Camera F #1
Barcodes # PrivacyFree Zone
Camera F
Progetto Barcodes serie crediti fotografici in ordine di apparizione: 1. Autosilo, Milano © 2016 Matteo Fieni 2. Scenografia animata, LAC, Lugano © 2016 Matteo Fieni 3. No Disc, Pannello di controllo LAC, Lugano © 2016 Matteo Fieni 4. Tre soldi, LAC, Lugano © 2016 Matteo Fieni 5. Bellevue, Zürich © 2016 Matteo Fieni 6. Just do it, Milano © 2016 Matteo Fieni 7. Scala B, Milano © 2016 Matteo Fieni
L’obbiettivo di “Camera F” è di creare un percorso del tutto libero ed indipendente, in cui i contenuti prevalgono sulla forma e sulle relazioni interpersonali. L’intenzione è di coinvolgere altri artisti provenienti da differenti settori, per poter sperimentare visionari concetti, presentando poi i risultati man mano che questi emergono. Il progetto “Camera F” prevede la produzione di questo giornale, da pubblicarsi il mese successivo a ogni esposizione esclusivamente inedita e frutto di un lavoro di ricerca da marchio “F”. Giornale che sarà forse l’organo ufficiale con il quale si comunicherà attraverso una ricercata tipografia e contributi letterari di autori ispirati dal materiale a loro volta esposto nell’ambito di “Camera F”. Il progetto è una somma di fortuiti casi e nelle migliori delle ipotesi cambierà continuamente forma, così da poter assumere quella che più si addice e derivante dal raccolto precedente. In “Camera F” emergono alcuni processi appartenenti alla sfera della fotografia. La “F”, che è l’iniziale di “Fotografia”, combacia con il cognome del suo artefice, ovvero “Fieni”, le cui rispettive prime lettere ora si riassumono in un segno distintivo. “F” nasce inizialmente per rispondere a esigenze di archiviazione personali, lasciando contemporaneamente una traccia che funga da segno per chiunque vorrà ripercorrerne la storia. La “Camera” è anche un omaggio a quella obscura (o chiara del Barthes). “Camera” si riferisce però anche al suo senso inglese (v. macchina fotografica) o “dispositivo” con Foucault. In questo caso poi, “camera” coincide pure con la stanza di uno spazio abitativo/atelier tra le cui pareti si svolge “Camera F”.
I frutti di “Camera F” sono coltivati in un iconico paradiso economico in crisi di identità, in cui vegetazione panoptica proietta panettoni percepibili da osmotici mercanti ambulanti prodotti da influssi intuitivi tramutati in prospettive urbane riprodotte da macchine combinatrici di purissime generazioni di ibridi artificiali generanti riverberi comportamentali automatici travestiti da iconiche neon-palme robotizzate. Ma come meglio ci racconta il mio generatore cinetico acritico tascabile.. tutto ciò “è un grande amore per la prima cosa che hai detto di essere in un mondo di bene comune per la sua storia con la sua vita privata di un grande successo del mondo che si fa sempre piacere …”. Per Camera F, matteo fieni
“Barcodes” è il primo progetto nato in casa “F” come reazione/rottura con la tipologia di fotografia tendenzialmente iconoclasta (dal greco - eikón, “immagine” e - kláo, “rompo”) svolta precedentemente dall’autore (v. progetto Ritratti Metropolitani). Volendo dare un’etichetta a questa nuova serie, dal carattere innovativo da un punto di vista tecnico, possiamo parlare di una fotografia astratta, estremamente estetica e iconodula (in ambito cristiano, è il culto “dulia” reso alle immagini, le “icone”) di approccio architettonico, che reitera il reale nei suoi stessi motivi (patterns), producendo visionari paesaggi/sistemi di stampo dickiano. Da un punto di vista squisitamente soggettivo come quello dell’artista e del curatore del progetto, mi piace definire questo tipo di fotografia “pura ucronia documentaristica” poiché in questo caso, all’utopia più sfrentata (v. “Fortuny” esposta a Camera F) e al tempo frastagliato nella sua spazialità, mescolo la percezione sensoriale a tratti anche illustrativa, soprattutto nelle sue derive più meccanico-psichedeliche (v. “Printer Damage”esposta a Camera F). Questa nuova ricerca è di genere onnivoro e si nutre di svariate correnti a diversi livelli. In “Tre soldi” (v. immagine a pagina piena) si intuisce uno spostamento dal livello documentaristico a quello del ritratto ambientato, facendo incontrare l’avanguardia muybridgiana alla corrente cinetica “dada” duchampiana. Questa volontà sposterà presto il baricentro di “Barcodes” sullo studio dei fenomeni relativi al moto dei corpi. In oltre le immagini rispettano l’inconscio tecnologico vaccariano. Non manipolate in fase post-produttiva adottano solo principi ottici, interventi chirurgici. Per ciò portano qualcosa di classico in sé, diciamo quasi romantico alla Cartier-Bresson in quanto esse sono tutte frutto di un momento, benché allungato, riverberato e frastagliato, ma pur sempre unico e decisivo.
