LETTERE DALLO STATO PONTIFICIO PER IL DUCATO DI PARMA dal 1° maggio 1822 al 31 agosto 1847 Studiando le lettere provenienti nel Ducato di Parma dal Pontificio (e dal Regno delle Due Sicilie) mi trovai in grossa difficoltà. D’ora in poi parlerò sempre di Pontificio sottointendendo la validità di quanto esposto anche per le lettere dalle Due Sicilie transitanti per il Pontificio stesso. I dati su cui ero certo di potermi basare erano (1): - La notificazione del 21 settembre 1814 che descriverò successivamente. - L’applicazione dal 23 marzo 1831 al 28 novembre 1835 da parte del Ducato di Parma a tutte le corrispondenze (in arrivo ed in partenza) di una sopratassa del 10%, il cosiddetto “decimo di guerra”. Nonostante ciò, le lettere provenienti dal Pontificio avevano, a partire da una certa data, sempre due ulteriori numeri sempre sulla sinistra, uno in alto ed uno in basso! Ne parlai con l’amico Lorenzo Carra e lui, da grande frequentatore di Archivi, un giorno arrivò con la soluzione! Una Notificazione del “Presidente delle Finanze” del Ducato di Parma datata 14 maggio 1822 prevedeva con retroattività dal 1° maggio 1822 l’applicazione di una “sopratassa di una lira nuova e venti centesimi per ogni oncia romana”. In poche parole, ricordando che un oncia corrispondeva a 24 denari, la sopratassa era di 5 centesimi di lira per denaro di peso, ed ecco spiegati i due famosi “numerini” supplementari: quello in alto a sinistra era il peso in denari e quello in basso (certi uffici lo segnavano a destra , altri a sinistra come vedremo in seguito) la sopratassa espressa in centesimi di lira (al contrario della tassazione vera e propria che veniva espressa in decimi di lira). Tale Notificazione restò in vigore fino al 31 agosto 1847, a partire dal 1° settembre 1847 entrarono infatti in vigore delle nuove tariffe e venne abolita la sopratassa.
Non mi soffermerò a descrivere i motivi per cui venne applicata la sopratassa, magari verranno trattati in un successivo articolo, vi preannuncio soltanto che i bonifici vicendevoli per le lettere tra Pontificio e Parma venivano trattati a Milano! Preferisco invece illustrare alcune lettere per farvi capire meglio come calcolare le tassazioni. Ricordiamo che il mittente pagava la cosiddetta ”impostazione” Pontificia pari a: - dal 16.08.1814 al 1819 2½ baj - dal 1819 al 23.12.1832 2½ o 5 baj in base al peso - dal 24.12.1832 5 o 10 baj in base al peso Il Decreto Ministeriale del 21 settembre 1814 prevedeva una tassazione di 20 centesimi di lira per lettere provenienti dalle Romagne oppure di 40 centesimi da tutte le altre località Pontificie e citava: “La lettera semplice sarà di 3 denari. Arrivando a 6 denari, si pagherà un decimo di più della lettera semplice di 3 denari. Arrivando a 9 denari, sarà considerata per tre lettere e così progressivamente la proporzione”. Ho riassunto le tassazioni in base al peso in questa tabellina dove gli importi sono in centesimi di lira:
peso in denari
dalle Romagne
dal restante Pontificio
normale
con decimo
normale
con decimo
fino a 5
20
22
40
44
da 6 a 8
30
33
50
55
da 9 a 11
60
66
120
132
da 12 a 14
80
88
160
176
da 15 a 17
100
110
200
220
da 18 a 20
120
132
240
264
da 21 a 23
140
154
280
308
da 24 a 26
160
176
320
352
da 27 a 29
180
198
360
396
Lettere senza il decimo di guerra: 1 maggio 1822 – 22 marzo 1831 e poi 29 novembre 1835 -31 agosto 1847
Fig.1 – 10 agosto 1828 lettera del peso di 2 denari (zotti manoscritto) da Ferrara per Parma. Il mittente pagò l’Impostazione (non è segnato l’importo, ma troviamo solo il bollo “Imp”), il destinatario pagò 2x5=10 centesimi di sopratassa (segnati a sinistra)+ 20 centesimi per lettera fino a 5 denari dalle Romagne (segnati in decimi a destra) per un totale di 30 centesimi.
