Ricerca su tessile e abbigliamento Città Studi Biella

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PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI CAPI DI ABBIGLIAMENTO Corso Tecnico Tessile per Tecnologo Perito Tessile

In collaborazione con



INTRODUZIONE Nel 2017 Città Studi in collaborazione della Regione Piemonte, ha organizzato alcuni corsi di specializzazione e professionalizzazione in ambito tessile. Oltre ai corsi di rammendo e turistico erano disponibili anche quelli di: • TECNICO TESSILE – TECNOLOGO PERITO TESSILE • TECNICO DELL’ABBIGLIAMENTO – Stilista progettista moda Questa tesina si rivolge al primo di questi due corsi, che aveva come obiettivo quello di formare personale competente nella filiera tessile, fornendo una visione a 360° di tutto il processo produttivo. Il corso si è svolto da Novembre 2017 fino a Giugno 2018, offrendo ai partecipanti la possibilità di svolgere uno Stage di due mesi presso un azienda tessile. Il tecnologo di processo tessile è una figura orientata ai processi produttivi che, in un’ottica sistemica, interviene sull’organizzazione e gestione della produzione e sulla definizione delle schede tecniche di prodotti tessili, svolge un ruolo strategico ed operativo nella gestione e nell’analisi dei processi produttivi, con particolare riferimento allo sviluppo di nuove lavorazioni e prodotti e all’ottimizzazione dell’impiego delle risorse. Gli obiettivi previsti dal percorso sono i seguenti: • conoscere il processo e il prodotto tessile e individuare le tipologie e le caratteristiche di prodotto/ mercato • pianificare e gestire un ciclo produttivo e Individuare i parametri del processo produttivo, • conoscere le specifiche tecniche di un prodotto, • redigere una scheda tecnica di prodotto, • applicare analisi per il make or buy, • caratterizzare i prodotti tessili. I progetti presentati in questa relazione, sono stati realizzati durante l’anno scolastico 2017/2018 presso lo stabile di Città Studi di Biella, per il conseguimento dei corsi professionalizzanti organizzati dall’istituto. La relazione prende in esame il lavoro coordinato svolto dai corsi di tecnico tessile – tecnologo perito tessile e tecnico dell’abbigliamento – stilista progettista moda. I partecipanti ai corsi sono stati divisi in due gruppi, chiamati rispettivamente Lanù ed Essence. Ogni gruppo ha ideato una collezione invernale per Piacenza Cashmere e un capospalla per la banda musicale di Candelo.


SOMMARIO INTRODUZIONE 3 SOSTENIBILITÀ PER LA MODA ITALIANA

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PRESENTAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE

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DESIGNING A COMPANY

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IL PROCESSO DI BUSINESS PLANNING

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SERVIZI PER STARTUP E IMPRESE

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INTRODUCTION 21 DESIGNING NETUM COMPANY 22 FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA 23 NETUM COMPANY DESIGN 26 DESIGN AND MANAGING AN ENTERPRISE 35

ANALISI DEI DATI STORICI SUSTAINABLE FASHION ANALISI DEL MERCATO PREMIERE VISION MARKETPLACE TESSITURA MADE IN ITALY COSA FACCIAMO STRATEGIA LA NOSTRA VISION

INCUBAZIONE IL NOSTRO APPROCCIO QUALI IMPRESE CI INTERESSANO COSA TI SERVE PER PARTECIPARE? ARTICOLAZIONE DEGLI STRUMENTI OPERATIVI COME CI DISTINGUIAMO / STRATEGIA CONFIGURAZIONE ORGANIZZATIVA

40 43 49 51 51 60 61 62 65 66 66 67 68 69 72


PIACENZA ANALISI DELL’AZIENDA

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CASHMERE 78 FIBRE E FILATI INNOVATIVI 79 BUSINESS PLAN 79 CONCORRENZA 87 REDA 87 VITALE BARBERIS CANONICO 87 – LORO PIANA LUIS VUITTON 89 CESARE GATTI 90 ZEGNA 91 BOTTO GIUSEPPE 92 ORGANIGRAMMA AZIENDALE 94 QUALITÀ E MADE IN ITALY 94 HAUTE COUTUR 94 SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE 95 CERTIFICAZIONI 95 HENOCHIENNE 96 IDEA BIELLA 96 I PUNTI VENDITA 96 PROCESSI INDUSTRIALI 98 PROGETTI E COLLABORAZIONI 101

PROGETTO NETUM 1 CAPOSPALLA BANDA MUSICALE

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PROGETTO NETUM 2 COLLEZIONE AUTUNNO E INVERNO 2018/2019 110 PROGETTO BE PIACENZA COLLEZIONE NETUM AI19/20

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BIBILIOGRAFIA 120


SOSTENIBILITÀ

PER LA MODA ITALIANA


Coco Chanel una volta definiva il lusso come “(...) una necessità che inizia quando termina la necessità” [15]. Heine [9] definisce il lusso come qualcosa di desiderabile e più che una necessità. Tuttavia il lusso è stato un segno di prosperità, potere e status sociale fin dai tempi antichi [11]. Già Robert H. Frank [3] ha affermato nel suo libro “Luxury Fever—Weighing the Cost of Excess”, la necessità di ridurre al minimo la cultura dell ‘”eccesso”, per ripristinare i veri valori della vita. Tutto ciò è in linea con la relazione della Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo [19], “Our Common Future”, nota anche come il Brundtland Report, che definisce lo sviluppo sostenibile come il modello di sviluppo che ci consente di soddisfare le esigenze attuali, senza compromettere le generazioni future. Il lusso, secondo Kleanthous [12], sta diventando meno esclusivo, meno dispendioso e più utile ad aiutare le persone ad esprimere i loro valori più profondi. Quindi, il lusso sostenibile non solo sarà solo il veicolo per un maggiore rispetto per l’ambiente e lo sviluppo sociale, ma sarà anche sinonimo di cultura, arte e innovazione di diverse nazionalità, mantenendo il retaggio dell’artigianato locale [5]. La moda di lusso è un cambiamento ricorrente al suo massimo livello e si distingue dagli altri segmenti del lusso dalla costante pressione al cambiamento. In altre parole, possiamo dire che quando parliamo di moda ci riferiamo a vestiti e accessori, mentre il termine lusso indica status, eleganza e raffinatezza dati da un marchio, qualità, prezzo, originalità e contenuto creativo. La moda sostenibile è un approccio al sistema moda volto a minimizzare gli impatti ambientali negativi e, a sua volta, massimizzare gli impatti positivi (benefici) per i lavoratori e le loro famiglie lungo tutta la catena del valore, svolgendo quindi un ruolo decisivo nella riduzione della povertà. Per questo motivo, Kate Fletcher [2] nella prefazione del libro ha scritto, “Per me la promozione di alternative allo status quo nella moda e nel tessile è essenziale se vogliamo impegnarci a fondo nel processo di sostenibilità ... Pertanto, la nostra sfida è quella di adeguare i paradigmi di sostenibilità e svilupparne di nuovi che si adattino alla natura dell’industria tessile e della moda di lusso, uno dei settori chiamati “core luxury sector”. All’interno della struttura di lusso. Il lusso dipende da contesti culturali, economici o regionali. Questo trasforma il lusso in un concetto ambiguo. Christopher L. Berry nel suo lavoro “The idea of ​​Luxury” del 1994 [1], uno dei pezzi più interessanti e completi sul concetto di lusso, in particolare la sua storia intellettuale, stabilisce che il lusso è cambiato nel tempo e che riflette le norme e le aspirazioni sociali. I veri elementi del lusso (autentico) si affidano alla ricerca della bellezza, della raffinatezza, dell’innovazione, della purezza, del benessere, di ciò che rimane, dell’essenza delle cose, del meglio [7]. Tuttavia questo lusso ha lasciato il posto al nuovo lusso attraverso la sua democratizzazione (massificazione?) Che si è verificata quando le società di lusso artigianali e familiari si sono accasciate contro i grandi conglomerati che si sono concentrati sugli aspetti economici. Significa che l’immagin era il modo, e il marketing era la funzione [6]. Il rapporto tra lusso, tessile e moda è piuttosto ambiguo, in quanto il tessile e la moda non appartengono pienamente al mondo del lusso, ma si sovrappongono al lusso nei suoi segmenti più costosi ed esclusivi [8]. Secondo Kapferer [10] sia il lusso che la moda condividono il bisogno comune di differenziazione sociale, ma differiscono in due aspetti principali: primo, mentre il lusso è senza tempo, la moda è effimera, e mentre il lusso è per l’auto-ricompensa, la moda no. Quindi, la moda di lusso sembra essere una contraddizione in termini: come il lusso, si suppone che duri, anche se come la moda dovrebbe cambiare frequentemente. Tuttavia, poiché l’essenza della moda è il cambiamento, la moda di lusso dà accesso esclusivo al cambiamento forzato. La moda di lusso è un cambiamento ricorrente al suo massimo livello e si distingue dagli altri segmenti del lusso dalla costante pressione per il cambiamento. Questo è condiviso da Pinkhasov e Nair [16] che aggiungono che in una cultura guidata dalle celebrità, la moda ha finito per dominare l’immagine e l’atteggiamento del lusso. Lo sviluppo sostenibile è un’espressione problematica su cui il significato di poche persone è d’accordo. Ogni persona può prendere il termine e “reinventarlo” considerando le proprie esigenze. Questo è un concetto che ci porta continuamente a cambiare obiettivi e priorità poiché è un processo aperto e come tale non può essere raggiunto in modo definitivo. L’obiettivo essenziale di questo modello di sviluppo è migliorare la qualità della vita mediante la massimizzazione a lungo termine, con le tecnologie appropriate e pertinenti, del potenziale produttivo degli ecosistemi[4]. Alcuni autori hanno studiato le contraddizioni tra moda e sostenibilità. Ma, al di là di queste contraddizioni, la moda non dovrebbe necessariamente entrare in conflitto con i principi sostenibili. In effetti, la moda ha un ruolo nella promozione e nel raggiungimento della sostenibilità, e potrebbe anche essere la chiave per un modo di vivere più sostenibile.

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Secondo Godart e Seong [8], il lusso può offrire un’opportunità unica per creare ambienti di business sostenibili grazie alle sue due caratteristiche principali che lo distinguono dagli altri segmenti di mercato. In primo luogo, il lusso è caratterizzato da qualità uniche: ciò consente al lusso di offrire condizioni commerciali di alta qualità e gratificanti. In secondo luogo, il lusso è caratterizzato dalla sua relazione peculiare con il tempo, poiché il suo valore è inscritto nel lungo termine. Ciò consente al lusso di offrire un modello di business sostenibile per la gestione delle risorse e lo sviluppo di prodotti di alta qualità, solo per citare alcuni elementi rilevanti del lusso sostenibile. Il lusso sostenibile è il ritorno all’essenza ancestrale del lusso, all’acquisto ponderato, alla manifattura artigianale, alla bellezza dei materiali nel suo senso più ampio e al rispetto per le questioni sociali e ambientali. References 1 - Berry CJ (1994) The idea of luxury—a conceptual and historical investigation. Cambridge University Press, New York 2 - Flechter K (2012) Preface. In: Gardetti MA, Torres AL (eds) Sustainability in fashion and textiles: values, design, production and consumption. Greenleaf Publishing, Sheffiel, p ix 3 - Frank RH (1999) Luxury fever—weighing the cost of excess. Princeton University Press, New Jersey 4 - Gardetti MA (2005) Sustainable development, sustainability and corporate sustainability. In Gardetti MA (ed) Texts in corporate sustainability—integrating social, environmental and economic considerations with short and long term. LA-BELL, Buenos Aires 5 - Gardetti MA (2011) Sustainable luxury in Latin America. Conference dictated at the seminar sustainable luxury & design within the framework of the MBA of IE—Instituto de Empresa— Business School, Madrid, Spain 6 - Gardetti MA, Torres AL (2014) Introduction. In: Gardetti MA, Torres AL (eds) Sustainability luxury: managing social and environmental performance in iconic brands. Greenleaf Publishing, Sheffield, p. 1 7 - Girón ME (2012) Diccionario LID sobre Lujo y Responsabilidad. Editorial LID, Madrid 8 - Godart F, Seong S (2014) Is sustainable fashion possible? In: Gardetti MA, Torres AL (eds) Sustainability luxury: managing social and environmental performance in iconic brands. Greenleaf Publishing, Sheffield, p. 12 9 - Heine K (2011) The concept of luxury brands. Technische Universität Berlin, Department of Marketing, Berlin 10 - Kapferer JN (2012) The luxury strategy: break the rules of marketing to build luxury brands. Kogan Page, London 11 - Kapferer JN, Basten V (2010) The luxury strategy—break the rules of marketing to build luxury brands. Kogan Page, London. 12 - Kleanthous A (2011) Simple the best is no longer simple—Raconteur on sustainable luxury, 3 July 2011. Source: http://theraconteur.co.uk/category/sustainability/sustainable-luxury/. Accessed: Dec 2012 13 - Koefoed O, Skov L (n.d) Sustainability and fashion. In: Bertram Niessen (ed) Openwear: sustainability, openness and P2P production in the world of fashion, research report of the EDUfashion project. http://openwear.org/data/files/Openwear%20e-book%20final.pdf. Accessed 9 May 2012 14 - Low T (n.d) Sustainable luxury: a case of strange bedfellows. University of Bedfordshire, Institute for Tourism Research Bedfordshire, Bedfordshire 15 - Okonkwo U (2007) Luxury fashion branding: trends, tactics, and techniques. Palgrave Macmillan, New York 16 - Pinkhasov M and RJ Nair (2014) Real luxury: how luxury brands can create value for the long

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term. Palgrave Macmillan, New York 17 - 17 Scheibel S (2010) Ethical luxury—myth or trend? Essay. The London School of Economics and Political Science, London 18 - 18 Walker S (2006) Sustainable by design—explorations in theory and practice. Earthscan, London 19 - 19 World Commission on Environment and Development—WCED—(1987) Our common future. Oxford University Press, Oxford

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DECALOGO SULLA RESPONSABILITÀ: CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA

Il 13 giugno 2012 la Camera Nazionale della Moda Italian, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il Manifesto della Sostenibilità Iper la moda Italiana. L’obiettivo del Decalogo sulla Responsabilità sociale e ambientale nel settore moda, promosso da Camera Nazionale della Moda Italiana, è quello di tracciare una via italiana alla moda responsabile e sostenibile e di favorire l’adozione di modelli di gestione responsabile lungo tutta la catena del valore della moda a vantaggio del sistema Paese. Il Decalogo è quindi rivolto innanzitutto alle imprese associate a Camera Nazionale della Moda Italiana, ma anche ad altre imprese che partecipano, con il loro know-how, all’eccellenza dei prodotti italiani nel mondo. Al punto 10, il Decalogo prevede inoltre, per Camera Nazionale della Moda Italiana, alcune azioni specifiche di diffusione, volte alla migliore risonanza ed efficacia del presente strumento. Il Decalogo interpreta le sfide globali della sostenibilità, definendo azioni concrete e distintive per le imprese italiane. Si propone come uno strumento in grado di guidare le imprese italiane a cogliere le opportunità offerte da una maggiore attenzione agli aspetti ambientali e sociali e, al contempo, assistere le imprese stesse a gestire al meglio i rischi di reputazione e i rischi operativi. Il Decalogo è organizzato per fasi della catena del valore, cui si aggiungono alcuni principi orizzontali. Incorpora alcune specifiche che possono essere utilizzate dalle imprese come guida e benchmark per le scelte strategiche e operative; per ciascun tema sono stati identificati alcuni tags che costituiscono riferimenti per l’approfondimento delle issues più rilevanti. Il Decalogo è stato elaborato secondo un approccio aperto di confronto e condivisione attraverso la discussione in un tavolo di lavoro promosso e coordinato da Camera Nazionale della Moda Italiana composto da associati e da ulteriori partner, con il supporto e la consulenza metodologica di Avanzi Sostenibilità per Azioni. Le imprese e le organizzazioni che hanno preso parte ai lavori di predisposizione del documento sono state: Ermenegildo Zegna, Salvatore Ferragamo, Guccio Gucci, Yoox, Limonta, Taroni, Simonetta, Material Connexion, Sistema Moda Italia, Politecnico di Milano, Università Bocconi di Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni. Le indicazioni contenute nel Decalogo sono comunque unicamente riferibili a Camera Nazionale della Moda Italiana.

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DECALOGO 1 - DESIGN: Disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi 2 - SCELTA DELLE MATERIE PRIME: Utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale

(certificazioni: Ecolabel, GOTS, OEKO TEX, UNCTAD (Biotrade Initiative), CITES, SA 8000, OHSAS 18001, ILO Labour Standards, Fair Labor Association, Business Social Compliance Initiative)

3 - LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali delle attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto 4 - DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: Includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente

5 - SISTEMI DI GESTIONE: Impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali

6 - MODA E SISTEMA PAESE: Sostieni ilterritorio e il Made in Italy 7 - ETICA D’IMPRESA: Integra i valori universali nel tuo marchio 8 - TRASPARENZA: Comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità 9 - EDUCAZIONE: Promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori 10 - Fai vivere il Decalogo

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PRESENTAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE


SOSTENIBILITÀ

PER LA MODA ITALIANA

Siamo Consulenti Siamo Ricercatori Siamo Sognatori Siamo Imprenditori Siamo per un Mondo più Sostenibile Siamo il tuo partner per la sostenibilità


Fin dalla nascita promuoviamo il cambiamento per la sostenibilità attraverso l’innovazione nel settore tessile moda. Dalla ricerca alla pratica, per trasformare il pensiero in azione. Perché la sostenibilità e un style di lavoro. NETUM è un’organizzazione di profitto che lavora per la co-creazione di nuove value chain per l’innovazione sostenibile. Crediamo nel potere della comunità e della collaborazione per affrontare i problemi sistemici nel nostro settore e pertanto incoraggiamo attivamente tutte le parti interessate - dal consumatore al marketing, dal progettista al fornitore - a far parte della soluzione. Speriamo che vi unirete a noi nell’esplorazione, nell’impegno e nell’educazione verso un futuro migliore della produzione. Abbiamo uno scopo comune: sostenere l’innovazione sostenibile nel settore tessile. Unire le forze è il modo migliore per farlo e stiamo quindi cercando di creare una comunità completa di professionisti del settore. Designer, marchi di abbigliamento, produttori, produttori tessili, tessitori, modellisti, organizzazioni commerciali, sindacati, scuole, imprese tecnologiche, scienziati dei materiali, esperti di innovazione, riciclatori ... tutte queste voci sono necessarie affinché la nostra iniziativa abbia successo.

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OBIETTIVI NETUM PER LA SOSTENIBILITÀ DELLA MODA ITALIANA L’obiettivo NETUM sulla Responsabilità sociale e ambientale nel settore Tessile & moda è quello di tracciare una via italiana alla moda responsabile e sostenibile e di favorire l’adozione di modelli di gestione responsabile lungo tutta la catena del valore della moda a vantaggio del sistema Paese. NETUM interpreta le sfide globali della sostenibilità, definendo azioni concrete e distintive per le impreseTessile & MODA italiane. Si propone come uno strumento in grado di guidare le imprese italiane a cogliere le opportunità offerte da una maggiore attenzione agli aspetti ambientali e sociali e, al contempo, assistere le imprese stesse a gestire al meglio i rischi di reputazione e i rischi operativi. NETUM è organizzato per fasi della catena del valore, cui si aggiungono alcuni principi orizzontali. Incorpora alcune specifiche che possono essere utilizzate dalle imprese come guida e benchmark per le scelte strategiche e operative; per ciascun tema sono stati identificati alcuni tags che costituiscono riferimenti per l’approfondimento delle issues più rilevanti.

DESIGN

• Disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi • Sii consapevole della responsabilità che il processo creativo può avere nel coniugare stile, innovazione, funzionalità, performance, affidabilità e compatibilità ambientale; • Progetta prodotti di qualità che durino nel tempo; • Quando identifichi le materie prime, i materiali e le finiture per il tuo prodotto poni attenzione anche alla loro qualità ambientale e sociale; • Includi nel processo creativo l’attenzione alla riduzione di rifiuti e scarti di lavorazione; • Valuta la possibilità di utilizzare materiali riciclati e rigenerati e sperimenta modi per reinterpretare prodotti (o parti di essi) e materiali arrivati a fine vita; • Completa il prodotto con un packaging che minimizzi gli impatti sull’ambiente e la produzione di rifiuti.

SCELTA DELLE MATERIE PRIME

• Utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale • Scegli le materie prime e i materiali più ecocompatibili, provenienti da coltivazioni tracciabili e a minor impatto ambientale (per le fibre di origine vegetale) e che rispettino il benessere animale (per le fibre di origine animale, per i pellami e i materiali pregiati); • Laddove possibile, opta per fibre e materiali certificati secondo standard internazionali riconosciuti; • Proteggi la biodiversità, evitando di utilizzare materiali che provengano da specie in via di estinzione; • Prediligi materiali lavorati con sostanze naturali; • Sensibilizza, chiedi evidenza ed eventualmente verifica che i fornitori di materie prime e tessuti non mettano in atto o permettano violazioni dei diritti umani (con particolare riferimento ai Paesi in ritardo di sviluppo) nelle fasi di lavorazione, e che tutti i lavoratori siano remunerati in maniera equa;

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MATERIE PRIME E PRODUZIONE

• riduci gli impatti ambientali e sociali delle attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto • Controlla e minimizza i consumi di risorse energetiche e naturali, con particolare riferimento a energia elettrica e acqua; • Riduci la produzione di rifiuti e avvia al recupero gli scarti di lavorazione, gli imballaggi e tutto ciò che può essere riciclato; • Controlla e minimizza le emissioni di inquinanti in atmosfera e nei corpi idrici, favorendo, laddove possibile, il riutilizzo e il riciclo delle acque di processo; • Privilegia l’acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili o valuta la possibilità di installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili presso le tue sedi; • Assicurati che venga minimizzato l’utilizzo di sostanze chimiche nocive, così come il rischio per l’ambiente e per i lavoratori connesso al loro utilizzo; • Seleziona i tuoi fornitori di manodopera per le lavorazioni, in particolare se localizzati in Paesi in ritardo di sviluppo, in base alla capacità di applicare e mantenere adeguati standard in termini di orari e remunerazione del lavoro, condizioni di salute e sicurezza per i lavoratori, rispetto dell’ambiente, oltre che di qualità; • Rispetta i diritti fondamentali dei lavoratori e non esporre le persone che lavorano per la tua azienda a situazioni che possano comportare rischi per la salute e la sicurezza; • Riconosci e remunera correttamente il lavoro e il contributo di ciascuno al valore del prodotto e dell’azienda.

DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA

• Includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente • Incoraggia modalità razionali ed efficienti di trasporto delle merci prediligendo vettori attenti alla riduzione degli impatti ambientali; • Riduci e favorisci il riutilizzo degli imballaggi secondari e terziari; • Trasmetti i valori della sostenibilità e dell’etica insita nel Made in Italy nelle tue campagne di marketing; • Nella progettazione dei punti vendita valuta l’impatto ambientale, specialmente nei sistemi di illuminazione, nel condizionamento e nei materiali; • Valorizza il capitale umano anche nell’attività commerciale, trasmetti i valori della sostenibilità e previeni qualsiasi violazione dei diritti umani, incoraggiando le peculiarità professionali di ciascuno; • Sviluppa servizi di manutenzione e riparazione che permettano di allungare ulteriormente la vita dei prodotti.

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SISTEMI DI GESTIONE

• Impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali • Per controllare e minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente e garantire equità sociale lungo tutta la catena del valore, sviluppa sistemi di gestione aziendali secondo l’approccio “Plan, Do, Check, Act”. • Identifica gli obiettivi, le attività di pianificazione, le responsabilità, i processi e le risorse utili al miglioramento continuo delle tue prestazioni di sostenibilità. • Misura e verifica periodicamente lo stato di avanzamento dei tuoi obiettivi e l’efficacia e l’efficienza delle attività che intraprendi in materia ambientale e sociale.

MODA E SISTEMA PAESE

• Sostieni il territorio e il Made in Italy • Pensa sempre alla tua impresa come un attore fondamentale per lo sviluppo locale e prova a declinare questo potenziale in progetti concreti; • Sostieni le lavorazioni tipiche artigianali e quelle più innovative che credi caratterizzino e possano caratterizzare il Made in Italy in futuro; • Collabora con altre imprese e altri soggetti per la ricerca e l’innovazione sostenibile; • Contribuisci all’istruzione e alla formazione professionale attraverso collaborazioni stabili e stage con scuole e università; • Promuovi giovani designer e piccole start up, aiutandole a raggiungere i mercati e a superare le fasi più critiche nello sviluppo di un’impresa e di un marchio di successo.

ETICA D’IMPRESA

• Integra i valori universali nel tuo marchio • Cerca di applicare in tutti i Paesi in cui operi le migliori pratiche di responsabilità sociale, qualora queste siano migliorative rispetto alle normative locali; • Definisci e applica un codice etico che funga anche da politica di sostenibilità della tua azienda, comunica i contenuti del codice etico a tutti i dipendenti e ai collaboratori e diffondine i principi presso i tuoi fornitori; previeni la corruzione, nei rapporti con altre imprese e con amministrazioni pubbliche, e promuovi una cultura di legalità e di correttezza fiscale; • Non permettere che comportamenti non adeguati di chi lavora per conto della tua azienda (compresi i tuoi fornitori), anche rispetto alle indicazioni di questo decalogo, possano creare situazioni di rischio per la reputazione del tuo marchio; • Crea le condizioni per lo sviluppo del talento e del merito presso tutti coloro che operano per conto della tua azienda, valorizza le pari opportunità e promuovi la conciliazione del lavoro con la vita privata.

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Sistemi di gestione

• Miglioramento continuo delle prestazioni aziendali • Sviluppo di sistemi di gestione aziendali secondo l’approccio “Plan, Do, Check, Act” per controllare e minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente e garantire equità sociale lungo tutta la catena del valore • Identificazione degli obiettivi, delle attività

Moda e sistema paese

• Sostegno del territorio e del Made in Italy • Attore fondamentale per lo sviluppo locale attraverso progetti concreti • Sostegno delle lavorazioni tipiche artigianali e di quelle più innovative che credi caratterizzino e possano caratterizzare il Made in Italy in futuro • Collaborazione con altre imprese e altri sog-

Etica d’impresa

• Integrazione di valori universali nel marchio • Applicare in tutti i Paesi in cui si opera, le migliori pratiche di responsabilità sociale, qualora queste siano migliorative rispetto alle normative locali • Definizione e applicazione di un codice etico che funga anche da politica di sostenibilità dell’azienda: comunicazione dei contenuti del codice etico a tutti i dipendenti e ai collaboratori e diffusione dei principi presso i fornitori. • Prevenzione della corruzione, nei rapporti con altre imprese e con amministrazioni

Trasparenza

• Comunicazione trasparente agli stakeholder del proprio impegno per la sostenibilità • Comunicazione dell’impegno ambientale e sociale ai vari interlocutori mediante forme periodiche di rendicontazione

Educazione

• Promozione di etica e sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori • Condivisione, diffusione e valorizzazione presso i clienti, i dipendenti, i collaboratori, i fornitori e tutte le persone che operano per conto della tua azienda - i valori della sostenibilità, sia nel momento della scelta d’acquisto che in fase di utilizzo del prodotto • Partecipazione alla diffusione di stili di consumo responsabili attraverso un impegno tra 18

di pianificazione, delle responsabilità, dei processi e delle risorse utili al miglioramento continuo delle prestazioni di sostenibilità • Misura e verifica periodica dello stato di avanzamento degli obiettivi, dell’efficacia e dell’efficienza delle attività intraprese in materia ambientale e sociale

getti per la ricerca e l’innovazione sostenibile • Contributo all’istruzione e alla formazione professionale attraverso collaborazioni stabili e stage con scuole e università • Promozione di giovani designer e piccole start-up, aiutandole a raggiungere i mercati e a superare le fasi più critiche nello sviluppo di un’impresa e di un marchio di successo

pubbliche, e promozione di una cultura di legalità e di correttezza fiscale • Scoraggiamento di comportamenti non adeguati di chi lavora per conto terzi (compresi i fornitori), che potrebbero creare situazioni di rischio per la reputazione del marchio aziendale • Creazione delle condizioni per lo sviluppo del talento e del merito presso tutti coloro che operano per conto dell’azienda; valorizzazione delle pari opportunità e promozione della conciliazione del lavoro con la vita privata

• Promozione della qualità ambientale e sociale dei prodotti, anche mediante web • Approccio di apertura e trasparenza verso le istanze che provengono da consumatori e cittadini

e con partner istituzionali e collaborazione con le università e gli istituti di formazione per diffondere presso i giovani una cultura di sostenibilità • Attiva partnership per la moltiplicazione di comportamenti sostenibili in realtà esterne al settore.


TRASPARENZA

• Comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità • Comunica il tuo impegno ambientale e sociale ai tuoi interlocutori mediante forme periodiche di rendicontazione; • Promuovi la qualità ambientale e sociale dei tuoi prodotti, anche mediante web; • Adotta un approccio di apertura e trasparenza verso le istanze che provengono da consumatori e cittadini.

EDUCAZIONE

• Promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori • Condividi, diffondi e valorizza - presso i clienti, i tuoi dipendenti, i tuoi collaboratori, i fornitori e tutte le persone che operano per conto della tua azienda - i valori della sostenibilità, sia nel momento della scelta d’acquisto che in fase di utilizzo del prodotto; • Partecipa alla diffusione di stili di consumo responsabili attraverso un impegno tra e con partner istituzionali e collabora con le università e gli istituti di formazione per diffondere presso i giovani una cultura di sostenibilità; • Attiva partnership per la moltiplicazione di comportamenti sostenibili in realtà esterne al settore.

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DESIGNING A COMPANY Makrem Ghidaoui

The more you know the better your decisions. The more you know the smarter your actions


INTRODUCTION Sia che stiamo lanciando una nuova impresa o che pianifichiamo per la nostra prossima azienda, niente è meglio di avere un prodotto avvincente che i clienti amano. L’antichissima “Scuola commerciale” o il “good shop-keeping” insegnano l’importanza di rigidi sistemi di gestione e controllo per mantenere bassi i costi, incrementando al contempo i ricavi. Ma questo non è abbastanza. La prerogativa per eccellere in un sistema di mercato competitivo è più in alto. L’azienda riuscirà a far fronte alla concorrenza? La società è in grado di guadagnare un profitto contabile, e almeno tanto quanto il suo costo totale di opportunità? Il business è ottimizzato per raggiungere il suo massimo potenziale di creazione di valore, oggi e domani? I buoni prodotti e il buon “negozio” sono sicuramente un buon affare. Ma una comprensione più profonda della strategia e l’economia del business sono necessari per fornire un senso più chiaro di se e di come la società possa soddisfare questa aspettativa più alta. Makrem Ghidaoui

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DESIGNING NETUM COMPANY What’s Netum Company?

La nostra missione è di consentire alle aziende tessili e della moda di tutto il mondo di ricalibrare le loro strategie e operazioni per il successo della sostenibilità a lungo termine.

Sustainability is the pivot point for brand success

Non c’è nulla di simile al “business as usual” nella nostra era di cambiamenti climatici, scarsità di risorse e crescita della popolazione. Le complesse catene di valore globali odierne comportano notevoli rischi e opportunità di impatto ambientale. Ecco perché i governi, gli investitori, i clienti e le comunità richiedono una maggiore trasparenza e un’azione proattiva e credibile da parte delle aziende. Riteniamo che i prossimi 10 anni rappresenteranno il decennio decisivo per i programmi di sostenibilità globali. Le persone e le istituzioni lo richiedono, la conoscenza scientifica lo conferma e la tecnologia moderna lo consente. Ma la vera sostenibilità richiede un nuovo approccio, basato su dati, scalato attraverso la tecnologia e adattato ai servizi, per fornire risultati reali a lungo termine.

Why NETUM?

