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DIPARTIMENTI: > Dipinti antichi > Mobili ed arredi > Dipinti del XIX e XX sec. > Scultura > Arte Decorativa del XX sec. > Ceramiche e Vetri
FOTO\Photography Ph. Stefano Ghelfi - DigitalMedia100.net GRAFICA\Graphic Design Gloria Mangolini
Glauco Casagrande info@gregorysaste.it gcasagrande@gregorysaste.it 2
GREGORY’S CASA D’ASTE All’ombra delle due torri, simbolo di Bologna, una delle città più belle d’italia, culla di alcuni tra i più grandi artisti italiani, nasce la Gregory’s Casa d’Aste. Glauco Casagrande dalla giovane età di 19 anni, grazie all’intuizione del padre, inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’antiquariato rivolgendo il suo interesse da prima per il mobile antico e poi con gli anni per la pittura antica, la scultura e la pittura del’800 e del ‘900. Dopo aver raccolto soddisfazioni dal suo lavoro di antiquario gallerista vuole continuare e alimentare l’amore per questo lavoro ricercando nuovi stimoli, con il sostegno di sua moglie, nasce l’idea della casa d’aste con l’auspicio e il desiderio di fare diventare la Gregory’s luogo d’incontro e aggregazione per i collezionisti e gli amanti dell’arte. 3
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ASTA n.1 Giovedì 12 dicembre 2013 DIPINTI ANTICHI E ANTIQUARIATO Prima Tornata: ore 10 Lotti 1 - 91 Giovedì 12 dicembre 2013 DIPINTI E SCULTURE DEL XIX E XX SEC Seconda Tornata: ore 16 Lotti 150 - 232
ESPOSIZIONE BOLOGNA dal Lunedì 2 a Mercoledì11 Dicembre 2013 dalle ore 10,00 alle ore 19,00 Strada Maggiore 14/a-b 40125 Bologna Tel. +39 051 296.09.45 info@gregoriysaste.it - www.gregoriysaste.it
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Giovedì 12 dicembre 2013 DIPINTI ANTICHI E ANTIQUARIATO Prima Tornata: ore 10 Lotti 1 - 91
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LOTTO 2 Scatola in papier-mache laccata e dipinta con fiori, XVIII sec., h 3,5x10 cm.
€ 50 - € 80
LOTTO 1 Coppia di candelieri in bronzo dorato e brunito, Francia fine XIX sec., fusto a putto con tre braccia su colonna scanalata, h 39 cm.
€ 250 - € 350 11
LOTTO 3 Vaso in porcellana policroma, Sèvres XIX sec. decoro con paesaggio e scena galante, h 45 cm.
€ 300 - € 400
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LOTTO 4 Dipinto olio su marmo “Ritratto di Gentiluomo”, fine XIX sec., 14x11cm.
€ 180 - € 230
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LOTTO 5 Piatto in maiolica bianca con tesa sagomata decorata in blu a motivi floreali, Faenza XVIII sec., Diam. 36 cm.
€ 250 - € 300 16
LOTTO 6 Piatto in maiolica bianca con tesa sagomata e decorata in blu a motivi floreali, Faenza XVIII sec., Diam 41 cm.
€ 350 - € 400 17
LOTTO 7 Dipinto su vetro “Gentiluomo che scrive”, XIX sec., 22x14 cm.
€ 200 - € 300
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LOTTO 8 Alberello in maiolica decorata in blu, XVIII sec.,(sbeccature), h 21,5 cm.
€ 150 - € 250
LOTTO 9 Alberello in maiolica decorata in blu “Vng. Di Contessa”, XVIII sec.,(sbeccature), h 20,5 cm. 8
€ 150 - € 250
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LOTTO 10 Scuola Bolognese del XVIII sec., Dipinto olio su rame “Santa Teresa in estasi con angeli”, 24x19,5 cm.
€ 250 - € 350
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LOTTO 11 Coppia di vasi in porcellana decorati in blu e oro con pitture floreali policrome, manici a guisa di foglie dorate, Vecchia Parigi XIX sec., h 32 cm.
â‚Ź 300 - â‚Ź 400
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LOTTO 12 Specchiera in legno intagliato e dorato a volute fogliacee, Bologna XVIII sec., (specchio non coevo), h 95x67 cm.
â‚Ź 1.400 - â‚Ź 1.800
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LOTTO 13 Fiasca in maiolica decorata in blu Acq.di Maggiorana, XVIII sec., h 23,5 cm.(sbeccature).
€ 250 - € 350
LOTTO 14 Fiasca in maiolica decorata in blu a righe, XVIII sec., h 22 cm. (sbeccature). 13
€ 250 - € 350
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LOTTO 15 Coppia di candelabri in bronzo dorato a tre luci, XIX sec., h 27 cm.
€ 200 - € 300
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LOTTO 16 Scatola in legno laccata e decorata, Piemonte XVIII sec., 15,5x30x22 cm. (cadute nella laccatura)
€ 600 - € 800
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LOTTO 17 Dipinto olio su carta “Nudo Maschile seduto”, inizio XVIII sec., 40x27 cm.
€ 400 - € 500
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LOTTO 18 Dipinto olio su carta “Nudo Maschile”, inizio XVIII sec., 39x27 cm
€ 400 - € 500
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LOTTO 19 Scatola in legno laccata e decorata a cineserie, Piemonte XVIII sec., 11x29x21 cm. (piccole cadute nella laccatura)
€ 600 - € 800
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LOTTO 20 Scatola porta parruccha in papier paint decorata ad arte povera, Venezia XVIII sec., 16x18 cm.
â‚Ź 800 - â‚Ź 1.000 35
LOTTO 21 Artista della fine del XVIII sec. “Veduta di Venezia” tempera su tela, 43x56,5 cm (cornice antica)
€ 800 - €1.000
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LOTTO 22 Artista della fine del XVIII sec. “Veduta di Venezia” tempera su tela, 43x56,5 cm (cornice antica)
€ 800 - €1.000
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LOTTO 23 Artista della fine del XVIII sec. “Veduta di Venezia” tempera su tela, 43x56,5 cm. (cornice antica)
€ 800 - €1.000
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LOTTO 24 Artista della fine del XVIII sec. “Veduta di Venezia” tempera su tela, 43x56,5 cm. (cornice antica)
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 25 Console in legno di noce, piano di forma sagomata, fascia decorata da fregi intagliati, tre gambe a rocchetto riunite da traverse tornite, Emilia fine XVII sec.,80x113x57cm.
€ 800 - € 1.200
LOTTO 26 Piccolo mobile in legno di noce, mosso sul fronte e sui fianchi, piano sollevabile,due antine, gambe mosse, grembiulina centinata, Emilia XVIII sec. 77,5x60x50,5 cm
€ 600 - € 800
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LOTTO 27 Piccola angoliera in noce ad un’anta, gambe troncopiramidali, Emilia fineXVIII\ inizioXIX sec. 83x58,5x41,5 cm. (restauri)
€ 250 - € 350
LOTTO 28 Comodino a cilindro in noce ad un’anta, base quadrangolare con cassetto, 90x40x40 diam. 34,XIX sec.
€ 300 - € 400
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LOTTO 29 Scuola lombarda XVIII sec., Natura morta di fiori in vaso poggiante su drappo damascato blu su piano di pietra, olio su tela, 72x92 cm.
â‚Ź 3.500 - â‚Ź 4.000
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LOTTO 30 Scuola lombarda XVIII sec., Natura morta di fiori in vaso poggiante su drappo damascato rosso su piano di pietra,olio su tela, 72x92 cm.
â‚Ź 3.500 - â‚Ź 4.000
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LOTTO 31 Scuola lombarda XVIII sec., Natura morta di fiori in vaso poggiante su drappo damascato blu su piano di pietra, olio su tela, 72x92 cm.
â‚Ź 3.500 - â‚Ź 4.000
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LOTTO 32 Scuola lombarda XVIII sec., Natura morta di fiori in vaso poggiante su drappo damascato blu su piano di pietra, olio su tela, 72x92 cm.
â‚Ź 3.500 - â‚Ź 4.000
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LOTTO 33 Psiche in legno di noce con colonne laterali e con capitelli in legno intagliato e dorato, specchio basculante, piedi arcuati poggianti su base sagomata, Emilia prima metà del XIX sec., h 175x94,5 cm. (mancanze)
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 34 Scuola Bolognese della fine XVII\inizio XVIII sec., dipinto olio su tela “San Giovanni Battista”, 33,5x51 cm.
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 35 Dipinto olio su rame “Putti in circolo”, datato in basso al centro 1580, 19,5x17 cm
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 36 Pittore del XIX sec, dipinto olio su tela “Ritratto di cagnolino”, 40x32 cm.
€ 500 - € 600
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LOTTO 37 Pittore della seconda metà del XIX sec., “Veduta di borgo antico con figure”, dipinto a olio su zinco, 26x36 cm.
€ 200 - € 300
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LOTTO 38 Pittore della seconda metà del XIX sec., “Veduta portuale con rovine” dipinto a olio su zinco, 26x36 cm.
€ 200 - € 300
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LOTTO 39 Testa classica in scagliola, fine XIX sec. h 40 cm.
€ 250 - € 350
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LOTTO 40 Coppia di candelabri in bronzo dorato a sette luci, XIX sec. h 74 cm.
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 41 Tavolino circolare in legno di noce con cassetto, piede centrale a bottiglia rovesciato su base quadrangolare, Emilia XIX sec. , 77,5x63 cm.
â‚Ź 700 - â‚Ź 1.000
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LOTTO 42 Giovanni Rivalta (1756-1853) attribuito a Natura morta con Cagnolino, cesta di frutta, aragosta, ostriche, olio su tela, 58,5x80 cm.
â‚Ź 8.000 - â‚Ź 10.000
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LOTTO 43 Giovanni Rivalta (1756-1853) attribuito a Natura morta con Gatto, pesci, ostriche, ortaggi, vasellame, olio su tela, 58,5x80 cm.
â‚Ź 8.000 - â‚Ź 10.000
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LOTTO 44 Coppia di poltrone in legno di noce, gambe a sciabola, schienale e sedile imbottito, Emilia periodo Direttorio, 87x54,5x52 cm.
â‚Ź 700 - â‚Ź 1.000 65
LOTTO 45 Divano in legno di noce, gambe a sciabola, schienale e seduta imbottiti, Emilia periodo Direttorio, 144x56 cm
â‚Ź 700 - â‚Ź 800 66
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LOTTO 46 Scuola Emiliana del XVIII sec., “Paesaggio fluviale con rovine e personaggi”, tempera su tela, 110x111 cm.
€ 2.500 - € 3.500
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LOTTO 47 Coppia di candelabri a cinque luci in vetro colorato, base a tre gambe, Murano XIX sec., 79x32 cm. â‚Ź 2.500 - â‚Ź 3.000 71
LOTTO 48 Testa di Cherubino,antica scultura in marmo, 15x13 cm.
€ 150 - € 200
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LOTTO 49 Calamaio in bronzo dorato con testa di ariete poggiante su base circolare in marmo bianco, XIX sec., 15x20,5 cm.
â‚Ź 250 - â‚Ź 350
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LOTTO 50 Tavolo circolare in legno intagliato e dorato con piano intarsiato con marmi policromi e gambe a volute riunite da traverse, Firenze XIX sec., 80x73 cm.
â‚Ź 10.000 - â‚Ź 12.000
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LOTTO 51 Quattro sculture in gesso policrome “I quattro Continenti”, XIX sec., h 40 cm. (mancanze e cadute nella policromia).
€ 800 - € 1.000 77
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LOTTO 52 Scultura in terracotta patinata finto marmo, “Nudo di donna distesa”, inizio del XIX sec., 25x53x18 cm.
