Portfolio Martina Crapolicchio

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ARCHITETTURA

PORTFOLIO

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CONTENUTI

Nel seguente Portfolio sono mostrati i lavori svolti durante il percorso accademico

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SOS ABITAZIONE!

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CASA DELLO STUDENTE

p. 12

San Pietro a Patierno, Napoli

Via Luigi Tarino, Torino

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LA CITTÀ DEGLI INCONTRI

p. 20

IN-ARTE PESARO

p. 26

INVASIONE DI SETTIMO T.SE

p. 32

THE CONTEMPORARY SIDE OF THE MOI

p. 38

Foce del fiume Pescara, Pescara

Foce del Fiume Foglia, Pesaro Settimo Torinese (TO)

Piazza Galimberti, Torino

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BORGHI IN CERCA D’AUTORE

p. 46

HODIE MIHI, CRES TIBI

p. 52

Val Borbera, (AL)

Terracina, (LT)

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GEOMETRIA E ARCHITETTURA

p. 58



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SOS Abitazione, Napoli Casa dello studente, Torino


SOS ABITAZIONE! SOCIAL HOUSING LABORATORIO DI PROGETTAZIONE UNICAM Costruzione dell’Architettura S. Pietro a Patierno (NA), un quartiere popolare da riqualificare Prof. M. Perriccioli - Prof.ssa R. Cocci Grifoni 2010 Il quartiere di S. Pietro a Patierno è situato nella periferia est di Napoli, vicino all’aeroporto. In particolare, il rione La Bussola, è un’area di case popolari di circa sette piani dove è possibile riscontrare diverse problematiche legate alla bassa qualità della vita e dello spazio e la mancanza di servizi basilari. Da una prima analisi la disposizione degli spazi non aiuta a risolvere questi gravi problemi sociali, anzi, contribuisce a dare al rione la conformazione di ghetto, inoltre la bassa qualità dei materiali cotruttivi degli edifici e l’assente studio dell’orientamento altresì concorrono alla rendere la vita difficile ai residenti. Il progetto, quindi, prova a dare una nuova vita a una parte del rione, prendendo come punto di partenza la qualità dei materiali e dello spazio e tenendo conto delle necessità sociali dei circa 330 abitanti, assicurando un giusto equilibrio tra spazi privati (circa 77 residenze) e pubblici. I ragionamenti composititvi ruotano attorno alla sottrazione e addizione di volumi e allo studio dei collegamenti verticali (scale e ascensori), sulla base della maglia di travi e pilastri in acciaio presente. In questo modo il volume compatto e uniforme di partenza acquisisce corpi aggettanti e si priva di alcuni volumi per creare più spazi di relazione e interazione sociale.



8 SOS ABITAZIONE!

Esploso assonometrico Schemi compositivi Prospetto S-O


SOS ABITAZIONE! 9


10 SOS ABITAZIONE!

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Pianta di un Piano Tipo (IV) Sezione A, B e C Esploso assonometrico di un unitĂ abitativa


SOS ABITAZIONE! 11

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Pilastri in acciaio HEA 260 Travi in acciaio HEA 260 C H I U S U R E O R I Z Z O N TA L I SOLAIODIINTERPIANO Parquet in bamboo 15mm Massetto livellante 50mm Isolamento termico 30mm Barriera al vapore Intonaco di cemento 20mm CHIUSUREVERTICALI TAMPONAMENTI Pannelli prefabbricati 266mm Infissi


CASA DELLO STUDENTE RESIDENZE UNITA’ DI PROGETTO 1 POLITO pubblicato Tecnologie dell’architettura Sopraelevazione di un edificio esistente a Torino Prof. A. Besso Marcheis - Prof. O. De Paoli 2014 Il progetto architettonico si svuluppa a partire da un edificio degli anni trenta, una vecchia tipografia, ora adibita a supermercato, situata nel quartiere Vanchiglia a Torino. Dalle piante storiche dell’edificio si evince che originariamente la struttura presentava una copertura a shed ed è da questo dato che nasce il concept del progetto: riportare alla luce la copertura industriale di un tempo e adattarla all’uso residenziale. La posizione angolare dell’edificio, inserito nel classico isolato torinese, permette di enfatizzare l’angolo per rendere riconoscibile l’edificio tramite l’utilizzo del rivestimento a corten microforato all’esterno e di un volume a doppia altezza all’interno. La sopraelevazione dell’edificio, oggetto del progetto, si presenta come la naturale prosecuzione delle forme dell’edificio sottostante: volumi puliti e regolari, un ritmo cadenzato della struttura, con l’aggiunta di materiali compatibili ad alta prestazione termica. La disposizione interna è dettata dalla griglia strutturale di 5mx5m e sottomultipli e crea equilibrio tra spazi privati e pubblici. All’interno, oltre al cortile centrale, che è necessario per dare luce ed aria per ambienti, sono presenti anche diversi spazi di condivistione. Le unità sono progettate per ospitare due persone e vanno da una dimensione minima di 15 mq a circa 25.



