Š 2004 Alessio Roberti Editore
PNL per comunicare in pubblico MASSIMIZZARE L’EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE IN PUBBLICO CON LA PNL
Tad James David Shephard
© 2004 Alessio Roberti Editore
3
LO STATO DEL TRAINER Lo stato del trainer, o del relatore, è fondamentale per ciò che vi apprestate a fare. È lo stato nel quale è necessario entrare appena si compare davanti a un pubblico all’inizio di un’attività di formazione o di comunicazione di qualsiasi genere. Quando entri nello stato del trainer, diventi rilassato, disponibile, consapevole di tutto ciò che sta accadendo attorno a te e capace di reagire prontamente a tutto quello che avverrà. Adattato dal testo dello Yoga Sutra di Patanjali – 600 d.C. 1. Yama 2. Niyama
}
Essere certi che non ci sia null’altro di cui preoccuparsi nella propria vita.
3. Asanam
Assumere una fisiologia stabile e mettersi a proprio agio, seduti se si preferisce.
4. Pranayam
Controllare il respiro – calmare il respiro.
5. Pratyahara
Distogliere l’attenzione per un momento e portarla dentro di sé.
6. Dharana
Focalizzare l’attenzione su un singolo punto – prendere un punto di riferimento.
7. Dhyana
Lasciare che la propria consapevolezza si espanda.
8. Samadhi
Diventare una cosa sola (con la stanza).
Figura 7.1 – Lo stato del trainer.
Gli otto passi nella Figura 7.1 sono stati riadattati dagli scritti, risalenti a 1400 anni fa, chiamati Yoga Sutra di Patanjali. I termini di sinistra sono trascrizioni degli originali in sanscrito. Sulla destra ci sono delle brevi interpretazioni, adattate a un contesto in cui si svolgano attività di forma-
© 2004 Alessio Roberti Editore
4
zione e di comunicazione in pubblico. Esaminiamo ogni singolo passo: 1. e 2. Quando ti presenti di fronte a un pubblico, non importa cosa stia accadendo fuori, non importa cosa sia accaduto prima; quando fai il Yama e il Niyama, libera la mente da qualsiasi cosa. L’unica cosa a cui devi pensare è quello che stai facendo qui e ora, davanti a questo pubblico. 3. Asanam significa assumere una condizione adeguata da un punto di vista della postura. Forse pensi che sentirsi a proprio agio dal punto di vista della postura significhi stare distesi di fronte alla tv o sulla sdraio in spiaggia, ma qui si intende qualcosa di diverso. Il breve percorso che segue ti insegnerà il modo per assumere, da un punto di vista posturale, una condizione corretta ed equilibrata mentre parli in pubblico. Mettiti in piedi bilanciato, dritto e simmetrico, con il baricentro del tuo corpo proiettato sopra i talloni. Per farlo con più facilità, immagina di essere su una bilancia, con un piede su ciascun piatto. Quando sei bilanciato, i piatti avranno entrambi lo stesso peso – la metà del tuo peso. Se sei sbilanciato, un piatto segnerà un peso superiore all’altro. Ora immagina che il tuo corpo sia fatto di tanti cilindri, che rappresentano la parte ossea del tuo corpo: cranio, torace, bacino, gambe e braccia. Questi cilindri sono connessi tra loro da articolazioni flessibili. Immagina di essere una marionetta, sorretta da una fune che esce dalla sommità della tua testa. Quando questa fune viene tirata, la tua spina dorsale si allunga, le altre parti del tuo corpo si allineano in modo naturale e tu rimani completamente appeso alla fune, sciolto e simmetrico, © 2004 Alessio Roberti Editore
5
bilanciato nella parte anteriore e in quella posteriore. Le tue braccia cadono naturalmente lungo i fianchi. Se sei nervoso, qualsiasi tipo di tensione si manifesta nelle braccia e nelle mani e allora, o si incrociano le mani davanti al corpo nella posizione della “foglia di fico”, o si annodano dietro la schiena nella posizione del “Principe Carlo” o della “foglia di fico al contrario”. Essere a proprio agio da un punto di vista fisiologico significa eliminare queste tensioni e lasciare che le braccia e le mani pendano rilassate lungo il corpo.
4. Pranayam significa tenere il respiro sotto controllo. In genere, quando le persone cominciano a parlare in pubblico fanno un respiro profondo… e lo trattengono. In questo modo, difficilmente si riesce a raggiungere lo stato ideale per comunicare in pubblico. Certo non puoi fare a meno di respirare. Devi, però, tenere sotto controllo il tuo il respiro e puoi farlo se inspiri con il naso… ed espiri lentamente con la bocca. Ora, fai qualche ciclo di respirazione seguendo queste indicazioni: • Fai un respiro profondo inspirando con il naso. • Poi espira lentamente con la bocca. • Ripeti. Ora riprendi a respirare normalmente. In questo modo, portando il respiro sotto il controllo della tua mente conscia, otterrai un effetto calmante. 5. Pratyahara significa distogliere per un attimo l’attenzione dal pubblico e portarla interiormente, concentrandoti completamente dentro di te.
