#9-10 SETTEMBRE-OTTOBRE • 2015 • ANNO LIII • WWW.ANESV.IT
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EDITORIALE
L
a stagione estiva si avvia alla conclusione e le nostre imprese fanno in queste settimane il bilancio del periodo di Massimo Piccaluga di maggiore impegno. Se nei Presidente dell’Anesv luna park la situazione sembra confermare l’andamento, non proprio eccezionale, dello scorso anno, i parchi permanenti registrano risultati con il segno positivo. Soprattutto gli acquatici, che lo scorso anno erano stati penalizzati da un’Estate piovosa, hanno recuperato il loro pubblico, aiutati da un avvio di stagione molto caldo. Del resto i risultati del settore sono condizionati dalle condizioni meteorologiche e dalla propensione alla spesa delle famiglie. Sulle prime non è possibile operare, sul secondo elemento può agire soltanto il mondo politico. Speriamo che i dati recenti sull’economia siano confermati nei fatti da un benessere più diffuso. Penso sempre che un popolo che non può anche divertirsi, non sia un popolo felice. In questo numero parliamo anche di un rilancio dell’immagine del nostro settore: un progetto dell’Associazione, appoggiato dal MIBACT e finalizzato a restituire al luna park, ed ai suoi esercenti, la dignità che merita. Oggi il luna park è spesso sui giornali, sia per le centinaia di iniziative di solidarietà con persone sfortunate – anche per questo la legge 337/’68 riconosce la “funzione sociale” al nostro lavoro – ma anche per semplicistiche, quasi sempre inesatte, assimilazioni con persone che compiono reati e vivono una vita nomade. Noi siamo imprenditori, ed il vivere itinerante di molti di noi deriva dal dover seguire le nostre attività. Non a caso chi di noi cessa l’attività, “si ferma”, come usiamo dire. Il progetto include questa rivista, due premi di studio universitari, ed un sito internet sul luna park, una sorta di portale di settore, che presenti su una mappa tutti i luna park italiani, mostrando a chi lo consulta quelli più vicini a lui. Serve però l’aiuto di tutti per censire ogni fiera, dall’evento più grande alla piccola festa patronale. All’interno della rivista spieghiamo come fare. Senza questi dati, non riusciremo mai ad offrire una visione complessiva del settore. A non farlo la categoria ha solo da perdere. Altre iniziative sono in cantiere per i parchi permanenti, con nuovi interventi su SIAE ed Agenzia delle entrate, sui cui esiti daremo notizia più avanti. Buona lettura.
SOMMARIO #9-10 • SETTEMBRE OTTOBRE 2015 • ANNO LIII ANESV INFORMA
06 RESPONSABILITÀ DEI GENITORI E ACCOMPAGNATORI 12 ALLA REGIONE SARDEGNA SI PARLA DI BANDI E LEGGE 337/68 16 ESERCENTI DELLO
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SPETTACOLO VIAGGIANTE? Abbiamo bisogno di voi
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LUCCA, DA QUEST’ANNO IL LUNA PARK SARÀ ACCESSIBILE A TUTTI GRAZIE ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PIAZZALE DON BARONI
18 22 INGHILTERRA: IL RECUPERO DI UN ANTICO LUNA PARK 27 CONTRIBUTI PER L’ACQUISTO
FABBRICHE DI SOGNI: I CINQUANT’ANNI DI IE PARK
DI ATTRAZIONI
18 #9-10 • settembre ottobre 2015 • anno LIII Copertina: Shutterstock Ltd. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 565/1996 Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Direttore responsabile Massimo Piccaluga Vicedirettore Maurizio Crisanti
Dalle sezioni Antonello Volpi, Ferdinando Uga, Adriano Rossi, Ermes Fornaciari, Sauro martini, Ciro Guida, Cosimo Amato, Calogero Talarico Direzione, amministrazione e pubblicità ANESV–AGIS Via di Villa Patrizi, 10 tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356 info@anesv.it www.anesv.it www.parchipermanenti.it www.parchiavventuraitaliani.it
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Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».
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30 PARCHI DI DIVERTIMENTO: I DATI SIAE 2014 32 VISITATORI CON IL CELLULARE SCARICO? Il pubblico chiede soluzioni 36 IL PRIMO STAND UP COASTER
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38 MEETING DEI PARCHI AVVENTURA ITALIANI. Roma, 12-13 novembre 2015
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40 LE PAVIMENTAZIONI ANTISCIVOLO A BORDO VASCA
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FUORICAMPO
44 IL FUTURO DEGLI APPARECCHI TICKET REDEMPTION 46 BROCOMELA O BRUCAMELA? 52 DAL 18 NOVEMBRE ENTRA IN VIGORE IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI 56 ODISSEA 2000 INSTALLA
2.900 PANNELLI SOLARI IN VISTA DELL’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA
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CELLOLE CORTO FILM FESTIVAL: “VIOLA” VINCE IL PREMIO DELLA GIURIA POPOLARE
MARKETING
58 IL MIO SITO RISPONDE ALLE CURIOSITÀ DEGLI UTENTI? IL CASO DEI CANI E DEI PARCHI DIVERTIMENTO… 60 CO-MARKETING O CONVENZIONI PER PROMUOVERE IL DIVERTIMENTO? 62 RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA: E NEL SETTORE DEL DIVERTIMENTO? 64 LE ULTIME NEWS PER I SOCIAL MEDIA MANAGER
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ANESV INFORMA
RESPONSABILITÀ DEI GENITORI E ACCOMPAGNATORI
UNA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI GENOVA IL GENITORE CONSERVA IL DOVERE DI SORVEGLIANZA NEI CONFRONTI DEL MINORE ANCHE QUANDO PAGA UN BIGLIETTO D’INGRESSO PER UN’AREA GIOCHI.
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uesto il senso della sentenza che pubblichiamo, emessa dal Tribunale di Genova. I giudici erano chiamati a pronunciarsi sul risarcimento del danno, subito da un bambino che, avuto accesso ad un’area giochi, era caduto da una parete attrezzata, provocandosi una frattura. Il contesto riguarda una nota struttura genovese, che include una grande area ludica con play6
LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
ground e tante attrezzature per bambini. Il procedimento era stato avviato per veder riconosciuta a favore del danneggiato la responsabilità contrattuale, derivante dall’acquisto del biglietto, ed extra contrattuale - causata da dolo o colpa grave - dei gestori. Il legale dei genitori sosteneva che, a seguito del pagamento di un biglietto d’ingresso, la tutela del bambino fosse da ritenere contrattualmente affidata ai gestori delle
ANESV INFORMA specie nella quale trovava applicazione l’obbligo di custodia di cui all’articolo 2051 cod. civ., con diverse e più gravi regole probatorie a carico del danneggiante, questa Corte ha evidenziato che all’obbligo suddetto “fa pur sempre riscontro un dovere di cautela da parte di chi entri in contatto con la cosa”; sicché, quando “la situazione di possibile pericolo comunque ingeneratasi sarebbe stata superabile mediante l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto da parte dello stesso danneggiato, potrà allora escludersi che il danno sia stato cagionato dalla cosa, ridotta al rango di mera occasione dell’evento” (sentenza 17 ottobre 2013, n. 23584; sul concetto di cosa come occasione dell’evento si veda pure la sentenza 5 dicembre 2008, n. 28811).” In sostanza, sembra consolidarsi negli ultimi anni un orientamento giurisprudenziale che tende a riequilibrare le responsabilità tra gestore ed utilizzatore, evidenziando le responsabilità relative alla vigilanza ed alla rilevanza dei comportamenti errati, in rapporto ad attrezzature ed impianti sicuri, in quanto collaudati e soggetti ad agibilità.
TRIBUNALE DI GENOVA – SEZIONE II CIVILE – SENTENZA 24 FEBBRAIO 2015 N. 652 attrazioni. La sentenza rileva invece che il semplice pagamento del biglietto non fa sorgere l’obbligazione di vigilanza di ogni singolo bambino presente nell’area. L’estensore della decisione rileva che l’obbligo a carico dei gestori è quello di mettere a disposizione attrezzature funzionanti, senza che da ciò sorga “una ulteriore obbligazione di sorveglianza, non della struttura in se e della non pericolosità dei giochi, ma del bambino in quanto intento ad utilizzare i giochi ed in questo caso, per quel che qui interessa, della parete”. La sentenza richiama la utilità della cartellonistica predisposta dai gestori, che esponga eventuali limitazioni all’accesso delle strutture le modalità per l’utilizzo in sicurezza. La sentenza di primo grado richiama anche un precedente giurisprudenziale, questa volta della Cassazione, che sentenzia “anche in una fatti-
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI GENOVA SEZIONE SECONDA nella persona del giudice unico Dott. Vincenzo Basoli ha pronunciato la seguente Sentenza nella causa civile iscritta al R.G. n. 8458 /2012 promossa da: – Ar.Vi. (…) e Mo.Fr. (…), genitori esercenti la patria potestà sul minore An.Mo., elettivamente domiciliati in Genova presso l’avv. Pe.Ma. (…) che li rappresenta e difende per mandato in atti; Attori / contro – Consorzio Agorà Cooperativa Sociale (…), in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata presso l’avv. Bo.Pa. (…) che la rappresenta e difende per mandato in atti; Convenuto E contro – Rs. (…) con sede in VIA (…) 16122 GENOVA, in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall’avv. Da.Di. (…); Parte chiamata in causa www.anesv.it
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ANESV INFORMA – Avente ad oggetto: Altre ipotesi di responsabi- da operazione finalizzata alla risistemazione dei lità Extracontrattuale non ricomprese nelle altre chiodi. Ad entrambe le operazioni era seguito un periodo materie. durante il quale il minore doveva portare il gesso, SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DEL- prima, e svolgere poi la necessaria riabilitazione. I genitori del minore, quantificando il danno subiLA DECISIONE Ar.Vi. e Mo.Fr., genitori di An.Mo. hanno convenu- to in 24.708,93 Euro, ne chiedevano il risarcimento in giudizio il Consorzio Ag. Cooperativa Sociale to, riducendolo poi ad Euro 18.000,00; RSA propochiedendo che il Tribunale, accertata la respon- neva il pagamento di somma omnicomprensiva di sabilità del consorzio convenuto, lo condanni al 2.000,00 che non veniva accettata. risarcimento dei danni per le lesioni subite in con- Poste queste premesse gli attori hanno proposto seguenza della caduta di Andrea il giorno 19 giu- domanda di risarcimento del danno sostenendo gno 2010 intorno alle ore 17,00 mentre si trovava la responsabilità del Consorzio sia sotto il profilo all’interno della struttura dove la madre lo aveva contrattuale poiché per accedere all’area è necesaccompagnato, ed era intento ad arrampicarsi sario pagare un biglietto sia sotto quello extraautonomamente sulla parete attrezzata per l’ar- contrattuale. Il Consorzio Ag. e la Rs. – chiamata in manleva dal rampicata denominata “Di.”. Gli attori esponevano che Andrea nella caduta Consorzio – si sono costituite contestando la fondalla parete Di. aveva riportato frattura diafisiaria datezza della domanda. del femore destro era stato trasportato con am- Ammesse ed assunte le prove per testi dedotte bulanza al pronto soccorso, ingessato ed il 21 giu- dalle parti e raccolte le dichiarazioni rese in intergno 2010 trasferito presso l’Azienda Ospedaliera rogatorio da Vi.Ar. la causa è stata trattenuta in dell’Università di Padova, dove veniva operato, in decisione. data 30.06,2010. Rimossi i fissatori esterni, posti Parte attrice fonda la pretesa sull’assunto che la durante la suddetta operazione, il bambino ca- tutela dei bambini all’interno della struttura sia deva un’altra volta, dovendo subire una secon- affidata al personale del Consorzio e che di conse-
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guenza quest’ultimo debba rispondere o in forza di obbligazione assunta per stipulazione del contratto in conseguenza del pagamento del biglietto di ingresso o per l’art. 2043 c.c. Nessuna delle due prospettazioni è tale da consentire di ritenere fondata la domanda proposta. Va premesso che in tanto è possibile configurare una obbligazione di controllo e vigilanza da parte del Consorzio in quanto dalle prove assunte e dalla ricostruzione del contenuto negoziale che consegue al pagamento del biglietto di ingresso all’area giochi, derivi esattamente il momento dell’insorgenza di tale obbligazione, il suo contenuto e le conseguenze di eventuali inadempimenti del Consorzio. In realtà – prendendo in esame il dedotto profilo contrattuale – deve escludersi che l’acquisto del biglietto di ingresso all’area giochi comporti a carico del Consorzio una obbligazione di sorveglianza e tutela riguardante ciascun bambino che utilizza le varie aree ed i giochi posti a disposizione e nel momento in cui vengono utilizzati. Rapportando queste considerazioni al caso in oggetto – ed in particolare all’arrampicata dei bambini sulla parete attrezzata chiamata Di. – risulta infondata la pretesa di porre a carico del Consorzio una sorveglianza di tal genere; la vigilanza dovrebbe in effetti riguardare ciascun singolo bambino e di fatto risulterebbe con ciò posta a carico del Consorzio una obbligazione del tutto squilibrata ed in alcun modo riconducibile all’obbligazione assunta con il pagamento del semplice biglietto di ingresso. In realtà con l’acquisto del biglietto il genitore o l’accompagnatore ed il bambino – di età compresa fra sei e dodici anni – hanno diritto ad accedere all’area giochi ed il bambino ad utilizzarli senza che possa porsi a carico del consorzio – accanto alla obbligazione di porre a disposizione dei bambini accompagnati da adulti strutture ludiche pienamente funzionanti – una ulteriore obbligazione di sorveglianza, non della struttura in se e della non pericolosità dei giochi, ma del bambino in quanto intento ad utilizzare i giochi ed in questo caso, per quel che qui interessa, della parete Di.. Una sorveglianza ‘mirata’ rivolta cioè al singolo bambino dovrebbe essere organizzata ed avrebbe effetto con l’affidamento del bambini ad un incaricato e la presenza dei genitori o accompagnatori sarebbe quindi del tutto inutile non richiesta e neppure possibile; l’affidamento ad un incaricato del consorzio potrebbe costituire il momento dal quale l’obbligazione di sorveglianza viene in essere con esclusione del dovere dei genitori – accompagnatori di tutela dei minori.
