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Implementazione dei servizi a valore aggiunto

Implementazione dei servizi a valore aggiunto

Infine, è stato chiesto ai partecipanti se il servizio a valore aggiunto fosse attualmente implementato e in caso di risposta negativa di indicarne i motivi principali.

Figura 18 Servizi tutt’oggi implementati.

Come è possibile vedere dalla figura 18, la maggior parte ha affermato che tali servizi sono attualmente presenti nella struttura di riferimento e solo in 6 (il 13%) hanno risposto negativamente. Le cause principali cui è legata l’assenza di tali servizi sono riportate in figura 19.

Figura 19 Motivazioni del mancato utilizzo/implementazione.

Conclusioni

L’analisi condotta, seppur con i limiti legati alla numerosità campionaria, consente di fornire alcune riflessioni sullo stato dell’arte della diffusione dei servizi a valore aggiunto nel contesto italiano. In primo luogo, si riscontra una forte concordanza tra gli intervistati in merito alla definizione e alla categorizzazione di detti servizi. Tale consenso, trasversale rispetto alle diverse categorie di soggetti intervistati, può senza alcun dubbio essere considerato un punto di partenza per lo sviluppo e il riconoscimento di questi servizi nel nostro contesto. Tuttavia, questa consapevolezza non è altresì accompagnata da una capillare diffusione: sembrerebbe che la diffusione nel nostro paese sia ancora piuttosto sporadica, legata a singole iniziative circoscritte a specifici contesti organizzativi. A riprova di ciò, si segnala la difficoltà legata alla diffusione della survey stessa. Per quanto riguarda la tipologia di servizio a valore aggiunto, non è possibile identificarne una maggiormente diffusa, ma al contrario, si riscontra una molteplicità di servizi con diversi beneficiari, diverse fonti di finanziamento e soprattutto diverse finalità. Come prevedibile, la maggior parte di questi servizi è comunque rivolta ai fruitori dei farmaci e/o delle tecnologie a cui questi servizi sono legati, i pazienti, e ai professionisti coinvolti. L’attuale utilizzo dei servizi a valore aggiunto appare solo parzialmente appropriato poiché in parte integrativo dell’aspetto organizzativo. Come mostrato, infatti, nella sezione relativa agli ambiti di

applicazione, la maggioranza di servizi indentificati non è riferibile ad una singola area terapeutica o patologia bensì si riferisce a iniziative trasversali alle aree terapeutiche e volte a risolvere potenziale criticità organizzative degli erogatori di prestazioni sanitarie (es. sportello elimina code, creazione di ambulatori dedicati). Infine, per quanto riguarda i benefici attesi appena quattro tipologie di benefici coprono il 50% del totale dei benefici indicati: si tratta di disease management, aderenza alla terapia, patient empowerment e miglioramento degli aspetti organizzativi e dei processi Sebbene si tratti di benefici assolutamente rilevanti sia per il miglioramento dello stato di salute del singolo che per la sostenibilità del sistema sanitario, si ritiene interessante segnalare la scarsa presenza di servizi potenzialmente rilevanti in ottica futura, si pensi a titolo esemplificativo alla generazione di big data e real world evidence.

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