1° febbraio 2011
MOZIONE
OGGETTO: DIVIETO DI UTILIZZO DEL BURQA E DEL NIQAB NEL TERRIORIO CITTADINO, IN LUOGHI PUBBLICI, APERTI AL PUBBLICO O ESPOSTI AL PUBBLICO.
PREMESSO - che nel recente raduno dei Vigili del Fuoco tenutosi nel mese di settembre 2010 a Cortina d’Ampezzo il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha dichiarato che il rischio di episodi di terrorismo come quello dell’11 settembre è molto alto e che la sicurezza deve andare di pari passo con la prevenzione; - che in Europa, dopo il Belgio, anche la Francia ha approvato un disegno di legge finalizzato ad interdire la circolazione in luogo pubblico e aperto al pubblico ai cittadini che indossano indumenti o accessori che celano il viso rendendo impossibile la loro identificazione; - che per ragioni di sicurezza, e non solo, risulta necessario garantire in ogni momento la riconoscibilità delle persone; RITENUTO - che l’utilizzo di alcuni indumenti quali il burqa e il niqab, oltre che a problemi di identificazione immediata di una persona, costituisce un atteggiamento inconciliabile con i principi fondamentali della nostra Costituzione e del Trattato di Lisbona, primo fra tutti il rispetto della dignità della donna;
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- altresì inaccettabile, nella nostra cultura, il fatto che una donna possa essere, in qualsiasi modo, indotta a comportamenti e ad abbigliamenti che la pongano in palese stato di sottomissione e discriminazione; CONSIDERATO - che l’uso di tali indumenti è dettato essenzialmente da radicamenti etnicoculturali (non sono obblighi imposti da Corano e Sunnah, bensì da Paesi dove prevalgono la cultura estremista e il retaggio di costumi disumani e di violenze familiari inaudite); - che quanto appena affermato risulta avvalorato anche dal parere espresso nel mese di luglio 2010 dagli esperi del Comitato per l’Islam dell’Agenzia Nazionale dell’Immigrazione e in data 15-9-2010 da Abdel Muti al-Bayyumi, membro influente del consiglio dei religiosi della moschea al-Azhar, a il Cairo; ATTESO - tra l’altro, che non vi potrà mai essere integrazione senza la preventiva accettazione da parte di tutta la comunità islamica del principio fondamentale della separazione inequivocabile tra la sfera laica e quella religiosa e delle normative vigenti in materia di libertà individuale e di pensiero, di obbligo scolastico, di autodeterminazione e di uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, lo status giuridico o religioso delle donne, il rispetto del diritto di famiglia e dell’istituto del matrimonio, dei minori e dei non credenti e il trattamento degli animali;
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IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO IMPEGNA IL SINDACO E L’ASSESSORE ALLA PARTITA a predisporre, per le motivazioni sopra esposte, un’Ordinanza che vieti l’uso nei luoghi pubblici, aperti al pubblico o esposti al pubblico, di indumenti o qualunque altro accessorio, ivi inclusi quelli motivati da precetti etnico-culturali, che celino, travisino ovvero rendano irriconoscibile il viso, impedendo l’identificabilità della persona senza giustificata ragione, costituendo giustificata ragione le ipotesi previste da disposizioni di legge o di regolamenti, da condizioni di salute certificate, da ragioni motivate da manifestazioni di carattere sportivo, feste, manifestazioni artistiche o tradizionali, autorizzate dalle autorità di pubblica sicurezza.
Il Presidente On. Matteo Salvini
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