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Nel caso in esame tuttavia al di là dell’affermazione di un generico dovere di sorveglianza, non risulta né dedotto né affermato che si sia verificato e ci sia stato alcun affidamento del bambino e che quindi il genitore abbia potuto far conto su una tutela e sorveglianza dell’incaricato e che il Consorzio abbia concretamente assunto un tale obbligo di vigilanza. Al contrario occorre osservare che l’organizzazione dell’area giochi è ‘aperta’ e gestita con riferimento non al concetto di affidamento di vigilanza del bambino ma al diverso sistema di una piena partecipazione, coinvolgimento e controllo dei genitori o degli adulti che li accompagnano sulle attività ludiche dei bambini. Queste conclusioni trovano pieno riscontro nelle risultanze dell’attività istruttoria svolta. Il teste Va.De., dipendente del Consorzio ha dichiarato che è compito degli adulti accompagnatori vigilare sui minori per impedire sia che si facciano male sia che utilizzino attrazioni non dedicate alle loro rispettive età; ha inoltre ribadito che nella struttura ci sono numerosi cartelli ed indicazioni recanti obblighi e divieti da rispettare all’interno della struttura stessa, tra cui il divieto di ingresso nell’area del Di. ai bambini di età inferiore ai sei anni. La presenza di avvertimento collocato vicino al gioco è confermata dalle dichiarazione della teste An.Ga. e dalle foto allegate alla relazione del perito della compagnia di assicurazione e la sig. ra Ar.Vi. in interrogatorio ha ammesso di aver visto il cartello, visibile in una delle foto predette ed allegato alle produzioni del Consorzio convenuto. Il dovere di vigilanza a carico degli adulti che ac10 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
compagnano il bambino non viene quindi meno in forza dell’obbligazione contrattuale che deriva dall’acquisto del biglietto di ingresso, con la conseguenza che il predetto dovere permane immutato e riguarda quindi, in considerazione della varia tipologia dei giochi, non solo il “come” vale a dire il modo in cui il bambino utilizza certi giochi ma anche il “se” il bambino possa essere in grado di utilizzare i singoli giochi senza correre rischi. Non sembra superfluo osservare che – al di là degli avvisi che il Consorzio indica per limitare l’uso di certi giochi ad una certa fascia di età – solo l’accompagnatore è in grado di rendersi conto delle effettive capacità del bambino e della sua possibilità di superare gli ostacoli del gioco senza correre rischi e quindi di scegliere se e come consentire certi giochi – in particolare ci si riferisce sempre alla arrampicata di An. sulla Di., parete alta due metri. La difesa di parte attrice ribadisce che la madre del piccolo An. era assieme al figlio al momento del verificarsi del sinistro, ma a causa delle numerose persone che transitavano ai piedi dell’attrazione, non le è stato possibile soccorrerlo al momento della caduta: di conseguenza la responsabilità dell’evento sarebbe imputabile al Consorzio in quanto la collocazione specifica dell’attrazione, anche per come essa è stata sistemata, era di per sé inadeguata ad accogliere un numero elevato di utenti in completa sicurezza. Precisa al riguardo che lo spazio antistante l’attrazione è di una grandezza pari a 4 metri X 2 e sostiene che quando l’affluenza è massima, è letteralmente impossibile accedervi e rimanere in prossimità dei bambini. Questi rilievi vanno in realtà inseriti nelle considerazioni che si sono sopra esposte in relazione al dovere di vigilanza – che permane in capo agli accompagnatori e non viene trasferito al Consorzio – destinato ad assumere valore se posto in relazione alla concreta valutazione della situazione nell’evidente senso che per bambini della fascia di età ai quali non è vietata l’arrampicata, (ma si ripete che Andrea non avrebbe potuto accedere a quel gioco) va pur sempre valutato il rischio e l’eventualità di cadute. Nell’impossibilità di essere vicini al minore per affollamento – ma sul punto l’istruttoria non ha fornito riscontri in tal senso – avrebbe dovuto semplicemente impedirsi quel gioco.
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Queste medesime considerazioni in fatto valgono sotto il diverso profilo ad escludere responsabilità riconducibili all’art. 2043 c.c.
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Non è stata fornita alcuna prova dell’insufficienza del tappetino posto ai piedi della parete né è stato dedotto che l’attrezzatura – parete presentasse al momento dell’incidente difetti in grado di determinare pericoli anche in presenza di un utilizzo assolutamente corretto. In una fattispecie che presenta alcune chiare similitudini con il caso in esame – discostandosi solamente per il titolo della responsabilità dedotto ex art. 2051 c.c. – la Corte di Cassazione (sez. III, sentenza 25.08.2014 n. 18167) ha rigettato la domanda di risarcimento dei danni subiti da un bambino di sei anni sulla base dell’assunto che un genitore (o comunque un adulto) che accompagna un bambino ha un dovere di vigilanza laddove quest’ultimo si appresti ad utilizzare un gioco, da cui possono derivare possibili rischi, comunque prevedibili con l’ordinaria diligenza. Nel caso in discussione era certamente prevedibile con ordinaria diligenza il rischio di caduta del bambino, ulteriormente evidente per la sua età, non era stata richiesta alcuna specifica vigilanza – che peraltro il Consorzio non aveva alcun obbligo di fornire – e non può dirsi fosse venuto meno il dovere di controllo, di decisione e di vigilanza della madre che lo accompagnava.
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LA DOMANDA VA RESPINTA. Le spese di causa seguono la soccombenza si liquidano in dispositivo e vengono poste a carico di parte attrice anche nei confronti della Rs. sulla base del principio di causalità poiché la chiamata in causa della società di assicurazione si è resa necessaria in relazione alle tesi sostenute da parte attrice, essendo a tal fine sufficiente rilevare che l’instaurazione del rapporto processuale fra il chiamante e il chiamato è giustificata dal contenuto della domanda proposta dall’attore verso il convenuto. P.Q.M. Definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza, eccezione e deduzione respinte, così provvede: Respinge la domanda proposta da parte attrice; Condanna parte attrice a rifondere al Consorzio Ag. Soc. Cooperativa Sociale ed alla Rs. le spese di causa che liquida per ciascuna parte in Euro 3.200,00 per compenso oltre rimborso spese forfetarie nella misura del 15% del compenso liquidato.
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LA SARDEGNA È UNA TERRA BELLISSIMA, NELLA QUALE OPERANO OLTRE CENTOCINQUANTA ESERCENTI DELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE. ALCUNI LUNA PARK SONO PARTICOLARMENTE AMBITI, COSÌ COME AREE DEMANIALI IMPORTANTI.
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urtroppo nell’isola, si è ricorso in alcuni casi a bandi pubblici con la formula della migliore offerta economica, ancorché vietata dall’articolo 9 della l. 337/68. Gli esercenti sono divisi sull’argomento, perché – inutile nasconderlo – può accadere che alcuni di essi possano trarne vantaggio. Il problema è che in questo modo si passa dall’avere diritti chiari ed una programmazione annuale, al partecipare a gare, senza garanzia di vedersi assegnato lo spazio. Un’incertezza che premia coloro che hanno una visione “corta”, ma che a lungo andare distruggerà gli equilibri consolidati, generando forte conflittualità tra esercenti ed incertezza per il lavoro. Da questi elementi scaturisce una interrogazione di alcuni consiglieri regionali – primo firmatario Michele Azara – che rivendica la necessità di “definire una disciplina unitaria della materia in oggetto, in ossequio alla legge n. 337 del 1968, al fine di garantire uniformità nelle procedure di assegnazione delle aree per un settore dalle forti peculiarità e che il legislatore nazionale ha ritenuto meritevole di sostegno e di tutela”. 12 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
ANESV INFORMA Nella interrogazione si fa cenno a fatti ed episodi sui quali, in carenza di informazioni, non entriamo nel merito. Tuttavia è forte nel testo il richiamo ai meccanismi di assegnazione introdotti dall’art. 9 della legge di settore. Lo apprezziamo davvero. (M.C.)
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XV LEGISLATURA INTERROGAZIONE N. 394/A INTERROGAZIONE AZARA - ARBAU - LEDDA PERRA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di applicazione della legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante). I sottoscritti, preso atto che: - a seguito della pubblicazione della determinazione prot. n. 14676 rep. N. 749 del 22 aprile 2015 della Direzione generale enti locali e finanze Servizio territoriale demanio e patrimonio di Sassari avente ad oggetto: “Bando di Alghero - Concessione Area Demaniale - Parco divertimento “Spettacoli Viaggianti” Anno 2015” si registra l’emergere di forte malcontento e di legittime preoccupazioni in merito alle possibili ripercussioni che dall’atto potrebbero ricadere sulla categoria di riferimento; - il relativo bando di gara - procedura aperta con assegnazione di una concessione demaniale marittima avente ad oggetto un’area del porto di Alghero di complessivi mq 4.021 circa, da destinare all’allestimento di un parco divertimenti nel periodo dal 20 giugno al 15 settembre 2015 - all’articolo 2 stabilisce “il criterio di aggiudicazione delle concessione e canone a base di gara. L’asta si tiene, ai sensi del R.D. n. 827 del 23 maggio 1924, art. 73, lett. c), con il metodo delle offerte segrete in aumento libero”; www.anesv.it
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ANESV INFORMA considerato che: - la legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante) basata sul riconoscimento statale della funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante, detta norme a sostegno del consolidamento e sviluppo del settore; - l’articolo 9 della medesima legge stabilisce al terzo comma che “la concessione delle aree comunali deve essere fatta direttamente agli esercenti muniti dell’autorizzazione del Ministero del turismo e dello spettacolo, senza ricorso ad esperimento di asta” ed il successivo comma 6 dispone che “Per la concessione delle aree demaniali si applica il disposto di cui al terzo comma del presente articolo”; rilevato che: - in osservanza di tale normativa, le assegnazioni delle aree per spettacoli viaggianti vengono concesse su tutto il territorio nazionale senza far ricorso ad asta, con attribuzione di punteggio e per anzianità di frequenza, o con criteri di selezione a progetto a punteggio; l’anomalia rappresentata dalla procedura di aggiudicazione della concessione e canone a base di gara, avviata dalla Direzione generale enti locali e finanze - Servizio territoriale demanio e patrimonio di Sassari per area destinata all’allestimento di un parco divertimenti, non tenendo conto della legge n. 337 del 1968, rischia di ingenerare gravissimi danni per la categoria; - nel caso specifico, da oltre un cinquantennio (mezzo secolo) la suddetta area demaniale di Alghero veniva concessa per la stagione estiva alla cooperativa Matherland, sulla base della legge n. 337 del 1968 per l’installazione del relativo parco dei divertimenti; - ove lo svolgimento della gara indetta risultasse sfavorevole alla Matherland, sempre presente nella stagione estiva nella città di Alghero, si determinerebbe il blocco totale dell’attività della cooperativa per tre mesi; - la sistematica applicazione della legge n. 337 del 1968 su tutto il territorio nazionale e nella fattispecie, su quello regionale, non consente infatti assegnazioni alternative delle aree destinate allo spettacolo viaggiante; - la ratio perseguita dal legislatore implica la preminenza delle disposizioni individuate a sostegno del consolidamento e sviluppo del settore “circo equestre e spettacolo viaggiante”, al quale si riconosce una funzione sociale e culturale che sottrae tale settore alla disciplina di aggiudicazione prevista per le attività commerciali; evidenziato che: - l’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica - Servizio territoriale demanio e patrimonio di Sas14 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
sari, ha utilizzato diversi criteri per l’assegnazione di spazi di occupazione provvisoria di alcune porzioni di area portuale (porto di Alghero) per la stagione estiva 2015 semplicemente attraverso un avviso relativo alle istanze (n. 16) pervenute per l’autorizzazione all’occupazione; - dal confronto della citata determina anno 2015 con quella relativa al 2014, si evince che non ci sono altre istanze valide per l’assegnazione della concessione demaniale marittima avente ad oggetto un’area del porto di Alghero, ubicata tra la banchina Millelire e la radice del molo di sottoflutto, di complessivi mq 4.021” in quanto nella determina del 2015, non si fa rifermento ad altre domande pervenute per la stagione estiva 2015 per parco di divertimenti; rimarcato che: - la cooperativa Matherland, che opera in Sardegna da oltre cinquant’anni, rappresenta l’unica fonte occupazionale e di sostentamento per circa cento persone; - l’eventuale blocco dell’attività per i tre mesi estivi, che peraltro coincidono con un periodo di maggior produttività del settore, rischierebbe di decretare il tracollo del più grande parco divertimenti itinerante della Regione; - oltre al mancato guadagno occorre considerare il danneggiamento conseguente al fermo forzato del complesso sistema di attrezzature, macchinari e attrazioni che, insieme al capitale umano e professionale, concorre a dar vita al tradizionale mondo del Luna park; la presenza estiva del parco di divertimenti, è divenuta nel tempo parte integrante ed identitaria della città di Alghero, tanto da avvalorare il detto ricorrente nel centro catalano, per cui l’estate comincia e finisce in coincidenza con l’arrivo e la partenza del Luna park, chiedono di interrogare l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, per sapere: 1) se, alla luce della situazione rappresentata, non ritenga opportuno procedere alla revoca del bando pubblico per l’assegnazione dell’area demaniale di Alghero; 2) se in alternativa non ritenga opportuno provvedere quantomeno alla sospensione del bando suddetto, al fine di procedere alla verifica della procedura espletata dal servizio territoriale, in riferimento alle suesposte considerazioni; 3) se non ritenga infine necessario definire una disciplina unitaria della materia in oggetto, in ossequio alla legge n. 337 del 1968, al fine di garantire uniformità nelle procedure di assegnazione delle aree per un settore dalle forti peculiarità e che il legislatore nazionale ha ritenuto meritevole di sostegno e di tutela. ■ Cagliari, 14 maggio 2015
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IL LUNA PARK HA BISOGNO DI ESSERE NUOVAMENTE VALORIZZATO. L’ASSOCIAZIONE HA QUINDI INTRAPRESO DUE INIZIATIVE, PER LE QUALI È NECESSARIO PERÒ L’AIUTO DI TUTTI.
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ito web: Niente di nuovo, direte voi. Invece si, perché un vero sito internet che parli dei luna park, della sua storia, ma riporti anche le date di tutte le manifestazioni italiane, ospiti video e foto, cerchi di coinvolgere gli appassionati, e rinnovi l’immagine del settore. Del resto, le fasce d’età che compongono il pubblico del luna park sono sempre connesse al web, e lì bisogna tentare di intercettarle. Per realizzare la mappa interattiva dei luna park italiani servono però le date. Ma solo gli esercenti possono comunicarle. Si tratta di compilare un modulo, lo si può fare online all’indirizzo http:// ow.ly/SNJoh. In pochi minuti potrete rendere presente sul web anche il più piccolo luna park. Senza questi dati, sarà difficile creare il calendario nazionale, ed utilizzarlo per fare anche marketing. Borse di studio: Sono poche le pubblicazioni e le ricerche sullo spettacolo viaggiante itinerante. Abbiamo quindi bandito due Premi di studio. Questo l’estratto del bando, che è consultabile sul sito www. anesv.it. ■ 16 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
Bando per la concessione di un Premio di Laurea alle migliori Tesi di Laurea inerenti la storia, la cultura e gli aspetti tecnici delle attività di spettacolo viaggiante (luna park) e parchi di divertimento. Premessa L’ANESV, associazione nazionale di categoria delle imprese che svolgono attività di spettacolo viaggiante e parchi di divertimento, istituisce due Premi di Laurea di 1.500 euro (millecinquecento/00) ciascuno e bandisce un concorso per l’assegnazione dei premi alle migliori Tesi di laurea concernenti rispettivamente: 1. La storia, le tradizioni e gli aspetti sociali e/o culturali delle attività degli esercenti spettacoli viaggianti e del luna park; 2. Gli aspetti tecnici (progettazione, manutenzione, sicurezza delle attrazioni, consumi energetici, formazione ecc.) e/o di promozione dei parchi di divertimento. Possono partecipare al concorso i laureati che abbiano discusso tesi di laurea nel periodo dall’1/1/2015 al 30/11/2015, in un qualsiasi Ateneo italiano. Il termine di presentazione delle domande di partecipazione è fissato al 15/11/2015. Le domande dovranno pervenire entro il termine stabilito a mezzo raccomandata A.R., a mano presso ANESV, Via di Villa Patrizi, 10 – 00161 Roma, o alla casella di posta elettronica certificata anesv@pec.it.
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on capita spesso che un’Amministrazione comunale sia così attenta alle esigenze del luna park. Lucca, che ospita un importante parco, da quest’anno ha ristrutturato l’area. Il piazzale Don Franco Baroni - intitolato al sacerdote che è stato per vent’anni cappellano nazionale della gente del luna park – che ospita le attrazioni nel corso del Settembre Lucchese, è stato riqualificato con lavori per un importo complessivo di 800mila euro, finanziati in parte dalla Regione Toscana nell’ambito dei progetti Piuss (480mila euro), realizzando così un’area per le giostre e per un mercato bisettimanale.
Sono stai realizzati viali in asfalto, sostituendo la ghiaia che impediva una completa accessibilità alla manifestazione da parte di persone con mobilità ridotta e bambini in passeggino. Le line elettriche aeree sono state interrate, con nuovi alloggiamenti dei contatori ed una rete di idranti per la sicurezza antincendio. Anche le acque meteoriche sono state convogliate in appositi pozzetti. Completano l’intervento una pista ciclabile e l’area mercatale. C’è da terminare alcune opere, come il blocco dei servizi igienici, accessibili ai disabili, ma l’intervento terminerà entro l’anno. Quanto avvenuto a Lucca dimostra che la gestione di relazioni con le Amministrazioni comunali può portare a risultati di grande livello. ■ www.anesv.it
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IE PARK COMPIE 50 ANNI. È INFATTI IL 1965 QUANDO CORRADO MUNARI FONDA L’AZIENDA EMILIANA.
