ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITÁ DI BOLOGNA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
WEB TV “GIOVANI”: MUSICA, CULTURA, COMMUNITY Tesi di Laurea in Semiotica dei Nuovi Media
Relatore: prof.ssa Giovanna Cosenza
Presentata da: Matteo Montanari
Sottocommissione proff: Giovanna Cosenza Roberto Grandi Costantino Marmo
Sessione II Anno Accademico 2011/2012
Indice Introduzione .....................................................................................................................................3 1. Web Tv.............. ....................................................................................................................4 1.1 Definizione................................................................................................................4 1.2 Storia.........................................................................................................................5 1.3 Classificazione..........................................................................................................5 1.4 Punti critici................................................................................................................5 2. Web Tv giovane: musica, cultura, community..................................................................7 2.1 Cosa sono le web tv giovani? ................................................................................7 2.2 Caratteristiche..........................................................................................................8 3. Le Web Tv giovani..............................................................................................................10 3.1 In Italia.....................................................................................................................10 3.1.1 Hmcf.me.............................................................................................................10 3.1.2 Polar.tv...............................................................................................................10 3.1.3 Vibeschannel.com............................................................................................10 3.1.4 Vbs.tv.................................................................................................................11 3.1.5 Lesstvweb.com.................................................................................................11 3.2
All’estero.................................................................................................................11 3.2.1 Grosse-caisse.com...........................................................................................11 3.2.2 Malviviendo – web serie...................................................................................11 3.2.3 Boilerroom.tv....................................................................................................12
4. Case study: HMCF..............................................................................................................13 4.1 Nascita e obiettivi...................................................................................................13 4.2 Struttura..................................................................................................................13 4.3 Programmazione e distribuzione..........................................................................14 4.4 Monetizzazione………………………………………………………………………….14 5. Un modello per le web tv giovani.....................................................................................16 5.1 Fare community......................................................................................................16 5.2 Portali……...............................................................................................................16 5.3 Social.......................................................................................................................17 5.4 Nel mondo reale......................................................................................................17 5.5 Un business model sostenibile.............................................................................18 5.6 Diventare mobile.....................................................................................................22 6. Conclusioni.........................................................................................................................24 Appendice...........................................................................................................................25 Bibliografia..........................................................................................................................29 Sitografia.............................................................................................................................30
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Introduzione Le web tv, canali digitali accesi da videomaker non professionisti, si candidano ad entrare con un ruolo da protagoniste nel sistema dei nuovi media. Come emerso dalle conclusioni di meetingpuntoit1 c’è grande entusiasmo intorno a queste nuove realtà e alle possibilità che aprono. Il mezzo televisivo non è più irraggiungibile, finalmente chiunque può dire la sua opinione in diretta: sono sufficienti poche conoscenze tecniche e tanta voglia di fare per mettere in piedi la propria web tv. Sono operative da anni realtà nate con lo scopo di raccontare storie tralasciate dalla vecchia televisione generalista, canali online gestiti da appassionati con molti sacrifici e altrettante soddisfazioni. Questi dedicano tempo libero e risorse a raccontare principalmente il proprio territorio, senza altro scopo se non quello di dire, finalmente, la propria. Non si rivolgono a target precisi, vogliono raggiungere e parlare a tutti: per questo motivo i temi sono trasversali e i linguaggi non specifici. Questo modello ha premiato finora chi era alla ricerca di rapporti intensi con un piccolo pubblico, composto da vicini di casa o concittadini, ma ha tralasciato parti importanti di potenziali spettatori e non si è preoccupato di monetizzare l’impegno degli autori. Con questo lavoro si vuole analizzare una parte finora rimasta all’ombra degli altri generi web televisivi. Si tratta nello specifico di quelle tv digitali rivolte ai più “giovani”, meno orientate all’informazione e più all‘intrattenimento, in cui si dà massimo spazio a musica e cultura dal punto di vista degli under 30. Nel primo capitolo si spiega cosa sono le web tv, come sono nate in Italia e come vengono classificate alla luce degli studi più recenti ed approfonditi. Nel secondo capitolo ci si concentra sulle caratteristiche principali del tipo di web tv prese in esame: attenzione per le realtà culturali giovani, specialmente la musica, portali web, community, organizzazione di eventi. Nel terzo capitolo si passano in rassegna alcuni casi emblematici, italiani ed internazionali. Nel quarto capitolo è preso in esame più a fondo un case study Bolognese: HMCF. Nel quinto capitolo si riassumono tutte le caratteristiche più importanti delle web tv viste nel capitolo 3, per arrivare ad una proposta che sintetizzi queste esperienze e tenti di risolvere i problemi di monetizzazione e fidelizzazione che non hanno ancora permesso a questi media di diventare realtà forti e consolidate.
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Meeting delle web tv e delle realtà digitali organizzato nell’aprile 2012 a Bologna da altratv.tv.
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1. Web Tv All’inizio del 2012 Sono 642 le “antenne” digitali che trasmettono in Italia, con un fatturato complessivo stimato intorno ai 10 milioni di euro all’anno, e 10.000 lavoratori coinvolti, direttamente o indirettamente 2. Questi i numeri con cui si è aperta l’ultima edizione di meetingpuntoit, quinto meeting nazionale delle web tv e dei media digitali locali. Tutto sta ad indicare che, nel panorama mediatico che si profila all’orizzonte, le web tv avranno un loro posto di cui non si può non tenere conto. 1.1 Definizione
La Web television, detta Web TV o web TV, è il servizio di televisione fruita attraverso il Web. La tecnologia alla base della web TV è lo streaming. Un'accezione tuttavia molto usata di Web TV corrisponde ad una costruzione di una vera e propria televisione fruibile unicamente via Internet, e dunque non la mera ripetizione della programmazione via etere o satellite. In questi casi il mezzo preponderante è il personal computer e l'interattività che si crea con lo spettatore, che diviene utente: possibilità di creare un palinsesto personalizzato, eliminazione dei tempi morti, riproducibilità senza confini del contributo audiovisivo desiderato, interazione con storie e programmi molto più elevata delle semplici e classiche telefonate alle redazioni. Il vantaggio principale è di poter usufruire su base veramente senza limiti geografici di una interconnessione estesa a tutto il globo, senza i limiti del numero dei canali, delle concessioni governative ed altro. (Wikipedia)3 La tv-fai-daweb è una tv fatta in casa. Ormai l’antenna non serve più, bastano un computer, una telecamera e una connessione a banda larga. Al sito ci pensano le piattaforme come Mytube, Ustream ecc. che consentono di trasmettere dal proprio canale online contatti video e audio. Nel giro di pochi anni il numero delle micro web tv è più che quadruplicato. Oggi si contano quasi duecento canali distribuiti in tutta Italia e attecchiti soprattutto lontano dai centri metropolitani. Le micro web tv accendono i riflettori su ciò che accade sottocasa, ma fanno anche il giro del mondo, raggiungendo gli italiani all’estero. Non hanno logiche di business e si autoalimentano, spesso con pochi spiccioli per comprare strumentazioni tecnologiche rigorosamente digitali ma a basso costo. Scarsi i finanziamenti, ma tanta la passione e la volontà! (Giampaolo Colletti)4 2
http://giampaolocolletti.nova100.ilsole24ore.com/2012/04/tutti-i-numeri-del-meeting-nazionale-delle-web-tvdi-bologna-questa-%C3%A8-laltra-italia-che-ci-piace.html 3 http://it.wikipedia.org/wiki/Web_TV 4 Colletti 2010, IV di copertina.
