Portfolio

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Martina Segafredo

PORTFOLIO

UniversitĂ IUAV di Venezia


UniversitĂ IUAV di Venezia Martina Segafredo numero di matricola 281214 Portfolio di Laurea Laurea Triennale in Architettura: Tecniche e Culture del progetto Venezia, 21 Marzo 2018


Martina Segafredo Portfolio di Architettura Progetti selezionati / 2014-2017

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Introduzione

Nei progetti selezionati le parti si compongono per formare spazi intermedi tra architettura e contesto, preesistente e nuovo, tra artificiale e naturale, luoghi nei quali gli individui non solo svolgono azioni ma entrano in relazione tra loro. Questi spazi tra le cose sono luoghi, in quanto includono la presenza dell’uomo al loro interno; "uno spazio diventa luogo se e quando è usato, consumato e perennemente trasformato dalla presenza umana." 1 Il testo chiave per la lettura di questo progetto è "In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni Sessanta a oggi" (Gianpaola Spirito, Quodlibet Studio, 2015), dove opere, progetti architettonici e urbani vengono "analizzati in base ai processi compositivi che li hanno generati e che hanno determinato le forme degli spazi in-between e dell'organismo complessivo". I processi compositivi che vengono rilevati nel testo sono tre: addizione/ripetizione, assemblaggio e stratificazione, i quali corrispondono ad altrettante forme di spazi in-between: intervalli, distanze, interstizi. Il termine in-between è stato inserito per la prima volta nel dizionario Metàpolis de Arquitectura Avanzada (Actar, Barcellona, 2000) che identifica, attraverso l'inserimento di parole non utilizzate fino a quel momento in ambito architettonico o coniando nuovi termini , le modificazioni dell'architettura alla fine del secolo scorso: "in architettura, il tra centra il suo interesse su ciò che sta in mezzo - l'architettura della relazione e della tangenza. […] È la risposta ideale per un progetto contaminato dall'ambiente circostante. Esso ha origine là dove le condizioni non sono precise, ma ambigue, confuse, ibride, incerte." Obiettivo di questo progetto di raccolta è in primo luogo la riflessione sui metodi compositivi adottati nei diversi contesti in cui ci si è trovati a lavorare e, in secondo luogo, in che modo tali processi hanno influito sulla forma che i diversi progetti hanno assunto.

1 Giancarlo De Carlo, Possono i non luoghi diventare luoghi? Domus 872, 2004.

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Sono quattro i capitoli in cui si articola questa raccolta: al primo corrisponde un progetto incipit che introduce il concetto secondo il quale gli spazi tra le cose sono luoghi.

Contenuti Ognuno dei tre capitoli successivi descrive una forma di spazio in-between - intervalli, distanze, interstizi - e il processo crativo che la genera, attraverso uno o piĂš progetti esemplificativi.

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2

1

Soglia

Distanze p.57

p.37

4

3

p.9

Intervalli

Interstizi p.75 / p.103



1

Soglia La principale caratteristica degli spazi in-between è la loro qualità di innestare relazioni: "la soglia è una zona fisica dove sono compresi il mutamento e il passaggio". 1 È intermedia, di transizione, il tramite tra due cose nello spazio e nel tempo. La soglia è luogo di transito in cui i rapporti tra pubblico e privato, tra interno ed esterno si confondono e si alterano, ma è anche il luogo dove si attuano le relazioni tra uomo e uomo. Essendo lo spazio tra le cose un luogo, lo è anche la soglia ed è importante che non si trasformi in una "barriera-impedimento-partizione. È […] un luogo dove due regni che conservano la loro identità individuale si sovrappongono, sono simultaneamente presenti." 2

1 Negli anni trenta del Novecento Walter Benjamin lega il concetto di in-between a quello di soglia.

2 Nel dopoguerra Aldo van Eyck riprende il concetto si soglia di Benjamin e dedica a questo tema il numero otto della rivista "Forum" intitolato "Soglia e incontro: forma e contenuto di ciò che è fra".

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VEGA Progettazione urbanistica a.a. 2016 / 2017 Prof. Maria Chiara Tosi VEGA / Parco Scientifico-Tecnologico Porto Marghera, Venezia


VEGA – Venice Gateway for Science and Technology – è un Parco Scientifico-Tecnologico network tra Università, Centri di Ricerca e settore produttivo della Città e del territorio regionale.

Analisi VEGA è costituito da sette edifici, che al loro interno ospitano diverse imprese, centri di ricerca, sale studio universitarie; ha a sua disposizione sale congressi e conferenze aperti al pubblico.

A destra, inquadramento.

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Analisi

Accessi La prima fase di lettura di VEGA è l’analisi dei suoi accessi; sono state mappate tutte le possibili soglie del Parco Scientifico-Tecnologico, per cercare di capire dove l’accesso ai vari edifici fosse consentito.

