Leda e il cigno

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ARCHETIPI DELLA MENTE

LEDA E IL CIGNO della Mente AFRODITEArchetipi URANIA

WOMEN PRESS NY



Archetipi della Mente

LEDA E IL CIGNO Il codice di metamorfosi della mente

Presentazione di Marta Breuning


A mio figlio

Š 2017 by Marta Breuning Pubblicazione italiana Prima Edizione 19 Maggio 2017 contatto editore: info@artediafrodite.it


Sommario

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Archetipi della mente Presentazione di Marta Breuning

Archetipi della percezione

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Archetipi dell’intuizione

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Archetipi della comprensione


La fucina di Vulcano Diego Velazquez

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Marta Breuning GLI ARCHETIPI DELLA MENTE

G

li archetipi sono istinti mentali in grado di guidare la metamorfosi della mente attraverso processi psiconeurologici di elaborazione delle informazioni presenti nelle emozioni all’interno delle strutture sensoriali, razionali, intuitive e cognitive del cervello. Nel Rinascimento il concetto di metamorfosi della mente corrispondeva all’idea di temperare l’umore, il sostrato subconscio in cui avviene la connessione dei collegamenti psichici (bile), nervosi (flegma), sanguigni (sangue) e cerebrospinali (mercurio) generati dai moti dell’animo. Temperare l’umore significava quindi agire sulla psiche subconscia al fine di forgiare il carattere, rappresentato dalla corazza utilizzata da Marte, Dio della guerra, per proteggersi nelle situazioni di conflitto psichico, prima ancora di quello fisico. Per temperare l’umore nella fucina di Vulcano occorrono quelle qualità di autocontrollo, equilibrio, pazienza e distacco, rappresentate dai quattro aiutanti del Fabbro celeste, indispensabili per dare forma e sostanza al carattere dell’anima (collerico, flemmatico, sanguigno e melanconico) in cui si manifestano i primi nuclei di consapevolezza delle emozioni e delle sensazioni, delle impressioni e delle intuizioni. La consapevolezza delle emozioni (Venere sposa di Vulcano) conduce a sviluppare quella forma di autodisciplina finalizzata al contenimento delle pulsioni istintive e delle reazioni psichiche assolutamente necessaria per formare la coscienza razionale dell’Io, ma nello stesso deleteria per lo sviluppo della coscienza di relazione che scaturisce dalla trasformazione delle emozioni sessuali (Venere tradisce Vulcano e diventa l’amante di Marte) in intuizioni logiche e analogiche, principio della metamorfosi della mente emozionale in intelligenza emotiva , percezione sensoriale e discriminazione intuitiva (Apollo). 7


Afrodite Ctonia Grecia Antica

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1. Afrodite: medium della metamorfosi delle emozioni L’archetipo di Afrodite regola nel cervello i processi di codificazione psichica-sensoriale-intuitiva delle immagini e rappresenta il medium della metamorfosi della mente emozionale in intelligenza emotiva in grado di tradurre gli umori e le sensazioni in impressioni e opinioni. L’archetipo si manifesta nella mente emozionale in due forme diverse che si ricongiungono nel momento in cui la percezione sensoriale si fonde con le funzioni della mente logica e analogica per dare vita alla mente ermafrodita (Hermes), celebrata nel rinascimento come principio di unificazione degli opposti e conoscenza del significato simbolico delle emozioni inconsce, enigmatiche ed ermetiche. La mitologia distingue due modelli evolutivi dell’archetipo di Afrodite, congeniti nella mente delle donne e degli artisti: a) Afrodite Ctonia (Venere Taurus), dea dell’amore e della ricchezza, premia gli uomini in grado di contenere le pulsioni istintive (il vaso) e di trasformare l’emozione sessuale (la mano sul pube) in intelligenza emotiva e coscienza di sè (la vestale). Sul piano endocrino identifica il collegamento tra le secrezioni biliari con il cervelletto svolgendo un costante lavoro di purificazione delle reazioni psichiche e di modificazione della coscienza di relazione. b) Afrodite Celeste (Venere Aquarius), dea dell’intuizione trascendente che caratterizza al massimo livello il talento degli artisti, il genio degli inventori e la chiaroveggenza di Leonardo da Vinci, “collega” l’emozione inconscia recepita dal timo (Venere Gemini) ed elaborata dalla ghiandola pineale (Venere Libra) a diverse aree del diencefalo specializzate nel compiere l’analisi, il vaglio, l’elaborazione e la sintesi dei dati percettivi con le informazioni già presenti nella memoria. 9


