Mattiafirinuportfolio

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Architetto_Bim Specialist_ACP Revit DATI PERSONALI

nome: domicilio:

MATTIA FIRINU Roma

residenza:

Via Deffenu 4 Solarussa_OR nazionalità: italiana nato il : 25-04-1988 CONTATTI

+39 3475515058 firinumattia@gmail.com www.linkedin.com/in/mattiafirinu-architetto Il percorso formativo è stato lineare; iniziando gli studi in un Istituto Tecnico per Geometri ho potuto conoscere il disegno tecnico per poi continuare gli studi universitari presso la facoltà di Architettura di Cagliari. La laurea triennale è stato un traguardo importante, ma il percorso formativo intrapreso lo è stato maggiormente, in quanto ho appreso concetti compositivi e tecnici prima sconosciuti, fornendomi le basi per la progettazione. Di seguito la voglia di spostarmi per fare nuove esperienze mi ha portato a Roma, dove, presso la facoltà di Architettura Roma Tre, ho continuato gli studi per la laurea magistrale. Nella facoltà romana ho approfondito aspetti trattati nella triennale e soprattutto ho fatto la conoscenza di tematiche nuove e interessanti, ampliando le capacità progettuali facendo esperienze all’estero e partecipando a corsi formativi specifici. Con il Master Keen mi sono specializzato nella progettazione BIM, imparando a gestire progetti complessi nelle principali discipline progettuali.


Curriculum Vitae ISTRUZIONE 16 sett 2016

ESAME DI STATO Abilitato alla professione

FORMAZIONE feb 2017 - lug 2017

21 dic 2015

LAUREA MAGISTRALE _ LM4 Progettazione Architettonica Facoltà di Architettura Roma Tre 109/110

23 lug 2012

LAUREA TRIENNALE _ LM17 Scienze dell’Architettura Facoltà di Architettura Università di Cagliari 100/110

26 lug 2008

DIPLOMA DI GEOMETRA Istituto Tecnico Statale per geometri “F.Brunelleschi” Oristano 73/100

ott 2014 - gen 2015

MASTER KEEN_BIM Specialist

CORSO PER COORDINATORI PER LA SICUREZZA ente: CEFMECTP Roma

ente: AM4_Training Center_Lecco CERTIFICAZIONI http://www.youracclaim.com/user/mattia-firinu

ESPERIENZA LAVORATIVA

Amati Studio Architetti

Fabio Valente Architetto

viale Bruno Buozzi, 171 Roma settembre 2017 - presente BIM Specialist

piazza Gentile da Fabriano, 15 Roma settembre 2016 - febbraio 2017 COLLABORATORE

DAI studio

viale Trastevere 143 Roma febbraio - marzo 2016 COLLABORATORE

Arriola&Fiol Arquitectos calle Mallorca 182 Barcellona aprile - luglio 2014 TIROCINIO

CAPACITA’ e COMPETENZE programmi utilizzati

BIM

CAD

Rendering

lingue madrelingua scritto: elementare parlato: elementare

Documentation

Graphics

scritto: elementare parlato: buono


1988 data di nascita

2008 diploma di geometra

2012 laurea triennale

2014 2014 2015 2015 2016 2016 2016 2017 2017 laurea DAI studio Arriol&Fiol Salviamo la corso coordinatore magistrale Arquitectos storia_Pompei per la sicurezza CEFMECTP

LECCO

BARCELLONA

ROMA ORISTANO CAGLIARI

esame di Fabio Valente Master Keen Amati Studio stato Architetto BIM Specialist Architetti


indice

Special Skill - Revit Family - Dynamo Script

Work Experience - BIM Specialist - Interior Design_Attico in Roma - Uffici_Solar Global Fund_Roma

Competition Experience

- Stazione Vigile del Fuoco_Vienna

- Museo Archeologico_Pompei

University Experience - Nuovo Complesso Parrocchiale Varignano_Viareggio - Hotel 4**** Superior_Roma facolta di architettura universitĂ di cagliari

