Bollettino Parrocchia Predazzo 3 2014

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PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXX - N째 3 - 2014 LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE


In questo numero: descrizione articolo

pagina

AUTUNNO... MA QUALE AUTUNNO? (il parroco don Giorgio)

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CELEBRAZIONE DEL CORPUS DOMINI

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DAL CAMPEGGIO DI SANTA GIULIANA …

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FESTA DELL’AMMALATO

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ORATORIO ESTIVO

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IN RICORDO DI NICOLINO GABRIELL

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SAN GIACOMO

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DON ARNALDO RIZZOLI

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INCONTRO CHIERICHETTI

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SANTA MARTA

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CELEBRAZIONE DEL “PERDON D’ASSISI”

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PESCA DI BENEFICENZA

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SOLENNITA’ MADONNA DELLA NEVE

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FESTA DELL’ASSUNZIONE DI MARIA

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“A PROPOSITO DI FORTAIE …”

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“PIAN PIAN... BEL BEL...”

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diario del GREST

Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


Autunno….ma quale autunno?

tu l'ami. La vita è breve; devi dedicare un tempo speciale a questa donna. L'altra era mia madre, vedova Autunno stagione dopo l’estate ormai da tanti anni. La visitavo prima dell’inverno…. occasionalmente, ma non spesso. Autunno della “politica….” Le scuse non mancavano: il laAutunno del “lavoro”…. voro, i figli, il tempo da dedicare Autunno della “cultura…. “ alla famiglia….. Autunno della “scuola…. “ Quella stessa sera telefonai a mia Autunno dei “valori….” mamma e la invitai a cenare un Autunno dell’ “Europa…” giorno con me e, poi, saremmo Autunno dell’ “uomo e della andati ad assistere ad un bel film. donna….” Cosa c'è? Qualcosa che non va? Autunno della “Famiglia…..” fu la pronta domanda della mamAutunno della “Vita…..” ma, che è una di quelle persone Autunno delle “religioni”…. che teme sempre ricevere notizie Autunno della “Chiesa…” poco buone quando le si telefoAutunno della “Catechesi….” na a tarda sera e le si fa un inviAutunno della “Fede….” to-sorpresa. Autunno della “Speranza….” - Ho pensato che potremmo pasAutunno dell’ ”Amore….” sare qualche ora assieme, noi E così via…!!! due soli. Un attimo di silenzio. Poi: - Mi Ma se in autunno non ci sono piacerebbe da matti ! “frutti”….come si affronterà la E così, una sera, dopo l'orario di stagione dell’inverno? lavoro passai a prenderla in macNon ci sarà neppure primavera… china. Ero ansioso, come se fosse perché mancano i semi per la il nostro primo incontro. Anch'essemina…. sa era emozionata. Mi aspettava già pronta sulla soglia di casa. La storia raccontata ci aiuti a Era andata dalla parrucchiera e comprendere….e a vivere la aveva indossato un bei vestito “Vita” e le sue “Stagioni” nella che le donava. Verità! - Ho detto alle mie colleghe d'uf“Dopo 21 anni di matrimonio ho ficio che sarei uscito con te. Mi scoperto un altro modo per man- incaricano di portarti i loro saluti. Andammo ad un ristorante, non tener vivo l'amore. Da poco ho deciso di uscire con dei troppo chic, ma molto accogliente. Mamma mi diede il bracun'altra donna. cio come se fosse la prima dama. Veramente, l'iniziativa è partita Prendemmo posto e io le lessi il da mia moglie. menù. Mamma mi guardava fisUn giorno mi disse:- Io lo so che -3-


sa, poi non si trattenne, sbottò in una risata piena di luce e mi ricordò: "Ero io che ti leggevo il menù, quando eri piccolo". - Allora è il momento di restituirti il favore. Cenammo allegramente; e la nostra chiacchierata si prolungò per tanto tempo che... finimmo per perderci il film. Quando uscimmo, mamma mi suggerì: - Mi piacerebbe uscire un'altra volta, ma sarò io a pagare, va bene? Quando giunsi a casa mia moglie mi domandò com'era andata: Meglio di quanto non potessi sperare. Pochi giorni dopo, improvvisamente, mamma morì colpita da un infarto fulminante. Poi i giorni trascorsero tristi e vuoti; sentivo la sua assenza e al tempo stesso il suo ricordo dolce e rasserenante mi accompagnava ad ogni istante. Un giorno ricevetti dal maìtre del ristorante dove ero

andato con lei una busta: c'era un assegno e una breve letterina. Riconobbi subito la scrittura di mamma: "Questo assegno è per pagare in anticipo la cena che avevamo programmato. Ero quasi sicura che non ce l'avrei fatta; per questo ho lasciato pronto l'assegno. Voglio che tua moglie prenda il mio posto e vi sediate allo stesso nostro tavolo. Figliolo: tu non potrai mai immaginare ciò che rappresentò per me quella sera e le ore che trascorremmo assieme. Ti amo. Mamma".

Così ogni giorno…, innanzitutto con il Signore…, …con i familiari…, …con le persone…, …IN TUTTO…, …AMA FINCHE’ SEI IN TEMPO…!

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Il parroco don Giorgio


CELEBRAZIONE DEL CORPUS DOMINI “IL SIGNORE CAMMINA CON NOI” Domenica 22 giugno alle ore 10.00 la comunità religiosa e quella civile si sono riunite per celebrare la solennità del “Corpus Domini”. Nei giorni precedenti la parrocchia ha proposto il triduo di preparazione, un momento di preghiera per riuscire ad assaporare pienamente la grandezza di questa festa. E domenica, dopo la solenne S. Messa partecipata dalle numerose persone presenti, si è svolta

la processione lungo le vie del paese. Quattro le soste agli altari, magistralmente preparati dalle “famiglie” che si tramandano l’impegno da una generazione all’altra: al “Longo”, al “Capocia”, alle “Luzie” e a “piaza piciola”; soste con un momento di preghiera e benedizione eucaristica, dove i bambini della Ia Comunione hanno avuto il posto d’onore. Poi, durante il cammino da un altare all’altro, la banda civica, il coro arcipretale e una guida liturgica hanno aiutato l’assemblea a meditare e pregare il grande dono dell’Eucarestia. Rientrati in chiesa, al quinto altare - “la mensa”-, c’è stata la conclusione solenne. Riflettendo su questa celebrazione, la nostra riconoscenza va

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a tutte quelle persone che mettono il loro impegno e la loro disponibilità per la buona riuscita con la consapevolezza che il Signore apprezza lo sforzo e la dedizione di tutti, accettando il risultato del loro lavoro svolto in umiltà e sobrietà. L’auspicio è che questa solennità mantenga il lato buono della sua tradizionalità (fede – cultura – storia), ma cresca nella conoscenza dell’importanza e del significato spirituale di quel “pane” che esce dalla chiesa per camminare con noi nei luoghi dove viviamo e per benedire la nostra quotidianità. “Resta per sempre in mezzo a noi Signore!” Marco Dellagiacoma

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DAL CAMPEGGIO DI SANTA GIULIANA … Pensieri e riflessioni di alcuni ragazzi e animatori Ormai da 5 anni a fine giugno vivo l’appuntamento con il campeggio di Santa Giuliana di Levico organizzato dalla parrocchia di Predazzo. E’ un’avventura che definirei imprevedibile: giochi divertentissimi, passeggiate favolose, riflessioni a tema e… non sai mai cosa gli animatori hanno in serbo per te! E’ una settimana che, dopo un intero anno scolastico, segna l’inizio delle vacanze estive; ogni anno è molto emozionante e divertente: stare insieme, giocare, cantare, dialogare e magari fare nuove amicizie. Gli animatori sono delle persone fantastiche perché si incontrano tra loro e si preparano

per diversi mesi impegnandosi e mettendo insieme le loro idee al fine di farci trascorrere una settimana speciale. Purtroppo quest’anno eravamo in minor numero rispetto agli anni scorsi, però, mi sono divertito ugualmente. E’ un’esperienza che, a volte, ti vincola a stare con persone che magari non conosci bene o non ti sono molto simpatiche, ma è un’occasione per dimostrare a te stesso che ti eri fatto un’idea sbagliata di loro e diventare così amici.