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1.2 Storia
Le web tv italiane sono l’evoluzione digitale di un‘esperienza analogica, quella delle telestreet, canali “pirata” nati all’inizio degli anni 2000 che trasmettevano approfittando dei coni d’ombra del segnale televisivo. Le telestreet sono tv locali, autoprodotte da amatori stanchi di un modello televisivo a cui vorrebbero partecipare ma da cui non si sentono rappresentati. Queste esperienze terminano tutte in modo brusco, spesso in tribunale, a causa di legislazioni arretrate e interessi economici5. Ma con l’avvento del web, delle tecnologie digitali e dello streaming6, la distribuzione diventa più facile e l’attrezzatura più accessibile. E così la “spinta di singoli cittadini che intendono realizzare un modello di comunicazione partecipativa dal basso, utilizzando il mezzo televisivo come strumento di espressione” (Barca 2007, p.101)7 si sposta dalle strade ad internet, e nascono le web tv. 1.3 Classificazione
In Colletti, 2010 si propone uno schema di classificazione 8 che individua sei aree di analisi per descrivere il fenomeno delle web tv. I punti utilizzati per studiare le web tv in esame in questo elaborato, ispirati alle sei aree di analisi, sono: 1.Natura e dimensioni 3.Target di riferimento 4.Temi e formati 5.Contenuti e linguaggi 6.Sistemi di distribuzione 1.4 Punti critici
Ciò che maggiormente frena lo sviluppo e l’affermazione delle web tv è la mancanza di una vera forma di monetizzazione che sia efficace e garantisca qualcosa di più della semplice sopravvivenza. La maggioranza (88%)9 di queste infatti vive ancora delle risorse personali degli ideatori. Questo comporta un’amatorialità forzata e un impedimento concreto al salto di qualità professionalizzante e porta in alcuni casi al fallimento di 5
Gubitosa 2005, p.7; Colletti 2010, p.15. “In telecomunicazioni il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a destinazione.“ (http://it.wikipedia.org/wiki/Streaming) 7 In Colletti 2010, p.22. 8 Dal lavoro di tesi di Veronica Fermani Web tv e identità locale, cit. in Colletti, 2010. 9 Vedi appendice 1: Rapporto Netizen. 6
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nuemrose imprese web-mediatiche che meriterebbero di continuare ad esistere, ma che si arenano quando vengono a mancare le risorse necessarie nelle tasche degli autori. Un altro problema che si vuole evidenziare con questo lavoro è la disattenzione riservata al pubblico dei giovani naviganti da parte dell’attuale panorama delle web tv. Nonostante quelli tra i 18 e i 24 anni siano coloro che passano più tempo collegati ad internet10, rimangono poco considerati dalle web tv, il cui obiettivo è più spesso fare “informazione comunitaria” (33%) e promuovere il territorio (25%). L’intrattenimento come obiettivo dichiarato segue solo in terza posizione (20%), e un dato da rilevare è anche quello dell’età media delle redazioni, per il 64% composte da personale con più di 30 anni11. Infine, le web tv non sono ancora pienamente inserite in quello che è il campo dell’informazione più in crescita degli ultimi anni: i devices mobili. Solo il 40% delle web tv sono distribuite su smartphones e tablet 12, che rappresentano la nuova frontiera della comunicazione su internet.
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http://newebmarketing.blogspot.it/2012/05/su-internet-277-milioni-di-italiani.html
11
Vedi appendice 1: Rapporto Netizen. Rapporto Netizen 2012.
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2.
Web Tv giovane: musica, cultura, community. 2.1 Cosa sono le web tv giovani?
Secondo il rapporto Netizen 2012 Il 58% delle web tv fa “informazione comunitaria” o “promuove il territorio”. Non sono argomenti che appassionano o attirano il pubblico giovane in grandi masse di spettatori. Anche scorrendo l’indice del libro di Colletti Tv fai-da-web, tra “micro web tv d’azienda”, “micro web tv dai capelli d’argento” e “micro web tv dal pollice verde” 13 c’è ben poco spazio per fenomeni che possano davvero coinvolgere significativamente i giovani. Non contano per questo discorso le uni-tv, web tv universitarie, che sì coivolgono giovani e giovanissimi redattori, ma sono quasi sempre frutto di laboratori o corsi, e spesso mirano solo a promuovere sulla rete gli istituti universitari. Si sono analizzate in questo lavoro quelle realtà che, per determinati aspetti e caratteristiche, si possono definire “giovani”. Ma cosa vuol dire web tv giovani? Cerchiamo prima di tutto di inquadrarle nelle aree di analisi indicate da Colletti. Le web tv giovani hanno la più svariata natura: si va da quelle nate con puro spirito ludico a quelle che fanno parte di network e società più ampie. Da ciò derivano diversi obiettivi, anche opposti: semplicemente divertirsi e far divertire, promuovere un prodotto, fare business. Il target di riferimento è sempre un micro-target, una community ben precisa14 con la particolarità che ci si rivolge ad un pubblico giovane o giovanissimo, idealmente tra i 18 e i 30 anni. I temi che sono presenti in maniera massiccia sono la musica, l‘arte e la cultura giovanile e in generale tutto ciò che riguarda i giovani. Il linguaggio è diretto e senza filtri, “quello dei giovani” come si dice nei media generalisti, spesso a sproposito15. Le trasmissioni vengono fruite attraverso le piattaforme di streaming (come Ustream e Livestream) o on demand16 via Youtube o Vimeo. Queste web tv poi “fanno sentire il loro respiro” (Colletti 2010, p.157) attraverso Facebook, Twitter, Tumblr, e vari blog e webzine.
