La Roma deLL’eUR Martina Parisi 5A - Liceo artistico A.Modigliani Padova - a.s. 2019/2020 Â
indice I.
Introduzione
II.
L’EUR e il fascismo
III. Quadro storico, artistico e letterario della prima metà del 1900 in Europa IV. L’architettura del 1900 nel resto d’Italia V.
EUR: l’evoluzione del progetto dal fascismo ad oggi
VI. Struttura dell’EUR VII. I monumenti VIII. L’Eur S.p.a
IX. L’Eur oggi X. L’Eur e il cinema XI. Conclusione e premesse XII. Spunti per ulteriori collegamenti interdisciplinari
i. intRodUzione Era l’anno 1935 quando il governatore di Roma, Giuseppe Bottai, propose a Mussolini di candidare Roma all'Esposizione Universale del 1942. L'idea venne accolta con grande entusiasmo dal Duce, che, per realizzarla, fece istituire nel 1936 l'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma (ad oggi EUR S.p.a ), il cui compito era quello di monitorare la città. L’idea era quella di costruire un sistema di edifici permanenti, infrastrutture urbane e aree verdi volto a celebrare il glorioso passato della capitale italiana. Fu grazie all’architetto Piacentini che in quegli anni il fascismo prese forma, divenendo architettura. Il progetto venne chiamato E42, acronimo di Esposizione Universale del ’42, che tuttavia Roma non ospitò mai per via dello scoppio della seconda guerra mondiale. Ad ogni modo, l’EUR era destinato a diventare il nucleo centrale dell’espansione di Roma verso il mare. Cadute le ideologie fasciste, l’area verrà rinominata EUR (Esposizione Universale di Roma), proiettandosi verso un modello di città amministrativa e direzionale. Inizialmente isolata dalla capitale, in seguito alla rapida espansione del territorio circostante, l’area dell’EUR si salderà progressivamente alla città, divenendo anche polo abitativo.
ii. L’eUR e iL fascismo Una città simbolo dell’antichità e del cristianesimo, che doveva divenire l’incarnazione della modernità e del genio fascista. Mussolini aveva in mente di progettare e fondare una nuova Roma protesa verso il futuro, un nuovo quartiere fascista che attraverso monumenti, strade ed edifici rappresentasse la proiezione di una romanità moderna. La popolazione della capitale era destinata ad aumentare e con la sua crescita iniziarono a palesarsi i primi problemi di viabilità. Così dopo la politica degli abbattimenti e degli sventramenti operati dal
fascismo negli anni Trenta, si prese in considerazione l’idea di aprire i confini della città e di espanderla verso il mare. .L’urbanistica fascista doveva rispondere ad una precisa politica di propaganda e di promozione del regime. Serviva un’opera urbanistica imponente, un progetto dal forte simbolismo monumentale che consegnasse il duce alla storia come il fondatore della nuova Roma. L’occasione per la realizzazione del progetto si presentò quando nel 1935 si espresse la volontà di candidare Roma come sede dell’Esposizione Universale del 1941. Il progetto avrebbe consentito all’Italia di darsi lustro dinanzi alle altre potenze mondiali. A sei chilometri a sud di Roma, vicino alle Tre Fontane, sarebbe sorta la “Terza Roma”, una città vera, reale, senza padiglioni temporanei. Il progetto del nuovo polo denominato E42 era destinato “a rimanere nei secoli con edifici che avranno le proporzioni di San Pietro e del Colosseo[…]. Il tutto sarà dominato da un gigantesco arco romano […] come simbolo delle volontà umane tese nello sforzo di realizzare la pace su basi durature”, così si espresse Mussolini nel discorso al Campidoglio tenuto nel 1938.