14 CASA DELLO STUDENTE

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CASA DELLO STUDENTE 15

Planimetria con schizzi compositivi Esploso della Casa dello Studente Sezione longitudinale

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16 CASA DELLO STUDENTE


CASA DELLO STUDENTE 17

Vista interna di una unitĂ abitativa Prospetto Via L. Tarino Piante: piano terra, piano tipo (II), copertura Prospetto Via S. Giulia



P R O G E T TA Z I O N E

URBANA La cittĂ degli incontri, Pescara In-Arte Pesaro, Pesaro Invasione di Settimo T.se, Settimo T.se The contemporary side of the MOI, Torino


LA CITTÀ DEGLI INCONTRI IL WATERFRONT DI PESCARA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 3 UNICAM Architettura e cultura tecnologica La città degli incontri: spazi tra terra e mare Prof. L. Coccia - Prof. R. Ruggiero 2011 Pescara: tassello della città continua, la città Adriatica. Un sistema di linearità e trasversalità, che parte dal Molise e finisce in Emilia Romagna, si ripercuote sulla singola città; è un fenomeno riscontrabile su Pescara ma potrebbe essere rilevato su ciascun frammento della città Adriatica. Il prolungamento delle strade si è trasformato in un sistema di passerelle in legno e le linee del lungofiume due piastre, una dedicata all’arena del mare, l’altra alla piscina balneabile. Al di sopra delle passerelle si trovano gli edifici per il tempo libero e i servizi. La copertura degli edifici è fruibile. Inoltre, una cucitura con l’entroterra è pensata come continuità tra i camminamenti di legno che si estendono tra gli edifici della città con edifici espositivi che rappresentano, da un punto di vista concettuale, ciò che il mare restituisce alla terra, detriti, conchiglie, fossili che si incagliano sulla riva. I punti fondamentali del progetto sono: la differenza di materiali, la volontà di collegare l’abitato alla spiaggia in maniera fluida senza compromettere però la circolazione viaria, attuare un intervento relativamente poco invasivo per quanto riguarda la percezione del paesaggio.



22 LA CITTÀ DEGLI INCONTRI

Planovolumetrico Pianta di una Passerella Prospetto di una Passerella


LA CITTÀ DEGLI INCONTRI 23


24 LA CITTĂ€ DEGLI INCONTRI

Esploso assonometrico di una Passerella Pianta e assonometria dell’Arena del Mare Viste: Piastra e Passerella, Arena del Mare


LA CITTÀ DEGLI INCONTRI 25


IN-ARTE PESARO SPAZI PER IL TEMPO LIBERO TESI TRIENNALE UNICAM Progettazione architettonica Te.Ma. Mediateca della Terra e del Mare, Pesaro, PU, Italia Prof. L. Coccia - Prof.ssa F. Ottone 2012 L’idea progettuale è nata dall’osservazione del sito: una zona vicina al porto, una zona industriale. In particolare, due capannoni di rimessa, sono stati usati come punto di partenza del ragionamento progettuale. Partendo dall’idea di recuperare l’esistente, il progetto si propone come una piastra totalizzante che ingloba i capannoni di rimessa e si modella intorno a loro, generando un edificio massivo dal carattere industriale che emerge nel contesto. Il fine del progetto architettonico è quello di mettere in relazione la foce del fiume con la città di Pesaro, sia tramite un percorso ciclo-pedonale, sia tramite la creazione di spazi di relazione e interazione sociale. Il risultato è un edificio che conuiga la cultura alla vita quotidiana: una mediateca, che racchiude una piazza coperta, degli spazi espositivi, una scuola di musica, un’auditorium, tutto secondo una precisa maglia strutturale che è scandita dalla struttura dei capannoni esistenti. Inoltre, la lunga rampa che porta al piano primo, funge da ulteriore spazio espositivo e accompagna i visitatori alla scoperta dell’edificio. Il cemento armato, l’acciaio e il vetro sono i materiali principalmente utilizzati, essi danno la sensazione di legarsi con il contesto, ma in una chiave moderna.