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Le giornate al campeggio sono trascorse velocemente e , per fortuna, anche il tempo è sempre stato dalla nostra parte. Al mattino la sveglia suona presto e tutti insieme ci ritroviamo nella sala per la colazione dove dei volontari eccezionali preparano il cibo per tutti i pasti che consumiamo. Sono persone squisite se penso che mettono il loro tempo al servizio degli altri e lo fanno con passione e amore. Almeno due volte in settimana c’è l’appuntamento con i lidi di Levico e Caldonazzo. Lì ci scateniamo con giochi d’acqua, facciamo il bagno nel lago con i nostri animatori e concludiamo solitamente la giornata con un buon gelato. E’ una settimana che trascorre all’aria aperta senza pensieri: mi diverto, rido, gioco, scherzo in compagnia di tutti i miei amici, ma non mancano i momenti di preghiera. I giorni del campeggio speri

non finiscano mai, ma tutto prima o poi termina per lasciare spazio a una nuova Santa Giuliana. Nikolas Filippi ( II media )

™™™ Durante la settimana che abbiamo trascorso a S.Giuliana come animatrici siamo maturate molto. Non abbiamo mai smesso di imparare perché anche i bambini sono fonte di sapienza, sicuramente si sono arricchiti anche loro. Il gioco e il divertimento sono le parole chiave del campeggio, ma non viene mai trascurata la preghiera perciò ci sono stati momenti di raccoglimento. Non possiamo dimenticare i nostri fantastici cuochi che ci preparavano bontà di ogni tipo. Tutto l’impegno messo nella preparazione ha dato i suoi frutti. Ringraziamo di cuore don Giorgio che è sempre stato molto di-

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sponibile e generoso. Siamo pronti per il prossimo anno. Betta e Arianna ( animatrici )

™™™ RIFLESSIONI DI UN RAGAZZO DURANTE LA PREGHIERA …

porterai, ma mi sforzo di buttarmi fidandomi di te. Sono nelle tue mani Signore! Dopodichè ho scritto su un foglietto la frase “ Aiutami ad avere più fede Signore” e l’ ho gettato nel ruscello. Che il Signore mi ascolti! Nicola Desilvestro ( II media )

Sono seduto su uno scomodo masso bianco e sto scrivendo la preghiera e la richiesta che ho fatto 10 secondi fa al Signore Dio nostro. Vedo un piccolo ruscello che scorre sotto ai miei piedi. Non so da dove esso venga, né dove arrivi, ma se fossi una foglia avrei la fede necessaria da buttarmi nell’acqua lasciandomi trasportare dalle correnti verso l’ignoto. Così mi sforzo di fare con te Signore. Non so da dove vieni e dove mi

™™™ Santa Giuliana è un posto rilassante e confortevole. Durante la settimana ci si diverte, si fanno passeggiate e si va al lago di Levico. Lì, tutti insieme nuotiamo e, prima di ritornare alla casa , si mangia il gelato. Dellasega Arianna (IV elementare)

™™™ Il campeggio di quest’anno è stato molto appassionante. Noi

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ragazzi ci siamo divertiti nelle sfide “squadre contro squadre”, sia quelle comuni (come palla colpirsi o baseball) che quelle inventate dagli animatori (il signore degli anelli). Le escursioni ai laghi, a mio parere, sono state la parte migliore della settimana: acqua...sole... caldo... Anche se durante le prime notti ha piovuto, durante il giorno abbiamo potuto apprezzare i giochi all’aperto, stando in compagnia e imparando, quindi apprezzando,

il fair play, ovvero il saper divertirsi nelle attività accettando sia la vittoria che la sconfitta. Le serate erano suddivise in due parti: la prima, fino alle dieci e mezza circa, in cui si giocava, la seconda era quella che a noi ragazzi piaceva di piú perchè potevamo andare a chiacchierare nelle stanze altrui. Per riassumere: è stata una settimana carica di iniziative, in cui ogni momento della giornata era organizzato molto bene.

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Teresa Doliana


FESTA DELL’AMMALATO Importante momento di preghiera e amicizia Ospitalità Tridentina organizza per oggi domenica 6 luglio la ormai tradizionale Festa dell’Ammalato. Alle 10 la Chiesa è affollata di carrozzelle, anziani, parrocchiani e turisti. Il Vangelo di Matteo (11,25-30) ci ricorda l’esortazione di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. ... Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me”. Don Giorgio ci spiega che nella società di oggi ciò che non è bello, ciò che non è di moda, ciò che è impegnativo viene trattato come scarto. Come Gesù che spesso è lo scarto per eccellenza della nostra vita. Così anche gli anziani e gli ammalati vengono spesso vergognosamente dimenticati. Ma la bellezza nasconde spesso debolezza e fragilità e ci aiuta a riflettere con l’esempio di un albero maestoso ed elegante ma vuoto al suo interno tanto che alla prima folata di vento si spezza; mentre l’albero contorto e goffo porta dentro di sè il peso del dolore, della sofferenza e del sacrificio ma attaccato dalla tempesta è ancora in grado di dare frutto. Preghiamo il Signore che ci aiuti a portare il peso della nostra croce, ad accettare le nostre

“Che bello se ognuno di noi alla sera potesse dire: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri” (Papa Francesco) difficoltà certi che in Lui possiamo trovare forza e sollievo. All’Offertorio oltre al Pane e al Vino vengono portati all’altare un mazzo di rose e un paio di stampelle. Le rose simboleggiano la bellezza della vita pur accompagnata dalle inevitabili spine. Le stampelle simboleggiano la malattia, la mancanza di autonomia, il sostegno che dobbiamo accettare in attesa di abbandonarci all’abbraccio eterno del Padre. Molto intenso il momento dell’Adorazione Eucaristica con il passaggio del Signore attraverso l’assemblea tutta e preghiamo dicendo tra le altre cose: “Nella gioia e nel dolore, nella vita e nella morte, Resta con me Signore!” Sono oltre un centinaio i parte-

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cipanti al pranzo che segue presso l’Ottagono al Minigolf. Raccolgo alcune impressioni tra i presenti:

Un volontario di grande esperienza mi dice che ogni anno è una bellissima giornata quella che oggi si sta svolgendo. E’ proprio bello dedicare del tempo agli altri e in particolar modo agli anziani. Legge la frase di Papa Francesco che sta scritta sui segnaposto vicino ad ogni tovagliolo: “Che bello se ognuno di noi alla sera potesse dire: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri”. E commosso mi spiega che ogni giorno quando si reca alla Casa di Riposo a fare quattro chiacchere con gli anziani è molto felice e addirittura dimentica i suoi problemi nell’ascolto degli altri. Ogni sera ringrazia il Signore per avere la possibilità di dedicarsi agli altri.

Mi viene spontaneo pensare che allora è proprio vero che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Non si tratta di retorica ma di Vita!

