Maria Stella Lux |Architecture Heritage Landscape | Portfolio 2020

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P O R T F O L I O

-

Maria Stella Lux architecture, heritage & landscape



CONTENUTI Curriculum Vitae

p. 4

Progetti scelti

p. 7

01_ APP’nTown | riconversione di un’ex-area militare 02_ Diffusione densa | rigenerazione urbana, inclusione sociale e identità 03_ Rethink.Reuse | valorizzazione culturale e turistica di un Palazzo Comunale del XV secolo 04_ El artefacto en la natualeza | un padiglione espositivo nel Campus Barilla 05_ August Tales | ripensare il turismo e i luoghi di villeggiatura Progetti di tesi 06_ triLIGHT | a sense-able urban device 07_ Il giardino islamico | dal deserto alla città contemporanea

p. 29


M a ri a S t e l l a L u x 30.09.1995 Nazionalità: italiana Via Cassini 62, TORINO 10129, Italy marylux3@gmail.com +39 3401374593 https://www.linkedin.com/in/mariastellalux/

compete n z e li n g u i sti ch e

p u bbli caz ioni

Italiano Inglese Spagnolo Francese

conference abstract_ Maria Stella Lux (2020), “Garden as Paradise: Islamic garden as a

lingua madre C1 (IELTS 7.5 - 2017) C1 (OLS Erasmus+) A2

paradigm for the rediscovery of the hidden value of residual urban spaces”,in ECLAS Conference 2020 “Stop and Think”, Uppsala, Svezia, posticipata a settembre 2021. conference poster_ Maria Stella Lux (2020), Urban deserts, access to greenery and en-

compete n z e i n f orm a ti ch e SISTEMI OPERATIVI Windows OS X PROGRAMMI / APPLICAZIONI Microsoft Office

vironmental justice: the oasis-paradise as a strategy for punctual urban transformation, in 9th LE:NOTRE Landscape Forum 2020 “Cross-Border Landscape” - full day online event, Bratislava, Slovacchia, 22 Aprile 2020. book contribution_ Elia Lupo, Maria Stella Lux (2017). “Coesistenza Collettività Creatività”.

In Gron S., Primavera A. (a cura di), Riberi 6. Ricerca progettuale per il riuso e il rinnovo di una porzione di tessuto urbano di matrice storica a Torino, Ermes, Ariccia (RM), 2017, pag. 62-63, ISBN 9788869751738.

(PowerPoint, Excel, Word)

CAD AutoCAD Rhinoceros GRAFICA Adobe InDesign Adobe Illustrator Adobe Photoshop ALTRO Sketchup V-Ray Aftereffects Grasshopper 4

appassionata di viaggi, fotografia e botanica

DATI PERSONALI: Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali.


f or m a zi o n e a c c a d em i ca Laurea Magistrale in Architettura per il Restauro e la Valorizzazone del Patrimonio | Politecnico di Torino

110/110 cum laude - tesi: Il giardino islamico. Dal deserto alla città

esperi enz e

2020

contemporanea: l’oasi-paradiso come paradigma per la rigenerazione urbana

Laurea Magistrale in Architettura e Costruzioni

Master Thesis Project_ “triLIGHT: a sense-able urban device | strategy and tools for the creation of the right place”_ con Artemide S.p.A. e Deloitte

Tirocinio_ Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio_ TORINO, marzo/maggio 2019

Politecnico di Milano, MILANO _ ASP double degree program

Workshop “August Tales - Projects for Zakinthos” “The Fourth Industrial Revolution” | promises and pitfalls in blending new and traditional approaches in manufacturing and service sectors_ ASP program Winter School _ con IKEA

Politecnico di Torino - Aristotle University, Salonicco - Università Federico I , Napoli_ ZAKYNTHOS, THESSALONIKI

Atelier di Progetto_ “el artefacto en la naturaleza” ETSAM Universidad Politécnica de Madrid_ PARMA (PR)