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Colletti 2010. Vedi §2.2 15 http://www.youtube.com/watch?v=aA9_a5f0fo4&feature=relmfu 16 “Il video on demand, (termine mutuato dall'inglese che tradotto letteralmente significa "video su richiesta")(..), è un servizio interattivo(..). Il servizio permette agli utenti di fruire, gratuitamente o a pagamento, di un programma televisivo in qualsiasi momento lo desiderino.“ (http://it.wikipedia.org/wiki/Video_on_demand) 14
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2.2
Caratteristiche
Target
La caratteristica che ci fa chiamare queste web tv “giovani“ è il fatto che si rivolgono tutte ad un pubblico tra i 18 e i 30 anni. Questo non significa che chi è fuori da questo target non le possa guardare, ma i contenuti sono pensati per, realizzati da e indirizzati prinicipalmente a chi rientra in questa fascia d’età. Ragazzi con interessi specifici nel campo della musica e della cultura, che amano seguire le proprie passioni nel mondo reale come sul web. Musica
L’oggetto principale di cui si occupano le web tv prese in esame è la musica: streaming e podcast scaricabili, video musicali, interviste, live in diretta, studio sessions, articoli e news dal mondo della musica. È la forma di intrattenimento più seguita dai giovani, e consente di rivolgersi a precise community virtuali e gruppi reali di seguaci di particolari generi (indie rock, elettronica, reggae, eccetera). Arte e Cultura
Una buona parte delle web tv analizzate riserva anche una particolare attenzione per le espressioni artistiche e culturali prodotte dai giovani, le quali hanno una grande possibilità di diffusione sul web grazie ai social network e ai siti di condivisione video. Le web tv giovani si occupano di street art di ogni tipo, flashmob, videoarte, ma anche scrittura creativa e fotografia. Community
Frequentatori accaniti di club techno, seguaci di sconosciute band e improbabili musicisti sperimentali, calcatori di dancehall giamaicane, navigatori incalliti che passano ore su Soundcloud e Youtube alla ricerca dell’ultima novità musicale. Chi siano poco importa, l’importante è rivolgersi ad una community, più specifica è, meglio è. Le web tv di questo elaborato danno l’esempio, ma lo aveva già detto Colletti: “non è la quantità a generare senso, ma la qualità della relazione che si intrattiene con i propri pubblici di riferimento“(Colletti 2010, p.145). E nessuna relazione è intensa e può dare frutti di qualità come quella con i fan di un determinato genere musicale o di una corrente culturale. Sono i fan infatti i principali attori delle emergenti forme di aggregazioni che Jenkins definisce “culture partecipative”, caratterizzate tra le altre cose da forti gradi di connessione sociale e interattività17. 17
Artieri in Jenkins 2006, p. 9.
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Eventi
Le web tv giovani hanno compreso bene il concetto di quanto sia necessario “instaurare relazioni oltre lo schermo” (Colletti 2010, p. 166). Si organizzano eventi nel mondo reale, spesso non solo aureferenziali ma comunque legati alla web tv e alla sua linea editoriale: concerti, dj set, tornei sportivi, prime visioni. Ciò avviene un po’ per il tipo di pubblico a cui ci si rivolge, un po’ per trovare una via alternativa alla sola monetizzazione online. Portali
Le web tv giovani fanno quasi sempre parte di un portale più ampio. Al canale ufficiale su cui vengono trasmessi i programmi (attraverso uno dei siti di live streaming) è associato un blog o una webzine con news ed articoli, una web radio, servizi di podcast, gallery fotografiche, video on demand. Format e linguaggio
I format più utilizzati ricalcano quelli della tv tradizionale di informazione con interviste e reportage, o si ispirano alla programmazione delle tv musicali come Mtv (puntate mono tematiche su singoli artisti, concerti in diretta). Non mancano casi di format più innovativi, come le interviste-pranzo di vbs.tv18, o i programmi modello canale di Youtube di HMCF. Il linguaggio è sempre moderno, giovanile, lontano dal politically correct e dalla moderazione forzata degli altri generi di web tv più generaliste. Monetizzazione
Le forme di monetizzazione sono le più svariate e tuttavia poco remunerative. Accanto al trasversale e classico ricorso alle pubblicità ospitate sui propri siti, troviamo aperitivi di autofinanziamento, servizi di live streaming, promozione di artisti, partnership con attività locali.
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http://www.vice.com/it/vice-meets/noyz-narcos-metal-carter
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3.
Le Web Tv giovani
In questo capitolo si analizzano una serie di web tv, italiane e straniere, definite “giovani” in quanto rispondono, ciascuna a suo modo, alle caratterisitiche elencate nel cap. 2. 3.1
In Italia 3.1.1 Hmcf.me
Web tv con base a Bologna, creata e gestita da un gruppo di ragazzi dai 16 ai 25 anni per divertimento e soddisfazione personale. Trasmette in streaming sfruttando il servizio gratuito di Livestream. Si occupa di arte e cultura giovanile, in particolare di street art, scrittura creativa e cinematografia. Ma è l’argomento musicale quello predominante in tutte le componeneti della piattaforma (blog, web tv, web radio, podcast) a cui si aggiunge una net label che promuove musica elttronica alternativa. Riunisce intorno a sé una community di appassionati del genere indie, principalmente attraverso i social network (Facebook e Twitter) e gli eventi che organizza, anche per mantenersi economicamente (concerti, aperitivi con dj set, tornei sportivi). È grazie a questi eventi e al contributo personale degli autori che la web tv sopravvive (HMCF è il case study di cui si parla approfonditamente nel capitolo 4). 3.1.2 Polartv.net
Da Bergamo, “la tv dei giovani”. Propone, attraverso format che ricalcano il modello del telegiornale o del servizio-intervista, video che parlano di attualità, arte, cultura e intrattenimento prodotti da – o legati ai giovani. La musica è uno degli argomenti principali delle rubriche, in special modo si parla di eventi e musicisti locali. La web tv si rivolge alla comunità bergamasca, è legata al territorio anche in virtù dei partner (attività e negozi cittadini) e dei party che organizza a cadenza regolare per promuoversi. Il sito è composto dal servizio video on demand (via Vimeo), da una sezione di gallery fotografiche e dalla pagina news che segnala i principali eventi. È presente solo sul più utilizzato social network, Facebook, con 1.178 “mi piace”. 3.1.3 Vibeschannel.com
Web tv dedicata alla musica reggae, trasmette video, interviste, concerti e live session tramite il sito Livestream. Fondata da due appassionati Bolognesi nel 2009, patrocina eventi e concerti ed è legata all’associazione culturale MyWebTvLive. Il portale comprende un blog (al momento della stesura di questo lavoro under costruction) ed è presente su Facebook e Twitter.
