Febbraio 2011
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MAGAZINE MARE MARLINTREMITI
inserti speciali in lingua :
Russa e Inglese Специальный выпуск на русском языке Special English language
Fuori rotta navigando tra i “politici” e gli “immoralisti” del periodo fascista e nella riserva marina di oggi
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TremitiMMXI N u m b e r
S E V E N
idee confuse sulla localitĂ per la TUA vacanza?
Isole da tutte da
Ti aiutiamo noi a vederci chiaro... Isole Tremiti
a scoprire vedere
Isole Tremiti UNDERWATER Magic dive Franate, secche, grotte e pareti che si spingono gi첫 nel blu profondo ricche di vita, colore e frequentate da ogni specie di vita pelagica. Sono oltre 30 i siti d'immersione.
il clima ideale da aprile fino ad ottobre; il mare incontaminato e trasparente, una Riserva Marina rinomata per le spettacolari immersioni di interesse sia naturalistico che storico. Non solo…, anche tanta storia e cultura che può essere vissuta attraverso interessanti escursioni guidate, passeggiando tra le mura millenarie dell’isola di San Nicola. In questo numero vogliamo provare a farvi navigare tra passato e presente, tra terra e mare e stimolare così la curiosità, un ricordo, una emozione. Un saluto e buona lettura. Adelmo Sorci
Magazine M
Magazine MARLINTREMITI Sito internet www.marlintremiti.it e.mail info@marlintremiti.it Phone / fax +39 0882 46 37 65 Phone / Mobile +39 336 82 97 46
MARLINTREMITI Via A. Vespucci 71040 - ISOLE TREMITI - FG
Специальный выпуск на русском языке
Special English language Il Magazine può essere scaricato in formato pdf, ed in questo numero le procedure da seguire sono descritte a pag. 110.
M n.7 - Febbraio 2011
Per gli appassionati delle immersioni, per chi ama il mare, la natura, le Isole Tremiti sono sicuramente la meta ideale. I motivi che rendono questa destinazione del medio Adriatico perfetta per essere vissuta anche in formula week-end sono molteplici:
Keyforevolution con il patrocinio
Magazine MARLINTREMITI In questo numero: Foto di Adelmo Sorci ( ADphoto) , Paolo Fossati, Pippo Cappellano, Mauro Pazzi
Progetto grafico MARLINTREMITI
Magazine Reportage - Storia - Photo - Cultura
Redazione Direzione
Adelmo Sorci info@marlintremiti.it adelmo.sorci@marlintremiti.it
Attività Subacquee
Michele Tancredi michele.tancredi@marlintremiti.it
Laboratorio del Mare Andrea Riina andrea.riina@marlintremiti.it Vincenzo Ferraro vincenzo.ferraro@marlintremiti.it Storia e cultura
Rachele Di Palma rachele.dipalma@marlintremiti.it
Inserti Speciali
Natalia Ivantchenko edizione in lingua Russa Andrea Mancini edizione in lingua Inglese
Testi e foto di proprietà MARLINTREMITI. E’ vietata la riproduzione totale o parziale dei contenuti e delle immagine inserite nel presente Magazine M.
Mare Ambiente - Immersioni - Vita Sottomarina Attività - Informazione
MARLINTREMITI Attività Subacquee - Ricerca Scientifica Esplorazioni - Formazione professionale Eventi
M n.7 - Febbraio 2011
Sommario 12
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La Colonia Penale delle Tremiti
20
20
Intervista a un omosessuale confinato alle Tremiti nel periodo fascista
34
Le 6 immersioni speciali
46
Alle Tremiti in crociera, a bordo di uno splendido Caicco
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Pianosa: l’Isola che non c’è
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Photo
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Inserti in lingua Russa e Inglese
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Magazine
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MARLINTREMITI
Специальный выпуск на русском языке
84 e 99 Special English language
Immersi nella natura senza nessun compromesso a disposizione degli ospiti:
10 camere 10 villette 15 tende prefabbricate
Il villaggio è situato nell'isola di San Domino, la piÚ grande e verde dell'arcipelago, tra Punta del Diamante, da cui si gode una vista magnifica sui Pagliai e Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l'attracco di piccoli natanti.
Villaggio Internazionale Punta del Diamante
Villaggio Internazionale Punta del Diamante San Domino - 71040 Isole Tremiti (FG) Tel. 0882- 463405 / 463460 Fax 0882-463206 www.puntadeldiamante.it info@puntadeldiamante.it Recapito invernale tel. e fax: 0733-226107
storia
Tr e m i t i
La
colonia penale delle Tremiti nel periodo fascista Tremiti non era certo l’unico sito per il confino: altri 260 erano attivi nel Paese. Ma era uno dei luoghi riservati ai detenuti più pericolosi, assieme a Ponza, Ventotene, Ustica, Lampedusa, Lipari. Non solo politici: le ragioni potevano essere varie. Zingari, rom e sinti. Testimoni di Geova. Gay. Prigionieri di guerra. Asociali di ogni natura. Tra il 1926 e il 1943, oltre quindicimila italiani ‘villeggiarono’ a Tremiti. Un argomento mirabile di ricerca è l’organizzazione che i confinati riuscivano a darsi, fino a creare delle cooperative per mandare soldi a casa e a istituire delle scuole, ovviamente senza libri né quaderni.
13 Magazine M - Number Seven
I ‘Politici’ e gli ‘Immoralisti’ di Lanfranco Tavasci
Decine di destinazioni di confino sono oggi luogo di culto per i credenti della libertà. Ma Tremiti si segnala come luogo della memoria per il movimento – come si dice – GLBT, gay lesbico bisexual transgender, perché vi fu la massima concentrazione di ragazzi gay al confino: fino a 56 a Tremiti, fino a 300 circa in tutto il Paese. Lontani dalle cifre di 10-15mila gay austro-tedeschi segnati con il triangolo rosa nei campi di concentramento nazisti: la ratio di ‘Arbeit macht Frei’ era la soluzione finale, la purificazione della terra dalle minoranze, non solo razziali (Ebrei, Rom, Sinti etc.) ma comportamentali: Testimoni di Geova, prostitute, asociali, disabili psichici, e quindi omosessuali. Di fronte all’abisso ‘ogne lingua devien tremando muta’; ma c’è una chiosa da fare per chi crede che il giusto e l’ingiusto, il torto e la ragione si possano dividere con una linea netta, come già il Manzoni negava. L’omosessualità – diversamente dal codice Rocco in Italia, che la lasciava ricadere sotto arbitrio di polizia – era sanzionata dal codice Criminale del Reich del 1935, il quale rimase in vigore tel quel fino al 1969 e poi, con qualche aggiustamento, fino al nuovo codice federale del 1994. Per questa ragione, dopo la caduta del nazismo, le decine di migliaia di omosessuali tedeschi e austriaci internati non si poterono ritenere vittime di persecuzione, essendo in piena vigenza lo strumento giuridico che li aveva condannati. L’escamotage fu trovato soltanto per il processo di Norimberga, agganciando la condanna dei gerarchi nazisti a princípi che appartengono al ‘diritto naturale’ e non al positivo ordinamento giuridico del Reich che essi evidentemente non avevano violato. Ma per tutti gli Schwule non si trovò alcun diritto per riparare alcun torto. Ritornando alle Tremiti: i ‘politici’, in genere anarco-socialisti, a San Nicola; gli ‘arrusi’ – erano quasi tutti siciliani di Catania – a San Domino. Non contemplata dal Codice, come abbiamo visto, la punizione dei gay viene gestita su principale iniziativa della polizia con criteri di ordine pubblico fino al 1938; successivamente con criteri di contravvenzione alle leggi sulla razza.
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La difesa della razza di Lanfranco Tavasci
C’è un Torquemada in questa Inquisizione? C’è. Si chiama Molina, bel nome spagnolo, ed è prefetto di Catania. I documenti sulla sua opera di moralizzazione inducono molte volte al sorriso, come fosse una macchietta del neorealismo: ma non dimentichiamo quelle quaranta di vite distrutte dalle sue fobie ossessive. Ricordate le prime scene della ‘Ragazza con la pistola’, Monica Vitti, Stefano Satta Flores, Aldo Giuffré, Mario Monicelli? In una Sicilia tutta nerovestita le sale da ballo sono disertate dalle donne, non sia mai!, e gli uomini sono obbligati a ballare fra di loro. Qualcuno, è naturale, non se ne sarà dispiaciuto. Ed ecco la scure del questore Molina. “Questo dilagare di degenerazione in questa città ha richiamato l’attenzione della locale Questura che è intervenuta per stroncare o, per lo meno, arginare tale grave aberrazione sessuale che offende la morale e che è esiziale alla sanità e al miglioramento della razza, ma purtroppo i mezzi adoperati si sono dimostrati insufficienti. I fermi per misure, le visite sanitarie, la maggiore sorveglianza esercitata... non rispondono più alla bisogna. Perché infatti i pederasti fatti più cauti per eludere la vigilanza della Pubblica Sicurezza ricorrono a una infinità di ripieghi. I più abbienti mettono su quartieri mobiliati con gusto civettuolo e invitante, i più poveri per spirito di emulazione e per non essere da meno, ricorrono ai più disparati espedienti, non escluso il furto, per procurarsi i mezzi e mettere su anch’essi una casa ospitale... I giovani per altro – quando non espressamente invitati – sono sospinti in quelle case, alcuni dalla curiosità, altri dall’insidioso desiderio di fumarvi gratuitamente una sigaretta, e tutti, dopo avere visto, hanno voluto poi provare, sicché vi sono sempre ritornati. E tale presa di contatto, anche quando non sfugge alla polizia, non può in ogni caso essere impedita, pur prevedendosene gli sviluppi e le ultime conseguenze. Ritengo, pertanto, indispensabile nell’interesse del buon costume e della sanità della razza, intervenire – con provvedimenti più energici – perché il male venga aggredito e cauterizzato nei suoi focolai”. La cosa impressionante è che a Molina sembra ‘normale’, o almeno inevitabile che un giovanotto, trovandosi in una situazione di sesso al maschile per amore di una sigaretta, si lasci andare e poi ci prenda anche gusto... La ‘cauterizzazione’ avviene convocando la Commissione provinciale e com-
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minando a discrezione la pena del confino da uno a cinque anni (più cinque che uno), ripetibili all’infinito. A Tremiti. Dove il regolamento impone di ‘darsi a stabile lavoro’. Quale mercato del lavoro possono costituire quattrocento miserevoli abitanti altrettanto confinati? La diaria, che inizialmente era di dieci lire, era scesa a cinque, poi a quattro: un chilo di fagioli costava cinque lire, uno di pane due lire e quaranta. A chiunque conosca Tremiti è noto quanto sia costoso provvedersi di qualunque genere di necessità che provenga dalla terraferma. E infatti la richiesta di trasferimento sulla costa era continua, ma quasi mai concessa. E allora, di che cosa vivere? Vi è tutta una letteratura orale – ma anche qualche racconto, e comunque documenti abbondanti in Internet – su come gli avveduti ragazzi catanesi potevano desumere risorse dalle loro stesse attitudini seduttive, specie in un ambiente in cui la presenza femminile non doveva essere né significativa né disponibile facilmente. La stessa letteratura orale riporta una forma di disprezzo da parte dei ‘politici’ di San Nicola verso i gay di San Domino: forse per ragioni morali, forse per la loro povera costanza nella fedeltà al regime. Ma di questi argomenti non si parla volentieri alle Tremiti, e non lo faremo noi qui.
