RASSEGNA STAMPA Consorzio Tutela Taleggio
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AUTORE :N.D.
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Cittadino di Lodi [
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22 maggio 2019
AGROALIMENTARE
Produttori taleggio, Lodi tra i “partner” Sialza il sipario sull’assemblea annuale deiConsorziati DelTaleggio,eccellenza lombarda che vede Lodi tra le province produttrici. Madrina dell’evento Natasha Stefanenko che ha introdotto l’intervento della nutrizionista Evelina Flachi e lo show cooking a base di Taleggio dello chef due stelle Michelin Gennaro Esposito, ospite speciale ed esperto ambasciatore della versatilità in cucina di questo formaggio. A 23 anni dal riconoscimento della Dop il Taleggioè sempre più apprezzato. Negli ultimi anni laproduzione si è assestata intorno alle 8.800 tonnellate.
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23 maggio 2019
IlIl successo successo Taleggio, all’estero un milione di forme M. FERRARI A PAGINA 11
Taleggio,l’export cresceancora Un milione di forme va all’estero Unacrescitasignificativadell’exportperil TaleggioDop: questo è uno dei dati rilevanti legati all’assembleaannuale del Consorziodi Tutelachesièsvolta a Milano. A23 anni dal riconoscimento del marchioeuropeoil formaggio simbolodellaBergamasca (anche sela suaproduzionesuperai confini provinciali) èsemprepiù apprezzato, non solo in Italia ma anche nei paesiUe ed extra Ue. Complessivamentenegli ultimi anni laproduzionesi èmantenuta stabile,toccandonel2018le 8.800 tonnellate, pari a circa 4,4 milioni di forme di Taleggioprodotte. Alivello nazionale,ilconsumo crescein particolarealSudenelle Isole. Il 75%della produzione (3 milioni di forme) vienecommercializzato su tutto il territorio nazionale con la Gdo che fa la parte del leone comeprincipale canaledi vendita. Quasila metà infatti (47%) viene assorbito da questo segmento,con i discount che ne assorbonoun altro 10%, mentre il dettaglio tradizionale arriva all’11%equello specializzato a un altro 12%. Alivello territoriale, la produzione di Taleggioin provincia di Bergamo vale il 49% del totale, seguitada Cremona conil 33%e poi, più da lontano, da Brescia con il 9% e dalle altre province inserite nel Disciplinare Dop sempre con il 9%.Ma l’aspetto
più importante, comeharilevato nella suarelazione il presidente delConsorziodi Tutela Lorenzo Sangiovannièchea livelloexport sièarrivati atoccarelacifra di un milione di forme,pari al 25%dellaproduzione totale: un balzoin avantiimportante sesipensache solodue anni fa la quota export si aggirava attorno al 20% «Il mercato estero - ha ricordato Sangiovanni- rappresenta una delle leveprincipali per accompagnarel’incremento della produzioneancheneiprossimianni. L’obiettivo amedio termine è di
potenziatele politiche di marketing,conununico neo:la rinuncia all’adesione, dopooltre un decennio, al Consorzio Alti Formaggi chein questi anni, con decinedi appuntamentisempreseguitissimi nella sededi Treviglio, aveva fidelizzatoun importante numero di appassionati. Intanto c’ègrande attesa,an-
cheper quanto riguarda questo formaggioglorioso,per capirese i «campioni»chelo rappresenteranno in occasionedel «World CheeseAwards»,concorsocaserio più importante al mondo a dareuna continuità alla crescita Bergamodal 17al20 ottobre,riusciranno a portare acasamedaancheper le annate future». Complessivamente,perquan- glie pregiate. to riguarda l’estero,i mercati Ue assorbono il 71%del prodotto Minacce dazi dagli Usa esportato(conGermaniaeFran- Intanto, a propositodi export,c’è cia in testa), mentre il restante preoccupazionenel mondocase29%vanei mercati extraUe(con ario italiano per l’azionedi lobby gli Usacomeprincipale sbocco). chestaportandoavantil’associa«Trai paesipiù interessantida zionedeiproduttori americanidi aggredirein futuro - spiegaSan- formaggio,parmesan,romano e giovanni - ci sono sicuramente gambonzola,le maggiori imitaquelli del Nord Europa: Svezia, zioni dei prodotti madein Italy, Norvegia,Danimarca.Senzatra- che chiedono in una lettera al scurarei mercati tedescoefran- presidente degli Stati Uniti di cese,Francia e Germaniainfatti bloccarele importazioni di prodotti europei, soprattutto quelli sono i Paesidove il Taleggio è italiani, accusandol’Unione eustatopiù esportato nel corsodel ropeadi eccessivoprotezionismo edi chiuderele dogane,rivendi2018». Sangiovannihaancheannun- candola genericitàdi molte Indiciatocheperraccontareal meglio cazioni Geograficheeuropee. «Tutto questo è inaccettabilequalità del prodotto. verranno
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23 maggio 2019
le»,affermail presidentedi Assolatte, GiuseppeAmbrosi. In primabattuta questaminaccianon dovrebbecolpire il Taleggio,ma soprattutto Grana Padano, il Gorgonzolaeil ParmigianoReggiano,è chiaro però che tutto il sistema italiano potrebbe rischiare venisseroaccoltesimili istanze,attraverso un sistemadi dazianchepesante,di cuisisente parlare ormai da mesi. «I nostri sonoformaggi chesi attengonoarigidi disciplinari nel rispetto dell’origine territoriale - fasapereAssolatte-,quelli americani, invece, sono imitazioni chesfruttano la famadellenostre eccellenzecasearie». M. F. ©RIPRODUZIONE
RISERVATA
I numeri del Taleggio Dop Litri di latte per la produzione di 1 kg di Taleggio con 100 litri di latte si ottengono circa 12 kg di Taleggio
Volume delle esportazioni nel 2018
25% della produzione 29 29%%%%% extra UE
Stagionaturaminima 35 giorni (ma il prodotto migliora con il protrarsi della stagionatura) Numero delle aziende agricole che conferiscono latte 638 Numero di soci 45
20 stagionatori
Numero confezionatori
82
71 71% mercatieUE m
2018 La produzione
8.800 tonnellate
25 caseifici
Numero di forme di Taleggio prodotte
4,4 milioni
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AUTORE: Gabriele Ancona
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AUTORE: Gabriele Ancona
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AUTORE: Gabriele Ancona
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AUTORE: Laura Seguso
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AUTORE: Laura Seguso
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AUTORE: Paolo Alciati
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AUTORE: Paolo Alciati
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AUTORE: Paolo Alciati
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AUTORE: Paolo Alciati
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CONSORZIATI
PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :14
In Romano Week
SUPERFICIE :4 %
17 maggio 2019
Il taleggiodi Defendi premiato al TuttoFood CARAVAGGIO(tjs) Successo per il Caseificio Defendi di Vidalengo: il Taleggio dop «Il Caravaggio» premiato al TuttoFood. C’era anche la Defendi alla manifestazione milanese che si è tenuta dal 6 al 9 maggio. E’ loro il miglior taleggio premiato nel concorso «Cheese For People 2019»con assaggio «al buio» da parte dei clienti nel punto vendita di Viaggiator Goloso.
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PAGINE :1,8
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano
22 maggio 2019
CACCIA AL GRUPPO «NUOVA
Formaggi.
Nuova Castelli è il principale
CASTELLI»
esportatore
italiano
di parmigiano
reggiano
SfidaLactalis-Granaroloper il grana Il colosso alimentare francese Lactalis punta a rilevare il gruppo Nuova Castelli, principale esportatore italiano di parmigiano reggiano. In Italia, la multinazionale della famiglia Besnier controlla già Parmalat. Il socio di controllo di Nuova Castelli, il fondo britannico Charterhouse, sta studiando l’ingresso di un partner finanziario nella compagine tramite un aumento di capitale da milioni: il dossier sarebbe stato esa-
minato da fondi come Capvest, Oxy Capital e QuattroR. Ma alla fine la strada prescelta da Charterhouse potrebbe essere differente: non una partnership azionaria con un altro fondo di private equity ma una soluzione ben più netta, cioè la vendita dell’intero controllo aun gruppo strategico-industriale. Sarebbero così scesi in campo per l’acquisto Lactalis, ma anche il Carlo Festa — a pag. gruppo italiano Granarolo.
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PAGINE :1,8
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano
22 maggio 2019
Sfida tra Lactalis e Granarolo per il colosso del Parmigiano ALIMENTARE
A vendere Nuova Castelli è Charterhouse, cheaveva rilevato l’azienda nel Come terzo concorrente in garaci sarebbe un fondo di private equity Carlo Festa MILANO
Il colosso alimentare francese Lactalis punta a rilevare il gruppo Nuova Castelli, principale esportatore italiano di parmigiano reggiano. La nuova mossa della multinazionale della famiglia Besnier, che in Italia detiene già Parmalat, scalata nel , arriva un po’ a sorpresa: Lactalis avrebbe secondo le indiscrezioni mostrato il suo interesse all’interno del processo in
corso da alcuni mesi e gestito da Rothschild, per l’individuazione di nuovi parter azionari per il gruppo Nuova Castelli. Da inizio anno il socio di controllo di Nuova Castelli, il fondo britannico Charterhouse, sta studiando infatti l’ingresso di un partner finanziario nella compagine tramite un aumento di capitale da milioni: il dossier sarebbe stato esaminato dunque da fondi come Capvest, Oxy Capital e QuattroR. Ma alla fine la strada prescelta da Charterhouse potrebbe essere differente: non una partnership azionaria con un altro fondo di private equity ma una soluzione ben più netta, cioè la vendita dell’intero controllo a un gruppo strategicoindustriale. Sarebbero così scesi in campo per l’acquisto Lactalis, ma anche il gruppo italiano Granarolo. Come terzo concorrente in gara ci sarebbe un fondo di private equity. Il boccone è rilevante in quanto
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AUTORE :N.D.