Amore e Psiche W.A.Bouguereau

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2. Amor: la metamorfosi dell’intelligenza emotiva La favola di Amore e Psiche raccontata da Apuleio sulla base di un canovaccio più antico, diventa nel Rinascimento il modello di comprensione del processo di metamorfosi dell’intelligenza emotiva (Amore e Psiche) in intuizione analogica (Psiche e Afrodite) e intelletto logico e analogico (Psiche e Proserpina) . Dal punto di vista neuropsicologico descrive metaforicamente il percorso compiuto dall’avvertimento psichico (la curiosità di Psiche) suscitata dalle emozioni discriminative (piacere-dispiacere, attrazionerepulsione, interesse-disinteresse) all’interno delle strutture sensoriali, razionali, intuitive e cognitive della mente logica e analogica. La curiosità è un impulso emozionale-cognitivo in grado di accedere alle verità nascoste, mettendo in gioco la capacità dell’intelligenza emotiva di riconoscere, e quindi indagare, l’intera gamma di emozioni discriminative stimolate dalla visione delle immagini. La favola avverte che la curiosità sensoriale, per quanto abile a cogliere le verità celate allo sguardo, oppure volutamente occultate, non può riconoscere il “volto” dell’emozione inconscia, per cui il contenuto psichico rimane imperscrutabile, avvolto nell’oscurità, enigmatico. Invece la curiosità razionale capace di indagare in vista di un profitto, può degenerare in cupidigia e concupiscenza, le “due sorelle” che costringono Psiche ad accendere il lume della percezione utilitaristica, finalizzata a soddisfare bisogni e desideri corporei e materiali. Ogni tentativo di razionalizzazione delle emozioni innescati dall’avvertimento psichico inibisce il funzionamento della ghiandola del timo (Amor), in grado di registrare, con un fremito impercettibile di ali, l’irruzione subconscia delle frequenze infrarosse (Eros). 11


Eros Parmigianino

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3. Eros: la metamorfosi della percezione psichica Nel XIII sec. avviene una espansione senza precedenti della percezione psichica che è all’origine dello straordinario progresso dell’intelletto logico-razionale e analogico-intuitivo che modellerà la coscienza occidentale nei secoli seguenti. Alla fine del medioevo la società era suddivisa nella casta del clero, dei nobili e dei lavoratori e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva era un privilegio goduto dai castellani che assimilano dai trovatori francesi i principi della cavalleria e dell’amor cortese, una forma di corteggiamento poetico-musicale che collocava la bellezza femminile come principio di sublimazione delle pulsioni istintive nelle emozioni del cuore. Il fenomeno della sublimazione del desiderio in emozione sessuale (i due putti) provoca un cambiamento di prospettiva: la percezione collettiva si sposta dall’assimilazione delle immagini sacre intrise di frequenza ultraviolette, alla percezione della bellezza delle donne (Venere) medium di quelle frequenze infrarosse (Eros) in grado di suscitare le passioni dell’anima (Venere/Marte) e la cardiomorfosi creativa dell’emozione in intuizione e immaginazione (Mercurio/Venere). Il cambiamento di paradigma, dal sacro al profano, provocato dall’irruzione dell’eros nel sistema della percezione psichica fino ad allora inibita e censurata dalla norme religiose, fa “rinascere” quell’istinto di vita, amore, piacere ed empatia iscritto nel genoma femminile. Il modello di inibizione della pulsione trasmesso dal Vecchio e Nuovo Testamento (i due libri collocati sotto il piede), viene così sostituito dal demone Eros, dipinto da Parmigianino nel gesto di modellare, con un coltello affilato, l’arco della metamorfosi della percezione psichica in discriminazione logica e analogica. 13


Ratto di Proserpina Bernini

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4. Proserpina: la metamorfosi della discriminazione razionale L’atto di vedere le cose è diverso dall’atto di percepire la sostanza e la forma di ogni singolo oggetto che attira l’attenzione, la curiosità e il desiderio di andare oltre le informazioni trasmesse dai sensi. L’arte della discriminazione praticata dagli apprendisti nelle botteghe dei maestri, insegnava a concentrare l’attenzione sull’immagine al fine di esaminare i particolari, di valutare le differenze di forma, foggia e colore ed elaborare soluzioni per perfezionare il risultato estetico, formale e compositivo sulla base di un progetto iniziale. La discriminazione razionale (Proserpina) porta con sè la capacità di compiere una selezione logica e analogica delle immagini, non diversa sostanzialmente da quello delle donne capaci di valutare la qualità dei prodotti e l’estetica dell’abbigliamento sulla base delle tendenze della moda e dei canoni dell’eleganza. L’archetipo di Proserpina permette passare indifferentemente dalla discriminazione logica-razionale della realtà e dei fenomeni naturali (sei mesi con Demetra), alla discriminazione analogica-intuitiva della verità archetipica nascosta nelle immagini dell’arte e nelle opere dell’intelletto ispirato dall’inconscio collettivo (sei mesi con Ade). La discriminazione analogica delle vicende mitologiche e delle opere di Platone, Aristotele, San Paolo, Sant’Agostino, Vitruvio, Ermete consentiva ai filosofi, artisti, architetti e scienziati del rinascimento di riscoprire i principi universali (spirituali, etici, estetici, compositivi, formali e costruttivi) contenuti nella sapienza trasmessa dagli antichi. Per attingere all’inconscio cognitivo è perà indispensabile praticare l’introversione dell’emozione creativa al fine di distillare dall’intuizione inconscia il “vino” della conoscenza simbolica. 15