2019

E+/EU Erasmus Programme ETSAM Universidad Politécnica de Madrid _ MADRID

Atelier di Progetto_ “il progetto architettonico come strumento di trasformazione urbana”

“Decision Making in Changing Urban Contexts” | a strategic project for Basse di Stura_ ASP program Summer School _ con

Politecnico di Torino - Université Paris-Est Marne-la-Vallée - Ville de Valenton_ VALENTON ( Île-de-France)

CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

Atelier di Progetto_ “restauro, riuso e valorizzazione degli antichi edifici” _ Politecnico di Torino_ CASALGRASSO (CN)

“Design Methods and Processes” | waste management in space stations_ ASP program Spring School _ con THALES

Atelier di Progetto_ “rigenerazione dell’architettura militare dismessa”

ALENIA SPACE

Politecnico di Torino - Università Libera di Bolzano_ APPIANO (BZ)

“Dynamics of Innovation” | disruptive solutions for energy storage_ ASP program Winter School _ con LECLANCHÉ

Workshop “Pro.VaDiS - il progetto per la valorizzazione delle dimore storiche del piemonte” Politecnico di Torino - ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane Casa Lajolo_Piossasco, TORINO

2018

Ammissione nel programma d’eccellenza Alta Scuola Politecnica_ Politecnico di Torino - Politecnico di Milano

Workshop “ScaleUp! - compactness, density, intensity” Workshop “Via Riberi 6 - riuso e conversione di una porzione del t essuto urbano centrale” Politecnico di Torino - DAD / HOLDING 18 s.r.l _TORINO

Q&I_Percorso Giovani Talenti “La qualità dei paesaggi alpini”_ Politecnico di Torino_TORINO Diploma di MATURITÀ CLASSICA Liceo Classico C.Cavour,TORINO

Silvia Gron, Prof. Emanuele Morezzi _ Politecnico di Torino, DAD settembre/febbraio 2017/18

Assistente alla docenza_ Corso di Teoria, Storia e Tecnica del Restauro _ Prof.Emanuele Romeo _ Politecnico di Torino, DAD marzo/luglio 2017

Laurea triennale in Architettura 110/110 cum laude_ Politecnico di torino_TORINO Politecnico di Torino - Università di Napoli Federico II _NAPOLI

Assistente alla docenza_ Atelier Restauro e Progetto _ Prof.ssa

Assistente al servizio di biblioteca_ Biblioteca Centrale di

2017

Architettura, Politecnico di Torino - DAD settembre/febbraio 2016/17

2016

EXPO volunteer - MILANO 2015_ CiEsseVI, EXPO MILANO 2015 settembre 2015

2015 Educatrice gruppi medie e superiori_

2014

Azione Cattolica Italiana settembre 2014 / oggi

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P RO G ET TI SCE LTI

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APP’nTown

riconversione di un’ex-area militare

_01

ATELIER DI RIQUALIFICAZIONE DELLA CITTÀ CONSOLIDATA a.a. 2016-2017 DOCENTI: Paolo Mellano, Daniela Bosia progetto realizzato con Chiara Chionna

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Il progetto per l’ex-area militare Mercanti di Appiano è stato un’occasione di confronto con il tema dell’intervento sul patrimonio edilizio esistente che, nello specifico, risulta privo del carattere aulico o monumentale che solitamente si ritiene meritevole di tutela. L’elemento da tutelare in questo caso è un valore storico e di memoria, a cui bisogna aggiungere un valore intrinseco notevole dato dalla grande estensione e dalla qualità edilizia dei fabbricati. L’obiettivo del progetto è dunque quello di innescare un processo di rigenerazione concretamente realizzabile, puntando ad integrare in modo sinergico diverse componenti: la popolazione locale, i giovani di Appiano e i richiedenti asilo che fino ad oggi hanno trovato qui una sistemazione provvisoria.