Fig.2 – 13 luglio 1847 lettera del peso di 4 denari (segnati in alto a sinistra) da Roma per Piacenza. Il destinatario pagò 4x5=20 centesimi di sopratassa (segnati a destra) + 40 centesimi per lettera fino a 5 denari dal Pontificio (segnati a sinistra in decimi) per un totale di 60 centesimi.
Fig.3 – 14 dicembre 1828 lettera del peso di 5 denari (segnati in alto a sinistra) da Ferrara per Parma. Il destinatario pagò 5x5=25 centesimi di sopratassa + 20 centesimi per lettera fino a 5 denari dalle Romagne (segnati in decimi) per un totale di 45 centesimi.
Fig.4 – 4 aprile 1842 lettera del peso di 5 denari (segnati in alto a sinistra) da Roma per Parma. Il destinatario pagò 5x5=25 centesimi di sopratassa + 40 centesimi per lettera fino a 5 denari dal Pontificio (segnati in decimi) per un totale di 65 centesimi. Al verso in inchiostro rosso sono stati segnati i 5 baj pagati dal mittente
Fig.5 – 15 agosto 1829 lettera del peso di 10 denari (segnati in alto a sinistra) da Bologna per Piacenza. Il destinatario pagò 10x5=50 centesimi di sopratassa + 60 centesimi per lettera da 9 a 11 denari dalle Romagne (segnati in decimi) per un totale di 110 centesimi.
Fig.6 –27 novembre 1828 lettera del peso di 12 denari (segnati in alto a sinistra) da Ferrara per Parma. Il destinatario pagò 12x5=60 centesimi di sopratassa + 80 centesimi per lettera da 12 a 14 denari dalle Romagne per un totale di 140 centesimi. Al verso sono stati segnati i 5 baj pagati dal mittente
Fig.7 – 23 gennaio 1845 lettera del peso di 16 denari (segnati in alto a sinistra) da Roma per Piacenza. Il destinatario pagò 16x5=80 centesimi di sopratassa (segnati a destra) + 200 centesimi per lettera da 15 a 17 denari dal Pontificio (segnati a sinistra in decimi) per un totale di ben 280 centesimi.
Lettere con il decimo di guerra: 23 marzo 1831 - 28 novembre 1835 L’applicazione del decimo di guerra riguardava solamente la tariffa postale e non la sopratassa. Vediamo anche qui qualche esempio per capire il calcolo della tariffa finale. Voglio anticiparvi che molto spesso (non so per quale motivo) troviamo segnato il solo importo finale; in tal caso il calcolo risulta leggermente più complicato.
Fig.8 – 3 maggio 1834 lettera da Roma per Piacenza. Venne segnato solo l’importo pagato pari a 69 centesimi. Li ricaviamo così: lettera di 5 denari, quindi 5x5=25 centesimi di sopratassa (che ricordiamo non essere soggetta al decimo di guerra) + 40 centesimi per lettera fino a 5 denari dal Pontificio che diventano 44 con l’applicazione del decimo. 25+44=69 centesimi pagati dal destinatario
. Fig.9 – 8 giugno 1833 lettera da Roma per Piacenza. Venne segnato solo l’importo pagato pari a 85 centesimi. Li ricaviamo così: lettera di 6 denari, quindi 6x5=30 centesimi di sopratassa (che ricordiamo non essere soggetta al decimo di guerra) + 50 centesimi per lettera da 6 ad 8 denari dal Pontificio che diventano 55 con l’applicazione del decimo. 30+55=85 centesimi pagati dal destinatario
Fig.10 – 27 settembre 1834 lettera da Roma per Piacenza del peso di 7 denari. Importo pagato pari a 90 centesimi. Li ricaviamo così: lettera di 7 denari, quindi 7x5=35 centesimi di sopratassa (che ricordiamo non essere soggetta al decimo di guerra) + 50 centesimi per lettera da 6 ad 8 denari dal Pontificio che diventano 55 con l’applicazione del decimo. 35+55=90 centesimi pagati dal destinatario
Fig.11 – 6 settembre 1832 lettera da Roma per Piacenza del peso di 14 denari. Importo pagato pari a 246 centesimi. Li ricaviamo così: lettera di 14 denari, quindi 14x5=70 centesimi di sopratassa (che ricordiamo non essere soggetta al decimo di guerra) + 160 centesimi per lettera da 12 a 14 denari dal Pontificio che diventano 176 con l’applicazione del decimo. 70+176=246 centesimi pagati dal destinatario Bibliografia: (1) Lorenzo Carra – Vaccari Magazine N°35 pag.24-40