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i realizzavano allora impianti elettrici – ecco il senso dell’acronimo IE – quadri, impianti di illuminazione e controllo per le attrazioni prodotte da altre ditte del settore, presenti nell’area dal 1915. Segue poi la produzione di attrazioni e quella di vetture per autoscontro, che negli anni ’90 superava annualmente i 1.000 esemplari. IE Park oggi esporta attrazioni in 100 paesi di tutti i continenti. Grazie ai 50 dipendenti, ed a circa 200 collaboratori dell’in18 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
dotto, l’azienda esporta oltre il 90 per cento della produzione. I numeri di IE Park sono stati ricordati nel corso di una manifestazione che si è svolta nella sede di Praticello (RE) il 10 settembre scorso. Andrea Munari , a capo dell’azienda, che gestisce insieme alle sorelle Claudia ed Elena, ha ripercorso la storia della società, ricordando i momenti che ne hanno segnato la crescita, alla presenza delle autorità locali e di clienti provenienti dall’area del Mediterraneo, convenuti per l’occasione. Durante la cerimonia
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sono stati consegnati attestati di benemerenza ai dipendenti più anziani ed agli ospiti convenuti, tra l’altro, da Grecia, Turchia, Giordania, Austria e Regno Unito. Sono seguiti i saluti del Sindaco,
che ha ricordato l’importanza di aziende come IE Park per il tessuto sociale dell’area, del direttore di Confindustria Reggio Emila, che ha mostrato apprezzamento per un anniversario che conferma le capacità dell’imprenditoria reggiana, e di Maurizio Crisanti, segretario dell’ANESV, che ha sottolineato il fatto che in aziende come IE Park si commercializzino non semplici macchinari, ma strumenti per il divertimento, evocatori di sensazioni. È questa la specificità del prodotto – ha detto Crisanti - ed è alla base della familiarità che lega i responsabili dell’azienda ai propri affezionati clienti, e che permette di creare relazioni umane, e rapporti commerciali, solidi e duraturi, nella cordialità degli Emiliani. Al termine dell’incontro, inserito nel contesto di una manifestazione che ha portato gli ospiti a visitare anche l’EXPO a Milano ed il territorio, Munari ha presentato i progetti più recenti, che riguardano – tra l’altro – un ottovolante acquatico integrato in un roller coaster, autoscontri con pavimento concavo ed illuminato a led, monorotaie, dark ride ed attrazioni da installare all’interno di centri commerciali, uno dei punti di forza della
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ANESV INFORMA produzione di IE Park, oltre alle nuove vetture naked, dal look contemporaneo. È seguita poi una visita all’impianto produttivo ed agli uffici che curano la progettazione, realizzati nell’area di circa 4 ettari, individuata dal fondatore nell’85 perché vicina al progettato casello autostradale, che sarà invece inaugurato solo trent’anni dopo. I saluti nel corso di un momento conviviale in un’azienda agricola che produce Parmigiano Reggiano, espressione di un territorio che ha fatto della cura artigianale dei suoi prodotti, siano essi per la tavola o della meccanica, una caratteristica che li fa preferire nel mondo. ■ (M. C.)
LA STORIA DI IE PARK 1965 -1974
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egli anni ’60, un periodo noto come boom economico, Corrado Munari, piccolo imprenditore agricolo, cerca nuovi ambiti di attività e fonda IE PARK, che realizza impianti elettrici per attrazioni da luna park. Nello stesso anno sposa la signora Franca, attuale presidente. La prima sede è a Reggio Emilia, e vi collaborano anche i congiunti. Nel 1971 la sede viene spostata in prossimità dell’autostrada, a Praticello di Gattatico. Nel 1974 Munari porta in tournee per mesi nell’allora Jugoslavia un gruppo di esercenti spettacoli viaggianti italiani.
1975 -1985
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iene acquistata la ditta Soli Bumper Cars, fondata nel 1929 e nota per aver creato il motore per vetture da autoscontro con assetto orizzontale e i grandi paraurti in gomma. Al mercato italiano viene affiancato quello di altri paesi europei, avviato negli anni ’70.
1986 -1995
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orrado Munari è tra i soci fondatori di ANCASVI, l’associazione delle imprese produttrici di attrazioni. Con l’inserimento in
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azienda di Andrea, Claudia ed Elena Munari, vengono sviluppati i mercati del Medio Oriente, degli Stati Uniti e del Sudamerica. Con l’avvio della realizzazione di parchi indoor ed attrazioni nelle gallerie commerciali dei grandi mall, l’azienda ottiene risultati entusiasmanti, specializzandosi nella fornitura di complessi di attrazioni “chiavi in mano”. Il marchio è ormai noto sul mercato asiatico e mediorientale.
1996-2005
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ontinua la crescita dell’azienda, che con il brand Soli è ormai leader nella produzione di vetture per autoscontro, mentre le vendite annuali raggiungono il 90% di export. Nel 1996 inizia la commercializzazione, alla quale seguirà la produzione, di ottovolanti.
2006-2015
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el 2007 muore il fondatore, ed i figli continuano ad estendere la produzione verso grandi attrazioni, sempre più complesse. IEPARK è una delle poche aziende con una gamma di prodotti così ampia.
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ANESV INFORMA A fianco: area ‘fish and chips’ (foto di Diana Garrisi). Sotto: montagne russe sullo sfondo, e ruota panoramica (foto di Carlos Dominguez). Nella pagina accanto dall’alto: la Hall by The Sea nel 1866 vista dal periodico «Fun» (Archivio British Library); un giornata a Margate nel 1867 ritratta nel periodico «Fun» (Archivio British Library).
INGHILTERRA:
IL RECUPERO DI UN ANTICO LUNA PARK LA COMUNITÀ DI UNA CITTADINA MARINARA INGLESE HA PORTATO A TERMINE CON SUCCESSO UNA CAMPAGNA PER SALVARE IL PIÙ ANTICO PARCO DIVERTIMENTI DEL REGNO UNITO.
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DI DIANA CARRISI reamland, considerato il primo luna park d’epoca del mondo, ha aperto i battenti quest’estate dopo una lotta di dieci anni sostenuta dalla comunità di Margate, Kent, per impedire che fosse tra-
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sformato in un centro commerciale. Dreamland risale al 1863, quando Margate era una delle principali località balneari della costa britannica, nota nell’età vittoriana come ‘Londra sul mare’. Titolo che oggi spetta a Brighton. A quell’epoca, dove oggi c’è il parco di divertimento c’era una sala da
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ballo, la ‘Hall by The Sea’. Si rivelò un’impresa infruttuosa e fu venduta nel 1870 perché i turisti, rappresentati soprattutto dalla classe operaia, volevano una forma di divertimento un po’ più ‘down-to-earth’, ‘coi piedi per terra’, come racconta lo storico del parco Nick Evans. Nel 1874 la sala da ballo riaprì ma vi furono aggiunti uno zoo e una pista di pattinaggio, per quelli ‘coi piedi per terra’. All’indomani della Grande Guerra, l’impresario inglese John Henry Iles aveva visitato Coney Island a New York, il primo luna park del mondo in pianta stabile. Rimasto impressionato dalle grandi potenzialità economiche, Iles decise di comprare la ‘Hall by the Sea’ di Margate e creò un parco di divertimenti che chiamò Dreamland.
Una delle prime mosse di Iles fu di costruirvi un cinema: questa è una stategia cruciale per il parco di divertimenti stile americano in quanto cinema e luna park nascono nello stesso periodo. Secondo Lauren Rabinovitz, storica della cultura popolare americana dell’ Università dello Iowa, l’idea del parco di divertimento si sviluppa in concomitanza con la storia del cinema: Disneyland costituirebbe l’epitome di questo principio. Spiega Rabinovitz: «Sia il cinema che il parco di divertimenti, novità all’inizio del novecento, erano un mezzo per raccontare la modernità, una trasposizione della frammentazione del tempo, della velocità e dell’esperienza multisensoriale». All’apertura di Dreamland nel 1920, il parco comprendeva un castello fantasma, una ‘house of nonsense’, uno scivolo a spirale, una piattaforma circolare mobile, chiamata ‘passeggiata sulla torta’ e una ‘joy wheel’, un disco che ruotava a grande velocità sfidando chi vi stava sopra a mantenere l’equilibrio. La ruota si fermava quando erano tutti a terra. Ma il più grande successo del parco è del 1921 quando vennero costruite le montagne russe, le prime ad apparire sul suolo britannico. Furono chiamate ‘Scenic railway’ (ferrovia panoramica) e solo nella prime tredici settimane attrassero più di mezzo milione di visitatori. A queste si aggiunse la costruzione di un trenino in miniatura per adulti e bambini. Il treno, uno dei maggiori simboli della Rivoluzione Industriale, aveva meno di un secolo di vita e ancora la possibilità di viaggiare senza cavallo costituiva di per sé una grande attrazione. Punch, il periodico satirico del tempo, scrisse che gli inglesi erano affetti dalla mania delle ferrovie. www.anesv.it
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ANESV INFORMA Monotopia, pedalò ad alta quota originale anni ’60 (foto di Diana Garrisi).
Il parco chiuse il 3 settembre 1939, quando Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania. In giugno del 1940, durante l’evacuazione di Dunkerque, quando centinaia di migliaia di soldati inglesi si riversarono sulla costa orientale, Dreamland si adattò al tempo di guerra. I ristoranti furono usati come centri pronto soccorso, la sala da ballo divenne un dormitorio, il caffè una sala per interrogatore i sospettati di spionaggio. Il parco tornò alla sua normale attività nel 1946
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e continuò a portare divertimento e distrazione all’Inghilterra del dopoguerra. I manichini meccanici erano tra le attrazioni di grido degli anni ’50. Il regista Lindsay Anderson li immortala nel documentario ‘O Dreamland’ (1953) evidenziando il lato macabro del divertimento, motivo per cui il documentario non suscitò molte simpatie tra i locali. In una scena il regista inquadra una riproduzione della sedia elettrica dove i
ANESV INFORMA coniugi Rosenberg furono giustiziati per spionaggio durante gli anni della Guerra Fredda. Una voce fuori campo spiega: «Questa è storia rappresentata da modelli umani meccanici, i vostri bambini l’ameranno», mentre l’inquadratura si sposta su bambini che guardano il manichino di una donna accusata di stregoneria alla ruota della tortura. Cambia scena, riprende la musica e l’obiettivo cade impietosamente sui fondoschiena obesi dei giocatori seduti al tavolo del bingo e sulle tintinnanti monetine inserite dentro le slot machines. Mick Tomlinson alla fine degli anni ’50 aveva lasciato la scuola ed era destinato ad entrare nella compagnia elettrica del padre. Nel tempo libero pensava a Dreamland riproducendo modelli in miniatura del parco. Pochi anni dopo arriva il suo lavoro dei sogni. «Mi venne chiesto di ristrutturare le scenografie che riproducevano le favole racconta Tomlinson, oggi manager di Dreamland - costruivo coniglietti». Poi Tomlinson passò alle River Caves, attrazione della paura che riproduceva caverne sotterranee, Tomlinson ricorda: «Io e i miei colleghi ci nascondevamo dentro le bare e saltavamo fuori all’improvviso quando si avvicinava il vagone con i passeggeri». Rocchettari, figli dei fiori, neonazisti e mod, esponenti della subcultura giovanile usarono il parco come ritrovo tra gli anni ’60 e ’70. La crisi petrolifera si fece sentire, il personale venne dimezzato, i costi di mantenimento erano alti per cui alcune giostre, come il trenino in miniatura, vennero vendute. I fratelli olandesi Bambom rilevano il parco negli anni ’80, quando Margate era già una località turistica in declino. Il luna park apre agli sport nella speranza d’intercettare nuovi gusti: trovano ora posto un campo da squash, attrazioni acquatiche e la competizione di Wrestling che riportò il parco sotto i riflettori dei media con lo scontro tra le wrestler professioniste Miss Lena Blair e Miss Cheeta. Negli anni ’90 la ruota panoramica viene smantellata, Colin Dawson, allora direttore del parco, si giustificò attraverso la stampa: «È stato difficile prendere questa decisione ma i visitatori oggi vogliono emozioni più forti». Questo deve essere suonato allora come l’inizio di un film su un luna park che finisce male. Un altro segno che le cose si mettono male c’è nel 2000: nonostante il parco di divertimenti fosse la seconda attrazione turistica più visitata nel Kent dopo il Castello di Leeds, il nome del parco viene omesso da una nuova edizione turistica della contea. Nel 2003 l’annuncio shock: il parco chiuderà per sempre per essere trasformato in un centro commerciale. www.anesv.it
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ANESV INFORMA questa ha cominiciato a perdere turisti sapevo che il parco poteva fare la differenza». Una mossa strategica fu ottenere che le montagne russe entrassero nella lista delle costruzione con speciale interesse architettonico e storico nel 2002, prestigio mai accordato fino ad allora a costruzioni di questo tipo. Nonostante ciò, Jimmy Godden, proprietario del parco, disse che avrebbe comunque chiuso per ‘sviluppi commerciali’. Grazie alla protesta pubblica e con l’appoggio del governo, nel 2005 la Margate Town Regeneration Project compra il parco per venti milioni di sterline ma il sito cade nel dimenticatoio e le attrazioni inutilizzate cominciano a marcire. Servono soldi. Marsh spiega: «All’inizio della campagna non avevano finanziamenti di alcun tipo ma la causa ha attirato subito 13 mila sostenitori da tutto il mondo». Nel 2008 un sospetto incendio doloso distrugge la stazione della ferrovia scenica e le carrozze originali. Invece di mollare la campagna si rafforza, nel 2010 viene creato il fondo fiduciario Dreamland Trust che riesce ad assicurare finaziamenti pubblici e privati per un totale di trenta milioni di sterline. Dopo una serie di dispute legali, nel 2014 partono i lavori di restauro che porte-
veduta della ferrovia panoramica (foto di Dixon and Friedrick).
