Smart City: Materials, Technology and People

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Smart City: Materials, Technology and People Mostra ideata e organizzata da Material ConnexionÂŽ Italia, presso Superstudio PiĂš, via Tortona 27 Milano, dal 16 Aprile al 12 Maggio 2018


Patronag e

Curated by Giulio Ceppi



INDICE DEI CONTENUTI

1. Introduzione

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Colophon Dai materiali alla cittĂ di Rodrigo Rodriquez ed Emilio Genovesi Per una via latina alla Smart City di Giulio Ceppi Megatrends City levels Meuble Plus by Yona Friedman: un progetto sostenibile per la Smart City

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2. Cluster e aziende partecipanti

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Advanced Building + Infrastructures Connected City + Net Citizenship Smart Living + Inclusion Sustainable + Circular City Integrated Mobility + Accessibility Food Policies + Urban Agriculture

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3. Eventi e panel

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4. Exhibitors e Media Partner

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1. Introduzione Colophon Dai materiali alla cittĂ di Rodrigo Rodriquez ed Emilio Genovesi Per una via latina alla Smart City di Giulio Ceppi Megatrends City levels Meuble Plus by Yona Friedman: un progetto sostenibile per la Smart City

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Idea di Rodrigo Rodriquez, Emilio Genovesi con Michelangelo Vallicelli Curatela e progetto allestimento Giulio Ceppi Direzione esecutiva Emilio Genovesi con Federica Pastonesi, Giovanna Sicignano e Federica Agati Coordinamento aziende partner Giovanna Sicignano Progetto esecutivo Federica Pastonesi con Natalia Brancaleon, Daniela Scalia e Federica Citterio Progetto grafico Alessandro Boscarino Direzione lavori Federica Pastonesi Comunicazione e media partner Spoongroup Srl e Federica Agati Ufficio stampa Spoongroup Srl Fotografia Elena Galimberti Contributi testuali Laura Tardella

Installazione Meuble Plus di Yona Friedman per CONAI e Consorzi per il riciclo degli imballaggi di Acciaio, Alluminio, Carta, Legno, Plastica e Vetro Curata da Maurizio Bortolotti con Daniela Amandolese Si ringraziano Alvise De Sanctis, Emanuele Bompan, Marco Bevolo Master students Touch Fair Architecture & Exhibit Space, UniversitĂ IUAV di Venezia / a.a. 2017-18

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Dai materiali alla città Material ConneXion® nasce come cerniera proattiva collegante fabbricanti di materiali innovativi ed ecosostenibili, progettisti, architetti e designer: offrendo quindi un servizio all’innovazione delle piccole e medie imprese. Conseguenza di questa attività è stata tra l’altro la creazione del progetto Materials Village che da 5 anni permette, durante la Design Week, alle aziende produttrici di materiali di mettere in mostra le proprie novità di prodotto. Le competenze maturate e l’evoluzione del contesto in cui ci muoviamo ci hanno indotto ad ampliare l’orizzonte della nostra missione, ed a contribuire alla diffusione dell’attenzione alla sostenibilità ambientale, con particolare riferimento all’Economia Circolare, all’uso delle nuove fonti di energia e al ruolo delle aziende del mondo IT. Lo scorso anno, con la mostra “New Materials for a Smart City” ci siamo accostati all’importante tema del futuro delle città prendendo le mosse dalla base delle nostre competenze; quest’anno con il nuovo progetto “Smart City: Materials, Technology and People” lo affrontiamo e lo decliniamo con varie iniziative, tra loro collegate dall’intento di fornirne una visione ampia e articolata, grazie ad esperti dei diversi settori della città intelligente, digitale ed inclusiva. Tutto questo con la preziosa collaborazione dell’architetto Giulio Ceppi che ha avuto la curatela della mostra. Abbiamo anche l’ambizione, con la mostra ed il panel di dibattiti che avranno luogo nel corso della Design Week, di trasferire per la prima volta il messaggio al numeroso pubblico che ci visiterà presso Superstudio dal 16 Aprile al 12 Maggio, cui, oltre alla mostra, offriremo la quinta edizione di Materials Village, ed una serie di eventi organizzati in collaborazione con Istituzioni pubbliche, scuole, centri di ricerca. Pensiamo di poter andare fieri del nostro contributo alla Design Week. Rodrigo Rodriquez Presidente Material ConneXion Italia Emilio Genovesi CEO Material ConneXion Italia

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Disegno di Giulio Ceppi 6


Per una via latina alla Smart City

ovvero l’era degli smart citizens e della City by all Con questa mostra voluta da Material ConneXion® Italia in occasione della Design Week 2018, è nostro intento declinare in forma diversa ed innovativa quanto ancora viene chiamato come Smart City, sapendo che tale espressione è di provenienza americana e sempre connotata da una sorta di tecno-pragmatismo di matrice anglosassone. Senza voler criticare a priori tale approccio, crediamo però valga la pena di provare ad esplorare una strada forse complementare, che nasce dalla specificità del modo italico di “fare progetto” e in particolare dalla cultura del design, più che, paradossalmente, dalle discipline dell’architettura e dell’urbanistica. Infatti il design italiano ha compiuto negli ultimi 50 anni un’importante crescita dimensionale e valoriale, che l’ha portato dalla semplice scala degli oggetti ad una visione sistemica e relazionale, tesa a includere la dimensione sociale e territoriale. Forse questo approccio rappresenta una sorta di nuovo compendio per una via latina al concetto di Smart City, partendo proprio dall’importanza delle caratteristiche morfologiche e urbanistiche, delle specificità territoriali e climatiche, delle culture abitative e degli “stili di vita” che nel nostro Paese, che ci piaccia o meno, sono ancora differenze forti e vive, e che inevitabilmente marcano una sorta di Glocalismo a scala nazionale.

Il cambio antropometrico del design italiano: dal cucchiaio alla città Già dal primo dopoguerra italiano, quindi dagli anni 50 e con il boom a seguire, la celeberrima espressione di Ernesto Nathan Rogers “dal cucchiaio alla città”, interpretava perfettamente come il progetto fosse sempre più un metodo che in quanto tale consentisse di affrontare indifferentemente diverse scale e temi. La cultura del design avanzava a scale complementari, esprimendo in Italia singole personalità alquanto distinte e approcci differenti e contraddittori, per sensibilità e gusto. Spesso gli incroci interdisciplinari tra la scala dell’oggetto, dell’architettura, della grafica, dell’arte sono in Italia particolarmente evidenti e connotanti, soprattutto guardando ai maestri del design italiano: come intendere altrimenti figure eroiche come Ettore Sottsass, Marco Albini, Marco Zanuso o Vico Magistretti... incomprensibili senza valutarne l’interdisciplinarietà e la contaminazione di generi e scale. Una conferma di tale approccio fortemente trasversale viene dalla grande orchestrazione progettuale messa in scena in Italia da un’azienda come Olivetti proprio a partire dagli anni 50, in cui l’attenzione comunicativa e visiva, la dimensione del prodotto nella logica sistemica, la concezione architettonica degli spazi, fino alla visione territoriale (il celeberrimo Piano Regolatore della Valle d’Aosta del 1937 fatto con BBPR, Bottoni, Figini e Pollini e coordinato dallo stesso Adriano Olivetti) concorrono, in uno scenario fortemente interdisciplinare, a dimostrare la grande capacità organizzativa della cultura progettuale. Con gli anni ‘70 e l’arrivo del Radical design attraverso il ben noto lavoro di gruppi come UFO, Archizoom, Superstudio si assiste a un altro interessante scarto dimensionale e concettuale: la cultura del design, dell’oggetto metafisico e pop, entra esplicitamente alla scala dell’architettura, anzi dell’urbanistica e della definizione del paesaggio artificiale. Il design affronta in maniera decisa l’utopia territoriale, il tema del paesaggio artificiale, espandendosi alla grande scala, anche se con non poca ironia. Gli anni ‘80 e ’90 vedono altri elementi di crescita ed espansione nella complessità fenomenologica del design, laddove il Design primario indaga il campo del soggettivo e del non visibile, contestando attraverso i suoi manifesti teorici (Trini Castelli, Petrillo) il primato puro-visibilista della forma geometrica. Odori, sensazioni tattili, colori, profumi…dimensioni 7


difficili da descrivere e tracciare in forma chiara e competente da parte del design richiedono nuove grammatiche progettuali, nuovi strumenti di osservazione e analisi della realtà Nei primi anni 2000 si aggiunge la capacità del design di voler espressamente estendersi nel tempo e di anticipare il futuro: con Vision of the future (1996), progetto di Visioning voluto e coordinato da Stefano Marzano in Philips Design, dove per la prima volta un’azienda affronta sistematicamente e trasversalmente il tema di uno scenario complesso a venire. Parallelamente l’approccio sistemico, capace di integrare tecnologia, consumo, comportamenti e mercati dentro un’unica visione spaziale ed urbana, dove l’azienda stessa viene intesa come capace di generare un living organism, diventa la premessa di nuove discipline progettuali e relativi prodotti formativi, come dimostrano Master quali Design strategico (Politecnico di Milano, 1998-Manzini) e Business Design (Domus Academy, 2005- Ceppi). Di fatto è la dimensione del tempo, non solo della dilatazione spaziale e sistemica che entra in gioco, coniugando design e previsione temporale, generando una progettualità che non si basa più sull’idea di un intervento puntuale, bensì fluido ed esteso, sempre più orizzontale ed aperto alle dinamiche turbolente dei consumi e dei mercati. Inevitabilmente anche l’emergenza della questione ambientale e del Green design implicano la visualizzazione di variabili prima non-note e l’introduzione di scale diverse da quella puramente oggettuale: la questione planetaria e globale comporta infatti non solo una diversa coscienza, ma un’attenzione verso ecosistemi di cui noi siamo parte inevitabile, ma di cui avevamo perso cognizione e coscienza. Il concetto di tracciabilità (Petrini) decreta una visione circolare e non lineare delle cose, declinando la green economy come Blue Economy (Pauli): diventano considerabili e visibili dimensioni prima non percepite, estendendo la percezione del prodotto al suo intero ciclo di vita, e connettendo ecologia, biologia, chimica da un lato, quanto trasporti e logistica, edilizia e impatto energtico, urbanistica e consumo del suolo dall’altro. Le dimensioni “del prima e del dopo” si aggiungono al “durante”, dove energia, consumi, materie prime…sono ulteriori livelli di visualizzazione e controllo oramai necessari alla definizione di un “buon design”. Con il Service Design il prodotto si decentralizza sempre più e si integra alla componente del servizio e della relazione, attraverso nuove culture d’uso sostenibili e alternative, come lo sharing, car pooling, peer to peer, pratiche virtuose della sostenibilità che richiedono condivisione di valori e inclusione di nuove misure: la carbon footprint diventa indice di valore e giudizio assoluto e il design rivitalizza la dimensione urbana, partendo dal basso, dalla scala dell’oggetto inteso come parte di Experience Design.

Lo scenario emergente della Smart City: la città dei cittadini intelligenti Forse ora siamo giunti all’inizio di una potente inversione di rotta: dopo aver esternalizzato tutto l’esternalizzabile, come il nostro pensiero in un computer portatile, il sistema di relazioni sociali dentro la rete, stiamo per trasferire tecnologicamente le relazioni dentro una città. Siamo al punto (parallelo e sincronico) di inversione. Lo scenario dell’Internet of Things (IoT) propone un mondo fatto di miliardi di sensori, una Smart City connessa da reti di reti, in cui sistemi di cose e persone dialogano tra di loro, creando una cintura protesica infinita con la quale dovremo imparare letteralmente a navigare per sopravvivere in un universo di atomi e bit fusi insieme (de Kerchove). Lo scenario dell’ubiquitous computing sul quale ragionava già Wired dagli anni 90, sostenendo quanto dovessimo terminare di usare quelle scatole che chiamiamo ancora computer, e auspicarci una realtà fatta di intelligenza diffusa e distribuita, di oggetti intelligenti: metaforicamente, per dirla con Stefano Marzano, i moderni butlers, ovvero maggiordomi capaci di servici in maniera silente ed educata. Suggestione implicita di una città che tuttavia è intelligente solo se abitata da cittadini consapevoli e partecipi, intelligenti appunto. 8


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La natura ridomesticizzata: la città-mondo come antidoto La scala di cui dobbiamo cogliere l’inversione non è solo simbolicamente il nostro corpo, ma anche il nostro stesso ambiente, in toto: assistiamo ad esempio ad una campagna, espulsa e contrapposta al contesto artificiale urbano negli ultimi due secoli, che torna invece vittoriosamente in città: la vegetecture propone una diversa concezione del verde in città, fortemente integrato e destinato a modificare gli stili di vita. Non si tratta di fare vino su una terrazza a Manhattan, come qualche annoiato miliardario può fare, ma di definire nuovi modelli produttivi e comportamentali. Partendo da Emilio Ambasz e passando per Peter Brooks e Andrea Branzi, fino al guru dell’agricoltura verticale Dickson Despommier o ai boschi verticali di Stefano Boeri, durata e cura, produzione e consumo, soggetti viventi e cicli vitali, biodiversità, sono i concetti che stanno cambiando il disegno delle megalopoli future. Orti didattici e terapeutici, giardini sensoriali, giardini notturni per malati di Alzheimer (healing gardens) sono solo alcuni dei terreni di sperimentazione dell’Evidence based design, che vuole essere un approccio capace di generare benefici economici e psicologici agli abitanti delle città. Marc Augè ci ha ben spiegato la dicotomia tra la città/mondo, reale e locale e il mondo/ città, virtuale e fluido. Quest’ultimo è l’equivalente del mondo come paesaggio spettacolare (Deborde), come illusione di un unico grande pianeta connesso, visto dal finestrino di una capsula spaziale orbitante: ubiquità e istantaneità dominano la nostra cultura, garantendo una diluizione senza frontiere, un’espansione senza luoghi, trasformandoci tutti in turisti globalizzati. Queste città decentrate, generate da interni grazie ai quali il globale vince sul locale, da esterni standardizzati, devono essere nuovamente colonizzate, ma partendo dal basso, dalla cultura dei servizi e del design, dove architettura ed urbanistica dimostrano di aver miseramente fallito. Oggi Car2Go vale più di un PGT, un orto sensoriale fa più educazione di un corso in laboratorio, un Festival della crescita motiva più persone di un’assemblea sindacale. La città è la città del design e anche le singole architetture, che ci piaccia o meno, sono troppo spesso solo grandi oggetti da archistar, celebrate come caffettiere o vasi messi su uno sproporzionato scaffale a scala urbana. Approccio ben diverso, se non opposto, da quello del Design for all, che cerca invece di includere e di comprendere le specifiche diversità, di progettare democraticamente per comprendere e accogliere le differenze di ordine sensoriale, cognitivo e culturale, fisico e cinetico. Alla fine siamo tutti “figli delle stelle”, non solo le archistar per l’appunto.

Affrontare l’infinitamente grande: la città che impara Stando infatti a quanto dice Giovanni Bignami (direttore dell’Agenzia aerospaziale italiana), siamo davvero “figli delle stelle”, come recitava la nota canzonetta: infatti il satellite Integral ci ha dimostrato che il ferro nasce e si compone in cielo da un’esplosione di energia di raggi gamma (che solo il ferro può emettere…), così come il carbonio. Sono i due mattoni alla base della vita e quel colore rosso nel nostro sangue dovrebbe ricordarcelo. La fusione termonucleare, che avviene tutti i giorni nel sole, ci insegna infatti che siamo fatti degli stessi elementi, dal carbonio dei nostri tessuti al calcio delle nostre ossa, prodotti anch’essi dalle stelle. Come dire che l’infinitamente grande ci appartiene e non dobbiamo poi, alla fine, sentirlo tanto lontano: semmai dovremmo conoscerlo, intimamente, mi verrebbe da dire, quasi per paradosso. Non si tratta allora di prevedere la vita su Marte (seppur qualcuno creda che la smartness sia viverci in un immediato futuro…), ma di ragionare su visioni intriganti quali il Grande Disegno, proposta da un astrofisico di particolare talento narrativo e teorico quale Stephen Hawking: tra lo stato iniziale di un sistema e le nostre successive misurazioni, tali proprietà evolvono in un certo modo, che i fisici chiamano la “storia del sistema”, come la definisce 10


un autore quale Richard Feynman. Queste “storie” dimostrano implicitamente che non esiste di fatto alcun concetto di realtà che sia indipendente dalle descrizioni o dalle teorie. Insomma, per dirlo in termini vicini al design, lo storytelling è fondamentale anche nella scienza e impossessarsene è necessario oggi tanto quanto nel design, soprattutto quando si opera a scale urbane.

Capire il valore delle connessioni: la città che traccia Negli ultimi venti anni abbiamo assimilato da SlowFood parlandoci di tracciabilità e filiera, che questi sono i principi importanti per valutare qualsiasi prodotto agroalimentare. Tracciare significa connettere l’hic et nunc, ciò che troviamo nel nostro piatto, con qualcosa di più grande e complesso, con il territorio che l’ha generato, con specie animali e vegetali, con le lavorazioni e i trattamenti che l’hanno caratterizzato e definito. In qualche modo è creare una sorta di “cosmologia del prodotto”, definirne l’universo materiale di relazioni e connessioni, e quindi decretarne il valore e la qualità percepita. Questa presa di coscienza delle relazioni che collegano materia e uomo, universi naturali e artificiali, non è poi diversa per fascino e complessità da quanto ci racconta il satellite Integral. D’altronde, come sostiene lo storico Niall Ferguson, la rete è poi un dejavu se la confrontiamo con quanto accaduto nel XVI secolo con l’impatto della carta stampata, che è stata in qualche modo la prima era social, pur con modalità e tempi diversi dai nostri. Quindi capire le connessioni, connettere il locale con il globale, la parte con il tutto, la città con il cittadino, è una sfida da sempre fondamentale per l’uomo, e se oggi religioni e mitologie non ci sembrano più sufficienti, il design ha un ruolo importante in questo processo di giustificazione del senso e del valore delle cose. Come ci ricorda anche Marc Augè, resta vivo ancora oggi il diritto di Dio ad intromettersi nella vita degli umani: una sorta di diritto di ingerenza. Un diritto che anche la cultura del design deve riservarsi, seppur con maggior modestia: saper provocare, sempre con il dovuto rispetto e la necessaria intelligenza.