€ 700 - € 800
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LOTTO 53 Console con specchiera in piuma di mogano con guarnizioni in bronzo dorato e fregi dorati, Nord Italia XIX sec. 224x84x42 cm.
â‚Ź 1.200 - â‚Ź 1.500
80
LOTTO 54 Coppia di mensole in legno intagliato e dorato, XIX sec., 33x29x18 cm.
â‚Ź 300 - â‚Ź 400
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LOTTO 55 Scultura da presepe in terracotta policroma “Madre con bimbo”, XVIII sec., h 24 cm (rotture).
€ 350 - € 400 LOTTO 56 Scultura in terracotta policroma “Santo”, XIX sec., h 26 cm (rotture e mancanze).
€ 250 - € 300 82
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LOTTO 57 Coppia di piccole credenze lastronate in noce e radica di noce a due ante, piedi a sciabola, all’interno piccoli tiretti, Emilia periodo Direttorio, 90x70,5x37 cm.
€ 1.500 - € 2.000
LOTTO 58 Scuola Italiana XVII sec., “ S.Antonio da Padova che guarisce infermo”, dipinto olio su tela, 203x165 cm
€ 3.000 - € 3.500
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LOT TO 59 Coppia di poltrone in legno intagliato e dorato, intagli con profili e rosette a medaglione,schienali e sedili imbottiti, gambe scanalate, XVIII sec. Periodo Luigi XVI, 104x57x45,5 cm. (consunzioni nella doratura)
â‚Ź 1.300 - â‚Ź 1.500 86
LOTTO 60 Calamaio in legno laccato verde, sagomato con guarnizioni in bronzo dorato, Napoleone III XIX sec. 14x26x22 cm (mancanze).
â‚Ź 150 - â‚Ź 200
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LOTTO 61 Scuola Fiamminga del XVII sec., “Ecce Homo con figure” olio su tavola, 113x93 cm.
€ 8.000 - € 10.000 88
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LOTTO 62 Tavolino in noce intarsiato in legno d’acero a motivi ornamentali sul piano e sulla base,cassetto nella fascia,gamba centrale tornita, periodo Carlo X, 74,5x66x59 cm. (restauri,difetti).
â‚Ź 600 - â‚Ź 700
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LOTTO 63 Cassettone a ribalta lastronato in noce e radica, calatoia sagomata celante quattro tiretti mossi con antina centrale sagomata e concava, fronte esterno di bella linea mosso con tre cassetti grandi ed uno piccolo sotto la calatoia, piedi a mensola, Emilia XVIII sec., 117x127x52,5 cm.
â‚Ź 12.000 - â‚Ź 14.000
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LOTTO 65 Scatola in legno decorato sul coperchio e sui fianchi da pitture con Paesaggi, figure e rovine classiche racchiuse da cornici a piccoli fiori, interno azzurro, fine XVIII\inizio XIX sec., 9,5x24x15,5 cm.(piccoli difetti)
â‚Ź 250 - â‚Ź 350
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LOTTO 64 Calamaio in maiolica bianca e decorato in policromie blu azzurre, giallo,marrone e verde,quattro piedini, prese laterali, XIX sec.11x23x12 cm.(restauri).
â‚Ź 100 - â‚Ź 150
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LOTTO 66 Coppia di console ad angolo in legno intagliato e dorato,piani laccati a finto marmo verde, fascia con intagli a piccoli fiori, fine XVIII sec. 54x48x33 cm. â‚Ź 800 - â‚Ź 1.000
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LOTTO 67 Scatola in legno laccato e dipinto con vaso di fiori sul coperchio e fiorellini sul fronte e sui fianchi, cassettino laterale, fine XVIII sec.\inizio XIX sec., 10x21,5x15,5 cm.
â‚Ź 250 - â‚Ź 350
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LOTTO 68 Scuola Bolognese del XVII sec., “Battesimo di Cristo” dipinto olio su tela, 85x60 cm.
€ 1.000 - € 1.500
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LOTTO 69 Pittore del XVIII sec., “Natura morta di fiori,pesche e pappagallo”, dipinto olio su tela entro cornice laccata antica, 55x72 cm.
€ 2.000 - € 2.500 101
LOTTO 70 Tavolino lastronato in legno di noce ed intarsiato in legno chiaro a motivi floreali e fogliacei, quattro angoli del piano lobati, fascia filettata e radicata, gambe mosse, Lombardo\Veneto XVIII sec. 71,5x93x93 cm.
â‚Ź 2.500 - â‚Ź 3.000
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LOTTO 71 Scuola Romana del inizio XVIII sec., dipinto olio su tela “Paesaggio alberato con pastori e armenti”, 98,5x122 cm.
€ 2.000 - € 2.500
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LOTTO 72 Pittore Neoclassico XIX sec., dipinto olio su tela “Guerriero con spada”, (cornice antica), 73x51 cm.
€ 800 - € 1.000
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LOTTO 73 Cassettone a ribalta, lastronato in legno di noce e interamente filettato, calatoia celante sei tiretti e segreta, spalette sagomate con cassettini, fronte a linee spezzate con tre cassetti, piedi intagliati, 105x120x61 cm.(restauri)
â‚Ź 4.500 - â‚Ź 5.000
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LOTTO 74 Giuseppe Maria Mitelli (Bologna 1634-Madrid 1660)- attribuito a, dipinto olio su tela “Rovine di architetture classiche con figure e veduta fluviale” 95x125 cm.
€ 1.500 - € 2.000
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LOTTO 75 Giuseppe Maria Mitelli (Bologna 1634-Madrid 1660) -attribuito a, dipinto olio su tela “Rovine di architetture classiche con figure, giardini e fontane” 95x125 cm.
€ 1.500 - € 2.000
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LOTTO 76 Console ad angolo con piano di marmo listrato rosa variegato rosso, in legno intagliato laccato bianco e parzialmente dorato negli intagli, XVIII sec., 81x62x44 cm. (lacca non coeva)
â‚Ź 800 - â‚Ź 1.000
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LOTTO 77 Scuola Emiliana del XVIII sec., dipinto olio su tela “Rovine di architettura classica con scena religiosa”, 62,5x95 cm.
€ 800 - € 1.000 113
114
LOTTO 78 Scuola Emiliana del XVIII sec.,dipinto olio su tela “Interno di palazzo con scena di decapitazione”, 62,5x95 cm.
€ 800 - € 1.000 115
116
LOTTO 79 Coppia di comodini lastronati in noce e radica interamente filettati ed intarsiati a motivi geometrici, sportellino scorrevole a serrandina in orizzontale, due cassetti, piedi piramidali, epoca Luigi XVI sec.XVIII, 80,5x43,5x38 cm (restauri).
â‚Ź 2.000 - â‚Ź 2.500
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LOTTO 80 Deliziosa specchierina in legno intagliato e dorato di forma sagomata con intagli fogliacei, fine XIX sec\inizio XX sec., 61x43 cm.
€ 150 - € 250
LOTTO 81 Angoliera,piano in marmo bianco,fronte interamente intarsiato e filettato in legni pregiati con motivi geometrici e classici, al centro dell’anta placca in smalto raffigurante “Musa classica”,Francia primo XIX sec.102x78x56 cm.
€ 1.500 - € 2.000 118
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120
LOTTO 82 Scuola Italiana del XVII sec., dipinto olio su tela “Semiramide”, 148x126 cm.
€ 2.000 - € 3.000
121
LOTTO 83 Poltrona in legno di noce, schienale e sedile imbottito, braccioli e gambe mosse, XVIII sec., 110x67x52 cm.
â‚Ź 400 - â‚Ź 500
122
LOTTO 84 Comodino interamente lastronato e filettato in vari legni, 2 cassetti, gambe troncopiramidali, Emilia fine XVIII sec.,82x53 x42 cm.
â‚Ź 700 - â‚Ź 800
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LOTTO 85 Coppia di specchiere in legno intagliato e dorato di forma sagomata con intagli a volute fogliacee e ricci, Bologna XVIII sec., 114x72 cm.
â‚Ź 10.000 - â‚Ź15.000 125
LOTTO 86 Tavolino Impero circolare lastronato in noce a spicchi, tre piedi a sciabola poggianti su base trilobata, cassetto nella fascia, 76 h. x diam.69 cm.
â‚Ź 700 - â‚Ź 800
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LOTTO 87 Coppia di cassettoni a tre cassetti lastronati in legno di noce filettature chiare e scure ,sul piano e sui fianchi medaglioni sagomati ed intarsiati a spicchi in legno chiaro, piedi piramidali, (restauri), Emilia fine XVIII sec, 98x128x58,5 cm.
â‚Ź 6.000 - â‚Ź 7.000
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LOTTO 88 “Madonna del Rosario con Bambino”, Terracotta, Bologna XVII sec., h.47,5 cm. (restauri)
€ 2.200 - 2.500
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LOTTO 89 Pietro Antonio Novelli (Venezia 1729 1804) attribuito aDisegno a matita “Scena biblica”, 380x470 mm.
€ 2.200 - € 2.500
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LOTTO 90 Scuola toscana del XVII sec., disegno a sanguigna “Nudo femminile che sovrasta figura maschile”, 400x240 mm.
€ 700 - € 800
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LOTTO 91 Scuola Bolognese del XVIII sec., disegno a matita “Sacra Famiglia con San Giannino”, Dim:220x350 mm.
€ 500 - € 600
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GiovedĂŹ 12 dicembre 2013 DIPINTI E SCULTURE DEL XIX E XX SEC Seconda Tornata: ore 16 Lotti 150 - 232
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LOTTO 150 “Figure classiche abbracciate“, Scultura in porcellana bisquit bianco, Francia inizio XX sec., h cm.47 cm. diam.base cm.16.
€ 400 - € 500
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LOTTO 151 “Pierrot” Scultura in bronzo poggiante su base in marmo, Inizio XX sec, h 25 cm.
€ 250 - € 300
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LOTTO 152 “Fanciulla con cerchio” Scultura in bronzo poggiante su base in marmo firmata Bassini, Inizio XX sec, h 29 cm.
€ 350 - € 450
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LOTTO 153 “Due innamorati” Scultura in bronzo, Francia XX sec. h 22 cm.
€150 - €250 145
Pietro Melandri (Faenza 1885-1976)
Pittore, decoratore, scenografo e ceramista. Allievo della locale Scuola di Arti e Mestieri, allievo di Antonio Berti, appena tredicenne diviene apprendista presso la fabbrica “Minardi A Milano lavora come scenografo e decoratore, frequenta l’Accademia di Brera e quelli di Arti Applicate al Castello Sforzesco. Nel 1908 partecipa con alcuni dipinti all’Esposizione Torricelliana. Nel 1920, Nel 1921, anno in cui partecipa con alcune ceramiche alla I Biennale di Roma, conosce l’industriale Umberto Focaccia e grazie all’intervento finanziario del Focaccia, acquista i locali già di proprietà della fabbrica “Minardi” e fondano la fabbrica “Melandri-Focaccia” Sempre nel 1925 sono presenti all’Expo des Arts Decoratives di Parigi e nel 1930 alla Triennale di Monza e ottengono un diploma d’onore all’Expo di Barcellona. Premiato alla Triennale d’Arte di Milano del 1936, nel 1937 ottiene un grandissimo successo all’Esposizione Universale di Parigi dove è riconosciuto come il più importante dei ceramisti italiani e dove gli viene conferito il Gran Premio. Nello stesso anno riceve la Medaglia d’Oro al Premio Gaetano Ballardini di Faenza. Il marchio degli anni ‘30 è costituito dal solito astore nel cerchio e la sola iniziale M o semplicemente dalla scritta P. Melandri Faenza. Nel dopoguerra Melandri, con il quale collaborano negli anni i maggiori protagonisti della ceramica del Novecento tra cui: Francesco Di Cocco, Ercole Drei, Carlo Corvi, Giovanni Guerrini, Bruno Innocenti, Carlo Lorenzetti, Domenico Matteucci, Enrico Mazzolani, Giuseppe Mazzullo, Giuseppe Tampieri, da vita ad una ricca ed originale produzione che, pur rifacendosi alla tradizione ceramica faentina, è carica di una forte e pregnante modernità che lo rende, a pieno titolo, uno dei grandi maestri ceramisti del secolo. La fornace di proprietà di Melandri continua a produrre sui suoi calchi fino al 1983.
