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A PAGINA
Va detto che sono stati nominati molto di recente, a maggio, e una volta nominati, prima di tuffarsi a capofitto nel lavoro sulle opere, c’è da trovare il personale dedicato, organizzare la sede, compilare una sere di necessità burocratiche per essere effettivamente operativi: un processo propedeutico all’avvio del lavoro che è in corso e nella speranza di Bonenti dovrebbe concludersi entro l’estate per iniziare poi concretamente a prendere in mano i progetti per la circonvallazione della Rendena. «Ciascuna unità operativa ha quattro collaboratori - spiega infatti il commissario - che vengono assunti tramite agenzia interinale e c’è tempo fino al 12 giugno per le candidature, poi ci sono da valutare i curriculum e fare le assunzioni. Mi auguro che saremo operativi a fine luglio». Nel frattempo il contatore del tempo per portare a termine l’opera è già partito, e sono tempi stretti considerata la mole di lavoro necessaria: 4,5 anni per avviare il cantiere. La circonvallazione di Pinzolo prevede 3.000 metri complessivi, di cui 1.945 saranno in galleria. L’importo previsto per il primo lotto funzionale, quello che è oggetto dell’incarico del commissario, è di 80 milioni e 200mila euro, quindi è una parte di quella che a suo tempo, quando si iniziò a parlare di variante di Pinzolo, era prevista. Il tracciato originale parte infatti da località Gal e arriva fino alla ss239 a monte dell’abitato di Carisolo: l’unità funzionale numero 1, di cui si dovrà occupare Bonenti, è la parte principale di questo tracciato che parte dal depuratore di Pinzolo e arriva a completamento fino alla ss239 oltre l’abitato di Carisolo. Quello che rimane, e sarà oggetto di nuovi appalti nei prossimi anni, è la prima parte della variante, ovvero il tratto che va dalla località Gal fino al depuratore di Pinzolo, e si farà un collegamento provvisorio se nel frattempo non verrà sbloccata anche questa prima parte. «Appena saremo operativi - spiega Bonenti – come prima cosa dovremo aggiornare allo stato attuale le progettazioni rispetto alle normative vigenti, perché il progetto definitivo risale al 2013. Poi il progetto aggiornato dovrà passare tutte le procedure autorizzative, e questa è la parte più delicata. La gara successiva sarà, visto l’importo, europeaı». Le vicissitudini della variante di Pinzolo sono state parecchie e di anni per quest’opera se ne sono persi tantissimo, ora i commissari sono chiamati a lavorare a tempo pieno sulle opere a loro assegnate per recuperare il più possibile: l’incarico del commissario è di 54 mesi, significa che entro la fine del 2025 la strada deve essere aperta al pubblico. «Il programma a cui sto pensando - spiega l’ingegnere Bonenti - è, sempre fatti salvi eventi straordinari del calibro di pandemia o tempesta Vaia, di arrivare alle procedure di appalto per la fine del 2022 e iniziare i lavori a inizio 2023: quindi ci saranno concretamente tre anni di tempo per il cantiere, che servono tutti». «I commissari - conclude Massimo Bonenti - lavoreranno all’insegna della massima trasparenza: verrà creato un portale dedicato alle singole opere dove i commissari faranno degli aggiornamenti regolari sui lavoro che sono chiamati a seguire, a disposizione di tutta la popolazione».