© 2004 Alessio Roberti Editore
6
6. Dharana significa concentrarsi su una cosa. Quindi, trova un punto in fondo alla stanza che puoi guardare con facilità e focalizza tutta la tua attenzione su quel punto. 7. Dhyana significa espandere la tua consapevolezza. Guarda il punto che hai preso come riferimento ed espandi la tua consapevolezza, proprio come hai fatto nell’esercizio 3. Quando sei di fronte al pubblico, espandi la tua consapevolezza fino ad abbracciare i quattro angoli della stanza: i due angoli di fronte a te e i due angoli dietro di te. Così, anche fissando il punto, puoi essere consapevole di tutto ciò che avviene nella stanza, compresi tutti i movimenti dei tuoi ascoltatori. 8. Samadhi significa avere la sensazione di essere tutt’uno con la stanza. È come se i confini tra te e il pubblico sparissero. In quel momento sarai in grado di avvertire qualsiasi cosa stia accadendo sia in te che in ognuno dei presenti; questo vuol dire che sei disponibile a ricevere il feedback, grazie al quale puoi capire come stanno andando le cose.
ESERCIZIO 4: COME ENTRARE NELLO STATO DEL TRAINER Immagina di stare davanti al pubblico, prendi la posizione che assumeresti in questa situazione e chiedi a qualcuno di leggerti le istruzioni per poter entrare nello stato del trainer: Scaccia dalla tua mente qualsiasi altro pensiero, in modo da essere totalmente presente e consapevole di ciò che sta accadendo qui e ora. Ora mettiti a tuo agio da un punto di vista della postura. Forse sarà necessario fare qualche piccolo movimento © 2004 Alessio Roberti Editore
7
da un piede all’altro, da destra a sinistra, o un po’ in avanti e un po’ indietro, per riuscire a trovare il punto in cui i piatti della bilancia si equilibrano… Allungati un po’ stiracchiandoti verso l’alto, in modo da essere perfettamente equilibrato, disteso, fisicamente a tuo agio, con le braccia rilassate lungo i fianchi… Tieni sotto controllo il respiro: quindi inspira profondamente con il naso… espira con la bocca… e poi continua a respirare in modo naturale. E ora, entra per un istante dentro di te. Porta tutta la tua attenzione all’interno e concentra dentro di te la tua consapevolezza… Ora riporta la tua attenzione fuori, nella stanza, e focalizzala su un punto della parete in fondo. Dirigi su di esso tutta la tua attenzione, concentrati su quel punto. E, continuando a guardare il punto, espandi la tua consapevolezza fino a estenderla all’intera stanza, in modo da acquisire consapevolezza di tutto ciò che si trova nella stanza e di tutti i presenti, anche se continui a guardare il punto… Continua ad espandere la tua consapevolezza ed estendila fino agli angoli più lontani della stanza… portala lungo i lati… portala dietro di te, tutt’intorno. Mentre continui a fissare il punto, la tua consapevolezza ha raggiunto i quattro angoli della stanza e sei pienamente consapevole di tutte le cose e di tutte le persone che si trovano nella stanza. E osserva che mentre sei in questo stato, ogni piccolo movimento del pubblico sembra scontato o persino esagerato. E mentre fai così, lascia che cresca la sensazione di essere una cosa sola con le persone che hai di fronte. E mentre ti senti una cosa sola, ora abbassa lo sguardo e guarda il pubblico. Comincia a sperimentare, mantenendo il contatto con qualcuno nel gruppo attraverso lo sguardo, sempre restando in visione periferica. Anche se guardi qualcuno in particolare, la tua consapevolezza continua a essere nell’intera stanza.
© 2004 Alessio Roberti Editore
8
E osserva quanta consapevolezza in più hai ora di tutto quello che accade nella stanza… in visione periferica… in questo stato del trainer.
Lo stato del trainer ti rende pienamente presente, calmo e bilanciato interiormente, pronto a tutto. In altre parole, ti permette di parlare in pubblico e fare formazione in modo perfetto. Se è arrivato il momento in cui devi parlare davanti a un pubblico e sei in preda alla paura e al nervosismo, eseguendo tutte le fasi dell’esercizio, entrerai nello stato del trainer, e quelle sensazioni spariranno. Nello stato del trainer non puoi provare nulla di negativo. Altrimenti significa che non ci sei entrato veramente, e allora c’è ancora qualche passo che devi fare. Qualcuno, mettendo in atto l’ultimo passo, che invita a diventare una cosa sola con la stanza, ha sperimentato la sensazione di non essere più completamente presente nel luogo dove si trovava, quasi come se fosse scomparso. Va bene. All’inizio della nostra attività di comunicatori e di formatori non abbiamo fatto tutto in modo impeccabile, perché non avevamo ancora sviluppato alcune capacità. Se nello stato del trainer la tua mente conscia scompare, va bene: operare in modo inconscio ti permette di aggirare quella parte di te che potrebbe ostacolarti e di comunicare in pubblico magicamente.