LOTTO 154 Pietro Melandri (1885-1976), “Segno zodiacale del Toro”(1950) , Placca in maiolica a lustro, diam. 22 cm.
€ 400 - € 600
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LOTTO 155 Pietro Melandri (1885-1976), “Segno zodiacale del Leone”(1950), Placca in maiolica a lustro, diam. 22 cm.
€ 400 - € 600
LOTTO 156 Pietro Melandri (1885-1976), “Segno zodiacale del Sagittario”(1950), Placca in maiolica a lustro, diam. 22 cm.
€ 400 - € 600
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LOTTO 157 Pietro Melandri (1885-1976), Ciotola in maiolica a lustro decorata con ramo stilizzato, diam.18 cm.
â‚Ź450 - â‚Ź550 149
LOTTO 158 Pietro Melandri (1885-1976), Ciotola in maiolica a lustro decorata con squame e nel cavetto un cerbiatto in oro, diam.19cm
â‚Ź450 - â‚Ź550
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LOTTO 159 “Allegoria della musica” Scultura in maiolica policroma, Minghetti (non firmata), h 39 cm (piccole sbeccature).
€400\600
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Carlo Zauli
(Faenza 1926 - 2002)
È considerato indiscutibilmente uno dei ceramisti scultori più importanti del novecento. Dopo aver vinto negli anni cinquanta i principali riconoscimenti dedicati all’arte ceramica, i primi anni sessanta lo videro evolvere verso un’interpretazione marcatamente scultorea del proprio mestiere. In questi anni matura il proprio linguaggio artistico, intriso di atmosfere informali intrecciate ad una armoniosa ma dirompente “naturalità”: sono gli anni di un crescente successo internazionale. Dal 1958, anno nel quale sono realizzati i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, vede la propria fama crescere continuamente, fino a spingersi, tra gli anni settanta ed ottanta, a tutta l’Europa, il Giappone, l’America del Nord, dove realizza esposizioni e colloca opere in permanenza. Le sue opere sono presenti oggi in quaranta musei e collezioni pubbliche in tutto il mondo.
LOTTO 160 Carlo Zauli (1926-2002), vassoio rettangolare in maiolica decorata in rilievo con soggetti sparsi a fondo avventurina (1955-1957 circa),40x21 cm.
€ 500 - € 700
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LOTTO 161 Pietro Melandri (1885-1976), “Cerbiatto seduto” scultura in maiolica, h 25 cm (piccole mancanze)
€ 400 - € 500
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Alfonso Frasnedi (Bologna 1934)
Pittore e insegnante. Alfonso Frasnedi è nato a Bologna nel 1934. Ha studiato pittura con Virgilio Guidi all’Accademia di Belle arti di Bologna. La sua prima mostra è a Venezia, nel 1956. Nello stesso anno partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1960, ottiene una borsa di studio dal Governo francese per un soggiorno a Parigi. Ha insegnato all’Istituto d’arte di Forlì e al Liceo artistico di Bologna. Dal 1979, ha diretto l’Istituto statale d’arte. A. Venturi di Modena. Varie le mostre in Italia e all’estero. Sull’opera di Frasnedi hanno scritto presentazioni in occasione di mostre personali: Virgilio Guidi, Renato Barilli, Toni Toniato, Giuseppe D’Agata, Giorgio Ruggeri, Franco Solmi, Carlo Munari, Francesco Bartoli, Angelo Dragone, Silvano Ceccarini, Paolo Fossati, Gregorio Scalise, Arrigo Grazia, Nadia Raimondi, Fabrizio D’Amico.
LOTTO 162 Alfonso Frasnedi (1934), ”Mattino d’estate” (1956) olio su masonite firmato in alto a destra e a tergo, 63,5x72,5 cm
€ 1.000 - € 1.500
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Croatto Bruno
(Trieste 1875 - Roma 1948) A sedici anni si recò a Monaco di Baviera per seguire un corso di studi biennale tenuto dal pittore G. Hackl. Ritornato in Italia, partecipò nel 1897 alla II Esposizione internazionale d’arte di Venezia sarà poi presente a queste manifestazioni dal 1912 al 1924. Nel 1908, anno di un suo soggiorno a Orvieto, cominciò a dedicarsi alla tecnica dell’incisione (acquaforte e acquatinta), attività in cui si distinguerà in modo particolare. La formazione monacense, alla quale non furono estranei neppure gli artisti conosciuti dal Croatto in ambiente triestino, quali Veruda e Rietti, lo portò a sviluppare una pittura impressionistica di matrice tedesca, dalla pennellata sfatta e fortemente contrastata. Sempre con questi modi pittorici, nel periodo tra il 1920 e il 1923, dipinse quadri di soggetto biblico di particolare suggestione. In seguito si indirizzò verso il genere della natura morta, prendendo ispirazione dalla pittura olandese del Seicento e, dopo il 1931, verso il genere della ritrattistica, rifacendosi al Quattrocento italiano e in particolare ad Antonello da Messina. È stato messo in evidenza il suo “verismo” il suo attaccamento alla realtà, talvolta per taluni “fin troppo oggettivo”, punto di arrivo di un’evoluzione lenta, ma meditata attraverso i frequenti viaggi e lo studio della pittura italiana del Rinascimento, che lo portò ad “una sorta di moderno classicismo pittorico” (Firmiani, 1976). La chiarezza del segno, la nitidezza dei colori, la forza plastica degli oggetti induce il Croatto a esprimere un naturalismo puro e raffinato, un’attenzione meticolosa al dato reale. Il senso di finitezza, vivo nell’evidenza corporea delle figure dai colori brillanti, quasi smaltati, ne caratterizza le ultime opere e dimostra un’evoluzione artistica che si compie nella maturazione del suo sentire. Sue opere si conservano a Trieste, al Museo Revoltella.
LOTTO 163 Bruno Croatto (1875-1948), “Suonatrice di Violino”, dipinto olio su cartone, firmato e datato in basso a sinistra, 54x31 cm.
€ 300 - € 400
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Henry Markò
(Firenze 1855 - Lavagna-GE 1921)
Pittore paesaggista e marinista di notevole sensibilità, indubbiamente legato alla tradizione pittorica tardo ottocentesca con accenni romantici. Discendente della dinastia pittorica che fa capo all’austriaco Andrea Markò dipinge, tra Ottocento e Novecento, una serie di opere caratterizzate da un’abile impianto scenografico: rare marine della Riviera Ligure, luminose e assai dettagliate nell’esecuzione, numerosi paesaggi boschivi, a volte animati da figurine, e frequenti vedute di città come ad esempio Firenze, Roma, Genova, Sestri Levante, che dimostrano il suo operare costante lungo tutto il territorio nazionale, venendo così a contatto con le più illustri personalità pittoriche del tempo, fra le quali, come riportano alcune pubblicazioni, il pittore ligure Antonio Discovolo (1876-1956) senza, peraltro, rimanere influenzato dal punto di vista pittorico. Buona parte della sua attività si svolge in Toscana, specie a Firenze, dove, del resto, Andrea Markò e Carlo Markò il giovane, portavano avanti la Scuola di paesaggio fondata dal padre Carlo Markò il vecchio (1791-1860). Scuola che rappresentava a quel tempo le istanze pittoriche più avanzate nell’ambio della moderna pittura di paesaggio, prima dell’avvento del “rivoluzionario”movimento macchiaiolo toscano. Difatti l’opera di Andrea e dei suoi discepoli derivava, in particolare, dall’Arte del Calame e dalla scuola di Barbizon. Henry Markò nella parte conclusiva della sua carriera artistica, si trasferisce definitivamente in Liguria, a Lavagna, dove privilegia una paesaggistica di ambito locale. Sue opere in numerose collezioni private, in Italia e all’estero.
LOTTO 164 Henry Markò (1855-1921) attribuito a, “Paesaggio con chiesa”, dipinto olio su cartone, 34x19 cm.
€ 250 - € 350
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LOTTO 165 Henry Markò (1855-1921), “Paesaggio fluviale con alberi”, dipinto olio su tavola, firmato in basso a sinistra, 38x27cm.
€ 450 - € 550
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Fioresi Garzia
(Vigevano 1888 - Bologna 1968)
Trasferitosi all’età di quattro anni da Vigevano, dove era nato, studia a Bologna e consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti. Espone per la prima volta nel 1912, alla mostra della Società Francesco Francia, poi alla Biennale di Venezia. Nel ‘1913 è presente alla prima mostra della Secessione Romana, poi anche alla seconda e alla terza. Il soggiorno di un’estate a Portici (1920) gli dona una grande sferzata di energia e, di conseguenza, produce molte opere, ancora più personalizzate e vigorose nelle luci e nei colori. Nel 1921 è presente alla prima Biennale di Roma e nel 1923 è invitato alla mostra d’Arte italiana di Buenos Aires. Nello stesso anno la “Francesco Francia” organizza per lui una grande mostra personale. Dal 1935 al 1943 è presente alle Quadriennali di Roma nell’ambito della quale la sua presenza culmina con la grande personale del 1943. Espone ancora alle Biennali di Venezia del 1948 e del 1950, ma il suo fare artistico, ormai, sembra vivere un periodo intimistico e malinconico che non lo abbandonerà fino alla morte.
LOTTO 166 Garzia Fioresi (1888-1968), “Scorcio di via di paese con figure” dipinto olio su cartone firmato in basso a detra e a tergo, 15x26 cm.
€ 550 - € 650
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LOTTO 167 Garzia Fioresi (1888-1968), “Uomo con carretto e cavallo” dipinto olio su cartone, firmato in basso a detra e a tergo, 14x17,5 cm.
€ 400 - € 500
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LOTTO 168 Garzia Fioresi (1888-1968), “Paesaggio lacustre con case” dipinto olio su cartone firmato in basso a destra e a tergo, 12x24 cm.
€ 400 - € 500
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Corsi Carlo
(Nizza-Francia 1879 - Bologna 1966) Cresciuto in una famiglia di musicisti, studiò all’Accademia Albertina di Torino dove fu allievo di G. Grosso. Esordì nel 1901 alla mostra bolognese F. Francia, concentrando poi la sua ricerca su scene di interno e sull’immagine femminile (Figura femminile, 1910, Faenza, Pinacoteca Comunale). L’artista interpretò elementi simbolisti della pittura dei Nabis e dei Fauves privilegiando l’espressività cromatica di stesure densamente tonali. Nel 1912 viene accettato alla Biennale di Venezia e nel 1913 espone a Monaco. Nel 1915 espone a San Francisco, dove è rimasta una delle sue opere acquistata dal Museo di Arte Moderna. Negli stessi anni espone anche alle quattro mostre Internazionali della Secessione di Roma. Torna a Venezia nel 1920, dopo la pausa dovuta alla Prima Guerra Mondiale e di nuovo nel 1922. La consacrazione della sua qualifica di pittore avviene nel 1924 con l’invito ufficiale alla Biennale. Rientrato nella sua Bologna, Corsi dirà: “Ora dovrei raccogliere le fila del mio lavoro, ma con Matisse, Picasso e Klee si apre, per chi ne sappia intendere i messaggi, un nuovo mondo alla pittura. E la mia ostinazione mi fa riprendere certe esperienze che mi hanno inquietato fin dai più giovani anni: il fascino dei collages, la lirica del moto travolgente nello spazio, cui dedico, insieme ad altre esperienze, questi miei anni di lavoro”. Nel 1958 è presente a Venezia alla XXIX Esposizione Biennale Internazionale d’Arte con una sala personale. 1964: al Museo Civico di Bologna viene allestita una mostra antologica.