Una signora tutta felice mi racconta che è stata proprio una bella giornata ed in particolar modo ha trovato molto emozionante la Santa Messa. Dello stesso parere è anche un altro ospite, che sottolinea come don Giorgio sia stato attento ad adattare l’omelia alle persone presenti in chiesa in questa particolare giornata. Nota con apprezzamento come ogni anno l’organizzazione di questo evento migliori, arricchendosi dell’esperienza con il tempo accumulata. Una signora mi racconta che quest’anno non aveva tanta voglia di partecipare ma poi si è ricordata di essere una persona socievole e di compagnia e ha deciso di esserci,

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mentre un’altra mi dice che una volta era tra i volontari di Ospitalità a svolgere questo servizio mentre oggi si trova fra i “serviti”, ma le fa molto piacere assistere all’alternanza di ruoli! Anche per lei la Messa è stata davvero bella, grazie anche alla benedizione solenne. Unanime il parere insomma di una giornata bellissima, intensa la Santa Messa, ottimo il pranzo, bella la compagnia e piacevole lo stare insieme a chiacchierare in allegria. Bravo anche il Coro Negritella che ha allietato il dopo pranzo con una mezz’ora di canti. Da tutti vengono rivolti tanti complimenti all’organizzazione, ai tanti volontari che si impegnano per far sì che tutto si svolga nel migliore dei modi.

Un’accompagnatrice, che partecipa per il terzo anno a questa giornata, mi fa notare che nessuno in quest’occasione parla dei suoi acciacchi o dei suoi malori: a tavola si parla di ricor-

di e di esperienze vissute, ma non c’è posto per la tristezza! Una giornata di questo tipo allontana una delle paure e, purtroppo, una delle realtà più vicine all’anziano: la solitudine. Mi permetto di chiedere ad una signora di 94 anni, da lei dichiarati, come si possa arrivare alla sua età in forma come lei e questa è la risposta immediata che ricevo: “Bisogna essere sempre contenti e ringraziare il Signore!”. Penso tra me che in poche parole ha riassunto in modo efficace il modello di vita cristiana così come il Vangelo ce lo insegna e poi aggiunge “E ricorda che un bel sorriso non costa niente e fa bene a chi lo dà e a chi lo riceve!”. Sono convinta che sarete d’accordo con me: meglio di così non si può concludere!

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Silvia Dellagiacoma di Ospitalità Tridentina


ORATORIO ESTIVO Momenti di svago e amicizia con bambini e ragazzi della nostra parrocchia Da qualche anno l’idea di aprire l’oratorio nel periodo estivo stava maturando nella mente di alcune di noi della commissione famiglia. E quest’anno è stato quasi un “must”: dobbiamo partire! Raccogliendo la disponibilità di mamme, nonne e anche qualche papà, siamo partiti in questa iniziativa, forse non del tutto organizzati, ma con la voglia di offrire la possibilità di un pomeriggio alternativo ai bambini e un supporto alle loro famiglie. L’oratorio è stato aperto due settimane nel mese di luglio dalle 14.30 alle 17.30 per tre giorni consecutivi (lunedì, martedì e mercoledì). Nelle ore pomeridiane i bambini

potevano scegliere di partecipare alle attività creative proposte, oppure di cimentarsi nei giochi organizzati all’aperto. Alle 16.30 don Giorgio ci riuniva tutti per un breve momento di preghiera, a cui seguiva una buona e allegra merenda. Nell’ultima mezz’ora le opzioni erano baby dance oppure ancora gioco nella sala dei calcetti. Vista la buona partecipazione (circa 30-40 bambini ogni pomeriggio) possiamo dire sicuramente che l’esperimento è riuscito, certamente c’è da migliorare, ma nel complesso siamo soddisfatti di questa prima stagione di oratorio estivo. Ringraziamo chi ha collaborato all’iniziativa, in modo particolare i numerosi ragazzi che con grande entusiasmo e disponibilità hanno affiancato gli animatori adulti. Sono stati davvero preziosi! Per l’anno prossimo cerchere-

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mo di rafforzare qualche punto debole emerso e, come richiesto da alcuni ragazzi, proporre l’attività di oratorio anche per il mese di agosto. Auspichiamo di poter contare anche su nuove forze, genitori, ma non solo, che potranno dare un po’ del loro tempo in modo da poter alleggerire l’impegno di

tutti portando possibilmente idee nuove per rendere l’attività sempre più viva ed invitante!

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Serena Valt Animatrice oratorio estivo


PENSIERI DI ALCUNI BAMBINI …

La cosa più bella per me è stato giocare a calcetto e a tam tam. C’erano anche i laboratori dei braccialetti, collane e tanti altri laboratori. Sarebbe molto bello che lo riproponessero anche l’anno prossimo. Era bello perché non solo si giocava con gli amici, ma anche con gli animatori. Se il tempo lo permetteva si poteva andare fuori a giocare a calcio. Un grosso grazie agli animatori e alle mamma collaboratrici. Ceol Christian Scuola elementare A noi è piaciuto un sacco quest’anno all’oratorio fare i lavoretti, giocare a tam tam e ballare . Ci siamo divertite un mondo e speriamo che il prossimo anno si possa ripetere questa bella attività. Desirè e Michelle

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IN RICORDO DI NICOLINO GABRIELLI

( 1926 – 2014 ) Insegnante di musica e pittura e per tanti anni collaboratore del giornalino parrocchiale Molti i suoi ricordi specialmente della seconda guerra mondiale e specialmente del destino dei militarizzati dalla parte “sbagliata” (nel suo caso nella Polizia Trentina). Quando ne parlava mescolava la sua ironia verso le autorità d’allora, specialmente i “capetti” locali, con brevi e sapidi ritratti delle persone più semplici coinvolte nelle traversie di quella triste guerra. Dal padre, prigioniero delle grande guerra a Omsk in Siberia e pianista per le feste del posto in cui non si trovò nemmeno male, successivamente organista in Predazzo, ereditò la passione per la musica che non lo abbandonò mai. Tra le prime attività postbelliche fu animatore dei complessini locali “di varietà”. Quindi fu chiamato come maestro di diverse bande del suo paese e delle valli vicine. Con la sua paziente bonomia e modestia innate, di fronte ad esecuzioni anche meno che mediocri, usava dire: “Bene bene, un po’ all’anno”. Non minore passione, innata ancorché poco pubblicizzata, fu quella della pittura, incominciando dai fondali e dalle quinte per il teatro dell’oratorio, fatti in

fretta a grandi pennellate di colore, da lui recuperato in modo fortunoso. Oggi in molte case compaiono i suoi scorci storici del paese, sempre in acrilico e in formati adatti alla stanza buona in cui dovevano essere appesi. Di fronte a qualche amichevole critica per una certa fretta, sviava il discorso e diceva solo: “Mi sono permesso di dipingere le persiane aperte perché non sembri che anche quella casa ora è vuota.” Professore di musica alle Scuole Medie in Fassa e nella sua borgata, si infastidiva di fronte a comportamenti infantili spesso irrispettosi o neghittosi. Era invece gioviale e allegro sempre con i colleghi che spesso doveva supplire in quanto lui non mancava mai e sempre disponibile. Fu segretario “attuario” della Regola Feudale. Rallegratore in tante occasioni negli incontri del Circolo Pensionati, ne era stato fra i soci fondatori, con orgoglio

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e disponibilità. È venuto a mancare qualche giorno prima di ritirare il diploma di benemerito fondatore di cui nella sua modestia fu, oltre che animatore (“Cantiamo insieme”), sempre collaboratore e sostenitore. Arturo Boninsegna

™™™ Come redazione di “Camminiamo Insieme” ci sembra simpatico ricordare Nicolino riportando uno stralcio dell’articolo sulla “STRADA DELLE DOLOMITI” apparso sul nr. 5 del 2010. Nell’articolo scrive vari avvenimenti aventi come filo conduttore la SS.48. Fra i vari episodi una gita al lago di Carezza in comitiva da Predazzo con carro e cavallo, per poi descrivere la gita fatta a piedi con il fratello Francesco e il padre Everardo.

