Anvolt ottobre 2014

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SPED. ABB. POST. COMMA 20/C LEGGE 622/96 FILIALE DI MILANO ANNO 29 N° 10 - Ottobre 2014

Il prof. Roberto Weinstein ci ricorda l’importanza della prevenzione anche nei tumori del cavo orale e dispensa qualche consiglio di comportamento corretto.

il Presidente

A Padova sta per aprire i battenti la sede dell’anvolt in via Bezzecca. Una delegazione tutta nuova e più comoda per offrire un servizio sempre adeguato alle esigenze dei cittadini.

IL PROGETTO dI TRIESTE

C

ari amici, il messaggio di questo mese è chiaro, anvolt procede con la sua attività sul territorio nonostante le difficoltà del periodo. Ecco qualche esempio concreto. A Padova abbiamo appena cambiato sede, investendo in un luogo di maggiore comodità per i nostri utenti e in grado di dare più visibilità alla nostra delegazione. Stesso discorso per Verona, dove abbiamo trovato un’altra sede, in una via sempre molto vicina all’ospedale e di grande passaggio, che aprirà i battenti all’inizio del nuovo anno e si ripromette di diventare uno dei nostri fiori all’occhiello. Per quanto riguarda i macchinari a disposizione dell’associazione, la sede di Trieste è stata dotata di un nuovo ecografo per il miglioramento del servizio di visite di prevenzione. Infine, continuiamo con la nostra attività di banchetti informativi sull’operato dell’associazione e sulla prevenzione, che organizziamo nelle piazze e nei centri commerciali. Tutto questo per portare avanti con sempre maggiore entusiasmo la nostra missione.

SOLIDARIETÀ E PREVENZIONE CONTRO I TUMORI Antonia Falciano, delegata di Trieste e coordinatrice del progetto

I punti dell’associazione T

ra i tanti progetti portati avanti dalla delegazione anvolt di Trieste negli ultimi tempi, uno in particolare ha avuto successo in favore della visibilità dell’attività locale dell’associazione e per il suo sostegno concreto. «È stato ideato e portato avanti dai nostri volontari insieme con “Coop consumatori nor-

dest”» ci racconta oggi la delegata triestina Antonia Falciano, sempre piena di energia, «e ha permesso di raccogliere l’importante cifra di 15000 euro in due anni in favore della nostra sede». In pratica, i clienti di alcune Coop locali hanno avuto la possibilità, per due stagioni, di trasformare i propri punti spesa

di Marco Infelise

in sostegno economico per anvolt Trieste e la loro generosità non è certo mancata. Abbiamo incontrato colei che è stata la prima protagonista di questo aiuto in favore dell’associazione, la Presidente del Distretto Sociale Coop locale, Anna Maria Rossi in Giove, che ci ha spiegato come è nato e si è svolto. segue a pag. 2

Testimonianza Giuseppe Guzzetti, banchiere, politico e avvocato italiano. Dal 5 febbraio 1997 è presidente della Fondazione Cariplo, e anche dell'Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio. “La Fondazione Cariplo e io personalmente consideriamo il volontariato come uno dei pilastri fondamentali della nostra comune vita sociale.

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Ecco perché come Fondazione abbiamo sempre sostenuto i progetti che ritenevamo validi, naturalmente senza mai chiedere niente in cambio. Se un’idea ci sembra davvero utile per la comunità e il territorio che la riguarda, noi l'abbracciamo senza eccezione e con entusiasmo. Adesso, per esempio, stiamo effettuando un grande lavoro per il sud del nostro paese e cerchiamo ‘complici’ per le nostre iniziative. Volontari veri e dal cuore grande".