Questo avrebbe potuto sancire non solo la chiusura di un luogo storico ma anche la fine dell’economia turistica a Margate. I residenti guidati da Nick Laister, urbanista e protezionista di parchi, si sono lanciati nella campagna ‘Save Dreamland’ assistiti legalmente dall’avvocato Susan Marsh. «Da bambina scendevo da Manchester per andare a passare le vacanze a Margate, e lì avvenne il mio primo incontro con Dreamland – ricorda l’avvocato – Dreamland è sempre stata molto importante per l’economia di Margate. Quando
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ranno alla riapertura di Dreamland al pubblico lo scorso 19 giugno. Dreamland oggi è una cartolina d’epoca vivente. Al designer Wayne Hemingway, figlio del wrestler canadese Billy Two Rivers e autore della Bibbia del Vintage (David & Charles, 2014) è stato affidato il progetto di preservare il carattere d’epoca del parco. Hemingway ha detto: «La storia ha giocato un ruolo importante a Dreamland. Non volevamo che il parco sembrasse un museo del divertimento ma un posto dagli evidenti legami col passato dove divertirsi nel presente». La ferrovia panoramica è quella originale dell’inizio novecento, riadattata secondo le norme di sicurezza attuali, così come il carosello in legno. Del dopo guerra sono i mini-jet con leva meccanica per cambiare latitudine a comando del passeggero, ispirati agli aerei Hurricane della seconda guera mondiale. Il pedalò sospeso per aria mosso a propulsione muscolare umana, si chiama Monotopia, simbolo della visione che avevano del futuro negli anni ’60. L’auto scontro è degli anni ’70. Un giro sulla ruota panoramica anni ’80 offre una visione aerea dellle montagne russe, la cui attesa apertura è prevista nei prossimi mesi. La comunità di Margate ha salvato il suo gioiello locale dal destino che invece ha toccato molti altri parchi di divertimento del litorale britannico. ‘Ocean Beach’ sulla costa Atlantica del Nord Galles, inaugurato negli anni ’50 e chiuso nel 2007, riaprirà sotto il nome di ‘Ocean Plaza ristoranti, hotel e caffè’. L’area un tempo sede di ‘C’era una volta’, nel Devon, sarà riutilizzata nell’edilizio. ‘Killarney Springs’ è stato rilevato nel 2014 da una compagnia tedesca specializzata in case prefabbricate. Il destino di ‘Brocklands’, in Cornovaglia, chiuso dal 2007, è ancora sconosciuto. ■
CONTRIBUTI PER L’ACQUISTO DI ATTRAZIONI
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cade il prossimo 31 ottobre il termine per presentare la istanza di contributo per il finanziamento di attrazioni acquistate nel 2015. Il provvedimento che regolamenta la materia – il decreto 1° luglio 2014, consultabile anche da sito www.anesv.it – e il software che gestisce la presentazione delle istanze online presentano alcune modifiche rispetto allo scorso anno. L’ ANESV è a disposizione degli Associati per la compilazione della domanda online. ■ www.anesv.it
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PARCHI DI DIVERTIMENTO
OLTRE 16 MILIONI I VISITATORI DELLE STRUTTURE ITALIANE DI MAURIZIO CRISANTI
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a SIAE ha diffuso in luglio l’ “Annuario dello spettacolo 2014”, una pubblicazione che presenta i dati raccolti dalle sedi periferiche, circa 600, ed attraverso i sistemi di biglietterie automatizzate, collegati quotidianamente al server dell’Agenzia delle entrate. I dati sull›andamento dei «parchi da divertimento», secondo la definizione usata nel rapporto, registrano 16.247.394 di presenze 2014, con un volume d’affari complessivo di €312.600.392,91. Questi numeri evidenziano una flessione, più accentuata rispetto ai 18. 170.657 di visitatori del 2012, (-10,58%) e con segno negativo anche in rapporto ai 16.918.424 di ospiti 2013 (- 3,96%). Dunque una tendenza che ha riguardato, purtroppo, gli ultimi due esercizi. Per gli appassionati dei numeri, i dati diffusi da SIAE sono più facilmente consultabili a questo link: bit.ly/1QZrZZd. Non è invece così marcato il calo della spesa del pubblico, che registra un calo dell’8,18% rispetto al 2012 (€308.379.116,02 del 2014 contro i €335.868.005,90 del 2012) ma una inversione di tendenza, con segno positivo, +2,69%, rispetto al 2013, anno nel quale si era registrato un incasso di €300.284.463,28, contro i €308.379.116,02 del 2014. Altri elementi sui visitatori 2014 emergono dalla rilevazione statistica della SIAE, ad esempio il fatto che da giugno a settembre siano entrati nei parchi tematici ed acquatici o faunistici ben 12.959.007 visitatori, pari al 79,76% del totale. Dunque quella dei parchi divertimento italiani si conferma come un’attività fortemente legata al periodo estivo, con buoni risultati anche per quei parchi a tema che, nel mese di Ottobre organizzano eventi per Halloween, raggiungono i 619.678 ingressi ed un fatturato di €11.484.681,07. I parchi acquatici, non aggregati purtroppo nei dati diffusi da SIAE, sono oltre 150 ed incidono sicuramente in modo importante sul dato delle presenze del trimestre più caldo, ma il mese di Agosto, con 30 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
PARCHI DI DIVERTIMENTO 99.156 presenze, pari al 28,7%, è comunque il Su alcuni dati c’è comunque da riflettere: il fatto più significativo per l’intero settore. che il solo mese di agosto registri in media un terzo dei visitatori annui del settore, fa pensare che si Quali le cause di questa flessione? possa ancora lavorare su politiche di marketing, che Indubbiamente il dato delle presenze 2014 stato permettano di affiancare al picco agostano un raffortemente influenzato dalle condizioni meteoro- forzamento nelle presenze nei periodi che precedologiche della scorsa estate, nella quale il maltempo no o seguono il mese tradizionalmente apprezzato ha colpito il mese di giugno e la prima metà di luglio, dai vacanzieri. Questa è dunque una delle sfide per almeno nelle regioni del Nord e del Centro, con rifles- le imprese del settore. si negativi sul fatturato dei parchi acquatici, alcuni Altro elemento riguarda la cultura dei parchi di dei quali hanno registrato una flessione del 40% ri- divertimento: in Italia questa attività non è molspetto all›anno precedente. Anche riguardo ai parchi to conosciuta e ci sono aree densamente popolate, a tema, si deve registrare che lo scorso anno alcuni come quella romana, che non sembrano rispondere fine settimana sono stati funestati dal maltempo, e come si ipotizzava alla nuova offerta di divertimenche i dati storici delle imprese del settore conferma- to che è ora presente nel Lazio. Qualcuno sostiene no che, in linea generale, ciò che si perde in un perio- che questo fenomeno sia dovuto al fatto che l’Italia do dell›anno in termini di presenze, difficilmente lo si sia un immenso “luna park”, con molteplici offerte recupera nei giorni successivi. per il tempo libero, dal mare alle città d’arte, al turismo enogastronomico. In Germania ci sono parchi Come affrontare la crisi? con milioni di visitatori, uno dei quali, Europa Park, Il quotidiano la Repubblica ha titolato nei gior- ha superato lo scorso anno i 5 milioni. In Italia solo ni scorsi un articolo sulla stagione 2015 «L’ultima una struttura supera i 2 milioni annui. estate dei parchi divertimento”, riportando peraltro un mio virgolettato, con dichiarazioni rese qualche La crisi certamente non aiuta, ma sono molti i parmese fa ed in altro contesto. Siamo tutti consape- chi nei quali le famiglie di 4 persone, con qualche acvoli dell’importanza del 2015 che per molte imprese, cortezza, possono accedere per meno di 100 euro, e soprattutto gestori di parchi a tema, non ha fatto quanto alla politica dei prezzi, la stagione 2015 ha registrare - siamo alla fine di luglio, mentre scrivo mostrato il grande sforzo dei gestori nel rimanere - quello scatto in avanti che ci si aspettava, nono- competitivi rispetto ad altri divertimenti. Secondo stante una stagione che sta regalando tempo buo- i dati di una ricerca condotta da Nielsen – società no, anche se caldo. Si apprende di parchi tematici leader nella rilevazione dei consumi – nel secondo presi d’assalto dai visitatori a causa di politiche di trimestre 2015, il 60% degli intervistati ha dichiaraprezzo aggressive ed abbonamenti low cost, pre- to di aver ridotto la spesa per il divertimento fuori giudicando tuttavia la qualità dell’esperienza del casa. Queste tendenze incidono, ovviamente, sul visitatore, e di altre grandi strutture che invece fatturato dei parchi divertimento in Italia. Quanti faticano a raggiungere i numeri attesi. Nei parchi saranno i visitatori dei parchi nel 2015? Bisognerà acquatici, invece, la stagione si è avviata con piena attendere luglio del prossimo anno per avere i dati soddisfazione dei gestori. delle biglietterie.
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PARCHI DI DIVERTIMENTO
VISITATORI CON IL CELLULARE SCARICO? IL PUBBLICO CHIEDE SOLUZIONI
UNIVERSAL ORLANDO NE HA UNA, MA NON È L’UNICA POSSIBILE…
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aledetto cellulare, la batteria si scarica sempre durante una giornata in un parco divertimento! E se si vuole condividere una foto su Facebook o Instagram? Migliaia di visitatori, tutti con abbondante dotazione di smartphone, tablet, e fotocamere, estremamente energivori, a chiedere alle informazioni come ricaricare le batterie dei loro dispositivi... Per i gestori di un parco tematico, acquatico, un acquario, un parco avventura ma anche un luna park estivo, il valore della condivisio32 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
ne delle foto è molto elevato, perché permette di ottenere un'ottima visibilità, a costo zero e verso il target più ricercato, quello dell' "amico dell' amico", generando un passaparola estremamente interessante per ogni responsabile marketing. Abbiamo parlato più volte, infatti, di offrire il wiFi ed ambientazioni – basta un trono gonfiabile - che favoriscano i selfie proprio per valorizzare la condivisione. In effetti, non facilitare i visitatori che desiderino postare contenuti sui social network è un vero attentato alla immagine del parco, ed al budget per la comunicazione. Ma come fare con le batterie scariche? Alcune strutture si sono dotate di dispositivi presen-
PARCHI DI DIVERTIMENTO ti, ad esempio, negli aeroporti: si tratta in genere di totem, in stile "armadietti", nei quali si ripone a caricare il proprio cellulare. Il problema è che queste attrezzature costano, e soprattutto non possono ospitare che qualche decina di dispositivi mobili. Adottare queste soluzioni è qualificante sul piano dell'immagine, ma non risolve il problema dei visitatori. Una soluzione è stata adottata in Agosto dai parchi Universal di Orlando: si tratta di offrire ai visitatori il noleggio di una batteria esterna: non le solite batterie a basso costo, ma un prodotto che si pone al top di questa tipologia di dispositivi. Si chiama Go Puck è a forma di pallina da hockey sul ghiaccio - chiamata puck, appunto - costa il doppio di altri prodotti, ma ha prestazioni eccezionali: permette infatti la ricarica in tempi fino a 10 volte più ridotti rispetto ad una batteria esterna tradizionale. La potenza di 6.000 mAh consente di ricaricare più volte un cellulare di fascia media, ed almeno due volte, completamente, la batteria di uno smartphone evoluto, un tablet o una action cam, tipo GoPro, per intenderci. Quanto alla formula commerciale, Universal ha scelto il noleggio, la Go Puck costa $25.00 per una giornata intera o $12,50 dopo le ore 15:00. Per fare in modo che il dispositivo sia restituito, viene vincolata la somma di $80,00 sulla carta di credito,
incassata in caso di mancata restituzione. Allo stesso prezzo la batteria Go Puck può essere acquistata. La richiesta economica è un po' elevata, in effetti, perché su Amazon la batteria è in vendita a $60,00, ma è in linea con il contesto e la domanda del pubblico. Adottare la formula del noleggio di dispositivi per ricaricare le batterie scariche comporta costi di gestione, ma non è la sola opzione possibile: un parco divertimenti italiano potrebbe valutare quella di offrire un'attrezzatura meno sofisticata - in noleggio e vendita, a costi che favoriscano la seconda opzione - e brandizzata con il logo del parco, o di un partner commerciale. Ci sono powerbank in vendita tra gli articoli promozionali a poco più di 3 euro ciascuna. Basterebbe scegliere di contenere il prezzo di vendita questo gadget per ottenere il gradimento del pubblico, che apprezzerebbe il fatto di aver trovato una soluzione ad un problema molto sentito, acquistando una batteria esterna riutilizzabile, che diventa ricordo di una giornata spensierata. Un parco a tema o acquatico, ma anche uno stabilimento balneare, un ente fiera, tante altre attività turistiche potrebbero offrire un servizio del genere, che diventa uno strumento di marketing. Chissà che non se ne venderebbero davvero tante, di batterie esterne. (M. C.)
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PARCHI DI DIVERTIMENTO
IL PRIMO STAND UP COASTER ITALIANO AL CAVALLINO MATTO LA STAGIONE 2015 È STATA CONTRADDISTINTA DALL’ARRIVO NEI PARCHI ITALIANI DI ALCUNI OTTOVOLANTI. DUE NELL’AREA DEL GARDA, ED UNO IN TOSCANA, AL CAVALLINO MATTO.
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n treno da 24 persone, 32 metri d’altezza, 800 metri di percorso e 100 km orari, un loop, due Camel Jump per provare la gravità zero, un vortice con accelerazioni a 4G, completano il tutto 7000 bulloni, 15 km di cavi elettrici, 950 tonnellate d’acciaio. Si tratta di uno stand still coaster, nel quale le persone sono in piedi. 36 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
Una attrazione di grande richiamo, che è stato richiamato “ Freestyle”, il primo in Italia ad offrire questo tipo di posizione ai suoi fruitori. Per far arrivare l’attrazione fino al porto di Livorno sono stati necessari 60 container. L’attrazione è stata completamente revisionata BCube mentre carrelli, treno e parti elettriche sono state aggiornate da professionisti, in collaborazione con lo staff tecnico del parco.
PARCHI DI DIVERTIMENTO
Inaugurata il 25 Luglio alla presenza delle autorità, nel corso di un evento condotto dal comico livornese Paolo Ruffini, l’ attrazione è stata collocata nella nuova area del parco, nella pineta verso il mare, una zona di circa tre ettari che ospiterà l’espansione del parco, già programmata. La scelta di installare Freestyle è legata alla volontà del parco di offrire altro divertimento ad adolescenti ed adulti, sommandolo alla torre a caduta libera di 50 metri ed a Yukatan, un typhoon pendulum ride di Technical Park. Il coaster proviene dal parco Canada Wonderland, di produzione Togo Japan, è stato acquistato da Riccardo Manfredini, proprietario del parco insieme ai congiunti. Erano i primi decenni del ‘900 quando Ernesto Manfredini, il nonno di Riccardo, attuale Amministratore del parco, portò in Italia la prima montagna russa in legno, la prima di una lunga serie di almeno 25 ottovolanti posseduti dalla famiglia. “Con questo importante intervento” dichiara Monica Giuntini componente del Consiglio Direttivo di parchi Permanenti Italiani-Anesv e attuale Responsabile Marketing del Parco “Cavallino Matto
che ha saputo mantenere una forte identità e un profondo legame con il territorio, si pone sempre più come meta irrinunciabile degli amanti dei parchi e come elemento di attrazione dell’area, rappresentando un forte indotto per le attività circostanti. I parchi divertimento reggono alla crisi e continuano ad essere di moda, perché è la formula stessa ad essere vincente. Chi passa una giornata al parco lascia tutti i problemi fuori e vive un’esperienza positiva insieme alle persone alle quali vuole bene”. Anche Riccardo Manfredini conferma che in un parco “è importante che tutto sia perfetto, e Cavallino matto si sforza ogni anno di migliorare la qualità con nuovi investimenti e interventi continui di manutenzione e formazione del personale. Per fare questo lavoro bisogna restare un po’ bambini, vedere con i loro occhi, solo così si riesce a stare al passo coi tempi “. L’attrazione, aperta a fine Luglio, ha subito incontrato il favore del pubblico e se ne sono già visti gli effetti positivi in termini di presenze, aumentate nel mese di Agosto e Settembre del 6%. Un impatto positivo, che si preannuncia significativo, anche per la prossima stagione. ■
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PARCHI AVVENTURA
MEETING DEI PARCHI AVVENTURA ITALIANI
ROMA, 12-13 NOVEMBRE 2015 È TEMPO DI MEETING PER I PARCHI AVVENTURA. SI TERRÀ INFATTI IL 12 E 13 NOVEMBRE P.V. IL CONSUETO MEETING DEI PARCHI AVVENTURA ITALIANI.
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opo l’esperienza dello scorso Novembre nel corso della rassegna modenese Skipass, Parchi Avventura Italiani ha individuato nella sede romana la location migliore, anche per venire incontro ai gestori delle strutture del Centro-Sud. Il programma, ancora in definizione al momento di andare in stampa, è comunque consultabile sul sito www.parchiavventuraitaliani.it. Ecco il programma di massima: Giovedì 12/11 La giornata del 12/11 si avvierà alle 11, con la esposizione di attrezzature e complementi per parchi 38 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
avventura, visitabile anche nella giornata seguente. – Alle ore 14 si terrà un workshop sul tema dell’accessibilità dei parchi avventura alle persone con
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esigenze speciali. Seguirà un dibattito per confrontarsi con gli operatori riguardo a casistiche e soluzioni praticabili. – Alle ore 15 sarà convocata l’Assemblea dei Soci di parchi Avventura Italiani, che riguarda il resoconto delle iniziative in campo e dibattito su quelle da adottare, oltre agli obblighi statutari dell’approvazione del rendiconto economico. Ore 17 ancora spazio per l’incontro con gli espositori e networking con i colleghi.