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22 maggio 2019
Nuova Castelli è il principale esportatore italiano di parmigiano reggiano. Charterhouse nel aveva messo sul piatto circa milioni di euro per comprare Nuova Castelli: sulla base di un fatturato di circa milioni, di un ebitda di milioni e di un debito finanziario netto di milioni. Nello stesso anno il Gruppo Castelli ha acquisito Alival e North Coast. Alival, fondata nel e con sede a Ponte Buggianese in provincia di Pistoia, è uno dei leader nel settore dei formaggi a pasta filata: mentre North Coast, nata nel a Pruszków, vicino Varsavia, è una realtà specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari. Il personale diretto è di oltre . dipendenti distribuiti su circa impianti in Italia e all’estero. Nel la società ha avuto invece un giro d’affari di milioni, con milioni di ebitda e milioni debito, di cui però milioni garantiti alle banche con forme di parmigiano reggiano. Tra i principali bacini commerciali del gruppo ci sono la Francia, la Gran Bretagna, la Russia e la Germania. I prodotti dell’azienda variano dal parmigiano reggiano Dop, al grana padano, fino al gorgonzola, al taleggio, alla mozzarella di bufala campana e al pecorino toscano. L’acquisizione (dopo Galbani, Vallelata e Parmalat) permetterebbe a Lactalis di fare un altro passo avanti sul mercato italiano, dove già detiene un terzo del settore lattiero-caseario, il secondo più importante dopo quello transalpino.
100 milioni garantiti alle banche con forme di parmigiano reggiano
1.000 I dipendenti Il personale diretto del Gruppo Castelli è di oltre 1.000 dipendenti distribuiti su circa 20 impianti in Italia e all’estero
I NUMERI
460 Giro d’affari in milioni Il Gruppo Castelli nel 2018 ha avuto un giro d’affari di 460 milioni, con 27 milioni di ebitda e 190 milioni debito, di cui però
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PAESE :Italia
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PAGINE :1,8
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :35 % PERIODICITÀ :Quotidiano
22 maggio 2019
L’acquisizione
Nuova Castelli (dopo Galbani, Vallelata e Parmalat) rafforzerebbe
Lactalis sul mercato italiano
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :11 SUPERFICIE :8 %
21 maggio 2019
Latte, premio qualità a un’impresa di Erba Il riconoscimento Il presidente di Coldiretti: «Il Lario si conferma una realtà chesi esprime in termini di eccellenza» Il gruppo Santangiolinapremia il latte madein ComoLecco,conferendo il riconoscimento per la miglior qualità a dueimprese agricoledel territorio che conferisconoalla cooperativa: si tratta delle aziende agricole Cugnaschi di Erba e Ciappesoni di Bulciago,da anni
associatead una delle realtà di riferimento per la produzione dei formaggi lombardi, tra cui le dop più apprezzatedel territorio comegrana padano,taleggio o quartirolo. Santangiolinaèun’ampia“famiglia” di quasi 300 allevatori associati (280 conferenti), tra cui 40 delle province di Como e Lecco.«Ancorauna volta, il Lario si esprime in termini di eccellenza, ne siamo assolutamente fieri ancheperchéil nuovo risultato conferma un trend già consolidato nel tempo»
commenta Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco.«Peril comprensorio lariano di tratta di un ottimo biglietto da visita e ciò è ancorpiù importante nell’evidenzadi una rintracciabilità del prodotto e nella valorizzazionedel legame filiera-territorio: è un contributo importante chele nostre province danno al sistema lattiero caseariolombardo, improntato auna qualitàchesemprepiù fala differenza». A ritirare il premio sonostati, per le rispettive imprese,Gianni Pugnaschie Antonio Ciappesoni, nel corso dell’inaugurazione del magazzinoa VoltaMantovana, nel caseificio “Cereta” dove nasce il Grana Padano di Santangiolina.
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PAESE :Italia
AUTORE :Di Luca Acerbis
PAGINE :8-13
Professione Allevat
SUPERFICIE :458 % PERIODICITÀ :Bisettimanale
15 maggio 2019
AZIENDA
LE GAZZE vutsronmligfecbaZVSRPONMLIGEDA
Innovare,
crescere, migliorare:
zurponmigedaNM
un impegno di generazioni di
Luca Acerbis
zvutsrqponmlihgedcbaTQIC
Innovare,
crescere,
essere
sempre un passo più avanti. Queste da sempre le parole d'ordine seguite in questa azienda di Calvenzano, nella bassa bergamasca, generazione dopo generazione. I numeri sono sempre stati sopra la media della zona, per i capi presenti e per i risultati, cosa legata soprattutto a questa visione delle cose sintonizzata più sul domani che sull'oggi. Tutto ciò si traduce in tanti spunti interessanti da scoprire e raccontare, che si tratti di stalla o di campagna.
zvutsrqponmlkihgfedcbaWLGFEC
'azienda Le Gazze di Calvenzano è una bella realtà condotta da cinque soci appartenenti alla famiglia Gusmini (Emanuele, Luciano, Federico, Ernesto e Lorena), con 400 vacche in mungitura più asciutte e rimonta, una superficie coltivata di 150 ettari e un impianto biogas da 250 kW, alimentato con le deiezioni della stalla delle vacche e con la pollina derivante da un allevamento di broiler sito a una ventina di km, facente parte della stessa proprietà. La stalla è una presenza storica e le generazioni dei Gusmini si sono succedute apportando sempre un contributo di miglioramento e ampliamento. La mandria attuale è stata costruita soprattutto con la rimonta interna, anche se si registra un acquisto di vitelle negli anni '90, in occasione dell'ultimo ampliamento delle strutture, per velocizzare la crescita numerica della mandria.
L
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PAESE :Italia
AUTORE :Di Luca Acerbis
PAGINE :8-13
Professione Allevat
SUPERFICIE :458 % PERIODICITÀ :Bisettimanale
15 maggio 2019
Tanta selezione zvutsrqponmlihgfedcbaUTSRQLIGFEDCA delle bovine, potenziato da poco nell'ambito di una revisione comIl lavoro di selezione è stato conplessiva del sistema di raffrescatinuo e precoce, anche grazie alla mento delle bovine che non ha lungimiranza della Latteria sociale lasciato punti scoperti. Restiamo un attimo in questo redi Calvenzano, di cui i Gusmini sono soci, che fin dai primi anni cinto, precisamente in quello del '70 contribuiva economicamente post parto, per osservare come, nel per l'introduzione della FA in stalla, con il rapido progresso genetico che essaconsentiva. I criteri sono stati dapprima quelli della massima spinta a latte. Il passaggio successivo ha riguardato una maggiore attenzione a grasso e caseine, vista la destinazione del latte fondamentalmente a formaggi molli (Taleggio e Quartirolo). Tutto questo è stato ormai acquisito in maniera diffusa dalla mandria e perciò ora si punta soprattutto a efficienza alimentare, resistenza alle malattie, durata in stalla: obiettivo non è più avere una mandria che produca tanto latte e tante proteine, ma, soprattutto, avere una vacca che sia il più possibile sana e che resista in stalla senza dare problemi. Quando questo c'è, normalmente il latte arriva di conseguenza. Si fa grande ricorso a tori genomici e si fa anche dell'ET su vacche di particolare interesse, ma sempre in un'ottica di sviluppo e miglioramento della mandria.
tempo, si sia allentata la pressione di controlli e protocolli sulle bovine per anticipare dismetabolie e problemi. Come spiegano i Gusmini, fino a qualche mese fa c'era una esecuzione a tappeto di prelievi per chetosi e misurazione della temperatura su tutte le bo-
vine post parto. Una quantità di lavoro e di stress per gli animali ingiustificata, vista la generale buona situazione qui per quanto riguarda la salute della mandria. Così si è un po' allentata la pressione, con un'osservazione delle bovine costante (la posizione del zvutsrponmligfedcbaNLA
Organizzazione della mandria La mandria è cresciuta negli anni, raggiungendo un numero limite per le strutture che ha portato alla realizzazione di una nuovissima stalla per le manze, lasciando così la struttura principale solo per la parte di lattazione e le asciutte. La mandria è organizzata in una serie di gruppi. Quello di più recente organizzazione, almeno nella configurazione attuale, attiene alla transizione. Un recinto su lettiera, ampio e con paglia abbondante e frequentemente rinnovata, diviso da un cancello mediano tra la parte degli ultimi quindici giorni di asciutta e quella dei successivi primi 8-15 giorni di lattazione. Diviso solo da un cancello, è praticamente un gruppo unico ai fini dei rapporti nel gruppo di animali presenti, riducendo così al minimo lo stress del cambio gruppo dopo il parto. Anche qui, come nel resto della stalla, è presente un efficace sistema di raffrescamento basato su ventilazione abbinata a bagnatura
Le misure per contrastare gli effetti negativi del caldo estivo sono state continue negli anni, a ogni area della stalla: zona lattazione, area asciutte, pre e post parto, sala di attesa e di uscita dalla mungitura. presenti ventilatori.
Non solo. Addirittura è stato realizzato un sistema a doccette sopra le poste di mungitura,
abbinato ai già
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AUTORE :Di Luca Acerbis
PAGINE :8-13
Professione Allevat
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15 maggio 2019
recinto è strategica in questo senso), controllo della lattazione, limitando prelievi e verifiche sui soli animali che ne mostrino la necessità. Va detto, a onor del vero, che la situazione del post parto è decisamente migliorata allorché si è lavorato di precisione nella messa a punto alimentare della parte finale della gestazione, come vedremo. Continuando riguardo all'organizzazione della mandria, abbiamo il gruppo di lattazione delle primipare, quello della pluripare e, infine, quello di pre-asciutta o delle c vacche \avanti\ dal 4 -5° mese di gravidanza. In azienda si utilizzano podometri dal loro primo apparire, con le
versioni successive alternatesi Urea a lento rilascio, negli anni. Sono presenti sulle vac- un'opportunità per la razione che e anche sulle manze in prossimità dei calori utilizzabili. Apriamo ora il capitolo alimentaLa prima fecondazione è fatta sul zione, che in questa stalla presenta primo calore utile a 60-70 giorni particolari interessanti da approdopo il parto. Dagli 80 giorni in fondire. Uno, in particolare: l'insepoi, in caso di calore non indivirimento di urea a lento rilascio in duato, si fa la visita veterinaria e, se razione, avvenuto lo scorso anno. tutto è in ordine, si procede con la Un aggiustamento che ha dato otsincronizzazione.La prima diagnosi timi risultati ed è diventato un di gravidanza è fatta tra i 28 e 35 punto fermo del razionamento. giorni, con una secondaecografia di Come racconta il dr. Mario Pironconferma tra i 55 e i 60 giorni di ge- dini, nutrizionista di Agrovit (esclustazione. Qualche dato riprodutsivista per l'Italia del NitroShure™ tivo: CR 55-57% sulle primipare e della Balchem, l'urea ruminopro45% per resto della mandria; PR tetta a lento rilascio utilizzata qui) 23-24%. La produzione media questa decisione è stata presa lo 2018 è di 110 quintali, al 4,2% di scorso anno sull'onda dell'alto grassoe 3,5% di proteine. zutsrponliecaU prezzo raggiunto dalla soia. Con
Per scelta tecnica si fanno quattro carri unifeed durante la giornata, per avere un prodotto fresco e appetibile per le bovine.
