Forum Tevere Proposte Selezionate

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI EDILI ROMA


Forum Tevere polarità naturale e polarità urbana

PKUPO) I f: SELELIONAI E

0 PALOMBI ED ITORI


L'iniziativa nat a t ra la Facoltà di Architettura Valle Giulia e l'ACER (Associazione

Quaderni di Valle Giulia Università degli Studi di Roma "La Sapienza" Via A Gramsci 53 00797 Roma

Cost ruttori Edi li cli Roma) nasce nel 2001 con l'intento di portare un contributo attivo

Quaderno n. 3 Forum Tevere Polarità urbane e polarità naturali Proposte selezionate

evidenziati alcuni temi di maggiore attualità in due diversi ambiti d' interesse: il fiume

e propositivo ai processi di r·iqualificazione di aree urbane adiacenti al Tevere. A partire da una prima fase di studio ed analisi di carattere interdisciplinare sono stati come polarità naturale; il fiume come polarità urbana. Le risultanze della ricerca, opportunamente selezionate in forma cli t esi, sono state

Partner dell'iniziativa Facolt à di Architettura Va l le Giulia Università degli Studi di Roma " La Sapienza" Preside Roberto Palumbo con Comune di Roma Assessorato al le Po lit iche della Program mazione e Pianificazione del Territorio Assessore Roberto Morassut

oggetto di una pubblicazione (Forum Tevere. Polarità naturale e polarità urbana.

Programmi, progetti, interventi, Palombi Editori, Roma 2002) ed illustrate in occasione di un Convegno internazionale organizzato dalla Facoltà cli Architettura Valle Giulia e dall'ACER tenut osi presso l'Accademia Belgica di Roma nell'ottobre del 2002, di cui sono stati pubblicati gli atti in un numero speciale della rivista «Costruttori Romani» del febbraio 2003 . Successivamente al Forum è stata avviata la fase del workshop che ha previsto un "Consulto internazionale di idee " al quale ha nno aderit o più di 100 partecipan ti con proposte specifiche sul tema . Numerosi i contributi stranieri .

Dipartimento VI Direttore Virginia Proverbio

Le proposte pervenute sono stat e esposte in una mostra tenutasi presso la Casa

Ufficio per la Città Storica Direttore Gennaro Farina

Prospettive edizioni, Tivoli, 2003.

ACER - Associazione Costruttori Edili di Roma Presidente Silvano Susi

dell'Architettura di Roma e pubblicate nel catalogo "Consulto idee per il Tevere ", Tra le idee pervenute, una commissione composta da membri dell'ACER e della Facoltà cli Architettura di Valle Giulia ha selezionato 15 ipotesi (13 per il Com une di Roma e 2 per il Comune di Fiumicino, olt re a 3 ambiti di ricerca da svolgere presso la Facoltà ritenuti

Curatori del quaderno Tiziana Ferrante Achille M . Ippolito

meritevoli di approfondimenti) rispetto alla fattibilità t ecnica, economica e procedurale. Le quindici proposte sono state confrontate e verificate anche dai rappresentanti delle Amministrazioni i primi di dicembre del 2003 ed illustrate presso l'Accademia Belgica,

Co/laboratori Claudio Betti Valentina Frasghini

nell'ambito di una most ra . Tutte le proposte, oltre a quelle scatu rite dalle ricerche, sono state rielaborate e presentate ufficialmente al Comune di Roma ed al Comune di Fiumicino nel mese dr dicembre 2003

Realizzazione e assistenza redaziona le Palombi Editori

per l'avvio delle procedure di finanza di progetto previste dalla normativa vigente.

Progetto Grafico Lucia Caruso

Storica, che ha coinvolto e sentito tutti gli organi interessat i organizzando anche un

Impaginazione Omnia Artis © 2004 Tutti i diritti spettano a Palombi Editori & Partner Via Ger manico, 107 00192 Roma

11 Com une di Roma ha successivamente analizzato le proposte, delegando l'Ufficio Città tavolo istituzio nale. Tutte le ipotesi sono state oggetto di ulteriore approfondimento e valutazione per verificarne la loro fa ttibilità, con l'intento di inserirle nel quadro della programmazione triennale delle opere pubbliche. La selezione effettuata da l Comune di Roma ha individuato t re proposte im mediatamente fa t ti bi li ed altre tre come meritevo li di verifica ed approfond imento ai f ini della loro fattibilità. Gli esiti di quest a fase, rappresentano l'oggett o della pubblicazione.

e-mai l: palombi.editori@agora.it ISBN 88-7621-447-X

I curatori del quaderno


Indice PRESENTAZIONE

Roberto Palumbo Silvano Susi Roberto Morassut Dario Esposito

9 Riqualificazione urbana: l'architettura oltre le procedure Achi lle M . Ippolito

38 Riqualificazione della città storica ambito v ia Giulia 41 Progetto urbano per la centralità di Saxa Rubra LE ALTRE PROPOSTE

46 Proposta di ponte polifunzionale e riqualificazione ambientale a Tor di Quinto

48 Proposta di ponte - piazza pedonale 11 Cultura tecnologica nella fattibilità degli interventi complessi di riqualificaz ione urbana Tiziana Ferrante

a Va lco San Paolo

50 Proposta d i riqualificazione dell'area delle ex-caserme di via Guido Reni

14 Verso un laboratorio di sperimentazione urbana Paolo De Pascali

17 Verso l'attuazione delle proposte Carlo De Maria

19 L'incentivazione dei programm i di recupero Tito Muratori

21 Dal dibattito economico-culturale alla collaborazione istituzionale Gennaro Farina

52 Proposta di parco archeologico naturalistico a Ficana 54 Proposta d i recupero e valorizzazione delle pendici dell'Aventino

56 Proposta di strutture puntuali polifunzional i sul Tev ere

58 Proposta d i riqualificazione del baci no urbano del Tevere

60 Proposta di ponte attrezzato sul Tevere LE PROPOSTE SELEZIONATE

24 Istruttoria del Consulto internazionale di idee per il Tevere

26 Nuovo Polo Culturale Scientifico ai Gazometri

a Valco San Paolo

62 Proposta di riqua lificazione aree golenali in zona Marconi

64 Proposta di riqual ificazione per l'area della diga d i Castel Giubileo

29 Proposta di riqualificazione urbana e ambientale idrovore alla Magliana

LE PROPOSTE PER IL COMUNE DI FIUMICINO

32 Programma integrato Castel Giubileo

68 Asse Metropolitano

35 Museo del f iume Tevere all'Ostiense

70 Proposta di recupero dell'area dell'Episcopio di porto

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Presentazione

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Giugno 2001: accordo fra la Facoltà di architettura "Valle Giulia" e l'ACER -Associazione Costruttori Edili di Roma per un contributo attivo e propositivo ai processi di riqua lificazione di aree urbane adiacenti al Tevere. Puro velleitarismo? Una scommessa che in partenza già si sa di perdere? Non è andata così, grazie soprattutto alla professionalità degli interlocutori di quell'accordo. Ad una prima fase di studio segue una pubblicazione nel 2002, poi un convegno internazionale e le risultanze pubblicate nel 2003, successivamente un workshop, un consulto di idee al quale hanno aderito più di 100 partecipanti, quindi una mostra, la pubblicazione del catalogo, la selezione di 16 idee progettuali, ulteriore valutazione di queste dal parte del Dipartimento VI del Comune di Roma, loro inserimento nel quadro della programmazione delle opere pubbliche da realizzarsi attraverso "progetti di finanza": infine pubblicazione e mostra dei progetti . A questo punto la scommessa può ritenersi vinta: un particolare ringraziamento a tutti coloro che - con la carta vincente della loro professionalità, qualità e garanzia ogg i rara - hanno contribuito a "fare risultato". Andrebbero tutti citati, ma le 4000 battute consentite dal grafico non lo permettono: si ritrova no comunque nella pubbl icazione . Per "Valle Giulia" , quali riflessioni da questa positiva e stimolante esperienza? Soprattutto il risultato di una costruttiva apertura al mondo imprenditoriale: da sempre auspicata ma mai fino ad ora rea lizzata probabilmente per miopi incomprensioni e vecchi luoghi comuni; di questo va dato atto all'ACER per la dispon ibilità dimostrata e che ha permesso - insieme ai docenti - di con iugare teoria e prassi. Ma è da questa "apertura" che discendono nuove possibilità per la didattica e per la ricerca . Il rapporto con il mondo del lavoro ha consentito e consente infatti di aggiornare di

continuo le attività formative e di organizzare tirocinii e stage per gli studenti migliorando in tal modo la qua lità della didattica. Permette anche di innovare e rendere più concrete le prospettive per· la ricerca - soprattutto quella applicata aprendo la strada a col laborazioni con istituzioni pubbliche e private anche al fine di incom inciare ad acquisire "all'esterno dell'Un iversità" i finanziamenti necessari. Più in generale rende possibile correlare in modo più stretto ed organico il ruolo della committenza con quello dei progettisti e con quello delle imprese; ruol i f inora tra loro distanti che non hanno consentito la necessaria interazione fra "cultura della progettazione" e "cultura della realizzazione". Da questo incontro, o meglio da questa stretta integrazione, viene a delinearsi un fertile terreno di confronto fra "progettazione" ed " innovazione tecnologica" ricco di stimoli sia per il modo accademico sia per quello imprenditoriale. Accantonati gli "specialismi" - sterili ed acritici vincoli - si deve puntare a superare l'attuale rig ida segmentazione dei saperi e delle competenze per approdare ad una loro organica ricomposizione, anche disciplinare, unica garanzia per la qualità della qualità progettuale. A conclusione, si può pensare al "dopo Forum Tevere"? Quanto è importante per "Valle Giulia", per l'Amministrazione Comunale, per i progettisti e per le imprese sapere che "La Sapienza" nel corso di questo anno si decentrerà in cinque Atenei Federati e dovrà reperire a Roma oltre 700.000 mq in immobili per una spesa che supererà i 1000 mld di vecchie lire? Le regole saranno dettate dall'emergenza o si può puntare ad un organico rapporto con la città garantendo una buona qualità progettuale? Vogliamo riproporre la scommessa? Roberto Palumbo Preside della Facoltà di Architettura "Valle Giulia"


Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

È un piacere in un certo senso "professionale" per un imprend itore tornare ad esporre qualche considerazione in questa ulteriore fase di sviluppo del "Forum Tevere " . Caratteristica del l'imprenditore è quella di veder crescere e realizzarsi le idee che hanno all'inizio avuto la forma di progetto. Ed è il caso di questa iniziativa, che ha preso il via oltre due anni fa, e che al contrario di quanto spesso accade, non si è limit at a ad una prestigiosa occasione culturale, esau ritasi in se stessa. Al contrario si è andata evolvendo in una serie di fasi sempre più concrete e sempre più coinvolgenti sia per le parti "proponenti" sia, in questa ultima, per le Amministrazioni interessate, nelle loro diverse articolazioni. Il risultato di questa collaborazione, che abbiamo trovato estremamente interessante nella sua metodologia, concreta ed agile, è espresso in questa pubblicazione. Penso che, anche per il futuro, potrebbe trovare un'utile app licazione. In questo senso dobbiamo essere grati per la dispon ibilità e l'attenzione già man ifestata dal sindaco Veltroni, dagli assessori competenti e dai loro collaboratori, per le nostre proposte. Anche l'Autorità di Bacino del Tevere e la Sovrintendenza, hanno portato alla materia un contributo prezioso di critica costruttiva. Intervenendo, nell'ormai lontano ottobre 2002 in occasione del convegno "Forum Tevere", ricordavo che stavamo andando verso un concetto moderno di fare politica Amministrazione ed

Istituzion i e settori interessati: ricerca, cultura, progettazione, produzione. La sfida è stata raccolta e bene. Ed ha portato all'individuazione di una serie di proposte, frutto di una non facile selezione, che costituiranno occasione di realizzazioni pratiche nel quad ro della finanza del progetto. I progettisti hanno improntato il loro lavoro ad una concezione di realizzabilità, mentre l'amministrazione ha permesso, come sopra ricordavo, un esame congiunto, informale ma non per questo meno completo e approfondito per collocare le proposte medesime in un quadro complessivo di sviluppo urbanistico. Da parte degli imprenditori infine, la collaborazione si è concretizzata, tra l'altro, nella ind ividuazione delle condizioni di base per rendere concreto questo strumento innovativo, di cui si è fatto f inora molto poco uso nella realtà operativa e quindi "faticoso" da mettere in opera. Ma è un compito che affrontiamo con decisione ed ottimismo, certi di portare ai nostri imprendito ri un esempio, in un certo senso, pionieristico. Come è del resto nei compiti nuovi di una associazione di categoria che vog lia essere ista llata all'a ltezza del nostro tempo, così diverso rispetto a molti anni or sono.

Silvano Susi Presidente dell'ACER Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia

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Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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Sul Tevere c'è un convergere di iniziative, interventi e progetti anche molto ambiziosi. Il fiume di Roma è il tema di uno dei cinque ambit i strateg ici del nu ovo Piano Regolatore. L'obiettivo è riscoprirne il ruolo centrale, recuperando in tal modo la distanza che si è progressivamente determi nata tra fi ume e città . Una lenta margi nalizzazione, soprattutto novecentesca, dalla quale il Tevere è fu oriuscito avulso, estraneo, lontano, quasi oggetto di obl io. Ciò ha inevitabilmente prodotto degrado, abbandono, lenta svalorizzazione di un elemento urbano che, invece, nel corso dei secoli, era stato per Roma un luogo dall'alto contenuto simbolico, economico, sociale e culturale. I progetti che oggi fioriscono attorno al Tevere, in fondo, hanno il principale compito di cancellare questo oblio, recuperando un rapporto perduto nel tempo, riportando alla luce l'anima fumarola della città, che soprawive sottotraccia e che è pronta a riapparire non appena il fiume ritroverà un ruolo e una propria dimensione spaziale. Cessando, dunque, di essere quella "enclave lineare" (uso una suggestiva espressione di Carlo Gasparrini), che si insinua sottilmente lungo l'asse cittadino, quasi sulla difensiva, per tornare finalmente ad ampliarsi a spazio urbano, aprendosi alla città e colmando la distanza man mano prodotta dallo sviluppo urbano di Roma. Un programma per il Tevere dovrà porsi almeno quattro obiettivi principali. In primo luogo la fruibilità del fiume, con interventi che migliorino ed accrescano la possibilità di utilizzare il Tevere e, dunque, propongano banch ine, affacci, percorsi pedonali e ciclabi li. Ciò vuol dire transitabi lità, ma anche messa in sicurezza idraulica. In secondo luogo la realizzazione di nuovi ponti e infrastrutture, che colleghino le sponde proprio in quei settori urbani che hanno maggiormente bisogno di una nuova infrastrutturazione. Penso, per esempio, ai due ponti non realizzati ma previsti nel vecchio Piano del 1962, che noi ri proponiamo nel nuovo.