LOTTO 169 Carlo Corsi (1879-1966), “Nudo di donna”, disegno su carta, 68x45,5 cm.
€ 2.200 - € 2.500
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Bertelli Flavio
(San Lazzaro di Savena-Bo 1865 - Rimini 1941) Avviato alla pittura di paesaggio dal padre Luigi, compì i primi studi presso il collegio dei Barnabiti a Firenze, allacciando proficui rapporti con l’ambiente artistico toscano; rientrato a Bologna si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, dove frequentò i corsi tenuti da A. Puccinelli. Determinante, per la sua formazione, oltre all’aggiornata lezione del padre, fu l’amicizia con T. Signorini, grazie al quale venne a contatto con l’ultima pittura macchiatola. Dagli anni ‘90, tramite G. Segantini e V. Grubicy, si avvicinò alla tecnica divisionista, che bene poteva assecondare la sua ricerca, rivolta alla resa delle atmosfere naturali e delle vibrazioni della luce (alba e tramonto, 1895, Bologna, Galleria d’Arte Moderna). In seguito schiarì molto la sua tavolozza, prediligendo ampi paesaggi innevati, albe e crepuscoli primaverili. Sue opere furono presentate, fra l’altro, a Firenze nel 1889 e nel 1890-1891, a Milano alla mostra di Brera del 1890 (Inverno; Primavera; Autunno; Estate) e a quella del 1894, a Torino all’Esposizione Nazionale del 1898 (Sera).
LOTTO 170 Flavio Bertelli (1865-1941), “Veduta di casolare con pozzo”, olio su compensato, firmato a tergo F.Bertelli Bellaria ’36, 25x35 cm.
€ 2.500 - € 3.500
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Bertelli Luigi
(San Lazzaro di Savena-Bo 1832 - Bologna 1916) Scarsamente documentata, la sua formazione artistica dovette avvenire al di fuori dell’ambiente accademico. I suoi primi lavori databili agli ultimi anni ‘50 e le prime opere datate (Paesaggio con ferrovia, 1860, Bologna, coll. privata; Orti del convento di San Martino Maggiore, 1861, Bologna, coll. Cassa di Risparmio) rivelano l’adesione tanto agli esiti del coevo paesismo bolognese, interessato allo studio della realtà quotidiana, quanto alle ricerche del Realismo toscano. Nonostante una sua peculiare matericità cromatica, condivise con alcuni pittori della “macchia” un linguaggio sintetico, con forti tagli di luce, volto alla piana rappresentazione del reale. Nella ricerca di quegli anni si avvicinò anche a S. De Tivoli e alla Scuola di Staggia; in occasione dei viaggi compiuti a Parigi nel 1867 e nel 1868 poté avere conoscenza diretta delle opere dei pittori di Barbizon, di J. H. Millet e di G. Courbet, che determinarono una decisa riduzione della gamma cromatica, in una personale lettura del Naturalismo francese. Dagli anni ‘70 i suoi malinconici e raccolti paesaggi, pur presentati in numerose esposizioni, vennero pressoché ignorati dalla critica ufficiale. A dispetto della negativa rispondenza pubblica, non rinunciò mai all’aggiornamento della sua poetica: risalgono infatti ai primi anni di questo secolo i dipinti raffiguranti paesaggi appenninici, di impianto essenziale e quasi geometrico (Pianura dall’alto, 1906).
LOTTO 171 Luigi Bertelli (1832-1916), “Castello di Cento”, acquarello, firmato e datato L.Bertelli 1856, 21x27,5 cm. Pubblicato nel catalogo Mostra Associazione Bologna per le Arti-Mostra Antologica.
€ 1.800 - € 2.200
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LOTTO 172 “Annunciazione”, Scultura in terracotta patinata bronzo, inizio XX sec. h 45 cm (piccole mancanze)
€ 400 - € 500
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Cleto Tomba
Scultore (Castel S. Pietro, 1898 – Bologna 1987) Studiò alla Belle Arti di Bologna, ed insegnò al Liceo artistico di Bologna. Inizialmente cercò di realizzarsi nella scultura epica partecipando a concorsi per pubblici monumenti (ai caduti di Imola e a quelli della Direttissima), e pur presentandosi a mostre internazionali (Barcellona e Quadriennale di Roma), non ebbe l’affermazione che forse avrebbe meritato. Dal 1933, passò a piccole sculture in terracotta, rappresentative di normali momenti di vita di gente ordinaria, resi in modo caricaturale e buffo riuscendo così ad avere il proprio nome fra i più conosciti scultori italiani del ‘900. Il suo stile e le sue figure furono e sono molto imitate, e forse anche alcuni pittori (Caffè, Aprile) ne hanno tratto ispirazione nei loro quadri.
LOTTO 173 Cleto Tomba (1898-1987), “Ubriachino”, scultura in terracotta dipinta, firmata Tomba 1963, h16 cm.
€ 450 - € 550 182
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LOTTO 174 Cleto Tomba (1898-1987), ”Il divano verde con tre figure”, scultura in terracotta dipinta, firmata Tomba (1960 circa), 14x25x12 cm.
€ 1.500 - € 2.000 185
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LOTTO 175 Pietro Melandri (1885-1976), Vaso cilindrico a rientranze con figure stilizzate in rilievo dipinto (1950) , firmato Melandri, h 32 cm.
â‚Ź 800 - â‚Ź 1.000
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LOTTO 176 “Mosè”, Scultura in bronzo, XX sec. Barbedienne Fonderie, h 37 cm.
€ 250 - € 350
188
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Antonio Carminati
(Brembate di Sotto-BG 1859 - Milano 1908) Il Carminati entrò a Brera nell’anno 1874 e ebbe come maestro di scultura E. Butti la sua educazione fu completata con l’apprendistato presso O. Tabacchi a Torino e G. Monteverde a Roma. Tentò di affermarsi al di fuori dell’ambito regionale partecipando, senza successo, al concorso per il monumento a Dante a Trento (1894). Fu espositore alle Biennali veneziane . Nel 1906 infine, vincendo il concorso milanese per il monumento a G. Verdi (non eseguito), vide consacrata ufficialmente la propria affermazione. L’attività del C. s’inizia con la partecipazione al completamento delle parti scultoree dei gugliotti nord-ovest e sud-est agli angoli del tiburio del duomo di Milano, avvenuto nel nono decennio del secolo sotto la guida dell’architetto Cesa Bianchi. In tale contesto, dove il C. lavorò a contatto con il Butti, il Bezzola e Pogliaghi, la statua del Profeta Asa, del 1885, rappresenta un contributo autonomo. L’adesione alla tematica sociale in voga è alla base di Un panettiere, altrimenti noto come lavoro notturno, bronzo del 1891 (Milano, Gall. d’arte moderna), dove tuttavia la duttilità del materiale viene sfruttata a effetti luministici, pur nell’impostazione verista della figura. Cadenze di più accentuato verismo sono avvertibili nel S.Luigi Gonzaga che soccorre un appestato dello stesso anno (Milano, S. Satiro). Alla Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 1895 il C. presentò il modello per il monumento funebre dell’arcivescovo di Milano, mons. Luigi Nazari di Calabiana, realizzato per il cimitero di Groppello d’Adda (bozzetto, Milano, Galleria d’arte moderna). Tale commissione si configura come la prima di una serie in cui l’artista impegnò la maggior parte della sua successiva attività, rimanendo nei canoni della mistica funeraria di fine secolo. Seguirono infatti nel 1900 il sepolcro Casati (Milano, Cimitero monumentale) dove, per l’ambiente architettonico ideato dal Moretti, eseguì il gruppo bronzeo delle Virtù teologali, e l’edicola Baj (ivi), opera di collaborazione con Cesare Nava. In collaborazione con il Nava anche il monumento Carcano, sempre al Monumentale, che fu presentato alla Biennale veneziana del 1903.
LOTTO 177 Antonio Carminati (1859-1908), “Contadino”, Scultura in bronzo, firmata A. Carminati Milano 1897, h 62 cm.
€ 1.400 - € 1.600
190
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Fabio Fabbi
(Bologna 1861 - 1946) Allievo, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dello scultore Augusto Rivalta (a sua volta allievo di Giovanni Duprè), si dedicò inizialmente alla scultura, ottenendo anche diversi riconoscimenti. Nel 1886, dopo numerosi viaggi in Europa e in Egitto trovò nella pittura, lo strumento più consono a quelle narrazioni di carattere orientalista, che gli diedero la notorietà. Nella sua produzione si ritrovano tutte le tecniche della pittura, con una buona prevalenza degli oli, accompagnati da molte opere a matita, tempera, acquerello e china. Nel 1888 Fabio Fabbi esordisce con “Donna Araba” che partecipa alla Mostra del Circolo degli Artisti e viene decorato dal Re Umberto I per le opere orientali; l’anno dopo viene premiata a Torino l’opera “Testa di Cristo”. Infatti le tematiche delle opere di Fabio Fabbi spaziano dall’arte sacra (varie sono le pale d’altare eseguite su commissione) a quella profana, dove non mancano sensuali nudi femminili, ma buona parte della sua opera, è dedicata alle immagini riportate dai numerosi viaggi, nelle quali traspaiono, oltre ad un gusto intenso per il colore, una curiosità e una passione per i luoghi e le persone. Dall’inizio del ‘900 il suo interesse abbraccia soggetti di genere, ritratti e figure di gusto floreale. Gli interessi, sempre appassionati ed appassionanti che hanno segnato la vita dell’artista, sono presentati attraverso la vivacità dei colori e quel fascino di mistero e di proibito dell’ambiente musulmano e dell’Egitto in particolare. Dai dipinti si rileva come il gusto artistico di Fabio Fabbi sia passato dal simbolismo al puro naturalismo, per approdare ad un suo personale realismo, nella necessità di soddisfare i bisogni artistici di una classe medio-borghese di fine secolo per mezzo di un’”arte da salotto”, senza tradire le proprie pulsioni. Anche le città, come Bologna, riprese dal pennello vagabondo di Fabio Fabbi, scoprono punti sconosciuti e svelano un” nuovo spirito” dei luoghi già conosciuti. Fabio Fabbi è attualmente assai quotato sul mercato dell’arte.
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LOTTO 178 Fabio Fabbi (1861-1946), “Nudo di donna”, olio su tela firmato in basso a sinistra, 15x24 cm.
€ 3.500 - € 5.500
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LOTTO 179 Garzia Fioresi (1888-1968), “Paesaggio alberato”, dipinto olio su cartone firmato in basso a destra e a tergo 40x63 cm.
€ 1.300 - € 1.600
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Vighi Coriolano
(Firenze 1846 - 1905) Nato a Firenze da famiglia bolognese, trascorse gran parte della sua vita nel capoluogo emiliano. Studiò presso l’Accademia di Bologna, dove si specializzò nella pittura di paesaggio.Presentò alle esposizioni vedute di campagne, marine e paesaggi lacustri Castiglione dei Pepoli, esposto a Torino nel 1875; Sui colli bolognesi, esposto a Genova nel 1881; Una scogliera, esposto a Milano nel 1892; L’avvicinarsi della bufera, Levar della luna, esposti a Roma nel 1895. Le sue prime opere furono caratterizzate da una brillantezza cromatica che col tempo fece posto a un malinconico lirismo, espresso da tonalità grigie e da un progressivo abbandono dei contorni, agevolato dall’uso del pastello.
