Comunicare l'Università. Tra ricerca e didattica

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comunicaRe L’UNIVERSIT� Tra ricerca e didattica Veronica Dal Buono


Concept Collana Didattica MD Alfonso Acocella Progetto grafico Giulia Pellegrini Impaginazione Federica Capoduri Lab MD www.materialdesign.it

Fotografie di Enrico Geminiani: pp. 8, 10-11, 18-21, 42, 50-53, 60-95. Le immagini utilizzate in Comunicare l’Università. Tra ricerca e didattica rispondono alla pratica del fair use (Copyright Act 17 U.S.C. 107) essendo finalizzate al commento storico, critico e all’insegnamento.

2016 © Media Md ISBN 978-88-940517-6-6


Indice

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Cultura del design e design per la cultura Dario Scodeller

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE Alfonso Acocella

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Comunicare l’Università Nel XXI secolo Veronica Dal Buono L’Università tra comunicazione istituzionale e d’impresa Identità e immagine dell’istituzione universitaria Il brand accede agli spazi accademici Il design dell’identità visiva Le Università italiane e le nuove sfide comunicative Verso l’identità dinamica e partecipativa

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MOSTRA MERCHANDISING UNIFE / DA A.A. 2014-2015 Laboratorio di Design della Comunicazione

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MERCHANDISING ISTITUZIONALE TEMA DEL PROGETTO DIDATTICO

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English texts


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Cultura del design e design per la cultura

Dario Scodeller

Padova, Palazzo del Bo, Scala del Sapere. Affreschi di Gio Ponti con Giovanni Dandolo e Fulvio Pendini, 1941. palinuro, Arturo Martini, 1947. (Carlo Calore ph.)

Un sabato di febbraio del 1987 si trovavano riuniti a Ravenna i protagonisti della grafica italiana per un convegno dal titolo Urbanovisuale,1 organizzato da Giovanni Anceschi e Massimo Casamenti. L’incontro era una delle occasioni di riflessione tra visual designer seguite alla celebre I Biennale della grafica di Cattolica (realizzata nel 1984 e mai più replicata), dove era stata storicizzata la stagione che, grazie alla fortunata definizione di Albe Steiner, fu chiamata della “grafica di pubblica utilità”.2 A partire dalla metà degli anni Settanta le nuove amministrazioni di sinistra, insediate in varie città italiane, avevano identificato nella grafica lo strumento per realizzare (soprattutto attraverso il medium del manifesto murale), un tipo di rapporto più diretto con la cittadinanza nella gestione dei servizi per il territorio e per la promozione delle manifestazioni culturali. Preludio (1971) e apice di quella vicenda, fu la collaborazione tra il Comune di Pesaro e il grafico Massimo Dolcini, alle cui realizzazioni è stata dedicata nel 2015 una bella mostra a Fano.3 Fatta eccezione per Gianni Sassi, convinto assertore della necessità di sganciare il lavoro creativo dal rapporto con le istituzioni, per un decennio una generazione di grafici si trovò a dare forma visiva, attraverso il design, a delle proposte di rinnovamento sociale, culturale e politico della città. Alla base di questa esigenza di comunicazione c’era, oltre al clima partecipativo degli anni Settanta, la trasformazione della pubblica amministrazione che, con l’attuazione del decentramento alle Regioni e la nascita dei Consigli di quartiere nei Comuni, alimentava per la prima volta una precisa necessità di relazione istituzionale tra l’emittente (ente pubblico) e il ricevente (cittadini). Proprio Dolcini con il suo studio Fuorischema aveva compiuto, però, alla metà degli anni ’80, il passaggio dalla grafica di pubblica utilità al lavoro di agenzia, diventando artefice della comunicazione per l’azienda marchigiana Scavolini. Era diffusa la convinzione che (come il lavoro di Studio Azzurro stava dimostrando da alcuni anni) il nuovo centro di gravità della comunicazione si stesse spostando dalla carta al video, cioè al medium videomagnetico e televisivo. Il documentato e articolato saggio che Veronica Dal Buono ci propone in questo libro sulla comunicazione istituzionale, ha come sfondo la radicale trasformazione che l’istituzione universitaria ha subito negli ultimi due decenni, ma è il suo coincidere con la rivoluzione comunicativa portata dal web a rendere questo passaggio ancor più significativo. In quel sabato di febbraio del 1987, a Ravenna, il filosofo Aldo Colonetti (questo era il nucleo polemico del dibattito), insisteva provocatoriamente nell’affermare che l’immagine non poteva (non avrebbe dovuto) far parte della comunicazione per le istituzioni. Motivava la sua posizione evidenziando il fatto che, in virtù della sua

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natura polisemica, l’immagine è ambigua, e ne derivava il teorema che la comunicazione istituzionale dovesse essere unicamente di tipo testuale. Compito dell’istituzione avrebbe dovuto essere, perciò, fare informazione e non comunicazione. Incisiva per le sue premesse indimostrabili, la tesi di Colonetti rappresentava un attacco frontale al lavoro della grafica di pubblica utilità, che aveva trovato proprio nell’immagine il mezzo per comunicare in modo più diretto ed efficace con una cittadinanza composta, in maggioranza, da giovani o da persone con un grado d’istruzione elementare. In quel contesto il lavoro del grafico, come aveva sottolineato Gaddo Morpurgo, era stato soprattutto quello di un “narratore urbano”.4 L’unico a non dimostrarsi spiazzato dalle affermazioni di Colonetti fu proprio Dolcini, il quale rispose prontamente che anche con il teso si può essere ambigui: è sufficiente, infatti, usare una font al posto di un’altra per cambiare “carattere” alla comunicazione. Inoltre, anche la pretesa d’informazione pura – osservava Dolcini – si scontra sempre con la natura del medium con cui viene veicolata: e non serviva scomodare McLuhan (“il medium è il messaggio”), era sufficiente osservare l’inefficacia della deformazione anamorfica del lettering sull’asfalto nella segnaletica delle uscite autostradali. Il contenuto informativo andava dunque valutato anche in rapporto alle condizioni “ambientali” in cui la comunicazione ha luogo, cioè allo stato del ricevente. Il merito di quei protagonisti della grafica italiana e dei loro critici, è che essi discutevano assieme sugli strumenti ed il significato del proprio lavoro, che venne riconosciuto e celebrato anche l’anno successivo (1988) al Centre Pompidou di Parigi, nella mostra Images d’utilité publique. Esponendo i casi studio di quindici paesi, la mostra parigina evidenziava come fosse oramai consuetudine, nell’azione delle istituzioni pubbliche, delle regioni e dei comuni d’Europa, l’uso della comunicazione visiva per assicurare il funzionamento della vita sociale, amministrativa e culturale e ribadiva il ruolo dei grafici come «concepteurs d’images publiques d’utilité sociale, capables de mettre en oeuvre une communication de masse de qualité». L’esposizione si proponeva di sensibilizzare il pubblico e gli amministratori sull’importanza della qualità (forme e contenuto) di questi strumenti di comunicazione (stampe, opuscoli, manifesti, audiovisivi) che venivano definiti degli “oggetti pubblici”.5 Mentre a Parigi si svolgeva la mostra, a Bologna veniva siglata la Magna Charta Universitatum, con la quale sarebbero state gettate le premesse per il rinnovamento dell’università europea, che si concretizzerà nella Convenzione di Lisbona del 1997. L’Università

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italiana di oggi, con tutti i suoi limiti e le sue opportunità, è figlia anche del processo d’integrazione europea e, come ricorda qui Alfonso Acocella nel saggio Comunicazione Istituzionale, la trasformazione che si è creata produrrà i suoi inevitabili effetti per i decenni a venire. Nel giugno del 1989, il mese successivo all’emanazione della Legge 168 (che istituiva il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, e sanciva, all’art. 6, l’autonomia dell’Università), ad Aosta i grafici italiani stilavano la Carta del progetto grafico che – ha sintetizzato eloquentemente Carlo Vinti – tentava di «gettare un ponte fra la tradizione professionale ormai consolidata e la rivoluzione digitale appena avviata».6 Al punto 2 la Carta asseriva che: «Nella cultura iperindustriale di massa, la quantità, la frammentazione, la disomogeneità, la dislocazione nell’offerta dei dati necessari all’uomo per vivere, producono una domanda di nuove sintesi e di orientamento. E indubbiamente, l’ente, l’istituzione, l’impresa che affronta il problema di comunicare fa già un primo passo nella direzione di una qualificazione dei beni e dei servizi che produce. (…) con la sua competenza nel pilotare l’attenzione, nell’operare distinzioni percepibili, con la sua capacità di attribuire una forma e un’identità alla comunicazione, la grafica contribuisce a conferire esistenza alle strutture della società.»7 Questa coincidenza, che abbiamo voluto sottolineare, tra la nascita dell’Università europea e la storicizzazione (anch’essa a livello europeo), della grafica di pubblica utilità, proprio nel momento in cui i media aumentano progressivamente la propria influenza, ci permette di porre in rilievo alcune questioni. Gli atenei universitari italiani hanno adottato forme progettate di comunicazione fin dagli anni Trenta del Novecento. In quel decennio la popolazione universitaria crebbe da 46.000 a 127.000 iscritti8: lo strumento che le università scelsero allora per autorappresentarsi fu l’architettura. I progetti di Gio Ponti per Palazzo Bo all’Università di Padova, di Marcello Piacentini per la città universitaria della Sapienza di Roma, di Giuseppe Pagano per l’Università Bocconi a Milano, possono essere letti come saggi sulla costruzione di una nuova “identità” architettonica dell’università, sollecitata dall’aumento esponenziale delle iscrizioni e da una visione politico-istituzionale. Rispetto a quell’epifenomeno, la situazione di oggi è assai più complessa. In Italia esistono 67 atenei statali e 20 organizzazioni non statali, a cui sono iscritti quasi due milioni di studenti universitari. Oltre a queste, dal 1999, hanno assunto statuto universitario


Padova, Palazzo del Bo, Atrio degli Eroi. Dettaglio di segnaletica direzionale.

altre 137 istituzioni confluite nell’AFAM, quali Conservatori musicali e Accademie, con altri 55.000 iscritti. I Corsi di Studio, dopo la riforma del 3+2, sono oltre 4000.9 Se estendiamo l’analisi ai Corsi di Studio europei, a cui i giovani italiani possono iscriversi e presso i cui atenei possono laurearsi, ci troviamo di fronte ad una complessità di dati che disorienterebbe anche il più preparato analista di marketing. Oggi, per l’università in regime di autonomia, quello che la Carta del progetto grafico identificava come “affrontare il problema di comunicare” è diventato un imperativo. Ma la “domanda di nuove sintesi e di orientamento” è rimasta spesso disattesa perché, di fronte a questa urgenza, le istituzioni universitarie si sono trovate culturalmente impreparate e molto meno equipaggiate economicamente e professionalmente rispetto alle imprese, al cui modello aziendalistico-comunicativo la dimensione concorrenziale le andava progressivamente equiparando e costringendo. Comprendere i problemi relativi alla costruzione dell’identità di un’istituzione universitaria, sempre in bilico tra branding e missione culturale, è perciò un lavoro utile anche per sottolineare la necessità di una volontà, di un pensiero di comunicazione da parte di un ateneo; cioè di quell’intenzionalità politico-istituzionale che precede e conforma ogni policy universitaria. Il secondo tema riguarda il rapporto tra i progettisti-designer italiani e la complessità di un progetto come quello della comunicazione di un ateneo. Non tanto la loro indubitabile competenza “tecnica”, quanto la “solitudine teorica”, conseguente all’assenza di dibattito che, dagli anni Novanta in poi, non ha più alimentato riflessioni sulle nuove forme di “pubblica utilità” che, proprio dal contesto universitario avevano preso l’avvio alla fine degli anni Settanta. Questa debole presenza della cultura del progetto in un settore importantissimo come quello della formazione e della cultura, ha lasciato spesso campo libero ad una povertà d’impianti visivi (spesso come mera risultante di una sommatoria di opinioni di “comitati”) o al prevalere della “ragione informatica”, che domina la gestione delle piattaforme universitarie di rete. Un terzo tema, molto più complesso, riguarderebbe lo “stato del ricevente”. O, per meglio dire, il rapporto tra la “produzione” culturale universitaria e la sua propagazione-disseminazione, tema sul quale, nell’ambito del Corso di Laurea in design di Ferrara, come testimonia la cospicua attività editoriale, si è molto lavorato negli ultimi anni. Al di là dei restyling dei logo e del recupero di storie blasonate, è utile interrogarsi su chi e in quali “condizioni” fruisce oggi della

produzione scientifica dell’università e come essa possa rendere disponibili pubblicamente (disseminazione opensource) i “prodotti” della propria attività culturale e di ricerca. Anche sul piano della mera competizione comunicativa perché, invece di essere assimilata ad un’azienda, un’Università non potrebbe assomigliare ad un Istituto di cultura? Considerare oggi il ruolo, le potenzialità e i limiti dei nuovi media nel progetto di questi “oggetti pubblici”, significa anche interrogarsi su come l’università e la sua comunicazione possano guidare, indirizzare, produrre un significativo miglioramento della cultura contemporanea. Un’utile riflessione per gli anni a venire che questo saggio di Veronica Dal Buono ci invita ad intraprendere.

Note

L’incontro era associato ad una mostra per la quale vedi: Giovanni Anceschi (a cura di), Urbanovisuale. 10 anni di grafica pubblica a Ravenna, catalogo della mostra tenutasi a Ravenna, Biblioteca Classense, 7-28 febbraio 1987, Ravenna, Edizioni Essegi, 1987, pp. 110. Fui testimone di quell’incontro perché, giovanissimo, fui inviato da Gaddo Morpurgo a filmare con una Sony video 8 il convegno, la cui registrazione è probabilmente ancora conservata nella Mediateca IUAV a Venezia. 2 Tra il 1979 ed il 1984 furono molte le occasioni d’incontro e discussione tra visual designer italiani. Vedi: Giovanni Anceschi (a cura di) Prima Biennale della Grafica/Cattolica 1984. Propaganda e cultura: indagine sul manifesto di pubblica utilità dagli anni Settanta ad oggi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1984, pp. 174. 3 Massimo Dolcini. La grafica per una cittadinanza consapevole, mostra a cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio. Fano, Galleria Carifano di Palazzo Corbelli (3 luglio – 10 settembre 2015). 4 Gaddo Morpurgo, Immagini e immaginario dei narratori urbani, in Giovanni Anceschi (a cura di) Prima Biennale della Grafica/Cattolica 1984, cit., pp. 2327. La tesi di Colonetti rievocava, provocatoriamente, la genesi della comunicazione di pubblica utilità sancita dalla Costituzione della Repubblica francese del 3 Settembre1791, dove, all’Art. 1 (Capitolo III, Sezione Seconda), imponeva: “Le deliberazioni del Corpo legislativo saranno pubbliche, e i verbali delle sedute saranno stampati.” 5 Della mostra di Parigi esiste un catalogo: Josée Chapelle, François Dagognet, Marsha Emanuel, Raoul Girardet (a cura di) Images d’utilité publique (ouvrage publié à l’occasion de l’exposition présentée par le Centre de Création Industrielle du 3 février au 28 mars 1988 au Centre national d’art et de culture Georges Pompidou a Paris) Edition du Centre Pompidou, Paris 1988, pp. 151. 6 Carlo Vinti, Grafica italiana. Dal 1945 ad oggi. (Inserto del n. 329 di Art e Dossier), Milano, Giunti Editore, 2016, pp. 43. 7 Il testo è reperibile sul sito dell’AIAP in http://www.aiap.it/documenti/8046/71 8 Dato dal Sommario statistiche storiche ISTAT Tavola 7.3 - Iscritti alla scuola o all’università per livello di istruzione, sesso e anno scolastico o accademico - Anni 1861/1862-2008/2009, in: http://www.istat.it/it/files/2011/03/sommariostatistichestoriche1861-1965.pdf 9 Dato Anvur sugli atenei italiani in: http://www.anvur.org/attachments/article/644/scheda%20RAPPORTO.pdf 1

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE 1

Alfonso Acocella

salone d'onore dI PALAZZO TASSONI ESTENSE. SEDE DEL DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA.

L’Università che verrà

Il modello universitario ottocentesco di matrice tedesca – che ha coniugato, per quasi un secolo e mezzo, ricerca e didattica nel nome e negli interessi degli Stati nazionali con il compito di formare le élite – è stato travolto negli ultimi cinquant’anni da fattori strutturali diversi ma sinergicamente erosivi: - la diffusione dell’Università di massa; - la moltiplicazione dei luoghi di produzione delle conoscenze; - il superamento degli Stati nazionali a favore di spazi economici e culturali sovranazionali - lo sviluppo globale della Rete che ha innovato, insieme a tanti settori dell’economia, i modi tradizionali di produzione e trasmissione del sapere facendo registrare recentemente l’ingresso nell’Università di particolari generazioni di studenti: i cosiddetti nativi digitali. A fronte di questa mutazione strutturale che investe l’Università del mondo intero anche gli Atenei italiani si sono dotati di nuovi Statuti i cui rinnovati organismi di governance ridefiniscono la fisionomia delle strutture di ricerca e di formazione per molti lustri a venire. Inoltre è stato innestato sul corpo tradizionale dell’Università pubblica il modello inedito di un’Università che si vorrebbe “imprenditrice”, in cui i vari Atenei – e gli stessi Istituti di ricerca e di formazione, anche all’interno di uno stesso Ateneo – sono posti a gareggiare fra loro in competizione reciproca. Lentamente, ma inesorabilmente, lo sguardo e l’attenzione dei Rettori, dei Presidi, dei Direttori di Dipartimento e degli stessi Professori, si sta focalizzando e concentrando su un orizzonte inusuale fatto di graduatorie, indicatori, comparazioni statistiche; l’Università, inoltre, è sempre più pervasa e per molti versi “disorientate” (in quanto ancora largamente impreparata) da parole d’ordine quali produttività, valutazione, ranking, indicizzazione, eccellenza, sostenibilità, fund raising. Parole insolite per l’Università pubblica italiana, in sostanza derivate da modelli gestionali di provenienza business school o di Università private. A fronte di questo mutato orizzonte di riferimento è in forte evidenza la progressiva riduzione di risorse per l’Università pubblica, l’invecchiamento medio dei professori, lo scarso turnover dei docenti, la richiesta di una esternalizzazione delle competenze universitarie per il reperimento di risorse utili alla ricerca (sempre più scarsamente finanziata) e, forse, fra qualche anno anche al sostegno dell’offerta didattica sovradimensionata, oggigiorno, rispetto agli organici dei docenti strutturati (a meno che non si ridurranno ulterioremnte il numero degli ingressi nei singoli corsi di studio) o il numero degli stessi corsi di laurea.

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lectio Magistralis

laurea Honoris Causa

PAVIMENTA BAllo + BAllo dEsIgN lITICo kENgo kuMA MAssIMo CArMAssI

faf

facoltà architettura ferrara

gIusEPPE rIVAdossI

Mostre Pubblico di riferimento diretto (o primario) fisicamente presente agli eventi

Concorsi Ufficio Stampa | XfafX

Settima edizione Premio Internazionale Architettura Sostenibile

PrEMIo INTErNAzIoNAlE dI rEsTAuro ArCHITETToNICo 2011

ARCHITETTURA SOSTENIBILE progetti e costruzioni con criteri ecocompatibili

PrEMIo ArCHITETTurA sosTENIBIlE 2011

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INVITO

md material design

Canali istituzionali | unife.architettura, materialdesign.it

Ventennale Facoltà Architettura Ferrara 1991-2011

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XfafX

festival to design today

faf

festival to design to day

Premi

Workshop

XfafX festival

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI FERRARA

Mass media | media relations Stampa generalista / riviste e webzine di settore

MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010 ore 17.30 Palazzo Tassoni Facoltà di Architettura di Ferrara Via della Ghiara, 36

Pubblico di riferimento indiretto raggiungibile attraverso i media

omunicazione


XX faf

festival to design today

VENTENNALE DI FONDAZIONE DELLA FACOLTà DI ARCHITETTURA di ferrara. FESTIVAL CULTURALE xfafx TO DESIGN TODAY. IMMAGINI GRAFICHE TRATTE DAL CONCEPT DEL PROGETTO COMUNICATIVO xfafx.

Lectio magistralis, talks, video interviste svolte in occasione di xfafx: MASSIMILIANO FUKSAS HERMANN KAUFMANN FRANCISCO MANGADO MAX DUDLER KJETIL THORSEN MASSIMO IOSA GHINI GUILLERMO V. CONSUEGRA LUISA BOCCHIETTO STEFANO CASCIANI BEPPE FINESSI TONINO PARIS MARCO ROMANELLI ANDREA BRANZI JOCHEN TRAAR MATTEO THUN MASSIMO MOROZZI FRANCECSO BINFARè DIéBéDO FRANCIS KERE CHRISTOPH INGENHOVEN GIUSEPPE RIVADOSSI

MOSTRA INAUGURALE E LECTIO MAGISTRALIS DI MAX DUDLER. (a sinistra in basso)

Se elaborare informazione, produrre ricerca, erogare formazione, diffondere sapere costituiscono a tutt’oggi per l’Università il focus centrale della sua missione è altrettanto evidente (e non a lungo procrastinabile) la necessità di formulare ipotesi di innovazione di tale asset e, contestualmente, mettere in atto strategie e strumenti più incisivi di esternalizzazione, disseminazione ed internazionalizzazione. All’interno di questo scenario la Comunicazione istituzionale, potenziata ed innovata, assume – secondo noi – un ruolo centrale quale leva per la valorizzazione dell’Università che verrà, facendola conoscere alla società civile e produttiva in cui opera e a cui si relaziona.

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Comunicazione istituzionale

La comunicazione istituzionale può essere definita come un tipo di comunicazione realizzata in modo cosciente e strutturato da una Istituzione e indirizzata alle persone dell’ambiente sociale in cui svolge la propria attività. Suo obiettivo principale è il diffondere flussi di informazioni, propagare idee e stabilire relazioni di qualità tra l’Istituzione e il pubblico con cui si relaziona perseguendo un risultato di reputazione sociale e un immagine pubblica coerente e all’altezza dei suoi fini e delle sue attività. In linea del tutto generale la comunicazione di una Istituzione è finalizzata a far emergere e rafforzare quei valori e quelle qualità che ogni singola organizzazione è capace di esprimere; valori e qualità suscettibili di essere “radunati”, “strutturati”, “condivisi” “diffusi” come espressione e rappresentazione identitaria dell’Istituzione stessa. Alla domanda “Che cos’è l’identità per una Istituzione?” Wally Olins – grande interprete della Corporate identity – afferma: «Per essere efficace qualsiasi organizzazione ha bisogno sia di un chiaro senso delle proprie finalità, comprensibili a chi ne fa parte, sia di un forte senso di appartenenza. Obiettivi e partecipazione sono i due risvolti dell’identità. Ogni organizzazione è unica: l’identità non può che derivare dalle proprie radici, dalla propria personalità, dai propri elementi di forza e delle proprie debolezze. Ciò è vero per la moderna impresa globale, così come è sempre accaduto per ogni altra Istituzione nella storia...»2 Al centro della comunicazione istituzionale – nel nostro caso specifico relativa alla comunicazione di un Ateneo, di una Scuola, di un Dipartimento, di un Centro di ricerca – gli elementi identitari fondamentali possono essere così elencati: - storia (radici e tradizione) - unicità (ogni Istituzione è singolare) - patrimonio (beni materiali e immateriali dell’Istituzione) - risorse umane (la comunità viva e attiva) - finalità (missione e obiettivi). Identità e finalità di una Istituzione sono poste a costituire il nucleo fondativo e strategico della comunicazione stessa da cui poi, coerentemente, possono derivare piani, programmi, progetti, artefatti comunicativi, azioni, eventi. Il valore e la forza di una comunicazione istituzionale – soprattutto di quella dell’Università, composta da figure produttrici di contenuti per antonomasia – rappresentano nello scenario attuale potenti risorse disponibili per lo sviluppo e la competizione rispetto a vari luoghi di produzione delle conoscenze che contendono all’Università spazi di elaborazione culturale, di ricerca e – conseguentemente – di attrazione delle risorse. La comunicazione di una Istituzione, come affermavamo, non può che essere identitaria – alimentata cioè dalla sua storia, dalle sue radici, dalle sue finalità – ma conscia del particolare fluire del tempo nell’era della globalizzazione che si muove sempre più velocemente fra un presente e un next ravvicinato, piuttosto che verso un futuro di lunga proiezione. Una comunicazione istituzionale che intende oggi essere al passo con i tempi è necessariamente dinamica al pari dell’Istituzione contemporanea intesa, sempre più, come organizzazione “viva” che evolve insieme ai cambiamenti della società civile e produttiva. Il dinamismo e l’innovazione dell’Istituzione – insieme alla valorizzazione dei tratti identitari e le finalità dell’Istituzione stessa – deve impegnarsi a sostenere e potenziare il design della comunicazione

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Questa macchia, questo forse grande occhio, si fissa – come scriveva D’Annunzio – sulla “deserta bellezza, sulle vie piane larghe come fiumane”42. Non è struttura, non è materialità: ci sarebbe da lamentarsi di questa divisione, di questa proiezione sul piano. Ma così è: qui bisogna cedere alla forza dell’arte progettuale perché questo è un disegno, una raffigurazione di qualche cosa che esiste, ma anche un progetto, anche un buttare oltre l’immaginazione, come le mura dell’Addizione, a racchiudere un territorio incolto, certo da bonificare ma senza positivismo. Le fabbriche saranno sempre queste, sarà sempre questa piccola “officina” del 1917, forse Codigoro, ma la citazione c’interessa fino ad un certo punto. Quello che ci interessa è il gioco teatrale del progetto, dei piani successivi, del progetto che è realtà. La realtà del progetto è, in questo gioco, in fondo illusoria. In primo piano un quadro, poi via un secondo, un terzo, molti piani di tele rovesciate.

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fig. 13 Giorgio de Chirico, Le salut de l’ami lointain, 1916. Olio su tela, mm. 482x365 (collezione privata).

fig. 12 Giorgio de Chirico, Le muse inquietanti, 1918. Olio su tela, mm. 970x660 (collezione privata).

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A

Chi studia la città arginale si trova di fronte ad un corpo allungato lungo una banchina, la quale storicamente coincide con l’andamento di via Ripagrande, che oggi, qui vicino, nel tratto orientale, si chiama via Carlo Mayr. Una “A”, l’inizio di un alfabeto e di qualsiasi elenco, ha il fascino dell’elencazione logica-razionale. Questa logica rappresenta una forma d’organizzazione che noi diamo alla caoticità delle cose. Dove possiamo ritrovare una “A” così stentorea? La ritroviamo in una delle tante rappresentazioni dell’illustre tradizione cartografica ferrarese. Quando l’Ateneo compie il quinto centenario15, un ingegnere, l’ingegner Filippo Borgatti, servendosi di supporti rappresentativi precedenti, disegna lo stato della città nel 1597, all’estinguersi dei padroni della città, della dinastia estense o meglio, più che all’estinguersi, alla loro perdita, che è come un’estinzione della capitale in Ferrara. E la “A” si ritrova qui, in posizione centrale, rispetto alla città fluviale, che si è determinata lungo le banchine portuali. “A” è al centro (fig. 3). Ma una città d’argine, una città fluviale, ha veramente un centro? La sua estensione longitudinale non comporta un’equivalenza di luoghi e una sorta di possibilità di estendersi ad oriente e ad occidente nelle direzioni in cui scorre il fiume o, paradossalmente, a risalirne la corrente? Quel centro spontaneamente non c’è; quindi occorre costruirlo e sarà abbastanza vicino al centro geometrico, ma non così precisato come in una città che si è sviluppata radialmente, che è quindi attraversata al massimo da un corso del fiume e che quindi asseconda un ventaglio di direttrici, non un’unica direttrice. Per la costruzione del centro, indubbiamente, il posizionamento di una fabbrica successiva, alternativa alla cattedrale di San Giorgio – che è spostata fuori dalla carta in basso – è un fatto importante, primigenio. C’è chi ha studiato in maniera scientifica l’organizzazione della città fluviale, come il Savonuzzi e Mari16, che sono due collaboratori distinti: uno, forse, l’ingegnere–architetto più interessante del secolo scorso da queste parti, e l’altro, l’ingegnere Eligio Mari, suo braccio destro in tante imprese analitiche e sintetiche.

“O deserta bellezza di Ferrara, ti loderò come si loda il volto di colei che sul nostro cuor s’inclina per aver pace di sue felicità lontane [...] Loderò le tue vie piane, grandi come fiumane, che conducono all’infinito [...]” (G. d’annunzio, Le città del silenzio. Ferrara, Pisa, Ravenna, in Versi d’amore e di Gloria. Laudi del cielo - del mare - della terra e degli eroi, libro II (Elettra), in id., Versi d’amore e di Gloria, edizione diretta da L. Anceschi, a cura di A. Andreoli e N. Lorenzini, vol. II, Mondadori, Milano 1984, p. 367).

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fig. 3 Filippo Borgatti, Pianta di Ferrara nell’anno 1597, elaborata nel 1895 (Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara, fondo cartografico Crispi, serie rossa-3).

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Il V centenario dell’Università ferrarese fu festeggiato nell’aprile del 1892. Cfr. e. Mari, C. SaVonuzzi (a cura di), Mostra dello Sviluppo urbanistico di Ferrara attraverso i tempi, Industrie Grafiche, Ferrara 1952.

Il Po grande continua nel Po di Venezia fino al mare e il Po di Ferrara diventa un corso d’acqua minore, un’idrovia che in prossimità di Ferrara, del Polesine di Sant’Antonio, si ripartisce nel Po di Volano e nel Po di Primaro fino al Reno e poi al mare11. La città è còlta anche in un cartiglio a parte12. Questa prerogativa della cartografia, anche di una cartografia sui generis come quella affrescata, di usare differenti piani (primo piano, secondo piano) è qualche cosa che la rappresentazione al computer erediterà in qualche modo con uno scambio estremamente differente, estremamente interessante – voglio dire – tra i diversi livelli. Mettere in risalto in questo modo Ferrara, come d’altra parte Comacchio13, ha un che d’insigne […]. Rappresenta un assetto molto maturo, completo nel territorio urbano e soprattutto nel territorio extraurbano, nell’acqua-terra, nel triangolo che sembra allargarsi da Ferrara. Per la verità, si allarga a partire dalla fatidica Ficarolo, ma il triangolo forse più rilevante è questa sottofigura, che ha il suo vertice nella città di Ferrara, una città che, con questo discorso, non poteva essere stata non anfibia. Era stata anfibia. Era stata una città fluviale dove l’acqua e la terra si spartivano le parti, se le scambiavano e il suo fondo era necessariamente la palude, come avrebbe detto il pittore-scrittore de Pisis14. La sua organizzazione sarà arginale, al confine tra terre vecchie emerse da tempo inenarrabile e terre nuove che andranno emergendo verso est e che i successivi, tanti consorzi di bonifica andranno via via recuperando ed essiccando con un procedimento che a lungo sembrerà naturale e irreversibile e che solo in tempi recenti subisce una sorta di revisione critica e di discussione, molto proficua, devo dire.

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N 11

Lo Spirito deLL’Addizione Una lezione di Vittorio Savi

fig. 2 Ignazio Danti, Carta del Ferrariae Ducatus nella Galleria delle Carte geografiche in Vaticano.

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“La parte più bella della carta è di certo quella che riguarda la pianura con il suo quadro ricchissimo e molto curato della rete idrografica e la eccezionalmente densa maglia della viabilità. La rete idrografica, solo leggermente deformata nella parte mediana (si vedano i corsi del Secchia e del Panaro intorno a Modena), è resa in modo quasi perfetto alle estremità occidentale (il Reggiano) e orientale (il Ferrarese coi suoi “polesini”): in modo particolare nei corsi serpeggianti del Po vecchio di Stellata - ove si riversano il Panaro e il Reno (quest’ultimo dal 1525) - e nelle sue diramazioni finali del Volano e del Primaro” (ivi, p. 309). Trompe l’oeil con la pianta di Ferrara. “La pianta in prospettiva di Ferrara è orientata col nord in alto, ma spostato di 18° a sinistra; la città è figurata nella situazione urbanistica degli anni seguenti la devoluzione allo Stato della Chiesa” (ivi, pp. 314-315). Trompe l’oeil con la pianta di Comacchio (ivi, p. 316). Nel suo diario de Pisis, il 4 marzo 1919, riferendosi a Ferrara annota: “La città dove sono nato e fino ad ora, salvo brevi interruzioni, ho passato i miei giorni [...] è un fondo di palude che emette esalazioni metafisiche” (De Pisis: dalle avanguardie al “Diario”, Mazzotta, Milano 1993, p. 43).

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volume lo spirito dell'addizione.


UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

L’Università di Ferrara è una delle più antiche d’Italia: venne fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d’Este, su concessione di papa Bonifacio IX. I primi corsi: Arti, Teologia e Giurisprudenza, in cui insegnarono sin dall’inizio docenti di chiara fama, come Bartolomeo Saliceto, principe dei giuristi, Guarino Guarini da Verona, che ebbe tra i propri allievi il futuro papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini. Durante il XV e XVI secolo l’Università visse lo splendore della città, trasformata in uno dei centri della cultura italiana del Rinascimento. Tutto l’Ateneo estense rifulse di fama e fu arricchito dalla presenza di intellettuali illustri: il botanico portoghese Amato Lusitano; il maestro di Copernico, Domenico Maria Novara; Celio Calcagnini, matematico letterato, poeta, filosofo e giurista. Come studenti illustri ebbe Nicolò Copernico, che a Ferrara conseguì la laurea in “Diritto canonico” (registrata il 31 maggio 1503) e Teofrasto Bombastus von Hohenheim, più noto come Paracelso; poi gli scientifico-matematiche; altri invece hanno sede studenti Nicolò Leoniceno e Giovanni Manardo, che in palazzi antichi di pregio. nell’Ateneo estense divenne dottore in Medicina. Veri e propri gioielli dell’Ateneo estense sono: Dopo l’assimilazione nello Stato Pontificio nel 1598, il Palazzo Bevilacqua Costabili, splendido esempio l’Università si trovò trasformata da fiorente ateneo della di ristrutturazione di un palazzo patrizio cinquecentesco, città degli Estensi a università di periferia. Nel 1797, dove trova sede il Dipartimento di Economia e Campus universitario della scuola con il restaurofue istituita la prima cattedra di Diritto Costituzionale management, il Palazzo Tassoni Estense – anch’esso in Europa, che venne retta dal Prof. Giuseppe la valorizzazione del monumentale Palazzo Tassoni residenza patrizia quattro-cinquecentesca – che ospita Compagnoni, legato alla storia della bandiera dello Stato Estense (2009) destinato ad attività istituzionali e ad il Dipartimento di Architettura, la biblioteca Santa Maria Italiano. eventi culturali; l’ampiamento dell’offerta didattica con delle Grazie nata dal restauro di un antico convento. l’epoca napoleonica l’Università di Ferrara l’istituzione del nuovo Corso di laurea in Design Durante del Lo stesso Rettorato dell’Università di Ferrara trova sede perse la facoltà di conferire il titolo di laurea. Le normali prodotto industriale. nel rinascimentale Palazzo Renata di Francia edificato dell’Ateneo ripresero nel 1816. Con spirito di continuità rispetto al Decennale si attività è tra il 1475 e il 1485, sotto la direzione di Biagio Rossetti. Dopo l’unificazione d’Italia, l’Università di Ferrara svolto, lungo il 2011-2012, il Ventennale di fondazione Attualmente presso l’Università di Ferrara sono attivi divenne una libera Università. Agli inizi del Novecento, della scuola attraverso il format del festival a tema oltre 50 corsi di laurea. Alla sua ampia offerta di corsi sotto il titolo “To design today”. Anche in questacon oltre 500 studenti, era il polo universitario più di laurea, l’Università di Ferrara affianca numerose occasione si è superato il quadro critico della frequentato fra le libere Università d’Italia. proposte per la formazione post laurea. Attualmente l’Ateneo è strutturato su dodici governance universitaria (caratterizzato dalla scarsità, Dipartimenti: Architettura; Economia e management; se non addirittura dall’assenza di risorse pubbliche) (Testo tratto dal sito istituzionale dell’Università) Fisica e scienza della terra; Giurisprudenza; Ingegneria; facendo leva unicamente sull’attrattività del progetto Matematica e informatica; Morfologia, chirurgia e culturale proposto, sul valore delle idee dei protagonisti medicina internazionali del design discourse invitati all’interno dei sperimentale; Scienze biomediche e chirurgico specialistiche; Scienze chimiche e farmaceutiche; vari eventi, sulla visibilità e sullo sviluppo di relazioni fra quanti – Istituzioni, Associazioni, Fondazioni, Scienze della vita e biotecnologie; Scienze mediche; Studi umanistici. Aziende di produzione – hanno ritenuto di sostenerlo economicamente in funzione di una visione di I Dipartimenti e le Biblioteche di studio sono dislocati responsabilità sociale nei confronti del mondo in tutta la città. Alcuni di essi hanno sede in moderne costruzioni, come il Polo Chimico Bio Medico della formazione, della ricerca, della cultura. e quello Scientifico Tecnologico, veri e propri centri Una intensa ed impegnativa attività di fundraising di aggregazione per le discipline medico-biologiche e ORIENTAMENTO AGLI STUDI istituzionale ha consentito la raccolta delle risorse ORIENTAMENTO ALLA PROFESSIONE E AL LAVORO ORIENTAMENTO AGLI STUDI finanziarie necessarie per la realizzazione del vasto 56 ed impegnativo festival “To design today”. Presenti a Ferrara, all’interno degli eventi del Ventennale: L’asse portante delle celebrazioni del Ventennale Massimiliano Fuksas e Doriana Mandrelli, Hermann è stato strutturato attraverso una serie di conferenze Kaufmann, Francisco Mangado, Max Dudler, Kjetil tematiche intese come rivisitazione attualizzata delle Thorsen di Snøhetta Architect, Massimo Iosa Ghini, I docenti delegati, supportati dal Manager “Lectio magistralis”; lezioni dotte ed eccezionali rispetto Guillermo Vázquez Consuegra, Luisa Bocchietto, didattico, promuovono iniziative di inserimento alla didattica universitaria ordinaria, riguardabili come Giuseppe Finessi, Stefano Casciani, Andrea Branzi, di studenti e neolaureati nel mondo del lavoro momenti isituzionali rilevanti, occasioni di incontro Matteo Thun, Christoph Ingenhoven, Diébédo Francis attraverso attività di stage e di tirocini e confronto per la comunità accademica e per il mondo Kéré, Massimo Morozzi, Francesco Binfarè, Giuseppe professionalizzanti sia di tipo curriculare che postlaurea. esterno coinvolto nelle iniziative del Ventennale con ruoli Rivadossi. Le strutture dei Corsi di laurea in Architettura di Sostenitori, Partner tecnici, Patrocinatori. Ancora una volta l’idea centrale del progetto istituzionale e di Design del prodotto industriale partecipano Parallelamente allo svolgimento del programma è stata quella di promuovere un ampio dibattito per attivamente ai programmi di avvicinamento ed culturale del Ventennale è stato sviluppato un Piano interrogarsi sul quadro delle tendenze disciplinari inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro comunicativo istituzionale di tipo crossmediale; contemporanee internazionali, confermando – da parte che sono presenti in Ateneo. quest’ultimo strumentale sia agli obiettivi dell’attività Fra questi è possibile citare il programma di della scuola ferrrarese di Architettura – l’impegno Ateneo PIL (Programma di Inserimento Lavorativo) del fundraising che al successo dell’iniziativa in termini a chiudersi in un ambito culturale ristretto e voler per studenti dell’ultimo anno di Corso gestito di condivisione mediata dei contenuti e di sollecitazione guardare al mondo intero. Le molteplici occasioni di attraverso il Job Centre di UNIFE. alla partecipazione stessa alle iniziative. confronto sono state rese possibili dall’organizzazione Destinazioni prevalenti: enti pubblici nazionali Una tradizione – quella dei grandi eventi culturali aperti di una serie di eventi, di respiro internazionale, distribuiti e territoriali, società di pianificazione e gestione al confronto internazionale, capaci di rendere emozionale in un arco temporale molto ampio: da maggio 2011 del territorio, studi professionali, aziende di produzione. e memorabile l’esperienza per il coinvolgimento diretto a dicembre 2012. All’interno di tali manifestazioni si Il servizio del Job Centre dell’Ateneo di Ferrara dei fruitori – che s’intende mantenere costantemente sono avvicinate e fatte dialogare le componenti creative promuove presentazioni aziendali, raccoglie in vita per il futuro da parte della scuola ferrarese di dell’architettura, del design, della comunicazione con LA SCUOLA FERRARESE DI ARChITETTURA i curricula degli studenti e propone periodicamente Architettura. quelle accademiche, isituzionali, produttive. tali profili alle aziende con le quali l’Università degli Studi di Ferrara ha contatti consolidati, raccoglie in 29 28 una banca dati a disposizione degli studenti le richieste delle aziende, offre un servizio sui principali strumenti Sala di ricevimento del servizio Orientamento. per la ricerca di lavoro. Sala di ricevimento del servizio Orientamento. Ai fini dell’orientamento degli studenti in entrata Il nuovo Dipartimento di Architettura dell’Università e in uscita rispetto ai Corsi di laurea in Architettura degli Studi di Ferrara, attualmente, promuove e in Design del prodotto industriale esiste una serie e coordina sia i programmi di ricerca che le attività di servizi coordinati dai docenti dei Corsi di laurea, formative, queste ultime gestite fino a qualche con il supporto del Manager didattico, figura – anno fa dalla Facoltà di Architettura attiva quest’ultima – che si occupa di fornire agli studenti dall’A.A. 1991-1992. informazioni di carattere generale e particolare sull’organizzazione dei Corsi di laurea e sui servizi Seppur circoscritta all’arco di poco più di venti anni la storia della scuola ferrarese di Architettura ORIENTAMENTO di contesto dell’Ateneo di Ferrara. ORIENTAMENTO è estremamente densa di avvenimenti, scelte è previsto anche un servizio di orientamento Delegato Architettura Manager didattico qualificanti, reputazione acquisita sul piano nazionale prof. Alessandro Massarente da studente a studente svolto tramite il COS dott.ssa Sara Fortini alessandro.massarente@unife.it e internazionale. (Centro Orientamento Studenti). manager.lm.architettura@unife.it Gli spazi d’incontro e ricevimento, per entrambi La scuola ha puntato sul rapporto diretto e Delegato Design del prodotto industriale manager.design@unife.it i servizi, sono collocati in Palazzo Tassoni Estense. collaborativo tra 0532 studenti ed insegnanti, impegnandosi prof. Veronica Dal Buono tel. +39 293610 veronica.dalbuono@unife.it nel reclutare giovani ricercatori mob. +39 334 1150100e docenti anche dal mondo professionale, indirizzandone poi molti Manager didattico Delegato DA stabilmente alla carriera accademica. dott.ssa Sara Fortini prof. Fabio Conato manager.lm.architettura@unife.it Altrettanto costante è stato lo sforzo di selezionare fabio.conato@unife.it manager.design@unife.it un insieme qualificato di studenti provenienti da Centro orientamento studenti tel. +39 0532 293610 via dellanazionale Ghiara, 36rimodulando, anno per Indice tutto il territorio mob. +39 334 1150100 44121 Ferrara anno, le modalità di accesso e il numero degli iscritti tutarc@unife.it in funzione delle modificazioni indotte dalle varie JOB CENTRE riforme universitarie e dell’espandersi degli spazi http://www.unife.it/ateneo/jobcentre 12 per la didattica con il recupero del vasto campus 13 gravitante intorno al fulcro monumentale di Palazzo ferrarese di Architettura 4 La scuola Tassoni Estense. La scuola di Architettura di Ferrara, al fine di garantire un adeguato raccordo tra l’università e il mondo della DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA 7 FORMAZIONE professione, ha avviato negli anni attività di stage Direttore 8 Corso die laurea magistrale in Architettura favorendo l’inserimento di tirocini professionalizzanti, prof. Roberto Di Giulio 9 Corso didei laurea in Design del prodotto industriale laureati nel mondo del lavoro. roberto.digiulio@unife.it 10 Didattica dei Corsi di laurea Nella consapevolezza dell’evoluzione che Vice-Direttore 11 Obiettivicontraddistingue dei Corsi di laurealo scenario della società prof. Daniele Pini 12 Orientamento agli studi la scuola di Architettura di Ferrara contemporanea, daniele.pini@unife.it 13 Orientamento alla professione e al a lavoro ha stimolato gli studenti compiere esperienze Relazioni esterne e Comunicazione 14 Interscambio internazionale di formazione all’estero. I rapporti e gli scambi Responsabile 16 Postlaurea. Dottorato internazionale di ricerca internazionali con le Università dei paesi della prof. Alfonso Acocella Comunità Europea con le quali si attuano Programmi alfonso.acocella@unife.it Erasmus e Atlante sono numerosissimi; intense 19 RICERCA Segreteria amministrativa e frequenti sono lediiniziative di collaborazione con 20 La ricerca nel Dipartimento Architettura Responsabile Universitàedel Sud America, Nord America, Africa 22 Centri, Laboratori Unità di ricerca dott.ssa Maria Elena Chendi e Nuova Zelanda. che@unife.it Da anni la scuola di Architettura di Ferrara è al primo 25 CULTURA nelle classifiche del CENSIS che valutano 26 Progettiposto culturali in fundraising SEDE DIPARTIMENTO qualitativamente gliDA Atenei del Paese, risultando 30 Comunicazione istituzionale via della Ghiara, 36 ripetutamente 32 Premi internazionali DA prima fra le Scuole di Architettura. 44121 Ferrara Nel 2013-2014 la scuola ferrarese di Architettura tel. +39 0532 293600 è stata selezionata da Domus tra le migliori cento 37 COMUNITÀ DA Scuole europee di Architettura e Design. 38 La comunità universitaria www.architettura.unife.it

und raising universitario

DA

Dipartimento Architettura Ferrara Palazzo Tassoni Estense. Sede del Dipartimento di Architettura. 4

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Docenti e ricercatori DA

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Personale tecnico-amministrativo

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CAMPUS DA

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Il campus universitario DA e la città di Ferrara

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Palazzo Tassoni Estense

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Ale architettoniche di via Quartieri e via Baluardi

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UNIFE

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Università degli Studi di Ferrara

Lo scalone monumentale del Rettorato.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Rettore Prof. Pasquale Nappi rettore@unife.it SEDE RETTORATO Via Savonarola, 9 44121 Ferrara Tel. +39 0532 293111 www.unife.it 57

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BOOKLET DA.

inteso come inesauribile work in progress (con utilizzo di forme e mezzi efficaci) operante su canali e format differenziati ed integrati fra loro. In questo contesto rimane centrale per il futuro dell’Università la riflessione su come la Rete tocchi la sua missione e il suo modo di operare, anche in relazione alle accresciute potenzialità di comunicazione che la rivoluzione digitale consegna alle istituzioni accademiche. Nell’era della Rete si apre, potenzialmente, per l’Università un capitolo nuovo per il valore delle informazioni e delle conoscenze sempre più velocemente diffondibili, condivisibili grazie all’espansione di internet e all’accesso a basso costo della tecnologia che veicola e rende fruibile il sapere anche attraverso formati inediti. Le informazioni con la loro circolazione estesa e capillare sono divenute risorse strategiche significative; chiaramente da sole non bastano e non rappresentano un valore assoluto se non sono in grado di intercettare le aspettative e le esigenze della società fatta di cittadini, imprese, istituzioni.