Il recinto per il pre e post parto, strategico per la stalla.
l'inserimento del NitroShure™ si è quasi abbandonata la soia in razione, sostituendola con colza. Il gap in proteina solubile è stato colmato proprio dall'urea a lento rilascio, in grado di garantire una costanza nel rilascio di azoto ammoniacale a livello di rumine, aumentando digeribilità della sostanza organica e quindi l'efficienza ruminale. Questo è un passaggio chiave che merita una sottolineatura. La presenza costante e regolare di azoto solubile nel rumine (che avviene soltanto laddove c'è una calibrazione ottimale delle fonti proteiche per differenti tempi di rilascio dell'azoto e, in parallelo, di energia derivante dalla fermentazione vutsrqponmlihgfedcbaPI
sempre
In questa stalla, dal 2014, si è abbandonato il silomais \classico\ passando allo shredlage.
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Professione Allevat
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15 maggio 2019
dei carboidrati) permette un altrettanto regolare sviluppo di quella parte della microflora batterica deputata alla digestione della fibra. Da qui è facile arrivare alle conclusioni: più batteri cellulosolitici presenti e attivi nel rumine, maggiore digestione della fibra presente in razione. Non solo: maggiore quantità di proteina batterica prodotta, quella a più alto valore biologico in asso-
luto. Ecco perché l'inserimento di sta materia prima; con prezzi più urea a lento rilascio è una pratica bassi si ha il vantaggio di avere particolarmente indicata per costi comunque paragonabili e quelle aziende dove si punta alla una riduzione dell'ingombro rumassima utilizzazione di foraggi, minale, lasciando volume per altri dai quali è possibile \spremere\ costituenti della razione. Questo tutta (o quasi) l'energia in essi perché 100 grammi di Nitrocontenuta. Ovviamente si ha Shure™ al 256% di PG sostituianche un riflesso sul costo della scono 600 grammi di soia f.e. al razione: la minore quantità di 44% di PG. Ci sono quindi 500 soia utilizzata, riduce il costo ragrammi di sostanza seccaa dispozione in fasi di prezzo alto di que-zvutsrponmlihgedcbaA sizione, da utilizzare per altro, fatto non da sottovalutare in razioni ad alto contenuto di foraggi e quindi voluminose. Di fatto, parlando di NitroShure™, è il caso di parlare di una materia prima vera e propria e non di un additivo, con una sua dinamica di rilascio di azoto ammoniacale nel rumine specifica, a mezza strada tra l'urea non protetta e la soia. Ultimo appunto, la dote tecnologica assicura una certezza sulla regolarità nei tempi di rilascio ammoniacale che non è sicura invece nella materia prima Per razionamenti con quantitativi di silomais importanti si può arrivare a 120-130 g di NitroShure™. Normalmente il quantitativo medio impiegato è di 100 grammi. Fin qui la lattazione. E per le asciutte?La risposta viene da sé,allorché si consideri il tenore in fibra normalmente presente nelle razioni di asciutta, cosacherende l'abbinamento con urea a lento rilascio particolarmente interessante.Qui se ne utilizzano 30 grammi/capo/giorno.
Biodisponibilità, 'urea a lento
rilascio
L
Un'ultima considerazione. Non di rado si accusa l'allevamento di sottrarre alimenti al consumo umano. Ridurre la quantità di soia in razione, sostituendola con urea, va anche nella direzione di una razione eticamente più sostenibile. Il che non è magari la prima preoccupazione oggi, ma potrebbe diventare un buon argomento domani. onmlicaC Colina e macina Quando si trattava di dismetabolie e di prevenzione nel post parto si è accennato a una diminuzione della pressione su controlli e protocolli. Questo perché la situazione è tale, con una incidenza talmente bassa dei problemi, da rendere possibile un livello di azione più leggero. Ma questo è stato reso possibile da varie azioni intraprese nella stalla. Ad esempio, restando nel campo alimentare, una messa a punto precisa e ottimizzata dell'integrazione, con particolare riferimento a colina e niacina incapsulate. Proprio in coincidenza dell'inserimento della colina (ReaShure®) nel pre e post parto (15-20 giorni prima e altrettanti dopo) si sono visti miglioramenti nella produzione di latte, con picchi più alti, e una minore incidenza della chetosi. Certo, è anche una questione di colina, nel senso di tecnologia utilizzata per la sua protezione a livello ruminale. Non tutte le co-vutsrqponligfedcbaZVSRPOIEBA
una questione
ruminale
L
tecnologica
è cosa assai differente
rispetto
a una semplice
zyvutsrqponmlihgfedcbaVTSQPNMICBA urea. Per esemplificare la differenza con un'immagine, il dr. Stefano Vandoni, Technical Service Manager di Balchem Italia, indica la fiammata veloce di un fiammifero
o quella
lenta e prolungata
di un pezzo di legno
l'urea semplice - spiega - tutto l'azoto è messo a disposizione nali in pochissimo t empo, mentre con l'urea ruminoprotetta
sui camino. dei batteri rumila cosa avviene
gradualmente, poco alla volta. Questo ha un'importanza enorme ai fini nutrizionali: i batteri, con la normale urea, non hanno t empo a sufficienza per utilizzarla al meglio impatto negativo ruminoprotetta, terà ai batteri l'efficienza inevitabile
e una parte di essa andrà persa, ossia riassorbita e avrà un sul metabolismo. Al contrario, un'equivalente quantità di urea
grazie ruminali
spostare
plus t ecnologico
al suo regolare rilascio di azoto ammoniacale, permetdi utilizzarla nella sua interezza, a tutto vantaggio del-
A questo punto, dato che l'urea l'attenzione sul t ipo di incapsulamento
che fa la differenza.
Nitroshure
è sempre dell'urea,
- spiega ancora
urea, è il vero
Stefano
Van-
doni - ha una struttura che si può definire a uovo. Il t è la parte nutriente, urea o, in caso di altri nutrienti niacina o colina, mentre l'albume che lo avvolge è la protezione, o il lento rilascio ruminale
costituito da fonti lipidiche preposte a determinare (per il Nitroshure) o il by pass ruminale (per colina o
niacina Alcune immagini della nuovissima stalla per le manze, un vero e proprio gioiello che ha permesso di recuperare abbondante spazio per le vacche in lattazione e le asciutte nella stalla principale.
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
AUTORE :Di Luca Acerbis
PAGINE :8-13
Professione Allevat
SUPERFICIE :458 % PERIODICITÀ :Bisettimanale
15 maggio 2019
line sono uguali e cambia, anche di molto, la sua efficacia perché cambia la quantità effettiva di colina che passa intatta attraverso il rumine per essere poi assorbita a livello intestinale. Altra integrazione dimostratasi efficace è stata quella con niacina (NiaShure™) per ridurre i problemi di caldo estivo. Con il suo inserimento in razione si ha un effetto immediato, con un aumento della vasodilatazione e una maggiore dispersione di calore da parte dell'animale. Si è cominciato a utilizzarla lo scorso anno, in estate (in genere è consigliato il suo utilizzo con un THI da 68 in su) con buoni risultati. Certo, i problemi del caldo estivo hanno bisogno anche di altri massicci interventi a livello di strutture, ma la niacina fa comunque la sua parte. vutsronlihgedaQA A tutto shredlage Restiamo nell'ambito della nutrizione delle vacche, ma allarghiamo lo sguardo alla produzione foraggera. In questa stalla, dal 2014, si è abbandonato il silomais \classico\ passando allo shredlage: più silomais in razione, rumine che lavora meglio, grasso nel latte che sale. Giusto per un breve ripasso della cosa, ecco la descrizione che ne fa Ernesto Gusmini: shredlage è un silomais un po' differente per le sue caratteristiche, non solo fisiche. Nella
trincia si adottano dei rulli particolari e uno speciale rompigranella. La lunghezza di taglio è maggiore: 2,5-3 centimetri, e la fibra presente è schiacciata, sfilacciata, laminata, molto più attaccabile dai microbi ruminali e somigliante più a fieno che a frammenti di pianta di mais. Non ci sono pezzi di tutolo o di stocco e la granella è schiacciata e polverizzata e nella massa c'è quindi amido maggiormente assimilabile da parte della bovina. Scompaiono quindi le granelle intere nella massa e quelle indigerite rilevate nelle feci. Grazie alle caratteristiche della fibra e al suo effetto ruminativo è possibile sostituire completamente o quasi il fieno (o la paglia) in razione e si può utilizzare una quantità maggiore di silomais. Qui, preferendo trinciare a una umidità più bassa, ne usiamo 27 kg al 37-38% di ss,il che vorrebbe dire usare 30-32 kg con una umidità maggiore. Ovviamente in trincea le cose vanno fatte bene, a maggior ragione se il livello di sostanza seccaè più alto, data la maggiore spugnosità della massa. Niente di insormontabile, comunque, per chi è abituato già fare del buon
Quattro volte al giorno L'alternativa sarebbe stata avere un carro di dimensione doppia, da 30 o 40 metri cubi, visto che
La vitellaia icuramente
i! discorso
che non
vitellaia
un congruo
SzvutsrqponmlihgfedcbaUQPNMLIGDCB dimento.
Potremmo
per i broiler,
ovviamente
definirla
una via di mezzo
in scala ridotta.
approfon-
tra una serra e un capannone
Dentro
meno polli, bensì vitelli. In questo allevamento funzioni e, del resto, ci sono tutte le condizioni La struttura reti laterali
S
ti aspetti
qui alle Gazze merita
però non ci sono fiori
e nem-
sono soddisfattissimi di come perché i risultati arrivino.
è visibile nelle fotografie, ma possiamo sintetizzarla così. Basse pain cemento su cui si innesta la struttura metallica che definisce le
pareti e il tetto. possibilità
Che somigli
di apertura
a una serra è evidente.
e chiusura
modulare
gione. Lungo l'asse centrale del soffitto fori orientati verso il basso in diagonale
Pareti laterali
con teli mobili,
in base alle t emperature
e alla sta-
corre il condotto delle ventilazione, con per indirizzare il flusso dell'aria, alimen-
tato da un ventilatore esterno che immette l'aria nella struttura, con una velocità regolata in automatico in base alla temperatura interna della vitellaia (che varia
anche
condo
con il crescere
una curva
della t aglia dei vitelli,
oltre
che con la stagione),
se-
preimpostata.
