Eleonora Battaggia VISIONIiNMARGINE
Eleonora Battaggia VIEWSFRoMTHEEDGE
Eleonora Battaggia VISIONIiNMARGINE Testo critico a cura di Claudio Franchi Museo del Bijou di Casalmaggiore Casalmaggiore (Cr) – 7 settembre > 8 ottobre 2013
Museo del Bijou di Casalmaggiore Via Azzo Porzio 9 - Casalmaggiore (CR) Tel. 0375 - 205344 / 284423 www.museodelbijou.it Conservatore: Letizia Frigerio
Caracol di Eleonora Battaggia Via Baratta Vecchia 67 - Preganziol (Tv) Cell. 3470792312 www.caracol.tv.it
Copyright 2013 VISIONIiNMARGINE Diritti: Eleonora Battaggia e Claudio Franchi
Eleonora Battaggia VISIONIiNMARGINE
Eleonora Battaggia VIEWSFRoMTHEEDGE
“La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori” Alda Merini È con enorme soddisfazione che il Museo del Bijou di Casalmaggiore ospita la prima mostra personale dell’artista veneta Eleonora Battaggia, designer orafa che con il marchio “Caracol” ha saputo imporsi nel panorama italiano del gioiello contemporaneo. Eleganza, stile, originalità sono le caratteristiche estetiche del lavoro di Eleonora Battaggia, cui si unisce il profondo senso etico-ecologico che connota la sua stessa vita privata: le sue creazioni si ispirano e promuovono la natura, il rispetto per ogni creatura vivente e per le risorse del pianeta, uno stile esistenziale, sobrio e (de)ontologicamente attento alla Terra. “Penso sia necessario e gioioso utilizzare quello che c’è già, al posto di sfruttare ancora e sempre risorse che abbiamo la responsabilità di rispettare e preservare. Per questo nella mia continua ricerca di nuova materia per esprimermi, principalmente mi rivolgo al recupero e al riciclo, elaborando il mio modo espressivo, sperimentando per raccontare e anche denunciare quello che a me appare essenziale”: dalla sua scelta di abbandonare il settore dell’oreficeria, alla luce del “prezzo” che l’estrazione dell’oro comporta, scaturisce un anima nuova, che studia, approfondisce conoscenze, diventa consapevole di sé e degli altri, dell’equilibrio cosmico che condividiamo con la natura e che non possiamo permetterci di rompere. E crea il suo stile, unico, come unici sono gli ornamenti per il corpo che progetta e realizza interamente a mano, con una perizia artistica straordinaria. Le sue “VISIONI IN MARGINE” sapranno raccontare queste esperienze di vita e di estro, sapranno suscitare emozioni profonde, e parlare a tutti i visitatori della mostra con il linguaggio, pulito e semplice, della bellezza. Letizia Frigerio Conservatore del Museo del Bijou di Casalmaggiore
“Beauty is nothing but the disclosure of a fallen shadow and of the light which came out of it.” Alda Merini The Bijou Museum in Casalmaggiore has the immense pleasure of hosting the first personal exhibition of the Venetian artist Eleonora Battaggia, the goldsmith designer whose “Caracol” mark has established itself on the Italian scene of contemporary jewellery-making. Eleonora Battaggia’s work is characterized by elegance, style and originality, together with the keen ethical and ecological awareness which also inform her private life. Her creations are inspired by nature and encourage respect for every living creature and the planet’s natural resources, an essential, sober and earth conscious lifestyle. “In my opinion it is necessary and joyful to use what already exists, instead of continuing to exploit resources which we have the responsibility to respect and preserve. For this reason, in my endless search for new materials, I am mostly interested in recycling and reutilization, in order to state what for me is essential”. From her choice to leave the goldsmith’s arena, which is destructive of people and of the environment, springs a new soul, a soul that studies and becomes aware of itself and others, of the cosmic balance which we share with nature and dare not break. And it creates a style all of its own, as unique as the ornaments for the body which she designs and makes by hand with such extraordinary precision and artistry. Her “Views from the Edge” recounts these experiences of life and inspiration, arousing strong feelings, using simply the language of beauty to communicate. Letizia Frigerio Curator of the Bijou Museum in Casalmaggiore