Aiutiamo a mettere in pratica il pensiero, a ricalibrare strategie e operazioni per il successo della sostenibilità a lungo termine con dati, tecnologie e servizi comprovati. Nel frattempo, i nostri esperti ti aiutano a mappare e valutare l’impatto economico, ambientale e sociale per ogni aspetto delle tue operazioni e prodotti, quindi intraprendi azioni per ridurre i rischi e sfruttare al meglio le tue opportunità. • Dati primari interconnessi, dati del settore industriale e dati geografici, che consentono di vedere le tendenze emergenti dal quadro generale • Modelli di dati configurabili per l’analisi dinamica di prodotti e portafogli di prodotti • Sistemi di riempimento di nuova generazione per colmare le lacune nei dati • Query visive per analisi intuitive • Analisi predittiva per anticipare rischi e opportunità • Caratterizzazione dei dati, categorizzazione e aggregazione dal prodotto al livello aziendale • Benchmarking e analisi tra pari • Punteggio dinamico per valutare le prestazioni qualitative e quantitative

How your organisation benefits

Sostenibilità e conformità sono sfide aziendali complesse: richiede solide analisi e azioni impegnate per risolverle. Ma la conoscenza, i bisogni e gli standard di sostenibilità cambiano continuamente. Ecco perché sviluppiamo costantemente le nostre conoscenze per tenervi all’avanguardia degli sviluppi della sostenibilità. Quando si conoscono gli hotspot dell’intera catena del valore, è possibile creare conformità per ridurre i rischi operativi, segnalare problemi materiali ai propri stakeholder e accelerare l’innovazione del prodotto. Di conseguenza, rafforzerai il tuo marchio e la tua redditività a lungo termine, isolando la tua azienda da potenziali rischi. La sostenibilità emerge dalla tendenza alla necessità. Imprese di successo ... ho capito che guidare la performance economica e guidare la sostenibilità vanno d’accordo. Crediamo che una strategia di sostenibilità aziendale crei eccedenze e anche un cambiamento di

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prospettiva: “circolare” invece di prendere i rifiuti è il modello di business del futuro leader. Dalla produzione di analisi del ciclo di vita dei prodotti, alla gestione di requisiti di divulgazione multipli, i nostri dati ti aiuteranno a compiere il passo successivo nella costruzione della strategia di sostenibilità della tua azienda.

Software & Consulting Services Turns complexity into transparency

Con la nostra esperienza di mercato, sappiamo che le questioni ambientali, sociali e di conformità sono complesse ma controllabili. Quello che stai cercando è una panoramica. Il software di sostenibilità e i servizi di consulenza NETUM migliorano la qualità dei dati, risparmiano i tempi di elaborazione e migliorano il reporting e il processo decisionale. Riuscire in modo sostenibile con prodotti innovativi, catene di valore efficienti, marchi forti e un track record eccezionale. Forniamo i dati, il supporto decisionale e le soluzioni di gestione di cui avete bisogno durante le vostre operazioni e la catena del valore per migliorare le prestazioni aziendali in modo sostenibile.

FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA I risultati delle suddette analisi contribuiscono a generare un quadro conoscitivo della situazione attuale dell’impresa e dell’evoluzione del mercato in cui questa opera o intende operare. Tali risultati possono essere sistematizzati all’interno della nota matrice SWOT, la quale rappresenta un utile strumento manageriale per la definizione di obiettivi futuri e di linee strategiche aziendali. La matrice è composta da quattro quadranti, in cui sono riportate opportunità e minacce del mercato (prospettiva esterna all’impresa), punti di forza e di debolezza dell’impresa (prospettiva interna).

Strengths

• Competenza e specializzazione • Macchinari innovativi • Connessione con tutte le realtà della filiera tessile • Made in Biella/Italy

Weakness

• Continuo aggiornamento dei dati e delle conoscenze • Costo macchinari e manutenzione • Necessità di personale qualificato • Tempi di ricerca, analisi e sviluppo progetti

S W O T

• Creare brevetti • Diventare il punto di riferimento dell’intera filiera tessile per ricerca, sviluppo e analisi della qualità

• Laboratori di ricerca e consulenza già esistenti • Gestione di un grande quantitivo di richieste di consulenza

Opportunities Threats 23


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A CHI SI RIVOLGE

Aziende legate al settore abbigliamento: • Filature • Tessiture • Maglierie • Sartorie • Moda • Stilisti emergenti

Committente Customer Scope

COSA OFFRE

Esclusività Riservatezza e tutela

Sostenibilità Ecologico Tracciabilità Affidabilità/Reliability HQ / Qualità

Economicità Rapidità

Tailor-Made/Su Misura Prototipazione

Valore Aggiunto Value Proposition

POSIZIONE SUL MERCATO VALUE CREATION

COME LO FA PERVENIRE

• Massimo rispetto e riservatezza per ogni progetto e i rispettivi committenti

• Impiego di piccoli macchinari da laboratorio • Progettazione volta a privilegiare materie e pratiche ecosostenibili • Uso di materiali e strumenti certificati

Ingegneria e prototipazione di filati e tessuti con macchine da laboratorio per la creazione di pezze o filati piccoli, utilizzabili per test progettuali

Studio delle richieste del cliente e progettazione mirata a soddisfarle

MODELLO OPERATIVO VALUE DELIVERY

PERCHÈ NON SARÀ COPIABILE

• Made in Biella • Contratti di collaborazione con industrie manifatturiere • Creazione di un sistema produttivo interno indipendente da terzi • Stipulare partnership con esponenti del mercato elitario Luxury • Emissione di certificazioni

VALUE CAPTURE SOURCE OF UNIQUENESS


RISORSE e COSTI • Macchinari e relativi aggiornamenti - Software • Personale qualificato • Costi fissi e spostamenti • Capannone

• Uffici stile • Aziende tessili (tessiture, filature, tintorie, maglifici) • Sartorie • Fashion Blogger • Fashion Designer

ATTIVITA PIU COSTOSE • Macchinari e manutenzione • Affitto capannone • Personale qualificato e specializzato

Professionisti del settore Laureati Ricercatori e università WEB Brochure e biglietti da visita Rete di conoscenze professionali diversificata • Fondi Regionali/Europei/ Privati • Brevetti e diritti d’autore

• • • • • •

• Consulenza presso aziende o lo stabilimento Netum • Realizzazione filati, tessuti ad-hoc • Test di qualità per tinte, fibre, filati e tessuti • Ricerca e creazione di semi-lavorati innovativi in ambito tessile • Creazione di ca nali di comunicazione e relazioni tra le aziende del settore • Relazione con i clienti attraverso commerciali e/o tecnologie informatiche • Relazione con i clienti attraverso agenti di commercio e/o tecnologie informatiche

BUSINESS MODEL CANVAS

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• • • • •

• B2B - servizio che si integra alla filiera produttiva aziendale • B2C - rivolto a singoli privati/professionisti, che necessitano di tessuti ad-hoc per i propri progetti, senza dover impegnare la filiera industriale per piccoli quantitativi.

OFFERTA NETUM • Abbonamento con pagamento trimestrale diversificato in base ai servizi richiesti e la disponibilità del cliente. • Pagamento su base oraria e di materiali d’impiego, per servizi di consulenza a breve termine

Sito Internet Canali Social (FB, lnstagram etc.) Passaparola tra Aziende e Privati Media e R iviste specializzate Commerciali e responsabili Marketing

• Assistenza e consulenza diretta, in azienda o direttamente presso lo stabilimento Netum • Assistenza tramite rappresentanti qualificati • Servizio di consulenza online tramite l’utilizzo di tecnologie di messaggistica e videomessaggistica istantanea. • Contratti di collaborazione triennali con tariffe differenziate a seconda della dimensione del cliente

SPESE AZIENDE • Servizio di analisi della qualità attraverso laboratori scientifici interni all’azienda o esterni • Ricerca e progettazione tramite ufficio stile e laboratori • Consulenze

• Ricerca • Analisi della autenticità e della qualità delle fibre • Strumentazione avanzata • Progettazione di tessuti innovativi, a basso impatto ambientale, sostenibili e in linea con le richieste del mercato della moda • Progettazione su misura, determinata dalle richieste del cliente • Servizio di supporto alle aziende, per rendere più efficiente il ciclo progettuale e produttivo del tessuto • Servizio di collegamento tra aziende e terzisti per creare una rete di collaborazione organica ed efficiente • Creazione di un unico punto di riferimento per l’industria tessile, per ricerca e controllo qualità - Ottimizzazione dei costi per ricerca e sviluppo • Rispetto del segreto industriale e creazione di brevetti


NETUM COMPANY DESIGN Il Logo mare questo concetto, riallacciandosi alle forme già usate per comunicare l’economia circolare e del riuso. Il team Netum è costituito da 6 tecnologhi tessili, che tramite le proprie competenze, collaborano con il mondo della moda e del tessile, per la ricerca e lo sviluppo di stoppini, filati e tessuti innovativi. Il laboratorio grazie anche al supporto di partner esterni, dispone tutti gli strumenti utili per creare piccoli prototipi, che permettono a Fashion Designer e Industrie Tessili di risparmiare tempo e denaro in ricerca, ottimizzando le fasi progettazione e la produzione. Netum crea un ponte di comunicazione tra stilisti e industria, andando a completare il ventaglio di L’idea ha origine dal modello più semplice di competenze necessario a mettere in produzione telaio, costituito unicamente da una struttura rettangolare di supporto per trama, ordito, licci e nuove collezioni del mondo tessile. battente. Tutto ciò viene riassunto dal rettangolo contenuto all’interno del cerchio, che con le variazioni cromatiche, ricorda anche la disposizione a intreccio dei fili a telaio. Il cerchio, richiama le fibre, elemento essenziale per qualunque lavoro in ambito tessile e che una volta ritorte e intrecciate si trasformano in innumerevoli prodotti. Il font di Netum è stato creato ad Hoc, rispettando una struttura a griglia, quasi come se fosse stato intessuto a telaio. I colori principalmente tendenti al verde e al blu, creano un collegamento con la natura e l’ecologia in quanto tra i principi di Netum c’è quello di privilegiare processi e materie eco sostenibili: anche le fibre disposte in cerchio vogliono richia-

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Design

• Progettazione di prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino l’impatto ambientale • Consapevolezza della responsabilità che il processo creativo comporta nel coniugare stile, innovazione, funzionalità, performance, affidabilità e compatibilità ambientale • Attenzione alla qualità ambientale e sociale di materie prime, materiali e finiture per i prodotti realizzati • Attenzione alla riduzione di rifiuti e scarti di lavorazione • Utilizzo di materiali riciclati e rigenerati e sperimentazione di modi per reinterpretare prodotti (o parti di essi) e materiali arrivati a fine vita • Packaging a basso impatto ambientale

Who is our customer/user?

Qual è il “caso d’uso” o “domanda” o “problema” che stiamo risolvendo? Come lo faremo creare valore ? La sostenibilità è una sfida aziendale complessa. L’ideologia o le buone intenzioni da sole non la risolveranno, invece, l’analisi del suono e l’azione impegnata lo faranno. La fiducia nella nostra missione inizia con la vera conoscenza. Questo ci ispira ad espandere continuamente le nostre intuizioni perché più sappiamo, più intelligenti sono le nostre azioni. Questa credenza è catturata nel nostro logo in modo vivace. Le barre si trasformano in un’espressione della nostra conoscenza in continua evoluzione e creano l’elemento principale e dominante del nostro design aziendale. Ecco perché abbiamo chiamato il nostro logo “la conoscenza in continua evoluzione”. Riuscire in modo sostenibile con prodotti innovativi, catene di valore efficienti, marchi forti e un track record eccezionale. Forniamo i dati, il supporto decisionale e le soluzioni di gestione di cui avete bisogno durante le vostre operazioni e la catena del valore per migliorare le prestazioni aziendali in modo sostenibile. NETUM ti consente di considerare l’impatto ambientale delle scelte e delle decisioni che prendi, senza complicare eccessivamente l’intera materia. Abilitare le organizzazioni a riuscire in modo sostenibile

Sustainable Products

RRidurre l’impatto ambientale negativo dei prodotti è solo un aspetto di un’iniziativa di sostenibilità di successo. Migliora il tuo marchio e le tue vendite con prodotti veramente sostenibili Un’ondata di legislazione e di consapevolezza dei compratori ha aumentato drasticamente la domanda di prodotti sostenibili. Soddisfare le opportunità e le responsabilità risultanti con successo con noi. Le aziende hanno bisogno di una strategia di sostenibilità del prodotto chiara e ben definita (Life Cycle Thinking) per fornire risultati positivi per tutta la vita di un prodotto, dall’ideazione e progettazione fino alla fine del ciclo di vita. Il nostro software di sostenibilità ti aiuta a mitigare i rischi, 27


ridurre i costi e rafforzare il tuo marchio con un approccio integrato e sostenibile allo sviluppo del prodotto. Flussi di lavoro e risposte intelligenti consentono inoltre un migliore coinvolgimento con i vostri stakeholder e l’intera catena del valore per una gestione trasparente delle prestazioni. La sostenibilità ha un chiaro valore commerciale per le aziende del settore tessile e della moda di tutte le dimensioni e in tutti i settori. Nonostante le difficili circostanze economiche, oltre due terzi delle aziende stanno rafforzando il proprio impegno per la sostenibilità, secondo un nuovo studio globale. Sfruttare i benefici della sostenibilità I vantaggi della sostenibilità sono reali e attraenti: crescita dei ricavi in linea, ​​ miglioramento del marchio, riduzione dei costi e riduzione dei rischi. Per ottenere i benefici, tuttavia, è necessario un piano completo basato su un caso aziendale chiaro. Un piano di sostenibilità efficace comunica un senso di direzione e uno scopo, unifica gli sforzi, definisce obiettivi e priorità, crea motivazione e impulso e allinea gli obiettivi di sostenibilità con gli obiettivi aziendali generali dell’azienda. Fornisce i risultati aziendali sperati. Questo piano è ciò che stai “vendendo” quando costruisci un business case per la sostenibilità nella tua azienda. Senza un caso aziendale efficace che risuoni internamente con i principali responsabili delle decisioni, è probabile che il piano di sostenibilità fallisca. Un caso aziendale ben documentato e documentato è essenziale. Questo è il motivo per cui NETUM ha messo insieme questi dieci consigli per aiutarti a costruire un caso aziendale convincente per la sostenibilità nella tua azienda. Sono la distillazione di migliaia di anni-persona di esperienza lavorando su più di 1.500 progetti per aziende come la tua. 1 - Vedere la sostenibilità come forza dirompente Con l’accelerazione del progresso tecnico, le grandi aziende sono vulnerabili a favorire l’ingresso di nuovi operatori utilizzando la tecnologia dirompente.3 I dirigenti aziendali senior devono capire che la sostenibilità è una minaccia e un’opportunità così dirompenti. Ad esempio, Greenpeace valuta le grandi aziende IT sul loro uso di materiali pericolosi, come i ritardanti di fiamma bromurati, creando problemi di PR per le aziende che sono in ritardo.4 In altre aziende, l’impegno per la sostenibilità ha creato un vantaggio competitivo. NetJets Europe, un operatore di jet privato, ne è un buon esempio. Si sono impegnati a essere al 100% neutrali dal carbonio entro il 20125, guidando il resto del settore aeronautico. Questo tipo di comprensione può aiutare a trasformare la sostenibilità da un esercizio periferico “bello da avere” in un elemento centrale della strategia aziendale. Get the right team engaged To be successful, any business case for sustainability needs the support of key decision makers in your company. This means finding champions. It also means finding ways to talk to people who are uncommitted. However, don’t waste too much time on the naysayers as long as you can engage champions from all the main business areas including finance, marketing, product development, planning and sales. Air cover from top management is also essential. 2 - Comprendere le aspettative dei tuoi stakeholder Il tuo business case deve risuonare a diversi livelli. In primo luogo, deve rispondere alle esigenze dei vostri stakeholder interni. I tuoi colleghi devono capirlo e accettarlo. Inoltre, il caso deve essere informato dalle tendenze emergenti che potrebbero influire sul business a breve e lungo termine. Comprendere i fattori di mercato come la legislazione, l’attività dei concorrenti, le richieste dei clienti e le capacità della supply chain è una visione fondamentale per informare lo sviluppo del vostro caso aziendale. Align the business case with your overall strategy Sustainability isn’t just a good thing to do. It’s good for business. This means that it has to be an integral part of your overall strategy and not just a bolt-on, go-faster extra. Your business case will get more support if you can show that it supports your company’s overall business strategy. It has to make business sense. 3 - Personalizzare il business case per diverse business unit In aziende grandi o diverse, un singolo caso aziendale potrebbe essere inappropriato. Potrebbe essere necessario adattare il caso a diverse business unit o territori in base ai driver competitivi, alle preoccupazioni degli stakeholder e all’interesse dei clienti che influenzano tale business e alla sua strategia aziendale dettagliataAndare per le prime vittorie Nulla ha successo come successo. Scegli come target alcuni progetti pilota in grado di offrire rapidi vantaggi commerciali, anche su piccola scala, e utilizzarli come casi di studio per supportare il tuo business case. Questo approccio aiuta le persone a vedere come la sostenibilità può essere applicata nella propria organizzazione

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e nel proprio lavoro. Il successo anticipato contesta anche le inevitabili obiezioni come “non funzionerebbe in questa azienda” o “la nostra situazione è diversa” o “questo è il modo in cui abbiamo sempre fatto le cose”. 4 - Scegli metriche e obiettivi significativi e misurabili. Ciò che viene misurato viene eseguito, quindi scegli le metriche che sono in linea con gli indicatori KPI della tua azienda e ti consentono di tenere traccia dei vantaggi commerciali del tuo piano. Un impegno per la trasparenza e benefici misurabili è uno dei modi più potenti per costruire un caso aziendale convincente per la sostenibilità. Ma scegli attentamente i tuoi obiettivi - misura le cose giuste e rendi visibili i risultati. Laddove possibile, costruisci indicatori di prestazioni chiave per la sostenibilità nei dashboard e nelle relazioni dei senior manager aziendali e, alla fine, cerca di allineare i premi e gli incentivi con miglioramenti positivi in tali KPI. 5 - Non dimenticare il ‘come’ quando parli del ‘perché’ Un business case e un piano sono cose belle ma senza implementazione sono solo scarabocchi su pezzi di carta. Assicurati di sapere in che modo implementerai il piano e allinei supporto e risorse per farlo. Ciò include: persone, tempo, incentivi, formazione e risorse, nonché strumenti, IT e infrastrutture adeguati. 6 - Comunicare, comunicare, comunicare Un caso aziendale per la sostenibilità deve includere anche una strategia di comunicazione. La lingua che usi, le storie che racconti e le persone che parlano di sostenibilità sono tutte importanti. Dipendenti e clienti hanno un buon naso per l’ipocrisia e l’esagerazione, ma sono anche diffidenti nei confronti di informazioni complesse o eccessivamente tecniche. Devi fare appello al cuore e alla testa. “Se vuoi costruire una nave, non raccogliere le persone insieme per raccogliere legna e non assegnarle compiti e lavoro, ma piuttosto insegnare loro a desiderare l’infinita immensità del mare”. 7 - Ottieni gli strumenti giusti Gli strumenti giusti possono aiutarti a valutare le prestazioni di sostenibilità della tua azienda e trovare modi comprovati per ottimizzare e migliorare. Prodotti consolidati come NETUM Textile Sustainable aiutano a trasformare le intenzioni in miglioramenti effettivi inserendo una libreria di best practice con i dati di oltre 12.000 aziende o utilizzando analisi quali curve di riduzione dei costi, benchmark e prestazioni previste. Ciò consente di identificare i progetti di sostenibilità più adatti alle proprie operazioni e di implementare un piano d’azione che migliori le prestazioni di sostenibilità e aiuti a raggiungere i propri obiettivi.

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HOW DO WE DELIVER VALUE? BEST PRACTICES TO MAKE UP OUR OPERATING What we do

NETUM ti consente di considerare l’impatto ambientale delle scelte e delle decisioni che prendi, senza complicare eccessivamente l’intera materia Abilitare le organizzazioni a riuscire in modo sostenibile

Sustainable Products

Ridurre l’impatto ambientale negativo dei prodotti è solo un aspetto di un’iniziativa di sostenibilità di successo. MIGLIORA IL TUO MARCHIO E LE TUE VENDITE CON PRODOTTI VERAMENTE SOSTENIBILI Un’ondata di legislazione e di consapevolezza dei compratori ha aumentato drasticamente la domanda di prodotti sostenibili. Soddisfare le opportunità e le responsabilità risultanti con successo con noi. Le aziende hanno bisogno di una strategia di sostenibilità del prodotto chiara e ben definita (Life Cycle Thinking) per fornire risultati positivi per tutta la vita di un prodotto, dall’ideazione e progettazione fino alla fine del ciclo di vita. Il nostro software di sostenibilità ti aiuta a mitigare i rischi, ridurre i costi e rafforzare il tuo marchio con un approccio integrato e sostenibile allo sviluppo del prodotto. Flussi di lavoro e risposte intelligenti consentono inoltre un migliore coinvolgimento con i vostri stakeholder e l’intera catena del valore per una gestione trasparente delle prestazioni

Performance Improvement and Implementation

Servizi di consulenza progettati per valutare la situazione attuale e identificare le opportunità per migliorare le prestazioni di sostenibilità Life Cycle Assessment (LCA) Guarda l’immagine più grande attraverso l’analisi olistica e migliora la tua comprensione dell’impatto ambientale dei tuoi prodotti, processi o servizi. La panoramica definitiva dell’impatto ambientale del prodotto, processo o servizio.

Life Cycle Assessment (LCA)

Guarda l’immagine più grande attraverso l’analisi olistica Gli esperti di consulenza Netum LCA possono aiutarti a migliorare la tua comprensione dell’impatto ambientale dei tuoi prodotti, processi o servizi conducendo: • Una valutazione del ciclo di vita (LCA) che consente alla tua organizzazione di analizzare l’intero ciclo di vita dei tuoi prodotti o servizi con riguardo ai suoi impatti ambientali e di visualizzare queste analisi in modo trasparente. • Impronta di carbonio o impronta idrica basata su un modello di valutazione del ciclo di vita completo • Una revisione di una valutazione del ciclo di vita in conformità con lo standard ISO per migliorare la credibilità delle dichiarazioni.

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Product Environmental Footprint (PEF)

Uno sviluppo rivoluzionario verso una nuova forma di politica ambientale dei prodotti. Vi supportiamo con tutte le attività relative alla PEF Uno sviluppo rivoluzionario verso una nuova forma di politica ambientale dei prodotti. Vi supportiamo con tutte le attività relative alla PEF Impronta ambientale di prodotto (PEF) della Commissione europea L’impronta ambientale (EF) fa parte dell’iniziativa “Mercato unico per i prodotti verdi” della Commissione europea che mira a facilitare una migliore informazione sulle prestazioni ambientali di prodotti e organizzazioni. • Preparati per i prossimi requisiti sui dati: i database GaBi ts e GaBi sono pronti a soddisfare le tue esigenze PEF. • Comprendi le implicazioni per il tuo business: Netum offre una varietà di servizi di consulenza per PEF. • Comprendi il tuo ruolo nello sviluppo del PEF: Netum ti supporta nel prendere le decisioni strategiche richieste. • Conoscere l’impatto dei tuoi prodotti e la comunicazione potenziale: fai un cosiddetto “studio ombra PEF”

Key Findings

Impact profiles

Consente di confrontare le alternative in base ai propri obiettivi di sostenibilità I profili di impatto possono essere utilizzati per identificare l’opzione preferibile dal punto di vista ambientale tra diverse alternative utilizzando categorizzazioni di impatto quali il potenziale di riscaldamento globale, l’esaurimento delle risorse e l’uso di energia. Gli impatti sociali ed economici possono anche essere inclusi nella valutazione a seconda degli obiettivi della valutazione. I database del profilo di impatto che seguono gli standard e le metodologie internazionali sono utilizzati nella gestione delle prestazioni di sostenibilità per informare i processi decisionali nelle operazioni aziendali e rilevare potenziali rischi a monte della supply chain come le minacce al costo delle risorse e dell’energia. Il benchmarking delle performance di sostenibilità rispetto ai peer aiuta a trovare gap di performance Il benchmarking richiede indicatori e metodologie di normalizzazione appropriati e necessita di condizioni al contorno coerenti per essere utile. Esistono diverse fonti di terze parti per i benchmark di sostenibilità per prodotti, edifici e prestazioni aziendali, ma per ora, le aziende e le aziende tessili dovrebbero sempre fare riferimento ai dati del proprio settore industriale. Il benchmark esterno è un modo rapido e potente per identificare potenziali lacune nelle prestazioni. Le librerie di best practice per la sostenibilità possono aiutare a ridurre i costi e accelerare il processo di ricerca dei progetti e delle iniziative più efficaci Le librerie di best practice intelligenti creano suggerimenti personalizzati basati sul settore industriale, l’ubicazione, le dimensioni di un’organizzazione e offrono indicatori come il costo stimato del progetto e i potenziali risparmi . Questi indicatori si basano sull’esperienza dei colleghi e consentono una prequalificazione e una pianificazione migliorata per la gestione delle prestazioni di sostenibilità.

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HOW DO WE CAPTURE VALUE?

CREA E GESTISCI FONTI DI UNICITÀ E COMPETITIVITÀ Conoscere l’impatto dei vostri prodotti e la potenziale comunicazione Netum offre ai clienti di fare un cosiddetto “studio ombra PEF”. capire i risultati e le sfide metodologiche. Fai una gestione intelligente del rischio e fai in modo che il tuo studio sulla PEF sia in anticipo rispetto ai tuoi concorrenti e preparati a qualsiasi potenziale comunicazione. Che cos’è un’impronta ambientale di prodotto (PEF)? L’Impronta Ambientale del Prodotto (PEF) rappresenta uno sviluppo rivoluzionario delle politiche sui prodotti ambientali, con il potenziale di armonizzare ed eventualmente sostituire tutti i tipi di metriche ed etichette ambientali relative ai prodotti: PEF ha il potenziale a lungo termine di integrare la Direttiva sulla progettazione ecologica, la La direttiva UE sull’etichettatura energetica e il regolamento Ecolabel UE e alcune altre politiche sui prodotti più specifiche e servono da politica generale. Sulla base delle rinomate norme ISO 14040 e ISO 14040 sulla valutazione del ciclo di vita e su mandato del Consiglio europeo ai sensi della legge sul mercato unico europeo, la Commissione europea ha sviluppato dal 2011 una metodologia armonizzata per il calcolo dell’impronta ambientale del prodotto (PEF). L’Impronta ambientale di prodotto (PEF) rileva quantitativamente gli impatti ambientali rilevanti di qualsiasi prodotto (sia beni e servizi) che l’intero ciclo di vita / catena di approvvigionamento. Al fine di semplificare l’applicazione e aumentare ulteriormente la riproducibilità e la comparabilità dei risultati di Product Environmental Footprints (PEF), vengono sviluppate le regole di categoria dell’impronta ambientale dei prodotti (PEFCR). Ciascuno per gruppo di prodotti, in base alle regole guida comuni PEF e in un processo guidato dagli stakeholder. Ciascuno dei PEFCR risultanti può essere considerato come un pezzo di un puzzle con l’economia che è l’intero puzzle. 24 di questi sviluppi della PEFCR - che vanno dal pesce agli hard disk - sono in corso in una fase pilota che è iniziata alla fine del 2013 e dovrebbe essere consegnata all’inizio del 2017. Netum è il consulente ufficiale per 4 di questi piloti. Impronta ambientale aziendale Che si tratti di carbonio, acqua o terra, possiamo aiutarti a calcolare le dimensioni dell’impronta della tua azienda e segnalarla dove richiesto. Servizio di consulenza sull’impronta ambientale Che si tratti di carbonio, acqua o terra, possiamo aiutarti a calcolare le dimensioni dell’impronta della tua azienda e segnalarla dove richiesto. Impronta ambientale aziendale Calcolo accurato del tuo impronta aziendale I nostri esperti sono in grado di fornirti un calcolo dell’impronta aziendale del carbonio, dell’acqua o della terra, oltre a fornire indicazioni per la rendicontazione, in linea con gli standard pertinenti. Il nostro processo comprovato segue queste fasi chiave: • Verificare la rilevanza delle attività aziendali in termini di prestazioni di utilizzo di carbonio / acqua / uso del suolo • Raccogliere dati in modo efficiente attraverso il nostro software SoFi Enterprise e calcolare l’ingombro, identificando gli hotspot e sviluppando KPI appropriati • Raccomandare misure efficaci per aumentare l’efficienza e ridurre i costi Il nostro servizio di impronta ambientale ti offre: Migliore visualizzazione delle prestazioni della tua azienda I nostri esperti di consulenza ti forniscono un quadro chiaro delle prestazioni della tua linea di base e dei tuoi impatti più significativi nella catena del valore. Vantaggio competitivo Ottieni un vantaggio rispetto alla concorrenza dando la priorità alle misure e dimostrando miglioramenti basati sulle misure implementate. Aumento dell’efficienza Un metodo più efficace per la gestione delle prestazioni, una maggiore coerenza, accuratezza ed efficienza nella gestione dei dati e capacità potenziate per consolidare gli sforzi sul reporting dell’impronta ambientale se si utilizza la nostra premiata soluzione SoFi Enterprise.

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REFINE AOUR DESIGN BY TURING ATTENTION TO THE EXTERNAL ENVIRONMENT Understand implications for your business

Netum offre una varietà di servizi, a seconda del tuo business e dell’attuale strategia di sostenibilità e maturità. Netum è un consulente chiave per gli studi pilota PEF e gli studi di supporto del PEFCR. Siamo nella posizione migliore per consigliarti su opportunità e minacce per i tuoi prodotti. Comprendi il tuo ruolo nello sviluppo del PEF Che si tratti di un’associazione di settore, di un partecipante agli studi sulla PEF, di un produttore di prodotti interessati, di un fornitore di primo livello o di un ente governativo di un paese non UE, Netum ti supporta nel prendere le decisioni strategiche richieste. Che cosa farà la valutazione della materialità per te: Rischi spot e opportunità Identifica i problemi che possono avere un impatto materiale su ricavi, reputazione del marchio, efficienza operativa e conformità e prendere decisioni migliori per ottenere un migliore ritorno sull’investimento. Impegnarsi con le parti interessate Sfrutta l’opportunità di rispondere in modo proattivo alle preoccupazioni degli stakeholder e allineare le tue attività con le esigenze e le aspettative degli stakeholder. Ottieni un focus strategico La valutazione produce risultati significativi che migliorano la pianificazione strategica dell’azienda, la gestione del rischio e i processi di pianificazione operativa. Aumentare il valore della sostenibilità Identificando le questioni ambientali, sociali, economiche e di governance più significative, sarai in grado di sfruttare un valore aggiunto dalla sostenibilità nella tua organizzazione e nei tuoi prodotti. Aumentare l’efficienza Ridurre i costi di gestione concentrandosi solo sulle questioni chiave; eliminare il tempo, gli sforzi e i costi spesi per la segnalazione e la raccolta di dati irrilevanti. Migliorare la comunicazione Un approccio più mirato consente di produrre relazioni più pertinenti che saranno lette e comprese da più persone, guidando una maggiore comprensione interna ed esterna delle vostre attività.

