MATTEO VISENTINI PORTFOLIO 2018
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+39 3462311364
mttvisentini@gmail.com
linkedin.com/in/matteovisentini/
MATTEO VISENTINI
ABOUT ME BORN:
03/10/1991 - Brescia
ADDRESS:
Viale Gran Sasso, 25 - 20131 - Milano Via del Seminario, 25 - 25087 -Salò (BS)
PORTFOLIO:
www.issuu.com/matteovisentini
Laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano ad Ottobre 2018. Attualmente impegnato per la presentazione della tesi di laurea presso l’Ordine degli Architetti di Milano.
EDUCATION 2018 Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica - 103/110 Politecnico di Milano Tesi di Laurea: “Æternum - Prefigurazioni sui futuri luoghi di sepoltura urbani”
SKILLS Architecture and Interior Design: Capacità e conoscenza della progettazione architettonica a media e grande scala e della progettazione di interni ed allestimenti. Model Making: Capacità di progettazione e costruzione di modelli architettonici, dettagliati o a scala urbana, anche con l’uso di taglio laser o taglierine automatizzate. Architecture Photography: Capacità e conoscenza nel rilievo e nella restituzione fotografica dell’architettura, dalla presa alla postproduzione con software professionali. Graphic Design: Conoscenza delle regole base della graphic design e del wayfinding design legato al settore dei trasporti, grazie all’integrazione di questi due elementi nei corsi svolti di Progettazione Architettonica I e II. English Language: Certificazione TOEIC ,punteggio 880/990 (C1). Ottima comprensione della lingua inglese, parlata e scritta.
SOFTWARE
2015 Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura - 102/110 Politecnico di Milano Tesi di Laurea: “Fabbriche d’automobili: forma e funzione negli impianti di produzione” 2011 Diploma di Liceo Scientifico - 70/100 Liceo Scientifico E. Fermi, Salò (BS)
WORK EXPERIENCES 2018 Tirocinio presso StudioZPN a Flero (BS) Collaborazione con il team per la progettazione e il restauro di edifici residenziali in contesti storici. Incontri con il cliente in merito alle scelte progettuali con il supporto di presentazioni e brochure appositamente redatte. Ridisegno con software CAD 2D di materiale storico con mappatura di problemi e/o discrepanze. Collaborazione alle scelte di materiali e finiture finali con supervisione in cantiere. 2014 Tirocinio presso Studio Daniel Libeskind Milano Affiancamento al team per la produzione di elaborati grafici, realizzazione di modelli di studio e ricerca di materiali progettuali e di riferimento. Modellazione 3D, definizione di dettagli architettonici, redazione ed impaginazione grafica di book e brochure di presentazione.
Autocad
Illustrator
Photoshop
LIKES
Indesign
Lightroom
Rhinoceros
Cinema
Photography
Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16.
Cycling
Design and Art
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SELECTED WORKS
2016 _ 2018
CITY OF MAPUTO
À TRAVERSE LES BARRICADES ÆTERNUM
+EXTRA+
CITY OF MAPUTO
2016
MAPUTO, MOZAMBICO
Il progetto ideato per Maputo, capitale del Mozambico, mira all’integrazione nella città di una rete di servizi riguardanti la sanità, la formazione e la ricerca scientifica-tecnologica. L’obiettivo è quello di andarsi ad inserire nel tessuto urbano attraverso una serie di poli di intensità differente capaci di divenire occasione di rinnovamento urbano e miglioramento delle qualità di vita attuali. La strategia d’intervento prevede quindi un’attività di tipo capillare, lontana da uno schema di matrice insediativa romana ma strutturata, al contrario, su interventi sporadici e puntuali situati in maniera strategica nel tessuto della città; essi danno vita ad un network capace di deformarsi adattandosi alle diverse situazioni ma mantenendo salda la relazione tra il tutto e la singola parte. Dopo diverse ipotesi alternative si è arrivati alla creazione di una tramvia, un mezzo di trasporto leggero, non inquinante e soprattutto poco impattante per una città così fortemente disomogena e ricca di problematiche viabilistiche come Maputo. Le fermate di questa Tramvia -Elèctrico- dovevano non solo permettere il giusto supporto ai tram ma portare effettivi miglioramenti alla vita delle persone, si è quindi deciso di farle diventare un vero e proprio meccanismo completamente modulabile con solo due punti fissi, la farmacia e il distributo re dell’acqua potabile, due elementi che dalle analisi erano risultati