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3.1.4 Vbs.tv
Web tv che fa parte della piattaforma Vice, che per ogni paese in cui è presente ha un canale di video on demand in lingua dedicato. Si parla in gran parte di musica, ma anche di attualità, arte e cultura giovanile a 360 gradi, con tipici format televisivi (interviste, reportage in stile giornalistico). La community è quella molto consistente degli appassionati di Vice.com, che organizza anche numerosi eventi (party, mostre, happening) in ogni paese in cui è presente. Vice è un esempio della monetizzazione basata sui prodotti cartacei gratuiti sovvenzionati dalla pubblicità19 e da una presenza massiccia sul web grazie all’ampio portale multilingue e al presidio dei social network (Facebook, Twitter, Tumblr, Google+). 3.1.5 Lesstvweb.com
Altra web tv basata a Bologna che si occupa esclusivamente di musica indie. È legata al Locomotiv, locale di musica dal vivo e trasmette concerti live, radio sessions e videointerviste on demand tramite Vimeo. Partecipa e promuove eventi come il Murato festival. La web tv non è inserita in un vero portale, ma è collegata con i social e i siti di condivisione di foto e video (Facebook, Twitter, Vimeo, Flickr, Youtube). 3.2
All’estero 3.2.1 Grosse-caisse.com
Grosse-caisse è una web tv francese che si rivolge al pubblico indie. La web tv fa parte di un piccolo portale che comprende anche una web radio e una sezione podcast. Offre servizi di live streaming durante concerti e session di band emergenti organizzati appositamente, oltre a trasmettere video musicali selezionati dal web. È presente con una pagina su Facebook che conta 1402 like. 3.2.2 Malviviendo - web serie
Malvivendo non è una web tv, bensì una web serie20 nata a Sevilla, in Spagna. Risulta interessante all’interno di questo lavoro in quanto ha ottenuto un discreto successo tra i giovani spagnoli trattando contenuti legati al mondo giovanile, specialmente alla musica e alle culture alternative. La serie, trasmessa tramite canale Youtube in HD, ha un sito-piattaforma con un blog in cui si dà grande attenzione alla parte musicale (le colonne sonore sono tutte originali di giovani band e artisiti) e alle vicende politiche spagnole. È riuscita a sopravivvere per due stagioni mantenendo un livello professionale, grazie alla sovvenzione del ministero della cultura spagnolo, alla sponsorizzazione di marche d’abbigliamento alternativo e ad aziende legate alla cultura del consumo della canapa, oltre ad eventi di 19
Vedi §5.5 “Il termine webserie, o anche web serie o serie web (dall'inglese web series), indica una serie di episodi di fiction realizzati per essere fruiti attraverso il Web“ (http://it.wikipedia.org/wiki/Webserie) 20
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presentazione delle nuove puntate in giro per la Spagna. Malviviendo è su Facebook, Twitter e Tuenti (social network spagnolo). 3.2.3 Boilerroom.tv
Boiler room organizza piccoli eventi live di musica techno in diverse città (New York, Los Angeles, Berlino, Londra) con dj internazionali e li trasmette online tramite canale Livestream. Il portale web include un blog con le news e un popolare servizio di podcast scaricabili. Si rivolge agli appassionati del genere techno e della club culture, ha sponsor importanti come la marca d’abbigliamento Umbro, la birra Red Stripe e Red Bull. È presente su Facebook, Twitter e le repliche sono disponibili on demand su Youtube.
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4.
Case study: HMCF 4.1
Nascita e obiettivi
Anno 2009. Il liceale bolognese Teo Filippo Cremonini, appassionato di musica indipendente, rimane molto colpito dal film di Guido Chiesa Lavorare con lentezza 21. La pellicola narra l’esperienza di Radio Alice, una delle emittenti protagoniste della stagione delle radio libere, che negli anni settanta trasmetteva da una soffitta di via del Pratello a Bologna22. La voglia di emulare quei pirati radiofonici è forte e Teo vorrebbe entrare in quel mondo. Lavorare per davvero in una radio è impossibile a causa della sua minore età; anche fondare una propria FM è da escludere, perchè è eccessivamente complicato e costoso. Chiama allora a raccolta quella che diventerà la redazione fissa di heymenclosefriends (d'ora in poi HMCF) e, mettendo insieme le infinite possibilità della rete e l'anagrafica attitudine dei "nativi digitali"23, nasce la web tv. Si può dire che HMCF rientra tra le produzioni editoriali autoreferenziali in quanto, specialmente all'inizio, predominano il puro divertimento e la gratificazione personale degli autori24. La web tv non si può collocare in un filone preciso, non vuole raccontare un territorio, nè prettamente informare o fare opinione. La finalità principale è la diffusione di un discorso culturale, specialmente a livello musicale e artistico, fuori da logiche commerciali e molto legato ai giovani. 4.2
Struttura
Il nucleo di HMCF è fisso e si identifica con i fondatori. Per quanto riguarda il resto della redazione, essa rispecchia perfettamente il modello tipico delle web tv: aperto e in continua evoluzione25. Ad oggi conta 19 membri, che hanno il ruolo di autori e presentatori dei rispettivi programmi. Hmcf.me ha una struttura a portale: la home si presenta con muromag, la webzine musicale di grande successo, prima prodotto a parte della galassia HMCF e ora assimilato dal sito principale. Da qui si raggiungono tutte le ramificazioni di HMCF: la web tv, la web radio (che trasmette tramite spreaker.com), i podcast ospitati su Soundcloud e Mixcloud e la pagina della label. Per quanto riguarda la presenza sul territorio, tramite l’associazione culturale DAN e gli Eventi Collaterali si organizzano iniziative come aperitivi, dj set, concerti, ed altro sia per autofinanziarsi che per promuovere il portale web.
