03 Estate - Le novità Marsilio di giugno/luglio/agosto/settembre 2013

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Gianni Farinetti

Rebus di mezza estate

Ganni Farinetti torna ai temi e alle atmosfere di Delitto fatto in casa (40.000 copie vendute) e L’isola che brucia (30.000 copie vendute)

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Un giallo pieno di verve e di suspense ambientato nelle Langhe, in uno scenario apparentemente idilliaco sotto cui covano odi, invidie e rancori

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estate 2013 farfalle Gianni Farinetti Rebus di mezza estate

cod. isbn 978.88.317.1565, pp. 300, Euro 18,00 ca.

Fra residenze di campagna, calici di sauternes, bagna cauda e barbera, fastosi o scombinati matrimoni, avvenenti - o meno, alcune parecchio meno - signore firmate, pattuglie della polizia, castelli aviti, cascine crollate, lugubri marchesi, giovani formaggiai, astuti pataccari, vedove, cani, gatti, caprioli, cinghiali, volpi, tassi e ghiri, boschi, pizzerie, barche in costruzione nel porto dei Savona, scrittrici fasulle e giovinastri di paese, atavici odii fra vicini e patrimoni trafugati (ma altri solidissimi), un assassino misterioso semina in una manciata di ore una serie di sanguinosi omicidi. Una commedia nera, nerissima, e un inestricabile rompicapo di mezza estate (giugno, tempo stupendo, nelle più grandiose e segrete colline del nord Italia) risolto, com’è naturale, dal flemmatico maresciallo Giuseppe (Beppe) Buonanno comandante della stazione CC di Monesiglio coadiuvato da Sebastiano Guarienti, noto - molto noto agli affezionati lettori della saga farinettiana - sceneggiatore nato a Bra (Cn).

Finale, dunque nella tradizione. Forse.

Hanno scritto dei romanzi di Farinetti:

978-88-317-0806-7, Euro 10,00

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978-88-317-1132-6, Euro 12,50

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Possibile che un pericoloso killer - addirittura un serial killer? - si aggiri indisturbato nelle impervie eppur domestiche Alte Langhe piemontesi?

«Avvincente fin dalle prime pagine il romanzo galoppa a ritmo sostenuto verso lo scioglimento finale» il giornale «Ben raccontato, con un ritmo serrato, con una dosatura molto abile di tensione drammatica, di patetico, di colpi di scena, di pettegolezzi di provincia…» la stampa

01-5, Euro 978-88-317-10

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«Un ritmo travolgente che minaccia di causare una notte in bianco se si decide di leggerlo dopo cena» il manifesto

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Gianni Farinetti (Bra, 1953) ha esordito in narrativa con Marsilio con il romanzo Un delitto fatto in casa (premio Grinzane Cavour autore esordiente 1997, premio Premier Roman Chambery 1997). Con Marsilio ha pubblicato anche L’isola che brucia, Lampi nella nebbia, Regina di cuori e La verità del serpente. Con Mondadori sono usciti In piena notte, Prima di morire e Il segreto tra di noi (Premio Via Po 2009) e, con Cartacanta, il racconto illustrato L’ombra del vulcano. I suoi romanzi sono tradotti nei maggiori paesi europei. Vive a Torino.

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estate 2013 farfalle Ahmed Mourad Polvere di diamante

traduzione di Barbara Teresi cod. isbn 978.88.317.1561, pp. 350, Euro 18,50 ca.

Un thriller di grande suspense, che combina la crudeltà di una società senza scrupoli al lieve umorismo tipico dello spirito egiziano La tranquilla routine di Taha, giovane informatore medico, viene sconvolta dall’omicidio del padre, anziano insegnante in pensione da anni costretto su una sedia a rotelle. Le indagini finiscono in un vicolo cieco e il caso viene archiviato. Ma Taha vuole che giustizia sia fatta: inizia per lui una ricerca lunga e tortuosa che cambierà per sempre la sua vita, trascinandolo in un inferno popolato di poliziotti corrotti, politici e uomini d’affari disonesti, killer spietati e spacciatori di droga che gli mostreranno il lato più oscuro del Cairo di oggi. La sua sete di vendetta non gli impedirà di trovare l’amore di una bella giornalista, al suo fianco in un’implacabile caccia alla verità sulle tracce della misteriosa “Polvere di diamante”, potente veleno diffuso tra i commercianti ebrei della città, che non lascia traccia e uccide lentamente. Molto lentamente.