Divisi da una corsia centrale ci sono gli alloggiamenti dei vitelli, che come si può notare, sono stati ricavati con creatività e poca spesa, ma estremamente funzionali, adagiati su uno spesso strato di paglia. ottimale: luce, aria ben ricambiata senza ristagni controllata, Una volta
L'ambiente di vita dei vitelli è e senza correnti, t emperatura
t ranquillità. spostati
i vitelli
viene completamente
svuotato
e ripulito,
per poi ri-
cevere un nuovo lotto a t empo debito. Questo è possibile perché di strutture come questa ce ne sono due, anche se questa che vediamo è quella più recente, mentre
l'altra
è stata
ricavata
in una vecchia
struttura
esistente.
Che con la rimonta si faccia sul serio, in t ermini di strutture, la nuovissima stalla per le manze, un vero e proprio gioiello centinaia
di metri
biogas e al sistema
dalla stalla delle vacche, per la rimozione
vicino
dei nitrati
le vacche in lattazione a cui preparare la miscelata sono 400, e poi ci sono le asciutte e le manze. Invece qui alle Gazze c'è un carro da 20 metri cubi, che lavora tutto il giorno. Questo perché, per scelta, l'unifeed è preparato quattro volte al giorno, sia d'estate che d'inverno. Cambia un po' la
all'area
dai reflui.
lo dimostra anche realizzato a qualche con il digestore
per il
zvutsrqponmlkihgfedcbaUTSRQONLIHGECA
dinamica delle operazioni, nel senso che in inverno le distribuzioni avvengono per lo più di mattina (3 su 4), ma le preparazioni sono quattro al giorno tutto l'anno. Un bell'impegno di uomo e macchina, ma con molti vantaggi, spiegano i Gusmini. xvutsrponmlifecbaL
La nuova vitellaia: un mix tra una serra e un capannone per i broiler, estremamente efficace.
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Fare il carro quattro volte significa avere una miscelata più fresca ad ogni pasto, una più veloce distribuzione, una miscelazione più omogenea perché coinvolge quantità minori rispetto all'alternativa di fare uno o due carri. Vuol dire, inoltre, attirare alla mangiatoia quattro volte nella giornata le vacche con una miscelata appena fatta, non semplicemente avvicinata. E poi c'è la questione raffrescam e l o . In coincidenza con gli orari di distribuzione dell'unifeed, in estate, ci sono momenti programmati di bagnatura e ventilazione. Si ha così la certezza di quattro fasi sicure di raffrescamelo su tutte le bovine, che sommano minutaggio prezioso distribuito nella giornata al raffrescamento in sala di attesa. E un altro tassello, oltre a quelli già visti, che spiega come mai qui, anche in estate, le cose vanno bene, con danni contenuti. Certo, non è solo una questione di carro unifeed, e di volte in cui è preparato, ma farlo quattro volte durante la giornata è sicuramente un aiuto. ztsronmigfedcaS Sistema di raffrescamento aggiornato e ottimizzato Se il caldo non fa troppi danni e l'estate quasi passa senza strascichi negativi è anche perché qui alle Gazze tutto il sistema di raffrescamento è stato implementato di recente. In particolare è stato potenziato il parco ventilatori, per numero e per modelli di più recente concezione, andando a coprire ogni area dell'azienda. Dai vitelli alle manze, dalle vacche in lattazione fino a quelle in asciutta, tutti gli animali presenti qui dispongono ora di un adeguato sistema di raffrescamento. Particolarmente curato il raffrescamento in aree critiche, come la sala di attesa e la mungitura. A questo riguardo è interessante ciò che è stato fatto in sala di mungitura: un sistema di bagnatura delle bovine durante la mungitura, mentre sono ferme nella posta, che si abbina ai ventilatori sia in sala mungitura che all'uscita. Sistema di bagnatura e ventilatori erano presenti anche in sala di attesa, e quindi che necessità c'era di quest'ultima aggiunta? La ra-
Al centro (gilet blu) Ernesto Gusmini accanto il figlio Federico. Completano la squadra, da sinistra a destra: Barbara Menasio, Tania Cambieri, Stefano Vandoni, Mario Pirondini, Enzo Vigano. Nella foto accanto i tre fratelli Gusmini, titolari dell'azienda: con Ernesto, primo da sinistra, Luciano ed Emanuele. zvutsrqponmlkihgfedcbaVTSQPONLIGF
gione, come spiega Ernesto Gusmini, sta nella necessità di dare alle vacche un certo numero di ore di combinato bagnatura/ventilazione, per tenere la temperatura corporea sotto la soglia critica di 39 °C, oltre la quale lo stress da caldo comincia a penalizzare pesantemente la bovina, a scapito di produzione e riproduzione. Nelle 24 ore si devono assicurare alle vacche almeno 4-6 cicli di un'ora di bagnatura/ventilazione, come ha spiegato anche il famoso prof. Flamenbaum, venuto a ispezionare l'azienda insieme con i tecnici di Arienti, azienda che ha curato tutto il sistema di raffrescamento nei suoi vari passaggi e miglioramenti negli anni. Ebbene, mettendo insieme i tempi di somministrazione dell'unifeed (che coincidono con l'attivazione di docce e ventilatori) e quelli di presenza in sala di attesa nelle due mungiture giornaliere ci siamo, ma non per tutte le bovine. Non, cioè, per quelle bovine che stanno meno delle altre in sala di attesa, le prime a essere munte. Per questo è stato aggiunto un supplemento di raffrescamento, con le docce che vanno anche durante la mungitura. L'acqua - spiegano qui cade a terra lontano dalla mammella e non si segnala alcunché di problematico. Del resto il dato di cellule somatiche nel latte e di incidenza delle mastiti è talmente basso da non lasciare dubbi in proposito.
L'idea dtronlifedcba eli'antibiotic
free
Ecco come ci si comporta: sotto le 200mila cellule durante la latNel percorso per qualificare la tazione si utilizza il solo sigilpropria offerta, la Latteria di lante; laddove si sono registrati Calvenzano ha già fatto vari problemi limitati in termini di inpassi avanti. Ormai è prossima nalzamento delle cellule nel latte si fa uso di oli ozonizzati e sigiluna certificazione di filiera, dal lante. campo al prodotto finale, con possibilità di avere ogni informaInfine, nei casi si siano avute zione, partendo dal formaggio, mastiti cliniche o comunque un sui foraggi usati, sulla stalla che innalzamento della conta leucoha prodotto il latte, sui trattacitaria significativo si fa il trattamenti eseguiti. mento antibiotico seguito dal Tutto, insomma. sigillante. Prossimamente l'idea a cui sta laVa detto, tuttavia, che molto si è vorando Ernesto Gusmini è lavorato e si lavora a monte: selequella del latte certificato tronifecba antizione continua per vacche resibiotic free. Qui la media annuale stenti alle malattie; pulizia degli della conta cellulare nel latte è di ambienti; routine di mungitura 140mila, e già questo depone per precisa; minimi stress per gli aniuna incidenza minima di mastiti mali tutto l'anno, controllo mie di altre infezioni con necessità croclimatico eccellente, con di trattamenti antibiotici. ampio investimento in proposito L'ipotesi è quella di avviare a un per ridurre a zero o quasi i progruppo di mungitura a parte le blemi del caldo, eccellenza delvacche che per varie ragioni l'alimentazione, riduzione al hanno avuto dei trattamenti anminimo possibile dei problemi tibiotici durante la lattazione. post parto, massima sanità delle Questo latte avrebbe una collovitelle fin dai primissimi giorni, cazione separata (ovviamente colostratura a regola d'arte e via con un doppio tank e mungitura discorrendo. alla fine del gruppo \trattato\), Perché è chiaro, ma giova sottomentre il rimanente sarebbe derilinearlo, l'obiettivo dell'antibiotic vato da sole vacche per le quali free può essere messo nel mirino è non stato fatto alcun trattasolo se a monte tutto gira come si mento antibiotico nella lattadeve. zione, messa in asciutta Sarebbe illusorio pensare che sia compresa. solo questione di lavoro alla Già ora l'antibiotico in asciutta è messain asciutta. utilizzato solo per un limitato nuE un sentiero stretto, difficile, a mero di animali, circa il 25% cui può pensare solo chi è già in della mandria, un centinaio su possesso di gamba allenata e at400. trezzatura adeguata. •
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AUTORE :N.D.
PAGINE :14
iN Cremasco Week
SUPERFICIE :3 %
17 maggio 2019
Il taleggio di Defendi premiato al TuttoFood CARAVAGGIO(tjs) Successo per il Caseificio Defendi di Vidalengo: il Taleggio dop «Il Caravaggio» premiato al TuttoFood. C’era anche la Defendi alla manifestazione milanese che si è tenuta dal 6 al 9 maggio. E’ loro il miglior taleggio premiato nel concorso «Cheese For People 2019»con assaggio «al buio» da parte dei clienti nel punto vendita di Viaggiator Goloso.
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PAGINE :14 SUPERFICIE :3 %
17 maggio 2019
Il taleggio di Defendi premiato al TuttoFood CARAVAGGIO(tjs) Successo per il Caseificio Defendi di Vidalengo: il Taleggio dop «Il Caravaggio» premiato al TuttoFood. C’era anche la Defendi alla manifestazione milanese che si è tenuta dal 6 al 9 maggio. E’ loro il miglior taleggio premiato nel concorso «Cheese For People 2019»con assaggio «al buio» da parte dei clienti nel punto vendita di Viaggiator Goloso.
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RICETTE
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AUTORE :N.D.
