ALL'INTERNO >> Tutti schedati Parrucchiere e barbieri danno i vostri capelli alla scientifica >> Nuovo fotoromanzo «Lignano a mano armata»
Mataran - Supplemento a Il Friuli n. 18 - Pubblicità inferiore al 45% D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1 comma 2, DCB Udine - Copia omaggio
MENSILE DI COMPORTAMENTI NOCIVI E RIPETITIVI
Numero 4 - Maggio 2015 Danneggia gravemente te e chi ti sta intorno
II
MATARAN réclame
| M ATA R A N | N U M E R O 4
M ATA R A N
|
NUMERO 4
|
iII
SFORTUNATO AL GIOCO, PAGANTE in AMORE
SESSO DROGA &LISCIO
ETNOLOGIA
Trasgressioni senza confini: dai bordelli in Austria ai casinò in Slovenia, i friulani si godono gli eccessi nel giardino del vicino, che ha l’erba sempre più verde (e meno cara)
incisione di Tonus
SCORCI DI STORIA
La Napoleonica
Il vizio d’oggi è stare su internet? Un luogo comune. Ci sono zone dove non si prende neppure il 3G. Quindi bisogna inventarsi qualcosa. Ma chi si accontenta più di battere spade e denari e vincere un - seppur sempre gradito - maiale vivo al torneo di briscola? I friulani covano dentro il sacro fuoco del proibito, ma non possono darlo a vedere. L'immagine dell’operoso lavoradôr non può andare a braccetto con quella dello sporcacjon, ne va della nostra autonomia. Alcuni pionieri del vizio e del proibito si sono fatti avanti negli anni: chi fabbricava grappe clandestine mescolando vinaccia e benzina nel capannone dei trattori e chi coltivava cannabis sulle montagne carniche o in riva al Tagliamento, ma sono tutti finiti tra le lunghe braccia della legge, dietro la denuncia di perbenisti, spesso i loro stessi clienti, che al pranzo in famiglia della domenica deprecano queste condotte.
Vivendo ai confini dell’Impero però, con un’ora di autostrada, si può porre rimedio: questo significa Europa, venirsi incontro! In Austria i bordelli costruiti direttamente fuori dai caselli accolgono giovanotti vergini e consumati satiri ammogliati ai tempi della prima repubblica. In Slovenia l’erba del vicino è sempre più buona, costa meno e si trovano anche le pasticche di MDMA scontate più che a Lignano a fine stagione. E ammettiamolo: le magiche atmosfere del casinò di Nova Gorica danno più sicurezza delle nostre unte slot nel tabacchino sotto casa, poi le programmano diversamente, lì si va a vincere per forza. Infine, una volta rientrati nella terra natia, trionfanti, con un herpes o con gli straordinari in fumo o andati in fumo, ti rendi conto che le sagre, coi suoi gnocchi incollati al sugo d’anatra, con Renè e la sua orchestra sul palco, sembrano qualcosa di molto più lisergico e potente di ogni altra evasione.
IV
RACCONTI IN TASCA
| M ATA R A N | N U M E R O 4
LA VECCHIA IN QUESTIONE di Rud Inacio, illustrazione di Davide Pighin
MOTIVI 10 ROULETTE PER CUI LA
RUSSA È MEGLIO DELLE
SLOT MACHINES di Tiziano Trevisan
È più economica.
Si può fare in compagnia.
L’esito è lo stesso ma ci si impiega meno tempo.
Non è stata condannata da Papa Francesco.
Si vince 5 volte su 6.
Danneggia solo te, e nel lungo periodo i familiari ringraziano.
Il gestore non può sapere quando l’algoritmo gli farà vincere i soldi che tu hai speso.
Non puoi perdere più di una volta.
Non devi assecondare i mugugni di uno che perde.
Se perdi il gestore si prende comunque i tuoi soldi, ma almeno gli tocca pulire.