Riconosciuti come principali Consentiti Non consentiti

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Porta Innovazione 2 2 5

Auriga 2 2 3

Pleiadi 0 31 25

Lybra 2 2 13

Pegaso/ Antares 2 1 12

VEGA


Analisi

Soglie: tra interno ed esterno Soglia: zona fisica in cui sono compresi il mutamento e il passaggio. La forma della soglia è quella di spazio intermedio, luogo fisico di transito e quindi di rapporto tra pubblico/privato. La seconda fase di analisi consiste nell'identificare da che tipologia di spazi sono caratterizzate le soglie degli edifici di VEGA.

Interno Interno collettivo

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BUS


Analisi

Gli spazi oltre la soglia L’analisi continua quindi dall’esterno verso l’interno; che tipi di spazio seguono la soglia e che relazione hanno con quelli che la precedono?

Interni: spazi contenuti all’interno dell’edificio non accessibili a tutti. Interni collettivi: sono “interno”, sono altri spazi relazionali tra gli individui; hanno la stessa funzione di relazione e incontro degli spazi pubblici ma in spazi contenuti all’interno dell’edificio; pur essendo chiusi, coperti, sono accessibili a tutti. 1

1 Gianpaola Spirito, In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni Sessanta a oggi, Quodlibet Studio, 2015.

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Auriga

interno collettivo hall

soglia

spazio pubblico

Pleiadi interno accesso diretto all'attivitĂ soglia

spazio pubblico

Lybra interno spazio distributivo soglia

spazio pubblico

interno collettivo

Pegaso/ Antares

sala reception soglia

spazio pubblico

Porta Innovazione

interno collettivo spazio ricreativo soglia

spazio pubblico


Cosa succederebbe se... La seconda fase di lettura di VEGA è la costruzione di immagini che delineino una linea d'azione e che ne precisino le strategie. La strategia si sviluppa in tre azioni:

Scenari sviluppare un asse che attraversi VEGA collegando la Stazione di Porto Marghera con Via delle Industrie, rafforzare l’asse proposto riorganizzando le attività commerciali, rivalutare i luoghi dell’accesso agli edifici che incontrano l’asse.


Cignus, vista dello scenario.

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Scenari

Programma funzionale Prendendo in considerazione i dati emersi dell’analisi degli accessi si vogliono creare degli spazi esterni che assumano la funzione di interni collettivi - presenti in alcuni edifici di VEGA - in quegli edifici che invece ne sono sprovvisti. Gli spazi esterni di questi edifici, grazie alle nuove funzioni proposte, diventano luoghi di relazione e incontro per chi lavora a VEGA ma anche per chi li frequenta. Per potenziare ulteriormente l'asse si propone di riorganizzare le attività commerciali presenti a VEGA, cercando di concentrarle negli edifici di Cignus. In questi edifici sono già presenti lo Spazio Aereo, gli spazi della Biennale e il bar VEGA, si propone di spostare l'attività del Fablab (ora a Porta dell'Innovazione) e di integrare queste attività con delle nuove: una copisteria, una biglietteria per le esposizioni negli spazi della Biennale, una palestra, una farmacia.

A destra, funzioni proposte per gli spazi esterni.

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Area meeting

Area espositiva

Area verde

Area relax

Area sport


Pegaso

Lybra

Cignus


Bus

BAR VEGA TICKETS SPAZIO AEREO BIENNALE FARMACIA FABLAB MARKET COPISTERIA PALESTRA

Stazione FS


L’asse visivo attraverso il quale si vuole creare un collegamento tra la Stazione ferroviaria di Porto Marghera e la zona industriale affacciata su Via delle Industrie, si concretizza in questa ultima fase. Prima funzione dell’asse è quella di rendere facilmente identificabile l’accesso a VEGA e

Progetto l’accesso ai suoi edifici; si progettano dei totem che, a partire dai due estremi dell’asse, accompagnano il visitatore nel percorso rendendo più semplice l’identificazione degli accessi. Il totem non è solo elemento segnaletico ma assume di volta in volta funzioni diverse.


Cignus, vista del progetto.

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Progetto

Asse principale L’asse ha come estremi la Stazione ferroviaria di Porto Marghera e la nuova fermata dell’autobus di Via delle Industrie. Il totem presente alla stazione è pensato come elemento di risalita per facilitare l’accesso al sottopassaggio che collega la stazione a VEGA. Il totem alla fermata dell’ autobus, invece, diventa una seduta per l’attesa. L’asse poi incontra Pegaso, con un altro impianto di risalita-totem, lo spazio davanti all’edificio viene coperto per rendere più omogeneo il passaggio dal sottopasso all’interno dell’edificio. L’asse continua e si trasforma in una pavimentazione da seguire fino all’edificio Lybra, situato al secondo livello, identificabile e raggiungibile attraverso l’impianto di risalita-totem. Attraversando Lybra e scendendo di nuovo al primo livello l’asse incontra la corte di Cignus: uno spazio esterno, pubblico e collettivo.

