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CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
Credo che la stesura di questo Portfolio rappresenti un momento davvero importante per la presa di coscenza del sentiero che sto intraprendendo; una pausa che mi permetta di guardare indietro e di caprie se quello che sto facendo è davvero quello che voglio essere, quello che voglio diventare. La collezione di lavori che decido di presentare in questo Book ha un grande significato personale; soddisfazione, apprendimento, fatica, e anche (soprattutto) grandi sbagli, che mi hanno formato, insegnandomi cosa significhi dedicarmi a qualcosa di così complesso come l’architettura. Ringrazio tutte le persone che mi sono state accanto in questo percorso, dai professori che con caparbietà cercano di farci diventare i migliori architetti del domani, i compagni di lavoro con cui ho avuto modo di condividere e scambiare opinioni, la mia ragazza che con diligenza mi ha assistito e sostenuto, i miei genitori, grazie ai quali tutto questo è stato possibile.
INDICE: PRIMO ANNO I.I - ELEMENTI GEOMETRICI DELLA RAPPRESENTAZIONE Dario Toffanello I.III - LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 Mauro Galantino I.IV - WORKSHOP 2012 Giancarlo Carnevale
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SECONDO ANNO II.I - RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA Vincenzo Lucchese II.II - LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2 Santi Attilio II.III - WORKSHOP 2013 Francesco Venezia II.IV - VIAGGIO DI STUDIO A CHICAGO E NEW YORK Giancarlo Bilotti
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TERZO ANNO III.I - ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Michela De Poli III.II - CONVEGNO LE PIETRE DI VENEZIA a cura di Monica Centanni e Luigi Sperti III.III - LABORATORIO DI RESTAURO Eugenio Vassallo III.IV - WORKSHOP 2014 Mauro Galantino
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“Il Progetto prima che strumento di trasformazione é strumento di conoscenza.” Monografia Luigi Snozzi Vol.II
ELEMENTI GEOMETRICI DELLA RAPPRESENTAZIONE L’obiettivo del corso era introdurre gli studenti allo sviluppo delle più comuni tecniche di disegno, attraverso l’uso combinato di esercitazioni su carta ed a computer. Le parti su carta erano incentrate sulla produzione di elaborati che potessero aiutarci a comprendere meglio come rappresentare gli oggetti che ci circondano, attraverso lo studio di prospettive, luci ed ombre, schizzi, rappresentazioni e successive deformazioni per piani ondulati, anamorfosi. Le lezioni al computer avevano lo scopo di avvicinarci ai programmi di uso comune nell’ambito dell’architettura, in particolare Archicad ed Autocad, allo scopo di creare modelli tridimensionali a partire da piante e sezioni bidimensionali di due abitazioni: un appartamento di nuova edificazione a Marghera, e la riproduzione della Villa Le Lac ad opera di Le Corbusier. Entrambi i modelli dovevano poi essere impaginati e presentati insieme ai disegni a mano, per costituire il book personale di ogni studente.
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UnitĂ abitativa a Marghera
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L P B L
Villa Le Lac - Le Corbusier
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SEZIONE LONGITUDINALE =%%H[dX\^[%&\^AX_ebX^]&[
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PROSPE
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PROSPE
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
Prime Lezioni di architettura. Composizione, luce, materia, paesaggio, bisogni e necessità, persone, il tutto applicato a Venezia. Le esercitazioni si dividono in 2 parti, una a gruppi, con il compito di pensare ad un insieme di edifici che sfruttassero la zona inedificata a sud dell’università, nello specifico un bar, un museo, ed un dormitorio; in concomitanza con una parte da svolgere singolarmente in cui si doveva pensare al progetto di un “container espositivo” che accogliesse una scultura famosa, studiando la sua collocazione originaria e proponendo un contesto che ne fosse quanto più possibile simile.
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Il porgetto si sviluppa dall’idea di creare uno spazio comune che assolva la funzione di zona di ritrovo e di collegamento, in cui le persone possano aver modo di transitare e sostare prima di entrare negli edificii. Nel decidere la posizione degli elementi progettuali ci siamo ispirati alle piccole piazze ed ai vicoli di Venezia, che consentono alla persona, dopo essere stata incalanata in un corridoio di transito (calle), di ritrovartsi in una zona di accesso comune ai vari edifici che le permette di scegliere liberamente il suo percorso in base ai suoi bisogni. Nella sistemazione degli edifici abbiamo deciso inoltre di posizionare il bar in modo da direzionare il flusso di persone nella piazza, scegliendolo per la sua capacità di essere edificio di transito, ma che deve mantenere una posizione privilegiata per il fatto che viene usato in modo continuativo durante tutta la giornata. Per quanto riguarda la zona espositiva abbiamo scelto di creare due zone di collegamento, una albar attraverso la pensilina, ed una alla foresteria attraverso una parte dedicata. La foresteria viene posizionata nella sponda opposta al canale per mantenere un idea di quiete e riparo dal transito delle persone sulla piazza di fronte, e consentire un affaccio sull’acqua.
