Origami: Evoluzione e Ispirazione

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Politecnico di torino I FacoltĂ di Architettura Corso di laurea in Disegno Industriale Laurea di I livello a.a. 2012/2013

Relatore: Michele Cafarelli

Candidati: Maria Motta Maurizio Storto

origami evoluzione e ispirazione



INDICE 1.

Introduzione

4

La storia e l'evoluzione

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2. Tecnica e geometrie

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3. Origami/Design

73

3.1. La carta

81

3.2. La carta 2.0

121

3.3. Il cartone

131

3.4. I materiali plastici

143

3.5. I tessuti

173

3.6. Il legno

187

3.7. I metalli

199

Conclusioni

219

bibliografia

221

sitografia

224


introduzione L’origami viene comunemente considerato un passatempo per bambini e un gioco destinato a finire con l’età adulta. Una pratica di origine orientale, prettamente giapponese, che gli occidentali hanno spudoratamente copiato e che cercano disperatamente di imitare. Niente di più sbagliato. L’origami è un’arte che prende vita sì in Oriente, va a pari passo con l’invenzione e la diffusione della carta, ma ci si rende ben presto conto di quanto sia un attività insita nell’uomo. L’attività di piegare un materiale in forme riconoscibili è un processo creativo comune in tutto il mondo ed in tutte le epoche. «But those of us who love origami already know that from the outset there is no difference between inanimate things and living creatures. All origami, from a sambo-style footer tray or a balloon to a crane or an iris blossom are equivalent, lovable masterpieces. A fianco: Orchid, Robert J. Lang.; ogni elemento è realizzato con un solo pezzo di carta senza colla nè tagli. Kunihiki Kasahara, prefazione a, Fusé T., Unit Orgami, New York, Japan Publications, Inc, 1990 1

6

introduzione

My claim is not farfetched. As Kosho Uchiyama taught, origami is a world in which everyone who represents things from single sheets of paper experiences the joy of being creator.»1


Il farsi creatori da un pezzo di carta affascina

to del passaggio di dimensione, della mobilità,

l’uomo dalla notte dei tempi.

della semplicità, della simmetria senza ovvia-

Quello che proponiamo in questa tesi è un per-

mente, trascurare la funzionalità.

corso storico e tecnico che permetterà di delin-

Per ciascuno dei materiali più comunemente uti-

eare l’evoluzione dell’origami in tutte le sue ap-

lizzati nel design sono stati individuati dei casi

plicazioni.

studio che identificano i prodotti che, fino ad

Verrà illustrato il percorso di diffusione

ora, hanno preso ispirazione in modo il più pos-

dell’origami, gli antecedenti, la nascita e la curi-

sibile fedele alla tecnica origami.

osa indipendenza di stili tra Oriente, tradizion-

Cioè applicano le tecnica in purezza ovviamente

ale patria, e l’Occidente; e le applicazioni in cam-

medificandola ed adattandola a seconda delle

pi molto lontani da quello ricreativo.

esigenze di materiale, utenza, requisiti.

Come verrà ripetuto in seguito, il percorso

Questo scritto si propone non come un manu-

storico dell’origami è di difficile definizione data

ale di istruzioni ma come una panoramica che

la quasi totale mancanza di reperti - comprensi-

mette in luce le dinamiche e le tecniche de pos-

bile data la caducità del materiale - e la scarsezza

sono essere applicate, come sono state applicate

di testimonianza. La prima parte è una raccolta

in questi anni e gli errori in cui si può incorrere.

delle fonti più attendibili e delle congetture più verosimili. Nella seconda parte si cercherà di rispondere a chi si chiede da dove un origamista prenda ispirazione, cioè da dove nascono i modelli complessi che possiamo vedere in questi anni. Per completare questa parte abbiamo seguito in due pionieri dell’origami moderno: Robert Lang e Peter Engel, fonti di ispirazione per questa tesi. La terza parte di questa trattazione andrà ad indagare il modo in cui l’origami può essere di ispirazione nel design di prodotto. Innanzitutto sarà necessario definire come la tecnica può essere applicata per creare oggetti funzionali e riproducibili in serie; e poi quali sono i materiali che più si adattano ad essere lavorati. Tutti questi elementi devono essere convertiti secondo una logica origami, perciò tenendo conintroduzione

7



1. la storia e l'evoluzione «When you put a crease in a piece of paper you’re essentially charging the memory of that piece» (Erik Demaine, Between the Folds, 2008)

Bisogna considerare l’origami non solo come uno svago, bensì come un’arte ed una tecnica per piegare la carta con lo scopo di creare nuovi spazi e manipolare le dimensioni materiali per gioco o per necessità. La piegatura permette di creare forme di grande portata comunicativa ed evocativa passando da due a tre dimensioni. Il suo sviluppo spesso è legato ad altri materiali oltre la carta e questi vanno presi in considerazione allo stesso modo. Per questo la prima parte di questa tesi è dedicata a raccogliere le tracce di questa ricerca attraverso i secoli, prima e dopo l’invenzione della carta. Derivante dal giapponese, il termine “origami” (折り紙) indica sia l’azione di piegare la carta – ori, piegare; kami, carta – sia l’oggetto che ne deriva. Come diremo più avanti, il termine veniva usato nel periodo Heian (794-1185 d.C), apogeo sia per quanto riguarda l’assimilazione della cultura cinese e del buddismo sia per la produzione letteraria e per lo sviluppo di una cultura aristocratica raffinatissima.

A fianco: Woman Holding an Origami Crane, dipinto su legno, risalente all’epoca Edo attribuito a Torii Kiyotada I (attivo tra il 1720 e il 1750)

La storia e l'evoluzione

9


Inizialmente veniva utilizzato per indicare

Tuttavia abbiamo un reperto che testimonierebbe

una forma di scrittura: l’origami era un

l’esistenza di una pratica simile nell’antico Egitto

foglio rettangolare, tategami, piegato a metà

dove veniva utilizzato il papiro.

longitudinalmente (se tagliato a metà veniva chiamato kirigami), su cui si era soliti scrivere lettere o liste e, ancora oggi, per gli elenchi formali dei regali di fidanzamento. Nel XVIII secolo la parola “origami” veniva usata per occasioni cerimoniali e solo sporadicamente per indicare la piegatura a scopi ricreativi.

Anche in Europa fino alla metà del XX secolo venivano utilizzate altre espressioni: papierfalten in Germania, paperfolding in inglese, pajarita in spagnolo – dove il termine non indica solo l’animale ma anche il modello origami. Ma quando il Giappone importò l’origami Fröbeliano lo tradussero con shoshi, tatamigami o kamitatami nei Kindergarten1, e con origami-

la storia e l'evoluzione

rovinati da anni di clima desertico. Ma un foglio di papiro appena confezionato è flessibile ed abbastanza resistente, anche se non disegnare mappe geografiche che venivano poi

per le cerimonie.

10

i papiri arrivati a noi dai tempi antichi sono stati

fine del XIX secolo. Precedentemente a questo

orisue sebbene queste parole fossero anche usate

Il Kindergarten ( dal tedesco letteralmente “giardino dell’infanzia”) è una scuola di educazione dei bambini. Il termine fu inventato da Friedric Fröbel per indicare quegli istituti per il gioco ed attività educative create nel 1837 per accompagnare i fanciulli nella transizione da casa a scuola.

e friabile. Questo errore deriva dal fatto che tutti

come la carta ordinaria: infatti era utilizzato per

indicare la piegatura della carta era orikata e

1

inadatto ad essere piegato perché troppo rigido

Non verrà utilizzata a questo scopo fino alla periodo in Giappone la parola più comune per

A fianco: la mappa della Nubia in una fotografia al Museo Egizio di Torino. Le dimensioni del reperto sembrano svilupparsi in lunghezza ancora di due metri almeno. Questo particolare, che si nota solo dal vivo potrebbe mettere in dubbio la piegabilità della mappa. Tuttavia i segni delle pieghe persistono, dunque, pur senza la sicurezza assoluta si può ipotizzare quanto descritto nel testo a riguardo della piegatura particolare della mappa.

Si è sempre considerato questo materiale

zaiku o origami nella scuola primaria. Probabilmente il termine origami diventa il più diffuso per la facilità di pronuncia e il suo richiamo alle tradizionali origini orientali.

PRIMA DELLA CARTA É abbastanza naturale far coincidere l’inizio della storia della tradizione della piegatura della carta con la scoperta e la diffusione della stessa.

piegate per facilità di trasporto. Il reperto di cui parliamo è una mappa ritrovata nel deserto della Nubia che rappresenta l’ubicazione delle miniere d’oro in questa regione. Datata intorno al 1150 a.C., nel regno di Ramsete IV, viene conservata al Museo Egizio di Torino. Questa mappa salta all’attenzione degli origamisti nel 1980 ad opera dei prof. Koryo Miura e Masamori Sakamaki, che si occupavano dei metodi di piegatura delle mappe geografiche odierne.


Miura notò che le pieghe sul papiro risultano essere leggermente inclinate e non ad angolo retto come quelle delle mappe ordinarie.

ve ne sono testimonianze in epoche così remote. La scarsezza di testimonianze a riguardo costringe a basarsi su congetture spesso

Così è possibile aprire e chiudere la mappa molto

discutibili. Come si è detto, originariamente

più facilmente in un semplice gesto.

non veniva considerata una pratica artistica

Questa

scoperta

testimonia

l’antichità

del piegatura delle mappe e delle sue basi matematiche che sono alla base dell’origami contemporaneo di cui parleremo più avanti.

o giocosa ma era investita di una dimensione sacrale e pertanto riservata a persone di alta cultura, che si potevano permettere un materiale tanto costoso, e lontana dalla gente comune. Quindi probabilmente in Cina e in Giappone è nata a scopi cerimoniali.

L'origami in oriente

E’ da sottolineare inoltre una sostanziale

Esistono alcune controversie sulla nascita di

differenza, per quanto riguarda i soggetti,

questa pratica così come la conosciamo oggi.

tra gli origami Cinesi e Giapponesi. I primi

Secondo molti la si potrebbe datare nel periodo

prediligono soggetti inanimati: piatti, cappelli,

adiacente alla scoperta della carta in Cina

barche.. e sarà proprio in Cina che nascerà il

dove i primi frammenti che vennero rinvenuti

cosiddetto origami modulare di cui parleremo

furono datati al II secolo a.C. Ma la tecnologia

più avanti; i secondi, invece, si dedicano a

di fabbricazione di questo materiale innovativo

soggetti naturalistici: piante ed animali.

viene descritta per la prima volta nel 105 d.C.

In Cina, durante i funerali tradizionali ancora

dall’ufficiale di corte Ts’ai Lun.

oggi, vengono bruciati simulacri di beni terreni

La carta viene importata in Giappone dalla

(vestiti, cibo, oggetti...) tutti in carta piegata,

Corea da monaci buddisti cinesi intorno al 550

o più spesso rappresentazioni di lingotti d’oro

d.C. Sicuramente il materiale entra a far parte

detti sycee .

della cultura giapponese ma difficilmente, dato

Una pratica questa già diffusa precedentemente

il costo elevato, veniva usato per essere piegato,

ma diventata popolare durante la dinastia Song

almeno in questo periodo. Per lo più la carta era

(960 - 1279 d.C).

supporto per la scrittura o, in versioni più forti e solide, per usi architettonici a divisione degli ambienti interni delle case.

2

L’origami a scopo cerimoniale, in Giappone,

Il sycee è un lingotto , d’oro o d’argento, in uso in Cina fino al XX secolo. Non erano prodotti da una zecca centrale, e il loro valore dipendeva dalla qualità del materiale e dalle dimensioni che, non essendo uniformate, potevano variare molto. Allo stesso modo la forma cambiava: più comuni erano i quadrati e gli ovali, ma sono note anche forme di fiore, barca, tartaruga. Oggi vengono rappresentate durante la festa di Capodanno, come simbolo di prosperità, e vengono spesso riprodotte con l’origami. Sotto abbiamo le immagini delle due versioni. 2

probabilmente comincia ad acquisire importanza dall’epoca Heian, periodo illuminato dal punto

Il fatto che esistesse il materiale e fosse adatto

di vista culturale e spirituale. Strisce ricavate

per essere piegato e ripiegato con facilità non

da vestiti, dette sheda e heiroku (più tardi

da alcuna sicurezza del fatto che ci fosse una

conosciute come o’sheda e gohei), unite ad un

tradizione di piegatura della carta, o almeno non

filo o ad una bacchetta di legno, erano utilizzate La storia e l'evoluzione

11


per delimitare gli spazi sacri. Poi queste strisce

negli abiti rituali: per questo tale festa, viene

vennero rimpiazzate da quelle che potremmo

anche indicata come “festa delle bambole” (雛祭

considerare le prime forme di origami: semplici

り, Hina-matsuri appunto).

strisce di carta piegate in forme geometriche. Ma non si è certi del periodo in cui avvenne questa sostituzione.

in stoffa e porcellana, venivano sistemate su piattaforme di stoffa rossa secondo un rigido

quella che sarebbe poi diventata l’Hinamatsuri

ordine gerarchico.

la tradizione della

Hina-nagashi (雛流し,“bambola fluttuante”): una bambola di carta veniva posta su una barca, anch’essa realizzata ad origami, e lasciata trasportare dalla corrente di un fiume fino al mare.

12

la storia e l'evoluzione

ningyō), oggi sostituite da vere e proprie bambole

È in questo periodo che si afferma, durante (“festa delle bambine”),

A fianco: Girls playing games; paper figures, serving sake, etc. writing above. da Ehon Masu-Kagami, Vol. I, 3rd d. p., attribuito a Nishikawa Sukenobu (attivo 1671 -1750), risaente all’epoca Edo.

Le bambole rituali di carta (雛人形, Hina-

Alcuni, per la semplicità delle forme, fanno risalire

l’origine

dell’origami

cerimoniale

all’epoca Muromachi (1336 – 1568 d.C), riconducendola

alle

cerimonie

del

dono

augurale del Noshi-awabi ai samurai: questo

Successivamente quest’usanza venne sostituita

piccolo mollusco, simbolo dell’immortalità, veniva

da quella, più complessa, di ricostruire con

offerto in un piccolo astuccio di carta che col tempo

l’origami la corte imperiale, con i suoi personaggi

divenne piegato in modo sempre più complesso


fino ad acquistare dignità di dono in sé. Altri, a

The best information I have found about the

testimonianza della valenza sacrale della carta,

origins of Tato is in Masao Okamura’s paper,

fanno notare che in giapponese la parola “carta” e

Another View of the Word Origami, which is

“dei” si pronunciano entrambe kami.

printed in English in Origami Science and Art,

Tuttavia

si

tratta

di

una

somiglianza

esclusivamente fonetica in quanto l’ideogramma utilizzato per le due parole è differente.

the proceedings of the Second International Meeting of Scientific Origami at Otsu in Japan in 1994. Mr. Okamasa is explaining the use of the word tatogami, which was one of the

Un’altra tradizione di grande importanza nella

Japanese words for paperfolding which preceded

società giapponese è costituita dall’origami

the introduction of the word “origami” as the

Tato: piccoli contenitori portatili piegati, usati

usual Japanese word towards the end of the

per riporre piccoli oggetti, spezie ecc.

19th or the beginning of the 20th century.

«Tato are, in fact, one of the very oldest types

On page 530 he writes:

of paperfolding in Japan. They date back to the

“During the Heian period, a gentlemen carried in

Heian era, which lasted from 782 to 1185 CE.

his pocket several pieces of paper folded in two

Unfortunately this period of four hundred years

vertically and then folded in four horizontally.

is so long that references to it are necessarily

The way of folding paper, however, varied from

imprecise. Tato are probably as old as the Mecho

one period to another. They also used pieces of

and Ocho butterflies which are still used in Japan

thicker paper (called danshi) scattered with gold

to decorate flasks and vessels contain sake and

and silver flake and folded in two to hold thinner

which, it has been suggested, derive from the

paper inside. They always carried such pieces of

stylised utilitarian paper covers used to cover

paper mainly to blow their noses and to write

the necks of sake flasks.

down a poem or brief letter. There were also

A fianco: Awabi (Ear-Shell) and Various Shells, dipinto su legno secondo il metodo tradizionale dell’ukiyo-e risalente al XIX secolo. Attribuito a Totoya Hokkei (1780–1850).

La storia e l'evoluzione

13


wrappers made of beautiful paper, which were

Le farfalle origami venivano adoperate durante

designed to wrap women’s cosmetics.” [Mr.

i matrimoni Shintoisti per rappresentare gli

Okamura adds in a footnote here: “In the picture

sposi e addobbavano i contenitori per il vino di

of ‘Tatogami Shop’ shown in ‘Shichijuchiban

riso e il sakè e possono essere datate nel periodo

Shokunin Uta Awase’ (1500), one can see

Heian o, più probabile, nell’antecedenti epoche

wrapper made of two or three pieces of paper

Kamakura (1185-1333) e Muromachi (1336-

piled and folded up in the way that two corners

1568).

of each paper show in the front.

A fianco: Wedding, dipinto su legno (ukiyo-e) risalente al 1894, attribuito a Toyohara Chikanobu. Al centro della scena possiamo notare i tradizionali origami raffiguranti le farfalle Ocho e Mecho. Lister D.,Tato folds, in academic section: “David Listers essays”, <www.britishorigami.info/ academic/lister/tato_folds.php>,[7 marzo 2013] 4 Giapponese: 浮世絵, il significato letterale potrebbe essere questo: “immagine del mondo fluttuante”. È un genere di stampa artistica su blocchi di legno, fiorita nel periodo Edo tra il XVII e il XX secolo. 3

14

la storia e l'evoluzione

Dal XVIII secolo modelli più noti come

The wrapper looks quite similar to incense

l’Orizuru (“la cicogna”) sono stati dipinti sugli

wrappers of later times. The text says that the

ukiyo-e4 o utilizzati come pattern sui kimono.

wrapper is finished luxuriously with gold and

La raccolta di schizzi Ranma Zushiki (1734), di

silver flakes scattered on it. The picture is the

Hayato Ohoka, mostra raffigurazioni di barche,

earliest visual source of origami.»

sanbo (scatola) e un origami modulare chiamato

3

Dobbiamo aspettare il 1680 per una testimonianza

Tamatebako – un cubo che può essere aperto da

inequivocabile dell’origami in un breve poemetto

ogni lato - accanto all’orizuri e il komoso (anche

scritto da Ihara Saykaku dove si legge: «Rosei-ga

detto yakko-san). Purtroppo non si sa quando

yume-no cho-wa orisue» (tr.“Le farfalle nel sogno

furono progettati questi modelli.

di Rosei vorrebbero essere origami”).

Anche se esistono delle differenze tra l’origami

Qua si fa riferimento al modello origami

cerimoniale e quello ricreativo, sembra che

chiamato Ocho Mecho (“farfalle maschio e

nell’epoca Edo non siano concettualmente

femmina”) come orisue.

separati. Quest’epoca prende il nome dalla


capitale del regno – Edo, l’odierna Tokyo – in

Questo può essere considerato il più antico

cui vene instaurato un governo militare dalla

libro di origami se non si differenziano quelli

famiglia Tokugawa.

cerimoniali e non.

Periodo di sanguinose guerre di potere e

Neppure Adachi Kazayuki sapara i due generi

affermazione della casta dei ninja, gli assassini

di origami quando scrive il suo Kayaragusa, una

dei reali in questo periodo erano soliti lasciare

raccolta di modelli origami, intorno al 1845.

un origami a forma di gru sul luogo del delitto.

Basandoci su questi ed altri testi come

Nel racconto Koshoku Ichidai Otoko (“Vita di un

l’anonimo Orikata-dehon Chushingura (datato

libertino”) di Ihara Saidaku (1682), il protagonista

intorno al 1800) possiamo farci un’idea delle

Yonosuke fa un orisue per Hiyoku-no Tori,

caratteristiche dell’origami classico giapponese:

origami che si suppone sia simile all’orizuru.

la carta veniva piegata in forme diverse con

Nel 1797 Arisato Rito pubblica Sembazuru

numerosi tagli e molte pieghe aggiuntive, il

Orikata. Sembazuru letteralmente significa “mille

progetto era strettamente legato alla qualità

gru”, ma in questo caso può essere tradotto con

della carta giapponese washi e per creare motivi

questa espressione: “dozzine di orizuru attaccate

colorati venivano o piegati insieme diversi tipi

piegate da un solo pezzo di carta”.

di carta oppure venivano dipinti.

A fianco: una pagina tratte dal Sembazuru Orikata in cui viene spiegato come piegare la figura di una gru e dei suoi piccoli. La pratica è, in realtà, molto pià semplice di come sembra, infatti il taglio della carta era permesso e spesso applicata a quel tempo. Quindi il quadrato inziale viene tagliato in altri piccoli quadrati che vengono poi piagati come piccole gru. A seguire: una dipinto raffigurante alcuni dei modelli tradizionali giapponesi.

La storia e l'evoluzione

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L'origami in occidente

fare un’affermazione simile con certezza.

Sebbene l’origami sia comunemente considerato

Abbiamo alcune delucidazione dallo studioso

un’invenzione orientale, sviluppatasi perlopiù

David Lister:

in Giappone e in Cina (ZheZhi,折纸), esistono

«Another related assumption that is widely

tradizioni della piegatura della carta anche nel

held is that Islamic tiling patterns resemble the

mondo arabo e in occidente.

crease patterns of paperfolding. I have made

Nel 751 a.C la città di Samarcanda – oggi in

a particular study of Islamic patterns and the

Uzbekistan – a quel tempo sotto l’influenza

wonderful tessellations that among the more

cinese, viene conquistata dagli arabi che vengono

complex of the designs. In the 1970s, there

a contatto così con la cultura orientale. Alcuni

was a vogue for studying them and I obtained

prigionieri sono cartai cinesi che trasmettono le loro conoscenze agli invasori: durante i secoli successivi il “segreto” della carta viaggia attraverso

Africa

settentrionale,

Spagna,

Francia meridionale fino in Italia nel X secolo.

A fianco: una pittura islamica a confronto con un’opera di tassellation di Chris K. Palmer.

16

la storia e l'evoluzione

several specialist books about them. I can assert, however, that Islamic patterns have a wholly different structure from the crease patterns of origami and that any resemblance is only superficial. Chris Palmer stayed in Granada for six months, studying the incomparable Islamic

Di nuovo ci troviamo di fronte ad opinioni

patterns there. They did, indeed, inspire him to

contrastanti:

diffusa,

develop his own system of Origami Tessellations

soprattutto sul web, che l’introduzione della carta

(similar in many ways to those of Shuzo

abbia portato con sè anche uno nuova tradizione

Fujimoto in Japan, whose work he also studied).

origami

araba;

But origami tessellations of this kind (which,

dall’altra ci troviamo davanti una tale scarsezza di

incidentally use the twist technique, especially

testimonianze e documenti per cui diventa difficile

developed by Fujimoto) are something very

mentre

contaminato

è

opinione

dalla

cultura


different from Islamic tessellations. The Arabs

Spain was not brought to Spain by the Moors

and Moors built up their intricate patterns in a

and owes nothing to them, despite the many

quite different way.

assumptions to the contrary. »5

On page 26 of Folding the Universe Peter Engel

Vicente Palacios afferma inoltre che l’origami

illustrates a drawing from a 17th Century

in Spagna si sia sviluppato in un modo

Persian manuscript, which shows drawings for

completamente indipendente dal Giappone

a fairly simple kind of tiling. The lines of the

e dal mondo arabo adducendo a questa sua

manuscript give the impression that they could

ipotesi prove che lo stesso David Lister

have been generated by folding. But it is more

considera congetture inaffidabili. Infatti la

reminiscent of Koryo Miura’s map folding

pratica origami potrebbe essere stata portata

than of recreational origami. Although Persia

anche attraverso la Via della Seta o seguendo

is an Islamic country, and has many examples

lo sviluppo dell’impero arabo senza però che sia

of superb patterned tiling, that country is a

arrivata alcuna testimonianza. È strano però

very long way from Arabia or North Africa and

notare come il modello, in Spagna famosissimo,

Spain. Moreover the 17th Century is quite late

la pajarita – dal latino passer, “uccellino” – sia

and many centuries after the Moors introduced

invece quasi sconosciuto in Giappone.

paper making into Spain.

Mentre sappiamo che il modello waterbomb

For these reasons it is difficult to show that this

era popolare un po’ dappertutto ed usato dai

particular manuscript is any evidence at all about

ragazzini per gioco (era usato per intrappolare

paperfolding in the middle ages in Morocco

gli insetti ed amplificarne il ronzio).

or Spain. [...] I have to share and support

In generale comunque se si parte dal

the opinion of Vicente Palacios, the Spanish

presupposto per cui non esiste nessuno che

paperfolding historian, that paperfolding in

resista all’impulso di piegare e creare facilmente

A fianco: l’immagine del tradizionale modello spagnolo della pajarita; e poi il modello di waterbomb utilizzato dai bambini e successivamente citato da John Webster. Lister D., Islamic Arab and Moorish folding?, in academic section: “David Listers essays”, <http://www.britishorigami.info/academic/lister/islamic.php> [14 marzo 2013] 5

La storia e l'evoluzione

17


con le dita forme nuove, quindi anche in assenza

e dicono che quello morto avrà tanti cavagli

di documentazione si può dire che l’origami

e montoni e danari e ogn’altra cosa nell’altro

probabilmente trova una via di propagazione

mondo quant’egli fanno ardere per amore di

fino all’occidente senza però entrare nella

colui in quello luogo dinanzi dal corpo.

tradizione, nella cultura e nelle abitudini del mondo arabo. Ci sono alcune testimonianze che fanno supporre una tradizione della piegatura anche in occidente, o perlomeno alcuni documenti diffusi in occidente che parlano di questa tradizione in oriente. Intorno al 1295 viene pubblicato Il Milione, opera saggistico-biografica che tratta dei viaggi e delle avventure di Marco Polo in Cina e paesi limitrofi. Sappiamo dunque che in quegli anni giunsero in Europa le prime notizie sul mondo orientale e sui suoi costumi. Qui vengono descritti i funerali tradizionali di cui abbiamo parlato prima: «E sappiate che tutti gl’idolatori, quando alcuno ne muore, gli altri pigliano lo corpo morto e fannolo ardere. E quando si cavano di loro casa e sono portati al luogo dove debbono essere arsi, nella via li suoi parenti in più luoghi ànno fatte certe case di pertiche o di canne copert[e] di drappi di seta e d’oro.

Edizione di riferimento: Polo M., Il Milione, Milano, Adelphi, 1975, a cura di Valeria Bertolucci Pizzorusso 7 Koshiro H., History of Origami, Fractional Library<www.origami.ousaan.com/library/ historye.html> [11 marzo 2013] 6

18

la storia e l'evoluzione

E quando lo corpo si va ad ardere, tutti li stormenti de la terra vanno sonando dinanzi a questo corpo.»6 L’origine dell’origami europeo non è conosciuta ma potrebbe essere legata alla forma del certificato battesimale dal XVI al XVII secolo. A quel tempo i certificati venivano piegati con una doppia piega: abbiamo quindi una tradizione di origami cerimoniale anche in Europa.7 Nel 1490 un’edizione veneziana del Tractatus de sphaera mundi di Johannes de Sacrabosco, ci mostra un’immagine che sembra non lasciare dubbi: la barca raffigurata in questo testo sembra la stessa che si trova nel successivo Ranma Zushuki. Se si tratta veramente di un’imbarcazione origami, non è verosimile che derivi dal Giappone perché in questo periodo si hanno solo testimonianze di origami a scopo cerimoniale. Tuttavia

l’assenza

di

testimonianze

non

esclude affatto la sua provenienza o ispirazione nipponica. L’opera è stata edita parecchie volte

E quando sono col morto dinanzi da questa casa,

in città ed anni diversi, le rappresentazioni

sì posano lo morto dinanzi a questa casa, e quivi

spesso divergono da un’edizione e l’altra e,

ànno vino e vivande assai; e questo fanno perchè

soprattutto questa stampata a Venezia, città

sia ricevuto a cotale onore nell’altro mondo.

mercantile e multiculturale, può aver risentito

E quando lo corpo è menato al luogo ove dé

di nuove influenze.

essere arso, quivi ànno uomini di carte intagliati

John Webster scrive di una “prigione di carta” nella

e cavagli e camegli e monete grosse come bisanti,

sua opera teatrale The Duchess of Malfi, andato in

e fanno ardere lo corpo con tutte queste cose,

scena intorno al 1614 e pubblicato nel 1623.


«Our bodies are weaker than those

animali, piante e cacciatori.

Paper prisons boys use to keep flies in; more

Vi sono manuali sull’argomento a partire dalla

contemptible,

metà del XVI secolo, ma il più famoso è di Mattia

Since ours is to preserve earth-worms. »8

Giegher, pubblicato nel 1629: Li tre trattati.

Probabilmente si riferisce al waterbomb che non

All’epoca i tovaglioli che ora vengono utilizzati

appare in nessuna fonte giapponese nell’era Edo.

per pulirsi durante i pasti venivano usati

Non si hanno reperti su una tradizione a piegare

per creare degli stupefacenti centrotavola.

carta in Europa, ma ne abbiamo sulla piegatura

In un passo vi è un elenco di alcuni soggetti,

della stoffa: le piegature plissettate dei vestiti

in relazione ad un’immagine: «le touaglie /

a partire dal XVI secolo non erano complesse

saluiette riquadro sopra’l / organizzazione /

ma potrebbero avere contribuito allo sviluppo dell’origami moderno. Un altro ottimo antecedente è la diffusione di

Gigli / Monti / ventaglio in causa maniere / Gli SS. / La corona doppia / li cappami / li Dodici Monti / li quadrangoli / Le Colline / la Naue / li copertoj da coprir le panatiere per signori

un’altra arte decorativa: la piegatura dei tovaglioli.

Grandi, e le trinciere / La Mitra / Il Gallo

I primi scritti a riguardo risalgono al 1560, a

d’India / li draghi / le rose, e’l rosmarino con

Venezia. Spesso venivano riprodotte figure di

la croce di Malta / li pesci / la corona del Papa

animali il cui corpo era costituito dal tovagliolo

/ L’Aquila / Il cane / Il Lione / Il ricino / La

sormontato da una testa di cera o legno. Le

testuggine o tartaruca / Vn’orso / Il Pellicano

pieghe erano varie e spesso venivano costruite

/ La salamandra [...] con la corona in testa /

vere e proprie scene: al matrimonio di Enrico

La Fenice / Il granciporo, e granchio di mare

IV e Maria de Medici (1600) i tovaglioli rappresentavano una ricca scena di caccia con

/ Li pippioni / l’vccello in sù la torre / Il gallo in sù la gallina / Il Paone / vna gallina co ‘Suoi

A fianco: raffigurazione tratta dal Tractatus de Spherae Mundi Webster J., The Duchess of Malfi, Act IV, scene ii, a cura di L.A.Brown, <http:\\larryavisbrown. homestead.com/files/Malfi/malfi_home.htm> [12 marzo 2013] 8

La storia e l'evoluzione

19


20

la storia e l'evoluzione


pulcini / vn fagiano DOPPIO / San Marco / Il

d’amore” appartenuto alla famiglia Henning,

delfino.»9

come si può vedere dall’immagine il foglio

In quest’opera non si spiega come fare dei

aperto mostra alcune discordanze, è disordinato.

modelli già esistenti bensì la tecnica.

Era destinato a essere piegato in modo

Insegna al lettore come creare le proprie

particolare e poi dispiegato in modo da

forme attraverso esercizi, infatti all’epoca le

mostrarne i livelli un poco alla volta; l’immagine

forme venivano utilizzate una volta sola; ogni

ricomposta al centro raffigura due cuori uniti e

banchetto era addobbato diversamente ed ogni

si riesce a leggere l’autore del regalo – chiamato

modelli non era concepito per essere ripetuto.

John Abbott – nonché l’innamorato.

Lo scopo dei questi centrotavola non era solo

Una volta dispiegato il dono rivela alcuni versi

decorativo ma aveva una portata comunicativa

contenenti una richiesta di matrimonio in poesia.

molto forte. Doveva essere argomento di

Joan Sallas

Si trovano tracce inequivocabili dell’origami

Artista di origini catalane, vive e

in Europa durante tutto il XIX secolo. Uno su

lavora in Germania.

tutti le esposizioni al German National Museum

Inizialmente si dedica all’origami per

e al Museum of Saxon Folk Art dove si vedono

poi alla piegatura dei tovaglioli e della

Quest’arte prova come l’origami non sia una

cavalli e cavalieri origami che si pensa siano

stoffa con un particolare riguardo alla

prerogativa orientale, ma mostra chiaramente

stati piegati intorno al 1810-1820.

tecnica del Rinascimento i taliano

conversazione dei commensali e onorare l’ospite di fronte agli invitati ed erano frutto di un lavoro multidisciplinare molto complesso ed accurato.

un’attitudine alla piegatura completamente slegata da quella giapponese e cinese. Un reperto molto interessante, risalente al XVIII secolo, è stato ritrovato nell’archivio di Sherborne, in Inghilterra. Si tratta di un “dono

e del ‘600 in Gemania. Comincia a

A metà del XIX secolo Friedrich Fröbel fondò

riproporre i maestosi centrotavola

il primo Kindergarten. Il suo sistema educativo

di quest’epoca e diventa uno dei più

includeva giochi chiamati “doni” e altre attività

importanti ricercatori di quest’arte

dette “occupazioni”, tra le quali c’era senza

dal punto di vista storico e tecnico; le

ombra di dubbio l’origami.

sue creazioni sono state esposte nel Stati Uniti, in Europa e in Inghilterra. Nelle immagini soprestanti abbiamo una riproduzione in tutto e per tutto identica all’originale descritta da Ghieger nel suo trattato. Le immagini di pagina 12 sono fedeli riproduzioni delle immagini tratte da I Tre Trattati, come anche quelle soprastanti, tratte direttamente dall’opera. Sallas J., Mattia Giergher “Li tre trattati”,<www. nickrobinson.info/clients/didactics/viewtopic. php?f=21&t=68> [12 marzo 2013] 9

La storia e l'evoluzione

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“Doni” ed “occupazioni” erano suddivisi in tre

di Trough the looking glass di Lewis Carrol,

categorie: forme della vita, forme della bellezza,

pubblicato nel 1872.

e forme della conoscenza.

dalle

immagini

troviamo

nel piegare patterns simmetrici partendo da

documentati nell’ambito del sistema educativo

fogli che erano stati piegati precedentemente.

di Fröbel.

l’origami ordinario era categorizzato nelle forme della vita. È proprio l’aspetto creativo che spinse Fröbel ad includere l’origami nel suo programma.

Sembra che Carrol avesse uno spiccato interesse per l’origami e che fosse lui stesso autore di molti modelli – barche, cappelli, pistole.. Non solo: anche Percy Shelley, illustre poeta romantico, sembra che avesse interesse per quest’arte e la praticassero regolarmente.

Oggi i bambini non vengono più spinti ad

Sembra anzi che ne fosse quasi ossessionato e

utilizzare la loro fantasia per riprodurre i

piegava senza sosta buste delle lettere, le lettere

modelli proposti e modificarli a piacimento ma

stesse – quelle di poco conto – e ogni tipo di

debbono solo seguire le istruzioni già date.

carta straccia, fino alle banconote.

Escludendone la parte creativa l’origami diventa

Maria Kraus-Boelté raccolse più di cento

solo una mera imitazione e perde gran parte

modelli in un libro intitolato The Kindergarten

dell’apporto educativo che aveva in origine, per

guide, al cui interno troviamo molti origami

questo molti insegnanti lo escludono.

che non sono presenti nei libri giapponesi del

Un’altra testimonianza legata alla letteratura la troviamo nelle illustrazioni di John Tenniel

la storia e l'evoluzione

vede

illustrazioni di cappelli e barche di carta,

la geometria elementare degli origami. Mentre

22

si

Le forme della vita negli origami consistevano

Nelle forme della conoscenza veniva studiata

A fianco: le illustrazioni in cui notiamo i cappelli origami. Nella prima è indossato dal Falegname, personaggio della filastrocca cantata dai due gemelli Tuidledum e Tuidledì ad Alice nel capitolo IV. Nella seconda dal singolare compagno di viaggio di Alice nel terzo capitolo: « [...] - Una bambina così piccola, - disse il signore che le sedeva di fronte, vestito di carta bianca, dovrebbe sapere in che senso viaggia, anche se essa non sa come si chiama. Un Caprone, che sedeva accanto al signore in bianco, chiuse gli occhi e disse a voce alta: - Essa doveva sapere la via dell’ufficio dei biglietti, anche se non sa leggere. [...]» (Carrol L, Attraverso lo Specchio, capitolo III)

Come

medesimo periodo. Solamente pochi modelli europei del XIX secolo


si ritrovano nelle fonti giapponesi: se da una

accennato prima. Gli asili occidentali adottarono

parte non si può essere sicuri di come l’origami

il modello giapponese cosicché le due tradizioni

sia stato introdotto in occidente, dall’altra

così diverse prima si mischiano andando a

abbiamo la certezza che si sia sviluppato in

formare quello che adesso è il repertorio

modo molto diverso dal Giappone e dalla Cina.

tradizionale dell’origami.

Questo per quanto riguarda i modelli: quelli

Inoltre in Giappone si inizia a importare e

classici europei erano basati su pieghe di 45°

produrre la carta da origami quadrata, colorata

mentre quelli giapponesi come l’orizuru o la

solo da un lato, che era utilizzata a scopo

Rana erano piegati sui 22,5°. Ma le differenze

didattico nei Kindergarten. Dopo l’epoca

si notano anche nelle forme di partenza, in

Meiji (1868 – 1912 d.C) vennero aggiunti ai

occidente si usa di preferenza il quadrato o al

modelli tradizionali alcuni nuovi che erano

limite il rettangolo, in oriente si parte anche

tradizionalmente piegati con questo tipo di

da cerchi, esagoni, ottagoni e ogni tipo di

carta. Per di più molti modelli piegati con

forma eccentrica e le pieghe erano limitate –

la carta Washi divennero obsoleti e vennero

soprattutto si parla di piegare le diagonali o

abbandonati.

griglie – ed era concesso il taglio.

L’origami tradizionale è caratterizzato da

Fino ad un epoca in cui i viaggi e i rapporti nel

modelli passati da generazione in generazione

mondo non sono diventati più facili e frequenti

oralmente fino ai giorni nostri. I modelli sono

i due stili si sono sviluppati indipendentemente

anonimi per la maggior parte ed in continua

l’uno dall’altro.

evoluzione dato che ognuno può pensare ad una propria variante personale.

L'origami contemporaneo: una storia condivisa

Dal XX secolo la storia dell’origami si fa più lineare grazie a studiosi e personaggi che a partire dagli anni ‘50 fanno conoscere il

Dunque quando il Giappone chiuse le frontiere

paperfolding mostrando quanto possa essere

nel XVII secolo, sia i giapponesi sia gli europei

lontano dal semplice passatempo, personalità

avevano i propri origami, a quest’epoca si può

che ne hanno tracciato le rotte e ne hanno

dire che vi fosse un certa indipendenza tra i due

descritto ed arricchito le tecniche.

stili. Saranno la Restaurazione Meiji, i successivi scambi tra Giappone ed Europa, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e l’apporto di grandi artisti e studiosi a causare la fusione tra origami orientali ed occidentali.