Massimo Bonenti è stato nominato dalla Provincia Un commissario speciale per la circonvallazione di Pinzolo
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di Denise Rocca
Quattro commissari per quattro grandi opere trentine, sono quelli nominati dalla giunta provinciale per prendere in mano alcuni progetto strategici e portarli al cantiere di realizzazione in tempi se non brevi - “breve”, quando is para di lavori pubblici è praticamente impossibile – almeno ragionevolmente ottimizzati. La variante di Pinzolo è uno di questi lavori e ad occuparsene con i poteri speciali dei commissari sarà l’ingegnere Massimo Bonenti: 66 anni, laureato a Bologna nel 1981, per diversi anni prima dipendente e poi responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pinzolo, fino al 2007, e poi al Comune di Comano terme dal 2010 al 2019 quando è arrivata la pensione. Oggi abita a Vigo Rendena, e la valle con le sue esigenze e necessità la conosce benissimo. «I commissari non hanno la bacchetta pagina - mette le mani avanti Bonenti, quando gli chiediamo aggiornamenti sull’opera - ma hanno alcuni poteri speciali che dovrebbero permetterci di portare avanti il lavoro razionalizzando i tempi».
Continua dalla Prima
I sondaggi, sia chiaro, sono virtuali, e molte volte si rilevano fasulli soprattutto se di parte, ma sono sufficienti per creare timori, delusioni ed apprensioni da non sottovalutare. Se poi la Giorgia Meloni, giustamente gasata, dichiari che si sta preparando a governare l’Italia, forte dei sondaggi che la danno in crescita strepitosa, apriti o cielo! Ultimamente è davvero difficile capire la situazione politica del momento ed ancor più quella del futuro. Nel contempo Sergio Mattarella ha aperto la partita per la sua successione: “Sono vecchio, fra otto mesi tornerò a riposare...” ha detto ai ragazzi di una scuola romana. Ed allora si accendono i motori, un po’ tutti i partiti cercano la strategia migliore per cogliere le occasioni propizie che si possono presentare. Non è facile capirci qualcosa. Ma ci provo. Con le dichiarazioni del Presidente Mattarella vengono spiazzati e dovranno rivedere i loro piani coloro che pensavano di rieleggere l’attuale Capo dello Stato in modo da poter arrivare alla fine della legislatura che scade nel 2023 mantenendo Mario Draghi quale Presidente del Consiglio per portare a termine il piano di sostegno europeo da oltre 200miliardi, che solo lui saprebbe gestire al meglio. Era questo il piano, presumibilmente, del Pd e dei Cinque Stelle che avrebbe consentito loro di rimettersi in forze e magari provare a trovare una coalizione di centro-sinistra capace di proporsi al governo del paese. Il piano di Salvini è del tutto opposto. Il capo della Lega vorrebbe spedire Draghi al Quirinale quale Presidente al posto di Mattarella, per poi andare alle elezioni anticipandole di un anno. Questo comporterebbe alcuni importanti vantaggi per Salvini: primo, impedire al Pd e ai M5S di riprendersi dal pantano in cui si sono cacciati; secondo, bloccare per tempo il possibile sorpasso che Giorgia Meloni sta tentando con successo per presentarsi alle elezioni al primo posto fra i partiti italiani. Ecco perché Salvini ha fretta: a febbraio potrebbe essere ancora lui a primeggiare e a candidarsi come Presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, ovvio, penserebbe invece a permettere a Draghi di completare gli altri due anni fino al termine della legislatura per indebolire ulteriormente Salvini e sorpassarlo. Ma che dopo le prossime elezioni l’Italia vada in mano al centro destra sembra non dubitarne nessuno. L’unico dubbio rimane sul come agirà FI che potrebbe essere l’ago della bilancia per il nuovo governo: FI seguirà i due o si ritaglierà uno spazio più centrista? Tutto dipenderà dalla salute di Berlusconi, difficilmente il Berlusca accetterebbe di andare al governo con anti-europeisti, anti-euro, anti-atlantici, e con tutta una serie di alleati europei tipo Orban in Ungheria, Kaczinski in Polonia, Le Pen in Francia, Trump, Putin e compagnia bella. E allora? Come andrà a finire? Non è facile vedere oltre la nebbia... forse c’è chi dice che bisognerebbe allungare di una anno il mandato di Mattarella, cioè fino alla scadenza naturale della legislatura, permettendo al premier di rimanere al proprio posto, magari giustificando la proroga con l’asso delle riforme da mettere in cassaforte – con l’uomo giusto al posto giusto – nei tempi stabiliti. Ragioni quindi di emergenza nazionale che potrebbero essere accettate per poi lanciare Mario Draghi come Presidente della Repubblica nel 2023, sperando che per allora le cose fra i partiti siano più chiare e più affidabili. Insomma, una sorta di “semestre bianco” per evitare che il tanto atteso e salvifico Recovery Fund venga vanificato con gravissimo danno per la ripresa dell’Italia intera. A quanto pare la politica è difficile che si conceda qualche pausa corroboante. Anzi. La madre di tutte le battaglie è appena agli inizi.