A destra, piante del progetto: al primo livello (quota +0 m) e al secondo livello (quota +4,5 m).

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Stazione ferroviaria

Lybra

Pegaso


Via delle Industrie

Fermata bus

Cignus


Progetto

Altri accessi Gli accessi degli edifici che non fanno parte dell’asse vengono potenziati con piccoli interventi, mirati a rendere riconoscibili e più funzionali i luoghi dell’accesso. Come per gli accessi dell’asse, anche ognuno di questi accessi è riconoscibile per la presenza di un totem. Lo spazio davanti alla mensa, per esempio, viene pensato come spazio di relax e viene collegato direttamente con piazza Auriga, che si trova al secondo livello, attraverso un totem-ascensore.

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BUS


Sedute/Tavolo

Sedute/Libreria

Sedute

Auriga/mensa


Cignus

Pleiadi

Porta dell’Innovazione



2

Intervallo Intervallo: quanto intercorre tra gli elementi di una serie, nello spazio o nel tempo. 1 Inteso come spazio che mette in relazione gli elementi ripetuti. "La durata, il numero, le proporzioni, le dimensioni, il ritmo che gli intervalli assumono definiscono il carattere di questo tipo di composizione. Esso si forma sul metodo adittivo, che si basa sulla ripetizione di elementi disposti in serie e in sequenze secondo un ritmo." 2 L’articolazione spaziale del progetto non dipende tanto dalla disposizione specifica dei pezzi, ma da una serie di regole che definiscono le relazioni tra le parti, una specie di grammatica.

1 Voce in Devoto Oli. Vocabolario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze, 1971.

2 Gianpaola Spirito, In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni sessanta a oggi, Quodlibet Studio, 2015.

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Sketches for Syria Workshop estivo 2017 a.a. 2016 / 2017 Arch. Giancarlo Mazzanti Raqqa, Syria


L’area di intervento è la città di Raqqa, situata sulla riva nord-est del fiume Eufrate, nella storica regione della ‘Mezzaluna Fertile’. Dal 2013 la città è sotto l'ISIS che ha portato distruzioni urbane ma anche sociali. Al termine del conflitto, l’obiettivo è risanare queste distruzioni tramite nuovi spazi urbani e culturali in grado di rappresentare un futuro possibile all’insegna della convivenza.

Raqqa Obiettivo del progetto è la ricostruzione dell’isolato, inteso come elemento minimo che costituisce un quartiere ed aggregante della comunità. Si vuole ricomporre prima il tessuto sociale dell’isolato, con interventi a piccola scala e ripetibili, per poi ricostruire tutto il quartiere, tutta la città. Parte fondamentale del processo di creazione deve essere il valore del gioco come azionatore sociale che permetta l’interazione degli abitanti dell’isolato dove si sviluppa il progetto.

A destra, inquadramento.

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PIXEL si basa sulla ripetizione di una griglia formata da moduli di 5x5 metri. I moduli base sono composti da tre elementi principali: pavimentazione, acqua e verde, che combinati tra di loro caratterizzano lo spazio in modo differente. Il gioco consiste nell’accostamento di questi moduli, che si declinano in maniera diversa a seconda delle matrici a contatto tra loro e della funzione a cui sono riferite.

PIXEL Questi diversi spazi sono connessi da intervalli. Una molteplicitĂ di elementi base forma un modello irregolare e sparpagliato, trasformato per diventare una cosa singola. Gli intervalli che si formano tra le aggragazioni dei moduli si estendono in maniera non continua nella cittĂ . Possono essere strade, vicoli e piazze giĂ presenti - che riprendono vita grazie al progetto - in quanto l'intervallo che si produce tra le griglie coincide con lo spazio dove si svolge la vita.


Vista del progetto nella cittĂ di Raqqa.

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PIXEL

Moduli I tre moduli base sono: pavimentazione, acqua e verde. Questi ultimi due possono svilupparsi a livello del terreno (livello 0) o a un livello più alto (livello 1). Il modulo acqua può quindi assumere la forma di vasca, canaletta o cisterna, il modulo verde quella di alberi, area verde, terrapieno o scale. Il modulo pavimentazione ha la funzione di passaggio e collegamento degli altri moduli. I moduli acqua hanno per lo più funzione di irrigazione e di raccolta dell’acqua. I moduli verde, oltre ad essere aree verdi, fungono da collegamento in altezza dei moduli.

