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2002 Performance
MORìA
da Volpone, or the Fox di Ben Jonson, e Dialoghi dei morti di Luciano di Samosata 15, 16 giugno 2002, Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, Bologna, Adattamento e regia di Massimiliano Briarava Cossati con Laura Alessandrino, Marco Azzani, Andrea Bettaglio, Massimiliano Briarava Cossati, Marta Caja, Erminia Congiu, Emanuela De Marco, Fabio Irrera, Giacomo Mannironi, Mauro Murgano, Sara Panazza, Marco Picello, Mirko Pizzigallo, Stefania Prandi Canzoni originali di Nicoletta Zuccheri / Consulente alle coreografie Maelia Carera / Costumi Eleonora Loprete / Assistenti Cristiano Maugeri, Michele Maurizi, Eva Petralia, Fabrizio Salerno, Anna Carminati / Sound design Tommaso Arosio Piano di calpestio con proiezioni opere di Francis Bacon
Torquato Accetto, nel suo famoso saggio Della dissimulazione onesta, la rappresenta come un velo, che copre un oggetto o un soggetto, lasciando tutto il resto chiaro e visibile, mentre la simulazione è rappresentata come una nebbia, che tutto ricopre, così che sia impossibile riconoscere i limiti dell’ipocrisia. Su questo palco la viziosa Venezia diviene un bagno turco, tutto vapori e angoli bui, le gondole sono vasche da bagno a rotelle, e una vasca è anche la barcaccia di Caronte, che trasporta tutti gli “hypocrites” in scena, dove sono ora nudi di fronte ai loro giudici, il pubblico, alle porte dell’aldilà. Qui gli attori ripetono le loro vicende, come acrobati sulla corda tra simulazione e dissimulazione, affinchè si decida qual è, per ognuno di loro, il girone più appropriato. E Mosca, il traditore di tutti quei traditori, via dritto nella bocca di Lucifero.
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