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Lavorare con lentezza, 2004. Gubitosa 2005, p.12. 23 “Native speakers of the digital language of computers, video games and the Internet.” (Prensky 2001, p.1) 24 Colletti 2010, p.42. 25 Colletti 2010, p.37. 22
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4.3
Programmazione e distribuzione
HMCF non appartiene a un particolare genere: non è una web tv di informazione, di denuncia o "amarcord"26. Si può dire che rientra in due delle categorie individuate da Colletti, quella delle “micro web tv imbastite da giovani amanti della rete (che) non sono canali video universitari, i team sono trasversali e attecchiscono in contesti ibridi” e quella delle “esperienze che fungono da collante per community specifiche, nascono territorialmente ma poi (...) vanno a coinvolgere adepti e appassionati su singole tematiche specifiche” (Colletti 2010, p.36). Il palinsesto prevede tre dirette giornaliere dal canale principale, per la maggior parte alle 15, alle 17 e alle 21. Ad ogni diretta va in onda un diverso autore col proprio programma, della durata di un'ora circa. Sono quindici i programmi settimanali, più sei programmi a cadenza mensile o bisettimanale. Fuori da questa programmazione, streaming musicale ventiquattr'ore su ventiquattro che spazia dall'elettronica al folk, ma anche trasmissione di documentari e cortometraggi. Il format più diffuso ha un impostazione modello "canale di Youtube" col presentatore in primo piano davanti alla webcam. Il presentatore, o i presentatori, trattano il proprio tema illustrandolo agli spettatori e trasmettendo a intervalli video e pezzi musicali. Molti autori/presentatori intervistano personaggi che portano con loro davanti alla webcam o dialogano con gli spettatori attraverso la chat o via Skype. Alcuni programmi registrano la totale assenza di presentatori o speaker, perchè il conduttore si occupa solo di mandare in onda contenuti senza comparire via video o audio. Come nella maggioranza dei casi, la programmazione è interamente rivolta a un pubblico italiano-parlante. Recentemente però sono nati programmi con un respiro più internazionale, novità nel campo delle web tv italiane. Ciò è dovuto al fatto che molti dei conduttori appartengono alla "generazione Erasmus" ed hanno condotto i loro programmi dai vari soggiorni all'estero. Fin dall'inizio, HMCF viene trasmesso attraverso livestream.com, un sito che permette agli utenti di vedere e trasmettere contenuti video in streaming. Conosciuto in precedenza con il nome di Mogulus, offre un servizio gratuito di base, quello con cui è trasmesso HMCF, e uno premium, a pagamento. L'integrazione con il social network più utilizzato, Facebook, è fondamentale: la web tv ha la propria fan page, così come molti dei programmi più seguiti. Le dirette sono sempre precedute da un "evento" su Facebook che le segnala e i membri della redazione sono soliti promuovere i programmi, propri e altrui, utilizzando il social network. HMCF, con le sue varie ramificazioni, è presente in tutti i social-media principali della rete come Facebook, Twitter, Tumblr, Blogger, Google+ e Soundcloud. Su Mixcloud si caricano i podcast, e saltuariamente vengono trasmesse alcune repliche. Al momento non c'è la possibilità di vedere HMCF su devices mobili come smartphones e tablets.
26
Colletti 2010, pag. 89.
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4.4
Monetizzazione
Come per ogni altra web tv, la mancanza di forme di monetizzazione resta uno dei limiti più forti per HMCF. Le spese ridotte hanno finora permesso di provvedere con l'autofinanziamento, anche tramite aperitivi ed altri eventi organizzati a questo scopo. I fattori di spesa si sono limitati all'acquisto del dominio e all'organizzazione degli eventi più significativi, generando somme piuttosto affrontabili. Tuttavia, il problema è emerso in maniera importante nel momento in cui si sono tentati l'affitto di una sede e il passaggio a canali di distribuzione di alta qualità. Queste spese si sono rivelate insostenibili e hanno impedito quel salto che potrebbe trasformare il progetto da semplice passione a qualcosa di più serio. Inizialmente c'è stato un tentativo di monetizzare immettendo pubblicità nella programmazione, ma nonostante i buoni ascolti questa forma di finanziamento è stata presto abbandonata, perché ritenuta insoddisfacente e troppo invadente. A causa della mancanza di una vera strategia di monetizzazione, ragionata e adattata alla linea editoriale, la web tv è rimasta nell’ambito amatoriale.
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5.
Un modello per le web tv giovani
Come già fatto da Colletti a riguardo delle web tv in generale 27 anche in questo lavoro ci si appresta a fornire una serie di indicazioni utili per costruire un’efficiente web tv giovane, in grado in particolar modo di avere un modello di business sostenibile. Le indicazioni sono state elaborate a seguito dell’analisi svolta nei capitoli precedenti e ambiscono a riassumere tutti i connotati più efficenti rilevati durante lo studio delle web tv prese ad esempio. L’ aspirante web tv giovane dovrà quindi, in linea con quelle qui analizzate, prima di tutto riunire attorno a sé una community, articolare il sito principale come un portale che raccolga oltre alla web tv altri servizi, manifestarsi tramite i social network ed organizzare eventi nel mondo reale. Il business model sostenibile che viene infine proposto è un sunto delle tecniche di monetizzazione adottate dalle web tv giovani analizzate, a cui si affianca un’idea innovativa relativa al “diventare mobile”.
5.1
Fare community
È uno degli imperativi che si evincono da varie analisi di esperti del business online, come Colletti e Philip Torrone28: per un’iniziativa di successo è necessario legarsi a community specifiche, settoriali, fidelizzare un segmento. Mark Zuckerberg, CEO e ideatore di Facebook, ha sostenuto che “Non si crea una comunità. Le comunità esistono già” 29. Tutto quello che deve fare un’aspirante web tv dedicata ai giovani è intercettare la propria comunità di riferimento, crearsi una reputazione e guadagnare fiducia e fedeltà30. La qualità dei contenuti e l’onestà sono fondamentali, il sine qua non nessuna comunità si legherà mai a un prodotto web. Il resto del lavoro è più semplice per una web tv incentrata sulla musica: scegliere un segmento di pubblico con caratteristiche estremamente definite, preferibilmente ancora assente dal panorama delle web tv, crearsi una buona reputazione presso le community analoghe (blog, webzine, webradio), differenziarsi dai competitor. Se tutto è fatto nel migliore dei modi, la piccola community verrà allo scoperto e si fidelizzerà. 5.2
Portali
È fondamentale che il canale web tv sia integrato in un portale più ampio, che ospiti per esempio una webzine, un blog news, un servizio di podcast, magari una web radio, gallery fotografiche, repliche on demand delle puntate. Tutti questi servizi ampliano l’offerta della web tv, consentendo di differenziare la proposta e di generare attenzione. Oltre ad assistere allo streaming 27
Colletti 2010, p.138 e http://www.chefuturo.it/2012/08/14-consigli-per-far-crescere-la-vostra-communityonline/ 28 Colletti 2010, p.145, 150; Anderson 2009, p.91. 29 In http://www.chefuturo.it/2012/08/14-consigli-per-far-crescere-la-vostra-community-online/ 30 Anderson 2009, p.238.