- DAAC_DomusArteArchitetturaCaralis_Cagliari


Revit Family famiglia: Mattoni in linea categoria: Muro data: 2017 La famiglia dei mattoni in linea, è stata utile per coprire l’intera lunghezza di un muro in sommità. L’efficienza della famiglia è che tutto questo avviene con il semplice tracciamento di una linea. I dubbi iniziali alla creazione della famiglia sono stati: Quanti mattoni ci andranno nella lunghezza del muro? Date le dimensioni del mattone standard, e se poi la lunghezza del muro non fosse un suo multiplo? La malta tra un mattone e l’altro quanto deve essere spessa? Con questa famiglia non ci sono piu questi dubbi, perche pensa tutto da sola; si traccia la linea e a seconda della lunghezza, posizionerà un numero massimo di mattoni considerando uno spessore minimo di malta. Se dovesse avanzare un po di spazio? Non succederà... Lo spazio sarà ripartito nei vari strati di malta, cosi da avere lo stesso numero di mattoni, senza avere accedenze o spazi vuoti. Inoltre i mattoni della linea posso essere conteggiati in caso di necessità. La famiglia è stato creata tramite l’utilizzo di matrici e formule condizionali.


Revit Family famiglia: categoria: data:

Capriata Truss 2017

La famiglia creata, è stata generata partendo da un template di base per le travi reticolari, in quanto l’obiettivo era creare una famiglia di trave reticolare avente la conformazione strutturale relativa alla classica capriata con monaco. La capriata è stata parametrizzata in modo da potersi adattare alle esigenze costruttive delle coperture, quindi con possibilità d gestire l’altezza, la lunghezza del monaco e le distanze dei nodi dalle estremità. La lunghezza della trave reticolare non è un paramentro gestibile manualmente, ma essa si ricava dal posizionamento della famiglia nel progetto, tracciando la trave da un’estremità all’altra. Insieme alla famiglia della capriata, sono state create anche diverse famiglie di travi per ogni elemento relativo ad ogni asta della trave reticolare, studiandone gli intagli e quindi gli angoli utili alla creazione dei giunti. I valori dei parmetri degli intagli delle travi sono dipendenti dalle proporzioni della capriata, altezza e larghezza, inoltre i paramentri angolari tra monaco e puntoni sono complementari tra loro. Per la gestione di tutti i paramentri relativi alle capriate del progetto, si è scelto l’utilizzo di Dynamo, come desritto nel prossimo paragrafo.


Dynamio Script software: Dynamo/Revit tipo: dati/geometrico data: 2017 La famiglia della capriata, come preannunciato nel paragrafo precedente, contiene una serie di parametri che devono sia relazionarsi tra loro, sia con le proporzioni della capriata stessa. Inoltre si parla di parametri che fanno parte di famiglie differenti, quindi relazionare questi parametri sarebbe stato abbastanza oneroso in termini di tempo e quindi di efficenza. Quindi si optato per la creazione di uno script su Dynanmo, con l’abiettivo di gestire i valori dei diversi parametri, tra famiglia della capriata (altezza e larghezza) e famiglie delle travi (angoli di intagli e tipi di trave). Dopo il posizionamento delle capriate sul livello di riferimento nel progetto, e fornendo a Dynamo alcuni input progettuali sulle capriate (alcuni valori e tipo di travi) automaticamente le capriate si plasmeranno fornendo un riscontro sul progetto con l‘altezza della capriata desiderata e i giunti che si incastrano perfettamente. Inoltre, se si volesse, si potrebbe gestire anche la copertura, facendola adattare all’inclinazione delle capriate.


Special Skill


Dynamio Script software: tipo: data:

Dynamo geometrico 2017

L’edificio preso in esame per questo piccolo esercizio riguarda la stazione ferroviaria di Reggio Emilia, progettata dall’Architetto Santiago Calatrava. L’esercizio aveva lo scopo di riprodurre la geometria dell’opera citata precedentemente, poichè essa ha caratteristiche geometriche che si sono volute affrontare attraverso Dynamo. I portali posti in successione creano la copertura della stazione, che dovrà avere lo stesso andamento della ferrovia. Inoltre i quattro punti alle estremità dei portali creano in successione un andamento sinusoidale. La sinusuide è un concetto puramente geometrico, e questo è un chiaro esempio in cui l’architettura sfrutta tali regole matematiche per dar luogo a forme sinuose e morbide. La creazione della geometria è nata dalla suddivisione del percorso ferroviario, trovando il passo dei portali. In seguito trovati i punti sulla direzione normale della curva e dividendoli in 4 liste, una per ogni vertice dei portali, gli è stato dato un andamento sinusoidale secondo direzione e verso del progetto. Infine è stata assegnata una famiglia adattiva basata su 4 punti in modo da ottenere l’esito voluto.


