RASSEGNA STAMPA DEL 3 APRILE 2019

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26 Provincia

L'ARENA

Mercoledì 3 Aprile 2019

VESTENANOVA. Secondo postoalConcorsoregionalededicatoalpatrimoniovenetoperipiccolidelleSiviero.Videoconvocinarrantideibambini

Bimbipremiaticon«ItesoridiBolca» Lascuola d’infanzia haportatoa casaancheunattestato nella manifestazioneche havistopartecipare 192classi di86scuole Mariella Gugole

Nuovamente premiata a Venezia per il secondo anno consecutivo con il lavoro «Alla scoperta dei tesori di Bolca» la scuola dell’infanzia Don Angelo Siviero di Bolca, che si è conquistata il secondo posto all’ottava edizione del concorso «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto», promosso da Regione Veneto, Ufficio scolastico regionale e Unpli Veneto. Non solo. Apprezzamento con tanto di attestato anche per l’elaborato El novo prete de Bolca, entrambi i risultati relativi allo scorso anno scolastico e consegnati il 25 marzo sul palco del teatro Goldoni, in zona Ponte di Rialto, alla presenza di Augusta Celada, direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale, Cristiano Corazzari, assessore regionale all’identità veneta e Giovanni Follador, presidente Unpli Veneto. La meritata vittoria al concorso con un progetto didattico molto impegnativo e articolato premia un percorso che aveva, come spiegano le insegnanti Adriana Piazzola e Silvana Rama, «l’obiettivo di far conoscere alcuni dei principali manufatti di arte sacra locale, come edicole e capitelli, attraverso una ricerca di notizie tramandate oral-

opere dell’arte popolare immortalate successivamente in un video in cui le voci narranti sono quelle dei bimbi che raccontano le loro conoscenze. Le insegnanti si sono avvalse della collaborazione di genitori, nonni e Pro loco di Bolca, che ha dato una mano anche per allestire una piccola mostra con le opere prodotte dai bambini che è poi approdata, a giugno, a uno

NEGRAR. AdarevitaallasquadraperleamministrativeStefanoCeradini

«NegrarCivica»lista inappoggio aAndreoli

DomanialcentroTurri riparte«Videoforum» Domanialle20.45, nellasala Bodenheimdel Centro culturaleTurri, ritornaVideo Forum.L’iniziativaèpromossa dallabiblioteca comunale e vienecurata ormai per l’undicesimoannoconsecutivo daMarioPiazzola- sociodel Circolofotografico veronese BFI. Ilprogramma dellaserata prevede:«La storia nella roccia»,ovveroPetra, famoso sitoarcheologico della Giordania,vistodalla sensibilitàdiLuciano Bonazzi sociodelCentrofotografico veroneseBFI;il secondo reportagediviaggioèdella fotografa,già conosciutaa Grezzana,PatriziaSonato che porteràinNovergia con i suoi profondifiordilungo lacosta e lacapitale,Oslo, con la sua coloratissimaviacentrale, la KarlJohans Gate,lunga un

Lamaestra SilvanaRama, asinistra, ritirailpremioa Venezia

mente oppure documentate e di alcune leggende legate ai luoghi in cui vivono i nostri bimbi». La sezione Ricerca storica del concorso regionale in questione proponeva temi riguardanti: «Il territorio regionale con il suo patrimonio artistico ed enogastronomico». Molteplici le tecniche artistiche utilizzate nelle aule scolastiche per riprodurre le

Grezzana

spettacolo con il coinvolgimento della seconda della primaria Manzoni di Vestenanova, che aveva realizzato un lavoro analogo negli altri paesi del territorio comunale. «Ho appreso con soddisfazione», dice il dirigente scolastico Ugo Carnevali, «la notizia dell’eccellente risultato ottenuto al concorso regionale dai bambini e dalle insegnanti della scuola dell’infanzia

Angelo Siviero. Le insegnanti hanno confermato la loro capacità di progettazione di un percorso didattico che ha condotto i bimbi alla scoperta dei tesori del territorio, bissando il bel risultato già ottenuto lo scorso anno. Alle insegnanti formulo vivissime congratulazioni per aver saputo con competenza guidare i bambini in questa interessante ricerca storica». Soddisfat-

Fotonotizia

Ilcoordinatoreèconsiglierecomunaleuscente Scende in campo la lista «Negrar Civica» a sostegno del candidato sindaco Marco Andreoli, il giovane ingegnere di Arbizzano scelto dalla Lega, e da varie forze del centro destra, per le elezioni amministrative del 26 maggio prossimo. Il coordinatore della lista civica è Stefano Ceradini, consigliere comunale uscente, tra le file della minoranza e già assessore nell’amministrazione Dal Negro e in molte altre precedenti, avendo oltre 25 anni di carriera politico amministrativa sulle spalle. «In questi anni ho avuto modo di conoscere i problemi di Negrar a fondo e ora, forte di questa esperienza», spiega Ceradini, «insieme a un gruppo di amici e con il sostegno di Stefano Valdegamberi, consigliere regionale della Lista Zaia, ho dato vita alla lista “Negrar Civica” che sosterrà il candidato Marco Andreoli, persona giovane ma preparata: saprà portare un vero rinnovamento anche generazionale che, unito alla nostra esperienza, non potrà che essere un’arma vincente per Negrar». «Auspico inoltre che altri gruppi, sia partiti che civiche, nei prossimi giorni si affianchino a noi a sostegno di

Lapresentazione di «Negrarcivica»

Andreoli in modo che il centrodestra risulti il più unito e coeso possibile». «Negrar Civica» si è presentata ufficialmente all’enoteca Valpoliterra di Santa Maria. «Sono certo che grazie alla collaborazione e all’appoggio di Ceradini sapremo fare squadra e avere visioni concrete per Negrar», afferma il candidato sindaco Marco Andreoli. «La sua grande esperienza politica come amministratore, professionista e cittadino negrarese, porta un valore aggiunto prezioso di cui sapremo far tesoro, se avremo la possibilità di governa-

re il Comune. Lo ringrazio per essere una colonna portante di questa squadra, vincente perché unisce giovani intraprendenti come me a persone più sagge e navigate, come lui e lo stesso Valdegamberi». Il consigliere regionale, dal canto suo, ha sottolineato che «Stefano Ceradini è persona fidata, onesta e generosa», aggiungendo che «il centro destra deve rimanere compatto e forte dei suoi valori per poter arrivare alla guida di un Comune che necessita di una positiva sterzata». • C.M.

Sedia Protezionecivilee Avis SONO STATE INAUGURATE a Dolcè le due sedi messe a disposizione dall'amministrazione comunale alla Protezione civile di Dolcèe all’AvisValdadige. Presenti allamanifestazione, oltre alsindacoMassimilianoAdamoli,iprimicittadinidiBrentinoBellunoAlberto Mazzurana , di Pastrengo Gianni Testi e di Cavaion Sabrina Tramonte, il comandate dei carabinieri della Stazione di Peri Mariotti, ilresponsabileprovincialedellaProtezionecivileArmandoLorenzini e varie associazioni locali. «Come presidente della Protezione civile di Dolcè», ha dettoRenzo Andreoli, «ringrazio il sindaco Adamolietuttal'amministrazioneperavercimessoadisposizionequestanuovasedechesitrovapropriosoprailmunicipio.Pernoivolontarièindispensabileecomoda».LaProtezioneciviledellaValdadige opera in un territorio molto particolare: incuneato tra Baldo e Lessinia, è attraversato dal fiume che in caso di piogge aumenta la suaportata,trasportando avalleuna grande massad’acqua. G.G.

chilometroemezzo, sullaquale si affaccianoil palazzoreale, il TeatroNazionale (stile rococò),la sededelParlamento (delXIX secolo)el’università. Mario Piazzolapresenteràil suo viaggio nell’OvestdelCanada. Il titolo del documentario«FirstNations -Gli indianinativiinCanada»fa pensarea unastoria suggestiva; al terminePiazzolaproietterà anche unbrevevideo sul motociclismo, ovvero«Ilmondo diValentino Rossi». Concluderàla serata unvideo del grezzaneseRaffaele Grobberio daltitolo «Benedetta primavera», ovverola stagionechehala capacitàdirisvegliarela vita nella Valpantena. Comediconsueto,al terminedi ognifilmatoverrà datospazio per ilcommentodegli autori,con la possibilitàdeldialogo con il pubblico. Ingressolibero egratuito. A.SC.

ti anche a Venezia gli organizzatori del concorso che hanno assistito a una risposta entusiastica da parte delle scuole per l’ottava edizione del concorso «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio veneto» con la partecipazione di 86 scuole con 194 classi e 112 elaborati, a conferma del valore dell’iniziativa. •

Brevi NEGRAR ALLABAITA DELLA COMUNITÀ LASTORIADI VERONA Questa sera alle 20.45, alla Baita della Comunità di Santa Maria, prima serata dedicata alla storia di Verona, personaggi illustri e dimore del periodo francese austriaco (1797-1866). Relatore il professor Giovanni Lugoboni. Altri incontri il 10 e il 17 aprile. Organizza il Comitato Sagra Santa Maria Circolo La Baita. Ingresso libero. C.M. NEGRAR SCUOLADELL’INFANZIA L’IMPORTANZA DELLEREGOLE Oggi alle 20.30, alla scuola dell’infanzia Santa Famiglia di Negrar, si tiene l’incontro di formazione rivolto a genitori ed educatori: lo psicologo e psicomotricista Andrea Pazzocco insieme alla psicologa Cristina Frongillo spiegherà «Chi decide cosa: importanza delle regole, dei no e dei limiti nella relazione educativa». C.M. SOAVE BILANCIOELAVORI PUBBLICI INCONSIGLIO Questa sera alle 18.30, nella sala consiliare di palazzo del Capitano, si riunisce il Consiglio comunale per approvare il programma triennale dei lavori pubblici, il bilancio di previsione di quest'anno e il piano delle alienazioni immobiliari del Comune. Z.M.

© RIPRODUZIONERISERVATA

FUMANE

«Solidarietà ePluralismo» Presentazione conFrapporti Oggi, alle 20.45, in sala consiliare a Fumane, la lista «Solidarietà e Pluralismo» si presenta a cittadini ed elettori, aprendo la propria campagna elettorale sul tema più dibattuto al momento: l’ambiente. Mirco Corrado Frapporti, sindaco uscente e ricandidato, aprirà riflettendo sul significato di programmazione e governo del territorio. «Usciamo da un quinquennio che ha sostanzialmente modificato la base produttiva di Fumane», dice Frapporti, «un tempo in cui abbiamo visto la chiusura delle industrie manifatturiere, la Cementirossi e la Exide, che per decenni hanno portato piena occupazione in paese. Dobbiamo proseguire per ridisegnare il tessuto produttivo. L’industria ne era un motore, oggi lo è la vitivinicoltura. Da questa dobbiamo partire. Il paesaggio è sempre stato modificato dall’uomo, e oggi vede l’estendersi della viticoltura in tutti gli spazi possibili. Dobbiamo favorirla, ma anche far capire che senza il paesaggio l’economia del vino avrà tempi corti». Di questo si parlerà con Elisa Ferrarini, assessore uscente e anch’essa ricandidata, che racconterà dell’impegno della commissione ambiente da lei presieduta. Quindi Fabio Gorian parlerà di biodiversità. • G.G.

BELFIORE ALLASCOPERTA DELLEVILLE DELLAVALPANTENA Domani i frequentanti l’università popolare del circolo Noi Gaudete visiteranno villa Mattarana a Verona e villa Ca’ Vendri a Quinto. Il pullman parte alle 14.15, dal sagrato della chiesa parrocchiale. Z.M. CALDIERO AGARDONERIVIERA ALVITTORIALE DID'ANNUNZIO Domani i frequentanti l’università popolare andranno a visitare il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera. L'uscita culturale è promossa dal Comune. Z.M. SANBONIFACIO LEDISUGUAGLIANZE ELEUGUAGLIANZE PERFERROLIECISL Oggi all'Università itinerante Auser, alle 15, si terrà un incontro sulle disuguaglianze e uguaglianze nel mondo del lavoro. Ne discuteranno l’imprenditore David Ferroli ed Emiliano Galati, sindacalista della Cisl. G.B. TREGNAGO IGINOGILBERT DEWINCKELS PIONIEREDEL VOLO Oggi alle 15.30 in vicolo Cipolla 20, nella sede del Circolo anziani, Paola Milli presenterà la figura di Igino Gilbert De Winckels, che fu tra i pionieri dell’aviazione in Italia e passò diversi anni di vita nella sua villa di Marcemigo. V.Z.


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Mercoledì 3 Aprile 2019 Corriere del Veneto

VI

Vicenza

NUMERI UTILI Comune Polstrada VigiliUrbani

vicenza@corriereveneto.it

0444221360 0444250811 0444545311

Questura Emergenzainfanzia GuardiaMedica OspedaleCivile

0444337511 114 0444567228 0444753111

AmbulanzaC.R.I. 0444514222 SOCCORSO ALPINO 0424463359 AltopianoAsiago RecoaroValdagno 330538683

Il caso di Elfrida Ragazzo Bruxelles addio. Ancor prima dell’apertura delle urne, il sogno a dodici stelle di Achille Variati rimane nel cassetto. L’ex sindaco di Vicenza, tra gli esponenti più quotati per l’inserimento nelle liste del Partito Democratico del Veneto alle elezioni europee del 26 maggio, ha ritirato la propria disponibilità. La decisione è avvenuta nelle scorse ore, a seguito della riunione della direzione regionale del Pd sul tema delle candidature. Variati, fino a giugno dello scorso anno sia sindaco di Vicenza che presidente della Provincia, nonché da poco ex presidente dell’Unione delle Province italiane, dice di aver fatto questa scelta per il «bene della mia terra» ma anche per un «po’ d’orgoglio», evidentemente in disaccordo con la volontà dei vertici del Pd di esprimere più candidati. Nella rosa da presentare alla direzione nazionale per le europee, assieme ad altri cinque nomi c’era anche quello di Variati. Ma la competizione interna, in un contesto in cui il Pd sembra avere poche possibilità quanto a seggi da conquistare, ha indotto l’ex primo cittadino a lasciare. I papabili indicati dai democratici del Veneto, tolto Variati, sono i due vicentini Stefano Fracasso, capogruppo in consiglio regionale, e Alessandra Moretti, consigliera sconfitta dal governatore Luca Zaia nel 2015 ed ex parlamentare europea che fece incetta di voti cinque anni fa. Moretti, tra l’altro, non compare tra i nomi inviati dalla direzione provinciale di Vicenza a quella veneta (è stata nominata da Venezia e Belluno). Ci sono poi i trevigiani Antonio Silvio Calò, professore alla ribalta delle cronache per la scelta di ospitare alcuni profughi in casa propria, e l’ex senatrice Laura Puppato. Chiude la rosa l’ex deputata veronese Alessia Rotta. «Il partito regionale, purtroppo, ha preferito non fare una selezione. In queste condizioni i candidati veneti finirebbero per cannibalizzarsi» sbotta Variati, la cui idea è totalmente diversa. «Avevo dato la mia disponibilità a correre subordinandola a una sostanziale condizione – dice –: quella che il Veneto si ritrovasse attorno a un nome prinVICENZA

Volti del Pd vicentino Alessandra Moretti e Achille Variati. L’ex sindaco era in corsa per un seggio all’Europarlamento

Europee, Variati si sfila «Troppi candidati, il Pd disperderà i voti»

Arsiero Schio

330538680 330538681

L’evento

E gli sforamenti

E le prospettive

Smog, inflitte trecento multe Dal 2020 stop ai diesel Euro 4

Vicenzaoro a quota 35 mila Rucco: ora la Fiera investa

O

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da polveri sottili e che ha portato i vigili a controllare 3.902 auto in quasi sei mesi, staccando 289 multe da 164 euro ciascuna per la violazione delle norme. Nel periodo dal 16 ottobre al 31 marzo sono stati registrati 64 giorni di sforamento dei limiti di legge, ovvero uno ogni 3 giorni, con 18 giorni passati al livello arancione (livello 1) e senza la necessità di arrivare all’allerta massima (livello rosso, o livello 2). Ma a Palazzo Trissino si guarda già al futuro, perché se nella prossima stagione invernale i limiti rimarranno uguali, dall’ottobre del 2020 scatteranno i divieti, già con il livello verde (o livello 0) per i diesel euro 4. In queste settimane si stanno svolgendo riunioni tra le amministrazioni dei capoluoghi di provincia del Veneto per arrivare a definire «norme standard» da applicare in tutti i territori. «E vogliamo coinvolgere anche gli altri Comuni dell’hinterland – dichiara l’assessore al Territorio, Lucio Zoppello – con cui definire provvedimenti unitari». (g.m.c.)

manifestazione orafa. «L’apprezzamento per l’iniziativa – dichiara Rucco – ci convince a continuare la collaborazione per rendere l’evento sempre più appetibile. È importante che Vicenzaoro continui a restare un punto di riferimento e siamo convinti che la società implementerà gli investimenti». L’edizione invernale di Vicenzaoro ha avuto 35 mila visitatori, con il record del 60% dall’estero. «Abbiamo concordato alcune nuove iniziative per le prossime edizioni di Vioff – osserva Ravanelli – perché è obiettivo comune rafforzare la sinergia tra città e fiera». Resta in sospeso, però, il capitolo degli investimenti da 33 milioni previsti nel piano industriale («Non sono solo quelli strutturali» chiosa Ravanelli), mentre sul fronte di una (nuova) possibile quotazione in Borsa di Ieg, l’amministratore precisa: «Ne stiamo ragionando, ora le condizioni del mercato sembrano migliori rispetto allo scorso anno ma non sappiamo se è una situazione definitiva». (g.m.c.)

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ltre 60 giorni di sforamento dei limiti, multe per 47 mila euro e una spesa di 18 mila euro per allestire norme, divieti e cartelli. Ma anche quasi 4 mila veicoli controllati e la previsione, tra un anno e mezzo, di vietare la circolazione anche ai veicoli diesel Euro 4. Il Comune ha presentato ieri il bilancio dei blocchi del traffico in vigore da ottobre al 31 marzo. Un provvedimento per contrastare l’inquinamento

ltre 35 mila visitatori e l’aumento degli ingressi al Museo del Gioiello (più 21%). L’amministratore delegato di Ieg (Italian exhibition group), Ugo Ravanelli, ha incontrato il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine. Un vertice per fare il punto su «Vicenzaoro» e le strategie future. Specie in chiave «Vioff», ovvero il fuori-fiera che Comune e Ieg condividono nei giorni della

L’ex sindaco rinuncia: «Serviva un solo nome forte»

Dovevamo ritrovarci attorno a una figura principale da spingere il 26 maggio

cipale da candidare». Così non è stato e la palla ora passa alla direzione nazionale e al segretario Nicola Zingaretti, al quale Variati ieri ha inviato la lettera di rinuncia alla candidatura. Si vedrà se Roma prenderà in considerazione le condizioni dell’ex sindaco di Vicenza, rivoltando il listino regionale. Il passo indietro costa caro

Adesso rischiamo di non esprimere progressisti veneti in Europa

IN BREVE

Compra eroina: donna tradita dalle telecamere

Il Giappone e la sua cultura: via al festival

VICENZA Un’italiana di 36 anni

VICENZA Inizia oggi il festival della cultura giapponese «Haru no kaze-Vento di primavera», organizzato da Comune e associazione «Ukigumo». La rassegna porta in città eventi gratuiti dedicati alla cultura nipponica fino al 7 aprile e con laboratori, spettacoli, corsi di shiatsu e di varie arti. Oggi alle 11 a Palazzo Chiericati l’evento inaugurale. Per info: www.ukigumo.it.