Ore 12,30 Buffet e incontro con gli espositori Dalle ore 13,30 workshop sui temi delle novità della nuova edizione della norma EN15567 e sulla formazione degli operatori, con il report di Marco Venerdì 13/11 Pichetto, formatore e gestore di parchi avventura, su una indagine condotta tra numerosi parchi. Alle ore 9,30 sarà possibile incontrare gli espositori Alle ore 10 si avvia un workshop sui temi dell’in- Dalle 15,30 sarà possibile incontrare gli espositori, vecchiamento dei parchi avventura in rapporto concludendo l’evento alle ore 16,30. alle alberature, arredi e linee di vita, con gli interventi di Leonardo Perronace, presidente del Ulteriori e più aggiornate informazioni sul proCollegio dei periti agrari di Roma ed Annamaria gramma, sull’ospitalità e le modalità di partePinotti, consigliere di PAI e realizzatrice di per- cipazione sono reperibili sul sito www.parchiavventuraitaliani.it ■ corsi avventura. Ore 20,30 Cena sociale
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PARCHI ACQUATICI
LE PAVIMENTAZIONI ANTISCIVOLO A BORDO VASCA DI ROSSANA PROLA (PROFESSIONEACQUA.IT)
LA CASISTICA DEGLI INFORTUNI IN PISCINA VEDE SEMPRE AL PRIMO POSTO QUELLI DOVUTI ALLE CADUTE PER SCIVOLAMENTO. MOLTO SPESSO SI TRATTA DI INFORTUNI LIEVI, MA CHIUNQUE ABBIA MAI LAVORATO COME ADDETTO IN UNA PISCINA O IN UN PARCO ACQUATICO SA QUANTO SIA FREQUENTE E SPESSO PURTROPPO INEVITABILE CHE QUALCUNO SCIVOLI, CADA E SI FACCIA MALE A CAUSA DEL PAVIMENTO BAGNATO O SPESSO DELLA PROPRIA IMPRUDENZA. NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI È LA SOMMA DI ENTRAMBI I FATTORI CHE DETERMINA IL VERIFICARSI DEGLI INCIDENTI ED IL LORO ESITO. 40 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
PARCHI ACQUATICI
È
un dato di fatto: su un pavimento bagnato si scivola. Vi sono comunque gradi diversi di scivolosità e situazioni più o meno pericolose. Sicuramente lo scivolamento va sempre tenuto in considerazione nella progettazione degli spazi che circondano la pavimentazione, perché se una banale caduta può non avere conseguenze, l'urto dovuto allo scivolamento accidentale su qualcosa di più pericoloso della semplice pavimentazione può avere esiti anche molto gravi. Nella valutazione dei rischi non si dovrebbe tenere conto solamente della classe di scivolosità del pavimento, ma anche del comportamento
avventato degli utenti, che molto spesso, si sa, non leggono i cartelli che riportano gli avvisi di prudenza. In un parco acquatico la scelta della pavimentazione a bordo vasca riveste quindi una importanza fondamentale. Le norme, anche in questo caso, non ci aiutano. Le disposizioni nazionali e regionali in merito al caso specifico della pavimentazione delle piscine prevedono solamente l'obbligo che la pavimentazione sia lavabile e disinfettabile. Di rischio scivolamento le norme trattano con qualche vago accenno, ad eccezione di un riferimento preciso alla classe di resistenza allo scivolamento che si trova nella recente modifica del regolamento della legge regionale toscana, che al comma 2 dell'articolo 9 (Qualità dei materiali) recita: Tutte le pavimentazioni percorribili a piedi nudi garantiscono una sufficiente presa al piede anche in presenza di acqua con un coefficiente antisdrucciolo rispondente alla classe “C” della norma DIN 51097. Era proprio necessario tirare in ballo la norma DIN tedesca per citare un riferimento di performance attendibile? Ebbene si, ad oggi in Italia non esiste nessuna norma tecnica che tratta l'argomento della resistenza allo scivolamento delle pavimentazioni bagnate a piedi nudi e l'unico riferimento preso in considerazione dai fabbricanti di pavimentazioni resta quello tedesco. Le norme DIN 51097 e 51130 sono due diverse versioni del medesimo test per determinare il così detto angolo di rischio in due diverse condizioni, con piedi nudi (DIN 51097) e con piedi calzati (DIN 51130): una persona cammina avanti e indietro su una piattaforma rivestita del materiale da prowww.anesv.it
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vare. L’inclinazione della pedana di prova viene aumentata con velocità costante fino all’angolo a cui la persona inizia a scivolare. A questo punto si interrompe la prova e si registra l’angolo di inclinazione della piattaforma. Il coefficiente di attrito è uguale alla tangente geometrica dell’angolo letto.
DIN 51097: Resistenza allo Scivolamento a Piedi NON Calzati - (SLIDING RESISTANCE BAREFOOT WET AREAS CLASSIFICATION GROUPS) Questa norma tedesca “German ramp tester” descrive il metodo per la classificazione antiscivolo di superfici calpestate a piedi nudi su piano incli-
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nato bagnato con acqua "contaminata" con una soluzione di sapone. Il risultato della prova viene riassunto nella tabella sottostante. Se l'angolo di inclinazione prima dello scivolamento raggiunge i 12° la pavimentazione viene classificata di tipo A, se l'angolo va da 12° a 18° la classificazione è di tipo B, se la pavimentazione consente di non scivolare per un angolo che va da 18° a 24° la classificazione è di tipo C. La pavimentazione più scivolosa sarà quindi quella di classe A, quella meno scivolosa sarà quella di classe C. Sul metodo utilizzato dalla norma DIN vi sono molte perplessità, prima fra tutte la componente umana, poiché è molto probabile che la persona che effettua il test sarà portata a modificare il proprio modo di camminare mano a mano che la pendenza della passerella aumenta. Ma questo è un problema di cui discutono i produttori della piastrelle e che coinvolge ben poco il gestore del parco acquatico od il progettista, ai quali interessa la certificazione del materiale. Il metodo di prova descritto nella norma DIN va infatti eseguito in laboratorio. Va detto comunque che la norma DIN non è una legge ma è solamente una norma tecnica, presa in prestito da un Paese diverso dal nostro, quindi va
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intesa come riferimento e non come obbligo, ad eccezione delle realizzazioni in Regione Toscana che devono seguire le disposizioni inserite nella legge regionale e nel suo regolamento. La cosa importante è che sulla pavimentazioni non si scivoli o si scivoli il meno possibile. Il problema resta comunque aperto, poiché le situazioni sono complesse. Il pavimento deve essere antiscivolo (e spesso le norme neppure lo prevedono) ma deve anche essere pulibile (e questo invece le norme lo prevedono sempre). Chiunque abbia esperienza di pulizia di pavimentazioni sa quanto la scabrezza sia inversamente proporzionale alla facilità di pulizia. Inoltre una pavimentazione eccessivamente ruvida posata su una superficie estesa sulla quale gli utenti camminano a piedi nudi può arrivare a causare abrasioni sotto la pianta del piede, soprattutto ai bambini più piccoli. Per finire, il rivestimento ruvido nelle vaschette lavapiedi, uno dei punti più pericolosi, causa la formazione delle alghe e dello sporco, che trovano un supporto adatto ad attecchire. In tema di antiscivolo aggiungiamo un accenno ad un argomento che svilupperemo meglio in un successivo articolo: la norma UNI EN 15288 è entrata di fatto nel dovere di attenzione degli operatori del settore, poiché richiamata dalla UNI 10637. Questa norma prevede che debbano venire impiegati rivestimenti antiscivolo anche all'interno delle vasche quando la profondità sia inferiore a 1.35 m (classe B fino a 0.80m e classe C per profondità inferiori). Le caratteristiche fisiche della pavimentazione devono quindi sempre essere accompagnate dalla educazione degli utenti, poiché non esiste un pavimento sul quale non si scivola mai in nessuna condizione. Affidarsi solamente alla classificazione corretta della pavimentazione non è sufficiente, poiché è ormai assodato il fatto che il gestore di un parco acquatico riveste una posizione di garanzia nei confronti degli utenti che, pagando il biglietto, accettano di sottoscrivere un contratto. Il gestore deve quindi prevedere anche gli esiti dei più frequenti e comuni comportamenti scorretti degli utenti (quello di correre, ad esempio) e cercare di porvi rimedio. La preoccupazione quindi non deve essere, o non solamente, quella di potersi agevolmente difendere in tribunale, ma prima di tutto quella di evitare che gli incidenti accadano. www.anesv.it
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IL FUTURO DEGLI APPARECCHI TICKET REDEMPTION
NE PARLIAMO CON MARAI DI FARO GAMES DA TEMPO LE SALE GIOCHI DEL NOSTRO SETTORE OSPITANO APPARECCHI CHE EROGANO TICKET: È UN MODO INTELLIGENTE DI OFFRIRE UNA FORMA DI DIVERTIMENTO PER FAMIGLIE, CHE NON DESTA ALCUN ALLARME SOCIALE, E CHE HA PERMESSO AI PADIGLIONI DA TRATTENIMENTO DELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE DI SOSTITUIRE I CLASSICI VIDEOGIOCHI, SOPPIANTATI DALLE CONSOLE CASALINGHE.
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’incertezza normativa che riguarda l’esercizio di queste tipologie di apparecchi, ed i continui annunci della imminente emanazione di un provvedimento che lo regolamenti, non aiuta certo lo sviluppo di questo particolare divertimento, presente nei parchi giochi cittadini, nei luna park e nelle sale dei parchi di divertimento. Faro Games è una delle aziende più note nel settore, che affianca l’attività di vendita dei marchi più noti a quella della gestione di importanti FEC, numerosi centri d’intrattenimento per famiglie, tutti di almeno 2.500 mq - collocati in spazi commerciali in Lombardia, Piemonte, Romagna e Sardegna. Parliamo di questi temi con Roberto Marai, titolare dell’azienda: Il settore delle redemption e videogiochi si rivolge ad una fascia di pubblico molto interessante per i gestori, composta da famigli e 44 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
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in questo settore ma il miglioramento dei flussi nelle sale è direttamente collegato all’innovazione e alla liberalità della norma. In un mondo dove qualsiasi programma televisivo mette in palio premi di alto valore e ci sono lotterie di ogni tipo credo che sia arrivato il momento di consentire anche alle sale giochi di organizzare concorsi o tornei portando un miglioramento dei margini agli operatori I nuovi videogiochi, di fatto simulatori 3D, ma interattivi, sembrano poter intaccare il primato delle console casalinghe: quali sono le tendenze del mercato secondo Faro Games? Dopo l’avvento delle consolle, il mondo del videogioco si è dovuto distinguere sfornando apparecchi 3D che diano al giocatore emozioni diverse dal classico gioco di casa. Le nuove tendenze che si stanno espandendo nel resto del mondo sono legate al gioco on-line. Sarebbe positivo poter collegare in rete gli apparecchi per creare tornei, garantendone l’utilizzo solo nelle sale giochi, per poter rilanciare questi luoghi di incontro per adolescenti giovani. C’è ancora spazio per uno sviluppo di questo settore? In un momento come questo i FEC che hanno al loro interno ticket redemption e videogames riescono ancora ad accogliere un buon numero di persone, la cosa fondamentale è sempre il rinnovamento e l’offerta di gioco. Con questa incertezza normativa si può solo aspettare che la situazione evolva e nel frattempo continuare a cercare la macchine più performanti ed inserirle nel proprio locale. Come azienda stiamo cercando di portare sul mercato le macchine con il miglior incasso, in questa stagione appena conclusasi, le nostre Down the Clown e Jurassic Park si sono confermate sicuramente due delle macchine che in una sala non possono mancare Da tempo è annunciato un provvedimento di carattere fiscale, che regolamenti, e tassi, i giochi che erogano ticket. Dal suo osservatorio di professionista che, con la sua azienda, opera in tutta Italia, quali saranno gli effetti della nuova regolamentazione sull’intero settore? Per conoscere le conseguenze della norma che uscirà bisognerebbe conoscerne i contenuti, cosa che purtroppo non avviene. La legge dovrebbe poter portare tranquillità e fiducia in chi opera
Di cosa avrebbe bisogno questo settore del gioco, che non desta alcun allarme sociale, per potersi sviluppare e continuare a divertire milioni di appassionati? Sicuramente quello di cui accennavo prima: la possibilità di creare tornei nazionali o internazionali, limitati alle sale giochi, con sfide su simulatori di guida, sparo o sportivi a cui abbinare un premio di valore potrebbe far uscire la gente di casa e riportarla nelle sale giochi a sfidarsi, abbandonando i pc e le consolle e tornando a riempire questi luoghi di aggregazione Quali sono i progetti futuri di Faro Games? Al momento il mio intento è quello di cercare, con gli altri operatori italiani, di unirci e, con l’aiuto di un legale esperto del settore, cercare di ottenere la normativa più adatta agli operatori, considerando che sia associativamente che tramite i Monopoli sono anni che siamo in attesa. A livello strettamente aziendale ci stiamo impegnando con prodotti dedicati ai più piccoli. Questi apparecchi denominati Playbox non sono giochi a moneta ma sono adatti a far parte di un area a cui accedere ad esempio pagando un ingresso oppure ad una zona ricreativa gratuita fornita come servizio ai clienti di attività di ristorazione, hotel, negozi… ■ www.anesv.it
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BROCOMELA O BRUCAMELA?