iii. qUadRo stoRico, aRtistico e LetteRaRi0 deLLa PRima metà deL 1900 in eURoPa
Funzionalismo La corrente architettonica del Funzionalismo nasce nei primi anni del XX secolo e ricerca la funzionalità degli edifici anche a scapito della bellezza. Tale movimento culturale sarà alla base dello sviluppo del Razionalismo italiano e di tutto il Movimento Moderno Europeo, influenzando anche il De Stijl e la Bauhaus. MovimentoModerno Il Movimento Moderno si sviluppa in Europa tra prima e seconda guerra mondiale sulla base delle esperienze funzionaliste. Le numerose innovazioni tecnologiche di quegli anni, la possibilità di utilizzare nuovi materiali edili, la ricerca della funzionalità ma anche di nuovi canoni estetici sono i fattori alla base di tale movimento culturale. La sua figura di riferimento fu Le Corbusier, noto per aver organizzato i CIAM, ovvero i Congressi internazionali di architettura moderna, in cui si definirono i concetti di architettura ed urbanistica funzionali. A essi si rifaranno il De Stijl, la Bauhaus, il Costruttivismo e il Razionalismo italiano. Movimento Novecento Il Movimento Novecento è un movimento artistico ed architettonico nato nel 1922 a Milano. In nome del Modernismo esso cercava una semplificazione ed una nuova
interpretazione architettonica del classicismo, tendendo a semplificare e ad eliminare l'apparato decorativo delle facciate dando invece peso ed importanza alla composizione plastica e volumetrica dell'edificio. Accanto alla semplificazione rimangono tuttavia numerose le citazioni classiche e rinascimentali, quali ad esempio l'uso di statue, paraste, lesene, timpani ed edicole. Neoclassicismo Semplificato o stile del Monumentalismo Il Neoclassicismo Semplificato fu elaborato da Marcello Piacentini, noto per essere stato l’architetto del regime. E’ un’ architettura che segna in particolar modo l'edilizia pubblica e che negli anni tra 1930 e 1940 assume una veste Monumentale. Questo stile è basato sostanzialmente sull' idea propria del Movimento Novecento di riprendere e reinterpretare in chiave moderna l'architettura classica. Tuttavia, invece di rielaborare le decorazioni ed alleggerirle, il neoclassicismo semplificato tendeva ad eliminare le decorazioni e i dettagli architettonici, conferendo agli edifici una veste monumentale e severa, solenne, dalle prospettive metafisiche, irreali. Esso tendeva inoltre a realizzare ampi spazi scenografici con porticati, ripetizioni seriali di strutture architettoniche e piazzali. Futurismo Il Futurismo fu un movimento culturale ed artistico italiano capace di influenzare anche l’ambito architettonico ed urbanistico . Tutte le innovazioni tecnologiche del
nuovo secolo portavano ad una nuova percezione del mondo, dinamica e veloce, proiettata verso il domani. Le distanze stavano cambiando: gli spazi si riducevano fisicamente grazie ai nuovi mezzi di trasporto e virtualmente grazie ai nuovi mezzi di comunicazione. Dominava inoltre una totale fiducia nelle scienze e nella tecnologia, apportatori di benessere. Il Primo Futurismo nacque nel 1909 col Manifesto del Futurismo, di Filippo Tommaso Marinetti. A questo Movimento aderirono anche i pittori Boccioni, Carrà, Balla e Severini. Nel Manifesto venivano esaltati modernità, velocità, metropoli, dinamismo, guerra, militarismo e patriottismo. Venivano così rifiutati i canoni del passato, le convenzioni, l'arte elitaria confinata nei musei, le accademie. In questa prima fase, che terminerà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Futurismo fu un movimento d'avanguardia trasgressivo, antiborghese e provocatorio. Il secondo Futurismo si sviluppò invece a partire dal termine della prima guerra mondiale. Per molti aspetti (tra i quali l’esaltazione della guerra sola igiene del mondo, del patriottismo e del mito del superuomo) divenne il movimento artistico rappresentativo del fascismo, abbandonando le precedenti posizioni eversive. Così lo stesso Marinetti, dopo essersi accostato alla dottrina fascista nel 1925, scrisse il Manifesto degli Intellettuali Fascisti. L'arte futurista vuole rappresentare gli oggetti dinamicamente nel loro movimento continuo e incessante e si cerca tale dinamismo nella moltiplicazione, scomposizione e ricomposizione delle immagini. Ad esprime l'architettura futurista furono i disegni e i progetti mai realizzati di Giacomo Sant'Elia o il grandioso arco dell'EUR progettato da Libera ed anch'esso mai realizzato. Veniva rifiutato ogni stile tradizionale ed esaltate le nuove
tecnologie, i nuovi materiali, cercando nuove tipologie edilizie. Da un punto di vista architettonico il futurismo si esaurisce già negli anni trenta, riconducendosi al monumentalismo littorio neoclassicista e metafisico di Piacentini ed abbandonando i sogni utopici della città capace di assecondare tutte le esigenze dell’uomo che la abita. Razionalismo italiano Nel 1927 sette architetti provenienti dal Politecnico di Milano formarono il Gruppo dei Sette e nel 1930 fondarono il M.I.A.R. (Movimento Italiano per l'Architettura Razionale). Questo movimento culturale riprendeva ed elaborava i temi del Movimento Moderno Europeo, del Funzionalismo e del Costruttivismo Russo, teso alla ricerca di un ordine e di una coerenza unitaria estetica e funzionale nell'insieme architettonico. Tuttavia, il movimento non rispondeva alle esigenze di monumentalità, solennità e richiamo al passato richieste dal regime e fu per questa ragione che si sciolse pochi anni dopo. Il Razionalismo si dichiarava a favore dell'Architettura Moderna ma invocava allo stesso tempo la continuità del passato nel presente nel nome della storica supremazia dell'architettura italiana, rifiutando il lavoro di gruppo a favore dell'esaltazione del singolo. Il regime era soprattutto attento allo stile utilizzato nell'edilizia pubblica dove venne a definirsi negli anni Trenta lo stile Littorio, incontro tra Neoclassicismo semplificato monumentale, metafisica e razionalismo.