La vita nelle colonie di confino nel ventennio fascista Gli inviati al confino di polizia non sono dei reclusi in quanto non scontano una pena che è gli è derivata da un fatto delittuoso. Sono, invece, sottoposti a una misura di prevenzione di polizia che tende ad allontanare dal tessuto sociale quegli individui che, come si è detto sopra, sono ritenuti pericolosi per la “sicurezza pubblica o per l’ordine nazionale”. Il confinato non è un galeotto e, seppure nei limiti territoriali imposti, ha ampia libertà di movimento secondo i vincoli sotto elencati ed è facoltà del direttore concedere delle dilazione alla libera uscita dei singoli. L’”Ospite” della colonia, infatti, ha libera uscita nei seguenti orari: dal 1 novembre al 28 febbraio, dalle 7 alle 19; dal 1 marzo al 30 aprile, dalle 7 alle 20; dal 1 settembre al 31 ottobre, dalle 7 alle 20; dal 1 maggio al 31 agosto, dalle 6 alle 21. (cfr. art. 334 del Regolamento per l’Esecuzione del T.U.L.P.S.)
Alle limitazioni di libera uscita, che come si è visto riguardano esclusivamente gli orari notturni, si aggiungono altre limitazioni che prevedono il divieto di discutere di politica e far propaganda politica (divieto questo che verrà ampiamente disatteso), il divieto di conservare somme di denaro che eccedano i bisogni ordinari, il divieto di spedire o ricevere corrispondenza e pacchi se non attraverso la direzione della colonia che può esercitare su tale corrispondenza la censura e, infine, il divieto di andare in barca per diporto (cfr. art. 333 e 335 del Regolamento per l’Esecuzione del T.U.L.P.S.). In merito al divieto di andare in barca, la motivazione è facilmente intuibile, in considerazione del fatto che i luoghi di confino sono spesso isole. E’ interessante ricordare che proprio in barca, o meglio, grazie ad un potente motoscafo a motore, da Lipari nel 1929 scapperanno i confinati Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Francesco Fausto Nitti. La fuga dei tre sarà nefasta per l’intera colonia in quanto servirà ad inasprire le condizioni dei confinati che rimaranno sull’isola.
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"Ci furono femmenelle che piangevano quando venimmo via dalle Tremiti!" Intervista a un omosessuale confinato nel periodo fascista. di: Giovanni Dall'Orto gdallorto@gmail.com www.giovannidallorto.com
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Dopo la pubblicazione della prima ricerca compiuta in Italia sugli omosessuali confinati durante l'epoca fascista, Giovanni Dall’Orto presenta l’intervista a uno degli omosessuali mandati al confino delle Isole Tremiti durante il Ventennio... È la prima volta che ciò accade... "Venite avanti, venite avanti, ma non fate caso al soffitto, che quando c'è stato il terremoto m'è cascato giù...". Giuseppe B., 74 anni [nel 1987], abitante a Salerno, soprannominato affettuosamente "Peppinella" m'accoglie con queste parole, un po' sorpreso che dopo tanti anni qualcuno voglia parlare delle sue disavventure di omosessuale perseguitato dal fascismo. Fu nel lontano 1939, infatti, che un tribunale fascista lo condannò per "delitti contro la razza" a cinque anni di soggiorno obbligato presso l'isola di S. Domino Tremiti. Giuseppe B. è un anziano signore vestito in modo molto sobrio, con l'eccezione di un vivace foulard attorno al collo. Nella casa aleggia una "classica" atmosfera di "affetti familiari" (le vecchie fotografie, gli oggetti dei nipotini che vengono a trovarlo quasi ogni giorno...) in cui non può non stonare il soffitto "terremotato", contro cui sono stato messo in guardia, rabberciato con grossi pezzi di carta. In questa piccola oasi di tranquillità familiare l'arrivo d'"o jornalista" a parlare di vecchi scandali non sembra essere benvenuto. Dopo laboriose trattative (i ragazzi dell'Arcigay di Salerno si sono ahimè improvvisati "storici" ed hanno combinato un pasticcio, andando a intervistarlo con un registratore nascosto e facendosi pure smascherare!), mi viene infine concessa mezz'ora di
tempo, a patto di non registrare la conversazione ("tenete 'a maghineta? Fatemi vedere dint''e ccarte") e di non scattare fotografie. Accetto, e dopo pochi minuti Giuseppe B. s'è già lasciato andare ai ricordi, al punto che fatico a stargli dietro con carta e penna. Domanda: Come fu arrestato, in quell'agosto del 1939? Risposta: Quel giorno avevo un appuntamento con un ragazzo ed ero uscito per vederlo. Lui però non venne, e allora andai a cercarlo io al biliardo. Siccome non era neanche lì me ne andai, ma quando arrivo a casa, paf, davanti trovo la polizia che mi aspetta. Avevano già arrestato R., un mio compaesano, e tutte le famiglie dicevano che era uno scandalo, uno scandalo! Fecero il giudizio a porte chiuse, e mi domandarono: "Voi cosa facevate in quel posto quel dato giorno?" e cose simili. Io risposi: "Ma voi che diritto avete di fucilarmi in questo modo?", e loro mi dissero: "No, qui noi non fuciliamo nessuno". "Non fuciliamo": cinque anni di confino mi diedero! E aggiunsero che per la frase che avevo detto me ne avrebbero potuto dare altri due per oltraggio alla corte... D.: Nel rapporto di polizia che è conservato all'archivio di Stato di Roma il suo arresto è stato giustificato con questi argomenti: "Il B. è dedito alla pederastia e costituisce un serio e pericoloso nocumento per la Società, per i frequenti scandali cui dà luogo. Per meglio riuscire negli adescamenti, soleva girovagare di giorno e di notte, con andatura e movenze femminee, truccato con rossetto ed abiti tali da richiamare l'attenzione dei passanti che, in massima parte, restavano nauseati".
R.: Ma è tutto falso, non è vero niente, mamma mia che bugie! Io lavoravo in negozio, ci sono entrato ad otto anni, figuriamoci se mi potevo truccare e andare in giro vestito così. Già la polizia ti arrestava se sapeva che eri un femmenella; figuriamoci cosa sarebbe successo se io fossi andato in giro vestito da donna. L'ho fatto durante il Carnevale, sì, ma evidentemente la questura questo non l'ha detto, per far credere che io fossi chissà cosa... D.: Aveva già avuto problemi con la polizia prima dell'arresto? R.: Veramente a me non hanno mai fatto niente, e non mi hanno mai picchiato: mi mandarono al confino, ed al ritorno mi sono fatto due anni di ammonizione (che è come gli arresti domiciliari, in pratica) e poi ho passato dodici anni a Roma. Adesso sono tornato qua, ed ho un negozio.
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un temp “indesid
po... erano derabili”
D.: Com'era la vita al confino? R.: Ci hanno portati lì alle Tremiti, ed ognuno cercava di fare la sua attività: chi sapeva fare il calzolaio faceva il calzolaio, chi sapeva fare il sarto faceva il sarto eccetera. Io facevo il lavoro più bello: facevo "la sarta" per i carabinieri, e me li trovavo tutte le mattine alle sei mezzi spogliati... Ce ne era uno che si chiamava V.: quanto era bello! Dopo quarant'anni me lo ricordo ancora... Poi cercavamo di vivere bene, come si poteva. Ridevamo, facevamo teatro, facevamo delle cose... Che so, arrivava un telegramma che annunciava che stava per arrivare un femmenella nuovo, e allora davamo una lira ciascuno per preparare una tavolata. C'erano due cugini di Paternò, uno scultore e l'altro pittore, che si preoccupavano di tutto e ci dicevano di andare a raccogliere fiori, preparare le decorazioni eccetera. In fondo... si stava meglio là che qua: ai tempi miei se eri femmenella non potevi manco uscire fuori di casa: non ti potevi far notare, sennò la questura ti arrestava. Invece al confino c'era, che so, l'onomastico di uno di noi e si festeggiava, arrivava uno nuovo e si festeggiava... serviva anche a passare le giornate. Facevamo pure teatro, e lì naturalmente potevamo vestirci da donna senza che nessuno dicesse niente... Ci furono femmenelle che piangevano quando venimmo via dalle Tremiti! D.: Andavate tutti d'accordo? In una supplica al ministero il suo concittadino R.... si lamenta di essere stato mescolato con confinati omosessuali catanesi, a suo dire rissosi e poco raccomandabili, e disperatamente chiede un trasferimento. R.: Io stavo bene con loro, con i catanesi: sono rimasto amico per molto tempo. (Poi un poco sono morti, un poco per la guerra li ho persi di vista...). Quando siamo tornati dall'isola ha continuato ad esserci una catena di corrispondenze, una cerchia di amici. Solo una volta sono stato in cella, perché ruppi la capa a un altro, che insultava l'amico mio Mimì. D.: Nascevano storie d'amore fra i confinati? R.: E come no! Là ci sono state perfino le coltellate fra siciliani, per passione! C'era uno che era soprannominato 'a caprara, che era un "pederasta" attivo, e a Catania faceva marchette: quando fecero la retata i femmenelli denunciarono anche lui perché dissero: "come, a noi sì e a lui no?" Lo sorpresero, ebbero le prove e lo mandarono al confino. I femminelli che se lo erano "fatto" quando erano a Catania, là lo cercavano come il pane, perché loro dicevano che teneva un... [fa un gesto allargando le mani e ride]. Ma poi il problema è che questo teneva un altro... e non vi dico cosa successe, finirono pure in cella... non vi dico, il finimondo.