LA STORIA DELLA POPOLARE ATTRAZIONE DI ROBERTO CANOVI – PARKSMANIA.IT
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rmando Tamagnini, illustratore, scenografo e progettista, è nato a Reggio Emilia l’8 maggio 1940 ed ha conseguito nel 1958 il diploma di Maestro d’Arte nel corso di architettura dell’Istituto d’arte “Adolfo venturi” di Modena. Negli anni ’60 av46 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
venne il contatto con il mondo delle giostre, rappresentato da alcune aziende costruttrici presenti nell’area di Reggio Emilia. Tra queste, la Spaggiari & Barbieri, con cui Tamagnini iniziò una collaborazione volta all’ideazione di un nuovo modello di carrozzeria per vetture d’autoscontro. Nel periodo seguente, fino ai primi anni ’70, si intensificarono
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le collaborazioni con altre aziende costruttrici di giostre di Veneto e Lombardia quali Sartori, Zamperla e F.lli Pinfari. Ci troviamo quindi agli albori della storia dei parchi di divertimento in Italia, quando nel marzo del 1974 viene fondata la Park Style di Tamagnini Armando & Co. snc. Non esisteva ancora Gardaland, che venne infatti inaugurato il 19 luglio 1975 sulle sponde del Lago di Garda e dunque a quell’epoca, fatta eccezione per le Fiere cittadine in cui si potevano trovare le giostre itineranti, erano sostanzialmente operativi sul mercato stanziale della penisola solamente 5 strutture, tutte riconducibili comunque al mondo del Lunapark: – Edenlandia a Napoli, inaugurato nel 1965, tra tutti quello che più si ispirava – con le ovvie li-
mitazioni del caso – al nuovo concetto di intrattenimento introdotto nel 1955 da Walt Disney in California. – La Città della Domenica a Perugia, che aprì ufficialmente i battenti al pubblico nel 1963. – Lunapark Milano (oggi Europark Idroscalo Milano), che dopo 5 anni di operatività a singhiozzo divenne permanente dalla stagione 1970. – Luneur di Roma, che aveva assunto una forma sostanzialmente stabile dal 1953. – Fiabilandia, che dopo l’apertura di una piccola area nel 1965, stava cominciando a crescere, parimenti alla travolgente crescita del turismo sulla Riviera Romagnola. Ed è proprio da Fiabilandia e dall’incontro tra la proprietà del parco di Rivazzurra di Rimini, il nuovo direttore Oriano Bizzocchi e La Park Style di Tamagnini, che inizia la storia del Brucamela/Brucomela. In occasione del quarantesimo anniversario di questa assai conosciuta e molto diffusa attrazione, vogliamo raccontarla intervistandone proprio l’ideatore. “Fin dall’inizio della mia attività come Park Style snc – ricorda Armando Tamagnini – entrai in contatto con il gruppo di imprenditori che aveva rilevato da poco tempo il parco di Fiabilandia e da quel momento iniziò un positivo rapporto di lavoro che si protrasse poi per diversi anni. Ricordo con www.anesv.it
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piacere anche la grande sintonia che si venne a creare con il direttore Bizzocchi, che era animato da una passione cristallina per il mondo dei parchi. L’esigenza del parco di Fiabilandia in quel momento era quella di essere portato all’ampliamento e all’innovazione, ma non replicando pedissequamente quello che altri stavano cercando di fare altrove, bensì ponendosi in modo originale per essere un luogo con una propria caratterizzazione e fisionomia senza volere a tutti i costi creare una sorta di Disneyland dei poveri. Ovviamente il concetto non era facile da applicare, anche a causa dei costi da affrontare per
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metterlo in pratica avventurandosi su una strada tutto sommato ancora più pericolosa di quella che si limitava a copiare Disney. Lo scopo primario fu dunque quello di realizzare cose belle e divertenti, immediate da assimilare e soprattutto, ove possibile, che si differenziassero un poco dai clichè che si andavano a consolidare in quegli anni. Si aprì, in merito a ciò, una discussione costruttiva con la società di Fiabilandia per arrivare a trovare una soluzione che potesse essere la più adeguata ed in particolare ci trovammo a discutere attorno ad un tema da tradurre in giostra che potesse diventare anche l’emblema del parco. Nacque così
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l’idea che venne successivamente elaborata: quella del bruco con le mele da collocare in un’ambientazione naturale già esistente con verde e acqua, ovviamente da arricchire e rendere il più affascinante possibile per il pubblico cui era destinata. Attorno a questa zona centrale si sarebbero dovute poi inserire attrazioni di vario genere per suscitare nei visitatori la curiosità e stimolare l’immaginazione”. Risulta quindi immediatamente chiaro come in questa circostanza si presentò l’occasione per compiere le prime importanti progettazioni e realizzazioni dell’azienda di Tamagnini nel settore dei parchi di divertimento. “I nuovi proprietari di Fiabilandia pensavano ad un ottovolante del tipo di quelli che si realizzavano in America, ma la mia posizione era per un qualcosa di più adeguato a quello che poteva essere il target cui si rivolgeva il parco, cioè qualcosa non mirato ad una situazione adrenalinica, ma più fiabesca e rivolta alla famiglia con bambini. Qualcuno della società però sognava un grande ottovolante contenuto all’interno di un gigantesco contenitore – che avrebbe potuto essere una mastodontica mela – dove far viaggiare ad alta velocità e con spericolate evoluzioni il pubblico. Bella l’idea, certamente spettacolare, ma con una serie di fattori negativi che avrebbero inciso pesantemente sui costi di realizzazione e gestione. Non si poteva infatti dimenticare che un ottovolante di un certo livello avrebbe comportato un investimento spaventoso per l’epoca e che anche sul fronte della gestione della sicurezza e dell’operatività l’impegno sarebbe stato molto gravoso. Alla fine la considerazione più determinante fu che quel tipo di attrazione non sarebbe stata idonea per i bambini e per il tipo di pubblico che all’epoca si voleva coinvolgere. I soci si convinsero dunque ad optare per una soluzione soft di tipo fantasy ben più più adatta alle esigenze di cui sopra. A quel punto il mio pensiero fu che la soluzione ottimale fosse quella dove il soggetto principale dell’attrazione non fosse
la mela ma quello che era già di per sé il protagonista della situazione, cioè il bruco sorridente, il personaggio che accompagnava il pubblico durante il viaggio. L’idea piacque e quindi sviluppai un progetto tematico del complessivo dell’attrazione pensando ad un bruco sorridente che porti in viaggio con sé bambini ed adulti in un mondo di amici della natura, viaggiando in modo divertente con qualche piacevole curva ed ondeggiamento, entrando ed uscendo attraverso alcune mele, tra fiori sull’acqua e personaggi di contorno, dove ripetendo il concetto, prevalga prima di tutto il rapporto di simpatia tra il bruco e i viaggiatori”. Il progetto venne accolto favorevolmente dalla società di Fiabilandia e fu dunque conferito alla Park Style snc di Tamagnini l’incarico di ideare e realizzare la nuova attrazione. Armando disegnò www.anesv.it
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FUORICAMPO e modellò testa e corpo vettura per comporre il convoglio raffigurante il bruco, il soggetto che sarebbe diventato il più rappresentativo della sua attività professionale. Il bruco venne battezzato dallo stesso Armando come Brucamela, che diverrà anche la denominazione di tutta l’attrazione. Il lavoro per l’attrazione venne dunque iniziato nel 1974, la messa in funzione nel 1976 e il suo completamento nel 1977, anche se non fu realizzata del tutto la tematizzazione originariamente prevista. Questa fu poi ripresa tra il 1999 e il 2000 da Marco Bressan di Ozlab, quando l’attrazione fu rinominata come La Valle degli Gnomi. Contestualmente alla realizzazione del Brucamela in versione Family Coaster per Fiabilandia, su richiesta e con la collaborazione della F.lli Pinfari, che aveva in progetto la costruzione del primo ottovolante per bambini, Tamagnini elaborò un ridimensionamento del convoglio delle vetture raffiguranti il bruco, dando origine con l’abbinamento di una mela, del fiore e altri particolari scenografici smontabili, alla sua versione junior denominato Brucomela dalla F.lli Pinfari. In questa versione diventerà quella che ancora oggi è considerata, nella sua categoria, la giostra più diffusa e copiata nel mondo.
“Se mi si chiede quanto tempo è passato dall’ultima volta che sono stato a Fiabilandia – continua Tamagnini – non ho risposta da dare di cui essere certo. L’occasione di trovarmi nei pressi, di passaggio andando e tornando da Fano dove incontravo per lavoro uno dei modellatori che avevano partecipato ad alcuni interventi del parco, mi si è in effetti presentata varie volte. Il pensiero – almeno da quanto mi veniva riferito, all’epoca, da fonti esterne – di trovare però quello che si era costruito e il parco in generale in stato di parziale degrado, mi ha sempre trattenuto dal farlo. Ho sempre preferito mi rimanesse negli occhi quello che il ricordo mi portava a rivedere. Come grande consolazione ho sempre avuto la conferma del riscontro positivo che in tanti altri luoghi continuavano e continuano ancora oggi ad avere le due attrazioni col bruco sorridente. BRUCAMELA e BRUCOMELA, frutto del mio lavoro per Fiabilandia di 40 anni fa si può trovare, in giro per il mondo, ovunque vi siano parchi per le giostre”. E bambini che sorridono e si divertono attraversando una rossa mela accompagnati da un simpatico bruco, aggiungiamo noi… ■ Concept grafici e Bozzetti © Armando Tamagnini
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DAL 18 NOVEMBRE ENTRA IN VIGORE IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO DEL 3 AGOSTO 2015 CONTENENTE IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI: ENTRERÀ IN VIGORE IL 18 NOVEMBRE. I PRINCIPI ISPIRATORI, GLI ARTICOLI, IL CAMPO DI APPLICAZIONE E LA STRUTTURA DELLE NORME TECNICHE.
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oma, 27 Ago – Dopo più di un anno di continue modifiche, di incontri con i rappresentanti delle categorie produttive e professionali, di confronti con l’Unione Europea, di presentazioni di bozze intermedie, di sottolineatura dei principi guida del provvedimento, è finalmente arrivato al traguardo il cosiddetto nuovo “Codice di prevenzione Incendi”. Dopo le diverse anticipazioni di questa sorta di Testo Unico, il 20 agosto è stato infatti pubblica-
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to in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Interno del 3 agosto 2015 recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”. Codice di prevenzione che entrerà in vigore ‘il novantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana’, cioè il 18 novembre 2015 (nel decreto notificato all’Unione Europea a fine 2014 era invece indicato non il novantesimo, ma il centottantesimo giorno).
FUORICAMPO
Modello di DVR - Rischio incendi e piani di emergenza Modelli di documenti - Modello di DVR Rischio incendi e piani di emergenza. Modello di documenti, kit e linee guida sulla sicurezza. Come abbiamo più volte ricordato il nuovo Testo Unico nasce dalla necessità di semplificare e razionalizzare l’attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi ‘attraverso l’introduzione di un unico testo organico e sistematico di disposizioni di prevenzione incendi applicabili ad attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e mediante l’utilizzo di un nuovo approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali’, approccio metodologico su cui il nostro giornale si è soffermato più volte in questi mesi. E se, come ribadito ai nostri microfoni anche dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Milano, l’ Ing. Silvano Barberi, al di là delle varie modifiche che hanno contrassegnato le varie bozze, è rimasta salda l’impostazione generale di partenza, possiamo riprendere i principi sui cui le Norme tecniche si basano, come dichiarati nella presentazione ufficiale di una bozza del Codice nell’aprile del 2014: ■ generalità: “le medesime metodologie di progettazione della sicurezza antincendio descritte possono essere applicate a tutte le attività; ■ semplicità: laddove esistano diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato si prediligono soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare la revisione; ■ modularità: l’intera materia è strutturata in moduli di agevole accessibilità, che guidano il progettista antincendio alla individuazione di soluzioni progettuali appropriate per la specifica attività; ■ flessibilità: per ogni livello di prestazione di sicurezza antincendio richiesto all’attività sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali. Sono, inoltre, definiti metodi riconosciuti che valorizzano l’ingegneria antincendio, che consentono al progettista antincendio di individuare, autonomamente, specifiche soluzioni progettuali alternative e dimostrarne la validità, nel rispetto degli obiettivi di sicurezza antincendio; ■ standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di pre-
venzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste nei documenti esistenti della prevenzione incendi in ambito nazionale; ■ inclusione: le persone che frequentano le attività sono considerate un fattore sensibile nella progettazione della sicurezza antincendio, in relazione anche alle diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti; ■ contenuti basati sull’evidenza: il presente documento è basato su ricerca, valutazione ed uso sistematico dei risultati della ricerca scientifica nazionale ed internazionale nel campo della sicurezza antincendio; ■ aggiornabilità: il documento è redatto in modo da poter essere facilmente aggiornato al continuo avanzamento tecnologico e delle conoscenze”. Torniamo tuttavia al testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale che è costituito da cinque articoli ed un allegato. Il primo articolo (Approvazione e modalità applicative delle norme tecniche di prevenzione incendi) indica che le norme tecniche di prevenzione incendi approvate ‘si possono applicare alle attività di cui all’articolo 2 in alternativa alle specifiche disposizioni di prevenzione incendi di cui ai decreti del Ministro dell’interno di seguito indicati,
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FUORICAMPO ovvero ai vigenti criteri tecnici di prevenzione incendi di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139’: ■ decreto del 30 novembre 1983 «Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi e successive modificazioni»; ■ decreto del 31 marzo 2003 «Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell’aria degli impianti di condizionamento e ventilazione»; ■ decreto del 3 novembre 2004 «Disposizioni relative all’installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l’apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso di incendio»; ■ decreto del 15 marzo 2005 «Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo»; ■ decreto del 15 settembre 2005 «Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi»; ■ decreto del 16 febbraio 2007, recante «Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione»; ■ decreto del 9 marzo 2007 «Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco»; ■ decreto del 20 dicembre 2012 «Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi». Veniamo all’articolo 2 e al campo di applicazione. Il comma 1 indica che le norme tecniche citate all’articolo 1 ‘si possono applicare alla progettazione, alla realizzazione e all’esercizio delle attività di cui all’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151, individuate con i numeri: 9; 14; da 27 a 40; da 42 a 47; da 50 a 54; 56; 57; 63; 64; 70; 75, limitatamente ai depositi di mezzi rotabili e ai locali adibiti al ricovero di natanti e aeromobili; 76’. E tali norme tecniche si possono applicare ‘alle attività di cui al comma 1 di nuova realizzazione ovvero a quelle esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto. In caso di interventi di ristrutturazione parziale ovvero di ampliamento ad attività esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, le medesime norme tecniche si possono applicare a condizione che le misure di sicurezza antincendio esistenti nella 54 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
restante parte di attività, non interessata dall’intervento, siano compatibili con gli interventi di ristrutturazione parziale o di ampliamento da realizzare’. Inoltre per gli interventi di ristrutturazione parziale ovvero di ampliamento su parti di attività esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto non rientranti nei casi di cui al comma 2, le norme tecniche di cui all’articolo 1 si applicano all’intera attività. Senza dimenticare che comunque le norme tecniche possono essere di riferimento anche per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio delle attività indicate al comma 1 che non rientrano nei limiti di assoggettabilità previsti nell’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151. L’articolo 3 si sofferma invece sull’impiego dei prodotti per uso antincendio. In particolare i prodotti per uso antincendio, impiegati nel campo di applicazione del decreto, devono essere: a) identificati univocamente sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili; b) qualificati in relazione alle prestazioni richieste e all’uso previsto; c) accettati dal responsabile dell’attività, ovvero dal responsabile dell’esecuzione dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di identificazione e qualificazione. E l’impiego dei prodotti per uso antincendio è consentito se gli stessi sono utilizzati conformemente all’uso previsto, sono rispondenti alle prestazioni richieste dal presente decreto e se: a) sono conformi alle disposizioni comunitarie applicabili; b) sono conformi, qualora non ricadenti nel campo di applicazione di disposizioni comunitarie, alle apposite disposizioni nazionali applicabili, già sottoposte con esito positivo alla procedura di informazione di cui alla direttiva 98/34/CE e successive modifiche, che prevedono apposita omologazione per la commercializzazione sul territorio italiano e a tal fine il mutuo riconoscimento; c) qualora non contemplati nelle lettere a) e b) , sono legittimamente commercializzati in uno degli Stati della Unione europea o in Turchia in virtù di specifici accordi internazionali stipulati con l’Unione europea, ovvero legalmente fabbricati in uno degli Stati firmatari dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’accordo sullo spazio economico europeo
FUORICAMPO (SEE), per l’impiego nelle stesse condizioni che permettono di garantire un livello di protezione, ai fini della sicurezza dall’incendio, equivalente a quello previsto nelle norme tecniche allegate al presente decreto. Dopo l’articolo 4, relativo al monitoraggio, le disposizioni finali, contenute nell’articolo 5, ricordano che ai fini dell’applicazione delle norme tecniche di cui all’articolo 1, restano valide: a) le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell’interno 7 agosto 2012 relativamente alla documentazione tecnica da allegare alle istanze di cui decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151. La medesima documentazione tecnica deve includere le informazioni indicate nelle norme tecniche di cui al presente decreto; b) le disposizioni di cui all’articolo 11, comma 3, del decreto del Ministro dell’interno 7 agosto 2012 e quelle degli articoli 3, comma 3, 4, comma 2, e 6, comma 4, del decreto del Ministro dell’interno 9 maggio 2007, relative alla determinazione degli importi dei corrispettivi dovuti per i servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco. E si indica che per le attività di cui all’articolo 2 in possesso del certificato di prevenzione incendi ovvero in regola con gli obblighi previsti agli articoli 3, 4 e 7 del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151, il presente decreto non comporta adempimenti.