LOTTO 180 Coriolano Vighi (1846-1905), “Paesaggio”, dipinto a pastello, firmato in basso a sinistra C.Vighi 1885, 96x150 cm.
€ 7.000 - € 10.000
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Mario Sironi
(Sassari 1885 – Milano 1961) A Roma frequenta l’Accademia di Belle Arti e lo studio di Giacomo Balla, stringendo amicizia con Gino Severini e Umberto Boccioni. La sua ricerca personale parte dall’esperienza divisionista e, nel 1914, trasferitosi a Milano, si avvicina al Futurismo. Nei primi anni venti, la sua pittura resta di tipo futurista anche se, nel suo stile si stavano facendo strada forme tendenti al metafisico, di cui dà una personale interpretazione nelle celebri periferie. Nel 1920 firma con Leonardo Dudreville, Achille Funi e Luigi Russolo il manifesto “Contro tutti i ritorni in pittura”. Nel 1922 entra a far parte del gruppo Novecento e il suo linguaggio figurativo, di conseguenza, si adegua ai dettami a cui i membri dovevano attenersi. Appartiene al periodo novecentista un ritratto del 1924 in cui il ritorno al modello classico è evidente nella posa a tre quarti e nell’estrema monumentalità della donna. Citazioni al mondo classico sono anche la statua in gesso posta alle spalle della ragazza ed il vaso-anfora, un elemento che si ritrova molto spesso nei lavori di questo periodo. Il richiamo all’ordine si manifesta in maniera differente rispetto a quella che gli altri artisti portano avanti negli stessi anni: è più tenebroso e cupo. Dall’inizio degli anni trenta gli interessi artistici si moltiplicarono, spaziando dalla grafica alla scenografia, dall’architettura alla pittura murale, dal mosaico all’affresco. La sua attività apparve sempre più finalizzata alla realizzazione di opere monumentali e celebrative del regime fascista. Nel dopoguerra la sua pittura abbandona il carattere monumentale degli ultimi anni a favore di una diversa e più dimessa concezione spaziale, resa su tele di piccole dimensioni.
LOTTO 181 Mario Sironi (1885-1961), “Due figure” (1945 ca) , tecnica mista (tempera diluita e inchiostro) su carta intelata, firmato in basso a destra (Archivio Prof. Francesco Meloni), 52,5x69 cm.
€ 8.000 - € 10.000 200
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LOTTO 182 “Motivi architettonici,pavoni e cariatide femminile”, tempera su tela, Periodo Liberty, 56,5x93 cm (cadute di colore).
€ 800 - € 1200
203
LOTTO 183 “Veduta di Roma con festeggiamenti”, papier-paint a tempera su carta applicata su tela, Pittore francese operante a Roma inizio del XIX sec., (rintelo ottocentesco. Carta in cinque sezioni. Alcuni restauri nel cielo, sui caseggiati a sinistra e a destra, sulle colonne), 150x240 cm.
€ 800 - € 1.000
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Pellegrini Riccardo
(Milano 1863 - Crescenzago- MI 1934) Iniziò gli studi a Milano e li proseguì a Roma e a Napoli, dove fu allievo di D. Morelli. Esordì a Milano nel 1880 (La sagra del Villaggio), tornando successivamente alle mostre braidensi con vedute napoletane (1881 Sorrento: paese). Visitò l’Europa, traendo spunto dai suoi numerosi viaggi per i dipinti esposti a Milano fra il 1883 e il 1888: animati scorci di città spagnole, vivaci scene di genere e in costume settecentesco. Nel 1892 partecipò anche all’Esposizione di Genova con diversi quadri, fra i quali alcune vedute di Siviglia.Si affermò all’estero come illustratore e nel 1912 vinse il concorso londinese della Casa Muller per eseguire le tavole di Gil Blas de Santillane di A. R. Lesage.
LOTTO 184 Riccardo Pellegrini (1863-1934) “Natura morta vaso con fiori”, dipinto olio su tela inizio XX sec., firmata i basso a destra, 126x80 cm.
€ 800 - € 1.000
208
LOTTO 185 Riccardo Pellegrini (1863-1934) “Natura morta di fiori”, dipinto olio su tela inizio XX sec., firmata i basso a destra, 126x80 cm.
€ 800 - € 1.000
209
210
LOTTO 186 Flavio Bertelli (1865-1941) “Casolari” olio su tavoletta, firmato a tergo, 14,5x19 cm.
€1.800 - € 2.000
211
Bedini Giovanni detto Paolo (Bologna 1844 - 1924)
All’ Accademia di Bologna si distinse per la sua versatilità aggiudicandosi premi in Architettura (1863), Decorazione e Figura (1864), Prospettiva (1865), Pittura (1866), Figura delle statue e Anatomia (1867). Esordì nel 1867 all’Esposizione Triennale di Reggio nell’Emilia con un’opera ispirata alla storia rinascimentale; in seguito dipinse quadri di genere e di interno resi con accesa cromia, che espose alle promotrici di Torino (Una nota sbagliata, 1872), Genova (Un brutto scherzo, 1876) e Firenze (Una botte deI buon vino, 1877) e alle mostre di Milano (1876, 1893, 1895, 1906). Le due opere I vecchi cercano, i giovani trovano e il Ritratto di Luigi Comastri (1870 ca., Bologna, Museo Civico del Risorgimento), esposte alla Mostra Regionale di Bologna del 1888, ottennero buona accoglienza presso la critica. Fu anche autore di leziosi dipinti di genere in costume settecentesco. Nel 1894 divenne docente di elementi di figura presso l’Accademia bolognese e in seguito anche alla Scuola Professionale per le Arti Decorative.
LOTTO 187 Giovanni Bedini detto Paolo (1844-1924), “La veste nuova” olio su tela, firmato in basso a sinistra, 50x37 cm.
€ 25.000 - € 30.000
212
213
D’Orsi Achille
(Napoli 1845 - 1929) Nel 1857 si iscrisse al Reale Istituto di belle arti di Napoli, dove frequentò la scuola di scultura allora diretta da Tito Angelini il cui insegnamento, ancora di tipo tradizionale, non era però ostile alle nuove tendenze veriste diffusesi fra gli allievi più giovani sull’esempio dell’opera di Stanislao Lista. Le capacità del D. si segnalarono già nel 1863, quando presentò alla II Esposizione della Società promotrice di belle arti di Napoli la terracotta raffigurante Un garibaldino ferito (Napoli, Museo nazionale di Capodimonte). L’opera, ancora romantica per soggetto e ispirazione, rivelava un’intenzione già realistica nella rappresentazione del tema eroico in chiave umana e senza compiacimenti epici o mitizzanti. Allievo di Tito Angelini e Tommaso Solari all’Accademia di Belle Arti di Napoli perfezionò la propria arte con un soggiorno aRoma, prima di tornare a vivere nel capoluogo campano. Aderisce alla corrente realista e diventa celebre con le sue opere Parassiti (oggi custodita alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze), La vecchia e Il venditore, che fecero scalpore all’Esposizione di Napoli del 1877. Queste stesse opere furono riproposte l’anno successivo all’Esposizione Universale del 1878 tenutasi a Parigi.La consacrazione arriva tre anni più tardi, con Proximus tuus, all’Esposizione di Torino.All’inizio del XX secolo continua ad ottenere consensi, con la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, dove espone lavori come Nel concilio di Trento (1909), Romano della decadenza (1914), Nell’antico Egitto (1924) ed Eolo (1928). Durante la sua carriera gli furono commissionati numerosi busti e ritratti; fra questi il monumento ad Umberto I d’Italia, i busti di Filippo Palizzi e di Salvatore Farina. Una sua grande statua di marmo raffigurante Alfonso d’Aragona è situata davanti alla facciata del Palazzo Reale di Napoli e fa parte della serie di otto re di Napoli.
LOTTO 188 Achille D’Orsi (Napoli1845-1887), “Pescatore”, scultura in bronzo, firmata A.D’Orsi, h 70 cm.
€ 1.800 - € 2.200
214
215
LOTTO 189 Focaccia-Melandri (Faenza 1922-1931), Vaso in maiolica a lustro con decorazioni di uccelli fra rami arabescati, h 44 cm.
â‚Ź 2.500 - â‚Ź 3.000
216
217
LOTTO 190 Pietro Melandri (1885-1976), ”Maschera del vento” maiolica a lustro, firmata Melandri (anni ‘40-’50) , h 38 cm.
€ 5.000 - € 6.000
218
219
220
LOTTO 191 Cleto Tomba (1898-1987), “La Manzoniana”(1928) , terrracotta dipinta, 37x 11x h10 cm.
€ 14.000 - € 18.000
221
Luciano Minguzzi (Bologna 1911 – Milano 2004) Nella prima metà degli anni Trenta segue i corsi di Ercole Drei (scultura) e Giorgio Morandi (incisione); all’Università frequenta le lezioni di Roberto Longhi. Al suo esordio alla Biennale di Venezia non viene accolto con favore (1934), ma riceve larghi consensi nelle successive edizioni (1936-1942; 1948-1952; 1956; 1960-1962). Riscuote critiche positive anche alla Quadriennale di Roma del 1935. Rimedita sulla scultura antica e guarda all’ultimo Martini e a Marino Marini. La sua arte è incisiva e drammatica, caratterizzata da un segno guizzante, la materia che predilige è il bronzo. Nel 1945 con Borgonzoni, Corsi, Ciangottini, Mandelli, Rossi forma un gruppo (poi denominato Cronache), il quale dà un grande impulso alla vita culturale, in stretto contatto con gli artisti di Corrente a Milano. Nel dopoguerra realizza per la sua città natale un monumento ai partigiani con due figure (un uomo e una donna): lo forgia con la fusione della statua equestre di Mussolini. Di nuovo a Parigi nel 1948, frequenta diversi artisti (Guttuso, Birolli, Giacometti e altri) e i suoi soggetti preferiti sono ora acrobati, contorsionisti e bambini che giocano. Molti i riconoscimenti ufficiali che gli sono assegnati nel corso degli anni (dal Gran Premio per la scultura alla Biennale veneziana, al terzo posto al concorso alla Tate di Londra fino a quello della Biennale internazionale a Budapest). Nel 1965 ottiene la nomina alla Sommerakademie di Salisburgo. Sono questi gli anni in cui i riferimenti palesi delle sue sculture rimandano alla tragedia della guerra e ai campi di concentramento. Tra le testimonianze scultoree si menzionano la quinta Porta del Duomo di Milano (inaugurata nel 1965); la Porta del Bene e del Male della Basilica di San Pietro in Vaticano (terminata nel 1977), il Monumento al carabiniere in Piazza Diaz a Milano (1981-1983), l’ambone e l’altar maggiore del Duomo di Brescia (1983), la Porta per la chiesa di San Fermo Maggiore a Verona (1984-1988), le porte per la chiesa Stella Maris a Porto Cervo (1988- 1989). Più recenti, Uomo n.1, e Uomo n. 2, (2000-2001). Nel 1996 è stato creato a Milano il Museo Minguzzi.
LOTTO 192 Luciano Minguzzi (1911 - 2004), “Gallo”, scultura in bronzo (906\1500), h 41 cm.