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SERVIZI COLLETTIVI E NUOVO INGRESSO A SANTA MARTA
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SERVIZI COLLETTIVI E NUOVO INGRESSO A SANTA MARTA
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PLANIMETRIA ATTACCO A TERRA 1:200 PIANTA PRIMO PIANO - QUOTA DI RIFERIMENTO 4 m
PLANIMETRIA ATTACCO A TERRA 1:200 PIANTA PRIMO PIANO - QUOTA DI RIFERIMENTO 4 m
Laboratorio Integrato di Progettazione 1 Prof. Mauro Galantino
A.A. 2011-2012
Laboratorio Integrato di Progettazione 1 Prof. Mauro Galantino
A.A. 2011-2012
Gruppo 01 - studenti: Stefano Farnesi, Mauro Moscardini, Leonardo Crozzoli
Gruppo 01 - studenti: Stefano Farnesi, Mauro Moscardini, Leonardo Crozzoli
SERVIZI COLLETTIVI E NUOVO INGRESSO A SANTA MARTA
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Ghiaino lavato: 10cm Doppia guaina bituminosa: 0.5+0,5cm C.l.s.lisciato con pendenza dell'1%: 4cm Isolante lana di roccia: 10cm C.l.s. armato con rete elettrosaldata: 6cm Solaio in traliccio bausta: 20cm Intonaco: 2cm
Intonaco: 2cm Blocchi in c.l.s. alveolare espanso: 20cm Isolante lana di roccia: 8cm Rivestimento in pannelli in laterizio: 14cm
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Laboratorio Integrato di Progettazione 1
Particolare delle Tavole sul container Espositivo
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WORKSHOP 2012GIANCARLO CARNEVALE Workshop, una parola importante, una delle più importanti a mio parere, del percorso formativo dell’Università di Venezia. Trovarsi a lavorare in gruppi su temi comuni ti sprona a migliorare, a lavorare su te stesso, ad utilizzare le idee degli altri a tuo vantaggio, una piccola competizione dalla quale ne uscirà vincitore un solo progetto; in tutta l’Università. Il tema di progetto era la riqualificazione dei giardini accanto al Palazzo del Cinema, sede della mostra internazionale del cinema di Venezia. I limiti per l’operazione di riqualifica sono stati: - mantenimento del volume delle rovine sottostanti - creazione di spazi adibiti al commercio - instaurare un collegamento tra la strada e il corpo del Centro Congressi.
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Per quanto riguarda il progetto, il nostro gruppo ha deciso di seguire ed esplorare i rapporti descritti nel libro “Vivre à l’oblique” di Claude Parent applicandoli all’intero spazio del progetto, attraverso un impostaizone su più livelli con un andamento spezzato, spigoli e frammenti di materia assumono modi d’uso sempre diversi, da passaggi a piscine d’acqua, aree verdi e di sosta, zone commerciali, e passaggi pedonali. Oltre all’impostazione generale ci sembrava interessante mantenere per quanto possibile il verde già presente nell’area, ed integrarlo ulteriormente attraverso aggiunte che richiamassero l’uso fondamentale di questo spazio, un giardino pubblico. Alcuni elementi di particolare interesse sono: la lingua nella parte est del progetto che sbuca dagli alberi e costituisce un belvedere dal quale è possibile ammirare la linea di costa del Lido; il ponte di collegamento tra il Centro Congressi e la strada gli consente di integrarsi con l’intervento e al contempo di scavalcare la parte occupata dalle rovine; esse stesse giocano un fattore importante nella definizione dei percorsi, modellandoli in forme spezzate.
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RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
Rilevare un oggetto non significa semplicemente delinearne i controni con una matita su di un foglio, ma comprenderlo, studiarlo, immaginarlo dentro la propria mente. Prerogativa del corso è l’affinamento delle tecniche di disegno, a mano ed al computer imparate nel primo anno di corso, rapportandole ad oggetti reali. Nello specifico si chiedeva la redazione di un taccuino di schizzi, che accompagnassero lezione per lezione lo svolgimento del corso in modo da poter verificare il livello di avanzamento. L’esame finale consisteva inoltre nel rilievo di una tomba familiare la cui architettura si ispirasse a templi di derivazione greca o romana.