VISIONIiNMARGINE L’opera di Eleonora Battaggia è tutta basata sulla lettura del “margine”. Il margine di Eleonora è la visione di uno spazio percepito dalla condizione privilegiata dell’esterno delle cose. Essere al margine significa collocarsi nel contorno, sul bordo, quindi con il sufficiente e critico distacco di chi aspira a nutrirsi della conoscenza senza essere necessariamente al centro dell’attenzione. Così, Eleonora ritrova il valore dei materiali posti al margine dalla produzione industriale reinventandoli, si muove sul crinale di un pensiero posto al margine della natura riscrivendone gli esiti con la propria personale prospettiva, usa il linguaggio di un mezzo che appartiene al corpo ponendosi al margine tra gioiello, bijou e libera espressività. In sunto il margine di Eleonora è il luogo di una semantica libera ma fortemente evocativa, stimolo del lavorio dell’immaginazione mirato a restituire il senso più profondo delle emozioni, per poi affidarlo alla materia arricchita di significati. Nello stimolo più profondo che l’autrice dedica al suo viaggio nelle emozioni la materia scelta rafforza il senso e il valore della coscienza, quasi invitando a servirsi di quest’ultima per giungere ad una opportuna riflessione. E’ cosi che Eleonora ci prende idealmente per mano per condurci nel viaggio delle sue visioni. I tessuti, le stoffe, i rami di potatura recuperati con solerte attenzione e studiatamente ritagliati, diventano viaggi di una sofferenza sottile che invita a cogliere il senso di una natura raccontata con l’urlo silenzioso di chi difende il diritto di quella natura ad esistere. Oppure, nel tentativo di riscriverne la storia, accudisce i frutti del creato con la grazia di una sensibilità al femminile, metafora del rapporto tra la madre terra e i figli, in una visione antica che non ha ancora conosciuto la terribile attitudine della civiltà incivile dell’uomo contemporaneo all’attitudine del distruggere. L’operare di Eleonora è pari al controllo critico di un osservatore che non si accontenta di guardare al mondo con gli occhi della superficie. Per meglio sviluppare la propria posizione riflessiva si serve di una lettura del mondo che non può essere censurata dal potere, tanto da muoversi nel terreno impervio del linguaggio di denuncia, raccontando il processo della natura e dell’opera, ma al contempo esprimendo tanto il suo entusiastico inno alla vita quanto il proprio dissenso nei confronti di chi la natura la calpesta senza riguardo alcuno. Così l’opera diviene prima metafora del racconto della nascita, quando Eleonora affida ad alcuni avanzi di filato e a
VIEWSFRoMTHEEDGE Eleonora Battaggia’s work is based purely on her reading of the margin, the “Edge”. Eleonora’s edge is the view of a space perceived from the privileged standpoint of being outside of things. To be on the “edge” means being at the margin, on the border, having the critical detachment of someone whose aim is to acquire knowledge without needing to be at the centre of things. In this way, Eleonora has discovered the value of materials which are usually on the edge of industrial production, and by reinventing them, in a space at the margins of nature, she has rewritten their destiny using her own personal perspective. By means of a medium which belongs most intimately to the body, she has placed herself on the edge existing between jewel, bijou and free expression. In short, Eleonora’s edge is the site of a free but suggestive semantics, of an urge to stimulate the imagination, in order to arouse the