GAMING OUT SHORT-RUN INDUSTRY CHANGE: FOR EVERY ACTION THERE IS A REACTION Ti aiutiamo ad avere successo con: Aumentare la credibilità I consumatori e le parti interessate assegnano più valore a prodotti verificabili in modo verificabile. I nostri software e servizi LCA sono conformi agli standard nazionali, europei e internazionali, con il risultato di un’analisi rigorosa e basata sulla scienza che guadagna la fiducia del pubblico. Migliorare la gestione del rischio della supply chain Utilizza i nostri strumenti avanzati per identificare i siti meno performanti e tenere traccia delle prestazioni dei fornitori lungo tutta la catena del valore. Anticipare e prevenire incidenti costosi con strumenti avanzati per la gestione delle prestazioni del fornitore. Aumentare le entrate Condurre analisi del ciclo di vita e comunicare i risultati può aiutarti a conquistare nuovi clienti. Utilizza la nostra piattaforma LCA per prendere decisioni che riducono il costo totale e identificano le opportunità per ridurre gli sprechi. Costruisci la tua reputazione di marca Comunicare il proprio impegno alla sostenibilità in modo più ampio ed efficace agli stakeholder interni ed esterni. Rafforza la consapevolezza generale del tuo marchio come leader nel sociale aziendale. 33


LONG RUN INDUSTRY CHANGE, CHANGE ON THE HORIZON AND DISRUPTIONS Strategia

Sapere è potere guida per migliorare le prestazioni di sostenibilità aziendale con benchmark, best practice e profili di impatto La conoscenza è potere Una guida per migliorare le prestazioni di sostenibilità aziendale La conoscenza è potere Mai prima d’ora abbiamo visto la coscienza ambientale, la responsabilità sociale e la sana salute economica essere discusse allo stesso tavolo nei consigli di amministrazione di aziende tessili e di moda globali di successo. Guidati da clienti, investitori e dipendenti, le aziende oggi sono sfidate a considerare le persone e il pianeta oltre al profitto nel prendere decisioni. Se la conoscenza è potere, come si suol dire, la quantità di informazioni necessarie per gestire un business sostenibile è cresciuta in modo esponenziale. Le informazioni sulla sostenibilità abbracciano operazioni, edifici, prodotti e filiere e risiedono in molte forme e forme all’interno dell’organizzazione e in tutta la sua catena del valore. Una volta catturate, queste informazioni consentono alle imprese di migliorare l’uso di materie prime, energia e risorse e di ridurre le emissioni e i rifiuti chimici. Consideralo come la gestione di “Enterprise Sustainability Performance (ESP)” come un modo per creare risparmi, ridurre i rischi e costruire un differenziatore competitivo chiave per le organizzazioni che riescono a farlo.

At the heart

Una delle sfide più grandi è raccogliere le informazioni, colmare le lacune e trasformarle in approfondimenti che guidano la gestione dell’ESP. Un processo o una soluzione efficiente per acquisire e analizzare le informazioni è il fulcro della gestione dell’ESP Ulteriori contenuti di sostenibilità da fonti esterne possono essere un potente strumento per comprendere le attuali prestazioni di un’azienda tessile o di moda rispetto ai colleghi o per lo screening di rischi e opportunità tra le operazioni e la catena di approvvigionamento. Esistono molte fonti di terze parti per i contenuti di sostenibilità, come le associazioni di associazioni di segnalazione volontarie e gli organismi di standardizzazione, nonché i database proprietari. C’è anche una grande quantità di informazioni sulla divulgazione della sostenibilità pubblicate da organizzazioni grandi e piccole in tutti i settori industriali che forniscono dati di riferimento sulla sostenibilità. Questo whitepaper analizza tre tipi di contenuti di sostenibilità che possono essere sviluppati da queste fonti: profili di impatto, benchmark delle prestazioni e librerie di best practice. Stiamo esaminando le regole e le insidie ​​per sfruttare i contenuti di sostenibilità per la gestione dell’ESP.

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DESIGN AND MANAGING AN ENTERPRISE Netum :The Business Case for TEXTILE & Fashion

Product Sustainability

Con la valutazione del ciclo di vita, aiutiamo a comprendere appieno i vantaggi dell’intero ciclo di vita e ti assiste nel comunicarli agli stakeholder. Estrazione materie prime Lavorazione materiali Produzione / Produzione Utilizzo del prodotto- Fine vita Business Case: differenziazione del prodotto ed EPD Business Case: sviluppo del prodotto sostenibile Business Case: confronto di progetti di edifici verdi

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La Nostra Storia

Start up innovative con l’avanzo di qualche mese. un gruppo di ragazzi decidono di fondare NETUM per dar corpo a quella presuntuosa ambizione di voler cambiare il mondo, dare vita per una industria Tessile Moda più sostenibile e la promozione dei investimenti responsabile nel settore tessile Moda italiano.

Il nostro team

Nessuno di noi e tanto in gamba quanto noi tutti messi insieme CONSIGLIO Triumvirato Gianluca Buratti

Nicole Andreotti

Massimo D’Ambrogio

STRATEGIA & MANAGEMENT Makrem Ghidaoui DIREZIONE OPERATIVA Massimo D’Ambrogio DIREZIONE COMMERCIALE Adil Al Alawi

DIREZIONE PRODUZIONE PROJECT MANAGER Gianluca Buratti

DISEGNO E PRODUZIONE Nicole Andreotti

BI PIACENZA

PROGETTO X

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SOURCING / ACQUISTI Makrem Ghidaoui

RICERCA & SVILUPPO Giordano Tormen

QUALITÀ Giordano Tormen

VENDITE Adil Al Alawi


La Nostra Vision

VISIONE Quale è la visione futura dell’Netum? La sostenibilità sarebbe il modo comune di vivere, di consumare e di produrre. Cerchiamo soluzioni di equilibro tra l’interesse privato e l’interesse pubblico nel settore tessile moda, l’utilità dei singoli e il benessere collettivo. La ricerca continua di modelli innovativi che mettano al centro le persona, che limitano gli sprechi e valorizzano le risorse. Il rispetto del ambiente, il rispetto del Uomo e della sua dignità, la qualità e l’equità distributiva, la ricerca della bellezza e la logica nella scelta innovative nel settore Tessile Moda, elementi che possano creare valore per una comunità senza che qualcuno ci rimetta. Di questo ci occupiamo e proprio su questa strada vogliamo misurarci; e la nostra assunzione di responsabilità.

Our passion is to make sustainable fibers available to the growing world. This creates more positive impacts and benefits for people and the planet. It also ensures our economic success.

La nostra Mission

E’ lo scopo centrale, cioè la ragione centrale dell’esistenza di NETUM, ed è formato da un insieme di valori ritenuti fondamentali. La Missione di NETUM è concepire ed elaborare soluzioni innovative per la sostenibilità del settore tessile Moda e facilitarne la realizzazione attraverso progetti e sperimentazione concrete fatte su misura.

I nostri Valori

• Fibre naturali • Produrre con senso di responsabilità • La natura è la nostra fonte. L’innovazione è la nostra missione. • Sostenibilità e strategia • Perseguimento di una qualità superiore del prodotto • Creazione di un ambiente di lavoro sicuro • Lavorare nel rispetto dell’ambiente e della società • Attenzione per l’innovazione • Genuinità

Noi siamo

Un gruppo di Tecnologi tessile accumunati da una spinta ideale. Un gruppo di professionisti che unisce diversi saperi per trovare risposte innovative a problemi legati al settore tessile Moda, ambientali ed sociali. Imprenditori, consulenti, ricercatori che con molto coraggio si impegnano a rispondere alle sfide della contemporaneità del settore Tessile moda.

La nostra unicità

Osservazione e ascolto

Sappiamo bene dove vogliamo andare, ma non sempre conosciamo la strada. E questo non ci spaventa affatto, anzi ci stimola a trovare di volta in volta soluzioni migliore. Un’attività di ascolto 37


prima di tutto che si traduce in un pensiero e azione. Un lavoro attento alle esigenze e agli interessi di tutti gli attori in gioco, per scoprire, anche nelle situazione piĂš complessa, la giusta direzione di cambiamento.

Pensiero e ricerca

Ogni progetto e una sfida da intraprendere con la voglia di dimostrare che si può cambiare anche dove tutto sembra immutabile. Non abbiamo soluzione banali a problemi complessi, la riflessione e la ricerca sono parti integranti delle nostre attivitĂ . Facciamo delle personalizzazione, intesa sia come valorizzazione del rapporto umano che come ricerca del approccio “ su misura “, il nostro elemento distintivo.

Sperimentazione

Siamo convinto che dalla sperimentazione si possano raccogliere elementi utili per sviluppare un grande progetto, che le analisi preliminari debbano avere un veloce confronto sul campo, che concedersi lo spazio per gli errori non sia un lusso ma il giusto modo di lavorare. Applichiamo questo approccio alle nostre idee che si fanno impresa e con tutti gli attori con i quali lavoriamo.

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d d s t n r 6 d h p w s

y e . s d e d

y r o o e ,

value chain. An important force behind the growing sustainability movement is the realisation that sustainability leadership can serve as a real

ative, bringing together industry stakeholders to move from the “take-make-dispose” approach to a circular economy for textiles. Building on the success of the New Plastics Economy initiative,

The State of Fashion 2018

the Circular Fibres Initiative’s vision is to develop a new system for textile building on circular economy principles of restoration and regeneration. Another player in this movement is the Danish Fashion Institute, whose Global Fashion Agenda raises awareness on sustainability in the fashion industry. Fashion companies can find potential opportunities across the entire value chain. Some fashion players experiment with innovation in materials, like sustainable fibres. Radically innovative products already exist; after years of development, C&A introduced a “Cradle-to-cradle certified” T-shirt at a mass-market price, demonstrating one possible future model of circular fashion production. We expect the commercialisation of sustainable prototypes – something which has so far often been missing – to ramp up in 2018, as is the case with recycled polyester, which is increasingly being used by massmarket players. We also expect to see alternative business models and new concepts centred around sustainability. A recent example is Arket, H&M’s new brand of clothing. In addition to incorporating sustainability into the end-to-end processes and product lifecycle, H&M has defined the brand concept around longevity, with an emphasis on enduring design and quality. Another important topic will be the issue of waste. Zara, for example, is installing collection bins across all stores in China, H&M invested in Re:Newcell and Eileen Fisher’s Renew program

mends or resews clothes for reuse. Areas like on-demand manufacturing and supply chain process reengineering are worth exploring; Adidas’ 3D printed sneakers are a case in point. We believe more fashion startups and initiatives built around the business idea of sustainable fashion will break new ground in 2018. Examples range from Ambercycle, which uses microbes to break down polyester for re-use in new textiles and Modern Meadow, which grows leather in a lab, to efforts like the Indian Restart Fashion initiative, which brings together designers who make clothes from post-consumer products. In addition, we may see more progressive incumbents take advantage of startups’ innovations to drive their own sustainability efforts. Take, for example, North Face, which collaborated with Spiber to develop a parka made of faux spider silk. Fashion for Good is promoting startups in this area. It is collaborating with incubators and other apparel companies to provide funding and operational expertise for developing innovations that promote sustainable practices. In sum, 2018 will bring to fruition the “next level” of sustainability and offer the potential of a competitive advantage for fashion companies who embrace it fully. As the commercial advantages become apparent, a dedicated group of sustainability champions will lead the way, showing the fashion industry how to drive innovation and value by integrating sustainability across the entire value chain.

Efficiency Efficiency Transparency Transparency EfficiencyEfficiency Mission Transpa Miss Orientation Orient

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IL PROCESSO DI BUSINESS PLANNING

Ethical Mission Ethical Mission Ethical Ethical nyansparency Mission Transparency Upgrades Upgrades UpgradesUpgrades Orientation on Orientation Orientation 63


ANALISI DEI DATI STORICI IL Mercato tessile

delle imprese negli anni Settanta (Maggioni, 2009), il distretto ha visto l’opposta tendenza alla concentrazione negli anni Ottanta, che ha svuoIl sistema piemontese, con il polo di eccellenza di tato le valli dalle piccole e piccolissime imprese, Biella e realtà significative in tutte le altre provinnate presso i corsi d’acqua, e si è ampliato nelle ce piemontesi, possiede un patrimonio imporzone intorno alla città di Biella. Questi processi di tante di imprese, addetti, macchinari, tecnologie, profonda ristrutturazione hanno provocato una conoscenza, tradizione, cultura, immagine. Tale contrazione del numero di imprese contoterziste, patrimonio va sostenuto e orientato da un imma nel contempo hanno permesso al distretto pegno politico a 360 gradi: servono investimenti biellese di posizionarsi sui mercati internazionali in ricerca e innovazione, in un progetto di filiera per la produzione di filati e tessuti di alta gamdella formazione (da quella tecnica superiore ma in lana e fibre pregiate (cachemire, alpaca, fino all’alta formazione di master e dottorati), mohair). nell’export e nell’internazionalizzazione delle imprese piemontesi, nell’insediamento di imprese Alcuni operatori hanno cercato di utilizzare la straniere nella nostra regione, nella tutela delle lana vergine biellese nelle produzioni tessili abilità artigianali, nello sviluppo delle competencome il consorzio Biella The Wool Company o la ze stilistiche e creative dei designer, ecc. ditta Hi-Tex con il marchio B-Origin. Le lane autoctone italiane più conosciute sono la Le ricerche mettono alla luce alcuni aspetti cruSambucana, la Biellese, la Langarola, la Garessina ciali del sistema: e la Frabosana. • l’interdipendenza tra i mercati e la competiGli utilizzi principali delle lane rustiche sono ad zione globale anche per un settore profondaoggi di due tipi: plaid e capospalla. Se per tutte mente radicato a livello regionale e locale le realtà il punto principale è la trasformazione di • l’esistenza di filiere lunghe in cui origine un rifiuto in un valore aggiunto delle materie prime, luoghi di lavorazione e consumo sono sempre più distanti tra loro e Attualmente, per la nobilitazione della lana sfuggono al controllo, alla trasparenza e alla rustica italiana, esistono un centro di raccolta a tracciabilità Biella, con annesso lavaggio, di iniziativa privata • la necessità di un cambiamento guidato (The Wool Company), e il consorzio L’Escaroun dall’innovazione tecnologica, dalla creatività e di Demonte (CN) per la pecora Sambucana, su orientata alla sostenibilità iniziativa della Comunità Montana. Il consorzio l’Escarun di Demonte (CN) è un importante esempio di recupero di una razza quasi estinta, la pecora sambucana. Il consorzio si occupa della raccolta della fibra, gestisce i rapporti con il Il Mercato Lanificio Fratelli Piacenza di Pollone (BI) e cura la Dal 2006 al 2010, gli acquisti di capi in pura lana vendita dei manufatti presso il locale Ecomuseo sono passati dal 10,5% all’8,8%; per contro vi è della Pastorizia, strumento di valorizzazione del stato un leggero aumento degli acquisti dei capi patrimonio culturale, naturalistico ambientale e in misti lana/altre fibre: dal 5,8% nel 2006 allo di rivitalizzazione economica del territorio. 6,1% nel 2010 (Smi su dati Sita, 2011). Le fibre più pregiate, come il cachemire o la Si stimano 9.000 tonnellate di lana sucida seta, costituendo una nicchia di mercato, sono prodotte annualmente in Italia, trasformabili in riuscite a mantenere il proprio posizionamento 5.000 t di fibra e 15 milioni di m2 di tessuto, pari nel tempo. a circa 14.000 vestiti al giorno; la sardegna è la

Le Fibre

Concentrandoci sul distretto di Biella, il fenomeno “dell’estinzione” degli operatori è letteralmente visibile sul territorio biellese, dove molte aziende del comparto tessile hanno chiuso negli ultimi anni, lasciando ampi edifici industriali dismessi. Dopo la tendenza alla deverticalizzazione

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maggiore produttrice nazionale di lana.

Una parte della lana viene venduta a trasformatori esterni al Consorzio, es. alla piccola ditta La Tineola della Valle Pellice: la possibilità di differenziare il mercato vendendo la lana a più canali è un elemento importante per la sostenibilità


economica di tali progetti. Per la commercializzazione di carne, latte e lana il Consorzio ha supportato la creazione di una cooperativa locale, la Cooperativa Lou Barmaset.

Nel panorama nazionale emergono in particolare solo due soggetti, entrambi operativi in Piemonte: Biella The Wool Company, consorzio di contoterzisti sul mercato, e il Lanificio Fratelli Piacenza, che si distingue per l’estesa partecipazione a progetti di Ricerca e Sviluppo finanziati per lo sviluppo di competenze interne su innovazione di processo e prodotto, e che lavora a stretto contatto con l’ente di promozione delle lane rustiche Agenzia Lane d’Italia.

L’agenzia, con sede a Biella, vede la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto Ismac di Biella e della sede biellese del Politecnico.

9. Filato cardato 70% lana 30% pa, serie melange 10. Filato cardato 100% lana, serie pregiata

Il nuovo consumatore

Nel campo della moda il consumatore è cambiato. Si possono osservare almeno due aspetti di tale cambiamento: il primo è legato al nuovo ruolo del consumatore nella complessa dinamica del consumo; il secondo ha a che fare con l’attuale transizione verso un’economia circolare e stili di vita più responsabili per il proprio benessere e quello del pianeta. Nel rapporto tra fornitore e utilizzatore del bene, lo scettro è ormai passato dal brand a chi effettua l’acquisto (Rinaldi e Testa, 2013): con l’aumentare delle informazioni e della concorrenza, il consumatore è più competente, esigente, selettivo, sensibile al prezzo e libero di cambiare marca e stile. È più critico e attento. Grazie alle innumerevoli opportunità offerte dal Web, è protagonista non solo dell’acquisto, ma anche del processo creativo e manifatturiero di capi che diventano sempre più personalizzati, unici, esclusivi e distintivi di chi li indossa. Al tempo stesso, aumentano le persone attente all’impatto ambientale e sociale delle loro scelte e si diffondono nuove forme di consumo caratterizzate da responsabilità e partecipazione: consumo condiviso, scambio di prodotti e servizi, auto-produzione, riuso e riciclo. Entrambe le tendenze sono favorevoli allo sviluppo di una moda sostenibile che sia in grado di coniugare “bello e buono”, superando al contempo l’incapacità che ancora caratterizza l’offerta della moda green e la relega a una nicchia di conciliare sostenibilità ed estetica.

Il canale di distribuzione on-line appare interessante per le possibilità di raggiungere i consumatori più innovativi e sensibili al tema ambientale. Con l’e-commerce, innovazione e I processi produttivi che sono stati considerati sostenibilità si possono declinare nei seguenti per la produzione di tessuti in lana autoctona modi: sono: • personalizzazione del prodotto, cioè la pos1. Filato cardato 100% lana tessuti fantasia sibilità per i clienti di introdurre la propria 2. Filato cardato 50% lana sarda, 30% blouses, creatività all’interno del processo produttivo, 20% poliammide tramite il co-design; 3. Filato cardato 88% lana 12% pc, tessuti tinta • accesso alle informazioni su tutta la filiera unita realizzati con intrecci diversi produttiva e ai sistemi di tracciabilità del 4. Filato cardato 86% lana 14% pl, tessuti tinta capo; unita realizzati con intrecci diversi • consumo collaborativo: piattaforme pe5. Filato cardato 100% lana lavorazione induer-to-peer e gruppi di interesse sui social striale network, spesso legati a territori localizzati, 6. Filato cardato 70% lana 30% pl che permettono la condivisione di infor7. Filato cardato 87% lana 13% pa, serie 2 mazioni, l’acquisto collettivo, lo scambio, il 8. Filato cardato 88% lana 13% pa, serie 3 41


baratto, il dono, ma anche il sostegno diretto ne: non a caso la maggioranza degli intervistati dei produttori (come nella community suppone attenzione a quanto scritto in etichetta. ported agriculture). Il concetto di sostenbilità viene percepito in maniera differente dalle persone. Secondo i dati È stata condotta un’indagine con questionario raccolti un capo di abbigliamento “sostenibile” è che ha interessato un campione di oltre 900 con- sinonimo di: sumatori, sono stati condotti dei focus group e analizzati dei casi di studio (per i dettagli si veda N % Pagliarino, 2016). La maggioranza del campione (501 consumaEcologico 468 51 tori pari al 55% del totale) è stata intervistata a Torino. Etico (ad es. per le condizioni di 381 42 lavoro) Lo studio ha permesso di identificare quattro 274 30 tipologie di consumatore di capi di abbigliamen- Rispettoso del benessere animale to in lana: Locale 187 20 • fast fashionist: il consumatore di massa che acquista capi in lana prevalentemente presso Artigianale e/o tradizionale 155 17 catene di abbigliamento e ama variare lo stile in base alla moda Altro (specificare) 10 1 • consumatore informato: soprattutto grazie al Web, critico e orientato a sperimentare le Ne conviene che il consumatore cerca principalsoluzioni più innovative sul mercato mente due categorie prodotti: • country chic: sostenitore di prodotti locali, • capi con prezzo poco inferiore alla lana trasebbene di qualità inferiore, indossa abiti dizionale e disponibili in maggiori quantità, come maglioni di Fisherman out of Ireland, realizzati con innovazioni tecniche (ad es. per le pantofole di Haflinger, Elvet Woollen Mill, la funzionalità del capo), stilistiche e commerArpin, John Hanly & Co. e tra gli italiani Alpen ciali. Il valore aggiunto in termini di sosteniSocks, AlpRepubliC di Brush, Luis Trenker, bilità è dato dall’origine italiana delle materie Glücklich, Capalbio e Old Fashion Sartoria. prime e dalla completa tracciabilità dei capi. • consumatore specializzato: segue le fiere di Il target cui si rivolge questa linea produttiva settore e sa riconoscere la qualità della lana è quello del consumatore informato, critico e responsabile, raggiungibile soprattutto sul I valori fondamentali per un capo sono: Web, ma anche il consumatore di massa. • la qualità per il 70% • Capi con un prezzo cospicuo per estimatori • il prezzo per il 39% che riconoscono un elevato valore aggiunto • il made in italy 23% al 100% lana rustica e al legame con saperi, • la firma 8% tradizioni e territori locali, come quelli realizzati dall’azienda francese Arpin (arpin1817. Il consumatore non è interessato al marchio com). in quanto brand, ma come strumento che garantisce l’origine della materia prima e la collocazione italiana dei luoghi di lavorazio-

The Luxury of Sustainability: Examining Value-Based Drivers of Fair Trade Consumption Steffen Schmidt, Nadine Hennigs, Stefan Behrens and Evmorfia Karampournioti Prometeia ha stimato che da oggi al 2021 entreranno sul mercato 215 milioni di consumatori “nuovi ricchi” (specie Cinesi e Russi) e questo è sicuramente un target di mercato a cui la nostra industria tessile guarderà con molta attenzione. Il 21° secolo riflette l’emancipazione del consu-

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Il Mercato del Lusso

matore etico che “acquista per un mondo migliore”. (Low and Davenport in J. Consum Behav 6(5):336–348, 2007). Il consumatore che chiede un’alternativa etica è presente in tutte le categorie di prodotti, affiancando il concetto di sostenibilità a quello di esclusivo, raro e lussuoso. Nell’area del consumo etico and among the different social, environmental, and organic labels, Fair Trade è uno dei settori che cresce più rapidamente, che vede aumentare del 15% l’anno le vendite internazionali(FLO 2010).


Perseguire una definizione di sostenibilità come approccio per “venire incontro ai bisogni della generazione corrente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare

i propri bisogni”(WorldCommission on Environment andDevelopment 1987), basado sui concetti di longevità, qualità, durability in sinergia con il concetto di lusso (Kapferer and Bastien 2009).

SUSTAINABLE FASHION In opposzione alla Fast Fashion la moda sostenibile, chiamata anche eco-fashion, fa parte della crescente filosofia progettuale e della tendenza alla sostenibilità, il cui obiettivo è creare un sistema attento all’impatto umano sull’ambiente e alla responsabilità sociale.

te, coloranti “a basso impatto”, cotone colorato in modo naturale.

Nei primi anni ‘90 Yvon Chouinard e Doug Tompkins furono tra i primi imprenditori a introdurre il concetto di sostenibilità nelle loro aziende Patagonia and ESPRIT.

Secondo Earth Pledge, un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata a promuovere e sostenere lo sviluppo sostenibile, “Sono impiegate almeno 8.000 sostanze chimiche per trasformare le materie prime in tessuti e il 25% dei pesticidi prodotti nel mondo vengono utilizzati per trattare il cotone. danni alle persone e all’ambiente, e ancora due terzi delle emissioni di carbonio di un capo si verificheranno dopo l’acquisto.” (“Future Fashion”. Archived from the original on 20 April 2008. Retrieved 9 December 2015.)

I principi della moda sostenibile proposti da queste due società erano basati sulla filosofia degli ecologisti Arne Næss, Fritjof Capra e Ernest Callenbach. Hanno cofinanziato la prima conferenza sul cotone organico tenutasi nel 1991 a Visalia, in California. L’ ECOllection di ESPRIT, sviluppata dal Lead Designer Lynda Grose, è stata lanciato nel 1992 e si basava sulla guida Eco Audit, pubblicata dall’Istituto Elmwood. Comprende cotone organico, lana riciclata, lana lavorata naturalmen-

Slow Fashion

Termine coniato nel 2007 da Kate Fletcher su un articolo di “The Ecologist”, dove metteva a confronto il movimento Slow Food con la moda etica e sostenibile. • • •

Good: cibo di qualità e gustoso Clean: ecosostenibilità ambientale Fair: prezzi accessibili e rispetto per i lavo-

La lana italiana

Esistono diverse varietà di razze ovine che producono lana con fibre che differiscono per sottigliezza,

Patagonia, tra il 1992 e il 1996, si è impegnata nel riciclaggio del poliestere e nell’uso di cotone organico.

Un americano medio butta via circa 30Kg di vestiti l’anno, l’industria della moda è la seconda più grande causa di inquinamento in tutto il mondo. (Sweeny, Glynis (13 August 2015). “It’s the second dirtiest thing in the world—and you’re wearing it”. AlterNet. Retrieved 2016-04-25.) A Milano Unica 2017 il Giappone ha dimostrato di puntare sul brand “Eco”.

ratori Alcuni elementi caratteristici della filosofia “Slow Fashion” includono: Acquisto di abiti usati Riuso e riprogettazione di abiti Acquisto da piccoli produttori Fai da te

lunghezza, lucentezza e resistenza. La razza ovina che fornisce il tipo di lana migliore è sicuramente la Merino. l più vasti allevamenti di

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questa razza, originaria della Spagna, si trovano in Australia. La lana Merino è costituita da una fibra non troppo lunga e di diametro molto sottile, che determina la sua superiorità rispetto agli altri tipi di lana. È molto morbida e leggera, ondulata in modo fitto ed è utilizzata per la produzione di indumenti di qualità superiore. Altre razze ovine che producono lana meno preziosa L’operazione, innovativa e sostenibile, di trasformare un rifiuto in valore, di nobilitare una materia prima fino a pochi decenni fa ancora completamente utilizzata in molti campi, compreso quello tessile, e ora ignorata dall’industria tessile perché troppo distante dalle caratteristiche di finezza, leggerezza e morbidezza delle lane merinos importate da Australia, Nuova Zelanda, Cina, ecc. Il problema della collocazione della lana italiana è economico, ambientale ed etico. La quantità di lana sucida prodotta annualmente si aggira sulle 9.000 tonnellate: una piccola parte viene venduta per la produzione di tappeti e moquette, ma il valore non ripaga il costo della tosa e della raccolta. Gli allevatori sono costretti a smaltire la lana come un rifiuto speciale di origine animale a costi molto elevati, per cui capita che sia interrata o bruciata. Nell’attuale transizione verso un’economia circolare tale scarto di materia prima non è più ammissibile. Così il recupero di questa lana è al centro di numerose iniziative pubblico-private. La produzione di filati, tessuti e abbigliamento, specie se in lana, vede infatti un’elevata specializzazione proprio in Piemonte, oltre che in To-

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scana e Veneto. In particolar modo, le imprese d’eccellenza si concentrano nei distretti di Biella e Prato. In Italia il settore tessile è costituito da 15.831 imprese (circa il 10% sono nel distretto di Biella) che occupano 144.892 addetti (Istat, 2011)2 e creano un fatturato di 19,6 miliardi di euro, + 12% rispetto al 2009 (dati SMI-Sistema Moda Italia, 2013); la struttura produttiva denota una dimensione aziendale medio-piccola, infatti nel complesso il settore tessile è formato perlopiù da imprese individuali (43%) e società di persone (24%), solo il 32% sono società di capitali. Ciò risulta evidente anche analizzando la composizione delle imprese per classe di addetti: l’81% non ha più di 9 addetti, l’11% ha tra 10 e 19 addetti, mentre solo poco più del 2% supera i 50 addetti. Il settore dell’industria laniera in Italia è composto da circa 2.160 aziende e 31.600 addetti; nel 2012 ha generato un fatturato di 5,9 miliardi di euro, esportando per un valore di 2 miliardi. Se si analizzano i dati sulla base della principale fibra tessile trattata dalle imprese, al 2012, così come per gli altri anni considerati, il segmento laniero si configura come il comparto con la maggiore incidenza sul fatturato complessivo, coprendo una quota pari al 30%, ossia 5,9 miliardi di euro. La nobilitazione tessile e il tessile chimico incidono rispettivamente per il 22% (4,3 miliardi) e per il 21% (4,2 miliardi), mentre il tessile cotoniero-linero per il 14% (2,7 miliardi).


Gra co 1. Numero di imprese tessili per dettaglio settoriale, 2005-2011, Italia.

Fonte: Pavone e Cariola, 2016, p. 69, cfr. nota 1. Le esportazioni tessili non sono state esenti dalla crisi: si segnala un calo complessivo dal 2005 al 2012 pari al -17%. Il presidente dell’Unione Industriale di Biella, Carlo Piacenza, nel corso di un recente convegno sul settore tessile (Torino, 29-11-2016), ha confermato la rinascita quantitativa e qualitativa del comparto, anche se non più ai livelli degli anni ’90, con una ripresa dei consumi nel 2015 dello +0,9%. Il vantaggio competitivo dell’Italia basato non su una strategia di prezzo, come quella intrapresa dai nuovi competitor, bensì su una strategia più legata alla qualità, alla tradizione, alla specializzazione e all’innovazione dei prodotti, riesce ancora a difendere il posizionamento storicamente detenuto dalla nostra industria. Le imprese tessili innovatrici sono aumentate del 15% incrementando la spesa per le attività di ricerca e sviluppo del 25% con un ampliato numero di addetti alla R&S (+20%) . La principale risposta strategica delle aziende tessili italiane al periodo di crisi è stata quindi investire nell’innovazione per migliorare prodotti e processi, sempre nel rispetto della cultura e tradizione locale, garantendo così una difesa e un miglioramento del posizionamento strategico, soprattutto in

relazione ai principali competitors mondiali, e in questo tipo di strategia il distretto di Biella si è dimostrato leader. Secondo le stime 2017 del Centro Studi Confindustria Moda la tessitura italiana (laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia) ha fatturato nel 2017, 7,94 miliardi di euro e sta crescendo dell’1,3% Cina, Hong Kong e Germania sono i primi acquirenti di tessuti Made in Italy. Vendita sui mercati internazionali: +0,3% Esportazione verso paesi extra UE: + 1,8% USA +6,8% Esportazione verso i paesi dell’UE -1,1% Spagna +7,7% UK -0,1% Germania -0,5% Francia -1,6% Romania -5,8% La cina assieme a Hong Kong registra una crescita del 12% Le importazioni registrate provengono per il 50% da Cina e Turchia, in quote analoghe. Analizzando le esportazioni per tipologia di prodotto: 45


Tessuti a maglia +2,4% Lane pettinate +5,5% Tessitura laniera cardata -4,5% Cotone -0,9% Lino -5,3% Seta -9,2% Seta artificiale +5,5% Analizzando invece le importazioni per tipologia: Tessuti a maglia +1,3% Lane pettinate -0,5%

Il distretto tessile di Biella

Il distretto tessile di Biella, tra periodi di splendore e altri più bui, resta sicuramente un’eccellenza per il Piemonte ed un settore cardine su cui concentrare gli sforzi anche nei prossimi anni. La sua specializzazione si estende a tutte le fasi del processo produttivo, includendo sia le lavorazioni ausiliarie della filiera tessile laniera, sia la produzione meccano-tessile, ossia la produzione di macchine per l’industria.