Negli stessa anni nascono associazioni anche nel mondo occidentale: l’americana Lillian Oppenheimer nel 1958 fonda l’Origami Center a New York – rinominato alla sua morte, nel 1994, Origami USA – che segna l’inizio di quello

Innanzitutto i giapponesi importarono il

che potrebbe essere definito come il Movimento

modello educativo di Fröbel - di cui abbiamo

Moderno dell’origami, cui principali maestri La storia e l'evoluzione

23


sono: Robert Harbin, Gerson Legman, Ligia

Kunihiko Kasahara e Yoshihide Momotani

Montoya , Akira Yoshizawa e molti altri.

apportano prospettive nuove all’origami.

Da qui in poi in ogni stato cominciano a

Cominciano quindi a nascere anche in Giappone

svilupparsi diverse realtà che raggruppano

società di esperti che solo pochi anni prima

simpatizzanti e studiosi – uno su tutti il British

avevano cominciato a sorgere nel mondo

Origami Center nel 1967 – che, oltre a pubblicare

occidentale. Si comincia nel 1966 con la Sosaku

riviste ed articoli, organizzano convention e

Origami, fondata da Toshie Takahama, seguita

conferenze sull’argomento.

dalla Nippon Origami Association (NOA) e

In Spagna e in Argentina l’origami diventa popolare quasi quanto nei paesi orientali grazie all’opera di Miguel Unamuno (1864 - 1936), poeta, filosofo e rettore dell’università di Salamanca. Il suo lavoro nel capo della piegatura

Origami Art Society (JOAS), un gruppo di giovani origamisti aventi una formazione di stampo matematico-scientifico. Va fatto un piccolo appunto per quanto riguarda

da Akira Yoshizawa anni dopo. Il suo lavoro

un altro campo in cui vengono sfruttate le

della pajarita, progettandone diverse varianti

doti “trasformistiche” dell’origami: la magia e l’illusionismo.

e proponendo degli accostamenti al tangram

Parliamo di un tipo di magia chiamato

cinese sottolineando le pieghe a 45°.

Troublewit, sostanzialmente

Raccolse tutte le sue considerazioni in un trattato di stampo ironico intitolato Apuntes para un Tratado de Cocotologia, dove parla in modo satirico di una pseudo-scienza di piegatura degli uccelli di carta, “cocotologia” appunto. In questa contaminazione molte idee che si sviluppano in Occidente vengono trasmesse in Giappone da artisti come Dokuohtei Nakano i quali le importano e fanno in modo che vengano assorbite dalle tradizioni native. I legami tra i due mondi vengono forgiati soprattutto grazie a Toshie Takahama la quale scopre il nuovo approccio alla piegatura durante una visita alla Word Trade Fair di New York nel 1965. Tra gli altri anche maestri giapponesi come la storia e l'evoluzione

origami”), adesso rinominata come Japanese

anticipa in molti versi quello che verrà fatto sull’origami comincia con lo studio del modello

24

poi dalla Origami Tanteidan (“i detective degli

costituito da un

foglio di carta rigido piegato ripetutamente in modo simile alle fisarmoniche e, in aggiunta, delle eventuali pieghe interne che vanno a dare l’angolazione voluta al foglio. Le prime


permettono di comprimere la struttura e di

usare la parola origami per indicare quest’arte.

conferirgli un dimensione molto piccola – facile

Presentò anche una serie di programmi basati

da celare agli occhi del pubblico – mentre le

sull’origami per ITV nei suoi spettacoli per

pieghe interne servono a conferire la forma

bambini “Look-In” negli anni ‘70.

voluta (cappelli, ciotole,lanterne, manubri, candele...). Solitamente il Troublewit serve ad raccontare storie ed a descriverne i personaggi e gli oggetti utilizzati cambiando forma man mano che la narrazione procede. Sembra che questo tipo di modello origami fosse conosciuto già dai primi anni del XVIII secolo e forse anche dagli ultimi decenni del XVI. Comunque diventa famoso ed utilizzato grazie a Robert Harbin e Harry Houdini. Robert Harbin, insieme all’amico Gershon Legman, si appassiona a quest’arte nel 1953 e fu uno dei primi ad includerli nei propri spettacoli. Harbin scrisse molti libri su questo tema, iniziando da Paper Magic (illustrato dal giovane studente australiano Rolf Harris che contribuì con molti modelli di sua invenzione) nel 1965, e fu il primo presidente della British Origami Society. Harbin fu il primo occidentale ad

Anche il famosissimo illusionista Harry Houdini si occupò di origami e raccolse alcuni i suoi modelli e svelò alcuni suoi trucchi con la carta nel 1922 con un’opera intitolata Houdini’s Paper magic. A questo punto è necessario fare un piccolo approfondimento sulla vita e l’opera di Akira Yoshizawa, considerato il padre dell’origami moderno. Nato in Giappone nel 1911 da una famiglia di contadini comincia a piegare all’età di 13 anni. La sua vita sarà dedicata all’esplorazione delle

potenzialità

didattiche

dell’origami,

all’ideazione di nuovi modelli e alla diffusione di quest’arte. I suoi modelli e i suoi articoli vengono pubblicati su diverse riviste giapponesi ma sono negli anni’50 raggiungono il grande pubblico mondiale: nel 1951 realizza un lavoro per la rivista Asahi Graph e nel 1954 esce la prima monografia a lui dedicata, Atarashii Origami Grijutsu (La nuova arte dell’Origami). A lui dobbiamo l’invenzione del sistema dei diagrammi, “sistema Yoshizawa-Randlett”, un metodo di rappresentazione delle istruzioni dei modelli origami che diverrà universale. Yoshizawa eleva l’origami da semplice lavoro manuale a forma d’arte. Ha creato complessivamente più di 50.000 modelli, di cui solamente poche centinaia sono stati diagrammati nei diciotto libri pubblicati.

A fianco: il maestro Akira Yoshizawa circondato dalle sue opere. Sullo sfondo una delle più conosciute: l’orango. Tutto creato tramite tecnica del wet folding.

La storia e l'evoluzione

25


È stato un pioniere di diverse tecniche di

chiamata proprio “Beloch fold” , permette di

piegatura, compreso il wet-folding (tr. lett.

dimostrare alcune problematiche legate alla

“piegatura bagnata”), che consiste nell’inumidire

duplicazione del cubo a volume arbitrario.

la carta prima e durante la piegatura, consentendo a chi piega di ottenere forme molto arrotondate eliminando la traccia delle pieghe in modo che forma sembri una scultura. Questo fu considerato da molti il paradigma che ha consentito all’origami di essere equiparato a una forma d’arte, anziché essere considerato una curiosità folkloristica. Le mostre e i lavori di Yoshizawa divennero fonte di ispirazione per tutti gli altri esploratori dell’origami che lavoravano per far conoscere l’origami al grande pubblico. La fattura degli origami comincia a divenire sempre più complessa: i particolari risultano quasi perfetti e la concezione di origami bidimensionale viene quasi completamente abbandonata. Da questo punto in poi è utile parla di storia riferendosi agli sviluppi tematici che hanno portato alla nascita di diversi stili. La grande diffusione avuta negli ultimi 50 anni ha fatto sì che l’origami sia ormai diventata un’attività multidisciplinare che spesso si allontana molto dal mondo dell’arte, dando vita ad una branca detta “origami matematico” (o “scientifico”). Nel 1893 T. Sundara Rao pubblica Geometric Exercise on Paper Folding, in cui utilizzava

Nel 1949 R.C. Yeates pubblica Geometric Methods, in cui descrive tre costruzioni geometriche che andranno a costituire il primo, il secondo e il quinto degli assiomi di Huzita-Hatori. Gli assiomi sopracitati vengono ipotizzatii per la prima volta nel 1989 da Jacques Justin ma pubblicati, ampliati e completati da Humiaki Huzita nel 1992. I sette assiomi sono fondamentali per risolvere alcuni antichi problemi di geometria - la trisezione dell’angolo di ampiezza arbitraria, oppure la duplicazione di un cubo di volume sempre arbitrario – insolubili attraverso i metodi tradizionali (riga e compasso) ma risolvibili agevolmente per mezzo di semplici origami. Il settimo assioma è stato aggiunto dal matematico giapponese Koshiro Hatori, che Robert Lang ha dimostrato essere il conclusivo. Essi si basano sulle ipotesi che ogni operazione sia eseguita su un piano, e che tutte le piegature siano in linea retta. Assiomi: - Dati due punti p1 e p2, esiste un’unica piegatura che passi per entrambi. - Dati due punti p1 e p2, esiste un’unica piegatura

geometriche – questo lavoro è stato di ispirazione

che porti p1 su p2.

Nel 1936 Margharita P. Beloch, con una piega la storia e l'evoluzione

per completare il sesto assioma di Huzita -Hatori.

l’origami per dimostrare alcune costruzioni per l’uso dell’origami nei kindergarten.

26

La stessa piega verrà utilizzata successivamente

- Date due linee rette l1 e l2, esiste sempre una piegatura che porti l1 su l2.


- Dati un punto p1 e una retta l1, esiste un’unica

Questo può essere considerato l’inizio vero dello

piegatura perpendicolare a l che passi per il

studio della matematica nell’origami.

punto p.

Da questo sono stati tenuti

altri quattro

- Dati due punti p1 e p2 e una retta l, esiste

Meetings of Scientific Origami – l’ultimo nel

sempre una piegatura passante per p2 che porti

2010 a Singapore - a cui partecipano tutti i

p1 su l.

grandi nomi che si occupano di questa branca:

- Dati due punti p1 e p2 e due rette l1 e l2, esiste

Robert J. Lang, Tom Hull, Erik Demaine e molti

sempre una piegatura che porti p1 su l1 e p2 su

altri.

l2.

L’origami scientifico è diventato parte dei corsi

- Dati un punto p e due rette l1 e l2, esiste

di studi al MIT ed inserito nei programmi delle

sempre una piegatura perpendicolare a l2 che

migliori università. Maestri come il sopracitato

porti p su l1.

Lang, Peter Engel, John Montroll negli Stati

Nel dicembre del 1989 Humiaki Huzita, scienziato giapponese con sede in Italia, decide di indire una conferenza mondiale sulla

Uniti e Shuzo Fujimoto e Jun Maekawa in Giappone continuano l’esplorazione di nuove tecniche per le piegatura della carta.

matematica negli origami: il First International

Uno dei problemi che vengono affrontati e

Meeting Origami Science and Technology, da

studiati grazie all’origami è quello esempio il

tenersi a Ferrara e a cui vennero invitati tutti

problema della flat foldability, cioè se uno schema

i maggiori teorici di matematica e scienza e gli

di pieghe più essere ripiegato in un modello

origamisti più all’avanguardia dell’epoca.

bidimensionale.

Tra questi ricordiamo Koyura Miura e

Questi studi poi hanno permesso un numero

Toshikazu Kawasaki dal Giappone.

considerevole di applicazioni in campo pratico

A fianco: Computational Origami, realizzato da Erik Demaine a partire da striscie di carta circolari. Questo ad un algoritmo da lui creato, riesce ad individuare la curvatura della carta e il suo sviluppo in base al tipo di piega. Anche questo tipo di algoritmo ha avuto il suo impiego in ambito scentifico. Queste opere fanno parte della collezione permanente al Museum of Modern Art (MOMA) di New York.

La storia e l'evoluzione

27


e hanno permesso alcune intuizioni nel campo tecnologico. Sono stati sviluppati algoritmi per studiare l’apertura degli airbag nelle auto, per costruire apparecchiature destinate allo spazio ed anche per apparecchiature in campo medico. Robert J. Lang stesso ha lavorato allo sviluppo dei sistemi di airbag. Lo scopo di questi ultimi è quello di proteggere i passeggeri dell’autovettura da eventuali scontri e di solito vengono posizionati, sul cruscotto, di fianco e sul parabrezza. L’airbag deve essere in grado di gonfiarsi in pochi millesimi di secondo e deve essere abbastanza solido da proteggere un corpo in accelerazione ed allo stesso tempo ammortizzarlo. E bisogna tener conto delle diverse dimensioni dei corpi da proteggere (bambini, adulti...). Viene perciò utilizzata la simulazione 3D al computer, suddividendo la superficie dell’airbag in triangoli, calcolando l’orientamento di questi quando il dispositivo è aperto o chiuso,

A fianco: un modello in scala dell’Eye Glass Telescope di Robert Lang; Poi: un prototipo di stent medico in materiale metallico.

28

la storia e l'evoluzione

forze esterne e così via. Anche la scelta la forma dell’airbag è un punto critico: sferica, oblunga, a forma di ciambella, ognuna ha dei pro e dei contro. L’appiattimento potrebbe sembrare una banalità - basta schiacciare via l’aria interna – ma non è possibile farlo arbitrariamente, bisogna cercare il modo ottimale, per garantire efficacia e risparmio di spazio. Quindi si considera come un corpo rigido, ad esempio fatto di cartone, e si studiano le pieghe che dovrebbe avere per essere appiattito in un piccolo pacchetto. Così il problema è stato descritto da Lang e Rainer Hoffmann, responsabile del team di airbag a EASi Engineering, società tedesca specializzata in computer-aided engineering. È qui che entra in gioco l’origami, perché ci si rende conto che è possibile utilizzare la stessa tecnica utilizzata per trasformare un foglio di carta piatto in un modello tridimensionale.

tenendo conto dell’elasticità del materiale,

Qua si ha la necessità di appiattire un insieme

dell’espansione e il raffreddamento del gas, delle

di poligoni in modo che i loro bordi rimangano


allineati l’uno all’altro. Negli origami i poligoni

complicanze. La logica origami permette ci

fanno tutti parte di un quadrato di carta ma è

creare dei cilindri dalla grande flessibilità e

possibile applicare questa visualizzazione anche

capacità di adattamento.

all’airbag e considerarlo quindi coperto di sfaccettature poliedriche. L’algoritmo che viene poi utilizzato è chiamato universal molecule – di cui parleremo più avanti – e che risulta essere direttamente applicabile a questo caso. Robert Lang è stato contattato anche per un altro progetto poi brillantemente risolto con l’origami: la costruzione di un telescopio destinato all’osservazione del sistema solare, l’Eyeglass Telescope, per cui è stato utilizzato

Tutte queste problematiche sottostanno a quello dell’origami rigido: se si sostituisce la carta con un altro materiale con delle cerniere al posto della cordonatura, sarebbe possibile piegare il modello nello stesso modo? Ne è un esempio la piega di Miura, una piega rigida usata, ad esempio, per distribuire i pannelli solari per i satelliti spaziali. La particolare configurazione di queste pieghe è stata applicata

uno schema di pieghe simili a quelle degli

anche nella realizzazione di cartine geografiche

ombrelli pieghevoli.

o informative di vario genere, infatti non

Un altro campo di applicazione citato è quello medico, più precisamente nella costruzione di stent – una struttura metallica cilindrica a maglie che viene introdotta negli organi a lume,

essendo tra loro ortogonali queste pieghe sono interdipendenti e non producono il medesimo “stress” sula carta (quello che comporta i frequenti e fastidiosi strappi).

cioè gli organi cavi propriamente detti o visceri,

Sempre

nell’ambito

dell’origami

scentifico

come l’intestino, oppure i vasi sanguigni, e viene

bisogna citare alcuni software realizzati per

fatta espandere fino a che il suo diametro è pari

creare delle anteprime tridimensionali degli

a quello del lume in modo da prevenire svariate

effetti strutturali delle pieghe.

A fianco: Miura-ori poster, realizzato dalla graphic designer Nina Bender. Si tratta di un catalogo che si apre e chiude seguendo le pieghe di Miura, illustrate anche nella figura seguente applicate ad alcune mappe.

La storia e l'evoluzione

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Treemaker, programma sviluppato da Robert Lang, usato per disegnare e costruire i diagrammi che permettono la creazione di modelli virtuali dei modelli che si vogliono progettare. Immettendo quindi le pieghe che si vogliono apportare al foglio questo programma ne fa una renderizzazione in tempo reale sullo schermo permettendo la realizzazione di modelli complessi e di visualizzare in modo rapido i risultati. Ori Revo,e la successiva versione Ori Revo Morph, è simile al precedente nei risultati. E’ stato sviluppato nel 2011 da Jun Mitani, professore all’Università di Tsukuba. Questo programma è adatto a quei modelli aventi una forma simmetrica rotazionale. Da un disegno in 2D crea un ‘animazione tridimensionale della forma che potrebbe derivare dalle linee tracciate. Questo tipo di programma è ultimamente molto utilizzato nel design industriale.

Action Origami Gli origami non sono sono solo una mera imitazione di oggetti o soggetti animati, ma sono oggetti che possono essere mossi, o muoversi. Gli origami compresi in questa categoria comprendono quei modelli che utilizzano la forza cinetica proveniente dalla mano di una A fianco: due schermate che mostrano l’interfaccia ed il pattern dello scorpione creati con Treemaker. Nella prima immagine è mostrato prima lo stick figure dello scorpione e poi la lettura e l’organizzazione del programma. Di seguito: una schermata in cui si vede il funzionamento del programma di Jun Mitani: il profilo e lo sviluppo della superficie a partire da una linea piana. Poi una serie di modelli cartacei sviluppati sul modello digitale.

30

la storia e l'evoluzione

persona che, applicata su particolari regioni del modello, lo fanno muovere, interamente o una parte. L’esempio più comune è sempre la gru che, tenuta ferma con due dita la parte davanti, muove le ali se si tira la coda; oppure il modello di rana che salta se si preme sulle zampe posteriori; o ancora i comunissimi aeroplanini di


carta, considerati i più antichi modelli di azione, conosciuti da 400 anni. Un altro modello classico è il cosiddetto cootie catcher, risalente al XVII secolo. Ha una doppia funzione: può essere usato come gioco, dicendo un numero si apre e chiude fino al numero designato e poi si legge il messaggio contenuto, oppure viene utilizzato come contenitore con quattro scomparti. Oppure la waterbomb che, soffiandoci dentro, si gonfia per diventare una piccola scatola – vedi

Sopra: tre classici modelli di Action origami; la rana, che salta schicciando la parte dietro; la gru e un modello più complesso di Jeff Beynon. A fianco: l’esposizione dello studio Dimension+ e il loro origami dinamico. Sotto: il progetto Hydro fold. “The idea is to give shape to paper through the simple use of water, adapting an existing printer to control the phenomenon.” (Christophe Guberan)

La storia e l'evoluzione

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The Duchess of Malfi, di J. Webster, 1614 – utilizzata nell’antichità per catturare gli insetti.

capitoli precedenti ma vale la pena darne una

circa, forse inventato da prestigiatore itinerante

descrizione più accurata.

grafiche rispetto agli origami modulari in realtà

mancano anche in questo caso esempi di grande

presenta alcune differenze fisiche, infatti qua

complessità, come quelli creati da Jeff Beynon.

non si utilizzano pezzi differenti ma ogni opera

da alcuni autori come metafora della vita. Come ha fatto lo studio giapponese Dimension+ per l’esposizione Dinamic Living nel 2011, a Honk Kong, in cui attraverso vari progetti, si voleva esplorare l’origine della vita. Tra gli altri è stato esposto un modello origami le cui pieghe si dischiudono al tocco della mano. I progettisti sono partiti dall’idea di simbiosi: singoli elementi, le pieghe, dopo l’input dato dal tocco lavorano assieme e muovono tutta la struttura. Un evoluzione in quest’ambito è costituita dal lavoro di Christophe Guberan, Hydro-fold,. Questo studente all’Ecole Cantonale d’art de Lausanne (ECAL) ha sviluppato una speciale stampante a getto di inchiostro adatta alla stampa di pattern sulla carta da origami. La macchina stampa un miscuglio di acqua e inchiostro che fa sì che la carta si pieghi in corrispondenza delle zone umide. I pattern possono essere di qualsiasi tipo e sono generati al computer.

la storia e l'evoluzione

Anche se potrebbe presentare alcune similitudini

Generalmente sono modelli di facile fattura ma non

Questa proprietà dinamica della piega è utilizzata

32

Si è già accennato all’origami tassellation nei

Il modello gru “volante” sembra risalga al 1870 durante i suoi spettacoli.

A fianco: due esempi di tassellation; il modello nella pagina seguente è un volto realizzato da Joel Cooper.

Tassellation Origami

è ricavata da un solo foglio di carta. Nel capitolo dedicato alla storia è stata già discussa l’origine della tassellation e la disputa tra coloro che la considerano come una diretta discendente dell’arte islamica e chi la ritiene una pratica a sé stante. A supportare quest’ultima tesi è noto che, probabilmente, viene introdotta da Shuzo Fujimoto, origamista giapponese, alla fine degli anni ‘60 il cui primo libro pubblicato e messo in commercio è Solid Origami nel 1976, che contiene appunto diagrammi di tassellation. Quest’arte è poi stata sviluppata ed approfondita da artisti quali Chris Palmer, Tom Hull e Helena Verrill.


A differenza dell’origami classico, l’origami tassellation non è fattibile seguendo delle istruzioni

passo-passo,

al

di

delle

configurazioni più comuni, l’unico elemento che viene dato è un pattern che può essere seguito in modo più o meno personale.

Origami Modulare L’origami modulare consistente nell’incastrare insieme un numero di pezzi identici, modulari appunto, per creare un modello completo. Normalmente i pezzi singoli sono di facile fattura mentre l’assemblaggio potrebbe essere

La maggior parte dei modelli di questo genere

più complicato. In generale in soggetti sono

sono piatti, sono più simili a dei bassorilievi

quasi sempre forme geometriche “sferiche”, di

perchè costituiti da una serie di pieghe che si

solito usate per decorazione.

vanno a sovrapporre e che creano l’effetto tridimensionale. Tuttavia ci sono alcuni modelli che, invece, presentano una tridimensionalità reale come i volti creati da Joel Cooper, realizzati con una tecnica detta pleating.

Può essere confuso con la tecnica giapponese del kusudama – lett. “sfera medicinale” - che può essere considerato come un precursore dell’origami modulare, ed indica un modello di carta generalmente composto cucendo o

Alcune strutture poi di configurano come dei

incollando insieme diversi moduli piramidali

pop-up, questo tipo di pieghe sono molto usate

fino a formare una forma sferoidale.

per strutture che necessitano di collassare su loro stesse.

Viene incluso tra le tecniche dell’origami, sebbene i puristi non vedano di buon occhio

La tassellation è usata anche per creare particolari

l’uso di colla o di fili, mentre altri riconoscono

realistici su altri modelli, ad esempio per creare

che nel primo origami tradizionale giapponese

le scaglie sulla superficie di un modello di pesce.

si faceva largo uso di tagli e colla, e rispettano il kusudama come un’ingegnosa attività artistica di piegatura della carta. Maestri origami contemporanei come Tomoko Fusé hanno creato nuovi modelli di kusudama assemblabili interamente senza l’utilizzo di colla, tagli o fili, eccetto che per venire appesi. La prima testimonianza storica di un modello origami modulare è presente Ranma Zushiki , di cui si è parlato in precedenza e risalente al 1734. Vi si trova una stampa che mostra un gruppo di modelli tradizionali, uno dei quali è un cubo modulare. Il cubo è rappresentato due volte ed è indicato nel testo come il già citato tematebako La storia e l'evoluzione

33


o ‘forziere magico del tesoro’. Nel libro di Isao Honda World of Origami si trova quello che sembra essere lo stesso modello, indicato come “scatola cubica”. I sei moduli richiesti per la realizzazione sono ottenuti dal procedimento di piegatura tradizionale giapponese noto comunemente come Menko. Ciascun modulo forma una faccia del cubo. I moduli sono piegati partendo, generalmente da forme quadrate o rettangolari, ma esiste una branca origami in cui si utilizzano delle strisce di carta. Qualche altro esempio di origami modulare lo troviamo anche nella tradizione cinese, di cui ricordiamo la Pagoda (di Maying Soong) e il Fior di Loto creato con Joss paper (fogli di carta usati in alcune cerimonie tradizionali cinesi). La tradizione cinese poi comprende uno stile denominato Golden Venture, dove i moduli, anch’essi

tridimensionali,

sono

incastrati

assieme per creare delle figura anche di animali e soggetti animati (per un modello del cigno sono necessari 400 pezzi). Sono noti più comunemente come “Origami 3D” dopo l’uscita della serie 3D Origami pubblicata da Joie Staff. Questo stile è divenuto popolare nel 1993 quando una nave chiamata Golden Venture ha portato profughi clandestini cinesi in USA ma furono imprigionati. Per passare il loro tempo, i prigionieri cinesi piegavano ed assemblavano A fianco: esempi di origami modulare. E un modello di cigno realizzato con la tecnica cinese Glden Venture.

34

la storia e l'evoluzione

modelli origami.


Wet Folding La wet folding non identifica tanto uno stile legato ai soggetti, come gli origami modulari, bensì una tecnica utilizzata per ottenere pieghe dolci, curve e superfici bombate. Come detto è stato introdotto da Akira Yoshizawa e consiste nell’inumidire la carta prima di piegarla in modo da mantenere la forma dopo l’asciugatura. L’umidità

scioglie

i

componenti

adesivi

contenuti nella fibra in modo da renderla più malleabile e lavorabile, una volta asciutta questi elementi riacquistano le loro proprietà donando questo particolare effetto scultoreo al modello. Alcune volte viene utilizzata, al posto dell’acqua, un collante, che può essere MC (Metilcellulosa), CMC o o adesivi formati da amidi- ma molto attraenti per gli insetti, ghiotti di carta - per rendere la carta ancora più morbida e flessibile. Questo serve, ad esempio, per rendere la carta a disposizione più adatta alla wet folding, infatti questa tecnica non è applicabile a qualsiasi tipo di carta ma è necessario un certo quantitativo di componente adesiva per evitare il disfacimento delle fibre. In generale sono consigliabili carte di grammatura abbastanza elevata (tra i 100 e i 170 g/mq, ad esempio la Zanders Elephant Hide). Un altro metodo per rendere una carta sottile adatta a questo lavoro è quello di incollare assieme due fogli di carta sottili con un adesivo solubile in acqua, in modo da creare le condizioni giuste per la wet folding. A volte l’inumidimento può essere applicato in punti specifici durante il lavoro di piegatura in modo da non sollecitare tutto il foglio di carta.

A fianco dall’alto: modello di orango di Akira Yoshizawa; un pesce di Eric Joisel; un orso di Robert Lang. Tutti creati grazie alla tecnica della wet folding.

La storia e l'evoluzione

35


Uno dei maggiori pionieri di questa tecnica, oltre ovviamente a Yoshizawa, è stato Eric Joisel le cui maschere sono note e splendide.

papermasters Gli artisti che hanno contribuito e che tuttora si dedicano ad affinare la tecnica origami sono molteplici, qua di seguito ne citiamo alcuni che hanno dato un apporto significativo in termini di tecnica, soggetti e non ultimo l’aspetto teorico e filosofico. ROBERT J. LANG Fisico americano, è diventato l’origamista più famoso del mondo. È conosciuto per la complessità e l‘eleganza dei suoi progetti, soprattutto animali ed insetti. Studia la matematica degli origami affiancandola all’uso del computer che riesce ad elaborare algoritmi basati sulla geometria origami. Lo scopo non è meramente accademico bensì utilizzato allo sviluppo di software, uno su tutti Tree Maker. SATOSHI KAMIYA È uno dei più dotati maestri dell’origami a livello mondiale. Ha iniziato a piegare dall’età di due anni e da allora ha creato centinaia di modelli. Tra i più famosi: due dragoni, uno chiamato il divino drago “Bahamut” (Divine Dragon “Bahamut”) e l’altro chiamato “Il drago antico” (Ancient Dragon) Satoshi ha creato molti modelli, inclusi i dragoni, riferiti a storie di manga giapponesi. Dall’alto: modello di cicogna di Robert Lang; Ancient Dragon, di Satoshi Kamiya; Orchestra degli elfi, di Eric Joisel.

36

la storia e l'evoluzione

Le sue creazioni origami sono estremamente complesse; il dragone richiede circa 275 passaggi


e parte da un foglio quadrato di carta sottile di 50 cm di lato. ERIC JOISEL Artista francese, specializzato in wet-folding, ogni sua creazione è unica ed irripetibile e perfetta in ogni minimo dettaglio. Dal 1984 espone le sue opere nelle più prestigiose esibizioni internazionali dal Louvre al Giappone a Seattle. «I have worked in clay, stone and wood before working in paper. I prefer creating human figures more than animals. Before I was able to attempt folding a complete human figure, I practiced making masks and faces for many years. This was more than just production, it was the process of breathing life into the paper and most importantly, partially improvising with every model so that each one was distinctive. This is different than traditional origami where every step is exactly defined so that folders could produce accurate copies. All my models are completely unique. I also experiment with unusual materials, for example, some of my “paper” models are fabricated in aluminum.»10 VINCENT FLODERER Questo artista francese è considerato il maestro indiscusso nella tecnica del crumpling o froissage. Questo metodo consiste nello stropicciare il più possibile la carta che, anche senza seguire un metodo preciso di “stropicciamento”, acquista straordinarie proprietà elastiche. Nel 1996, a Parigi, l’origamista Paul Jackson gli insegna i rudimenti di questo procedimento e da qui inizia a produrre serie di straordinaria bellezza.

Dall’alto: crimp e Champignon, di Vincent Floderer; One Crease, di Paul Jackson.

La storia e l'evoluzione

37


Con il suo gruppo Le Crimp, fondato nel 2000,

indaga

sulla

tecnica

dell’origami

realizzando forme ispirate alla natura (famosi i suoi champignons di carta), sulle implicazioni matematiche. Ogni ricerca è condivisa con il pubblico attraverso articoli sul sito internet ed incontri didattici. PAUL JACKSON È un artista che si può dire completo. Impegnato in ogni campo legato all’origami: didattica, ingegneria, arte, cultura. A lui si deve la diffusione della sopra citata tecnica del crumpling e della opposta tecnica one crease. Egli si trova in disaccordo con la tendenza “super tecnica” di alcuni origamisti, i cui modelli sono perfetti e studiati fin nei minimi dettagli, e ritiene che il modello debba in qualche modo “nascere dalla carta”. Reagisce quindi con un minimalismo estremo con pieghe singole in un solo foglio di carta. BRIAN CHAN Artista di origine giapponese. Lavora per lo più su soggetti naturali o tratti da personaggi di film e cartoni animati, evitando l’origami modulare. I suoi modelli si distinguono per l’accuratezza dei particolari e per l’incredibile somiglianza con la realtà. ERIC GJERDE E CHRIS K. PALMER Pionieri del tassellation origami. Come detto prima, questa particolare branca dell’origami nasce nei tardi anni ’60 per opera di Shuzo Dall’alto: Grasshopper e Wall-E, di Brian Chan; un’opera di tassellation di Eric Gjerde.

38

la storia e l'evoluzione

Fujimoto. Viene sempre utilizzato un solo foglio di carta per ricreare pattern e disegni geometrici


che riprendono quelli tipici dell’arte orientale islamica. Ma non solo. Come si vede dalla seconda immagine, un opera di Chris Palmer, questa tecnica permette di creare strutture complesse e intricate. BERNIE PEYTON Nato nel 1950, studioso della natura ed artista ha saputo combinare i due interessi per cui la progettazione diventa una vera e propria ricerca scientifica partendo dalla misurazione di tutti i tratti caratterizzanti della fisionomia del soggetti fino alla riproduzione di essi con la carta. Si parla soprattutto di modelli di animali incontrati e studiati nei suoi viaggi di ricerca. MIRI GOLAN Fondatrice dell’Israely Origami Center e insegnante, dal 1992, dell’arte degli origami nelle scuole. La scelta di proporre gli origami nasce nella convinzione di poter proporre un’occasione didattica forte e significativa per il bambino. Riprende in qualche modo ciò che già aveva sostenuto Fröbel quando introdusse l’origami nei suoi Kindegarten. «Origami is a relatively inexpensive activity to run, requiring only paper and a few simple craft items. No special requirements are needed of a room, other than clean tables and chairs. It is an activity that is quick to set up, clean to run and quick to disassemble. • Origami is relaxing, calming, colorful and fun. Many origami activities can be done jointly by children of the 2 sides working creatively and co-operatively together without language. • Origami has many well-known educational

Dall’alto: una costruzione di tassellation, di Chris Palmer; due opere naturalistiche di Bernie Peyton.

La storia e l'evoluzione

39


benefits, such as helping an understanding of mathematics and geometry, increasing spatial awareness and fine motor control, helping concentration and helping children to better understand and interpret verbal and written instructions. These benefits are not commonly found in many other making activities. • The children are proud of what they make. They enjoy showing their models to friends and family, thus extending the positive message of the project into many social environments beyond the project. 13

13

<http://www.foldingtogether.org>

40

la storia e l'evoluzione


2. tecnica e geometrie « Good origami is marvelously minimal, elegant, strong, balanced, and symmetric. Each fold and plane is multi-functional, ingenious yet obvious-after-the-fact.» (Paul Jackson, Origami: La Matematica della Vita e le sue Applicazioni, 2008)

L’origami è costituito da due elementi: la piega

three types of fold: valley folds, mountain folds,

a monte e la piega a valle. Ogni combinazione di

and unfolds. If we fold the paper in half and

questi due gesti da vita alla carta e compone ogni

unfold it, we will be left with a line on the paper

particolare si voglia dare al proprio modello.

a crease which is also a type of fold. Creases are

La piegatura e ripiegatura in un senso o

sometimes merely artifacts, leftover marks from

nell’altro vanno a costituire la stratificazione

the early stages of folding, but they can also

geometrica che dà consistenza e resistenza alla

be useful tools. Creases can provide reference

struttura dell’origami, soprattutto quando si

points (fold this point to that crease and in the

parla di modelli tridimensionali complessi.

purest style of folding, no measuring devices,

Robert J. Lang scrive così:

such as rulers, allowed) creases, folded edges,

« But is it true that there are two types of fold?

and their intersections are the only things that

Maybe there is only one; the mountain fold can

can serve as reference points. Creases are also

be turned into a valley fold merely by turning the

commonly made in preparation for a complex

paper over. On the other hand, perhaps there are

maneuver. »1

Tipi di piega (da sinistra): Piega a valle >0° - 180° Piega a monte <0° - 180° Non-piega 0° R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag.11 cap. II, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011) 1

tecnica e geometrie

41


42

tecnica e geometrie


La direzione della piega determina la forma che

anche dalla capacità di riportare la realtà che ci

prenderà il foglio: le proprietà che si vogliono

circonda a forme geometriche base, cioè al grado

dare al progetto derivano solamente da questo

di semplificazione che si è in grado di attuare.

gesto, anzi dalla sequenza di quest’unico gesto.

Peter Engel, nel suo Origami from Angelfish to

Esistono delle forme di partenza in cui il foglio

Zen (1989), si sofferma molto su come si arriva

viene piegato per ciascun modello origami

alla creazione di un modello e sulla provenienza

che vengono comunemente chiamate basi.

dell’ispirazione dell’origamista, quindi scrive:

Spesso ritroviamo sequenze di pieghe uguali in modelli differenti, per cui possiamo notare alcune forme e simmetrie comuni e tutte queste caratteristiche possono essere studiate da un punto di vista geometrico e matematico (ma di questo parleremo più avanti). I primi studi riguardanti le basi risalgono gli anni 1930-1940 da parte di Uchiyama Kosho2 e Vicente Solorzano-Sagredo3 i quali identificano l’insieme di pieghe iniziali più comuni e alcune variazioni di queste:

« The world about us is geometric. The cracks in porcelain almost always cross at 90-degree angle. Soap bubbles invariably meet three to a junction, forming angles of 120 degrees. The petals of the sunflower, the horns of the mountain goat, and the shell of the chambered nautilus grow in logarithmic spirals. The same principle hold for more complicated processes. Mathematics

determines the formation of

clouds (variation in atmospheric pressure), the branching of rivers (the momentum of the

- le basi classiche: ad aquilone (kite base), la

stream, the resistance of terrain), the pattern of

waterbomb base, e la base detta preliminare

fractures in a struck block of ice (the crystalline

- le basi della gru, della rana e del pesce, così

structure of frozen water, the force of the blow).

chiamate in quanto passaggio iniziale per

Whatever the object or process, geometric laws

creare il soggetto a cui danno il nome.

govern its birth, growth, movement, shape, size,

Ovviamente con una base della gru non si

death and decay.

creano solamente uccelli, anche se è diffuso

Why should this be? “Space is not a passive

usarla per questi soggetti a causa della forma e

vacuum, but has properties, which impose

dei particolari che possono essere ottenuti con

powerful constraints on any structure that

questa forma allungata.

inhabits it”, writes the crystallographer Arthur

Le forme base di cui si parlava prima sono

Loeb in his afterword to R. Buckminster Fuller’s

fondamentali e consentono di arrivare a diversi

Synergetics. »4

risultati quindi è basilare saperle distinguere e

La matematica e la geometria fa capolino ad ogni

saper prevedere i loro risultati.

manifestarsi della natura e, come detto prima,

Il processo di creazione dell’origami deriva

anche le trasformazioni che avvengono in essa si

sia dall’esperienza del piegatore dunque, ma

sviluppano secondo regole e forme geometriche.

Padre Uchiyama (1912) Laureato in filosofia occidentale, presto prese contatto con il cristianesimo e iniziò l’approfondimento della conoscenza della Bibbia, ed in particolar modo del Nuovo Testamento al quale spesso fece poi riferimento nelle sue opere. All’età di 28 anni, si diede a seguire il “monaco itinerante” Sawaki Kōdō dal quale, nel 1941, fu ordinato monaco. Nel 1949 assieme fondarono quello che diverrà poi il centro di studio e pratica dello Zen noto con il nome di Antaiji.Con suo grande divertimento era infatti divenuto noto come il più importante autore di libri sull’origami, l’arte di dar forma alla carta piegata. 3 Vicente Solorzano Sagredo (Burgos, 1883 - ?) è stato uno studioso che ha creato una serie di proiezioni geometriche sugli origami. Cresciuto a Valladolid ha soggiornato per molti anni in Argentina arrivando a considerarlo il suo paese. Di professione era medico, dentista, pianista e violinista. 4 Engel P., From Angelfish to Zen (cap. Learning from nature), Dover Publications, INC. , New York, 1989 2

tecnica e geometrie

43


Inoltre

è

sorprendente

come

le

stesse

conformazioni si ritrovino in contesti differenti ma su diversa scala dando all’apparente complessità una nuova dimensione di semplicità. La natura crea per accostamento di elementi base creando conformazioni e strutture a volte anche molto complesse, crea dei veri e propri pattern! È forse anche questo il metodo che bisogna seguire quando si cerca di realizzare una figura con gli origami. Il processo utilizzato in natura viene chiamato “iterazione”, un procedimento cioè che comporta la ripetizione di elementi dati, ed è un sistema molto efficiente per creare forme ed elaborare meccanismi diversi con un minimo impiego di energie e risorse. Nel linguaggio informatico è chiamato anche loop, un ciclo di azioni e reazioni che vanno a costituire una struttura di controllo, all’interno di un algoritmo risolutivo di un problema dato, che ordina all’elaboratore di eseguire ripetutamente una sequenza di istruzioni, solitamente fino al verificarsi di particolari condizioni specifiche. Un esempio mirabolante di questo processo è costituito dai frattali, una branca della geometria grazie alla quale è possibile risalire alla fonte della cosiddetta chaos theory. Questi sono oggetti che posseggono una certa omotetia interna, cioè la loro struttura non cambia anche se guardati con una lente di A fianco: crepe su una superficie di ceramica smalata. Sotto: bolle di sapone pressate tra due vetri. La particolare conformazione della conchiglia del Nautilus. Può arriva anche fino ai 20 cm di diametro e la sezione si conforma come una spirale aurea.