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delle trasmissioni, infatti, sarà possibile per un utente scaricare un podcast, condividere un articolo sui social network, commentare una foto o un video. Si tratta di adottare una “strategia max” applicata all’informazione che consiste nell’affiancare al prodotto principale (in questo caso la web tv) una serie di complementi (blog, podcast, gallery) che verranno “consumati” insieme 31, generando attenzione, reputazione e forse, come vedremo più avanti, monetizzazione. 5.3
Social
Social tv, quella televisione che (..) è “strettamente legata alla penetrazione dei social network”. (Andrea Materia)32 Presidiare “tutti gli avamposti conversazionali attualmente presenti” e “tutti gli strumenti di social networking”. (Giampaolo Colletti)33
Nella strategia max rientrano anche le pagine e gli eventi su Facebook, gli account Twitter, Tumblr, Pinterest, Youtube, Vimeo, Flickr, Soundcloud, Google+ ed ogni tipo di social network a disposizione per “far sentire il proprio respiro” (Colletti 2010, p.157). Con 684478 contenuti condivisi al minuto su Facebook, 100000 Tweet, 27778 post pubblicati su Tumblr e 3600 foto caricate su Instagram34 non c’è strumento migliore dei social network per far a sapere a tutti cosa fa la propria web tv. Tutti sono lì, compresa la micro-community di riferimento. E non c’è niente di meglio di un post, un video o una foto condivisa sui social network da un amico (magari un opinion leader35) per convincere i potenziali spettatori a cliccare sulla web tv. 5.4
Nel mondo reale
Nel web 2.0, basato sul dialogo e sull’interazione con gli utenti, “andare oltre la comunicazione digitale” e “creare relazioni oltre lo schermo” (Colletti, 2010 p.167) è di fondamentale importanza. Le web tv giovani devono instaurare rapporti di fiducia con le proprie microcommmunity, andandole anche a conoscere sul territorio. Il fatto di dedicarsi per la maggior parte alla musica facilita questo compito, perché basterà tradurre in evento reale quel che solitamente si propone in digitale. Si possono organizzare concerti, selezioni musicali e dj set accompagnati da aperitivi od organizzare mostre, tornei 31
Anderson 2009, p.163. http://it.ejo.ch/6434/nuovi-media/bologna-meeting-puntoitsi-alza-il-volume-della-nuova-tv 33 Colletti 2010, p.161. 34 Vedi appendice 4: Data in one minute. 35 Opinion leader, coloro che seguono e comprendono i mezzi di comunicazione, e che con il loro comportamento e le loro opinioni influenzano le persone che hanno intorno (Katz, E., Lazarsfeld, P. F., 1955 Personal influence, the part played by people in the flow of mass communication). 32
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sportivi, reading. L’importante è realizzare eventi coerenti con il tipo di attività che si svolge online in grado di attirare il pubblico che segue la web tv, ma anche chi gli è estraneo e può essere avvicinato tramite il rapporto personale. Chi già conosce il canale approfondirà il rapporto di fiducia, facendo da calamita per amici e conoscenti. Proporre nel mondo reale i conentuti della web tv dà un valore concreto al piano editoriale (promozione di giovani musicisti, artisti, band) , fa conoscere il canale online al di là della ristretta cerchia di spettatori abituali e può rivelarsi un buon metodo per guadagnare qualche soldo. Sono esempi di eventi reali organizzati dalle web tv: I concerti, gli aperitivi con dj set, i workshop, i tornei sportivi di HMCF. I party a tema di PolarTv. I festival reggae patrocinati da Vibeschannel. Le feste Vice. I festival indie promossi da LessTv. I mini concerti in live streaming realizzati da groisse-caisse. Le prime visioni delle puntate di Malviviendo. Gli eventi live organizzati e trasmessi da Boiler Room. 5.5
Un business model sostenibile
Abbiamo visto che le web tv analizzate si sostengono grazie a svariate forme di monetizzazione: la pubblicità degli inserzionisti, i servizi di live streaming, gli eventi dal vivo. Ciascuno di questi può essere un buon metodo per pagarsi qualche spesa, ma nessuno consente da solo di mettere in piedi un business model sostenibile. Quello che si propone qui è una forma di business mista basata sia su forme di monetizzazione online che offline, sia sul traffico web che sugli eventi reali, in sintesi che metta insieme le potenzialità viste finora. Isolate valgono poco, ma se attuate con una strategia unica possono portare a risultati rilevanti. Monetizzazione On-line
Oggi qualsiasi prodotto web si muove nella Google Economy: i contenuti di qualità di una web tv, opportunamente promossi tramite i social network e la rete dei blog, generano reputazione, fidelizzazione, ma soprattutto traffico sul sito web. Ci dice Anderson che In media, tra un quarto e la metà di tutto il traffico verso un certo sito proviene dalle ricerche di Google. (..) In termini economici, la conversione dall’economia della reputazione all’economia dell’attenzione impiega questa formula: il valore economico del vostro sito è il traffico che il vostro PageRank36 porta dai risultati di ricerca di Google per un termine qualsiasi, 36
“PageRank is a link analysis algorithm, named after Larry Page and used by the Google Internet search engine, that assigns a numerical weighting to each element of a hyperlinked set of documents, such as the World Wide Web, with the purpose of "measuring" its relative importance within the set.”
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moltiplicato per il valore di quel termine come parola chiave. (Un pagerank più alto vuol dire più traffico, perché apparirete più in alto nei risultati di ricerca)37.