€ 1.000 - € 1.500
222
223
Norma Mascellani (Bologna 1909 - 2009) Nasce a Bologna da una modesta famiglia ed è settima di otto fratelli. Già appassionata di pittura, da giovanissima frequenta l’Accademia Regazzi, prestigioso Istituto d’Arte privato in Bologna, dove conosce i colleghi di carriera artistica Cleto Tomba, Luciano Minguzzi e Giorgio Giordani. Norma Mascellani nei cento anni della sua vita ha svolto una lunga attività artistica e sociale e rappresenta una brillante protagonista della cultura italiana del ’900. Allieva di Giorgio Morandi, Alfredo Protti, Guglielmo Pizzirani e Giovanni Romagnoli, la sua pittura si è distaccata velocemente da quella dei suoi maestri, cimentandosi in una ricerca pittorica personale orientata fra il figurativo e il metafisico. Donna minuta quanto piena di grinta e di entusiasmo, ha saputo affrontare con successo le iniziali difficoltà e la malizia maschile di quanti, nei primi decenni del ’900, consideravano ancora la pittura una “cosa per uomini”. E fu proprio Morandi, suo maestro in arte incisoria, a incoraggiarla nel considerarla sinceramente una dei suoi allievi più promettenti. Pittrice completa, manifestando la sua abilità nei ritratti, nelle nature morte, nei paesaggi, comprese le tecniche incisorie, la sua carriera artistica è costellata di riconoscimenti e premiazioni a livello nazionale e internazionale, e il suo nome si è indelebilmente procurato un meritato posto nella pittura italiana del ’900.
LOTTO 193 Norma Mascellani (1909-2009), “Natura morta con fiori e conchiglia”, pastello su cartone, firmato in basso a destra, 48,5x34,5cm.
€ 1.200 - € 1.500 224
225
Aldo Borgonzoni (Medicina, 1913 – Bologna, 2004) Nel 1942 partecipò al Premio Bergamo, assieme a Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Giuseppe Santomaso e Armando Pizzinato. Nel 1945, fondò a Bologna il Gruppo di Cronache assieme a Pompilio Mandelli, Carlo Corsi, Luciano Minguzzi e Ilario Rossi. Nel 1947, passò lunghi periodi di tempo a Parigi, orientandosi verso il neocubismo. Nel 1948 dipinse, nel Salone della Camera del Lavoro di Medicina, l’affresco Storie del lavoro e della guerra, mentre a Bologna coordinò la Mostra dell’Alleanza della Cultura. Qui incontrò Renato Guttuso, che lo invitò a dipingere nel suo studio romano di Villa Massimo. Nel 1949, durante il suo soggiorno a Roma, diresse a Piazza di Spagna la galleria d’arte “Bernini”, frequentata fra gli altri da Giorgio De Chirico, Leoncillo Leonardi, Marino Mazzacurati ed Emilio Greco. Nello stesso periodo, dipinse una serie di sassi astratto-espressionisti elogiati dalla stampa e ammirati, come ricorda in una lettera, anche da Mimmo Rotella. Nel 1958, conobbe il grande collezionista e mecenate Mario Rimoldi, che lo introdusse in un ambiente nel quale ebbero il privilegio di dipingere solo Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Zoran Mušič, Mario Sironi e Borgonzoni stesso. Nel 1961, la “Grabowski Gallery” di Londra organizzò una sua mostra che ottenne la copertina della rivista Apollo. Nel 1967, è invitato in Vaticano, dove incontrò Papa Paolo VI e ampliò i rapporti con il mondo cattolico sensibile verso le tematiche sociali.
LOTTO 194 Aldo Borgonzoni (Bologna 1913-2004), “Esplosione di fiori”, olio su tela, firmato in basso a destra Borgonzoni, 60x40 cm. (Esposto alla Mostra VII Nazionale Pittura e scultura Città di Lucca 1966).
€ 1.300 - € 1.600 226
227
Augusto Majani (Nasìca )
(Budrio-BO 1867- Buttrio-UD 1959) Augusto Majani, dopo un triennio di studi tecnici, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ebbe maestri il pittore Augusto Sezanne e lo scrittore e studioso d’arte Enrico Panzacchi. Nel 1887, appena ventenne, l’innata arguzia e l’abilità di disegnatore lo portarono a collaborare con il giornale umoristico “Ehi, ch’al scusa!”, sotto lo pseudonimo “Nasìca”, con cui, da allora in poi, firmò i disegni e le caricature alle quali è a tutt’oggi legata la sua fama. Majani-Nasìca (il soprannome, di derivazione classica, era dovuto al suo particolare profilo, dominato da un grande naso aquilino) non interruppe più l’attività di disegnatore satirico. Partecipò costantemente alla Biennale di Venezia dal 1897 al 1924. Non ancora trentenne Augusto Majani era già un pittore largamente conosciuto, senza peraltro mai abbandonare la remunerativa attività di illustratore e disegnatore che lo portò a legarsi al “Resto del Carlino”, entrando in contatto con l’ambiente culturale bolognese, e avendo quindi l’opportunità di conoscere e frequentare Carducci, Pascoli, Olindo Guerrini, Alfredo Testoni, Albano Sorbelli, Ottorino Respighi, ma anche D’Annunzio, Oriani, Trilussa, Ojetti, Barbarani. Nel 1905 ottenne la cattedra di figura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, cattedra che conservò fino al 1937, ed ebbe come allievi Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giannino Lambertini, Norma Mascellani e Bruno Saetti. Trovò sempre il tempo - spesso con gli amici Alfredo Testoni e Olindo Guerrini, e con l’immancabile compagnia della moglie Olga Lugaresi - per dedicarsi ad altre sue grandi passioni: il teatro, per il quale disegnò manifesti e scenografie Nell’ambito della sua intensissima attività di disegnatore per periodici e per la pubblicità e come illustratore per vari editori, tra i quali Cappelli, Zanichelli, Formiggini, un posto di grande rilieve occupa dunque la sua produzione nel settore della gastronomia, attraverso illustrazioni pubblicitarie, alcune delle quali celeberrime, caricature, tavole per libri di amici come Olindo Guerrini e Luigi Bertelli, e firmando anche una sua pubblicazione. È sepolto, con la moglie Olga, a Budrio, che gli ha dedicato una mostra e un catalogo molto belli e importanti.
LOTTO 195 Augusto Maiani detto Nasica (Bologna 1867-1959) attribuito a “Le Filatrici”, dipinto olio su compensato, 109x90 cm.
€ 4.500 - € 5.500 228
229
Vincenzo Irolli (Napoli, 1860 – Napoli, 1949) Si avvicinò alla pittura già all’età di diciassette anni, dopo essere stato all’Esposizione Nazionale di Napoli del 1877, dove poté ammirare i “Parassiti” di Achille D’Orsi e il “Corpus Domini” di Francesco Paolo Michetti. Allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli dal 1877, studiò sotto la direzione dei maestri Gioacchino Toma e Federico Maldarelli, manifestando subito capacità artistiche di rilievo. Nel 1879 vinse il primo premio alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, evento che lo rese noto al grande pubblico, e ne favorì una notevole fortuna artistica e commerciale. Passò gli anni giovanili nella casa paterna di Calvizzano, recandosi spesso a Napoli presso il mercante d’arte Ragozzino, che curava la distribuzione delle sue opere. A causa delle ristrettezze economiche del periodo, gli anni della giovinezza fra il 1883 e 1895 furono per Irolli caratterizzati da un lavoro serrato su soggetti di facile commerciabilità. Tali opere venivano cedute ad un rivenditore di colori della zona di piazza Bellini a Napoli, il quale provvedeva a farli copiare ad artisti di minor talento, ma ugualmente bisognosi, e a rivenderli in massa al grande pubblico. Tale produzione fu in seguito collettivamente attribuita ad Irolli, e non mancò di danneggiarne la reputazione presso i critici d’arte. Irolli è stato un pittore verista, la cui opera si è spesso soffermata su figure di popolane, bambini e scene di vita quotidiana, e nella quale alcuni ravvisano influenze del grande pittore napoletano Antonio Mancini (1852-1930). La sua impronta tradizionalista non lo fece amare dai critici del tempo, più interessati al movimento modernista, ma Irolli non fece mai nulla per adattare la propria pittura ai tempi. Anzi, teneva nel suo studio un quadro raffigurante un pittore intento a finire un brutto quadro cubista, di gran moda al tempo, dando prova di garbata ironia nei confronti delle nuove tecniche. Oggi alcuni suoi dipinti sono esposti nelle Gallerie d’Arte Moderna di Torino, Milano, Palermo, al Museo di Capodimonte di Napoli ed al “Petit Palais” di Parigi.
LOTTO 196 Vincenzo Irolli (1860-1949), “Ragazza che dorme”, dipinto olio su tela, firmato in basso a sinistra, 30x36 cm.
€ 2.500 - € 3.000 230
231
LOTTO 197 Carlo Corsi (Bologna 1879-1966), “Donna che legge”(1925), olio su tela, 60x46 cm. (Mostra Trentennale dalla morte, Palazzo del Podestà Bologna 1997).
€ 17.000 - € 20.000 232
233
234
LOTTO 198 Carlo Corsi (1879-1966), “Nudo di donna distesa”(1940-50) tempera su carta, firmato in basso a sinistra 35,5x48 cm.
€ 4.500 - € 5.500 235
Protti Alfredo (Bologna 1882 - 1949) Diplomatosi presso l’Istituto di Belle Arti di Bologna con il Ferri, Protti caratterizzerà tutta la sua carriera artistica attraverso un ricco e intenso percorso espositivo che gli garantisce numerosi riconoscimenti. Vince il Concorso Curlandese per la Pittura tre volte (1908; 1911; 1914) e per sei volte tra 1906 e 1911 viene premiato presso le annuali rassegne della società “Francesco Francia”. Dal 1907 al 1926 è presente alla Biennale veneziana mentre a Roma è tra i Secessionisti fino alla terza edizione della mostra del 1915 ed anche alla Biennale del 1921 e del 1923. Medaglia d’argento a Firenze (Esposizione di Belle Arti, 1914) qualche anno dopo ottiene anche un riconoscimento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione a Torino (Esposizione Quadriennale, 1923). In campo internazionale si trova, tra l’altro, a Parigi (Esposizione Internazionale, 1911), Buenos Aires (Esposizone Internazionale di Belle Arti, 1910) e Monaco (Esposizione Internazionale, 1913). Ottenuta la cattedra di Pittura presso l’Accademia di Ravenna nel 1920, vi insegna solo due anni: proseguirà la carriera di docente a Bologna prima con un incarico presso l’Accademia e in seguito supplente e poi titolare della cattedra di Figura del Liceo Artistico. Protagonista importante del gruppo bolognese “secessionista” e “scapigliato” con una pittura di intensa emozione cromatica e di affettuosa e intima tematica, i suoi ultimi lavori soffrono l’antagonismo con Novecento e si chiudono un po’ in sé stessi.
LOTTO 199 Alfredo Protti (1882-1949), “Risveglio”, olio su tela, firmato in basso a destra e datato 1932, 91,5x61,5.
€ 24.000 - € 26.000 236
237
LOTTO 200 Guido Cacciapuoti (1892-1953), “Fanciulla con cerbiatto e cervo”, scultura in ceramica policroma, firmata sul retro Guido Cacciapuoti, sotto etichetta n.1025 Cacciapuoti Ceramiche d’arte Made in Italy, h 39 cm.
€ 300 - € 400
LOTTO 201 “Ninfa”, scultura in ceramica policroma firmata sotto Favaro Cecchetto Made in Italy XX sec., h 42 cm.
€ 200 - € 300 238
239
240
Lotto 202 Coppia di grandi vasi in vetro soffiato gialli e incamiciati bianchi, sec.XX, h 82 cm.