Un terzo obiettivo è legato, invece, al tema della vigila nza e della tutela ambientale. Il Tevere è un elemento essenziale di equilibrio ecologico all'interno dell'area romana, di sintesi tra aspetti ambientali, stori ci e archeologici. La realizzazione di impianti di depurazione, di nuovi parchi fluviali, di strutture per la ricettività possono contribuire molt issimo al recupero di quel rapporto tra città e fiume a cui tendono t utti i nostri sforzi . Infine, vorrei ribadire la nostra preferenza per il project fin ancing, pur scorgendone le difficoltà, origi nate in primo luogo dai limiti normativi, che offrono, come dissi una volta, molto project e poco financing, ossia un ampia incentivazione per i progetti ma poche risorse pubbliche che sappiano suscitare il concorso delle risorse private. Credo che i 16 progetti presentati al "Forum Tevere", e tanto più quelli infine prescelti, corrispondano molto bene alla riscoperta culturale e urbanistica del fiume awenuta in questi anni, al riconoscimento del suo valore strategico, alla necessità conclamata di colmare la distanza che lo separa dalla città. Mi sembra che questa nuova fase di progettazione e interventi colga molto bene il punto essenziale: ossia l'assoluta necessità che la città si riprenda il fiume, che la sottile "enclave" si spazializzi verso l'abitato, immettendo cultura, tutela ambientale, riscoperta storico-archeologica e, soprattutto, quotidianità. Esaminando i progetti ho visto parchi fluviali, ma anche centri sportivi e attività ricettive, e poi musei, servizi culturali, oltre a funzioni commerciali e residenziali. Un ventaglio di tipologie centrate sull'obiettivo possibile di ridare a Roma la quotidianità del proprio fiume, restituendo finalmente all'anima fumarola, che ancora soprawive, il corpo urbano di un fiume risanato, di cui i romani tornino nuovamente in possesso. Roberto Morassut Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma


Forum Tevere Polarità naturale e polarit à urbana

Negll ultimi anni il Tevere è diventato il simbolo del nuovo modello ambientale di Roma che punta a coniugare sviluppo sostenibile e valorizzazione del territorio. Attraverso il Piano di Azione Ambientale e il nuovo Piano Regolatore, l'Amministrazione Comunale ha posto infatti la centralità di queste scelte ecologiche nei programmi di trasformazione urbanistica, impegnandosi a riattivare i maggiori sistemi ambiental i intern i al la città per renderli luoghi, sottoposti sì a tutela, ma adatti anche all'incontro, allo sport e allo svago. Tra questi, il bacino del Tevere è stato individuato come un vero e proprio "corridoio biologico", la cui rilevanza storica e ambientale lo ha posto in primo piano nel processo di creazione della "Rete Ecolog ica", ovvero di quella struttura di collegamento tra le aree di importanza naturalistica, agricola e ricreativa, capace di definire un complesso organismo ecoambientale e di garantire la preservazione della biodiversità animale e vegetale nella zona metropolitana. Il Tevere, insomma, sta diventando una risorsa ambientale primaria per la città di Roma in grado di contribuire alla buona salute dell'ecosistema urbano. Non solo. L'obiettivo a cui stiamo lavorando è quello di rivitalizzare il fiume, riqualificando il suo corso e le sue banchine per restitu ire ai cittadini un grande spazio all'aria aperta nel cuore di Roma che possa essere destinato anche ad attività e funzion i di carattere sociale. Con il "Progetto Strat egico Tevere", contenuto nel PRG, il Comune ha avviato una complessa fase di progettazione la cui finalità è quella di recuperare il ruolo primario che il fiume ha sempre avuto nella storia della città e che ogg i è penalizzato dalla presenza dei muraglioni e dall'utilizzo dei Lungotevere come strade di scorrimento. Per questo abbiamo deciso di sosten ere il Forum di Progetti

per il Tevere, ovvero l'idea di mettere a confronto diverse proposte internazionali per il recupero ambientale di questo nostro bacino fl uviale, proposta dall 'ACER e dalla facoltà di Architettura dell'Un iversità degli Studi di Roma "La Sapienza". L' iniziativa si propone infatti come un contributo di qualità per la realizzazione di progetti volti ad integrare il Tevere nel tessuto cittadino, rendendolo un elemento funziona le di riqualificazione ambientale e urbana. I progetti presentati sono stati improntati sulla base delle linee guida previste dall'Ambito di Programmazione Strategica del Tevere e hanno forn ito piani di sviluppo legati, in particolare, alla mobilità sostenibile e alla valorizzazione dei caratteri naturalistici del fiume. Da questi lavori sono nati prospetti per la creazione di poli culturali e di parchi fluvial i in aree limitrofe al corso d'acqua, la cui valutazione sulla fattibi lità, ha visto impegnati diversi soggetti ammin istrativi competenti, tra cui gli Assessorati all'Ambiente, alla Mobilità, ai Lavori Pubblici e all'Urban istica. Il lavoro di coordinamento fin qui intrapreso ci ha consentito di coordinare diversi pareri su lla funzionalità e sull'impatto ambientale delle opere in concorso, evitando sovrapposizioni e semplificando iter burocratici. Sono sicuro che questo metodo può riuscire a velocizzare la realizzaz ione di quei progetti proposti dal Forum ritenuti compatibi li per i quali è previsto il finan ziamento con il contributo di capitali privati, mediante la tecnica del project financing. In questo modo il recup ero del Tevere e del suo ecosistema, avviato grazie al servizio di navigazione, sarà completato da un processo di integrazione che lo porrà in continuità col resto della città, offrendo ai cittadini nuove possibilità di muoversi e di vivere il proprio t erritorio. Dario Esposito Assessore all'Ambiente del Comune di Roma

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Forum Tevere PolaritĂ naturale e polaritĂ urbana

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Dusseldorf 1987. Sudpark, derivante dalla mostra di giardinaggio, la Buga: Wagenfeld, Mueller, Aufmkolk, Birkigt

Lione. Pare de Conf/uence: O. Bohigas; realizzazione giardini, praterie e promenade: N. Desvigne, F. Greter

Rotterdam 1998. Museumpark: Bru nier


Riqualificazione urbana: l'architettura oltre le procedure Achi ll e M . Ippolito

Il numero di maggio del la riv ista «Costruttori Romani» pubblica gli atti de l Convegno internaziona le "I l Recupero ne ll e Aree Urbane". In quel Convegno sono stati analizzati diversi casi studio italiani ed europei, per capire, in varie situazion i socio-politiche ambientali, come sia stato possibile port are a buon termine operazioni di riqualificazione urbana. In quel la sede ri chiamavo " l'import anza di un convegno sul recupero delle aree urbane promosso dal l'l.SV. E.UR., una delle società operative dell'Associazione Costruttori Edili di Roma", sottolineando come fosse "importante che i costruttori sentano la necessità di intervenire nel settore della riqualificazione urbana". Ribadivo e confermo come questo sia "un passo strategicamente essenziale che sottolinea la diversità di intendi e di obiettivi di chi ha capito che gli interessi finanziari debbano e possono coesistere in un tema come quello del recupero e della riqualificazione, che opera su ll'esistente, senza dover aumentare i confin i del costruito". Probabilmente il lavoro intrapreso con l' ACER, sin da l nascere, del la Facoltà di Arch itettura Valle Giulia, sta ottenendo i suoi primi risultati. Risultati nella modificazione degli atteggiamenti e dei rapporti, ma anche risultati nella messa a punto delle procedure, e, speriamo presto, nella fattibil ità realizzativa ed edificatoria. Risultati nella modificazione degli atteggiamenti non solo per quanto riguarda i costruttori. Sotto la sigla "Forum Tevere" sono state presentate, nell'ambito delle procedure previste dalla normativa vigente per il progetto di finanza, sedici proposte. Non sono passati ann i, ma solo pochi rnesi, per avere i pareri dell'Amministrazione Comunale. Primo caso a Roma, e forse, unico in Ita lia, dove le proposte sono state analizzate da un gruppo di lavoro istituzionale, composto da tutti i rappresentanti delle Amministrazioni interessat e, giungendo ad una precisa selezione, con pareri specifici per ognuno . Presso l'U.O. n. 6 del VI dipartimento del Co-

mune di Roma , conosciuto come Ufficio per la città storica, è stato organizzato "un tavolo di lavoro con tutti gl i uff ici che di competenza dovranno esprimere un parere sui progetti presentati per la precisazione del le moda lità dei percorsi, degli adempimenti e delle procedure necessarie a garanti re la possibi le attuazione, sottoponendo le opere potenzialmente realizzabili ad una attenta ricognizione normativa, tecnica ed economico finanziaria specie se in mancanza di appositi finanziamenti o risorse pubbliche, accorciando in tal modo sovrapposizioni e lunghi iter burocratici" confrontandosi periodicamente anche con i promotori espressione dell'ACER e con il Comitato Scientifico, espressione della Facoltà di Architettura Valle Giulia. Questa pubblicazione è il punto di arrivo del lavoro istituzionale, ma vuole essere il punto di partenza di un percorso che conduce ad una concreta possibilità rea lizzativa. Nel citato convegno vi sono stati importanti contributi che attraverso gli esempi e le relazioni, ma soprattutto con i casi studio, hanno esaltato una casist ica che per la qual ità della proposizione, ma anche pe r gli aspetti procedurali, finanziari e gestionali, analizzati e com parati, possano fornire spunti metodologici operativi. Il dibattito che si apre ora nel la prosecuzione dell'esperienza del "Forum Tevere" è sul mettere a punto la procedura . Il confronto con le esperienze altrui assume quindi un significato diverso: non più un modo per autocompiangersi, ma un modo per confrontarsi alla pari. Il panorama internazionale è vasto. Numerosi possono essere gli interventi di riferimento. Rimanendo ai casi emblematici, Parigi, Berlino, Ba rcellona rappresenta no per noi i punti di riferimento tipici . Qu i non vog lio assolutamente riportare i casi esposti nel Convegno. Chi fosse interessato può studiarne gli atti. Intendo invece esaltare il tema specifico della riqualificazione urbana attraverso il fiume. Nel presenta re l' iniziativa e qu indi la ricerca, nel primo qua-

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Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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derno di Va lle Giulia sul Forum Tevere, iniziavo il mio contributo " tralasciando momentaneamente il tema principale dell'intera iniziativa: il Tevere" per anteporre "l'aspetto metodo logico al fi ne" , in quanto ritenevo "estremamente importante, per il bene della città di Roma, essere riusciti a far divenire le sue tematiche urbane oggetto principale della ricerca della Facoltà di Architettura Valle Giulia in un rapporto diretto con il mondo della produzione" . Ora che queste tema tiche sono divenute di interesse pubblico, in un rapporto diretto con le Istituzioni, è opportuno riportare il tema della riq ual ificazione urbana, in un rapporto stretto con il Tevere, al centro degli obiet tivi primari. Non è un caso infatti che all'interno delle strutture universitarie ch i ha portato avanti, in parallelo con le proposte del consulto, ricerche operative, si sia confrontato direttamente con il fiume, individuando anche specifiche tematiche. Le tematiche di stud io puntano all' individuazione, o lt re che alle procedure ed agli aspetti normativi, alle proposizioni architettoniche. Alla messa a punto di sperimentazione progettuale, nel rappo rto tra f iume e città, nel rapporto tra innovazione e contesto, nel rapporto con le valenze ambiental i naturali e storiche. La comparazione è nell'estrapolazione di alcuni tra gli esemp i analizzati tra quelli individuati e classificati. La scelta in questo caso va oltre le procedure, per porre l'attenzione sui metodi di intervento, sugli strumenti progettuali, sulle fi nalità in rapporto alla riqualficazione urbana. Il Pare de Confluence a Lione rientra in un piano complessivo di riqu alificazione di un ambito urbano nel punto di confluenza dei fiumi, denominato degli "spazi blu". Lo scopo principa le del piano è nel migliorare la navigabilità dei fiumi andando ad intervenire sulle banch ine, sugli imbarcaderi, su lle rampe di accesso all'acqua, rafforzando l' uso ricreativo delle sponde con l'inserimento di piste ciclabili, parchi e giardini urbani, spazi per lo sport, operando, tutelando, va lorizzando i caratteri natura li del paesaggio fluviale. Per rendere possibili "giardini istantanei" è stata sperimentata una tecnica innovativa con "piastre giardino" , costituite da griglie metalliche a contenimento del

terreno vegetale. Il sistema degli spazi aperti è stato previsto organ izzando lunghe strisce vegetazionali che penetrano nel tessuto urbano, che conformandosi come una ram ifi cazione connette il quartiere con le sponde del fiume. Una piazza-porto a vocazione turistico-ricreativa diviene la cerniera qualificante tra città e fiume. Il Museumpark di Rotte rdam è un luogo di attraversamento, cerniera urba na riqua lif icante, capace di congiungere il centro della città con i quartieri residenziali, immaginata intorno all'edificio del Kunsthal, progettato dagli OMA. In questo caso l' intervento usa in man iera più consistente gli strumenti dell'architettu ra, operando in un rapporto dialettico tra pien i e vuoti, tra natura ed artificio. Le fu nzioni specifiche esposit ive, della rappresentazione teatrale e dello sport rappresentano la forza aggiuntiva per un uso quotidia no qualificante, oltre il parco . Per megl io far comp rendere come si possa ope rare lungo il fiume, nell'ottica della riqua lificazione, vorrei concludere con una citazione critica riferita al Sudpark di Dusseldorf, che deriva da una gra nd e most ra di giard inaggio, la Buga, ma si inserisce immed iatamente nello scenario urbano, non solo per la sua bellezza formale, ma per come si sia interrelazionato con i bisogn i sociali. Ro bert Holden, scrive : " .. .questa è un'arte per t utti - per gli adulti, i bamb ini e gl i anziani non per yuppies, dinkies o altri prodotti dei mass media. I giardini sono creati per le persone reali. I festival ga rdens sono il gia rd ino di casa tua, semplicemente con il compito più ampio". Tre esempi tipici, ma casuali, per agg iungere strumenti e finalità a metodi e procedure. L'obiettivo è quello di far ritornare il Tevere protagonista, in tutto il suo ambito metropolitano, in un ra pporto ambientale naturale e costruito. L'invito, per andare avanti nel l'obiettivo della riqualificazione urbana intorno al fiume, è nel leggere tutte le proposte pubblicate in questo libro, non più sot to la valenza econom ica e procedurale, ma anche per quanto propongono dal punto di vista dell'architettura.


Cultura tecnologica nella fattibilità degli interventi complessi di. riqualificazione urbana Tiziana Ferrante

Guardando ind ietro nel tempo quando, circa due anni fa, è iniziata l'esperienza del "Forum Tevere" con i colleghi del la Facoltà di Valle Giu lia, penso al lavoro fatto insieme, alle diff icoltà incontrate ed agli ostacol i comunque su perati, alla volontà comune di andare avanti, dì puntare ad un risultato concreto, offrendo all ' ACER un contributo dì esperienze, oltre la ricerca pura, considerata spesso troppo fine a sé stessa fuori dagli ambiti accademici. li lavoro fin qui svolto ha cercato di conservare sempre la connotazione di un apporto di carattere metodologico e culturale, multidisciplinare, contestualizzato nella realtà operativa (professionale) d i ogni giorno, dove numerosi sono i fattori che intervengono nell'arco di un intero processo ed ilizio. Pensando proprio all' iter che va dal programma all' intervento, passando attraverso il progetto, nell'ottica di una gestione e manutenzione futura dell'opera che si va a real izzare, come non riflettere sulla complessità delle azioni (procedurali e non) da intraprendere da parte degli "attori" coinvolti in un'iniziativa ambiziosa come questa del "Forum Tevere" nel portare avanti la "materializzazione" di idee? Come non pensare all 'importanza della sinergi a che si può attivare tra Pubbli che Amministrazioni ed imprend itori fi n dalla fase di programmazion e deg li interventi, potendo prevedere insieme gli esiti di quanto si andrà a realizzare in term ini tecnici ed economici? Come non riflettere su ll 'importanza di operare una sensibilizzazione nei confronti della diffusione di una cultura della fattibilità rispetto alla quale, concretamente il progetto deve rapportarsi, svil uppandosi in una dimensione realizzativa? Sono tante, e non solo queste, le riflessioni stimolate dal "Forum Tevere" e soprattutto dalle proposte presentate nell'ambito del " Consulto di idee " e da quelle successivamente esaminate da un tavolo istituzionale al quale hanno preso parte tutti gli organi interessati e che sono state raccolte in questa pubblicazione.