L’EDITORIALE - di Adelino Amistadi
Sondaggi sorprendenti
Mondo pazzo…
Ricevuto il pagamento con carta di credito, il seme viene spedito al medico di fiducia o alla clinica dove verrà compiuta la fecondazione artificiale, e, voilà, il figlio che desiderate è garantito. L’Archimede non sta più nella pelle, sbava come nei momenti di grande emotività. Il figlio desiderato lo si costruisce clic dopo clic, sullo schermo del computer lo si costruisce come più si desidera e la cosa è fatta, c’è solo da recepire la condiscendenza della madre, ed aspettare la fine della gravidanza. Beh...non si devono attendere miracoli, è difficile garantire che un figlio di un imprenditore sarà poi un imprenditore e non un veterinario, o altro, vent’anni dopo, ma tutto il resto è garantito, compreso il peso, da adulto, l’altezza, con la pelle che si abbronza e non si brucia facilmente, che ha il 44 di scarpe, che ama gli animali, e che il suo cuore batterà 52 volte al minuto...con poco euro in più si potrà avere la sua probabile foto. Chiaro che bisogna fidarsi: il “soddisfatti o rimborsati” qui non esiste. Il conto complessivo non è male: 300 euro per un set del seme (con donatore anonimo), e 300 euro per la spedizione in “contenitore a nitrogeno secco”. Attualmente i donatori sono più di 500, si va da quelli che garantiscono la pelle scura, “razza africana o portoricana”, razza bianca del nord, o mediterranea, non ci sono problemi. L’Archimede ne è convinto, il Corriere non racconta balle. A ben pensarci non ne sono molto convinti gli amici del bar della Maroca. Sarà anche vero, ma qui si scombina il mondo, l’Abele preferisce la vecchia maniera, con la sua Teresa non ha difficoltà a procreare, anzi, gli da grande soddisfazione, ha già due figli belli e pasciuti, non avranno le scarpe numero 44, né sono alti un metro e novanta, ma sono belli e pimpanti, figli dell’amore. Ancor più drastico è il giudizio dell’Osvaldo Caccola, ma come?... e l’uomo che parte ha in tutto questo commercio, fa il cornuto, il cornuto consenziente, non è una gran bella cosa. E l’Orsolina parla a nome delle madri, ormai ridotte a macchinette che producono figli di chissà chi per intestarseli come figli della propria famiglia. L’Orsolina capisce che per le donne non sempre è facile avere figli fatti all’antica, nel proprio letto, quando il suo Giuseppe che l’accompagnò nella vita per alcuni anni fino al suo licenziamento, ogni volta che tentavano l’approccio amoroso, puzzava di vino da far orrore e per fortuna che mai rimase incinta, ma fare all’amore in una clinica con una fialetta di seme, gli sembra una pagliacciata. Magari in clinica si potrebbe trovare un bel medicuzzo, giovane e baldo, che potrebbe sostituirsi felicemente al set di fialette di seme, ma non sempre si ha la fortuna di incontrare il medico voglioso e generoso pronto a gettare nel cestino la fialetta e a farne le veci. Il sindaco Filippo non è per niente d’accordo, lui i suoi figli li vuole suoi e solo suoi, con il suo seme, il suo amore per la sua donna, che se anche è spesso una rompi balle, è sempre sua moglie. L’Evaristo è perplesso, la sua donna è schizzinosa, non sempre l’accetta ad occhi chiusi, ha un sacco di problemi, magari la fialetta potrebbe piacerle e così risolverebbe il suo problema, potrà