Messico

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MESSICO Erika Giacchi Prof.ssa Angela Fisichella

3^F


Posizione geografica del Messico Il Messico fa parte dell’ America Confina : Centrale:

- A Nord: con gli Stati Uniti

- A Sud: principalmente con l’ Oceano Pacifico - A Sud-Ovest: con l’ Oceano Pacifico

- A Est: con il Golfo del Messico


Geografia caratteristiche del paese Il territorio è in gran parte Fra i numerosi fiumi del Paese il più importante è il Río Bravo, che traccia il confine con gli montuoso; fanno eccezione la penisola dello Stati Uniti e sbocca nel Golfo del Messico. Yucatan e le coste sul La cima più alta è quella del Citlaltépletl, che Golfo del Messico. fa parte della Fascia Vulcanica Trasversale. Le principali catene montuose sono la Sierra

Divise tra oceano Atlantico e Madre Occidentale e la Sierra Madre oceano Pacifico si trovano Orientale. numerose isole. Le principali sono: le Revillagigedo e le isole Marías, nel Pacifico; le isole Guadalupe, Cedros, Ángel de la Guarda, Coronado, Rocas Alijos, Isola di Tiburón, Isla del Carmen, di fronte alla penisola della Bassa California e le coste di Sonora; e quelle di Ciudad del Carmen, Cozumel, Isla Mujeres.


Il clima del Messico Il Messico è un paese con una gran diversità climatica.

Troviamo un clima tropicale secco lungo le pendici della Sierra Madre Occidentale e Orientale, nei bacini superiori dei fiumi Balsas e Papaloapan.

Si presenta poi una regione dal clima caldo e piovoso lungo le pianure costiere del Golfo del Messico e del Pacifico.

Le aree con un clima caldoumido si trovano prevalentemente lungo la piana costiera del Golfo del Messico, dell'oceano Pacifico, dell'Istmo di Tehuantepec, nel nord del Chiapas e nella penisola dello Yucatán.

I climi più estremi sono quello dello Stato di Chihuahua e quello del deserto di Sonora.


Ambiente del Messico Flora:

La grande varietà della flora messicana è strettamente legata alle differenze climatiche: cactus, yucca, agave e mesquite crescono nelle regioni semidesertiche del nord, mentre le tierras calientes offrono una lussureggiante vegetazione che in alcune zone si infittisce fino a dar luogo a foreste tropicali. Sempre in queste regioni crescono: palme da cocco, caucciù, mandorli, fichi e olivi. Sulle pendici montane si incontrano boschi di querce, pini e abeti. Infine nelle cosiddette tierras hieladas, ovvero oltre i 4.000 metri di quota, vivono esemplari di vegetazione artica.

Fauna: Anche la fauna è estremamente diversificata a seconda delle differenti fasce climatiche: il lupo e il coyote abitano le aride regioni settentrionali, mentre nei boschi delle pendici montane trovano riparo l’ocelot, il giaguaro, i pecari, l’orso e il puma. Numerose sono anche le specie di rettili: tra cui la tartaruga, l’iguana, il serpente a sonagli e l’alligatore e, lungo la costa e negli estuari dei fiumi, di pesci.


Storia del Messico Il Messico è stato scoperto nel 1519. La sua organizzazione era di tipo feudale e si basava sul rispetto di rigide norme disciplinari. Diversamente da quanto accaduto in altri paesi colonizzati, gli indigeni messicani sono stati alla base dell’impero costruito dagli spagnoli. Le principali fasi della storia: ERA PREISPANICA CONQUISTA E COLONIZZAZIONE SPAGNOLA (1521- 1810)

INDIPENDENZA E INSURREZIONE (1810-1860) RIFORMA E STABILITA (1860-1910) RIVOLUZIONE E RIFORMA (1910-1945) L’ERA MODERNA (1945 ad oggi)


ERA : (1200 A.C.-1521 D.C.): Questo periodo è PREISPANICA caratterizzato dall’influenza di cinque grandi civiltà indigene: Gli Olmecas (1200 A.C.-200 A.C) I Maya (1200 A.C.-1400 D.C) I Mixtecos-Zapotecas (900 A.C.-1400 A.C) I Toltecas (950 D.C.-1300 D.C.) Gli Aztecas (1345 D.C.-1521 D.C.) CONQUISTA E COLONIZZAZIONE SPAGNOLA : Dopo la caduta, nel 1521, della capitale azteca Tenochtitlán, la Spagna ha iniziato un periodo di esplorazione e conquista. La Spagna e la Chiesa cattolica hanno imposto la loro autorità e le loro abitudini sia sociali che religiose. INDIPENDENZA E INSURREZIONE: L’influenza delle rivoluzione francese e americana e i conflitti tra crèoli, meticci e penisolani hanno debilitato il dominio spagnolo. I Leader crèoli cercavano maggiore autonomia. Nel 1810 è iniziata una rivolta durata 11 anni, costata più di 600.000 vite. Nel 1847, gli Stati Uniti hanno invaso il paese, e il Messico, con la firma del Trattato di Guadalupe-Hidalgo, è stato costretto a cedere più della metà del suo territorio.