indispensabili e che in ogni stazione della città ne costituiranno la spina dorsale. Tra le varie declinazioni che queste fermate assumeranno si è sviluppata più nel dettaglio la fermata numero 16, il Mercato Janet. Qui la stazione circolare effettua sul tessuto del mercato esistente un effetto di distorsione, spostando i precedenti moduli 25x25m e deformandoli. La copertura che nasce da questi moduli ha come struttura portante dei pilastri obliqui che, a seconda dell’ambiente in cui si trovano, suggeriscono o sconsigliano con il loro infittimento e il loro diradamento il percorso, che rimane libero e totalmente permeabile in ogni sua forma, come avviene in tutti i mercati di strada di Maputo. Per orientarsi all’interno di questa selva di pilastri e coperture di altezze di verse si è deciso di mettere sul lotto di progetto dei landmark, quattro edifici di dimensione 25x25x25m, molto più alti delle coperture che regolano tutti gli spazi e con un orientamento completamente diverso, paralleli ai binari del tram. La pelle /frangisole di questi cubi è stata trattata con dei mattoni di terracotta tipici della zona e per distinguerli fra loro son state scelte quattro gelosie che potessero così delimitare gli ambiti in cui il mercato si estende, mentre la struttura è semplice e regolare, con pilastri e solette in cemento armato; avremmo così ben distinguibili la zona del pescado, la zona della carne, la zona della frutas e legumes e la zona della capulana.
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ASSONOMETRIA, INQUADRAMENTO GENERALE DEL MERCATO
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PIANTA, SEZIONE A QUOTA +2.00M (DETTAGLIO STAZIONE)
PIANTA, SEZIONE A QUOTA +2.00M (DETTAGLIO MERCATO)
11 DETTAGLIO STAZIONE E MERCATO
+25.0m
+20.0m
+14.0m
+8.0m
+0.0m
SEZIONE D-D’
SEZIONE C-C’
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PIANTA PIANO PRIMO
PIANTA PIANO SECONDO
PIANTA PIANO TERZO
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+25.0m
CUBO “FRUTAS E LEGUMES”
+20.0m
+14.0m
+8.0m
+0.0m
SEZIONE D-D’
SEZIONE C-C’
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PIANTA PIANO TERRA
PIANTA PIANO TERZO
PIANTA PIANO SECONDO
CUBO “CARNE”
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ESPLOSO TAVOLA APPROFONDIMENTO “CUBO CAPULANA”
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PORTUGUESE:
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ENGLISH:
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BRANDING AND WAYFINDING DESIGN
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Stabilita la rete di trasporto su cui tutto il progetto si dovesse appoggiare, si è passati a dar delle regole, grafiche e non, per far si che questa tramvia diventasse estremamente radicata nel tessuto sociale, con colori, forme e caratteristiche proprie della città di Maputo e di tutto lo stato del Mozambico. L’elaborato finale è un manuale di branding e wayfinding design, con delle linee guida ben precise su tutte le caratteristiche necessarie affinchè le stazioni e tutta la segnaletica potessero essere sempre identificabili e ben riconoscibili, anche all’interno di una città così problematica come Maputo.
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À TRAVERSE LES BARRICADES
2016
PARIGI, FRANCIA
Il progetto “A Traverse les Barricades” nasce con il concorso della municipalità di Parigi “Reinventer La Seine”, atto a riqualificare e riutilizzare quei vecchi spazi affacciati sulla Senna ormai in disuso o inesorabilmente degradati. L’area di progetto scelta è il vecchio tunnel carrabile posto esattamente di fronte al Museo del Louvre. Fin da subito si è capito che il metodo di approccio doveva essere violento, quasi in contrapposizione con un luogo così istuzionalizzato come il Louvre, un
luogo che potesse raccontare, o meglio, ampliare il racconto che già si intravedeva in molte ali del museo parigino; la storia della rivolta. Per sua stessa natura, la rivolta non doveva essere preclusa solo all’interno di un singolo edificio ma anzi doveva occupare tutto il suolo cittadino. Si è quindi deciso di cercare tramite le vecchie carte storiche le posizioni delle antiche barricate ed unirle in un unico percorso che attraversasse la città e il cui centro ed inizio fosse il Museo della Rivolta.