Bacco Caravaggio

5. Bacco: la metamorfosi dell’intuizione trascendente La Neuroscienza definisce l’inconscio cognitivo (il regno di Ade) la sede neurocerebrale in cui avviene l’incubazione delle emozioni psichiche (la veste bianca), la “putrefazione” delle percezioni sensoriali (il cesto di frutta) e la decantazione delle intuizioni inconsce (la brocca di vino) che poi diventeranno il nettare del pensiero cosciente razionale e intuitivo (il calice di vino). Dall’inconscio collettivo sorge la saggezza del cuore e l’illuminazione di idee, concetti , intuizioni e invenzioni che preludono all’imminenza un significato non ancora registrato dalla coscienza, ma che sta per sopraggiungere da un tempo passato o futuro. L’intuizione di artisti e poeti, inventori e pionieri attinge a pieni mani all’inconscio collettivo a cui emerge quel senso di mistica appartenenza cosmica che ispira forme di conoscenza indiretta, trasversale, allusiva, simbolica e apparentemente irrazionale che richiede di compiere atti di fede, salvo poi accorgersi di aver “visto giusto” e, anticipando il tempo futuro di aver “visto lontano” Dalla metamorfosi della mente emozionale emerge l’archetipo dell’intuizione trascendente in grado di ravvisare nelle coincidenze, nella serendipità dei fenomeni e nella sincronicità degli eventi i segni della manifestazione di un destino a cui non ci puà opporre. I mistici concordano nell’affermare che l’intuizione trascendente si rivela a chi ha fede in Dio, archetipo della luce visibile e invisibile in grado di generare quell’emozione inconscia che porta con sè turbamento, spaesamento e quella malinconia creativa-spirituale (bacchica) che conduce ad affrontare la trasformazione della coscienza razionale dell’Io nella coscenza del Sè. 17


e)

g)

f)

d)

b)

c)

a)

h)


Trasfigurazione Raffaello

6. La Trasfigurazione: la liberazione dall’ego (l’illusione) L’intuizione trascendente è una facoltà in grado di prevedere l’insorgere dei problemi psichici generati dallo sviluppo ipertrofico dell’ego e di scoprire le cause che impedendo la metamorfosi provocano follia, schizofrenia, volontà di dominio e malattia mentale (a. l’indemoniato). Sul piano dell’ego sociale svolge la funzione di avvertire in anticipo la dinamica dei conflitti che determinano gli scontri, le faide, le guerre e le rivoluzioni generate dalla volontà di prevaricare, possedere, dominare e cambiare lo svolgimento della storia collettiva (b. Giacomo). Sul piano dell’ego intellettuale l’intuizione trascendente è il motore della proliferazione delle scuole di pensiero che caratterizzano lo studio dell’inconscio e la ricerca della verità psichica (c. Giovanni). Sul piano dell’ego spirituale alimenta le dispute su dogmi e principi di verità, paradigmi e principi di realtà che fomentano guerre religiose e ideologiche e la contrapposizione di sistemi di interpretazione dei testi tra loro antagonisti (d. Pietro). Raffaello avverte nella Trasfigurazione dell’intuizione in discriminazione trascendente la possibilità iscritta nell’archetipo della liberazione dall’ego (Cristo) di riconoscere in se stessi l’intero complesso “carnale” formato da paure, inibizioni, censure, autoconvinzioni, certezze illusorie, sistemi di credenza e di manipolazione delle verità, assorbite collettivamemte attraverso il Se inconscio (e. la luce a forma di uovo). Il Se inconscio è ovunque e dappertutto in quanto pervade nello stesso istante il tempo che precede l’intuizione (f. Elia), e il tempo che la segue (g. Mosè), al punto che ciò che crediamo sia frutto nel nostro intelletto si rivela invece una ennesima codificazione di ciò che è stato scritto e pensato nel corso dei secoli (h. l’uomo con il libro in primo piano). 19



La musica delle sfere celesti Franchino Guffurio (1496)