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DA DA DA

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Dipartimento Architettura Dipartimento Dipartimento Ferrara Architettura Architettura Ferrara Ferrara

Dipartimento Architettura Dipartimento Dipartimento Ferrara Architettura Architettura Ferrara Ferrara Logo DA e sue declinazioni Logo DADA e sue declinazioni Logo e sue declinazioni

DA DA DA

DApress press DA DA press

Presentazione istituzionale DA Presentazione Presentazione istituzionale DADA istituzionale

Logo DA Press

Logo DADA Press Logo Press Lo Spirito deLL’Addizione Una lezione di Vittorio Savi

Una lezioneUna di Vittorio Savi lezione di Vittorio Savi

Perché scegliere di studiare a Ferrara Architettura e Design

Referenti istituzionali

In relazione alla riforma Gelmini, che riordina le strutture universitarie italiane, il neocostituito Dipartimento di Architettura eredita la recente e significativa storia della Facoltà di Architettura di Ferrara. Seppur circoscritta all’arco di soli vent’anni la storia della scuola

Prof. Roberto Di Giulio roberto.digiulio@unife.it

VICE-DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

scelte qualificanti, risultati riconosciuti, reputazione acquisita sul daniele.pini@unife.it pianoGelmini, nazionale internazionale. In relazione alla In riforma chee riordina le strutture universitarie DI ARCHITETTURA relazione alla riforma Gelmini, che riordina le strutture universitarieDIRETTORE DIPARTIMENTO COORDINATORE Corso diDILaurea in Architettura DIRETTORE DIPARTIMENTO ARCHITETTURA La scuola è da undidecennio ai vertici nella prestigiosa classifica Prof. del italiane, il neocostituito Architettura eredita la recente Riccardo Dalla Negra italiane, Dipartimento il neocostituito Dipartimento di Architettura eredita la recente Roberto Di Giulio Prof.Prof. Roberto Di Giulio Censis-La Repubblica, che premia le migliori strutture universitarie roberto.digiulio@unife.it e significativa storia della Facoltà di della Architettura riccardo.dallanegra@unife.it roberto.digiulio@unife.it e significativa storia FacoltàdidiFerrara. Architettura di Ferrara. del Paese; nel 2011 è nuovamente al primo posto (per ben nove Seppur circoscritta all’arco di soli vent’anni la soli storia della scuola Seppur circoscritta all’arco di vent’anni la storia della scuola VICE-DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA COORDINATORE Corso di Laurea in Design VICE-DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA volte negli ultimi undicidensa anni) fra tutte le scuole di Architettura italiane. ferrarese di Architettura di avvenimenti, Prof. Daniele Pini ferrareseèdiestremamente Architettura è estremamente densa di avvenimenti, Alfonso Prof.Prof. Daniele Pini Acocella Tale posizione di primato è stataacquisita confermata indagini di scelte qualificanti, risultati riconosciuti, reputazione sul dalle scelte qualificanti, risultati riconosciuti, reputazione acquisita sul daniele.pini@unife.it alfonso.acocella@unife.it daniele.pini@unife.it AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario ponte di incontro nazionale piano nazionalepiano e internazionale. nazionale e internazionale. COORDINATORE CorsoDELEGATO di Laurea ORIENTAMENTO in Architettura fra Laureati, Università eprestigiosa Aziende. classifica del La scuola è da un decennio ai vertici nella COORDINATORE Corso di Laurea in Architettura La scuola è da un decennio ai vertici nella prestigiosa classifica del Prof. Riccardo Dalla Negra La scuola ferrarese ha puntato molto sul rapporto diretto tra studenti FabioDalla Conato Prof.Prof. Riccardo Negra Censis-La Repubblica, cheRepubblica, premia le migliori strutture universitarie Censis-La che premia le migliori strutture universitarie riccardo.dallanegra@unife.it orientamento.architettura@unife.it e èinsegnanti, sostenendo posto un percorso formativo in cui i laboratori di riccardo.dallanegra@unife.it del Paese; nel 2011 nuovamente ben nove del Paese; nel 2011 alè primo nuovamente (per al primo posto (per ben nove progettazione si affiancano ai Architettura corsi teorici tradizionali e le esperienze COORDINATORE CorsoMANAGER di Laurea in Design volte negli ultimivolte undici anni) fra tutte scuole COORDINATOREDIDATTICO Corso di Laurea in Design negli ultimi undicile anni) fraditutte le scuoleitaliane. di Architettura italiane. didattiche sono arricchite da specifici di docenti – italiani Prof. Alfonso Acocella Tale posizione diTale primato è stata confermata dalle indaginicontributi di dalle indagini Simona Malucelli Prof.Dott. Alfonso Acocella posizione di primato è stata confermata di alfonso.acocella@unife.it e stranieri – provenientiponte dal mondo accademico e dalle libere AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario di incontro nazionale manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it alfonso.acocella@unife.it AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario ponte di incontro nazionale professioni. In questa scelta risiede una delle ragioni principali del fra Laureati, Università e Aziende. DELEGATO ORIENTAMENTO fra Laureati, Università e Aziende. CENTROORIENTAMENTO ORIENTAMENTO STUDENTI DELEGATO successo delmolto modello ferrarese.diretto Nei Corsi di laurea è attribuita una La scuola ferrarese ha puntato rapporto tra studenti Prof. Fabio Conato La scuola ferrarese hasul puntato molto sul rapporto diretto tra studenti Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Prof.Via Fabio Conato grandeun importanza alla formazione sia teorica che pratica, con attività e insegnanti, sostenendo percorso formativo in cui formativo i laboratori tutarc@unife.it orientamento.architettura@unife.it e insegnanti, sostenendo un percorso indicui i laboratori diorientamento.architettura@unife.it che prevedono lezioni ed esercitazioni in aula unitamente progettazione siprogettazione affiancano ai corsi teorici frontali tradizionali e le esperienze si affiancano ai corsi teorici tradizionali e le esperienze MANAGER DIDATTICO ad attività svolte in contributi collaborazione con il–mondo esterno. MANAGER DIDATTICO didattiche sonodidattiche arricchite da specifici di docenti italiani sono arricchite da specifici contributi di docenti – italiani Dott. Simona Malucelli Dott. Simona Malucelli e stranieri – provenienti dal– mondo accademico e dalle libere e dalle libere manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it e stranieri provenienti dal mondo accademico Dottorato postlaurea attivato manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it professioni. In questa scelta risiede una dellerisiede ragioniuna principali del principali del professioni. scelta delle ragioni DottoratoIndiquesta Ricerca in Tecnologia dell’Architettura STUDENTI successo del modello ferrarese. Nei Corsi di laurea attribuita una è attribuita una CENTRO ORIENTAMENTO CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI successo del modello ferrarese. Nei èCorsi di laurea Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara grande importanza alla importanza formazione sia teorica conche attività Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Master di I e II livello attivatoche pratica, grande alla formazione sia teorica pratica, con attività tutarc@unife.it tutarc@unife.it che prevedono che lezioni frontali edlezioni esercitazioni in aula unitamente Conservazione Valorizzazione e Gestione del Patrimonio Industriale prevedono frontali ed esercitazioni in aula unitamente ad attività svoltead in attività collaborazione il mondo esterno. svolte in con collaborazione con il mondo esterno.

Università Università degli Studidegli di Ferrara Studi di Ferrara

DA

ARCHITETTURA

Corso di Laurea Magistrale in Architettura

dipartimento di architettura

Corso di Laurea Triennale Design del Prodotto Industriale Corso di Laurea Magistrale in Architettura Corso di Laurea Magistrale in in Architettura

DESIGN DESIGN

Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara

DA

UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIFERRARA

dipartimento di architettura

DA

dipartimento di architettura dipartimento di architettura

DA

Segreteria Studenti Architettura-Ingegneria Segreteria Studenti Architettura-Ingegneria Via Savonarola, 9 - 44121 Ferrara Via Savonarola, 9 - 44121 Ferrara Tel. 0532 293281 - Fax 0532 293347 Tel. 0532 293281 - Fax 0532 293347 segreteria.architettura@unife.it segreteria.architettura@unife.it

DA

Corso di Laurea Triennale in Design del in Prodotto Corso di Laurea Triennale DesignIndustriale del Prodotto Industriale

graphic design: Lab MD Material Design_Giulia Pellegrini

DA

UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIFERRARA UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIFERRARA

UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIFERRARA U tel. NIV ERS ITÀDEGLISTUDIDIFERRARA Centralino: 0532 293600

dipartimento di architettura info.architettura@unife.it dipartimento di architettura http://www.unife.it/architettura

graphic design: Lab MD Material Design_Giulia Pellegrini

DA

Dipartimento di Architettura Università di Ferrara Via della Ghiara, 36 44121 Ferrara, Italia

Dipartimento di Architettura Dipartimento di Architettura Università di Ferrara Università di Ferrara Via della Ghiara, 36 Via della Ghiara, 36 44121 Ferrara, Italia 44121 Ferrara, Italia

DESIGN ARCHITETTURA ARCHITETTURA

UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIFERRARA

Corso di laurea magistrale in Architettura: Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara http://www.unife.it/architettura/lm.architettura Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Corso di laurea in Design del prodotto industriale: Centralino: tel. 0532 293600 http://www.unife.it/interfacolta/design Centralino: tel. 0532 293600 info.architettura@unife.it info.architettura@unife.it http://www.unife.it/architettura Segreteria Studenti Architettura-Ingegneria http://www.unife.it/architettura Via Savonarola, 9 - 44121 Ferrara Corso di laurea magistrale in Architettura: Corso laurea magistrale Architettura: Tel.di0532 293281 - Faxin0532 293347 http://www.unife.it/architettura/lm.architettura http://www.unife.it/architettura/lm.architettura segreteria.architettura@unife.it Corso di laurea in Design del prodotto industriale: Corso di laurea in Design del prodotto industriale: http://www.unife.it/interfacolta/design http://www.unife.it/interfacolta/design

SitoSito webweb DADA

DA DA DA

Dottorato postlaurea attivato Dottorato postlaurea attivato Dottorato di Ricerca in Tecnologia Dottorato di Ricercadell’Architettura in Tecnologia dell’Architettura Master di I e II livello attivato Master di I e II livello attivato Conservazione Conservazione Valorizzazione eValorizzazione Gestione del Patrimonio e Gestione Industriale del Patrimonio Industriale

Sito web DA

Università degli Studi di Ferrara

DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

ferrarese di aArchitettura è estremamente densa di avvenimenti, Perché scegliere di studiare Ferrara Architettura e Design Prof. Daniele Pini Perché scegliere di studiare a Ferrara Architettura e Design Referenti istituzionali Referenti istituzionali

graphic design: Lab MD Material Design_Giulia Pellegrini

Lo Spirito Lo Spirito deLL’Addizione deLL’Addizione

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Dipartimento Dipartimento Architettura Architettura Ferrara Ferrara

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Lo Spirito dell’Addizione. Una lezione di Vittorio Savi Lo Lo Spirito dell’Addizione. Spirito dell’Addizione. DA Press, 2013, UnaUna lezione di Ferrara, Vittorio Savi lezione di Vittorio Savipp. 54.

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Presentazione versione ingle Presentazione ist Presentazione versione inglese versione ingles

Architettura e Design Architettura e Design DA

DADA Press, Ferrara, 2013, pp.pp. 54.54. Press, Ferrara, 2013,

DA DA Dipartimento Architettura Ferrara

Dipartimento Architettura Ferrara

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Dipartimento di Architettura Università di Ferrara Via della Ghiara 36 44121 Ferrara, Italia

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Dipartimento di Architettura Dipartimento di Architettura Università di Ferrara Università di Ferrara Via della Ghiara 36 Via della Ghiara 36 44121 Ferrara, Italia 44121 Ferrara, Italia

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CORSI DI LAUREA

Dipartimento Architettura Ferrara

PROF. ALFONSO ACO alfonso.acocella@unife mob. +39 338 913596 tel. /fax. +39 0532 293

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CORSI CORSI DI LAUREA DI LAUREA

Architettura

Dipartimento Architettura Ferrara

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Coordinatore Corso di Responsabile Relazion PROF. ALFONSO ACOCELLA PROF. ALFONSO ACOCEL PROF. ROBERTO DI GIULIO alfonso.acocella@unife.it alfonso.acocella@unife.it roberto.digiulio@unife.it mob. +39 338 9135967 mob. 338 9135967 mob.tel. +39 334+39 1150146 | +39 +39 348 3856993 /fax. 0532 293648 DIPARTIMENTO DI ARC tel. /fax. +39 0532 293648 tel./fax. +39 0532 293627

Dipartimento Architettura Ferrara

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Via della Ghiara 36, 44

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Architettura Architettura Dipartimento di Architettura - Università di Ferrara - Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara - tel./fax +39.0532.293600 www.architettura.unife.it

Design del prodotto industriale

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Direttore | Dean

Direttore | Dean

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DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FER Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ FERRARA Via della Ghiara 36, 44121DIFerrara . www.architettura.u Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it

DA Dipartimento di Architettura DA Dipartimento di Architettura

Dipartimento di Architettura - Università di Ferrara - Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara - tel./fax +39.0532.293600 www.architettura.unife.it Dipartimento di Architettura - Università di Ferrara - Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara - tel./fax +39.0532.293600 www.architettura.unife.it

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it

Carta intestata DA

Biglietti da visi

Carta intestata DADA Carta intestata

Biglietti da da visita D Biglietti visit

Design del prodotto industriale Design del prodotto industriale Università degli Studi di Ferrara

Università degli Studi degli di Ferrara Università Studi di Ferrara

Presentazione Corsi di Laurea ArchitetturaCorsi e Design Open day Presentazione di Laurea Presentazione Corsi diper Laurea

DA DA DA

P

Design del prodotto industriale Design del del prodotto industriale Design prodotto industriale

DIPARTIMENTO

DA

ARCHITE TT URA

Dipartimento Architettura Ferrara

Dipartimento Architettura Ferrara

Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara

Università degli Studi di Ferrara

DA DA foto: Enrico Geminiani

Università Università degli Studidegli di Ferrara Studi di Ferrara

Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Della @archi_unife Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Portineria Tel. 0532 293 600 Portineria Tel. 0532 293 600 http://architettura.unife.it http://architettura.unife.it www.facebook.com/ARCDESUNIFE www.facebook.com/ARCDESUNIFE

foto: Enrico Geminiani

Presentazione Corso di Laurea in Design per Open Presentazione Corso di day Laurea Presentazione Corso di Laurea

Cartellina porta documenti DA Cartellina porta documenti DADA Cartellina porta documenti

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE Del dipartimento di architettura. PROGETTO IN CORSO.

foto: Enrico Geminiani

@archi_unife

@archi_unife

Graphic design: Lab MD_Giulia Pellegrini

Portineria Tel. 0532 293 600

Dipartimento http://architettura.unife.it Dipartimento Architettura Architettura Ferrara Ferrara www.facebook.com/ARCDESUNIFE

in Design perper Open dayday in Design Open

D

Graphic design: Lab MD_Giulia Pellegrini

Dipartimento Architettura Ferrara

Graphic design: Lab MD_Giulia Pellegrini

DA Dipartimento Architettura Ferrara

REFERENTI ISTITUZIONALI

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA ISTITUZIONALI ORGANIZZAZIONE DIDATTICA REFERENTI REFERENTI ISTITUZIONALI

ARCHITE TT URA ARCHITE TT URA

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

DA DA

14

C

DIPARTIMENTO DIPARTIMENTO

CORSI DI LAUREA CORSICORSI DI LAUREA DI LAUREA

Architettura Architettura

R

Il nuovo Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara promuove e coordina sia i programmi di ricerca che le attività

f (IDAUP). Seppur circoscritta all’arco di soli venti anni la storia della Scuola R Il nuovo Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di COORDINATORE Cors ferrarese è estremamente densadell’Università di avvenimenti,degli scelte qualificanti, Il nuovo Dipartimento di Architettura Studi di COOS Ferrara promuove e coordina sia i programmi di ricerca che le attività Prof. Alfonso Acocella reputazione acquisita sul piano nazionale ediinternazionale. Ferrara promuove e coordina sia i programmi ricerca che le attività Prof.s didattiche (queste ultime gestite fino a qualche anno fa dalla Facoltà alfonso.acocella@unife La Scuola ha puntato sul rapporto diretto eanno collaborativo tra studenti didattiche (queste ultime gestite fino a qualche fa dalla Facoltà alfon di Architettura fondata nel 1991) dei Corsi di laurea in Architettura M ed insegnanti, impegnandosi nelCorsi sostenere con in continuità loDELEGATO sforzo di Architettura fondata nel 1991) dei di laurea Architettura ORIENTAM e in Design del prodotto industriale, oltre alla formazione post laurea D DELE reclutareindustriale, giovani ricercatori docenti anche mondo e in strategico Design deldiprodotto oltre alla eformazione postdal laurea Prof. Fabio Conato con l’International Doctorate Architecture and Urban Planning Prof.m indirizzandone poi moltiand stabilmente alla carriera con professionale, l’International Doctorate Architecture Urban Planning fabio.conato@unife.it fabiow (IDAUP). accademica. (IDAUP). Seppur circoscritta all’arco di soli venti anni la storia della Scuola REFERENTE ALLA DID Altrettanto costante è stato lo venti sforzo di selezionare unScuola insieme Seppur circoscritta all’arco di soli anni la storia della REFE C ferrarese è estremamente densa di avvenimenti, scelte qualificanti, Serenetta Brina qualificato di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale ferrarese è estremamente densa di avvenimenti, scelte qualificanti, SereV reputazione acquisita sul piano nazionale e internazionale. serenetta.brina@unife. rimodulando, annosulper anno, le modalità di accesso e il numero reputazione acquisita piano nazionale e internazionale. seren t La Scuola ha puntato sul rapporto diretto e collaborativo tra studenti degli iscritti in funzione delle modificazioni indotte dalle La Scuola ha puntato sul rapporto diretto e collaborativo travarie studenti MANAGER DIDATTICO ed insegnanti, impegnandosi nel sostenere con continuità lo sforzo MANU riforme universitarie e dell’espandersi per lalodidattica ed insegnanti, impegnandosi nel sosteneredegli conspazi continuità sforzo Dott.ssa Sara Fortini strategico di reclutare giovani ricercatori e docenti anche dal mondo Dott.V resi disponibili congiovani l’avanzamento deie lavori di recupero vasto strategico di reclutare ricercatori docenti anche daldel mondo manager.lm.architettur professionale, indirizzandone poi molti stabilmente alla carriera manT campus universitario intorno fulcro monumentale di Palazzo professionale, indirizzandone poi al molti stabilmente alla carriera www.unife.it/md accademica. www F Tassoni Estense. accademica. Altrettanto costante è stato lo sforzo di selezionare un insieme o Altrettanto costante è stato lo sforzo di selezionare un insieme CENTRO ORIENTAME CEN qualificato di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale w qualificato di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale Via Ghiara, 36 - 44121 Via G rimodulando, anno per anno, le modalità di accesso e il numero rimodulando, anno per anno, le modalità di accesso e il numerotutarc@unife.it tutar degli iscritti in funzione delle modificazioni indotte dalle varie degli iscritti in funzione delle modificazioni indotte dalle varie UNITÀ ORIENTAMENT riforme universitarie e dell’espandersi degli spazi per la didattica UNIT riforme universitarie e dell’espandersi degli spazi per la didattica Via Savonarola, 9-11 resi disponibili con l’avanzamento dei lavori di recupero del vasto S resi disponibili con l’avanzamento dei lavori di recupero del vastoTel. +39 0532 293Via 395 campus universitario intorno al fulcro monumentale di Palazzo + campus universitario intorno al fulcro monumentale di Palazzo Fax +39 0532 293Tel. 333 Tassoni Estense. Fax + Tassoni Estense. orientamento@unife.it orien www.unife.it/orientam Nella consapevolezza dell’evoluzione che contraddistingue lo www scenario della società contemporanea, la Scuola ferrarese ha stimolato gli studenti a compiere esperienze di formazione all’estero. I rapporti e gli scambi internazionali con le Università dei paesi della Comunità Europea con le quali si attuano programmi Socrates / DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA L’organizzazione dei corsi di laurea è mirata a: Erasmus sono numerosissimi; intense e frequenti sono le iniziative di Prof. Roberto Di Giulio • Impartire una solida educazione culturale e scientifica, integrata collaborazione con Università del Sud America, Nord America, Africa www.unife.i roberto.digiulio@unife.it da un’aggiornata formazione professionale, al fine di far acquisire e Nuova Zelanda. Nella consapevolezza dell’evoluzione che contraddistingue lo i fondamenti teorici e di metodo e trasmettere la complessa COORDINATORE Corso di Laurea in Architettura Scuola ferrarese, al fine di garantire un adeguato raccordo NellaLaconsapevolezza dell’evoluzione che contraddistingue lo scenario della società contemporanea, la Scuola ferrarese ha cultura del progetto. Prof. Riccardo Dalla Negra tra l’università e il mondo della professione, avviato negli scenario della società contemporanea, la Scuolahaferrarese ha anni stimolato gli studenti a compiere esperienze di formazione all’estero. • Laureare gli studenti entro il periodo canonico del ciclo di riccardo.dallanegra@unife.it numerose attività adicompiere stage e di tirocini professionalizzanti, favorendo stimolato gli studenti esperienze di formazione all’estero. I rapporti e gli scambi internazionali con le Università dei paesi della studi (5 anni per Architettura, 3 anni per Design del Prodotto V il subitaneo inserimento dei laureati mondo deldei lavoro. e gli scambi internazionali con nel le Università paesi della COORDINATORE Corso di Laurea in DesignComunità EuropeaI rapporti con le quali si attuano programmi Socrates / Industriale). DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA V L’organizzazione dei corsi di laurea è mirata a: Comunità Europea con le quali si attuano programmi Socrates / DIRETTORE DIPARTIMENTO Prof. Alfonso Acocella DI ARCHITETTURA L’organizzazione dei corsi di laurea mirata a: Erasmus sono numerosissimi; intense e frequenti sono le iniziative di Promuovere una formazione in èprogress, Prof. Roberto Di Giulio DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA • Impartire una solida• educazione culturale e scientifica, integrata con aggiornamento Erasmus sono numerosissimi; intense e frequenti sono le iniziative di P Prof.alfonso.acocella@unife.it Roberto Di Giulio • Impartire una mediante solida educazione culturale e scientifica, integrata collaborazione con Università del Sud America, America, Africa www.unife.it continuo l’offerta stage in aziende, corsi roberto.digiulio@unife.it Prof. Roberto Giulio Nord collaborazione conDiUniversità del Sud America, Nord America, Africa www.unife.it da un’aggiornata formazione professionale, al finedidiworkshop, far acquisire Dipartimh roberto.digiulio@unife.it da un’aggiornata formazione professionale, al fine di far acquisire e Nuova Zelanda. DELEGATO ORIENTAMENTO roberto.digiulio@unife.it e Nuova Zelanda. i fondamenti teorici e dipost-laurea. metodo e trasmettere la complessa Architett Corso di Laurea in Architettura La Scuola ferrarese, al fine di garantire un adeguato raccordo i •fondamenti teorici e di metodo e trasmettere complessa COORDINATORE COORDINATORE Corso di Laurea in Architettura Perseguire l’obiettivo formativo politecnico,latransdisciplinare, Prof. Fabio Conato La Scuola ferrarese, al fine di garantire un adeguato raccordo cultura del progetto. Ferrara Prof. Riccardo Dalla Negra tra l’università e il mondo della professione, ha avviato negli anni cultura del progetto. Prof.fabio.conato@unife.it Riccardo Dalla Negra internazionale, attività tra l’università e il mondo della professione, ha avviato negli anni • Laureare gli studenti entro il periodo organizzando canonico del ciclo di condotte in concertazione numerose attività di stage e di tirocini professionalizzanti, favorendo • Laureare gli studenti il periodo canonicodidel cicloall’estero. di riccardo.dallanegra@unife.it riccardo.dallanegra@unife.it con altri e,entro soprattutto, esperienze studio numerose attività di stage e di tirocini professionalizzanti, favorendo studi (5 anni per Architettura, 3Atenei anni per Design del Prodotto MANAGER DIDATTICO Via Della Ghiara, 36 - 4 il subitaneo inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. studi (5 anni per Architettura, 3 anni per Design del ProdottoCOORDINATORE Corso di Laurea in Design Via D il subitaneo inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. Industriale). Dott.ssa Sara Fortini COORDINATORE Corso di Laurea in Design Via Quartieri, 8 - 4412 Industriale). Prof. Alfonso Acocella Via Q Ciascun anno formativo deiaggiornamento corsi di studio è suddiviso in due • Promuovere una formazione in progress, con manager.design@unife.it Prof.manager.lm.architettura@unife.it; Alfonso Acocella DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA • Promuovere una formazione in progress, con aggiornamento Portineria Tel. 0532 29 alfonso.acocella@unife.it DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA febbraio-maggio) comprendenti, Porti continuo mediante semestri l’offerta di(settembre-dicembre; workshop, stage in aziende, corsi www.unife.it/md alfonso.acocella@unife.it Prof. Roberto Di Giulio continuo mediante l’offertasettimane di workshop, stage indidattica. aziende, corsi http://architettura.unife Prof. Roberto Di Giulio ciascuno, almeno dodici di attività Al termine http: post-laurea. DELEGATO ORIENTAMENTO roberto.digiulio@unife.it post-laurea. CENTROORIENTAMENTO ORIENTAMENTO STUDENTI DELEGATO roberto.digiulio@unife.it di ogni semestre (e prima dell’inizio del successivo) è prevista • Perseguire l’obiettivo formativo politecnico, transdisciplinare, Prof. Fabio Conato Ghiara, 36 - 44121 Ferrara • Perseguire l’obiettivo formativo politecnico, transdisciplinare, Prof.Via Fabio Conato una sessione di esami della durata di almeno quattro settimane. fabio.conato@unife.it internazionale, organizzando attività condotte in concertazione www.facebook.c fabio.conato@unife.it tutarc@unife.it internazionale, organizzando attività condotte Entrambi i corsi di laurea prevedono l’obbligoindiconcertazione frequenza. con altri Atenei e, soprattutto, esperienze di studio all’estero. con altri Atenei e, soprattutto, esperienze di studio all’estero.MANAGER DIDATTICO MANAGER DIDATTICO UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO @archi_unife Il corso di laurea in Architettura è articolato in tre cicli: Dott.ssa Sara Fortini Dott.ssa Sara Fortini9-11 Via Savonarola, Ciascun anno formativo dei corsi di studio è suddiviso in due manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it Ciascun dei corsi di studioalla è suddiviso in due • Il anno primoformativo ciclo (I-II anno) è orientato formazione di base. manager.lm.architettura@unife.it; Tel. +39 0532 293 395/396 manager.design@unife.it semestri (settembre-dicembre; febbraio-maggio) comprendenti, www.unife.it/md semestri (settembre-dicembre; febbraio-maggio) • Il secondo ciclo (III-IV anno) alla formazionecomprendenti, scientifico-tecnica www.unife.it/md Fax +39 0532 293 333 ciascuno, almeno dodici settimane di attività didattica. Al termine ciascuno,professionale. almeno dodici settimane di attività didattica. Al termine CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI orientamento@unife.it di ogni semestre (e prima edell’inizio del successivo) è prevista CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI di ogni semestre (e prima dell’inizio del successivo) è prevista Il terzo ciclo (V anno) alla preparazione Ferrara www.unife.it/orientamento una sessione di esami•della durata di almeno quattro settimane. della tesi di laurea.Via Ghiara, 36 - 44121 Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara una sessione di esami della durata di almeno quattro settimane. tutarc@unife.it Entrambi i corsi di laurea prevedono l’obbligo di frequenza. tutarc@unife.it Entrambi i corsi di laurea prevedono l’obbligo di frequenza. Il corso di laurea in Design del Prodotto Industriale è articolato UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO in due cicli:è articolato in tre cicli: UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO Il corso di laurea in Architettura Il corso laurea in (I-II Architettura è articolato in tre cicli:di baseVia Savonarola, 9-11 • Ilèdi primo ciclo anno) è orientato alla formazione Via Savonarola, 9-11 • Il primo ciclo (I-II anno) orientato alla formazione di base. • Il primo ciclo (I-II anno) è orientato alla formazione di base. Tel. +39 0532 293 395/396 e scientifico-tecnica. Tel. +39 0532 293 395/396 • Il secondo ciclo (III-IV anno) alla formazione scientifico-tecnica Fax +39 0532 293 333 • Il secondo ciclo (III-IV anno) alla formazione scientifico-tecnica Fax +39 0532 293 333 e professionale. • Il secondo ciclo (III anno) alla preparazione della tesi. orientamento@unife.it e professionale. orientamento@unife.it • Il terzo ciclo (V anno) alla preparazione della tesi di laurea. • Il terzo ciclo (V anno) alla preparazione della tesi di laurea. www.unife.it/orientamento www.unife.it/orientamento Il corso di laurea in Design del Prodotto Industriale è articolato Il corso di laurea in Design del Prodotto Industriale è articolato in due cicli: in due cicli: • Il primo ciclo (I-II anno) è orientato alla formazione di base • Il primo ciclo (I-II anno) è orientato alla formazione di base e scientifico-tecnica. e scientifico-tecnica. • Il secondo ciclo (III anno) alla preparazione della tesi. • Il secondo ciclo (III anno) alla preparazione della tesi.

Architettura e Design perper Open dayday Architettura e Design Open

Architettura

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

DIPARTIMENTO didattiche (queste ultime gestite fino a qualche anno fa dallaREFERENT Facoltà REa DIPARTIMENTO di Architettura fondata nel 1991) dei Corsi di laurea in Architettura D DI ARCHITETTURA in Design del prodotto industriale, oltre alla formazione post laurea DIeconARCHITETTURA P l’International Doctorate Architecture and Urban Planning

DA D

Corsi di studio a.a. 2014/2015 Laurea magistrale a ciclo unico ARCHITETTURA

Laurea triennale DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE

Corsi di studio a.a. 2014/2015 Corsi di studio a.a. 2014/2015 Laurea magistrale a ciclo unico Laurea magistrale a ciclo unico ARCHITETTURA

Laurea triennale

ARCHITETTURA

Laurea triennale

DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE

Sestino Unife congiunta Cop Sestino Unife di Sestino Unife in Architettur congiunta Corsi congiunta Co in Architettura ei in Architettura


DA

Presentazione Corso di Laurea in Architettura

Corso di laurea

DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE

Dipartimento Architettura Ferrara

Videoclip Palazzo Tassoni Estense Presentazione Corso di Laurea in Design DA

DA

Dottorato di ricerca

PROF. ALFONSO ACOCELLA alfonso.acocella@unife.it mob. +39 338 9135967 tel./fax. +39 0532 293648

Dipartimento Architettura Ferrara

DA

Dipartimento Architettura Ferrara

DA

Dipartimento Architettura Ferrara

DA

Coordinatore Corso di Laurea Design del prodotto industriale Responsabile Relazioni esterne e Comunicazione PROF. ROBERTO DI GIULIO roberto.digiulio@unife.it mob. +39 334 1150146 | +39 348 3856993 tel./fax. +39 0532 293627 DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA

Magnete DA

Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it

Direttore | Dean

IDAUP

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it

DA

Matita DA

DA Dipartimento di Architettura

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA . UNIVERSITÀ DI FERRARA Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara . www.architettura.unife.it

Dipartimento Architettura Ferrara

Biglietti da visita DA Presentazione Dottorato IDAUP

REFERENTI ISTITUZIONALI

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA Il nuovo Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara promuove e coordina sia i programmi di ricerca che le attività didattiche (queste ultime gestite fino a qualche anno fa dalla Facoltà di Architettura fondata nel 1991) dei Corsi di laurea in Architettura e in Design del prodotto industriale, oltre alla formazione post laurea con l’International Doctorate Architecture and Urban Planning (IDAUP). Seppur circoscritta all’arco di soli venti anni la storia della Scuola ferrarese è estremamente densa di avvenimenti, scelte qualificanti, reputazione acquisita sul piano nazionale e internazionale. La Scuola ha puntato sul rapporto diretto e collaborativo tra studenti ed insegnanti, impegnandosi nel sostenere con continuità lo sforzo strategico di reclutare giovani ricercatori e docenti anche dal mondo professionale, indirizzandone poi molti stabilmente alla carriera accademica. Altrettanto costante è stato lo sforzo di selezionare un insieme qualificato di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale rimodulando, anno per anno, le modalità di accesso e il numero degli iscritti in funzione delle modificazioni indotte dalle varie riforme universitarie e dell’espandersi degli spazi per la didattica resi disponibili con l’avanzamento dei lavori di recupero del vasto campus universitario intorno al fulcro monumentale di Palazzo Tassoni Estense.

COORDINATORE Corso di Laurea in Design

Prof. Alfonso Acocella alfonso.acocella@unife.it DELEGATO ORIENTAMENTO DA

Prof. Fabio Conato fabio.conato@unife.it REFERENTE ALLA DIDATTICA

Serenetta Brina serenetta.brina@unife.it MANAGER DIDATTICO

Dott.ssa Sara Fortini manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it www.unife.it/md CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI

Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara tutarc@unife.it UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO

Via Savonarola, 9-11 Tel. +39 0532 293 395/396 Fax +39 0532 293 333 orientamento@unife.it www.unife.it/orientamento

DA

Presentazione Palazzo Tassoni Estense

DESIGN

Corso di Laurea Triennale in Design del Prodotto Industriale

REFERENTI ISTITUZIONALI DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

Prof. Roberto Di Giulio roberto.digiulio@unife.it COORDINATORE Corso di Laurea in Architettura

Prof. Riccardo Dalla Negra riccardo.dallanegra@unife.it COORDINATORE Corso di Laurea in Design

politecnico, transdisciplinare, ività condotte in concertazione sperienze di studio all’estero.

Prof. Fabio Conato fabio.conato@unife.it

azione della tesi di laurea.

DA

Presentazione istituzionale DA versione inglese

Prof. Alfonso Acocella alfonso.acocella@unife.it

è articolato in tre cicli: to alla formazione di base. formazione scientifico-tecnica

Dipartimento Architettura Ferrara

Presentazione istituzionale DA

progress, con aggiornamento orkshop, stage in aziende, corsi

studio è suddiviso in due braio-maggio) comprendenti, e di attività didattica. Al termine del successivo) è prevista di almeno quattro settimane. o l’obbligo di frequenza.

ARCHITETTURA

DELEGATO ORIENTAMENTO

Nella consapevolezza dell’evoluzione che contraddistingue lo scenario della società contemporanea, la Scuola ferrarese ha stimolato gli studenti a compiere esperienze di formazione all’estero. I rapporti e gli scambi internazionali con le Università dei paesi della Comunità Europea con le quali si attuano programmi Socrates / Erasmus sono numerosissimi; intense e frequenti sono le iniziative di collaborazione con Università del Sud America, Nord America, Africa www.unife.it Dipartimento e Nuova Zelanda. Architettura La Scuola ferrarese, al fine di garantire un adeguato raccordo Ferrara tra l’università e il mondo della professione, ha avviato negli anni numerose attività di stage e di tirocini professionalizzanti, favorendo Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara il subitaneo inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara

MANAGER DIDATTICO

Dott.ssa Sara Fortini manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it www.unife.it/md CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI

Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara tutarc@unife.it UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO

Via Savonarola, 9-11 Tel. +39 0532 293 395/396 Fax +39 0532 293 333 orientamento@unife.it www.unife.it/orientamento

rodotto Industriale è articolato

to alla formazione di base

eparazione della tesi.

Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Portineria Tel. 0532 293 600 http://architettura.unife.it www.facebook.com/ARCDESUNIFE @archi_unife

DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

Prof. Roberto Di Giulio roberto.digiulio@unife.it COORDINATORE Corso di Laurea in Design

Prof. Alfonso Acocella alfonso.acocella@unife.it

Portineria Tel. 0532 293 600 http://architettura.unife.it www.facebook.com/ARCDESUNIFE @archi_unife

DELEGATO ORIENTAMENTO

DA

Prof. Fabio Conato fabio.conato@unife.it Dipartimento MANAGER DIDATTICO Architettura Ferrara Dott.ssa Sara Fortini

manager.lm.architettura@unife.it; manager.design@unife.it www.unife.it/md CENTRO ORIENTAMENTO STUDENTI

Via Ghiara, 36 - 44121 Ferrara tutarc@unife.it UNITÀ ORIENTAMENTO E TUTORATO

Via Savonarola, 9-11 Tel. +39 0532 293 395/396 Fax +39 0532 293 333 orientamento@unife.it www.unife.it/orientamento

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA Il nuovo Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara promuove e coordina sia i programmi di ricerca che le attività didattiche (queste ultime gestite fino a qualche anno fa dalla Facoltà di Architettura fondata nel 1991) dei Corsi di laurea in Architettura e in Design del prodotto industriale, oltre alla formazione post laurea con l’International Doctorate Architecture and Urban Planning (IDAUP). Seppur circoscritta all’arco di soli venti anni la storia della Scuola ferrarese di Architettura è estremamente densa di avvenimenti, scelte qualificanti, reputazione acquisita sul piano nazionale e internazionale. La Scuola ha puntato sul rapporto diretto e collaborativo tra studenti ed insegnanti, impegnandosi nel sostenere con continuità lo sforzo strategico di reclutare giovani ricercatori e docenti anche dal mondo professionale, indirizzandone poi molti stabilmente alla carriera accademica. Altrettanto costante è stato lo sforzo di selezionare un insieme qualificato di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale rimodulando, anno per anno, le modalità di accesso e il numero degli iscritti in funzione delle modificazioni indotte dalle varie riforme universitarie e dell’espandersi degli spazi per la didattica resi disponibili con l’avanzamento dei lavori di recupero del vasto campus universitario intorno al fulcro monumentale di Palazzo Tassoni Estense. Nella consapevolezza dell’evoluzione che contraddistingue lo scenario della società contemporanea, la Scuola ferrarese ha stimolato gli studenti a compiere esperienze di formazione all’estero. I rapporti e gli scambi internazionali con le Università dei paesi della Comunità Europea con le quali si attuano programmi Socrates / Erasmus sono numerosissimi; intense e frequenti sono le iniziative di collaborazione con Università del Sud America, Nord America, Africa e Nuova Zelanda. La Scuola ferrarese, al fine di garantire un adeguato raccordo tra l’università e il mondo della professione, ha avviato negli anni numerose attività di stage e di tirocini professionalizzanti, favorendo il subitaneo inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

DA

Presentazione (short) Corso di Laurea in Design

Dipartimento Architettura Ferrara Graphic design: Lab MD_Giulia Pellegrini

DA

REFERENTI ISTITUZIONALI

DA

DIRETTORE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

Prof. Roberto Di Giulio roberto.digiulio@unife.it

DA Corsi di studio a.a. 2014/2015 Laurea magistrale a ciclo unico ARCHITETTURA

ARCHITETTURA

Corso di Laurea Quinquennale in Architettura

Dipartimento Architettura Ferrara

Via Della Ghiara, 36 - 44121 Ferrara Via Quartieri, 8 - 44121 Ferrara Portineria Tel. 0532 293 600 http://architettura.unife.it

Laurea triennale DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE

DA

www.facebook.com/ARCDESUNIFE @archi_unife

Sestino Unife di presentazione congiunta Corsi di Laurea in Architettura e in Design

Dipartimento Architettura Ferrara

Graphic design: Lab MD_Giulia Pellegrini

riodo canonico del ciclo di anni per Design del Prodotto

DA

Dipartimento Architettura Ferrara

DIPARTIMENTO

ea è mirata a: culturale e scientifica, integrata ofessionale, al fine di far acquisire e trasmettere la complessa

DA

ARCHITE TT URA

NE DIDATTICA

Corso di laurea

Presentazione (short) Corso di Laurea in Architettura

Shopper DA

Targa litica DA

15


Peculiarità della comunicazione istituzionale

ROSSOITALIANO Mostra | Pavimentazioni in cotto dall’Antico al Contemporaneo

Ferrara, giovedì 11 dicembre 2008

ore 10.00

Intervengono Patrizio Bianchi, Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara Graziano Trippa, Preside della Facoltà di Architettura di Ferrara Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino, Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

Segreteria scientifica e organizzativa Veronica Dal Buono (coordinamento), Veronica Cupioli, Michele Ghirardelli, Davide Turrini tel. +39.339.6249979 veronica.dalbuono@unife.it

Facoltà di Architettura di Ferrara

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

L’ANTICO prima sessione

Ufficio stampa Davide Turrini davide.turrini@unife.it

Marco Carminati, Il Sole24Ore | Introduzione

FACOLTÀ ARCHITETTURA FERRARA

Associazione Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano

Roberto Pazzi | Il Romanzo e la Storia Gabriele Morolli | “Rinascimento e Rinascenze” Andrea Alberti | Del Restauro ore 14.30

IL CONTEMPORANEO seconda sessione

Francesco Erbani, La Repubblica | Introduzione Francesco Cellini | Progettare nell’Antico Massimo Carmassi | Dalla Conservazione all’Architettura Hans Kollhoff | Classico contemporaneo Alberto Campo Baeza | Pensare con le mani

inaugura

Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara Comune di Ferrara - U.O. Promozione e Didattica Arti Sceniche C.T.U. Centro Teatro Universitario di Ferrara Istituto Tecnico Agrario F.lli Navarra di Ferrara

Relazioni Esterne e Comunicazione FAF | Progetto scientifico e fund raising: Alfonso Acocella

IN COLLABORAZIONE CON:

ore 17.30

SVELAMENTI. Scena inaugurale

Ferrara, giovedì 11 dicembre 2008 CONVEGNO ANTICO | CONTEMPORANEO INAUGURAZIONE PALAZZO TASSONI MOSTRA ROSSOITALIANO CONCERTO A PALAZZO TASSONI

“FAF inaugura PALAZZO TASSONI”

di Antonio Utili con gli studenti del Laboratorio di Scenografia e gli allievi del Conservatorio di Musica Girolamo Frescobaldi ore 18.00

Saluti delle autorità Graziano Trippa, Preside della Facoltà di Architettura di Ferrara Patrizio Bianchi, Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino, Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Rita Tagliati, Vicesindaco di Ferrara Sergio Lenzi, Presidente Fondazione Carife Introducono a Palazzo Tassoni i progettisti dell’intervento di restauro Pietro Maria Davoli, Andrea Alberti, Sante Mazzacane

Alfonso Acocella

MOSTRA ROSSOITALIANO

Presidente del Comitato Scientifico Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano

ore 18.45

Saluto del Sindaco di Marsciano | Gianfranco Chiacchieroni Introduzione del Curatore scientifico della Mostra | Alfonso Acocella

Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni 11 dicembre 2008

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ore 17.30 “SVELAMENTI”. Scena inaugurale di Antonio Utili con gli studenti del Laboratorio di Scenografia e gli allievi del Conservatorio di Musica G. Frescobaldi.

ore 18.00 INAUGURAZIONE Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e sostenitori Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Gaetano Sateriale | Sindaco di Ferrara Sergio Lenzi | Presidente Fondazione Carife

ore 19.15

Palazzo Tassoni. Salone di rappresentanza

sostenitori

partner

associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

16

... veneziana

“FAF inaugura PALAZZO TASSONI”

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province CS_inaugura_18_fogli interni A4_DEF.indd 16 di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

“FAF inaugura PALAZZO TASSONI”

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INAUGURAZIONE PALAZZOTASSONI Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni 11 dicembre 2008

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ore 10.30 Intervengono Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

L’ANTICO prima sessione Marco Carminati, Il Sole24Ore | Introduzione Roberto Pazzi | Memorie ferraresi Andrea Alberti | Del Restauro Gabriele Morolli | “Rinascimento e Rinascenze”

università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ore 14.30 IL CONTEMPORANEO seconda sessione Francesco Erbani, La Repubblica | Introduzione Francesco Cellini | Progettare nell’Antico Massimo Carmassi | Restauro e Progetto Hans Kollhoff | Classicismo contemporaneo Alberto Campo Baeza | Spazio e Architettura

mostra | pavimentazioni in cotto dall’ ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici

ore 18.00 INAUGURAZIONE Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Gaetano Sateriale | Sindaco di Ferrara Sergio Lenzi | Presidente Fondazione Carife

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

Facoltà di Architettura di Ferrara Aula Magna, via Quartieri 8 11 dicembre 2008

ROSSOITALI

ore 17.30 “SVELAMENTI”. Scena inaugurale di Antonio Utili con gli studenti del Laboratorio di Scenografia e gli allievi del Conservatorio di Musica G. Frescobaldi.

ANTICO CONTEMPORANEO

dell’emilia-romagna Facoltà di Architettura di Ferrara soprintendenza ai beni Palazzo Tassoni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, 11 dicembre 2008 forlì-cesena, rimini università di ferrara

Introducono al palazzo Pietro Maria Davoli, Sante Mazzacane, Andrea Alberti

partner

... veneziana

associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

partner

sostenitori

ministero per i beni e le attività culturali

associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

... veneziana

ANTICO CONTEMPORANEO

università degli studi di ferrara

soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

MUSICA A PALAZZO TASSONI

Facoltà di Architettura di Ferrara Aula Magna, via Quartieri 8 11 dicembre 2008

Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni, via della Ghiara 36 11 dicembre 2008

ore 10.30 Intervengono Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

ROSSOITALIANO

Facoltà di Architettura di Ferrara via Quartieri 8, 44100 Ferrara

mostra | pavimentazioni in cotto dall’antico al contemporaneo ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni 11 dicembre 2008

L’ANTICO prima sessione Marco Carminati, Il Sole24Ore | Introduzione Roberto Pazzi | Memorie ferraresi Andrea Alberti | Del Restauro Gabriele Morolli | “Rinascimento e Rinascenze” ore 14.30 IL CONTEMPORANEO seconda sessione Francesco Erbani, La Repubblica | Introduzione Francesco Cellini | Progettare nell’Antico Massimo Carmassi | Restauro e Progetto Hans Kollhoff | Classicismo contemporaneo Alberto Campo Baeza | Spazio e Architettura

La mostra “Rossoitaliano. Pavimentazioni facoltà di architettura di ferrara in cotto dall’Antico al Contemporaneo” si snoda attraverso quattro sezioni - Antico, Spazio pittorico, Rinascenza, Rossoitaliano - rappresentative della tradizione esecutiva tipicamente italiana che dal periodo arcaico giunge fino al presente senza soluzione di continuità. Il racconto visivo evolve i temi di partenza, legati ai cocciopesti fenicio-punici, verso l’opus signinum e i pavimenti in tessere laterizie del mondo romano, per poi soffermarsi sulle scritture pavimentali policromatiche in cotto della Rinascenza - restituite anche attraverso le rappresostenitori associazione museo dinamico sentazioni pittoriche - prima di giungere del laterizio e delle terrecotte marsciano al Contemporaneo.

Comune di Marsciano

sostenitori

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini università di ferrara

FACOLTÀ di ARCHITETTURA di FERRARA “FAF inaugura PALAZZO TASSONI ”

La mostra “Rossoitaliano. Pavimentazioni in cotto dall’Antico al Contemporaneo” si snoda attraverso quattro sezioni - Antico, Spazio pittorico, Rinascenza, Rossoitaliano - rappresentative della tradizione Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Regionale per i Beni Culturali esecutiva tipicamente italiana che dal e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna ai Beni Architettonici periodo arcaico eSoprintendenza giunge fino al presente Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini senza soluzione di continuità. degli Studi di Ferrara Il racconto visivoUniversità evolve i temi di partenza, legati ai cocciopesti fenicio-punici, Facoltà di Architettura di Ferrara verso l’opus signinum e i pavimenti in tessere laterizie del mondo romano, per poi soffermarsi sulle scritture pavimentali policromatiche in cotto della Rinascenza - restituite anche attraverso le rappresentazioni pittoriche - prima di giungere al Contemporaneo.

CON IL SOSTEGNO DI Comune di Marsciano

Ferrara, giovedì 11 dicembre 2008

partner

Iniziative culturali

CONVEGNO ANTICO | CONTEMPORANEO ore 10.00

L’ANTICO prima sessione

facoltà di architettura di ferrara

In collaborazione con: Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara Comune di Ferrara - U.O. Promozione e Didattica Arti Sceniche C.T.U. Centro Teatro Universitario di Ferrara Istituto Tecnico Agrario F.lli Navarra di Ferrara

ore 19.15 Il concerto, tenuto dai musicisti del conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, intende rievocare negli spazi della residenza patrizia dei Tassoni l’atmosfera di una “Corte Musicale”, luogo di incontro e di scambio di valori artistici che, senza soluzione di continuità, hanno attraversato la storia e la cultura estense, dalla più fulgida stagione rinascimentale fino all’attività contemporanea di alto profilo delle istituzioni teatrali e musicali cittadine.

sostenitori

inaugura

associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

MOSTRA ROSSOITALIANO MUSICA A PALAZZO TASSONI

Ferrara, giovedì 11 dicembre 2008

ore 18.45

MOSTRA ROSSOITALIANO ore 19.15

MUSICA A PALAZZO TASSONI

ANTICO_CONTEMPORANEO_INVOLUCRO_10n_21X45.indd 2

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MEDIA PARTNER

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Progetto scientifico | Alfonso Acocella Relazioni esterne e Comunicazione FAF alfonso.acocella@unife.it Segreteria scientifica e organizzativa Veronica Dal Buono (coordinamento), Veronica Cupioli, Michele Ghirardelli, Davide Turrini tel. +39.339.6249979 veronica.dalbuono@unife.it

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

PALAZZO TASSONI

università degli studi di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

Ufficio stampa Davide Turrini davide.turrini@unife.it

velux?? LEICA???

CONVEGNO Facoltà di Architettura di Ferrara Aula Magna, via Quartieri 8 11 dicembre 2008

Un evento culturale di alto profilo e di rappresentatività istituzionale – una sorta di confrontoANTICO_CONTEMPORANEO_INTERNO_20_15x21_01.indd colto a più voci – pensato come omaggio all’inaugurazione dell’ala monumentale di Palazzo Tassoni, restaurata e recuperata all’uso della Facoltà di Architettura di Ferrara e della città stessa. Il simposio intende avvicinare visioni ed interpretazioni di “conservatori” e studiosi della civiltà antica con prefigurazioni contemporanee di architetti giunti ad una fase di maturità e di autorevolezza internazionale per l’alto valore espresso dalla loro opera.

ANTICO_CONTEMPORANEO_INTERNO_20_15x21_01.indd 2 ANTICO_CONTEMPORANEO_INVOLUCRO_10n_21X45.indd 1

Gli spazi della Facoltà di Architettura di Ferrara si espandono con il complesso monumentale di Palazzo Tassoni, restaurato scientificamente nella fabbrica storica e con l’addizione di nuovi corpi tecnici, portando quasi a conclusione la costituzione di un vero e proprio campus universitario incastonato nel tessuto antico della città estense. Le attività formative ed istituzionali acquisiscono alla piena funzionalità l’articolato insieme di edifici coincidente con il nucleo di alta rappresentanza della residenza della famiglia Tassoni, destinato all’ampliamento degli spazi per la didattica, la ricerca e per importanti progetti culturali.

ANTICO CONTEMPORANEO partner

ore 10.00

ore 14.30 ore 17.30

FACOLTÀ ARCHITETTURA FERRARA Palazzo Tassoni, via della Ghiara 36 11 dicembre 2008

INAUGURAZIONE PALAZZOTASSONI

IL CONTEMPORANEO seconda sessione INAUGURAZIONE PALAZZO TASSONI

inaugura

ore 17.30

FACOLTÀ ARCHITETTURA FERRARA

PALAZZO TASSONI

IN PARTNERSHIP CON

Ensemble di Flauti del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” Direttore Luciano Ravagnani

ANTICO CONTEMPORANEO

Associazione Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano

Comune di Marsciano

associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

Introducono al palazzo Pietro Maria Davoli, Sante Mazzacane, Andrea Alberti

“FAF inaugura PALAZZO TASSONI”

MUSICA A PALAZZO TASSONI

“FAF inaugura PALAZZO TASSONI” 10 Università degli Studidel Conservatorio Facoltà di Architettura Ensemble di flauti Girolamo Frescobaldi di Ferrara Luciano Ravagnani di Ferrara Direttore

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ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

ANTICO | CONTEMPORANEO

INAUGURAZIONE PALAZZO TASSONI

PALAZZO TASSONI

IN PARTNERSHIP CON

MEDIA PARTNER

CONVEGNO ANTICO | CONTEMPORANEO

Progetto scientifico e fund raising Relazioni esterne e Comunicazione FAF Alfonso Acocella alfonso.acocella@unife.it

Università degli Studi di Ferrara

CON IL SOSTEGNO DI

Comune di Marsciano

In quale fase storica è realistico collocare le origini del pavimento in laterizio? Quale civiltà ha inventato e, soprattutto, sviluppato per prima tale soluzione applicativa dell’argilla cotta? Quali l’evoluzione e i caratteri sedimentatesi lungo le fasi storiche della civiltà italiana? È rintracciabile ancora un ruolo dei pavimenti laterizi nella vicenda contemporanea? A queste domande la Mostra “Rossoitaliano. Pavimentazioni in cotto dall’Antico al Contemporaneo” tenta di dare una risposta – sia pur interlocutoria e non definitiva – attraverso un evento espositivo temporaneo e itinerante, allestito originariamente negli spazi del Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano in Umbria e, successivamente, trasferito in altre sedi espositive italiane. Dopo Marsciano (2006), Bologna (2007), Orvieto (2008) la Mostra Rossoitaliano approda a Ferrara nella cornice monumentale degli spazi appena restaurati di Palazzo Tassoni della Facoltà di Architettura di Ferrara. Lo sviluppo della mostra si snoda attraverso quattro sezioni cronologicotematiche – Antico, Spazio pittorico, Rinascenza, Rossoitaliano – concentrando l’attenzione su attestazioni archeologiche che ci parlano delle origini ed opere d’architettura contemporanee per porre all’evidenza dello spettatore “scritture pavimentali” in cotto, sia d’esterni che d’interni, rappresentative del tema che giunge fino al presente. Il racconto visivo di Rossoitaliano si snoda attraverso quel lungo ed affascinante percorso storico che vede i temi degli Inizi, legati al cocciopesto fenicio-punico e all’opus signinum, evolversi verso i pavimenti in tessere laterizie del mondo romano, per poi alimentare più decorativamente le trame delle scritture pavimentali policromatiche della Rinascenza prima di giungere alla “semplificazione” del Contemporaneo. Lungo il percorso espositivo è visualizzata una sorta di galleria inclusiva delle raffigurazioni più significative poste ad illustrare la permanenza e la reinterpretazione del tema connesso al “rosso pavimentale” all’interno della grande pittura italiana fra Medioevo ed Età Moderna, utile al confronto con le soluzioni rinascimentali ampiamente documentate soprattutto nell’area territoriale dell’Italia centrale (Toscana, Umbria, Lazio). L’evento espositivo è rivolto ad un vasto pubblico di fruitori: dagli esperti del settore, ai ricercatori, ai progettisti, al pubblico allargato del turismo culturale. La Mostra vive anche di un racconto narrativo inedito all’interno del sito istituzionale del Museo di Marsciano (supermuseolaterizio.it) per una fruizione senza limiti di spazio e di tempo. Tale “mostra virtuale” ha un ruolo importante nella condivisione dell’evento presso fasce di pubblico più ampie, in particolare quelle del mondo della scuola e delle istituzioni mussali legate in Rete.

FACOLTÀ di ARCHITETTURA di FERRARA “ FAF inaugura PALAZZO TASSONI ”

ph. Pietro Savorelli

Le Istituzioni – in quanto organizzazioni fondate, sviluppate ed operanti nella società – non possono che dialogare “convenientemente” con la compagine civile di riferimento. Nella comunicazione (come, d’altronde, in tutti i campi connessi ai linguaggi culturali) l’elemento “persuasivo” è sempre presente ed ineliminabile in quanto dove più persone interagiscono a mezzo di artefatti si produce una reciproca influenza. Ciò che rende appropriata, apprezzabile e valida una comunicazione di una Istituzione è – insieme all’identità e ai valori che essa “raduna” e “difende” – la specifica qualità di strutturazione dei contenuti (messaggi) e la modalità (i modi) di trasmissione e diffusione attraverso i vari canali e format. Chiaramente le Istituzioni pubbliche – molto di più delle Istituzioni private o delle aziende che nel mercato inseguono un utile economico – sono responsabili delle loro azioni rispetto alla società e, conseguentemente, la comunicazione deve essere ispirata da principi di chiarezza, trasparenza, eticità e corrispondenza fra immagine veicolata e realtà da rappresentare. La comunicazione istituzionale, impegnata nel trasmettere i tratti identitari e i valori dell’Istituzione di riferimento, più che unidirezionale e persuasiva deve sforzarsi nell’essere dialogica cercando il confronto e la relazione rispetto ai membri della società e alle altre Istituzioni in cui inscrive la sua attività e le sue finalità contribuendo all’interesse comune. La comunicazione di una Istituzione è molto più estesa e inclusiva di quanto si possa supporre; possiamo, infatti, individuare una comunicazione formalizzata – che è quella realizzata da tutte le strutture e le figure professionali ufficialmente designate a questo scopo – e una comunicazione informale prodotta (più o meno coscientemente) da tutti coloro che costituiscono l’Istituzione stessa attraverso il loro agire, il loro essere figure attive (all’interno e all’esterno) dell’Istituzione stessa. Tutti i docenti, e gli stessi organi amministrativi di una Istituzione INAUGURAZIONE PALAZZOTASSONI universitaria, anche se non ufficialmente investiti di attività communicative, sono figure rappresentative dell’organizzazione e ogni loro azione sociale viene inevitabilmente percepita come atto “implicito” di comunicazione. La comunicazione istituzionale, normalmente, si definisce e si attua attraverso cinque fasi: - ricerca in profondità dei caratteri fondativi dell’Istituzione e della sua missione; - studio dei pubblici di riferimento e creazione di un’identità visiva; - programmazione di una registica comunicativa in funzione degli obiettivi prioritari, del pubblico e dei media selezionati, di un timing definito; - esecuzione del programma comunicativo; - valutazione dei risultati ottenuti. La creazione di un’identità visiva – chiaramente definita, coerente, efficacemente riconoscibile – costituisce uno dei punti fondamentali e prioritari del programma di lavoro inscritto nel sistema più ampio e inclusivo della comunicazione istituzionale. L’identità visiva è data da quell’insieme di segni (logotipi, iscrizioni, colori...) attraverso cui si intende attribuire evidenza e riconoscibilità figurale all’Istituzione assicurando coerenza ai vari format della comunicazione stessa.

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ANTICO CONTEMPORANEO Facoltà di Architettura di Ferrara Aula Magna, via Quartieri 8 11 dicembre 2008

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni 11 dicembre 2008

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ore 17.30 “SVELAMENTI”. Scena inaugurale di Antonio Utili con gli studenti del Laboratorio di Scenografia e gli allievi del Conservatorio di Musica G. Frescobaldi. ore 18.00 INAUGURAZIONE Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e sostenitori Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Gaetano Sateriale | Sindaco di Ferrara Sergio Lenzi | Presidente Fondazione Carife

mostra | pavimentazioni in cotto da

Palazzo Tas manifesti ev

Facoltà di Architettura di Ferrara Palazzo Tassoni 11 dicembre 2008

L’ANTICO prima sessione Marco Carminati, Il Sole24Ore | Introduzione Roberto Pazzi | Memorie ferraresi Andrea Alberti | Del Restauro Gabriele Morolli | “Rinascimento e Rinascenze”

università di ferrara

facoltà di architettura di ferrara

ministero per i beni e le attività culturali direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna

ROSSOITAL Facoltà di A

ore 10.30 Intervengono Patrizio Bianchi | Magnifico Rettore Università di Ferrara Graziano Trippa | Preside della Facoltà di Architettura Carla Di Francesco | Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino | Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

INAUGURAZIONE PALAZZOTASSONI

ore 14.30 IL CONTEMPORANEO seconda sessione Francesco Erbani, La Repubblica | Introduzione Francesco Cellini | Progettare nell’Antico Massimo Carmassi | Restauro e Progetto Hans Kollhoff | Classicismo contemporaneo Alberto Campo Baeza | Spazio e Architettura

Comune di Marsciano

partner associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

La mostra “Rossoitaliano. Pavimentazioni in cotto dall’Antico al Contemporaneo” si snoda attraverso quattro sezioni - Antico, Spazio pittorico, Rinascenza, Rossoitaliano - rappresentative della tradizione esecutiva tipicamente italiana che dal periodo arcaico giunge fino al presente senza soluzione di continuità. Il racconto visivo evolve i temi di partenza, legati ai cocciopesti fenicio-punici, verso l’opus signinum e i pavimenti in tessere laterizie del mondo romano, per poi soffermarsi sulle scritture pavimentali policromatiche in cotto della Rinascenza - restituite anche attraverso le rappresentazioni pittoriche - prima di giungere al Contemporaneo.

sostenitori

Introducono al palazzo Pietro Maria Davoli, Sante Mazzacane, Andrea Alberti

ministero per i beni e le attività culturali

sostenitori

partner associazione museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di marsciano

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PROGETTO COMUNICATIVO dell'EVENTO inauguraTIVO di PALAZZO tassoni ESTENSE (2008).

... veneziana

direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’emilia-romagna soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di ravenna, ferrara, forlì-cesena, rimini

università degli studi di ferrara


Sale di riunione al primo piano. Meeting room on the first floor.

VIA GHIARA

VIA CAMMELLO

E

A'

A

E' PIANO TERRA

CHIODARE

VIA QUARTIERI

via Quartieri,8 - 44100 - Ferrara

13

Restauro scientifico con cambio di destinazione d'uso del complesso di Palazzo Tassoni a Ferrara

VIA

Universita' degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Architettura

Nucleo tecnico di progettazione di Palazzo Tassoni

12

VIA

N

0

1

2

3

E

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5 m

A'

BALUARDI

A

AREA DI INTERVENTO AREA DELLA FACOLTA' DI ARCHITETTURA

E' PIANO AMMEZZATO

Oggetto della tavola:

E

PROGETTO ESECUTIVO - PRIMO LOTTO TAVOLA DI PROGETTO SEZIONI A-A' , E-E'

A'

Scala: 1:50

Tavola n.

V 3.1

A

E' PIANO PRIMO

Sala del Consiglio al primo piano. council room on the first floor.

Data: Giugno 2006

E

A'

A

E' PIANO SOTTOTETTO Luogo:

E

Isolato delimitato da: via Ghiara, via Quartieri, via Baluardi, via Chiodare (via del Cammello) in Ferrara

A'

Committente: Universita' degli Studi di Ferrara, via Savonarola 9 - Ferrara

A

E' COPERTURA

Responsabile di procedimento: Dott. Arch. Anna Maria Iannucci

Soprintendente ai Beni Ambientali e Architettonici per le province di Ravenna, Ferrara, Cesena-Forli' e Rimini

DETTAGLIO DELLA BALAUSTRA E DELLA PAVIMENTAZIONE DELLA TERRAZZA

Coordinamento generale del nucleo tecnico di progettazione:

balaustra in muratura a due teste con cornice superiore realizzata con mattoni posti di coltello battiscopa in cotto canaletta in cotto

Prof. Arch. Graziano Trippa

Progetto architettonico: Dott. Arch. Pietromaria Davoli (progettista incaricato) Collaboratori: Dott. Arch. Federica Benatti - Dott.Arch. Valeria Casali

Consulenti per il restauro architettonico:

via della Ghiara

marciapiedi

scalino portale

Dott. Arch. Carla Di Francesco Dott.Arch. Andrea Alberti Centro operativo di Ferrara della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici

Collaboratori: Dott. Arch. Rita Fabbri embrici esistenti strato di protezione e riempimento in conglomerato magro di calce e sabbia, tirato a raso degli embrici di cotto doppia guaina bituminosa armata impermeabilizzante malta di allettamento pendenziata 4 cm min, con rete elettrosaldata, con maglia 20x20 cm, O 3 mattonelle di cotto 30x30 cm s=3.5 cm

Progetto strutturale: Prof. Arch. Claudio Alessandri (progettista incaricato) Collaboratori: Dott.Arch. Giampaolo Guerzoni - Dott. Ing. Alberto Cervellati

Progetto impiantistico: Prof. Ing. Sante Mazzacane (progettista incaricato)

Sezione trasversale aa’ del palazzo. cross section aa’ of the palace.

SEZIONE A-A'

Collaboratori: Dott. Denise M. A. Azevedo - p.i. Giuseppe Filomeno Dott. Ing. Anna Grazia Filomeni

SEZIONE E-E'

SCALA 1:20

Gestione tecnico-amministrativa:

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Geom. Paolo Mion (Dirigente Servizio Tecnico) Collaboratori:

0

Geom. Simone Tracchi

1

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3

4

5 m

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Coordinatori del rilievo: Dott. Arch. Marcello Balzani Dott. Arch. Rita Fabbri

pAlAce TASSOni eSTenSe

palazzo tassoni estense Sede del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara Headquarters of the Department of Architecture, University of Ferrara

The Department of Architecture has recently made a set of buildings – the monumental heart of the noble residence of the Tassoni Estense family – fully functional. The Palace was built during the Borsian Addition around the mid 15th century (the letter signed by the architect Biagio Rossetti stating that he’s following the renovations is dated 1491), and remained the residence of the Tassoni Estense family until 1858. Since then, the building housed various Institutions and activities that “distorted” the original function of the complex; only around the end of the 20th century did management of the Palace pass into the hands of the University, which restored it, adding it to the “Project to Promote Ferrara’s City Walls and Museum System”. Since 1997, the Tassoni Estense Palace has been the object of research and studies that spawned a project and an intervention of scientific restoration drafted by a group of professors of the Department of Architecture, including Pietromaria Davoli (general coordination and architectural design), Claudio Alessandri (structural design), Sante Mazzacane (systems design), with the involvement of the Superintendence for Architectural Heritage and Landscape represented by Andrea Alberti (supervision of works). The interior was designed by Gabriele Lelli and Roberta Bandini. The light project is by Mario Nanni from Viabizzuno. In addition to teaching and research activities, the Palace – especially the piano nobile, or main floor, where there is the great Salone d’Onore – are home to institutional and representational activities together with the organisation of cultural events such as study days, lectio magistralis, international conferences, architectural and design prizes. On the ground floor of the Palace, the Salone Passante, which connects to the brick-paved courtyard with portico, has the function of distribution filter and, at the same time, a flexible and well-equipped monumental area for exhibitions, workshops, installations. Other areas of the Palace, smaller in size, are available for meetings, roundtable discussions and seminars based on timed scheduling in close collaboration with private and public institutions, cultural associations, manufacturing organisations, from Ferrara, nationally and internationally.

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la corte interna. The inner courtyard.

Scalone di accesso al primo piano. Stairs to the first floor. 6

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DEPARTMENT OF ARChITECTURE Dean prof. Roberto Di Giulio roberto.digiulio@unife.it External Relations and Communication Manager prof. Alfonso Acocella alfonso.acocella@unife.it Events Manager prof. Veronica Dal Buono veronica.dalbuono@unife.it headquarters via della Ghiara, 36 44121 Ferrara tel. +39 0532 293600 www.architettura.unife.it 4

il salone passante al piano terra. The passing-through hall on the ground floor. 5

booklet palazzo tassoni estense.

È quanto negli anni – sia pur empiricamente all’interno di un’azione comunicativa istituzionale promossa dalla scuola di Architettura e di Design ferrarese – si è cercato di mettere a fuoco attraverso la struttura di lavoro “Relazioni esterne e Comunicazione” composta da Veronica Dal Buono, Giulia Pellegrini e da chi scrive con ruolo di responsabile scientifico. Poiché la Comunicazione istituzionale, oltre che strumento, è anche una disciplina scientifica la cui trattazione, quantomeno nel nostro Paese, è alquanto sottovalutata s’intende nel futuro studiarla – inserendola in attività di ricerca – e svilupparla più sistematicamente facendola diventare orizzonte di esplorazione, concettualizzazione e sperimentazione innovativa ancor più di quanto fatto finora per le sue valenze strategiche di leva competitiva a seguito delle recenti e profonde modifiche statutarie dell’Università riformata.

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collezione DA Gold. design alfonso acocella.

collezione DA Gold

La collezione DA Gold – posta in avvio di un progetto di Merchandising istituzionale – prosegue l’interpretazione e la virtualizzazione delle atmosfere e dei caratteri eleganti ed essenziali di Palazzo Tassoni Estense (sede di rappresentanza del Dipartimento di Architettura) già posti alla base della creazione e diffusione dell’immagine identitaria dell’istituzione universitaria attraverso artefatti cognitivi e specifici progetti di comunicazione . Le atmosfere del tòpos, che trovano la massima intensità nel Salone d’Onore con i suoi molteplici apparati architettonici e decorativi dorati, hanno costituito il punto di partenza per ancorare concettualmente – prim’ancora che formalmente – lo sviluppo del progetto della collezione DA Gold. Alla base dell’ideazione degli oggetti è stata posta la ricerca di una bellezza essenziale, alimentata dal concetto operandi di minimum: minimo volume fisico, minimo spreco di materiale, minima presenza, minima esuberanza formale (ovvero rigorosità di linguaggio).

Note

1 Il saggio è frutto di un adattamento parziale del contributo pubblicato in Post-it Journal: http://www.materialdesign.it/it/post-it/comunicazione-istituzionale-versouna-comunicazione-identitaria_13_371.htm (04.03.2013) 2 La citazione è riportata in Sergio Polano, "Qualità e identità nella comunicazione istituzionale" p.14, in Sergio Polano e Paolo Tassinari (a cura di), Sussidiario, Milano, Electa, 2010, pp. 190.

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BORSA IN PELLE. COLLEZIONE DA GOLD.


SET DI QUADERNI, CARNET, ARTEFATTI PER LA SCRITTURA. COLLEZIONE DA GOLD.

CARNET - AGENDA 2016. COLLEZIONE DA GOLD.

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Comunicare l’Università Nel XXI secolo

Veronica Dal Buono

Set di quaderni e prodotti cartotecnici per la comunicazione istituzionale dell’Università di Ferrara. Design Veronica Dal Buono. (sopra e pagina a fianco)

L’Università tra comunicazione istituzionale e d’impresa

Il rapporto tra il ruolo delle istituzioni universitarie e le tematiche afferenti alla comunicazione di brand, apre un quadro di possibili interrogativi; un punto di partenza per una riflessione sul tema della Comunicazione istituzionale. Quali aspetti del branding (e insieme del marketing, dell’advertising) possono essere individuati, enucleati e studiati al fine di fornire un contributo positivo alla comunicazione istituzionale? Qual è la soglia che separa e distingue i due contesti – la Comunicazione istituzionale e il branding – le cui finalità sono distanti come lo sono l’Università (luogo, prevalentemente pubblico, nel contesto italiano, preposto a formazione e ricerca) e il mercato dove essenzialmente si distribuiscono, promuovono e consumano beni, merci, servizi ed esperienze di vita? In che modo, innescando quali specificità di metodo e progetto, il design della comunicazione può contribuire efficacemente alla costruzione e valorizzazione dell'immagine identitaria di una struttura universitaria? Le istituzioni accademiche sempre più spinte verso un processo di rinnovamento, mentre si interrogano sulle proprie condizioni e i propri risultati, mentre investono su nuove forme di comunicazione, assumono e fanno proprie espressioni che provengono direttamente dal linguaggio contemporaneo d’impresa: non solo image e identity, quant’anche locuzioni quali personalità e riconoscibilità di marca, reputazione, promozione, attrattività, fidelizzazione, attachment, customer care, appealing… Se fino a ieri è stato principalmente il mondo dell’impresa a ideare, sperimentare, applicare con determinazione i dispositivi offerti dalla comunicazione finalizzata al branding, oggi tutti gli strumenti e gli ambiti disciplinari di progetto quali l’immagine coordinata, la grafica editoriale, il design di prodotto e di merchandising, il design delle interfacce, la narratività crossmediale, sono in disponibilità delle istituzioni universitarie per comunicare in modo consapevole, progettando strategicamente la propria valorizzazione. Oggetto di studio di questo volume è l’avvio di una riflessione critica sulla comunicazione istituzionale universitaria – cercando di mettere a fuoco lo “stato dell’arte” in Italia confrontato con il quadro internazionale – con la consapevolezza che la materia non trova certo in questa sede conclusione. Nella parte finale del volume si mostra una dimensione applicativa per exempla, attraverso l’illustrazione di un percorso progettuale comune, svoltosi tra docenti e studenti universitari nell’a.a. 2014-2015, finalizzato alla definizione di artefatti della comunicazione, pensati sia per l’Ateneo ferrarese, sia per il Dipartimento di Architettura.

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Identità e immagine dell’istituzione universitaria

Il complesso di giudizi, di punti di vista, di valutazioni e idee di quanti entrano in contatto, direttamente o indirettamente, con una istituzione (quanto con una organizzazione o con una azienda), risente della capacità di comunicare dell’istituzione stessa e della reputazione che essa si è “conquistata” presso i diversi pubblici di riferimento. Il termine che si riferisce a questo concetto è corporate image1, letteralmente immagine di una corporation (che è azienda ma anche istituzione, ente pubblico, organismo rappresentativo) e può essere descritta come l’idea che l’istituzione è in grado di proiettare, trasferire, esteriorizzare. È l’image, per sua natura, in continuo divenire, mutevole e soggettiva perché somma dei punti di vista di fruitori e osservatori differenti. L’espressione corporate image in letteratura viene studiata, confrontata, relazionata al concetto di corporate identity, aprendo l’inestinguibile dibattito tra immagine e identità, tra riconoscibilità e identificazione, tra rappresentazione e realtà. Seppure tali concetti – image e identity – trovino talora definizioni discordanti2, entrambi i termini portano l’accendo sull’attività che aziende, enti e istituzioni svolgono per definire la propria identità e comunicarla con efficacia. Nel contesto specifico della comunicazione istituzionale, il messaggio che l’emittente – l’istituzione – intende veicolare è l’organismo in sé, a tutto tondo, in forma complessa e organica. In un’istituzione come quella universitaria tutti gli organi accademici e i singoli componenti – docenti, amministrativi e studenti – nell’istante in cui si relazionano tra loro e si interfacciano con l’esterno, comunicano implicitamente in nome e per conto dell’Istituzione, ne divengono rappresentanti e contribuiscono a sostanziarne l’immagine generale. Osservando i mezzi e i modi di comunicazione di cui ogni istituzione dispone per interagire con il pubblico – nelle forme di rappresentazione dei luoghi fisici, di marchio, di mailing, presentazioni, affissioni, conferenze, opuscoli, pubblicazioni, mostre ed esposizioni, eventi, oggetti promozionali, strumenti di rete… – è evidente come la componente visiva sia sempre essenziale. Il messaggio – ad eccezione del passaparola (forse)3 – esiste perché suscettibile di essere percepito visivamente, grazie agli elementi che ne veicolano il contenuto4. L’immagine figurale creata attraverso gli strumenti propri della grafica, della fotografia, della multimedialità, è dunque componente fondamentale della comunicazione istituzionale. Attraverso le varie forme di rappresentazione l'istituzione si manifesta; presentandosi e rendendosi pubblica, informando, sintonizzando, orientando l’attenzione dei fruitori, innesta il processo di comunicazione con i diversi pubblici di riferimento5. Se l’identità visiva è progettata, sviluppata e gestita in modo appropriato, diviene strumento potente, valido alla valorizzazione dell'istituzione stessa per la pervasività che è propria dei canali comunicativi. Ogni progetto dovrebbe coincidere con la formulazione ed esplicitazione dei valori identitari dell'istituzione stessa. L’istituzione universitaria, con la sua missione di alta formazione e ricerca, ha inevitabilmente una forte ricaduta sul territorio e sulla comunità, effetto che va ben oltre i suoi compiti tradizionalmente riconosciuti; tale volano si esercita in termini di cultura, di conoscenza e innovazione diffuse. Il tema è sempre più attuale. L’apertura delle istituzioni universitarie verso la società è stata riconosciuta ed esplicitata6 come necessità e impegno non più rinviabile, proprio per il ritorno molto più ampio

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Agendine Iuav, 1998, 1999, 2000. Immagine coordinata Massimo Vignelli. Disegni Franco Purini.


che offre rispetto alla “semplice” azione di reclutamento, formazione e inserimento nel mondo del lavoro, riconosciuta come prioritaria. Mentre l’Università si dischiude al mondo esterno – esplorandone i territori, ascoltandone le istanze, accettandone le sfide – da esso assorbe modi e strumenti operativi, ne fa proprio il linguaggio, così che le strategie e le forme del branding si offrono come un possibile metodo di azione, non più specificità della sola impresa. È trascorso quasi mezzo secolo dalla fondativa riflessione di Henrion e Parkin nel testo Design coordination and corporate image (1967) e, nel tempo, gli aspetti che riguardano immagine e identità hanno posto questioni, aperto interrogativi critici, tanto ai grandi gruppi industriali, quanto alle imprese, ai privati, così quanto alle istituzioni. Ciò per la complessa articolazione di responsabilità civile, in rispondenza alla propria missione (che ciascuna di queste realtà interpreta diversamente), e allo stesso tempo per il rapporto instaurato con la collettività. Gli strumenti della comunicazione, declinati nelle forme delle identità di marca, hanno consentito la costruzione di uno scenario visivo parallelo al mondo che ci circonda, con i suoi materiali, colori, caratteri, forme. Se non è più possibile sottrarsi al logo-design e immaginare un mondo privo di identificazioni di marca7, simmetricamente è diventato necessario cogliere gli aspetti che fanno del design delle identità visive, uno strumento essenziale per la crescita ed evoluzione anche delle istituzioni accademiche. Costruire, infatti, l’immagine identitaria dell’Università (e, in particolare, fare sì che essa sia coerente e coordinata) significa partire dalla conoscenza profonda dell’istituzione stessa. Nel panorama contemporaneo affollato di presenza visive, di pluralità di segni e messaggi, l’istituzione ha ormai necessità (se non l’obbligo) di affermare: ci sono; di mostrare all’esterno (e comunicare al proprio interno) le attività che svolge, i risultati che ottiene, i progetti futuri. Far emergere un’identità chiara, delineata e “consistente”, significa valorizzare le proprie competenze, testimoniare capacità di autocontrollo, di ordine, trasparenza di azioni e mezzi. Le istituzioni accademiche negli ultimi anni – per tutta la serie di motivazioni già menzionate – rivolgono sempre più attenzione ai mezzi di comunicazione e alla progettazione della propria identità, utilizzando con attenzione, tra gli strumenti possibili, quelli della comunicazione visiva.