La vecchia in questione ridiventa giovane e bella quando le si accende il vizio tra le mani. La pelle torna elastica e la rete ferroviaria fatta da migliaia di rughe, che come binari le percorrono il corpo, scompare all’istante. Come neve al sole, verrebbe da dire per farsi intendere ma non è proprio così. Le carni si rassodano, il culo lievita come una pagnotta, il seno si comporta di conseguenza e dimentica di quando, poco prima, se ne stava steso, appiccicato alla panza gonfia, macchiata e coperta da grinze. Le tette delle vecchie hanno la memoria corta. Non ricordano nemmeno quando da giovani diventavano una trap-
pola, un cappio pronto a stringersi vivano in un domani senza poverintorno allo sfortunato pene che tà tra le palle. Per avere tutti quei soldi è andata perfino a fare l’elestrisciava fino a loro. La dentiera sembra fatta da denti mosina alla stazione dei treni ed veri, più belli i denti falsi dei denti ha portato a persone sconosciute veri, una mezzaluna di denti falsi e misteriose degli strani pacchi avvolti in carta marrone ma belli, una ruota di per conto di gente che pavone pronta a girare È l'ultima solo lei sa. in un sorriso. Sul palmo moneta Bacia la moneta come della mano c’è rimasto rimasta, un solo soldino rotondo figlia di una fosse il tricolore, tutto come un occhio pronto montagna dipende da quell’ultima moneta: il suo futuro, a chiudersi in un insert di sacrifici per il bene il futuro di Erica e Tomcoin. dei nipoti. maso. La alza in cielo È l’ultima moneta rimaa farla brillare, in alto sta, figlia di una montagna di sacrifici che la vecchia ha come una particola, come il corpo fatto per il bene dei propri nipoti: di Cristo, come un piccolo bersaperché vuole lasciarli in un futuro glio, come l’occhio di dio, come il fatto di quattrini, perché vuole che sole visto da lontano, come la luna
Sì, bon.
vista dalla strada, come una roba tanto importante. La infila nella macchinetta spingendola col dito più lungo e schiaccia un bottone. Non vince un cazzo. Soldi persi, soldi buttati alla malora, l’intera pensione a remengo, risparmi persi per sempre. La ragnatela di rughe gli cade di nuovo in faccia e ritorna vecchia. Entra in casa, spacca il vetro di una porta finestra, butta per terra una sedia, svuota i cassetti e li rovescia in terra e ai carabinieri dice che due rumeni, uno basso e uno alto, le sono entrati in casa e le hanno rubato i risparmi di una vita. Il vescovo condanna, i cittadini si esasperano.
L’altra mattina il pensionato Italo Covacich, il pensionato ha intessuto laboriose trattative abitante a Trieste in via Commerciale, si è con alcune donnine del posto, finché non è svegliato sovversivo. Dopo non essersi fatto riuscito ad appartarsi in una stanzetta affaccronache giuliane di Tamas la barba, infatti, ha ignorato le richieste delciante su Piazza Maresciallo Tito. Sul più bello, la moglie Ida e ha lasciato in terra vicino alla purtroppo, al pensionato è apparso lo spettro porta le scovazze da portar fuori; poi è uscito di casa senza cardigan di suo zio Pierìn, originario di Pisino, il quale lo ha ammonito contro ed è salito in autobus, dove non ha timbrato il biglietto (ma, un po’ le insidie del comunismo, causando però la morte per crepacuore del impaurito, è sceso dopo due fermate e ha proseguito a piedi). In seguito Covacich e il prematuro ingrigimento della signorina. Il pensionato e la Covacich si è diretto a Capodistria, a bordo di una fiammante Fiat 950 Fiat 950, in quanto vittime della ferocia slavo-comunista, sono stati tusottratta con l’inganno all’amico Furio Merk; nella cittadina slovena mulati con tutti gli onori e ricorrono ora nei cori della curva dell’Unione.
M ATA R A N
|
NUMERO 4
V
| GIOCO DI MANO, GIOCO DI VILLACCO
illustrazione di Sam Torpedo
MATARAN PER IL SOCIALE
x1
x3g
x1
x1
1
2
3
VI
E ALLORA LE FICHES?
| M ATA R A N | N U M E R O 4
PEARL HARBOR CARTOLINA A LUCI ROSSE DA NOVA GORICA
Dal nostro inviato Uolli
A pochi passi dai nostri confini orientali sorgono diversi luoghi di perdizione, mete dei friulani che cercano emozioni forti ai tavoli verdi e non solo. In una di queste mecche della fortuna, una volta al mese si tengono le “XXNight”: spettacoli con pornostar inseriti tranquillamente tra le serate blande e ordinarie del cartellone artistico del locale. Guarda caso, le serate si svolgono sempre con rigore matematico nei mercoledì in cui cascano decisive partite di calcio. «Amore, dove vai?» «Esco a vedere la partita» E invece via, a Nova Gorica. Entrati nel casinò, gli avventori più esperti scendono diretti alla discoteca sotterranea, una specie di sottomarino con tanto di oblò luminosi con le bollicine. All’interno del sommergibile, un campionario umano incredibile: la ciurma è di soli spettatori italiani, alcuni già schierati in prima linea sui divanetti anni ‘80, impazienti di toccare con mano i loro sogni proibiti. Gli inesperti e i novellini invece si attardano all’ingresso, distratti dai sorrisi delle ragazze che offrono generosamente birre a 1,50 euro con dei bigliettini rosa attaccati sopra che celano alcuni premi da giocare alle slot.