Nel 1860, si promulgano le Leggi della Riforma, il cui principale obiettivo era controllare il potere esercitato dal clero. I conservatori che aspiravano ad un maggior potere ecclesiastico e autoritarismo politico, hanno richiesto il sostegno dei loro alleati europei. Nel 1861 le truppe francesi hanno invaso il paese per rinforzare il governo imperiale dell’arciduca Massimiliano di Asburgo. Il loro lavoro è stato poco efficace. Benito Juárez aveva assunto la presidenza durante 4 anni. In questo periodo, ha compiuto delle profonde riforme agrarie e ha diminuito significativamente il potere della Chiesa. Nel 1874, Porfirio Díaz, anch’egli di Oaxaca, è diventato Presidente della Repubblica. Questo periodo, durato 34 anni, ha visto importanti progressi nell’industria mineraria, nell’agricoltura e negli investimenti stranieri, ma anche nell’accentuazione delle differenze tra le classi sociali messicane.

RIVOLUZIONE E RIFORMA Come frutto di queste differenze sociali, è iniziata nel 1910 la Rivoluzione. Due leader rivoluzionari, Zapata e Madero, perseguivano fini differenti: il primo ambiva al cambiamento economico, il secondo al cambiamento politico. Nel 1917, dopo sette anni di lotta e milioni di vittime, è stata firmata la Costituzione che vige ancora oggi in Messico.


L’ERA MODERNA Dopo la II Guerra Mondiale, il Messico ha vissuto un’era di progresso. L’infrastruttura del paese si è sviluppata, l’industria e la produzione agricola si sono espanse, ma al contempo sono apparsi alcuni squilibri: rapide crescite della popolazione, esodo rurale massiccio, incremento del debito estero, svalutazioni della moneta, inflazione. Negli ultimi anni, il Messico si è modernizzato e mantiene oggi una crescita abbastanza stabile.


Usanze e tradizioni Nel Messico odierno, accanto ai cellulari e Internet, sopravvivono antiche tradizioni e credenze religiose. Nel corso dei secoli alcune tradizioni degli indios si sono mescolate al cattolicesimo al punto da caratterizzare ancora la liturgia dei cattolici messicani. Ogni anno, per esempio, molti messicani si recano ai cimiteri il 2 novembre per la commemorazione dei defunti, chiamata anche “giorno dei morti”. Spesso sulle tombe vengono lasciati fiori, cibo e bevande alcoliche. Alcuni addirittura fanno venire gruppi di musicisti per suonare la musica che il defunto preferiva quando era in vita. Molti cattolici erigono un altare in casa loro e talvolta vi pongono sopra una fotografia dei loro cari che sono morti. Certe pratiche legate alla festa dei morti sembrano “preservare elementi dei riti indios dei mesi ochpaniztli e teotleco, durante i quali fiori dicempasúchil e tamales di mais venivano offerti ai manes (anime dei morti) nel periodo dell’anno immediatamente successivo al raccolto, tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre”.


Governo del Messico Il paese è una Repubblica democratica, rappresentativa e federale composto da 31 stati liberi e sovrani e un distretto federale (la capitale), dove i poteri di della Federazione. I governi degli stati e la federazione è diviso in tre rami, esecutivo, legislativo e giudiziario.

Il potere legislativo risiede nel Congresso, che è diviso in due camere: il Senato e la Camera dei Deputati. Il Senato è composto di 128 senatori (tre per stato, più 32 rappresentanza proporzionale). Il Senato è completamente rinnovato ogni sei anni, secondo il mandato presidenziale. La camera bassa è composta di 300 deputati maggioranza (circoscrizioni elettorali) e 200 proporzionale. Ogni stato è rappresentato nella Camera dei Deputati per un minimo di quattro legislatori.


Economia del Messico Con la fine della seconda guerra mondiale, il Messico è entrato in una fase di grande sviluppo commerciale. Il grande boom economico del Messico è stato vissuto tra il 1977 e il 1981, grazie all'aumento del prezzo del petrolio esportato, ma è stato seguito da un ugualmente rapido crollo, causato soprattutto dal grave debito pubblico, aggravato anche dal catastrofico terremoto che colpì città del Messico nel 1985. Solo negli anni Novanta, grazie alla politica di privatizzazione e liberalizzazione adottata dal presidente Carlos Salinas de Gortari, e al trattato di libero commercio da lui stipulato con USA e Canada nel 1992 e in vigore dal 1994 si ebbe un'apparente ripresa. Nemmeno la politica di Salinas è riuscita a riportare alla normalità la situazione, non risolvendo il debito estero del Messico: il paese ha subito una gravissima crisi finanziaria (1995), con fughe di capitali e l'inflazione al 52%, oltre che un arricchimento di una piccolissima fascia sociale della popolazione e il totale impoverimento delle altre.


Peso Messicano

Il peso messicano è la valuta del Messico. Il simbolo del peso messicano è quello del dollaro: $, oppure Mex$ per distinguerlo dal dollaro statunitense.


Turismo Il Turismo è una delle risorse principali del Messico. Il Governo centrale ed i singoli Stati scommettono sempre più sulle risorse economiche generate dai visitanti nazionali e internazionali, anche perché i giacimenti di petrolio stanno finendo ed è molto costoso perforare alla ricerca di giacimenti più profondi. Stati giovani come Quintana Roo vivono quasi esclusivamente del turismo. La popolazione è costituita da immigranti provenienti da tutto il Paese, e moltissimi stranieri. Altri stati come la Baja California, Nayarit, Oaxaca, Yucatan, e Campeche studiano il modello di Quintana Roo e si aprono al turismo.


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