Università di Urbino. Campagna di comunicazione 2012-2013. Immagini di Gianluigi Toccafondo, progetto Agenzia Kaleidon.

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Il brand accede agli spazi accademici

Il processo di “brandizzazione” delle istituzioni universitarie, assieme a quello di “new managerialism” (Steele, 2009, p. 8), ha origine storica nel contesto angloamericano. Come il brand influenzi il settore dell'istruzione è un tema relativamente recente, alla pari delle argomentazioni critiche emerse a riguardo8. Affiancare il concetto di brand all’organizzazione universitaria pubblica – per molti – crea un certo disagio, ritenendo che le strategie di marca esercitino una sorta di azione di “colonizzazione”. È dunque importante approfondire se l’assimilazione tra i due diversi contesti avvenga acriticamente o con coscienza della differenza che contraddistingue, quanto ad obiettivi e finalità, l’Istituzione universitaria dall’impresa privata. La ricezione passiva da parte delle istituzioni formative, delle esigenze sollecitate da interlocutori esterni, è possibile si spinga nei casi limite sino a reimpostare i valori fondamentali dell’istituzione, condizionando la libertà espressiva, invalidando l’indipendenza e autonomia critica proprie di formazione e ricerca. Per mettere a fuoco i tempi e i modi attraverso cui il brand abbia fatto il suo ingresso nel settore istruzione (e insieme comprendere similitudini e differenze tra il contesto universitario statunitense e quello europeo) è fondamentale rifarsi al lavoro di Naomi Klein ([2000] 2010, pp. 117-136) che nel celeberrimo No Logo ricostruisce l’evoluzione del rapporto tra brand e istruzione nell’ambiente statunitense. Se il branding contemporaneo, inteso come “diffusione e affermazione del marchio”, è nato nell'era contemporanea (contestualmente al processo di produzione di merci in grande serie, di differenziarle attraverso l'immagine con obiettivo di creare confidenza e familiarità con il prodotto industriale) tale processo si è diffuso ed esteso dalle corporation alle grandi organizzazioni universitarie statunitensi. La Klein ([2000] 2010, p. 118) inquadra con efficacia rappresentativa il contesto degli anni Novanta del Novecento, quando i marchi – sino ad allora rimasti «fuori dal cancello delle scuole» – trovarono una “breccia” per accedere al sistema dell’istruzione utilizzando, come stratagemma, l’arretratezza del sistema tecnologico, “omaggiando” le aule di nuovi schermi e lavagne digitali. La barriera sino al tempo presente tra il mondo commerciale e il mondo dell’istruzione si sciolse, “sdoganando” nei college la presenza pubblicitaria dei brand più noti e pervasivi (come Coca-cola, Nike, Starbucks) in primis nei rivenditori automatici, poi nella promozione di oggetti d’uso ove fosse presente il marchio, ovvero il vestiario sportivo per le squadre scolastiche. È realistico ritenere che l’ingresso nei college americani di elementi visivi provenienti dal mondo commerciale, abbia spinto le istituzioni statunitensi, a riformulare la propria posizione comunicativa ridisegnando il proprio marchio distintivo, andando a precisare stemmi e logotipi, utilizzando sempre più propriamente gli strumenti del graphic design ereditati proprio dalla riflessione sul brand e dal contesto di identificazione d’impresa. Non vi è università americana che non sia dotata di marchio e relativo visual identity manual; tutte le istituzioni preposte alla formazione hanno siti web aggiornati, rinnovano stemmi e logotipi con frequenti restyling, non mancano di spazi di vendita fisici e shop online di gadget di merchandising (il tutto nello spirito del “centro commerciale”, come suggerisce la Klein). Gli strumenti operativi che si adottano per le azioni rafforzative dell’identità e del senso di appartenenza istituzionale, provengono direttamente dal contesto del design della comunicazione e dal visual design.

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Università Ca’ Foscari di Venezia. Cafoscari Rivista Universitaria di Cultura, 2010. Identity, 2007. Progetto Sebastiano Girardi.

Stemmi, logotipi, colori istituzionali e lettering per identificare i college, per alimentare la competizione tra essi, si ritrovano – sempre più frequentemente – stampati su ogni artefatto e oggetto legato alla vita quotidiana dello studente statunitense, in un insieme esuberante di forme e icone, colori e tipi, da un lato tradizionali (se non arcaicheggianti), dall’altro “rieditativi” o innovativi. Rispetto a quanto evidenziato nell’ultima edizione di No Logo, con probabilità, la Klein stessa preciserebbe oggi che nelle università statunitensi, in quanto a presenza visiva, la rilevanza dei marchi commerciali esterni9 è compensata dall’accentuazione e valorizzazione (talvolta ostentativa) del marchio di identità della stessa università. Le università sono divenute esse stesse dei brand e la loro immagine oramai viene veicolata, “trasportata” a distanza (molto spesso indossata), in molti spazi lontani dai campus. Il brand delle Università talora si fonde con i brand territoriali e gli acronimi delle istituzioni divengono simboli delle stesse grandi aree metropolitane. È evidente che tale mescolamento e riverbero del sistema di segni e marchi presenti negli spazi collettivi dedicati all'istruzione non si sia verificato simmetricamente in ambito europeo10. Tuttavia il processo di revisione delle identità istituzionali, sull'onda di quanto si è svolto in contesto anglo-americano, ha investito oggi le università europee fra cui anche quella italiana. Da sottolineare una significativa differenza: la maturazione di una sensibilità verso la comunicazione istituzionale, in Italia, è stata mossa dall'interno, come una esigenza rilevata, riconosciuta, dalle università stesse e senza l’azione esogena di “stimolo” innestata dai grandi brand commerciali. I due contesti – Stati Uniti e Italia – sono del resto profondamente differenti (pleonastico, forse, evidenziarlo) non solo considerando le caratteristiche del sistema economico e produttivo, quant’anche riconoscendo le differenti origini delle stesse istituzioni universitarie. Oggi le Università pubbliche italiane, investite da un processo di rinnovamento, affrontano il problema identitario e valorizzativo interrogandosi sulle proprie ragioni d’essere nella contemporaneità e, consapevoli di un sistema che inizia ad essere concorrenziale, cercano, anche attraverso gli strumenti della comunicazione grafica, di darne prova e testimonianza. Contestualmente alla ricerca delle proprie radici, esplorano nuove forme di appeal ed efficacia espressiva attraverso l’identità visiva. Ragionano dunque sull’articolazione dei dispositivi segnici inscritti in progetti più ampi di registica comunicativa.

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kit base

/ sigillo storico

riedizione del sigillo storico

*

Il design dell’identità visiva

Nel processo di costruzione dell’identità dell’organizzazione, della “corporate”, l’elemento più sintetico e rappresentativo (riconosciuto come cardine, centro della comunicazione istituzionale, dalla “coscienza grafica” comune) è sicuramente il marchio. Tale artefatto segnico, svolgendo al contempo le funzioni del significare e del comunicare, conferisce riconoscibilità e distinzione all’istituzione stessa. Al pari del branding commerciale, anche in ambito istituzionale, attraverso l’esposizione del proprio marchio (sinonimo di “marca”) l’organizzazione delinea la propria personalità, promuove il senso di appartenenza, coesione e dialogo fra le parti, ottiene la fiducia dei suoi interlocutori. Il marchio si rivolge alla memoria visiva dei suoi fruitori, raggiungendoli attraverso un’immagine tangibile, sintetica, portatrice di reputazione, storia, insieme a promesse e risultati che il sistema accademico intende diffondere. In termini figurativi, il marchio è formato da elementi segnici precisi, codificati ed evoluti grazie alla disciplina della comunicazione visiva. Da una prima ricognizione dello “stato dell’arte” dei marchi recentemente rinnovati dalle Università italiane, emerge significativamente la presenza di “marchi ibridi”, caratterizzati da una componente segnica (lo stemma di origine araldica) e una logografica (la scrittura nominale estesa dell’istituzione). A completare il sistema linguistico-figurativo del marchio concorrono i colori istituzionali e il lettering, l’espressione segnica peculiare svolta dai caratteri tipografici. Talvolta, ove il contesto istituzionale lo consente, si rinuncia o ci si allontana dall’emblema classico per preferire declinazioni composte di soli segni alfabetici di stampo contemporaneo. Riabilitare lo stemma araldico è operazione rammemorativa che implicitamente intende valorizzare le origini dell’istituzione stessa, rimandando al significato archetipico di marchio e insieme a quello di “brand” (da brand, bruciare, per marcare un segno di distinzione)11. Il marchio istituzionale svolge, nella sua sintetica coesione di elementi, una funzione “simbolico-emblematica” (per dirla con le parole di Tomás Maldonado) facendosi portatore di un repertorio di informazioni che riguardano l’istituzione stessa e che il pubblico di riferimento deve riuscire facilmente e velocemente a riconoscere, memorizzare, interiorizzare. È evidente che senza la “reputazione” dell’istituzione il solo marchio non risolve il processo di identificazione, riconoscibilità e senso di appartenenza che l’istituzione è interessata a trasmettere. L’Università è chiamata in primis a lavorare sulla propria missione (elaborare informazione, produrre ricerca, erogare formazione, diffondere sapere) sviluppando contestualmente una registica comunicativa in cui si integra il lavoro sull’identità visiva. Il marchio si offre come una fra le molteplici componenti che concorrono alla costruzione e potenziamento dell’identità istituzionale e quindi della sua immagine. La creazione di una immagine reputazionale (corporate image di cui sopra) è frutto di un processo lungo e complesso che non si risolve con azioni istantanee di semplice “cosmetica grafica”, con l’elaborazione o rielaborazione di logotipi, ma con interventi di valorizzazione interna a tutto tondo che impegnino continuativamente nel tempo, in forma di “processo”, l’intera comunità.

sigillo storico

kit base

/ sigillo storico

riedizione del sigillo storico

*

La nuova versione del sigillo, riporta lo schema iconografico della ricostruzione di Enrico Costa, di cui rappresenta una versione aggiornata e rivista per consentire una maggiore leggibilità e chiarezza.

pantone 704 u cmyk 0 90 80 30 rgb 175 45 40

Il progetto di immagine coordinata intende restituire al sigillo la sua funzione originale, legata alla certificazione ufficiale. Il sigillo, da solo o in combinazione con altri elementi del marchio/logotipo, verrà quindi utilizzato esclusivamente per sottolineare l’ufficialità di determinate circostanze/usi.

100% k

L’impiego più selettivo-non più generalizzatodi questo elemento è inteso a rafforzarne il carattere di ufficialità e unicità propri di un sigillo. In questa direzione il sigillo storico non è più genericamente il simbolo del’Ateneo, ma ne è l’emblema per occasioni di particolare ufficialità, visibilità, e rilievo istituzionale.

pantone 704 u cmyk 0 90 80 30 rgb 175 45 40

60% k

La rappresentazione dell’Università è viceversa demandata alla più snella, leggibile e quindi riconoscibile, combinazione tra i due elementi marchio-logotipo.

0% k

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kit base

/ marchio e logotipo

* Nella versione base, a 2 colori, l’elemento iconico del marchio si accompagna al logotipo uniss.

* Si prevede la configurazione estesa, orizzontale, e una versione equivalente ma verticale, a corona.

.

kit base

/ marchio e logotipo

costruzione geometrica e allineamenti principali * In evidenza, la trama di rapporti spaziali che regola i rapporti interni alla coppia marchio-logotipo e la spaziatura rispetto agli elementi vicini (aree minime di rispetto).

kit base

/ marchio e logotipo

colori istituzionali

* La versione base del marchio prevede applicazione di due tinte: rosso e nero, sia per la versione positiva, sia per quella negativa su fondo rosso.

kit base

* I codici per l’utilizzo in stampa a tinte piatte Pantone e i corrispondenti colori di quadricromia (cmyk) sono riportati in calce. Così per i codici per la riproduzione a monitor (rgb).

pantone 704 u cmyk 0 90 80 30 rgb 175 45 40

/ marchio e logotipo - set di font

k rgb

tipografia

* Il logotipo si basa sul font Charlotte Serif, progettato da Michael Gills nel 1992, nella variante Medium. Questo font è suggerito per la realizzazione degli acronimi dei Dipartimenti.

* Le linee di testo accessorie al marchio (motto, dicitura estesa Università degli Studi di Sassari, ecc.) sono composti in Officina Sans, progettato da Erik Spiekermann nel 1990, nella variante Book. Questo font sarà applicato estesamente nella definizione dell’immagine coordinata, con l’eventuale integrazione della famiglia Officina Serif.

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRS TUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWX YZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ kit base / marchio e logotipo abcdefghijklmnopqrstuvwxyz scalabilità del marchio 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

mantiene ottima riconoscibilità e integrità ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ formale, anche in abbinamento con le diciture integrative. abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 

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Sottoposto a scalatura, il marchio

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRS TUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890  1234567890  ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890  1234567890  ABCDEFGHIJKLMNOPQRS ABCDEFGHIJKLMNOPQRS TUVWXYZTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWX ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWX YZ YZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890 ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890 1234567890 1234567890

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Tre varianti cromatiche. Una versione in negativo, leggermente irrobustita nei contorni. Dimensioni minime: Ø 25 mm Formati vettoriali: .pdf, .ai, .svg

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890   1234567890 1234567890 ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRS ABCDEFGHIJKLMNOPQRS TUVWXYZ TUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890   1234567890 1234567890  

* Per le piccolissime dimensioni, ci si limiterà all’utilizzo della sola coppa marchio + logo, preferendo la versione a un solo colore.





ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 1234567890 1234567890   1234567890 1234567890  

Immagine coordinata dell’Università degli Studi di Sassari. Laboratorio Animazionedesign, 2013.

100 0 0 0

Tre varianti cromatiche. Una versione in negativo irrobustita nei contorni. Dimensioni minime: Ø 2 Formati vettoriali: .pdf, .


rum – Tergestum MCMXXIV”. ipo Università degli Studi di è composto dal carattere a variato in alcuni elementi.

amenta della tipografia entità sono costituite dal re FF Meta Plus e dall’Arial rsi pesi al fine di garantire ità nell’impaginazione dei testi) mente abbinato al già citato a.

o elemento, il colore, nella anza del blu scuro, rievocando lità del mare, è un richiamo o alla città di Trieste, nella quale o affonda le proprie radici.

versione UTS01

Università degli Studi di Trieste ripartizione comunicazione istituzionale e organizzazione eventi Errequadrato rosi russo progetto immagine coordinata

manuale dell’immagine coordinata

Maggio 2013

2

versione UTS02

1. 2. 3. 4.

3

identità p. 10

immagine coordinata p. 24

applicazioni p. 38

personalizzazione p. 52

sommario

6

7

1.

oni

L’identità visiva dell’Università degli Studi di Trieste è fondata su un sistema costituito dall’interazione armonica di marchio, carattere, e colore. La nuova identità è sempre riconoscibile grazie al contributo di questi elementi, che devono essere correttamente utilizzati secondo le regole di base descritte in questo primo capitolo. Il marchio è costituito da un cartiglio contenente il sigillo storico dell’Ateneo, affiancato da un logotipo. Il sigillo dell’Università è a cerchio, con al mezzo la città turrita di Trieste e con la legenda in bordatura “Universitas

e UTS02 sono le due versioni rchio, colore e bianco e nero. be possono essere impiegate a misura minima della base pari m. Viene preferita la versione La versione UTS02 fficace in caso di stampa a risoluzione o di scarsa lità (es. documenti via fax).

Studiorum – Tergestum MCMXXIV”. Il logotipo Università degli Studi di Trieste è composto dal carattere Filosofia variato in alcuni elementi. Le fondamenta della tipografia dell’identità sono costituite dal carattere FF Meta Plus e dall’Arial (in diversi pesi al fine di garantire versatilità nell’impaginazione dei testi) diversamente abbinato al già citato Filosofia. L’ultimo elemento, il colore, nella dominanza del blu scuro, rievocando le tonalità del mare, è un richiamo emotivo alla città di Trieste, nella quale l’Ateneo affonda le proprie radici.

versione UTS01

identità versione UTS02

versioni

base minima ≥ 45 mm

UTS01 e UTS02 sono le due versioni del marchio, colore e bianco e nero. Entrambe possono essere impiegate con una misura minima della base pari a 45 mm. Viene preferita la versione UTS01. La versione UTS02 è più efficace in caso di stampa a bassa risoluzione o di scarsa leggibilità (es. documenti via fax).

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0

1

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3

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1. identità / units

costruzione Il disegno illustra la costruzione del cartiglio contenente il sigillo e il logotipo. Il rapporto tra i vari elementi deve rispettare sempre le regole qui descritte.

a

a/1,2

a

b/1,4

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b/1,4

bb

bb

b/1,4

a.

e.

allineamento

12

Il marchio deve essere posizionato sui vari materiali ricercando possibilmente l’allineamento illustrato dalla figura a. Per la sua forma il cartiglio deve essere posizionato sul lato destro come da esempio delle figure b, c e d. La condizione rappresentata dalla figura e, senza il cartiglio e il suo allineamento, viene ammessa sia in positivo che in negativo per le pubblicazioni realizzate da soggetti esterni all’Ateneo. In questa pagina sono illustrati alcuni degli allineamenti scorretti del marchio che non deve essere mai posizionato verticalmente e appoggiato al cartiglio sul lato sinistro.

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1. identità / units

b.

c.

d.

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 0123456789

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1. identità / units

AriaL

17

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Arial bold

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 0123456789

Arial regular

carattere arial

Manuale immagine coordinata dell’Università degli Studi di Trieste. Errequadrato, 2013.

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In alternativa al carattere Metaplus si può utilizzare l’Arial nelle varianti Italic, Bold, e Bold Italic. È stato creato nel 1982 da Robin Nicholas e Patricia Saunders per la Monotype Typography.

Arial bold italic

22

23

In questo senso le parole di Sergio Polano (2010), nelle riflessioni introduttive a Sussidiario, si fanno premonitrici delle molteplici sperimentazioni portate avanti negli ultimi anni dalle Università italiane, spinte a ridefinire il proprio ruolo dai recenti processi che hanno investito il sistema dell’istruzione. Polano esorta proprio le Università a proporsi come “luoghi di messa a punto metodologica, di sperimentazione elevata, di configurazione e produzione di artefatti comunicativi esemplari”, per la propria immagine e comunicazione identitaria. Il processo in questa direzione ha senza dubbio preso il via. Nel corso dell'ultimo quinquennio la maggior parte delle Istituzioni universitarie italiane ha avviato strategie di autopromozione, partendo spesso proprio dal restyling dei marchi e logotipi e sviluppando, nel tempo, riflessioni estese a tutti i possibili format e strumenti di comunicazione disponibili nell'era dei new media. In quest’orizzonte l’identità visiva è solo una parte del sistema più ampio con cui l'istituzione esercita la propria capacità di comunicare. Analizzando i rinnovati manuali d’identità visiva presentati e condivisi di recente da alcune Università italiane, emerge che la definizione ideativa e la gestione dei diversi progetti ha visto avvalersi, spesso, di figure professionali e strutture presenti nelle stesse scuole. Si evince una volontà di ricerca specifica, mossa dall’interno, e volta alla costruzione di un lessico nuovo, originale, proprio delle istituzioni accademiche. L’evidente permanenza di segni provenienti dal passato, denuncia certamente una volontà di continuità con la tradizione (con la storia delle istituzioni) a cui è associata, spesso, una volontà di evoluzione, se non di innovazione, svolta con morigerata innovazione (Polano, 2010, p. 16), rispondente – con più o meno consapevolezza – a quella che Wally Olins in Brand New (2015) definisce “nuova base minima ≥ 45 mm autenticità”12. Se la strada perché in ogni istituzione universitaria siano preposti 0 1 2 3 4 5 organi o équipe specializzati alla supervisione degli strumenti della comunicazione e ai formati di stampa, come auspica Sergio Polano13, è in Italia solo agli inizi, è altrettanto evidente che un primo importante passo è stato compiuto nel momento in cui molti Atenei si sono posti il problema della propria “rappresentazione” e identità visiva. È indubbio che i primi tre punti essenziali della “brand essence” precisati sempre da Wally Olins (2015, p. 65), sono stati presi in considerazione: «sapere chi sei – parlare, ascoltare, impegnarsi – far vedere chi sei»14. Attraverso la creazione delle diverse visual identity e la definizione di strumenti di comunicazione (quali format promozionali, flyer, manifesti, documenti di sintesi, siti web ecc.) le istituzioni universitarie riflettono sul loro essere, impegnandosi – da un lato – a esplicitare quali sono gli strumenti condivisi rispetto alle strutture scolastiche in genere, dall’altro a sottolineare gli elementi peculiari e specifici che le distinguono le une dalle altre, rendendole uniche e dalle qualità esclusive e attraenti. Allo stesso tempo le Università, le Scuole, i Dipartimenti si attrezzano per dialogare con il pubblico esterno elaborando contenuti e adeguati formati e stili della comunicazione. Gli open day, i career day, i forum, le giornate della ricerca nelle piazze, i tanti eventi rivolti ad un ampia base di pubblico, sono attività di esternalizzazione che vedono sempre più coinvolti in forma diretta i membri del corpo universitario che, presentandosi e mettendo in evidenza le idee, i risultati, di cui sono portatori, attuano così la terza azione prescritta: fai vedere chi sei.

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3D è necessaria la stampa in quadricromia.

28

il Marchio/Logo deve essere riprotto su elementi della linea operativa.

Versione 3D

Versione al tratto Rosso Sapienza

Versioni al tratto Nero Sapienza

Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma

Elementi base

*'/ $ $ )5 / ( /$ # $.$ # /0- '$ Elementi Base. Marchio/Logo Area di rispetto, allineamento tipografico e combinazione con altri marchi

*'/ $ . $ )5 / ( /$ # $.$ # /0- '$

La leggibilità del Marchio/Logo con specifica è migliore se lo spazio che lo circonda è sufficientemente ampio, questo spazio, definito area di rispetto, è da considerarsi minimo: pertanto, quando è possibile, deve essere aumentato.

Quando il Marchio/Logo prevede la presenza di piĂš FacoltĂ o Dipartimenti l’allineamento degli stessi è verticale, considerando l’area di rispetto da mantenere tra i differenti soggetti della comunicazione.

Nel caso di accostamento di testi ed altri marchi sono previsti due tipi di allineamento orizzontale e verticale, come riportato nella tavola. Qualora i marchi siano fotografici si prevede l’utilizzo su fondo bianco.

x

Tra il Marchio/Logo e gli altri elementi va sempre considerata l’area di rispetto minima e quando è possibile questo spazio va ampliato.

x

*'/ $ . $ )5 / ( /$ # $.$ # /0- '$ x

x Marchio h 18 - b 15 mm Specifiche cp 12 pt - interlinea 13,5 pt Marchio/Logo b 60 mm

x

Giugno 2007 Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma

*'/ $ . $ )5

il futuro e passato qui

/ ( /$ # $.$ # Elementi Base. Marchio/Logo /0- '$ Costruzione e area di rispetto e allineamento delle specifiche Il Marchio/Logo Sapienza è inserito all‘interno di un rettangolo che, ripartito modularmente, genera un reticolo (modulo quadrato X). La scansione modulare definisce l’esatta collocazione degli elementi che lo compongono.

Oltre alla specifica “UniversitĂ di Romaâ€? possono essere mensionati anche gli Atenei Federati, le FacoltĂ ed i Dipartimenti che partecipano alla comunicazione.

La specifica è composta con il carattere Sapienza Font maiuscoletto ed assume *'/ $ . $ )5 le dimensioni tipografiche / ( /$ # $.$ # della specifica “UniversitĂ /0- '$ di Romaâ€?.

L’allineamento è a bandiera sinistra sulla S del logotipo. In tavola è rappresentato un esempio di proporzione tra il marchio e la specifica. Variando la dimensione del marchio il rapporto rimane costante.

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Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma Con et iustis autpat dolenibh esto euipit praesto dolore velessed tat, sisit, corerilit il iureet alit nim in vulla feu feumsan dionumsan hent autatum vulluptat, se mod er sequat. Obore te consectem dolenisim nullan euis ad

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Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma

Elementi Base. Caratteri tipografici Frutiger e Palatino Linotype Frutiger: questa famiglia di caratteri viene utilizzata su tutto il materiale di stampa e sulle diverse forme di comunicazione. Ăˆ previsto l’impiego nelle versioni: Frutiger 45 Light, Frutiger 46 Light Italic, Frutiger 55 Roman, Frutiger 56 Roman Italic, Frutiger 65 Bold, Frutiger 66 Bold Italic.

Frutiger

Quando il Frutiger non è disponibile può essere utilizzato il carattere Arial.

Quando il Palatino non è disponibile può essere utilizzato il carattere Times.

Palatino: questa famiglia di caratteri viene utilizzata su tutto il materiale operativo e nella composizione dei testi.

Marcature. Insegne e segnaletica. Stendardo A

65 bold

Dimensioni: min. 350x1400 mm.

AaBbCcDdEeFfGgHhIiJjKkLlMmNnOoPp QqRrSsTtUuVvXxYyZz 1234567890

Frutiger

Colore rosso rif. PMS 202 EC (versione A) o bianco (versione B).

Asta: acciaio satinato. Fondo: stampa digitale bifacciale su banner in PVC strutturale.

Marchio/Logo: colore rosso rif. PMS 202 EC (versione A) o bianco (versione B). (vedi Elementi Base tavola Colori istituzionali)

75

Le misure sono espresse in millimetri e possono subire delle modifiche non sostanziali. Devono rimanere inalterati i colori, l’impostazione grafica, l’impaginazione ed i caratteri.

200

75

55 roman 18. Icone - repertorio

AaBbCcDdEeFfGgHhIiJjKkLlMmNnOoPp QqRrSsTtUuVvXxYyZz 1234567890

Frutiger

300

Durante lo sviluppo dei diversi progetti web della Sapienza è emersa la necessitĂ di introdurre nel sistema di identitĂ l’uso di icone rappresentative.

In tavola si propone un repertorio di icone giĂ progettate e in uso nel sistema web Sapienza, che qualora necessarie devono essere utilizzate per i nuovi prodotti.

L’elenco a seguire non è esaustivo di tutte le casistiche possibili, pertanto in caso di nuova ideazione si dovrĂ far riferimento alle indicazioni a Tavola 16.

45 light

roman 100

Palatino

650

AaBbCcDdEeFfGgHhIiJjKkLlMmNnOoPp QqRrSsTtUuVvXxYyZz 1234567890

300

AaBbCcDdEeFfGgHhIiJjKk LlMmNnOoPpQqRrSsTt UuVvXxYyZz 1234567890

50

Due aspetti ancora, fra i cinque elencati e definiti da Olins, rimangono da considerarsi quali obiettivi del costante work-in-progress legato alla costruzione di ogni identitĂ istituzionale: ÂŤabbraccia tutto ciò che fai – gestisci il tutto e fallo funzionareÂť. La corporate identity – generata grazie al contributo delle componenti visive – trasmette ciò che siamo, cosa pensiamo, e, trasversalmente nel tempo, sa comunicare insieme il presente, ciò che permane del passato e ciò che si ha in progetto di essere nel futuro. PerchĂŠ essa sia completa ed efficace deve permeare ed estendersi a tutti gli aspetti dell’organizzazione che si intende comunicare, secondo un’articolata e comune strategia di gestione. Per comprendere meglio tale complessitĂ , si può ricorrere alla metafora del “corpoâ€?, dell'organismo. L’identitĂ si costruisce come un racconto composto da diverse parti che, pur se disseminate e diffuse, si presentano come una immagine comune, riconducendo l'insieme a un’unitĂ riconoscibile. Vi è uno strumento specifico, quello dell’immagine coordinata15, che può dirsi il “motoreâ€? dell’identitĂ visiva con funzione di messa a sistema dei mezzi della comunicazione. L’immagine coordinata definisce il marchio e gli elementi segnici che sono da applicarsi a tutti gli strumenti della comunicazione, organizzandoli in un sistema interconnesso, armonico, “coordinatoâ€?. L’iterazione, la declinazione, coerente e organica sui diversi supporti e formati della comunicazione – rispondendo a piĂš o meno prefissate regole combinatorie e sintattiche – ha come fine la memorizzazione, il consolidamento dell’immagine, la stabilizzazione di essa nella mente del destinatario. Se l’immagine coordinata compone diversi elementi per costruire un’identitĂ organica e sintonizzarla con il contesto, nel caso specifico delle UniversitĂ , il rimando al termine “corporateâ€? direttamente originato da “corporazioneâ€? (che in angloamericano significa societĂ , impresa; qui un’ulteriore analogia con il branding) – suggerisce Anceschi16 – è sicuramente valido e appropriato altrettanto al contesto istituzionale. Anceschi rimanda a Henrion e Parkin (1967) che danno una prima esaustiva formulazione di corporate branding e tratteggiano l’efficace metafora di “artificial personâ€?. L’artificial person e l’immagine identitaria intrattengono tra loro la medesima relazione che esiste tra un soggetto e il suo aspetto esteriore; in questo caso la persona (la nostra istituzione) è una figura artificiale, un’entitĂ al plurale, organizzata, composta, da piĂš parti distinte, distanti tra loro, divise e allo stesso tempo connesse all’entitĂ in quanto tale ÂŤcome corpi le cui membra sono sparseÂť (Anceschi, 1985, p. 34). Tra il soggetto (ovvero l’essere dell'istituzione) e tutto ciò che essa “abbracciaâ€? – per dirla alla Olins – al fine di mostrarsi e rivelarsi all’esterno, si va a delineare lo spazio, l’ambito potenziale di intervento, del progetto di comunicazione. L’artificial person che Henrion e Parkin citano è l’immagine dell’istituzione composta proprio dall’insieme degli artefatti comunicativi che la rappresentano, declinati in tutte le forme, cartacee e digitali, che oggi si trovano compresenti e integrate tra loro; come protesi cognitive che ÂŤconsentono di estendere il raggio dell’azione fisica come comunicativaÂť (Anceschi, 1985, p. 34). Nel 1980 Massimo Vignelli e Peter Laundry riflettono per la prima volta sul branding di associazioni il cui fine ultimo non sia specificatamente il profitto, pubblicando (con il supporto dell’AIGA The professional association for design) il volume Graphic design for non-profit organization che rimane, fino a tempi recenti17, unico sul tema.

(ad es. avvisi stampa quotidiana, primo foglio fax o stampa da computer);

50

250

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Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma

Versione A

Versione B

Manuale di IdentitĂ Visiva Sapienza UniversitĂ di Roma

Manuale di grafica digitale Sapienza UniversitĂ di Roma

Manuale degli elementi di base e marcature per sapienza UniversitĂ di Roma. 2007.


manuale di identità visiva università degli studi di firenze

Le linee guida alla progettazione visiva di Vignelli e Laundry presentano, nella loro chiarezza grafico-espressiva (cifra stilistica del graphic designer italiano trasferitosi in America), tutti gli strumenti per costruire efficacemente e gestire una identità visiva istituzionale. Due termini fondamentali ricorrono nella trattazione – consistency e appropriateness – e sono considerati i pilastri sui quali, per Vignelli, si fonda l’identità. L’inglese consistency ha una precisa assonanza con l’italiano consistenza (concetto che rimanda proprio alla solidità, alla resistenza, alla densità) e al contempo, nel suo significato, implica il coordinamento (secondo un piano unitario, convergente) degli strumenti della comunicazione affinché siano tra loro coerenti e, rinforzandosi l’uno con l’altro, collaborino alla formazione dell’immagine complessiva dell’istituzione. Il designer – secondo Vignelli – opera per far sì che tale coerenza sia conservata constante nel tempo assicurando che ogni azione e messa in atto del processo di comunicazione sia adeguato rispetto agli obiettivi preposti. È questa la ricerca puntuale e continua volta a conferire appropriatezza all’opera complessiva. A

C

Le Università italiane e le nuove sfide comunicative

DIDA

Scuola di Studi Umanistici e della Formazione

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

16

B

17

D

CSAVRI CENTRO SERVIZI DI ATENEO

OJP ORIENTAMENTO AL LAVORO

PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA E GESTIONE DE L’INCUBATORE UNIVERSITARIO

E JOB PLACEMENT

manuale di identità visiva università degli studi di firenze

manuale di identità visiva università degli studi di firenze

logo nero (versione positiva)

Elementi base: colore Logo

Caratteri e colori sono elementi fondamentali nella creazione dell’identità: veicolano il marchio e i suoi valori in modo chiaro e univoco verso l’interno e verso l’esterno. Le parti che compongono il Logo – Salomone e lettering – possono essere solo nere (versione positiva del logo) o bianche (versione negativa del logo).

12

logo bianco (versione negativa) esempio di applicazione istituzionale su Pantone 301

13

Il fondo su cui si applica può essere colorato. Il colore istituzionale dell’Ateneo è Pantone 301. È possibile utilizzare la versione negativa del Logo anche su fondi di colore diversi da quello istituzionale purché non ne venga minata la leggibilità. È necessario utilizzare i formati digitali forniti dall’Ufficio Progettazione Comunicazione.

uso corretto

uso sbagliato

manuale di identità visiva università degli studi di firenze

manuale di identità visiva università degli studi di firenze

Elementi base: logotipo

La combinazione tra i due elementi, Salomone e lettering, costituisce il logotipo dell’Università di Firenze. Per comodità lo definiremo semplicemente Logo. L’uso disgiunto dei due elementi è eccezionale e deve essere sempre autorizzato dall’area comunicazione. La struttura del Logo non può essere modificata. Il Logo può solo essere ingrandito o rimpicciolito, ma deve mantenere le sue proporzioni. Per permetterne la leggibilità, la larghezza del Logo non può essere inferiore a 35 mm.

10

L’area di rispetto è identificata secondo la griglia illustrata. In nessun caso è previsto un rapporto o un ordine diverso tra i due elementi. Nel caso di utilizzo combinato con altri loghi istituzionali è necessario rivolgersi all’Ufficio Progettazione Comunicazione. Il logo dell’Università degli Studi di Firenze é un Marchio Comunitario registrato. È vietata ogni utilizzazione anche parziale se non autorizzata. Ogni violazione é sanzionabile a norma di legge

manuale di identità visiva manuale di identità visiva università degli studi di firenze

1

manuale di identità visiva università degli studi di firenze

luglio 2013

Manuale di identità visiva, Università di Firenze. Ufficio Progettazione Comunicazione, 2013.

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Ad oggi numerose Università italiane, dotatesi di un manuale di identità visiva, sembrano aver assimilato e metabolizzato le indicazioni suggerite dal maestro della grafica italo-americano. È un riguardevole risultato che le esperienze, declinate nei diversi documenti relativi alle identità visive condivisi in open access dalle istituzioni accademiche, seguano la forma del manual proposta da Vignelli. Fino a un decennio fa solo un limitato numero di Atenei, sensibilizzati dalla presenza di corsi di Comunicazione visiva e dalla cultura contemporanea del design, sono stati in grado di elaborare e proporre una immagine coordinata aggiornata rispetto agli elementi ed emblemi ereditati dal passato nelle occasioni di formalità accademica. Spicca il caso dello Iuav di Venezia. L’Ateneo veneziano ha dedicato particolare cura alla propria identità visiva fin dal 1995, grazie alla prima immagine coordinata progettata proprio da Massimo Vignelli e al ridisegno del tradizionale sigillo di Massimo Scolari. Negli anni seguenti le attività di comunicazione vennero consolidate attraverso la pubblicazione di formati riconoscibili, connotati, fra i quali l’Agenda Iuav che, arricchita da interventi grafici dei docenti della stessa scuola, è stata un modello di comunicazione identitaria nonché noto “oggetto di affezione”. Nel 2002, in occasione del 75° anniversario della fondazione dello Iuav e in corrispondenza con la trasformazione della riforma universitaria, Sergio Polano, delegato dal Rettore alla comunicazione, avviò un intervento di redesign dell’immagine istituzionale Iuav indicendo un concorso a inviti per il progetto del nuovo logotipo istituzionale e lo sviluppo del sistema di immagine coordinata. La prestigiosa giuria (composta da Giovanni Anceschi, Enrico Camplani, Marino Folin, Bob Norda, Leonardo Sonnoli, Pierpaolo Vetta e Sergio Polano) scelse il progetto del designer francese Philippe Apeloig che, con le quattro lettere I,U,A,V disposte in verticale, ha svincolato efficamente l’Università veneziana dall'effigie del leone di San Marco (che fino ad allora, aveva svolto contestualmente tutte le funzioni comunicative), attribuendo un diverso valore allo stesso sigillo. Nel tempo lo Iuav ha consolidato la propria identità visiva grazie ai rapporti con grafici di fama, autori e supervisori delle attività editoriali e di comunicazione18. Parallelamente, se il leone di San Marco è emblema storico per tutte le istituzioni veneziane (che si distinguono per le diciture che lo

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accompagnano), anche Ca’ Foscari nel 2007 ha aggiornato la propria immagine partendo dal ridisegno del sigillo coniugato con la denominazione dell’Università, progetto a cura del designer Sebastiano Girardi. Da allora, con continuità nel tempo, l’identità dell’Istituzione veneziana si costruisce grazie alla molteplicità delle attività culturali che promuove e che permeano la comunità universitaria e l’intera città lagunare. Grazie alla regia di Girardi trovano una definizione grafica non solo il logotipo, il sistema di wayfinding urbano e i manifesti per le campagne annuali di immatricolazione, ma anche le espressioni grafico-visive per gli eventi di cinema, teatro, letteratura, per il centro culturale universitario, quindi il marchio per Ca’ Foscari Edizioni e il progetto grafico per la rivista universitaria; una molteplicità di formati che concorrono ad una multipla, composita e flessibile immagine complessiva. È evidente come ad accelerare e rendere necessaria una riflessione sulla comunicazione istituzionale e sulle sue forme visive, sia stato il web che ha imposto una più strutturata presenza istituzionale sui nuovi media e l’utilizzo dei siti internet come principali risorse informative e di comunicazione per gli atenei. Per l’Università – affinché si collochi efficacemente sia sui new media che sui formati cartacei – il manuale d’identità visiva non è solo strumento di rigore prescrittivo ma anche prova della capacità di dar vita a un lessico specifico, di definirne una grammatica. La costruzione del codice e dei modi di utilizzo delle componenti grafiche, è esercizio di unificazione segnica a monte e, insieme, guida dei processi progettuali a valle. La corretta redazione delle linee guida è fondamentale affinché il documento che le veicola sia chiaro e comprensibile non solo a chi lo ha realizzato (gli addetti al mestiere) ma soprattutto ai diversi utilizzatori: uffici di Comunicazione, Dipartimenti, docenti, uffici amministrativi. È il presupposto per la gestione e funzionamento del tutto citata da Olins come quinto e ultimo punto della brand essence. È possibile evidenziare, a grandi linee, le caratteristiche principali emerse dallo studio di alcuni dei manuali d’identità visiva di Università italiane ritenuti, ad oggi, significativi del panorama nazionale. Ne risulta un repertorio di appropriati sistemi comunicativi ove elementi tipografici, segnici e cromatici sono analiticamente definiti e fissati; in taluni casi sono compresenti a approfondimenti di visual e language design, con l’utilizzo di immagini realizzate ad hoc (delle vere e proprie “campagne” di advertising). L’Università di Sassari nel 2013 – grazie al lavoro di Niccolò Ceccarelli, Marco Sironi e Carlo Turri per il Laboratorio di animazione e design – rinnova la propria identità visiva articolando gli elementi dell’immagine istituzionale tra sigillo storico, marchio e logotipo. Suggerendo di restituire al sigillo la funzione originale legata alle certificazioni ufficiali e con uso limitato a circostanze e atti particolari, ne rafforza il carattere di autorità e unicità. Parallelamente l’Ateneo si presenta con un nuovo marchio e logotipo fortemente graficizzati, dalle forme contemporanee nel proporre l’elemento simbolico e con lettering aggiornato, per rispondere con efficacia e immediatezza alle differenti situazioni e contesti di utilizzo. L’Università di Trieste realizza un’immagine coordinata che conferisce unitarietà a tutti i canali comunicativi. Per chi in Ateneo è coinvolto nel processo di comunicazione, indica con precisione quali caratteri tipografici istituzionali utilizzare scegliendo tipi che tutti possano agilmente ritrovare in dotazione dei propri strumenti digitali di lavoro, garantendo così omogeneità e coerenza a documenti, elaborati grafici, progetti comunicativi. Sapienza Università di Roma, propone recentemente un efficace restyling del marchio istituzionale di Ateneo fornendo completi sistemi 30

Einleitung Introduzione

Das Siegel Il sigillo

Farben I colori

Typografie Tipografia

Zur Nutzung des Handbuches Lavorare con il manuale

uniBz

CORPORATE DESIGN 01

Das Logo Il Logo

Einleitung Introduzione

uniBZ UNIbz

Grafische Grundlagen Principi grafici

Das Logo Il Logo

Das Siegel Il sigillo

Farben I colori

Typografie Tipografia

Zur Nutzung des Handbuches Lavorare con il manuale

unibz

UNIBZ 4x

x2

1

4,5 x

Weißraum (Mindestabstand zum Logo) Campo bianco (distanza minima al logo) Auch im Fließtext soll der Markenname mit einheitlicher Schreibweise genutzt werden:

La denominazione unibz va utilizzata in maniera uniforme anche nel testo continuo:

· Immer klein geschrieben

· sempre in minuscolo

· Soweit möglich in der Hausschrift DIN, Schnitt Bold

· utilizzando dove possibile il carattere DIN in grassetto

Mindesthöhe: 15 mm (mit Mindestabstand / Weißraum) Altezza minima: 15 mm (con distanza minima / campo bianco)

Proportionen Proporzioni unibz-Querstrich – trattino-unibz: 7 : 1 Logo: 9 : 5 Logo (ohne Weißraum – senza campo bianco): 5 : 4

7

Einleitung Introduzione

Das Logo Il Logo

Das Siegel Il sigillo

Farben I colori

Typografie Tipografia

Zur Nutzung des Handbuches Lavorare con il manuale

9

Positiv- und Negativanwendungen Applicazione in positivo e in negativo Anwendung des Logos mit den Fakultätsfarben Applicazioni del logo con i colori delle facoltà

· Wird das Logo auf einer Fakultätsfarbe (siehe Seite 25) benutzt, kommt ausschließlich das Negativlogo (Weiß) zum Einsatz.