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abaco interventi
sistema delle barricate scala 1:2000 barricate SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II
1800 PROF: GUYA BERTELLI GALLUZZI MASSIMO VANETTI DARIO
barricate assistenti: GIULIA BONIZZONI ANDREA BOSIO DARIO GIORDANELLI
1945
barricate
1968
GRUPPO VVZ RUGGERO VALMORI 852034 MATTEO VISENTINI 851643 SANDRO ZANON 851881
sintesi
EINVENTE LA SEIN
barricate
T.1
“LES BARRICADES” Dalle carte storiche si è riusciti a trovare l’esatta posizione delle barricate storiche della città di Parigi. Da quelle della Rivoluzione fino a quelle studentesche della fine degli anni ‘60. Si è deciso di non tralasciarne nessuna e metterle finalmente a sistema tra di loro, epoche diverse, motivi diversi, tutti sullo stesso piano. Un insieme di segni non più visibili nella città per farli diventare -di nuovo- parte di essa, farli emergere come vere e proprie architetture che, con le loro ombre, i loro impedimenti e la loro posizione, non rendessero il cittadino passivo di fronte a tutto ciò. La gerarchia di esse poi è diventato il nodo cruciale del progetto, meno impattanti alcune, più altre, per creare un percorso circolare all’interno del centro cittadino con un vero e proprio centro che spiegasse tutto ciò, posizionato in un luogo dove le barricate hanno avuto nella storia un valore ancora più forte, il Louvre.
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INQUADRAMENTO
IL MUSEO DELLA RIVOLTA Il Museo della Rivolta è il centro di tutto il percorso delle Barricate. Una rovina moderna, capace di non essere classificabile in nessun periodo storico, plasmato direttamente dalla storia, passata e futura. Qui si trovano numerosi spazi espositivi, percorsi difficilmente accessibili ed altri estremamente fruibili, tutto il percorso è lasciato all’utente che può attraversarlo in maniera fluida oppure perdersi dentro alla ricerca di nuovi spazi, magari celati dietro ad una parete nascosta. Il Museo si relaziona alla città in diverse maniere, è possibile attraversarlo rimanendo sulla riva della Senna, accedervi dal Quai François Mitterrand attraverso una scalinata, oppure entrarci direttamente dal Louvre, dove una passerella, in maniera evocativa entra in una finestra del museo parigino, quasi sfregiandolo. Il tutto quindi viene unito in un complesso museale unico, due storie finalmente raccontate.
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PLANIVOLUMETRICO
PIANTA, SEZIONE A QUOTA -8.00M
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SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
SEZIONE D-D
SEZIONE C-C
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PIANTA, SEZIONE A QUOTA -8.00M
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ÆTERNUM
2018
MILANO, ITALIA
La genesi del progetto Aeternum è strettamente legata alla volontà di rinnovare l’idea stessa di cimitero e il suo posto all’interno del tessuto urbano, senza modificare i caratteri fondamentali delle tipologie storiche che resistono da secoli, ma anzi esaltandone le qualità all’interno di frammenti di città problematici. La scelta delle aree di progetto adatte è stato il primo passo: aree il più centrali possibile, così da estremizzare il concetto stesso di “cimitero urbano”; non semplicemente un luogo limitrofo e/o adiacente alla città, ma un vero e proprio bra- no di essa, occupante spazi storici e storicamente radicati nella società milanese. Individuate le aree e i loro relativi problemi si è passato ad analizzare i nuovi processi di preparazione della salma. Sono quindi stati scelti i tre processi da utilizzare abbinati agli altrettanti ambiti selezionati: la criomazione, l’idrolisi alcalina e la cementificazione. Tutti processi molto più ecologici rispet- to alla cremazione classica e hanno tutti un elemento in comune: l’acqua. L’acqua all’interno di questi processi svolge funzioni chiave e per questo è stato deciso di farla diventare non solo elemento progettuale ma
vera e propria protagonista scenografica e patetica di tutto il sistema. Quando uno dei processi viene messo in moto, ovvero quando la salma inizia la trasformazione, tutto il sistema viene reso partecipe dell’ avvenimento grazie al movimento dell’acqua e ad un illuminazione puntuale che tramite scenografiche pulsazioni rende il visitatore conscio che qualcosa sta avvenendo all’interno del laboratorio. I tre progetti sono focalizzati molto sulla dimensione persona- le e sui gesti dei visitatori: vengono garantiti numerosi luoghi di meditazione e di preghiera, sia sotto forma di ambienti al chiuso che di diversi spazi aperti attrezzati, talvolta immersi nel verde. La dimensione del lutto diventa ancora più personale ed intima, il defunto viene accompagnato dai cari fino al luogo di preparazione, processo al qua- le possono parzialmente assistere. I parenti successivamente accompagnano i risultati di questi processi insieme ad un addetto al luogo in cui verranno deposti. I cari non sono più semplici spettatori ma svolgono una parte attiva all’interno della cerimonia.