Fisiologia dell’Appianatore Alcune persone, quando si mettono in piedi davanti al pubblico, preferiscono non assumere la posizione di perfetto equilibrio sui due piedi. Cambiare la tua naturale postura per assumere quella di un perfetto bilanciamento può risultare scomodo all’inizio, ma solo perché manca © 2004 Alessio Roberti Editore
9
l’abitudine. Anche essere più flessibili e usare diverse posizioni fa parte dell’apprendimento. Forse non è il tuo modo abituale di proporti al pubblico, ma vale veramente la pena imparare a comunicare da questa posizione bilanciata, poiché da essa arriva al pubblico un determinato messaggio. Con la nostra fisiologia noi comunichiamo continuamente. È importante che tu conosca qual è il messaggio non verbale che stai inviando al tuo pubblico. Una posizione sbilanciata, asimmetrica, angolare o accasciata, potrebbe non accordarsi con le parole che dici. (Per maggiori dettagli, v. il Capitolo 13.)
Figura 7.2
Questa posizione simmetrica, bilanciata è chiamata fisiologia dell’Appianatore (Figura 7.2). Comunica forza e stabilità, un approccio deciso: “Le cose stanno così. Questi sono i fatti”. Rimanendo in questa posizione bilanciata, porta entrambe le mani, con il palmo rivolto verso il basso, dal petto all’altezza dei fianchi lungo la linea mediana del corpo e muovile lentamente verso l’esterno, da entrambi i lati. © 2004 Alessio Roberti Editore
10
Ferma il movimento delle mani all’altezza della vita, come se le avessi appoggiate saldamente sulla roccia. Assumi questa posizione se vuoi trasmettere il tuo messaggio e fare in modo che il pubblico lo assimili. Ti spiegheremo altre cose su questo argomento nel Capitolo 13. Molti degli esercizi preliminari che farai lavorando alla tua formazione con questo libro, vanno eseguiti in silenzio, perché, dopo aver imparato a sentirti bene con te stesso, potrai entrare nello stato più adatto per parlare in pubblico e fare formazione. Al pubblico sembra che tu stia semplicemente lì in piedi per un minuto o che stia lì senza far nulla, ma dentro di te stai compiendo, uno dopo l’altro, i passi necessari per assumere una totale consapevolezza della situazione.
© 2004 Alessio Roberti Editore
IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FORMAZIONE IN PNL E COACHING IN ITALIA
Cosa differenzia le persone che ottengono risultati da quelle che sono intrappolate nell’insoddisfazione? Come fanno alcune persone a capire gli altri e a farsi capire con sorprendente efficacia? Qual è la differenza che fa la differenza? Dalla fine degli anni Settanta la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) cerca le risposte a queste domande. La metodologia utilizzata è chiamata modeling (modellamento) e consiste nell’analizzare come pensano e agiscono le persone che ottengono risultati eccellenti. Questo processo ha permesso di individuare molti dei loro “fattori di successo” e di condividere con altri le loro modalità di pensiero e azione, facendo così diventare le strategie più efficaci patrimonio comune. La PNL agisce in perfetta sintonia con il Coaching, che può essere definito come il processo attraverso il quale le persone sono stimolate a liberare il proprio potenziale e a massimizzare le loro prestazioni. Volto a sviluppare consapevolezza, fiducia e senso di responsabilità in noi stessi e negli altri, il Coaching rappresenta una professione, una cultura e un modello di relazione all’interno del quale il rivoluzionario approccio della PNL ricopre un ruolo insostituibile.
© 2004 Alessio Roberti Editore
NLP ITALY COACHING SCHOOL è il punto di riferimento per la formazione e la ricerca in PNL e Coaching in Italia. È stata la prima scuola per Coach riconosciuta dalla SOCIETY OF NLP, l’ente internazionale fondato da Richard Bandler e John Grinder allo scopo di esercitare un rigoroso controllo sulla formazione in Programmazione Neuro-Linguistica, e annovera tra i suoi docenti Richard Bandler, John La Valle, Alessio Roberti, Owen Fitzpatrick e Antonella Rizzuto. La sua offerta formativa è organizzata in 6 percorsi professionali, con lo scopo di garantire a ogni partecipante il pieno raggiungimento di tutte le competenze fondamentali di PNL e Coaching. Ogni iscritto alla NLP ITALY COACHING SCHOOL è seguito da un consulente personale e ogni percorso è certificato da un attestato rilasciato dalla scuola e dalla SOCIETY OF NLP.
Per informazioni: NLP ITALY Coaching School www.pnl.info Numero Verde: 800.234.616
© 2004 Alessio Roberti Editore