La struttura produttiva del distretto conta 1.575 imprese, concentrate in 82 Comuni, in un’area estesa per circa 900 km2, dà lavoro a oltre 17.000 addetti e nel 2011 ha registrato un valore di esportazioni pari a 1,8 milioni di euro (Osservatorio nazionale distretti italiani, 2011). Il distretto di Prato comprende un numero più limitato di comuni coinvolti (12 comuni delle province di Prato, Pistoia e Firenze), in circa 700 km2, ma riunisce ben 4.993 imprese (più di tre

Le potenzialità della lana

I massimi esperti della lana riunitisi a Zhangjiagang in Cina nel maggio 2015 per l’84° congresso annuale dell’Iwto (International Wool Textile Organisation) confermarono che i mercati della lana stanno crescendo più velocemente di tutti gli altri e potrebbero innescare una vera e propria “wool resurgence” (Iwto, 2015). Le ottime performance della lana – termoregolazione, resistenza all’acqua, traspirabilità, durabilità, solo per citarne qualcuna – rendono questa materia prima molto interessante nel campo dell’abbigliamento per lo sport e l’outdoor.

Il tessile tecnico è sicuramente l’ambito più promettente, non solo per le applicazioni nei settori già noti come la bioedilizia e l’agrotessile, ma anche per nuovi potenziali ambiti, come la pro-

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Tessitura laniera cardata -8,1% Cotone -0,3% Lino +19% Seta -6,8% L’attivo di mercato si assesta sui 2,3 milioni di euro, un dato in crescita del 0,4% rispetto al 2016. Seppur la tessitura rappresenti solo il 15% del fatturato totale, ha contribuito per il 25,4% al saldo commerciale della filiera tessile-moda.

volte di quello Biellese) a cui corrisponde una forza lavoro di 17.926 addetti, quindi di poco superiore al biellese, ciò significa che la dimensione media aziendale delle imprese biellesi è sicuramente maggiore di quelle di Prato; il 50% della produzione pratese viene esportata, generando un fatturato di 1,6 milioni di euro (Osservatorio nazionale distretti italiani, 2011). Una delle risposte alla crisi è stata la creazione del marchio “Biella The Art of Excellence” con cui si vogliono distinguere tessuti interamente lavorati localmente e con criteri di eticità: un processo che vede il distretto di Biella assumere i connotati dell’idealtipico distretto culturale industriale in cui è centrale la valorizzazione del patrimonio territoriale, Il distretto tessile di Biella tra realtà e potenzialità di sviluppo di Monica Cariola (Ircres-CNR)

duzione di biogas, i campi fotovoltaici oppure le funi per stabilizzare le scarpate. Alcune ricerche in corso del Cnr-Ibimet intendono caratterizzare le diverse tipologie di lane locali e autoctone per identificare i campi di applicazione più idonei a ciascuna. L’isolamento termico superiore a qualsiasi altro materiale naturale, in quanto è una fibra molto igroscopica, in grado cioè di assorbire vapore acqueo fino a un terzo del suo peso senza risultare bagnata, senza gonfiarsi o modificare la sua struttura. È capace di cedere lentamente l’acqua assorbita regolando l’umidità dell’ambiente; l’assorbimento di umidità genera calore che rallenta sensibilmente il processo di raffreddamento; presenta inoltre resistenza alle muffe,


atossicità, biodegrabilità, proprietà disinquinanti e un ottimo potere di isolamento acustico che permette di abbattere il rumore fino a quasi il 50%. Caratteristica della lana è anche quella di fissare chimicamente Composti Organici Volatili (COV) come la formaldeide (con riduzione fino all’80%) e ciò andrebbe a beneficio della qualità dell’aria negli ambienti confinanti.

Negli ultimi anni le attività di R&S che sfruttano le proprietà della lana, si sono concentrate nel campo della bioedilizia, dando luogo a numerosi progetti, la maggior parte proprio in Piemonte, come il progetto CARTONLANA, grazie a una collaborazione tra il dipartimento Dinse-Politecnico di Torino, l’Ismac-Cnr di Biella e la Pmi biellese Davifil.

Bio-Fertilizzante

L’Ismac di Biella, UO di Milano, è capofila del progetto europeo Life+GreenWoolF, a cui partecipano anche il Disat-Politecnico di Torino e la Obem s.p.a. di Biella, per dimostrare l’efficacia di un processo verde che converta le lane di scarto in bio-fertilizzante.

Inquinamento

La cheratina della lana produce una biomassa di 5 milioni di tonnellate all’anno, che brucia con difficoltà e la combustione assistita è inquinante a causa del contenuto di zolfo; inoltre vi sono problemi per il trasporto della lana sucida, soggetto a restrizioni (Commission Regulation EU No 142/2011) e per il suo lavaggio che, secondo la normativa, gli allevatori possono gestire in proprio, da cui effluenti inquinanti non facilmente controllabili. Lana è risultata anche una soluzione a problematiche ambientali; ad esempio per assorbire sversamenti in mare di idrocarburi, grazie all’idea di un imprenditore biellese, Luciano Dona-

telli, che nel 2011 ha coinvolto l’Associazione “Tessile e salute”, la Tecnomeccanica Biellese ed il Politecnico di Torino, per mettere a punto un impianto pilota “spremi-lana”. Un kg di lana, come una spugna, è infatti in grado di assorbire fino a 2,8 kg di greggio. Utilizzando 10 tonnellate di lana per 22 cicli, dall’acqua si potrebbero rimuovere 463 tonnellate di petrolio disperso in mare recuperandone, attraverso la spremitura, 450 (13 restano nella fibra) e ripulendo un’area di 282.000 mq coperti da 2mm di petrolio. La lana esausta, che ha perso potere assorbente, può essere reimpiegata come combustibile industriale.

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Globalizzazione

Nel processo globalizzazione dei mercati che caratterizza gli attuali rapporti economici, anche un ambito come quello italiano, fortemente radicato nella dimensione locale e distrettuale, viene influenzato dal mutamento del quadro normativo a livello internazionale, in particolare dalla regolamentazione adottata nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e dell’Unione europea (UE). Il 2017 rappresenta la fine di un era per il tessile. L’Occidente non sarà più la roccaforte globale per la moda. Nel 2018 per la prima volta, più della metà dell’abbigliamento e delle calzature saranno prodotte al di fuori di Europa e Nord America, spostandosi nei paesi dei mercati emergenti di Asia, America Latina e altre regioni. PERTURBAZIONI DEL MERCATO TESSILE GLOBAL ECONOMY • Volatilità e incertezza • interconnessione globale e concorrenza • evoluzione da a sud e a est • tecnologie dirompenti • urbanizzazione

48

CONSUMER SHIFT

FASHION SYSTEM

• Consumatore connesso e informato e con potere decisionale • Spostamento discontinuo sui canali di vendita • Aspettativa per assenza di attriti • Condivisione peer-to-peer di informazioni, recensioni, opinioni • Esige tutto: convenienza, qualità, orientamento ai valori, novità e prezzo

• Digitalizzazione attraverso la value chain, con una struttura dei costi ridefinita • Accelerazione dei ritmi industriali: i leader spingono i limiti di tempo, dalla progettazione allo scaffale • I marchi che sperimentano il Direct-to-consumer • Nuovi modelli di business innovativi • Mercato della malta e del mattone in declino: occorre reinventare i negozi • La proliferazione dei dati, fornendo opportunità di business e sfide nel controllo e nella sicurezza


ANALISI DEL MERCATO il 2018 sarà un anno spartiacque nella moda. È l’anno in cui l’Asia entra in proprio: per la prima volta, la vendita di più della metà dei capi di vestiario e calzature andranno al di fuori di Europa e Nord America, e i beneficiari saranno paesi emergenti. Non solo l’Asia, ma anche America latina e altre regioni. È anche l’anno in cui il settore dovrà affrontare interruzioni senza precedenti, da clienti sempre più esigenti, dalla polarizzazione ai segmenti di fascia alta e di valore, dalle continue modifiche al sistema moda. È un anno che, più che mai, avrà chiari vincitori e chiari perdenti. La differenza tra i due sarà il loro livello di audacia, ambizione e coraggio. Quindi chiediti: qual è il tuo? Nel 2018, verrà raggiunto un importante punto di svolta quando, per la prima volta, oltre la metà delle vendite di abbigliamento e calzature avrà origine al di fuori dell’Europa e del Nord America, poiché le principali fonti di crescita sono i paesi emergenti dell’a Asia e dell’America Latina.

GLOBAL ECONOMY

• Volatilità e incertezza • Interconnessione e concorrenza globali • La crescita si sposta da ovest a sud e ad est • Tecnologie dirompenti con adozione accelerata • Urbanizzazione

CAMBIAMENTO DEL CONSUMATORE

• Connesso e in controllo • Muoviti omnichannel senza interruzioni durante lo shopping • Aspettando zero attrito • Condivisione peer-to-peer: informazioni, recensioni, opinioni • Aspettando tutto: convenienza, qualità, orientamento ai valori, novità e prezzo

TRENDS

1. Prevedibilmente imprevedibile 2. Le turbolenze geopolitiche, l’incertezza economica e l’imprevedibilità sono la nuova normalità. Riavvio della globalizzazione 3. Nonostante l’ascesa del nazionalismo, della retorica isolazionista e del reshoring, la globalizzazione non si fermerà. Apripista asiatico 4. I giocatori asiatici affermeranno il loro potere e la loro leadership ancora di più attraverso innovazioni pionieristiche e investimenti ed espansione globali. Ottenere personale 5. La personalizzazione e la cura diventeranno più importanti per le piattaforme clienti 6. La domanda per i marchi di moda non è più “se” ma “come” collaborare con le grandi piattaforme online. Mobile ossessionato 7. Con l’aumentare dell’ossessione dei consumatori per i dispositivi mobili, anche la transazione end-to-end passerà ai dispositivi mobili.

THE FASHION SYSTEM

• Digitalizzazione lungo la catena del valore, con struttura dei costi ridefinita • Accelerazione del ritmo del settore: i leader spingono i limiti di tempo dalla progettazione allo scaffale • Marchi che sperimentano con il direct-to-consumer • Nuovi modelli di business innovativi • Traffico in mattoni e malta in declino • Reinventare il negozio

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• Proliferazione dei dati, offrendo opportunità di business e sfide nel controllo e nella sicurezza L’intelligenza artificiale diventa reale - I principali innovatori sveleranno le possibilità dell’intelligenza artificiale in tutte le parti della catena del valore della moda. Credibilità della sostenibilità - La sostenibilità si evolverà per essere parte integrante del sistema di pianificazione in cui i principi dell’econo- mia circolare sono incorporati in tutta la catena del valore. Inganno off-price - La crescita del settore fuori dai prezzi continua a essere guidata dall’idea che essa offra una soluzione alle sfide come eccesso di scorte e crescita lenta. Startup thinking - A causa di un bisogno urgente e intenso di innovazione in tutto il settore, un numero crescente di aziende della moda punteranno a emulare le qualità delle startup.

FORCES SHAPING FASHION FORCES SHAPING FASHION

L’industria della moda sta attraversando un cambiamento sismico. Mentre The State of Fashion 2018 mira a guardare al futuro e scoprire le tendenze che danno forma all’industria della moda nel 2018, è anche importante fare il punto su alcuni dei massicci cambiamenti a lungo termine che fanno da sfondo a tutto ciò che sta accadendo. Queste sono forze trasversali e interconnesse che guideranno e modelleranno le tendenze negli anni a venire. Le numerose sfideindustry che si sono confrontate cona ilseismic settore shift. della moda The fashion is going through Whilenegli Theultimi anni continuano a persistere State of Fashion 2018 aims to look ahead and uncover the trends Sfide identificate dagli intervistati a BoF-McKinsey Global Fashion Survey 2018% dei dirigenti1

E o

G

6

shaping the fashion industry in 2018, it is also important to take stock of some of the massive long-term changes that serve as a TOP CHALLENGES 2018 backdrop for everything that is happening. These are overar1. Gestire la volatilità, l’incertezza e i cambiamenti nell’economia globale ching, interconnected forces that will drive and shape the trends 2. Concorrenza da online e omnicanale years to come. 3.inMiglioramento della catena del valore e digitalizzazione

4. Diminuzione del traffico pedonale e della pressione della vendita al dettaglio offline Exhibit 1 The many challenges that have been facing the fashion industry over the

Entro il few 2018 più continue della metà delle vendite di abbigliamento e calzature avrà origine al di fuori past years to persist dell’Europa e del Nord America Previsione globale delle vendite di abbigliamento e calzature 2011Challenges identified by respondents to BoF-McKinsey Global Fashion Survey 2018 2025 1 % of executives

TOP CHALLENGES IDENTIFIED FOR 2018 Dealing with volatility, uncertainty and shifts in the global economy

12

Competition from online and omnichannel

10

Value chain improvement and digitisation

9

Decreasing foot traffic and offline retailing pressure

9

1 % of respondents to BoF-McKinsey Global Fashion Survey 2017, N = 223 Question What do you think will be the single biggest challenge for the fashion industry in 2016 / 2017 / 2018 Source BoF McKinsey Global Fashion Survey 2017 14

50

1

S


PREMIERE VISION MARKETPLACE Premiere Vision ha annunciato la creazione del progetto Marketplace, una piattaforma virtuale dove le aziende possono mostrare i loro prodotti 365 giorni all’anno. Una soluzione accompagnata da un po’ di scetticismo in quanto il tessuto deve anche essere toccato per una corretta valutazione. Gaël Séguillon, direttore di Première Vision digital afferma la volonta di tornare a essere pionieri dell’approccio tra acquirenti ed espositori ampliando i collegamenti con una piattaforma e-commerce, riservata esclusivamente ai professionisti e al mondo della moda.

TESSITURA MADE IN ITALY Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda in occasione di Milano Unica, il 2017 registra 7,94 miliardi di fatturato con una crescita dell’1,3%. • Vendita sui mercati internazionali +0,3% • Esportazione verso paesi al di fuori della U.E. +1,8% • Esportazione verso paesi U.E. -1,1% • (Spagna +7,7 UK -0,1 Germania -0,5 Francia -1,6 Romania -5,8) • Esportazione verso U.S.A. +6,8% La Cina e Hong Kong si confermano come il mercato di sbocco per i tessuti italiani con una crescita superiore al 12% nei primi mesi del 2017. Cina e Turchia concorrono con le proprie quote di mercato per quasi il 50%.

Export Tessuti a maglia +2,4% Lane pettinate + 5,5% Tessitura laniera cardata -4,5% Cresce l’export di tessuti sintentici che imitano la seta, mentre diminuiscono il cotone, il lino e la pura seta. L’import cresce per il lino del 19% e il tessuto a maglia del 1,3%. Rallentano invece quello del cotone, il laniero pettinato. La tessitura laniera cardata perde il 4,5% e la pura seta il 6,8%. Rispetto al 2016 l’attivo commerciale di comparto è in crescita dello 0,4% assestandosi sui 2,3 milioni di euro.

FIERE

Uno dei meccanismi di promozione e innovazione per il mondo tessile sono le Fiere, luoghi dove ogni azienda ha modo di promuovere le proprie innovazioni e le proprie collezioni. Degne di nota sono le fiere, Milano Unica, Pitti Filati, Itsa - Intertextile shangai apparel fabrics e Première Vision. La maggior parte degli espositori sono di orgine Italiana, basti pensare che l’Italia è prima in classifica per numero di aziende partecipanti.

Italia ~ 650 Francia ~ 250 Turchia ~ 150 Regno Unito ~ 100 Spagna ~ 80 Portogalo ~ 60 Giappone ~ 60 Corea ~ 45 Cina ~ 40 Germania ~ 30

Milano Unica XXVI ed. e la sostenibilità

51


impatto ambientale, si tratta di una scelta dalla quale non si può più prescindere. È una sfida decisiva, che va di pari passo con un importante occasione di sviluppo, in un mercato sempre più consapevole e attento. Come manifestazione che rappresenta l’eccellenza della manifattura tessile e accessori italiana, Milano Unica è impegnata a promuovere il dialogo tra le aziende espositrici intorno al tema della produzione sostenibile. L’ultima edizione di Milano Unica ha dimostrato un approfondito interesse per l’attenzione dell’industria tessile nei confronti della sostenibilità e, dell’impatto ambientale dei processi di lavorazione. “La sostenibilità è un modo di vivere e di agire, una questione di coscienza, un impegno verso le generazioni future, un nuovo modo di creare, produrre, distribuire, vendere.” Ercole Botto Poala E per l’industria tessile, la seconda al mondo per

A ottobre 2017, con la presentazione delle Tendenze P/E 2019 e il tema “Save the Planet”, ha lanciato il suo appello verso un cammino fatto di innovazione, responsabilità e visione per il futuro. E a febbraio 2018, per la prima volta, presenta un focus dedicato alla sostenibilità con tessuti e accessori prodotti con materiali e processi sostenibili certificati. Si tratta di un passo importante, che Milano Unica condivide con i suoi espositori, in un percorso che continua e guarda al futuro dell’industria tessile e del pianeta.

GOTS e OEKO-TEX sono le certificazioni più diffuse, seguite dall’adesione al protocollo DETOX di Greenpeace

52


53


TRENDS

DISRUPTIONS

THE STATE OF

12

GLOBAL ECONOMY CONSUMER SH – Volatility and uncertainty

– Connected and in control

– Global interconnectedness and competition

– Seamlessly move omnichannel during shopping journey

– Growth shift from West to South and East

– Expecting zero friction – Sharing peer-to-peer: information, reviews, opinions

– Disruptive technologies with accelerated adoption – Urbanisation

– Expecting it all: convenience, quality, values orientation, newness and price

Predictably unpredictable

Globalisation reboot

02.

Geopolitical turmoil, economic uncertainty and unpredictability are the new normal.

Despite the rise of nationalism, isolationist rhetoric and reshoring, globalisation will not stall.

01.

03.

Getting personal

04.

Platforms first

Asian players will assert their power and leadership even more through pioneering innovations and globalscale investment and expansion.

Personalisation and curation will become more important to the customer.

The question for fashion brands is no longer “if” but “how” to collaborate with big online platforms.

Asian trailblazers

05.


The State of Fashion 2018

FASHION 2018

HIFTS

THE FASHION SYSTEM – Digitisation across the value chain, with redefined cost structure – Accelerated industry pace: Leaders push the limits of time from design to shelf – Brands experimenting with direct-to-consumer – New innovative business models – Brick-and-mortar traffic in decline – reinventing the store – Proliferation of data, providing business opportunities and challenges in control and security

Mobile obsessed

AI gets real

Sustainability credibility

Off-price deception

09.

10.

As consumers’ obsession with mobile grows, the end-to-end transaction will also move to mobile.

Leading innovators will reveal the possibilities of artificial intelligence across all parts of the fashion value chain.

Sustainability will evolve to be an integral part of the planning system where circular economy principles are embedded throughout the value chain.

Off-price sector growth continues to be driven by the notion that it provides a solution to challenges like excess stock and slow growth.

Due to an urgent and intense need for innovation across the industry, a growing number of fashion companies will aim to emulate the qualities of startups.

06.

07.

08.

Startup thinking

13


THE STATE OF GLOBAL ECONOMY

CONSUMER SHIFTS

Predictably unpredictable

Globalisation reboot

Asian trailblazers

Getting personal

Platforms first

Geopolitical turmoil, economic uncertainty and unpredictability are the new normal. Fashion companies and executives must continue to be vigilant and nimble in order to adapt to an ever-changing environment but they will increasingly focus on directing their energies towards what is within their control.

Despite the rise of nationalism, isolationist rhetoric and reshoring, globalisation will not stall. A new phase of globalisation characterised by the exponential growth of crossborder bandwidth, connectivity and digital data flows will alter the global playing field and give certain players a competitive edge.

With two thirds of the world’s e-commerce unicorns, more than half of global online retail sales, and countless digital and tech innovations, Asia is no longer waiting for Western companies to step up. Asian players will assert their power and leadership even more through pioneering innovations and global-scale investment and expansion.

Personalisation and curation will become more important to the customer. As consumer values coalesce around authenticity and individuality, brands will value data even more to tailor recommendations, engage influencers and personalise experiences. The fashion companies that flourish will re-focus on their strengths.

Consumers will increasingly look to online platforms as the first point of search, attracted by their convenience, relevance and breadth of offering. Whether mass, specialist or premium, platforms will continue to grow in scale and reach compelling fashion brands to find ways of engaging more with these powerful sales channels. The question for fashion brands is no longer “if” but “how” to collaborate with big online platforms.

Demand for personalisation of the shopping experience

Estimated revenue growth of online platforms, in % and x times

01.

Uncertain 53% Challenging 32% Optimistic 21%

What words would you use to describe your feeling of the fashion industry? % of total respondents who mentioned this word

2017

Uncertain as Nr. 1 word in 2016 and 2017 – but optimistic as Nr. 3 in 2017

26

02.

03.

05.

04.

Number of unicorns in e-commerce and valuation in USD

Development of cross-border bandwidth in thousands of gigabytes per second

27.4b

345-355

China

27

2.8x

20.3b 2x

150-160

India

4

10.1b

2005

USA 2015

2018

+181%

%

65-75

1-2

41

+63%

5

2021

2015 2018

2015 2018

Amazon Tmall (GMV)

31% annual growth in cross-border bandwidth 2015-2018

60% of global e-commerce unicorns from China

Personalisation as No. 1 trend for 2018

2-3x more revenue on global online platforms in 2018 vs. 2015


The State of Fashion 2018

FASHION 2018 THE FASHION SYSTEM Mobile obsessed

AI gets real

Sustainability credibility

Off-price deception

Startup thinking

As consumers’ obsession with mobile grows, the end-toend transaction will also move to mobile. With an overabundance of mobile payment solutions already available globally, consumers will expect fashion companies to cater for increasingly convenient mobile transactions.

Leading innovators will reveal the possibilities of artificial intelligence across all parts of the fashion value chain, exploring new ways of creating value for those employed in the fashion industry. AI enhancements will go beyond the traditional areas of machine tasks into creative and customer interaction processes, blurring the line between technology and creativity.

Sustainability will evolve from being a menu of marketing-focused CSR initiatives to an integral part of the planning system where circular economy principles are embedded throughout the value chain. More fashion brands will plan for recyclability from the fibre stage of the supply chain and many will harness sustainability through tech innovation in order to unlock efficiency, transparency, mission orientation and genuine ethical upgrades.

Off-price sector growth continues to be driven by the notion that it provides a solution to challenges like excess stock and slow growth, but the US market serves as a warning about saturation and possible sales cannibalisation. As Europe and Asia get hooked on the myth of an off-price ‘panacea’, the fashion industry could be put at risk of margin erosion unless companies carefully consider their off-price channel strategies.

Due to an urgent and intense need for innovation across the industry, a growing number of fashion companies will aim to emulate the qualities of startups such as agility, collaboration and openness. Traditional and heritage players will continue to be compelled to open their minds up to new types of talent, new ways of working, new kinds of partnerships and new investment models.

Global mobile payment transaction value, times increase 2015-2018

Online fashion retailer investment in AI in the next 2 years

Fashion brands disclosing supplier information, in % out of 100 large fashion brands, 2017

Off-price growth from 2015-2018

Most important barrier to meeting digital priorities, in % of 2,135 respondents of McKinsey Digital survey 2016

06.

07.

19x 14x 9x

12x 8x

> 75

08.

Lat Am

>75% of fashion retailers plan to invest in AI in 2018/2019

Culture and behavioral changes Lack of understanding of digital trends Lack of talent for digital

32% 18%

US EU (off-price (off-price chains) chains)

MEA

8-20x more global mobile payment transaction value in 2018 vs. 2015

74%

42%

percent Asia Europe North Am

10.

09.

42 out of 100 fashion brands disclose supplier information

Off-price growth of 18% in the US; 32% in EU; 74% in China

China (outlet malls)

Culture and behavioral changes as most important barrier to digital

27


Exhibit 10 Fashion industry sales growth1

FASHION INDUSTRY SALES GROWTH 2016-2018 % 2017

2018

TOTAL FASHION INDUSTRY

2.5-3.5

3.5-4.5

REGIONS North America

1-2

Europe Mature Europe Emerging

1-2 2-3

2-3 4-5 6-7

MEA APAC Mature APAC Emerging Latin America 1 At fixed 2016 exchange rates. Sample of 349 public companies and 146 private companies Source McKinsey Global Fashion Index 2017 76

5.5-6.5 5-6 2-3

3-4 4-5 4.5-5.5

6.5-7.5 5-6


The State of Fashion 2018

CATEGORIES

2017

2018

Apparel

2-3

3-4

Footwear

2-3

3-4 7.5-8.5

Sportswear

6-7

4-5

Handbags and luggage Jewelry and watches

1.5-2.5

Other acc.

1.5-2.5

4.5-5.5 2-3 2.5-3.5

VALUE SEGMENTS Luxury

3.5-4.5

Affordable luxury

3.5-4.5

Premium/bridge

3-4

Mid-market

2-3

Value

2-3

Discount

4-5 3.5-4.5 3-4 2-3 3.5-4.5

3.5-4.5

4-5

77


COSA FACCIAMO Consulenza

Forniamo servizi di consulenza strategica e direzionale, soluzione specifiche a impresa e organizzazione nel settore tessile Moda che vogliano migliorare il proprio profilo di sostenibilità,progettando e realizzando assieme a loro il cambiamento Affianchiamo l’azienda nella comprensione delle dinamiche sociali e ambientali che coinvolgano l’impresa, il territorio e gli stakeholder per individuare i rischi e le opportunità che emergano dal contesto e integrale nella strategia e nei piani di business. Progettiamo prodotti e servizi ad alto valore sociale e ambientale e attiviamo percorsi di misurazione e comunicazione del valore creato attraverso l’implementazione delle politiche e dei progetti di sostenibilità nel settore Tessile moda. MAGLIERIA

SARTORIA

TESSITURA

FILATURA

MODA

C.N.R.

STILISTI EMERGENTI

Siamo un riferimento per le impresa del sottore tessile moda che vogliano competere gestendo in modo efficace rischi e opportunità strategici presenti nel contesto sociale e ambientale di rifiorimento. Ci rivolgiamo anche a chi opera nel terzo settore e vuole essere attore di primo piano dello sviluppo sostenibile nel settore tessile moda aumentando la propria efficacia e trasparenza. Promoviamo partnership innovative tra questi due mondi finalizzati alla creazione di valore economico e sociale condiviso.

GESTIONE DEL CAMBIAMENTO

• Integrate Thinking • Includere elementi extrafinanziario nel pensiero strategico • Modelli organizzativi • Rilancio e riposizionamento delle strutture e dei temi di sostenibilità dentro ( e fuori ) l’impresa • Cultura della sostenibilità • Coinvolgimento interno,attivazione e diffusione di un approccio sostenibile integrato ai processi core

60


STRATEGIA Netum è un laboratorio di ricerca e prototipazione specializzato nell’ambito tessile, nato nel 2018 sul territorio Biellese. Ponendo una forte attenzione sull’evoluzione delle tecnologie tessili, Netum lavora con l’obiettivo di facilitare lo studio e la sperimentazione di fibre, filati e tessuti privilegiando il rispetto per l’ecosostenibilità e la corretta tracciatura dei prodotti. Attualmente il laboratorio effettua principalmente ricerca e consulenza ad aziende e privati e demanda la produzione di campioni a partner di fiducia; nei prossimi anni Netum investirà i propri ricavi nella creazione di un piccolo stabilimento per la produzione e prototipazione di stoppini, filati e tessuti. L’attenzione di NETUM si concentra sulla responsabilità sociale e ambientale del settore Tessile e moda e si impegna a sviluppare e promuovere modelli di gestione sostenibili lungo tutta la filiera. NETUM interpreta le sfide globali per il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, definendo azioni concrete e distintive per le imprese Tessile e moda italiane: si propone come uno strumento per cogliere le opportunità offerte dall’ attenzione per gli aspetti ambientali e sociali e, al contempo, fornisce assistenza alle imprese stesse per migliorare la propria reputazione e immagine sul mercato. NETUM opera in tutte le fasi della “value chain” del mondo tessile, cui si aggiungono i principi orizzontali e incorpora le specifiche che utili alle imprese come guida e benchmark per le scelte strategiche e operative.

(Ri) posizionamento per la sostenibilità

• Analisi di scenari e macrotrend per favorire l’ideazione di nuovi servizi e prodotti nelle imprese • Percorsi e progetti a valore condiviso • Rafforzare la competitività d’impresa rispondendo a bisogni sociali • Sviluppo di modelli di business innovativi • Inclusione di fenomeni emergenti nelle strategia d’impresa • Cittadinanza d’impresa e collective impact • Favorire la collaborazione tra soggetti locali per generare cambiamento • Strategia di sostenibilità e di innovazione sociali • Includere il punto di vista e le esigenze degli stakeholder nei piani d’impresa per disegnare nuovi modelli. • Percorsi e progetti a valore condiviso per rafforzare la competitività d’impresa rispondendo a bisogni sociali in modo sostenibile.

Ricerca & Sviluppo Svolgiamo attività di ricerca per contribuire alla comprensione e diffusione di pratiche innovative e generare un radicare cambiamento verso la sostenibilità nel settore tessile moda. Per noi ricerca è funzione del cambiamento. Lo disegna, lo guida e permette di valutarlo per poi realizzarlo. Ricerca è design riflessivo che segue l’intero ciclo di vita del prodotto tessile moda. Lo sviluppo di un progetto ne testa la validità e rende la ricerca un’attività efficace. Per noi fare ricerca è indagine collettiva e co-progettazione con gli attori.

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Rigenerazione urbana

• Assistenza tecnica a programmi di riqualificazione sul territorio Disegno e accompagnamento di politiche di community development e coesione sociale Ricerca a supporto di iniziative di innovazione sociale urbana, nuovo welfare e inclusione attiva • Sviluppo locale integrato • Coordinamento di partnership multilivello per la implementazione di politiche di sviluppo locale nel settore tessile moda. Pianificazione strategica, disegno e gestione di processi di programmazione strategica per l’industria tessile moda Accompagnamento a progetti di imprenditoria nel tessile e nella moda

Partecipazione e stakeholder engagement

Progettazione e gestione di processi decisionali inclusivi Disegno e facilitazione di percorsi di progettazione partecipata per la pianificazione Gestione di conflitti ambientali e territoriali nel settore tessile moda (infrastrutture, energia, rifiuti, acqua) Valutazione Valutazione di impatto sociale – social impact assessment Valutazione ambientale strategica Valutazione di sostenibilità – modello a 4 capitali Risk assessment – climate change, environmental, social

LA NOSTRA VISION Nature is our origin. Innovation is our mission. La sostenibilità è il modo comune di vivere, di consumare e di produrre. Cerchiamo soluzioni di equilibro tra l’interesse privato e l’interesse pubblico nel settore tessile moda, l’utilità dei singoli e il benessere collettivo. La ricerca continua di modelli innovativi che mettano al centro le persone, che limitino gli sprechi e valorizzino le risorse. Il rispetto dell’ambiente, il rispetto dell’uomo e della sua dignità, la qualità e l’equità distributiva, la ricerca della bellezza e la logica nelle scelte innovative nel settore Tessile Moda, elementi che possano creare valore per una comunità senza che qualcuno ci rimetta. Di questo ci occupiamo e proprio su questa strada vogliamo misurarci affrontando principalmente i seguenti temi: • FIBRE NATURALI • PRODUZIONE RESPONSABILE • STRATEGIA E SOSTENIBILITÀ

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Dispositivi di sostegno alle politiche urbane

• Disegno e management di progetti nella industria tessile co-finanziati da fondi comunitari, su programmi di coesione e di cooperazione territoriale Dispositivi e schemi finanziari per la rigenerazione urbana e il community development Attività di ricerca e di networking a scala internazionale

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SERVIZI PER STARTUP E IMPRESE


INCUBAZIONE Svolgiamo attività di incubazione all’imprenditoria nel settore tessile innovativo sostenibile, grazie al nostro incubatore Makeit S che seleziona e forma startup innovative nel settore tessile Moda. Selezioniamo startup e imprese innovative ad alto impatto sociale e ambientale per portarle sul mercato supportandole nella definizione del business e nelle fasi di avviamento Svolgiamo attività di incubazione e formazione all’imprenditoria nel settore tessile moda grazie al nostro incubatore Makeit S. Gestiamo programmi di formazione all’imprenditoria innovative nel settore tessile moda per i singoli che hanno buone idee, ma ancora poche competenze di business, o istituzioni che vedono nel sostegno alla creazione di buone imprese una politica per favorire l’occupazione e lo sviluppo locale. Accompagniamo imprese e fondazioni in processi di innovazione che siano finalizzati alla generazione di idee, allo sviluppo di startup nel settori tessile moda e alla creazione di valore sociale e ambientale per la comunità.