AI MIEI TIMPS NO VEVIN DUCJ CHEI TRAMAIS, SI FASEVE DUT CUN LA VERDURE Lo spettacolo inizia puntualissimo alle 22.30, quando le prime pornostar entrano in scena per scaldare la sala: dopo soli dieci secondi si intuisce che lo spettacolo sarà tutt’altro che blando. Alle 23 fa il suo ingresso la guest star, il piatto forte, e comprendi che quelle “XX” prima di “Night” non sono state messe lì a caso. Lo spettacolo è piuttosto spinto e le ragazze dimostrano talento e professionalità invidiabile.
L’atmosfera si fa via via sempre più ovattata, la musica dello show martella forte, è ipnotica, tanto da far perdere la cognizione su ora, giorno, mese e anno. In mezzo al pubblico fanno capolino alcune signore italiane che, nel pellegrinaggio da una slot e all’altra, si fermano a commentare quello che passa davanti ai loro occhi; giuro di averle sentite dire «Ai miei timps no vevin ducj chei tramais lì, si faseve dut cun la verdure». Le ragazze intrattengono con maestria il caloroso pubblico, lo coinvolgono in giochini erotici e alcuni fortunati diventano protagonisti dello show, uscendone però umiliati. Per terra diverse paia di mutandine, che sembrano abbandonate lì da mesi, ma invece è passata solo mezz’ora. Trenta minuti in cui si è visto entrare e uscire di tutto da queste artiste, persino una riproduzione in scala della perla che sovrasta l’edificio. Quando le luci si spengono, tutti se ne vanno: chi felice, chi soddisfatto, chi umiliato. Ma non proprio tutti. Qualcuno resta lì e aspetta la star per il momento autografi, e qui la tenerezza dei friulani è quasi poetica e commovente. Si sente un «Complimenti, sei bravissima», sussurrato con voce flebile e un sorriso ancora ignaro del risultato di Napoli - Udinese.
MATARAN RÉCLAME
AZZARDI
di Giovanni Gubane • Expo: grande successo
di visite dei padiglioni da parte degli otorini. • Nella Milano da bere
non è stato difficile trovare delle spugne.
• Il Carpi è in Serie A.
• Il nuovo singolo
La Gazzetta dello Sport ha già pronto il titolo per la prima partita deludente della squadra: “Carpaccio”.
di Nina Zilli celebra l’autoerotismo. Sarà disponibile solo in versione digitale.
• Rapina una banca,
scappa in motorino ma finisce contro al palo. Muoiono in due. • Irrompe la polizia,
spacciatore di eroina se la squaglia e muore di overdose.
• Gentiloni agli esteri: fino all’altro giorno si picchiavano.
Benzinaio spara alla pompa fai da te e dichiara: «Mi stava rubando il lavoro».
•
Ritirata la compilation infedele “All Jazz Era”.
•
M ATA R A N
|
NUMERO 4
VII
| IL PAESE DEI BALORDI
7 +1
OROSCOPO DEL VIZIO visioni di Alberto Fabio, disegni di Ruz
Tratto da “Cronache terrestri” di Igor D’Urso (2091/2179), tutt’oggi materia di studio nelle migliori Università del IV° Satellite Artificiale dell’ex pianeta Terra Testo trafugato (dal futuro) da David Benvenuto
Un evento tragico che nessuno ricorda fu il grande espatrio di italiani obesi avvenuto nel novembre 2015. Era successo che l’Italia aveva organizzato Expo, un’enorme sagra per ricchi dove veniva destinato tutto il cibo buono e nutriente della nazione, perfino quello senza glutine. Molte regioni italiche si videro private per mesi di cibo genuino. Gli italiani, già immersi nella crisi, non potevano pagare ogni giorno l’entrata all’Expo, così tutti quelli che rimasero fuori iniziarono a mangiare merda del McDonald (non i panini, proprio quella presa dal sado dei fastfood), bere piscio spacciato come birra e a importare di nascosto lattuga e uova dall’Ucraina. Nel giro di alcune settimane tantissimi italiani diventarono obesi, tanto da modificare i dati sulla densità di abitanti per km². In Italia non c’era più spazio, se nasceva un bambino finiva dritto ad ostruire le vie respiratorie del ginecologo che asfissiava, la gente moriva, i