28 IN-ARTE PESARO


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Pianta piano terra Pianta piano primo Pianta copertura Planovolumetrico dell’area Prospetto


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Vista interna sala espositiva Vista interna auditorium Vista piazza verso il fiume Foglia Sezione A Sezione B


INVASIONE DI SETTIMO TORINESE CAMPUS UNIVERSITARIO UNITA’ DI PROGETTO 2 POLITO eng Architecture and Urban Economics Un campus temporaneo e diffuso a Settimo Torinese, TO Prof. M. Trisciuoglio - Prof.ssa P. Lombardi - Prof. L. Buzzacchi - Prof. ssa S. Monaci 2015 La forma del mulino nuovo, oggi trasformato in ecomuseo del Freidano, genera il concept del progetto: la ripetizione di elementi a capriata lignea che compongono la struttura dei nuovi edifici sparsi in tutta la cittadina. Insieme a questo elemento, i percorsi e il colore contribuiscono a creare un’architettura riconoscibile. I percorsi, differenziati per colore e dimensioni, penetrano edifici rendendoli accessibili e abbattono le barriere architettoniche, in modo da evitare completamente l’uso di ascensori e scale, non necessari dato il carattere temporaneo degli edifici. La differenziazione dei percorsi sulla base del colore e la dimensione dipende dal carattere pubblico o privato degli edifici, ad esempio nelle zone che ospitano una funzione prevalentemente pubblica, le passerelle sono grandi e con un colore chiaro, invece nelle residenze, i percorsi diventatano più piccoli e si sviluppano soprattutto all’interno di edifici, inoltre il colore è più scuro. Il giallo simboleggia la luce. Lo scopo, dunque, è quello di pensare ad una architettura luminosa, riconoscibile e accessibile nella percezione del paesaggio urbano.



34 INVASIONE DI SETTIMO TORINESE


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THE CONTEMPORARY SIDE OF THE MOI ARCHI E VOLTE UNITA’ DI PROGETTO 3 POLITO eng Architecture and Structural Forms Una copertura ad archi e volte per Piazza Galimberti, Torino Prof. C. Deregibus - Prof. F. Tondolo 2016 Per la progettazione di Piazza Galimberti non si può prescindere dall’architettura razionalista esistente degli ex mercati MOI. Il concept nasce dalla reinterpretazione della pre-esistenza, attraverso la creazione di uno specchio in chiave contemporanea del MOI. La nuova porzione della piazza prende la simmetria e le forme rigide razionaliste, cita l’arco olimpico posto alle spalle dell’ex mercato, ma gioca con forme organiche per opporsi ad esso, come ad esempio il solaio di copertura e cupole che sporgono da esso. Il tutto integrato con il resto della piazza: il giardino dietro l’area di progetto esistente si estende nella nuova piazza e, dall’alto, con la creazione di un tetto verde, si ha l’impressione che il verde della Piazza continui anche nel nuovo edificio. Infine, la nuova torre crea un collegamento visivo e percettivo con il MOI. I materiali altresì riprendono l’architettura razionalista, ma con un focus sulla modernità. La “foresta” di archi sotto la copertura è realizzata in cemento (sempre riferimento al MOI), mentre le strutture chiuse che accolgono funzioni sono in vetro e policarbonato, la torre è in policarbonato, infine il tetto verde. La nuova copertura ospita funzioni quali: caffetteria, libreria, stazione degli autobus, info point, e i collegamenti verticali ai piani superiori (della torre). La torre, invece, oltre alla terrazza panoramica al primo piano, accoglie le sale studio.



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Borghi in cerca d’autore, Val Borbera (AL) Hodie mihi, cres tibi, Terracina (LT)


BORGHI IN CERCA D’AUTORE GHOST TOWNS ITALIANE TESI MAGISTRALE POLITO eng tesi meritevole + pubblicazione Design and economic strategies Riattivazione delle ghost towns italiane: Strategie e Progetto Prof. M. Trisciuoglio - Prof. L. Buzzacchi 2016 Il lavoro di tesi condotto si sviluppa in tre parti principali: l’analisi del fenomeno d’abbandono, l’atlante delle ghost town italiane e un progetto di riattivazione di alcuni borghi della Valle Borbera (AL). L’analisi del fenomeno sia relativa alla storia che alle cause d’abbandono è fondamentale per l’attuazione di meccanismi di riattivazione, anche in relazione dell’approccio economico e architettonico. Il fine del lavoro, perciò, non è solo di impostare una strategia economico-architettonica di riattivazione, ma di prendere un caso esemplare per dimostrare che riattivare può essere una pratica complessa, ma possibile e può diventare un modo per recuperare e valorizzare il patrimonio italiano, per riportare alla luce tradizioni e costumi dimenticati e per creare circoli virtuosi di attività sociali e turismo. Nello specifico per i borghi presi in esame (Carrega Ligure, Connio, Reneuzzi e Ferrazza), la strategia di riattivazione mira al finanziamento da parte di consorzi di cittadini e alla compartecipazione di enti pubblici, oltre che al consolidamento degli edifici fatiscenti e all’inserimento di strutture temporanee e reversibili che accolgano nuove funzioni. L’intento è quello di agire consapevolmente e attuare microinterventi che conducano gradualmente all’incremento del turismo e che permettano l’integrazione, nell’assoluto rispetto delle tradizioni costrutive locali, delle norme edilizie e sociali e del meraviglioso paesaggio in cui questi luoghi sono immersi.