iV. L’aRchitettURa deL 1900 neL Resto d’itaLia
Lo studio BBPR, fondato nel 1932 da Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers, costituisce uno dei primi casi di gruppo artistico e culturale fondato sul lavoro condiviso anziché sulla personalità del singolo. «qualsiasi progetto fatto in quattro è comunque migliore di quello che avrebbe potuto essere prodotto singolarmente da ciascuno , (…) e non riveleremo mai la singola paternità di un’idea, ogni idea è sempre la nostra idea» erano soliti ripetere i membri del gruppo. L’unità d’intenti nelle scelte progettuali ha sempre accompagnato i BBPR, dai primi anni di formazione al Politecnico di Milano all’adesione al Razionalismo. Il gruppo passò tuttavia attraverso l’adesione al fascismo e al Partito d’ Azione e provò la dolorosa esperienza delle Leggi Razziali, che portarono Banfi a perdere la vita in un campo di sterminio. Per la prima volta uno studio professionale italiano si organizzava secondo un modello di suddivisione del lavoro affine al modello anglosassone e, quindi, a quello delle attuali società di progettazione.
I progetti venivano concepiti fin dall’inizio attraverso discussioni collegiali, spesso molto accese, che terminavano comunque con l’individuazione di una linea progettuale condivisa. Lo studio aveva diversi tipi di collaboratori: architetti e maestri d’arte incaricati di sviluppare i progetti, geometri e ingegneri addetti ad approfondire gli aspetti tecnici e a seguire i cantieri, oltre ad altri collaboratori più giovani (architetti e geometri) con il ruolo di disegnatori. La carriera all’interno dello studio era basata esclusivamente sul merito e sulle inclinazioni personali dei singoli individui. Di fatto, lo studio era la porta d’ingresso degli architetti e degli intellettuali di passaggio a Milano. Questo respiro culturale interdisciplinare era testimoniato anche dalle frequenti collaborazioni non solo con altri architetti, ma anche con artisti e intellettuali. Anche grazie a questa predisposizione al lavoro di gruppo, già negli anni Trenta i BBPR sono stati tra i primi in Italia a impegnarsi su temi alla scala del territorio, con gruppi di lavoro interdisciplinari: il Piano Regolatore della Valle d’Aosta del 1936 e il Piano turistico per l’Isola d’Elba del 1939, proposto come loro autonoma iniziativa ed esposto alla VII Triennale di Milano del 1940, e soprattutto, il Piano A.R, iniziato nel gennaio del 1943 sotto i bombardamenti e presentato al Concorso per il Piano Regolatore di Milano del 1945. Negli anni Cinquanta i BBPR avviarono una profonda riflessione sul rinnovamento dell’architettura moderna in rapporto al contesto, alla storia e alla tradizione. L’edificio-simbolo di questi anni è sicuramente la Torre Velasca,
terminata a Milano nel 1958 dopo una vicenda progettuale e di cantiere durata quasi dieci anni. Sul progetto e sulla realizzazione della Velasca si è formata un’intera generazione di progettisti. Rispetto al tema del curtain- wall, tipico dell’International Style, i BBPR propongono nella Velasca – e in molti altri progetti – un principio di tamponamento che affianca alla struttura portante lasciata in evidenza una serie di pannellature prefabbricate opache alternate a pannelli finestrati. A partire dalla metà degli anni Sessanta, gli spostamenti di baricentro della cultura architettonica e urbanistica verso la dimensione urbana e territoriale e verso esperienze che mettono in crisi i tradizionali valori della disciplina architettonica, fanno progressivamente perdere ai maestri della scuola milanese di prima generazione il loro ruolo primario di punti di riferimento nel dibattito. Dopo la morte di Ernesto N. Rogers, avvenuta nel 1969, l’impegno progettuale dei BBPR e di altri protagonisti milanesi si chiude all’interno delle singole esperienze professionali. Inizia a manifestarsi proprio in questo periodo una sorta d’inattualità di un’intera generazione di progettisti nei confronti della dimensione metropolitana dei fenomeni insediativi.
V . eUR: eVoLUzione deL PRogetto daL fascismo ad oggi
Era il 1935, anno XIII dell'era fascista, quando il governatore di Roma Giuseppe Bottai propose a Mussolini di presentare la candidatura di Roma per l'Esposizione Universale del 1942 .La parte esecutiva del gigantesco programma iniziò il 26 aprile 1937. Tra gli architetti e gli urbanisti si accese un vivace dibattito su quale dovesse essere lo stile architettonico da adottare. Prevalse fra tutti l'orientamento di Marcello Piacentini, che divenne coordinatore tecnico dell'intera opera, decidendo di farsi aiutare dai migliori architetti dell'epoca: Pagano, Piccinato, Vietti, Libera, Minnucci, Guerrini, La Padula, Romano e Moretti. Fu così che l'Eur negli anni Trenta divenne un laboratorio creativo in cui si concentrò l'opera di geniali architetti, nel segno di un moderno piano urbanistico, ancora oggi considerato un progetto di sviluppo territoriale di grande attualità. “...Tutto il quartiere volse...”, come sostiene la storica Alessandra Tarquini: “... ad uno stile monumentale e moderno al contempo, monumentale e razionalista, stile in grado di evocare l'impero..., ma anche di lanciare Roma come mito per il futuro...”. Tra le realizzazioni previste per l'Esposizione era stata immaginata in chiave fortemente simbolica, trionfalistica, la realizzazione di un arco di dimensioni davvero monumentali "L'Arco dell'Acqua e della Luce", che sarebbe dovuto sorgere dove fu poi realizzato il Palazzo dello Sport per le Olimpiadi del 1960. L'arco non fu mai realizzato e il simbolo del quartiere divenne il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come Colosseo Quadrato.