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2 Obiettivo del corso era ricreare un pezzo di Venezia nell’area verde a nord delle fondamenta di Santa Marta. Per operare in un contesto complesso come quello Veneziano ho deciso di porre delle analogie nella gestione dello spazio pubblico, riprendendo in particolare la conformazione calle - fondamenta - campo. La gestione di questi spazi attraverso edifici che mi permettessero di creare forme frastagliate ed irregolari inoltre, costituisce una fase di esplorazione progettuale, un tentativo di eco del tessuto urbano veneziano attraverso forme che ne simulino la complessità intrinseca dei suoi elementi costitutivi. Scendendo di scala l’esercitazione aveva lo scopo di approfondire la configurazione interna degli edifici proposti andando a presentare un piano terra adibito a negozi, mentre il primo e secondo piano ospitano due residenze.
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WORKSHOP 2013 FRANCESCO VENEZIA L’area di Marghera, estensione sulla terra ferma della Venezia Industriale è un paesaggio sofferto, ciminiere e scheletri di grandi capannoni ormai abbandonati ne caratterizzano la costa, alimentando un sentimento di distacco e di negazione con il suo intorno. L’area di progetto è un capannone adibito a deposito di materiale per l’industria del calcestruzzo; si deve immaginare attraverso un intervento di recupero, di riutilizzare il capannone a fini abitativi, e introdurre una torre che possa dirigere la navigazione nelle acque trafficate del porto. Il nostro gruppo decide, dopo aver ricucito i collegamenti con la viabilità esistente, dedicando una parte del lotto a parcheggi per i residenti e gli impiegati della torre, di “riempire” lo scheletro del capannone con una serie continua e costante di unità abitative, che sfruttano la cadenza costante delle intelaiature del capannone come divisore. Al centro di questi elementi si sviluppa una lunga rampa che permette l’accesso al secondo livello, che si collega alla torre tramite un ponte.
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La torre, elemento fondamentale del progetto, si ispira al progetto del Fungo a Roma di Pier Luigi Nervi, sviluppandosi a partire da una base cruciforme l’elemento centrale del corpo scale e ascensore vengono accompagnati nel loro sviluppo verticale da costole esterne che si congiungono per avvolgerne la parte superiore che contiene gli ambienti di vedetta e controllo sul traffico navale. In cima viene studiato un belvedere che possa fornire un punto di vista privilegiato verso l’entroterra e verso il mare.
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CHICAGO E NEW YORK LE STRUTTURE A GRANDI LUCI Chicago e New York, le origini dei grattacieli, il punto nevralgico dal quale si sviluppa l’international style. La storia di Chicago è sicuramente la più interessante dal punto di vista storico, rappresenta infatti la città madre delle altissime strutture che verranno chiamate “grattacieli” e questa storia la si osserva, la si tocca, la si respira camminando lungo le sue strade. Il centro di tutto è il Loop, chiamato così per le linee della metro che vi si avvolgono formando una ciambella, elemento chiave della crescita ed espansione della città soprattutto dopo l’incendio del 1871 che ne rase al suolo il centro. A Chicago convivono grattaceli di qualsiasi dimensione e forma, ed ognuno è segno tangibile della storia della città e dei suoi architetti. Alcuni degli edifici che ho trovato più interessanti sono la Jhon Hancock Tower, Il Millennium Park, La Sears Tower e l’AON Center.
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A New York ho avuto modo di confrontarmi con la pura essenza del movimento moderno, e osservare da vicino i lavori dei suoi maestri, Mies e Wright. In particolare sono rimasto affascinato dalla purezza formale del Seagram Building, e dall’estrema raffinatezza degli spazi interni del Gugghenaim Museum. Altri edifici che mi hanno colpito sono stati la Central Station, con il suo continuo andirivieni di persone, il Flatiron, il Rockfeller Center, e la Liberty Tower, inconfondibile e nuovo simbolo della città , svetta su tutti gli altri grattaceli, a memoria della strage dell’11 Settembre.
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ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Modellare il paesaggio secondo fini precisi, in modo da creare spazi, fornire sensazioni e indurre comportamenti nelle persone che vi transitano è un fattore di progettazione complesso. Obiettivo del corso era fornire competenze che potessero aiutare nell’organizzazione e progettazione degli spazi aperti, attraverso la progettazione di un parco urbano le cui dimensioni fossero contenute in scala 1:500, in un foglio A4. La mia proposta si sviluppa a partire dal concetto della pendenza contenuta, con al centro un percorso principale rettilineo che possa accogliere tutti gli elementi caratteristici del progetto. Alcuni tra questi elementi sono stati trattati in modo particolare, il verde è stato organizzato attraverso una matrice generativa, l’acqua viene raccolta alla base delle pendenze e convogliata verso la vasca centrale, e le sedute sono studiate per fornire riparo alle persone nelle ore più calde della giornata.