Fotografia: interno di uno dei fabbricati dell’ex-area militare Mercanti, Appiano (BZ)


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PP’n Town

BOX-IN

STATO DI FATTO UNIFORMITÀ MONOTONIA IMPERMEABILITÀ CONSERVARE L’analisi dello stato di fatto ha portato ad individuare come elemento di maggior valore la struttura in calcestruzzo armato, che viene mantenuta inalterata e determina la scasione di tutto il progetto. TRASFORMARE L’apertura di passaggi che tagliano i fabbricati consente una fruizione libera dello spazio e fa confluire i flussi di percorrenza nella piazza centrale. INVOLUCRO Mantenendo come elemento fisso la struttura pre-esistente, si prevede di realizzare nuovi involucri per le funzioni previste che vanno ad inserirsi ora all’interno ora all’esterno della maglia strutturale. 10

BOX-OUT


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Diffusione densa

rigenerazione urbana, inclusione sociale e identità

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ATELIER DI PROGETTAZIONE URBANA | a.a. 2017-18 DOCENTI: Silvia Gron, Roberto Albano COLLABORATORI: Niccolò Suraci, Silvia Banfo progetto realizzato con Chiara Chionna, Alice Cappello La Lutece è un’area marginale di Valenton, il comune più povero e con il più alto tasso di disoccupazione dell’ Île-de-France. Alla scarsa qualità degli edifici esistenzi, all’assenza di un disegno urbano e alle difficoltà sociali fa da contrappeso un forte senso di comunità, che si esprime in alcuni punti saldi del quartiere, come il centro sociale. Il progetto di rigenerazione si basa su una strategia, quella della diffusione, che consiste in una metodica operazione di suddivisione e distribuzione sul territorio dei servizi, delle abitazioni e degli spazi collettivi: alla scala micro-urbana i frammenti si ricompongono, intrecciandosi tra loro e producendo spazi a misura duomo. L’intento finale è quello di impostare un processo di rinnovamento radicale che costituisca una risposta alla profonda discrepanza tra i desideri della popolazione e la forma attuale del costruito, ma anche capace 12 di mantenere vivo il senso di comunità già molto forte.

Fotografia: area giochi della Lutece, Valenton.


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LA PREESISTENZA

SELEZIONARE L’analisi delle tipologie edilizie ha permesso di individuare cinque griglie con andamenti diversi. Si è scelto di estendere e ripetere la griglia generata dalla tipologia a torre, che risulta più predisposta all’interazione con lo spazio esterno.

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TRASFORMARE Gli interventi sull’esistente mirano a migliorare la qualità della vita all’interno degli edifici mantenuti, trasformati attraverso una serie di operazioni puntuali.

REPLICARE Il modulo degli edifici a torre costituisce il punto di partenza per l’impostazione di una griglia ortogonale che determina l’impianto dell’area nord.


IL NUOVO

VARIAZIONE La progettazione dell’area sud è regolata dalla medesima griglia dell’area nord, che subisce però una rotazione dopo l’intersezione con Rue de Bazar Linéaire.

FORMA La scelta della conformazione a corte aperta deriva dalla necessità di creare una fascia di mediazione tra la strada scorrimento veloce, Avenue du Champ Saint-Julien, e la parte centrale pubblica della Lutece.

INTEGRAZIONE Lo schema compositivo degli edifici è basato su una griglia di 5x5 m. Il passo della griglia è stato determinato sulla base di moduli identificabili nella preesisenza e per la scelta del sistema costruttivo del telaio in calcestruzzo armato. 15


Rethink | Reuse

valorizzazione culturale e turistica di un Palazzo Comunale del XV secolo

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ATELIER PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONICO | a.a. 2017-18 DOCENTI: Monica Naretto, Paola Palmero, Chiara Aghemo progetto realizzato con Chiara Chionna, Francesca Maineri, Veronica Valepiano Un attento rilievo e l’analisi dei degradi e delle problematiche d’uso hanno posto le basi per l’elaborazione di un progetto di restauro e valorizzazione che ha come obiettivo quello di restituire alla collettività gli spazi del Palazzo Comunale di Casalgrasso: un edificio complesso, frutto di diverse stratificazioni storiche e con diversi elementi di pregio al suo interno, oggi in parte adibito a uffici comunali e in parte in disuso. Il progetto intende mantenere le attuali funzioni, riorganizzandole, e al tempo stesso aggiungere attività e funzioni rivolte al pubblico, inserendo così l’edificio in un percorso di scoper16 ta del territorio.