D.: Quali erano le vostre condizioni economiche? R.: La mazzetta che ci passava lo Stato, cinque lire al giorno, non era sufficiente: ci dovevi mangiare, comprare il sapone, tutto. Si rimediava come poteva, però qualcuno che era più povero era costretto a fare marchette con chi era più ricco. Le famiglie ci mandavano pacchi, del mangiare, dei vestiti, ed io avevo un fratello mio che usciva pazzo per me: mi ha sempre voluto bene, e per tutti gli otto mesi che sono stato al confino non si è sentito bene al cuore. Poi è arrivata la guerra, e allora ci hanno rimandati tutti a casa con due anni di ammonizione. D.: A S. Domino Tremiti c'erano anche prigionieri di altro genere, o lì venivano confinati solo gli omosessuali? R.: No, c'eravamo solo noi politici: i prigionieri comuni stavano all'isola di fronte. C'erano anche dei prigionieri che erano veramente politici, e loro qualche volta scendevano giù da noi per fare qualche marchetta. I veri politici tenevano tutti quanti case fittate (mentre noi non potevamo), e loro stessi molte volte chiedevano permesso al direttore per venire da noi per fare due risate insieme. D.: Che rapporti c'erano con le guardie sull'isola? R.: Eh... Pure i fascisti e i carabinieri si volevano togliere lo sfizio di venire con noi, in un modo o nell'altro... D.: E non correvano rischi, così facendo? R.: Rischiare? Ma tutti si rischiava, perché non era certo permesso che noi andassimo a fare marchette con loro! D.: Come fu il suo ritorno a casa? R.: Quando sono tornato mi hanno voluto tutti bene: anche prima di questa cosa me ne volevano. Io sono nato qua, tutti sapevano di me... Per vent'anni ho tenuto un negozio, qui dietro. E poi... tornato a casa mi sono "fatto" tutto lo sbarco Alleato [ride] e me ne sono andato a Roma con un ufficiale americano. Lui aveva detto che voleva portarmi con sé anche più a nord, ma poi ha trovato un altro ragazzo, figlio d'un carabiniere, e sono dovuto fuggire dall'albergo, in fretta e di notte. D.: Dopo il suo ritorno non ebbe più fastidi? R.: Come no? Io l'avvocato mio lo feci correre, perché quando ci fu lo scandalo dei "balletti verdi" nel 1960, un femmenella per paura denunciò me ed altre quattordici persone, dicendo che pure noi facevamo i balletti verdi, che ci vestivamo con i veli, facevamo la danza del ventre... Non era vero niente: si trattava solo di un questore che voleva fare carriera mostrando quanto era bravo lui a scoprire queste cose. Comunque, il mio avvocato confermò la cosa ed il mio nome finì su tutti i giornali. Per mia fortuna il giorno del fatto stavo ammalato a letto ed ero stato visitato da un dottore che testi
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moniò in mio favore: io querelai tutti per diffamazione e vinsi la causa... Ah se lo feci correre quella volta il mio avvocato! D.: Ci furono altri strascichi, dopo la guerra? R.: Sì, so che S. fece fare una grande inchiesta perché diceva: "se voi mi avete mandato là come confinato politico" (e questo lo facevano per nascondere il fatto che in Italia c'erano così tanti "pederasti"), "allora voglio la pensione come confinato politico". Fece dei reclami, perché voleva che gli fosse riconosciuto il tempo perduto al confino. Alla fine però ha perso, perché avevano messo un articolo, un codicillo che serviva a far capire che noi in realtà eravamo "pederasti". Così nessuno ha mai avuto niente dallo Stato. Però è incredibile, non ci si può credere, che quante grida di giustizia ho rivolto io al Signore, tante lui me ne ha esaudite. Sette persone mi hanno fatto del male, e sono tutte morte: l'ultimo, il prefetto B., morette int' 'e scale, con un attacco cardiaco. Ed io sono ancora qui! Tutte le mie grida di giustizia sono state esaudite... D.: Un'ultima domanda: perché, se lei sa di aver subito un'ingiustizia, era così restio a concedermi un'intervista, e fare in modo che la gente sapesse che queste ingiustizie sono esistite? R.: È che... dopo quarant'anni non ti viene più la voglia di parlare di queste cose. Cosa vuoi, figlio mio, ti viene da ricordare i processi, i dolori... Perché lì ci sono stati grossi scandali, famiglie che hanno avuto un disonore grandissimo. Neanche a un gran delinquente avrebbero dato la punizione che hanno dato a noi. Ci mandarono tutti al confino, ma per che cosa? Non avevamo fatto niente, c'erano solo segnalazioni della polizia e nient'altro. Furono scandali, fu un enorme dolore per la famiglia, perché a quei tempi era una grandissima vergogna avere un figlio così. E quando ritornammo a casa, dopo due anni di ammonizione, abbiamo chiesto tutti la riabilitazione allo Stato. Nessuno è riuscito ad ottenerla.
Giovanni Dall’Orto gdallorto@gmail.com www.giovannidallorto.com Sono Nato a Milano (dove vivo) nel 1958, ho fatto gli studi classici, mi guadagno da vivere come giornalista e scrittore, sono un militante gay (dal 1976) e, come noterete dal mio sito ( www.giovannidallorto.com ), sono pure uno storico. Certa gente le ha proprio tutte... Ho iniziato a fare il giornalista nell'"Agenzia stampa sui problemi dell'emarginazione" (ASPE) del Gruppo Abele di Torino, del quale sono stato volontario per tre anni e mezzo, lavorando anche come redattore nella loro casa editrice, le "Edizioni Gruppo Abele". Tornato a Milano, ho collaborato con varie riviste (fra le altre "Panorama"), ma dal 1985 al 1998 ho lavorato in modo quasi esclusivo per la rivista "Babilonia".?Della casa editrice "Babilonia" ho curato anche il settore librario (sia libri fotografici sia testi), nonché l'annuario di cultura "La fenice di Babilonia".?Nel 1997-1998 sono anche stato il direttore responsabile del mensile "Babilonia" stesso. Dal 2000 al dicembre 2001 sono stato "contents manager" (si dice così, boh: vuol dire che curavo la parte editoriale) dei siti immobiliari: www.ecasa.it e www.hotraslocato.it di Data House. Dal luglio 1999 collaboro con il mensile "Pride", del quale sono stato direttore responsabile dal marzo 2000 al febbraio 2008. Attualmente faccio il precario e lavoro dove trovo. Ho pubblicato alcuni libri sulla tematica gay: Leggere omosessuale Bibliografia, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; Aids [in collaborazione con il dott. Riccardo Ferracini], Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985 [quattro edizioni]; La pagina strappata. Interviste su omosessualità e cultura Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985; Figli diversi (in collaborazione con mia madre, Paola Dall'Orto), Sonda, Torino 1991 [quarta edizione: 1999]; Manuale per coppie diverse Editori Riuniti, Roma 1994 [due edizioni]. Sono stato nel 1985 socio fondatore dell'Associazione Solidarietà Aids di Milano, poi per due volte presidente dell'Arcigay di Milano, e membro della segreteria nazionale dell'Arcigay. Ho infine pubblicato, su varie riviste italiane e straniere e su libri miscellanei, contributi di tema storico (chi desidera l'elenco in formato .doc dei testi storici già pubblicati può richiedermelo per email), ho contribuito all'Encyclopaedia of Homosexuality (curata da Wayne Dynes per Garland, New York 1990) e ho scritto le voci italiane anteriori al 1945 (una cinquantina) per il Who's who in gay and lesbian history (Routledge, London & New York, 2000), curato da Robert Aldrich e Garry Wotherspoon. Faccio parte del "Board of editors" della rivista accademica americana "Journal of homosexuality". Collaboro ad alcuni siti di cultura, principalmente Culturagay.it e Wikipedia
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Uno dei più importanti esempi italiani di graphic novel che affrontano temi storici.
in Italia sono tutti maschi Le vicende e i personaggi raccontati nel libro sono tratte da storie vere e da persone realmente esistite. In particolare, la vicenda si basa su quella, realmente avvenuta, di Giuseppe B., detto "Peppinella", che è stato anche intervistato col suo vero nome nella docu-fiction di Gabriella Romano, Ricordare. In Italia sono tutti maschi è una graphic novel edita da Kappa Edizioni, nel settembre 2008, scritta da Luca de Santis e illustrata da Sara Colaone. Nel 2009 vince il premio A.Micheluzzi al Comicon di Napoli come "Miglior fumetto dell'anno". Il romanzo a fumetti è stato anche tradotto per il mercato francese e canadese con il titolo "En Italie il n'ya que vrais hommes" edito da Dargaud; mentre in Germania la versione in lingua tedesca porta il titolo "Insel der Manner" edito da Schreibel&LEser
Trama Racconta del confino degli omosessuali italiani durante il ventennio fascista e più precisamente l'ultimo anno di esilio (il 1939-1940) di un gruppo di uomini all'Isola di San Domino nell'arcipelago delle Tremiti.
http://www.youtube.com/watch?v=-1HeJQb_nL8
Negli anni Trenta, le persecuzioni degli omosessuali sono il pane quotidiano. Mentre il nazismo interna gli omosessuali nei campi di concentramento, attribuendogli un triangolo rosa come accade per ebrei, massoni, gitani e comunisti, il regime fascista sembra addirittura rifiutare l’idea dell’omosessualità in Italia. Per il dittatore Mussolini non è necessaria alcuna legge contro i gay, perché “In Italia sono tutti maschi!’’ (Kappa Edizioni, 2008). Eppure, la repressione c’è stata sotto forma di arresti arbitrari e il confino in varie isole del Mar Adriatico. Nel febbraio del 1987, due giornalisti , Rocco Antino e Nico, che hanno a cuore il problema dell’omosessualità, decidono di raccontare, giusto dopo cinquanta anni, la storia del confino per omosessualità. I due giornalisti parlano attraverso la testimonianza di Antonio Angelicola,un sarto di Salerno, detto Ninella. Questo settantacinquenne signore, dall’aria malinconica, accetta di parlare di quei mesi di prigionia che avrebbe desiderato non ricordare più. Ninella fu arrestato e malmenato nell’agosto del 1938, bollato come ‘’prigioniero politico’ e condannato per ‘pederastia passiva’ e mandato al confine, sino all’inizio dello scoppio della guerra, sull’isola di San Domino nell’arcipelago delle isole Tremiti. Un’isola protetta per la sua natura e che, all’epoca fascista, accoglieva tutti gli uomini sospettati di omosessualità. Una vita ricca di drammi e di gioie. Questa testimonianza intima, basata su fatti reali e su un’intervista pubblicata sul giornale gay ‘Babilonia’ alla fine degli anni ’80, fu scritta da Luca de Sanctis contribuisce alla memoria e alla riflessione circa l’attitudine della società nei confronti dell’omosessualità. Il racconto, forte e commovente per gli avvenimenti descritti, è ricco di fatti e di flash back, ma lascia immaginare il calvario che quegli ‘appestati’’ hanno dovuto sopportare quando hanno fatto ritorno a casa. La Repubblica italiana non li ha mai riconosciuti come vere vittime del regime. Il che implica che l’identità omosessuale non è ancora accettata alla fine degli anni ’80. L’autore alterna l’ humour, i sentimenti , la violenza , la visione moderna e dell’epoca, offrendo al lettore un’obiettività che possa permettere di farsi una propria idea in proposito. Sara Colaone ha curato la parte grafica del racconto.