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Grazie al suo interno un po’ la vita di tutti gli effetti di un anno e che mi sono appena svegliata e ti voto il profilo in un mondo che si sono fatti i sogni sono fogli e la mia isola è ancora più fantastica e la mia isola è ancora più fantastica e la sua vita e non è che la gente che si sono fatti i sogni sono fogli e la sua vita e non è che la gente non ha senso che si è fatta attendere il prossimo ci sarà una bella cosa di te non è che non è stato un errore che non è che non mi ha fatto la sua vita privata di più e più mi ha fatto la sua vita privata di più e più mi piace il tuo nome è un po’ la vita di tutti gli effetti di un anno e la mia isola è ancora più fantastica di un grande amore e la mia isola è ancora più fantastica e ti voto il profilo in un mondo che si è fatta attendere il prossimo ci sarà una bella cosa di te non è che la mia famiglia e la mia isola.
Un oscuro scrutare. In effetti, sulla destra vi era una bilancia pesapersone con un cartello: REGOLAZIONE EFFETTUABILE DAL SOLO PERSONALE TECNICO Si sta bene nel vuoto. E la Svizzera non è più vuota come un tempo. Si può essere vuoti oppure troppo pieni. Cercare l’equilibrio tra pieno e vuoto è la missione, il compito di ogni artista. E di ogni persona. La luce e l’oscurità possono, anzi devono essere viste come una forma di vuoto e come una forma di pieno. Le regole architettoniche o quelle che determinano i tempi di esposizione di una foto sono allo stesso tempo un pieno e un vuoto. Il sapere e l’ignorare sono allo stesso tempo un vuoto e un pieno.
Bando concorso
Jeu concours
Ausschreibung
Mecenate d’arte cercasi per indire concorso su scala nazionale. Su arco di mesi 6 (sei) tutti i partecipanti sono invitati a utilizzare mezzi di trasporto pubblici regionali astenendosi dall’avere con sè titolo di trasporto valido. Terminati mesi 6 (sei) chi avrà raccolto minor numero di contravvenzioni vincerà premio in palio: abbonamento generale globale per tutti i componenti della famiglia fino a terzo grado di parentela (anche non residenti all’interno dei confini nazionali).
Cherche mécène pour concours à l’échelle nationale. Sur une période de 6 (six) mois, tous les participaants sont invités à emprunter les transports en commun régionaux en s’abstenant de détenir un titre de transport valable. À échéance des 6 (six) mois, celui qui aura récolté le moins d’amendes remportera le prix : un abonnement général mondial pour l’ensemble des membres de sa famille jusqu’au troisième degré de parenté (indépendamment de leur lieu de résidence).
Kunstmäzen für nationalen Wettbewerb gesucht. In einer Zeitspanne von 6 (sechs) Monaten werden alle Teilnehmer eingeladen, die regionalen öffentlichen Verkehrsmittel zu benutzen, ohne dabei einen gültige Fahrausweis auf sich zu tragen. Nach abgelaufener Zeit von 6 (sechs) Monaten wird derjenige, der die geringste Anzahl an Geldstrafen gesammelt hat, den ausgeschriebenen Preis gewinnen: Globales Generalabonnement für alle Familienmitglieder bis zum dritten Verwandtschaftsgrad (auch für die ausserhalb der nationalen Grenzen wohnhaften).