è stata fermata dai vigili dopo aver comprato una dose di eroina in Campo Marzo. Lo scambio è stato ripreso dalle telecamere del Comune, anche se gli agenti non sono riusciti a fermare il pusher. La donna ha consegnato spontaneamente la dose di eroina (0,3 grammi) ed è stata segnalata alla prefettura come consumatrice di sostanze stupefacenti.

a Variati, una scelta che descrive come «sofferta ma coerente» fatta per schivare un pericolo che vede spuntare con la «frammentazione» delle candidature. «Alle europee il Pd eleggerà plausibilmente tre europarlamentari nel collegio Nordest – analizza Variati –. Scontata ormai la scelta per il capolista di una figura nazionale come quella di Carlo Calenda, e considerata la maggiore forza elettorale del partito in Emilia, il Veneto aveva e ha la necessità assoluta di concentrare i propri sforzi attorno a una sola figura di peso. Il rischio, mortale, è lasciare una delle regioni più produttive e innovative d’Europa senza un rappresentante progressista nell’Europarlamento. Questo ragionamento valeva a prescindere da chi sia la figura prescelta dal Veneto». Il treno per l’Europa sta partendo senza Variati, ma tempo un anno e arriverà quello per Venezia, con l’elezione del presidente e del consiglio regionale. Fra qualche mese partirà la corsa ai biglietti: chissà se uno sarà intestato a lui. (ha collaborato Gianmaria Collicelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giornalista stava documentando il degrado: un denunciato. Il sindaco promette controlli Cellulare alla mano, ieri a pranzo Valentino Gonzato, cronista del Giornale di Vicenza, stava documentando la situazione di degrado a parco Fornaci quando è stato aggredito da un gruppo di stranieri che usando la violenza si è impossessato del suo smartphone, rimasto acceso a filmare contatti, spintoni e insulti. Un video ora in mano alla polizia. Assieme alla denuncia del giornalista, che, visitato al pronto soccorso, ha riportato due giorni di prognosi. «Stavo raccogliendo foto e video di siringhe e droga sul terreno quando sono passato vicino a sette-otto immigrati che mi

0444595445 0444322745

Il bilancio

Cronista aggredito da otto stranieri a parco Fornaci VICENZA

FARMACIE Kerixall'Angelo Romanato

sono saltati addosso – racconta Gonzato - ho cercato di resistere per non farmi prendere il cellulare ma nella colluttazione sono finito a terra e quando sono riuscito a rialzarmi mi hanno accerchiato di nuovo impossessandosi del telefono, sputandomi anche contro» racconta il giornalista dolorante a un polso e alla

Le reazioni Zaia: «Pugno di ferro contro chi viola le leggi». L’area chiuderà durante la notte

schiena, che esclude di aver ricevuto pugni e calci: «Quelli non li ricordo». All’arrivo delle due pattuglie della polizia gli africani erano ancora lì: sette quelli identificati, uno di loro, trovato con il telefono, è stato portato in questura e denunciato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. A Gonzato è arrivata a stretto giro la solidarietà di Comune, politica, del comitato di redazione di Giornale di Vicenza e Corriere del Veneto, uniti al sindacato dei giornalisti e Assostampa vicentina nel condannare l’episodio. Solidarietà è arrivata anche dal governatore

Zona «rossa» Il parco delle Fornaci

Luca Zaia: «Pugno di ferro coi responsabili di questo atto inqualificabile, vengano assicurati alla giustizia». Per Erik Pretto, deputato vicentino della Lega, «episodi come questo sottolineano quanto il tema della sicurezza, a cui lavora Salvini, sia fondamentale». Secondo Matteo Celebron, segretario della Lega, «è il risultato di anni di immigrazione incontrollata, del troppo buonismo che ha permesso a queste persone di prendersi zone della città». Da parte sua il sindaco Francesco Rucco esprime la solidarietà dell’amministrazione, ma aggiunge: «È evidente che la si-

tuazione a parco Fornaci continua ad essere difficile – afferma – con pericoli di sicurezza per i cittadini che segnalano fenomeni di degrado. Abbiamo pubblicato un bando per l’affidamento e la gestione del parco e al nuovo gestore chiederemo la presenza di almeno otto ore al giorno nel periodo più caldo dell’anno, mentre di notte il parco verrà chiuso». Infine il consigliere comunale Raffaele Colombara (Quartieri al centro) chiede «il rafforzamento delle pattuglie e custodi fissi nei parchi», mentre dal comitato «Prima noi» arriva la richiesta a Rucco di «coadiuvarsi con i suoi colleghi veneti per allestire un Cpr (Centro per il rimpatrio) dove ospitare questi soggetti in vista della loro espulsione». Benedetta Centin Gianmaria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Mercoledì 3 Aprile 2019

3 VE

Politica I fronti aperti Fino a Breganze un taglio generale dei posti letto, un futuro da qui al 2024 con meno posti di ricovero o meno servizi nelle zone più turistiche e complicate della Regione Veneto, che dell’eccellenza in sanità fa il vessillo verso l’autonomia. Alla vigilia delle elezioni europee e amministrative, la giunta Zaia ha approvato schede sanitarie che lasciano molti territori scontenti. Venezia più di tutti. Domenica scorsa 1.500 persone si sono radunate davanti al Civile in campo San Giovanni e Paolo e al culmine del flash-mob si sono tutte sdraiate a terra per fingersi morte: simulazione di un futuro in una città che è cara e amara e che, da capoluogo, mantiene sì il suo ospedale, i suoi posti letto e 15 dei 18 primari, ma in cambio di una retrocessione a struttura sanitaria di base. Il grado zero della sanità. Il capoluogo, il cui nome si estende su tutto il Veneto. Colpa del decreto ministeriale 70 del 2015 che fissa i criteri per la graduatoria degli ospedali, va dicendo da giorni la maggioranza a Palazzo Balbi. «Stiamo cercando di individuare una soluzione tecnica che contempli la specificità», ha annunciato l’assessore al Sociale e alla Sanità Manuela Lanzarin. La domanda: una Regione che ha difeso le sue prerogative davanti alla Corte Costituzionale ogni volta che una legge dello Stato ne intaccava la potestà, come mai in quattro anni dall’emanazione del decreto non ha ne mai messo in discussione i presupposti per difendere le specialità della montagna e della laguna? Il decreto poteva essere letto attraverso il filtro della Legge speciale su Venezia, che è la base costituzionale

Pedemontana formalizzato l’anticipo

VENEZIA Accorpamenti,

L’intervista di Monica Zicchiero

VENEZIA «Zaia sta involontariamente prendendo in giro i veneti. La colpa non è sua, ma Salvini da Roma non gli può dare risposta. Soprattutto se dopo le Europee, la Lega si affermasse a spese del Movimento 5 Stelle che è formazione politica assistenzialista del sud e totalmente refrattaria alla cultura della devoluzione regionale. Con questo governo il Veneto non potrà avere l’autonomia». Stratega,e ideologo di Forza Italia, forte di una carriera accademica da economista, dal blog Freenewsonline ogni giorno Renato Brunetta conduce la battaglia contro la parte pentastellata del governo. La parte che è salita a Palazzo Chigi con la Lega, sottraendo la polpetta dal piatto all’alleanza storica del centrodestra che un anno fa aveva raggiunto il 37,5% di consensi. E ogni giorno consiglia alla Lega di tornare a casa. Partiamo dall’autonomia del Veneto, presidente: si è arenata la procedura e oggi il dibattito è se il Parlamento possa discutere l’intesa modificandola o meno. Lei cosa

La protesta Veneziani in piazza per difendere l’Ospedale civile dal declassamento a causa del minor numero di abitanti

Salva-Venezia,nuovabattaglia «Difendiamol’ospedaledaitagli» 30milionidituristi,maperlaRegioneandrebbedeclassato:criteridarivedere La vicenda ● L’ospedale del centro storico lagunare va verso il declassamento ● Dopo il flash mob dei residenti e le proteste la Regione ammette: «I criteri si possono ancora rivedere»

della sua singolarità dal 1973? «La Legge Speciale salvaguarda la città. Altro è la definizione di un decreto ministeriale che dice che sotto i 150 mila abitanti, un ospedale va classificato come struttura di base - obietta il presidente della commissione Sanità Fabrizio Boron –. E di fatto la specialità di Venezia è stata salvaguardata perché a fronte dei 3 posti letto ogni mille abitanti, invece dei 250 di legge ne sono stati mantenuti 310, conservando tutte le specialità. Si è davanti solo ad un cambio di nome. Ospedale di base invece di Spoke. Mario invece che Pietro: non ci si dica che è questo il problema visto che contenuto, funzionamento e apicalità sono di fatto rispettate». Ci sarebbero quei 30 milioni di turisti l’anno ad alzare il quoziente, esattamente co-

me accade ad Abano dove il Policlinico è stato declassato a struttura integrativa e perderà l’esenzione per il 50% delle tasse. Delle due l’una: o il turismo è una risorsa, o è una iattura sanitaria. E dunque si chiede se la politica agisce da camera di compensazione del decreto tecnico. «Indubbiamente ragioneremo sui criteri - annuncia Boron -. Ma se i consigli comunali fanno passare un messaggio distorto, come se l’ospedale fosse a rischio, ovviamente non è questo il tema al quale possiamo rispondere». La suonata va ai sindaci che si sono ribellati alle schede sanitarie, Abano ma soprattutto Venezia che, Brugnaro in testa, ha chiesto alla Regione di tornare sui suoi passi con una mozione unitaria. L’ha firmata anche il consigliere della Lega Gio-

Boron Il luogo di confronto istituzionale sarà la commissione sanità Ferrazzi e Pellicani Interrogazione al ministro Giulia Grillo

Deputato Renato Brunetta, leader di Forza Italia

neto, trasferisce le competenze e le risorse pari a cento. In un quadro di equità e di accordo su un’istruttoria che tiene ferme equità e efficienza, il Parlamento può anche non fare modifiche che stravolgano l’intesa». Ma l’accordo non c’è. «E non ci può essere. Col M5s al governo, l’autonomia non si farà mai». E allora parliamo di alleanze per le amministrative e le elezioni: Veneto 2020 e Venezia 2020: la Lega deve tornare a casa? «Certo. Si deve formare il governo votato dagli italiani, col centrodestra unito che ha preso il 37,5% dei consensi. Il M5s è il diavolo e ammesso che la Lega sia l’acqua santa, certi matrimoni non possono funzionare, portano solo conseguenze nefaste». Quindi anche alle regionali in Veneto del 2020 la Lega e FI devono stare insieme? E a Venezia, dove la Lega attacca Brugnaro ogni giorno? Gli azzurri non temono un Salvini che cannibalizza tutti i sodali?

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Autonomia, l’iradiBrunetta «Zaia mente, questogoverno non laporteràa termine» ne pensa? «Facciamo un passo indietro. Forza Italia ha votato per l’autonomia mentre la Lega votava per l’indipendenza in consiglio regionale. La rivendichiamo come tema, ma in un quadro che non spacchi l’Italia di federalismo fiscale, che coniughi l’equità, vale a dire i fabbisogni standard che stabiliscono i servizi di base da garantire in tutti i luoghi d’Italia, all’efficienza, vale a dire i costi standard. Il famoso esempio della siringa. Le basi sono state poste dalla riforma Calderoli nel governo Berlusconi». Ma non è mai stata attuata perché è una complicatissima indagine sociologica sull’Italia che nessuno pare abbia voglia di fare. In questo quadro, la cessione di 23 materie come chiede il Veneto, è fattibile? E il Parlamento può modificare l’accordo quadro? «Anche 23 materie sono fattibili ma l’autonomia deve essere a costo zero per la finanza pubblica, senza intaccare il residuo fiscale. Se lo Stato spende 100 per un servizio nel Ve-

vanni Giusto. «Ha sbagliato - taglia corto Boron - Non ha interloquito col partito ma è andato dietro all’onda istintiva. Ci si parla, ci si dice ciò che è reale e ciò che non lo è e se ci sono correzioni da fare, si fanno». Un metodo che vale per tutti i sindaci e i consiglieri: il luogo istituzionale di discussione è la commissione regionale Sanità, dove giovedì ci sarà la presentazione ufficiale delle schede sanitarie e l’avvio del confronto. Politico, non tecnico, specifica Boron. Ma della questione si parlerà anche in Parlamento, dopo che il deputato Nicola Pellicani e il senatore Andrea Ferrazzi, entrambi del Pd, hanno presentato una doppia interrogazione al ministro della Salute Giulia Grillo. Mo.Zi.

VENEZIA A chi si chiedesse, passando dalle parti dell’A31, cosa ci facciano auto e camion di ogni foggia e dimensione a fare su e giù da un casello autostradale nuovo di zecca, la risposta è semplice: collaudi. Gli ultimi test per assicurarsi che le sbarre si alzano correttamente, che i Telepass registrino con precisione i transiti. Conclusi i collaudi i primi 6 km della Pedemontana saranno aperti. Nel Bur di ieri la notizia che a stretto giro l’ingegner Elisabetta Pellegrini, a capo della struttura di progetto della superstrada, andrà dal notaio con Spv, il concessionario autostradale, per formalizzare l’apertura anticipata del tratto fra lo svincolo dell’A31 e Breganze. Una possibilità prevista dal Tac, il terzo atto aggiuntivo, che verrà così formalizzata. Si tratta dell’ultimo passaggio formale. E nel Bur di ieri c’erano anche le tabelle con i pedaggi (quelli già previsti secondo una media) declinati nelle 5 classi di veicoli. Per un’auto si pagheranno 0,16420 euro a km per 6 km si arriverà quindi a poco meno di un euro, dipende dagli arrotondamenti. Ieri la Regione ha archiviato anche Board e Comitato scientifico che si erano occupati del Tac a suo tempo. (m.za.)

Lega e Movimento 5 Stelle sono il diavolo e l’acqua santa In Veneto sosterremo sia Zaia che Brugnaro, hanno governato bene

Verso le elezioni

«Squadra che vince, non si cambia. Zaia ha governato bene e saremmo felici di sostenerlo. Brugnaro ha ben meritato la ricandidatura e penso proprio che l’accordo con la Lega si faccia perché ovunque si vince col centrodestra unito. E poi, siamo sicuri che sia Salvini il cannibale? Vero che lui mangia i voti ai grillini e a chi sta fuori dal governo. Ma i grillini si stanno mangiando l’anima della Lega: loro hanno in mano l’economia. E Salvini ha in mano solo l’immagine». La vicenda dei mancati rimborsi ai truffati delle popolari venete si sta avvitando.Ci sarà un chiarimento? «No. Si deve cambiare la legge perché i termini nei quali i risarcimenti sono stati posti nella legge di Stabilità sono stati contestati dal commissario alla concorrenza Margrethe Vestager. L’ho detto fin dal 18 dicembre: non si può rimborsare il capitale di rischio senza filtro, contro tutte le normative internazionali». Olimpiadi di Cortina e Milano. Crede daranno un boost di valore aggiunto al Veneto? «Ci credo. Sono un fautore delle grandi opere. Ero favorevole ad Expo, sono favorevole alle reti infrastrutturali. A patto che si faccia bene e senza sprechi, altrimenti si vanificano i benefici» © RIPRODUZIONE RISERVATA

Europee e Pd Variati rinuncia «Siamo troppi» VICENZA Bruxelles addio. Ancor prima dell’apertura delle urne, il sogno a dodici stelle di Achille Variati rimane nel cassetto. L’ex sindaco di Vicenza, tra gli esponenti più quotati per l’inserimento nelle liste del Partito Democratico del Veneto alle elezioni europee del 26 maggio, ha ritirato la propria disponibilità. La decisione è avvenuta nelle scorse ore, a seguito della riunione della direzione regionale del Pd sul tema delle candidature. Variati, ex sindaco di Vicenza, dice di aver fatto questa scelta per il «bene della mia terra» ma anche per un «po’ d’orgoglio», in disaccordo con la volontà dei vertici del Pd di esprimere più candidati. Nella rosa da presentare alla direzione nazionale assieme ad altri cinque nomi c’era anche il suo. Ma la competizione interna, con pochi seggi a cui puntare, l’ha indotto a rinunciare. Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Dalla tempesta “Vaia” dell’ottobre scorso è piovuto pochissimo Primi disagi per l’agricoltura, bisogna evitare gli sprechi di acqua

Torna l’allarme siccità, il Veneto prepara opere per 161 milioni E partono 24 cantieri L’EMERGENZA

L

a crisi idrica è dietro l’angolo e il Veneto corre ai ripari. Temperature sopra la media e precipitazioni scarsissime rendono obbligatorio centellinare ogni singola goccia d’acqua. Ecco allora che, ad eccezione di Belluno, le altre sei province si preparano a un piano di interventi da 161 milioni di euro, con l’avvio di 24 cantieri. Quali? L’ammodernamento degli impianti irrigui, ad esempio; o l’ampliamento degli invasi, le barriere contro la risalita del cuneo salino. Una situazione critica, dice l’assessore regionale all’agricoltura e alla bonifica, Giuseppe Pan, ieri a palazzo Balbi. Insieme a lui, anche Giuseppe Romano (presidente Unione Veneta Bonifi-

Allarme siccità in Veneto, primi disagi per le colture

autonomia

la direzione regionale formulerà sei nomi a zingaretti

che), Andrea Crestani (direttore Anbi Veneto) e Moreno Cavazza (presidente consorzio Leb). Da “Vaja”, la tempesta di fine ottobre che ha funestato l’intera regione, l’inverno è stato avaro di pioggia e neve. Secondo il Ministero dell’Ambiente, il Veneto ad oggi si classifica al livello di “severità idrica bassa”. Tradotto: la domanda d’acqua è per il momento soddisfatta, ma il trend è preoccupante. Per Arpav, al 15 marzo in Veneto sono scesi 7,4 millimetri d’acqua contro i 70 di media nell’intero mese. Ben al di sotto della media anche la neve. Bisogna salire sopra i 1.700 metri per trovare il 50% dei pendii innevati. Lo spessore medio di neve al suolo, poi, è di 66 centimetri contro una media di 101. Le portate dei fiumi registrano quasi ovunque il segno meno rispetto alla media del periodo: Adige -6%, Brenta -20%, Bacchiglione -50%, Po – 47%. Il Piave, al contrario, registra un +60% nelle sezioni montane, mentre il deflusso del torrente Sonna scende del 22%. Una situazione allarmante, che si ripercuote sull’agricoltura. Il frumento e il mais, ad esempio, appena seminati già necessitano di irrigazione. La fioritura delle drupacee è avvenuta in condizioni di suolo asciutto. Da questo quadro, muove il piano anti-siccità del Veneto. Insieme al consorzio di bonifica, sono stati intercettati 93 milioni dal piano di sviluppo rurale nazionale gestito dal ministero delle politiche agricole; 23,5 dal piano Invasi

del ministero per l’ambiente; altri 45 milioni da fondo per le infrastrutture strategiche gestito dal Mise. L’intervento più consistente riguarderà il bacino del Bacchiglione e del Brenta, dove sono in via di realizzazione opere per 66,3 milioni. La gronda lagunare veneziana sarà interessata da cantieri per 33,9 milioni. Segue Treviso con opere per 17,6 milioni. L’intervento unitario più consistente, che prenderà avvio il 12 aprile (oltre 20 milioni di spesa), è il nuovo rivestimento di 4,6 chilometri nel tratto veronese del canale Leb, spina dorsale del sistema irriguo veneto. Saranno introdotte lastre in cemento armato, giunti a tenuta idraulica, strati drenanti e in geotessuto. «Il tutto – spiega il presidente del consorzio Moreno Cavazza – per le perdite della condotta lunga 48 km aumentando così la dotazione irrigua per la pianura basso-veneta». Ed è solo l’inizio. Per i tecnici del consorzi di bonifica, servirebbero 3,5-4 miliardi di euro per completare l’infrastruttura irrigua nei 600 mila ettari di territori veneti di bonifica. «Serve un grande investimento, che può essere affrontato solo con risorse nazionali ed europee», conclude l’assessore prima di lanciare un appello ai cittadini: «L’acqua sarà sempre più un bene prezioso e limitato: dobbiamo tutti imparare a farne un uso intelligente, controllando i consumi ed evitando gli sprechi, anche nell’uso domestico». — Eugenio Pendolini BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Zaia a Roma E la Stefani incontra le Regioni PADOVA. Si rimette in moto il treno dell’autonomia. Questa mattina alle 10,30 il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani incontra i presidenti delle Regioni per parlare di autonomia differenziata, la grande rivoluzione del federalismo fiscale. Non saranno ricevuti solo i tre governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che hanno elaborato le bozze, ma anche gli altri presidenti che ne hanno fatto richiesta senza giungere a un testo condiviso. Insomma, sarà l’occasione per un primo chiarimento globale su tutta la materia, come sottolinea Attilio Fontama, presidente della Lombardia. Alle 14, invece, il governatore veneto Luca Zaia invece sarà ricevuto nell’aula del secondo piano di Palazzo San Macuto a Roma, dove si riunisce la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. Il presidente della Regione del Veneto spiegherà nei dettagli i contenuti della bozza con le proposte per l’autonomia finanziaria delle Regioni, prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Achille Variati

Antonio Calò

Laura Puppato

Cacciari non sarà in lista il Pd punta sulle donne con monopolio a Vicenza Attacco al segretario Bisato dall’area che fa riferimento all’ex ministro Orlando Naccarato, Camani e Azzalin chiedono opposizione a Zaia

Albino Salmaso Spostare a sinistra l’asse del Pd e recuperare il feeling con il mondo del lavoro. Sfumata la candidatura del filosofo Massimo Cacciari, che resta in testa al gradimento degli elettori di centrosinistra com’è emerso dal sondaggio di Euromedia Research, Nicola Zingaretti ieri ha incontrato i leader di Cgil Cisl e Uil e

presentato il programma per le europee del 26 maggio, che ruota attorno a sei temi. L’obiettivo è costruire una sinergia tra il nuovo piano InvestEu, i fondi per la ricerca, l’innovazione, le infrastrutture e la coesione. E poi coordinare gli interventi tra la Banca Europea per gli Investimenti, la Bce e il Meccanismo europeo di stabilità, ha spiegato il leader del Pd che ha scelto tra i suoi collaboratori l’ex deputato veneziano Andrea Martella. La lista a Nordest sarà guidata dall’ex ministro Carlo Calenda e poi da Elisabetta Gualmini, politologa e vicepresidente della giunta regionale

dell’Emilia Romagna. Gli altri 13 candidati entreranno in ordine alfabetico e il Veneto ha indicato sei nomi: Antonio Calò, Stefano Fracasso, Alessandra Moretti, Laura Puppato, Alessia Rotta e Achille Variati ma l’ultima parola spetta alla direzione nazionale che sembra orientata a puntare sui big dell’Emilia Romagna, con l’incognita dell’eurodeputato Paolo De Castro che non ha gradito la leadership di Calenda. Lunedì sera a Padova il segretario Alessandro Bisato si è visto smontare il piano che puntava a sostenere un solo “nome forte” perché il partito si è schierato nettamente a so-

Alessandra Moretti

stegno di un panel ampio con le donne protagoniste, anche se il vero nodo è legato al monopolio di Vicenza con tre candidati in corsa su sei. La città berica, un fortino della Lega con tutta la sua provincia, è finita al centrodestra come del resto Treviso, Venezia e Verona mentre l’unica guidata dal