strongest of feelings and then leave it to the material, a material now endowed with richer meaning. The author guides us on a journey through emotions, where the chosen matter reinforces the sense and the value of conscience, almost inviting us to use this conscience in order to come to a suitable reflection. This is how Eleonora ideally takes us by hand to guide us through her views. She collects with industrious attention and reutilizes fabrics, cloths, pruned branches. They become journeys of a subtle suffering which invites us to gather the meaning of a nature told with the silent scream of someone who upholds the right of this nature to exist. Otherwise, trying to rewrite its history, she welcomes the fruits of creation with the gracefulness of a womanly sensitivity, metaphor of the relationship between Mother Earth and her children, in an ancient vision which hasn’t known the terrible attitude of the contemporary Western man to destroy everything. Eleonora’s way of working is like the critical view of an observer who doesn’t content himself with a superficial look. To develop her critical position she uses a reading of the world which can’t be censured by power. With an objection language she narrates the process of nature and work, and she expresses her enthusiastic hymn to life and her disapproval of people who trample on nature. So the jewel becomes metaphor of birth, when some yarn remnants and re-
frammenti di plastica di riuso il compito di rappresentare Infiniti organismi minuscoli (che) hanno liberato ossigeno e la vita complessa si è sviluppata…. , soffermandosi quindi sull’insensatezza dell’essere umano, capace di trasformare la bellezza in discarica. Per poi compiere, al fine, il rito della rinascita, quale auspicio sereno e positivo nei confronti della vita che per quanto calpestata, sradicata o torturata, possiede l’inestinguibile capacità di rigenerarsi, se solo si sanno coltivare la speranza e l’attesa. L’azione metaforica del complesso e affascinante percorso di Eleonora si poggia sulla rappresentazione quasi iconografica, azione che richiede prontezza, frontalità e decisione. Tanto è vero che l’autrice non ha riguardo alcuno quando vuole trascinarci nel dramma di una fauna marina imprigionata dall’ostile azione dell’uomo. Quella rete che imprigiona la vita di mute presenze, alle quali saremmo tentati di dare voce, sprigiona sentimenti contrastanti quali la perdita, il tentativo di sopravvivere al dolore. Ma nel racconto di Silenziose urla si legge un barlume di rinascita: poiché dalla vita perduta si rigenera nuova vita e la rete bianca, quasi diafana e sterile, stempera il senso del dramma, rievocando un senso di candore primigenio, ancora incorrotto dalla violenza dell’uomo, tanto da trasformarsi in visione di speranza. Colpisce ancor più l’uso sfrontato del colore, trasferito nel riguardante attraverso l’espediente emozionale che giunge allo stomaco come un pugno ben assestato. Colore che rafforza il valore significante della forma, pensata e generata dalla fertile mente della narratrice per stimolare i sensi. Così, in Deriva, la sostanza dei ghiacci in drammatico scioglimento viene rievocata tra filamenti d’acciaio e cellofan rigido da imballaggi, rafforzati dalla consistenza lattiginosa di scarti di bicchieri usa e getta. Oppure, in Zampilli, sottili fili di nylon nero e giallo intenso fanno tornare alla mente la terribilità dei lapilli di cenere e fuoco espulsi dall’eruzione vulcanica. Mentre in Mare di plastica si rafforza il valore di denuncia del colpevole e dissennato senso di perversa autodistruzione dal quale l’uomo del nostro tempo non riesce a distaccarsi: l’elegia del sovra-consumo incosciente, dolente e colpevole delle risorse del pianeta si condensa in sedimenti di merci industriali espulse dal ciclo artificiale della vita sovra dimensionata e non sostenibile.