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Il PROGETTO DI TRIESTE

L’associazione… in punti

L’IDEA Aiutare il mondo del volontariato e l’attività di associazioni come anvolt è possibile in diversi modi, magari persino facendo la spesa. Questo deve aver pensato Anna Maria Rossi in Giove, Presidente del Distretto Sociale

La sig.ra Anna Maria con la ns. delegata di Trieste

di Trieste di “Coop consumatori nordest”, un’azienda commerciale che per suo stesso statuto non si occupa solo di commerciale. Un aspetto fondamentale del suo operato infatti riguarda l’occuparsi anche della parte sociale del territorio in cui è ubicata. «Siamo parecchi soci tutti volontari» ci racconta la presidentessa «che portano avanti un discorso sociale, fondamentalmente basato sulla difesa dei valori su cui poggia la nostra attività di cooperazione: solidarietà e mutua-

bbiamo preso a caso un attestato di riconoscenza, simile a tanti altri che arrivano quasi quotidianamente nelle sedi anvolt di tutta Italia, scritti da persone che usufruiscono della disponibilità dei nostri volontari e dei svariati servizi di prevenzione dell’associazione.

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In questa edizione ci siamo migliorati raccogliendo più di 9000 euro, per un totale di 15000, una bella cifra per sostenere l’attività di anvolt». La consegna dell’assegno in favore dell’associazione è avvenuta dopo l’assemblea di bilancio consultivo - che avviene dopo quella del bilancio commerciale - di “Coop consumatori nordest” nel mese di giugno, con un intervento anche della responsabile di anvolt Trieste Antonia Falciano. «Tengo a dire che non ci inventiamo niente» conclude la presidente «ma questa è la vera missione della cooperativa. Non sprechiamo mai nulla, doniamo il 50% dei prodotti in scadenza alle associazioni, realizziamo incontri nelle scuole sul tema “il rifiuto umano”, i cosiddetti scarti della società, facciamo progetti di volontariato in carcere. La solidarietà è davvero una nostra colonna portante».

IL PROGETTO Il progetto è al secondo anno ed è così costituito: tutti i soci Coop, quando fanno la spesa, si vedono assegnati dei punti, che generalmente possono essere tramutati in denaro al termine di un’annata. Ma si possono utiLA MISSIONE DI COOP NORDEST lizzare anche in diversa maniera, per esemNel territorio triestino “Coop consumatori pio devolvendoli per sostenere il progetto nordest” è costituita in distretti formati da che quell’anno Coop Nordest ha deciso di soci, 16 a Trieste, oltre a quelli che fanno portare avanti: nello specifico, negli ultimi riferimento ai negozi di Roiano e Muggia. due anni, l’attività di anvolt Trieste. «Pian piano abbiamo conquistato il territorio Continua la Presidente: «Il progetto di sostegno all’anvolt è stato pubblicizzato attraverso manifesti nei negozi e il nostro giornale “Consumatori”. A un certo punto si è iniziato a fare la raccolta dei punti, e naturalmente l’associazione è stata coinvolta con i suoi volontari. Il clou è sempre l’ultimo mese, più uno supplementare che si lascia alla clientela per scaricare i suoi punti come meglio crede. I volontari anvolt sono stati presenti durante questo periodo per dare una mano, e lo scorso anno Nostre volontarie all’opera sono stati raccolti circa 6000 euro.

Volontari specchio dell’associazione

editoriale

A

lità». Ogni due anni Coop Nordest cerca di comprendere quali siano i bisogni più urgenti del territorio in cui opera e realizza un progetto chiamato “vantaggi per la comunità”. «Si fa una cernita e si invitano i vari presidenti delle associazioni che ci propongono che cosa è possibile fare» ci racconta la presidente. «Due anni fa Antonia Falciano, la responsabile anvolt a Trieste, lei stessa socia di “Coop Nord Est”, ha presentato l’attività sul territorio di anvolt, e come distretto speciale è stato subito approvato e deliberato di appoggiarla».

“Sicuramente non sarà mai sufficiente per ringraziarvi, le parole non possono bastare, ma accettatele come un gesto di riconoscenza dovuto. Ho incontrato voi di anvolt due anni fa casualmente, quando correvo da un ospedale a un altro con mia mamma. In un buio corridoio del reparto di radiologia, in attesa di una risposta certa, ho incontrato una volontaria anvolt che era in chemioterapia e il significato del suo bellissimo nome, Luce, anche i suoi modi e il suo spirito hanno reso possibile per me avere luce e trovare la forza di eliminare le mie paure, i miei pensieri disperati e la fragilità mia