Prescindendo dai singoli progetti di segu ito illustrati, è possibile fare alcune considerazioni riguardo alcuni aspetti nevralgici di questa, o di altre esperienze analog he, che vedono coinvolti imprendit ori e Pubbliche Amminist raz ioni su tematiche complesse dì grande attualità. Un primo aspetto riguarda la sinergia da attivare tra istituzioni ed operatori coinvolt i in interventi complessi di riqualificazione (alla scala edilizia ed urbana) che prevedono l'uso del project fìnancing, sin dalla fase dì programmazione degli stessi. A tale proposito, appare evidente che lo sviluppo di un progetto, qualora affidato successivamente al coinvolgimento dei promotori finanz iari, interessati ad investire nella real izzazione dei progetti stessi, potrebbe dar luogo ad esiti del tutto incong1·uenti sotto il profilo economico. Le ricadut e derivanti dalla mancanza di azioni coordinate tra soggetti coinvolti (Pubbl iche Amministrazioni, progettisti ed imprenditori) nella fase programmatoria degli intervent i potrebbe dar luogo a ricadute del tutto negative sui costi dì realizzazione dell'opera, nonché produrre rischi dannosi anche per la Pubblica Amministrazione. Un tipo di approccio diverso, dovrebbe puntare maggiormente a far esprimere l' imprend itorialità dei promotori attraverso la possibilità di proporre progetti, elaborati ed opportunamente verificati rispetto alle ri cadute econom ico-finanziarie e gestionali. Nell'ambito delle auspicabil i sinerg ie da attivare tra i soggetti coinvolti nell e iniziative dì project financing, un aspetto importante riguarda i ruol i che auspicabilmente dovrebbero assumere le parti interessate e gli strum enti da adottare. Per quanto riguarda i ruoli, è opportuno considerare che la partecipazione dì soggetti privati nell'ambito dì progetti di riqualificaz ione e/o svi luppo urbano programmati da lla Pubblica Amministrazione può assumere concretezza solo se le esigenze sociali sono correlate agli orientamenti del mercato: il che vuol

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dire determinare un "potere di attrazione" di capita le privato nel territorio, attraverso una chiara percezione dei benefici economici dell'investimento. In tal senso la Pubblica Amministrazione, nel portare avanti tali iniziative, dovrebbe assumere il ruolo di garante e reg ista del processo decisionale e realizzativo, fornendo ind irizzi polit iciistituzionali (rispetto all'i ndividuazione degli obiettivi e delle strategie d'intervento), garantendo il rispetto deg li impegni assunti con i cittadini e con i soggetti privati, valutando la qualità dell'intervento architettonico e del re lativo inserimento nel tessuto urbano, assicuran do ai soggetti privati certezza nei tempi e trasparenza nelle procedure. Per quanto riguarda gli strumenti da adottare, nei casi di interventi che riguardano opere pubbliche (o grandi progetti di sviluppo urbano) si accennava precedentemente ad una purtroppo scarsa diffus ione - in ambito naziona le - della cu ltura della fatt ibilità. Una cult ura largamente diffusa all'estero che in Italia ha sempre stentato a decollare, trovando applicazione, (prima della riforma dei LL. PP) prevalentemente in settori specifici delle opere pubbliche, attraverso l'adozione (per interventi di natu ra complessa) di uno strumento di carattere metaprogettuale, lo studio di fattibilità, consentendo in fase programmatoria una pre-valutazione degli interventi stessi. Uno strumento che più di venti anni fa venne introdotto obbligatoriamente dal D.M.321/89 in un settore delle 00.PP, quello de ll 'edilizia ospeda liera, con l'intento di consentire alla committenza in fase di programmazione degli interventi, l'individuazione di soluzion i ottimali rispetto ai bisogni da soddisfare, nell'ambito di una gamma di alternative. Uno strumento che presupponeva - fin da allora - un carattere multid isciplinare per consentire un a maggiore co mpiutezza nelle anal isi e nelle valutazioni dei molteplici aspetti che avrebbero potuto condizionare l'intervento (a maggiore certezza della prosecuzione dell'iter); una maggiore completezza della proposta progettuale (da elaborare successivamente allo studio); una maggiore consapevolezza degl i operatori coinvo lti nell'intero processo alla risoluzione di problemi (attraverso forme di partecipazione e dialogo dalle quali la figura del progettista non è escluso). Uno strumento dai contenuti indubbiamente innovativi (come innovativa sembrò la sua obbligatorietà in sede di programmazione sanitaria) quale indispensabile strumento metaprogettuale per creare un "filo conduttore" al quale poter fare

costantemente riferimento in tutte le fasi del processo edi lizio. Il ca rattere mu ltidisciplinare dello stud io di fattib ilità, nonché la sua ubicazione "strategi ca" nella fase antecedente alla progettazione, potrebbe consentire alla Pubblica Amministrazione di effettua re valutazioni e scelte indubbiament e più consapevoli e coerenti con gli obiettivi prefissati soprattutto nelle iniziative di project financing, evitando che la scelta dell'investimento e la relativa entità venga effettuata "a valle" della progettazione architettonica. Inoltre, in termini metodologici, l'adozione di questo strumento rapp resenta un approccio indubbiamente più concreto e meno "intuitivo", grazie alla possibil ità di ana lizzare e verificare un intervento pubblico in tutte le sue componenti (sociali, urbanistiche, giuridico-amministrative, tecnico-edilizie, economicogestionali) e di pot erle valutare nel loro insieme e compararle mediante la prefigurazione di "scenari". Lo studio di fattibilità si rivela quindi lo strumento indispensabile nella realizzazione di 00.PP. per le quali si prevede il ricorso al project financing (sia nei casi in cui si ricorra all'art. 37 bis, legge 109/94, sia nei casi in cui si rico rra ali' art. 19, della legge 109/94) per poter det erminare l'incontro su basi eque tra l'interesse della Pubblica Amministrazione e l' interesse dei soggetti privati che investono risorse proprie nella realizzazione dell'intervento. La consapevolezza dell'ut ilità dell'adozione in " progetti compless i" di strumenti scientifici, di carattere metap rogettuale, quali lo stud io di fattibi lità, comporta un'ultima considerazione che riguarda la formazione dei f uturi architetti. In questi anni, nell'ambito delle discipline dell'area tecnologica che si insegnano nella nostra Facoltà di Valle Giulia, ci si è sforzati sempre di più di ind irizzare gli all ievi verso una "cultura della rea lizzazione". una cu lt ura che approccia al progetto secondo logiche esigenzial i-prestazionali, incentrata su istanze di qualità che si esplicano in tutte le fasi del processo edilizio . Una cu ltura tecnologia de lla progettazione che da anni ha messo a punto strumenti, metodologie e procedure per affrontare progetti complessi che afferma l'importanza strategica della fase di programmazione nell'ambito del processo edilizio e quanto essa possa (e debba essere) strettamente correlata in termin i di ricadut e sociali , amministrative, tecniche ed economiche alle altre fa si successive di progettazione, rea lizzazione e gestione.


Cultura tecnologia della fattibilitĂ negli interventi complessi di riqualificazione urbana

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Lungotevere degli Anguillara, vista del Tevere verso l'isola tiberina (foto T.F. - 2004)

Lungotevere della Vittoria, vista del Tevere verso il quartiere Flaminio (foto T.F. - 2004)


Verso un laboratorio di sperimentazione urbanistica Paolo De Pascali

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L' uscita della presente pubbl icazione è uno degl i atti che sa ncisce la conclusione della prima fase della in iziativa "Forum Tevere", quella del "concorso di idee", meglio definito fin dall'inizio come "consult o di idee" per evidenziare la volontà di non assegnare un pesant e carattere di gara alla medesima. Lo sviluppo di questa fase, descritto in altre parti di questa pubblicazione, ha riscosso un not evole successo in ragione non solamente dell'elevato numero dei gruppi partecipanti e dell'ampio vent aglio di idee progettuali presentate, ma anche e soprattutto per il fat to che ha prima delineato, e poi ha tracciato per buona parte, un percorso in novativo di collaborazione tra Università, Pubblica Amministrazione e imprenditori per la costruzione della città . Percorso che, nonostante l'interesse espresso e la disponi bilità dimostrata dagli organismi coinvolti e nonost ante la complementarietà dei ruoli ricoperti, si è rivelato nella rea ltà complesso e ramificato per la pluralit à dei soggetti, anche articolati al loro int ern o, e per la diversità dei mandati di cui sono portatori, oltre che rallent ato nella maturazione delle scelte e nel consegui mento dei vari milestone dalle composit e procedure decisionali ed organ izzative. Della riuscita di questa prima fase non si può non darne merit o all'Università, nelle persone dei docenti preposti fin dall'inizio all'iniziativa, per la funzione trainante fin qu i svolta. Ma la funzione dell' Università non si è limitata a quella di promot ore, di animat ore "step by step" del percorso, che pure è stata essenziale per i risultati raggiunti, ma anche e soprattutto perché ha contribuito in maniera det erminante all'indirizzamento culturale-scientifico dell'i niziativa, adempiendo ai propri compiti e perseguendo i propri interessi re lativamente alla ricerca ed alla didattica. L'occasione di sviluppare attività di ricerca appl icata per ciò che riguarda la trasformazione della città contemporanea e la possibilità di riport are nella didattica ordinaria i risultati conse-

gu iti sono stat i i principali stimoli all'attivazione e conduzione del program ma. In particolare la ricerca applicata in urban istica, intesa come verifica attuativa di elaborazioni teoriche, assume poco significato se non calata in un contesto operativo, rappresentat ivo di situazioni rea li, in cui convergono gli input delle diverse categorie di portatori di interessi, delle condizioni fisiche e morfologiche, delle organizzazioni funzionali, della pianif icazione preordinata . La ricerca applicata in urbanistica non appare t outcourt assimi labile alla ricerca di laborato rio, a meno che non si intenda per laboratorio lo st esso contesto operativo suddetto in cui le si mulazioni trovano riscontro reale anche in termini dialettici. In estrema sintesi questa è la direzione assunta dalla componente universitaria nel Forum . La conclusione della prima fase introduce a quella successiva, che appare più difficile della prima in quanto apre la strada che ha per trag uardo la reali zzazione degli interventi e che passa attraverso tappe intermedie non agevoli da raggi ungere quali quelle relative all'adattamento della strumentazione urbanistica , alla definizione delle caratteristiche dei progetti negli elementi componenti e in relazione all' int orno di cui fa nno pa rte, alla progettazione fina nziaria, ai processi di concert azione, etc.; sicuramente appare un tratt o di percorso meno esplorato, con l'impostazione suddett a, del precedent e e che quindi maggiormente necessita di ricerca e sperimentazione . Se nella prima fase l'apporto di competenze urban istiche ha riguardato essenzialmente la valutazione della congruenza con lo strumento di piano degli interventi immaginati e deg li scosta menti da questo, oltre che l' indi rizza m ento su semp lici schemi fisico funziona li interni e con l'intorno del progetto, nella fase che si apre il contributo della ricerca urbanistica appare più intenso e per certi versi indispensabile. Certun i inciampi operat ivi avvertiti lungo il percorso già fatto, le cui problematiche sottostanti vanno emergendo progressi-


Verso un labpratorio di sperimentazione urbanistica

vamente e troveranno piena esplicitazione nello svi luppo prossimo dell'iniziativa, segnalano infatti la necessità di una attenzione elaborativa più approfondita in merito e delineano direttrici di studio i cui risultati appaiono det erminanti per la costruzion e del percorso e per la ripetibilità di questo. In termini sommari alcune di queste direttrici di lavoro, caratterizzate anche da aspetti tematici a carat tere multidisciplinare, possono esse1·e così schematizzate:

Procedure e strumenti Fin dall'inizio "Forum Tevere" ha avuto come riferimento per la realizzazione degli interventi la procedura d i project financing così come defin ita dalla normativa corrente. Pur mantenendo t ale rife1·im ento principale si sente però la necessità di allargare il campo di osservazione per altre moda lità attuative, oppure per possibil i adattamenti migliorativi della stessa. Varie perplessità vengono segnalate, sia da parte pubblica sia da part e privata, ci rca l'applicazione effi cace di tale procedura, p rima fra tutte que lla che ind ividua una separazione in termini sostan zia li tra progetto e finanza e poi quel la relativa al risch io su i risultati connesso ad una procedura co ncorsuale aperta che può annu llare tutto il lavoro pregresso e preparatorio. In altre parole nasce la necessità di esplorare la possibilità di applicazione di alt re procedure att uative che pur tenendo conto delle esigenze di evidenza pubblica tendano a regolare più efficacemente il rapporto pubblico/privato verso una maggiore sintesi tra configuraz ione progettuale e parte finanziaria e tra lavoro preparatorio e realizzazione. Tra quest e va st ud iata la possibile applicazione reali stica delle STU (Società di Trasformazione Urbana) per i progetti di maggiori dimensioni, e del convenziona mento. Tale direttrice comprende anche il tema della nuova st rumentazione urbanist ica attuativa, variamente presente nell'area considerata e variamente toccato dai progetti presentati, che sembra confluire complessivamente verso il "Progetto urbano" di cui mancano i riferimenti normativi e di cui è in corso la codifica delle caratteristiche. In realtà le due tematiche (procedure e strumenti) sembrano convergere se è vero come dice Stefano Garano ch e il progetto urbano "non è un progetto di macroarchitettura, ma è una procedura in cui si dicono le cose da fare, quali sono i soggetti che devono portare a termine le singole operazioni, individuando i mezzi più idonei, i finanziament i,

Definizione del progetto e valutazione degli effetti La configurazione dei progetti presentati, compresi quelli selezionati, si presenta con un basso livello d i definizione, di poco superiore all'idea progettuale, in linea con quanto richiesto nella prima fase. I principali dati considerati nel gi ud izio riguardano in primis l'importanza o meglio l'interesse pubblico per l'area d'intervento prescelta, poi la realizzabilità di massima con procedure di finanziamento privato, inf ine la vali dità delle ipotesi sommarie a ca rattere funzionale e form ale presentate. Occorre adesso passare ad una definizione più particolaregg iata degli interventi, principalmente nelle funzioni e nelle quantità in gioco in quanto attraverso questa specifica è possibi le stabilire il confronto dialettico tra interessi pubblici ed interessi privati. In ciò c'è molto lavoro di elaborazione da fare, a partire, per parte privata, dalla determinazione delle opere e attività possibi li che garantiscano un ritorno degli investimenti in tempi accettabili in un contesto allargato che consideri non solo la realizzazione delle opere ma anche la gestione delle attività. Anche per parte pubbli ca appare la necessità di disporre degli strumenti conoscitivi per essere in grado di guidare la tratta t iva e per poter controllare i valori economici in gioco. Occorre in sosta nza costruire i termi ni per una procedura di valutazione esplicita e trasparente, applicata a situazioni in cui i soggetti pubblici e privati esprimano una domanda e un'offerta qual ifi cate. Procedu 1·a di valutazione di tipo allargato che sia in grado di considera re su base il più possibile oggettiva, non solo i costi e benefic i d i t ipo aziendalistico e fin anziario per ambedue le parti, ma anche le ricadute più complessive d i ca rattere socio-economico ed ambientale . Tale procedura valutativa si rende rà poi anche ut ile per il ragg iungimento di un'altra tappa fondamenta le del percorso, quella re lativa al l' acquisizione del consenso. Progetto urbano e piano urbanistico Questo rapport o rimane ape1·t o e necessita d i un lavoro sia metodolog ico ch e applicativo per la chiusura del loop . L'iniziativa "Forum Tevere" persegue sostanzialmente la direzione bott om-up, nel senso che l' impostazione metodologica adottata, e non poteva essere altrimen ti, mira alla costruzione di un quadro complessivo come mosaico di progetti più o meno congruenti e sinergici tra loro. M a lo stesso nuovo PRG considera l'area del Tevere come "Ambito di programmazione strategica" che costituisce uno degl i elementi strutturanti la città storica

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e consolidat a, e che caratterizza la città nella sua stratifi cazione, dall'antico, al moderno, al contemporaneo. Risult a quindi essere un'a rea definita da una continuit à e costanza di caratteristiche e quindi dalla necessità di una certa unitarietà nel la pianifi cazione. Tale strumento unitario di piano che ri sulta essere in corso di redazione da parte dell 'Amministrazione fornirà anche le indicazion i d' intervento rel ativamente agli elementi di continuità dell'ambito (il f lusso d'acqua, le ripe, le banchine, i muraglioni, i lungotevere, .. .) che dovranno essere considerati nei progetti. Occorre cioè con iugare al precedente anche un atteggiamento top-down che in buona sostan za è ancora tutto da costruire. Le precedenti sono so lo alcune delle possibi li di1·ettici di

ricerca attivabil i per supportare lo sviluppo operativo dell'iniziativa "Forum Tevere" e nello stesso tempo per cogliere l'occasione per fornire un contributo alla cresci t a cultura le e scientifica di t utti i soggetti coinvolti direttamente e indirettamente. Altre direttrici potrebbero essere segnalate, come quella relativa alla messa a punto di strumenti e processi per l'acq ui sizione del consenso oppure quella relativa al ruolo della com ponente ambienta le ed alt re ancora, ma in quest a sede, più ch e approfondi re le tematiche coinvolte, è sembrato importante suggerire un possibile indi rizzo di impostazione per il lavoro della componente universitaria, in part icolare d ell 'area urbanistica , con l' intento anche di promuovere un confront o in merito.