· Qualora il logo compaia su sfondo colorato (vedi pag. 25), è necessario utilizzare esclusivamente il suo negativo (bianco).

Positiv- und Negativanwendungen des Siegels Applicazione in positivo e in negativo del sigillo

11

12

22

Manuale Corporate design, Libera Università di Bolzano, 2014.


ISIA FIRENZE Sistema di identità visiva

Brand Book - Manuale di applicazione grafica

ISIA di Firenze

1.02

INDICE VISIVO Identità visiva ISIA di Firenze indice

Nel presente documento sono approfondite le modalità per utilizzare i tre seguenti elementi grafici relativi l’ISIA di Firenze: 1. marchio 2. cartiglio 3. payoff

ISIA FIRENZE SISTEMA DI IDENTITÁ VISIVA DICEMBRE 2008

1.02

IL MARCHIO

IDENTITÁ VISIVA ATTUALE

Il marchio ISIA di Firenze composizione

Lo stemma è costituito da quattro elementi combinati tra loro secondo il seguente schema grafico. Questi elementi sono: 1. Lo stemma 2. Il logotipo “ISIA” 3. Il logotipo ”Firenze” 4. Il “pipe” ; La posizione degli elementi che compongono il marchio è fissa e invariabile.

Caleidoscopio di loghi specchio dell’interpretazione sempre personale e non normata dell’identità visiva dell’ISIA di Firenze. Le variazioni coinvolgono non semplicemente il marchio ma il pay-off stesso. Questo infatti ha vissuto un successive modifiche ogni qualvolta l’offerta didattica dll’Istituto si arricchiva per qualità ed articolazione. Possiamo ravvisare il seguente percorso: industrial design > industrial & multimedia design >industrial & communication design > isia design.

STE M MA

PIPE

1

1.04

LO STEMMA

E M I T TE N TE

SEDE

ISIA di Firenze

Linee guida per l’applicazione dell’identità visiva

2

3

4

ISIA FIRENZE SISTEMA DI IDENTITÁ VISIVA

Lo stemma ISIA di Firenze stilizzazione

DICEMBRE 2008

La coppacostituente lo stemma del marchio ISIA di Firenze è una stilizzazione del disegno di Paolo Uccello ‘Studio di un calice’ del 1450 come riportato in fondo alla pagina.

Questo elemento grafico fortemente connotante non è stato interessato da redesign quanto piuttosto dalla selezione della versione più confrome al disegno originale di Paolo Uccello tra le varie che si sono succedute nelle diverse interpretazioni all’interno dell’ ISIA.

ISIA FIRENZE SISTEMA DI IDENTITÁ VISIVA DICEMBRE 2008

COLORI ISTITUZIONALI

COLORI ISTITUZIONALI

ISIA di Firenze

Linee guida per l’applicazione dell’identità visiva C=0 M=0 Y=0

C=0

K = 100

M=0 Y=0 K = 100

C = 01.11

COLORI ISTITUZIONALI

M = 100

Colori istituzionali

Il rosso e il colore nero sono stati scelti come elementi cromatici caratterizzanti dell’identità visiva del’ISIA di Firenze. I colori sono codificati con il codice Pantone® (utilizzabile per la stampa su materiale cartaceo).

Y = 100

Anche in questo caso il desiderio di C=0 K=0 armonizzare le proprie linee guida su quelle M = 100 già percorse dagli altri ISIA sposa il desiderio = 100 di creareY un senso di appartenenza dei 4 ISIA allaKmedesima tipologia didattica. =0

Il rosso e il colore nero sono stati scelti come elementi cromatici caratterizzanti dell’identità visiva del’ISIA Firenze. ISIA diFIRENZE

SISTEMA DI IDENTITÁ VISIVA Anche in questo caso il desiderio di armonizzare le proprie linee guida su quelle già perDICEMBRE 2008

Pantone® Matching System

Quadricromia

ROSSO ISIA FIRENZE PANTONE DS 73 1 C

Cyan: Magenta: Giallo: Nero:

corsecome dagli elementi altri ISIA cromatici sposa il desiderio di creare un senso di appartenenza dei 4 ISIA Il rosso e il colore nero sono stati scelti caratterizmedesima tipologia didattica. zanti dell’identità visiva del’ISIA dialla Firenze. Anche in questo caso il desiderio di armonizzare le proprie linee guida su quelle già per-

ISIA 0% corse dagli altri ISIA sposa il desiderio di creare un senso di appartenenza dei 4 IMMAGINE COORDINATA alla medesima tipologia didattica. 100% 100% Esempi di applicazioni 0%

1.06

IMMAGINE COORDINATA

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NERO ISIA FIRENZE PANTONE DS Process Black C

Cyan: Magenta: Giallo: Nero:

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GRIGIO ISIA FIRENZE

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STEMMA ISIA FIRENZE Firenze, 9 dicembre 2009 Prot. 2531 Pos. A/3

Riscaldamento locali ISIA

MIUR AFAM ISIA

DESIGN

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica FIRENZE Urbino Roma Faenza

Gentilissimi tutti, Nota sul problema del riscaldamento nei locali dell’ISIA di Firenze. L’ISIA di Firenze è ospitata dall’Opera Istituto degli Innocenti, proprietario di tutto lo stabile che tra l’altro ospita l’Accademia di Belle Arti e Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. Dopo diversi solleciti richiami è stata effettuata un’ispezione tecnica per risolvere il problema circa una settimana fa.

Mario Rossi via G.Pascoli, 17 20121 Firenze

Stiamo continuando a sollecitare formalmente e di concerto con l’Accademia di Belle Arti l’Istituto degli Innocenti perché risolva quanto prima questa situazione. Siamo a nostra volta rammaricati e operiamo per quanto possibile per una tempestiva risoluzione.

ITALIA

Cordiali Saluti Stefano Maria Bettega

Direttore ISIA di Firenze

Linee guida per l’applicazione dell’identità visiva

ISIA FIRENZE DESIGN

Via Alfani, 58 50121 Firenze / Italia

C.F. P.iva 80029630482 F +39 (0)55 218740

www.isiadesign.fi.it

info@isiadesign.fi.it

T +39 (0)55 218836

ISIA di Firenze

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica Firenze Urbino Roma Faenza

MIUR AFAM ISIA

STUDENT CARD valida fino al 2010

DESIGN

Stefania Cordusio 08/03/1986 Industrial Design n. matricola 2531

CONFERENZA

La Semiotica delle interfacce Antonio Molinari

Welcome Party Thursday Night Giovedì 18 Dicembre 19.00 - 22.00

ISIA FIRENZE DESIGN

Linee guida per l’applicazione dell’identità visiva

ISIA di Firenze

Via Alfani, 58 50121 Firenze Italia

Stefania Esposito michela.deni@isiadesign.fi.it

Bar Brunellesco Via degli Alfani Firenze - Italy

L’ISIA di Firenze invita tutti gli studenti, ex studenti e docenti al Welcome Party Thursday Night. Giovedì 18 Dicembre presso il chiostro del Bar Brunellesco in via degli Alfani.

DIRETTORE

www.isiadesign.fi.it info@isiadesign.fi.it T +39 (0)55 218836 F +39 (0)55 218740 C.F. P.iva 80029630482

Sistema di identità visiva, ISIA Firenze, 2009.

Linee guida per l’applicazione dell’identità visiva

ISIA di Firenze

di declinazione di esso che si estendono con flessibilità agli elementi grafici sui formati tradizionali cartacei quanto su quelli digitali. Delinea, in altri termini, una brand architecture del marchio estesa e articolata, con strumenti adeguati a tutte le scale e per ogni tipo di utilizzatore (grafici, docenti, amministrativi, addiritura studenti). Significativa l’esperienza della Libera Università di Bolzano che si stacca dalla tradizione di stemmi e emblemi (l’Istituzione è stata fondata nel 1997), ideando e definendo un logotipo essenziale, quasi minimale – a cura di un team di docenti, con supervisione di Giorgio Camuffo – che elegge a protagonista l’acronimo sintetico unibz, da scriversi rigorosamente in minuscolo. L’espressione riesce a rispondere alla pluralità di lingue in cui sono svolti i programmi formativi e le lezioni; due brevi linee poste sopra e sotto la denominazione (come ad rinforzare visivamente il marchio) conferiscono una netta evidenza al logotipo. Nel panorama delle istituzioni universitarie italiane possono ancora citarsi gli Atenei di Milano, delle Marche, di Palermo, di Bari, che risultano impegnati nel lavoro di definizione e/o ridefinizione di marchi con compresenza di emblema araldico storico e logotipo contemporaneo. Merita una riflessione l’ISIA di Firenze che, sicura della propria tradizione creativa, con il progetto di Matteo Palmisano, Andrea Spatari, Stefano Bettega, definisce nel 2009 un sistema di identità visiva dell’Istituto fondato su tre elementi grafici: marchio, cartiglio e pay-off. Il marchio è a sua volta composto da tre elementi in posizione fissa – lo stemma a colore pieno fortemente connotante (ridisegno e memoria di figurazione storica) accompagnato dal logotipo ISIA e da quello specificante la localizzazione – separati regolarmente dalla presenza di sottili e precise aste sottili verticali. Il marchio – nei diversi casi di declinazione grafica – può muoversi parallelamente al cartiglio che pone ISIA in relazione al Ministero, alle scuole di Alta Formazione e alle altre ISIA italiane. In particolare, marchio e cartiglio sono accompagnati da un pay off declinato in lingua inglese – I see alternatives – che mimando la pronuncia di ISIA, istintivamente suggerisce al fruitore un intrigante e ambivalente gioco linguistico. L’Ateneo di Firenze merita attenzione e approfondimento, per l’organicità complessiva del processo progettuale e gestionale attivato. Nel 2013, viene appositamente fondato il Laboratorio di Comunicazione, riunendo saperi, competenze e professionalità diversificate, sui temi della Comunicazione istituzionale. Svolge quindi una riflessione interdisciplinare sull’identità visiva, attraverso la revisione dello stemma e di tutti gli elementi grafici di base, redigendo un completo ed esaustivo manuale sotto la responsabilità di Saverio Mecca, Giuseppe Lotti e Susanna Cerri. Simmetricamente porta avanti parallele linee di ricerca che hanno visto coinvolte in forma collaborativa e sperimentale, molteplici figure dell’Ateneo, lavorando su tutti i piani e inserendo programmi di ricerca afferenti alle problematiche della comunicazione, anche nelle attività didattiche. I termini di riflessione sono: reputation, strategie di branding, image, appartenenza, lessico istituzionale. Gli stessi progetti di collezioni di oggetti di merchandising avviati da alcune delle più importanti istituzioni universitarie italiane, non si limitano più all’azione di stampigliare il logo su gadget di mediocre fattura. Milano, Padova, Bologna, Roma, le università pubbliche che al momento sono più avanti nel processo, ragionano sugli oggetti, affermano serie limitate, interagiscono con le comunità accademiche, progettano i propri spazi di vendita, si aprono a città e territori di riferimento. 31


Carnet Unife

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CARNET UNIFE.

DA Dipartimento di Architettura

Università degli Studi di Ferrara L’Università di Ferrara è una delle più antiche d’Italia: venne fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d’Este. I primi corsi - Arti, Teologia e Giurisprudenza, in cui insegnarono sin dall’inizio docenti di chiara fama, come Bartolomeo Saliceto, principe dei giuristi e Guarino Guarini da Verona - ebbero tra i propri allievi il futuro papa Pio II,

stampa fronte e retro con angoli stondati / almeno 5 copie come i carnet cartoncino BIANCO come carta interna dei carnet, grammatura 230/250

Enea Silvio Piccolomini. Durante il XV e XVI secolo l’Università visse lo splendore della città, trasformata in uno dei centri della cultura italiana del Rinascimento. Tutto l’Ateneo estense rifulse di fama e fu arricchito dalla presenza di intellettuali illustri: il botanico portoghese Amato Lusitano; il maestro di Copernico, Domenico Maria Novara; Celio Calcagnini, matematico letterato, poeta, filosofo e giurista. Come studenti illustri ebbe Nicolò Copernico, che a Ferrara conseguì la laurea in “Diritto canonico” (registrata il 31 maggio 1503) e Teofrasto Bombastus von Hohenheim, più noto come Paracelso. Nel 1797, fu istituita la prima cattedra di Diritto Costituzionale in Europa, retta dal Prof. Giuseppe Compagnoni, legato alla storia della bandiera dello Stato Italiano. Dopo l’unificazione d’Italia, l’Università di Ferrara divenne una libera Università. Agli inizi del Novecento, con oltre 500 studenti, era il polo universitario più frequentato fra le libere Università d’Italia. Attualmente l’Ateneo è strutturato su dodici Dipartimenti: Architettura; Economia e management; Fisica e scienza della terra; Giurisprudenza; Ingegneria; Matematica e informatica; Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale; Scienze biomediche e chirurgico specialistiche; Scienze chimiche e farmaceutiche; Scienze della vita e biotecnologie; Scienze mediche; Studi umanistici. Attualmente presso l’Università di Ferrara sono attivi oltre 50 corsi di laurea. Alla sua ampia offerta di corsi di laurea, l’Università di Ferrara affianca numerose proposte per la formazione post laurea.

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AGENDA UNIFE DIPARTIMENTI

Agenda Unife Dipartimenti

AGENDA CITTÀ DI FERRARA & UNIFE

Agenda Ferrara e Unife

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE UNIFE PROGETTO IN CORSO

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE UNIFE. PROGETTO IN CORSO

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Etiche

FERRARA UNIFE MAP

Mappa città di Ferrara e servizi Unife

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Verso l’identità dinamica e partecipativa

Se punti saldi della corporate identity sono la stabilità e la coerenza, è tuttavia evidente che una visione statica, rigida e fissa delle identità visive risulta non performante rispetto alle nuove forme di comunicazione “digitale” che hanno investito la società, i singoli individui quanto le professioni, le discipline e le stesse istituzioni formative. Il manuale di identità visiva, codificato dal corporate styling, quale elemento fondativo della comunicazione, può avere una delineazione più o meno rigida o flessibile, “hard” o “soft”, finanche “smart” (secondo gli studi di Giovanni Anceschi che hanno trovato proseguimento nel lavoro di Cristina Chiappini, Silvia Sfligiotti e altri critici contemporanei19). Se l’identità è gestita nel tentativo di anticipare tutte le situazioni applicative, si evince che intende determinare in modo univoco il futuro della stessa istituzione; se invece il coordinamento avviene in forma di linee guida può suggerire come l’identità si possa sviluppare chiara e armonica nel tempo, parimenti conservando la componente di imprevedibilità. Le istituzioni universitarie, per autorità e rappresentatività pubblica, necessitano senza dubbio di identità visive rigorose e solide, durature nel tempo. La loro naturale variazione ed evoluzione deve attuarsi a passi progressivi mai proponendosi attraverso radicali e improvvise trasformazioni. È da evidenziare comunque come alcuni progetti elaborati negli ultimi anni in ambito internazionale proprio per istituzioni formative, abbiano dato segno di un nuovo slancio verso orizzonti inediti, mostrando potenziali linee di innovazione. Andrew Blauvelt, Design Director e Curatore del Walker Art Center di Minneapolis, nel 2008 nel saggio Towards relational design (2008), individua tre fasi nella storia del design moderno, e definisce quella in corso come fondata su un processo progettuale di tipo specifico, contestuale e relazionale. Anche il graphic design si dischiude alla dimensione performativa, si contamina e (come altre forme creative e artistiche hanno già sperimentato20) si apre alle relazioni con i fruitori, promuovendo pratiche non più rigidamente orientate verso il controllo dell’identità, quanto alla sperimentazione di nuovi metodi di creazione delle forme visive. Da diversi anni all’interno del dibattito sulla comunicazione visiva, si parla di identità dinamiche e partecipative. Grazie ad alcune ricerche paradigmatiche aperte e fatte conoscere dalla critica contemporanea21, sono nati e si sono rapidamente diffusi approcci nuovi, tesi a interpretare in modo flessibile e non standardizzato le identità, rivelandone la loro complessità e ponendosi in modo ricettivo rispetto alle variabili costituite dai fattori tempo e dal feed-back potenziale del fruitore (visto, in taluni casi, come possibile co-autore). Secondo Cristina Chiappini e Andrea Cioffi (2006, p. 96) «il coinvolgimento attivo della massa auspica un modello di design interattivo e democratico». Il graphic designer, nel nostro caso specifico, interviene progettando il processo di generazione della forma iniziale ma non definisce l’artefatto finale in modo chiuso, definitivo; anzi, consapevole di non poterlo imbrigliare in una configurazione univoca e costante nel tempo, lo lascia aperto a possibili trasformazioni. Consci del fatto che gli Atenei e le loro strutture preposte a formazione, ricerca e trasferimento sono organismi complessi che includono al loro interno gruppi umani e strutture (quali scuole, dipartimenti, organi istituzionali, corsi di studio, laboratori, centri e unità di ricerca, start up, ecc.), alcune università straniere hanno proposto progetti di identità visive flessibili e versatili, capaci di identificare e coinvolgere le

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Aalto University. Simbolo, logotipo e sue variazioni, 2013.


ITU іstanbul Teknik Üniversitesi. Stemma, logotipo, pattern istituzionale e brand merchandising, 2011-2015.

My Tech Campus, variazioni del marchio per la community di Eindhoven. Edhv, 2013.

diverse componenti e funzioni, declinando versioni di marchio personalizzate per ciascun sottoinsieme, ma al contempo coerenti con l’immagine complessiva e riconoscibili. La Aalto University di Helsinki, con la nuova identità lanciata nel 2009, riesce in questo intento facendo un uso fresco e immediato di lettering, simboli di punteggiatura e colore (design di Marjatta Itkonen e un gruppo di docenti esperti della stessa scuola). Partendo da domande chiare ed essenziali (Cosa è la Aalto University? Cosa si propone di essere?), l’Istituzione condensa il tutto in tre segni: un punto di domanda, le virgolette, il punto esclamativo. Individua gli elementi di base – marchio, colore e carattere – e quindi sceglie le caratteristiche comuni (non solo tra i formati dimensionali e le tipologie di carta da utilizzarsi, quanto per le immagini, le illustrazioni e fotografie), fornisce linee guida alla realizzazione correlate ad un versatile uso dei simboli. Attribuisce a ogni scuola un colore, una variabile di tre tipi di marchio e simboli diversi per tutte le discipline praticate nelle diverse scuole, che si declinano nella specificità dei colori. Un risultato efficiente, rigoroso quanto variato e non ordinario. La İstanbul Teknik Üniversitesi, seconda più antica istituzione universitaria della Turchia, nel 2011 aggiorna la propria immagine avviando un progetto che riformula il marchio, il logotipo, una serie di elementi grafici di coordinamento d’insieme e al contempo avvia un efficace progetto di merchandising. La nuova visual identity affianca a un preciso ridisegno aggiornato dell’ape, consolidato simbolo dell’istituzione (portatore dei valori di cooperazione e laboriosità, emblema delle comunità universitaria), la denominazione ITU, annotata con il carattere RePublic, scelto propriamente per suscitare l’effetto di classica modernità22. Il tema iconografico dell’esagono, metafora della costruzione, diviene occasione per la creazione di un sistema di pattern grafici che, coniugati con i colori istituzionali e modulati in diverse formulazioni, vanno a rivestire i format su carta e digitali, i prodotti di merchandising istituzionale, la segnaletica, sino ai mezzi di trasporto, agli elementi di arredo e riconoscibilità delle sedi universitarie in ambito urbano. Il vasto progetto di ridisegno della ITU nel 2015 ha visto coinvolta una commissione di docenti universitari della stessa istituzione che, parallelamente all’immagine istituzionale, ha coordinato l’avvio di un sistema di merchandising. Grazie al coinvolgimento di aziende produttrici del territorio, il repertorio di prodotti cartotecnici, di abbigliamento, per la vita quotidiana è il più vasto. Le collezioni, diverse per stili e stagioni in funzione del gusto e del target di utenza, trovano unificazione nel nuovo brand 1773ITU. La corporate identity è stata coordinata dalla commissione di accademici su progetto di Demir Design, studio della nota designer turca Yeşim Demir. L’anno di fondazione seguito dall’acronimo sono disegnati questa volta in una forma grafica che utilizza rigorosamente il bianco e nero con un lettering creato appositamente da segni allungati, spigolosi e geometrici che evoca, in una memoria implicita, le scritture e tradizioni calligrafiche cufiche. Significativo il caso del MIT Media Lab, centro di ricerca afferente al MIT e fondato nel 1985 da Nicholas Negroponte. Nel 2011 la rinomata struttura sceglie di introdurre un marchio, realizzato da Richard The, Roon Kang e The Green Eyl, che può essere inscritto nell’insieme delle “identità dinamiche”. Il logo si presenta come custom made, sempre diverso per ciascuna struttura, staff, sinanche singola entità del centro. Il repertorio di forme è il risultato di un processo ambizioso e singolare, reso possibile da un algoritmo che lo genera sulla base di una griglia di base, partendo da alcune configurazioni geometriche tipo e uno spettro di colori.

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Versioni di marchio dinamico per MIT Media Lab. The Green Eyl, 2011. Pentagram, 2014.

My Tech Campus, variazioni del marchio per la community di Eindhoven. Edhv, 2013.

I colori vividi e gli effetti prospettici dei coni ottici presenti nella figurazione, rappresentano lo spazio “magico” del MIT. L’esperienza si è evoluta nel 2014 con la presentazione da parte di Pentragram (Michael Bierut e Aron Fay) di una nuova versione del marchio. La griglia di base che genera il logo è la stessa sottesa al marchio precedente, facilitando la trasformazione proporzionale nei diversi formati. Il colore è ricondotto al solo contrasto del nero rispetto al bianco. Il risultato è un monogramma delle iniziali ML che si trasforma in un sistema di glifi per rappresentare i 23 gruppi di ricerca che costituiscono il Media Lab. Se il marchio precedente era quasi irriverente e inaspettato nei risultati di innovazione, questo è certamente più composto pur mantenendo in vita i concetti di dinamismo e di flessibilità. La nuova identità visiva è stata presentata ufficialmente utilizzando l’espressione “deploy” (dispiegare) mostrando potenziali composizioni che il dispositivo può generare, creando alfabeti e codici sulla base degli elementi originari, poi trasferibili nei formati comunicativi, nella segnaletica, nel merchandising. Hightech Campus in Eindhoven è anche My Tech Campus, un network sviluppato dall’istituto olandese. La volontà espressa dal marchio, nato assieme alla community, è quella di rappresentare le attività in corso e come esse siano in continua trasformazione grazie agli utenti. Sette cerchi rappresentano le sezioni tematiche. La dimensione varia in base al numero di visualizzazioni e alla quantità di temi di ricerca affrontati. La forma cambia e mostra quanto i membri del network siano attivi. La logica performativa e algoritmica è quella delle cloud, in costante metamorfosi. Se i formati digitali

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Visioni del “Baltan cutter” e artefatti comunicativi per Baltan Laboratories, 2011.

possono seguire agevolmente le trasformazioni, quelli cartacei ne assorbono la varietà cromatica forse rispondendo in modo più lento alla diversità di proposte. La riconoscibilità del segno non è affidata alla ripetizione ma al processo di generazione delle forme stesse, delle varianti, attraverso l’azione – in questo caso indiretta – degli utenti del network che divengono inaspettatamente fattori di generazione. Sempre in Olanda per Baltan Lab, un Laboratorio di arti, design e tecnologia, Eric de Haas e Jonathan Puckey creano qualcosa di più di una identità visiva “generativa”, per la quale solitamente, una volta creato il codice algoritmico, l’aspetto creativo e di partecipazione diretta si interrompono. Elaborano quindi un programma informatico che bilanci generazione automatica e intuizione creativa, svolgendo la funzione, in forma digitale, di tagliare superfici bidimensionali, virtuali, partendo da semplici linee geometriche che l’utente del centro può comporre per creare sempre diversi pattern grafici da utilizzarsi poi nei formati grafico-comunicativi. È evidente che il Baltan Cutter (questo il nome del sistema) può funzionare efficacemente solo per un centro di medio-piccole dimensioni, ciò nonostante è rilevante l’argomentazione apportata al progetto. Le identità flessibili, dinamiche, generative, sono interessanti perché sanno estendersi declinando molteplici aspetti della comunicazione, non sempre, tuttavia, includono l’aspetto relazionale, partecipativo, condiviso con i fruitori delle identità stesse. Come annunciato da Andrew Blauvelt la strada dell’esplorare nel design grafico le relazioni tra autori e fruitori-destinatari è forse quella che maggiormente precorre i tempi.

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University of Twente, Studio Dumbar, 2009.

Due progetti, in conclusione di questo scenario, sembrano avvalorare tale direzione. La Design Academy Eindhoven, tra le più influenti scuole di design al mondo, nel 2010 sceglie di abbandonare, attraverso un nuovo marchio grafico, il carattere serio e rigoroso di istituzione per enfatizzare e rimarcare i caratteri di acceso dinamismo, creatività diffusa quanto inclusiva. Le tre parole che compongono la definizione dell’istituzione non trovano, nel nuovo marchio, un’unitaria espressione tipografica, quanto una interpretazione calligrafica sempre diversa. Tutti, interlocutori esterni o figure interne alla scuola, sono invitati a completare e personalizzare lo spazio bianco posto tra tre “barre” nere – spesse e incorniciate – creando personalizzate formulazioni segniche. La cornice – progettata, assieme allo stesso processo creativo, dallo studio The Stone Twins – è l’elemento che, stabilmente, funge da marchio nei formati della comunicazione ufficiali ma allo stesso tempo è la base di un sistema ibrido (tra permanenza e indeterminatezza), inquadrando ogni diversa reazione del pubblico. Non solo si può scrivere la titolazione della scuola in versione calligrafica, ma anche introdurre altre espressioni testuali (aggettivazioni, parole chiave, il proprio nome e cognome); ciascuno le può annotare sui propri notebook, sui documenti cartacei, sulle magliette, sui poster affissi negli spazi pubblici. Le reazioni del pubblico alla lettura delle nuove “definizioni” per caratterizzare l’accademia olandese, vengono registrate, filmate e commentate, in segno di totale accessibilità e disponibilità dell’istituzione.

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Design Academy Eindhoven. Interazione con il logo istituzionale. Progetto di The Stone Twins, 2010.

Bruce Mau, il noto designer, e il suo team di lavoro, sono invitati nel 2011 quali consulenti della Ocad University, attiva e vivace istituzione canadese per la formazione in arti e design, al progetto di una nuova identità visiva in convergenza con la realizzazione della nuova sede, opera di Will Alsop Architecture. Il team di Bruce Mau lavora in stretto contatto con la comunità accademica, raccogliendo suggestioni all’interno di un processo progettuale di tipo partecipato, per giungere, dopo una intensa fase di elaborazione, alla definizione di un marchio di base, essenziale, composto da tre elementi quadrati in successione proporzionale e congiunti ai vertici, dal profilo nero su bianco. Il logo diviene letteralmente una cornice, un display modulare, aperto ad includere diversi temi e figurazioni. Ogni anno, con continuità e sistematicità, i migliori laureati sono invitati dalla Ocad a creare una serie di immagini che si innestino nella matrice dei tre quadrati del marchio. L’accademia canadese per un anno riproduce gli elaborati sui diversi formati della comunicazione, cartacei e digitali, e si assicura così un repertorio di declinazioni diverse di identità visive che registrano idee, stili, personalità, di coloro che hanno partecipato alla scuola arricchendone nel tempo l’identità. Se questi ultimi esempi mostrano una marcata impronta d’innovazione resa possibile da contesti ove la cultura visiva è matura e diffusa, oggigiorno, nell’era della veloce circolazione delle idee, da tali esperienze si possono certamente cogliere messaggi e insegnamenti. Il primo, fondamentale, che vogliamo richiamare in chiusura del nostro excursus, mette in evidenza come l’immagine identitaria delle istituzioni universitarie si evolva inevitabilmente nel tempo in una continua metamorfosi e sia risultato di una generazione “plurale”, insieme di messaggi, interpretazioni e, soprattutto, azioni, della totalità dei soggetti coinvolti. Nel progetto, nell’impostazione e scelta delle forme visive con le quali l’istituzione si identifica, si attua un processo che va a congiungere l’istituzione al territorio e ai panorami culturali nei quali essa è immersa. I designer e comunicatori, assieme alla comunità di riferimento – maturando il superamento del progetto grafico verso la forma della registica comunicativa – sono invitati a riflettere sui valori identitari dell’istituzione e sulle immagini scelte per rappresentarla, con la consapevolezza della responsabilità a guidare e assecondare l’identità visiva in un’opera aperta che getti un ponte tra le forme del linguaggio di condivisa “tradizione” e la ricerca di innovazione.

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Note

1 «A corporate image is the totality of pictures or ideas or reputations of a corporation in the minds of the people who come into contact with it» da Frederick H. K. Henrion, Alan Parkin, Design coordination and corporate image, London, Studio Vista, New York, Reinhold Publ. Corporation, 1967, pp. 208 (la citazione è a p. 7). 2 Per approfondire la relazione tra tali definizioni si rimanda a studi più approfonditi: Bernhard E.Bürdek, Design: storia, teoria e prassi del disegno industriale, Milano, Mondadori, 1992, pp. 391; Cees B.M. van Riel, John M.T. Balmer, “Corporate identity: the concept, its measurament and management”, in European Journal of Marketing, 5-6, 1997, pp. 340-355; Roberto Grandi, “Cultura d’impresa e corporate identity: valori, credenza, fiducia, cambiamento e centralità del punto di vista semiotico”, pp. 173-196, in Guido Ferraro (a cura di), L’emporio dei segni, Roma, Meltemi, 1998, pp. 213; Vanni Pasca, Dario Russo, Corporate image: un secolo d’immagine coordinata dall’AEG alla Nike, Milano, Lupetti, 2005, pp. 112; David Berstein, Company image. La comunicazione d’impresa tra immagine e realtà, Milano, Guerini, 2005, pp. 347. 3 L’oralità di trasmissione del messaggio è oggi, spesso, trasmutata in sistemi di comunicazione testuale (breve, immediata, veloce) come twitter, caratterizzati comunque dalla presenza della componente visiva. 4 «Possiamo dividere il messaggio in due parti: una è l’informazione vera e propria portata dal messaggio e l’altra il supporto visivo. Il supporto visivo è l’insieme degli elementi che rendono visibile il messaggio», da Bruno Munari, Design e Comunicazione visiva, Bari, Laterza, 1968, pp. 365 (la citazione è a p.86). 5 A Paul Watzlawick (e alla scuola di Paolo Alto) si deve l’approccio allo studio della comunicazione umana secondo una visione relazionale, ove la comunicazione è vista come dialogica e bidirezionale; per Watzlawick, rappresentando un processo di interazione tra le diverse persone, una non-comunicazione non può esistere in quanto non esiste un non-comportamento. In sintesi “non si può non comunicare”. 6 Accanto agli obiettivi fondamentali di formazione e ricerca, l’Università persegue la cosiddetta terza missione (presto oggetto di valutazione periodica e accreditamento) opera cioè per favorire la valorizzazione e l'impiego della conoscenza, per la sua diretta applicazione, per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società. 7 Il brand si è esteso non solo ai prodotti, alla merce, quant’anche alle città, ai territori, alle regioni, alle nazioni. 8 Esemplare il caso della Crowe Foundation, emanazione della Canadian Association of University Teachers che dal 2002 sostiene ricerche e conferenze sul tema della libertà espressiva in ambito accademico. 9 Prendendo per esempio il documento di sintesi di brand identity del merchandising di UCLA University of California Los Angeles, nell’infografica del brand positioning il marchio UCLA è centrale ma in stretta relazione con le principali marche produttrici di abbigliamento. 10 In Italia le carenze tecnologiche (fortunatamente) non sono state colmate dai brand o sponsor tecnici salvandosi dalla pubblicità nelle aule, nei corridoi, nei canali comunicativi.

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11 Per approfondire il rapporto tra araldica e una coerente e aggiornata metodologia progettuale nella grafica contemporanea, si rinvia ad Alessandro Savorelli, Il “vero stemma del Comune di…”, pp. 25-127, in Andrea Rauch, Gianni Sinni, Disegnare la città grafica per le pubbliche istituzioni in Italia, Firenze, Lcd, 2009, pp. 239. 12 Wally Olins, “La nuova autenticità” p. 6-21, Brand New, Torino, Einaudi, 2014, pp. 197. L’autenticità che Olins delinea e approfondisce è strettamente legata alla provenienza della merce, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, tutti valori positivi che stanno divenendo il main stream operativo e delle strategie di comunicazione dell’impresa contemporanea. 13 Polano precisa come nei paesi anglosassoni si disponesse sin dal XVIII secolo di uffici preposti al compito di sovrintendere la produzione e emanazione dei formati stampati: oggi Tso The Stationery Office nel Regno Unito e Gpo Governemnt Printing Office negli USA. 14 Wally Olins, Op. Cit., pp. 64-84. Olins riassume in cinque punti le essenziali regole che una organizzazione o azienda deve sapere assorbire e proporre all’esterno. 15 L’espressione immagine coordinata si usa spesso, impropriamente, come sinonimo di corporate image concetto che, come si è detto, va al di là del coordinamento degli aspetti grafici nel progetto di identità, definendo l’immagine complessiva che il pubblico ha dell’impresa, dell’istituzione. 16 Giovanni Anceschi, “Image: il corpo mistico dell’organizzazione”, in Linea Grafica, n. 1, 1985, pp. 34-39. 17 Antonino Santomarino e Marco Binotto pubblicano nel 2012 per Fausto Lupetti il volume Manuale dell’identità visiva per le organizzazione Non Profit, che pur nell’assonanza di titolo con l’opera di Vignelli, propone un repertorio di saggi critici specificatamente sul soggetto delle associazioni no profit nel Paese. 18 I formati grafici, i caratteri istituzionali Iuav e le regole per la composizione tipografica sono delineati e precisati in un disciplinare redatto da Leonardo Sonnoli. 19 I concetti di corporate hard e soft, sono anticipati da Anceschi nel saggio “Etologia dell’image” (1985), e poi sviluppati nell’intervista ad Anceschi di Cristina Chiappini (2006). Oggi sono una pratica diffusa del graphic design, approfondita da esaurienti tesi di laurea come “Identità Dinamiche” di Christopher Secolo, relatore Carlo Vinti (IUAV, 2011). 20 Il concetto di autorialità, in trasformazione fin dagli anni Sessanta del Novecento, ha condotto la letteratura e le pratiche dell’arte contemporanea a esplorare per prime il rapporto tra opera, autori e coautori e il tema dell’estetica relazionale, anticipando il design. Per approfondimenti si rinvia a: Umberto Eco, Opera aperta, Milano, Bompiani, 1967, pp. 284; Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, Milano, Postmedia Books, pp. 127. 21 Si rimanda a una bibliografia specifica sull’argomento presente nella esaustiva tesi di Christopher Secolo, op. cit. 22 RePublic, realizzato dal designer Tomáš Brousil per la Suitcase Type Foundry (2004-2007) è attualizzazione digitale del carattere Public realizzato nel 1955 da Stanislav Maršo per lo Czech State Department of Culture.


Identità dinamica e partecipativa per Ocad University. Bruce Mau Design, 2011.

BIBLIOGRAFIA Frederick H. K. Henrion, Alan Parkin, Design coordination and corporate image, London, Studio Vista, New York, Reinhold Publ. Corporation, 1967, pp. 208.

Rex Whisman, Two Schools of Thought on Branding Education, 2008. www.brandedus.net/pdf/EducationalBranding.pdf

Bruno Munari, Design e Comunicazione visiva, Bari, Laterza, 1968, pp. 365.

Kevin Randall, “Does Branding Pay Off for Colleges? Harvard Thinks So.”, 2009. www.fastcompany.com/1361340/does-branding-pay-colleges-harvard-thinks-so

Massimo Vignelli, Peter Laundry, Graphic Design for Non-Profit Organization, New York, The American Institute of Graphic Arts, 1980, pp. 48. Giovanni Anceschi, “Image: il corpo mistico dell’organizzazione”, in Linea Grafica, n. 1, 1985, pp. 34-39. Giovanni Anceschi, “Etologia dell’image”, pp. 28-34, in Linea Grafica, n. 2, 1985. Bernhard E.Bürdek, Design: storia, teoria e prassi del disegno industriale, Milano, Mondadori, 1992, pp. 391. Roberto Monachesi, Marchio. Storia, semiotica, produzione, Milano, Lupetti, 1993, pp. 285. Guido Ferraro (a cura di), L'emporio dei segni, Roma, Meltemi, 1998, pp. 213. Andrew Blauvelt, “Towards a complex simplicity”, in Eye Magazine, n. 35, 2000. www.eyemagazine.com/feature/article/towards-a-complex-simplicity Naomi Klein, No-logo, Milano, Rizzoli, 2010 (2000), p. 534. Andrea Rauch, L'immagine complessa. Segno, simbolo, forma, colore: analisi e progetto di immagini coordinate, Siena, Protagon Editori Toscani, 2001, pp. 68. Stefano Capriolo, Pietro Corraini, Manuale di immagine non coordinata, Mantova, Corraini, 2005, pp. 83. David Berstein, Company image. La comunicazione d'impresa tra immagine e realtà, Milano, Guerini, 2005, pp. 347. Francesco E. Guida, “Il progetto grafico come risorsa della comunicazione degli enti pubblici”, pp. 69-72, in Riccardo Fedriga, Il cittadino lettore, Milano Sylvestre Bonnard, 2005, pp. 290. Vanni Pasca, Dario Russo, Corporate image: un secolo d'immagine coordinata dall'AEG alla Nike, Milano, Lupetti, 2005, pp. 112.

Ken Steele, “Selling Academy without selling out”, pp. 8-12, in Academic Matters, 2009. eduvation.ca/wp-content/.../selling-the-academy.pdf Andrea Rauch, Gianni Sinni (a cura di), Disegnare la città grafica per le pubbliche istituzioni in Italia, Firenze, Lcd, 2009, pp. 239. Cristina Chiappini, Silvia Sfligiotti, Open projects: des identités non standard, Paris, Pyramyd, 2010, pp. 191. Ulrike Felsing, Dynamic identities in Cultural and Public Contexts, Baden, Lars Muller Publisher, 2010, pp. 254. Sergio Polano, Sussidiario: grafica e caratteri moderni, Milano, Electa, 2010, pp. 190. Andrew Blauvelt, “Brand New Worlds”, in Andrew Blauvelt, Ellen Lupton, Graphic Design: Now in Production, Minneapolis, Walker Art Center, 2011, pp. 224. Tamás Eitler, “The visual and linguistic design of British university brands”, in András Benedek, Kristóf Nyíri, The Iconic Turn in Education, Frankfurt am Main, Peter Lang, 2012, pp. 164. www.academia.edu/2469612/The_visual_and_linguistic_design_of_university_ brands Irene van Nes, Dynamic Identities: how to create living brand identities, Amsterdam, BIS Publisher, 2012, pp. 199. Antonio Santomartino, Marco Binotto, Manuale dell'identità visiva per le organizzazioni non profit, Bologna, Lupetti, 2012, pp. 247. Dopress book (a cura di), Dynamic logos, London, CYPI Press, 2013, pp. 240.

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Cristina Chiappini, A Cioffi, “Identità cinetiche. Alcune case history di sistemi variabili”, in Progetto Grafico, n. 9, 2006, p. 96.

Adriano Fabris, Etica della comunicazione, Roma, Carrocci, 2014, pp. 139.

Simon Anholt, L'identità competitiva. Il branding di nazioni, città, regioni, Milano, Egea, 2007, pp. 170.

Francesco E. Guida, “Identità visive generative. Programmare la corporate identity”, pp. 111-124 in A Matter of Design: Making Society trough Science and Technology. Proceedings of the 5th STS Italia Conference, Claudio Coletta, Sara Colombo, Paolo Magaudda, Alvise Mattozzi, Laura Lucia Parolin, Lucia Rampino (a cura di), 2014. www.stsItalia.org

Cinzia Ferrara, La comunicazione dei beni culturali: il progetto dell'identità visiva di musei, siti archeologici, luoghi della cultura, Milano, Lupetti, 2007, pp. 157.

Carlo Sorrentino (a cura di), Comunicare l’Università di Firenze, Firenze, Firenze University Press, 2014, pp. 156.

Andrew Blauvelt, “Towards Relational Design”, The Design Observer, 2008, p. 1-6. art.yale.edu/file_columns/0000/0076/blauvelt.pdf

Wally Olins, Brand new: il futuro del branding nella società che cambia, Torino, Einaudi, 2015, pp. 197.

Alice Rawsthorn, “The new corporate logo: Dynamic and changeable are all the rage”, New York Times, 11 febbraio 2007.

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MOSTRA MERCHANDISING UNIFE / DA Laboratorio di Design della Comunicazione A.A. 2014-2015

L’allestimento della mostra Merchandising Unife / DA, in forma di evento pubblico, ha costituito l’esito finale dell’esperienza didattica semestrale del Laboratorio di Design della Comunicazione A.A. 2014-2015 tenuto dai docenti Alfonso Acocella, Veronica Dal Buono, Michele Zannoni, Giovanna Zinghi.
 La progettazione e la realizzazione della mostra si è offerta come occasione per portare ad un livello di ulteriore evoluzione il processo formativo degli studenti; quest’ultimo, nella fase conclusiva, si è svolto infatti attraverso un percorso di progetto condiviso, secondo la formula del co-design (con tale termine intendendo un atto di creatività con approccio partecipativo fra gli studenti e il team docenti). L’esposizione ha consentito di avvicinare gli studenti alla cultura dell’exhibit design e ai processi organizzativo-comunicativi connessi allo svolgimento di eventi culturali. Merchandising Unife / DA è stata indirizzata all’intera comunità universitaria ferrarese per far conoscere gli artefatti di merchandising istituzionale progettati e prototipati per l’Ateneo ferrarese e il DA, ricollocati in un quadro espositivo d’insieme e arricchiti dalle opportunità spaziali di incontro e di condivisione offerte dalla sede del Dipartimento di Architettura.