avere i figli che desidera, e dato che si può scegliere, vorrebbe un figlio come Tarzan, alto un paio di metri, gagliardo, robusto come un torello, che lo aiuti a fare il boscaiolo come lo è stato lui, suo padre e il padre di suo padre. Ma la sua donna accetterà? E’ una donna di chiesa e respingerà di certo l’occasione. El Bepo ci sta pensando, così è come andare al super mercato e comprare quel che si vuole, non male, lui quasi quasi, gli piacerebbe ordinare un figlio. Lo vorrebbe tutto particolare. Lo vorrebbe femmina. Bella, bellissima, come la Brigitte Bardot ed intelligente come la maestra Tamanini, potrebbe diventare un’attrice, e magari girare il mondo con lei, a Hollywood, in America, a Roma a Cinecittà, in televisione, ne è quasi convinto, il problema è come ordinare il seme, lui di computer non se ne intende, se ci provasse finirebbe per ordinare il seme di qualche animale, e chissà che esito si avrebbe, ci dovrà pensare per bene prima di tentare l’avventura. L’Archimede insiste. E’ una cosa che ormai si farà largo nel mondo, d’altronde facilita un sacco di cose: permette di superare la riottosità di certe donne, ti permette di avere una figliolanza perfetta evitando figli sbandati e progettando già nell’utero la loro brillante carriera. Orma ‘l’Archimede è vecchio, è fuori dal giro, ma se ne avesse ancora la possibilità, vorrebbe ordinare un figlio destinato a diventare medico, cosi gli starebbe vicino e lo aiuterebbe a superare le sue magagne dovute all’età, sarebbe comodo. Ma è la Maroca a chiudere il tutto con il consueto buonsenso: “Che il mondo sia sempre più strampalato lo si è capito da tempo, ma qui siamo alla pazzia. E a rimetterci sareste soprattutto voi uomini, qualche migliaio di donatori sarebbero sufficienti per ingravidare tutte le donne d’Europa, e allora voi che fine farete, va bene cornuti, che in gran parte già lo siete, ma poi, sentireste i figli della provetta come vostri figli? Li sapreste amare come se fossero vostri? Sareste pronti a sacrificarvi per loro? Ho l’impressione che con le prime difficoltà mandereste figli e mogli a quel paese e buona notte. Il buon Dio ha voluto creare maschi e femmine, non per sport, ma per creare la famiglia che è fatta d’amore e comprensione reciproca. Ai tempi della creazione neanche sapeva che esistessero le fiale... già la famiglia è messa in discussione dai tanti sapientoni della televisione, se poi ci mettiamo anche le fiale di mezzo, va a finire che nostro Signore prenderà seri provvedimenti, basterebbe un bel diluvio universale, per ricominciare tutto daccapo e riscoprire con serietà la nostra vita, la famiglia e l’amore che da sempre unisce uomini e donne… e che Dio mi ascolti! … Adesso ve ne offro un fiasco e non parliamone più, se il mondo è pazzo non è necessario che lo siamo anche noi”. Più o meno un po’ tutti i suoi clienti hanno apprezzato il suo buon senso e la sua difesa della famiglia. Il Saltaro, commosso, racconterà tutto nelle Alte Sfere e raccomanderà la Maroca perché venga ricompensata per le belle parole che hanno chiuso i ragionamenti stravaganti portati sul tavolo dall’Archimede. Santa? Magari Santa no… apprezza troppo la buona grappa, ma promuoverla a suo tempo, enologa del Paradiso potrebbe essere una buona idea. Ci proverà...