Verso l'att uazione delle proposte Carlo De M aria

La presente pubblicazione è la migliore t estimon ianza del notevole risultato che, dopo un anno di strenuo impegno, è stato ottenuto con la concl usione di quello che, non a torto, è stato chiamato il "tavolo istituzio nale". Nel maggio 2003 in occasione della presentazione del "Forum Tevere" avevamo illustrato nelle not e, poi pubblicate, il contenuto innovativo del protocollo siglato dall'ACER (Associazione dei Costrutt ori di Roma e Provincia) e dalla Facoltà d' Architettura Valle Giulia quale momento significativo della convergenza operativa e di proposta fra il mondo delle costruzioni e quello accademico. Stimolati dalle ottimistiche prospettive e dall'attualità del tema proposto, avevamo indicato con precisione, a parer nostro, quale t ipo di proposta dovesse pervenire dai professionisti e quali spunti di concretezza operativa dovessero impern iare il complessivo delle opere progettate, al fine di rendere possibile il coinvolgimento del capita le privato. li project f inancing quindi, ma non solo, quale momento determinante in prospettiva di una possibile attuazione delle opere proposte e progettate. Nel lasso di tempo intercorso fra l'elaborazione delle proposte ed il termine posto ai partecipanti, sono state poste le premesse più significative dell'intera iniziativa. Ponendoci l'obiettivo di dare una svolta a tutto il lavoro svolto in questi anni e dare una prospettiva di concretezza all'impegno imprenditoriale e professionale per la Città di Roma, passare dalla analisi al la proposta, dal progetto all'attuazione. Quindi la stagione del fare. Pensiamo che solo attraverso una oculata analisi dei problemi della città e delle esigenze della gente, si possa stimolare ed alimentare un utile dibattit o fina lizzato, laddove possibile, alla concreta attuazione di opere e programmi. Il Forum ogg i conclude fe licemente questa prima fase. Sul Tevere si sono mobilitate cospicue risorse professionali, più di cento proposte, alcune da ll 'estero, hanno testimon iato l' interesse sul tema del fi ume e delle sue sponde più prossime. Un

panorama di idee e di progetti che ha messo in risalto la straordinaria vena propositiva di tanti giovani e meno giovani professionisti. Una fertilità di idee che ha palesato, tuttavia, quanto è viva l'attesa della gente e quanto è forte la percezione sulle carenze funz ionali e modernamente innovative che affliggono il cuore della Città. Vorrei ringraziare quanti hanno alacremente lavorato per la riuscita dell'iniziativa, ed ancora più l' Uff icio Centro St orico del Comune di Roma in persona del suo direttore, per la straordinaria grinta con cui ha indirizzato e diretto i lavori del "tavolo istituzionale", coordinando al meglio i responsabi li, per territorio e competenza, degli uffici preposti alla tutela ed al vaglio del le propost e sull'ambito Tevere. Questo tavolo è il più straordinario ed innovativo successo del Forum. Forse per la prima volta , tutti gli aventi titolo ad esprimere politiche di intervento e di sviluppo, oltre che rilasciare visti e nu llaosta, hanno trovato un moment o di coesione propositivo nel vag liare, prima, tutte le proposte trasmesse al tavolo, da l Coordinamento ACER-Valle Giulia, e successivamente, nell ' individua re, fra le altre, sei proposte merit evoli di attenzione in vista di una possibile concreta attuazione. Fra queste addirittura tre potrebbero trovare un rapido iter at tuativo. Forte dell'indirizzo dato ai professionisti, spetta adesso all'ACER e per essa alle sue società operative, fra le quali la Costruttori Romani Riuniti G.O. SpA che mi onoro di presiedere, il compito di analizzare al meglio i lavori proposti ed indirizzarne la pratica attuazione mediante il ricorso al capitale privato, essenziale ed insostitu ibile nell'attuale cong iuntura economica. In effetti tutte le proposte hanno sviluppato temi centrati sul soddisfacimento sia di esigenze collettive sia di quegli ambiti urban i nel cui contesto si collocano, mediante lo sfruttamento economico, delle attività commerciali individuate, attraverso la loro gestione economica . Questa formu la, come dett o, del coniugare la realizzazione d i opere di pubblica uti lità locale attra-

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verso il loro sfruttamento economico, appare al momento l'unico mezzo per finanziare opere che altrimenti, ogg i, non riescono ad attingere a risorse finanzia rie, data la rist rettezza del le politiche di bilancio. Nondimeno, spetta alle classi produttive della Città sapersi proporre, coniugando le esigenze del territorio e della gente con proposte fattibili e sostenibili sia dal punto di vista urban istico che sociale, ma anche sostenibil e per l'ambiente e le straordinarie uniche ed incomparabi li peculiarità del contesto storico-artistico in cui si collocano. Più in dettaglio sono rappresentati in questo volume tutte le proposte la cui impostazione di base ha rispecch iato, sempre e comunque, la necessità di contemperare la realizzazione di manufatti, opere ed infrastrutture a valenza pubblica, con una politica di gestione economica degl i stessi, attraverso una attenta scelta delle parti alienabili e di quelle da governare attraverso oculate politiche tariffarie. La C.R. R.G.O. SpA ha partecipato con molt a attenzione alle fasi di individuazione delle proposte, anteponendo le ragioni di una concreta attuazione a quella, molto semplicistica, a parer nostro, di una mera esercitazione progettuale senza attinenze e possibi lità di attuazione pratica. Si può senz'altro affermare che questo obiettivo è stat o raggiunto. Grazie alla sapiente ed opportuna guida ed assistenza tecnica assicurata dall'equipe di professori universitari del la Faco ltà Valle Giulia, il grado di maturazione raggiunto dai professionisti che si sono cimentat i appa1·e al momento di notevole significat o e conferma il notevole salto culturale di una categoria che oggi appare molto attent a ai temi della fattibilità, unitamente a scelt e e stili progettuali di notevole levatura . Riteniamo che il panorama delle proposte abbia interpretato al meglio le raccomandazioni del Comitato promotore, misto ACER-Val le Giulia; non sono mancate proposte "di provocazione" che hanno evocato scenari, sul Tevere, di grande suggestione. A queste ulti me proposte, fra le quali ricordo "il ponte attrezzato a Valco", il sist ema di

"teleferiche lungo i muraglioni", faccio i miei mig liori auguri per un prossimo futuro in cui, al di fuori di ogni conformismo, possa osarsi di più e meglio rispetto ad una troppo lunga e perdurante stagione di conservazione ed appiattimento. Sulle altre proposte, dodici per l'esattezza, portate al tavolo dal gruppo di lavoro ACER - Valle Giulia, unanime è stato il consenso sulla bontà delle proposte e sullo sforzo di individua1·e pratiche forme di attuazione da parte di privati. Tutte operano in ambiti territoria li su cui dovrà convergere la tut ela del l'ambito fl uviale, sapientemente diretta dall'Autorità di Bacino, con le direttive urbanistiche dettate dal NPRG . Circa le sei proposte individuate ed assegnate ad una rapida verifica, confermiamo l'attenzione e l'interesse a procedere senza indugio, affiancando tutti i protagonisti al fine di meglio precisare le prescrizioni scaturite dalle indicazioni fornite dagli uffici. Quanto ai tre progetti, scelti fra i sei, individuati come primo momento pratico per testare la macchina di concertazione pubblico-privata e cioè "Il nuovo polo culturale scientifico ai gazometri", l'intervento per la "Riqua lificazione urbana ed ambientale alle Idrovore della Magliana" e il "Programma intergrato Castel Giubileo", cont engono già parecchi spunti per aliment are opportune riflessioni e calcol i imprenditoriali in vista di un possibile coinvo lg imento di capita li privati. Sono previste f unzioni che suggeriscono buone opportunità di sfruttamento economico di tipo tariffario e volumetrie int eressanti per determinare un iniziale buon volano finanziario. Aspettiamo dunque con fidu cia la vera conclusione del "Forum Tevere", plaudiamo al momento per questo straordinario successo che non è solo nostro, ma di tutta la Città e delle sue istituzioni. Altri strumenti possono essere ricercati ed applicati per l'at tuazione dei progetti, non il solo project financing, ma resta sempre la percezione netta che l'obiettivo è a portat a di mano. Non fermiamoci qu i, non facciamocelo sfuggire.


L'incentivazione dei programmi di recupero Tito Muratori

Nel 2002, quando con il professor Ach il le M. Ippolito, docente di Progettazione arch itettonica e ideatore del "Forum Tevere" si decise di "ripartire da l Tevere", attivando una nuova collaborazione fra la Facoltà di Architettura Valle Giulia dell'Università La Sapienza e l'ACER unitamente all'l. SV. E.UR. e alla C.R.R .G.O, non ci immaginavamo del successo che avrebbe ottenuto tale iniziativa. La prova di aver affrontato un t ema significativo per lo sviluppo della città è il gran numero di professionisti che, a tutti i livelli, hanno svi luppato proposte per la rea lizzazione di interventi di interesse pubblico, mettendo così in risalt o le grandi potenzialità del le aree del bacino del Tevere. Oggi, grazie al " Forum Tevere", abbiamo validi studi e progetti che affrontano temi condivisibili, si confrontano con la rea ltà dei luogh i e pongono le basi per una rivisitazione del rapporto tra la città e il suo fiume per l'avvio di un innovativo processo di trasformazione e valorizzazione urbana. Forse qualche proposta presentata troverà, per la mole di verifiche che seguiranno, ostacoli nel proseguo realizzativo. Altre, a seguit o di verifiche, verranno ridim ensionat e. Altre , per il rispetto dell' immagine consolidata della città storica, non avranno futuro. Resta il fatto che, l'intensità del dibattito suscitato da questo avvenimento e il confronto costruttivo su l fare, avviato nella Città, farà sì che si troveranno le ragioni per alcune scelt e forti, che renderanno attuabili i percorsi rit enuti più complessi e favoriranno il raggiungimento degli obb iettivi pi ù ambiziosi.

Il secondo principio enunciato nell'impostare il "Forum Tevere" fu la parola "concretezza" e questo per far si che la ricerca delle risorse finanziarie da mettere in campo fossero reperite oltre che dal sistema pubbl ico anche t ra investitori privati. Tale circostanza è favorita allorquando le sinergie pubblico-p1·ivato trovino nelle proposte il giusto equ ilibrio, comuni obbiettivi, corretta redditività. Questo è sicuramente il caso delle proposte prescelt e al termine dei lavori del Forum, progetti che nell'individuare "il fiume come polarità urbana, analizzando il Tevere come infrastruttura e individuandone sia aree sia emergenze architettoniche che vi gravitano intorno " hanno generato progetti e strumenti necessari per una pianificazione degli interventi, e, sia pure nella loro prospett azione preliminare, hanno dimostrato il loro potenziale di redditività . Un plauso và al lavoro del la Facoltà per aver, in questo incubatore che è stato il concorso, stimolato la materializzazione di t ante idee in settori di intervento i più disparati intorno alle pot enzialità del bacino del Tevere. L'l.SV.E .UR., da parte sua, sta da tempo operando per incentivare nella Capitale programmi di recupero sia urbanistici che edilizi, allo scopo di favorire uno svi luppo organico e integrato del territori o, rivolgendo al tema della riqualif icazione ambientale, di completamento e ricucitura della città , le proprie capa cità ed energie culturali. Ci auguriamo con questa pubblicazione di aver offert o un altro piccolo contributo al perseguimento di questo fine.

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Proposta per un Museo della Letteratura (Danteum), in piazza della Moretta, 1985 Questo studio è nello stesso tempo un tentativo di "trance", la cronaca di un fallimento, la costruzione di un rifiuto, la negazione della città . Ma è anche un teorema sulla crisi dell'architettura prodotta dal suo matrimonio con la metafora let teraria.[ ... ] Questo studio è un tentativo di rintracciare l'ombra di Terragni mentre formula i principi del suo linguaggio nel modo impreciso e teorizzante con il quale le ombre pensano. Gli strati tufacei inclinati come colline sollevate da una tellurica sommossa, gli alberi aggrappati su queste sinclinali come ricordi, i pilastri interrotti come pensieri ch iarì, ma incompleti si configurano come i resti di una disseminazione anatomica del nome di Roma, che ritrova proprio nella separazione la ragione di una solidità, di una permanenza, di una eternità.[ ... ] (da: F. Purini, Le opere, gli scritti, la

critica, Electa, Milano 2000. pag. 108)


Tevereterno: progetti effimeri per la città eterna Kri stin Jo nes Il racconto del Tevere - Il Tevere è la storia e la memoria di Questa sezione del fiume si presenta come lo scenario ideale Roma . Il Tevere è l'in izio. E' il t estimone vivente della storia per un'opera d'arte sperimentale, uno st imolant e laborat orio in cui coinvolgere artisti, la comun ità cit tadina e un'ampia pardella città, la sorgente da cui scaturiscono i suoi m iti e le sue tecipazione a livello nazionale e int ern azio nale. identità. Il Teve re è sinonimo delle origini della città come l'acqua è sinon imo di vitaJI fiume esiste da sempre, da prima li lavoro e' concepito come un simbolo della citta' vivente e del della città, è eterno. suo fiume vivo, e al tempo stesso come un omaggio alla citt a' (non c'è biglietto di ingresso), un invito a riflettere sulla preIl fiume, che dall'inizio del tempo ha scavat o il suo percorso serpeggiante at traverso la pianu ra alluviona le del Lazio, ha senza del Tevere e sul suo potenziale. Il progetto avra' la durata infl uenzato la localizzazione e lo sviluppo di Roma. Dopo la di un mese, e se ne auspica l'apertura intorno al 21 Aprile, per costruzione degl i alti argi ni alla fine dell'Ottocento, il fiume celebrare la Nascita di Roma, o nel mese di giugno, per celeoggi scorre isolato e sconnesso dalla vita della città. Eppure, il brare il solstizio. fiume è la sua spina dorsale, è il suo centro quieto, che con la forza potente dell'acqua al tempo stesso tranquil lizza e infonde . r r!!!!!!!!!!:! !i!!!!!!!I!!!!!''lll!!l!!i!J!!!!!!!!!~lll!!J!!RU!,:!!;!;:!!)Ji!!!!!'!illP~ energ ia. Trascina con sé la flu ida memoria collettiva della città. Il fiume è sempre presente~ è senza tempo. Il progetto, tenendo conto aelle complesse problematiche che oggi investono il Tevere, intende aumentare la sua fruibilità da parte dei cittadini. Il progetto si fonda sulla convinzione che l'arte 1· 1111111!!:1·1u:iwmimumuwmmu;m11:rir;rnmun1nm:1n contemporanea possa essere il catalizzatore di cambiamenti, lo strumento per far emergere domande e dibattiti, lo stimolo per aprire nuove prospettive sulla nostra realtà quotidiana. I miti che s'intrecciano lungo il fiume e la sua stessa storia sono la fonte _ Tevereterno - Ideato da Kristin Jones, il progetto TEVERETERNO d'ispirazione di questo progetto, che intende risvegl iare la coinvolge un gruppo multi-disciplinare di artisti, architet ti, studiosi e ingegneri. La nat ura stessa del progetto stimolerà scambi tra memoria collettiva del rapporto della città con il suo fiume. Il Tevere come Teatro - Il progetto s'inserisce nel formidabile scecampi diversi, favorendo il dialogo t ra le varie autorità pubbliche nario tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto, l'unico tratto rettilineo (560 preposte al fiume, i partecipanti al progetto e la comunità. metri) nel percorso del Tevere attraverso Roma. Proprio questo Gli elementi costitutivi del progetto sono immateriali. li lavoro spazio geometrico è di fatto un teatro naturale, un 'circo' ideale, nella sua interezza non possiede alcuna apparente materia nel cuore della città stori cai un volume astratto, una tabulç fisica, e tuttavia quanto di meraviglioso propone sarà il risulrasa e insieme un palinsesto. Riportando l'attenzione su questo tato di studi approfonditi su i fenomen i del la luce, sulla dinatratto del Tevere, dalle identiche dimensioni di quelle del Circo mi ca dei flu idi e sui suon i. Combin ando assieme le diverse M assimo, e sugli aspetti naturali del fiume, il progetto può concompetenze, la ricerca e la tecnologia avanzata, al fine di integrare elementi sottili e al tempo st esso spettaco la ri, il lavoro tribuire alla valorizzazione delle risorse ambientalistiche, cultural i e del t empo libero. intende risveg liare_Jp percezione del Teve re in tempo reale\

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li luogo prescelto è uno spazio assolutamente unico, integrato nella città ma autonomo. Vive in un tempo diverso, è fuori dal tempo. E' uno spazio contemplativo con una sua luce propria sospesa tra il cielo e l'acqua. Il silenzio di questo spazio aumenta, è reso più sensibile dal rumore della città. La corrente è la costante intangibile. Un ambiente geometrico e naturale insieme, una esperienza inaspettata, intensa e sensuale. Questo spazio è nella sua essenza già teatro e spettacolo . Il proget to vuole solo rivelarlo. TEVERETERNO si compone di tre elementi, ognuno dei quali evidenzia la sincronia tra passato e presente, rivelando ciò che del fiume è sempre sotto i nostri occhi ma che tuttavia passa inosservato. Onde Sonore - Il fiume è l'unico elemento naturale che è stato testimone del l' intera storia temporale di Roma. Si snoda attraverso il centro magnetico della città, come un sensibile nastro registrato, inciso da tutta la sua storia orale . La cor-

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rente del fiume trascina con sé la memoria di tut ti i suoni , le attività, i successi, i tradimenti, i canti e le parole di Roma. Il tratto tra Ponte Mazzin i e Ponte Sisto è attra versato da onde sonore. La musica del l 'ac;g~'{iene riportata al livello ~dellç_ superficie, si muove in sincron ia con la corrente . Frammenti di suoni che provengono da 3000 anni di storia s' intrecciano al la canzone del f ium e: i suoni di trionfi, processioni, ba llate, mu li ni, cannon i, cava lli, voci latine, parole, urla, canti di monaci e grida di invasori ... Questi suoni sono poesia, che parla de l f iume e di cu i il fium e parla. Si muovono in onde successive, intrecciandosi ai rumori e alle voci della città di oggi. ~Ombre Perenni - Lei appare di notte, un'ombra viva proiettata sull'alto argine di travertino che contiene il fiume. E' una figura mutevole, una metamorfosi tra lupa e donna, la dicotomia tra istint o e civiltà. Con movimenti fluidi, percorre lentamente l'ar-

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gine del Tevere, nel buio. E' la guardiana del territorio. Annusa l'aria, si ferma, si accuccia, graffia il terreno, attende; ascolta, è paziente, senza paura, solitaria ... La sua ombra si allunga ... si trasforma, si fa astratta, poi appare ancora, si muove in cerchio ... armon iosa, e tuttavia determinata. E' una creatura della notte, si muove lenta, m isura il tempo. Fosfor-essenze - Una forma organ ica naviga contro corrente, enigmatica. Appare al tempo stesso come un banco di pesci

fluorescenti e come una costellazione sinuosa . Questa forma sommersa è una scia di plancton f luttuante, che si snoda per tutta la lunghezza , da ponte a ponte, una figura biomorfica sottomarina animata dalla potente corrente del fiume. Su lla superficie di questa immagine fluida risp lendono minuscoli punti di luce riflessa, vibranti come le stelle della Via Lattea, che ill uminano il fi ume dall'interno.