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Pavimentazione

1m

5m

5m

Acqua Livello 0 2m

1m

5m

5m

4,5 m

Livello 1 3,5 m

1m

5m

Verde Livello 0

1m

5m

5m

Livello 1 3,5 m 1,2 m 1m

5m

5m


PIXEL

Combinazioni possibili "La decisione di costruire per moduli dipende dalla volontĂ di realizzare un'architettura aperta e volutamente incompiuta, capace di adattarsi e modificarsi nel tempo, in sintonia con la complessitĂ del presente. Crediamo nello sviluppo di sistemi architettonici aperti e flessibili, composti da moduli ed elementi variamente associabili, capaci di adattarsi alle piĂš diverse situazioni geografiche e urbane, e alle piĂš diverse destinazioni d'uso." 1

1 Giancarlo Mazzanti, Progetto aperto, articolo in "Abitare" 513, 2011.

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PIXEL

Aggregazioni I moduli possono aggregarsi per formare aree più o meno estese con specifiche funzioni. I luoghi che si possono comporre sono: aree gioco, aree per il commercio, piazze e aree per la produzione. La partecipazione attiva dei cittadini è parte integrante del nostro progetto: essi sono coinvolti in prima persona nella costruzione della città. La disposizione dei moduli per generare questi spazi viene infatti scelta dalla collettività basandosi su delle semplici regole - create in fase di progetto - per rendere questi spazi il più funzionale possibile. Aree con diverse funzioni si aggregano tra loro, sparpagliandosi dall'isolato all'intera città: in questo modo, da elementi singoli, i moduli si trasformano in un'unica grande cosa, un tuttuno con le strade, i vicoli e le piazze della città.

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Gioco

Commercio

2x2

3x3 7 / 9 acqua 6 / 9 verde 2 / 9 pavimentazione

2 / 4 acqua 2 / 4 verde 1 / 330 combinazioni possibili

Piazza

4x4 4 / 16 acqua 4 / 16 verde 8 / 16 pavimentazione 1 / 4845 combinazioni possibili

1 / 11440 combinazioni possibili

Produzione

4x4 8 / 16 acqua 8 / 16 verde 1 / 20349 combinazioni possibili


PIXEL

Produzione / Piazza

Gioco / Commercio

Produzione / Gioco

In questa pagina, esempi di aggregazione di aree con diverse funzioni. A destra, assonometria del progetto inserito nella cittĂ di Raqqa.

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Come fenomeno sociale, il gioco è concepito da un sistma di operazioni e regole che lo definiscono. Il gioco ha la capacità di trasformare situazioni e rapporti umani auto-regolati.

Play! Grazie alle regole stabilite in fase progettuale è stato possibile sperimentare, a ‘piccola scala’, l’efficacia del progetto; la partecipazione attiva ha portato alla creazione di numerose e diversificate alternative a quelle da noi proposte.




Durante l'esposizione di fine workshop i visitatori giocano con i modelli realizzati e creano il loro progetto.

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3

Distanze Distanza: spazio tra due luoghi, cose o persone. 1 “Le distanze mettono in relazione oggetti architettonici autonomi oppure gli elementi - l’involucro, il recinto, la facciata, la copertura - che hanno sempre composto un edificio.� 2 I processi compositivi che generano questi spazi sono l’aggregazione o assemblaggio di elementi che non formano una cosa unitaria, ma, lasciando tra loro un distacco, una distanza che li mette in relazione, si ri-compongono. Le parti o gli oggetti possono avere punti in comune o essere autonomi ma grazie alla distanza, al vuoto che mantiene la separazione tra gli elementi, sono messi in relazione e formano un organismo unitario.

1 Voce in Palazzi-Folena, Dizionario della lingua italiana, Loescher, 1986

2 Gianpaola Spirito, In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni sessanta a oggi, Quodlibet Studio, 2015.

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Patchwork Workshop estivo 2016 a.a. 2015 / 2016 Arch. G. Machado Vaz Isola delle Tresse, Porto Marghera Venezia


Porto Marghera è un enorme territorio di industrie inquinanti o abbandonate, responsabili dell’inquinamento del Porto di Venezia. Negli ultimi cento anni Porto Marghera ha sviluppato un polo industriale che collega le vie d’acqua adriatiche con l’Italia settentrionale e l’Europa, come continuazione dell’antica tradizione veneziana d’affari e commerci. Una scelta politica ed economica che aveva senso un centinaio di anni fa, nell’ottica di seguire il progresso, oggi si è dimostrata inappropriata in termini di localizzazione, con conseguenze

Porto Marghera pericolose per l’ambiente, i cittadini e i turisti, e sta minacciando il patrimonio storico e l’economia turistica di Venezia. La proposta è lavorare all’intera scala di Porto Marghera e a un’altra scala, più piccola, che includa una parte di questo territorio. Il sito scelto per quest’ultimo progetto è l’Isola delle Tresse: uno spazio vuoto ed artificiale, senza altro uso che quello di discarica. L’isola si trova tra Marghera e Venezia; rappresenta la “facciata” principale di Porto Marghera vista da Venezia e può essere considerata come “link” tra due realtà differenti.

A destra, inquadramento.