Mistica Musica. La conoscenza della realtà psichica che emerge dalla discriminazione trascendente ha ispirato opere fondamentali per la comprensione delle verità nascoste nell’inconscio collettivo. Per i filosofi rinascimentali la verità si rivela nelle trame mitologiche e nelle immagini simboliche generate dall’intelletto emozionale-discriminativo (la pietra filosofale) in grado di “solvere coagulare” la facoltà mentali maschili e femminili, logiche e analogiche, razionali e intuitive in unica mente (universale). La Mitologia e il Vangelo, l’Odissea e la Divina Commedia, la Kabbalah e i tarocchi, i trattati alchemistici e le opere dell’arte rinascimentale, documentano l’infinito anelito dell’uomo di scoprire la verità psichica che si cela sotto le forme esteriori, la verità simbolica nascosta nei fenomeni irrazionali e la verità archetipica (la Musica) generata dalla Mente Universale (le sfere celesti) in grado di collegare simbolicamente tra loro fenomeni diversi ed eterogenei in un solo universo (Unus Mundus). La metamorfosi delle emozioni che origina dall’archetipo di Leda, il grembo virginale in cui prende forma la mente individuale, conduce sulla soglia dell’illuminazione della Musica delle sfere celesti. Per oltrepassare i limiti della mente individuale occorre affrontare con discriminazione i tre regni dell’Oltretomba descritti da Dante nella Divina Commedia, e avvertire in ogni emozione “irrazionale”, l’inferenza dell’inconscio in ogni aspetto del vivere quotidiano. Tramite la discriminazione cognitiva delle emozioni del cuore, i filosofi dell’Unus Mundus potevano spingersi oltre l’apparenza delle cose e scoprire le motivazioni subconscie che ispirano le azioni, i sentimenti e i comportamenti degli esseri umani, e le motivazioni superconsce che conducono ad affrontare prove, sfide e conflitti in nome di una fede religiosa, oppure a conformarsi a tradizioni, sistemi di credenza e di modelli di vita indotti culturalmente dall’ambiente. Solo al termine della discesa negli inferi diventa possibile rivelare l’esistenza di un impulso cognitivo ipercosciente (Thalia) in grado di risvegliare l’archetipo della mente universale, il serpente kundalini. 21



Leda e il cigno Scuola di Leonardo

GLI ARCHETIPI DELLA PERCEZIONE

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1. Intelligenza emotiva 2. Intelligenza logica e analogica 3. Intelligenza discriminativa Note integrative

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4. Percezione psichica - discriminativa 5. Percezione sensoriale - discriminativa 6. Percezione razionale - discriminativa Note integrative

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7. Discriminazione sensoriale 8. Discriminazione razionale 9. Discriminazione logica - analogica Note integrative

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10. Intuizione logica - discriminativo 11. Intuizione analogica - discriminativo 12. Intelletto discriminativo-passivo Note integrative

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1. L’INTELLIGENZA EMOTIVA

Amor Vincit Omnia Caravaggio

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N

el corso della vita sperimentiamo un flusso incessante di emozioni che cambiano di significato man mano che l’avvertimento psichico innesca la metamorfosi dell’informazione psichica-sensoriale in intelligenza emotiva. L’informazione psichica è un fenomeno collegato al metabolismo delle ghiandole endocrine che secernono nel sangue ormoni, bile, adrenalina e altre sostanze quando i sensi esterocettivi recepiscono segnali improvvisi, come ad esempio il bagliore di un lampo e il rumore dal tuono, oppure situazioni che provocano paura, trepidazione, ansia. Ogni tipo di cambiamento viscerale viene registrato dalle strutture di monitoraggio somatico del cervello che codificano le reazioni istintive di repulsione e attrazione, piacere e dispiacere, interesse o disgusto al fine di stabilire un rapporto di empatia positiva, oppure di conflitto e paura che può culminare nel litigio verbale o nella fuga. La percezione dei pericoli garantisce la sopravvivenza attraverso la reazione adrenalinica, ma dalla capacità di contenere l’aggressività istintiva (a. la corazza di Marte) e le emozioni di rabbia, rancore, gelosia, paura e vendetta all’interno del sistema nervoso (b. il lenzuolo bianco), emerge la facoltà dell’intelligenza emotiva (Amor) di affrontare gli imprevisti modificando la reazione in base all’urgenza, alle situazioni e all’opportunità del momento (Vincit Omnia) Quando l’informazione psichica viene recepita dai sensi (c. le frecce), la memoria emotiva inizia a codificare i colori, i profumi, i gusti, i suoni e le sensazioni tattili (d. lo spartito) che permettono all’intelligenza di compiere le operazioni logiche (e. la squadra) e analogiche (f. il violino) indispensabili per prendere coscienza delle parole e delle immagini con cui si manifesta la “mistica musica” delle intuizioni del cuore (g. il liuto).


c)

g)

b)

f)

a)

d)

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Amore e Psiche Antonio Canova

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I

l controllo degli istinti è alla radice del millenario processo di civilizzazione degli istinti che ha permesso la metamorfosi della mente emozionale in intelligenza emotiva, la prima funzione mentale in grado di mediare i rapporti tra il mondo interno ed esterno sulla base dei dati raccolti tramite i sensi, la sensibilità percettiva e l’intuizione logica. Dal punto di vista fisiologico la capacità di contenere l’aggressività, la paura, la rabbia e l’eccitazione è regolata dalla ghiandola dell’ipotalamo in grado di controllare le secrezioni ormonali, modulare le reazioni psichiche sulla base degli input mentali codificati dall’esperienza e consentire alla coscienza dell’Io di attuare il self-control anche nelle situazioni difficili. La coscienza dell’Io dispone di meccanismi di controllo della reazione psichica basato sul sistema delle abitudini che dispensano dall’azione, ma inibiscono il processo di metamorfosi dello stimolo in consapevolezza emotiva. Nella favola di Apuleio1 la principessa Psiche decide di gettarsi da una rupe piuttosto che sposare l’anziano Re, simbolo della coscienza razionale (saturno) capace di reprimere l’insorgere delle pulsioni irrazionali e inibire la manifestazione delle reazioni aggressive facendo tesoro delle esperienze. Sul punto di cadere in una vita priva di emozioni , Psiche è salvata dal “fremito delle ali” di Amor, archetipo dell’avvertimento emotivo generato dalla ghiandola del timo, specializzata nel “trasferire” lo stimolo psichico (l’adrenalina) recepito dall’ipofisi sul piano (orizzontale) della mente logica-emozionale. Da questo essenziale contatto tra Psiche e Amor (il bacio) scaturisce il fenomeno del contenimento dell’eccitazione psichica prima nel sangue (emozione) e poi all’interno del sistema nervoso (intuizione) in grado di innescare la metamorfosi dell’emozione in intuizione logica e analogica.