PAGINE :23 SUPERFICIE :32 %
24 maggio 2019 - Edizione Milano
Il gusto pieno della tavola pavese
zutsrponmlihgfedcbaSR
Dagli antipasti ai dolci, ecco le specialità imperdibili di un territorio che si può definire unico, a cominciare proprio dalle sue eccellenze culinarie Una pausa ristoratrice è sempre possibile in tutto il Pavese, e dà l'opportunità di apprezzareuna gastronomia ricca e articolata, con specialità gustose. Prelibatezze da assaporare tra gli agriturismi e le taverne dei borghi, tra i piccoli ristoranti e le locande. È qui che si può scoprire l'inconfondibile cucina di Pavia, povera ma gustosissima, caratterizzata da sapori robusti e basatasu ingredienti semplici provenienti dalle risaie e dagli orti, dai cortili e dai torrenti. Il protagonista assoluto è il riso che nasce nei campi che qui si allargano a perdita d'occhio: è presente nei minestroni e nei risotti, unito ai fagiolini all'occhio o alle erbette dei prati, ai funghi, alla trippa o alle ortiche. Tradizionali sono il risotto arrostito, il riso con le rane e il riso e latte. Mentre tra gli ortaggi tipici c'è l'asparago, anch'essoutilizzato in numerosi piatti e apprezzato per la leggerezza e l'alta digeribilità. L'enogastronomia pavese vanta il marchio Pareo Ticino-Produzione Controllata e il Parco Lombardo della Valle del Ticino è capofila nella valorizzazione dei prodotti enogastronomici ottenuti nel rispetto dell'ambiente e con pratiche di agricoltura sostenibile. È la prima esperienza di questo generein Italia, il i risultato sono prodotti alimentari di altissima qualità ricercati edovunque imitati. Il Grana Padano Dop è tra i prodotti protagonisti qui, uno dei formaggi italiani più conosciuti e venduti i al mondo, insieme al Gorgonzola Dop e al Taleggio Dop, inventati e da sempre prodotti nella Valle Padana. Ma tra le meraviglie gastronomiche del territorio an-
nomiche del territorio anche il miele gioca un ruolo fondamentale, in particolare il pregiatissimo miele biologico d'acacia, una spedalità rinomata e premiata in concorsi internazionali. Numerose altre qualità di miele vergine integrale ben presenti sono i mieli di tiglio, di bosco, di castagna e di rovo pavese preve-
de il noto salame d'oca, il pesce in carpione, oppure le insalate di nervetti o di fagioli borlotti, mentre per quanto riguarda le pietanze si spazia dal maiale (si cucinano coppa fresca, arista,lonza, braciole, tempia, scottadito, zampino, orecchie,cotenna, cuore,fegato, polmone) al manzo, dalle lumache alle rane, fino alla cacciagione. E non dimentichiamo gli animali dell'aia: l'oca, l'anatra, la gallina, la faraona, il tacchino. Caratteristici sono il \ragò\, un piatto a base di verze arrosto con costine e cotenne di maiale, e la polenta. I torrenti e il fiume Ticino, poi, forniscono in abbondanza anguille, carpe, trote, tinche. Ancora, tra i primi spiccano i famosi agnolotti pavesi, una ricetta di pasta ripiena che ha subito l'influenza della cucina piemontese (per la tipologia, analoga a quella degli agnolotti piemontesi) ! di quella piacentina (per il ripieno, che d er i v a da carne stracotta e che è quindi simile a quello de-
ne popolare identifica in un cuoco monferrino di nome Angiolino, detto Angelot, la formulazione della ricetta; in seguito la specialità di Angelot si sarebbe evoluta nell'attuale agnolotti). Possono essere serviti asciutti, con il condimento di carne oppure in brodo. Tra i secondi, Lo stufato alla pavese è uno stracotto di carne di manzo tipico
che vede cucinata la spalla (o da come questo taglio è chiamato frequentemente in Lombardia) del manzo. È utilizzato sovente anche come condimento per pasta,come per esempio con le tagliatelle e con i citati agnolotti pavesi. Per chiudere il pastopavese in dolcezza si possono torta (bianca e nera), la tora paradiso (dal 1878 è il sìmbolo più dolce della città di Pavia, creata allora dal maestro pasticcere Enrico Vigoni, su consiglio del marchese Cusani Visconti), quella di mandorle, quella di riso o quella di pane.Ancora, vi sono i biscotti Bramantini di Vigevano, il del la cui ricetta risale addirittura ai tempi di Ludovico il Moro, e le offelle di Paiona, fragranti biscotti provenienti dall'omonima cittadina.
gli anolini). L'origine del nome è incerta: la tradizione popolare identifica in un
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PAGINE :23 SUPERFICIE :32 %
24 maggio 2019 - Edizione Milano
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PAGINE :63 SUPERFICIE :9 %
16 maggio 2019
LE RICETTE
Non solo dessert: un risotto per stupire
Avete mai pensato alle fragole per una ricetta salata? Provate il risotto con le fragole, proposto dagli chef della Fiera del Riso di Isola della Scala. INGREDIENTI per 4 persone: 400 gr di riso Vialone Nano, 400 gr di fragole mature, 1 porro di piccole dimensioni, 40 grammi di burro, 1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva, 70 grammi di formaggio grana, 1 litro di brodo vegetale, 1 bicchiere di vino bianco, sale e pepe. PREPARAZIONE. Tritate le fragole in piccoli pezzi lasciandone qualcuna intera. Tagliate i porri a rondelle sottili, metteteli in una pentola da risotto e fateli appassire nell'olio. Aggiungete il riso e sfumatelo con il vino bianco. Aggiungete il brodo un po'alla volta e proseguite con la cottura fino a quando il riso sarà molto al dente. Aggiungete le fragole, il formaggio grana e il burro, mescolate e mantecate il risotto per 2/ 3 minuti. Servite guarnendo i piatti
zxvutsrqponmlihgfedcbaZXVUTSRPONMLIGFEDCBA
scelta sarà in base a quanto desiderate che i sapori siano amalgamati oppure ben distinti: prima mettete le fragole più amalgamerete i sapori. Leefragoleragole L f devonoevono d esseressere e mature per avere meno acidità. Certo avrete un piatto molto dolce, che potrete «aggiustare» con una spolverata di formaggi molto sapidi (molto stagionati, anche di pecora). LABBINAMENTO.il vino perfetto da abbinare al risotto con le fragole è un vino bianco leggermente fruttato, come un Lugana o un Passerina. La fragola non è l'unico frutto usato come ingrediente ingrediente per per ii risotti: fichi, melone, pere (spesso con il taleggio) e agrumi come arancia e limone sono spesso usati per ottimi primi piatti di riso.
con delle mezze fragole e una spruzzata di pepe. Un altro suggerimento è quello di mettere le fragole a metà cottura del riso. La
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PAGINE :94
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :99 %
23 maggio 2019
PAGINE UTILI!
IN FAMIGLIA
Le ricette Antonella An
Antonella Clerici, storica conduttrice di La prova del cuoco , è titolare del ristorante Casa Clerici
di Clerici
Le millefoglie in versione dolce e salata ggi vi propongo due ricette: la prima è un dolce semplice, un dessert sano e piuttosto leggero a base di mela, un’originale alternativa alla classica torta. Sapete che la crema pasticcera si può fare anche senza il latte? Basta sostituirlo con l’acqua e utilizzare i tuorli al posto dell’uovo intero: risulta meno cremosa della ricetta classica, ma è un buon compromesso per chi è intollerante. Per creare un efetto croccante e delizioso, si può sbriciolare qualche amaretto tra uno strato e l’altro . Per la ricetta salata se non avete o non trovate un tartufo, niente paura! La millefoglie di polenta può essere farcita in mille modi: provatela anche con una crema di taleggio fondente e radicchio rosso stufato . Oppure scatenatevi a creare e inventare farciture fantasiose… La polenta, come il tubino nero nell’armadio di una donna, sta bene con tutto!
O
UN’IDEA LIGHT? PREPARATE LA CREMA PASTICCERA USANDO L’ACQUA AL POSTO DEL LATTE
MILLEFOGLIE DI MELE AL FORNO INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 1 mela Golden; 2 mele Fuji; un cucchiaio di zucchero; 6 biscotti secchi; ½ cucchiaino di cannella. PREPARAZIONE ✔ Sbucciate la mela Golden, tagliatela a piccoli pezzi e mettetela a cuocere in un tegamino con un cucchiaio di zucchero e qualche cucchiaio di acqua, per circa 10 minuti. ✔ Sbriciolate i biscotti sec-
chi, aggiungeteli alla mela, unite la cannella e mescolate inché in composto assume una consistenza cremosa. Accendete il forno a 180 °C. ✔ Tagliate le mele Fuji a fette sottili in orizzontale, senza scomporre la sequenza. ✔ Componete la millefoglie disponendo la crema di mele Golden sulle fettine e sovrapponendole una sull’altra. ✔ Mettete le mele nel forno già caldo e proseguite la cottura per 15 minuti.
94
ogni
● Fino
al 2 giugno,
weekend,
a Parma
si svolge
Giardini
Gourmet
sulle eccellenze
del territorio
nelle
aree verdi
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PAGINE :38
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21 maggio 2019
Cestini con bocconcini di pollo e asparagi TI • zxvutsrponmlihgfedcbaTSPMLA0 35 grammi tagliato a dadini. Togliete di pollo a bocconcini dal fuoco e aggiungete • 150grammi eli un pizzico di pepe. asparagi • 50 grammi Tagliuzzate gli eli cipolla tagliata asparagi. Mettete a a fettine sottili rosolare la cipolla in • 45 grammi di taleggio una padella con l'olio. • 25 millilitri di latte Aggiungete i bocconcini • 1 bicchiere di vino TESSA GELISIO di pollo e sfumate (42 anni) bianco • 2 pancestini con il vino bianco. conduce • pepe • sale • olio extra Abbassate il fuoco, unite su Italia 1 vergine di oliva. gli asparagi, salate e e mangiato Il completate la cottura. alle 12.10. PREPARAZION E Lessate Scaldate i cestini di pane gli asparagi. Preparate in forno, aggiungete il la crema di taleggio facendo pollo con gli asparagi e colate sciogliere nel latte il formaggio sopra la crema di taleggio. IN GREDIEN
A caccia di sagre e sapori IL M EGLIO
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D'ITALIA
Dal 2 4 al 2 6 maggio, Degustibus, prodotti
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Info:
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l'intero di Castel l'omonimo
Galim b ert i . .
d'Ario
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www.com
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(M N). Al centro t ipico
attribuito
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, dal 24 al 2 6 maggio,
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Ro m a, piazza
ibus.cuneo.it
La Festa del
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ii m eg l i o d ei
eno g ast ro n o m i ci
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Cuneo
con la salam ella, il marchio
com u n ale u n e .cast
Deco
d'origine).