44

tecnica e geometrie

ingrandimento o se si osserva solo una parte isolata dal tutto. La natura è piena di oggetti così conformati. Ad esempio in un albero (soprattutto nell’abete)


ogni ramo è approssimativamente simile all’intero albero e ogni rametto è a sua volta simile al proprio ramo, e così via; è anche possibile notare fenomeni di auto-similarità nella forma di una costa: con immagini riprese da satellite man mano sempre più grandi si può notare che la struttura generale di golfi più o meno dentellati mostra molte componenti che, se non identiche all’originale, gli assomigliano comunque molto. I frattali sono presenti anche nel profilo geomorfologico delle montagne, nelle nubi, nei cristalli di ghiaccio, in alcune foglie e fiori. Secondo Benoit Mandelbrot5 le relazioni fra frattali e natura sono più profonde di quanto si creda: «Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l’argomento più il mistero aumenta » Una delle forme frattali più semplici è quella del fiocco di neve descritta da Helge von Koch – il matematico svedese da cui prende il nome questa conformazione. Egli parte da un semplice triangolo equilatero e ordina ad un programma di computer, tramite iterazione, di aggiungere sempre lo stesso elemento, scalato quando necessario alle punte dell’elemento precedente. Ne risulta un pattern molto complesso che può essere accostato a quello prodotto in natura che invece si bada su cristalli di ghiaccio che si iterano secondo forme esagonali.

A fianco: l’interno del Girasole. La sistemazione dei fiori all’interno avviene secondo la sezione aurea, ottenendo uno schema a spirali in cui il numero di spirali orarie e di quelle antiorarie sono successivi numeri di Fibonacci. Di solito ci sono 34 spirali in un senso e 55 nell’altro; in girasoli molto grandi si possono trovare 89 spirali in un senso e 144 nell’altro. Di seguito: la foto delle ali della libellula. Ancora sotto: la curva di Koch che nella sua evoluzione arriva a conformarsi in modo simile ad un fiocco di neve. Benoît Mandelbrot (1924 - 2010) è stato un matematico polacco naturalizzato francese, noto per i suoi lavori sulla geometria frattale. 5

tecnica e geometrie

45


Questo è solo un esempio e certo viene usato per una forma matematica non per un origami né per un altra forma d’arte, ma si può asserire che sia da un procedimento simile che derivi la forma mentis necessaria al processo creativo.

artists have been doing it for centuries? Because,

il substrato di ogni opera. Più o meno

I believe, the systematic manufacturing of new

consapevolmente ci si trova a creare pattern:

shapes is a lot closer to human creativity than

insiemi geometrici ben organizzati di elementi

most people think. Beneath the shimmering

simili.

whether they are painters, poets, composers, mathematicians, or scientists, face the same dilemma as nature does every time they sit down to work: How do you make something out of nothing? Making something from nothing –

tecnica e geometrie

Pittori, musicisti, architetti, matematici ognuno a lavorare con microparticelle che costituiscono

I believe that people in any creative field,

46

un accumularsi di piccoli elementi geometrici.

the forms of nature using mathematics, when

forces of design.

Engel P., From Angelfish to Zen (cap. Learning from nature), Dover Publications, INC. , New York, 1989

inventivo si dimostri simile a quello naturale:

secondo il proprio campo di interesse, si trova

molecular structure of a real reside similar

6

Peter Engel nota come un qualsiasi processo

« Why go through so much effort to capture

surface of a Monet landscape and the hard

A fianco: il broccolo romanesco. Questo vegetale assomiglia ad un cavolfiore, ha una forma piramidale e tante piccole rosette, disposte a spirale, che riproducono la forma principale e si ripetono con regolarità. Ogni rosetta è composta da numerose rosette più piccole. Il numero di rosette che compongono il broccolo romanesco è un numero di Fibonacci. Di seguito l’immagine di una foglia e delle sue geometriche ramificazioni.

blank square – from nothing.»6

Torniamo all’origami. Abbiamo visto quali sono i suoi elementi costituenti: le pieghe e l’insieme delle pieghe (le basi). Dunque il processo di creazione di un origami avviene attraverso l’interiorizzazione di queste forme, della loro conformazione e della loro struttura, conoscenza che ci viene soprattutto dall’esperienza ne piegare e ripiegare.

the process I call “inventing”- is epitomized in

All’inizio potrà sembrare più semplice e

origami as well. The folder’s mandate is to make

didattico modificare design già esistenti, una

an animal or an object or a human figure from a

buona dose di esperienza permetterà invece di


partire da zero.

un cavallo serviranno almeno cinque punte:

Questo perché è necessario affinare il processo

quattro zampe e la testa.

di semplificazione quanto quello di previsione

Certo il numero di questi punti non è solo dato

dell’effetto di un certa successione di pieghe.

dalla somiglianza con il soggetto ma anche ma

Nella progettazione di origami complessi

quelli che il progettista ritiene punti importanti

raffiguranti forme di esseri viventi – ma non

ad esempio può servire ancora un’appendice per

solo - è molto importante saper individuare in

la coda anche se sarebbe possibile crearle con

punti rilevanti della struttura, cioè quel tipo di

una piega attaccata al corpo per darne solo la

appendici che verranno poi modellate come, ad

forma in rilievo.

esempio, gambe, zampe, antenne, braccia, teste e simili. Tuttavia guardare all’origami come da un punto di vista riduzionistico limita la visuale e concentra l’attenzione sulla singola piega e sulla singola concatenazione di pieghe. Secondo Peter

Tutto questo deve essere accompagnato da un’armonia e una certa simmetria in modo da rendere l’origami un’opera completa. L’ argomento è stato trattato varie volte in letteratura giapponese ed occidentale ma le

Engel il modello origami è una forma olistica,

opere di maggior importanza sono quelle di

irriducibile: un insieme di gesti e forme che non

Peter Engel, citato prima, e Robert Lang,

possono essere descritti da un parte sola ma

Origami Design Secrets (2003).

dall’insieme di tutte le parti che lo costituiscono. Così come anche ogni forma naturale e biologica che, una volta completata, assume un gestalt propria.

La tecnica Il primo passo dunque è determinare quali siano le basi e le pieghe necessarie e convenienti al lavoro che si vuole svolgere e poi adattarle agli elementi che si vogliono comporre ed andarli ad assemblare assieme. Quindi bisogna individuare i punti rilevanti della struttura che si va a realizzare cercando di individuare quegli elementi che danno particolarità e struttura. Possiamo chiamarle punte: ad esempio volendo creare l’origami di tecnica e geometrie

47


Ora, una volta individuato un abbozzo della

della gru è molto efficace per ottenere uccelli,

struttura che si vuole ottenere ci vengono in

modellati con testa, coda e ali (la gru) oppure

aiuto le basi, che ci forniscono un numero, ed

testa, coda e zampe, usando l’espediente di fare

una posizione nota di punte.

delle ali finte che risulteranno appoggiate al

A questo numero è probabile che debbano

corpo.

essere apportate alcune modifiche nel momento

Volendo usare la stessa base per ottenere un

in cui si decide di includere altri particolari

animale a quattro zampe è necessario affidarsi

per rendere il modello ancor più simile al vero,

ad alcuni espedienti - questo spiega come

oppure quando, soprattutto all’inizio, si decide di

esistano giraffe origami con sole tre zampe, o

modificare un modello esistente per apportarne

che abbisognino di un taglio per ottenere la

migliorie.

quarta.

Esistono tre posizioni in cui mettere una punta:

Per ottenere più punte a partire dalle basi note,

in un angolo, su un lato, o all’interno del foglio.

è possibile combinare queste ultime in diverse

Una punta posizionata in P e avente lunghezza

maniere e può essere necessario, una volta

L, per essere libera ha bisogno idealmente di

individuata la base di partenza, dividere le punte

tutta la carta contenuta nel cerchio centrato in

ottenibili in punte più piccole.

P e avente raggio L. Chiaramente, se una punta viene posizionata sul bordo del foglio, userà meno carta in quanto parte del cerchio cade all’esterno del foglio stesso. Ne segue che esistono posizioni più favorevoli di altre - sia in termini di complessità e difficoltà del modello, sia in termini di numero di strati di carta - per mettere almeno alcune delle punte del modello. Le basi origami classiche - aquilone, pesce, gru, rana sopra citate - forniscono un

48

tecnica e geometrie

Il primo metodo che viene in mente è quello di tagliare la punta, che poi è quello che veniva fatto almeno fino agli anni ‘50-’60. E’ proprio in questi anni che Akira Yoshizawa - che in precedenza era spesso ricorso al taglio - che sviluppa la prima tecnica di divisione dei punti in più parti utilizzando solo una serie di pieghe, quella che Robert Lang chiama la Yoshizawa split.

numero noto di punte, ad esempio la base della

Chiaramente le due piccole punte che ne risultano

gru fornisce quattro punte lunghe e una corta,

sono molto più piccole di quella di partenza,

e possono essere usate per realizzare figura che

meno di 1/4 della lunghezza di partenza infatti

abbia le stesse sporgenze rispetto al soggetto

Yoshizawa utilizzava questa tecnica per creare

reale.

piccole orecchie dei suoi animali.

In realtà alcuni dettagli possono essere costituiti

E’ possibili recuperare pochi millimetri ancora,

da punte fasulle, cioè un crimp che, posizionato

aumentando la lunghezza ad 1/3 circa rispetto

in maniera sapiente può dare l’illusione di un

alla lunghezza di partenza, ma, con questa

arto appoggiato al corpo. Ad esempio, la base

tecnica non è possibile andare oltre.


Robert Lang in Origami Design Secrets studia

flaps; it is the space we’ve created between the

a fondo il problema introducendo il concetto di

flaps that defines the pair. »7

ideal split, cioè del rapporto ideale tra lunghezza

Analizzando l’ampiezza dello spazio tra i due

della punta di partenza e la lunghezza delle

lembi possiamo renderci conto dello spreco

punte risultanti.

di carta, che dovrebbe essere utilizzata per

«The key to making two longer flaps is to ignore

aumentare la lunghezza delle punte.

the foreground and examine the background;

Lang usa un’immagine molto semplice: basta

that is, turn our attention away from the flaps

immaginare un bruco che deve passare da una

themselves and instead, look at the space around

punta all’altra seguendo un percorso che segua

the flaps. The thing that makes two flaps two

solo gli spigoli vivi e le pieghe e poi ci mostra

instead of one is not the paper making up the

lo stesso percorso con la piegatura aperta.

Sopra: lo Yoshizawa split A fianco: l’ottimizzazione di Robert Lang R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, cap. VI, A K Peters/ CRC Press; 2 edition (October 5, 2011) 7

tecnica e geometrie

49


X Y

X Y

A

B

XY

XY A

breve ma, a modello piegato si vede che la linea di

due modelli.

spazio fra le punte: l’altezza del triangolo il cui spigolo viene diviso. Ci sono diversi modi di piegare un lembo secondo un’ ideal split, una delle più eleganti è quella inventata da John Montroll, illustrata nella pagina a fianco.

50

tecnica e geometrie

C

grafting, “innesto”, che consiste nell’unione di

carta e da qui si deduce l’ampiezza ideale dello

R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag.97 cap. V, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011)

XY

Nell’ultimo esempio si utilizza il percorso più

linea di base. E’ da qui che si nota il dispendio di

8

C

B

cammino è leggermente abbassata rispetto alla

Sopra: il percorso nella forma piegata e sotto nella forma aperta. Come si nota l’ultima opzione risulata essere quella più diretta e con meno spreco di carta nella forma piegata. Nella pagina siccessiva vediamo illustrata la forma di ideal split realizzata da Montroll.

X Y

« Cutting and gluing is not generally used in origami, but grafting effectively allows one to achieve the same results as cutting and gluing in an origami-acceptable way. But it does more: to make use of grafting, one needs to start looking at crease patterns and pieces of crease patterns as distinct entities that bring a particular function to the origami model: a flap, a set of flaps, an open space. By cutting and

Per quanto riguarda gli spigoli che si trovano

assembling pieces of existing bases into new

in mezzo o ai bordi del foglio la situazione è più

bases, you can break out of the rigid hierarchy

complicata e le pieghe molto complesse.

of the traditional bases and realize entirely new

In generale gli split si applicano alla definizione

custom bases; in addition, you can selectively

di piccoli dettagli ma non è l’unico modo di

add patterns and textures to all or part of a

comporre le parti di un origami o di modificarli.

model. »8

La tecnica che andiamo a descrivere ora è il

Prima di tutto è necessario introdurre il


tecnica e geometrie

51


concetto di crease pattern. Quando si piega un

squares within squares, rectangles with the

foglio secondo una base e poi la si apre di nuovo,

satisfying proportions of 1 x √2 and 1 x √3.

tornando al punto di partenza, si ottiene quello

Unusual figures that at first appear to have no

che viene definito un pattern - crease pattern,

mathematical foundation prove on inspection

“segno della piega” o mapa de cicatrices, in

to be aggregates of simpler forms. There is

spagnolo – cioè la traccia delle pieghe fatte in

enough geometry in a single origami model to

precedenza.

have jept Pythagoras busy for weeks. »9

Fino dal 1980 si sono compiuti numerosi studi

Successivamente si domanda se sia possibile

riguardanti i patterns che hanno aperto la

ottenere fenomeni simili anche in origami e

strada alla creazioni di nuove basi e soprattutto

subito comincia un’analisi in cui osserva come

all’identificazione di cellule di pieghe ricorrenti

tutte le basi classiche siano composte dallo stesso

e sui loro risultati formali.

tassello triangolare, rettangolare o romboidale

Nel suo libro Peter Engel presenta una serie di

che si ripete in diverse combinazioni, a diverse

modelli e ne pubblica tutti i crease pattern. Lui

scale, e fornisce diverse strutture. Nota anche

nota come molto spesso, in natura, la stessa

come ci sia una relazione tra numero di tasselli

struttura ricorra più volte a diverse scale, e

e numero di punte lunghe ottenibili, anche

come questa composizione ricorsiva porti ad

se questa relazione non è promettente come

ottenere oggetti anche molto complessi.

apparirebbe dalle prime tre basi, nelle quali le

« The folding pattern is, by necessity, an abstraction, a reduction of a complicated form to its underlying structure. To understand that people and cows are both mammals, you have to look beyond their surface differences to their common form. The same is true of two origami models. The folding pattern is a tool enabling the folder to understand and o group models according to their fundamental similarities and differences. That knowledge, in turn, allows to create new models. Latent in every pristine piece of

paper are undisclosed geometric

patterns, combinations of angles and ratios that permit the paper to assume interesting and symmetrical shapes: isosceles right triangles, P. Engel, From Angelfish to Zen, Dover Publications, INC. , New York, 1989 9

52

tecnica e geometrie

twisting configurations of equilateral triangles, perfect hexagons and octagons, grids of

punte sono la metà dei tasselli: aquilone: due tasselli, una punta; pesce: quattro tasselli, due punte; gru: otto tasselli, quattro punte; rana: sedici tasselli, cinque punte. La piovra è composta da quattro basi della


gru, ognuna delle quali contiene una base della rana; il granchio da quattro basi della rana; il cavaliere a cavallo da sedici basi del pesce. Infine, il centipede è composto da un rettangolo riempito con una serie di basi della rana (o quattro granchi in successione). Questa tecnica, detta appunto grafting, viene sviluppata ed applicata in larga misura da Robert Lang. A seconda dei particolari e degli elementi che voglio essere “innestati” sul modello prescelto si utilizzano le semplici basi preliminari o anche solo determinate molecole di pieghe. Se non ci fossero regole di sorta basterebbe incollare alle estremità i particolari voluti anche perchè spesso il semplice split delle punte non basta o non soddisfa le condizioni formali desiderate. Citiamo qua Lang che prende, come primo

Sopra e a fianco: l’evoluzione e il pattern finale del dragno KNL.

tecnica e geometrie

53


esempio di studio, due modelli - il drago di

“dita” sono costituite da due piccole basi della

Neale e una testa di drago di Kasahara, entrambi

gru accostate per ottenere le dita. La carta in

prodotti a partire da una base della gru - con

eccesso che compone il quadrato finale viene

l’intento di unirli creando un dragone nuovo.

utilizzata per arricchire testa e coda del volatile.

Accosta i due pattern e riempie lo spazio vuoto

Un’altra maniera di ottenere un effetto simile,

risultante con due rettangoli. In questo modo

per esempio aggiungendo dita alle zampe di una

ottiene un quadrato, e quindi un modello, più

rana, consiste nel prendere la base della rana,

grande. La cosa interessante è che non vi è

aggiungere quattro piccole basi della gru (una

spreco di materiale in quanto le carta in eccesso

per zampa), e idealmente tagliare la base della

va a dare volume alle ali. Il dragone appena

rana in modo da “includere” meglio i quattro

nato ora prende il nome di KNL dalle iniziali

quadratini. In quest’ultimo esempio la carta in

dei tre origamisti che hanno contribuito alla sua

eccesso non si trova ai bordi del nostro quadrato

nascita.

ma all’interno e si configura come una, o più

Con questa tecnica, inoltre, si può prendere un modello che già esiste e, con poco sforzo,

In questo caso vengono ripiegate su se stesse

modificarlo per aggiungere dei dettagli, senza

riunendo il pattern di partenza e ricomponendo

alterare in modo significativo nè la struttura del

la base della rana attraverso due crimp lungo

modello di partenza nè la sequenza principale di

le diagonali principali, nella quale gli strati

piegature.

aggiuntivi di carta alle estremità consentono di

Nel secondo esempio Lang vuole, anziché unire,

54

tecnica e geometrie

strisce centrali che vanno gestite.

ottenere i dettagli voluti.

aggiungere dettagli ad un modello esistente, in

La differenza fondamentale tra le due tecniche

questo caso un uccellino realizzato con la base

dello split e del grafting sta nel fatto che, nel

della gru. Le zampe, che necessitano di quattro

primo caso, non vengono alterate le dimensioni


generali del modello ma solo quelle della punta in questione; nel secondo caso, invece, tutta la

zampa anteriore

zampa anteriore

zampa anteriore

zampa anteriore

struttura viene ridotta e viene aggiunta carta in eccesso che può essere utilizzata a fornire nuovi testa

nettagli o volume alla struttura, come nel caso delle ali del dragone.

testa

zampa zampa posteriore posteriore

zampa posteriore

zampa posteriore

E’ possibile anche posizionare le modifiche all’interno del pattern non agli angoli ma lungo coda

gli spigoli. Questa procedura risulta essere un più complessa perché se si procede linearmente come visto nei precedenti esempi, si rischia di

coda

zampa anteriore

zampa anteriore

zampa anteriore

zampa anteriore

avere un accumulo di carta inutilizzabile. Quindi bisogna cercare modi alternativi di inserire le

testa

testa

strisce di carta in eccesso e piegarle poi con i crimp.

zampa posteriore

zampa posteriore

zampa posteriore

zampa posteriore

Oltre ai dettagli strutturali spesso c’è la necessità di aggiungere dettagli “superficiali” che danno un aspetto veramente vitale al modello, soprattutto se si lavora su modelli di

coda

zampa anteriore

zampa anteriore

animali. Pensiamo, per esempio ad una tartaruga e a come potrebbe essere possibili modellare il

testa

guscio, non la sua struttura concava bensì le scaglie che lo ricoprono; oppure ad un pesce e le sue squame.

zampa posteriore

zampa posteriore

Si può procedere in due modi: il pleat grafting e il pattern grafting. Qua viene utilizzata la tecnica della tasselletion (vedi al capitolo precedente) che consiste nella creazione di dettagli ripetuti sulla superficie della carta. Come detto in precedenza i risultati ottenuti possono ricordare le pitture islamiche e, oltre a necessitare una grande abilità manuale e tecnica, danno effetti spettacolari. È quindi inutile sottolineare come le tassellazioni in generale abbiano un fascino assolutamente tecnica e geometrie

55


particolare, che forse deriva dalla rassicurante ripetitività del motivo base, o forse dal richiamo all’infinito che ogni tassellazione porta con sè.

da una base ed andare poi a modificare o le punte stesse della base (splitting) oppure a

pattern senza essere parte integrante della

“trapiantare”(grafting) su questi supporti altre

struttura - come avviene per il modello del

basi note o tassellazioni.

ad innestarlo come visto in precedenza - come nel modello di tartaruga di Lang che si vede nelle immagini.

Robert Lang, insieme a Meguro Toshiyuki, Kawahata Fumiaki e Maekawa Jun e Peter Angel prima di loro, vanno ad analizzare più a fondo la struttura delle basi andando a scomporle in

Se, invece, rivestiamo un modello di koi - un

un insieme di triangoli e rettangoli, visibili nei

tipo di carpa giapponese - non abbiamo bisogno

crease patterns, che sono la struttura delle pieghe

di modificare nulla. Per ottenere il modello

che compongono la struttura degli origami.

completo di scaglie, si individua nel crease pattern la zona che dovrà esserne ricoperta, si fanno alcuni conti; le scaglie sono ottenute come incroci tra crimp orizzontali e verticali ogni crimp consuma un pò di carta - si prende

tecnica e geometrie

Fino ad adesso si è parlato di come partire

Le tassellazioni possono essere aggiunte al

pesce, spiegato qui di seguito - oppure andando

56

dare un aspetto di vitalità e realtà all’origami.

Mescolandole possono nascere nuovi patterns a seconda delle necessità di progetto. La grande novità è che, in questo modo, è possibile progettare nuovi modelli prima di piegarli!

un foglio sequenza di piegatura per il koi con le

Robert Lang approfondisce il concetto di

scaglie più grande e si piegano tutte le scaglie

tasselli già introdotto da Peter Engel e, oltre

sul foglio quadrato. Ne risulta un quadrato più

ai triangoli già visti, riconosce che è possibile

piccolo, che dovrebbe avere le scaglie solo nella

operare facilmente con quadrati, rettangoli, e

zona voluta; infine si applica la stessa sequenza

triangoli generici.

di piegatura del koi normale.

Per visualizzare i tasselli Lang utilizza le basi

Queste texturizzazioni sono molto efficaci nel

classiche.


Tutte le basi mostrate in figura condividono due

tessere triangolari le quali hanno tre possibili

caratteristiche: in primo luogo tutti i lembi o si

forme di piegatura: le pieghe all’interno di ogni

trovano a cavallo di una singola linea verticale;

piastrella sono le tre bisettrici da ogni angolo -

in secondo luogo la piega alla base di qualsiasi

che si incontrano sempre in un punto comune

punta – cioè la linea tra due lembi adiacenti - è

- e si configurano come pieghe a valle, ed una

perpendicolare a questa linea.

piega a monte che si estende dall’incrocio delle

Quando più lembi giacciono lungo una riga, la

bisettrici e va ad intersecare perpendicolarmente

stessa viene chiamata “asse della base”, qualsiasi

uno dei tre spigoli, poichè ci sono tre bordi, ci

base che possiede un unico asse lungo cui tutti

sono tre possibili scelte per piega a monte.

lembi è chiamata una “base uniassiale”.

Non

Tagliando lungo questi assi si ottengono delle

naturalmente ma anche rettangolari: il principio

esistono

solo

tasselli

triangolari

tecnica e geometrie

57


è sempre lo stesso anche se potrebbe sembrare

is simple: tiles mate along their edges, and the

meno famigliare.

result of the join is an axial fold. However, there

Anche in questo caso, come nei triangoli,

is more to consider: there are folds incident

orientando le pieghe in diverso modo otteniamo

upon the edges of each tile at right angles, and

conformazioni diverse.

in order for the joined pair to fold flat, these

Questo tipo di configurazione può essere

folds must meet up with one another. »10

chiaramente applicato ad ogni poligono esistente

Per fare in modo che le pieghe corrispondano

e ciò rende quasi illimitato il numero di tasselli

al momento della piegatura ci si aiuta con un

che possiamo utilizzare.

espediente grafico: ad ogni punta di questi

Assemblare questi pezzi in un unico pattern è più

tasselli viene assegnato un arco di cerchio che

difficile di quello che sembra.

identifica una punta nel modello finale.

« When one is designing a figure, one naturally

Notare come gli archi di cerchio che si toccano

thinks in terms of flaps, and it would be very

nel crease pattern risultano avere origine nello

simple if any given tile corresponded to a single

stesso punto del modello.

flap; but instead, each tile contains pieces of several flaps. So, when we assemble tiles, we need to make sure that they go together in such a way as to create entire flaps in the right sizes, and with the right connections. Since these tiles are axial polygons, their boundaries are all axial, R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag. 253 cap. VIII, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011) 10

58

tecnica e geometrie

and so when two tiles meet, they must join along an axial fold. So the first rule of assembly

RIVER

CORPO


molecola all’altra. Affrontare ed interiorizzare il tema dei tasselli consente

di

guadagnare

una

prospettiva

completamente nuova! Sempre Lang ci offre un esempio: il punto di partenza, il rettangolo già visto, che fornisce quattro punte, separate a due a due, che diventeranno zampe, separate dal corpo. L’aggiunta di due triangoli e compatibili a destra e a sinistra, oltre a prolungare i cerchi e la striscia esistente, fornisce due nuove punte, che andranno a costituire le ali. Ora, costruendo un quadrato che contenga le molecole utilizzate, e completando i cerchi, si vede come sia possibile posizionare due altre punte, che saranno la testa e la coda. La struttura risultante permette la realizzazione di un cavallo alato: il pegaso. Notare che i cerchi che in parte escono dal quadrato daranno origine a delle punte meno spesse. Ma queste non sono le uniche particelle esistenti: altre figure geometriche possono La striscia centrale (river) del rettangolo ha

portare a nuove configurazioni, per le quali si

l’effetto di staccare le punte a due a due (potrebbe

pone il problema di trovare una disposizione

diventare il corpo di un animale, separando le

conveniente di cerchi e strisce.

zampe davanti da quelle dietro). Il triangolo può

Gli stessi tasselli, poi, possono essere impostate

essere visto con due punte piccole e una punta

in molti modi diversi e quindi dare vita nuovi

grande, oppure con tre punte piccole e una

crease pattern. Ad esempio volendo restringere le

striscia che separa una punta dalle altre due,

punte ad un tassello bisognerà ricorrere ad una

proprio come succedeva per il rettangolo.

figurazione che risulta simile alla base della gru.

Due tasselli possono essere accostati in maniera

Un altro strumento molto utile per visualizzare

efficace solo in condizioni particolari, e cioè

il pattern e un valido aiuto per la progettazione

quando i cerchi e le strisce si prolungano da una

e schematizzazione del soggetto di partenza: tecnica e geometrie

59


In queste immagini viene mostrato il percorso di realizzazione del pattern del pegaso di Robert Lang. Nei primi due step si individuano le molecole fondamentali e nei passi successivi vengono assemblati in un quadrato. In basso a destra: il pattern completo e ripiegato con tutti i particolari.

60

tecnica e geometrie


lo stick figure. Questo metodo consiste nella

consente di ottenere due nuove punte, anch’esse

rappresentazione stilizzata, una “figura a stecco”

separate da tutte le precedenti. Questo permette

del nostro tassello, dove ogni punta è descritta da

potenzialmente di ottenere un numero di zampe

un segmento avente la sua medesima lunghezza.

a piacere partendo da un quadrato.

Le punte che hanno lo stesso punto di partenza

Lang ha scoperto questa struttura quasi per

sono sempre disegnate divise da un angolo e,

caso, utilizzando Treemaker, il software creato

allo stesso modo delle punte, lo spazio tra le

da lui stesso capace di ottimizzare posizioni di

punte è indicato con un segmento dalla stessa

cerchi in un quadrato, e chiedendogli di generare

lunghezza.

la struttura di un centipede. Dal programma ne

Questo strumento è veramente molto utile per costruire “a tavolino” un modello schizzando la figura che si vuole ottenere utilizzando gli “stecchi” e poi applicarvi i tasselli che si ritengono più adatti oppure disegnare i cerchi su quelle che si desiderano essere le punte. Come detto, possono essere utilizzate tutte le figure geometriche per creare nuovi tasselli. Usare un parallelogramma, ad esempio, può portare a risultati inaspettati: si immagini di avere dei parallelogrammi aventi quattro punte, ognuna separata dalle altre tre da una o più strisce. Ogni nuovo parallelogramma aggiunto

è uscito dapprima uno schema estremamente disordinato, ma nel quale spiccavano un paio di parallelogrammi puliti come quelli in figura. In questo modo si è realizzato un salto evoluzionistico, in quando il centipede nasce da un quadrato e non più da un rettangolo. Focalizzandosi solo sulla metà destra del crease pattern della figura ci sono dodici punte, che corrispondono alle dieci zampe destre, più due antenne destre. Notare che le punte sono su due colonne, ma avrebbero potuto essere state disposte con la stessa tecnica su un numero maggiore di colonne, e ogni colonna avrebbe avuto un numero maggiore di cerchi perchè

A fianco: un esempio di progettazione con gli stick figures e poi il modello del centipede, realizzato grazie a questa tecnica.

tecnica e geometrie

61


questi sarebbero stati più piccoli. In

definitiva,

il

modello

finale

piacimento (identificazione dei tasselli), per non

è

esteticamente piacevole a causa dei troppi strati di carta sovrapposti, ma in teoria non c’è limite al numero di zampe che il centipede può avere.

per la progettazione origami, in modo da cerchi.

pattern and see what kind of base arises. If you have built up a collection of many different types of tile, then for a particular subject, you can try fitting together different tiles comprising the required number of circles and rivers. But it is still an indirect way of designing a model. The concepts within the tiling method, however circles, rivers, and most importantly, the uniaxial base are fundamental. We can build off these concepts to construct several algorithms for a directed design: we need this many flaps; here is how to get them. »11

In linea teorica per applicare questo metodo è sufficiente seguire pochi passaggi. Prima individuare il numero di punte dell’oggetto, annotarne le lunghezze e rappresentarle graficamente sulla base tramite un cerchio, il cui raggio sarà equivalente alla lunghezza della punta. I cerchi così ottenuti dovranno poi essere organizzati in uno spazio quadrato, il foglio di carta, in modo che non si sovrappongano ed il centro di ogni cerchio si trovi all’interno dello spazio di carta. Dopodiché si dovranno collegare i cerchi tangenti tra loro con pieghe assiali, che divideranno lo spazio in poligoni assiali, poi si identificheranno i tasselli i cui ci circoli si

Come afferma Lang nelle parole soprastanti

abbinano con i cerchi nei poligoni assiali. Per

per evitate lunghe prove ed errori sono stati

ultimo si implementano i poligoni assiali con le

elaborati degli algoritmi per agevolare le

pieghe dei tasselli.

soluzioni.

Il pattern risultante potrà essere piegato nella

Il compito dell’origamista in questo caso è

base avente il numero di punte che servono per

quello di studiare la struttura, trovare un ordine

iniziare.

ottimale ed ottenere così il crease pattern del soggetto prescelto.

tecnica e geometrie

costituire la base del circle method, un algoritmo

technique for discovering new bases from which

approached it has been to assemble tiles into a

62

di tipo geometrico-matematico che vanno a

concentrare l’attenzione sulla disposizione dei

of trial-and-error to it, in that the way we have

R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag. 280 cap. VIII, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011) 12 R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag. 299 cap. IX, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011)

(stick figure) si possono introdurre alcune regole

« Origami design by tiling can be a powerful to fold new designs. However, there is still a bit

11

stilizzare e prevedere la lunghezza delle punte

Prima di tentare un approccio simile è importante imparare a gestire lo spazio del

Ora che si possiedono tutti gli strumenti

foglio in maniera intelligente e quindi evitare

necessari per creare i propri dettagli (split,

sprechi di carta e cercando di ottimizzare le

grafting, pleats and pattern grafting),

per

quantità di carta a disposizione per ogni punta.

modificare le basi o per costruirne di nuove a

Così come è importante fare in modo che ci


siano pochissimi spazi tra i cerchi. « One measure of the quality of a model is its efficiency, that is, the relationship between the size of the folded model and the square from which it is folded. A quantitative measure of efficiency is to compare the size of some standard feature of the base such as the length of a flap to the size of the original square. The most efficient base is the largest possible base for a given size square. Since the flaps of the base are represented by circles whose radius is equal to the length of the flaps, the most efficient base corresponds to the most efficient

In condizioni particolari, la configurazione di cerchi individua un insieme di tasselli: infatti se due cerchi sono adiacenti, il segmento che unisce i due centri diventa una piega principale del modello (come si vede nel crease pattern della tarantola di Lang), e l’insieme delle pieghe principali individua le molecole. Possono esistere molecole a N lati, che possono essere difficili da gestire, ma fortunatamente si può dimostrare che, con l’aggiunta di cerchi di lavoro in posizioni opportune ci si può sempre riportare a pezzi con tre o quattro lati, per le quali esistono metodi di piegatura noti.

circle packing, i.e., the packing with the largest

La bellezza di un modello viene quindi a

circles.»12

dipendere anche dall’eleganza della soluzione

Per fare questo, oltre ad accumulare esperienza e quindi “occhio”, si può ricorrere ad un aiuto materiale che consiste nel costruirsi i cerchi

trovata che dovrebbe conferire al modello una certa simmetria, un utilizzo ottimale della carta ed un equilibrio nelle forme.

con i cartoncino e creare due forme a L per

Ne è un esempio la tarantola: nel suo libro Lang

delimitare lo spazio del pattern: in questo modo

riporta una dozzina di possibili configurazioni,

si può visualizzare facilmente la disposizione

ma quella che alla fine viene scelta ha

delle punte.

l’interessante proprietà che tutte le zampe,

tecnica e geometrie

63


64

tecnica e geometrie


centrate sulle punte di un ottagono regolare,

larghezza di 2 cm; se si piegano 3 volte (sink in

hanno lo stesso spessore.

ottavi) la larghezza sarà pari a 1 cm, e quindi la

In

altre

parole,

non

esistono

zampe

innaturalmente più spesse di altre. Quindi i quattro cerchi centrali modellano i due pedipalpi, l’addome, il torace. Finora, parlando della teoria dei cerchi non abbiamo segnalato alcun caso in cui si sia inserito un corridoio tra i cerchi. È possibile naturalmente. Come visto in precedenza c’è un modo per ricavare altri livelli di carta da utilizzare per ulteriori dettagli oppure per dare volume alla struttura. Per quanto riguarda la fase di piegatura del modello è degno di nota come le pieghe all’interno di un tassello risultino indipendenti dalle pieghe dei tasselli adiacenti: quindi, se uno impara a conoscerne, e piegarne alcuni, in linea di principio può costruire ogni modello che contenga solo tasselli noti. Del resto, succede grosso modo la stessa cosa anche per i modelli di Engel: le singole parti,

sensazione visiva sarà quella di avere una punta lunga il doppio della precedente (e anche il suo spessore sarà doppio). Nella ricerca dei principi di base, di solito si va in cerca di coincidenze insolite. Analizzando le basi Robert Lang nota una serie ci comportamenti che non possono essere solo casualità ma possono essere catalogati come linee generali all’interno del circles method. Ci sono tre gruppi distinti di pieghe e li vediamo illustrati nella figura alla pagina precedente e in quella seguente. Per prima cosa, c’è sempre una piega assiale che corre tra i due centri di due cerchi tangenti. Quando il pattern è piegato, le pieghe assiali giacciono una sopra l’altra e, allo stesso modo, i punti di tangenza di tutti i cerchi si sovrappongono. Secondo: ci sono pieghe, che chiameremo “cerniere”, perpendicolari alle pieghe assiali, che si diramano dai punti di tangenza.

corrispondenti a basi note, vengono piegate

Il terzo gruppo è costituito dalle pieghe che

come le basi stesse.

partono dagli angoli dei poligoni assiali. Nella

Per quanto riguarda la lunghezza di una punta, è utile notare un fatto. Dato un tassello di una certa dimensione fissata, ad esempio un

forma piegata, queste pieghe vanno a formare le creste del modello, e fanno da bisettrici agli angoli dei poligoni assiali.

quadrato di lato 16 cm, questo fornisce quattro

Nella maggior parte di istruzioni origami, le

punte uguali di lunghezza pari a 8 cm.

uniche informazioni che vengono fornite sono

Ma quello che in realtà si nota, nel modello finale, non è tanto la lunghezza assoluta, quanto il rapporto tra la lunghezza e la larghezza di una punta. Se le punte in questione sono state piegate due volte (sink in quarti) avremo una

quelle riferite al senso della piega a monte, a valle, non-piega, ma qui vediamo che è possibile correlare a queste anche le informazioni strutturali date dalle pieghe utilizzate. Le pieghe cerniera (in blu) sono concettualmente tecnica e geometrie

65


66

tecnica e geometrie


il più facili da capire: esse delineano i poligoni circoscritti ai cerchi, ne costituiscono anche un’approssimazione-vengono chiamati “poligoni cerniera” - e delineano il confine di un lembo della base. Le pieghe assiali (in verde) sono quelle che determinano la base preliminare da cui si è partiti, possiamo dire che sono le pieghe ai bordi della base. Per ultime le pieghe (in rosso), sono quelle che delimitano le punte. Sapere questo è fondamentale per la lettura dei pattern e quindi per capire ed eventualmente riprodurre il lavoro altrui. Come abbiamo visto prima e come notiamo ancora più chiaramente ora, l’origami è un insieme di piccole particelle che danno vita a piccole strutture. « All origami uniaxial bases can be constructed from a small set of minimal tiles. The situation is analogous to that of life itself, wherein a small number of amino acid molecules can be assembled into all the proteins that make life possible and that make up the diversity of the natural kingdom. Because of this analogy,

crease pattern. Già in precedenza si è visto come

Meguro, a biochemist, has dubbed these

si configura questo tipo di tassello.

fundamental tile patterns bun-shi, or molecules. In the next section, we will explore origami

Molecola quadrangolare

molecules. By enumerating and identifying

Come si può vedere dalla figura nella parte bassa

the molecules of origami, we will develop the

della molecola troviamo la stessa configurazione

building blocks of origami life.»13

della molecola triangolare descritta sopra,

Quindi ecco le molecole dell’origami: Molecola triangolare

quindi sembrerebbe molto facile gestire questo tassello. Purtroppo nell’altro lato della molecola troviamo una configurazione nuova, avente un

Detta anche rabbit-ear molecule dal nome del tipo

numero di cerchi pari e non più dispari, e non

di piega che viene utilizzata per collassare il

gestibile con la piega a rabbit-ear, le successive

R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag. 352 cap. X, A K Peters/CRC Press; 2 edition (October 5, 2011) 13

tecnica e geometrie

67


molecole che andiamo ad illustrare sono tutte quadrilateri, gestiti in modi differenti. Molecola Waterbomb Questo tipo di quadrilatero ha la stessa struttura topologica di pieghe della base waterbomb, da cui il nome. Non tutti le molecole quadrangolari possono essere piegate in questo modo ma è dimostrato matematicamente che questo tipo di molecole composte da quattro cerchi tangenti tra loro possono sempre essere composte in questo modo. La condizione è che le bisettrici

1.