In corsa restano Calò Fracasso, Moretti, Puppato, Rotta e Variati. Decide Roma centrosinistra, cioè Padova, resterà a bocca asciutta alla pari di Belluno e Rovigo. Il dibattito in via Beato Pellegrino è stato tutt’altro che tranquillo con Alessandro Naccarato, Vanessa Camani e Graziano Azzalin che hanno attaccato Bisato, i consiglieri regionali e i parlamentari per il loro sostegno acritico al referendum sull’autonomia, bandiera della Lega di Zaia che sta portando il Veneto in rotta

varato dalla regione

“Piano caldo” per aiutare gli anziani in estate VENEZIA. La Giunta regiona-

le del Veneto ha approvato il protocollo operativo che la Regione intende attivare per il 2019, da giugno a settembre, per fronteggiare il disagio fisico determinato dalle temperature elevate. Il Piano Caldo, coinvolge una rete di diverse strutture regionali: dagli assessorati alla Sanità e al Sociale e all’Ambiente all’Arpav, dalla Sala di Coordinamento Regionale in Emergenza-Corem al Sistema regionale della Prevenzione, dai Distretti sanitari ai Medici di Medicina Generale, dalle azioni dei Servizi Sociali territoriali ai Comuni. Per facilitare l’accesso alle informazioni sulle risorse e sulle opportunità offerte dal territorio, sarà attivato il numero verde 800-462340, in collaborazione con il servizio di telesoccorso-telecontrollo. Sarà l’Arpav a emettere un bollettino quotidiano sullo stato climatico suddiviso un 4 aree (montana, pedemontana, pianeggiante-continentale e costiera). Il disagio climatico verrà valutato dagli esperti sulla base dell’indice «Humidex». —

di collisione con il resto d’Italia. L’area che fa riferimento all’ex ministro Andrea Orlando ha sostenuto il no al referendum e ora preme per un cambio di rotta: ci vuole discontinuità vera, mentre l’opposizione fatica a rialzare la testa a palazzo Ferro Fini, hanno detto Tonella e Azzalin. E se a Roma Nicola Zingaretti vuole coinvolgere nella stanza dei bottoni i 20 segretari regionali, a Padova soffia invece il vento della protesta contro Alessandro Bisato con l’obiettivo di cambiare la squadra ma non il capitano appena dopo le europee. Il test fondamentale si gioca alle regionali del 2020, con Zaia che punta al terzo giro, trainato da una legge che gli consente di governare da solo con il 40 per cento: addio centrodestra. Il puzzle delle poltrone si incastra quindi tra Strasburgo e palazzo Ferro Fini e grandi ambizioni nella sfida contro il governatore le potrebbe coltivare Achille Variati, che in regione c’è già stato prima di guidare Vicenza da sindaco per dieci anni. Il Pd che sabato è sceso in piazza a Verona per ribadire i diritti civili delle coppie arcobaleno e il no alla modifica della legge 194 sull’aborto, si avvia a una campagna elettorale difficile, con l’obiettivo di tornare sopra il 20 per cento e confermarsi secondo partito, alle spalle della Lega che viaggia oltre il 40 per cento. L’unico terreno concreto d’azione, più che l’Europa, resta la sanità con la rivoluzione e il declassamento degli ospedali: Zaia senza i soldi dell’autonomia rischia di perdere la bussola. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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MonseliceEste

Mercoledì 3 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Lavori per 330mila euro negli asili e scuole d’infanzia ESTE

L’OPPOSIZIONE DEI COMITATI Cresce il fronte del “no” all’ampliamento della discarica di Sant’Urbano richiesto dalla Gea

Ampliamento della discarica, ecco le motivazioni del “no”

Finanziamenti in arrivo per gli asili nido e le scuole dell’infanzia di Este: ad annunciare l’ottenimento dei fondi è il Comune, che potrà contare su 330mila euro, di cui 250mila erogati dalla Regione Veneto, gli altri 80mila provenienti invece da Roma, in virtù dell’accordo Stato-Regioni. «Il Comune è sempre più attento a cercare risorse finanziarie per servizi e opere pubbliche – spiega il sindaco Roberta Gallana – Negli ultimi due anni e mezzo, tra edilizia scolastica, case popolari e altri progetti, siamo riusciti a ottenere finanziamenti per più di 2 milioni di euro. L’impegno degli uffici è costante». I finanziamenti ottenuti permetteranno al Comune di migliorare sia gli edifici, sia i servizi erogati quotidianamente ai 250 bambini, di età compresa tra i 3 mesi e i 6 anni, che frequentano le quattro scuole beneficiarie. «Investire nell’educazione equivale a gettare solide basi per il futuro dei nostri ragaz-

zi», afferma la prima cittadina. Il contributo regionale di 250mila euro andrà a finanziare i lavori di adeguamento antisismisco della scuola dell’infanzia Isidoro Alessi, permettendo al Comune di liberare risorse economiche da destinare all’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti nella scuola. Gli 80mila euro erogati dallo Stato (Fondo nazionale per la promozione del Sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione per le bambine e i bambini dalla nascita sino ai 6 anni) verranno ripartiti invece tra l’asilo nido comunale “Arcobalena” (13.247 euro), l’asilo nido integrato “Mondogira” (9.109 euro) e la scuola dell’infanzia Santa Maria delle Grazie (7.047) e serviranno per la gestione ordinaria delle tre scuole. L’asilo nido comunale beneficerà anche di altri 47.250 euro per interventi di manutenzione straordinaria che riguarderanno la completa sostituzione dei serramenti per il risparmio energetico e la sicurezza. M. E. P.

`Dubbi sulla provenienza dei rifiuti, La relazione del professor Tamino: «Aumento di traffico e inquinamento» che potrebbero arrivare da fuori regione `

SANT’URBANO «Questa discarica non s’ha da ampliare»: è questo il succo delle osservazioni prodotte dal fronte di comitati ambientalisti e amministrazioni locali che si oppone all’ampliamento del sito di Sant’Urbano, classificato come discarica tattica regionale. La Gea, azienda a cui ne è affidata la gestione, ha chiesto infatti alla Regione di poter aumentare di 995mila metri cubi il volume di rifiuti urbani trattabili, per far fronte a un aumento dei costi di gestione legati al nuovo impianto di trattamento del percolato. Richiesta che si traduce in un allungamento di 7 anni di vita di una discarica la cui chiusura era prevista per il 2022 e che adesso potrebbe slittare al 2029. Allo studio di impatto ambientale (Sia) e alla Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) presentati dall’azienda, il fronte del no presenterà ora le proprie osservazioni, redatte dal professore Gianni Tamino, docente in pensione di Biologia generale e Fondamenti di diritto ambientale all’Università di Padova. «La

prima considerazione da fare è che più che un progetto di valorizzazione, la proposta si configura come ampliamento della discarica attuale – si legge nella premessa alle 8 pagine di contro osservazioni – Verranno portati nel tempo molti più rifiuti (quasi un milione di tonnellate in più in 7 anni) soprattutto speciali e verrà prodotto più biogas, per un tempo più lungo. Non è ben chiara l’origine dei rifiuti speciali e da quale località proverrebbero, dato importante per calcolare l’impatto dei trasporti e per capire se la discarica avrà funzioni solo regionali o se sarà utilizzata anche per smaltire rifiuti provenienti da fuori regione».

IL DOCUMENTO Tra i possibili impatti ambientali, Tamino elenca le perdite di metano e le emissioni di CO2 dei cogeneratori, l’inquinamento atmosferico e quello odorigeno e l’incidenza del traffico legato al via vai di camion. «Anche nell’ipotesi che le emissioni convogliate rimangano le stesse di adesso, dureranno per più tempo e a valori maggiori di quelli che si possono attendere se la di-

scarica chiudesse», si legge. Un’ulteriore ricaduta da non sottovalutare riguarda il trattamento dei Pfas presenti nel percolato: «Una quota residua di queste sostanze (ciò che resta nelle acque, pur nel rispetto dei limiti di legge) finirà nello scolo Nuova Frattesina, ma c’è anche il rischio di malfunzionamenti dell’impianto stesso con gravi conseguenze per il sistema am-

bientale e idrico a valle dello scolo. Ipotesi non valutata nel Sia», scrive Tamino. Secondo lui lo Studio avrebbe sottovalutato gli impatti sull’ambiente, sopravvalutando invece gli aspetti economico-occupazionali legati a un ampliamento del sito. «L’impatto, quindi, è chiaramente negativo», si legge nelle conclusioni. Maria Elena Pattaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pozzonovo

neonato negli esercizi del territorio, in modo da sostenere parallelamente l’economia locale. I genitori devono essere residenti da almeno vent’anni ed aver iscritto il bambino all’anagrafe municipale. Il bonus sarà erogato in due tranche in base alla data del parto: per i nati entro il primo semestre 2019 sarà consegnato a luglio, per quelli del secondo semestre a gennaio 2020. Ca.B.

Sequestrate 23 tonnellate di rifiuti speciali SOLESINO Un camion carico di rifiuti speciali e per giunta pericolosi partito dalla provincia di Verona e arrivato nella Bassa Padovana senza che il trasportatore fosse in regola con le autorizzazioni. A intercettare, tra Solesino e Stanghella, l’autoarticolato da 23 tonnellate sono stati i carabinieri, impegnati, sabato sera, in un servizio di controllo. Le irregolarità riscontrate sono costate una denuncia per trasporto illegale di rifiuti sia a B.G.B., 60enne di Solesino alla guida del mezzo, sia a F.F., 57enne di Villa Bartolomea (Verona), titolare dell’azienda da cui provenivano i rifiuti. Si tratta di balle di materiale plastico come sacchetti, polisti-

rolo, pellicola, bottiglie e anche pezzi di legno. Tutti scarti di lavorazione che il trasportatore ha preso in carico dall’azienda, specializzata nella pulizia di edifici. Peccato però che mancassero le autorizzazioni necessarie a trasportare questo tipo di scarti. Camion e carico sono finiti sotto sequestro in attesa di ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti, decisi a far luce sul tra-

IL CARICO VIAGGIAVA SENZA AUTORIZZAZIONE DENUNCIATI IL CAMIONISTA E IL TITOLARE DI UNA DITTA DI PULIZIE

CARABINIERI Indagini per capire dove fosse diretto il carico

Il sindaco agli ambientalisti «Piantati 225 nuovi alberi» ESTE

Il Comune rinnova il Bonus bebè Pozzonovo torna, per il secondo anno, il bonus bebè, misura voluta dall’amministrazione Lazzarini per sostenere la natalità, erogando un contributo economico alle famiglie in cui arriverà un nuovo nato, alle famiglie adottive e a quelle affidatarie nel corso del 2019. Concretamente, ogni nucleo familiare riceverà 300 euro, da spendere per l’utilizzo di beni di prima necessità per il

OPERE PUBBLICHE Il Comune investe nei nidi e nelle materne 330mila euro arrivati dalla Regione Veneto e dallo Stato

sporto illecito. Un nodo ancora da sciogliere resta infatti la meta di quelle 23 tonnellate di rifiuti. Una delle ipotesi al vaglio è che il carico fosse destinato allo smaltimento illegale. Non sarebbe la prima volta che al capolinea di un giro illecito di rifiuti ci sono capannoni del Veneto, come è emerso dalle recenti indagini delle forze dell’ordine: depositi abusivi sono stati scovati a Verona e Fossalta di Piave (Venezia), nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Lo stesso vale per Asigliano Veneto (Vicenza), dove due settimane fa la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 900 tonnellate di rifiuti industriali depositati in modo illecito. M.E.P.

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Oltre duecento nuovi alberi piantati negli ultimi 6 mesi: per l’esattezza, le piante messe a dimora nelle aree verdi del comune di Este sono ben 225. Ad annunciare la cifra è il sindaco Roberta Gallana, che nell’ultimo anno è stata più volte bersaglio delle critiche scagliate dagli ambientalisti contro la sua gestione del verde pubblico. Un anno fa associazioni e cittadini avevano organizzato un sit-in di protesta contro l’abbattimento di 10 canfore in viale Fiume, iniziativa che si è ripetuta anche a inizio febbraio per il pino marittimo della rotatoria di via Martiri della Libertà, ora sostituito con un tappeto di rose cubane. Interventi che rientrano, così come le potature e le piantumazioni di nuovi esemplari, nel Piano di riqualificazione del verde pubblico, definito e approvato a maggio dell’anno scorso. «Anno per anno procederemo come nel 2019: accurate potature sono state eseguite in molte vie, quartieri e luoghi pubblici di Este come parchi e scuole – spiega il sindaco – Delle 225 nuove piante, 173 sono state dedicate ai bimbi nati nel 2017 e 2018, messe a dimora in via Martiri della Libertà, via Belle, via Ferro, via Monte Cero, via Rubin de Cervin, via Baden Powell e piazza Guariento. Le potature delle alberature sono state eseguite nelle vie: Taddeo d’Este, Ca’ Mori, Zuccherificio, Marziale, Scarabello, Padana Inferiore, Augustea ed Este Nuova. Sono state effet-

tuate inoltre le manutenzioni delle aree verdi delle scuole primarie Giovanni Pascoli, Unità d’Italia, Giuseppe Verdi di Deserto». Il “check up” del verde pubblico è stato oggetto, l’anno scorso, di un minuzioso censimento, che contiene la “fotografia” dettagliata dell’esistente, con schede tecniche di alberi, rotonde, aree parco, cigli stradali e viali alberati. «Il Comune – conclude Gallana – dispone di un lavoro che non lascia nulla al caso e ci consente di procedere in maniera organizzata e programmata alla riqualificazione del patrimonio verde della città». M.E.P.

IN ATTO IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DEL VERDE PUBBLICO: PROGRAMMATE ANCHE POTATURE E MANUTENZIONI

PARCHI E SCUOLE Il Comune di Este ha piantato 225 alberi


XXVII

La posta dei lettori

Lettere LA LEGGE

Tutti i dubbi sulla legittima difesa Secondo la “legittima difesa”, recentissima legge dello Stato, si può sparare a vista a chi ha avuto l’ardire di introdursi giorno-nottetempo in casa tua. Non si tiene conto del margine, seppur minimo, di errore sulle reali intenzioni del malintenzionato. Potrebbe trattarsi di persona incauta, ubriaco, di chi, magari, si ritrova alle prese con un impellente bisogno fisiologico, che si introduce clandestinamente nel cortile od orto altrui, confinante la strada. Premere il grilletto richiede massima accortezza, il che non significa soltanto essere ansiosi o “turbati”, bensì “professionali”. Si è visto uccidere illogicamente perfino da parte

Mercoledì 3 Aprile 2019 www.gazzettino.it

delle Forze dell’ordine. Si fa confusione sul profilo del presupposto delinquente. Lo si immagina straniero, bianco dell’Est o nero, quest’ultimo, magari in veste di “migrante”. Niente da eccepire sul diritto a difendere se stessi e i propri famigliari, ma bisognerebbe vedere il pericolo a più largo raggio. Vi sono, per esempio, casi di altrettanta “intrusione” nella tua proprietà, che rimangono impuniti, poco visibili ad occhio di cronaca. Cosa dire dell’amministratore condominiale disonesto che, una volta introdottosi nella tua proprietà, mostra il suo vero volto di saccheggiatore? Non si riesce a mandarlo via, nonostante le sue esplicite ruberie. I canonici 501 millesimi, per sostituirlo, diventano una farsa, se egli ricorre a stratagemmi, tipo il “divide et impera” fra condomini assecondati e altri da lui a piacimento bastonati, a suon di prelievi illegittimi e né tanto nascosti? Basterebbe indagare sulle modalità che gli permettono di rubare impunenente a chi ha il solo torto di possedere un immobile. Con leggi alla Renzi, che non puniscono

l’appropriazione indebita di non importante calibro, con cause che si presentano fin dall’inizio costose ed eterne, con giudici ìnconsapevolmente tolleranti, e benevoli verso l’amministratore, non essendo essi in grado di far fronte alle possibili innumerevoli cause, causate da beghe condominiali, il suo gioco é fatto: dei poveri condomini che lo contrastano egli può fare ciò che vuole. Allora anche qui ci vorrebbe una legge di legittima difesa, “ritorsiva” verso uno Stato incapace di difendere i suoi cittadini. In sintesi, alla correttezza del vivere civile si preferisce il Medioevo, che porta generale consenso e annessi privilegi di casta. Aldo Martorano

IL CASO

Cittadinanza a Ramy, e lo ius soli? Un colpo di fulmine per la “destra”! Ramy prende la cittadinanza italiana per giusti meriti . È mio figlio ha detto Salvini, la merita la cittadinanza italiana, avuta in anticipo rispetto ai diciott’anni ancora da

compiere. Giusto il colpo per il ministro degli Interni, affamato di voti e di supremazia. Il merito va solo a Ramy per ciò che ha saputo fare, un riconoscimento da piedistallo d’oro per lui e per tutti coloro che aspettano la cittadinanza italiana, forze dell’ordine comprese. La ius soli può aspettare perché non è inserita nel contratto. E i contratti devono essere rispettati, lo dice alta voce, Salvini! Banalità infinita, ivi compreso l’impegno comune dei due leader in una pace momentanea in mezzo a bisticci e rogne giornaliere. Forte è la sicurezza di Salvini nel proclamare questo evento eccezionale, scarsa invece è la presenza dei grillini nel votare il “decreto sicurezza” di un giallo sbiadito e silente. A quadrare il cerchio magico che ha il sapore del buonismo politico manca l’aspetto economico attuale, alla deriva e in prossimità allo zero. I due leader hanno aperto un occhio per Ramy, Adam deve attendere. Occhio di destra voglio dire, quello di sinistra, invece, è spento perché bloccato da una pesante cataratta che da tempo è cresciuta notevolmente per nascondere la decrescita economica nel sistema. Giuliano Paganin

Incontro con i volontari PADOVA REDAZIONE: Via Squarcione, 5 Tel. (049) 8756011 - Fax (041) 665174 E-mail: padova@gazzettino.it

Commissione consiliare in visita alla Protezione Civile Prima commissione consiliare in “trasferta” nella sede della Protezione Civile che compie 19 anni di operatività, per raccogliere diverse richieste che i rappresentanti comunali cercheranno di incardinare nell’azione dell’amministrazione. Da parte loro un doveroso ringraziamento di cuore a tutti i 168 volontari per le 17mila ore prestate nel 2018 a favore della comunità.

CAPOCRONISTA:

Egle Luca Cocco

VICE CAPOCRONISTA: Antonio Bochicchio

REDAZIONE: Marco Aldighieri, Maria Grazia Bocci, Nicoletta Cozza, Mauro Giacon, Luca Ingegneri, Marina Lucchin, Claudio Malagoli, Giovanni Piva, Lisa Rizzo, Claudio Strati, Donatella Vetuli

L’intervento

Grazie a Mattarella, difende i beni culturali razie presidente Mattarella, ancora una volta l’ho sentita ripetere che i beni culturali sono importanti, anche sul piano economico. Ebbene almeno Lei ci dà un po’ di soddisfazione. Da più di 10 anni, i volontari di un’associazione di puro volontariato si occupano dell’apertura di una villa–museo della Regione Veneto, lasciata per testamento alla gestione della Fondazione Breda, che avrebbe dovuto amministrare i beni del grande Senatore Breda “a beneficio della Comunità”. Ebbene tutto è stato dilapidato ed ora tutti i beni sono in liquidazione per gli enormi debiti lasciati. Tutto è fermo, stagnante dal momento della chiusura per fallimento della Fondazione da circa 10 anni. Commissari su commissari si sono succeduti, sicuramente saranno stati impegnati in pratiche burocratiche, ignote a noi comuni mortali. Ma il risultato è stato che nulla si muove. La villa è gestita, in base ad una convenzione, da noi volontari che la difendiamo anche da situazioni assurde, dalla polvere, dal degrado, dal distacco dei servizi, cercando di restaurare qualche pezzo di storia e di arte che cade, con la raccolta di offerte libere e qualche contributo comunale per attività in progetto. E la nostra storia? Dove va a finire? Perché i nostri giovani non devono conoscere il grande valore del nostro concittadino, che esperti studiosi definiscono degno di essere

G

REMO GIOLI Partecipano al lutto, Valentina Jacopo e Marco.

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Venezia, 3 Aprile 2019

Servizio di: NECROLOGIE - ANNIVERSARI - PARTECIPAZIONI

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SPORTELLO PIEMME

TUTTI I GIORNI dalle 9.00 alle 19.00

Dal lunedì al venerdì 10.00 -13.30 e 15.00 - 17.30 MESTRE Via Torino, 110 +Tel. 041 53.20.200 - Fax 041 53.21.195

Numero Verde

800.893.428 Fax: 041 53.21.195 E-mail: necro.gazzettino@piemmeonline.it

Teneramente assistita dai suoi figli durante la sua lunghissima malattia, il giorno 1-4-2019 ha concluso il suo percorso terreno

È possibile acquistare direttamente dal sito con pagamento con carta di credito

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Dal lunedì al venerdì 9.00 -12.30 e 15.00 - 18.00 VENEZIA Cannaregio Campo Corner, 5587 / 5588 Tel. 041 52.23.334 Fax 041 52.86.556

di anni 87 Artista

Lo annunciano: la figlia Manuela De Polo con il marito Alberto Vitucci e l’amato nipote Andrea, il figlio Giulio De Polo, la figlia Lucia De Polo con l’amato nipote Diego. I funerali si svolgeranno giovedì 4 Aprile nella Basilica dei SS. Giovanni e Paolo alle ore 11.