Progettare dal basso: la città delle comunità creative La società dei prosumers, auspicata da futurologi e meta-economisti come Jeremy Rifkin o Chris Anderson, prevede milioni di persone in condizione di produrre e condividere energia, materializzando oggetti realizzati con tecnologie 3D: qualcuno parla di terza rivoluzione industriale dove il business non sarà solo B2B o B2C, ma come viene già definito H2H (Human to human). Si tratta di abbattere i costi di produzione, con benefici per tutti, creando reti sociali inedite e in continua trasmigrazione. Oltre cinquecento anni fa, Piero della Francesca affermava che in una tela è più importante la relazione tra due cipressi che il disegno di un singolo cipresso: il design deve oggi capire quanto la relazione ed il coinvolgimento siano una chiave progettuale potentissima, una sorta di visione buddhista di un mondo fatto di infiniti ed invisibili rapporti, che se debitamente attivati possono trasformare la nostra percezione di quanto definiamo, ingenuamente, reale. Tuttavia l’utopia dell’educazione per tutti e dell’ubiquità della conoscenza, conseguenza del googolare su Internet, non può essere intesa come forma di democrazia o peggio ancora di partecipazione. Internet resta un mezzo, non un fine: un’illusione di libertà, non la garanzia di essere liberi. Ezio Manzini nel suo pamphlet Design when everybody design ci fa ben capire come inevitabilmente cambierà il ruolo del progettista nel futuro, sempre più mediatore sociale e politico, sempre meno soggetto egoriferito al mero servizio dell’industria o dei media. 11


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E se la Smart City fosse come un licheno? L’urgenza della City by all Per chiudere questi ragionamenti e trovare finalmente la promessa via latina alla Smart City, ci può venire in aiuto una metafora. La metafora parte dalle recenti scoperte sui licheni relativamente alla loro natura ibrida: infatti i licheni, che vantano 500 milioni di anni di vita sul pianeta (noi arriviamo a 180 scarsi… ), sono da una parte un organismo che ne garantisce la funzione strutturale, dall’altra un ecosistema, che ne definisce invece la funzione fotosintetica ed energetica. Di fatto i licheni sono l’incrocio tra funghi ed alghe, ovvero quanto che tecnicamente viene definita in scienza una simbiosi. Possiamo definire i licheni, per circa un totale di 14mila specie, come organismi simbiotici di cellule. Concettualmente i licheni sono definibili come una proprietà emergente (Goward), come una soglia capace di decretare l’origine della vita, ma in cui non è l’individuo a fare la differenza, ma la rete. Ecco cosa ci interessa che sia una Smart City alla fine, oltre le definizioni tecniche che ne possono dare il City Protocol, l’ISO 37120 o la Smart City Wheel di Boyd Cohen: un sistema di relazioni che produce valore, in cui il tutto sia più della somma delle singole parti, per dirla in modo gestaltico, dove la tecnologia è strumento di simbiosi e di empatia (Rifkin). Se in passato il governo della città avveniva in differita, con strumenti urbanistici predittivi e normativi, nella città simbiotica la negoziazione avviene in tempo reale, le leggi si modificano secondo le trasformazioni stesse in atto, i cittadini condividono quanto sta per accadere, coscientemente. Attitudine già inclusa nella definizione emergente di Resilient City, dove si accentua nominalmente la capacità della città di assorbire eventi traumatici, siano essi di natura sociale piuttosto che climatica. Al concetto di “intelligente” (smart) forse va forse allora preferito, appunto nella nostra declinazione latina, quello di “cosciente” (aware), ovvero di intelligenza in quanto capace di comprendere il valore della diversità, di essere sempre pronta alla replica, di avere consapevolezza dei processi e delle trasformazioni in corso. Una città di tutti è una città per tutti (una City for all, potremmo definirla), nei pieni principi dell’inclusione e della resilienza. Anni fa al Politecnico di Milano insieme a cari amici d’eccezione (l’artista Paolo Icaro, il life coacher Massimo Fioruzzi, il giornalista Virginio Briatore, l’enogastronomo Giacomo Mojoli) parlammo, forse profeticamente, di Awareness Design, laddove ci interessava esplorare e capire cosa sarebbe successo se alla consueta attenzione posta dal progettista/designer sull’oggetto veniva associata un’attenzione continuata sul soggetto stesso. Cosa sarebbe accaduto se fossero gli oggetti, gli edifici, a parlarci e a comunicare con noi, come avviene appunto nello scenario prossimo dell’Internet delle cose? Dove finisce allora la distinzione tra soggetto e oggetto, tra realtà e narrazione? Forse in un futuro a breve ci servirà imparare a progettare oggetti sempre più intesi come “quasi-soggetti” e a riconoscere un mondo in cui tra soggetto ed oggetto le distinzioni si fanno sempre più fluide e sottili, dove le città sono anche intese come brand e marche, contesti relazionali e territoriali, frame interattivi che producono valore riconosciuto. Impossibile quindi, In Italia, non pensare ad esempio che a lato di qualsiasi idea di Smart City non vi sia una Smart Land, distribuita e interconnessa, che porti con sé un’idea di crescita e consapevolezza del territorio, come luogo primo dal quale ripartire e sul quale provare a inventare e innestare nuove e diffuse forme di governo, imprenditoria, socialità, collaborazione fra soggetti, reti. Nell’ottica di una sempre più stretta integrazione fra città e campagna per lo sviluppo, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e l’identità dei singoli. Credo proprio siano queste le basi latine e italiche della Smart City, o meglio della City by all, una città di individui distinti e diversi ma capaci di occuparsi ed avere consapevolezza 13


del tutto e dell’insieme, di andare oltre sè stessi, come già i licheni, silenziosamente, da milioni di anni, ci insegnano sia possibile fare. Giulio Ceppi Architetto e Curatore della Mostra

Bibliografia minima di riferimento - Marc Augè “The future”, Verso, 2014 - Piero Bassetti, “Svegliamoci, italici”, Marsilio, 2016 - Giulio Ceppi “Design Storytelling” Fausto Lupetti Design, Milano, 2012 - Giulio Ceppi “Awareness Design, Fausto Lupetti Design, Milano, 2011 - Roberto Cingolani “Il mondo è piccolo come un’arancia”, Il saggiatore, Milano, 2014 - Derrick de Kerchove, “Brainframes”, Basrkerville, 1993 - Guy Debord “La società dello spettacolo”, Stampa Alternativa, 1970 - Trevor Goward, “Ways of enlichment”, www.waysofenlichment.com - Stephen Hawking “Il Grande disegno”, Feltrinelli, Milano, 2011 - David Le Breton “Il sapore del mondo” Raffaello Cortina editore, 2007 - Andre Leroi-Gourhan “Il gesto e la parola, Einaudi, Torino, 1982 - Ezio Manzini “Design when everybody design”, MIT Press, Boston 2016 - Stefano Marzano “Vision of the future”, B+K editors, 1995 - Gunter Pauli “Blue economy”, Edizioni Ambiente, 2010 - Carlo Petrini “Buono, pulito e giusto”, Editore Slow Food, 2016 - Jeremy Rifkin “La civiltà dell’empatia”, Mondadori, Milano, 2010 - Clino Trini Castelli, Antonio Petrillo “Il lingotto primario”, Arcadia, Milano,1985 14


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I 5 megatrends 1. Il pianeta sotto stress Affrontare la finitezza delle risorse globali e proporre nuovi approcci per preservare l’ecosistema

2. Condivisione e co-creazione Crowd funding e sharing economy; la rivoluzione dei “makers” e della stampa 3D; il networking e la condivisione delle conoscenze: il ruolo dell’IT

3. Il bisogno di sicurezza Dare risposte alle sfide crescenti sulla sicurerzza degli individui e della società generate dalla globalizzazione: proteggere sia i dati sia le persone

4. Nutrizione e nuova agricoltura Sviluppare tecniche in grado di rispondere alla necessità di sfamare l’intera popolazione globale; riprogettare la relazione tra città e campagna

5. Megalopolis “Silver” e nuovo welfare Gestire il progressivo aumento dell’età media mondiale e i cambiamenti demografici; impostare linee guida per un welfare sostenibile

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1. Il pianeta sotto stress WATER

FOOTPRINT

Il water footprint (impronta idrica) è un indicatore del consumo di acqua dolce che misura l’uso diretto e indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. Può, dunque, quantificare l’impronta idrica di un prodotto o di un processo, come la crescita del riso, la realizzazione di un paio di jeans, il carburante utilizzato… Il contenuto di acqua virtuale dei prodotti aumenta quando sono necessarie risorse aggiuntive per la loro produzione, come la trasformazione, il confezionamento e il trasporto, risorse e processi che incidono nella produzione e che si riflettono nell’impronta idrica dei singoli prodotti. Il water footprint permette, inoltre, la valutazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica del consumo di acqua e l’individuazione delle strategia di riduzione della stessa.

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Il mondo in emissioni di carbonio

Perdita di foreste tra il 2000 e il 2016


2. Condivisione e co-creazione internet map

Il termine Commons-based peer production (CBPP), traducibile in italiano con “produzione paritaria o sociale oppure orizzontale”, è stato coniato dal professore Yochai Benkler della Scuola di legge di Harvard. Il termine descrive un nuovo modello economico di produzione nel quale l’energia creativa di un grande numero di persone è coordinata, solitamente grazie a Internet. In questo modello manca, al contrario di quelli tradizionali, un’organizzazione gerarchica senza o con una compensazione finanziaria decentralizzata. Gli individui assumono invece un ruolo centrale, diventando parte attiva della produzione e garantendo un grado di libertà maggiore: aumenta la libertà individuale, la democrazia è più partecipativa, la cultura cresce in modo più critico e l’economia globale diventa più dipendente dall’informazione prodotta a livello sociale.

Analisi di Social networks

Analisi di Social networks

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3. Il bisogno di sicurezza

Dopo l’11 Settembre la percezione del nostro pianeta è del tutta cambiata e anche il senso di sicurezza è in continuo mutamento a causa di differenti motivazioni: la crescente minaccia terroristica, la sempre presente guerra legata alle religioni, i problemi di salute e le nuove malattie, i flussi di migrazioni e i governi spesso instabili… Oggigiorno, le minacce e i rischi possono essere ovunque, mentre uno stato di pace e di sicurezza risulta sempre più difficile da raggiungere in forma costante. Nemmeno la dimensione digitale, come Internet e i Social Networks, può essere considerata un luogo sicuro, dato che internet stesso è diventato uno strumento non solo per attacchi terroristici, ma anche per aggressioni più ridotte, come virus, minacce ecc.

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I Paesi più sicuri al mondo Small Countries

Midsize Countries

Big Countries

<5millions 5-20 millions

>20 millions


4. Nutrizione e nuova agricoltura

La qualità della vita è sempre in miglioramento e in crescita come testimoniato dall’aspettativa di vita stessa, dell’aumento del tempo libero, senza dimenticare i numerosi servizi che oggi vengono offerti. Biotecnologie e genomi sono parte della promessa di un futuro migliore. Oggigiorno allergie e intolleranze sono sempre più diffuse e il consumatore, più consapevole, tende a scegliere cibi non di originale animale o anche vegani. Il consumatore vuole diventare un “locavore”, ovvero essere egli stesso produttore di alimenti oppure diventare uno stakeholder di una fattoria bio, da consumatore a consum-attore.

Interesse in cosumo di cibo vegetariano

Emissioni di carbonio

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5. Megalopolis “silver” e nuovo welfare Distribuzione della popolazione negli USA

Per la prima volta nella storia dell’uomo le città risultano essere più abitate delle zone rurali: dal 2015, 3,5 miliardi di persone abitano in centri urbani. La migrazione dalle zone rurali a quelle urbane ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella crescita delle città. È previsto che nei decenni a venire la gran parte della popolazione mondiale abiterà in aree urbane e si troverà in Paesi sviluppati: si crede, infatti, che la popolazione nelle città crescerà fino ad arrivare a 5,2 miliardi entro il 2020. Anche la speranza di vita conosce oggigiorno il picco massimo e ciò si registra anche all’interno delle aree urbane, sempre più strategiche per il nostro futuro e l’equilibrio del pianeta.

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Proporzione di popolazione sopra i 60 anni


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City levels 1.

2. yside untr Co

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1. AEREO Il livello delle connessioni aeree e digitali che consentono alla città di collegarsi con l’esterno e al suo interno; è il livello interessato dai fenomeni legati al cambiamento climatico

2. TERRENO Il livello di ciò che è visibile e tangibile; gli edifici e le infrastrutture, le case, le fabbriche, i mezzi di trasporto di superficie

3. SOTTERRANEO Il livello delle reti, infrastrutture e servizi nascosti: dalla gestione delle acque, al cablaggio, ai trasporti sotterranei

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Meuble Plus by Yona Friedman: un progetto sostenibile per la Smart City Yona Friedman è diventato internazionalmente famoso per le sue idee radicali sull’architettura, soprattutto per i concetti di architettura mobile e di città spaziale e per le sue idee di sviluppo di un’architettura sostenibile, basata sulla partecipazione degli abitanti alla realizzazione della città. La sua concezione dell’architettura, da cui hanno preso ispirazione generazioni di architetti, negli ultimi anni si è focalizzata sull’uso di strutture elementari, basata su un’ampia gamma di moduli costruttivi ed aperta all’impiego di materiali semplici e riciclabili. Per la Smart City di Material Connexion® Italia, in collaborazione con il CONAI e i Consorzi per il riciclo dei materiali di imballaggio, Friedman ha sviluppato un progetto dove le sue idee nel riuso dei materiali di scarto e riciclati rappresentano un punto chiave. Sin dai primi anni Settanta, quando cominciò a farsi strada l’esigenza di una civiltà contemporanea che non poteva più fondarsi sullo spreco di materie prime e basilari, Friedman ha teorizzato nel suo lavoro il riuso dei materiali, soprattutto a partire della sua visione di un’architettura di sopravvivenza. Per la Smart City di Milano Friedman ha ideato un progetto site specific nel cortile principale, nel quale i sei materiali basilari della nostra vita quotidiana, plastica, acciao, alluminio, cartone, legno e vetro, oggi al centro di molte pianificazioni che ne prevedono il riciclo, verranno utilizzati per realizzare alcuni suoi concetti architettonici mediante forme geometriche elementari attraverso le quali ha sviluppato le sue idee più recenti. L’architettura, secondo Friedman, deve rispondere alle necessità basilari dell’uomo e dev’essere in sintonia con una vita armonica all’interno di una comunità. Dev’essere perciò basata su un’idea di comunicazione. All’interno di questa idea di un’architettura di comunicazione i materiali riciclabili sono comunicativi in quanto possono essere riutilizzati in un processo praticamente senza fine per costruire e rimodellare l’ambiente dove viviamo. Friedman ci mostra come produrre nuovi concetti architettonici con l’uso di questi materiali per un tipo di habitat improntato alla sostenibilità. Per un pianeta sempre più sottoposto a grandi trasformazioni dell’ambiente, il riuso dei materiali nel lavoro di questo grande architetto esprime con grande puntualità concetti che possono guidare le modalità di costruzione e di creazione dell’ambiente nel quale oggi vorremo vivere. Maurizio Bortolotti Art curator

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CONAI e i Consorzi per il riciclo dei materiali di imballaggio Il Consorzio Nazionale Imballaggi e i sei Consorzi per il riciclo dei materiali, RICREA (acciaio), CIAL (alluminio) COMIECO (carta e cartone), RILEGNO (legno), COREPLA (plastica) e COREVE (vetro), costituiscono la risposta a un problema ambientale che, ormai 20 anni fa, mise al centro dell’agenda politica la necessità di abbandonare la falsa soluzione della discarica per puntare sul recupero di quelli che non erano più rifiuti, ma risorse con un valore economico. Sin dalla sua nascita il sistema consortile, che agisce senza scopo di lucro e con un fine di interesse pubblico, ha garantito l’avvio a riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio, ottenendo importanti benefici ambientali, sociali ed economici e contribuendo allo sviluppo di un settore industriale capace di vedere nei rifiuti nuovi materiali da reimmettere sul mercato. Il nostro modello trae la propria forza dal principio della responsabilità condivisa: nella gestione dei rifiuti di imballaggio, tutti devono essere coinvolti. I cittadini, che con il gesto della corretta separazione a casa, danno inizio al ciclo virtuoso del riciclo; i Comuni che organizzano la raccolta differenziata sul territorio attraverso sistemi di gestione efficaci; le imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi che, attraverso l’adesione a CONAI e Consorzi, si impegnano nella prevenzione e garantiscono la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata dei propri imballaggi.

I materiali tornano a nuova vita grazie al riciclo In un solo anno*, CONAI e i Consorzi hanno garantito l’avvio a riciclo di 4 milioni di tonnellate di imballaggi, grazie al quale è stato possibile risparmiare risorse naturali, impedendo la costruzione di 10 discariche di medie dimensioni nonché l’emissione in atmosfera di 9,6 milioni di tonnellate di CO2eq. Oggi, con il 78,2% di recupero complessivo su 12,6 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale, il nostro Paese può considerarsi un’eccellenza a livello europeo. Il lavoro però non è concluso perché oggi siamo chiamati ad affrontare nuove sfide, per accelerare la transizione dall’attuale modello di consumo lineare ad una vera economia circolare, verso uno sviluppo sostenibile duraturo. Un obiettivo possibile che necessita della collaborazione di tutti: imprese, enti locali, società civile, ma soprattutto di tutti noi cittadini.

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2. Cluster e aziende partecipanti Advanced Building + Infrastructures Connected City + Net Citizenship Smart Living + Inclusion Sustainable + Circular City Integrated Mobility + Accessibility Food Policies + Urban Agriculture

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I 6 clusters 1. Advanced Building + Infrastructures Materiali edili avanzati per infrastrutture, involucri e interni; prodotti tecnici e intelligenti per costruire, ristrutturare e migliorare gli edifici e l’abitare, dall’acustica, all’illuminazione, alla qualità dell’aria

2. Connected City + Net Citizenship Soluzioni intelligenti per lo scambio di informazioni, la raccolta e la gestione dei dati e per il nuovo vivere urbano interconnesso

3. Smart Living + Inclusion Materiali, tecnologie e idee che migliorano le qualità degli oggetti che ci circondano e del nostro vivere quotidiano: dall’ambiente domestico, al lavoro, all’outdoor

4. Sustainable + Circular City Materiali e tecnologie per una città sostenibile, per la salubrità e il benessere nell’ambiente urbano, per la riduzione dei consumi e la gestione dei rifiuti e delle risorse in un’ottica di circolarità

5. Integrated Mobility + Accessibility Materiali e tecnologie a supporto della nuova mobilità intra e interurbana: dal car/bike sharing, alla multimodalità, alla rinascita del trasporto pubblico

6. Food Policies + Urban Agriculture Soluzioni materiali per un approccio più sostenibile all’alimentazione e per l’integrazione di spazi verdi e agricoli all’interno delle città 32


1. Advanced Building + Infrastructures Materiali edili avanzati per infrastrutture, involucri e interni; prodotti tecnici e intelligenti per costruire, ristrutturare e migliorare gli edifici e l’abitare, dall’acustica, all’illuminazione, alla qualità dell’aria. Una strategia smart per lo sviluppo della città si occupa di comprendere le modalità attraverso cui gli edifici possano interagire con l’ambiente circostante, inteso come insieme di fattori climatici, sociali ed energetici. Con le smart cities è dunque opportuno guardare agli edifici ed infrastrutture non più come manufatti ma come “processi” che coinvolgono una molteplicità di agenti - come le informazioni sui flussi di persone o i dati sul consumo energetico di un distretto.

Autogrill Villoresi Est, Giulio Ceppi + Total Tool - Italia

Powerhouse, Snøhetta, Trondheim - Norvegia

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Sharing Cities è un progetto

dell’approccio tradizionale di intervento sui contesti urbani.

Europeo Horizont 2020 con circa 24 milioni di euro. Si tratta di un banco di prova per trasformare l’idea di Smart City in realtà e nel contempo contribuire al miglioramento

Sharing Cities is a ambitious project funded by H2020 EU Programme by 24 Million of Euro. It’s an proving ground for a better common

1. MEGATRENDS

Condivisione e co-creazione

Il pianeta sotto stress

previste dal progetto sull’area pilota di Porta Romana-Vettabbia.

edilizio esistente, sulla messa a sistema di servizi di mobilità elettrica e condivisa per il cittadino e sulla raccolta di dati e informazioni per la comprensione delle dinamiche della smart city.

Il progetto Sharing Cities punta all’ascolto e alla partecipazione di tutti i soggetti interessati,

approach to making smart cities reality. By fostering international collaboration between industry and cities, the project seeks to develop

L’obiettivo del progetto è individuazione di soluzioni “intelligenti” ed integrate, con elevata appetibilità per il mercato.

It will result in integrated commercial scale smart city solutions with high market potential.

Attraverso il progetto verrà sperimentato un quartiere modello, “smart” ed a emissioni "quasi" zero, per rispondere alle

The project will test a new model for urban district, "smart" and zero emissions oriented, to meet the main environmental challenges and improve inhabitants daily life.

Sharing Cities lavora sulla

2. CLUSTER Ambito applicativo

città e migliorare la vita quotidiana dei suoi abitanti.

Advanced building + Infrastructures

Il progetto propone interventi di mirando a ridurre i consumi attuali. I cittadini sono coinvolti

Integrated Mobility + Accessability

Servizi di mobilità condivisa e sostenibile con punti di ricarica per veicoli elettrici, stazioni del bike sharing, parcheggi intelligenti, per migliorare la qualità degli spostamenti quotidiani e ridurre le emissioni inquinanti.

degli interventi .

3. CITY LEVEL

Sharing Cities agisce al livello di città, con nuovi servizi di mobilità a valore aggiunto per il cittadino, l'installazione di lampioni intelligenti per la

Livelli applicativi di intervento

del patrimonio edilizio esistente.

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Sharing Cities operates at middle level, City level, with new mobility services with added value for citizens, installation of smart lampost for data collection and existing building renovation.


3M traduce la scienza in soluzioni capaci di migliorare concretamente la vita di tutti i giorni. In Italia 3M ha una presenza consolidata da più di 50 anni di attività, circa 700 collaboratori, un fatturato di oltre 455 milioni di euro ed una vastissima gamma di soluzioni tecnologiche. I più elevati

standard di sostenibilità caratterizzano la sede di Pioltello Malaspina (Milano), con un Centro Innovazione e 6 Centri Tecnici. 3M translates science into solutions able to concretely improve everyday life. 3M has a consolidated presence in

1. MEGATRENDS

Il pianeta sotto stress

Membro del Dow Jones Sustainability Index dal 2000, 3M ha cominciato ad occuparsi di tematiche riguardanti la sostenibilità molti anni fa, ottenendo risultati concreti e ponendosi obiettivi diminuire l’emissione di inquinanti grazie all’utilizzo di prodotti 3M.

Il bisogno di sicurezza

Italy for more than 50 years, about 700 employees, a turnover of over 455 million euros and a very wide range of technological solutions. The highest standards of sustainability characterize the HQ of Pioltello Malaspina (Milan), with an Innovation Center and 6 Technical Centers.

3M è impegnata concretamente nella sostenibilità dal 1975 e da sempre attenta all’ambiente nello sviluppo di materiali per l’alleggerimento, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di CO2 e la razionalizzazione dei consumi.