“... Esattamente quatto anni prima di quella storica gita col carro, parte di una famigliola ha fatto lo stesso percorso (Predazzo-Lago di Carezza e ritorno) con una sensibile variante: torpedone fino a Moena, poi sentieto SAT 519 fine al passo Costalunga (è una notevole scorciatoia, naturalmente per gli appiedati!) Il trio ammira i grandi alberghi ed è subito Carezza al Lago. Pranzo (senza polenta ...) e necessario rientro, questo sempre

sulla strada statale. A san Giovanni (bivio) l’addetto del bar, informa laconicamente, che il pullman di linea è partito per Predazzo da dieci minuti (ed è l’ultima corsa)!. Non rimane che prendere allegramente il “cavallo di san Francesco” scarpinando sulla storica strada delle Dolomiti, e per fare meno fatica il “Kappelmeister” invita a fischiare delle marce militari e intanto viene notte. Ma quella faticaccia ha appagato abbondantemente la gita nel cuore delle Dolomiti. ...”

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SAN GIACOMO

Una sagra di antica tradizione In questa tradizionale occasione estiva la domanda di molti è: “Ma quale San Giacomo qui si festeggia?” Non si tratta di una curiosità oziosa, ma di un piccolo autentico rebus storico del nostro paese. Per semplificare, tra gli apostoli compaiono due Giacomo che furono chiamati l’uno “il Maggiore” e l’altro “il Minore”, fratello di Gesù. Sembrerebbe di dover dare la precedenza al secondo in quanto autore della prima lettera cattolica del Nuovo Testamento. Però questo antichissimo documento della Chiesa primitiva lasciò lo strascico teologico della questione tra “fede e opere”. Il suo omonimo invece fu un faro straordinario nel Medioevo quando attirò un grande numero di pellegrini nel santuario spagnolo di Compostella.

E da noi? La documentazione sulla comunità disponibile in loco parte nel sec. XIII, da una misera cappella intitolata a San Giacomo. Poi si alternano le testimonianze tra questo apostolo e il suo omonimo “minore”, ma più importante associato a San Filippo. La denominazione che associa i due si impone già nel sec. XV. Resta tuttavia il fatto che la sagra “ab immemorabili” è rimasta quella del 25 luglio. In ciò nessun influsso legato al clima, perché nei paesi vicini le feste patronali non risentono delle stagioni propizie o meno. Non si dimentichi che negli antichi statuti delle comunità agricole la fienagione di media e alta montagna poteva iniziare solo con gli ultimi giorni di luglio. Comunque vada risolta la questione, anche quest’anno San Giacomo ha avuto la sua bella celebrazione, religiosa e civile.

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La santa Messa, presieduta da don Arnaldo Rizzoli nel suo 60° anniversario di ordinazione sacerdotale, ha visto presenti i sacerdoti nativi di Predazzo e non impediti (purtroppo) dalla salute o da impegni pastorali. Presenti il parroco ospite, don Giorgio, il decano di Cavalese don Ferruccio, don Gino e don Filippo, padre Lino del convento di Cavalese, mentre l’onere dell’omelia è stato affidato a don Enrico Conci parroco di Moena, dove don Arnaldo collabora nella frazione di Forno. Dopo la ultracentenaria celebrazione religiosa, da alcuni anni segue in municipio il riconoscimento civile a persone e associazioni particolarmente benemerite nel campo sportivo, sociale e assistenziale. Una memoria “post mortem” è andata a Tomaso Dellasega “Pinzan”. Con lui sono stati premiati Michele Dellantonio (S-ciopét), Pino Gabrielli (Fosine), Brunello Giampiero fonda-

tore della locale “SportAbili”; e quindi don Arnaldo e le due suore Felicetti Agnese e Vittorina che ricordavano il loro 50° anniversario di professione religiosa. Per la sagra i soliti “banchetti” nelle vie centrali, dopo la sveglia chiamata dalla Banda Civica, che ha eseguito un concertino dopo la Messa in Piazza tra l’incontro religioso e quello civile. Arturo Boninsegna

Riflessioni di una parrocchiana… Oggi durante la santa messa nella festa di san Giacomo , mi è piaciuto vedere tanti sacerdoti attorno all’altare per festeggiare in modo solenne sia don Arnaldo che le due religiose . Mi ha colpito l’omelia di don Enrico – parroco di Moena - che ci ha riferito le parole del Vesco-

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vo il giorno della sua ordinazione a Sacerdote: “Da questo momento Gesù ti prende con sé sulla Croce”. Con il tempo ha capito il significato di queste parole: la vocazione sacerdotale si esprime al meglio nel servizio agli altri, nella disponibilità umile e silenziosa nei confronti della comunità. Nell’ottica di Dio chi vuole essere “primo”, chi si affanna per emergere diverrà schiavo, mentre chi nell’ombra spende la vita per gli altri sarà benedetto. Il servizio non è qui inteso solo in senso religioso, ma si estende al servizio nelle famiglie, nella comunità, nelle amministrazioni pubbliche, a seconda di dove una persona si trovi in base alla sua particolare vocazione. Al termine della liturgia don Arnaldo, “ad solis occasum” ringrazia prima di tutto “il buon Dio” e “la Vergine madre di Gesù” che,

come un “bambino capriccioso” viene preso per mano dai genitori, hanno accompagnato lui durante questi lunghi 60 anni di sacerdozio. Ringrazia quindi quanti gli sono stati vicini e la numerosa assemblea che oggi partecipa a questa Santa Messa. Al termine viene distribuito a tutti i presenti un ricordo di questo importante anniversario che ritrae “Gesù Misericordioso” con le parole “Canterò senza fine le misericordie del Signore” e sul retro una fotografia di don Arnaldo con San Giovanni Paolo II. E dopo la Santa Messa…. Buona festa a tutti!!

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Una parrocchiana

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DON ARNALDO RIZZOLI

Sessant’anni di sacerdozio : traguardo importante Tanti sono gli anni dall’ordinazione sacerdotale di don Arnaldo Rizzoli. Dalla Casa del Monech scendeva verso la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, accompagnato dalla madre, dalla sorella e dal fratello per la sua prima Santa Messa dopo l’ordinazione a Trento il 27 giugno 1954 Ai piedi della breve discesa due

bambini fermarono il piccolo corteo per una poesiola di circostanza e per porgere da parte delle famiglie del vicinato gli auguri più belli. I familiari attorno erano visibilmente commossi mentre il novello sacerdote appariva attento e sereno. Esattamente tre anni dopo era già curato e quindi parroco a Soraga in Val di Fassa, rimanendovi per dodici anni. Malgrado un apparente atteggiamento, più riservato che burbero, si fece subito ben volere, sia dagli anziani che dai giovani per-

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ché “gli piaceva stare con la gente”. Sapeva insegnare ad andare con la slitta e con gli sci: con le ragazze “da sant’Agnese” e con i ragazzi “da San Sebastiano”. Aveva una sua personale passione, forse dalla famiglia: la caccia. Ma a Soraga il ricordo più vivo e valido è legato ai lavori di cui la chiesa dei Santi Pietro e Paolo aveva estremo bisogno. L’edificio allora appariva troppo angusto anche per l’afflusso crescente dei turisti. Soprattutto “con la buona mano” della gente poté portare a termine l’opera di ampliamento in tempi economici tutt’altro che facili. Della parte vecchia c’era tutto da riprendere e restaurare, dagli intonaci ai banchi, dai nuovi confessionali agli altari laterali. Assecondando la sua passione e competenza per la musica, provvide la chiesa di un nuovo organo. Elettrificando il movimento delle campane ne volle donare una “sua”, perché restasse un pezzo del suo apostolato tra questa gente ladina, semplice e schietta. Degli incarichi pastorali successivi il più importante fu senz’altro quello di cappellano militare

della Scuola Alpina della Guardia di Finanza a Predazzo e in altre sedi, anche lontane. Ora a 86 anni funge da curatore religioso della Casa di Riposo nel suo paese, riservato come sempre, ma stimato e riverito per l’affettuoso rispetto nei confronti di tutti. Arturo Boninsegna