cycled plastic fragments come to represent countless minute organism (which) freed oxygen and complex life developed. That’s indirectly a representation of humanity’s foolishness, able to turn beauty into a dump. Then rebirth comes, as positive sign for nature, who, although has been abused and tortured, owns the inextinguishable ability to regenerate, as long as we are trusting and patient. The author doesn’t stand on ceremony when she wants to show us the tragedy of the imprisoned marine fauna. The net, which imprisons the life of silent presences, evokes contrasting feelings such as loss and an attempt to survive pain. In Silent Screams, however, we can perceive a ray of hope: from a lost life a new one is generated and the white net dilutes the sense of tragedy, evoking a primordial purity, uncorrupted by human violence. The use of colour is impudent and impressive and it reinforces the value of the shape, thought and originated from the author’s fertile imagination to stimulate senses. In Adrift the dramatic melting of glaciers is evoked by steel filaments and packaging cellophane and waste disposable glasses. In Jets, thin black and yellow nylon threads remind of a volcanic eruption. In Seas of plastic the author reinforces the denunciation of the depraved self-destruction which modern man is unable to stop: irresponsible overconsumption is portrayed with sediments of industrial wares, expelled by the artificial cycle of unsustainable life. In the wide gallery of expressiveness that we are invited to see, we feel almost obliged to reconsider the sense of our contemporary existence. Every exposed piece seems to be quietly whispering, in order to make the collective conscience aware: wear the story, let it glide on your skin to understand what it means destroying the Earth who hosts you, become witness of the pain, regenerate your sense of happiness respecting nature which surrounds you, caress and respect the smooth film of ice, the tender and delicate blade of grass, the warm bark which keeps the shining power of the sun.
Nell’ampia galleria di espressività cui siamo invitati ad assistere non possiamo astenerci dal percepire il valore di una riflessione forzata, una sorta di costrizione veemente a rimeditare sul senso del nostro contemporaneo esistere. Ogni pezzo in esposizione sussurra sommessamente affinché le coscienze collettive ne prendano finalmente atto: indossa il racconto, fallo scivolare sulla tua pelle per capire veramente cosa voglia dire distruggere la terra che ti ospita, impara a comprendere, divenendo tu stesso testimone della sofferenza, rigenera il tuo senso di felicità rispettando la natura che ti accoglie e ti circonda, accarezza e rispetta il morbido velo di ghiaccio, il tenero e fragile filo di erba, la corteccia calda che conserva il potere irradiante del sole. Ecco perché le Visioni di Eleonora sono in margine: costringono lo spettatore ad essere nella centralità del racconto, lo stimolano a percepire il reale senso di una coscienza sopita e tramortita dalla velocità e dall’inutilità del consumo ossessivo. Da quel margine l’autrice elabora linguaggi di un rigore inedito che sa trasformare il dissenso in messaggio universale e positivo. Ogni materia usata è centellinata, recuperata e riavviata a nuova vita dopo un pensiero meditato e coerente, come a sottolineare che in natura nulla si crea e nulla si distrugge se quella natura si sa rispettarla. La posizione della lateralità consente all’autrice di osservare e raccontare meglio le dinamiche della storia del nostro mondo, poiché ella lo guarda e non lo accetta così come è. Vuole cambiarlo, ma per farlo non può che agire coinvolgendo un’ampia platea di attori. Ognuno di noi è chiamato a sedersi nel palcoscenico del vivere, con lo scopo di celebrare la festa di una rinascita annunciata e non più rinviabile. Solo così l’uomo potrà ancora aspirare a recuperare il proprio tempo in equilibrio con le meravigliose e inimitabili forme dell’esistenza che l’architetto della natura ci ha donato. Claudio Franchi
This is why Eleonora’s views are on the Edge: they oblige the viewer to be at the centre of the story, and stimulate him to perceive his dozing conscience, knocked out by speed and senselessness of obsessive consumption. She works out new languages, which are able to turn dissent into a positive and universal message. Every used material is sipped, reclaimed and given new life, symbolizing the fact that in nature nothing is created and nothing is destroyed, as long as we are able to respect that nature. The side position enables the author to observe and narrate in a better way the dynamics of our world. She wants to change them, but to do that she has to get a big audience involved. We are all invited to sit in front of the stage of life, with the aim of celebrating a rebirth which can’t no longer be postponed. This is the only chance for humanity to regain its time in balance with the wonderful and inimitable forms of existence that the architect of nature donated to us.
