Rassegna Stampa Spes 1970 - Pernigotti

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RASSEGNA STAMPA SPES – PERNIGOTTI


Indice Pernigotti Piano industriale oppure un libro dei sogni?

13

Il Novese - 21/11/2019

Pernigotti, la vendita dei gelati va in stallo Causa di Emendatori

16

Il Sole 24 Ore - 22/11/2019

Rilancio della Pernigotti «A Novi pronti a costruire una fabbrica moderna»

18

Il Secolo XIX - 16/11/2019

“Il piano senza le cifre è un libro dei sogni”

20

La Stampa Alessandria - Alessandria - 16/11/2019

Ecco la svolta? «Il cioccolato della Pernigotti si farà a Novi»

22

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 15/11/2019

L AVO R O Pernigotti al ministero per il piano industriale

25

CronacaQui - 15/11/2019

CHIUSURA SCONGIURATA Crisi Pernigotti, il polo di Novi sarà potenziato

26

Il Giornale - 15/11/2019

Il piano di Pernigotti Tornano a Novi Ligure le produzioni turche

27

La Repubblica Torino - Torino - 15/11/2019

Presentato ieri a roma Pernigotti, il piano c è “ Due linee ritornano dalla Turchia a Novi”

28

La Stampa Alessandria - Alessandria - 15/11/2019

La crisi Pernigotti un anno dopo “La lotta va avanti”

31

La Stampa Alessandria - Alessandria - 06/11/2019

Novi Ligure Ecco il piano di rilancio della Pernigotti. Un anno dopo

33

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 05/11/2019

Pernigotti Laccusa del Pd: «Fate di più per salvarla»

35

Il Novese - 23/10/2019

Pernigotti: del piano industriale promesso non c è traccia

37

La Stampa Alessandria - Alessandria - 23/10/2019

i sindac ati e L attesa per il nuovo piano industriale Tavolo non ancora convocato “Temiamo che posa slittare”

39

La Stampa Alessandria - Alessandria - 14/10/2019

Prolungata la cassa alla Pernigotti Ci sono i fondi statali

41

La Stampa Alessandria - Alessandria - 08/10/2019

Pernigotti, prove di rilancio Si punta sugli aiuti statali

44

Il Secolo XIX - 08/10/2019

RISIKO AGRICOLO

46

Italia Oggi - 08/10/2019

Tutti a parlare di finanziaria ma la vera sfida è sostenere le imprese

47

P.2


L'Economia del Corriere della Sera - 06/10/2019

“Servono più garanzie La Pernigotti deve coinvolgere la Spes”

54

La Stampa Alessandria - Alessandria - 04/10/2019

Silli

56

La Vita Casalese - 02/10/2019

Pernigotti, spuntano di nuovo 25 esuberi. Il Mise: Ora un piano

58

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 03/10/2019

Spes ancora in gioco per Pernigotti «Non ci siamo mai tirati indietro»

60

CronacaQui - 03/10/2019

Nel nuovo piano Pernigotti ci sono 25 addetti in meno

61

Avvenire - 02/10/2019

«Pernigotti resta a Novi accordo con Optima uscite solo volontarie»

64

Libertà - 02/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

66

La Sentinella del Canavese - 01/10/2019

Pernigotti va avanti ma riduce l organico «Uscite volontarie»

67

La Provincia di Lecco - 02/10/2019

Pernigotti, nuovo piano «Esuberi, ma volontari»

68

La Nuova Sardegna (IT) - 02/10/2019

Accordo con Optima Pe r n i g ot t i resta a Novi, uscite solo vo l o n ta r i e

69

Gazzetta Del Sud - 02/10/2019

Pernigotti, è saltata la cessione della fabbrica

70

Avvenire - 02/10/2019

I turchi spacchettano Pernigotti ma non vendono

71

Libero - 02/10/2019

Pernigotti va avanti con Novi Ligure, ma ridurrà il personale

72

Alto Adige - 02/10/2019

Pernigotti salva la fabbrica di Novi Ora rischio esuberi per 25 persone

73

Il Secolo XIX - 02/10/2019

Padre Ottavio, «imprenditore di Dio» che ha cambiato il volto di Capo Verde

75

La Nuova Periferia Chivasso e Vercellese - Chivasso e Vercellese - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

77

Corriere Delle Alpi - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

78

La Nuova Ferrara - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

79

La Tribuna Di Treviso - 01/10/2019

il marchio in crisi Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

80

P.3


Il Tirreno - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

81

La Provincia Pavese - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

82

Gazzetta di Mantova - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

83

Gazzetta di Reggio - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

84

Il Piccolo - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

85

Il Mattino Di Padova - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

86

La Nuova di Venezia e Mestre - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

87

Gazzetta Di Modena - 01/10/2019

Pernigotti cede la divisione gelati a Optima

88

Corriere della Sera Torino - Torino - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie

89

Messaggero Veneto - 01/10/2019

Per nigotti cede a sorpresa il settore gelati

90

La Gazzetta Del Mezzogiorno - 01/10/2019

Pernigotti, dolce colpo di scena Domani la verità su Embraco

91

La Repubblica Torino - Torino - 01/10/2019

Pernigotti, nuova svolta “Ma la produzione deve restare a Novi”

93

La Stampa Alessandria - Alessandria - 01/10/2019

Ma Emendatori vuole chiedere i danni

98

La Stampa Alessandria - Alessandria - 01/10/2019

Pernigotti, blitz dei turchi Ceduto il ramo gelati I sindacati: «Ora garanzie»

101

Il Secolo XIX - 01/10/2019

Adesso Pernigotti ha cambiato idea: resta a Novi Ligure

103

Avvenire - 01/10/2019

Pernigotti ha venduto i gelati I sindacati chiedono garanzie

105

La Stampa - 01/10/2019

Pernigotti cede i gelati a Optima

106

Corriere della Sera - 01/10/2019

Pernigotti cede il ramo gelati a Optima

107

MF (ITA) - 01/10/2019

Pernigotti, al ministero l ultima speranza Venduti i magazzini

108

P.4


Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 30/09/2019

La Sperlari «tedesca» spinge sull export

111

Corriere della Sera - 30/09/2019

Pernigotti, a rischio il salvataggio di Novi

112

Il Giornale del Piemonte - 30/09/2019

Pernigotti Mercoledì incontro al ministero dopo la doccia

113

Cronaca dell'Economia - 30/09/2019

Pernigotti, cassa integrazione garantita solo per 4 mesi

114

Il Secolo XIX - 29/09/2019

Pernigotti, tra 4 mesi salta anche la cassa integrazione P.40

116

La Stampa Piemonte -VDA - Piemonte -VDA - 29/09/2019

Per n i go t t i Torna a rischio Attesa per il tavolo al Mise

118

La Provincia di Cremona - 28/09/2019

Sfuma il salvataggio Pernigotti -r.y

119

Il Sole 24 Ore - 28/09/2019

Accordo con Pernigotti in bilico, Emendatori rimanda a giovedì

120

Corriere Romagna - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

121

La Nuova Ferrara - 28/09/2019

Salta anche il salvataggio della Pernigotti E Di Maio fa un'altra figura da cioccolataio

123

Il Giornale - 28/09/2019

Futuro a rischio per la Pernigotti Tavolo il 2 ottobre

124

La Provincia di Lecco - 28/09/2019

Crisi Pernigotti salta la trattativa e torna la paura

125

Libertà - 28/09/2019

Pernigotti, torna la paura. Mercoledì al Mise

128

La Prealpina - 28/09/2019

Il 2 il tavolo Pernigotti, ritorna la paura del futuro

129

La Gazzetta Del Mezzogiorno - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

130

Il Tirreno - 28/09/2019

la crisi Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

132

Gazzetta di Reggio - 28/09/2019

Pernigotti, nuovi timori Mercoledì tavolo al Mise

134

Gazzetta Del Sud - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

135

Gazzetta di Mantova - 28/09/2019

Pernigotti a rischio, il 2 ottobre tavolo al Mise

137

P.5


Trentino - 28/09/2019

“Mai visto un progetto concreto Ora un fondo per i marchi storici”

138

La Stampa Alessandria - Alessandria - 28/09/2019

Pernigotti “Pronti a fermare la produzione”

140

La Stampa Alessandria - Alessandria - 28/09/2019

Pernigotti,sistudiailworkersbuyout

145

Corriere della Sera Torino - Torino - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

146

Il Piccolo - 28/09/2019

Gelato amaro per Emendatori, salta l affare Pernigotti

148

Il Resto Del Carlino Rimini - Rimini - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

150

Gazzetta Di Modena - 28/09/2019

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l azienda

152

La Provincia Pavese - 28/09/2019

Novi Ligure Pernigotti a rischio, il 2 ottobre tavolo al Mise

154

Alto Adige - 28/09/2019

“Una coop di dipendenti per salvare Pernigotti”

155

La Repubblica Torino - Torino - 28/09/2019

“Una questione fra privati “Rimanere alla finestra Il Comune può fare poco” sarebbe un grave errore”

158

La Stampa Alessandria - Alessandria - 28/09/2019

Pernigotti Torna la paura per la chiusura della fabbrica

159

Gazzetta Di Parma - 28/09/2019

Pernigotti, torna la paura per il futuro

160

Bresciaoggi - 28/09/2019

Pernigotti: una quota ai lavoratori Embraco si cercano nuovi capitali

161

La Repubblica Torino - Torino - 28/09/2019

Pernigotti, torna la paura per il futuro

164

L'Arena - 28/09/2019

Pernigotti, torna la paura per il futuro

165

Il Giornale Di Vicenza - 28/09/2019

In bilico il futuro Pernigotti

166

Il Resto Del Carlino - 28/09/2019

In bilico il futuro Pernigotti

167

La Nazione - 28/09/2019

Pernigotti, tremano i lavoratori: attesa per il tavolo al Mise

168

Il Fatto Quotidiano - 28/09/2019

Pernigotti, salta la trattativa anche con Spes Futuro incerto

169

P.6


La Provincia di Cremona - 27/09/2019

Pernigotti, è tutto da rifare Rotto l accordo con la Spes

170

La Stampa Alessandria - Alessandria - 27/09/2019

Pernigotti, ultima beffa: “Ora cosa ci diranno?”

173

La Stampa Alessandria - Alessandria - 27/09/2019

La crisi Pernigotti, salta la trattativa tra i turchi e Spes

175

La Repubblica - 27/09/2019

Crisi Pernigotti, salta il salvataggio

176

Il Secolo XIX - 27/09/2019

E saltato il salvataggio della Pernigotti

177

La Stampa - 27/09/2019

Pernigotti, salta la vendita del comparto cioccolato

179

Il Messaggero - 27/09/2019

Pernigotti, salta la trattativa con i turchi

180

Corriere della Sera - 27/09/2019

Stop alla trattativa fra proprietà turca e cooperativa Spes

181

Giornale Di Brescia - 27/09/2019

Pernigotti, è stallo: annullato il vertice

182

Il Novese - 25/09/2019

«Intervenga il ministero»

184

Il Novese - 25/09/2019

Salvataggio Pernigotti: protagonista la cooperativa Spes di Torino

185

Mondo Padano - 26/09/2019

Il futuro della PERNIGOTTI ora è diventato indecifrabile

186

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 26/09/2019

Pernigotti, in fabbrica torna la paura A rischio l intesa Toksoz-Emendatori

188

Il Secolo XIX - 25/09/2019

Pernigotti dal sollievo alla paura

190

La Stampa Alessandria - Alessandria - 25/09/2019

Pernigotti in salvo con nuovi investitori

193

Largo Consumo - 31/08/2019

Crisi Pernigotti, nuovi ostacoli Slitta al 2 ottobre il vertice a Roma

194

Il Secolo XIX - 24/09/2019

Pernigotti, nuovo stop Si rompe la trattativa e slitta il tavolo a Roma

195

La Stampa Alessandria - Alessandria - 24/09/2019

Caos Pernigotti: non c è la firma con Emendatori

198

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 23/09/2019

Crisi Pernigotti, trattativa al palo: a Roma il rush finale per la cessione

200

P.7


Il Secolo XIX - 23/09/2019

Pernigotti, domani l incontro al ministero

202

La Stampa Alessandria - Alessandria - 23/09/2019

Una riunione fiume Trattative ancora in corso

205

La Stampa Alessandria - Alessandria - 23/09/2019

Futuro Pernigotti: alleanza strategica tra Emendatori e Spes?

206

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 19/09/2019

Spes preme per l accordo: «Pernigotti può rinascere come impresa sociale»

208

Il Secolo XIX - 19/09/2019

Pernigotti, il futuro tra speranza e cautela

210

La Stampa Alessandria - Alessandria - 19/09/2019

Spes incontra i lavoratori di Pernigotti

211

Corriere della Sera Torino - Torino - 18/09/2019

Pernigotti Oggi la Spes incontra i lavoratori

212

La Stampa Alessandria - Alessandria - 18/09/2019

«Un solo produttore per la nuova Pernigotti»

215

Il Secolo XIX - 18/09/2019

Alla Pernigotti si produce. Ma il futuro?

216

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 16/09/2019

Crisi Pernigotti, pronto l accordo sulla produzione di gelati e cioccolato

217

Il Secolo XIX - 16/09/2019

“I sindacati hanno avuto buon senso”

219

La Stampa Alessandria - Alessandria - 16/09/2019

Pernigotti, primo sì Raggiunta l intesa con il “re dei gelati”

222

La Stampa Alessandria - Alessandria - 16/09/2019

Pernigotti, c\'è un patto Spes-Emendatori “A Novi una sola società”

224

La Stampa Alessandria - Alessandria - 13/09/2019

Uno stabilimento con più padroni conto alla rovescia alla Pernigotti

227

Il Secolo XIX - 30/08/2019

A Novi uno stabilimento in coabitazione

228

La Stampa Alessandria - Alessandria - 30/08/2019

La Pernigotti resta a Novi

231

La Vita Casalese - 28/08/2019

Quando la proprietà straniera guida il rilancio

232

Il Sole 24 Ore - 27/08/2019

RICERCA E ALTA FORMAZIONE LE BASI DA CUI L UNIVERSITÀ PUÒ RIPARTIRE

233

Il Sole 24 Ore - 14/08/2019

Emendatori: «Rilanceremo i gelati di Pernigotti»

235

P.8


Il Sole 24 Ore - 14/08/2019

Pernigotti, adesso c è speranza per il futuro

238

Il Piccolo Alessandria - Alessandria - 08/08/2019

Pernigotti divisa in tre parti per salvare lavoro e impianti

241

Il Sole 24 Ore - 05/08/2019

Sv o lt a Pernigotti salva, niente esuberi Di Maio: «Soluzione con due accordi»

244

La Provincia di Cremona - 06/08/2019

«Pronti al rilancio La fabbrica riapre il primo ottobre»

245

Corriere della Sera - 06/08/2019

Una gestione a tre, ma sotto i turchi Così Pernigotti resta a Novi Ligure

247

Il Fatto Quotidiano - 06/08/2019

Di Maio: nessun esubero, Pernigotti resta a Novi Ligure

248

Giornale Di Brescia - 06/08/2019

Salvini evoca il voto anticipato Oggi sfida in Senato sulla Tav

251

La Gazzetta Dello Sport - 06/08/2019

Terzo settore, un economia possibile

253

Corriere della Sera - 06/08/2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati e cioccolato si dividono

254

Il Giorno - 06/08/2019

La cioccolata Pernigotti rimane a Novi Ligure

256

La Voce di Rovigo - 06/08/2019

I cioccolatini pernigotti restano a novi ligure

257

Il Cittadino di Lodi - 06/08/2019

La Pernigotti è salva Di Maio scioglie il rebus

258

Bresciaoggi - 06/08/2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati e cioccolato si dividono

260

La Nazione - 06/08/2019

La cooperativa sociale salva la Pernigotti ma il marchio resta turco

261

La Repubblica - 06/08/2019

Pernigotti si salva con lo spezzatino Due offerte per cioccolato e gelati

263

Libero - 06/08/2019

Di Maio: niente esuberi alla Pernigotti

265

Il Centro - 06/08/2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati e cioccolato si dividono

267

Il Resto Del Carlino - 06/08/2019

Niente esuberi alla Pernigotti Il cioccolato resta a Novi Ligure

268

Alto Adige - 06/08/2019

Pernigotti, salvi produzione e lavoratori

270

P.9


Il Messaggero - 06/08/2019

Pernigotti, Di Maio annuncia «Soluzione senza esuberi»

272

La Gazzetta Del Mezzogiorno - 06/08/2019

Trovato laccordo su Pernigotti Novi non chiuderà e niente esuberi

273

La Verità - 06/08/2019

Pernigotti: salvati dipendenti e produzione

274

Il Dubbio - 06/08/2019

Pernigotti quasi salva «Ora servono i fondi»

275

Il Secolo XIX - 06/08/2019

I gianduiotti sono salvi e restano piemontesi

277

La Prealpina - 06/08/2019

Di Maio: «Niente esuberi alla Pernigotti»

278

La Nuova Sardegna (IT) - 06/08/2019

La Pernigotti in salvo Di Maio: due accordi e nessun esubero

280

Libertà - 06/08/2019

Pernigotti è salva Nessun esubero Resta tutto a Novi

282

La Provincia di Como - 06/08/2019

Pernigotti di Novi Ligure alla reindustrializzazione

285

Il Sole 24 Ore - 06/08/2019

L annuncio del ministro Di Maio: lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto Pernigotti, salvi dipendenti e produzione: «Niente esuberi»

286

Gazzetta Del Sud - 06/08/2019

Due aziende italiane salvano la Pernigotti

288

MF (ITA) - 06/08/2019

Pernigotti, felicità ma con cautela “La parola fine non è ancora detta”

289

La Stampa Alessandria - Alessandria - 06/08/2019

Pernigotti è salva Nessun esubero Resta tutto a Novi

293

La Provincia di Sondrio - 06/08/2019

Pernigotti salva Di Maio: "Niente esuberi"

296

Corriere Di Rieti e della Sabina - 06/08/2019

Mise Il cioccolato Pernigotti è salvo: niente esuberi

297

Gazzetta Di Parma - 06/08/2019

Per Pernigotti crisi scongiurata

298

Il Mattino - 06/08/2019

Salvi lavoratori e fabbriche di Novi Ma il marchio Pernigotti resta turco

299

Il Giornale - 06/08/2019

Accordo Pernigotti salva Di Maio: "Niente esuberi"

300

Corriere dell'Umbria - 06/08/2019

P.10


“Noi siamo pronti ma i macchinari sono tutti da rifare”

301

La Stampa Alessandria - Alessandria - 06/08/2019

Accordo Pernigotti salva Di Maio: "Niente esuberi"

303

Corriere di Siena - 06/08/2019

Zero esuberi La Pernigotti ora è salva

304

Il Tempo (IT) - 06/08/2019

Accordo senza esuberi, il marchio resta ai turchi

305

Il Manifesto - 06/08/2019

Pernigotti, «accordo in tempi record»

306

Roma (IT) - 06/08/2019

Alla Pernigotti raggiunto l accordo Non ci saranno esuberi di personale

307

L'Eco Di Bergamo - 06/08/2019

Accordo Pernigotti salva Di Maio: "Niente esuberi"

308

Corriere di Viterbo - 06/08/2019

Pernigotti salva Di Maio: "Niente esuberi"

309

Corriere di Arezzo e della Provincia - 06/08/2019

“L intesa è anche un successo del Made in Italy”

310

La Stampa Alessandria - Alessandria - 06/08/2019

Crisi Pernigotti, la salvezza è dietro l angolo «C è l accordo»

311

Il Secolo XIX - 06/08/2019

Doppio salvataggio per la Pernigotti Un esposto blocca l asta di Peyrano

314

Corriere della Sera Torino - Torino - 06/08/2019

La Pernigotti è salva, Di Maio: “Niente esuberi”

317

La Voce di Mantova - 06/08/2019

“Per partire servono i soldi pubblici”

318

La Stampa Alessandria - Alessandria - 06/08/2019

Pernigotti, trovato l accordo Zero esuberi e produzione in Italia

320

Il Quotidiano del Sud - 06/08/2019

Pernigotti,sìalsalvataggio Si riparteil primo ottobre

321

Corriere della Sera - 06/08/2019

“La nostra impresa sociale salverà la Pernigotti”

324

La Repubblica Torino - Torino - 06/08/2019

Em e n d a t o r i “gusta” Pe r n i g o t t i

328

Corriere Romagna - 06/08/2019

Pernigotti, in salvo operai e produzione Carucci a pagina 18

331

Avvenire - 06/08/2019

Di Maio chiude la vertenza Pernigotti salva a esuberi zero

334

La Notizia - 06/08/2019

P.11


La coop di Borgo Vittoria salva i lavoratori Pernigotti

336

CronacaQui - 06/08/2019

Pernigotti verso il salvataggio: servono i fondi dell'esecutivo

338

La Stampa - 06/08/2019

IL GOVERNO GIALLOVERDE SALVA LA PERNIGOTTI: ACCORDO TROVATO

341

Il Giornale del Piemonte - 06/08/2019

PERNIGOTTI, LA CAUTELA È D OBBLIGO

344

La Stampa Alessandria - Alessandria - 07/08/2019

Emendatori, un impero tra hotel vigne e gelati

348

Il Resto Del Carlino Rimini - Rimini - 07/08/2019

Crisi Pernigotti, il rebus dei fondi «Lo Stato assuma impegni precisi»

350

Il Secolo XIX - 07/08/2019

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PAESE :Italia

AUTORE :Elio Defrani

PAGINE :1-2 SUPERFICIE :41 % PERIODICITÀ :Settimanale

21 novembre 2019

Pernigotti Piano industriale oppure un libro dei sogni? • Rimangono molti punti oscuri nel nuovo piano industriale presentato giovedì scorsoal ministero dello Sviluppo economico da parte dei dirigenti di Pernigotti. Per dirla con le parole di Tiziano Crocco (nellafoto), segretario provinciale della Uila che ha seguito la vertenza, «il piano non ha coperture economiche chiare e dunque ci appare poco solido». Le notizia positiva invece è l'intenzione dei fratelli Toksozdi portare in Italia due linee produttive attualmente in Turchia. «Le linee verrebbero trasferite nello stabilimento di Novi Ligure, che quindi tornerebbe a svolgere un ruolo importante». SERVIZIO a pagina 2

Pernigotti Pianoindustriale o libro dei sogni? Tanti dubbi sul rilancio della fabbrica Presentato al ministero dello Sviluppo economico il progetto per far ripartire Pernigotti. Ma sulle risorse finanziarie è ancora nebbia

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PAESE :Italia

AUTORE :Elio Defrani

PAGINE :1-2 SUPERFICIE :41 % PERIODICITÀ :Settimanale

21 novembre 2019

• Rimangono molti punti oscuri nel nuovo piano industriale presentato giovedì della scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico da parte dei dirigenti di Pernigotti. Per dirla con le parole di Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila che ha seguito la vertenza, «il piano non ha coperture economiche chiare e dunque ci appare poco solido». Le notizie positive invece sono rappresentate dall'intenzione dei fratelli Toksoz di portare in Italia due linee produttive attualmente in Turchia. «Le linee verrebbero trasferite nello stabilimento di Novi Ligure, f h e quindi tornerebbe a svolgere un ruolo importante», dice Crocco. Anche la produzione degli ovetti di cioccolato, appaltata all'esterno, potrebbe ritornare a Novi.

Torna in campo la Spes? Inoltre, potrebbe tornare in gioco anche Spes. La cooperativa torinese - che aveva firmato con Pernigotti un contratto preliminare per acquisire il rame cioccolato e torrone, poi \stracciato\ dai turchi - sarebbe intenzionata a portare alcune lavorazioni nello stabilimento di viale della Rimembranza. «E a quel punto potrebbe aver bisogno di maestranze locali, magari assorbendo qualche lavoratore interinale», spiega il sindacalista della Uil. Rimane in campo anche l'ipotesi di realizzazione di una nuova fabbrica, più moderna, ma sempre a Novi Ligure. Un'ipotesi sulla quale dal Comune - rappresentato dal sindaco Gian Paolo Cabella c'è stata apertura totale.

Tanti dubbi Nelle linee guida del nuovo piano industriale 2020-2024 non sono state fornite informazioni sulle risorse finanziarie e sui piani di produzio ne. «L'aspetto positivo di questa vicenda è che 70 lavoratori sono al lavoro e insieme a loro anche i 60 stagionali, inizialmente messi da parte dalla trattativa - dice Pietro Pellegrini della segreteria nazionale Uila - Ma nel piano mancano le risorse per realizzare gli investimenti e attuare le buone intenzioni commerciali e produttive che il gruppo propone».

Cambia la \cassa\ Intorno a fine mese sindacati e azienda dovranno ritornare a Roma, questa volta al ministero del Lavoro, per la firma della cassa integrazione. Quella attualmente in essere è stata concessa cessazione e scadrà il 5 febbraio. Alla luce dei nuovi sviluppi, andrà prorogata di un anno per ne ELIO DEFRANI

CHI E

Da agosto Francesco Fattori è l'a.d. di Optima, il gruppo che ha rilevato dai fratelli turchi Toksoz il marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani. Fattori ha portato a termine l'operazione che vale circa 20 milioni di euro. L'azienda emiliana - fondata da Giordano Emendatori sembra essere in forte espansione: poche settimane fa infatti ha concluso una nuova acquisizione, questa volta in Brasile, rilevando la Blend Coberturas, che da oltre vent'anni progetta e fornisce NOVIT prodotti innovativi per il mercato dei dolciumi, dei gelati e dei dolci sugar free

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PAESE :Italia

AUTORE :Elio Defrani

PAGINE :1-2 SUPERFICIE :41 % PERIODICITÀ :Settimanale

21 novembre 2019

À A Novi anche la produzione di creme, oggi in Turchia?

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PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(167257)

PAGINE :15

AUTORE :Cheo Condina

SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

22 novembre 2019

Pernigotti, la vendita dei gelati va in stallo Causadi Emendatori CRISI AZIENDALI

Al Tribunale di Milano la richiesta di sequestro del ramo d’azienda L’imprenditore romagnolo contesta le modalità della cessionea Optima Cheo Condina Nuovo colpo di scena nella vicenda Pernigotti. Giordano Emendatori ha chiesto al Tribunale di Milano il sequestro del ramo d’azienda dei gelati (denominato “Ice & Pastry”) della storica azienda dolciaria italiana, oggi controllata dal gruppo turco Toksoz. Emendatori, va ricordato, aveva raggiunto un’intesa con Pernigotti in agosto – sancita da un contratto preliminare da finalizzare a fine settembre – proprio per rilevare la Ice & Pastry, poi invece ceduta a inizio ottobre alla società Optima, controllata dal private equity Charterhouse. La contestazione dell’imprenditore romagnolo, che si è avvalso dello studio legale Agnoli eGiuggioli, èsemplice: Pernigotti ha violato le negoziazioni, «agendo in smaccata violazione del dovere di buona fede prescritto dall’articolo del Codice Civile» trattando con Optima in modo «occulto» eper «finalità puramente opportunistiche» ovvero strappare un prezzo migliore per

l’asset. Non solo: per raggiungere l’obiettivo, come riportato da Radiocor, Pernigotti ha provocato «premeditatamente il mancato avveramento delle condizioni sospensive» necessarie per firmare il closing con Emendatori. Di qui larichiesta di sequestro giudiziario del ramo d’azienda Ice & Pastry, del marchio “Pernigotti-Maestri Gelatieri Italiani”, nonché dei documenti legati alla transazione tra Pernigotti eOptima. Orientativamente laprima udienza sulla vicenda potrebbe tenersi agennaio (il sequestro «inaudita altera parte», cioè in assenza di contradditorio, non è stato invece concesso). In realtà, la storia è molto più complessa e si snoda attraverso vari intrecci della gelateria italiana, di cui Emendatori èstato protagonista per oltre anni. Èstato proprio lui, infatti, afondare Optima prima di venderla, nel , al private equity Riverside per circa milioni, per dedicarsi alla produzione di vino nelle sue tenute sulle colline di Rimini ein Gallura. Gli anni passano, Optima passa aun altro fondo, Charterhouse,ma soprattutto esplode la crisi di Pernigotti. «Un grandissimo marchio: quando lo ho sentito mi si sono illuminati gli occhi», dichiara Emendatori la scorsa estate quando decide di rientrare nel mondo dei gelati. Il agosto firma il contratto preliminare per l’acquisto di Ice& Pastry per circa milioni anche grazie al tavolo di crisi promosso dai Ministeri del La-

voro e dello Sviluppo Economico (l’altra parte di Pernigotti, cioccolato e torrone, dovevano essere dati in gestione ai contoterzisti di Spes). L’intesa prevede due condizioni sospensive agaranzia dell’acquirente: l’impegno di Pernigotti a concludere transazioni con i propri dipendenti non afferenti alla Ice & Pastry affinchè non avessero nulla da pretendere da Emendatori el’asseverazione del piano da parte di un esperto ex articolo della Legge Fallimentare. Essevanno soddisfatte entro il settembre, data fissata per il closing, cioè il sigillo finale alla transazione. In vista della scadenza, tuttavia, contestano i legali di Emendatori, Pernigotti assume «una condotta ostruzionistica rispetto agli adempimenti» e«assurde prese di posizione» fino aquando lo stessoEmendatori, è il settembre, è costretto a contestare il mancato avveramento delle condizioni. Infine, il primo ottobre Pernigotti sigla la cessione dei gelati a Optima, che «volendo precludere alla famiglia Emendatori il ritorno sul mercato della gelateria, con conseguente contrazione delle proprie quote di mercato», hanno anche offerto un prezzo più elevato. Secondo i legali, è ragionevole escludere che Pernigotti eOptima che devono finalizzare la cessione del ramo d’azienda - possano avere steso eraggiunto un accordo tra il settembre eil primo ottobre: invece hanno intrattenuto negoziazioni pa-

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PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(167257)

PAGINE :15

AUTORE :Cheo Condina

SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

22 novembre 2019

rallele sulla Ice & Pastry già promesso a Emendatori. Quindi chiedono, tra l’altro, la condanna di Pernigotti all’esecuzione del contratto di compravendita con l’imprenditore romagnolo e «in ogni caso il risarcimento del danno». Pernigotti, contattata, non ha voluto commentare l’azione di Emendatori.

Made in Italy. La contesa per i gelati di Pernigotti

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :44 SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Quotidiano

16 novembre 2019

l’opzione

inserita

nel nuovo piano industriale

Rilanciodella Pernigotti «A Novi pronti a costruire unafabbrica moderna» la metri quadrati, esclusi i GiampieroCarbone NOVILIGURE

La costruzione di un nuovo stabilimento a Novi è una delle tre opzioni illustrate a Roma, al Mise, dalla Pernigotti durante il tavolo ministeriale dedicato al piano industriale 2020-24. I dirigenti l’hanno inserita nel documento insieme ad altre due possibilità: la ristrutturazione dello stabilimento di viale della Rimembranza e la ricercadi un edificio già esistente dove trasferire l’attività.Uno stabilimento ex novo era già stato prospettato ad agosto con la firma del contratto preliminare con la Spesdi Torino e conGiordano Emendatori, ma poi tutto è naufragato. Per la prima volta l’ipotesiè stata inserita in un piano chesia i sindacati sia i parlamentari hanno però bollato come «libro dei sogni» poichénon indica nessuna cifra relativa agli investimenti annunciati, a cominciare dall’acquisto dei terreni. Tutti hanno però valutato positivamente la volontà dell’azienda di portare avanti l’attività e non più di volerla dismettere. Dalle slides illustrate dal dirigente Pierluigi Colombi è emerso che il nuovo stabilimento avrebbe una superficie di oltre 12 mi-

magazzini, contro i 19 mila dell’immobile attuale. Se questa opzione si concretizzerà, la Pernigotti punta a creare nel vecchio stabilimento un cosiddetto «Polo culturale a impatto sociale» con un museo dedicato al cioccolato. «Unprogetto culturale e non una speculazione edilizia», ha detto Colombi rispondendo ai sindacalisti. Il riferimento alla «speculazione edilizia» rimanda al contenzioso tra l’azienda e il Comune proprio sullo stabilimento, sul quale la precedenteamministrazione comunale aveva posto un vincolo urbanistico: la proprietà della Pernigotti può ottenere un cambio di destinazione d’uso della fabbrica da industriale a residenziale o uffici solo se sposta la produzione all’interno del territorio comunale. Previsione urbanistica confermata dal centrodestra e impugnata dalla Pernigotti davanti al Tar. L’udienza, dopo che la Pernigotti ha rinunciato alla sospensiva,si terrà in primavera. Colombi al Miseha dichiarato che l’azienda ha già presocontatti con il Comune e la Regione per la ricerca di un nuovo immobile, accanto all’opzione dell’acquisto di un’area industriale». —

la metri quadrati, esclusi i

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :44 SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Quotidiano

16 novembre 2019

Lo storicostabilimento Pernigotti a NoviLigure

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P.19


AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :8 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

16 novembre 2019 - Edizione Alessandria

NOVI

ligure,

il

futuro

della

pernigotti

dopo

il

tavolo

“Il piano senza le cifre è un libro

a roma

dei sogni”

Tra le proposte, la costruzione di unnuovostabilimento di 12mila metri quadrati,la 7mi in meno di quelli attuali Sequesta opzione si con- re nella produzione diretta GIAMPIERO CARBONE cretizzerà, la Pernigotti pun- del cioccolato. L’amministraNOVI LIGURE ta a creare nel vecchio stabili- zione comunale ha ribadito mento un cosiddetto «Polo la massima disponibilità a liLa costruzione di un nuovo culturale a impatto sociale», vello urbanistico per favorire stabilimento a Novi è una del- con, tra l’altro, un museo de- le intenzioni della Pernigotle tre opzioni illustrate a Ro- dicato al cioccolato. «Unpro- ti, a condizione che la produma, al Mise,dalla Pernigotti getto culturale e non una spe- zione rimanga nel territorio durante il tavolo ministeriaculazione edilizia», ha detto di Novi a sostegno dell’occule dedicato al piano industria- Colombi rispondendo ai sin- pazione». — le 2020-24. I dirigenti l’han-dacalisti. Il riferimento alla no inserita nel documento in- «speculazione edilizia» risieme ad altre due possibili- manda al contenzioso tra l’atà: la ristrutturazione dello zienda e il Comune proprio stabilimento di viale della Ri- sullo stabilimento, sul quale membranza e la ricerca di un la precedente amministrazioedificio già esistente dove tra- ne comunale aveva posto un sferire l’attività. vincolo urbanistico: la proUno stabilimento ex novo prietà della Pernigotti può otera già stato prospettato ad tenere un cambio di destinaagosto con la firma del con- zione d’uso della fabbrica da tratto preliminare con la industriale a residenziale o Spesdi Torino e con Giordauffici solo se sposta la produno Emendatori, ma poi tutto è naufragato. Per la prima zione all’interno del territovolta l’ipotesi è stata inserita rio comunale. Previsione urin un piano che sia i sindacati banistica confermata dal censia i parlamentari hanno pe- trodestra e impugnata dalla rò bollato come «libro dei so- Pernigotti davanti al Tar. L’ugni» poiché non indica nessu- dienza, dopo che la Pernigotna cifra relativa agli investi- ti ha rinunciato alla sospensimenti annunciati, a comin- va, si terrà in primavera. Cociare dall’acquisto dei terre- lombi al Miseha dichiarato ni. Tutti hanno però valutato che l’azienda ha già preso positivamente la volontà contatti con il Comune e la dell’azienda di portare avanti l’attività e non più di volerla dismettere. Dalleslide illustrate dal dirigente Pierluigi Colombi è emerso che il nuovo stabilimento avrebbe una superficie di oltre 12 mila metri quadrati, esclusi i magazzini, contro i 19 mila dell’immobile attuale. Sequesta opzione si con-

Regione per la ricerca di un nuovo immobile, accanto all’opzione dell’acquisto di un’area industriale. Il sindaco di Novi Ligure, GianPaolo Cabella, ha commentato così l’esito del tavolo ministeriale, al quale ha preso parte: «Colombi ha ribadito l’intenzione, già anticipata a ottobre, di proseguire nella produzione diretta

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :8 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

16 novembre 2019 - Edizione Alessandria

ANSA

Saràpotenziatala produzionedi cioccolatoa Novi

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P.21


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :1,31 SUPERFICIE :47 %

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

Ecco la svolta? «Il cioccolato della Pernigotti si farà a Novi» n

La Pernigotti continuerà a produrre cioccolato a Novi Ligure. E lo farà o nello stabilimento di viale della Rimembranza o in un sito tutto nuovo. L ’ annuncio è stato fatto dalla proprietà turca nell ’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo ed è stato accolto con soddisfazione dal sindaco Cabella, presente nella capitale: «Ci sarà un altro confronto a gennaio - spiega - e in quell ’occasione ci attendiamo le ci fre degli investimenti produttivi». Già, perché il dubbio resta su quanto si intende ‘scommettere ’ sulla città: «Il piano industriale è da valutare positivamente - conferma Piero Frescucci della Uila Uil - Mancano i numeri». LUCIANO ASBORNO a pagina 31

CLAMOROSO ANNUNCIO AL MISE La Pernigotti continuerà a produrre a Novi, nel vecchio stabilimento o in uno nuovo Presentato il piano industriale, mancano ancora le indicazioni delle coperture economiche. Però è stato accolto da giudizi sostanzialmente positivi n

Nell’incontro di ieri al Ministero dell’industria e dello

sviluppo economico, la proprietà della Pernigotti ha presentato il piano industriale che le era stato chiesto il 2 ottobre scorso. È un progetto che, pur non scendendo nei dettagli eco-

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :1,31 SUPERFICIE :47 %

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

scendendo nei dettagli economici, contiene intenzioni importanti per Novi Ligure, ovvero l’espressa volontà della Pernigotti di continuare a produrre cioccolato in città: o nello stabilimento di viale della Rimembranza, o in un nuovo capannone, ma sempre nel territorio novese. Il Comune disponibile Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, anch’egli presente all’incontro di ieri, ha colto nell’annuncio della Pernigotti delle intenzioni positive per la città e per i lavoratori: «Ci hanno detto che vogliono continuare a produrre cioccolato a Novi e di essere intenzionati ad incrementare la produzione, o ristrutturando il vecchio stabilimento oppure in uno nuovo da realizzare nelle aree industriali della città. L’ammini strazione comunale è disponibile a qualsiasi intervento urbanistico purché la produzione resti a Novi. Ci sarà un altro incontro al Ministero nel mese di gennaio – ha ricordato Cabella – ma sarà più tecnico e in quell ’ oc casione ci attendiamo le cifre degli investimenti produttivi che in questo incontro non sono state fornite». Più cautela, ma comunque un guardingo filo di ottimismo, anche nel giudizio dei sindacalisti che tutelano i dipendenti della Pernigotti: «Siamo ancora in una fase interlocutoria, ma qualcosa di diverso da quello che eravamo abituati a sentirci dire è emerso – ha detto Piero Frescucci, esponente della Uila Uil nella rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento – Il piano industriale è da valutare positivamente anche se mancano i numeri, le cifre delle coperture economiche. Le abbiamo chie-

nomiche. Le abbiamo chieste, sia noi che gli esponenti del Ministero dell ’industria e dello sviluppo economico. Ci sono state garantite per l ’in contro previsto a gennaio, subito dopo l’ Epifania». In città anche la crema Gli aspetti più positivi sentiti ieri, fatti salvi i repentini cambi di programma ai quali ci hanno abituati i fratelli Toksöz? «La dichiarata intenzione di continuare a produrre a Novi e possibilmente di incrementarla. I dirigenti della Pernigotti hanno annunciato che la proprietà dell’azienda ha intenzione di trasferire almeno l’80% della produzione dolciaria a Novi e di portare nella nostra città anche la produzione della crema spalmabile. C’è un programma di lavoro per tutto il 2020. Certo, se ci avessero fornito anche le coperture economiche sarebbe stato meglio. Ci sia consentito il dovuto scetticismo, ma possiamo asserire che stiamo vedendo il traguardo ma non ancora la strada per arrivarci». Ne ll ’incontro di ieri è stata nuovamente ventilata una collaborazione con la Spes, ma stavolta dovrebbe essere la Pernigotti a fare da terzista e produrre per clienti individuati dalla cooperativa torinese.

I sindacati: «Stiamo vedendo il traguardo, ma non ancora la strada per arrivarci» È di 885,9 milioni il ricavo dichiarato da Asmt (Gruppo Gavio) nel settore autostrade, da gennaio a settembre 2019

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P.23


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :1,31 SUPERFICIE :47 %

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

La manifestazione dei lavoratori che, ora, sono autorizzati a un cauto ottimismo

foto Dino Ferretti

UN SIMBOLO Yonny Chavez

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PAESE :Italia PAGINE :15

CronacaQui

SUPERFICIE :3 %

15 novembre 2019

L AVO R O

Pernigotti al ministero per il piano industriale Ô Pernigotti ha presentato al Mise e all’assessore al Lavoro della Regione, Elena Chiorino, le linee guida del nuovo piano industriale 2020-2024. Il piano prevede una riorganizzazione delle attività, con la possibilità di acquisire una nuovo stabilimento e l'efficientamento della produzione, anche grazie ad una strutturata collaborazione con Spes e Optima capace di garantire un aumento fino a 3.500 tonnellate nel 2024 dei volumi produttivi. Alle collaborazioni si aggiungono le produzioni di creme e tavolette che verranno spostate dalla Turchia a Novi Ligure

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PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(328000)

PAGINE :20

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :4 % PERIODICITÀ : Quotidiano

15 novembre 2019

CHIUSURA SCONGIURATA

Crisi Pernigotti, il polo di Novi saràpotenziato Il nuovo piano industriale presentato dal gruppo Toksozper la Pernigotti di Novi Ligure prevede anche il trasferimento di produzioni dalla Turchia. È quanto ha annunciato il ministero dello Sviluppo al termine del tavolo con azienda, sindacati, ministero del Lavoro, Regione Piemonte e Comune di Novi Ligure. La chiusura del sito, infatti, è statarivista dopo che la turca Toksoz ha sottoscritto un accordo con il gruppo Optima per la cessione del ramo gelati. L’azienda ha poi presentato le linee guida del nuovo piano industriale 2020-2024 cheprevedela riorganizzazione delle attività, investimenti sullo stabilimento produttivo e l’efficientamento della produzione, che potrà contare anche sulla collaborazione con la cooperativa Spese il gruppoOptima.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :12 SUPERFICIE :7 % PERIODICITÀ : Quotidiano

15 novembre 2019 - Edizione Torino

Il piano di Pernigotti Tornano a Novi Ligure le produzioni turche

Il vertice

Alkministero

Il nuovo piano industriale per i prossimi quattro anni di Pernigotti «prevede la riorganizzazione delle attività, investimenti sullo stabilimento produttivo e l’efficientamento della produzione, che potrà contare anche su una strutturata collaborazione con la cooperativa Spes e il gruppo Optima capace di garantire un aumento dei volumi produttivi. L’azienda, inoltre, prevede di trasferire a Novi Ligure le produzioni di creme e tavolette attualmente realizzate in Turchia». Lo comunica il Mise al termine del tavolo sulla Pernigotti, che si è svolto ieri. L’azienda ha presentato le linee guida del nuovo piano, a cui seguiranno incontri tecnici per lo scambio delle informazioni sulle risorse finanziarie necessarie e sui piani di produzione. Il piano — precisa il ministero — sarà accompagnato da investimenti sul personale, con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, per i quali il ministero del Lavoro convocherà a breve le parti per l’accesso alla cassa integrazione per crisi aziendale e riorganizzazione.

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P.27


AUTORE :Giampiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :2,4 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ : Quotidiano

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

Presentato

ieri

a roma

Per ni gotti , i l pi ano c’è “ Due l i nee r i tor nano dal l a Tur chi a a Novi ” Riportata

nello stabilimento

Duelinee di produzione dalla Turchia torneranno allo storico stabilimento Pernigotti. Eanche la lavorazione degli ovetti di cioccolato, prima affidata all’esterno, sarà riportata a Novi. Inoltre, torna sul tavolo la collaborazione con la Spesdi Torino per la produzione del cioccolato. Sonoalcune delle indicazioni che arrivano dal piano industria-

anchela produzione degli

ovetti

di cioccolato

le presentato ieri al ministero dello Sviluppo economico dalla proprietà della Pernigotti, il gruppo turco Toksoz. Il governo, rappresentato dal sottosegretario del MiseAlessandra Todde, insieme alla Regione con l’assessore Elena Chiorino e ai sindacati hanno chiesto maggiore chiarezza sui numeri. GIAMPIERO CARBONE – P.49

“ Il pi ano i ndust r i al e per l a Per ni g ot t i ha el ement i pos i t i vi ma è s enza numer i ” Previsto il ritorno a Novi di due linee di produzione dalla Turchia e anchedella produzione degli ovetti Uil e Fai Cisl) e istituzioni, non ci sono ancora certezze Il piano industriale c’è ma sul «poiché mancano i numeri». futuro della Pernigotti, seconIeri, nella sede del Mise,a do sindacati (Flai Cgil, Uila Roma,i dirigenti dell’azienda Uil e Fai Cisl) e istituzioni, GIAMPIERO CARBONE

Roma,i dirigenti dell’azienda dolciaria, capitanati da Pierluigi Colombi, hanno illustrato il documento riferito al periodo 2020-24, nel quale si

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P.28


AUTORE :Giampiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :2,4 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ : Quotidiano

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

riodo 2020-24, nel quale si «Non cisononumeri a sosteparla di riportare a Novi la produzione di creme spalmabili e gno del piano – ribadisce Martavolette dalla Turchia e addi- co Malpassi(Flai Cgil) –. Serve una quantificazione realirittura di costruire un nuovo stica degli investimenti per le stabilimento. Notizie positi- tante ipotesi messesul tavolo. ve, insieme al fatto che stavol- Siè parlato, oltre che del nuota non si èparlato di esuberi ri- vo stabilimento, persino di un spetto ai circa 80 dipendenti museo nella fabbrica attualattuali. Inoltre, è stato pro- mente in uso». spettato un nuovo coinvolgiFederico Fornaro, deputato mento della Spesdi Torino di Leu, presente al Mise,comnella produzione, che a set- menta: «Piùcheun piano indutembre si era vista rescindere striale sembra un libro dei soil contratto preliminare firma- gni, senzaperò una chiarasosteto ad agosto. Un’ulteriore re- nibilità. Non si può comunque tromarcia in questa ormai lun- non giudicare positivamente il ga vertenza. progetto di far tornare a Novi «Èpossibile – dice Tiziano due linee di produzion»”. Crocco, segretario provinciaPer l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, «seil le del sindacato Uila Uil – progetto verrà instradato su che grazie alla Spespossano un piano industriale solido, la lavorare altri interinali ma Regioneè disposta a sostenerl’aver rimesso in gioco que- lo, ma a due condizioni impresta azienda è l’ennesimo ri- scindibili: che vengano attuamescolamento delle carte. I ti investimenti sul territorio e punti interrogativi sono an- che siano tutelati emantenuti cora tanti. È un piano pieno i posti di lavoro». di buone intenzioni, però Entro fine mese si terrà al mancano le cifre relative ministero del Lavoro il tavolo agli investimenti che la pro- dedicato al cambio della casprietà dice di voler fare». sa integrazione, non più per Durante il tavolo ministecessazione, in scadenza il 5 riale i rappresentanti della febbraio, ma per crisi, che duPernigotti hanno rimarcato rerà ancora un anno. Circa il che il gruppo turco Toksoz piano industriale, secondo i sindacati il tavolo dovrebbero «non si tira indietro: vuole essere riconvocato entro iniinvestire in maniera struttu- zio anno. — rale»”, e hanno sottolineato DIRITTI RISERVATI c BYNCNDALCUNI il contributo in termini di volumi di produzione e occupazione che potrà dare la Spes. Anche Optima, socieSonoi dipendenti tà che ha acquisito il comattualmente parto dei gelati, darà commesse alla Pernigotti. Inolal lavoro nello tre, tornerà a Novi la produstabilimento di Novi zione degli ovetti di cioccolato, da anni assegnata ad azienda esterne. L’obiettivo è arrivare a 3.500 tonnellate annue nel 2024.

La produzione annuain tonnellate indicata comeobiettivo nel 2024

80

3.500

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P.29


PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone…

PAGINE :2,4 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ : Quotidiano

15 novembre 2019 - Edizione Alessandria

ALBINO NERI

L’ingressodellostabilimentoPernigotti diNoviLigure: in prospettivaanchelaproprietàturca pensaallacostruzionedi unanuova fabbrica

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :10 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

6 novembre 2019 - Edizione Alessandria

La crisi Pernigotti unannodopo “La lotta va avanti”

esterna, per tenersi marchio Pernigotti un anno dopo: un e rete commerciale. Un’opanno di paure, di speranze zione che, dopo varie traveraccesee mortificate, riacce- sie, sembrava ormai in porto se e ancora disattese, di cas- lo scorso 6 agosto: al Mise sa integrazione, di grandi vennero resi noti i contratti annunci, di svolte, di colpi preliminari conla Spesdi Todi scena. Oggi, la fabbrica rino, interessata alla produnon ha chiuso, ma l’incertez- zione in conto terzi, e con za sul futuro è la stessa, la Giordano Emendatori, acquirente del comparto gelatensione non è calata. Era esattamente il 6 no- ti, messoin vendita dai Tokvembre 2018: i sindacati soz. Poi però è saltato tutto: provinciali incontrarono i la proprietà ha ceduto al rappresentanti del gruppo gruppo Optima di Rimini Toksozche annunciarono la marchio e rete commerciale chiusura della fabbrica il me- del comparto gelati e annunse successivo, con un anno ciato il mantenimento della di cassa integrazione per i produzione di cioccolato, cento dipendenti. Nulla, in- torrone e gelati. Damarzo i lavoratori sono vece, per i cento interinali. Duecentofamiglie senza la- di nuovo al lavoro: attendovoro poiché, dissero i pro- no l’incontro al Misedel 14 prietari «lo stabilimento novembre per conoscereil lonon interessa più». Alla base ro futuro. «Lottare – dice l’oc’erano i 50 milioni di passi- peraio Yonni Chaves– è stato vo in 4 anni e la totale man- necessarioper evitare la chiucanza di investimenti dal sura definitiva della fabbri2013, quando i Toksoz ac- ca. Dopoi tre mesi di assemquisirono la Pernigotti dalla blea, checi hanno fatto restaAverna. La prospettiva era il re uniti, il 5 febbraio è statoil trasferimento in Turchia di momento più difficile, con la firma per della cessazione tutta la produzione. scongiurata, La risposta dei lavoratori dell’attività, fu un’assemblea permanen- per ora. Maattendiamo il tate in fabbrica dal 7 novem- volo ministeriale». G.C. – c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI bre. L’intervento del governo e delle istituzioni ha spinto i turchi a puntare, a fine 2018, sulla reindustrializzazione dello stabilimento, facendo cioè produrre il famoso cioccolato Pernigotti e gli altri prodotti a un’impresa esterna, per tenersi marchio

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P.31


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :10 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

6 novembre 2019 - Edizione Alessandria

IL

14 l’incontro

al

ministero

Il7 novembrevenneproclamatal’assembleapermanente

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P.32


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :29 SUPERFICIE :18 %

5 novembre 2019 - Edizione Alessandria

Novi LigureEcco il piano di rilancio della Pernigotti. Un anno dopo n A un anno da quell’in quietante 6 novembre 2018, quando la Pernigotti annunciò l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Novi, pare sia pronto il piano industriale che era stato sollecitato dal Ministero dell’Industria e dello Sviluppo economico. Sarà analizzato e discusso giovedì 14 novembre al Mise e dovrebbe contenere il progetto per il rilancio. L’uso del condizionale è consigliato dai numerosi cambi di strategia dell’azienda di proprietà dei fratelli turchi Toksöz avvenuti negli ultimi 364 giorni. Un anno orribile, quello che si conclude domani, iniziato con il raggelante annuncio della chiusura del sito cittadino e della collocazione in cassa integrazione per cessazione di attività di un centinaio di dipendenti diretti, con conseguente perdita del lavoro per altrettante persone, tra l ’indotto e gli interinali.

Il 5 febbraio i lavoratori, ormai provati da una battaglia che non lasciava intravedere altre soluzioni, accettano la cassa integrazione. A luglio, poi, altro cambio di strategie della Pernigotti, che richiama i dipendenti per riprendere la produzione, mentre proseguono le trattative per la cessione di rami d ’ az ie nda. Quando tutto sembra fatto per la cessione del comparto dei prodotti per la gelateria ad Emendatori e della produzione di cioccolato e torrone alla Spes, a inizio ottobre l’ annuncio di cessione del comparto gelateria alla Optima e la ripresa a produrre in proprio cioccolato e torrone da parte della Pernigotti. Chiesto pure un piano di rilancio aziendale, che adesso sembra pronto e dovrebbe essere oggetto del confronto tra azienda, sindacalisti e funzionari del Ministero tra otto giorni a Roma. L.A.

Dodici mesi di difficoltà La risposta di lavoratori e sindacalisti fu energica: tre mesi di sciopero con assemblea permanente davanti ai cancelli della fabbrica.

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P.33


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :29 SUPERFICIE :18 %

5 novembre 2019 - Edizione Alessandria

CRISI Un corteo dei dipendenti della Pernigotti

foto Ferretti

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PAESE :Italia

AUTORE :Andrea Vignoli

PAGINE :13 SUPERFICIE :39 % PERIODICITÀ :Settimanale

24 ottobre 2019

Pernigotti L'accusa del Pd: «Fatedi più per salvarla» Per Muliere il sindaco di Novi Gian Paolo Cabella e l'onorevole Riccardo Molinari dovrebbero impegnarsi di più per risolvere l'annosa vicenda • La questione della Pernigotti si fa sempre più spinosa e preoccupa i Democratici per Novi, i dipendenti e tutta la città. Tra 3 mesi rischiano di sparire non solo i cioccolatini Pernigotti ma anche 200 posti di lavoro (considerando i dipendenti fìssi, i temporanei e tutto l'indotto che ruota attorno all'azienda). I Democratici per Novi hanno diffuso un comunicato in cui chiedono all'attuale Amministrazione Comunale di mantenere alta l'attenzione nazionale su questo delicato tema e di fare di più per portare a una soluzione positiva per tutte le parti coinvolte, i lavoratori in primis. Rocchino Muliere, nel corso degli ultimi due anni, non si è mai arreso dimostrando grande vicinanza e spirito di iniziativa per mantenere la questione Pernigotti sulle agende della politica nazionale. Dopo l'accordo faticosamente raggiunto per la cessione del ramo d'azienda I&P -Ice and Pastry, non è ancora pervenuto un piano industriale e una visione strategica di medio/lungo periodo che rassicurasse i dipendenti e i cittadini sul futuro non solo di questa azienda, ma di questa città. «Ci troviamo sempre sulle montagne russe - ha detto Muliere - prima la situazione

appare disperata, poi ci vengono date false speranze che puntualmente non si concretizzano, facendoci piombare nuovamente nello stallo. In questi mesi non è successo praticamente nulla se non la vendita del comparto più redditizio dell'azienda. Alcuni dipendenti hanno ricominciato a lavorare in stabilimento con l'unico risultato che la cassaintegrazione è stata sospesa, ma la sua data di scadenza non è stata comunque prorogata. Quindi a febbraio 2020 potrebbero restare senzalavoro e senza sostegni economici. Gian Paolo Cabella aveva considerato la crisi ormai superata, ma in realtà non è cambiato niente. La città è stata solo illusa che i problemi sarebbero stati risolti».

D dietrofront «Il nostro è un ripensamento strategico» aveva commentato Pierluigi Colombi, chief financial officer di Pernigotti Spa.A pesare stati diversi fattori: «L'operazione che abbiamo concluso con Optima ci dà prospettive diverse rispetto al passato, inoltre abbiamo valutato l'importanza di restare radicati a Novi Ligure e al Piemonte per garan tire identità e qualità del marchio». «E' un questione tra soggetti

privati, nella quale il Comune può fare ben poco». Così aveva commentato il sindaco Gian Paolo Cabella la rescissione del contratto preliminare con la Spesda parte del-. la Pernigotti. amministrazione non possiamo fare altro - disse Cabella -, che prendere atto dei mancati accordi. Per noi la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio».

Questa è la nostra storia Rocchino Muliere commenta così le recenti parole di Gian Paolo Cabella: «Non possiamo considerare la vendita della Pernigotti un mero accordo commerciale tra privati. E' responsabilità dell'attuale Amministrazione Comunale, del Sindaco Cabella e di Riccardo Molinari, mantenere alta l'attenzione sulla Pernigotti, sui dipendenti e sui cittadini tutti. La Pernigotti ci riguarda tutti da vicino e l'evoluzione della sua storia dipende anche da noi, non possiamo voltarci dall'altra parte e attendere. Dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere perché i riflettori non si spengano su una questione tanto delicata e perché ci vengano fornite risposte sullo stabilimento di Novi Ligure e sui posti di lavoro. Fare di più non è solo possibile, è un dovere verso i

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PAESE :Italia

AUTORE :Andrea Vignoli

PAGINE :13 SUPERFICIE :39 % PERIODICITÀ :Settimanale

24 ottobre 2019

nostri concittadini chea Febbraio vedranno interrompersi anche gli ammortizzatori sociali». A VIGNOLI

«La Pernigotti ci riguarda tutti e la sua storia dipende anche da tutti noi»

ANDRE

P er n i c ot t i

LA MARCIA II primo dicembre dello scorso anno tutta la città è scesa a manifestare

vicino ai lavoratori della Pernigotti

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P.36


PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,8 SUPERFICIE :16 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ECONOMIA GIAMPIERO

CARBONE

Pernigotti:delpiano industrialepromesso nonc’ètraccia P. 45

Chiesto

un incontro

alla

pernigotti

I timori dei sindacati “Il piano industriale nonc’èancora” Oggii sindacati chiederanno un incontro urgente con la Pernigotti. Il silenzio da parte dell’azienda sul piano industriale annunciato il 2 ottobre scorsoa Roma,al tavolo chesi è svolto al Mise,si è fatto ormai preoccupantesecondo i rappresentanti dei lavoratori. In quella sede venne ufficializzata la cessionedella divisione Ice&Pastry, cioè dei gelati, al gruppo Optima, esclusivamente per la rete commerciale e il marchiodel comparto. I dirigenti dell’azienda dolciaria, proprietà del gruppo Torksoz,annunciarono per l’appunto un piano industriale per la produzione di cioccolato, torrone e anchedei gelati a Novi, rimastain capoai turchierealizzabile grazie all’operazione dei gelati e alla cessionedel magazzino di località Barbellotta. Il Miseconcessetre settimane. Il tempo è scadutoieri ma a Roma come a Milano, dove hasede la Pernigotti, tutto tace. «Ènecessario– dice Marco

«Ènecessario– dice Marco Malpassi(Flai Cgil) – avere informazioni visto il silenzio di queste settimane. Per questo chiederemoun incontro urgente con la Pernigotti per sapere a chepunto sono. Al Miseera stato detto cheil documento sarebbestato pronto entro metà mese». «Il 6 agosto – dice Tiziano Crocco(UilaUil)– era tutto a posto,è giusto ricordare, con i preliminari firmati da Pernigotti con Spesed Emendatori, poi è saltato tutto e oggi non c’è praticamente ancora nulla di concreto. Ricordo checi sono delle persone di mezzo,per le quali la cassaintegrazione scade il 5 febbraio 2020. Michiedosenel piano chesi sperastiano preparando terranno conto della diminuzione del 50% del volume di produzione, causato dalla pessima organizzazione del reparto commerciale». L’azienda da parte suadice solo chela convocazione toccaal Miseechesi sta lavorando alla redazione del piano industriale. Intanto, il gruppo di opposizione Democraticiper Novi ricorda che«tra 3 mesi rischianodi sparire non solo i cioccolatini Pernigotti maanche200 posti di lavoro(considerando dipendenti fissi, temporanei e l'indotto)». Il centrosinistra «chiedeall’amministrazione comunale di mantenere alta l’attenzione nazionale». G.C.—

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P.37


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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,8 SUPERFICIE :16 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ANSA

Unannofa a Roma,lavoratori della Pernigotti conDiMaio

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P.38


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AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

15 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

i sindacati

e L’attesa

per

il

nuovo

piano

industriale

Tavolo nonancoraconvocato “Temiamocheposa slittare”

finora il Misenon ha ancora Il sindacato teme che i tempi convocato il tavolo ministeriaper la presentazione del piano le indicando la data precisa». La Pernigotti, pur non rilaindustriale della Pernigotti possano allungarsi. Il 2 otto-sciando dichiarazioni ufficiali, bre, al ministero dello Svilup- fa sapereche restano valide le indicazioni da parte del Mise ripo economico (Mise),la proprietà turca aveva annunciato salenti al 2 ottobre, cioè il rinla cessionedella divisione Ice vio a fine mese. L’azienda sta & Pastryal gruppo Optima e la lavorando alla redazione del prosecuzione della produzio- piano industriale chiesto dal nedi cioccolato,torrone e gela- ministero e dalle parti sociali, ti senza alcuna terziarizzazio- che potrebbe anche essere ne dopo la rescissione del con- pronto per inizio novembre tratto firmato ad agosto con la senza per questo compromettere nulla, tranne sottoporre a Spesdi Torino. In quella sede, un’altra prova la pazienza orperò, il gruppo Toksozera pri- mai infinita dei lavoratori delvo di un piano industriale, per la fabbrica di Novi. Il 6 novemquesto i rappresentanti del mi- bre, tra l’altro, sarà un anno nistero guidato da StefanoPa- dall’annuncio dei Toksozsulla tuanelli avevano indicato per chiusura della fabbrica, finora fine mese la data della prossi- scongiurata. G.C.— c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI ma riunione al Misenel quale il documento dovrà esserereso noto. Dachiarire soprattutto il numero degli occupati, visto che nella riunione romana di due settimane fa siera parlato di una riduzione del personale tra le 15 e le 25 unità, senza licenziamenti e solo attraversouscite volontarie. Secondo Tiziano Crocco, sindacalista della UilaUil,però, difficilmente l’incontro al Misesifarà a fine ottobre: «Temo chenon saràpossibile rivedersi a Romanel periodo indicato il 2 ottobre. Dubito che la Pernigotti riesca a redigere un piano industriale ben definito in cosìpocotempo. Sonoancora troppe le incertezze. Infatti, finora il Misenon ha ancora

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P.39


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

15 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

Unadelle manifestazioniaRomadei lavoratoriPernigotti

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P.40


AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :39,43 SUPERFICIE :68 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

IL

GRUPPO TOKSOZ STA PREDISPONENDO

IL

PIANO

DA SOTTOPORRE

AL MISE

Pr ol ungat a l a cassa al l a Per ni got t i Ci sono i fondi st at al i I turchi: nessunesubero, mauscite volontarie per 20 lavoratori

La Pernigotti non impiegherà solo i soldi ricavati dalla cessionedella rete commerciale e del marchio della divisione Ice&Pastry (cioè dei gelati) al gruppo Optimaper riavviare in maniera definitiva la produzione nello stabilimento di Novi: farà affidamento anche sui fondi statali. È quanto emergeda fonti sindacali e da altre vicine all’azienda. Lo stabilimento non

chiude ma verrà riorganizzato: di conseguenza la cassa integrazione non varrà più soloper un anno, quindi non scadrà il 5 febbraio 2020, ma per due e il gruppo turco potrà utilizzare i fondi pubblici grazie al Decreto crescita. Toksozha già fatto sapere chenon ci sarannoesuberima solo uscite volontarie per circa 20 lavoratori. CARBONE – P.43

Pernigotti, la cassanonfinirà a febbraio Fondi statali per la ristrutturazione Conla riorganizzazione

l’azienda

potrà ancheaccedere ai fondi del Decreto crescita per le impresein crisi

vicine all’azienda, che in queste settimane sta predisponendo il piano industriale da La Pernigotti non impieghe- presentare a fine mese al mirà solo i soldi ricavati dalla nistero dello Sviluppo econocessione della rete commer- mico. Al momento non c’èanciale e del marchio della divi- cora una data ufficiale prosione Ice&Pastry (cioè dei ge- prio perché si attende la redalati) al gruppo Optima per zione del piano, che dovrà indicare con precisione quanti riavviare in maniera definitiva la produzione dentro lo saranno i lavoratori necessastabilimento di Novi Ligure: ri per produrre cioccolato, farà affidamento anche ai torrone e gelati, compresi gli fondi statali. È quanto emer- impiegati, e quale sarà la spege da fonti sindacali e da altre sanecessaria per avviare tale GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

attività. Dicerto non tutti i dipendenti saranno impiegati come sta avvenendo in queste settimane ma il gruppo Toksoz ha già fatto sapere che non ci saranno esuberi ma solo uscite volontarie per circa venti lavoratori. Per fare tutto ciò, i Toksoz hanno ceduto per l’appunto la rete commerciale della divisione gelati, ricavandone, a quanto si dice, parecchi milioni di euro ma ora, con il cambio di strategia, potranno ri-

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P.41


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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :39,43 SUPERFICIE :68 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

chiedere soldi allo Stato. L’a-ventata una “ramo rigogliozienda, infatti, avrebbe inten-so” sul quale investire. Una zione di chiedere di modifica- presa in giro, ma ben vengare la cassa integrazione per no questi soldi per salvare i gli ottanta dipendenti. Il 5posti di lavoro». febbraio l’accordo con i sindaSulla stessa lunghezza cati prevedeva la cessazione d’onda anche MarcoMalpasdell’attività e la futura reindu- si (Flai Cgil): «Nessuno dice strializzazione della fabbrica no all’uso di questi fondi pubnovese con un nuovo impren- blici se saranno utili a tuteladitore. Ora,di fatto, lo stabili- re l’occupazione nella fabbrimento non chiude ma viene riorganizzato dalla proprietà ca novese. Gli interventi da utilizzando come leva la crisi eseguire sonoinfatti numeroaziendale: la cassaintegrazio- si nello stabilimento e servine non varrà più solo per un ranno cifre importanti, ma fra qualche anno si dovrà penanno, quindi non scadrà il 5 sare a uno nuovo sito indufebbraio 2020, ma per due estriale. Non è infatti pensabiil gruppo turco potrà pensare le un rilancio effettivo della di utilizzare i fondi pubblici Pernigotti senza valutare quesull’edificio e sui macchinarista soluzione». grazie al Decretocrescita, apLa costruzione fuori città provato dal Parlamento la di un nuovo capannone era scorsaestate. stata annunciata dalla La Pernigotti non rilascia Spes, la cooperativa che ad dichiarazioni ufficiali sull’ar- agosto aveva firmato il pregomento, ma fonti vicine alla liminare con i Toksoz per proprietà lasciano intendere produrre cioccolato e torroche se ci sarà la possibilità di ne per conto della Pernigotutilizzare i fondi statali l’occa-ti. Il contratto è stato però sione non verrà lasciata cade- rescisso dai turchi. Resta re poiché potrebbe essere un da vedere se nel loro piano volano per altri investimenti industriale questa previsioe per riammodernare un sito ne sarà indicata o meno. — c BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI industriale ormai vecchio, che necessita di interventi da decenni, sia rispetto agli impianti sia riguardo agli aspetti energetici dell’edificio. Questioni che verranno valutate nel piano industriale. «Con la riorganizzazione annunciata al Misenell’ultimo tavolo – dice Tiziano Crocco, sindacalista della Uila Uil – la Pernigotti potrà accedere ai fondi del Decreto crescita stanziati per aiutare le impresein crisi. Da“ramo secco”da tagliare, come era stata definita l’azienda un anno fa, ora tutto è improvvisamente cambiato e la fabbrica è di-