â‚Ź 500 - â‚Ź 600
241
LOTTO 203 “Profilo femminile”, scatola portagioie in porcellana biscuit a fondo azzurro con rilievi bianchi sotto impresso nella pasta n.5550, XX sec. h 5x11x9.
€ 50 - € 100
LOTTO 204 “Scena classica”,scatola portagioie in porcellana biscuit a fondo verde a forma di ventaglio con rilievi bianchi, XX sec., h 5x22x14 cm.
€ 200 - € 300 242
243
LOTTO 205 “Ballerina”, scultura in alabastro, XX sec., h 28 cm.
€ 200 - € 300
LOTTO 206 “Ragazzo con stivali”, scultura in alabastro, firmato sul retro Prof. G. Bessi, XX sec., h 25 cm.
€ 200 - € 300 244
245
LOTTO 207 “Nudo Femminile con cerbiatto”, scultura in alabastro, XX sec., h 31 cm.
€ 200 - € 300
246
247
248
LOTTO 208 “Ritratto di donna orientale” (firma illeggibile), dipinto olio su tela, 46x33 cm.
€ 350 - € 450
249
Ilario Rossi
(Bologna 1911 - 1994) La lunga vicenda artistica di Ilario Rossi, attivo per oltre sessant’anni, si svolge interamente a Bologna. I suoi primi dipinti e la produzione grafica, sempre coltivata anche se non come filone principale, ne rivelano già l’innata maestria, forgiata dal costante riferimento alla dominante figura di Giorgio Morandi, che nel 1930 ottiene la cattedra di Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove Ilario Rossi si diploma nel 1933. Ma se attraverso Morandi Ilario Rossi assimila i segreti della saldezza compositiva di Cézanne, e se è pur vero che fin nelle prime sue opere si riscontrano i riflessi di un ventaglio di altre esperienze, dalle audacie espressioniste della Scuola Romana alla romantica sensibilità di Carlo Corsi, è soprattutto all’osservazione del vero che l’artista si affida per maturare una cifra affatto personale. Paesaggi, nature morte, figure vengono così interpretati attraverso una vena intimistica che stempera il rigore del tonalismo morandiano. Dipinti che gli valgono premi e riconoscimenti e che presenta con regolarità alle Biennali di Venezia a partire dal 1936 e alle Quadriennali romane dal 1939. In una situazione che risente dei sommovimenti artistici introdotti da “Corrente”, Ilario Rossi è tra i fondatori, nel primo dopoguerra, della Galleria Cronache, che svolge un fondamentale ruolo di aggiornamento della cultura bolognese. Accanto a lui sono gli amici con i quali dal 1942 partecipa alla redazione di riviste culturali e alle mostre della Galleria Ciangottini: Aldo Borgonzoni, lo stesso Giovanni Ciangottini, Pompilio Mandelli, Luciano Minguzzi e il più anziano Carlo Corsi.
LOTTO 209 Ilario Rossi (1911-1994), “Covoni” dipinto olio su cartone, firmato in basso a destra, 27x23,5 cm.
€ 1.000 - € 1.200 250
251
LOTTO 210 Ilario Rossi (1911-1994), “Paesaggio”, dipinto olio su cartone, firmato in basso a sinistra Rossi, 42,27,5x21 cm.
€ 800 - € 1.000
LOTTO 211 Ilario Rossi (1911-1994), “Paesaggio invernale innevato”, dipinto olio su tela, firmato in basso a destra Rossi 43,52x32 cm.
€ 1.000 - € 1.200 252
253
LOTTO 212 Ilario Rossi (1911-1994), “Paesaggio con case” dipinto olio su cartone, firmato in basso a sinistra, 17x30 cm.
€ 800 - € 1.000
254
255
LOTTO 213 Ilario Rossi (1911-1994), “Paesaggio invernale”, dipinto olio su tela, firmato in basso a destra, 23,5x28 cm.
€ 800 - € 1.000
256
257
258
LOTTO 214 Ilario Rossi (1911-1994), “Paesaggio con case”, dipinto olio su compensato firmato in basso a destra, 23,5x31.
€ 800 - € 1.000
259
Mandelli Pompilio
(Luzzara 1912 - Bologna 2006)
Allievo di G. Morandi e di V. Guidi all’Accademia di belle arti di Bologna, nel 1947 fu a Parigi dove guardò con interesse alle soluzioni postimpressioniste e alle scomposizioni strutturali di matrice cubista (Pont des Arts, 1947) per poi orientarsi, al suo rientro in Italia, nell’ambito dell’astrattismo informale (Paesaggio in grigio, 1954, Bologna, Galleria comunale d’arte moderna). Insegnò pittura (1963-78) all’Accademia di Bologna.Tra le mostre antologiche, si ricorda quella al Palazzo Re Enzo di Bologna, nel 1995.
LOTTO 215 Pompilio Mandelli (1912 - 2006), “Barche in spiaggia”, olio su cartone firmato e datato in basso a destra Mandelli 46 33x52 cm.
€ 400 - € 600 260
261
LOTTO 216 “Maternità”, scultura in terracotta, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 50 cm.
€ 500 - € 700
262
263
Virgilio Guidi (Roma, 1891 – Venezia, 1984) Nel 1911 si iscrive all’Accademia di Belle Arti a Roma. Per proprio conto studia Giotto, Piero della Francesca e Correggio. A Roma nel 1914, viene a contatto con le opere di Cezanne e di Matisse, in particolare lo studio della forma-colore di Cezanne. Mentre spazia fra Cezanne e la tradizione quattrocentesca italiana non resta indifferente al cromatismo di Renoir. Fra 1920 e il 1923: dipinge alcuni dei suoi più importanti quadri di figure e ne espone alcuni alla XIII Biennale di Venezia. Nel 1924 raggiunge il successo alla XIV Biennale di Venezia: il parere favorevole della critica sancisce un riconoscimento internazionale. Da quell’anno, fino al 1964, espone ben sette volte alla Biennale, presentando nel 1928 uno dei temi ricorrenti del suo periodo veneziano la “Giudecca”. Nel 1926 prende parte alla prima mostra del “Novecento Italiano” a Milano: partecipa anche alla seconda, nel 1929 pur conservando una certa autonomia rispetto agli indirizzi di quella tendenza. Nel 1935, si trasferisce a Bologna, dove insegna all’Accademia di Belle Arti. Ha una sala personale nella II Quadriennale d’Arte Nazionale a Roma. Nel 1946, interessatosi alla grafica, avvia la sua attività pubblicando una serie di litografie. Tra il 1947 e il 1950 realizza Marine in uno schema di puri piani di colore, e figure nello spazio. Prende parte al movimento spaziale, guidato da Lucio Fontana. Nel 1962 il Comune di Venezia organizza una sua ampia mostra antologica. Sviluppa le Architetture cosmiche e riprende il tema delle marine. Nel 1963 inizia i nuovi cicli tematici: prigioniera, marine astratte, grandi occhi, cielo. Nel biennio 1969-70 da inizio al primo ciclo sul tema dell’Albero. Nel 1983 novantaduenne realizza un ciclo di dipinti sul tema: “L’uomo e il cielo”. Il 7 gennaio del 1984 muore a Venezia mentre è in corso un’esposizione dei suoi ultimi dipinti. Nei suoi 93 anni di vita ha partecipato a innumerevoli mostre sia nazionali che internazionali.
LOTTO 217 Virgilio Guidi (1891-1984), “Bacino di San Marco Venezia”, dipinto olio su tela, firmato davanti in basso a destra e a tergo, 30,5x40,5 cm. (Archivio Toniato)
€ 1.800 - € 2.200
264
265
266
LOTTO 218 “Fanciulla con rosa tra le mani”, scultura in bronzo firmata alla base Riboldi 916, h 47 cm.
€ 250 - € 350
267
LOTTO 219 Coppia di vasi cloisonné montati a lampada con decori di gusto Liberty, Francia inzio XX sec., h37 cm.
€ 250 - € 350
268
269
LOTTO 220 Coppia di vasi in maiolica policroma a fondo blu con decori fogliacei gialli e marroni, manici sagomati, medaglioni con personaggi nobiliari, marcati su fondo Minghetti, h 25 cm.
â‚Ź 400 - â‚Ź 500
270
271
272
LOTTO 221 “Guantiere”, due cornici similari a cabaret in legno dorato, (luce): 26x35 - 26x33,5 cm.
€ 200 - € 250
273
274
275
276
LOTTO 222 Coppia di “Girandollé” in bronzo e pendenti di cristallo a tre luci, XX sec., h 48 cm.
€ 150 - € 200
277
278
LOTTO 223 “Paesaggio fluviale con figure”, tempera su tela, XX sec, 100x150 cm.
€ 600 - € 700 279
LOTTO 224 Formellla in ceramica con rilievo dorato con fiori stilizzati, siglata R sul retro Rosenthal n.9025, 30,5x30,5 cm.
â‚Ź 250 - â‚Ź 300
280
281
282
LOTTO 225 Sergio Romiti (1928-2000), “Due Bottiglie” dipinto olio su tela, firmato in basso a sinistra Romiti’54, 50x59 cm.
€ 6.000 - € 7.000
283
LOTTO 226 Ermanno Vanni (1930), “Ritratto di Bimba”, dipinto a olio firmato in basso a destra E.Vanni, 60x50 cm.
€ 700 - € 900
284
285
286
LOTTO 227 Sfera in vetro soffiato decorata da cartine di fiori policromi su base in legno tornito, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 50 cm.
â‚Ź 150 - â‚Ź 200
287
LOTTO 228 Sfera in vetro soffiato decorata da cartine con figurine e animali base in legno torniti, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 40 cm.
â‚Ź 150 - â‚Ź 200
288
289
290
LOTTO 229 Sfera in vetro soffiato decorata da cartine di figurine di bambine, fanciulle e uomo con barba su base in legno tornito, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 35 cm.
â‚Ź 150 - â‚Ź 200
291
LOTTO 230 Sfera in vetro soffiato con decorazioni di cartine con figure e animali su base in marmo, h 38 cm., fine XIX sec. Inizio XX sec.,
â‚Ź150 - â‚Ź 200
292
293
294
LOTTO 231 Sfera in vetro soffiato con decorazioni di cartine con Pellicani su base in legno tornito, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 35 cm.
â‚Ź150 - â‚Ź 200
295
LOTTO 232 Sfera in vetro soffiato con decorazioni di cartine con figurine di soldati su base in legno tornito, fine XIX sec. Inizio XX sec., h 40 cm.