A fianco: sono illustrati i due procedimenti per piegare una molecola waterbomb. Nel risultato finale l’aspetto è identico ma cambiano le lenghezze delle punte minori come si evince dal differente raggio del cerchio costruitovi sopra.

68

tecnica e geometrie

2.


degli angoli del quadrilatero contenente la molecola si incontrino in un punto tale che, nella forma piegata, i bordi della molecola siano tutti sullo stesso piano. Molecola a punta di freccia Non sempre la condizione precedente è soddisfatta. Meguro e Maekawa hanno studiato questo crease pattern e hanno trovato il modo di trovare un punto di intersezione che permetta la piegatura. Questo metodo può essere applicato anche alle molecole viste in precedenza ma non

Sopra: la molecola a punta di freccia può essere scomposta in due parti: una molecola Waterbomb e un pezzo extra che allunga uno dei punti. Di fianco: metodo di piegatura della molecola a punta di freccia, un metodo che va a discapito delle figure simmetriche.

tecnica e geometrie

69


In alto: Descrizione della piegatura della molecola gusset. Del qudrilatero a sinistra e del parallelogramma a destra. Sotto: modello di formica di Robert Lang assemblato con le molecole.

70

tecnica e geometrie


è adatto per figure simmetriche.

unsuccessful melody and a successful one.

Molecola gusset

That choice must left to human beings, who

Anche questo tipo di molecola è applicabile a qualsiasi quadrilatero con quattro cerchi ma possiede alcuni vantaggi rispetto alla molecola a punta di freccia consente una struttura topologia simmetrica - quando la disposizione dei cerchi è simmetrica - e non ci sono pieghe interne nascoste.

will apply the same standard for beauty the would in the concert hall. The computer lays out the raw material of the composition but the human being must refine it and declare it a work of art. The same would be true of a computerized origami model. It might resemble a reindeer or a snake in its mathematical detail, but the essential quality that breathes life into

Le molecole che hanno al loro interno dei

a human composition would be lost. The gap

cosiddetti river sono gestibili con le molecole

from reductionism to holism would remain

sopra descritte.

unspanned, the divide uncrossed.»14

Questi sono gli strumenti necessari per assemblare ogni tipo di origami che si desidera. Quest’ultimo step di progettazione è molto complesso - saper distinguere ed utilizzare od eliminare i pattern più o meno adatti tra tutti quelli possibili - ed è stato a lungo oggetto di studi sopratutto in campo informatico per capire se fosse possibile automatizzare il processo di composizione e scelta del pattern. È possibile creare programmi che, dati gli elementi principali, vale a dire tipi di pieghe, basi e gli elementi per accostarli in un pattern secondo determinate convenzioni ( teoria dei cerchi ad esempio), ma la meccanica si ferma qua. Proprio come in una composizione musicale è possibile inserire note, ritmi, elementi di armonia, in un programma di computer ma è impossibile che il computer faccia una scelta e ci dia la musica perfetta, come l’origami perfetto. «A computer cannot distinguish between an

Altri metodi: il box pleating Ci sono poi alcuni altri metodi di progettazione che non dipendono dalle basi esistenti come il box-pleating, teorizzato negli anni ‘50 da Max Hulme e Neal Elias soprattutto. In questo metodo vengono sfruttate struttura di pieghe decisamente favorevoli quindi verticali, orizzontali o a 45° . Si ottengono comunque modelli di grande complessità anche se, rispetto alla tecnica precedentemente descritta, sono meno “ottimizzati” cioè sfruttano la carta e lo spazio a disposizione in modo meno mirato, proprio per questo motivo si tende ad utilizzare un formato rettangolare per diminuire lo spreco. Fanno parte di questa famiglia numerose figure umane di Neal Elias, come l’Ultimo valzer, i personaggi dell’Orchestra di Luigi Leonardi, il Black Forest Cuckoo Clock di Robert Lang, e più recentemente il gruppo di gnomi suonatori di Eric Joisel.

Engel P., From Angelfish to Zen (cap. Learning from nature), Dover Publications, INC. , New York, 1989 14

tecnica e geometrie

71


from a square (or any other shape), but there was a price to pay, in complexity, irregularity, and folding difficulty. Wouldn’t it be wonderful, though, if the regularity of box pleating could be combined with the universality of circle packing, tree theory, and molecules? It can be; it is wonderful; […] »15 Combinando questi metodi progettuali, è possibile creare modelli veramente molto complessi, colmando i rispettivi difetti, con un solo foglio di carta e senza alcun taglio o incollaggio. Perciò, questo aspetto dell’origami come puzzle di elementi geometrici è stato maggiormente

« With all its power, classic box pleating as I have described in this chapter still has A fianco: l’Ultimo valzer, di Neal Elias e subito sotto il Black Forest Cuckoo Clock di Robert Lang. A seguire: la tradizionale gru su un lago. In questo modello vengono utilizzate insieme entrambe le tecniche di piegatura. Nella pagina seguente: i passaggi di piegatura per una semplice scatolina richiudibile.

limitations: it worked especially well for designs from arbitrary rectangles but the job gets much tougher if we take the constraint of folding from a square. The development of circle packing and tree theory showed that it

R.J. Lang, Origami design Secrets, Mathematical Methods for an Ancient Art, pag. 580 cap. XII, A K 15

72

tecnica e geometrie

was possible to create highly complex forms


esplorato nell’ambito della matematica. Il discorso precedente è valido se si parla di progetti nell’ambito artistico dove l’accuratezza nei particolari si può dire “naturalistici” ricopre una certa importanza formale e stilistica. Quando si parla di design di prodotto, invece, la semplificazione diventa estrema e il minimalismo obbligatorio.

tecnica e geometrie

73



3.

design/origami «Origami is a metaphoric art form... you don’t add to it and you don’t take away from it, you change it» (Lafosse M., Between the folds,2008)

Quando si parla di design di prodotto la

sia strutturali sia d’impatto visivo.

semplificazione diventa estrema e il minimalismo

« All designers fold.

obbligatorio.

That is, all designers crease, pleat, bend, hem,

Paul Jackson si è occupato specificamente

gather, hinge, corrugate, drape, twist, furl,

dell’applicazione della tecnica origami nel

crumple, collapse, wrinkle, facet, curve or

design in Folding techniques for designers: from

wrap two-dimensional sheets of material, and

sheet to form (Laurence King Publishers; Pap/

by these processes of folding, create three-

Cdr edition ,May 11, 2011).

dimensional objects.

L’intento di Jackson è quello di fornire ai

These objects will perhaps not be origami like in

progettisti una serie di pattern e le spiegazioni

appearance, or the folding may only be a detail,

per utilizzarli nella progettazione come elementi

but most will nevertheless have been folded,

Queste immagini rappresentano alcune delle configurazioni esposte e spiegate da Paul Jackson nel suo libro. Ognuna di esse è facilmente apprendibile, in quanto l’autore accompagna ad ogni immagine il pattern corrispondente. Queste forme ampliano le capacità di movimento ed estensione del materiale a cui vengono applicate, oppure gli donano nuove dimensioni.

design/origami

75


P. Jackson, Folding techniques for designers: from sheet to form, pag. 9, Laurence King Publishers; Pap/ Cdr edition, (May 11, 2011). 1

76

design/origami

wholly or in part, in some way.

si rivelano essere tutti una rivisitazione della

Since almost all object are made from sheet

piega a soffietto che permette una certa mobilità

materials (such as fabric, plastic, sheet metal or

da uno stato bidimensionale e tridimensionale.

cardboard), or are fabricated from components

Anche qua ritroviamo le molecole di cui si

used to make sheet forms (such as bricks, a brick

parlava nel capitolo precedente; in questo caso

wall is a sheet form), folding can be considered

vengono accostate molecole identiche in modo

one of the most common of all design

da ottenere dei soffietti sempre più complessi e

techniques. »1

spazialmente estesi, ed estendibili.

In questa opera si illustrano diverse tecniche

Addirittura

di piega per dare alla nostra forma piatta la

configurazioni

tridimensionalità utilizzando appunto l’origami.

costruzione di figure paraboliche e curve, molto

Abbiamo già parlato prima della differenza

utili se si tratta, ad esempio, di light design. Le

tra piega a monte e a valle e abbiamo visto

curve sono chiaramente un effetto più ottico che

quanto sia fondamentale saper dividere in

reale.

modo geometrico, cioè attraverso la piega, la

Quando si lavora con la carta, piegata

superficie a disposizione, sia in modo lineare sia

manualmente, non è possibile creare delle

a raggiera, partendo cioè da un punto, che sia

pieghe curve ma è possibile crearne l’illusione.

uno spigolo o altro.

Le piaga curva invece è possibile se si lavora su

A cosa serve conoscere queste configurazioni?

altri materiali, come le plastiche, per cui si può

E’ importante nel design saper manipolare

“ imprimere” nel foglio la traccia della piega e

le superfici che si stanno utilizzando e dove

poi compierla successivamente; tecnologie come

possibile renderle parte integrante dal punto di

la fresatura e la cordonatura, per “pre-piegare”

vista topologico del prodotto.

il materiale senza bisogno di “costruire”

La maggior parte dei pattern illustrati da Jackson

geometricamente i punti della curva ma dando

si

arriva che

a

spiegare

alcune

permetterebbero

la


un semplice input alla macchina.

trasmettere e, al contrario, risultano appesantiti

L’origami, comunque, non è una tecnica

da un apparato geometrico e spigoloso, nonché

applicabile in ogni campo e non è adatta per

a-funzionale.

risolvere qualsiasi problema, quindi è sempre

Bisogna senz’altro distinguere quando l’origami

opportuno

diventa un ispirazione nelle forme o anche nel

chiedersi

perché

un

designer

dovrebbe scegliere la tecnica dell’origami.

contenuto, come sarebbe auspicabile.

Di nuovo ci viene in aiuto Robert Lang che

Nel design di prodotto gli esempi di questo tipo

afferma: «There are a couple of areas. First,

sono molto frequenti.

if the object is predominantly sheet-like (it

L’ispirazione derivata dall’origami viene intesa

doesn’t have to be flat; a cylinder is sheet-like,

da molti progettisti solo con la forma estetica,

just rolled up) and it needs to get smaller in

ma in modo molto semplicistico e piuttosto

a controlled way, then folding is the natural

fuorviante.

solution, and origami brings many potential

E’ vero, infatti, che un aspetto simmetrico e

folding patterns that can bring with them other

geometrico sia caratteristico dell’origami, su

desirable properties like kinematicity (a very

questo non ci sono dubbi, però non in modo

well-controlled movement between the open

casuale.

and closed state). Another factor that favors

Come detto precedentemente nulla è lasciato

origami is if the raw material is predominantly

al caso nelle configurazioni origami, almeno in

sheet-like, or comes in roll format, and then it is

quelle più funzionali e ben progettate.

desirable to figure out ways to fold the desired

La pesantezza di alcuni prodotti che sembrano

shapes from this sheet.»

“ispirarsi” all’origami denota una confusione

2

Se viene applicato l’origami a tutti i costi si

nei concetti e nella filosofia di questa tecnica.

arriva spesso a soluzioni meramente formali che

Applicare l’origami non significa eliminare ogni

perdono l’armonia che questa tecnica dovrebbe

curva e ceare suprfici sfaccettate a triangoli, o

A Fianco: Origamis Hunter, realizzato dallo studio cileno SiStudio. In questo caso viene ricreato il tradizionale muro dei trofei di caccia, costruendoli con teste origami, in carta industriali reistente. La tecnica origami non è di nuovo utilizzata per scopi funzionali ma di concetto. Rispetto all’esempio successivo rispetta maggiormente la tecnica in quanto viene applicata in purezza, non nel tentativo di rendere più funzionale la lampada, ma per creare un’istallazione evocativa con un mezzo semplice. A seguire: Origami Coffee set, del progettista polacco Adam Zwierzynski. Le forme ricordano sicuramente l’origami ma tralasciano completamente le caratteristiche fondamentali dell’orgami la cui forma deriva direttamente dalla funzione che le pieghe devono sostenere. Anzi, in questo caso la veste spigolosa origami rende ostico e disagevole l’uso della tazza snaturando la tecnica. Origami: La Matematica della Carta e sue Applicazioni. Robert Lang racconta dell’arte antica interdisciplinare che accomuna air bag, pannelli fotovoltaici e telescopi spaziali, dalla sezione Ecodesign, <www. genitronsviluppo.com> [14/05/2013] 3

design/origami

77


Origami: La Matematica della Vita e sue Applicazioni. Paul Jackson, Arte e Natura dell’Origami: la terapia per progettisti per un design sostenibile, dalla sezione Ecodesign, Interviste, <www.genitronsviluppo.com> [14/05/2013] 3

78

design/origami

forme spigolose senza un motivo progettuale

significant and pleasing arrangements.

ben preciso ed evidente.

So, origami is a refined organization of folding

Alcuni, parlando di arti applicate come il design,

in nature, through which folding in nature can be

fanno una distinzione tra origami, l’arte di

better analyzed, understood and appreciated.»3

piegare la carta, e il semplice “piegare” che è un

L’origami è l’organizzazione e la trasformazione

gesto presente in ogni più piccola manifestazione

di un gesto in una logica di ordine e simmetria.

della natura come lo sbocciare delle foglie e dei

Si può considerare come un modo di convertire

fiori.

ed ordinare un gesto artifciale ed avvicinarlo

La piegatura naturale però, a differenza di quella

maggiormente alla natura,

operata dall’uomo, è regolata da precisissime

Questa tecnica non comprende solamente

regole matematiche.

il semplice gesto di piegare, ma può essere

Come già detto in precedenza l’origami può

considerato come un’evoluzione o anzi, una

essere senz’altro accostato alla natura come se

“specializzazione” di quest’ultima.

fosse una sua estensione, in quanto regolato da

La piega, anzi le pieghe, sono strettamente

sottintese regole geometriche.

interconnesse tra loro a formare una struttura

Se questa simmetria non viene rappresentata il

solida, geometrica e logica che è il fondamento

risultato è una semplice accozzaglia di elementi

di un meccanismo che trapassa le dimensioni.

distaccati l’uno dall’altro.

L’origami

« For me, the relationship between origami and

piano regalandogli nuove dimensioni, non

folding is very similar to the relationship between

aggiungendole, bensì traendole dal foglio stesso.

music and sound: music is the organization

Non si tratta di un processo di addizione

of sounds into meaningful, significant and

materiale ma dimensionale, in cui la piega non

pleasing arrangements; similarly, origami is

è semplicemente uno strumento sottrattivo di

the organization of folds into meaningful,

parti, oppure un semplice mezzo di risparmio

permette

di

dare

vita

a

un


dello spazio ma diventa l’elemento costruttivo

Questo aspetto è piuttosto spinoso, perchè

base del progetto.

introducendolo, si rischia di snaturare l’origami,

Applicare la tecnica origami al design vuol dire

passando invece ad un’altra tecnica, il kirigami.

quindi creare un prodotto dal piatto, lavorare

Si tratta di una tecnica orientale di intaglio

sulla

movimento.

e piegatura della carta per ottenere forme

Comporta inoltre la ricaduta in materiali ben

tridimensionali a partire da un unico foglio,

diversi da quello per eccellenza, la carta, e

senza asportare pezzi.

dunque lavorare con cartone, metalli, legno ed

Il significato del termine deriva dal giapponese

ogni varietà di materie plastiche. Bisogna altresì

kiru, “tagliare” e kami, “carta”.

sottolineare un’altra fondamentale caratteristica

Questa

tridimensionalità

e

sul

dell’origami, che lo discosta da qualsiasi altro prodotto piegato: è privo di tagli. Normalmente un origami si compone di una serie di pieghe che vanno a sovrapporsi una all’altra, creando strati di carta che danno volume e stabilità questo aspetto deve necessariamente essere modificato se si ha intenzione d progettare oggetti di uso comune, o prodotti che devono avere un uso continuato nel tempo.

tecnica

consente

all’artista

di

enfatizzare la presentazione visuale dell’opera salvaguardando la semplicità e la pulizia delle linee. Il kirigami può essere considerato una variante dell’origami, anche se nell’origami il taglio della carta non è accettato dalla maggioranza dei moderni piegatori. Solitamente

viene

realizzato

eseguendo

Per questo potrebbe sembrare che, nei prodotti illustrati in seguito, il taglio venga ripristinato, per motivi vari di funzionalità ed usabilità: il troppo materiale è pesante, ingombrante e costoso.

A fianco: un esempio di kirigami, una città intagliata nella carta. Subito dopo, Rising Chair, di Robert Van Embriqs, 2012. Un esempio di prodotto di design ispirato alla tecnica kirigami.

design/origami

79


80

design/origami

dapprima tutti i tagli necessari, ottenendo in

partendo sempre da un foglio piano in carta,

questo modo una base che viene quindi piegata

tradizionalmente quadrato.

e appiattita per ottenere il modello.

Ma nel design di prodotto è possibile, anzi

I vari soggetti prendono forma con l’apertura

spesso consigliabile, partire direttamente dalla

del foglio: si possono realizzare kirigami la cui

base, nel senso che la forma di partenza non sarà

apertura è di 90 gradi e kirigami con apertura a

il quadrato ma direttamente la base con le punte

180 gradi.

necessarie, senza strati di materiale piegato.

Questi due stili sono spesso confusi, essendo,

Nell’origami

effettivamente, simili nei risultati quando

accumulare strato di carta senza problema

vengono applicati in un campo differente da

alcuni ma diventa un ovvio problema di spreco e

quello dell’arte. È ovvio che non è sempre

spreco in ambito di design del prodotto, quindi

possibile applicare la tecnica in tutta purezza

i passaggi di piegatura per raggiungere la base

per questioni tecnologiche e di materiale.

adatta alla forma finale vengono sottintesi.

Comunque è importante evitare di confondere le

Inoltre, a seconda del materiale utilizzato,

due tecniche: l’origami permette di risparmiare

è possibile che il prodotto piegato perda in

la lavorazione di taglio ed agire semplicemente

qualche modo le sue peculiarità di transizione da

piegando le varie parti, il kirigami lavora

bidimensionale a tridimensionale, e viceversa.

attraverso molti tagli ed una sola piega.

Con materiali metallici, ad esempio, la forma piegata

Potremmo considerare l’interno processo di

sarà quella definitiva, senza alcuna possibilità di

creazione dell’origami classico come composto

ritocco, ma questo non toglie al prodotto l’accezione

di tre fasi costruttive: elaborazione della base,

di origami, o di ispirazione origami.

aggiunta degli elementi salienti e degli elementi

Infatti l’origami non è solamente un prodotto

strutturali, completamento con i dettagli visivi.

di carta “smontabile”, piegato e geometrico, è

Queste tre fasi solitamente vengono raggiunte

un insieme completo di parti interconnesse, che

cartaceo-artistico

è

possibile


formano un tutto.

dell’origami viene spesso riadattato a seoncda

È questo il concetto che deve stare alla base di

delle necessità di materiale: l’uso della colla,

ogni progetto di ispirazione origami.

o comunque di un elemento di connessione

Questa logica si rispecchia nel come gli elementi

estraneo al materiale stesso.

costitutivi si muovano in simbiosi l’una con

Normalmente l’uso di un collante sarabbe

l’altra: le gambe dello sgabello sono nate dalla

proibito nell’origami classico, ma spesso il

seduta e ne compongono il sostegno ed insieme

progetto lo rende necessario.

sono connesse; lo scafo della barca è un unico

Ad esempio non sono rari i progetti dove

foglio che in sé racchiude la carena e i punti di

l’origami viene applicato, anzichè a tutta una

giunzione.

forma, a più pezzi che devono poi essere uniti.

Non è l’unica strada che si può seguire quando

Un modo è quello di incastrare i pezzi, seguendo

si pensa di progettare ispirandosi all’origami.

il principio dell’origami modulare, un altro è

Il prodotto finale può essere anche solo una

quello di incollarli.

formazione geometrica complessa – come nel

Nei casi studio illustrati in seguito si è visto

caso dei vari lampadari piegati e dei tessuti, ad

come questa eccezione può essere concessa per

esempio - ma il carattere di interconnessione è

varie ragioni, una di queste è quella dell’utenza.

essenziale e caratterizzante.

Nel progetto Foldaschool, di Nicola Stäubli,

Dunque l’asserzione iniziale di Michel Lafosse

l’utente potrebbe essere anche un bambino

risulta più che mai vera: l’origami è una forma

che, da solo può costruirsi la propria seduta.

metaforica, non viene scomposta in elementi

Il sistema ad incastro, per un materiale come

distinti che poi vengono applicati, bensì è la

il cartone potrebbe risultare più complesso.

tecnica nella sua totalità che viene adattata ai

Inoltre la partecipazione a questo progetto è

bisogni del progettista.

aperta a chiunque voglia disegnare un prodotto

Anche

un

altro

elemento

caratteristico

in quel modo e mandarlo al sito per renderlo

A fianco: modello di sedia del progetto Foldschool. Come si può intuire, i vari moduli sono costituiti da pezzi triangolari piegati in modo da andare a costituire, ognuno, una parte strutturale della sedia. La forza statica che si genera permette di sostenere il peso anche di una persona adulta.

design/origami

81


liberamente fruibile. In questo caso la colla è utilizzata per semplici motivi di comodità . Spesso poi la connessione viene effettuata tramite bottoni, clip o cerniere in materiale plastico di solito per esigenze strutturali che, se trascurate, metterebbero in dubbio la sicurezza del prodotto - vedi gli esempi di barchette piegabili. Nei capitoli successivi si andranno ad illustrare i processi necessari ad imprimere pieghe e conformazioni origami ai vari materiali ed alla carta.

82

design/origami


3.1 origami/DESIGn la carta La carta è il materiale tradizionale dell’origami come tale merita un occhio di riguardo ed un maggiore approfondimento. Il significato della parola carta è piuttosto incerto. Secondo alcuni deriverebbe dal greco antico chàrtes e poi charassò con il significato di “incidere”, “scolpire”, da cui anche il latino charta oppure, secondo alcuni, quarta, che in latino indicherebbe un foglio piegato in quattro. I termini corrispondenti paper anglosassone, papel spagnolo e papier francese e tedesco, derivano invece dal papiro, la pianta le cui fibre

Le origini In Cina i documenti venivano scritti sul bambù ma erano troppo ingombranti da conservare e trasportare. Occasionalmente era usata la seta, ma era troppo costosa per un uso diffuso. Tutti

questi

metodi

di

scrittura

e

di

conservazione della cultura sono accomunati da vari problemi fondamentali: ingombro, fragilità e difficoltà di maneggiamento e trasporto. La primordiale tecnologia di fabbricazione della carta da corteccia, stracci e reti da pesca

venivano utilizzate per scrivere dagli antichi

viene descritta per la prima volta nell’anno

egizi fin dal 3000 a.C. e, successivamente, da

105 d.C. dall’ufficiale di corte Ts’ai Lun, che la

greci e romani.

introduce per alla corte dell’imperatore Ho Ti,

Più a nord la pergamena, ottenuta per la lavorazione di pelli di animali, viene sostituita, per la scrittura, dal papiro, che cresce esclusivamente in regioni dal clima subtropicale.

della dinastia Han. Si dice che avesse notato per la prima volta uno strato di piccolissime fibre intrecciate tra di loro che si erano formate spontaneamente come una superficie biancastra di bassa consistenza in un piccolo specchio d’acqua dove in genere le donne andavano a lavare i vestiti. design/origami la carta

83


Il foglio, dopo essere stato raccolto, venne fatto

intorno al 610 d.C. portata dal monaco buddista

essiccare rivelando il verificarsi di un fenomeno

Dokio, il quale utilizzava la carta per trasmettere

naturale che oggi chiamiamo feltrazione, che

le proprie riflessioni e insieme ai sui scritti si è

consiste nella salda unione reciproca delle fibre

diffusa anche l’uso di questa.

cellulosiche da una sospensione.

A fianco: una raffigurazione antica della preparazione artigianale della carta. Vediamo l’immersione delle fibre in acqua e la stesura della polpa per ricavare i fogli. 1

La parola washi è composta da wa, che significa “giapponese”, e da shi che significa “carta”. Si riferisce quindi alla carta giapponese fatta a mano secondo il metodo tradizionale, derivato dall’antica arte cinese di produzione della carta. La sua buona consistenza permette a questa carta di essere utilizzata in molte applicazioni, come nelle arti tradizionali giapponesi origami, appunto, Shodo (l’arte della calligrafia) e Ukiyo-e.

84

design/origami la carta

Originariamente prodotta con la rafia di

La diffusione della tecnica al di fuori del paese

gelso, una fibra tenace e grossolana, impiegata

è stata lenta; altri popoli avevano visto e scritto

nell’industria dei cordami, nella cesteria e negli

riguardo alla carta ma non riuscivano a capire

articoli da intreccio, come stuoie e borse, viene

come venisse prodotta, e i cinesi erano riluttanti

migliorata dai giapponesi e sin dal IX secolo

a diffonderne il segreto.

la produzione della carta diventa una vera e

Il materiale usato era probabilmente la corteccia

propria industria nazionale.

dell’albero del gelso da carta, opportunamente

Dalla cartiera imperiale di Kyoto escono nuove

trattata e filtrata in uno stampo di bastoncini di

tipologie di carta fabbricate con fibre di gelso

bambù.

washi1 , canapa, dafne e paglia. Furono anche

La tecnica arriva in Giappone dalla Corea, al

i primi riciclatori di carta sin dal XV secolo,

tempo parte integrante dell’impero cinese,

sembra per decongestionare gli archivi.


In America ritrovamenti archeologici indicano

seconda a Baghdad, entrambe per merito dei

che la fabbricazione della carta era già nota ai

Barmecidi.

Maya non più tardi del V secolo.

Le prime cartiere sono distinte per il loro tipo

Nota con il termine nahuatl amatl, e poi

di eneriga a trazione: umana, per mezzo di

ribattezzata con il termine huun dai Maya, era

animali e ad acqua. Inizialmente veniva usato il

largamente diffusa tra le civiltà precolombiane

termine “mulino” indifferentemente dal tipo di

fino all’arrivo dei conquistatori spagnoli. Veniva prodotta bollendo la corteccia interna di numerosi tipi di alberi come il fico selvatico e l’amate.

alimentazione. Mentre l’uso di mulini a propulsione umana e animale erano noti ai produttori di carta cinesi e musulmani, la variante a acqua è, per molto

Il resistente materiale fibroso veniva pestato con una pietra fino a produrre una carta sottile e delicata, di colore marrone chiaro con la superficie caratterizzata da linee di increspatura.

tempo ignorata da entrambi. La generale assenza di uso di energia ad acqua nella fabbricazione della carta musulmana è

Ancor oggi si fabbrica, in modeste quantità con

suggerita dalla abitudine di autori musulmani di

la tecnica tradizionale maya.

chiamare un centro di produzione non “mulino”, ma “manifattura della carta”.

Il passaggio in Medio Oriente e in Occidente Nel 751 d.C. ad Atlah, sul fiume Tala’s, nel Turkestan, viene combattuta una grande battaglia

tra

gli

arabi,

in

movimento

espansionistico verso Oriente, e gli abitanti della regione, sostenuti dai Cinesi. Questa battaglia merita di essere ricordata perché da un lato ha aperto agli arabi le porte dell’Asia Centrale consentendo loro di spingersi sino alle frontiere del Celeste Impero e dell’altro porta la prodigiosa invenzione di T’sai Lun, attraverso un cartaio cinese catturato sul campo e condotto prigioniero a Samarcanda. La prima cartiera viene costruita a Samarcanda e immediatamente dopo ne viene costruita una

A fianco: preparazione della polpa e delle fibre in un dipinto arabo. Tutti gli strumenti vengono meticolosamente descritti.

design/origami la carta

85


La carta giunta in Europa nel XII secolo,

conclude che il passaggio è troppo breve per

importata da Damasco attraverso Costantinopoli

permetterci di dire con certezza che si riferisce

(l’odierna Istanbul), o dall’Africa attraverso la

ad una cartiera alimentata ad acqua.

Sicilia, era un prodotto scadente se paragonato

Alcune testimonianze riguardanti una cartiera

alla pergamena, tanto che Federico II, imperatore

idraulica risalgono al 1282 nel regno spagnolo

del Sacro Romano Impero, in un editto del 1221

di Aragona. Un decreto del re cristiano Pietro

ne proibisce l’uso negli atti pubblici.

III affronta la creazione di un molendinum, un

Tuttavia il consumo non fa che aumentare vista la

vero e proprio mulino ad acqua, nella centro di

sua decisa economicità, e nel XIII secolo le flotte

produzione di carta a Xàtiva, intorno al 1150.

mercantili del Mediterraneo e dell’Adriatico,

Questa innovazione non viene accettata dalla

finanziate da grossi commercianti, sopratutto

comunità musulmana locale e, poiché esisteva un

veneziani e genovesi, si spartiscono il mercato.

documento che garantiva ai sudditi musulmani il

Secondo molte fonti in Al-Andalus - regione

diritto di continuare il loro modo di fabbricazione

iberica sotto il dominio musulmano dopo il 700

tradizionale - battendo manualmente la polpa –

d.C. , l’odierna Andalusia - , in Spagna, non è

gli era concesso il diritto di essere esentati dal

stata scoperta una sola cartiera alimentata ad

lavoro al nuovo mulino.

acqua, né nei libri spagnoli, mentre dopo la riconquista cristiana si riferiscono a mulino per qualsiasi tipo di trazione.

A fianco: l’itinerario di diffusione della carta dalla Cina, passando per Samarcanda, Damasco, il Cairo e poi in Spagna e in Italia. Dal Mediterraneo si diffonderà in Europa del Nord.

86

design/origami la carta

Non si può stabilire con precisione se spetti alla Sicilia o alla Spagna il primato dell’uso di carta orientale. Si potrebbe più facilmente

Uno dei primi mulini a acqua con riferimenti

sostenere che, quasi contemporaneamente, fra

riguardanti questo tipo di alimentazione è

la fine del IX e l’inizio del X secolo, in tutte le

quello di Samarcanda, nel lavoro di studioso

regioni mediterranee, e quindi anche nelle aree

persiano Abu Rayhan Biruni dell’XI secolo, ma

musulmane del continente europeo più prossime


all’Africa Settentrionale, si commercia e si

Nelle due penisole europee, per un certo lasso di

utilizza il manufatto arabo, sostituendo il costoso

tempo, la carta si lavora soltanto con le tecniche

papiro egiziano e creando un’alternativa alla

e i metodi arabi.

pergamena. Del resto il più antico documento cartaceo d’Europa, datato 1109, è una lettera bilingue (greco e arabo) di Adelasia (o Adelaide) degli Aleramici, moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e di Calabria. Proviene dalla Cancelleria dei re Normanni ed è conservato nell’Archivio di Stato di Palermo. In Sicilia, sotto dominio islamico, viene costruito uno stabilimento per trattare i cascami del cotone, secondo le tecniche apprese già nella seconda metà dell’VIII secolo. A questo proposito abbiamo una testimonianza particolarmente

autorevole,

quella

del

viaggiatore arabo Ibn Hawqal, che visitò

In Italia però accade qualcosa che non ha riscontro nella Spagna musulmana, si compie un’evoluzione tecnologica che apre il periodo italico, caratterizzato dal salto di qualità compiuto dalla carta nella seconda metà del XIII secolo, causato dalle innovazioni dei cartai che operano a Fabriano, un periodo che viene definito “fabrianese”. In Spagna, invece, la carta entra sotto l’influenza araba e tale resta senza subire mutamenti sostanziali ma, battuta dalla concorrenza, si avvia verso l’irreversibile declino del XIV secolo.

Palermo nel 972 e che ci dice che tra gli oggetti

In Italia la carta assume caratteristiche proprie,

da lui visti vi fosse proprio la carta.

diviene europea, si fa occidentale, sostituisce

La prima cartiera a nord delle Alpi, invece, è stata fondata a Norimberga da Ulman Stromer

quella orientale e mantiene per secoli inalterate le sue peculiarità.

nel 1390, anche rappresentata nella Cronaca di

L’intensificarsi dei traffici e dei commerci nel

Norimberga2.

mare Mediterraneo, dovuto prima alla vitalità dei

A fianco: una pressa per creare i fogli dalla polpa. Marche di fabbrica di lanaioli fabrianesi (1559), da Fabriano, Archivio Storico Comunale. Le Cronache di Norimberga è un’opera compilatoria di Hartmann Schedel, scritta in lingua latina nel 1493. Si tratta di una storia illustrata del mondo, la quale segue la narrazione biblica; il libro contiene inoltre la storia di molte delle grandi città dell’Occidente. Conosciuto anche come Liber Chronicarum e Die Schedelsche Weltchronik, è uno dei più importanti libri stampati nel XV secolo, molto celebre per l’integrazione del testo con numerose illustrazioni. Fu stampato a Norimberga nel 1493 e, dopo pochi mesi, fu seguito da una traduzione tedesca di Georg Alt. 2

design/origami la carta

87


mercanti arabi e poi al fiorire delle repubbliche

quel periodo. Allora esistevano delle cartiere

marinare italiane, sviluppa i rapporti fra due

anche a Prato, ad Amalfi, a Venezia, a Cividale

civiltà, amplia i mercati, intensifica lo scambio

del Friuli.

dei manufatti e delle merci e quindi anche della carta, accresce la reciproca conoscenza delle rispettive culture e l’apprendimento delle tecniche e degli ultimi ritrovati delle scienze. Nella società medioevale italiana uno dei primi segni di evoluzione si riscontra nelle pratiche commerciali. In Italia si forma l’area più monetizzata del mondo. La duecentesca coniazione delle prime monete d’oro dell’Occidente: il fiorino, il genovino e il ducato esprimono rispettivamente la potenza politica ed economica di Firenze, Genova e Venezia, dando il via, nel XIV secolo, alle monete di conto, alla matematica finanziaria, alla lettera di cambio, all’assegno, alla girata in uso nel secolo XV. Al di fuori della Sicilia la penetrazione della carta araba in Italia si concentra nell’Amalfitano, a Genova, Venezia, Fabriano. Delle quattro aree, soltanto l’ultima, benché A fianco: un’immagine della Pila olandese. La pila olandese, era un macchinario costituito da una vasca di pietra e di cemento di forma oblunga. Una parete mediana divideva la vasca in due canali comunicanti fra loro: in quello che di solito si teneva più largo, e che si chiamava canale di lavoro, ruotava un cilindro fornito alla superficie di lame disposte secondo le generatrici del cilindro stesso. Sul fondo a pendio si trovava la platina, un sistema di coltelli tenuti insieme da viti e separati fra loro da sottili pareti in legno in modo che pur consumandosi rimanevano sempre sporgenti. La platina era fissata in una cassetta di ghisa che veniva introdotta nell’olandese, sotto il cilindro, attraverso una apertura praticata lateralmente alla macchina stessa e poteva essere perfettamente richiusa. La pila olandese era quindi capace di lavorare più celermente ed a costi inferiori dei magli.

88

design/origami la carta

collocata nell’entroterra marchigiano fra i monti dell’Appennino, svolgerà un ruolo di primo piano nel perfezionamento delle tecniche di lavorazione della carta e nella diffusione del prodotto. Qui si hanno ben presto numerose cartiere. Famose, tra le altre, quelle di Fabriano, delle quali si fa menzione per la prima volta in documenti fabrianesi del 1283, scritti su una carta di fabbricazione locale che testimonia l’elevatissimo livello tecnico già raggiunto in

Il ritrovamento di un documento veneziano del 1292 ha svelato l’esistenza, prima ignorata di una fabbrica di carta nella città di Modena. Ai cartai italiani spettano non pochi meriti nel processo di perfezionamento della produzione. A loro si deve la meccanizzazione della molitura degli stracci (che prima era eseguita manualmente), introducono la collatura dei fogli con gelatina animale (anziché con colle e succhi vegetali), creano e regolamentano diversi tipi e formati di carta e, infine, introducono nella fabbricazione della carta la “filigranatura” dei fogli (anche se si hanno notizie di carta filigranata fin nel 1282). Nella seconda metà del 1200 vengono infatti prodotti in Italia, per la prima volta nel mondo, dei fogli di carta contrassegnati da un ornamento caratteristico,

ben

visibile

soprattutto

in

trasparenza: la marca d’acqua o filigrana. Il piano delle forme quadrate o rettangolari, che servivano a trasformare in fogli di carta l’impasto ottenuto a partire dalla molitura degli stracci, era costituito, presso i carta e italiani,


da fili metallici tesi (i cinesi e gli arabi usavano

di carta da fabbricare e, soprattutto, di produrne

invece lamelle di legno o di metallo).

in breve tempo notevoli quantità.