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Le Immersioni Speciali by MARLINTREMITI
Magiche immersioni per un magico mondo sommerso: ‌quello delle Isole Tremiti testi di Adelmo Sorci Foto ADphoto e Paolo Fossati 35 Magazine M - Number Seven
Solo immersioni speciali. Solo nuovi punti d’immersione scoperti dal Laboratorio del Mare nel 2010. Sono immersioni magiche per le modalità d’esecuzione, per i percorsi studiati nei minimi dettagli, per la biodiversità e per la presenza di alcune forme di vita uniche nel panorama dell’ambiente Mediterraneo e che rendono le “Tremiti sommerse” uniche e speciali. Corallo nero, e pareti di Corallo nero, Savalia Savaglia (Gerardia savaglia) di 2500 anni e Gorgonie bicolore (Paramuricee clavata) sono solo alcune caratteristiche
6 immersioni veramente al Top. di
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1 PUNTO 55
Discesa lungo una cima guida fino a 32 mt., che viene posizionata prima dell’immersione. La fantastica discesa nel blu, porta proprio sopra il cappello di una secca scoperta da MARLINTREMITI l’8 Agosto 2010. Ed è proprio qui che è stato scoperto anche una colonia di “Falso corallo nero” dalle dimensioni ragguardevoli che ne fanno stimare una longevità di circa 2500 anni. Il ritrovamento è stato descritto su varie testate giornalistiche e televisioni. Ma l’immersione non regala solo questa spettacolare opportunità. La secca infatti e completamente ricoperta di Gorgonie (Paramuricee clavata – bicolore) e di Gerardia savaglia (Savalia savaglia) e tra spaccature ed anfratti si possono osservare aragoste di notevole dimensioni, gronghi giganteschi, murene e astici. L’immersione è spettacolare ed è accessibile a subacquei con brevetto di secondo livello.
L’immersione prevede
>In acqua: Guida Subacquea Tecnica Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio
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1
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Archi e Corallo Nero
Discesa lungo una cima guida fino a 28 mt., che viene posizionata prima dell’immersione e successivamente salto lungo un parete rocciosa fino a 50 mt. A questo punto due enormi gallerie scavate nella roccia e formatesi 50.000 anni fa (denominate “gli Archi”) ci consentiranno di attraversare la secca da una parte all’altra a una profondità compresa tra i 47 e 50 metri. Completamente ricoperte di gorgonie regalano un percorso entusiasmante che porta sopra una splendida colonia di Corallo Nero (Antiphatella subpinnata), il “vero corallo nero”, che attualmente, qui alle Tremiti, risulta il più superficiale del Mediterraneo. Tutt’intorno un ambiente strepitoso, ricco di colore con spettacolari gorgonie bicolore (Paramuricea clavata), pesce pelagico di notevole dimensioni, dentici, palamiti, ricciole e negli anfratti non mancano murene, gronghi e scorfani.
L’immersione prevede
>In acqua: Guida Subacquea Tecnica Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio.
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Secca del Pedagno
Discesa lungo una cima guida fino a 35 mt., che viene posizionata prima dell’immersione alla fine di una lunga dorsale rocciosa perfettamente verticale. Sul fondo già l’ambiente si presenta interessante, con la presenza costante, fra gli anfratti di aragoste di notevoli dimensioni. Si prosegue poi verso nord-est, pochi metri, e si arrivare su un grande promontorio roccioso ed a una parete verticale, che da 45 metri scende fino ai 65 . Tutta la zona è completamente ricoperte di gorgonie (Paramuricea clavata) bicolore, rosse e gialle di grandi dimensioni e quasi sul culmine del promontorio roccioso (-50 mt), spicca una splendida colonia di Savalia savaglia (Gerardia - falso corallo nero). Tutt’intorno pesce pelagico e negli anfratti scorfani, musdee e aragoste.
L’immersione prevede
>In acqua: Guida Subacquea Tecnica Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio
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Aereo II° Guerra Mondiale B-24
Discesa lungo una cima guida fino a 50 mt., che viene posizionata prima dell’immersione. La fantastica discesa nel blu, porta proprio sopra i resti del relitto dell’aereo, attualmente avvolto i una rete a strascico. L’immersione regala forti emozioni e oltre a poter osservare alcune parti dell’aereo come: ala, serbatoio e componenti con ancora numeri di matricola, consente di osservare, aragoste, gronghi di notevoli dimensioni e solitamente un enorme astice “il carro armato” che proprio li si nasconde. Tutt’intorno sul fondale di sabbia e sedimento numerose le “Pennatule”, splendidi celenterati.
L’immersione prevede
>In acqua: Guida Subacquea Tecnica Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio.
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Secca del Pedagno 2 Discesa lungo una cima guida fino a 35 mt., che viene posizionata prima dell’immersione alla fine di una lunga dorsale rocciosa. Arrivati sul fondo, con i DPV (propulsori subacquei), si prosegue verso ovest costeggiando prima, una bellissima parete perfettamente verticale che da 30 metri scende fino ai 50, su cui fanno capolino musdee giganti, per poi allargarsi e raggiungere agglomerati rocciosi completamente ricoperti di gorgonie (Paramuricea clavata) bi-colore, rosse e gialle. Durante il tour con i DPV, non mancano incontri con grossi denici, ricciole e barracuda.
L’immersione prevede
>uso di propulsori subacquei (DPV) >In acqua: 2 Guide Subacquea Tecniche Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio. >Si richiede immersione di adattamento all’uso del DPV
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5 La Parete Nera
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Discesa lungo una cima guida fino a 37 mt., che viene posizionata prima dell’immersione alla fine di una lunga dorsale rocciosa. Arrivati sul fondo, con i DPV (propulsori subacquei), si prosegue verso nord-ovest, seguendo il profilo del fondale, che rapidamente declina a notevole profondità. Costeggiando agglomerati rocciosi completamente ricoperti di gorgonie (Paramuricea clavata) bi-colore, rosse e gialle, si arriva dopo circa 6 minuti, a 55 metri di profondità. E’ qui che il fondale si prepara ad un salto verticale con una straordinaria parete, che già dai 56 metri è tappezzata da enormi colonie di Corallo Nero (Antiphatella subpinnata), “il vero corallo nero”, mescolate a grandi Gorgonie rosse. L’immersione viene mantenuta ad una quota di 55 metri per pochi minuti e lo spettacolo è unico. Grazie all’uso dei DPV a questo punto ci si dirige (diminuendo la profondità) verso un promontorio roccioso caratterizzato dalla presenza di una splendida colonia di Savalia savaglia, (Gerardia, questa volta: falso corallo nero) per poi rientrare alla cima guida per chiudere l’immersione.
L’immersione prevede
>uso di propulsori subacquei (DPV) >In acqua: 2 Guide Subacquea Tecniche Marlin, stazione decompressiva e/o bombole di fase (Ean 40) >In superficie: numero 1 o 2 Assistenti Tecnici di superficie, dotazioni di sicurezza per immersioni, supporto logistico a terra. >Imbarcazione utilizzata: gommone 9 mt. non vincolato da ancoraggio. >Si richiede immersione di adattamento all’uso del DPV
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Immergersi in una vacanza tutto mare scivolando sulle onde giorno dopo giorno, notte dopo notte, verso il fascino d’immersioni meravigliose Una volta a bordo non dovete nient’altro che andare sott’acqua senza trasferimenti dall’albergo al diving, senza imbarchi e sbarchi continui di attrezzature, ma soprattutto …il mare è lì, un niente e siete immersi nelle acque trasparenti e limpide delle Tremiti Gli alloggi sono confortevoli cabine di un caicco a due alberi, lungo 25 mt e largao 6,5 mt. Costruito in pregiato legno di mogano, vi consentirà crociere all’insegna della comodità e della raffinatezza.
Tremiti in Caicco
Il Caicco Esat Esat è il tipico caicco turco: una goletta a due alberi con armo a ketch, lunga 25 mt e larga 6,5 mt. Dotato di aria climatizzata può ospitare fino a 22 persone più equipaggio. Dispone di 9 cabine triple con bagno privato, un ampio salone e una cucina ben attrezzata. E’ un'imbarcazione di tradizionali doti marine, affidabile, sicura, dalla piacevole estetica legata a linee d'altri tempi e offre a bordo spazi decisamente superiori rispetto alle tradizionali barche a vela. Gli interni di Esat, tutti ben attrezzati e molto vivibili, sono dotati dei comfort di un vero e proprio albergo galleggiante.
Il Caicco
Equipaggio: 2 + 2 (compreso comandante) CABINE: n. 8 per max 18 passeggeri di cui > n. 6 cabine da 2 posti + 1 > n. 2 cabina da 3 posti SERVIZI: ogni cabina dispone di ampio bagno, acqua calda e fredda Ambiente Interno: Il salone-dinette, provvisto di tv, radio, karaoke, lettore dvd è ampio e dotato di comodi divani per rilassarsi in compagnia: il vero cuore dell’Esat. Separata troviamo anche la zona cucina dotata di forno, frigo-congelatore e ampio bancone. Ambiente Esterno: Il sopra coperta è perfettamente attrezzato con grandi e comodi cuscini per concedersi delle ore di relax sotto il sole, in compagnia o in un angolo di pace tutto per sé. La dritta per gli inguaribili romantici nelle calde sere d’estate è di trascorrere almeno una nottata sotto le stelle. A poppa è posizionato un ampio tavolo grande dove gli ospiti possono far colazione col sole del mattino, pranzo all’ombra della tenda e memorabili cenette.
