Il perché di un diverso trattamento delle corrispondenze inoltrate per la “ via della Svizzera “ durante e dopo la seconda guerra di indipendenza. Mario Cedolini – Massimo Moritsch
I cultori di questa affascinante pagina della storia postale risorgimentale, sentendo parlare di Via di Svizzera, si chiederanno certamente – ma che c’è di nuovo ancora?? -. In effetti negli ultimi anni molto è stato scritto sull’argomento da vari autori (Mentaschi, Carra, Cedolini, Faccio) e il quadro sembrava completo, ma un più attento esame del materiale in nostro possesso, ci ha consentito di aggiungere un ulteriore tassello utile per la comprensione, non sempre facile, delle tassazioni, applicate in questo periodo. Ci sembra necessario, soprattutto per i lettori meno ”introdotti”, fare una breve sintesi dei fatti succedutisi nel periodo in oggetto. Come noto, prima dell’inizio delle ostilità, i rapporti postali tra la Sardegna e l’Impero Austriaco erano regolati dalla Convenzione Postale entrata in vigore il 1°gennaio 1854. Giova ricordare che l’articolo 26 prevedeva che: “andrà perduto pei mittenti il valore dei francobolli apposti sulle corrispondenze anzidette quando questo non bastasse a soddisfare pienamente i diritti dovuti sulle medesime”. Tale norma fu modificata solo successivamente. Dal 1°ottobre 1862, infatti, a seguito di un accordo intervenuto tra le due Amministrazioni, le lettere insufficientemente affrancate non dovettero più sottostare al pagamento dell’intera tassa. A fine aprile, a causa degli eventi bellici, la Convenzione venne sospesa e nei mesi seguenti la corrispondenza poté essere inoltrata solo con la mediazione della Svizzera. Sembra peraltro che in questo periodo le disposizioni in vigore prevedessero solo la francatura al confine, sardo-svizzero se in partenza dalla Sardegna, o austro-svizzero se in partenza dall’Austria. E’ probabilmente questo il motivo per cui l’amico Mentaschi, nel suo fondamentale articolo sulle vie di Svizzera, afferma testualmente: “non mi sono note lettere affrancate in partenza sino a destinazione nel periodo di interruzione delle comunicazioni postali”, infatti il cambiamento delle disposizioni avvenne, come vedremo, solo successivamente. Il 15 settembre con comunicato delle I.R. Direzione delle Poste Lombardo Veneto ripresero le comunicazioni postali dirette. La corrispondenza venne scambiata ai nuovi posti di confine previa affrancatura da parte del mittente fino al confine, mentre l’importo dal confine a destinazione, venne posto a carico del destinatario. Dal 1° novembre, un cambiamento delle disposizioni consentì l’affrancatura in partenza fino a destino, per le lettere inoltrate per la via di Svizzera, ed anche le lettere insufficientemente affrancate fino al confine vennero di norma inoltrate per questa via, l’unica che consentiva alle due Amministrazioni il recupero dell’affrancatura mancante. Questi i fatti, veniamo ora al motivo di queste note che, come dicevamo, traggono origine dall’esame del materiale in nostro possesso. E’ noto che l’affrancatura a destino, per le lettere di primo porto in partenza dalla Sardegna ed inoltrate in Austria per la via di Svizzera, era sempre di 60 centesimi, mentre quella per le lettere in partenza
dall’Austria ed inoltrate per la stessa via in Sardegna era di 35, 30 o 25 kreuzer o soldi a seconda della distanza dal confine dell’ufficio postale di partenza. La nostra attenzione è stata attirata soprattutto da: •
la presenza di lettere in partenza dalla Sardegna per la terza distanza austriaca, tutte affrancate con 20 cent. ma tassate in arrivo a volte con 25 soldi (fig.1) altre con 35 soldi (fig.2) così come da lettere in partenza dall’Austria e tassate in arrivo con 35 cent. (fig.3) o con 60 cent. (fig.4 e 5).
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il fatto che, nelle lettere dall’Austria alla Sardegna, la Svizzera inizialmente segnava il debito sardo (fig.3 e 6) mentre poi segnava il credito austriaco (fig.4 e 5)!!
Fig.1 – 5 agosto 1859 da Brescia a Zara, lettera affrancata con cent.20 - Tassazione: 10Nkr richiesti dall’Amministrazione svizzera (nulla per la Sardegna e 10 per la Svizzera), 15Nkr tariffa interna austriaca per distanza dal confine > 20 leghe (circa 150 km.) per un totale di 25Nkr a carico del destinatario.
Fig.2 – 11 novembre 1859 da Genova a Padova, lettera affrancata con cent.20 – Tassazione: 20Nkr richiesti dall’Amministrazione svizzera (10 per la Sardegna e 10 per la Svizzera), 15Nkr tariffa interna austriaca per distanza dal confine > 20 leghe per un totale di 35Nkr a carico del destinatario.