I cartai hanno potuto osservare che ogni

La materia prima veniva messa in una vasca di

deformazione di questi fili, accidentale o fatta

forma ovale, la cui parte centrale faceva confluire

ad arte veniva fedelmente riprodotta nel foglio

gli stracci tra le lame rotanti della pila e quelle

finito. Nacquero così, e si diffusero rapidamente

fisse montato un supporto detto “platina”. La

in Europa, le filigrane che servivano da

massa acquosa confluiva continuamente da

contrassegno del fabbricante o del cliente

una parte all’altra del macchinario sino alla

cui la carta era destinata: troviamo così tra le

sminuzzamento ideale per la realizzazione della

filigrane stemmi araldici ecclesiastici, emblemi

carta. I principali vantaggi della pila olandese

di associazioni di corporazioni o di imprese

erano un maggior sminuzzamento degli stracci,

commerciali, simboli religiosi.

una maggiore omogeneità del prodotto finale e

La fine del 1400, con il conseguente impulso

una riduzione della manodopera.

alla diffusione della cultura, contribuisce in

Essa entro nel processo produttivo delle

misura determinante allo sviluppo tecnico e

cartiere italiane solo a inizio ‘800 anche perché

commerciale della fabbricazione della carta e

gli olandesi erano restii alla diffusione di tale

alla ricerca di nuovi mezzi capaci di consentire

scoperta; comunque. nonostante le precauzioni

una produzione più elevata, migliore ed a minor

prese delle autorità olandesi per conservare

costo.

il segreto sulle particolarità tecniche, si sono

Infatti Il monopolio della carta italiana dura

diffuse rapidamente negli altri paesi d’Europa.

fino a metà del XIV secolo quando nuovi

Ma il più grosso ostacolo alla produzione di

centri cartari sorsero prima in Francia e poi

massa della carta era rappresentato dalla relativa

in Germania. La prima metà del XV secolo

scarsità degli stracci e cioè della materia prima.

vede la Francia primeggiare nella produzione della carta, ma nella seconda metà, per le alte tasse sui mulini e sul trasporto degli stracci, la produzione si sposta verso l’Olanda. Fino alla fine del 1600, ad esempio, la molitura degli stracci per la preparazione della pasta da mettere nelle forme veniva fatta manualmente, ma le nuove macchine molitrici a cilindri rotanti muniti di lame metalliche - le Pile olandesi, così

Scarsità che è ben documentata da una legge di Parma del 1681 con la quale si vietava in modo tassativo l’esportazione e l’uscita dal territorio di stracci o di qualsiasi altro materiale interessante la fabbricazione della carta. Inoltre nel XVII secolo a causa dell’epidemia della peste, la floridezza del settore cartaceo cessò di colpo.

chiamate dalla patria d’origine dell’invenzione -

Ci fu un blocco della produzione, per la paura

permisero di migliorare la qualità della pasta, di

del contagio, che fermarono la raccolta e la

variarne il grado di raffinazione secondo il tipo

circolazione delle materie prime. Passata la design/origami la carta

89


peste si risentì a lungo della grande mortalità.

dalla pasta acquosa contenente le fibre che

Con la ripresa demografica nella seconda

veniva, senza sosta, trasformata in fogli, i quali

metà del secolo si ebbe di nuovo sollievo nel

venivano arrotolati in grossi rulli.

settore. Ma ci furono altri due elementi che impedirono il superamento dell’emergenza peste: l’introduzione dei dazi e la concorrenza straniera.

A fianco: lavorazione e smistamento degli stracci nell’epoca della rivoluzione industriale. La macchina continua invenzione che velocissò notevolmente la produzione. Gottlob Keller (1816 - 1895) era un macchinista e inventore tedesco, che inventò il processo di fabricazione della carta a partire dalla polpa di legno. È noto anche per la sua macchina per il taglio del legno usata per estrarre le fibre necessarie al macero. 4 Heinrich Voelter (1817 - 1887) è stato un inventore e produttore di carta tedesco. Dopo gli studi e l’apprendistato presso la cartiera del padre si trasferisce in Sassonia dove incontra Friedrich Gottlob Keller, da cui ha preso più di 1846 brevetti per la produzione di carta da fibre di legno. Egli sviluppa il metodo in modo da rendere possibile la produzione di massa della carta. Con l’aiuto di Johan Matthäus Voith (18031874) costruisce due macchine per la cartiera di famiglia incrementando la produzione. Le sue macchine si diffondono in tutto il mondo. 3

90

design/origami la carta

Il principio della macchina è relativamente semplice e riproduceva il procedimento manuale di fabbricazione della carta: la pasta carta, già raffinata, viene versata in una tramoggia ed

I dazi significavano un allentamento sui mercati

una ruota a tazze la versa su una fine griglia in

oltremare, sul mercato interno, e rendeveno

rotazione che permette lo sgocciolamento della

difficile e caro il rifornimento di stracci.

parte eccedente della stessa. Successivamente

Alle soglie della Rivoluzione industriale, nel

il foglio in lavorazione viene pressato tra due

1798, viene inventata la macchina continua ad

cilindri ricoperti di feltro e va ad arrotolarsi su

opera del francese Louis Robert.

un cilindro posto all’estremità dell’impianto.

A settembre del 1798 presenta al ministro

Essendo la macchina continua poco efficiente

Nicolas-Louis François de Neufchâteau due

Didot convinse Robert a farsi vendere il

fogli di carta prodotti con la sua macchina,

brevetto della suddetta, sulla quale le ricerche

esaltandone la semplificazione delle operazioni

erano ormai terminate da tempo, comprandolo

che portano a produrla, l’assenza di operai

in con un suo cognato in cambio di una cambiale.

nel processo produttivo e un formato di carta

I Fratelli Foudrinier sviluppano, migliorano

di gran lunga più ampio dei classici fin ora

e brevettano nel Regno Unito una macchina

utilizzati. Pochi mesi dopo, Robert brevetta la

molto migliorata. Quando Robert intentò causa

sua invenzione, ottenendo così il primo brevetto

a Didot e riottene il brevetto iniziale era ormai

sul processo produttivo. La macchina partiva

tecnologicamente sorpassato, quindi non ebbe


nessun ritorno economico nonostante la sua

I paesi con grande disponibilità di foreste, come

epica invenzione.

quelli scandinavi, ne risultano di gran lunga

Solo nel 1840 venne introdotta la lignina nel

avvantaggiati.

processo di produzione della carta da Friedrich

Viene poi migliorata nel Regno Unito e arriva in

Keller , che mise cosi fine al mercato degli

Italia solo nel 1807. L’utilizzo di questa nuova

stracci ormai diventati rari e contesi anche da

materia prima, porta a tutta una serie di ricerche

leggi nazionali. Anche se inizialmente queste

legate al campo della chimica, per ottenere i vari

fibre non erano a livello degli stracci ben presto

tipi di carta desiderati.

3

gli americani Burgess svilupparono la giusta mescola per la creazioni di fogli resistenti, adatti alla scrittura e molto economici.

Inoltre, prima di quest’epoca, un libro o un giornale erano oggetti rari e preziosi e l’analfabetismo era enormemente diffuso. Con

Nel 1884, dopo che da più di un secolo si erano

la graduale introduzione della carta economica,

fatti studi sulla possibilità di sfruttare il legno

giornali, quaderni, romanzi e altra letteratura

quale materia prima di uso corrente (come del

diventano un prodotto alla portata di tutti.

resto avevano già fatto i Cinesi e i Giapponesi nell’antichità), che Keller

riuscì ad ottenere

la carta di una miscela contenente il 60% di segatura ed il 40% di pasta di stracci. Il metodo fu successivamente perfezionato da Voelter4. Quasi contemporaneamente la cellulosa viene isolata dai vegetali e vengono messi a punto i

La carta offre la possibilità di scrivere documenti personali e corrispondenza, non più come lusso riservato ai pochi nobili. Si può dire che la classe impiegatizie sia nata dall’evoluzione della carta come dagli enormi cambiamenti culturali portati dalla rivoluzione industriale.

metodi per produrla industrialmente in modo da

Con la invenzione contemporanea della penna

migliorare sensibilmente la qualità della carta.

stilografica, della produzione di massa di matite,

A fianco: lavorazioni all’interno dell’industria Fabriano. Prima le operazioni di controllo qualità dei prodotti uscenti dalle macchine; poi alcuni impiegati al lavoro sulle filigrane .

design/origami la carta

91


A fianco: la raccolta intensiva di legname nella prima metà dell’XIX secolo.

92

design/origami la carta

del processo di stampa rotativa, la carta ha avuto

arrivare sino a 150 m di lunghezza, produrre un

un peso notevole nell’economia e nella società

foglio largo 10 metri e operare ad una velocità

dei paesi industrializzati.

di più di 100 km / h.

All’inizio del XX secolo, le cartiere sorte intorno

La continua evoluzione della tecnologia della

New England e il resto del mondo, grazie alla

carta e dei processi produttivi ha aumentato

forte domanda di carta, hanno un forte sviluppo.

la velocità, la produttività e il miglioramento

In questo momento ci sono stati molti leader

della qualità della produzione, pur diventando

mondiali della produzione di carta, una delle

sempre più sensibili alle tematiche ambientali.

quali è stata la società Brown a Berlino, New

Vengono studiate nuove tecnologie per rendere

Hampshire gestito da William Wentworth

più leggero di carta, ridurre il consumo di

Brown. Nel 1907, la Società Brown taglia tra 30-

energia e di generare biocarburanti.

40.000.000 ettari di boschi sulla loro proprietà,

Tra le cartiere moderne fiorite nel secolo scorso

che si estendeva da La Tuque, Quebec, Canada a

è fondamentale ricordare una cartiera italiana

West Palm, in Florida. Questo è il simbolo della

che citiamo come simbolo dell’industria cartiera

deforestazione che avrà luogo per tutto il secolo.

nel mondo, nei pregi e nelle difficoltà incontrate

L’odierna cartiera utilizza grandi quantità

nella nuova era digitale.

di energia, acqua e pasta di legno in una serie

Le Cartiere Burgo sono un’azienda cartaria

estremamente efficiente di complessi processi,

fondata nel 1905 da Luigi Burgo, poi diventato

utilizzando moderne e sofisticate tecnologie di

Senatore del Regno, allora giovane ingegnere

controllo per produrre un foglio di carta che può

elettrotecnico che aveva realizzato a Verzuolo,

essere utilizzato rifinito in vari modi a seconda

in provincia di Cuneo, un impianto idroelettrico.

del risultato finale necessario. Le macchine per

La cartiera fu appunto pensata per utilizzare

la carta moderne sono molto grandi e possono

l’abbondanza di acqua e di energia fornita dalla


centrale. L’attività produttiva inizia un anno dopo, quando la “continua uno”, una macchina di 35 metri, assicura allo stabilimento di Luigi Burgo 60 quintali giornalieri di carta in un settore in rapido sviluppo. Orientando la produzione alla carta per i giornali, in pochi anni l’azienda diventa il principale attore economico del saluzzese, con 315 dipendenti, per poi espandersi a livello nazionale e internazionale, rifornendo «Il Corriere della Sera», «La Stampa», il «Petit Parisien». Nel 1924 cambia ragione in Società Anonima Cartiere Burgo

e arriva produrre

400.000 quintali annui di carta. Nel 1929 è

Maslianico, Maraino e a Romagnano Sesia. I riassetti societari portano al trasferimento della sede in un nuovo edificio in corso Matteotti, in centro a Torino e poi a San Mauro Torinese, nello stabilimento progettato da Oscar Nemeyer. Nel 2004 il pacchetto di maggioranza della Burgo è acquistato dal Gruppo Marchi, già proprietario di numerose cartiere. Il 9 febbraio 2013 lo stabilimento di Mantova ha chiuso i battenti, motivando tale scelta per via delle perdite di 1 milione di euro al mese e lasciando senza lavoro 188 operai.

quotata in Borsa e nel 1934 la produzione è di

Oggi, con lo strapotere del digitale le cartiere

un milione di tonnellate di carta. Le dimensioni

devono ridimensionarsi e fare i conti con i

raggiunte dall’azienda spingono a trasferire la

sempre minori lettori di giornali cartacei, le

direzione centrale e l’ufficio vendite a Torino.

aziende paperless e gli importatori di carta.

A ridosso della guerra, alla Burgo lavorano 10

Basti pensare che il 70% della carta usata oggi

mila dipendenti.

nei quotidiani viene importata dai paesi del

Durante il conflitto, i bombardamenti allo

centro e nord Europa, con un forte abbattimento

stabilimento di Verzuolo e alla sede torinese

dei costi, compreso il trasporto, mettendo in

paralizzano più volte la produzione, che scende

ginocchio la produzione italiana.

fino ai 530 mila quintali del 1946, per tornare ai livelli dell’anteguerra solo negli anni Cinquanta. Gli anni della guerra segnano l’estromissione di

LA PRODUZIONE

Luigi Burgo dai vertici dell’azienda, che passa

La carta è il materiale tradizionale dell’origami.

alla guida della famiglia Adler e poi a Giuseppe

Nei capitoli precedenti abbiamo parlato della

Lignana.

sua storia e diffusione legata alla piegatura. È un

Nominato amministratore delegato nel 1985, Lignana conduce Burgo ai primi posti nella produzione di carte grafiche dopoguerra.

materiale naturale che, grazie alle fibre del legno di cui è composta, acquisisce tutta la lavorabilità necessaria alla piegatura e ripiegatura continua.

Le Cartiere Burgo hanno sette stabilimenti di carta e 4 di produzione cellulosa.

oggi

In collaborazione con il gruppo Scott realizza

Sinteticamente

una

moderno processo di produzione della carta

serie

di

stabilimenti:

Villanovetta,

possiamo

schematizzare

il

Sospensione. Nel linguaggio chimico s’intende una miscela di sostanze in acqua tali da non sedimentarsi velocemente. 1

design/origami la carta

93


in cinque tappe: preparazione delle fibre

Attraverso un processo meccanico o termo-

(spappolamento e sbiancamento), formazione

meccanico, invece, le fibre cellulosiche vengono

del foglio e pressatura, trattamenti superficiali

anche parzialmente danneggiate

ed essiccamento.

sminuzzamento.

Cellulosa ed emicellulosa costituiscono le fibre

La polpa è molto impura, con la conservazione di

del legno, mentre la lignina è l’interfibra che le

tutte le sostanze insolubili del legno, comprese

tiene unite.

quelle incrostanti: le fibre poco raffinate

Agli albori dell’industria cartaria, come abbiamo visto, si creavano i fogli manualmente, poi sono state sviluppate macchine per la produzione in continuo della carta. Inizialmente si trattava di fabbriche che utilizzavano il processo completo dal taglio degli alberi fino alla carta in bobina.

ha una scarsa stabilità alla luce, con conseguente tendenza al facile ingiallimento. Rispetto al procedimento con le paste chimiche ha dei vantaggi di resa - il 95% del legno viene trasformato in pasta - ma richiede molta energia è più economica di quella chimica.

Nella fase di preparazione delle fibre il legno viene scortecciato e ridotto in schegge sottili – dette chips – mentre si formano delle paste rompendo in vari modi il legame della lignina. La materia prima è trasformata in polpa, cioè una miscela concentrata di fibre in sospensione1 nel liquido. La separazione delle fibre avviene con metodi sia fisici (sbattimento, calore) che chimici. Le paste chimiche richiedono molti sbiancaggi perché la polpa ottenuta è marrone per questo

design/origami la carta

dell’elevato residuo in lignina, il prodotto finale

meccanica, anche se la pasta meccanica prodotta

canapa.

94

alle sollecitazioni meccaniche; inoltre, a causa

come materia prima polpa di cellulosa prodotta tessili e vegetali come il cotone, il lino e la

La lisciviazione (o estrazione solido-liquido) nella terminologia chimica definisce il processo consistente nella separazione di uno o più componenti solubili da una massa solida mediante un solvente. Viene spesso utilizzato in metallurgia, ad esempio nei processi di produzione del rame, dell’argento o dello stagno.

rendono la carta così prodotta meno resistente

Oggi la maggior parte delle industrie utilizza altrove, eventualmente carta di riciclo o fibre

2

tramite

vi sono molti svantaggi ambientali e di resa – solo il 50% di legno viene trasformato in pasta - tuttavia la carta ottenuta con queste sostanze è molto resistente.

Per questo è generalmente usata in tutte quelle applicazioni in cui non è richiesta grande resistenza meccanica, fotostabilità o grande qualità: carta da giornale, elenchi telefonici... Il terzo processo è intermedio sfrutta paste dette semi-chimiche (CTMP) per un trattamento chimico iniziale e successivamente con vapore e energia meccanica - Chemo Thermo Mechanical Pulping, appunto - che separa buona parte delle fibre, ma la purificazione è solo parziale, in dipendenza dalla durata e dell’intensità. La carta prodotta è più forte di quella ottenuta da paste meccaniche e intermedia rispetto a quella prodotta con paste chimiche. Essa può essere utilizzata per produrre carte patinate. Il passo successivo, sempre riguardante la


preparazione delle fibre, è lo sbiancamento. In genere vengono utilizzati il cloro o il biossido di cloro ma sistemi a minore impatto ambientale utilizzano ossigeno e idrogeno perossido. La carta non sbiancata è detta unbleached, “non sbiancata”, mentre quella sbiancata e poi ricolorata (di marroncino) viene detta “avana”.

soluzione di cellulosa dalla cassa di flusso attraverso una fessura larga quanto la macchina su una tela che scorre in continuo: le fibre si concentrano e si compattano (allineandosi preferenzialmente in senso macchina) formando il foglio iniziale (ca. 80% acqua). La velocità della tela in rapporto alla velocità di deflusso delle fibre dalla cassa di flusso determinano

Dopo questi trattamenti si è ottenuta una pasta

la quadratura della carta, cioè l’orientamento

che consiste in una sospensione di fibre epurate.

delle fibre e quindi le resistenze meccaniche

Da qui si possono produrre balle di cellulosa,

trasversali e longitudinali.

che saranno poi utilizzate come materie prime dalle cartiere, necessitando quindi di essere di nuovo miscelate, o si passa direttamente alla formazione dei fogli e quindi alla seconda tappa del processo di fabbricazione.

Segue la pressatura che viene eseguita in continuo nella seccheria con dei rulli dotati di feltri: le fibre si compattano maggiormente ed il foglio subisce una laminazione perdendo ancora acqua e arrivando ad una concentrazione del

Anticamente la polpa preparata sottoponendo

3-4%. Da qui nascono i termini “lato feltro” e

a lisciviazione stracci di lino e cotone era

“lato tela” della carta.

2

diluita con acqua fino ad ottenere una poltiglia leggera. In questa sospensione era immersa una sorta di setaccio – detta “forma” - su cui si depositava un intreccio di fibre. In questa fase si poteva formare una filigrana quando sulla “forma” erano agganciati fili metallici opportunamente sagomati che impedivano il depositarsi uniforme della polpa generando

La carta grezza ottenuta per pressatura della polpa è molto assorbente ed ancora inadatta alla scrittura o la stampa. Per questo motivo viene utilizzata un’ampia gamma di additivi per ottenere le proprietà desiderate. Questi vengono applicati come rivestimento sulla superficie, formando la la cosiddetta patina.

così un’immagine visibile contro luce. A questo

Gli agenti patinanti sono di solito polimeri

punto la carta era già pronta e doveva essere

studiati per ottenere una migliore superficie

soltanto pressata ed essiccata. Questo metodo è

su cui scrivere. Sono impiegati l’amido, il

tuttora in uso soprattutto in ambito artigianale

Poliacetato di vinile (PVA) e molti altri prodotti

ed artistico dove è presente un alto fattore di

per realizzare tipi diversi di carta. La patinatura

sperimentazione e creatività (si può mescolare

può anche migliorare la superficie lisciandola.

la polpa a fiori secchi, ad esempio, e creare fogli personalizzati). Oggi, invece, si procede facendo drenare la

Contro la rugosità della fibra si utilizza spesso il caolino; in questo modo, ad esempio, si ottiene la carta patinata delle riviste. design/origami la carta

95


L’aspetto lucido (come quello delle copertine

alterarne l’aspetto fino ad ottenere quello del

delle riviste) è aggiunto successivamente alla

prodotto finale.

stampa, applicando uno strato trasparente sulla pagina stampata, non si tratta dunque di una caratteristica della carta.

Produzione Artigianale

Seguendo il percorso della carta in una macchina

Al di là dei miglioramenti su menzionati resta

di cartiera vengono applicati dunque dei primer

il fatto che, dalla scoperta del mandarino Ts’ai

per modificarne le caratteristiche superficiali

Lun fino a tutto il XVIII secolo, la carta veniva

(sizing).

fabbricata esclusivamente a mano, immergendo

Generalmente si applicano soluzioni di alcool polivinilico e carbossimetilcellulosa, oppure una soluzione con le cariche per le carte patinate. La carta in genere esce dal trattamento di sizing con un’umidità ancora eccessiva. Quindi il foglio viene essiccato facendolo passare ancora per una seccheria e poi calandrandolo attraverso uno o più rulli riscaldati (generalmente in acciaio) che impartiscono un certa pressione al foglio, rendendolo relativamente liscio dalla parte a contatto con i cilindri. A seconda dei tipi di carta e delle applicazione la carta può essere ulteriormente lavorata durante o successivamente al processo appena descritto. Ad esempio per produrre le carte glassine un tipo di carta adesiva - si utilizzano delle supercalandre che comprimono e scaldano la carta fino a sminuzzare le fibre, diminuendo

design/origami la carta

fibrosa. Per pochi e speciali usi (quali ad esempio la carta da lettere di lusso, la carta speciale da disegno, per mappe catastali, finissima da acquerello, speciale da stampa, filigranata ed alcuni speciali tipi di carta valori) la carta viene ancora oggi fabbricata con gli stessi procedimenti. Il procedimento seguito per la produzione della carta a mano è in estrema sintesi il seguente: l’impasto, precedentemente e opportunamente preparato, giunge al tino, consistente in una vasca munita di un agitatore per mantenere la sospensione in continua mescolazione. Per fabbricare il foglio di carta si impiega la “forma” o “modulo”, costituita da un telaio di legno su cui viene fissata una tela a maglie metalliche.

lo spessore del foglio, aumentando il liscio: la

L’operaio (“laurente”) immerge la forma nella

carta acquisisce un aspetto traslucido, da cui il

sospensione fibrosa e, nel ritirarla, vi imprime

nome glassine che in lingua francese richiama la

una serie di scuotimenti rapidi al fine di ottenere

trasparenza del vetro.

una feltrazione uniforme. L’acqua, nel frattempo,

Poiché le fibre derivano da fonti naturali,

96

la “forma” nel tino contenente la sospensione

scola attraverso le maglie della tela metallica.

sono necessari diversi passaggi di separazione

La forma quindi viene prelevata da un altro

e lavaggio, quindi candeggio o tintura per

operaio (“ponitore”) che lo comprime contro un


feltro umido di lana, in modo tale da realizzare

In Giappone viene largamente usata in

il distacco del foglio dalla tela ed il conseguente

molti campi. Essa si adatta molto bene al

trasferimento

feltro.

clima umido nipponico, in quanto assorbe

pressatura

facilmente l’umidità rilasciandola lentamente

ottenere

e mantenendo le sue proprietà meccaniche e

carta.

estetiche. Nel Buddhismo e Shintoismo viene

I fogli vengono poi avviati all’asciugamento che

usata per ricreare origami celebrativi, senza

può realizzarsi per stendaggio al coperto o in un

contare la parte legata allo studio calligrafico e

tunnel a circolazione di aria calda.

all’arte della stampa.

A

questo

idraulica una

dei

prima

dello punto fogli

stesso segue al

sul la

fine

disidratazione

di della

Nelle costruzioni tradizionali giapponesi viene Carta tradizionale per origami Tra le carte artigianali, utilizzate anche per l’origami, più antiche e pregiate merita un occhio di riguardo la carta Washi. La carta Washi è la carta tradizionale giapponese, fatta manualmente secondo rigide regole e seguendo tecniche tramandate e sviluppate di generazione in generazione. La preparazione delle materie prime e tutto il processo produttivo è infatti storicamente un occasione di aggregazione per la propria

principalmente usata per fare pareti mobili (shoji) e porte (fusuma), ma anche per paralumi. E’ viene anche impiegata come carta moneta o per mantenere asciutto il kimono, una tipo di abbigliamnto tipico orientale. Esistono più di ottanta tipi diversi di carta washi, differenziabili soprattutto per periodo nel quale è stata sviluppata una determinata tecnica produttiva abbinata alla qualità di piante utilizzate il tutto relativamente al fine a cui destinata.

famiglia e quelle vicine.

design/origami la carta

97


Oggi sono tre le varianti più diffuse:

avorio e molto fine. Questa è particolarmente

Ganpishi, chiamata in epoca antica Hishi,

prediletta per l’uso calligrafico tradizionale, per

è nativa delle aree montuose del Giappone.

la stampa e nel Meiji la si utilizzava per la carta

Il cespuglio di Gampi è chiamato il “re della

moneta.

washi”. È quasi impossibile da coltivare e di conseguenza la fonte più costosa della fibra cartacea. Il Gampi ha un colore rossastro crema naturale e una superficie liscia e lucida.

La carta washi è fatta con un metodo analogo alla

E ‘comunemente usata per fare la carta per

normale carta ma senza agenti chimici. Essendo

i libri di alta qualità e di arte speciale e forme

il processo produttivo assai impegnativo e

artigianali privilegiate.

lungo, viene effettuato prevalentemente in

Kozogami, ottenuta dal gelso è originaria delle isole di Shikoku e Kyushu. La fibra di

design/origami la carta

è indispensabile per ottenere un buon risultato finale. Il freddo infatti previene la diffusione

essere utilizzato per tessuti). Questo tipo di

dei batteri mantenendo intatte e più robuste

carta è particolarmente forte se sottoposta a un

le fibre, allo stesso tempo previene il

trattamento speciale per la resistenza all’acqua.

ritiro definendo così una una ruvida texture

E’ la più diffusa e ricorda per spessore quello di

superficiale unica. Un altro motivo puramente

una tela.

economico riguarda anche il periodo di inattività

dal cespuglio di Mitsumata. E’ stata utilizzata

98

inverno, per della pura acqua corrente fredda

Kozo rende la carta molto forte (può anche

Mitsumatagami, originaria della Cina, derivata

A fianco: Michel Lafosse al lavoro nel suo laboratorio.

La preparazione della carta Washi

loro

dei contadini e quindi un occasione in più per raccogliere qualche soldo.

dal 17 ° secolo per la produzione di alcune delle

La fibra viene ricavata dalla corteccia dei rami

carte di più alta qualità. La Mitsumata è di colore

di gelso di circa un anno. La raccolta avviene tra


novembre e dicembre, il periodo in cui le piante

L’intero processo in tutte le sue fasi ha una

sono a riposo quindi meno dannosa per loro,

durata minima di 3 giorni.

se raccolta in questi mesi la fibra si stacca più facilmente dal fusto.

Uno degli artigiani più influenti in questo campo è Michel Lafosse, un origamista specializzato in

Il primo passo è quello di far bollire le piante

produzione di una carta appositamente studiata

per circa due ore con una soluzione alcalina

per l’origami.

per rimuovere qualsiasi traccia di amidi, grassi o tannino. Poi la liscivia viene risciacquata con acqua corrente. Nella fase successiva, le fibre vengono staccate con un coltello non tagliente, in questa fase è possibile conservare le fibre ottenute per poi lavorarle in un secondo momento. Una volta sbiancate e ribollite per un’altra ora e mezza, le fibre vengono separate dalle impurità residue a mano e battute in una polpa con martelli di legno su lastre di granito fino a farla diventare poltiglia. La polpa viene poi mescolata con un po’ d’acqua in una vasca e un materiale legante chiamato Neri (un materiale legante estratto

Nel 1996 fonda, insieme a Richard Alexander, il gruppo Origamido ( lett. “strada dell’origami”) dove si occupa principalmente di artigianato legato alla produzione della carta, d’arte e di didattica. La sua carta è considerata molto vicina alla perfezione da tutti i maestri origamisti contemporanei. Solitamente viene prodotta solo per le opere personali dello studio Origamido, anche un paio di volte all’anno iene venduta anche al pubblico. È un tipo di carta dal pH molto stabile e colorata con pigmenti naturali anziché con i, meno stabili, coloranti artificiali.

dalla pianta Tororo) se si intende produrre

«Without question, the best thin paper for

più sottili tipi di carta. Questa operazione

origami in the entire world comes from

viene agevolata con l’aiuto di uno strumento

Haverhill, Massachusetts, from the Origamido

tradizionale, il Mazé, un simil-pettine gigante in

Studio, home base of

bambù che ottimizzare la miscelatura. I fogli di

Michael is well-known as one of the world’s

carta si formano costruendo una sorta di trama

great origami masters. But he is also a master

e ordito ottenuti dal deposito e filtraggio della

paper-maker, and over the years he along with

miscela su un telaio di bambù realizzato dai

his partner Richard Alexander has developed

maestri Giapponesi.

recipes and techniques for making paper for

I fogli ottenuti sono ancora grezzi, spessi e molto umidi, vengono quindi sovrapposti e messi sotto torchio per una notte intera. Il giorno successivo

Michael LaFosse.

origami that is thin, strong, crisp, takes a crease, and isn’t overly weakened by folding; in short, it’s as close to perfection as I’ve ever seen.»3

ogni foglio viene delicatamente staccato e

Per rendere la carta più resistente ed adatta alla

asciugato sull’apposito essiccatore. Una volta

creazione di origami spesso vengono usati alcuni

asciutti si rifila il foglio della dimensione voluta.

espedienti, come quello di inserire un sottile

Lang R.J., Wet-folding paper, Origamido paper, <http://www.langorigami.com/paper/ wetfolding_papers.php> [22/06/2013] 3

design/origami la carta

99


foglio di alluminio tra due, o più, fogli di carta

Fustellatrice a microcomputer da striscia MOD

velina, per questo viene detta “carta sandwich”.

(MCS):

Il foglio così ottenuto sostiene la piega in maniera perfetta e permette una modellazione incredibilmente plastica, simile a quella che si ottiene con il wet folding.

con

l’avanzamento

automatico

e

programmato della striscia, completamente idraulica, è adatta alla produzione di tutti i tipi di etichette di materiali e forme diverse. Tutte le etichette fustellate dalla striscia (salvo quelle particolarmente grandi) si impilano in un raccoglitore mentre il ritaglio cade in un

Processi di lavorazione

contenitore. Il MCS è adatto specialmente

Questi processi sotto elencati illustrano in

per etichette che si possono incastrare, come

generale le tecnologie per ottenere dai lavorati

collaroni per champagne, vini, ecc., con un

grezzi dei fogli sagomati a piacere, oppure

notevole risparmio di carta.

come “pre-piegare” il materiale per rendere la piegatura più agevole e soprattutto accessibile a chiunque.

Cordonatura La cordonatura è l’operazione che consiste nel creare, nella copertina, delle scanalature in

Fustellatura

corrispondenza delle quali la rigidità della stessa

È una operazione di taglio selettivo secondo una

risulta fortemente ridotta: è quindi possibile

sagoma predeterminata e prevede la fornitura

aprire il libro facilmente, evitando inoltre di

di pezzi tranciati sfusi con la protezione

vedere al “vivo” la colla del dorso.

da rimuovere al momento del bisogno o, in

Si eseguono sul cartone, per mezzo di

alternativa, i pezzi sono disposti ordinatamente

un

su un nastro di supporto.

controsolcatori, cordonature aventi larghezza e

Cartelli espositori, display per negozio e tutti

profondità prefissate in base al tipo di cartone ed

i prodotti di packaging sono ottenuti dalla

al suo spessore.

fustellazione. In particolare le fustelle sono

Si assumono come cordonabilità o indice di

ottenute da plotter a raggio laser che consente

cordonatura i valori di spessore del solcatore

precisione e grande qualità.

e di larghezza del controsolcatore per cui il

L’operazione, di facile esecuzione, avviene

cartone in esame non presenti screpolature

facendo passare il cartone preformato con gli

100

design/origami la carta

dispositivo

costituito

da

solcatori

e

nella piegatura successiva, sotto le condizioni di

oggetti e sistemato su di una fustella in legno

pressione fissate nel presente metodo.

a lame taglienti, fra due cilindri che mediante

Il dispositivo per la cordonatura è costituito da

una leggera pressione incidono il cartone stesso

solcatori e controsolcatori aventi determinate

separandone le singole parti.

caratteristiche e due possibilità di penetrazione.


Il solcatore presenta spigoli arrotondati, con raggio di curvatura uguale alla metà dello spessore del solcatore stesso. Il controsolcatore presenta spigoli non taglienti, leggermente arrotondati con un’operazione di smerigliatura fine, allo scopo di evitare ogni effetto di slittamento dovuto al solcatore. Inchiostro blu o nero per rotocalco, diluito almeno al 50 % con acetato di etile. Sistema inchiostrante o barretta, per l’applicazione di uno strato sottile e uniforme di inchiostro sulla provetta. La cordonatrice elettrica è un’importante supporto per rilegare in modo perfetto Con alcune macchine è possibile eseguire due cordonature contemporaneamente con una distanza di 7mm in due direzioni opposte (uno sopra e l’altro sotto). Questo particolare produce automaticamente la cordonatura in modo da garantire una fustella facilmente apribile e una buona scanalatura per una maneggiabilità facilitata.

design/origami la carta

101



carta

Alvéole Studio Lo //

www.studiolodesign.fr

Studio Lo, free download Specifiche: Carta da fotocopie, utilizzabile qualsiasi carta stampabile. Descrizione: Questo prodotto è costituito da una semplice serie di pieghe per ottenere un porta CD munito di chiusura ermetica e una pratica apertura. Può essere attaccata al muro creando una grafica alveolare. Ci sono due opzioni: comprare la carta con le pieghe già impresse o scaricare liberamente il pattern e personalizzarlo a piacere. Modalità di modellazione: box pleating.

casi studio

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ie Rokkaku - hexagonal house

Uchi Rokkaku - Inside Hexagon

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casi studio


carta

Ie Rokkaku - Hexagonal House Uchi Rokkaku - Inside Hexagon Origata Design Institute Paper Tool Shop KAMIGU // en.kamigu.jp Uchi Rokkaku

perfettamente lo spirito origami di funzionalità, rispar-

Specifiche:

mio e facilità di comprensione nonché di realizzazione. La

Materiale: carta;

tecnica di progettazione e piega utilizzita è quella del box

dimensioni: foglio di partenza (A3)W110×H70×D150

pleating come si può notare dall’angolo delle pieghe – 45°

mm, (A4)W80×H50×D105, (A5)W60×H30×D75 mm;

e 90° - e dalla forma del foglio di partenza - un rettangolo.

prodotto piegato: 300×220 mm; peso: 56 gr prezzo: 1200 JPY (=12 EUR ca.) Ie Rokkaku - Hexagonal House Specifiche: Materiale: carta; dimensioni: foglio di partenza (A4)W800×H500×D105 mm, (A5)W600×H300×D750 mm prodotto piegato: 300×220 mm peso: 54 gr (=12 EUR ca.) Descrizione: L’Origata Design Institute nasce nel 2002 da un ‘idea di quattro designer – artigiani dell’origami – al fine di diffondere di nuovo la tradizione popolare dell’ origata (packaging creato con carta piegata), e dargli un taglio moderno. La bellezza e lo spirito dell’ origata è diffuso attraverso mostre, workshop, corsi, libri, collaborazione con altri artigiani della carta, e lo sviluppo di merce originale. Questi due prodotti sono facili da realizzare e racchiudono casi studio

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carta

Pop-up Popcorn Bowls 2008

Anni Nykänen Packlab Specifiche: Cartoncino; 20x20x1,5 (chiuso) x 10 (aperto) cm ca. Descrizione: Il progettista finlandese Anni Nykänen of Packlab (Lahti Institute of Design) crea questo ingegnoso packaging per i popcorn riprendendo un modello origami classico. Oltre ad essere funzionale nella sua doppia natura bidimensionale e tridimensionale, è riutilizzabile e riprende concettualmente il movimento del chicco di mais che scoppiando diventa popcorn. Il modello a cui si ispira è molto antico e conosciuto: il cootie catcher, rappresentato nella figura sottostante.

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casi studio


carta

Lilly 2009

Tetsuo Takahashi //

www. miraclestripe.com

prototipo Specifiche: Carta; due versioni: 350 x 200 mm, 550 x 400 mm Descrizione: Designer giapponese, nato a Tochigi in Giappone, Tetsuo Takahashi ha studiato Direzione d’arte di Tokyo, e poi in Italia per continuare una formazione da autodidatta a Venezia e Milano sempre attivo in vari campi del design. Dal 2011 si trasferisce a Parigi e si concentra sulla progettazione di lampade, mobili, articoli per la tavola e oggetti interni correlati. Takahashi ha creato questa lampada quasi interamente da carta, piegando ogni pezzo in modo da creare una elegante fioritura di triangoli e rombi, alternando verde e bianco. Lilly è una lampada a sospensione ispirata agli origami che può essere facilmente ripiegata in un formato adatto per essere trasprtato. Se c’è una parola per descrivere l’estetica generale di questa lampada è light: luminosa e leggera. Un altra fonte di ispirazione è a natura e le foglie che si spiegano dal loro baccello.

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carta

VEASYBLE 2009 G.Pizzilli, A. Petrakis, I. Pacini, A. Bacci //www.veasyble.com GAIA Specifiche: Carta con polietilene e stoffa. Descrizione: Il progetto di queste ragazze fiorentine si basa su tre concetti chiave: isolamento, intimità, ornamento, e consiste in un set di oggetti indossabili che con un semplice gesto possono essere trasformati in gusci d’isolamento per vivere la propria intimità in qualsiasi ambiente. L’idea nasce da una riflessione sul cambiamento del rapporto con l’ambiente domestico, dovuto agli effetti del crescente nomadismo, e su come questo abbia influenzato l’idea d’intimità, configurando nuove esigenze. Sono costituiti da un solo modulo la cui scala viene cambiata a seconda della parte del corpo che si vuole schermare: gli occhi, le orecchie, il volto, l’intero busto. Viene sfruttata la proprietà di questo pattern:

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Moth

Chestnut

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carta

snowpuppe lamps 2010

Studio Snowpuppe //

www.studiosnowpuppe.nl

Studio Snowpuppe Moth Specifiche: Carta piegata a mano; altezza 20 cm, ø 20 cm; adattabile a qualsiasi tipo di lampadina.

Chestnut Specifiche: Carta piegata a mano; altezza 18 cm, ø 28 cm; adattabile a qualsiasi tipo di lampadina.

Descrizione: Per questa serie di paralumi di carta colorata piegati a mano, la forma è ispirata a quella dei diamanti. Le pieghe molto pronunciate danno un effetto particolare e soffuso alla luce. Sono adatti in particolare alle illuminazioni dirette, ad esempio sul tavolo da cucina. I colori sono personalizzabili e accostabili a piacimento, ma sempre colori pastello, in linea con la filosofia primaverile e leggera dello studio Snowpuppe. La geometria che si compone grazie alle pieghe è ripetitiva esimmetrica tanto da trasmettere all’utente un senso di ordine. Questa geometria, come si è visto precedentemente non è estranea al mondo degli origami che in questo caso non ha una vera funzione strutturale quanto grafica e visiva.

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carta

96 Molecules Collection 2010

AQUA CREATIONS & Ilan Garibi Aqua Creations Lighting & Furniture Atelier // www.aquagallery.com Specifiche: 100-240 V 15 wt LED light source (1200 Lm) (4000k neutral white); Touch sensor dimming (0-100 %); UL listed pending; Package volume: 520 x 520 x 320 mm, 210 x 210 x 130 mm; peso: 3.8kg / 8.4lb; dimensioni: h 210 mm, Ø 300 mm. Il foglio di carta iniziale è di dimensioni 950x500 mm. Descrizione: Anche in questo caso l’ispirazione viene dalla tassellation origami e dai lavori di Ilan Garibi. La carta utilizzata sopporta bene la piegatura,crea un luce soffusa e contrasta bene con il sostegno in legno di mogano, tagliato in CNC. Sono state realizzate diverse tipologie di lampade utilizzando la stessa molecola origami. Viene utilizzata una forma modificata di questo pattern, molto conosciuto nell’abito della tassellazione:

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carta

Foldbag 2010

Ilvy Jacobs //

www.ilvyjacobs.nl

Ilvy Jacobs Specifiche: Carta da pane (marrone); 220 x 370 x 170 mm. Prezzo: 20.00/25.00 ₏ Descrizione: Queste borse fanno parte di una linea progettata dalla designer danese Ilvy Jacobs nel 2010. Partendo dalla tradizionale borsa da shopping in carta cerca di creare una nuova silhouette. In questo modo il consumatore e incoraggiato ad utilizzare piÚ volta la borsa e a non gettarla via subito dopo l’uso. Le pieghe, inoltre, sono funzionali rispetto allo spazio interno, che risulta ampliato. Sono piege organizzate in modo geometrico e simmetrico e questo le rende non solo un semplice apliamento di spazio ma anche un accessorio grafico di grande effetto.