3M has been concretely committed to sustainability since 1975 and has always paid attention to the environment in the development of materials for lightening, energy saving, the reduction of CO2 emission and the rationalization of consumption.

“Smart living” fa parte del DNA dell’azienda, insieme alle parole sostenibilità, innovazione, tecnologia e sicurezza che hanno ispirato il progetto outdoor che i due business di 3M Industrial e Electronic&Energy presentano insieme e i cui protagonisti sono 3M VHB™ e 3M Bumpon™.

"Smart living" is part of the company's DNA, together with the words sustainability, innovation, technology and safety that inspired the outdoor project that 3M presents, whose protagonists are 3M VHB ™ and 3M Bumpon ™.

3M si occupa di sostenibilità dal livello di emissioni nell’atmosfera idriche. Per poter far questo interviene nei processi produttivi, nella regolamentazione della

3M deals with sustainability from the level of emissions into the atmosphere to the upgrading of water networks. To be able to do this, it works on the production processes, in the regulation of the

acque di scarico che governano le aree urbane ed extraurbane.

wastewater that govern the urban and extra-urban areas.

La protezione delle persone, degli ambienti pubblici e privati e delle informazioni è una tematica che è sempre stata a cuore a 3M. Oltre alla protezione delle persone sul lavoro, 3M si occupa di studiare fenomeni quali per garantire la sicurezza degli ambienti e dei dati.

Megalopolis “Silver” e nuovo welfare

Da qualche anno, tutto il team di ricerca a supporto del business Health Care sta orientando gli studi nel settore dell’Aging Population, per mettere a disposizione prodotti idonei alla prevenzione e alla cura.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Advanced building + Infrastructures

Smart Living + Inclusion

3M Science. Applied to life è l’head con cui la Corporation dichiara il suo impegno quotidiano per migliorare la vita di ogni individuo. Per raggiungere tale ambizioso obiettivo storicamente 3M studia i mega trend per anticipare quei comportamenti destinati a diventare le “abitudini” del futuro.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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DOMAL, brand di Hydro Building Systems, sviluppa, certifica e commercializza soluzioni innovative in alluminio per l’involucro edilizio con particolare attenzione a design, riduzione dei consumi energetici

e riciclabilità a fine vita dei propri prodotti.

DOMAL, a brand of Hydro Building Systems, develops,

certifies and commercializes innovative aluminium solutions for the building envelope with particular emphasis to design, reduction of energy consumption and recyclability at the end of life of its products.

1. MEGATRENDS

Condivisione e co-creazione Le proprietà dell’alluminio favoriscono innovazioni, progetti e applicazioni per una maggior efficienza energetica dell’involucro edilizio. La partnership tra Domal e Eni ha dato vita a una soluzione innovativa, frutto dell’expertise e dell’eccellenza nei rispettivi ambiti d’azione.

Il pianeta sotto stress Domal utilizza oltre il 50% di alluminio riciclato per la propria produzione; l’incremento dell’utilizzo di alluminio riciclato è fondamentale per preservare le risorse naturali del pianeta e contenere l’utilizzo di energia necessaria alla sua produzione con ciclo completo (dall’estrazione della materia prima).

Con il progetto Smart Window Domal coniuga la sostenibilità propria dell’alluminio con la possibilità di auto-produrre energia e migliorare il comfort abitativo, utilizzando la tecnologia LSC (Luminescent Solar Concentrators) concessa in esclusiva da ENI all’Azienda per tale ambito applicativo.

With the "Smartwindow" project, Domal combines the sustainability of aluminium with the ability to self-generate energy and improve living comfort for the occupants, using LSC technology (luminescent solar concentrators) which was exclusively granted by ENI to our company for this application.

Centri abitativi più estesi, modelli di vita più elevati e cambiamenti climatici rendono l’alluminio la risposta ideale alla richiesta di maggior ecosostenibilità.

Urban densification and extension, higher life models and climate change are the major factors that make the aluminium result as the ideal answer to the need for a better environmental sustainability

2. CLUSTER Ambito applicativo

Advanced building + Infrastructures

La progettazione di edifici ad alta efficienza energetica è fondamentale per ridurre gli impatti ambientali e preservare le riserve delle risorse naturali. L’alluminio grazie alle sue proprietà intrinseche unito all’integrazione di concentratori solari luminescenti (dispositivi solari attivi) rappresenta una soluzione per raggiungere l’obiettivo di edifici a consumo zero o in grado di produrre energia.

Sustainable + Circular City L’alluminio, insieme al vetro, rappresenta il prodotto iconico per eccellenza in termini di riciclabilità. Precursore tra i prodotti oggetto di riciclo, grazie alle proprie caratteristiche fisiche l’alluminio può essere riciclato infinite volte mantenendo inviariate le proprie caratteristiche meccaniche quali la rigidità, la resistenza e la flessibilità.

3. CITY LEVELS Livelli applicativi di intervento

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Domal opera nel livello centrale (city level) in quanto sviluppa sistemi per la realizzazione di serramenti e facciate continue in alluminio, contribuendo attivamente a rinnovare o progettare nuovi edifici sempre più confortevoli, efficienti e sostenibili.

Domal operates in the central level (city level) as it develops systems for the realization of windows and curtain walls in aluminium, actively contributing to renovating or designing new buildings that are more and more comfortable, efficient and sustainable.


TARGET GROUP - impresa a cui fanno capo i marchi 14ORAITALIANA, FUORIFORMATO e UNICA - è una consolidata realtà aziendale che o re una vasta e alta gamma di prodotti e servizi dedicati al design delle super ci ceramiche in cui qualità tecniche, artistiche e produt-

tive trovano, tra processi artigianali e industria, un inconsueto ed esclusivo punto di equilibrio. TARGET GROUP - a company that owns the brands 14ORAITALIANA, FUORIFORMATO and UNICA -is a well-established company that

o ers a wide and high range of products and services dedicated to the design of ceramic surfaces in which technical, artistic and production qualities nd, between processes craft and industry, an unsual and exclusive point of balance.

1. MEGATRENDS Le principali s de globali

Condivisione e co-creazione

Realizza prodotti e servizi su misura e personalizzabili secondo le esigenze del cliente

Il focus principale di Target Group è la condivisione di idee, al ne di creare il miglior prodotto o servizio nel totale rispetto dell’ambiente.

The main goal of Target Group is the sharing of ideas with the aim to creat the best product or service, in total respect with the environment.

Target Group si inserisce nell’ambito applicativo dei nuovi materiali avanzati e intelligenti, attraverso la personalizzazione estrema e il progetto su misura, inclusa la capacità di dialogare

con il mondo dell’arte. Target Group operates in the eld of new advanced and smart materials, through extreme personalization and customized project, including

Dalle ricerche sulle città e piattaforme per abitare lo spazio nascono le ceramiche lunari e marziane (progetto Giulio Ceppi / Total Tool).

Lunar and martial ceramics (project by Giulio Ceppi / Total Tool) are born from the research on cities and platforms to inhabit the space.

Il pianeta sotto stress

Utilizza metodologie per ridurre le emissioni inquinanti operando con massima e cienza energetica

2. CLUSTER Ambito applicativo

Advanced building + Infrastructures

Target Group realizza super ci di nuova generazione con unione tra avanzata tecnologia e tradizione

the ability of dialogue with the art world.

Smart Living + Inclusion

Le tecnologie impiegate migliorano le qualità del prodotto che è totalmente personalizzabile

3. CITY LEVELS Livelli applicativi di intervento Design by

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L’obiettivo del brand Oltremateria®, sviluppare costantemente nuovi materiali, sistemi e tecnologie applicative. Migliore qualità dell’aria, elevati standard energetici belli, sani e in equilibrio con la

natura, sono le colonne portanti del nostro lavoro per il benessere abitativo. The objective of the Oltremateria® brand, through its continuous surfaces, is to constantly develop new materials, systems and

application technologies. Better air quality, high environmental building energy standards and beautiful and healthy environments in harmony with nature are the pillars of our concept of living well-being.

1. MEGATRENDS

Il pianeta sotto stress

Pensiamo e realizziamo materiali a e soluzioni innovative orientate all’ambiente e al miglioramento della salute e della qualità della vita.

La nostra visione è rappresentare il Costruire e il vivere Green

Our vision is to represent Green Building and Living as a new philosophy.

Ecopur continua per pavimenti antibatterica attiva e ionizzante

Ecopur is a new ionizing and active antibacterial continuous

Condivisione e co-creazione

Sviluppiamo costantemente nuovi materiali, idee e tecniche applicative con le quali far fronte alle aspettative dei nostri clienti.

2. CLUSTER Ambito applicativo

the air.

Advanced building + Infrastructures

Smart living +Inclusion

senza consumare energia.

ambienti da agenti inquinanti, batteri, virus e cattivi odori, come farebbe un grande albero.

Ecopur continua per pavimenti che ionizza

Ecopur si attiva sia con la luce che

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

Oltremateria® opera nel livello centrale (city level) in quanto eco-compatilbili e decorative.

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At city level, Oltremateria® creates continuous eco-compatible, decorative surfaces.


2. Connected City + Net Citizenship Soluzioni intelligenti per lo scambio di informazioni, la raccolta e la gestione dei dati e per il nuovo vivere urbano interconnesso. Se lo sviluppo delle città moderne a seguito dell’industrializzazione è stato caratterizzato da cambiamenti in “grandezza”, le trasformazioni urbane avvenute nel contesto delle smart cities sono invece incentrate sul paradigma della connettività. I cittadini hanno infatti oggi la possibilità di connettersi direttamente ad un intero sistema di servizi e prodotti in maniera individuale, istantanea e ubiqua. Le scelte di progetto per la città devono quindi saper combinare la pervasività di queste tecnologie con le comunità che, utilizzandole, possono cambiare il senso dei luoghi in cui vivono e lavorano.

Kunsthaus Graz, Peter Cook e Colin Fournier - Austria

Manchester Science Park, Manchester - Gran Bretagna 39


MM Spa è una delle più grandi e

operano nel settore delle infrastrutture, delle grandi opere, della progettazione

Italia, con una crescente presenza internazionale, in grado di fornire soluzioni su misura nella progettazione

MM Spa is one of the largest and most

urbani. L’azienda è partner di istituzioni, enti gestori e aziende pubbliche che

Italy, with an increasing presence on an international level, capable of providing

tailor-made solutions in the design and upgrading of urban ecosystems. The company is partner of institutions, managing authorities and state-owned enterprises that operate in the sector of infrastructure, large-scale construction, network and service design and planning.

1. MEGATRENDS Dal 1955 MM Spa progetta e costruisce linee metropolitane e, nel corso degli anni, infrastrutture in Italia e nel mondo. Dal 2003 gestisce il Servizio Idrico Integrato

Il pianeta sotto stress Urban development with continuous attention to sustainability

del Comune di Milano e dal 2014 il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) della città. Since 1955 MM Spa design and build underground lines and over the

years infrastructure in Italy and abroad. Since 2003, MM manages the Water Service of Milan and since 2014 the public housing of the City of Milan.

singola realtà e individuare

the development, management and reorganisation of the city, its services, networks, infrastructures and public property.

Nutrizione e nuova agricoltura

Management of

and disposal; handle water treatment

Megalopolis “Silver” e nuovo welfare Construction and managing of public residential assets

2. CLUSTER Ambito applicativo orientati verso un modello di ingegneria integrata, in grado di rispondere in modo puntuale

Connected + Resilient City

Program Management Project Management Design Management Inspection and Validation Health and Safety Schedule Management Cost Management Construction Management Works management Legal Representation Claim Management Dispute Management Testing and Inspection

innovative. MM Spa is an integrated multi-service company, a strategic partner in

Integrated Mobility + Accessability Infrastructure Master Planning Civil Engineering Mobility Studies Environmental Impact Studies Roads and Motorways Bridges and Viaducts Railway Lines Drinking Water Engineering Wastewater Management District Cooling Electricity Networks Solid Waste Engineering Asset Management Consultancy

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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Trasformiamo l’insieme di quartieri interconnessi che oggi compongono le grandi città in smart city, dotate di cybersecurity, smart metering,

smart grid. We transforme interconnected neighborhoods of today’s cities into smart cities metering and smart grids.


Con 90.000 collaboratori su cinque continenti, SUEZ è leader nella gestione delle risorse intelligenti e sostenibili. Fornisce soluzioni di gestione delle ed industrie di ottimizzare le loro prestazioni ambientali ed economiche, in linea con gli standard normativi. SUEZ

è pienamente impegnata nella rivoluzione delle risorse. continents, SUEZ is a world leader in smart and sustainable resource management. We provide water and waste management solutions that

enable cities and industries to optimize their resource management and strengthen their environmental and economic performances, in line with regulatory standards. To meet increasing demands to overcome resource quality and scarcity challenges, SUEZ is fully engaged in the resource revolution.

1. MEGATRENDS l'attrattiva dei territori e collabora con i comuni per construire la città di domani.

SUEZ works to ensure attractiveness of territories and collaborates with municipalities to build the cities of tomorrow.

SUEZ progetta e realizza soluzioni intelligenti e sostenibili che aiutano le città e le industrie ad ottimizzare la loro gestione delle risorse.

SUEZ designs and implements smart and sustainable solutions helping cities and industries to optimize their resource management.

A Digione, per esempio, SUEZ con i suoi partners, sviluppa un progetto unico che consentirà alla città di razionalizzare, ottimizzare e condividere le attrezzature tecniche (semafori, illuminazione, protezione video, servizi stradali, ecc.).

In Dijon, for example, SUEZ, along with its partners, is developing a unique project that will allow the city to rationalize, optimize, and mutualize most of

Il pianeta sotto stress la carenza d’acqua, la conservazione delle risorse e il cambiamento climatico

2. CLUSTER Ambito applicativo

Connected + Resilient City

Sustainable and circular city

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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lights, lighting, video protection, road services, etc.).

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A2A Smart City sviluppa e gestisce le infrastrutture tecnologiche abilitanti per servizi digitali integrati e connessi in rete. La competenza di A2A Smart City e l’integrazione col territorio sono garanzia della rapida realizzazione dei progetti più innovativi, in grado di migliorare la

qualità della vita nelle città. A2A Smart City è una società del Gruppo A2A, la più grande multiutility italiana. A2A Smart City develops and manages the enabling technological infrastructures for integrated and networked digital services. The

competence of A2A Smart City and the integration with the territory guarantee the rapid implementation of the most innovative projects, able to improve the quality of life in the cities. A2A Smart City is a company of the A2A Group, the largest Italian multi-utility company.

1. MEGATRENDS

Condivisione e co-creazione

A2ASmartcity gestisce una ret IoT aperta che rappresenta la base infrastrutturale ai servizi di smart city.

Il focus di A2A Smart city è la rete infrastrutturale abilitazione ai servizi di smart city.

The focus of A2A Smart city is the infrastructure network enabling smart city services.

A2ASmartcity si inserisce nell’ambito applicativo dele città connesse, da soggetto abilitante tramite la usa rete IoT.

A2ASmartcity is part of the application area of the connected cities, by an enabling party through the use of the IoT network.

A2ASmartcity opera sul livello di base della smart city, essendo il soggetto abilitante tramite la rete IoT, sviluppa insieme a partners le applicazioni.

A2ASmartcity operates on the basic level of the smart city, being the enabling subject through the IoT network, it develops applications with partners.

Il bisogno di sicurezza

Sviluppiamo per le principali città lombarde soluzioni avanzate di videosorveglianza e smart security.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Connected + Resilient City

La rete Iot di A2ASmartcity è aperta e tecnologicamente avanzata. Basata su sensori a basso consumo ed alta resistenza.

Integrated Mobility + Accessability

Una delle applicazioni della rete Iot è al servizio della mobilità sostenibile: semafori intelligenti e smart parking.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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Citterio è un’azienda dinamica, protesa verso il futuro, attenta a raccogliere le s de del mercato e, grazie a un continuo sviluppo, leader nel settore dell’arredamento dell’u cio. O re una gamma di prodotti

funzionali, di design, innovativi, ad alto livello tecnologico, con materiali ecosostenibili. Citterio is a dynamic company, looking towards the future careful to the challenges of the

market and, thank to continuous development, a leader in the o ce furniture sector. It o ers a range of functional, design, innovative, high-tech products with ecosustainable materials.

1. MEGATRENDS Le principali s de globali

Condivisione e co-creazione

L’u cio è un ambiente in cui gli utenti condividono uno spazio in un modo sempre più uido

L’u cio diventa sempre più uido, relazionale e prestazionale, capace di adattarsi alle esigenze degli utenti in costante mutamento.

The o ce becomes more and more variable, relational and performiing, able to adapt to the user’s needs always in changing.

Il sistema Sound System mette a disposizione degli utilizzatori elementi altamente funzionali, innovativi e che rispondono al nuovo modo di vivere l’u cio.

The Sound System provides users with highly functional, innovative elements that respond to the new way of living in the o ce.

Il sistema è stato integrato con tecnologie e materiali che consentono la personalizzazione di illuminazione (BILUMEN), profumazione (OIKOS), acustica (GARVAN) e miglior qualità

dell’aria (KRION). The system has been integrated with technologies and materials that allow the customization of lighting (BILUMEN), perfume (OIKOS), acoustics (GARVAN)

Il bisogno di sicurezza

Vuole garantire agli utilizzatori un ambiente di lavoro sicuro e confortevole e di benessere

Il pianeta sotto stress

I materiali impiegati sono ecocompatibili ed ecosostenibili, oltre che atossici e ignifughi

2. CLUSTER Ambito applicativo

Connected + Resilient City

C-SS è una soluzione intelligente per il lavoro in u cio, garantendo requisiti funzionali ed estetici

Smart Living + Inclusion

Sono impiegati materiali e tecnologie che migliorano senza dubbio la qualità del lavoro

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento Design by

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and better quality of air (KRION).

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3. Smart living + Inclusion Materiali, tecnologie e idee che migliorano la qualità degli oggetti che ci circondano e del nostro vivere quotidiano: dall’ambiente domestico, al lavoro, all’outdoor. La capacità odierna delle tecnologie di adattarsi e predire i comportamenti sociali ed individuali ha prodotto soluzioni in grado di ridurre la distanza tra ambiente domestico e urbano. Da un punto di vista sociale, le abitazioni, nel contesto delle smart cities, divengono dunque dei luoghi che includono gran parte delle attività professionali che tradizionalmente venivano svolte negli uffici, e assumono una connotazione più temporanea e incentrata sulle esigenze di generazione mediamente sempre più anziane. Per questa ragione, al centro delle soluzioni smart living esistono attenzioni verso le tematiche della salute e sicurezza degli ambienti.

Park 2020, Olanda

Urban Housing Unit, Boston - Stati Uniti d’America 44


NUB : New Urban Body NUB: new Urban Body è un progetto espositivo che nasce con l’obiettivo di comunicare al pubblico e ai policy maker come l’evoluzione dei modi di abitare, lavorare e fruire dei servizi possa positivamente incidere sulla trasformazione della città.

La mostra si propone come un percorso esperienziale immersivo attraverso installazioni video ed un gioco di simulazione. The aim of NUB is to communicate to the public and to policy makers how the evolution in way of living,

working, getting together and using on the transformation of the city. the exhibition is presented as an immersive experiential j ourney which uses multimedia installations and a simulation game.

1. MEGATRENDS

Condivisione e co-creazione

All’interno delle proprie inziative FHS promuove la costituizione di comunità collaborative, l’uso condiviso di spazi e servizi. Accompagna la co-creazione di soluzioni e processi d’implemetazione di servizi ed attività collaborative.

Fondazione Housing Sociale, curatore della mostra, sperimenta e promuove soluzioni

Fondazione Housing Sociale, NUB’s curator, experiments innovative

gestire iniziative di housing sociale collaborativo.

construction and management of social housing initiatives.

NUB è un percorso esperienziale immersivo in grado, attraverso installazioni multimediali e strumenti d’interazione di catturare l’attenzione del visitatore e accompagnarlo in

The exhibition is presented as an immersive experiential j ourney which uses multimedia anstallations and user-interactive tools, and which is able to capture the attention of visitors and

NUB opera a livello centrale (city level) si rivolge ad un pubblico di policy maker ed ha l’obiettivo di disseminare conoscenze e pratiche nel campo dell’innovazione sociale

NUB operates in the middle level (city level) because it disseminates knowledges and practices in the

Megalopolis “Silver” e nuovo welfare

Tra i propri ambiti di ricerca e sperimentazione FHS sviluppa soluzioni e modelli abitativi leggeri per anziani, in collaborazione con gli enti gestori del terzo settore.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Gli stili abitativi sono molti e in continua evoluzione, e si esprimono secondo forme e modalità che rendono più sfumato servizio. Questa ibridazione si degli spazi che sulla composizione funzionale degli interventi, che funzioni signica anche maggior vitalità degli interventi e maggior

Connected + Resilient City Sustainable + Circular city Gli organismi urbani polifunzionali sono in grado di ottimizzare l’uso degli spazi, mettere insieme attività redditizie e attività sociali, e promuovere il coinvolgimento delle realtà locali nella gestione di alcune parti. Tutto questo va nella direzione di una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale. È un'idea che si fonda su una diversa concezione della produzione e del consumo di beni e servizi, e sul ruolo della diversità come caratteristica imprescindibile

(c) Wade Zimmerman

Smart Living + Inclusion

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

and policy makers.