Fig.3 – 30 luglio 1859 da Trieste a Genova, lettera affrancata con 15 kreuzer – Tassazione: 15 centesimi di lira richiesti dall’Amministrazione svizzera alla Sardegna (nulla per l‘Austria e 15 per la Svizzera), 20 centesimi tariffa interna sarda per un totale di 35 centesimi a carico del destinatario.
Fig.4 – 8 marzo 1860 da Trieste a Modena, lettera di 3 porti Sardi e 2 porti Austriaci (pesava quindi tra i 20 ed i 30 grammi) affrancata con 15 kreuzer – Tassazione: 15 kreuzer richiesti dall’Amministrazione austriaca alla Svizzera, non vengono segnate le competenze svizzere verso la Sardegna e vengono segnati i 180 centesimi (3 x 60 centesimi tariffa via di Svizzera) a carico del destinatario.
Fig.5 – 19 febbraio 1860 da Castelfranco a Bologna, lettera insufficientemente affrancata con 5 soldi – Tassazione: 10 kreuzer richiesti dall’Amministrazione austriaca alla Svizzera, non vengono segnate le competenze svizzere verso la Sardegna e vengono segnati i 60 centesimi a carico del destinatario.
In un primo momento avevamo giustificato queste anomalie con la confusione del momento, la mancanza di disposizioni precise, la coesistenza per un certo periodo, in Lombardia, di due monete (fino a dicembre le tassazioni vennero espresse in soldi), avevamo inoltre già riscontrato alcuni evidenti errori di tassazione (fig.6).
Fig.6 – 12 settembre 1859 da Lavis a Pavia, lettera affrancata con 15 kreuzer – Tassazione: 15 centesimi di lira richiesti dall’Amministrazione svizzera alla Sardegna (nulla per l‘Austria e 15 per la Svizzera). Nel 1859 nei territori lombardi liberati si continuarono a segnare le tassazioni in soldi (1 soldo = 2,5 centesimi). Erroneamente i 15 centesimi di diritti svizzeri vennero interpretati come 15 soldi ai quali vennero aggiunti gli 8 soldi pari ai 20 centesimi della tariffa interna sarda per un totale di 23 soldi (circa 58 centesimi) a carico dello sfortunato destinatario!!
Un esame più attento delle due casistiche e delle date di partenza delle lettere ci ha però convinto del fatto che non si trattasse di errori casuali, ma di un preciso comportamento che trova giustificazione nei fatti sopra esposti. Venendo al dunque, questa è la conclusione alla quale siamo pervenuti: • Per tutta l’estate del 59, non essendo stata ufficializzata e quantificata la possibilità di affrancare a destino le lettere inoltrate per la via di Svizzera, se l’affrancatura in partenza era sufficiente fino al confine, in arrivo venivano riscosse solo le competenze spettanti alle altre due Amministrazioni.
• Una volta ufficializzata, invece, la possibilità di affrancare le corrispondenze inoltrate per questa via fino a destino e definite le relative tariffe, è prevalso il comportamento già sancito dalla Convenzione, e sopra ricordato (articolo 26), di considerare nulla un’eventuale affrancatura insufficiente. C’è da notare, per concludere, che anche le lettere provenienti dagli Stati preunitari ed inoltrate in Austria per la via di Svizzera subirono lo stesso trattamento iniziale di quelle sarde (fig.7 e fig.8).
Fig.7 – 13 agosto 1859 da Roma a Zara lettera affrancata con 8 baj e spedita via di terra attraverso la Toscana e per questo ritenuta in Sardegna sufficientemente affrancata fino al confine sardo-svizzero - Tassazione: 10Nkr richiesti dall’Amministrazione svizzera (nulla per la Sardegna e 10 per la Svizzera), 15Nkr tariffa interna austriaca per distanza dal confine > 20 leghe per un totale di 25Nkr a carico del destinatario (identico comportamento con la lettera di Fig.1) - Asta #2 Del Re lotto 1367
. Fig.8 – 31 agosto 1859 da Firenze a Trieste affrancata con 6 crazie (tariffa a destinazione secondo quanto stabilito dalla Lega Austro Italiana) e considerata in Sardegna sufficientemente affrancata fino al confine sardo-svizzero – Tassazione: 10Nkr richiesti dall’Amministrazione svizzera (nulla per la Sardegna e 10 per la Svizzera), 15Nkr tariffa interna austriaca per distanza dal confine > 20 leghe per un totale di 25Nkr a carico del destinatario (identico comportamento con la lettera di Fig.1)
Come già evidenziato, quanto sopra esposto non è supportato da comunicati ufficiali o disposizioni che magari esistono, ma che non siamo stati in grado di rintracciare, riteniamo peraltro che l’ipotesi da noi avanzata sia più che plausibile e sufficientemente documentata. Sempre pronti comunque a ricrederci se qualche lettore sarà in grado di smentire le tesi da noi formulate, in caso contrario saremo lieti di aver fornito un ulteriore contributo alla comprensione di questo affascinante periodo della nostra storia postale.