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Æ T E R N U M PREFIGURAZIONI SUI FUTURI LUOGHI DI SEPOLTURA URBANI
-2018MATTEO VISENTINI SANDRO ZANON
NUOVI METODI DI SEPOLTURA
TIPOLOGIE CIMITERI
FRAMMENTI CRITICI DI CITTA’
CRIOMAZIONE CEMENTIFICAZIONE IDROLISI ALCALINA
CIMITERI A PARCO
VUOTI URBANI
CIMITERO A RECINTO
RECINTI INTERDETTI
COLOMBARI ED OSSARI
EDIFICI DISMESSI
PREFIGURAZIONI BONIFICA E RECUPERO DEI VUOTI URBANI REINCLUSIONE DEI RECINTI ALLA CITTA’ RIUTILIZZO DI EDIFICI
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PROCESSO DI CEMENTIFICAZIONE Le ceneri ottenute dalla cremazione possono essere aggiunte alla miscela di calcestruzzo per ottenere così degli elementi in cemento contenenti una parte del caro defunto. Nel nostro caso il manufatto è un cubo 40x40cm, cavo all’interno così da essere più facilmente posizionabile all’interno del sistema e allo stesso tempo della dimensione giusta per accogliere il giusto rapporto ceneri-cemento (in rapporto 1:10).
PROCESSO DI CRIOMAZIONE Il processo di criomazione è nato nel 2013 ed è un processo alquanto semplice. Dopo circa una settimana e mezza dal decesso il corpo è sottoposto a congelamento ad una temperatura di circa -18 gradi centigradi e tramite azoto liquido. Questo rende il corpo molto fragile e con una vibrazione di un’ampiezza d’onda ben specifica lo trasforma in una polvere organica che viene poi introdotta in una camera sottovuoto dove l’acqua viene estratta.
PROCESSO DI IDROLISI ALCALINA L’idrolisi alcalina è una tecnica alternativa alla cremazione, con la sostanziale differenza che la salma non viene bruciata ma sottoposta ad un trattamento chimico/fisico atto a sciogliere tessuti e organi lasciando integre le ossa. Nel passaggio successivo le ossa vengono triturate in un macchinario affine alla comune cremazione, le uniche differenze sono che la polvere così ottenuta è molto più bianca e fine.
TIPOLOGIE CIMITERIALI
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ELEMENTI
232
ELEMENTI
233
Dall’analisi dei casi studio sono stati estrapolati
degli di elementi comuni aanalisi tutte le tipologie per quanto A seguito ulteriori sono che, stati individuati tre semplici, all’interno di un contesto di sacralità come quello ambiti critici della città contemporanea che potessero cimiteriale, assumono valori e caratteri evocativi.cimiteriali individuate essere accomunati estremamente alle tipologie in precedenza, incorporandone le caratteristiche peculiari.