bracconieri austriaci venivano in Friuli di notte a cacciare la selvaggina, intere famiglie di Tarvisio finirono nei forni degli autogrill tedeschi. Ormai erano tutti così grassi che non c’era più un metro libero. Un grassissimo Matteo Salvini, presidente del consiglio succeduto in novembre al fallimentare governo Renzi, dichiarò lo stato d’emergenza e promulgò nuove leggi, tra cui la cosiddetta Emigrazione di Massa Tutti gli Imposta. Tutti gli italiani obeitaliani si furono schedati e obesi classificati a seconfurono da del loro tasso di schedati reddito ISEE; da qui a seconda vennero selezionati i del loro più poveri e i laurereddito ati in Scienze della Comunicazione, ritenuti non meritori di risiedere nei patrii confini e costretti a trasmigrare nella piccola Lampedusa. Gli abitanti dell’isola dovettero subire le angherie dei ciccioni che per sopravvivere rubavano preziosi centimetri di spazio ai residenti autoctoni. In poco tempo il governo Salvini predispose apposite caravelle costruite con gli scarti Fincantieri, imbarcò queste mandrie di esseri umani e li espatriò in Libia. Molti barconi, appesantiti da quintalate eccessive, furono inghiottiti dal mare e centinaia di obesi italiani annegarono:
questi continui naufragi contribuirono a innalzare il livello delle acque mondiali di ben 8 cm, peggiorando notevolmente le condizioni ambientali che già gravavano sul pianeta Terra. I barconi più solidi di immigrati giunsero presso le sponde libiche, ma vennero presto bombardati con dei droni dell’Unione Europea, che curiosamente aveva deliberato una proposta di legge proposta tramite FaceboI barconi ok proprio dall’Italia, più solidi in cui si chiedeva la distruzione delle imcon gli immigrati barcazioni di basso lignaggio ancorate giunsero sulle coste africane. presso le Ad oggi non esistosponde no fonti certe che ci libiche permettano di comprendere il motivo di questa proposta giuridica da parte dell’Italia. Qualche storico l’ha definita semplice sprovvedutezza. La mia supposizione è ben diversa: gli italiani, da sempre distintosi come uno dei popoli più ingegnosi e arguti del mondo, preso atto della becera e tetra situazione in cui l’umanità gravava da decenni, decretarono la necessità di una totale pulizia che riguardasse l’intera umanità. Diedero il via, in prima persona, a quella che oggi viene definita la Grande estinzione volontaria di massa: la morte del popolo italiano.
SUPERBIA dal 2 al 3 aprile
Sapete già tutto. Cazzo leggete? AVARIZIA dal 6 marzo a ieri
Avete risparmiato e vi meritate una vacanza. Godetevi 10 minuti in giardino. LUSSURIA sempre
Siete infaticabili ma è ora di risolvere il vostro complesso edipico. INVIDIA dal 9 novembre al 1 dicembre
Vi piacerebbe saperlo come tutti gli altri, eh? GOLA dal 25 dicembre al 6 gennaio
La vostra non è proprio fame, è voglia di gravare sul sistema sanitario. IRA dal primo V-Day all’ora legale
Sfogatevi meglio, fatevi un giro all’Expo questo week-end. ACCIDIA dall’ora legale in poi
Se ci state leggendo o non siete accidiosi, o vi hanno tirato Mataran aperto in faccia.
di Simone Paoloni
BLASFEMIA dal poi al cane
Oh, Dio porco avete rotto Porca Madonna con sta storia. Dateci un taglio, Diocane!
MATARAN “Mataran” n. 4 Anno I - Maggio 2015 Direttore de “Il Friuli” Giovanni Bertoli
Da una visione di David Benvenuto Tagliata male da Marco Tonus
Spacciata da Alessio Rizzo Sam Torpedo Giovanni Di Qual
Rud Inacio Davide Pighin Tomas Uolli Marcuzzi Tommaso Giancarli
Giovanni Gubane Alberto Fabio Ruzin Ruz Alessandro De Ioannon
Ciaci El Kinder Maurizio Boscarol Tiziano Trevisan Simone Paoloni
I collaboratori sorpresi a fumare nei bagni redazionali sono stati tutti multati.
Mataran è un presidio medico riconosciuto dagli enti regionali preposti:
cumo!'
struche mi plâs su muselibri www.facebook.com/mataranfvg
VENERDÌ 5 GIUGNO 2015 NELLE EDICOLE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA IL NUMERO 5 DI
MATARAN