e di mia madre. È stata questa volontaria a indirizzarmi a voi per l’assistenza. Dopo il tremendo shock della malattia che aveva colpito mia madre, la luce, lo spirito e l’aiuto della vostra associazione hanno dato a entrambe la possibilità di reagire, di lottare, di sperare e di vivere”. Questa email è una delle tante testimonianze che mettono in evidenza l’operato costante dei nostri volontari: il comportamento del singolo è, senza ombra di dubbio, lo specchio dell’associazione ed è per questo che la selezione dei nostri nuovi operatori è fatta con

grande scrupolo. A tutt’oggi il numero dei volontari che ci aiutano nello svolgimento delle attività sul campo è di oltre 800 unità di cui 580 circa sono donne. Questo a confermare quanto spesso siano loro le più disponibili e aperte al sociale con un’età approssimativa che va dai 41 ai 55 anni. Purtroppo il mondo del lavoro oggi spegne ogni possibilità e le signore in questa fascia di età spesso si mettono in gioco aiutando gli altri. La fiducia e la credibilità di un’asssociazione come la nostra si conquista piano piano con devozione disinteressata.

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IL PROGETTO DI TRIESTE

Ascoltiamo le richieste della città non senza difficoltà» continua la presidente «attraverso il valore sociale della nostra attività che ci ha fatto ben conoscere in città, e anche da Comune, Provincia e Regione. Anche perché noi portiamo sempre qualcosa, non domandiamo mai niente e questo ha creato intorno a noi un ampio clima di solidarietà. Le istituzioni hanno veramente capito cosa sia “Coop Nord Est”, una realtà che non vende solo scatolette, ma in contatto col territorio e che fa del bene dando una mano ai bisogni concreti della gente». In quest’ottica la cooperativa ha fatto nascere con regolarità progetti solidali, a partire da quelli nelle scuole in cui Coop educa i ragazzi a una consapevolezza critica su ciò che acquistano. E che si allargano anche alle onlus, attraverso progetti basati sull’idea del vivere sano, alcuni dei quali anche internazionali. Da due anni, in questo contesto, è nato il rapporto con anvolt che ha portato alla donazione di 15000 euro in favore dell’associazione. I PROTAGONISTI «Grazie alle donazioni, al 5 per mille, all’opera gratuita dei volontari e delle figure professionali, e quindi medici, infermieri e psicologi, siamo in grado di dare assistenza trasversale ai malati oncologici e alle loro famiglie. Ma è comunque un impegno che richiede moltissime risorse e dunque sono fondamentali donazioni come questa» ha detto Antonia Falciano durante la cerimonia di consegna dell’assegno in favore di anvolt. Il contributo, secondo gli stessi protagonisti di Coop Nordest che l’hanno sostenuto, è finalizzato al rafforzamento e all’incremento del servizio di prevenzione ambulatoriale rivolto alle donne e a tutta la cittadinanza locale. Inoltre si sosterrà la promozione delle attività di sensibilizzazione rivolte alle giovani donne e alle studentesse non coinvolte nello screening regionale.

delegazioni

Silvia Paoletti, triestina, ha studiato a Urbino dove si è laureata in Psicologia Clinica e di Comunità, svolgendo successivamente a Trieste la scuola di specializzazione quadriennale post laurea in Psicoterapia della Gestalt

che ci presta la sede presso la quale ci ritroviamo. È un modo per fare rete. Al proposito, aderiamo a un corso di formazione per volontari nel sostegno al malato oncologico».

Di che cosa si occupa presso la delegazione anvolt di Trieste? «Facciamo diverse attività utili, la principale delle quali riguarda le consulenze psicologiche a domicilio. Quello che mi viene chiesto è di fare accompagnamento al fine vita, in particolare al cosiddetto “care giver”, vale a dire al familiare principale che segue più da vicino la situazione». Con chi sviluppate questo genere di La dr.ssa Silvia Paoletti posa con due assistiti progetti? «In collaborazione con le istituzioni della città – i servizi territoriali, l’azienda sanitaChe richieste dirette avete da parte del ria, le strutture socio assistenziali e residenterritorio cittadino? ziali oltre alla realtà della microarea. Non «Con la fine del mese di maggio siamo pardimentichiamo poi che offriamo il servizio di titi con il primo incontro dedicato all’elaboraassistenza psicologica anche presso la steszione del lutto, che nasce proprio da un bisosa delegazione anvolt di Trieste». gno preciso». Oltre a questo aspetto portante di che cosa si occupa? «Da quest’anno abbiamo iniziato presso anvolt un’attività nuova, quella del training autogeno, che ha avuto un successo a dire la verità inaspettato». Per quale motivo? «Pensavamo di organizzare un gruppo di 4 o 5 persone invece ce ne sono ad oggi più di 10. Si parla molto delle tecniche di rilassamento e meditative, quindi ci aspettavamo diffidenza o che le persone si rivolgessero altrove piuttosto che al contesto dell’associazionismo. Il passaparola ha invece funzionato bene. Facciamo questo servizio in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi,