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Amore e Psiche stanti Antonio Canova

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L

’intelligenza emotiva generata dall’archetipo di Amor, artefice del metabolismo dell’informazione psichica in emozioni e intuizioni, consente di passare da una esperienza di estroversa partecipazione ai piaceri della vita, a una rapida introversione nei contenuti inconsci che sfociano in stati di ansia, proccupazione e frustrazione, oppure di fremente attesa di un segnale, di una risposta, di un messaggio che permetta al cuore di essere rassicurato e di “volare” con la fantasia e l’immaginazione. L’introversione emotiva nel “castello” del cuore permette all’intelligenza emotiva di metabolizzare l’eccitazione psichica suscitata dall’eros e di trasferire la pulsione sul piano dell’avvertimento inconscio (sensazione e impressione) che stimola la curiosità di conoscere. L’avvertimento inconscio (una goccia di cera cade sul petto di Amor) è un segnale mentale che innesca il riconoscimento del perturbante, del meraviglioso e del sublime, di ciò che attrae e fa scattare la passione, l’innamoramento e l’infatuazione; che fa cambiare idea, mettere in discussione le abitudini, scardinare le convinzioni e innescare il desiderio di cambiamento. Canova scolpisce Amor nel gesto di offrire a Psiche una farfalla, simbolo di quel brevissimo fremito generato dal timo che permette alla mente analogica (Psiche e Amor stanti) di riconoscere e discriminare, tra i diversi stimoli recepiti dal pancreas, quelle informazioni che stimolano la produzione di endorfina e dopamina, le sostanze del piacere sensoriale ed estetico, oppure la produzione della bile, reponsabile delle sensazioni di dispiacere, delusione e amarezza e delle impressioni negative. Evolvendo nel riconoscimento delle immagini che stimolano piacere o dispiacere, attrazione o repulsione, prende forma il percorso di metamorfosi delle sensazioni nella percezione discriminativa che dischiude alla consapevolezza emotiva.


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NOTE INTEGRATIVE

IPOTALAMO: LA GHIANDOLA DELLA DISCRIMINAZIONE

L’ipotalamo è la ghiandola più importante del sistema limbico: regola fame, sete, sonno, veglia, temperatura corporea, equilibri chimici, ritmo circadiano, ormoni, sesso, emozioni, mantenendo l’omeostasi di tutte queste funzioni. Nel momento in cui avviene un’alterazione dell’equilibrio chimico causato da modificazione delle condizioni fisiche (temperatura, variazioni di luce stagionali, modificazioni del ciclo sonno/veglia e dell’alimentazione), l’ipotalamo interviene per mezzo della retroazione. Ad esempio la temperatura del corpo è monitorata attraverso il controllo della temperatura del sangue. Se il sangue diventa troppo freddo, l’ipotalamo reagisce stimolando processi di produzione e di conservazione del calore nel corpo. Se il sangue è troppo caldo, stimola processi di dispersione del calore. La funzione più importante svolta dalla ghiandola è di riportare in equilibrio l’organismo alterato dalle modificazioni di natura psichica che avvengono quando il corpo è sottoposto all’inferenza di agenti esterni che veicolano rabbia, collera, aggressività, oppure all’inferenza di immagini infrarosse 30

che stimolano la produzione ormonale. Per mantenere in equilibrio il funzionamento delle ghiandole corporee l’ipotalamo invia una combinazione di messaggi elettrici e chimici per inibire gli impulsi generati dalla ghiandola pineale (epifesi), la ghiandola in grado di registrare l’intensità delle onde elettromagnetiche presenti nello spettro di luce. La funzione retroattiva svolta dall’ipotalamo sulla ghiandola pineale, fulcro della discriminazione psichica delle diverse frequenze di luce, spiega il fenomeno dell’esperienza virtuale di simulazione della realtà, e il potere delle immagini (cinema e fotografia) di suscitare emozioni profonde anche in assenza di esperienza diretta. L’attività inibitoria svolta dall’ipotalamo, associata nel rinascimento al comportamento della femmina dello scorpione in grado di attivare con il pungiglione sulla coda quell’azione retroattiva che inibisce fino alla morte qualsiasi ulteriore attività sessuale del partner, è il fondamento del fenomeno della sublimazione dell’energia sessuale in energia mentale, descritto da Raffaello nella Dama con il gioiello a forma di scorpione sulla fronte.