Attività Subacquee Crew MARLINTREMITI: 2 guide Bombole: 15 lt. biattacco Miscele: Ean (27) di base - Nitrox 32-36 Noleggio attrezzatura: Si Imbarcazione di servizio: Marlin3-gommone di 9mt Dotazioni di sicurezza: KIt ossigeno, First aid
Servizi Aggiuntivi Tutti i servizi MARLINTREMITI
Esat 49 Magazine M - Number Seven
programma delle attività crociera di 3 gg
in All-inclusive Il presente programma è quello consigliato Su richiesta si possono concordare variazioni Venerdì ore 10,00 Imbarco sul Caicco Esat Cocktail di benvenuto Presentazione dell’equipaggio e assegnazione cabine Briefing e preparazione attrezzatura subacquea ore 11,00 1° immersione ore 13,30 Pranzo ore 15,00 Briefing immersioni Introduzione alla biologia marina della Riserva Marina delle Tremiti ore 15,30 2° immersione ore 17,30 Snack ore 18,00 possibilità di escursione a San Domino ore 20,30 Cena Sabato ore 08,30 ore 09,30 ore 12,30 ore 15,00 ore 17,00 ore 18,00 ore 19,30 ore 21,30
Colazione 3° immersione Pranzo 4° immersione Snack possibilità di escursione a San Nicola possibilità d’immersione – notturna* (extra - 10,00? per sub) Cena
programma delle attività crociera di 2 gg
Domenica ore 08,00 Colazione ore 08,30 5° immersione ore 10,30 Snack ore 11,30 6° immersione ore 13,30 Pranzo ore 16,00 Fine Crociera e attività sub
un’idea prog
in All-inclusive Il presente programma è quello consigliato Su richiesta si possono concordare variazioni Sabato ore 10,00 Imbarco sul Caicco Esat Cocktail di benvenuto Presentazione dell’equipaggio e assegnazione cabine Briefing e preparazione attrezzatura subacquea ore 12,30 Pranzo ore 14,30 Briefing immersioni Introduzione alla biologia marina della Riserva Marina delle Tremiti ore 15,00 1° immersione ore 17,00 Snack ore 18,00 2° immersione o possibilità di escursione a San Domino ore 19,30 2° immersione – notturna* (extra - 10,00? per sub) ore 21,30 Cena Domenica ore 08,00 Colazione ore 08,30 3° immersione ore 10,30 Snack ore 11,30 4° immersione ore 13,30 Pranzo ore 16,00 Fine Crociera e attività sub
t u t t i
del gramma
a
b o r d o
il Menu dello Chef di bordo Venerdì Cocktail di benvenuto Pranzo Troccoli e orecchiette con sugo di carne Involtini e polpette alla pugliese Insalata capricciosa Frutta di stagione Snack, frutta, the, caffè Cena Cavatelli freschi con fagioli, cozze e pomodorini Arrosto misto di pesce tremitese Verdure grigliate Frutta di stagione Sabato Colazione Caffè, the, latte, succo d’arancia biscotti, fette biscottate marmellate Pranzo Pasta rucola e patate Pepata di cozze Insalata mista Frutta di stagione Snack, frutta, the, caffè Cena Orecchiette con pescatrice Insalata di polpo Verdure fresche Dolce Domenica Colazione Caffè, the, latte, succo d’arancia biscotti, fette biscottate marmellate Pranzo Fusilli freschi con scampi, pomodorini, rucola e ricotta Pesce al forno Insalata pugliese Frutta di stagione
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Il menu vuole essere un’indicazione di cosa sarà proposto e potrà subire variazioni in funzione della disponibilità dei prodotti. Su richiesta, menu riservati per bambini, vegetariani o per chi soffre di intolleranze alimentari. Ai pasti vengono serviti acqua minerale e vini pugliesi. Per le pietanza si utilizzano prodotti tipici della Puglia.
Esempio di programma da
3
gg
nei mesi di
Aprile,Maggio,Giugno,Settembre,Ottobre 2011 ven-sab-dom
quota di partecipazione > 380,00 € quota di partecipazione non sub > 220,00 in All-inclusive
Il servizio
€
All-inclusive MARLINTREMITI & Esat comprende:
01_Assistenza prenotazione 02_Assistenza per l'imbarco alle Isole Tremiti 03_Cocktail di benvenuto 04_Assistenza a bordo e a terra durante il periodo di soggiorno 05_Pensione completa incluse bevande. Dal pranzo del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (colazione+pranzo+cena e snack) 06_Trasferimenti A/R con tender da Esat a San Domino o San Nicola per escursioni Attività Subacquee (quote Sub) 01_Assistenza professionale MARLINTREMITI 02_Introduzione alla biologia marina della Riserva Marina delle Tremiti 03_N.4 immersioni diurne - Nitrox free - immersioni guidate (crociere di 2gg) 04_N.6 immersioni diurne - Nitrox free - immersioni guidate (crociere di 3gg) 05_Cintura e piombi a bordo 06_Trasporto e risciacquo attrezzatura Escursioni MARLINTREMITI (extra pacchetto) _ possibilità di partecipare a escursioni Storico-culturali a San Nicola _ possibilità di partecipare a escursioni di Snorkeling con biologi marini
Per informazioni e prenotazioni info@marlintremiti.it
Tremiti in Crociera
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Per informazioni ed iscrizioni: seminario yoga
Alexandra van Oosterum avanoosterum@alice.it Milano - tel. (+39) 02 982.809.24
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Adelmo Sorci Marlintremiti
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Isole Tremiti
2 - 9 Luglio 20 - 27 Agosto
2 0 11 Seminari a cura di Alexandra van Oosterum
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OFF LIMITS
Pianosa l’Isola che non c’è
Testo di Adelmo Sorci e archivio Foto di ADphoto
spettacolare misteriosa indifesa violata unica
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L’inaccessibile Pianosa è riserva integrale e vi è proibito rigorosamente ogni tipo di accesso. Quasi invisibile per il modesto affioramento della sua superficie dal mare è situata a 12 miglia a nord-ovest di San Nicola. Lunga 700 metri e larga 250, con un'altezza di 15 mt. sul livello del mare per una superficie di circa 11 ettari di pietraia dovuta all'essiccazione. Il suo nome ne descrive la struttura pianeggiante e se diversificata è la vegetazione, ovunque scarsa è la fauna: piccoli rettili, rospi e conigli selvatici, mentre nei cieli volano i falchi della regina, la berta maggiore e minore e il rondone pallido. Al contrario incredibile è la varietà di specie che alberga nei fondali blu cobalto. Ai piedi delle scogliere che precipitano fino a 30 metri di profondità e poi ancora giù quasi fino a 100, fra gorgonie, spugne di ogni varietà e distese di alghe, trovano il loro habitat naturale orate, saraghi, pagelli, polpi e murene. Sono presenti tane piene di saraghi e corvine,le grandi ricciole, i dentici e le grandi orate. Da qualche anno l'Isola - incatenata da 4 grandi boe luminose è parco naturale totale: divieto di approdo e di navigazione entro i 500 mt., divieto assoluto di pesca e divieto di immersioni a meno che non accompagnati da guide subacquee autorizzate e per scopi di ricerca scientifica e/o documentaristici. La costa a Sud dell'isola cade lentamente a mare dando vita ad un basso fondale utile all'approdo di piccole imbarcazioni. Questo versante è disseminato di piccole secche che rendono pericolosa la navigazione. Ad Est l'isola ha la Punta di Levante piuttosto larga, verso Nord c'è la Cala del Grottone, con una grotta subacquea abitata saltuariamente da cernie e da qualche aragosta di grossa taglia. Segue la Cala di Tramontana, di poco oltre il Faro con la sua torre e la lanterna ad accensione automatica ai cui piedi i resti di vecchi capannoni. Ad un centinaio di metri verso Nord, di poco all'interno, ecco lo stagno, una specie di laghetto del diametro di circa 25 metri e profondo quasi 8 metri, comunicante con il mare tramite un sifone. Attorno al laghetto si è creato un microsistema animale che riesce ad utilizzare e a filtrare quel poco di acqua dolce per la sopravvivenza, per questo oltre a piccoli rettili vi si trovano ancora numerosi conigli selvatici, cormorani e un'infinità di nidi di gabbiani che nei mesi primaverili si popolano di pulcini attirando anche piccoli uccelli rapaci provenienti dai monti del Gargano. L'isola è del tutto disabitata, priva di grosse piante e senza la caratteristica macchia mediterranea. Solo capperi, alcune piantine grasse e cipolle selvatiche, formano la sua flora.I pescatori dalmati e quelli Tremitesi, utilizzarono per anni l'isola di Pianosa per la pesca alle sardine ed alle aragoste.
s p e t t a
c o l a r e
E’ come scendere su un’altro pianeta. Disabitato, ma con evidenti segni di presenza umana passata. Una struttura edificata ma ormai pericolante e che si trascina con se quella quotidianità ormai ferma da tempo. Sole, mare e vento le uniche presenze quasi tangibili. Un mare blu cobalto che “chiama”. Un ambiente sommerso magico che invita al rispetto
Pianosa Incantato quando approdi, vissuta intensamente pochi istanti, dimenticata appena lasciata.
m i s t e r i o s a
i n d i f e s a
Una bellezza
Esplosiva L’isola di Pianosa è il santuario della riserva marina delle isole Tremiti, la zona «A» di protezione integrale dove non è possibile alcuna attività umana, la navigazione, la pesca e neppure l’accesso e ciò per garantire un’area di ripopolamento ittico. Questo polmone naturale è stato però anche una discarica di ordigni bellici che risalgono per gran parte al primo e al secondo conflitto mondiale. Nei fondali, anche a bassa profondità si trovano numerose bombe che, corrodendosi, pian piano rilasciano il tritolo e i suoi pericolosi derivati che possono provocare danni all’ambiente marino e ai pesci come è stato documentato da diversi studi scientifici dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Basta una passeggiata lungo la scogliera per rinvenire diversi bossoli, le pareti degli unici locali presenti sull'isola sono crivellati, e sulle rocce esposte al mare come un macabro monumento si nota un proiettile di artiglieria inesploso. Il problema è noto da tempo, in merito all'inquinamento bellico e ai rischi derivanti per la navigazione vi è anche una ordinanza della Capitaneria di Porto di Manfredonia (n.16 del 3 giugno 1991). Le conseguenze più serie potrebbero essere in fondo al mare dove i ricercatori dell'Ispra coordinati dal pugliese Ezio Amato hanno censito già nei bassi fondali bassi ben ventinove bombe di aeromobile e di tipo convenzionale. «Le indagini – riferisce Luigi Alcaro ricercatore dell'Ispra che ha soggiornato per qualche tempo sull’isola – hanno evidenziato un notevole stress per gli animali marini campionati, segni di sofferenza e alterazioni a livello biochimico e istologico che potrebbero essere diretta conseguenza del Tnt disperso dalle bombe». Una bonifica, di solito effettuata con grande professionalità da nuclei specializzati (Sdai) della Marina sarebbe auspicabile, ma forse impossibile per gli elevati costi.