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Spolia in r Università Iuav di Venezia
classicA
centro studi a r c h i t e t t u r a c i v i lt à tradi z ione del classico
convegno
le pieTre di venezia Spolia in Se, Spolia in re
a cura di Monica Centanni e Luigi Sperti lectiones magistrales di Patricia Fortini Brown, Patrizio Pensabene relazioni di Maddalena Bassani, Maria Bergamo, Giulio Bodon, Giulia Bordignon, Diego Calaon, Lorenzo Calvelli, Irene Favaretto, Lorenzo Laz Yuri Marano, Myriam Pilutti Namer, Alberto Rizzi, Luigi Sperti comitato promotore Monica Centanni Iuav, Luigi Sperti Ca’ Foscari, Lorenzo Lazzarini Iuav, Lorenzo Calvelli Ca’ Foscari convegno 17.10.2013 S. Marghe a cura di Monica Centanni e Luigi Sperti lectiones magistrales di Patricia Fortini Brown, Patrizio Pensabene auditorium relazioni di Maddalena Bassani, Maria Bergamo, Giulio Bodon, Giulia 18.10.2013 Bordignon, Diego Calaon, Lorenzo Calvelli, Irene Favaretto, Lorenzo Lazzarini, Yuri Marano, Myriam Pilutti Namer, Alberto Rizzi, Luigi Sperti Badoer comitato promotore Monica Centanni Iuav, Luigi Sperti Ca’ Foscari, Lorenzo Lazzarini Iuav, Lorenzo Calvelli Ca’ Foscari aula Tafur Venezia, città di spolie. Elementi di reimpiego, riuso, in elementi architettonici (spolia in se) oppure utilizzati per la loro carica simbolica, come reinterpretazione dell’antico attraverso miti, forme, temi (spolia in re). Durante la conferenza vengono presi ad esempio monumenti e architetture di Venezia, e ne viene analizzata la loro natura composta, cercando di risalire alla loro origine, alla loro storia.
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RESTAURO Restaurare un manufatto architettonico non significa semplicemente cancellare il suo passato e riportarlo ad una situazione di “semi nuovo”; significa operare su un oggetto che si è trasformato, nel corso degli anni e che diventato qualcosa di diverso. Proprio lo scorrere del tempo è stato il motore di questo cambiamento, che ha portato alla nascita di un oggetto ricco di storia, testimone del suo vissuto. Ma il tempo stesso pone delle difficoltà al preservarsi di questa storia, l’acciaio si corrode, il cemento si sgretola, e nei manufatti insorgono tutta una serie di patologie che sono elementi di degrado. Lo scopo del corso è stato il recupero del Cavalcavia di Treviso, elemento che rimane in un avanzato stato di degrado causato dall’incuria e dall’uso continuato e spropositato delle sue rampe. La parte di restauro veniva poi integrata con una parte di progetto, immaginando di poter effettuare un intervento di recupero sulle botteghe artigiane che trovano collocazione al di sotto delle campate del cavalcavia, si doveva progettare un intervento che avesse un impatto anche sulla zona circostante.
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Analisi Progettuale Perchè ristrutturare il cavalcavia? 1) E’ un mezzo di collegamento importante della città. Fig. 1 - La Stazione Taglia il territorio in due parti. Fig. 2 - La Parte Nord del Centro Storico. Fig. 3 - La Parte Sud con Zone Residenziali. Fig. 4 - Il Cavalcavia viene inteso come un manufatto che permette l’unione e il passaggio tra le due zone.