All'estremo opposto del Pentagono venne costruito, sul progetto dell' arch. Libera, il Palazzo dei Ricevimenti e Congressi. A completare il codice stilistico dell'E42 contribuì la progettazione di ampi spazi verdi, un complesso di circa 70 ettari di parchi e giardini che hanno costituito nel tempo il polmone verde dei romani. La costruzione dell’ E42 fu interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale, che rese impossibile l'appuntamento con la grande Esposizione Universale del 1942.L'Italia perse la sua occasione di ospitare il grande evento universale. Soltanto recentemente, a distanza di 80 anni, un'altra città italiana ha potuto accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo per Expo Milano 2015. Per molti anni abbandonato, negli anni '50 si decise di riprendere i lavori ultimando le infrastrutture e completando le opere rimaste incompiute. La Vecchia Via Imperiale venne prolungata e prese il nome di via Cristoforo Colombo. L'Eur divenne ancora una volta un gigantesco cantiere e di nuovo Piacentini e gli architetti a lui più vicini tornarono a svolgere un ruolo primario. Nei progetti di costruzione furono incluse anche le prime strutture residenziali con l'obiettivo di rendere l'Eur un quartiere modello anche per chi volesse abitarci. Alla fine degli anni '50 il quartiere iniziò a popolarsi, accanto alle opere permanenti dell'E42 sorsero palazzi, Enti, Uffici e Ministeri. Fu negli anni '60 che si riaccese l'interesse e la curiosità per questo quartiere “moderno” rispetto al resto della città, anche grazie alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici. Gli interventi più imponenti furono il Palazzo dello Sport,
Progettato dall'arch. Pierluigi Nervi. Il rilancio del quartiere portò l'Eur a svilupparsi, dopo le Olimpiadi, ben oltre i confini dell'originale pentagono. Un'architettura di grande qualità in cui nuove opere sono state aggiunte anche dopo gli anni 2000, andranno ad integrarsi con l'esistente e aprendo una nuova prospettiva verso il futuro. Una fra tutte il Nuovo Centro Congressi, comunemente nota come "La Nuvola", destinata a diventare il simbolo contemporaneo dell'Eur. «(...) non abbiamo cambiato la geometria molto semplice dell'Eur, ma la complessità l'abbiamo data all'interno (…)” (arch. Massimiliano Fuksas). Oggi l'importante patrimonio dell'Ente Eur costituito dagli edifici storici, dalle aree verdi e dalle opere nascenti è di proprietà di EUR S.p.A. L'Eur è stato definito in tanti modi: un quartiere metafisico, monumentale, razionalista, ma anche, la città giardino, la città dei Musei, la città nella città.
Vi. stRUttURa deLL’eUR Come abbiamo già detto l’esposizione era stata pensata per occupare l’area delle Tre Fontane ( detta anche delle terme di Caracalla). Nonostante si trovasse in una zona periferica la nuova Roma rimaneva comunque in collegamento con quella antica mediante la via principale, via imperiale (oggi via Cristoforo Colombo). Come si può vedere dall’immagine qui di fianco l’area è circoscritta in un pentagono e strutturata secondo una griglia di cardi e di decumani. Si può dire dunque che il Fascismo riprese l’impianto urbano dall’Antica Roma. L‘idea di inserire all'interno del progetto delle aree verdi nacque nel
1937. Due anni dopo iniziarono così i lavori che durarono qualche anno prima di donare all'EUR il suo polmone verde. Grazie alle aree verdi è garantita la continuità tra il quartiere e il paesaggio naturale che lo circonda. Come si può vedere anche dalla planimetria la zona più periferica era stata destinata alle aree verdi mente quella più centrale al complesso di edifici. Tuttavia anche quest'ultima presenta zone verdi, sotto forma ad esempio di viali alberati.
Vii. i monUmenti
https://www.google.it/maps/place/EUR,+00144+Roma+RM/@41.8298269,12.4633599,14.25z/data =!4m5!3m4!1s0x13258b1dddedaf81:0x25aef2ba693b3ef6!8m2!3d41.8295552!4d12.4687635
Il cuore del quartiere è Piazza Guglielmo Marconi, in origine Piazza Imperiale, (1939 di Fariello, Muratori, Quaroni, Moretti), con la stele ricoperta di marmo di Carrara (1937–59 di Dazzi) dedicata all’inventore della radio. E’ una vera e propria piazza dei musei, inquadrata dal Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma, il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e dal Grattacielo Italia ,edificato sull’area che era stata destinata al Teatro Imperiale (di Moretti) mai realizzato. Dalla piazza percorriamo verso nord via Cristoforo Colombo, nata per collegare il centro storico di Roma al mare e raggiungiamo uno dei tre assi principali, viale della Civiltà e del Lavoro, che presenta agli estremi il Palazzo della Civiltà e del Lavoro, l’icona dell’EUR e il Palazzo dei Congressi, il tempio dell’architettura monumentale fascista.