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Dal 1978 Corradi disegna e produce soluzioni per un outdoor da vivere in modo confortevole tutto l’anno. O re soluzioni personalizzate e su misura, dove l’eleganza del Made in Italy si unisce all’utilizzo di materiali e

tecnologie innovative per rispondere alle esigenze di funzionalità e resistenza. Corradi has been designing and manufacturing comfortable solutions for year-round outdoor

living since 1978. It o ers customised and tailored solutions in which the style and elegance ensured by the Made in Italy marking are combined with innovative materials and technologies.

1. MEGATRENDS Le principali s de globali

Condivisione e co-creazione

Lo spazio outdoor diventa uno spazio da vivere, di condivisione dei momenti

Corradi progetta soluzioni per l’outdoor living, rendendo gli spazi esterni non solo usufruibili ma anche abitabili.

Corradi designs solutions for outdoor living, making outdoor spaces not only usable but also habitable.

Il pianeta sotto stress

Le tecnologie e i materiali impiegati vogliono ridurre al minimo l’impatto ambientale

2. CLUSTER Ambito applicativo

Smart living + Inclusion

Al sistema sono aggiunte tecnologie e soluzioni che ne migliorano l’utilizzo

Corradi vuole creare sistemi dalle innovative e avanzate prestazioni, che possano abbracciare un pubblico vasto di utilizzatori e includere oltre al residenziale,

i settori della cura, della formazione, dell’accoglienza. Corradi wants to create systems with innovative and advanced services, which can embrace a wide audience of

Connected + Resilient city

Un sistema intelligente in grado di dar vita ad uno spazio per tutti

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

Il progetto SMART GARDEN propone uno spazio esterno modulare e connesso, accessibile a tutti e destinato a diversi contesti urbani.

Design by

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The SMART GARDEN project proposes a modular and connected outdoor space, accessible to all and for di erent urban contexts.

users and include in additional to residential, the sectors of care, education and welcome.


DiCEworld è una società del Gruppo ABenergie Spa che sviluppa dispositivi IoT (Internet of Things) di design che si adattano alle nostre esigenze e rendono più semplice la vita di tutti, automatizzando processi e

mettendo a disposizione informazioni che prima non si avevano.

design devices that make life easier for everyone, automating processes and making available information not usable before.

DiCEworld is a company of ABenergie Spa Group that develops IoT (Internet of Things)

1. MEGATRENDS Il focus principale di DiCEworld

The main focus of DiCEworld

in cui, grazie all’IoT, gli ambienti e i dispositivi si adattano alle nostre esigenze.

in which, thanks to IoT, environments and devices are adapted to our needs.

Il sitema DiCE si inserisce nell’ambito dello smart living per il controllo dei consumi energetici.

DiCE system operates

DiCEworld opera nel livello centrale (city level) inserendosi, con il sistema DiCE, all’interno del contesto domestico e lavorativo.

DiCEworld operates in the middle level (city level) by entering, thanks to DiCE system, within the domestic and working environment.

Il pianeta sotto stress e proporre nuovi approcci per preservare l’ecosistema.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Smart Living + Inclusion

Connected + Resilient City

Materiali, tecnologie e idee che migliorano le qualità degli oggetti che ci circondano e del nostro vivere quotidiano: dall’ambiente domestico, al lavoro, all’outdoor.

Soluzioni intelligenti per lo scambio di informazioni, la raccolta e la gestione dei dati e per il nuovo vivere urbano interconnesso.

for the control of energy consumption.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

Oth er c

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s tie

yside untr Co

47


48


4. Sustainable + Circular City Materiali e tecnologie per una città sostenibile, per la salubrità e il benessere nell’ambiente urbano, per la riduzione dei consumi e la gestione dei rifiuti e delle risorse in un’ottica di circolarità. Al centro di una qualsiasi versione per una Smart City è costantemente collocato il tema della sostenibilità. Le informazioni che vengono ricavate e processate sui consumi ambientali ed energetici infatti mirano a sviluppare soluzioni per un’ottimizzazione delle risorse generali del sistema urbano, dalla domotica al water management. In questo contesto, il paradigma emergente che permette di rendere il metabolismo urbano sostenibile è quello della “circolarità”, che non implica esclusivamente un diverso modo di produrre manufatti per la città, ma anche una diversa economia urbana.

Singapore Smart Water Management, Singapore

Bo01, Malmö - Svezia 49


This project has received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No 646226

1. MEGATRENDS T2C propone un nuovo modello per cambiare l’intera catena del valore della filiera tessile in ottica di economia circolare: da zero-value waste a materiali e prodotti ad alto valore.

Condivisione e co-creazione

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Plastics & reinforced plastics

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T2C offrirà alle aziende creative di vari settori (moda, abbilgiamento tecnico, tessile, automotive e altri) nuove opzioni di eco-fibre per l’innovazione dell’intera filiera.

T2C is going to offer to creative industries (fashion, technical garments, textile, interiors, automotive and others) new eco-fibre options innovating the entire supply chain.

Una risorsa sempre più crescente sono i rifiuti tessili; gli scarti tessili post-consumo raccolti nelle città costituiranno la fonte d’approvigionamento futura delle fibre in una nuova economia circolare locale.

One resource that’s becoming more abundant is textile waste; collected post-consumer textile waste will become each city’s local fiber feedstock in a new local circular economy.

New regeneration technologies with low environmental impact capable to create high quality materials and products for daily life.

3. CITY LEVEL

Textiles

Ya r

[user insights]

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Nuove tecnologie di rigenerazione a basso impatto ambientale in grado di produrre materiali e prodotti di alta qualità per il vivere quotidiano.

Livelli applicativi di intervento

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High quality products od Pr

Smart Living + inclusion

Sustainable materials manufacture

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Sustainable + Circular City

A new supply chain for managing textile waste, from collecting to sorting and use in new processes for a local based circular economy.

Polyester pellets

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Technical Automotive

2. CLUSTER

Smart Living + inclusion

Cellulose Polyester fibres fibres

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Use

Fashion

Ambito applicativo

Sustainable + Circular City

Regeneration processing

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End of Life

Use

V

Networking and sharing of competences and knowledge through an interdisciplinary process.

Inte rdisc iplina ry ap

Una nuova filiera per la gestione del rifiuto tessile, dalla raccolta, allo smistamento fino all’utilizzo in nuovi processi per la creazione di un’economia circolare a carattere locale.

Fib re s

Polyester textile waste [100% / cotton-blends]

Automatic material sorting

in Test

Reduce environmental impact of textile waste through transforming into new feedstocks and creating new value chains in order to close the tecno-cycle.

Simulating future recycling concepts using existing materials

nd

Sharing e co-creation

ck Cellulose textile waste [cotton / poly-blends / man-made]

So rtin g

The stressed planet

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Networking e condivisione delle competenze e conoscenze attraverso un processo interdisciplinare.

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Ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti tessili trasformandoli in nuovi feedstock e creando nuove catene del valore per chiudere il tecno-ciclo.

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Il pianeta sotto stress

T2C proposes a new model changing the whole value chain and textile supply chain following the principals of a circular economy: from zero-value waste to high quality materials and products.

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Le principali sfide globali

roce ssing

Trash-2-Cash (T2C) is an EU funded research and innovation project aiming to create added

value materials and products of new regenerated fibres obtained from pre- and post-consumer textile waste. Designers, researchers, scientists, and manufacturers are working together to address the challenge through a new interdisciplinary methodology.

a ls p

ricercatori, scienziati e produttori collaborano per affrontare questa sfida attraverso una nuova metodologia interdisciplinare.

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Trash-2-Cash (T2C) è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dall’Unione Europea con lo scopo di creare fibre rigenerate a partire da rifiuti tessili pre- e post-consumo, e da queste materiali e prodotti ad alto valore aggiunto. Designer,

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proach - Design-driven

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(acciaio), CIAL (alluminio) COMIECO (carta e cartone), RILEGNO (legno), COREPLA (plastica) e COREVE (vetro) garantiscono in Italia il raggiungimento degli obiettivi di imballaggio. Il sistema consortile è un

esempio concreto di economia circolare che permette di trasformare nuove risorse. CONAI and the 6 consortia RICREA (steel), CIAL (aluminum), COMIECO (paper and cardboard), RILEGNO

(wood), COREPLA (plastic) and COREVE (glass) guarantee in Italy the achievement of the recycling targets set by law for packaging waste. The consortium system is a concrete example of a circular economy, transforming urban waste into new resources.

1. MEGATRENDS sostenibile garantendo l’avvio a permettendo il risparmio di risorse naturali, delle emissioni climalteranti ed evitando la costruzione di nuove discariche.

The challenge is to make development more sustainable by recycling and recovering packaging waste, thus allowing the saving of natural resources, climate change emissions and avoiding the construction of new

Il pianeta sotto stress

2. CLUSTER

tutti sono coinvolti: i cittadini che, con il gesto della corretta separazione domestica di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, danno inizio al ciclo virtuoso del riciclo; i Comuni che

Ambito applicativo

territorio; le imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi che fanno parte del sistema consortile.

In the management and recycling of packaging waste everyone is involved: the citizens with the correct separation of steel, aluminum, paper, wood, plastic and glass, start the virtuous recovery cycle; the Municipalities that manage the separate collection of packaging waste; the packaging producers and user companies, as part of the consortia system.

Sustainable + Circular city

3. CITY LEVEL

Il sistema consortile opera su 3 livelli: supporta le attività di raccolta

Livelli applicativi di intervento

l’avvio a riciclo dei materiali di alla discarica preservando il suolo e permette la riduzione dell’emissione di Co in atmosfera.

reduction of CO emissions in the atmosphere.

Oth er ci

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The consortium system operates on 3 levels: it supports the separate collection activities of the Municipalities, with the recycling of the collected packaging waste; avoids the construction of new

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Veolia Water Technologies Italia è leader mondiale nella protezione ambientale , conservazione delle risorse naturali , energia e materia. Essa è portatrice di un ampio patrimonio di tecnologie

applicative di ultima generazione per assicurare servizi ottimali. Veolia Water Technologies Italia world leading group, active in enviromental protection, natural

resourses replenishment, energy and materials recovery. Best practices and cutting edge technologies are the main services and products.

1. MEGATRENDS Veolia garantisce accesso sicuro e sostenibile alle risorse naturali ad oltre 100 milioni di persone nel mondo.

Veolia guarantees safe access to high quality water for over 100 million people word wide.

Nuovi servizi dati per Autorità, gestori, utenti e cittadini.

New services centered around data for Authorities, operators, water users and citizens.

Veolia garantisce una copertura completa dei tre principali livelli di misurazione e di connettività: nel campo dei sensori, della raccolta dati e dell'intermediazione, nonché nella divulgazione delle informazioni, secondo le richieste degli operatori del City Service.

Veolia guarantees full coverage of the three main layers of measurements and

Il pianeta sotto stress

QUALITA' DEI SERVIZI • Misura • Regolazione • Ottimizzazione CONSERVAZIONE RISORSE: • Contenimento Stress Idrico • Riduzione Emissioni RESILENZA URBANA: • Mitigazione scarsità idrica • Gestione in condizioni atmosferiche avverse • Approccio integrato di gestione del territorio

2. CLUSTER Ambito applicativo

Sustainable and circular city Controlli tempestivi

Connected + Resilient City Accesso informazioni

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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collection and intermediation, as well as information delivery, according to requests of City service operators.


Unilever è una multinazionale che opera in più di 190 Paesi con un portfolio di marchi leader nei settori del Food&Beverage, della casa e della cura della persona. Unilever gioca un ruolo di primissimo piano nell’ambito nel lavaggio dei piatti, con il brand

Sunlight che è leader in molti Paesi, come Indonesia, Thailandia, Sud Africa, Argentina e Italia. Unilever is a multinational corporation operating in more than 190 countries with a portfolio

of leading Brands in the areas of Food, refreshments and home and personal care. In Dishwash, Unilever is a top global player with the Brand Sunlight which is leader in many countries, like Indonesia, Thailand, South Africa, Argentina and Italy.

1. MEGATRENDS Le principali s de globali

Il pianeta sotto stress

Unilever (Svelto) mira a sensibilizzare l’utente sull’uso dell’acqua e come risparmiarla

Le tecnologie digitali e i materiali introdotti consentono di sensibilizzare sul tema del risparmio idrico, fornendo nuovi prodotti comunicativi.

Digital technologies and introduced materials help to raise awareness on water saving, by providing new communication products.

Unilever vuole sensibilizzare sul tema del risparmio idrico, mettendo prodotti ed elementi comunicativi ad esso inerenti.

Unilever wants to sensitize people on water saving topic, making new products and communication elements about that .

Il progetto propone 4 soluzioni per ridurre lo spreco idrico adattabili entro il 2025.

The project proposes 4 solutions to reduce water waste adaptable by 2025.

Il bisogno di sicurezza

Vuole garantire alle persone un minor uso di acqua nel processo di lavaggio delle stoviglie a mano

2. CLUSTER Ambito applicativo

Sustainable + Circular city

Smart living + Inclusion

Unilever desidera rendere le persone conscie dell’uso dell’acqua durante il lavaggio piatti

3. CITY LEVELS Livelli applicativi di intervento Design by

0. People 1. Dish cleaning 3. Dishes products 2. Faucet ! "# $%& '(

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4. Basin

5. Idraulic system

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PUMA e MIT Design Lab hanno collaborato, a partire da Giugno 2017, a una ricerca nel campo del Biodesign, la disciplina che utilizza materiali organici viventi, come alghe o batteri, per creare prodotti. PUMA Biodesign esplora le nuove frontiere del design biologico e

della produzione per portare gli avanzamenti della scienza e delle biotecnologie più vicini alla nostra vita quotidiana grazie ai prodotti sportivi. PUMA and MIT Design Lab have been conducting research in the

1. MEGATRENDS

Biodesign is the practice of using living materials such as algae or bacteria to create products. PUMA Biodesign explores the new frontiers of biological design and fabrication to bring advances in science and biotechnologies closer to our daily lives through sports products.

L’esposizione si concentra su come la prossima generazione di prodotti per atleti quali scarpe, abbigliamento e accessori si potrà adattare in tempo reale a chi li indossa utilizzando organismi viventi per migliorare le prestazioni dei prodotti e degli atleti.

The exposition focuses on how the next generation of athletic footwear, apparel and wearables can adapt in real-time by using living organisms to enhance performance.

L’esposizione presenta quattro esperimenti: Deep Learning Insoles, Breathing Shoe, Carbon Eaters e Adaptive Packaging.

The exhibition showcases four experiments: Deep Learning Insoles, Breathing Shoe, Carbon Eaters and Adaptive Packaging.

PUMA and MIT Design Lab lavorano nel livello centrale.

PUMA and MIT Design Lab works in the central level.

Il pianeta sotto stress globali e proporre nuovi approcci per preservare l’ecosistema.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Sustainable + Circular City

Materiali e tecnologie per una città sostenibile, per la salubrità e il benessere nell’ambiente urbano, per la riduzione dei consumi e la

Smart Living + Inclusion Materiali, tecnologie e idee che migliorano le qualità degli oggetti che ci circondano e del nostro vivere quotidiano: dall’ambiente domestico, al lavoro, all’outdoor.

un’ottica di circolarità.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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Personal Genomics è un’azienda leader nel fornire servizi di genomica basati sul Sequenziamento del DNA di nuova generazione. La missione di Personal Genomics è colmare il divario tra l’esponenziale progresso scienti co sviluppato nei laboratori di ricerca genomica e la loro applicazione nel campo della cura della salute e della medicina preventiva e di precisione per migliorare la vita delle persone.

Personal Genomics is a leading company in providing genomic services based on Next Generation Sequencing (NGS). The mission of Personal Genomics is to eliminate the gap between the explosive scienti c and technological progress developed in the research laboratories and its applications in the eld of healthcare and preventive medicine in order to improve people’s life.

1. MEGATRENDS

Megalopolis “Silver” e nuovo welfare

Personal Genomics o ers a broad range of genomic services, guaranteeing high quality standards in each step of the production process together with the interpretation of DNA sequencing data.

I progetti di ricerca sviluppati tramite le tecnologie avanzate di analisi del DNA vogliono migliorare la vita delle persone e l’ambiente in cui vivono attraverso la prevenzione, la medicina personalizzata e l’analisi genetica degli organismi responsabili dell’inquinamento ambientale.

Reseach projects developed through cutting-edge DNA technologies, aim to improve people life and the environment where they live through prevention, personalized medicine and genomic analysis of organisms responsible for environmental pollution.

PG opera su molteplici livelli: mette a servizio della medicina preventiva e di precisione le tecnologie di Next Generation Sequencing e gli strumenti di bioinformatica avanzata e supporta con le proprie competenze Università e Centri di Ricerca in Italia e nel mondo.

Personal Genomics operates on multiple levels: deploys Next Generation Sequencing technologies and advanced bioinformatics tools at the service of preventive medicine and precision medicine e supports Universities and Research Centers in Italy and throughout the world with its expertise.

Nutrizione e nuova agricoltura

La diagnosi genetica per identi care i geni alla base della longevità e delle patologie legate all’età.

La diagnosi genetica per de nire una dieta personalizzata, la predisposizione per un determinato sport, uno stile di vita più sano.

Il pianeta sotto stress

Il bisogno di sicurezza

La diagnostica genetica per monitorare lo stato di salute dell’ambiente.

Personal Genomics o re una vasta gamma di servizi genomici, garantendo elevati standard qualitativi in ogni fase del processo di produzione e interpretazione del dato genetico.

La diagnostica genetica per intervenire in maniera tempestiva sulla prevenzione di alcune patologie.

2. CLUSTER

Sustainable + Circular city

Smart living + Inclusion

PG è impegnata nella ricerca delle caratteristiche genetiche delle persone, in modo da individuare i pazienti che possono rispondere più e cacemente alle terapie proposte. Questa è la medicina personalizzata.

I test genetici e gli studi sviluppati da PG mirano a costruire una città sostenibile e a perseguire il benessere dei residenti.

3. CITY LEVEL

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5. Integrated Mobility + Accessibility Materiali e tecnologie a supporto della nuova mobilità intra e interurbana: dal car/bike sharing, alla multimodalità, alla rinascita del trasporto pubblico. Nel contesto delle smart cities, il fattore principale di un sistema urbano diviene l’uso e la condivisione delle informazioni. Oltre all’innovazione nelle tecnologie e nei servizi per il trasporto, come la shared mobility e le self driving cars, un aspetto cruciale è costituito dalla loro integrazione. Le nuove soluzioni IT, che permettono di coordinare diverse modalità di trasporto in tempo reale e di fornire servizi digitali capaci di adattarsi a percorsi ed esigenze dei singoli utenti, non rispondono soltanto ai problemi di traffico di una città, ma ne facilitano uno sviluppo sostenibile.

Masdar City UAE, Norman Foster & Partners - Emirati Arabi Uniti

Pop Up, Italdesign - Italia 56


Con 9.600 dipendenti, il Gruppo ATM gestisce il servizio di trasporto pubblico di area urbana ed interurbana di Milano e di Monza e la metropolitana automatica di Copenaghen. Ogni giorno ATM trasporta più di

2 milioni di persone solo a Milano, per un totale di quasi 800 milioni di passeggeri all’anno. With 9,600 employees, the ATM Group manages the urban and suburban public transport

in Milan and Monza, as well as the automated Copenhagen Metro. In Milan over 2 million people are transported by the Company every day, for a total of nearly 800 million passengers per year.

1. MEGATRENDS Le principali sfide globali

Il pianeta sotto stress

Conversione all’elettrico dell’intera flotta entro il 2030 con un risparmio di 30 milioni di litri di gasolio all’anno e la riduzione di CO2 di quasi 75 mila tonnellate/anno.

Condivisione e co-creazione

ATM si ispira ai principi della sostenibilità ambientale utilizzando tecnologie volte a ridurre le emissioni e al risparmio energetico.

ATM draws its inspiration from the principles of environmental sustainability, using technologies aimed at reducing emissions and saving energy.

Grazie ai continui investimenti per migliorare la mobilità cittadina ATM è protagonista della trasformazione di Milano in Smart City.

ATM plays a key role in the transformation of Milan into a Smart City thanks to its continuous investments to improve the city’s mobility.

La rete comprende quattro linee metropolitane (2.300 corse/giorno). In superficie le linee sono 180 (24.000 corse/giorno).