Hanno scritto di Vertigo: «Se il giallo nordico ha fatto luce sui meandri oscuri di società ricche, moderne e all’avanguardia sul piano del welfare, Mourad racconta pezzi di mondo sociale egiziano, e la sua invenzione fantastica diventa uno strumento per far capire meglio il presente e quello che può cambiare in futuro» Salvo Fallica, l’unità

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«Il giallo che svela alcuni degli intrighi che hanno innescato la Primavera araba» io donna «Mourad ha scelto di cominciare dal thriller, perché del suo Paese precedente alla caduta di Mubarak era tutto scritto fuorché la fine.

E tutto sommato anche di quello attuale» Francesca Paci, tuttolibri Ahmed Mourad (1978) ha studiato cinematografia. Fotografo personale di Mubarak, regista e scrittore, ha ricevuto diversi premi per i suoi cortometraggi. Polvere di diamante è il suo secondo romanzo dopo Vertigo, di cui sono state stampate in Egitto ben otto edizioni, il primo poliziesco di successo nel mondo arabo.

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Il lato oscuro del Cairo e dell’Egitto contemporaneo nel nuovo thriller dell’autore di Vertigo

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Giuseppe Lupo Viaggiatori di nuvole Epico e favoloso come L’ultima sposa di Palmira, nel suo nuovo romanzo Giuseppe Lupo racconta una storia che incanta il lettore, con le suggestioni di una lingua che ricorda l’Oriente delle Mille e una notte

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e L’ultima sposa di Palmira ha vinto il Premio Selezione Campiello 2011

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estate 2013 romanzi e racconti Giuseppe Lupo Viaggiatori di nuvole

cod. isbn 978.88.317.1525, pp. 208, Euro 18,00 ca.

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21-4, Euro 12

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Una storia di avventure e visioni, in cui si alternano - come una grande giostra - personaggi umili e sapienti, astuti e crudeli È l’autunno del 1499 quando il giovane Zosimo Aleppo, stampatore d’origine ebraica, lascia Venezia. Scopo del viaggio è trovare le pergamene che un misterioso ragazzo, da tutti chiamato chierico Pettirosso, si porta dietro nelle bisacce. Corrono tante voci sul conto di queste carte: profezie, rivelazioni, memorie... La meta è Milano, ma Zosimo ci arriva tardi: il ragazzo è fuggito. Lo cerca a Mantova, in Francia, nelle terre intorno a Napoli; gira per città e campagne, cammina dentro le nebbie e nella neve, s’innamora di una donna che ha la pelle color d’ambra e gli occhi di una gatta, conosce mercanti, cavalieri, tavernieri, spioni, uomini del clero e di malaffare; si finge pittore, marito, poeta, soldato mercenario pur di ottenere notizie. E la sua missione finisce per diventare l’inseguimento di un’ombra, un’ossessione vagabonda, una scommessa con la sorte. Da dove viene il chierico Pettirosso? E cosa contengono le sue pergamene?

Hanno scritto de L’ultima sposa di Palmira:

978-88-317-0 79

4-7, Euro 18

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978-88-317-9420-6, Euro 16,50

«Tutto va e viene in bella leggerezza in questo libro visionario» Giorgio De Rienzo, corriere della sera «La metafora del doloroso ma liberatorio sradicamento da un mondo remoto e immobile, per entrare nel tempo vivo della Storia» Lorenzo Mondo, la stampa «Gli echi di antiche leggende e misteriose profezie si intrecciano in un romanzo di notevole suggestione» Roberto Carnero, l’unità «Un romanzo che sa cogliere l’essenza profonda di un’identità» Francesco Durante, gazzetta del mezzogiorno Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l‘Università Cattolica di Milano e di Brescia.

Per Marsilio ha pubblicato i romanzi L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello opera prima, Prix du premier roman), Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical, Premio Carlo Levi) e L’ultima sposa di Palmira (2011, ora in edizione tascabile; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini). Tra i principali saggi ricordiamo: Sinisgalli e la cultura utopica degli anni Trenta (Premio Basilicata), Poesia come pittura, Le utopie della ragione e Vittorini politecnico. Collabora alle pagine culturali del «Sole-24Ore» e di «Avvenire».

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estate 2013 romanzi e racconti Fabio Viola Sparire

cod. isbn 978.88.317.1562, pp. 204, Euro 16,00 ca.

Partire per il Giappone alla ricerca di qualcuno e perdere se stessi. Un Lost in Translation letterario ed emozionante, tra sentimento e visioni Alla vigilia del cataclisma che colpisce il Giappone l’11 marzo 2011, Ennio, un giovane romano ricco, annoiato e disincantato, parte per Osaka alla ricerca di Elisa, la sua ex fidanzata scomparsa alcune settimane prima, che si era trasferita nel Sol Levante come insegnante di italiano presso un alienante centro multimediale per la didattica a distanza. Nel giro di poco Ennio si troverà a sostituire Elisa sul lavoro, mentre la sua ricerca sembra farlo girare a vuoto e un Giappone quanto mai sinistro e inquietante lo inghiotte nel suo gorgo di luci e segni, fino a portarlo sulle zone del disastro in uno scenario dominato dalla devastazione e la neve.