Special Skill


CADtoBIM_Tibaldi luogo: studio: data:

Milano AM4 2017

Il Progetto Tibaldi :

Il Team Liquido:

Organizzazione:

Il progetto Tibaldi consiste in una restituzione di un edificio storico di Milano, in un modello BIM. Partendo da elaborati dwg,l’obbiettivo era ottenere un modello BIM, utilizzabile per il BIM Uses richiesti dal commitente. L’edificio essendo un edificio storico presentava una numerosa varietà di famiglie da creare, e complessità a livello geometrico, quindi l’intero complesso è stato di diviso in tre edifici, in modo da organizzare e tenere sotto controllo il lavoro in modo migliore. Il modello BIM doveva possedere un alto grado di affidabilità in quanto, in futuro, esso sarà fornito ad altri studi di progettazione, che dovranno utilizzarlo come base per poter avanzare le loro proposte di riqualificazione dell’edificio. Il lavoro è stato organizzato seguendo le seguenti normative e specifiche sul BIM: - UNI 11337 - PAS 1192

Attraverso la composizione di un Team Liquido, cioè un team di lavoro malleabile, adattabile e flessibile, che a seconda dalla necessità mutava i ruoli al suo interno, si è potuto ottenere con efficenza il risultato richiesto dalla commitenza. Il team è stato diviso in tre gruppi, per poi riequilibrare le risorse a seconda delle necessità.

Il lavoro, come detto in precedenza si è diviso in tre edifici separati, quindi tre modelli a se stanti, ma che attraverso la creazione iniziale un file URS (Unique Reference System) e attraverso l’utilizzo di cordinate condivise, potevano essere riunificati in un modello BIM federato. Per ogni edificio è stato creato un file Centrale in modo da poter permettere la collaborazione di più risorse contemporaneamente nel modello. Il lavoro è stato impostato attraverso l’utilizzo di un unico workset, ovvero tutti avevano accesso alle istanze del modello. Contemporaneamente, un’altra parte del team si occupava della creazione delle famiglie, partendo da un LOD basso, solo per il posizionamento nel modello, fino ad un LOD più alto, con informazioni riferite ai diversi BIM Uses richiesti. I modelli venivano periodicamente controllati per evitare incongruenze con il rilievo, creando dei report condivisi a tutto il team, in cui si segnalavano modifiche o migliorie da effettuare..

Pianificazione: Prima dell’inizio della modellazione, vi è stato una pianificazione del lavoro e uno studio degli elaborati forniti dalla commitenza, quindi si è potuto organizzare una struttura di cartelle utile alla catalogazione dei file presenti nell’ambiente condiviso (CDE). Di seguito si è passati allo studio della nomenclatura (file, famiglie, parametri), importante per poter ottenere un edificio con gli stessi standard, ed essere letto anche da chi non ha lavorato sul modello.


Work Experience


Esempio Nomenclatura File:

Esempio di abachi creati:


Filtro di Vista_paremetro LOD :

LOD_A LOD_B LOD_C LOD_D


Revit_Structure luogo: studio: data:

Lecco MasterKeen2 2017

L’esercitazione richiedeva la modellazione della struttura in calcestruzzo armato per i primi due piani, compresi di fondazioni e all’ultimo piano una struttura in acciaio. Si richiedeva inoltre la modellazione delle armature e dei nodi della struttura in acciaio. E’ stato necessario creare delle famiglie per il plinto a bicchiere, e per i casseri in legno. L’armatura è stata modellata seguendo degli elaborati strutturali in cui vi erano rappresentati gli esplosi dei ferri. Inoltre è stato richiesto anche di sfruttare le funzionalità di Revit per poter utilizzare le informazioni del modello in cantiere. Creando appositi paramentri, e dei filtri di vista si sono estrapolate dal modello informazioni utili per la pianificazione del cantiere, le quantità e i costi dei materiali.


Resistenza caratteristica cls:

Connesioni Strutturali in acciaio:

La suddivisione degli elementi strutturali in calcestruzzo è stata possibile tramite la compilazione di un parametro creato per questo scopo. Nell’esempio si propone un filtro di vista con diversi colori associati a ciascun valore, in modo da controlare anche visivamente la compilazione corretta dei parametri. Inoltre questa classificazione diventa utile al momento di quantificare i diversi tipi di calcestruzzo, in quanto, avendo prezzi differenti a seconda delle caratteristiche, sarà possibile abacare , raggruppare, filtrare e assegnare un costo per ciascun tipo di calcestruzzo.