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Porto Marghera

Patchwork Alla scala più grande il compito è quello di risolvere la connessione tra i margini di Porto Marghera e le aree circostanti. Si tratta di un processo di selezione di quanto dovrà essere mantenuto, di cancellazione di quanto privo di utilità e funzione, e di iniziare a “cucire” tutte queste parti insieme come in un patchwork. Alla scala più piccola è necessario fare una proposta architettonica che sia in grado di dare nuova vita a Porto Marghera e di iniziare un complesso processo di rigenerazione. L’analisi inizia con l’individuazione delle aree dismesse di Porto Marghera e delle principali vie di collegamento, tenendo conto anche di Mestre e Marghera. Alla base del processo di rigenerazione c’è la scelta di trasformare le aree dismesse in parchi pubblici. Questi ultimi saranno dei piccoli polmoni verdi in uno scenario caratterizzato dalla presenza di inquinamento. La forma del progetto ha origine da un ideale collegamento tra aree dismesse, vie principali, e Parco San Giuliano. Il collegamento si prolunga e si articola con lo scopo di “abbracciare” i vari punti e ricondurli nell’area di progetto (isola delle Tresse) a formare un unico elemento.

A destra, diagrammi che sintetizzano la strategia progettuale.

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Aree dismesse

Strade principali

Collegamenti

Progetto


Essendo l’Isola delle Tresse considerata un possibile “link” tra due realtà, il progetto deve dialogare direttamente con i caratteri del sito e si propone come progetto di mediazione e legame tra contesti morfologici differenti quali sono Porto Marghera e Venezia. Da qui la scelta di sviluppare la struttura in al-

Progetto tezza al fine di creare un filtro tra le due realtà. La distanza è quella che intercorre tra la linea di terra e la copertura, che rimane il “pieno”. Questo metodo compositivo forma piazze coperte o collocate sui tetti: spazi pubblici, spazi di relazione e di collegamento tra le varie parti della struttura.


Vista del progetto verso Porto Marghera.

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Progetto

Forma e funzioni La struttura ha inizio dalle tre aree dismesse più vicine all’isola: la prima, vicina al Ponte della Libertà accoglie chi arriva in autobus da Mestre o da Venezia, la seconda, nel cuore di Porto Marghera è raggiungibile via acqua e la terza con la pista ciclo-pedonale che parte da Marghera. Da ognuna di queste aree nasce una ramificazione della struttura, che si sviluppa come pista ciclo-pedonale e che raggiunge l’area di progetto. Una volta raggiunta l’isola, le ramificazioni si trasformano in rampe e salgono di quota fino ad intersecarsi creando un unico elemento a spirale; le parti di struttura sovrastanti diventano la copertura di quelle sottostanti dando così orgine agli spazi delle distanze. Al centro di questo elemento si genera uno spazio aperto, una piazza centrale adibita ad eventi culturali. Anche l’Isola delle Tresse, da discarica, viene trasformata in parco e la struttura è così immersa nel verde. Lo sviluppo in altezza è dovuto al voler ridisegnare una “facciata” per Porto Marghera: una barriera trasparente che si relazioni con le altezze delle sue ciminiere e che lasci intravedere le preesistenze.

A destra, diagramma funzionale.

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spettacoli esposizioni

Mestre

COMMERCIO Marghera

SPORT

PIAZZA OSSERVATORIO PISTA CICLO-PEDONALE Venezia Porto Marghera

PARCO concerti manifestazioni


Progetto + 20,00 m

+ 14,00 m

+ 8,00 m



Vista di un percorso di risalita nel parco.

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Vista dall’interno del progetto verso Venezia.

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Foto del modello.

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4

Interstizi interstizio: minima soluzione di continuità fra gli elementi costitutivi di un insieme materiale. inter- evoca qualcosa ceh non è stabile né ben definito o strutturato, -stitium allude allo stare, alla stabilità e solidità di qualcosa. Dipende dalle relazioni con le cose circostanti, dai margini, dalle zone di transizione. È uno spazio che "assume la forma e i caratteri di ciò che lo delimita, ma ciò che lo differenzia dall’intervallo e la distanza è che le cose circostanti e I margini sono già esistenti." 1 Per Mirko Zardini l'interstizio è "non più il vuoto, ma il vuoto tra le cose, o dentro le cose. […] Propone inoltre un diverso rapporto tra spazio interno ed esterno, un rapporto in cui il confine, la distinzione tra i due si è indebolita." 2 È quindi uno spazio tra cose preesistenti e il suo progetto è una modificazione dell’esistente mediante la combinazione di elementi già presenti; un tassello tra i materiali che esistono già.

1 Gianpaola Spirito, In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni sessanta a oggi, Quodlibet Studio, 2015.

2 Mirko Zardini, Interstizi-intervalli in Pesaggi ibridi. Un viaggio nella città contemporanea, Skira, 1996.

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Architettura con giardino Laboratotio integrato di progettazione architettonica / architettura del paesaggio / progettazione tecnologica a.a. 2015 / 2016 Prof.essa Sara Marini Prof. Luigi Latini Prof. Massimo Rossetti Isola di Madonna del Monte Laguna Nord, Venezia


Madonna del Monte, situata nella laguna nord, tra Murano e Burano, è un luogo di margine ai ‘bordi’ della laguna. Anche se spesso abbandonati, questi spazi marginali sono fondamentali come luoghi di relazione e connessione con la terraferma; Venezia è inscindibile dalla sua laguna se si vuole lavorare sul suo paesaggio.