Fig. 1
2) Rappresenta la storia della città di Treviso. Fig. 5 - Litografia della città di Rodolfo Bianchini 1892; Il passaggio per l’attraversamento dei binari è delineato. Fig. 6 - Carta Topog. dei Bombardamenti del 1914-1916; La zona della stazione acquista importanza con l’ampliamento dei binari percorribili. Fig. 7 - Piano Regolatore Generale a seguito dei bombardamenti del 1944 a cura del Comune di Treviso; Il cavalcavia viene costruito per facilitare il passaggio dei treni e delle persone. Fig. 8 - Mappa a cura dell’ Istituto Geografico Militare, 2009; La presenza del cavalcavia rende possibile un espansione della città verso Sud. Fig. 5
3) Giace in uno stato di abbandono, crea Degrado. Fig. 9 - Fotoraddrizzamento del Cavalcavia di Treviso Viale Fratelli Bandiera (2013-14) - EST Fig. 10 - Fotoraddrizzamento del Cavalcavia di Treviso Viale Fratelli Bandiera (2013-14) - OVEST
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
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Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
Fig. 10
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Rilievo
avia 1:1000
Rilievo
Rilievo della parte Nord del Cavalcavia 1:1000
Fasi di Rilievo delle campate di progetto del Cavalcavia Sezione Trasversale
avia 1:100
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Pianta della zona a Nord del Cavalcavia in scala 1:100 Rilievo della parte Nord del Cavalcavia 1:100
Particolari costruttiv Pianta della zona
Area Rilevata - Estratto Volumetrico della zona
Sezione Trasversale A-A’ in scala 1:50
Area Rile
Sezione Trasversale A-A’ in scala 1:50
Sistema Costruttivo: Hennebique
Particolari costruttivi in scala 1:20 a Nord del Cavalcavia in scala 1:100
S
Sezione Longitudinale tipo con particolare dei ferri in scala 1:100 Particolari costruttivi in scala 1:20 Sezione Longitudinale tipo con
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Analisi Degrado PS1 PS2 CI
Analisi del degrado di 3 campate del cavalcavia, lato EST.
DE
PL2 PS PS2 CP CC
Ortofoto Scala 1:50 lato EST Cavalcavia con evidenziata la suddivisione dei Degradi (sopra) e dei Materiali (sotto)
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PL2 PS2 CC1 CI
PS CA F
DE
PL2 PS2 CC1 CI
PL CI
DE
)
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FOTO
MATERIALE Muratura in mattoni
PL2 PS2 CC1 CI
Ferro
ELEMENTI Mattoni pieni (12 x 25 x 5,5) e forati (25 x 25 x 12) in laterizio utilizzati per le tramezzature interne ed esterne.
DEGRADO
Disgregazione
Decoesione con caduta del materiale sotto forma di polvere o minutissimi frammenti.
Escursioni termiche con dilatazioni non sempre tollerabili dalle Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici strutture dei reticoli cristallini; che, da progetto, ipotizziamo di demolire. infiltrazioni di acqua, risalita capillare; cristallizzazioni di sali solubili, fenomeno di gelo-disgelo.
Ossidazione del materiale per azione dell'anidride carbonica.
Agenti atmosferici e umidità relativa.
Montanti degli infissi Ossidazione delle ex botteghe artigiane; balaustra del marciapiede della parte superiore del cavalcavia; gronde ed elementi per lo scolo delle acque meteoriche; tiranti per il consolidamento delle tramezzature alla struttura portante; sostegni per i cartelli stradali.
Pilastri, travi, solette che Crosta compongono la struttura portante del cavalcavia; pilastrini della balaustra; blocchi cassero.
Patina
Mancanza
Erosione
Distacco
Alterazione cromatica della pittura murale da esterni.
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INTERVENTI
Intervento dell’uomo, manutenzione inadeguata.
Scagliatura
Tabella dei Degradi
CAUSE
Degrado causato da tamponamenti murari obsoleti e fatiscenti.
Erosione
Calcestruzzo Armato Con rivestimento parziale di pittura murale da esterni.
DESCRIZIONE
Degrado antropico
Demolizione. (Le superfici che verranno demolite sono indicate da contorni di colore verde chiaro)
Pulitura con asporto parti incoerenti mediante sabbiatura; Appplicazione di antiruggine Alminio o similari (1 mano); Finitura con smalto olio-sintetico (2 mani);
CODICI DE
PS CA F
Saranno asportati dalle superfici murarie i sostegni per i cartelli stradali (che poi saranno sistemati in nuova sede) e i tiranti per il consolidamento delle tramezzature alla struttura portante.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Erosione meccanica da pioggia battente; erosione per abrasione Il materiale ferroso soggetto ad erosione verrà interamente degli strati corticali provocata dal rimosso con le tramezzature che verranno demolite. vento; aggressione chimica da inquinanti; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.
Strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è duro, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o pulverulento.
Azione di microrganismi e di inquinanti; ossidazione; residui della combustione di oli derivanti dal petrolio.
Degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale. Le scaglie, costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo.
Sbalzi termici, problematiche strutturali; Incompatibilità di tipo fisicomeccanico tra supporto e finitura; Corrosione di parti in ferro con aumento di volume;
Modificazione naturale Depositi di particellato atmosferico della superficie non reattivo; carbonatazione dei colori. collegabile a fenomeni di degrado e percepibile come una variazione del colore originario del materiale. Caduta e perdita di parti.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato: prelude in genere alla caduta degli strati stessi.