Milan’s transport network includes four metro lines (2,300 journeys/day). The surface transport lines are 180 (24,000 journeys/day).

ATM offre strumenti che facilitano l’utilizzo intermodale della sua rete di trasporto pubblico, e fornisce informazioni in tempo reale su App ATM, canali social e infomobilità.

Il bisogno di sicurezza

Presidio delle stazioni e dei mezzi da parte del personale di Security ATM e sistemi di sicurezza all’avanguardia che permettono il controllo capillare della rete attraverso 5.000 telecamere a circuito chiuso e 4.000 sensori.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Integrated Mobility

Sustainable and circular city

Smart living and smart people

Advanced building + Infrastructures

Connected cities

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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NET è un gruppo internazionale indipendente di società di ingegneria e consulenza, attivo nel settore dei trasporti e “smart mobility” con un focus particolare sui sistemi di trasporto

campo delle infrastrutture logistiche e sistemi di trasporto integrati e sostenibili. NET is an independent international engineering and consultancy group of companies,

active in the smart mobility and transportation sectors with a core competence in heavy and light rail systems. It provides services infrastructure and sustainable and integrated transport systems.

1. MEGATRENDS

Progetti multidisciplinari, che si arricchiscono del confronto con committenza e stakeholder, generati dalla “ingegnosità collettiva”.

NET is committed to develop sustainable and shared solutions through public engagement, generating more value while reducing the use of resources.

sistemi ferroviari integrati: dalla progettazione dell'infrastruttura all'ottimizzazione delle prestazioni del materiale rotabile.

NET focuses on the delivery of engineering services for integrated railway systems: from infrastructural design to rolling stock performance optimization.

NET opera in tutti i livelli applicativi, in quanto progetta soluzioni integrate di trasporto multimodale (gomma, ferro, aria, acqua) a scala urbana e regionale.

NET operates in all application levels, as it designs integrated multimodal transport solutions (road, rail, air, water) on an urban and regional scale.

Il pianeta sotto stress ILLUSTRAZIONE DI ANNA RESMINI

Condivisione e co-creazione

NET è impegnata nella ricerca di soluzioni sostenibili e condivise attraverso il dibattito pubblico, generando maggior valore con un minor uso di risorse.

ambientale, su “asset management” (attraverso il BIM) e abbattimento dei costi, su “frugal innovation” e infrastrutture “smart”, su “resilient

2. CLUSTER Ambito applicativo

Integrated Mobility + Accessibility

Sistemi di trasposto intermodali e strategie di “vehicle-sharing” per migliorare la “travel experience” dei cittadini.

Advanced building + Infrastructures

Progettazione e gestione moderna trasporto pubblico, grazie a metodi innovativi di rilievo “laser scanner”.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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Husqvarna nasce in Svezia nel 1689. Originariamente una fabbrica d’armi, l’azienda sviluppa successivamente un’ampia gamma di prodotti, per arrivare alla produzione di motocicli nel 1903. Oggi Husqvarna Motorcycles

guarda al futuro con grande emozione e lo spirito pionieristico che da sempre contraddistingue il marchio. Husqvarna was born in Sweden in 1689. Originally a weapons factory,

afterwards the company developed a wide range of products, until the production of motorcycles in 1903. Today Husqvarna Motorcycles looks to the future with great emotion and the pioneering spirit that has always marked the brand.

1. MEGATRENDS Le principli s

e globali

La visione di Husqvarna Motorcycles per il futuro delle sue moto stradali rispetta la tradizione del brand: prodotti di alta qualità, dotati di una tecnologia allo stato dell’arte e caratterizzati da un design d’avanguardia.

The vision of Husqvarna Motorcycles for the future of its street bikes respects the the brand’s tradition: high-quality products including a state-of-the-art technology and progressive design.

Una nuova via d’accesso alla cultura motociclistica. La possibilità di scegliere dove arrivare, nel modo che preferisci. Sentiti libero di essere te stesso e preparati a vivere la città sotto una luce completamente nuova.

A new gateway to motorcycle culture. The ability to choose to go anywhere, in the way you prefer. Feel free to be yourself and get ready to experience the city in a completely new light.

Con la nuova gamma Real Street, Husqvarna immette sul mercato dei modelli tanto essenziali quanto innovativi, in pieno stile “SIMPLE. PROGRESSIVE.” concepiti per muoversi agilmente all’interno della città e perfetti per riscoprire il piacere di guidare una moto verso mete ancora inesplorate.

With the new Real Street range, Husqvarna introduces the most essential and innovative models onto the market, in full “SIMPLE. PROGRESSIVE.” style. Designed to move easily within the city and perfect to rediscover the pleasure of riding a motorcycle to unexplored destinations.

Il pianeta sotto stress

Muoversi per la città in modo agile utilizzando un oggetto di stile; ottimizzare la durata dei nostri spostamenti per dedicare più tempo a noi stessi; migliorare la qualità della vita.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Integrated Mobility + Accessability

Smart Living + Inclusion

La gamma Real Street di Husqvarna Motorcyles rappresenta una soluzione all’avanguardia ed eco-friendly che mira al miglioramento della mobilità urbana

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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XL EXTRALIGHT® è un materiale della ricerca e creatività delle Industrie Finproject, da 53 anni leader internazionale nella produzione di PVC e XLPO Compounds e nella produzione di suole e prodotti ultraleggeri per importanti brand del

mercato calzaturiero e di altri settori industriali quali: spa industry, arredamento, industria della sicurezza, automotive. XL EXTRALIGHT® is a closed-cell foam material, developed by the creative research skills of Finproject Industries,

1. MEGATRENDS

Il pianeta sotto stress

Operiamo in un mercato determinato da forti dinamiche di sviluppo e da delicati equilibri ambientali. Per questo, i nostri punti di riferimento sono le esigenze dei nostri clienti e la tutela di un sistema ecosostenibile.

Il bisogno di sicurezza

for 53 years now an international company leader in the production of PVC and XLPO Compounds, foam products and ultralight shoe soles for the footwear industry and other industrial sectors: spa industry, furniture, safety, automotive.

L’azienda persegue quotidianamente questo impegno attraverso un attento programma di autosviluppo di macchine ecosostenibili per il recupero e il riutilizzo di scarti industriali, l’uso nei propri stabilimenti di impianti energetici fotovoltaici, l’introduzione e il rispetto di rigorose regole di prevenzione per garantire la sicurezza dei prodotti e dei luoghi di lavoro.

Finproject Industries pursue this goal on a daily basis through an in-house program to develop eco-sustainable machines that recover and reuse industrial waste, through the extensive use of photovoltaic power systems in the Group’s factories, through the introduction and observance of strict prevention procedures designed to ensure product and workplace safety.

In collaborazione con Ashok Leyland, azienda indiana leader nel settore dell’automotive, Finproject ha elaborato una formula ad hoc di XL EXTRALIGHT®. Il tradizionale sedile da bus in schiuma di poliuretano rivestito è stato completamente sostituito da questo materiale leggero, resistente, confortevole, antibatterico, idrorepellente ed ignifugo.

In collaboration with Ashok Leyland, a leading Indian manufacturer in the automotive sector, Finproject has

L’attenzione e l’investimento nella cura di un sempre più elevato livello di salvaguardia della salute delle persone e di tutela dell’ambiente e del territorio in cui opera è una modalità d’impresa che Finproject e quindi XL EXTRALIGHT® sostengono da sempre a tutti i livelli della propria organizzazione.

Il pianeta sotto stress

Associata con il marchio “Green Compound” al Gruppo Compound del centro informazione del PVC, Finproject ha inoltre aderito al Programma Responsible Care di Federchimica per l’Impegno dell’Industria Chimica nel rispetto e a sostegno delle policies di Sicurezza, Salute e Sostenibilità Ambientale.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Integrated mobility + accessability

XL EXTRALIGHT®. The traditional upholstered polyurethane foam seats have been replaced with a single component made of XL EXTRALIGHT® which is light, comfortable, anti-bacterial,

E’ la nuova brand line di XL EXTRALIGHT® che vuole esprimere tutte le qualità e molteplicità d’uso di questo speciale Materiale: leggerezza e design che fanno la quotidiano. Come nel caso della Cargobike Toddler Seat by Babboe, un seggiolino sviluppato per bambini trasportati in sicurezza sulla bici da carico familiare. Il materiale assicura comfort, un attutimento degli urti, piacevolezza al tatto e resistenza agli agenti atmosferici.

3. CITY LEVEL

XL EXTRALIGHT® è un materiale super leggero e con molteplici caratteristiche che ne permettono l’uso in più ambiti tra cui quello della mobilità pubblica. Più leggerezza implica meno peso e conseguentemente meno consumi, quindi riduzione delle emissioni dannose per l’atmosfera. Il materiale resiste inoltre agli urti, non assorbe sostanze, non si lacera, non permette la proliferazione dei batteri.

Livelli applicativi di intervento

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XL EXTRALIGHT is a super light material with multiple features. Its several application areas includes public mobility and automotive. Lightness means lower weight and consequently less consumption, therefore lead to the emissions reduction. The material it is impact, tear, and bacteria resistant, and furthermore it does not absorb substances thanks to its closed-cell structure.


Ogni Tesla è equipaggiata di serie con la tecnologia hardware per la guida completamente autonoma, permettendo un’esperienza di guida sostanzialmente più sicura rispetto alla guida tradizionale.

All Tesla vehicles produced in our factory, including Model 3, have the hardware needed for full self-driving capability at a safety level substantially greater than that of a human driver.

1. MEGATRENDS

Tesla produce un insieme esclusivo di soluzioni per l’energia, ovvero Powerwall, Powerpack e Solar Roof, che permettono ai proprietari di una casa, alle imprese e agli impianti di distribuzione di gestire la produzione, l’immagazzinamento e il consumo di energia rinnovabile.

Tesla also manufactures a unique set of energy solutions, Powerwall, Powerpack and Solar Roof, enabling homeowners, businesses, and utilities to manage renewable energy generation, storage, and consumption.

Le auto Tesla possono essere ricaricate ovunque con prese elettriche standard e soluzioni convenienti, comprese le nostre reti di ricarica globali.

Tesla vehicles can charge anywhere with standard equipment and convenient options, including our global charging networks.

Tesla opera a tutti i livelli. La sua missione consiste nell'accelerare la transizione globale all’energia sostenibile.

Tesla operates in all application levels. Tesla’s mission is to accelerate the world’s transition to sustainable energy.

Il pianeta sotto stress

La missione di Tesla consiste nell'accelerare la transizione globale all’energia sostenibile.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Integrated Mobility + Accessability

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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6. Food Policies + Urban Agriculture Soluzioni materiali per un approccio più sostenibile all’alimentazione e per l’integrazione di spazi verdi e agricoli all’interno delle città. Il processo di urbanizzazione in atto pone problemi di riorganizzazione dell’intera filiera del food legata alle città, con l’obiettivo di ridefinire e garantire un sistema alimentare inclusivo e sostenibile. In questo senso, la Smart City rappresenta un importante terreno di sperimentazione per soluzioni che possano essere un’alternativa rispetto alle tradizionali produzioni e distribuzioni di cibo. Le esperienze di agricoltura urbana non costituiscono esclusivamente un modo sostenibile per la produzione agricola e alimentare, ma anche uno strumento per generare capitale sociale e rivitalizzare gli spazi della città.

Food of field, Detroit - Stati Uniti d’America

Meihao Farm of Wanke, Cina 62


o Green Bricks è un’azienda specializzata nella realizzazione di verde tecnico. Verde verticale, pareti vegetali, tetti verdi e giardini pensili, healing garden per l’inserimento in ambito urbanistico e architettonico.

Green Bricks is a specialized company of technical green realization. Vertical Green, Living Wall, green roofs and hanging gardens, healing garden for the urbanistic and architectural circle.

1. MEGATRENDS There are several ecological ecologici che i prodotti Green Bricks possono cedere alla città, ai tetti verdi.

Il pianeta sotto stress

Green Bricks produce e mette in opera, prodotti per la attenzione al bilancio energetico complessivo.

products can give to the city, starting from living walls to green roofs.

Nutrizione e nuova agricoltura

I servizi realizzati hanno lo scopo di

Protezione termica

migliorare modelli d’economia circolare.

Involucro edilizio

Regimentazione idrica

Risparmio energe co

Riduzione isola calore Nuove aree verdi Produzione ossigeno

Protezione irraggiamento solare

2. CLUSTER Ambito applicativo

Sustainable + Circular City

La visibilità dell’ambiente urbano è data dall’attenzione ai cicli

Green Bricks utilizza tecnologie innovative e pone attenzione alla sperimentazione di nuove aggregazioni green, come gli heating garden.

Green Bricks uses innovative technologies and focuses on the experimentation of new green aggregations, as heating garden.

Le realizzazioni di Green Bricks si inseriscono nel contesto

The realizations of Green Bricks are inserted in the urban context, in the territorial planning, in the environmental mitigation and in the realization of living spaces.

Food policies + Urban agricolture Il verde inteso anche come contributo ai fabbisogni nutrizionali della città.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

territoriale, nella mitigazione ambientale e nella realizzazione di spazi abitativi.

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Seeds&Chips è un’organizzazione con sede a Milano che collabora con innovatori, startup, investitori, aziende e istituzioni agroalimentare, fornendo loro progettualità e una piattaforma

per connettersi, collaborare e trasformare il sistema con l’obiettivo principale della sostenibilità. Seeds&Chips is a Milano-based organization that connects innovators, investors, companies,

institutions and policy makers from every point in the global food chain, providing a platform for them to collaborate and transform the food system towards a more sustainable future.

1. MEGATRENDS

Nutrizione e nuova agricultura

Young people are the driving force in this transformation, the main actors in a revolution that has already begun.

In nessun altro luogo come nelle città è possibile e necessario il coinvolgimento di altri attori solo apparentemente estranei al food system. Sono però indispensabili momenti e terreni di confronto tra soggetti diversi.

Cities are unique places where it is possible and indeed necessary to involve actors who only appear to operate outside of the food system. They are instead a canvas for an extraordinary synthesis between diverse sectors and subjects.

Seeds&Chips è la piattaforma di continuità di Expo Milano 2015, perchè l’attenzione alle tematiche del cibo rimanga al vertice delle priorità di tutti i soggetti, insieme alla ricerca

Seeds&Chips builds upon the legacy of Expo Milano 2015. Food, along with the search for resources and sustainable solutions for confronting a growing global population, remains our highest priority.

Il pianeta sotto stress

Favorire l’accesso a nuove idee e tecnologie ispirando i leader del settore, i giovani, gli imprenditori e i vertici mondiali dell’innovazione agroalimentare.

Elaborare strategie di innovazione della

Condivisione e co-creazione

Il bisogno di sicurezza

Open innovation come processo fondamentale per l’innovazione.

I giovani sono i veri protagonisti di questo processo di cambiamento, gli attori principali della rivoluzione necessaria e già in atto.

aziende, policy maker e investitori con startup e progetti di ricerca, in grado di rendere più sostenibile il nostro pianeta.

Sicurezza alimentare al vertice delle priorità per la salute, per la difesa migratori.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Food Policies + Urban Agriculture

Le città possono e devono essere il centro di un nuovo modello ed essere ripensate nelle loro relazioni ed interazioni con il food system.

Connected + Resilient City

Internet of things, digitalizzazione, disposizione degli smart citizen in una vera smart city: la smart food city.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

la crescita della popolazione mondiale nel rispetto della sostenibilità ambientale.

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Oth er ci

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yside untr Co


ABC Laboratorio SAPERLab Politecnico di Milano STRUNA è l primo bioreattore domestico per la coltivazione di microalghe. La sua struttura modulare,

di design computazionale e macchine da taglio a controllo numerico.

realizzata con moduli triangolari, creati su misura usando software

bioreactor for domestic use. Its

triangular modules designed using computational design software and CNC Machine.

adaptable. It is made with

1. MEGATRENDS

Il pianeta sotto stress

Elemento fondante di STRUNA è il bioreattore per la coltivazione di micro-alghe che permette la presenza di organismi viventi capaci di svolgere molte funzioni a noi utili: produrre cibo, ossigeno, compensare la produzione di anidride carbonica delle persone che compongono il nucleo famigliare.

The founding element of STRUNA is the bioreactor for the cultivation of micro-algae and is able to perform many useful functions for use such as: produce food, oxygen and compensate the production of co2 emission from the people who make up the family.

L’obiettivo è quello di aiutare la natura a svilupparsi in modo spontaneo, per fornire agli esseri umani proteine vegetali consumando quantità d’acqua di gran lunga inferiori rispetto a quelle necessarie per la produzione di proteine animali.

The objective is to help nature develop spontaneously, and to provide plant proteins to humans. In this way a lower quantity of water is consumed compared to the production of animal proteins

STUNA opera nel livello centrale. Nasce come risposta al quesito “Siamo pronti ad ospitare la natura in casa nostra?”

STUNA operates in the middle level. Born as an answer to the question "Are we ready to host nature in our house?

Coltivare microalghe in casa aiuta a migliorare la qualità dell’aria, aumentando i livelli di ossigeno e riducendo quelli di anidride carbonica.

2. CLUSTER Ambito applicativo

Smart Living + Inclusion La struttura, costituita da moduli triangolari, può essere assemblata in autonomia, si adatta anche a piccoli spazi ed è utile a dare forma allo spazio domestico.

Food Policies + Urban Agriculture

Nella versione proposta STRUNA consente la coltivazione di tre specie di micro-alghe particolarmente interessanti. Spirulina, Chlamydomonas ed Haematococcus pluvialis.

3. CITY LEVEL Livelli applicativi di intervento

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yside untr Co

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3. Eventi e panel

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“Un ragazzo di dodici anni che sta cercando di capire com’è fatto il mondo” è così che Yona Friedman risponde alla domanda che Rodrigo Rodriquez, presidente di Material Connexion® Italia, gli ha posto dicendogli “Ma tu, come ti definiresti: scrittore, filosofo, teorico politico, architetto, urbanista, artista?”. Una replica spontanea, questa, carica dell’essenza dell’uomo che, con la sua installazione “Meuble Plus”, ha inaugurato a Milano la settimana del design di Smart City. La sua concezione di architettura come comunicazione di grandi idee e l’uso sapiente di materiali differenti, poveri e di recupero, l’hanno reso una delle figure più importanti della nostra epoca. Per l’opera Meuble Plus, Friedman si è avvalso del sostegno di CONAI e i Consorzi per il riciclo dei rifiuti di imballaggio: Cial, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea, Rilegno. Un rappresentante di CONAI, Luca Brivio, ha dichiarato l’importanza del ruolo di questo consorzio in quanto “la stessa Smart City non può esistere se non prende come riferimento la gestione dei rifiuti”. In questo caso, l’arte permette di comunicare la logica del riutilizzo attraverso una nuova chiave di lettura. La discussione ha visto Yona Friedman illustrare la sua tesi a favore di un’infrastruttura immateriale detta cloud infrastructure, un villaggio urbano abitato da individui il più possibilmente autonomi, organizzati all’interno di infrastrutture ispirate a Meuble Plus. Gli edifici da lui immaginati sono involucri la cui importanza è basata essenzialmente sul valore del contenuto. Questo tipo di infrastruttura diffusa è direttamente connessa al mondo naturale e per esistere in termini sostenibili necessita di essere il più immateriale possibile. In questa ottica, le connessioni all’interno del cloud sostituiscono le funzioni cittadine centralizzate. La cura personale, inoltre, viene presentata come la chiave del successo stesso della Smart City, a discapito del materialismo architettonico e a sostegno di una cultura e una consapevolezza personale e diffusa tra tutti i cittadini, così da permettere la progressione di concetti come il riuso, la riparazione e il riciclo, opposti a quelli consumistici attualmente presenti. In questo scenario, anche il ripensamento della tecnologia e degli oggetti fisici - anche in termini di produzione - assume un ruolo importante. Stefano Boeri, della stessa opinione, sposa il concetto di Friedman volto a una città priva di zavorre e fondamenta ma sempre più bisognosa di un’infrastruttura leggera, flessibile, rinnovabile e mobile. Non manca però di sottolineare la netta differenza tra questo tipo di visione basata sulla dispersione e la visione, oggi quasi imperante, basata sulla verticalizzazione. Due idee, queste, legate entrambe ad un’intelligenza progettuale e a suo modo valida. L’art curator Maurizio Bortolotti, seguendo la scia di Boeri, ha sostenuto la presenza di piccole realtà e la creazione di network tra ristretti gruppi di persone, riportando l’attenzione sull’importanza dei singoli individui. Non sono però mancati differenti se non opposti punti di vista, provenienti dal pubblico. Friedman è stato infatti definito un utopista poco attento all’attuale direzione consumistica, verticalizzante e organizzata secondo i principi della densità. A tale critica lo stesso Friedman, con il sostegno di Boeri, ha risposto sottolineando che non c’è utopia, piuttosto un orientamento secondo il quale agire e porre le giuste basi per il futuro. A conclusione dell’incontro è emerso, infine, un forte tratto distintivo del pensiero di Friedman, un pensiero che vede la città come un processo in costante evoluzione, raccolto testualmente in una breve e incisiva frase detta in disparte: “I learned, as a young man, that we need to be able to adapt to changing conditions. Nothing is eternal except for our imagination”. 69