Oggetti in mostra

VISIONE PROSPETTICA DELLA MOSTRA ALLESTITA NEL SALONE PASSANTE DI Palazzo Tassoni EstensE.

In ogni mostra gli artefatti da esporre al pubblico – ovvero i protagonisti dell’allestimento stesso – presuppongono elementi fisici complementari, di varia natura e configurazione, funzionali alla loro fruizione e valorizzazione; a questi, spesso, si aggiungono format informativi e comunicativi (disegni / foto / testi / didascalie / video…) da collocare con appropriatezza nei diversi e specifici ambiti spaziali. Tale condizione è stata alla base dell’allestimento Merchandising Unife / DA, indirizzato a occupare gli spazi estensivi, le superfici parietali e le strutture espositive disponibili presso lo spazio del Salone passante di Palazzo Tassoni Estense. Lungo le pareti attrezzate e illuminate sono stati collocati pannelli sinottici per mostrare in forma grafica e insieme scenografica, lo studio, analisi e applicazione di alcune famiglie di caratteri tipografici affidate, durante lo svolgimento del corso, agli studenti. Una proiezione di immagini in loop sulle restanti pareti, ha illustrato immagini significative tratte dalle esercitazioni di studio svolte dagli studenti e dedicate all’analisi del merchandising di alcuni importanti istituzioni universitarie italiane e straniere. I tavoli, posizionati centralmente nel Salone, hanno costituito il display espositivo in continuum accogliendo e valorizzando i documenti di ricerca e i prototipi realizzati dai vari gruppi di studenti e dai docenti.

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125 62.5 % 37.5 %

18

Visualizzazione infografica dei risultati del sondaggio. A cura di Marco Montanari.

42.2 % 57.8 % 54.5 % 45.5 %

26

46 58.9 % 41.1 %

29

36.9 % 63.1 %

56.9 % 43.1 %

46 ZAINO / BORSA SPORT

77.4 % 22.6 %

LUCCHETTO BICI

AGENDA

33

123

CAPPELLO / SCIARPA

OMBRELLO 52.3 % 47.7 %

52.8 % 47.2 % T-SHIRT

137

96

OROLOGIO 58.1 % 41.9 %

50.8 % 49.2 %

70.9 % 29.1 %

FELPA

TAZZA

32

57

75 204

BORSA / SHOPPER

CARTELLA PORTA DOCUMENTI

66.7 % 33.3 % 53.8 % 46.2 %

MEMORIA USB

LEGENDA 125 62.5 % 37.5 %

156

62 % 38 %

18 56.9 % 43.1 %

PERCENTUALE FEMMINILE DI PREFERENZE

29

AGENDA

53 QUADERNI / BLOCK NOTES

OROLOGIO

PERCENTUALE MASCHILE DI PREFERENZE

75 PORTACHIAVI LEGENDA

100 %

PENNA

PERCENTUALE FEMMINILE DI PREFERENZE

50.9 % 49.1 % PERCENTUALE MASCHILE DI PREFERENZE

3

PENNA

PREFERENZE TOTALI

PREFERENZE TOTALI PRODOTTO

59 Sondaggio di preferenza effettuato presso gli studenti (circa 800) ai Corsi di laurea in Architettura e in Design del prodotto industriale del Dipartimento di Architettura di Ferrarra. Elaborazione Marco Montanari.

CUSTODIA IPHONE

MATITA

fasi di analisi, studio e interpretazione. Università e branding Agli studenti è stato richiesto di svolgere una doppia ricerca, indirizzata alla scoperta e conoscenza delle strategie di merchandising messe in atto da altre università italiane e straniere e da alcune delle più conosciute aziende che si collocano in un segmento di mercato prossimo alle categorie di merchandising in analisi (cartotecnica, piccola pelletteria, oggettistica). La ricerca attinente le università, svolta quando possibile attraverso l’esperienza reale di visita degli spazi di vendita (Bologna, Milano, Padova, Roma), maneggiandone e soppesandone materialmente i prodotti, altrimenti attraverso gli on line store, ha focalizzato l’attenzione sul rapporto tra il marchio istituzionale e i prodotti di merchandising proposti delle stesse università. Nella fase di studio e analisi si è richiesta agli studenti la scelta di un repertorio di quattro prodotti di merchandising ritenuti significativi e di essi una indagine più approfondita relativa alla definizione formale, materiale e produttiva, agli aspetti funzionali ed espressivo-sensoriali nonché quelli di costo di produzione e di vendita.

Il sondaggio d’opinione Merchandising Unife Docenti e studenti del Corso hanno formulato una indagine, in forma di Sondaggio d’opinione, per individuare quali oggetti di uso quotidiano siano ritenuti più d’interesse per la comunità universitaria. Il questionario, studiato per verificare il livello di preferenza di diversi target di riferimento – non solo studenti quant’anche docenti, amministrativi, familiari, visitatori – è stato rivolto a campione a tutti gli studenti dei Corsi di laurea in Architettura e Design del prodotto industriale di Ferrara. Il repertorio di preferenze selezionate da un elenco proposto, tra oggetti di cancelleria, accessori, abbigliamento, prevedeva alcuni spazi a campo aperto per il suggerimento di nuove proposte escluse dall’elencazione e di eventuale interesse per la progettazione. I risultati del sondaggio campione sono stati raccolti, classificati, analizzati, considerando le diversità di fasce d’età e di genere, per ottenere una forma di rappresentazione infografica conclusiva, esposta nel percorso di mostra, a testimonianza del metodo di ricerca adottato. 44

PRODOTTO

LEGENDA

Sondaggio di preferenza effettuato presso gli studenti (circa 800) ai Corsi di laurea in Architettura e in Design del prodotto industriale del Dipartimento di Architettura di Ferrarra. Elaborazione Marco Montanari.


METAPROGETTO DI ARTEFATTI PER LA MOSTRA.

1

1 _ Box-contenitore 2 _ Documentazione di ricerca / progetto 3 _ Supporto espositivo 4 _ Oggetti merchandising 5 _ Pannello di studio “alfabeto� ------------------------------------6 _ Maxiposter / Locandine 7 _ Kit comunicativo 8 _ Videoproiezione

2

Gli artefatti 1, 2, 3, 4, 5 saranno progettati e autoprodotti dai gruppi di studenti.

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Gli artefatti 6, 7, 8 saranno progettati e prodotti attraverso un processo di co-design docenti-studenti.

minion

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Materialdesign.it DA_Unife

merchan dising unife | da Pagina con loghi Carnet Busta cartonata Buste carta lettera Carta intestata Cartoncino Biglietti da vista Stampa di progetto (provvisorio) bag Adesivi Piego di libri

Pagina con loghi Carnet Busta cartonata Buste carta lettera Carta intestata Cartoncino Biglietti da vista Stampa di progetto (provvisorio) bag Adesivi Piego di libri

Post su siti web istituzionale

Pagina con loghi Carnet Busta cartonata Buste carta lettera Carta intestata Cartoncino Biglietti da vista Stampa di progetto (provvisorio) bag Adesivi Piego di libri

merchandising unife | da

Cartolina e invito digitale

Pagina con loghi Carnet Busta cartonata Buste carta lettera Carta intestata Cartoncino Biglietti da vista Stampa di progetto (provvisorio) bag Adesivi Piego di libri

Cartella stampa

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entrata

uscita

35 cm

Definizione dimensioni box (fase 1) cartone

Realizzazione box per mostra (fase 2)

Grazie alla collaborazione di Francesco Viroli e del Laboratorio modelli dipartimentale, come esperienza condivisa legata al fare materiale, sono stati realizzati dei contenitori in legno nel numero dei gruppi di lavoro, pensati a completamento dell’esposizione lineare lungo i tavoli. Nella mostra, le singole scatole aperte superiormente hanno assunto il duplice ruolo di artefatto seriale, criterio di distinzione dei diversi gruppi di progetto e, contestualmente, di contenitore comunicativo delle esperienze di ricerca svolte parallelamente alla fase progettuale. Il contenuto delle box, sempre mutevole, è posto a raccontare peculiarmente il percorso di ricerca di ciascun gruppo, attraverso l’esposizione dei dossier di analisi dedicate alle altre Università e ai brand,merchandising nonché tracce del lavoro svolto afferenti alle fasi di analisi, di studio, diunife | da interpretazione. Le scatole aperte ed “esplorabili”, rappresentano una narrazione parallela alla mostra principale, fatta di oggetti multiformi indirizzati a incuriosire e attrarre i visitatori della mostra spingendoli ad avvicinarsi, a “rovistare”, a “soppesare” i vari documenti (campioni materici, appunti, schizzi, immagini, resoconti…) che hanno influenzato – più o meno significativamente – il progetto degli oggetti di merchandising Unife / DA, esposti in forma enucleata e contigua nella sezione centrale della mostra. 46

legno

superfici espositive verticali destinate all’esposizione dei . bordi nascosti, spondine a contatto fra loro pannelli “alfabeti” (5). - compensato di pino. hp spessore 10 mm - stuccatura e verniciatura in bianco - valutare tra: . taglio 45°

superficie espositiva orizzontale destinate agli artefatti 1, 2, 3, e 4.

pino

35 cm

Materiali / Contenuti di ricer - autori foto e profilo - report e schede di ricerca - schizzi oggetti di progetto - campioni materici - font editoriale e declinazioni

AB C abc

Box. Il racconto parallelo

Box Nome e Cognome studenti

Ipotesi di scrittura: - stencil con mascherina lettering - stampa su adesivo e incollaggio materiale trasparente ...

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UniFE

Palazzo Tassoni Estense. LAYOUT DELL'ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA.

elemento di riconoscimento gruppo box contenitore in legno 35 x 35 x 8 cm

supporto espositivo prodotti

60 x 120 cm area esposizione artefatti di merchandising per ciascun gruppo di studenti.

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MERCHANDISING ISTITUZIONALE UNIFE / DA Visioni, progetti, artefatti

Inaugurazione

La mostra rimarrĂ aperta fino al 20 febbraio 2015

17 febbraio 2015 ore 10,30

Ingresso gratuito

Palazzo Tassoni Estense

Orario di apertura: 9.00-19.30 Progetto mostra Alfonso Acocella e Veronica Dal Buono

Intervengono

Infografica Giulia Pellegrini

FRANCESCO BERNARDI Pro Rettore Unife

Fotografia Enrico Geminiani

ROBERTO POLASTRI Direttore Generale Unife

Collaboratori alla mostra Michele Zannoni, architetto Giovanna Zinghi, architetto Marco Montanari, designer Federica Capoduri, designer

MARCELLO BALZANI Vicedirettore DA ALFONSO ACOCELLA Coordinatore Corso di laurea in Design

In mostra sono presenti progetti e prototipi degli studenti del Corso di laurea in Design del prodotto industriale, Laboratorio di Design della comunicazione A.A. 2014-15 (proff. Alfonso Acocella, Veronica Dal Buono), per il Merchandising di UNIFE insieme ad artefatti per il Dipartimento di Architettura realizzati da membri di Lab MD Material Design

VERONICA DAL BUONO Relazioni esterne e Comunicazione DA Coordina ANDREA MAGGI Ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

DA

Dipartimento Architettura Ferrara

md material design

MERCHANDISING ISTITUZIONALE UNIFE / DA Visioni, progetti, artefatti Inaugurazione

La mostra rimarrĂ aperta fino al 20 febbraio 2015

17 febbraio 2015 ore 10,30

Ingresso gratuito

Palazzo Tassoni Estense

Orario di apertura: 9.00-19.30

Intervengono

Progetto mostra Alfonso Acocella e Veronica Dal Buono

FRANCESCO BERNARDI Pro Rettore Unife

Infografica Giulia Pellegrini Fotografia Enrico Geminiani

ROBERTO POLASTRI Direttore Generale Unife

Collaboratori alla mostra Michele Zannoni, architetto Giovanna Zinghi, architetto Marco Montanari, designer Federica Capoduri, designer

MARCELLO BALZANI Vicedirettore DA ALFONSO ACOCELLA Coordinatore Corso di laurea in Design

In mostra sono presenti progetti e prototipi degli studenti del Corso di laurea in Design del prodotto industriale, Laboratorio di Design della comunicazione A.A. 2014-15 (proff. Alfonso Acocella, Veronica Dal Buono), per il Merchandising di UNIFE insieme ad artefatti per il Dipartimento di Architettura realizzati da membri di Lab MD Material Design

VERONICA DAL BUONO Relazioni esterne e Comunicazione DA Coordina ANDREA MAGGI Ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

DA

MERCHANDISING ISTITUZIONALE UNIFE / DA Visioni, progetti, artefatti

DA

Dipartimento Architettura Ferrara

md material design

FORMATI comunicativi progettati per la mostra: locandina, maxiposter, invito in doppia versione digitale e cartacea. Infografica: Giulia Pellegrini.

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Dipartimento Architettura Ferrara

md material design


Rockwell

Bodoni

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ROCKWELL

Frank Hinman Pierpont 1933

BODONI

Giovan Battista Bodoni

1770 ca. Book Book Italic Bold

Bodoni può dirsi, più che un singolo carattere, una tipologia. Sono molti I caratteri disegnati da Giovanni Battista Bodoni nel XVIII secolo e perlopiù tutti caratterizzati da un alto contrasto tra linee spesse e sottili. Le grazie dei caratteri Bodoni, sottili ed eleganti, rafforzano l’enfasi dei tratti verticali ottenendo un evidente livello di pulizia. Lo stile dei Bodoni, fine e armonioso risulta tuttavia di difficile lettura se utilizzato per la composizione di lunghi testi e in corpi piccoli, ciò a causa della rigidità neoclassica dei tratti, i quali si presentano, al contrario, come forti elementi decorativi quando utilizzati in corpi medi e grandi. I caratteri Bodoni trovano infatti miglior utilizzo in titolazioni, frontespizi e pubblicità (l’uso del carattere «Bodoni» è molto legato al “Made in Italy”). Durante l’epoca della composizione a piombo ogni tipografia possedeva la propria versione (adattata) del Bodoni. Anche oggi la versione digitale non si presenta come definita, ma piuttosto come una famiglia di versioni leggermente differenti l’una dall’altra. Giovanni Battista Bodoni (Saluzzo 16 Febbraio 1740 – Parma, 29 Novembre 1813) era stato iniziato all’arte delle tipografia e della stampa dal padre tipografo sin dalla tenera età. L’adolescenza lo vide spesso a Roma presso la tipografia della Congregazione per la Propagazione della Fede, per la quale lavorava. Nel 1768 l’allora duca di Parma Ferdinando lo nominò responsabile e direttore della Tipografia Reale. Il grande tipografo dettò le basi per la creazione dei “caratteri moderni”, progettando e realizzando caratteri destinati a rivoluzionare la comunità tipografica poiché si differenziano nettamente dai tipi rinascimentali. L’espressione massima dell’opera del grande tipografo è ammirabile nel suo prezioso “Manuale tipografico”, pubblicato postumo nel 1813: una raccolta di più di 600 incisioni, ornamenti, caratteri latini ed esotici e vignette personalmente realizzate dallo stesso.

Condensed BoldCondensed Light Light Italic Regular Italic Bold Bold Italic ExtraBold

Rockwell è un carattere serif tra i più famosi e utilizzati: affonda le sue radici nel 1815 quando il disegnatore di caratteri Vincent Figgins creò il primo font serif che chiamò Antique. All’incirca nello stesso periodo, William Caslon IV aveva creato un font serif che definì “egiziano”. Questo termine fu presto usato per etichettare tutti i caratteri tipografici con grazie di forte spessore e geometricamente regolari, ed è ancora oggi in uso. La popolarità di questa tipologia di caratteri svanì per poi riapparire nei primi tre decenni del XX secolo, quando le font egiziane tornarono in voga. Rockwell è la risposta a questo stile tipografico: ispiratosi al font Litho Antique, fu ideato nel 1933 da Frank Hinman Pierpont per poi essere progettato nel 1934 con la collaborazione di quest’ultimo dal team creativo del Monotype Foundry, storica ditta americana che si occupa di grafica e tipografia. Il suo carattere distintivo deriva dalla particolare forma geometrica che tuttavia non ne pregiudica la qualità e la leggibilità: la “o” minuscola e la “O” maiuscola sono dei cerchi più che delle elissi; la “A” maiuscola presenta delle grazie ben distinte all’apice mentre la “a” minuscola è a due piani, caratteristica incongrua per un carattere geometrico. Rockwell è ideale per la titolazione piuttosto che per lunghi corpi di testo: è stato utilizzato agli inizi degli anni ‘90 in alcune edizioni del “Guinness World Records”, fu scelta come font dell’ EXPO ‘86, è il carattere ufficiale della Docklands Light Railway (tratto della metropolitana londinese) e della casa editrice Tall Lighthouse. Di recente la variante “bold” di Rockwell è stata scelta per la squadra di basket dei Charlotte Hornets che gioca nell’NBA, mentre la versione “extra bold” è stata usata per i titoli e le grafiche del film “Django Unchained”.

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HELVETICA

Max Miedinger

1957 Light Condensed Light Condensed Oblique Medium Condensed Medium Condensed Oblique Bold Condensed Bold Condensed Italic Light Light IItalic Roman Italic Medium Medium Italic Bold Bold Italic

Se si domandasse a un grafico quale sia stato il carattere tipografico che ha rappresentato la maggior parte del XX secolo, senza esitazione la risposta sarebbe “Helvetica”. Disegnato da Max Miedinger nel 1957, Helvetica aveva lo scopo di rinnovare la fonderia svizzera Hass ormai in fallimento appartenente a Eduard Hoffmann. L’Helvetica trae origine dal carattere sans serif Akzidenz di Berthold del 1898. Il nome originale del carattere era “Neue Haas Grotesk”, in seguito è stato cambiato nel nome che l’ha reso famoso in tutto il mondo tratto da Helvetia, antico nome latino della Svizzera. Il vero successo di questo carattere che vuole porsi “neutrale” come la sua patria, avvenne nel 1961 quando la Lynotipe decise di acquistare il carattere per diffonderlo maggiormente nel campo tipografico. La direzione artistica di questo progetto fu affidata ad Arthur Ritzel che iniziò ad allargare la famiglia del font. La sua essenzialità tecnica ed eleganza non solo hanno contribuito ad aumentare la fama della scuola grafica svizzera ma tali caratteristiche hanno permesso una grande leggibilità consentendo ad Helvetica di essere utilizzato nei campi della pubblicità, introdotto nei marchi di grandi aziende influenzando altri numerosi ambiti della comunicazione visiva. Altri sono gli episodi che hanno reso il carattere inconfondibile in tutto il mondo. Nel 1984 la grande azienda Macintosh conferisce ai caratteri tipografici al piombo una versione digitale e nel 1989 il noto grafico italiano Massimo Vignelli decide di utilizzarlo per la segnaletica della metropolitana e della pubblicità di New York. Per usare parole pronunciate dallo stesso Vignelli, Helvetica si può definire come visivamente potente, intellettualmente elegante e, soprattutto, senza tempo. Ha attraversato il Novecento passando per studi di grandi progettisti che l’hanno inserito nella grafica quotidiana facendo si che ne divenisse protagonista.

alcunE COMPOSIZIONI GRAFICHE INERENTI le sedici famiglie di font prese in esame dagli studenti in occasione della prima esercitazione.

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la mostra a palazzo tassoni estense. IN EVIDENZA I PROGETTI E I PROTOTIPI PER IL MERCHANDISING UNIFE.

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la mostra a palazzo tassoni estense. I PROGETTI E I PROTOTIPI DELLA COLLEZIONE DA GOLD DEL DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA.

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ECO-carrot NON STOP FERRARA CITTA’ ECOLOGICA

dal 1391

dal 1391 unife.it

UNIFE

unife.it

Università degli Studi

di Ferrara

Università degli Studi di Ferrara www.unife.it

e

R i d e Yo u r U n i f e

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V ia S aVonarola , 9 44121 F errara www . uniFe . it

U N I F E EX LABORE FRUCTUS 1391

I quaderni formato 13 x 21 cm realizzati da ciascun gruppo di studenti per il progetto d’esame. Le copertine pongono in evidenza le identità visive create per l’Università di Ferrara.

U n i v e r s i tà

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Ferrara


MERCHANDISING UNIVERSITARIO TEMA DEL PROGETTO DIDATTICO

“Merchandising. s. ingl. [voce inglese, derivazione di (to) marchandise «commerciare», a sua volta dal fr. marchandise «mercanzia», der. di marchand «mercante»], usato in italiano al maschile. Nel marketing, ogni attività promozionale sul punto di vendita, avente come obiettivo l’incremento diretto o indiretto degli acquisti da parte dei consumatori nel punto stesso.” Treccani.it “Tecnica di promozione ed esposizione al pubblico dei prodotti nei punti di vendita. Voce ingl.; deriv. di to merchandise «spingere all’acquisto», che è dal fr. marchandise «mercanzia».” Garzantilinguistica.it

Il termine merchandising, per il quale in italiano non esiste una traduzione letterale, proviene dal gergo del marketing ed è espressione utilizzata per indicare l’insieme delle attività e azioni aventi lo scopo di promuovere la vendita di singoli o più prodotti all’interno di punti vendita, attraverso la qualificazione degli spazi, il posizionamento di mercato, i sistemi informativi e comunicativi ad essi correlati. Il merchandising come strategia rafforzativa e valorizzativa dell’identità e della reputazione di brand, associazioni, enti, istituzioni, acquisisce, in genere, aggettivazioni specifiche relative ai diversi contesti ove è applicato, aggiornandosi costantemente rispetto alle evoluzioni del mercato e della società. Oggi è declinato in merchandising culturale, istituzionale, territoriale, sociale, aziendale, strategico, sportivo, legale, politico... Nel linguaggio comune il termine, legato alle azioni promozionali svolte per accentuare la visibilità, la diffusione, la vendibilità dei prodotti (accessori, gadget, abbigliamento…) che rappresentano brand, istituzioni, associazioni, giunge ad identificare non solo la strategia di esposizione quanto gli stessi oggetti che, portatori del marchio, divengono efficaci dispositivi di veicolazione e diffusione del messaggio. Il rapporto esistente tra design – inteso nel senso ampio di “progetto” – e merchandising è evidente tanto nella concezione dei prodotti quanto nella loro comunicazione e nelle modalità di vendita. Il design diviene leva di merchandising strategico, per fare solo un esempio, quando è applicato per valorizzare i patrimoni culturali: si pensi al sistema dei musei ove, sempre più spesso, oggetti replicati in copia – spesso miniaturizzati – sono posti a rammemorare le opere presenti nei luoghi visitati; da beni artistici divengono elementi di rappresentazione, di comunicazione, di veicolazione di immagini in forma simbolica. Tale duplice significato, tra strategia d’esposizione e oggetto rappresentativo, è stato alla base del lavoro di progettazione e di prototipazione di artefatti per l’Università degli Studi di Ferrara e il DA Dipartimento di Architettura, svolto all’interno del Corso di Design della Comunicazione. Il progetto didattico dell’A.A. 2014-2015, a cura dei docenti Alfonso Acocella e Veronica Dal Buono, con la collaborazione di Michele Zannoni, Giovanna Zinghi e Marco Montanari, ha esplorato la convergenza tra Comunicazione istituzionale e Design di prodotto, declinato attraverso il merchandising universitario, scegliendo come soggetto di riferimento l’Ateneo di Ferrara ed evolvendo – contemporaneamente – il progetto di identità visiva già in essere per il Dipartimento di Architettura. Gli Atenei italiani più attivi e al passo con i tempi, mentre cercano strumenti per rafforzare la propria identità, per rafforzare il senso di appartenenza e partecipazione, per divulgare e affermare i propri valori, attingono agli strumenti della Comunicazione istituzionale e del marketing, adottando oggi anche la leva del merchandising.

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I prodotti che veicolano brand di Ateneo, sono indirizzati a target di utenza diversificati – soprattutto studenti, ma anche docenti, amministrativi, familiari e visitatori – e adatti ad essere utilizzati negli spazi di lavoro dell’Università quanto in città, in viaggio, in casa, promuovendo ed esternalizzando l’immagine identitaria dell’istituzione. Fra le università che coordinano e promuovono progetti di merchandising, dedicandosi non solo a collezioni di prodotto ma anche alla gestione di negozi monomarca, corner di vendita in store commerciali, vetrine virtuali di e-commerce, è possibile citare il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, le Università di Bologna, di Padova, di Udine. Anche l’Ateneo ferrarese si sta muovendo in tale direzione e il tema del progetto didattico del Laboratorio di Comunicazione si inserisce in questa visione. Il rapporto tra le discipline del Design della Comunicazione e Design di prodotto e il progetto di merchandising istituzionale, apre un quadro di interrogativi. Con quali strumenti e forme può mettersi in atto la comunicazione istituzionale? Quali gli elementi della comunicazione (il marchio, il lettering, il colore, la composizione…) che contribuiscono alla creazione di un’identità istituzionale? Quali i linguaggi più adeguati per innescare meccanismi di identificazione, appartenenza e affezione? Il merchandising rappresenta uno strumento di incentivo alla condivisione e al rafforzamento dell’identità dell’istituzione universitaria? Quali sono le tipologie di prodotto dotate di più spiccato interesse e attrattività per la comunità? Quali le strategie e gli strumenti di valorizzazione dello stesso progetto di merchandising? Le tecnologie digitali come possono integrare e supportare il progetto merchandising? Lungo lo svolgersi del Laboratorio, la docenza si è interrogata su quesiti ritenuti fondamentali e parallelamente li ha rivolti agli stessi studenti chiamati a riflettere e progettare sul tema dell’identità istituzionale e del merchandising. Ogni gruppo di studenti ha formulato la propria proposta d’identità visiva, con toni seri e istituzionali quanto più giocosi e ilari, e ha “fisicizzato” alcuni artefatti pensati specificatamente per l’Ateneo di Ferrara, tra un repertorio di oggetti suggeriti dalla docenza. Le pagine che seguono intendono restituire un quadro dell’esperienza svolta e dei risultati raggiunti. La docenza ha affidato a ciascun gruppo di studenti lo studio di un brand presente sul mercato nel settore cartotecnico, della pelletteria e oggettistica, affinché ne fosse analizzato il modello di business e il target di riferimento in relazione ai prodotti realizzati, sia monotipo che diversificati. È stato richiesto di valutare convenzionalità e innovazione relativamente alla forma e materialità dei prodotti, all’imballaggio, alla modalità di vendita nonché alla strategia comunicativa. Tra i prodotti individuati si è richiesta la scelta e analisi di quelli ritenuti significativi e d’ispirazione per il progetto dei prodotti di merchandising istituzionale. Ciascun gruppo di lavoro ha ricevuto indicazione di progetto per un oggetto definibile “morbido” perché realizzato in tessuto. I prototipi, realizzati dagli studenti in relazione all’identità visiva realizzata per il progetto di merchandising Unife, sono stati curati con la collaborazione dell’architetto Giovanna Zinghi. ANALISI UNIVERSITà ITALIANE E STRANIERE.

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ANALISI BRAND IDENTITY E MERCHANDISING.

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Oggetti “morbidi”

BORSA USO TRACOLLA E SACCA per “Ferrara City Line”. Pietro Crimaldi, Andrea Davì, Gianluca Micheli.

ZAINETTO PER “DIAMONDS PER UNIFE”. Lorenzo Bernard, Davide Merchiori, Damiano Sommacal.

CARTELLA PORTA computer con tessuto impermeabile realizzata per “RIDE YOUR UNIFE”. FEDERICO CAMPANIELLO, LORENZO COTTARELLI.

CARTELLA PORTA COMPUTER CON TRACOLLA SOSTITUIBILE per “TURN ON YOUR UNIFE”. Laura Boldrini, Claudia Canella, Laura Sguotti.

CUSTODIA PORTA IPAD PER “ESSENTIAL UNIFE”. Antonio Ballan, Marco Spigolon, Marco Venturi.

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ZAINETTO CON CAPPUCCIO PER “UNIFE E I SUOI DIPARTIMENTI”. Elena Colombo, Bruna Ferreira Melo, Serena Moretto, Isabella Negrisoli.

T-SHIRT PER “Ferrara COPERNICANA”. Endri Koci, Alessandro Marazzi, Alessandro Rossi.

T-SHIRT PER “UNIFE FERRARA E IL SUO DELTA”. Alberto Campagner, Sara Filippini, Ernesto Zamborlin.

SWEAT SHIRT CON INSERTI IMPERMEABILI PER “LIVING BIKE UNIFE”. Elisa Chersoni, Benedetta Giancristofaro, Maria Vittoria Modugno.

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Skid. Aggancio universale e componenti per bicicletta Marco Montanari* Dall’attenzione iniziale per gli oggetti di uso quotidiano correlati alla vita universitaria e dalla città di Ferrara indissolubilmente legata alla cultura della bicicletta, nasce Skid. Skid è un progetto di merchandising legato al mondo delle due ruote: una collezione di accessori modulari che rende tutte le biciclette facilmente accessoriabili, complete e sicure. Il prodotto si rivolge al pubblico degli studenti universitari che, con una spesa contenuta, possono acquistare degli utili complementi per la propria bici. La creazione di una serie di “bundle tematici” compatibili con un unico attacco universale, permette di configurare la bicicletta secondo le proprie esigenze al fine di affrontare al meglio la città e la vita universitaria, senza dimenticare la sicurezza stradale. Lo studente universitario potrà facilmente trovare e montare gli accessori per il proprio mezzo a pedali al fine di ottimizzare la propria permanenza a Ferrara “Città delle biciclette”, come in altre città universitarie. Skid è studiato per essere applicabile su tutte le tipologie e modelli di cicli, dalla mountain-bike alla Graziella, passando per la city bike. L’attacco universale può infatti essere regolato e fissato sulla maggior parte dei telai presenti in città. Il costo di ogni accessorio è contenuto, trattandosi di oggetti seriali in plastica. In maniera semplice e immediata con Skid si può dunque personalizzare la propria bicicletta per raggiungere le sedi universitarie, fare la spesa con il cestino pieghevole, esplorare il territorio seguendo il gps dello smartphone, o affrontare i giorni di pioggia con il set di parafanghi. I bundle sono molteplici; pensati come componenti sistemici, potrebbero essere venduti separatamente e al contempo essere tutti utilizzabili a partire dall’aggancio universale.

vista del prototipo dell’aggancio universale Skid.

Luci di posizione Il bundle base prevede due agganci universali con luce di posizione incorporata. Questi garantiscono alla bici un notevole miglioramento della sicurezza, essendo dispositivi spesso trascurati. L’ecosistema di accessori è centrato su questi agganci universali. Luci supplementari Accessorio molto importante e richiesto dal codice della strada, per illuminare il percorso oltre che rendersi ancor più visibili. Molto utile per percorsi extra urbani. Una luce supplementare può essere posizionata sull’attacco universale, garantendo così al ciclista una miglior visione della strada nelle ore notturne.

Porta-cellulare Gli smartphone sono ormai indispensabili nella vita quotidiana con tutte le funzioni che aiutano ad affrontare la giornata. Il porta-cellulare può essere montato direttamente sull’attacco universale. In questo modo sarà possibile avere lo smartphone in posizione sicura e a portata di mano. Durante la stagione estiva ci libera dall’intralcio di riporlo nelle tasche dei pantaloni mentre si pedala. Diventa utilissimo per seguire agevolmente le indicazioni del gps.

Espositore presente in mostra con illustrazione dei componenti DI SKID.

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* Marco Montanari, laureato in Design del Prodotto Industriale presso il Dipartimento di Architettura di Ferrara nel 2013, ha lavorato presso studi e aziende del territorio e attualmente svolge l’attività di product designer nel team di ricerca “Next City Lab”.

Parafanghi I parafanghi, accessorio mancante in certi modelli di biciclette, possono essere montati direttamente sull’attacco base installato sul tubo inferiore obliquo e sul tubo reggisella. Questa soluzione è particolarmente indicata per le mountainbike che spesso non riescono a montare i normali parafanghi presenti in commercio. Grazie al limitato ingombro possono essere tenuti in borsa e agganciati velocemente in caso di improvviso maltempo.

Cestino Si presenta come cartellina porta-documenti, ma agevolmente si trasforma in una busta per la spesa che può essere agganciata già carica. In modalità cestino sono previste due configurazioni: “veloce” e, se necessaria maggior capienza, “cargo”. Per l’utilizzo dell’accessorio sono necessari due attacchi universali e la slitta allegata: la loro combinazione permette di fissare stabilmente il cestino, garantendo un’ottima capacità di carico e un’elevata resistenza grazie ai materiali di cui è composto. Una volta agganciato, è possibile alloggiare un altro accessorio – ad esempio la luce supplementare – sulla superficie di slitta che rimane visibile.

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Unife, Ferrara e il suo Delta Alberto Campagner Sara Filippini Ernesto Zamborlin

STICKER sviluppo CARTELLINA

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QUADERNO


COPERTINA

BIO-DELTA: HABITAT E PAESAGGI DEL TERRITORIO COPERTINA FERRARESE ESTESA AGENDA 2016

BIO D E LTA gennaio 1-3 <

> 4 - 31

“... sono riconoscibili alcuni tratti comuni, come la monotona uniformità di grandi spazi, veri e propri mari di terra, scompartiti in forme non costanti, ma comunque sempre più ampie (“larghe”) di quelle delle terre vecchie, dalla pressoché totale mancanza delle alberature, dalla assenza di centri abitati, posti invece sui dossi fluviali, da un orizzonte piatto sul quale spiccano le arginature dei fiumi e dei canali e gli impianti delle idrovore. Caratteristica è la geometria dei canali di scolo e delle viabilità rurale, in singolare contrasto con l’andamento sinuoso dei fiumi e delle più vecchie strade principali.”

COPERTINA

I L PA E S AG G I O DELLE VA L L I 2016

C.A. Campi, La bonifica ferrrese dal primo dopoguerra ad oggi

Agenda dedicata a Ferrara e il Delta del Po

COPERTINA ESTESA

APERTURE MENSILI

> 1 - 29

“I destini dell’uomo sono come fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per marzo febbraio tutti la stessa..”

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H A B I TAT E PA E S AG G I D E L TERRI TORIO FERRA RESE

2016

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2016 Niccolò Ammaniti, maggioTi prendo e ti porto via

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COPERTINA ESTESA

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APERTURE MENSILI

BIO D E LTA 29 GIO

aprile

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“Seguo questo corso di sabbia che scorre/ tra i ciottoli e la duna/ la pioggia d’estate piove sulla mia vita/ su me la mia vita che mi sfugge mi insegue/ e finirà il giorno del suo inizio.”

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I L PA E S AG G I O DELLE DUNE

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AGENDA 2016

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PAGINE SETTIMANALI PAGINE INTERNE

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Gufo comune 21 GIO Asio otus

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È caratterizzato da tipici ciuffi sulle 9 SAB 23 SAB 10 DOM orecchie e da semplici piume. 24 DOM 24 GIO 11 LUN 11 SAB È un animale esclusivamente notturno; caccia 25 LUN 25 VEN di piccoli animali, quali topi, una2016 grande12settembre varietà 12 MAR DOM ottobre 26 MAR talpe, 13scoiattoli, pipistrelli,uccelli e insetti. 26 SAB 13 MER LUN 23 MER 10 VEN

1 GIO 2 VEN 3 SAB 4 DOM 5 LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11 DOM 12 LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16 VEN 17 SAB

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29 MER “C’è un piacere nei boschi senza sentieri, 17 SAB 30 GIO / c’è un’estasi sulla spiaggia desolata, / c’è 18 DOM vita, 19 LUN MAR laddove nessuno 20s’intromette, / accanto al MER mare profondo, e21alla musica del suo 22 GIO sciabordare/ non è ch’io ami di meno 23 VEN l’uomo, ma la Natura di più.” 24 SAB

27 DOM 14 MAR 28 LUN 15 MER 29 MAR 16 GIO 30 MER 17 VEN 31 GIO 18 SAB 19 DOM 20 LUN 21 MAR 22 MER 23 GIO 24 VEN 25 SAB 26 DOM 27 LUN 28 MAR 29 MER 30 GIO

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È un animale dalla forma piuttosto slanciata, 5 MER 5 SAB 18 LUN con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori. 6 GIO 6 DOM 19 MAR Il muso è caratterizzato da due grandi occhi 7 VEN 7 LUN MER ha una colorazione che gialli, mentre il20pelo 8 MAR SAB 21 GIO va 8dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, 9 DOM 9 MER mentre il ventre22èVEN sempre bianco-grigiastro.

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Lepus europaeus 4 VEN

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BOSCHI E AREE VERDI

29 VEN

17 LUN

Sigmund Freud, Il caso Dora

13 SAB

27 MER 14 GIO

3 LUN

2016

18 VEN

31 DOM

7 MER

giugno

8 GIO

1-5 <

6 MAR

19 VEN 20 SAB

21 DOM

> 6 - 30

9 VEN

22 LUN

10 SAB

23 MAR

11 DOM

24 MER

12 LUN

25 GIO

13 MAR

26 VEN

14 MER

27 SAB

15 GIO

28 DOM

16 VEN

29 LUN

“Perché lo spettacolo del mare è così infinitamente e così eternamente gradevole? Perché il mare offre contemporaneamente l’idea dell’immensità e del movimento. Sei o sette leghe rappresentano per l’uomo la ragione dell’infinito. Ecco un infinito diminutivo. Che importa, se è sufficiente a suggerire l’idea dell’infinito totale? Dodici o quattordici leghe di liquido in movimento bastano per dare la più alta idea di bellezza che sia offerta all’uomo sul suo abitacolo transitorio.”

17 SAB

30 MAR

18 DOM

31 MER

19 MER

19 SAB

19 LUN

20 GIO

20 DOM

20 MAR

21 VEN

21 LUN

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22 SAB

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23 VEN

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25 MAR

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27 MAR

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27 MAR

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28 MER

29 GIO

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29 MAR

29 GIO

30 DOM

30 MER

30 VEN

15 MAR 16 MER 17 GIO

5 LUN

31 SAB

31 LUN

1 lunedì

2 martedì

C O M AC CHIO

“I destini dell’uomo7sono giovedìcome fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per 8 venerdì tutti la stessa..” Romano Battaglia, Il fiume della vita

9 sabato “Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.”

> 1 - 31

4 giovedì

5 venerdì

10 domenica

6 sabato

> 2 - 31

> 7 - 31

I LIDI C O M AC CHIESI

“Di fronte alla incompletezza dei risultati delle mie analisi, non ho avuto scelta: ho dovuto seguire l’esempio di quei ricercatori la cui massima soddisfazione consiste nel riportare alla luce del sole le inestimabili – anche se ormai mutili – vestigia delle antiche civiltà: così ogni volta ho cercato di recuperare ciò che era stato seppellito, servendomi dei modelli più convincenti che ho potuto ricavare dalle altre analisi, e, da buon archeologo, non ho mai trascurato “Vedi, Spina è… insomma, fa un caldo di indicare con precisione in ogni singolo Gufo comune caso in che punto dell’opera le strutture porco, e tutto il giorno lo passi a cercare Asio otus nonsulle sono più quelle originali, e cominciano di respirare, e poi la sera arrivano leÈ caratterizzato da tipici ciuffi orecchie e da sempliciinvece piume.i miei restauri.” esclusivamente notturno; caccia zanzare eccetera, però… noi,È un daanimale bambini, una grande varietà di piccoli animali, quali topi, ci passavamo tre mesi all’annotalpe, lì, escoiattoli, non ci pipistrelli,uccelli eSigmund insetti.Freud, Il caso Dora stancavamo mai. Mai. La mattina a fare i castelli di sabbia su quella spiaggiona Lepre comune verba volant... Lepus europaeus enorme, oppure a fare il bagno che tanto È un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori. le madri manco ci controllavano, basso Il muso è caratterizzato da due grandi occhi com’è l’Adriatico… e il pomeriggio in gialli, mentre il pelo ha una colorazione che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, giardino… sai, Spina è tutta fatta di villette mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro. con il loro giardino, e non so quanti giochi ci siamo inventati. Poi siamo cresciuti e alcuni non sono tornati più, ma… ma noi, noi che ci torniamo ogni anno e ogni anno facciamo ogni giorno le stesse identiche cose e magari ci lamentiamo, certo.”

7 domenica

1 <

1-6 <

agosto 3 mercoledì

Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via

maggio

marzo

PAGINE SETTIMANALI B O S C H I

Curzio Malaparte, Il moro di Comacchio, in Racconti italiani

E AREE VERDI

“C’è un piacere nei boschi senza sentieri, / c’è un’estasi sulla spiaggia desolata, / c’è vita, laddove nessuno s’intromette, / accanto al mare profondo, e alla musica del suo sciabordare/ non è ch’io ami di meno l’uomo, ma la Natura di più.”

giugno 1-5 <

“Perché lo spettacolo del mare è così infinitamente e così eternamente gradevole? Perché il mare offre contemporaneamente l’idea dell’immensità e del movimento. Sei o sette leghe rappresentano per l’uomo la ragione dell’infinito. Ecco un infinito diminutivo. Che importa, se è sufficiente a suggerire l’idea dell’infinito totale? Dodici o quattordici leghe di liquido in movimento bastano per dare la più alta idea di bellezza che sia offerta all’uomo sul suo abitacolo transitorio.”

1-6 <

> 7 - 30

> 1 - 31

20 SAB

8 GIO

21 DOM

“Un lungo borgo di due file di case è Goro, sul dorso d’una riva stretta fra valle e Po di Goro. Ha un porticciolo in canale, e quando vi sbarcai, a buio fatto, al contrada era popolata e animata al lume dell’elettricità che, per tanti paesi fuor di mano è stata una benedizione. E Goro è più sveglio di notte che di giorno, perché la maggior parte delle sue pesche si fa di notte. In paese, tolti i calafati, un sarto e un calzolaio e il mugnaio e i pochi bottegai di vivande, tutti fanno i pescatori.”