Pulitura dell’area d’intervento mediante idrosabbiatura, e spazzolatura dove necessario; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
PS1 PS2
Rimozione, con martello e scalpello, dello strato di copriferro (5/6 cm) fino alle prime armature; Pulitura delle armature con asporto parti incoerenti mediante sabbiatura; Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Consolidamento delle armature con passivante della ruggine Mapfer o similari (2 mani); Consolidamento del calcestruzzo con un betoncino fibrorinforzato previa opportuna casseratura; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
PL2
Pulitura mediante nebulizzazione dell’acqua a bassa pressione; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
PL
Soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità Rimozione, con martello e scalpello, dello spessore di dell'innesto di elementi metallici; calcestruzzo degradato e carbonato in corrispondenza dei fori intervento dell’uomo. di ancoraggio del corpo che un tempo era attaccato alla struttura; Pulitura dell’area d’intervento mediante spazzolatura della superficie interessata al fine di eliminare polvere e residui di cls non coerenti o non completamente rimossi; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2-3 riprese per il consolidamento del c.l.s.; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione; Erosione meccanica da pioggia battente; erosione per abrasione degli strati corticali provocata dal vento; aggressione chimica da inquinanti; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.
Fenomeni di umidità ascendente; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali; perdite localizzate degli impianti di smaltimento e/o di convogliamento delle acque; soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità dell'innesto di elementi metallici; errori di posa in opera ed utilizzo di sabbie o malte poco idonee.
Alterazione che si manifesta attraverso la variazione dei parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione.
Idratazione: i pigmenti di alcuni minerali, a contatto con l'acqua, tendono a trasformarsi in minerali di diversa colorazione; Esposizione prolungata all'irraggiamento solare; Attacco chimico da dilavamento meteorico e deposito di polveri reattive con l'umidità; Assorbimento differenziato del supporto.
Rimozione manuale con martello e scalpello dello spessore superficiale di calcestruzzo degradato e carbonato; Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2/3 riprese; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione.
Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2/3 riprese; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
Pulitura con idropulitrice ad alta pressione; Eventuale spazzolatura manuale degli strati di pittura residui; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
Intonaco a base di calce
Rivestimento Erosione tramezzature con uno strato di rinzaffo (0,5 cm) + intonaco a base di calce e cemento con ¾ di calce e ¼ cemento (1,5 cm) + finitura con intonachino di calce (0,3 cm).
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Erosione meccanica da pioggia battente; erosione per abrasione Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici degli strati corticali provocata dal che, da progetto, ipotizziamo di demolire. vento; aggressione chimica da inquinanti; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.
Intonaco cementizio
Utilizzato per i Distacco rappezzamenti eseguiti postumi alla costruzione del cavalcavia composto da uno strato di rinzaffo (0,6 cm) + intonaco a base di cemento e calce con prevalenza di cemento (1 cm).
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato: prelude in genere alla caduta degli strati stessi.
Fenomeni di umidità ascendente; formazione di ghiaccio negli strati Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici più superficiali; perdite localizzate che, da progetto, ipotizziamo di demolire. degli impianti di smaltimento e/o di convogliamento delle acque; soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità dell'innesto di elementi metallici; errori di posa in opera ed utilizzo
CI
PS PS2 CP CC
CI
CI
PL2 PS2 CC1
CI
PL2 PS2 CC1
CI
PS2 CC1
CI
PL1 PS2
CI
struttura; Pulitura dell’area d’intervento mediante spazzolatura della superficie interessata al fine di eliminare polvere e residui di cls non coerenti o non completamente rimossi; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2-3 riprese per il consolidamento del c.l.s.; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione; Erosione
Distacco
Alterazione cromatica della pittura murale da esterni.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato: prelude in genere alla caduta degli strati stessi.
Erosione meccanica da pioggia battente; erosione per abrasione degli strati corticali provocata dal vento; aggressione chimica da inquinanti; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.
Fenomeni di umidità ascendente; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali; perdite localizzate degli impianti di smaltimento e/o di convogliamento delle acque; soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità dell'innesto di elementi metallici; errori di posa in opera ed utilizzo di sabbie o malte poco idonee.
Alterazione che si manifesta attraverso la variazione dei parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione.
Idratazione: i pigmenti di alcuni minerali, a contatto con l'acqua, tendono a trasformarsi in minerali di diversa colorazione; Esposizione prolungata all'irraggiamento solare; Attacco chimico da dilavamento meteorico e deposito di polveri reattive con l'umidità; Assorbimento differenziato del supporto.