Tevere versus Roma: il paesaggio Franco Zagari

li Tevere ha dato motivo di essere e vita a Roma : rocche, piazze, strade, e chiese sono costel laz ion i e f lu ssi tesi con precisa sapienza fra porti ponti anse colli e pianu re. La forma del fiume, come energia dei ri lievi e delle rive, _f la prima profonda radice della storia del la forma urbis della città. Da sempre la sua percezione è un principio di identità, il riconoscimento di un alto valore simbolico e estetico, un paesaggio in continua evoluzione. Nell'ed izione Romana del 1762 de " lchonographiam Campi Martii antiquae urbis" il Tevere appare come la vera matrice della ricostruzione della città romana antica, attorno alla quale si produ ce un macchinoso intarsio di parti. E' solo attraverso il profilo del fiume che è possibile una ipotetica ri collocazione delle architetture nel contesto della città, in particolare nell'ansa di Castel S.Angelo e del Vaticano dove si nota un gigantesco intervento, aperto sul fi ume. Il Tevere è modellato dalla forza della geometria e forma un bacino regolare che ne interrompe la sinuosità. li paesagg io f luviale e Roma, da sempre, hanno una forte relazione di scamb io e reci proca influenza (Lu igi Ficacci, Giovanbattista Piranesi, Colonia et al. 2001 ). Da semp re si lavora, si progetta e si sogna su questo complesso di amore e odio, Roma versus Tevere. Dalle proiezioni di Cesare e dalla Magistratura delle acque di Augusto il fiume è un can tiere e insieme una proiezione immaginaria, un riferimento primario nella rappresentazione e nella iconografia della città (v. Ludovico Quaroni, Immagine di Roma, Roma Bari 1969). Sfogl iando l'atlante del Fruta z seguiamo lo svolgersi di un racconto di avvenimenti dove questo rapporto fra la città e il suo fiume non passa mai per un segno banale, ma è sempre interattivo e frattale nelle forma: dare e ricevere . Precise rappresentaz ion i di misure e progetti immaginari accompagnano questo viaggio della trasforma zione della concezione del paesaggio in ogn i epoca. Sarebbe bello ripercorrerlo insieme - è questa la prima proposta operativa di ricerca

per questo Forum- con una grande esposizione crit ica di q uesto rapporto, per co invo lgere la citt à in un dibattito che ponga la questione nel giusto ri lievo strategico che il va lore del fiu me ha fra la sto ria e il futuro della città. Ripercorrere anche i sogni: è della metà del '500 la visione di Michelan gelo di un'utopia trasversale, un ponte sul Tevere, che completi la Domus Farnesiana, a collegamento di Palazzo Farnese con la villa suburbana, la Farnesina di Baldassarre Peru zzi. Ho ritrovato solo in un progetto giovanile di Franco Purini per un po nte ai Fiorentini uno slancio così generoso di immaginazione che ristabilisse una dinamica vitale fra terra e acqua, il progetto di una ampissima piazza-ponte su un colonnato ipostilo, fra foro e spazio piranesiano. Nel Settecento e nell'Ottocento rappresentazioni come "Vista su l Tevere verso il Monte Aventino" di Eckesberg (18 13-1 6) mostrano una struggente presa di possesso e una profonda consapevolezza estet ica del Tevere, ritratto appunto come un paesaggio nel senso pieno del termine, una delle rag ioni più intime del l'i dentità di Roma. La vita sul f iume è allora intensa e labori osa, una dedizione materi ale e insieme religiosa che solo viaggiando ogg i in India possiamo ancora tentare di immaginare . La citt à si apre e si chi ude sul f iume con una sequenza molto varia di spazi, sono calate e discese con numerosi mulini e fontane, sono i retri di case e palazzi, son9 i ponti, o ggetti rari e preziosi, sono le aperture generose dei porti della Mormorata e di Ripetta (Harald P. Holsen , Roma come era, Roma 198 5; Cesare D'Onofrio, Il Tevere, Roma 1980). Poi, man mano che la navigazione e la facilità di guado hanno perso importanza, il fiume è stato come rimosso. Per la sua attitudine irregola re e le rovinose e frequent i inondazion i, catastrofi ca quella accaduta proprio due mesi dopo la breccia di Port a Pia, la città si è rich iusa quando ha potuto, difend endosi con alti muri e costringendolo come un canale: il progetto

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Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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città, inalterata. Il programma prevede di legare il progetto di deviazione del percorso al più comp lessivo rid isegno della città per recuperare nuove aree sulle qua li costru ire quartieri come ne ll e grandi cap ital i europee. Prevale invece il progetto Canevari, un " interramento" del fi ume mediante imponenti muraglioni che estraniano per sempre il Tevere da Roma, rimuovendo il problema senza risolverlo (v. Gerardo Doti, "Roma 187 1- 1881 . I progetti di reinalveazione del Tevere e la trasformazione della città" , in Giova nni Basta et al. Il Tevere e Roma, Roma 1998). Durante il Novecento vi è lo splendore e il decl ino dei "fiumaro li": "Si amo nel 19 14 . I battelli sono pien i zepp i, le barche dei circoli rem ieri sfilano in primo pia no; lu ngo gli argini migliaia di spettatori . Il fium e è veramente vivo e la Vista sul Tevere verso Mo nte Olio su tela 28 x 44, Copenaghen, città partecipa all'avvenimento con appassionata emozione" Museo Reale di Belle Arti . (v. AA .VV., Acea 7909-1989. La Risorsa Roma, Roma 1989). Aventino. C. W. Eckerseberg Ma il d istacco fra acqua e terra appa re definiti vo. Giù, in piemontese non è privo di nobiltà per i materiali, cave intere di basso, r·imane anco ra u na v ita parallela su ll 'acqua, non travertino, per il disegno delle scale, ma nasce pensato come ' semwe-limpida, sia la vita che l'acqua, su alcuni ba rconi-galun "sopra", un doppio moderno boulevard pensile di platani leggianti. e pe r molto tem po ancora i ro mani scendono a pescare e a bagna rsi, ma sempre meno e sempre pegg io e che separa definitivamente la città dall'acqua. sempre più è la cloaca a regnare, e con essa i topi. In alto la Roma capitale aggiunge all'annoso problema delle inondazioni la necessità di una nuova identità europea alla città. Gli inge- \ viabilità f a il resto, i vi ali diventano arterie congestionate e intraversabili, diventano l'unica direttri ce veloce che attragneri idra ulici prevedono la costruzione di resistenti argini che convoglino le acque, controllando le ripetute piene. Non man- ' versi tutto il centro, e i sottopassi creano ulteriori guasti, con c·ano utopie anche allora: gli ingegneri-architetti più sensibili al demolizioni di alberi e trincee . Fuo ri porta il rapporto non cambia, ag li argin i fa nno seguito ri ve che mantengono uno disegno della città, pensano di defini re un nuovo percorso per il Tevere, riprendendo l'idea di Giulio Cesare. Tra il 1871 e il stato apparentemente provvisorio, per lo più sono aree post 1881 diversi progetti sono proposti, con in comune l'ipotesi industriali a Sud e, pi ù ta rdi, impianti sportivi a Nord. Poi di deviare il fiume in due parti, una a monte e l'altra a valle, alcuni episodi, come la riva boscosa che si è spontaneamente prodotta davanti al Minist ero della Marina, poi protetta come in modo da lasciare la parte centrale, quella più a contatto della

e

Luca Braguglia. Ponte della musica


Tevere versus Roma: il paesaggio

oasi dal WWF, che è diventat a uno dei più bei gia rdini contemporanei di Roma. Dunque è la ricomposizione di questo distacco uno dei dilemmi della Roma contemporanea . La città e l'acqua devono ristabilire un dialogo stretto, e questa volta saranno energ ia e ecologia lo scenario -da lla vita dell'acqua dovrebbe partire og ni ricerca- e un forte rilancio della qualità del lo spazio pubblico per il tempo libero e il tu1·ismo la risorsa strategica . Si tratta di lavorare sui rapporti interrotti, o divenuti "sordi", cercare di ristabilire sequenze di senso e di vita interessanti. Questa ricomposizione passa attraverso ogni forma di ritrovat a continuità di t anti diversi avvenimenti che si intrecciano: archeologia , resta uro, vegetazione, innovazione. Propongo qualche tema che riguarda il paesaggio, senza alcuna pretesa di completezza . Grande scala Un primo ordine di problemi riguarda la salute e la sicurezza del f iume. Certamente importa nt i opere "di recupero" sono state condotte in ogni epoca, da Augusto ai nostri tempi, con interventi infrastrutturali recenti importanti -e troppo poco affermati come opere pubbliche "visibili", perchéì- (Roma 1989, op cit.). Ma imponenti dighe : depuratori e moderni impianti fognari sono stati solo una efficace quanto parzia le risposta all'evoluzione dei tempi e al la piaga del gigantesco abusivismo ed ilizio. Certamente intervenire sul Tevere richiede un grande consesso di compet enze polit iche, tecniche e fi nan ziari e. Ma una sfi da coragg iosa potrebbe risultare vincente, sia nel consenso che ne lla fatt ib ilità, anche economica (v. Fabio M artin i, in 1989 op cit.). Dovremmo avere i mezzi mate ria li e creativi per t rasforma re le opere di bon ifica e di salvagua rd ia in grandi occasion i di vivibi lità e visibilità, appunto eventi di alto valore paesaggistico, giardini e parchi fra i più belli e interessanti del nostro tem po. Il Tevere è il terzo f iu me italiano per lunghezza (405 km), e il secondo per bacino idrografico (17.460 km2): si comprende come molte problematiche vadano affrontate su una scala reg iona le e statale (Umbria, Toscana e Lazio) . Un secondo ordi ne di p rob lem i, strettame nte connesso al pr imo, riguarda un magg iore control lo del la portata del fiume nel tratto urbano. Una vi a potrebbe essere quell a di riportare la portata di magra dagl i attuali 60-70 mc al secondo ai 150-200 di solo pochi anni fa (v. Fabio Martini, in 1989 op

cit.) . Le banchi ne sono un forte punto di debolezza della quali tà del fiume. Il Tevere è molto pi(1 affascinante quando il livello dell'acqua supera le banchine, si alza e si avvicina alla vita della città, propri o come lo conosciamo ora quando è in sem i piena. In ogn i caso il rapporto fra acqua e alveo è un tema prioritario che andrebbe approfondit o e ridiscusso a fondo. Parchi, giardini, alberate e riserve Un obiettivo più immediatamente evidente è la ricostruzione dell'ambito del fiume come uno dei più bei parchi fluviali del mondo, un sistema contin uo che attraversa tutta la ci ttà da nord a sud come una sezione logica. Nella parte centrale va recuperata la compattezza della maestosa cornice dei platani, in tante parti violentemente interrotta e, dove il cancro rosso che li affligge lo dovesse impedire, sarà opport uno intervenire con altre alberature affini, ma ricostruendo, assolut amente, la densità vegetale aerea del fiu me (delle leggi dello St ato vietano di piant are platani, ma in varie parti di Europa, anche in Ital ia si registra l'attuazione di una tendenza opposta). In part icolare è delicato il tema de lla ricostruzione de lla continuità dove lo scavo dei sottovia da l Sessanta a oggi, la ha cancellata, avendo sottratto ogni spazio dove collocare zolle di terreno idonee. Oltre ai sistemi formal i "trascinerei" anche la vegetazione spontanea lungo le rive, seguendo l'esemp io dell'oasi, non solo fuori porta, ma anche nel centro della città. A Nord verso la Sabina e a Sud f ino al mare va real izzato un sistema di grandi parchi e giard ini . Ponti " Il ponte è un tema che in una città ha un alto va lore simbolico, segna insieme un passaggio e un li m ite, su un ponte una città si forma e cresce". Recentemente ho segu ito la vicenda di nuovi ponti pedonali per un concorso lanciato da l Comune, Il Ponte delle Arti al Flam inio e il Ponte della Musica all'Ostiense (Due ponti pedonali sul Tevere, Firenze 2001 ). A parte un risultato straordina rio per qua lità, che fra progetti premiati e non, ci ha offerto molte ottime soluzion i, è stata per me una scoperta constatare com e sia basso il costo di rea lizzazione di un ponte in proporzione agli effetti positivi che può produrre su lla città. Sono convinto che sa rebb e utile programmare un grande sforzo per la costru zione di non poch i nuovi pont i a Roma.

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Forum Tev ere Polarità naturale e polarità urbana

-~

40 f,j1

I

Muraglioni nei tratti più congestionati e meno ospitali per i pedoni, in E' questa una questione delicata, essendo anche essi parte , buon rispetto dell'esistente. del nostro patrimonio storico. Ma credo che le ragioni del restauro possano convivere con quelle del nuovo in un proRipetta e Marmorata, /'archeologia e il restauro getto, che si esplichi non tutto in una volta ma che sia pro- -' I porti storici, in sonno, sono fra i molti temi puntuali che t ratto e sedimentato nel tempo._sarebbe anche opport uno andrebbero riproposti, sui quali bisognerebbe ascoltare gli amici sperimentare azioni temporanee e reversibili, non per questo storici e restauratori. Penso che due cantieri come q uesti meno importanti e economicamente concret e. Ad esempio, potrebbero segnare un momento di forte discussione per la penso in alcuni punti del tratto urbano si potrebbero studiare riappropriazione del fi ume da parte della città. passerelle a mensola leggere, paral lele e complanari ai marE' possibi le anticipare, percorrere con realismo un sogno utociapiedi estern i dei lungoteveri. Strutture reversibil i, costruite pico di riaffermazione della centralità del fiume nella città, come scelta strategica ì di legno e metallo, potrebbero offri re bel lissime passeggiate

I...].

Franco Purini Ponte a San Giovanni

un reticolo regolare

dall'allineamento di alcuni piccoli

scorrere del Tevere, animato dalla

dei Fiorentini, 1968

si conclude a valle e a monte con

La piazza

spazi elementari di diversa

luce che piove dall'alto della

Progetto: F. Purini

due gallerie. La prima è formata

geometria. Lo spazio coperto

grande foratura che segue il piano

Il ponte è costituito da una grande

da una serie di ambienti che

posto sotto la piazza inclinata si

inclinato superiore, scomposta e

p iazza pedonale quadrata di 120

materializzano le fasi di

configura come una sala ipostila

riflessa dall'acqua.

metri di lato, inclinata, sostenuta

costruzione di un cubo. La

scandita dalla fitta pilastratura, un

da 132 pilastri disposti secondo

seconda è composta

ambiente reso sonoro d allo

(Da F. Purini, Le opere, gli scritti, la critica, Electa, Milano 2000, pag. 18)


Altri centri, varie storie, molti progetti? Antonino Terranova "Al centro le periferie" , suburbs in the center, è il bello slogan regolarmente paradossale e provocatorio, del Convegno internazionale strategicamente dislocato proprio a Corviale. Venti chi lometri dall'aeroporto, dieci chilometri dalla stazione Termin i, recita il depliant quasi rivendicando giustamente una pecu liare, potenziale centralità . Ed è bello sentire l'orgogl io dei giovani assessori e presidenti di municipalit à quando proclamano di non voler più ascoltare i propri abitanti dichiarare, recandosi al centro storico, "Vado a Roma" ! E' bello. Bello impossibile? Bello e possi bile, nella sua drammatica ineluttabile necessità dentro la città metropolitana "a bolle e crepe", soprattutto se le soggettività locali potranno coniugarsi con alcune prospettive del nuovo piano regolatore generale. 1962-2002: dopo quaranta anni - e che anni! e più dei trenta trasco rsi prima: 1931- 1962 ! - lo strumento de l piano regolatore generale è molto cambiato, mentre molto è cambiata la città . Tra i veri e propri rovesciamenti quello del l'esaltata mu lticentralità (circa 200 micro-città, 46 centralità locali, 18 centralità metropolitane!) appare uno dei principali, nei suoi pregi e nei suoi limiti e rischi, e chiede di essere attentamente descritto e interpretato, anche progettualmente, in particolare anche in vista di una qua lche ritessitura di relazion i di complementarietà e di gerarchicità funzionali. Un altro rovesciamento è costituito dagli "ambiti strategici", che sono intesi come sistemi di luoghi sui quali tentare modalità innovative dell'innovativo "progetto urbano" previsto in normativa, e che sono scelti - stante la filosofia generale che pone in priorità il riconoscimento della preesistenza storicoambient ale - in modo da riconoscere e valorizzare come matrici non solo morfolog iche alcuni grandi segni. La cinta muraria e la cintura del ferro, l'asse mord-sud e il parco archeologico dal centro al!' appia antica, il fiume Tevere.