Sparire è una storia d’amore e malinconia, della ricerca di un sentimento che esiste solo nel ricordo e nel racconto di se stesso, di un Paese che affascina e tiene a distanza in egual misura, e della presunzione di poterlo raccontare. Denso di riferimenti alla cultura nipponica, Sparire è una storia sull’impossibilità del raccontare la realtà e sulla supremazia del racconto sulla vita stessa.

Hanno scritto di Fabio Viola: «Un esordio misterioso e geniale, angosciante e grottesco» Matteo Nucci, il venerdì di repubblica «Un’efficace invenzione letteraria, un romanzo che ci parla di un’Italia volgare, individualista e disperata» Roberto Carnero, famiglia cristiana «Quasi un Lynch italiano, non un’imitazione», rolling stone «Viola contamina i thriller postmoderni con il comico alla De Sica» Daniele Giglioli, alias - il manifesto Fabio Viola è nato a Roma nel 1975 ma ha vissuto per un lungo periodo a Osaka (Giappone). Oltre a racconti in varie antologie ha pubblicato Italia 2 - viaggio nel paese che abbiamo inventato (minimum fax, 2008, con Cristiano de Majo) e il romanzo Gli intervistatori (Ponte alle Grazie, 2010). Ha tradotto alcune opere di Edmund White e Helen Humphreys. Collabora con «VICE Magazine Italia». Per la rivista «Galatea» ha curato tre reportage narrativi sul cataclisma che ha colpito il Giappone nel marzo del 2011.

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Hic sunt leones Stefano Lorenzetto

Venticinque storie di veneti notevoli

Dall’autore di Cuor di veneto un nuovo caleidoscopio di ritratti appassionanti, istruttivi, commoventi, spiritosi. Un viaggio fra le coraggiose genti della Serenissima

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«Lorenzetto è un grande intervistatore» Sergio Zavoli

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«Stefano Lorenzetto appartiene alla categoria dei giornalisti che più rispetto. Si fa leggere, come ha scritto un critico, ed evita quello che, secondo un maestro del mestiere, Giulio De Benedetti, è il più grande difetto della nostra categoria: annoiare» Enzo Biagi

«Ho letto un’intervista di Stefano Lorenzetto.

Grande pezzo, grande compagnia; erano secoli che non leggevo un’intervista così narrativamente ben strutturata e ben scritta, così avvincente e coraggiosa» Aldo Busi

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estate 2013 gli specchi Stefano Lorenzetto Hic sunt leones Venticinque storie di veneti notevoli

cod. isbn 978.88.317.1563, pp. 300, Euro 18,00 ca.

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Venticinque veneti con un coraggio da leone Fra le molte persone che intersecano la nostra vita, solo alcune vi entrano con forza, fino a cambiarcela per sempre. Non serve andare a cercarle lontano: s’incontrano fuori dall’uscio di casa. L’autore del fortunato Cuor di veneto, elegia dedicata a un popolo che fu nazione, qui riprende la saga della sua gente a cominciare da quattro veneti notevoli che ha incrociato in 40 anni di professione giornalistica. Da tutti ha imparato qualcosa e da alcuni molto, moltissimo. Il comune denominatore delle loro storie è il coraggio, talvolta applicato persino al crimine, come nel caso di Vincenzo Pipino, ladro gentiluomo di Venezia, ma più spesso al mestiere di vivere, come insegna Anna Benedetti, la mamma di Lucy, una bimba veronese affetta da una grave sindrome, che non sarebbe nemmeno nata se una luce intensa, una luce vera, non avesse illuminato la prima notte d’angoscia dei genitori dopo l’ecografia: «Mi sono sentita un leone, fortissima», ha confidato la sua mamma a Stefano Lorenzetto. Bisognerebbe dunque aggiornare la cartografia del Veneto e scriverci, come nelle antiche mappe, «hic sunt leones». Ma con un’accezione del tutto nuova: non leoni che sbranano, bensì leoni che combattono. A cominciare da quello di San Marco, il più glorioso, il più audace, il più indomito. Anche il più maltrattato.

Stefano Lorenzo, veronese, lavora per Il Giornale, dov’è stato vicedirettore vicario di Vittorio Feltri, e per Panorama. È anche collaboratore fisso del mensile Monsieur. Ha pubblicato il suo primo articolo 40 anni fa e ha scritto per una quarantina di testate.