Le connessioni strutturali in acciaio sono state realizzate direttamente su Revit, senza l’utilizzo di nessun software esterno, in modo da minimizzare e rendere più fluido il flusso di lavoro. Creando diversi tipi di connessioni strutturali, e dei parametri condivisi è stato possibile estrapolare i vari tipi di piastre usate per le giunzioni e il numero di bulloni utilizzati.

Rck 450 Rck 350 Rck 250 Acciaio S235

Lotti di armatura: Le armature degli elementi strutturali, sono altri elementi che è utile tenere sotto controllo in cantiere. In questo caso specifico si è pianificato l’ordine dei ferri di armature in tempi differenti per ciascun lotto, organizzando in maniere efficente lo spazio e le tempistiche del cantiere.

Lotto 1 Lotto 2 Lotto 3 Lotto 4 Lotto 5


Interior Design_Attico a Roma luogo: studio: data:

ROMA Valente Architetto 2016

Il progetto riguardava una ristrutturazione di un attico sito in Roma. La trasformazione dell’immobile è nata da esigenze puramente funzionali, in quanto il commitente richiedeva l’aggiunta di una camera singola. Questo obbiettivo a portato allo sconvolgimento dell’intera pianta distributiva/ funzionale dell’appartamento. In un primo momento sono state proposte diverse soluzioni al cliente, in modo che potesse scegliere una delle soluzioni che meglio si adattassero al proprio stile di vita. In un secondo momento ci si è potuti dedicare maggiormente alle scelte architettoniche della casa, sempre rendendo il proprietario partecipe delle scelte progettuali, fino ad arrivare alla scelte dei materiali e degli apparecchi illuminanti. Contemporaneamente veniva redatta la documentazione urbanistica, per le autorizzazzioni amministrative. L’ultimo passo, scendendo in un dettaglio maggiore, si è raggiunto attraverso lo studio degli elaborati esecutivi, redigendo degli schemi generali degli impianti dell’appartamento.


Work Experience




UFFICI GSF_Global Solar Fund luogo: studio: data:

ROMA DAI studio 2016

Il progetto riguarda una riqualificazione di interni, in quanto la committenza richiedeva una rinnovazione degli uffici poichè stava effettuando un’operazione di rebranding. Il progetto ha l’obiettivo di restituire ai fruitori degli spazi, e contemporaneamente agli ospiti l’immagine dell’azienda, prendendo in considerazione i nuovi criteri della progettazione degli spazi di lavoro e della comunicazione. Si è cercato di arrivare a un prodotto flessibile in cui si potesse intendere la continuità spaziale degli ambienti attraverso diverse tipologie di aperture, in modo da mettere in comunicazione i vari spazi. L’area ricettiva è stata reputata una delle zone che doveva maggiormente comunicare l’immagine dell’azienda, essa, insieme alla sala ricreativa, attraverso una grande vetrata, crea una connessione visiva e un unico spazio la ”Walcome Area”. Le sale riunioni sono state progettate in modo da personalizzare gli ambienti, rivedendo l’arredo, l’illuminazione e le aperture, tutto in linea con il nuovo brand. Inoltre è stata data un’importanza maggiore al corridoio che, da mero spazio di passaggio, diventa luogo di sosta e incontro.


Work Experience

Pianta architettonica


Aperture

Arredi personalizzati

grandi vetrate tavolo riunioni

piccole vetrate

porte vetrate scrivanie multipostazione


Pianta funzionale


Welcome Area


Sala Riunioni


Stazione Vigili del Fuoco luogo: studio: data:

Vienna Arriola&Fiol Arquitectos 2014

il Concorso, indetto dal comune di Vienna per la realizzazione della nuova stazione dei Vigili del Fuoco, si basa fondamentalmente sull’equilibrio tra forma e funzione. Il concept iniziale si basa su una griglia radiale tale da far spazio ai posti per i mezzi di soccorso e avere molteplici direzionalità di uscita, in modo da ridurre al minimo i tempi di intervento, agendo sin dalla progettazione. La volumetria viene sorretta da setti murari, dove al piano terra, come detto in precedenza, troviamo i posteggi dei mezzi con una grande area per manovre e rifornimento. Solo una stecca viene fatta arrivare a terra, in quanto occupata dalla squadra subacquea, ed era necessario fornigli un accesso diretto, sia per l’ingresso dei mezzi nell’officina navale, sia perchè è presente anche una piscina per l’addestramento della squadra. Inoltre vengono creati dei grandi zoccoli massivi, al cui interno troviamo i collegamenti verticali e magazzini di pertinenza dei mezzi. Ai piani superiori troviamo i vari servizi amministrativi con aree mensa e di ristoro/ relax. Questo piano funziona da filtro e da unione con l’ultimo livello in cui sono collocati i dormitori e bagni. La volumetria viene inoltre arricchita da una torre in cui vengono effettuate le esercitazioni dei vigili.


pianta piano terra


Plastico finale


pianta secondo piano


Save the history_ Pompei luogo: gruppo: data:

Pompei Mattia Firinu Valentina Liguori 2014

Il complesso museale viene concepito da osservazioni sulla storia della città in modo da connettere passato e presente di Pompei. Questo è reso possibile anche dalla posizione dell’area di progetto, posta in concomitanza tra l’area degli scavi e la città contemporanea. Ragionando in analogia con la Domus Pompeiana abbiamo ritenuto che il museo dovesse nascere da un luogo di incontro e tranquillità; e abbiamo riscontrato queste caratteristiche nel peristilio della Domus. Intorno a questo spazio, ovvero la corte interna del museo, si avvolgono due volumi, che forniscono due direzionalità e due punti di osservazione, il primo verso la città antica ed il Vesuvio, il secondo verso la città contemporanea e il Santuario della B.V. del Rosario di Pompei. I materiali scelti sono sempre relazionati al luogo, cercando di riunire le due parti della città, sottolineando ancor di più il concetto volumetrico. Per i volumi si è optato per un rivestimento in blocchi di pietra, un materiale

massivo che sta a evidenziare il peso e l’importanza di tale edificio sia per gli scavi che per la città. Il primo volume, che si affaccia verso la città antica, è stato rivestito di una pietra vulcanica, il basalto, per ricordare il passato e mettere in stretta relazione gli scavi e il Vesuvio, quale punto di riferimento di questa parte di città. Per il secondo volume, che si affaccia verso la città nuova, il punto di riferimento diventa il Santuario della Beata Vergine, utilizzando la stessa messa in posa del primo volume ma con una pietra più chiara come quella del Santuario. Al museo si accede attraverso il volume in basalto, di seguito, salendo i piani si passa da un volume all’altro in modo impercettibile ma quando si passa nelle terrazze aperte si avverte la differenza e si comprende il significato dei due edifici. Dopo aver visitato le terrazze si scende nuovamente al piano terra dove, prima di uscire nella corte, si trova il book-shop e il punto ristoro.


Competition Experience

3.1

1

4

2

3.2

5

6

7

schema volumetrico/compositivo




Vista esterna dagli scavi


Sala espositiva


Nuovo Complesso Parrocchiale Varignano_Viareggio [tesi di laurea] luogo: gruppo: data:

Viareggio Mattia Firinu Valentina Liguori 2015

La nuova Chiesa della Resurrezione sorge a Viareggio, nel quartiere del Varignano. Il complesso si inserisce nel contesto urbano grazie alla mediazione dell’elemento naturale, che non viene studiato semplicemente come dato ornamentale, ma è trattato come agente costitutivo dello spazio, divenendo momento di dialogo tra il complesso parrocchiale e il quartiere. Il linguaggio architettonico prescelto genera un volume semplice e sobrio con pianta quadrangolare, che viene scavato da una croce in modo da suddividere i diversi ambienti della Chiesa. Il volume si articola in alzato con delle falde, generando ulteriori spazi per i differenti riti della celebrazione liturgica (cappella feriale, area battesimale, penitenza e coro). Il complesso si completa attraverso le varie attività parrocchiali, accompagnate da spazi aperti per l’incontro, suddivisi in sagrato, ambiente sacro e di preparazione all’ingresso alla chiesa, e di una piazza dedicata alle attività di gioco e incontro

per la comunità. Il progetto propone altresì particolare attenzione anche allo studio della luce; l’interno è caratterizzato da una luminosità non omogenea , in modo da creare diverse atmosfere suggestive, in modo da mettere maggiormente in evidenza i poli liturgici, fulcro dell’attività celebrativa. Infine si è effettuato uno studio riguardante i percorsi celebrativi principali; tutte le celebrazioni liturgiche trovano attuazione nell’aula liturgica delineata per una partecipazione piena ed efficace tra i fedeli e il sacerdote. L’arredo è dunque pensato in modo da favorire la partecipazione da parte di chi li deve compiere secondo il ministero a cui è chiamato. Esternamente il campanile funge da elemento di richiamo e di identificazione; esso è pensato come una fascia che da campanile si trasforma in portico, favorendo l’unione delle diverse attività del complesso parrocchiale dando vita a spazi di passaggio coperti.