â‚Ź 150 - â‚Ź 200
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CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA (La Gregory’s Casa d’Aste snc di Casagrande Glauco & C. di seguito denominata “Gregory’s) 1) La Gregory’s agisce in qualità di mandataria con rappresentanza in nome proprio e per conto di ciascun venditore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1704 cod. civ.. La vendita deve considerarsi avvenuta tra il venditore e l’acquirente; ne consegue che la Gregory’s non assume nei confronti degli acquirenti o di terzi in genere altre responsabilità all’infuori di quelle derivanti dalla propria qualità di mandataria. Ogni responsabilità ex artt. 1476 ss. cod. civ. continua a gravare in capo ai venditori delle opere. Il colpo di martello del Direttore della vendita - banditore - determina la conclusione del contratto di vendita tra il venditore e l’acquirente. 2)Le vendite si effettuano al maggior offerente e si intendono per contanti. Non sono accettate trasferimenti a terzi dei lotti già aggiudicati la Gregory’s riterrà unicamente responsabile del pagamento l’aggiudicatario. 3)I lotti sono posti in vendita nei locali aperti al pubblico da Gregory’s e venduti nello stato in cui si trovano al momento dell’esposizione,con ogni relativo difetto ed imperfezione e la mancanza di riferimenti espliciti in merito non implica che ne siano esenti. Durante l’esposizione gli incaricati dalla Casa d’Aste saranno a disposizione per ogni chiarimento. L’interessato all’acquisto di un lotto può esaminare gli oggetti posti in vendita anche con la consulenza di un esperto , l’esposizione ha lo scopo di far esaminare lo stato di conservazione e la qualità degli oggetti, nonché chiarire eventuali errori ed inesattezze riportate in catalogo. Tuttigli oggetti vengono venduti “come visti”.Dopo l’aggiudicazione non sono ammesse contestazioni al riguardo e ne’ la Gregory’s ne’ il venditore potranno essere ritenuti responsabili per i vizi relativi alle informazioni concernenti gli oggetti in asta. 4)Le descrizioni o illustrazioni dei lotti contenute nei cataloghi, ed in qualsiasi altro materiale illustrativo, hanno carattere solamente indicativo e riflettono opinioni, pertanto possono essere oggetto di revisione prima che il lotto sia posto in vendita. La Gregory’s non potrà essere ritenuta responsabile di errori ed omissioni relative a tali descrizioni, ne’ in ipotesi di contraffazione, in quanto non viene fornita alcuna garanzia implicita o esplicita relativamente ai lotti in asta. Inoltre, le illustrazioni degli oggetti presentati sui cataloghi o altro materiale illustrativo hanno esclusivamente la finalità di identificare il lotto e non possono essere considerate rappresentazioni precise dello stato di conservazione dell’oggetto. I valori di stima indicati nel catalogo sono espressi in euro e costituiscono una sola indicazione. Tali valori possono essere uguali, superiori o inferiori ai prezzi di riserva dei lotti concordati con i mandanti. Per i dipinti antichi e del XIX secolo si certifica soltanto l’epoca in cui l’autore attribuito è vissuto e la scuola cui esso è appartenuto. Le opere dei secoli XX e XXI (arte moderna e contemporanea) sono, solitamente, accompagnati da certificati di autenticità e altra documentazione espressamente citata nelle relative schede. Nessun diverso certificato, perizia od opinione, richiesti o presentati a vendita avvenuta, potrà essere fatto valere quale motivo di contestazione dell’autenticità di tali opere. 5)Ogni contestazione, dovrà essere fatta valere in forma scritta a mezzo di raccomandata a/r entro quindici giorni dall’aggiudicazione. Decorso tale termine cessa ogni responsabilità della Società. Un reclamo riconosciuto valido porta al semplice rimborso della somma effettivamente pagata, a fronte della restituzione dell’opera, esclusa ogni altra pretesa. 6)Gli oggetti sono aggiudicati al miglior offerente;in caso di contestazione tra più Aggiudicatari, l’oggetto disputato verrà,a insidacabile giudizio del Banditore , rimesso in vendita nel corso dell’asta stessa e nuovamente aggiudicato.Nel presentare la propria offerta, l’offerente si assume la responsabilità personale di corrispondere il prezzo di aggiudicazione,comprensivo della commissione dei diritti d’asta,di ogni imposta dovuta e di qualsiasi altro onere applicabile.Gregory’s si riserva la facoltà di ritirare dall’asta qualsiasi lotto.Il banditore,durante l’Asta, ha la facoltà di abbinare o separare i lotti ed eventualmente variare l’ordine di vendita. Lo stesso potrà,a proprio insidacabile giudizio, ritirare i lotti qualora le offerte in Asta non raggiungano il prezzo di riserva concordato tra Gregory’s e il Venditore. 7)Gregory’s può accettare mandanti per l’acquisto (offerte scritte e telefoniche), le Offerte Scritte saranno eseguite per conto dell’offerente al minimo prezzo possibile considerati il prezzo di riserva e le altre offerte. effettuando rilanci mediante il Banditore,in gara con il pubblico partecipante all’Asta.Nel caso di due offerte scritte identiche per il medesimo lotto, lo stesso verrà aggiudicato all’offerente la cui offerta sia stata ricevuta per prima.Gregory’s si riserva il diritto di rifiutare le offerte scritte e telefoniche di Acquirenti
non conosciuti a meno che venga rilasciato un deposito ad intera copertura del valore dei lotti desiderati o,in ogni caso, fornita altra adeguata garanzia.Le offerte scritte sono valide qualora pervengano a Gregory’s, con congruo anticipo rispetto all’inizio dell’Asta ( almeno cinque ore prima ) e siano sufficentemente chiare e complete. 8)Al fine di migliorare le procedure d’asta tutti i potenziali acquirenti che accedono ai locali ove si svolge l’asta sono tenuti a registrarsi attraverso la compilazione di una scheda di partecipazione ed ad esibire un documento d’identità a munirsi di paletta con numero personale per le offerte. 9)L’aggiudicatario corrisponderà alla Gregory’s, una commissione d’asta comprensiva di IVA, per ciascun lotto,pari al 23% sul prezzo di aggiudicazione fino a 300.000,00 euro,e pari al 20% sul prezzo eccedente tale importo.L’acquirente dovrà versare un acconto all’atto dell’aggiudicazione e completare il pagamento, prima di ritirare la merce, non oltre dieci giorni lavorativi dalla fine della vendita.La Gregory’s decorso tale termine non sarà più tenuta alla custodia né sarà responsabile di eventuali danni che possono arrecarsi ai lotti. In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, dell’ammontare totale dovuto dall’aggiudicatario entro tale termine, la Gregory’s avrà diritto, a propria discrezione, di: a) restituire il bene al mandante, esigendo a titolo di penale da parte del mancato acquirente il pagamento delle commissioni perdute; b) agire in via giudiziale per ottenere l’esecuzione coattiva dell’obbligo d’acquisto; c) vendere il lotto tramite trattativa privata o in aste successive per conto ed a spese dell’aggiudicatario, ai sensi dell’art. 1515 cod. civ., salvo in ogni caso il diritto al risarcimento dei danni. Decorso il termine di cui sopra, la Gregory’s sarà comunque esonerata da ogni responsabilità nei confronti dell’aggiudicatario in relazione all’eventuale deterioramento o deperimento degli og- getti ed avrà diritto di farsi pagare per ogni singolo lotto i diritti di custodia. Qualunque rischio per perdita o danni al bene aggiudicato si trasferirà all’acquirente dal momento dell’aggiudicazione. L’acquirente potrà ottenere la consegna dei beni acquistati solamente previa corresponsione alla Gregory’s del prezzo e di ogni altra commissione, costo o rimborso inerente. 10)Per gli oggetti sottoposti alla notifica da parte dello Stato ai sensi del D.Lgs. 22.01.2004 n. 42 (c.d. Codice dei Beni Culturali) e ss.mm., gli acquirenti sono tenuti all’osservanza di tutte le di- sposizioni legislative vigenti in materia. L’aggiudicatario, in caso di esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, non potrà pretendere dalla Gregory’s o dal venditore alcun rimborso di eventuali interessi sul prezzo e sulle commissioni d’asta già corrisposte. L’esportazione di oggetti da parte degli acquirenti residenti o non residenti in Italia è regolata della suddetta normativa, nonché dalle leggi doganali, valutarie e tributarie in vigore. Pertanto, l’esportazione di oggetti la cui datazione risale ad oltre cinquant’anni è sempre subordinata alla licenza di libera circolazione rilasciata dalla competente Autorità. La Gregory’s non assume alcuna responsabilità nei confronti dell’acquirente in ordine ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati, ne’ in ordine ad eventuali licenze o attestati che lo stesso debba ottenere in base alla legislazione italiana. 11)Per ogni lotto contenente materiali appartenenti a specie protette come, ad esempio, corallo, avorio, tartaruga, coccodrillo, ossi di balena, corni di rinoceronte, etc., è necessaria una licenza di esportazione CITES rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Si invitano i potenziali acquirenti ad informarsi presso il Paese di destinazione sulle leggi che regolano tali importazioni. 12)Il diritto di seguito verrà posto a carico del venditore ai sensi dell’art. 152 della L. 22.04.1941 n. 633, come sostituito dall’art. 10 del D.Lgs. 13.02.2006 n. 118. Il presente regolamento viene accettato tacitamente da quanti concorrono alla presente vendita all’asta. Le presenti Condizioni di vendita sono regolate dalla legge italiana. Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), la Gregory’s, nella sua qualità di titolare del trattamento, informa che i dati forniti verranno utilizzati, con mezzi cartacei ed elettronici, per poter dare piena ed integrale esecuzione ai contratti di compravendita stipulati dalla stessa società, nonchè per il perseguimento di ogni altro servizio inerente l’oggetto sociale della Gregory’s snc. Il conferimento dei dati è facoltativo, ma si rende strettamente necessario per l’esecuzione dei contratti conclusi. La registrazione alle aste consente alla di inviare i cataloghi delle aste successive ed altro materiale informativo relativo all’attività della stessa. Per ogni controversia è esclusivamente competente il Foro di Bologna.
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Scheda di offerta Con la presente scheda mi impegno ad acquistare i lotti segnalati al prezzo offerto (esclusi i diritti d’asta), dichiaro inoltre, ai sensi e per effetti degli art. 1341 e 1342 del codice civile, di aver preso visione e approvare le condizioni di vendita riportate sul catalogo.
Il/La Sottoscritto/a: Nome e Cognome Residente a: Via
Cap
Tel.
Città
Cell.
Prov
Stato
Cod. Fiscale/Partita Iva Documento di Identità N.
Rilasciato da
Società Indirizzo
Partita Iva
Iscritta alla Camera di Commercio di In qualità di N. Lotto
e rappresentata da e munito di ogni opportuno potere in merito
Descrizione
Offerta Max €
Gli oggetti saranno aggiudicati al minimo prezzo possibile in rapporto all’offerta precedente. A parità d’offerta prevale la prima ricevuta. Alla cifra di aggiudicazione andranno aggiunti i diritti d’asta del 23% fino a € 300.000 e del 20% sull’eccedenza. Le persone impossibilitate a presenziare alla vendita possono concorrere all’asta compilando la presente scheda ed inviandola alla Casa D’Asta per email (info@gregorysaste.it) o per fax (051 65.69.670) almeno cinque ore prima dell’inizio dell’asta. È possibile richiedere la partecipazione telefonica su tutti i lotti presenti in catalogo barrando l’apposita casella. Per lotti con stima inferiore a €300 è necessario indicare un’offerta minima di tale cifra. Solo oltre l’eventuale raggiungimento di quest’ultima, si potrà partecipare telefonicamente. Gregory’s non sarà ritenuta responsabile per le offerte inavvertitamente non esegiute o per errori relativi all’esecuzione delle stesse. I lotti acquistati saranno ritirati a cura dell’acquirente. La Gregory’s rimane comunque a disposizione per informazioni e chiarimenti in merito. La presente scheda va compilata con il nominativo e l’indirizzo ai quali si vuole ricevere la fattura.
Privacy: i dati forniti saranno riservati ed utilizzati esclusivamente per i trattamenti consentiti dalla legge sulla privacy art.13 del d.lgs n.193\2003 Permission to use their personal data in the correspondence to the privacy italian law art.13 d.lgs n.193\2003.
Il sottoscritto concede al Battitore la facoltà di un ulteriore rilancio sull’offerta scritta con un massimale del: 5% 10% 20% Data
Firma GREGORY’S Casa d’Aste snc di Casagrande Glauco & C.
Strada Maggiore 14/a-b 40125 Bologna, Italy - Partita Iva 03270761202 - Tel. +39 051 29.60.945 - Fax +39 051 65.69.670 info@gregoriysaste.it - www.gregoriysaste.it