I learned, as a young man, that we need to be able to adapt to changing conditions. Nothing is eternal except for our imagination. What I’m proposing now is the dispersion of content in a cloud infrastructure and the intellectual advantage of the immaterial things. Yona Friedman Architetto

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La stessa Smart City non può esistere se non prende come riferimento la gestione dei rifiuti. Luca Brivio Direttore Comunicazione CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi

La qualità della vita dell’individuo deve essere considerata come ragion d’essere del nostro operato. Rodrigo Rodriquez Presidente Material ConneXion Italia

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È molto interessante come le scelte di una città diffusa, orizzontale, e di una densa, verticale, siano in fondo legate a un’idea di intelligenza e strategia; allo stesso modo constatare come queste stesse intelligenze guidino gli episodi più interessanti di città nei Paesi che eravamo abituati a chiamare in via di sviluppo. Stefano Boeri Architetto e Presidente Triennale di Milano

Per Yona, il vero museo è la strada. Maurizio Bortolotti Art curator 74


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Sharing Cities, introdotto dal suo project manager Roberto Nocerino, è un progetto finanziato dalla comunità europea e iniziato nel 2016, i cui risultati prenderanno forma entro fine 2018. Questo progetto coinvolge alcune aree della città di Londra, Lisbona e Milano. Città, quest’ultima, in cui è stata scelta l’area di Porta Romana/Vettabbia, in quanto terreno di prova per lo sviluppo di soluzioni innovative. Alcuni dei principi fondanti di questo progetto sono il riutilizzo di elementi urbani esistenti, la riqualificazione, il miglioramento della classe energetica degli edifici e la messa a sistema, mediante la creazione di aree di mobilità elettrica basate sullo scambio intermodale tra vari mezzi di trasporto. Sharing Cities si muove quindi su tre assi: il coinvolgimento sociale, le piattaforme e gli interventi sul territorio. A occuparsi degli edifici milanesi in senso sociale è stata Legambiente, il cui rappresentante Disimine ha spiegato come l’associazione abbia agito, in primis, sulle reticenze nei confronti della novità, sottolineando come la tecnologia impiegata sia solo parte del processo di rinnovamento, poiché molto si ottiene grazie ai comportamenti virtuosi delle persone. L’attività tecnica di riqualificazione energetica sugli involucri edilizi è stata svolta da Teicos, la cui rappresentante Maria Elena Hugony ha illustrato i pilastri utilizzati per superare le difficoltà di comunicazione, sintetizzabili in: collaborazione tra pubblico e privato, competizione virtuosa tra condomini per ottenere gli aiuti dall’UE, co-creazione e, infine, creazione di uno strumento finanziario per incentivare le opere di riqualificazione. Ivan Roncelli, rappresentante di Future Energy e partner di Teicos, è invece entrato nel merito delle tecnologie impiantistiche, spiegando come un intervento integrato tra involucri edilizi ed impianti possa portare grandi miglioramenti, grazie a fonti energetiche rinnovabili e dal basso impatto energetico, oltre che a dispositivi per il continuo e consapevole controllo dei consumi. Per conto di Siemens, Sara Filipponi ha sottolineato come la Smart City, in quanto a sistemi per l’elaborazione dei dati soprattutto riguardanti il network di connessioni e l’infrastruttura intelligente detta EMS (Energy Management System), sia ormai una realtà tangibile, appartenente a un futuro sempre più prossimo. Monet è invece la vera e propria piattaforma IoT, nata in occasione di Expo 2015. Entrando nel merito della mobilità, Valerio Siniscalco, membro di NHP, si è soffermato sulla mobilità condivisa e, in particolare, sulla creazione di aree di mobilità, ovvero dei nodi di scambio intermodale tra differenti servizi di trasporto elettrico, pubblico e privato. Un’altra delle applicazioni di Sharing Cities è quella dei lampioni intelligenti, ovvero lampioni già esistenti ma aggiornati secondo le esigenze dei moderni sistemi di network IoT a basso consumo energetico. Per la parte di condivisione dati è stata data la parola a Emiliano Verga che, a nome di Cefriel, ha riferito come la Urban Sharing Platform sia il collante che unisce tutte informazioni provenienti da varie fonti di raccolta dati presenti a Milano. Per parlare del ruolo delle persone all’interno di questo progetto europeo è stato infine necessario l’intervento di Giuseppe Salvia e di Giuliana Gemini, rispettivamente presenti a nome del Politecnico di Milano e di Poliedra. Salvia ha esposto come l’innovazione tecnologica possa aver un riscontro tangibile nella vita della gente mediante servizi urbani basati su un percorso di co-progettazione. Il frutto di questa azione sono luoghi fisici di aggregazione e cooperazione dove poter scambiare idee ed opinioni. Giuliana Gemini ha infine esposto il progetto del Digital Social Market, un mercato virtuale collegato ad un’app, che dà valore ai comportamenti sostenibili. 77


Non bisogna considerare il processo di riqualificazione energetica come un processo fatto e finito. Un condominio riqualificato in termini energetici è un organismo formato dalla parte fisica e dalla comunitĂ che ci abita all’interno. Damiano Disimine Legambiente Lombardia

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Con questo progetto europeo ci siamo accorti di essere all’avanguardia, apportando idee che in parte sono state adottate anche dalle altre città coinvolte, oltre la stessa Milano. Sara Filipponi Siemens Italy

La nostra finalità è quella di creare dei cittadini più smart, cittadini che siano in grado di fruire, nella maniera migliore, dei servizi che i soggetti pubblici e privati mettono in campo. Roberto Nocerino Project Manager Sharing Cities, Comune di Milano 80


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Da dove deriva la parola “smart”? È questa la prima questione a cui ha risposto Rodrigo Rodriquez. Smart è un acronimo, composto da Specific, Measurable, Achievable, Realistic e Time-constrained. Una parola fatta di moltitudini che esprime appieno la natura composita di Smart City: una sintesi di concetti. Essere smart vuol dire quindi essere capaci di sostenere il peso dell’incertezza del nostro futuro. Una serie di tre interviste ha quindi scandito il resto dell’incontro. Il primo dibattito ha visto Lucia Scopitelli intervistare Nathan Pierce e Renato Galliano, entrambi occupati nello sviluppo urbano e della mobilità, il primo a Londra e l’altro a Milano. Pierce, per il progetto Sharing City londinese, ha parlato della costante innovazione, principalmente tecnologica, in un mercato in fase di creazione. La standardizzazione dei servizi può portare alla riduzione dei costi e alla mediazione tecnologica tra differenti città. Il futuro della Smart City sarà quindi, per Pierce, caratterizzato da un redesign dei servizi e dell’ambiente urbano in modo sempre più smart, dove i designer saranno figure centrali. Galliano ha invece posto l’accento sull’importanza di una Human Smart City, ovvero una città in cui gli stessi abitanti siano partecipi, smart, e oggetto di servizi personalizzati ma standardizzati alla base. Il design e il co-design divengono perciò sempre più essenziali. Seconda intervista è stata quella rivolta dallo stesso Galliano ad Arthur Huang, rappresentante di Miniwiz e imprenditore nel campo dell’innovazione di sistema, insieme a Gloria Zavatta, presente a nome di AMAT. La Zavatta ha sottolineato come il riciclo sia l’ultima opzione da scegliere, più opportuno è il ripensamento dell’intero ciclo di vita dei materiali. Riuso, riparazione, upcycling e condivisione sono le fasi a cui si deve infatti fare riferimento; in questo quadro è quindi opportuno riformulare il termine “rifiuto”, escludendone le accezioni negative. Huang, sullo stesso tema, ha evidenziato come la circolarità sia scomparsa solo a partire dallo scorso millennio, a causa di logiche di mercato errate. È perciò necessario un rinnovamento culturale guidato da tecnologie sostenibili ormai mature per poter essere applicate alla nostra vita. Per le professioni del futuro, la Zavatta ha immaginato molti nuovi posti di lavoro che oggi fatichiamo ad immaginare; mentre Huang ha proposto la nascita dei resumers al posto degli attuali consumers, ovvero di consumatori educati all’economia sostenibile. Terza ed ultima intervista è stata tenuta da Caterina Sarfatti, con la partecipazione dell’assessore milanese Cristina Tajani, di Arnoud Moleenar, per il progetto Resilience di Rotterdam e di Piero Pellizzaro, per il progetto Resilience di Milano. Il tema dell’intervista è stato la capacità delle città di rigenerarsi e divenire smart. La Tajani ha raccontato che Milano, già dal 2013, ha iniziato ad utilizzare la tecnologia per sviluppare il progetto Milano Smart City. Per quanto riguarda Rotterdam invece, la resilienza e l’innovazione sono temi ormai trattati da generazioni. Pellizzaro ha inoltre sottolineato come ogni città debba trovare la propria strada e come Milano sia a tutti gli effetti capace di fronteggiare situazioni complesse, proponendo un business dedicato e, attraverso il design, una migliore qualità della vita, dove la competizione e la collaborazione stimolino la partecipazione dei cittadini. È stato infine coinvolto dal pubblico l’architetto Michelangelo Vallicelli. Come risultato di un suo dottorato, ha individuato essenzialmente due modelli di Smart City del futuro: il modello asiatico - centralizzato – e quello europeo, più recente - come nel caso di Milano - ma più inclusivo nei confronti della cittadinanza.

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Il nostro futuro è incerto ed è per questo motivo che oggi, più che mai, siamo chiamati ad essere più smart, intelligenti, forti del nostro operato e capaci di sostenere il peso dell’incertezza. Rodrigo Rodriquez Presidente Material ConneXion Italia

We consider the Smart City concept based on smart citizens: we need to deliver solutions, not only products. Renato Galliano Urban Economy Department, Comune di Milano

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La competizione e la collaborazione stimolano alla partecipazione dei cittadini e allo sviluppo delle città, aprendo uno scenario globale ricco di possibilità fino a poco fa non tangibili, in costante evoluzione dialettica. Cristina Tajani Assessore Economia Urbana ed Innovazione, Comune di Milano

Ogni città deve trovare la propria strada e Milano è capace di fronteggiare situazioni complesse e creare una migliore qualità di vita, grazie al design. Piero Pelizzaro Chief Resilience Officer, Milano 86


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Abbiamo bisogno di cambiare il nostro approccio verso quello che attualmente viene definito rifiuto: è necessaria una nuova definizione così da accogliere ciò che viene riutilizzato. Gloria Zavatta CEO AMAT

The most important actor in the future is the resumer: next generations will never question whether it is right or wrong to recycle, they’ll think it is wrong not to do it. Arthur Huang CEO, Miniwiz Co. Ltd 88


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Rodrigo Rodriquez ha introdotto questa conferenza a tema circular economy sottolineando come Smart City sia espressione del concetto darwiniano di evoluzione della specie. Material Connexion® si è infatti evoluta, nascendo come cerniera proattiva fra materiali innovativi e i loro utilizzatori, per offrire alle piccole e medie imprese italiane degli strumenti di innovazione. Da qui, unendo il tema dei materiali a quello della città del futuro, è nata Smart City. La parola è quindi passata al moderatore Emanuele Bompan, il quale ha parlato dell’economia circolare come una modalità del tutto nuova e sostenibile di intendere, gestire e produrre quelli che sono i consumi della nostra società. Secondo Walter Stahel, architetto svizzero, ciò che accomuna la sostenibilità all’economia circolare è un concetto di benessere ed efficienza sia fisico che di pensiero. Ci sono perciò due differenti approcci rispetto all’attuale economia lineare, uno diretto alla gestione consapevole del materiale e l’altro rivolto a un sistema dalla logica pay per use. L’attuale problema dell’economia circolare è la gestione quasi esclusiva che ne fanno utilizzatori ed imprese, non lasciando sufficiente spazio ai designer. L’economia circolare non ha inoltre bisogno di né di packaging né di pubblicità, per questo motivo la performance economy necessita di riqualificazione, mantenimento e produzione progettata. Solo così si potrà iniziare a parlare di un business a lungo termine e basato sulle prestazioni, dove ci sia qualità e un livello di standardizzazione volto alla riparazione e all’aggiornamento dei beni. Sabine Oberhuber, rappresentante delle olandesi Turntoo e Rau, ha invece illustrato come si possa reinventare la realizzazione e l’utilizzo di un edificio. Applicando infatti l’economia circolare all’architettura si ha un grande e positivo impatto ambientale, che agisce anche sulle primordiali logiche di riciclo - l’ultimo stadio, il meno intelligente. L’obiettivo è quello di creare un design circolare, che progetti beni durevoli e dalle differenti performance, così da poter essere ripensati, riusati e riproposti, prima di essere riciclati. Si rende quindi necessaria una banca di materiali e un passaporto per gli edifici costruiti, così da poter conoscere, in futuro, le modalità con cui svolgere delle efficaci azioni di smantellamento. Massimiano Tellini, per conto di Intesa SanPaolo, ha introdotto d’altro canto l’importanza della circular economy nel settore finanziario. In quanto neo-modello economico dalle nuove opportunità, la circolarità deve trovare un nuovo equilibrio tra business e società. Su questo nodo Intesa SanPaolo sta agendo cercando di bloccare i vantaggi economici - ma non sostenibili - proveniente dall’economia industriale lineare, promuovendo al contempo start-up innovative e green. In qualità di Executive Director di Material Connexion® Italia e di coautrice del libro Neomateriali nell’Economia Circolare, è invece intervenuta Anna Pellizzari. Insieme ad Emilio Genovesi è stata impegnata nella creazione di uno scritto che dona uno sguardo d’insieme sui materiali innovativi, costantemente in via di sviluppo e perciò difficilmente categorizzabili. Questi neo-materiali si suddividono essenzialmente in tre categorie: i materiali bio-based (di derivazione organica), i neo-classici (da filiere consolidate del riciclo) e i materiali ex-novo (da filiere del riciclo non ancora consolidate). Ultima relatrice è stata infine Simona Fontana che, a nome di CONAI, ha illustrato come la filiera degli imballaggi sia già un esempio di circolarità consolidata. A partire da un modello di gestione nazionale efficace, efficiente e scalare, CONAI sta promuovendo imballaggi sostenibili e oggetto di riciclo e riuso, favorendo in questo caso un utilizzo sempre minore di materia prima.

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Unendo il tema dei materiali a quello della città del futuro è nata Smart City. Rodrigo Rodriquez Presidente Material ConneXion Italia

I neo-materiali si suddividono in 3 sottoinsiemi: i materiali bio-based (di derivazione organica), i neo-classici (da filiere consolidate del riciclo) e i materiali ex-novo (da filiere del riciclo non ancora consolidate). Anna Pellizzari Executive Director Material ConneXion Italia

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In linear industrial economy, there’s no efficiency if you don’t make money selling things; in the performance economy, selling is actually about making the highest performances without giving anything: the circular industrial economy is part of an intelligent decentralization. Walter Stahel Architetto

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La circolarità deve trovare un equilibrio, un nuovo punto di contatto tra il business e la società; Intesa SanPaolo sta promuovendo e incentivando allo stesso tempo start-up innovative e green. Massimiano Tellini Designated Representative per conto di Intesa SanPaolo Economia Circolare

L’economia circolare è un modo nuovo di immaginare, progettare, produrre e consumare: una strada per creare un’economia sostenibile e rigenerativa, benefica per il pianeta e noi stessi. Emanuele Bompan Direttore di Materia Rinnovabile 96


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La filiera degli imballaggi è un esempio di circolarità ormai consolidata da circa un decennio. A partire da un modello di gestione nazionale efficace, CONAI sta attuando una forte promozione verso la realizzazione degli imballaggi progettati mediante logiche sostenibili e ottiene risultati positivi da riciclo e riuso. Simona Fontana Centro Studi Area Prevenzione, CONAI

Our beings are temporary, the world we live in is not. Sabine Oberhuber Co-founder Turntoo 98


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Perché Material Connexion® si è interessata alla Smart City? A spiegarlo è Rodrigo Rodriquez, che nella sua introduzione ha delineato come si siano intraviste delle grandi potenzialità per i materiali nel progetto di città future, andando così oltre il principale ruolo di cerniera proattiva di Material Connexion®, per creare una sinergia tra professionalità eterogenee. Primo relatore è stato Giulio Ceppi, curatore della mostra. Con un quadro storico della Smart City, Ceppi ha illustrato come i primi ideatori di città smart furono i Romani, i quali crearono un hardware chiamato civitas, basato sul munus, ovvero l’orgoglio del cittadino romano di servire la propria città. Questa civitas utilizzava la fisicità degli elementi per stabilire un rapporto di tolleranza ed equilibrio. Ciò che oggi possiamo adottare è il concetto di appartenenza e partecipazione dal basso, al fine di creare cittadini smart prima che città smart. Attraverso il Design for all Ceppi ha inoltre parlato dell’importanza dell’inclusività nella progettazione. Giovanni de Niederhäusern è invece intervenuto per conto dello Studio Carlo Ratti, analizzando il futuro scenario cittadino a partire da una constatazione: il mondo digitale si è ormai integrato al mondo fisico. Primo tema trattato è stato il sensing, ovvero l’analisi dei dati e la comprensione delle dinamiche urbane. Secondo tema è stato l’interacting, la capacità cioè di massimizzare l’interazione all’interno della città, introducendo anche il processo di over-lapping, ovvero la sovrapposizione di funzioni diverse in uno spesso spazio (il fablab, ad esempio). Terzo tema, infine, è stato il well-being, ovvero il benessere dei cittadini. Luca Montani, a nome di MM (Metropolinata Milanese), ha delineato d’altro canto quale sia l’attuale gestione della città da parte di questa azienda storica, nata dopo la guerra per volere degli stessi milanesi. MM attualmente si occupa anche dell’abitare popolare, della gestione degli impianti e degli immobili, Expo 2015 compreso. Per MM la Smart City è guidata da un approccio integrato, di sistema, racchiuso nel libro di recente pubblicazione “Build your city, build you future”. L’architetto Marco Piva ha contribuito alla discussione attraverso la sua esperienza, parlando del visionario progetto per Shangai – il Dianshan Lake project - in cui si sono visti fondere la tradizione cinese e la progettualità italiana, la natura, l’uomo e la tecnologia, grazie a un sapiente rapporto di interazione tra committente e progettista. Massimo Roj, architetto per Progetto CMR, ha spiegato come il suo obiettivo sia quello di “migliorare la qualità della vita delle persone” e “progettare a misura d’uomo”. Mediante alcuni progetti svolti in Cina, Roj ha esposto il concetto di “città multicentrica”, ovvero un distretto urbano autonomo e interconnesso con il resto della city, a misura d’uomo, sostenibile, vivibile e sensibile. Guglielmo Carra, per conto di Arup, è intervenuto a proposito dell’architettura totale, che vede la partecipazione di differenti realtà che collaborano sinergicamente. Il focus è stato rivolto alla valorizzazione a lungo termine e al fine vita di edifici e infrastrutture, oltreché all’ottimizzazione dei materiali urbani. Altro importante tema è stato quello detta stampa 3D, grazie alla quale Arup ha sviluppato sistemi innovativi per la stampa in loco di architetture e infrastrutture. L’architetto Michelangelo Vallicelli ha infine sottolineato tre aspetti: il primo aspetto riguarda come la città smart sia ormai uno scenario reale con cui gli architetti devono confrontarsi; il secondo sottolinea l’importanza dell’interazione fra tecnologia e spazio fisico, l’ultimo aspetto racchiude infine la concezione della città come risultato naturale di un’organizzazione destinata al lavoro. 101


L’inclusione deve diventare il mezzo per vedere le cose da un differente punto di vista. Giulio Ceppi Architetto e Curatore della Mostra

Una visione a lungo termine, volta alla valorizzazione della città e degli edifici che la compongono, può diventare un modello di successo anche da un punto di vista finanziario. Guglielmo Carra Senior Engineer Materials Consulting Lead Europe, Ove Arup

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Ogni architetto ha un progetto nel progetto. Marco Piva Architett

La Smart City non è più un’idea, un brand, qualcosa a cui si tenda ad ispirare. È piuttosto un vero e proprio contesto all’interno del quale un architetto oggi si trova ad operare. Michelangelo Valicelli Architetto