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16 maggio 2019
Non solo dessert: un risotto per stupire LE RICETTE
rnkfedZWVTRPONLIHEDCA
zxvutsrqponmlihgfedcbaZVUTSRPONMLIGFEDCBA risotto con le fragole è un vino bianco leggermente fruttato, come un Lugana o un Passerina. La fragola non è l'unico frutto usato come ingrediente per i
Avete mai pensato alle fragole per una ricetta salata? Provate il risotto con le fragole, proposto dagli chef della Fiera del Riso di Isola della Scala. INGREDIENTI per 4 persone: 400 gr di riso Vialone Nano, 400 gr di fragole mature, 1 porro di piccole dimensioni, 40 grammi di burro, 1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva, 70 grammi di formaggio grana, 1 litro di brodo vegetale, 1 bicchiere di vino bianco, sale e pepe.
risotti: fichi, melone, pere (spesso con il taleggio) e agrumi come arancia e limone sono spesso usati per ottimi primi piatti di riso.
PREPARAZIONE. Tritate le fragole in piccoli pezzi lasciandone qualcuna intera. Tagliate i porri a rondelle sottili, metteteli in una pentola da risotto e fateli appassire nell'olio. Aggiungete il riso e sfumatelo con il vino bianco. Aggiungete il brodo un po'alla volta e proseguite con la cottura fino a quando il riso sarà molto al dente. Aggiungete le fragole, il formaggio grana e il burro, mescolate e mantecate il risotto per 2/3 minuti. Servite guarnendo i piatti con delle mezze fragole e una spruzzata di pepe. Un altro suggerimento è quello di mettere le fragole a metà cottura del riso. La scelta sarà in base a quanto desiderate che i sapori siano amalgamati oppure ben distinti: prima mettete le fragole più amalgamerete i sapori. Le fragole devono essere mature per avere meno acidità. Certo avrete un piatto molto dolce, che potrete «aggiustare» con una spolverata di formaggi molto sapidi (molto stagionati, anche di pecora). L'ABBINAMENTO. Il vino perfetto da abbinare al
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Roma (IT)
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16 maggio 2019
ALLE18 NELBISTROT DIPIAZZADEGLIARTISTI
“RassegnaInebriante”,la birra protagonistada OperaTaste Factory
P
arte a Napoli la “Rassegna inebriante” di Opera Taste Factory. Alle 18, nel bistrot di Piazza degli Artisti la degustazionedi birra artigianale. Opera presenta alla città le sueetichette con sei speciali finger food. A ogni birra “Opera” un particolare abbinamento: si beveBir Stout, nera al sentore di caffè con le ostriche, la doppio malto con le bombette pugliesi, la chiara con taleggio e radicchio, la profumata blond Ale con ricotta di bufala, la Dark Ale con il crostino con lardo pancettato e pomodoro confit e infine la IPA con la macedonia. L’idea dei tre fondatori di Opera, Guido Guida, Vincenzo D’Agosto, Ciro Zambardino a cui poi si è aggiunto Marcello Frungillo, di creare le proprie birre artigianali, nasce dalla continua ricerca di prodotti genuini, che si distinguano da quelli industriali. Di qui l’incontro con un piccolo birrificio di Buonabitacolo, paesesituato nel Vallo di Diano,
il “Rudeboy”, conosciuto come “il birrificio del vallo”, che ha creato per loro sei birre speciali. Questo concept dall’atmosfera internazionale si distingue nel food, nei drink, nello stile e nella musica. Si vive dalla mattina alla notte fonda, dalla colazione all’after dinner, passandoper l’aperitivo, gustando e bevendo un’ottima selezionedi prodotti artigianali provenienti da tutto il mondo. Il bistrot dispone di una torrefazione che produce il caffè “Opera” ed è anche un raffinato thè shop; alle cinque del pomeriggio le signore del Vomero si incontrano per bere infusi, tisane e thè particolari. Nella stagione estiva quelli industriali vengono sostituiti con il thé matchaanche aromatizzato con frutta fresca e spezie.La prima degustazionedella “RassegnaInebriante” coincide con l’assegnazionea Opera del premio del portale “Eccellenze italiane”, dedicato alle aziende chesi sono particolarmente distinte nel proprio lavoro.
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PAESE: Italia DIFFUSIONE: online
➤ 17/05/2019
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RISTORANTI
AUTORE :Di Fiorenza Auri…
PAESE :Italia PAGINE :22-24 SUPERFICIE :264 %
Bartù
PERIODICITÀ :Mensile
1 maggio 2019
La Grotta Azzurra, una e trina... zutsronmiedcaMFCA
di Fiorenza Auriemma
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Marasco
Pizzaiolo di razza, Cristian Marasco è riuscito a replicare, e triplicare, il successo dei suoi genitori. Provare per credere
Quando per natura sei un vulcano di idee, è molto probabile che tu veda lontano; e che prima o poi vada anche molto lontano. Se a questo aggiungi che fin da piccolo la passione di famiglia diventa la tua, il gioco è fatto. Lo dimostra la storia personale e professionale di Cristian Marasco, figlio di genitori campani che nel 1982 decidono di aprire a Merate, tra Milano e Lecco, un ristorante pizzeria dal nome evocativo de La Grotta Azzurra. miei sono stati dei pionieri, hanno portato qui piatti a base di pesce come spaghetti alle vongole, sauté di cozze, frittura di calamari, tipici della cucina tradizionale del sud. E poi ovviamente mozzarella di bufala, babà, racconta Cristian. tutti li conoscono e li apprezzano, e li puoi mangiare ovunque: ma all'epoca erano difficili da trovare, soprattutto qui in Ed è nel locale dei genitori che Cristian - classe 1978 - cresce sostanzialmente 'a pizza e latte' (lo testimonia una foto in cui lui, a sette anni, impasta in piedi su una cassetta dell'acqua rovesciata), imparando il mestiere e appassionandosi sempre più. Ancora adolescente, ha l'intuizione che il lievito madre possa rappresentare il futuro per l'universo pizza, e così comincia a frequentare corsi di specializzazione, inclusi i tre livelli dell'Università della Pizza presso La Scuola del Molino di Vi-
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AUTORE :N.D.
PAGINE :49
TorinoSette
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24 maggio 2019
LE PROPOSTE GASTRONOMICHE
Baccalàemenùdegustazioni Pizzaclassicaeal padellino BACALHAU Avete maiassaggiatoil verobaccalà?Quello pescatoall’amo nei mari del NordEuropa,al largodelleisoleFaroe,perintenderci. Il suosaporeinconfondibile lo trovate nei piatti delristoranteBacalhau,in corsoRegina Margherita 22,cheda oggi presentaancheunaseriedi novità preparatedallo chef FabioMontagnaconla pregiatabottargadi merluzzo norvegeseSkrei. Ma èil baccalà servitoin tuttii modiein tuttele salseatrionfare:nelleproposteprimaverili del menùalla carta,nelle ricetteda intenditori dei due menùdegustazione,italianoe portoghese, cosìcomenellaformula lunchin settimana, checomprendeentratadel giorno,unpiatto a sceltafra Fusilli al pestoe baccalà,Maccheronial sugodi pesce,Alici impanatecon insalataeScaloppinaallimoneconverdura, più acqua,calicedi vinoecaffèa12 euro.Per i più golosi non mancanosquisiti dessert, tutti accompagnatidamini-cocktail, mentre l’imperdibile degustazionedelladomenica propone baccalàin due manierea 20 euro. Info eprenotazioni allo 011/83.97.975.
KENSHO Kensho, in via Mercanti 16,èil localeperfetto per chi è in cercadi saporinuovi. Cucinagiapponese,manonsolo, perchéle innumerevoli contaminazionie l’estro degli chef siriflettono in ricette comeil celebre ramen,qui preparatoconpastaabasedi uovo rigorosamentepiemontese,o specialità gourmet come il Kamo, ovvero petto d’anatra,togarashi,salsad’ostriche,crema di patatedolci al foie graseverdure croccanti. Ottimo il sushiei piatti di crudo,tutti da provare, così come il Black Cod dell’Alaska. Ma il must da Kensho sono i 3 percorsi degustazione.Il primo da75 euro si chiamaOmakaseevienecompostodopo una chiacchierata con i clienti, sulla base dei loro gusti.Non c’è un limite definito di
piatti. Il percorsoSatorida110europropone specialitàsiadi terrachedi mare,fracui il Wagyu, pregiato manzo giapponese.E poi c’è il Bodhi a 120 euro, la massima espressionedella cucinadelSol Levantein 15 portate. Info. 011/19.78.12.56, www.kenshorestaurant.com.
PRIMA E POI Nel cuoredi Torino, in via Lagrange 43/g, il ristorante-pizzeriaPrima e Poi propone tutti i giorni nuovi piatti,dallacucinadi mare allaverapizzanapoletana,accompagnati da un’ampiacartadi birre nonfiltrate enon pastorizzateeottimi vini. Prima ePoi è famosoperla pizza,preparataconingredienti freschiedi primaqualità.Florin curapersonalmente la pizzeria conforno a legna,infondendoamoree passioneperla tradizione pizzaiola da quasi vent’anni. Tra le specialitàcisonole pizzeconburratae salsiccia, quella alla Norma, con melanzane fritte ericotta infornata,senzadimenticare le squisitefocaccemiste.Daprovarela pizzanapoletanaconcornicione ripieno di ricottadi pecora,unaveradelizia. La cucina non èda meno,consquisitiprimi piatti, secondi conpescealla griglia efrutti di mare, sino agli ottimi dolci. La serala carta si fa ancorapiù ricca,conpropostegolosecome tagliatelle al ragù di cinghiale o filetto di fassonaalla Voronoff. Info e prenotazioni allo 011/51.78.698osulsito www.primaepoiristorante.it.
FRATELLINI’S Voglia di pizza?Nella bellacornicedi piazzaVittorio Veneto,alcivico 20/b, la pizzeria Fratellini’svi aspettacontantissimeproposteappetitoseper tuttii palati:dallepizze classichea quelleal padellino, dalleirresistibili focaccealle pizzegourmet apala.Ci sonoadesempiole pizze della “Selezione Carciofi” comela Carciofino, conditacon
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24 maggio 2019
bufala, carciofi, pachino, guancialecroccanteescaglie di pecorino, ela Talee Carciofi confior di latte,cremadi porri, carciofi saltati,taleggioepachino. Trai classici,da leccarsii baffi la Pistacchio,congorgonzola al pistacchio,bufala,salsicciatipo Bra e pomodorinigialli. Il tuttoaccompagnatoda un’ampia sceltadi bevandeebirre allaspina,in bottiglia e artigianali.Danonperdere, frale propostedellacucina,la Farinata“langarola”, la Millefoglie di melanzanacon pomodoroescamorza,la Battutadi Fassoneconcarciofi escagliedi parmigianoegli squisitidessert,daiclassicitiramisùebonèt alla fondutadi cioccolatoservitaconfrutta fresca. Info e prenotazioni allo 011/19.01.96.02.