fotografia: torre del Palazzo Comunale di Casalgrasso


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sap e ri della terra

Dal territorio al Palazzo Comunale... ...un percorso sulle tracce della tradizione

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Consolidamento delle travi principali con applicazione di FRP e inserimento di un massetto isolante radiante

Rlievo degli orizzontamenti

travi in legno a vista valorizzate dai nuovi apparecchi illuminanti

striscia led con fascio luminoso rivolto verso il basso

initura in resina e integrazione delle cementine storiche

Rlievo del terzo piano

laboratorio adulti

laboratorio sociale

esposizioni temporanee e permanenti

laboratorio bambini

Progetto di riuso del terzo piano (attualmente in abbandono) Museo interattivo e laboratori 19


El artefacto en la natualeza un padiglione espositivo nel Campus Barilla

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PROYECTO | a.a. 2017-18 DOCENTI: Javier Maroto, Silvia Canosa, Pedro Feduchi, Carlos Pereda presso ETSAM, Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid Prendendo spunto dal tema di un concorso di idee internazionale indetto dalla Barilla, è stato sviluppato il progetto di un padiglione espositivo e di accoglienza, situato nel campus aziendale di Pedrignano, alla periferia della città di Parma, in cui si affiancano lo stabilimento produttivo, uffici amministrativi e alcune zone di rappresentanza. Un luogo ricco di storia, suburbano, industriale e rurale, circondato da grandi infrastrutture e con la città di Parma visibile all’orizzonte. Il padiglione sorgerà su un campo di semina, all’accesso al campus e in collegamento con l’ex casa di accoglienza della ditta Barilla nella zona di accesso. L’aspetto formale è stato progettato attraverso un processo di astrazione della forma, per arrivare a definire una volumetria che unisce espressività visiva, fun20 zionalità e flessibilità.

“Barilla“, 2009

Julian

Schnabel,


vista assonometrica del padiglione 21


22

Campus Barilla


spazio espositivo per la collezione privata della famiglia Barilla

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August Tales

ripensare il turismo e i luoghi di villeggiatura

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INTERNATIONAL DESIGN WORKSHOP DOCENTI: alberto calderoni; TUTOR: vanna cestarello, giulia la delfa progetto realizzato con Shadi Asgari, Antonino Caridi, Fabrizio Manzi, Lorenzo Palladino, Konstantinos Paloumpis, Emiljan Prenga, Eleni-Maria Toliopoulou L’Hotel Xenia è una struttura alberghiera degli anni ‘50, traccia evidente dell’influenza del Movimento Moderno in Grecia e simbolo tangibile di un turismo di massa che si riversa copiosamente a Zante, e in molte altre località greche, per brevi periodi dell’anno, lasciando gli abitanti dell’isola a fare i conti con l’insostenibilità di questo modello di sfruttamento turistico. Oggi molti degli Xenia sono abbandonati o utilizzati per altri scopi non turistici, ad esempio in quello di Zante si sono insediati uffici pubblici, ma gli spazi sono inadeguati e lo stato complessivo dell’edificio è in grave declino. Tuttavia, esiste un programma di recupero che mira a ripensare queste strutture in linea con la loro funzione originaria. Il progetto sviluppato in questo workshop si inserisce in questa linea strategica e mira a formulare una nuova idea di turismo più sostenibile e lento e a riflettere su un 24 nuovo paradigma di ospitalità.

fotografia: Hotel Xenia, Zante


ieri..

...oggi...