Nome Indirizzo
Inviare all’indirizzo Camera F, Via Cattedrale 13 6900 Lugano
Art.21 Privacy-Free Zone Descrizione Il progetto Art. 21 – Privacy-Free Zone indaga un paradosso: come convivono il diritto alla privacy e la libertà d’espressione in Svizzera nel 2016? Il diritto alla privacy, garantito dall’articolo 28 del codice civile, dà ad ognuno l’esclusiva della propria immagine personale e impedisce quindi a terzi di poterla rappresentare. A garantire la libertà d’espressione artistica vige però l’articolo 21 della Costituzione. In uno spazio fisico definito da un cerchio rosso, è attivata una free zone fuorilegge in cui questi due articoli verranno sospesi. E come reagiranno i passanti? In un’epoca dominata dallo scatto facile le idee di privacy e di protagonismo spesso si sovrappongono per dare vita a un cortocircuito. Qual è lo spazio fisico di un’immagine? Da che cosa ci tuteliamo? Da chi? Lo potrà sperimentare chiunque entrerà nel cerchio rosso o scatterà una foto a chi ci è entrato. Grazie alla relazione transitiva d’artista tutti saranno liberi di pubblicare le immagini condivise con l’Hashtag #PrivacyFreeZone analizzate da Matteo Fieni negli spazi di Camera F. Relazione transitiva d’artista In matematica, una relazione binaria R in un insieme X è transitiva se e solo se per ogni a, b, c appartenenti ad X, se a è in relazione con b e b è in relazione con c, allora a è in relazione con c. In simboli: ∀α,b,c ∈ X, αRb bRc ⇒ αRc Ad esempio, “è maggiore di” e “è uguale a” sono relazioni transitive: se a = b e b = c, allora a = c. Se per ogni a, b, c appartenenti ad X (progetto) se a (artista) è uguale a b (matteo fieni) e b uguale c (persone) allora a=c e per inferenza tutte le persone partecipanti ad X sono artiste, ciò che dimostra che la teoria che MF denominata “relazione transitiva d’artista” funziona. Chiaramente deve essere ancora dimostrato che a (artista)= b (matteo). Questo avverrà se la presenza di c (partecipanti) rispetteranno le regole del progetto. Regole del progetto #1: Così come abbiamo il diritto di guardare, di osservare e di comprendere, allo stesso modo abbiamo il diritto di fotografare su suolo pubblico senza che nessuno ci ostacoli. #2: Possono essere pubblicate le fotografie raffiguranti persone maggiorenni rese ben riconoscibili e senza richiedere alcun permesso solo se sostano coscientemente e visibilmente all’interno del cerchio rosso, ovvero con entrambi i piedi completamente dentro il confine delineato dal cerchio. #3: Le persone che appaiono all’esterno del cerchio rosso possono essere pubblicate solo occultandone l’identità. #4: In genere ognuno è responsabile dell’immagine che pubblica. #5: Grazie alla “relazione transitiva d’artista”, concessa dall’autore, il progetto dona il diritto sancito dall’articolo 21 CS di pubblicare le fotografie attraverso l’hashtag #PrivacyFreeZone. Estensioni del progetto A. Giornale Camera F #1 La “relazione transitiva d’artista” attiva il “cerchio rosso d’artista” sul giornale Camera F #1. D’ora in poi questo giornale è quindi utilizzabile sia per celare la propria identità che per rivelarla al momento della pubblicazione in qualunque luogo pubblico della Svizzera voi vi troviate usando l’hashtag #PrivacyFreeZone. B. Magliette d’artista Le magliette raffiguranti il “cerchio rosso d’artista” attiveranno la relazione transitiva d’artista su coloro che la indosseranno. Coloro che la indosseranno potranno essere quindi fotografati e pubblicati da terzi senza preavviso alcuno attraverso l’hashtag #PrivacyFreeZone. C. Cartelloni. Durante il Long Lake Festival 2016, alcuni punti mobili segnalati da dei cartelloni (F4) potranno essere usati per pubblicare la propria ed altrui immagine usando l’hashtag #PrivacyFreeZone.