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :39,43 SUPERFICIE :68 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

TIZIANOCROCCO SINDACALISTA UILAUIL

MARCOMALPASSI SINDACALISTA FLAI CGIL

Unannofa parlarono di ramo secco,ora hannocambiatoidea: bastachevengano salvatii posti di lavoro

Peri lavori nello stabilimento servono cifre importanti. Ma poi si dovràpensare a un nuovosito

LavoratoridellaPernigottia Noviduranteunadellemanifestazionidelloscorsoinverno

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P.43


PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :32 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019

dopo la cessione del comparto gelati, i proprietari

turchi preparano

il piano industriale

Pernigotti, prove di rilancio Si punta sugli aiuti statali La cassaintegrazione,chescadeil 5 febbraio,sarà prolungatadi un altro anno L’obiettivodell’aziendaè utilizzarei fondi pubbliciper ristrutturare la fabbrica gelati, ricavandone, a quanto si dice, parecchi milioni di euGiampieroCarbone ro maora, conil cambio di straNOVILIGURE tegia, potranno richiedere soldi allo Stato. L’azienda, infatti, avrebbe intenzione di chiedeLa Pernigotti non impiegherà re di modificare la cassaintesolo i soldi ricavati dalla cessiograzione per gli ottanta dipenne della rete commerciale e denti. Il 5 febbraio l’accordo del marchio della divisione con i sindacati prevedeva la Ice&Pastry (cioè dei gelati) al gruppo Optima per riavviare cessazionedell’attività e la fuin maniera definitiva la produ- tura reindustrializzazione delzione dentro lo stabilimento la fabbrica novese con un nuodi Novi Ligure: farà affidamen- vo imprenditore. Ora, di fatto, to anche ai fondi statali. È lo stabilimento non chiude ma quanto emerge da fonti sinda- viene riorganizzato dalla procali e da altre vicine all’azien- prietà utilizzando come leva la da, che in queste settimane sta crisi aziendale: la cassaintepredisponendo il piano indu- grazione non varrà più solo striale da presentare a fine me- per un anno, quindi non scase al ministero dello Sviluppo drà il 5 febbraio 2020, ma per economico. due e il gruppo turco potrà penAl momento non c’è ancora saredi utilizzare i fondi pubbliuna data ufficiale proprio per- ci sull’edificio e sui macchinari ché si attende la redazione del grazie al Decreto crescita, appiano, che dovrà indicare con provato dal Parlamento la scorprecisione quanti saranno i la- sa estate. La Pernigotti non rivoratori necessariper produr- lascia dichiarazioni ufficiali re cioccolato, torrone e gelati, sull’argomento, ma fonti vicicompresi gli impiegati, e quale ne alla proprietà lasciano insaràla spesanecessariaper av- tendere cheseci saràla possibiviare tale attività. Di certo non lità di utilizzare i fondi statali tutti i dipendenti saranno im- l’occasione non verrà lasciata piegati come sta avvenendo in cadere poiché potrebbe essere queste settimane ma il gruppo Toksoz ha già fatto sapereche un volano per altri investimennon ci saranno esuberi masolo ti e per riammodernare un sito uscite volontarie per circa ven- industriale ormai vecchio, che ti lavoratori. Per fare tutto ciò, necessita di interventi da dei Toksoz hanno ceduto la rete cenni. «Con la riorganizzaziocommerciale della divisione ne annunciata al Mise nell’ultigelati, ricavandone, a quanto mo tavolo – dice Tiziano Croc-

mo tavolo – dice Tiziano Crocco, sindacalista della Uila Uil – la Pernigotti potrà accedere ai fondi del Decreto crescitastanziati per aiutare le imprese in crisi. Da “ramo secco” da tagliare, come era stata definita l’azienda un anno fa, ora tutto è improvvisamente cambiato e la fabbrica è diventata una “ramo rigoglioso” sul quale investire. Una presa in giro, ma ben vengano questi soldi per salvare i posti di lavoro». Sulla stessalunghezza d’onda ancheMarco Malpassi (Flai Cgil): «Nessunodice no all’uso di questi fondi pubblici se saranno utili a tutelare l’occupazione nella fabbrica novese. Gli interventi da eseguire sono infatti numerosi nello stabilimento e serviranno cifre importanti, ma fra qualche anno si dovrà pensare a uno nuovo sito industriale. Non è infatti pensabile un rilancio effettivo della Pernigotti senzavalutare questa soluzione». La costruzione fuori città di un nuovo capannone era stata annunciata dalla Spes, la cooperativa che ad agosto aveva firmato il preliminare con i Toksoz per produrre cioccolato e torrone per conto della Pernigotti. Il contratto è stato però rescissodai turchi. Restada vedere senel loro piano industriale questa previsione sarà indicata o meno. —

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P.44


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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :32 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019

L’ingressoprincipaledello stabilimento Pernigotti a Novi Ligure

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P.45


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DIFFUSIONE :(104000)

PAGINE :24

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

9 ottobre 2019

RISIKO AGRICOLO I L GRUPPO TURCO T OSKOZ a fi ne settembre ha interrotto le trattative con la cooperativa torinese Spes e con l’azienda emiliana Emendatori e ha ceduto la sola divisione gelati e pasticceria a al gruppo riminese Optima , controllato dal fondo di pr private equity inglese Charterhouse . Resta ancora tutto da decidere il destino dell’attività core dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure: quella della produzione di cioccolato. que I L FONDO Q UATTRO R si ritira dal possibile inve investimento in Kipre , la società che controlla di San Daniele , il p prosciuttifi cio Principe King’s e SiaMoCi , che a febbraio scorso aveva King ottenuto l’omolo l’omologa del concordato preventivo dal Tribunale di Modena . Non si sarebbero realizzate le condizioni necessarie per l’investimento di 30 mln euro necessario per il risanamento del gruppo. I L GRUPPO G IGLIO quotato sul mercato Mta-Star di Borsa Italiana (86 mln euro di transato nel 2018) consolida la sua offerta online di prodotti del made in Italy. Alle eccellenze nei settori moda e design, aggiunge quelle nel settore food grazie alla partnership stipulata con aziende come Riso Scotti , Fratelli Carli , Generale Conserve , Everton e Bosca . C OCA -C OLA HBC I TALIA , con il supporto di Coca-Cola Company, ha sottoscritto un accordo preliminare per l’acquisizione di Acque Minerali , produttore e distributore d’acque minerali e bibite premium con il brand Lurisia , attualmente controllata congiuntamente dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, dalla famiglia Invernizzi , e da Eataly Distribuzione . Il valore dell’azienda è stato concordato in 88 mln di euro, soggetto ad aggiustamento prezzo come da prassi di mercato. Il completamento dell’acquisizione è soggetto ad alcune condizioni ed è atteso per la fi ne dell’anno. I L P IOVAN G ROUP (247,8 mln euro il bilancio consolidato 2018) rafforza ulteriormente il suo business – la produzione di sistemi ausiliari d’automazione dei processi produttivi per lo stoccaggio, trasporto e trattamento mento di polveri alimentari – nel settore food, in cui era entrato nel 2015 con l’acquisizione di Penta a . Ha acquisito una partecipazione del 51% del capitale di Fea Process & Technological Plants , azienda cuneese specializzata nell’automazione dei sistemi di trasporto e stoccaggio di creme a diverso valore di densità con un giro d’affari di 3 mln euro. Obiettivo o dell’operazione, i cui dettagli fi nanziari non n sono stati resi noti, è ampliare la propria gamma d’impianti chiavi in mano per il settore alimentare e aumentare così le sue quote di mercato. L A MULTINAZIONALE SVIZZERA N ESTLÉ escedal mondo della cosmesi. Ha infatti ceduto la sua divisione Salute della pelle a un consorzio guidato dalla società d’investimenti svedese Eqt e a una controllata dell’autorità per gli investimenti di Abu Dhabi per oltre 9,3 mld euro. B AKKAFROST , la più grande azienda di piscicoltura delle Isole Faroe, ha raggiunto un accordo per rilevare il 68,6% del capitale della Scottish Salmon Company (oltre 200 mln euro di fatturato). L’acquisizione della quota di maggioranza farà poi scattare un’offerta pubblica obbligatoria d’acquisto del restante 31,4% delle quote. C ONCENTRAZIONE NEL SETTORE VINICOLO di qualità portoghese. Herdade do Esporão , uno dei maggiori produttori privati di vino Alentejo e del Douro , ha acquisito la storica cantina Quinta do Ameal , produttrice di Vinho Verde . I dettagli fi nanziari dell’operazione non sono stati resi noti. H MS H OST , CO CONTROLLATA STATUNITENSE del gruppo Autogrill (4,7 m grilll mld euro di ricavi), ha siglato un accordo con Panera Bread per sviluppare la presenza della nota cate catena di paninoteche statunitense (2.300 punti vendita negli Usa e in Canada) negli aeroporti ven en nelle autostrade degli Stati Uniti. Luisa Contri Lu © Riproduzione

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7 ottobre 2019

CONTI & CRESCITA/1CONTI & CRESCITA/1

TUTTIAPARLARE DIFINANZIARIA MALAVERASFIDA ÈSOSTENERELEIMPRESE di Dario Di Vico

2

L’INDUSTRIA DopolaparentesiDi Maio,lacabinadi regiadellevertenzeindustriali cercaunanuovastrada.Ma la svoltaperle aziende«ammaccate» spessotransitadaproposteimprovvisatee nondefinitive di Dario Di Vico

ILGIOCO SENZASOLUZIONI DELLECRISI D’IMPRESA COMESENEESCE? N ei giorni scorsi il ministro Stefano Patuanelli in Parlamento ha annunciato che presso il ministero dello Sviluppo economico sarà istituita un’unità di crisi con 12 persone «che potrà affrontare in modo più concreto le crisi aziendali». A quest’affermazione (fattuale) il ministro ne ha fatta seguire un’altracheèsuonatadecisamentevelleitaria:«Credocheil

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PAGINE :1-3

AUTORE :Di Dario Di Vico

SUPERFICIE :84 % PERIODICITÀ :Settimanale

7 ottobre 2019

ruolo del Mise sia quello di anticipare le crisi, dobbiamo dotarci di strumenti che consentano al ministero di evitare che si aprano nuovi tavoli di crisi». La verità, purtroppo, è un’altra: grazie all’operato del precedente ministro Luigi Di Maio, il Mise ha perso in competenze e ha operata una sciagurata riorganizzazione interna. Ergo, seil ministero riuscirà a impedire la sua crisi di efficacia «aziendale» sarà già grasso che cola.

Via Veneto dopo la bufera Ma, volendo superare il tempo delle polemiche e ragionareintermini construens ,forseledomandecheci dobbiamo porre sono altre: perché è così difficile in Italia reindustrializzare? Perché molto spesso la «riparazione» delle crisi aziendali mediante l’intervento di un imprenditore nuovo e con l’individuazione una diversa mission produttiva si rivela una statua d’argilla? Quesiti attualissimi, vediamo infatti in questi giorni come le soluzioni trovate per Embraco e Alcoa si sono rivelate fragili e altrettanto deboli paiono quelle ipotesi di reindustrializzazione proposte dalle aziende uscenti. Come nel caso dello stabilimento Whirlpool di Napoli con la multinazionale americana che ha proposto il subentro della Prs (tra le proteste del sindacato).

Improvvisatori

e Invitalia

La prima risposta che viene da chi in qualche maniera queste vicende le segue da anni è che le azioni di reindustrializzazione siano estremamente complesse e richiedano una professionalità specifica. Che il mercato ha depositato nelle banche, nelle società di consulenza,neifondidiinvestimento,tresoggettiditaglialarge che difficilmente però si ingaggiano nel predisporre soluzioni post-crisi. A interessarsi delle aziende ammaccate sono così sovente delle società small e improvvisate che paiono più dedite a coltivare il loro piccolo sistema di relazioni, ad aprire le loro scarne agende telefoniche e, infine, sembrano portate a partorire soluzionigracili.Ilmestierealpostodellaprofessionalità, le entrature al posto di una ricerca sistematica interna e internazionale di soggetti interessati a nuove avventure imprenditoriali. E Invitalia? Non svolge questo ruolo e non si è mai attrezzata per farlo.

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AUTORE :Di Dario Di Vico

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7 ottobre 2019

Le mosche bianche Anche senza predisporre di quella strumentazione di standardinternazionaledicuiparlavamo,inquestianni qualcosa ha funzionato e forse più di qualcosa. La stessa Whirlpool ha gestito il passaggio dello stabilimento di Trento con una certa abilità ed è subentrata, anche grazie all’aiuto della Provincia di Trento, una validaaziendavetraria.LostabilimentoexMirogliodiGinosa (Taranto) è passato alla Logistica Trade con l’obiettivo (centrato) di sbarcare nel business del riuso della plastica. L’ex stabilimento Redaelli di Caivano è passatopassato allaalla Italc Italcablesables che pr produceoduce ca cavivi per ac acciaiociaio per le funivie. Un pessimista direbbe però che si tratta di tutti casi singoli che hanno avuto la fortuna di incontraresullalorostradaunaseriedicircostanzefavorevoli (ma non ripetibili). Commenta Giampiero Castano, che per anni ha diretto proprio la task force del Mise per le crisi aziendali: «Quello di chi lavora per reindustrializzare è sicuramente un mestiere difficile e ciò vale per tutti, non è questione di colore politico. Se non si crea attorno un sistema di competenze di assoluto valore si cammina in una stanza buia. Vedo con piacere però che sul mercato in questi ultimi tempi qualcosa si sta muovendo, c’è un interesse nuovo da parte di soggetti che non erano mai entrati in gioco».

I nuovi specialisti Sonosoggettidimercatochestannovalutandol’eventualità di allargare le loro attività anche alle crisi aziendali.CastanocitaGiGroup,unadellemaggioriagenzie del lavoro operanti in Italia, che sta pensando a implementare un’attività di ricerca di investitori e di formazione delle competenze necessarie. Ma anche Boston Consulting Group sta valutando con attenzione questo particolaresegmentodimercato.«Nellecrisiaziendali c’è una dispersione di ricchezza che a mio parere va evitata — sostiene Castano —. Da qui la necessità di azioni di riqualificazione, di pianificazione del territorio, di ricucitura del sistema dei fornitori. Non è un ca-

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PAGINE :1-3

AUTORE :Di Dario Di Vico

SUPERFICIE :84 % PERIODICITÀ :Settimanale

7 ottobre 2019

so che anche la Bocconi abbia iniziato a studiare questo tema con una ricerca ad hoc. Personalmente sono dell’opinione che, senza questo livello di analisi e senzale strutture adeguate di cui abbiamo parlato, l’attività di reindustrializzazione rischia di essere casuale. E questo, a scanso di equivoci e di facili polemiche, lo dicoaprescinderedalcolorepoliticodichiguidailMise». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giampiero Castano(ex capodell’unità di crisi): senzacompetenze e strutture adeguatel’attività di reindustrializzazionerischia di esserecasuale.A prescinderedal colore politico del Mise Con Di Maio il Mise ha perso competenze e operato uno sciagurato riassetto interno Patuanelli: dobbiamo dotarci di strumenti che consentano al ministero di anticipare le crisi industriali

-1% il calo tendenziale degli ordinativi dell’industria a luglio secondo l’Istat

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P.50


PAESE :Italia

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AUTORE :Di Dario Di Vico

SUPERFICIE :84 % PERIODICITÀ :Settimanale

7 ottobre 2019

Tavoli Sono 146 i tavoli di crisi al Mise. L’unità era affidata a 4 persone, ora saranno 12

Il bianco in stallo Monta la protesta ma alla ex Embraco il piano di reindustrializzazione in provincia di Torino sembra sfumato. E in più Whirlpool è fuori. A Napoli invece la situazione è in stallo. Il premier Conte dovrebbe incontrare i vertici dei metalmeccanici mercoledì 9

Stefano Patuanelli 45, Il ministro,cabina la prepara crisi di regia delle

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P.51


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AUTORE :Di Dario Di Vico

SUPERFICIE :84 % PERIODICITÀ :Settimanale

7 ottobre 2019

Piani di cioccolata Dopo la falsa partenza del gruppo Toksoz con Spes ed Emendatori, ora la divisione Ice&Pastry di Pernigotti è passata a Optima. Nuove risorse per la produzione? I dubbi resistono

-0,7% Il calo tendenziale della produzione industriale a luglio secondo l’ultima rilevazione Istat

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PAGINE :1-3

AUTORE :Di Dario Di Vico

SUPERFICIE :84 % PERIODICITÀ :Settimanale

7 ottobre 2019

Acciaio a ostacoli Scongiurato il «ritiro» di Mittal con il decreto imprese/Ilva e le aperture sull’immunità, per Taranto il percorso resta a ostacoli, con 1.395 lavoratori in cig e le continue pronunce della magistratura

+0,1% La crescita tendenziale del Pil nel secondo trimestre, rivisto al rialzo dall’Istat dopo la ridefinizione dei conti nazionali

Tra cig e spezzatino Domani martedì 8 nuovo round al Mise per i 1.800 lavoratori, in cassa fino a dicembre, della catena di ipermercati al fallimento. Tra le ipotesi lo spezzatino. Per il premier Conte, Mercatone Uno «è un problema nazionale»

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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :7,11 SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano

5 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

il futuro

della

fabbrica

di cioccolato

“ Ser vono pi ù gar anzi e L a Per ni got t i deve coi nvol ger e l a Spes” L’assessore regionale:

non c’èchiarezza sullo sviluppo

e sull’occupazione

Non convincono le prospettive annunciate dalla Pernigotti nel tavolo ministeriale di mercoledì a Roma, concluso con un nulla di fatto dopo aver ufficializzato la cessione della divisione gelati al gruppo Optima per la rete commerciale e il marchio. «Si può comprendere commenta l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino - che il pia-

no industriale non ci sia ancora, visti i tempi molto vicini della firma con il gruppo Optima. Manon c’è chiarezza sullo sviluppo futuro della Pernigotti, visto che si parla di riduzione del personale per 15 o 25 unità. Serve invece un intervento sul lungo periodo, per questo può rientrare in gioco la Spes di Torino». CARBONE – P.43

“La Pernigotti deve coinvolgere la Spes” L’assessore regionale:

nonc’èchiarezza.

GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

Non convincono le prospettive annunciate dalla Pernigot-

I sindacati:

perché i turchi

veannunciate dalla Pernigotti nel tavolo ministeriale di mercoledì a Roma, concluso con un nulla di fatto in attesa di vedere un piano industriale che non c’è ancora. Dopo

hanno cambiato idea dopo un anno?

le che non c’è ancora. Dopo aver ufficializzato la cessione della divisione Ice & Pastry, cioè dei gelati, al gruppo Optima solo per la rete commerciale e il marchio del compar-

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :7,11 SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano

5 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ciale e il marchio del comparto, la proprietà turca ha annunciato che la produzione di cioccolato, torrone e anche dei gelati resterà a Novi in capo alla Pernigotti, senza nessuna terziarizzazione, grazie ai soldi ottenuti dalla cessione della divisione alla Optima e probabilmente an-

Cgil) - la terziarizzazione non è più fondamentale. Un anno fa avevamo proposto la

cassaintegrazione per riorganizzazione anziché per cessazione, ora la proprietà ha annunciato che farà sua la nostra proposta. È passato un anno, ma tutto è come prima». Per i lavoratori, rappreche dalla vendita dei magaz- sentati dalla Rsu Piero Frezini di località Barbellotta. Di scucci, «aquesto punto i Tokfatto, un ritorno al passatodo- soz non hanno più alibi, visto po un anno di parole, oltretutche si sono fatti carico di tutta to con la prospettiva della ri- la produzione». duzione del personale, seppuI posti di lavoro sono al cenre con uscite volontarie. tro dell’attenzione anche del «Si può comprendere - Comune, con il sindaco Gian commenta l’assessore regio- Paolo Cabellache dice: «Farenale Elena Chiorino - che il mo tutto il possibile per prepiano industriale non ci sia servare l’occupazione e conancora, visti i tempi molto vi- tribuire allo sviluppo dell’acini della firma con il gruppo zienda. Al Miseho ribadito Optima. Manon c’è chiarezl’intenzione di mantenere il za sullo sviluppo futuro della vincolo urbanistico sull’area Pernigotti, visto che si parla dello stabilimento». di riduzione del personale per 15 o 25 unità. ServeinvePreoccupazione anche dalce un intervento sul lungo pe- la senatrice SusyMatrisciano riodo, per questo può rientra(M5s): «La riorganizzazione re in gioco la Spesdi Torino». annunciata al Miseconterà La coop sociale è stata su diversi strumenti, a partire estromessa dalla Pernigotti dagli ammortizzatori sociali, ma non sono ancora complenonostante un contratto pretamente chiare le prospettive liminare di 10 anni per prodi rilancio dell’azienda. Serdurre cioccolato e torrone. ve quindi attenzione sulla tuLa Spescontinua però a dirsi tela dei lavoratori». disponibile. «Anche la Regio«Più trasparenza da parte ne - prosegue Chiorino - è del Gruppo Toksoz», chiede pronta a fare la sua parte. Si infine il senatore MassimoBedevono mettere al centro i larutti: «Pur se la cessione del voratori attraverso la legge ramo gelati è un bene, non è Marcoracon la creazione di accettabile che il Gruppo una coop tra gli addetti oppucambi continuamente posire coinvolgendo la Spesper zione, mettendo a repentasalvare tutta l’occupazione, glio i posti di lavoro». anche con l’aiuto economico Nuovo tavolo al Misea fine della Regione e altri soggetti ottobre. — c BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI pubblici». Pure il sindacato è dubbiososulla produzione in capo alSi parla di riduzione la Pernigotti. «All’improvviso - dice MarcoMalpassi(Flai del personale di 15 Cgil) - la terziarizzazione

del personale di 15 o 25 unità: serve invece un intervento di lungo periodo ELENA CHIORINO ASSESSOREREGIONALE AL LAVORO

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AUTORE :N.D.

PAGINE :17

Vita Casalese [La]

SUPERFICIE :25 % PERIODICITÀ :Settimanale

3 ottobre 2019

Giovedì 26 - La California, insieme ad altri sedici stati, ha fatto causa all'amministrazione Trump, rea di aver indebolito l'Endangered Species Act, una legge fondamentale che ha assicurato la sopravvivenza del condor della California, dell'orso grizzly e di altre specie a rischio estinzione. La causa è solo l'ultima di una serie di sfide legali che il Golden state sta portando alle politiche del presidente. Venerdì 27 - Gli Stati Uniti potrebbero imporre presto dazi sui prodotti europei per circa 7 miliardi di euro colpendo aerei e parti di aerei prodotte in Europa ma anche altri settori, in primis l'agroalimentare. È quanto scrive l'Ansa citando fonti di Bruxelles, dove è attesa per la settimana prossima la pubblicazione del documento del Wto che stabilisce l'entità delle compensazioni che gli Usa possono chiedere all'Ue per gli aiuti a Airbus giudicati illegali dalla stessa organizzazione mondiale per il commercio. Gravemente colpito l'agroalimentare italiano d'eccellenza, con dazi che potrebbero esseredi 2 miliardi, interessati soprattutto il parmigiano e l'olio EVO; i prezzi dei prodotti così raddoppierebbero, con una calo probabile del 90% di minori vendite. Sabato 28 - Continua la crisi alla Pernigotti di Novi Ligure: è saltato il progetto di reindustrializzazione e con esso 80 posti di lavoro. Il gruppo turco Toksoz ha comunicato il recessodal preliminare stipulato a inizio agosto con la cooperativa torinese Spesper il comparto cioccolato-torrone. Ora c'èattesaper il nuovo vertice a Roma al Mise (Ministero dello sviluppo economico). La situazione resta drammatica. Domenica 29 - Elezioni in Austria. I popolari di Sebastian Kurz stravincono le elezioni politiche. Crolla l'ultradestra, calano i socialdemocratici. La Spoe è in seconda posizione, davanti ai populisti dell'Fpoe che risentono dello scandalo Ibiza-gate. Dopo la debacle del 2017 tornano in parlamento i Verdi, mentre i liberali Neos sono al 7,8%. Cala l'affluenza ma resta comunque notevole, con il 76,6%. Alle politiche del 20171'80% degli aventi diritto si recarono alle urne. convinti che avremmo incassato un bel risultato, ma un successodi questa portata non selo aspettava ha detto il leader dei popolari austriaci Sebastian Kurz salutando dal palco a Vienna i suoi sostenitori. Lunedì 30 - Il Consiglio dei ministri approva la nota di aggiornamento al Def. La manovra per il 2020 sarà di circa 29 miliardi. Questo primo documento di contabilità pubblica preannuncia l'impostazione della manovra in cui è stato sterilizzato l'aumento dell'Iva e si

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AUTORE :N.D.

PAGINE :17

Vita Casalese [La]

SUPERFICIE :25 % PERIODICITÀ :Settimanale

3 ottobre 2019

inizia a realizzare i 29 punti programmatici su cui il Governo ha ottenuto la fiducia. Il deficit, con l'abbassamento delle spread a 140 che dà risparmi sugli interessi, è previsto del 2,20% con una piccola riduzione del debito pubblico, sperando che la Comunità Europea non abbia ostacoli in un momento difficilissimo per tutte le economie del mondo. - La polizia di Hong Kong ha lanciato i primi lacrimogeni a Wong Tai Sin, nel mezzo delle scaramucce con gli attivisti pro-democrazia: l'episodio, secondo i media locali, è avvenuto a Shatin Pass Road. Nel pomeriggio ci sono stati molti eventi in programma per sfidare il divieto della polizia a manifestare. Il corteo più grande nel centro della città, con migliaia di persone di ogni età che, vestite di nero, hanno scandendo slogan di denuncia contro il Pcc, nel giorno dei 70 anni della fondazione della Repubblica popolare cinese. Martedì 1 - La Cina festeggia i 70 anni dalla Grande Marcia di Mao Tze Tung. Dall'arretratezza dell'antico Impero Cinese, l'enorme progresso che costituisce il grande paeseasiatico tra i protagonisti della storia e dell'economia mondiale. Tutto ha avuto un caro prezzo, di un comunismo feroce, di mancanza di libertà, di dittatura del partito. Poi, dopo la morte di Mao, con Deng Xiaoping dal 1978 la progressiva riduzione della dittatura con una oligarchia tecnocratica di partito e le aperture verso il mondo. Ma la democrazia è ancora lontana e diffìcile in un paesedi un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, con squilibri enormi tra le zone urbane e la campagna. Mercoledì 2 - L'ultimo sondaggio Swg diffuso dal Tg La7 a circa un mese dal varo del governo giallorosso mostra la Lega che cala ancora, stimata al 31,8 con un calo dello 0,8 rispetto alla settimana precedente. Pure in flessione è anche il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che cala al 4,9 dal 5,4 di una settimana fa. Arretrano anche i Cinquestelle, ora al 19,6, meno 0,4 rispetto a una settimana fa. Sono poco sopra il Pd, stabile al 19,4 dopo la defezione di Renzi. Forza Italia continua la discesa, arrivata al 5%, mentre era al 5,1 una settimana fa. Continua a crescere Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, ora al 7,3, 0,6 in più, rosicchiati a Lega e FI. Non c'èun effetto Verdi dopo la manifestazione dei giovani del Fridays for Future. Sono al 2 per cento.

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AUTORE :N.D.

PAGINE :1,32 SUPERFICIE :29 %

4 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ECONOMIA Pernigotti,spuntano di nuovo25esuberi. Il Mise: ‘Oraun piano’ n A pagina 32

Pernigotti, situazione confusa E spuntano di nuovo 25 esuberi NOVI LIGURE Nell’incontroal Mise è stataconfermatala cessione delcompartogelateriaalla Optima n La Pernigotti non finisce di stupire e di preoccupare i suoi dipendenti: nell ’incontro che si è svolto l ’altro ieri nella sede del ministero dell ’Industria e dello Sviluppo economico a Roma, il gruppo Toksöz ha confermato la rottura delle trattative con Emendatori (per la cessione del comparto dei prodotti per la gelateria) e con la cooperativa Spes 1970 (per la produzione di cioccolato e torrone nello stabilimento cittadino). Nel contempo ha annunciato di voler continuare a produrre nella fabbrica di viale della Rimembranza tutta, o quasi, la gamma dei dolciumi Pernigotti e di aver ceduto al gruppo Optima il comparto dei prodotti per la gelateria che, però, per almeno dieci anni saranno generati a Novi e il nuovo partner li commercializzerà. Nonostante Pernigotti e Optima abbiano confermato l ’accordo, non sono apparsi del tutto chiari gli intendimenti dei fratelli Toksöz, attuali proprietari dell’industria, tanto da indurre il vice capo di gabinetto del ministero dell ’Industria, Giorgio Sorial, achiedere al gruppo un piano industriale chiaro, da presentare entro tre settimane.

hanno fatto salire la preoccupazione di sindacalisti e lavoratori, perché è comparsa anche una sovrabbondanza nell ’organico di 25 persone. L’amministratore delegato di Pernigotti, Pierluigi Colombi, ipotizza però «uscite che saranno decise assolutamente in maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». I sindacalisti sono irritati, perché consapevoli che l’ipotesi di accordo che era stata raggiunta con Spes 1970 ed Emendatori non prevedeva esuberi, ma addirittura ipotizzava un rilancio occupazionale. Ieri ci sono state le assemblee dei lavoratori e il clima dei rapporti con la proprietà si sta nuovamente scaldando, anche se lo stato di agitazione resta congelato in attesa di conoscere il piano industriale. Lo sbigottimento delle maestranze di fronte ai continui cambi di programmi e intenzioni della proprietà turca è stata espressa dal delegato Piero Frescucci della Uila Uil, componente della rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento: «Hanno confermato un accordo con il gruppo Optima per il comparto della gelateria, ma non hanno quantificato quanta sarà

E ora che succede? Le intenzioni palesate al Mise hanno fatto salire la preoccupa-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :1,32 SUPERFICIE :29 %

4 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

la produzione allo stabilimento di Novi. Va bene la richiesta di piano industriale, ma dubitiamo che possa chiarire una volta per tutte una situazione che si complica di giorno in giorno». Cabella: ‘Faremo di tutto ’ All’incontro di mercoledì, a Roma, c’era anche il sindaco Gian Paolo Cabella, che al rientro a palazzo municipale ha dichiarato: «Faremo tutto il possibile per preservare l ’occupazione e contribuire allo sviluppo dell ’azienda. Nel corso dell ’incontro ho ribadito l ’intenzione, già espressa dall ’amministrazione precedente, con l ’approvazione di una variante parziale al Piano regolatore per mantenere il vincolo urbanistico sull ’area dello stabilimento. Il primo atto concreto in questo senso è stata la recente decisione della Giunta comunale di resistere in giudizio contro il ricorso al Tar presentato dalla proprietà».

Piero Frescucci

n Luciano Asborno

Lasovrabbondanza in organicosarebbe pari allapresenza di 25addetti

25

I lavoratori

sono pronti a riprendere

la protesta

I giornia disposizione dellaPernigotti perpresentare unpianoindustriale

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AUTORE :N.D.

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CronacaQui

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4 ottobre 2019

IL CASO LaRegionesosterràlacooperativa, Chiorino:«Massimadisponibilità»

Spesancorain giocoperPernigotti «Nonci siamomai tirati indietro» Ô Per Spesnon si sarebberochiuse definitivamente le porte di Pernigotti. Nonostante l’accordo chiuso con Optima sul comparto gelati, la cooperativa potrebbe restare in gioco per il ramo cioccolato e torrone. «Dal momento che non è stato presentato un piano di industrializzazione relativo al ramo cioccolato e torrone e considerato che non sono stati forniti numeri precisi sull’en tità degli investimenti previsti e nemmeno sul tema dei lavoratori, ho fatto presente al tavolo che l’ac cordo chiuso da Pernigotti con Optima non escluderebbe a priori il progetto portato avanti con Spes,

lunga visione e metteva al centro le persone più che gli interessi di parte» aggiunge il presidente di Spes. «Se anche la nuova cessione va in questa direzione siamo contenti che la comunità di Novi abbia vinto ugualmente». [en.ro m.]

incentrato sulla produzione di prodotti a base di cioccolato» spiega l’assessoreal Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, al ritorno da Roma dove mercoledì era convocato un tavolo al Mise per dirimere la crisi di Pernigotti. «Ho assicurato che seSpes, come poi ha confermato, fosse stata ancora disponibile a proseguire la trattativa, la Regioneavrebbe offerto massima disponibilità a scendere in campo con misure a tutto tondo, anche economiche, a tutela e salvaguardia dei posti di lavoro, del “know how” degli addetti di Novi Ligure e,più in generale,di un patrimonio piemontese che riteniamo vada salvaguardato e valorizzato con ogni mezzo a disposizione» chiosa Chiorino. E la conferma arriva anche dal presidente di Spes, Antonio Di Donna. «Restiamo disponibili per il comparto cioccolato e torrone, non ci siamo tirati indietro» sottolinea Di Donna. «Il nostro percorso era di lunga visione e metteva al centro le

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PAGINE :20

AUTORE :Pietro Saccò Milano

SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

LA VERTENZA

NelnuovopianoPernigotti ci sono25addettiin meno PIETROSACCÒ Milano

ernigotti chiede l’uscita di 15-25 persone per proseguire l’attività nello stabiliguire l mento di Novi Ligure. Al tavolo di ieri al ministero dello Sviluppo economico, la storica aziende piemontese controllata dal 2013 dal gruppo turco Toksoz ha avuto modo di spiegare i suoi programmi. Martedì aveva sor-

P

preso tutti annunciando, a tarda sera, la decisione di rimanere nella fabbrica italiana per produrre torroni, praline e cioccolato e un nuovo accordo per la divisione dei gelati, con la cessione dell’attività e del marchio alla romagnola gruppo Omnia. Secondo quanto spiegato all’incontro al ministero da Pierluigi Colombi, direttore finanziario dell’azienda, Optima coprirebbe i costi di produzio-

i costi di produzione di tutta l’area gelati garantendo tra i 12 e i 19 posti di lavoro. Per la divisione torroni e dolciumi, quella principale, resterebbero 70 dipendenti. Pernigotti intende chiedere l’uscita \morbida\ di 1525 persone. «Non ci saranno esuberi, ma semplicemente un piano che accompagnerà volontariamente chi intende chiudere la propria carriera» ha assicurato Colombi al termine dell’incontro, spiegando che si tratterà di uscite decise «assolutamente in maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». Il manager ha anche aggiunto che il piano industriale «verrà presentato a breve e rappresenterà sostenibilità ma speriamo anche prosperità nel più breve tempo possibile». Colombi ha anche implicitamente ammesso che l’ipotesi di Pernigotti dalla fabbrica piemontese, come progettava l’azienda un anno fa, era sbagliata. «Quello che abbiamo visto è che il cioccolato è fortemente connotato con l’area di Novi Ligure e del Piemonte. Un’azienda e un marchio non possono prescindere dalla propria identità, la riflessione è stata fatta in questo senso» ha detto il manager.

I sindacati comunque non sono convinti e preferivano il progetto di inizio agosto, con la cessione dell’attività gelati a Emendatori e la vendita del resto alla cooperativa Ma prima Pernigotti ha anima Spes. Pernigotti ha an-

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PAGINE :20

AUTORE :Pietro Saccò Milano

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3 ottobre 2019

nullato l’accordo con Emendatori, poi, alla vigilia del tavolo al ministero, si è tirata indietro da quello con Spes. «Avevamo un preliminare di vendita con tanto di salvataggio dell’azienda, ora non si sa cosa

I sindacati non sono convinti La Fai Cisl: «Non vediamo garanzie»

sia cambiato, visto che la gestione Pernigotti da parte dell’attuale proprietà perdeva un milione e mezzo di euro l’anno» ha detto Roberto Benaglia, segretario nazionale della Fai Cisl, definendo «vago» il piano dell’azienda e sottolineando che «le garanzie per le lavoratrici e i lavoratori sono veramente sconosciute al momento». «Ad agosto abbiamo lasciato dei preliminari di vendita con i quali si salvaguardava completamente l’occupazione, oggi la situazione sembra addirittura peggiorata con l’aggravante che sono passati altri mesi preziosi per capire il futuro del-

Dopo averesceltodi non lasciare la fabbrica di Novi Ligure e di cedere la divisione gelati al Gruppo Optima l’azienda controllata da Toksoz si presenta al ministero senza un piano definito, ma con numeri ridimensionati

la Pernigotti e dei suoi lavoratori» ha aggiunto Sara Palazzoli della Flai Cgil. «Cosa è cambiato rispetto a due mesi fa?Dove sono gli investimenti? Perché due investitori seri come emendatori e spes sono stati esclusi? Noi accetteremo solo un piano industriale espansivo, che tuteli in primis i lavoratori» ha avvertito Pietro Pellegrini della Uila. Il prossimo passo sarà un nuovo tavolo al ministero, in cui l’azienda presenterà il piano industriale rielaborato secondo i cambi di direzione delle ultime settimane. © RIPRODUZIONE

’attività nello stabili-

RISERVATA

Spes. Ma prima P

Il manager Colombi parla di uscite \morbide\, non licenziamenti

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PAGINE :20

AUTORE :Pietro Saccò Milano

SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

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PAGINE :8

AUTORE :Maria Chiara Furlò

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Libertà 3 ottobre 2019

«Pernigotti restaaNovi accordo con Optima uscitesolo volontarie» L’azienda:cessionedel ramo gelati,ma lo stabilimento non si ferma Lariduzione delpersonalepreoccupai sindacati:«Èun piano vago»

possibile», ha garantito Colombi Le rassicurazioni del direttore finanziario però, non sono baROMA state a placare gli animi dei sin● Pernigotti continuerà a pro- dacalisti che, all’uscita dell’indurre cioccolato, gelati e altri contro, hanno parlato di un tapreparati dolciari nello stabili- volo «fantasioso» con un «piamento di Novi Ligure, anche se no vago»e in cui si è parlato socederà a un’altra azienda - la lo di «riduzioni del personale e flessibilità». Proprio da fonti Optima - il ramo Ice&Pastry. Per continuare a produrre, però, ci saràanche una riduzione sindacali, infatti è filtrata la nodel personale che «non preve- tizia di un possibile rischio esude esuberi, ma semplicemente beri per 25 dei 70 attuali dipenun piano che accompagnerà denti dell’azienda (non contanvolontariamente chi intende do gli altri circa 50 che sono interinali). Una possibilità che, chiudere la propria carriera». Ad assicurarlo- uscendo dal Mi- nonostante gli annunci di Cosedove siè tenuto un tavolo con lombi, continua a destare azienda, istituzioni e sindacati preoccupazione fra i sindacali- è il direttore finanziario di Per- sti nigotti, Pierluigi Colombi, mo- Le parti sociali, infatti, si chiedono cosa sia cambiato rispetstrandosi sicuro che si tratterà to a soli due mesi fa, quando la di uscite decise «assolutamen- proprietà turca voleva lasciare te in maniera condivisa, sia con Novi Ligure e mantenere solo il i lavoratori che con le istituzio- marchio Pernigotti, vendendo tutto il resto alla cooperativa ni». Il piano industriale dovrebbe Spese all’imprenditore Emenesserepresentato nel prossimo datori. Quest’ultimo avrebbe incontro al ministero, fra tre set- fatto un passoindietro volontatimane, e rappresenterà «soste- riamente. Per quanto riguarda nibilità, ma s periamo anche Spes, invece, la decisione di prosperità, nel più brevetempo possibile», ha garantito Colom- escluderla sarebbe della stessa Maria

Chiara Furlò

Pernigotti, convinta maggiormente dalla proposta di Optima. Per l’accordo con questa società, infatti, Colombi ha subito espresso «grande soddisfazione». E ha anche spiegato che le risorse che arriveranno da questa operazione «sono sicuramente i mportanti per noi, ci danno la possibilità di fare un piano di riorganizzazione e di efficientamento di quello che è lo stabilimento di Novi Ligure, dove Pernigotti intende lasciare la sua produzione».

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DIFFUSIONE :(38000)

PAGINE :8

AUTORE :Maria Chiara Furlò

SUPERFICIE :27 %

Libertà 3 ottobre 2019

Lavoratori

della Pernigotti

durante

M essaggio Italia. A ga Of ferto ai C

una manifestazione

davanti

al Mise

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :45 SUPERFICIE :15 %

2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).En-

nesimo colpo di scenanella vicenda della Pernigotti. Ieri, alla vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomeriggio al Mise, è stata ufficializzata la cessionedel ramo d’azienda «Ice&Pastry»,cioèi preparati per i gelati, al Gruppo Optima di SanClemente (Rimini) , uno dei leader mondiali del settore. In meno di due mesi, le trat-

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suoproprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondogli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al

governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue aziende esultano per la firma del contratto ma qualche dubbio, almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Financial Officer di Pernigotti, sostieneche«nelGruppo Optima abbiamo trovato sia il soggetto idealea cui cederela divisione“Ice&Pastry”, sicuri di affidarla ai migliori professionisti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibile partner di lungo periodo

«Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se

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AUTORE :N.D.

PAGINE :6 SUPERFICIE :12 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

Pernigotti vaavanti mariduce l’organico «Uscitevolontarie» Sindacati in allarme Fratre settimanesaràpronto il nuovo piano industriale. Ilramo d’aziendaIce&Pastry saràceduto al gruppo Optima ROMA

Pernigotti continuerà a produrre gelati, cioccolato e altri preparati dolciari nello stabilimento di Novi Ligure,anchese cederàa un'altra azienda- la Optima - il ramo Ice&Pastry. Per continuare a produrre, però, ci sarà anche una riduzione del personaleche«nonprevedeesuberi, ma semplicementeun piano che accompagneràvolontariamente chi intende chiudere la propria carriera». Ad assicurarlo - uscendodal Mise dovesi è tenuto un tavolo con azienda,

Gianduiotti di Pernigotti ANSA

istituzioni e sindacati- èil direttore finanziario di Pernigotti, Pierluigi Colombi, mostrandosi sicurochesi tratterà di uscitedecise «assolutamentein maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». Il piano industriale dovrebbeesserepresentatonel prossimoincontro al ministero, fra tre settimane, e

rappresenterà «sostenibilità, ma speriamo anche prosperità, nel più breve tempo possibile», ha garantito Colombi. Le rassicurazioni del direttore finanziario però, non sonobastatea placare gli animi dei sindacalisti che,all'uscitadell'incontro, hanno parlatodi un tavolo «fantasioso»con un «piano vago»e in cui si èparlato solodi «riduzioni del personalee flessibilità».Da fonti sindacaliè filtrata la notizia di un possibile rischio esuberi per 25 dei 70 attuali dipendenti dell'azienda (non contando gli altri circa 50 che sonointerinali). Una possibilità che, nonostante gli annunci di Colombi, continua a destare preoccupazione.I sindacatisichiedonocosa sia cambiato rispetto a due mesifa, quandola proprietà turcavolevalasciareNovi e mantenere solo il marchio Pernigotti, vendendotutto il resto alla cooperativa Spese all'imprenditore Emendatori. Quest'ultimo avrebbefatto un passoindietro volontariamente.Per quanto riguardaSpes,invece,la decisione di escluderlasarebbedella stessaPernigotti, convinta maggiormente dalla propostadi Optima.

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AUTORE :Di Maria Chiara Fur…

PAESE :Italia PAGINE :15

Nuova Sardegna (IT)

SUPERFICIE :17 %

3 ottobre 2019

crisi aziendali

Pernigotti,nuovopiano «Esuberi,mavolontari» di Maria Chiara Furlò ◗ ROMA

Pernigotti continuerà a produrre gelati, cioccolato e altri preparati dolciari nello stabilimento di Novi Ligure, anche se cederà a un'altra azienda la Optima - il ramo Ice&Pastry. Per continuare a produrre, però, ci sarà anche una riduzione del personale che «non prevede esuberi, ma semplicemente un piano che accompagnerà volontariamente chi intende chiudere la propria carriera». Ad assicurarlo - uscendo dal Mise dove si è tenuto un tavolo con azienda, istituzioni e sindacati - è il direttore finanziario di Pernigotti, Pierluigi Colombi, mostrandosi sicuro che si tratterà di uscite decise «assolutamente in maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». Il piano industriale dovrebbe essere presentato nel prossimo incontro al ministero, fra tre settimane, e rappresenterà «sostenibilità, ma speriamo anche prosperità, nel più breve tempo possibile», ha garantito Colombi. Le

fonti sindacali è filtrata la notizia di un possibile rischio esuberi per 25 dei 70 attuali dipendenti dell'azienda (non contando gli altri circa 50 che sono interinali). Una possibilità che, nonostante gli annunci di Colombi, continua a desta-

re preoccupazione. I sindacati si chiedono cosa sia cambiato rispetto a due mesi fa, quando la proprietà turca voleva lasciare Novi e mantenere solo il marchio Pernigotti, vendendo tutto il resto alla cooperativa Spes e all'imprenditore Emendatori. Quest'ultimo avrebbe fatto un passo indietro volontariamente. Per quanto riguarda Spes, invece, la decisione di escluderla sarebbe della stessa Pernigotti, convinta maggiormente dalla proposta di Optima.

rassicurazioni del direttore finanziario però, non sono bastate a placare gli animi dei sindacalisti che, all'uscita dell'incontro, hanno parlato di un tavolo «fantasioso» con un «piano vago» e in cui si è parlato solo di «riduzioni del personale e flessibilità». Da fonti sindacali è filtrata la noti-

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :6 SUPERFICIE :9 %

3 ottobre 2019

Accordo con Optima

Pern igot t i resta a Novi, uscite solo vo lontar i e RO M A Pernigotti continuerà a produrre gelati, cioccolato e altri preparati dolciari nello stabilimento di Novi Ligure, anche se cederà a un ’altra azienda - la Optima - il ramo gelati. Percontinuare aprodurre, però, ci sarà anche una riduzione del personale che «non prevede esuberi, ma semplicemente un piano che accompagnerà volontariamente chi intende chiudere la propria carriera». Ad assicurarlo uscendo dal Mise dove si è tenuto un tavolo con azienda, istituzioni e sindacati - èil direttore finanziario di Pernigotti, Pierluigi Colombi, mostrandosi sicuro che si tratterà di uscite decise «assolutamente in maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». Il piano industriale dovrebbe essere presentato nel prossimo incontro al ministero, fra tre settimane, erappresenterà «sostenibilità, ma speriamo anche prosperità, nel più breve tempo possibile», ha garantito Colombi. Le rassicurazioni del direttore finanziario però, non sono bastate a placare gli animi dei sindacalisti che, all ’uscita dell ’incontro, hanno parlato di un tavolo «fantasioso» con un «piano vago» ein cui si è parlato solo di «riduzioni del personale e flessibilità». Proprio da fonti sindacali, infatti è filtrata la notizia di un possibile rischio esuberi per 25 dei 70 attuali dipendenti dell ’azienda (non contando

gli altri circa 50 che sono interinali). Una possibilità che, nonostante gli annunci di Colombi, continua adestare preoccupazione fra i sindacalisti. Le parti sociali, infatti, si chiedono cosa sia cambiato rispetto asoli due mesi fa, quando la proprietà turca voleva lasciare Novi e mantenere solo il marchio Pernigotti,vendendo tuttoilresto alla cooperativa Speseall ’i m pre nditore Emendatori. Quest ’ult imo avrebbe fatto un passo indietro volontariamente. Per quanto riguarda Spes, invece, la decisione di escluderla sarebbe della stessa Pernigotti, convinta maggiormente dalla proposta di Optima.

Per nig ott i I sindacati manifestano perplessità sul piano industriale

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PAGINE :19

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :5 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

Pernigotti, è saltata la cessione della fabbrica Si riunirà mercoledì al ministero dello Sviluppo economico il tavolo sulla crisi di Pernigotti, il cui futuro è tornato incerto. Venerdì sera, a tre giorni dalla scadenza prevista per la firma dei contratti che avrebbero dovuto rilanciare la produzione dello stabilimento di Novi Ligure (Alessandria), la proprietà turca della storica azienda dolciaria italiana ha comunicato alla cooperativa torinese Spes il recesso dal contratto preliminare per la cessione del comparto cioccolatotorrone. Poche ore prima si era interrotta anche la trattativa tra il Gruppo Toksoz e Giordano Emendatori per la cessione a quest’ultimo del comparto gelati. Toksoz vuole tenere per sé il marchio Pernigotti e sfruttarlo per produzioni in altri stabilimenti (in Turchia e, affidandolo ai fornitori, in Italia) e per questo vuole chiudere la fabbrica di Novi, dove lavorano 150 persone. Il piano di salvataggio della fabbrica, annunciato a inizio agosto dall’allora ministro dello Sviluppo

economico Luigi Di Maio, a questo punto è tutto da rifare. «Come amministrazione non possiamo fare altro, con disappunto, che prendere atto dei mancati accordi. Per noi la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio» ha detto Gian Paolo Cabella, sindaco di Novi Ligure.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :18 SUPERFICIE :11 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

Dopola cessionedei gelati nuovopianoda 25 esuberi

I turchi spacchettano Pernigottimanon vendono ■ Pernigotti continuerà a produrre gelati,cioccolato e altripreparati dolciari nello stabilimentodiNoviLigure,anchesecederà a un'altra azienda - la Optima - il ramo Ice&Pastry.Percontinuareaprodurre,però, ci saràanche una riduzione del personaleche«nonprevedeesuberi,masemplicemente un piano che accompagnerà volontariamentechiintendechiuderelapropria carriera». Ad assicurarlo - uscendo dal Mise dove si è tenuto un tavolo con azienda,istituzioniesindacati-èildirettore finanziario di Pernigotti, Pierluigi Colombi, mostrandosi sicuro che si tratterà di uscite decise «assolutamentein manieracondivisa,siacon i lavoratori che conle istituzioni». Il piano industriale dovrebbe esserepresentatonelprossimoincontroal

cordo con questa società, infatti, Colombi ha subito espresso«grande soddisfazione».Ehaanchespiegatochelerisorseche arriveranno da questa operazione «sono sicuramente importanti per noi, ci danno la possibilità di fareun piano di riorganizzazione e di efficientamento dello stabilimento di Novi Ligure».

ministero,fratresettimane,erappresenterà «sostenibilità,ma speriamo anche prosperità,nel più breve tempopossibile», ha garantito Colombi. Le rassicurazioni del direttorefinanziarioperò,nonsonobastate a placare gli animi dei sindacalisti che, all’uscita dell'incontro, hanno parlato di un tavolo «fantasioso»con un «piano vago» e in cui si è parlato solo di «riduzioni del personalee flessibilità». Proprioda fonti sindacali, infatti è filtrata la notizia di un possibile rischio esuberi per25 dei 70attuali dipendentidell’azienda (non contando gli altri circa 50 che sono interinali). Una possibilità che, nonostante gli annunci di Colombi, continua a destare preoccupazione fra i sindacalisti. Lepartisociali,infatti,sichiedonocosasia cambiatorispettoasoliduemesifa,quandolaproprietàturcavolevalasciareNovie manteneresoloilmarchioPernigotti,vendendotuttoil restoalla cooperativaSpes e all’imprenditore Emendatori. Quest’ultimo avrebbe fatto un passoindietro volontariamente. Per quanto riguarda Spes,invece, la decisione di escluderla sarebbe della stessaPernigotti, convinta maggiormente dalla proposta di Optima. Per l’ac-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :9 SUPERFICIE :12 %

3 ottobre 2019

Pernigotti va avanti sindacati con Novi Ligure, ma ridurrà il personale si chiedono cosasiacamSindacati in allarme. Ieri incontro al Mise, fra tre settimane il piano industriale ROMA. Pernigotti

continuerà a produrre gelati, cioccolato ealtri preparati dolciari nello stabilimento di Novi Ligure, anche se cederà a un'altra azienda - la Optima - il ramo Ice&Pastry. Per continuare a produrre, però, ci sarà anche una riduzione del personale che «non prevede esuberi, ma semplicemente un piano che accompagnerà volontariamente chi intende chiudere la propria carriera». Ad assicurarlo - uscendo dal Mise dove si è tenuto un tavolo con azienda, istituzioni e sindacati - è il direttore finanziario di Pernigotti, Pierluigi Colombi, mostrandosi sicuro che si tratterà di uscite

biato rispetto adue mesi fa, quando laproprietà turca voleva lasciare Novi e mantenere solo il marchio Pernigotti, vendendo il resto alla cooperativa Spese all'imprenditore Emendatori. Quest'ultimo avrebbe fatto un passo indietro volontariamente. Per Spes, la decisione di escluderla sarebbe della Pernigotti, convinta maggiormente dalla proposta di Optima.

• Gianduiotti di Pernigotti (Ansa)

decise «assolutamente in maniera condivisa, sia con i lavoratori che con le istituzioni». Il piano industriale dovrebbe esserepresentato nel prossimo incontro al ministero, fra tre settimane, e rappresenterà «sostenibilità, ma speriamo anche prosperità, nel più breve tempo possibile», ha garantito Colombi. Le rassicurazioni del direttore finanziario però, non sono bastate a placare gli animi dei sindacalisti che, all'uscita dell'incontro, hanno parlato di un tavolo «fantasioso» con un «piano vago» e in cui si è parlato solo di «riduzioni del personale e flessibilità». Da fonti sindacali è filtrata lanotizia di un possibile rischio esuberi per 25 dei 70 attuali dipendenti dell'azienda (non contando gli altri circa 50 che sono interinali). Una possibilità che continua a destare preoccupazione. I sindacati si chiedono cosasiacam-

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AUTORE :Irene Navaro / Roma

PAGINE :10 SUPERFICIE :28 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

l’incontro

al ministero

dello sviluppo

economico

Pernigotti salva la fabbrica di Novi Ora rischio esuberi per 25 persone L’azienda non chiude il sito «per questioni di identità», ma il piano industriale è ancora da definire IreneNavaro/ ROMA Ancora nessuna certezza sul futuro della Pernigotti, storica azienda dolciaria di Novi Ligure, di proprietà del gruppo turcoToksoz.Ieri, al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo Economico (presenti il sottosegretario Alessandra Todde, il vice capo gabinetto Giorgio Sorial, i rappresentanti delle aziende coinvolte, l'advisor, gli enti locali e i sindacati), il direttore finanziario Perluigi Colombo ha illustrato l’accordo siglato il giorno prima con Optima per la cessione del comparto creme per gelati, comprendente il marchio Ice&Pastry (“I&P”) di Pernigotti, la cassafortedel gruppo, e la rete commerciale. Annunciando poi che il comparto torrone e gelati resterà nella mani della casamadre: «L’azienda ha deciso di restare a Novi Ligure per una questione di identità ha dichiarato Colombo - quello che abbiamo visto è che il cioccolato èfortemente connotato con l’area di Novi Ligure e del Piemonte. Un’azienda e un marchio non può prescindere dalla propria identità, la riflessioneèstata fatta in questosenso». Il piano industriale, però, ancora non c’è: Optima produrrà a Novi le creme per gelati, impiegando una quindicina di lavoratori. Torrone e cioccolato

proseguirà con Pernigotti, che lo scorso novembre aveva annunciato invece di voler cessare l’attività. C’erastata la mobilitazione dei lavoratori, ea febbraio, la firma della cassaintegrazione per reindustrializzazione. Ad agosto Pernigotti sembravaaver concluso un ac-

ciale che ha seguito il casodallo scorso novembre, quando Pernigotti annunciò la cessazione delle lavorazioni a Novi Ligure - i Toksoz fanno i conti includendo i pensionamenti quota 100. Tutto da verificare». Sindacati e ministero non hanno potuto fare altro che prendere atto degli ultimi colcordo con Ementatori (ex pa- pi di scenae rinviare di tre settitron di Optima) per i gelati e maneil tavolo, dove siattendocon la cooperativa Spesper il no, questa volta, la presentacomparto storico. Alla vigilia zione di un piano dettagliato. della firma dell’accorso defini- Oggi, dalle 13 alle 15, i lavorativo, Toksoz ha mandato tutto tori si riuniranno in assemall’aria, per ripresentarsi ieri blea. — conuna nuova ipotesi. L’azienda punterebbe a tagliare circa Sindacati critici: 25 dipendenti dei 96 in cassa integrazione: «Non ci saranno «I Toksoz fanno i conti esuberi, ma semplicemente con i pensionamenti un piano che accompagnerà previsti da quota 100» volontariamente chi intende chiudere la propria carriera» ha dichiarato Colombo al termine dell’incontro romano. Ma ai sindacati i conti non tornano. «Siamo basiti e anche un po’ arrabbiati - dichiara Piero Pellegrini segretario nazionale di Uila Uil -.A parte le modalità di comunicazione dell’operazione di acquisizione del ramo gelateria con Optima, ci viene presentato un piano industriale “virtuale”, tutto ancora da costruire, in cui già siparla di esuberi senza alcuna garanzia di crescita della produzione e di investimenti». «Perdichiarare chenon ci saranno esuberi - specifica Tiziano Crocco, segretario provin-

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PAESE :Italia

AUTORE :Irene Navaro / Roma

PAGINE :10 SUPERFICIE :28 % PERIODICITÀ :Quotidiano

3 ottobre 2019

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :18 SUPERFICIE :22 %

2 ottobre 2019 - Edizione Chivasso e Vercellese

ROTARYSerata organizzata dalRotaryClubdiChivasso guidatodaGiulioBianchini

Padre Ottavio, «imprenditore diDio» chehacambiato ilvoltodiCapo Verde CHIVASSO (bom) Un viaggio nel l’ arcipelago di Capo Verde accompagnati da padre Ottavio Fasano , definito il «secondo vulcano» del Paese africano per le sue idee che, negli anni, hanno cambiato la vita dei residenti. Carismatico, coinvolgente, definito «imprenditore di Dio», giovedì 26 settembre padre Ottavio è stato l’ osp ite d ’ onore della serata d ’ apertura del Rotary Club di Chivasso, guidato da Giulio Bianchini . Accanto a lui Maria Della Resurrezione Graça , imprenditrice capoverdiana, e lo staff che cura la comunicazione e le varie iniziative sul territor io. Un ponte tra Italia e Africa pensato per completare la crescita di questo Paese in termini economici, sanitari e culturali. N a t o n el 1936 a Racconigi, terzo di quattro figli e rimasto orfano di padre a undici anni, Domenico Fasano (questo il suo nome) a tredici anni entra in seminario a Bra diventando Frate Capuccino. Nel 1962 l ’ ordinazione sacerdotale e la nomina a Segretario delle Missioni Estere, che sotto il suo impulso diventa il motore di tutta la realtà solidale di Capo Verde. Nel 1970 ha fondato a

Torino la coperativa Spes (azienda dolciaria nota per la trattativa per l ’ac qu isizione della Pernigotti), e negli anni successivi, a Capo Verde, ha realizzato strutture per i lebbrosi e per i poveri: 700 le case costruite in quindici anni. Nel 1982, la sua passione lo porta a creare NOVA-T, casa di produzione di programmi televisivi che pone l ’ attenzione sui paesi in via di sviluppo. Dieci anni dopo, inaugura una libreria a Capo Verde, seguita da un radio che trasmette cultura e intrattenimento 24 ore su 24. A seguire, realizza trentadue scuole e altre trenta case del «Villaggio Speranza» a favore delle famiglie p overe. Nel 2000 nasce quindi AMSES Onlus, seguita nel 2003 dall ’ ASDE che gestisce i progetti di cooperazione direttamente a Capo Verde. Gli ultimi anni sono stati importantissimi per la crescita di Capo Verde, da un Centro Sociale Sanitario a una casa «donna e bambino», per arrivare alla vigna «Maria Chaves» (23 ettari) e alla cantina «Monte Barro» da cui nasce il vino prodotto sull ’ isola di Fogo, degustato nel corso della serata. Ora, le forze sono concentrate sulla grande sfida che vedrà la luce nel 2020, ovvero l ’hospice sull ’ Isola di Fogo, affacciato sull ’o ceano, pensato (attraverso il Centro per le cure palliative) per garantire dignità negli ultimi istanti della vita.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :18 SUPERFICIE :22 %

2 ottobre 2019 - Edizione Chivasso e Vercellese

GIULIOBIANCHINI con Padre OttavioFasanoe MariaDella Resurrezione Graรงa,imprenditrice

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :7 SUPERFICIE :14 %

2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie bra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. la vigilia del tavolo ministeriaPierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescesettore. re e prosperare, cheun possibiIn meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclu-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :9 SUPERFICIE :13 %

2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza.Le due aziende esultano per la firma del NOVILIGURE(ALESSANDRIA).En- contratto ma qualche dubbio, nesimo colpo di scenanella vi- almeno fino a oggi, resta. cenda della Pernigotti. Ieri, alPierluigi Colombi, Chief Fila vigilia del tavolo ministeria- nancial Officer di Pernigotti, le in programma oggi pomerig- sostieneche«nel Gruppo Optigio al Mise, è stata ufficializza- ma abbiamo trovato sia il sogta la cessionedel ramo d’azien- getto ideale a cui cederela divida «Ice&Pastry»,cioèi prepara- sione “Ice&Pastry”, sicuri di afti per i gelati, al Gruppo Opti- fidarla ai migliori professionima di SanClemente (Rimini) , sti del settore per farla cresceuno dei leader mondiali del re e prosperare, cheun possibisettore. le partner di lungo periodo In meno di due mesi, le tratcon cui collaborare nei prossitative per la reindustrializza- mi anni»». zione della fabbrica di Novi Li«L’acquisizione del marchio gure hanno visto la rescissione Pernigotti Maestri Gelatieri del contratto preliminare con Italiani – dice FrancescoFattola Spesdi Torino, interessata a ri, ceodel gruppo Optima – rafprodurre cioccolatini e torro- forza ulteriormente il gruppo ne, e la fine del confronto con Optima nei suoi piani di svilupGiordano Emendatori, che è il po e investimento nei settori in fondatore della Optima, poi cui operiamo con successoorda lui ceduta, che voleva fare mai da anni in Italia e all’estesuoproprio il comparto dei ge- ro». Pernigotti conserverà il lati. Ieri, il gruppo Toksoz,tito- marchio «Pernigotti 1860» e lare della Pernigotti dal 2013, manterrà la proprietà dell’inteha tirato fuori dal cilindro l’en- ro sito produttivo di Novi Ligunesima sorpresa in questo an- re garantendo la produzione no di battaglia delle maestran- di preparati per gelato, cioccoze per salvare l’azienda, desti- lato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Filnata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprendito- lea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anri turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e che il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveinterinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produ- va assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliazione attraverso una reindustrializzazione da affidare a mo chiarezza». —

GiampieroCarbone

terzi, operazione cheora sembra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al

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AUTORE :Giampiero Carbone

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2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. la vigilia del tavolo ministeriaPierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescesettore. re e prosperare, cheun possibiIn meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sem-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie bra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Fila vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibisettore. In meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclu-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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AUTORE :Giampiero Carbone

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2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie sione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza.Le due azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA).En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. la vigilia del tavolo ministeriaPierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioèi prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione “Ice&Pastry”, sicuri di afma di SanClemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescesettore. re e prosperare, cheun possibiIn meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suoproprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione cheora sembra esserearrivata alla conclu-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». —

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :9 SUPERFICIE :14 %

2 ottobre 2019

il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie sione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Fila vigilia del tavolo ministerianancial Officer di Pernigotti, le in programma oggi pomeriggio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibisettore. In meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclu-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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il marchio in crisi

Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA). En-

nesimo colpo di scenanella vicenda della Pernigotti. Ieri, alla vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomeriggio al Mise, è stataufficializzata la cessionedel ramo d’azienda «Ice&Pastry»,cioèi preparati per i gelati, al Gruppo Optima di SanClemente (Rimini) , uno dei leader mondiali del settore. In meno di due mesi, le trattative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondogli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclu-

sione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza.Le due aziende esultano per la firma del contratto ma qualche dubbio, almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Financial Officer di Pernigotti, sostieneche«nel Gruppo Optima abbiamo trovato sia il soggetto ideale a cuicederela divisione“Ice&Pastry”, sicuri di affidarla ai migliori professionisti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibile partner di lungo periodo con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoipiani di sviluppo einvestimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline etorrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza».— BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie bra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivaNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- mente chiarezza. Ledue aziennesimo colpo di scenanella vi- de esultano per la firma del cenda della Pernigotti. Ieri, al- contratto ma qualche dubbio, la vigilia del tavolo ministeria- almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomeriggio al Mise, è stata ufficializza- nancial Officer di Pernigotti, ta la cessionedel ramo d’azien- sostieneche«nel Gruppo Optida «Ice&Pastry»,cioè i prepara- ma abbiamo trovato sia il sogti per i gelati, al Gruppo Opti- getto ideale a cui cederela divima di San Clemente (Rimini) , sione“Ice&Pastry”, sicuri di afuno dei leader mondiali del fidarla ai migliori professionisti del settore per farla crescesettore. In meno di due mesi, le trat- re e prosperare, cheun possibile partner di lungo periodo tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Li- con cui collaborare nei prossigure hanno visto la rescissione mi anni»». «L’acquisizione del marchio del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a Pernigotti Maestri Gelatieri produrre cioccolatini e torro- Italiani – dice FrancescoFattone, e la fine del confronto con ri, ceodel gruppo Optima – rafGiordano Emendatori, che è il forza ulteriormente il gruppo fondatore della Optima, poi Optima nei suoi piani di svilupda lui ceduta, che voleva fare po e investimento nei settori in suo proprio il comparto dei ge- cui operiamo con successoorlati. Ieri, il gruppo Toksoz,tito- mai da anni in Italia e all’estelare della Pernigotti dal 2013, ro». Pernigotti conserverà il ha tirato fuori dal cilindro l’en- marchio «Pernigotti 1860» e nesima sorpresa in questo an- manterrà la proprietà dell’inteno di battaglia delle maestran- ro sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione ze per salvare l’azienda, desti- di preparati per gelato, ciocconata a chiudere il 3 dicembre lato, praline e torrone. Il sinda2018, secondo gli imprendito- cato, con Marco Malpassi (Filri turchi, lasciando a casacirca lea Cgil) , vuole verificare se 200 persone tra dipendenti e «Optima abbia acquisito aninterinali. Poi la promessa al che il personale, circa 40 digoverno di riavviare la produ- pendenti, cheEmendatori avezione attraverso una reindu- va assicurato di impiegare a strializzazione da affidare a Novi Ligure. Dal Mise vogliaterzi, operazione che ora sem- mo chiarezza». —

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Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie bra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. la vigilia del tavolo ministeriaPierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescesettore. re e prosperare, cheun possibiIn meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclu-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». —

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Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA). En-

nesimo colpo di scenanella vicenda della Pernigotti. Ieri, alla vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomeriggio al Mise, è stata ufficializzata la cessionedel ramo d’azienda «Ice&Pastry»,cioèi preparati per i gelati, al Gruppo Optima di SanClemente (Rimini) , uno dei leader mondiali del settore. In meno di due mesi, le trattative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suoproprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindu-

zione attraverso una reindustrializzazione da affidare a tative terzi, operazione che ora semzione bra esserearrivata alla concluguresione. La riunione odierna al del Mise dovrebbe fare definitivala mente chiarezza. Ledue aziende esultano per la firma del ne, contratto ma qualche dubbio, almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Fida nancial Officer di Pernigotti, suo sostieneche«nel Gruppo Optilati. ma abbiamo trovato sia il soglaregetto ideale a cui cederela diviha sione“Ice&Pastry”, sicuri di affidarla ai migliori professioninesima no sti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibile partner di lungo periodo

pendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza».— BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizionedel marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoipiani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline etorrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori ave-

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Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie bra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. la vigilia del tavolo ministeriaPierluigi Colombi, Chief File in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescesettore. re e prosperare, cheun possibiIn meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

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tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sem-

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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AUTORE :A. Rin. © Riproduz…

PAESE :Italia PAGINE :3 SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

2 ottobre 2019 - Edizione Torino

Pernigotti cedela divisionegelati a Optima I turchi di Toksoz manterranno anchelo stabilimento di Novi Ligure: «Trovato il soggettoideale»

Maestri

ernigotti tira un sospiro di sollievo. L’azienda dolciaria in crisi ha v en d u t o i l r a m o d’azienda gelati «Ice&Pastry» di Novi Ligure (Alessandria) al Gruppo Optima, colosso mondiale degli ingredienti per il gelato. Secondo Pernigotti la cessione «rappresenta la scelta migliore e più concreta per il futuro e la crescita della divisione» aziendale. Il progetto è stato illustrato ieri al Ministero dello sviluppo economico e verrà approfondito durante l’incontro previsto oggi. Pierluigi Colombi, direttore finanziario di

P

Pernigotti, sottolinea che con Optima «abbiamo trovato sia il soggetto ideale a cui cedere la divisione “Ice&Pastry”, sicuri di affidarla ai migliori professionisti del settore per farla cresceree prosperare, sia un possibile partner di lungo periodo con cui collaborare nei prossimi anni a progetti sinergici». Dall’altra parte, il Gruppo Optima considera l’acquisizione come «un ulteriore importante passo avanti nella strategia di crescita», affiancando il marchio «Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani», storico simbolo dell’industria dolciaria «made in Italy» dal 1860, a marchi già affermati del gruppo tra i quali figurano Mec3, Modecor e Giuso. «Siamo molto soddisfatti di questa operazione. L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani rafforza ulteriormente il Gruppo

Optima nei suoi piani di svi- Gelatieri luppo e investimento nei set- Italiani tori in cui operiamo con suc- rafforza cessoormai da anni in Italia e ulteriormen all’estero», ha detto Francesco Fattori, ceodi Optima. Il grup- teil Gruppo po è stato assistito dall’advisor Optima legale Gianni Origoni Grippo Cappelli Partners, mentre Per- La vicenda nigotti è stata affiancata da Baker McKenzie per gli aspetti « Pernigotti legali e dallo Studio Arlati ha venduto Ghislandi per gli aspetti giu- il ramo gelati al gruppo slavoristici. Solo pochi giorni fa il futu- Optima ro della Pernigotti era sembrato di nuovo in bilico, dopo che « Il progetto è il Gruppo Toksoz, dal novem- stato illustrato bre del 2018 proprietà turca ieri al Mise della storica azienda dolciaria italiana, avevacomunicato alla cooperativa torinese Spes il recessodal contratto preliminare per la cessione del comparto del cioccolato e dei torroni. Era saltata poco prima anche la vendita a Giordano Emendatori proprio della divisione gelati. L’imprenditore riminese ha fondato Optima nel 1984 e poi l’ha ceduta a un fondo americano. Questa estatecon lui si era fatta avanti la cooperativa sociale Spes di Torino per acquisire il ramo cioccolato.