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carta

Cuptea 2011

Lee Seo-jin prototipo Specifiche: carta telata; 750x750x700 mm Descrizione: Cuptea è un concept interessante perché riunisce insieme due elementi: il packaging del prodotto, il thè, e lo strumento per usufruire del prodotto, la tazza. Si tratta ancora di un concept forse un po’ complesso per essere una semplice tazza da thè e per essere realizzabile si dovrebbe probabilmente pensare ad un altro materiale più rigida. In ogni caso le pieghe che fanno collassare il bicchiere sono semplici e, soprattutto bel primo caso, donano anche un elemento grafico a raggiera che non solo è un elemento estetico ma anche funzionale, infatti dà l’idea di come bisogna aprire quest’involucro. Questo tipo di progetti potrebbero essere interessanti in un’ottica di marketing: un prodotto nuovo che rende riconoscibile il marchio.

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carta

Being 2011 Chengyuan Wei, Ye Tao, Guanyun Wang, Jianxing Cai, Chao Chen

Weii Design Specifiche: carta e materiali vari (meccanismi interni). Descrizione: Solitamente gli oggetti quotidiani recitano un ruolo passivo nei confronti dell’utente. L’idea alla base di questo progetto è quella di rendere questi prodotti interattivi e dargli una vitalità nuova. Il movimento della mano sopra alla lampada determina la luminosità e la forma della lampada che si muove proprio come fosse viva: quando l’utente posiziona la mano vicino alla parte superiore della lampada, essa reagirà diventando più luminosa e bulbosa. Se poi l’utente passa la mano nuovamente sopra alla lampada e se ne ritrae gradualmente questa reagisce restringendosi e spegnendosi piano piano. Qua la tecnica origami svolge una funzione determinante perché permette di ottenere una forma perfetta al continuo rigonfiarsi – grazie alla struttura tipologica delle pieghe - e sgonfiarsi e alla trasmissione di luce – questo grazie al materiale, la carta. Il modello utilizzato è molto conosciuto ed è chiamato magic ball.

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carta

Blooms 2012

Min Yun //

www.cargocollective.com

prototipo Specifiche:

bini), Acetaminofene (sollievo mestruale) e Paracetamolo

carta opaca glassine, stampa attraverso plotter, piega a

(dolore e febbre) sono riconfezionati in una sorta di fiore

mano.

origami che si apre a contatto con l’acqua in cui devono

Descrizione:

essere disciolti.

Letteralmente possiamo tradurre il titolo di questo proget-

Questo porta ad un esperienza visiva che genera una sorta

to con il termine “fioritura”, che rimanda ad un’immagine

di sollievo emotivo, oltre a quello fisico del farmaco in sé.

che bene si adatta a questo concept. L’idea parte dalla tradizionale immaginario del farmaco, un qualcosa di temuto, per trasformarlo in qualcosa di più accettabile. Tre comuni farmaci, Amoxicillina (antibiotico per i bam-

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carta

Louis Vuitton, Invitation Origami 2012 Happycentro // www.happycentro.it Ogilvy & Mather – Paris Specifiche: dimensioni 195 x 195 mm (chiuso), 275 x 275 mm (aperto). Stampa su Fedrigoni Arcoprint Milk gr 85 - Offset Print (Cool Grey 1U) - Transparent Foil - Silver Mat Foil - Pearl Foil - Rainbow Foil - Relief - Silkscreen Print - Die Cut Descrizione: il progetto richiedeva di ideare l’invito per l’apertura di un negozio Louis Vuitton a Osaka. In occasione di questa apertura in Giappone è stato scelto di utilizzare la tecnica origami in modo da creare dei livelli sovrapposti, caratterizzati da diverse stampe e pattern, che mostrassero due diversi risultati se chiusi – il logo di Vuitton e tutti i pattern caratteristici – e aperti. Le diverse tecniche di stampa donano differenti sensazioni tattiche e visive.

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carta

folded light art 2013

Jiangmei Wu //

www.foldedlightart.com

Folded studio Descrizione:

esting to see if the structural envelopes of our buildings

Il Folded studio è stato fondato dal designer Juangmei

can be deployable by utilizing folding mechanisms. Gen-

Wu per trovare uno sfogo alla sua passione per l’origami,

erative digital design tools, as well as large-scale digital

e per coniugare questa passione con la sostenibilità e la

fabrication tools, will be employed to further my design

modellazione digitale. È in questo ambiente che nascono

and research efforts.» ( Jiangmei Wu)

le sue complesse lampade lampade di carta a LED. Ogni progetto segue una logica origami sia modulare, quindi componendosi di vari pezzi di carta piegati e incastrati, oppure in modo classico a partire da un singolo pezzo di carta, senza tagli né colla. Lo scopo del progettista è quello di “reinventare il ruolo della luce nella progettazione di interni attraverso un design matematicamente complesso ed un elevato livello di artiginalità”. Le pieghe vengono in un primo momento disegnate con l’ausislio di AutoCAD e Adobe Illustrator, poi i disegni vengono inviati ad un plotter Graphtec che “imprime” nel foglio la piega. Le forme sono poi piegate ed assemblate a mano; la luce è un LED, che produce poco calore e consuma poca energia. « My next step in this project will be that of investigating how to work the folds on a larger architectural scale. I’m interested in experimenting with ways to change the properties of a large scale structures, not using a clever new material, but using a standard material with folded texturing on its surface, such as paper, sheet metal, polypropylene, or any other foldable materials. It will be intercasi studio

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carta

Blossom 2013

Jiyoon Kim Melbourne Mouvement // www.melbournemovement.com Specifiche: carta di riso, compensato; dimensioni: 200 x 200 mm; 300 x 300 mm; 360 x 360 mm; 400 x 400 mm. Descrizione: questo prodotto si ispira al movimento di un fiore che sboccia. Il movimento della carta e il suo ripiegamento creano diversi effetti di luce e la diffusione della stessa è regolata dall’utente stesso tramite le codicelle che attivano il meccanismo di rotazione del tassello di carta. Un’altra fonte di ispirazione è la già citata tasselletion origami. Per mantenere solida la forma scelta viene utilizzata una carta di origine coreana, Hanji – corrispettivo della carta Washi giapponese - , conosciuta per la sua resistenza. La stessa carta unvestita dalla luce, proprio per la sua consistenza irregolare, dà l’impressione di guardare attraverso un petalo.

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casi studio


3.2 origami/DESIGn la carta 2.0 Spesso le carte normali hanno caratteristiche

capitolo precedente.

strutturali

all’uso

A questo fa eccezione la Durapalp che,

continuativo in ambienti non protetti, quindi il

comportandosi come una pasta, deve essere

loro utilizzo è molto limitato per la realizzazione

modellata tramite stampaggio e con essa anche

di “mobili” e oggetti casalinghi o da trasporto.

le pieghe.

e

fisiche

poco

adatte

I principali problemi riguardano le limitate resistenze a usura, abrasione,

strappo

e i

comportamenti in particolari condizioni di umidità o direttamente a contatto con l’acqua. Per migliorare questi difetti ma mantenere la leggerezza, piegabilità e scrivibilità etc. sono stati introdotti materiali di differenza consistenza

RPF Naoron RPF Naoron, ovvero Ricycled PET Fiber è una simil-carta soffice e robusta, flessibile come il tessuto e derivata da legno e poliolefine prodotta dalla ONAO CO. LTD. dal 1974.

all’interno del processo di produzione, sia a livello di impasto che sul foglio finito. L’implementazione

avviene

generalmente

con materiali metallici, come la carta-sandwich trattata in precedenza, stoffe, come le fibre di lino per le banconote dell’euro, plastiche, come il Naoron o Tivek. Non tutti i materiali di seguito trattati sono stati utilizzati per produrre prodotti-origami, ma sono sicuramente adatti a questo scopo. I processi di formatura sono paragonabili a quelli della carta nomarmale che è stata descritta nel

A fianco: la collezione di prodotti in Naoron creata da Naoto Fukasawa nel 2012.

design/origami LA CARTA 2.0

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Questa carta speciale è caratterizzata da un

per stampaggio anche a caldo.

processo produttivo identico al carta Washi

Una volta catalizzata, Durapulp ha anche un

ma implementandolo con fibre di polietilene

elevata resistenza all’umidità e all'acqua, è anche

ottenute da bottiglie di plastica riciclate

molto stabile dimensionalmente mantenendo un

intrecciate.

elevata elasticità e rigidezza flessionale.

Il Naoron ha la particolarità di emettere fumi

A seconda del tipo di fibre usate a monte varia

nocivi se bruciato.

anche la resistenza a lacerazione e piegatura.

E’ impermeabile e resistente a strappi anche

DuraPulp è stata esposta per la prima volta al

dopo aver subito molteplici pieghe ma non

Salone del Mobile di Milano nel 2009 come

possono essere lavati in lavatrice o stirati in

parte della sedia del Parupu Kids, che Claesson

quanto non sopporta l’eccessivo calore.

Koivisto Rune ha contribuito a sviluppare.

Recentemente questo materiale è stato reso

La stessa società ha anche creato la lampada

celebre da Naoto Fukasawa per la collezione

W101 sempre fatta in DuraPulp.

SIWA con esso realizzati. tivek

A fianco: lo sgabello per bambini Parupu, realizzato in Durapulp dallo studio di architetti svedesi Claesson Koivisto Rune, nel 2008. Nella pagina successiva: collezione di scarpe in Tyvek realizzate da Civic Duty, nel 2012.

124

design/origami LA CARTA 2.0

durapulp

Il Tyvek è un tessuto-non tessuto creato e

Durapulp è un materiale composito prodotto

brevettato dalla DuPont che ne ha registrato

dalla Södra Pulp Labs dall’autunno 2011.

anche il marchio.

E’ stato sviluppato con Innventia e è a base di

Fu scoperto nei laboratori DuPont da Jim White

fibre naturali e artificiale, il tutto rinnovabile e

nel 1955, brevettato nel 1965 è stato prodotto

biodegradabile.

industrialmente dal 1967.

Ha eccellenti proprietà meccaniche e potenziale

Proprietà: è un materiale sintetico simile alla

per un'ampia gamma di applicazioni. Può essere

carta, difficile da strappare anche grazie alle

utilizzato in applicazioni 2D o 3D, sia da fogli o

fibre di polietilene ad alta densità con le quale


parzialmente fatto che rende tutto resistente a molti acidi e basi, non tossico e riciclabile. E’ in ma facilmente tagliabile con forbici o coltello, inoltre è traspirante in quanto lascia passare il vapore acqueo ma non l’acqua allo stato liquido. La Dupont indica uno spessore delle fibre 0,5-10

micron,

circa

quanto

un

capello

umano. Una particolarità costruttiva riguarda l’assemblamento dei vari strati che vengono prima filati e poi legati insieme mediante calore e pressione, senza leganti in modo da mantenere la sua stabilità dimensionale nel tempo. Avendo una consistenza molto simile alla carta ne mantiene le proprietà migliorando anche la resistenza alla ripetuta piegabilità. Solitamente il Tivek viene impiegato come materiale da costruzione, specialmente nei prefabbricati per ottenere una barriera all’acqua. In ambito quotidiano ha molteplici utilizzi dalle classiche buste postali americane a per un determinato periodo è stato usato per le banconote neozelandesi, da vestititi e scarpe a packaging di materiale sterilizzato per laboratori.

design/origami LA CARTA 2.0

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casi studio


carta 2.0

Vapeur collection 2009

inga sempé //

www.ingasempe.fr

Moustache Specifiche:

Hanging Vapeur: H 520 x W 550 x D 400 mm;

Tyvek e metallo piegato;

prezzo: dai 220 ai 280 euro ca.

Vaporetto: H 360 x W 360 x D 250 mm;

Descrizione:

Expanded Vaporetto: H 400 x W 600 x D 280 mm;

Questa collezione sfrutta la piega a soffietto per creare una

prezzo:160 Euro ca.;

luminosità cangiante e soffusa. La struttura è anch’essa

Small Vapeur: H 630 x W 350 x D 540 mm;

sostenuta dalla piega e la forma bombata è modificabile

Large Vapeur: H 850 x W 520 x D 710 mm;

dall’utente.

casi studio

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casi studio


carta 2.0

W101 2010

Claesson Koivisto Rune //

www.ckr.se

Wästberg Specifiche:

DuraPalp (prodotto dall’industria del legno Södra); luce dimmerabile. LED bianco caldo con riflettori asimmetrici e diffusore asimmetrico; light source: 4 x 1,2 W LED; temperatura del colore: 3.000 K; CRI > 90 Descrizione: W101 è interamente prodotta da fogli di Durapalp, un materiale innovativo composto al 100% da fibre miste di polpa di legno e un polimero di amido. Il materiale risultante è molto simile alla carta ma è incredibilmente più resistente e duraturo. Si modella tramite stampi ma la sua staticità non si deve solo ad un effetto sculturale ma anche alla rigidità dal materiale. La struttura della lampada è compostabile, utilizza il minimo materiale possibile, con il LED si provvede anche al risparmio energetico conservando la qualità della luce e la luce è diretta dove è necessaria senza fuoriuscite. La piega struttura è classica nell’origami: una doppia reverse fold.

casi studio

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casi studio


carta 2.0

Inside & Out, Origami Cooking 2012 TourdeFork // www.tourdefork.net Specifiche: carta da forno, impasto di Muffin Savory;

Le caratteristiche di questa carta, la resistenza data dalla

6x6x5 cm ca.

“plastificazione”, permettono una certa stabilità e facilità

Descrizione:

di piega.

Questo progetto culinario è stato presentato dal laboratorio di food design TourdeFork in occasione di S come specchio/O come Origami. L’allestimento ideato da Studiopepe all’interno dello showroom Spotti a Milano è composto di due temi: S come Specchio è dedicata al tema dello specchio sia come oggetto che come superficie specchiante mentre O come Origami interessa lo spazio Valcucine Milano Piave/Spotti incentrandosi sull’arte del piegare la carta al sevizio dei molteplici usi, in cucina, decorativi e non solo. TourdeForkera presenta con una la Food performance: Inside & Out – Origami Cooking, una performace in cui sono state mostrate alcune tecniche d’impiego degli origami in cucina. Contenitori tridimensionali in carta forno impiegati come stampi, nelle quali è stato colato un impasto per Muffin Savory – un tipo di muffin salato. I muffin sono stati preparati direttamente nello showroom Spotti / Valcucine dove un allestimento sospeso di crema e pesti ha permesso agli invitati di condire il proprio Muffin Savory. Il contenitore è molto semplice da realizzare e parte dalla base detta waterbomb. casi studio

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3.3 origami/DESIGn il cartone Il cartone è un materiale cartaceo particolar-

due macro categorie: le carte da copertina e le

mente spesso e pesante, costituito da uno strato

carte per ondulazione.

ondulato centrale e due fogli piani laterali.

Le carte da copertina possono essere avana o

Le sue origini risalgono alla Cina del XV secolo,

bianche (richieste soprattutto per esigenze di

mentre nel 1817 in Inghilterra furono vendute

stampa) e sono sotto riportate secondo caratter-

le prime scatole di cartone commerciali. Il con-

istiche meccaniche decrescenti:

fine tra carta e cartone è convenzionalmente

- Kraft avana (K), Kraft bianco (Kb) le

posto a 224 g/m² con uno spessore di almeno

quali contengono molta fibra vergine,

175 µm.

- Liner avana (L), Liner bianco (Lb),

Nell’albito dell’origami non è chiaramente pos-

- Test avana (T), Test bianco (Tb),

sibile applicare un numero troppo elevato di

- Camosciò (‘C), Camoscio bianco (Cb)

pieghe sovrapposte ma è comunque possibile

oggi poco usata.

creare prodotto molot resistenti.

Ogni tipologia di carta si distingue ulterior-

Il cartone ondulato viene usato soprattutto nel

mente in base alle diverse grammature: cioè il

settore degli imballaggi.

peso espresso in grammi di un metro quadrato

Nella sua forma più semplice è costituito da due

di carta.

superfici di carta piana dette copertine che racchiudono una carta ondulata e che si legano tra

Tipologie

loro con l’utilizzo di collanti naturali. È questa

Combinando le diverse carte da copertina e da

azione combinata delle copertine con l’onda

onda con le varie altezze di onde, possono dare

interna che conferisce rigidità e resistenza

origine ad un numero elevato di cartoni possi-

all’insieme e ne determina l’efficacia nel confezi-

bili. Pur mantenendo un'elevata varietà di com-

onamento e nel trasporto delle merci.

binazioni, il mercato si è andato strutturando

In questo senso possiamo distinguere le carte in

su quelle combinazioni che meglio risolvono i design/origami il cartone

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134

design/origami il cartone

problemi di stoccaggio e movimentazione delle

coefficiente di ondulazione che varierà in base

merci.

allo spessore ed al passo dell'onda) ed il peso dei

Possiamo quindi distinguere le seguenti classi

collanti.

di cartone ondulato:

Spessore del cartone: misura la distanza in

- singola onda o onda semplice

mm tra le due superfici esterne di un cartone

- doppia onda

ondulato.

- tripla onda

Edge Compression Test (ECT): è una prova di

Tra le onde singole, maggiormente utilizzate,

compressione che si effettua su una striscia di

troviamo:

cartone, volta a misura lo sforzo espresso in

- Onda B, altezza minima 2,5 mm;

kN/m (nel sistema S.I.; si può ottenere comune-

- Onda C, altezza minima 3,5 mm;

mente anche il dato espresso in kg*cm) neces-

- Onda E, altezza minima 1,2 mm;

sario per deformare la striscia stessa. Tale dato

Le combinazioni di doppia onda danno origine

consente di confrontare i vari cartoni ondulati

a cartoni come:

rispetto alla loro resistenza alla compressione

- Onda BA, altezza minima 7,0 mm (meno

ed è strettamente correlato con la resistenza

usata);

all'impilamento degli imballi relativi.

- Onda BC, altezza minima 6,0 mm;

Resistenza allo scoppio: misura la resistenza

- Onda EB, altezza minima 3,7 mm.

alla perforazione di una cartone ondulato. Si

I cartoni in tripla onda si prestano per utilizzi

esprime in kPa nel sistema S.I. (o più comune-

specifici dato le massime caratteristiche di re-

mente in kg/cm²) ed è la misura della resistenza

sistenza e rigidità.

alla rottura di un cartone sottoposto ad una

Esiste anche l'onda nuda, un cartone nel quale

pressione in senso ortogonale alla sua superficie.

manca la copertina esterna e in cui l'ondulazione

Box Compression Test (BCT): misura la resist-

rimane scoperta; solitamente questo tipo di car-

enza di una scatola di cartone ondulato vuota

tone viene utilizzato nel settore cartotecnico,

alla compressione verticale, ovvero quanti

accoppiato con una carta patinata.

chilogrammi può portare una scatola prima di

Suddivise per tipologia e per grammatura le

schiacciarsi. Questo dato è fortemente correla-

carte che compongono il cartone, possiamo

to con quello di ECT del cartone che compone

identificare e misurare le diverse caratteristiche

l'imballo.

del cartone ondulato per meglio rispondere alle

Questi dati sono fondamentali quando il cartone

diverse esigenze di impiego:

viene utilizzato come supporto mobiliare. È un

Grammatura del cartone: esprime il peso del

utilizzo che si è diffuso sempre più in questi ul-

cartone al metro quadrato; non sarà altro che

timi anni soprattutto accostandolo alla tecnica

la somma delle grammature delle copertine,

origami.

più la grammatura delle onde (il peso al metro

La piegatura, a mano, risulta più semplice quan-

quadrato dovrà essere maggiorato secondo un

do la grammatura non è troppo elevata, come


anche lo spessore, ma, allo stesso tempo è neces-

Inconvenienti

sario garantire una certa stabilità.

La fabbricazione del cartone ondulato è stret-

Se invece vengono impresse le pieghe – solita-

tamente legata al livello tecnologico del mac-

mente tramite cordonatura – la grammatura

chinario impiegato nonché alla qualità della

può essere più elevata, in questo modo acquista

materia prima utilizzata (la carta in bobine) ma

una maggiore resistenza.

dipende anche dall'abilità e dall'addestramento

Questo rende il cartone, combinato con la tec-

degli addetti al funzionamento dell'ondulatore.

nica origami, un materiale perfetto per realiz-

Spesso dunque si può incorre in cartoni con

zare complementi di arredamento, per lo più in

onda schiacciata o inclinata, cartoni incurvati

occasione di eventi e fiere, grazie alla facilità di

oppure copertine danneggiate o solo parzial-

costruzione e di trasporto. In alcuni casi si può

mente incollate.

pensare a prodotti di arredamento permanente, ma qui è più diffuso evitare sedute che sarebbero

Riciclaggio

esposte per troppo tempo a sollecitazioni, cos-

Il cartone ondulato è riciclabile e biodegradabile

tringendo l'utente ad un cambio di arredamento

al 100%. Il riutilizzo del cartone permette non

troppo frequente.

solo un notevole risparmio economico ma gar-

Altri dati di cui tenere conto sono:

antisce anche il rispetto dell'ambiente riducendo

Assorbimento d'acqua (COBB):

notevolmente il volume dei rifiuti che giungono

misura in gr/m2 la quantità di acqua distillata

in discarica.

che viene assorbita da un determinato cartone

In Italia circa l'80% della fibra impiegata per

sottoposto ad una pressione di colonna d'acqua

la produzione del cartone ondulato deriva da

di 1 cm in un determinato intervallo tempo-

materiale di riciclo detto macero e solo il 20%

rale. Il dato che si ricava può essere utile sia per

della fibra impiegata è fibra vergine proveniente

eventuali considerazione sulla stampa (dato che

da foreste ma sempre gestite secondo criteri di

i colori nella stampa flexo sono a base acqua), sia

sostenibilità ambientale dall'industria cartaria

nell'impiego del cartone in ambienti umidi (es.

stessa.

celle frigorifere o cantine).

Con il riutilizzo le fibre di cellulosa tendono a

Permeabilità all'aria Gurley:

perdere le prestazioni originarie pertanto il ri-

si applica solitamente alle singole carte e misura

corso alla fibra vergine è comunque necessario

in secondi/centimetro il tempo necessario per

per garantire lo standard prestazionale anche

far effluire attraverso una superficie di carta di

delle carte più povere.

6,45 cm² la quantità d'aria contenuta in un volume di 100 ml. Il dato risulta importante quando

Applicazioni

il cartone viene movimentato con l'impiego di

Trasformato in imballaggio finito, il cartone on-

macchine automatiche a mezzo ventose. Misura

dulato diventa un contenitore robusto, versatile,

cioè, la capacità di isolamento dall’aria.

ideale per raggruppare, trasportare e protegdesign/origami il cartone

135


gere i prodotti in esso contenuti. Il modello di scatola più comune e più utilizzato per le sue doti di economicità di produzione e versatilità nell'utilizzo è senza dubbio la scatola americana.

i processi I processi utilizzati per imprimere le pieghe e per creare le forme volute non si distinguono da quelle della carta se non per i diversi parametri con cui le macchine devono essere programmate, in modo da lavorare con materiali di diverso spessore e peso. In ogni caso anche con i cartone si utilizza la fustellatura tagliare la forma e la cordonatura per imprimere le pieghe.

136

design/origami il cartone



138

casi studio


CARTONE

Plick Studio Lo //

www.studiolodesign.fr

Studio Lo Specifiche:

Con sistema di linguette l’iniziale forma di cartone è as-

Cartone ondulato;

semblata e poi fissata al muro (a piacere se con chiodi o

150x250x700 mm ca.

spillatrice), può sostenere fino a 7 kg.

Descrizione: Studio Lo è una realtà che lavora per creare oggetti funzionali e rispettosi dell’ambiente. Il concetto è quello di utilizzare la minor quantità di materiale possibile per la loro fabbricazione. I probeli stratuttrali e spaziali vengono risolti con delle configurazioni geometriche che si rifanno al mondo dell’origami, come in questo progetto di mensola.

casi studio

139


140

casi studio


CARTONE

Foldschool 2007

Nicola Stäubli //

www.nicola-staubli.com

progetto in free download // www.foldschool.com Specifiche: Cartone ondulato; spess. 4 mm Descrizione: Il progettista riflette sulla lontananza dell’utente, sopratutto recentemente, dall’artigianato e dal lavoro che sta dietro ai prodotti che usa quotidianamente quindi dà vita a questa collezione di mobili in cartone fai-da-te per i bambini. Foldschool cerca di ricreare un nuovo legame con l’artigianato mettendo il consumatore faccia a faccia con la progettazione e l’assemblaggio. I modelli possono essere scaricati gratuitamente, stampati a casa – in versione PDF, quindi adatta ad ogni stampante - e riportati sul cartone che si preferisce, inoltre il sito fornisce una serie di semplici istruzioni per assemblarli. I prodotti proposti sono una sedia, uno sgabello e un cavallino a dondolo. C’è poi una sezione dove è possibile condividere i propri modelli. La missione Foldschool è quello di fornire un prodotto ad un prezzo accessibile per mezzo di un processo di fabbricazione intelligente, l’origami consente di trovare una forma che può essere assemblata da chiunque.

casi studio

141


CARTONE

Paper Tiger 2007

Anthony Dann //

www. anthonydann.com.au

Paper Tiger Products Specifiche: Cartone ondulato; 50x70 cm ca. Descrizione:

Design dell’australiano Anthony Dann, ha vinto numerosissimi premi nell’ambito del forniture in cartone. Puntanto l’attenzione sulla sostenibilità arriva a questo progetto interamente costituito da un materiale riciclato e riciclabile; il packaging e minimale e contiene il prodotto piegato che poi è facilmente assemblabile a destinazione. È molto utilizzato per eventi temporanei, fiere ed esposizioni commerciali: è completamente personalizzabile con brand e stampe di ogni tipo.

142

casi studio


CARTONE

Papton Chair 2007

Fuchs and Funke // Fuchs and Funke Specifiche: Cartone; peso: 2kg Descrizione: Questa sedia di cartone è composta da una fustella di cartone che viene piegata molto facilmente in una leggerissima seduta. Segue in un certo modo le pieghe eseguite per gli aeroplanini di carta e i poligoni che vengono fuori dopo la piegatura danno una certa unità formale il prodotto. Nonostante siano presenti diversi volumi pieni, necessari per la struttura, la sedia ha quel tocco di leggerezza dato soprattutto dai due elementi laterali che slanciano una forma altrimenti “pesantemente” volumetrica. È esposta nella collezione permanente del Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg.

143

casi studio

www.fuchs-funke.de



3.4 origami/DESIGn materiali plastici I materiali plastici – o polimeri - sembrano i

I polimeri si sono rivelati materiali ideali per le

migliori sostituti della carta nella creazione di

esigenze di produzione della civiltà industriale

origami per la loro lavorabilità, la leggerezza e

impostata sui grandi numeri, sulla costanza

la piegabilità.

di qualità e sull’eliminazione dell’intervento

Sono sostanze composte da molecole molto grandi

con

altissimo

peso

molecolare

denominate macromolecole. Sono un insieme di materiali polifunzionali: cioè possono avere, di volta in volta, le caratteristiche e le proprietà del legno o del cuoio, dei metalli o del vetro, dell’avorio o delle resine naturali e quindi il loro campo di impiego non ha praticamente confini. Non possono però

manuale. Per di più, possono essere confezionati su misura per specifiche esigenze produttive, intervenendo nella loro formulazione chimica e nella configurazione strutturale delle molecole per questo sono presenti in una grande varietà di tipi, non paragonabile neanche approssimativamente a nessun altro gruppo di materiali.

essere considerati dei materiali sostitutivi anche

Le materie plastiche risultano materiali ad

se portano caratteristiche nuove che rendono

elevata molecolarità (polimeri), oggi prodotte

possibile la soluzione di determinati problemi

quasi esclusivamente in modo sintetico.

tecnici, per esempio incastri a baionetta, le cerniere a forma di film, gli espansi strutturali, gli speciali elementi scivolanti, i cuscinetti senza lubrificazione.

Esse rappresentano un concetto collettivo per tre grandi macrogruppi di materie plastiche: termoplastici, che possono esseri fusi e rimodellati più volte, hanno una struttura

Per la sola celluloide sono state elencate negli

molecolare “a catena aperta”, ovvero presentano

anni del massimo successo ben 25 mila diverse

un basso grado di reticolazione; termoindurenti,

applicazioni industriali.

possono essere formati una sola volta, perché, design/origami materiali plastici

145


se sottoposti al calore una seconda volta,

poliestere, il policarbonato (PC), il polietilene

carbonizzano;

(PE).

elastomeri,

presentano

una

elevata deformabilità ed elasticità. I materiali di partenza per la produzione di

produzione di questi materiali è il Crackling,

materie plastiche sono il petrolio, il metano ed il

cioè quel processo di lavorazione del petrolio

carbone come fornitori di carbonio, idrogeno ed

grezzo che consiste nello spaccare le grosse

ossigeno, come pure di materiali che contengono

molecole degli idrocarburi più pesanti contenuti

ozono, cloro, zolfo e fluoro.

nel greggio per formare molecole più leggere,

Le caratteristiche delle materie plastiche

che genereranno per distillazione più benzine.

risultano dalla loro struttura chimica e dalla

Per ottenere ciò, il petrolio grezzo viene

struttura fisica, per esempio molecole a catena

iniettato nella camera di distillazione sotto

lineare oppure ramificata, molecole reticolate

pressione, dopo averlo riscaldato a temperature

nello spazio a maglie larghe o strette. Le

piuttosto alte. Entrambe le condizioni descritte

possibilità di variare la composizione sono molto

favoriscono la scissione delle molecole più

ampie così come di modificare il materiale base.

grosse.

Come detto prima, i polimeri comprendono tre

Abbiamo, in effetti, delineato il procedimento

grandi famiglie di materiali.

base di cracking, ma ne esistono molte varianti

Di questi tre noi ci occuperemo prevalentemente

sviluppate per ottenere più benzina o anche

dei termoplastici in quanto sicuramente più

benzine più raffinate ed efficienti, come quelle

adatti ad essere piegati e ripiegati e quindi ad

necessarie per gli aerei.

essere utilizzati come origami.

Caratteristiche generali:

Gli elastomeri potrebbero in apparenza essere

Organolettiche:

adatti ma quello che necessita un prodotto piegato è anche la stabilità della piega e questa caratteristica non sarebbe possibile con questi

qualunque colore - Legate in modo indissolubile al colore

di partenza e non a mantenerla.

- Cedevoli e condizionabili (si segnano e si

Per superare questa difficoltà si potrebbe gestire

rigano), ma senza assumere il sapore di antico

le pieghe in modo da incastrale l'una nell'altra

(diventano solo vecchie), deperibili e corruttibili

per dare maggior stabilità, ma cercando di non

- Elastiche e morbide al tatto (in base al tipo)

Nei prodotti che abbiamo analizzato e catalogato i materiali utilizzati sono stati i il propilene e polipropilene (PP), il polivinilcloruro (PVC), il design/origami materiali plastici

- In grado di assumere qualunque texture e

materiali che tendono a riprendere la posizione

incappare in uno spreco di materiale.

146

In generale il processo che sta alla base della

- Leggere e sottili negli spessori - Aggredibili da agenti esterni (fuoco, solventi...) - Maneggiabili


Formali e culturali:

isotattico, si presenta invece come un solido

- Moderne (non tradizionali), colorate, leggere, economiche,

giovani,

giocoso,

casalingo

dall'aspetto gommoso, un buon elastomero ma di scarso interesse commerciale.

(domestico)

Caratteristiche:

- Adatte a particolari di finitura di forma

-Discrete

elaborata, o parti strutturali per mobili giovani,

Poliolefine);

a particolari da maneggiare - Molto versatili date le numerose tipologie di materiale e di lavorazione, possono assumere le

resistenze

meccaniche

(tra

- Basso peso specifico (economicità e leggerezza); - Elevate resistenze chimiche;

forme più complesse

- Buona lavorabilità con macchine utensili;

- Capaci di adattarsi facilmente all’ambiente

- Discreta resistenza alla temperatura (90°C);

(raggi, curvature, spigoli) vedi ad esempio:

Difetti:

mouse, computers, interni auto.

le

Ha basse resistenze meccaniche e termiche rispetto ai Tecnopolimeri (PA6, POM ecc…)

Polipropilene, PP È un composto plastico che può mostrare diversa tatticità. Il prodotto più interessante dal

e, rispetto al PE, essendo più rigido, è un po’ meno resistente agli urti, specie alle basse temperature.

punto di vista commerciale è quello isotattico,

Utilizzi:

che presenta una maggiore facilità nell'assumere

Carcasse per elettrodomestici, lavabi,contenitori,

una struttura cristallina o semi-cristallina ed è

tessuti non tessuti.

caratterizzato da un elevato carico a rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione e può avere forme rigide

Polivinilcloruro, pvc

ampiamente utilizzate.

È il polimero più importante della serie di quelli

Rigido ma poco resistente all’urto. E’ possibile

ottenuti da monomeri vinilici ed è una delle

l’applicazione di chiodi. A causa delle elevate

materie plastiche di maggior consumo al mondo.

caratteristiche di isolamento tendenza alla

Puro, è un materiale rigido; deve la sua

carica elettrostatica; perciò attira la polvere.

versatilità applicativa alla possibilità di essere

Durante la fase di produzione vengono

miscelato anche in proporzioni elevate a prodotti

determinate alcune proprietà chimiche come la

plastificanti,

stereoregolabilità, la massa delle molecole e la loro densità. Il prodotto atattico, unito in blocchi con quello

Ha una buona resistenza chimica e una discreta rigidità meccanica che perde mano a mano che aumenta la temperatura resistendo fino a max design/origami materiali plastici

147


60°C. Caratteristiche: -Resistenza meccanica superiore alle poliofeline (PE e PP); -Elevata resistenza chimica; -Possibilità di lavorazione con macchine utensili e di accoppiamento mediante saldatura a caldo o a freddo (incollaggio);

nella nostra vita quotidiana e costituisce il 40% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche. In altre parole, circa la metà degli oggetti prodotti in quella che genericamente chiamiamo

Da un punto di vista chimico, esso è un materiale

-Si presta ad essere termoformato, saldato e incollato.

design/origami materiali plastici

Il polietilene è uno dei materiali più presenti

-Buona resistenza alla luce e all’invecchiamento;

l’arredamento di locali pubblici;

148

Polietilene, PE

"plastica" è realizzata in polietilene.

propagare le fiamme e quindi adatto per

In base alla distribuzione dei pesi molecolari e al grado di ramificazione si ottengono tipi di politene con proprietà e usi differenti: - Polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE): è un polietilene con peso molecolare medio compreso tra 3×106 e 6×106 u (secondo lo standard ASTM D4020). Ne risulta un materiale con catene ben impaccate nella struttura cristallina e molto resistente. Le particolari proprietà meccaniche lo rendono adatto, a differenza degli altri tipi più comuni di polietilene, ad impieghi particolari, come ad esempio protesi e giubbotti antiproiettile. - Polietilene ad alta densità (HDPE) o (PEAD): è un polietilene poco ramificato,ha quindi forze intermolecolari elevate e maggiore rigidità rispetto al polietilene a bassa densità. - Polietilene a bassa densità (LDPE): è molto più ramificato dell’HDPE, è quindi un materiale più duttile e meno rigido, viene generalmente sintetizzato attraverso polimerizzazione radicalica. - Polietilene lineare a bassa densità (LLDPE): è sostanzialmente polietilene lineare dotato di un numero significativo di ramificazioni corte, viene normalmente ottenuto per polimerizzazione di una miscela di etene e α-olefine (butene, esene, ottene) con catalisi di tipo Ziegler-Natta. - Polietilene espanso.

decorativi.

-Buona resistenza all’abrasione;

-E’ autoestinguente, cioè in grado di non

1

Rivestimenti in finte pelli, listelli, profilati

plastico di base, ovvero un semilavorato industriale usato come materia prima dalle aziende trasformatrici per realizzare un ampio ventaglio di prodotti finiti, dai più semplici ai più sofisticati. Sotto il profilo strutturale, il polietilene è

Difetti:

un derivato dell'etilene, che a sua volta è un

- Rispetto a PE e PP ha una minor resistenza

prodotto derivato dal processo di lavorazione

alla temperatura (max 60°C);

del petrolio grezzo.

- Minor resistenza agli urti;

Caratteristiche:

- A causa dell’elevato peso specifico ne viene ridotta l’economicità;

Le

sue

caratteristiche

dipendono

dalla

cristallinità e dal grado di polimerizzazione1. Perciò un tipo di PE può essere da flessibile a

- Bassa resistenza allo strappo.

rigido.

- Rispetto a PE e PP ha una minor resistenza alla

Quello utilizzato nei prodotti che illustreremo

piegatura ripetuta (in quanto termoindurente)

successivamente è un tipo ovviamente flessibile,

Utilizzi:

lavorabile, resistente a compressione e poco

Con il PVC trasparente, plastificato (morbido),

usurabile.

si ottengono dei manti e delle strisce che

Utilizzi:

consentono di eseguire chiusure industriali,

Isolante per cavi elettrici, film per l’agricoltura,

quali portoni o tende per il passaggio di carrelli

borse e buste di plastica, contenitori di vario tipo,

elevatori.

tubazioni, strato interno di contenitori asettici


per liquidi alimentari (“brick”), taglieri per la carne, maniglie, tappi di chiusura, guarnizioni, rivestimenti anti-corrosivi, contenitori...

Polietilentereftalato, PET Il polietilenetereftalato o polietilentereftalato, fa parte della famiglia dei poliesteri, è una resina termoplastica composta da ftalati adatta al

Poliesteri

contatto alimentare.

Le caratteristiche dei fili di poliestere sono oltre

Viene utilizzato anche per le sue proprietà

ad un'ottima tenacità e resilienza, un'elevata

elettriche, resistenza chimica, prestazioni alle

resistenza all'abrasione, alle pieghe e al calore,

alte temperature, autoestinguenza, rapidità di

un elevato modulo di elasticità e una minima

stampaggio.

ripresa di umidità nonché una buona resistenza

Caratteristiche:

agli agenti chimici e fisici.

- Buona stabilità dimensionale;

Tutte queste caratteristiche fanno in modo che il poliestere sia impiegato puro o in mista con altre fibre naturali, artificiale o sintetiche. Questa sua caratteristica permette di conferire

- Proprietà meccaniche molto elevate: resistenza alla compressione - Buone prestazioni ad alte temperature;

ai prodotti una mano nervosa, ingualcibilità,

- Resistenza chimica

resistenza

- Rapidità di stampaggio e lavorabilità alle

all'usura, stabilità

dimensionale

(non si restringono) e una facile ripresa della gualcitura anche dopo i lavaggi evitando la stiratura. Si tingono bene. Sfruttando le sue proprietà dielettriche il poliestere

viene

inoltre

impiegato

nella

macchine utensili; - Ottima resistenza all’usura; - Basso coefficiente d’attrito Difetti:

produzione di alcuni tipi di condensatore.