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L’affondamento del “Panayiota”
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Entriamo nella zona off limits. Nel cuore della riserva marina delle Tremiti non si entra se non con un permesso speciale che la Capitaneria non concede quasi mai. A ridosso dell’isolotto di Pianosa giace una nave battente bandiera cipriota. È la Panayiota che venne volontariamente affondata in questo paradiso terrestre l’11 marzo 1986. Grazie ai registri dei Lloyd’s di Londra abbiamo ricostruito i suoi movimenti: il 2 febbraio la Panayiota parte da La Spezia diretta verso la costa africana. Il 5 marzo, dopo che aveva già cambiato identità (facendosi chiamare prima Nounak e poi Vosso), salpa da Alessandria d’Egitto diretta a Sitia, in Grecia. Sei giorni più tardi si materializza al largo del Gargano: «Intorno alle 23 e 15 la nave ha urtato con la prua sugli scogli dell’isola di Pianosa». A scriverlo, nel rapporto che abbiamo recuperato presso la Capitaneria di Porto di Manfredonia, è il sottotenente di vascello Corrado Gamberini. Il faro dell’isola è acceso. La visibilità quella notte è ottima, di oltre due miglia sul mare forza 3 col vento che spira da sud. Il mercantile procede a una velocità di 8 nodi e mezzo sulla rotta 303: radiogoniometro, scandaglio ultrasonoro, pilota automatico, bussole magnetiche e registratore di rotta funzionano. Il capitano Mikail Divaris non lancia l’Sos. Poco dopo l’incidente alla Panayiota-Vosso si affianca la motonave El Greco che raccoglie gli 8 uomini d’equipaggio: 4 egiziani, 2 greci, un cileno e un tunisino. «All’atto del sinistro, il Divaris non effettua i rilevamenti geofisici, non controlla la condizione del carico e l’entità dei danni subiti dalla nave; non tenta neppure di disincagliarla », rileva il rapporto della Capitaneria di Porto di Manfredonia.
Il 12 marzo giunge a Pianosa la motovedetta Cp 2012. L’armatore greco Emanuel Tamiolakis, titolare a Limassol della Navigation Limited, si rifiuta di recuperare la carretta. La situazione precipita, tant’è che Giuseppe Ciulli, comandante della Capitaneria, si rivolge all’Ispettorato centrale per la difesa del mare: «Organi sanitari nazionali hanno dichiarato sussistere imminente pericolo inquinamento ». Ma nonostante ciò lo Stato italiano non interviene. Il 12 agosto Fernando Mengoni, medico dell’Usl Foggia/4 approda a Pianosa e denuncia: «La stiva della nave risulta aperta: la parte del carico visibile all’ispezione risulta essere formata da una fanghiglia fortemente maleodorante di color nocciola, con vaste zone schiumose ed in evidente stato di fermentazione e putrefazione». Il 14 ottobre il direttore generale del ministero della Marina Mercantile si accorge del disastro: «Permane nella zona una situazione che può rivelarsi compromissoria per l’ambiente e per il paesaggio », ma non muove un dito. L’ordinanza di sgombero (la 21/86), emanata dal Comune delle Isole Tremiti cade nel vuoto. Epilogo: l’incidente con tutta probabilità è stato provocato per intascare il premio assicurativo stipulato con l’Ocean Marine Club di Londra.
v i o l a t a
u n i c a n u l l a
a l l ’ o r i z z o n t e
s o l a
69 Magazine M - Number Seven
nelWeb
Il Portale Ufficiale del Turismo della Regione Puglia: mare, vacanze, arte, storia, gastronomia, artigianato, eventi, localitĂ , territori alberghi e ... www.viaggiareinpuglia.it
Portale ufficiale della Provincia di Foggia. Area dedicata alle Isole Tremiti e non solo ...
www.provincia.foggia.it/page.php?Rif=488
70 Magazine M - Number Seven
inLibreria Titolo: Autore: genere: lingua: Editore: formato: Anno:
ISOLE TREMITI QUILICI FOLCO; TAMAGNINI LUCA Ambiente - AREA MARINA PROTETTA Tremiti Italiano PHOTOATLANTE 120 pp 07/2003
Prezzo:
35,00 €
Titolo: Autore: genere: lingua: formato: Anno:
Isole Tremiti. San Nicola, San Domino, Caprara, Il Cretaccio. Embo Roiter Lou; Damascelli Tony Guide ai viaggi e alle vacanze Italiano - inglese 1999, 132 p., ill. pubblicazione 2005
Prezzo:
14,50 €
Termoli - Tremiti andata e ritorno. Un viaggio raccontato solo attaverso delle belle fotografie.
Documentary Tre gli argomenti per raccontare l’unicità dell’arcipelago: la geologia , la storia e l’ambiente sottomarino. Gli argomenti si susseguiranno attraverso immagini e relative interviste a ricercatori scientifici che approfondiranno ogni singolo argomento attraverso la descrizione di alcune particolarità mai trattate fino ad oggi, grazie anche alle recenti scoperte che renderanno sempre più affascinate il filmato e unico l’arcipelago. 1.Le formazione geologiche delle isole e le grotte sommerse; come si sono for mate, quan to tempo fa, il ruolo del mare, le particolarità morfologiche (per es. gli archi della Secca di Punta Secca a Caprara) 2.La storia attraverso le testimonianze del passato e i misteri dei relitti sommersi. Un affascinante viaggio tra archeologia e tecnologia tra ipotesi e certezze. 3.Lo stupefacente mondo sottomarino, testimone dello scorrere degli eventi che hanno segnato l’evoluzione dell’arcipelago. Ma non solo: grazie alla recente scoperta di un corallo di 2500 anni si cercherà di ricostruire gli effetti climatici a cui le Isole Tremiti sono state sottoposte.
prossimamente
Alla scoperta di un Mare antico:
destinazione Isole Tremiti
Temi diversi, tecniche di ripresa e montaggio innovativi renderanno il documentario accattivante, con l’obiettivo di informare, emozionare e suscitare l’interesse all’approfondimento, anche grazie agli esperti intervistati.
un documentario pel far scoprire e valorizzare le Isole Tremiti e il suo paesaggio unico, sintesi di un processo storicoculturale, del lavoro dell’uomo e della natura.
Nuovo sito web
In rete a Febbraio il nuovo sito marlintremiti Nuova grafica ed interessanti contenuti
73 Magazine M - Number Seven
Foggia
Volare alle Isole Tremiti si può dalle seguenti Città e con le seguenti compagnie aeree
Milano Malpensa > Palermo > Torino >
Foggia >>> Isole Tremiti
Compagnia aerea: Darwin Airline Sito internet: www.darwinairline.it Call Center: 800 789 568 (numero verde gratuito) Compagnia aerea: Alitalia Sito internet: www.alitalia.it Call Center: 06.2222 (tariffa nazionale verso numero di rete fissa) Compagnia aerea: Alidaunia Sito internet: www.alidaunia.it Call Center: 199 240 302 FOGGIA > ISOLE TREMITI A/R
Aeroporto “Gino Lisa” di Foggia
[ puoi vedere ] alcune immagini sulle Isole Tremiti nel web
CANALE MarlinTremiti
di >>
http://www.youtube.com/user/marlintremiti
e troverai... Stralcio della puntata di Lineablu Rai1 del 18 Settembre 2010
CANALE MarlinTremiti tanti video per scoprire mare, storia e cultura delle Isole Tremiti
I s o l e Tr e m i t i non finiscono mai di stupire
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Via dell'Industria 13, Montaletto di Cervia (RA) 48015 ITALY TEL/FAX: +39 0544962923 MOBILE: + 39 3389994219 www.easydive.eu info@easydive.it
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78 Magazine M - Number Seven
Photo passato e presente
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80 Magazine M - Number Seven
Photo passato e presente
81 Magazine M - Number Seven
4 Appuntamenti
Il pacchetto MarlinAvventura comprende:
per 14 partecipanti (max per crociera) Soggiorno
Coordinati da esperti, sarete proiettati nell’affascinante mondo dell’esplorazione sottomarina.
Tante immersioni inoltre possibilità d’imparare nuove tecniche d’immersione, di monitoraggio ambientale, di rilievo batimetrico e topografico, di fotografia e ripresa, e vivrete così, in prima persona, l’esperienza della “Crociera Spedizione”. Saranno utilizzate attrezzature speciali: rov, sidescan sonar, propulsori subacquei, macchine fotografiche di ultima generazione e fotocamere 3D.
- Servizio Marlin - Soggiorno sul Caicco Esat – in formula All Inclusive - Assistenza durante il periodo di crociera
Attività Subacquee - Assistenza professionale MARLINTREMITI - Immersioni Illimitate e immersioni speciali - Miscele Nitrox – bombole di fase - Utilizzo di attrezzature speciali - Cintura e piombi - Deposito, Trasporto e risciacquo attrezzatura
Gadget per partecipante - n.2 T-Shiert Marlin Avventura - n.1 Zainetto Marlin Avventura
insomma un vero tuffo nell’Avventura
a bordo con Voi Adelmo Sorci >
Responsabile del MARLINTREMITI Responsabile dei progetti di ricerca ed esplorazione del Laboratorio del Mare Istruttore Tecnico subacqueo Fotografo freelance Manfred Bortoli > Responsabile della IDEAVIDEO Cineoperatore specializzato in riprese subacquee. Cameraman subacqueo della trasmissione PianetaMare – Rete 4 Mediaset
Massimo Boyer > Biologo marino Dottore di ricerca in scienza del mare, fotografo subacqueo dal 1982. Collabora con l’Università Politecnica delle Marche a progetti di ricerca è autore di testi divulgativi e collabora con varie riviste del settore tecnicosubacqueo. Francesca Scoccia > Naturalista Dottore di ricerca in biologia ed ecologia presso l’Univ degli Studi Perugia. David Scaradozzi > Ingegnere Ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Gestionale e dell'Automazione (DIIGA) - Università Politecnica delle Marche. Dal 2001 è pilota di ROV small class.