« Il gruppo Optima è stato fondato da Giordano Emendatori nel 1984

92 Lavoratori

Sono gli addetti dell'azienda di Novi Ligure. Il fallimento delle trattative aveva messo in pericolo il salvataggio

A. Rin. © RIPRODUZIONE

RISERVATA

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L’acquisizio nedel marchio Pernigotti Maestri

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Pernigotti ha venduto il settore dei gelati I sindacati: ora garanzie Mise dovrebbe fare definitivamente chiarezza. Ledue azienNOVILIGURE(ALESSANDRIA). En- de esultano per la firma del nesimo colpo di scenanella vi- contratto ma qualche dubbio, cenda della Pernigotti. Ieri, al- almeno fino a oggi, resta. Pierluigi Colombi, Chief Fila vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomerig- nancial Officer di Pernigotti, gio al Mise, è stata ufficializza- sostieneche«nel Gruppo Optita la cessionedel ramo d’azien- ma abbiamo trovato sia il sogda «Ice&Pastry»,cioè i prepara- getto ideale a cui cederela diviti per i gelati, al Gruppo Opti- sione“Ice&Pastry”, sicuri di afma di San Clemente (Rimini) , fidarla ai migliori professioniuno dei leader mondiali del sti del settore per farla crescere e prosperare, cheun possibisettore. In meno di due mesi, le trat- le partner di lungo periodo

GiampieroCarbone

tative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al

con cui collaborare nei prossimi anni»». «L’acquisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani – dice FrancescoFattori, ceodel gruppo Optima – rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio «Pernigotti 1860» e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil) , vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, circa 40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi Ligure. Dal Mise vogliamo chiarezza». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :16 SUPERFICIE :5 %

2 ottobre 2019

Incontroal Mise Pernigotti cedea sorpresa il settoregelati ALESSANDRIA- Nuova svoltaper la Pernigotti.A pochi giorni dal fallimento delle trattativecon Emendatori e Spes,col rischio di far saltareil piano di salvataggio annunciatolo scorso agosto,l’aziendaha annunciato la cessionedel ramo gelatial Gruppo Optima, sceltaritenuta «miglioree più concreta»dalla proprietàturca. Che,oltre a restare titolare del marchio Pernigotti 1860,mantiene il controllo del sito produttivo di Novi Ligure (Alessandria) garantendola produzionedi preparatiper gelato, cioccolato, praline e torrone tramite l’impiego del personale, dei macchinarie dello storico know-how. Il progetto è statoillustrato al Mise, dove verràapprofondito nel già annunciatoincontro di oggi. «Abbiamotrovato il soggetto ideale a cui cederela divisioneIce&Pastry- commenta il cfo di Pernigotti, PierluigiColombini - e un possibile partnerdi lungo periodo con cui collaborare nei prossimi anni a progetti sinergici».L’accordo raggiunto, sostieneancorail manager,rappresentainfatti «untassellofondamentale per il piano di sviluppo della divisione Confectionarygrazieal consolidamento delle attività e conseguenterivalorizzazionedello stabilimento di Novi Ligure».

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AUTORE :Di Mariachiara Gi…

PAESE :Italia PAGINE :3 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

2 ottobre 2019 - Edizione Torino

Le altre crisi industriali

Pernigotti, dolcecolpo di scena Domani la verità suEmbraco di Mariachiara

Giacosa

Potrebbe tornare il dolce nella fabbrica Pernigotti di Novi Ligure. Con un colpo di scena la proprietà turca ha cambiato idea e dopo la rottura delle trattative la scorsa settimana ha chiuso l’accordo con il gruppo Optima, che nello stabilimento alessandrino produrrà gelati e pasticceria. E, sorpresa nella sorpresa, resteranno a Novi anche i fratelli Toksöz che hanno deciso di mantenere in proprio la produzione dei preparati, del cioccolato, delle praline e del torrone. Una giravolta completa dopo l’annuncio, lo scorso anno, della chiusura dello stabilimento italiano e i tentativi di vendita a spezzatino dei rami d’azienda. L’ultimo la settimana scorsa, quando Pernigotti ha declinato l’offerta di acquisto del ramo cioccolato da parte della torinese Spes. Una rottura che aveva fatto presagire il peggio, fino a ieri sera quando una nota congiunta di Pernigotti e Optima ha sancito le nozze e garantito la volontà dei turchi di mantenere la produzione in Italia. Per i sindacati non è una buona notizia. «Avevamo di fronte un progetto di reindustrializzazione vero, con la Spes – sostiene Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila – ora invece torniamo nella mani di una proprietà che fino all’altro giorno era determinata a chiudere e interrompere la produzione. Vogliamo certezze». Cosa è cambiato? Qualcosa si scoprirà oggi al tavolo di crisi convocato al ministero dello sviluppo economico a cui partecipa anche il gruppo Gior-

dano Emendatori, fino pochi giorni in trattativa per lo stesso ramo gelati, ora acquisito da Optima che impiegherà una ventina di dipendenti, soprattutto commerciali. La “casa madre”, invece, resta titolare del marchio “Pernigotti 1860”, mantiene la proprietà del sito produttivo e continua la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone tramite l’impiego del personale, un’ottantina di lavoratori, dei macchinari e dello storico know-how. Al tavolo di crisi ci sarà anche l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino che proprio ieri in Consiglio regionale aveva annunciato l’avvio di un fondo con cui la Regione potrà «acquistare quote di aziende in crisi». «L’accordo raggiunto rappresenta un tassello fondamentale per la valorizzazione dello stabilimento di Novi Ligure» commenta Pierluigi Colombi, manager di Pernigotti, secondo il quale «Optima è un possibile partner di lungo periodo con cui collaborare nei prossimi anni». Soddisfazione anche da parte degli acquirenti: «Con il nuovo marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani rafforziamo ulteriormente il gruppo nei suoi piani di sviluppo e investimento in Italia e all’estero» spiega Francesco Fattori, ceo del gruppo Optima. E se oggi sarà il giorno della verità per Pernigotti, non si può dire lo stesso per gli operai di Embraco che si danno appuntamento domani, sempre davanti al Mise, per chiedere attenzione da parte del governo e un piano B, a fronte dei conti-

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PAESE :Italia

AUTORE :Di Mariachiara Gi…

PAGINE :3 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

2 ottobre 2019 - Edizione Torino

nui rinvii della produzione da parte di Ventures. Per loro il tavolo di crisi è convocato il 23 ottobre: troppo in là. E così stanotte scenderanno a Roma per manifestare insieme al presidente della Regione Alberto Cirio. Che ha pagato i pullman.

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La protesta

Una manifestazione

dei lavoratori

Pernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2-4 SUPERFICIE :86 % PERIODICITÀ :Quotidiano

2 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ENNESIMO COLPO DI SCENA

Per ni got t i , nuova svol t a “ Ma l a pr oduzi one deve r est ar e a Novi ” Il

ramo gelati

ceduto alla Optima di Rimini, oggi

È già stata illustrata al ministero dello Sviluppo economico (Mise) la cessione del ramo d’azienda «Ice&Pastry» della Pernigotti al gruppo Optima di Rimini e oggi sarà resa nota, con il piano industriale, ai sindacati nel tavolo ministeriale. È l’ennesimo colpo di scena della vertenza che sta andando avanti ormai da 11 mesi. Lo «spez-

il tavolo al ministero

zatino» societario è stato cosìattuato: la Pernigotti continuerà a produrre cioccolato, praline e torrone mentre il gelato è andato alla leader mondiale del settore, fondata dal Giordano Emendatori che fino a pochi giorni fa era praticamente sicuro di prendersi l’importante divisione industriale. GIAMPIERO CARBONE – PP.40- 41

Sorpresa sulla Pernigotti Venduto il ramogelati, dubbi sull’occupazione I turchi si accordano con“Optima”, l’ex azienda di Emendatori Il piano industriale sarà svelato oggi, durante l’incontro al ministero GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

È già stata illustrata al ministero dello Sviluppo economico (Mise) la cessione del ramo d’azienda «Ice&Pastry» della Pernigotti al gruppo Optima di Rimini e oggi sarà resa nota, con il piano industriale, ai sindacati nel tavolo ministeriale.

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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2-4 SUPERFICIE :86 % PERIODICITÀ :Quotidiano

2 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

borare nei prossimi anni a progetti sinergici. L’accordo ragmento della Giuso a Bistagno, nell’Acquese. Ora la so- giunto rappresenta un tasselcietà romagnola «considera lo fondamentale per il piano quest’acquisizione come un di sviluppo della divisione ulteriore importante passo “Confectionary” grazie al conavanti nella strategia di cresci- solidamento delle attività e ta, affiancando il marchio conseguente rivalorizzazione dello stabilimento di Novi “Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani”, storico simbolo Ligure». Oggi, al Mise,alle 16, i sindell’industria dolciaria made dacati e le istituzioni potranin Italy dal 1860, a marchi già riale. no comprendere come veraffermati e leader tra i quali È l’ennesimo colpo di scena della vertenza che sta andan- Mec3, Modecor e Giuso». ranno impiegati i lavoratori, do avanti ormai da undici mein particolare se tutti potran«Siamo molto soddisfatti di si, tenendo con il fiato sospeno rimanere a Novi Ligure, questa operazione. L’acquisisoi dipendenti e le loro famicompresi quelli che si occupazione del marchio Pernigotti glie ma anche una città, Novi no del gelato, e sesaranno neMaestriGelatieri Italiani rafLigure, legata alla sua più ancessari fondi pubblici. Nei forza ulteriormente il gruppo tica fabbrica dolciaria. Lo giorni scorsi, intanto, la PerniOptima nei suoi piani di svispezzatino societario è stato gotti ha venduto il magazzicosìattuato: la Pernigotti con- luppo e investimento nei setno di località Barbellotta, inutori in cui operiamo con suctinuerà a produrre cioccolatilizzato da anni, adue imprecessoormai da anni in Italia e to, praline e torrone mentre il se locali, una di Vignole Borgelato è andato alla leader all’estero», dichiara Francebera e l’altra novese. — sco Fattori, Ceo del gruppo mondiale del settore, fondata c BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI Optima. dal quel GiordanoEmendatoSoddisfazione anche dalla ri che fino a pochi giorni fa, a Oggi si saprà parte le ripetute interruzioni Pernigotti. L’azienda fa sapere che «oltre a restare titolare nelle trattative, era praticase tutti i lavoratori marchio “Pernigotti mente sicuro di prendersi del sarannoconfermati l’importante divisione indu- 1860”, manterremo la pronella sede di Novi striale. Èprobabile che la Op-prietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantentima abbia offerto molti più soldi del suo ex titolare, sof- do la produzione di preparati L’azienda di Rimini fiandogli così l’affare. Così,per gelato, cioccolato, pralisoffia l’affare ne e torrone – già ripartita dal al suo vecchio 23 luglio scorso– tramite l’imdopo la Spes, fatta fuori ve- piego del personale, dei macproprietario nerdì scorsodai Toksozcon la chinari e dello storico rescissione del contratto preli- know-how». Il Ceo Pierluigi minare firmato ad agosto, Colombi afferma: «Nel Grupora è toccato al «re dei gelati». po Optima abbiamo trovato In mezzo, ci sono i lavoratori, sia il soggetto ideale a cui cecheattendono risposte defini- dere la divisione “Ice&Pative sul loro futuro dal novemstry”, sicuri di affidarla ai mibre dello scorsoanno. gliori professionisti del settoIl GruppoOptima pochi anre per farla crescere e prospeni fa aveva già fatto la sua rare, che un possibile partner comparsain provincia di Alesdi lungo periodo concui collasandria acquistando lo stabiliborare nei prossimi anni a pro-

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1.Unadelletante manifestazioni dei lavoratoridi questi ultimi 11 mesiper chiedere il salvataggio della Pernigotti 2. I fratelli Toksoz,proprietari dal 2013della storica aziendadel cioccolato fondata nel 1860 3. Lo stabilimentoPernigotti di Novi Ligure 4. L’imprenditore GiordanoEmendatori, esclusoieri dallatrattativa per l’acquisizionedel ramo gelati, chelaproprietàturca ha cedutoal gruppo Optima Mec3

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RETROSCENA

Ma Emendatori vuole chiedere i danni —P.41

Il “re dei gelati”, in trattativa fino a ieri,vuolechiederei danni

Emendatori furibondo: beffato dall’azienda creata da lui nel settore è arrivata tra la fi- l’imprenditore, che poteva dine dello scorso anno e l’inizio ventare così un concorrente RETROSCENA del 2019, quando ha appreso pericoloso per il gruppo romache i Toksozintendevano ven- gnolo al contrario di quello a notizia dell’acqui- dere il comparto dei gelati del- che è stata la Pernigotti negli sto del ramo d’azien- la Pernigotti. «Unanotizia – ultimi anni, a causa della quada «Ice&Pastry» della aveva commentato l’imprensi totale assenza di investiPernigotti èda ieri sul- ditore – che mi ha fatto brilla- menti da parte delle diverse la home page del sito internet re gli occhi vista l’importanza proprietà. della Optima Mec3,azienda del marchio Pernigotti». Per OraEmendatori, sempre sefondata nel 1984 da Giorda- mesi, Emendatori e i due fra- condo quanto sostengono no Emendatori nel suo paese, telli turchi si sonoconfrontati fonti a lui vicine, è pronto ad SanClemente di Romagna. Il tra intese annunciate e rottu- affilare le armi piuttosto che gruppo Optima produce tut- re, l’ultima poche settimane gettare la spugna come senulto quanto richiedono la pastic- fa senza però rescindere, al- la fosseavvenuto. In tutti queceria egelato artigianali attra- meno fino a pochi giorni fa, il sti mesi ha speso soldi e temverso i marchi MEC3,Modecontratto preliminare firma- po per presentare un progetcor e Giuso,quest’ultimo con to ad agosto. Ieri, poi la noti- to di rilancio per lo stabilimensedea Bistagno, ed è presente zia che l’imprenditore avreb- to di Novi, nel quale, in base in oltre 150 paesi nel mondo be appreso a cose fatte e che al preliminare ormai stracciaattraverso una rete capillare gli impedisce, almeno per to, avrebbe lavorato per quatdi agenti e distributori. ora, un rientro nel settore. tro anni con possibilità di rinUngruppo che «rappresen- Per lui si è trattato probabil- novo, con la prospettiva di nuta l’eccellenza del “Madein mente di un mezzo affronto merose assunzioni in futuro. Italy” nei settori della gelate- visto che a soffiargli l’affare è L’imprenditore di San Cleria e della pasticceria a livello stata l’azienda che lui stesso mente sarebbe pronto a chieglobale”, che Emendatori ha aveva fondato, che ha sede, dere i danni al Gruppo Tokceduto alcuni anni fa, dopo oltretutto, a poca distanza da soz dopo questo «affronto» a averlo creato nel 1984, per de- casa sua. Chi lo conoscevede suon di milioni di euro. In madicarsi alla sua azienda vitivino ha un preliminare firmato nicola. Per il «re dei gelati» lal’operazione messain atto del- da entrambi, che doveva essela Optima come una mossa re perfezionato lunedì 30 setdecisione di tornare in pista per tenere fuori dal settore tembre secondo gli accordi. nel settore è arrivata tra la fi- l’imprenditore, che poteva di- Oratoccherà prima agli avvo-

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2 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

Oratoccherà prima agli avvo- ri sul cioccolato e sulla cessiocati e poi, eventualmente, ai ne dei gelati. giudici, dire la propria, se Emendatori farà quanto annunciato alla sua cerchia di amici e collaboratori. G.C. – c

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23 settembre 2019

Le tappe della vicenda

La riunione tra Pernigotti, Emendatori e sindacati dedicata al piano industriale dei gelati finisce con nulla di fatto.

6 novembre 2018

24 settembre 2019

La proprietà della Pernigotti annuncia la chiusura della fabbrica. Poi accetta di tentare la reindustrializzazione.

Il tavolo previsto per il 25 settembre al Miserinviato al 2 ottobre. Rottura delle trattative tra Emendatori e Pernigotti.

5 febbraio2019

27 settembre 2019

A Roma firmato l’accordo sulla cassaintegrazione per i 100 dipendenti e sulla chiusura dello stabilimento di Novi Ligure.

Pernigotti rescinde il preliminare firmato con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone.

5 luglio 2019

1°ottobre 2019

L’assessore regionale Elena Chiorino annuncia che la trattativa Pernigotti-Emendatori è saltata.

Pernigotti annuncia la cessione della divisione gelati alla Optima (Rimini) invece che a Emendatori.

23 luglio 2019

2 ottobre 2019

I lavoratori vengono richiamati tutti in fabbrica, compresi molti interinali, per la campagna natalizia.

Nuovo tavolo ministeriale al Mise,per spiegarealle parti sociali il nuovo piano di reindustrializzazione per Novi.

6 agosto 2019 Spesed Emendatori firmano con la Pernigotti i preliminari sul cioccolato e sulla cessio-

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AUTORE :Giampiero Carbone

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2 ottobre 2019

accordo

con optima. toksoz mantiene la proprietà

del sito novese

Pernigotti, blitz dei turchi Ceduto il ramo gelati I sindacati: «Ora garanzie» terzi, operazione che ora sembra esserearrivata alla conclusione. La riunione odierna al Mise dovrebbe fare definitivaEnnesimo colpo di scenanella mente chiarezza. Ledue azienvicenda della Pernigotti. Ieri, de esultano per la firma del a un giorno dal tavolo in procontratto ma qualche dubbio, gramma oggi al Mise, è stata almeno fino a oggi, resta. ufficializzata la cessionedel raPierluigi Colombi, Chief Fimo d’azienda Ice&Pastry, cioè nancial Officer di Pernigotti, i preparati per i gelati, al Grupsostiene che«nel gruppo Optipo Optima di San Clemente ma abbiamo trovato sia il sog(Rimini), uno dei leader mongetto ideale a cui cederela dividiali del settore. sione Ice&Pastry, sicuri di affiIn meno di due mesi, le tratdarla ai migliori professionisti tative per la reindustrializzadel settore per farla cresceree zione della fabbrica di Novi Liprosperare, che un possibile gure hanno visto la rescissione partner di lungo periodo con del contratto preliminare con cui collaborare nei prossimi anla Spesdi Torino, interessata a ni a progetti sinergici». «L’ac-

GiampieroCarbone NOVILIGURE

produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, che è il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, che voleva fare suo proprio il comparto dei gelati. Ieri, il gruppo Toksoz,titolare della Pernigotti dal 2013, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima sorpresa in questo anno di battaglia delle maestranze per salvare l’azienda, destinata a chiudere il 3 dicembre 2018, secondo gli imprenditori turchi, lasciando a casacirca 200 persone tra dipendenti e interinali. Poi la promessa al governo di riavviare la produzione attraverso una reindustrializzazione da affidare a

ca40 dipendenti, cheEmendatori aveva assicurato di impiegare a Novi. Al Mise chiederemo chiarezza». —

quisizione del marchio Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani - dice Francesco Fattori, ceo del gruppo Optima - rafforza ulteriormente il gruppo Optima nei suoi piani di sviluppo e investimento nei settori in cui operiamo con successoormai da anni in Italia e all’estero». Pernigotti conserverà il marchio “Pernigotti 1860” e manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone. Il sindacato, con Marco Malpassi (Fillea Cgil di Alessandria), vuole verificare se «Optima abbia acquisito anche il personale, cir-

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AUTORE :Giampiero Carbone

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2 ottobre 2019

Unamanifestazionedei lavoratori Pernigottia Roma

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AUTORE :Pietro Saccò

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Adesso Pernigotti hacambiato idea: restaaNoviLigure chio Pernigotti a fornitori esterni. Già molti prodotti PerMilano nigotti sono realizzati in Turchia. I 92 dipendenti sono staè una positiva ti messi in cassa integrazione svolta a sorpresa e lo scorso febbraio la fabbrinella vicenda di ca è stata chiusa. Intanto al Pernigotti. La proprietà tur- ministero si lavorava per troca Toksoz ha trovato l’accor- vare una soluzione che saldo per cedere la produzione vasse i posti di lavoro. di gelati e ha deciso di conti- A inizio agosto era stato annuare a produrre torroni, nunciato un accordo. Pernipraline e cioccolato nello gotti teneva per sé solo il marstorico stabilimento di Novi chio, cedeva il brand “Maestri Ligure, dove lavorano 92 per- gelatieri” e tutta l’attività di sone con circa un centinaio produzione di gelati all’imdi interinali coinvolti nei mo- prenditore emiliano Giordamenti di alta produzione. no Emendatori, e vendeva alL’annuncio è arrivato ieri, al- la cooperativa Spes di Torino la vigilia del tavolo convoca- la produzione di cioccolato e to per oggi al ministero del- torrone. Quell’intesa però è lo Sviluppo economico con stata annullata un pezzo alla azienda e sindacati. volta. Prima è saltato l’accorLe cose, per la fabbrica attiva do con Emendatori, quindi (la dal 1860, sembravano met- settimana scorsa) quello con tersi molto male. Nel novem- Spes. Il futuro della fabbrica bre dello scorso anno Toksoz, sembrava compromesso. che nel 2013 ha comprato Per- In realtà, come è emerso ienigotti dalla famiglia Averna ri, l’azienda ha cambiato (quelli del famoso amaro), a- strategia. Ha trovato un nuoveva annunciato la decisione vo interlocutore per la dividi chiudere lo stabilimento piemontese per affidare la sione “Ice&Pastry”, quella del gelato: passa tutto al Grupproduzione italiana a mar- po Optima, tra i leader monPIETROSACCÒ

C’

diali nella produzione di ingredienti per gelato. Mentre per il resto si tornerà alle origini. Pernigotti ha comunicato che «manterrà la proprietà dell’intero sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone – già ripartita dal 23 luglio scorso – tramite l’impiego del personale, dei macchinari e dello storico know-how». Oggi, al tavolo al ministero, l’azienda avrà modo di dare maggiori dettagli della sua nuova strategia. I sindacati aspettano garanzie e impegni sull’occupazione: non si può escludere che Toksoz abbia pensato di gestire direttamente la redditizia produzione di torroni e dolciumi per la stagione natalizia per poi riaprire la crisi quando si sarà garantita un magazzino sufficiente. © RIPRODUZIONE

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AUTORE :Pietro Saccò

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2 ottobre 2019

LA SVOLTA Alla vigilia del tavolo al ministero l’azienda comunica la cessione della divisione gelati a Optima e l’intenzione di continuare a produrre torroni e cioccolato in Piemonte.Così la fabbrica e i 92 posti sarebberosalvi

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AUTORE :Giampiero Carbon…

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2 ottobre 2019

la

cessione

ad Optima

alla

vigilia

dell’incontro

al

Mise

Pernigotti ha venduto i gelati I sindacati chiedono garanzie GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE(ALESSANDRIA)

Ennesimo colpo di scena nella vicenda della Pernigotti. Ieri, alla vigilia del tavolo ministeriale in programma oggi pomeriggio al Mise,è stata ufficializzata la cessione del ramo d’azienda «Ice&Pastry», cioè i preparati per i gelati, al Gruppo Optima di San Clemente (Rimini), uno dei leader mondiali del settore. In meno di due mesi, le trattative per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi Ligure hanno visto la rescissione del contratto preliminare con la Spesdi Torino, interessata a produrre cioccolatini e torrone, e la fine del confronto con Giordano Emendatori, Unamanifestazionedi protesta deilavoratori di Novi Ligure cheè il fondatore della Optima, poi da lui ceduta, chevo-vamente chiarezza. Le due gruppo Optima nei suoi piani leva fare suo proprio il com-aziende esultano per la firma di sviluppo e investimento parto dei gelati. Ieri, il grupdel contratto ma qualchedub- nei settori in cui operiamo po Toksoz, titolare della Per- bio, almeno fino a oggi, resta.con successo ormai da anni nigotti dal 2013, hatirato fuo- Pierluigi Colombi, ChiefFi- in Italia e all’estero». Perniri dal cilindro l’ennesima sor-nancial Officer di Pernigotti,gotti conserverà il marchio presa in questo anno di batta-sostiene che«nel Gruppo Op- «Pernigotti 1860» e manterrà glia delle maestranze per sal-tima abbiamo trovato sia il la proprietà dell’intero sito vare l’azienda, destinata a soggetto ideale a cui cedereproduttivo di Novi Ligure gachiudere il 3 dicembre 2018, la divisione “Ice&Pastry”, si- rantendo la produzione di secondo gli imprenditori tur-curi di affidarla ai migliori preparati per gelato, cioccolachi, lasciando a casa circa professionisti del settore per to, praline e torrone. Il sinda200 persone tra dipendenti farla e crescere e prosperare, cato, con MarcoMalpassi(Filinterinali. Poi la promessa al che un possibile partner di lea Cgil ), vuole verificare se governo di riavviare la produ-lungo periodo con cui collabo- «Optima abbia acquisito anzione attraverso una reindu-rare nei prossimi anni»». che il personale, circa 40 distrializzazione da affidare a «L’acquisizione del mar- pendenti, che Emendatori terzi, operazione cheora sem- chio Pernigotti Maestri Gela- aveva assicurato di impiegabra essere arrivata alla con-tieri Italiani - dice Francesco re a Novi Ligure. Dal Misevoclusione. La riunione odiernaFattori, ceo del gruppo Opti-gliamo chiarezza».— al Misedovrebbe fare definiti-ma - rafforza ulteriormente il

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AUTORE :N.D.

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2 ottobre 2019

Il salvataggio salvataggio

Pernigotti cedei gelati a Optima volta per la Pernigotti. A pochi giorni dal fallimento delle trattative con Emendatori e Spes,col rischio di far saltare il piano di salvataggio annunciato lo scorso agosto, l’azienda ha annunciato la cessione del ramo gelati al gruppo Optima, scelta ritenuta «migliore e più concreta» dalla proprietà turca. Che, oltre a restare titolare del marchio Pernigotti 1860, mantiene il controllo del sito produttivo di Novi Ligure garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone tramite l’impiego del personale e dei macchinari. «Abbiamo trovato il soggetto ideale a cui cedere la divisione Ice&Pastry», commenta il cfo di Pernigotti, Pierluigi Colombini. Optima, fondata nel 1984da Giordano Emendatori, ora fa capo a un fondo Usa. A. Rin.

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AUTORE :Di Norberto Mollas…

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2 ottobre 2019

i cede il ramo gelati a Optima di Norberto

Mollassero

uova svolta per la Pernigotti. A pochi giorni dal fallimento delle trattative con Emendatori e Spes, l'azienda ha annunciato la cessione del ramo gelati al Gruppo Optima. scelta ritenuta «migliore e più concreta» dalla proprietà turca. Che. oltre a restare titolare del marchio Pernigotti 1860. mantiene il controllo del sito produttivo di Novi Ligure (Alessandria) garantendo la produzione di preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone tramite l'impiego del personale, dei macchinari e dello storico knowhow. Il progetto è stato illustrato ieri al Ministero dello Sviluppo economico, dove verrà approfondito nel già annunciato incontro di oggi. Con la cessione al Gruppo Optima. il nome Pernigotti Maestri Gelatieri Italiani, simbolo dell'industria dolciaria made in Italy dal 1860. si affianca a marchi già affermati tra i quali Mec3, Modecor e Giuso. I particolari dell'operazione saranno illustrati al tavolo di oggi, dove sarà presente anche la Regione Piemonte, che si era detta pronta per aiutare i lavoratori a fare una cooperativa e a rilevare la società, (riproduzione riservata)

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AUTORE :N.D.

PAGINE :1,24 SUPERFICIE :35 %

1 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ECONOMIA Pernigotti,al ministero ’ lultima speranza Vendutii magazzini n A pagina 24

I giorni drammatici della Pernigotti Venduti i magazzini NOVI LIGURE DomanialMinistero disperatotentativodi riaprireletrattative perreindustrializzare lostabilimento n Nei giorni in cui è in corso un disperato tentativo di riaprire le trattative per reindustrializzare lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, è arrivata la notizia che gli attuali proprietari dell ’azienda dolciaria hanno venduto gli ex magazzini che si trovano alla frazione Barbellotta, nell ’area situata tra gli stabilimenti della ‘Novi Elah Dufour ’ e la Gambarotta. Non sono loro gli acquirenti, bensì imprenditori locali molto attivi nel settore della logistica. I magazzini erano inutilizzati da cinque anni per scelta dell ’attuale proprietà ,che prima ha deciso di trasferirli a Parma e successivamente li ha spostati nel centro logistico di Capriata d ’Orba.

delle trattative tra i proprietari dapprima con l’imprenditore Giordano Emendatori, che intendeva acquisire il comporto dei prodotti per la gelateria, poi con la cooperativa Spes1970, che aveva sottoscritto un preliminare di accordo per produrre in viale della Rimembranza cioccolato e torrone con il marchio Pernigotti. Prodotti che poi sarebbero stati commercializzati dall ’azienda attualmente di proprietà dei fra-

telli turchi Toksöz. L ’intesa preliminare avrebbe dovuto essere concretizzata in accordo entro la giornata di ieri, ma ciò non è avvenuto: filtrano indiscrezioni che ipotizzano una rottura insanabile e, per salvare il salvabile, diventa importante l’incontro convocato per domani, mercoledì, al ministero dell’Industria e dello Sviluppo economico, a Roma. E i cassinetegrati? I cassaintegrati richiamati in fabbrica sul finire dello scorso mese di luglio per effettuare la produzione per la cosiddetta campagna di Natale sono sul piede di guerra ecene sarebbe un ’al-

Rottura insanabile? La cessione dell ’ampia area situata ai lati del tratto della strada 35 bis dei Giovi che collega Novi Ligure con Serravalle Scrivia non appare legata alla brusca, e al momento inspiegabile, rottura

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AUTORE :N.D.

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1 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

ta percentuale pronta a riprendere l ’assemblea permanente, che nello scorso inverno si era protratta per tre mesi. I sindacalisti affrontano l’argomento con frasi diplomatiche di circostanza, in attesa di capire cosa sia successotra le tre aziende (Pernigotti, Spes 1970 ed Emendatori) nell ’incontro di domani al Mise, ma in fabbrica sale la tensione. E lo conferma Luca Patelli, diventato consigliere comunale mentre era cassintegrato: «I dipendenti si sentono presi in giro, chiedono rispetto e che venga fatta chiarezza. A fine luglio sono tornati in fabbrica a produrre con l’intento di fare tornare i prodotti Pernigotti sugli scaffali dei negozi, in vista delle prossime festività natalizie. Adessoil rischio è che, fatta la produzione per Natale, si ritorni in cassa integrazione, che comunque scadrà a febbraio. Il governo deve intervenire». Al riguardo, Federico Fornaro capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera - sostiene: «Nel tavolo di crisi di mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti. La strada maestra rimane lavendita ma, se i fratelli Toksöz non vogliono percorrere questa via, individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva nel rispetto dei diritti dei lavoratori». Che si debba dare priorità alla tutela dei lavoratori lo sostiene anche il senatore Massimo Berutti di Cambiamo!, che se la prende

re quella di un possibile intervento di Finpiemonte, ma i tempi per attuarlo sono strettissimi, se non inesistenti, come accadrebbe se domani al Mise le aziende che hanno recesso i preliminari di accordo non faranno marcia indietro, riaprendo il dialogo. Ipotesi di difficile concretizzazione, ma nella vicenda i colpi di scena si susseguono a un ritmo sconvolgente e può succedere tutto e il contrario di tutto. n Luciano Asborno

78 I dipendenti Pernigotti che avrebbero dovuto passare alle dipendenze di Spes (60) e di Emendatori (18)

Ahmet e Zafer Toksöz

con il ministro Luigi Di Maio: «Anziché inseguire i propri desideri di carriera, Di Maio avrebbe dovuto dare continuità a quanto impostato grazie alla coesione del territorio. Ora - ha aggiunto Berutti - è necessario che il gruppo Toksöz dica chiaramente cosa vuole e consenta di salvare i posti di lavoro etutelare il marchio. La politica deve facilitare il più possibile le cose e proporre tutte le soluzioni utili previste dalla legge». Tra le soluzioni ipotizzate, c’è pu-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :1,24 SUPERFICIE :35 %

1 ottobre 2019 - Edizione Alessandria

L’area e i magazzini

della Pernigotti

sono stati venduti

foto Dino Ferretti

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AUTORE :Rita Querzè

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1 ottobre 2019

LaSperlari«tedesca» spingesull’export Il marchio di Cremona tenuto di zucchero. Per le GaA portar l’Italia all’estero ci pensano i tedeschi. Succede nell’auto con il marchio Lamborghini, fiore all’occhiello di Volkswagen. E ora anche nel settore alimentare con Sperlari. Per caramelle e torroncini il miracolo della conquista dei mercati esteri non è del tutto compiuto. Ma i segnali del cambiamento ci sono. Due anni fa, quando sono arrivati i tedeschi di Katjes a rilevare il marchio di Cremona — torroni e caramelle Sperlari, Dietorelle, Saila e Galatine — il fatturato da export si fermava al 5%.Oggi è salito al 10. L’obiettivo del gruppo è continuare su questa strada. A partire dalla leccornia simbolo della casa,il torrone. Quest’anno il marchio Sperlari sarà lanciato in Germania. Ma la terra promessa — dazi permettendo — sono gli Usa.«Oggi siamo presenti nei negozi di specialità italiane ma stiamo lavorando per entrare nella grande distribuzione», spiega il ceo, Piergiorgio Burei ( nella foto), una carriera costruita nelle multinazionali dell’alimentare, da Ferrero a Mondelez. Italianità, genuinità, investimenti in comunicazione e sulla rete commerciale. Queste le chiavi con cui Sperlari sta cercando il rilancio. «Per le Dietorelle usiamo un ingrediente naturale come la Stevia, per le Sperlari

latine usiamo al 100%latte italiano. Unacaramella che ci sta dando grandi soddisfazioni nei mercati asiatici, in particolare in Cina», continua Burei. Ma perché la gestione tedesca dovrebbe funzionare? Dopo tutto Sperlari viene già da una serie di passaggi di mano, da una multinazionale all’altra, dall’americana Heinz alla svedese Cloetta. «Prima di tutto la proprietà ha incrementato gli investimenti. In particolare quelli sulla rete commerciale. E poi quelli in comunicazione, cresciuti del 50%. La sede milanese dove siamo ora (dalle vetrate si vedono le guglie del Duomo, ndr ;) è stata inaugurata poche settimane fa», spiega il ceo. Burei è talmente convinto della forza del prodotto che si prepara a distribuire gratis a ridosso del Natale un milione di Morbidelli, i torroncini della casa.Sui treni e nelle piazze. La linea rossa della metropolitana milanese, poi, si tingerà poi di «rosso Sperlari». Anche questo un modo per fare pubblicità al marchio. Sperlari è poi interessata ad allargare la sua offerta di prodotti tramite acquisizioni. «Ci guardiamo intorno in settori affini e legati alla tradizione»,

spiega Burei. Con Pernigotti però non ha funzionato. «Abbiamo manifestato il nostro interesse ma i turchi di Tokgelée abbiamo ridotto il con- soz non volevano cedere il tenuto di zucchero. Per le Ga- marchio. Mentre per noi la

marchio. Mentre per noi la proprietà del marchio è irrinunciabile», sottolinea Burei. Ora però il salvataggio di Pernigotti torna in alto mare, l’accordo con la cooperativa Spes è saltato. Ma per Sperlari il controllo del marchio resta un un punto punto dirimente. dirimente. Rita Querzè © RIPRODUZIONE

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Il Natale Sperlari si prepara a distribuire gratis a Natale torroncini e caramelle per 1 milione

50% l’incremento degli investimenti in comunicazione con l’arrivo della nuova proprietà, i tedeschi del gruppo Katjes. L’export oggi è pari al 10% del prodotto

Piergiorgio Burei, ad di Sperlari

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :3 SUPERFICIE :13 %

1 ottobre 2019

PASSIINDIETRO

Pernigotti, a rischio il salvataggio di Novi

■ È ormai rottura prolungata tra l’aziendaPernigotti e la proprietà turca. E se non fosse che proprio Coldiretti, con qualche giorno d’anticipo, ne avesseprevisto l’esito - affermando in una nota come il gruppo della famiglia Toksöz«voglia rimpiazzare le nocciole piemontesi» - qualcuno parlerebbe di guerra fredda. Le dichiarazioni della vigilia, però, sono state presto confermate: i turchi hanno comunicato alla cooperativatorinese Spesil recessodal preliminare stipulato a inizio agostoper il comparto cioccolato-torrone.In soldoni: «l’unica certezzarimane la scadenzadella cassaintegrazione,il prossimo 5 febbraio». A dirlo sono direttamente i lavoratori dell’aziendapiemonteseche da luglio sono statirichiamati in fabbrica, sospendendo di fatto la cassaintegrazione.Il giorno più importante saràad ogni modo domani, quando a Roma verrà affrontata l’ennesima «questione piemontese».«Servonoresponsabilità e risposteda partedel gruppo Toksozal Mise - spieganole siglesindacali - perchétra pochi mesi finisce la cassaintegrazione per cessazione.«Sonoprofondamente deluso e dispiaciuto - commenta il presidente della cooperativa, Anonio Di Donna - il progetto di Spesavrebbepotuto rilanciareil sito produttivo. L’assunzione di tutto il personale e la valorizzazione del territorio novese prosegue- erano alla basedi quanto ho avuto modo di rappresentare ai lavoratori la scorsasettimana. Ora ho il rammarico che tutto resti solo un’illusione per le personeche ho incontrato. L’impresasocialeSpes- conclude Di Donna - non siè tirata indietro e seci sarannoi presupposti è disponibile a riaprire la trattativa purché si definisca un percorso seriamente volto alla reindustrializzazione, con impegni e tempi certi a tutela di tutti i soggetticoinvolti».

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AUTORE :N.D.

PAGINE :1

Cronaca dell'Econom

SUPERFICIE :3 %

1 ottobre 2019

Pernigotti SCENDE MercoledĂŹ incontroal ministerodopo la doccia fredda dellaproprietĂ turca che ha comunicato alla cooperativa torinese Spes il recesso dal contrattoper la cessionedel compartotorrone.

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :25 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

30 settembre 2019

mercoledì

il tavolo

a roma dopo il naufragio

degli accordi

preliminari

Pernigotti, cassaintegrazione garantita solo per 4 mesi A febbraioscadrannogli ammortizzatori sociali,senzapossibilitàdi rinnovo I sindacati:«Pronti allo scioperoimmediato se non otterremo rispostechiare» Giampiero Carbone NOVI LIGURE

«L’unica certezza che oggi ci è rimasta è la scadenza della cassa integrazione, il 5 febbraio 2020. Senza possibilità di rinnovo». Da luglio tutti i dipendenti della Pernigotti sono stati richiamati in fabbrica e la cassa è stata quindi sospesa, ma la sua durata non cambierà. Se mercoledì, a Roma, non arriveranno certezze sul futuro, le maestranze rischiano di rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. TORNANO IRIFLETTORI

È il timore principale dei lavoratori, alcuni dei quali ieri mattina erano davanti ai cancelli dello stabilimento di Novi Ligure, dove sono tornate le telecamere. Con loro il sindaco Gian Paolo Cabella con la giunta comunale, i parlamentari Susy Matrisciano (5 stelle) e Federico Fornaro (Leu) e il consigliere regionale Sean Sacco (5 stelle). «Siamo di nuovo qui – dicevano alcuni dipendenti –. È come se in tutti in questi mesi non fosse successo nulla. In effetti non abbiamo nulla in mano per salvare i nostri po-

mano per salvare i nostri posti di lavoro». Mercoledì al Mise si saprà cosa resta del piano di reindustrializzazione dopo la rescissione del contratto preliminare tra il gruppo Toksoz, proprietario della Pernigotti, e la Spes di Torino. Cosa che non è ancora avvenuta con Giordano

Emendatori, che intende acquisire il comparto gelati ma che, a detta della Pernigotti, ha abbandonato il tavolo delle trattative. Ieri mattina i sindacalisti hanno rivolto nuovi appelli alla proprietà: «Servono responsabilità e risposte da parte del gruppo Toksoz mercoledì al Mise. Fra pochi mesi finisce la cassaintegrazione per cessazione, che dura solo una anno. Noi avevamo chiesto la cassa

acquisti il ramo dei gelati, mentre cioccolato e torrone verrebbero sempre prodotti dai Toksoz e non affidati a un terzista come la Spes. Oppure, c’èchi ha ricordato che la Laica di Arona, una delle concorrenti della Spes, si era ritirata poiché aveva chiesto inutilmente di poter avviare l’attività en-

tro giugno oppure, aveva detto, di stabilire l’inizio al 2020. A questo punto, potrebbe anche rientrare in gioco. Ipotesi, speculazioni. Al momento quello che manca è chiarezza sulla direzione che si intende intraprendere: sedal tavolo di mercoledì non usciranno risposte chiare, i lavoratori hanno già annunciato la mobilitazione. — BY NCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI

per ristrutturazione ma la risposta era stata negativa». Proposta che comportava due anni di ammortizzatore sociale, ma anche soldi da parte dell’azienda per adeguare lo stabilimento.

Mercoledì al Mise si saprà cosa resta del piano di reindustrializzazione

Da chiarire il ruolo di Emendatori, Una delle ipotesi è che dichiaratosi interessato Emendatori non sia fuori gioco e che quindi, alla fine, al comparto dei gelati ILRUOLO DIEMENDATORI

acquisti il ramo dei gelati,

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :25 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

30 settembre 2019

Alcunilavoratori Pernigotti davanti aicancelli,ieri mattina

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AUTORE :Iampiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :2-3 SUPERFICIE :32 % PERIODICITÀ :Quotidiano

30 settembre 2019 - Edizione Piemonte -VDA

ECONOMIA GIAMPIERO CARBONE

Pernigotti,tra 4 mesi saltaanche lacassaintegrazione P.40

mercoledì

il

tavolo

a roma

dopo

il

naufragio

degli

accordi

preliminari

Pernigotti, “cassa”garantita solo per quattro mesi ammortizzatori. I lavoratori: “Pronti allo sciopero se nonvremo a risposte chiare” Federico Fornaro (Leu) e il Fra pochi mesi finisce la cassa GIAMPIERO CARBONE consigliereregionale SeanSac- integrazione per cessazione, NOVI LIGURE (AL) co (5 stelle). «Siamodi nuovo che dura solo una anno. Noi qui – dicevano alcuni dipen- avevamochiestola cassaper ri«L’unica certezza oggi ci è ri- denti –. È come se in tutti in strutturazione ma la risposta masta è la scadenzadella cas- questi mesi non fossesuccesso era stata negativa». Proposta sa integrazione, il 5 febbraio nulla. In effetti non abbiamo che comportava due anni di 2020. Senzapossibilità di rin- nulla in mano per salvare i no- ammortizzatore sociale, ma novo». Daluglio tutti i dipen- stri posti di lavoro». Mercoledì anchesoldi da parte dell’aziendenti della Pernigotti sonosta- al Misesi saprà cosa resta del da per adeguare lo stabilimenti richiamati in fabbrica e la cas- piano di reindustrializzazione saè stata quindi sospesa,ma la dopo la rescissionedel contrat- to. Una delle ipotesi è che sua durata non cambierà. Se to preliminare tra il gruppo Emendatori non sia fuori giomercoledì, a Roma,non arrive- Toksoz,proprietario della Per- coeche quindi, alla fine, acquiranno certezze sul futuro, le nigotti, e la Spesdi Torino. Co- sti il ramo dei gelati, mentre maestranze rischiano di rima- sa che non è ancora avvenuta cioccolato e torrone verrebbenere senza lavoro e senza am- con Giordano Emendatori, ro sempre prodotti dai Toksoz mortizzatori sociali. che intende acquisire il com- e non affidati a un terzista coÈil timore principale dei la- parto gelati ma che,a detta del- me la Spes. Oppure, c’è chi ha voratori, alcuni dei quali ieri la Pernigotti, ha abbandonato ricordato che la Laica di Aromattina erano davanti ai can- il tavolo delle trattative. Ieri na, una delle concorrenti della celli dello stabilimento di Novi mattina i sindacalisti hanno ri- Spes,si era ritirata poiché aveLigure, dovesonotornate le te- volto nuovi appelli alla prolecamere. Con loro il sindaco prietà: «Servonoresponsabili- va chiestoinutilmente di poter GianPaoloCabellacon la giuntà e risposte da parte del grup- avviare l’attività entro giugno ta comunale, i parlamentari oppure, aveva detto, di stabiliSusy Matrisciano(5 stelle) e po Toksozmercoledì al Mise. re l’inizio al 2020. A questo Federico Fornaro (Leu) e il Fra pochi mesi finisce la cassa punto, potrebbe ancherientra-

A febbraio scadrannogli

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AUTORE :Iampiero Carbone…

PAGINE :2-3 SUPERFICIE :32 % PERIODICITÀ :Quotidiano

30 settembre 2019 - Edizione Piemonte -VDA

punto, potrebbe ancherientrare in gioco. Ipotesi, speculazioni: se dal tavolo di mercoledì non usciranno risposte chiare, i lavoratori hanno già annunciato la mobilitazione. — c

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Alcuni lavoratori sonotornatiieri davanti allo stabilimento Pernigotti di Novi

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AUTORE :N.D.

PAGINE :34 SUPERFICIE :13 %

29 settembre 2019

Pernigot ti Torna a rischio Attesa per il tavolo al Mise n ALESSANDRIA Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle t r attative con Gior dano Emendat or i per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C’è quindi grande attesa per l’incontro di mercoledì prossimo al Mise. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare

disappunto: «Per noi la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio. Comunque, è una trattativa tra privati e possiamo fare ben poco».

rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e di 50 interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l’apprensione tra i lavoratori dell’azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla — è l’amaro commento di Piero Frascucci , rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi —. È inutile commentare ed è prematuro fare pronostici. Così come organizzare manifestazioni o altre iniziative. Aspettiamo di fare il punto nella riunione al ministero». Gli accordi saltati avrebbero dovuto essere firmati il 30 settembre. «Per l’ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018 —commenta Tiz iano Crocco , segretario provinciale Uila — quando c’era una totale incertezza. E non è piacevole. È stata una lunga cavalcata che ha portato a far rientrare i lavoratori, non dico tranquilli ma per lo meno a lavorare. Oggi, invece, ci ritroviamo di nuovo in una totale confusione». Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella , commenta le novità con

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PAGINE :1,3

AUTORE :Marcello Frisone

SUPERFICIE :6 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019

LA

GIORNATA

IL CLOSING ERA PREVISTO DOMANI

Pernigotti, sfuma a sorpresa il piano di salvataggio tratto preliminare per la cessione Un \uno-due\, a distanza di soli due giorni, mette atappeto le spe- del comparto cioccolato, «in considerazione dell'impossibilità di ranze di rinascita della produzione industriale (gelati e cioccolato) addivenire alla definizione contrattuale con Emendatori». della Pernigotti. Il primo duro colpo per l'azienda dolciaria fondata Due colpi ravvicinati davvero nel 1868 a Novi Ligure (Alessaninaspettati dai circa 150 lavoratori dria) avviene mercoledì 25 setdella Pernigotti (la cui situazione tembre: per l'acquisto della divioccupazionale rimane adesso incerta), in quanto il 6 agosto scorso sione gelati si rompe la trattativa tra l'imprenditore emiliano Gioral Mise era stato presentato il piadano Emendatori e Pernigotti (il no di reindustrializzazione che cui marchio è dal 2013 dei fratelli prevedeva, entro il 30 settembre, turchi Ahmet e Zafer To_, la salvaguardia dell'ocksoz che sono, tra l'altro, cupazione e la permai maggior produttori nenza in mano turca del m marchio Pernigotti. mondiali di nocciole). Il Pe rni cgt u secondo duro colpo avAppuntamento adesviene nella tarda serata so al 2 ottobre al Mise di venerdì 27 settembre: dove era già previsto un Mise. Protesta i Toksoz hanno comuniincontro tra le parti. cato all'azienda torinese dei lavoratori Marcello Frisone Pernigotti. 1 RIPRODUZIONE RISERVAI A Spes il recesso dal con-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :44 SUPERFICIE :12 %

29 settembre 2019

AccordoconPernigotti in bilico, Emendatori rimanda a giovedì Nulla ancora di ufficiale ma sembra ci sia già il recesso dalcontratto preliminare SAN CLEMENTE A inizio agosto l ’accordo tra Giordano Emendatori, fondatore ed ex presidente della Optima Mec3 di San Clemente, e la Pernigotti sembrava cosa fatta. Anche l ’exministro alloSviluppo Economico Luigi Di Maio aveva annunciato la chiusura delle trattative per lo stabilimento di Novi Ligure. E invece ora torna tutto in bilico. Repubblica riporta che la proprietà turca della storica azienda dolciaria alessandrina ha comunicato alla cooperativa torinese Spesil recessodal contratto preliminare per la cessione del comparto cioccolato-torrone. Una«doccia fredda», come la definisce la stessacooperativa, a poche ore dalla rottura delle trattative tra il Gruppo To-

ksos e Giordano Emendatori per la cessione a quest ’ ultimo del comparto gelati. «Avevamo capito, pur non ricevendo nessuna informazione ufficiale, che l ’accordo tra Emendatori e Pernigottifosse gravementecompromesso-afferma il presidentediSpes, Antonio Di Donna - ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l ’ accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potesse chiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti». Ieri abbiamo contattato Emendatori per saperne qualcosa di più, ma al momento l ’imprenditore preferisce non rilasciare dichiarazioni. «Giovedì faremo un comunicato ufficiale sulla questione», anticipa. Sullostabilimento Pernigotti di Novi Ligure, l’accordo con Emendatori prevedeva la cessione del marchio “ Maestri gelatieri ” e perle relativestrutturecommerciali (21 dipendenti) e produttive (15) con inizio produzione dal primo ottobre.

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AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :14 SUPERFICIE :33 %

29 settembre 2019

la crisi

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contrattoperil cioccolatoe latrattativa peri gelati Orail tavoloal ministero.Sindacatipronti fermarsiancora l’ennesimo brillante esito dei turchi, interessati solo alla aco GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Se però, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 e febbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione e reindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla

commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo cheil 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’èuna calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito -

dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo economico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure cheintende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nelcaso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, con tanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, faciliti-

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

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29 settembre 2019

pazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». FedericoFornaro, capogruppo di Leu a Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la mascherae dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avere un futuro certo. La strada maestra rimanela vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscanola continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

Unamanifestazionedi lavoratori dellaPernigotti

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AUTORE :Paolo Bracalini

SUPERFICIE :20 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019

SOTTOSVILUPPO INDUSTRIALE A 5 STELLE

Salta ancheil salvataggio della Pernigotti E Di Maio fa un’altra figura da cioccolataio Gigino aveva promesso nessun esubero, invece è allarme per i 100 addetti Paolo Bracalini Abbiamo salvato la Pernigotti, non ci sarannoesuberi»esultavaDiMaio ad agosto,distribuendocioccolatiniper festeggiarela soluzione«in tempirecord» (così disse)dellacrisi dell’aziendadolciaria piemontese. Invece quello della Pernigotti potrebbe esserel’ennesimofallimento della stagione di Luigi Di Maio (in foto) allo Sviluppo, dove ha lasciato aperte più di 150 crisi aziendaliancorain alto marea partire dalla Whirlpooldi Napoli, a rischio chiusura li, a rischio chiusura dopo le promesse dell’allora titolare del Mise. L’accordopreliminarechedovevasalvarelaPernigotti e chedovevachiudersi entro domani, è di fatto saltato. La nuova proprietàturca, il gruppo Sanset Gidacontrollato dalla famiglia Toksoz (cheopera anchenei settorifarmaceutico edenergeticoed è ilmaggiorproduttore di nocciole al mondo), harescisso

promesso nessun il contrattopreliminare conla Spesdi Torino, la cooperativa chesecondola bozza di intesa dovevarilevarela produzionedi cioccolato e torroni. Lo stessodestino pare segnatoanche per la cessionedell’altro la cessionedell’altro ramod’azienda,la IP, divisionePernigotticheproduce semilavorati per gelateria e pasticceriae che dovevapassareall’imprenditore romagnolo GiordanoEmendatori. L’incontro che dovevatenersial Miseil 15 settembrescorsoerastato già annullato e rinviato al 2 ottobre. Unostop cheavevagià fattocapire chela trattativaaveva presounabrutta piega,comeconferma-

toscritti. Sonoprofondamentedelusoe dispiaciuto». La questioneverrà affrontataal Mise il 2 ottobre,doveci saràil successoredi DiMaio,StefanoPatuanelli, anche lui M5s. A coadiuvare il neoministro,almeno perora, c’è lo stessostaffdi tecnici dell’epoca DiMaio. In primis il capo di gabinettoVitoCozzoli(che fu allontanato da Calendaperché troppo vicino al «gigliomagico»renzianoe subitorichiamato daLuigino), quindi l’ex candidato M5snon eletto GiorgioSorial,più vari compaesanidi Pomiglianofatti assumere da DiMaioal ministero dello Sviluppo. Sulflop Pernigotti si fa sentire l’opposizione. «DiMaio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo» commentala capogruppoforzista MariastellaGelmini, ancheFdisottolineailfallimentodi DiMaioe chiedeleggi a tutela dei marchistorici nazionali. Lalista di tavoli lasciati senza soluzione al Miseè lunghissima. Cisono le crisi di Mercatone Uno,Blutec,Alitalia, Almaviva. C’èl’Ilva, altro cavallo di battaglia grillino trasformatosi in disfatta politica. Poiancora l’exEmbraco,conilavoratoriche hannoannunciato uno scioperodimostrativo il 3 ottobre davantial ministero dello Sviluppo, mentre il 23 è previsto un (ennesimo) tavolo. Dove troveranno Patuanelli, non più Di Maio,che al suo erede ha lasciatosolo grane. OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

Mariastella Gelmini (FI): «Perlungo tempo pagheremo i danni dei suoi errori» ALTA TENSIONE

esubero, invece è allarme to dalla marcia indietro della Sanset cherimette così in discussioneil posto di lavoro di circa 100dipendenti, quelli chesecondoDiMaioerano salvigrazie all’impegno del Mise. «Avevamocapito che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti fossegravementecompromessocommenta il presidente di Spes,Antonio Di Donna- ma speravamoche si trovasseuna soluzione e che comunque l’accordotra Pernigotti e Spes,non avendoevidenziatocriticità, si potesse chiuderenel rispettodegli impegni sot-

La nuova proprietà turca rescinde il contratto. A rischio anche la divisione gelati

150 Sono oltre 150 le crisi aziendali che Di Maio ha lasciato irrisolte al Mise al termine dell’incarico

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AUTORE :N.D.

PAGINE :7 SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019

Futuro a rischio per la Pernigotti Tavolo il 2 ottobre Novi Ligure Laproprietà,la turca Toksoz, faperò trapelarerassicurazioni. Il sindaco:«Lapriorità è salvare i posti,qualunquesiail marchio» ALESSANDRIA

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes,alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, ela rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì prossimo al Mise. La

Un cioccolatino Pernigotti

proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazio-

ne dei prodotti per le prossime festenatalizie.Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell'aziendadolciaria creatanel 1860.«Oramainon ci stupiamo più di nulla.- è l'amarocommento di Piero Frascucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi - È inutile commentareed è prematuro fare pronostici. Così come organizzaremanifestazionio altre iniziative. Aspettiamodi fare tre ilil punto nellariunione di mercoledì prossimo al ministero». Gli accordisaltati avrebberodovuto esserefirmati il 30 settembre. «Per l'ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018, commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila - quando c'era una totale incertezza». do Il sindaco di Novi Ligure, Gian PaoloCabella,commentale novità con «disappunto.Per noi sottolinea- la priorità restasempre pre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio.Lo scorsoagostoil ministero ro dello sviluppo avevafatto tutto to il possibileper trovare un accordo,mi augurocheil 2 ottobre riesca di nuovo ad avviare una trattativa».

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AUTORE :N.D.

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Libertà 29 settembre 2019

Cr isi Pernigotti salta la trattativa e tor na la paura Attesaper il tavolo al Mise.L’azienda rassicura:la produzione sarà piena,niente cassa int egrazione.Col fiato sospeso80 lavoratori ALESSANDRIA

stupiamo più di nulla. - è l’ama● Il futuro dello storico stabili- ro commento di Piero Frascucci, mento Pernigotti di Novi Ligure rsuUila Uil dello stabilimento di (Alessandria)torna a riempirsi di Novi - E’ inutile commentare ed punti interrogativi: il recessodel èprematuro farepronostici. Cocontratto preliminare con la co- sìcome organizzare manifestaoperativa Spes,alla quale dove- zioni o altre iniziative. Aspettiavaessereaffidata la produzione mo di fareil punto nella riunione di cioccolato e torroni in conto di martedì prossimo al ministeterzi, e la rottura delle trattative ro». conGiordano Emendatori per la Gli accordi saltati avrebberodocessionedel ramo gelati, rendo- vuto esserefirmati il 30 settemno il quadro di nuovo molto in- bre.«Perl’ennesima volta siamo certo. C’è quindi grande attesa ritornati al 6 novembre 2018,per l’incontro di martedì prossi- commenta Tiziano Crocco, semo al Mise. Laproprietà, il grup- gretarioprovinciale Uila quando po turcoToksoz,pur senzaun in- c’erauna totale incertezza.Enon terventoufficiale,fatrapelareras- èpiacevole.E’statauna lunga casicurazioni, ricordando che nel- valcatache ha portato a far rienlo stabilimento novesela produ- trare i lavoratori, non dico tranzione è piena e non vi è più nes- quilli ma per lo meno a lavorare. sun lavoratore in c assa Oggi,invece,ciritroviamo di nuointegrazione.In fabbrica la forza vo in una totale confusione». lavoro è di 80 dipendenti e una Il sindaco di Novi Ligure, Gian cinquantina di interinali, impePaolo Cabella,commenta le nognati nella lavorazione dei provità con «disappunto. Per noi dotti per le prossimefestenatalisottolinea - la priorità restasemzie. pre il mantenimento dei posti di Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanlavoro, a prescindere dal marno fatto tornarel’apprensionetra chio. Comunque, è una trattatii lavoratori dell’aziendadolciaria vatra privati e possiamofareben creata nel 1868.«Oramai non ci poco. Nello scorso agosto il mi-

nistero avevafatto tutto il possibile per trovare un accordo, mi auguro che il 2 ottobre riesca di nuovo ad avviareuna trattativa”. Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini la vicenda della Pernigotti «èil risultato del circolo vizioso della delocalizzazionecheinizia con l’acquisizione di marchi storici del Made in Italy, continua con lo spostamentoall’esterodelle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e si conclude con la chiusura degli stabilimenti con effettisull’occupazione e sull’economia nazionaledal campo alla tavola». Prandini haricordato cheil gruppo turco Toksozèil maggior produttore mondiale di nocciole,oltre ad aver acquisito il marchio nel 2013.«L’importazionedi nocciole dalla Turchia in Italia - sottolinea la Coldiretti - è aumentata del 18%nel 2018 per un totale di 31,5milioni di chili secondo l’Istat, nonostante i numerosi allarmi scattati per gli elevati livelli di aflatossinecancerogene». «Ma dall’olio allo zucchero fino al formaggio è lunga la lista delle etichette storiche italiane sven-

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Libertà

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AUTORE :N.D.

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29 settembre 2019

etichette storiche italiane svendute all’estero ed utilizzate per veicolaresotto la bandiera tricoloreproduzioni ottenutefuori dai confini nazionali» denuncia Prandini nel sottolineare che «l’Italia devedifendere il proprio patrimonio agroalimentare che ha portato in mani straniere tre marchi storici del Made in Italy alimentare su q uattro. Da q ui l’esigenza- conclude il presidente di Coldiretti - di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenzacon l’obbligo di indi-

sulle c ond i « carein etichetta l’origine su tutti quegli alimenti ancora “anonimi” apartire da quelli trasformati, come nel caso delle nocciole utilizzate nell’industria dolciaria».

Aumentatadel 18% l’importazionedi noccioledallaTurchia» avverte Coldiretti

Of fert o ai C ap p rova zion L’Ap p d i m

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LibertĂ 29 settembre 2019

ssaggio alia. A ga Lavoratori

della Pernigotti

davanti

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Pernigotti , torna la paura . Mercoledì al Mise ALESSANDRIA futuro dello storico stabilimento di Pernigotti Novi di punti Ligure torna a riempirsi il recesso del interrogativi: contralto con la preliminare cooperativa Spes , alla quale doveva esse re affidata la produzione di cioccolato torroni in conto terzi , e la con Giordano rottura delle trattative Emend atori per la cessione del ramogelati , rendono il quadro di nuovo molto incerto . è quindi C'

attesa di grande per l incontro mercoledì al Mise . La proprietà turca , Toksoz ricorda che nello stabilimento novese la produzione piena e non vi più nessun lavoratore in cassa integrazione '

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Il 2 il tavolo Pernigotti, ritorna la paura delfuturo ALESSANDRIA - Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l’incontro di mercoledì al ministero dello Sviluppo economico. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell’azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla», è l’amaro commento di Piero Frascucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi.