È un materiale molto duro e quindi anche

I tessuti di poliestere, grazie al basso coefficiente

abbastanza fragile.

di assorbimento dei liquidi, non assorbono

Utilizzi:

l'umidità il che li rende impermeabili e resistenti allo sporco. È un materiale dotato di flessibilità, leggerezza ed alta resistenza meccanica. Il basso coefficiente di trasmissione del calore permette di trattenere il calore del corpo con

Esempi di applicazioni sono: film, tubi, bottiglie, contenitori, etichette, pelli per batteria ed etichette sleeves.

Policarbonato, PC

caratteristiche di poco migliori a quelle della

Il Policarbonato ha visto crescere in misura

lana che, però, ha un maggiore potere coibente.

sorprendente il suo utilizzo per le sue proprietà design/origami materiali plastici

149


particolari di trasparenza, resistenza termica

Vetrate e serre, stoviglie resistenti, cassette per

e meccanica, oltre che per le buone proprietà

lettere.

elettriche e per la durezza. La resistenza all’urto è sicuramente la sua peculiarità e per questo viene spesso utilizzato per eseguire porte antiproiettile e protezioni per macchine utensili costituiscono la protezione ideale contro i tentativi di intrusione e gli atti vandalici.

Polilattide, PLA Si tratta di una plastica piuttosto recente, sviluppatasi durante gli studi per la produzione di materie plastiche a base di materie prima rinnovabili. Dall'amido contenuto in piante come mais, grano, canna da zucchero, o patate si

I policarbonati resistono agli acidi minerali, agli

ottiene il glucosio che, attraverso una reazione

idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli

di policondensazione degli acidi lattici, si

oli, agli alcoli tranne alcol metilico e all’acqua

possono produrre polimeri, come il PLA. Queste

sotto i 70°C. Al di sopra di tale temperatura

plastiche “bio” possono trovare molteplici

l’acqua attacca il polimero favorendo una

usi con additivi ed aggiunte: risultano tenaci,

graduale decomposizione chimica.

viscose, biodegradabili o molto durature. Il PLA

Caratteristiche: - Infrangibile; - Leggero, oltre ad avere un peso specifico abbastanza basso, la sua resistenza meccanica permette di utilizzare spessori minimi;

è trasparente e le sue caratteristiche ed impieghi sono sovrapponibili a quelli del PP e del PS. Utilizzi (finora): Imballi nell’industria alimentare, realizzazione di pellicole e vasi in agricoltura e per rivestimenti di compositi a base di cartone e carta.

- È autoestinguente; - Molto trasparente e protetto ai raggi UV;

Poliammidi, PA

- Facile da lavorare con sezionatici e frese, può

Le poliammidi (PA) sono macromolecole

essere piegato a freddo fino ad un massimo di 5

caratterizzate dal gruppo ammidico CO-NH, da

mm di spessore.

cui dipendono molte proprietà di questo tipo di

Difetti:

composti.

- Più costoso del PMMA;

Le poliammidi possono essere sintetizzate

- Minor resistenza agli strisci.

150

design/origami materiali plastici

tramite polimerizzazione per condensazione di un acido dicarbossilico e di una diammina

- La biodegradabilità è scarsa e richiede tempi

oppure tramite polimerizzazione per apertura

lunghi.

d'anello di un lattame.

Utilizzi:

La sigla utilizzata nell'etichettatura tessile per


identificare le poliammidi è "PA".

prepari i solchi della pieghe in modo da rendere

Le caratteristiche dei singoli tipi di poliammide non

differiscono

relativamente

molto:

basso,

peso

resistenza

specifico agli

urti

più agevole arrivare alla forma finita ed anche per evitare un'inutile sollecitazione del materiale nel punto di piega.

e all’usura, discreto isolamento elettrico,

Per fare questo si procede generalmente con la

resistenza ai solventi, agli oli, ai grassi e ai

calandratura o con lo stampaggio, a iniezione

carburanti.

principalmente, della forma piatta di partenza.

Autoestinguenti, hanno un elevato assorbimento di umidità, quindi non sono indicate a contatto con l’acqua o quando si vogliono mantenere tolleranze impegnative. Ricordiamo in particolare le fibre di Nylon, simili, come caratteristiche di piegatura ai

La calandratura La calandratura è un processo continuo che funziona un po’ come un vecchio mangano per vestiti.

tessuti e quindi maneggiabili in ambito origami,

Nel campo delle plastiche, ci sono di solito 4

anche se costose.

rulli riscaldati di grandezze diverse che ruotano

Come la maggior parte delle fibre sintetiche, il nylon rispetto alle fibre naturali presenta i seguenti vantaggi: maggiore resistenza all'usura; non viene attaccato dalle tarme;

a velocità leggermente diverse. Il materiale entra tra questi rulli, viene riscaldato e fuso, per poi assumere la forma di film o di foglia. Esso viene poi raffreddato e avvolto in bobine.

leggerezza; non si restringe durante il lavaggio;

Durante il processo le foglie possono essere

si asciuga in fretta e non ha bisogno di stiratura.

mono-orientate. Il materiale comunemente calandrato è PVC.

I PROCESSI

Nell’industria delle materie plastiche si esegue per ottenere fogli o lastre sottilissimi; in quella

Il punto di partenza per ogni tipo di origami,

tessile e della carta per rendere la superficie del

come si è visto in precedenza, è sempre una

prodotto brillante.

superficie piatta, un foglio.

Derivata

dalle

tecniche

di

produzione

È importante notare come lo spessore di questi

dell'industria cartaria e della gomma, la

fogli, per essere adatta ad essere piegato a mano,

calandratura è stata il primo procedimento

non dovrebbe superare i 3-5 mm al massimo.

adottato per la lavorazione delle materie

Dunque bisognerà utilizzare delle tecnologie

plastiche ed è divenuta di largo uso soprattutto

che permettano di tagliare e modellare un foglio

per la trasformazione del PVC in film e fogli di

di materiale plastico. Inoltre è necessaria una

varia larghezza e spessore, con un'ampia gamma

lavorazione, non necessariamente ulteriore, che

di finiture superficiali. design/origami materiali plastici

151


Il materiale plastico viene dapprima addizionato

injection moulding) per ottenere delle cavità,

con stabilizzanti, lubrificanti, coloranti, ecc.,

o ancora agenti espandenti. Il 25% dei polimeri

e successivamente trattato a caldo in apposite

viene trattato con questa tecnologia

macchine, nelle quali viene trasformato in una massa omogenea. Viene quindi immesso nella calandra vera e propria, costituita da una serie di cilindri paralleli (in numero variabile tra 4 e 5) e via via più vicini tra loro. All'uscita della

Ciclo stampaggio: chiusura stampo (2s), iniezione (3s), mantenimento (2s), raffreddamento pezzo (15s), apertura stampo (3s), estrazione pezzo (3s) = 28s

calandra il semilavorato passa alla bobinatrice, se in film, o al taglio, se in lastra.

La fresatura È il processo che permette di ottenere le “pre-

Lo stampaggio a iniezione Lo stampaggio ad iniezione è la tecnica più diffusa per produrre oggetti in plastica in grosse quantità e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Consiste nella iniezione, all’interno di uno stampo diviso in due parti (femmina -dalla parte fissa dell’ugello- e maschio, mobile), di materiale polimerico fuso (melt). È composta di due fasi: plastificazione ed iniezione. Le pressioni sono dell’ordine dei qualche migliaio di bar e la forza (in tonnellate) necessaria per tenere chiusi

design/origami materiali plastici

viene considerato con il foglio di partenza dell’origami. Consiste nell’asportazione di materiale mediante un utensile tagliente rotante. Sia l’utensile che il pezzo vengono mossi per realizzare fresatura, ma più spesso è il pezzo che viene mosso rispetto alla punta tagliente. Le frese sono utensili pluritaglienti con taglienti disposti su diverse superfici (cilindriche, piane, coniche...), sia sulla punta che sulle pareti.

gli stampi. I macchinari utilizzati per questa

Il ciclo lavorativo prevede normalmente una

tecnologia sono detti presse a iniezione. Il

prima fase di sgrossatura, in cui l'asportazione

polimero, passando dalla tramoggia al cilindro,

viene fatta nel modo più rapido e quindi più

viene portato al punto di fusione e iniettato

economico possibile, successivamente si passa ad

in uno stampo attraverso l’ugello, grazie alla

una fase di finitura in cui si asportano le ultime

spinta della vite punzonante. Raffreddandosi

parti eccedenti per raggiungere le dimensioni

il materiale assume la forma delle cavità dello

previste ottenendo una superficie più liscia.

stampo e successivamente viene estratto.

152

pieghe” su un lavorato piano che astrattamente

Nella sua forma più semplice una fresatrice non

All’apertura dello stampo cilindri estrattori

è altro che un motore, solitamente piuttosto

espellono il pezzo, ancora caldo ma ormai

potente, su cui è fissato, tramite un mandrino,

formato. E’ possibile iniettare separatamente

un utensile dotato di bordi taglienti che ruotano

materiali diversi (“coiniezione”) o aggiungere

sull'asse della punta stessa. Il principio è lo stesso

con tecniche particolari del gas inerte (gas

del trapano, ma le frese sono progettate per


svolgere l'azione di taglio sul lato dell'utensile invece che sulla punta, quindi erodendo il materiale invece che forandolo. Le

fresatrici

possono

essere

controllate

manualmente o con sistemi computerizzati: in questo caso la macchina viene definita "a controllo numerico", o CNC (Computer Numerical Control). Le fresalesatrici CNC piĂš moderne sono dotate di sistemi automatici per la sostituzione degli utensili, in grado di rendere interamente automatizzato il processo produttivo: questo permette

partendo

dal

materiale

grezzo

di arrivare ad un pezzo finito anche senza intervento umano, rendendo le lavorazioni piÚ veloci ed economiche. Il pregio principale delle fresatrici è di avere pochissimi limiti di forme realizzabili nelle lavorazioni e di poter svolgere con un solo programma

di

lavoro

diverse

operazioni

complesse comprendenti forature, rettifiche, alesature, tagli, arrotondamenti... Le fresatrici sono macchine strutturalmente molto solide, perchĂŠ devono assorbire le notevoli vibrazioni generate dalla testa motorizzata senza permettere a questa di oscillare o scuotersi.

cordonatura Lo stesso tipo di processo per imprimere le pieghe che viene effettuato sulla carta e sul cartone può essere applicato anche su lastre sottili, o film, di materiali plastici.

design/origami materiali plastici

153


LA MP AD A 17 1A

LE KL IN T 172

LE

UQ

BO

UE T

LANTERN 101

SUNFLOWER


materiali plastici

LE KLINT LAMPS 1960 - 2008

LE KLINT //

www.leklint.com

SPECIFICHE:

fetto scultoreo, ma anche realizzabili a basso costo.

PVC bianco piegato a mano con stabilizzazione del colore,

Si inizia poi a commissionare buovi progetti anche a de-

lavabile e antistatico;

signer esterni come Peter Hvidt,Orla Mølgaard-Niels-

colore: bianco;

en e Poul Christiansen (1947-). Quest’ultimo presenta il

tipo di lampadina: Max 75 - 100 W.

suo primo paralume piegato nel 16967, ancora studente

Descrizione:

presso la Kongelige Danske Kunstakademi (Accadem-

L’azienda Le Klint fu fondata nel 1945 a Odense in Dani-

ia reale danese di Belle Arti). Il direttore della fabbri-

marca, ma la creazione di paralumi in carta piegata ha

ca Jan Klint comprese immediatamente il potenziale

inizio già nel 1901 quando Peder Vilhelm Jensen-Klint

dell’innovazione di Christiansen, tanto da mettere subito

(1853 – 1913), celebre architetto, progetta una lampada

in produzione la sua prima lampada, il Modello n. 167.

di terracotta in stile rustico e la adorna con un semplice

In

paralume plissettato ricavato da un pezzo di pergamena.

una nuova lampada a sospensione con curva di

Ne ricava una sorta di collare che consentiva di mantenere

questo

una certa forma e si teneva a debita distanza dal lume.

Con le loro curve matematico-scultoree, le creazio-

In questo periodo, il figlio maggiore dell’architetto,Tage

ni di Christiansen colsero lo spirito dei tardi anni 60

Klint (1884 - 1953), inventa un sistema grazie al quale i

e dei primi anni 70, tanto da far sembrare i primi para-

paralumi di carta pieghettata potevano essere disposti

lumi classici a pieghe di carta decisamente datati.

su una normale base, senza la necessità di un’ulteriore

Al giorno d’oggi le lampade Le Klint vengono ancora re-

struttura di supporto, e nel 1943 fonda la fabbrica Le Klint,

alizzate a mano dalla fabbrica della società, ad Odense, e

che dà uno sviluppo commerciale all’hobby di famiglia.

sono ovunque riconosciute come un “esempio fulgido di

L’anno seguente, il fratello Kaare Klint, architet-

arte applicata danese, a livello internazionale”. La produzi-

to, progetta il lampadario Fruit, di cui un disegno

one a mano si rende necessaria in quanto non esiste un

è ancore oggi usato come parte del logo societario.

processo automatizzato in grado di eseguire queste pieghe

Le creazioni di Kaare Klint, “a pieghe trasversali”, er-

in modo meccanico. Sono moltissimi i designer che col-

ano perfette per le decorazioni d’interni in stile mod-

laborano con l’azienda e riprendono il metodo di plisset-

ernista, essendo non soli semplice e di particolare ef-

tatura introdotto dalla famiglia Klint.

seguito tipo

Christiansen al

catalogo

aggiunse proposto

ogni da

Le

anno Klint.

casi studio

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materiali plastici

pO/202 2002

INGA SEMPé //

www.ingasempe.fr

CAPPELLINI Specifiche: Poliestere bianco e filo d’acciaio (il primo prototipo era costruito in carta); Ø 1110 mm h 1900 mm; peso: 18.5 kg; prezzo: 2971 €; tipo di lampadina: Max 100 W; 2 lampadine. Descrizione: Si tratta di una lampada da terra, a forma di fungo potenzialmente personalizzabile, che sfrutta le stesse pieghe viste in precedenza con le lampade scandinave di Le Klint. Anche qua viene utilizzata la plissettatura per dare al materiale una struttura a fisarmonica che dà sia rigidità strutturale sia un certo movimento nell’illuminazione. In questo caso la struttura è troppo alta per potersi reggere solamente grazie alle pieghe perciò all’interno viene inserita una struttura metallica invisibile. Il produttore italiano Cappellini ha inserito il prodotto della designer francese nella sua collezione Progetto Oggetto del 2002. Il nome insolito è una sorta di numero di serie che identifica il prodotto come parte della collezione: PO abbreviazione sta per Progetto Oggetto, i primi due numeri per l’anno di progettazione 2002 in questo caso.

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materiali plastici

ORIGAMI CHAIR 2005

JAMES DIETER PROTOTIPO Specifiche: Policarbonato e poliestere; prototipo per il concorso internazionale 100% Folding chairs indetto da Designboom e 100% Design nel 2003. Descrizione: “The name of this piece is Origami chair. the construction of the photographed prototypes is from polycarbonate and polyester mesh- polycarbonate stiffeners sandwiched between 2 layers of mesh. the chair folds together from a single sheet into a structural volume. due to the semi-transparent nature of the materials, the internal fold structure remains visible. the strength of the piece is in the clever series of folds that provide the structure and crisp angularity of the finished form.” - James Dieter. Per ottenere una stabilità strutturale per la seduta al designer è stato necessario aggiungere dei piccoli bottoni lungo determinati angoli in modo da poter chiudere i lembi aperti.

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materiali plastici

FLUX CHAIR 2009

Douwe Jacobs & Tom Schouten FLUX FURNITURE // WWW.FLUXFURNITURE.COm Specifiche: Propilene stampato (completamente riciclabile); dimensioni: 660x670x870 mm. Descrizione: I punti di forza di questo prodotto sono l'assenza di scarti nella lavorazione a monte, la monomatericità in quanto il prodotto è composto da un foglio solo provvisto di incastri tra i lembi e pieghe. A differenza degli origami classici vengono sfruttate delle pieghe tondeggianti per creare la struttura tridimensionale. La trasportabilità è garantita alla perfezione in quanto la sedia si ripiega tornando ad una forma rettangolare provvista di maniglia – uno spazio di un metro di altezza può contenere fino a 77 Flux chair – per questo è molto utilizzata per grandi eventi. L'impermeabilità del materiale la rende adatta sia agli ambienti interni sia a quelli esterni. Nel 2011 il progetto vince il Grand Design Award product of the Year.

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materiali plastici

Orishiki 2009

Naoki Kawamoto //

WWW. nandrfoldings.com

N&R FONDILGS Specifiche: Propilene per le cerniere, strato di propilene, ABS e resina per l’involucro. Descrizione: “Orishiki” è un ibrido composto dalla parola ori – da origami, “piegare” – e shiki – da Furoshiki, il metodo tradizionale giapponese di piega dei vestiti con cui vengono realizzati, con semplici teli di cotone confezioni per oggetti e regali. Orishiki quindi combina le due tradizioni e si configura come un nuovo dispositivo di trasporto costituito di segmenti triangolari che possono essere piegati come origami e, tramite un sistema di magneti, avvolgono il contenuto con furoshiki. Non è solo una questione di aspetto, il processo progettuale può essere applicato a qualsiasi prodotto di questo genere, come si vede dalle immagini). Anche perché il suo sistema si adatta perfettamente ai processi di produzione industriale. Grazie ad un software realizzato dei due designers di N&R FOLDING inoltre è possibile personalizzare i propri “portaoggetti” e costruirli virtualmente secondo le proprie preferenze e d esigenze.

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materiali plastici

Nook 2011

patrick frey //

www.patrick-frey.com

vial Specifiche:

controllo numerico (CNC) e poi opportunamente ripiegate

VarioLine®;

e fermate con un elemento in alluminio.

350x350x420 mm; peso: 5500 gr ;

Con lo stesso principio il progettista realizza anche delle

Descrizione:

panche aggiungendo al pattern, simmetrico diviso in due,

Nook è una gamma di mobili in plastica creata dal de-

uno spazio che andrà a creare la parte allungata della sedu-

signer tedesco Patrick Frey con cui ha vinto sia l’iF che il

ta.

Good Design award del 2011. Come materiale utilizza il VarioLine®, un foglio in plastica – resistente ai raggi UV, impermeabile e riciclabile - modellato a iniezione con un nucleo di schiuma a celle chiuse che lo rende versatile leggero e robusto al tempo stesso. Le parti sono disegnate e poi tagliate con una macchina a

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materiali plastici

Urban Greenhouse 2012

Daniel Shipper //

www.danielschipper.nl

Daniel Shipper Research & Design Specifiche:

Many city dwellers, however, would love to take up gar-

Materiale plastico riciclato, misure varie;

dening to satisfy their botanical needs. Greenhouses are

1000x500x300 mm ca.

essential growing your own plants and, particularly, veg-

Descrizione:

etables. However, they are cumbersome, heavy, not easy

Il designer olandese Daniel Schipper progetta questa serra

to handle, and garden-bound. I designed a light-weight,

apposta per gli spazi ristretti della città. Il materiale di cui

flexible, modular greenhouse especially suitable for small

è composto fanno sì che sia di facile trasporto, è diviso in

spaces like city houses, balconies, roof terraces or town

due elementi così che possono all’occorrenza essere utiliz-

gardens. My folding greenhouse is a frameless folding

zati singolarmente e la piega a soffietto è ottima per la chi-

construction made of different components of recyclable

usura e perrendere maggiormente indipendente il pezzo.

plastic which can be folded flat or expand when required.»

«Living in the city means having to cope with limited

(Daniel Schipper, <www.designboom.com/project/urban-

space and having to do without a green environment.

greenhouse/>)

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materiali plastici

Tricycle House 2012

PAO&PIDO //

www.peoples/products.com/pido/

PAO&PIDO Specifiche:

forma in tavola da pranzo, dall’altra parete è possibile ri-

Polipropilene piegato e tagliato in CNC.

cavare una panca.

Descrizione:

A differenza dei camper tradizionali, è estremamente eco-

La Triclycle House è stata realizzata in occasione della

logico, anche se molto più faticoso perché è pensato per

Get It Louder Exhibition a Pechino del 2012, dove affron-

essete trasportato con una bicicletta.

tano il tema, molto sentito in Cina, dell’impossibilità di

Oltre al Triciclo House, PIDO ha presentato un piccolo

possedere un posto di propria proprietà (casa, terreno...),

giardino trasportabile, dando così ad ogni casa il proprio

per l’impossibilità di concepire una cultura privata.

pezzo di terra portatile. Nell’idea originale si possono im-

Con questo progetto si vuole suggerire un metodo per

maginare che i possessori delle case si uniscano creando

permettere all’utente di sentire uno spazio come suo e pri-

carovane e comunità nomadi.

vato. È poi una sperimentazione con il polipropilene pie-

Essendo solamente un concept non sono stati approfon-

gato come parte strutturale e topologia di un prodotto in

diti i dettagli di cucina, bagno e gli altri elementi che ne-

questo caso “semi-architettonico”. Questo materiale può

cessitano un approvvigionamento di energia esterno ma

essere piegato senza perdere la sua robustezza, perciò è

l’organizzazione dello spazio interno tramite piegatura

stato utilizzato per creare dei soffietti che permettano di

è studiato nei minimi particolari sfruttando al massimo i

ampliare lo spazio se necessario, di creare porte, vani da

pochi centimetri disponibili.

aprire o chiudere a piacimento e di connettersi ad altre case. È traslucido per cui l’illuminazione interna proviene dall’esterno senza bisogno di finestre, sia di giorno in modo naturale, sia di notte sfruttando l’illuminazione stradale. Tutto questo senza però minare la privacy interna perché da fuori non si vede nulla attraverso la superficie di plastica. Ogni particolare interno è sviluppato secondo la stessa logica “a soffietto”: il lavello è estraibile dalla parete così come il piano cottura e una vasca da bagno, il letto si trascasi studio

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casi studio


materiali plastici

Oru-Kayak 2012

Anton Willis //

www.orukayak.com

Oru Kayak Specifiche:

Normalmente le attrezzature di questo tipo sono volumin-

doppio strato di polietilene, è completamente riciclabile

ose e spesso richiedono almeno di possedere un garage,

(viene utilizzato il 70% di petrolio in meno rispetto alle

così si rende necessaria una soluzione in modo che chi-

altre canoe in commercio);

unque possa avere la possibilità di tenere il proprio equi-

3650x630x330 mm (aperto), 89x73x25 cm (chiuso);

paggiamento a portata di mano. Nasce quindi Oru-Kay-

11 kg; può trasportare fino a 120 kg ca.

ak, una canoa pieghevole e portatile composta da solide

Descrizione:

lamine di plastica, a doppio strato, che vanno a costituire

Lo studio fondato dal designer Anton Willis ed il manager

l'involucro esterno resistente all'abrasione e all'usura (re-

Ardy Sobhani cerca di offrire alle persone un modo per

siste fino a 20.000 piegature senza rovinarsi).

esplorare e connettersi al mondo naturale, anche quando si

Tutti gli elementi vengono poi piegati ed insieme possono

vive in una città. Stare all'aria aperta rende le persone più

essere trasportati come una cartella a tracolla che entra

felici, sane e produttive.

tranquillamente in qualsiasi bagagliaio di una auto.

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casi studio


materiali plastici

Ar Vag 2012

Thibault Penven progetto di tesi, tutor: Jörg Boner Specifiche:

fibra di vetro rivestiti con telone di plastica termosaldato.

Fibra di vetro rivestita di plastica;

Per salpare è sufficiente aprire il sottile, leggero scafo del-

240cm x 146cm x 40cm (aperta);

la barca e dargli solidità inserendo nelle apposite fettucce

110cm x 60cm x 20cm (chiusa);

dei tubi rigidi e nella parte centrale l’asse che fa da chiave

Descrizione:

di volta della struttura, nonché da seduta per il rematore.

Ar Vag - “barca”, in Bretagna – è una barchetta pieghev-

Il progetto è stato presentato nella mostra BeOpen al De-

ole con i remi destinata ad essere utilizzata come tramite

sign Miami Art Basel 2012.

per giungere dalla riva ad una barca più grande o come

Fonte: beopenfuture.com/exhibitions/basel/ar-vag-fold-

semplice mezzo di svago al lago, o per la pesca. È più ve-

able-boat

loce di un gommone e meno ingombrante di una navetta a motore fissa. Lo scafo della barca è costituito da una serie di fogli di

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casi studio


materiali plastici

Foldaboat 2011 - 2013

MaamO

Arno Mathies & Max Frommeld //

www.maarno.com

PROTOTIPO Specifiche: Pannello di plastica, legno di frassino (remi), Cordura; 250 cm (aperta), 150x80 cm (chiusa) Descrizione: Il progetto è frutto della collaborazione tra i due designers Arno Mathies e Max Frommeld successivamente ad un workshop incentrato sulla carta e sull’origami. Isi tratta di una barchetta, adatta a piccoli viaggi di piacere, costituita da normale foglio di plastica che viene montato in un periodo relativamente breve di tempo. Foldaboat è l’ideale per una o due persone e può essere utilizzata anche in ambiente urbano (canali, stagni, laghi...) oltre ad essere adatto per pescatori, campeggiatori e potenzialmente utilizzabile in uno scenario di emergenza e di soccorso come le inondazioni. I principali vantaggi del prodotto sono trasporto, stoccaggio e montaggio, comprende poi due cuscini e due remi.

casi studio

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3.5 origami/DESIGn i tessuti Un tessuto è un manufatto a superficie piana,

Sono fibre prodotte da polimeri ottenuti

sottile e flessibile realizzato tramite un intreccio

da composti di natura organica (derivati

di fili perpendicolari tra di loro, l’operazione

dal petrolio), grazie a reazioni chimiche di

necessaria per realizzarlo si chiama tessitura.

polimerizzazione.

Le fibre naturali rappresentano oggi il 40% delle

Le resine sintetiche presentano grossi vantaggi

fibre tessili utilizzate nel mondo, mentre il 60%

rispetto agli altri materiali. Possono essere

è rappresentato dalle fibre sintetiche e artificiali.

formulate con una gamma infinita di varianti.

I vantaggi dell’utilizzo di fibre naturali

Vengono prodotte in serie partendo da materie

risiedono nell’eco-compatibilità dei materiali

prime di basso costo (derivati petroliferi).

che provengono da fonti rinnovabili, il grado

A seconda dei reagenti usati e dell’ andamento

di comodità che sono in grado di assicurare a

delle reazioni presentano buone caratteristiche

contatto con la pelle e la loro biodegradabilità.

meccaniche: le fibre, in particolare, sono fra

Sarebbe un’ingenuità ritenere però che la loro

le più resistenti, non vengono assolutamente

coltivazione sia priva di impatti ambientali che

degradate dagli agenti atmosferici e biologici

vanno invece considerati in termini di terreni

quali le muffe, tarme, ecc.

dedicati, acqua e sostanze chimiche utilizzate.

Di contro però presentano anche degli

È

pertanto

assolutamente

funzionale

al

svantaggi rispetto ai materiali tradizionali. Non

mantenere un giusto equilibrio tra risorse

sono biodegradabili; quindi sono destinate, una

disponibili e consumi l’utilizzo di materiali di

volta usate, a rimanere per tempi indefiniti come

origine chimica (polimeri), specie per assolvere

materiali inquinanti dell’ ambiente.

funzioni tecniche specifiche. Le fibre sintetiche,

Sono inoltre composte da sostanze chimiche

chiamate anche “tecnofibre”, sono state messe a

non esistenti in natura ma sintetizzate ex novo:

punto intorno agli anni ‘30-’40, e sono perciò

è quindi incognita la reazione che potranno

quelle di più recente scoperta.

determinare sugli organismi animali e vegetali, design/origami i tessuti

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design/origami i tessuti

reazione che potremo verificare solo tra una o

lino o altre fibre vegetali, con l’introduzione

due generazioni.

dell’allevamento si cominciarono ad utilizzare

Inoltre quelle resine che, come le fibre

fibre animali come la lana e la seta, l’industria

sintetiche, vengono più a stretto contatto con

chimica ha prodotto molte fibre artificiali che

l’ organismo umano in qualche caso possono

con la loro economicità e facilità di produzione

portare a delle reazioni di rigetto, le cosiddette

hanno invaso il mercato riducendo l’utilizzo

allergie, ciò a causa anche dei coloranti usati.

delle fibre naturali.

Alcune di esse sono pericolose da indossare

Tutti i vari particolari della trama vengono

perché, in caso di combustione, bruciano

ottenuti aggiungendo fili di diverso colore,

con fiamma viva, difficilmente estinguibile, e

modificando il senso di intreccio e il tipo di fibra.

contemporaneamente fondono così da provocare

Per ottenere effetti particolari, i tessuti, quando

gravissime ustioni. Ultimamente sono state

si tolgono dal telaio, subiscono lavorazioni

messe a punto fibre sintetiche ipoallergeniche e

supplementari di rifinitura che conferiscono

ad alto potere ignifugo così da poter produrre,

l’aspetto e le caratteristiche necessarie.

anche con queste fibre, indumenti per neonati

L’insieme

o anziani che più sono considerate persone a

candeggio, tintura e/o stampa e operazioni finali

rischio di allergie e ustioni.

chimico-meccaniche) cui si sottopone il tessuto

Le resine sintetiche si dividono, a seconda del

per migliorarne la tingibilità, la stampabilità,

loro comportamento al calore, in termoplastiche

l’idrofilia, il colore, la mano e l’aspetto è detto

e in termoindurenti.

finissaggio o “nobilitazione”.

Le resine termoplastiche, a cui appartengono

A partire dalla piegatura dei tovaglioli, di cui

quasi tutte le fibre sintetiche, sono quei materiali,

si è parlato nel primo capitolo, sono molti gli

costituiti da macromolecole a catena lineare, che

esempi dell’uso di alcune configurazioni origami

possono essere rammolliti (resi cioè plastici) e

nel campo del tessile e della moda soprattutto.

foggiati a caldo più volte.

Anzi si tratta di un campo veramente molto

Le resine termoindurenti sono invece quei

vasto.

materiali a struttura spaziale tridimensionale

In genere queste pieghe vengono utilizzate

che - una volta rammolliti, foggiati ed induriti-

come espediente grafico più che strutturale.

non riacquistano più la plasticità in seguito ad

Piccoli origami composti di tessuto vengono

un nuovo riscaldamento. I tessuti sono ottimi

applicati al vestito, o addirittura vengono

materiali per il confezionamento di prodotti

composti utilizzando direttamente la stoffa

piegati. Anch’essi non mantengono a lungo

del vestito, ma difficilmente hanno un vero e

una piega, perciò essa dovrà essere impressa

proprio ruolo nella composizione delle pieghe

avvalendosi di specifici processi tecnologici o

portanti del vestito.

artigianali.

L’unico che riesce, invece, ad amalgamare

I tessuti del neolitico erano confezionati con

il concetto di piega origami all’abito è Issey

di

tutti

i

trattamenti

(purga,


Miyake, come vedremo nei casi studio.

Fu creatore della tunica Delphos, e stilista per

Le pieghe che lui progetta sono realizzate

personaggi in vista nella sua epoca: Isadora

tramite cucitura attentamente studiate.

Duncan, Eleonora Duse, Sarah Bernhardt,

Il metodo tradizionale, ma ancora oggi

Peggy Guggenheim etc.

largamente utilizzato, per imprimere una piega

Ai giorni nostri per eseguire il plissettaggio

in un tessuto è il plissettaggio o plissé.

ci sono a disposizione una grande varietà di macchinari che, tramite calore, comprimono le

Plissé

stoffe sugli appositi stampi e ne imprimono la

Nel confezionamento dei vestiti la tecnica del

forma desiderata, tuttavia questa operazione

plissé è un’arte antica, utilizzata con diverse

viene spesso eseguita artigianalmente.

metodologie da millenni; già per gli antichi egizi

L’argomento della piega sui vestiti si distacca

vestiti plissettati erano di grande preziosità,

in un certo senso dalla tecnica origami come

come dimostrano gli affreschi dei faraoni

detto prima, per questo non verrà affrontato in

ritrovati nella valle dei re.

modo completo in questa sede, fatta eccezione

Per ottenere le pieghe di quegli abiti si

per la collezione di Miyake che, come vedremo

immergeva il tessuto in una soluzione di

in seguito, riesce a coniugare questi due mondi

gomma, adoperando poi uno strumento piatto

in maniera magistrale.

molto pesante, una specie di ferro da stiro ante

Possiamo considerare in questa sezione anche

litteram.

tutte le pelli e il cuoio, che si comportano in

Al museo dei tessuti di Lione è conservata una

modo simile ai tessuti. In questo caso non

rara tunica realizzata nel periodo 2000/1960

viene usato il plissé ma i vari pezzi, tagliati in

AC e un vestito simile si trova al Louvre.

segmenti a seconda del tipo di piega, vengono

Proprio dall’arte classica prese ispirazione

cuciti insieme. Questi segmenti così uniti di

Mariano Fortuny, che brevettò il proprio plissé

solito vengono fatti collassare sulle pieghe

nel 1909.

rimpicciolendo il prodotto.

Afianco: una macchina per la plissettatura moderna. Di seguito: uno stampo in cartone per la plissettatura.

design/origami i tessuti

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casi studio


TESSUTI

plissage dal 2006

Pietro Seminelli //

www.pietroseminelli.fr

laboratorio Molay-Littry Specifiche:

di lusso arrivando a lavorare con tessuti lunghi decine di

Tessuto plissettato; dimensioni a seconda del modello.

metri.

Descrizione:

Ultimamente le sue ricerche sono volte all’applicazione

Il lavoro di Pietro Seminelli deve molto della sua tecnica

dell’arte della piega anche ad altri materiali: cuoio, ceram-

e bellezza all’origami tasselletion ma applicata ai tessuti,

iche, mobili...

anzi alle tende. L’idea è quella di unire l’interno e l’esterno tramite le infinite modulazioni delle pieghe e attraverso la luce che filtra tra esse. Arriva ad una nuova definizione di lusso riprendendo la sensibilità Barocca ma spogliandola della sua originale pesantezza ma mantenendo intatta l’intensità attraverso segni e simboli. Dopo una prima formazione da ebanista e carpentiere Pietro Seminelli si orienta verso l’architettura d’interni, dove comincia ad avvicinarsi all’arte della piegatura. Dopo molte collaborazioni con altri artisti ed artigiani, tra cui Louis Bercut, scenografista, e Gérard Lognon, arriva a conoscenza di una tecnica fino ad allora non conosciuta: i cartoni piegati che fungono da moduli entro i quali sono poste le stoffe destinate all’alta moda, tutto l’assemblaggio viene poi passato nel forno così le pieghe rimangono impresse. Applica quindi questo metodo ai tessuti per l’arredamento accostandola con la tassellation ed arrivando così a realizzare straordinari pezzi di design d’interni. Lavora soprattutto con architetti e grandi case di moda e di prodotti casi studio

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casi studio


TESSUTI

frrry collection dal 2002

Ferry Meewisse //

www.frrry.com

frrry Descrizione: Il concetto di origami è alla base della collezione Frrry: «An A4 sized piece of leather folded into a wallet. This idea stood at the basis of my collection and is very characteristic for my way of working. An eye for coincidence and unexpected practical solutions in an idea. They led to a whole new type of wallets. » (Ferry Meewisse) Alla base di ogni progetto c’è la sperimentazione geometrica legata alla spazialità ed alla piegatura, affinacata inoltre alla sperimentazione dei materiali tessili e la pelle. Questa serie di borse in pelle sono state studiate per richiudersi in una forma rettangolare o comunque bidimensionale. Per fare questo la forma viene divisa in segmenti triangolari che collassano se loro stessi nel momento in cui si ripone la borsa.

casi studio

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TESSUTI

Soft Liquid(s) 2009

Diane Steverlynck // prototipo Specifiche: Tessuto impermeabile piegato o carta; 95x80 mm Descrizione: Soft Liquid(s) è un contenitore flessibile realizzato in un tessuto impermeabile o di carta. È infrangibile, leggero e facile trasportare ovunque. La piega è estremamente semplice e famigliare e, soprattutto, a tenuta stagna. Inoltre permette un approccio tattile dei liquidi contenuti nel bicchiere. La forma di partenza è un rettangolo leggermente bombato ai lati corti:

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casi studio

www.dianesteverlynck.be


TESSUTI

Svelte collection 2012

Damon Poon & Jarvis Chan Kassa Trading Manifacturer Specifiche: High-quality microfiber; sette colori disponibili; dimensioni compatibili con l’iPad mini. Descrizione: Prodotto appositamente progettato per l’iPad, protegge il dispositivo e contemporaneamente funge da supporto. La forma è stata ispirata dall’origami di cui ne vengono fruttate le proprietà: possono essere create diverse configurazioni piegando i vari lembi. Una volta aperto l’iPad entra direttamente in funzione e quando chiuso, allo stesso modo, entra in stand-by. Riguardo a questo progetto la giuria del Reddot Design awards, vinto nel 2012, ha dichiarato: «The soft, stylish case doubles as a stand. It is so easy to convert that there are hardly any limits to the user’s creativity. » Il materiale utilizzato è la microfibra, molto utilizzato anche in ambito sportivo perché evita di trattenere il calore, per cui è perfetto per contrastare il surriscaldamento del dispositivo. È inoltre estremamente morbido ed elastico in modo da evitare l’usura dovuta ai frequenti piegamenti.

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casi studio


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casi studio


TESSUTI

132 5. 2010

ISSEY MIYAKE //

www.isseymiyake.com

Miyake Design Studio Descrizione:

ingombranti, più facilmente gestibili in 3D.

Lo stilista giapponese Issey Miyake è sempre stato un in-

Si sceglie di lavorare con tessuti ecologici, ricavati da bot-

novatore nel campo della moda. Fin dalla fondazione, nel

tiglie di plastica riciclate e una fibra di cotone ricavato dal

1997, della Fashion Tokyo House ha continuato a speri-

propilene: è un materiale leggero e morbido.

mentare nuovi materiali, nuovi metodi di progettazione in

Invece di cucirla, la stoffa viene piegata, con pieghe perma-

modo da rendere più efficiente ed ecologica la produzione

nenti, come fosse un origami sulla base di formule ricavate

e più accessibile la moda.

grazie al lavoro di Mitani. Il procedimento tecnico utiliz-

Oggi gestisce il Real Lab, un consorzio di giovani design-

zato per la plissettatura è stato il primo nel suo genere.

ers con cui continua ad esplorare il mondo della creatività.

Inizialmente il tessuto viene tagliato e cucito assieme, due

È all’interno di questo contesto che nasce la collezione

volte e mezzo o tre più largo rispetto alla taglia finale.