volontari

Quale? «Quello di condividere le proprie emozioni nel periodo che segue la perdita del proprio caro ed è una realtà che davvero manca a Trieste, dove a malapena esistono una paio di gruppi che sostengono il lutto. E quindi abbiamo ricevuto una richiesta davvero importante». Da parte di chi? «Il bello è che siamo stati chiamati direttamente dai familiari dei malati della città. Per ricevere consigli nella gestione di un periodo difficile proprio come quello del lutto. Durante il quale è molto importante rendersi conto di quanto, in che modo - e anche cosa - dire».

prevenzione

delegazioni

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Storie da un mondo Senza paura

Voglia di sdebitarsi con il volontariato capo e il sorriso illumina i volti di tutte e due.

La professoressa Mariella Martini

Quelli dell’anvolt sono degli angeli!” Parola di professoressa. Ce lo dice Mariella Martini, 58 anni di Verona, laureata in psicologia, separata, assistita dalla nostra delegazione nella città scalgiera. “La volontaria che mi è stata assegnata dall’associazione per accompagnarmi all’ospedale - continua la signora dopo averci stretto le mani - è simpatica, sorridente, puntuale, educata, gentilissima, disponibile tutti i giorni e a qualsiasi ora…” ‘Ma professoressa - l’interrompiamo - per caso non ci “spara” tutti questi superlativi, non ci fa tutti questi complimenti perché il nostro servizio è gratuito?’. “Che domanda cattivella, certo che no!” si arrabbia un po’ la psicologa, la cui unica figlia femmina sta per prendere la seconda laurea per fare la psicoterapeuta. “Tutto quello che vi ho detto di anvolt è la verità assoluta e può confermarvelo anche mia mamma Anna” sottolinea la professoressa. La signora con i capelli bianchi seduta accanto fa un “sì” con il

perché una volta finite le visite al “day hospital”, adesso le due ogni tanto si vedono per prendere un caffè e chiacchierare sulle cose della vita.

Così comincia il nostro incontro nel suo studio pieno di libri e ben arredato nella Nella giornata bellissima di fine settemcasa di famiglia a due passi dall’Adige. bre in cui ci incontriamo, la signora MartiDalla nostra delegata veronese, la signoni è appena tornata a casa dall’ultima ra Calosci, già sapevamo che purtroppo visita di controllo all’ospedale di Verona. I Mariella Martini è stata colpita più di un risultati sono più che positivi, cioè del anno fa da un tumore alle ovaie. E siccotumore non c’è più nessuna traccia, e lei me non aveva nessuno per portarla all’odeve tornare per un’altra visita fra tre spedale in macchina per le diverse cure mesi. Ecco perché la professoressa postoperatorie, ha seguito il consiglio di comincia già a disegnare dei piani per il una sua amica, quello di rivolgersi per un futuro. Desidera di tutto il cuore una sola aiuto ad anvolt. L’ha avuto subito e per un cosa, insegnare di nuovo la psicologia ai anno intero è stata accompagnata dai suoi studenti. Ah, vuole anche sdebitarsi nostri volontari per fare la chemio e la con il volontariato, facendo magari a sua radioterapia, per le analisi e per tutte le volta la volontaria, una volta andata in visite necessarie. Essendo una psicologa pensione. E, perché no, prestando il serche ha insegnato per anni la sua materia vizio di psicologa proprio nella delegazionelle scuole superiori di Milano e Verona, ne scaligera dell’anvolt. Glielo auguriaadesso la signora Martini sottolinea che mo, mentre ci accompagna alla porta anche la sua accompagnatrice ha avuto insieme alla mamma Anna. un ruolo importantissimo per la sua guaR/M rigione. Perché non solo la portava all’ospedale, l’aspettava e la riportava a casa, ma la teneva su in quel momento brutto, quando aveva l’impressione che il mondo le crollasse addosso. La faceva ridere con le sue battute, le dava forza con il suo ottimismo, la consolava con il suo credo dicendole che dopo il buio sulla sua strada poteva arrivare solamente la luce. “Lei è stata più di un medico” ci dice ora sicura la professoressa “per me questa volontaria è stata e sarà per sempre una vera amica”. Ecco La professoressa con la mamma e la delegata di Verona