MarlinAvventura puro Divertimento
per iscrizioni ed informazioni
A info@marlintremiti.it
vventura
М n. 7 - Февраль 2011 - Специальный выпуск
на русском языке
Острова Тремити - Апулия
Знакомьтесь: Адриатическое море полное сюрпризов
Testo a cura di Natalia Ivantchenko Foto Adelmo Sorci, Pippo Cappellano, Mauro Pazzi
85 Magazine M - Number Seven
Острова бегущие по волнам: между историей и природой. Пять изумрудных в золоте островков плывут по синим волнам словно пытаясь достигнуть сердца Адриатического моря. На расстоянии 12-ти миль от побережья Гаргано и 24-х от региона Молизе, в прозрачных морских водах отражается сказочный архипелаг Тремити, одинаково богатый природной красотой и историческими памятниками как на глубине, так и на суше.
Сан Никола, остров-крепость: 42 га суши выступают из воды. Обрывистые, неприступные берега уходят в самую глубину, а на плато, в объятии крепостных стен, высится самый значительный монастырь когда-либо воздвигнутый посреди моря. Остров является административным центром архипелага. Его протяженность достигает 1600 метров, средняя ширина 450 метров и 70 метров над уровнем моря. Здесь численность оборонительных строений, наблюдательных башен, церквей и часовен значительно превышает количество деревьев. На протяжении веков в монастыре побывали три религиозных ордена: Орден кассинских Бенедиктинцев в IХ веке, Цистерцианцы с 1237 г. по 1313 г., а Латеранские каноники с 1413 г. вплоть до начала XVIII века.
Сан Домино и морские гроты: Самый крупный по размерам и численности населения остров протянулся на 3 километра, достигая 1700 метров в ширину. Наиболее высокая точка (“Colle dell’Eremita”) поднимается на 116 метров над уровнем моря. В плотном облаке сридиземноморской растительности, состоящей в основном из алеппских сосен и каменного дуба, расположились небольшие отели и всевозможные строения для отдыха и развлечений. Единственная асфальтированная дорога соединяет пристань Сан Домино с посёлком в центальной части острова. Поскольку провоз на архипелаг собственного автомобиля туристам запрещён, движение по ней практически несущественно, в основном это небольшие гостиничные автобусы, сопровождающие приезжих. Здесь по-настоящему можно насладиться полным покоем и вдохнуть терпкий аромат средиземноморского леса. Скалистые берега Сан Домино характеризуются наличием большого количества природных арок, морских гротов и уютных скалистых бухточек. Возникшие под длительным воздействием ветра и воды они являют собой редкой красоты творения природы. Глубина самой завораживающей морской пещеры “Grotta del Bue Marino” достигает 70-ти метров, а над водой грозно высятся крутые скалы Альпикко и Рипа деи Фалькони, охраняемые стаями средиземноморских буревестников (Calonectris diomedea) и сапсанов (Falco peregrinus) с чеглоками (Falco eleonorae) из семейства соколиных.
Нетронутая красота острова Капрара: Капрара (Капрайа или Капперайа) – когда-то в прошлом украшенный лесами, сегодня больше напоминает скопление камней покрытых тонким слоем скудной растительности, состоящей, в основном, из кустарников каперсника, зарослей осота, полыни и многолетнего пырея. Но остров, давший приют бесчисленной колонии морских чаек, тем не менее не утерял своё природное очарование. Подтверждение тому Аркитьелло (Architiello) – подлинная скульптура в форме гигантской арки из известняка. Она возвышается над водой словно торжественные ворота, открывающие взгляду чудесную синюю бухту, напоминающую маленькое солёное озеро. Высокие и изрезанные склоны характерны для северо-западной части острова, тогда как остальная его часть слегка наклонена в плоскости и постепенно снижается по направлению к соседнему острову Сан Никола. Единственными следами человеческого присутствия на Капрара являются маяк и остатки старого полуразрушенного жилища, где в прошлом находили приют местные пастухи. Сегодня на острове числится лишь один постоянный житель.
Кретаччо: в самом центре архипелага небольшой Кретаччо. Островок в форме полумесяца с жёлтой глинистой почвой похож на природный мост, соединяющий Сан Домино и Сан Никола. В прошлом он действительно послужил опорой для настоящего моста. Построенный в XVIII веке трудами ссыльных по приказу короля Неаполя Фердинанда IV, он соединял пристани двух наиболее крупных островов. Непосредственно рядом с Кретаччо и Сан Никола выступает из воды чёрная скала, Скольо делла Веккиа. Странное, окутанное тайной, предание гласит о том, как незадолго до начала бури или в полнолуние, здесь появляется призрак седовласой старухи, прядущей, сидя на камнях..
Недоступная Пьяноза: едва выступающий из воды, и потому незаметный, остров Пьяноза находится в 12-ти милях к северо-западу от Сан Никола и является закрытой заповедной зоной. Полностью лишенный растительности, остров бережно хранит под водой свои сокровища. Здесь многие виды морских организмов, населяющих средний и южный бассейны средиземноморья, нашли оптимальные условия для размножения.
Немного истории на морском дне Тремити: затонувшие суда
История на морском дне: амфоры, якоря, деревянная обшивка древних судов.. Эти следы славного прошлого могут рассказать вам историю длиной 2000 лет.
Всего 11 объектов историко-археологического характера выдвигают Тремити на одно из первых мест.
89 Magazine M - Number Seven
Погружение на пароход «Иль Ломбардо»: судно, использованное Джузеппе Гарибальди в экспедиции «1000» 1860 года.
Место погружения: северо-западный склон острова Сан Домино, а точнее бухта Cala degli Inglesi. Этот подводный маршрут заинтересует любителей рэк-дайвинга и археологических находок. Он разворачивается на глубине от 9-ти до 25-ти метров. К счастью, множество частей затонувшего корпуса парохода хорошо сохранились, но не только они. Волей судьбы, на том же месте на 2000 лет раньше, потерпело крушение древнеримское судно, похоронив с собой на многие века ценный груз амфор. И вот, погружение становится похожим на путешествие во времени, а наши дайверы ощущают себя как Индиана Джонс под водой и с нетерпением ждут волнующей встречи с историей. Экскурсия на «Иль Ломбардо» по разработанному MARLINTREMITI маршруту доступно как опытным ныряльщикам, так и обладателям сертификата первой степени OWD. Это всего лишь один из многочисленных вариантов погружения на археологические подводные объекты. Поскольку часть «Иль Ломбардо» лежит на небольшой глубине, некоторые уцелевшие детали корпуса можно наблюдать при помощи обыкновенных маски, трубки и ласт, что нередко предлагается любителям сноркелинга.
91 Magazine M - Number Seven
19 марта 2011, 147 лет спустя после кораблекрушения, корпус парохода «Иль Ломбардо» лежит на глубине 9-ти метров на дне Тремити Мы находимся на острове Сан Домино, а точнее в бухте Cala degli Inglesi, и постараемся рассказать вам об одном из самых увлекательных погружений архипелага, окунувшись, как по волшебству, в прошлое.. Маршрут не вызывает затруднений, даже когда максимальная глубина достигает 25-ти метров. Какое необычное и трагическое совпадение... На одном и том же месте затонуло сразу два корабля: «Иль Ломбардо» лежит бок о бок с останками грузового судна эпохи Древнего Рима, ставшего жертвой той же коварной отмели, но на 2000 лет раньше. Море поглотило судно вместе с его ценным грузом из амфор и всевозможной посуды, лежащими и по сей день на дне. Отныне только дайверы могут любоваться следами далёкого прошлого.
Погружение: Прибыв на место, мы даём краткую историческую справку местоположения, описываем предстоящий подводный маршрут и наиболее интересные детали для наблюдения. В нашем распоряжении 45 минут времени на глубине от 15-ти до 25-ти метров. Итак, все готовы.. Мы обмениваемся сигналами “OK” и ныряем. Всё уже готово к спуску, но для начала стоит просто окинуть взглядом дно.. Снимок полностью отражает картину того, что можно увидеть всего лишь опустив лицо в воду... На глубине 9ти метров хорошо видны остатки лопастных колёс парохода. Идеальная видимость позволяет чётко представить весь дальнейший ход нашего погружения. Мы
начинаем спускаться и уже через несколько секунд оказываемся на месте. Осмотревшись, продолжаем спуск до 25-ти метров. По пути нам попадаются обломки и целые листы меди (остатки обшивки фальшборта используемой для снижения трения между водой и корпусом судна, а следовательно и для развития большей скорости), а также гвозди, болты и остатки деревянной обшивки. Вот мы и добрались до подножья скалистого хребта, словно выросшего из песчаного грунта. Мы продвигаемся дальше, на север.. Для наших дайверов эта пологая, пустынная местность, без каких-либо опознавательных знаков, совсем непохожа на описание во время брифинга.. Во взглядах мелькает разочарование, зато как хорошо различимы на дне следы наших современников: несколько бутылок, банок, да вот и автомобильная покрышка.. Мы что-то перепутали в пути? Ничего подобного!.. Прямо под нами лежит поглощённое песком грузовое судно времён древнего Рима.. Достаточно пошевелить ладонью в десятке сантиметров от поверхности дна.. И вот, словно под воздействием импровизированного груноторазмывочного насоса, освобождается от песка и гальки одна амфора, затем другая, а вскоре рядом появляются осколки глиняных пробок. Вот так, на глубине 25-ти метров лежат предметы 2000-летней истории, до которой можно дотянуться рукой. Находок очень много, среди них встречаются и древесные обломки, но эти принадлежат «Иль Ломбардо». Эта увлекательная игра в поиск сокровищ дарит всем ныряльщикам незабываемые впечатления. Время летит быстро и мы должны придерживаться согласованного на брифинге плана. Настал момент начинать подъём. Но прежде всего необходимо вновь закопать наши находки в грунт, пользуясь всё тем же нехитрым приёмом. Вся группа участвует в этой операции с чётким сознанием её важности. Наконецто и наши дайверы повеселели! Контрольный взгляд на приборы и на манометр. Всё “OK”. Начинается всплытие вдоль знакомого скалистого хребта. В эти минуты остаются почти незамеченными местные мурены, конгеры, скорпены и осьминоги... Наша прогулка подходит к концу, но и на этом этапе ещё осталась возможность оценить по достоинству разнообразие населяющих воду живых организмов. Вернувшись к верхней части затонувшего парохода, мы проводим заключительную часть нашего исследования на 8-10 метровой глубине.. Если хорошо присмотреться, то можно разглядеть некоторые механические детали судна, лопастные колеса, котельную, огромный шатун, и, почти полностью слившихся со скалами, якорь и цепь, гвозди от деревянной обшивки судна и прекрасно сохранившиеся гайки. Время летит неумолимо и вот мы готовы к подъёму. Обязательная остановка безопасности на 5-метровой глубине дарит нам возможность взглянуть в последний раз на останки «Иль Ломбардо» и всплыть, вынырнув из прошлого в настоящее, мечтая о новых подводных приключениях!.. *****
95 Magazine M - Number Seven
TremitiMa
areFestival 18-25 Settembre 2011
M n. 7 - Febraury 2011 - Special English language
Tremiti Islands
Island floating in the blu between nature and history Testo a cura di Andrea Mancini Foto di Adelmo Sorci (ADphoto) 99 Magazine M - Number Seven
San Nicola, The Fortress isle: the 42 hectare, suspended on top of high rocky coasts overlooking the sea, holds within its stately walls , the most impressive abbey ever built in the middle of the sea. The abbey is an historical symbol of the entire archipelago, a distinctive tug of this true fortress standing in the open waters. The San Nicola island is the administrative capital of the Tremiti archipelago. It is built on an upland 1600 metrs long, 450 meters wide which stands 70metrs above the sea level. On the island, there are more towers than three. There are stately fortalices, walls, strongholds, churches and cloisters of the abbey which was occupied by three differents religious comunities: the Benedettini Cassinesi in the IX century, the Cistercensi from 1237 through 1313 and the Canonici Lateranensi from 1413 until the begining of ‘700.