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1 maggio 2019
ghizzolo d'Este. Proprio il lievito madre diventa il centro della sua carriera professionale, fino a portarlo a essere oggi giustamente orgoglioso di due realtà che 10vedono capofila: l'impasto con 96 ore di lievitazione che porta la sua firma, e lo sviluppo dell'impresa di famiglia. Cristian Marasco è un padre premuroso e scrupoloso per il 'suo' impasto, che produce con una doppia fase di lievitazione. La prima, dove il lievito madre viene mescolato con acqua e farina: il panetto così ottenuto riposa per un arco di tempo variabile in base a temperatura dell'ambiente e stagione, in modo da guadagnare in sapore e poter resistere alle 96 ore di lievitazione, che a volte sono anche di più. Il giorno successivo, viene aggiunta l'acqua dell'acquedotto di Merate (dal pH neutro ideale) e un blend di quattro farine (italiane biologiche, macinate a pietra e a cilindro), poi l'impasto lavorato viene \chiuso\, cioè completato con gli ingredienti mancanti richiesti dalla ricetta, prima di essere avviato alla lunga lievitazione. questa fase aggiungo il sale marino integrale di Sicilia, presidio Slow Food dalla Riserva WWF di Trapani e Paceco: un quarto rispetto alle quantità media è sufficiente per avere un impasto sapido ma non salato. Per questo unisco anche un po' d'olio, che garantisce la spiega Marasco, che per essere sicuro della qualità a 360 gradi del suo prodotto, ogni due mesi preleva un tampone dell'impasto e lo manda ad analizzare per verificare che non ci siano muffe o quant'altro. Per dare un'idea del giro di pizze cui sovraintende Cristian - e che costituiscono 1160% delle richieste della clientela ogni mese nel laboratorio de La Grotta
de La Grotta
Marinara
ai quattro
Azzurra
pomodori
Azzurra circa 100 sacchi di farina da 25 chili l'uno diventano pasta da pizza, suddivisa poi in palline, volutamente da 220 grammi. Il risultato sono pizze fragranti e altamente digeribili, offerte in carta con una settantina di diverse farciture, a testimonianza della fantasia di Cristian, nonché della sua capacità di abbinare gli
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zutrqponmiedaMLGA
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PAESE :Italia PAGINE :22-24
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1 maggio 2019
ingredienti partendo sempre da materie prime di ottima qualità. Le Margherite tra cui scegliere sono cinque (la più particolare: la 'sott'in coppa', con fior di latte d'Agerola sotto, e sopra antico pomodoro napoletano, basilico fresco e olio Evo). Chi preferisce la Marinara ha a disposizione quattro versioni (ottima quella ai quattro pomodori, con San Marzano Dop dell'agro senese e nocerino, antico pomodoro napoletano, pomodorino del Pendolo, ciliegino fresco, aglio rosso di Nebbia, basilico e origano freschi, olio Evo). Gli amanti del pesce possono ordinare una delle sei pizze del Marinaro - omaggio alla vocazione per il pesce che ha reso famoso Grotta Azzurra - tra cui spicca la Carpaccio di Mare, con San Marzano, burrata pugliese, carpaccio di branzino e salmone marinati, pesce spada affumicato e un paio di foglie di rucola. E poi ci sono pizze davvero particolari, all'apparenza stravaganti ma convincenti all'assaggio. Una su tutte, la Lumbard!, con fior di latte del casaro, gorgonzola dolce Dop, Taleggio Dop, parmigiano padano Dop grattugiato, e carpaccio di polenta di mais, grano saraceno e bianca: si tratta della versione aggiornata della pizza con cui un giovanissimo Cristian nel 1996 si aggiudicò il primo premio al
campionato europeo di pizza. A Marasco dunque non mancano né inventiva né coraggio, e nemmeno spirito imprenditoriale, come dimostra il fatto che ora sono tre le insegne La Grotta Azzurra: a quella storica di Merate, nel 2013 si è aggiunta la Grotta Azzurra di Bonate di Sopra, e lo scorso anno la Grotta Azzurra di Garlate. abbiamo aperti perché c'era richiesta: non potendo allargare oltre il locale di Merate, abbiamo scelto di espanderci in due località vicine ma che pescano in un bacino di utenza diversp, così da non creare spiega Cristian. L'offerta gastronomica è la stessa, cam-
bia il look: il locale di Merate mantiene l'aspetto storico; quello di Garlate è in sintonia con l'ambiente lacustre, è punto di arrivo per le gite fuoriporta e offre anche bar e lounge bar; quello di Bonate è più rustico e informale, e molto gettonato per le cerimonie. spesso che nostri clienti di Merate ci chiedano di organizzare un ricevimento a Bonate: hanno la garanzia di quello che mangeranno, però in un ambiente specifica Cristian. Per capire meglio le dimensioni di questa azienda familiare in piena ascesa - a Merate la moglie Patrizia e la cognata Simona sono alla guida della sala, mentre il fratello Mario è lo chef di cucina; la sorella Silvia invece dirige Garlate - , basta contare i coperti: 200 a Merate, 180 a Bonate e 150 a Garlate, che nella bella stagione raddoppiano per tutti e tre i locali con i tavolini all'aperto. Nel ristorante storico lavorano 15 persone, tre delle quali seguono le pizze, cui si aggiunge Cristian che - oltre a sovraintendere puntigliosamente alle fasi dell'impasto - ha la funzione di jolly nelle tre location. seguire le mie pizze seleziono persone con solo un minimo di preparazione, in modo da poterle formare io con i miei criteri e i miei specifica Marasco. Che non solo è sempre in attività, ma non smette mai di progettare. sa che si ferma è dice sorridendo. comunque, anche se i clienti mi dicono 'sei bravo, fai la pizza buona' io penso che domani può arrivare qualcuno che la fa meglio di me. Ragion per cui devo sempre impegnarmi per migliorare e per proporre •
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AUTORE :Giorgio Canni
PAGINE :22 SUPERFICIE :4 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 maggio 2019 - Edizione Brescia
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Agriturism o
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Pasta fatta in casa e formaggi scelti in una cascina del 500 di vronmlihgeaPGC Giorgio Canni zywvutsrqponmlkihgfedcbaZYVUTSRQPONMLIHGFEDCBA I d o cum en t i più a n t ichi p ar lano della Cascina Selva di Ozzero (Mi) fin dal 1500. Qui, oggi, si t r ova un'azienda agrituristica biologica con un bel ristoro a llestito nella vecchia stalla. I piatti cam b ian o t u t t e le settim an e. Pasta fatta in casa (tagliolini con pesto di t r evisana e sp eck o m a cch er o n cin i
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con r agù bianco), r isotto alle ortiche e taleggio, r oastbeef con carne di produzion e propria, degustazion e di form aggi m is t i d ella cascina. Il m e n ù del weeken d costa 32 euro, bevan d e escluse (fino a 10 an n i 16 euro). Aperto dal m a r t edì alla dom e n ica, per prenotazioni: 392.34.34.416.
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :49
TorinoSette
SUPERFICIE :34 %
17 maggio 2019
FRATELLINI’S, SAVURÈ E VISTA MARE
Pizzaepastaartigianali Piatti di pescesemprediversi FRATELLINI’S Voglia di pizza? Nella bella cornice di piazza Vittorio Veneto, al civico 20/b, la pizzeria Fratellini’s è il postoperfetto per una pizza originale, digeribile e appetitosa.Tantissimele propostesfiziose, classiche,al padellinoo gourmet apala,in grado di soddisfare tutti i palati. Ci sono ad esempiole pizze della “SelezioneCarciofi” come la Carciofino, condita conbufala, carciofi, pachino, guancialecroccante e scaglie di pecorino, e la Talee Carciofi con fior di latte, crema di porri, carciofi saltati,taleggio epachino.Assolutamente da provarela Pistacchio, con gorgonzola al pistacchio, bufala, salsiccia tipo Bra e pomodorini gialli e la Talee Perecon fior di latte, crema di cavolo viola, taleggio, pere,guancialecroccantee scaglie di noci. Il tutto daaccompagnarecon un’ampia sceltadi bevandee birre alla spina, in bottiglia e artigianali. Da non perdere,fra le propostedella cucina,la Farinata“langarola”, la Millefoglie di melanzanaconpomodoro escamorza,la Battuta di Fassone con carciofi e scaglie di parmigiano e gli squisiti dessert, dai classici tiramisù e bonèt alla fonduta di cioccolato servita con frutta fresca.Info e prenotazioni allo 011/19.01.96.02.
SAVURÈ La pastanon è soltantoil piatto principale da gustare, ma rappresentaanche l’elemento aggregante,il simbolo di unaritrovataconvivialità a tavola,l’attore protagonista di un locale dall’atmosfera calda e informale, divertente e contemporanea. Da Savurè,presentea Torino in due sedi (in via Garibaldi 38 tel. 011/19.66.53.00e in via Madama Cristina 12 tel. 011/06.06.956)e dal 2016ancheaLondra, non è soltantoil gustoa esseresollecitato.
La pastasi può ancherespirare,grazieall’intenso profumo di farina chesi avverte una volta entrati. Si può osservare,siadurantela preparazionee la cottura grazieal laboratorioela cucinaavista, siaunavolta prontasul banconedelle pastefreschecrude da asporto.Non un semplicepastificio e neancheun classico ristorante, non un fastfoode nemmenounagastronomia:Savurèè un “pastificio concucina”, dovetutti i giorni i pastailavoranole pastefresche secondotradizione, preparatecon ingredienti di eccellenza.Lo stessocriterio di curaeattenzionevieneadottatoper la preparazionedei condimenti. La formula della ristorazioneè semplice:si scegliela pasta,si sceglie il condimento preferito e li si abbina.16tipi di pasteper12 condimenti, per un totale di quasi 200 diversi abbinamenti. Alla sera, un’ora prima della chiusura,perevitare sprechi,tutte le paste crudee i sughidaasportocostanola metà. Info su www.savure.it
VISTA MARE Vista Mare, con due sedi in corso Inghilterra 27/c e in via Medici 86, è diventato in breve tempo un punto di riferimento in città per gli amanti della cucina di pesce.Al menù alla carta, con gli immancabili fritti misti, i deliziosi panini di pesce e altre specialità come la tartare di tonno rosso, preparata in tante versioni, si aggiunge infatti un “Menù del giorno” sempre nuovo, che propone un piatto a scelta (tra due primi e un secondo) e acqua al prezzo popolare di 7 euro. Tante le specialità di mare, tutte da provare, come il pescesciabola fritto, l’ombrina al pepe rosa, la cernia al forno e il filetto di branzino. Tra le novità, per quanto riguarda i panini gourmet che è possibile scegliere in corso Inghilterra, ci sono lo “Houston”
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AUTORE :N.D.