Madonna del Monte I tre momenti di questo racconto si possono leggere come altrettante fasi di un incontro con un paesaggio; il guardare, l’analizzare, il (ri)disegnare. Lo scopo è descrivere quella che sembra essere la realtà apparente di un luogo abbandonato, quella che è una sua possibile interpretazione e infine un’altra, nuova, ‘apparente’ realtà.


Madonna del Monte avvolta dalla nebbia, fotografia realizzata dal vaporetto.

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Madonna del Monte

indefinito agg. [dal lat. indefinitus] non determinato da confini certi; si dice di tempo, di spazio, di quantità || vago, imprecisato || non determinato || anche come sm. l’indefinito, ciò che non ha limiti assegnabili || N. indeterminato erosiòne sf. l’asportazione continua di sostanza che subisce la superficie terrestre sotto l’azione incessante degli agenti atmosferici, dei ghiacci, delle acque || N. corrosione, erasione. invàdere tr. [ dal lat. invadere ] entrare con impeto o con violenza per occupare || N. occupare, irrompere, devastare. 1

1 Voci in Palazzi-Folena, Dizionario della lingua italiana, Loescher, 1986

A destra, diagrammi che rappresentano il processo di erosione dell'isola nel tempo.

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In questa terza fase di analisi vengono studiate le caratteristiche territoriali del contesto in cui ci si trova a lavorare e si stabiliscono i primi gesti progettuali da compiere per risolvere il problema del raggiungimento dell’isola dal canale navigabile più vicino e la questione dell’alta e bassa marea.

Funzioni necessarie Il nuovo disegno dovrà ridare vita all’isola attraverso una nuova funzione e il giardino sarà alla base di questo processo; dovrà infatti dare all’isola una ‘ragione di essere’. “I materiali ci sono già tutti, basta saperli ritrovare; l’identità del progetto, la sua appartenenza ad un contesto nasce dalla ripresa sapiente di ciò che già c’è qui e non altrove”. 1

1 Mariapia Cunico, Lavorare sui bordi: il valore della misura nella progettazione del paesaggio, 2001

A destra, planimetria Laguna Nord

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Funzioni necessarie

Programma funzionale Il progetto si articola in tre elementi principali: il primo è la passerella che ha innanzitutto la funzione di rialzare il piano di calpestio in modo da non essere mai sommerso dall’acqua in casi di alta marea. Raggiunge inoltre il canale navigabile più vicino all’isola assumendo così funzione di approdo per poi proseguire lungo tutta l’isola collegandone le due parti e rendendola facilmente percorribile. Il secondo elemento è il giardino, composto da vasche per la coltivazione di alghe. Il programma funzionale dell’isola è basato sulla coltivazione, la raccolta, la lavorazione e la trasformazione di alghe in prodotti di cosmesi che vengono venduti in loco o esportati. Terzo elemento sono gli edifici che ospitano queste attività: il primo edificio ha funzione di approdo e all’interno ospita uno spazio di vendita diretta dei prodotti e un magazzino dal quale vengono esportati i prodotti. Nel secondo, all’interno del rudere, le alghe raccolte dalle vasche vengono essiccate, triturate e infine trasportate nell’ultimo volume, dove vengono realizzati i prodotti finiti. Tenendo conto del contesto marginale in cui ci si trova, si è pensato di offrire ai lavoratori la possibilità di poter alloggiare nell’isola, pertanto questo volume comprende spazi che possono essere destinati ad abitazioni.

A destra, in alto, schema funzionale. A destra, in basso, planimetria del progetto.

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VENDITA

ACCESSO AL PUBBLICO

MAGAZZINI

TRITURAZIONE ESSICAZIONE

MESCOLA/ DOSAGGIO

COLTIVAZIONE ESPORTAZIONE

-3.50 -0.89 -0.89

0.92

1.05

0.65 -0.70

-0.20

-0.49 -0.45

-0.70

-0.50

-0.50

-0.89

-0.50

-0.70

-0.72


Funzioni necessarie

Giardino Salicornia fruticosa: frutrice perenne, pianta alofila che cresce su suoli molto salati periodicamente sommersi che contengono grandi quantità di sali minerali, principalmente: iodio, bromo e vitamina C. Glauco alto 30-100 cm con radice fittonante, presenta delle ramificazioni inferiori con articoli cilindrici lignificati, quelle superiori diffuse. 1 Salicornia glauca: frutice della famiglia delle Chenopodiaceae. Cresce nei suoli adiacenti alle zone umide salmastre e aree soggette a temporanea sommersione di acque salse. Si sviluppa in un cespuglio irregolarmente ramificato fin dalla base, può raggiungere gli 80-100 cm. In inverno e primavera, la pianta ha una colorazione verde, in estate e in autunno una rossastra. 1

1 Banca dati sulla laguna di Venezia, Istituto veneto di Scienze, Lettere ed Arti.

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Vista del giardino verso l'approdo.