“è bello vedere la gioia delle persone da noi sostenute” La Signora Antoniana Marchi è volontaria presso la delegazione anvolt di Verona da 13 anni. Prima aveva lavorato come commessa, ed è sposata. è necessario avere qualche cosa di speciale per accompagnare una persona colpita da tumore? «Soprattutto un’automobile...». Intendevo qualità umane. «Un po’ di disponibilità, di gentilezza e tanto cuore». Come si trova con i nostri utenti? «Bene, bene. È sempre bello vedere la gioia negli occhi delle persone da noi sostenute, ti

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dà tanta soddisfazione, ogni giorno». Qualche ricordo particolare? «Assistevo una signora 86enne che non aveva nessuno e quando mi vedeva il suo viso s’illuminava all’infinito. È impressionante, è quello che ti dà la forza per continuare sulla tua strada. Ecco perchè farei la volontaria fino a quando posso». Un ricordo particolare? «Un ricordo indimenticabile è quel signore anziano e ammalato di tumore che accompagnavo per le diverse cure. Era scrittore e mi raccontava sempre tante storie bellissime. Mi viene spesso in mente nel sonno con il suo sorriso incantevole e dolce».

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IntervIsta

Non sottovalutiamo i tumori del cavo orale Il Professor Roberto Weinstein è Direttore del Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano. Dirige la Clinica odontoiatrica presso l’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. È stato vicecommissario straordinario dell’IRCCS Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano

Qual è l’incidenza del tumore del cavo orale nel nostro Paese? «I tumori del cavo orale sono fra i 10 tumori più frequenti nei Paesi industrializzati. La loro incidenza in Italia è di 8,2 casi ogni 100.000 maschi e di 2,8 ogni 100.000 femmine. Prevale nella quinta, sesta e settima decade di vita ma sta rapidamente aumentando il numero di casi in soggetti con meno di 45 anni». Quali sono le sue cause scatenanti? «Come per la maggior parte dei tumori, l’esatta causa scatenante non è nota. Esiste una fortissima correlazione con il fumo attivo di sigarette, sigari e pipa (oltre quattro volte più numerosi i casi nei fumatori rispetto ai non fumatori) e con l’assunzione di bevande alcoliche, in particolar modo superalcolici (anche qui quattro volte maggiore la probabilità di ammalarsi). Sembrerebbe inoltre che chi fuma e contemporaneamente beve elevate quantità di alcol abbia una probabilità di sedici volte superiore di ammalarsi rispetto a chi non fuma ed è astemio. Fra i i fattori predisponenti, esistono poi delle situazioni chiamate precancerosi che possono condurre a questa malattia: leucoplachie (macchie bianche) o eritroplachie (macchie rosse) sono le più comuni, ma esistono numerose altre lesioni che possono precedere una

neoplasia. Non sono inoltre da dimenticare la presenza di denti spezzati o protesi incongrue che, provocando ripetuti traumatismi alle mucose, agiscono da fattore predisponente. Importante è evitare l’uso frequente di collutori con alcol, poiché ricerche internazionali recenti ipotizzano una loro azione patogena sulle mucose

po caldi e dieta a basso contenuto di alcol sono accorgimenti di straordinaria importanza. Essi infatti possono causare traumatismi cronici che possono portare nel tempo a degenerazione delle mucose. Mai bere alcol prima di dormire, perché ristagnando nel cavo orale durante il sonno ne viene potenziata l’azione lesiva». Quanto è importante una diagnosi precoce ed esiste la possibilità di un’autodiagnosi? «Una diagnosi precoce è fondamentale per un trattamento risolutivo della patologia. Pertanto è indispensabile che ciascuno di noi verifichi la presenza di qualcosa di diverso nella nostra bocca che persista per più di sette giorni nella medesima area: ulcere, rigonfiamenti, modifiche di colore. Se questo avviene, chiediamo subito un appuntamento al