Questo è il suo dodicesimo libro. Come autore televisivo ha realizzato Internet café per la Rai. È stato inserito nel Guinness World Records per le oltre 600 puntate della rubrica Tipi italiani, uscite sul Giornale a partire dal 1999. Ha vinto i premi Estense e Saint-Vincent. Nel 2011 la giuria dell’Amalfi Coast Media Award gli ha assegnato all’unanimità il premio Biagio Agnes alla carriera con questa motivazione: «È, in assoluto e per riconoscimento generale, il miglior intervistatore italiano mai esistito».

978-88-317-13 6

3-4, Euro 10 ,0

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978-88-317-0687-2, Euro 19,00

«Il Veneto patisce un’incomprensibilità che lo rende misterioso, buio e disprezzato. In quel mistero, in quel buio Lorenzetto s’aggira con gli occhiali a infrarossi. E vede tutto» Ferdinando Camon

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Bastava dire no Chiara Maffioletti

Alla fine di un matrimonio, credetemi, si sopravvive

«Credevo che l’amore potesse bastare per risolvere ogni cosa, per superare tutte le difficoltà che la vita ci avrebbe riservato.

E anche lui, sono sicura. Molte volte poi, quando in quelle difficoltà ci stavo sguazzando e spesso completamente sola, mi è capitato di pensare che in fondo sarebbe bastato poco perché le cose andassero diversamente. Sarebbe bastato poco anche tornando a quel momento, davanti al sacerdote.

Bastava dire no. E invece ho detto sì»

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estate 2013 gli specchi Chiara Maffioletti Bastava dire no Alla fine di un matrimonio, credetemi, si sopravvive cod. isbn 978.88.317.1578, pp. 112, Euro 14,00 ca.

Cosa succede quando si capisce che un matrimonio è finito?

Come procedere? Che fare?

Una giovane donna si lascia dal marito dopo una convivenza e qualche anno di matrimonio. Aveva creduto nella sua scelta, una scelta d’amore, ma nel tempo si è resa conto di aver sbagliato. Come affrontare insomma l’improvvisa grandinata di problemi emotivi ma anche decisamente pratici che si abbatte su chi sta terminando una storia d’amore? Dirlo alle famiglie, la terapia di coppia, parlare con gli avvocati, trovare una nuova casa. Involontariamente in tutti questi passaggi, dolorosi e molto veri, esiste anche una componente tragicomica che se raccontata in maniera disincantata da chi li ha vissuti e in qualche modo superati, potrebbe essere di un qualche sollievo per chi sta concludendo (o ha da poco concluso) una storia importante. Attraverso il racconto della fine di un matrimonio, Chiara Maffioletti, ripercorre le tappe che scandiscono la fine di ogni importante storia d’amore.

Con una scrittura, brillante e fresco, l’autrice, riesce anche a strappare un sorriso, ma senza perdere mai di vista l’obiettivo di raccontare qualcosa di vero e di delicato.

Chiara Maffioletti è al Corriere da sei anni e da allora resta la giornalista più giovane del giornale.

Ha compiuto 29 anni a maggio, scrive nella redazione spettacoli ed è felice di fare un lavoro in cui ogni giorno può capitare qualcosa di diverso e inatteso. Spesso anche qualcosa di bello Chiara Maffioletti è nata a Desenzano, sul lago di Garda. Ansiosa di diventare “una giornalista” inizia a collaborare sostanzialmente per ogni testata disposta a pubblicarla. La prima fu Open air magazine, rivista di turismo per caravan e camper.

Laureata nel 2005 in Scienze e tecnologie della comunicazione, a 22 anni, arriva al Corriere della Sera per uno stage (dopo aver portato a mano il curriculum, in portineria). Viene assegnata alla redazione spettacoli e da allora scrive di tv, cinema e ogni tanto anche di musica. Si diverte a occuparsi di faccende di cuore sul blog del Corriere La 27esima Ora ed è una dei sei giornalisti del blog dedicato ai giovani Solferino 28 anni. Ha una rubrica su La Lettura dedicata a Twitter: Follower.

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Una storia in cui molti lettori possono facilmente identificarsi

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estate 2013 gli specchi Alessandra Necci Il Sole e lo Scoiattolo Storia di Luigi XIV e Nicolas Fouquet

cod. isbn 978.88.317.1564, pp. 228, Euro 18,50 ca.

Dalle pagine di questo libro balzano fuori attori e spettatori, protagonisti e comprimari, uomini e donne di un’età diversa Ambientato in un’epoca splendida e miserabile, il racconto di un uomo fuori dal comune, di una salita che sembrava inarrestabile, di un monarca assoluto e senza pietà, di una Corte che è un vivaio dei peggiori sentimenti umani, di un crollo rapido e drammatico.

Il protagonista, Nicolas Fouquet, lo Scoiattolo, Sovrintendente delle Finanze di Luigi xiv, il re Sole.

L’epoca è il Seicento francese, “Le Grand Siécle” e quindi uno spiraglio sulla modernità, sull’Europa in divenire sull’Europa che sarà.

