Karma e rei

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RIFLESSIONI SU KARMA E REINCARNAZIONE di H. P. Blavatsky Dal Lucifer, Vol. IV, N°20, 4/1889 in Collected Writings Vol. 11 p. 136. Tradotto da Marpa. “Vi sono nell’uomo delle arterie, sottili come un capello diviso in mille, riempite di fluidi blu, rossi, verdi, gialli, ecc. Il tenue involucro (la base o trama eterea del corpo eterico) vi è celato, ed i residui ideali delle esperienze delle incorporazioni (incarnazioni) precedenti, aderiscono a questo tenue involucro, e lo accompagnano nel suo peregrinare di corpo in corpo”. Upanishad “Giudicate un uomo dalle sue domande più che dalle sue risposte”, insegnava l’astuto Voltaire. Questo consiglio nel nostro caso, enuncia solo una mezza verità. Per divenire completo ed includere tutte le circostanze, dovremmo aggiungere: “Assicuratevi del movente che spinge l’interrogante”. Un uomo porrà una domanda con il desiderio sincero di apprendere e di sapere. Un altro farà infinite domande senz’altro motivo che il desiderio di discutere e di provare che il suo avversario ha torto. Molti di quelli che si autodefiniscono “ricercatori teosofici” appartengono a quest’ultima categoria. Vi abbiamo trovato Materialisti e Spiritualisti, Agnostici e Cristiani. Alcuni di loro, quantunque ciò sia piuttosto raro, hanno, come dicono, “mente aperta”; altri pensano come Cicerone che nessun uomo liberale che cerca la verità dovrebbe accusare d’incostanza qualcuno che cambia opinione, che si convertisse realmente o si unisse alle nostre fila. Tuttavia vi sono anche coloro che – e costituiscono la maggioranza – pur considerandosi dei ricercatori sono, in realtà, dei critici malevoli. Sia per chiusura mentale che per mera testardaggine, si trincerano dietro le loro credenze ed opinioni preconcette, spesso vuote, e non vogliono uscirne. Un simile “ricercatore è incurabile, perché il suo desiderio di cercare la verità non è né un pretesto né tantomeno una maschera audace, bensì un semplice naso finto. Egli non ha né la schietta decisione di un materialista dichiarato, né la serena freddezza di un “Signor Oracolo”. Ma.... “Potreste più facilmente proibire al mare di obbedire alla luna, che distruggere con dei giuramenti o far vacillare con delle ragioni, l’edificio della sua follia.....”1 Di conseguenza, è molto meglio che un “ricercatore della verità” di questo tipo sia rigorosamente lasciato solo. Egli è intrattabile perché o è un saputello superficiale, un teorico presuntuoso, o è un folle. Generalmente parla di reincarnazione persino prima di aver appreso la differenza fra “Metempsicosi”, che è la trasmigrazione di un’anima umana in una forma animale, e “Reincarnazione”, o la rinascita dello stesso Ego in successivi corpi umani. Ignorando il vero significato della parola greca, non sospetta nemmeno quanto sia filosoficamente assur1

Shakespeare, Il Racconto d’Inverno, Atto I°, Scena 2. N.d.T.

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