PaLazzo deLLa ciViLtà itaLiana IERI: Progettato nel 1937 da Guerrini, Lapadula e Romano, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato per la prima volta, incompleto, nel 1940; i lavori vennero poi ultimati nel dopoguerra. Nel centro della pianta si trova un nucleo compatto chiuso. Ogni piano ha una grande versatilità e può adottare qualunque soluzione distributiva. La suddivisione in due parti dell'edificio, monumentale/trasparente, autarchico/moderno, massiccio/svuotato, nasconde una struttura in cemento armato che esternamente è ricoperta in travertino rispondendo alle esigenze di ritorno alla tradizione dell'impero romano.
La sua presenza imponente e assoluta, dal ritmo ipnotico di vuoti e pieni e dalle proporzioni perfette, ne ha connotato l'identità di icona fuori dal tempo. Il Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR è uno dei simboli della città di Roma, una ricca allegoria che ha ispirato le arti per l'immediatezza comunicativa, la severità classica, la monumentalità materica. Un soggetto fotogenico, ma dall'anima oscura e sconosciuta. Gli eventi ne hanno infatti segnato la storia di edificio senza interno: servì prima da come sede dell’Esposizione Internazionale dell’Agricoltura nel 1953 e in seguito della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Quindi l’abbandono.
OGGI: Per decenni è stato utilizzato solo per qualche set pubblicitario (celebre quello di Nike-The Mission del 2000 https://www.youtube.com/watch?v=tIpHlhY03Pw ), mostre o eventi di spettacolo o moda. L’edificio è ora il nuovo quartier generale della Maison Fendi (https://www.youtube.com/watch?v=tD_TdBmZqMo ). Si conclude dopo circa 14 mesi, il progetto di ristrutturazione, iniziato nel luglio del 2014, e diretto da Marco Costanzi."La vera sfida era trasformare un luogo concepito per esposizioni – nelle dimensioni e nell'imponenza – in un spazio che ospitasse delle funzioni quotidiane, come gli uffici di un’azienda. Non c’era luce, né altro impianto» racconta il progettista. Il problema maggiore era confrontarsi con un edificio vincolato: il progetto doveva essere reversibile. L’intervento riguardava più di 20.000 mq e l’edificio era stato abbandonato per 73 anni: le difficoltà sono intuibili . Bisognava intervenire mantenendo la bellezza del Palazzo, introducendo dei cambiamenti importanti senza lasciare percezione del mutamenti. La sua inaugurazione ha segnato l'attesa restituzione del monumento alla cittadinanza con uno spazio per mostre ed eventi gratuiti che Fendi ha donato alla città. L’idea è di un luogo dove giovani talenti possano organizzare iniziative.
In occasione del grande opening fu allestita una mostra sulla storia del Palazzo della CiviltĂ Italiana dal titolo Una Nuova Roma. L'Eur e il Palazzo della CiviltĂ Italiana: disegni, schizzi e studi, dei protagonisti dell'architettura italiana del Novecento sono accostati a opere di grandi pittori (Sironi, Severini), agli estratti di film diretti da registi del calibro di Fellini, Bertolucci, Antonioni, agli oggetti di design dei progettisti contemporanei. Fendi e il Colosseo Quadrato, ovvero l'essenza del made in Italy e l'espressione piĂš schietta della civiltĂ italiana. Un legame che parla del gusto, dell'ingegno, della passione artigiana e della storia del nostro paese, che rievoca il passato della casa di moda familiare nata nel 1925 e le vicissitudini legate a un'architettura simbolo della capitale.
PaLazzo dei congRessi IERI: In piazza Kennedy possiamo contemplare il Palazzo dei Congressi (1937-1954) di Libera. Costruito in cemento armato e rivestito interamente in travertino, doveva ospitare i congressi e i ricevimenti ufficiali durante l’Esposizione e presenta due ingressi distinti e opposti, il lato rivolto sulla piazza è rappresentativo, con un nartece di 14 colonne monolitiche e consentiva l’accesso alla Sala dei Ricevimenti, quello su Viale delle Pittura invece alla Sala dei Congressi. L’edificio è caratterizzato da un corpo centrale cubico alto circa 40 metri sormontato da una volta a crociera, con lunette vetrate. Sulla terrazza è presente un teatro all’aperto che guarda i Castelli Romani.
OGGI: Il Palazzo dei Congressi rappresenta con una sintesi efficace tra il gusto monumentale neo-classico e la raffinata avanguardia razionalista di inizio secolo e si distingue come luogo ideale per ogni tipo di evento. I suoi spazi espositivi ampi e versatili (per un totale di 2.500 mq) consentono di disegnare i volumi in base alle esigenze del cliente offrendo una vasta gamma di soluzioni per fiere, congressi, conferenze, mostre e serate di gala .Il Salone della Cultura può ospitare fino a 1.700 persone, ha la forma di un cubo di 38 metri di lato, sormontato da una cupola a crociera e delimitato da due eleganti gallerie colonnate. Caratterizzato da un’estrema modularità , gode di illuminazione naturale ma comunque oscurabile.