Aggiungendo a t ali definizioni quella di città storica come ampliamento-ricategorizzazione del centro storico e quella di città consolidata, nonché l' identificazione topografico-geografica del le carte della qualità storico-archeologiche anche per la più estesa città della trasformazione, otteniamo una sorta di nuova forma o idea di città. Da un'idea di città fondata su una primaria sintesi figurale l'arco largo dell'asse attrezzato a raccogl iere la ragg iera delle consolari e le nuove porte autostradali, e ad esprimere enfat icamente la nuova, direzionale "corona del la città" ideologicamente decentrata ri spetto ad un unico centro, il centrostorico appena più esteso della città murata - ad una idea di città fondata su una prima ria rinuncia figurale, ad ogni forma che non sia quella delle proprie matrici, storico-paesaggisticonaturali, fe rite e dimidiate dal lo "sviluppo senza progresso" ma pur sem pre pronte a riprendere il comando de lle storie della "lunga durata", e qu ell'altra sostanzialmente amorfa della pluricentra lità. Diciamoci anche che è camb iata l'u rbanistica, facendosi più complicata ed astuta, articolando in modi meno semplicisticamente diretti i rapporti con l'architett ura per il tram ite di molteplici analiticità e strategicità e programmaticità e prefigurabilità, mostrando la propria necess ità mat eriale nella am min istrazione d i sva ri ate po litiche degl i insediament i moderno-contemporaanei, e lasciando di stucco quella cu ltu ra architettonica impa lcata su lla propri a autoreferenzialità o insuperbita da velleita rie ipotesi di dominio sul la forma della città, magari per parti, con t ro la "ideologia dell 'urbanistica moderna". Questo Piano per Roma è un piano dopo-moderno, ma non nel la direzione postmodern del continu ismo o della simulazione storici stico-citazionista, invece nella direzione modernocontemporanea della liberatoria rinuncia alla forma urbis a favo re di una morfo logia del " te rritorio stori co", da anni

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Forum Tevere Polarità naturale e polari tà urbana

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segnalata ad esempio dall'ANCSA. Come coniugare tale consapevolezza laconica con la nostalgia di Ludovico Quaroni e delle sue Barene? Di Bruno Zevi e - perfino! - dell'urbatettura dell'Asse Attrezzato? O, più realisticamente, con qualche voglia ancora di prefigurazione anche spaziale dei territori metropolitani? Diciamo che sarebbe interessante verificare interferenze progettuali o prefigurative tra la matrice tutta socio-antropo-economica e funzionai-infrastrutturale e politico-amministrativa delle nuove centralità e la motivazione fortemente valoriale e qualitativa, diffusiva e trasversale, deg li ambiti strategici . Diciamo che sarebbe interessante arricchire dell'idea di ambiti strategici non solo le parti originarie e fondative della città, il fiume Tevere e non l'Aniene, le Mura aureliane e non i sistemi di grandi segni come gli acquedotti, il parco archeologico centrale e dell'Appia antica e non l'arco delle ville tuscolane, l'asse nord-sud della città tesa tra Parigi e Napol i e non, ma anche le strutture paesaggistiche (artificiale-naturali, discontinue e indefinite, ecc.) delle periferie prese in quanto tal i, non come dis-valori ma come valorizzabili secondo categorie di volta in volta appropriate. Diciamo che un ult eriore sforzo potrebbe facilmente guardare la città non a partire dal primo e solo cent ro va loriale centrif ugamente e radiocentri camente, ma a partire dag li esterni di contesti-testi variegati ma non privi di propri peculia ri caratteri ind ividuanti (i Ca stelli , certo, sono fuori competenza comunale, ma ... Fiumicino certo si è liberato di Roma ma ... ) Diciamo che si potrebbe fi nalmente Saper descrivere la città. Descrizione di Roma in qualcosa come 150 fotografie, con le sue en ne ecolog ie come Reyner Banham descrisse negli anni settanta Los Angeles. Architettura di quattro ecologie partendo dall'assunto iniziale di dover imparare il linguaggio della città prima di interpreta rla e figuriamoci giudicarla (mentre da noi ancora viva e vegeta impone i propri crismi censori una storiografia ideologicamente giudiziaria che parte dalla premessa che costru ire è speculativo e derogare dal codice convenzionale è sbagliato e brutto). Diciamo che forse un passo successivo potrebbe indebolire ulteriormente gli aspetti prescrittivi della pianificazione t erritorial e, moltiplicare il ruolo delle descrizioni, e poi dialetticamente quelli delle politiche e dei progetti "a tempo debito". Quali ruoli potrebbero avere - dialetticamente - dialogica mente ad una urbanistica più descrittivo-interpretativa che prescrit -

tivo-normativa - azioni progettuali, forme del progetto diverse da vari punti di vista, pref igurativi ed esecutivi? Diciamo che l' idea della pluricentricità oggi diffusa nella cultura pianificatoria internazionale potrà giudicarsi dalle scelte successive alternat ive cui si presta ancora una rid istribuzione omogeneo-omologante del le qua lità con il risch io dei centri storici di serie b e del neovernacolo e delle improbabili consolatorie "p iazze ita liane" e della "na rcosi metropo lita na " ad effetto finale entropico e non energetico; viceversa, una scelta inevitabi lmente selettiva e squilibrante e quind i conf littua le di alcune zone a trasformazione incentivata e inevitabilmente specializzat a. Diciamo infine che le assunzioni - giuste in premessa processua le - delle costanti ambient ali, natural i eccetera , con iugate a Roma con il regno nobile e imperiale de La Regina e con il cl ima ambienta listico-bencultura listico virato in modalità mediocrizzanti dentro il perdurante mito della città eterna " morta " .. .. rischia di copri re di un ulteriore mantello preservativo o profi lattico il velo di polvere di una città con la patina, che confonde la qua lità con la im mobilità di pa norami che ancora pe r mo lt i versi sono qu elli d i una città p rimo-novecentesca. La città del la trasformazione, la città dei privati, la città liberista ... non è e non deve essere una concessione inevit abile e malvolentieri di chi continui a pensare che la città ideale sia la città della stabilità , del pubblico o del collettivo, la città pianificata. Deve essere la libera città contempora nea, liberata da figu re di sublilmazione-nobilitazione-sacralizzazione-a bbellimento out of date, e sempre in qualche modo comunque delineate dall'alto di una autorità che oggi non c'è. Liberata nelle sue molte centra lità municipali, liberata nelle capacità di autodeterminazione produttiva oltrechè abitativa, liberata nelle augurabili capacità di fare molteplici figu re d i "paesagg i metropolit ani". Con le grandi certezze del sistema ambientale e dei parchi, del sistema infrastruttura le e soprattutto della cura del fe rro, il piano sembra esprimere tutta la espressività sintetica di Rom a, per promettere la moltiplicazione pluricent rica delle emergenze dal caos metropolitano. · Le verific he di ciò non sono più nel piano, che per dover dire tutto il prevedibile-possibile-normabile si preclude ovviamente di dire poche cose realistiche in tempo rea le circa decisioni-innesch i-priorità-incentivazioni.


Altri centri, varie storie. molti progetti?

Nietzsche, mentre Benjamin avvisa che solo l'attraversamento "Roma metropoli mediterranea contemporanea" è il titolo di una ri cerca che stiamo con ducendo (con (apuano, Cri conia , -élella discontinuità produce vera risign ificazione. Feo, Tappetti ed altri), e che identifica i caratt eri fisico-comNella non-città dopo-moderna ciò si pone certo diversamente portamenta li di alcuni campioni tessutali con l'ipot esi di un inseche nel modern o ma il palinsesto conserva qua lcosa della tabula diamento a bolle e crepe, quella che altri più ambienta listicarasa, la cancellazione spesso imprevedibile. mente denominano città per "isole e reti". All'interno di un piano pluricentrico di permanenza e di riconoscimento delle· Storie della Storia, i Progetti - delle centraSinecismo è la parola con cu i si desig na il fenomeno oggi diremmo sinergico che porta molti villaggi ad associarsi fino a lità, degli ambiti strategici, degli spazi aperti - dovranno lavocostruire l'acropoli e l'agorà e il porto di Atene. ra re alla ricerca di nuovi squ ilibri, per evit are la Calma piatta dei cento centristorici dei cento presepi vel leitari e devital izzanti. Incastellamento è la parola con cui si designa il fenomeno oggi Tutto fuorché la noia (che è sintomo ed in izio del nulla della diremmo disarticolante che po11a una grande capitale decaduta ~- morte). al contrap porsi di Castello Orsini e di Monte Giordano. Come potrebbe definire lo st orico urbano futuro la fenomenologia Progettare i vuoti, progettare per vuoti. attuale, già da tempo in atto con l'epiteto di " metropoli spontanea" Per comprendere, affacciarsi sui bord i di lnsugherat a o di Pineta ed ora presa in carico dalle nuove ipotesi di piano urbanistico? Sacchetti (da dove vedi l' Hilton e la cupola di San Pietro), affacciarsi da Corviale sui due parchi che lo lambiscono, affacciarsi Identificazione di una figu ra magari metaforica della complessità, quest o mi sembra un problema finora lasciato aperto. su e da vil la Pamphilj, affacciarsi dal ponte delle valli . Mura aureLa metropoli imperfetta disciolota-dissoluta prima di riuscire a liane e Parco degli acquedot ti. ragg iungere la soglia critica per la competizione planetaria Progettare gli attraversamenti . Pensare la carta degli itinerari se non per il pellegrinaggio cattolico-archeologico-barocco - si ~ altern ativi degli Stalker di qualch~ anno fa; pensare il reticolo articola e/o si decompone in una m iriade di parti con inadedi corridoi infratrutturali o ecologici o interstiziali che riamguato "eff etto città". maglia le enclave, i vuoti, le tessutalità più sature. Ma se tale f enom eno fosse pi uttosto una consapevole de1 poi, riconnettere: un po' di esempi? Magliana, Trullo e Corviale, costru zione della città storica potrem mo sperare e lavorare Porta portese, Piazza San Giovan ni di Dio e villa Pamphilj, San Lorenzo e Pigneto . affinché serva alla costruzione mai avvenuta di una vera metroProgettare i conflitti, gli squ ili bri vital i. Rid ens ificare i centri poli mediterranea modern o-contemporanea. città, assumere quando serva la congestione e l'XX L di Rem La sovrapposizione di due logiche - quella bene o male zonaleradiocentri-f uga della città storica, consolidata, della t rasforKoo hl aas come valore vitale, cost itui sce un obbiettivo no n mazione (insomma della graduale differenza accettata dal alternativo ma complementare alla dispersione dolce delle reti centro alla campag na città - è interessante ma nel senso di ecologiche ed ai grandi vuot i. La violenza , il brutto, il male della città devono essere nel ulteriori possibili de-costruzioni e ricom posizioni in altre molt e centralità. cont o . Non ritorn iamo ad immagi nare centri molti ma depoI progetti dovranno lavorarci. Il come è il loro compito. Lavorare tenziati, e come alternativa debo le e velleitaria alle centrasui vuoti? Ritessere relazioni7 Irritare la città necrotico-narcolità dislocate e paradossali d ella metropoli dei centri comt ica? Perturbare, pervertire virai mente enclave di disfunzione? merciali dei distretti spettacolari delle enclave specialistiche. Costruire nuovi Miti? Anche trasversalmente, al livello di nuove Corviale si stagliava fantastico "mostro metropolitano", durante emergenze urbane dal-nel caos metropolitano? il convegno, bello e impossibile monumenxppo facilmente noi architetti abbiamo lasciato come capro espiatorio di disfunzioni Infine la dis-continuità come premessa ad og ni vera, vitale delle politiche e delle amministrazioni urbane che hanno remato e non mortifera, co nt inuit à-stabil ità, discontin uità che contro ogni suo possibile successo. ri mane la best ia cattiva di fronte alla q uale la cu ltu ra itaNon si lascia ancora abitare bene, non deve però essere demoliana ancora arretra su lla difensiva, nel la nosta lgia ... di care lito liqu idando un problema e un t ema del la moltepl icità memorie? metropol ita na. Per ag ire bisogna avere la forza di dimenticare, avverte

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Foru m Tevere Polarità naturale e polarità urbana

Deve essere riqualificato per aiutarlo a svolgere meglio un ruolo che già sta bene o male svolgendo: quello di incentivo, di innesco e volano per una trasformazione che non interessa più il bordo di una città definita, ma una pluralità di situazioni contermini, dalla Magliana al Trullo, da Muratella a Ponte Galeria, senza dimentica re i lembi di grandi parchi naturali che lo lambiscono proseguendo un loro disegno di vuoti altrettanto stimolante.

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Se è giusto il sottotitolo di q uel convegno - La sf ida del XXI secolo tra globalizzazione e svi lu ppo locale - nella specificità di Roma città etern a/città sostenibile (un convegno cui st iamo lavorando qui nel DAAC) occorre progettare non solo i riequilibri ma simultaneamente le t ensioni per accedere davvero alla desiderata-demonizzata dimensione metropolitana nella com peti zione planetaria.


Il sistema della mobilità A cura d i Massimo Va lente Ricerca pre li m inare di Va lentina Delf in i

Centro nevralgico della vita cittadina, punto di riferimento, fonte di sostentamento, nodo di scambio, via preferenziale di commercio; un fiume è esso stesso mobilità. Forte elemento di giunzione capace di legare tessuti eterogenei, intesse una fitta trama di connessioni storiche tra città, mare ed entroterra. Le nuove tecnologie hanno contribuito a modificare lo stile di vita, incrementando notevolmente la divisione tra le due realtà: quella naturale e quella artificiale. La situazione attuale: - il sistema della mobilità su ferro. Le due linee metropolitane A e B, che assorbono il maggiore flusso di traffico quotidiano attraverso un tracciato incrociato, integrano la domanda del trasporto con le linee della ferrovia metropolitana FM e con quelle tranviarie su sede vincolata che, sebbene potenziate, non riescono da sole a coprire le necessità della domanda stessa. Assumono un ruolo di collegamento tra le parti di città separate dal fiume ma non assolvono alla riduzione degli spostamenti lungo l'asse Nord Sud del tracciato dei Lungotevere. - il sistema della mobilità su gomma. Presente in maniera capillare, svolge il ruolo di interconnessione con la rete di t rasporto su ferro. La funzionalità del servi zio è fortemente indebolita dall'uso promiscuo quotid iano del tra sporto privato. Il sistema ha due direttrici principali costituite dai Lungotevere (di tipo tangenziale) ed i ponti (di tipo trasversale). Entrambe le direttrici presentano dei forti punti di discontinuità dovuti all'interruzione della trama stradale ed alla mancanza di profondità di penetrazione nel tessuto ed ilizio. I lungotevere assumono spesso forma di vettori privi di relazioni con la maglia stradale circostante come nel tratto lambente la città storica dove la Zona a traffico limitato, la natura del fiume e gli aspetti morfologici permettono uno scorrimento esclusivamente lineare lungo l'asse nord-sud. In questo contesto i ponti costituiscono il più importante sistema di ricu citura, punti

di sutura lungo lo squarcio naturale/artificiale del fi ume. - il sistema ciclopedonale. Presente, seppure in maniera discontinua, non interagisce con gli altri servizi di scambio della città ma rappresenta un episodio isolato. La situazione di progetto: Il periodo della pianificazione dei trasporti di Roma presa in considerazione, va dal dicembre del 1995 data di approvazione da parte del consiglio comunale de ll 'Agenda dei Trasporti; fino alla redazione del PROIMO affidata dalla giunta comunale alla STA s.p.a nel dicembre del 1998. Gli studi portano all'elaborazione di un modello integrato che vive di strette interconnessioni tra i diversi sistemi di trasporto fondamental i in una città i cui tessuti urbani si differenziano in maniera sostanziale man mano che ci si allontani dalla città storica. Il programma prevede la realizzazione di un sistema di penetrazione interno alla città di t ipo radiale mediante linee ferroviarie che si intersecano con un sistema di tangenzi ali su gomma (tangen zial e interna e circonva llazione verde) in potenzia li punti di scambio, intesi non come accessi alle stazioni ma come luoghi del collettivo urbano con tutti i servizi ad essi annessi. Nel breve prevede che la cond izione dei Lungotevere sarà migliorata con l'alleggerimento dei fluss i mediante '1e politiche di limitazione del traffico, la pedonalizzazione, l' incentivazione del sistema su ferro, la cui capillarità garantisce una maggiore copertura capillare di quella su gomma, ed infine la navigabilià. - il sistema della mobiltà su fe rro. Prevede l'alleggerimento del ca rico della linea A, il recupero del l'intero pot enziale della linea B che, con la trasformazione della sua configurazione da "Y" ad "X", permette l'estensione ram ificata generando verso l'esterno testate di scambio. La linea C, in fase di progettazio ne, rappresenta una importantissima risorsa in quanto dovrà poter interagire sia con le altre linee metro ed FM (costituita dai tre passanti Tevere FM 1, est-