Il Professor Roberto Weinstein posa insieme ad alcuni suoi collaboratori.In questa intervista il professore ci ricorda di non sottovalutare i tumori del cavo orale, spesso “dimenticati” anche a livello di prevenzione orali». Che cosa si può fare per prevenirlo, esistono consigli di comportamento sempre utili per evitarlo ed è importante una corretta alimentazione? «Una corretta alimentazione svolge un ruolo importante nella prevenzione dei tumori in generale, e del carcinoma orale in particolare. Cibi mai trop-

nostro dentista. Va ricordato che le visite periodiche di routine che il paziente dovrebbe effettuare per l’igiene dentale professionale (ablazione del tartaro) sono un’arma importantissima anche per la prevenzione dei tumori orali». Come si tratta una volta diagnosticato?

di Marco Infelise «Dopo avere accertato con una biopsia la presenza di una neoplasia, il paziente viene trattato chirurgicamente presso strutture specializzate. Se la lesione è molto piccola, si ottiene una guarigione completa. Con l’aumentare delle dimensioni, diminuisce proporzionalmente la possibilità di guarire in modo completo: il trattamento chirurgico di una lesione di medie-grandi dimensioni richiede infatti, quando ancora possibile, interventi spesso invalidanti. Di qui si comprende quanto una diagnosi precoce sia indispensabile». Si fa abbastanza per informare le persone sui pericoli di questo genere di patologia? «Si fa molto, che ovviamente non è mai sufficiente. L’ANDI, l’Associazione dei Dentisti Italiani, avvia periodicamente campagne di prevenzione. Molte Regioni fanno altrettanto, insieme a diverse Società scientifiche che da anni sensibilizzano la popolazione di professionisti ad effettuare visite approfondite e test diagnostici. Si deve insistere e continuare nell’educazione sanitaria».

L’I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano è dal 2001 il primo ospedale per ricoveri ortopedici della Regione Lombardia; sorto nel 1962, attualmente dispone di 364 posti letto ed occupa un’area di 35.755 mq ubicata nella zona Nord Ovest del Comune di Milano. L’Istituto è un centro di eccellenza per quanto riguarda la clinica, la ricerca biomedica clinica e pre-clinica, e svolge un'importante attività didattica.

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NEWS iN pillolE NEWS iN pillolE NEWS iN pillolE di Edoardo Tesolin

Il pomodoro, una panacea contro il tumore alla prostata

Drogati di sole

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na ricerca condotta dall’Harvad Medical School, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista “Cell”, rivela che l’esposizione cronica ai raggi ultravioletti UV scatena il rilascio di endorfine all’interno dell’organismo. Queste non solo alleviano il dolore, ma stimolano anche i recettori degli oppiodi. In pratica, si innesca un comportamento simile a quello degli antidolorifici, scatenando persino una certa dipendenza ai raggi UV. In base ai risultati di questa ricerca il motivo per cui gli essere umani sarebbero geneticamente programmati per diventare dipendenti dalle radiazioni UV sarebbe da ricercare nella sintesi della vitamina D della pelle. Fonte: Cell

Una piccola molecola contro il tumore della tiroide

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n team di ricercatori della Fondazione IRCCS (Istituto Nazionale dei Tumori) di Milano, con a capo Maria Grazia Borrello dell’Unità meccanismi molecolari del Dipartimento di oncologia sperimentale e medicina molecolare, ha identificato una piccola molecola in grado di distruggere le cellule tumorali nel più comune dei tumori della tiroide, il carcinoma papillare. Questa molecola agisce attraverso un meccanismo molto curioso, chiamato

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na nuova ricerca ha evidenziato, ancora una volta, le qualità del pomodoro. Gli studiosi dell’Università di Bristol, in collaborazione con le Università di Cambridge e Oxford, hanno infatti analizzato la dieta e le abitudini di vita di 20 mila uomini del Regno Unito, arrivando alla conclusione che coloro che consumavano almeno dieci porzioni di pomodori nell’arco di una settimana riducevano il rischio di patologia di circa 18 per cento. Merito indiscusso è di

metuosi, dal verbo greco “metuo”, ossia “bere fino all’intossicazione”.