Quali gli errori commessi da Nicolas Fouquet? Quali gli sono faziosamente attribuiti “ex post”? Dove sta il bene e dove il male? Dove la colpa, dove l’innocenza? Ci sono poi circostanze dall’apparenza casuale, che portano a conclusioni devastanti.

In questa storia c’è un fulmine, anzi, per essere precisi “delle folgori reali”: non casuali però, ma accuratamente preparate, astutamente dissimulate, deliberatamente volute. Decise a tavolino per incenerire quel personaggio troppo abile e fortunato, a cui il destino aveva concesso tutto, e per questa ragione andava punito espellendolo definitivamente dal palcoscenico su cui con troppo successo aveva recitato.

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-8, Euro 19,0

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La grande Storia che si intreccia con la storia particolare: quella di un uomo che pagherà con il carcere a vita il fatto di essere salito troppo in alto e di aver suscitato odi e invidie che non perdonano Alessandra Necci è nata a Roma e ha un bambino, Lorenzo. È avvocato, ha studiato in Francia e lavora nelle istituzioni, attualmente è consigliere per le Relazioni esterne del presidente del Senato. Ha pubblicato Storia di Nausicaa e con Marsilio Il prigioniero degli Asburgo. Storia di Napoleone II re di Roma (due edizioni). È Segretario generale della Fondazione Lorenzo Necci, che si occupa di infrastrutture, e docente all‘Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Etica e leadership.

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Geminello Alvi La confederazione italiana Diario di vita tripartita

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Dopo il grande successo de Il capitalismo che ci ha consegnato una visione originale e inquietante del futuro dell’Occidente, Geminello Alvi torna con un nuovo, sorprendente volume che delinea un’alternativa alla Repubblica: la costituzione di una confederazione italiana, definita in una minuzia di articolazioni.

Un libro di viaggio che attraversa la letteratura e la varia storia d’Italia, una cronaca dal sapore enciclopedico, costruita con lo stile aforistico e la maestria compositiva a cui Alvi ci ha abituati. Un libro di immagini, ritratti, impressioni, tessuti con una sensibilità letteraria e lo stile di un sapiente narratore

i ritratti Sandro Pertini «Fu quello che in cella pianse, redarguì la madre, perché dopo tre anni di carcere aveva chiesto per lui la grazia, e se ne fece altri undici».

Alberto Sordi «Non dorebbe dirsi tanto che lui recitò gli italiani ma piuttosto che gli italiani divennero lui».

Fausto Coppi «Era il viso secco di chi per guardarti si gira all’indietro, schivo col naso smodato, oblungo come le gambe, il torace carenato».

l’originalità italiana «Riunite gli italiani: in una guerra si divideranno con la stessa ovvietà con cui tedeschi o russi si sentono beati di riunirsi elevando a ideale, estetico o messianico, la loro patria».

sulla quale gli uomini colti e di carattere non avevano dubbi. Questa impotenza politica serviva all’arte, ne aiutava le forme per essere tali.

Su questo nesso non c’era una volta dubbio, su esso si fonderà la confederazione italiana».

il progetto: l’italia in tre «Una tripartizione in due dell’Italia o in tre non ne risolverebbe i guai anzi li aggraverebbe.

Il Settentrione è in eccesso di economia; il sud di controstato e stato; Roma di spirito malato.

Le tre parti d’Italia devono essere non separate ma riordinate. Al Settentrione manca ordine politico adeguato, al Meridione quello economico, e l’Italia di mezzo ch’è oppressa da Vaticano e comunisti necessita di ambedue.

Perciò la Confederazione Italiana, potesse estendersi a tutta l’Italia, ma ne dubiterei, implica ovunque un riequilibrio dei tre ordini».

«Gli italiani inventano, ma non hanno loro disciplina, tantomeno vogliono mai farsela insegnare. Manca a essi l’omogeneità di anime per standardizzare davvero e abbastanza, come richiede il capitalismo».

«La frammentarietà di tutto in Italia non può essere riformata. Bisognerebbe invece accettarla, capire che quant’è per la funzione politica un male può essere invece altrove un vantaggio. L’arte ha bisogno di una forma fragile che si rinnovi e che si senta inutile appena finita. E anche questa sarebbe l’originalità italiana, 24

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estate 2013 i nodi Geminello Alvi La confederazione italiana Diario di vita tripartita

cod. isbn 978.88.317.1566, pp. 336, Euro 21,00 ca.

Nella sua ultima fatica scientifico-letteraria il campo di osservazione di Geminello Alvi si concentra sul Belpaese. Nasce così La confederazione italiana. Talora esilarante, ma commovente nel suo esito ultimo, è un libro sorprendente, mai convenzionale: destinato a restare.