Abilitati all’accettazione delle carte di credito Venezia, 3 Aprile 2019

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I familiari del Arch.

commossi e riconoscenti per le manifestazioni di affetto ricevute, ringraziano quanti sono stati loro vicino. Una S. Messa in suffragio sarà celebrata Giovedì 4 Aprile alle ore 18.30 nella Chiesa di S. Rita. Padova, 3 Aprile 2019

vedova De Polo

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RINGRAZIAMENTI

Danilo I. Borchia

Giuliana Mainella Fiorioli Della Lena

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inserito nei libri di storia, quale pioniere dell’industria italiana, quale grande patriota del nostro Risorgimento e grande benefattore? Tutto dimenticato! Il pubblico, che accorre numeroso ai nostri eventi ricreativi, seguendo le visite guidate scopre tale patrimonio storico, artistico, ambientale e si meraviglia che tale patrimonio non sia valorizzato quale bene turistico della nostra zona. Perché? La spiegazione è semplice nessuno interviene perché il bene è in liquidazione e, quindi, non ha proprietari. E tutto irrimediabilmente va in degrado! E noi manipolo di volontari, assumendoci responsabilità, ancora resistiamo a passare le nostre estati e domeniche nell’intento di valorizzare il bene, ma ci troviamo spesso a dover lottare contro chi intenderebbe usare il bene per esclusivo interesse in attesa che qualcuno si decida a prendere definitive decisioni su tale patrimonio culturale, storico, ambientale rispettando il valore della cultura, della storia, del passato e, ancor più, rispettando le volontà testamentarie del nostro grande concittadino Vincenzo Stefano Breda. «Avendomi l’esperienza dimostrato come le ricchezze accumulate con l’onesto lavoro vadano spesso disperse per l’imbecillità degli eredi», scriveva il grande senatore Breda nel suo testamento. Purtroppo non aveva previsto ciò che di peggio poteva capitare. Grazie Presidente, mi auguro che le sue parole ci possano aiutare a smuovere qualche coscienza. Lucia Barbato Associazione ViVi Amo Villa Breda


XIX

Agenda

Mercoledì 3 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Lettere Lettera aperta a Zaia

Eliminare chirurgia per l’ospedale di Adria sarà una catastrofe Signor Governatore, si parla molto del futuro del ‘’nostro’’ ospedale di Adria. Mi fa paura che possa sparire, data la differenza con altre realtà. Per quanto riguarda tutto il personale e in particolare la professionalità medica-chirurgica condotta dal dottor Ferdinando Agresta che adesso verrebbe messo in disparte e umiliato nella sua professionalità, per me e molti altri, unica nel Veneto. Dopo questa premessa, vengo alla mia personale esperienza. Eseguita una colonscopia dovevano intervenire chirurgicamente con molta urgenza. La situazione è stata presa in mano dal dottor Agresta e dai suoi aiuti. I risultati sono stati ottimi . Il tumore è stato tolto ed è stato pulito l’intestino alla perfezione. Durante l’intervento è stato, però, diagnosticato un tumore al

fegato. L’ospedale di Adria in quel momento non era in grado di intervenire su una operazione così complessa. Sono stato pilotato verso l’ospedale di Verona, ma non abbandonato dal dottor Agresta che mi ha seguito e assistito a tutto l’intervento e alla convalescenza. Il dottor Agresta stesso con il suo collega è andato da mia moglie per comunicare il buon esito dell’operazione. La Sua umanità e disponibilità è ineguagliabile. Dopo Verona, pochi mesi fa necessitavo di un altro intervento ’’segmento epatico tre noduli’’ , mi sono fatto operare ad Adria dal mio angelo custode, dottor Ferdinando Agresta con molta convinzione e serenità per la sua competenza professionale, umanità e disponibilità, tutto questo trovato anche dalla dott.ssa Silvia Toso che dirige il reparto oncologico, dalla quale sono seguito, da parte mia con molta gratitudine. Io spero venga presa una decisione giusta per il bene di tutta la nostra comunità perché è chiaro che togliendo il reparto di chirurgia con un primario di questa portata sarà una catastrofe per l’ospedale stesso, per oncologia e per tutto il personale medico e paramedico. Non mi resta che ringraziare tutti per le prestazioni avute e sperare. Grazie signor Governatore, confido nella Sua attenzione verso i problemi di noi cittadini. Luigi Ferratello Loreo

ROVIGO REDAZIONE: Via Giuseppe Verdi, 19 Tel. (0425) 422246 - Fax (041) 665178 E-mail: rovigo@gazzettino.it

VICE CAPOCRONISTA: Claudio Bertoncin Luca Gigli

IL GOVERNATORE Luca Zaia

REDAZIONE: Nicoletta Canazza, Ivan Malfatto, Franco Pavan, Paolo Ponzetto

Concerto Il vescovo e il coro al Duomo per aiutare il Mozambico colpito dall’uragano Concerto di beneficenza per l’Emergenza Mozambico al teatro del Duomo a Rovigo. Una situazione drammatica, soprattutto nella città di Beira, semidistrutta dopo il passaggio dell’uragano Idai. La gente non ha casa, cibo, acqua. Ci sono centinaia di morti e molti feriti. Molti gli edifici distrutti, l’elettricità è interrotta, non ci sono comunicazioni. Varie istituzioni internazionali hanno avviato raccolte di fondi per un pronto intervento. Anche la Comunità Missionaria di Villaregia, presente a Maputo, nel Sud del Paese, assieme al Centro Missionario della diocesi di Adria-Rovigo, in Mozambico con sacerdote, hanno avviato iniziative di sensibilizzazione. Tra queste si è svolto al tetro Duomo di Rovigo un concerto corale. Vi hanno partecipato la corale femminile “Giuseppe Verdi” di Venezia e alcune allieve dell’Atelier Danza di Rovigo. Tra il pubblico c’era il vescovo di Adria e Rovigo Pierantonio Pavanello. Durante il concerto ha preso la parola per ringraziare dell’iniziativa e spiegare la drammatica situazione in cui si trovano i missionari che vivono a Beira, la città più colpita dall’uragano. Il ricavato è stato consegnato al direttore del Centro missionario della Diocesi don Silvio Baccaro. Sarà inviato ai missionari presenti a Beira per le impellenti necessità di aiuto e sostentamento di quelle popolazioni così drammaticamente colpite. Giannino Dian © RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena al liceo Celio-Roccati il teatro contro tutte le barriere

LE PROVE La compagnia teatrale del Celio-Roccati mentre recita la commedia in palestra

ARTE A SCUOLA Fervono i preparativi per la 19ª edizione del festival “Tra scuole e teatro”, indetto dal comitato territoriale Noi-Rovigo, dal centro Don Bosco e dall’associazione Teatro Nexus. Scopo del festival è la promozione della pratica teatrale nelle scuole e tra i gruppi culturali giovanili, in quanto vitale strumento per la crescita dell’individuo, per lo sviluppo dell’autonomia e per la valorizzazione delle risorse creative degli studenti e della scuola.

IL MONDO DELLA LUNA Tra i gruppi che stanno preparando la partecipazione alla manifestazione, ne spicca uno costituito da oltre 50 persone e che metterà in scena “Il mondo della Luna” di Carlo Goldoni. Si tratta del gruppo teatrale formato da

22 attori, 14 studenti del Liceo Celio Roccati e 8 ragazzi del Gic, (Giovani in Cammino), 24 ragazzi del Celio Roccati impiegati per il laboratorio di scenografia e costumi. L’attività del progetto “TeatroIn… scuola” è guidata e coordinata dal regista Roberto Pinato, dal docente Enzo Barion e si avvale della collaborazione del Gic, di Africa Smile Onlus e di due musicisti, Francesco Ganassin e Alessandro Astolfi. «Stiamo allestendo un “Mondo della Luna” – dice Pinato –

UN GRUPPO DI OLTRE 50 FRA STUDENTI E RAGAZZI DEL GIC PORTERANNO “IL MONDO DELLA LUNA” DI GOLDONI AL FESTIVAL DEL DON BOSCO

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Lo annunciano: la figlia Manuela De Polo con il marito Alberto Vitucci e l’amato nipote Andrea, il figlio Giulio De Polo, la figlia Lucia De Polo con l’amato nipote Diego. I funerali si svolgeranno giovedì 4 Aprile nella Basilica dei SS. Giovanni e Paolo alle ore 11.

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Da novembre il lavoro si svolge in quattro distinti laboratori: teatrale, con esercizi mirati a migliorare le rappresentazioni dello spazio in relazione al corpo, la consapevolezza di sé, le interazioni con il gruppo, la gestualità; musicale, per contribuire allo sviluppo della creatività e imparare nuove forme di espressione; costumi, da preparare e confezionare favorendo l’utilizzo di materiali di riciclo; scenografico, per la realizzazione della scenografia dello spettacolo teatrale. Sofia Teresa Bisi © RIPRODUZIONE RISERVATA

RINGRAZIAMENTI

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AL LAVORO DA NOVEMBRE

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molto particolare per coinvolgere al meglio i ragazzi diversamente abili, che con entusiasmo si affiancano agli studenti, vengono accolti con affetto e disponibilità in un clima di scambio e collaborazione».


XVIII

Cittadella

IL GOVERNATORE LUCA ZAIA «Realizzeremo un progetto di studio, in accordo con i genitori, assieme ai sanitari del Saint Mary’s Medical Center di West Palm Beach»

Camposampiero

Mercoledì 3 Aprile 2019 www.gazzettino.it

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La Regione stanzia i fondi per l’operazione di Giovanni Contributo di 50mila euro per consentire `Il bimbo nato senza una tibia deve al piccolo il viaggio della speranza negli Usa sottoporsi ad un delicato intervento `

PIAZZOLA SUL BRENTA Uno stanziamento di 50 mila euro da parte della Regione consentirà di raggiungere la cifra minima di 400 mila euro, con cui poter affrontare l’intervento chirurgico e parte della riabilitazione per il piccolo Giovanni, il bimbo di 2 anni e mezzo che, a causa di una malattia ortopedica rarissima, l’Emimelia, è nato senza una tibia. Il piccolo rischia l’amputazione di una gamba. Ma la famiglia (papà Bruno fa l’operaio, mamma Erika è casalinga, e hanno una bambina di 9 anni), non si è data per vinta. C’è un chirurgo americano, Dror Paley, convinto di poter far camminare Giovanni. Da qui l’instancabile attività di raccolta fondi che sta producendo risultati positivi. Il finanziamento regionale è stato annunciato ieri dal presidente del Veneto Luca Zaia. «Realizzeremo - ha spiegato il governatore - un progetto di studio in accordo con la famiglia del piccolo e in collaborazione con il Paley Orthopedic & Spine Institute presso il Saint Mary’s Medical Center di West Palm Beach, in California. Con questa decisione diamo seguito alle previsioni del nuovo piano Socio sanitario 2019-2023, che afferma l’importanza di promuovere, sostenere e investire nella ricerca e nell’innovazione di qualità. Alla fine – si augura Zaia – Giovanni sarà curato e potrà guarire, e i nostri sanitari avranno acquisito un know how da mettere a disposizione dei piccoli pazienti di tutta Italia».

LA FAMIGLIA RINGRAZIA «Sinceramente non ci aspettavamo in così poco tempo una mobilitazione di questo genere che ha coinvolto cittadini, aziende, associazioni e anche le istituzioni. Il nostro ringraziamento va a tutti evidenzia mamma Erika - abbiamo inviato al chirurgo i risultati della risonanza di fine marzo. Sia-

EMIMELIA La rarissima malattia ortopedica di cui soffre il piccolo Giovanni

Galliera Veneta

Scontro tra Vespa e fuoristrada, scooterista salvo per miracolo (M.C.) Un ragazzo è rimasto ferito pochi minuti dopo mezzogiorno, nello scontro tra la sua Vespa Piaggio ed un fuoristrada. L’incidente è avvenuto a Galliera Veneta, in zona “statue”, ossia l’incrocio tra la strada provinciale 69 via Mottinello, e la laterale via Campagna. Dalla prima proveniva l’auto, dall’altra lo scooter. Per cause in corso di accertamento da parte della Polizia locale del Distretto PD1A che ha effettuato i rilievi di legge, i due mezzi si sono scontrati. Ad avere la peggio il

conducente del motociclo che lavora in un’azienda della zona. É caduto violentemente sull’asfalto. Indossava fortunatamente il casco. É stato soccorso da un’ambulanza del Suem 118 del pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella. Nei primi istanti si è temuto il peggio anche perché il ragazzo è rotolato per diversi metri sull’asfalto. Gli esami clinici eseguiti nell’ospedale della città murata hanno scongiurato lesioni gravi. Ha riportato la frattura di una caviglia e un taglio sulla fronte.

mo in attesa della definizione della cifra precisa, ma i 400 mila euro coprono operazione e riabilitazione di 3 mesi che però è di minimo 6 mesi». Per questo non si fermano le raccolte. Sabato alla Mungi e Bevi di San Giorgio in Bosco che ha creato un gusto dedicato a Giovanni, si potrà gustare una pallina di gelato a 1 euro. Domenica 14 aprile alle 12 nella sala Forum di Curtarolo, pranzo pro Giovanni e sabato 4 maggio a Piazzola, cena benefica nell’ex Jutificio anche per Dynamo Camp. Ci sono anche i biscotti, la pasta, le focacce e le uova di Pasqua realizzate da vari artigiani locali a sostegno di Giò (per riceverli 328.3371839). «Più di qualcuno conclude Erika - si è chiesto cosa verrà fatto del denaro avanzato. Verrà donato a persone che hanno necessità e non hanno voce». Michelangelo Cecchetto

Emergenza siccità: «tutelare le risorgive» `Il presidente

del Consorzio Brenta delinea gli obiettivi CITTADELLA Da un valore originario degli affiori di circa 12 metri cubi al secondo, negli ultimi anni si è arrivati a circa 3 metri cubi al secondo, con una riduzione al 25%. L’anno 2017, particolarmente siccitoso, aveva fatto registrare il minimo storico con una portata di poco più di 1 metro cubo al secondo. Sono questi gli ultimissimi dati forniti dal Consorzio di bonifica Brenta presieduto da Enzo Sonza, nella cui zona di competenza rientra una delle principali aree di risorgive esistente in Veneto, per le quali sono state attivate da tempo una serie di azioni di salvaguardia. Proprio la particolarità del territorio desta non poca preoccupazione: «Questi numeri dimostrano chiaramente la gravità della situazione - spiega Sonza - le acque del sottosuolo, oltre che per l’uso agricolo, sono fonte d’acqua per migliaia di persone del nostro e di altri territori. I nuovi prelievi acquedottistici a Carmignano di Brenta, inizialmente progettati per il basso padovano e il rodigino, sono divenuti di ausilio anche per le zone vicentine colpite dal fenomeno di inquinamento da Pfas. Le risorgive

e i relativi corsi d’acqua hanno costituito per secoli una ricchezza per il nostro territorio, degli ambienti unici. Il verde dei nostri prati e delle nostre campagne sono ancora oggi testimoni della fertilità della terra e della bellezza della natura e tutto questo grazie all’acqua». Nel corso di questi decenni si è registrato l’abbassamento delle falde con la scomparsa di varie risorgive e danni conseguenti. «Il nostro Consorzio - continua Sonza - lavora da tempo su quest’aspetto, con interventi di ricarica artificiale della falda, progetti di risparmio idrico nel settore irriguo, la valorizzazione dei capifonte di risorgiva come quello della Lirosa, a Bressanvido, nel vicentino. Questa risorgiva ancora in vita è resa più bella dalle attività di salvaguardia realizzate dal Consorzio Brenta grazie a un finanziamento regionale». Un ottantanovenne del posto, Angelo Grendene, ha ricordato come un tempo gli affiori dalle risorgive fossero copiosi, mentre il costante calo negli ultimi decenni li ha visti ridursi in modo drastico. «È quindi necessario sviluppare una sensibilità crescente - ha concluso il presidente Sonza - che coinvolga la piena responsabilità di tutte le istituzioni, per conservare questo importante patrimonio e, se possibile, migliorarlo». M.C.

PRESIDENTE Enzo Sonza guida il Consorzio di bonifica Brenta

In prognosi riservata dopo l’overdose, aperto un fascicolo in Procura GALLIERA VENETA La Procura ha aperto un fascicolo sulla ragazza di 32 anni ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Cittadella a causa di una overdose. La giovane, F.M. residente a Galliera Veneta, è stata male domenica scorsa all’interno dell’abitazione di un amico sempre a Galliera Veneta. La donna, secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Tombolo, dopo avere assunto della sostanza stupefacente è entrata in overdose e poi è stata colpita da ictus. A chiamare i soccorsi è stato il 46enne D.B., l’amico e padrone di casa, quando è rientrato nella sua abitazione intorno alle 20.30 e in una camera da letto ha trovato la 32enne, di

professione commessa, priva di sensi. A Galliera Veneta è intervenuta un’ambulanza del Suem 118 e la ragazza è stata ricoverata in gravi condizioni, anche se non in pericolo di vita, all’ospedale di Cittadella. In un secondo momento in quella abitazione di Galliera sono arrivati anche gli uomini dell’Arma. I militari hanno passato al setaccio la casa e hanno

LA GIOVANE È STATA COLTA DA ICTUS ED È IN GRAVI CONDIZIONI, I CARABINIERI STANNO CERCANDO CHI LE HA VENDUTO LA DROGA

IL SEQUESTRO Droga e proiettili trovati nella casa di Galliera

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trovato e sequestrato oltre 50 grammi di marijuana, altri dieci steli secchi della stessa sostanza, e dieci semi e una bustina di cellophane con all’interno un grammo di marijuana. Ma non è finita qui perchè gli inquirenti hanno sequestrato anche il kit del perfetto tossicodipendente: due grinder, utilizzati per triturare le foglie essiccate di marijuana, un bilancino di precisione per pesare la droga e tre siringhe usate e nascoste nella cenere di una stufa a legno. L’attenzione dei carabinieri si è però concentrata su quattro proiettili calibro 7,65 illegalmente detenuti. In quella casa sembra regnare il degrado e il malaffare. Così il pubblico ministero Silvia Golin ha deciso di aprire un fascicolo, al momento senza al-

cuna persona iscritta nel registro degli indagati. Gli inquirenti vogliono scoprire chi ha venduto la droga alla commessa 32enne di Galliera Veneta. Ma non solo, perchè è da appurare a chi appartengono i quattro proiettili, occultati anche questi tra la cenere, e la marijuana posta sotto sequestro. I reati che si vanno a configurare sono spaccio e detenzione di sostanza stupefacente, e detenzione illegale di munizioni. I sospetti maggiori sono ricaduti sul 46enne proprietario dell’abitazione, ma i carabinieri stanno battendo anche altre piste. Solo la ragazza appena si riprenderà dall’ictus che l’ha colpita, potrà raccontare agli investigatori chi le ha venduto la droga forse tagliata male. Marco Aldighieri


II

Primo Piano

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La sanità veneziana

La Regione salva Civile e punti nascita Il Patto per la salute col Governo conterrà l’indicazione `Sicura anche la tutela per le strutture che non raggiungono di revocare il declassamento di Venezia a ospedale di base i 500 parti all’anno, come Ss. Giovanni e Paolo e Portogruaro `

IL PATTO VENEZIA Una serie di passaggi, da inserire nel Patto per la salute tra Governo e Regioni, che consentano di assegnare all’ospedale Civile di Venezia la sua attuale qualifica di ospedale di rete, nonché di blindare il salvataggio di tutti i punti nascita sotto i 500 parti, che nel Veneziano sono quelli del Civile e di Portogruaro. Eccola la proposta della Regione per superare due nodi aperti dall’applicazione del decreto ministeriale 70 del 2015, su cui il sottosegretario alla salute, Luca Coletto, è già d’accordo. «Mi sembrano questioni di buon senso» ha detto ieri, dopo aver incontrato l’assessore regionale alla salute, Manuela Lanzarin, a Verona.

L’INCONTRO Un incontro in vista della stesura del nuovo Patto, a cui sta lavorando la Conferenza Regioni e che avrà valenza triennale. Un accordo tra Governo e Regione di natura finanziaria e programmatica in cui Lanzarin ha chiesto che vengano inseriti anche dei passaggi per il superamento del decreto 70, o meglio di quei due punti che in Veneto stanno creando tanti problemi. La nota questione dei punti nascita che non rispettano il limite dei 500 parti, previsto proprio dal decreto. E quella montante della classificazione del Civile, che le nuove schede in discussione, pur confermando tutti i servizi, declassano da struttu-

IL SOTTOSEGRETARIO LUCA COLETTO DOPO L’INCONTRO CON L’ASSESSORE LANZARIN «SONO QUESTIONI DI BUON SENSO»

ra di rete a ospedale di base, sempre in rispetto del decreto.

VENEZIA CAPITALE Sul Civile, in particolare, la Regione aveva spiegato di aver dovuto abbassarne la classificazione, in quando il decreto fissa dei criteri legati al bacino d’utenza: sotto ai 150.000 abitanti un ospedale non può che essere “di base”. Una retrocessione solo di nome, visto che i servizi sono confermati, ma che ha comunque scatenato la reazione allarmata della città e della politica. Ed ecco l’idea di superare il decreto. «Abbiamo concordato che, nel caso dell’ospedale Civile di Venezia, si debba andare al superamento dei vincoli del decreto ministeriale 70 - conferma lo stesso Coletto -, assegnando a questa struttura, che serve un bacino del tutto particolare, caratterizzato da enorme pressione turistica e dall’operare in area lagunare disagiata, la sua classificazione originaria, pur sapendo che le schede regionali non ne hanno intaccato i servizi». Per il sottosegretario veneto, ex assessore regionale, si tratta di «buon senso. E poi, Roma capitale va bene, ma anche Venezia non è da meno». Insomma, con il nuovo Patto per la salute, il Civile riavrà la sua qualifica di ospedale rete.

PUNTI NASCITA Altra questione che interessa il Civile, ma non solo, quella dei punti nascita che non raggiungono i 500 parti all’anno, che stando al decreto dovevano essere chiusi. In realtà l’anno scorso un comitato ministeriale aveva già “salvato” i punti

MANIFESTAZIONI E DECISIONI Sopra, una manifestante domenica davanti al Civile. Sotto a sinistra l’assessore Manuela Lanzarin

L’appuntamento

Domani in Commissione regionale l’iter per le nuove schede sanitarie

«PER VENEZIA DEROGA AI VINCOLI MINISTERIALI DEL DECERETO E’ UNA CAPITALE COME LO E’ ROMA»

VENEZIA Le nuove schede regionali iniziano domani il loro iter in commissione sanità. L’appuntamento è per le 11.30, a Palazzo Ferro Fini, dove le schede con l’ipotizzata programmazione sanitaria dei prossimi cinque anni saranno presentate ai commissari dall’assessore Manuela Lanzarin, dal segretario Domenico Mantoan e dagli altri tecnici . Le associazioni che hanno organizzato la grande manifestazione di domenica davanti al Civile hanno già fatto sapere che saranno in Regione per un incontro con i capigruppo. Le commissioni in Regione, come noto, sono a porte chiuse.

L’intenzione del presidente della commissione, Fabrizio Boron, è quella di procedere rapidamente per arrivare all’approvazione prima di Pasqua. Dopo l’illustrazione di giovedì, saranno fissate altre sedute per le audizioni. Saranno sentiti tutti e 12 i direttori generali, quindi i “portatori di interesse” che avranno risposto all’invito della commissione. Nella lista non ci sono i comitati di cittadini, ma le Conferenze dei sindaci delle varie Ulss, le rappresentanze sindacali e associative. Audizioni che si annunciano cariche per sedute fiume da concludere nel giro di dieci giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

nascita di Venezia, Portogruaro, Pieve di Cadore e Asiago per la loro specificità. Da chiudere, secondo Roma, restavano solo quelli di Adria, Piove di Sacco e Valdagno. Anche questi tre, però, sono stati confermati dalla schede regionali. Una deroga che ora andrà formalizzata nel Patto per la salute, come conferma ancora il sottosegretario. «Abbiamo concordato sull’opportunità che rimangano aperti tutti i punti nascita operativi negli ospedali, attraverso una deroga motivata alle normative vigenti».