I due Foyer Kennedy e Foyer dell’Arte sono ampi spazi attigui alle sale principali utilizzabili come hall per l’accoglienza o la registrazione dei partecipanti, sono location ideali per esposizioni, catering e cene di gala.. L'Auditorium Capitalis (792 posti), rappresenta una delle più moderne location cittadine dedicate all’intrattenimento artistico: rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti dal vivo e spettacoli vari. Il prestigioso teatro all’aperto e i giardini pensili di arredo completano la location esterna anch’essa utile per ospitare cocktail, cene di gala, rappresentazioni teatrali, etc. Si può dire che l’edificio sia situato in una posizione strategica da diversi punti di vista: per la vicinanza con porti, aeroporti e stazioni ferroviarie ben collegati con un ampio sistema di trasporto pubblico (autobus, metropolitana, taxi,ecc.) le cui stazioni sono facilmente raggiungibili a piedi e per la vicinanza con il centro storico della città. https://www.eurspa.it/sites/default/files/congressuale/pc-planimetria_palazzo_dei_congressi_piano_terra .pdf https://www.eurspa.it/sites/default/files/congressuale/pc-planimetria_palazzo_dei_congressi_primo_piano .pdf
Piazza deLLe nazioni Unite-PaLazzi deLL’ina e deLL’imPs
In Piazza delle Nazioni Unite, all’epoca Piazza delle Esedre, sorgono i Palazzi dell’INA e dell’INPS (1938-52 di Muzio, Paniconi, Pediconi), pensati originariamente come quinte architettoniche per la Porta Imperiale, mai realizzata. Costruiti in cemento armato e rivestiti di marmo proveniente dalle Alpi Apuane, le facciate dei due edifici si sviluppano su tre livelli.
aRchiVio centRaLe deLLo stato L’Archivio Centrale dello Stato (1938-1942 di De Renzi, Pollini, Figini) doveva essere destinato ad ospitare la mostra prima delle Forze armate poi dell’Autarchia, Corporativismo e Previdenza Sociale. Il complesso venne ultimato negli anni ’50 secondo il progetto originale costituito da tre corpi di fabbrica disposti attorno ad un piazzale rettangolare, che rimanda a una agorà greca. L’edificio centrale è preceduto da una gradinata monumentale e costituisce l’estremo di un altro asse importante, viale Europa, per lo più via dello shopping.
Roma conVention centeR ‘’La nUVoLa’’
Nel primo tratto di viale Europa sono presenti due edifici : la ex sede del Ministero delle Finanze (1957–62 di Cafiero, Ligini, Marinucci, Venturi), oggi denudato e spettrale, e di fronte il discusso Palazzo dei Congressi “la Nuvola” di Massimiliano Fuksas, una struttura congressuale internazionale, strategica per la Città e per il Paese. Inaugurato il 29 Ottobre 2016 è un’opera dallo straordinario valore artistico, caratterizzata da soluzioni innovative, un approccio eco-compatibile e estrema flessibilità in quanto capace di ospitare eventi con caratteristiche molto differenziate. https://www.youtube.com/watch?v=yDYu8U_oswk&feature=emb_logo
La struttura è collocata a pochissimi chilometri da aeroporti e stazioni ferroviarie, con cui è ben collegato da un ampio sistema di trasporto locale. La superficie costruita è pari a 58.500 mq ed è suddivisa in 3 grandi aree: la “Teca”, la “Nuvola” e la “Lama”. La capienza complessiva massima è di 8.000 posti, di cui oltre 6.000 nelle sale congressuali e 1.762 nell’Auditorium, cuore scenografico del progetto. All’interno della grande struttura, la "Teca" appunto, costruita in acciaio con doppia facciata in vetro, al piano (-1), vi è il complesso delle “sale congressuali” , distribuite su un'area 9.000 mq modulabile secondo configurazioni molto differenziate grazie ad un sistema di pareti mobili. Allo stesso piano si sviluppa anche uno spazio polifunzionale di 2.500 mq, il “concourse”, con numerosi punti di servizio e 15 ascensori. All'interno della "Nuvola", invece, è ospitato l'auditorium suddiviso in platea e galleria. Lo spazio è tecnologicamente funzionale, contenuto nei circa 14.000 mq di telo in fibra di vetro microforato che ne avvolgono lo scafo in nervature d’acciaio, ricordando una nuvola sospesa . L’auditorium è stato realizzato con complessi
sistemi di taglio che garantiscono una superficie curva continua ed un’acustica ideale anche per eventi musicali e teatrali.La "Lama” è un business hotel indipendente ed autonomo che si sviluppa su 30.781 mq e conta 439 stanze, alcune suites ed una spa. La struttura, ad un livello costruttivo “shell and core”, è stata ceduta al Gruppo ICARUS SpA) che ne curerà il completamento e la gestione. In aggiunta ai parcheggi in aree limitrofe dedicate, al livello interrato, vi è un parcheggio ad esclusivo servizio del Centro Congressi con 600 posti auto.