Rimozione manuale con martello e scalpello dello spessore superficiale di calcestruzzo degradato e carbonato; Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2/3 riprese; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione.
Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Applicazione di una malta fibrorinforzata a ritiro compensato posta in opera in 2/3 riprese; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
Pulitura con idropulitrice ad alta pressione; Eventuale spazzolatura manuale degli strati di pittura residui; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
Intonaco a base di calce
Rivestimento Erosione tramezzature con uno strato di rinzaffo (0,5 cm) + intonaco a base di calce e cemento con ¾ di calce e ¼ cemento (1,5 cm) + finitura con intonachino di calce (0,3 cm).
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Erosione meccanica da pioggia battente; erosione per abrasione Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici degli strati corticali provocata dal che, da progetto, ipotizziamo di demolire. vento; aggressione chimica da inquinanti; formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.
Intonaco cementizio
Utilizzato per i Distacco rappezzamenti eseguiti postumi alla costruzione del cavalcavia composto da uno strato di rinzaffo (0,6 cm) + intonaco a base di cemento e calce con prevalenza di cemento (1 cm).
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato: prelude in genere alla caduta degli strati stessi.
Fenomeni di umidità ascendente; formazione di ghiaccio negli strati Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici più superficiali; perdite localizzate che, da progetto, ipotizziamo di demolire. degli impianti di smaltimento e/o di convogliamento delle acque; soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità dell'innesto di elementi metallici; errori di posa in opera ed utilizzo di sabbie o malte poco idonee.
Graffito vandalico
Apposizione indesiderata sulla superficie di vernici colorate.
Azione dell’uomo.
Alterazione cromatica
Alterazione che si manifesta attraverso la variazione dei parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione.
Idratazione: i pigmenti di alcuni minerali, a contatto con l'acqua, tendono a trasformarsi in minerali di diversa colorazione; Esposizione prolungata all'irraggiamento solare; Attacco chimico da dilavamento meteorico e deposito di polveri reattive con l'umidità; Assorbimento differenziato del supporto.
Rappezzo con malta incompatibile /incongrua
Ricucitura o toppa eseguite Azione dell'uomo. con materiale incompatibile che risulta essere incongruo e difforme al contesto superficiale limitrofo.
Vetro
Infissi delle ex botteghe artigiane.
Graffiatura / Rottura
Acciaio
Porta di sicurezza ex bottega artigiana; tappo di un foro per l’areazione.
Non riscontrato
PS2 CC1
CI
PL2 PS2 CC1
CI
PS2 CC1
CI
PL1 PS2
CI
Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici che, da progetto, ipotizziamo di demolire.
Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici che, da progetto, ipotizziamo di demolire.
Rimozione manuale con martello e scalpello dello strato superficiale di intonaco cementizio fino a mettere in luce la struttura in c.l.s. sottostante; Pulitura della zona d'intervento mediante spazzolatura così da predisporre un supporto sano e compatto; Rasatura con malta fibrorinforzata a ritiro compensato in 1-2 riprese; Applicazione di un idrorepellente silossanico di alta qualità per esterni Alpha SI 30 (Sikkens) o similari per la protezione del cemento a vista (2 mani), incolore, non filmogeno dato a pennello o a spruzzo a bassa pressione;
PL2 PS2 CC1
CI
Asportazione superficiale Sollecitazioni eccessive, urti, non Non trattato in quanto questo degrado è presente su superfici del materiale. corretta posa in opera del materiale che, da progetto, ipotizziamo di demolire. In caso di rottura, perdita di nei punti di giunzione. parti che compongono il corpo nella sua interezza.
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Proposta Progettuale
Sezione Trasversale B-B
Demoliti (giallo) e Costruiti (rosso) in scala 1:100
Pianta del Bar scala 1:100
Particolari costruttivi in
Muri Demoliti (giallo) e Costruiti (rosso) in scala 1:100
Pianta del Bar scala 1:1
Proposta di Progetto
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Proposta di Progetto: Bar + Aula Studio
Biglietteria TRAM Supermercato + Stazione Incisore
Analisi delle Attività nella zona circostante l’Area di Progetto.