ITER IN CORSO Un accordo su entrambi i fronti, quello tra assessore e sottosegretario. Ora si tratta di attendere l’approvazione del nuovo Patto per la salute 2019-2021. Il percorso è già iniziato, ma i tempi potrebbero non essere così brevi. Roberta Brunetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma Ferrazzi e Pellicani portano la battaglia in Parlamento LE INTERROGAZIONI VENEZIA Il caso del declassamento dell’ospedale Civile approda in Parlamento. Nel giorno in cui l’assessore regionale, Manuela Lanzarin, ha concordato con il sottosegretario alla sanità, Luca Coletto, una soluzione per garantire Civile la sua qualifica, si sono mossi anche l’onorevole Nicola Pellicani e il senatore Andrea Ferrazzi. Ieri i due parlamentari veneziani del Pd hanno presentato due diverse interrogazioni al ministro della Salute in difesa della specialità di Venezia e del suo ospedale. Sul tema Pellicani ieri è anche intervenuto in aula. Nella sua interrogazione ricorda che il Civile «rappresenta il nodo centrale del sistema sanitario della città lagunare e delle sue isole», «chiamato a garantire un’efficace e tempestiva risposta agli abitanti di città storica e isole, ma anche alle decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno arrivano a Venezia dagli altri comuni, alle migliaia di studenti presenti in città ma non registrati all’anagrafe come residenti e ai milioni di turisti».

Pellicani ricorda poi come le «condizioni geomorfologiche della città, unite alle peculiarità urbanistiche della Venezia storica e dell’estuario» rendano «particolarmente complessa» e «costosa» la gestione dell’emergenza-urgenza. E una classificazione per il Civile di ospedale di base, prosegue Pellicani, «non tiene in considerazione né l’evidente ed

DUE INTERROGAZIONI PRESENTATE A CAMERA E SENATO E RIVOLTE AL MINISTEO DELLA SALUTE

inconfutabile specificità veneziana, né il reale numero delle persone che vivono e abitano Venezia durante tutto l’anno, né le caratteristiche demografiche della popolazione, con un’incidenza delle classi di età anziane tra le più alte del Veneto». Analoghe le argomentazioni di Ferrazzi. «È del tutto inaccettabile la scelta di declassare l’ospe-

Le polemiche

Centenaro a Boron: «Fa propaganda». Scaramuzza a Crovato: «Smemorato» VENEZIA Strascichi polemici per le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai politici sull’ospedale Civile. Con il vicepresidente del Consiglio Comunale, il forzista Saverio Centenaro, che ribatte al presidente della commissione regionale sanità, il leghista Fabrizio Boron. E con il coordinatore regionale di Articolo Uno, Gabriele Scaramuzza, che riprende il consigliere comunale fucsia, Maurizio Crovato. Boron aveva accusato

l’amministrazione comunale di aver cavalcato la protesta della gente, facendo allarmismi senza fondamento. Centenaro difende l’ordine del giorno del Consiglio comunale «molto chiaro, semplice e preciso. Basta leggerlo per capire che non nessuno vuole aizzare folle o creare polemiche a prescindere. Questa è una questione delicata molto sentita dai veneziani non riduciamola a semplice polemica politica». Centenaro difende la sua

maggioranza che «ha sempre scelto la strada istituzionale», altre forze politiche hanno cercato visibilità in piazza. «Noi restiamo fermi e decisi con le proposte scritte sull’ordine del giorno. Il resto è solo propaganda». Crovato, da parte sua, se l’era presa proprio con i politici di sinistra scesi in piazza domenica, accusandoli di non aver fatto nulla nel 2013, quando le precedenti schede tagliarono pesantemente il Civile. Ma Scaramuzza lo

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accusa di essere uno «smemorato». Gli ricorda la mobilitazione della gente nel 2013, le trattative con la Regione di centrodestra dell’amministrazione comunale di centrosinistra. «Il risultato furono l’inserimento della specificità veneziana nel piano socio-sanitario e la classificazione di Venezia come ospedale spoke. Ma se il centrodestra avesse fatto pressione anche a livello regionale il risultato sarebbe stato maggiore».

dale Civile di Venezia - scrive -, non solo perché seppur in regime di risorse limitate continua a rappresentare un polo di eccellenza della sanità veneta, ma soprattutto perché è da tempo che si assiste ad un continuo taglio dei servizi sanitari offerti e la scelta riportata nelle schede, purtroppo, non fa altro che confermare questa tendenza rendendo legittima la preoccupazione dei cittadini». Ferrazzi si augura una maggiore attenzione anche «nei confronti dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, così come nei confronti di tutti gli ospedali della città metropolitana, la stessa avuta nei confronti di altre città e province del territorio Veneto». L’interrogazione si chiude con la richiesta che «anche per la città di Venezia, al pari di quanto previsto per le aree montane, sia stabilito un principio di specialità da riportare nelle schede ospedaliere che permetta di non collegare la classificazione della struttura ospedaliera al solo dato numerico della popolazione residente». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Attualità

IL CASO PADOVA Professoressa indagata dopo gli scontri con le forze dell’ordine in centro a Padova: il caso ora esplode a livello nazionale perché interviene il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Ha insultato la polizia e per questo ha rimediato una denuncia. La signora, già nota alle forze dell’ordine, è anche insegnante di matematica in una scuola. Sono sbalordito: una persona del genere può fare l’educatrice? Cosa dirà in classe?». È la dura presa di posizione del ministro contro la giovane professoressa Maria Giachi, docente all’istituto superiore Alberti di Abano Terme, in prima linea nei tafferugli di venerdì sera in centro a Padova. La trentenne veronese, attivista della “Marzolo Occupata” (ex centro popolare Gramigna), era scesa in piazza assieme ai propri “compagni di battaglia” per opporsi al corteo anti-aborto promosso da Forza Nuova. È accusata di aver scalciato, inveito e sputato verso polizia e carabinieri dopo aver tentato di forzare il cordone di sicurezza. Il Provveditore provinciale agli studi ha avviato un’inchiesta interna.

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Salvini: «Prof violenta può fare l’educatrice?» Il ministro sul caso della docente padovana Maria Giachi è accusata di aver sputato denunciata dopo gli scontri di venerdì scorso contro i poliziotti. I Cobas: «Si è solo difesa» `

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Barbisan (Lega)

«Migranti, Matteo Nobel per la pace»

L’INTERVENTO «Pochi giorni fa la signora era stata pizzicata mentre imbrattava con dello spray alcuni muri del centro cittadino - sono le altre parole del vicepremier -. La scuola ha avviato un’indagine interna: io colgo l’occasione per esprimere solidarietà e stima alle nostre forze dell’ordine. Nessuno può permettersi di insultare le nostre donne e uomini in divisa». La bufera attorno a Maria Giachi si è scatenata lunedì, ma ieri pomeriggio il caso è stato ulteriormente alimentato: il post su Facebook del ministro ha raccolto un

BATTAGLIA A PADOVA 29 marzo, i centri sociali tentano di forzare il blocco e la polizia li ferma

I COBAS DELLA SCUOLA LA DIFENDONO «LA POLIZIA PICCHIAVA, SUA UNICA COLPA ERA DI ESSERE LÌ»

migliaio di commenti in un’ora. «Io un cattivo esempio? Chi parla dovrebbe vedere le mie lezioni» sono state le uniche parole della professoressa Giachi prima di chiudersi nel silenzio. Intanto ieri sera gli attivisti di vari gruppi legati ai centri sociali si sono riuniti in una palestra occupata alle

porte del centro di Padova. «Chi non è disposto a chinare la testa di fronte a istanze reazionarie e oscurantiste rischia le botte, le denunce e rischia anche di perdere il posto di lavoro - scrivono gli organizzatori dell’assemblea -. Essere antifascisti è una scelta di coerenza con noi stessi e con la

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TREVISO «A Salvini dovrebbero conferire il premio Nobel per la pace per la riduzione delle vittime in mare». È la proposta che il consigliere regionale veneto della Lega, Riccardo Barbisan, lancia dalla trasmissione “Ring” di Antenna Tre: «Nobel per la pace per quello che fa sulle politiche migratorie», che riducendo le partenze dalla Libia hanno anche ridotto il numero di vittime. È di ieri la notizia di un barcone con 50 migranti disperso al largo della Libia, ma Barbisan non cambia idea: «La diminuzione dei morti in mare è oggettiva – insiste – Se poi tiriamo in ballo il problema che tornano in Libia nei lager messi in piedi dal ministro Minniti, questa è un’altra storia».

nostra storia, al di là del lavoro che facciamo. Una scelta che va oltre le imposizioni insensate di un questore, e se qualcuna viene attaccata per questa scelta è nostro dovere non lasciarla sola».

LE REAZIONI Mentre gli attivisti si schierano compatti con la ragazza, le reazioni politiche sono principalmente di stampo opposto. L’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan ieri ha scritto alla preside dell’istituto Alberti e poi ha diffuso una nota auspicando un «esemplare e duro intervento per tutelare l’immagine dell’istituto Alberti, delle scuole professionali e di tutta la categoria dei docenti». Tradotto: «Se le accuse avanzate saranno confermate, questa insegnante dovrà essere allontanata dalla scuola». Il senatore Udc Antonio De Poli ha annunciato che porterà il caso in Parlamento: «Ben venga il diritto alla libertà di pensiero, ma non si può toccare le forze dell’ordine». A Padova lo scontro è anche sul fronte sindacale. I Cobas di base della scuola difendono la ragazza: «I poliziotti hanno bastonato per due minuti ferendo una dozzina di persone, in larga parte donne, verso cui vi è stato un vero e proprio accanimento. Cosa doveva fare Maria Giachi, mostrare l’altra guancia per il manganello? La sua unica colpa è di essere stata lì tra le prime file in quanto donna, femminista e antifascista». Dall’altro il sindacato di polizia Sap: «Non si può essere violenti ed essere considerati educatori. Le due cose sono incompatibili. La signora farebbe bene a vergognarsi e chiedere scusa». In città il clima resta caldo. Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nordest

DOPO 50 ANNI LA FRECCIA DEL CIELO SI RINNOVA Compie mezzo secolo e si rinnova la “Freccia nel Cielo”, la funivia che collega che da Cortina arriva alla vetta delle Tofane. Sabato l’ultima risalita delle cabine storiche: aperitivo in quota

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Malagò: «Cortina passerà l’esame» Il presidente del Coni ottimista dopo la visita agli impianti `Sopralluogo sulle piste di sci, bob e slittino e al palaghiaccio «Come i Giochi del 1956 nei luoghi riconosciuti dall’Unesco» La delegazione del Cio colpita anche dal sostegno del governo `

SPORT E POLITICA CORTINA (BELLUNO) È scesa in pista la commissione del Comitato olimpico internazionale, sui luoghi della candidatura di Milano Cortina ai Giochi invernali 2026. Dopo gli incontri istituzionali di lunedì, a Venezia, ieri gli ispettori sono saliti a Cortina, per vedere i tracciati dello sci alpino femminile sulla Tofana; la pista Eugenio Mondi per bob, skeleton e slittino; lo storico stadio Olimpico del ghiaccio del 1956, nel quale è previsto il torneo di curling. Sono passati per Fiames, a vedere la pista del vecchio aeroporto, che accoglierà il villaggio olimpico e il centro stampa. E hanno concluso la giornata ad Anterselva, in Alto Adige, per il biathlon, e in Val di Fiemme per lo sci nordico. «I nostri siti sono stati presentati perfettamente – assicura Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico italiano e membro del Cio - alcuni già si conoscono, altri si capisce quello che dovrebbero diventare. Credo che il giudizio della commissione sarà positivo. Per questa candidatura sono ottimista sin dal primo giorno, ma tengo i piedi per terra. Questa è una corsa a tappe, il traguardo è il 24 giugno, con il pronunciamento del Cio». Una candidatura che, per quanto riguarda Cortina, parte da lontano: «Ripropone i luoghi delle Olimpiadi 1956 - ha detto il presidente del Coni - in una collocazione straordinaria, riconosciuta dall’Unesco. Ma soprattutto colpisce chi ha frequentato altre Olimpiadi: noi qui abbiamo fatto vedere che ci si può spostare a piedi, in pochi minuti, da un impianto all’altro, dai tracciati di

Bolzano Kompatscher: pronti a fare la nostra parte

`BOLZANO

IN PISTA La commissione di valutazione del Cio in visita agli impianti di Cortina (foto QUICK SERVICE)

BENETTON: IN “EREDITÀ” PER LE OLIMPIADI IL TEAM DELLA COPPA DEL MONDO IL SINDACO GHEDINA: QUESTO È UN PAESE UNITO E MOTIVATO

sci di Rumerlo alla pista di Ronco per bob, slittino e skeleton, che è attaccata allo stadio Olimpico del ghiaccio, dove ci saranno le competizioni di curling. Lo stesso villaggio olimpico di Fiames è assai vicino: tutto questo sembrava quasi impossibile, dopo le esperienze delle ultime

Olimpiadi». Dallo sport alla politica: «Il presidente della commissione ha molto apprezzato l’ulteriore impegno espresso dal governo italiano, il primo giorno di visita della delegazione, nell’incontro a Venezia: sono state spese parole importanti, che non sono soltanto parole».

«Se l’Italia otterrà l’organizzazione delle Olimpiadi invernali 2026, siamo pronti a fare la nostra parte affinché la parola d’ordine dei Giochi, buona parte dei quali si potrebbero disputare nel cuore delle Dolomiti patrimonio Unesco, sia la sostenibilità». Lo ha ribadito il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, al termine della visita della delegazione olimpica. Dopo aver visitato gli impianti ampezzani, la commissione ha raggiunto l’Arena Alto Adige, ovvero lo stadio del biathlon di Anterselva, prima di proseguire per il Trentino. «La commissione è rimasta molto colpita dallo straordinario know-how di Anterselva - ha detto il presidente del Coni, Gianni Malagò - che non a caso ha ottenuto l’organizzazione dei Mondiali di biathlon del prossimo anno. E si continua ad investire per migliorare».

I MONDIALI 2021 Coinvolta nella volata olimpica anche la Fondazione Cortina 2021, chiamata a preparare l’appuntamento per i mondiali. Il presidente Alessandro Benetton assicura: «Abbiamo riscontrato con grande piacere il favore dei commissari Cio, che hanno definito straordinario il lavoro che stiamo facendo per i Campionati del mondo di sci alpino 2021. Cortina è pronta, in questi anni la Fondazione ha costruito una piattaforma fondamentale per i Giochi invernali». Sul suo intervento, Benetton aggiunge: «Ho voluto sottolineare i quattro temi su cui ci siamo impegnati: giovani, futuro, sostenibilità, territorio. Il team che siamo riusciti a mettere insieme è la legacy più importante che lasciamo a Cortina per le Olimpiadi». E il sindaco ampezzano Gianpietro Ghedina condivide l’entusiasmo: «Siamo preparati, stiamo procedendo bene, c’è grande fiducia. Con l’amministrazione c’erano i sodalizi sportivi: abbiamo dato l’immagine di un paese unito, coeso, motivato. Siamo riusciti a dimostrare le grandi capacità organizzative di Cortina, quando viene messa sotto esame. Abbiamo spiegato nel dettaglio le varie infrastrutture, con la presenza di associazioni, campioni delle varie discipline, atleti paralimpici. I commissari sono stati impressionati positivamente dallo stadio del ghiaccio, hanno visto un lascito importante delle Olimpiadi 1956, quindi la nostra capacità di far fruttare per decenni quegli investimenti, di riutilizzare la meglio le strutture. È ciò che intendiamo fare anche per il 2026». Marco Dibona © RIPRODUZIONE RISERVATA

Siccità, al via 24 cantieri in sei province per 161 milioni L’EMERGENZA

Gli interventi 2019

VENEZIA Il Veneto sta rischiando una crisi idrica uguale se non peggiore rispetto al 2017, anno della grande siccità. L’allerta arriva dall’assessore regionale all’agricoltura e alla bonifica Giuseppe Pan e dagli 11 Consorzi di bonifica del Veneto. A preoccupare non è solo l’andamento della stagione invernale che dopo la tempesta Vaja di fine ottobre ha registrato il 54 per cento in meno della piovosità attesa tra dicembre e marzo e il 40 per cento in meno di manto nevoso, ma i cambiamenti climatici in atto nell’ultimo quarto di secolo. «La siccità è ormai normalità – avvertono il presidente veneto dell’Unione bonifiche, Giuseppe Romano e il direttore di Anbi Veneto, Andrea Crestani – pertanto il sistema regionale dei Consorzi deve attivarsi in modo strutturale per realizzare bacini, garantire gli invasi e la portata dei fiumi, mantenere in funzione 25 mila chilometri di canali irrigui. L’obiettivo è gestire in modo ottimale e complessivo l’acqua, non solo a beneficio dell’agricoltura (che per gli usi di-

Importi in milioni di euro

Il protocollo

Piano anti siccità

161.324.000 Treviso

20.250.000 Verona

20.234.000

Venezia

33.998.000 Padova e Vicenza

Rovigo

66.288.000

20.554.000

SI RISCHIA UNA CRISI IDRICA COME NEL 2017. L’ASSESSORE PAN: «ANCHE A CASA EVITARE GLI SPRECHI»

retti impiega circa il 30 per cento delle risorse idriche), ma soprattutto a scopo ambientale, a salvaguardia della vivibilità dell’intero territorio e della ricarica delle falde». «L’acqua sarà sempre più un bene prezioso e limitato - ha detto Pan - Dobbiamo tutti imparare a farne un uso intelligente,

“Piano caldo”, un numero verde per aiutare in estate anziani e malati VENEZIA Pronto per la prossima estate il “Piano caldo”. Si tratta del Protocollo operativo approvato dalla giunta regionale del Veneto per fronteggiare, da giugno a settembre, il disagio fisico determinato dalle temperature elevate, specialmente nelle persone anziane e nei malati cronici. Sono coinvolti gli assessorati alla Sanità, al Sociale e all’Ambiente, l’Arpav, la Sala di coordinamento regionale in emergenza-Corem, il Sistema regionale della prevenzione, i Distretti sanitari, i medici di base, i Servizi sociali territoriali, i Comuni. Per facilitare l’accesso alle informazioni sulle risorse e sulle opportunità offerte dal

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territorio, sarà attivato anche il numero verde 800-462340, in collaborazione con il servizio di telesoccorso-telecontrollo. «E’ un servizio che affiniamo di anno in anno – ha detto l’assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin (nella foto) - e che comprende sia iniziative». Nell’estate 2018, le giornate con condizioni climatiche pericolose per la salute (indice humidex superiore a 40) sono state 14; quelle con disagio ambientale elevato (humidex tra 35 e 40) sono state 36; quelle con disagio moderato (humidex fra 30 e 35) sono state 33; quelle con disagio assente (humidex fino a 30) sono state 9.

controllando i consumi ed evitando gli sprechi, anche nell’uso domestico». La Regione Veneto dallo scorso anno ha messo in campo il più cospicuo investimento finanziario dell’ultimo decennio per ottimizzare la rete irrigua e contrastare il rischio siccità. Ventiquattro i 24 cantieri, dislocati nelle sei province del Veneto (Belluno esclusa). Complessivamente sono in programma opere per 161 milioni di euro.

LE OPERE Le aree oggetto degli interventi più consistenti del piano 2019 sono il bacino del Bacchiglione e del Brenta (che interessa le province di Padova e Vicenza) dove sono in via di realizzazione opere per 66,3 milioni, e la gronda lagunare veneziana, con cantieri per 33,9 milioni. Seguono il Polesine, con 23,1 milioni di investimenti e Treviso, con opere per 17,6 milioni. L’intervento unitario più consistente, che prenderà avvio il 12 aprile e richiederà oltre 20 milioni di spesa, è il nuovo rivestimento di 4,6 chilometri nel tratto veronese del canale Leb. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GRUPPO SAFILO: IN VENDITA LA CATENA DI NEGOZI AMERICANI SOLSTICE. GIÁ RICEVUTE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE

Economia

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economia@gazzettino.it

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1 = 1,1200 $

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BpVi: Intesa e Bankitalia si “salvano” Il Tribunale boccia la richiesta di dichiarare responsabile `Gli avvocati difensori dei sei imputati chiedono il trasferimento civile l’istituto che ha acquisito le attività della Pop Vicenza del dibattimento a Roma per l’ostacolo alla vigilanza di Bankitalia `

IL CASO VENEZIA Intesa, Banca d’Italia e Consob salvate dal processo Popolare Vicenza, nessuna responsabilità civile. E per incompetenza territoriale secondo gli avvocati dei sei imputati il dibattimento deve finire a Roma per il reato di ostacolo alla vigilanza. Il processo in aula bunker a Mestre, che vede come imputati per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio l’ex presidente Gianni Zonin e altri cinque tra ex consiglieri ed ex manager, ha visto ieri un’altra udienza tecnica, caratterizzata dall’ordinanza del Tribunale presieduto da Lorenzo Miazzi che ha bocciato quasi tutte le richieste degli avvocati degli oltre ottomila risparmiatori danneggiati ammessi al processo. Unico soggetto chiamato come responsabile civile è la Popolare Vicenza in liquidazione, identificato dal Tribunale come l’unico “erede” giuridico del

ESCLUSI DALLA RICHIESTA DEI DANNI ANCHE LA CONSOB, LA SOCIETÁ DI REVISIONE E IL PERITO

crac che ha azzerato le azioni dei soci. Banca Intesa, che ha acquisito BpVi per un euro insieme a Veneto Banca nel giugno del 2017, non sarà chiamata ad eventuali risarcimenti in caso di condanna (oltre ai sei ex amministratori tra gli imputati c’è anche la Popolare in liquidazione). Il contratto d’acquisto di Intesa appare infatti al Tribunale blindato e non può essere chiamata in causa per i danni del crac. Una decisione opposta a quella presa dal gup di Roma Lorenzo Ferri, che, prima di decidere di trasferire il processo a Treviso il 27 marzo 2018, sentenziò che anche Intesa dovesse essere chiamata a rispondere dei danni subiti dagli azionisti truffati. Fuori dal processo come responsabili civili anche Banca d’Italia e Consob (che sono parti civili), la società di revisione Kpmg e il perito che a suo tempo analizzò la congruità del prezzo delle azioni di Popolare Vicenza prima degli ultimi aumenti di capitale, il professore Mauro Bini. «Noi avvocati di parte civile siamo ovviamente molto delusi che Banca Intesa non sia stata chiamata come responsabile civile in questo processo - spiega l’avvocato Monica Spada dell’Adusbef - ma non ci fermeremo, vogliamo che sia fatta giustizia».