iL PaRco centRaLe Nel progetto originario di Piacentini il Parco Centrale (progettato dall’architetto De Vico) doveva essere coronato da quello che sarebbe stato il simbolo dell’E42 , un arco trionfale progettato da Libera e mai realizzato. Il laghetto fu progettato nel 1937 ma la sua realizzazione a causa dell’esplosione della Guerra avvenne solo negli anni Cinquanta in occasione dei Giochi Olimpici di Roma 1960. L’acqua viene immessa nel laghetto dal “Giardino delle Cascate“, che si trova ai piedi del Palazzo dello Sport
PaLazzo deLLo sPoRt Il Palazzo dello Sport di Roma porta le firme di Pierluigi Nervi e Marcello Piacentini, che nel 1956 lo progettarono in occasione dei Giochi della XVII Olimpiade di Roma 1960. La riapertura dell’arena nella nuova veste di spazio polifunzionale, a cura del Gruppo ForumNet che ne ha curato gli importanti interventi di riqualificazione è avvenuta nel 2003 con il concerto di Carlos Santana. L’obiettivo dei lavori di rinnovamento del Palazzo, la più grande struttura per eventi della Capitale, è
stato quello di coniugare bellezza e funzionalità, valorizzando un contesto d'eccezione, preservandone i valori architettonici originali e migliorandone le funzionalità destinate ai grandi appuntamenti musicali e sportivi, con interventi su acustica, illuminazione e modularità degli spazi. È stata inoltre ampliata la superficie esterna fino a 20.000 mq ed attrezzata una splendida terrazza di 2.400 mq, affacciata sul laghetto dell’Eur. L’architettura raffinata, la forma circolare e le notevoli dimensioni ne fanno una delle arene indoor più importanti e più belle d'Europa: il Palazzo dello Sport - Roma è oggi in grado di ospitare congressi da 500 persone così come grandi manifestazioni sportive, musicali e di spettacolo con 11.500 partecipanti. Sullo sfondo è collocato il serbatoio idrico denominato ‘’il Fungo“ (1957-59 di Colosimo, Capozza), torre piezometrica che regola la rete antincendio e di innaffiamento del quartiere e che ospita un ristorante panoramico (foto qui di fianco)
La basiLica di ss PietRo e PaoLo La Basilica dei SS Pietro e Paolo (1938-1955 di Foschini, Vetriano, Energici), collocata nel punto più alto del quartiere, presenta un impianto a croce greca e una cupola in cemento armato rivestita di ardesia che poggia su un tamburo con aperture circolari. Insieme al Palazzo della Civiltà Italiana sono diventati i simboli del quartiere, ridisegnando lo skyline della città. Nell’area residenziale accanto alla Basilica, in via Eufrate, visse dal 1964 al 1970 Pier Paolo Pasolini.
PaLazzo PeR gLi Uffici
Il Palazzo per gli Uffici (1937-39 di Minnucci) è sede oggi come allora dell’Ente Autonomo. Questo edificio, costituito da due corpi di fabbrica perpendicolari, uno quadrato a corte, sede del commissariato, l‘altro a doppia altezza per il pubblico, è stato il primo ad essere completamente realizzato e attivo prima della guerra. La parte che si affaccia su una fontana e che doveva accogliere la biglietteria dell’Esposizione, presenta in alto la scritta “La terza Roma si dilaterà sopra agli altri colli lungo le rive del fiume sacro sino alle spiagge del Tirreno”, a ricordare gli obiettivi di Mussolini e del regime.
Viii . L’eUR s.P.a EUR S.p.A. è una società attiva nella gestione e nello sviluppo immobiliare, nata nel 2000 dalla trasformazione dell'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma. Al patrimonio immobiliare di EUR S.p.A. afferiscono, inoltre, 70 ettari di parchi e giardini, aperti alla fruizione pubblica e considerati una straordinaria riserva di biodiversità. La missione è quella di gestire e valorizzare il complesso dei beni di cui è titolare, al fine di massimizzarne la redditività, sempre nel rispetto del particolare valore storico-artistico. EUR S.p.A., infatti, svolge attività di conservazione e tutela del proprio patrimonio storico, artistico e paesaggistico. L'attività di asset management riguarda, invece, la realizzazione di grandi progetti di sviluppo immobiliare e valorizzazione urbanistica. Tra questi, la realizzazione del Nuovo Centro Congressi “La Nuvola”, strategicamente rilevante per l'industria turistica nazionale.