Description The Art. 21 – Privacy-Free Zone project explores the paradox: how do the right of privacy and freedom of expression coexist in Switzerland in 2016? The right of privacy, guaranteed by the article 28 of the civil code, gives to everyone the exclusive right on their own personal image and prevents third parties from representing it. To guarantee freedom of artistic expression, though, there is the article 21 of the Swiss Constitution. In a physical space defined by a red circle, a free outlaw zone will be activated and these two articles will be suspended. How are people passing by going to react? In an era that is dominated by easy pictures, the ideas of privacy and being at the centre of attention often overlap, creating a short circuit. Which is the physical space of an image? From what are we protecting us? From whom? Anyone entering the red circle or taking a picture of someone who has entered it will be able to experience it. Thanks to the transitive relation of the artist, everyone will be free to publish the images shared with the hashtag #PrivacyFreeZone, which will previously be analysed by Matteo Fieni within the space of Camera F. Transitive relation of the artist In mathematics, a binary relation R in a set X is transitive if, and only if, for each a, b, c belonging to X, a is in a relation with b and b is in a relation with c, then also a is in a relation with c. In symbols: ∀α,b,c ∈ X, αRb bRc ⇒ αRc So for example, “bigger than”, “equals” are transitive relations if: a = b and b = c, then a = c. So, if for each a, b, c belonging to X (project), a (artist) equals b (matteo fieni), and b equals c (people), then a = c, then as a consequence all people participating to X are artists. This demonstrates that the theory, called “transitive relation of the artist” by MF, does work. Obviously, there still needs to be demonstrated that a (artist) = b (matteo). This will happen if c (participants) will respect the rules of the project. Rules of the project #1: We have the right to watch, observe, comprehend, but at the same time we also have the right to photograph on a public space, without anyone holding us back. #2: Only pictures of adults, clearly visible, can be taken and published. This can be done without their permission only if they are aware of standing in the red circle, so with both feet completely and visibly within the space defined by the circle. #3: The pictures of those people standing outside of the circle can be published only by concealing their identity. #4: Generally, anyone who publishes a picture is responsible for it. #5: Thanks to the “transitive relation of the artist”, granted by the author, the project gives the right of art. 21 CS to publish the photographs through the hashtag #PrivacyFreeZone. Project Extensions A. Camera F #1 Newspaper: The “transitive relation of the artist” activates the “red circle of the artist” of the Camera F #1 newspaper. From this moment on, this newspaper can be used to conceal one’s identity, which will later be revealed at the picture’s publication, from whichever public space you are in Switzerland, using the hashtag #PrivacyFreeZone. B. Artist T-Shirts: The T-Shirts with the “red circle of the artist” will activate the transitive relation of the artist directly on the people who wear them. The people wearing the T-Shirt can therefore be photographed and their pictures published by third parties without notice through the hashtag #PrivacyFreeZone. C. Posters. During the Long Lake Festival 2016, some spots pointed out by posters (F4) can be used to publish own pictures and those of others, through the hashtag #PrivacyFreeZone.