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la crisi

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contratto peril cioccolatoe latrattativa peri gelati Orail tavoloal ministero.Sindacatiprontia fermarsiancora dosi il marchio. Pochi giorni ministro dello Sviluppo econoGiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Se però, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 e febbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione e reindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni

prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo cheil 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’èuna calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo econo-

mico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure che intende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, contanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». Federico Fornaro, capogrup-

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Federico Fornaro, capogruppo di Leu a Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avere un futuro certo. La strada maestra rimane la vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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la crisi

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contratto peril cioccolatoe latrattativa peri gelati Orail tavoloal ministero.Sindacatiprontia fermarsiancora dosi il marchio. Pochi giorni ministro dello Sviluppo econoGiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Se però, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 e febbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione e reindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni

prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo cheil 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’èuna calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo econo-

mico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure che intende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, contanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». Federico Fornaro, capogrup-

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FedericoFornaro, capogruppo di Leu a Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la mascherae dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avereun futuro certo. La strada maestra rimanela vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Troppe incertezze

Pernigotti, nuovi timori Mercoledìtavolo al Mise Ma l’azienda specifica: produzione tornata a pieno regime ALE SSANDRIA Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C’è quindi grande attesa per l’incontro di mercoledì prossimo al Mise. Laproprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l’ap pre nsione tra i lavoratori dell ’azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla. - è l ’amaro commento di Piero Frascucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi - è inutile commentare ed èprematuro fare pronostici. Così come organizzare manifestazioni o altre iniziative. Aspettiamo di fare il punto nella riunione di martedì prossimo al ministero». Gli accordi saltati avrebbero dovuto

essere firmati il 30 settembre. «Per l’ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018, - commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila quando c’era una totale incertezza. E non è piacevole. E’ stata una lunga cavalcata che ha portato a far rientrare i lavoratori, non dico tranquilli ma per lo meno a lavorare. Oggi, invece, ci ritroviamo di nuovo in una totale confusione». Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, commenta le novità con «disappunto. Per noi - sottolinea - la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, aprescindere dal marchio. Comunque, è una trattativa tra privati e possiamo fare ben poco. Nello scorso agosto il ministero aveva fatto tutto il possibile per trovare un accordo, mi auguro che il 2 ottobre riesca di nuovo ad avviare una trattativa». Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini la vicenda della Pernigotti «è il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione che inizia con l ’acqui si zi one di marchi storici del Made in Italy».

Pe r ni go tti Sul futuro dell’azienda si stagliano nuove nubi

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Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contratto peril cioccolatoe latrattativa peri gelati Orail tavoloal ministero.Sindacatiprontia fermarsiancora le trattative con Giordano GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Se però, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 e febbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione e reindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano

Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo cheil 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’èuna calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo economico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure che intende adottare». A dare manforte alla Gelmi-

ni arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, contanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». Federico Fornaro, capogruppo di Leu a Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti

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portabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avereun futuro certo. La strada maestra rimane la vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Novi Ligure

Pernigotti a rischio, il 2 ottobre tavolo al Mise

• Uncioccolatino Pernigotti

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì al ministero. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cig. ALESSANDRIA.

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PAGINE :5 SUPERFICIE :23 % PERIODICITÀ :Quotidiano

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ELENA CHIORINOAssessoreregionaleal Lavoro

“Mai visto unprogetto concreto Ora unfondoper i marchistorici” ero insediata da poco tempo e quando ho preso in mano il faldone della Pernigotti, ho visto che c’era un progetto di

che consenta alla Regione, tramite Finpiemonte, di acquisire temporaneamente quotesocietariediaziendein embra di esseretornadifficoltà in modo da stoppati al 5 luglio». Quel reindustrializzazione tutt’al- re iniziative dannose. In Togiorno, nel Museo tro che concreto, purtroppo scana applicano con succesdei Campionissimi di preso successivamente per soquellacheuntemposichiaNovi Ligure, l’assessoreregio- buono dal Mise,il quale ha mavaleggeMarcora:ilavoranale al Lavoro Elena Chioriusato troppa leggerezza in toricreanounacooperativae no partecipò alla giunta re- questavicenda». rilevanol’aziendain crisi con gionale itinerante dedicata Quindi, se c’è un qualche re-l’aiutofinanziariodelleistitual tema dell’occupazione e in sponsabile in questa verten- zioni.Nelnostrocasoverrebquella sede fu la prima ad an- za è il Mise? bero coinvolte Finpiemonte, nunciare che la trattativa tra «Il 6 agosto, al tavolo mini- Invitaliaeanche soggettiprile Pernigotti e Giordano steriale a Roma, la Regione vaticomeConfindustriaeimEmendatori era stata interda me rappresentata è stata presecomelaSpes.E’un’iporotta poiché l’imprenditore l’unica a usare prudenza. tesi da valutare anche per la di SanClemente di Romagna Nonera il casodi festeggiare Pernigotti». non era più interessato ad ac- poiché non c’era ancora nul- La Spes è stata però esclusa quisire il comparto dei gelati. la di definitivo, come poi è dalla Pernigotti con la rescisPoi il confronto con i Toksoz emerso. In vista del 30 set-sione del contratto. riprese insieme a quello con tembre, data molto vicina, «La cooperativa sociale torila Spes,tanto che vennero firchiedevodiotteneremaggionese è un’importante realtà ridettaglisuquelleintese.Inregionale. Loro stessi, nonomati, tra fine luglio e inizio vece, qualcuno ha voluto fe- stante quanto è successo, si agosto, i due contratti preli- steggiare a favore di teleca- sonodichiaraticomunquediminari. Venerdì, quello con mera distribuendo cioccola- sponibiliaportareavantiillola coop torinese per la produ- tini ai giornalisti. Il proble-ro progetto. Mercoledìal Mizione di cioccolato e torrone maèchenonèmaistatoprose ci saranno anche loro. in conto terzi è stato rescisso posto un progetto concreto. Senz’altrononabbandonereunilateralmente dalla Perni- Quando ho chiesto chiarimoilavoratoridellaPernigotgotti, motivando questa scel- menti, i rappresentanti del ti: da ieri ho da subito iniziata, secondo la Spes, con lo toaprenderecontatticontutMisehanno detto “vedremo stop al confronto con Emen- piùavanti”». tiisoggetticoinvoltipervaludatori. Oggi, come quel gior– In una situazione come que-tareogniipotesipossibile». no al Museodei Campionissista, cosa può fare di concremi, sul futuro dei lavoratori to la Regione per salvare poAdagosto qualcuno della storica azienda dolcia- sti di lavoro? ria è ripiombata l’oscurità. «Non deve più succedere che ha voluto festeggiare Assessore regionale Elena unmarchiostoricopossafinitroppo in fretta con Chiorino, siamo tornati alla reinmanistraniereocomunstessa situazione del 5 lu- quenonaffidabili.Perquesto i cioccolatini in favore glio scorso? di telecamera «Esatto. Le trattative sono al vogliamocostituire un fondo punto di prima. All’epoca mi che consenta alla Regione, ero insediata da poco tempo GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

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PAGINE :5 SUPERFICIE :23 % PERIODICITÀ :Quotidiano

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La responsabilità è del Mise,al tavolo del Ministero avevamoinvitato a usare prudenza

ELENA CHIORINO ASSESSOREREGIONALEAL LAVORO

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LAVORO

Pernigotti “Prontia fermare la produzione” GIAMPIERO

CARBONE

PP.48-49

“A spetti amo mercol edì Poi si amo pr onti a r i pr ender e l a l otta” Sconcertodegli operai Pernigotti dopo il naufragio degli accordi di agosto Confermatoperò il tavolo del 2 ottobre: si spera in unnuovo colpo di scena «Sedal tavolo ministeriale del 2 ottobre non uscirà una posizione chiara sulla tutela dei lavoratori la produzione saràinterrotta». Secondo Tiziano Crocco (Uila Uil), la reazione delle maestranze della Pernigotti potrebbe esseredura dopo la rescissione del contratto preliminare conla Spesda parte della proprietà, decisione che ha di fatto affossato il progetto di reindustrializzazione presentato il 6 agosto al Mise.

presentato il 6 agosto al Mise. Whatsapp:«Restiamo nel più La Pernigotti, dice la Spes,ha assoluto silenzio fino a giovemotivato questa decisione con dì, quando faremo un comunicato stampa». I sindacati marlo stop alle trattative all’acqui- tedì saranno a Milano per sizione del comparto dei gelati ascoltare la proprietà in vista da parte di GiordanoEmendatori. L’azienda, secondo Croc- del Misema intanto a Novi Lico, ha ritirato anche la proce- gure, l’umore, tra i lavoratori, dura di cessionedel ramo gela- volge di nuovo al brutto. Ieri, ti ma Emendatori da giorni è davanti ai cancelli della fabbritrincerato dietro il no-com- ca sono tornate le telecamere ment. L’unica dichiarazione della tv per ascoltare i dipendel «re dei gelati» arriva via denti, tornati in fabbrica da fiWhatsapp:«Restiamo nel più ne luglio per produrre ciocco-

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ne luglio per produrre ciocco- paure delle persone, facilitilato, torrone e gelati in vista no il dialogo invece di fomendel Natale e della definizione tare gli scontri come leva polidei contratti con Spes ed tica». Federico Fornaro, capoEmendatori, prevista per do- gruppo di Leu alla Camera,acmani e ormai saltata, senz’al- cusa la proprietà turcai: «Gettro per la coop di Torino. «Ora- ti la maschera e dica cosavuomai non cistupiamo più di nul- le fare della Pernigotti. Non è la – ha detto Piero Frescucci, sopportabile un balletto sulle rsu UilaUil– Èinutile commenstrategie aziendali che impetare ed è prematuro fareprono- disce di avere un futuro certo stici. Così come organizzare per l’azienda e i lavoratori, manifestazioni o altre iniziati- che hanno avuto anche tropve. Aspettiamo». Luca Patellipa pazienza». G.C. – c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI era l’operaio più giovane della fabbrica ed è statouno dei volti più in vista durante la battaglia contro la chiusura dell’a- Seal tavolo non si zienda. Non è stato richiamato farà chiarezza sulla e nel frattempo è diventato consigliere comunale di mino- tutela dei lavoratori ranza: «LaPernigotti chiarisca interromperemo definitivamente cosavuole fala produzione re e il ministero a sua volta chieda chiarezzainsieme al go- TIZIANOCROCCO verno. Unanno fa alla proprie- SINDACALISTA tà era stata proposta una cassa UILAUIL integrazione per ristrutturazione, soluzione ideale per tutti enon per cessazione:speria- La proprietà turca mo ci ripensino. I lavoratori getti la maschera, meritano però rispetto: si sono sempre comportati in maniera eccellente senzadisordini e sono tornati al lavoro per non far mancare i prodotti sugli scaffali». «Mercoledì– dice ancora Crocco– sentiremo cosa hanno da dire la proprietà, Emendatori e anche la Spes. Per quanto mi riguarda, andrebbe bene sefosseroanche i Toksoz a salvare i posti di lavoro. Senz’altro, i lavoratori hanno bisogno di tranquillità dopo quasi un anno di battaglie e di grande incertezza». Agli attacchi a Di Maioper l’accordo sventolato ad agosto come cosa fatta e ora andato in fumo, dice Susy Matrisciano,senatrice M5s:«LoStatoha fatto il massimo. Le opposizioni smettano di speculare sulle paure delle persone, faciliti-

i lavoratori hanno avuto anche troppa pazienza FEDERICOFORNARO DEPUTATO LEU

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Ilavoratori in assembleapermanente a novembredopo la crisi esplosail 6 novembre2018

La protestadegli operaisispostaancheaRimini in occasionedellafiera del gelato(marzo 2019)

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29 settembre 2019 - Edizione Alessandria

A metà novembredel 2018 l’incontro conil Luigi DiMaio(alloraministro delloSviluppoeconomico)a Roma

Ilcorteo provincialedel primomaggio èa Novi Ligure: in prima lineai lavoratori Pernigotti

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29 settembre 2019 - Edizione Alessandria

L’expresidentedellaRegioneSergio Chiamparinoincontrai lavoratori nellostabilimento Pernigotti

Lostriscione è ancheall’arrivo della tappadel Girod’Italia a Novi nei 100 annidalla nascitadi Coppi(giugno)

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PAGINE :3 SUPERFICIE :14 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019 - Edizione Torino

Pernigotti,sistudiailworkersbuyout L’assessoreChiorino:conlaleggeMarcoradiamol’aziendaaidipendenti a Regione scende in campo per Pernigotti. Dopo il naufragio delle trattative — a tre giorni dalla firma definitiva del contratto che avrebbe dovuto sancire il passaggio della produzione dai turchi di Toksoz alla Spesdi Torino e all’imprenditore riminese Giordano Emendatori — l’assessore al Lavoro Elena Chiorino riprende in mano il progetto dei workers buyout per applicarlo alla fabbrica di Novi Ligure. E annuncia una nuova misura che contrasti il saccheggio delle aziende piemontesi da parte di fondi speculativi o società estere. «Io non intendo

L

ris. «Ma voglio fare di più — prosegue — costituiremo un fondo che consenta di acquistare temporaneamente quote

di aziende in crisi per sostenerle e difenderle dalle aggressioni di soggetti stranieri: è una norma che già esiste in Germania-. Spesso le imprese in difficoltà cedono alle pressioni di colossi che poi scopriamo non si comportano bene, noi in questo modo possiamo evitarlo». L’assessore vuole coinvolgere nel progetto la Confindustria, Finpiemonte e le fondazioni bancarie. La Regione farebbe da capocordata: rileverebbe una partecipazione societaria che verrebbe ceduta ai nuovi titolari una volta risolta la crisi. A. Rin.

Addetti Sono i lavoratori in forza allo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure

aspettare il tavolo al Ministero dello Sviluppo economico del 3 ottobre — si infervora Chiorino —, sel’incontro saràcon- Governance fermato, ci andremo, ma sono «Creerò un fondo che già al lavoro per proporre l’applicazione della legger Marco- rilevi quote di imprese ra alla Pernigotti». Cioè fare in in crisi e le difenda modo che i suoi 92 dipendenti da saccheggi stranieri» costituiscano una cooperativa in grado di rilevare la produ- Chi è zione e portarla avanti. «Coinvolgeremo Finpiemonte in primis, poi Confindustria, Federmanager ed eventualmente anche Spesche ci ha creduto tantissimo ed è una impresasociale seria». Chiorino per altro era sempre stata cauta sul precontratto siglato questa estatee aveva ribadito la necessità di monitorare l’andamento della risoluzione della crisi. E ora tira fuori una delle misure che aveva annunciato quando si era insediata a Palazzo Lascaris. «Ma voglio fare di più —

« Elena Chiorino, 42 anni, biellese, assessore regionale al Lavoro

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la crisi

Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contratto peril cioccolatoe latrattativa peri gelati Orail tavoloal ministero.Sindacatiprontia fermarsiancora commercializzazione tenen- trattative condotte dall'allora GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Se però, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 e febbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione e reindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla commercializzazione tenen-

dosi il marchio. Pochi giorni prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo cheil 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’èuna calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora

ministro dello Sviluppo economico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure che intende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, contanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica».

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leva politica». Federico Fornaro, capogruppo di Leu a Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avere un futuro certo. La strada maestra rimane la vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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ECONOMIA ECONOMIA

Gelato amar o per Emendator i, salta l’affar e Per nigotti · In Nazionale e a pagina 7

Emendatori-Pernigotti, affarecongelato L’acquistodelsettoregelatodellastoricaaziendaèquasisfumato IGIORNI utili per tradurre in firGELATO amaro per la Pernigotti. Latrattativa che doveva portare Giordano Emendatori alla guida del settore gelato della storica azienda italiana appare saltata. Le possibilità che si tenga ugualmente l’incontro atteso il 2 ottobre al Mise, ministero per lo sviluppo economico, per un faccia a faccia tra le parti, sono ridotte al lumicino. Non una parola di commento da parte dello stesso Emendatori che dovrebbe riservarsi di spiegare le difficoltà che hanno infine portato al congelamento dell’acquisto del ramo d’azienda della Pergnigotti, dopo il 2 di ottobre. IGIORNI

utili per tradurre in fir-

me il contratto di acquisto sono terminati. Per il fondatore di Mec3 si sarebbe trattato di un ritorno in sella a una grande azienda italiana nel settore del gelato, capacedi pesaresui mercati internazionali con il proprio nome. Dalleprime indiscrezioni la trattativa con i titolari del marchio Pernigotti, i turchi del Gruppo Toksoz, si sarebbe arenata per le difficoltà riscontrate nel trattamento economico legato ai dipendenti. A quanto era emerso nelle primefasi della trattativa, una parte dei lavoratori sarebberientrata nella nuova esperienza firmata Emendatori. Per i restanti, attraverso una conciliazione sindacale con l’attale proprietà, andavaretri-

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buito il trattamento economico per la fine del rapporto. Unoscoglio economico che a quanto pare ha fermato il gruppo turco. Al medesimo tempo Toksoz ha congelato anche l’altra parte della trattativa,quella che dovevaportare il settore cioccolato-torrone della Pernigotti nelle mani della Cooperativa Spes.In questo casoa fermare il percorso per il passaggio di mano dell’azienda è stata una comunicazione a Spesgiunta dai titolari del marchio a pochi giorni dal termine ultimo per tradurre in firme il contratto di cessione. ANTONIO di Donna, presidente della Cooperativa Spesha commentato quanto accaduto precisando che da parte della Cooperativa nei giorni precedenti era rimasta una speranza nonostante la trattativa tra Toksoz ed Emendatorisi fossearenata, ma la comunicazione data dallo stesso gruppo turco aveva di fatto chiuso i rapporti. TORNANDO ad Emendatori, l’affaire Pernigotti avrebbe permesso al fondatore di Mec3, venduta a un fondo statunitense alcuni anni fa, di tornare nel settore che più conosce e nel quale aveva ammesso di avere ancora molti contatti,quello del gelato mondiale, appunto. Un’occasioneche appare sfumata. Andrea Oliva © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contrattoperil cioccolatoe latrattativa per i gelati Orail tavoloalministero.Sindacatiprontia fermarsiancora dosi il marchio. Pochi giorni ministro dello Sviluppo econoGiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, sisperaun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Seperò, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati sifermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 efebbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione ereindustrializzazione senza chenulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni

prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo che il 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’è una calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontrosucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni cheha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo econo-

mico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sonopiù scuse: venga a illustrarci le misure cheintende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, con tanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». Federico Fornaro, capogrup-

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FedericoFornaro, capogruppo di Leu aMontecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avereun futuro certo. La strada maestra rimane la vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Pernigotti, nuovo stallo Mercoledì la data X per rilanciare l’azienda Saltatiil contratto peril cioccolatoe latrattativa per i gelati Orail tavoloalministero.Sindacatiprontia fermarsiancora dei turchi, interessati solo alla co l’ennesimo brillante esito GiampieroCarbone NOVILIGURE(ALESSANDRIA).Al-

meno fino a mercoledì i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare nella fabbricadi Novi Ligure. Quel giorno, infatti, è in programma il tavolo al Mise che dovrà spiegare, si speraun volta per tutte, cosa succederàai loro posti di lavoro. Seperò, avvertono i sindacati, non ci sarà chiarezza, la produzione di cioccolato, torrone e gelati si fermerà, riprendendo così la lotta che tra novembre 2018 efebbraio di quest’anno ha portato alla ribalta nazionale la vicenda di questa azienda fondata nel 1860 e, dopo essere stata ceduta al gruppo turco Toksoz, è finita in un vortice di annunci di chiusura, cessione, terziarizzazione ereindustrializzazione senza che nulla si sia concretizzato. Venerdì la proprietà ha rescisso il contratto preliminare con la Spesdi Torino, pronta a produrre cioccolato per conto dei turchi, interessati solo alla

commercializzazione tenendosi il marchio. Pochi giorni prima, l’apparente rottura delle trattative con Giordano Emendatori, potenziale acquirente del comparto gelati. Tutto saltato, a quanto pare, dopo che il 6 agosto era stato annunciato dal governo il salvataggio dei posti di lavoro grazie ai contratti preliminari. Adesso, a pochi giorni dalla data indicata per la firma dei definitivi, tutto è diventato carta straccia. Se a Novi Ligure c’è una calma apparente in attesadell’esito del tavolo del 2 ottobre, da Roma è partito lo scontro sucome è stata gestita dal governo precedente (5 S-Lega) tutta la vertenza, con accuse e difese consuete. Ad attaccare Di Maio, in precedenza ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, è Forza Italia, con Mariastella Gelmini, presidente dei deputati azzurri: «Il ministro Di Maio è passatoagli Esteri, ma i danni che ha lasciato al Mise continueremo a pagarli a lungo. Il futuro della Pernigotti è di nuovo a rischio e con essoquello delle maestranze. Ecco l’ennesimo brillante esito -

dopo il caso Whirpool - delle trattative condotte dall'allora ministro dello Sviluppo economico. Ora per il neo Ministro Patuanelli non ci sono più scuse: venga a illustrarci le misure cheintende adottare». A dare manforte alla Gelmini arriva Giorgio Mulè, deputato di Fi: «Nel caso di Pernigotti, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio si pavoneggiò davanti agli italiani, contanto di distribuzione di cioccolatini alla stampa, “vendendo” come risolta una crisi cheoggi sprofonda nel baratro dell'incertezza. È la prova della sua incapacità». Per la maggioranza, la senatrice Susy Matrisciano afferma: «I privati che hanno detto di voler rilanciare la Pernigotti siano responsabili e si risiedano al tavolo. Lo Stato ha fatto il massimo,serverispetto per i lavoratori che da quasi un anno vivono in attesadi una soluzione. E vorrei richiamare al senso di responsabilità anche le opposizioni: smettano di speculare sulle paure e le preoccupazioni delle persone, faciliti-

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pazioni delle persone, facilitino piuttosto il dialogo invece di fomentare gli scontri come leva politica». FedericoFornaro, capogruppo di Leua Montecitorio, accusa la proprietà della Pernigotti: «Nel tavolo di crisi in programma mercoledì, la proprietà turca getti la maschera e dica cosa vuole fare della Pernigotti – attacca – Non è più sopportabile un balletto di avanti e indietro sulle strategie aziendali che impedisce all’azienda e ai lavoratori di avereun futuro certo. La strada maestra rimanela vendita della Pernigotti, ma se i fratelli Toksoz non vogliono percorrere questa via individuino soluzioni che garantiscano la continuità produttiva». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Novi Ligure

Pernigotti a rischio, il 2 ottobre tavolo al Mise

• Uncioccolatino Pernigotti

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì al ministero. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cig. ALESSANDRIA.

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L’ipotesi della Regione

“Una coop di dipendenti per salvarePernigotti” Primo colpo di scena. Venerdì sera. La proprietà turca della Pernigotti annuncia alla cooperativa Spes che non firmerà il contratto di cessione del ramo di attività per la produzione di torrone e cioccolatini. Secondo colpo di scena. Ieri l’assessore Chiorino lancia con Cirio l’idea di una quota rilevata dai dipendenti riuniti in cooperativa. di

Paolo Griseri ● a pagina 5

L’assessoreregionale al lavoro

Chiorino “Favoriremo unacoopdi dipendenti” di Paolo Griseri Previsioni? «I proclami preventivi li lascio fare ad altri». Elena Chiorino, responsabile del lavoro nella giunta regionale, non nasconde le critiche a chi si è

non nasconde le critiche a chi si è occupato prima di lei delle due vertenze difficili nella mappa delle crisi del Piemonte. Assessore Chiorino, che cosa ha fatto saltare l’accordo per la Pernigotti? «Le racconto un episodio. Era il 6 agosto, eravamo tutti al Mise.

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AUTORE :Paolo Griseri

PAGINE :1,5 SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019 - Edizione Torino

agosto, eravamo tutti al Mise. Incontro importante perché sapevamo che entro il 30 settembre si doveva firmare il passaggio di proprietà della fabbrica. Un dirigente della società ha accennato al fatto che sarebbero stati necessari nuovi impegni da parte del ministro e degli enti locali. Io ho chiesto di quali impegni si trattasse. Mi hanno zittita». Chi l’ha messa a tacere? «Il ministro Di Maio. Ha detto che si era fatto tardi e che se ne sarebbe discusso in una occasione successiva». Scusi, che ora era? «Le 12,45. Dopo avermi detto questo il ministro era uscito dalla sala ed era sceso in strada inscenando il numero dei cioccolatini». Il numero dei cioccolatini? «Estrasse di tasca dei cioccolatini e in favore di telecamente annunciò che la vicenda Pernigotti si stava concludendo positivamente». Assessore lei dice così ma quel ministro era stato messo lì con il consenso della Lega con cui lei oggi governa in Piemonte.. «Non ne faccio una questione di polemica politica. Racconto dei fatti. E i fatti dicono che quel giorno, se avessimo approfondito, avremmo forse capito con settimane di anticipo che il piano di cessione della fabbrica aveva una falla». Quale falla? «Il gruppo Emendatori voleva spezzare la produzione occupandosi solo della parte gelati mentre la Spes, che avrebbe rilevato torrone e cioccolato, aveva un’idea più unitaria. Del resto lo stabilimento è lo stesso». Come se ne esce ora? «È difficilissimo». Non c’è possibilità di

rimettere insieme i cocci della trattativa? «Dal tono della comunicazione di venerdì sera direi di no. Poi tutto è possibile». In alternativa? «Attiveremo gli strumenti di sostegno della legge Marcora. Compreso il ricorso al worker buyout, il sistema che consente ai dipendenti di far nascere una cooperativa e di rilevare una parte della società. Spes è favorevole. Vediamo che cosa succederà mercoledì a Roma». La situazione dell’Embraco è meno difficile? «Non mi azzardo a stilare graduatorie di questo tipo. Le situazioni sono tutte difficili quando coinvolgono centinaia di famiglie». Che cosa manca per risolvere il caso Embraco? «Io le dico quel che sta facendo la Regione. Stiamo cercando capitali. Perché le commesse ci sono ma bisogna avere il denaro per far partire le linee. Nei giorni scorsi ho avuto incontri con le banche per cercare di avere delle linee di credito». Da dove arrivano le commesse? «Dall’Europa e anche da altri continenti. Dovremmo poter attivare una per volta tutte le quattro linee produttive della fabbrica. Le banche ci hanno chiesto documenti integrativi e speriamo che siano sufficienti. Nel frattempo abbiamo avviato il programma di formazione dei lavoratori come chiesto dall’azienda. Pagheremo la formazione solo al termine dei corsi». La settimana è importante. Avete incontri al ministero il 2 e il 3. Che cosa prevede? «Si è visto quanto valgono le previsioni in questi casi. Non voglio essere l’ennesimo politico che si lancia in annunci ottimisti

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che si lancia in annunci ottimisti o pessimisti. Guardi, io non sono quella che distribuisce i cioccolatini prima di aver visto la firma in fondo ai testi degli accordi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

f Elena Chiorino Assessore regionale

Per la ditta di Novi potremmo attivare la legge Marcora. Per la fabbrica di Chieri cerchiamo investitori Le famiglie vittime degli show di Di Maio

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GIAN PAOLO PAOLOCABELLAsindacodi CABELLAsindacodi Novi

“Unaquestione fra privati Il Comune può fare poco” te della Pernigotti, che manda al macero il progetto di reindustrializzazione. «Come amministrazione non possiamo fare una que- altro, pur con enorme disapstione tra punto, che prendere atto dei privati, il mancati accordi. Per noi la prioComune rità resta sempre il mantenipuò fare ben poco». La visiomento dei posti di lavoro, a prene che Gian Paolo Cabella, scindere dal marchio. Ad agosindaco di Novi, ha del ruolosto il ministero aveva fatto il dell’amministrazione nella possibile per trovare un accorvertenza Pernigotti, è agli an-do. Miauguro che il 2 ottobre, tipodi rispetto a quella del al Mise,si riesca di nuovo ad avpredecessore, Rocchino Mu- viare una trattativa». liere. Da quando è in carica, Mercoledì sarà anche lei a cioè da giugno, il primo citta- Roma? «Non siamo stati invidino leghista ha sempre sotto-tati e, d’altronde, come Comulineato che le possibilità di in- ne possiamo avere poco peso. tervento diretto dell’ente lo- Maverificheremo la situaziocale sono ridotte al minimo. ne». Il 6 agosto Cabella era staPer questo, Cabella commen- to presente al tavolo ministeta con parole che faranno discu-riale, il primo convocato doG.C. — tere la rescissione del contratto po la sua elezione. c BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI preliminare con la Spesda parREAZIONI/1

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Pernigotti Torna la paura per la chiusura della fabbrica p ALESSANDRIA Il futuro

dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni, e la rottura delle trattative con Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C’è quindi grande attesa per l ’incontro di mercoledì prossimo al Mise. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie.

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NOVI LIGURE. La storica azienda dolciaria è a rischio, dopo lo stop al piano di salvataggio.

Mercoledì tavolo al ministero

Pernigotti, torna la paura per il futuro La proprietà turca fa trapelare rassicurazioni. Il sindaco: «Salvare i posti a prescindere dal marchio» ALESSANDRIA

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recessodel contratto preliminare con la cooperativa Spes,alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessionedel ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì prossimo al Mise.La proprietà, il gruppo turcoToksoz,pur senzaun intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento nove-

«Per l'ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018, - commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila - quando c'era una totale incertezza». Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, commenta le novità con «disappunto. Per noi sottolinea - la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio. Lo scorso agosto il ministero dello sviluppo economico avevafatto tutto il possibile per trovare un accordo, mi auguro che il 2 ottobre riesca di nuovo ad avviare una trattativa». Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini la vicenda «è il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione». •

se la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell'azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla. - è l'amaro commento di Piero Frescucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi - E inutile commentare ed è prematuro fare pronostici». Gli accordi saltati avrebberodovuto essere firmati il 30 settembre.

Un gianduiotto

Pernigotti

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Pernigotti: una quota ai lavoratori Embraco si cercano nuovi capitali La Regione propone la nascita di una società di operai e impiegati per sostituire la Emendatori Il 2 ottobre incontro al Mise per l’azienda dolciaria

me al presidente Cirio lancia l’iPrimo colpo di scena. Venerdì se- dea di un sistema di «Workers buylegge marcora i dira. Un messaggio di posta certifica- out». Grazie alla pendenti della fabbrica di Novi Lita. La proprietà turca della Perniassociarsi in coopegotti annuncia alla cooperativa gure potranno rativa e rilevare una quota della soSpes che non firmerà il contratto di cessione del ramo di attività per Spes la produzione di torrone e ciocco- cietà che rileverà la fabbrica. è d’accordo. Si attendono sviluppi latini. La «doccia fredda», come la definisce il presidente di Spes An- nelle prossime ore. Mercoledì a Rotonio Di Donna, «è arrivata dopoma la scelta decisiva. Il giorno dopo, nella stessa stansettimane di intense trattative za le deche erano ormai arrivate alla fase del ministero, arriveranno legazioni dei dipendenti della Emfinale. Diciamo che mancavano sobraco, l’altra azienda piemontese lo le firme». Del resto l’accordo che rischia in queste ore di non veavrebbe dovuto essere concluso der ripartire la produzione. Qui il entro il 30 settembre, lunedì. A far piano di rilancio prevede l’intersaltare tutto, in realtà, sarebbe stadel gruppo Ventures che dota la divergenza tra i turchi e la vento souna produzione cietà Emendatori che avrebbe do- vrebbe garantire diversificata, dai robot alle bicivuto rilevare la produzione di gela- clette. Ma dopo molti mesi dei 417 ne sono rientrati al lavoro to dello stabilimento di Novi Ligu- operai le re. Ora tornano a rischio le pro-meno della metà. Non mancano commesse quanto i capitali indispettive dei 150 dipendenti dello per far ripartire la prostabilimento. L’incontro al mini- spensabili stero per trovare una soluzione ad una situazione diventata improv-duzione. La Regione Piemonte si è per cercare l’appoggio devisamente difficile è fissato per attivata gli istituti bancari. Bisogna fare in mercoledì a Roma, alla sede del fretta. Perché se ne è già andata Ministero per lo sviluppo economiintegrazioco. Secondo colpo di scena. Ieri metà delle ore di cassa ne a disposizione per favorire il ril’assessore regionale al lavoro Elelancio industriale della fabbrica e na Chiorino contatta la Spes. Insieprofessionle dei dime al presidente Cirio lancia l’i-la formazione pendenti. Il piano di rientro in pro-

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pendenti. Il piano di rientro in produzione sta però andando a rilento e non sta rispettando i tempi previsti dagli accordi. In pochi giorni sono tornate in discussione le prospettive di quasi 600 lavoratori piemontesi e delle loro famiglie. Ora sembra tutto da rifare. Con qualche spiraglio di soluzione —p.g. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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NOVI LIGURE. La storica azienda dolciaria è a rischio, dopo lo stop al piano di salvataggio.

Mercoledì tavolo al ministero

Pernigotti, torna la paura per il futuro La proprietà

turca fa

trapelare

rassicurazioni.

Il sindaco:

«Salvare

a prescindere

i posti

dal marchio»

ALESSANDRIA

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì prossimo al Mise.La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento nove-

Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, commenta le novità con «disappunto. Per noi sottolinea - la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio. Lo scorso agosto il ministero dello sviluppo economico aveva fatto tutto il possibile per trovare un accordo, mi auguro che il 2 ottobre riesca di nuovo ad avviare una trattativa». Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini la vicenda «è il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione». •

se la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell'azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla. - è l'amaro commento di Piero Frescucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi - E inutile

commentare ed è prematuro fare pronostici». Gli accordi saltati avrebbero dovuto essere firmati il 30 settembre. «Per l'ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018, - commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila - quando c'era una totale incertezza». Il sindaco di

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P.164


PAESE :Italia

AUTORE :Alessandria

PAGINE :10 SUPERFICIE :15 %

29 settembre 2019

NOVI LIGURE. La storica azienda dolciaria è a rischio, dopo lo stop al piano di salvataggio.

Mercoledì tavolo al ministero

Pernigotti, torna la paura per il futuro La proprietà turca fa trapelare rassicurazioni. Il sindaco: «Salvare i posti a prescindere dal marchio»

Il futuro dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con la cooperativa

«Per l'ennesima volta siamo ritornati al 6 novembre 2018, - commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila - quando c'era una totale incertezza». Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, commenta le novità con «disappunto. Per noi -

Spes, alla quale doveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindi grande attesa per l'incontro di mercoledì prossimo al Mise. La proprietà, il gruppo turco Toksoz, pur senza un intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento nove-

sottolinea - la priorità resta sempre il mantenimento dei posti di lavoro, a prescindere dal marchio. Lo scorso agosto il ministero dello sviluppo economico aveva fatto tutto il possibile per trovare un accordo, mi auguro che il 2 ottobre riesca di nuovo ad avviare una trattativa». Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini la vicenda «è il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione». •

ALESSANDRIA

se la produzione è piena e non vi è più nessun lavoratore in cassa integrazione. In fabbrica la forza lavoro è di 80 dipendenti e una cinquantina di interinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell'azienda dolciaria creata nel 1860. «Oramai non ci stupiamo più di nulla. - è l'amaro commento di Piero Frescucci, rsu Uila Uil dello stabilimento di Novi - E inutile commentare ed è prematuro fare pronostici». Gli accordi saltati avrebbero dovuto essere firmati il 30 settembre.

Un gianduiotto Pernigotti ANSA

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P.165


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PAGINE :19

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29 settembre 2019

In bilico il futuro Pernigotti Trattativa per la cessione saltata. M ercoledì al M ise NOVILIGURE(Alessandria)

IL FUTURO dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure(Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recessodel contratto preliminare da parte della proprietà turca Toksoz con la cooperativa Spes, alla qualedoveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadrodi nuovomolto incerto. «Oramaiè inutile fare pronostici, così come organizzare manifestazioni. Aspettiamo di fare il punto nella riunione di mercoledì al Mise, che resta convocata».Piero Frescucci,rsu UilaUil Pernigotti, commenta così lo stop al piano di salvataggio della storica aziendadolciaria di Novi Ligure. Una«doccia fredda», come la definisce la stessacooperativa. Laproprietà fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena. Al momento gli operai rimasti, unaottantina circa, proseguonocon la lavorazione dei prodotti per il Natale,impegnati con 50 interinali. GLI OCCHI restano comunquepuntati sultavolo di mercoledì. «Il fallimento della trattativa è il risultato del circolo viziosodella delocalizzazione – spiegail presidente della Coldiretti Prandini, ricordando che il gruppo turcoToksoz è il maggior produttore mondiale di nocciole, oltre ad aver acquisitoil marchio nel 2013 –, che inizia con l’acquisizione di marchi del made in Italy, continua con lo spostamentoall’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e si concludecon la chiusuradegli stabilimenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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P.166


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PAGINE :20

AUTORE :N.D.

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29 settembre 2019

In bilico il futuro Pernigotti Trattativa per la cessione saltata. M ercoledì al M ise NOVILIGURE(Alessandria)

IL FUTURO dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure(Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recessodel contratto preliminare da parte della proprietà turca Toksoz con la cooperativa Spes, alla qualedoveva essere affidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e la rottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadrodi nuovomolto incerto. «Oramaiè inutile fare pronostici, così come organizzare manifestazioni. Aspettiamo di fare il punto nella riunione di mercoledì al Mise, che resta convocata».Piero Frescucci,rsu UilaUil Pernigotti, commenta così lo stop al piano di salvataggio della storica aziendadolciaria di Novi Ligure. Una«doccia fredda», come la definisce la stessacooperativa. Laproprietà fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena. Al momento gli operai rimasti, unaottantina circa, proseguonocon la lavorazione dei prodotti per il Natale,impegnati con 50 interinali. GLI OCCHI restano comunquepuntati sultavolo di mercoledì. «Il fallimento della trattativa è il risultato del circolo viziosodella delocalizzazione – spiegail presidente della Coldiretti Prandini, ricordando che il gruppo turcoToksoz è il maggior produttore mondiale di nocciole, oltre ad aver acquisitoil marchio nel 2013 –, che inizia con l’acquisizione di marchi del made in Italy, continua con lo spostamentoall’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e si concludecon la chiusuradegli stabilimenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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P.167


PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :15 SUPERFICIE :7 % PERIODICITÀ :Quotidiano

29 settembre 2019

SALVATAGGIO SALTATO

Pernigotti, tremano i lavoratori: attesa per il tavolo al Mise

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ILFUTURO dello storico stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) torna a riempirsi di punti interrogativi: il recesso del contratto preliminare con lacooperativaSpes,alla qualedovevaessereaffidata la produzione di cioccolato e torroni in conto terzi, e larottura delle trattative con Giordano Emendatori per la cessione del ramo gelati, rendono il quadro di nuovo molto incerto. C'è quindigrandeattesa perl’incontro di mercoledì prossimo alMise. La proprietà, il gruppo turco Toksoz,pur senzaun intervento ufficiale, fa trapelare rassicurazioni, ricordando che nello stabilimento novese la produzione è piena e non vi èpiù nessun lavoratore incassa integrazione. In fabbrica laforza lavoro èdi80 dipendenti e unacinquantina diinterinali, impegnati nella lavorazione dei prodotti per le prossime feste natalizie. Gli ultimi sviluppi, tuttavia, hanno fatto tornare l'apprensione tra i lavoratori dell’azienda dolciaria creata nel 1860. Gli accordi saltati avrebbero dovuto essere firmati il 30 settembre. l’ennesima volta siamoritornati al6 novembre 2018, commenta Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila quando c'era una totale incertezza. Enon èpiacevole ” .

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P.168


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AUTORE :N.D.

PAGINE :43 SUPERFICIE :8 %

28 settembre 2019

Recessodei turchi Pernigotti, salta la trattativa anche con Spes Futuro incerto n TORINO Nuove nubi si addensano sul futuro della Pernigotti diNovi Ligure.A tregiorni dalla firma definitiva del contratto, prevista per il 30 settembre, e a meno di una settimana d al l’incontroalMise, ieriserala proprietà turca dello storico marco dolciarioha comunicato alla cooperativa torinese Spesil recesso dal preliminare stipulato a inizio agosto per il comparto cioccolato-torrone. In alto mare anche la definizione del contratto con Emendatori, il salvataggio dell’azienda —e il futuro deisuoi lavoratori—tor na dunque in forse. La comunicazione del recesso dal preliminare è «una doccia fredda» per Spes. «Avevamo capito, pur non ricevendo nessuna informazione ufficiale, che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti fosse gravemente compromesso, ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l’accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potesse chiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti —afferma il presidente della cooperativa, Antonio Di Donna —.Sono profondamente deluso e dispiaciuto, il progetto di Spes avrebbe potuto rilanciare il sito produttivo. L’assunzione di tutto il personale e la valorizzazione del territorio novese erano alla base di quanto ho avuto modo di rappresentare ai lavoratori la scorsa settimana. Ora ho il rammarico che tutto resti solo u n’illusione per le persone che ho incontrato». La cooperativa fa sapere che

La cooperativa fa sapere che parteciperà comunqueal tavolo al Mise, «per rispetto dei lavoratori e delle istituzioni». «In tale occasione ci aspettiamo di capire le reali ragioni che hanno portato Pernigotti a chiudere la trattativa anche con noi —dice ancora Di Donna —.L’impresa socialeSpes nonsi ètirataindietro ese cisaranno i presuppostiè disponibileariaprire la trattativa purché si definisca un percorso seriamente volto allareindustrializzazione con impegni e tempi certi a tutela di tutti i soggetti coinvolti».

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P.169


AUTORE :Maria Teresa Mar…

PAESE :Italia PAGINE :2,6 SUPERFICIE :49 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019 - Edizione Alessandria

l’ultima

beffa

per

i lavoratori

Per ni gotti , è tutto da r i far e Rotto l ’accordo conl a Spes I turchi hannorescisso il preliminare conla coop dopo la mancataintesa col gruppo Emendatori Tutto il progetto di reindustrializzazione della Pernigotti di Novi, a oggi, è saltato e con essogli almeno 80 posti di lavoro annunciati il 6 agosto al MiseQuel giorno venne resanota la firma dei contratti preliminari tra il gruppo Toskoz, proprietario della storica fabbrica del cioccolato nata nel 1860, e le due aziende che erano rimaste in campo dopo una «selezione» durata mesi. Giordano Emendatori era pronto a fare suo il comparto dei gelati prendendosi pure il marchio, mentre la Spesdi Torino aveva pre-

re l’intesa sul contratto definitivo con Emendatori. La Spessarà comunque presente al tavolo del 2 ottobre al Mise«per rispetto dei lavoratori e delle istituzioni». CARBONE – P.43

sentato un piano industriale per produrre cioccolato e torrone in conto terzi per i Toskoz. Ieri sera la Spesha annunciato che la Pernigotti ha rescisso il contratto preliminare a pochi giorni dal 30 settembre. La coop torinese ha fatto sapere che il gruppo ha motivato la suadecisione con l’impossibilità di trovare l’intesa sul contratto definitivo

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P.170


PAESE :Italia

AUTORE :Maria Teresa Mar…

PAGINE :2,6 SUPERFICIE :49 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Le liti per la droga, le botte e le denunce Muore accoltellato alla schienadal figlio Casalnoceto, Antonello Pagani Pratis aveva 74anni. L’aggressore è in ospedale: ha tenta to di tagliarsi MARIA TERESA MARCHESE CASALNOCETO

Antonello Pagani Pratis era in mamma da qualche tempo si è cucina, riverso a terra, con evi- trasferita in provincia di Cudenti ferite da taglio sulla neo, nel paesedi origine, menschiena,ormai morto. Èproba- tre il figlio minore, Diego,vive bile che sia stato colpito alle nell’Oltrepò pavese.— c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI spalle mentre era seduto a tavola. Il figlio Andrea era in camera sua, seduto sul letto, con ferite sul collo e il coltello ancora in mano. Forse quando si èL’omicida resoconto di quello che aveva fatto, voleva uccidersi tagliandosi la gola. Forse poi non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, chissà.

la gola

Uccideil padre a coltellate e cerca di tagliarsi la gola con la stessaarma. Quando arrivano i carabinieri lo trovano in camera sua con il coltello in mano, in stato confusionale. Immobilizzato e disarmato, è stato medicato dal personale del 118 e portato in ospedale ad Alessandria,dove sitrova piantonato, in stato di arresto. Non è in pericolo di vita. Questavolta è finito in trageAdessoè ricoverato in ospedia l’ennesimo litigio nella lo- dale, fuori dalla stanza ci sono ro casa di Casalnoceto fra An- i carabinieri, è piantonato in tonello Pagani Pratis, 74 anni stato di arresto per omicidio. e suo figlio Andrea di 43, che L’esatta dinamica di quanto è solo un mesefa, ad agosto, era avvenuto èancora al vaglio destato arrestato per maltratta- gli inquirenti e si attende l’aumenti nei confronti del padre. topsia anche per risalire all’o- Andrea Pagani Pratis L’omicida, 43 anni, è staI litigi, le discussioni e le botte, ra dell’omicidio. to arrestato dai carabinieperò, andavano avanti da anOltreai carabinieri di Volpeni, almeno dal 2012, quando do e ai colleghi della compa- ri di Volpedo. Daanni ha Andrea ancheallora aveva liti- gnia di Tortona, è intervenuto problemi di alcol e tossigato con il genitore e aveva ag- il nucleo investigativo del co- codipendenza gredito i carabinieri chiamati mando provinciale insieme aldai vicini. Il motivo erano sem- la sezione investigazioni scienpre i soldi, che gli servivano tifiche per i rilievi. Coordina le per comprare droga e alcol. indagini il procuratore capo I carabinieri di Volpedo ieri Enrico Ceri, che è arrivato inmattina hanno ricevuto la se- sieme al colonnello Michele gnalazione che la Mercedes di Angelo Lo Russo,comandante proprietà della vittima erastra- provinciale dei carabinieri, e namente parcheggiata in loca- al tenente colonnello Carlo lità Rosanodi Volpedo. Hanno Giordano, comandante della chiesto in paesesequalcuno lo compagnia di Tortona. aveva visto, ma nessunone saAntonello Pagani Pratis era peva nulla. Allora hanno otte- un tecnico della Grazianoornuto dal magistrato l’autoriz- mai in pensione. La famiglia zazione a entrare in casa, in non è originaria di Casalnocevia Roma 16, nel centro di Ca- to ma abita in paeseda diversi salnoceto, dove hanno fatto ir- anni. In via Roma 16, però, viruzione alle 13. Troppo tardi: vevano solo padre e figlio: la Antonello Pagani Pratis era in mamma da qualche tempo si è

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P.171


PAESE :Italia

AUTORE :Maria Teresa Mar…

PAGINE :2,6 SUPERFICIE :49 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Gliinquirenti davantialla casadi Casalnocetodove vivevanopadre efiglio e doveè stato commessoil delitto: il ferito non ègrave

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P.172


AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :7 SUPERFICIE :30 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Pernigotti, ultima beffa:“Ora cosaci diranno?” dopo le trattativa saltate. I sindacati: “Questo colpo di scenaa er nell’aria” Emendatori». GIAMPIERO CARBONE «Unadoccia fredda per noi I posti cheinvece NOVI LIGURE dicono dalla Spes- checi lascia avrebbe garantito sconcertati: fino a qualche «Eranell’aria anche questo en- giorno fa gli advisor e i legali di la Spes nel comparto nesimo colpo di scena». Marco entrambe le società hanno la- torrone e cioccolato Malpassidella Flai Cgil, comvorato per arrivare alla stesumenta così,tra sconcerto e ras- ra definitiva del contratto». segnazione, la rescissione del «Certo avevamo capito, pur contratto preliminare firmato non ricevendo nessuna inforad agosto tra la Spesdi Torino mazione ufficiale, che l’accore la Pernigotti, avvenuta ieri. A do tra Emendatori e Pernigotti dare la notizia è stata la coop fossegravemente compromestorinese in tarda serata. Che qualcosa stesseandan- so - dice Antonio Di Donna, do storto nelle trattative per la presidente di Spes- ma sperachiusura dei contratti tra i Tok- vamo che si trovasse una solusoz, la Spesed Emendatori a zione e checomunque l’accorpochi giorni dal traguardo del do tra Pernigotti e Spes,non 30 settembre, era un dato di avendo evidenziato criticità, fatto dopo il rinvio del tavolo si potessechiudere nel rispetministeriale previsto mercole- to degli impegni sottoscritti». dì a Roma,dovené la PernigotInvece non è stato cosìeper i ti né Emendatori si sarebbero lavoratori della Pernigotti è presentati. l’ennesima brutta notizia a poA detta del gruppo Toksoz, chi metri dal traguardo. «Lunesarebbe stato l’imprenditore dì - dice ancora Malpassi - a Miromagnolo ad averrotto le trat- lano avremo un incontro nella tative sulla cessionedel com- sede della Pernigotti e attenparto dei gelati. diamo il 2 ottobre a Roma per La Spes,nonostante puntas- vedere cosaci diranno». se a creare una società unica Lo staff di Emendatori stacon Emendatori per coordina- rebbe però ancora trattando re le produzioni di cioccolato con Pernigotti: resta forse un da parte della coop e di gelato ultimo minimo spiraglio ma, a da parte dell’imprenditore ro- oggi, è di nuovo calata la nebmagnolo, si era detta comun- bia sul futuro della storica azienda novese.— que pronta ad andare avanti c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI da sola per la reindustrializzazione della fabbrica di Novi, punto fondamentale per l’ok alla cassaintegrazione ottenuta a febbraio per i lavoratori. I posti di lavoro La Pernigotti, a detta della Spes,ieri ha motivato la rescis- garantiti negli accordi sione del contratto preliminapreliminari re firmato il 2 agosto proprio da Emendatori con «l’impossibilità di definire il contratto definitivo con Emendatori».

La rabbia dei lavoratori

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60

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P.173


PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbon…

PAGINE :7 SUPERFICIE :30 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019 - Edizione Alessandria

ALBINO NERI

Tuttoda rifare per la reindustrializzazionedello stabilimento novesedella Pernigotti

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P.174


PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(597694)

PAGINE :31

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :10 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019

La crisi Pernigotti,

salta la trattativa

Torna il alto mare il destino della Pernigotti di Novi Ligure. A tre giorni dalla firma definitiva del contratto, prevista per il 30 settembre, e a meno di una settimana dall’incontro al Mise,

tra i turchi e Spes

ieri la proprietà turca dello storico marco dolciario ha comunicato alla cooperativa torinese Spes il recesso dal preliminare stipulato a inizio agosto per il comparto cioccolato-torrone.

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P.175


PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :13 SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019

a novi ligure

80 posti a rischio

Crisi Pernigotti, salta il salvataggio GiampieroCarbone NOVILIGURE(AL)

Tutto il progetto di reindustrializzazione della Pernigotti di Novi Ligure, a oggi, è saltato e con essogli almeno 80 posti di lavoro annunciati il 6 agosto al Mise. Quel giorno venne resa nota la firma dei contratti preliminari tra il gruppo Toskoz, proprietario della storica fabbrica del cioccolato nata nel 1860, e le due aziende cheerano rimaste in campo dopo una “selezione” durata mesi tra varie società del settore dolciario in seguito all’accordo sindacaleper la chiusura con reindustrializzazione firmata a febbraio. Giordano Emendatori, fondatore della Optima Mec3, poi ceduta, era pronto a fare suoil comparto dei gelati prendendosi pure il marchio, mentre la Spesdi Torino aveva presentato un piano industriale per produrre cioccolato e torrone in conto terzi per i Toskoz, cheper questo ramo d’azienda intendeva tenersi il marchio per commercializzare i prodotti. Uno spezzatino societario contestato dalle parti sociali che poneva fine alla storia dell’azienda dei gianduiotti ma chealmeno salvava i posti di lavoro. Da fine luglio, oltretutto, i lavoratori in cassaintegrazione sono stati richiamati in fabbrica per la campagna natalizia, in attesa dell’ok finale ai contratti. Mercoledì scorso, di nuovo al Mise,a Roma,era pre-

visto il tavolo per sancire la firmadei contratti definitivi, prevista per il 30 settembre, ma tutto è stato rinviato al 2 ottobre poiché, secondo la Pernigotti, Emendatori ha interrotto la trattative proprio nel finale. La Spes, da parte sua, era pronta ad andare avanti ma ieri seraè arriva l’ennesima docciafredda per i lavoratori e per una città intera: la Spesha annunciato che la Pernigotti ha rescissoil contratto preliminare a pochi giorni dal 30 settembre. La coop torinese ha fatto sapere che il gruppo Toksoz ha motivato la suaclamorosa decisione con l’impossibilità di definire il contratto definitivo con Emendatori. «Una doccia fredda per noi – dicono dalla Spes- checi lascia sconcertati: fino a qualche giorno fa gli advisor e i legali di entrambe le società hanno lavorato per arrivare alla stesura definitiva del contratto». «Certo avevamo capito, pur non ricevendo nessuna informazione ufficiale, che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti fossegravemente compromesso - dice Antonio Di Donna, presidente di Spes- ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l’accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potessechiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti». La cooperativa negli ultimi sette mesi ha investito tempo e risorse «ma oggi sembra che sia stato tutto inutile». Il presiden-

te della coop sidice «profondamente deluso e dispiaciuto, il progetto di Spesavrebbepotuto rilanciare il sito produttivo. L’assunzione di tutto il personale ela valorizzazione del territorio novese erano alla base del progetto già noto ai lavoratori». La Spessaràcomunque presente al tavolo del 2 ottobre al Mise «per rispetto dei lavoratori e delle istituzioni». I sindacati sono sorpresi ma solo in parte dalla notizia. «Era nell’aria anche questo colpo di scena – dice Marco Malpassi della Flai Cgil -. Lunedì a Milano avremo un incontro nella sede della Pernigotti e attendiamo il 2 ottobre a Roma per vedere cosa ci diranno». Lo staff di Emendatori starebbe però ancora trattando con Pernigotti: i lavoratori vogliono credere che resti ancora un ultimo minimo spiraglio di speranza. — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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P.176


PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(470000)

PAGINE :1,18

AUTORE :Giampiero Carbone…

SUPERFICIE :33 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019

ECONOMIA GIAMPIERO

CARBONE

E’saltato il salvataggio dellaPernigotti P. 18

Emendatori ha interrotto la trattativa nelfinale.La societàturca Toskozha reagito dicendono all’offerta di Spes A rischio 80 posti nellostabilimentodi NoviLigure. Mercoledìci sarà comunqueun tavoloal ministero delloSviluppo

Addi o al l o spezzat i no g el at i e t orrone Sal t a i l sal vat ag g i o di Perni g ot t i con reindustrializzazione fir- fabbrica per la campagna namata a febbraio. Giordanotalizia, in attesa dell’ok finaEmendatori, fondatore del- le ai contratti. la Optima Mec3, poi ceduta, Mercoledì scorso, di nuoutto il progetto di era pronto a fare suo il comvo al Mise, a Roma, era previreindustrializzazioparto dei gelati prendendosi sto il tavolo per sancire la firne della Pernigotti pure il marchio, mentre ma la dei contratti definitivi, di Novi Ligure, a ogSpes di Torino aveva presen- prevista per il 30 settembre, gi, è saltato e con esso gli tato al- un piano industriale perma tutto è stato rinviato al 2 meno 80 posti di lavoro anprodurre cioccolato e torro- ottobre poiché, secondo la nunciati il 6 agosto al Mise. ne in conto terzi per i ToPernigotti, Emendatori ha Il ministro Di Maio aveva skoz, che per questo ramointerrotto la trattative propromesso: «Nessuno perde- d’azienda intendeva tenersiprio nel finale. La Spes, da rà il lavoro». Quel giornoil marchio per commercializvenne resa nota la firma deizare i prodotti. Uno spezzati-parte sua, era pronta ad ancontratti preliminari tra ilno societario contestato dal- dare avanti ma ieri sera è argruppo Toskoz, proprieta- le parti sociali che poneva firiva l’ennesima doccia fredrio della storica fabbrica delne alla storia dell’aziendada per i lavoratori e per una cioccolato nata nel 1860, e città intera: la Spes ha anle due aziende che erano ridei gianduiotti ma che alme-nunciato che la Pernigotti maste in campo dopo unano salvava i posti di lavoro.ha rescisso il contratto preli«selezione» durata mesi tra a pochi giorni dal 30 Da fine luglio, oltretutto, i minare lavarie società del settore dol-voratori in cassa integrazio- settembre. ciario in seguito all’accordo ne sono stati richiamati in La coop torinese ha fatto sindacale per la chiusura fabbrica per la campagna na-sapere che il gruppo Toksoz con reindustrializzazione firGIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE(AL)

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P.177


PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(470000)

PAGINE :1,18

AUTORE :Giampiero Carbone…

SUPERFICIE :33 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 settembre 2019

sapere che il gruppo Toksozbre a Roma per vedere cosa ha motivato la sua clamoro- ci diranno». sa decisione con l’impossibiLo staff di Emendatori stalità di definire il contratto derebbe però ancora trattando finitivo con Emendatori. «Una doccia fredda per noi –con Pernigotti: i lavoratori dicono dalla Spes - che ci ladello stabilimento vogliono credere che resti ancora un scia sconcertati: fino a qual-ultimo minimo spiraglio di che giorno fa gli advisor e i speranza.— legali di entrambe le società hanno lavorato per arrivare I lavoratori erano stati alla stesura definitiva del richiamati dalla cassa contratto». integrazione in vista «Certo avevamo capito, pur non ricevendo nessuna dei consumi di Natale informazione ufficiale, che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti fosse gravemente compromesso - dice Antonio Di Donna, presidente di Spes - ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l’accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potesse chiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti». La cooperativa negli ultimi sette mesi ha investito tempo e risorse «ma oggi sembra che sia stato tutto inutile». Il presidente della coop si dice «profondamente deluso e dispiaciuto, il progetto di Spes avrebbe potuto rilanciare il sito produttivo. L’assunzione di tutto il personale e la valorizzazione del territorio novese erano alla base del progetto già noto ai lavoratori». La Spes sarà comunque presente al tavolo del 2 ottobre al Mise «per rispetto deiUnaprotesta dei lavoratori Pernigotti lavoratori e delle istituzioni». I sindacati sono sorpresi ma solo in parte dalla notizia. «Era nell’aria anche questo colpo di scena – dice Marco Malpassi della Flai Cgil -. Lunedì a Milano avremo un

ANSA

incontro nella sede della Pernigotti e attendiamo il 2 ottobre a Roma per vedere cosa

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P.178


PAESE :Italia

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PAGINE :17

AUTORE :Gi.Fr.

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28 settembre 2019

Pernigotti, saltala vendita del comparto cioccolato LACRISI ROMAAtregiornidallascadenza previstaperlafirmadeicontratticheavrebberodovutorilanciare la produzione dello stabilimentoPernigottidiNoviLigure, tornaincertoilfuturodeilavoratori. Ieri il gruppo turco Toksos, proprietario della storica aziendadolciariaitaliana,hacomunicato alla cooperativa torinese Spes - interessata all acquisto delcompartocioccolatotorrone -ilrecessodalcontrattopreliminare.Una«docciafredda»,commentano alla cooperativa. Tra

ne di tutto il personale». La cooperativasaràcomunquepresenteallariunionedelMise,il2ottobreaRoma. breaRoma. Gi.Fr. ©RIPRODUZIONE

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QUALCHE GIORNO FAERASTATO BRUSCAMENTE INTERROTTO ANCHE ILNEGOZIATO PER LACESSIONE GELATI

l altroappenaqualchegiornofa,

il25settembre,erastatabruscamente interrotta anche l altra trattativatralaproprietàturcae ilgruppo Emendatori interessato ad acquistare la divisione gelati.Tant ècheerasaltatoall ulti-

mo momento l incontro previstonelpomeriggioalMise. Peri circa 150lavoratoridella fabbricadiNoviLigureè decisamente una cattiva notizia. In pratica,senoncidovesseroessereulterioriripensamenti,èlavanificazionedelpianodisalvataggio della fabbrica annunciato a inizio agosto dall allora ministro dello Sviluppo economico LuigiDiMaio. anche in casa C èsconcerto della cooperativa Spes. Da settimaneadvisorelegalistavanolavorando per arrivare alla stesura definitiva del contratto. Sembrava fatta. Poi la decisione del gruppo Toksos di buttare tutto all aria. Dice il presidente AntonioDiDonna:«Nonc eranocriti-

cità. Sono profondamente deluso e dispiaciuto, il progetto di Spesavrebbepotutorilanciareil sito produttivo, con l assunzio-

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P.179


PAESE :Italia

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PAGINE :38

AUTORE :Ri. Que.

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28 settembre 2019

Il salvataggio

Pernigotti, salta la trattativa con i turchi orna a rischio il futuro della Pernigotti di Novi Ligure. A tre giorni dalla firma del contratto, prevista per il 30 settembre, e a meno di una settimana dall’incontro al Ministero dello Sviluppo economico, ieri sera la proprietà turca Toksoz dello storico marco dolciario ha comunicato alla cooperativa torinese Spes il recessodal preliminare stipulato a inizio agosto per il comparto cioccolato-torrone. In alto mare la definizione del contratto con l’emiliana Emendatori, che avrebbe dovuto rilevare il ramo dell’azienda che produce gelati. «Avevamo capito, pur non ricevendo nessuna informazione ufficiale, che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti fosse gravemente compromesso — racconta il presidente della cooperativa Spes,Antonio Di Donna — ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l’accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potesse chiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti». Ri. Que.

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P.180


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AUTORE :N.D.

PAGINE :5 SUPERFICIE :7 %

28 settembre 2019

Stop alla trattativa fra proprietà turca e cooperativa Spes Pernigotti TORINO. Nuovenubisiaddensa-

no sul futuro della Pernigotti di NoviLigure.Atregiornidallafirma definitiva del contratto, previstail30settembre,eamenodi una settimana dall’incontro al ministerodelloSviluppoeconomico, ieri sera la proprietà turca dello storico marco dolciario ha

comunicato alla cooperativa torineseSpesilrecessodalpreliminarestipulatoainizioagostoper il comparto cioccolato-torrone. In alto mare anche la definizionedelcontrattoconEmendatori,ilsalvataggiodell’azienda-eil futurodei suoi lavoratori - torna dunque in forse. Lacomunicazionedelrecesso dal preliminare è «una doccia fredda» per Spes. «Avevamo capito,purnonricevendoinforma-

zioni ufficiali, che l’accordo tra Emendatori e Pernigotti era compromesso, ma speravamo si trovasse una soluzione nel rispetto degli impegni sottoscritti»,affermailpresidentedellacooperativa, Antonio Di Donna. «Sono deluso e dispiaciuto, il progettodi Spesavrebbe potuto rilanciare il sito produttivo - aggiunge-.L’assunzionedelpersonaleelavalorizzazionedelterritorio novese erano alla base di quantohoavutomododirappresentareailavoratorilascorsasettimana.Orahoilrammaricoche tuttorestisoloun’illusioneperle persone che ho incontrato ». //

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PAESE :Italia

AUTORE :Euo De Frani

PAGINE :7 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Settimanale

26 settembre 2019

Pernigotti,è stallo: annullatoil vertice Non c'è stato ieri il tavolo al ministero dello Sviluppo economico: le trattative tra i Toksoz e l'imprenditore Emendatori sono in stallo. Rinviato tutto al 2 ottobre EUODEFRANI

e.defrani@ilnovese.info

19 Non c'è pace per la Pernigotti e i suoi lavoratori. Il vertice previsto per ieri a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico, è stato annullato. Motivi ufficiali non ce n'è, ma quello che trapela è che l'annullamento sarebbe dovuto a uno stallo nelle trattative tra i Toksoz, la famiglia turca proprietaria del marchio Pernigotti e dello stabilimento di Novi Ligure, e l'imprenditore emiliano Giordano Emendatori, interessato a rilevare il comparto I&P (ice & pastry, prodotti per gelaterie e pasticcerie). Su richiesta dei sindacati, il tavolo è stato posticipato al 2 ottobre, sempre al Mise. La situazione è delicata e mette a rischio anche la trattativa tra Pernigotti e Spes, la cooperativa torinese che vorrebbe acquisire il comparto del cioccolato e del torrone, firmataria lo scorso 6 agosto (come Emendatori) di un accordo preliminare che si sarebbe dovuto concretizzare entro il 30 settembre. Pochi giorni

fa, il presidente di Spes Antonio Di Donna aveva sottolineato l'esigenza di sottoscrivere al più presto il contratto definitivo, con la firma congiunta di Pernigotti, Spes ed Emendatori. «Siamo certi che preverrà il buon senso in tutti e saremo capaci di mettere al centro il valore sociale del progetto di reindustrializzazione prima che logiche individualistiche», aveva detto Di Donna. A chi si riferiva? Aveva forse sentore che qualcosa sul versante di Emendatori non stesse andando per il verso giusto? «È per noi fondamentale che la firma di accordo con Emendatori avvenga prima del 30 settembre perché questo consentirebbe a tutti i lavoratori di avere un unico interlocutore, l'applicazione del medesimo contratto, eviterebbe la divisione degli spazi e impianti, renderebbe più efficiente e sostenibile l'intero progetto valorizzando la diversa stagionalità del cioccolato rispetto a quella del gelato. In una parola darebbe continuità alla storia della Pernigotti a Novi», aveva detto Di

Donna. Il numero uno di Spes aveva spinto per l'accordo a tre: «Pernigotti è consapevole che per noi sono condizioni fondamentali sia la firma congiunta il 30 settembre, sia un progetto di produzione a Novi di lunga visione». In mancanza, si sarebbe andati verso «la chiusura della trattativa con Spes». L'annuncio del rinvio del tavolo al Mise è stato dato l'altro ieri da Sara Palazzoli della segreteria nazionale Flai-Cgil. «Lunedì Emendatori e la proprietà turca della Pernigotti si sono incontrati a Milano ma non hanno raggiunto l'accordo sulla cessione d'azienda. E al ministero la Pernigotti ha fatto sapere ufficialmente che non sarebbe potuta essere presente al vertice», ha spiegato.

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PAESE :Italia

AUTORE :Euo De Frani

PAGINE :7 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Settimanale

26 settembre 2019

É 3jf*P'

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :7 SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Settimanale

26 settembre 2019

a il ministero» ^

«Interveng

l'intervento del Mise per favorire la conclusione dell'accordo definitivo tra Pernigotti, Spes ed Emendatori. È quanto chiedono con una lettera inviata al neo ministro dello Sviluppo economico Stefano Paganelli i sindacati Fai, Flai e Itila, impegnati nella vertenza che si protrae da quasi un anno. «Il 30 settembre, data ultima per finalizzare il subentro delle nuove società, è vicinissimo e dobbiamo fare cinissimo e dobbiamo fare in modo che il dialogo tra Pernigotti e le nuove aziende risolva le questioni aperte e fornisca certezze ai nuovi investitori e ai lavoratori coinvolti», dicono Fai, Flai e Uila. «Per dare seguito infatti agli accordi contenuti nei contratti preliminari tra Pernigotti e le due società interessate (Spes per la cioccolata e Emendatori per il gelato), è necessario procedere alla firma congiunta dell'accordo» per dare vita a un unico soggetto industriale, che dovrà occuparsi della produzione nello stabilimento di Novi. In questo senso, i sindacati sono in piena sintonia con il presidente di Spes Antonio di Donna, che ha incontrato impiegati, operai e lavoratori interinali della Pernigotti. Il presidente della cooperativa torinese ha ribadito che la strada da seguire è la costituzione di una NewCo, una nuova società che possa impiegare tutti i lavoratori. Il piano di Di Donna prevede il riawio della produzione a marchio Pernigotti ma anche la possibilità per la NewCo di lavorare conto terzi con altri brand. Serve però l'accordo con Giordano Emendatori [nella foto], per «saturare la produzione con le stagionalità complementari di cioccolato e gelato». Cosa farà l'imprenditore emiliano? (E.D.)