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Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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ovest FM2 FM5 dei Laghi FM3 - FM4), sia con i tram adduttori dall'esterno. In particolare il sistema tranviario si differenzia nel tipo esterno a forte adduzione ed alta velocità di scambio, ed interno con una maglia di collegamenti più capillare a scorrimento più lento. - il sistema della mobilità su gomma. Prevede il progressivo allontanamento delle auto nel tratto storico a vantaggio della pedonalità, riservando le aree dei Lungotevere alla realizzazione dei luoghi della sosta con passibilità di intescambio con il mezzo pubblico. La possibilità di dirottare i flussi di traffico parzialmente al di sotto della quota attuale pot rebbe risulta re un'altra alternativa al decongestionamento focale in virtù anche dell'ipotetica assenza nell'area di reperti archeologici. I Lungotevere vengono declassati rispetto agli attuali flussi di traffico ma rimangono un'arteria di scorrimento nordsud della città con tutti i punti di connessione trasversale. - il sistema della navigabilità . Attualmente, presso l'autorità di baci no del Tevere sono in fase di studio due progetti che prevedono la navigabilità, con l'uso di piccole imbarcazioni, attraverso il dragaggio del fiume e la realizzazione di conche di navigazione, a paratie mobili in grado di modifica re l'altezza del letto del fiume, od altrimenti attraverso la navigazione parziale. - il sistema ciclopedonale. Parallelamente con gli aspetti sopra citati si inserisce in modo nuovo rispetto alla realtà odierna coinvolgendo un sistema di discesa e salita che grazie alla navigabilità rende più tangibile il

rapporto con il fiume. Precisa il valore ambientale dei siti qualificati mediante la realizzazione di strutture ricettive per il tempo libero e la sosta, attraverso la progettazione di "camere urbane", ove acqua e muraglioni assumono la valenza di pavimenti e pareti, i ponti significato di porte d'accesso il soffit to è il cielo con gli stralci di paesaggio di città. (M.V.) Estrapolazione degli interventi sulla mobilità: 1. Recupero della continuità pedonale di fruizione naturalistica dal Parco dell'Anieneallo scalo De Pinedo; 2. Connessione pedonale tra piazzale delle Muse e viale della Moschea; 3. Nl.IO\Kl ponte pedonale (ponte della Musica). Nuovo percorso pedonale attrezzato; 4. Passeggiata di Ripetta. Connessione pedonale dall'Ara Pacis a piazza del Popolo; s. Ponte dell'Industria. Realizzazione di una soglia di navigazione per consentire la navigabilità del fiume dalla foce a

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All'interno della programmazione degli ambiti strategici, quello del

concrete prospettive di navigabilità". La linea d'acqua nelle previsioni,

Tevere, sul tratto urbano fino alla foce, "determinerà una nuova integrazione del fiume con la rete del ferro con una

assumerà le funzioni di catalizzatore, non tanto per risolvere il problema della mobilità, quanto per collegare le

serie di possibilità di scambio con le

risorse ai suoi bordi.

PonteMilvio; 6. Progetto Ostiense-Marconi. Nuovo ponte pedonale (ponte della Scienza); 7.ProgettoOstiense-Marconi.Nuovo pontecarrabile; 8. Piazza Meucd. Creazione di percorsi pedonaliecidabili; 9. Via di Valco San Paolo. Riqualificazione dell'accessibilità alla stazione Marconi. Riconfigurazione di via Laurentina, via Ostiense e via Silvio D'Amico; 10. Trasversale Aventino-Porta Portese. Ambito extra comunale: 11. Fossa Traianea. Realizzazione di un nuovo porto commerciale, indotto sia per il territorio comunale che per la città di Roma; 12. Lungofiume. Realizzazione di nuove polarità urbane di forte connessione con il fiume.


li sistema della mobilità

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Come tutte le città fluviali Roma, sviluppandosi intorno al punto 1n cui l'attraversamento risultava più agevole,

carattere in parte in fase di cambiamento, in seguito al concorso internazionale che prevede la

è una città di "primo ponte". Nel contesto attuale i ponti rappresentano "punti di sutura lungo lo squarcio naturale/artificiale del fiume" Con il ruolo fortemente legato alla mobilità i ponti, ad esclusione di quelli storici, non rappresentano luoghi della sosta o dello stare. E' questo un

realizzazione di nuovi ponti pedonali. Dall'analisi risulta evidente un'accumulazione degli attraversamenti all'interno del tratto fluviale della città storica, ed è evidenziata attraverso la loro classificazione, la prevalente funzione

Gli assi tangenziali e di attraversamento consentono lo

intorno al fiume generando nelle loro

di collegamento carrabile.

smaltimento o la catalizzazione dei

intersezioni nodi di possibile scambio.

flussi di autoveicoli che gravitano


Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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L'impegno econom ico e progettuale

potranno fornire ai romani

di questi anni ha fatto sì che Roma si

un'alternativa al mezzo privato.

è collocata allo stesso livello di altre

Per quanto riguarda la viabilità su

capitali europee. Questo è awenuto

gomma si mira al miglioramento e

grazie alla riconversione di tre linee

al potenziamento del GRA e della

ferroviarie in un servizio ferroviario

tangenziale, nonché al

metropolitano (FM) che attraversa la

completamento della Palmiro

città. Il completamento dell'attuale

Togliatti ed alla programmazione di

rete con altre quattro FM e il

un nuovo tracciato della

raddoppio delle linee metropolitane

Circonvallazione interna.

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In seguito alle trasformazioni

interrotta. La Zona a traffico

urban istiche del la città, i due

limitato da un lat o, la morfologia

tratti d i lungotevere diventano

del territorio dall'altro,

segni indelebili nel tessuto

l'interruzione stradale a monte e a

edilizio. Il ruolo che assumono

valle del tra tto urbano, generano

sarà di strade ad alta percorrenza,

punti di discon ti nui tà

ciò non solo diventa motivo di

1. Mat tatoio - 2. Porta Portese - 3.

congestione del tratto centrale

Acq ua Acetosa - In rosso ZTL - In

ma peggiora dove la continuità è

Verde Gianicolo (M.V.)


Il sistema della mobilità

L'architettura lineare dell'alveo fluviale: continuità e discontinuità Comune di Roma - Dip. VI Politiche del territorio - Ufficio Speciale per gli Interventi nel Centro Storico. Ambito di programmazione strategica TEVERE.

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Le inondazioni per secoli sono state

l'awento di Roma capitale nel 1870, si

una minaccia mortale per la città. Esse awenivano per il rigurgito delle fogne

verificò un'inondazione talmente spaventosa che, il re Vittorio Emanuele Il, fece costruire i muraglioni. Essi

che sboccavano nel fiume o per lo straripamento delle acque: la prima piena di cui si ha notizia risale al 214 a.e. Da Augusto a Traiano, da Adriano a Aureliano, furono studiati i modi per tentare di risolvere il problema delle inondazioni. In concomitanza con

vennero messi a dura prova dall'alluvione del 1900, che ne provocò il crollo improwiso di un tratto appena costruito ma, in seguito, durante l'alluvione del 1937, dimostrarono la loro efficacia.


Fattibilità e project financing Carl o De M aria

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Inserire un argomento tecnico, quale la finanza di progetto, all' interno di tematiche propri e di una manifestazione culturale, qual'è il Forum Tevere, può (e deve) contribuire a dare risposte, ovvero indicare quali e quanti altri aspetti, in questo caso di tipo economico-finanziario, sono lì ad influenzare e condizionare l'attuazione o meno dei progetti e delle proposte pensate e studiate. In un'epoca in cui le disponibil ità di bilancio sono limitate e razionate, i progetti, come quelli di supporto all'economia, che producono benefici tangibili per i cittadini, soffrono. Un paese come l'Italia, dove il generale sviluppo della qualità urbana e l'ammodernamento infrastrutturale è stato sempre finanziato con fondi di bi lancio, soffre l'attuale peso di un ingente debito pubblico che, contraendo fortemente la disponibilit à di risorse finanziarie, di fatto ne sta accentuando il declino ed ampliando il gap sulla modernità delle strutture offerte. Nondimeno si fa sempre più pressant e la domanda di nuovi servizi, di nuove strutture, di nuova progettualità in tutti i comparti legati al miglioramento della qualità della vita. Il rinvio di tali progetti ha creato e crea un fabbisogno di investimenti che deve essere colmato. La finanza di progetto, di quei progetti finalizzati a soddisfare sentite esigenze pubbliche, si pone quindi come importante strumento innovativo proprio per supplire alle mancanze suesposte ed avviare un circolo virtuoso di coinvolguimento del capitale privato di rischio per la realizzazione di opere pubbliche, ovvero di pubblica utilità. Del resto, riteniamo, che implementare la presente ricerca con metodologie spiccatamente attuative, significa rag ionare in termini concreti, passare dal la teoria alla prassi, proporre spunti di riflessione e progetti sicu ramente attuabili e cantierabi li, significa affiancare e stimolare la pubbl ica ammin istrazione a dare risposte alle più sentite esigenze della cittad inanza amministrata.

La pubblica amministrazione, in mancanza di adeguate coperture di bilancio, spesso non trova slancio, non ha motivazioni, in sostanza non attiva idee nel settore strategico delle opere pubbliche e della offerta di servizi moderni ed efficienti. E quindi, la serie di iniziative culturali e promozionali inaugurata dall'ACER e dalla Facoltà di Architettura Valle Giulia, intende supplire in tal senso, attivare un ci rcolo virtuoso che partendo dalla preventiva analisi e discussione, anche nelle sedi istituzional i, dei temi dello sviluppo della Città, porti alla elaborazione di proposte ali included, che accanto alla illustrazione e motivazione delle varie proposte progettuali, indichi le modalità, i percorsi, gli adempiment i e le procedure necessarie a garantirne l'attuazione, specie se in mancanza di appositi finanziamenti pubblici. Tramite strumenti tipo project financing è possibile infatti attivare tut ta una serie di procedure finalizzate, in buona sostanza, all'attuazione di determinati progetti ricorrendo, in tutto o in parte, al capitale privato. Individuate e dibattute le tematiche, condivisi i progetti attuativi ed accertatone il consenso, spetta poi al Promotore il compito precipuo di promuovere le condizion i adatte alla attuazione dei progetti; sono gli sponsor, infatti, i soggetti che, per ragion i imprenditoriali e perché no di sussidiariet à, diventano i primi interessati alla rea lizzazione di una idea-progetto e pertanto si fanno carico dei due aspetti fondamentali nello sviluppo di una intera operazione: in primo luogo, sottoponendo l'opera potenzialmente realizzabile ad una attenta ricognizione normativa, tecnica ed economico-finaziaria; in secondo luogo, dando vita a tutti gli strume nti operativi più idonei cui affidare la responsabilità della esecuzione prima e della gestione, poi, dell'iniziativa. Partendo da tali premesse, la ricerca avviata e conclusa insieme alla Facoltà di Architettura Valle Giulia ha analizzato alcuni ambiti citt adini in stretta correlazione al Tevere, individuando alcuni


Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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Progetto Basamento Aventino - Progetto Gianicolo-Orto Botanico

Ufficio per la Città Storica G. Farina Coordinamento D. Fuina e R. Cossu Progettisti C. Gasparrini e M . Manieri Elia con F. Mossa. P. Pineschi e P. Pulcini

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Dal dibattito economico-culturale alla collaborazione istituzionale Gennaro Farina

Al Centro Storico, tutto compreso all' interno delle Mura (1500 ettari), il nuovo Piano Regolatore sostituisce la Città St orica, che riguarda un'area di circa 7000 ettari diffusi presso l'intero ambito urbano, estendendo così l'area storica tutelata a nuovi tessuti e beni edilizi. Uno degli elementi caratterizzanti e strutturanti che fanno parte sia del Centro Storico che della Citt à Storica è il fiume Tevere. Proprio per questo si è definita quell'innovazione disciplinare costituita dall'ambito di programmazione strategica del fiume Tevere, che è uno dei cinque ambiti urban i insieme alle Mura, al Parco Archeologico monumentale, all 'asse Flaminio-Fori-Eur ed alla Cintura Ferroviaria, attraverso i quali si dovrà costruire la politica urbanistica per la Città Storica. Si tratta di grandi segni della forma urbana sui quali il Piano fissa l'attenzione per l'importanza degli interventi che richiedon o e fornisce delle indicazioni di massima, che matureranno di volta in volta con dei progetti completi e app rofonditi chiamati a integrare i valori storici, con le scelte re lative alla mobilità e con le qualità ambientali che saranno parte integrante delle decisioni strategiche sulla città. L'Ufficio Città Storica ha assunto il compito di sviluppare in termini di maggiore dettaglio la scelta di piano che riconosce nel Tevere uno degli elementi strutturanti della città . Il lavoro sul Tevere parte dalla consapevolezza che il fiume, più all'interno delle Mura che fuori, rappresent a in conseguenza dell'intervento dei Muraglioni, e comunque a causa della traversabilità ridotta e/o troppo velocizzata, una vera e propria separazione nella città, e quindi comporta la necessità di mettere a fuoco alcune relazioni in grado di far rinascere un rapporto vivo e vitale: relazioni spaziali, relazioni infrastrutturali, relazioni funzionali e relazioni ecologiche. Il fiume deve riconquistare un ruo lo centrale come oggetto lineare e contemporaneamente deve connet tersi con le due rive, individuando le ben note trasversali di cui in questi giorni stiamo realizzando i progetti di: Basamento Aventino, relativo alla trasversa le Aventino-Porta

Portese, e Gianicolo-Orto Botanico per quella relativa a Gianicolo-Moretta. Per quanto riguarda poi il discorso delle linearità, a seguito del protocollo di intesa del 2002 con l'Autorità di Bacino ed alla costante collaborazione con tale ente, si è in attesa di conclusione degli studi sui rischi idraulici in relazione ad eventi eccezionali di piena, al fine di determinare specifici interventi sulla possibilità di rivisitare progettualmente i muraglioni. Nel mese di giugno si sono aggiunti due fatti nuovi: la conclusione del lavoro della commissione che ha selezionato i progetti del Forum Tevere, e la ri chiesta da parte del Sindaco di mettere insieme in un unico coordinamento tutti i lavori che alcuni dipartimenti competenti stanno redigendo, quindi una carta unitaria con programmi, proced ure, finalità e finanziamenti, legati fra loro da una scala di priorità. La selezione dei lavori del Forum si colloca all 'interno di questa carta unitaria che prevede di attivare alcun i programm i dell'Amministrazione in varie fasi temporali. Tale selezione ha individuato tre proposte. Una prima proposta riguarda il Nuovo Polo Cultura le Scientifico ai Gazometri . La proposta si pone su lla traccia operativa individ uata circa quattro anni fa dal Comune per l'area ltalgas all'Ostiense, attraverso la previsione di localizzare qui la Città della Scienza e la Biblioteca centrale di Roma Tre. Un t ema certo complesso, ma sicuramente di grande interesse collocato in un ambito urbano che, anche in ragione della dismissione di grandi complessi industriali e di servizio, vede un esteso processo di trasformazione e riuso. È stato espresso apprezzamento per la qualità della proposta che risulta conforme agli obiettivi di assetto del piano stralcio del Tevere ed interessante per il riuso delle strutture esist enti. Gli aspetti da approfondire riguardano la proprietà delle aree ed il loro disinqu inamento oltre alla definitiva scelta tempora le, dimensionale e ubicazionale della città del la scienza. Una seconda proposta è relativa al Programma integrato Parco