Come trasformare questo traffico in denaro? Prima di tutto inserendo pubblicità Adsense38 sul sito web, monitorando tramite Google Analytics39 le pagine e gli argomenti che hanno più successo e ottimizzandolo con tutti gli accorgimenti SEO40 per generare più traffico possibile (facendo attenzione a non far mai scadere la qualità dei contenuti). Adsense non vi regalerà guadagni esorbitanti, ma da quando Anderson affermava, nel 2009, che “non vi frutterà nemmeno il minimo sindacale per il tempo passato a (scrivere un blog)”(Anderson 2009, pag.311) qualcosa è cambiato. Grazie alla migliore integrazione con Adwords41, il retargeting42 e ad altre innovazioni, oggi questa forma di pubblicità consente di pagarsi il server e forse anche qualcosa di più43. Ciònonostante le percentuali di click-through44 potrebbero essere molto basse (il pubblico delle web tv giovani non è molto propenso a cliccare sui banner pubblicitari di Google). Sarebbe bene dunque integrare Adsense con una pubblicità ancora più mirata, localizzata e legata strettamente alla web tv. I modelli si trovano facilmente nelle piattaforme come vice.com, che ha ereditato dall’omonimo magazine cartaceo il business model basato sul rendere possibile l’incontro tra inserzionisti e un pubblico appetibile e mirato, raggiunto facilmente tramite la ditribuzione gratuita 45. I dati dicono che si spendono al minuto 272070$ in web shopping46: i tempi sono cambiati da quando fare acquisti su internet era visto con sospetto. I nativi digitali sono abituatissimi a comprare online musica, abbigliamento, tecnologia. È molto probabile che gli spettatori di Malviviendo clicchino sul banner degli sponsor Canna o Hero Seeds ed acquistino uno dei loro prodotti per la coltivazione (http://en.wikipedia.org/wiki/PageRank) 37 Anderson 2009, p.239. 38 “Google AdSense è uno strumento (..) che consente a publisher, piccoli e grandi, di guadagnare pubblicando annunci Google mirati sui siti web di loro proprietà.” (http://support.google.com/adsense/bin/answer.py?hl=it&answer=9712) 39 “Google Analytics ti aiuta a capire in che modo i visitatori arrivano e navigano sul tuo sito web. Queste informazioni sono utili per trarre il massimo profitto dagli utenti che hanno scoperto il tuo sito web tramite AdWords. Questa soluzione di analisi dei dati web è gratuita e offre un modo efficace per analizzare nei dettagli i dati sui tuoi visitatori.”( http://support.google.com/adwords/bin/answer.py?hl=it&answer=2404031) 40 “Con il termine ottimizzazione (Search Engine Optimization, SEO, in inglese) si intendono tutte quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico (accessi) che un sito web riceve tramite i motori di ricerca. Tali attività comprendono l'ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina web, sia dei contenuti.”(http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_(motori_di_ricerca) ) 41 “Con il programma AdWords di Google puoi far conoscere la tua attività in modo semplice e mirato: infatti, grazie al sistema basato sulle parole chiave, i tuoi annunci appaiono solo quando gli utenti stanno cercando o guardando informazioni direttamente correlate al prodotto o servizio che offri.”(http://www.google.it/intl/it/adwords/miniguide/) 42 Vedi appendice 2: Come funziona il retargeting. 43 http://www.alverde.net/forum/google-adsense/138734-quanto-hai-guadagnato-mensilmente-con-adsensenel-2011-a.html 44 “The process of a visitor clicking on a Web advertisement and going to the advertiser's Web site.”(http://www.webopedia.com/TERM/C/click_through.html) 45 Anderson 2009, pag.77. 46 Vedi appendice 4: Data in one minute.
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casalinga di canapa o vogliano indossare le magliette di Postilla (uno dei personaggi della web serie) e visitino lo store on-line del partner CNF wear. Il pubblico di PolarTV è bergamasco, e sicuramente visita, anche di frequente, una delle attività locali partner della web tv (come l’Apple reseller o il negozio monomarca Superga). Si tratta di attività, sia on che offline, che hanno tutto l’interesse a mettersi in contatto diretto, tramite la pubblicità sulla web tv, con un micortarget specifico e ben delineato e si potrebbero inventare buoni sconto o convenzioni per chi dimostri di essere spettatore del canale online sponsorizzato. Una web tv che si occupa di musica indie, sprovvista di un business model, potrebbe progettare la propria campagna di monetizzazione online in questo modo: prima di tutto ospitare la pubblicità di uno store ad hoc come asos.com, potendo contare su una buona percentuale di click-through. In secondo luogo cercare una sponsorizzazione “a km zero”: legarsi come Lesstv ad un locale di musica dal vivo della propria città o ad una piccola etichetta discografica locale, o ancora ad un negozio di vestiti vintage o di dischi. Net Label Una net label è un'etichetta che distribuisce musica online in formato digitale (per lo più MP3 o Ogg). Le netlabel spesso funzionano come le tradizionali etichette discografiche nel produrre e promuovere album o compilation. La principale differenza è che le netlabel in genere mirano allo scaricamento gratuito, (ma vi sono anche casi di netlabel che vendono i propri prodotti) al posto della produzione di supporti materiali quali CD, dischi in vinile, Musicassetta o DVD. (Wikipedia)47
Una web tv musicale acquisirà col tempo una conoscenza approfondita degli artisti di riferimento e probabilmente i giovani emergenti si rivolgeranno a lei per essere promossi in vari modi. Con le nuove strumentazioni digitali anche registrare un album musicale è diventato un processo che può essere svolto a casa con apparecchiature molto economiche. La web tv può ampliare le sue attività e fondare una net label, la quale può portare guadagni in vari modi, sia on che offline. L‘etichetta si può incaricare di diffondere preview gratuite di album che poi saranno disponibili in download a pagamento48, o addirittura rendere disponibili interi dischi digitali in modalità free e occuparsi poi della promozione live degli artisti (e delle relative forme di monetizzazione offline legate alla musica) una volta che questi si saranno fatti conoscere sul web.
47
48
http://it.wikipedia.org/wiki/Netlabel Vedi appendice 3: Social Sound Bytes.
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Live streaming
Alcune web tv, come grosse-caisse, offrono servizi di live streaming a pagamento. Una volta procuratasi una minima attrezzatura digitale (investendo anche meno di un migliaglio di euro), un’aspirante web tv musicale potrebbe organizzare per band e artisti emergenti un evento in diretta streaming, da diffondere nel proprio circuito online tramite il canale; magari riproporlo come replica on demand opportunamente editato, facendosi pagare per il lavoro necessario. Quello trasmesso in diretta potrebbe inoltre essere progettato come un evento di promozione di quelli di cui si parla nel cap. 5.4 , con tutte le relative forme di monetizzazione offline. L’ultima, ma non meno importante componente della strategia di monetizzazione online, è la progettazione e la distribuzione di un applicazione per devices mobili. Di questa si parlerà in maniera dettagliata nel capitolo 5.6.
Monetizzazione Off-Line: guadagnare con la musica.
Le web tv giovani utilizzano fin dalla nascita eventi come dj set, aperitivi e concerti per promuoversi ed autofinanziarsi. Inserendo questo tipo di performance in vere e proprie strategie di monetizzazione offline legate alla musica, si può ricavare una forma di indotto parallela a quella online. Organizzare aperitivi nella propria città, essere ospitati come dj in locali e discoteche, essere presenti a serate e concerti: sono tanti gli aspetti del mercato musicale atttraverso i quali è possibile guadagnare, molti dei quali presuppongono servizi paralleli gratuiti49. Si può essere pagati da un locale per aver messo musica durante un sabato sera, da un pub per aver realizzato un aperitivo di successo o ancora possono essere rilevanti i ricavi fatti dal bar all’interno di una festa o di fianco al palco di un concerto organizzati dalla web tv. Organizzare a cadenza regolare questo tipo di eventi consente di avvicinare il pubblico di riferimento, individuare la soluzione economicamente più favorevole e garantire entrate regolari slegate dal sito web. Il traffico, bene principale nella Google Economy, risulterà a sua volta beneficiato da questa forma di pubblicità virale offline.
49
Anderson 2009, pag. 203.