Sul futuro del processo ora pende una nuova incognita.

NUOVA INCOGNITA

TREVISO Una protesta dei risparmiatori delle Popolari

Regione Veneto

Tutela risparmiatori, Lega e 5s s’astengono VENEZIA Il consiglio regionale del Veneto, grazie a un all’astensione di Lega e M5s, ha bocciato la mozione presentata da Fratelli d’Italia (che pure, a differenza dei pentastellati, sta in maggioranza con il Carroccio) sul crac delle popolari venete. La richiesta avanzata dal capogruppo di FdI Sergio Berlato, e votata anche dal Pd, era di tutelare «tutti i

Vertice Banca Ifis, Assogestioni boccia il candidato Santosuosso CREDITO MESTRE Banca Ifis, scontro su una candidatura al prossimo cda. Assogestioni attacca la scelta dell’azionista di maggioranza Sebastien Egon Fürstenberg di candidare Daniele Santosuosso, ex rappresentante proprio dei fondi al vertice dell’istituto mestrino. «È uno scandalo, lo stigmatizziamo, lo trovo assolutamente vergognoso, un’assenza di rispetto di impegni presi - attacca Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni -. Valuteremo anche se procedere legalmente contro questo signore. Purtroppo la scelta è individuale, non possiamo fare niente. Noi ci rimettiamo alla responsabilità dell’individuo, stante determinati accordi con il comitato gestori». Secondo Corcos, quella decisione viola le linee guida dell’associazione, che prevedono uno stop di 12 mesi per chi in passato è stato candidato, come Santosuosso, nella lista di

minoranza in quota Assogestioni. Durissima la risposta di Santosuosso: «Trovo scandaloso che si esercitino queste pressioni denigratorie su un candidato indipendente, pregiudicandone la reputazione e l’immagine, con il rischio di alterare il normale esprimersi della volontà assembleare». Santosuosso, in un colloquio con l’agenzia Radiocor, ricorda: «Queste linee guida di Assogestioni non hanno efficacia né verso di me né verso la società. L’impegno che avrei assunto verso Assogestioni - precisa - riguardava il caso in cui venissi inserito come candidato in una lista in senso stretto, cioè presentata e depositata con il quorum previsto dallo statuto. Peccato che nel caso della mia nomina del 2016 ciò non è avvenuto, perché la lista Assogestioni non è stata depositata per mancanza di quorum, e io sono stato direttamente eletto come amministratore indipendente in seno all’assemblea dei soci a

risparmiatori truffati». «Una presa in giro - ha commentato Claudio Sinigaglia, Pd - Sono trascorsi quasi due mesi dalla passerella del duo Salvini-Di Maio a Vicenza e siamo sempre al palo». «Siamo delusi anche dalla Regione Veneto: si è inchinata al potere centrale che sta prendendo in giro la gente», attacca Franco Conte del Codacons Veneto.

maggioranza con un quorum altissimo, praticamente da tutte le minoranze». Per il professore poi «i cosiddetti principi di Assogestioni non hanno forza di legge».

VINCOLO

LUCIANO COLOMBINI Candidato Ad di Banca Ifis

IL PROFESSORE PASSATO NELLA LISTA DELLA MAGGIORANZA: «SU DI ME PRESSIONI SCANDALOSE E DENIFRATORIE»

Non solo. «La ratio stessa della regola che si pretende violata è, a mio avviso, addirittura in contrasto con la legge, perché tesa a creare un vincolo - di obbedienza? - che si pretenderebbe ottenere» dal consigliere indipendente «a meno di una ricandidatura da parte del Comitato dei gestori». Questo principio di Assogestioni, in pratica, «contemplando la possibilità di una ricandidatura a discrezione del Comitato dei gestori, rischia di generare un «perverso» legame tra l’organizzazione di Assogestioni e l’amministratore da essa designato». Insomma il consigliere non sarebbe più imparziale. Il 19 aprile si terrà l’assemblea della banca veneziana controllata da Fürstenberg al 50,17% con La Scogliera che ha “licenziato” lo storico Ad Giovanni Bossi sostituendolo con Luciano Colombini. In lizza ci sono diverse liste. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tutti gli avvocati difensori dei sei imputati - oltre a Zonin l’ex consigliere d’amministrazione Giuseppe Zigliotto, gli ex vice direttori generali Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta, Paolo Marin, il dirigente che redigeva i bilanci Massimiliano Pellegrini - hanno chiesto il trasferimento del processo a Roma, dove secondo loro si sarebbe consumato il reato di ostacolo alla Vigilanza. Mentre il reato di falso in prospetto pubblicato da Consob avrebbe per alcuni legali Milano come sede naturale. Gli avvocati difensori hanno avanzato anche altre eccezioni che riguardano la nullità degli avvisi di conclusione delle indagini o quella degli atti compiuti dopo quel luglio 2017. Prossima udienza domani, cancellata quella di venerdì. Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA

CHIESTO ANCHE IL TRASFERIMENTO A MILANO DEL DIBATTIMENTO PER FALSO IN PROSPETTO

Etruria chiesta l’archiviazione per Boschi L’INCHIESTA AREZZO Papà Boschi mette fine ai suoi guai giudiziari. Per l’ultimo procedimento penale che lo riguardava con l’accusa di bancarotta fraudolenta, la procura di Arezzo ha chiesto l’archiviazione. Si aspetta solo l’esito del gip. Pier Luigi Boschi, 70 anni, padre dell’ex ministro e sottosegretario Maria Elena (nei governi Renzi e Gentiloni), era indagato per l’atto con cui i vertici di Banca Etruria deliberarono la liquidazione da un milione e 200.000 euro per l’ex direttore generale Luca Bronchi che con il cambio di presidente (Lorenzo Rosi al posto di Giuseppe Fornasari), veniva invitato a lasciare. Quei 700 mila euro netti di buonuscita sarebbero stati una dissipazione di risorse per l’istituto di credito, sosteneva la procura, contestando che la cifra fosse esorbitante.

Duello Italia-Germania alla Bce 7 interrogazioni LA SFIDA ROMA Sette interrogazioni parlamentari dall’Italia alla Banca centrale europea nell’interesse della stabilità della zona euro: Roma ha attivato per la prima volta lo schema dei quesiti diretti dei deputati nazionali all’Eurotower previsto dall’Unione bancaria e ad oggi mai adottato da Montecitorio. Nel mirino le banche tedesche, nella fattispecie Deutsche Bank e i suoi derivati “monstre”, dopo le stilettate contro gli istituti italiani recapitate a Francoforte, via Bundestag, dal parlamentare tedesco Frank Schäffler. In Italia tra i firmatari dell’iniziativa avviata nel quadro del Banking Dialogue, Alvise Maniero, membro della commissione Finanze alla Camera. «Abbiamo depositato le domande in commissione, iniziamo con 7 quesiti specifici nell’interesse della stabilità della zona euro», spiega all’Adnkronos Maniero, primo firmatario del documento, frutto del lavoro di squadra dei de-

putati 5 Stelle che seguono il dossier. In cima alle preoccupazioni dei “pionieri” di questa nuova forma di confronto istituzionale, il caso dei derivati-monstre in pancia alle banche in Germania, nella fattispecie Deutsche Bank. «Il tema al centro di uno dei quesiti - spiega Maniero - è il rischio costituito dagli istituti tedeschi, e francesi, per l’enorme mole di derivati che detengono, asset pericolosi che ad oggi la Bce non giudica come elementi di rischio rilevante, come i mutui Npl». Il tutto anche alla luce del fatto che già il Fmi ha giudicato l’esposizione ai derivati e l’interconnessione al settore assicurativo di Deutsche Bank un grave fattore di per il sistema. Un altro quesito chiede invece chiarimenti sui rischi per la concorrenza legati al progetto di fusione tra Deutsche bank-Commerzbanbank. La controffensiva pentastellata arriva dopo due distinte tornate di quesiti sulle banche italiane recapitate alla Bce da parte del liberal-democratico Schaffler, attraverso la presidenza della Bundestag.


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IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

VERONA.Fatturefalseda10milioni,25neiguai

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

Sequestrodibeniefondiper2,7milionidieuroacinqueaziendeeottopersone.Ma l’indagineriguardaunafrodefiscaleperoltre10milionidieuroevededenunciate25 persone.Labandaeraspecializzatanellefatturefalseeavevaacapotrecalabresi.

IERIALLACAMERA. Zanettin (FI)interroga ilMinisterodell’Ambiente

«Pfas, emergenza ditutteleRegioni Solo8indagano» Ilsottosegretario:«Il settoretessilecontribuisce largamente al rilascio di queste sostanze nelle falde» Ildeputato:«Il“governodel cambiamento”delude» Cristina Giacomuzzo

Pfas, è un problema di tutti. Ma al momento, a parte il Veneto, soltanto altre otto Regioni hanno iniziato a valutare la portata di tale contaminazione. E solo il Veneto, fino ad ora, ha messo in piedi una serie di interventi, sul fronte ambientale e sanitario, per fronteggiarlo. Questo è quanto emerge grazie all’interrogazione del vicentino, Pierantonio Zanettin (FI), al “Question time” della Camera dei Deputati andato in scena ieri mattina. DOMANDE E REPORT. Zanet-

tin aveva depositato il documento a luglio, quando i vertici di Miteni, l’azienda chimica che produceva Pfas oggi

fallita, avevano illustrato una serie di ricerche per dimostrare come le potenziali fonti di inquinamento da Pfas possano essere molteplici. E cioè: uno studio dell’Echa, Agenzia di regolamentazione delle sostanze chimiche dell’Ue, e del Global Market InSight secondo cui in Veneto sono entrate nel 2016 almeno 100 tonnellate di prodotti legati ai Pfas. Di qui le domande di Zanettin per capire di quali dati disponga il ministero dell’Ambienta sull’uso di questi composti e sulla salute delle falde in tutta Italia. Il deputato chiedeva poi se siano stati effettuati dei controlli nel settore tessile (abbigliamento sportivo e tecnico, in particolare) perché risulta essere il principale utilizzatore di Pfas.

IL QUADRO. A rispondere è il

Sottosegretario per l’Ambiente, Salvatore Micillo (M5s): «Il Ministero nel 2016 aveva chiesto ad Ispra di acquisire dei dati sulle concentrazioni di Pfas tramite le agenzie di monitoraggio, le gemelle di Arpav. L’anno dopo ha sollecitato le Regioni alla predisposizione di piani di indagine specifici sugli scarichi. Ad oggi stanno effettuando queste ricerche Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Sicilia e Umbria». La prima campagna di monitoraggio si è conclusa a fine 2018. Ha interessato «302 stazioni relative a 20 tra Regioni e Province autonome di cui 185 stazioni delle acque superficiali e 117 stazioni delle acque sotterranee. Sono state effettuate

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Mercoledì 3 Aprile 2019

INCONTROINREGIONE. Assessoreeconsorzi

Arrivalapioggia Maintantosi lavora aopereanti-siccità VENEZIA

PierantonioZanettin, FI

SalvatoreMicillo, M5s

3.186 determinazioni analitiche». Risultati? «Sono state rilevate concentrazioni pari o superiori al limite di qualificazione in tutti i territori investigati, anche se distribuite in maniera non uniforme». E continua: «Tra i Pfas nelle acque superficiali, solo Pfos e Pfoa raggiungono concentrazioni superiori agli standard di qualità ambientale-media annua. Per i Pfos si sono registrati 83 superamenti (45%); per i Pfoa 7». In particolare, per i Pfos sono state rilevate presenze in 65 stazioni sotterranee su 117 (56%), con 7 superamenti del valore soglia di 30 in tre diverse regioni: Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Veneto. Per Pfoa sono state rilevate presenze in 44 stazioni sotterranee su 117 (38%), con 4 casi di superamento dei valori soglia». E conclude: «Nonostante non si disponga ancora di sufficienti dati specifici, anche il settore tessile contribuisce largamente ai rilasci di queste sostanze nell’ambiente».

La replica di Zanettin è dura: «Una risposta deludente e generica quella del Sottosegretario. Ha ammesso che neppure tutte le Regioni hanno risposto alle richieste del Ministero effettuando le analisi. Il Veneto, senza aspettare il legislatore nazionale, ha già imposto i limiti più bassi di tutto il pianeta. Grazie all’attività dei gestori locali, poi, da tempo l’acqua distribuita nella zona rossa è priva di Pfas. Ma il Governo cosa sta facendo per il resto d’Italia? Ricordo che lo studio del Cnr del 2013, dal quale partì il caso Veneto, evidenzia alte concentrazioni in Toscana e Piemonte. Non mi risulta che lì abbiano mai analizzato nulla. E che neppure le acque minerali in vendita nei supermercati siano state mai valutate. Quali limiti il ministero vuole imporre sui Pfas? Fino ad ora questo “governo del cambiamento” non ha fatto nulla. Peggio. Sta ancora perdendo tempo». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Con oggi il secco dovrebbe finire. Come spesso accade, il meteo è pronto a cambiare radicalmente volto tanto che l’Arpav avvisato che entro venerdì mattina arrivano piogge abbondanti «soprattutto in zone montane e pedemontane», da 60-100 millimetri con punte di 150 e nevicate copiose in alta quota. Musica per gli agricoltori, alle prese con la siccità di questi mesi. Ieri l’assessore regionale Giuseppe Pan e gli 11 Consorzi di bonifica si sono incontrati a palazzo Balbi perché «il Veneto sta rischiando una crisi idrica uguale se non peggiore rispetto al 2017, anno della grande siccità». Dopo l’uragano Vaia il Veneto «ha registrato il 54% in meno della piovosità attesa tra dicembre e marzo e il 40% in meno di manto nevoso». Ma a preoccupare sono «i cambiamenti climatici in atto nell’ultimo quarto di secolo. La siccità è ormai normalità - avvertono il presidente veneto dell’Unione bonifiche, Giuseppe Romano e il direttore di Anbi Veneto, Andrea Crestani pertanto il sistema regionale

Romano(Uvb) e assessore Pan

dei Consorzi deve attivarsi in modo strutturale per realizzare bacini, garantire gli invasi e la portata dei fiumi, mantenere in funzione 25 mila chilometri di canali irrigui». Come noto la Regione ha ottenuto quasi la metà dei finanziamenti del piano irriguo nazionale e sono ormai tutti aperti 24 cantieri. In programma opere per 161 milioni, tra cui 20 milioni per il nuovo rivestimento di 4,6 chilometri nel tratto veronese del canale Leb: servirà a dimezzare le perdite della condotta lunga 48 chilometri che mette in comunicazione Adige e Bacchiglione irrigando il Basso Veneto. • © RIPRODUZIONERISERVATA

SÌ ALL’AGGANCIO CON LA VALDASTICO. È uscito l’accordo tra Regione e Sis: inaugurazione vicina

Pedemontana,fatto ilpatto peraprireilprimotratto

Fissatianchei pedaggie sièal collaudo finaledel sistemainformatico chemetteràilcasello diBreganze inretecon tuttelealtre autostrade La data ancora non c’è, ma questa volta ci siamo. La Regione ha ufficializzato ieri la delibera che dà l’ok al patto con i costruttori di Sis per aprire i primi 6 chilometri della superstrada Pedemontana veneta. Pedaggi compresi. È tutto scritto nella “Approvazione dello schema di accordo attuativo” che la giunta Zaia, rivela il Bollettino ufficiale Bur, ha deliberato ancora in marzo su proposta dell’assessore Elisa De Berti. Il testo ricorda che c’è stata una trattativa tra Regione e Sis, e che il privato ha detto sì il 27 febbraio. L’accordo prevede che il pedaggio sarà incassato da Sis per conto della Regione, ma la stessa identica cifra sarà poi trattenuta dal gestore come remu-

El’operaintera? Spesoil60%della ciframacisono frenatesulla galleriadiMaloe inzonaBreganze

nerazione del servizio, escludendo qualsiasi altra cifra. IPEDAGGI. La Regione chiari-

sce anche che i pedaggi fissati sono “omogenei” a quelli delle altre autostrade. Da Breganze all’immissione nella A31 Valdastico quindi un’auto normale pagherà 0,1642 euro a chilometro (circa 93 centesimi per i 5,7 chilometri di percorso), mentre un camper 0,1835 e un camion a sei ruote 0,2255. Come noto, il problema di questi mesi era dotare il casello di Breganze del sistema informatico di esazione che fosse in rete con tutti gli altri caselli autostradali: la Regione fa sapere che «si è giunti ai collaudi finali di verifica». Insomma, manca pochissimo perché si organizzi la prima storica cerimonia di inaugurazione della Pedemontana. Il primo tratto aperto sarà breve, ma di fatto avvicina già di un po’ il Bassanese alla rete autostradale Valdastico-A4 e non è certo una novità indifferente. Non solo: una volta inaugurato questo primo casello, ricorda la Regione, visti gli accordi già raggiunti il sistema collaudato «ci permetterà di aprire ogni altra tratta che venisse

pronta prima del termine finale, utilizzando il medesimo sistema ormai validato». E si sa, ci sono proprio i tratti del Bassanese nel mirino per prossime inaugurazioni. SPESO IL 60% DEL TOTALE.

Già, ma a che punto è la Pedemontana intera? Chiamata in causa con i suoi uffici (c’è un dirigente specifico come noto, l’ing. Elisabetta Pellegrini) la Regione fa sapere che rispetto alla cifra globale di 2,258 miliardi da spendere (esclusi quindi gli interessi sul bond cui ha fatto ricorso Sis) ad oggi è stato speso il 60% circa della cifra. Fino a febbraio, specifica ancora la Regione, si è andati avanti a produzione di lavori per circa 30 milioni al mese, ma con marzo la cifra dovrà salire fino a giungere a lavorazioni per 70 milioni a marzo dell’anno prossimo (asfaltature finali e posa impianti, che arrivano verso la fine delle fasi di cantiere, sono tra le opere più costose). Gli espropri sono al 90%, sancisce un’altra recente delibera (dà lo stop al lavoro del “board” e “comitato scientifico” che affiancavano il commissario Marco Corsini). Restano so-

lo, precisa la Regione, pochi casi isolati (con problemi tipo cancellazione di ipoteche, successioni o altro). COSA RALLENTA L’OPERA. In

sostanza l’andamento dei lavori «è abbastanza regolare su tutta la tratta secondo le previsioni contrattuali», dice la Regione. Che rivela però di avere due punti difficili già emersi dalle cronache. Primo, la galleria di Malo: si sta scavando anche con l’utilizzo della galleria di servizio di Vallugana (è una variante approvata, pur con forti disagi e proteste dei residenti) ma nonostante questo «si registra un notevole rallentamento in quanto non sono ancora ripresi appieno i lavori sul lato Malo, essendo in corso la messa in sicurezza, oltre che sul lato Castelgomberto» poiché non c’è stato ancora il sì al dissequestro che era stato chiesto alla Procura di Vicenza. L’altro nodo è la variante di Breganze chiesta dal Comune: la Regione attende «la determinazione dei tre Ministeri (Trasporti, Ambiente e Beni Culturali)» per procedere con approvazione e inizio dei lavori. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Un’immaginedall’altodeltrattoprontodellaPedemontanaVenetanell’area di Breganze

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PRIMO PIANO

MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 IL MATTINO

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Legittima difesa la Politica

Marcato: «Adesso si può finalmente rendere giustizia alle vere vittime» L’assessore del Carroccio «L’aria sta cambiando» Ruzzante (Leu): «La Lega racconta una fiction La legge andava già bene»

Luglio 2013: il pm di turno quel giorno Orietta Canova assiste ai rilievi sull'Audi di Walter Onichini parcheggiata nel cortile della sua villetta

«I giudici che sbagliano devono renderne conto» Birolo era presente in aula: «Penso siano state considerate le nuove norme» La madre di Onichini: «Adesso aspettiamo che passino questi due mesi» VENEZIA. Un’altra storia letta in modo diverso tra il primo e il secondo grado di giudizio. “Ieri” sul banco degli imputati c’era Franco Birolo: la notte del 26 aprile 2012 sparò e uccise il ladro che aveva fatto irruzione nella tabaccheria a Civè di Correzzola. In primo grado la condanna inflitta dal giudice di Padova a 2 anni e 8 mesi per eccesso colposo di legittima difesa e al pagamento di un pesante risarcimento ai parenti del morto (325 mila euro); il 13 marzo 2017 la Corte d’appello azzera tutto con un’assoluzione reclamata anche dalla procura generale. Oggi a processo d’appello c’è Walter Onichini, condannato a 4 anni e 11 mesi in primo grado per tentato omicidio. Birolo, da tempo impegnato a promuovere la riforma della legittima difesa, è sem-

nelle stagioni della vita

Franco Birolo

pre stato accanto al collega-imputato. E anche ieri era a Venezia in Corte d’appello per manifestare il suo sostegno. Finirà, come nel suo caso, con un’assoluzione? «Non è detto. Ognuno ha la sua storia. Il fatto, però, che il procuratore generale

si sia espresso in maniera positiva per Walter, dà fiducia per una sentenza a lui favorevole. È quello che ci auguriamo tutti. E io per primo da collega di sventura, se così mi posso definire. Aspettiamo la pronuncia dei giudici». Nel suo caso, come nei confronti di Onichini, la sentenza dei giudici padovani era stata piuttosto dura. E la Procura generale ha ribaltato la lettura dei fatti. «È intervenuta una lettura opposta: da persona civile e comune la vedo così» sottolinea Birolo. «Vorrei che se ne rendesse conto anche chi ha ruoli di responsabilità ed è chiamato a vigilare sull’operato della magistratura. Se c’è qualche mancanza o qualche responsabilità dei giudici, spero che si intervenga». Nonostante la nuova legittima di-

fesa non sia ancora in vigore, la Procura generale non ha riconosciuto alcuna responsabilità penale per Onichini anche con le vecchie regole del codice penale. Vecchie regole che “salvarono” in appello Birolo. «È vero, la mia assoluzione è passata con la vecchia legge. Tuttavia credo che il procuratore generale abbia tenuto conto delle nuove norme che ha pur citato. Ed è un segno dell’indirizzo della procura. Mi auguro che sia un segno di buon senso, di coerenza e di rispetto verso le vere vittime di questi reati». Raggiunta al telefono, la madre di Onichini, Lorella Roncolato, è stata lapidaria: «Non faccio commenti non sono in uno stato emotivo giusto per esprimerli, lasciamo che passino questi due mesi». —