La sublimazione dell’energia sessuale in energia mentale, procedendo in senso contrario al flusso vitalistico predefinito dagli istinti della riproduzione della specie, produce una infinita varietà di emozioni che si traducono in sensazioni e impressioni, opinioni e valutazioni, giudizi e analisi che formano il tessuto (la trama) della discriminazione sensoriale, razionale, intuitiva, cognitiva e archetipica. Raffaello dipinge nella Dama Scorpione la personificazione delle funzioni svolte dall’ipotalamo, la ghiandola che permette di influire sui meccanismi della percezione attraverso un processo di codificazione delle sensazioni e delle impressioni raccolte al termine di un’attenta analisi delle immagini. L’attenzione, la concentrazione e la focalizzazione della percezione sull’oggetto da analizzare è un requisito fondamentale in ogni fase di ricerca empirica della verità e richiede una continua dissipazione di energia mentale La percezione psichica femminile regolata dall’ipotalamo passa al setaccio le informazioni recepite attraverso i sensi e registra le sensazioni e le impressioni nella memoria


NOTE INTEGRATIVE

L’ARCHETIPO DELLA DISCRIMINAZIONE DEL CUORE

Raffaello: Dama con scorpione

Raffaello: Cristo benedicente

emotiva al fine di codificareil buono dal dannoso, l’utile dall’iniquo, l’adeguato dall’inadatto, il proficuo dal controproducente, e marcare i parametri della percezione razionale e del giudizio logicodiscriminativo . Dal giudizio discriminativo delle donne-scorpione non si può sfuggire: il meccanismo di valutazione sensoriale di ciò che è attraente, affascinante, interessante, brillante e stimolante per la mente è identico in tutte le donne, e spiega quei fenomeni di condivisione inconscia delle opinioni che determina il successo di un libro, di un film, di una canzone o di un gruppo musicale, oppure la scelta di un prodotto rispetto ad un altro.

La discriminazione che evolve dalla percezione sensoriale è logica-razionale (occhio destro), mentre la discriminazione che emerge dalla memoria emotiva è analogica-intuitiva (occhio sinistro). Il fenomeno dell’intersecazione logica e analogica, descritto da Raffaello nel duplice sguardo della Dama e di Cristo, attiva la discriminazione razionale-intuitiva della realtà psichica che dischiude alla comprensione e alla compassione del cuore (le due dita di Cristo congiunte nel segno della benedizione), e alla facoltà di discernere al primo sguardo il Bene dal Male, la Verità dalla Menzogna, la Realtà dall’Illusione. 31


2. L’INTELLIGENZA LOGICA E ANALOGICA

Leda e il cigno Scuola di Leonardo

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I

l fenomeno neuro-cerebrale che segna il passaggio dall’intelligenza emotiva all’intelligenza logica e analogica è descritto nel mito in cui Zeus si accoppia con Nèmesi, Dea della Notte, per compiere la metamorfosi dell’avvertimento psichico delle diverse frequenze di luce (Nèmesi trasmuta in pesce) nell’avvertimento sensoriale delle immagini (Nèmesi trasmuta in oca) che informa la facoltà dell’appercezione. L’appercezione sensoriale (accorgersi di ciò che accade attraverso i sensi) congiunta con le facoltà deduttive (a.cigno bianco) genera la ragione discorsiva (b.l’uovo) da cui scaturisce l’intelligenza logica (c. Castore) e analogica (d. Polluce) in grado di partorire i discorsi della gente comune, di chi osserva e giudica la realtà a partire dalle proprie sensazioni e impressioni (e. le mani dei due gemelli congiunte sul mazzo di fiori) Zeus deposita l’uovo ai piedi di Leda al fine di evitare che lo sviluppo sociale (f.) delle facoltà logiche (g. il ponte) venga compromesso dalle funzioni razionali-utilitaristiche finalizzate a soddisfare bisogni materiali (g. cupidigia) e desideri corporei (h. concupiscenza). La sensazione emerge dal rapporto logico di causa-effetto prodotto dallo stimolo (Castore), mentre l’impressione è suscitata da una relazione analogica che l’immagine stabilisce con la memoria emotiva (Polluce). I due fenomeni possono procedere parallelamente e definiscono due parametri di giudizio tra loro complementari, ma nel momento in cui si manifesta l’avvertimento psichico, sensoriale e intuitivo (i. i tre uccellini) dell’emozione inconscia, scatta la curiosità di conoscere ciò che fa fremere il timo (Amor) e scatena quella miriade di intuizioni indispensabili per compiere la lenta metamorfosi (l. lumaca) dell’intelligenza emotiva (m. il fiume) in intelletto emozionale-discriminativo (n. la Via Umida).


n)

a)

m) f) h) g)

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c) i) a)

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Leda e il cigno Scuola di Leonardo