La varietà e la profondità dei nessi è stupefacente e imbastisce un percorso che cattura il lettore. Ogni istantanea aforistica definizione è un capolavoro di compiutezza, ogni frammento è uno spunto, immagine letteraria che invita alla riflessione.

10 978-88-317-10

-7, Euro 21,0

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Geminello Alvi (Ancona 1955) ha lavorato alla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, è stato assistente di Paolo Baffi, direttore della rivista «Surplus» per il Gruppo Espresso, editorialista de «il Giornale», «la Repubblica», il «Corriere della Sera», consulente di varie società e istituzioni, nonché membro del Consiglio degli Esperti del Ministero dell‘Economia. Attualmente è consigliere del cnel e collabora con agi e con la Fondazione eni Enrico Mattei. È autore di numerosi volumi tra cui: Le seduzioni economiche di Faust (Adelphi 1989), Il Secolo Americano (Adelphi 1993, 1996), Vite fuori dal mondo (Adelphi 2001), Ai padri perdono. Diario di viaggio (Mondadori 2003), L‘anima e l‘economia (Mondadori 2005), Una Repubblica fondata sulle rendite (Mondadori 2006), La vanità della spada. Vita e ardimenti dei fratelli Nadi (Mondadori 2008). Per Marsilio ha scritto la prefazione al libro denuncia di Bernardo Caprotti, Falce e carrello (20075) e Il capitalismo. Verso l’ideale cinese (20112).

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Andrea Segrè, volto e anima del movimento antispreco, presenta la sua formula contro la crisi, già un successo a livello nazionale e internazionale Sono già 175 le amministrazioni comunali che in tutta Italia hanno deciso di sottoscrivere la sua “Carta a Spreco Zero”, da Trieste a Napoli.

Una rivoluzione semplice ed ecologica

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estate 2013 i grilli Andrea Segrè Vivere a spreco zero Carta per una società più giusta, equa, solidale, sostenibile cod. isbn 978.88.317.1583, pp. 160, Euro 10,00 ca.

«Combattere lo spreco e le sue conseguenze deve essere una priorità economica ed ecologica oltre che sociale. Si può già fare, da subito» Cosa possiamo fare noi - cittadini-attivi, consum-attori, società civile - per evitare gli sprechi di cibo, acqua, energia? Come possono le imprese prevenire perdite e inefficienze che comportano impatti economici, ambientali e anche sociali assai negativi per tutta la collettività? Cosa dovrebbero fare i nostri amministratori locali e la politica nazionale ed europea per promuovere una società che metta al bando gli sprechi a trecentosessanta gradi: non solo alimenti, acqua ed energia ma anche rifiuti, mobilità e logistica, acquisti e forniture, comunicazione…? Come potrebbero intervenire le istituzioni internazionali per promuovere un modello di produzione e di consumo che consenta di risparmiare e rinnovare le risorse naturali limitate?

Andrea Segrè tratteggia in questo libro un orizzonte che porta concretamente alla progressiva riduzione del consumo di risorse naturali e le emissioni nell’ambiente mediante il controllo e la prevenzione delle attività pubbliche e private. Una nuova visione nel rapporto fra ecologia ed economia, dove la seconda - letteralmente «l’amministrazione della casa» - è parte integrante della prima: la nostra grande casa, il mondo. Ma anche una vetrina di buone pratiche - in parte già esistenti come il Last Minute Market - che se replicate su scala nazionale ed europea porteranno a una società più giusta e responsabile, equa e solidale e soprattutto sostenibile rispetto ai bisogni e ai diritti dell’umanità.

Andrea Segrè è professore ordinario di politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari della stessa Università. È fondatore e presidente di Last Minute Market, spin off accademico per il recupero e la prevenzione degli sprechi alimentari. Ha ideato la campagna “Un anno contro lo spreco” che ha portato il Parlamento Europeo a votare la Risoluzione per dimezzare gli sprechi entro il 2025 e i sindaci italiani a sottoscrivere la Carta per le amministrazioni a Spreco Zero. Nel 2012 gli è stato conferito, presso il Parlamento Europeo, il premio Green Award per l’etica, per il suo lavoro e le sue ricerche. Tra i suoi ultimi libri: Lezioni di ecostile. Consumare, crescere, vivere (Bruno Mondadori 2010), Economia a colori (Einaudi 2012), Libro blu dello spreco in Italia: il cibo, con Luca Falasconi (Edizioni Ambiente 2012).

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estate 2013 biblioteca Elémire Zolla Filosofia perenne e mente naturale

a cura di Grazia Marchianò cod. isbn 978.88.317.1569, pp. 448 ca., Euro 24,00 ca.