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Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

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Fluviale Castel Giubileo. L'area di intervento è compresa tra la via Salaria ed il fiume Tevere, a ridosso del GRA che divide l'area in due zone distinte. A nord è previsto un parco naturalistico dell'Agro romano, a sud un parco fluviale attrezzato per lo sport, con un circolo sportivo e attività ricreative (3200 mq) ed una zona per servizi commerciali e biblioteca (14.000 mq). La proposta è stata giudicata meritevole di attenzione. Potrebbe essere utilizzata come traccia per il programma integrato residenziale, a livello sperimentale quindi in rapporto al nuovo Piano regolatore, anche attraverso il confronto con il Municipio. Una terza proposta concerne la Riqua lif icazione Urbana e Ambientale Idrovore alla Magliana . Il progetto insiste su due ambiti territoriali: uno compreso tra la linea ferroviaria FMI e l'Autostrada Roma-Fiumicino e l'altro tra l'autostrada e il fiume. Si prevede la realizzazione di un parco fluviale, di un centro di speriment azione ecologica, di un complesso di edifici residenziali e una forte dotazione di servizi commerciali. La valutazione sostanzialmente positiva della proposta, conforme all'obiettivo del piano stralcio per il Tevere, è stata valutata positivamente in quanto può essere proposta a livello sperimentale attivando il rapporto con il Municipio. Gli aspetti da approfondire riguardano la coerenza con programma di recupero urbano Corviale, la verifica delle volumetrie e la specificazione interventi pubblici da attivare con art. 37 bis. La quarta proposta relativa alla Riqua lificazione della Città Storica-ambito via Giulia è stata valutata suscettibi le di ulteriore approfondimento. La proposta prevede la ristrutturazione di una vasta area urbana all'altezza di via Giu lia, nel tratto tra il Lungotevere e Corso Vittorio, con la realizzazione di un centro di documentazione per il Tevere, spazi commerciali, parcheggi e spazi pubblici all'aperto. Si è rilevato che su questa area è stata espletata senza, per ora, positiva conclusione presso il Dipartimento LL.PP. una procedura di project financing e quindi è opportuno sospendere in questo momento ogn i iniziativa di realizzazione. Considerato peraltro che il tema è quello relativo ad una delle "lacune" del Centro Storico, si può pensare di collocare tale proposta nel dibattito culturale, che può dare adito in un prossimo futuro ad una ulteriore proposta di realizzazione. Tali proposte sono arrivate al l'Ufficio per la Città Storica con l'intenzione di essere realizzate con progetti di finanza; questo aspetto sarà valutato nell 'ulteriore fase di lavoro che sarà impostata dopo l'estate e che vedrà attivata una commissione istruttoria per approfondire gli aspetti di fattibil ità,

commisurandoli con le previsioni ed i programmi d'intervento del Comune ed analizzando anche altre possibili modalità attuative; si evidenzieranno lungo q uesto percorso gli element i con tenuti nelle proposte in grado di individuare contenuti coerenti con le procedure di project financing e quindi suscettibili di tradursi in concrete rea lizzazioni. Ma ciò che credo sia importante sottolineare è la collaborazione fattiva che si è attivata tra Università, ACER e Comune di Roma: un'esperienza stimolante alla quale ciascun soggetto ha partecipato secondo le proprie specificità, offrendo il proprio bagaglio di esperienza e le proprie capacità di proposta. Ne è emerso un metodo di lavoro comune, un confronto serio, "sul le cose", che ha permesso una effettiva valutazione e cernita delle proposte nella prima fase del lavoro, e che guiderà la prosecuzione dell 'attività di approfondimento. Ritenia mo che tale metodo permetterà di individuare tematismi e ambiti di riflessio ne condivisi, e quindi di prosegui re ed arricch ire l'esperienza avviata attraverso la promozione di ulteriori iniziative. Ci piace infine sottolineare che l' esperienza in corso, per la ch iave di approccio maturata, si misura con coerenza e tempestività con uno dei caratte ri fo ndativi del nuovo Piano Regolatore, il quale si propone come un vero e proprio Piano delle opportunità assumendo il compito di stimolare ed indirizzare l'attività degli operatori privati e delle forze cultura li verso opere ed int erventi di interesse pubblico .

Studi per impatto ambientale - Ufficio Città Storica (coordinamento); Gianicolo-Orto Botan ico, progettisti: P. Pulcini , F. Mossa e P. Pineschi


Le proposte selezionate


Istruttoria del Consulto internazionale di idee per il Tevere

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L'Ufficio Città Storica, partendo dalla Carta di Ambito Strategico Tevere, ha approfondit o sia a livello urbanistico che a livello architettonico l'Ambito Strategico Tevere. È per questo che è st at a accolta la rich iesta da parte dell'Università "La Sapienza"- Facoltà di Architettura e dell'ACER di portare, congiuntamente, un contributo di qualità sot to il profilo urbanistico proponendo alla va lutazione ·dell'Amministrazione Com unale i 16 progetti elaborati nell'ambito dell'iniziat iva "Forum Tevere". La Costruttori Romani Riuniti Grandi Opere SpA, attraverso un iter procedura le già sperimentato in precedenti iniziative, si è proposto come elemento decisivo per contribuire alla realizzazione di quei progetti, che attraverso successive verifiche imprend itoriali specialmente nella loro sostenibilit à economico finanziaria, possano essere recepite dalle amministrazioni pubbliche interessate ed inserite nella loro Programmazione delle opere pubbliche come opere da realizzarsi con il contributo di capitali privati, mediante la tecnica del project financing. A tal proposito questo Ufficio si è fatto promotore di organizzare un tavolo di lavoro con tutti gli uffici che di competenza dovra nno esprimere un parere sui progetti presentati per la precisazione delle modalità dei percorsi, degli adempimenti e delle procedure necessarie a garantirne la possibi le attuazione, sottoponendo le opere potenzialmente realizzabili ad una attenta ricognizione normativa, t ecnica ed economico f inanziaria specie se in mancanza di appositi finanziamenti o risorse pubbliche, accorciando in tal modo sovrapposizioni e lunghi iter burocrat ici.

L' Ufficio Città Storica ha q ui ndi proceduto ad una istruttoria interna, per la visione e l'esame dei 16 progetti pervenuti. 16 febbraio 2004 Ufficio Città Storica Incontro con gli uffici di competenza per avviare una valutazione collegiale dei progetti presentati dall'Università Facoltà di Archit ettura e AC ER 2 marzo 2004 Ufficio Città Storica - Incontri specifici Ufficio Città Storica, Xli Dipartimento e Autorità di Bacino 3 marzo 2004 Ufficio Città Storica - Incontri specifici Ufficio Città Storica e Dipartimento X 3 marzo 2004 Ufficio Città St orica Ufficio Città Storica e Sovr111tendenza di Stato 8 ma rzo 2004 Ufficio Città Storica riu nione plenaria con gli uffici di competenza 16 marzo 2004 Ufficio Città Storica Ufficio Città Storica, ACER e Università 17 marzo 2004 Dipartimento VI incontro dell'Ufficio Città Storica con il Piano Rego latore e la IX UO del Dipartimento VI Dopo l'incontro del 17 ma rzo si è giunti ad una prima selezione in esito alla quale n° 6 proposte-progetto non sono risultate idonee; in particolare ogni Ufficio si è dichiarato non favorevole ciascuno per la propria competenza sui 6 progetti. L'istruttoria è prosegu it a prendendo in considerazione per ult eriori approfondimenti le seg uenti proposte: 1) Proposta per un Museo su fiume Tevere 2) Proposta: Nuovo Polo Cultu rale Scientifico ai Gazometri, Ostiense 3) Propost a: Riqualificazione della Città St orica-Ambito di Via Giulia 4) Pont e Po lifunzionale e Riqualificazione Ambientale a Tor di Qui nto 5) Ponte-Piazza Pedonale a Valco

Sintesi proposte presentate ... Omissis ...

7) Nuovo complesso universitario nelle caserme di via Guido Reni al Flaminio

Resoconto de/l'istruttoria

9) Propost a: Programma Integrato Castel Giubileo

6) Proposta: Riqualificazione Urbana e Ambientale, Idrovore alla Maglia na 8) Propost a: Progetto Urbano per la Centralità di Saxa Rubra

3 dicembre 2003 Accademia Belgica - Roma

1O)Parco Archeologico Natura listico di Ficana

Mostra e illustrazione, da parte dei gruppi, delle n. 16 idee progettuali selezionate.

Le schede di sintesi per tali proposte sono raccolte nell'allegato n .1.


Istruttoria del Consulto internazionale di idee per ti Tevere

22 marzo 2004 Ufficio Città St orica

è rilevato che sono stati già presentati su questa area n. 2 progetti finanziari,

Ufficio Città Storica con il X Dipartimento, la Sovrintendenza, Autorit à d i

attualmente in corso di istruttoria presso il Dipartimento Xli. Pertanto fino

Bacino, Assessorato ali' Ambiente

alla conclusione della relat iva istruttoria ogni iniziativa tesa alla realizzazione

29 marzo 2004 Ufficio Città Storica

del presente progetto deve essere sospesa. Considerato, comunque, che il

Ufficio Città Storica con il X Dipartimento e la IX U.O del VI Dipartimento

t ema è quello relativo ad uno dei "buchi" del centro storico, si può pensare

Con gli incontri del 22 e del 29 marzo si è arrivati ad un' ult eriore selezione

di collocare tale proposta in un ambito di un approfondimento culturale.

che ha portato ad individuare n. 6 proposte di progetto su cui condurre ulteriori ap profondimenti: 1) Proposta: Museo sul fiume Tevere

Comune di Roma:

2) Proposta: Nuovo Polo Culturale Scientifico ai Gazometri

Assessorato alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del

3) Proposta: Riqualificazione della Città Storica -Ambito di Via Giulia

Territorio-Roma Capitale

4) Proposta: Riqualificazione Urbana e Ambientale, Idrovore alla Magliana

Assessore On. Roberto Morassut

5) Proposta: Progetto Urbano per la Centralità di Saxa Rubra

Dipartimento VI

6) Proposta: Programma Integrato Castel Giubileo

Direttore dott.ssa Virginia Proverbio

2 aprile 2004 Ufficio Città Storica Ufficio Città St orica con Dipartimento X, Il U.O. e IX U.O. Dipartimento VI, Dipartimento Xli

Ufficio per la Città Storica Direttore arch. Gennaro Farina VI Dipartimento

Tra le

11°

6 proposte ne sono state selezionate altre tre, maggiormente idonee

Istruttoria delle Proposte

rispetto ai programmi dell'Amministrazione e, quindi, meritevoli di ulteriori

Coordinamento arch. Daniela Fuina

approfondimenti procedurali:

Collaborazione arch. Giuseppe Lant ieri, arch. Rosanna Cossu,

1) Proposta: Nuovo Polo Culturale Scientifico ai Gazometri

dott.ssa Giuseppina Lanciano

Apprezzamento per la qualità della proposta che risulta conforme agli obiettivi di assetto del piano stralcio del Tevere. E' interessante il riuso delle strutture esistenti.

Pianificazione e Programmazione Generale

Aspetti da approfondire:

VI Dipartimento

Propriet à delle aree e loro disi nquinamento; ridimensionamento dell'ambito

arch . Carlo Baroglio, arch. Francesco Pecoraro

della proposta. 2) Proposta: Riqualificazione Urbana e Ambientale Id rovore alla M agliana

Ufficio per la Qualità Architettonica

Valutazione sostanzialmente positiva della proposta, conforme all'obiettivo del

VI Dipartimento

piano st ralcio per il Tevere. Può essere proposta a livello speriment ale attiva ndo

arch. Francesco Ghio

il rapporto con il municipio.

Dipartimento X

Aspetti da approfondire:

Segreteria Assessore dott.ssa Teresa di Lernia

Coeren za con programma di recupero urbano Corviale e verifica delle volu-

Dipartimento X

metrie; specif icazione interventi pub blici da attivare con art.37 bis.

arch. Tiziana Cianfa

3) Proposta : Programma Integrato Castel Giubi leo La proposta è stata giudicata meritevole di attenzione. Potrebbe essere utilizzata

Dipartimento Xli

come traccia per il programma integrato residenziale, a livello sperimentale quindi

dott. Lucidi, arch . M . Viola

rispetto al nuovo piano regolatore, anche attraverso il confronto con il municipio. Aspetti da approfondire:

Soprintendenza Beni Architettonici per il Paesaggio di Roma

Adeguamento delle arginature per la messa in sicurezza dell'a rea; verifica pesi

arch. A. De Falco

insediativi e destinazioni; specificazione interventi pubblici da attivare con art.37 bis.

Aut orità di Bacino Tevere

* Per la proposta "Riqualificazione della Città Storica - Ambito Via Giulia" si

ing. Carlo Ferranti, arch. Paola Malvati

25


Riqualificazione della città storica ambito via Giulia Responsabili scientifici della ricerca: Achi lle M. Ippol ito, Paolo De Pascal i, Tiziana Ferrante, Giancarlo Palmerio Coordinam ento: Massimo Va lente Gruppo di lavoro: Sabrina Fabbri, Il aria Pecoraro, A lessa ndro Ponteduro

38

La proposta di riqu alificazione urbana è ambiziosa ma allo stesso tempo profondamente rispettoso dell 'area in cu i insist e. Totalmente privo di emergenze volumetriche gioca esclusivamente su passaggi da quote crescenti o decrescenti, che generano piazze e percorsi, spazi del nuovo collettivo urbano che attraverso la compresenza dei ricettori commerciali, garantiscono un nuovo indotto restituendo il giusto valore ad una porzione di città che rischia di dimenticarsi la sua im portanza. La proposta è stata studiata in diversi lotti funzionali atti a garantire la sua fattibil ità anche escludendo la rea lizzazione di parti di esso: 1° lotto funzionale: intervento integrale 2° lotto funzionale: intervento che esclude la realizzaz ione del livello seminterrato 3° lotto funziona le: intervento che esclude l'utilizzo dell'area del Liceo Virg ilio 4° lotto funziona le: intervento che esclude la rea lizzazione dell'area antistante la chiesa di San Filippo Neri .

Inquadramento area d' intervento

Sviluppi nel corso della storia

Percorsi storici e di progetto


Riqualificazione della città storica ambito via Giulia

) lnteNento integrale

2) if'i\ef\•tmlo che esc:JvOe l\t re:alllz;;Jz1one dsl IÌ'1elo scminterrAIO

3) in\Cf\'enlo c:he escJude l\Jt~iuo dçfl'arca del Virgilio

J) intervento c.he esclude la reahzzaz10ne dell'area anbstante la chiesa di S. Filippo Nen

------ ------1

COLLEG.6.MENTI VERTICALI

(PREESISTENZA)

1 -- -C RTE- - -1- ---PARCHEGGI- - - -

1--SALA CONVEGNI--

FOYER-INFO·EXPO TEMP.

- - - - - - - - - CENTRO OOC. TEVERE- - - - - - -- -

PARCHEGGI

39


Forum Tevere Polarità naturale e polarità urbana

40

Analisi del PRG

La proposta nasce e si sviluppa intorno all'esigenza di realizzare un luogo del collettivo urbano, attrattore di aggregazione sociale, mediante la realizzazione di tre piazze. La prima , che insiste lungo vicolo della Moretta, accoglie un mercato tematico polifunzionale che manterrà la destinazione d'uso attuale. La seconda, digradante verso il Tevere, che insiste lungo l'area antistante la ch iesa San Filippo Neri tende a restituire un rapporto diretto con il fiume. Il tratto inclinato, lungo l'asse della antica via Padella, conduce al Tevere ed all'area commerciale che disegna i percorsi all'i nterno del parcheggio La terza piazza, che insiste lungo l'area uti lizzata attualmente come parcheggio del Liceo Virgilio, tende a restituire un rapporto con la riva opposta del Tevere. Attraverso un percorso inclinato lo sguardo è indirizzato verso il Gianicolo bypassando visivamente il traffico veicolare del lungotevere generando un inedito punto di vista sul suo controcampo ed assumendo anche la funzione di copertura del primo livello del centro documentazione sul fiume Tevere. Attraverso un sistema di rampe si arriva al primo livello interrato dove al centro documentazione sul fiume Tevere si affiancano aree destinate ai parcheggi di servizio. Formalmente la proposta restituisce, attraverso un'interpretazione contemporanea, la lettura del vecch io sistema del tessuto edilizio, intervenendo sui percorsi storici per riappropriarsi di quelle visuali ormai dimenticate, che vengono assunte non come visioni nostalgiche, ma nuove e dinamiche, più rappresentati ve di una città che cambia. [M.V.]

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Pianta quota ingresso

Pianta quota via Giulia


Finito di stampare nel mese di lugli o 2004 da Palombi & Partner



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