University Experience

schizzi di progetto


schizzi di progetto


schizzi di progetto


schizzi di progetto


Schizzi di progetto


pianta piano terra


canonica coro presbiterio battesimo cappella feriale

sacrestia segreteria aule catechesi

centro ascolto salone parrochhiale

Assonometria



Prospetto_complesso parrocchiale



Sezione Trasversale_complesso parrocchiale



Sezione Longitudinale_chesa


struttura chiesa


struttura campanile


Vista interna_assemblea


Vista esterna_sagrato


Vista esterna_piazza delle attivitĂ


plastico


Hotel 4**** Superior luogo: gruppo: data:

Roma Mattia Firinu Valentina Liguori Enrico Pagano 2013

La progettazione dell’hotel 4 stelle situato in via Alessandro Severo a Roma, è il continuo di un precedente corso di progettazione in cui sono state definite le volumetrie, le funzioni e gli aspetti compositivi e architettonici dell’edificio. In questo corso si è voluto approfondire tale progetto arrivando ad un scala di progettazione maggiormente dettagliata. Partendo dalla base volumetrica del corso precedente, in questo progetto si sono affrontati temi che spaziano dall’architettura di interni, distribuzione interna delle camere e dei servizi, all’arredo. Inoltre con il modulo di fisica tecnica si sono approfonditi gli aspetti illuminotecnici, sia di luce naturale sia di luce artificiale, aspetti termoigrometrici, impianti e canalizzazioni delle varie tipologie di stanze (standard, deluxe, suite) e delle aree comuni (reception, hall, lounge bar).


Pianta _deluxe


Vista camera Deluxe


Sezione longitudinale_deluxe


DAAC_DomusArteArchitecturaCaralis luogo: gruppo:

data:

Roma Mattia Firinu Fabio Calledda Stefano Piano Andre Lo Maglio 2011

Il nuovo museo di arte e architettura di Cagliari sorge nel quartiere storico di Marina in un vuoto urbano accostato a una forte preesistenza di carattere storico/religioso, la Chiesa di Sant’Eulalia. Connesso alla Chiesa è gia presente un piccolo museo posizionato nell’area sottostante, per poter far ammirare gli scavi archeologici di epoca romana. Il concetto generatore del progetto è di connettere il museo esistente alla nuova casa dell’architettura in modo da continuare il percorso museale in modo cronologico, arrivando sino al contemporaneo. Il quartiere ha una forte regolarità riscontrabile attraverso una griglia e dei nodi; recuperando questa maglia e fornendo un punto di vista da ogni nodo verso il prospetto della chiesa, si genera la volumetria del nuovo museo.

In questo modo la preesitenza viene risaltata attraverso degli scorci visivi. Particolare attenzione è stata data alla luce, in quanto in un museo è preferibile non utilizzare luce diretta. Quindi è stato studiato un sistema di facciata con dei pannelli opacizzati da particolari tessiture in modo da filtrare la luce. Inoltre la morfologia di tali pannelli rafforza il concetto dei volumi che una volta erano uniti, ma si sono separati per dare spazio agli scorci visivi della chiesa. Il progetto si è occupato anche della riqualificazione della scalinata della piazza e di fornire ulteriori attività connesse al complesso museale. La volumetria genera un accesso indipendente per l’auditorium alla quota più bassa, invece, in cima alla scalinata e di fianco alla chiesa, si crea un’area concava di accesso alla biblioteca.


Percorrenza cronologica

Griglia e nodi

Genesi Volumetria analisi coni visuali

Connessioni



pianta terzo piano



Sezione/Prospetto longitudianale



Sezione


Struttura pannelli facciata

Porta scorrevole corte

Sezione trasversale


Vista esterna dal piazza rialzata




Mattia Firinu (+39) 34755515058 firinumattia@gmail.com


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