Makeit S Warm up Laboratorio per chi ha le idee, ma deve mettere a fuoco il business model. Lezioni frontali e workshop per un percorso interattivo di crescita Molte idee nascono in persone che hanno grande passione ed entusiasmo, ma che non sono imprenditori nati. Makeit S Warm Up è una palestra per allenare i muscoli e il cervello: una due giorni full immersion di formazione laboratoriste per aiutare l’innovatore nel settore tessile moda a: • scoprire le proprie potenzialità e i propri limiti, le aspettative e le paure • dotarsi di un vocabolario economico e professionale appropriato • dare più valore alla propria idea, mettendola a punto fino a definire un modello di business concreto • esplorare e visualizzare il proprio network di relazioni • capire se è davvero pronto a cambiare la sua vita e il mondo

Assistenza a 360°

Garantiamo all’innovatore nel settore tessile moda sostegno e consulenza in ogni ambito dell’attività nelle prime fasi della vita di un’impresa o in una fase di profondo rilancio

A ciascuno il suo

L’innovatore sociale rimane responsabile delle scelte relative allo sviluppo del prodotto, del servizio e del business. Noi affianchiamo, stimoliamo, critichiamo e suggeriamo

Tempi brevi e certi

L’intervento si svolge in un periodo di tempo definito, dai 3 ai 12 mesi a seconda della complessità, entro il quale deve necessariamente esprimere la propria efficacia

Smart & Open

Professionalità, efficacia ed efficienza fanno rima con informalità, orizzontalità, creatività, contaminazione, condivisione: questo è il nostro stile di lavoro

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Valutazione dell’impatto Stiamo elaborando un sistema di rendicontazione e valutazione della performance che integri la dimensione economica, sociale e ambientale. La valutazione delle imprese è articolata su due livelli: il sistema di gestione, che deve soddisfare criteri di responsabilità sociale e di efficienza per mettere in luce come le imprese producono il proprio output la produzione di valore economico, sociale e ambientale.

IL NOSTRO APPROCCIO • Aiutiamo l’innovatore Tessile a prendere decisioni strategiche, a sviluppare le capacità per camminare con le proprie gambe e a incontrare i partner di lungo percorso • Forniamo tutto l’affiancamento che serve per trasformare un’idea in impresa • Siamo un serbatoio di competenze diversificate: consulenza strategica, organizzativa, finanziaria, commerciale, marketing e comunicazione, pianificazione e controllo, design, produzione. • Conosciamo a fondo le politiche pubbliche, i bisogni e i mercati legati alla sostenibilità. Aiutiamo l’innovatore sociale a valutare, argomentare e dimostrare gli impatti positivi sull’ambiente e la società

QUALI IMPRESE CI INTERESSANO Vogliamo essere compagni di viaggio di persone che hanno l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore, attraverso le proprie idee e il proprio lavoro nel settore tessile moda . Le startup del settore tessile moda che vogliamo aiutare a nascere e crescere non sono aziende qualsiasi, ma imprese con un’ambizione e un’urgenza: avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. E’ il nostro contributo a una rivoluzione culturale industriale già in atto in tutto il mondo. Non ha più senso fare distinzione tra imprese profit e non profit. Ciò che conta è la qualità e la quantità dell’impatto positivo che si determina nel sistema economico e sociale partendo del tuo settore di opera. Questo è il futuro anche del business. Makeit S Action Ogni idea ha il suo percorso. Ogni imprenditore, il giusto tempo. Affiancamento tailor-made per idee e imprese innovative e competitive Makeit S Action è il servizio pensato per startup e piccole e medie imprese già attive nel settore tessile moda, che propongono al mercato prodotti e servizi innovativi e in grado di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società in cui viviamo. Imprese del settore tessile moda che vengono avviate e accelerate attraverso un’assistenza a tutto tondo: dalla messa a punto del business model alla costruzione di partnership, dall’accesso a professionalità qualificate alla ricerca di capitali Ti aiutiamo a definire meglio: • bisogni ambientali/sociali sui quali si vuole incidere • idea imprenditoriale e business model • potenziali clienti/fruitori del prodotto/servizio • dimensioni e caratteristiche del mercato di sbocco • quadro competitivo e barriere all’entrata • benefici per la collettività e l’ambiente

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COSA TI SERVE PER PARTECIPARE? Una buona idea

innovativa e ad alto valore sociale-ambientale nel settore tessile moda

Trasparenza

e disponibilità a condividere dati e informazioni

Realismo

e onestà riguardo ambizioni e obiettivi

Collaborazione

e attitudine al team work

Il nostro accompagnamento riguarda anche lo sviluppo di un business plan. Potrai avere accesso al nostro network di enti, associazioni e imprese che già si occupano dei temi dello sviluppo sostenibile Ti aiutiamo nella: • individuazione, selezione e contatto con potenziali partner e finanziatori • definizione di accordi di partnership e finanziamento • ricerca di fonti di finanziamento • definizione della forma societaria più adatta e costituzione della società

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ARTICOLAZIONE DEGLI STRUMENTI OPERATIVI


COME CI DISTINGUIAMO / STRATEGIA Knowledge is Power

La conososcenza è potere, Netum si propone come guida verso lo sviluppo della sostenibilità nelle imprese tessili attraverso, benchmarks, best practices, impact profiles.

Ascolto e osservazione

Sappiamo bene dove vogliamo andare, ma non sempre conosciamo la strada. E questo non ci spaventa affatto, anzi ci stimola a trovare di volta in volta soluzioni migliore. L’attività di ascolto si traduce in pensiero e azione. Attraverso un lavoro attento alle esigenze e agli interessi di tutti gli attori in gioco, studiamo, anche nelle situazioni più complesse, la giusta direzione di cambiamento.

Pensiero e ricerca

Ogni progetto è una sfida da intraprendere con la voglia di dimostrare che si può cambiare anche dove tutto sembra immutabile. Non cerchiamo soluzioni banali a problemi complessi, la riflessione e la ricerca sono parti integranti delle nostre attività, per creare prodotti su misura. La personalizzazione è proprio uno dei nostri punti di forza, volto a valorizzare gli elementi distintivi dei nostri clienti.

Ricerca e sperimentazione

Attraverso un continuo studio delle fibre e delle tecnologie tessili, Netum si impegna nella ricerca e nella sperimentazione di soluzioni innovative, in linea con i propri principi e con le richieste del cliente.

Strategia di sostenibilità e di innovazione sociali

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una concreta crescita della consapevolezza per le responsabilità sociali e ambientali e il benessere economico, temi che vengono trattati dalle maggiori compagnie del mondo Tessile e Moda intorno a uno stesso tavolo. Le compagnie oggi seguono le richieste di clienti, investitori e dipendenti, hanno quindi il dovere di considerare anche le persone e il pianeta oltre che il profitto. L’informazione in funzione della sostenibilità riguarda i processi, i fabbricati, i prodotti, la filiera e risiede all’interno dell’organizzazione e della value chain: i dati raccolti potenziano un’impresa nel suo modo di impiegare le materie prime, l’energia e le risorse, riducendo le emissioni chimiche e lo spreco. Questo lavoro viene definito “Enterprise Sustainability Performance (ESP)” cioè “Prestazioni della Sostenibilità di un’Impresa”, un modo per creare risparmi, ridurre i rischi e costruire un fattore chiave esclusivo e competitivo. Il rapporto finale analizza la sostenibilità attraverso tre aspetti fondamentali:

les” è possibile mettere a confronto le alternative improntate sulla sostenibilità, per affrontare problemi come come il Global Warming Potential (potenziale riscaldamento globale), la Resource Depletion (esaurimento delle risorse) e l’Energy Use (uso energetico). L’operazione di “Decision Making”, cioè il piano d’azione all’interno dell’azienda viene quindi guidato dai dati relativi agli Impact Profiles.

Impact Profile: profilo di impatto ambientale e sociale. Accedendo a un database degli “Impact Profi-

I dati raccolti nella fase di Benchmark sono una media significativa per valutare le performance di macchinari e processi. Perchè i risultati siano

Performance Benchmarks: test sulle performance aziendali in relazione alla sostenibilità. La fase di “Benchmarking” consente di confrontare i propri risultati con quelli di altre aziende, individuando punti di forza e di debolezza. Questo genere di analisi necessita di appropriati indicatori e metodologie standard relative al settore industriale Tessile Moda. Best Practise Libraries: le migliori pratiche ed iniziative per aumentare la sostenibilità, riducendo i costi e i tempi di progettazione di prodotti Smart conformi alle direttive del settore Tessile Moda.

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utilizzabili e confrontabili con quelli di altre imprese, occorre che rispondano ai seguenti prerequisiti: Uso di indicatori appropriati, attraverso metodologie e di standard riconosciuti globalmente Applicazione dei medesimi riferimenti e limiti Per il benchamark del prodotto si fa riferimento alle EPD (Environmental Product Declarations): questi documenti contengono gli indicatori di performance ambientale di un prodotto e sono un vero e proprio strumento la costruzione di un industria sana. Indirittamente i dati relativi al prodotto fungono anche da benchmark per i rispettivi processi manifatturieri e materie prime. Esistono diverse metodologie di benchmarking per l’efficientamento energetico, grazie a pro-

grammi internazionali come EnergyStar, DGNB, US Green Building Council. Più di 3,000 hanno fornito informazioni per il Carbon Disclosure Project del 2011, includendo l’81 % dei Global 500. Diverse imprese come la “Several industry associations” come anche la “World Steel Association” hanno sviluppato un insieme di benchmark propri per le varie operazioni del ciclo produttivo; questo è un esempio significativo di benchmark aziendale in quanto studiato su misura per uno specifico settore produttivo, offrendo risultati più precisi e affidabili. Il benchmark è usato ampiamente anche come strumento di “screening”: per individuare le soluzioni per migliorare la propria organizzazione, bisogna cominciare studiando i concorrenti.

Cherry Picking: Sustainability Best Practice Libraries

Come bisogna comportarsi una volta individuate delle falle nel proprio ciclo produttivo? Se un processo è efficientabile, per migliorarlo posso: - Rimpiazzare i vecchi macchinari o il vecchio sistema applicato - Sostituire parti o componenti Tuttavia, per studiare le migliori soliuzioni di efficientamento, occorre avere una profonda conoscenza del sistema, dei suoi livelli di performance correnti, delle tecnologie alternative, dei loro costi e delle possibili interdipendenze con altri sistemi o processi. Domain Expert Services Traditionally, domain experts offer in-person audit services to assess systems, buildings and processes and provide recommendations.

Carbon Disclosure Project

Il Carbon Disclosure Project si occupa della divulgazione a livello globale di sistemi che permettono alle compagnie, le città, gli stati e le regioni di misurare e gestire il proprio impatto ambientale. Posseggono un’enorme quantità di dati legati alle valutazioni ambientali effettuate in tutto il globo. Grazie al loro network di investitori e acquirenti che rappresentano cifre sopra al miliardo, operano in 50 paesi. Disclosers We ask companies, cities, states and regions for data on their environmental performance.

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CDP We transform that data into detailed analysis on critical environmental risks, opportunities and impacts.

Decision-makers Investors, businesses and policy makers use our data and insights to make better decisions, manage risk and capitalize on opportunities.


VALORE AGGIUNTO E INNOVAZIONE Scelta delle materie prime

• Materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale • Materie prime e materiali ecocompatibili, provenienti da coltivazioni tracciabili e a minor impatto ambientale e che rispettino il benessere animale • Fibre e materiali certificati secondo standard internazionali riconosciuti • Attenzione per la biodiversità, evitando di utilizzare materiali che provengano da specie in via di estinzione • Materiali lavorati con sostanze naturali • Informazione e sensibilizzazione. Richiesta di evidenza ed eventualmente verifica che i fornitori di materie prime e tessuti non mettano in atto o permettano violazioni dei diritti umani nelle fasi di lavorazione, e che tutti i lavoratori siano remunerati in maniera equa;

Lavorazione delle materie prime e produzione

• Riduzione degli impatti ambientali e sociali delle attività e riconoscimento del contributo di ogni lavoratore al valore del prodotto • Controllo e riduzione dei consumi di risorse energetiche e naturali, con particolare riferimento a energia elettrica e acqua • Riduzione della produzione di rifiuti e avvio al recupero degli scarti di lavorazione, degli imballaggi e tutto ciò che può essere riciclato • Controllo e riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera e nei corpi idrici, favorendo il riutilizzo e il riciclo delle acque di processo • Privilegiamento dell’acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili o valutazione della possibilità di installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili

• Riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche nocive, così come del rischio per l’ambiente e per i lavoratori connesso al loro utilizzo • Selezione dei fornitori di manodopera per le lavorazioni, in base alla capacità di applicare e mantenere adeguati standard in termini di orari e remunerazione del lavoro, condizioni di salute e sicurezza per i lavoratori, rispetto dell’ambiente, oltre che di qualità; • Rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori e senza esporre le persone che lavorano per la tua azienda a situazioni che possano comportare rischi per la salute e la sicurezza; • Riconoscimento e remunerazione corretta del lavoro e del contributo di ciascuno al valore del prodotto e dell’azienda

Distribuzione, marketing e vendita

• Inclusione di criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del prodotto verso il cliente • Incoraggiamento di modalità razionali ed efficienti di trasporto delle merci prediligendo vettori attenti alla riduzione degli impatti ambientali • Riduzione e riutilizzo degli imballaggi secondari e terziari • Trasmetti i valori della sostenibilità e dell’etica insita nel Made in Italy nelle tue campagne di marketing • Nella progettazione dei punti vendita valutazione dell’impatto ambientale, specialmente nei sistemi di illuminazione, nel condizionamento e nei mate-

riali • Valorizzazione del capitale umano anche nell’attività commerciale, trasmissione dei valori della sostenibilità e prevenzione per qualsiasi violazione dei diritti umani, incoraggiando le peculiarità professionali di ciascun lavoratore • Sviluppo di servizi di manutenzione e riparazione che permettano di allungare ulteriormente la vita dei prodotti

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CONFIGURAZIONE ORGANIZZATIVA

BOTIQUE

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ANALISI DELL’AZIENDA


Fratelli Piacenza S.P.A. LOGO

TIPOLOGIA FONDAZIONE

Società per azioni 1733

Pollone (BI)

SEDE SETTORE GENERAZIONE COINVOLTA MODELLO D’IMPRESA FATTURATO ATTUALE N. DI DIPENDENTI

Tessile laniero

IX (XIV se si considerano le prime testimonianze Impresa familiare allargata €31.500.000 202

Storia

L’azienda era inizialmente specializzata nella finitura, ossia raccoglieva le materie prime, le lavava e le filava per poi venderle. Successivamente ha integrato il processo a valle con la tessitura, dando inizio anche alla produzione e alla commercializzazione di tessuti. Per tutto l’Ottocento, si sono occupati esclusivamente dei tessuti per uomo anche detta, “drapperia”, poi a partire dal Novecento hanno cominciato a lavorare per la donna con prodotti principalmente cardati, con molta finitura. La famiglia Piacenza, secondo fonti storiche, originaria delle città di Cremona o forse di Piacenza, giunge nel Biellese durante il Medioevo: la prima testimonianza che denota un’affinità per il mondo tessile. risale a un censimento del 1623, dove i Piacenza compaiono come commercianti di lana.

L’azienda sorge nelle prealpi biellesi per la qualità del terreno acido e dell’acqua che è priva di calcio, perciò molto adatta alle operazioni di lavaggio, follatura e tintura della lana. Nel 1757 l’opificio arrivò ad occupare più di cento operai. A causa di un Decreto Sabaudo, tutte le industrie manifatturiere del biellese , erano obbligate a produrre esclusivamente panni grossolani e a tinta unita, penalizzando di conseguenza chi aveva già investito in rinnovamento tecnologico: l’azienda dei Piacenza era quindi impossibilitata a fare un salto di qualità per rivaleggiare con le aziende francesi. Un vincolo determinante per lo sviluppo industriale fu la totale dipendenza dall’energia idraulica, che fin dalla prima metà dell’800 fu principale forza motrice di ogni tipo di industria. Gli imprenditori inglesi avevano tracciato la via di un nuovo sistema produttivo con al centro la fabbrica, caratterizzata da macchine alimentate tramite motori ad acqua e successivamente anche a vapore. Giovanni Francesco il nipote, a metà dell’800 interpretò il progetto industriale in maniera molto razionale, includendo servizi e scuole per i dipendenti.

La trasformazione e la lavorazione della materia prima fu avviata da Pietro Francesco seguito dal figlio Giovanni Francesco nel primo ventennio del ‘700.

“Giovanni andava due volte l’anno a Londra perchè andava ai mercati della lana. Prendeva cinque mezzi diversi, ci metteva una settimana: partiva da Pollone a cavallo, poi prendeva il treno. In Francia il battello, la diligenza...” Emilia Piacenza

“Già nel ‘700 quando c’erano i telai a mano All’alba del nuovo secolo i figli di Giovanni Francesco, Carlo i tessitori erano i contadini nelle cascine.” Antonio e Pietro Francesco, lo sostituirono alla guida dell’aGuido Piacenza

zienda. Il primo si occupò della manifattura, mentre il secon75


do della casa di vendita aperta a Torino. Nel 1814 la denominazione sociale dell’azienda muterà in “Lanificio Fratelli Piacenza”. Nasce nell’800 l’idea che un lavoro, una professione, scollegata dai vincoli culturali, non porti da nessuna parte e sia destinata a trasformarsi soltanto in uno sfruttamento del territorio. La reperibilità dei prodotti legati all’industria della lana avveniva all’interno dei territori del biellese, si tingevano le stoffe con procedimenti derivanti dalla cultura popolare: ginestra, mallo delle noci, foglie di alberi e radici.

con un lasso di tempo molto ampio. Successivamente la frequenza divenne maggiore e la moda indicava la permanenza di un cambiamento. Carlo Antonio Piacenza intuì che bisognava creare un nuovo sistema per la commercializzazione dei prodotti e anche cercare un nuovo modo per reperire la materia prima. L’apertura del negozio di Torino fornì gli spunti necessari affinchè si potesse ragionare non più solo in ambito regionale. Fino al 1830 la rete commerciale dei Piacenza copriva il Piemonte e qualche area limitrofa.

Giovanni Francesco Piacenza che subentrò al padre impostò un’industria che divenne moderna in ogni suo aspetto. Introdusse per primo in Italia i tessuti a disegno colorato che sino a quel momento bisognava far arrivare dall’estero e fu subito un grande successo.

“Se le innovazioni arrivano dal nord, è la che dobbiamo andare”

“La qualità si fa, sì con la tecnica, certo, e sia la benvenuta perchè ci ha dato una mano fortissima, ma anche soprattutto con la sensibilità di una persona. Papà mi allenava... era un gioco per me perchè ero una bambina, ma mi bendava poi mi prendeva per mano e mi faceva toccare i legni dei mobili in casa , per allenarmi al tatto delle cose.”

Scrive il fratello Gregorio “La moda ha invaso anche le campagne, i paesi di montagna, i fabbricatori abbandonano la confezione di alcune stoffe ordinarie di bassa altezza che si smerciavano anni addietro, per fabbricare qualità più fini, articoli di novità e fantasia”

Emilia

A partire dal 1830 si decise di concentrare tutte le lavorazioni legate alla produzione della lana a Pollone per garantire un maggior controllo e di conseguenza una maggiore qualità. Fu impostata un’industria moderna e si capì che bisognava seguire e soprattutto capire i flussi capricciosi della moda.

Poco prima dell’unità d’Italia, nasce un modello di industria. La prospettiva del lavoro e dei lavoratori cessano di essere considerati solo forza produttiva. Vengono inseriti dei meccanismi economici aziendali a pieno titolo, progettando intorno a loro una rete di assistenza come la Costruzione del Fabbricone, o del piano terra dedicato al processo produttivo e il primo piano riservato ad abitazione per gli operai, che in questo modo riescono a raggiungere agevolmente il posto di lavoro in un epoca di non facili spostamenti. Nel 1858 il Lanificio Fratelli Piacenza occupava 350 operai a fronte di 94 telai meccanici e venivano prodotte 3500 pezze doppie da 25m ciascuna.

Kant affermava pochi anni prima “tutte le mode sono, per il loro stesso concetto, maniere mutevoli di vita”. Prima della Rivoluzione Francese quegli echi si erano percepiti distintamente: il vestire dei diversi ceti sociali cambiava 76

In quegli anni Giovanni Francesco, amante della natura, acquisì il Parco della Burcina e lo trasformò in qualcosa di unico, creando un paesaggio montano, laghetti, cascine, sentieri.


occupare circa 800 dipendenti. Conobbe i sistemi di lavorazione di Belgio e Francia e importò macchine di lavorazione di ultima generazione. Nel 1884 associò i capi operai agli utili dell’azienda allo scopo di responsabilizzare il personale, creò anche una cassa di soccorso ovvero un fondo di previdenza per le maestranze in caso di malattia, inabilità al lavoro, o gravi problemi familiari. Pochi decenni dopo si ispirerà a lui un’altro grande industriale, Adriano Olivetti.

Il nome proveniva da Brù, che indicava l’Erica che ricopriva le colline, un luogo brullo e incolto dopo anni di abbandono e incuria. Felice in un dattiloscritto destinato al figlio Enzo, colui che gli succedette nella direzione dell’impresa scrisse: “Possiamo chiederci se erano più nel vero i nostri padri, che gustavano la natura nella sua schietta e semplice forma, o quelli che ai giorni nostri, nell’intento di abbellirla, si affannano a snaturarla nei giardini e nei parchi, ove spesso l’opera dell’uomo si manifesta meno felice di quella della natura stessa“ La crisi finanziaria del 1856 aveva messo in crisi il modello produttivo inaugurato da Giovanni Piacenza. L’11 ottobre 1879 la coesione familiare si riconferma nella costituzione di una nuova società, che però non cambiò nome e rimase “Lanificio Fratelli Piacenza”. “Non vollero cambiare il nome della ditta, per poterlo consegnare ai figli, come una bandiera sotto la quale dopo aver superato aspre difficoltà erano giunti alla conquista di una salda posizione” Felice Piacenza Felice si prese cura del Parco Burcina fino al 1935 quando dovette venderlo per far fronte alla feroce crisi. All’atto di vendita conservò il diritto di parola negli interventi e nelle eventuali trasformazioni. Nasce un modello industriale che cancella definitivamente la fase artigianale della produzione. Meccaninzzazione, riorganizzazione interna, incremento dell’offerta ed espansione commerciale: questi saranno i nuovi indirizzi del ‘900. Si abbandonarono le fabbricazioni di tessuti grossolani a tinta unita, destinati alle classi sociali meno abbienti, a favore di stoffe a disegni colorati per andare incontro alle nuove esigenze di una società, quella borghese, che stava emergendo dopo l’unità d’Italia.

Nel 1911 si inaugura un nuovo stabilimento a Torino e si crea una nuova scuola per la preparazione di operai specializzati. 1910 primato italiano di altezza con aerostato. La via d’ascesa sul Cervino chiamata Via Piacenza. Nel 1913 diresse l’esplorazione occidentale dell’Himalaya, con rilevazione di cime e ghiacciai e fece la prima ascensione sulla cima Nunkum. Esplorazioni ma anche ricerca di nuove fibre come quella che Mario incontro nei paesi dell’Himalya e che importerà in Italia. La lana Kashmere. Nel 1929 a causa della grande crisi, Piacenza si vide costretta a vendere il Parco Burcina. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Lanificio dovette concentrarsi nella produzione di tessuti militari . Pier Cardan allora astro nascente dell’alta moda, conversa con Enzo Piacenza. Il grande sarto 7 anni prima nel 1950 aveva inaugurato la sua casa di moda. Il tessuto diventa prezioso in tutte le sue declinazioni. “La capacità di produrre all’ombra dei campanili, cose che piacciono al mondo”. L’industria Italiana è periferica nella produzione ma centrale nell’eccellenza. Il Made in Italy per noi rappresenta una cultura Europea una tradizione un qualche cosa di inconfondibile...la ricerca è alla base un po’ di tutto quello che si fa oggi e in tutte le stagioni usciamo con prodotti nuovi o reinterpretati. Queste ricerche conducono a nuovi trattamenti, abbiamo introdotto anche materiali come la polpa di legno per un maggior beneficio a chi indossa gli abiti.

Guido Piacenza, dopo aver studiato lingue, si occupò del settore commerciale estero dell’azienda. Il fratello seguiva il mercato di Berlino, a nord della Germania, Guido invece si occupava di Svizzera, Francia, Danimarca e del sud della Germania. Sotto la guida di Felice, lo stabilimento di Pollone arrivò ad

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CASHMERE Piacenza ha scelto come marchio il CASHMERE quale simbolo della più alta qualità. La fibra viene selezionata direttamente dalla Mongolia cinese e dal Tibet. La preziosità di questo filato rende unico, nel tempo, il capo per il suo aspetto ed il piacere all’indosso. Questa preziosa fibra si ottiene dal vello della capra Hircus, allevata dalle popolazioni asiatiche da oltre 7500 anni, nelle aree più impervie del territorio himalayano. Oggi è possibile trovare questa specie nelle regioni dello Sinkiang, nel Tibet e in Mongolia. Il Cashmere più fine al mondo è il kid Cashmere. Dalla tenera morbidezza dei cuccioli nasce il kid cashmere, una delle fibre più rare e morbide al mondo. Grazie all’esperienza di lanificio colombo, è stato possibile creare una fibra ancora più fine del cashmere tradizionale, perché ottenuta esclusivamente dai piccoli delle capre hircus. Il sottovello delle caprette, così lieve e soffice, è delicatamente pettinato solo una volta nella vita dell’animale, entro il primo anno di vita. Si ottengono pochi grammi di preziosa materia che hanno una finezza ancora più ridotta rispetto al cashmere pettinato dalle capre adulte: sono solo pochi micron di differenza, che regalano però sensazioni uniche. Il cashmere tradizionale infatti misura 15-16 micron, mentre il kid cashmere arriva anche a 13 micron. Questo si traduce in una morbidezza senza pari, che sulla pelle diventa come una carezza. Lanificio colombo è una delle poche aziende al mondo in grado di controllare l’intera filiera delle fibre nobili. Colombo ha convinto gli allevatori dell’inner mongolia ad appartare il prezioso pelo dei cuccioli, per lavorarlo separatamente e creare così una fibra di qualità superiore. Il “fiocco” di cashmere raccolto in oriente è poi trasportato in italia, dove viene sapientemente lavorato ai piedi della alpi, nello storico stabilimento colombo di borgosesia. Qui, grazie alla tecnologia e alla purezza dell’acqua di ghiacciaio del monte rosa, la fibra si trasforma, diventando un prezioso filo, poi confezionato in capi di eccellenza. Presentato per la prima volta nella collezione dello scorso autunno-inverno, il filato di kid cashmere è stato ora declinato in una gamma completa di capi di maglieria per uomo e donna. Scollo v, girocollo, dolcevita, cardigan tradizionale con bottoni e cardigan zip: tutti questi modelli sono proposti in toni caldi e naturali. Dalla purezza del bianco, al beige naturale della fibra, fino all’originale beige grano, e infine i classici grigio chiaro e antracite. Sono capi essenziali del guardaroba invernale, interpretati con un filato unico al mondo. Il successo di Piacenza si fonda sulla ricerca e la selezione accurata delle fibre più prestigiose: cashmere, guanaco, vicuna, cammello, cashmere yangir Il Cammello Il Cammello appartiene alla famiglia dei camelidae gray e comprende due sottospecie: quella ad una gobba, il dromedario, particolarmente diffusa in Africa e in Arabia, e quella a due gobbe, cammello propriamente detto, cioè il camelus bactrianus che vive anche nei climi molto freddi della Mongolia e della Cina. Il bactriano ha un sottopelo, detto duvet, molto morbido, con elevate proprietà termiche e finissimo: in media il diametro è di 18 micron. Il miglior duvet è quello prodotto dall’animale più giovane. Il prodotto migliore si trova in Cina. Il colore comune del Cammello è il rosso bruno. Il mantello bianco, detto albino, descritto anche da Marco Polo, è il più pregiato ma anche estremamente raro. Il velloguanaco Il guanaco è il camelide sudamericano con maggiore capacità di adattamento alle condizioni ambientali più diverse. E’ presente infatti dagli altipiani peruviani alle pampas argentine, fino allo stretto di Magellano. della capra Hircus, che veniva già lavorato ai tempi del Gran Mogol, può essere bianco, il colore più pregiato, oppure di differenti toni naturali che sfumano dal beige al bruno. Il pelo lungo nasconde un sottostrato morbido, caldo e pregiato chiamato duvet, che permette all’animale di mantenere una temperatura corporea costante anche nelle fredde condizioni climatiche delle montagne asiatiche. Il duvet viene raccolto in giugno ed è ottenuto tramite pettinatura. Ogni animale produce pochi etti all’anno di fibra con un diametro di circa 15 micron.

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Le capre allevate in Inner Mongolia producono il migliore duvet, dalla mano più setosa e morbida. È proprio questo ad essere selezionato e utilizzato dal Lanificio Luigi Colombo. Vicuna La vicuňa, il più piccolo rappresentante della famiglia dei camelidi (guanaco, lama, alpaca), vive allo stato brado sulla cordigliera del Perù, della Bolivia del Cile e dell’Argentina. Dispone della fibra più pregiata al mondo, anche per via della disponibilità molto limitata.

FIBRE E FILATI INNOVATIVI TENCEL, MODAL, REFIBRA, ECOVERO, LENZING sono alcuni esempi di filati artificiali moderni, impiegati come alternativa alla viscosa, alle fibre sintetiche o vegetali, per garantire maggiori proprietà tecniche ai tessuti senza impattare sulla sostenibilità ambientale del prodotto.

BUSINESS PLAN Lavoratori: 220 dipendenti Fatturato: circa 40 milioni di euro 650000 metri di tessuto

Fondazione, Forma giuridica e Numero addetti

Piacenza Cashmere ufficialmente Fratelli Piacenza SpA. azienda italiana nota nella produzione di tessuti e abbigliamento di pregio utilizzando cashmere, lane extrafini e fibre nobili. Sebbene il censimento sabaudo del 1623 già indicasse due componenti della famiglia Piacenza come commercianti di lana, ufficialmente il lanificio nacque nel 1733 in regione Paroir a Pollone in provincia di Biella; fu fondata da Pietro Francesco Piacenza e oggi è arrivata alla quattordicesima generazione. Nel 1757 Pietro Francesco ampliò lo stabilimento che nel 1757 dava lavoro a 100 persone.

Settore, Offerta e Target

L’azienda copre tutta la fileira tessile partendo dal reperimento delle materie prime fino alla produzione di tessuti e abbigliamento. E’ diventata partner di riferimento per i più noti brand del lusso.