porre la strategia antincendio al fine di ridurre il rischio di incendio): ■ S.1 Reazione al fuoco ■ S.2 Resistenza al fuoco ■ S.3 Compartimentazione ■ S.4 Esodo ■ S.5 Gestione della sicurezza antincendio ■ S.6 Controllo dell’incendio ■ S.7 Rivelazione ed allarme ■ S.8 Controllo di fumi e calore ■ S.9 Operatività antincendio Sezione V - Regole tecniche verticali (contiene le regole tecniche di prevenzione incendi, applicabili a specifiche attività o ad ambiti di esse, che saranno implementate nel tempo): ■ V.1 Aree a rischio specifico ■ V.2 Aree a rischio per atmosfere esplosive ■ V.3 Vani degli ascensori Sezione M - Metodi (descrizione delle metodologie progettuali): ■ M.1 Metodologia per l’ingegneria della sicurezza antincendio ■ M.2 Scenari di incendio per la progettazione prestazionale ■ M.3 Salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale
Decreto del Ministero dell’Interno 3 agosto 2015 – Approvazione di norme tecniche di prevenzione Concludiamo riportando la struttura dell’allega- incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legito, relativo alle ‘Norme tecniche di prevenzione slativo 8 marzo 2006, n. 139 ■ incendi’, segnalando che è leggermente variata riTiziano Menduto spetto a quella presentata nell’aprile del 2014 (ad esempio per il momento nelle regole tecniche verticali sono scomparsi alcuni capitoli relativi a: edifici di civile abitazione, edilizia scolastica, attività ricettive turistico-alberghiere, strutture sanitarie, edifici adibiti ad uffici, attività commerciali, ...). Questa è dunque la struttura definitiva: Sezione G - Generalità (contiene i principi fondamentali per la progettazione della sicurezza antincendio, applicabili indistintamente alle diverse attività): ■ G.1 Termini, definizioni e simboli grafici ■ G.2 Progettazione per la sicurezza antincendio ■ G.3 Determinazione dei profili di rischio delle attività Sezione S - Strategia antincendio (contiene le misure antincendio di prevenzione, protezione e gestionali applicabili alle diverse attività, per comwww.anesv.it
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ODISSEA 2000 INSTALLA 2.900 PANNELLI SOLARI IN VISTA DELL’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA
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idurre l’impatto ambientale, promuovere la differenziata, aumentare l’efficienza energetica fino ad arrivare alla totale autosufficienza del Parco in funzione, attraverso l’approvvigionamento da fonti alternative. È, questo, l’obbiettivo che continua a caratterizzare le diverse iniziative green messe in atto dal management di Odissea 2000, il parco acquatico calabrese, che nei giorni scorsi ha connesso alla rete di distribuzione circa 2900 pannelli fotovoltaici, per una produzione di 700kWp, che corrispondono alla quasi autosufficienza energetica dell’Acquapark in funzione. I nuovi pannelli, capaci di produrre 1 milione di kWh all’anno, coprono i 300 posti auto gratuiti, rigorosamente all’ombra, all’ingresso del quarto parco acquatico italiano, in contrada Zolfara. Quest’ultima iniziativa, nel solco di una propensione alla tutela ambientale che da sempre contraddistingue la gestione della struttura, si aggiunge all’installazione degli scaldabagni termici installati per l’acqua calda in tutte le docce del Parco ed alla capillare promozione della raccolta
differenziata su tutta l’estensione del Parco e nei villaggi, in collaborazione con Ecoross. Ovunque – informa Milena Marino – sono presenti i contenitori della raccolta differenziata per l’umido, il vetro, la carta ed il multi-materiale. Su tutte le mappe consegnate all’ingresso – aggiunge – sono indicati all’ospite i punti di raccolta e le isola ecologiche. Per noi è come se il visitatore, entrando all’Acquapark, stringesse un patto di responsabilità sociale ed ambientale. Perché non può esserci sano divertimento senza il rispetto degli spazi condivisi e, più in generale, senza l’impegno individuale a preservare il più possibile l’ambiente ed il territorio”. ■
CELLOLE CORTO FILM FESTIVAL: “VIOLA” VINCE IL PREMIO DELLA GIURIA POPOLARE
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l 27 settembre scorso si è tenuta a Cellole (CE) la quinta edizione del “Cellole Corto Film Festival”, organizzato dalla Pro Loco di Cellole con l’ausilio dell’amministrazione locale del comune Casertano. Sette i film in concorso nella selezione ufficiale, scelti tra un centinaio circa di opere giunte non solo dall’Italia ma anche da numerosi paesi stranieri. Tra i finalisti anche il corto “Viola”, dello sceneggiatore e regista napoletano Rosario Santella, che si è aggiudicato il premio della giuria popolare, con oltre il 70 per cento delle preferenze del numeroso pubblico presente nella biblioteca comunale di Cellole. Al film ha partecipato come assistente alla regia, scenografa e costumista anche la sig.ra Stefania Guida, figlia del presidente dell’ANESV Campania Calabria, sig. Ciro Guida, nonché sorella del vicepre56 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
sidente AGIS di Napoli, sig. Diego Guida. “Viola”, che è stato ammesso alle selezioni ufficiali di numerosi altri contest nazionali (tra cui il “Gioiosa in Corto”, il “Corto e a Capo Film Fest”, lo “Spin Off Film Festival”), è la storia di Ivan, un giovane la cui vita viene sconvolta da un drammatico incidente stradale. L’immobilità in cui si trova costretto, astrae il ragazzo dalla propria normalità e lo precipita in un mondo “parallelo” dove gli oggetti che lo hanno sempre circondato diventano un peso insostenibile, con il loro carico di ricordi e nessuna promessa futura. Un mondo dove l’amore diventa tormento, nella paura dell’abbandono e nel vero e proprio terrore della “pietà” dell’altro. Un esistenza da ricostruire partendo dalla consapevolezza che la normalità è solo uno sguardo indulgente che ognuno rivolge a se stesso. ■
Andrea Eco-Express
SARTORI
Carousel
Disponibile Elettrico o Diesel, con omologazione per uso stradale. Ideale per Parchi, Zoo, Camping e Zone turistiche.
Smart Train Made in Italy
Disponibile Elettrico o Diesel. Ideale per Centri Commerciali.
Convoy
Crazy Jumper
Cups
Crazy Surf
MARKETING
IL MIO SITO RISPONDE ALLE CURIOSITÀ DEGLI UTENTI? IL CASO DEI CANI E DEI PARCHI DIVERTIMENTO… DI MAURIZIO CRISANTI
QUALI PARCHI ACCETTANO I CANI? È UNA DOMANDA CHE SEMPRE PIÙ FREQUENTEMENTE VIENE POSTA DAI POTENZIALI CLIENTI DI PARCHI DI DIVERTIMENTO E PARCHI AVVENTURA.
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o scritto un post sul mio blog personale, elencando i parchi che hanno regolamentato ed organizzato l’accoglienza dei cani: in pochi mesi ha raggiunto le 3.500 visite e le 141 condivisioni sui social network, un record per me, ma anche il segnale che questo tema è particolarmente sentito dal pubblico, e che le ricerche sul web sono particolarmente numerose. Nello scrivere l’articolo, integrabile con le nuove segnalazioni che mi dovessero pervenire, ho verificato che non tutte le strutture forniscono informazioni su questo tema nel proprio sito web. Un vero peccato, perché analizzando le statistiche, ho registrato la maggior parte delle visualizzazioni soprattutto nei fine settimana di luglio ed 58 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
MARKETING
agosto – il 13 agosto oltre 100 visualizzazioni – e da un numero inferiore di navigatori, perché offre nella prima metà di settembre. contenuti più specifici e meno comuni. Aggiornare continuamente il sito è questione di immagine, Ma cosa c’entrano parchi e cani? Servono a chie- oltre che di reperibilità: se c’è una cosa che offre dersi se il proprio sito internet della mia attività è un’idea appannata di un’azienda, è visitare un completo e facile da usare. È, questa, la domanda sito non aggiornato da mesi… che deve porsi ogni imprenditore, dal gestore di un parco giochi per bambini al responsabile di un LA NAVIGABILITÀ ED USABILITÀ DEL SITO: grande parco di divertimento. Scrivendo l’articolo sui parchi che fanno accedere, I CONTENUTI DEL SITO: offrono servizi di custodia o hanno regolamentato Non ci si deve stancare di domandarsi continua- l’accesso dei cani, ho potuto verificare che anche i mente quali informazioni vorrebbe trovare chi vi- siti dei grandi parchi tematici possono essere misita il nostro sito. Purtroppo le statistiche di Goo- gliorati. Uno di essi ospita queste informazioni gle Analytics non ci aiutano facilmente: dal 2012, all’interno del regolamento del parco, inserito nella il colosso americano ha deciso di criptare la mag- pagina con il link ad un file PDF. Mi pare evidente gior parte delle parole-chiave con le quali i nostri che una scelta del genere non vada nella direzione contenuti vengono rintracciati. Le keyword classi- dell’usabilità del sito che, soprattutto per i disposificate “not provided” possono però essere in qual- tivi mobili, è per Google fattore di ranking, in altre che modo interpretate, analizzando in Analytics parole influisce sulla posizione del nostro sito sulla a quali pagine di destinazione sono ricondotte. SERP. Del resto, da qualche mese le ricerche sul più Anche con Strumenti per il Webmaster di Google noto motore di ricerca da dispositivi mobili hanno è possibile verificare, attraverso le funzioni atti- superato quelle da desktop, e questo tema non può vabili da traffico di ricerca, quali siano le keyword essere ignorato. Abbiamo già scritto su questa riviattraverso le quali il sito è stato raggiunto. sta del fatto che un sito non ottimizzato per il mobile è penalizzato da Google, immaginiamo quindi In ogni caso, usando la ragionevolezza, consul- di dover cercare la risposta alla nostra domanda sui tandosi con altri colleghi e visitando i siti dei nostri cani dovendo scaricare un documento in PDF e tencompetitori è possibile – e doveroso - accrescere tare di leggerlo attraverso un display da 5 pollici… il numero e la qualità delle informazioni presenti certamente il sito in questione non va nella direziosul nostro sito. I vantaggi? Il vostro SEO - perché ne della migliore user experience. avete un SEO, no? – ovvero chi si occupa dell’ottimizzazione e posizionamento del vostro sito vi Infine, cosa fare per i cani? Alcuni parchi avvenconfermerà che in questo modo riusciremo più tura mettono a disposizione ciotole per l’acqua o facilmente a salire nella SERP, la pagina dei risul- croccantini, un parco acquatico cucce all’ombra tati della ricerca su Google, quanto meno su spe- a 5 euro, altri parchi a tema offrono in prestito la cifiche “query di coda lunga”, ovvero le ricerche museruola, un parco di divertimento offre 14 cuceffettuate da navigatori che imputano su Google ce fino ad esaurimento dei posti, altri li ammettonon solo una o due parole, ma una intera frase. no al guinzaglio... ■ Estendendo i contenuti cresceranno infatti le visualizzazioni del sito, che opererà anche su parole-chiave meno competitive. Un esempio? La query “parco acquatico Milano” è molto competitiva – dunque è difficile e costoso competere con i concorrenti per posizionarsi bene rispetto a quelle parole-chiave – ma se il mio sito contiene anche contenuti raggiungibili dalla query “parco acquatico che accetta cani in provincia di Milano” allora è possibile che sia rapidamente trovato, anche se www.anesv.it
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MARKETING
CO-MARKETING O CONVENZIONI PER PROMUOVERE IL DIVERTIMENTO? COSA SCEGLIERE TRA CONVENZIONI E CO-MARKETING PER PROMUOVERE PARCHI DIVERTIMENTO ED ATTRAZIONI TURISTICHE?
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ifficile rispondere: entrambe le azioni di marketing sono infatti orientate a generare profitto ed estendere la clientela, rafforzando la visibilità e presenza sul territorio, tuttavia i due strumenti sono profondamente diversi:
LA CONVENZIONE
Che si tratti accordi commerciali con un hotel delle vicinanze, un CRAL o un’associazione dell’area geografica di riferimento, la convenzione risponde all’esigenza di fornire ai soggetti coinvolti un valore aggiunto. Per un’azienda o soggetto associativo questo sarà costituito dal poter offrire ai propri clienti beni e servizi a tariffe agevolate, e per il partner dall’ottenere visibilità, raggiungendo un nuovo bacino di utenza, rappresentato dai clienti e contatti del soggetto convenzionato. L’obiettivo è quello di intercettare nuovi clienti, attratti dalla agevolazione, o avvicinare persone che, per i motivi più vari, non sono disposte a spendere il prezzo intero, attratte invece da quello convenzionato. In effetti, alcuni esperti di marketing teorizzano che, nella quantificazione dell’offerta commerciale, ci sia un prezzo per ogni persona, in quanto per alcuni il valore percepito del servizio offerto, è inferiore al prezzo intero. Dunque un prezzo più basso consente di intercettare nuovi clienti. E’ il concetto alla base del prezzo dinamico, adottato ormai non solo dalle linee aeree low cost, ma anche dai parchi di divertimento. Quella delle convenzioni è una formula in evoluzione: alcuni parchi hanno ridotto nell’ultima stagione 60 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
le convenzioni, semplificando ed uniformando le condizioni offerte, tuttavia quello degli accordi con aziende, parrocchie e centri estivi è uno strumento molto utile, soprattutto nei giorni infrasettimanali, per aumentare le visite e raggiungere indirettamente – perché no? – le famiglie dei giovanissimi dei GREST, affidando a loro una promozione per tornare al parco con la famiglia. La convenzione, almeno nell’esperienza dei parchi di divertimento, produce principalmente effetti in un’area geografica definita.
IL CO-MARKETING
Il cooperative marketing, o co-marketing, è l’alleanza tra due o più soggetti, finalizzata ad ottenere benefici nel proprio mercato di riferimento. Che si tratti di merendine, cereali o prodotti per la cura della persona, il co-marketing consente a due marchi dello stesso valore, o ad un marchio noto che si leghi ad una rete di attrazioni turistiche, come i parchi di divertimento, di creare valore aggiunto rafforzando l’immagine dei due partner, o quella di un intero settore, e penetrare nuovi mercati.
MARKETING Negli esempi più recenti di co-marketing del settore del divertimento, con le esperienze dell’ultimo triennio Kellog’s Fun Park e Ferrero Fun Park 2x1 - con l’ingresso 2x1 a parchi di divertimento - si è trattato per i due brand di incentivare l’acquisto di prodotti nella GDO attraverso l’omaggio di un biglietto virtuale 2x1, mentre per le strutture convenzionate, di ottenere visibilità attraverso la partnership con marchi noti a livello internazionale, a costo zero – in caso di acquisizione di nuovi clienti – o limitato ad uno sconto del 50% sul secondo biglietto. Che si tratti di nuovi visitatori, o clienti affezionati, entrambi apprezzeranno di aver potuto fruire di una promozione offerta dalla struttura. In genere, le operazioni di co-marketing effettuate finora nel settore dei parchi di divertimento hanno diffusione a carattere nazionale e rappresentano esempi di marketing tattico, limitato ad uno specifico ambito temporale e veicolate su canali diversi da quelli generalisti, scelti in genere dal partner commerciale, come gli scaffali del supermercato. Le esperienze più note tentano di generare l’“acquisto d’impulso”, quello causato da una decisione immediata, legata ad un messaggio del tipo “Acquista il prodotto ed entri gratis in un parco di divertimento”. Costituisce co-marketing anche l’accordo tra un’azienda e un soggetto non profit, che contribuisce all’immagine del parco nella sua responsabilità sociale d’impresa. Un bell’esempio è la campagna Back To School promossa dal parco Cinecittà World in accordo con Amka Onlus. Io ravviso un problema in queste dinamiche: troppo spesso agenzie che intermediano accordi di co-marketing curano soprattutto gli interessi del marchio nazionale, creando reti di parchi di divertimento e attrazioni turistiche, le quali beneficiano tuttavia di pochissima visibilità. Esse vengono in genere inserite in un sito internet che non richiama il brand principale, ma solo quello dell’agenzia di pubblicità, nel quale il link al sito del parco e i recapiti sono visionabili solo dopo alcuni click, come nel sito della promozione, www. funpark2x1.it. Altre promozioni si avvalgono della rete di parchi divertimento, create da decenni da soggetti che commercializzano tessere sconto nel settore delle attrazioni turistiche in genere. In questo caso i siti sono meglio concepiti, ma presentano centinaia di opzioni - dall’oasi naturalistica alla fattoria didattica fino al museo - al cui interno il settore dei parchi tematici e acquatici, i parchi avventura, gli acquari e gli zoo si miscela con altre forme di fruizione del tempo libero.
In sostanza, nel co-marketing la scelta del partner e dell’intermediario, se presente, è importante, così come le condizioni da porre per rivendicare visibilità e diffusione del proprio prodotto. Sarebbe utile che l’intermediario facesse gli interessi di entrambe le parti, e non solo del committente. Il co-marketing, per sua natura, si avvicina di più ad un abito su misura che ad uno confezionato. Solo così è veramente efficace per tutti i soggetti e settori coinvolti, e non solo per il partner principale.
COSA SCEGLIERE?