Questo libro accoglie in un volume unico due opere contigue di Zolla che videro la luce negli anni novanta del secolo scorso: La nube del telaio. Ragione e irrazionalità tra Oriente e Occidente (1996) e La filosofia perenne. L’incontro fra le tradizioni d’Oriente e Occidente (1999). I due testi accostati nella loro sequenza originale gettano piena luce sulla visione filosofica maturata da Zolla nell’ultima fase della vita, dopo aver esplorato ne La nube del telaio il vario peso che la dicotomia ‘ragione’ e ‘irrazionalità’ hanno avuto nella storia delle idee filosofiche e religiose fino al xx secolo. Il salto da una ragione calcolante ostaggio del cozzo fra gli opposti, a una mente capace di riconoscersi nell’unità profonda di ‘io’ e ‘universo’, è l’approdo cui Zolla giungeva ne La filosofia perenne, additando una visione della realtà in cui fisica e metafisica sono congiunte. Nella parte iii, un formidabile cambio di registro ci fa partecipi degli incontri ‘fatali’ di Zolla con un terzetto irresistibile di personaggi dell’altro ieri e di ieri: il Marchese di Sade, di cui da giovane curò le Opere, la scrittrice statunitense Djuna Barnes che incontrò al Greenwich Village nel 1968, e il geniale storico delle religioni Culianu assassinato a Chicago nel 1991. Zolla che gli fu amico, ne traccia un ritratto memorabile.

Elémire Zolla (1926-2002) è considerato uno dei massimi conoscitori mondiali dello sciamanesimo indigeno e delle filosofie orientali, in particolare dell’induismo e del buddhismo, oltre che delle tradizioni esoteriche. Ha insegnato Letteratura anglo-americana alle Università di Catania, Genova e Roma. Ha pubblicato gran parte delle sue opere con Einaudi, Garzanti, La Nuova Italia, Bompiani, Rizzoli, e soprattutto Marsilio, Adelphi e Mondadori.

Grazia Marchianò, estetologa e orientalista di origine arbëresh, dottore honoris causa presso la Open University, Edimburgo, iniziata in Giappone al buddhismo esoterico shingon, ha posto al centro dei suoi scritti in italiano e inglese una conoscenza integrata e illuminante del pensiero filosofico e religioso di Oriente e Occidente. Curatrice dell’opera omnia di Elémire Zolla, ha fondato a Montepulciano l’Associazione internazionale di ricerca Elémire Zolla – A.I.R.E.Z. www.elemirezolla.org

978-88-317-12 82

-8, Euro 24,0

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978-88-317-5170-4, Euro 24,00

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«Che cosa sia la mente naturale non è dato di dire in maniera adeguata; volendo tentare di accennarvi si procurerà di farlo con il minimo di parole sempre rammentando che una comunicazione verace avviene, come si dice in Giappone «col gioco della pancia»[…], non certo parlando. Senza metafisica non può esistere fisica. Si ritiene che siano esistite creature capaci di comprendere con la loro integrità [questo] enunciato, il mistico che si immedesima con l’uno e il metafisico che si annulla nello zero»

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La nube del telaio. Ragione e irrazionalità tra Oriente e Occidente (1996) e La filosofia perenne. L’incontro fra le tradizioni d’Oriente e Occidente (1999) in un unico volume

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estate 2013 biblioteca Manlio Brusatin Verde Storie di un colore

cod. isbn 978.88.317.1570, pp. 136 ca., con 20 ill. a colori e 3 ill. b/n, Euro 18,00 ca.

«Il verde, questo colore calmo e chiaro e sorridente della natura» Charles Baudelaire «Verde è colore della vita e del Creator Spiritus che si estende all’archetipo dell’anima in quanto archetipo della vita» Carl Gustav Jung Il verde fin dalle sue origini è buono quando fa parte della natura, non è buono quando entra nel corporeo e nel serpentino. La sua doppia natura fonde insieme i due colori che lo compongono: il giallo della luce del sole, il blu dell’ombra notturna. Ma si tratta di un colore assolutamente originario, il colore più presente sopra la terra a partire da quello stagno di rane dove si è coltivata la vita molto umana, la vita di ogni essere che ha camminato, dal paradiso terrestre alla conquista della terra promessa, anch’essa sempre molto verde.

L’itinerario nel verde che qui si propone è necessariamente saltellante come una inquieta e vorace cavalletta, tra divinità e paradisi verdi, cavalieri e fate verdi, pietre, terre e case verdi, riportando le diverse storie a una loro matrice originaria, e cercando di approdare a quel territorio verde, sostenibile o insostenibile che sia, di una speranza ancora verde che ha il colore intermittente delle lucciole nel bosco.