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L’importanza della circolarità nel tessile tocca ogni cittadino, in quanto si occupa del vestiario e della moda legata al fast fashion e all’obsolescenza programmata. Emanuele Bompan, a tal proposito, ha spiegato come, per economia circolare, si intenda un’economia che ottimizzi il ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. Marco Landi, per conto di CNA Federmoda, ha parlato dello storico distretto tessile di Prato. Dal 1840 in questo luogo della Toscana si rigenerano tessuti di ogni tipo, che oggi si vuole rendere appetibili al mondo del fashion. Simona Bonafé, responsabile della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha invece illustrato come l’Unione europea abbia appena approvato - in larga maggioranza - un pacchetto di riforme legislative sull’economia circolare. Il successo sta nell’opportunità rivoluzionaria concepita sia per risolvere importanti problemi ambientali, sia per dare un nuovo slancio strategico e autonomo al circuito di materiali europeo. L’importanza di queste riforme risiede inoltre nel conferire all’economia circolare il carattere di un modello di sviluppo reale e cosciente. Per conto di UNICIRCULAR è quindi intervenuto Andrea Fluttero. Si tratta di un importante ente del post consumo, che si pone in qualità di piattaforma di riferimento per le aziende del riciclo. L’abbigliamento è trattato come un tema delicato, molta è infatti la merce di importazione scadente, che necessita di una normativa rigida ma abbastanza flessibile da consentire lo spostamento della merce da reintrodurre nel circolo dei materiali. Filippo Servalli, rappresentante di Radici Group, ha fatto il punto della situazione sul tipo di tessili in commercio, evidenziando come - nell’ultimo ventennio - si sia passati dai tessuti naturali ai sintetici, come il nylon. Si è quindi parlato di progettualità del fine vita, monomatericità, compatibilità, riciclabilità, stoccaggio e riciclo. Fabio Pietrella, a nome di Confartigianato Moda, è stato invece il portavoce della piccola impresa tessile di eccellenza italiana, di stampo principalmente artigianale. Secondo Pietrella il problema è rappresentato da un’invasione di prodotti di bassa qualità che svalutano anche quelli di alta gamma. Aurora Magni, rappresentante della società di ricerca e consulenza Blumine, ha continuato la discussione riflettendo su cosa sia effettivamente sostenibile e cosa invece lo sia solo in apparenza. Altri concetti rimarcati dalla Magni sono stati la riconoscibilità e il concetto di passaporto dei materiali tessili; la capacità inventiva utile nel recupero; l’industria 4.0; i problemi di contaminazione in fase di riciclo e le opportunità di lavoro future. Per conto di Material ConneXion® Italia, Christian Tubito ha parlato del problema di filiera legato al recupero dei materiali. Il fast fashion, producendo capi contenenti impurità, penalizza il post-consumo. Per questo motivo c’è bisogno di un’intelligenza di filiera che abbia adeguate regole e tecnologie (es. progetto Trash-2-Cash). Roberto Coizet, presidente di Edizioni Ambiente, ha sottolineato l’esistenza di uno strumento per le imprese detto strumento di responsabilità estesa del produttore sui rifiuti, che basa il suo crescente successo sull’auto-responsabilizzazione delle aziende e sulla creazione di filiere circolari. Andrea Fluttero è intervenuto in modo critico sulle fasi di produzione consumistica e di post consumo, spiegando come queste due fasi siano separate da interessi molto differenti. Sarebbe perciò molto più logico creare delle filiere di post-consumo aperte al dialogo - per mezzo dei consorzi - ma non parti integranti della produzione. Inoltre, per contrastare una produzione di bassa qualità, secondo Pietrella si possono adottare dei dazi che blocchino l’accesso ai prodotti non conformi agli standard; soluzione questa non totalmente condivisa dal resto dei relatori. 107


Per economia circolare si intende un’economia che sappia valorizzare gli scarti di prodotti e materia, che sappia massimizzre il valore d’uso dei prodotti e ne sappia anche estendere la possibile durata di vita. Emanuele Bompan Direttore di Materia Rinnovabile

L’industria basata sull’economia circolare può generare molti posti di lavoro. Aurora Magni Blumine

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Le normative sull’economia circolare appena approvate in Europa segnano un cambiamento culturale quasi rivoluzionario.

Se preveniamo la generazione dei rifiuti, siamo già in fase di transizione verso l’economia circolare che rappresenta, prima di tutto, una vera e propria industria economica. Simona Bonafé Commissione Ambiente del Parlamento Europeo

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La moda italiana, principalmente basata sul lusso, sui piccoli lotti e sui prodotti unici dalla forte connotazione inventiva, può trovare nell’ecosostenibilità un altro punto a suo vantaggio. Marco Landi Presidente CNA Federmoda

Localismo è una delle parole chiave quando si vogliono attuare processi veramente sostenibili e circolari. Christian Tubito Project Manager, Innovation & Research Material ConneXion Italia

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Non si può parlare di economia circolare se non si parte da un principio di difesa del diritto di produrre eccellenza nel rispetto delle regole e della produzione di qualità. Fabio Pietrella Confartigianato Moda

Affinché l’economia circolare funzioni bisogna investire molto in cultura della progettazione: c’è bisogno di disegnare la riciclabilità. Michelangelo Valicelli Architetto 113


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Rodrigo Rodriquez ha introdotto il tema della mobilità integrata citando Parag Khanna e spiegando come, in futuro, non si parlerà più di geografia ma di connectografia, un sistema attraverso il quale la tecnologia porterà le informazioni direttamente agli uomini e li unirà, collegandoli. Gloria Zavatta ha quindi introdotto i relatori, sottolineando come la mobilità integrata sia, in primis, espressione del bisogno di connessione dell’essere umano. L’Assessore Marco Granelli ha parlato di come Milano si sia attivata presto nel settore dei trasporti, introducendo ad esempio l’Area C, aumentando i trasporti pubblici (es. la linea M4), attivando servizi di sharing e sottoscrivendo tutte queste iniziative nel PUMS, il Piano Urbano della Mobilità milanese. Sull’automazione dei mezzi di trasporto, Granelli ha anticipato l’intenzione di sviluppare un progetto di prova (area di Porta Romana e Cascina Merlata) per sviluppare nuove soluzioni driverless. Andrea Poggio, a nome invece di Legambiente, ha esposto come questa associazione stia lavorando sul cittadino e sulla comunità, puntando ad una mobilità e una micro-mobilità elettrica che sfrutti l’intermodalità di spostamento, ovvero l’utilizzo, da parte delle persone, di differenti mezzi di trasporto nell’arco della giornata. Successivamente Giovanni Fornaro, a nome di Tesla, ha raccontato come questa azienda lavori sulla mobilità sostenibile, cercando di migliorare le città e la vita dei suoi abitanti. Nello specifico Tesla si sta occupando di infrastrutture di ricarica, di guida autonoma - oggi ibrida ma con la prospettiva di divenire totalmente driverless e idonea al car pooling - dell’abolizione e la sostituzione di parti dell’auto altamente inquinanti e, soprattutto, del complesso tema dell’etica nelle auto driverless. La soluzione più auspicabile, secondo Fornaro, è un’ambiente stradale via via più controllato e automatizzato. Portavoce di MM è stato Andrea Bruschi, che ha delineato l’intenzione di creare un trasporto con integrazione modale, mediante il potenziamento di mezzi pubblici e l’attenzione alle esigenze cittadine. Il forte tasso di innovazione nei trasporti milanesi ha portato alla creazione di tecnologie intuitive, metropolitane driverless e lo studio di nuovi mezzi pubblici autonomi. Rappresentante di ATM è stato Miles Parisi, che ha parlato di una futura mobilità elettrica a tutela dell’ambiente e delle nuove generazioni. Per quanto riguarda le tecnologie utilizzate in ATM, invece, Parisi ha sottolineato come queste nascano a partire da una grande complessità di fondo, resa successivamente più semplice per divenire fruibile da tutti i cittadini-utenti. Roberto Timo, per Net Engineering, ha infine trattato la mobilità sistematica, basata sui fabbisogni dei cittadini, su tecnologie, servizi e infrastrutture intelligenti (es. i punti di ricarica elettrica) e volta a creare un’efficiente intermodalità nell’utilizzo dei mezzi di trasporto. Tutto ciò attraverso un’ottica di innovazione e coinvolgimento “dal basso” della cittadinanza. “What’s next?” - ovvero - “a quale bisogno si vorrà rispondere con la tecnologia?” è stata l’ultima domanda posta da Gloria Zavatta ai presenti. I vari relatori hanno quindi risposto con una breve ed incisiva visione: mobilità elettrica, libera e sostenibile (Poggio, Legambiente), maggiore velocità, integrazione e accessibilità alla ricarica elettrica (Fornaro, Tesla), estensione dell’automazione, modifica delle leggi, omologazione dei trasporti (Bruschi, MM), pagamento della metro con la carta (Parisi, ATM), accessibilità e benefici diretti in termini di qualità dell’ambiente e di inquinamento acustico (Timo, Net Engineering), potenziamento nel passaggio delle informazioni per gestire spostamenti e abitudini delle persone (Granelli, Assessore Comune di Milano).

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Tesla ha come missione di accelerare il cambiamento mondiale verso la mobilitĂ sostenibile, migliorare le cittĂ e lo stile di vita dei cittadini. I progetti si rivolgono alla diffusione di infrastrutture di ricarica e allo sviluppo della guida autonoma, attualmente presente sul mercato in modo ibrido insieme alla guida manuale (livello 2) ma con la prospettiva di creare, in un futuro non troppo lontano, delle auto totalmente driverless (livello 5) che sfrutteranno appieno il sistema di car pooling. Giovanni Fornaro TESLA Enterprise Sales Manager South Europe

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Milano sta cercando di lavorare sulla mobilità partendo dalle persone e dal loro bisogno di movimento, piuttosto che dai mezzi. Marco Granelli Assessore a Mobilità e Ambiente Comune di Milano

La mobilità deve essere intesa attraverso un’ottica a tutto tondo, che parta da un’analisi delle necessità dei fabbisogni della mobilità cittadina e si sviluppi attraverso un intelligente uso delle tecnologie. Roberto Timo Strategy Development Manager, NET Engineering S.p.A. 118


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La mobilità integrata è una chiara e importante risposta al bisogno di relazione tra gli esseri umani, oltre a contribuire in forma decisiva a disegnare la città, i servizi, il benessere delle persone e la competitività della stessa città. Gloria Zavatta CEO Amat

Questa generazione deve essere l’ultima a vivere l’era dei combustibili fossili. Miles Parisi Energy Manager ATM 120


Potenziare i mezzi pubblici rispetto alle crescenti esigenze di mobilità milanesi: grazie a questa politica di sviluppo, la città di Milano può essere annoverata tra le città a più alto tasso di innovazione dal punto di vista dei trasporti e della mobilità sostenibile e condivisa. Andrea Bruschi Transportation and Mobility Planner MM

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Il concetto di smart living è il tema dell’ultima conferenza tenuta presso Smart City, durante la Design Week. L’abitare è invece uno dei cardini della vita in cui confluiscono tutte le riflessioni sul vivere finora analizzate. Vivere in modo smart sarà quindi il primo segnale positivo verso il cambiamento culturale necessario alla Smart City del futuro. Marco Bevolo, moderatore dell’incontro, ha introdotto lo smart living e il concetto di inclusione utilizzando una sua pubblicazione scritta insieme al collega Filiberto Amati. Ha quindi introdotto il “blur” - ovvero la capacità della trasformazione digitale di sfumare i confini tra stile di vita, tempo libero e media - delineando come il concetto di lusso si sia evoluto nel corso del tempo, passando da sinonimo di possessione ed esclusione a sinonimo di benessere e puntando a divenire sinonimo di inclusione e qualità della vita. A partire da questa visione Tapio Rosenius, a nome di SKANDAL, ha definito quella che è la comunicazione ambientale, sfera progettuale basata su una percezione intuitiva dell’ambiente circostante. Su questa capacità si basa il progetto di creare un sistema integrato all’interno dell’edificio, privo di interfaccia, che renda visibile e percepibile alle persone il materiale digitale, prevenendo un eccesso inquinante di dati digitali. Dal Centro di competenza Agrinnova dell’Università di Torino, invece, Maria Lodovica Gullino ha esposto il tema dell’agricoltura smart all’interno e all’esterno della città, seguendo il filone dettato dell’inclusione e dalla crescente qualità della vita e dell’ambiente. L’obiettivo è la creazione di un’economia circolare in campo agro-ambientale, per rendere le città del futuro dei contesti realmente green, sfruttando - ad esempio - coltivazioni in loco, compost di alta qualità proveniente dai rifiuti e acqua arricchita con particolari nutrienti. Nonostante questa visione, l’agricoltura rimane tuttora un settore che necessita di sviluppo tecnologico; la sua introduzione in città potrebbe perciò tradursi in un’occasione di rinascita e di rapida crescita. Alberto Macciani, per conto di Unilever, ha quindi continuato il discorso sull’acqua introducendo l’importanza legata alla questione del lavaggio dei piatti, elemento esemplare per cogliere lo stile di vita e il benessere di un dato luogo. Secondo il suo punto di vista, per poter creare un meccanismo cittadino che si muova in modo smart c’è bisogno di dare alle persone la possibilità di svolgere le mansioni quotidiane in modo più efficiente ed efficace. La necessità è quindi quella di smaterializzare la fisicità degli oggetti e favorirne l’utilizzo attraverso l’ottimizzazione “immateriale” delle loro funzioni, come - ad esempio - il lavaggio dei piatti e la possibilità di tenere traccia dei consumi effettuati. Michelangelo Vallicelli, architetto, d’altro canto, ha presentato una visione di architettura come interfaccia posta tra spazi intelligenti e non più punto di divisione fra spazio esterno ed interno, immaginando inoltre la scomparsa fisica degli uffici e la conversione degli attuali luoghi di lavoro in punti di rinascita urbana. Giulio Ceppi, Architetto e Curatore di Smart City, ha infine ribadito che non c’è una definizione che possa riassumere cosa sia smart e cosa sia città, tantomeno l’unione delle due. La mostra e le conferenze di Smart City hanno però cercato di raccogliere contributi eterogenei per delineare quella che sarà - in futuro - una definizione sempre più puntuale. Le ultime battute sono state quelle di Rodrigo Rodriquez, il quale ha ringraziato i presenti orgoglioso del lavoro svolto. Lo Smart Living di quest’ultima conferenza è, nel suo specifico caso, la linea di base e la misura attraverso la quale continuare a tracciare il futuro dell’uomo attraverso i giovani.

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Il futuro dell’acqua è nelle mani di smart citizens, capaci di comprendere l’importanza di un bene così prezioso mediante soluzioni che tengano traccia dei loro consumi. Alberto Macciani Responsabile Marketing & Home Care Unilever

In all of these discussions, the city is smart because we have to be smart. So more than in the Smart City, we are interested in smart citizens. Giulio Ceppi Architetto e Curatore Mostra 124


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Data is the new water but also the new pollution: we don’t need to humanize but to naturalize technology. Tapio Roserius CEO SKANDAL Technologies

Bringing agriculture into the city will help the citizens to understand more about the origins of food. Maria Ludovica Gullino Prof. UniversitĂ di Torino

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Il concetto di lusso è evoluto nel corso del tempo, sinonimo di possessione e di esclusione, divenendo il benessere in termini di tempo, spazio, equilibrio, sensibilità ed esperienze vissute, puntando a divenire, in futuro, sempre più legato alla qualità della vita e all’inclusione, mediante la creazione di nuovi equilibri la cui matrice è il mondo digitale. Marco Bevolo PhD Founder, Marco Bevolo Consulting, Eindhoven Researcher Lacturer, NHTV Breda University of Applied Sciences The Netherlands

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Le scuole di design di Milano accettano la sfida dell’economia circolare: Material ConneXion Italia invita i loro giovani designer a trovare applicazioni innovative per rifiuti industriali. L’evento promosso da Material ConneXion Italia rientra nel progetto internazionale Life M3P – Material Match Making Platform, che intende promuovere il miglioramento della gestione dei rifiuti nei distretti industriali, favorendone il riutilizzo nelle imprese del distretto stesso e riducendo i fabbisogni di trattamento, deposito e trasporto, e il conseguente impatto ambientale. L’incontro ha segnato il lancio ufficiale delle attività Life M3P incentrate sul coinvolgimento attivo degli studenti di design nell’ideazione di applicazioni innovative per rifiuti industriali, individuati grazie al progetto e forniti da aziende aderenti all’iniziativa. Material ConneXion® Italia, in quanto parte del consorzio Life M3P e partner responsabile della collaborazione con gli istituti di design locali, ha colto l’occasione del fervore post Milano-Design-Week per presentare brevemente gli obbiettivi del progetto a una platea più ampia: l’evento rivolto principalmente agli studenti degli istituti coinvolti, tra cui IED (Istituto Europeo di Design), NABA (Nuova Accademia di Belle Arti), DOMUS ACADEMY e PoliMi (Politecnico di Milano, dip. Design), ha visto anche la partecipazione di aziende sensibili alle tematiche di riciclo di rifiuti e simbiosi industriale. Durante l’incontro sono stati presentati più di 20 waste materials individuati all’interno del progetto Life M3P per diventare nei prossimi mesi oggetto di esplorazione, manipolazione e creatività, fino a generare design concept e proporre una nuova vita ai materiali di scarto. Un contributo prezioso è stato fornito da Giulia Picerno di CONAI, illustrando le ormai consolidate attività del consorzio nell’area prevenzione di rifiuti di imballaggi, le quali hanno portato alla recente pubblicazione di Progettare riciclo - Linee guida per la facilitazione delle attività di riciclo degli imballaggi disponibile per la libera consultazione sul sito http:// www.conai.org/prevenzione/pensare-al-futuro/epack. Il documento è frutto di un’analisi attenta di ogni fase di selezione e riciclo degli imballaggi in plastica con l’obiettivo di mettere in luce le criticità e peculiarità dei processi per fornire indicazioni progettuali efficaci. Le linee guida sono completate con due checklist utili ai progettisti che intendono rendere più riciclabili i loro imballaggi. A seguire, Paolo Ghezzo del Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento (Centrocot) ha presentato Ecosign, progetto incentrato sullo sviluppo di un corso di formazione per Ecodesigner in grado di fornire maggiori conoscenze e capacità in materia di tecnologia ambientale; un ulteriore strumento utile ai futuri designer che non potranno fare a meno di competenze nel design for recycling. In rappresentanza delle varie scuole di design aderenti all’iniziativa, sono poi intervenuti i docenti dei singoli corsi, fornendo il loro metodo nell’approcciare gli studenti alla complessità della sfida e dimostrando l’attenzione concreta alla tematica anche da parte del sistema formativo. Infine, il confronto diretto con i referenti di aziende già coinvolte nel progetto Life M3P, come Vibram S.p.A, Quality Invents S.r.l. e Imballaggi Materie Plastiche S.p.A, hanno testimoniato l’interesse effettivo da parte dell’industria nel trovare soluzioni per ridurre al minimo i propri rifiuti. Uno stimolo decisivo nello spronare i giovani designer a progettare per un’economia sempre più circolare. 131


La parola ‘rifiuto’ ha un’accezione negativa, in realtà è materiale in eccedenza con le stesse qualità del materiale trasformato e commercializzato. Un cambiamento nella percezione parte anche dal linguaggio, dalla cultura, non chiamiamoli più ‘rifiuti’ ma ‘eccedenze’. Paolo Ghezzo Centrocot: Ecosign: aiutare i designer a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti

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L’incontro viene proposto all’interno del contesto dei progetti co-finanziati dall’Unione Europea, dove Material ConneXion® Italia è partner attivo di alcuni consorzi. Scopo principale dell’evento è stato favorire lo scambio e il collegamento tra progetti finanziati attraverso vari programmi UE, svolgere attività di promozione e sostengo (advocacy), così come richiesto dalla Commissione e previsto dalle attività di comunicazione e dissemination. Diversi rappresentanti di progetti finanziati da programmi Europei - in particolare Erasmus+, Horizon 2020, Interreg, Life - si sono incontrati per raccontare esperienze, condividere percorsi e fare networking con partecipanti e soggetti interessati. I progetti presentati vertevano principalmente intorno ai temi: economia circolare, simbiosi industriale, sostenibilità ambientale, con un focus particolare su formazione e innovazione materiale nel settore tessile e moda, illustrando l’ampio sostegno che l’UE sta riservando a queste tematiche. Durante un’iniziale Pitch Session, i referenti delle 10 iniziative presenti hanno avuto l’occasione di illustrare brevemente il proprio progetto evidenziandone risultati aspettati, potenziali di exploitation futuro e area di interesse di networking. L’incontro è stato trasmesso in streaming online, il che ha permesso anche agli ospiti in sala di assistere alla presentazione via web del progetto Circe2020, co-finanziato dal programma Interreg Central Europe e dedicato all’implementazione dell’economia circolare nel territorio europeo. Per mantenere il tono internazionale e permettere di seguire i discorsi anche ai partecipanti online, si è tenuta la sessione di presentazione e il successivo scambio tra i presenti in inglese. A seguire il networking moment ha offerto un confronto tra i partecipanti e alle aziende e agli stakeholder presenti di incontrare i referenti dei vari progetti. Grazie all’alto numero di progetti affini rappresentati è stato raggiunto l’obbiettivo di fare rete, uno degli intenti principali dei programmi di finanziamento europei e riassunto perfettamente dai traguardi posti dal progetto TCBL: “Stiamo tentando di abbassare il rischio d’innovazione creando una comunità: un ecosistema aperto dove trovare suolo fertile con persone disposte a intentare strade nuove.” (cit. Jesse Marsh) Sono stati presentati i seguenti progetti: Trash-2-Cash (Christian Tubito, Material ConneXion Italia); Life M3P (Roberto Vannucci, Centrocot - Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento); Ecosign (Valentina Mazza, Aicq Sicev); TEXSTRA (Irene De Laurentiis, Ciape - Centro Italiano per l’Apprendimento Permanente); ENTeR (Luisa Minoli, UNIVA - Unione degli Industriali della Provincia di Varese); LEAMAN (Désirée Scalia, Ciape - Centro Italiano per l’Apprendimento Permanente); FiberEUse (Marco Diani, Politecnico di Milano); TCBL (Jesse Marsh, Comune di Prato); EMBRACED (Marco Moro, Edizioni Ambiente); Biopen (Marina Dora Tavano, Ciaotech / Gruppo PNO); CIRCE2020 (Giacomo Pieretti, Etra - Energia Territorio Risorse Ambientali)