Ovviamente è bene avvalersi delle azioni di marketing più profittevoli in termini di fatturato, crescita d’immagine e presenza sul mercato. Dunque, in molti casi si tratterà di attivare entrambe le formule. In fondo si tratta di tecniche di marketing offline, certamente meno moderne di quelle legate al web marketing, ma di grande impatto, soprattutto se veicolate attraverso beni di consumo presenti negli ipermercati e luoghi della Grande Distribuzione e promosse con una adeguata campagna di advertising sui media. Se poi gli accordi commerciali venissero promossi con azioni di web marketing - campagne su Adwords e Facebook Ads, landing page sul proprio sito, video promozionali su Youtube, alle quali affiancare azioni SEO - i vantaggi sarebbero moltiplicati esponenzialmente. Quante volte abbiamo visto nei banchi frigo hamburger di noti marchi nazionali, che promuovevano sull’incarto la partnership con i grandi parchi di divertimento? Chi può dire se i clienti li avrebbero acquistati senza la promozione, o se coloro che ne hanno fruito avrebbero ugualmente visitato il parco? E se invece siano stati stimolati a visitare un parco divertimenti nelle vicinanze, proprio dalla promozione del settore sulla scatola di cereali per colazione? ■ www.anesv.it
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RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA: E NEL SETTORE DEL DIVERTIMENTO? OGGI QUELLO DELLA CSR, ACRONIMO INGLESE PER CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY, È UN TEMA MOLTO SENTITO ANCHE NELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE ITINERANTE E NEI GRANDI PARCHI DI DIVERTIMENTO, ED IN TUTTI GLI AMBITI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO.
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ome definire la responsabilità sociale d’impresa? È la attitudine delle imprese ad attivarsi per avere un ruolo nello sviluppo etico della collettività. In termini economici è la capacità delle aziende di creare valore non solo attraverso i quattro parametri del cosiddetto “marketing mix”, rappresentato dalla qualità del prodotto, da un prezzo competitivo e dalla sua valida promozione e puntuale distribuzione, ma anche da un quinto fattore: l’ adozione di comportamenti eticamente condivisi. In sostanza significa agire in modo socialmente responsabile, tenendo conto delle ricadute del proprio comportamento nei confronti dell’ ambiente e nei rapporti con i collaboratori, la comunità locale, i partner commerciali, i clienti e le istituzioni. Questa sensibilità risponde anche a legittimi interessi commerciali e strategie di marketing, ed è sostenuta dal Ministero del lavoro ed Unione Europea. Cosa avviene nel nostro settore? Lo spettacolo viaggiante è un precursore di questo tipo di sensibilità, della quale ha fatto tesoro da decenni: non ha caso la legge 337 ne riconosce la “funzione sociale”. Già da decenni i luna park sono soliti organizzare iniziative benefiche, giornate di apertura gratuita a favore di bambini con particolari difficoltà e raccolte di fondi. E’ un primato di cui c’è da andar fieri, tuttavia anche l’ organizzazione di manifestazioni a carattere filantropico, come ogni scelta aziendale, oltre che etica, necessita di qualche attenzione: le iniziative sono adeguatamente pubblicizzate e recepite dagli organi d’ informazione? Sono praticate tutte le forme di promozione attraverso il coinvolgimento diretto delle Amministrazioni comunali e dei quotidiani locali nell’ organizzazio62 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
ne? E’ condivisa tra gli esercenti la partecipazione alle iniziative con spirito collaborativo, al fine di favorire una percezione del luna park come soggetto capace di generare momenti di gioia e solidarietà nei confronti di persone meno fortunate? Sono questi gli interrogativi che possono porsi gli esercenti, affinché le loro iniziative - alcune delle quali in calendario da decenni - possano migliorare sempre, con maggiori risultati per tutti i soggetti coinvolti. Nei luna park, nei parchi giochi cittadini a carattere stabile, fino ai grandi parchi permanenti, c’è la possibilità di rendere note pubblicamente le scelte adottate attraverso una campagna di marketing, attraverso giornali, radio e televisioni - a carattere locale o nazionale - nonché sul materiale distribuito quotidianamente ai visitatori (mappe, biglietti d‘ ingresso ecc.) o attraverso il web. Non è facile quantificare i benefici di tali comportamenti sull’immagine della propria azienda. Certamente la CSR rafforza l’ immagine del parco come soggetto etico, capace di trasformare il divertimento personale - espressione del più sano egoismo - in una scelta solidale. Quali gli strumenti? Prendiamo esempio da marchi a carattere nazionale: Una casa produttrice di detersivo - prodotto indispensabile, con un’ immagine “appannata” dall›inquinamento che genera - ha scelto di finanziare progetti di riforestazione, una industria dolciaria nazionale leader nei prodotti per bambini - le contestate “merendine“, percepite come assai poco “naturali” - ha legato il proprio marchio ad iniziative a favore di organizzazioni per la protezione della fauna. Un parco tematico, il cui “prodotto” è l’ offerta di divertimento per i “bambini” dagli otto agli ot-
MARKETING tant’anni, potrebbe dunque orientarsi verso scelte nell’ambito ambientale: penso ad esempio all’acquisto di “certificati verdi“, ovvero di certificazioni che attestano che un certo quantitativo di energia elettrica utilizzata dal parco è prodotto da fonti rinnovabili. La spesa è commisurata ai titoli acquistati, tuttavia poter promuovere il proprio parco come alimentato da energia a basso impatto per l’ ambiente potrebbe costituire un “valore aggiunto” apprezzato da una fascia di pubblico. Un altro degli ambiti d’ intervento più apprezzati dai visitatori è quello in cui la immagine del parco viene collegata a progetti inerenti, ad esempio, un programma di sostengo ad iniziative sociali in paesi meno sviluppati, come la costruzione di una scuola in un paese meno fortunato, realizzati da Organizzazioni non governative: un investimento di poche decine di migliaia di euro può essere importante per i beneficiari e restituisce all’impresa un’ immagine di veicolo di solidarietà tra bambini italiani che visitano il parco in un giorni di festa e coetanei meno fortunati. I vantaggi fiscali sono notevoli, in questo caso, e il costo, nei fatti, è inferiore alla somma donata. I parchi acquatici, grandi consumatori d’acqua, potrebbe legare la propria immagine alla realizzazione di pozzi in aree che ne siano prive, mentre un parco avventura può contribuire ad iniziative sociali contro al deforestazione o il recupero di territori soggetti a desertificazione. Acquari e zoo possono facilmente orientarsi a sostenere iniziative di recupero di specie selvatiche. Infine i parchi giochi cittadini, hanno invece facilità a legare la proprie immagine a soggetti che operano nel quartiere nell’ambito del sociale, sostenendo un doposcuola o un’associazione benefica. Come scegliere i partner per un progetto di responsabilità sociale? A mio avviso, in questo caso, non vale la regola della ricerca di brand della stessa caratura di quella del parco: bisogna saper scegliere tra i grandi “marchi” della solidarietà internazionale, percepiti ormai come strutture con organizzazione costosa, costrette ad utilizzare una parte consistente dei contributi per il proprio sostentamento, e strutture più piccole, ma ben radicate nel territorio di riferimento. Ci si può infatti orientare al sostegno di iniziative realizzate da soggetti meno noti a carattere nazionale, con azioni efficaci, in grado di progettare e realizzare iniziative anche “su misura” per il parco, certificandone i risultati. La scelta di regalare una penna o un quaderno ad una scuola africana per ogni biglietto venduto è indubbiamente qualificante per un parco di divertimenti e si trasforma in messaggio estremamente diretto e concreto, facilmente percepibile da tutti i visitatori. Con una spesa relativa è possibile arricchire la propria imma-
gine attraverso slogan efficaci o foto di realizzazioni che conquistano inevitabilmente il pubblico, anche in relazione al fatto che molti gruppi di visitatori (Grest, Scout, gruppi parrocchiali, scuole private ecc.) appartengono all’associazionismo cattolico. Del resto i responsabili marketing dei parchi divertimento sono coscienti che attualmente il consumatore orienta le proprie scelte non solo sulla base del rapporto tra costi e benefici del servizio offerto, ma si avvale di criteri più globali, tra i quali valutazioni di tipo etico, che spesso sconfinano nell’ambito della responsabilità sociale. Il consumatore sempre più spesso fa una scelta di appartenenza, premia l’ azienda con la quale si identifica, della quale condivide una storia fatta di scelte in campo sociale o ambientale, apprezzando la possibilità di partecipare a progetti condivisibili in termini etici. L‘ impegno esplicito e concreto che un’ azienda è in grado di assumere e comunicare efficacemente all›esterno può dare nuovo valore all›attività, a costi assai contenuti.
U2: UN ESEMPIO DI CSR NEL SETTORE DELLO SPETTACOLO
Il noto gruppo irlandese ha sempre mostrato forte interesse per la responsabilità sociale, fondando l’associazione RED che raccoglie fondi per la lotta all›AIDS. Nella tournée che sta portando Bono e colleghi in giro per l›Europa sono stati realizzati appositi corner, che invitano a condividere i selfie su Twitter, utilizzando uno specifico hashtag: #poweREDbysalesforce. A fronte della condivisione la società Salesforce - che commercializza un prodotto per la customer relationship management (CRM) da 50 miliardi di dollari - donerà 5 dollari a RED, per combattere la trasmissione dell’HIV. Una partnership interessante, che conferma come sia possibile adottare iniziative di ogni tipo per qualificare l’immagine della propria attività sul piano delle iniziative sociali. ■ www.anesv.it
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LE ULTIME NEWS PER I SOCIAL MEDIA MANAGER NEWS DA FACEBOOK: SEMPRE AL PASSO CON I “TEMPI” INUTILE RIBARDIRLO… FACEBOOK È IN COSTANTE AGGIORNAMENTO E NON SI LIMITA MAI A “STARE CON LE MANI IN MANO” A GUARDARE IL SUO SUCCESSO. IN QUESTI ULTIMI GIORNI HA AGGIUNTO NUOVI FATTORI DI RANKING PER LA PORTATA DEI POST, HA SOTTOLINEATO L’IMPORTANZA DEL CUSTOMER CARE CON L’INTRODUZIONE DI NUOVE FUNZIONI ED HA CONTINUATO A MIGLIORARE L’OTTIMIZZAZIONE DEI VIDEO (ORMAI COLONNA PORTANTE DEL SOCIAL).
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pdate algoritmo: leggere i contenuti dei post non sarà più “tempo perso” Le parole di Adam Mosseri, Director of Product dell’azienda, parlano chiaro: “Talvolta le persone leggono informazioni importanti in un post ma non necessariamente le condividono o le commentano. Ecco perché abbiamo aggiunto un nuovo fattore: ossia il tempo dedicato a leggere una storia”. Ha ragione! Quanto spesso ti capita di non interagire volontariamente con un post (ossia commentare, condividere o mettere “mi piace”), ma di “perder tempo” a leggerne tutto il contenuto e/o spulciare i commenti degli altri? Questo denota un particolare interesse (anche se “passivo”) nei confronti della notizia, non trovi? Se prima questo fattore non influenzava il posizionamento del post in home, d’ora in poi questo tempo non sarà più perso, ma si sommerà a like e condivisioni e 64 LO SPETTACOLO VIAGGIANTE settembre ottobre 2015
diventerà un parametro per misurare la portata e, di conseguenza, la visualizzazione del contenuto all’interno del newsfeed dell’utente stesso. Praticamente: più tempo spendi a leggere un determinato post, più storie simili a quel contenuto appariranno nella tua bacheca. Più risposte lato “customer care”: il pane quotidiano di ogni Community Manager Spesso a colazione, noi Community Manager, mangiamo “pane, facebook e customer care“. Se fino a qualche tempo fa rispondere agli utenti significava “copiare ed incollare” diverse frasi già pronte da mega fogli Excel preparati per le occasioni ed apportare le dovute personalizzazioni, d’ora in poi, con l’introduzione delle “Risposte Salvate“, si risparmierà sicuramente molto tempo. Questo nuovo strumento permette di scrivere, salvare e riutilizzare risposte preimpostate e personalizzabili direttamente da Facebook: le FAQ
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onnipresenti renderanno più snello il processo di risoluzione dei problemi e permetteranno una gestione migliore delle pagine. Video: contenuto top ed… analizzabile! Abbiamo visto che un contenuto può essere interessante anche se non apprezzato e/o condiviso con la propria rete. Lo stesso principio del “tempo” può essere applicato anche alla visualizzazione dei video: quante volte hai guardato un contenuto multimediale (non solo con autoplay), senza interagire con lo stesso? Così come per il “tempo trascorso su un contenuto” anche per i video ci saranno dei nuovi parametri di calcolo che daranno maggiore rilievo ad azioni diverse dai semplici “like, comment & share”. Rimanendo sempre sul tema video è da segnalare l’introduzione degli insights, ossia strumenti analitici per lavorare al meglio su questo tipo di contenuti. Da notare la presenza di tab, quali: grafico Video Views –> numero complessivo di visualizzazioni realizzate dai video pubblicati, da confrontare con diversi parametri; grafico 30 Seconds Views –> visualizzazioni dei video visti per almeno 30 secondi; sezione Top Videos –> elenca i migliori video sulla base di reach, visualizzazioni, o percentuale di visione. News da Twitter: non ci sono più i tweet di una volta (o quasi) Si dice che “cinquettare non è un reato” (semi cit.), ma che ne pensi dell’arrivo dei tweet a ripetizione in video? Anche Twitter continua a migliorare la visualizzazione degli stessi sulla piattaforma, ed infatti introduce l’autoplay, per fruire al meglio vi-
deo nativi, GIF e anche contenuti postati da Vine. Scorrendo la timeline, i video partiranno in automatico, come già accade su Facebook. Altra grande novità per noi Community Manager (sempre lato “customer care“) riguarda un annuncio sul fronte dei Messaggi Diretti: a partire da questo mese sarà possibile inviare e ricevere DM più lunghi di 140 caratteri, senza spezzettare la nostra comunicazione (il limite per i tweet pubblici rimarrà invariato). News da Instagram Il social fotografico per eccellenza ha cambiato il look da desktop. Che ne pensate del restyle minimalista della versione web? “Habemus advertising”, anche se bisogna pazientare ancora un po’… Dopo un lungo periodo di test è arrivato il momento: Instagram ha annunciato che entro fine anno saranno disponibili 4 formati sponsored per tutti i brand. In particolare si parla delle “direct response ads“: immagini sponsorizzate, contenenti dei pulsanti di call to action che estendono opportunità di business verso l’esterno. Si potrà scegliere tra: “Shop Now”, “Install Now”, “Sign Up” e “Learn More”. Migliora la funzionalità “cerca” Grazie ai nuovi aggiornamenti la funzione “cerca” è nettamente migliorata. Il motore di ricerca offre una suddivisione dei risultati secondo diverse categorie (Top, People, Tags e Places) rendendo, quindi, possibile trovare foto scattate in tutto il mondo cercandole per luogo, tag, fotografo o soggetto. La funzione“Esplora”, invece, ha l’obiettivo di far emergere notizie in real time. Le novità (al momento non visibili per l’Italia) sono: ■ Trending Places –> evidenzia i luoghi più rappresentati in un certo momento e quelli più vicini; ■ Trending Tags –> mostra gli hashtag più utilizzati in un certo momento, con la suddivisione tra “Top Posts” e “Post Recenti”; ■ Collezioni di contenuti –> foto e video tematici selezionati da un’apposita redazione. ■ Per gentile concessione dell’autrice, Giusy Congedo (@giusina09), community manager, e del blog communitymanagerfreelance.it, pubblichiamo alcune notizie sulle più recenti novità che riguardano i social network usati anche nel mondo del divertimento per promuovere l’attività sul web. ■ www.anesv.it
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THUNDERBOLT
THIS SIZE CAN FIT ANY PARK Total track length
681 m (2234’) Maximum track height
35 m (115’)
Maximum Speed
25 m/s - 90 km/h - 56 mph Max Vertical
+4.3 G’s
Passengers per vehicle
9 5
260
e-mail: zamperla@zamperla.it
Number of inversions 3’)
m (85
15 m 9’ (4
Phone: +39 0444 998400
)
Antonio Zamperla Spa
Vicenza - Italy
w d ne l e a nestraint. c i h ar r s ve s e a t i n g la p b 9 t d s F i r nt p e n p ate
www.zamperla.com