Visione e obiettivi a lungo termine

Diventare la scelta di stile irrinunciabile delle persone più eleganti al mondo. Mission: Essere il progresso. Viverlo attivamente con la creazione di tessuti innovativi, puntando sempre a standard di qualità superiori, cercando soluzioni capaci di migliorare il processo produttivo e il lavoro delle persone, nella completa salvaguardia dell’ambiente. VALORI FINANZIARI INDICATIVI – FATTURATO – UTILE – CAPITALE PROPRIO E DI TERZI

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2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

€ 25.647.000,00 € 31.506.545,00 € 30.403.185,00 € 31.245.165,00 € 37.759.650,00 € 38.273.194,00 € 40.437.027,00

€ 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63

FATTURATO e INDICI FRATELLI PIACENZA S.P.A. 2016 € 45.000.000,00

€ 40.000.000,00

€ 35.000.000,00 Fatturato Media (Fatturato)

€ 30.000.000,00

€ 25.000.000,00

€ 20.000.000,00 1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

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2012

2013

2014

2015

2016

Pagina

Grafici economici di Fratelli Piacenza S.P.A

p://www.reportaziende.it/fratelli_piacenza_spa?anno1=2015&anno2=2011

€ 1.500.000,00 € 1.000.000,00

2013 31.245.165,00 1.137.964,00 -0,13% 1.153.901,00

2014 € 37.759.650,00 € 2.394.869,00 2,30% € 147.299,00

2015 € 38.273.194,00 -€ 367.962,00 -3,68% -€ 768.381,00

2016 € 40.437.027,00 € 1.945.815,00 1,65% € 844.927,00

47.331.117,00 16.525.902,00 65,08%

€ 46.544.971,00 € 16.740.238,00 64,03%

€ 43.128.559,00 € 18.553.661,00 56,98%

€ 42.668.945,00 € 19.405.884,00 54,52%

2,28% 2,80% 0,88% 209

-3,70% -4,17% -4,14% 220

1,63% 1,72% 4,35% 225

€ 500.000,00 € 0,00 -€ 500.000,00

1

2

3

4

5

6 Utile / Perdita d’Esercizio

-€ 1.000.000,00

-0,15% -0,23% -6,98% 209

-€ 1.500.000,00 -€ 2.000.000,00 -€ 2.500.000,00 -€ 3.000.000,00 MARGINE OPERATIVO LORDO -€ 3.500.000,00

Indici Fratelli Piacenza S.p.A

6 € 45.000.000,00

Fatturato MOL Utile / Perdita d’Esercizio Totale passività Patrimonio Netto

€ 35.000.000,00 Fatturato

€ 25.000.000,00 € 15.000.000,00 € 5.000.000,00 -1.822.599,00

16

-€ 5.000.000,002011

dal 2011 al 2016

2.732.303,00 2012

1.137.964,002.394.869,00 EUR -367.962,00 2013

ROS e ROE 2014

2015

1.945.815,00 2016

100,00% 80,00% 60,00%

Totale passività Patrimonio Netto

Rapporto di indebitamento ROS ROE

40,00% 20,00% 0,00% 2011 -20,00%

016

2012

2013

2014

2015

2016

-40,00%

Operativo Lordo di Fratelli Piacenza S.p.A dal 2011 al 2016

80

MOL


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Percentuale 60% 100% 100% 97% 100%

Fibra 2 Lana Vergine Elastane -

100%

60% 97% 100% 100%

Percentuale

Percentuale 2 40% 3% -

Kashmere Cammello Cashmere Lana Vergine

Fibra Baby Llama

7,69%

38,46%

7,69%

7,69% 38,46%

Percentuale tipologia Capispalla venduti Online

Capospalla Uomo Fibra Baby Llama Cammello Cashmere Kashmere Lana Vergine Totale Risultato

2 3 4 5

Tipologia capospalla 1

1 2 3 4 5

Fibra 3 -

3% -

0

Pagina

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

Fodera Viscosa -

-

1

Dati 1 1

-

Percentuale 3 Fibra 3 -

1

1

2

Viscosa -

Fodera -

1

1

3

1 1 5 5

QuantitĂ 1

5

5

4

7,69% 7,69% 38,46% 38,46% #DIV/0! #DIV/0!

% 7,69%

1

7,69%

2

7,69%

3

7,69%

4

38,46%

5

38,46%

Uomo

6

%

5 Totale Risultato 1 1 5 1 5 5 5 13

Percentuale tipologia Capispalla venduti Online

Percentuale 3 -

Elastane -

Percentuale 2 Fibra 2 40% Lana Vergine

Capispalla Uomo Online 26-03-2018

Analisi prezzi e materie prime dei capi di abbigliamento, proposti tramite e-commerce per la collezione AI17-18


82

Percentuale 46% 60% 100% 90% 80% 100%

Fibra 2 Lana Vergine Lana Vergine Cashmere Angora -

100% 100%

37,50%

12,50%

6,25%

6,25%

18,75%

18,75% 1 2 3 4 5 6

Fibra 3 Poliammidica Cashgora -

Lana Cammello Lana Vergine

Percentuale 2 46% 40% 10% 18% -

18% 10% -

Lana Vergine

Percentuale tipologia Capispalla venduti Online

Totale Risultato

Capospalla Donna Fibra Baby Llama Baby Llama Cammello Lana Lana Vergine

4 5 6

3

46% 40%

Baby Llama

Pagina

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

0

Percentuale 3 8,00% 2,00% -

Cashmere -

Angora

Lana Vergine

Lana Vergine

Fibra 2

2

Dati 1 2

-

Cashgora

-

Poliammidica

Fibra 3

6

6

2

-

Poliammidica

-

-

Inserto

1

1

3

3 1 3

1

6

2

QuantitĂ 12,50%

1

12,50%

2

37,50%

3

6,25%

4

18,75%

5

6,25%

6

18,75%

%

7

3

3

4

18,75% 6,25% 18,75% #DIV/0!

6,25%

37,50%

Percentuale tipologia Capispalla venduti Online

Inserto Poliammidica -

-

2,00%

-

8,00%

Percentuale 3

Capispalla Donna Online 26-03-2018 Percentuale 2

Baby Llama

46% 60% 80% 90%

1

2

Fibra

Percentuale

Tipologia capospalla

%

Totale Risultato 2 6 1 1 3 1 3 3 1 3 16

5 6

Donna


2004

Andamento Fratelli Piacenza S.P.A._2 Anno Fatturato Rapporto Indebitamento 1998 € 38.063.000,00 1999 € 33.099.000,00 2000 € 35.846.000,00 2001 € 38.385.000,00 2002 € 33.421.000,00 2,88% 2003 € 30.925.000,00 6,67% 2004 € 26.382.000,00 2,61% 2005 € 28.558.000,00 2,84% 2006 € 32.381.000,00 3,89% € 33.806.000,00 4,28% Andamento2007 Fratelli Piacenza S.P.A._2 2008 € 36.320.000,00 2,89% 2009 € 22.558.000,00 3,38% 2010 € 25.647.000,00 3,36% 2011 € 31.506.545,00 79,51% Media= € 32.895.566,63 2012 € 30.403.185,00 61,98% Dev.st= € 4.850.700,5865,08% 2013 € 31.245.165,00 2014 € 37.759.650,00 64,03% 2015 € 38.273.194,00 56,98% Distribuzione 2016 €Normale= 40.437.027,00 54,52% Anno 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 € 45.000.000,00 2007 2008 2009 € 40.000.000,00 2010 2011 2012 € 35.000.000,00 2013 2014 2015 2016 € 30.000.000,00

Media= € 32.895.566,63 Dev.st= € 4.850.700,58

Distribuzione Normale=

Fatturato € 38.063.000,00 € 33.099.000,00 € 35.846.000,00 € 38.385.000,00 € 33.421.000,00 € 30.925.000,00 € 26.382.000,00 € 28.558.000,00 € 32.381.000,00 € 33.806.000,00 € 36.320.000,00 € 22.558.000,00 € 25.647.000,00 € 31.506.545,00 € 30.403.185,00 € 31.245.165,00 € 37.759.650,00 € 38.273.194,00 € 40.437.027,00

Anno 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Media € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63 € 32.895.566,63

€ 25.000.000,00

Esportazioni

2006

2007

2008

Pagina

Italia 50%

Med €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3 €3

Fonte: www.reportaziende.it

€ 20.000.000,00 1998

2005

Fatturato € 38.063.000,00 € 33.099.000,00 € 35.846.000,00 € 38.385.000,00 € 33.421.000,00 € 30.925.000,00 € 26.382.000,00 € 28.558.000,00 € 32.381.000,00 € 33.806.000,00 € 36.320.000,00 € 22.558.000,00 € 25.647.000,00 € 31.506.545,00 € 30.403.185,00 € 31.245.165,00 € 37.759.650,00 € 38.273.194,00 € 40.437.027,00

2009

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

~ 40 MILIONI DI FATTURATO

2010

2011

2012

2013

Europa 20%

2014

2015

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Pagina Fatturato Media (Fatturato)

2016

U.S.A. 15%

Giappone 15%

La Fratelli Piacenza ha sempre dimostrato una forte vocazione all’esportazione. nel ‘900 lavorava moltissimo con la Francia, allora tutta l’alta moda era francese e il mercato transalpino rappresentava uno sbocco naturale. Nel primo dopoguerra, Riccardo ha spinto “l’acceleratore” sull’estero espandendosi in Germania e persino in Giappone. In quel periodo il 70% della produzione andava all’estero e il 30% in Italia. La preoccupazione più forte era di trascurare il mercato italiano. Due eventi hanno aiutato a sviluppare il mercato domestico:

83

2013


• l’affermarsi dell’Italia come valida alternativa alla Francia nell’ambito dell’alta moda • la modifica della catena distributiva del tessile con la comparsa sul mercato del confezionista, che è divenuto l’interlocutore principe in luogo del grossista I principali mercati esteri dove Piacenza Cashmere 1733 fa business sono Giappone, Corea, Cina, Hong Kong, ma anche Germania, Spagna, Russia; da essi ricava all’incirca il 50% del suo fatturato. Negli Stati Uniti e nel Sol Levante sfiorano i 100 punti vendita che distribuiscono i loro prodotti.

Corea

È il mercato più importante in termini di quantitativi; compra un prodotto tradizionale (le alpache, i baby lama, i cappotti a pelo) dove è indispensabile un know-how importante nel finissaggio e dove il servizio è fondamentale.

Giappone

Il secondo mercato in termini di importanza, richiede tessuti molto innovativi e di nicchia e di conseguenza più cari. Il cliente giapponese vuole lavorazioni particolari, è interessato alle coloriture sofisticate, compra soprattutto le fantasie oppure “uniti” che abbiano però qualcosa di particolare, un finissaggio, un dettaglio che sia irripetibile o difficilmente replicabile

Cina

’azienda ha aperto vent’anni fa un ufficio in Cina, a Pechino, ma si tratta di un avamposto per l’acquisto delle materie prime. Negli ultimi 5-6 anni è cominciata la vendita di tessuti, ma in quantitativi limitati perché i confezionisti cinesi vogliono prodotti di basso prezzo. La clientela molto ricca che vuole un prodotto di alta qualità oggi lo compra dall’Europa o dagli Stati Uniti: la vendita di tessuti aumenterà solo quando i confezionisti locali cinesi emergeranno e cominceranno a fabbricare in loco prodotti con tessuti pregiati.

PUNTI DI FORZA

- Il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione, l’armonia con l’ambiente e il riconoscimento del valore umano rendono il lanificio Fratelli Piacenza un esempio d’eccellenza del Made in Italy, a livello internazionale. Dal pregiato vello al tessuto destinato all’haute couture o trasformato nel capo da indossare, tutte le fasi di trasformazione vengono eseguite con la massima sensibilità. - La scelta solidale dell’azienda Fratelli Piacenza S.p.A. contribuisce ad aiutare concretamente LILT Biella e Spazio LILT nella promozione della prevenzione e della diagnosi precoce, ponendosi in prima linea nella lotta al tumore nel Biellese. - Qualità nelle materie prime con i fornitori di fiducia e nelle fasi di trasformazione - Etica - Reattività - Il lanificio Fratelli Piacenza, in virtù dell’antichità della data di fondazione, è parte dell’associazione internazionale the Henokiens che riunisce le aziende familiari con una storia alle spalle di almeno due secoli.

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S.W.O.T.

Strengths

• Storia e Tradizione • Fornitori e Partner Storici • Know How

Garza vegetale e mano setosa

• Prodotto Finito

Flagship store Collezioni P/E e A/I

Weakness

• Tradizionalità • Potenziale inespresso • Filatura Esterna

S W O T

• Prodotto Finito

Contrasto con i propri clienti

Opportunities Threats “per contrastare le difficoltà del mercato, abbiamo recuperato la nostra vocazione artigianale e ci siamo riposizionati in un ambito di nicchia. Sempre però con un’attenzione particolare all’innovazione.” Enzo Piacenza dall’intervista “Un filato che si dipana da 270 anni “ a cura di Sasa Carpaneda

85


86

- Lavorazioni terzisti - FInissaggio - Fibra - Filo - Manutenzione macchine

R di S - Fibre tessili Lessona FInissaggio 2000 Alpacheros Fornitori di Cashmere

- E-commerce - Agenti di commercio - Spaccio aziendale - FlagStore in Via Italia

- Social - Newsletter - Agenti di Commercio - Passaparola

- Vendita tessuti - Lavorazione e finissaggio di tessuti per conto terzi - Capi confezionati

- Qualità dei tessuti - Fibre nobili pregiate - Unicità delle lavorazioni e dei prodotti grazie a tecniche maturate negli anni - Cardatura con cardo vegetale

- Espansione stabilimento - Personale - Confezionamento - Affitto locali di vendita - Analisi qualità fibra

- Cachemire - Lana Merinos - Cammello - Alpaca - Cupro - Conoscenze ed esperienza - Storicità del marchio - Ambiente e paesaggio

- Tessitura - Progettazione e realizzazione collezioni interne

B2B - Produzione di tessuti per aziende B2C - Clienti agiati con buona disponibilità economica, superiore a quella di un operaio o un impiegato. Target di età superiore ai 30 anni, maturo e prevalentemente maschile


CONCORRENZA REDA

Charlie Jeffery, Il cambiamento é inevitabile, installazione a parete, 30 x 11.5 metri , REDA spa, Valle mosso (Biella), 2006 all’interno del progetto A.I.M / Cittadellarte e Unione industriale di Biella. Ercole Botto Poala, Amministratore delegato del Lanificio Reda “Il cambiamento è inevitabile. E’ meglio provare a cambiare, magari sbagliando, piuttosto che non fare niente”. Nel 2000 hanno investito in Cina, quando invece veniva vista come un pericolo.

VITALE BARBERIS CANONICO

Presidente: Alberto Barberis Canonico Creative Director: Francesco Barberis Canonico Salesman: Wilmer Collo Managing Director: Alessandro Barberis Canonico Lucia Bianchi Maiocchi Nata nel 1700 si scontrò con una grave crisi nel secondo dopo guerra. Ripartendo con fibre grezze, nel corso degli anni ha lavorato fibre sempre più pregiate sviluppando anche i reparti di lavorazione, fino ad ottenre un prodotto di prima qualità. Contrariamente agli altri Lanifici, avevano deciso di usare una lana più dura e difficile da pettinare e filare, quindi che faceva un filo più costoso ma che permetteva di creare tessuti più gonfi, morbidi e soffici. Molto tradizionalisti, non seguono le mode, offrendo prodotti ormai fuori produzione nelle altre industrie manifatturiere. Target: dai sarti di Londra al modaiolo di New York Intreccio tra modernità e tradizione. La forza di barberis è la serietà, la continuità, lo standard qualitativo, che non significa solo farlo bene, ma continuare a farlo uguale.

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LANIFICIO COLOMBO SERRAVALLE SESIA VC

LA STORIA Il Lanificio Luigi Colombo prende il nome dal suo fondatore, Luigi. Artista e navigatore, dotato di grande carisma, sin dall’inizio ha rivolto il suo interesse verso il settore di nicchia delle fibre preziose. Gli anni ‘70 hanno visto l’ingresso in azienda dell’ultima generazione Colombo: Roberto, creativo, innovatore ed esperto di marketing e Giancarlo, il Marco Polo dell’azienda che si dedica alla ricerca delle materie prime e manager della produzione. Gettate le basi di una solida capacità imprenditoriale, il passaggio generazionale è stato la svolta verso l’affermazione dell’azienda a livello internazionale. E’ la testimonianza di persone che amano le fibre nobili per passione e per stile di vita. LA FILIERA DEL CASHMERE, DALLA FIBRA AL TESSUTO Il Lanificio Colombo è il maggiore tessitore mondiale di cashmere e di fibre nobili. Nello stabilimento italiano ai piedi delle Alpi piemontesi avviene tutto il processo di trasformazione: dalla lavorazione delle fibre grezze provenienti dai paesi lontani, fino al tessuto e alla confezione delle preziose collezioni Donna, Uomo e Accessori. MISSIONE Il Lanificio Luigi Colombo è il maggiore tessitore mondiale di cashmere e di fibre nobili. La conoscenza delle materie prime, l’alta tecnologia e l’esperienza nelle lavorazioni artigianali sono gli elementi distintivi di una filosofia fondata sui valori che diventano cultura e la cultura diventa qualità. E’ la storia semplice di un mestiere difficile. E’ una vocazione che si trasmette da generazioni che, tra tradizione e modernità, hanno votato la loro vita all’eccellenza. DALLA MATERIA ALLA FORMA L’intera produzione del Lanificio Luigi Colombo si realizza nei due storici stabilimenti italiani di Borgosesia e Ghemme: dalla scrupolosa scelta delle materie prime, alla trasformazione di queste in filati e in tessuti fino al prodotto finito attraverso una verticalità totale controllata direttamente dalla famiglia per garantire la più alta qualità. Decenni di storia familiare, decenni di lavoro e, soprattutto, decenni di passione già trasmessa alle nuove generazioni che stanno attingendo i segreti del fare, i valori del vero, l’umiltà di essere consapevoli di dover imparare per essere il futuro DIVISIONE TESSUTI È il cuore del Lanificio Luigi Colombo. Una fucina di idee dove nascono tessuti unici le cui caratteristiche rivoluzionano i tradizionali concetti. L’arte della lavorazione consiste in novantaquattro processi produttivi e diciotto controlli intermedi: un mestiere che nasce dall’amore per le fibre nobili, che cresce con la ricerca e la creatività e si perfeziona nell’artigianalità. La qualità è anche frutto di know-how acquisito in decenni di esperienza e che l’ufficio R&S non cessa mai di innovare. Il Lanificio Luigi Colombo crea collezioni di tessuti per i nomi più prestigiosi della moda italiana e internazionale. BOUTIQUE, NEGOZI E DISTRIBUZIONE NEL MONDO FLAGSHIP STORE ITALY - PORTO CERVO MILANO KOREA - SEOUL KOREA - BUSAN BOUTIQUE KOREA - DAEGU ITALY - ROMA

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SHOPS BERGAMO BRESCIA LISSONE (MB) ROMAGNANO SESIA UNITED KINGDOM - LONDON OUTLETS GHEMME (NO) SERRAVALLE SCRIVIA (AT)

WORLD DISTRIBUTION North America Europe - Switzerland, Geneva / Zurich / Lausanne: Bon Genie / Grieder, Austria, Wien: Edition K Great Britain Europe - France, Paris: Torregiani Europe - Germany, Cologne / Munich: Apropos Asia - Japan, Tokyo / Nihonbashi: Takashimaya Asia - Republic Of China, Hong Kong, Hk: Swank Shop Asia - Russia Asia - Ukraine

LORO PIANA –LUIS VUITTON

Prima azienda artigianale al mondo nella lavorazione del cashmere e delle lane più rare (vicuña, baby cashmere, pecora nera, lane extrafini di Merino) e altre fibre eccezionali (fior di loto e storm system). Materie prime rare e pregiate Oggi il più grande trasformatore mondiale di vicuña (fibra più fine ricavabile legalmente da un animale adulto, 12,5-13 micron) Reintroduzione esclusiva sul mercato della vicuña nel 1994. Una volta filata e tessuta, la vicuña diventa un prodotto interamente Made in Italy riservato a consumatori esigenti e sofisticati Eccellenza storica delle materie prime : da tre secoli tessuti in lana Merino, la più fine di 12 micron®(The Gift of Kings ), disponibile in quantità limitatissime Immagine di imprenditoria consapevole per aver salvato questo animale in via d’estinzione: Creazione nel 2008 della prima riserva naturale privata del Perù “Reserva Dr. Franco Loro Piana” e nel 2013 in Argentina acquisto della maggioranza di una società che ha il diritto di tosare le vicuñe che vivono libere nella provincia di Catamarca. • sensibilità per l’ambiente • ricerca di standard qualitativi sempre più elevati nell’ambito delle fibre nobili e nella totale dedizione all’eccellenza con sostegno della ricerca e dello sviluppo attraverso partenariati in tutto il mondo. • alta moda e sartoria: possibile servizio su misura e personalizzazione di outerwear, maglieria, abbigliamento formale, borse e scarpe femminili, scarpe maschili, accessori da viaggio realizzati con le materie prime più fini e pregiate al mondo. Esclusivo personalizzato anche per l’interiors e la casa. Cura dei dettagli e varietà dell’offerta • prêt-à-porter • tradizione e innovazione • tutte le fasi di produzione interne all’azienda • tessuti brevettati Loro piana (Tasmanian®,Zelander®,Wish®,Loro Piana Zibeline®,Record Bale,Loro Piana Zenit®,Denim Flower®) • target di understatement = non ostentazione, marchio non in vista PROSPETTIVE -Ceduta all’80% per 2 miliardi Loro Piana al gruppo LVMH nel 2013 con l’ambizione di preservare lo spirito e il savoir-faire caratteristici della Maison (mantenimento dei valori Famiglia, artigianato, ricerca della qualità senza compromessi, autenticità e innovazione) -ampliamento della gamma di prodotti e rafforzamento della rete internazionale di boutique 89


E-commerce Luxury COLLEZIONE INVERNO 2017 A SEASON OF SENSATIONS Cataloghi: ▪ Uomo Holiday (comfort e morbidezza,stile naturalmente cittadino, massima libertà di movimento, ricami originali e divertenti) ▪ Donna Holiday (morbidezza e comfort,visone e volpe, materiali preziosi, eleganza)

CESARE GATTI

Le origini risalgono al 1948 quando CESARE GATTI decide di entrare nel mondo dell’industria tessile affrontando un’avventura per lui del tutto nuova e stimolante. Made in Italy, sinonimo di tradizione Biellese, insita da sempre nel DNA del Lanificio Cesare Gatti. La tracciabilità di filiera è il punto d’orgoglio. L’importante per CESARE GATTI è la tracciabilità delle responsabilità, la capacità di ricostruire la storia di un prodotto attraverso l’identificazione e la documentazione di ogni singola fase di lavorazione 100% MADE IN ITALY è il loro MANTRA da più di 60anni. La produzione oggi ha dedicato la propria attenzione a tre differenti tipologie di prodotti. Accessori tessili declinati in sciarpe, stole, scialli e plaid in pregiate fibre quali Cashmere, lana, seta e lino PURE o lavorate tra loro in modo originale e attuale utilizzando telai Jacquard che da sempre hanno caratterizzato la produzione dell’azienda. Tessuti in Cashmere e misto Cashmere per Blazer e Coat in grammature da 320/750gr. Finiti in modo diverso. Fondi Stampa in Cashmere e Seta, Cashmere per accessori leggerissimi e impalpabili ottenuti utilizzando filati particolari con progettazione apposita per ottenere risultati esclusivi. L’azienda supporta il Designer Gergei Erdei che ha presentato la collezione basata sulle divise indossate dai generali inglesi nel 19 secolo E’ una delle aziende Leader nella fabbricazione dei prodotti in Cashmere che in oltre mezzo secolo ha vissuto una profonda evoluzione. Gli investimenti nel tempo hanno portato l’azienda a rivolgersi ad una clientela sempre più esigente. Oggi vengono fabbricati tessuti ed accessori di carattere che si distinguono per qualità ed eccellenza, frutto dell’incontro tra avanguardia dei processi produttivi e cura e creatività tipiche del design più avanzato. Questa costante consente all’azienda di annoverare tra i propri clienti i maggiori Brand mondiali del lusso e della innovazione.

90


ZEGNA

Gli inizi dell’impresa familiare risalgono alla seconda metà dell’Ottocento. Angelo Zegna, di professione orologiaio, decide di aprire un laboratorio tessile. Dei suoi dieci figli, sarà l’ultimo nato Ermenegildo Zegna - a prendere in mano le sorti di quella che diventerà una delle realtà più note e dinamiche dell’imprenditoria familiare italiana. Il Lanificio Zegna viene fondato a Trivero nel 1910. L’obiettivo di Ermenegildo Zegna era quello di produrre tessuti di alta qualità per abbigliamento maschile selezionando le materie prime e importandole dall’Australia e dal Sudafrica, i macchinari utilizzati dal lanificio provenivano dalla Gran Bretagna, paese concorrente. Alla fine degli anni trenta l’azienda impiegava oltre 1.000 dipendenti e cominciava le esportazioni negli Stati Uniti. azienda a ciclo completo, la filiera parte dalle aste delle migliori lane prodotte dalle greggi di pecora merino australiane, passa dalle capre del cashmere della Mongolia e dal Kid mohair sudafricano fino alla vigogna sudamericana. competere con le produzioni inglesi. Ora il suo marchio è sinonimo di vestiti da uomo made in Italy.Una vita è creata da molte vite, quella di Ermenegildo Zegna nasce dalla sua famiglia come un filo che si dipana da una matassa di lana per trasformarsi in tessuto con cui realizzare gli abiti che hanno conquistato il mondo dell’eleganza maschile. Nel 1910 Zegna sogna di produrre tessuti inconfondibili che competano con le produzioni inglesi, all’epoca le migliori al mondo, scrivendo per primo il marchio sulle cimose delle pezze da lui prodotte nel cuore delle Alpi biellesi, a Trivero, in Piemonte. Un’impresa familiare che attraverso quattro generazioni, con continue innovazioni nella ricerca di fibre eccellenti, realizza la visione e gli ideali del fondatore della dinastia. Esempio di azienda a ciclo completo, la filiera parte dalle aste delle migliori lane prodotte dalle greggi di pecora merino australiane, passa dalle capre del cashmere della Mongolia e dal Kid mohair sudafricano fino alla vigogna sudamericana.Seguono la filatura e la tessitura e poi la creazione dei prodotti finiti, commercializzati attraverso le proprie boutique e attraverso i migliori negozi selezionati nel mondo. Il gruppo Zegna è sicuramente uno dei maggiori protagonisti del mercato mondiale della moda luxury, ma non si costruiscono “Cent’anni di eccellenza” (titolo della mostra presentata alla Triennale di Milano ed attualmente presente presso Casa Zegna, archivio storico ospitato nella vecchia casa di famiglia) basandosi solo sull’aspetto economico. Ci vuole anche una visione. È così che si creano qualità ed eccellenza che hanno permesso il passaggio dalla produzione di tessuti alla confezione degli abiti prêt-à-porter, al servizio su misura, alle collaborazioni con Longhi (pelle), Ferragamo (scarpe), Perofil (intimo), Marcolin (occhiali). La ricerca di nuovi materiali ha portato a selezionare le lane più fini del mondo (fino a 13 micron), a creare anche fibre tecniche impermeabili come il “Microtene” per lo sport, o il “Cashco” (cotone e cashmere). L’ispirazione affonda le radici nell’Oasi Zegna, esempio di mecenatismo ambientale, composta da oltre 500 mila piante e conifere. Primo brand del lusso ad aprire uno store in Cina (1991) e ad aprire un sito Internet (1996) Zegna continua a svilupparsi con l’impegno costante degli eredi Paolo, “Gildo” e Anna che attualmente guidano il gruppo rimasto saldamente in mano alla famiglia. Nel 1999 l’acquisizione di Agnona (donna) apre nuove prospettive di sviluppo e nel 2008 sfila per la prima volta in passerella presentando le collezioni che conquistano i buyer internazionali e che hanno visto crescere designer di talento come Alessandro Sartori (oggi da Berluti), creatore della linea giovane Z Zegna, e ora affidata a Paul Surridge e Murray Scallon. L’attuale direttore creativo del gruppo è Stefano Pilati che ha saputo fondere la tradizione sartoriale con l’utilizzo di materiali innovativi, creando una nuova visione tecnologica che si esprime nella comunicazione marketing con le forme più attuali dei fashion movie: dal regista James Lima con il primo Live-3D fashion show fino al progetto sulla riscoperta e la crescita “A Rose Reborn” di Park Chan-wook, ambientato tra Asia e Milano e il film “astronomico” creato dall’astrofisica Fiorella Terenzi e Neil deGrasse Tyson per la sfilata autun91


no/inverno 2015/2016.

BRUNELLO CUCINELLI

Casa di moda italiana fondata dall’omonimo imprenditore, nota per la produzione di maglieria pregiata in cashmere, nata e sviluppatasi nel borgo medioevale di Solomeo. L’azienda è oggi tra le principali realtà internazionali attive nel settore del lusso, avendo sviluppato collezioni femminili e maschili di total look, e potendo contare su una rete di boutique di proprietà in tutti i continenti.

BOTTO GIUSEPPE

La storia ha inizio in Vallestrona nel 1876, con l’allora giovane operaio tessile Giuseppe Botto ed i pochi telai su cui aveva investito. In questa valle fonda la Giuseppe Botto e F.lli. Successivamente, nel 1917, in comune accordo con i fratelli si separa e fonda la Giuseppe Botto e Figli. Dopo la morte di Giuseppe Botto, avvenuta nel 1928, l’attività continua e si espande grazie ai figli; oggi nell’azienda sono già presenti la terza e la quarta generazione. Fino agli anni ’20 la produzione era solo di tipo cardato e veniva facilmente collocata con una visita per stagione alla clientela di grossisti locali e del Nord Italia. Il lavoro di tessitura veniva svolto con i vecchi telai a mano che poi gradualmente furono sostituiti dai primi telai meccanici. Oggi accanto ai telai a pinza sono presenti i telai ad aria. Il grande salto tecnologico avvenne negli anni ’70, in seguito all’alluvione che nel 1968 distrusse quasi completamente gli stabilimenti produttivi. Si resero quindi necessari investimenti tali da trasformare totalmente la produttività delle macchine che, grazie all’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, unite al cambiamento in termini di metodo di lavoro, si rivelarono la carta vincente per le aziende Botto. Negli anni ’80, intuendo l’importanza di completare il ciclo tessile, attraverso delle sinergie nasce il Gruppo Botto, oggi comprendente più stabilimenti. Alla storica realtà del lanificio Botto Giuseppe & Figli S.p.A., si aggiunsero la filatura Botto Poala, il maglificio Boglietti, la Cascami Seta (azienda specializzata nel settore dei filati di seta) e nel 2008 il lanificio F.lli Garlanda (azienda specializzata in tessuti per giacca). Inoltre, la crescente necessità d’internazionalizzazione ha portato all’ampliamento dell’ufficio commerciale con l’apertura della sede di Shanghai.

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Piacenza Oggi “14 generazioni che si susseguono, con un unico scopo io credo questo uno dei segreti forse della longevità è sempre quello della ricerca dell’eccellenza, di una qualità che poi oggi sta andando ancor di più di moda, dove nel DNA italiano l’ecellenza è un requisito indispensabile”

Pole Position puntata 278: Piacenza Cashmere - Biella - 9 dic 2015

L’azienda è oggi guidata da Carlo, amministratore delegato e rappresentante della tredicesima generazione Piacenza. Dal 4 luglio 2016 è il nuovo Presidente designato dell’Unione Industriale Biellese, incarico già rivestito da Giovanni e Felice, fondatore della stessa. La quattordicesima generazione ha, già da tempo, fatto il suo ingresso in azienda e lo affianca al timone su fronti diversi. La gestione del lanificio è affidata a Ettore che si occupa dell’acquisto delle materie prime e della fase produttiva. Suo fratello Vasiliy riveste il ruolo di brand manager. Guido, dopo un’esperienza in azienda, ha dedicato tutta la sua vita alla tutela della Riserva Naturale Speciale Parco Burcina “Felice Piacenza”. Suo figlio, Felice opera all’interno del team dedicato al design. Vasiliy Piacenza: acquisto delle materie prime e della fase produttiva

Ettore Piacenza: acquisto delle materie prime e della fase produttiva

Carlo Piacenza: amministratore delegato e rappresentante della tredicesima generazione. Presidente designato dell’Unione Industriale Biellese

Felice: opera all’interno del team dedicato al design.