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :4

Mondo Padano

SUPERFICIE :13 % PERIODICITÀ :Settimanale

27 settembre 2019

Salvataggio Pernigotti: protagonista la cooperativa Spesdi Torino Maurizio Gardini (Presidente di Confcooperative Nazionale) esprime grande soddisfazione per il fatto che: lo storico mar‐ chio Pernigotti resta italiano, e questo è stato possibile anche grazie alla Cooperativa torinese SPES,aderente a Confcoope‐ rative, che ha rilevato il ramo cioccolato e torrone del presti‐ gioso marchio Pernigotti. Gardini dichiara: «È l’economia del territorio la migliore ri‐ sposta ai capitali speculativi italiani e stranieri che delocaliz‐ zano alla ricerca del profitto. Solo così possiamo continuare a produrre Made in Italy in una filiera tutta italiana che trasfor‐ ma prodotto italiano, crea ricchezza e occupazione in Italia, paga le tasse in Italia e garantisce la qualità e capacità mani‐ fatturiera tipica del nostro Paese. Auguri di buon lavoro alla cooperativa SPES». Così Maurizio Gardini presidente di Confcooperative com‐ menta e augura buon lavoro alla cooperativa torinese aderen‐ te a Confcooperative che ha rilevato il ramo cioccolato e tor‐ rone di Pernigotti.

Nell’immagine dalla celebre

il classico Gianduiotto prodotto azienda piemontese Pernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :N Luciano Asborno

PAGINE :29 SUPERFICIE :24 %

27 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Il futuro della PERNIGOTTI ora è diventato indecifrabile IL CASO Saltatol’incontro al Mise cheeraprevistoper mercoledì.Nuova convocazioneper mercoledì2 ottobre n La vicenda riguardante la reindustrializzazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure è piombata in un caosindecifrabile. Nemmeno le parti coinvolte nella trattativa sanno spiegare cosa sta succedendo e, men che meno, cosapotrà accadereentro lunedì che è il fatidico 30 settembre, giorno fissato per la firma dei contratti definitivi sulla basedegli accordi preliminari stipulati il 6 agosto. In quella data sono previsti il passaggio del comparto gelateria all ’imprenditore Giordano Emendatori e l’ingresso in stabilimento della cooperativa Spes1970 a produrre cioccolato e torrone. E il preliminare? Questo ha anticipato il preliminare di accordo chetanti, e forse prematuri, entusiasmi ha suscitato negli ultimi 52 giorni, ma venerdì scorso si sonoimmaginati ulteriori miglioramenti sulle garanzie occupazionali quando il presidente della cooperativa Spes1970,Antonio Di Donna, ha illustrato agli ex cassintegrati il suo progetto di costituire un’unica società tra la Spes1970ed Emendatori: obiettivo «il riavvio definitivo della produzione a marchio Pernigotti e la possibilità per la nuova società di lavorare in conto terzi con altri brand e produrre e sviluppare un marchio forte che possa posizionarsi con successosul mercato». C’è chi ha intuito in quest’ultima affermazione la volontà, o quantomeno l’ambizione, di costruire un nuovo stabilimento a Novi elo ‘spread ’ della vicenda - in questo caso indicatore della differenza dei livelli di pessimismo - è sceso

ai minimi degli ultimi undici mesi. Contemporaneamente i rappresentanti sindacali dei lavoratori venivano convocati per lunedì scorso a Milano per la firma del contratto tra la proprietà e l’im prenditore Giordano Emendatori per la cessionedel ramo d ’azienda della gelateria. Nel capoluogo lombardo, però, è successo l ’incomprensibile: la firma non c’è stata. Peccato sia risultato impossibile anche ai sindacalisti appurare chi ha cambiato le carte in tavola rispetto all ’accordo preliminare. Ciò ha fatto saltare l ’incon tro al Mise che era convocato per l’altro ieri, dove i dirigenti della Pernigotti non si sonopresentati e i sindacalisti si sono mostrati soltanto per onorare l’incarico el ’im pegno. Ieri la riunione èstata riconvocata per mercoledì prossimo, 2 ottobre, al Ministero dell ’Industria e dello Sviluppo economico a Roma. Questa, al momento, èl ’unica cosa certa della vicenda, ma è possibile firmare l ’accordo definitivo dopo il 30 settembre? La logica dice sì, purché le parti, trinceratesi dietro un impenetrabile riserbo, lo vogliano. C’è qualcuno che non vuole più l’accordo? Se così fosse bisognerebbe dirlo, per rispetto ai lavoratori e all ’intera città. Chi credeva di averle viste e sentite tutte in questa vicenda, insomma, si prepari ad altri colpi di scena. n Luciano Asborno

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PAESE :Italia

AUTORE :N Luciano Asborno

PAGINE :29 SUPERFICIE :24 %

27 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Alla Pernigotti

si chiede chiarezza

sul futuro

foto Ferretti

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :38 SUPERFICIE :33 % PERIODICITÀ :Quotidiano

26 settembre 2019

dopo il rinvio

al 2 ottobre

dell’incontro

al ministero

Pernigotti, in fabbrica torna la paura A rischio l’intesa Toksoz-Emendatori Interrottala trattativatra la proprietàturcael’imprenditoreperla cessionedel compartogelati Glioperai:«Temiamochesalti tutto,confidiamonelgoverno».Malpassi(Cgil):«Servechiarezza» Giampiero Carbone NOVI LIGURE

«Sconcerto». È la parola che risuona fra i lavoratori e negli ambienti coinvolti nella vertenza Pernigotti dopo la rottura delle trattative tra il gruppo Toksoz e Giordano Emendatori per la cessione a quest’ultimo del comparto gelati. Una doccia fredda per molti anche se chi è più addentro alle trattative, come i sindacati, non si erano illusi che tutto filasse liscio a partire da quel 6 agosto, quando al Mise venne annunciata la firma dei contratti preliminari fissando al 30 settembre la data ultima per la chiusura definitiva delle trattative. I lavoratori sono le prime vittime di questa situazione che li riporta in un limbo durato quasi un anno da cui sembravano uscire. «In fabbrica – spiega Yonni Chaves, uno dei portavoce durante l’assemblea permanente organizzata nello stabilimento tra novembre 2018 e lo scorso febbraio – regnano rammarico e tristezza dopo la notizia del rinvio del tavolo ministeriale che avrebbe dovuto chiudere la vertenza. La speran-

za è che chi si è presentato a noi lavoratori quasi come un benefattore non si dimostri uno squalo. Ora – prosegue Chaves – attendiamo di capire cosa succederà dopo il 2 ottobre: fra di noi c’è anche chi è comunque ottimista, ma uno dei timori è che ci facciano concludere la campagna natalizia (iniziata a fine luglio da parte della proprietà in attesa della conclusione delle trattative con Emendatori e la Spes, ndr) e poi a novembre ci dicano che non c’è più nulla da fare». All’origine della rottura delle trattative ci sarebbe un documento sottoposto ai lavoratori sia dalla proprietà che da Emendatori, non firmato poiché i dipendenti chiedevano tempo per poterlo valutare. Dalla Spes di Torino, interessata alla produzione in conto terzi di cioccolato e torrone, per ora non arrivano dichiarazioni. L’azienda si è ritrovata coinvolta, suo malgrado, nella rottura tra le altre due compagini imprenditoriali e ora attende di sapere cosa succederà al suo contratto preliminare, costato impegno e anche non pochi soldi, in vista della scadenza del 30 settembre. Il progetto industriale

bre. Il progetto industriale della Spes, in teoria, può andare avanti da solo nel malaugurato caso che Emendatori rompa definitivamente con i Toksoz, cosa finora non accaduta viste le bocche cucite da parte di (quasi) tutti. La Spes, dalla quale trapela preoccupazione, punta a dare lavoro a circa sessanta persone ma anche, in futuro, a costruire una nuova fabbrica fuori città con l’aiuto dei fondi statali. Dopo giorni di silenzio cauto vista la delicatezza della situazione, l’unico sindacalista a dire qualcosa è Marco Malpassi (Flai Cgil): «Dopo il rinvio del tavolo ministeriale di mercoledì posso solo chiedere a Pernigotti e a Emendatori di fare chiarezza tra loro e non far pagare le conseguenze di questa situazione ai lavoratori». Mentre Emendatori e i Toksoz restano in silenzio, Susy Matrisciano, senatrice dei Cinque Stelle, commenta: «Il ministero dello Sviluppo economico terrà sotto controllo la situazione come ha fatto finora, per cercare di dare garanzie ai lavoratori della Pernigotti, come hanno fatto i sindacati, sempre presenti sin dall’inizio. Mi auguro che anche le altri parti facciano altrettanto in vista del prossimo tavolo ministeriale». —

BYNC NDALCUNIDIRITTIRISERVATI

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbon‌

PAGINE :38 SUPERFICIE :33 % PERIODICITĂ€ :Quotidiano

26 settembre 2019

La cooperativa Spes, interessata al ramo del cioccolato, per ora sta alla finestra

La protesta dei lavoratori Pernigotti davanti al ministero dello Sviluppoeconomico

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2-3 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ :Quotidiano

26 settembre 2019 - Edizione Alessandria

IL CASO GIAMPIERO

CARBONE

Pernigotti dalsollievo allapaura P.40

Sconcertotra i lavoratori dopo il rinvio del tavolo al Misee gli interrogativi sulla scadenzadel 30 settembre

Pernigotti dal sollievo alla paura “Ci avevanodetto cheera fatta” RETROSCENA data ultima per la chiusura definitiva delle trattative. I lavoratori sono le prime vittime di questa situazione concerto». È la parola che risuona fra i lavoratori e negli am- che li riporta in un limbo dubienti coinvolti nella rato quasi un anno da cui vertenza Pernigotti dopo la sembravano uscire. «In fabrottura delle trattative tra il brica – spiega Yonni Chaves, uno dei portavoce durante gruppo Toksoz ed Giordano Emendatori per la cessione a l’assemblea permanente orquest’ultimo del comparto ganizzata nello stabilimento gelati. Unadoccia fredda per tra novembre 2018 e lo scormolti anche se chi è più ad- so febbraio – regnano ramdentro alle trattative, come i marico e tristezza dopo la notizia del rinvio del tavolo misindacati, non si erano illusi che tutto filasse liscio a parti- nisteriale che avrebbe dovure da quel 6 agosto, quando to chiudere la vertenza. La speranza è che si è presentaal Misevenne annunciata la firma dei contratti prelimina- to a noi lavoratori quasi cori fissando al 30 settembre la me un benefattore non si didata ultima per la chiusura mostri uno squalo. Ora – prosegue – attendiamo di capire cosasuccederà dopo il 2 ottobre: fra di noi c’è anche chi è comunque ottimista, ma uno GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

S

comunque ottimista, ma uno dei timori è che ci facciano concludere la campagna natalizia (iniziata a fine luglio da parte della proprietà in attesa della conclusione delle trattative con Emendatori e la Spes, ndr) e poi a novembre ci dicano che non c’è più nulla da fare». All’origine della rottura delle trattative ci sarebbe un documento sottoposto ai lavoratori sia dalla proprietà che da Emendatori, non firmato poiché i dipendenti chiedevano tempo per poterlo valutare. Dalla Spesdi Torino, interessata alla produzione in conto terzi cioccolato e torrone, per ora non arrivano dichiarazioni. L’azienda si è ritrovata coinvolta, suo malgrado, nella rottura tra le altre due compagini

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2-3 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ :Quotidiano

26 settembre 2019 - Edizione Alessandria

tra le altre due compagini imprenditoriali e ora attende di sapere cosa succederà al suo contratto preliminare, costato impegno e anche non pochi soldi, in vista della scadenza del 30 settembre. Il progetto industriale della Spes,in teoria, può andare avanti da solo nel malaugurato caso che Emendatori rompa definitivamente con i Toksoz, cosa finora non accaduta viste le bocche cucite da parte di (quasi) tutti. La Spes,dalla quale trapela preoccupazione, punta a dare lavoro a circa sessanta persone ma anche, in futuro, a costruire una nuova fabbrica fuori città con l’aiuto dei fondi statali. Dopogiorni di silenzio cauto vista la delicatezza della situazione, l’unico sindacalista a dire qualcosa è Marco Malpassi(Flai Cgil): «Dopo il rinvio del tavolo ministeriale di mercoledì posso solo chiedere a Pernigotti e a Emendatori di fare chiarezza tra loro e non far pagare le conseguenze di questa situazione ai lavoratori». Mentre Emendatori e i Toksoz restano in silenzio, Susy Matrisciano, senatrice dei 5 stelle, commenta: «Il ministero dello Sviluppo economico terrà sotto controllo la situazione come ha fatto finora, per cercare di dare garanzie ai lavoratori della Pernigotti, come hanno fatto i sindacati, sempre presenti sin dall’inizio. Miauguro che anche le altri parti facciano altrettanto in vista del prossimo tavolo ministeriale». — c

BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI

Su La Stampa

MARCO MALPASSI SINDACALISTA FLAI CGIL

Chiediamosoltanto di non far pagare ai lavoratori le conseguenze di questa situazione

Sul giornale la notizia del rinvio del tavolo previsto ieri a Roma alministerodell Sviluppoeconomicoal 2 ottobre,dopolo stop alla trattativa con l’imprenditore Giordano Emendatori che secondoi preaccordidovrebbeacquisireil ramo gelati.

SUSY MATRISCIANO SENATRICE MOVIMENTO5 STELLE

Il ministero terrà sotto controllo la situazione per cercare di dare garanzie ai lavoratori

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2-3 SUPERFICIE :53 % PERIODICITÀ :Quotidiano

26 settembre 2019 - Edizione Alessandria

ALBINONERI

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PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(8832)

PAGINE :11

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :14 %

1 settembre 2019

Pernigotti

in salvo con nuovi investitori

vestitori, italiani, rileveranno infatti i rami cioccolato e torwww.largoconsumo.info/Dolciari rone e quello dei gelati. Una Dopo i timori di una chiu- crisi aziendale risolta in temsura totale dello stabilimento, po record, grazie al forte lavoè arrivata finalmente una buo- ro di na notizia per la storica azienda dolciaria di Novi Ligure. E' stato infatti siglato un accordo presso il Ministero per lo Sviluppo Economico per consentire a Pernigotti un piano di reindustrializzazione che garantirà la continuità operativa del sito proPercorso

di lettura:

duttivo e la salvaguardia dei 92 lavoratori. All'incontro hanno partecipato il Ministro Luigi di Maio, i rappresentanti delle aziende coinvolte, oltre alla proprietà turca Toksoz, all'advisor Sernet e ai due nuovi investitori, la cooperativa torinese Spes e l'imprenditore Giordano Emendatori, nonché sindacati ed enti locali. La proprietà di Pernigotti 1860 continuerà a restare nelle mani dei turchi, che si occuperanno della commercializzazione e distribuzione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmagli. Spes rileverà il ramo d'azienda che produce cioccolato e torrone, mentre Emendatori si concentrerà sulla produzione e commercializzazione di basi e ingredienti per gelati e pasticceria. all'intenso lavoro del ministro Di Maio - ha dichiarato il vice ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli - è stato raggiunto un accordo storico: la produzione continuerà a Novi Ligure e non c'è nessun esubero, quindi con una completa salvaguardia del livello occupazionale. Due nuovi in-

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :33 SUPERFICIE :12 % PERIODICITÀ :Quotidiano

25 settembre 2019

allarme

del deputato

fornaro:

serve chiarezza

Crisi Pernigotti, nuovi ostacoli Slittaal 2 ottobre il vertice a Roma Dopolo stop alla firma del pre-accordo:lunedì la trattativa si sarebbe incagliata sulla costituzione di una newco

IreneNavaro NOVILIGURE

tembre, prevedevanoil riassorbimento della forza lavoro per evitare esuberi. Si era ipotizzata la nascitadi una nuova società, una newco, per la gestione del sito produttivo dove, di fatto, si trovano ad operare due diverse società. La riunione di lunedì si sarebbe incagliata proprio su questo punto. «Cre-

do che a questo punto – commenta l'onorevole Federico Fornaro che seguito da vicino la vicenda – ci debba essere uno sforzo di chiarezza ed asvocato dal ministero per fare il sunzione di responsabilità da punto sugli accordi siglati da parte di tutti». Un centinaio i Pernigotti, detentore del mardipendenti in attesa di conochio storico dell'azienda dolscereil loro futuro: una sessanciaria novese, Emendatori, tina è rientrata al lavoro. — chedovrebberilevare la produzione di creme per gelati, e la cooperativa Spes,per la parte relativa alla produzione di cioccolato e torrone. Alla base del rinvio ci sarebbela mancata ratifica degli accordi preliminari, firmati ad agosto tra le parti, al termine di una riunioÈ rinviato al 2 ottobre il tavolo tecnico al Mise sul caso Pernigotti. L'incontro era stato con-

ne fiume che si è tenuta lunedì nella sede milanese di Pernigotti. L'auspicio di sindacati e lavoratori è chesi tratti solo di un semplice rinvio “tecnico” e che non sia il preludio di una rottura delle trattative. La produzione, nello stabilimento novese,era infatti ripartita, almeno per la parte relativa ai prodotti storici, torrone e cioccolato. I pre accordi, che dovranno comunque essereconfermati o rivisti entro il 30 set-

Lavoratori Pernigotti nel cortile della fabbrica di Novi Ligure

tembre, prevedevanoil riassor-

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,4 SUPERFICIE :61 % PERIODICITÀ :Quotidiano

25 settembre 2019 - Edizione Alessandria

l’incontro

di oggi

al mise

Per ni g otti , nuovo stop Si r ompe l a trattati va e sl i tta i l tavol o a Roma Rinviato al 2 ottobre: nonc’èl’accordo sui gelati

conEmendatori

Non ci sarà il tavolo su Pernigotti che era previsto per oggi al ministero dello Sviluppo Economico a Roma. È slittato al 2 ottobre perché non c’è ancora un accordo tra l’imprenditore Giordano Emendatori che dovrebbe acquisire il ramo gelati e i sindacati. Sarebbe stato lo stesso Emendatori a interrompere la trattativa, ma per ora si tratta solo di voci: quel che è certo è che dalla riunione fiume di lunedì non è uscita alcuna risoluzione. La speranza era quella di arrivare a una definizione proprio oggi, invece l’ennesima gelata per i lavoratori dopo le speranze riaccesedai preaccordi del 6 agosto quando il governo (precedente) annunciò: «LaPernigotti è salva». CARBONE – P.41

Alla Pernigotti un’altra doccia fredda Nonc’èl’accordosui gelati, rinviato il tavolo Spostato al 2ottobre l’incontro di oggi GIAMPIERO

CARBONE

NOVI LIGURE

Una gelata sul salvataggio dei posti di lavori della Pernigotti: il tavolo previsto per oggi alle 15 al ministero dello Sviluppo economico è sta-

al Mise. Trattativa interrotta

lo Sviluppo economico è stato rinviato di una settimana. La riunione è stata aggiornata ieri al 2 ottobre poiché, come era emerso senza ufficialità dalla riunione di lunedì a Milano, qualcosa si è rotto nelle trattative per la cessio-

da Emendatori, nocomment dei sindacati

nelle trattative per la cessione del comparto dei gelati all’imprenditore Giordano Emendatori da parte del gruppo Toksoz. Non è una rottura definitiva, ma lo stallo getta un’ombra pesante sul futuro degli 80 lavoratori

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,4 SUPERFICIE :61 % PERIODICITÀ :Quotidiano

25 settembre 2019 - Edizione Alessandria

sul futuro degli 80 lavoratori per i quali l’assunzione da parte di Emendatori e dalla Spescioccolato sembrava dovessearrivare a breve. La firma dei contratti definitivi tra le due aziende e i Toksoz era infatti prevista per lunedì, ma ora tutto slitta improvvisamente gettando nella paura e nell’incertezza decine di famiglie oltre agli interinali. L’operazione dei gelati è infatti fondamentale per chiudere anche la partita con la Spes,che punta a produrre i cioccolatini per conto della Pernigotti per dare lavoro a 60 persone, oltre ai 18 annunciati da Emendatori. Unasituazione così delicata che nessuno vuole parlare: l’imprenditore romagnolo avrebbe lasciato il tavolo di lunedì a Milanocon sindacati e Pernigotti. Emendatori non dice nulla, i sindacati nemmeno, la proprietà turca tace. Quel che è certo è che la riunione è iniziata al mattino e finita dopo le 20, un incontro fiume conclusosi con un nulla di fatto, senza che nessuno volesse commentare. A testimonianza che qualcosa è andato storto ma anche che, comunque, non c’è stata una rottura definitiva. Ieri pomeriggio è poi arrivata la notizia,

6 novembre 2018 qualcosa di più oppure sarà un abbandono definitivo del tavolo, facendo scemare le speranze dei lavoratori e di una città intera. Senz’altro, l’ottimismo manifestato il 6 agosto scorso dai politici, in particolare dall’allora ministro del Lavoro Luigi DiMaio(ma non dai sindacati, più prudenti) in occasione della firma dei contratti preliminari: intanto è cambiato il governo, è cambiato il ministro, ma l’angoscia e la paura che si concluda tutto con un’ennesima beffa è la stessa da parte dei lavoratori, da quasi un anno romai sospesi tra un continuo temere e sperare. Il rinvio del tavolo ministeriale è stato confermato dalla senatrice Susy Matriscia-

no (5 stelle) e da Federico Fornaro, deputato di Leu, che commenta: «Questo rinvio deve servire a cercare una soluzione anche perché non può essere chiesta la disponibilità solo ai lavoratori». Non dice di più, ma il riferimento alla disponibilità dei lavoratori sembra alludere a un problema sul trattamento dei dipendenti con Emendatori, noto per la sua ruvidità nelle trattative sindacali. Conclude Fortutto sommato clamorosa, naro, che ha sempre seguidel rinvio di sette giorni del to la vicenda e che ora è entavolo ministeriale odierno trato nel nuovo governo: al Mise,nel quale si doveva «Ènecessario che tutti gli atfare il punto della situazio- tori si mettano a disposizione. Unarichiesta arrivata, a ne per arrivare finalmente quanto pare, dai sindacati a una situazione stabile ed equa per tutti».— Flai Cgil, Uila Uile Fai Cisl, c BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI che da quasi un anno stanno cercando di salvare il salva- Le tappe bile nella fabbrica di Novi Ligure. A breve si potrà comprendere se la mossa di Emendatori sia solo dettata dalla volontà di ottenere

La proprietà della Pernigotti annuncia la chiusura della fabbrica. Poi accetta di tentare la reindustrializzazione.

5 febbraio 2019 A Roma firmato l’accordo sulla cassa integrazione per i cento dipendenti e sulla chiusura dello stabilimento di Novi Ligure.

5 luglio 2019 L’assessore regionale Elena Chiorino annuncia che la trattativa Pernigotti-Emendatori è saltata, a rischio tutti i posti di lavoro.

6 agosto 2019 Spes ed Emendatori firmano con la Pernigotti i preliminari sul cioccolato e sulla cessione dei gelati. Posti di lavoro salvi?

23 settembre 2019 La riunione a Milano tra Pernigotti, Emendatori e sindacati dedicata al piano industriale dei gelati finisce con nulla di fatto.

24 settembre 2019 Il tavolo previsto per il 25 settembre al Miserinviato al 2 ottobre. Rotta la trattativa tra Emendatori e Pernigotti.

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,4 SUPERFICIE :61 % PERIODICITÀ :Quotidiano

25 settembre 2019 - Edizione Alessandria

I preaccordi prevedono unanewco tra Emendatori e Spes e 78posti di lavoro FEDERICOFORNARO DEPUTATOLEU

Il rinvio deveservirea trovare una soluzione: non si può chiedere la disponibilitàsolo ai lavoratori

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PAESE :Italia

AUTORE :N Luciano Asborno

PAGINE :1,23 SUPERFICIE :25 %

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

NOVI CaosPernigotti: non c’è la firma conEmendatori n A pagina 19

Fumata grigia all’incontro tra Emendatori e Pernigotti NON C’È ACCORDO Bloccato il progettodi costituireuna ‘newco’ per cioccolatoeprodotti per gelati n Fumata grigia tendente al nero ieri pomeriggio nella sededella direzione della Pernigotti aMilano, dove si sono incontrati i dirigenti dell’industria dolciaria dei fratelli turchi Toksöz e Giordano Emendatori, proprietario dell’azienda interessata ad acquisire il settore dei prodotti per la gelateria. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti sindacali per un’eventuale ratifica dell’accordo. Che non c’èstato. L’unico commento sullo stallo della trattativa che pareva essere vicina alla conclusione è quello di Tiziano Crocco, segretario territoriale della Uila Uil, che al telefono si è limitato a un laconico commento per dire: «Tutto in evoluzione». Anche i dipendenti in uscita dal turno di lavoro avevano scarne informazione e poca voglia di parlare: «C’è un po’ di confusione, ma quando mai non c’è stata in questa contorna vicenda?». Il tempo stringe L’accordo tra i Toksöz eGiordano Emendatori era considerato propedeutico a quello tra i proprietari della Pernigotti e la cooperativa Spes1970 per produrre a Novi cioccolato e torrone e poteva es-

sere un trampolino di lancio per realizzare la proposta del presidente della cooperativa torinese di costituire un’unica società per produrre nella fabbrica di viale della Rimembranza i prodotti con il marchio Pernigotti 1860. La fumata grigia di ieri, senon ci saranno stati repentini ripensamenti in nottata, rischia di far saltare l’accordo ipotizzato nel preliminare del 2 agosto che avrebbe dovuto essere firmato entro il 30 settembre, data alla quale mancano soltanto sei giorni. I due progetti di Spesed Emendatori potevano confluire in un piano per costituire un soggetto unico che produca nel sito cittadino sia per il comparto cioccolatotorrone sia per i prodotti della gelateria. Superare gli ostacoli La firma di accordo ritenuta fondamentale dal presidente della cooperativa Spessino al momento in cui scriviamo non c’è dunque stata. È in salita, perciò, la strada per arrivare a un unico soggetto industriale che consentirebbe l’applicazione del medesimo contratto, eviterebbe la divisione degli spazi e impianti, renderebbe più efficiente e sostenibile l’intero progetto, valorizzando la diversa stagionalità del cioccolato rispetto a quella del gelato. In una parola, darebbe continuità alla sto-

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PAESE :Italia

AUTORE :N Luciano Asborno

PAGINE :1,23 SUPERFICIE :25 %

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

ria cioccolatiera in città . Per realizzare il piano di reindustrializzazione, però, il suo valore sociale deve prevaricare le logiche individualistiche. n Luciano Asborno

I lavoratori

della Pernigotti

ancora in bilico, dopo mesi di proteste.

Anche a Roma

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AUTORE :Irene Navaro Novi…

PAESE :Italia PAGINE :25 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019

conclusa

senza un’intesa

una riunione

fiume a milano

Crisi Pernigotti, trattativa al palo: a Roma il rush finale per la cessione Domanil’incontroalMise,attesoil neoministroPatuanelli Al tavoloil gruppoturcoe ledueaziendepronteall’acquisto di Spes dovrebbero passare I dipendenti, intanto, sono IreneNavaro NOVILIGURE

L’appuntamento clou è fissato per domani al Mise. Ci saranno tutti: i sindacati cherappresentano i lavoratori di Pernigotti, i proprietari del marchio - il gruppo turco Toksoz -, la cooperativa Spes,che ha rilevato la produzione di cioccolato e torrone, e Giordano Emendatori, per il settore creme per gelati. Ieri una riunione, durata quasi dieci ore, tra i sindacati e i rappresentanti delle tre aziende si è conclusa con una fumata grigia. Ancora la quadra definitiva non c’è, ma le parti confidano di chiudere la trattativa al tavolo ministeriale. Al centro c’è l'accordo siglato ad agosto che prevede, appunto, l'affido dei due rami d'aziendaa due diverserealtà produttive e il passaggio dei dipendenti. Sotto l'ala di Spes dovrebbero passare

una sessantina di dipendenti. Emendatori ne dovrebbe assorbire una ventina. Il nodo della questione, che ha tenuto impegnate ieri le parti in una riunione fiume, a Milano, nella sede amministrativa Pernigotti, è la creazione di una NewCo per la gestione del sito produttivo di Novi. «La situazione è ancora in evoluzione», si è limitato a commentare Tiziano Crocco, segretario

tornati al lavoro per garantire la lavorazione dei prodotti legati alla stagione invernale, gianduiotti e torroncini. Un centinaio di dipendenti chedovranno passaresottola direzione di Spesed Emendatori, senza esuberied anzi, conuna prospettiva di crescita. Ameno questo era l'obiettivo dichiarato dalle parti. La battaglia per la sopravvivenza di Pernigotti, storico marchio novese,era iniziata lo provinciale di Ula Uil al termi- scorsonovembre, quando Perne dell’incontro definito «inter- nigotti, detentore del marlocutorio». chio, aveva annunciato la terAntonio Di Donna, presiden- ziarizzazione delle produziote di Spes, punta alla creazione di un'unica regia per lo sta- ne e la chiusura dello stabilibilimento, in cui continuereb- mento novese.In favore dei labero a coesisteredue differen- voratori Pernigotti eper il manti società. La chiusura delle tenimento del sito produttivo, trattative, nell'accordo preli- si era mobilitata l'intera città e minare, era fissata al 30 set- il mondo politico, a partire tembre, per consentire l'avvio dall'allora ministro Luigi Di pieno della produzione entro Maio, che erastato in visita nelottobre. la fabbrica di viale RimemI dipendenti, intanto, sono branza. Ora tocca al neomini-

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AUTORE :Irene Navaro Novi…

PAESE :Italia PAGINE :25 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019

branza. Ora tocca al neoministro Stefano Patuanelli tentare di concludere una vicenda che aveva sollevato la questione delle produzioni Made in Italy passatein mano straniera. Una vicenda che adessodiventa un bancodi prova importante ancheper il nuovo governo giallo-rosso.— BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

La cooperativa Spes interessata al settore cioccolato, Emendatori alle creme per gelati Tutti i dipendenti della fabbrica dovrebbero essere riassorbiti

Unamanifestazionedavanti al ministero dellosviluppo economico

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :3-4 SUPERFICIE :42 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

LAVORO GIAMPIERO CARBONE

Pernigotti,domani l’incontro al ministero P.40

Domanil’incontrodelleparti al ministerodelloSviluppoeconomico In molti speranosia presenteancheil nuovoministro StefanoPatuanelli In molti speranosia presenteancheil nuovoministro Stefano

L’ul ti mo tavol o per l a Per ni g otti a ci nque g i or ni dal sì defi n i ti vo Q IL CASO

GIAMPIERO CARBONE GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

uello in programma domani a Roma, nel primo pomeriggio,

primo pomeriggio, sarà l’ultimo tavolo ministeriale (salvo novità dell’ultima ora) dedicato alla Pernigotti dopo una lunga serie partita il 15 novembre 2018, a meno di dieci giorni dall’annuncio del gruppo turco Toksozdi voler chiudere la fabbrica del cioccolato più an-

fabbrica del cioccolato più antica di Novi Ligure. Daallora, le stanzedel ministero dello Sviluppo economico e del ministero del Lavoro hanno più volte ospitato i sindacalisti e i rappresentanti della Pernigotti. La più drammatica è stata senz’altro il 5 febbraio, quando, dopo tre

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :3-4 SUPERFICIE :42 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

febbraio, quando, dopo tre mesi di occupazione della fabbrica da parte dei dipendenti e degli interinali a difesa dei posti di lavoro, il sindacato, obtorto collo, firmò l’accordo per la cassaintegrazione e al contempo diede l’ok alla chiusuradello stabilimento in attesa della reindustrializzazione. L’ultima volta è stata il 6 agosto: una convocazione in extremis da parte dell’allora ministro Luigi DiMaioper annunciare la firma dei contratti preliminari tra i Toksoz, la Spese Giordano Emendatori e quindi il salvataggio, se non della storica azienda, almeno di tutti i posti di lavoro. Dopo quella data, mentre l’attività nella fabbrica era nel frattempo ripresa in vista della campagna natalizia e in attesa dell’esito delle trattati-

mo e dobbiamo fare in modo che il dialogo tra Pernigotti e le nuove aziende risolva le questioni aperte e fornisca certezze ai nuovi investitori e ai lavoratori». Per dare seguito infatti «agli accordi contenuti nei contratti preliminari e tutelare realmente i lavoratori, è necessario avviare il processo di reindustrializzazione dello stabilimento e, soprattutto, procedere alla firma congiunta per la definizione di un unico soggettoindustriale con cui dovranno confrontarsi i lavoratori per avere garanzie occupazionali». Il tavolo ministeriale dovrà quindi fare il punto della situazione a cinque giorni dalla scadenza prevista. «Ribadiremo - dice Antonio Di Donna, presidente della Spes- quanto abbiamo detto la scorsasettimana». La cooperave, era attesa la convocazio- tiva torinese, dopo l’incontro con le maestranze di giovedì a ne del tavolo al Miseper metà settembre, in vista della da- Novi Ligure, ha infatti evidenta ultima indicata il 6 agosto ziato la necessitàdi trovare un per la firma dei contratti defi- accordo non solo con la Perninitivi: con Emendatori per gotti per l’avvio della produziol’acquisto del comparto dei ne in conto terzi ma anche per gelati, con la torinese Spes con Emendatori per la creazioper la produzione di cioccola- ne di una societàunica checonto e torrone per conto della senta la convivenza tra i circa Pernigotti. Il ministero, nel 60 lavoratori che dovrebbero frattempo passato sotto la esseredella Spese i 18 cheverguida di Stefano Patuanelli rebbero assuntidall’imprendi(anch’egli del Movimento 5 tore romagnolo. Dadiscutere anche i fondi pubblici richiesti stelle come DiMaio),è stato sollecitato dai sindacati Flai dalle due imprese. In molti auspicano la preCgil, Uila Uil e Fai Cisl con una lettera con la quale si senza del ministro Patuanelli chiedeva, per l’appunto, una al tavolo ministeriale. — c BYNCNDALCUNIDIRITTI convocazione urgente «per RISERVATI completare il percorso di riI SINDACATI FLAI, UILA EFAI lancio delle attività produttive nello stabilimento di Novi NELLA LETTERA AL MINISTROPATUANELLI Ligure, concludendo definitivamente l’entrata in porto di Spesed Emendatori». «Il 30 settembre - hanno scritto i sindacati - è vicinissimo e dobbiamo fare in modo

reindustrializzazione dello stabilimento di NoviLigure ANTONIO DI DONNA PRESIDENTE DELLA SPES

All’incontro al ministero ribadiremo quanto abbiamodetto la scorsa settimana

È necessario avviare il processo di reindustrializzazione

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :3-4 SUPERFICIE :42 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Entroil 30 settembre èprevista la firma a conclusionedellalungavertenzaPernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :9 % PERIODICITÀ :Quotidiano

24 settembre 2019 - Edizione Alessandria

confronto

tra

sindacati

ed emendatori

sito della riunione, forse per non causare guai alle delicate trattative in corso in vista del traguardo finale. I sindacalisti, con il segretario provinciale della Uila Uil Tiziano Crocco, si limitano ad annunciare che «nei prossimi giorni ci saranno novità», Unariunione fiume quella di definitivo, prevista entro il senza lasciare intendere se ieri, a Milano,nella sededella 30 settembre, e dopo un in- saranno positive o negative. Pernigotti, tra i sindacati, la contro a Novi la scorsa settiDisicuro c’èche l’attesa per proprietà e i rappresentanti mana, come prevedono le i lavoratori della Pernigotti, di Giordano Emendatori per procedure in queste vertenze in vista di lunedì ma, prima valutare il piano industriale sindacali i rappresentanti dei ancora, di domani, quando si proposto da quest’ultimo per lavoratori dovevano valutaterrà a Roma il tavolo ministeavviare la produzione di gela- re nel dettaglio il piano, con- riale, si sta facendo spasmoditi nello stabilimento di Novi. sci che, insieme alla proposta ca. Tutto infatti dipende dalle Come è noto, Emendatori della Spes,rappresenta l’unifirme che verranno apposte tra fine luglio e inizio agosto co salvagente per tutti gli ex (o meno) in calce ai contratti ha firmato un contratto prelidipendenti Pernigotti e pure tra le parti. In ballo c’èil futuminare con il gruppo Toksoz per gli interinali. L’incontro è ro di almeno 80 famiglie, che prevede quattro anni di andato avanti per quasi tutto quanti sono i lavoratori che attività nel sito novese, rinnoil giorno e si è concluso solo Spesed Emendatori, stando vabili, per dare lavoro, al mointorno alle 20. ai contratti preliminari, domento, a 18 persone. In atteNessuno però ha voluto vrebbero assumere. G.C. — c BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI sa della firma del contratto commentare nel dettaglio l’e-

Unariunione fiume Trattative ancorain corso

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PAESE :Italia

AUTORE :Luciano Asborno

PAGINE :1,26 SUPERFICIE :25 %

20 settembre 2019 - Edizione Alessandria

NOVI LIGURE FuturoPernigotti: alleanzastrategica tra EmendatorieSpes? n A pagina 26

Pernigotti: Emendatori e Spes verso una strategica alleanza L ’IDEA Illustrato ai lavoratoriil piano per unire le forze.Lunedì a Milano la firma dell’accordoche conEmendatori vogliamo portare a Novi - ha

n Ieri pomeriggio, allo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, una delegazione della cooperativa Spes 1970 guidata dal presidente Antonio Di Donna ha presentato a impiegati, operai e lavoratori interinali dell’industria dolciaria il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento di viale della Rimembranza. Al termine dell’incontro i rappresentanti sindacali hanno iniziato un incontro con il direttore finanziario Pierluigi Colombi e il direttore del personale Agnieszka Podkowinska. Nel frattempo, il presidente Di Donna ha diramato un comunicato per annunciare che «la chiusura dell’accordo non è lontana e certamente sarà possibile», ribadendo che «la costituzione della nuova società che possaimpiegare tutti i lavoratori è la soluzione di buon senso che bisogna perseguire. Si resta in attesa di capire cosa deciderà Emendatori».

dichiarato Di Donna - è quello dell’impresa sociale: il coinvolgimento di tutti è fondamentale per dare vita ad un progetto serio e duraturo di reindustrializzazione. Seè vero che nell’impresa sociale cooperativa uno vale uno tutti avranno la possibilità di sviluppare il futuro di questa azienda». Di fronte ai dipendenti oggi in organico, sono stati resi noti gli obiettivi del progetto: «Il riavvio definitivo della produzione a marchio Pernigotti; la possibilità per la newco di lavorare conto terzi con altri brand, con i quali sono state già avviate le interlocuzioni; produrre e sviluppare un nuovo brand forte che possa posizionarsi con successo sul mercato. Tutto questo valore - ha concluso Di Donna - potrà concretizzarsi se Pernigotti confermerà gli impegni presi nel preliminare presentato al Mise il 6 agosto eseci sarà coesione tra i lavoratori».

Lunedì la firma ‘sindacale ’ Coesione che sembra esserci, perché nella riunione fiume di ieri pomeriggio con la direzione della Pernigotti è stata raggiunta un’intesa di massima: lunedì i sindacalisti saranno a Milano per la firma della parte sindacale dell’accordo con Emendatori. È il passaggio intermedio indispensabile per arrivare al progetto di nuova società proposto da Di Donna, che punta ad avere un solo soggetto che produca nel sito cittadino. Consentirebbe a tutti i lavoratori di avere un unico interlocutore, eviterebbe la divisione di spazi e impianti, renderebbe più efficiente e sostenibile l’intero progetto valorizzando la diversa stagionalità del cioccolato rispetto a quella del gelato. n Luciano Asborno

‘ Il piano è serio ’ Ai lavoratori della Pernigotti il presidente della cooperativa torinese ha chiarito ciò che intende per impresa sociale: «Il modello che vogliamo portare a Novi - ha

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PAESE :Italia

AUTORE :Luciano Asborno

PAGINE :1,26 SUPERFICIE :25 %

20 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Lo stabilimento

Pernigotti

di Novi (foto Dino Ferretti)

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AUTORE :Irene Navaro / Novi…

PAESE :Italia PAGINE :34 SUPERFICIE :14 % PERIODICITÀ :Quotidiano

20 settembre 2019

il rilancio

del marchio storico

di novi

Spespreme per l’accordo: «Pernigotti può rinascere comeimpresasociale» IreneNavaro/

NOVILIGURE

Il modello da perseguire per Pernigotti, secondo il presidente di Spes Antonio Di Donna, è quello «dell'impresasociale»checoinvolga i lavoratori, le istituzioni e le animeche coabitano nello stabilimento novese:la cooperativa che ha rilevato la produzione di torroni e cioccolato, Pernigotti, proprietaria del marchio, Emendadori, per la parte di produzione delle creme per gelati. Lo ha spiegato lo stessoDi Donna che ieri ha incontrato i lavoratori Pernigotti. Una sessantina sono passatisottoSpes,diciotto sono sotto Emendadori. Il presidente di Spes ha confermato che la chiusura dell’accordo per costituire una NewCo, unica società per la conduzione del sito produttivo di Novi, non è lontana «e certamente saràpossibile, con l’impegno di tutti, arrivare alla firma il 30 settembre 2019». A questo punto manca solo l’ok da parte di Emendadori. È su questo fronte cherestano le perplessità dei lavoratori: «abbiamo incontrato sia Emendadori cheDi Donna. Tutte persone amodo, ci mancherebbe – diceJonny Chavez, uno dei lavoratori più battaglieri durante la “lotta” che ha visto impegnati i cento dipendenti

per tre mesi – ma da nessuna parte è scritto, nero su bianco, che le promessesaranno mantenute», in riferimento alle assunzioni per la parte di produzione dei gelati. Se Spes,per la parte cioccolato e torroni, dice di voler «guardare lontano», oltre ai quattro anni indicati nel piano di reindustrializzazione, Emendadori pare più tiepido. Di Donna, davanti ai lavoratori, ribadisce l'obiettivo di un «riavvio definitivo della produzione a marchio Pernigotti, la possibilità per la NewCo di lavorare conto terzi con altri brand, con i quali sonostate già avviate le interlocuzioni, produrre e sviluppare un nuovo brand forte che possa posizionarsi con successosul mercato». Occorreperò, insiste il presidente Spes che «Pernigotti confermi gli impegni presi nel preliminare presentato al ministero dello Sviluppo economico», e che «cisiacoesionetra i lavoratori in un progetto unitario che potrà, anchegrazie all’accordo con Emendatori, saturare la produzione con le stagionalità complementari di cioccolato, torrone e gelato». In attesa della convocazione al Mise, lunedì la Regione ha convocato tutte le parti per un aggiornamento sulla situazione complessiva.— BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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PAESE :Italia

AUTORE :Irene Navaro / Novi…

PAGINE :34 SUPERFICIE :14 % PERIODICITÀ :Quotidiano

20 settembre 2019

Unadelleprotesteinscenatenellacaldissimaestatedi Pernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :9 SUPERFICIE :19 % PERIODICITÀ :Quotidiano

20 settembre 2019 - Edizione Alessandria

NOVI,

settimana

Pernigotti,

decisiva

per

l’azienda

il futuro tra speranza e cautela

Ieri l’incontro dei lavoratori conla Spes.Si attendeancorala firma di Emendatoriper dare il via alla NewCo Donna– è quello dell’impresa GIAMPIERO CARBONE sociale: il coinvolgimento di rà un passo importate verso GIAMPIERO CARBONE tutti è fondamentale per dare la chiusura delle trattative in NOVI LIGURE vita a un progetto duraturo di generale». a prossima settimareindustrializzazione. Seè ve- Per i lavoratori le intenziona sarà decisiva, in ro che nell’impresa sociale ni della Spes«sonosenz’altro un modo o nell’alcooperativa “uno vale uno”, positive ma, a oggi, non c’èantro». I dipendenti deltutti avranno la possibilità di cora nulla di concreto per il fula Pernigotti che hanno partesviluppare il futuro di questa turo occupazionale». «Molto cipato all’incontro con i diriazienda». sembra legato a Emendatori genti della Spes,pur apprez– conclude Stefano Carrea, zando il progetto industriaPer la Spes,gli obiettivi indi- impiegato da decenni nello le, illustrato dal presidente cati nel piano sono «il riavvio stabilimento di Novi -. La Antonio Di Donna, mantendefinitivo della produzione a Spesha fatto una buona imgono la cautela. Per molti re- nome Pernigotti, la possibilipressione ma i see i ma restasta un grande punto interrotà per la NewCodi lavorare gativo sul loro futuro, poiché conto terzi con altri brand, no. C’èun grande punto interrogativo in attesa del 30 setmancano ancora dei passagprodurre e sviluppare un nuo- tembre». — gi fondamentali per avere la vo marchio forte che possapoc BYNCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI certezza della salvezza dei sizionarsi con successo sul mercato». posti di lavoro. Ci sono ancora però molti Antonio Di Donna, presi«se»prima di poter avviare la dente della Spes,ha sostenurealizzazione del progetto: olto che «la chiusura dell’accor- tre alla firma di Emendatori do non è lontana e certamenper la newco, è necessario te sarà possibile, con l’impe- che «Pernigotti confermi gli gno di tutti, arrivare alla firimpegni presi nel preliminama il 30 settembre». Ha agre presentato al Miseil 6 agogiunto che «la costituzione della NewCo per impiegare sto. Inoltre, serve coesione tutti i lavoratori è la soluzione tra i lavoratori in un progetto da perseguire. Si resta in atteunitario che, grazie all’accorsa di capire cosa deciderà do con Emendatori, potrà saEmendatori». Il nodo è infatti turare la produzione con le la coesistenza tra le attività stagionalità complementari della Spese quella di Emendadi cioccolato-torrone e gelatori legata al gelato. to». Lunedì si farà il punto in Secondola Spes,non ci saRegione, in attesa della convocazione al Mise. Previsto rebbero ostacoli, ma anche in anche un incontro a Milano questa occasione è stato sotto- tra sindacati ed Emendatori. lineato come tutto o quasi di«Saràun passaggio decisivo – penda dall’imprenditore ro- spiega Piero Frescucci, delle magnolo, che sta per acquisirsu dell’azienda – poiché si care il comparto dei gelati. «Il pirà se il sindacato intenda modello che vogliamo portaavallare il piano industriale re a Novi - ha dichiarato Di dei gelati. Searriverà l’ok saDonna– è quello dell’impresa

L

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :9 SUPERFICIE :4 % PERIODICITÀ :Quotidiano

19 settembre 2019 - Edizione Torino

Le altre notizie

Spesincontra i lavoratori di Pernigotti Il presidente di Spes, Antonio di Donna, incontra oggi i lavoratori di Pernigotti per presentare il progetto di reindustrializzazione della storica fabbrica di Novi Ligure. L’obiettivo dell’aziendaè quello di arrivare ad una intesa definitiva cheporti alla firma del contratto entro il 30 settembre, come previsto nel preliminare del 2 agosto.«Sono fiducioso — dice il presidente di Spes,Antonio Di Donna — che si arrivi a una completa e puntuale risoluzione positiva di tutte le condizioni previste nell’accordo preliminare-. In questi giorni abbiamo chiesto un ulteriore incontro con la societàdi Giordano Emendatori (che vuole rilevare il ramo gelati di Pernigotti, ndr), perché riteniamo fondamentale avereun solo soggettoche produca nel sito di Novi sia per il comparto cioccolatotorrone sia per il gelato».

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,8 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

19 settembre 2019 - Edizione Alessandria

LAVORO GIAMPIERO

CARBONE

Pernigotti Oggila Spes incontrai incontrai lavoratori lavoratori P.45

Il

progetto

di rilancio

dell’azienda

del

cioccolato

Per ni gotti , l a Spes: “ Bi sogna ar r i var e a un’uni ca soci età” La cooperativa torinese oggi incontra i lavoratori “Ma l’accordo conEmendatori è fondamentale” re il progetto di rilancio con la produzione in conto terzi di cioccolato e torrone, dando laNOVI LIGURE voro a circa 60 persone, in agUltimi giorni per chiudere l’acgiunta ai 18 previsti da Giordacordo sulla reindustrializzano Emendatori, acquirente zione della Pernigotti a Novi del ramo gelati. Serve però, tra la Spescioccolato e il grupspiegano dalla Spes,la firma po Toksoz.Oggi i rappresen- dell’intesa conEmendatori. tanti della cooperativa torine«Riteniamo fondamentale se incontreranno nello stabili- dice Antonio DiDonna, presimento i lavoratori per illustradente della Spes- avere un sore il progetto di rilancio con la lo soggetto cheproduca a Novi GIAMPIERO CARBONE

lo soggetto che produca a Novi sia per il comparto cioccolato-torrone sia per il gelato. La firma con Emendatori auspichiamo arrivi prima del 30 settembre per dare a tutti i lavoratori un unico interlocutore, l’applicazione del medesimo contratto, eviterebbela divisione di spazi e impianti, renderebbepiù efficiente e sostenibile l’intero progetto valorizzan-

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,8 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

19 settembre 2019 - Edizione Alessandria

le l’intero progetto valorizzando la diversa stagionalità del cioccolato rispetto al gelato». Negli ultimi 15 giorni gli incontri tra Pernigotti e Spessi sono fatti sempre più serrati per arrivare a un’intesa. «Sono fiducioso - dice Di Donna- chesi arrivi a una completa e puntuale risoluzione positiva di tutte le condizioni previste. Il nostro gruppo ha lavorato in questa direzione nel rispetto di un progetto che mette al centro la continuità di impiego per tutti i lavoratori». Pernigotti, spieganoda Torino, «fino a oggi si è sempre dimostrata realmente impegnata nel fare in modo chesirealizzassero le condizioni per la chiusura dell’accordo con Spes; è consapevole che per noi sonocondizioni fondamentali sia la firma congiunta il 30 settembre, sia un progetto di produzione a Novi di lunga visione chetuteli tutti i lavoratori, e che se queste condizioni venissero a mancare questo comporterebbe la chiusura della trattativa con Spes». Il contratto con Pernigotti è in fase di stesurae, secondo la Spes, Confcooperative, Cfi e InvItalia hanno già dichiarato la disponibilità a sostenere il progetto Spes.— c

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PAESE :Italia

AUTORE :Giampiero Carbone

PAGINE :2,8 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

19 settembre 2019 - Edizione Alessandria

La cooperativasocialetorineseimpiegherà60 lavoratori dellaPernigotti di Novi

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :49 SUPERFICIE :4 % PERIODICITÀ :Quotidiano

19 settembre 2019

parla

il presidente

della

cooperativa

spes

«Un solo produttore per la nuova Pernigotti» Ultimi giorni per chiudere l’accordo sullareindustrializzazione della Pernigotti aNovi tra Spes cioccolato e il gruppo Toksoz. Oggi i rappresentanti della cooperativa torinese incontreranno i lavoratori per illustrare il progetto di rilancio con la produzione in conto terzi di cioccolato e torrone, dando lavoro a circa 60 persone, in aggiunta ai 18 previsti da Giordano Emendatori, acquirente del ramo gelati.

Serveperò, spiegano dalla Spes, la firma dell’intesa con Emedantori. «Riteniamo fondamentale - dice Antonio Di Donna, presidente della Spes- avereun soloproduttore. La firma con Emendatori auspichiamo arrivi prima del 30 settembre per dare a tutti i lavoratori un unico interlocutore, l’applicazione del medesimo contratto eviterebbe la divisione di spazi e impianti». G.C.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :18 SUPERFICIE :10 %

17 settembre 2019 - Edizione Alessandria

NOVI LIGURE

Alla Pernigotti si produce. Ma il futuro? n Allo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure si lavora e si pro-duce non senza apprensione, perché se i ritmi produttivi sono piuttosto sostenuti per provare a soddisfare le richieste della campagna di Natale, c’è il timo- re per il 30 settembre, data entro la quale dovranno essere ratifi- cati gli accordi annunciati al Mi-nistero dell ’Industria e dello Sviluppo economico il 6 agosto scorso. Accordi che prevedono il passaggio del settore dei prodotti per la gelateria all ’imprenditore romagnolo Giordano Emendatori e l ’avvento nel sito novese della cooperativa Spesdi Torino per produrre cioccolato, praline, cremini, torrone e torroncini. Attualmente, alla produzione storica, provvedono gli ex cassaintegrati dell ’azienda, ai quali da un mese sono stati affiancati una quarantina di lavoratori interinali. Nelle scorse settimane sono stati segnalati nella fabbrica di viale della Rimembranza sia Giordano Emendatori, sia il presidente della cooperativa Spes di Torino, Alberto Di Donna. Questo ha avvalorato le congetture di un accordo tra le due aziende per garantire l’intera produzione di prodotti con il marchio Pernigotti. Ipotesi possibile, della quale però si attende conferma entro fine mese, termine ultimo per la ratifica dell ’accordo comunicato ai lavoratori all ’inizio di agosto. Se, come tutto fa propendere, sarà così, poi la Spes potrà anche pensare alla suggestiva ipotesi di costruire in città un nuovo stabilimento Pernigotti. Solo un sogno?

Pernigotti,

le speranze

dopo la protesta

foto Ferretti

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AUTORE :Gianpiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :34 SUPERFICIE :27 % PERIODICITÀ :Quotidiano

17 settembre 2019

novi, a breve la firma definitiva

sull’intesa

sindacale

Crisi Pernigotti, pronto l’accordo sulla produzione di gelati e cioccolato I settoririlevatidall’imprenditore Emendatorie dallaSpes Garantiticirca70 postidilavoro, incentiviperchiresteràfuori Clemente dovrebbe sottoGianpiero Carbone NOVI LIGURE

Ci sono volute ore ma alla fine, venerdì scorso, i sindacati hanno firmato l’accordo con la Pernigotti riferito sia alla cessione del comparto gelati a Giordano Emendatori sia alla terziarizzazione della produzione del cioccolato in capo alla Spes di Torino. L’intesa, per ora, non viene resa nota da nessuna delle parti poiché devono ancora essere definiti alcuni dettagli. Di certo, nel documento sottoscritto da sindacati e gruppo Toskoz c’è la presenza di un piano sociale per chi resterà escluso dai posti di lavoro garantiti, per ora non del tutto ufficialmente, da Emendatori e dalla Spes cioccolato. L’imprenditore di San Clemente dovrebbe sotto-

scrivere il contratto definitivo lunedì prossimo, 23 settembre, a una settimana dalla data indicata il 6 agosto nell’ultimo tavolo ministeriale al ministero dello Sviluppo economico (Mise), quando l’allora ministro Luigi di Maio aveva annunciato il salvataggio dei posti di lavoro della Pernigotti. È quanto è emerso, tra l’altro, nell’incontro tra i sindacati ed Emendatori avvenuto sempre venerdì a Novi, prima della riunione-fiume con i rappresentanti dei Toksoz. Emendatori per ora garantirà 18 posti di lavoro, ai quali si devono aggiungere i circa 60 annunciati ad agosto dalla Spes. Il piano sociale inserito nell’accordo sindacale prevede incentivi per i lavoratori della Pernigotti, da luglio tornati tutti in fabbrica

glio tornati tutti in fabbrica per garantire la produzione natalizia in attesa del 30 settembre, che resteranno eventualmente senza lavoro. Con i fondi ricavati dall’operazione legata ai gelati i Toksoz potranno mettere in campo una serie di incentivi all’esodo. Per ora, però, non c’è ancora una data indicata per la conclusione definitiva della trattativa tra Pernigotti e Spes. «Auspichiamo – diceMarco Malpassi, sindacalista della Flai Cgil – che la firma con la cooperativa sociale torinese Spes arrivi effettivamente entro il 30 settembre, in modo che l’attività possa davvero partire ai primi di ottobre come annunciato al Mise a inizio agosto». Ai dubbi che Malpassi lascia intendere velatamente replica Antonio Di Donna, presidente della Spes Cioccolato: «C’è sempre in ballo

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colato: «C’è sempre in ballo la convocazione da parte del Mise, a suo tempo annunciata per metà settembre per fare il punto della situazione e verificare i termini degli accordi. Da parte nostra non ci sono ostacoli né credo da parte di altri: la Pernigotti finora è stata molto disponibile. La firma – conclude Di Donna – dovrebbe avvenire entro il 30 settembre come previsto, quindi nei prossimi giorni si dovrebbe trovare l’intesa definitiva anche con Emendatori per creare una società unica con la quale operare congiuntamente dentro lo stabilimento di Novi Ligure». «La firma dell’accordo sindacale – dice il sindaco, Gian Paolo Cabella – è un sollievo per tutti i lavoratori della Pernigotti. La separazione della produzione in due società non rispetterà la storia della fabbrica ma, marchio o non La cessionedel compartogelati di Pernigotti saràavviata perprima marchio, i posti di lavoro saranno salvi». Ieri tra le 13,30 e le 15, i lavoratori della Pernigotti hanno partecipato all’assemblea nella quale i sindacalisti hanno spiegato i termini dell’accordo sindacale. — BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI

Il sindaco Cabella: la divisione in due delle attività salva marchio e occupazione

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INTERVISTACONL’IMPRENDITORE

“I sindacati hannoavuto buonsenso” GIAMPIERO CARBONE —P.40

Pernigotti, l’accordo per i gelati è fatto Attesaper il confrontosul cioccolato Firmata l’intesa

sindacale conEmendatori, mentre la Spes di Torino nonha ancora convocato

stro Luigi di Maioaveva anGIAMPIERO CARBONE nunciato il salvataggio dei poNOVI LIGURE sti di lavoro della Pernigotti. È quanto è emerso, tra l’altro, Ci sono volute ore ma alla fi- nell’incontro tra i sindacati ne, venerdì scorso, i sindacati ed Emendatori avvenuto semhanno firmato l’accordo con pre venerdì a Novi, prima della Pernigotti riferito sia alla la riunione-fiume con i rapcessione del comparto gelati presentanti dei Toksoz. a GiordanoEmendatori sia alEmendatori per ora garantirà la terziarizzazione della pro- 18 posti di lavoro, ai quali si duzione del cioccolato in ca- devono aggiungere i circa 60 po alla Spesdi Torino. L’inte- annunciati ad agosto dalla sa, per ora, non viene resano- Spes. Il piano sociale inserito ta da nessuna delle parti poi- nell’accordo sindacale preveché devono ancora essere de- de incentivi per i lavoratori finiti alcuni dettagli. Dicerto, della Pernigotti, da luglio tornel documento sottoscritto da sindacati e gruppo Toskoz nati tutti in fabbrica per gac’è la presenza di un piano sorantire la produzione nataliciale per chi resterà escluso zia in attesa del 30 settembre, dai posti di lavoro garantiti, che resteranno eventualmenper ora non del tutto ufficialte senza lavoro. Coni fondi rimente, da Emendatori e dalla cavati dall’operazione legata Spescioccolato. ai gelati i Toksoz potranno L’imprenditore di San Clemettere in campo una serie di mente dovrebbe sottoscrive- incentivi all’esodo. re il contratto definitivo lunePer ora, però, non c’èancodì prossimo, 23 settembre, a ra una data indicata per la una settimana dalla data indiconclusione definitiva della cata il 6 agosto nell’ultimo tatrattativa tra Pernigotti e volo ministeriale al ministero Spes. «Auspichiamo – dice dello Sviluppo economico MarcoMalpassi,sindacalista (Mise), quando l’allora minidella Flai Cgil – che la firma stro Luigi di Maioaveva an-

i lavoratori

con la cooperativa socialetorineseSpesarrivi effettivamente entro il 30 settembre, in modo che l’attività possa davvero partire ai primi di ottobre come annunciato al Misea inizio agosto». Ai dubbi che Malpassilascia intendere velatamente replica Antonio Di Donna, presidente della SpesCioccolato: «C’è sempre in ballo la convocazione da parte del Mise, a suo tempo annunciata per metà settembre per fare il punto della situazione everificare i termini degli accordi. Daparte nostra non ci sono ostacoli né credo da parte di altri: la Pernigotti finora è stata molto disponibile. La firma – conclude Di Donna – dovrebbe avvenire entro il 30 settembre come previsto, quindi nei prossimi giorni si dovrebbe trovare l’intesa definitiva anche con Emendatori per creare una società unica con la quale operare congiuntamente dentro lo stabilimento di Novi Ligure». «La firma dell’accordo sin-

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dacale – dice il sindaco, Gian Paolo Cabella – è un sollievo per tutti i lavoratori della Pernigotti. La separazione della produzione in due società non rispetterà la storia della fabbrica ma, marchio o non marchio, i posti di lavoro saranno salvi». Ieri tra le 13,30 e le 15, i lavoratori della Pernigotti hanno partecipato all’assemblea nella quale i sindacalisti hanno spiegato i termini dell’accordo sindacale. — GIAN PAOLOCABELLA SINDACONOVILIGURE

La produzione divisa tra due societànon rispetterà la storia, ma i posti di lavoro saranno salvi MARCO MALPASSI SINDACALISTA FLAI CGIL

Auspichiamochela firma conla Spesarrivi entro il30 settembre, perché si possa partire a ottobre ANTONIO DI DONNA PRESIDENTE SPESCIOCCOLATO

Da parte nostra non ci sono ostacoli ma c’è sempre in ballo la convocazione del ministero

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PRONTO UN PIANO

SOCIALE PER I LAVORATORI

ESCLUSI

Pernigotti, primo sì Raggiunta l’intesa conil “re dei gelati” Il 23 la firma conEmendatori, attesa per la trattativa

conil gruppo Spes

I sindacati hanno firmato l’accordo con la Pernigotti riferito sia alla cessione del comparto gelati aGiordano Emendatori sia alla terziarizzazione della produzione del cioccolato in capo alla Spesdi Torino. L’intesa,per ora, non viene resanota da nessunadelle parti poichédevono ancoraesseredefiniti alcuni dettagli. L’imprenditore di SanClemente dovrebbe sottoscrivere il contratto il 23 settembre: per ora garantirà 18 posti di lavoro, ai quali si devono aggiungere i circa 60 annunciati ad agosto dalla Spes.Il piano sociale inserito nell’accordo sindacale prevedeincentivi per i lavoratori esclusi. Per ora, non c’èancora una data indicata per la conclusione definitiva della trattativa tra Pernigotti eSpes.– P.40

GIORDANOEMENDATORIImprenditore

“Per fortuna i sindacati hannoavuto buonsenso Oratoccaal ministero” COLLOQUIO orteremo ai fasti che merita questa storica grande azienda». Giordano Emendatori è sicuro di aver giocato bene le sue carte con il gruppo

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Toksozper l’acquisto del comparto gelati della Pernigotti. La firma del contratto preliminare è avvenuta ad agosto e venerdì l’imprenditore romagnolo ha incontrato i sindacati a Novi Ligure per spiegare loro cosa intende fare parten-

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do con la «nuova» attività nel- essersi da subito interessato la fabbrica di viale della Ri-proprio per il prestigio del marmembranza, mentre poco do- chio Pernigotti, che ora sarà po i rappresentanti dei lavora- suo relativamente al ramo di tori hanno firmato l’accordo produzione delle creme. «Quesindacale con il gruppo To- sto è un marchio “megagalattiskoz, elemento fondamenta- co” – dice Emendatori – che pale per la chiusura definitiva radossalmente ha molto più delle trattative andate avanti appeal rispetto alla reale consiper mesi con alti e bassi. Orastenza si dell’azienda, che meriattende la firma del contratto ta di essere portata ai fasti finovero e proprio, a giorni. ra mai raggiunti per le traverEmendatori viene conside- sie che l’hanno caratterizzata rato un imprenditore duro nei negli ultimi trent’anni». confronti delle organizzazioni Come era stato annunciato, sindacali, uno da «prendere o Emendatori, insieme alla Spes lasciare» quando ci si siede cioccolato di Torino, punta a con lui nei tavoli di confronto eun nuovo stabilimento da reasembra che anche stavolta si lizzare alle porte di Novi. «Con sia confermato tale ma, per lo i Toksoz – dice ancora l’immeno, dal primo ottobre nello prenditore – abbiamo firmato stabilimento di Novi Ligure po-un contratto di quattro anni trà partire la produzione dei per poter lavorare nello stabilipreparati per gelati in capo al-mento attuale, con possibilità la nuova società guidata di altri due anni. Poi dobbiadall’ex titolare della Optima mo trovare un’altra strada, Mec3. «Credo che la data sia or-con un nuovo stabilimento. In mai certa – spiega Emendatori quello attuale faremo alcuni –. I sindacati, nell’incontro di investimenti per poter rendevenerdì, hanno capito quale re efficiente e incrementare la era il vero interesse dei lavora-nostra produzione ma servotori e hanno usato il buon sen-no tra 45 e 50 milioni per la so, anche perché non c’erano nuova fabbrica». Un’operaziomolte alternative». ne per la quale è fondamentaDalla Romagna, sua terra le l’intervento pubblico: «La d’origine dove ha avviato la Regione e ministero dello Svisua lunga esperienza impren- luppo economico devono farsi ditoriale, il «re dei gelati» dal-vivi altrimenti – dice sorridenla fine dello scorso anno aveva do (ma forse neanche troppo) annusato l’affare non appena – useremo l’arma del ricatto». era emerso che i Toksoz vole- Ci vorrà un anno per rendevano cessare l’attività di Novi re del tutto operativa l’attività Ligure per tenersi solo la parte del comparto gelati, sia nella commerciale e cedere il com- produzione che nella commerQuanti posti di parto dei gelati, il più remune-cializzazione. rativo dell’azienda, come ave- lavoro saranno garantiti dalla va deliberato nel dicembre del nuova attività a partire da otto2018 il cda dell’azienda, scate-bre? «Il più possibile», conclunando la reazione di sindacati de Emendatori. G.C.– e politici per il temuto spezzatino societario. L’imprenditore nei mesi scorsi aveva detto di

GIORDANOEMENDATORI IMPRENDITORE

I sindacatihanno capitoil verointeresse deilavoratori: d’altrondenon c’eranoalternative Questoè un marchio megagalattico: riporteremo questa storica azienda ai fasti che merita

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L’ACCORDO VA TROVATO ENTRO IL