™™™ ™™™ INCONTRO CHIERICHETTI

Un grazie di cuore ai nostri bravi chierichetti -“Perchè fai il chierichetto?” -“A Messa spesso mi annoiavo e allora ho deciso di fare qualcosa

di bello per Gesù e sono entrato nel gruppo!” Così ha voluto iniziare queste righe mio fratello. Questa sera , festa di san Giacomo, una decina di noi chierichetti ci siamo ritrovati all’oratorio con il parroco, il sacrista Melis Graziano e i

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responsabili dei chierichetti: Enzo Felicetti e Marco Senettin. Alle venti abbiamo iniziato l’incontro . Dopo aver mangiato uno squisito gelato , abbiamo scritto i nostri nomi su piccoli foglietti per poter fare l’estrazione che ha preceduto la premiazione. Subito dopo ci siamo “fiondati” sui giochi di cui l’oratorio dispone: ping-

pong, calcetto e tam-tam. Dallo scorso ottobre esistono le nostre turnazioni, cioè l’assegnazione del servizio ad ogni chierichetto a una messa in particolare, con cambio mensile, ma solo da gennaio viene tenuto conto delle presenze. Cosi c’è stata la premiazione dei chierichetti maggiormente presenti. Non mi dilungo sui risultati, vi dirò solo

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che i premi erano undici. I premiati erano i 5 chierichetti con il maggior numero di presenze che potevano scegliere i premi messi in palio : un MP3, un pallone , una borraccia e altri …

Mi sembra bello concludere questo mio articolo con la preghiera che don Giorgio ci ha dato qualche giorno fa. Michele Bernardi

PREGHIERA DEL CHIERICHETTO Signore Gesù, l’amore che ti vogliamo non sia fatto solo di belle parole, ma di fatti concreti, di scelte coraggiose vissute giorno per giorno in attenzione ai tuoi esempi e alla tua parola. Rendici ragazzi semplici e poveri che sanno di aver bisogno degli altri. Rendici ragazzi aperti che sanno ascoltare gli altri e capire le loro esigenze. Donaci la capacità di non rifiutare mai il servizio che ci viene richiesto. Donaci la gioia di vedere contenti quelli che ci stanno vicino. Donaci un cuore grande come il tuo che sa dimenticare le offese ricevute. Aiutaci a vivere come tu ci hai insegnato. Amen

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SANTA MARTA Patrona di coloro che svolgono un servizio Santa Messa di ringraziamento assieme alle “ Martine “ di Predazzo

Oggi 29 luglio, festività di S. Marta, la Messa delle 18 è dedicata alle “Martine”, cioè a tutte le persone, circa un’ottantina, che si occupano di mantenere il decoro e la pulizia della nostra bellissima Chiesa. Concelebrano insieme a don Giorgio altri due sacerdoti e due monaci, oltre ad un diacono presenti nella nostra parrocchia in questi giorni. E’ il diacono a leggere il Vangelo (Luca 10, 38-42) nel quale Marta dedita al lavoro si lamenta con Gesù perché invece la sorella Maria rimane intenta ad ascoltarlo e non l’aiuta nelle faccende domestiche. Il Signore le risponde: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto

la parte migliore, che non le sarà tolta.” Come padre Alberto ci spiega nell’omelia la fede cristiana è tutta qui: nel lasciarci amare da Dio! E lo possiamo fare proprio ascoltandone la parola, come Maria che ha goduto pienamente del privilegio di avere un ospite così “unico” nella sua casa. Gesù infatti amava trascorrere del tempo a Betania, insieme a Marta, Maria e Lazzaro, amava riposarsi nel calore di questa famiglia. Mi sembra di cogliere tenerezza in quel nome “Marta” ripetuto due volte, sento comprensione da parte di Gesù nei confronti di questa donna che si dà tanto da fare per occuparsi al meglio di Lui, per servirLo. Servizio che anche le “Martine” della nostra comunità svolgono con amore e dedizione e per questo don Giorgio le ringrazia a nome di tutti noi. Anche Papa Francesco, nell’omelia pronunciata a S. Marta il 1° ottobre 2013 – ricorrenza di

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S. Teresa di Gesù Bambino – ha “Imitazione di Cristo”: pregato affinchè “il nostro la“Molto fa chi molto ama; molvoro ci faccia più umili per to fa chi fa bene una cosa e la dare una bella testimonianza fa bene chi si preoccupa più del di Chiesa ... bene comune che non di sè”. E’ semplice la carità: adoraPer questo... grazie a tutte le re Dio e servire gli altri!” Martine, grazie! E guardando com’è in ordine e Una parrocchiana riconoscente curata la nostra Chiesa mi vengono in mente le parole dell’

™™™ ™™™ CELEBRAZIONE DEL “PERDON D’ASSISI” Importante momento di ”misericordia” 1 – 3 agosto 2014

Il Perdono d'Assisi (l’Indulgenza della Porziuncola) è un’indulgenza plenaria che, nella Chiesa cattolica, può essere ottenuta dai propri fedeli dal mezzogiorno del 1º agosto alla mezzanotte del 2 agosto di ogni anno. Questa indulgenza venne concessa nel 1216 da papa Onorio III a tutti i fedeli, su richiesta di san Francesco d’Assisi. Secondo il racconto tradizionale, in una notte di luglio del 1216, mentre Francesco d'Assisi era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli. Gli fu chiesto quale grazia desiderasse, avendo egli tanto pregato per i peccatori. Francesco

rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero la chiesa. La richiesta, con l'intercessione della Madonna, fu esaudita a patto che egli si rivolgesse

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al papa, come vicario di Cristo in terra, per richiedere l'istituzione di tale indulgenza. Il mattino seguente Francesco si recò a Perugia per incontrare Onorio III, eletto pontefice in quei giorni da un conclave di 19 cardinali riuniti proprio a Perugia, dov'era morto il suo predecessore Innocenzo III. Le argomentazioni di Francesco ebbero la meglio sui dubbi e le perplessità del papa e dei cardinali, che tuttavia ridussero l'applicazione dell'indulgenza a un solo giorno all'anno (il 2 agosto), pur concedendo che essa liberasse «dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all'ora dell'entrata in questa chiesa». Inizialmente riservata esclusivamente alla chiesa della Porziuncola, nel corso del tempo l'indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane e successivamente a tutte le chiese parrocchiali, restandone comunque immutata la data e la denominazione. Anche la nostra Chiesa ha celebrato il “Perdon d’Assisi”, il venerdì pomeriggio con le Lodi, l’Adorazione Eucaristica e la recita della Coroncina della Divina Misericordia e la Santa Messa, mentre il sabato alle 9 del mattino don Giorgio ha celebrato una Santa Messa dedicata particolarmente a Maria, vista la contestuale ricorrenza di S. Maria degli Angeli. Abbiamo ascoltato la lettura

dal Cantico dei Cantici e il Vangelo secondo Luca (1,26-38) che narra l’annuncio della nascita di Gesù e l’accettazione serena e totale di Maria: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Preghiamo per la “terra di Gesù”, per quanti soffrono in questo momento in quel luogo senza pace! Alla Messa è seguita l’Adorazione Eucaristica che ci unisce non solo alla comunione degli angeli e dei santi, ma anche al mistero della Croce. Durante l’Adorazione abbiamo recitato il Santo Rosario e abbiamo ringraziato Maria per aver risposto “Sì” al primato del Signore nella sua vita, per aver annientato sè stessa per rendere possibile

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la nostra salvezza. Nell’Eucarestia è presente quel Corpo che Maria ha coccolato, ha abbracciato, ha protetto come fa ogni mamma con il suo bambino, pur avendo tra le braccia il Figlio di Dio! E’ nell’Eucarestia che si manifesta la fragilità di Dio, che non deve scandalizzarci, perchè questa debolezza è Amore. Dio ci ha tanto amato da dare a noi il Suo unico Figlio, ci ha tanto amato da venire tra noi, attraverso il corpo di Maria, la più grande e bella tra tutte le donne, per mezzo dello Spirito Santo.