Guido: dopo un’esperienza in azienda, ha dedicato tutta la sua vita alla tutela della Riserva Naturale Speciale Parco Burcina “Felice Piacenza”

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ORGANIGRAMMA AZIENDALE • Amministratore Delegato – Carlo Piacenza : Coordina e attua • Responsabile progetto Elite - Confindustria – Andrea tessitore : • Brand Manager – Vasiliy Piacenza : • Acquisto delle materie prime e Fase produttiva – Ettore Piacenza : Svolge il compito di reperire le materie prime più importanti e pregiate dai fornitori di fiducia e supervisiona l’intera linea produttiva nelle sue fasi: orditura, tessitura, tintoria, finissaggio • Fashion Designer – Felice Piacenza : Fratelli Piacenza S.p.A. è un’azienda leader nella realizzazione di tessuti, capi di abbigliamento, maglieria in cashmere e complementi del guardaroba per uomo e donna. È un marchio storico che vanta sistemi di lavorazione all’avanguardia, massima cura per i dettagli, uso di materie prime esclusive e un’antica tradizione artigianale, tramandata nella famiglia di generazione in generazione.

Il Biellese. Da quando lei è alla guida della sua azienda, che cosa è cambiato? Che cosa è cambiato...niente (ride). Le faccio la battuta ma purtroppo, purtroppo negli ultimi 40 anni c’è stata quasi un’involuzione. Eravamo quasi invidiati, perchè era la Provincia con il maggior tasso di benessere, provincia dove si viveva bene, l’aria pulita, dove purtroppo però questo modo di vivere un po’ troppo giolato ci ha portati anche dove siamo: quindi non siamo ascoltati, non abbiamo comunicazione, quindi non abbiamo le famose bretelle, non abbiamo il treno che sta diventando secondo me la parte fondamentale, la ripresa di tutto. Durante un’intervista di Diario di Biella del 23 Novembre 2016 intitolata“Intervista Carlo Piacenza La crisi non è finita..” Carlo Piacenza: «La bellezza e l’eccellenza ci salveranno» Hanno 220 persone per un fatturato di quasi 40 milioni di euro. 650000m di tessuto

QUALITÀ E MADE IN ITALY Uno dei valori fondamentali dell’azienda. Nonostante nel secondo millennio si verifico una grossa decentralizzazione delle aziende, tuttavia Piacenza non appoggiò questa politica. Oggi c’è un rientro delle realtà industriali a Biella, Piacenza viene premiata dal fatto di essere sempre rimasta fedele al proprio territorio.

“Qualità è il nostro motto, noi diciamo addirittura l’ossessione della qualità”

Carlo Piacenza - Pole Position puntata 278: Piacenza Cashmere - Biella - Pubblicato il 9 dic 2015

HAUTE COUTUR La Haute Couture (alta moda, in francese) è nata alla fine dell’Ottocento quando lo stilista inglese Charles Frederick Worth, trasferito a Parigi, cominciò a disegnare e realizzare abiti per l’alta società e a farli sfilare indossati da modelle: fino a quel momento gli abiti venivano mostrati su delle bambole-manichino, chiamate pupe. I marchi più famosi che attualmente sfilano sono Christian Dior Haute Couture, Chanel, Elie Saab,

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Maison Margiela. Ci sono poi gli italiani Atelier Versace, Valentino, Giambattista Valli e Armani Privé, e quelli che recentemente hanno eliminato le linee di prêt à porter per dedicarsi solo all’haute couture come Jean Paul Gaultier e Viktor & Rolf Le quattro città e le relative fashion week più importanti sono oggi Milano, Parigi, Londra e New York. Vista la mole di lavoro e i materiali pregiati che vengono utilizzati, un abito di haute couture da giorno può costare circa novemila euro, mentre un abito da sera può arrivare a svariati milioni di euro. I clienti dell’haute couture sono solo duemila in tutto il mondo e vengono soprattutto da Russia, Cina e Medio Oriente: il valore di un abito di haute couture aumenta con il passare degli anni e diventa un investimento anche per i collezionisti. Nonostante i vestiti di haute couture costino moltissimo, fruttano pochissimi alle aziende, circa l’1 per cento del valore di un abito. Le maison, dunque, creano le linee di alta moda soprattutto per prestigio e per promuoversi: è una sorta di investimento per aumentare la notorietà del marchio e incrementare indirettamente le vendite del prêt à porter.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Piacenza è una delle poche aziende in italia autosufficiente. Siamo sempre stati attenti, perchè è chiaro che producendo si inquina qualche cosa. Nel fare un prodotto se si può cercare di tendere a un impatto zero con la natura che ci circonda, visto che poi lavoriamo dei materiali bellissimi, dei materiali naturali, dobbiamo essere anche noi coerenti. Abbiamo un’azienda che si produce energia elettrica con dei motori a gas. Con il sottoprodotto, cioè il riscaldamento dei motori, riusciamo a scaldare l’acqua calda che ci serve per la tintoria ma anche il riscaldamento durante l’inverno. L’impianto di depurazione acque è un po’ il fiore all’occhiello: ad oggi sono gli unici ad avere il permesso a scaricare in superficie.

CERTIFICAZIONI Piacenza si avvale della certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard). Esistono tuttavia deverse certificazioni per attestare la sostenibilità e l’effettiva qualità del prodotto. Alcuni esempi sono: Organic Content Standard, Oeko Tex Standard 100, Tencel ®, Modal ®, Newlife ™, Bluesign ®, Global Recycle Standard Plastica Seconda Vita, TirolWool, Reach, Fair Wear Foundation, Animal Free, Econyl ®, iws cnr

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HENOCHIENNE Un club che raggruppa aziende bicentenarie, sempre condotte dalla stessa famiglia e sempre facenti lo stesso lavoro. È un premio alla continuità e alla conservazione del legame con le profonde radici storiche di famiglia.

IDEA BIELLA 15 feb 2016 Giacca puro Cashmere da 170gr con filo molto fine. Giacca di lana super 150s, seta e lino che conferisce effetto fiammato Gamma colori molto ampia, colori molto estivi, molto freschi. “Gli italiani cosa cercano di più: il classico o il formale?” “I nostri clienti italiani cercano più il formale, però vediamo che sempre di più cercano di spingersi verso delle tipologie un po’ più giovanili con dei colori freschi e accattivanti. I mercati asiatici, per esempio la Cina, cercano dei colori più particolari (indica tinte tendenti ad arancione, rosso e viola)” Ettore Piacenza, “Idea Biella: le novità del lanificio Fratelli Piacenza”, Dario di Biella 15 feb 2016

I PUNTI VENDITA Spaccio aziendale di Pollone Via Italia

Aperto sabato 3 dicembre 2016 “siamo i primi di questo progetto 015, con l’idea di aprire un negozio con dei prezzi più vantaggiosi in centro città, quindi in centro Biella, in via Italia che negli ultimi anni purtroppo ha subito un declino a livello commerciale...Ci auguriamo che l’apertura di questo nostro primo punto vendita, sia il primo per un rinascita, per la provincia, per Via Italia, per Biella...Biella sempre di più ha bisogno dell’unione di tutti i propri imprenditori, per collaborare e cercare di uscire da questo momento di difficoltà” Intervista Vasiliy Piacenza - E’ tempo di ridare alla terra che ci ha resi famosi nel mondo. Vi lavorano 2 persone a tempo pieno più una partime Principalmente collezioni tessili tra cui accessori tessili, homewear, maglieria uomo e donna e scontistica. Garza Vegetale dell’ ‘800

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Milano Unica 2018

L’anno 2017 “è stato buono per noi, essendosi caratterizzato per una crescita sana del giro d’affari, attorno al 6%, che ci ha fatti ormai tornare ai livelli pre-crisi e a superare i 40 milioni di euro”, afferma Vassiliy Piacenza, Brand Manager della F.lli Piacenza. “Ci aspettiamo un 2018 sulla stessa falsariga. Nel nostro settore si respira un’aria sicuramente migliore rispetto al recente passato, anche se nel comparto abbiamo un po’ tutti il problema del cambio col dollaro forte, e quello delle lane, che vedono aumentare i prezzi”. A livello di prodotto, due le innovazioni di tessuto principali presentate da Piacenza Cashmere all’ultima edizione di Milano Unica: il “Cartagena” ispirato ai colori pastello dell’omonima città della costa caraibica colombiana nella quale lo scrittore Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel, ha scritto “Cent’anni di solitudine”. Un tessuto lana, lino e seta estremamente traspirante con fibre nobili. Poi c’è il “Cabo Blanco”, chiamato così dal villaggio di pescatori a Nord del Perù dove andava a pescare l’altro scrittore-mito Ernest Hemingway che vi ha scritto “Il vecchio e il mare”. Si tratta di un tessuto frisé cashmere-seta dalla splendida mano. Inoltre Piacenza ha realizzato per la prima volta al mondo un tessuto al 30% composto da ortica himalayana, insieme a fibre di lana e seta. Ad aprile 2018 Piacenza Cashmere aprirà poi i battenti di una nuova area produttiva di 1.000 metri quadri nella sua sede di Pollone dotata di nuovi reparti di tessitura e finissaggio, per un investimento finanziario pari a 4 milioni di euro. Una primavera/estate ispirata ai luoghi esotici della letteratura per Piacenza Cashmere. Qui un’anteprima dei tessuti Cartagena e Cabo Blanco - F.lli Piacenza

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PROCESSI INDUSTRIALI In Piacenza ci sono operatori che lavorano alla stessa macchina da tre generazioni: detengono quindi tecniche ed esperienze uniche per l’azienda che permettono di conferire ai suoi servizi e prodotti un valore aggiunto. LANIFICIO PIACENZA DIVISIONE TESSUTO Uomo

Donna

DIVISIONE ABBIGLIAMENTO Uomo

Donna

Tessitura

La tessitura è l’arte di costruire un tessuto. Si ottiene con l’intreccio dei fili di ordito con quello di trama. Nel caso del tessuto più semplice, la tela, i fili di ordito (verticali) sono divisi in due serie, quelli pari e quelli dispari, aprendo le due serie, una in alto e l’altra in basso, si ottiene un varco (passo) in cui si inserisce il filo di trama (orizzontale), con lo scambio di posto delle serie, quella che era in alto va in basso e viceversa, si ottiene un incrocio che blocca il filo di trama, questo deve essere battuto, cioè schiacciato, contro la trama precedente andando a costituire il tessuto. FASI DELLA TESSITURA • Indispensabile è avere del filato, fibra tessile ritorta (filata) a formare un filo. • Preparazione del progetto con calcolo dell’ordito, la messa in carta. • Preparazione dell’ordito sull’orditoio. • Montaggio sul telaio dell’ordito (armatura): caricamento del subbio posteriore, passaggio dei fili dell’ordito nelle maglie dei licci, passaggio nelle fessure del pettine, legatura al subbio anteriore. • Apertura del passo. • Inserimento della trama (tessitura) con la navetta. • Battitura col pettine per avvicinare i fili e compattare il tessuto. • Man mano che il lavoro procede srotolamento dell’ordito e arrotolamento del tessuto fatto. • Smontaggio della pezza quando finisce l’ordito. • Finissaggio, finitura del tessuto (eventuali cimatura, garzatura, calandratura, follatura) o dei pezzi (orlatura, legatura delle frange). Il finissaggio o finitura di un tessuto comprende i trattamenti compiuti per migliorarne le caratteristiche. Si applica a pezze già tessute e tolte dal telaio, a stoffe a maglia e jersey. Alcune operazioni alterano la struttura dei tessuti per apportare miglioramenti qualitativi, altre portano modifiche superficiali per renderne più gradevole l’aspetto o adattarlo alle esigenze della moda. I trattamenti nobilitanti cercano di far apparire di qualità superiore materiali che di qualità non sono, come la finta pelle. I trattamenti di finissaggio vengono effettuati da ditte specializzate con macchinari e tecnologie altamente sofisticate.

Incorsatura

E’ la preparazione alla tessitura. Si prende l’ordito cioè il filato raccolto in un subbio, lo si mette in un carrello messo in verticale, il filato viene SVOLTO verso l’alto lo si ferma in una grande spazzola roteante per tirare il filo tutto nella medesima tensione . Nella preparazione c’è l’Invergatura, serve perchè il filo venga messo in ordine, poi c’è un pettine

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lungo nella larghezza della pezza (cioè da cimossa a cimossa) con questo pettine si pettina il filato e lo si tira in tensione. Dopo che il filato è aposto/in perfetto ordine lo si ferma con due morsetti uno sopra ed uno sotto poi si alza il carrello per poi inserirlo nella Incorsattrice. Prima di inserirlo viene effettuato un controllo, nel caso si presenti un quadro cioè diversi colori, bisogna contare i fili di cimossa. Esempio: 1A 30 Cimossa 2 B 31 Quadro 1 A 2C

BIANCO NERO BIANCO ROSA

-------------------6

-

0 1C C 0 1C C 0 1A A 0 1B B 0 1B B 0 1 A A 1 filo Quadro -----------------------------------------6 Regolare

1A UNITO BIANCO Una volta messa l’Incorsatrice cè una preparazionesvolta a Computer, viene,stesa la passatura, cioè mette giù il disegno che poi con la trama costituirà il disegno finale. Una volta impostato si aggiunge un pettine nel macchinario che ha diverse riduzioni in base al numero dei fili e al filato (cioè al titolo del filato). Dopo che si è impostata la passatura ed inserito tutti i dati si inizializza la “INIZIALIZZAZIONE” e poi si procede. Le Lamelle all’interno hanno la funzione di tenere il filo. L’Ago ove passa il filo ha una struttura in carbonio di circa 1,5 mt. Con attaccato un ago ad uncino.

LAVORO IN UN UFFICIO PROGETTAZIONE DISEGNATORE IL LAVORO IN UN UFFICIO PROGETTAZIONE si svolge principalmene in cinque fasi. 1) RICERCA: Ad inizio stagione si analizzano i venduti della stagione precedente, si fanno ricerche in archivio, si incontrano i clienti per fare l’analisi di mercato. Per fare l’analisi di mercato si ricercano FILI/PRODOTTI o TRATTAMENTI PARTICOLARI per poter rinnovare la collezione Quando si hanno in mano dati significativi si inizia a studiare nuove tipologie o si cerca di RINNOVARNE di “vecchie”. 2) PROGETTAZIONE: Si mettono in lavoro studi di tessuti o provini di tessuto per cercare nuovi disegni o nuove punte di colore. Da questi studi/Provini una volta scelta la tipologia del tessuto da disegnare vengono ideati a CAD diversi disegni che verranno poi “VARIANTATI” per essere poi scelti e messi in collezione e mandati in campioneria per allestire le collezioni. Per disegnare un articolo giacca o abito si possono disegnare anche una 30ina di disegni sviluppati in almeno 2/3 colori diversi 3) PRESENTAZIONE COLLEZIONE E SVILUPPO DI ESCLUSIVI: Quando pronto il lavoro di disegnatura si attende il tessimento dei “fazzoletti” per poter dare in campioneria il materiale necessario per allestire la collezione/le collezioni. Quando la collezione è pronta si incontrano insieme i commerciali o in fiera i clienti e gli si propone quanto sviluppato. Oggi quasi tutti i clienti chiedono personificazioni su articoli o su varianti per poter avere sul mercato ESCLUSIVITA’. 99


TIPOLOGIA→ 1 catena 1 o più trame serve per testare articolo PROVINO → --tante catene e tante trame corte per studiare disegni/colori/effetti/armatura FAZZOLETTO → poche catene e poche trame lunghe con disegni già scelti, serve come materiale per campioneria

Magazzino pezze

In un magazzino pezze il magazziniere deve, come prima cosa, imparare ad organizzare il suo lavoro in modo ordinato e con un senso logico ben definito… Le pezze che entrano in magazzino hanno una lunghezza di 168 cm con un diametro che varia in base alla richiesta del cliente…in genere la stoffa è avvolta su un tubo di cartone e la sua lunghezza è di circa 50 mt…il peso complessivo della pezza finita varia dal tipo di tessuto e si aggira complessivamente tra i 15 e i 20 kg… Il compito del magazziniere è quello di prendere le pezze e collocarle in magazzino in base all’ordine del cliente… Es : le pezze, che entrano dentro a dei carri, vengono visionate una per una dal magazziniere e viene catalogata con un cartellino specificando il titolo, colore e variante…poi si confezionano e, quando arriva il corriere, si caricano consegnando anche la bolla di accompagnamento Otre a questa mansione il magazziniere deve saper usare il muletto per caricare e scaricare camion che entrano in azienda a ritirare il prodotto finito…

Magazzino filati

Nel magazzino filati il magazziniere deve scaricare i camion che entrano in azienda per consegnare le rocche…in genere arrivano in grossi contenitori di plastica che pesano circa 165 kg cadauno Una volta scaricati vengono catalogati e inseriti in magazzino in base al tipo di filato…cardati, lana, cotone, lino, seta e misti... Quando arriva un ordine da un cliente, viene consegnato al magazziniere che lo prende in visione e comincia a preparare i filati richiesti…poi lo porta negli orditoi… Da li in avanti l’orditrice prende le rocche e, in base al quadro fatto dai disegnatori, comincia ad imbancare la cantra dell’orditoio…una volta finita la catena viene sbancata e riconsegnata al magazziniere che pesa il restante filato e lo ripone in magazzino…

Follatura

Operazione meccanica di infeltrimento controllato, che rende il tessuto più compatto, leggero e soffice.

Garzatura

Modifica la mano del tessuto rendendolo più morbido e vellutato.

Controllo finale /Pass Finita

Attraverso il tribunale l’operatore verifica la qualità del prodotto finito e la sua eventuale difettosità.

Tecniche tradizionali adattate ai moderni metodi industriali 100


La produzione di tessuti di alta qualità dipende dalla capacità di scegliere la lana più pregiata. Dopo la tosatura delle pecore, Piacenza seleziona solo la lana più pregiata e la più adatta alla tessitura nella propria pianta del Pollone. Le nuove fibre sono paragonabili alle miscele più fini di lana, anche se, al momento, quasi tutta la produzione è in cashmere. Piacenza è anche orgogliosa del fatto che abbia continuato a utilizzare il cardo naturale nella fabbricazione dei suoi tessuti. L’utilizzo di tali metodi richiede spesso fino a dieci volte di più rispetto all’utilizzo di metodi meccanici moderni, ma i risultati non possono essere confrontati. Allo stesso modo, i tessuti freschi vengono lavati in acqua di sorgente e con saponi naturali, lentamente e con la massima cura. La fase di lavorazione prevede anche lunghi periodi durante i quali il tessuto può riposare in condizioni che rispettano precisi criteri di umidità al fine di preservarne le caratteristiche originarie. Guido Piacenza è il Presidente della Società. Attualmente la società è gestita da Enzo, Carlo e Vittorio Piacenza: insieme, rappresentano l’undicesima generazione di questa straordinaria famiglia che è stata dedicata alla lavorazione della lana di altissima qualità per oltre 260 anni.

PROGETTI E COLLABORAZIONI Progetto Tex-Win

All’interno dell’azienda esistono conoscenze tramandate da generazioni, strettamente legate agli operai che lavorano nei rispettivi reparti. Tex-Win fun un progetto di informatizzazione di queste conoscenze, al fine di riuscire a configurare in maniera ottimale e automatizzata i macchinari. L’obiettivo è di non disperdere tutte le conoscenze e raccogliere le informazioni che l’operatore ha e sa, per imparare a configurare meglio le macchine in futuro migliorando gli aspetti produttivi e qualitativi.

Po.in.tex e Città Studi

Il polo è importante per l’innovazione. La fusione tra Città Studi, le industrie e la Regione Piemonte che finanzia i progetti, consente di avere un Polo di Formazione. Per formare i quadri all’interno dell’ambito tessile in maniera più moderna. Nel 1911 Felice Piacenza fondò il Lanificio Scuola lanificio piacenza. Città Studi replica l’idea creando un legame tra industria e didattica.

ITS

L’unione industriale con la collaborazione delle aziende tessili ha messo in piedi l’ITS che ospita ragazzi con l’opportunità di inserirli in azienda tramite stage, consentendo anche alle aziende di conoscere i giovani studenti.

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PROGETTO NETUM 1 CAPOSPALLA BANDA MUSICALE


Banda Musicale di Candelo S. Giacomo

Il presidente Comello Massimo e direttore artistico Pieraldo Falla.

minato Mafalda, “perché sia l’emblema della fratellanza e della solidarietà sociale e con il quale debbasi onorare nelle rappresentanze ogni socio sia ch’egli meriti onorificenze, sia che debba venire accompagnato tra il lutto di tutti alla estrema dimora”. Si da incarico di ricamare questo primo vessillo esigendo che sul drappo di velluto in seta rossa sia ricamata in oro una lira con altri fregi in seta, e sull’altro drappo in seta celeste il simbolo delle due mani strette in modo amicale. Partecipato a numerosi concorsi bandistici si è aggiudicata il primo premio in ben tre occasioni, 1910, 1911 e 1922 a Torino.

Storia

Il 1813 è, pur senza documentazione scritta, l’anno di fondazione della Banda della Villa. Con le parrocchie riunite di S. Lorenzo e S. Pietro ha partecipato alla processione di Oropa ed è menzionata negli archivi storici del Santuario di Oropa. Il 12 febbraio 1905 viene costituita la Società Operaia di Mutuo Soccorso e di Arte Musicale in Candelo S.Giacomo. Con l’atto di rifondazione del 1905 la banda, oltre alla funzione ricreativa e culturale, acquista una valenza educativa e sociale fornendo ai membri, in particolare durante il periodo invernale,scuole serali. Nel 1910 viene creato lo stendardo, sopranno-

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Attualmente si sta seguendo una strada più moderna per avvicinarsi ad un pubblico giovane senza dimenticare i più anziani, per questo il repertorio concertistico del nostro gruppo è molto vario, comprende anche brani di Verdi, Rossini, Bach, Strauss e spazia fino ai giorni nostri con brani rock,jazz, colonne sonore di film, musica leggera e naturalmente brani prettamente bandistici. Grazie al gemellaggio tra Candelo e La Roche sur le Foron la banda ha potuto partecipare ad uno dei più importanti festival Bandistici Europei quello del Faucigny distinguendosi tra Bande di livello Europeo e di notevole capacità musicali. Successivamente la Banda ha partecipato al raduno di Monterosso nelle Cinqueterre e si è gemellata con la Banda di Legnano. Con il supporto di Regione Piemonte, Città di Candelo, Provincia di Biella la banda riesce a crescere e a rinnovarsi ogni anno.


Il Comune di Candelo

Il comune di Candelo (Candèj in piemontese, Canderium in latino) è un comune italiano di 7.582 abitanti della provincia di Biella, in Piemonte.

Il centro storico è conosciuto soprattutto per la presenza dell’omonimo ricetto medioevale. Il suo territorio boschivo denominato Baraggione fa parte della Riserva naturale orientata delle Baragge.

La Banda Musicale oggi

Nel 1988 quando essa offre partecipazione e ‘colonna sonora’ durante le riprese de “I Promessi Sposi”, nella rilettura ironica allestita

Il Ricetto di Candelo è una struttura fortificata sorta a cavallo tra XIII e XIV secolo per iniziativa e volontà della popolazione candelese allo scopo di conservare e difendere i beni più preziosi della comunità: un “castello” del popolo costruito per proteggere i tesori della terra, soprattutto vino e granaglie.

dalla Rai per il Trio (Anna Marchesini, Tullio Solenghi e Massimo Lopez).

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Nel 1998 la Società Operaia di Mutuo Soccorso e di Arte Musicale viene rifondata come associazione culturale senza fini di lucro. Nel 2010 vengono create le nuove divise con la collaborazione di Autotecnica Group, la Fondazione Cassa di Risparmio, il Lanificio F.lli Cerruti, R.D.M, al Comune di Candelo ealla Proloco. La banda dispone anche di un sito web, dove predomina il colore rosso caratteristico delle nuove divise.

La divisa

La divisa odierna è costituita da pantaloni neri, una giacca color rosso/mattone caratterizzata da bottoni in oro. Molto importante, il ricamo presente sul colletto alla coreana, che rappresenta la caratteristica lira presente sulla Mafalda, lo stendardo della banda. La giacca è in puro cotone? e presenta maniche risvoltate? nere. Ogni componente della banda dispone anche di un berretto di derivazione militare, con forte richiamo alle divise del soldati della Prima Guerra Mondiale. Sul fronte dominano lo stemma e la visiera nera decorata con una corda dorata.

Progetto

Brief

Le indicazioni fornite dai docenti prediligevano l’uso di lana biellese o per lo meno Italiana. L’idea di Netum è stata di seguire le seguenti linee guida: • Rispettare il carattere storico della divisa, recuperando stile e materiali caratteristici del primo Novecento in ambito militare. • Sperimentare l’uso di fibre particolarmente diffuse nel Biellese negli anni della Prima Guerra Mondiale. • Sfruttare l’uso di armature semplici e compatte come la tela, per garantire un prodotto resistente a tagli, umidità e sbalzi termici. • Dotare la divisa di materiali resistenti ma anche comodi da indossare. Una banda deve suonare per diverse ore, utilizzando strumenti più o meno pesanti, anche in condizioni di mal tempo.

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Fibre

La proposta di Netum, in qualità di tecnologo tessile, è stata quella di accompagnare alla lana italiana, fibre vegetali, in particolare Canapa od Ortica, in quanto erano molto diffuse in Italia nei primi del ‘900 e venivano impiegate altamente in ambito militare. Le fibre vegetali infatti hanno la caratteristica di essere molto tenaci, specialmente in ambiente umido e favoriscono la traspirazione. La canapa in particolare è una fibra tenace ed è caratterizzata da proprietà antibatteriche, che la rendono utile anche in ambito medico/ospedaliero.

Ortica

L’ortica astratta è una pianta erbacea comune, che raggruppa 30-45 specie. Fa parte della famiglia delle Urticaceae come il ramie (ortica asiatica, Boehmeria nivea) e appartiene al genere Urtica. L’ortica (Urtica Dioica) è la specie più importante in Europa e nelle catene himalayane. Le proprietà fisiche, in particolare la tenacità, è superiore alle fibre naturali comunemente usate come cotone, seta, lana e fibre di base. La lunghezza media della fibra, il diametro e la resistenza alla trazione variano tra 43 e 58 mm, 19 e 50 μm e 24e 62 cN / tex. Le fibre presenti su questa superficie sono fini e lunghe; l’estensione è leggermente superiore alla fibra di juta (2%). Sorprendentemente, i tessuti di ortica sono molto leggeri e la densità della fibra è di 0,72 g / cm3, che è la metà delle altre fibre naturali.

Le ortiche selvatiche coltivate hanno steli più lunghi e un contenuto medio di fibre del 50-66%. Tuttavia, il diametro relativo della singola fibra di ortica selvatica è più fine (14,51 ± 0,19 μm) rispetto a quello del diametro della fibra di ortica coltivata (22,11 ± 11,94 μm) nel Regno Unito. Studi recenti di Haugan e Holst hanno sviluppato un modello teorico per distinguere fibre naturali come iuta, ortica, cotone, ecc. E hanno scoperto che la struttura fibrillare e il loro angolo sono differenti per tutte le fibre basate su viste microscopiche polarizzate e risultati di birifrangenza. Le sezioni trasversali delle fibre sono per lo più poligonali. Il diametro medio della fibra è di 19,9 μm (± 4,4). È stato riportato che in il comportamento di recupero dell’umidità della fibra di ortica è del 5-8% . Proprietà chimiche Per quanto riguarda la fibra di ortica, i principali elementi di composizione chimica presenti sono la cellulosa 79-83,5%, l’emicellulosa 7,2-12,5% e la lignina 3,5-4,4% . Proprietà meccaniche delle ortiche urticanti Il modulo di Young, lo stress e la tensione al fallimento sono misurati per 90 fibre. Le proprietà di trazione medie sono un modulo di Young di 87 Pa (± 2.8), un carico di rottura di 1594 MPa (± 640) e un ceppo con cedimento del 2,11% (± 0,83). Lo stress finale è maggiore per le fibre di ortica rispetto al ramie ed equivalenti a quelle del lino . Elaborazione chimica sostenibile dell’ortica e del tessile Il lavoro di ricerca rivela che la fibra di ortica ha bisogno di candeggiare prima di tingere in modo che possa essere trattata come cellulosa . L’ortica ha naturalmente un colore biancastro e quindi richiederà lo sbiancamento prima di qualsiasi tintura. Lo sbiancamento con perossido di idrogeno 107


come preparazione della fibra indipendentemente dalla sua tonalità originale è essenziale per la rimozione delle sostanze estranee presenti nella fibra. Queste fibre di ortica sbiancate facilitano il livellamento e l’assorbimento della tintura durante il processo di tintura. Tuttavia, il colore naturale dell’ortica è spesso troppo solidoper essere rimosso completamente durante lo sbiancamento con il trattamento con perossido di idrogeno, quindi si consiglia la candeggina ipoclorito di sodio a due fasi seguita da candeggina al perossido di idrogeno. Queste due fasi di sbiancamento sono richieste soprattutto per la tintura delle fibre di ortica con sfumature di colore chiaro. Per quanto riguarda la tintura, le fibre di ortica, a differenza di altre fibre cellulosiche naturali, possono essere tinte in modo efficace con coloranti reattivi o in alcuni casi con coloranti diretti. Se i vestiti devono essere utilizzati per l’abbigliamento da lavoro in cui è probabile che siano richiesti coloranti più sostenibili, coloranti reattivi, tinture di tino o coloranti di zolfo sarebbero la scelta giusta. Le fibre di ortica sono estremamente resistenti e resistenti all’abrasione e al pilling. Esiste innumerevoli possibilità di utilizzare la fibra di ortica per lo sviluppo sostenibile nella fabbricazione di materiale da imballaggio, tappezzeria, teloni, geotessile, borse, tappeti, ecc. Bhardwaj e Pant hanno effettuato sperimentazioni con tessuti misti di ortica e acrilico; hanno usato le fibre in rapport 70:30, 50:50 e 30:70. È stato riportato che i filati 100% ortica non è possibile torcerli con successo a causa della rigidità e della scarsa flessibilità. Nelle miscele di ortica 70:30, sono state prodotte diverse rotture durante la filatura. Altre miscele sono abbastanza accettabili in termini di pelosità del filo, uniformità, imperfezioni e proprietà tensili. Varie parti della pianta di ortica possono essere utilizzate come alimenti, foraggi e materie prime per scopi diversi nei cosmetici, nella medicina, nell’industria e nell’agricoltura biodinamica. Le fibre di ortica essendo risorse rinnovabili hanno un impatto ambientale inferiore rispetto ai materiali compositi in fibra minerale (vetro). La curva di sollecitazione / deformazione delle fibre di ortica (U. Dioica) mostra un comportamento lineare che può essere spiegato dall’orientamento delle microfibrille di cellulosa. Nei materiali compositi, le proprietà di trazione medie sono un modulo di Young di 87 GPa, una resistenza a trazione di 1594 MPa. Filato di ortica La lunghezza principale delle fibre di ortica è molto ridotta, il coefficiente discreto di lunghezza e la finezza sono variate. Tuttavia, mescolati con altre fibre, le qualità del filato sono accettabili. Il loro risultato di ricerca può essere utile per lo sviluppo di prodotti sostenibili e alla moda. Una coltura della pianta perenne di ortica (U. dioica) è stata avviata nel 2005 a Leicestershire, nel Regno Unito da Harwood et al. per studiare il contenuto di fibre e le caratteristiche di crescita. Hanno studiato la sua idoneità alla filatura su cotone e sistemi di lana e hanno scoperto che la fibra di ortica era adatta alla filatura della lana. Il tessuto che comprende l’80% di lana e il 20% di fibra di ortica è stato trovato ottimale e prodotto per l’uso nell’arredamento aziendale. L’alta variabilità della lunghezza della fibra e la mancanza di uniformità della fibra di ortica ne impediscono l’uso nel sistema di filatura del cotone. Possibili usi Le varie applicazioni della fibra di ortica sono sotto forma di fibre, filato, tessuto e strutture composite. Strutture intrecciate fatte a mano vengono preparate in diverse aree rurali vicino alle quali viene coltivata l’ortica. Queste trecce vengono utilizzate per realizzare oggetti di lusso e alla moda come borse a mano, arazzi, oggetti decorativi per camere e interni di automobili, vasi per fiori, ecc. Fibra / filato / tessuto o combinazione di questi rivestiti con resina naturale / sintetica per rendere le strutture composte rigide a semi-rigide. Queste strutture composite, tra cui la carta d’ortica, sono generalmente utilizzate per creare diversi prodotti di lusso come paralumi, cesti di frutta e altri oggetti decorativi da tavolo . Per quanto riguarda l’abbigliamento, l’ortica in mista, con cotone, ortica, lino, ortica, viscosa, ecc. è usata per fare tessutiper lo più più grossolani e più pesanti in natura a causa della grossolanità. La struttura a trama stretta per l’abbigliamento invernale e la struttura a trama aperta per gli abiti estivi sono applicazioni comuni di questi prodotti oltre agli indumenti di moda .