...domani

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La logica del movimento moderno, che pone l’edificio al centro dell’isolato urbano producendo un forte confine tra la città e l’elemento architettonico, viene superata grazie all’inserimento di alcuni nuovi padiglioni sul confine per ricreare una morfologia urbana più simile al contesto urbano esistente. Questi padiglioni ospitano una caffetteria, un ristorante, una piscina e una piccola galleria: funzioni importanti per l’hotel, ma anche gli abitanti di Zante.

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conservazione della facciata, simbolo riconoscibile

una nuova idea di benessere

camere piĂš ampie e organizzazione flessibile dello spazio

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P RO G ET TI DI T E S I

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triLIGHT

a sense-able urban device strategy and tools for the creation of the right place

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ASP MASTER THESIS PROJECT DOCENTI: Luisa Maria Virginia Collina (PoliMi), Venanzio Arquilla (PoliMi), Laura Daglio (PoliMi), Maurizio Vrenna (PoliTo), Pier Paolo Peruccio (PoliTo) PARTNERS: Carlotta de Bevilacqua (Artemide), Laura Pessoni (Artemide), Fabio Zanola (Artemide) Spesso la città contemporanea appare come una casuale sovrapposizione di dinamiche, un groviglio caotico, incapace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Negli ultimi decenni, queste problematiche hanno portato ad un’idea innovativa: una città capace di essere in contatto con i suoi abitanti, producendo positive interazioni sinergiche. Nella futura smart city un uso consapevole e intelligente della luce può giocare un ruolo fondamentale. La luce è la fonte della vita sulla Terra e, nelle città di oggi e di domani, epicentri della vita umana, la luce detiene il potenziale per migliorare la nostra vita, perchè si relazione can diversi problemi urgenti del nostro tempo. Oltre a rispondere alle esigenze pratiche e di sicurezza, la luce può influenzare i ritmi circadiani dell’uomo e delle piante, avere un impatto sul benessere psicologico e sul comportamento sociale, 30 e può svolgere un ruolo chiave nel mantenimento di un ecosistema.

Immagine: triLIGHT

un

modulo


un modulo versatile e intelligente per la realizzazione di infrastrutture capaci di promuovere l’interazione inclusiva, la coscienza ambientale, il senso di appartenenza

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32


ASSEMBLY OF A MODULE 1

assemble the sides of the module

HOW TO USE a square nut with spring

2

pre-wire the module and insert the LED strip on one side

4

insert the PMMA sheet

press and swipe

4

3

apply two neoprene strips on each sides

WHERE to apply the strips

take care not to hit the LED

close the triangle with the corners

repeat the procedure for 9 modules to complete a macro-module ASSEMBLY OF A MACRO-MODULE 1

welding of the supporting structure

2 place nine modules side by side facing downwards 3 add connection plates where there are free corners that are not ďŹ xed with screws 3 ďŹ xes the modules to the support structure

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anti-pullution and self-cleaning layer

LED strip with a dimmerable light

photovoltaic cells polarizing layer light diffuser surface

DAY

environment sensitive

No

facilitĂ di manutenzione e di collegamento alla rete elettrica urbana

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SUNSET

SUNRISE

people sensitive

N I G HT

Yes

No

Yes


contestualizzazione in Piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale di Milano 35


Il giardino islamico

dal deserto alla città contemporanea l’oasi-paradiso comeparadigma per la rigenerazione urbana

_07

TESI DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA PER IL RESTAURO E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO - POLITECNICO DI TORINO RELATORE: Prof. Paolo Cornaglia (DAD Politecnico di Torino) CO-RELATRICE: Prof.ssa Nerantzia Tzortzi (ABC Politecnico di Milano) Perché studiare il giardino islamico? Cosa se ne può trarre concretamente? Il giardino islamico esprime l’essenza di una strategia progettuale sostenibile. In seguito ad un’indagine storica, la stretta correlazione tra i fenomeni della desertificazione e dell’urbanizzazione ha traslato il focus sugli attuali contesti urbani e, sulla base di una duplice analisi sugli spazi residuali della città contemporanea e sulla forma dei giardini islamici storici, sono state ipotizzate alcune soluzioni progettuali, da intendersi come esemplificazioni di spazi verdi urbani sostenibili, che traggono dal giardino islamico una concezione unitaria e sistemica, una visione integrata che ambisce a generare “oasi” vivibili all’interno dello spazio urbanizzato. TESI COMPLETA:

36 https://issuu.com/marylux3/docs/isuu_maria_stella_lux_-_il_giardino_islamico._dal_

Fotografia: giardino murato e quanat nei pressi di Persepoli, Fars, 1976 (Georg Gerster, Paradise lost : Persia from above, a cura di Maryam Sachs, Londra, Phaidon, 2008, pp. 88-91)


«Mondo chiuso, indefinitamente malleabile, il giardino dà corpo al vecchio sogno del microcosmo. Lo si struttura, consciamente, come l’immagine, a scala umana, del Cosmo smisurato, che proprio per la sua immensità è sottratto all’azione diretta degli uomini» Pierre Grimal, L’ arte dei giardini, Salerno, Ripostes, 1993, p.4.

«l’oasi è soprattutto il capolavoro antropico, organismo artificiale sempre precario sotto la pressione di una natura avara, che sopravvive grazie alla complementarietà delle parti e la capacità di auto-rigenerazione» Attilio Petruccioli, Presentazione in Giulia Annalinda Neglia, Tutto è giardino : paradigmi di paesaggi sostenibili tra Mediterraneo e Medioriente, Firenze, Aión, 2018, p. 11.

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Patio de la Alberquilla, Madīnat al-Zahrā’, 950-1010 ca.

XI

Parco della Favara, Palermo, 1112-1154 ca.

INFLUENZE DIRETTE XII Cuba Grande e Cubula, Genoardo Palermo, 1180 ca. Patio de los Leones, Alhambra Granada, 1377 ca.

XIII Patio del Yeso, Alcàzar Siviglia, 1180 ca.

XIV

Patio del Recibo, Palacio de Viana Cordova, metà XVI sec.

XV Moschea, Schloss Hohenheim Stoccarda, 1776

XVI

XVII

XVIII

Serra e torre moresche, Villa Torlonia, Roma, 1832 Giardino Spagnolo della Villa Reale, Marlia, 1924

XIX

Alhambra, Kew Gardens 1761

INFLUENZE INDIRETTE

Parque de Maria Luisa, Siviglia, 1914

XX

Villa Noailles, Hyères, 1927

Hôtel Particulier di J. Rouché, Parigi, 1929 Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 1961

Casa tra gli alberi, Torino, 2013

38

XXI

RIPRESE CONCETTUALI


E OGGI? una risposta concreta per la trasformazione delle città contemporanee in sistemi resilienti e contrastare la desertificazione causata da una cementificazione estensiva

una strategia scalabile e capillare per la rigenerazione di spazi residuali e vuoti urbani, che costituiscono il tessuto connettivo tra gli edifici, il luogo privilegiato per la socialità e l’ambito più immediato per l’applicazione di nuove soluzioni di gestione delle risorse ambientali ed energetiche

39


dallo studio del patio giardino nelle sue espressioni storiche in Andalusia e nel Mediterraneo... 40


TORINO

PARIGI

Italia

BILBAO

BERLINO

Francia

MARSIGLIA

Spagna

Germania

Francia

vista assonometrica degli isolati compresi tra Corso Mediterraneo, Via Caboto, Corso Duca degli Abruzzi e Via Colombo a Torino

vista assonometrica degli isolati compresi tra Quai Voltaire, Rue des Saints-Pères, Rue de l’Université e Rue de Beaune a Parigi

vista assonometrica degli isolati compresi tra Kopernikusstraße, Simon-Dach-Straße, Revaler Str. e Warschauer Str. a Berlino

vista assonometrica degli isolati compresi tra Alameda de Recalde, Henao Kalea, Astarloa Kalea e Don Diego López Haroko Kale Nagusia a Bilbao