Description Le projet Art. 21 – Privacy-Free Zone enquête le paradoxe : comment coexistent le droit à la vie privée (privacy) et la liberté d’expression en Suisse en 2016 ? Le droit à la vie privée, garanti par l’article 28 du code civil, donne à chacun de nous l’exclusivité sur notre image personnelle et empêche aux tiers de la représenter. La liberté d’expression, par contre, est garantie par l’article 21 de la Constitution. Dans un espace physique délimité par un cercle rouge, une free zone hors la loi va être activée et les deux articles vont être suspendus. Comment vont réagir les passants ? Dans une époque dominée par les photos faciles, les idées de vie privée (privacy) et d’être au centre de l’attention souvent se superposent pour créer un court-circuit. Quel est l’espace physique d’une image ? De qu’est-ce qu’on se protège ? De qui ? Tous ceux qui vont entrer dans le cercle rouge ou prendre une photo de quelqu’un qui se trouve dedans, pourront l’expérimenter. Grâce à la relation transitive d’artiste, tous vont être libres de publier les images partagées avec l’hashtag #PrivacyFreeZone et analysées par Matteo Fieni dans l’espace de Camera F. Relation transitive d’artiste En mathématique, une relation binaire R dans un ensemble X est transitive si, est seulement si, pour chaque a, b, c qui appartiennent à X, a est en relation avec b et b est en relation avec, et a est en relation avec c. En symboles : ∀α,b,c ∈ X, αRb bRc ⇒ αRc Par exemple, « plus grand que », « égale » sont des relations transitives si a = b, b = c, et donc a = c. Si, pour chaque, a, b, c qui appartiennent à X (projet), a (artiste) égale b (matteo fieni) et b égale c (gens), alors a = c, par inférence, toutes les personnes qui participent à X seront des artistes. Ça démontre, donc, que la théorie, nommée « relation transitive d’artiste » par MF, est valide. Naturellement, il faut encre démontrer que a (artiste) = b (matteo) et va arriver si c (participants) vont respecter les règles du projet. Règles du projet #1 : Comme nous avons le droit de regarder, observer et comprendre, nous avons aussi le droit de prendre des photos dans un espace publique sans que personne ne nous empêche. #2 : On peut publier seulement des photos d’adultes, bien identifiables. On peut faire ça sans leur permission seulement si les personnes sont conscientes de ce trouver dans le cercle rouge et y sont visiblement, donc avec les deux pieds complètement à l’intérieur de l’espace délimité par le cercle. #3 : Les photos des personnes qui se trouvent à l’extérieur du cercle peuvent être publiées seulement si on cache leur identité. #4 : Généralement, chacun est responsable des images qu’il publie. #5 : Grâce à la “relation transitive d’artiste”, concédée par l’auteur, le projet donne le droit de l’article 21 CS de publier les photos avec l’hashtag #PrivacyFreeZone. Extensions du projet A. Journal Camera F #1 : La « relation transitive d’artiste » active le « cercle rouge d’artiste » du journal Camera F #1. Depuis ce moment-là, on peut utiliser le journal pour cacher son identité jusqu’à la publication de l’image, qui peut se produire dans n’importe quel lieu publique en Suisse avec l’hashtag #PrivacyFreeZone. B. T-Shirt d’artiste : Les T-Shirt avec le « cercle rouge d’artiste » vont activer la relation transitive d’artiste directement sur tous ceux qui en mettront un. Les personnes avec un T-Shirt peuvent donc être prises en photos et leurs images publiées sans préavis avec l’hashtag #PrivacyFreeZone. C. Affiches. Pendant le Long Lake Festival 2016, certains point marqués par des affiches (F4) peuvent être utilisé pour publier ses propres images ou celles des autres avec l’hashtag #PrivacyFreeZone.
