Teosofia

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LA TEOSOFIA E’ UNA RELIGIONE?1 “La religione è l’armatura migliore che l’uomo possa avere; ma è anche il mantello peggiore”. (Bunyan). Non è esagerato dire che non ci fu mai, almeno in questo secolo, un movimento sociale o religioso più terribilmente, per non dire più assurdamente, incompreso e snaturato quanto la Teosofia, considerata teoricamente quale un codice di morale o, praticamente, nella sua espressione oggettiva, cioè la Società Teosofica. Anno dopo anno, giorno dopo giorno, i nostri dirigenti e i nostri membri si sono visti costretti a protestare energicamente con persone che parlavano della Teosofia come se fosse una “religione”, e della Società Teosofica come di una specie di chiesa a di organizzazione religiosa. Spesso, molto spesso, se ne parla come di "una nuova setta”. E’ questo un pregiudizio tenace, un errore, o entrambe le cose? Molto probabilmente è quest’ultima alternativa. Le persone più limitate e le più notoriamente malevoli hanno bisogno di un pretesto plausibile, di un “attacca panni”, per appendervi le loro osservazioni poco caritatevoli e le loro calunnie formulate con aria innocente. E all’occorrenza, quale migliore e più solido “attacca panni” di un sistema in “ismo”, o di una “setta?” La grande maggioranza sarebbe molto rammaricata di dovere ammettere che si è sbagliata, e che la Teosofia non è né una religione né una setta. Questi nomi a loro piacciano, e pretendono di ignorare che sono male applicati. Ma ve ne sono altri, più a meno simpatizzanti, che nutrono sinceramente lo stesso errore. E' a questi ultimi che noi diciamo: il mondo ha sicuramente già sofferto abbastanza per i funerali intellettuali chiamati credenze dogmatiche, perché noi gli infliggiamo ancora una nuova forma di fede. Troppe persone, come con molta ragione ha detto Shakespeare, portano invero la loro fede “come un cappello” che cambiano costantemente “ad ogni nuova moda”. Inoltre, la vera ragione d’essere della Società Teosofica fu, fin dall’inizio, una energica protesta e una guerra aperta contro tutti i dogmi e le credenze basate sulla fede cieca. Può sembrare strano e paradossale - ma è la pura verità - dire che fino ad oggi i più capaci lavoratori nel campo della Teosofia pratica, i membri più impegnati, furono reclutati nei ranghi degli agnostici e anche in quelli dei materialisti. Non si incontra mai nessun ricercatore autentico e sincero della verità fra i credenti ciechi della “Parola Divina”, anche se questa pretende venire da Allah, da Brahma o da Jehova, e sia contenuta nel Corano, nei Purâna o nella Bibbia; perché: “La fede non nasce dallo sforzo della ragione, bensì dalla sua inattività". Colui che crede nella sua religione per fede, considera una menzogna quella del suo simile e lo odia in virtù di questa stessa fede. D’altra parte, a meno che questa non incateni la nostra ragione e non accechi completamente tutte le nostre percezioni eccetto la nostra fede particolare, non possiamo parlare di fede, ma soltanto di una credenza temporanea, che, in un dato momento della nostra vita, ci rinserra nelle maglie dell’illusione. Come 1’ha giustamente definita Coleridge, “La fede senza principi non è che una espressione ingannevole che nasconde una ostinazione ottusa o un fanatismo sensuale”. Che cosa è dunque, allora, la Teosofia? E come la si può definire, se la si esamina sotto la forma che ha assunto alla fine del XIX secolo? La Teosofia, noi diciamo, non è una Religione. 1

Questo articolo di H.P. Blavatsky fu pubblicato per la prima volta nella rivista inglese Lucifer del maggio 1888.

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