Poesie di campagna nelle stagioni della vita

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PADOVA. «Non sto nella pelle, perché io due giorni dopo quella vicenda da segretario provinciale della Lega ho iniziato a combattere la battaglia insieme ad Onichini. In questo modo si rende giustizia alle vere vittime». L’assessore regionale del Carroccio Roberto Marcato ha seguito fin dalle prime battute il caso di Walter Onichini, condannato a quasi 5 anni di reclusione dal tribunale di Padova in primo grado, e per cui invece ieri il Procuratore generale della corte di appello di Venezia Giancarlo Buonocore ha chiesto la piena assoluzione. Il macellaio di Legnaro la notte fra il 21 e 22 luglio 2013 sparò e ferì gravemente il ladro albanese Elson Ndreca, poi caricato in auto e scaricato sul ciglio di una strada, ma con la richiesta di ieri Buonocore ha di fatto già attenuato la posizione di Onichini senza attendere la pubblicazione della nuova legge sulla legittima difesa voluta proprio dalla Lega. «È una battaglia che combatto da mille anni, e sapere che finalmente si può rendere giustizia alle vittime è semplicemente un atto di civiltà – risponde Marcato, all’epoca segretario provinciale del partito –. Spero che ora l’aria sia cambiata veramente con la nuova legge che finalmente permette di distinguere la vittima dal carnefice. È ovvio che per festeggiare bisognerà attendere la sentenza, ma che un procura-

tore si spinga a chiedere l’assoluzione è già una vittoria per noi». «In realtà questa richiesta dimostra esattamente il contrario, e cioè che non c’era affatto bisogno di una nuova legge perché ne esiste già una in grado di assolvere chi dimostra di essersi difeso – risponde Piero Ruzzante, consigliere regionale di Liberi e Uguali». Ruzzante ribadisce la sua linea sulla nuova legge sulla legittima difesa: «Quella delle condanne per eccesso di legittima difesa è una fiction che racconta la Lega, ma in realtà la stragrande maggioranza delle volte parliamo di assoluzioni. Quello che mi spaventa è la parte della norma che spinge la gente ad armarsi, nonostante sia provato dai fatti che dove aumentano le pistole crescono anche gli omicidi. Il caso Onichini palesa come la legge giusta già ci fosse per difendersi. Io sono sicuro che nel 99% dei casi si tratti di legittima difesa, ma noi non ci possiamo permettere di essere indifferenti davanti a l’1% che magari invece viene ucciso per eccesso». «Per noi è una gioia immensa sapere che piega sta prendendo questa vicenda, a prescindere dal fatto che non sia ancora stata applicata la legge sulla legittima difesa – risponde Marcato – perché questo significa che c’è un cambiamento di mentalità anche a livello giudiziario. È fondamentale per noi cittadini perché ci permette di vivere un pochino più sereni e con meno paura di finire sotto processo per aver difeso la nostra famiglia». — Luca Preziusi BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 LA NUOVA

VENEZIA

polemica sui tagli referendum

Ospedale Civile due interrogazioni in Parlamento

Separazione oggi udienza al Consiglio di Stato

Pellicani e Ferrazzi (Pd) chiedono alla ministra Grillo di annullare il «declassamento» deciso dalla Regione L’Ospedale Civile finisce in Parlamento. Due interrogazioni Pd sono state presentate ieri mattina alla Camera e al Senato alla ministra della Salute Giulia Grillo. «Chiediamo se il ministro sia a conoscenza del declassamento dell’Ospedale Civile di Venezia», scrivono il deputato Nicola Pellicani e il senatore Andrea Ferrazzi, «e quali atti intenda adottare per trovare una immediata soluzione». La richiesta è quella di prevedere anche per Venezia, come già previsto per le aree montane, un «principio di specialità da riportare nelle schede ospedaliere». Assurdo, scrivono i due parlamentari veneziani, che si continui a classificare la sanità della città d’acqua seguendo soltanto il dato numerico della popolazione residente. In qualche modo quanto

ha mostrato anche il Comune. Inviando una lettera al presidente della giunta regionale Luca Zaia in cui si ricordano le «vere cifre» della sanità veneziana. Nel corso del 2018 più di un terzo degli accessi al Pronto soccorso sono stati opera di stranieri (il 12 per cento) e di cittadini provenienti da fuori Usl. (22 per cento). Dunque, l’Ospedale civile è un servizio per i residenti veneziani e dell’estuario, ma anche per gli ospiti stranieri e per i cittadini del resto del Veneto. Il declassamento dell’ospedale veneziano, scrive Pellicani, «non tiene conto delle caratteristiche morfologiche, socio economiche e culturali uniche e irripetibili, per cui tra l’altro Venezia è sito Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Protesta bypartisan contro

casa del goldoni

la decisione della giunta regionale. Anche «Prima il Veneto» esprime appoggio alla manifestazione che domenica mattina ha riempito il campo San Giovanni e Paolo con migliaia di persone e un flash mob contro i tagli. Critiche anche dall’Ugl, dai sindacati, dalle associazioni. Continua intanto la campagna satirica lanciata da Venessia.com. L’hashtag «Issomorti», con le foto di molti veneziani che non ce l’hanno fatta a raggiungere in tempo l’Ospedale dell’Angelo a Mestre. «Non cambia nulla? Non è vero», ribattono tutte le associazioni. «Declassamento vuol dire meno capacità di attrarre medici di livello e in un prossimo futuro meno finanziamenti e meno servizi. La nostra battaglia non si ferma». — A.V.

Lamanifestazione di protesta domenica in difesa dell’Ospedale civile

cambio della guardia

Girotto è il nuovo direttore prende il posto della Sandonà Cambio della guardia (anche se si tratta di un ritorno) all’Ospedale Civile di Venezia. È stato nominato nuovo direttore Massimo Girotto, 59 anni, già direttore dell’Ospedale Civile dal 2003 al 2005. Arriva da

il futuro del ponte molin

Biblioteca Studi Teatrali Musolino: «Non c’è più Al via una raccolta firme tempo, urge decidere» Il Comune è disponibile Il professore di Storia del Teatro Paolo Puppa ha avviato una raccolta firme per chiedere alla Fondazione Musei Civici di rivedere gli orari del Museo Casa Goldoni, dove all’interno c’è la Biblioteca Centro di Studi Teatrali e materiale per le ricerche che altrove non sono reperibili. Come sta avvenendo in tutti i musei eccetto per Palazzo Ducale, con l’assegnazione dei nuovi appalti c’è una riduzione degli orari. Nel caso della Casa Goldoni il mondo della ricerca viene colpito. «Il problema» si legge nella

lettera inviata alla Fondazione «è dovuto al nuovo orario che è dalle 10.30 alle 16.30, diverso da quello precedente (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 14.30 e martedì e giovedì dalle 8.30 alle 17) che si incastrava meglio con la possibilità di unire, nei giorni di orario breve, sessioni di studio in altri sedi cittadine (...) Chiediamo se sia possibile derogare per la Biblioteca questo nuovo orario, proprio per la peculiarità del materiale conservato che non si trova in nessun altro luogo». —

speranzon: «stiamo cercando di risolvere»

Case Ater senza fine protesta la Giudecca «Quella di campo Marte è una storia travagliata iniziata quarant'anni anni fa, a cui cercheremo di mettere la parola fine». Così il presidente dell’Ater Raffaele Speranzon risponde alla petizione e raccolta di firme avviata dai cittadini della Giudecca sui «lavori infiniti» dell’area. «Condizioni disastrose, i cittadini vivono in mezzo a una discarica, sono privati di una vita normale da anni», denuncia Giorgio Isotti, del

Il cantiere della Giudecca

Comune e Porto sono pronti a dialogare sul futuro Ponte Molin, ma i tempi sono ancora incerti. Il presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino spinge il piede sull’acceleratore: «Il progetto lo abbiamo presentato a dicembre del 2017, lo abbiamo ideato a nostre spese spendendo un milione e 300 mila euro e assicurando la manutenzione» ha detto ieri, in occasione della presentazione della giornata Playday che vedrà

Pd dell’isola, «non c’è la pavimentazione, il cantiere è transennato, i lavori fermi. Non ce la facciamo più. Dovevano finire l’anno scorso, adesso è ancora tutto bloccato» Nel dossier inviato al sindaco, alla Regione e al presidente dell’Ater, i cittadini hanno raccolto immagini eloquenti del degrado. Di quello che doveva essere il fiore all’occhiello della nuova edilizia residenziale. Progetto firmato dall’archistar Alvaro Siza. Invece sta diventando l’ennesima grande incompiuta che crea più disagi che altro. «Nostro impegno è portare a termine i lavori agli edifici residenziali», dice Soeranzon - finire i 19 alloggi al più presto, quelli dell’edificio “Si-

il rendering del Ponte Molin

za” e realizzare le opere di urbanizzazione attorno che ci permetteranno di renderli agibili. L’obiettivo è rendere disponibili tutte le case del complesso: 58 sono già abitate e 18 potremo assegnarle a breve, mentre per altre 6 vi sono i lavori in corso, a cui si aggiungeranno le ultime 19». Continua anche la polemica sulle case dell’Ater e del Comune vuote e non utilizzate. Negli ultimi tempi l’Ater ha intensificato la campagna di «sgomberi» di occupanti senza titolo. I comitati per la Casa chiedono di avviare una seria politica per la residenza. «Per fermare l’esodo che continua dalla città storica». — A.V

Udine dove ricopriva al ruolo di direttore della sanità territoriale. Subentra, dopo concorso e nomina, alla dottoressa Lorena Sandonà che aveva lasciato raggiunta l’età della pensione.

la partecipazione di 1400 bambini del Comune il prossimo 10 aprile «Se poi non piace allora che ci dicano se farlo dov’era e com’era e noi spenderemo nove volte meno, ma almeno lo facciamo perché ormai è urgente». Il Porto c’era rimasto male quando il progetto era stato bocciato dalla Municipalità e da una parte di consiglieri e di cittadini. «Siamo nel 2019, rispecchia i tempi contemporanei» ha aggiunto Musolino «A noi sembrava di aver fatto un bel gesto per la città, sia perché è il primo ponte accessibile, sia perché unisce la parte antica di Venezia con quella più nuova del Porto. Se però la città dice no anche su questo non vogliamo creare tensioni, ma dobbiamo avere una risposta perché non possiamo ripartire da zero». La presi-

La separazione al Consiglio di Stato. Gli autonomisti non hanno perso le speranze. E saranno stamattina a Roma per discutere in appello il ricorso respinto dal Tar del Veneto qualche mese fa. «Saremo lì per l’udienza davanti ai giudici amministrativi», conferma l’avvocato Marco Sitran, primo firmatario della proposta di legge». A breve è prevista l’udienza. Che potrebbe mettere accogliere le velleità separatiste dei movimenti e aprire loro la strada già per le amministrative del 2020. Oppure archiviare per sempre la richiesta di governo autonomo. Che con varie modalità viene bocciata ai referendum dal 1979. «Ma adesso la situazione è cambiata», avverte Sitran, «l’ultima possibilità per Venezia di risorgere è governarsi da sola. Così per Mestre, se vuole diventare una città». — A.V.

dente del consiglio Ermelinda Damiano, presente all’evento, ha detto che «questa non è l’amministrazione del no». L’assessore all’urbanistica Massimiliano De Martin ha detto che anche il Comune è pronto a trovare un accordo: «Due settimane fa i tecnici del Comune e del Porto si sono trovati e si sono detti disponibili a collaborare». La precedente delibera è stata ritirata. Adesso sembra che il Comune ripresenterà in consiglio la delibera di variante senza il progetto, per dare modo di trovare una soluzione che accontenti tutti. C’è da dire che ci sono anche molti cittadini favorevoli, ma resta da capire se è meglio allora proseguire con il progetto del Porto o se pensare a un’alternativa, tempo permettendo. — V.M.

pittrice figlia d’arte

Si è spenta a 87 anni Giuliana Mainella Era figlia d’arte. Il padre e il nonno, Cesare e Raffaele Mainella, celebri pittori veneziani. Lei stessa artista di qualità, autrice di paesaggi e lagune che aveva esposto al premio Burano e al Circolo Artistico delle Prigioni. Giuliana Mainella (nella foto) vedova De Polo e mamma di Giulio, giornalista della “Nuova”, erede della famiglia Fiorioli Della Lena, si è spenta a 87 anni nella sua casa di Cannaregio. I funerali

domani alle 11 nella Basilica di Ss Giovanni e Paolo. I colleghi della Nuova sono vicini a Giulio e alla famiglia.


MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 LA NUOVA

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GIORNO & NOTTE lo stabile del veneto

Sul palcoscenico per imparare il fantastico mestiere dell’attore Il progetto Teatro Scuola e Occupazione è una realtà per 72 giovani delle Accademie di Venezia e Padova: laboratori, allestimenti, spettacoli

Giuseppe Barbanti Teatro Scuola e Occupazione. Formazione di alta qualità e inserimento nel mondo del lavoro per 72 giovani diplomati attori all’Accademia Palcoscenico di Padova e dell’Accademia Teatrale Veneta di Venezia (confluite ora nella Scuola Teatrale d’Eccellenza) impegnati nell’arco del triennio 2019/2021 prima in percorsi laboratoriali, più lunghi e ricchi di opportunità formative dei consueti periodi di prova di uno spettacolo, poi negli allestimenti veri e propri della neonata Compagnia Giovani scritturati dal Teatro Stabile del Veneto. IL DEBUTTO

Il Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione di un ciclo completo di formazione professionale per attori, Modello Te. S. eO.

lo spettacolo dal vivo per la prima volta in Italia lo Stabile e la Regione Veneto abbiano realizzato un’iniziativa che comporta un’effettiva ricaduta occupazionale nel mondo giovanile. «Siamo lo Stabile italiano che più investe sui giovani» ha dichiarato il presidente Beltotto, mentre l’assessore Donazzan, dopo aver elogiato la scelta di iniziare con un testo goldoniano, in grado di aprire tante porte, si è detta certa che il Programma nel suo complesso, che prevede anche l’organizzazione di laboratori nelle scuole superiori, avrà come effetto ulteriore la formazione di un nuovo pubblico per il teatro nella nostra regione. Il regista Giuseppe Emiliani ha ricordato come l’ultimo allestimento di un certo rilievo in ambito professionale de “La casa nova”, commedia d’ambiente caratterizzata dalla vivacità dei dialoghi e recentemente rivalutata dalla critica per le riflessioni che ne emergono sulla società veneziana, risalga al 1975. LA TOURNÉE

I giovani dell’Accademia con il presidente Beltotto, l’assessore Donazzan e il regista Emiliani

Veneto Teatro Scuola e Occupazione, è stato presentato ieri al Teatro Goldoni di Venezia da Giampiero Beltotto, presidente dello Stabile, e da Elena Donazzan,

assessore all’Istruzione e formazione, nell’imminenza del debutto del primo spettacolo frutto di questa collaborazione, “La casa nova” di Carlo Goldoni per la

regia di Giuseppe Emiliani, in cartellone nel teatro veneziano da giovedì 11 a domenica 14 aprile. Entrambi hanno sottolineato come nell’ambito del-

Da gennaio 2020 lo spettacolo sarà in tournée nei teatri italiani, in una compagnia che vede accanto a tanti giovani anche tre attori di tradizione, Stefania Felicioli, Piergiorgio Fasolo e Lucia Schierano.«Come già avvenuto nei mesi scorsi, di lunga e approfondita analisi del testo, il rapporto fra at-

tori di diverse generazioni innesta un meccanismo virtuoso, fondamentale per la crescita professionale dei più giovani» ha detto Emiliani. La Compagnia Giovani, che il presidente Beltotto ha annunciato avrà una propria sede nel Teatro delle Maddalene di Padova non appena sarà firmata la convenzione con il Comune, e con “La casa nova” è solo alla prima produzione per il 2019: in estate Emiliani dirigerà un altro gruppo di giovani interpreti nel suo adattamento di “Uno nessuno centomila”, romanzo sintesi della poetica e del pensiero di Luigi Pirandello. L’ESTATE

Ad animare l’estate veneziana del Teatro Goldoni saranno ancora due spettacoli della Compagnia Giovani: Marco Zoppello cura la traduzione e l’adattamento di due canovacci di Commedia dell’Arte scritti da Carlo Goldoni nel corso del suo soggiorno francese “Il figlio di Arlecchino perduto e ritrovato” e “Arlecchino e l’anello magico”, raccolti nella rassegna “Le disavventure di Arlecchino”. Anche in questi allestimenti i giovani saranno affiancati da un esperto attore di tradizione, Stefano Rota. L’intero Programma è finanziato con fondi europei per un impegno di spesa che nell’arco del triennio si aggira intorno ai 2 milioni di euro. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

a salzano

al toniolo

Davide Romanin Jacur ritorna nella “sua” filanda per il popolo ebraico

L’umorismo dissacrante di Oscar Wilde con la chiave pop del Teatro dell’Elfo

Davide Romanin Jacur torna nella Filanda di Salzano il prossimo 4 aprile alle 20. 45 per presentare il suo libro “Tre conferenze sulla storia del popolo ebraico” (Edizione Il Prato). Ingegnere e architetto, presidente uscente della Comunità Ebraica di Padova, infaticabile divulgatore di quello che è stata la Shoah, Davide, per i salzanesi rimane soprattutto un membro della famiglia Romanin-Jacur, che ha costruito la Filanda e ha dato lavoro a tante famiglie. Il volume raccogli tre conferenze tenute per l’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova nell’aprile 2018. Nel primo intervento sono stati ricostruiti con perizia ingegneristica i grandi spostamenti geografici compiuti dagli Ebrei, offrendo così una panoramica inedita delle diaspore ebraiche nel corso di oltre ventisette secoli di storia. La seconda conferenza ha puntato i riflettori sulla presenza ebraica a Padova e Ve-

La copertina del libro

nezia, narrando di separazione e di integrazione, di emancipazione e di segregazione. Il libro si conclude poi con una sorta di glossario, un compendio delle varie maniere in cui si è presentata l’avversione verso il popolo ebraico nei diversi momenti storici, la spiegazione di alcune delle terminologie ricorrenti e un elenco degli stereotipi, alcuni purtroppo ancora presenti, che sono stati attribuiti agli ebrei. Modera la serata Chiara Donà. —

Finale di stagione nel segno dell’allusione ad ogni costo, del perseverare nel ribaltamento in chiave satirica di qualsiasi contenuto. Da domani a domenica 7 aprile (repliche giovedì 4 e venerdì 5 alle 21, sabato 6 alle 19. 30 e domenica 7 alle 16. 30) al Teatro Toniolo di Mestre l’appuntamento è con l’umorismo tagliente e la critica di costume della commedia di Wilde “L’importanza di chiamarsi Ernesto”. «A chi sa ascoltare con intelligenza le opere di Wilde rivelano molto dell’autore» scriveva Andrè Gide. E l’indagine attorno alla vita e alle opere dello scrittore irlandese che Ferdinando Bruni e Francesco Frongia del Teatro dell’Elfo conducono da alcuni anni li ha portati ad affrontare la sua più famosa commedia. Attraverso l’uso di un’ironia caustica e brillante, Wilde mette a nudo la falsa coscienza di una società che pone il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro della propria morale. Il rovesciamento paradossale del senso è l’espe-

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, con il Teatro dell’Elfo, da domani al Toniolo

diente più usato dall’autore che ci appare così, a una prima lettura, come un precursore del teatro dell’assurdo. Ambientata nei salotti della pudica ma ipocrita nobiltà inglese, l’opera di Wilde ha messo a dura prova i traduttori a cominciare dal titolo di assai difficile trasposizione in ogni lingua. La sequela di

menzogne con cui si presentano i due spasimanti maschili, afflitti da perbenismo, crea equivoci e confusioni a non finire, ma come in ogni commedia, dopo tante difficoltà, le cose si risolvono e il lieto fine è di prammatica. Bruni e Frongia propongono un’edizione del testo che attinge ai cartoon e all’immaginario pop,

abbinando sintesi e leggerezza, senza disdegnare i funambolismi verbali. Gli interpreti sono Ida Marinelli, Giuseppe Lanino e Riccardo Buffonini; Elena Russo, Camilla Violante Scheller, Luca Toracca, Cinzia Spano e Nicola Stravalaci. — G. B. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 LA NUOVA

MARGHERA - MALCONTENTA

27

Economia e lavoro

Ultima occasione per uscire dalla crisi pronti quasi 28 milioni di finanziamenti E’ in vigore dall’altro ieri il bando della Regione mentre quello del ministero allo Sviluppo scade il 15 aprile prossimo Gianni Favarato

Riconversione e riqualificazione aziendale con incremento occupazione Reinserimento lavorativo dei disoccupati