Beschreibung Das Projekt Art. 21 – Privacy-Free Zone erforscht den Paradox: Wie koexistieren das Recht auf Privatsphäre und die Ausdrucksfreiheit in der Schweiz in 2016? Das Recht aus Privatsphäre, garantiert von Artikel 28 des Zivilgesetzbuchs, gibt jedem das Ausschliesslichkeitsrecht über persönliche Bilder und verbietet Dritten sie zu repräsentieren. Die Ausdrucksfreiheit wird aber von Artikel 21 der Konstitution garantiert.In einem physischen Raum wird ein roter Kreis gezeichnet und eine gesetzlose free zone aktiviert. Somit werden diese zwei Gesetzesartikel suspendiert. Wie werden die Passanten reagieren? In einer Zeit, die dominiert ist von schnellen Fotos, überlappen die Ideen der Privatsphäre und des Geltungsdrangs immer mehr und erzeugen so einen Kurzschluss. Was ist der physische Raum eines Bildes? Wovon beschützen wir uns? Und vor wem? Jeder, der in den roten Kreis eintreten wird, oder der jemanden fotografiert der sich in ihm befindet, wird es erforschen können. Dank der transitiven Relation des Künstlers, ist jeder frei die Bilder, analysiert von Matteo Fieni in den Räumen von Camera F., mit dem Hashtag #PrivacyFreeZone zu veröffentlichen. Transitive Relation des Künstlers In der Mathematik, ist eine binäre Relation R, in einem Definitionsbereich X, nur transitiv wenn, für jedes a, b, c Teil von X, a in einer Relation mit b ist, b in einer Relation mit c ist, und darum a in einer Relation mit c ist. In Symbolen: ∀α,b,c ∈ X, αRb bRc ⇒ αRc Zum Beispiel: “grösser als” und “gleich” sind transitive Relationen, wenn a = b, b = c, und darum a = c. Also, wenn für jedes a, b, c Teil von X (Projekt), a (Künstler) gleich b (matteo fieni) ist, und b gleich c (Personen) ist, dann ist a = c und somit sind alle Mitmachenden an X auch Künstler. Das zeigt, dass die Theorie, genannt «transitive Relation des Künstlers» von MF, Sinn macht. Dies wird passieren, wenn c (Mitmachenden) die Regeln des Projekts respektieren wird. Regeln des Projekts #1: Sowie wir das Recht haben zu schauen, zu beobachten und zu verstehen, so haben wir auch das Recht in einem öffentlichen Raum zu fotografieren, ohne das uns jemand davon abhält. #2: Es können nur Fotos von Erwachsenen, die man gut erkennen kann, veröffentlicht werden. Dies wird ohne ihre Erlaubnis möglich sein, aber nur wenn diese Personen wissen, dass sie sich im roten Kreis befinden, also gut sichtbar mit beiden Füssen in der vom Kreis eingezeichneten Fläche stehen. #3: Die Fotos der Personen, die sich ausserhalb des Kreises befinden, dürfen nur veröffentlicht werden, wenn ihre Identität nicht preisgegeben wird. #4: Generell, ist jeder für die von ihm veröffentlichten Bilder verantwortlich. #5: Dank der “transitiven Relation des Künstlers”, vom Autor vergeben, gibt das Projekt das von Artikel 21 CS garantierte Recht, die Fotos mit dem Hashtag #PrivacyFreeZone zu veröffentlichen. Projekterweiterungen A. Camera F #1Zeitung: Die “transitive Relation des Künstlers” aktiviert den “roten Kreis des Künstlers” der Camera F #1 Zeitung. Von diesem Augenblick an kann diese Zeitung benutzt werden, um die eigene Identität bis zu der Veröffentlichung des Fotos zu verbergen. Diese kann in jedem öffentlichen Ort in der Schweiz passieren, mit dem Hashtag #PrivacyFreeZone. B. Künstler T-Shirts: Die T-Shirts mit dem „roten Kreis des Künstlers“ werden die transitive Relation des Künstlers auf allen aktivieren, die ein solches T-Shirt anhaben. Wer dieses T-Shirt trägt kann darum ohne Vorankündigung fotografiert und sein Bild mit dem Hashtag #PrivacyFreeZone veröffentlicht werden. C. Plakate. Während des Long Lake Festivals 2016, kann man einige Orte, die von einem Plakat (F4) markiert sind, benutzen um die eigenen Fotos, oder die von anderen, mit dem Hashtag #PrivacyFreeZone zu veröffentlichen.
Camera F Esposizione #1 Barcodes / Art.21 - Privacy-Free Zone Dal 23.04 al 23.07.2016
Camera F Ricerca fotografia contemporanea Via Cattedrale 13 6900 Lugano
Programma 25.06.2016 ore 14:30 Inaugurazione progetto Art.21 - Privacy-Free Zone (Rivetta Tell - Lugano) 25.06.2016 ore 19:00 Presentazione Art.21 - Privacy-Free Zone e aperitivo (Camera F) 24.07.2016 ore 18:00 Finissage #1 (Camera F)
+41 (0)76 558 50 88 expo@cameraf.ch www.cameraf.ch
Apertura al pubblico Aperto il giovedĂŹ pomeriggio, per eventi speciali e su appuntamento.
Direttore editoriale Matteo Fieni Redazione redazione, fotografia: Matteo Fieni grafica: Alfio Mazzei revisione testi: Pau Origoni traduzioni: Georgia Ertz Contributi di Cristian Bubola Matteo Fieni Marko Miladinovic Copyrights Š 2016 Matteo Fieni / Camera F All rights reserved 5.Tiratura limitata a 500 copie