Claudio FranchiÂ
LE OPERE
ZAMPILLI Collana Materiali: acciaio, avanzi di filato e di filo di nylon, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
JETS Necklace Materials: steel, yarn and nylon remnants, yarn
Year 2013
ZAMPILLI Orecchini e Anello Materiali: argento 925, plastica ricavata contenitori di detergenti e da bobine di filato, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato e di filo di nailon, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
JETS Earrings and Ring Materials: sterling silver, plastic from detergent containers and yarn reels, fabric from tailoring scraps, yarn and nylon remnants, yarn
Year 2013
ESPLOSIONE ETEREA Collana Materiali: materiale plastico ricavato da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato e di filo di naylon, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ETHEREAL EXPLOSION Necklace Materials: plastic material from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn and nylon remnants, yarn
Year 2013
ESPLOSIONE ETEREA Anello e Orecchini Materiali: argento 925, materiale plastico ricavato da vecchi sottobicchieri e da bobine di filato, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato e di filo di naylon, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ETHERAL EXPLOSION Ring and Earrings Materials: sterling silver, plastic material from old coasters and yarn reels, fabric from tailoring scraps, yarn and nylon remnants, yarn
Year 2013
ORIGINE Collana Materiali: acciaio, materiale plastico ricavato da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ORIGIN Necklace Materials: steel, plastic materials from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
ORIGINE Orecchini e Spilla Materiali: argento 925, acciaio, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ORIGIN Earrings and Brooch Materials: sterling silver, steel, yarn remnants, yarn
Year 2013
VENE Collana Materiali: avanzi di filato, tessuti da ritagli di sartoria
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
VEINS Necklace Materials: yarn remnants, fabrics from tailoring scraps
Year 2013
GAIA Collana Materiale: tessuto da ritagli di sartoria, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
GAIA Necklace Materials: fabric from tailoring scraps, yarn
Year 2013
ARIA Collana Materiali: plastica di contenitori di detergenti, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
AIR Necklace Materials: plastic from detergent containers, yarn remnants, yarn
Year 2013
EFFETTO FARFALLA Collana Materiali: acciaio, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, componenti metalliche di ombrelli rotti, conchiglie
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
BUTTERFLY EFFECT Necklace Materials: steel, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, metal part of broken umbrellas, shells
Year 2013
PETROLIO Estensione Materiali: collant smagliate, plastica si contenitori di detergenti, filato di acciaio rivestito, pigmenti per tessuto
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
OIL Extension Materials: laddered stockings, plastic from detergent containers, covered steel yarn, pigments for fabrics
Year 2013
ORANGUTAN Collana Materiali: rami di potatura, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ORANGUTAN Necklace Materials: pruned branches, fabric from tailoring scraps, yarn remnants
Year 2013
DE-FORESTAZIONE Collana Materiale: rami di potatura, plastica ricavata da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
DEFORESTATION Necklace Materials: pruned branches, plastic from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
DE-FORESTAZIONE Anello Materiale: rami di potatura, plastica ricavata da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
DEFORESTATION Ring Materials: pruned branches, plastic from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
SUL FIUME Collana Materiale: rami di potatura, plastica ricavata da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ON THE RIVER Necklace Materials: pruned branches, plastic from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
SUL FIUME Bracciale Materiale: rami di potatura, plastica ricavata da vecchi sottobicchieri, tessuto da ritagli di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ON THE RIVER Bracelet Materials: pruned branches, plastic from old coasters, fabric from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