ENTE EROGATORE

20

Ministero Sviluppo-Invitalia

MARGHERA. Domani 4 apri-

MARGHERA. Domani pome-

le e venerdì 5 visiterà il porto di Venezia una delegazione della Provincia di Ba Ria Vung Tau – che si trova nel sud del Vietnam e confinante con Ho Chi Minh City – dove esiste il più importante Porto del Vietnam e di tutta l’area a sud della Cina, con quattro terminal attivi per navi da 18.000 teu di container ed è l’ultimo scalo prima di arrivare nei più importanti Porti della Cina Meridionale. La delegazione sarà capeggiata dal presidente della Provincia, Nguyen Hong Linh con a seguito i responsabili dei trasporti, delle scienze e delle tecnologia, del turismo. La visita è stata possibile per la Collaborazione tra il comitato veneto Italia-Vietnam, l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia e la Regione Veneto. La visita si propone di: collegare i porti di Venezia e Ba Ria Vung Tau e realizzare una piattaforma logistica, rafforzare l’integrazione economica e lo scambio di conoscenze e formazione professionale per i settori del turismo e dell’agricoltura con particolare attenzione per il settore della sicurezza alimentare in collaborazione con l’Università di Padova, i centri professionali della regione veneto e l’Istituto Alberghiero. —

riggio, giovedì 4, al campus mestrino dell’Università Ca’ Foscari in via Torino tavola rotonda dedicata ai primi effetti del “Decreto Dignità” per il mercato del lavoro del Governo giallo verde. L’incontro, che inizierà alle 16,45, è stato organizzato dall’agenzia per il lavoro Maw Men At Work spa che ha invitato imprese, rappresentanti sindacali e politici per discutere gli effetti reali della Legge 96/2018 sui lavoratori e sulla flessibilità per le imprese: un focus per analizzare e condividere gli esiti applicativi del Decreto e le eventuali prospettive di modifica. Partner dell’evento Confapi e il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari. Alla tavola rotonda Claudio Durigon (sottosegretario del Lavoro); Paolo Zangrillo (deputato); Tiziano Barone (direttore di Veneto Lavoro); Mattia Pirulli (segretario nazionale Felsa-Cisl); Mirco Zin (Savio Macchine Tessili spa); Maurizio Casasco (presidente di Confapi) e Gaetano Zilio Grandi(direttore del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari). Sarà presentato anche il rapporto “I numeri del Decreto Dignità” a cura dell’Osservatorio lavoro della Regione Veneto e dello Studio Legale Dla Piper, con l’avvocato Giampiero Falasca. —

mln di euro

3

Regione Veneto

2,698

Regione Veneto

mil di euro

Innovazione aziendale di processo e prodotto

mln di euro Reimpiego cassaintegrati e percorsi reinserimento Costituzione cooperativa e riacquisto impresa in crisi

500

Regione Veneto

500

Regione Veneto

1

Regione Veneto

mila euro mila euro

Sostegno progetti di sviluppo aziendale del valore di oltre i 20 milioni

mln di euro

TOTALE: fondi a disposizione

mln di euro

menti di sostegno offerti dall’Accordo di programma stipulato l’anno scorso tra ministero dello Sviluppo, Regione Veneto, Comune e Città Metropolitana di Venezia, Autorità di Sistema Portuale. Ai quattro incontri già realizzati da Invitalia e Regione hanno partecipato molti imprenditori e commercialisti, come pure è stata grande, l’anno scorso, la partecipazione al bando per le manifestazioni di interesse a presentare progetti in linea con l’Accordo di Programma veneziano e i criteri di finanziamento di Invitalia spa. Le manifestazioni di interesse sono state 59 per un totale di centinaia di milioni di euro di investimenti. Resta da vedere quanti credono ancora nella rigenerazione delle aree industriali veneziane in crisi da anni e parteciperanno attivamente ai bandi della Regione e del ministero dello Sviluppo. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Una tavola rotonda sul Decreto Dignità

FONDI DISPONIBILI

I BANDI DI FINANZIAMENTO per Venezia LINEE DI INTERVENTO

ca’ foscari

Delegazione del Vietnam visita il porto commerciale

MARGHERA. Ci sono quasi 28 mi-

lioni di euro (27.698.000 per precisione) a disposizione per chi vuole cogliere l’ultima vera e grande occasione di rilanciare le aree industriali in crisi nel comune di Venezia, a cominciare da Porto Marghera, ma anche a Tessera Campalto, in via Torino, a San Giuliano, Tronchetto Santa Marta, Arsenale, Murano. I finanziamenti, in parte a fondo perduto e in parte di credito agevolato, sono stati messi a disposizione dalla Regione Veneto (7,6 milioni in totale in bando dal 1 aprile scorso) e dal ministero dello Sviluppo Economico (20 milioni in tutto per singoli progetti che comportano investimenti da 1, 5 e 20 milioni) con un bando in scadenza il prossimo 15 aprile e attraverso la controllata Invitalia spa, per sostenere progetti di formazione, di politiche attive del lavoro e di riconversione e riqualificazione industriale, dell'Area di crisi complessa di Venezia riconosciuta nel 2017. Nella mattinata di martedì 9 aprile prossimo al Parco Vega di Marghera, nella sede della società regionale Veneto Sviluppo spa, è previsto il quinto incontro tecnico informativo sulle procedure e regole di finanziamento (in aggiunta agli investimenti che le aziende devono comunque fare di tasca propria) per progetti di riconversione e riqualificazione industriale nell’area di crisi complessa, con ricadute positive sull’occupazione. Si tratta dell’ultimo seminario prima della scadenza del bando (il 15 aprile) per spiegare i contenuti della legge 181 del 1989 – a emanata per sostenere gli investimenti industriali innovativi e il rilancio del territorio del comune lagunare – agli imprenditori che sono interessati a conoscere gli stru-

due giorni di incontri

27,698

studio della cgia

In ripresa il credito bancario alle imprese MESTRE. Si riduce anche a in provincia di Venezia, ma meno che nel resto del veneto, la caduta del credito bancario alle imprese. Secondo una elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia, la caduta degli impieghi bancari vivi (al netto delle sofferenze) alle imprese della provincia di Venezia I dati (riferiti al 30 novembre 2018 rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente), ci dicono che da noi la diminuzione è stata solo dello 0,1 per cento (in termini assoluti pari a -10 milioni di euro). Sebbene la riduzione sia stata inferiore al dato medio registrato in Veneto (-0,9 per cento) e al valore medio nazio-

IN BREVE Marghera Barbagallo in assemblea alla Fincantieri

Mestre Auto rubata ritrovata con il Sistema Mercurio

Marghera Arrestato giovane evaso dalla comunità di Gaia

Il segretario generale nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo parteciperà stamattina all'assemblea sindacale dei lavoratori di Fincantieri, a Marghera. Saranno presenti anche il coordinatore nazionale Uil Fincantieri Michele Paliani, il segretario provinciale Uil, Diego Panisson e il segretario generale di Uil Veneto Gerardo Colamarco. All’ordine del giorno: rinnovo dei contratti, la difesa di Fincantieri tra Romania e Francia, decreto dignità e crescita economica.

Il “Sistema Mercurio” della Polizia per la prima volta ha individuato a Mestre un’auto rubata a Reggio Emilia lo scorso 18 marzo. Il sistema, installato recentemente sulle auto della Squadra Volanti della Questura, consente infatti la lettura automatica delle targhe permettendo agli operatori di individuare anche in movimento eventuali auto rubate. L’auto, una Citroen C3, grazie all’efficacia del Sistema Mercurio è stata recuperata e sarà restituita al proprietario.

È stato tratto in arresto per il reato di evasione dai carabinieri di Cison di Valmarino, nella notte tra lunedì e martedì, D.J. di 19 anni e di origine messicana con cittadinanza italiana e residente a Schio. La comunità di recupero Gaia di Marghera, che lo ha in affidamento, ne aveva denunciato la scomparsa lo scorso 31 marzo, dove stava scontando la pena di un anno e sei mesi di reclusione a seguito di una condanna attribuitagli, quando era ancora minorenne.

nale (pari a – 0,7 per cento), le attività imprenditoriali della nostra provincia scontano un divario ancora molto preoccupante se confrontato al mese di novembre 2011, periodo in cui si è toccata la punta massima di erogazione del credito bancario anche nella nostra realtà territoriale. «La contrazione del credito bancario degli ultimi anni è stata importante – sottolinea il presidente Roberto Bottan – soprattutto nei confronti delle piccole e micro realtà produttive che, tradizionalmente più solvibili delle medie e delle grandi imprese, sono state le più penalizzate». —

CITTA’ METROPOLITANA DI VENEZIA S.U.A. Stazione Unica Appaltante Si comunica che il risultato integrale della gara di appalto per la “Gestione integrata di servizi informazione accoglienza, promozione, promo-commercializzazione turistica, di educazione ambientale della destinazione del Comune di Cavallino -Treporti, per la concessione dei servizi strumentali e di assistenza culturale per il pubblico relativi al Museo Batteria Vettor Pisani e per l’affidamento dei servizi educativi e didattici museali e del territorio” CIG 7695330335 per conto del Comune di Cavallino-Treporti è consultabile all’indirizzo internet http://www.cittametropolitana.ve.it/SUAbandi/sua-bandi-tutti.html. Il Dirigente dott. Angelo Brugnerotto

Insula spa - Santa Croce, 489 – 30135 Venezia Tel. 041 2724354 – fax 041.2724182 www.insula.it – appalti@insula.it appalti.insula@pec.it

Avviso relativo agli appalti aggiudicati Appalto n. 02/2019.“PA.822 Adeguamento locali al Tronchetto per sede uffici vigili urbani C.I. 14422 CUP F75H18000350001”. “PA.835 VE.2.2.1.A Smart Control Room Ristrutturazione per allestimento presso sede vigili urbani-Tronchetto (intervento PON METRO) C.I. 14483 CUP F71E16000370007”. CIG 777148939A. Aggiudicatario: G.A. Impianti Tecnologici Srl, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CE); punteggio complessivo punti 80,845, tempo offerto 196, ribasso offerto 27,437%. Responsabile del Procedimento: ing. arch. Ivano Turlon. Venezia, li 29 marzo 2019 Il Direttore Generale (dott.ssa Alessandra Bolognin)

SAVE S.p.A. ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE (D.Lgs. n. 50/2016) La società SAVE S.p.A., con sede legale in Viale Galileo Galilei, 30/1, Tessera Venezia, rende noto l’esito della seguente gara: appalto per la fornitura in opera della segnaletica pedonale presso l’aerostazione dell'aeroporto "Marco Polo" di Venezia e il relativo ampliamento denominato Pier sud. CIG 76273765CA. Importo di aggiudicazione € 553.523,66 IVA esclusa. Criteri di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Numero di offerte ricevute: 1. Appalto aggiudicato in data 29.01.2019 alla società Seberg S.r.l., Via Enrico Fermi n. 52/o, Curno, BG. SAVE S.p.A.


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OLIMPIADI, PRIMI SÌ A CORTINA Sopralluogo della commissione Cio: approvati piste e impianti

VENETO, ALLARME SICCITÀ ECCO IL PIANO DA 161 MILIONI

SEGAFREDDO / A PAG. 14

PENDOLINI / A PAG. 11

profughi: prefetti indagati

Zappalorto, attacco alla politica «Il problema è solo a Nordest dove Regione e Comuni si sono opposti all’accoglienza» Forcolin e Mestriner: «Tutta colpa di Alfano»

Dopo Zappalorto, indagati Cuttaia e Boffi. Tre prefetti di Venezia: il primo per la gestione profughi a Gradisca, gli altri due a Conetta. A loro si aggiunge Cusumano, già vice a Vene-

zia, ora prefetto a Udine. Zappalorto accusa la politica: «Il problema migranti è stato solo a Nordest, Regioni e Comuni hanno fatto opposizione all’accoglienza. Così si sono sviluppa-

ti i grandi centri con le risorse delle prefetture, che non avevano i mezzi». Forcolin, vice di Zaia, e Mestriner, sindaco a Scorzè: «Colpa di Alfano». ARTICO, BON E MION / PAGG. 2 E 3

il nuovo museo a mestre

M9, ecco i super manager «Servono grandi eventi» Polymnia cambia nome e diventa M9 district, il presidente Brunello presenta i due nuovi super manager Stefano Antonio Sernia ed Edmondo Pasquetti - il primo responsabile della pianificazione e controllo di gestio-

ne, il secondo della promozione. Pasquetti: «Qui si fa cultura, informazione, divertimento. Ma servono grandi eventi per Mestre». Da lanciare, in particolare, la parte commerciale. CHIARIN / PAGINE 24 E 25

il progetto

ca’ foscari, algoritmo scopre e neutralizza le fake news sul web PENDOLINI / A PAG. 21

sicurezza

Sparò al ladro, il procuratore chiede l’assoluzione Il procuratore della Corte d'Appello ha chiesto l'assoluzione per Walter Onichini, il macellaio di Legnaro oggi residente a Camponogara, che nel 2013 sparò a un ladro albanese, caricandolo in auto e lasciandolo sanguinante. Dopo una condanna in primo grado a 4 anni e 11 mesi, il procuratore ha chiesto di derubricare il reato, da tentato omicidio a lesioni colpose. La posizione di Onichini si attenua senza bisogno di attendere la nuova legge sulla legittima difesa. GENESIN / PAGINE 12 E 13

Centrale unica di tutti i vigili dei comuni metropolitani Nasce a Venezia la centrale unica delle Polizie locali, con le telecamere di tutti i comuni metropolitani. E Brugnaro assume 70 vigili. A PAG. 18

calcio

Il Venezia beffato Cittadella fa pari a tempo scaduto

V

enezia, beffa in zona Cesarini nel derby con il Cittadella. La squadra di Cosmi va in vantaggio al 60’ con Modolo, controlla fino al 90’ ma, a tempo scaduto, Panico pareggia e salva i granata. Per il Venezia, a quel punto, non c’è più niente da fare. CRUCCU / A PAG. 43

Modolo esulta dopo il gol del vantaggio

VGate a Chioggia Il Mibac boccia il porto d’altura davanti a Eraclea Progetto VGate, il porto d’altura a Chioggia e in fase di “scooping”. Bocciata dal Mibac l’alternativa davanti a Eraclea. FURLAN / A PAG. 35

CONFINDUSTRIA POSSAMAI / A PAG. 15

VENEZIA FUSA CON PADOVA E TREVISO

I

l cantiere è ripartito, la decisione presa. Si va verso la costruzione di un agglomerato associativo di oltre 4.500 imprese.


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MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019 LA TRIBUNA

TREVISO ECONOMIA

Il saluto del segretario generale Giacomo Vendrame lascia Cgil Treviso, che ha guidato dal 2012 a oggi Passaggio di testimone con Mauro Visentin, proveniente dalla Fillea

«Sette anni di battaglie con la politica assente ma Treviso ha la forza per superare le crisi» L’INTERVISTA

Andrea De Polo e fosse il bilancio di un’azienda sarebbe in positivo: dal 2012 al 2019, i sette anni di Giacomo Vendrame alla guida di Cgil Treviso, gli iscritti al sindacato sono passati da 72 a 78 mila. Nonostante la crisi (economica, e di rappresentanza). Vendrame, 39 anni a giugno, lascia per dedicarsi alla carica di segretario organizzativo regionale (braccio destro del segretario Christian Ferrari), lo sostituirà Mauro Visentin (sarà nominato venerdì mattina nell’assemblea generale alle Terrazze di Villorba). Vendrame, lascia nel momento della recessione? «La situazione economica non è delle migliori, ci sono segni di rallentamento, ma ci sono anche elementi incoraggianti. C’è voglia di investire e abbiamo un tessuto produttivo e di competenze valido. Electrolux non a caso investirà 130 milioni a Susegana. Il problema è un altro, è che la politica non sta aiutando imprese e lavoratori. I Comuni dovrebbero fare squadra, la Provincia è depotenziata rispetto al ruolo che dovrebbe avere, la Regione - con Zaia che non ha mai tracciato una direzione chiara - non prende posizione. E il governo semina incertezza». Esempi concreti? «Prendiamo le zone indu-

S

striali. Negli anni abbiamo seminato molto disordine, oggi tante aree artigianali non sono più funzionali alle attività, dovrebbero essere servite meglio dalle infrastrutture. Ma per fare questo servono progetti condivisi da tanti enti diversi. Invece assistiamo a più iniziative specifiche di singole categorie (come Assindustria, che ha rilanciato la nostra battaglia per il recupero dei capannoni), e manca la visione d’insieme. Non c’è ordine nella programmazione futura». La priorità per “mettere ordine” sono le infrastrutture? «Gli elementi di sviluppo sono sempre legate alle vie lo-

«I Comuni imparino a fare squadra A questo territorio serve una visione» gistiche. Il problema è che ne discutiamo sempre e poi quando si fanno le opere non sono più attuali. La Pedemontana? Va finita, ma non può essere la soluzione per tutto, manca il piano strategico». Ha citato la politica tra i soggetti “senza visione”, ma gli imprenditori? Non hanno alcuna responsabilità? «Sono molto concentrati sulle loro esigenze, giustamente, potrebbero fare più squadra, ma serve un contesto diverso. La priorità è rafforzare le istituzioni indeboli-

formula e

Geox diventa sponsor del Gran Premio di Roma MONTEBELLUNA. Geox sarà

“naming sponsor” del Gran Premio di Formula E di Roma, sabato 13 aprile sul circuito dell’Eur. L’evento si chiamerà quindi “Geox Rome E-Prix”, è la seconda edizione del circuito che un anno fa fece scoprire al grande pubblico la Formula E. Quest’anno Geox è anche una scuderia, e sarà regolarmente in gara. Per l’occasione, i negozi Geox di Roma parteciperanno all’appunta-

Mario Moretti Polegato, Geox

te da pensionamenti e mancato turnover, tagli alle risorse, innalzamento dell’età. Certo, la crisi della rappresentanza coinvolge tutti, anche gli imprenditori». Anche i sindacati? «Meno di quanto possa sembrare. Gli iscritti sono sempre cresciuti, anche se sono meno militanti di un tempo». La crisi della rappresentanza è anche una crisi di appeal delle nostre aziende? «Sicuramente, la narrazione generale su lavoro e fabbrica non si è aggiornata. Anche per questo le aziende si lamentano di non trovare addetti. Oggi la fabbrica non è più solo la “catena” ma un luogo in cui entrano gli ingegneri con il camice bianco. E poi l’appeal è di tutto un territorio. Chiediamoci perché un giovane oggi preferisce fare gavetta a Londra piuttosto che a Treviso». Perché? «Lo stipendio conta ma fino a un certo punto. Qui si racconta che l’unica cosa che esiste è il lavoro. Invece i ragazzi cercano anche città gradevoli, ambienti salubri e stimolanti. E ancora, manca la politica per realizzare tutto questo». Dal 2012 a oggi Cgil ha gestito - anche con il rafforzamento della categoria dedicata, la Nidil - i nuovi contratti “atipici”. Vi siete mossi un po’ in ritardo rispetto a un fenomeno esploso durante la crisi? «Abbiamo fatto un lavoro

mento con la Formula E attraverso speciali vetrine che, dal 6 al 14 aprile, saranno dedicate a sostenibilità, innovazione e tecnologia. Nello stesso periodo, la Geox Dragon showcar (l’automobile di Formula E da competizione) sarà esposta davanti al negozio Geox al centro commerciale Porta di Roma; mentre dal 12 al 14 aprile al negozio di Via del Corso sarà possibile provare l’emozione della Formula E grazie a uno speciale simulatore. Sono inoltre disponibili in vendita alcune delle attrezzature da gara che Geox fornisce ai suoi piloti. L’azienda di Montebelluna ha infatti deciso di puntare forte sulla Formula E, forte dei dati di pubblico in continua ascesa e di una copertu-

Il segretario generale Cgil Giacomo Vendrame in visita alla redazione della Tribuna ieri

«Sulla presenza della malavita in Veneto avevamo ragione noi I segnali erano molti» importante, quello degli atipici è un mondo molto vasto che non aveva voce e ora viene ascoltato. C’è bisogno di tempo per farlo diventare sindacalizzato. Intanto lo abbiamo fatto emergere. Il bicchiere è soltanto mezzo pieno, ma fino a prima era vuoto del tutto». Quale sarà il fenomeno da regolare nei prossimi dieci anni? «Mi aspetto una forte crescita delle partite Iva, con la flat tax in tanti saranno incentivati. Pensate a tutto il comparto dell’edilizia o della logi-

ra televisiva sempre più diffusa. Il brand di Mario Moretti Polegato ha brevettato una serie di tecnologie per quanto riguarda l’abbigliamento da competizione. Come laFormula Uno, la nuova competizione con le monoposto elettriche muove un giro d’affari di centinaia di milioni di euro. Un business, quindi, che fa sempre più gola al mondo dell’industria. Dragon è un team americano fondato da Jay Penske nel 2007, cresciuto nell’Indy Car e sfociato, infine, nella Formula E, di cui è uno dei fondatori. È di quest’anno il sodalizio con Geox, che figura nel nome della scuderia e sulla carrozzeria delle monoposto in gara. — A.D.P.

stica. È una facilitazione fiscale, ma saranno vere partite Iva o serviranno a mascherare il lavoro dipendente? Si rischia una proliferazione pericolosa». Un rammarico di questi sette anni da segretario generale? «Il nostro ruolo non è stato riconosciuto come meriterebbe. Un esempio? Che ci fosse un problema di legalità lo dicevamo in tempi non sospetti. Le inchieste recenti su camorra e ’ndrangheta sul nostro territorio hanno mostrato che non si trattava di isolate infiltrazioni, ma di piaghe strutturali. Oggi tutti lo riconoscono, ma dov’erano quando noi lanciavamo l’allarme? A volte dà fastidio ammettere che Cgil aveva ragione. I segnali di preoccupazione ci sono sempre stati». —

il programma

Venerdì a Villorba assemblea generale e nuove votazioni L’elezione del successore di Giacomo Vendrame è prevista venerdì mattina durante l’assemblea generale in programma alle Terrazze di Villorba. Ospite il segretario regionale Christian Ferrari. Successore designato (dallo stesso Vendrame) è Mauro Visentin. Lunga esperienza in Cgil, dal 2011 fino ad oggi ha guidato la categoria dei lavoratori del legno e dell’edilizia (Fillea). Non ci saranno altri candidati. Vendrame era stato eletto la prima volta nel 2012 (all’epoca segretario più giovane d’Italia, 32 anni).

brevettato dalla iris vigneti di mareno

Lo spumante analcolico per il premier in Qatar MARENO DI PIAVE. Brindisi tre-

vigiano per il premier Giuseppe Conte in visita oggi in Qatar. Alle 16. 30 nell’ipermercato Lulu Group il Presidente del Consiglio potrà suggellare la presenza del tricolore sugli scaffali commerciali della capitale Doha con Bella Drink, lo spumante leader nel mondo arabo brevettato a livello mondiale dall’imprenditrice trevigiana Isabella Spagnolo, titolare della Cantina Iris Vigneti di Mare-

no. Uno spumante senza alcol che va incontro alle esigenze dei clienti di fede musulmana. Lo spazio a marchio Fai “Firmato dagli agricoltori italiani” è il risultato della collaborazione avviata da Coldiretti con le autorità per favorire la diffusione delle vere specialità della dieta mediterranea fra cui olio extra vergine di oliva, riso, formaggi, salse, sughi, pasta, miele, dolci, biscotti, spumante analcolico. —


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