MURO MURO
ELEMENTO ELEMENTO ISOLATOISOLATO
ACQUA ACQUA
VEGETAZIONE VEGETAZIONE
ORIZZONTALITA’
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Dall’analisi dei casi studio sono stati estrapolati degli elementi comuni a tutte le tipologie che, per quanto semplici, all’interno di un contesto di sacralità come 227 quello cimiteriale, assumono valori e caratteri estremamente evocativi. VUOTO VUOTO 226
226
SOGLIA SOGLIA
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BASTIONI DI PORTA VOLTA
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CRIOM AZIONE
In questo progetto la tipologia di cimitero a parco viene accostata al processo della criomazione: la salma, accompagnata dai parenti fino al laboratorio, subisce un trattamento di congelamento, frantumazione e successiva disidratazione. I resti così ottenuti vengono posti in un’urna biodegradabile che viene interrata in uno degli anelli della Spirale. I parenti, che avevano precedentemente scelto l’essenza arborea, assistono al rito durante il quale il giovane albero viene piantato sopra l’urna. La cerimonia si conclude con la raccolta dell’acqua dalla Fonte posta al centro della Spirale usata per dare da bere all’albero appena piantato. Esso trarrà sostentamento dall’urna e dal suo contenuto ed una volta cresciuto abbastanza verrà spostato nel Bosco del Ricordo o in uno dei parchi cittadini a seconda del volere espresso dai cari o dal defunto stesso.
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PIANTA, SEZIONE A QUOTA +3.00M
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SEZIONE A-A
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DETTAGLIO SEZIONE A-A
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ORTO DELLE MONACHE
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In questo progetto il giardino dell’antico monastero viene adibito a camposanto seguendo il modello del classico cimitero recintato. L’elemento di novità è introdotto dal trattamento della salma. Il defunto viene accompagno dai cari dentro l’edificio principale dove si assiste ad una funzione prima dell’ultimo saluto. A questo punto la salma viene cremata e le ceneri vengono mischiate con del cemento. Passato qualche giorno, una volta asciugato il cemento, i parenti tornano per assistere alla posa del blocco all’interno della Spirale. I blocchi hanno una forma che permette di essere impilati, dando così la possibilità a parenti o coniugi di rimanere vicini anche dopo la morte.
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VIA ANTONIO KRAMER
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SEZIONE B-B SEZIONE B-B
SEZIONE A-A
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TEATRO DELLA CANOBBIANA
EDIFICIO DISMESSO
I D ROLI S I ALC ALI N A
Lo storico Teatro Lirico di Milano in questo progetto viene completamente ripensato e trasformato in un colombario. Le gallerie, le balconate e il palcoscenico ora mettono a disposizione oltre 6000 moduli dove alloggiare le urne riempite con i resti ottenuti dal processo di idrolisi alcalina. Una volta entrati nel colombario i cari danno l’ultimo saluto al defunto e se ne separano. Si spostano quindi all’ultimo piano dove durante la cerimonia avverrà il processo di idrolisi. Una volta terminato questo procedimento ai parenti verrà consegnata l’urna oviforme contenente i resti del caro, quali verranno posizionati in uno degli alloggi sugli scaffali del colombario.
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VIA RASTRELLI A
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PIANTA, SEZIONE A QUOTA +16.00M
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SEZIONE B-B
SEZIONE A-A
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+EXTRA+
MODEL MAKING
ARCHITECTURE PHOTOGRAPY
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MODEL MAKING Nel mio tirocinio presso lo studio Daniel Libeskind mi sono occupato principalmente di modellistica. Per il progetto “Vilnius Beacon� che potete vedere qui accanto, sono stato incaricato di eseguire modelli architettonici sia di studio che definitivi per il concorso e la successiva esposizione al cliente, fino alla modellazione 3d del progetto definitivo e alla definizione di dettagli architettonici.
59
grazie
ARCHITECTURE PHOTOGRAPY L’estratto qui a lato è uno dei progetti fotografici su cui ho lavorato durante la mia carriera universitaria, “Casa la Scala” di Vittoriano Viganò, abitazione unifamiliare che l’architetto milanese ha progettato per Andrè Bloc, celebre scultore francese. La casa si trova a San Felice del Benaco, sulle sponde del Lago di Garda. Nelle diciannove fotografie che lo compongono ho cercato di cogliere gli aspetti che per me potessero essere più importanti per capire al meglio la villa, la posizione in cui è collocata ed i materiali con cui è costruita, dando sempre un peso particolare appunto alla scala, vera protagonista dell’edificio; una lunghissima rampa che dalla porta di ingresso conduce fino alla riva del Lago.
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Grazie per l’attenzione!
CONTATTI +39 3462311364 mttvisentini@gmail.com linkedin.com/in/matteovisentini/