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La forma che l'interstizio assume in questo progetto è quella tra il recinto preesistente e i materiali nuovi del progetto. Coincide dunque con la passerella - che permette il collegamento tra i tre volumi e l'esecuzione delle varie funzioni - e il "recinto" sono i ruderi degli edifici, in particolare

Inside || Dentro quello della polveriera. Ma l'interstizio è anche la laguna: il termine laguna viene da lacuna, qualcosa che manca, un'interruzione, un vuoto; la laguna è un margine, un luogo tra la terra e il mare. É grazie ad essa che il progetto prende vita; è il materiale "che c'è già" e anche la sua trasformazione.


Vista della polveriera dall'interno dell'approdo.

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Inside || Dentro

Approdo Vendita al pubblico Magazzini Esportazione

315 m2 08-22 12h/24h

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1 1 7 5

6 2

7

3 5

6

3 4

2

2

4 3 1

5

6

4

7

Passerella: 1- Struttura portante parapetto in acciaio e corrimano in profili a L in acciaio 2- Supporto parapetto in acciaio 3-Vetro stratificato di sicurezza spessore 8mm 4- Strato di rivestimento in WPC in pannelli 14,5cm x 2,5cm 5- Supporto primario: trave in legno 12cmx12cm 6- Supporto secondario: trave in legno 12cmx12cm 7- Palo di sostegno in legno diametro 20cm

Infissi vetrata: 1- Vetrocamera sp 4mm 2- Montante di facciata in alluminio 3- Lamiera di alluminio 4- Strato di tenuta all’acqua: guaina bituminosa sp 2mm 5- Barriera al vapore 6- Isolamento termico 7- Tubolare di alluminio a taglio termico isolato

Chiusura orizzontale superiore: Copertura continua isolata 1- Strato portante calcestruzzo sp 25cm 2- Massetto di pendenza (1,5%) sp minimo 5cm 3- Barriera al vapore costituita da un foglio di polietilene sp 4mm 4- Strato isolante termoacustico sp 10cm, pannelli di lana di roccia sp 1cm 5- Strato di tenuta all’acqua: guaina bituminosa sp 2mm 6- Rivestimento in calcestruzzo sp 10cm 7- Scossalina metallica


Inside || Dentro

Produzione Coltivazione Raccolta Essicazione Triturazione

245 m2 07-19 10h/24h

94




8

7 6

9 1 2

3 4

8 7 6 5

3

5 3 2

9

4

1

10

4

2

1

Chiusura orizzontale inferiore:

Copertura:

Chiusura verticale:

1- Lamiera in acciaio inossidabile 2- Isolamento perimetrale: guaina impermeabilizzante e isolante termico 3- Isolante termico 4- Getto di calcestruzzo 5- Strato di tenuta all’acqua: guaina bituminosa sp 2mm e strato separazione e protezione in polietilene 6- Strato isolante sp 6cm, pannelli di lana di roccia sp 1cm 7- Strato separazione e protezione in polietilene 8- Strato allettamento (malta) sp 2cm 9- Pavimentazione sp 1cm

Graticci di travi in acciaio 1- Travi acciaio IPE 40cm 2- Lamiera grecata sp 5cm 3- Getto in calcestruzzo sp 7cm 4- Strato di tenuta all’acqua: membrana bituminosa sp 2mm 5- Isolamento termoacustico sp 10cm: pannelli di lana di roccia sp 1cm 6- Barriera al vapore costituita da un foglio di polietilene sp 4mm 7- Strato di rivestimento in calcestruzzo sp 5cm 8- Rivestimento in alluminio 9- Fissaggi metallici 10- Pannello in lamiera coibentata

Chiusura continua a montanti e traversi 1- Profilo di montante in alluminio 2- Profilo di traverso in alluminio 3- Vetrocamera sp 4 mm 4- Fermavetro in alluminio


Inside || Dentro

Lavorazione Mescola e dosaggio Imballaggio Abitazioni

240m2 07-19 24h/24h

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Interior ciudad Proyecto IV Escuela Técnica Superior de Arquitectura - Universidad de Granada - a.a. 2016 / 2017 Prof. Luís Ibañez Calle Recogidas Granada, Spagna


L’intervento consiste nel risolvere il vuoto urbano di un insieme di parcelle in un isolato situato tra le vie Tejeiro, Nueva de San Antón y Afán de Rivera. Si tratta di un ambito della città con costruzioni di diverse epoche e tipologie.