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Perni g otti , c’èunpatto Spes-Emendatori “A Novi una sol a soci età” Gli operai lavoreranno insieme per la produzione di cioccolato e di gelati La cooperativa sociale Spese il «re dei gelati» Giordano Emendatori puntano a costituire una società ad hoc, un newco, per lavorare insieme nello stabilimento Pernigotti di Novi. Antonio Di Donna, presidente della Spes Cioccolato, spiega: «In vista del 30 settembre stiamo mano a mano verificando gli obiettivi che si eravamo dati, senza alcun inciampo nelle trattative. Ovviamene attendiamo la firma del contratto per “cantare vittoria” ma il confronto con la Pernigotti è stato finora positivo». In questi giorni, ci sono stati incontri fra le due società e i sindacati e con la proprietà turca. L’obiettivo è quello di stringere i tempi per chiudere la trattativa. GIAMPIERO CARBONE - P.41

LaSpespuntaa costruire a Novi unnuovostabilimentoPernigotti La cooperativa torinese e il re dei gelati GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

Le trattative sulla Pernigotti

Emendatori formerannoun’unica società

Le trattative sulla Pernigotti vanno avanti in vista del 30 settembre, la data ultima per chiudere il confronto, e ci sono buone possibilità che l’atti-

no buone possibilità che l’attività delle due aziende, che a luglio hanno firmato i contratti preliminari con il gruppo turco Toksoz, possa coesiste-

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turco Toksoz, possa coesiste- Lo stessosi può dire per la tratre senza problemi. tativa con Emendatori, con il al lavoro da luglio I sindacati, e non solo loro, qual+e stiamo definendo un quando il 6 agosto era stata re- progetto per arrivare a produsa nota dal governo la firma zione unica dentro lo stabilidei contratti preliminari, pur mento di Novi». valutando positivamente la Di Donna sottolinea poi il notizia, avevano infatti ruolo della Regione: «Daparte Il 6 agosto l’annuncio espresso qualche perplessità dell’amministrazione regionaal ministero sulla «convivenza» fra la pro- le c’è stata grande disponibilidella firma degli duzione di cioccolato e di tor- tà nel cercare di arrivare a una rone da parte della Spesdi To- soluzione positiva, in particoaccordi preliminari rino e di gelati da parte lare vorrei sottolineare il ruolo dell’imprenditore romagnolo svolto dall’assessore Elena Giordano Emendatori. Chiorino, come avevapromesLa cooptorinese produrrà in so il 6 agosto al tavolo che si è conto terzi per la Pernigotti, svolto al ministero dello Sviche non ha voluto cedere, no- luppo economico». Secondo nostante varie offerte, il mar- Di Donna, la Regione si è già chio di questo comparto. detta disponibile a «individuaPunta invece al marchio dei re risorse economiche per l’avgelati Giordano Emendatori, che vanta una grandissima vio della produzione, per ora esperienza nel settore vendo non ancora quantificate». La fondato la Optima Mec3,leaSpescioccolato ed Emendatoder nella produzione di prepa- ri, dopo il 6 agosto, avevano rati per gelato, poi ceduta qual- fatto riferimento anchealla ne- ALBERTODI DONNA che anno fa. Sesaràraggiunto cessità di fondi statali. In parti-PRESIDENTE l’accordo definitivo con en- colare sarebbero da rinnovare SPESCIOCCOLATO trambi, nella fabbrica di Novi i macchinari della Pernigotti, non ci sarànessunesubero. azienda dove nessun proprieDafine luglio sono tornati in tario negli ultimi decenni ha C’èstata grande fabbrica tutti i circa 80 dipen- fatto investimenti adeguati. disponibilità da parte denti e molti degli interinali Nei piani della coop torinedella Regione per per avviare, in attesadella con- se c’è anche uno stabilimento clusione delle trattative con da costruire ex novo fuori dal- arrivare a una Spesed Emendatori, la produ- la città di Novi. La Spes,setut- soluzionepositiva zione natalizia. to andrà per il verso giusto, firLa cooperativa sociale e il merà conil gruppo guidato dal«re dei gelati» puntano a costi- la famiglia Toksozun contrattuire una società ad hoc, un to che avrà una durata di dieci newco, per lavorare insieme anni. Per Emendatori, invece, dentro lo stabilimento novese. l’obiettivo è lavorare a Novi Antonio Di Donna, presi- per quattro anni, al momento. dente della SpesCioccolato, Spesed Emendatori hanno spiega: «In vista del 30 settem- incontrato i sindacati, così cobre stiamo mano a mano veri- me la Pernigotti. — c BYNCNDALCUNI ficando gli obiettivi che si eraDIRITTI RISERVATI vamo dati, senza alcun in-

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ciampo nelle trattative. Ovviamene attendiamo la firma del contratto per “cantare vitto- Quasi tutti i dipendenti ria” ma il confronto con la Perdella Pernigotti nigotti è stato finora positivo. sonotornati Lo stessosi può dire per la trat-

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14 settembre 2019 - Edizione Alessandria

Entro il 30 settembre dovranno essere chiuse le trattative con Spes edEmendatori per avviare la produzione nello stabilimento Pernigotti

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31 agosto 2019

Novi, entro il 30 settembre la firma per la cessionedei rami d’azienda

Uno stabilimento con più padroni conto alla rovesciaallaPernigotti Ora tutti guardano al 30 settembre, data entro la quale devono essere firmati i contratti IL CASO veri, dopo i preliminari sottoscritti a fine luglio e resi noti il 6 agosto. La Spes di Torino punta a un accordo decennale GiampieroCarbone GiampieroCarbone per produrre cioccolato in conNOVILIGURE to terzi per la Pernigotti, che terrà per sé il marchio di queanca un mese alla sto storico comparto; Emendadata indicata il 6 tori, invece, come è noto, vuoagosto al ministe- le acquistare il ramo dei gelati, ro dello Sviluppo con tanto di marchio, fiore economico (Mise) per la firma all’occhiello dell’azienda soprattutto dal punto di vistaecodei contratti tra il gruppo Tok- nomico. Il suo pre-contratto soz, da una parte, e la Spes parla di quattro anni, durante i Cioccolato e Giordano Emen- quali la sua attività dovrà condatori, dall’altra. Il 30 settem- vivere nello stessostabilimenbre, la sottoscrizione si tradurrà nel salvataggio di tutti i po- to conla Spes.I due soggetti in sti di lavoro della Pernigotti: le queste settimane stanno metsettimane a venire saranno tendo a punto a una società ad quindi decisive per oltre cento hoc chegestirà appunto le profamiglie del Novese. Sono in- duzioni in viale della Rimemfatti circa 120 le persone che branza. Emendatori ha fatto dopo Ferragosto sono rientra- saperedi recente cheè in ballo l’ipotesi di dare tutta la produte nella fabbrica, dove da fine zione, quindi anchei gelati, alluglio la proprietà aveva deci- la Spes,e chela newco potrebsola riattivazione della produ- be avere una partecipazione zione di cioccolato e gelati in statale. I soldi pubblici saranno un vista della campagna natalizia e in attesa di concretizzare gli tassello importante: dopo l’inaccordi preliminari con Spes contro del 6 agosto lo avevano ed Emendatori. Sono stati ri- sottolineato sia la Spes sia chiamati non solo tutti i circa Emendatori, per rifare gli imottanta dipendenti in cassain- pianti esistenti ma anche per tegrazione da febbraio ma, do- costruire, in futuro, un nuovo po il 15 agosto, anche diverse stabilimento fuori città su progetto della Spes. Quanto sarà chiesto allo Stato, al momendecine di lavoratori interinali, rimasti senza lavoro oltre che to, è top secret. — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI senza ammortizzatori sociali dopo lo stop all’attività. Ora tutti guardano al 30 set-

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31 agosto 2019 - Edizione Alessandria

PERNIGOTTI GIAMPIERO

CARBONE

A Novi unostabilimento in coabitazione P. 40

Unostabilimento in coabitazione Alla Pernigotti il contoalla rovescia Entro il 30 settembre la firma per la cessione del ramogelati all’imprenditore Emendatori e la produzione di cioccolato da parte della torinese Spes: tutta la lavorazione sarà a Novi agosto, anche diverse decine di lavoratori interinali, rimasti senza lavoro oltre che senza ammortizzatori sociali doManca un mesealla data indi- po lo stop all’attività. cata il 6 agosto al ministero Oratutti guardano al 30 setdello Sviluppo economico tembre, data entro la quale de(Mise)per la firma dei contrat- vono esserefirmati i contratti ti tra il gruppo Toksoz,da una veri, dopo i preliminari sottoparte, e la SpesCioccolato e scritti a fine luglio e resi noti il GiordanoEmendatori, dall’al6 agosto. La Spesdi Torino tra. Il 30 settembre, la sotto-punta a un accordo decennale scrizione si tradurrà nel salva- per produrre cioccolato in contaggio di tutti i posti di lavoro to terzi per la Pernigotti, che della Pernigotti: le settimane terrà per séil marchio di quea venire saranno quindi decisi- sto storico comparto; Emendave per oltre cento famiglie del tori, invece, come è noto, vuoNovese. Sonoinfatti circa 120 le acquistare il ramo dei gelati, le persone che dopo Ferrago- con tanto di marchio, fiore sto sono rientrate nella fabbri- all’occhiello dell’azienda soca, dove da fine luglio la pro- prattutto dal punto di vistaecoprietà aveva deciso la riattiva- nomico. Il suo pre-contratto zione della produzione di cioc- parla di quattro anni, durante i colato e gelati in vista della campagna natalizia e in atte- quali la sua attività dovrà consadi concretizzare gli accordi vivere nello stessostabilimenpreliminari con Spesed Emen- to con la Spes. datori. Sono stati richiamati I due soggetti in queste settiGIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

non solo tutti i circa ottanta dipendenti in cassaintegrazione da febbraio ma, dopo il 15 agosto, anche diverse decine

Emendatori ha fatto sapere di recente che è in ballo l’ipotesi di dare tutta la produzione, quindi anche i gelati, alla Spes,e che la newco potrebbe avere una partecipazione statale. I soldi pubblici saranno un tassello importante: dopo l’incontro del 6 agosto lo avevano sottolineato sia la Spes sia Emendatori, per rifare gli impianti esistenti ma anche per costruire, in futuro, un nuovo stabilimento fuori città su progetto della Spes. Quanto sarà chiesto allo Stato, al momento, è top secret. «LaSpesed Emendatori - di-

ce Tiziano Crocco (Uila Uil) . dovranno convivere per anni nella fabbrica di Novi e questa potrebbe essereuna difficoltà. L’imprenditore romagnolo ha detto che, se l’operazione andrà in porto, in futuro potrebbe dare lavoro fino a 150 persone e sarebbeuna vera manna. mane stanno mettendo a pun- Questesettimane sono importo a una societàad hoc che ge- tanti sia per il confronto tra i stirà appunto le produzioni in due acquirenti in vista della viale della Rimembranza. newco, sia per noi sindacati. Emendatori ha fatto sapere di Cisonoinfatti da valutare mol-

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Ci sono infatti da valutare molte questioni. Per esempio, i la5 luglio voratori di Spesed Emendato- L’assessore regionale Elena ri saranno intercambiabili nel- Chiorino, intervenuta a Novi le loro mansioni o no?». SeconLigure al museo dei Campiodo Crocco, l’incontro tra sinda-nissimi, annuncia che la tratcati, Spes ed Emendatori do- tativa Pernigotti-Emendatovrebbe avvenire entro dieci ri è saltata, a rischio tutti i pogiorni, mentre entro il 20 set-sti di lavoro. tembre ci sarà una nuova riunione al Mise,come annunciato il 6 agosto. — c

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29 luglio

Cisono questioni da valutare, ad esempio: i lavoratori delle due società saranno intercambiabili?

La Pernigotti richiama in fabbrica a Novi tutti i dipendenti e anche i lavoratori interinali, per avviare la campagna natalizia per cioccolato e gelati, in attesa di definire le trattative.

TIZIANO CROCCO SINDACALISTA UILAUIL

Le tappe

6 agosto 2019

La cooperativa torinese Spes Cioccolato e Giordano Emendatori firmano con la Pernigotti i preliminari sulla produzione cioccolato e sulla cessione dei gelati. Posti di la6 novembre 2018 La proprietà turca della Per-voro salvi? nigotti annuncia la chiusura della fabbrica di Novi Ligure dal 3 dicembre. Poi accetta di tentare la reindustrializzazione dopo un incontro con il30 settembre Entro questa data dovranno governo. essere firmati i contratti definitivi tra la proprietà turca della Pernigottio e le due aziende per salvare tutti i po5 febbraio 2019 sti di lavoro, come indicato A Roma viene firmato l’accor- nei preliminari. do tra azienda e sindacati sulla cassa integrazione per i cento dipendenti e sulla chiusura dello stabilimento di Novi Ligure. Circa 80 sono i cassa integrati

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ALBINO NERI

LostabilimentoPernigottidiNovi: quisonotornatiallavoroi dipendentie gli interinalipergarantirelaproduzioneinvista fdellefeste natalizie

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PAGINE :16

Vita Casalese [La]

SUPERFICIE :7 % PERIODICITÀ :Settimanale

29 agosto 2019

LaPernigotti restaaNovi È stato raggiunto l'accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, che garantirà la continuità operativa del sito e la salvaguardia di tutti i 92 lavoratori. È quanto è stato comunicato martedì 6 agosto al Ministero per lo Sviluppo Economico, all'incontro presieduto dal Ministro Luigi Di Maio, a cui h ann o partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l'advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. L'accordo è stato raggiunto a meno di u n anno di distanza dall'annuncio d a parte della proprietà turca Toksoz di voler f er mare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. Gli acquirenti Gli accordi siglati t r a le parti costituiscono i presupposti del piano industriale per il mantenimento delle produzioni a Novi Ligure e la salvaguardia dei dipendenti. L'accordo è frutto del lavoro portato avanti in questi mesi in modo sinergico dall'advisor e dal Ministero, che h a permesso l'individuazione di d u e nuovi investitori. Sono la cooperativa torinese Spes che rileverà il r amo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, la divisione & che comprende la produzione e commercializzazione di basi ed ingredienti per gelati e prodotti di pasticceria.

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AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :3 % PERIODICITÀ :Quotidiano

28 agosto 2019

LE REINDUSTRIALIZZAZIONI

Quando la proprietà straniera guida il rilancio Dalla Cina arriva il recente investimento Baomarc per rilevare il sito Honeywell di Atessa, in provincia di Chieti, e produrre componenti in acciaio per l’automotive (accordo al ministero dello Sviluppo siglato il agosto). Così come i cinesi di GoSource avevano rilevato l’ex Sgl carbon group di Narni e i connazionali di Wichai la Ferretti nel settore nautico. Altro ramo altra nazionalità per il rilancio della porcellana Richard Ginori nelle mani del gruppo francese del lusso Kering. Fu invece un fondo americano, Bain Capital, a rilevare nel , dopo anni in mano alla stessa famiglia, la storica cartiera Fedrigoni in crisi. Inverso il caso della Pernigotti. Di fronte al disimpegno dei turchi della Toksoz, il salvataggio annunciato all’inizio di agosto passa per lo spezzatino delle attività: alla torinese Spes il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, all’imprenditore Giordano Emendatori il ramo gelati. © RIPRODUZIONE

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AUTORE :Michele Tiraboschi

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15 agosto 2019

RICERCAE ALTAFORMAZIONELE BASI DA CUI L’UNIVERSITÀPUÒRIPARTIRE di Michele Tiraboschi er le Università, in tutto il mondo, la cooptazione funziona meglio dei concorsi pubblici. È questa la sostanza dell’intervento di Dario Braga sul Sole Ore del agosto. Un intervento che ha il merito di spiegare alcune delle buone ragioni che suggeriscono, per il reclutamento dei docenti universitari, l’adozione di logiche di libertà e responsabilità da parte degli atenei e degli stessi professori. Meglio questo sistema, pur con tutti i suoi limiti, che il ricorso a procedure burocratiche complesse. Quale che sia il meccanismo prescelto dal legislatore, in sede di applicazione pratica i concorsi non hanno del resto mai posto argine ad abusi e condotte poco trasparenti. Insomma, che il nome del probabile vincitore sia già noto prima della pubblicazione del bando di concorso non risponde, di regola, a logiche truffaldine o malaffare, quanto alla delicatezza e peculiarità del lavoro di ricerca scientifica che deve rispondere alle effettive esigenze di ogni singola sedeuniversitaria edello specifico gruppo di ricerca acui il vincitore dovrà aggregarsi. Il ragionamento di Braga, se letto nella prospettiva della tradizione, ha dalla sua parte non solo buoni argomenti ma anche numerosi dati di esperienza comprensibili solo a chi vive dall’interno l’Università. Credo tuttavia che il corpo docente, al quale appartengo, debbaoggi ripensare con maggiore sensocritico questo radicato emotivato sentire. Non tanto per la quantità di scandali e abusi che sembrano periodicamente ricordarci come, almeno nel nostro Paese,laliber-

tà non sempre proceda di pari passo con la responsabilità delle scelte edei comportamenti. Il punto, semmai, è un altro e vaoltre l’etica perché investe, più in profondità, il ruolo della ricerca edella alta formazione universitaria nella società moderna. Perché i meccanismi di cooptazione possono funzionare, più o meno egregiamente, rispetto auna visione del sistema universitario come mondo chiuso che al più - e non certo per vocazione - si esercita di tanto in tanto (e con atteggiamento di superiorità) con le sfide poste dalla cosiddetta “terza missione”. Come sel’apertura al territorio e alla società fossero qualcosa di profondamente estraneo rispetto alle due missioni storiche, la formazione degli studenti ela ricerca, ancora custodite con gelosia e, spesso, con criteri autoreferenziali che bene spiegano la scarsa occupabilità dei nostri laureati eil difficile dialogo tra ricerca accademica ericerca industriale. Perché laverità è che, tanto nei meccanismi di cooptazione quanto in quelli dei concorsi pubblici, lacapacità di insegnare e anche educare i nostri ragazzi non è mai presa in considerazione. Mentre la ricerca scientifica è ancora vista, in alcune materie più di altre, come un percorso individuale da svolgersi dentro un preciso recinto disciplinare che nel mondo reale tuttavia non esiste. Si scrive esi pubblica in funzione delle abilitazioni e dei percorsi di carriera enon per alimentare il “fuoco sacro” di chi nella ricerca vede una missione per migliorare la società e anche la vita delle persone. Pensiamo, per fare un esempio, ai meccanismi di selezione dei giovani ricercatori attraverso i dottorati. Poco enessun interesse hanno sin qui suscitato i percorsi di dottorato industriale equelli in apprendistato di alta

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PAGINE :16

AUTORE :Michele Tiraboschi

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15 agosto 2019

formazione dove il nome del futuro vincitore, in questo caso per espressa previsione di legge (cosiddetto Decreto Profumo), ègià noto ai commissari del concorso. Percorsi che, tuttavia, non scaldano il cuore del corpo docente perché non destinati ad autoalimentare la specie, quella del ricercatore accademico puro. Da qui la pressione sul sistema universitario dove solo una ristretta minoranza degli oltre mila dottori di ricerca che escono ogni anno dai nostri atenei potrà avere accessomediante il meccanismo del “concorso per cooptazione” senza però aver contestualmente maturato competenze e professionalità spendibili nel mercato del lavoro non accademico. Perché il problema resta, in Italia, quello della assenza di un vero e proprio mercato aperto e intersettoriale del lavoro di ricerca. Che è poi la vera ragione del localismo, della scarsa mobilità dei ricercatori, di una didattica antiquata e del difficile dialogo con il sistema produttivo. La verità è che solo da noi il termine ricercatore coincide con lo status giuridico di chi lavora dentro le

più a fondo, la modernizzazione del Paese che non può non partire dalle Università edai criteri di formazione eselezione di chi fa innovazione e ricerca. Equesto perché, all’epoca della Quarta rivoluzione industriale, la competizione internazionale sarà sempre più una sfida tra i diversi sistemi educativi edella ricerca che saremo in grado di affrontare solo abbandonando la vecchia e falsa idea che il valore legaledel titolo siagaranzia dell’ideale egualitario. Professoreordinario di Diritto dellavoro all’Università di Modena e ReggioEmilia © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PASSODA COMPIERE È PIÙ RADICALE: ABOLIRE IL VALORE LEGALE DEI TITOLI DI STUDIO € 2 in Italia —Martedì Agosto 6 2019 —Anno 155°, Numero 215 — ilsole24ore.com Dichiarazioni Pagelle fiscali, Assettosumisura Crisid’impresa il voto scende permonitorare con costiresiduali la continuità di gestione alti dell’azienda

Fondato nel1865 Quotidiano Politico Economico Finanziario Normativo FTSE MIB 20773,30-1,30%| SPREAD BUND 10Y 209,40+6,10 | €/$ 1,1182+0,68%| BRENT DTD58,65 -2,69%| IndiciNumeriw PAGINE 24-27

Guerra Usa-Cina, dai dazi alle valute Rischio recessione LUNEDÌ NERO WallStreet al tappeto Milano contiene le perdite puntellata dalle banche Pechino minaccia nuove agricoli tariffe americani suiprodotti

Università. Si tratta di una visione lontana dalla realtà, così come documentata dalla storia della innovazione e dello stesso apprendistato. Anche per questo motivo èstrategico dare avvio, nella stagione della open innovation edella disruptive technology, aun mercato del lavoro di ricerca non accademico incentrato su moderni percorsi di selezione e carriera funzionali alle esigenze della intera società e non del solo corpo accademico. Ciò detto, sedavvero la posizione da difendere èquella di garantire nel rispetto della tradizione una reale autonomia ed effettiva responsabilità di atenei e docenti, allora il passo da compiere èun altro eben più radicale: quello della abolizione del valore legale dei titoli di studio. Sono i tempi a rendere oggi ineludibile questo cambio di paradigma perché in gioco non èsolo la trasparenza dei meccanismi di reclutamento dei professori ma,

Dlsicurezzabis, il Governo ottienela fiducia

Titoliauriferi sugliscudi: +36% dainizio anno

casedi Le cura Sereni Orizzonti sbarcano Spagna in Germania e

Treni, Fspotenziano le l’hub di Milano Rogoredo Conte:

nella manovra

taglio significativo TASSE SULLAVORO

al

per la

crescita

cuneo

fiscale

+1,4

Consumi L’Istat:a luglio migliora l’indicatore

Nozze nasce Just big mondiale Eat-TakeAway: delcibo «Da

Terna

miliardi 6

di

investimenti»

economico Hsbc licenzia il ceo Flint e taglia 4mila posti BANCHE GLOBALI Chiuso il rapporto di lavoro con l’ad doposoltanto mesi

Pernigotti divisa per salvare lavoro

«Prelios-Intesa per risanare le aziende Banca Carige, Malacalza non svaluta

in tre parti impianti e

ALIMENTARE Il marchio resta a Toksoz, i gelati Emendatori a e cioccolato il alla Spes

Dall’asse Sace-Simest miliardi 8 perspingere l’export delleimprese

Nuova indagine nellaNapoli giallo-Sole

«L’

P

in difficoltà» di Alessandro Graziani

IL SOLE 24 ORE, 6 AGOSTO 2019 Dopo gli ennesimi scandali legati ai concorsi negli atenei, Dario Braga, direttore dell’Istituto di studi avanzati Alma Mater Studiorum (Bologna), traccia una strada diversa: all’Università

una

cooptazione responsabile funziona meglio dei concorsi.

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AUTORE :Lucilla Incorvati

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15 agosto 2019

Intervista Emendatori: «Rilanceremo i gelati di Pernigotti» Giordano Emendatori ha rilevato i gelati di Pernigotti e ora punta a investimenti, rilancio e milioni di ricavi. Lucilla Incorvati —a pagina

«Rilanceremo i gelati di Pernigotti, puntiamo a 200 milioni di ricavi» INTERVISTA GIORDANO EMENDATORI

Il marchio Mastri gelatieri è leadernella produzione delle materie prime di settore «L’aziendaèferma emessa molto male, faremo grossi investimenti e ripartiremo» Lucilla

Incorvati

MILANO

ualche giorno fa si èconclusa la cessione della Pernigotti di Novi Ligure con il salvataggio di un marchio storico dell’industria dolciaria italiana e di posti di lavoro. A farsi avanti per la parte più cospicua della società è arrivato il romagnolo Giordano Emendatori, imprenditore definito il re del gelato per la sua lunga esperienza. Al SoleOre

Q

ha raccontato il perché di questa operazionene Signor Emendatori l’affare Pernigotti ha risvegliato in lei una vecchia passione o si è entrato solo di una questione di business? Direi entrambe. Avendo lavorato per oltre anni nel ramo, non appena ho saputo della cessione della Pernigotti qualcosa in me ha iniziato a farsi largo. Ho alzato le orecchie quando ho saputo che c’era la possibilità di rilevare il ramo degli ingredienti. Per anni ho lavorato nel settore ma mai avrei pensato di rientrarvi perché da anni mi dedico alla produzione del vino biodinamico. Ma in ballo c’era qualcosa di unico. Come mai ci spieghi meglio? Parliamo di un brand stratosferico. Dopo una serie di vicende non felici legate agli eredi della famiglia, il marchio Pernigotti è finito nelle mani del gruppo turco Toksoz che ha dimostrato proprio di non saperci fare. Circa sette mesi

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PAGINE :7-8

AUTORE :Lucilla Incorvati

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15 agosto 2019

fa abbiamo avviato la trattativa. Alla fine per il salvataggio l’unica via è stata la soluzione spezzatino. Alla cooperativa torinese Spes, storico marchio produttore di cioccolato, è andato il ramo che produce il cioccolato e i famosi «Pernigotti», a noi la parte più consistente della società in termini di fatturato. Vale a dire il marchio “Mastri gelatieri”, una delle maggiori aziende in Italia che produce materie prime per i gelati e per pasticceria Come mai era uscito dal settore? Nel ho fondato la Mec con sede a San Clemente, nel riminese, di cui sono stato presidente fino al . Nel dopo un lungo corteggiamento ho venduto a un fondo americano di private equity che ne divenne socio di maggioranza e da anni è leader mondiale nella preparazione di prodotti per la gelateria e la pasticceria in chiave business to business. Solo per darle qualche dato nel Mec era presente in paesi nel mondo e fatturava oltre milioni. Ero arrivato all’apice ma di fronte a certe offerte tal volta non si riesce a dire di no. Ora con la mia famiglia siamo pronti a ripartire Perché crede in questo settore? Che cosa ha previsto l’accordo? L’azienda è ferma e messa molto male dovremo fare grossi investimenti ma ripartiremo con l’obiettivo di riavviare i processi produttivi al più presto. Sono tornato al vecchio amore perché quello della produzione del gelato artigianale è in forte espansione, noi italiani siamo leader

nio. Chi vuole imparare a fare il gelato deve venire da noi e comprare la nostra materia prima e i macchinari. A Rimini ogni anno si tiene il SIGEf una delle fiere che forse dopo quella del mobile a Milano ha maggiore presenza straniera con oltre il % di compratori che vengono da tutto il mondo. È un comparto sommerso ma fortissimo che può ancora crescere. L’investimento di Pernigotti l’ha fatto da solo? Sì con la mia famiglia. Sui dettagli del prezzo non posso dire nulla ma come le ho detto non è stata solo una questione di prezzo. La passione difficilmente ha un prezzo e poi c’è questo marchio fortissimo che sono convinto ci darà soddisfazione. Se l’avessi gestita io negli ultimi anni oggi avrei fatto milioni di fatturato, numeri che non è detto che ora sarò in grado di fare. Ma ci proviamo. Saranno coinvolti in questo deal i miei figli, mio genero e tutti quelli che mi hanno assistito (studio legale Blf di Bologna, studio Skema di Rimini e Kaleidos Finance di Milano). © RIPRODUZIONE

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GIORDANO EMENDATORI L’imprenditore che ha rilevato il ramo dei gelati della piemontese Pernigotti

e gli ingredienti sono indispensabili. È un settore dalle enormi potenzialità forse molti non sanno che chi vuole fare Il gelato artigianale, il migliore che si conosca, deve venire in Italia. Da Sidney all’Alaska da new York al Sud Africa il gelato parla italia-

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PAGINE :7-8

AUTORE :Lucilla Incorvati

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15 agosto 2019

ADOBE STOCK LEV DOLGACHOV

La produzione di gelati. Il primato dell’industria alimentare italiana

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AUTORE :N.D.

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9 agosto 2019 - Edizione Alessandria

ECONOMIA ECONOMIA Pernigotti,adessoc’è speranzaperil futuro n A pagina 22

Pernigotti, nuova vita Per tornare a produrre L’ACCORDO I gelati aEmendatori. La Spesprodurrà cioccolatoe torrone commercializzatodallacasamadre n La Pernigotti si fa in tre per continuare a produrre cioccolato, torrone e prodotti per la gelateria. Nel corso dell ’incontro che si è tenuto martedì a Roma, presso il ministero dell ’indu stria e dello sviluppo economico, in presenza del ministro Luigi Di Maio, è stato presentato il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento di Novi Ligure. I capisaldi sono l ’accordo raggiunto dai proprietari della Pernigotti con Emendatori, azienda che fa capo all ’imprenditore Giordano Emendatori, per la cessione da parte di Pernigotti della divisione ‘Ice & Pastry ’ che comprende la produzione e commercializzazione di basi ed ingredienti per gelati e prodotti di pasticceria. Inoltre c’è l ’accordo raggiunto con il Gruppo Spes che riguarda la produzione di cioccolato, praline e torroni nello stabilimento di viale della Rimembranza, tramite l’impiego del personale, dei macchinari e dello storico know-how di Pernigotti. I fratelli turchi Toksöz mantengono il marchio ‘Pernigotti 1860’ e la commercializzazione di cioccolato e torrone che la

Spes produrrà a Novi, continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili con l’occupazione di 18 impiegati. Il closing a fine settembre Per entrambi gli accordi è stato firmato un preliminare e il closing è previsto entro la fine del mese di settembre 2019. L ’annuncio è stato dato dalla Pernigotti quando a Roma si era appena concluso l ’incontro che si è svolto in presenza del ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, delle organizzazioni sindacali, dell ’azienda rappre sentata dal direttore finanziario Giampiero Colombi affiancato dall ’avvocato Rosamaria Bevan te. Presenti anche i responsabili delle aziende che proseguiranno la produzione della Pernigotti e degli advisor Sernet e Vitale & Co. che ha avuto un ruolo determinante nell ’accordo per la cessione del ramo dei prodotti per la gelateria, Pernigotti S.p.a. ha emesso un comunicato per confermare gli accordi raggiunti e sottolineare che allo stabilimento di Novi Ligure la pro-

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AUTORE :N.D.

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9 agosto 2019 - Edizione Alessandria

duzione per la campagna commerciale del Natale 2019 è ripresa il 23 luglio scorso con il rientro in fabbrica di 110 lavoratori, tra dipendenti in cassa integrazione e somministrati. All ’incontro svolto al Mise, la Spes era rappresentata dal presidente Antonio Di Donna mentre l ’azienda che ha rilevato il settore dei prodotti per la gelateria era rappresentata da Giordano Emendatori il quale nel presentare l’accordo ha annun ciato l ’intenzione di produrre per almeno 4 anni nello stabilimento di viale della Rimembranza a Novi, ma ha già chiesto la collaborazione delle istituzioni locali per realizzare un nuovo stabilimento a Novi per portare la forza lavoro dalle attuali 15 unità a 100 o 150. Degli ormai ex cassaintegrati della Pernigotti passano alla Emendatori 11operai e 4 addetti al controllo della qualità. Lavoreranno per la Spesdopo la firma definitiva del contratto 47 lavoratori dei quali 12 impiegati e 35 addetti alla produzione. Restano alle dipendenze della Pernigotti, ma in servizio attivo, 18 impiegati. Pur passando alle dipendenze di altre aziende i lavoratori della Pernigotti manterranno gli stessi livelli contributivi e lo stesso contratto di lavoro. In una prima fase verrà creata una società terza che avrà la funzione di traghettatrice.

I dipendentiPernigotti chepasseranno alledipendenze dellaEmendatori

15

I lavoratoriutilizzati dallaSpes allostabilimento di NoviLigure

47

n Luciano Asborno

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AUTORE :N.D.

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9 agosto 2019 - Edizione Alessandria

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Il vicepremier

Luigi Di Maio annuncia l’accordo e distribuisce

i celebri gianduiotti

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PAGINE :1,7

AUTORE :Filomena Greco To…

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6 agosto 2019

Pernigotti divisa in tre parti per salvare lavoro e impianti ALIMENTARE

Il marchio restaa Toksoz, i gelati aEmendatori e il cioccolatoalla Spes Il futuro industriale della Pernigotti di Novi Ligure passa attraverso una soluzione duplice, a cui in questi mesi hanno lavorato gli advisor incaricati dalla proprietà turca Toksoz ei funzionari dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Oggi è in programma un incontro a Roma per presentare il piano. A meno di un anno dalla crisi aperta con l’annuncio da parte di Toksoz di voler fermare le attività nel sito piemontese, si vaverso una reindustrializzazione che promette di riassorbire la novantina di addetti rimasti in capo allo stabilimento. Un’operazione complessa, dall’esito non scontato, anzitutto perché sin dal primo momento la proprietà ha ribadito la volontà di tenere per séil marchio Pernigotti. Secondo il piano, comunque, l’imprenditore emiliano Giordano Emendatori dovrebbe rileverà il ramo d’azienda I&P (Pernigotti maestri gelatieri) e la torinese Spes gestirà la produzione di ciccolato nell’impianto torinese. Filomena Greco —a pag.

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PAGINE :1,7

AUTORE :Filomena Greco To…

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6 agosto 2019

Pernigotti, piano di salvataggio con spezzatino e due acquirenti ALIMENTARE

Emendatori pronto a rilevare i gelati, la Spes la produzione di cioccolato Oggi al Mise il vertice sul salvataggio chemette in sicurezzacirca addetti Filomena

Greco

TORINO

Il futuro industriale della Pernigotti di Novi Ligure passa attraverso una soluzione duplice, a cui in questi mesi hanno lavorato gli advisor incaricati dalla proprietà Toksoz e i funzionari dei ministeri dello Sviluppo economico edel Lavoro. Oggi è in programma un incontro a Roma per presentare il piano. Ameno di un anno dalla crisi aperta con l’annuncio da parte del Gruppo turco Toksoz di voler fermare le attività nel sito piemontese, si va verso una reindustrializzazione che promette di riassorbire la novantina di addetti rimasti in capo allo stabilimento. Un’operazione complessa, dall’esito non scontato, anzitutto perché sin dal primo momento la proprietà ha ribadito la volontà di tenere per sé il marchio Pernigotti, una scelta criticata in questi mesi dai sindacati, che chiedevano un rilancio industriale forte del sito, con una nuova proprietà per stabilimento, brand eaddetti. Ma che aquesto punto sembra aver trovato una soluzione. In campo In corsa ci sono due realtà economiche molto diverse: Giordano Emendatori, imprenditore storico nel settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, che rileva il ramo d’azienda I&P (Pernigotti maestri gelatieri) con ad-

gotti maestri gelatieri) con addetti e una sessantina di agenti, mentre la torinese Spes, una cooperativa sociale aderente all’Opera Torinese del Murialdo, gestirà la produzione di cioccolato nello stabilimento piemontese. Le trattative tra la proprietà di Pernigotti – seguita dagli advisor Vitale eAssociati (finanziario) e Baker McKenzie (legale), mentre Sernet ha seguito il dossier reindustrializzazione – e i due nuovi partner industriali èdi fatto conclusa. Per quanto riguarda le attività produttive del ramo gelati, queste saranno cedute a Emendatori, fondatore di Mec, poi ceduta nel agli americani di Riverside Company e rilevata dal fondo inglese Charterhouse Capital Partner nel . Con questa operazione l’imprenditore emiliano torna, acinque anni dalla cessione dell’azienda da lui fondata nel e diventata un riferimento nel settore dei preparati per gelati epasticceria, al suo settore di riferimento. La produzione del cioccolato farà capo alla Spes – realtà attiva nel settore, impegnata in progetti per l’inserimento lavorativo di ragazzi in difficoltà e cresciuta in questi anni grazie alle attività di catering (Spes Convivio), del Bistrot Etik e delle quattro caffè-cioccolaterie – che continuerà la produzione nello stabilimento dolciario alessandrino anche per conto della stessa Pernigotti. La stessa

LE TAPPE Novembre 2018 Pernigotti annuncia il blocco della produzione nello stabilimento di Novi Ligure. L’azienda chiede la cassa integrazione straordinaria per i 100 addetti e parla di una «situazione di crisi», determinata dal calo dei volumi di vendita e dal decremento del fatturato.

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PAGINE :1,7

AUTORE :Filomena Greco To…

SUPERFICIE :21 % PERIODICITÀ :Quotidiano

6 agosto 2019

Comincia la mobilitazione dei lavoratori in presidio davanti alla fabbrica di Novi Ligure. Febbraio 2019 L’azienda e i sindacati sottoscrivono a Roma l’accordo per un anno di cigs peri 92 dipendenti dello stabilimento. La proprietà si impegna a limitare quanto più possibile l'impatto sociale e a ricercare possibilità di re-industrializzazione del sito. Agosto 2019 Si chiude il cerchio sul futuro industriale del sito piemontese con l’accordo per la cessione di ramo d’azienda (gelati) a Giordano Emendatori e per la produzione in capo a Spes azienda ha sempre assicurato di non voler «delocalizzare» le produzioni italiane ma di puntare a «terziarizzare» le attività per allegerire i costi. Le fasi della crisi A novembre Pernigotti annuncia la chiusura del sito di Novi Ligure e la volontà di dismettere le attività produttive radicate in Piemonte. Si fa concreto il rischio di perdere un altro dei marchi storici del Made in Italy, nel settore del cioccolato. Comincia la mobilitazione dei lavoratori, un centinaio, numero che si è poi ridotto di qualche unità nel corso dei mesi. A febbraio l’accordo a Roma, nella sede del ministero del Lavoro: il marchio resta in mano alla proprietà Toksoz, che ha rilevato Pernigotti nel , ma la reindustrializzazione diventa un’ipotesi concreta, si allontana lo spettro dei licenziamenti e della cessione dello stabilimento e si apre un tavolo per cercare partner industriali interessati alla produzione, mentre il ministero, dopo tre mesi di presidio da parte dei lavoratori del polo di Novi Ligure, riconosce un anno di cassa integrazione straordinaria, per ristrutturazione. A distanza di sei mesi la soluzione industriale per il sito di Novi Ligure sembra a portata di mano. I turchi di

Toksoz hanno tenuto duro sul marchio ma hanno accettato di mettere da parte le ipotesi di cessione o dismissione dello stabilimento piemontese. Mentre il progetto di rilancio del polo dolciario, con la regia del Mise, passa anche attraverso l’impegno di una impresa sociale. Oggi nella fabbrica di cioccolato di Novi Ligure, parte di un distretto molto vitale grazie alla presenza di soggetti importanti come Dufour Elah Novi accanto arealtà più piccole come La Suissa, Bodrato, Gambarotta, dal mese di luglio sono rientrati al lavoro buona parte degli addetti di produzione, in totale persone tra dipendenti diretti elavoratori in somministrazione. L’obiettivo è di rimettere in marcia lo stabilimento per «assicurare – come spiegato da Pernigotti in una nota – l’approvigionamento dei prodotti amarchio Pernigotti per la campagna commerciale del Natale ». © RIPRODUZIONE

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AUTORE :Di Maria Chiara Furlò

PAGINE :35 SUPERFICIE :14 %

7 agosto 2019

Svolt a Pernigotti salva, niente esuberi Di Maio: «Soluzione con due accordi» di MARIACHIARAFURLÒ

n ROMA Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno aessere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolatoè stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio , che —dop o aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti —ha spiegato che lo stabilimentoresterà aperto,non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordipreliminari sottoscritti dall’azienda rispettivamente con l’imp rendit or e Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio ‘Maestri gelatieri’ e perrleerelativelative pe l re strutture ccom-ommerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’inizio della produzione apartire da ottobre. Il secondo accordo, quello con Spes,riguarda invecela reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione, poi, la possibilitàchesia ununicosog-

getto aziendale (ossia una newco) agestire l’intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, comunque, la v alutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre. L’accordo, fa sapere il Mise, è stato raggiunto ameno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L’azienda stessa chiarisce, poi, che resterà titolare del marchio ‘Pernigotti 1860’conti nuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone ecreme.

Il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, distribuisce cioccolatini Pernigotti durante la conferenza stampa al Mise

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PAESE :Italia

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PAGINE :29

AUTORE :Andrea Rinaldi

SUPERFICIE :16 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

«Pronti al rilancio La fabbricariapre il primo ottobre» Di Donna:al serviziodel territorio Intervista di Andrea Rinaldi «Siamo stati invitati al tavolo e ci hanno chiesto di immaginareunasoluzione,percuiabbiamo dato la nostra disponibilità, ma con un unico obiettivo: salvaguardare i lavoratori». Antonio Di Donna escedal Mise soddisfatto e speranzoso, non capita tutti i giorni che una cooperativa sociale rilevi una grande azienda: la sua cioccolateria Spes, di Torino, lo ha fatto ieri con il ramo cioccolato, praline e torroni di Pernigotti (al riminese Giordano Emendatori, fondatore della Mec3, la divisione «Ice & Pastry»). Di Donna, 45 anni, ne è presidente e ceo, lavora nel terzo settore da 22 anni. Presidente, cosa significa un salvataggio del genere? «Ci siamo messi al servizio del territorio e dei lavoratori affinché l’occupazione non andasse perduta e fosse salvaguardato un marchio storico del Made in Italy. Anche noi produciamo cioccolato, ma dal 1970,abbiamo creduto che

il know how costruito in Piemonte andassetutelato». Ora come vi muoverete? «Abbiamo firmato un contratto preliminare, nei prossimi giorni ci troveremo con Emendatori per avviare una newco che diventi veicolo della reindustrializzazione, senza fare spezzatini e valorizzando gelato e cioccolato con una proposta unitaria. Pernigotti ci ha dato garanzie di continuità e una esclusiva di 10anni per la produzione». I tempi? «Entro fine agosto ci saràun incontro sul territorio con le parti sociali poi al lavoro per immaginare un’unica soluzione produttiva. A settembre arriveremo ai nodi contrattuali così da sbloccare gli investimenti e arrivare alla firma del contratto definitivo nella prima metà di settembre». Che fine farà il marchio? «Resta in mano all’attuale proprietà. Noi vogliamo mantenerelaproduzioneaNoviLigure, realizzando prodotti per altri soggetti, valorizzando quello stabilimento ». Ritroveremo i cioccolatini Pernigotti per Natale? «Assolutamente sì, anche

«Assolutamente sì, anche perché grazie all’impegno dei lavoratori la produzione è ricominciata. Rientreremo in fabbrica entro il primo di ottobre. Ci aspettiamo da parte della proprietà e di tutti, investitori e istituzioni, concretezza e rispetto del contratto entro settembre. Non pensiamo aunprogettoconilfiatocorto, ma che guardi con coraggio al futuro. Vogliamo garantire lo stessostipendio e far rientrare chi è in cassaintegrazione immaginando assunzioni».

©RIPRODUZIONE

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Anche noi produciamo cioccolato, ma dal 1970, abbiamo creduto che il know how costruito in Piemonte andasse tutelato

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PAESE :Italia

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PAGINE :29

AUTORE :Andrea Rinaldi

SUPERFICIE :16 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

Antonio Di Donna della cooperativa sociale Spes che sta rilevando parte dell’attività Pernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :» Roberto Rotunno

PAGINE :18 SUPERFICIE :16 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

e raggiunto al ministero dello Sviluppo economico ridistrib

Una gestione a tre, ma sotto i turchi Così Pernigotti resta a Novi Ligure MA DE IN ITALY L’accordo preliminare raggiunto al ministero dello Sviluppo economico ridistribuisce

» ROBERTO ROTUNNO

a Pernigotti di Novi Ligure non chiude, anzi ricomincia da tre. Nel senso che a tenere in funzione lo stabilimento piemontese, oltre alla casa madre, saranno due nuove aziende: la cooperativa torinese Spes, che si occuperà del cioccolato e dei torroni e l ’impresa di Giordano Emendatori, pronto arilevare la parteche prepara i gelati. Duesoggetti già attivi nel settore: la Spesè una società torinese che unisce la pasticceria ai progetti sociali; Emendatori opera nel ramo gelati e ha fondato la Mec3. Entrambe continueranno a produrre sotto lo storico marchio di dolci made in Italy, cheera e resterà in manoai turchi della Toksoz. La gestione,insomma, saràa tre. Ieri, il ministro dello Sviluppo economico

L

Luigi Di Maio ha illustrato i termini dell ’ accordo preliminare raggiunto. Per i 92 dipendenti, che a novembre 2018 erano stati messi alla porta dalla multinazionale, è stata una boccata d ’ossigeno. Ora il cronoprogramma è fitto di scadenze: entro la terza settimana di settembre i sindacati torneranno al ministero per leggere il piano industriale. L ’impegno è quello di non prevedere alcun esubero. Una piccola parte degli attuali lavoratori resterà con Pernigotti, gli altri saranno distribuiti tra le due nuove imprese. Cosìfacendo sarebbero salvaguardati di fatto tutti i posti di lavoro che erano attivi a novembre, quando è stata co-

i 92 dipendenti a rischio

rerà con due proprietari differenti? ” . In una seconda fase, però, tenteranno di costituire un'unica società, una newco. Il passaggiosuccessivo, ambizioso ma anche necessario, sarà

uisce i 92 dipendenti a rischio

la creazione di un nuovo stabilimento, visto che l ’attuale struttura è vetusta. Una crisi che ha vagato nel buio per otto mesi vede quindi uno spiraglio. In questo tempo si sono rincorse voci su diverse aziende interessate a subentrare, senza però mai arrivare al dunque. In un primo momento la proprietà turca intendeva chiudere del tutto lo stabilimento emandare tutti acasa.Dopo le protestedel governo e dei sindacati ha lasciato margini aperti solo a soggetti che fossero interessati a subentrare nella produzione senza acquisire il marchio. A febbraio è partita la cassaintegrazione, mentre a luglio gli addetti – sia gli stabili sia gli interinali – sono tornati al lavoro per non perdere la stagione. Ora mancano gli ultimi passi per dare avvio a un nuovo corso.

municata la chiusura. Allora erano un centinaio, e qualcuno nel frattempo è andato in pensione con Quota 100. Insomma, nessuno si è fatto male. La Spese l ’Emendatori prenderanno in mano le redini della fabbrica dal primo ottobre. In un primo momento resteranno due entità separate che però opereranno sotto lo stessotetto, lo stabilimento di Novi Ligure. “ Questo pone diversi dubbi – spiega Sara Palazzoli della Flai Cgil – come si lavo-

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7 agosto 2019

Di Maio: nessun esubero, Pernigotti resta a Novi Ligure Il ministro del Lavoro annuncia il salvataggio «in tempi record» della fabbrica di cioccolato Casorisolto ROMA. Cioccolato,praline,tor-

roniepreparatiperigelaticontinueranno a essere prodotti nellostabilimentoPernigottidi Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimoNatale.Adannunciareilsalvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico,LuigiDiMaio, che -dopoaverdistribuitoicioccolatini dello storico marchio ai giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori«chehannocontribuitoafargrandenelmondoquestomarchio»,continuerannoa lavorareperPernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazieadueaccordipreliminari sottoscritti dall’azienda rispettivamenteconl’imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la

Due accordi preliminari Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutturecommerciali(cheoccupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’iniziodellaproduzioneapartire dal prossimo1° ottobre. Eventuale newco. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes,riguardainvecelareindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fasedivalutazione,poi,lapossibilitàchesiaununicosoggetto aziendale (ossia una newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e dellastrutturasocietariadiquesta eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia il 30 settembre 2019. L’accordo, fa

con Emendatori e Spes

sapereilMise,èstatoraggiunto amenodiunannodall’annunciodapartedellaproprietàturcaToksozdivolerfermareleattivitàdelsitopiemontese,mettendocosìarischioilfuturodei lavoratori. L’azienda stessa chiarisce,poi,cheresteràtitolaredelmarchio’Pernigotti1860’ continuandoladistribuzionee lacommercializzazionedicioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. Ericordachedal23luglioha giàripresolaproduzioneperla campagna commerciale del Natale 2019 richiamando 110 lavoratori(dei150dituttolostabilimento), tra dipendenti in Cassaintegrazioneesomministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti di questo incontro. «Ora l’auspicioèchesilavoriprestoallarealizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestiscalaproduzionenellostabilimentodiNovi»,commenta

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ilsegretarionazionaleUila,Pietro Pellegrini. A lui si associa la FaiCislcheconilsegretarionazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti, Enzo Medicina, parla di «giusto percorsoperilsalvataggioindustriale». Positiva anche la segretaria nazionale Flai Cgil, Sara Palazzoli, già proiettata a settembre quando «sitornerà al Ministero per una valutazione complessiva». //

Prelibatezze aigiornalisti. Di Maioprima della conferenzastampadi ieri

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7 agosto 2019

BontĂ italiana. I famosicioccolatiniPernigotti

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7 agosto 2019

Incontra le parti sociali poi diserta il Consiglio dei ministri

Salvini evoca il voto anticipato Oggisfida in Senato sulla Tav IlvicepremiersmontalemisuretargateM5S:«Abbassiamoletasse» Esullacrisiribadisce:«Sivedràabreve,ancheprimadisettembre» di Giuseppe Nigro e i litigi prevalgono sulla costruzione il problema c’è». Al termine dell’incontro con le parti sociali, analogo a quello tenuto lunedì dal premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini ha evocato la crisi di governo. In tempi brevi. «Abbiamo idee per l’Italia dei prossimi 20 anni. Se riesco ad applicarle, bene, altrimenti non siamo attaccati alle poltrone. Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre», ha risposto a una domanda sul possibile voto anticipato. «Io vado avanti come un treno ma senon ci fanno fare quello che dobbiamo torno a chiedere la parola a voi», ha aggiunto Salvini in serata da Arcore, dove ha tenuto un comizio invece di partecipare al Consiglio dei ministri. Eun terreno di scontro con gli alleati di governo del M5S è previsto oggi, in Senato: al voto sei mozioni sulla Tav,di cui una pentastellata per rivedere la Torino-Lione. «È un regalo da 2,2 miliardi a Macron – dice il vicepremier Luigi Di Maio –. La mozione è un atto di impegno al Parlamento, l’unico che può fermare il progetto visto che Conte ha detto che il governo non può».

«S

Il conflitto

La risposta di Salvini: «Le parti sociali ci chiedono di investire in infrastrutture. Voteremo qualunque mozione sostenga crescita e progresso, mi stupisce che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che invece vuol tornare indietro». E attraverso le osservazioni delle parti sociali Salvini ha messo in discussione anche altre misure volute dagli alleati. «Tanti rilievi sono stati mossi al decreto dignità da tutte le sigle. E per tutte il salario minimo imposto per legge significherebbe una riduzione dei diritti e tutele di tutti i lavoratori. In tanti hanno sottolineato la mancanza di manodopera qualificata, in alcuni casi attribuita all’inserimento del reddito di cittadinanza: dicono sarebbe più comodo non fare che fare». Alle parti sociali Salvini ha promesso «un sostanzioso abbassamento delle tasse» con «l’eliminazione della Tasi e alla riorganizzazione della tassazione sulla casa. Serve una manovra coraggiosa che vada oltre la spesa corrente. Non si può fare il gioco delle tre carte. È impensabile una manovra a costo zero, a meno che non sei il mago Merlino. Sicuramente prevederà trattative con la futura Commissione europea, è chiaro che non si può stare sotto il 2%». Il viceministro all’Economia

Massimo Garavaglia ha quantificato l’abbassamento delle tassein «10-15 miliardi», una misura di cui fa parte anche «il superamento del bonus Renzi», gli 80 euro mensili istituiti nel 2014 per chi guadagna tra 8 e 26mila euro annui.

Il lavoro Ieri al ministero Di Maio ha portato a casa l’accordo per salvare la Pernigotti, di cui un anno fa la proprietà turca Toksoz aveva annunciato la chiusura: niente esuberi e produzioni mantenuteaNoviLigure,grazie all’interventodella SpesdiTorino e dell’imprenditore Emendatori che rileveranno la produzione di cioccolato, torrone, gelati e pasticceria. La proprietà turca resterà titolare del marchioedellacommercializzazione. Tra i decreti approvati poi in serata dal Consiglio dei ministri anche la norma “salva-Whirlpool” per mantenere la sede di Napoli della multinazionale. Nel dl imprese anche le tutele ai rider, dall’assicurazione obbligatoria all’integrazione della paga a consegna con la paga oraria. © RIPRODUZIONE

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AUTORE :Di Giuseppe Nigro

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7 agosto 2019

L’alta velocità è un regalo a Macron da 2,2 miliardi Solo il Parlamento può fermarlo

Tavolo

Salvini tra Giorgetti e Buongiorno all’incontro con le parti sociali

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Luigi Di Maio Ministro del lavoro

Voteremo crescita e progresso, mi stupisco che ci sia ancora chi vuole tornare indietro Matteo Salvini Ministro degli Interni

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AUTORE :Elisabetta Soglio

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7 agosto 2019

Il commento

Terzosettore, un’economia possibile di Elisabetta Soglio L’operazione Pernigotti è importante per il presente e il futuro delle imprese sociali in Italia: quelle che hanno come obiettivo principale il sostegnoalle varie fragilità ma che sempre di più vogliono mettersi sul mercato, proporre modelli sostenibili di business, crearelavoro ed essere produttrici di ricchezza da redistribuire. La cooperativa Spes,che aderisce a Federsolidarietà, trae le sueorigini dagli insegnamenti di san Leonardo Murialdo e dalla lunga esperienza dell’Opera torinese del Murialdo, appunto. Dal coinvolgimento di chi ha bisogno, dei ragazzi difficili, delle persone lasciateai margini si è arrivati ora alla costruzione di una scommessa imprenditoriale destinata a esseremodello per altri. La prova, dunque, che un’altra economia è possibile. ©RIPRODUZIONE

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AUTORE :Elena Comelli

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7 agosto 2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati ecioccolato si dividono SpeseGiordano Emendatori rilevano i rami d’azienda a QN.L’imprenditore romagnolo, fondatore di Mec3 – poi ceduta nel 2014 agli americani di Riverside Company – con LA PERNIGOTTI di Novi Liguresalvata questaoperazionetorna, a cinqueanni daldall’imprenditore romagnolo Giordano la cessionedell’azienda da lui fondata nel Emendatori, che si porta a casail ramo ge- 1984 e diventata unriferimento nel settore lati, e dalla cooperativatorinese Spesper la dei preparatiper gelati e pasticceria, al suo produzione di cioccolato. La soluzione, settore di riferimento. che salvaguardadell’occupazione,è arrivata a meno di unanno dalla crisi apertacon «CON questo marchio, faremo fuoco e l’annuncio, da partedel gruppoturco Tokfiamme», assicura.Emendatori, infatti, ha soz, di voler fermare le attività. Si tratta di conclusocon i turchi di Tokosz un accorun’operazionecomplessa, il cui esito non do per rilevare le strutture produttive e era scontato, «che garantirà la continuità commerciali, ma anche per la cessionedel operativa del sito e la salvaguardiadi tutti marchio Maestri Gelatieri, mentre Spes i lavoratori», ha assicuratoieri il Mise. non potrà utilizzare il marchio Pernigotti, «Se il marchio Pernigotti è grande nel che resta in mano al gruppoturco.«Daqui mondo è grazie ai lavoratori. E oggi i lavo- a cinque anni diventeremo l’azienda più ratori della Pernigotti continueranno a la- importante del settore», promette. vorare tutti, sia per Pernigotti sia per altri Per Spes, il prossimo obiettivo è «cercare marchi. Questosignifica che possiamoauun accordo con Emendatori per una promentare l’occupazione»,ha sostenutoieri duzioneunitaria del sito, anche attraverso il ministro LuigiDi Maio nell’incontro al la creazione di unaNewCoimpresa sociaministero di presentazione dell’accordo, le», spiega in una nota. E l’imprenditore cuihanno partecipatoi rappresentantidelnon lo esclude: «Potremmo formare una le aziendecoinvolte, l’advisor Sernet, i sin- NewCoper facilitare la gestione dello stadacati e gli enti locali. bilimento». LaSpesconta di «presentareil progetto di piano industriale alle parti soEMENDATORI rileverà il ramo d’azienda ciali e di concretizzarel’impegno delle istiPernigotti Maestri Gelatieri, con 40 addet-tuzioni rispetto agli investimenti per la ti e unasessantinadi agenti, mentre la tori- reindustrializzazione». © RIPRODUZIONERISERVATA neseSpes,unacooperativasociale aderente all’OperaTorinese del Murialdo, gestirà la produzionedi cioccolato nello stabilimento piemontese, con l’assorbimento occupazionaledi circa 50 lavoratori già nel 2019 e unaprevisione di sviluppodi nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. «Pernigotti è unacrisi nata sotto questogoverno ed è stato raggiunto un accordo in tempi record», festeggiaDi Maio. Per entrambi gli accordi, il closing è previsto entro la fine di settembre. Anche Emendatori, imprenditore storico nel settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, festeggia: «Quandoho visto che Pernigotti era in difficoltà, mi sono brillati gli occhi», dichiara Elena Comelli

SALVATI Una del rilevano Pernigotti

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PAGINE :19

AUTORE :Elena Comelli

SUPERFICIE :29 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

SALVATI Unacoop e un imprenditore del ramo gelati rilevano lo stabilimento Pernigotti

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AUTORE :N.D.

PAGINE :45 SUPERFICIE :5 %

7 agosto 2019

CRISI Nessun esubero

La cioccolata Pernigotti rimane a Novi Ligure ALESSANDRIA- Produzione a Novi Ligure e nessun esubero. Questo l’ accordo raggiunto sullo stabilimento Pernigotti ieri al Mise. Secondo l ’accor do preliminare, la cooperativa torinese Spesrileverà il ramo d’ azienda che produce il cioccolato e il torrone, l ’ imprenditore Giordano Emendatori rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. Il contratto si dovrà formalizzare definitivamente entro il 30 settembre. L’accordo è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall ’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. “ I lavoratori continueranno a lavorare tutti sia per Pernigotti sia per altri marchi. Questo significa che possiamo aumentare l ’ occupazione ” , ha esultato il ministro Luigi Di Maio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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AUTORE :N.D.

PAGINE :28

Cittadino di Lodi [

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7 agosto 2019

MISE Intesa per salvare l’azienda senza esuberi

I cioccolatini Pernigotti restano a Novi Ligure Siglatoil preliminare per la cessionedelle attività a due nuove proprietà, Di Maio esulta: «Raggiunto accordoin tempi da record» Produzionea Novi Ligure e nessun esubero. È l’accordo raggiunto sullo stabilimento Pernigotti ieri al Mise.All’incontro presieduto dal ministro Luigi Di Maio hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l’advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. Secondol’accordo preliminare siglato,la cooperativa torinese Spesrileverà il ramo d’aziendache produce il cioccolato eil torrone, l’imprenditore Giordano Emendatori rileverà, invece,il ramo relativo ai preparati per i gelati. Il contratto si dovrà formalizzare definitivamente entro il 30 settembre. L’accordoèstato raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. «oggi i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare tutti sia per Pernigotti siaper altri marchi. Questo significa che possiamo aumen-

tare l’occupazione», ha esultato Di Maio. «Pernigotti è una crisi che è nata sotto questo governo ed è stato raggiunto un accordo in tempi record». «Pernigotti è un marchio storico meraviglioso,lo conosciamo tutti. La situazione di questa azienda era così critica che rischiava di scomparire, di diventare uno spezzatino, sganciata dal territorio e dai lavoratori che l’hanno resa grande nel corso dei decenni. Ci abbiamo lavorato, ogni giorno, eadessoèsalva», ha scritto il M5s su Facebook. «L’incontro svolto oggi al Mise sulla vertenza Pernigotti ha finalmente permesso di avviare il giusto percorso per il salvataggio industriale dello stabilimento di Novi Ligure, per il quale le lavoratrici e i lavoratori hanno lottato per quasi un anno: abbiamo toccato con mano ipotesi concrete e soluzioni utili per dare prospettive all’occupazione»,affermano il segretario nazionale della Fai CislRoberto Benaglia e il segretario della Fai CislAlessandria-Asti EnzoMedicina. «Ogginon si può ancora dire che la Pernigotti sia salva, ma certamente è stato compiuto il primo passoper andare nella direzione dell’occupazione di tutti gli addetti sul territorio». n

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AUTORE :Maria Chiara Furi…

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7 agosto 2019

ALIMENTARE.Le prelibatezze al cioccolato continueranno a essere prodotte a Novi Ligure

La Pernigotti è salva Di Maio scioglieil rebus Firmati gli accordi preliminari Si valuta la nascita di una newco chepossacurare la gestione La soddisfazione dei sindacati Maria Chiara Furiò ROMA

Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che - dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall'azienda rispettivamente con l'imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes.

duzione a partire dal prossimo primo ottobre. Il secondo accordo, quello con il Grupnistrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell'esito di questo incontro. «Ora il nostro auspicio è chesi lavori presto alla realizzazionedi una Newco, un soggetto unico aziendale che gestiscala produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associala Fai Cisl che con il segretario nazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti EnzoMedicina, parla di «giusto percorso per il salvataggio industriale». Positiva anche la segretaria Flai Cgil, Palazzoli, già proiettata a settembre quando «sitornerà al Ministero per una valutazione complessiva». •

po Spes, riguarda invece la reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. E in fase di valutazioIl primo dei due è per la ces- ne, poi, la possibilità che sia sione del marchio «Maestri un unico soggetto aziendale gelatieri» e per le relative (ossia una newco) a gestire strutture commerciali (che l'intera produzione di Novi occupano 21 persone) e pro- Ligure. duttive (con altri 15 dipenIn tutti i casi, comunque, la denti) con l'inizio della pro- valutazione (comprensiva di

piano industriale e della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre del 2019L'accordo, fa sapereil Mise, è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L'azienda stessa chiarisce, poi, che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»' continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassaintegrazione e sommi-

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AUTORE :Maria Chiara Furi‌

PAESE :Italia PAGINE :25 SUPERFICIE :25 %

7 agosto 2019

I contratti definitivi saranno sottoscritti non oltre il 30 settembre

Luigi Di Maiotra

i lavoratori

Scongiurati gli esuberi I dipendenti produranno anche per altri marchi

della Pernigotti

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PAGINE :19

AUTORE :Elena Comelli

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7 agosto 2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati ecioccolato si dividono Spes eGiordano Emendatori rilevano i rami d’azienda a QN.L’imprenditore romagnolo, fondatore di Mec3 – poi cedutanel 2014 agli americani di Riverside Company – con LA PERNIGOTTI di Novi Liguresalvata questaoperazionetorna, a cinqueanni daldall’imprenditore romagnolo Giordano la cessionedell’azienda da lui fondata nel Emendatori, che si porta a casail ramo ge- 1984 e diventata un riferimento nel settore lati, e dalla cooperativatorinese Spesperla dei preparati per gelati e pasticceria, al suo produzione di cioccolato. La soluzione, settore di riferimento. che salvaguardadell’occupazione,è arrivata a meno di un anno dalla crisi apertacon «CON questo marchio, faremo fuoco e l’annuncio, da partedel gruppoturcoTokfiamme», assicura.Emendatori, infatti, ha soz, di voler fermare le attività. Si tratta di conclusocon i turchi di Tokosz un accorun’operazionecomplessa, il cui esito non do per rilevare le strutture produttive e era scontato, «che garantirà la continuità commerciali, ma ancheper la cessionedel operativa del sito e la salvaguardiadi tutti marchio Maestri Gelatieri, mentre Spes i lavoratori», ha assicuratoieri il Mise. non potrà utilizzareil marchio Pernigotti, «Se il marchio Pernigotti è grande nel che resta in mano al gruppoturco.«Daqui mondo è grazie ai lavoratori. E oggi i lavo- a cinqueanni diventeremo l’azienda più ratori della Pernigotti continueranno a la- importante del settore», promette. vorare tutti, sia per Pernigotti sia per altri Per Spes, il prossimo obiettivo è «cercare marchi. Questosignifica che possiamoauun accordo con Emendatori per unapromentare l’occupazione»,ha sostenutoieri duzioneunitaria del sito, ancheattraverso il ministro LuigiDi Maio nell’incontro al la creazione di unaNewCoimpresa sociaministero di presentazione dell’accordo, le», spiega in unanota. E l’imprenditore cuihanno partecipatoi rappresentantidelnon lo esclude: «Potremmo formare una le aziende coinvolte, l’advisor Sernet, i sin- NewCoper facilitare la gestione dello stabilimento». LaSpesconta di «presentareil dacati e gli enti locali. progetto di piano industriale alle parti soEMENDATORI rileverà il ramo d’azienda ciali e di concretizzare l’impegno delle istiPernigotti Maestri Gelatieri, con 40 addet-tuzioni rispetto agli investimenti per la ti e unasessantinadi agenti, mentre la tori- reindustrializzazione». © RIPRODUZIONERISERVATA neseSpes,unacooperativasociale aderente all’OperaTorinese del Murialdo, gestirà la produzionedi cioccolato nello stabilimento piemontese, con l’assorbimento occupazionaledi circa 50 lavoratori già nel 2019 e unaprevisione di sviluppodi nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. «Pernigotti è unacrisi nata sotto questogoverno ed è stato raggiunto un accordo in tempi record», festeggiaDi Maio. Per entrambi gli accordi, il closing è previsto entro la fine di settembre. Anche Emendatori, imprenditore storico nel settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, festeggia: «Quandoho visto chePernigotti era in difficoltà, mi sono brillati gli occhi», dichiara Elena Comelli

SALVATI Una coop e un imprenditore del ramo gelati rilevano lo stabilimento Pernigotti

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PAGINE :24

AUTORE :Di Stefano Parola

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7 agosto 2019

Crisi industriali

La cooperativa sociale salvala Pernigotti ma il marchio resta turco La torinese Spespunta a rilevare la fabbrica di Novi Ligure e i 110lavoratori di Stefano

Parola

Torino —Se la Pernigotti avrà ancora un futuro, lo si dovrà soprattutto a un’impresa sociale. La torinese Spes, cooperativa nell’orbita della congregazione clericale dei Giuseppini del Murialdo, intende rilevare la fabbrica di Novi Ligure, nell’Alessandrino, per produrre cioccolato, praline e torroni. Al suo fianco avrà l’imprenditore bolognese Giordano Emendatori, che si farà carico del ramo d’azienda dei prodotti per i gelati. E in questo modo saranno salvaguardati i 110posti di lavoro che sono in bilico da novembre, cioè da quando i proprietari turchi del gruppo Toksoz hanno annunciato di voler chiudere lo stabilimento limitandosi a commercializzare i prodotti a marchio Pernigotti. La svolta sulla vicenda è arrivata ieri, con la firma al ministero dello Sviluppo di due pre-accordi, con Spes ed Emendatori appunto, che dovranno diventare definitivi entro settembre. I bolognesi si prendono produzione e commercializzazione di basi e ingredienti per gelati, i torinesi invece potranno realizzare dolci impiegando personale e macchinari della fabbrica di Novi. La Spes produrrà per conto dei turchi - a cui

produrrà per conto dei turchi - a cui resta il marchio “Pernigotti 1860”ma anche per se stessa e eventualmente per terzi. Sempre seguendo i principi che la animano da 50 anni: «Vogliamo creare uno stretto legame tra valore economico e produzione di valore sociale. La nostra missione non è il profitto, i nostri utili vengono reinvestiti nell’azienda e in progetti di formazione che favoriscano l’avvicinamento al lavoro di persone in difficoltà», spiega il presidente Antonio Di Donna. Lo schema del salvataggio, però, potrebbe evolvere. Spes, Emendatori e il ministero stanno ipotizzando di creare una nuova società, partecipata dalle due aziende e anche dal Mise (tramite Invitalia). L’operazione potrebbe portare novità importanti: «È tutto nello stato delle ipotesi, ma se si verificano determinate condizioni, come l’intervento dello Stato, siamo disponibili a considerare l’obiettivo della costruzione di un nuovo stabilimento fra 3-5 anni», dice Giordano Emendatori. Che punzecchia: «Finora i politici hanno fatto poco o niente, adesso si sono inseriti e vediamo cosa succederà». Il doppio accordo di ieri fa esultare il ministro Luigi Di Maio: «Lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio continueranno a lavorare per Pernigotti e per altri marchi». Soddisfatti i sindacati, che parlano di «giusto percorso di salvataggio industriale» e attendono notizie positive a settembre sulla

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PAGINE :24

AUTORE :Di Stefano Parola

SUPERFICIE :23 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

no notizie positive a settembre sulla nascita della “newco”. Gli operai incrociano le dita: oggi sono in cassa integrazione, ma qualcuno sta già rientrando al lavoro per le produzioni della stagione invernale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

1860 La nascita Stefano Pernigotti apre, nel 1860, una drogheria di richiamo. Otto anni dopo, il via alla fabbrica

1927 Il Gianduiotto Parte la produzione del cioccolatino

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Gli impianti l nuovi aspiranti proprietari sognano una nuova fabbrica in 3-5 anni

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AUTORE :Nino Sunseri

PAGINE :21 SUPERFICIE :21 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

L’odisseadel gianduiotto

Pernigottisi salvacon lo spezzatino Dueofferteper cioccolatoe gelati Accordopreliminareperla reindustrializzazione delgruppooggiin manoai turchidi Toksoz Inpistala Cooperativa Spese l’imprenditoreEmendatori.Asettembreil pianoindustriale NINOSUNSERI ■

Raggiuntol’accordoperilsalvataggiodellaPernigottidiNoviLigure, che garantirà la continuità operativa dell’impianto e la salvaguardiadelpostodilavoroperi92occupati. Ad annunciare l’intesa è stato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che, prima della conferenza stampa, ha distribuito cioccolatini Pernigotti ai giornalisti. L’intesa è statasiglata dairappresentantidelledueaziendecherileverannomarchioeattività,l’advisorSernet,isindacati e gli enti locali. Nelcorsodellariunionesonostatipresentatigliaccordichecostituisconoipresuppostidelpianoindustriale per il mantenimento delle produzioniaNoviLigureelasalvaguardia dei dipendenti «che – ha puntualizzatoDiMaio-rappresentano la vera ricchezza dell’azienda».Il protocollo è frutto del lavoro portato avanti in questi mesi dalla task force guidata da Giorgio Sorial che ha permesso l’individuazione di due nuovi investitori pronti a intervenire con il sostegnodello Stato. Si trattadella cooperativatorineseSpescherileveràilramod’aziendacheproduceilcioccolatoeiltorrone, e dell’imprenditore Giordano Emendatori che rileverà la divisione “Maestri gelatieri” che si occupa del la produzione e commercializzazione di basi ed ingredienti

per gelati e pasticceria. L’intesa è stata raggiunta a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte dellaproprietàturcaToksozchevoleva fermare lo stabilimento e portar via il marchio mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. Perentrambi gliaccordi,la firma definitiva è prevista entro settembre. Pernigotti S.p.A.resterà titolare del marchio “Pernigotti 1860”, continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato,praline,torroneecremespalmabili.Apartire dal23 lugliol’azienda ha ripreso la produzione per la campagnacommercialedelNatale 2019,richiamandoal lavoro110lavoratori, tra dipendenti in cassaintegrazione e somministrati. Sara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil spiega che l’accordo prevede la nascita di una newco per gestire la produzione. «Il contratto definitivo dovrà esseresottoscritto entro il 30 settembre per garantire la reindustrializzazione del sito.-afferma-.Oralatappasuccessiva per noi è quella di entrare nel meritodelPianoIndustrialeperconoscereidettagliche riguardanola produzione e l'assetto occupazionale». Poiasettembresitorneràalministeroperunavalutazionecomplessiva, «anche tenendo conto di quanto noi sosteniamo da tempo, cioèl'importanzadeilavoratoriPer-

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AUTORE :Nino Sunseri

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7 agosto 2019

nigotti che rappresentano una eccellenzadiprofessionalitàecompetenze che non si può disperdere». Tanto ottimismo, però, si scontracondiversecriticità.Restanoinfatti le incognite per il futuro, a cominciaredallanewcochedovràgarantire la co-gestione dello stabilimento e dal capitolo investimenti perriammodernareilsitoproduttivodiNoviLigure.Inuoviproprietari,purconl’aiutodelloStato,riusciranno a far funzionare un’azienda dotatadiungrande passatoediun ricco blasone ma con un presente difficile.Arilanciarlaciavevaprovato prima la famiglia Averna (amaro) e poi i turchi. Risultati modesti. ©

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AUTORE :Di Maria Chiara Fur…

PAESE :Italia PAGINE :11 SUPERFICIE :26 %

7 agosto 2019

Di Maio: niente esuberi alla Pernigotti Le prelibatezze

della casa continueranno

di Maria Chiara Furiò » ROMA » ROMA

Cioccolato, praline, torroni e preparati per ì gelati continueranno a essere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratol i «che hanno contribuito a fai grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall'azienda rispettivamente con l'imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. 11primo tlei due è per la cessione del marchio «Maestri gel aderi» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l'inizio della produzione a partire dal prossimo primo ottobre. Il secondo accordo, quello con i! Gruppo Spes, riguarda invece la reindustriai izzazione della produzione di cioccolato c torrone. È in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una neweo) a gestire l'intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e

ad essere prodotte a Novi Ligure. Già sottoscritti

della struttura societaria di questa eventuale neweo) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre del 2019. L'accordo, fa sapere il Mise, è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermal e le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L'azienda stessa chiarisce, poi, che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricor-

due accordi preliminari

l sindacati, uila Fai Cisl e Fiai Cgil si sono mostrati soddisfatti dell'esito

dell'incontro

È In fase di valutazione la creazione di un unico soggetto, una neweo che gestirà tutto

da che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassa integrazione e somministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell'esito di questo incontro. «Ora E nostro auspicio è che si lavori presto alla realizzazione di una Neweo, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associa la Fai Cisl che con il segretario nazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti Enzo Medicina, parla di «giusto percorso per il salvataggio industriale». Positiva anche la segretaria nazionale Piai Cgil, Sara Palazzoli, già proiettata a settembre quando «si tornerà al Ministero per una valutazione complessiva».