vista assonometrica degli isolati compresi tra Rue Saint-Suffren, Rue des Vignerons, Rue Paradis, Rue du Dr Fiolle e Avenue du Prado a Marsiglia

elaborazione dell’autore

elaborazione dell’autore

elaborazione dell’autore

elaborazione dell’autore

elaborazione dell’autore

aperto 28%

altro 30%

costruito 72%

parcheggio 40%

aperto 20%

giardino 30%

altro 90%

costruito 80%

giardino 5% parcheggio 5%

aperto 39%

altro 40%

parcheggio 35%

costruito 61%

giardino 25%

altro 15%

aperto 24%

parcheggio 55%

costruito 76%

giardino 30%

aperto 32%

altro 20%

parcheggio 60%

giardino 20%

costruito 68%

... alla contestualizzazione nei vuoti interni agli isolati urbani

FIGURA 1. AnAlIsI URbAnA La grafica mostra come dalle città selezionate come casi studio — Torino, Parigi, Berlino Bilbao e Marsiglia — siano state estrapolate delle porzioni urbane equivalenti su cui è stata svolta un’analisi degli spazi vuoti interni agli isolati. I grafici riportati mostrano la suddivisione percentuale tra costruito e spazio aperto e le modalità di utilizzo attuale dello spazio aperto.

1. Rue de Verneuil 9 c.Francia analisi Parigi,

4. Kopernikusstraße 8 Berlino, Germania

Per indagare la dimensione e la conformazione di tali spazi, sono stati analizzati cinque ambiti urbani situati in città europee diverse per posizione geografica e tradizione urbanistica. I casi selezionati sono Torino, Parigi, Berlino, Bilbao e Marsiglia, che proprio per la loro diversità possono essere ritenuti rappresentativi, anche se certamente non esaustivi, della varietà di forme e strutture urbane presenti in Europa. In ciascuna città è stata isolata una porzione urbana di circa 250x250 m, situata in un’area centrale o semi-centrale. L’analisi svolta evidenzia come la maggior parte degli spazi interni degli isolati sia destinata a parcheggio o non 2. Quaiutilizzata, Voltaire 5 mentre solo una minima parte è dedicata a verde e giardini. Si nota anche l’estrema 5. frammentazione Via G. da Verazzanodi32-34 Parigi, Francia Torino,metri Italiaquadri questi spazi, che riflette la lottizzazione catastale, e la variabilità delle dimensioni che vanno dai pochi

dei cavedi fino ad oltre mille metri quadri degli interni più ampi.

3. Via Alameda de Recalde 25-7 Bilbao, Spagna

6. Rue Louis Maurel 11, Marsiglia, Francia

41


B

Quai Voltaire 5 Parigi, Francia

173 m2 A

Rue de Verneuil 9 Parigi, Francia

90 m2

15

0

10

m

0

10

5

Giovanni da Verazzano 32-34 ino, Italia 5

1. 90

10

23 m2

5

5

m

m2

0

m

2. 173

0

m2 A

Rue Louis Maurel 11, Marsiglia, Francia

72 m2

0

0

m

10

5

5

10

5 m

5.

42

223 m2

15 m

0

6. 72

m2

m


6 PROPOSTE per 6 SPAZI

m

25 20

0

“oasi-paradiso” nello spazio urbano: alla base di ogni proposta c’è l’intenzione di riconsegnare gli spazi interni di pertinenza degli edifici agli abitanti, di produrre una riqualificazione estetica di Kopernikusstraße 8 Cattualmente luoghi privi di una Berlino, funzione e di qualsiasiGermania cura, di riconnetterli con il tessuto 1003siamdal2 urbano circostante punto di vista della fruizione sia per quanto riguarda il consumo di risorse idriche, attraverso la generazione di microcicli chiusi e il miglioramento locale della permeabilità del suolo.

15

5

10

10

3. 342

m2

5 15 m

5

10

0

5

10 15 m

m2

15

20

4. 1003

0

10

5

25

30

5 35 m

0

43


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