Il processo di metuosi è stato identificato per la prima volta dal ricercatore statunitense William Maltese nel glioblastoma, e ad oggi è ancora poco conosciuto e differente dalla più nota forma di morte cellulare. Lo studio, finanziato dall’AIRC, è stato presentato al congresso europeo dell’EACR (European Association for Cancer Research) svoltosi in Germania, a Monaco di Baviera, dove sembra aver riscosso un certo successo. Fonte: Oncotarget

n recente studio dell’Università dell’Illinois di Chicago sostiene che il colesterolo potrebbe attivare un sistema di segnalazione cellulare connesso allo sviluppo tumorale. I ricercatori hanno scoperto che è l’associazione del colesterolo con una proteina (Dishevelled) che attiva una cascata molecolare, conosciuta per la formazione di certi tipi di tumore come quello ai polmoni, al seno, il melanoma e al colon. Questa associazione sembra essere favorita dall’aumento del colesterolo nella membrana cellulare. Il team leader, il professore di chimica Wonhwa Cho, ha spiegato che “la ricerca fornisce una spiegazione di come il colesterolo possa promuovere percorsi che portano al cancro e offre (se verrà confermata) anche un possibile bersaglio terapeutico, per la creazione di un farmaco che interferisca nel legame fra colesterolo e la proteina Dishevelled”. Fonte: Nature Communication

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Colesterolo e cancro

uno dei suoi componenti, il licopene, un antiossidante capace di proteggere dai danni cellulari e genetici. Il pomodoro infatti ha il pregio non solo di ridurre i fattori infiammatori coinvolti nel processo tumorale e di ritardarne lo sviluppo, ma è anche un ottimo, prezioso alleato per le sue valide proprietà di prevenzione. Fonte: Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention

Prevenzione al seno

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ttobre è il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno; a Milano ci saranno monumenti illuminati di rosa, e anche la guglia di UniCredit Tower. Domenica 5 Ottobre, a partire dalle 20, un bel colore rosa tingerà invece il Colosseo.

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anvolt anvolt anvolt

vita di associazione

Bolzano Milano

Bolzano: Nuovo servizio per i nostri utenti nella città altoatesina, attraverso sedute di massaggio sonoro con campane tibetane. Il servizio è rivolto principalmente al malato oncologico, ai suoi familiari a chi fornisce assistenza, ma anche a tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno psicologico alternativo. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero:

0471/918944 dalle 9.00 alle 11.30

Milano: Festa di Corso Buenos Aires alla fine di Settembre. I motivatori dell’anvolt si sono dati da fare per divulgare la nostra idea di prevenzione ambulatoriale.

Padova: Cambio di ufficio per la delegazione locale, ora siamo in via Bezzecca 2/4. Il nuovo ufficio, piÚ grande e piÚ centrale, è a disposizione dei nostri utenti. Tel.:049/8724958

Novara Anvolt presente a Novara nella tre giorni dedicata alla danza, ringraziamo tutti i partecipanti e chi ci ha aiutato, in particolar modo l’impresa Zurlo e Sms Radio.

Sretan Bozic - Hyvaa joulua - Vesele Vanoce - Link Sawadee Pee Mai - Gezur Krislinjden - - FrĂśhliche Srozhdestvom Kristovym - Chung Mung Giang Sin - Subha nath thalak Vewa - Feliz Natal - Gun Tso Gung Haw Sun - Feliz Navidad - Ruumsaid juulu Swiat Bozego Narodzenia - Kala Christouyenna Sung Tan Chuk Ha - Kellemes Karacsonyi unnepeket - God Jul - Merry Christmas - Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun - Joyeux Noel Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar - Shinnen omedeto - Selamat Hari Natal - Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestv juuluphi - Vrolijk Kerstfeest - Prejeme Vam Vesele V Novy Rok - Hristos se rodi - Vesele Bozicne - Sretan Saidan Wa Sanah Jadidah - GlĂŚdelig Jul - Gledileg