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e favole ci avvertono che la metamorfosi dell’intelligenza emotiva in appercezione sensoriale è costellata di insidie (Cappuccetto rosso e il lupo), di inganni (Pinocchio con il gatto e la volpe), di tentazioni irrazionali (Hans e Gretel) e razionali (la volpe e l’uva) che forniscono alibi e giustificazioni per ciò che non si riesce a com-prendere con gli occhi. L’appercezione sensoriale, principio della ragione critica da cui prende avvio la comprensione del significato delle cose, prende forma dal collegamento dei due lobi frontali (Castore e Polluce) con le tre ghiandole del sistema limbico (archetipo di Leda) specializzate nel decodificare le diverse frequenze che compongono lo spettro di luce e avvertire il cervello con un segnale di avvertimento psichico (amigdala), sensoriale (ipotalamo) e intuitivo (talamo). In collegamento con le facoltà interpretative induttive (il cigno nero) le tre ghiandole del sistema limbico (Leda con i tre fiori bianchi) elaborano le sensazioni generate dagli stimoli sensoriali (Castore) e le impressioni suscitate dalla luce (Polluce) in valutazioni estetiche ( Elena) e giudizi morali (Clitennestra). La nascita della Ragione critica (le due uova) è un processo evolutivo generato dal collegamento dei due lobi frontali con la corteccia superiore dei due emisferi in cui prendono forma e contenuto le emozioni estetiche (Polluce e Elena) fondate sulle categorie del bello e del brutto e sensazioni, e quelle morali (Castore e Clitennestra) che si manifestano sul piano somatico come disgusto, shock, nausea e vomito, mentre sul piano verbale si esprimono con epiteti, invettive e offese di vario genere. Lo sviluppo della ragione discorsiva in ragione critica è generata dall’archetipo di Zeus, medium della conoscenza della verità che emerge dalla metamorfosi dell’intelligenza emotiva in percezione, intuizione e discriminazione logica e analogica.


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Frontespizio Physica subterranea

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L

a percezione è la funzione più importante per sopravvivere nelle situazioni difficili, adattarsi ad ogni ambiente, orientarsi nelle scelte, elaborare in breve tempo le decisioni e avere successo nella vita. Il fenomeno della percezione descritto dal mito di Leda svolge una funzione logica quando l’emozione stimolata dalle immagini si traduce in intuizione analogica1 del loro significato, indispensabile per stabilire rapporti di empatia e far emergere per riflesso l’intera gamma di fantasie associate alle apparenze. La percezione analogica invece può prendere l’emozione e stimolare la produzione di parole e immagini, forme e contenuti, oppure può ricevere gli stimoli mentali da fonti diverse e far sì che il cervello evochi emozioni corrispondenti, in grado di ispirare nuove immagini (immaginazione) e rigenerare il flusso circolatorio delle intuizioni logiche su un piano più elevato. Attraverso il movimento circolatorio delle intuizioni logiche e analogiche, generato dalla metamorfosi delle emozioni psichiche (a), sensoriali (b), intuitive (c) e cognitive (d), l’intelligenza percettiva può agire non sulla base di input o di output, ma attraverso la loro chiusura circolare-operazionale. La percezione logica-razionale della realtà (saturno) consiste in un’azione a sua volta guidata dall’intuizione analogica delle immagini per cui la sua chiusura operazionale è la Ratio, la capacità di integrare nel ragionamento la conoscenza delle emozioni da cui scaturisce l’armonia con il mondo (Harmonia). La percezione analogica-intuitiva della verità (giove) consiste in una azione guidata dall’intuizione logica dei fatti per cui la sua chiusura operazionale è l’Esperienza, la capacità di integrare nella fase di elaborazione delle ipotesi il bagaglio di esperienze individuali e collettive da cui scaturisce la discriminazione, il giudizio e il discernimento (Symetria).


d)

c)

b)

a)

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NOTE INTEGRATIVE

NEMESI: LA METAMORFOSI DELL’EMOZIONE INCONSCIA

Il mito di Nèmesi è complesso e di difficile comprensione se si pensa l’inconscio come un banale deposito in cui collocare il materiale rimosso dalla coscienza razionale dell’Io. Dobbiamo essere consapevoli che l’intera gamma di sensazioni e impressioni che influenzano gran parte delle nostre azioni, scelte e decisioni, emergono dal subconscio, dalla notte buia dove regna Nèmesì, la divinità che offre agli uomini l’esperien38

za dell’emozione inconscia. L’ emozione inconscia dirige la nostra vita e ci spinge a compiere azioni che possono sembrare sbagliate, ma che si rivelano nel tempo (la clessidra) quelle che permettono al codice di metamorfi della mente di dispiegarsi fino in fondo. Il riconoscimento dell’emozione inconscia passa attraverso l’avvertimento psichico (i pesci) delle frequenze di luce che increspano il fondo subconscio e l’avvertimento sensoriale (le oche) delle variazioni fisiognomiche e posturali che si manifestano nel corpo. L’avvertimento sensoriale delle emozioni inconsce, divinizzato dalla cultura romana nel culto delle oche sacre collocate sul Campidoglio, genera nel sistema limbico il fenomeno dell’appercezione per cui mi accorgo di di ciò che mi accade nel momento stesso in cui prende forma la sensazione e l’impressione. Liebnitz definisce l’appercezione empirica come la percezione della percezione, come accade ad esempio quando l’avvertimento del rumore del mare è il risultato del rumore delle piccole onde che essendo quasi impercettibili, vengono assimilate inconsciamente.