SOVRAPPRODUZIONE/CONSUMO Anello Materiale: plastica di contenitori vari, di fidelity card e di bobine di filato, tessuto di ritagli di sartoria, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
OVERPRODUCTION/CONSUMPTION Ring Materials: plastic from various containers, fidelity cards and yarn reels, fabric from tailoring scraps, yarn
Year 2013
OBSOLESCENZA Collana Materiale : caricabatterie, cuffiette e cavi usb di vecchi cellulari
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
OBSOLESCENCE Necklace Materials: battery chargers, earphones, usb cables of old mobile phones
Year 2013
L’ASSEDIO Primo premio Bijoux d’Autore 2012 donazione al Museo del Bijou di Casalmaggiore Cr
Collana Materiali: plastica di contenitori di detergenti, di fidelity card e di imballaggi, tessuti da scarti di sartoria, acciaio, avanzi di filati, filati
Anno 2012 –––––––––––––––––––––
THE SIEGE First prize Bijoux d’Autore 2013 Donated to the Bijoux Museum in Casalmaggiore CR
Necklace Materials: plastic from detergent continers, fidelity cards and packages, fabric from tailoring scraps, steel, yarn remnants, yarn
Year 2012
L’ASSEDIO Primo premio Bijoux d’Autore 2012 sezione Progettazione
Anello Materiali: plastica di contenitori di detergenti e di bobine di filato, tessuti da scarti di sartoria, molle da imballaggio di camicerie, avanzi di filato, filato
Anno 2012 –––––––––––––––––––––
THE SIEGE First Prize Bijoux d’Autore 2012, Design section
Ring Materials: plastic from detergent containers and yarn reels, fabrics from tailoring scraps, springs for shirts packaging, yarn remnants, yarn
Year 2012
LE FORESTE E LE DISCARICHE Collana Materiali: acciaio, alluminio, tessuti da scarti di sartoria, avanzi di filati, plastica di contenitori di detergenti
Anno 2012 –––––––––––––––––––––
FORESTS AND DUMPS Necklace Materials: steel, aluminium, fabrics from tailoring scraps, yarn remnants, plastic from detergent containers
Year 2012
DERIVA Collana Materiali: plastica da contenitori di detergenti, cellophane da imballaggi, tessuto da scarti di sartoria, acciaio
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ADRIFT Necklace Materials: plastic from detergent containers, packaging cellophane, fabric from tailoring scraps, steel
Year 2013
DERIVA Spilla Materiali: acciaio, bicchiere usa e getta, rimanenze di filati e filo di nailon
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
ADRIFT Brooch Materials: steel, disposable glasses, yarn and nylon remnants
Year 2013
IL MARE DI PLASTICA Collana Materiali: plastica varia da contenitori di fermenti lattici, detergenti, porta lenti a contatto, tessuti da scari di sartoria, frammenti di conchiglie, filato
Anno 2012 –––––––––––––––––––––
SEAS OF PLASTIC Necklace Materials: plastic from containers of food, detergents, contact lens, fabrics from tailoring scraps, pieces of shells, yarn
Year 2012
SILENZIOSE URLA Spilla Materiali: acciaio, avanzi di filato, filato, rete da imballaggio, boccette di fermenti lattici, pigmenti per tessuti e per ceramica
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
SILENT SCREAMS Brooch Materials: steel, yarn remnants, yarn, packaging net, milk enzymes bottles, fabric and ceramic pigments
Year 2013
NEL MARE Collana Materiali: plastica da contenitori di alimenti e detergenti vari, tessuti da ritagli di sartoria, raffia da avanzi industriali, avanzo di filo elettrico, acciaio
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
IN THE SEA Necklace Materials: plastic from food or detergent containers, fabrics from tailoring scraps, raffia from industrial remnants, electric cable remnant, steel
Year 2013
NEL MARE Anello Materiali: plastica da contenitori vari, plastica ricavata da bobine di filato, tessuti da ritagli di sartoria, raffia da avanzi industriali
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
IN THE SEA Ring Materials: plastic from various containers, plastic from yarn reels, fabrics from tailoring scraps, raffia from industrial remnants
Year 2013
RINASCITA Collana Materiali: plastica ricavata da vecchi sottobicchieri, tessuti da scarti di sartoria, acciaio, scarti di filato, filato, rami di potatura