Sezione Trasversale B-B’ in scala 1:50
Sezione Trasversale B-B’ Particolari costruttivi in scala 1:20
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WORKSHOP 2014 MAURO GALANTINO Suolo Artificiale Livello +6m scala 1:500
Operare su Venezia è da sempre una sfida impegnativa, non solo per il carattere della città con cui bisogna confrontarsi, ma per le scelte progettuali che si effettuano. Piazza Roma è sempre stata un luogo vissuto in maniera staccata dal resto di Venezia, una stazione di arrivo che non ha nulla a che fare con il suo contesto, la fine di un collegamento che sembra portare ad una nuova Marghera. Obiettivo del Workshop è ristabilire il tessuto urbano di Venezia e operare cercando di dare nuova vita alla sua porta principale. Il progetto si articola su un piano sopraelevato, a quota + 6m dove troveranno posto una foresteria, un centro culturale, dei negozi, dei servizi dedicati alla ristorazione e alle informazioni per i turisti. Per integrare ulteriormente il costruito si immagina di “smontare” il ponte di Calatrava e di costituire un nuovo accesso diretto sulla fondamenta dalla stazione dei Treni.
Attacco a terra Livello 0 scala 1:500
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3,50 3,50
0,50 0,50
3,00 3,00
0,70 0,70
4,50 4,50
Sezione AA scala 1:200
Suolo Artificiale Livello +6m scala 1:500
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Fotografia Modello scala 1:200 Fotografia Modello scala 1:200
Esploso Assonometrico Esploso Assonometrico
3,50 3,50
0,50 0,50
3,00 3,50 3,00 3,50
0,50 0,70 0,50 0,70 3,00 3,00 4,50 4,50 0,70 0,70
4,50 4,50
Sezione AA scala 1:200 Sezione AA scala 1:200
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Area Commerciale e Servizio Accoglienza Centro Turistico Culturale Ostello della Giovent첫 Area Commerciale e Servizio Accoglienza Ristorante Centro Turistico Culturale Ostello della Giovent첫 Ristorante
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“L’architettura è come un vestito dell’uomo” Giuseppe Terragni
Primo anno: A13001 ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA - Prof. Alberto Zorzi A13006 LABORATORIO INTEGRATO 1 - Prof. Mauro Galantino A13003 MECCANICA STRUTTURALE - Prof. Giancarlo Bilotti A13002 STORIA DELL’ARCHITETTURA - Prof. Maria Teresa Sambin De Norcen A13007 WORKSHOP - Prof. Giancarlo Carnevale A13004 STORIA DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO - ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO - Prof. Michela De Poli A13005 TEORIA DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA - TRASPORTI - Prof. Silvio Nocera A13008 LINGUA INGLESE - Prof. Jhon David Millerchip A13044 TIROCINIO - Arch. Giamprimo Bonato Secondo Anno: A13063 FISICA TECNICA E TECNICA DEL CONTROLLO AMBIENTALE - Prof. Antonio Carbonari A13061 LABORATORIO INTEGRATO 2 - Prof. Attilio Santi A13060 RAPPRESENTAZIONE E RILIEVO DELL’ARCHITETTURA - Prof. Vincenzo Lucchese A13062 STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA - Prof. Bonaiti Maria A13064 VALUTAZIONE ESTIMATIVA DEL PROGETTO - Prof. Brioli Roberto Maria A13007 WORKSHOP - Prof. Francesco Venezia A13068 ISTITUZIONI DI URBANISTICA - Prof. Ruben Baiocco Terzo Anno: A13067 LABORATORIO INTEGRATO 3 - Prof. Roberto Sordina A13066 PROGETTAZIONE URBANISTICA - Prof. Sabina Anna Lenoci A13065 RESTAURO - Prof. Eugenio Vassallo A13007 WORKSHOP - Prof. Mauro Galantino Corsi TIpologia D: VIAGGIO A CHICAGO E NEW YORK Per una conoscenza approfo ndita delle architetture dei grattacieli e dello Stile Moderno. FONDAMENTI DI MINERALOGIA E LITOLOGIA - Prof. Fabrizio Antonelli Conoscenze dei materiali lapidei e dei loro impieghi nell’architettura di interni ed esterni. CONFERENZA: LE PIETRE DI VENEZIA Spolia in se, Spolia in re Collegato al corso di mineralogia. FONDAMENTI DI PSICOLOGIA - Prof. Emanuerle Arielli Per una migliore comprensione delle terminologie e degli aspetti del processo creativo dell’architettura.
UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA DICHIARAZIONE DI CONSULTABILITA’ O NON CONSULTABILITA’ DELLA TESI (da inserire come ultima pagina della tesi/elaborato finale)
Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. laureando/a/i - diplomando/a/i in ………………………………………………... sessione ………………………… dell’a.a. …………….…………. DICHIARA/DICHIARANO
che la sua/loro tesi dal titolo: …………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………….
è consultabile da subito potrà essere consultata a partire dal giorno ………………….. non è consultabile (barrare la casella della opzione prescelta)
data …………………..
firma ……………………… firma ……………………… firma ………………………