I LIDI C O M AC CHIESI

Riccardo Bacchelli, In bocche di Po: con l’acque dolci e con le

Riccardo Bacchelli, In Bocche di Po: con l’acque dolci e con le

amare, in Italia per terra e per mare

amare, in Italia per terra e per mare

settembre 1-4 <

10 SAB

23 MAR

11 DOM

verba volant...

25 GIO

12 LUN 13 MAR

26 VEN

14 MER

27 SAB

15 GIO

28 DOM

16 VEN

29 LUN

17 SAB

30 MAR

18 DOM

18 MAR 19 MER

19 SAB

19 LUN

20 MAR

20 GIO

20 DOM

20 MAR

21 MER

21 VEN

21 LUN

21 MER

22 GIO

22 SAB

22 MAR

22 GIO

23 VEN

23 DOM

23 MER

23 VEN

24 SAB

24 LUN

24 GIO

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25 DOM

25 MAR

25 VEN

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26 LUN

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27 MAR

27 GIO

27 DOM

27 MAR

28 MER

28 VEN

28 LUN

28 MER

29 GIO

29 SAB

29 MAR

29 GIO

30 VEN

30 DOM

30 MER

30 VEN

31 MER

“Vedi, Spina è… insomma, fa un caldo porco, e tutto il giorno lo passi a cercare di respirare, e poi la sera arrivano le zanzare eccetera, però… noi, da bambini, ci passavamo tre mesi all’anno lì, e non ci stancavamo mai. Mai. La mattina a fare i castelli di sabbia su quella spiaggiona enorme, oppure a fare il bagno che tanto le madri manco ci controllavano, basso com’è l’Adriatico… e il pomeriggio in giardino… sai, Spina è tutta fatta di villette con il loro giardino, e non so quanti giochi ci siamo inventati. Poi siamo cresciuti e alcuni non sono tornati più, ma… ma noi, noi che ci torniamo ogni anno e ogni anno facciamo ogni giorno le stesse identiche cose e magari ci lamentiamo, certo.”

“La città di Comacchio, famosa per le sue valli popolate di anguille, immersa com’è nell’acqua fino al collo per tutte le stagioni dell’anno, è la sola di cui Ferrara, la grassa Ferrara interrata fino ai primi piani delle sue case di terracotta, debba guardarsi notte e giorno se vuol rimanere all’asciutto. Si sa che la politica di Comacchio, da secoli, mira a far di tutta l’Emilia un’immensa laguna e a seminar le anguille fin sotto le mura di Bologna; politica contraria a quella dei ferraresi, che vorrebbero bonificare tutto l’Adriatico, dal Quarnaro ad Otranto.”

9 VEN

22 LUN

Curzio Malaparte, Il moro di Comacchio, in Racconti Italiani

> 5 - 30

verba volant...

LA C O STA E GLI ARENILI

dicembre 1-4 <

> 5 - 31

Charles Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo

Gabriele D’Annunzio, La pioggia nel pineto

agosto

1-4 <

“Non sognava che di trovarsi di là da Codigoro. Per buona parte del viaggio, dalla Prospettiva di Giovecca fino alla periferia di Codigoro, aveva guidato con gli occhi fissi alla strada. A Volano l’uomo della barca stava aspettando, doveva affrettarsi. Ma a parte questo, soltanto dopo Codigoro, dopo Pomposa, quando nella luce incerta del crepuscolo avesse veduto delinearsi il paesaggio di terre basse, deserte, intervallate da estensioni di acque in apparenza stagnanti, eppure vive, in realtà congiunte come erano col mare aperto, soltanto allora gli pareva che avrebbe cominciato a sentirsi a suo agio a respirare.”

MES OLA E L AG O SA N T O

novembre

ZONE ST O R ICHE E ARCHE O Lsettembre OGI CHE

Giorgio Bassani, L’Airone

> 6 - 30

> 5 - 30

7 MER

“Non sognava che di trovarsi di là da Codigoro. Per buona parte del viaggio, dalla Prospettiva di Giovecca fino alla periferia di Codigoro, aveva guidato con gli occhi fissi alla strada. A Volano l’uomo della barca stava aspettando, doveva affrettarsi. Ma a parte questo, soltanto dopo Codigoro, dopo Pomposa, quando nella luce incerta del crepuscolo avesse veduto delinearsi il paesaggio di terre basse, deserte, intervallate da estensioni di acque in apparenza stagnanti, eppure vive, in realtà congiunte come erano col mare aperto, soltanto allora gli pareva che avrebbe cominciato a sentirsi a suo agio a respirare.”

“Ci fermammo quel giorno in Ferrara, la quale invero è una bella città in apparenza: ha da ogni parte palazzi grandi e magnifici; le strade dritte, lunghissime e molto larghe: sulla piazza, ch’è grande e bella, da un lato vi è il Duomo, chiesa principalissima della città, da un altro vi è il palazzo, anzi piuttosto il castello dove abita il Duca; innanzi la porta del quale sono poste alcune statue ad onore e memoria de’ loro Duchi passati. La città è assai grande e molto bene popolata, è d’ogni intorno circondata dalle acque del Po, che le rendono l’aria forse più umida di quello che converrìa per la salubrità dei corpi.”

CODI GORO

Andrea Minucci, Descrizione di un viaggio fatto nel 1549 da Venezia a Parigi

Giorgio Bassani, L’Airone

Curzio Malaparte, Il moro di Comacchio, in Racconti italiani

31 SAB

31 LUN

gennaio 4 lunedì

5 martedì

febbraio

ottobre

1 lunedì

1-2 <

6 mercoledì

> 3 - 31

G O R O ZAMBORLIN CAMPAGNER, FILIPPINI, novembre 1-6 <

> 7 - 30

2 martedì

7 giovedì

3 mercoledì

8 venerdì

4 giovedì

9 sabato

5 venerdì

10 domenica

6 sabato

Gufo comune Asio otus

È caratterizzato da tipici ciuffi sulle orecchie e da semplici piume. È un animale esclusivamente notturno; caccia una grande varietà di piccoli animali, quali topi, talpe, scoiattoli, pipistrelli,uccelli e insetti.

Lepre comune verba volant... Lepus europaeus

7 domenica

A

Charles Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo

6 MAR

19 VEN

19 LUN

18 VEN

> 4 - 31

4 DOM

18 DOM

31 DOM

1-3 <

3 SAB

18 GIO

I L PA E S AG G I O F LU VIALE

febbraio

6 mercoledì

“Taci. Su le soglie / del bosco non odo / parole che dici / umane; ma odo / parole più nuove / che parlano gocciole e foglie / lontane. / Ascolta. Piove / dalle nuvole sparse.”

C O M AC CHIO

luglio

2 VEN

16 MAR

24 MER

2016

1 GIO

14 DOM 15 LUN

29 VEN 16 SAB

dicembre

13 SAB 1 MAR

Lepre comune 3 GIO verba volant...

3 LUN

2016

12 VEN

5 martedì

GORO

“Un lungo borgo di due file di case è Goro, sul dorso d’una riva stretta fra valle e Po di Goro. Ha un porticciolo in canale, e quando vi sbarcai, a buio fatto, al contrada era popolata e animata al lume dell’elettricità che, per tanti paesi fuor di mano è stata una benedizione. E Goro è più sveglio di notte che di giorno, perché la maggior parte delle sue pesche si fa di notte. In paese, tolti i calafati, un sarto e un calzolaio e il mugnaio e i pochi bottegai di vivande, tutti fanno i pescatori.”

11 LUN

12 VEN

maggio

14 MER

27 VEN

> 1 - 29

Romano Battaglia, Sulla riva dei nostri pensieri

10 DOM

10 GIO

11 GIO

12 MAR

2016

13 MAR

26 GIO

19 DOM

agosto

1 SAB

George Gordon Byron, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo

“Il pensiero ingrandisce il nostro piccolo essere che è come un granello di sabbia di fronte all’eternità. [...] Il segreto che 1 -invecchiare 2 < > 3 - 31 è permette all’uomo di non quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.”

2016

11 LUN

febbraio

Samuel Beckett, Seguo questo corso di sabbia

1 VEN

1 VEN

3 DOM

9 SAB

9 sabato

aprile

2 SAB

8 VEN

10 domenica

> 4 - 30

ottobre

6 MER

12 LUN

25 MER

Curzio Malaparte, Il moro di Comacchio, in Racconti Italiani

31 SAB

marzo

febbraio

10 DOM 3 mercoledì

11 DOM

24 MAR

31 GIO 18 SAB

31 MAR

dell’anno, è la sola di cui Ferrara, la grassa Ferrara interrata fino ai primi piani delle sue case di terracotta, debba guardarsi notte e giorno se vuol rimanere all’asciutto. Si sa che la politica di Comacchio, da secoli, mira a far di tutta l’Emilia un’immensa laguna e a seminar le anguille fin sotto le mura di Bologna; politica contraria a quella dei ferraresi, che vorrebbero bonificare tutto l’Adriatico, dal Quarnaro ad Otranto.”

28 MER

febbraio

7 giovedì

9 VEN 10 SAB

23 LUN

30 LUN

C.A. Campi, La bonifica ferrrese dal primo dopoguerra ad oggi

16 VEN

29 LUN

18 MAR

19 LUN

31 DOM

luglio

5 martedì

8 venerdì

8 GIO

22 DOM

Gabriele D’Annunzio, La pioggia nel pineto

“... sono riconoscibili alcuni tratti comuni, come la monotona uniformità di - 3 < > 4 - 31 grandi spazi, veri e propri 1mari di terra, scompartiti in forme non costanti, ma comunque sempre più ampie (“larghe”) di quelle delle terre vecchie, dalla pressoché totale mancanza delle alberature, dalla assenza di centri abitati, posti invece sui dossi fluviali, da un orizzonte piatto sul quale spiccano le arginature dei fiumi e dei canali e gli impianti delle idrovore. città Caratteristica è la geometria dei “La canali di di Comacchio, famosa per le sue scolo e delle viabilità rurale, in singolare valli popolate di anguille, immersa com’è contrasto con l’andamento sinuoso dei nell’acqua fino al collo per tutte le stagioni fiumi e delle più vecchie strade principali.”

H A B I TAT E PA E S AG G I D E L TERRI TORIO FERRA RESE

2 martedì

> 2 - 31

21 SAB

Romano Battaglia, Sulla riva dei nostri pensieri

I L PA E S AG G I O DELLE VA L L I

15 GIO

28 DOM

18 DOM

4 lunedì

6 mercoledì

7 MER

20 VEN

30 MER 17 VEN

“Taci. Su le soglie / del bosco non odo / 30 VEN parole che dici / umane; ma odo / parole più nuove / che parlano gocciole e foglie / lontane. / Ascolta. Piove / dalle nuvole sparse.”

> 4 - 31

14 MER

27 SAB

17 GIO

30 SAB

12 LUN

25 GIO

16 MER

29 VEN

17 LUN

30 GIO

11 DOM

24 MER

15 MAR

28 GIO

16 DOM

29 MER

10 SAB

23 MAR

14 LUN

27 MER

15 SAB

28 MAR

9 VEN

22 LUN

13 DOM

26 MAR

8 GIO

21 DOM

12 SAB

25 LUN

13 GIO

26 DOM

7 MER

20 SAB

11 VEN

24 DOM

12 MER

25 SAB

6 MAR

19 VEN

10 GIO

23 SAB

5 LUN

18 GIO

9 MER

22 VEN

10 LUN

23 GIO

8 MAR

21 GIO

9 DOM

22 MER

4 DOM

17 MER

7 LUN

20 MER

8 SAB

21 MAR

3 SAB

16 MAR

6 DOM

19 MAR

7 VEN

20 LUN

2016

2 VEN

15 LUN

5 SAB

18 LUN

6 GIO

19 DOM

dicembre 1 GIO

14 DOM

gennaio

gennaio

6 MAR

19 GIO

29 MAR 16 GIO

“Il pensiero ingrandisce il nostro piccolo essere che è come un granello di sabbia di fronte all’eternità. [...] Il segreto che permette all’uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.”

MAR

novembre

13 SAB

27 MER 14 GIO

2 DOM

5 MER

31 GIO 18 SAB

1-3 <

31 LUN

1 lunedì 2016

5 LUN

18 MER

28 LUN 15 MER

25 DOM

gennaio

12 VEN

26 MAR 13 MER

28 LUN 15 MER

21 MER

4 DOM

27 DOM 14 MAR

luglio

2016

11 GIO

25 LUN 12 MAR ottobre

1 SAB

27 DOM 14 MAR

20 MAR

PAGINE INTERNE

3 SAB

settembre

George Gordon Byron, Il 26 pellegrinaggio del giovane Aroldo LUN

10 MER

24 DOM 11 LUN

settembre

25 VEN 12 DOM 26 SAB 13 LUN

2 VEN

9

23 SAB 10 DOM

24 GIO 11 SAB

1 GIO

28 GIO

30 SAB

22 VEN 9 SAB

22 MAR 9 GIO 23 MER 10 VEN

2016

13 MER

4 lunedì

luglio

13 MER

14 DOM 1 DOM

23 SAB

2 VEN

maggio

PAGINE INTERNE

12 MAR

> 7 - 31

gennaio

12 MAR

giugno

13 DOM

22 VEN

1 GIO

29 DOM

Samuel Beckett, Seguo questo corso di sabbia

AGENDA 2016

Sviluppo doppie pagine interne di apertura mensile

21 GIO

11 LUN

giugno

1-6 <

11 LUN

11 VEN 12 SAB

2016

17 MAR

1 <

10 DOM

13 DOM

26 MAR

I L PA E S AG G I O DELLE DUNE

10 DOM

10 GIO

maggio

2016

“Seguo questo corso di sabbia che scorre/ tra i ciottoli e la duna/ la pioggia d’estate piove sulla mia vita/ su me la mia vita che mi sfugge mi insegue/ e finirà il giorno del suo inizio.”

Romano Battaglia, Il fiume della vita

MAR

“Nella vita le cose passano sempre, come 6 DOM in un fiume. Anche le più difficili che ti 7 LUN DOM superi, e in 8 le LUN sembra impossibile superare MAR 9 MER MAR un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi MER GIO andare avanti. Ti aspettano 10cose nuove.”

BIO-DELTA: HABITAT E PAESAGGI DEL TERRITORIO FERRARESE AGENDA 2016

2016

1 VEN

1 VEN

> 4 - 30

1

H A B I TAT Emarzo PA E S AG G I D E L TERRI TORIO FERRA RE SE “Di fronte alla incompletezza dei risultati delle mie analisi, non ho avuto scelta: ho dovuto seguire l’esempio di quei ricercatori la cui massima soddisfazione consiste nel riportare alla luce del sole le inestimabili – anche se ormai mutili – vestigia delle antiche civiltà: così ogni volta ho cercato di recuperare ciò che era stato seppellito, servendomi dei modelli più convincenti che ho potuto ricavare dalle altre analisi, e, da buon AGENDA 2 0 1 6archeologo, non ho mai trascurato di indicare con precisione in ogni singolo caso in che punto dell’opera le strutture non sono più quelle originali, e cominciano invece i miei restauri.”

2016

1 LUN

31 DOM

aprile

aprile 1 VEN

1 VEN

30 SAB

BIO D E LTA

I L PA E S AG G I O F LU VIALE

febbraio

È un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori. Il muso è caratterizzato da due grandi occhi gialli, mentre il pelo ha una colorazione che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro.

“Un lungo borgo di due file di case è Goro, sul dorso d’una riva stretta fra valle e Po di Goro. Ha un porticciolo in canale, e quando vi sbarcai, a buio fatto, al contrada era popolata e animata al lume dell’elettricità che, per tanti paesi fuor di mano è stata una benedizione. E Goro è più sveglio di notte che di giorno, perché la maggior parte delle sue pesche si fa di notte. In paese, tolti i calafati, un sarto e un calzolaio e il mugnaio e i pochi bottegai di vivande, tutti fanno i pescatori.”

“Un lungo borgo di due file di case è Goro, sul dorso d’una riva stretta fra valle e Po di Goro. Ha un porticciolo in canale, e quando vi sbarcai, a buio fatto, al contrada era popolata e animata al lume dell’elettricità che, per tanti paesi fuor di mano è stata una benedizione. E Goro è più sveglio di notte che di giorno, perché la maggior parte delle sue pesche si fa di notte. In paese, tolti i calafati, un sarto e un calzolaio e il mugnaio e i pochi bottegai di vivande, tutti fanno i pescatori.”

Riccardo Bacchelli, In bocche di Po: con l’acque dolci e con le

Riccardo Bacchelli, In Bocche di Po: con l’acque dolci e con le

amare, in Italia per terra e per mare

amare, in Italia per terra e per mare

MES OLA E L AG O SA N T O

dicembre 1-4 <

> 5 - 31

FERRARA

“Ci fermammo quel giorno in Ferrara, la quale invero è una bella città in apparenza: ha da ogni parte palazzi grandi e magnifici; le strade dritte, lunghissime e molto larghe: sulla piazza, ch’è grande e bella, da un lato vi è il Duomo, chiesa principalissima della città, da un altro vi è il palazzo, anzi piuttosto il castello dove abita il Duca; innanzi la porta del quale sono poste alcune statue ad onore e memoria de’ loro Duchi passati. La città è assai grande e molto bene popolata, è d’ogni intorno circondata dalle acque del Po, che le rendono l’aria forse più umida di quello che converrìa per la salubrità dei corpi.” Andrea Minucci, Descrizione di un viaggio fatto nel 1549 da Venezia a Parigi

verba volant...

PAGINE SETTIMANALI

65

FE


Sviluppo t-shirt Unife Variazioni cromatiche e grafiche

Font: Pistilli

Font: Calibri

DECLINAZIONI DELLA T-SHIRT FEMMINILE IN VARIE COLORAZIONI ISPIRATE AI COLORI DIPARTIMENTALI 66


Sviluppo App dedicata a Ferrara e il Delta del Po

Menù di selezione Pagina caricamento app

Il menù di selezione è composto da quattro riquadri che mandano a quattro apposite sezioni: luoghi e paesaggi, galleria immagini, mappa e area di condivisione.

Nome app : BIO-DELTA, Habitat e paesaggi della provincia ferrarese. Font utilizzati : Georgia, Pistilli

Le quattro categorie possono essere aperte mediante la funzione “tap”. In tutte le sezioni sono disponibili nella parte alta dello schermo le icone di ritorno alla pagina precedente, o di ritorno al menù di selezione principale dell’appilcazione.

Tap per selezionare “Luoghi e paesaggi”

Tap per selezionare l’area “Mappa”

Tap per selezionare l’area “Condividi”

Tap per selezionare l’area “Galleria”

Swype verso destra per selezionare i vari luoghi.

In questa sezione vengono rappresentati tramite mappa le città principali della provincia di Ferrara.

In questa sezione viene offerta la possibilità di condividere link da inviare ai propri contatti (ad esempio immagini, mappa dei luoghi, ...).

Swype verso destra per selezionare i vari luoghi.

In questa sezione vengono rappresentati tramite testi o citazioni i luoghi ed i paesaggi del territorio ferrarese

In questa sezione è possibile visualizzare alcune immagine relative ai luoghi e ai paesaggi citati. Per la visualizzazione di tali immagini è necessario fare uno swype verso destra.

Esempio

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Essential Unife Antonio Ballan Marco Spigolon Marco Venturi

sviluppo CARTELLINA

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QUADERNO


Diversi modelli di packaging. Fustella e modello di packaging per tazza tipo mug per Unife. Astucci in cartone per strumenti di scrittura e elementi cartotecnici. Confezione per t-shirt e shopper. Prove di stampa su cartoncino di diverse tonalitĂ di blu istituzionale per Unife.

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Progetto di astuccio porta ipad in tessuto. La custodia prevede una doppia apertura e un sistema di elastici per inserire piccoli oggetti e strumenti di disegno. Il prototipo è stato realizzato in duplice copia, differenziando il modello istituzionale – caratterizzato dai colori blu-nero – dal modello rivolto al pubblico più giovane. Gli elastici di quest'ultimo riprendono la differenziazione cromatica dei Dipartimenti di Unife.

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71


Ferrara City line Pietro Crimaldi Andrea Davì Gianluca Micheli

Università

Evidenziatori

Gomma

degli Studi

unife.it

unife.it

unife.it

unife.it

di Ferrara unife.it

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unife.it

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Matita

Università degli Studi

Stickers

di Ferrara

Penna unife.it

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“O città bene avventurosa la gloria tua salirà tanto ch’avrai di tutta Italia il pregio e ‘l vanto.” - L. Ariosto

Via della Ghiara, 36 44121 Ferrara, Italia tel./fax +39.0532.293600

www.unife.it

sviluppo CARTELLINA

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QUADERNO

SEGNALIBRo

STICKER


Copertina

Apertura

ARCHIFE AGENDA 2016

A

Copertina

Apertura

Agenda dedicata a Ferrara e i suoi principali monumenti

Aperture Mensili

Calendario

ARCHIFE AGENDA 2016

Sviluppo doppie pagine interne di apertura mensile Copertina

Apertura

Calendario

Aperture Mensili

Pagine Tipo Settimanali

Calendario

Pagine Tipo Settimanali

PIETRO CRIMALDI ANDREA DAVÌ GIANLUCA MICHELI

Pagine Tipo Settimanali

PIETRO CRIMALDI ANDREA DAVÌ GIANLUCA MICHELI

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Unife, Dipartimenti e Scuole d’Ateneo Elena Colombo Bruna Ferreira Melo Serena Moretto Isabella Negrisoli

EX LABORE FRUCTUS

Università degli Studi di Ferrara Via Savonarola 9 44121 Ferrara, Italia tel. +39 0532 293111

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Università degli Studi di Ferrara

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EX LABORE FRUCTUS

SEGNALIBRo

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nomi e cognomi in ordine alfabetico UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA L’Università di Ferrara è una delle più antiche d’Italia: venne fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d’Este, su concessione di papa Bonifacio IX. I primi corsi: Arti, Teologia e Giurisprudenza, in cui insegnarono sin dall’inizio docenti di chiara fama, come Bartolomeo Saliceto, principe dei giuristi, Guarino Guarini da Verona, che ebbe tra i propri allievi il futuro papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini. Durante il XV e XVI secolo l’Università visse lo splendore della città, trasformata in uno dei centri della cultura italiana del Rinascimento. Tutto l’Ateneo estense rifulse di fama e fu arricchito dalla presenza di intellettuali illustri: il botanico portoghese Amato Lusitano; il maestro di Copernico, Domenico Maria Novara; Celio Calcagnini, matematico letterato, poeta, filosofo e giurista. Come studenti illustri ebbe Nicolò Copernico, che a Ferrara conseguì la laurea in “Diritto canonico” (registrata il 31 maggio 1503) e Teofrasto Bombastus von Hohenheim, più noto come Paracelso; poi gli studenti Nicolò Leoniceno e Giovanni Manardo, che nell’Ateneo estense divenne dottore in Medicina. Dopo l’assimilazione nello Stato Pontificio nel 1598, l’Università si trovò trasformata da fiorente ateneo della città degli Estensi a università di periferia. Nel 1797, fu istituita la prima cattedra di Diritto Costituzionale in Europa, che venne retta dal Prof. Giuseppe Compagnoni, legato alla storia della bandiera dello Stato Italiano. Durante l’epoca napoleonica l’Università di Ferrara perse la facoltà di conferire il titolo di laurea. Le normali attività dell’Ateneo ripresero nel 1816. Dopo l’unificazione d’Italia, l’Università di Ferrara divenne una libera Università. Agli inizi del Novecento, con oltre 500 studenti, era il polo universitario più frequentato fra le libere Università d’Italia. Attualmente l’Ateneo è strutturato su dodici Dipartimenti: Architettura; Economia e management; Fisica e scienza della terra; Giurisprudenza; Ingegneria; Matematica e informatica; Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale; Scienze biomediche e chirurgico specialistiche; Scienze chimiche e farmaceutiche; Scienze della vita e biotecnologie; Scienze mediche; Studi umanistici. I Dipartimenti e le Biblioteche di studio sono dislocati in tutta la città. Alcuni di essi hanno sede in moderne costruzioni, come il Polo Chimico Bio Medico e quello Scientifico Tecnologico, veri e propri centri di aggregazione per le discipline medico-biologiche e scientifico-matematiche; altri invece hanno sede in palazzi antichi di pregio.

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

Da un decennio la Scuola è ai vertici della prestigiosa classifica del Censis -La Repubblica, che premia le migliori strutture universitarie del Paese; dal 2011 è nuovamente al primo posto (per ben nove volte negli ultimi undici anni) fra le Scuole di Architettura italiane e tra le prime cento Scuole in Europa secondo la rivista Domus. La scuola ferrarese ha puntato molto sul rapporto diretto tra studenti e insegnanti, sostenendo un percorso formativo in cui i laboratori di progettazione si affiancano ai corsi teorici tradizionali e le esperienze didattiche sono arricchite da specifici contributi di docenti – italiani e stranieri – provenienti dal mondo accademico e dalle libere professioni. Nei corsi di studio è attribuita una grande importanza alla formazione sia teorica che pratica, attraverso lezioni frontali, esercitazioni in aula e attività svolte in collaborazione con il mondo esterno. DIPARTIMENTO Il dipartimento offre un percorso di laurea a doppio titolo a Curitiba, in Brasile.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA L’Università di Ferrara è una delle più antiche d’Italia: venne fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d’Este, su concessione di papa Bonifacio IX. I primi corsi: Arti, Teologia e Giurisprudenza, in cui insegnarono sin dall’inizio docenti di chiara fama, come Bartolomeo Saliceto, principe dei giuristi, Guarino Guarini da Verona, che ebbe tra i propri allievi il futuro papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini. Durante il XV e XVI secolo l’Università visse lo splendore della città, trasformata in uno dei centri della cultura italiana del Rinascimento. Tutto l’Ateneo estense rifulse di fama e fu arricchito dalla presenza di intellettuali illustri: il botanico portoghese Amato Lusitano; il maestro di Copernico, Domenico Maria Novara; Celio Calcagnini, matematico letterato, poeta, filosofo e giurista. Come studenti illustri ebbe Nicolò Copernico, che a Ferrara conseguì la laurea in “Diritto canonico” (registrata il 31 maggio 1503) e Teofrasto Bombastus von Hohenheim, più noto come Paracelso; poi gli studenti Nicolò Leoniceno e Giovanni Manardo, che nell’Ateneo estense divenne dottore in Medicina. Dopo l’assimilazione nello Stato Pontificio nel 1598, l’Università si trovò trasformata da fiorente ateneo della città degli Estensi a università di periferia. Nel 1797, fu istituita la prima cattedra di Diritto Costituzionale in Europa, che venne retta dal Prof. Giuseppe Compagnoni, legato alla storia della bandiera dello Stato Italiano. Durante l’epoca napoleonica l’Università di Ferrara perse la facoltà di conferire il titolo di laurea. Le normali attività dell’Ateneo ripresero nel 1816. Dopo l’unificazione d’Italia, l’Università di Ferrara divenne una libera Università. Agli inizi del Novecento, con oltre 500 studenti, era il polo universitario più frequentato fra le libere Università d’Italia. Attualmente l’Ateneo è strutturato su dodici Dipartimenti: Architettura; Economia e management; Fisica e scienza della terra; Giurisprudenza; Ingegneria; Matematica e informatica; Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale; Scienze biomediche e chirurgico specialistiche; Scienze chimiche e farmaceutiche; Scienze della vita e biotecnologie; Scienze mediche; Studi umanistici. I Dipartimenti e le Biblioteche di studio sono dislocati in tutta la città. Alcuni di essi hanno sede in moderne costruzioni, come il Polo Chimico Bio Medico e quello Scientifico Tecnologico, veri e propri centri di aggregazione per le discipline medico-biologiche e scientifico-matematiche; altri invece hanno sede in palazzi antichi di pregio.

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

Da un decennio la Scuola è ai vertici della prestigiosa classifica del Censis -La Repubblica, che premia le migliori strutture universitarie del Paese; dal 2011 è nuovamente al primo posto (per ben nove volte negli ultimi undici anni) fra le Scuole di Architettura italiane e tra le prime cento Scuole in Europa secondo la rivista Domus. La scuola ferrarese ha puntato molto sul rapporto diretto tra studenti e insegnanti, sostenendo un percorso formativo in cui i laboratori di progettazione si affiancano ai corsi teorici tradizionali e le esperienze didattiche sono arricchite da specifici contributi di docenti – italiani e stranieri – provenienti dal mondo accademico e dalle libere professioni. Nei corsi di studio è attribuita una grande importanza alla formazione sia teorica che pratica, attraverso lezioni frontali, esercitazioni in aula e attività svolte in collaborazione con il mondo esterno. DIPARTIMENTO Il dipartimento offre un percorso di laurea a doppio titolo a Curitiba, in Brasile.

AGENDA

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SEDE RETTORATO Via Savonarola,9 44121 Ferrara Tel. +39 0532 293111

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APERTURA

DI ECONOMIA E MANAGEMENT

Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura 5 anni Il Dipartimento di Economia e Management prepara Classe LM-4 / Architettura e Ingegneria Edile gli studenti a comprendere i principali fenomeni socioIl corso mira a formare la figura professionale dell’Architetto economici del mondo moderno, consentendo di acquisire secondo le direttive europee vigenti e consente il la preparazione necessaria a ricoprire numerosi ruoli conseguimento del titolo di laurea magistrale a completamento dell’intero ciclo. Tra gli obiettivi formativi del corso vi è in professionali offrendo buone opportunità occupazionali nel mercato del lavoro nazionale e internazionale e aprendo particolare l’apprendimento della progettazione architettonica la possibilità di intraprendere percorsi lavorativi interni alle alle diverse scale di applicazione. Il corso di laurea in Architettura è a numero programmato.aziende Per o carriere di libera professione. Il Dipartimento offre agli studenti un intenso programma potersi iscrivere è necessario superare un test di ammissione. di scambi culturali con Università all’estero: Europa, Stati I principali sbocchi professionali riguardano il ruolo di progettista attivo nei campi della libera professione, degli enti locali eUniti, delleSud America, Cina, Australia, a cui si aggiungono programmi di stage presso Istituzioni internazionali. Sono imprese, capace di gestire il progetto e il controllo del processo, nell’ambito dell’architettura, del restauro, dell’urbanistica. inoltre presenti un percorso di laurea magistrale a doppio titolo con l’Università di Curitiba, in Brasile. Il percorso di laurea in Economia prepara e rende Corso di laurea triennale interdipartimentale in Design competente lo studente a ricoprire diversi ruoli professionali del Prodotto Industriale- 3 anni Classe L-4 / Disegno all’interno del mercato del lavoro, valeDIPARTIMENTO a dire nelle Istituzioni DI GIURISPRUDENZA industriale finanziarie, Banche, Imprese, Amministrazioni pubbliche e Il corso intende formare professionisti in grado di individuare e DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA Istituzioni internazionali. interpretare le esigenze espresse dalla society contemporanea Direttore: prof. Roberto Di Giulio I corsi di laurea triennali e magistrali in Economia sono e di tradurle in oggetti concreti, formalmente significanti, utili e percorsi di studio che hanno l’obiettivo di formare profili funzionali che siano producibili industrialmente e sostenibili per il SEDE professionali operanti all’interno di organizzazioni conattivati dal Dipartimento di Giurisprudenza I corsi di laurea nostro ambiente. funzioni manageriali e imprenditoriali, hanno in particolare: attività Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara una forte vocazione all’innovazione e alla dirigenziale, di esperto e di consulente presso Istituzioniuna spiccata sensibilità per l’evoluzione sperimentazione, Tel. 0532.293600 0532.293609 pubbliche e private, nazionali e internazionali. del diritto europeo e internazionale e, soprattutto, un Il Dipartimento di Economia e Management esperti in a una formazione strettamente marcatoforma orientamento grado di affrontare le problematiche dei sistemi eeconomici funzionale connessa al mondo del lavoro nei settori attuali e delle aziende in essi operantipubblico e offre un percorso e privato. formativo completo costituito da un corso di strutture studio deputate alla didattica e alla ricerca hanno Tutte le triennale, un corso di studio magistrale, percorsi studioprestigiosi che si fronteggiano in Corso sede in due dipalazzi post-laurea quali il Dottorato di ricerca, Master di I e IILalivello Ercole i d’Este. laurea magistrale è titolo indispensabile Lo scalone monumentale del Rettorato. e corsi di perfezionamento attraversoper i quali sviluppare accedere ai ruoli che richiedono il possesso di conoscenze specifiche e altamente professionalizzanti. competenze giuridiche qualificate, nelle imprese private di La laurea triennale in Economia è adproduzione accesso libero, Veri e propri gioielli dell’Ateneo estense sono: il Palazzo e distribuzione di beni e servizi, anche finanziari. tuttavia è previsto un test obbligatorioinfine, di verifica delle di partecipare ai concorsi per accedere Bevilacqua Costabili, splendido esempio di ristrutturazione consente conoscenze iniziali. di un palazzo patrizio cinquecentesco, dove trova sede il a ruoli e impieghi presso l’unione europea e di altri enti DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA La laurea magistrale in Economia Mercati e Management Dipartimento di Economia e management, il Palazzo Tassoni sovranazionali. si articola in tre indirizzi: Management dei Servizi Pubblici e Estense – anch’esso residenza patrizia quattro-cinquecentesca Laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza Economia del Territorio,Management e Professioni, Impresa – che ospita il Dipartimento di Architettura, la biblioteca Santa Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, e Mercati Internazionali. Maria delle Grazie nata dal restauro di un antico convento. di durata quinquennale, si articola in 10 semestri, Lo stesso Rettorato dell’Università di Ferrara trova sede nel caratterizzati insegnamenti obbligatori e insegnamenti liberi rinascimentale Palazzo Renata di Francia edificato tra il 1475 e I corsi di studio di ingegneria offrono una preparazione e opzionali. il 1485, sotto la direzione di Biagio Rossetti. e autorevole. La laurea in Ingegneria assicura un Gli insegnamenti opzionali consentono allo solida studente Attualmente presso l’Università di Ferrara sono attivi oltre di conseguire conoscenze specialistiche inrapido settori e facile accesso al mercato del lavoro; dati di Alma 50 corsi di laurea. Alla sua ampia offerta di corsi di laurea, Laurea indicano che il 74,4% degli studenti con una laurea dell’esperienza giuridica rilevanti sotto il profilo teorico e l’Università di Ferrara affianca numerose proposte per la magistrale pratico quali le aree del diritto dell’economia, del dirittoin Ingegneria conseguita all’Università di Ferrara formazione post laurea. lavoro a un anno dalla laurea. dei contratti, del diritto regionale, del diritto trova ambientale, I punti di forza del dipartimento sono: un’intensa attività agroalimentare, delle telecomunicazioni e dei consumatori. Il corso di laurea, di durata triennale, è strutturato in due di orientamento che facilita una scelta consapevole del parti: nella prima parte, che occupa i quattro semestri corso di laurea più adatto alle proprie aspettative e ai propri iniziali, si svolgono tutti gli insegnamenti obbligatori, interessi che culturali, un ambiente ideale per lo studio e il lavoro mirano a fornire allo studente le coordinate di storiche, gruppoculturali che privilegia uno stretto rapporto tra docenti e e teoretiche essenziali dell’esperienza giuridica italiana, le anche alla presenza di manager didattici studenti grazie UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA nozioni di base della lingua inglese giuridicadei e soprattutto vari corsi di laurea e all’ottimo rapporto tra docenti e la conoscenza approfondita dei settori fondamentali del infine un rapporto consolidato con imprese, studenti, ed Rettore diritto italiano e dell’Unione europea. La seconda parte, e studi professionali per le attività di tesi e Prof. Pasquale Nappi enti pubblici che occupa il quinto e il sesto semestre, è tirocinio. organizzata in rettore@unife.it pacchetti tematici di insegnamenti settorialiLe perstrutture assicurare didattiche di Ingegneria sono parte integrante allo studente una formazione altamente specialistica, SEDE RETTORATO del Polo Scientifico Tecnologico situato in via Saragat 1. indispensabile per accrescere profili professionali dedicati Via Savonarola,9 Per la sua posizione, a poca distanza dalla stazione a precisi ambiti dell’economia e dell’attività delle pubbliche 44121 Ferrara ferroviaria e collegata tramite due linee di autobus al amministrazioni. il sesto e ultimo semestre prevede lo Tel. +39 0532 293111 centro cittadino e le sue strutture (due ampi parcheggi svolgimento di un tirocinio, presso un’impresa o una disponibili), non solo è facilmente accessibile ma consente pubblica amministrazione, nonché una prova finale www.unife.it di raggiungere velocemente il centro storico. consistente nella presentazione e discussione di un Chi si iscrive ad uno qualunque dei corsi di laurea triennale elaborato scritto attinente alle discipline e alle tematiche in ingegneria deve possedere: capacità di comprensione oggetto degli insegnamenti attivati nel corso di laurea. verbale; il possesso delle conoscenze matematiche di base superando una delle prove di Verifica delle Conoscenze minime di Matematica.

AGENDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA 201 1-6 > > 7-31

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nomi e cognomi in ordine alfabetico

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DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MENAGEMENT Direttore: Prof. Simonetta Renga SEDE Via Voltapaletto 11, 44121 Ferrara Tel. 0532.455006

COPERTINA

telefono

SEDE Corso Ercole I D’Este 37, 44121 Ferrara Sede di Rovigo: Viale Marconi 2 Tel. Fe- 0532.455651/ Ro-0425.31272

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nome e cognome indirizzo

DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA Direttore: Giovanni De Cristofaro giurisprudenza@unife.it

email web

APERTURE MENSILI

APERTURA

1-6 > > 7-31 1-3 > > 4-30

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA Direttore: prof. Giorgio Vannini

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DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E INFORMATICA

SEDE Via Saragat 1, 44122 Ferrara Tel. 0532.974924

Il corso di studio triennale in matematica e il corso di studio magistrale in matematica (biennale), formano laureati con una base di competenze teoriche, metodologiche e applicative nelle aree fondamentali della matematica e con capacità di analisi e di sintesi. Lo studente, soprattutto durante il percorso magistrale, entra a diretto contatto con gruppi di ricerca su progetti innovativi nazionali e internazionali. La scelta di compiere periodi di studio all’estero è fortemente incoraggiata, anche dalla possibilità di usufruire delle borse di mobilità Erasmus. Il corso di studio triennale in Informatica forma professionisti DIPARTIMENTO AREA MEDICO-CHIRURGICA in grado di progettare, sviluppare e gestire sistemi e reti informatiche, mediante le tecnologie e metodologie più avanzate e di sviluppare applicazioni e servizi basati sul loro utilizzo. Le attività formative permettono di acquisire gli strumenti di matematica e delle aree fondamentali dell’informatica, L’area medico-chirurgica dispone di una ampia gamma di corsi consentendo approfondimenti in settori specifici, come la di studio che consentono di intraprendere una professione grafica e l’elaborazione di immagini, le architetture e i sistemi avvincente e appagante. Questi corsi di laurea richiedono paralleli e distribuiti, i sistemi informativi e le loro applicazioni. grandi sacrifici ed un continuo impegno ma offrono sicure I corsi di studio attivati sono tre: il corso di studio triennale gratificazioni e soddisfazioni professionali. in Matematica, che consente l’ingresso immediato nel I corsi di studio dell’area medico-chirurgica dell’Università mondo del lavoro, oltre a dare la possibilità di proseguire gli di Ferrara consentono di formare professionalità del settore studi, il laureato è in grado di svolgere in autonomia compiti medico che hanno come missione la tutela della salute tecnici e professionali definiti; il corso di studio magistrale in attraverso la prevenzione e la cura delle malattie. Matematica,che permette l’accesso all’insegnamento presso Abbracciare una professione in ambito medico-sanitario DIPARTIMENTO DI ECONOMIA le scuole secondarie (percorso didattico) e alla carriera richiede una preparazione tecnico-professionale di alto accademica (percorso puro e applicativo) e il corso di studio E MENAGEMENT livello, una premurosa attenzione verso le persone, le loro Direttore: Prof. Simonettatriennale Renga in informatica, che . Forma professionisti autonomi problematiche e il loro stato di salute e benessere. e tecnici di alto livello, con una buona formazione di base per Tutti i corsi di studio sono a numero programmato e, al operare nell’ambito dello sviluppo e della gestione di sistemi e SEDE conseguimento della laurea, offrono ottime possibilità strumenti inoltre, Via Voltapaletto 11, 44121 Ferrarainformatici tecnologicamente evoluti. Fornisce, DI SCIENZE CHIMICHE E FARMACIA di impiego, inoltre questo consente unDIPARTIMENTO rapporto numerico la possibilità di accedere alla laurea magistrale in Informatica o in Tel. 0532.455006 ottimale tra docenti e studenti. Ingegneria Informatica. Tutti i corsi inoltre hanno a disposizione biblioteche L’accesso ai tre corsi di studio è libero. all’inizio dei due corsi specializzate, aule e laboratori multimediali per l’accesso alle triennali è previsto un test di verifica delle conoscenze minime banche dati di settore e per lo studio della morfologia. di Matematica, che si svolge anche on-line attraverso una Durante gli studi sono previsti periodi di tirocinio presso diverse procedura standardizzata a livello nazionale. L’accesso al strutture sanitarie o altre strutture convenzionate, sotto la guida dottorato avviene mediante selezione per titoli e colloquio. DIPARTIMENTO DI MATEMATICA di docenti e coordinatori specializzati nelle attività di formazione; IlIl corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche ha E INFORMATICA il tirocinio formativo è parte integrante l’obiettivo del corso di di formare studio eesperti nella progettazione, sintesi e permette un diretto inserimento nel mondo del di lavoro. sviluppo molecole biologicamente attive in grado di avere Direttore: prof. Lorenzo Pareschi Le lauree Magistrali permettono l’accesso a ruoliapplicazioni di potenziali terapeutiche per le diverse patologie. responsabilità manageriale all’interno delle strutture sanitarie SEDE L’iscrizione al corso di laurea in Chimica presuppone un pubbliche e/o private. Via Machiavelli 30, 44121 Ferrara interesse per le discipline della chimica. Il numero di Scuole di SpecializzazioneLedell’area medica, conoscenze e competenze fornite permettono sbocchi SEDE DISTACCATA chirurgica e dei servizi clinici è molto elevato. professionali sia in ambito industriale, commerciale e di Via Saragat 1, 44122 Ferrara Il dipartimento comprende i corsi: Medicina e chirurgia, informazione della filiera ascrivibile al farmaco, dalla produzioneTel. 0532 974002 DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA odontoiatria e protesi dentaria, Scienze e lauree delle allamotorie distribuzione. Direttore: Giovanni De Cristofaro professioni sanitarie. Il laureato in Ctf può accedere all’Esame di Stato per giurisprudenza@unife.it l’Abilitazione all’esercizio della Professione di Farmacista e/o Chimico. SEDE L’organizzazione didattica del corso di studio di “Chimica” e Corso Ercole I D’Este 37, 44121 Ferrara “Chimica e Tecnologia farmaceutiche” è articolata in semestri. Sede di Rovigo: Viale Marconi 2 Le lezioni si svolgono prevalentemente presso le aule del Polo Tel. Fe- 0532.455651/ Ro-0425.31272 Chimico e Biomedico. Chimica Gli studenti hanno a disposizione moderne strutture didattiche e attrezzature di laboratorio per poter svolgere un’attività didattica caratterizzata da un’adeguata attività sperimentale. Il ridotto numero di studenti e la disponibilità dei docenti favoriscono un rapporto diretto e informale tra le due parti. Durante il corso di laurea magistrale gli studenti possono condividere con i docenti attività di ricerca avanzata nei settori della chimica più attuali. offerta di formazione e opportunità professionali. L’offerta si articola in tre livelli formativi: laurea triennale (primo DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA livello), laurea magistrale (secondo livello), master e dottorato di ricerca (terzo livello). Direttore: prof. Giorgio Vannini

SEDE Via Saragat 1, 44122 Ferrara Tel. 0532.974924

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DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E INFORMATICA

Il corso di studio triennale in matematica e il corso di studio magistrale in matematica (biennale), formano laureati con una base di competenze teoriche, metodologiche e applicative nelle aree fondamentali della matematica e con capacità di analisi e di sintesi. Lo studente, soprattutto durante il percorso magistrale, entra a diretto contatto con gruppi di ricerca su progetti innovativi nazionali e internazionali. La scelta di compiere periodi di studio all’estero è fortemente incoraggiata, anche dalla possibilità di usufruire delle borse di mobilità Erasmus. Il corso di studio triennale in Informatica forma professionisti DIPARTIMENTO AREA MEDICO-CHIRURGICA in grado di progettare, sviluppare e gestire sistemi e reti informatiche, mediante le tecnologie e metodologie più avanzate e di sviluppare applicazioni e servizi basati sul loro utilizzo. Le attività formative permettono di acquisire gli strumenti di matematica e delle aree fondamentali dell’informatica, L’area medico-chirurgica dispone di una ampia gamma di corsi consentendo approfondimenti in settori specifici, come la di studio che consentono di intraprendere una professione grafica e l’elaborazione di immagini, le architetture e i sistemi avvincente e appagante. Questi corsi di laurea richiedono paralleli e distribuiti, i sistemi informativi e le loro applicazioni. grandi sacrifici ed un continuo impegno ma offrono sicure I corsi di studio attivati sono tre: il corso di studio triennale gratificazioni e soddisfazioni professionali. in Matematica, che consente l’ingresso immediato nel I corsi di studio dell’area medico-chirurgica dell’Università mondo del lavoro, oltre a dare la possibilità di proseguire gli di Ferrara consentono di formare professionalità del settore studi, il laureato è in grado di svolgere in autonomia compiti medico che hanno come missione la tutela della salute tecnici e professionali definiti; il corso di studio magistrale in attraverso la prevenzione e la cura delle malattie. Matematica,che permette l’accesso all’insegnamento presso Abbracciare una professione in ambito medico-sanitario le scuole secondarie (percorso didattico) e alla carriera richiede una preparazione tecnico-professionale di alto accademica (percorso puro e applicativo) e il corso di studio livello, una premurosa attenzione verso le persone, le loro triennale in informatica, che . Forma professionisti autonomi problematiche e il loro stato di salute e benessere. e tecnici di alto livello, con una buona formazione di base per Tutti i corsi di studio sono a numero programmato e, al operare nell’ambito dello sviluppo e della gestione di sistemi e conseguimento della laurea, offrono ottime possibilità strumenti informatici tecnologicamente evoluti. Fornisce, inoltre, DI SCIENZE CHIMICHE E FARMACIA di impiego, inoltre questo consente unDIPARTIMENTO rapporto numerico la possibilità di accedere alla laurea magistrale in Informatica o in ottimale tra docenti e studenti. Ingegneria Informatica. Tutti i corsi inoltre hanno a disposizione biblioteche L’accesso ai tre corsi di studio è libero. all’inizio dei due corsi specializzate, aule e laboratori multimediali per l’accesso alle triennali è previsto un test di verifica delle conoscenze minime banche dati di settore e per lo studio della morfologia. di Matematica, che si svolge anche on-line attraverso una Durante gli studi sono previsti periodi di tirocinio presso diverse procedura standardizzata a livello nazionale. L’accesso al strutture sanitarie o altre strutture convenzionate, sotto la guida dottorato avviene mediante selezione per titoli e colloquio. DIPARTIMENTO DI MATEMATICA di docenti e coordinatori specializzati nelle attività di formazione; IlIl corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche ha E INFORMATICA il tirocinio formativo è parte integrante l’obiettivo del corso di di formare studio eesperti nella progettazione, sintesi e permette un diretto inserimento nel mondo del di lavoro. sviluppo molecole biologicamente attive in grado di avere Direttore: prof. Lorenzo Pareschi Le lauree Magistrali permettono l’accesso a ruoliapplicazioni di potenziali terapeutiche per le diverse patologie. responsabilità manageriale all’interno delle strutture sanitarie SEDE L’iscrizione al corso di laurea in Chimica presuppone un pubbliche e/o private. Via Machiavelli 30, 44121 Ferrara interesse per le discipline della chimica. Il numero di Scuole di SpecializzazioneLedell’area medica, conoscenze e competenze fornite permettono sbocchi SEDE DISTACCATA chirurgica e dei servizi clinici è molto elevato. professionali sia in ambito industriale, commerciale e di Via Saragat 1, 44122 Ferrara Il dipartimento comprende i corsi: Medicina e chirurgia, informazione della filiera ascrivibile al farmaco, dalla produzioneTel. 0532 974002 odontoiatria e protesi dentaria, Scienze e lauree delle allamotorie distribuzione. professioni sanitarie. Il laureato in Ctf può accedere all’Esame di Stato per l’Abilitazione all’esercizio della Professione di Farmacista e/o DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA VITA E Chimico. L’organizzazione didattica del corso di studio di “Chimica” e BIOTECNOLOGIE “Chimica e Tecnologia farmaceutiche” è articolata in semestri. Le lezioni si svolgono prevalentemente presso le aule del Polo Chimico e Biomedico. Il corso di studio in farmacia dispone di moderne strutture e attrezzature che garantiscono possibilità di studio uniche in un Chimica contesto campus universitario collocato nel Polo Chimico bio Gli studenti hanno a disposizione moderne strutturedididattiche e Medico. attrezzature di laboratorio per poter svolgere un’attività didattica Ferrara da secoli è leader nello studio delle scienze galeniche caratterizzata da un’adeguata attività sperimentale. e farmaceutiche: Il ridotto numero di studenti e la disponibilità dei docenti qui sono stati sviluppati il metodo critico di leoniceno e l’attività di paracelso, qui nel favoriscono un rapporto diretto e informalerevisionistico tra le due parti. settecento è stata prodotta una delle principali farmacopee Durante il corso di laurea magistrale gli studenti possono usosettori fino alla fine dell’ottocento. condividere con i docenti attività di ricercaeuropee avanzatain nei La disponibilità di strutture didattiche proporzionate al numero di della chimica più attuali. studenti consente di impartire una didattica accurata, garantita offerta di formazione e opportunità professionali. da un attento(primo addestramento teorico-pratico. L’offerta si articola in tre livelli formativi: laurea triennale nel settore delle scienze livello), laurea magistrale (secondo livello),L’offerta master eformativa dottoratopost-laurea di Cosmetiche vanta una tradizione unica a livello internazionale, ricerca (terzo livello). ininterrotta dal 1980, ora master Cosmast. Chimica e tecnologie farmaceutiche Farmacia forma specialisti in grado di operare in ogni settore della filiera produttiva, Il corso di studio mette a disposizione degli studenti moderne distributiva e informativa del farmaco, del cosmetico,didel prodotto salutistico e dell’alimento. strutture e attrezzature che garantiscono possibilità studio Il corso di laurea uniche. Le strutture didattiche sono conformi al numero di in scienze biologiche assicura un minimo di 20impartire crediti diuna attività di laboratorio. Vengono fornite conoscenze studenti e consentono al corpo docente di di base ad ampio spettro, e gli studenti possono didattica accurata, garantita da un attentobiologiche insegnamento costruirediretto percorsi teorico-pratico. il rapporto tra docenti e studenti, e culturali personalizzati in specifici ambiti di applicazione. informale è favorito dalla disponibilità dei docenti e dalla previste attività organizzazione delle strutture didattiche, eSono costituisce una dellesperimentali - laboratoristiche da svolgersi all’interno della struttura universitaria o presso aziende private, caratteristiche peculiari del corso di laurea. strutture o laboratori della pubblica amministrazione o privati, altre università italiane o straniere, anche nel quadro di accordi internazionali. Durante il corso di laurea in Biotecnologie viene svolta una congrua attività di laboratorio che consente allo studente di padroneggiare tutte le più importanti tecniche di base delle moderne applicazioni delle biotecnologie. accanto alle competenze scientifiche e tecniche specifiche, si punta a far acquisire competenze linguistiche, informatiche, normative e economiche relative all’utilizzo e alla commercializzazione DIPARTIMENTO SCIENZE MEDICHE dei prodotti biotecnologici, nonché un’adeguata conoscenza dei problemi sociali ed etici inerenti all’applicazione delle biotecnologie in ambito ambientale e dei prodotti per la salute.

nome e cognome UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Rettore Prof. Pasquale Nappi rettore@unife.it

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DI ECONOMIA E MANAGEMENT

Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura 5 anni Il Dipartimento di Economia e Management prepara Classe LM-4 / Architettura e Ingegneria Edile gli studenti a comprendere i principali fenomeni socioIl corso mira a formare la figura professionale dell’Architetto economici del mondo moderno, consentendo di acquisire secondo le direttive europee vigenti e consente il la preparazione necessaria a ricoprire numerosi ruoli conseguimento del titolo di laurea magistrale a completamento dell’intero ciclo. Tra gli obiettivi formativi del corso vi è in professionali offrendo buone opportunità occupazionali nel mercato del lavoro nazionale e internazionale e aprendo particolare l’apprendimento della progettazione architettonica la possibilità di intraprendere percorsi lavorativi interni alle alle diverse scale di applicazione. Il corso di laurea in Architettura è a numero programmato.aziende Per o carriere di libera professione. Il Dipartimento offre agli studenti un intenso programma potersi iscrivere è necessario superare un test di ammissione. di scambi culturali con Università all’estero: Europa, Stati I principali sbocchi professionali riguardano il ruolo di progettista attivo nei campi della libera professione, degli enti locali eUniti, delleSud America, Cina, Australia, a cui si aggiungono programmi di stage presso Istituzioni internazionali. Sono imprese, capace di gestire il progetto e il controllo del processo, nell’ambito dell’architettura, del restauro, dell’urbanistica. inoltre presenti un percorso di laurea magistrale a doppio titolo con l’Università di Curitiba, in Brasile. Il percorso di laurea in Economia prepara e rende Corso di laurea triennale interdipartimentale in Design competente lo studente a ricoprire diversi ruoli professionali del Prodotto Industriale- 3 anni Classe L-4 / Disegno all’interno del mercato del lavoro, valeDIPARTIMENTO a dire nelle Istituzioni DI GIURISPRUDENZA industriale finanziarie, Banche, Imprese, Amministrazioni pubbliche e Il corso intende formare professionisti in grado di individuare e DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA Istituzioni internazionali. interpretare le esigenze espresse dalla society contemporanea Direttore: prof. Roberto Di Giulio I corsi di laurea triennali e magistrali in Economia sono e di tradurle in oggetti concreti, formalmente significanti, utili e percorsi di studio che hanno l’obiettivo di formare profili funzionali che siano producibili industrialmente e sostenibili per il SEDE professionali operanti all’interno di organizzazioni conattivati dal Dipartimento di Giurisprudenza I corsi di laurea nostro ambiente. funzioni manageriali e imprenditoriali, hanno in particolare: attività Via della Ghiara 36, 44121 Ferrara una forte vocazione all’innovazione e alla dirigenziale, di esperto e di consulente presso Istituzioniuna spiccata sensibilità per l’evoluzione sperimentazione, Tel. 0532.293600 0532.293609 pubbliche e private, nazionali e internazionali. del diritto europeo e internazionale e, soprattutto, un Il Dipartimento di Economia e Management esperti in a una formazione strettamente marcatoforma orientamento grado di affrontare le problematiche dei sistemi eeconomici funzionale connessa al mondo del lavoro nei settori attuali e delle aziende in essi operantipubblico e offre un percorso e privato. formativo completo costituito da un corso di strutture studio deputate alla didattica e alla ricerca hanno Tutte le triennale, un corso di studio magistrale, percorsi studioprestigiosi che si fronteggiano in Corso sede in due dipalazzi post-laurea quali il Dottorato di ricerca, Master di I e IILalivello Ercole i d’Este. laurea magistrale è titolo indispensabile e corsi di perfezionamento attraversoper i quali sviluppare accedere ai ruoli che richiedono il possesso di conoscenze specifiche e altamente professionalizzanti. competenze giuridiche qualificate, nelle imprese private di La laurea triennale in Economia è adproduzione accesso libero, e distribuzione di beni e servizi, anche finanziari. tuttavia è previsto un test obbligatorioinfine, di verifica delle di partecipare ai concorsi per accedere consente conoscenze iniziali. a ruoli e impieghi presso l’unione europea e di altri enti DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA La laurea magistrale in Economia Mercati e Management sovranazionali. si articola in tre indirizzi: Management dei Servizi Pubblici e Laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza Economia del Territorio,Management e Professioni, Impresa Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, e Mercati Internazionali. di durata quinquennale, si articola in 10 semestri, caratterizzati insegnamenti obbligatori e insegnamenti liberi I corsi di studio di ingegneria offrono una preparazione e opzionali. e autorevole. La laurea in Ingegneria assicura un Gli insegnamenti opzionali consentono allo solida studente di conseguire conoscenze specialistiche inrapido settori e facile accesso al mercato del lavoro; dati di Alma Laurea indicano che il 74,4% degli studenti con una laurea dell’esperienza giuridica rilevanti sotto il profilo teorico e magistrale pratico quali le aree del diritto dell’economia, del dirittoin Ingegneria conseguita all’Università di Ferrara lavoro a un anno dalla laurea. dei contratti, del diritto regionale, del diritto trova ambientale, I punti di forza del dipartimento sono: un’intensa attività agroalimentare, delle telecomunicazioni e dei consumatori. Il corso di laurea, di durata triennale, è strutturato in due di orientamento che facilita una scelta consapevole del parti: nella prima parte, che occupa i quattro semestri corso di laurea più adatto alle proprie aspettative e ai propri iniziali, si svolgono tutti gli insegnamenti obbligatori, interessi che culturali, un ambiente ideale per lo studio e il lavoro mirano a fornire allo studente le coordinate di storiche, gruppoculturali che privilegia uno stretto rapporto tra docenti e e teoretiche essenziali dell’esperienza giuridica italiana, le anche alla presenza di manager didattici studenti grazie nozioni di base della lingua inglese giuridicadei e soprattutto vari corsi di laurea e all’ottimo rapporto tra docenti e la conoscenza approfondita dei settori fondamentali del infine un rapporto consolidato con imprese, studenti, ed diritto italiano e dell’Unione europea. La seconda parte, e studi professionali per le attività di tesi e enti pubblici che occupa il quinto e il sesto semestre, è tirocinio. organizzata in pacchetti tematici di insegnamenti settorialiLe perstrutture assicurare didattiche di Ingegneria sono parte integrante allo studente una formazione altamente specialistica, del Polo Scientifico Tecnologico situato in via Saragat 1. indispensabile per accrescere profili professionali dedicati Per la sua posizione, a poca distanza dalla stazione a precisi ambiti dell’economia e dell’attività delle pubbliche ferroviaria e collegata tramite due linee di autobus al amministrazioni. il sesto e ultimo semestre prevede lo centro cittadino e le sue strutture (due ampi parcheggi svolgimento di un tirocinio, presso un’impresa o una disponibili), non solo è facilmente accessibile ma consente pubblica amministrazione, nonché una prova finale di raggiungere velocemente il centro storico. consistente nella presentazione e discussione di un Chi si iscrive ad uno qualunque dei corsi di laurea triennale elaborato scritto attinente alle discipline e alle tematiche in ingegneria deve possedere: capacità di comprensione oggetto degli insegnamenti attivati nel corso di laurea. verbale; il possesso delle conoscenze matematiche di base superando una delle prove di Verifica delle Conoscenze minime di Matematica.

Lo scalone monumentale del Rettorato.

Veri e propri gioielli dell’Ateneo estense sono: il Palazzo Bevilacqua Costabili, splendido esempio di ristrutturazione di un palazzo patrizio cinquecentesco, dove trova sede il Dipartimento di Economia e management, il Palazzo Tassoni Estense – anch’esso residenza patrizia quattro-cinquecentesca – che ospita il Dipartimento di Architettura, la biblioteca Santa Maria delle Grazie nata dal restauro di un antico convento. Lo stesso Rettorato dell’Università di Ferrara trova sede nel rinascimentale Palazzo Renata di Francia edificato tra il 1475 e il 1485, sotto la direzione di Biagio Rossetti. Attualmente presso l’Università di Ferrara sono attivi oltre 50 corsi di laurea. Alla sua ampia offerta di corsi di laurea, l’Università di Ferrara affianca numerose proposte per la formazione post laurea.

DIPARTIMENTO AREA MEDICO-CHIRURGICA Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale Direttore: prof. Alberto Liboni SEDE Via Luigi Borsari 46, 44121 Ferrara Tel. 0532 293111

APERTURE MENSILI Scienze biomediche e chirurgico specialistiche Direttore: prof. Luigi Grassi SEDE Via Fossato di Mortara 64/A ,44121 Ferrara Tel. 0532.293111 > 1-31 1-3 > > 4-30

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Chimica e tecnologie farmaceutiche Il corso di studio mette a disposizione degli studenti moderne strutture e attrezzature che garantiscono possibilità di studio uniche. Le strutture didattiche sono conformi al numero di studenti e consentono al corpo docente di impartire una didattica accurata, garantita da un attento insegnamento teorico-pratico. il rapporto tra docenti e

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DIPARTIMENTO AREA MEDICO-CHIRURGICA Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale Direttore: prof. Alberto Liboni SEDE Via Luigi Borsari 46, 44121 Ferrara Tel. 0532 293111 Scienze biomediche e chirurgico specialistiche Direttore: prof. Luigi Grassi SEDE Via Fossato di Mortara 64/A ,44121 Ferrara Tel. 0532.293111 > 1-31 1-4 > > 5-30

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIMICHE E FARMACEUTICHE Direttore: prof. Severo Salvadori SEDE Via Fossato di Mortara 17, 44121 Ferrara Tel. 0532 455911

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA VITA E BIOTECNOLOGIE Direttore: Prof.ssa Chiara Scapoli

L’area medico-chirurgica dispone di una ampia gamma di corsi di studio che consentono di intraprendere una professione SEDE avvincente e appagante. Questi corsi di laurea richiedono Via Luigi Borsari 46, 44121 Ferrara grandi sacrifici ed un continuo impegno ma offrono sicure Tel. 0532.293600 0532.293609 gratificazioni e soddisfazioni professionali. I corsi di studio dell’area medico-chirurgica dell’Università di Ferrara consentono di formare professionalità del settore medico che hanno come missione la tutela della salute attraverso la prevenzione e la cura delle malattie. Abbracciare una professione in ambito medico-sanitario richiede una preparazione tecnico-professionale di alto livello, una premurosa attenzione verso le persone, le loro problematiche e il loro stato di salute e benessere. Tutti i corsi di studio sono a numero programmato e, al DIPARTIMENTO STUDI UMANISTICI conseguimento della laurea, offrono ottime possibilità di impiego, inoltre questo consente un rapporto numerico ottimale tra docenti e studenti. Tutti i corsi inoltre hanno a disposizione biblioteche specializzate, aule e laboratori multimediali per l’accesso alle banche dati di settore e per lo studio della morfologia; A studi umanistici confluiscono numerose discipline volte Durante gli studi sono previsti periodi di tirocinio presso diverse allo studio dei modelli, dei linguaggi e dei valori che sono a strutture sanitarie o altre strutture convenzionate, sotto la guida delle diverse tradizioni artistiche, filosofiche e fondamento di docenti e coordinatori specializzati nelle attività discientifiche. formazione; il tirocinio formativo è parte integrante del corso di In studio e particolare, gli studi umanistici dell’università di Ferrara permette un diretto inserimento nel mondo del lavoro. offrono una solida preparazione professionale per tutte Le lauree Magistrali permettono l’accesso a ruoli dile attività che contribuiscono allo sviluppo del sistema di responsabilità manageriale all’interno delle struttureproduzione sanitarie e di diffusione della cultura: dagli ambiti tradizionali pubbliche e/o private. dell’insegnamento (previa abilitazione), dell’alta formazione, Il numero di Scuole di Specializzazione dell’area medica, dell’editoria e dei beni culturali, a quelli della comunicazione e chirurgica e dei servizi clinici è molto elevato. dei nuovi media. Il dipartimento comprende i corsi: Medicina e chirurgia, L’approfondimento di una conoscenza culturale trasversale odontoiatria e protesi dentaria, Scienze motorie e lauree delle risponde alla crescente richiesta – da parte del mondo del professioni sanitarie. lavoro – di una formazione qualificata e di ampio respiro. Dati recenti indicano che il 63,3% dei nostri studenti trovano FISICA E SCIENZE DELLA TERRA DIPARTIMENTO occupazione entro un anno dalla laurea, contro una media nazionale del 45,7% (indagine AlmaLaurea 2012). L’alto livello di preparazione è garantito da un corpo docente la DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE cui qualificazione scientifica è attestata sia da indicatori nazionali che da riconoscimenti internazionali. Il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Direttore: prof. Dario Di Luca Il Dipartimento di studi umanistici dell’università di Ferrara gode Ferrara forma laureati, professionisti e ricercatori, in un contesto di un ottimale rapporto numerico tra docenti e studenti, il che nel quale viene costantemente condotta ricerca fondamentaleSEDE agevola un percorso formativo più accurato e attento alle Via Fossato di Mortara 64, 44121 Ferrara ed applicata ad alto livello fornendo loro le conoscenze esigenze del singolo e consente il coinvolgimento degli studenti Tel. 0532.455588 0532.455593 necessarie a generare sviluppo scientifico e tecnologico, usare in iniziative culturali come seminari, convegni, presentazioni di in modo sostenibile le risorse naturali e mitigare il rischio sismico libri, spettacoli teatrali, laboratori e mostre. e idrogeologico. Ogni corso di studio mette a disposizione un gruppo La ricerca applicata, profondamente integrata con la realtà competente e dinamico di Manager Didattici e Tutor Didattici in produttiva locale, nazionale e internazionale, favorisce grado di assistere gli studenti in tutte le fasi della loro esperienza l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. accademica. In laboratori scientifici e didattici all’avanguardia, gli studenti Il dipartimento comprende: lauree triennali in Letterature e lingue apprendono le metodologie dell’indagine scientifica e le moderne e classiche, Scienze filosofiche e dell’educazione, innovazioni tecnologiche fondamentali per lo sviluppo culturale, Scienze e Tecnologie della comunicazione, Scienze e economico e industriale della società moderna. Tecnologie per i beni culturali e lauree magistrali in Lingue Gli studenti sono incentivati a compiere periodi di studio DI FARMACIA E PRODOTTI DELLA SALUTE SCUOLA e letterature straniere, Filosofia, Quaternario Preistoria ed all’estero, in Università europee consociate, anche usufruendo Archeologia. delle borse di mobilità ERASMUS e a rivolgere le attività di ricerca sul mondo produttivo, attraverso l’inserimento in percorsi DIPARTIMENTO STUDI UMANISTICI Università-lavoro e la disponibilità di numerosi programmi Direttore: prof. Matteo Galli di supporto per la creazione di nuova impresa. Il metodo In un mondo che è in continua e rapidissima evoluzione anche scientifico è il primo aspetto unificante dei corsi di studio in del farmacista sta evolvendo. Occorre uscire la professione SEDE Fisica e Scienze della Terra. Il suo essere estremamente attuale da una visione un po’ stereotipata del farmacista (tipicamente via Paradiso 12, 44121 Ferrara lo rende insuperabile nell’educare lo studenteinalla gestione e alla Italia ma anche in altri paesi più avanzati come gli Stati Uniti risoluzione di problemi complessi. Sia in Fisica che in Scienze Tel. 0532.455226 d’America) visto come professionista che dietro ad un banco della Terra tale complessità può articolarsi su dispensa diverse scale “scatolette” o prepara prodotti galenici. spaziali (da quella subnucleare a quella planetaria) e temporali Il Farmacista è un professionista a 360° della salute, con (dai femtosecondi alle ere geologiche). una precisa competenza sui prodotti, la loro invenzione, Il percorso formativo è completato dai Dottorati di Ricerca, e preparazione, la loro funzione e utilizzazione, progettazione finalizzati all’avviamento del giovane laureato alla ricerca a fianco delle altre professioni sanitarie e di ricerca, medico accademica e/o aziendale in primis, nella cura e mantenimento della salute della popolazione. I livelli di intervento sono 5: farmacia al pubblico, ospedali e strutture assimilabili, ricerca, industria, distribuzione. L’Università si impegna per conferire agli studenti l’autorevolezza e l’autonomia per progettare e realizzare i prodotti per la salute, gestire la terapia con farmaco e risultati terapeutici dei pazienti. Questo tipo di formazione viene impartito con alcuni insegnamenti specifici degli ultimi anni del corso di laurea Magistrale ma sono già stati implementati da alcuni anni DIPARTIMENTO FISICA E SCIENZE DELLA all’interno di Corsi di Specializzazione, Aggiornamento e TERRA Formazione Post Laurea (Master ecc..) i quali consolidano Direttore: prof. Roberto Calabrese le informazioni generali acquisite durante il corso mediante contenuti di tipo specialistico. SEDE l’educazione nei Corsi della Scuola di Farmacia prepara i Via Saragat 1, 44122 Ferrara farmacisti a fornire competenze centrate sul paziente ed il prodotto farmaceutico e per la salute, la cura, basate sulla popolazione che ottimizza la terapia farmacologica, per gestire al meglio le risorse del sistema sanitario per migliorare i risultati terapeutici, e per promuovere la salute, benessere e prevenzione delle malattie.

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PAGINE INTERNE DIPARTIMENTI DELL'UNIFE

SCUOLA DI FARMACIA E PRODOTTI DELLA SALUTE Presidente: prof. Stefano Manfredini SEDE Via Fossato di Mortara 17-19, 44121 Ferrara

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Ride your Unife Federico Campaniello Lorenzo Cottarelli

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Università degli Studi di Ferrara Segreteria didattica Via Savonarola 9 44121 Ferrara, Italia tel./fax +39 0532293111

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Il Ferrara Balloons Festival è un festival organizzato dalla Provincia e dal Comune di Ferrara dedicato alle mongolfiere e al mondo dell’aria. Si svolge dal 2005 nel Parco Urbano “G. Bassani”.

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In un mondo che è in continua e rapidissima evoluzione anche la professione del farmacista sta evolvendo. Occorre uscire da una visione un po’ stereotipata del farmacista (tipicamente in Italia ma anche in altri paesi più avanzati come gli Stati Uniti d’America) visto come professionista che dietro ad un banco dispensa “scatolette” o prepara prodotti galenici. Il Farmacista è un professionista a 360° della salute, con una precisa competenza sui prodotti, la loro invenzione, progettazione e preparazione, la loro funzione e utilizzazione, a fianco delle altre professioni sanitarie e di ricerca, medico in primis, nella cura e mantenimento della salute della popolazione. I livelli di intervento sono 5: farmacia al pubblico, ospedali e strutture assimilabili, ricerca, industria, distribuzione. L’Università si impegna per conferire agli studenti l’autorevolezza e l’autonomia per progettare e realizzare i prodotti per la salute, gestire la terapia con farmaco e risultati terapeutici dei pazienti. Questo tipo di formazione viene impartito con alcuni insegnamenti specifici degli ultimi anni del corso di laurea Magistrale ma sono già stati implementati da alcuni anni all’interno di Corsi di Specializzazione, Aggiornamento e Formazione Post Laurea (Master ecc..) i quali consolidano le informazioni generali acquisite durante il corso mediante contenuti di tipo specialistico. l’educazione nei Corsi della Scuola di Farmacia prepara i farmacisti a fornire competenze centrate sul paziente ed il prodotto farmaceutico e per la salute, la cura, basate sulla popolazione che ottimizza la terapia farmacologica, per gestire al meglio le risorse del sistema sanitario per migliorare i risultati terapeutici, e per promuovere la salute, benessere e prevenzione delle malattie.

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Turn Unife On / Eco-Bio Unife Laura Boldrini Claudia Canella Laura Sguotti

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ON Università degli Studi di Ferrara Via Savonarola, 9 - 44121 Ferrara www.unife.it

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Ferrara città universitaria. Info Map Veronica Andreoli Francesca Cavani Lucia Monti

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Mappa infografica di Ferrara per studenti universitari

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13x21 In un’immagine matrice in formato A0: 12 copertine

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In un’immagine matrice in formato A0: 9 copertine

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Via Savonarola 9 44121 Ferrara Italia Università degli Studi di Ferrara

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Dall’immagine matrice vengono tagliate le copertine dei carnet a seconda dei formati, risultando diverse tra loro a seconda della posizione rispetto alla matrice.

Palette colori matrici c=0 m=0 y=0 k=20 c=0 m=0 y=0 k=50 c=0 m=0 y=0 k=70

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Ambrosino Baldo Contini


Minimum UniFE Daniele Di Nisio Levi Fracasso Karol Mandini

Università degli Studi di Ferrara

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Via Savonarola 9 44121 Ferrara, Italia tel. +39 0532 293111 www.unife.it

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www.unife.it Via Savonarola 9 44121 Ferrara, Italia tel. +39 0532 293111

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Typewriting Unife Rosa Ferrioli Marco Forlani Cecilia Murgia

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Ferrara Skyline Alessia Ballardini Mirco Pagliarani

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Living Bike Unife Elisa Chersoni Benedetta Giancristofaro Maria Vittoria Modugno

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Culture of design and design for culture Dario Scodeller h p. 4

In 1984 the 1st Graphic Design Biennale at Cattolica studied under a historical perspective, that thanks to Albe Steiner was perfectly defined as the season of the “graphic design for public use”, a decade during which graphic designers gave visual form, through design, to proposals for social and political renewal in the city. In 1988, at the Centre Pompidou in Paris, the exhibition Images d’utilité publique, exposing the case studies of fifteen countries, stressed how it had become customary in the activities of public institutions, regions and cities of Europe, the use of visual communication to ensure the functioning of the social, administrative and cultural life, reaffirming the role of graphic designers as “concepteurs d'images publiques d'utilité sociale”. The exhibition was a success in raising public and administrators awareness on the importance of quality (forms and contents) of a series of communication tools (prints, leaflets, posters, audiovisual aids), which were called “public objects”. While in Paris the exhibition took place, in Bologna the Magna Charta Universitatum was signed. A document laying the foundations for the renewal of the European University, which will be implemented during the Lisbon Recognition Convention of 1997. In June 1989, the Law 168 establishing the Ministry of University and Scientific and Technological Research was enacted, ruling, in Art. 6, the autonomy of the University, while at the same time, in Aosta, Italian graphic designers drafted the terms of the Graphic Design Paper. It is important to remember that, in paragraph 2, the Paper stated that: «In hyper industrial mass culture, quantity, fragmentation, disruption, dislocation in offering

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data necessary for man to live, produce a demand for new syntheses and guidance. And undoubtedly, the institution, the body, the company that addresses the issue of communicating is already making a first step towards a qualification of the goods and services it produces». Today, to the University under autonomy, the implementation of the Graphic Design Paper, identifying the way to “address the communication problem”, has become imperative. But the “request for new syntheses and guidance” was often rejected because, in the face of this emergency, University institutions found themselves culturally unprepared and much less equipped financially and professionally than businesses, whose corporatecommunicational competitive dimension model was gradually equalizing and forcing due to competitors. Understand the issues related to the construction of the identity of a University, always hovering between branding and cultural mission, is therefore a useful work to emphasize the need for a will, for a thought of communication by a University, namely for that political-institutional wilfulness that precedes and comply with every university policy. The second issue concerns the preparation of the Italian designers to address the complexities of a project like that concerning the communication of a University. Meaning not only the “technical preparation”, but the “theoretical solitude”, the absence of debate that, from the 1990s onwards, no longer had powered reflections on new forms for “public benefit”. This absence of design culture in a very important sector such as education and culture, has often left the issues in the hands of not specialized organizations or has

witnessed the prevalence of “informatics”, which dominates the management of university network platforms. A third issue, much more complex, would cover the “state of the recipient”. Beyond the restyling of the logos and the recovery of a titled past, we wonder who and under what conditions are the ones benefiting from the scientific production of the university and how the institution can make publicly available (open source dissemination) the “products” of its own cultural and research activities? Why, instead of being treated as a company, a University cannot resemble to a Culture Institute? Consider today the role, the capabilities and limitations of new media in the project of these “public objects”, also means questioning about how the University and its communication can lead, direct, produce a significant improvement in contemporary culture. A useful reflection for years to come that this essay by Veronica Dal Buono invites us to undertake.


UNIVERSITY INSTITUTIONAL COMMUNICATION Alfonso Acocella h p. 8

The nineteenth-century university model of German origin – which combined, for almost a century and a half, research and teaching in the name and in the interests of national States with the task of forming the elite – was overwhelmed in last fifty years by different structural factors, yet able to converge in a synergetic change: - The spread of the mass University; - The increasing number of knowledge production environments; - The overcoming of national states in favour of supranational economic and cultural spaces; - The overall development of the Internet that has innovated, along with many sectors of the economy, the traditional production ways and those for knowledge transmission, witnessing, in recent period, the arrival in Universities, of special generation of students: the so-called digital natives. Whether to process information, produce research, provide training, disseminate knowledge is up to date for the University the central focus of its mission, it is equally clear the need to formulate hypotheses of innovation of that asset and, simultaneously, implement strategies and tools more effective for outsourcing, dissemination and internationalization. Within this scenario, the institutional communication, enhanced and innovated, plays a central role as a lever for the development of the University that will be, making it known to the civil and productive society in which it operates. Institutional Communication can be defined as a type of communication made in a conscious and structured way by an Institution and addressed to the people of the social environment in which it operates. At the centre of institution communication the fundamental elements for identity can be listed as follows: - History (roots and life) - Uniqueness (each Institution is unique) - Heritage (tangible and intangible assets of the Institution) - Human resources (the community lively and active) - Purpose (mission and goals).

Identity and purposes of an Institution are meant to provide the foundational and strategic core of the communication itself, giving life then, consistently, to plans, programs, projects, communication, works and actions. A communication that is intended to be abreast with the times is necessarily dynamic like the contemporary Institution understood, increasingly, as a “lively” organization that evolves together with the changes of civil and productive society. For the future of the University it is important to keep in mind the key role the Internet plays in its mission and its operating mode, including what concerns the increased communications capabilities and means academic institutions are given. Institutions – intended as organizations, developed and active in society – can only talk and communicate “properly” with the reference civil structure. What it makes appropriate, useful and valid the institutional communication – together with the identity and the values it “gathers” and “embodies” – is the specific content structuring quality (messages) and methods (the ways) used to transmit and spread through the various channels and formats. Clearly the Institutions – particularly those of a public nature, far more than the private Institutions or companies pursuing in the market an economic interest – are accountable for their actions with respect to the society and, consequently, the communication must be inspired by the principles of clarity, transparency, ethics and consistency between the image conveyed and the actual reality. Institutional Communication, normally, is defined and implemented through five stages

synergistic and integrated with one another: - The search for founding features of the Institution and its mission; - The study of the target audience and creation of a visual identity; - The planning of a strategy on priority objectives, the selected media, a defined timing; - The implementation of the communication program; - The assessment of results obtained. Creating a visual identity – clearly defined, consistent, effectively recognizable – constitutes one of the fundamental and priority areas of the work program included in the larger system involving every communication plan. The visual identity results from a set of signs (logos, signs, colours...) through which we want to make the Institution evident and recognizable, by ensuring consistency to the various communication formats. This is the matter over the years we have tried to focus on, working together through the “Public relations and DA communication” with fundamental contribution of creative graphic design by Veronica Dal Buono and Giulia Pellegrini.

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21St Century University communication ways Veronica Dal Buono h p. 20

The relationship between the role of higher education institutions and all issues related to the brand communication, opens up a framework of possible questions, to start a reflection on Institutional Communication. What aspects of the branding (including marketing and advertising) can be identified and studied in order to provide a positive contribution to institutional communication? What is the threshold that separates and distinguishes the two contexts – institutional communication and branding – whose aims are far apart as are the University and the market (place where products, goods and services are distributed, promoted and consumed?). How communication design contributes effectively to the construction and enhancement of the identity image of a university structure? Academic institutions are increasingly pushed towards a process of renewal, and wonder about their conditions and their results, while investing in new forms of communication, using communication ways that come directly from the contemporary language of business: not only image and identity, adding concepts such as brand personality and awareness, reputation, promotion, attractiveness, customer loyalty, attachment, customer care, appealing... If until recently mainly the business world was the one intended to design, test, firmly implement the devices offered by communication aimed at branding, today all the tools and the disciplines of design such as corporate identity, editorial graphics, product design and merchandising, interface design, the cross-media expression, are there to be used by higher education institutions to communicate, in a conscious way, while strategically planning their own exploitation. Study subject of this book is the start of a critical and due consideration on the university institutional communication – trying to focus on the “state of the art” in Italy compared with some international cases – with the understanding that the matter cannot be certainly concluded here and today.

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The final part of the book shows an application way, to be considered as an example, through the illustration of a common planning process, which took place between teachers and university students in the academic year 2014-2015, aimed at defining communication ways, designed for both the University of Ferrara, both for the Department of Architecture. The term corporate image is designated to represent the complex of judgements, points of view, feedbacks of those who come into contact, directly or indirectly, with an institution (with an organization or a company). The corporate image is affected by the ability to “communicate” the institution itself and the reputation that it has “gained” with different reference audiences. The definition of corporate image is studied and reported to the concept of corporate identity, opening the unquenchable debate between image and identity, between representation and reality. Although image and identity sometimes find conflicting definitions, both terms place the emphasis on the activities that companies, organizations and institutions carry out to define their identity and communicate it effectively. Looking at ways and means of communication that every institution has to interact with the public it is clear that the visual component is always predominant, and the identity image is created through the tools offered by graphics, photography, multimedia. If the visual identity is designed, developed and properly managed, it becomes a powerful and valid mean to be used to enhance the institution itself, due to the diffusion ability characterizing the communication channels. Each project would then coincide with the formulation and clarification of the identity values of the institution itself. It held a brief analysis of how the “branding” process of university institutions originated in the Anglo-American context, in order to understand the differences with the contemporary Italian context.


While the University opens today to the outside world – exploring its territories, listening its requests, accepting the challenges it poses – it draws from it operating modes and instruments, it endorses its language, so that the branding strategies and forms are offered as possible methods to take action, no more solely devoted to businesses. Among the tools to which academic institutions pay an increasing attention are those of visual communication. In the last five years most of the Italian universities began self-promotion strategies, often starting right from the restyling of trademarks and logos, thus developing, over time, related changes extended to all possible formats and communication tools available in the era of new media. Analyzing the renewed visual identity manuals presented and shared recently by some Italian universities – among all the Universities of Sassari, Trieste, Florence, Rome, Milan, Palermo, Bari, the ISIA of Florence – it emerges that the practical realization of ideas and the management of the various projects was made resorting, often, to the professionals and facilities found in the schools themselves. It is proof of an attention to specific search, moving from the inside, aimed at the construction of a brand new language, original, peculiar to academic institutions. The apparent permanence of signs from the past (in the form of seals) complaint certainly

a desire for continuity with the tradition (with the history of institutions) to which it is associated, often, a desire for evolution, if not innovation, conducted with measured innovation. The result is a repertoire of appropriate communication systems where typography elements, signs and colours are analytically defined and fixed; in some cases they coexist with visual and language design in depth searches, with the use of images created ad hoc. On the international scene some cases emerge because of their more incisive innovation, cases adopting “dynamic” visual identities, able to merge with internal structures of the institutions (Aalto University, Istanbul Teknik Üniversitesi ITU), at times adopting parametric systems that generate variables (MIT Media Lab, Hightech Campus Eindhoven, Baltan Lab), up to cases planning the direct involvement of users in the visual identity project (Design Academy Eindhoven, OCAD University). Research in the field of contemporary academic institutions identity is just beginning. The identity image of universities inevitably evolves over time in a continuous process. The visual identity designers and communicators of the institution, together with the local community, can and must lead it towards an open research for balance between the more “traditional” forms of language and innovation.

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Questo volume è stato stampato per conto di Laboratorio MD Material Design presso Grafiche Baroncini di Imola (BO) nell’anno 2016.


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