Suor Lucia dos Santos, una dei pastorelli a cui era apparsa la Santissima Vergine a Fatima, dichiarava che “non c'è nessun problema, non importa quanto difficile possa essere, o temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie...che non possa essere risolto col Rosario”. E’ stato bello iniziare questa giornata così, pregandolo insieme! Una parrocchiana

™™™ ™™™ PESCA DI BENEFICENZA

Allora i missionari erano:

Sabato 3 e domenica 4 agosto si è svolta, nelle sale del seminterrato dell' Oratorio, la Pesca di beneficenza.

padre Angelo Matordes, padre Fiorenzo Felicetti, fra Luigi Brigadoi e padre Enrico Colpi in Africa; padre Livio Gabrielli, suor Elena Dellagiacoma e suor Antonietta Defrancesco in Brasile; suor Generosa Degaudenz e suor Celestina Brigadoi in Bolivia.

Questa iniziativa incomincia nel 1984, come esperimento e idea di Angelina e Mariotta, componenti del gruppo missionario della parrocchia, per poter raccogliere dei fondi da dividere in parti uguali ai nostri 9 missionari che avevano sempre tanto bisogno di solidarietà per poter aiutare la loro gente.

Il primo anno i premi sono circa 400 e in tre ore è tutto finito, quindi per l'anno dopo Angelina e Mariotta pensano di raccogliere più premi chiedendo aiuto ai negozianti, ai bar del paese a anche a tante persone che possono dare oggetti, centrini, libri, piante, cornici ... ogni cosa che, ancora in buono stato, in casa non

a favore dei missionari predazzani

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serviva più, oppure preparare un dolce ( che è sempre premio gradito! ).

gadoi in Bolivia, gli altri tutti in cielo con Angelina che ci aiutano da lassù!

Ogni anno, un mese prima della pesca, Mariotta, aiutata da qualche conoscente o familiare usa i suoi pomeriggi ad incartare, numerare e esporre in ordine i premi, grande lavoro di pazienza.

Per i missionari questa somma, che una volta all'anno inviamo, è sempre preziosa per il loro lavoro fra i più poveri.

Per i giorni della pesca chiede aiuto anche ad alcuni membri del gruppo missionario per la distribuzione dei premi. Se facciamo un po' di conti quest'anno è stata la 31° edizione !!!

Un grazie quindi particolare a Mariotta per il suo impegno costante per le missioni e un grazie anche a tutte le persone che in questi anni, in qualche modo, hanno collaborato perché questa iniziativa si realizzi nel migliore dei modi!

Oggi i missionari della parrocchia sono: suor Generosa Degaudenz e padre Fiorenzo Felicetti in Italia; suor Antonietta Defrancesco e don Bruno Morandini in Brasile; suor Delia Guadagnini nella R. D. del Congo e suor Celestina Bri- 30 -

un membro della commissione missionaria


SOLENNITA’ MADONNA DELLA NEVE Patrona di Bellamonte “Rosario in cammino”

5 agosto 2014 : Eccoci arrivati al pellegrinaggio a piedi verso Bellamonte, a conclusione del Triduo della Madonna della Neve che don Giorgio ha celebrato da sabato 2 a lunedì 4 agosto alla Chiesetta di Bellamonte, con l’Adorazione, la recita del S. Rosario e la Benedizione Eucaristica.

vignolo per la prima parte della passeggiata, è particolarmente suggestiva ed anche i momenti di riflessione assumono un’intensità particolare in questo ambiente. Il sottofondo musicale contribuisce a creare maggiore concentrazione ed è bello anche scorgere tra i volti dei partecipanti qualche sorriso o qualche espressione pensierosa… ognuno trae da queste occasioni gli spunti che più gli sono utili in quel preciso momento della sua esistenza.

Partiamo alle 8.30 da “Sottosassa” per raggiungere Bellamonte dove seguirà la Messa Solenne alle 10.30. Il tempo ha probabilmente scoraggiato molti, però i più “temerari” iniziano il cammino ascoltando l’invito alla meditazione proposto da don Giorgio.

Preghiamo per quanti soffrono in questo momento le tribolazioni della guerra – in Terra Santa, Libia e Ucraina – preghiamo per i bambini, per gli anziani e infine per tutte le comunità.

La recita del S. Rosario camminando tra i boschi, lungo il Tra-

Durante la Santa Messa veniamo esortati ad essere umanità

Quando arriviamo al parco giochi vicino al campeggio siamo accolti addirittura da un pallido sole.

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“nuova” in cammino, accompagnati da Maria, arca che reca la presenza salvifica del Signore in mezzo a noi. Ascoltiamo un brano del Cantico dei Cantici che sottolinea come l’innamorato non avverte la fatica e l’impegno che comporta il suo amore, così anche chi ama Dio riesce a sopportare pesi e prove che altrimenti non sarebbero sostenibili. Il Vangelo di Luca (1,39-56) narra la visita di Maria ad Elisabetta. Attraverso la madre Elisabetta, Giovanni, il bimbo che lei porta in grembo e che è il profeta precursore, saluta e rende testimonianza al Messia presente in Maria di Nazareth. Ascoltiamo il “Magnificat” (o Cantico di Maria) con il quale la madre di Gesù loda e ringrazia Dio.

una fede gioiosa e caritatevole. Infatti solo attraverso la gioia e la carità possiamo vivere pienamente la nostra vita cristiana, al servizio particolarmente dei più deboli e poveri. Dobbiamo evitare di permettere che la nostra società sia, come spesso ripete Papa Francesco, una “società dello scarto”, valorizzando ogni vita che nasce ed ogni vita che volge al tramonto. Preghiamo Maria affinchè, come lei, possiamo attraversare e superare le “regioni montuose” della nostra esistenza, fino ad arrivare all’ultima salita, quella che immaginiamo come buio assoluto. Buio che sarà però squarciato dalla Luce immensa che lei, con il suo “sì”, ha portato fino a noi.