Son o le ca arrivate !!! rtoli per i n e n di au a vo fo telefo guri i piĂš nare per vic all ina

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Sreta n Gezu Bozic - H r Kri y slinjd vaa joulu Gian a - Ve en - g Sin sele V FrĂśh hGung Haw Bon Nada liche Weih anoce - L inksm S l Naro n dzeni un - Feliz - Subha n achten u a-K Srozh Kaledu a N th th - God avid ala C Jul hristo ad - Ruu alak Vewa destvom K Sawadee Kerst Merr Pee m risto u y s en a fee y Chr F istma na - Sun id juuluph eliz Nata vym - Ch Mai vlyay st en Gelu g ung M s -No l - Gu us kk eliniz Tan Chu i - Wesoly n Tso un Vesele prazdnik ig nieuw c k V h H S e Sw jaar un Ta g om R Ye a V oz n'Shinn ni Yiliniz - Kelleme iat Bozeg Saida anoce a st o s astny hdestva K e n Wa K n u a t lu O omed racso Ruum Novy Sana l n e s t u y o i unn said j Rok n - Jo h Jad uulup - Selamat epeke idah yeux Noel t - GlĂŚ Hristos se h Hari -Z delig rodi - i - Vrolijk N Jul Kerst atal - Poz alig Gledi Vesele Bo f d e e r s e t z leg Jo l - Sa icne - Sret - Prejeme Vam a rbato ri ves n Bozhik ele. - Ida h

Al posto del solito regalo aziendale tutti possono inviare ai propri amici, clienti e collaboratori i nostri messaggi di Natale. Sicuramente porteranno a ognuno il messaggio di responsabilitĂ sociale della vostra azienda, o vostro personale. Vi farete promotori di valori eccelsi, aiutando anvolt a perseguire la sua mission.

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Terapie non convenzionali e problematiche oncologiche: scegliere con attenzione avv. Mari D’Aloia

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l trattamento delle patologie oncologiche, come anche di moltissime altre malattie, vede ormai da tempo la sempre maggiore diffusione delle terapie cosiddette alternative in affiancamento o in sostituzione della medicina ufficiale. Le cure alternative spesso provengono da pratiche comunemente presenti in culture straniere o possono ricondursi a particolari sistemi di pensiero o di approccio alla salute. Qualunque valutazione riguardo all’utilizzo o meno delle terapie alternative deve essere formulata con estrema attenzione e criticità, poiché trattasi di un ambito dove le componenti emotive – si pensi solo al timore generato dalla malattia e alle comprensibili aspettative di guarigione – spesso portano a scelte poco ponderate. Posto che il fine ultimo di ogni terapia – convenzionale o non convenzionale – deve essere unicamente il benessere del paziente, è legittimo interrogarsi su quali siano le pratiche che possano condurre a tale auspicato risultato. Le critiche che la medicina ufficiale muove alle terapie alternative

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è sostanzialmente la mancanza di scientificità, ovvero di riscontri oggettivi e misurabili secondo metodologie approvate e condivise, la quale impedisce di valutare realmente l’efficacia di tali approcci. Per contro, la medicina alternativa risponde solitamente argomentando che la naturalità dei trattamenti proposti ed un approccio orientato alla persona nel suo complesso consentono una migliore guarigione. Nella piena libertà di ogni persona di scegliere consapevolmente a quali cure intenda sottoporsi, è necessario però sottolineare l’importanza di prendere le proprie decisioni sulla base di elementi chiari e precisi, valutando serenamente pro e contro, raccogliendo altresì molteplici pareri qualificati al fine di meglio orientare la propria scelta. Non è possibile e non si vuole qui prendere una posizione a favore o contro eventuali cure alternative, posto che ogni caso è diverso dall’altro, ma unicamente invitare i pazienti a prestare la massima attenzione prima di intraprendere percorsi di cura – soprattutto se non conosciuti - valutando attentamente l’attendibilità e la fondatezza di ciò che viene proposto.

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