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In the good old days things were relatively simple: you had knowledge intensive value chains using natural materials. Now all of the knowledge and all of the value has been sucked out of Europe, at least, in a sort of sick cycle of acceleration‌. What we want to do is to look what knowledge is left and shift from a cost-based to a knowledge-based competition. The main promise has been to be part of a value-based community: a rich ecosystem with fertile ground where to have people to try things out. Jesse Marsh Comune di Prato, TCBL 136


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Material ConneXion® Italia e Trash-2-Cash hanno organizzato l’evento Circular Conversations: Fashioning a Circular Industry per discutere di visioni, progetti e proposte sul tema di economia circolare nel settore della moda, uno dei più importanti dell’economia globale ma anche altamente inquinante e dispendioso in termini di risorse e rifiuti. Come ha affermato il moderatore dell’incontro Christian Tubito, Project Manager, Innovation & Research di Material ConneXion® Italia, risulta necessario interrogarsi non solo sulla riduzione degli impatti ambientali ma definire nuove visioni e opportunità per attuare sistemi circolari e catene del valore etiche. Strada già intrapresa dalla UE come dimostra l’approvazione del Circular Economy Package di recente sottoscrizione e che porta anche una firma italiana, quella dell’eurodeputata Simona Bonafé. L’incontro è stato aperto da Rebecca Earley, co-direttore del Center for Circular Design e Professor of Sustainable Fashion Textile Design del prestigioso Chelsea College of Arts di Londra (UAL). Earley ha brevemente introdotto il suo lavoro con il team del Centre for Circular Design (CCD) dove sta esplorando e definendo i futuri ruoli del textile design nell’emergente economia circolare con riferimenti ai temi approfonditi all’interno dei progetti internazionali Trash-2-Cash e Mistra Future Fashion. La ricercatrice e designer ha illustrato come un approccio circolare per l’industria tessile richiede non solo nuove competenze ai designer, ma anche un alto livello di innovazione dei materiali e conoscenze approfondite sull’intero sistema. Un altro aspetto sottolineato da Earley è la necessità di considerare prodotti e materiali nel loro contesto d’uso temporale. Difficilmente però aziende e i progettisti riescono a ragionare in un arco temporale che vada oltre l’orizzonte di 30 - 50 anni. Detto questo, l’approccio ‘slow’ tanto elogiato non risulta essere necessariamente la strategia vincente, se valutato sotto aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, occorre invece avere una visione sistemica che permette di valutare l’intero ciclo di vita di un prodotto. Il dibattito è stato aperto da Anna Pellizzari, Executive Director - Material ConneXion® Italia e co-curatrice del libro “Neomateriali nell’economia circolare” edito da Edizioni Ambiente, che ha illustrato come i materiali avanzati e le nuove tecnologie possono supportare il cambiamento del sistema da lineare a circolare, dove il rapporto tra eliminazione delle sostanze chimiche tossiche e la riciclabilità dei materiali è evidente: solo ciò che non è contaminato e contaminante può essere rigenerato in nuovi materiali senza compromettere la salute delle persone e gli equilibri ambientali. A seguire, Filippo Servalli, Director Marketing & Sustainability di RadiciGroup, introduce e spiega l’impronta ambientale di prodotto (Product Environmental Footprint - PEF) e di organizzazione (Organization Environmental Footprint - OEF). Si tratta di strumenti di misurazione e miglioramento della performance ambientale nell’ottica del ciclo di vita, che consentiranno ad altre realtà industriali di affrontare i sistemi di certificazione ambientale e comprendere meglio le politiche della UE in materia di sicurezza ambientale. Aspetto ripreso anche da Lorenzo Minetti, co-fondatore di Quagga, che segnala la difficoltà di trovare materia prima certificata. La giovane start-up si trova a operare tuttora in un mercato di nicchia con una clientela proveniente principalmente dall’oltralpe. Anche Alessandra Guffanti, presidente sezione bambino SMI, sottolinea la necessità di sensibilizzare il consumatore, soprattutto in mercati ancora poco attenti al tema come ad esempio quello ex-sovietico. Chiude il dibattito Marina Spadafora, Country Coordinator Fashion Revolution Italia e ambasciatrice moda etica nel mondo, evidenziando che non si tratta di confondere il tema della circolarità e dell’eticità ma che occorrerà approfittare che il rispetto dell’ambiente passi per il rispetto dei lavoratori. Responsabilità sociali, etiche e ambientali devono andare di pari passo e il cambiamento deve essere sistemico. 143


Sustainability is complex and broad: where do you want to start?

We don’t think about ‘fast’ in a positive way, but nature does fast! Rebecca Earley Co-Director Centre for Circular Design Porfessor Sustainable Fashion Textile Design at UAL-Chealse Collage of Art London

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Responsibility driven design for the future self-driving society è un white paper curato da Fabio Besti e Francesco Samorè, con contributi di Angela Simone e Jonathan Hankins, che analizza l’avanzata delle tecnologie driverless e si interroga su come questo fenomeno tecnologico impatterà la società del futuro. Presentato in occasione della mostra Smart City: Materials, Technology & People, il lavoro è frutto della collaborazione di Fondazione Giannino Bassetti con la Scuola del Design del Politecnico di Milano, dove, nel novembre 2017, si è svolto Self Driving Society @2030, Laboratorio di Sintesi Finale in Design del Prodotto Integrato, ideato e coordinato da Giulio Ceppi. L’automatizzazione della mobilità può potenzialmente trasformare non solo l’ambito dei trasporti, ma anche il nostro intero tessuto socio-culturale: le abitudini e gli stili di vita delle persone cambieranno, nuovi prodotti e servizi nasceranno a supporto della mobilità, città e infrastrutture si modificheranno e così anche l’intera società muterà nel suo complesso. L’attenzione si sposta quindi dalla self-driving car alla self driving society. Questo ampliamento di prospettiva apre per gli innovatori scenari d’azione molto più vasti ed interessanti, ma costringe altresì a impegnarsi in un dibattito sull’impatto sociale e sulle possibili problematiche dell’intelligenza artificiale nella mobilità ben più complesso di quello oggi in atto; dibattito che coinvolga la governance e il policy making e tutti gli stakeholders interessati dall’innovazione tecnologica. Il white paper percorre dunque due filoni: quello delle opportunità d’innovazione e quello delle responsabilità d’innovazione. E’ possibile coniugare questi due aspetti? Partendo dall’esperienza fatta in classe con gli studenti, gli autori propongono la disciplina del design e le sue metodologie come strumenti chiave per progettare responsabilmente la società del futuro immersa in sistemi di mobilità automatizzata. A sostegno di questo approccio vengono offerti nel paper degli strumenti progettuali appositamente creati e viene presentata una selezione dei progetti sviluppati dagli studenti che ben descrivono le ampie potenzialità di questo metodo, definito dagli autori Responsibility Driven Design. Il white paper, lungi dal voler esaurire il dibattito, si pone al contrario l’obiettivo di essere un punto di partenza per una riflessione più ampia e dare spunti di confronto ad attori diversi. In occasione della presentazione si è tenuto un dibattito, moderato da Francesco Samorè, Segretario Generale della Fondazione, al quale hanno partecipato Fabio Terragni, Presidente di M4 spa, Leandro Agrò, Digital Product Director di Design Group Italia, Giulio Ceppi, architetto, designer e docente al Politecnico di Milano, Tommaso Gecchelin, Founder e CTO di Next Future Transportation Inc., Angela Simone, Project Designer e Manager per Fondazione Giannino Bassetti e Fabio Besti, Design Consultant per Fondazione Giannino Bassetti e autore del paper. Fondazione Giannino Bassetti è nata nel 1994 con lo scopo di promuovere l’esercizio responsabile dell’innovazione, in ambito nazionale e internazionale ed è oggi, di fatto, il luogo dove pensare le politiche responsabili dell’innovazione. La Fondazione persegue la sua missione assistendo i soggetti istituzionali, privati e associativi a orientarne i fini e considerarla fattore di incivilimento per l’intera società. Gli ambiti in cui opera sono differenti, ma accomunati dal rappresentare il terreno su cui oggi si rendono maggiormente evidenti le tematiche di interesse: dalle tecnoscienze alla trasformazione dell’impresa, dai modelli di governance al rischio.

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Il concetto di responsabilità è un concetto chiave: abbiamo un problema di ownership delle tecnologie e non abbiamo il controllo sugli apparati che dovremmo poter regolamentare in modo autonomo. La città di Milano potrebbe candidarsi a fare un lavoro di beta testing sul controllo democratico delle tecnologie e del loro impatto responsabile. Fabio Terragni Presidente M4 Spa

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Con le enormi potenzialità e anche rischi, le tecnologie “driverless” (all’incrocio fra big data, algoritmo e intelligenza artificiale) vanno oltre il solo ambito della mobilità, ma chiamano in causa problemi di governance. Francesco Samoré Segretario Generale Fondazione Giannino Bassetti

Da qualche anno lavoro con gli studenti su scenari long term, per imparare ad avere il coraggio di guardare più in là e affrontare argomenti più complessi, ma inevitabili. Giulio Ceppi Architetto e Curatore della Mostra

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Meno segnaletica per flussi migliori. In che modo il wayfinding design migliora la travel experience? Si dice che il wayfinding sia un processo anonimo, indipendente dal suo contesto. Il wayfinding in una foresta o in una riserva naturale non ha effetto sul paesaggio o sulla disposizione degli alberi. Ma se parliamo di percorsi le cose cambiano, perché li creiamo autonomamente in base ai nostri interessi. La stessa cosa avviene quando si progettano strutture complesse e aperte al pubblico come aeroporti, stazioni, ospedali, musei. Sin dall’inizio della mia carriera come wayfinding desinger, ho capito che la segnaletica è qualcosa di diverso dal wayfinding. La segnaletica è apporre dei segnali, il wayfinding è offrire il giusto equilibrio tra orientamento, informazione e navigazione per permettere agli utenti di trovare la loro strada. Negli anni abbiamo imparato che la chiave di un buon wayfinding sta in un’infrastruttura chiara. Percorsi facili, ingressi riconoscibili e un’organizzazione degli spazi comprensibile possono fornire un wayfinding “naturale”. Di conseguenza, la nostra tendenza a occuparci della progettazione e dell’organizzazione logica della segnaletica si è trasformata in un’attenzione al flusso degli utenti comuni e su come essi organizzano il loro personale percorso. Christine de Lille, assistant professor presso il Dipartimento di Product Innovation Management alla Technische Universiteit Delft, prevede cambiamenti immensi nella travel experience a causa dei molti sviluppi nei processi di sicurezza e di controllo dei confini, come l’uso delle funzioni biomediche. Il nostro scopo è che il wayfinding possa fondersi senza interruzioni in questa esperienza, quasi senza farsi notare dal passeggero comune. Per farlo, rispettiamo sempre i nostri standard di qualità, tra cui le 5 C: Completezza, Chiarezza, Coerenza, Rendere evidente (Conspicuous) e Attraente (Catchy). A un livello forse più alto e astratto, il nostro obiettivo ultimo è ridurre negli utenti lo stress dovuto al percorso che intendono seguire. Tratto dall’articolo che Paul Mijksenaar ha scritto per “Flows. Modelling mobility” sui temi che ha scelto di porre al centro della conferenza che ha tenuto a Milano il 8 maggio 2018. Per leggere l’articolo completo, visita il sito flowsmag.com

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There is a sort of red line: when buildings complexity goes over this line, wayfinding designers can’t help to reduce people stress. In this kind of situation there is just a solution: changing the building. Designers are young, talented, sharp looking. But users are often old people and they become older every year. The 55% of the target is older than the designers. Designers aren’t designing for themselves, they aren’t the target group and so they have to have elder people in mind. Paul Mijksenaar Founder Mijksenaar Wayfinding Experts 152


La rapidità di movimento modifica il nostro comportamento e modifica la geografia: le distanze fisiche non corrispondono più alle distanze percepite. Oggi la velocità di collegamento ci fa percepire i luoghi molto più vicini rispetto a quanto lo siano stati. È in atto una modifica della percezione della geografia, del territorio, del paesaggio e chiaramente anche della città. Alessandro Cambi Architetto, socio fondatore della società Parallel Digital e di IT’S architettura

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Il wayfinding trova delle analogie con il service finding: tutto ciò che è mobilità non è più infrastruttura o device, ma servizio. In questo nuovo paradigma di mobilità si sta limando il conflitto storico tra modalità privata e modalità pubblica, si stanno aprendo una serie di gradienti e di sfumature tra collettivo e individuale, pubblico e privato, che sono l’evoluzione dei sistemi di sharing mobility: dal possesso alla condivisione. Diego Deponte Partner e Direttore Tecnico di Systematica Srl

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Con M4 abbiamo fatto un’indagine in vista dell’apertura della linea metropolitana che raggiungerà l’aeroporto di Linate e il risultato è straordinario: il trasporto pubblico passerà, al momento dell’apertura, dal 20 al 33%. Chiaramente Linate diverrà un aeroporto al quale si accede con il trasporto collettivo. Abbiamo letto la via e ora che la conosciamo ci siamo attrezzati e abbiamo avviato un gruppo di lavoro per la progettazione dei flussi dalla metropolitana sino al terminal. Chiara Carrà Responsabile della pianificazione dei trasporti, accessibilità e domanda di mobilità per SEA Spa

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#archilombardia Citterio Spa intraprende nuove strade per comunicare la propria storia, l’esperienza acquisita e i prodotti innovativi che propone al mercato, attingendo a mezzi di comunicazione classici e a quelli più innovativi. Instagram oggi è il Social più diffuso e stimolante a cui guardano aziende, professionisti e amanti dell’immagine e dello stile. Nel quadro delle nuove attività di comunicazione si inseriscono i Challenge in Instagram il cui nome è caratterizzato dal prefisso #archi. Costituiscono le tappe di un lungo viaggio per l’Italia e quindi all’estero, per “vedere con occhi altrui” le opere architettoniche grandi e piccole che caratterizzano le varie regioni del nostro paese. È un percorso che unisce due brand, quello aziendale e quello territoriale, e che attiva una connessione tra prodotti/azienda e clienti, associando il made in Italy all’Italia e ai suoi piccoli e grandi capolavori. Citterio invita architetti, fotografi, amanti dell’arte e semplici osservatori a scattare foto di opere architettoniche che rappresentino l’intera regione e a condividerli in Instagram usando i tag dedicati: #archilombardia e in aggiunta #citteriospa. L’architettura è arte, tecnica, passione e amore. La Lombardia è una terra ricca di opere architettoniche, dalle icone del passato a quelle della modernità. Le venti immagini più rappresentative sono scelte da una giuria composta da: Arch. Giulia Torregrossa, Presidente Ordine degli Architetti della Provincia di Lecco; Dott. Orazio Spoto, Igers Italia; Dott. Emilio Genovesi, Amministratore Delegato Material Connexion Italia; Arch. Vittorio Veggetti, Direttore Generale Citterio Spa; Arch. Paolo Pampanoni, Direttore Artistico Citterio Spa. Le foto selezionate sono state esposte presso Smart City e quindi pubblicate in un piccolo opuscolo che diventa taccuino di viaggio. I “taccuini” e le “visioni” verranno quindi pubblicati a Colonia in occasione della fiera delle forniture per ufficio, Orgatec 2018. Citterio fa made in Italy e racconta l’Italia al mondo. Da Milano inizia, inoltre, un percorso di coinvolgimento di scuole e studenti, che legano la loro formazione alla cultura del design e al prodotto. Citterio incontra i futuri progettisti, aprendo le porte della propria azienda con l’intento di spiegare logiche progettuali e cicli produttivi, attivando uno scambio di idee scevro da condizionamenti. Seminari, visite, workshop concorsi per idee riguarderanno il mondo dell’ufficio e le nuove logiche formali e funzionali che oggi ne ispirano gli spazi.

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Acuti di luce, @_sicia_

gloria terrena, @jacoopo

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il mulino bianco, @roberto__riva

spalle al duomo, @jancaesar1988


magma creativo, @genedieve

curve infinite, @marcopetracciphoto

boschi urbani, @chiccorocco

le prime altezze, @sangage78

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4. Exhibitors e Media Partner

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Exhibitors

A2A Smart City Citterio CONAI e Consorzi per il riciclo dei rifiuti di imballaggio: Cial, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea, Rilegno Corradi DiceWorld Domal Husqvarna Life M3P MM NET Engineering NUB: New Urban Body Oltremateria Personal Genomics con Politecnico di Milano Piquadro Politecnico di Milano ABC LABORATORIO SAPERLab PUMA e MIT Design Lab Raffaella Laezza/IUAV/Master Touch Fair Architecture & Exhibit Space Sharing Cities: Comune di Milano, A2A Smart City, Cefriel, Fondazione Politecnico di Milano, Future Energy, NHP, Siemens, Teicos Group Studio Marco Piva SUEZ Target Group TESLA Trash-2-Cash Unilever Veolia XL EXTRALIGHT 3M Electronics & Energy Business Group e 3M Industrial Business Group

Partner

Seeds&Chips

Technical partner

ATM-Azienda Trasporti Milanesi

Technical sponsor Green Bricks Fontana Arte Pantone

Media Partner

LifeGate Materia Rinnovabile TriwĂš Archiproducts Matrix4Design Archi News 24

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Media Partnership LifeGate

La Milano Design Week 2018 ha dato voce alla sostenibilità connessa al settore del design. Per l’occasione LifeGate ha realizzato Design4Climate Action, un progetto nato in collaborazione con Connect4Climate, il programma internazionale di sensibilizzazione sui temi dei cambiamenti climatici della Banca Mondiale, e Material ConneXion® Italia. Un hub all’interno del Fuorisalone dedicato all’informazione e l’approfondimento sui temi del riscaldamento globale, dell’economica circolare e delle smart city situato all’interno del Materials Village, nella prestigiosa location di Superstudio Più, in zona Tortona. Un’iniziativa per capire come le sfide internazionali influiscono sul design del futuro, un design sostenibile, resiliente e che si adatta alle necessità delle metropoli. Durante il Fuorisalone, un palinsesto ricco di speciali video, interviste live, attività redazionali e contenuti social ha animato il villaggio del futuro. Nello specifico sono state realizzate rassegne stampa quotidiane e più di 30 interviste a personaggi del calibro di: Beppe Sala, sindaco di Milano, Giulio Cappellini, architetto e designer di fama internazionale, Kengo Kuma, architetto giapponese di fama internazionale, Caterina Sarfatti, senior manager presso C40 Cities, Luisa Bocchietto, presidente WDO (World Design organization), Paola Bocci, presidente Commissione Cultura Comune di Milano, Gisella Borioli, ideatrice di Superstudio Group, Luciano Galimberti, presidente di ADI - Associazione per il Disegno Industriale, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, il product designer Giulio Vinaccia, e l’architetto Raul Pantaleo e il direttore Pietro Parrino di Emergency. Le interviste sono sulle pagine ufficiali di LifeGate: Facebook Youtube LifeGate.it

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Material ConneXion® è il più importante network internazionale di consulenza sui materiali e processi produttivi innovativi e sostenibili, con sedi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Material ConneXion® Italia, di cui Rodrigo Rodriquez è Presidente, promuove la creazione di contatti tra i produttori di materiali e i potenziali utilizzatori, supportandoli nella ricerca di soluzioni materiali per i loro progetti e offrendo alle aziende produttrici uno strumento di visibilità unico e non convenzionale.

Viale Sarca 336/F - Ed. 16 20126 Milano T +39 02 8689 1720 F +39 02 36 55 3238 materialconnexion.it 165




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