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5.6
Diventare mobile
Quella televisione che (..) è “strettamente legata (..) ad applicazioni di secondo schermo come quelle installate su tablet e smartphone che consentono una esperienza sincronizzata con la tv”. (Andrea Materia)50
Gli ultimi dati sulla diffusione di smatphones e tablet 51 ci mettono di fronte ad una realtà a cui non è più possibile sfuggire: la maggior parte delle connessioni ad internet si realizzeranno in futuro tramite devices mobili. Come possono le web tv giovani rimanere al passo con la tecnologia? Oltre a presidiare i social network sarà necessario presidiare anche le tecnologie con cui l’informazione è fruita. Questo significa entrare nei devices mobili con una propria app: A mobile application (or mobile app) is a software application designed to run on smartphones, tablet computers and other mobile devices. The popularity of mobile applications has continued to rise, as their usage has become increasingly prevalent across mobile phone users. A May 2012 comScore study reported that during the previous quarter, more mobile subscribers used apps than browsed the web on their devices. During Apple's 2012 Worldwide Developer's Conference, Apple CEO Tim Cook announced that the App Store boasts 400 million accounts with registered credit cards, 650,000 available apps to download as well as "An astounding 30 billion apps" downloaded from the app store. (Wikipedia)52
Nel numero di Wired di agosto 2012, dedicato proprio al mondo delle app, è evidenziato come “il mercato italiano (delle app) (sia) decisamente avaro di alternative per l’ascolto di musica in streaming”53. Ecco allora dove potrebbero inserirsi le web tv giovani, incentrate sulla musica: presentando una propria app, distribuita gratuitamente, che diffonda le news del sito e consenta lo streaming musicale di singoli pezzi e podcast, magari con il collegamento diretto ad Itunes54, come nel caso della celebre app della radio
50
http://it.ejo.ch/6434/nuovi-media/bologna-meeting-puntoitsi-alza-il-volume-della-nuova-tv Vedi appendice 4: Data in one minute. 52 http://en.wikipedia.org/wiki/Mobile_app; http://en.wikipedia.org/wiki/App_Store_(iOS) 53 Pesce, M. e Priolo, S. (2012) Le migliori app, Wired, 42, 63-105. 51
54
“ iTunes è un'applicazione sviluppata e distribuita da Apple Inc. per riprodurre e organizzare file multimediali, permettendo l'acquisto online di canzoni, video e film attraverso il servizio iTunes Store.”(http://it.wikipedia.org/wiki/ITunes)
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online 8tracks55. Mantendo sull’app le pubblicità presenti sul sito si aumentano gli introiti derivanti dagli inserzionisti, che raggiungerebbero un folto pubblico tramite la distribuzione gratuita sugli store. Il 70% di chi ascolta musica online paga per farlo e l’86% dopo un periodo di tempo che dura al massimo sei mesi fa un upgrade alle versioni a pagamento dei siti musicali56. La soluzione adottata da chi pensa di fare business con applicazioni mobile è far pagare una cifra quasi irrisoria per contenuti premium. L’applicazione di una web tv, dietro pagamento della somma convenzionale di 0,79 €, o facendo pagare alcuni servizi in base all’utilizzo, potrebbe permettere di accedere a contenuti esclusivi come il download di podcast e compilation, la segnalazione di concerti ed eventi (tramite le tecnologie di notifica push 57 e la geolocalizzazione58), nonchè lo streaming delle trasmissioni e i video on demand per i tablet.
55
http://8tracks.com/ Vedi appendice 3: Social sound bytes. 57 Notifiche sonore per smartphones che avvisano in caso di ricezione di nuovi contenuti sulle applicazioni. 58 “Geolocation is the identification of the real-world geographic location of an object, such as a radar, mobile phone or an Internet-connected computer terminal.”(http://en.wikipedia.org/wiki/Geolocation) 56
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6. Conclusioni All’inizio di questo lavoro abbiamo visto cosa sono le web tv, come sono nate e come sono state studiate. In questo contesto è risultata mancare una consistente proposta nei riguardi dei giovani utenti del web: è difficile trovare web tv rivolte esplicitamente a ragazzi sotto i 30 anni che trattino temi in grado di appassionarle e coinvolgerle. Ancora più difficile è trovare canali online con un efficiente modello di business e una distribuzione che arrivi a tablet e smartphones. Per risolvere questi punti critici e cercare di sviluppare una soluzione valida si sono analizzate, a livello nazionale ed internazionale, diverse web tv considerate “giovani”. Oltre ad essere realizzate da e per under 30, queste risultano tutte possedere caratteristiche comuni: il dichiarato intento di intrattenere, soprattutto con la musica, l’attenzione verso forme di arte e cultura prodotte dai giovani, il riunire attorno a sé specifiche community, la realizzazione di eventi reali di autopromozione che coinvolgono gli spettatori. Anche a livello meramente tecnico i tratti sono simili, con i canali online proposti all’interno di portali che forniscono un’ampia gamma di servizi, dai blog ai podcast. Un problema comune è quello della monetizzazione, ottenuta tramite le più diverse strategie, ma sempre insufficente a sostenere alti costi di gestione. A fronte delle problematiche e dei punti di forza emersi dall’analisi, e in particolare dallo studio della web tv HMCF, si è cercato di formulare una proposta che, oltre a riunire gli aspetti positivi sperimentati finora, risolva i problemi legati alla monetizzazione e alla distribuzione mobile. Per affermarsi, un aspirante web tv giovane dovrà prima di tutto raccogliere intorno a sé una community ben definita da far convergere su un sito articolato come un’ampio portale che offra numerosi servizi online. Sarà necessario presidiare tutti i social network opportuni ed organizzare eventi nel mondo reale per interagire per davvero con il proprio pubblico ed attrarne di nuovo. Per sopravvivere e non gravare soltanto sulle tasche degli autori, la web tv giovane dovrà dotarsi di un business model sostenibile. Questo è raggiungibile attuando strategie di monetizzazione on e offline che comprendono pubblicità adwords e inserzionismo classico, servizi di live streaming, ricavi legati agli eventi nel mondo reale e la progettazione di applicazioni con serivizi premium per il mondo mobile. In questo modo fare web tv “giovane” smetterà di essere solo un costoso hobby, una passione molto impegnativa, per trasformarsi in attività remunerativa e soddisfacente, capace di incidere sul destino delle nuove forme di intrattenimento.
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Appendice 1. Rapporto Netizen 2012
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2. Come funziona il retargeting59
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http://www.gasparotto.biz/2011/04/retargeting/
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3. Social sound bytes (infografica)60
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http://lab42.com/
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4. Data in one minute (infografica)61
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http://www.domo.com/
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