48 BORGHI IN CERCA D’AUTORE - CONNIO

Comunità

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BORGHI IN CERCA D’AUTORE - CONNIO 49

Tipologia Edilizia casa a schiera

Strategia Architettonica box in the box

Arredi Pubblici

panchina pianta prima

panchine cubiche prospetto

fontana dopo sezione

Planivolumetrico dell’area Pianta Schemi analitico - compositivi Sezione

lampioni


50 BORGHI IN CERCA D’AUTORE - CARREGA LIGURE


BORGHI IN CERCA D’AUTORE - FERRAZZA 51

Suggestione di un possibile intervento di consolidamento delle strutture a Carrega Ligure Suggestione di un possibile intervento di addizione e sottrazione dei volumi a Ferrazza


HODIE MIHI, CRAS TIBI IL PURGATORIO A TERRACINA (LT) RESTAURO POLITO Progetto La Chiesa del Purgatorio: mappatura, restauro e progetto. Prof. M. Naretto 2015 Da Porta Romana attraverso una passeggiata alla scoperta degli itinerari turistici che Terracina offre, sicuramente la Chiesa dell’Orazione e Morte, meglio conosciuta come Chiesa del Purgatorio, costituisce una tappa fondamentale ed imperdibile. Costruita nel 1787 sui resti della Chiesa medievale di S. Nicola, questa chiesa costituisce non solo l’unico esempio di architettura religiosa tardo-barocca della città, ma anche l’unica chiesa a pianta centrale e dotata di sagrato. Nell’edificio, di singolare valore tipologico e urbanistico, sono notevoli la grande facciata con il timpano a linee ondulate e le ricche decorazioni in stucco, la copertura a cupola e il piccolo campanile a pagodina. Abbandonata e sconsacrata ormai da diversi anni versa in uno stato di forte degrado. L’operazione condotta riguarda la mappatura dei degradi presenti sulla facciata principale e il relativo progetto di restauro di essa, con l’inserimento all’interno dell’edificio di una pedana/libreria a disposizione dei circoli culturali della città.



54 HODIE MIHI, CRAS TIBI

Prospetto della pedana/libreria Pianta Sezione della pedana/libreria


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Geometrie a mano libera


GEOMETRIA E ARCHITETTURA SCHIZZI ARCHITETTURA Schizzi Martina Crapolicchio Il disegno a mano libera è una costante nella mia vita. Posso dire che mi ha sempre accompagnata, fin dalla prima volta che ho preso in mano una matita, ancora prima di imparare a scrivere e a leggere. Poi, quando ho appreso le basi della geometria descrittiva, mi sono innamorata della prospettiva e di come gli oggetti venissero percepiti nello spazio. Così mi sono iscritta all’università e ho scelto architettura, credendo che essa fosse soltanto geometria che occupa uno spazio, una forma, una misura o un insieme di misure. Nonostante le mie convinzioni, ho continuato a interrogarmi sul significato della parola architettura, cambiando più volte idea, correggendomi, perfezionandomi. L’architettura, quindi, ha assunto per me una dimensione più umana, ovvero più legata alla stratificazione, al passaggio e all’evoluzione dell’uomo sulla terra e nello spazio, legata alla memoria e alla tecnica senza mai prescindere dalla sua rappresentazione grafica. Ho capito che, nonostante tutto, è estremamente difficile dare una definizione univoca di architettura poiché essa comprende una enorme vastità di discipline tecniche, scientifiche e umanistiche. Essa è intorno a noi, ci avvolge e ci accompagna quotidianamente, è nella nostra memoria e nel nostro effimero presente.



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GRAZIE

martina.crapolicchio@gmail.com


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