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Questa fibra può essere coltivata e non inficia gli alberi forestali o le riserve di petrolio. Sebbene l’ortica sia una delle fibre tessili più antiche, con l’ausilio di fibre sintetiche / artificiali moderne la sua applicazione è stata limitata. Con le ultime conoscenze scientifiche, questa fibra di ortica può essere estratta in modo sostenibile in misura maggiore senza comprometterne la qualità. Allo stesso tempo, i sottoprodotti rilasciati ed estratti durante il processo di estrazione della fibra possono essere utilizzati per vari prodotti sostenibili a valore aggiunto. Esiste un enorme potenziale nel settore tessile e in altri settori non tessili come quello farmaceutico, grazie ai suoi valori medicinali sia per gli uomini che per gli animali. Progetto La proposta iniziale di Netum era quella di fare una mista Lana e Canapa o Lana e Ortica per sfruttare le proprietà intrinseche di entrambi le fibre. L’eccessiva rigidità dei filati a base vegetale tuttavia non convinceva, sopratutto per l’eccessiva rigidità. Si è optato quindi per un tessuto 100% lana per il corpo del capospalla. Ortica e canapa invece sono state proposte per la fodera interna. Il tessuto in lana verrebbe follato per dargli l’effetto panno e conferirgli maggiori capacità termiche e di impermeabilità. Le fibre vegetali, nella fodera interna, avrebbero favorito la traspirabilità e la freschezza in stagioni estive: la loro ridotta ruvidità, conferita dall’assenza di scaglie, avrebbe anche facilitato la vestibilità del capo. In corrispondenza delle spalle, dato che molti strumenti necessitano di cinghie di supporto, ci sarebbero stati rinforzi in fibra vegetale, più resistente della lana allo sfregamento. L’utilizzo della canap in particolare non avrebbe solamente aumentato la traspirabilità e la sudorazione ma avrebbe ridotto i cattivi odori grazie alle sue proprietà antibatteriche.

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PROGETTO NETUM 2

COLLEZIONE AUTUNNO E INVERNO 2018/2019


PROGETTO BE PIACENZA L’obiettivo del progetto era progettare un capospalla per la collezione A/I 18-19, considerando come cliente di riferimento e azienda produttrice Piacenza. Il progetto, condotto dal gruppo tecnologi Netum e quello stilisti Lanù, hanno collaborato per la realizzazione di un capospalla che rientrasse in una collezione chiamata BE Piacenza, rivolta alle nuove generazioni TARGET Sesso: donna Età: 20-35 Abitudini: studente/impiegata, vive prevalentemente in città. Ama trascorrere il tempo libero con amici in locali ma anche in aree aperte. Disponibilità economica: può permettersi oggetti di lusso come Iphone o scarpe Guess, ama quindi curare il proprio aspetto, accompagnandolo ad abiti ricercati ma non eccessivamente cari, dato che deve ancora iniziare la propria carriera lavorativa.

CARATTERISTICHE DEL CAPO Il capospalla deve avere un aspetto morbido e voluminoso, con una caduta a plombe. Il tessuto dovrà subire lavorazioni di garzatura per sollevare il pelo e aumentarne l’effetto soffice. PARTICOLARITÀ: - la garzatura non è uniforme su tutto il capo, ma avrà diversi livelli di estrazione del pelo, creando un gioco di ombre e conferendo una mano differente alle diverse parti del capospalla. - Colori sgargianti - Fodera stampata

COMPOSIZIONE

FIBRE • ORDITO: • TRAMA:

100% Lana Merinos 80% Baby Alpaca 20% Cashmere

Sono state selezionate fibre unicamente animali per 5 ragioni fondamentali: 1 – restare fedeli alla filiera di Piacenza, che privilegia quasi totalmente fibre pregiate di origine animale 2 – per garantire maggiore morbidezza ed elasticità al tessuto 3 – per facilitare la tintura e garantire solidità anche a colori meno naturali 4 – per facilitare il finissaggio (follatura) e la garzatura con cardo vegetale, caratteristica tipica dei tessuti Piacenzaù 5 – ridurre al minimo indispensabile l’uso di fibre sintetiche o artificiali, per aumentare la sostenibilità e la qualità del capo finito.

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LANA MERINOS

- Lana merina Si ottiene dalla pecora di razza merinos. Fibra fine, lunga molta morbida e soffice (finezza media 15-25 μm, lunghezza 5-8 cm) - Lana Shetland o inglese Lana molto pregiata, soffice, particolarmente lucida ed elastica.

MICRON: 15/25 RENDIMENTO: 45/50% Si ottiene dalla pecora di razza Merinos. Le fibre di lana Merino, che possono arrivare a 16 micron di diametro, sono sufficientemente sottili da piegarsi al contatto con la pelle, dando una sensazione di estrema morbidezza. La naturale elasticità della Lana Merino permette ai capi di assecondare i movimenti del corpo, tornando poi alla forma originaria: i capi in Lana Merino non hanno bisogno di essere stirati dopo il lavaggio. Ha capacità traspirante e assorbente; questa è infatti capace di assorbire il 33% del suo peso in acqua senza però dare, al tatto, la sensazione di bagnato. A differenza delle fibre sintetiche, la Lana Merino è una fibra viva, che reagisce al cambiamento della temperatura corporea. Questo permette a chi la indossa di mantenere un microclima ideale: più caldo d’inverno e al fresco quando le temperature si fanno più miti.

- Lana ordinaria Lana comune, meno pregiata Fibre grossolane (finezza media 35-120 μm, lunghezza 20-35 cm) Lana prodotta normalmente in Italia. • In funzione dell’ORIGINE - Lana vergine: Lana nuova che deriva dalla tosatura. Il marchio «pura lana vergine» in dica che la lana utilizzata per il capo è lana di tosa (non garantisce che il capo sia costituito da sola lana).

CLASSIFICAZIONI COMMERCIALI

- Lana rigenerata o meccanica Lana di recupero ottenuta da: - vecchi indumenti; - indumenti usati in mista con la lana; - scarti industria tessile laniera.

• In funzione della PROVENIENZA:

• In funzione della PULIZIA DELLA FIBRA

- Australia, Nuova Zelanda - Maggiori produttori mondiali lane pregiate ottenute dalle pecore merinos (Escuriale, Elettorale, Vermont)

- Lana sucida Lana proveniente dalla tosatura. Contiene untume, fango, vegetali, escrementi, ... Il rendimento in lana è il 45/50% rispetto il peso iniziale di lana.

- Sud America, Sud Africa - produttori lane merino (meno pregiate rispetto alle australiane e neozelandesi) - Inghilterra - lane pregiate - Italia, Francia, Spagna - Produttori di lana di scarsa qualità - in Italia: sarda , altamura, vissana, sopravissana, gentile di Puglia • In funzione della RAZZA : 112

- Lana incrociata Lana prodotta da razze incrociate. Media finezza e poco arricciata, adatta a prodotti di medio pregio (finezza media 25-35 μm, lunghezza 8-20 cm) Australia e Nuova Zelanda: incroci tra merinos e razze inglesi danno una fibra molto lunga (Leicester e Lincon) Europa: incroci merinos e razze ordinarie.

- Lana saltata Lana proveniente dalla tosatura dopo che il vello è stato lavato addosso all’animale. «saltata», prima della tosatura l’animale era fatto saltare in fossi d’acqua per il lavaggio. - Lana lavata Lana lavata a fondo dopo la tosatura. Dal processo di lavaggio è possibile recuperare la lanolina.


• In funzione del TIPO DI TOSATURA - Lana annuale 1 tosatura/anno

Cashmere, conserva le proprietà delle migliori fibre animali, permettendo di ottenere tessuti di pregio, a costi contenuti.

BABY ALPACA

- Lana bitosa 2 tosature/anno - Lana morta o di concia Deriva dalla depilazione dei peli di animali morti. Sistema francese - fermentazione delle pelli La fermentazione putrida delle pelli indebolisce l’attacco pelo-pelle. Pelli in ambiente caldo umido, sono ripiegate con il pelo all’esterno e la pelle all’interno riempita di sale (preserva il cuoio dalla putrefazione). Sistema italiano - trattamento chimico Trattamento per 8-10 ore con latte di calce e solfuro di sodio. Lana estratta con trattamento chimico risulta meno soffice ed elastica rispetto al metodo putrefattivo. • In funzione delle PARTI DELL’ANIMALE - Lana di spalla Lana più lunga e più pregiata - Lana dei fianchi e della schiena Lana di qualità intermedia - Lana del ventre, gambe e testa Lana più corta e rovinata, di qualità scadente • In funzione della FINEZZA e della LUNGHEZZA - Finezza Questa grandezza si esprime tramite il titolo metrico: rapporto tra lunghezza e peso. In Italia il peso è in kg e la lunghezza in m Più il titolo è alto più la lana è fine - Lunghezza Più la fibra è lunga più è pregiata. La lunghezza si esprime in cm. Lana pettinata - fibra lunghezza >8 cm Lana cardata - fibra lunghezza < 8 cm PERCHÈ La lana merinos, pur essendo più economica del

MICRON:Baby: 18/22 Vello sup.re 25/26 Vello adulto: 27/29 Vello ord e vecchio: 30/34. RENDIMENTO: Produzione mondiale di fibra Circa 4000 tonn/anno di cui il 20% importato in Italia. Il prezzo è di circa $10 - $24/kg. Una delle lane più esclusive al mondo proveniente dalle Ande peruviane. Questa fibra è eccezionalmente sottile (21.5micron) e NON deriva dal cucciolo di alpaca, il nome baby infatti si riferisce alla sua finezza. Vive principalmente ad altitudini di 3000-4000 metri in Sud America, tuttavia allevamenti sperimentali hanno dimostrato che questo animale può vivere anche in Italia, in aree montane. La fibra di Alpaca non contiene lanolina o grasso, rendendola hipoallergica in quanto trattiene meno polvere, batteri e allergeni. Esistono due tipi di Alpaca: Huacaya: produce un pelo fitto, morbido e ondulato Suri: caratterizzata da pelo a trecce e da un pelo più uniforme nel colore La lana di baby alpaca è fino a sette volte più calda delle fibre più diffusamente utilizzate, perché le singole fibre agiscono come isolante termico evitando la dispersione del calore corporeo. Inoltre, è molto più elastica, morbida e durevole dei materiali più comuni, non attira né trattiene la polvere, non contiene lanolina, è ipoallergenica, non infeltrisce e non ‘fa pilling’. È una fibra naturale di estrema qualità, sia alla vista che al tatto, e ai tempi degli Incas era riservata, per la sua preziosità, alle famiglie imperiali. La lana di Alpaca può assumere più di 20 colorazioni naturali diverse, dall’avorio al nero intenso. Il Baby Alpaca è la sintesi di tutte le altre fibre: possiede la morbidezza del cashmere, la lucentezza del

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mohair, la setosità dell’angora e la resistenza della lana merino. Abbiamo personalmente toccato con mano la lavorazione della lana in Perù, dalla tosatura al confezionamento per assicurarci che i nostri fornitori seguissero un procedimento etico durante tutte le fasi. La tosatura si effettua manualmente una volta all’anno nell’allevamento a 4000mt all’avvicinarsi della stagione calda. Ogni singolo allevatore gestisce circa 200 animali (per un totale di 4000 alpaca) nella provincia di Puno e vive a contatto con l’animale durante tutto l’anno. Una volta effettuato questo primo ed indispensabile passaggio, la lana viene separata a mano: la lana della qualità Baby Alpaca rappresenta infatti solo il 10% dell’intero animale e deriva esclusivamente dalla schiena dell’alpaca essendo la parte che entra meno in contatto con le contaminazioni del terreno durante l’anno. Il know-how delle donne peruviane è unico nel suo genere: solo loro sono in grado di separare le diverse tipologie di fibra, distinguendole al solo tatto. Successivamente la lana viene lavata, asciugata e spazzolata per arrivare ad ottenere il prodotto finale pronto per essere colorato oppure confezionato in rocche o gomitoli. Durante i vari procedimenti vengono effettuati diversi test (test della finezza della fibra, test dell’elasticità della lana) per avere la certezza dell’estrema qualità del filato. Il processo di confezionamento della lana richiede 6-8 settimane. La fibra di Alpaca in questo caso è simile alla seta, il che spiega la sensazione di maggiore morbidezza. È una delle fibre animali che offre la maggior varietà di colorazioni. Se ne contano 22 con 300 differenti sfumature che vanno dal nero al bianco, attraversando diversi gradienti di grigio e marrone. In ambito ecologico, gli allevamenti di lama sono più sostenibili di quelli capra: Avendo zoccoli più grandi infatti incidono di meno sulle condizioni e il dissesto del terreno Un Alpaca beve meno acqua di una capra e riesce a produrre lana sufficiente per quattro o cinque maglioni in un anno. Per il medesimo quantitativo di fibra occorrono quattro capre cashmere. (Natural Resources Defense Council) La fibra può essere lavata a temperature più basse della lana

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La fibra più fine è soffice e confortevole come la lana di pecora e capra La fibra deve essere lavorata a una velocità più lenta, tuttavia gode di maggiore flessibilità La fibra è meno soggetta a pilling Il Vello presenta più uniformità rispetto agli altri Llama, presentando basse percentuali di fibre grossolane. • 3,5 milioni di esemplari tra Perù, Bolivia, Argentina e Cile; • Alpaca interessa per 60% fibra (ha più valore rispetto alla lana di pecora), 30% carne, 10% per la pelle; • Il vello presenta più uniformità rispetto agli altri llama, possibilità di basse percentuali fi fibre grossolane; • Produzione mondiale di fibra 4000 ton/ anno, 20% importato in Italia. • CARATTERISTICHE

Finezza: La finezza è funzione delle condizioni climatiche in cui l’animale vive e dalla stagione. Fibre fini - crescono sul dorso e sui fianchi; meno midollate, flessibile e/o arricciate. Fibre grossolane - crescono sui fianchi più midollate e dritte Huacaya: 27,7 μm Suri: 26,8 μm Lunghezza: Velocità di crescita 0,8-1,3 cm/mese Lunghezza fiocchi: Huacaya 20-25 cm Suri 25-30 cm Colore: bianco crema, caffè, marrone, grigio, nero.


Suri: • Elasticità superiore a llama e ovini; • Resistenza ovini x3; • Morbidezza, seconda dopo vicuña (dovuta dalla forma delle scaglie); • Poco potere feltrante (inferiore Hacaya); • Più pulita e secca rispetto ad Hacaya; • Arriciata; • Flessibile ed elastica; • Più lunga che Hacaya; • Più pesante Hacaya (meno midollo) Huacaya: • Resistenza: più nerbo che la Suri; • Maggiore allungamento a rottura; • Feltra di più che Suri; • Meno flessibile ed elastica; • Vello meno denso. Perchè Il pelo degli alpaca garantisce resistenza e volume al tessuto, facilitando l’operazione di garzatura e conferendo anche proprietà termiche e coibentanti. Per ridurre l’effetto scabro di questa fibra, si è optato per il baby alpaca, che è caratterizzato da una maggiore finezza e per quanto pregiato, ha costi più accessibili di altre fibre nobili. È risaputo inoltre che la Famiglia Piacenza dispone di allevamenti di Alpaca in sud america, gestiti da Alpacheros di fiducia. Difronte al continuo aumento dei costi delle lane australiane e neozelandesi, Netum ha deciso di appoggiarsi alla filiera sud americana: questo porta l’azienda ad avere un approccio diverso sui mercati internazionali.

CASHMERE

RENDIMENTO: Nel mondo si producono circa 15,000 - 20,000 tonnellate di cashmere che dopo processi di pettinatura forniscono 6,500 T di puro cashmere È Il pelo della Capra Hircus. E’ tra le fibre più morbide di origine animale e si ricava per pettinatura del sottopelo delle capre Cashmere. La tosa avviene per pettinatura manuale.

Cashmere Cinese e Mongolo: Pettinatura in primavera colore bruno, grigio, bianco Cashmere Iraniano: Più grossolano, cernita manuale da personale specializzato, colore bianco, grigio, bruno scuro e nero Cashmere Afgano: Estratto da animali macellati colore bianco, grigio o marrone rossiccio. Produttori: Cina, Mongolia ed Iran (produzione media giornaliera 230 g/animale, 16-20 milioni di capre). Consumatori: Europa (30-35% Italia), Giappone, Stati Uniti. Cashmere degiarrato: prodotto ottenuto dopo la separazione dei peli grossolani e rigidi dalle fibre più fini. Tosa: per pettinatura manuale. Quantità di fibre grossolane 10-60%, a seconda dell’accuratezza nella tosa. • Cashmere cinese e mongolo : - pettinatura in primavera - colore bruno, grigio, bianco • Cashmere iraniano - più grossolano del precedente - cernita manuale da personale specializzato (produttività 1 kg/giorno) - colore bianco, grigio, bruno scuro e nero • Cashmere afgano - estratto da animali macellati - colore bianco, grigio o marrone rossiccio • Cashmere turco

CARATTERISTICHE: Finezza: Migliore della più fine lana merinos. LUNGHEZZA: - Fibre lanose: 2,5-9 cm. - Fibre setolose: 4-20 cm.

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alla trazione. Il cashmere è molto sensibile al cloro .

RESISTENZA: Resistenza inferiore del 10% rispetto la lana più fine Resistenza inferiore del 40% rispetto il mohair più fine LA SBIANCA Procedimento tramite il quale si rende bianco il cashmere scuro. La pratica della sbianca è comune lavorazione a causa del notevole divario tra il prezzo delle fibre bianche (più pregiate) e quelle colorate. Attenzione!! La fibra durante la sbianca potrebbe danneggiarsi: perdita di mano e resistenza

FASI: - Pre-trattamento - Risciacquo - Sbianca - Risciacquo

Perchè Questa fibra è stata inserita per due motivi principali: 1- Il brand Piacenza è consolidato sull’utilizzo del Cashmere e la maggior parte dei suoi tessuti contiene in varie percetuali codesta fibra. Escluderla avrebbe significato escludere il brand e la tipologia di target. 2 – Pubblicità e comunicazione: Piacenza potrà promuovere il capo esaltando l’utilizzo del cashmere tra le fibre, pur proponendolo a prezzi vantaggiosi.

FILATURA

100% MERINOS Micronaggio: 18-21 Ritorto a 2 capi Torsione: Z

Questo filo viene utilizzato in ordito per dare struttura e stabilità al tessuto. Dovendo effettuare operazioni di garzatura, occorre avere una base resistente e solida che riduce il rischio a rottura e garantisce, anche nel ciclo di finissaggio, una maggiore compattezza. MISTA 80% BABY ALPACA 20% CASHMERE Micronaggio: BA 18/22 Cashmere 18 Ritorto a 2 capi Torsione: S Questo filo è destinato all’uso in trama, quindi avrà una maggiore esposizione rispetto alla lana merinos: in questa maniera sarà più soggetto alle operazioni successive di garzatura con cardo vegetale mettendo in maggiore risalto il pelo delle fibre utilizzate.

TESSITURA

GRAMMATURA: 550gr – 600gr Il capo di abbigliamento si rivolge alla stagione A/I 19/20 , per cui deve proteggere chi lo sta indossando da freddo e umidità, mantenendo allo stesso tempo una mano morbida e avvolgente. ARMATURA: RASO Per facilitare l’operazione di garzatura, Netum ha optato per un’armatura a raso che espone più fili di trama che di ordito.

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Su richiesta dell’ufficio stile “Lanu”, il tessuto dovrà avere diversi gradi di garzatura, dando al tessuto un effetto leggermente ombreggiato e mosso. In tutto si produrranno 4 pezze differenti in colore e grado di garzatura che verranno poi assemblate nel confezionamento. Nella parte interna il tessuto dovrà essere accoppiato con una fodera in cupro o modale bianco, che verrà successivamente stampata di rosso con loghi “BE Piacenza” bianchi.

TINTURA e FINISSAGGIO

I colori selezionati da Lanu, molto accesi, saranno: • Ultra Violet - per i tessuti maggiormente garzati • Quetzal Green - per i tessuti a media garzatura • Buckthorn Brown + Golden Yellow - per i tessuti con garzatura appena accennata Coloranti acidi Ottimi per fibre di lana, di seta e per fibre poliammidiche. Sono solubili in acqua e quindi tingono direttamente. Presentano una buona brillantezza dei toni, ma la solidità del colore è scarsa. Se si seleziona correttamente la classe di coloranti, si possono ottenere solidità ottime alla luce e buone al lavaggio ad umido Il tessuto verrà tinto in pezza per evitare possibili barrature e/o difetti relativi ai cicli di lavorazione in filatura/ritorcitura.

FOLLATURA

Consiste nel sottoporre tessuti di lana o misto lana, bagnati a circa 40°C, in presenza di appositi tensioattivi, a continue sollecitazioni di pressione sia in senso trama che in senso ordito. In queste condizioni le fibre di lana tendono ad infeltrire, provocando un rientro del tessuto, con conseguente compattazione e un aumento della resistenza alla trazione e all’abrasione. Trattandosi di un capo per climi freddi, è bene che la fibra sia compatta, riducendo al minimo lo scambio termico e possibili rotture. Tramite questa operazione inoltre si orienta la fibra, preparandola per il trattamento di garzatura.

GARZATURA

Operazione atta a formare una peluria sulla superficie del tessuto, estraendo le estremità delle fibre dai filati mediante l’azione di strappo esercitata dagli aghi metallici piegati e fissati su cilindri rotanti con le punte rivolte nel senso del passaggio del tessuto (cilindri pelo) e cilindri con aghi con le punte rivolte in senso opposto (cilindri contropelo).I tessuti garzati sono caratterizzati da una mano morbida e vellutata e sono molto caldi al tatto. Tipici di questa operazione sono il fustagno, il mollettone, le coperte di lana, le flanelle di lana e di cotone, i plaid lanieri. Piacenza è famoso non solo per l’utilizzo del cashmere, ma anche per il cardo vegetale, che avendo dei denti più flessibili ed irregolari e una configurazione a macchina differente, non danneggia il tessuto e conferisce una garzatura irrregolare e sfumata. In questa maniera si possono ottenere i giochi d’ombra richiesti dall’ufficio stile e si mantiene l’identità di un tipico capo Piacenza.

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COLLEZIONE NETUM AI19/20 ONLY FOR PIACENZA’S PROJECT - OVERCOAT NIKKY

Finezza: 500/600 Gr. 50% Lana - 30% Cashmere - 20% Angora 20% ANGORA: La ridotta percentuale di questa pregiata fibra animale, dona al capo un valore aggiunto senza incidere eccessivamente sul prezzo. Le sue proprietà intrinseche donano volume e morbidezza al tessuto e garantiscono maggiore solidità del colore.

MISTA n.2

Finezza: 500/600 Gr. 50% Mohair - 30% Alpaca - 20% Cotone 50% MOHAIR: Fibra Naturale, il vello è uniforme, la crescita del pelo continuo nel corso dell’anno presenta fibre lunghe, dona lucidità, ha una buona resistenza all’usura è elastica e resistente alla piega. Presenta una buona caratteristica in fase di tintura perchè mantiene l’uniformità del calore. Buon isolante termico, è leggero ed ha una buona traspirabilità, resistene alle macchie. 30% ALPACA: Fibra Naturale, molto resistente, usando la HUACAYA abbiamo una lana più ondulata ed elastica. Questa caratteristica permette una migliore vestibilità 20% COTONE: Fibra Vegetale, ipoallergenica, igroscopica permeabile al’aria che a contatto con la pelle dona sensazione di morbidezza e benessere, tampona il cattivo odore dato dal sudore. E’ molto resistente alle rotture.

MISTA n.3

Finezza: 500/600 GR. 70% Wool - 10% Alpaca - 10% Seta - 10% Viscosa 70% LANA: Lana Merinos, morbida e confortevole al tatto con la pelle permette l’evaporazione dell’umidità del corpo ed il mantenimento della sua termoregolazione. 10% ALPACA: Fibra Naturale, molto resistente, usando la Huacaya abbiamo una lana più ondulata ed elastica, dando una migliore vestibilità. 10% SETA: Tipologia di Seta utilizzata per questo capo è la TUSSAK fibra lunga, molto lineare priva di impurità. 10% VISCOSA: Fibra artificiale, ha una naturale lucentezza è traspirante, vellutata e confortevole, è resistente all’usura della luce.

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MISTA n.6

Finezza: 500/600 Gr. 50% Lana - 30% Cashmere - 20% Ortica 50% LANA MERINOS EXTRAFINE: Fibra Fine, lunga molto morbida e soffice (finezza media 15- 25 micron, lunghezza 5-8 cm.), ha una buona elasticità, assorbe fino al 30% di umidità senza sembrare bagnata. La fibra rigonfia e diventa meno rigida, nell’atto di assorbire umidità cede all’esterno calore (calore di condensazione). 30% CASHMERE: Fibra morbida di origine animale, Per dare morbidezza, il contatto con la pelle delicato sulla pelle, ha capacità di tenuta al calore, costante grazie alle sue proprietà. E’ igroscopica ed antistatica con ottime condizioni di igiene. 20% ORTICA: Particolarità di questa fibra vegetale è che si ottengono filati forti e sottili che risultano anche tenaci. E’ morbida, resistente e traspirante. Trattasi di fibra biodegradabile al 100% antistatica. (Aumentando la torsione assume le caratteristiche della seta). Caratteristiche Tessuto per Cappotti e Giacconi, presenta una mano morbida data dalle fibre della Lana e del Cashmere, l’effetto di lucentezza è dato dalla fibra vegetale Ortica che risulta anche molto resistente; è un capo di facile indossabilità, praticamente un OPEN DAY per l’inverno, morbido, non ingombrante. Non presenta particolari difficoltà per la confezione nei processi di taglio del tessuto e nell’assemblaggio delle varie parti/cucitura Finissaggio E’ possibile avere due versioni una con finissaggio con trattamento waterproof ed un altro con garzatura con cardo vegetale cioè estrazione del pelo ma fine, una estrazione troppo grossa non darebbe l’aspetto desiderato di capo fine e morbido. Assolutamente per la fodera interna di questo capo consigliamo in modo assoluto l’utilizzo della fibra vegetale di Ortica.

MEMASY

SERIE: LUXURY 50% Lana M. - 30% Seta - 20% Cammello 50% LANA MERINOS: Questo tipo di lana è particolarmente ricercata per via della sua finezza. Il pelo è più sottile. Generalmente, un pelo con un diametro di 20 micron o inferiore proviene da una pecora merino. Questa sua particolare caratteristica, sommata alle altre qualità della lana comune, ne fanno una fibra molto pregiata. 30% SETA: Le sue caratteristiche di morbidezza, brillantezza e piacevolezza al tatto, fanno sì che la seta venga mischiata con la lana ed altre fibre per migliorarne la qualità viene mischiata con lana e altre fibre per migliorarne la qualità. 20% CAMMELLO: Fibra Naturale animale, stessa sensibilità del Cashmere ai prodotti chimici , confortevole e calda

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BIBILIOGRAFIA • Manuela Gaslini, “Strategia di Marketing di una media impresa nel settore Tessile-Abbigliamento”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1993-1994 • Monica Chiorino, “La costituzione del vantaggio competitivo attraverso l’attività promozionale: il caso di una media impresa biellese”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1994-1995 • Genny Maffeo, “L’influenza della localizzazione in un distretto industriale sulla strategia di sviluppo di una media impresa nel settore tessile”, Università degli studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1996-1997 • Elisa Grandi, “Il sistema di reporting economico: il caso della S.P.A. città degli studi di Biella”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1996-1997 • Alessia Campi, “L’analisi dei costi di produzione e la gestione dei terzisti presso un’importante industria laniera”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione aziendale, 19981999 • Elena Masiero, “Strategie di comunicazione e marketing promozionale”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1998-1999 • Massimiliano Tucci, “Comunicazione e Pubblicità”, Università degli studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 1999-2000 • Valentina Armari, “Regalistica come strumento di relazione e promozione il caso: F.lli Piacenza”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 2001-2002 • Lodovica Giorsa, “La comunicazione d’impresa e il marketing promozionale”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 2000-2001 • Cristiana Ghirandelli, “Obiettivi, strategie ed espansione di un lanificio di successo”, Università degli Studi di Torino, Scuola di Amministrazione Aziendale, 2000-2001 • Matteo Canova, “Il lanificio Piacenza dal 1860 al 1880: Aspetti economici, organizzativi e commerciali”, Università degli Studi di Torino, Corso di laurea in economia e gestione delle imprese, 2006-2007 • politichepiemonte - FILIERA TESSILE - 45|2017 • “Economa del tessile sostenibile: la lana italiana” di Pagliarino, Cariola e Moiso, è stato presentato alla Casa dell’Ambiente di Torino il 23 maggio 2016 • Cantoni e Ruozzi del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (International regulation governing the textile industry ten years after the Wto agreement on textiles and clothing), presentato al Campus Luigi Einaudi il 29 novembre 2016. • Maggioni Mario A. (2009) (a cura di), Il distretto tessile biellese. L’eccellenza sfida la crisi. Fondazione Fiera Milano, Milano. • Pitti Immagine Filati (a cura di Smi – Sistema Moda Italia)(2013), La filatura italiana nel 20122013, Tessile e moda service. • Smi Federazione Tessile e Moda (2013), L’industria Tessile-Moda in Italia, Rapporto 2012/2013, Milano. • Cariola, M., Falavigna, G., Moiso, V. e Pagliarino, E. (2014), Il concetto di sostenibilità nella moda: il caso della lana rustica italiana, in: C. Coletta, S. Colombo, P. Magaudda, A. Mattozzi, L.L Parolin e L. Rampino (a cura di), A Matter of Design. Making Society through Science and Technology Proceedings of the 5th STS Italia Conference 2014, STS Italia Publishing: Milano, pp. 797-812. • Dansero, E., Caldera, G. (2013), Green economy e tessile: chi passa per la cruna dell’ago? in F. Ferlaino, M. Bagliani, A. Crescimanno, D. Nepote (a cura di), La Green Economy in Piemonte, Rapporto Ires, Torino, Ires Piemonte, pp. 125-145. • Maggioni, M.A. (2009), Il distretto tessile biellese. L’eccellenza sfida la crisi. Enciclopedia delle economie territoriali, Quaderni Fondazione Fiera Milano. • “Il valore della lana italiana: aspetti economici, gestionali ed efficienza”, di Valentina Moiso e Greta Falavigna, in E. Pagliarino, M. Cariola, V. Moiso “Economia del tessile sostenibile: la lana italiana”, Franco Angeli, Collana Agricoltura e benessere, 2016. • Le preferenze dei consumatori per capi di abbigliamento in lana sostenibile (di Elena Pagliarino (Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile del Consiglio Nazionale delle Ricerche) • Iwto (International Wool Textile Organisation), 2015, Sportswear and sustainability drive wool forward, [WWW] http://www.iwto.org/news/66/ (visitato il 22/9/2015). • Pagliarino, E., 2016, “L’identikit del consumatore di capi di abbigliamento in lana rustica”, in: Pagliarino, E., Cariola, M. e Moiso, V., 2016, Economia del tessile sostenibile: la lana italiana, FrancoAngeli: Milano. • Rinaldi, F.R. e Testa, S., 2013, L’impresa moda responsabile Integrare etica ed estetica nella filiera, Egea: Milano.




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