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AUTORE :Di Maria Chiara Fur…

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7 agosto 2019

Luigi Di Maio tra i lavoratori

delia

Pernigotti

(Ansa)

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PAGINE :19

AUTORE :N.D.

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7 agosto 2019

Salvi i dipendenti Pernigotti Gelati ecioccolato si dividono Spes eGiordano Emendatori rilevano i rami d’ azienda a QN.L’imprenditore romagnolo, fondatore di Mec3 – poi ceduta nel 2014 agli americani di Riverside Company – con LA PERNIGOTTI di Novi Liguresalvata dall’imprenditore romagnolo Giordano questaoperazionetorna, a cinqueanni dalEmendatori, che si porta a casail ramo ge- la cessionedell’azienda da lui fondata nel lati, e dalla cooperativatorinese Spesper la 1984 e diventata unriferimento nel settore dei preparatiper gelati e pasticceria, al suo produzione di cioccolato. La soluzione, settore di riferimento. che salvaguardadell’occupazione,è arrivata a meno di unanno dalla crisi apertacon «CON questo marchio, faremo fuoco e l’annuncio, da partedel gruppoturco Toksoz, di voler fermare le attività. Si tratta di fiamme», assicura.Emendatori, infatti, ha conclusocon i turchi di Tokosz un accorun’operazionecomplessa, il cui esito non era scontato, «che garantirà la continuità do per rilevare le strutture produttive e commerciali, ma anche per la cessionedel operativa del sito e la salvaguardiadi tutti marchio Maestri Gelatieri, mentre Spes i lavoratori», ha assicuratoieri il Mise. «Se il marchio Pernigotti è grande nel non potrà utilizzare il marchio Pernigotti, mondo è grazie ai lavoratori. E oggi i lavo- che resta in mano al gruppoturco.«Daqui ratori della Pernigotti continueranno a la- a cinque anni diventeremo l’azienda più vorare tutti, sia per Pernigotti sia per altri importante del settore», promette. Per Spes, il prossimo obiettivo è «cercare marchi. Questosignifica che possiamoauun accordo con Emendatori per una promentare l’occupazione»,ha sostenutoieri duzioneunitaria del sito, anche attraverso il ministro LuigiDi Maio nell’incontro al ministero di presentazione dell’accordo, la creazione di unaNewCoimpresa sociale», spiega in una nota. E l’imprenditore cuihanno partecipatoi rappresentantidelle aziendecoinvolte, l’advisor Sernet, i sin- non lo esclude: «Potremmo formare una NewCoper facilitare la gestione dello stadacati e gli enti locali. bilimento». LaSpesconta di «presentareil progetto di piano industriale alle parti soEMENDATORI rileverà il ramo d’azienda ciali e di concretizzarel’impegno delle istiPernigotti Maestri Gelatieri, con 40 addet-tuzioni rispetto agli investimenti per la ti e unasessantinadi agenti, mentre la tori- reindustrializzazione». © RIPRODUZIONERISERVATA neseSpes,unacooperativasociale aderente all’OperaTorinese del Murialdo, gestirà la produzionedi cioccolato nello stabilimento piemontese, con l’assorbimento occupazionaledi circa 50 lavoratori già nel 2019 e unaprevisione di sviluppodi nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. «Pernigotti è unacrisi nata sotto questogoSALVATI verno ed è stato raggiunto un accordo in Unacoop e un tempi record», festeggiaDi Maio. Per enimprenditore trambi gli accordi, il closing è previsto endel ramo gelati tro la fine di settembre. rilevano lo Anche Emendatori, imprenditore storico stabilimento nel settore della produzione di preparati Pernigotti base per gelati e pasticceria, festeggia: «Quandoho visto che Pernigotti era in difficoltà, mi sono brillati gli occhi», dichiara Elena Comelli

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AUTORE :Maria Chiara Furlò

PAGINE :9 SUPERFICIE :29 %

7 agosto 2019

Niente esuberi alla Pernigotti Il cioccolato resta a Novi Ligure L’accordo. La soluzione annunciata dal ministro Di Maio.Un marchio e la produzione passano a un imprenditore e ad una cooperativa torinese. Si riparte da ottobre. Si lavorerà anche per altri MARIA CHIARA FURLÒ

ROMA

- Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno aessere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che - dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall'azienda rispettivamente con l'imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l'inizio della produzione a partire dal prossimo primo ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes, riguarda invece la reindustrializzazione dellaproduzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una newco) a gestire l'intera produ-

zione di Novi Ligure. In tutti i casi, comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre del 2019. L'accordo, fa sapere il Mise, è stato raggiunto ameno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L'azienda stessa chiarisce, poi, che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860» continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019.

• Si valuta

che possa essere un unico soggetto, una newco, a gestire il tutto • La data

per la firma dei contratti è fissata per il 30 settembre

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PAESE :Italia

AUTORE :Maria Chiara Furlò

PAGINE :9 SUPERFICIE :29 %

7 agosto 2019

• Luigi Di Maio tra i lavoratori della Pernigotti (Ansa)

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AUTORE :Roberta Amoruso

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7 agosto 2019

Pernigotti, salvi produzione e lavoratori `

Doppio accordo al Mise: cioccolato e torrone alla Spes, i gelati all imprenditore Emendatori

LASVOLTA ROMANemmenounannofaiturchi diTokzosavevanoannunciatol ad-

dio al gianduiotto più famoso del mondo con tanto di chiusura dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure. Era bastato un freddo comunicato per archiviare una tradizione dolciaria che vantava 160 anni di storia tra gianduiotti, torroni e cremini piemontesi. Ieri la svolta con l accordo al Mise per il salvataggio del gruppo. Sarà «in tempi record e senza esuberi», annuncia il ministro del lavoro, Luigi Di Maio. Sono due gli investitori scesi in campo per dare un futuro al gruppo: la cooperativa torinese Spes che rileverà il ramo d azienda che produce il cioccolato e il torrone, e GiordanoEmendatori,imprenditore storico nel settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. Dunque, sono salvi tutti i lavoratori dello stabilimento perché l accordoperlareindustrializzazio-

nedelsitodiNoviLigureoltreagarantire la continuità operativa del sito ligure, promette la salvaguardia dituttii lavoratori, come emersodaltavoloalMisepresiedutodal Ministro Luigi Di Maio, con i rappresentanti delle aziende coinvolte, l advisor Sernet (accanto a Vitale e Associati e Baker McKenzie), i sindacatieglientilocali.

ILPIANO Se dunque il Gruppo Spes si occuperà della reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone, la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15dipendenti) a Emendatori prevede l inizio della produzione a partire dal 10

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Il marchio resta ai turchi. Di Maio: «Intesa in tempi record, reindustrializzazione senza alcun esubero»

la produzione a partire dal 10 prossimo ottobre. È in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una newco) a gestire l intera produzione di Novi Ligure. «Il Mise sta cercando di creare una società a tre, con l intervento dello Stato anche, con l obiettivo di costruire un nuovo stabilimento a Novi fra 3-5 anni», spiega Emendatori. In ogni caso, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria newco) dell eventuale dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre. Nel frattempo, però, la Pernigotti spa, quindi i turchi del gruppo Tokzos, manteranno il marchio Pernigotti 1860 continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. Mentre dal 23 luglio scorso lo stabilimento ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra

torna in mani italiane. Roberta Amoruso ©RIPRODUZIONE

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ALLO STUDIO UNA NEWCO CON L INTERVENTO DELLO STATO PER GESTIRE DI N OVI L ATTIVITÀLIGURE POSSIBILE UNNUOVO STABILIMENTO TRA 3-5ANNI

dipendenti in Cassa integrazione e somministrati. Ottimisti e soddisfatti i sindacati. «Ora il nostro auspicio è che si lavori presto alla realizzazione di una newco», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associa la Fai Cisl che parla di «giusto percorso per il salvataggio». Positiva anche la Flai Cgil. Il sipario rimane dunque aperto per lo stabilimento nato dalla drogheria di Stefano Pernigotti aperta nel 1860 nella Piazza Del Mercato a Novi Ligure. Con la crisi degli anni ottanta il marchio novese era stato ceduto alla famiglia Averna, per poi finire nel 2013 ai Tokzos. Ma il rilancio non è mai arrivato. Ora il futuro torna in mani italiane.

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PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(400000)

PAGINE :15

AUTORE :Roberta Amoruso

SUPERFICIE :23 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

Alcuni

dei prodotti

della Pernigotti

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :10 SUPERFICIE :5 %

7 agosto 2019

Lacrisi a NoviLigure

Pernigotti,DiMaioannuncia «Soluzione senzaesuberi» ROMA - Cioccolato,praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale.Ad annunciare il salvataggio«in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che - dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Graziea due accordi preliminari sottoscritti dall’aziendarispettivamente con l’im prenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestrigelatieri»e per le relative strutture commerciali (cheoccupano 21 persone)e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’inizio della produzione a partire dal prossimo 1° ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes, riguarda invece la reindustrializzazionedella produzione di cioccolato e torrone. E’ in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale(ossiauna newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure.

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PAESE :Italia

AUTORE :Giorgia Pacione D…

PAGINE :17 SUPERFICIE :25 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

Trovatol'accordosu Pernigotti Novi non chiuderàe nienteesuber Le produzioni di cioccolato e preparati per gelati saranno rilevate da imprese italiane di GIORGIAPACIONEDI BELLO volo dei lavori. Inizia dunque la ricerca per uno o più investitori interessati alla • La Pernigotti è salva. Lo Pernigotli. mentre il ministabilimento di Novi Ligure stero del Lavoro riconosce resterà aperto e non ci saun anno di cassa integrazioranno esuberi tra i lavoratone straordinaria ai lavoratori. «Chi lavora per un marri, per ristrutturazione. chio e lo rende grande nel La proprietà turca, in quemondo non può essere licensto incontro al ministero del ziato». spiega Luigi Di Maio, Lavoro, non cede il marchio ministro dello Sviluppo ecoPernigotti e continua a sonomico (Mise) e del Lavoro, I stenere di non avere risorse dipendenti continueranno a per finanziare il ricollocalavorare «per la Pernigotti e mento dei lavoratori sul terper altri marchi'» e questo ritorio. sarà possibile grazie ai due nuovi investitori: la coopeNonostante il clima non rativa torinese Spes e Finidel tutto positivo iniziano ad arrivare al ministero maniprenditore Giordano Emendatori. festa/ioni di interesse da parte di diversi investitori, La prima, si le^ge nella che dovranno essere valutanota Mise, rileverà il ramo te. Cominciano infatti a cirdell'azienda che produce il colare indiscrezioni riguarcioccolato e il torrone, mentre il secondo la parte relativa ai preparati per i gelati. L'obicttivo dell'accordo è dunque far rimanere la produzione di cioccolato e gelati a Novi Ligure e costruire una «neweo», un soggetto aziendale unico per gestire la produzione. Il passo successivo a questo annuncio sarà «entrare nel merito del piano industriale per conoscere i dettagli che riguardano la produzione e l'assetto occupazionale», spiega Sara Palazzoli. segretaria nazionale Fluì Cgil, «e tornare a settembre al ministero per una valutazione complessiva»» (visto che il contralto definitivo dovrà essere sottoscritto entro fine mese per garantire la reindustrializza liione del sito). L'accordo che salverà la Pernigotti, se il contratto sarà portato a termine, è giunto a meno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoc (che rilevò la Pernigotti nel 2013) di voler fermare le attività del silo piemontese. Nel dettaglio, a novembre 2018 la società annunciò la volontà di chiudere lo stabilimento di Novi l igure e di dismettere le attività produttive situate in Piemonte. Iniziarono subito le mobilitazioni dei lavoratori, che nei mesi scemarono sempre più. A febbraio 2019 la situazione non è ancora risolta, ma l'ipotesi reindustrializ2a zione viene messa sul ta-

do all'interesse di un'azienda italiana specializzata nella cioccolata, sulla cordata di investitori e sulla presenza di una cooperativa sociale. Da febbraio si passa direttamente a luglio quando la società fa sapere che «è stato comunicato alle organizzazioni sindacali e alle Rsu dell'azienda l'intenzione di riavviare la produzion e presso lo stabilimento di Novi Ligure, così da assicurare l'approvvigionamento dei prodotti a marchio Pernigotti per la campagna commerciale del Natale 2019*. Per la produzione invernale rientrano in azienda 110 lavoratori che si occupano del cioccolato e dei preparati per il geiuLo. Infine ieri è arrivato «l'accordo storico*, cosi definito daDi Maio. Se il contratto sarà infine sottoscritto , consentirà alla Pernigotti e ai suoi lavoratori di mettere la parola fine ad un periodo di incertezze e paure, aRIPKHHUUIti ROHM»

i

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :11

Il Dubbio

SUPERFICIE :10 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

L’ACCORDO

Pernigotti: salvati dipendenti e produzione stato un aggiunto un accordo storico in tempi record» sul marchio Pernigotti: «lo stabilimento Di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi tra i lavoratori». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, al termine del tavolo al Mise. «Chi lavora per un marchio e lo rende grande del mondo - ha spiegato Di Maio - non può essere licenziato. Se il marchio Pernigotti è grande nel mondo è grazie ai lavoratori. Tutti i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare per Pernigotti e per altri marchi. Questo significa che possiamo aumentare l’occupazione. Pernigotti ha concluso- è una crisi nata sotto questo governo ed è stato raggiunto un accordo

«È

in tempi record». L’accordo prevede che la cooperativa torinese Spes rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, e dell’imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, quello dei preparati per i gelati. L’accordo, aggiunge il Mise, è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori.

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :11 SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

trattativa

verso la chiusura

Pernigotti quasi salva «Ora servono i fondi» Emendatorie Speshannofirmato gli accordipreliminari Statoe Regionefinanzierannoil restylingdellostabilimento GiampieroCarbone NOVILIGURE

Un mese fa sembrava che le speranzedi salvare i posti di lavoro della Pernigotti fossero naufragate. Ieri, a Roma, la svolta: nella sede del ministero dello Sviluppo economico sono stati firmati gli accordi preliminari che consentiranno di salvare l’occupazione dei dipendenti della fabbrica piemontese dei gianduiotti, occupata per tre mesi, tra novembre e febbraio, dai lavoratori. Il ministro Di Maio esulta, parla di «accordo storico» e al termine della riunione offre cioccolatini. La parola fine, però, arriverà solo negli ultimi giorni di settembre: l’operazione è vincolata all’aiuto economico di Stato e Regioneper ammodernare lo stabilimento, altrimenti non sene farà nulla. Il gruppo Toksoz ha trovato l’intesa con l’imprenditore romagnolo Giordano Emendatori, che farà suo il comparto dei gelati, fiore all’occhiello dell’azienda, e darà lavoro a circa quindici persone. Dall’altra, la proprietà della Pernigotti ha posto le basi per l’attesa reindustrializzazione della fabbrica, oggetto dell’accordo di no-

vembre con il governo, quando venne evitata la chiusura totale del sito annunciata dai Toksoz ai sindacati poche settimane prima. La produzione di cioccolato, praline e torroni saràaffidata alla “Spes cioccolato”, cooperativa di Torino che il mese scorsoaveva già proposto una bozza di piano industriale. In questo caso saranno impiegati circa quarantacinque persone, in aggiunta a una ventina di impiegati che, inizialmente, resteranno alle dipendenze dirette della Pernigotti. In totale, circa 80 posti di lavoro e nessun esubero. La maggior parte dei dipendenti passeràa una nuova società che potrebbe esserecostituita seil 30 settembre, come auspicato, verranno firmati i contratti definitivi degli accordi. «Stiamo studiando una newco con la Spes – dice Emendatori – ma sarà fondamentale l’aiuto economico dello Stato poiché devono essere rifatti gli impianti, e non solo». Anche Antonio Di Donna, presidente del gruppo Spes,ricorda: «Il nostro impegno a Novi Ligure saràper dieci anni e dovrà essere supportato da un impegno economico sia della Pernigotti sia della Re-

gione e del Mise». Le trattative sono durate otto mesi, portate avanti per conto della Pernigotti dall’advisor Sernet di Milano e daVitale&Co per Emendatori. Se gli accordi andranno in porto, l’occupazione saràtutelata. L’azienda, no, almeno così come la si conosceva: lo spezzatino societario voluto dai Toksozsta andando a compimento con la cessione della divisione «Ice & Pastry», che comprende la produzione e commercializzazione di basi e ingredienti per gelati eprodotti di pasticceria. Alla Pernigotti la produzione è ripresa il 23 luglio in vista della campagna natalizi. La proprietà turca ribadisce che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860», «continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili». Queste ultime prodotte in Turchia ormai da anni. «Ora i lavoratori – commenta Di Maio – continueranno a lavorare sia per la Pernigotti, sia per altri marchi. Questo significa che possiamo aumentare l’occupazione». «Un passoavanti importante – dice il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, chea Novi ha tenuto la prima riunione della sua giunta – La Regione

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :11 SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

continuerà a presidiare la situazione fino a quando questo accordo preliminare non sarà definitivo».–

Luigi Di Maio

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :9 SUPERFICIE :19 %

7 agosto 2019

I gianduiotti sono salvie restanopiemontesi ROMA - Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essereprodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancoraper molto tempo, e non solo per il prossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio “in tempi da record” della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che - dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «chehanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall’azienda rispettivamente con l’imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio “Maestri gelatieri” e per le relative strutture commerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’inizio della produzione a partire dal prossimo primo ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes,riguarda invece la reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre del 2019. L’accordo, fa sapereil Mise, è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L’azienda stessachiarisce, poi, che resteràtitolare del marchio Pernigotti 1860, continuando la distribuzione e la commercializza-

zione e somministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell’esito di questo incontro. «Ora il nostro auspicio è che si lavori presto alla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associala Fai Cisl checon il segretario nazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti Enzo Medicina, parla di «giusto percorso per il salvataggio industriale». Positiva anche la segretaria nazionale Flai Cgil, SaraPalazzoli, già proiettata a settembre quando «si tornerà al ministero per una valutazione complessiva».

Raggiunta l’intesa per la Pernigotti

zione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019, richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassaintegrazione e somministrati.

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PAESE :Italia

AUTORE :Di Maria Chiara Fur…

PAGINE :14

Nuova Sardegna (IT)

SUPERFICIE :26 %

7 agosto 2019

Di Maio: «NienteesuberiallaPernigotti» Leprelibatezzedella casacontinueranno a essereprodotte a Novi Ligure.Giàsottoscritti dueaccordi preliminari

tro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia en◗ ROMA tro il 30 settembre del 2019. L'accordo, fa sapere il Mise, è Cioccolato, praline, torroni e stato raggiunto a meno di un preparati per i gelati continueanno di distanza dall'annunranno a essere prodotti nello cio da parte della proprietà turstabilimento Pernigotti di Novi ca Toksoz di voler fermare le atLigure ancora per molto tem- tività del sito piemontese, metpo e non solo per il prossimo tendo così a rischio il futuro Natale. Ad annunciare il salva- dei lavoratori. L'azienda stessa taggio «in tempi da record» del- chiarisce, poi, che resterà titola fabbrica di cioccolato è stato lare del marchio «Pernigotti il ministro dello Sviluppo eco- 1860» continuando la distribunomico, Luigi Di Maio, che - zione e la commercializzaziodopo aver distribuito i ciocco- ne di cioccolato, praline, torrolatini dello storico marchio a ne e creme spalmabili. E ricortutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà da che dal 23 luglio scorso ha aperto, non ci saranno esuberi già ripreso la produzione per la e tutti i lavoratori «che hanno campagna commerciale del contribuito a far grande nel Natale 2019 richiamando al lamondo questo marchio», con- voro 110 lavoratori (dei circa tinueranno a lavorare per Per- 150 di tutto lo stabilimento), nigotti e anche per altri mar- tra dipendenti in Cassa integrachi. In che modo? Grazie a due zione e somministrati. I sindaaccordi preliminari sottoscritti cati si sono mostrati ottimisti e dall'azienda rispettivamente soddisfatti dell'esito di questo con l'imprenditore Giordano incontro. «Ora il nostro auspiEmendatori e con la cooperaticio è che si lavori presto alla realizzazione di una Newco, va torinese Spes. Il primo dei un soggetto unico aziendale due è per la cessione del mar- che gestisca la produzione nelchio «Maestri gelatieri» e per le lo stabilimento di Novi», comrelative strutture commerciali menta il segretario nazionale (che occupano 21 persone) e Uila, Pietro Pellegrini. A lui si produttive (con altri 15 dipenassocia la Fai Cisl che con il sedenti) con l'inizio della produgretario nazionale Roberto Bezione a partire dal prossimo naglia e quello di Alessanprimo ottobre. Il secondo ac- dria-Asti Enzo Medicina, parla cordo, quello con il Gruppo di «giusto percorso per il salvaSpes, riguarda invece la reindutaggio industriale». Positiva anstrializzazione della produzioche la segretaria nazionale Flai ne di cioccolato e torrone. È in Cgil, Sara Palazzoli, già proietfase di valutazione, poi, la pos- tata a settembre quando «si torsibilità che sia un unico sogget- nerà al Ministero per una valuto aziendale (ossia una newco) tazione complessiva». a gestire l'intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, coI sindacatiUila, munque, la valutazione (comFaiCisleFlai Cgil prensiva di piano industriale e

di Maria Chiara Furlò

della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma

ÈIn fasedi valutazione la creazionedi ununico soggetto,unanewco che gestiscatutto

si sonomostrati soddisfatti dell’esito dell’incontro

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Nuova Sardegna (IT)

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7 agosto 2019

Luigi Di Maio tra i lavoratori

della Pernigotti (Ansa)

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Libertà 7 agosto 2019

La Per nigotti in salvo Di Maio: due accordi e nessun esubero Cioccolatoe praline ai giornalisti poi l’annuncio. A Novi Ligure la produzione continuerà graziealla Giordano Emendatori e Spes ROMA ●

Cioccolato,praline, torroni e preparatiperi gelaticontinueranno a essereprodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancoraper molto tempoe non solo per il prossimo Natale.Ad annunciare il salvataggio«in tempi da record»della fabbrica di cioccolato èstatoil ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che- dopo averdistribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegatoche lo stabilimento resterà aperto, non ci sarannoesuberie tutti i lavoratori «chehanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio»,continueranno alavorare perPernigotti e ancheper altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall’aziendarispettivamente con l’imprenditore Giordano Emendatori econ la cooperativa torinese Spes.Il primo dei due è per la cessione del marchio “Maestri gelatieri” e per le relativestrutture commerciali (cheoccupano 21persone)e produttive (conaltri 15dipendenti) conl’inizio dellaproduzione apartire dal prossimo 1°ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo

Spes,riguarda invece la reindustrializzazionedella produzione di cioccolato e torrone. E’ in fasedi valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale(ossiauna newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure.In tutti i casi,comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societariadi questaeventuale newco) dovràconcludersi, al più tardi, entro la dataprevistaper la firma dei contratti definitivi, ossiaentro il 30settembre del 2019. L’accordo,fasapereil Mise,è stato raggiunto a meno di un anno di distanzadall’annuncio da partedella proprietà turca Toksozdi voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L’azienda stessachiarisce, poi, che resterà titolare del marchio “Pernigotti 1860”continuando la distribuzione ela commercializzazionedi cioccolato,praline,torrone e cremespalmabili. Ericorda chedal 23luglio scorsoha già ripresola produzioneper la campagna commerciale del Natale Di Maio al termine

al Mise con i famosi cioccolatini

2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassaintegrazione e somministrati. I sindacatisi sonomostrati ottimisti e soddisfatti dell’esito di questo incontro. «Orail nostro auspicio è chesi lavori prestoalla realizzazionedi una Newco,un soggettounico aziendalechegestisca la produzione nello stabilimento di Novi»,commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associala Fai Cisl che con il segretario nazionale RobertoBenagliae quello di Alessandria-AstiEnzoMedicina, parla di «giustopercorsoper il sal-

sulle c ondi

vataggioindustriale».Positivaanche la segretaria nazionale Flai Cgil, SaraPalazzoli,già proietta-

taa settembrequando «sitornerà al Ministero per una valutazione complessiva».

della riunione

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Messaggio Italia. A ga

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AUTORE :Maria Chiara Furlò

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7 agosto 2019

Pernigottièsalva Nessunesubero Restatutto aNovi Lavertenza. Di Maio annuncia la soluzione: le bontà di cioccolato continueranno ad essere prodotte nello stabilimento piemontese. Due gli accordi preliminari Spes. anno di distanza dall'annunIl primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri geMARIA CHIARAFURLÒ latieri» e per le relative strutMARIA CHIARAFURLÒ ■ Cioccolato, praline, ture commerciali (che occupatorroni e preparati per i gelati no 21 persone) e produttive continueranno a essere pro- (con altri 15 dipendenti) con dotti nello stabilimento Perni- l'inizio della produzione a pargotti di Novi Ligure ancora per tire dal prossimo primo ottomolto tempo e non solo per il bre. Il secondo accordo, quello prossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da con il Gruppo Spes, riguarda record» della fabbrica di cioc- invece la reindustrializzaziocolato è stato il ministro dello ne della produzione di cioccoSviluppo economico, Luigi Di lato e torrone. È in fasedi valuMaio, che - dopo aver distri- tazione, poi, la possibilità che buito i cioccolatini dello stori- sia un unico soggetto aziendaco marchio a tutti i giornalisti le (ossia una newco) a gestire l'intera produzione di Novi Li- ha spiegato chelo stabilimen- gure. In tutti i casi, comunque, la to resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori valutazione (comprensiva di «che hanno contribuito a far piano industriale e della strutgrande nel mondo questo mar- tura societaria di questa evenchio», continueranno a lavora- tuale newco) dovrà concluderre per Pernigotti e anche per si, al più tardi, entro la data altri marchi. In che modo? prevista per la firma dei conGrazie a due accordi prelimi- tratti definitivi, ossia entro il nari sottoscritti dall'azienda 30 settembre del 2019. L'accordo, fa sapere il Mise, rispettivamente con l'imprenditore Giordano Emendatori e è stato raggiunto a meno di un con la cooperativa torinese anno di distanza dall'annunSpes. ROMA ROMA

cio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo cosìa rischio il futuro dei lavoratori. L'azienda stessachiarisce, poi, cheresterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»' continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorsoha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassa integrazione e somministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell'esito di questo incontro. «Ora il nostro auspicio è che si lavori presto alla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associa la Fai Cisl

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AUTORE :Maria Chiara Furlò

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7 agosto 2019 A lui si associa la Fai Cisl che con il segretario nazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti Enzo Medicina, parla di «giusto percorso per il salvataggioindustriale». Positiva anche la segretaria nazionale Flai Cgil, SaraPalazzoli, già proiettata a settembre quando «si tornerà al Ministero per una valutazione complessiva».

■ È in fasedi studio lapossibilitàchesia un unico soggetto, unanewco, agestiretutto

■ La firma definitiva deicontratti èprevista entro il prossimo 30 settembre

■ I tre sindacati Uila, Fai eFlai soddisfatti dell’esito dell’incontro

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AUTORE :Maria Chiara Furlò

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7 agosto 2019

Luigi Di Maio tra i lavoratori

della Pernigotti

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7 agosto 2019

IERI IL PIANO AL MISE

Pernigotti di Novi Ligure alla reindustrializzazione Un piano di reindustrializzazione che garantisce laproduzione nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure el’occupazione per tutti gli addetti del polo. Ieri durante l’incontro alMise sono stati ufficializzati gli accordi con i due partner industriali, anticipati da Il Sole Ore: l’imprenditore Emendatori acquisisce il ramo d’aziend Pernigotti-Maestri Gelatieri (divisione I&P) con addetti, laSpessi fa carico della produzione di cioccolato edi addetti, altri restano in carico a Pernigotti, con la famiglia Tokzos che mantiene la proprietà del marchio. L’obiettivo èquello di costituire, come conferma il presidente del Gruppo Spes Antonio Di Donna, una newco che possagestire l’intera produzione di Novi Ligure. Per il vicepremier Luigi Pernigotti. Emendatori Di Maio si tratta di un «accordo storico», senza acquisisce i gelati, esuberi, che scommette sulla crescita industriale la Spes il del polo dolciario in provincia di Alessandria. cioccolato L’accordo con l’impresa sociale cooperativa, in particolare, prevede una esclusiva di produzione decennale riconosciuta da Pernigotti per cioccolato etorrore,mentre dal canto suo Spespotrà ampliare il suo mercato.Mentre con l’acquisizione del ramo gelati Emendatori torna in un settore produttivo chiave, a cinque anni dalla cessione della Mec, azienda fondata nel ediventata punto di riferimento per l’industria dolciaria. (F. Gre.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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AUTORE :Maria Chiara Furlò

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7 agosto 2019

L’annuncio del ministro Di Maio: lo stabilimento

di Novi Ligure resterà aperto

Pernigotti, salvi dipendenti eproduzione: «Nienteesuberi» Non esclusal’i potesi di una nuova azienda unica (ossia una newco) re l’intera produzione

di Novi Ligu-

Maria Chiara Furlò RO M A Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno aessere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale. Adannunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolatoè statoil ministrodello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che - dopo aver distribuito i cioccola-

tini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti eanche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall’azienda rispettivamente con l’imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’inizio della produzione a

partire dal prossimo 1° ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes, riguarda invece la reindustrializzazione della produzione di cioccolato etorrone. È in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una newco) a gesti-

re. In tutti i casi, comunque, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entr o il 30 settembre del 2019. ’ Laccordo, fa sapere il Mise, èstato raggiunto a meno di un anno di distanza dall ’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. Lazienda ’ stessa chiarisce,poi, che resterà titolare del marchio “Pernigotti 1860 ” cont inuando la distribuzione e la commercializ-

zazione dicioccolato, praline,torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassa integrazione e somminist rat i. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell ’esito di questo incontro. «Ora il nostro auspicio èchesi lavori prestoalla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini.

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PAESE :Italia

AUTORE :Maria Chiara Furlò

PAGINE :8 SUPERFICIE :18 %

7 agosto 2019

Due accordi preliminari sottoscri tti con l’i mp rend ito re Giordano Emendatori e con la cooperativa Spes

Pernigotti Cioccolato e torroni saranno ancora prodotti a Novi Ligure

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PAGINE :8

AUTORE :Di Manuel Follis

SUPERFICIE :8 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

Due aziende italiane salvano laPernigotti di Manuel

Follis

al ministero dello Sviluppo economico lo hanno definito un «accordo storico». L'azienda italiana Pernigotti continuerà infatti a produrre a Novi Ligure senza alcun esubero. Un'intesa «frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Maio», come specificavano ieri fonti del Mise. L'intesa raggiunta prevede che la continuità verrà garantita da due aziende italiane: la cooperativa torinese Spes rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, mentre l'imprenditore Giordano Emendatori rileverà il ramo relativo ai preparati per i gelati. L'accordo prevede quindi una «reindustrializzazione» dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, che dovrebbe garantire continuità operativa del sito e la salvaguardia di tutti i lavoratori. All'incontro decisivo del 6 agosto, presieduto dal ministro Di Maio, hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l'advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. La proprietà turca, resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860», continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. L'accordo, ha ricordato il Mise, è stato raggiunto «a meno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori», (riproduzione riservata)

D

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AUTORE :Giapiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :3-4 SUPERFICIE :62 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

l’intesa

siglata

ieri

a roma

per

salvare

i posti

di lavoro

Per ni g otti , fel i ci tà ma concautel a “ La parol a fi ne nonè ancor a detta” L’accordo siglato al Mise dovrà essere definito entro il 30 settembre: “Lo Stato deve mettere i soldi”

nelle settimane scorse mi tutti, tenere sotto controllo ero definito speranzoso – di- la situazione, anche perché, ce Yonni Chaves,uno dei vol- se la firma non arriverà enti più noti della lotta in fab- tro il 30 settembre, salterà La convocazione per ieri a brica tra novembre e febbra- tutto e in maniera definitimezzogiorno al Mise,a Roio –. Orac’è qualcosa di scrit-va, senza possibilità di rinma, è arrivata all’improvvito, finalmente, ma tutto de- vii. Da qui a fine settembre solunedì nel primo pomerig- ve essere preso con le pinze, sono in programma diversi gio e subito i sindacalisti, come insegna questa lunga incontri sia a Novi che a Roquasi tutti in ferie, hanno in- vicenda. Portiamo a casama per definire i dettagli». teso che riguardava qualco- questo pre accordo che sal«Contenti lo siamo per forsa di importante e, almeno va i posti d lavoro ma i pro- za – dice Roberto De Mari, stavolta, di positivo, nella blemi da risolvere sono anco- rsu della Flai Cgil – ma si delunga vertenza della Perni- ra numerosi». Infatti, servo-ve aspettare il 30 settemgotti, iniziata esattamente no non pochi soldi per riam- bre. Emendatori e Spesa Ronove mesi fa ad Alessandria modernare lo stabilimento. ma si sono detti ottimisti. I con l’annuncio della chiusuNon fa salti di gioia neppu- nostri timori arrivano semra della fabbrica e del licen- re Piero Frescucci, operaio e mai dalla proprietà, non ziamento di dipendenti e in- rappresentante dei lavorato- nuova a colpi di scena. Interinali, poiché l’azienda somma, fino alla firma finanon produceva reddito. ri per la UilaUil che ieri era a le si deve procedere con i I lavoratori, dallo scorso Roma al Mise: «Ci sarà poco piedi di piombo ed essere 29 luglio, sono però tornati più di un mese per arrivare cauti. Non siamo ancora salquasi tutti al lavoro poiché alla firma dell’accordo fina- vi del tutto». la proprietà, non avendo for- le tra Pernigotti, EmendatoFra i politici, c’è chi esulta malizzato accordi per tem- ri e Spes. Setutto andrà per e chi preferisce attendere po, non ha voluto perdere la il meglio, ci sarà ancora biso- anch’esso il finale di partiproduzione natalizia. La no- gno anche degli interinali ta. Susy Matrisciano, senatizia ha colto tutti forse un ma è necessario, da parte di trice 5 stelle presente all’inpo’di sorpresa, o quasi. «Già tutti, tenere sotto controllo contro romano, commenta nelle settimane scorse mi GIAPIERO CARBONE NOVI LIGURE

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AUTORE :Giapiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :3-4 SUPERFICIE :62 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

contro romano, commenta così l’esito dei tavolo al Mise: «Dacittadina piemontese prima e da parlamentare del M5Spoi, sono molto soddisfatta per l’accordo che il governo ha raggiunto per la Pernigotti. Unrisultato storico visto che la produ-

consentire di affrontare anche le situazioni più difficili e trovare soluzioni pragmatiche e innovative. La partita non è ancora chiusa». – c

gotti annuncia la chiusura della fabbrica. Poi accetta di tentare la reindustrializzazione.

BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI

YONNI CHAVES LAVORATORE DELLA PERNIGOTTI

5 febbraio 2019

A Roma firmato l’accordo zione resterà a Novi e saransulla cassa integrazione no salvaguardati tutti i poper i cento dipendenti e sti di lavoro. I due nuovi in-Finalmente c’è sulla chiusura dello stabilivestitori, la Spese l’imprenmento di Novi Ligure. qualcosadi scritto, ditore Emendatori, garantima i problemi da ranno al territorio sviluppo industriale e, appunto, at- risolvere sono ancora tenzione e valorizzazione numerosi del capitale umano». Federico Fornaro, deputato dell’opposizione per Leu, dice: «Gliaccordi prelimina- PIEROFRESCUCCI ri consentono la salvaguar- SINDACALISTA dia dei livelli occupazionali, UILA UIL anche se entro il 30 settembre dovranno essere meglio definiti i piani industriale Sela firma non delle due aziende subentran- arriverà entro il 30 ti. La proprietà turca mantersettembre salterà rà solo il marchio Pernigotti e la struttura di commercia- tutto, questa volta lizzazione in Italia». in modo definitivo Restano incognite come la newco che dovrà garantire la co-gestione dello stabiliROBERTODE MARI

mento e il capitolo investi- SINDACALISTA menti per riammodernare il FLAI CGIL sito produttivo». Anche Massimo Berutti, senatore di Fi, ha seguito da vicino la vicen- I nostri timori da Pernigotti, e dice: «Gliac- riguardano cordi preliminari tra Pernisoprattutto la gotti e due realtà diverse tra loro, ma parimenti solide, proprietà, non nuova possono consentire di non a colpi di scena disperdere una realtà storica importante per Novi Ligure, il Piemonte e tutto il Pae- Le tappe se. Questi accordi sono la dimostrazione che la storicità di un marchio, la professionalità dei dipendenti e la forza di un territorio sono le 6 novembre 2019 componenti che possono La proprietà della Perniconsentire di affrontare an- gotti annuncia la chiusura

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AUTORE :Giapiero Carbone…

PAESE :Italia PAGINE :3-4 SUPERFICIE :62 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

L’assessoreregionale Elena Chiorino annuncia che la trattativa Pernigotti-Emendatori èsaltata, ari-

ti-Emendatori è saltata, arischio tutti i posti di lavoro.

5 luglio 2019 L’assessoreregionale Ele-

6 agosto 2019

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P.291


AUTORE :Giapiero Carbone‌

PAESE :Italia PAGINE :3-4 SUPERFICIE :62 % PERIODICITĂ€ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

6 agosto 2019 La torinese Spesed Emendatori firmano con la Pernigotti gli accordi preliminari sul cioccolato e sulla cessione dei gelati.

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PAESE :Italia

AUTORE :Roma Maria Chiar…

PAGINE :6 SUPERFICIE :39 %

7 agosto 2019

Pernigottièsalva Nessunesubero Restatutto aNovi Lavertenza. Di Maio annuncia la soluzione: le bontà di cioccolato continueranno ad essere prodotte nello stabilimento piemontese. Due gli accordi preliminari Il primo dei due è per la ces- cio da parte della proprietà sionedel marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupa■ Cioccolato, praline, no 21 persone) e produttive torroni e preparati per i gelati (con altri 15 dipendenti) con continueranno a essere pro- l'inizio della produzione a pardotti nello stabilimento Perni- tire dal prossimo primo ottogotti di Novi Ligure ancora per bre. molto tempo e non solo per il Il secondo accordo, quello prossimo Natale.Ad annuncia- con il Gruppo Spes, riguarda re il salvataggio «in tempi da invece la reindustrializzaziorecord» della fabbrica di cioc- ne della produzione di cioccocolato è stato il ministro dello lato e torrone. È in fasedi valuSviluppo economico, Luigi Di tazione, poi, la possibilità che Maio, che - dopo aver distrisia un unico soggetto aziendabuito i cioccolatini dello stori- le (ossia una newco) a gestire co marchio a tutti i giornalisti l'intera produzione di Novi Ligure. - ha spiegatoche lo stabilimenIn tutti i casi, comunque, la to resterà aperto, non ci saran- valutazione (comprensiva di no esuberi e tutti i lavoratori piano industriale e della strut«che hanno contribuito a far tura societaria di questa evengrande nel mondo questo martuale newco) dovrà concluderchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per si, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei conaltri marchi. In che modo? tratti definitivi, ossia entro il Grazie a due accordi prelimi30 settembre del 2019. nari sottoscritti dall'azienda L'accordo, fa sapere il Mise, rispettivamente con l'imprenè stato raggiunto a meno di un ditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese anno di distanza dall'annunSpes. Il primo dei due è per la ces- cio da parte della proprietà ROMA

MARIA CHIARAFURLÒ

turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori. L'azienda stessachiarisce, poi, che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»' continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio scorsoha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110 lavoratori (dei circa 150 di tutto lo stabilimento), tra dipendenti in Cassa integrazione e somministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti dell'esito di questo incontro. «Ora il nostro auspicio è che si lavori presto alla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi», commenta il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini. A lui si associa la Fai Cisl che con il segretario nazionale

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AUTORE :Roma Maria Chiar…

PAESE :Italia PAGINE :6 SUPERFICIE :39 %

7 agosto 2019 che con il segretario nazionale Roberto Benaglia e quello di Alessandria-Asti Enzo Medicina, parla di «giusto percorso per il salvataggioindustriale». Positiva anche la segretaria nazionale Flai Cgil, SaraPalazzoli, già proiettata a settembre quando «si tornerà al Ministero per una valutazione complessiva».

■ È in fasedi studio lapossibilitàchesia un unico soggetto, unanewco, agestiretutto

■ La firma definitiva deicontratti èprevista entro il prossimo 30 settembre

■ I tre sindacati Uila, Fai eFlai soddisfatti dell’esito dell’incontro

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AUTORE :Roma Maria Chiar…

PAESE :Italia PAGINE :6 SUPERFICIE :39 %

7 agosto 2019

Luigi Di Maio tra i lavoratori

della Pernigotti

ANSA

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :3

Corriere Di Rieti e

SUPERFICIE :4 %

7 agosto 2019

Accordo

Pernigotti salva Di Maio: • un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun esuberiferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i ha detto Di Maio. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà , invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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PAESE :Italia

AUTORE :Maria Chiara Furlò

PAGINE :5 SUPERFICIE :16 %

7 agosto 2019

Mise Il cioccolato Pernigotti è salvo: niente esuberi Due accordi con Emendatori e Spes, forse sarà creata una newco. La produzione rimane a Novi Ligure, annuncia Di Maio MARIA

CHIARA

FURLÒ

p ROMA Cioccolato,

praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempo e non solo per il prossimo Natale, anzi potrebbe essere costruita addirittura una nuova fabbrica sempre nella stessa zona. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi etutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. Come? Grazie a due accordi preliminari sottoscritti dall ’azienda rispettivamente con l ’imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21 persone) e produttive (con altri 15 dipendenti) con l ’inizio della produzione a partire dal 1°ottobre. Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes, riguarda invece la reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone.

E’ in fase di valutazione, poi, la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (ossia una newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure. In tutti i casi, la valutazione (comprensiva di piano industriale e della struttura societaria di questa eventuale newco) dovrà concludersi, al più tardi, entro la data prevista per la firma dei contratti definitivi, ossia entro il 30 settembre 2019. Laccordo, ’ fa sapere il Mise, è stato raggiunto a meno di un anno dall ’annuncio della pro-

be intenzione di far partire una nuova fabbrica. L’ inte ra operazione fra Emendatori e i turchi «è durata circa 7 mesi, i politici hanno fatto poco e niente, adesso si sono inseriti e vediamo cosa succederà».

prietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese. Lazienda ’ stessa chiarisce, poi, che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»continuando la distribuzione e la commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili. E ricorda che dal 23 luglio ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 richiamando al lavoro 110lavoratori, tra dipendenti in Cig e somministrati. I sindacati si sono mostrati ottimisti e soddisfatti. La newco potrebbe avere anche l ’obiettivo di mettere in piedi «uno nuovo stabilimento sempre aNovi, fra 3-5 anni». Lipotesi ’ è dell ’i m pre ndi to re Giordano Emendatori che spiega come il Mise, mettendo insieme la sua azienda e la cooperativa Spes con una finanziaria dello Stato (che potrebbe essere Invitalia), avreb-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :5 SUPERFICIE :7 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

La vertenza

Per Pernigotti crisi scongiurata

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Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essere prodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure ancora per molto tempoe non solo per ilprossimo Natale. Ad annunciare il salvataggio «in tempi da record» della fabbrica di cioccolato è stato ilministro delloSviluppo economico, Luigi Di Maio (nella fotocon Giorgio Sorial,deputato M5s), che - dopo aver distribuito i cioccolatini dellostorico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «che hanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Grazie a due accordi preliminari

sottoscrittidall azienda rispettivamente con l imprenditore Giordano

Emendatorie con la cooperativa torinese Spes. Il primo dei due è per la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali. Il secondo accordo, riguarda invece la reindustrializzazione dellaproduzione di cioccolato e torrone.

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DIFFUSIONE :(328000)

PAGINE :5

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :19 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

SOLUZIONE PARZIALE SOLUZIONE PARZIALE

Salvi lavoratori e fabbrichedi Novi Ma il marchio Pernigotti resta turco Siglata l’intesa. Intervengono RomaSalvistabilimenti e posti di lavoro, ma non il marchio storico del made in Italy. La vicendaPernigotti è arrivata a una svolta ieri mattina, al Ministero dello Sviluppo economico. La soluzione garantisce il mantenimento degli stabilimenti a Novi Ligure e la salvaguardia di 90 posti di lavoro grazie all’ingresso di due investitori italiani. Mail brand Pernigotti resteràdi proprietà di Toksoz,il gruppo turco che ha acquistato l’azienda nel 2013 e che nel novembre scorsoha annunciato la chiusura degli stabilimenti piemontesi. Lasocietà dei fratelli Toksoz ha resistito fino all’ultimo alle richieste di cedere il marchio. La soluzione consiste nella vendita delle due attività industriali dell’azienda. La cooperativa torinese Spesrileverà il ramo che produce il cioccolato e il torrone mentre l’imprenditore Giordano Emendatori rileverà Pernigotti maestri gelatieri. Lasoluzione è arrivata dopo mesi di trattative, con tanto di rush finale fortemente voluto dal ministro Luigi DiMaio. «È una crisi nata sotto questo governo ed è stato raggiunto un accordo in tempi record», ha rivendicato il vicepremeir. Difficilenon notare lacoinci-

coop e il «gelataio» Emendatori

sono soprattutto ragioni industriali e sindacali. Intanto la necessità di fare tornare al più presto negli stabilimenti i 90 dipendenti di Pernigotti che sono in cassaintegrazione dal febbraio scorso, a presidiare una delle realtà più importanti del distretto piemontese dell’industria dolciaria. Poi fare ricominciare la produzione per il prossimo Natale. Positive le reazioni di sindacati ed enti locali. Anche se non mancano gli inviti alla prudenza.«Oggi non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva, ma certamente è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell’occupazione di tutti gli addetti sul territorio», ha commentato il segretario nazionale della denza delloFai Cisl, Roberto Benaglia. La regione vigilerà. Polemizza la leader di Fdi GiorgiaMeloni:«Il marchio rimane di proprietà dei turchi». Per MaurizioGardini, presire dente Confcooperative alla quale aderisceSpes,l’intesa è «la migliore risposta ai capitali speculativi stranieri e italiani che delocalizzano alla ricerca del profitto». Piero Pellegrini, segretario nazionale dela Uila auspica che ora siacostituita una newco «un soggettounico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi». AnS

denza tra la firma al ministero dello Sviluppo economico e il tavolo al Viminale con le parti sociali convocato da Matteo Salvini. «In questi ministeri ci svegliamo e cerchiamo di risolvere un problema alla volta», ha

90 I lavoratori di Pernigotti in cassa integrazione da febbraio. L’intesa dovrebbe garantire il reintegro

commentato il leader pentastellato in evidente polemica con il collega vicepremier, leader della Lega. Madietro l’accelerazione ci sono soprattutto ragioni indu-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :3

Corriere dell'Umbria

SUPERFICIE :4 %

7 agosto 2019

Accordo

Pernigotti salva Di Maio: • un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun esuberiferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i ha detto Di Maio. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà , invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

GIORDANOEMENDATORIIl re dei gelati “Allo studio la newco con la Spes”

“Noi siamo pronti mai macchinari sono tutti da rifare”

prevista con la Spes per coordinare le produzioni? «La newcoattualmente è allo INTERVISTA/2 studio. La Speslavorerà il cioccolatopercontodellaPernigotervono soldi pubblici ti, che si terrà lo storico marsia per riammoderna- chio,mentrenoiavremoilmarre gli impianti dello chiodeigelati.Setuttoandràcostabilimento storico me spero, saràpossibile che la sia per un nuovo sito, sempre Spesproducaancheilgelatoutia Novi Ligure». Giordano lizzandolenostremacchine». Emendatori, dopo la firma Qual è la durata del vostro del preliminare con la Perni- contratto con la Pernigotti, gotti per l’acquisto del com- nel caso venga firmato il testo parto gelati, spiega quali so- definitivo a settembre? no i nodi ancora da sciogliere «Per noi sono previsti quattro da qui al 30 settembre con la anninell’attualestabilimento. proprietà turca e con la Spes. Sepoi la Spestroverà i fondi Il «re dei gelati» fondatore per costruirne uno nuovo, codella Optima mec 3, leader mesidice,sempreaNoviLigunel settore delle creme poi ce- re, noi saremo disponibili a duta, da tempo si dedica alla proseguire la produzione di sua tenuta agricola in Roma- preparatiper gelati e pasticcegna ma quando, a dicembre ria.Nel sito odierno ci sonoda dello scorso anno, ha saputo rifareimacchinari,ormaitropche la Pernigotti cedeva que- povecchieancheinquestocasto importante comparto, so,comeperilnuovopossibile non ci ha pensato due volte. capannone, è fondamentale Ora siamo quasi al dunque. l’intervento pubblico. Se le Da qui alla fine del prossimo condizioni saranno queste, mese, per arrivare alla firma noiil1°ottobreinizieremoalafinale, cosa deve essere anco- vorareaNovi». ra definito? Quando è stata firmato il pre«Cisonodadefinireaspettitecliminare con la Pernigotti? nici interni allo stabilimento «Venerdì. Poi i politici hanno che riguardano la nostra pro- voluto fare la passerella al Miduzione relativa ai gelati e poi se...».G.C. — sidevearrivareall’accordosinc BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI dacale». E rispetto alla nuova società

S

prevista con la Spes per coor-

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AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

Lostabilimento Pernigotti

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P.302


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AUTORE :N.D.

PAGINE :3

Corriere di Siena

SUPERFICIE :5 %

7 agosto 2019

Accordo

Pernigotti salva Di Maio: • un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun esuberiferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i ha detto Di Maio. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà , invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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DIFFUSIONE :(100000)

PAGINE :4

AUTORE :N.D.

SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

E Di Maio offre cioccolatini

ai giornalisti

Zero esuberi La Pernigotti ora èsalva • Raggiunto l'accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, che garantirà la continuità operativa del sito e la salvaguardia di tutti i lavoratori. E stato reso noto ieri al MiSE nel corso dell'incontro presieduto dal ministro Luigi Di Maio, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l'advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. «Frutto del lavoro portato avanti in questi mesi in modo sinergico dall'advisor e dal Ministero, che ha permesso l'individuazione di due nuovi investitori - spiega il MiSE in una nota - Si tratta della cooperativa torinese Spes che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e dell'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati».

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P.304


PAESE :Italia

DIFFUSIONE :(84000)

PAGINE :4

AUTORE :Mauro Ravarino

SUPERFICIE :17 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

VERTENZA PERNIGOTTI

Accordo senza esuberi, il marchio resta ai turchi MAURO RAVARINO

II

L’annuncio l’ha voluto dare lui in persona, con toni trionfalistici, nonostante le innumerevoli incognite sul futuro. «È stato raggiunto un accordo storico in tempi record sul marchio Pernigotti, lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi tra i lavoratori», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, dopo aver distribuito cioccolatini a tutti i giornalisti in sala. La realtà è, però, più complessa e il passoin avanti solo parziale. LA CRISI era iniziata in autunno con la decisione della proprietà turca, il gruppo Toksöz, di cessare la produzione nello stabilimento di Novi, in provincia di Alessandria, dopo 160 anni di onorata storia dolciaria. Coinvolgendo ben 200 lavoratori, circa metà dipendenti diretti e metà interinali, in presidio per mesi. Ieri, al Mise sono stati siglati due accordi preliminari rispettivamente con l’imprenditore romagnolo Giordano Emendatori e con il torinese Gruppo Spes. IL PRIMO ACCORDO riguarda la cessione del marchio «Maestri gelatieri» con le relative strutture commerciali, che occupano 21 persone, e quelle produttive (altri 15 dipendenti); l’inizio della produzione è stato fissato per il prossimo primo ottobre. Una soluzione, dunque, ancora non risolutiva. Il secondo accordo è sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È, inoltre, in fase di valutazione la possibilità che sia

un unico soggetto aziendale, ovvero una newco, agestire la produzione dello stabilimento di Novi Ligure. Una delle tante incognite insieme al capitolo investimenti per riammodernare il sito. Per entrambi gli accordi, il closing è previsto entro la fine del prossimo mese di settembre. A CONCLUSIONE del tavolo al Mise, il gruppo Toksöz ha subito sottolineato che «resterà titolare del marchio continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone ecreme spalmabili». La proprietà ricorda che dal 23 luglio scorsoha ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019, richiamando al lavoro 110 lavoratori, tra dipendenti in cassa integrazione e somministrati. Se il ramo «gelato» è assegnato aEmendatori –fondatore della Mec3, leader nei preparati per gelati, ceduta nel 2014 agli americani di Riverside Company – la produzione del cioccolato farà capo, invece, alla Spes, una cooperativa sociale «la cui missione e le cui attività si concentrano su giovani e lavoro, promuovendo e sostenendo percorsi di accompagnamento e di autonomia». SONO MEDIAMENTE SODDISFATTI i sindacati. «Non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva, ma certamente è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell’occupazione di tutti gli addetti sul territorio, e a breve ci saranno incontri di sito e al Mise per gestire

questi passaggi delicati», hanno dichiarato il segretario nazionale della Fai Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario della Fai Cisl Alessandria-Asti Enzo Medicina. «Larichiesta del sindacato – hanno aggiunto – di non delocalizzare all’estero ma di reindustrializzare il sito ha trovato risposte concrete». LA FLAI CGIL guarda avanti: «Ora la tappa successiva è per noi – ha dichiarato Sara Palazzoli, segretaria nazionale – quella di entrare nel merito del Piano industriale per conoscere i dettagli che riguardano la produzione e l’assetto occupazionale. A settembre si tornerà al Ministero per una valutazione complessiva, anche tenendo conto di quanto noi sosteniamo da tempo, e che oggi èstato ribadito anche dal ministro Di Maio, cioè l’importanza dei lavoratori Pernigotti, che rappresentano una eccellenza di professionalità e competenze che non si può disperdere». Preme perché presto «si lavori alla realizzazione di una newco», il segretario nazionale Uila, Pietro Pellegrini.

Non tutti rientrano subito a lavoro. Incerti gli assetti societari e gli investimenti

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AUTORE :N.D.

PAGINE :5

Roma (IT)

SUPERFICIE :19 %

7 agosto 2019

DIMAIO:NONCISARANNO ESUBERI, LAPRODUZIONE RESTA A NOVILIGURE

Pernigotti, «accordo intempi record» NOVI LIGURE. Zero esuberi e produzione nello stabilimento di Novi Ligure: è l’accordo raggiunto per Pernigotti al tavolo al Mise presieduto dal ministro Luigi Di Maio, cui hanno partecipato i rappresentantidelle aziendecoinvolte, l’advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. Il piano di reindustrializzazione conta su due italiani: la cooperativa torinese Spes,che rileverà il ramo d’azienda che produceil cioccolato e il torrone, e l’imprenditore Giordano Emendatori, che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. Mentre il marchio resta ai turchi di Toksoz. «Pernigotti è una crisi nata sotto questo governo ed è stato raggiunto un accordo in tempi record», festeggia Di Maio. Che sottolinea: il marchio Pernigotti è grande nel mondo è grazie ai lavoratori. E oggi i lavoratori della Pernigotti continueranno a lavorare tutti sia per Pernigotti sia per altri marchi. Questo significa chepossiamo aumentare l’occupazione». L’accordo è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca di voler fermare le attività del sito piemontese. L’impresa sociale cooperativa gruppo Spes ha proposto un piano industriale che prevede un’esclusiva pluriennale di produzione e l’assorbimento occupazionale di circa 50 lavoratori già nel 2019, con una previsione di sviluppo di nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. L’accordo con Emendatori prevede la cessione del marchio “Maestro gelatieri” con le strutture commerciali, che impiegano 21 dipendenti, quelle produttive che ne hanno 15, e un inizio di produzione fissato al 1 ottobre 2019. Con entrambi sono stati firmati gli accordi preliminari, ma il contratto deve essereformalizzato en-

tro il 30 settembre. I prossimi obiettivi di Spes- sostiene l’azienda in una nota -, ferma restando la conferma di Pernigotti a concedere le garanzie per l’esclusiva decennale,sono: cercare un accordo con Emendatori per una produzione unitaria del sito, anche attraverso la creazione di una NewCo impresa sociale; presentare il progetto di piano industriale alle parti sociali; concretizzare l’impegno delle istituzioni, in particolare Mise e Regione Piemonte, rispetto agli investimenti per la reindustrializzazione». Insomma, restano da definire ancora alcuni punti. E la Regione, come dice il governatore piemontese, Alberto Cirio, «ha fatto la sua parte e continuerà a presidiare, vigilando fino a quando questo accordo preliminare non sarà definitivo».