Five emerald and gold color islets, floating in the blu constantly shaped by the waves that seems to walk toward the heart of the Adriatic sea. The Tremiti archipelago reflects their immage in the most clear water the Adriatic sea has to offer. Located 12 miles away from the Gargano coast and 24 from the coast of Molise, the Tremiti is an authentic concentration of natural beauties and historical monuments that are suspended in the blue of the sky and sea.
San Domino and its caves: it is the largest and most populated. It spread for a lenght of 3km and a width of 1,7km and with its Colle dell’ Eremita , San Domino rises 116 meters above the sea level. The island is wrapped up by the maditerranean chaparral and by a forest of ilex and pine of Aleppo which hide the hotels and accomodations for the turists. This is the only island thatb can host a true street that connect the little port and the San Domino village located in the central part of the island. The street is to be used by just few private cars and little busses that drive the turists from the marina to the different hotels located around the main rural village centre which hides inside the forest. In these enchanting places, the sourranding peace is unique and the frangrance of the forest is really intense. The rocky coasts of San Domino enhance natural arches and caves of variuous depths. The island is rich with these natural beauties made by the erosive action of the water and wind. The most suggestive of all of them, is the cave of the Bue Marino, aproximately 70 meters deep, dominated by very high cliffs the Alpicco and the Ripa dei Falconi, where flocks of Falchi del Pellegrino, Falchi of the Queen and Berte (the famous Diomedee) fly around.
The untouched charm of Caprara: Caprara, or Capraia or Capperaia, used to be a wood but nowadays is just a hipe of stones and vegetation is thin and is made by just few cappers bushes, thistle and grass. A large colony of gulls live on Caprara, which matain untouched the charm of nature masterpieces. The Architello which appears on the surface, is the most beautiful of all of them. A monument carved in the calcareous rock by the nature opens into a little lake formed by the sea. Only the north-west side offer the view to high cliffs while the the rest of the island is a flat land laying down toward San Nicola. All along the cost there are many creeks and little creeks. The only sign of human presence on the island is a farmhouse where shepherds used to live and today is occupied by the only inhabitant of Caprara.
The Scoglio del Cretaccio: located in the centre of the archipelago, the Cretaccio is shaped like a half moon of yellowish colour and it is a natural bridge between San Domino and San Nicola. As a matter of fact the Cretaccio was a real “pier” of a bridge which used to connect the marinas of the two major islands. The bridge was built at the end of the ‘700 by deported people of San Nicola for the will of King of Naples Ferdinando IV di Borbone. Next to the Cretaccio going toward San Nicola Island, the black reef of Scoglio della Vecchia emerges. The reef is a funny presence, misted over with mystery. An old tradition tells the story of an old hoary widow ghost who appears sitting on the rock while she spins, few hours before the storms and during the full moon nights.
Pianosa the inaccessible: it is almost invisible as the surface that emerge is really modest. Pianosa is located 12 miles north-west of San Nicola and it is a comprehensive reserve were it is absolutely forbidden any kind of access. Pianosa is free from all forms of arboreous vegetation and keeps her natural treasures under the water. Many marine species which populate the southcentre of the Mediterranean sea, find in Pianosa the best conditions for reproduction being a true ecological niche.
An unexpected Adriatic sea
The history on the depth of the sea: Amphoras, anchor, planking of old ships
There are 11 areas of historical interest to gift Tremiti with another primacy.
The dive: “The Lombardo” The steamship which Garibaldi used for the 1000’s expedition in 1860 The dive site is on the north-west side of San Domino island . It is exactly by Cala degli Inglesi. The archeological way runs between the 9 and the 25 meters of depth. There are many pieces of the pedal steamer, a lot of archeological find and much more...
The destinity wanted that a roman ship loaded with amphoras, sunk in the same point 2000 years before. This is why the dive becomes a dive into the past and the diver becomes the “Indiana Jones” of the future ready to catch precious pieces of history with his eyes. Marlin Tremiti has included this dive among these for the Open Waters divers as well. Due to the low depth of some part of the wrenck, this site, can also be visited with the mask and the fins and therefore, it is frequently consider an integral part of the snorkling runs.
105 Magazine M - Number Seven
19th March 2011 The main structure of the Lombardo still lies on the bottom of the sea at 9 meter of depth after it collided with a rock and after it sunk 147 years ago We are at Cala degli Inglesi , on San Domino Island, and we are about to describe one of the most fascinating dive of the Tremiti and, at the same time, a real plunge “ back into the past”!
The dive As we get to the point, we start reconstructing the history and the past events. Then we describe meticulously how the dive will develope and what will be the archeological findings the divers will see in the 45 minutes of dive at at a maximum depth of -25 meters. All ready, exchange the OK sign and enter the water The descent is about to start but first look underneath The photography can well describe what the divers can see just by looking through their mask. These are the large wheel of the steamship, laying on the bottom 9 meters deep. Thanks to the clearness of the waters, we can immediately
see how the whole dive will develope. The dive starts and in a moment we can almost touch the wreck. After checking quickly the area, we immediately start deeping down at – 25 meters. As we dive we can see parts of the ship, sheets of copper (which were used to cover the sides of the vassel and reduce its friction with the water in order to make it sail faster), studs, bolts and gain wood planking. We come to bottom where the dorsal slowly dies on sandy, rocky plain We continue going north but the landscape look flat without refering marks for the divers who won’t see anything that was previously descibed in the briefing. Wrong way? Absolutly not.... We just got on top of the roman ship which , in reality, it sunk into the sand although we know for sure is there. It is sufficient to move the hand at a close distance from the bottom to create a turbolence that move away the sand and gravel. Little by little we discover an amphora , and then another one. We move a bit away and we find pieces of corks and other fragments. It’s
amazing. 200 years at – 25 meters can be touched with a hand. Many thinghs can be seen including pieces of wood which belong to theLombardo. For our guests a magic play and the feeling they have found a treasure. Time flys and we must respect what was planned. It’s time to leave that depth and start our way back. Before we leave though, with the same method we used to find thinghs, we cover again to hide them away. All divers who recognize the importance of protecting our extraordinary archeological enviroment, help us. We check the instruments and the pressure gauge. All is Ok. Now their eyes look different and you can see how happy they are. We can start emerging along the dorsal. At this time, they are not interested in moray, octopus, conger, scorpiofish any more although they are all around us. All the divers became the Indiana Jones of the sea. Howeverv the dive is not finished yet and at this stage you can not miss the opportunity to find out how rich is marine life all
around before we go back to the most important parts of the Lombardo . Here, at 8/10meters of depth, is where we dedicate the final part of our dive. As we search the area we can see some of the mechanical parts of the ship such as the wheels, the steam boiler, the gigant connecting rod, the chain, which is almost part of the rocky surroundings and the anchor itself. Again studs of planking and bolts perfectely maintained. Times relentlessly passes and we must emerge and at -5 meters do the safety stop. A quick glance at the rest of the Lombardo and then ready for a new underwater adventure !!!!!!
108 Magazine M - Number Seven
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Le grotte sotterranee di San Nicola ...a cosa servivano? ...ci venivano nascosti tesori?
nei prossimi numeri le risposte
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Escursioni,eventi
e tanto altro
Tra le escursioni:
L'Abbazia fortezza di San Nicola Percorso storico-culturale sull'Isola di San Nicola per scoprire la storia , gli eventi che si sono susseguiti da 2000 anni ad oggi. Un percorso che consentirà di entrare nelle mura, nei torrioni e nell'Abbazia di Santa Maria e riviverne il glorioso passato.
durata escursione 2:00 h
Tra le escursioni:
Snorkeling & Sea watching Lo snorkeling è uno sport semplice, divertente ed economico; non ci sono limiti di età e può essere praticato quasi ovunque. Per ammirare le meraviglie del mondo sommerso si nuota a pelo d'acqua ed occorrono: pinne, maschera ed occhi pieni di curiosità. Nell'Area Marina Protetta delle Isole Tremiti sono innumerevoli i tratti di mare e le cale, dove è possibile ed entusiasmante praticare lo snorkeling. Con al fianco i Biologi Marini del MARLINTREMITI sarete Guidati in tranquille e rilassanti esplorazioni tra le rocce del sottocosta dell'Arcipelago, scoprirete e conoscerete tutte le straordinarie meraviglie del mondo marino.
durata escursione 2:00 h
Per conoscere le Isole Tremiti
Il Programma Multimediale
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Il Mondo delle Isole Tremiti in un
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