Don Giorgio ci invita a pregare Maria affinchè grazie alla sua intercessione possiamo vivere

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Una partecipante al pellegrinaggio


FESTA DELL’ASSUNZIONE DI MARIA Fiaccolata a Bellamonte

Nella solennità dell’Assunzione Papa Francesco ha pubblicato tre “tweet” sull’account @Pontifex. Nel primo si legge: “Maria, Regina del Cielo, aiutaci a trasformare il mondo secondo il progetto di Dio”. Il secondo è una esortazione: “Cari giovani, Cristo vi chiama ad essere accorti e vigili per riconoscere ciò che conta davvero nella vita”. Il terzo tweet è per l’Iraq: “Il mio cuore sanguina quando penso ai bambini in Iraq. La Madonna, nostra Madre, li protegga”. E don Giorgio, in comunione con il nostro papa, ci ha invitati durante il Triduo per l’Assunta con le celebrazioni della mattina a Predazzo e con l’Adorazione ed il Santo Rosario la sera nella Chiesetta di Bellamonte a prega-

re per quanti soffrono le persecuzioni religiose, per quanti sono in croce per la loro Fede, per i fratelli che si trovano ad affrontare la violenza delle guerre ovunque sparse purtroppo ancora oggi nel mondo. Abbiamo affidato questa umanità sofferente alle mani dolcissime di Maria, colei che sola è rimasta sotto la Croce fino alla fine, colei che ha visto inchiodare a Quel legno la carne della Sua carne, il sangue del Suo sangue, certa che quel dolore lancinante fosse necessario per la Salvezza dell’uomo. E questa sera abbiamo concluso questa giornata di festa per l’Assunzione di Maria al Cielo, con la tradizionale fiaccolata a Bellamonte, con partenza dalla Madonna di Lourdes ed arrivo alla Chiesetta. Recitando il Santo Rosario la processione si è recata lentamente in Chiesa, con il colori accesi dei flambeaux che creavano un’atmosfera molto suggestiva. Durante il cammino penso ad

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una frase che don Giorgio ha citato all’inizio di questo momento di preghiera, una frase di Green che dice “Il più grande esploratore non compie viaggi così lunghi come chi scende nel profondo del cuore umano” e, a proposito di cuore umano, mi viene in mente la frase di Papa Francesco che tristemente ammette che “il suo cuore sanguina...”. Ripetendo le Ave Maria cerco di immaginare la sofferenza disumana che tante creature sono costrette a sopportare, il Male terribile che giorno dopo giorno miete incessantemente tante vittime innocenti, prime fra tutte i bambini! E ripenso all’omelia di stamattina, quando don Giacomo con estrema semplicità e convinzione ci ha spiegato che, pur non essendo descritta nei Vangeli, l’Assunzione al Cielo di Maria è assolutamente vera: è questione di Fede. E un giorno anche noi, Suoi

figli, potremo godere di questa festa nel Cielo, di questa riunione con quanti ci hanno preceduto e ci ritroveremo insieme con il bagaglio di tutte le nostre vite, ma le vedremo nella loro interezza, coglieremo aspetti che in questa vita non avremmo nemmeno immaginato e sentiremo di essere stati molto più amati di quanto avremmo mai creduto d’essere! E così prego per quanti vengono uccisi, massacrati, torturati, martirizzati per la loro Fede o per altre ragioni, prego che la loro fine così dolorosa sia il preludio di un nuovo eterno inizio in cui solo l’Amore esisterà! E, insieme a quanti camminano in questa fiaccolata, esortati da don Giorgio, li affido alla Donna per eccellenza, alla Donna che conosce il Dolore, alla Donna che è sempre presente laddove c’è una croce: MARIA.

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Una parrocchiana presente alla fiaccolata


“A PROPOSITO DI FORTAIE …”

Iniziativa di Ospitalità Tridentina Quattro chiacchiere con Franca Brigadoi Guadagnini a cura di Silvia Dellagiacoma Perché quest’idea di preparare le fortaie? Ospitalità Tridentina – gruppo di Predazzo – ha cominciato quest’attività per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di ausili per disabili, quali carrozzelle, bastoni, “comode” e quant’altro, che poi vengono prestati a chi ne fa richiesta. Succede spesso, infatti, che viene fatta richiesta alla APSS di materiale di questo tipo, ma non è immediatamente disponibile e a quel punto interviene in aiuto il nostro gruppo, prestando quanto necessario. Tutto questo materiale viene inoltre utilizzato durante i pellegrinaggi, che siano di più giorni o solo di una mezza giornata come quello che viene tradizionalmente organizzato a metà settembre a Pietralba. Dove custodite tutte queste cose? Il Comune ci ha concesso l’uso di un magazzino presso la vecchia sede della Cassa Rurale ed in passato avevamo parte delle attrezzature anche a Tesero. C’è infatti grande collaborazione tra i vari gruppi di valle.

Torniamo alle fortaie... chi prepara l’impasto? Lo facciamo Giovanna (Ferrari) ed io. Abbiamo richiesto informazioni e ricette anche a conoscenti dell’Alto Adige e poi abbiamo attinto indicazioni qua e là... l’esperienza ha fatto il resto! Uscite estive dicevamo.. quante? Iniziamo a metà luglio più o meno e terminiamo con la manifestazione dei Catanaoc, solitamente. Quest’anno abbiamo deciso di aggiungere un venerdì in più e termineremo a fine agosto. L’attrezzatura è vostra o in prestito? Inizialmente ci facevamo prestare fuochi e gazebo, ma poi pian pianino abbiamo deciso di comprare tutto per avere maggiore autonomia. Franco Pontera ci ha gentilmente allestito i “parafuochi”, altrimenti con il vento c’erano sempre problemi e l’anno scorso abbiamo acquistato il gazebo. C’è da dire che colla-

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boriamo anche con altri gruppi, per esempio il Gruppo Ana per il quale cuociamo le fortaie a San Giacomo o il Grossenpallonen per il quale prepariamo i grostoli per il ballo di Carnevale. Insomma, una specie di “volontariato nel volontariato”. Fai parte da molti anni del gruppo di Ospitalità? Da una decina d’anni; il prossimo anno ci sarà il rinnovo del direttivo e penso di lasciar posto ai giovani.. ma sarò sempre disponibile a dare una mano dove e quando ce ne sarà bisogno. Mi preme sottolineare una cosa: in

questi anni le iniziative e le attività organizzate sono aumentate, grazie all’entusiasmo della nostra presidente Mirta (Giacomelli) e vicepresidente Carla (Bernard), ma la cosa bella è che c’è una grande armonia nel gruppo e tanta solidarietà! Quando si decide di preparare qualcosa basta un giro di telefonate e subito si trova tanta gente disponibile e volonterosa... ed è così che si lavora bene e serenamente. Grazie Franca e, mi raccomando (a nome di tutti quelli che hanno assaggiato le “tue” fortaie) ...CONTINUA COSI’!!

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“PIAN PIAN... BEL BEL...”

Diario del GREST a cura di Michele Bernardi (IIa media)

ESCURSIONE AL RIFUGIO FORCELLES - FORCELLA CIAMPAC E PASSO GARDENA Giovedì 17 luglio abbiamo partecipato alla prima gita del Grest 2014 con altre 23 persone. Siamo saliti su tre furgoni della Dolomitica, da nove posti ciascuno, e, dopo circa un’ora e mezza di viaggio, siamo giunti a passo Val Gardena, dove dopo aver parcheggiato abbiamo iniziato la gita vera e propria.

Abbiamo chiacchierato con vigore fino alla prima vera salita che ci ha zittiti quasi tutti. A metà della salita nei pressi di un Capitello abbiamo recitato i Salmi. Finita la salita e ripreso fiato il chiacchiericcio è ricominciato. Siamo giunti finalmente a Forcella Ciampac da cui potevamo ammirare il Sass Ciampac, discese d’erba verde macchiate di grigio dai tanti sassi e di giallo e viola dai numerosi fiorellini e lì abbiamo pranzato. Abbiamo sentito il fischio delle marmotte, senza

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riuscire a vederle, però, qualcuno di noi particolarmente fortunato, è riuscito a scorgere un cerbiatto! Dopo pranzo abbiamo ripreso il cammino per poi sostare presso un originale Crocifisso in legno, consumato dalle intemperie della montagna.

™™™ ESCURSIONE A FAI DELLA PAGANELLA Alla seconda gita del Grest 7 agosto 2014 (doveva essere la quarta, ma, causa il maltempo, le due gite precedenti sono state cancellate) ci siamo trovati, alquanto numerosi, presso la stazione delle corriere. Abbiamo aspettato, addirittura, un quarto furgone per via delle molte persone presenti. Così , poco dopo le otto, siamo partiti: ci aspettava più di un’ora di viaggio prima di arrivare alle cabinovie e abbiamo dovuto fare il conto di quanti erano minori di 14 anni: se la memoria non mi inganna erano 12, compreso me; per loro il tragitto era gratuito .