132.5 ISSEY MIYAKE, presentata alla Parigi Fashion

Successivamente, una volta inserito tra due fogli di carta,

Week. Fino al momento in cui vengono indossati i vestiti

il vestito passa sotto una pressa e, dopo un passaggio “a

rimangono piegati in due dimensioni. Miyake introduce

caldo”, acquista le iconiche pieghe e le giuste proporzioni.

quella che lui chiama la quinta dimensione, il momento in

Una volta piegati i vestiti hanno l’aspetto di simmetriche e

cui il vestito viene indossato cioè quando prende vita (in fi-

gradevoli forme bidimensionali, una volta aperti diventano

sica , la quinta dimensione è una ipotetica dimensione sup-

tubi poliedrici. Per rendere gli abiti più versatili Miyake

plementare, dopo tre dimensioni dello spazio e la quarta,

inserisce alcuni bottoni di congiunzione in modo da poter

che è il tempo. Alcuni astrofisici sostengono che la quinta

cambiare la forma del capo a seconda dell’indossatore.

dimensione può essere l’universo che viviamo).

La collezione è anche una naturale estensione del lavoro di

Il progetto inizia quando un membro del laboratorio, navi-

Miyake negli ultimi anni, in particolare PleatsPlease e A-

gando in rete, viene a conoscenza del lavoro di un informa-

POC, che viene lavorato a maglia abiti tubolari in un unico

tico giapponese, Jun Mitani: un programma per la costru-

pezzo di stoffa.

zione di figure geometriche tridimensionali da un semplice

Oltre ai vestiti, la linea comprende una selezione di borse

pezzo di carta. Viene subito convocato da Miyake per ap-

e borsette.

plicare le potenzialità di questo programma al design ed

La collezione di Issey Miyake 132.5 ha vinto il premio di

alla moda. Inizia così la ricerca di forme semplici e poco

moda al Design of the Year 2012. casi studio

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casi studio


TESSUTI

IN-EN 2012

Issey Miyake e Reality Lab Artemide Descrizione:

L’Azienda ha messo a punto una lampada giapponese mol-

«Vedendole, l’emozione è immediata: conoscendole, lo stu-

to tradizionale e al tempo stesso molto moderna, qualcosa

pore e la meraviglia si mescolano alla consapevolezza di

che merita l’iF Gold Award!»

trovarsi di fronte a un futuro che pensavamo più lontano

IN-EI in giapponese significa “ombra, ombreggiatura, sfu-

e non credevamo così bello»: così Ernesto Gismondi pre-

matura”.

senta le luci che danno vita al progetto IN-EI ISSEY MI-

“Sono particolarmente orgoglioso di questa collaborazi-

YAKE, concepito da Issey Miyake insieme al suo Reality

one”, afferma Ernesto Gismondi; “Issey Miyake dedica il

Lab e realizzato da Artemide.

proprio eccezionale impegno artistico ad una ricerca at-

È una collezione di lampade a sospensione, da tavolo e da

tenta alle esigenze dell’uomo e della sua vita: lo stesso

terra che, grazie al tessuto speciale di cui sono fatte (una

impegno si riconosce in The Human Light, la filosofia

fibra rigenerata che deriva dalle bottiglie di PET), ha una

che guida la missione Artemide. Con Miyake si è trattato

trasparenza luminosa superiore a quella della carta.

quindi innanzitutto di una sintonia di valori e di visione”.

Vero punto d’incontro fra creatività e analisi matematica, questo tessuto è capace di assumere forme in 3D partendo da un singolo pezzo: la forma si mantiene perfettamente senza necessitare di alcuna struttura interna. Il processo di piegatura, inoltre, crea volumi statuari sufficientemente solidi, che possono essere rimodellati senza problemi. Queste le motivazioni dell’iF Gold Product Design Award 2013: «La qualità della luce della lampada è eccezionale, anche grazie all’elegante materiale (interamente riciclato e derivante dalle bottiglie in PET) utilizzato nella sua costruzione. Il corpo appare fragile ma è in realtà molto robusto, mentre la costruzione flessibile crea una forma che può essere modificata liberamente. casi studio

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3.6 origami/DESIGn IL LEGNO Il legno è un materiale universalmente

di lavorazione di mobili, porte e finestre.

disponibile e lavorabile facilmente con semplici

Quelle meccaniche sono, invece, da tenere in

utensili. Dall’inizio della civiltà viene utilizzato

considerazione soprattutto quando si lavora con

come materiale edile, per gli oggetti d’uso

il legno nel campo edile, navale ecc.

comune o gli arredi.

Tra le proprietà tecnologiche troviamo la

I principali elementi chimici del legno sono:

fendibilità, l’attitudine al taglio, la flessibilità, il

- 40/50 % cellulosa

grado di pulimento e la plasticità. da segnalare

- 20/30 % emicellulosa (semicellulosa)

anche altre proprietà del legno come la

- 20/30 % lignina (materiale legnoso)

porosità, l’igroscopia, l’omogeneità, il ritiro e la

- fino al 10 % altre sostanze e ceneri

dilatazione, l’odore e il colore.

Con una crescita annua di circa 7 miliardi di

Fendibilità:

tonnellate, la cellulosa è la sostanza naturale

La fendibilità è la propensione del legno a

più diffusa al mondo, garantisce la resistenza a

spaccarsi lungo il senso delle fibre che lo

trazione del legno. La semicellulosa migliora la

compongono. Infatti facendo pressione sul legno

resistenza a compressione in quanto materiale

con un cuneo è possibile penetrarlo vincendo la

legante di riempimento. La lignina, al contrario

forza che tiene unite le fibre tra loro.

della cellulosa, è inelastica. Conferisce alle

Il legno più adatto alla fenditura risulta essere

pareti cellulari la necessaria rigidità e resistenza

quello con fibre lunghe e privo di nodi. Troviamo

alla compressione.

in questa categoria l’abete di prima qualità.

Il legno possiede delle proprietà che si

Attitudine al taglio:

suddividono

Questa proprietà muta notevolmente da legno a

in

tecnologiche,

fisiche

e

meccaniche.

legno; non solo, ma cambia anche tra pezzi della

Le proprietà tecnologiche e fisiche sono quelle

stessa essenza. Si parla della facilità di tagliare

che ci interessano di più, soprattutto nella fase

il legno o in senso trasversale, o lungo le fibre, design/origami il legno

189


190

design/origami il legno

o nel senso normale alle fibre (detto “taglio di

garantiscono un ottimo grado di pulimento e

testa”). Quindi le fibre vengono strappate e non

quindi di lucidatura. In parole povere le superfici

semplicemente separate tramite compressione.

risulteranno perfettamente levigate donando al

In genere i legni dolci e omogenei possono

legno la bellezza delle sue venature, il calore del

essere piallati e tagliati in tutti i sensi, mentre

suo colore e altri elementi estetici essenziali per

se si volesse applicare una piallatura di testa

un mobile di un certo valore.

dovremmo scegliere un legno compatto e duro

Questa

per lavorare meglio sprecando meno energie.

estremamente importante per chi lavora con

Flessibilità:

il legno ed è strettamente connessa con le

Questa proprietà indica il grado di facilità con

proprietà fisiologiche come l’omogeneità, la

cui un pezzo di legno, una volta sottoposto

densità e la porosità.

a curvatura, mantiene a lungo tale forma

Plasticità:

soprattutto dopo aver cessato di esercitare la

Questa proprietà indica il grado di conservare

pressione atto a curvarlo.

una forma stampata sulla sua superficie da parte

L’effetto curvatura è dato possibile proprio dalla

di un’essenza legnosa.

composizione del legno: infatti le fibre possono

Porosità:

essere compresse e dilatate.

E’ una proprietà di un’essenza legnosa che

Le due proprietà della fendibilità e attitudine

indica la quantità dei vasi e la loro ampiezza.

alla curvatura sono strettamente correlate in

Un legno è più poroso quanto più è elevato il

maniera inversamente proporzionale: quanto

numero dei vasi e quanto più questi ultimi sono

più un legno è fendente tanto meno sarà

grandi.

possibile curvarlo in quanto le fibre sono più

Questa proprietà e strettamente correlata con il

atte a spezzarsi.

grado di pulimento. Infatti più il legno è poroso

Tra i legni più difficili da curvare troviamo

tanto meno è possibile ottenere una lucidatura

quelli a “cuore rosso” come: il rovere, l’acero, il

perfetta.

noce, tutti gli altri alberi a “cuore rosso”.

Igroscopia:

Mentre i legni più facile da curvare sono

Questa proprietà indica il potere da parte del

principalmente quelli a “cuore bianco” come: il

legno di assorbire e di espellete l’umidità.

frassino, il faggio, il larice, tutti gli altri alberi a

Omogeneità :

“cuore bianco”.

Questa caratteristica è posseduta dalle essenze

Grado di pulimento:

che hanno una struttura assai densa. Infatti

Questa proprietà, come contenuto nel nome,

è possibile eliminare dal legno stesso le parti

indica proprio la facilità di rendere pulito il

cresciute in autunno da quelle cresciute in

legno nell’ultima e delicata fase di lavorazione

primavera. Un ottimo esempio ci viene fornito

del legno quale la rifinitura.

dalle conifere, alberi privi di fibre che presentano

Le essenze dure, semi-dure ed esotiche

delle zone chiare contrapposte ad altre di colore

proprietà,

come

si

deduce,

è


più scuro (solitamente questa parte è quella

il suo stato di salute.

più resistente e compatta). La non omogeneità

Invece l’odore, accoppiato al colore, aiuta a

rende il legno di difficile lavorazione, infatti le

distinguere le varie essenze tra di loro.

zone tenere tendono a creare delle ondulazioni poco visibili ad occhio nudo, ma assai sensibili

Processi

al tatto.

Se si decide di applicare al legno la tecnica

Ritiro e dilatazione:

dell'origami si incontrano non poche difficoltà

Tale fenomeno è in stretto rapporto con la

ad applicarla in purezza.

struttura stessa delle fibre legnose; perciò si

Non è possibile creare dei prodotti ripiegabili

manifesta sotto forme più o meno gravi da

senza l'aggiunta di cerniere e neppure una

essenza a essenza.

piegatura che preveda un angolazione troppo

Questi movimenti sono dovuti all’igroscopicità

elevata, a rischio di rottura del materiale.

del legno. I primi effetti vistosi si presentano

Normalmente le cerniere per questo tipo di

dopo la fase di stagionature ed essiccazione,

configurazione sono realizzate con materiali

per poi manifestarsi in maniera più accentuata

plastici.

durante il susseguirsi delle varie temperature

È possibile realizzare dei prototipi, utilizzando

stagionali come inverno, primavera ed estate.

dei legni molto leggeri e lavorabili (come la

Nei casi più gravi si possono verificare strani

balsa) per incidere le pre-pieghe e poi piegare.

effetti come l’imbarcatura del legno, spaccature

L'unico elemento applicabile è quello della piega

e rigonfiamenti.

a funzione strutturale, quindi diventa necessario

Il ritiro del legno non avviene uniformemente

curvare il legno.

nello stesso pezzo, ma varia la percentuale di

Il semilavorato di partenza è sempre una tavola

calo in base alla posizione che il legno aveva nel

di legno, siano esse pannelli, multistrato o

tronco, e anche in base alla direzione delle fibre.

compensati; pannelli composti da fibre (MDF,

Esempi di essenze il cui uso è sconsigliato per

faesite, masonite); listelli; tranciati; piallacci.

la lavorazione di mobili e serramenti a causa

Il legni più adatti ad essere curvati sono:

della loro struttura porosa e nervosa. Infatti

-Acacia: fibra forte e resistente, facile lavorabilità,

sono spesso soggetti a imbarcamenti e sono atti

ideale per ebanisteria.

a ritirarsi molto: platano, ciliegio...

- Palissandro: molto duro, fibre diritte, resistente

Odore e colore:

all’urto, otimo da tornire.

Potrebbe essere necessario sapere se il legno

- Frassino: robusto ed eccezionalmente flessibile.

che stiamo maneggiando appartenga a un legno

Durata mediocre. Per impieghi diversi.

morto prima che esso venisse abbattuto. Per

- Ciliegio: duro e difficile da spaccare. Utile per

fare ciò ci viene in aiuto il colore; infatti esso

ebanisteria, mobili e impiallacciature.

rappresenta un’ottima guida per stabilire lo

- Noce: molto duro e resistente sotto sforzo.

stato in cui versa il legno stesso e quindi capire

Ottimo per mobili e per tornitura. design/origami il legno

191


- Olmo: tra i migliori per ricevere curvature.

a raggiungere lo spessore desiderato. In questo

Buono per impiallacciatura e tornitura.

modo, togliendo il pezzo dalla dima quando la

- Tiglio: tenero e flessibile, compatto. Ideale per

colla si asciuga, si ottiene un elemento rigido

precisione e tornitura.

che riproduce fedelmente la nostra sagoma. Quando

192

design/origami il legno

dobbiamo

eseguire

piegature

su

Curvatura

materiali di lunghezza piuttosto breve e spessore

Per curvare tavole, tondini e listelli di legno è

piuttosto rilevante, la cosa si complica un po’,

necessario restituire al materiale buona parte

come è facile immaginare, quindi è necessario

dell’elasticità originaria e talvolta molta di più.

fare ricorso ad un semplice artificio: con una

La tecnica più semplice, molto usata in

sega a pettine si fa una serie di tagli paralleli,

modellismo ed in lavorazione ove lo spessore

diciamo alla distanza di 10 mm l’uno dall’altro,

del materiale è relativamente modesto, è quella

su di un solo lato della tavola. In questo modo

della bagnatura per immersione, meglio se

possiamo eseguire una piegatura su di un

eseguita a caldo.

materiale che in quei punti è spesso solo la metà,

Si tratta di utilizzare un tubo o un elemento di

quindi molto più malleabile di quanto non sia il

grondaia entro i quali si inserisce un listello da

pezzo originale.

piegare (di solito si tratta di fasci di listelli) e lo

Impressa la piega, basta una ditata di colla

si lascia a bagno dalle 24 alle 48 ore. Il tempo è

vinilica per irrigidire e bloccare una volta per

più breve se la temperatura dell’acqua è elevata,

tutte la tavola piegata a pettine e la robustezza,

questo si può ottenere inserendo una resistenza

che è pur sempre dipendente dallo spessore del

elettrica ad immersione del tipo per acquari.

materiale, non diminuisce molto.

Quando il legno è ammorbidito dall’acqua, la

Pregi:

piegatura diviene agevole ed è possibile evitare

- Attrezzature economiche

la rottura delle fibre del legno; una volta

- Impiego di elementi portanti

asciugato si ha la stessa robustezza del materiale

- Curvature in tutte le direzioni

prima della lavorazione. Quando si curva un

- Curve con sottosquadra

listello o una tavola è necessario disporre di

- Uso legni non pregiati per la struttura

un forma, di una specie di stampo rigido sul

Difetti:

quale si esegue la piegatura vera e propria

- Unione imprecisa degli elementi

appoggiando il materiale e fissandovelo in modo

- Molto scarto nello lavorazione

che la curva venga seguita nel suo arco, che di

- Lunghi tempi di realizzazione

solito non supera mai i 180 gradi. La tecnica

- Possibilità di imbarcamento

migliore è quella di eseguire una piegatura a

- Uso di legni privi di difetti

strati sovrapposta. Questa consiste nel mettere

- Imprecisione,

su una dima, sagomata a piacimento, vari strati

C’è anche la piegatura a base di forza bruta: la

di piallaccio, incollandoli con colla vinilica, fino

si esegue di preferenza con il legno compensato,


che è per sua natura molto flessibile e che non può essere rammollito in alcun modo, perché altrimenti si sfoglierebbe o, se di tipo marino, si bagnerebbe solo sullo strato superficiale. E’ ancora il tipo di piegatura più usato. Per curvare il legno a forte spessore o più semplicemente arrotondare angoli di superfici piane, gli antichi maestri falegnami si servivano di semplici ma sicuri espedienti. Ad esempio, il raccordo in curva tra due listelli che costituiscono la cornice di un piano viene realizzato con un elemento ricavato da una tavoletta e la sua giunzione avviene, con i listelli, per mezzo di spinatura cieca. Nel caso in cui la cornice sia un vero e proprio telaio, il tratto angolare viene rinforzato da un triangolo interno, opportunamente arrotondato e aggraziato. Se invece la curva deve essere creata tra due tavole di una larghezza non inferiore ai 100 mm, si preferisce affiancare ai due lati da raccordare una serie di listelli posti nel senso della larghezza delle tavole e leggermente piallati. Quando infine abbiamo bisogno di una curvatura a 90 gradi o qualcosa del genere, possiamo curvare e sovrapporre una serie di strisce di tavolette molto sottili o di compensato di betulla tipo Avi.

design/origami il legno

193


194

casi studio


legno

Kada 2007

yves béhar danese // www.danesemilano.com Specifiche: Legno multistrato e laminato, cerniere in neoprene e top in metallo verniciato; 375 L x 375 P x 450 H mm Descrizione: Kada è uno sgabello multifunzionale pieghevole dalle infinite possibilità di utilizzo. La sua versatilità ne fa un oggetto adatto a qualsiasi spazio ed adattabile a ogni situazione, riflettendo le mutevoli esigenze del nostro stile di vita moderno. Il piano della seduta con un semplice gesto può diventare vassoio e lo spazio creato dalla geometria della struttura può contenere piccoli oggetti. Un aspetto strutturale diventa elemento espressivo: la sua forma originale nasce da un gioco di pieghe che permette di appiattire lo sgabello completamente riducendone l’ingombro quando non viene utilizzato e facilitandone il trasporto. La semplice costruzione e montaggio creano un interessante contrasto con le sue molteplici funzioni. Nella vita di tutti i giorni, può servire come uno sgabello imbottito a scomparsa, come un tavolino o come un centro di controllo elettrico. Con l’aiuto di connessioni elettriche integrate nella base, Kada facilita la gestione dei cavi ordinata in spazi abitativi. casi studio

195


legno

196

casi studio


legno

Orizuru Chair 2010

Ken Okuyama Design Tendo . Specifiche:

metodi di produzione e quindi ad applicare alla perfezione

Legno di acero multistrato curvato, rivestito con resina

le caratteristiche origami ad un altro materiale.

poliuretanica;

Citato tra i migliori prodotti presentati al Reddot Design

W440 x D535 x H803 x SH428 mm;

Award nel 2010.

prezzo: dai 110000 ai 115500 JPY (= 840 € ca.)

Fonte: www.red-dot.de

Descrizione: La sedia Orizuru adotta la tecnica di piegatura origami sfuttandone le proprietà strutturali e ispirandosi al modello della gru, il cui nome giapponese è appunto orizuru. Proprio come nella tradizione il prodotto è realizzato partendo da un solo foglio di compensato e, proprio come la gru, se visto di lato sembra fluttuare nell’aria come un oggetto magico. Nonostante la sua leggerezza visiva questa sedia non manca di stabilità e comfort e può sostenere fino a 400 kg di peso. La sua elevata capacità di carico deriva anche dalla struttura topologica delle pieghe in combinazione con la scelta del materiale: dieci strati di compensato e due fogli supplementari di carta di riso per assorbire la colla applicata ed al fine di rafforzare la struttura. Anche la tecnologia utilizzata durante il processo produttivo è particolare: si tratta di una speciale tecnica di stampaggio a singola pressione sviluppata da Tendo Mokko, già utilizzata per altri prodotti nel secolo scorso (vedi: sgabello Butterfly, di Sori Yanagi, 1956). Orizuru è un oggetto che riesce a mettere insieme la tradizione dell’origami e i più moderni casi studio

197


legno

Origami Spoon 2011

Michael Sholk //

www.sholk.com

prototipo Specifiche: Legno di balsa, producibile con: carta, plastica e metallo. Descrizione: Il progetto è, per ora, solo un prototipo, ma l’idea è quella di creare una forma di cucchiaio pieghevole che possa essere applicata anche ad altri materiali. Le pieghe a ridosso del manico dalla parta strutturale alla parte concava del cucchiaio.

198

casi studio


legno

Grand Central 2010

Sanna Lindström & Sigrid Strömgren Sanna Lindström // www.sannalindstrom.se, Sigrid Strömgren // www.sigridstromgren.se Specifiche:

occupando lo spazio di uno e gli elementi di sostegno da

Compensato laccato e MDF;

quattro diventano due ripiegandosi su se stessi.

ø790 mm, 540x460 mm

L’ispirazione origami si fa sentire nell’utilizzo modulare

Descrizione:

dei segmenti triangolati che permettono la piega e la sim-

Per questo Grand Central, Sanna Lindström e Sigrid

metria della forma.

Strömgren, due designer svedesi indipendenti provenienti rispettivamente da Stoccolma e Gothenburg, sostengono di essersi ispirate a una mappa pieghevole di New York. Il tavolo, bianco e minimale nelle forme, è stato scelto da Rossana Orlandi per essere esibito nella sua galleria milanese durante i giorni del Salone Satellite/Salone Internazionale del Mobile di Milano nel 2010 e nello stesso anno all’Imm Cologne D3 Young Designers Contest. Il piano d’appoggio è diviso in 22 pezzi che si richiudono

casi studio

199



3.7 origami/DESIGn i metalli Il metallo è un materiale conduttore di calore

spesse e sottili mediante estrusione, si può

e di elettricità, capace di riflettere la luce

saldare ma a maggior costo rispetto all’acciaio.

conferendole una particolare tonalità (detta

È un materiale utilizzato moltissimo nel campo

appunto lucentezza metallica), che può essere

del design e, per le sue proprietà di leggerezza e

attaccato dagli acidi (con sviluppo di idrogeno)

lavorabilità in forma di lamiera, è molto indicato

e dalle basi, spesso con buone caratteristiche di

per essere piegato.

resistenza meccanica. L’acqua può attaccare i

Le principali proprietà dell’alluminio dunque

metalli e quindi portare all’arrugginimento fino

sono: leggerezza, infrangibilità, resistenza

alla distruzione.

alla corrosione, buona conduzione termica ed

In generale sono opachi e lucenti, piuttosto

elettrica, basse proprietà meccaniche, resistenza

pesanti e spesso resistenti, duttili e malleabili e

alle escursioni termiche, inattaccabilità da

con alta

gran parte delle sostanze chimiche, atossicità,

tenacità (resistenza alla frattura fragile ad urto).

quindi possibilità di impiego nelle confezioni

Sono anche relativamente economici (acciaio).

alimentari.

La loro reazione al calore provoca gravi perdite

Il magnesio e le sue leghe: sono leggerissimi,

di prestazioni.

ma poco duttili e resistono male agli agenti

Ecco le caratteristiche dei principali tipi di

atmosferici. Non possono superare i 300 C°.

metalli utilizzati:

queste caratteristiche lo rendono poco adatto

L’alluminio: resiste bene alla corrosione

ad essere usato per prodotti di uso comune

atmosferica, ma se puro è molto tenero e se in

esposti agli agenti ed agli usi esterni. Inoltre la

lega ha nuovamente problemi di ossidazione.

scarsa duttilità lo rende inadatto alla piegatura.

E’ leggero, si può utilizzare bene alle basse

Lo zinco: pesante, raramente usato in senso

temperature ma non regge oltre i 100 C°. E’

strutturale è spesso accoppiato all’acciaio come

costoso, ma si può facilmente ridurre a sezioni

protezione superficiale, in quanto resiste bene design/origami i metalli

201


(ossido stabile) in atmosfera normale (molto

È incorruttibile e molto plasmabile: le forme e

meno in ambiente acido o basico).

lavorazioni sono pressoché infinite.

Si può estrudere e realizzare pressofusioni con

Se lo spessore utilizzato è molto sottile c'è il

caratteristiche simili a certi polimeri.

rischio di vibrazioni, sonorità ed ammaccature;

Non essendo adatto a ricoprire posizioni

questo spessore molto sottile inoltre può

strutturali è inadatto ad essere accostato alla

risultare tagliente negli spigoli.

tecnica origami.

Non è esente dalla formazione di ruggine,

Il rame: pesante, spesso usato per condurre

ma viene sempre protetto da verniciature e

l’elettricità, forma ossidi stabili e marroni, dopo

trattamenti superficiali.

di che resiste molto bene nel tempo ed è usato in edilizia. Più tenero dell’alluminio è molto

Processi

facilmente lavorabile. Insieme allo zinco forma

Il metallo è il materiale che sembrerebbe il

l’ottone, giallo dorato, resistente e non costoso,

più lontano da una tecnica come l'origami

mentre con lo stagno forma il bronzo, bruno

che necessita di materiali lavorabili molto

scuro, adatto per fusioni.

facilmente. Con le dovute precauzioni anche il

Il piombo: molto pesante (11.35) e pressoché

metallo si è rivelato un ottimo supporto.

incorruttibile, ma meno resistente del legno. Il nichel: molto più raro ma presente in molte

Laminazione

leghe. Pesante, chiaro, tenace e duttile.

È il processo utilizzato per ottenere le lamiere

Tra le leghe metalliche, invece, il materiale più

metalliche – idealmente il foglio da piegare –

utilizzato nei prodotti da noi analizzati è stato

partendo da un semilavorato grezzo.

l'acciaio.

Questo

Col termine “acciaio” si indica genericamente

cilindri contrapposti che ruotando su sé stessi

una classe di leghe ferro-carbonio caratterizzate

imprimono nel materiale la forma desiderata.

da alto contenuto di ferro e da un contenuto

Il processo comprende solitamente più passaggi,

di carbonio pari al massimo all’1,2% anche se

in ognuno dei quali i rulli sono posizionati

solitamente tale valore non supera lo 0,5%.

più vicini tra loro; questo è indispensabile

le sue caratteristiche organolettiche rendono

per ridurre le forze di attrito che si vengono

queste leghe molto adatte alla piegatura e

a generare nella lavorazione, e che se troppo

quindi al confezionamento di origami fuori dal

elevate compromettono il risultato e dissipano

contesto della carta.

troppa energia.

È un materiale molto conduttivo in senso

Questo procedimento può essere effettuato sia a

termico ed elettrico, pesante, di colore grigio

caldo, sia a freddo.

procedimento

avviene

mediante

scuro e cupo, privo di texture e omogeneo, ma

202

design/origami i metalli

con le adeguate rifiniture superficiali è possibile

Calandratura

verniciarlo e personalizzarlo.

Il processo di calandratura non differisce di


molto rispetto alla calandratura nei materiali

Taglio

plastici. Il prodotto finale è sempre una lamiera.

Tecniche di taglio in questo caso vengono

Essa viene fatta passare attraverso rulli che la

utilizzate per creare delle incisioni a tratteggio

curvano o gli conferiscono una certa sezione, a

che rendono il materiale di facile piegatura

seconda della forma dei rulli.

manuale. Non solo, la piegatura può avere

Se a questa lamiera ottenuta dalla calandratura

un angolazione maggiore di quelle possibile

viene impressa anche una curvatura permanente,

successivamente alla fresatura.

di raggio piuttosto elevato, il procedimento è

Le tecniche sono molteplici ma quelle che

detto rullatura.

soddisfano le condizioni di spessore della

La rullatura consiste nel far passare a forza un

lamiera per creare un origami metallico piegato

pezzo (lamiera, tubo, profilato...) attraverso tre

(poniamo circa tra 3 e 6 mm) sono:

rulli rotanti, uno dei quali esercita la pressione di

Taglio al plasma. Comporta una scarsa qualità

deformazione, mentre gli altri due costituiscono

di taglio, la zona termica è di dimensioni notevoli

il contrasto.

ed è soggetta a trasformazioni e deformazioni.

La distanza tra i rulli di contrasto e quello di

Per contro è più economico del taglio laser e ad

pressione determina la curvatura del pezzo.

acqua. Il raggio di curvatura è molto generoso quindi deve essere applicato solo per tagli in

Fresatura

prodotti piegati di grandi dimensioni.

Anche qui la lavorazione per segnare le pieghe

Taglio a laser. Si ottiene un oggetto che, anche

sul metallo coincide concettualmente con la

se di geometria complessa, non necessita di

fresatura sui materiali plastici.

ulteriori lavorazioni di pulitura e lucidatura del

È una lavorazione in cui viene asportato del

bordo di taglio. Ma il dato che spicca fortemente

materiale per mezzo di un utensile appuntito

rispetto alle più comuni tecniche di taglio, è in

sulla superficie della lamiera.

generale la elevata velocità di taglio. I tagli sono

I segni così ottenuti facilitano di molto la

molto sottili e definiti e possono essere eseguiti

piegatura della lastra che, infatti, può essere

anche su lastre già trattate superficialmente.

eseguita manualmente.

Anche in questo caso vengono utilizzate

Anche in questo caso, è largamente utilizzata la

sempre di più le macchine a controllo numerico,

modalità CNC.

CNC, che consentono un grado di precisione

Un tipo di lavorazione, cioè, che si affida alla

elevatissimo.

precisione di un computer nel tratto. Il file CAD con il disegno dei tracciati viene

Piegatura

inserito nella macchina che segue esattamente

È

e in modo estremamente preciso il percorso

naturalmente,

disegnato.

metallico a nostro piacimento nel caso in cui

possibile

affidarsi per

alla

piegate

tecnologia, il

materiale

la conformazione del prodotto non permetta la design/origami i metalli

203


piega manuale. I procedimenti di piegatura delle lamiere sono molteplici ma quello che sembra più adatto osservando i casi studio proposti di seguito è la pressopiegatura. Si tratta della più semplice operazione che si può effettuare per conformare una lamiera. Consiste nel deformare un foglio in modo permanente attraverso la forza di una piegatrice pneumatica. La parte mobile è un punzone, la parte fissa una matrice. Sono elementi di misure diverse e di diversa forma. Se il pezzo è piccolo è possibile effettuare per esso più operazioni con una sola pressa. In questo caso la movimentazione della lamiera tra le varie operazioni è svolta o grazie ad un

alimentatore

posto

all’ingresso

della

lavorazione che la spinge passo per passo fino all’uscita (stampo progressivo), oppure tramite un transfer, dispositivo costituito da due barre metalliche parallele dotate di organi di presa, che a stampo aperto prendono il pezzo da una operazione e lo trasportano alla successiva, fino a deporlo alla fine su un nastro di scarico. Anche in questo caso le macchine sono dotate di un sistema CNC di precisione. La piegatura viene utilizzata per ottenere determinate forme, ma anche per conseguire un irrigidimento della struttura. In ambito industriale è ottenuta tramite un’apposita macchina detta piegatrice, ma la prima tecnica di piegatura sfruttava incudine e martello.

204

design/origami i metalli



206

casi studio


METALLI

Origami Sharpener 2005

Donn Kho //

www. donnkohstudio.com

prototipo Specifiche: Metallo, 1.5 mm spessore; processo di fattura tramite stampaggio, tranciatura e rettifica; 100x270x340 mm Desctrizione: Ispirato dalla semplicità dell’origami Donn Kho realizza questo temperamatite ricavandolo da un’unica striscia di metallo che dà forma e funzionalità al prodotto. Il processo di produzione è studiato per ottenere il maggior risparmio di materiale e tempo in modo da rendere possibile un eventuale produzione a livello industriale. Elimina ogni eccesso isolando le parti funzionali, la lama, una parte per tenere tra le dita l’oggetto e una guida per tenere la matita in posizione sono gli unici elementi da progettare. Il risultato è veramente essenziale, minimale ed elegante ma perfettamente funzionale.

casi studio

207


208

casi studio


METALLI

Origami 2005

Stone Design studio //

www.stone-dsgns.es

RS Barcelona Specifiche: Alluminio rivestito di poliestere e resina sintetica; 160x300x1610 mm; 11,5 kg. Descrizione: Nella lampada Origami la tecnica di piegatura è utilizzata in modo molto efficiente. I designers spagnoli Cutu Mazuelos e Eva Prego realizzano su una lastra di alluminio esattamente cinque pieghe, alternando pieghe a monte e a valle, ed ottengono una lampada ideale per soggiorni, uffici, istallazioni e negozi. Un triangolo sulla parte superiore sostiene il lampadina, mentre la base angolata permette sempre cosÏ un leggero movimento.

casi studio

209


METALLI

.ORI sto 2009

Jakub Piotr Kalinowski prototipo Specifiche: Alluminio piegato; 400x(490x380x370)x590 mm; disponibile in tre colori. Descrizione: .ORI sto è un semplice sgabello di ispirazione origami. È ricavato da un’unica forma di metallo, tagliata e poi piegata secondo segmenti triangolari. La forma così prodotta è adatta ad essere impilata. È solo un concept e necessita di revisione – le gambe sono troppo appuntite e rovinerebbero il pavimento – ma mostra comunque un buon utilizzo della logica origami.

210

casi studio


METALLI

Spoonigami 2010

Miller Creative LLC //

wearemiller.com

concept Specifiche: Concept: alluminio; misure standard. Descrizione: Spoonorigami è un concept ideato dalla Miller Creative. Seguendo una logica di risparmio e utilizzo intelligente degli elementi del prodotto si è pensato di utilizzare una parte del packaging dello yogurt, o simili, che di solito viene gettato immediatamente. Progettando quindi un pattern per un cucchiaio, viene stampato sulla linguetta del barattolo che quindi viene piegato ed acquista un ulteriore funzione. L’obiettivo è la convenienza e la riduzione al minimo del packaging “usa-e-getta”. 7

6

2

7

4

on po i s ng am lo es ig a in or fold d l tte do

5

1

3

6

4 2

origami spoon fold along dotted lines

5 3

1

casi studio

211


212

casi studio


METALLI

Sputnik 2011

Sander Mulder //

www.sandermulder.com

Sander Mulder design studio Specifiche: Alluminio verniciato a polvere, tagliato in CNC e piegato a mano; 1035(base)x845(parte superiore)x380x720(base) x545(parte superiore) mm; peso: 7kg; colori: bianco, nero, giallo Descrizione: Di chiara ispirazione origami questo tavolino da caffè è realizzato partendo da un foglio di alluminio di partenza ottenuto tramite fresatura a CNC e poi piegato a mano nella forma finale. Le linee triangolati sono fondamentale parte della struttura oltre che estetiche. Infatti non è presente nessun altro elemento costruttivo e saldatura supplementare, questo tavolino utilizza i principi origami in tutta la loro purezza e semplicità . Si utilizza una verniciatura percompletare le caratteristiche estetiche e strutturali del progetto.

casi studio

213


214

casi studio


METALLI

ELLE T1 2012

Jannis Ellenberger //

www.ellenbergerdesign.de

Prandina // www.prandina.it Specifiche:

Il designer Jannis Ellenberger presenta il suo ultimo pro-

Metallo piegato e verniciato nei colori opachi bianco, nero,

getto, una lampada da tavolo che semplifica le forme e ma-

giallo e azzurro;

teriali al massimo, tre pieghe su una striscia di alluminio

345x260x240 mm; sorgente LED 2,5 W.

sono sufficienti a rendere le caratteristiche principali e fun-

Descrizione:

zionali di una lampada da tavolo

“Volevo una lampada da tavolo utilizzando il minimo dei materiali. Non si è trattato soltanto di ridurne il disegno – il mio approccio progettuale è sempre rivolto a oggetti semplici e razionali - ma di fare delle scelte di economia delle risorse impiegate. Un semplice nastro metallico mi è parso un approccio interessante, in abbinamento a un led piatto perfettamente integrato con la superficie metallica e considerando gli obiettivi di risparmio energetico e delle risorse l’adozione della tecnologia led è stata obbligatoria. La piegatura del metallo offre grandi opportunità progettuali. Ho iniziato da subito con un modello in carta, senza schizzi o disegni esecutivi. Il modello in carta in scala reale rappresenta in passo molto importante nel processo di progettazione perché restituisce una corrispondenza molto diretta rispetto alle proporzioni, alla forma, alle dimensioni e alla funzione dell’oggetto. Devo dire che seguire questo approccio è stato molto stimolante”. (Jannis Ellenberger) casi studio

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METALLI

Viva Speaker 2012

Jang se-chan concept Specifiche: Concept design. Descrizione: Queste casse portatili sono estremamente ingegnose, peccato siano, per ora, solo un concept. Sono adattabili a qualunque supporto, telefoni e lettori mp3, è dotato di sincronizzatore Bluetooth. Son un solo movimento di torsione diventa un cubo che sfrutta gli spazi vuoti all’interno come cassa di risonanza e utilizza tutti e quattro i lati del cubo per diffondere il suono in modo forte e nitido.

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casi studio


METALLI

Zeta Lamp 2012

Federico Churba //

www.federicochurba.com.ar

FCH Specifiche: Lamina metallica piegata; 320 x 100 x 420 mm Descrizione: Presentata al Salone Satellite di Milano nel 2012. E’ realizzata partendo da una semplice lamina metallica piegata in stile origami che va a creare un forma di “Z�. In un certo senso ricorda, in modo molto stilizzato, il modello tradizionale di gru. Le pieghe utilizzate sono estremamente semplici e sono chiamate reverse fold.

casi studio

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casi studio


METALLI

Belt+Sund 2013

Mirco Kirsch //

www.beltundsund.de

Belt+Sund Specifiche: Acciaio inossidabile verniciato; Descrizione: Ricavata da un unico foglio di metallo, questa lampada da tavolo si piega come un origami fino a dare vita alla sua struttura geometrica e spigolosa. Ogni elemento della lampada deriva dalla piega compreso il supporto per la lampadina a LED, da sistemare all’interno per poi inserire in ultimo il cavo di alimentazione. Ogni piega può inclinare le sezioni della superficie con un’angolazione fino a 180°, consentendo di dosare la quantità di luce diretta. È disponibile in varie colorazioni e si può montare in pochi minuti.

casi studio

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conclusioni Giunti alla conclusione di questo percorso è bene ricapitolare ciò che è stato detto finora. L’origami è quindi una tecnica raffinata che ha da tempo ormai oltrepassato la definizione tradizionale di gioco. É un istinto naturale che ha portato il mondo a creare diversi sviluppi per questa tecnica. Le sue implicazioni arrivano a toccare i più disparati campi della scienza umana. Questo succede perché le implicazioni geometriche e matematiche che stanno alla base dell’origami sono le stesse che troviamo e riconosciamo inconsciamente nella natura. L’associazione dell’origami e della natura non è una congettura bensì chiara ed automatica, e lo si evince da tutte le prove che sono state trascritte in questa tesi: la riconducibilità a elementi base, le molecole, la simmetria e lo sviluppo simmetrico delle parti. L’apporto di simmetria ed equilibrio che è dunque portato dall’applicazione dell’origami non è da sottovalutare ma, anzi, da tenere in grande considerazione anche nella progettazione di prodotto. conclusioni

221


Nell’ultima parte abbiamo visto come è stata applicata la pieghettatura origami da vari designer nei loro progetti e come si possono lavorare i materiali in modo da ottenere questi risultati. È stato subito chiaro che la semplicità delle forme in questo campo doveva essere estrema e così è stato, come anche le lavorazioni necessarie. La complessità si mostra nel momento in cui si tenta di imitare la natura, nell’origami artistico, mentre gli artifici umani,una volta acquisita padronanza della tecnica, diventano semplici da riassumere con le pieghe e le molecole.

222

conclusioni


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