Manlio Brusatin (1943) ha insegnato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, al Politecnico di Milano e all’Ateneo Turritano (Sassari), per tornare a insegnare all’Istituto di Architettura di Venezia, dove si è laureato con l’architetto Carlo Scarpa. Questo libro segue e si lega ad altri saggi dell’autore: Storia dei colori (1983), breve long seller uscito in varie edizioni e tradotto in più lingue, Lezioni sui colori (1995), Arte dell’Oblio (2000) e Colore senza nome (2006), quest’ultimo pubblicato dallo stesso editore Marsilio.

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estate 2013 cataloghi La Biennale di Venezia 55. Esposizione Internazionale d’Arte Il palazzo Enciclopedico

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Massimiliano Gioni dopo 10 anni un curatore italiano alla direzione della Biennale

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La Biennale di Venezia 55. Esposizione Internazionale d’Arte Il palazzo Enciclopedico Venezia, Giardini e Arsenale 1 giugno - 24 novembre 2013 80 paesi invitati, dei quali 8 partecipano per la prima volta: Bahamas, Bahrain, Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio, Nigeria e Paraguay e ci sarà anche il Vaticano

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estate 2013 cataloghi La Biennale di Venezia 55. Esposizione Internazionale d’Arte Il palazzo Enciclopedico

a cura di Massimiliano Gioni cod. isbn 978.88.317.1558, brossura con alette, pp. 604 con 600 ill. col., euro 70,00 ca.

Venezia, Giardini e Arsenale, 1 giugno - 24 novembre 2013 Il 16 novembre 1955 l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite.

Rinchiuso in un garage perso nella campagna dello stato della Pennsylvania, Auriti lavorò per anni alla sua creazione, costruendo il modello di un edificio di 136 piani, che avrebbe dovuto raggiungere i 700 metri di altezza e occupare più di 16 isolati della città di Washington.

L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato - spesso in vano - di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza.

La 55. Esposizione Internazionale d’Arte indagherà queste fughe dell’immaginazione in una mostra che combinerà opere d’arte contemporanea e reperti storici, oggetti trovati e artefatti.

Al centro dell’esposizione sarà una riflessione sui modi in cui le immagini sono utilizzate per organizzare la conoscenza e per dare forma alla nostra esperienza del mondo e sarà affiancata e arricchita dagli oltre 80 Paesi che allestiscono le proprie mostre oltre che ai Giardini e all’Arsenale, le sedi storiche della mostra, anche nel centro storico cittadino, e che annunciano già presenze significative come Ai Wei Wei per la Germania, Sarah Sze per gli Stati Uniti d’America e Joana Vasconcelos per il Portogallo.

Massimiliano Gioni (Busto Arsizio, 1973) è curatore e critico d‘arte contemporanea.

Nel 2010 ha diretto la ottava Biennale d’Arte di Gwangiu in Sud Corea, essendone il più giovane direttore nonché il primo europeo. Da dicembre 2007 fa parte dello staff dei curatori del New Museum of Contemporary Art di New York, dove è Capo Curatore e Associate Director. Curatore nel 2003 della sezione «La Zona» per la 50. Esposizione Internazionale d‘Arte della Biennale di Venezia, nel 2004 è stato co-curatore della biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5 e nel 2006 ha curato la 4. Biennale di Berlino con l‘artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotnick.

Dal 2003 è il direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano. Nel corso della sua carriera si è occupato della realizzazione di molti progetti indipendenti: ha fondato la rivista «Charley» e aperto uno spazio espositivo non profit, la mini galleria itinerante Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e spostata nel 2005 alla Tate Modern di Londra.

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Marsilio

termine prenotazione 25.03.2013

cod. isbn

autore, titolo

Euro

978.88.317.1560

C. Lackberg, Il bambino segreto

18,50 ca.

978.88.317.1565

G. Farinetti, Rebus di mezza estate

18,00 ca.

978.88.317.1561

A. Mourad, Polvere di diamante

18,50 ca.

978.88.317.1525

G. Lupo, Viaggiatori di nuvole

18,00 ca.

978.88.317.1562

F. Viola, Sparire

16,00 ca.

978.88.317.1563

S. Lorenzetto, Hic sunt leones

18,00 ca.

978.88.317.1578

C. Maffioletti, Bastava dire no

14,00 ca.

978.88.317.1564

A. Necci, Il Sole e lo Scoiattolo

18,50 ca.

978.88.317.1566

G. Alvi, La confederazione italiana

21,00 ca.

978.88.317.1583

A. Segrè, Vivere a spreco zero

10,00 ca.

978.88.317.1569

E. Zolla, Filosofia perenne e mente naturale

24,00 ca.

978.88.317.1570

M. Brusatin, Verde

18,00 ca.

978.88.317.1558 .

55a Esposizione internazionale d‘arte. Il palazzo Enciclopedico

70,00 ca.

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