A questo punto don Giorgio, Graziano e quattro chierichetti sono partiti prima degli altri per raggiungere Predazzo in tempo per potersi preparare per il funerale del professor Nicolino Gabrielli, che è stato anche il professore di musica dei nostri genitori alle scuole medie. A lui il ricordo affettuoso e riconoscente di tutta la comunità.

Otto per cabina, (non so chi abbia contato perchè nelle mia eravamo in nove…) in pochi minuti, siamo arrivati sulla cima e abbiamo iniziato a camminare. Una salita in partenza, non molto leggera ma comunque affrontata con chiacchiere e risate,

Alcuni aggettivi per descrivere questa giornata: bella, emozionante, un po’ faticosa, impegnativa, allegra, lunga, divertente, ricca e all’insegna di vera amicizia! - 38 -


e poi quasi tutta la strada era sul piano.

a riempirli, e partiamo per malga Valmaggiore.

Ci siamo fermati, per pranzo, a cima della Paganella, in mezzo alle antenne del telefono; parecchie le battute sul fatto che lì i cellulari non prendevano!

Giunti sul posto partiamo “alla volta del lago Moregna”. Verso le dieci ci coglie, con scarsa sorpresa di tutti, la pioggia; fortunatamente arrivati al lago ci accoglie il sole. Una piccola pausa tra: bibite, merendine e... rane, prima di partire per il lago delle Trote: qui non ci fermiamo, giustamente, in quanto dista pochissimi minuti dal primo. Mi sono dimenticato di mettere in elenco la neve, rimasta intatta a queste rare giornate di sole, posata su un lato di entrambi i laghi e in parte scavata dall’acqua.

Circa mezz’ora dopo ci siamo incamminati per il vicinissimo riFinalmente, forcella Coldosè fugio Roda, dove ci sarebbe piaciuto godere del bel panorama con il suo bivacco, nel quale abseduti sulle panchine dell’ampia biamo mangiato e, qualcuno di terrazza, ma la nebbia, piuttosto “sveglio” s’è anche sdraiato sui bassa, aveva qualcosa in contra- dieci letti di cui il bivacco disponeva. rio… Al ritorno, per buona parte in discesa sulla ghiaia, qualcuno ha rischiato di cadere, ma nessuno si è fatto veramente male, per fortuna.

™™™ ESCURSIONE A VALMAGGIORE – MOREGNA Alle otto di mattina del 14 agosto , dubbiosi per il tempo, siamo saliti, “scarsamente numerosi”, su due furgoni: riusciamo QUASI

Usciamo, accompagnati da un freddo pungente, ci copriamo e partiamo, raggiunti poco dopo

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Il percorso è comodo, si tratta di una strada forestale che si snoda pianeggiante nel bosco e questo ci permette di chiacchierare in tranquillità. Sostiamo solo una volta a circa metà cammino e pur essendo presto, la maggior parte di noi si concede un panino e dei biscotti.. sono sempre belli gli spuntini all’aria aperta!

dalla pioggia che troviamo anche a Valmaggiore prima di tornare a Predazzo. Nonostante la pioggia, il freddo e la nebbia la compagnia del Grest è sempre allegra e simpatica.. eravamo pochi ma, come si dice, BUONI!!!

™™™ PELLEGRINAGGIO A PIETRALBA Stamattina 21 agosto, alle ore 8, ci ritroviamo in 37 alla stazione delle corriere per la partenza della gita verso Pietralba. Oggi, stranamente, il cielo è sereno anche se la temperatura è piuttosto bassa e siamo tutti molto felici di questo. Arrivati a Malga Ora, quasi tutti estraggono dagli zaini le giacche per ripararsi dal freddo pungente e iniziamo il cammino di 10 km che ci separa dal santuario.

Riprendiamo a camminare dopo circa un quarto d’ora e verso mezzogiorno raggiungiamo la nostra meta, dopo l’ultimo tratto su un sentiero in discesa. All’arrivo troviamo anche il cardinal Willem Jacobus Eijkcovo che proprio in questi giorni si trova a Bellamonte in ferie, e insieme con don Giorgio recitiamo L’Angelus. La Santa Messa è prevista per le ore 15 e quindi abbiamo tutto il tempo per mangiare in compagnia e i bambini possono divertirsi al parco giochi. Qualcuno visita la bella mostra dei presepi, che espone non solo presepi veri e propri ma scene dell’intera vita di Gesù (dall’annuncio a Maria fino alla Risurrezione) e la “galleria”

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degli ex voto antistante la chiesa. Il Vangelo che ascoltiamo a Messa è quello dell’annuncio a Maria da parte dell’arcangelo Gabriele e il cardinale durante l’omelia ci fa notare che la madre di Dio, accogliendo la proposta dell’angelo, ha firmato “un assegno in bianco” perchè, pur non sapendo che cosa l’aspettasse, si è fidata completamente di Dio. Così anche noi siamo esortati a “firmare in bianco”, a rispondere sì ad ogni richiesta di Dio, perché di Lui possiamo assolutamente fidarci certi che non lascerà mai il nostro conto “in rosso”, se ci rivolgiamo a Lui con fede nella preghiera. Al termine della Messa saliamo sul pullman e rientriamo a Predazzo, dopo aver trascorso, ancora una volta, un’allegra giornata in compagnia, questa volta anche graziati dal tempo!! - 41 -

Brevi accenni sul Cardinale Il cardinale Willem Jacobus Eijkovo è nato a Duivendrecht nel 1953, si è laureato in medicina e ha conseguito successivamente un dottorato in bioetica, con una dissertazione sull’eutanasia. E’ arcivescovo di Utrecht e presidente della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi.


pranzo di questa bella giornata.

™™™

E’ stato bello partecipare al Grest, peccato solo per il tempo che non ci ha permesso di fare un paio di uscite.

GIORNATA CONCLUSIVA DEL GREST A conclusione dell’edizione 2014 del Grest, oggi 28 agosto , abbiamo celebrato la Santa Messa alle 8.15 e, assieme a due cani che si sono dimostrati molto più energici di noi, siamo partiti per “Bait de Costonel” passando per le “scritte dei pastori” e ritorno, dopo aver recitato l’Angelus davanti ad un capitello.

GRAZIE GRAZIE GRAZIE a quanti si sono dati da fare per realizzare queste gite!!!

Il pranzo all’oratorio ha impedito a coloro che avevano il cane di andare con gli altri verso... le cuoche! Abbiamo quindi lasciato i fedeli amici pelosi nelle rispettive abitazioni e siamo andati all’oratorio per mangiare in compagnia: una pasta deliziosa, seguita da parecchi dolci, ha costituito il

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MOVIMENTO ANAGRAFICO DI PREDAZZO dal 01 luglio 2014 al 31 agosto 2014

NATI

MORTI

HAJA MAIA GEORGIANA

MORANDINI MARIA

BAZZANELLA FEDERICO

CEMIN ITALO

GHERMAN ARIANA BEATRICE

GUADAGNINI GIUSEPPE

GASHI ELMEDIN

GABRIELLI SILVIO NICOLO’

KONJUSHA ALEA

FELICETTI MARINO GABRIELLI GIULIA ZANNA ANTONIO MARINELLI ALESSANDRO MASTELLARO OSCAR ZAMANA GIACOMO

MATRIMONI MORANDINI MANUEL - PIAZZI JENNI PIAZZI MARCO - SICAHUANCA QUISPE PRISILA ESTHER

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“ Il segreto della vita cristiana è l’amore. Solo l’amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori” (Papa Francesco)


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