she wolf
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she wolf Martha Paletto for Ermanno Scervino A/I 2016-2017 Woman Collection
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A tutta la mia famiglia, in particolare a mio papà , Carlo, il quale mi ha fatto il piÚ bel regalo che qualcuno poteva fare ad un’altra persona: ha creduto in me. 4
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contents •8-9 Concept •10-19 Moodboards 6
•20-21 Cartella Colori
•28 Parte Giorno •40 Parte Cocktail •46 Parte Sera
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concept
Gli istinti indomabili che prendono forma animale guidano questa collezione. Met amorfosi dell’essenza umana, scoperta dei desideri più intimi: percorso attraverso le sfumature più recondite dell’animo umano, passioni e debolezze. Animali, spiriti guida e totem dei più profondi e segreti desideri. Fusione di contemporaneo e primordialità. Percorso introspettivo nell’animo femminile, dalla fatale pantera all’innocente agnellino. Femmina, come la tentazione. Desiderosa della libertà, come il cavallo, e infine inafferrabile come gli uccelli. Duplicità dell’anima: istinto e razionalità, passione e castità, bianco e nero. Preda e predatore. Binomio etnico-chic, pelli e pellicce danno un tocco animalesco ai tessuti più eleganti come pizzi, rasi e velluti. Le lavorazioni decontestualizzano i materiali eleganti e tradizionali, conferendo un accezione finemente etnica. La palette colori è dark, dai toni del nero e dei grigi arrivando al bianco candido,vivaci come lo smeraldo ed il giallo acido.
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She Wolf è il frutto di un percorso antropologico che esplora il legame tra uomo e animale. Il focus di collezione infatti sono pelle e pelliccia, le quali sono state il secondo indumento che l’uomo ha indossato. Spinti probabilmente dal bisogno primario di proteggersi dagli agenti atmosferici, i primitivi hanno iniziato a usare le pelli degli animali che cacciavano. Ma arrivò un momento in cui l’uomo incomincio ad usare le pelli animali non solo perchè spinto da bisogno di ripararsi, ma bensì per altre motivazioni: decorazione e pudore.Tra tutti i motivi che ci hanno indotto a vestirci, quelli legati alla vita sessuale molto spesso sono stati ritenuti predominanti.
Ma oltre a quella del richiamo sessuale, esistono anche altre motivazioni legate alla decorazione: secondo Flugel molti elementi decorativi del nostro abbigliamento furono all’origine legati allo sfoggio di trofei. Le pelli degli animali, specialmente se coperte di pelliccia, erano ornamentali e utili. Molte tipologie di capi sono ancora legate con il bisogno di incutere terrore. Infatti gli ornamenti derivanti dal corpo del nemico caduto diventano facilmente terrificanti e incutono paura. Dice Flugel: «L’abbigliamento, aggiungendo qualche cosa alle misure apparenti del corpo, in qualche modo ci dà un accresciuto senso di potenza, la sensazione dell’estensione del nostro io corporeo. E, in effetti, ci fa occupare più spazio.»
Black instict
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Concetti come “selvaggio” e “non domato” possiedono una propria connotazione ideologica, che li costruisce come proiezioni di una presunta “umanità” che si opporrebbe ad “animalità” e di un “civile culturale” che si opporrebbe a “selvaggio naturale”: Sullo sfondo l’immagine di un animale domato nella forma più estrema, cioè ucciso per essere
tramutato in pelliccia. In queste opposizioni si produce il ruolo di feticcio: la “selvatichezza” di una zebra o un leopardo è da intendersi come la costruzione di una proiezione valoriale che si sposta dall’animale alla sua pelle e dalla sua pelle al corpo che se ne riveste: la donna come metonimia, come ideale glamorous e feticcio socio-sessuale.
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freedom
Gioco immaginario tra la donna dominatrice e la donna preda, tra la minaccia del femminile e la femminile resa. L’uso di parole come “zebrato”, “leopardato” o “pitonato”, manipolazioni visive e linguistiche della natura dell’animale, ci introduce emblematicamente alla dimensione totalmente segnica e tutt’altro che “selvaggia” o “non domata” della presenza degli animali sul corpo umano attraverso l’abbigliamento. Nella moda, gli animali sul corpo sono manipolati, spezzettati, stilizzati, imitati, virtualizzati fino a incastrarsi entro significati sociali prestabiliti.
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rebel heart
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Come in altri campi, il rapporto tra la produzione di merci e la conservazione di equilibri che ci ostiniamo a chiamare “naturali” è impazzita. Il lusso sfida così la natura, la vita stessa: ciò che è raro, come la pelle di un animale selvaggio, è giunto a diventarlo in virtù del suo esaurimento.
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temptation
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duplicity
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she 22
wolf 23
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Spirit Unbrekable My
My will
is pure,
.
No place too far. No mountain too high. No valley too deep. I’m the source of life.
I am a 26
Warrior.
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Giorno 29
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Did she lie and wait?
bait thrill sin
Was I
The
, to pull you in?
of the kill
You feel, as a Alone with the wolves And now it seems, I thought I was part of you.
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dark
A shot in the , a past lost in space. And where do I start? The past and the chase. You hunted me down
like a wolf, a
predator I felt like a deer in the lights.
.
You loved me and I froze in time. Hungry for that flesh of mine
she-wolf
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But I can’t compete with the who has brought me to my knees What do you see in those yellow eyes? ‘Cause I’m falling to pieces
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cocktail 41
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dark
A shot in the , a past lost in space. And where do I start? The past and the chase. You hunted me down
like a wolf, a
predator I felt like a deer in the lights.
.
You loved me and I froze in time. Hungry for that flesh of mine
she-wolf
But I can’t compete with the who has brought me to my knees What do you see in those yellow eyes? ‘Cause I’m falling to pieces
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Grazie al mio correlatore, Fabrizio Modina, il quale è stato per me un collaboratore prezioso ed essenziale; e all’azienda del Sig. Massia, per i materiali forniti e l’immensa gentilezza.
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