Dalle sensazioni logiche provocate dallo stimolo sensoriale (odore, rumore, consistenza, forma, colore) e dalle impressioni analogiche suscitate dalle immagini ( il coraggio di un leone), emerge un primo giudizio discriminativo completamente scevro da influenze esterne e ragionamenti di natura estetica e morale. Il giudizio appercettivo empirico, descritto nella tragedia greca nelle funzioni del coro, assume un valore universale in quanto diventa la somma di molteplici sensazioni e impressioni che non possono essere contraddette o modificate. La metamorfosi dell’emozione inconscia in giudizio appercettivo spiega il culto Nemèsi custode del giustizia , e l’usanza nell’antica Roma di appendere la sua immagine all’ingresso delle arene dove gli spettatori erano chiamati ad esprimere, attraverso il gesto simbolico del pollice, un giudizio positivo o negativo che decretava la vita o la morte del gradiatore sconfitto. L’appercezione dell’emozione inconscia si manifesta come fenomeno di massa quando sull’onda dell’emozione suscitata da tragedie, calamità, distruzioni e atti di terrorismo,


NOTE INTEGRATIVE

LEDA: LA METAMORFOSI DELL’APPERCEZIONE TRASCENDENTE

emergono opinioni che hanno come comune denominatore la commozione, lo sdegno, la denuncia e l’impegno a superare le prove collettive. Il passaggio dalla ragione discorsiva che si manifesta attraverso la condivisione di semplici opinioni e valutazioni, alla ragione critica capace di esprimere un pensiero discriminativo, richiede all’intelligenza logica e analogica di integrare nel ragionamento, l’analisi sensoriale, il vaglio razionale, l’elaborazione intuitiva e la sintesi cognitiva delle informazioni. E’ solo al termine del processo di circolazione dell’informazione psichica all’interno delle strutture sensoriali, razionali, intuitive e cognitive che si manifestano i principi mentali della deduzione, dell’induzione e dell’abduzione che permettono di dare forma al pensiero cosciente. La metamorfosi dell’emozione in intuizione permette di comprendere il significato ultimo dell’appercezione trascendentale (il Sè) che ispira l’azione, il pensiero e il sentimento dell’Io. La struttura delle connessioni cerebrali esistente tra i due lobi prefrontali e la corteccia superiore del cervello, mediata dal sistema limbico (archetipo

di Leda) che funge da centrale di elaborazione, smistamento e circolazione dell’informazione psichica, agisce in modalità automatica che non dipende dalla coscienza dell’Io. L’assenza di determinazione cociente è sostityuitp dall’impulso ipercosciente proveniente dal codice di metamorfosi della mente in grado di formare l’appercezione del Sè, per cui non sono “Io” che mi accorgo di ciò che accade qui e ora, ma la struttura sovracosciente (il Sè testimone) in grado di integrare l’intero processo cognitivo inconscio (emozione, sensazione, impressione, opinione, valutazione, giudizio e discriminazione) e la memoria delle esperienze all’interno della coscienza del Sè. La coscienza del Sè evolve in sei stado di integrazione: 1. riconosce gli oggetti attraverso impressioni modellate a priori da dodici categorie mentali (gli archetipi della percezione) senza le quali l’uomo sarebbe cieco; 2. interpreta le emozioni inconsce attraverso i dieci archetipi dell’intuizione che consentono di comprendere nel tempo il significato delle esperienze; 3. struttura le diverse forme di pensiero, sentimento e azione

ispirati dai sedici archetipi della comprensione delle esperienze cognitive. 4. Attiva i processi di discriminazione logica e analogica delle immagini che permette di aderire al programma di metamorfosi iscritto nell’archetipo di nascita; 5. Mantiene in equilibrio il funzionamento dell’organismo biopsicosomatico regolando l’alimentazione, il movimento, il riposo e l’attività ormonale in base al clima, alle variazioni stagionali, agli eventi esterni e all’inferenza delle emozioni generate dai quattro archetipi dell’inconscio collettivo. 6. Innesca il fenomeno di sincronicità tra le esperienze di metamorfosi della mente emozionale e il movimento dei pianeti che scandiscono i cicli di tempo necessari per integrare l’appercezione del Sè all’interno dell’archetipo della trasformazione dell’Io nella coscienza del Sè (il Bambino). Nel Bambino, metafora di uno stadio di sviluppo privo di ego, le funzioni della sensazione, dell’intuizione, del sentimento e del pensiero si saldano per dare forma alla coscienza emotivarazionale in cui ancora non esiste separazione tra conscio e inconscio. 39


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