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :4 SUPERFICIE :11 %

7 agosto 2019

Alla Pernigotti raggiunto l’accordo Non ci sarannoesuberidi personale Lavoro Di Maio: «L’aziendacontinuerà a produrre a Novi Ligure». In azionariato l’imprenditore Emendatori e il Gruppo Spes Cioccolato, praline, torroni e preparati per i gelati continueranno a essereprodotti nello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure. Ad annunciare il salvataggio«in tempi darecord» della fabbricadi cioccolatoèstato il ministro dello Sviluppoeconomico, Luigi Di Maio, che- dopo aver distribuito i cioccolatini dello storico marchio a tutti i giornalisti - ha spiegato che lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e tutti i lavoratori «chehanno contribuito a far grande nel mondo questo marchio», continueranno a lavorare per Pernigotti e anche per altri marchi. In che modo? Graziea due accordi preliminari sottoscritti dall’azienda rispettivamente con l’imprenditore Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes.Il primo dei due è per la

Luigi Di Maio FOTOANSA

cessionedel marchio «Maestri gelatieri» e per le relative strutture commerciali (che occupano 21persone)e produttive (con altri 15 dipendenti) con l’inizio della produzione a partire dal prossimo 1°ottobre. Il secondo accordo, quello con il gruppo Spes,riguarda invece la reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fasedi valutazione, poi, la possibilità chesiaun unicosoggettoaziendale(ossiauna newco) a gestire l’intera produzione di Novi Ligure.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :3

Corriere di Viterbo

SUPERFICIE :4 %

7 agosto 2019

Accordo

Pernigotti salva Di Maio: • un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun esuberiferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i ha detto Di Maio. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà , invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :3 SUPERFICIE :4 %

7 agosto 2019

Accordo

Pernigotti salva Di Maio: • un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun esuberiferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i ha detto Di Maio. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà , invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :2-3 SUPERFICIE :18 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

LA POLITICA

“L’intesa è anche unsuccesso del Made in Italy” - P.40

I commentidelPresidentedellaregione Cirio, delsindacoCabellaedell’exMuliere

“Unagrande vittoria del Made in Italy Ma dobbiamo continuare a vigilare” situazione legata ai marchi pacità industriali e finanziarie può per il momento può passa- ben note. Per Spes,al momenREAZIONI re in second’ordine dal mo- to, non potrei aggiungere almento che sono concrete, ora, tro perché non hanno mai proGINO FORTUNATO le speranze di salvare il posto dotto un piano di rilancio e NOVI LIGURE ad almeno 80 lavoratori, sen- non conoscole loro possibilità er la Pernigotti un pas- za parlare di esuberi. Le fami- d’investimento. Miauguro in so avanti importante, glie respirano e sembra che la entrambi i casi che si voglia inma la RegionePiemon- crisi sia passata, anche se re- vestire in città».— c BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI te continuerà a vigila- stiamo sempre disponibili per re fino a quando l’accordo pre- ogni evenienza. Grazieal miniliminare non sarà definitivo».stro Di Maio,al sottosegretaIl governatore del Piemonte, rio Durigon e ai sindacati che ROCCHINOMULIERE Alberto Cirio, che, appena in- hanno saputo battersi per un’a- EXSINDACO DINOVILIGURE zienda dal dna italiano». Più cauto è l’ex sindaco Rocsediato, tenne a Novi la prima giunta regionale sul caso Per- chino Muliereche seguì la viLa soluzione nigotti, esalta la vittoria del cenda fin dall’inizio e oggi fre«madein Italy» chedarà conti- na gli entusiasmi: «Premetto Emendatori è un nuità all’industria novese, fatto positivo, ma «fornendo una nuova speran- che la soluzione dello spezzetaspettiamo di vedere tamento mi ha sempre trovato zaper il futuro aziendale». il pianoindustriale dubbioso, perché pensoche il «Esprimo prima di tutto soddisfazione per i lavoratori e le marchio “Pernigotti” fosse riloro famiglie – commenta il flesso contemporaneamente GIAN PAOLO CABELLA sindaco di Novi, Gian Paolo sul cioccolato e sui preparati ATTUALESINDACO DINOVILIGURE Cabella-. Comeha sottolinea- per gelati, fiore all’occhiello to ancheil presidente del grup- della produzione novese. Detto ciò la soluzione Emendatori Soddisfatto per po della Lega alla Camera,Ric- rappresenta un fatto positivo. cardoMolinari, la Pernigotti ri- L’ho incontrato 3 volte ma vor- lavoratori e famiglie: parte grazie a una forte azione rei prima vedereil piano indu- c’è la speranza di striale econoscerele condiziodi Governoche pone le impresalvare almeno se in cima alle sue priorità. Lani, fermo restando le grandi casituazione legata ai marchi pacità industriali e finanziarie ottanta posti

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AUTORE :Irene Navaro / Novi…

PAESE :Italia PAGINE :1,23 SUPERFICIE :39 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

patto tra emendatori

e spes

Crisi Pernigotti, la salvezza è dietro l’angolo «C’è l’accordo» Un mese fa sembrava che le speranze di salvare i posti di lavoro della Pernigotti fossero naufragate. Ieri la svolta: al ministero dello Sviluppo economico sono stati firmati gli accordi preliminari checonsentiranno di salvare l’occupazione dei di-

novi, i sindacati

frenano

no di salvare l’occupazione dei dipendenti della fabbrica piemontese dei gianduiotti. Il gruppo Toksoz ha trovato l’intesa con l’imprenditore romagnolo Giordano Emendatori, che farà suo il comparto dei gelati, fiore all’occhiello dell’azienda, e darà lavoro a circa quindici persone. Dall’altra, la proprietà della Pernigotti ha posto le basiper l’attesareindustrializzazione della fabbrica.La produzione di cioccolato, praline e torroni sarà affidata alla “Spescioccolato”, cooperativa di Torino. CARBONEENAVARO/ PAGINE10E 23

gli entusiasmi

Intesa su Pernigotti, cauti i lavoratori: «Un passo avanti ma aspettiamo fatti» I dipendentitornanoin fabbricaper laproduzionenatalizia Il sindacoCabella:«Si riparte,è una grandesoddisfazione» IreneNavaro/ NOVILIGURE «È solo un punto di partenza, l'accordo non è ancoradefinitivo». Frenano gli entusiasmi i lavoratori della Pernigotti dopo l'annuncio «trionfalistico» del vice premier Luigi Di Maio sul duplice accordo sull'azienda novese. «Ne abbiamo viste e sentite troppe, da novembre ad oggi», dice Piero Frescucci, Rsu per la Uila, ancora sul tre-

Rsu per la Uila, ancora sul treno, di ritorno da Roma dove ieri mattina è stato convocato un tavolo straordinario al ministero dello Sviluppo Economico per la firma di un accordo preliminare tra la proprietà turca dei Pernigotti e i gruppi Emendatori per la cessionedel comparto creme e gelati e Spesper il cioccolato.

«È sicuramente un passo avanti, rispetto al passato, ma da oggi al 30 settembre l'accordo si deve concretizzare», dice ancora Frescucci. Oggi i delegati sindacali spiegheranno ai lavoratori in assembleai termini del preaccordo. E,soprattutto, le prospettive future. «Non

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PAESE :Italia

AUTORE :Irene Navaro / Novi…

PAGINE :1,23 SUPERFICIE :39 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

si può ancora dire chela Pernigotti sia salva, ma certamente è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell’occupazionedi tutti gli addetti sul territorio, e a breve ci sarannoincontri di sito e al Mise per gestire questi passaggi delicati», sostieneEnzo Medicina della Cisl.Di Maio, in conferenza stampa, ha promesso «nessuno posto di lavoro andrà perso».Mai 100 dipendenti e i 150 interinali hanno ancora la pelle scottata da 3 mesi di sciopero e assembleapermanente e la firma della cassaintegrazione, partita a febbraio. Dadomani, all’interno dello stabilimento di viale Rimembranza coesisteranno in pratica due aziende: Emendatori che ha rilevato la “Ice & Pastry” (“I&P”), che comprende la produzione e commercializzazione di basi ed ingredienti per gelati eprodotti di pasticceria, e il gruppo torinese Spes cheriguarda, invece,la produzione di cioccolato, praline e torroni nello stabilimento novese,tramite l’impiego del personale, dei macchinari e dello storico know-how di Pernigotti. Pernigotti S.p.A.«resteràtitolare del marchio “Pernigotti 1860”, continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato,praline, torrone ecreme spalmabili»,spiegano dall'azienda. Per gestire la convivenza, potrebbe nascere una New.Co. Sulla carta, le prospettive per la sopravvivenza dello stabilimento, anzi di una crescita,ci sono. Emendatori è pronto ad assorbire subito dopo la firma dell'accordo quindici personechepotrebbero salire a 100 o 150 in 4 anni. Con Spesl'accordo è decennale, «ma è evidente che dovrà cercare di portare a Novi altre produzioni, oltre a quella per conto di Pernigotti», dicono i

sindacati. Intanto, i dipendenti sono già tornati al lavoro per la produzione natalizia. Non sono più 100: «C’èchi nel frattempo avevagià trovato un'altra collocazione, chi ha deciso di andare in distacco». Da ieri sono rientrati anche 10 interinali ed oggi dovrebbero rientrarne altre 50. «È una grande soddisfazione per la ripartenza della produzione di un'azienda storica come Pernigotti, che fa parte della storia imprenditoriale di Novi», dicono il sindaco Giampaolo Cabella e l'onorevole RiccardoMolinari(Lega). L’ex sindaco Rocchino Muliere parla di un «fatto positivo» in riferimento all'accordo, anche se«ho sempre visto lo spezzettamento della produzione come un indeboliment. Sono convinto che Emendatori abbia la forza per portare avanti il progetto. Non conoscoil gruppo Spes,ma il sito ha bisogno di investimenti e mi auguro arrivino». — BYNCNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

Oggi assemblea nello stabilimento per fare il punto sull’accordo

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PAESE :Italia

AUTORE :Irene Navaro / Novi…

PAGINE :1,23 SUPERFICIE :39 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019

Duemomenti dellamanifestazione deilavoratori Pernigotti a Roma

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :1,4 SUPERFICIE :48 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Torino

DoppiosalvataggioperlaPernigotti Unespostobloccal’astadiPeyrano Il ministro del Lavoro, Luigi di Maio, ha annunciato il lieto fine per la Pernigotti. Dopo il crac, l’azienda di Novi Ligure prova a ripartire affidandosi a due aziende. Una è la Spes,lastoricaaziendadicioccolato dei frati di Madonna di Campagna. Una buona notizia, mentre per la Peyrano non si intravede ancora la strada della rinascita post fallimento. L’asta per vendere il marchio è stata congelata per via di un esposto che ha svelato la feroce battaglia scoppiata per contendersi un brand dal valore di quasi 900 mila euro. in nazionale ea pagina 4 Coccorese

L’azienda La Peyrano è fallita per la seconda volta

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PAESE :Italia

AUTORE :N.D.

PAGINE :1,4 SUPERFICIE :48 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Torino

Un esposto mette a rischio la rinascita di Peyrano NelgiornodelsalvataggiodiPernigotti,aTorinoèbattagliaperilmarchio Il caso di Paolo Coccorese

alvata la Pernigotti di Novi Ligure, spetterà al Tribunale decidere le sorti dell’asta che dovrebbe far ripartire la Peyrano, altro marchio nobile del cioccolato fallito. Sulla sua rinascita si è allungata un’ombra da quando è stato presentato un esposto che ha congelato l’aggiudicazione parziale del brand per permettere ai giudici di verificare se quanto denunciato possa avere qualche fondamento. Colrischio, in caso emergano delle irregolarità, di cancellare la vendita che ha fruttato quasi 900 mila euro. La rinascita di Peyranoè finita sotto scaccodi una segnalazione firmata da un noto studio legale di Milano che rappresenta la Elisa srl. È una società specializzata nella valorizzazione e vendita di marchi, con domicilio in un capannone nella zona industriale di Manoppello Scalo,in provincia di Pescara,dove ha sede la Raicam. È l’azienda di Nicola Di Sipio, 66 anni, imprenditore dell’automotive

S

conunastoriadafilmallespalle.Figliodicontadini,neglianni Ottanta vendela suaFiat 128 Coupé e rileva una piccola azienda specializzata nella rivendita di ganasce dei freni. Nasce una grande industria con quattro stabilimenti. Compreso quello che produce pastiglie a Bruzolo, in ValSusa, vendutodall’exadFiat,Vittorio Ghidella. Di Sipio ha messo gli occhi su Peyrano già a giugno quando ha partecipato senza successoall’asta per affittarne il ramo d’azienda. Fu battuto da Alessandro Pradelli, 34 anni, ex Boston Consulting, rampollo della Torino bene, fondatore a maggio della newco Cioccolato. È la società che avrebbe dovuto pagare, per nove mesi, quasi 12mila euro per l’uso temporaneo dei macchinari. Sulla carta. Perchédopo l’aggiudicazione, Pradelli ha comunicato di non essere riuscito ad avviarela produzione, dal momento che quei macchinari non erano a norma e la loro manutenzione troppo onerosa. Poco male. Il vero tesoro che avevaconquistato, infatti, era un altro: il diritto di prelazione per l’astadel marchio Peyrano,che si è svolta la settimana scorsa. Un’opzione che ha attirato le critiche degli avvocati di Di Sipio. Ma non solo: anche della mi-

laneseDkcsrl,unasocietànata pochi giorni fa con 10mila euro di capitale sociale e legalmente rappresentata da un commercialista di Monza. Dopo alcuni controlli, si è scoperto che è collegata a un’altra srl con 5 milioni di euro nel portafoglio amministrata da Giovanni Perruchon, classe 1952, presidente del Pavia Basket (Serie B). Un reticolo societario che crea un alone di mistero intorno alla Dkc che si è aggiudicata il brand Peyrano,ma solo temporaneamente. Infatti, dopo aver presentato un’offerta di 850 mila euro (equivalente non solo alla based’asta, ma anche a quanto promesso dalla Cioccolato Srl, gli altri partecipanti all’asta), ha proposto un rilancio di 10mila euro risultato vincente. Peccato che non ha potuto festeggiare. A Pradelli, affittuario del ramo diazienda,spettanonsolol’ultima offerta dell’asta, ma anche un risarcimento per i problemi ai macchinari. Condizionicosìfavorevolidamotivare l’esposto che mira all’avvio di un contenzioso legale. Se il Tribunale decidesse di accoglierlo, l’aggiudicazione di Peyrano rischierebbe lo stop. O, ancora peggio, il suo ritiro definitivo. ©RIPRODUZIONE

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La vicenda ● Peyrano è stata

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7 agosto 2019 - Edizione Torino

dichiarata fallita per la seconda volta nella sua storia ● A giugno si è svolta una prima asta che ha aggiudicato l’affitto del ramo di azienda alla società di Alessandro Pradelli ● A luglio è stata battuta dal curatore il marchio, ma si è scoperto che è stato presentato un esposto che mira alla sospensione della cessione

Il laboratorio In corso Moncalieri c’è ancora l’insegna marrone della Peyrano e i suoi vecchi macchinari

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7 agosto 2019

LaPernigotti èsalva, DiMaio:“Niente esuberi” R OMA un accordo per la Pernigotti: produzione continua a Novi Ligure e nessun riferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Luigi Di Maio Soddisfatto lo stesso ministro: stato raggiunto un accordo in tempi record. Non ci saranno esuberi tra i laha detto Di Maio al termine del tavolo che ha presieduto al Mise e al qua-

le hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l'advisor Sernet,i sindacati e gli enti locali. Secondo quanto prevede l'accordo, per Pernigotti scendono in campo due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d'azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l'imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

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7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

GLIIMPRENDITORI

“Per partire servono i soldi pubblici” - P. 41

ANTONIODI DONNA Il presidente dellaSpes di Torino

“I fondi pubblici servono a far coesistere i gelati e la cioccolata” zienda di dimensioni diverse sor? ma con il difetto di poter parti- «Abbiamo partecipato ai tavoINTERVISTA/1 re con la produzione a Novi Li- li organizzati dalla Regione gure solo dal 2020. La Spes,dedicati alla situazione della fabbrica novese nei quali si a Spesdi Torino, fon- invece, con la formalizzaziodata nel 1970, è l’a- ne finale dell’accordo, partirà cercava una soluzione alla zienda cheè riuscita a entro quest’anno. strappare alla concor- Antonio Di Donna, presiden- vertenza, anche contattando renza, rappresentata dalla te del gruppo torinese che sialtre imprese del settore dolLaica di Arona, la produzione occupa anche di caffetteria, ciario. Abbiamo deciso di tendi cioccolato e torrone nello ristorazione, catering e attivi- tare, anche perché è la prima stabilimento Pernigotti di No- tà nell’istituto penale per mi- volta cheuna coopsi fa avanti vi Ligure, almeno in base al nori Ferrante Aporti con un in casi del genere, e abbiamo contratto preliminare firma- laboratorio dedicato al cioc- portato a casaquesto primo rito nei giorni scorsi e reso noto colato: come funziona una sultato, che prevede un nostro impegno a Novi Ligure ieri a Roma nella riunione al cooperativa sociale? Misecon tutte le parti in cau- «Èun’impresa dove tutti i soci per dieci anni, supportato da sa. L’intesa diventerà effetti-sono proprietari, non c’è una un impegno economico sia va con la firma del contratto proprietàunica.Lanostramisdella Pernigotti sia della Redefinitivo da apporre entro il sionesiconcentrasugiovani e gione e del Mise». 30 settembre. La Spesil mese lavoro e abbiamo il vincolo di Altrimenti? scorsoaveva presentato al pe- impegnarci a favore delle per- «Lo stabilimento ha bisogno nultimo tavolo ministeriale sone che vivono condizioni di un ammodernamento e una bozza di piano industria- svantaggiate». questi soldi servono per creale e sembrava avere, secondo Come siete stati coinvolti nel- relanuovasocietàconEmenil sindacato, meno possibilità la vicenda della Pernigotti? datori, perché le due produdella Laica, senz’altro un’a- Siete stati contatti dall’advi- zioni,gelatoecioccolato,poszienda di dimensioni diverse sor? sanocoesistere:ununicosog-

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7 agosto 2019 - Edizione Alessandria

sanocoesistere:ununicosoggettopuòvalorizzarelostabilimentoedarecontinuitànelle lavorazioni del gelato e del cioccolato, che hanno stagionalità diverse. Noi abbiamo già anche contattato altre aziende per portare la produzione di prodotti di altri marchisempreaNovi». Quali sono, invece, i vostri impegni verso la Pernigotti? «Lare-industrializzazionedellostabilimentonovesechedarà lavoro alle persone in cassa integrazione da febbraio, con possibilità di crescita occupazionale. La produzione resterà in Piemonte lasciando sul territorio il know-howdi quei lavoratori». Ci sono stati momenti particolarmente difficili nelle trattative con i Toksoz? «È stato un ’impegno lungo e faticoso, iniziato ad aprile. Si partiva da posizioni distanti poiché non è facile far comprendere la filosofia di una Icioccolatinidella cooptorineseSpes coop sociale. Con il tempo e contantabuonavolontàlaPernigottihacapitochelatrattativaconnoinonriguardasoloil business».G.C.— c

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Quotidiano del Sud

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PAGINE :2

AUTORE :Di Antonella Scutiero

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7 agosto 2019

Il ministro Luigi Di Maio

La soluzione del Ministero

Pernigotti,trovatol’accordo Zeroesuberie produzionein Italia di ANTONELLA SCUTIERO ROMA –Zero esuberi e produzione nello stabilimento di Novi Ligure: è l’accordo raggiunto per Pernigotti al tavolo al Mise presieduto dal ministro Luigi Di Maio, cui hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l’advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. Il piano di reindustrializzazione conta su due italiani: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l’imprenditore Giordano Emendatori, che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. Mentre il mar-

chio resta ai turchi di Toksoz. «Pernigotti è una crisi nata sotto questo governo ed è stato raggiunto un accordo in tempi record», festeggia Di Maio. L’impresa sociale cooperativa gruppo Spes ha proposto un piano industriale che prevede un’esclusiva pluriennale di produzione e l’assorbimento occupazionale di circa 50 lavoratori già nel 2019, con una previsione di sviluppo di nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. L’accordo con Emendatori prevede la cessione del marchio “Maestro gelatieri” con le strutture commerciali, che impiegano 21 dipendenti, quelle produttive che ne hanno 15.

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AUTORE :Emily Capozucca

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7 agosto 2019

SEPARATI GIANDUIOTTI E GELATI

Pernigotti,sìalsalvataggio Siriparteilprimoottobre di Capozucca, Rinaldi, Soglio

a pagina 29

Si salvala fabbrica Pernigotti, separati gianduiotti e gelati Di Maio: accordostorico. Spesrileva il cioccolato,Emendatori il freddo. Nessun esubero È salva la fabbrica di cioccolatini, torroni e gelati che ha segnato la storia di oltre 150 anni. E con lei sono salvi anche i 92 lavoratori che hanno rischiato il posto di lavoro dopo la dichiarazione della proprietà turca Toksöz che comunicava la chiusura dello stabilimento mantenendo però il prestigio del marchio. Una mossa cheavrebbe sfruttato la notorietà dell’azienda impoverendone il valore della sua italianità, lasciando la produzione a società terze. Il salvataggio è stato dichiarato ieri (a quasi un anno di distanza dall’annuncio della chiusura) dal vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio che ha sottolineato che «se il marchio Pernigotti è grande nel mondo è grazie ai lavoratori.Eoggicontinueranno a lavorare tutti sia per Pernigotti sia per altri marchi. Questo significa che possiamo aumentare l’occupazione». L’accordo prevede la reindustrializzazione dello stabili-

strializzazione dello stabilimento di Novi Ligure, zero esuberi, un nuovo piano industriale e l’ingresso di due nuoviinvestitori:lacooperativatorinese Spes che rileverà il ramo di azienda che produce cioccolato e torrone e l’imprenditoreGiordanoEmendatori che si aggiudicherà invece il ramo relativo ai gelati. A Emendatori va la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e le relative strutture commerciali, con 21persone impiegate e quelle produttive con altri 15dipendenti. Mentre il Gruppo Spesha proposto un piano industriale che prevedela produzione e l’assorbimento occupazionale di circa 50 lavoratori già nel 2019,con una previsione di sviluppo di nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023. Presenti all’incontro i rappresentanti dell’azienda, la regione Piemonte, il Sindaco di Novi Ligure, i sindacati. Im-

sociati, Sernet , Vitale&Co e studio Skema di Rimini che hanno seguito la trattativa. In valutazione la possibilità di una newco che possa gestire come unico soggetto aziendale l’intera produzione del sito piemontese. «Con noi, la Spese una società finanziaria delloStato(chepotrebbeessere Invitalia), il Mise sta cercando di creare una società a tre (newco) anche con l’obiettivo di costruire un nuovo stabilimento a Novi — ha dichiarato Emendatori — È tutto nello stato delle ipotesi, ma se si verificano determinate condizioni siamo disponibili a considerare l’obiettivo della costruzione di un nuovo stabilimento fra 3-5 anni». La decisione arriverà entro il 30 settembre 2019. L’azienda resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860»e il 23 luglio ha ripreso la produzione per la campagna commerciale merciale del del Natale Natale 2019. 2019. Emily Capozucca

portante il ruolo degli advisor Baker McKenzie, Vitale & Associati, Sernet , Vitale&Co e

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DIFFUSIONE :(686813)

PAGINE :1,29

AUTORE :Emily Capozucca

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7 agosto 2019

92

i lavoratori

ai

quali dovrebbe essere garantita l’occupazione dopo l’acquisto di Pernigotti da parte del gruppo Spes e Emendatori

3-5

anni il tempo entro il quale potrebbe essere costruito un nuovo stabilimento per l’azienda dolciaria Pernigotti

L’azienda

51,8

Azionista Toksöz Group (Turchia)

Fondazione 1868 Sede Novi Ligure

Dipendenti 180

-8,2 Piemonte

Fatturato in milioni di euro

Fonte: Cerved, bilanci 2017

92 Perdita in milioni di euro

I lavoratori salvati grazie all’accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento di Novi Ligure CdS

ACQUIRENTI Giordano Emendatori per la «Pernigotti maestri gelatieri» Cooperativa Spes la produzione di cioccolato nello stabilimento piemontese

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AUTORE :Emily Capozucca

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7 agosto 2019

Nel 1860 Stefano Giuseppe Pernigotti apre in piazza a Novi Ligure una drogheria. Otto anni dopo nasce l’azienda

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AUTORE :Di Stefano Parola

PAGINE :1,4 SUPERFICIE :64 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Torino

Il presidente della torinese Spes

Il laboratorio

La Spes ha sede in via Saorgio

k

“La nostra impresa sociale salveràla Pernigotti” «Abbiamo dato il via a una delle prime operazioni in cui un’impresa sociale si impegna su un dossier così importante e complicato», dice Antonio Di Donna, presidente della Spes di Torino. Sarà questa realtà che da 50 anni produce cioccolato a mettere in salvo la Pernigotti: «Lo faremo con la logica di sempre: il profitto non ci interessa, vogliamo salvaguardare il lavoro».

di

Stefano Parola ● a pagina 4

Il presidente della torinese Spes

Di Donna “Così un’impresasociale salveràlaPernigotti”

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AUTORE :Di Stefano Parola

PAGINE :1,4 SUPERFICIE :64 % PERIODICITÀ :Quotidiano

7 agosto 2019 - Edizione Torino

di Stefano

«Siamo consapevoli di aver dato il via a una delle prime operazioni in cui un’impresa sociale si impegna su un dossier così importante e complicato», dice Antonio Di Donna, presidente della Spes di Torino. In effetti, già i salvataggi industriali sono rari, ma in questo caso a gettare l’ancora che metterà al sicuro la Pernigotti èuna realtà che da 50 anni produce cioccolato e altri dolci con un approccio molto particolare: i profitti servono solo a rinforzare l’azienda e ad aiutare le persone in difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro e a reintegrarsi nella società. Così, infatti, ha sempre voluto l’Opera torinese del Murialdo, che possiede una rete di imprese sociali attiva in Italia e in altri Paesi con un giro d’affari complessivo attorno ai 20 milioni. Dunque, presidente Di Donna, come vi siete avvicinati al dossier Pernigotti? «Il fatto di essere piemontesi ci ha permesso di seguire la vicenda con particolare attenzione. Siamo stati coinvolti dalla Regione, perché produciamo a nostra volta

f

Parola

chiarito un punto che per noi è centrale: non ci interessa generare profitto fine a se stesso,ma cercare di trovare una soluzione per i lavoratori che rischiano di perdere il posto e di evitare che si disperda un know how importante come quello della Pernigotti». Così si arriva all’accordo preliminare firmato ieri. Come funziona? «La Pernigotti ci dà un esclusiva per produrre in Italia i suoi prodotti nei prossimi dieci anni. Il piano industriale però prevede di utilizzare lo stabilimento di Novi Ligure anche per produzioni di Spese di altre realtà. La Regione e il ministero dello Sviluppo si sono poi detti disponibili a sostenere gli investimenti necessari. Per la nostra azienda questa operazione diventa l’opportunità di far crescere il nostro marchio, anche in vista del cinquantesimo anniversario dalla nascita, che sarà l’anno prossimo». Insomma, vi fate un regalo di compleanno con la Pernigotti? «Speriamo di sì, di sicuro stiamo facendo ciò che prevede la nostra missione: siamo parte della soluzione di una crisi industriale, che rischiava di far perdere numerosi posti di

Non ci interessa generare profitto: la nostra missione è trovare una soluzione per preservare know how eposti di lavoro

g cioccolato, abbiamo fatto le nostre valutazioni e ci siamo detti disponibili. Ma abbiamo anche subito

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Numero uno Antonio Di Donna, presidente Spes. In alto, la sede di via Saorgio

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AUTORE :Di Stefano Parola

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7 agosto 2019 - Edizione Torino

lavoro». Il ramo gelati andrà invece all’imprenditore emiliano dei gelati Giordano Emendatori. Convivrete nella stessa fabbrica? «Con loro abbiamo iniziato un dialogo. Si può aprire uno scenario in cui un soggetto unico produce cioccolato, torrone e gelati a Novi. Si tratta infatti di prodotti complementari, che grazie alle loro diverse stagionalità sono in grado di favorire l’occupazione e la saturazione del lavoro nel sito industriale». È ottimista? «Ci stiamo lavorando, ma da parte di Emendatori ci sono buone aperture». Lo stabilimento Pernigotti richiede investimenti consistenti? «Nel nostro piano industriale ci impegniamo a rendere lo stabilimento il più efficiente possibile. Prima però ci occuperemo della reindustrializzazione, nei prossimi anni lavoreremo affinché lo stabilimento torni ad essere un’eccellenza». Per una realtà relativamente piccola come Spes un’acquisizione di questo tipo è un bel salto, no? «In realtà la Spes da sola è piccola, ma facciamo parte di GenerA-Azioni, una società consortile dei Giuseppini del Murialdo che mette insieme diverse realtà». Pensate di sfruttare anche la rete commerciale della Pernigotti, che invece rimarrà sotto controllo turco?

di crescere nei prossimi quattro anni oltre le 2 mila tonnellate solo di cioccolato e torrone». Un’impresa sociale salva una fabbrica storica. Un’operazione coraggiosa? «Io sono uno dei lavoratori di Spese i miei colleghi mi hanno accordato fiducia. Parte del mio compito è far sì che questa fiducia sia ben riposta a livello di sviluppo futuro e di possibilità di mantenere viva la missione della Spes: sostenere l’occupazione e la formazione per chi vive in situazioni difficili». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda Ispirati da Murialdo Spes è un’impresa sociale che si riconosce nei valori dell’Opera Torinese del Murialdo. Nasce nel 1970 come laboratorio artigianale di cioccolato. Nel 2018 è tra i fondatori dell’impresa sociale GenerA-Azioni che riunisce ad oggi sette organizzazioni del terzo settore. Spes sostiene accompagna i giovani e le persone socialmente fragili nel mondo del lavoro.

«Lavorare anche con il mondo Pernigotti è una delle possibilità. Ma il nostro impegno riguarda soprattutto la realizzazione di prodotti per Pernigotti e per tutti coloro che ci daranno fiducia. Abbiamo un piano di crescita che parte da 1.500 tonnellate in esclusiva per il marchio di Novi e che prevede

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AUTORE :Di Stefano Parola

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AUTORE :San Clemente Th…

PAESE :Italia PAGINE :1,33 SUPERFICIE :36 %

7 agosto 2019

SAN CLEMENTE

Emendator i “gusta”Pe r nigotti SAN CLEMENTE Giordano Emendatori ha rilevato il marchio Pernigotti. Dal primo ottobre partirà la nuova produzione. // pag.33

Giordano Emendatori

LA ’ FFARE

EmendatoricompraPernigotti: «Marchiochenonpuòmorire» «Quando ho saputo che l’azienda era sul mercato mi sono luccicati gli occhi.Ci sono voluti sette mesi di trattativa: il primo ottobre si parte». SAN CLEMENTE THOMASDELBIANCO

«La produzione di gelato è la mia vita, non potevo lasciar morire Pernigotti. Il 30 settembre dal notaio, il giorno dopo si parte». Giordano Emendatori, fondatore ed ex presidente della Opti-

tore ed ex presidente della Optima Mec3 di San Clemente, racconta che quando è venuto a sapere che il marchio Pernigotti era sulmercato «gliocchi misono luccicati, non pensavo di tornare in questo settore, che è stata la mia vita, ma questo è un marchio troppo forte per farlo scomparire». E così «dopo sette mesi di trat-

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tativa, ce l'abbiamofatta» dice lo stesso Emendatori al telefono, poco dopo che la notizia dell'accordo con Pernigotti è stata diffusa dalleagenzie distampa e riportata da fonti sindacali. «Confermo tutto – sono le parole dell'ex patron della Mec3 – Il 30 settembre andremo dal notaio, e dal primo ottobre inizieremo la produzione». Sullo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, l'accordo con Emendatori è per la cessione del marchio Maestri gelatieri e per le

sti di lavoro. Ogni giorno in questi ministeri ci svegliamo e cerchiamo di risolvere un problema alla volta» ha aggiunto.

relative strutture commerciali (21 dipendenti) e produttive (15) con inizio produzione, come ha confermato lo stesso Emendatori, fissato al 1° ottobre 2019. Il secondo accordo, con il Gruppo Spes,è sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (una newco) a gestire la produzione di Novi. Soddisfatto il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: «Sullo stabilimento di Novi è stato raggiunto un accordo storico: la produzione continua a Novi Ligure e non vi sarà nessun esubero – ha scritto –. La crisi è nata sotto questo governo è stata risolta in tempi record. Lo stabilimento resterà aperto, non ci saranno esuberi e, come ho sempre detto, chi lavora per un marchio e lo rende grandenel mondo,non puòessere licenziato. I lavoratori di Novi Ligure continueranno a lavorare tutti, sia per la Pernigotti che per altri marchi, così possono aumentare anche i po-

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7 agosto 2019

La delegazione dell’azienda di Emendatori mentre tratta l’acquisto di Pernigotti al tavolo del ministero

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AUTORE :Maurizio Carucci

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7 agosto 2019

NOVI LIGURE

Pernigotti,in salvo operaie produzione Carucci a pagina 18

Pernigotti, lavoratori salvi Produzione confermata a NoviLigure,mail marchiorestain manoaiturchi Accordo conEmendatori perMaestri Gelatieri eGruppo Spes percioccolato etorrone MAURIZIOCARUCCI Roma

arebbe proprio il caso di dire dulcis in fundo . Anche sebisognerà aspettare settembre per la firma definitiva. Due nuovi investitori scendono in campo per il salvataggio di Pernigotti: la cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l’imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. È

S

quanto prevede l’accordo preliminare per la reindustrializzazione del sito di Novi Ligure (Alessandria) che garantirà la continuità operativa e la salvaguardia di tutti i lavoratori. Nel corso della riunione –che si èsvolta ieri al ministero dello Sviluppo economico, presieduta dal ministro Luigi Di Maio – a cui hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l’advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali, «sono stati presentati – riferisce il Mise in una nota – gli accordi siglati tra le parti che costruiscono i presupposti del piano industriale per il mantenimento delle produzioni a Novi Ligure e la salvaguardia dei dipendenti». «Abbiamo salvato la Pernigotti, è un accordo storico. Lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi e so-

prattutto l’ho sempre detto che chi lavora per un marchio e lo rende grande nel mondo non può essere licenziato»,dice Di Maio, subito dopo il tavolo con le parti sociali sulla Pernigotti. Il ministro tiene un punto stampa al Mise circondato da pacchetti di cioccolatini Pernigotti che offre ai cronisti presenti. Consapevoli dell’importante passo in avanti i sindacati, anche se invitano alla prudenza. «Il contratto definitivo dovrà esseresottoscritto entro il 30 settembre per garantire la reindustrializzazione del sito. Ora la tappa successiva per noi è quella di entrare nel merito del piano industriale per conoscere i dettagli che riguardano la produzione e l’assetto occupazionale», spiega Sara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil. Per il segretario nazionale della Fai Cisl Roberto Benaglia e il segretario della Fai Cisl Alessandria-Asti Enzo Medicina, «non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva: questa vertenza dimostra come le produzioni e i marchi italiani mantengano appetibilità e capacità di rilancio grazie anche alle competenze di lavoratrici e lavoratori». «Ora il nostro auspicio – aggiunge il segretario nazionale Uila Pietro Pellegrini – è che si lavori presto e con determinazione alla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello

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AUTORE :Maurizio Carucci

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7 agosto 2019

stabilimento di Novi, per dare certezzeai lavoratori e garantire anche nuove possibilità di industrializzazione e nuova occupazione». «È l’economia del territorio la migliore risposta ai capitali speculativi stranieri e italiani che delocalizzano alla ricerca del profitto», conclude Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative © RIPRODUZIONE

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Dopo la riunione al ministero dello Sviluppo economico Di Maio annuncia la soluzione: «Accordo storico, non ci saranno esuberi». I sindacati sottolineano i passi in avanti compiuti ma invitano alla prudenza

I numeri della crisi di Pernigotti

110

I dipendenti in cassa integrazione e somministrati dell’azienda dolciaria fondata nel 1860 a Novi Ligure

2014

L’anno in cui il Gruppo turco Toksoz diventa proprietario dell’impresa alessandrina

21,3milioni

Il fatturato al 30 giugno 2018 per una perdita di 5,3 milioni. Il patrimonio netto crolla a 0,6 milioni

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AUTORE :Maurizio Carucci

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7 agosto 2019

Luigi Di Maio e il vice capo di Gabinetto del Mise Giorgio Sorial con i cioccolatini Pernigotti al termine della conferenza / PhotoRoberto Monaldo / LaPresse

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Notizia [La] 7 agosto 2019

Altro cheslogan

Di Maio chiude la vertenza Pernigotti salva a esuberi zero

> Ale AleSSANdrOSSANdrO rIGhI a paGiNa

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Altro che slogan, contano i fatti Di Maio salva pure Pernigotti C’èl’intesa per lo stabilimento di Novi Ligure Il ministro: accordo storico in tempi record di alessandro

righi

n “accordo storico” e “in tempi record”. Il ministro dello Sviluppo economico, luigi di Maio , non ha dubbi. “Lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi”, beri”, annuncia annuncia al al termine termine del tavo-

U

lo con le parti sociali per scongiurare la crisi della Pernigotti. “Chi lavora per un marchio

e lo rende grande nel mondo non può essere licenziato”, assicura il vicepremier. PIANO INDUSTRIALE Un’intesa che prevede “un nuovo piano industriale con l’ingresso di due nuovi investitori”, spiega su Facebook il Movimento Cinque Stelle. La cooperativa torinese Spes “che rileverà

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AUTORE :&Gt

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Notizia [La]

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7 agosto 2019

il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone”, e l’imprenditore Giordano Emendatori cui andrà, invece, “il ramo relativo ai preparati per i gelati”. Insomma, un traguardo che è pure l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Quante ce ne hanno dette? Ma con il lavoro, l’umiltà, l’impegno costante di tanti portavoce nazionali, regionali e comunali abbiamo raggiunto l’obiettivo - rivendica il M5s -. Opposizioni, giornali, sindacati continuano ad attaccarci per ogni tavolo di crisi e per interventi rivoluzionari come il decreto Dignità che stanno portando risultati. Ma noi non molliamo ed andiamo avanti”. Anche perché, l’accordo sulla Pernigotti è la prova che la strada è quella giusta. “Non chiederanno scusa agli italiani come non lo hanno fatto per il decreto Dignità e per tutte le altre volte in cui sono stati smentiti dai risultati che abbiamo portato - rincarano la dose i pentastellatri -. Siamo felici per i lavoratori Pernigotti e per le loro famiglie. Loro sanno che occorre lavorare duro, non con gli slogan o i titoli di giornale, ed è quello che come Movimento Cinque Stelle continueremo a fare”. FELICI E CONTENTI Un risultato che, una volta tanto, mette tutti d’accordo nella maggioranza gialloverde. “Una grande soddisfaziogrande soddisfazione per la ripartenza della produzione di un’azienda storica come Pernigotti, che fa parte della storia imprenditoriale di Novi Ligure. E anche la dimostrazione che questo Governo pone la tutela delle imprese in cima alle sue priorità”, affermano il capogruppo alla Came-

ra del Carroccio, riccardo Molinari . capogruppo della Lega alla Camera, e il sindaco di Novi Ligure, gian Paolo Cabella . Plaude persino un pezzo dell’opposizione. “Gli accordi preliminari consentono la salvaguardia dei livelli occupazionali, anche se entro il 30 settembre dovranno essere meglio definiti i piani industriali”, afferma il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro . Che aggiunge: “Un risultato importante”. del tavoti”. Anche perché, l’accordo sulla

Zero esuberi Il piano industriale prevede l’ingresso della Coop Spes nel ramo dei torroni e di Emendatori in quello dei gelati Per-

gialloverde. “Una la zienda P della t E ne che pone la pr priorità r car

LuigiDi Maio (imagoeconomica)

Camer No lo

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AUTORE :Leonardo Di Paco

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CronacaQui 7 agosto 2019

LA BUONA NOTIZIA

Lacoopdi BorgoVittoria salvai lavoratoriPernigotti DI PACO a pagina 12

LASTORIA La Spesha firmato l’accordoper la reindustrializzazionedi Novi: «Prontiad assumere»

Lacoopsocialedi BorgoVittoria salvala produzionedi Pernigotti Ô Era un ottimismo ben riposto quello che qualche settimana fa il presidente del gruppo Spes, Antonio Di Donna, aveva ostentato sulle pagine del nostro giornale parlando delle trattative per la reindustrializzazione della Pernigotti. La cooperativa sociale nata in Borgo Vittoria, infatti, ieri mattina al Mise ha siglato un accordo preliminare sulla reindustrializzazione dello stabilimento di Novi Ligure per ciò che attiene la produzione di cioccolato e torrone che prevede l’assorbimento occupazionale di circa 50 lavoratori nel 2019. A partire dal triennio 2020-2023, inoltre, il piano prevede di far crescere l’azienda assumendo personale, lanciando nuovi prodotti ed esplorando nuovi mercati. L’imp rend ito re romagnolo Giordano Emendatori, invece, ha messo la firma su un altro accordo, praticamente identico a quello della Spes, per occuparsi del ramo gelati mentre il marchio Pernigotti resterà in capo al gruppo turco Tokzos. «Il primo passo è stato fatto,

«Il primo passo è stato fatto, dall’inizio siamo subito stati molto appassionati a questo progetto. Ora, però, ci attendiamo che tutti rispettino gli impegni presi» ha commentato Di Donna. Uno di questi riguarda la concessione alla Spes, da parte di Pernigotti, d el l ’esclusiva decennale per la produzione di cioccolato mentre da Mise e Regione si attendono gli investimenti necessari per proseguire nel piano industriale. «Assieme ad Emendatori ha proseguito il presidente del gruppo Spes - stiamo poi immaginando la nascita di una nuova società che tenga in piedi la produzione. A prescindere da tutto, il nostro obiettivo principale rimane quello di mettere al centro le comunità, il territorio e soprattutto le persone». Soddisfazione anche dal

Pernigotti sono un patrimonio nazionale e un simbolo di quel Made in Italy che è nostro dovere tutelare. La Regione ha fatto la sua parte e continuerà a presidiare, vigilando fino a quando questo accordo preliminare non sarà definitivo». «Abbiamo risolto una crisi aziendale in tempo record e grazie al lavoro di squadra» rivendica invece il Movimento Cinque Stelle per bocca del vicepremier Luigi Di Maio. A esultare è anche il viceministro all’Economia Laura Castelli: «È una bella notizia per l’Ita lia intera». lia intera». Leonardo Di Paco

mondo delle istituzioni con il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore al Lavoro Elena Chiorino che hanno parlato «un passo avanti importante per il Piemonte ma anche per l’Italia, perché marchi storici come Pernigotti sono un patrimo-

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AUTORE :Leonardo Di Paco

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CronacaQui

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7 agosto 2019

Gli spazi del gruppo

Spes, la cooperativa

sociale di Borgo Vittoria

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ECONOMIA GIAMPIERO

CARBONE

Pernigottiverso il salvataggio:servono i fondidell’esecutivo P.19

il

gruppo

turco

conserva

il

marchio.

i contributi

pubblici

VANNO messi

a disposizione

entro

settembre

Perni g otti ver so i l sal vatag g i o “ Ma i l g over no deve mettere i fondi ” Emendatori e Spes hannofirmato gli

accordi preliminari

solo negli ultimi giorni di setGIAMPIERO CARBONE tembre: l’operazione è vincoNOVI LIGURE (AL) lata all’aiuto economico di Stato e Regione per ammoUnmese fa sembrava che le dernare lo stabilimento, altrisperanze di salvare i posti di menti non sene farà nulla. lavoro della Pernigotti fosseIl gruppo Toksozha trovaro naufragate. Ieri, a Roma,to l’intesa con l’imprenditore la svolta: nella sede del mini- romagnolo Giordano Emenstero dello Sviluppo economi- datori, che farà suoil comparco sonostati firmati gli accor- to dei gelati, fiore all’occhieldi preliminari che consenti- lo dell’azienda, e darà lavoro ranno di salvare l’occupazio- a circa quindici persone. ne dei dipendenti della fab- Dall’altra, la proprietà della brica piemontese dei gian- Pernigotti ha posto le basi per duiotti, occupata per tre me- l’attesa reindustrializzazione si, tra novembre e febbraio, della fabbrica, oggetto dai lavoratori. Il ministro Didell’accordo di novembre Maioesulta, parla di «accor- con il governo, quando vendo storico» e al termine della ne evitata la chiusura totale riunione offre cioccolatini. del sito annunciata dai TokLa parola fine, però, arriverà soz ai sindacati poche settisolo negli ultimi giorni di set- mane prima.

per rilevare

i gelati

e il cioccolato

mane prima. La produzione di cioccolato, praline e torroni sarà affidata alla “Spes cioccolato”, cooperativa di Torino che il mese scorso aveva già proposto una bozza di piano industriale. In questo caso saranno impiegati circa quarantacinque persone, in aggiunta a una ventina di impiegati che, inizialmente, resteranno alle dipendenze dirette della Pernigotti. In totale, circa 80 posti di lavoro e nessun esubero. La maggior parte dei dipendenti passerà a una nuova società che potrebbe essere costituita se il 30 settembre, come auspicato, verranno firmati i contratti definitivi degli accordi. «Stiamo studiando una

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7 agosto 2019

«Stiamo studiando una gione continuerà a presidianewco con la Spes – dice re la situazione fino a quando Emendatori – ma sarà fonda- questo accordo preliminare mentale l’aiuto economico non saràdefinitivo». — c BYNCNDALCUNI DIRITTIRISERVATI dello Statopoiché devono essere rifatti gli impianti, e non solo». Anche Antonio DiDonna, presidente del gruppo Spes, ricorda: «Il nostro impegno a Novi Ligure saràper dieci anni e dovrà essere supportato da un impegno economico sia della Pernigotti sia della Regione edel Mise». Le trattative sono durate otto mesi, portate avanti per conto della Pernigotti dall’advisor Sernetdi Milanoe daVitale&Co per Emendatori. Segli accordi andranno in porto, l’occupazione sarà tutelata. L’azienda, no, almeno così come la si conosceva: lo spezzatino societario voluto dai Toksoz sta andando a compimento con la cessione della divisione «Ice & Pastry», che comprende la produzione e commercializzazione di basi e ingredienti per gelati e prodotti di pasticceria. Alla Pernigotti la produzione è ripresa il 23 luglio in vista della campagna natalizi. La proprietà turca ribadisce che resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860», «continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili». Questeultime prodotte in Turchia ormai da anni. «Orai lavoratori – commenta Di Maio– continueranno a lavorare sia per la Pernigotti, sia per altri marchi. Questosignifica che possiamo aumentare l’occupazione». «Unpassoavanti importante – dice il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che a Novi ha tenuto la prima riunione della suagiunta – La Regione continuerà a presidia-

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AUTORE :Giampiero Carbon…

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Secondoil ministro DiMaioi 92 lavoratori di Novi Ligure continueranno a lavorare

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AUTORE :Alessandro Nicolucci

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7 agosto 2019

PIEMONTE

IL GOVERNOGIALLOVERDE SALVA LAPERNIGOTTI: ACCORDO TROVATO ■ Il 6 novembre dello scorso anno la proprietà turca annunciava la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure, causando scioperi e proteste a livello regionale e nazionale. Poi cassa integrazione straordinaria, voci di corridoio e tanta, forse troppa, incertezza. A partire da ieri pomeriggio, invece, i 92 dipendenti della Pernigotti - passata in mani turche nel 2013 possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Dal Ministero dello sviluppo economico è infatti arrivata la tanto attesa notizia: «la produzione continua a Novi Ligure senza alcun esubero». Due, dopo diversi incontri e contrattazioni presieduti dal vicepremier Di Maio, i protagonisti del salvataggio: Giordano Emendatori e il Gruppo Spes. Nicolucci a pagina 3

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AUTORE :Alessandro Nicolucci

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7 agosto 2019

PERICOLOSCAMPATODopo mesi di incertezza

Caso Pernigotti, salvi tutti i lavoratori Il Ministero dello Sviluppo economico canta vittoria: «Scongiurati gli esuberi, trovato accordo con i turchi» tri. Il secondo «paracadute» è invece un gruppo torinese na■ Il 6 novembre dello scorso to nel 1970,ormai specializzaanno la proprietà turca an- to in tutto quel che riguarda il nunciava la chiusura dello sta- cioccolato, con laboratori e bilimento di Novi Ligure, cau- fabbriche di prima categoria. sando scioperi e proteste a li- Si divideranno ovviamente i vello regionale e nazionale. Poi compiti: Emendatori si occucassaintegrazione straordina- perà di gelato, rilevando la diria, voci di corridoio e tanta, visione «Ice & Pastry»,mentre forse troppa, incertezza. A partire da ieri pomeriggio, in- Spesacquisirà il ramo d’azienvece,i 92 dipendenti della Per- da che produce cioccolato e nigotti - passata in mani tur- torrone. «Come imprenditore che nel 2013 - possono final- sociale - commenta - Antonio mente tirare un sospiro di sol- Di Donna, presidente del lievo. Dal Ministero dello svi- Gruppo Spes - vorrei creare luppo economico è infatti ar- valore per il territorio di Novi rivata la tanto attesa notizia: e per il Made in Italy. Pernigot«la produzione continua a No- ti è un’opportunità unica di vi Ligure senza alcun esubero». Due, dopo diversi incon- condividere il modello sociatri e contrattazioni presieduti le all’interno in una grande dal vicepremier Di Maio, i pro- azienda e per creareuno strettagonisti del salvataggio:Gior- to legame tra valore economidano Emendatori e il Gruppo co e produzione di valore soSpes. Il primo,«il signore dei ciale. La strategia - conclude gelati», è un imprenditore ro- Di Donna - è dare centralità magnolo che fattura oltre 110 allo stabilimento di Novi per milioni di euro all’anno ed crescerenel mercato del ciocesporta i suoi prodotti in 120 colato e del torrone di qualità Paesiin tutto il mondo da oltre facendo leva sul know how trent’anni. Partito dal basso come garçon di piano bar, tra esistente. Il nostro obiettivo è gli anni 80 e 90 si è fatto largo mettere al centro le comunità, le persone, il territorio, pernel mondo della pasticceria e seguendo obiettivi di crescita del dolciume, conquistando il commerciale e generando opmercato esterocome pochi alportunità». Al settimo cielo, oltre ai lavoratori e ai sindacati, Alessandro Nicolucci

anche Di Maio e i funzionari del Mise: «sono stati presentati gli accordi siglati tra le parti che costituiscono i presupposti del piano industriale per il mantenimento delle produzioni a Novi Ligure e la salvaguardia dei dipendenti. Frutto del lavoro portato avanti in questi mesi in modo sinergico dall’advisor e dal ministero - aggiungono dal dicastero che ha permesso l’individuazione di due nuovi investitori». Sempre dal Mise, sottolineano poi la velocità dell’operazione: «l’accordo è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. Il ministro Di Maio - concludono da Roma - è subito intervenuto per far fronte all’emergenza, incontrando sia la dirigenza che i dipendenti per lavorare all’individuazione di una soluzione della crisi». Ma l’obiettivo finale del Mise,con buone chances, non è una «doppia gestione».Come spiegaSara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil, serve «costruire una newco, un soggetto aziendale unico per ge-

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AUTORE :Alessandro Nicolucci

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7 agosto 2019

stire la produzione». Per questa manovra ci vorranno ancora incontri e scartoffie, ma nel frattempo 110 lavoratori sono già tornati in fabbrica. A partire dal 23 luglio scorso Pernigotti ha infatti ripreso la produzione presso lo stabilimento di Novi Ligure in vista della campagna commerciale del Natale 2019, richiamando al lavoro dipendenti in cassa integrazione e somministrati. Adesso occhi puntati sul «closing» degli accordi, entrambi previsti entro i primi giorni d’autunno. «Il contratto definitivo - spiegaPalazzoli - dovrà essere sottoscritto entro il 30 settembre per garantire la reindustrializzazione del sito. Ora la tappa successiva è entrare nel merito del piano industriale per conoscere i dettagli che riguardano la produzione e l’assetto occupazionale». Pernigotti Spa,intanto, ha diffuso una nota aziendale in cui conferma che «resterà titolare del marchio “Pernigotti 1860”,continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili».

MARCHIOSTORICO Pernigotti in Italia e non mondo vuol dire cioccolato di qualità

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PAESE :Italia PAGINE :2,6 SUPERFICIE :72 % PERIODICITÀ :Quotidiano

8 agosto 2019 - Edizione Alessandria

il PIANO

DI SALVATAGGIO

PERNIGOTTI, LA CAUTELA È D’OBBLIGO

ti possono venire dopo. Peraltro i fondi regionali per le reindustrializzare ci sono, ma ovviamente devono contribuire anche la stesL giorno dopo l’annuncio dell’ac- sa Pernigotti, e i nuovi imprendicordo preliminare per il salvatag- tori che hanno siglato il pre-acgio della Pernigotti o meglio dello cordo. Dare moneta, vedere camstabilimento di Novi e dei suoi lavo-mello, diceva un tizio. O per la ratori, il clima in fabbrica e in città dirla alla Trapattoni: «Non dire s resta di moderato ottimismo. Trop- gatto, se non ce l’hai nelacco». c BY NCNDALCUNIDIRITTI RISERVATI pe ne hanno viste in questi mesi gli stessi lavoratori e la città, in un’al- CARBONE —P.43 talena di passi avanti e improvvise frenate, per credere davvero che dopo 9 mesi di lotta, tutto si possa risolvere con la stipula di un accordo preliminare. Sono ancora troppe le incognite e le domande che hanno bisogno di una risposta meno vaga. Innanzitutto il tempo: la data del 30 settembre, entro la quale l’accordo dovrà concretizzarsi. Un tempo sufficiente?Basterà? Soprattutto perché il piano di reindustrializzazione che coinvolge la cooperativa sociale Spes di Torino e il re dei gelati, Giordano Emendatori, prevede la loro costituzione in una new.co. Un impegno della durata di 10 anni. Con l’impegno di portare a Novi almeno una parte delle loro produzioni. Certo, servono nuove linee produttive, quelle attuali, è sempre stato detto, sono vecchie e vanno sostituite. Mac’è chi dice in realtà che le priorità siano appunto la costituzione della nuova impresa e proprio il trasferimento in città di nuove produzioni senza le quali non si possono garantire gli zero esuberi annunciati dal vice premier Di Maio l’altro giorno al Mise. Gli investimenti possono venire dopo. Peraltro i

MASSIMO PUTZU NOVI LIGURE

I

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PAESE :Italia PAGINE :2,6 SUPERFICIE :72 % PERIODICITÀ :Quotidiano

8 agosto 2019 - Edizione Alessandria

Pernigotti, quanti soldi servonoe chi li mette Gli aspetti da chiarire del salvataggio Di Maio ha garantito

i fondi del ministero, una parte spetterà alla Regione. Entro ilse15ttembre nuovo tavolo

Nessuno ha parlato ancora prevedere che già a ottobre si di cifre, ma non si tratta di parta con la produzione dei fondi che si potrebbero consi- gelati». Macosa succederà se derare aiuti di Stato in sensoil governo dovesse cadere? Nel tavolo ministeriale a Ro-stretto, da sempre contestati «Qualsiasi ministro successoma del 17 luglio i rappresen-dall’Unione europea, che da re di Di Maio– risponde Matanti della Pernigotti aveva- anni stoppa le iniziative chetrisciano – potrebbe anche no indicato, fra i passi succesun tempo lo Stato avviava tra- cambiare le carte in tavola e sivi da compiere per arrivare mite l’Iri, facendo proprie togliere questi fondi: ma si a far ripartire lo stabilimento aziende decotte per salvare idarebbe senz’altro la zappa di Novi Ligure, anche la verifi-posti di lavoro, ma per attivi- sui piedi visti i posti di lavoro ca sugli incentivi per la rein-tà che nulla avevano a che fache sono in ballo». dustrializzazione. Nell’in- re con l’amministrazione sta- Federico Fornaro, deputacontro di lunedì, sempre altale, come la produzione dito di Leu, sostiene: «Al moMise, il ministro del Lavoro alimentari. Si tratta piutto- mento non ci sono impegni Luigi Di Maio,insieme al vice- sto di aiutare imprese che in-precisi da parte dello Stato e capo di gabinetto del Misetendono rinnovarsi, ovvia- della Regione per i fondi per Giorgio Sorial, ha ribadito mente sempre con lo scopo la reindustrializzazione e il riche questi fondi ci sono. di salvarle ed evitare, maga- lancio della Pernigotti. Serve Le due aziende che lavore- ri, che rilocalizzino all’ester- fare chiarezza a breve altriranno a Novi Ligure nello sto-no. Gli interventi sono previ- menti rischia di arenarsi tutrico stabilimento di viale del-sti sugli strumenti di lavoro eto, anche perché ci sono ancola Rimembranza, la Spes cioc- non tanto sulla parte struttu- ra tanti aspetti da chiarire». colato e Giordano Emendato- rale delle fabbriche. Dopo Ferragosto inizierà il ri, dopo la firma dei contratti Alcune somme vengono confronto tra le due aziende preliminari e l’ultima riunio- poi messe a disposizione da ne romana lo hanno ribadito parte della Regione per quan- che intendono entrare nello a chiare lettere: senza un in-to riguarda invece la forma- stabilimento novese e i sindatervento pubblico, oltre che zione dei lavoratori. cati. Poi, entro il 15 settemdella stessa proprietà della Restando solo al rinnovo bre, nuovo tavolo al Mise,in Pernigotti, sarà impossibile dei macchinari per produrre attesa anche della definiziofar ripartire lo stabilimento cioccolato e gelati, la senatri- ne della nuova società previnovese. I pre accordi parlano ce Susy Matrisciano (5 stel-sta tra Spes ed Emendatori di dare occupazione a tutti i che dovrà essere il riferimencirca ottanta dipendenti in le), presente all’incontro di to per tutta la produzione. «I cassa integrazione oltre a lunedì a Roma, spiega: «Fon- macchinari di Novi – dice Tidi per la reindustrializzazio-ziano Crocco (Uila Uil) – non una parte degli interinali, ne sono stati previsti nel De-sono certamente nuovi ma con prospettive positive an- creto Crescita. Rispetto allasono funzionali e garantiscoche per il futuro, ma a Novi Pernigotti, i il Mise si era già no una produzione artigianamacchinari sono da rinnova- espresso da tempo su questale, non da azienda alimentare poiché troppo obsoleti e lapossibilità. I dettagli per la Spes, come ha ricordato Spes Cioccolato ed Emenda- re vera e propria. Senz’altro, Emendatori, ha parlato addi- tori verranno definiti succescon il tempo, servirà rinnovarittura, in prospettiva, di cosivamente. È positivo, intan- re, anche perché Emendatori struire un nuovo capannone, to, che si sia riusciti ad arrivaha parlato, per il futuro, di sempre a Novi, più funzionare ai contratti preliminari e150 posti di lavoro solo per il le e moderno dell’attuale. prevedere che già a ottobre sisuo comparto. La Spes, oltreNessuno ha parlato ancora GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE

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PAESE :Italia PAGINE :2,6 SUPERFICIE :72 % PERIODICITÀ :Quotidiano

8 agosto 2019 - Edizione Alessandria

suo comparto. La Spes,oltretutto, pur essendo una coop, ha assicurato che le assunzioni degli ex dipendenti Pernigotti avverranno rispettando le condizioni contrattuali attuali, con gli stessi livelli di retribuzione». — c

per il futuro di 150 posti di lavoro solo per il comparto gelati

BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI

La Spes ha assicurato chesarannorispettate le condizioni contrattuali di oggi SUSY MATRISCIANO SENATRICE M5S

Seil governo cadesse, il prossimo ministro potrebbe togliere i fondi: ma chi ne avrebbe il coraggio? FEDERICOFORNARO DEPUTATO LEU

Ad ora non ci sono impegni precisi sui fondi: serve fare chiarezza o rischia di arenarsi tutto TIZIANO CROCCO SINDACALISTA UILA UIL

I macchinari non sono certo nuovi: servirà rinnovarli, per ora garantiscono una produzione artigianale Emendatori ha parlato

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PAESE :Italia PAGINE :2,6 SUPERFICIE :72 % PERIODICITĂ€ :Quotidiano

8 agosto 2019 - Edizione Alessandria

1

2

3

4

1. LasenatriceM5s SusyMatrisciano2. UnaprotestadeilavoratoridellaPernigotti davantialMisenei mesiscorsi.3. Ildeputato diLeuFedericoFornaro4. IlvicepremierDi Maio,ministro delloSviluppoeconomico,offrivagianduiotti Pernigottiieri alterminedellaconferenzastampain cuièstata annunciatalafirma degliaccordipreliminari

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PAESE :Italia

AUTORE :Andrea Oliva

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8 agosto 2019 - Edizione Rimini

L’ULTIMA L’ULTIMASFIDA SFIDA

Em endator i, un im per o tr a hotel vigne e gelati · A pagina 12

«Vino, hotel ePernigotti: lemiedolci sfide» GiordanoEmendatoriripartedalgelato:«Rilanceròilmarchionelmondo» IL primo amore non si scorda mai, soprattuto se è dolce come un gelato. Così dopo la tenuta vinicola a San Clemente, le vigne in Sardegna,l’hotel a Firenze e il Bucintoro, affacciato sulCanal Grande a Venezia, nell’impero di Giordano Emendatori entra anche la Pernigotti di cui ha acquisito il ‘Marchio gelatieri’. «Non potevo non interessarmi a un marchio di questotipo, molto forte sulmercato. E’ davvero unico, faremo grandicose nel mondo».Nell’operazione figuranogli studi SKemadi Rimini che hanno redatto il piano industriale e gestionale, Stefano Malagoli di Kaleidos, gli avvocati Ludergnani dello studio Blf di Bologna. Emendatorie il ritornoal gelato, ne sentiva la mancanza?

«Quandosul mercato è finito il marchio Pernigotti non potevo ri-

manere indifferente. Così mi sonodeciso a tornare in questomondo, in cui ho iniziato nel lontano 1974». Comerilancerà

il marchioPer-

nigotti?

«Lasituazioneè complessa. Horilevato il Marchio gelatieri, mentre la parte relativa al cioccolato verrà affidata al GruppoSpes. Ciò che è evidente è la necessità di riqualificare la produzione e i luoghi dove questaavviene, cosa che non è statafatta per anni. Per questo in proiezione futurac’è la volontàdi realizzare unostabilimento del tutto nuovo, ma sempre a Novi. In questo caso dovrebbe rientrare nel finanziamento anche Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa, vista l’entità dell’investimento».

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PAESE :Italia

AUTORE :Andrea Oliva

PAGINE :2,13 SUPERFICIE :45 %

8 agosto 2019 - Edizione Rimini

Ci saranno

licenziamenti?

«Non penso proprio. In questa prima faseverranno riconfermate la forza lavoro e la struttura commerciale. Siamo ai dettagli, il rogito sarà in settembre e partiremo con il lavoro in ottobre, ma non dovrebbero esserci esuberi». Torna nel mercato del gelato dove ritroverà anche Mec3, l’azienda che ha creato e poi venduto, che effetto le fa?

«Il patto di non concorrenza è scaduto in febbraio, dunque tornerò a fare quello che so con i contatti che ho maturato in tanti anni. Faremo grandi cose, non ho dubbi». Quali prospettive per il settore gelato di Pernigotti?

“ “

ECONOMICO

Non trascurerò le vigne né tanto meno gli alberghi a Firenze e Venezia Il segreto è avere accanto persone fidate

RITORNO AL FUTURO

Sono tornato nel settore in cui ho iniziato nel 1974 Il patto di non concorrenza con Mec3 è finito Mi mettero subito al lavoro

«Il marchio è ancora fortissimo, quindi le potenzialità sono immense. Presentarsi alle aziende con il nome Pernigotti è un punto di partenza importante. Faremo fuoco e fiamme». Dove?

«Nel mondo. Hoi miei contatti, oltre all’Italia in Germania, tutta Europa, Oriente,Stati Uniti, Paesi arabi. Non me li sono certo dimenticati. C’è tanto da fare». E’ euforico.

«Losono. Avrò a fianco mio genero, Gianluca Giovanardi, e con il tempo anche mio figlio. Però mia moglie mi ha dato del matto (sorride)». L’ha presa male?

«All’inizio non mi ha parlato per un paio di mesi. Ma adessoè contenta». Dovrà lasciare

la sua vigna

L’imprenditore

Giordano Emendatori

e

la pace di San Clemente.

«E’ in buone mani. Se è per questo ho anche hotel a Firenze e Venezia. Il segreto è avere accanto persone in gamba». persone in gamba». Andrea Oliva

L’IMPERO

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :29 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

8 agosto 2019

operazione

salvataggio:

i punti oscuri

Crisi Pernigotti, il rebus dei fondi «Lo Stato assuma impegni precisi» Fornaro(Leu):«Servechiarezzao il pianorischiadi arenarsi» Altreincognitelegateallatenutadelgovernogialloverde tervento pubblico, oltre che sto di aiutare imprese che indella stessa proprietà della Pernigotti, sarà impossibile GiampieroCarbone far ripartire lo stabilimento NOVILIGURE novese. I pre accordi parlano di dare occupazione a tutti i Nel tavolo ministeriale a Ro- circa ottanta dipendenti in ma del 17 luglio i rappresen- cassaintegrazione oltre a una tanti della Pernigotti avevano parte degli interinali, con proindicato, fra i passi successivi spettive positive anche per il da compiere per arrivare a far futuro, ma a Novi i macchinaripartire lo stabilimento di No- ri sono da rinnovare poiché vi Ligure, anche la verifica su- troppo obsoleti e la Spes, cogli incentivi per la reindustria- me ha ricordato Emendatori, lizzazione. Nell’incontro di lunedì, sempre al Mise, il mini- ha parlato addirittura, in prostro del Lavoro Luigi Di Maio, spettiva, di costruire un nuoinsieme al vicecapo di gabinet- vo capannone, sempre a Noto del Mise Giorgio Sorial, ha vi. Nessuno ha parlato ancora ribadito che questi fondi ci so- di cifre, ma non sitratta di fonno. di chesi potrebbero consideraLe due aziende che lavore- re aiuti di Stato in sensostretranno a Novi Ligure nello sto- to, da sempre contestati rico stabilimento di viale del- dall’Unione europea, che da la Rimembranza, la Spescioc- anni stoppa le iniziative che colato e Giordano Emendato- un tempo lo Stato avviava trari, dopo la firma dei contratti mite l’Iri, facendo proprie preliminari e l’ultima riunio- aziende decotte per salvare i ne romana lo hanno ribadito a chiare lettere: senza un in- posti di lavoro. Si tratta piuttotervento pubblico, oltre che sto di aiutare imprese che in-

tendono rinnovarsi, ovviamente sempre con lo scopo di salvarle ed evitare, magari, che rilocalizzino all’esterno. Alcune somme vengono poi messea disposizione da parte della Regione per quanto riguarda invece la formazione dei lavoratori. Restando solo al rinnovo dei macchinari per produrre cioccolato e gelati, la senatrice Susy Matrisciano (5 Stelle), presente all’incontro di lunedì a Roma, spiega: «Fondi per la reindustrializzazione sono stati previsti nel Decreto Crescita. Rispetto alla Pernigotti, il Mise si era già espresso da tempo su questa possibilità. I dettagli per la SpesCioccolato ed Emendatori verranno definiti successivamente. È positivo, intanto, che si sia riusciti ad arrivare ai contratti preliminari e prevedere che già a ottobre si parta con la produzione dei gelati». Ma cosasuccederà seil governo dovessecadere? «Qualsia-

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AUTORE :Giampiero Carbon…

PAESE :Italia PAGINE :29 SUPERFICIE :26 % PERIODICITÀ :Quotidiano

8 agosto 2019

no dovessecadere? «Qualsiasi ministro successore di Di Maio – risponde Matrisciano – potrebbe anche cambiare le carte in tavola e togliere questi fondi: ma si darebbe senz’altro la zappa sui piedi visti i posti di lavoro che sono in ballo». Federico Fornaro, deputato di Leu, sostiene: «Al momento non ci sono impegni precisi da parte dello Stato e della Regione per i fondi per la reindustrializzazione e il rilancio della Pernigotti. Serve fare chiarezza a breve altrimenti rischia di arenarsi tutto, anche perché ci sono ancora tanti aspetti da chiarire». Dopo Ferragosto inizierà il confronto tra le due aziende che intendono entrare nello stabilimento novese e i sindacati. Poi, entro il 15 settembre, nuovo tavolo al Mise, in attesa anche della definizione della nuova società prevista tra Spesed Emendatori, riferimento per tutta la produzione. «I macchinari di Novi – dice Tiziano Crocco (Uila Uil) – non sono certamente nuovi ma sono funzionali e garantiscono una produzione artigianale, non da azienda alimentare vera e propria. Senz’altro, con il tempo, servirà rinnovare, anche perché Emendatori ha parlato, per il futuro, di 150 posti di lavoro solo per il suo comparto». —

La protestaa Romadei lavoratori Pernigotti

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Entro il 15settembre un nuovo tavolo al ministero per lo Sviluppo economico

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