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
REBIRTH Necklace Materials: plastic from old coasters, fabrics from tailoring scraps, steel, yarn remnants, yarn pruned branches
Year 2013
RINASCITA Anello e orecchini Materiali: argento 925 Plastica ricavata da vecchi sottobicchieri e da bobine di filato, tessuti da scarti di sartoria, avanzi di filato, rami di potatura
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
REBIRTH Ring and Earrings Materials: sterling silver, plastic from old coasters and yarn reels, fabrics from tailoring scraps, yarn remnants, pruned branches
Year 2013
A PIEDI NUDI SULL’ERBA Collana Materiali: guaina di fili metallici sgusciata, gomma da imballaggio, tessuti da scarti di sartoria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
BAREFOOT ON THE GRASS Necklace Materials: metal threads, packaging rubber, fabrics from tailoring scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
IPOTESI DI GAIA Collana Materiali: tessuti da ritagli di sartoria e tappezzeria, avanzi di filato, filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
HYPOTHESIS OF GAIA Necklace Materials: fabrics from tailoring and upholstering scraps, yarn remnants, yarn
Year 2013
RI-GENESI Collana Materiali: tessuti da scarti di sartoria e tappezzeria, avanzi di filato
Anno 2013 –––––––––––––––––––––
RE-GENESIS Necklace Materials: fabrics from tailoring scraps, yarn remnants
Year 2013
Biografia Eleonora Battaggia è nata a Mestre (Ve) nel 1964. Ha studiato presso l’Istituto Statale d’Arte di Venezia conseguendo Diplomi di Maestro d’Arte e Maturità d’Arte Applicata in Arte dei Metalli e dell’Oreficeria, successivamente Diploma di Qualifica Orafa e attestato di Qualifica Professionale Specializzazione di Incastonatura a Vicenza. Per alcuni anni è stata titolare del Laboratorio Orafo Artigianale “Il Rubino” snc di Mogliano Veneto Tv, poi per parecchi altri, insegnante di Laboratorio Orafo presso l’IPSIA di Bassano del Grappa VI. Nel tempo, la scoperta e la consapevolezza dell’impatto dell’oreficeria sull’ambiente, sull’uomo e sugli animali, ha fatto si che Eleonora cercasse alternative valide per potersi esprimere, rispettando le sue convinzioni e scelte di vita. Nel 2011 il progetto a lungo immaginato, studiato e sperimentato, diventa realtà professionale, conseguentemente alle dimissioni dalla scuola e alla registrazione del marchio. Nasce così Caracol, ornamenti eco-contemporanei, spazio di ricerca e sperimentazione, in cui l’ornamento per il corpo è pretesto per raccontare e anche denunciare le cose per lei importanti. Libera dai preziosi si esprime meglio, cerca i suoi materiali soprattutto tra quelli già disponibili, quelli ricavati da oggetti in disuso, rotti o prematuramente destinati alla discarica, purchè vegan, adatti alle lavorazioni e naturalmente all’indosso. Ogni fase e aspetto del progetto di Eleonora si muovono in un’ottica di ricerca della sostenibilità, “perché mi da gioia cercare vie migliori per esistere in armonia con la nostra Terra”. Ha partecipato a varie collettive e ha vinto anche qualche premio, fino ad arrivare a VISIONI in MARGINE. Vive e lavora a Preganziol Tv. Eleonora Battaggia Via Baratta Vecchia 67 - 31022 Preganziol Tv 3470792312 - eleonorabattaggia@alice.it - www.caracol.tv.it
Biography Eleonora Battaggia was born in Mestre (VE) in 1964. She studied at the Art School in Venice and achieved the diploma Master of Art and Certificate of Applied Art in Metals and Goldsmith’s Art, then the Goldsmith’s Qualification and Professional Certificate Specialization in Setting in Vicenza. For some years she was the person in charge of the Craft Goldsmith’s Workshop “Il Rubino”snc in Mogliano Veneto (TV). For many other years she was teacher of Goldsmith’s Laboratory at the school IPSIA in Bassano del Grappa (VI). Then she became aware of the impact of the Goldsmith’s Art on environment, men and animals, and she started to look for good alternatives to express herself respecting her lifestyle and ideas. In 2011 the project, which had been imagined, studied and experimented for a long time, became a professional reality, after having resigned from