Vuoti urbani / Vacíos urbanos Il vuoto urbano oggetto dell’intervento è il risultato della demolizione portata a termine negli ultimi anni di una serie di costruzioni che hanno lasciato a vista gli edifici vicini, i patii e spazi della città fino ad allora nascosti.

A destra, inquadramento. Si noti la presenza di patii e vuoti urbani che caratterizzano questo ambito della città.

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Vuoti urbani

Elementi preesistenti Sono oggetto di particolare attenzione gli incontri con gli edifici adiacenti e le costruzioni esistenti. Il vuoto urbano è uno spazio di transizione tra abitazioni di due o tre piani, con giardino-patio degli anni 1930-1940, e altre costruzioni più recenti e di maggior altezza destinate per la maggior parte a uso residenziale. Dato che si tratta di un ambito della città con costruzioni di differenti epoche e tipologie, l’intervento dovrà svilupparsi a partire dalle relazioni urbane con il contesto.

A destra, le facciate degli edifici che delimitano l'area di progetto.

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Calle Nueva de S. Antรณn

Calle Fralles

Calle Tejerio


Obiettivo della proposta è offrire una soluzione architettonica di usi che combini le attività commerciali e di lavoro con quelle dell’abitazione potenziando gli spazi comuni privati, che devono favorire le relazioni tra vicini, e altri spazi pubblici relazionati alla città. In questo caso l'interstizio è un tassello man-

Progetto / Proyecto te tra tre edifici e nel progetto è sia la condizione preesistente (un interstizio) che la sua trasformazione: un passaggio pedonale. Questo si chiude agli edifici vicini e si apre all’interno dell'interstizio; come una goccia d’acqua riempie tutti i buchi, adattando la sua forma per mezzo di tagli e di pieghe.


Vista della facciata su Calle Tejerio.

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Calle Nueva de S. Antรณn

Calle Fralles


Piano terra


Progetto

Spazio pubblico La proposta deve essere una soluzione urbana che potenzi la relazione della nuova edificazione con lo spazio pubblico e le strade esistenti, favorendo le connessioni tra le diverse parti della città . Si crea cosÏ una connessione tra la zona commerciale di Calle Recogidas e la zona residenziale che la circonda. Questa connessione è uno spazio pubblico e pedonale che, come una piazza, sia di passaggio ma allo stesso tempo un luogo dove stare: dove la comunità di questo quartiere possa relazionarsi. Le grandi vetrate che proteggono gli spazi interni (collettivi) che si affacciano sullo spazio pubblico, con le loro trasparenze amplificano lo spazio esterno della piazza, rendendo incerti i limiti tra esterno e interno, pubblico e privato.

A destra, assonometria dei tre livelli dello spazio publico esterno.

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Piazza

Relax

Passaggio


Vista dalla piazza verso Calle Nueva de San Antรณn.

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Vista dalla piazza verso Calle Tejeiro.

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Progetto

Centro culturale La parte di edificio che si affaccia a Calle Tejerio ospita un centro culturale con uno spazio espositivo al pian terreno, una sala conferenze e una biblioteca al terzo piano. Il centro culturale vuole fornire alla comunitĂ di tutto il quartiere spazi dove riunirsi e coltivare interessi comuni.

A destra, assonometria degli spazi del centro culturale.

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Spazio espoitivo, dettagli: patio ed esposizione.

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Vista del centro culturale: spazio espositivo, pian terreno.

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Progetto

Abitazioni Nella parte di edificio che si affaccia su Calle Afán de Rivera, verso la zona residenziale, si sviluppano le abitazioni. Al pian terreno si trovano gli spazi comuni e collettivi, accessibili anche alla comunità, e al secondo e terzo piano gli spazi privati delle abitazioni. Una soluzione architettonica di questo tipo, che combina abitazioni e spazi collettivi, permette di offrire soluzioni più attuali e adeguate alle nuove domande sociali. Lo scopo è infatti quello di fortificare le relazioni tra vicini e favorire la vita di comunità.

A destra, assonometria degli spazi comuni e delle abitazioni.

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Vista di un'abitazione.

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Vista di uno spazio collettivo.

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Progetto

Attività commerciali Scopo del progetto è anche quello di trovare una soluzione integrata con il contesto urbano che sappia ricomporre ed equilibrare un ambito di città molto destrutturato. Calle Recogidas è il fulcro delle attività commerciali nel centro storico ma basta addentrarsi di pochi metri all’interno del quartiere circostante per trovarsi in una realtà completamente diversa, sprovvista di servizi che soddisfino le esigenze dei residenti. Nell'edificio, gli spazi per il commercio sono pensati per piccole attività locali - invece che per grandi catene - che attraverso la tradizione possano ricomporre l'identità del quartiere.

A destra, assonometria degli spazi per le attività commerciali.

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Vista delle attivitĂ commerciali, pian terreno, verso Calle Tejeiro

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Portfolio di Laurea Laurea Triennale in Architettura: Tecniche e Culture del progetto UniversitĂ IUAV di Venezia a.a. 2014 / 2017


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