ix. L’eUR oggi Se il fascismo ha lasciato segni forti all’interno del centro storico romano, alterando alcuni tessuti della città, paradossalmente l’ EUR ha originato un quartiere con una sua forza e identità che ancora oggi può essere considerato unico a Roma, con la sua più alta concentrazione museale, il sistema di parchi e giardini e gli edifici a bassa densità residenziale. Inoltre ha sempre avuto il “privilegio” rispetto ad altre zone dell’essere collegato al centro storico attraverso la metropolitana, una utopia ancora oggi per molti quartieri della città. Ma cosa ne sarebbe stato di questo quartiere se tutto fosse stato raso al suolo? Avremmo avuto di sicuro un’area a forte densità abitativa, senza forma, senza regole: si sarebbe riassorbito tra i quartieri anonimi che a partire proprio dalla fine dell’era fascista hanno deturpato e caratterizzato il territorio romano, cascate di cemento a ricoprire la campagna romana. Attualmente l’EUR con difficoltà sta tentando di preservare la sua qualità architettonica e urbana e all’interno del suo perimetro pentagonale affannosamente combatte gli assalti dei costruttori. La crisi economica in corso e la mancanza di finanziamenti non permette di completare opere riconducibili a errori istituzionali e gestionali mettendo in discussione il rilancio dell’ EUR e non solo. Renzo Piano ad esempio, avrebbe dovuto trasformare e valorizzare l’ex Ministero delle Finanze in un moderno complesso ecocompatibile di residenze, uffici e negozi. L’idea di un futuro fatto di architettura ed ecologia sembra oggi incerto, il quartiere ha visto negli
negli ultimi anni una mancanza di manutenzione e un aumento del degrado, e nell’area paradossalmente sembra ripetersi quello stato di abbandono e di incertezza che l’aveva caratterizzata a seguito del secondo conflitto mondiale. Nonostante tutto l’EUR, nella sua originaria rievocazione della Roma antica e come proiezione del mito dell’Impero nel futuro, con i nuovi progetti congressuali e museali è ancora oggi proiettata nel futuro. Tra le sue architetture nate in periodi differenti e pensate per scopi differenti, per la sua molteplicità di aspetti che il cinema, le fiction, gli spot pubblicitari e i videoclip musicali hanno sfruttato, riesce ancora a trovare una collocazione temporale sempre attuale e rimane probabilmente l’area più riuscita e moderna di Roma degli ultimi decenni.
x. L’eUR e iL cinema Da sempre il quartiere Eur è stato un luogo ideale per ambientare i film poiché si respira un'atmosfera artificiale come se si fosse su un set cinematografico. Un'atmosfera che dona al luogo un'aura laica, un alone metafisico molto diverso dal centro di Roma. L'architettura razionalista dell'Eur non rileva alcuna caoticità, la modernità convive con i segni di un passato eternamente. La visione della vita che si rispecchia sui marmi dell'Eur è quella di una realtà ordinata, classica nella sua distribuzione, organica degli spazi, ma sospesa nel tempo. Tant'è che lo stesso Fellini definì il quartiere una leggerezza metafisica come se fosse una tela di De Chirico
Secondo Fellini l’Eur è in grado di restituire un senso di leggerezza tale da far sembrare i suoi film come ambientati in un quadro nel quale non esistono leggi se non quelle estetiche. L’Eur trasmette per questo anche un senso di libertà e di novità continua. Dalla seconda metà del 1900 ad oggi molte scene cinematografiche sono state girate all’Eur: ‘’ Boccaccio ‘70” (1961) e ‘’La Dolce Vita’’ (1960), entrambi di Fellini, "Un Borghese piccolo piccolo" (1977) con Alberto Sordi, fino ad arrivare a “L’ultimo bacio” (2001)‘ di Muccino, ’La grande bellezza’’ (2013) di Sorrentino e la serie tv e film ‘’Romanzo criminale’’. Può essere interessante vedere come negli anni siano cambiati non solo i costumi sociali ma anche gli stessi luoghi e cittadini che li abitano , pur nella loro fissità monumentale quasi metafisica.
xi. concLUsione e PRemesse Concludendo, descrivere un quartiere come l'Eur non è semplice. Più si approfondiscono certe tematiche e più si palesa la sua complessità. L'Eur infatti non è solo un complesso di edifici ma è un vero e proprio organismo nel quale l'uomo ha cercato di integrarsi negli anni, rendendolo vivo e riempiendo quegli edifici creati per ospitare un qualcosa che non fu mai realizzato e che lasciò in secondo piano le loro potenzialità e funzionalità. Ad oggi gli edifici dell'Eur ospitano qualsiasi tipo di attività : dai congressi ai concerti, dalle attività amministrative e finanziarie alle discoteche, alle mostre d'arte, di fotografia...Anche il fatto che rispetto ad altre zone di Roma sia facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto non è da sottovalutare, così come l'apparente calma e quiete che caratterizza le sue strade e la bassa densità abitativa. Concludendo, si può dire che dalla sua nascita fino ad oggi l'Eur è sempre stato un quartiere in continua evoluzione che tuttavia è stato comunque in grado di mantenere la sua caratterizzazione formale, adeguando gli ambienti già costruiti alle esigenze dei cittadini.
xii. sPUnti PeR ULteRioRi coLLegamenti inteRdisciPLinaRi
• La metafisica di De Chirico- storia dell’arte e filosofia • L’antifascismo e la resistenza in opposizione al contesto storico in cui è nato l’Eur- italiano, storia,filosofia • Il contrasto tra spazio metafisico dell’Eur descritto dalla stampa e realtà degradante della periferia romana e di alcune zone dello stesso quartiere Eurcittadinanza attiva