the school and having registered the trademark. This is how Caracol was originated. Eco-contemporary ornaments, space for research and experimentation, where the ornament for the body is an excuse to tell and also denounce what is important for her. Without using gems she can express herself better. She searches her materials most of all from disused objects, broken or prematurely destined for the dump, as long as they are vegan and fit for manufacturing and wearing. Every phase and aspect of her project involve the search for sustainability, because “it is a great joy for me to search for better ways to exist in harmony with the Earth.” She took part in some group expositions and won some prizes, before arriving at VIEWS from the EDGE. She lives and works in Preganziol (TV). Eleonora Battaggia Via Baratta Vecchia 67 - 31022 Preganziol Tv 3470792312 - eleonorabattaggia@alice.it - www.caracol.tv.it
ringraziamenti A Claudio Franchi per i testi critici e per il contributo insostituibile in ogni fase del progetto. A Letizia Frigerio Conservatore del Museo del Bijou per aver fortemente voluto l’evento. A Paolo Zani Presidente dell’Associazione Amici del Museo e Ettore Gialdi Assessore alla Cultura del Comune di Casalmaggiore per aver approvato e sostenuto il progetto. A Norma de Lucia Presidente dell’Associazione Incontri e Eventi di Roma, per aver contribuito in maniera determinante all’incontro di tutte le parti. A tutta la mia famiglia e ai miei amici per avermi sostenuta, incoraggiata, aiutata. Eleonora
Acknowledgments To Claudio Franchi for the critical essays and for the irreplaceable contribution in every phase of the project. To the curator of the Bijoux Museum Letizia Frigerio, who has strongly wanted the event. To the president of the association Amici del Museo Paolo Zani and to the councillor responsible for culture in the municipality of Casalmaggiore Ettore Gialdi, who have approved and supported the project. To the president of the association Incontri e Eventi of Rome Norma de Lucia, for the decisive role in combining the parts together. To my family and friends for having encouraged and helped me. Eleonora
VISIONIiNMARGINE L’opera di Eleonora Battaggia è tutta basata sulla lettura del “margine”. Il margine di Eleonora è la visione di uno spazio percepito dalla condizione privilegiata dell›esterno delle cose. Essere al margine significa collocarsi nel contorno, sul bordo, quindi con il sufficiente e critico distacco di chi aspira a nutrirsi della conoscenza senza essere necessariamente al centro dell’attenzione. Così Eleonora ritrova il valore dei materiali posti al margine dalla produzione industriale reinventandoli, si muove sul crinale di un pensiero posto al margine della natura riscrivendone gli esiti con la propria personale prospettiva, usa il linguaggio di un mezzo che appartiene al corpo ponendosi al margine tra gioiello, bijou e libera espressività. In sunto il margine di Eleonora è il luogo di una semantica libera ma fortemente evocativa, stimolo del lavorio dell’immaginazione mirato a restituire il senso più profondo delle emozioni, per poi affidarlo alla materia arricchita di significati. Claudio Franchi
VIEWS from the EDGE Eleonora Battaggia’s work is completely based on the reading of the margin, the “edge”. Eleonora’s edge is the view of a space perceived from the privileged condition from the outside of things. To be at the “edge” means to be at the margin, the border, with the critical detachment of someone who aims at acquiring knowledge without necessarily being at the center of attention. So Eleonora discovers the value of materials which are usually at the edge of the industrial production and reinvent them, on a ground which is at the margin of nature, and rewrites its outcomes with her own personal perspective. She uses the language of a means which belongs to the body, putting herself at the edge between jewel, bijou and free expressiveness. To summarize, Eleonora’s edge is the place of a free but strongly evocative semantics, as incitement for the bustle of imagination, aimed at returning the deepest sense of emotions, and then leaving it to matter, which is now enriched with meaning. Claudio Franchi
€ 22,00