PAGINE :49
TorinoSette
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17 maggio 2019
con tartare di tonno rosso,pesto di basilico, burrata DOP, pomodoro ciliegino e sale aromatizzato al Chianti doc e il panino “Honolulu” con tentacolo di polpo tagliato al coltello, entrambi conditi con olio EVO. Nel locale di via Medici invece ai primi di giugno partiranno le riprese di uno spot video comico, che racconterà la vita quotidiana di Vista Mare, con la partecipazione di attori e personaggi influenti del web, per cui si stanno selezionando le comparse. Chi fosse interessato a partecipare può candidarsi telefonando al 345/56.30.136. Per conoscere le ultime novità basta visitare la pagina Facebook di Vista Mare, dove ogni giorno viene pubblicato il menù e si trovano informazioni sugli appuntamenti da non perdere come gli “Aperi-pesce”, che a pranzo e cenapropongono assaggi della casacon fritto misto e calice di vino a soli 5 euro.
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AUTORE :N.D.
PAGINE :49
TorinoSette
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17 maggio 2019
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AUTORE :N.D.
PAGINE :23 SUPERFICIE :9 %
18 maggio 2019
l'intesa perfetta tra cibo e vino zywvutsrqponmlkihgfedcbaZWVUTSRPONMLIGFEDCBA • Immaginate un'oasi di pace a due passi dal corso principale. Tanto vicina al cuore pulsante della città quanto lontana dal clamore della movida. Siamo in largo Medi, la piazzetta dietro la chiesa di S. Giovanni Battista dove da un paio d'anni ha aperto questo grazioso bistrot che unisce piatti freschi e gustosi a vini di qualità. Luogo di incontro, prima ancora che ristorante, a \Ilcavatappo\ è possibile centellinare un calice di vino, degustare le proposte del giorno e trascorrere una piacevole serata ascoltando buona musica in
sottofondo. Cominciate daltagliere di salumi e formaggi, perfetto per stuzzicare l'appetito, poi però passate ad una delle prelibatezze della cucina: uovo pochè, tronchetto di capra con noci, radicchio e miele, tartare di manzo e filetto di maialino con pistacchi e guanciale croccante oppure millefoglie di pane carassau con taleggio e alici. Da 10 a 30 euro. •Info €€ Il cavatappo, largo Medi Porto Recanati - 3454511823
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AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :33,39 SUPERFICIE :24 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 maggio 2019
LOMBARDIA A TAVOLA/ Trattoriada Abele
I risotti monumentali sono in via Temperanza TOMMASO FARINA ■ La piacevole tana immutabile del quartiere neo-hipster, potreste definirla. E non sareste lontani dal vero. In quella realtà milanese che molti chiamano «NoLo», che starebbe per North of Loreto, la Trattoria «da Abele» resta un punto fermo,innessunmododebitore delle mode. La Trattoria «da Abele» si chiama anche Temperanza, perché si trova in via Temperanza: una piccola traversa di via Pasteur, cioè la strada che dà il nome a una fermata del metrò e che collega viale Monza con via Padova. Fa parte, grosso modo, della zona chiamata «NoLo», un quartiere a suo tempo povero e grigiastro, che ultimamente sta fiorendo
con tutto un nuovo pubblico giovanile. In via Temperanza, ormai da quarant’anni, se ne staAbele.Impassibile,immutabilecoisuoi risotti,veromonumento della nostra città. E ne ha ben donde: vista la bontà di quel che si mangia a questi tavoli,ènaturalecomequestoindirizzo continui a piacere, dallafinedegliannidipiombo(...) segue ➔ a pagina39
LOMBARDIAATAVOLA/ Trattoria da Abele
Il risotto salsicciae fagioli monumento di via Temperanza seguedallaprima
TOMMASO FARINA (...) agli sberluccicanti anni Dieci. Per entrare, si suona il campanello, vi troverete in un ambiente con tre salette. La maggiore ha anche un banco bar, presidiato da RobertoBravin, lo storicotitolare. Tutt’attorno, un perlinato color verde scuro, qualche quadro annoso, i ritagli di giornale che parlano di loro. Nella saletta a sinistra, ci sonotuttigliacquerellidiunfedele cliente pittore
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PAESE :Italia
AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :33,39 SUPERFICIE :24 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 maggio 2019
chioallaSalsiccia»,unrisotto alvinorosso,salsicciaefagioli all'occhio. Oppure, quello conricciolaecapuliatosiciliano. O con il preboggion, che è un misto ligure di erbette e verdurinevarie.Cadretesempre in piedi. Non è finita, ci sono i secondi. Bravin ha un debole per la trippa, e la propone
Da Abele si mangia solo la sera: è un posto dove si cena concalma,tassativo.Conviene prenotare, anche se la gestione tiene sempre liberi tavoli per chi arrivi alla ventura. In carta, piatti sinceri, e unalistadeivinichehailpregio di contemplare vini poco noti, come l’Ormeasco, un rosso a base di uve dolcetto. Qui, si viene per il riso. Ma è caldamente consigliabile farloanticiparedaunantipasto, per un semplice motivo: il risotto lo cucinano espresso, e ci voglionoalmeno venti minuti. Pizzicate dunque qualcosa:ifagottiniagliasparagieTaleggiodigrotta.Oforse,ilflandizuccaeborragine con fonduta, o le sarde in saor. Poi si arriva al dunque: sua maestà,ilrisotto.Sifaindiecimila varianti, che cambiano tutte lesettimane. In carta ne trovate sempre tre. Trattandosi del piatto principale, è fatto in maniera strepitosa sottotuttigliaspetti.Impossibile consigliarne uno, mutano sempre. Potete sapere chemeritacaldoplauso«Oc-
sempre in qualche variazione. L'ultima volta, c’era quella col “tocco”, cioè il sugo genovese, arricchito di funghi porcini e pezzetti di manzo. C'èanchelostufatoallamilanese, gli involtini di lonza, il cinghiale ai porcini, il baccalà alla napoletana o alla vicentina, il sauté di pesce violaconinsalatadipuntarellee fragole. Si possono ordinare menù terrestri o marittimi consoli28euro.Allacartacirca 35 euro. Non scordate i dolci: segnatevi la mousse di cioccolato al Barolo chinato. Trattoria da Abele Via Temperanza, 5 Tel. 022613855 Aperto solo la sera SI MANGIA: sarde in saor, stufato, cinghiale DANONPERDERE:risotti IL CONTO: 35-38 euro ©
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AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :33,39 SUPERFICIE :24 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 maggio 2019
TRADIZIONE Unafoto dell’internodellaTrattoria daAbele,in via Temperanza, quartiere Pasteur(Tommaso Farina)
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DIFFUSIONE :(658571)
PAGINE :13
AUTORE :Di Giorgio Cannì
SUPERFICIE :5 %
19 maggio 2019 - Edizione Milano
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Agriturismo
Pastafattaincasa eformaggiscelti inunacascinadel500 di Giorgio Cannì I documenti più antichi parlano della Cascina Selva di Ozzero (Mi) fin dal 1500.Qui, oggi, si trova un’azienda agrituristica biologica con un bel ristoro allestito nella vecchiastalla. I piatti cambiano tutte le settimane. Pasta fatta in casa(tagliolini con pesto di trevisana e speck o maccheroncini con ragù bianco), risotto alle ortiche e taleggio, roastbeef con carne di produzione propria, degustazione di formaggi misti della cascina. Il menù del weekend costa 32 euro, bevande escluse (fino a 10anni 16 euro). Aperto dal martedì alla domenica, per prenotazioni: 392.34.34.416. Servizio RRR
Cucina RRR
Cantina RRR
Giudizi da 1 a 5
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AUTORE :N.D.
PAGINE :49
Grandecucina [La]
SUPERFICIE :24 % PERIODICITÀ :Bimestrale
1 maggio 2019
HEINZ BECK, La Pergola del Rome Cavalieri zvutsrqponmlkihgfedcbaSPLIHGECB È divertente e leggero il modo in cui il pluristellato Heinz Beck racconta la sua ricetta di memoria dalle sue cucine, che toccano mondi e realtà differenti, dall'Italia, al Portogallo, passando per Londra eil Giappone. Già, perché ci sono cose da cui partire e che non vanno dimenticate. Come il fatto che gastronomia e imprenditoria sono un binomio inscindibile e che il. fattore umano è uno dei pilastri su cui basare il successo. Le conoscenze vanno tramandate, non tenute in un cassetto, perché in realtà «noi siamo forti come il più debole della nostra squadra» dice affiancato sul palco dal suo preziosissimo team. E poi interpreta la 'memoria' declinando i suoi piatti su detti comuni, 'non si vive di solo pane', snack con una farina di frutta secca che ricorda il pane natalizio della Bavaria, servito con taleggio e rafano, 'gallina vecchia fa buon brodo', o 'ti sei scottato con la patata bollente e adesso soffi sul gelato', con patata fredda ripiena di sorbetto che si presenta (ingannevolmente) sulla brace come fosse appena cotta. Si chiude con un omaggio a Instagram e un boomerang' dove il caffelatte in crema incontra un'iconica tartelletta. Perché la cucina è fattore umano e il fattore umano è anche divertimento. zutsrponmlihfedcaIA
Antiche
formule
c h e Ira ma n d a n o sapori e d e mozioni
nel te mpo.
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PAESE :Italia
AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :1,7 SUPERFICIE :23 %
19 maggio 2019
LOMBARDIA A TAVOLA/ Trattoria da Abele
I risotti monumentali sonoin via Temperanza TOMMASO FARINA ■ La piacevole tana immutabile del quartiere neo-hipster, potreste definirla. E non sareste lontani dal vero. In quella realtà milanese che molti chiamano «NoLo», che starebbe per North of Loreto, la Trattoria «da Abele» resta un punto fermo,innessunmododebitore delle mode.
con tutto un nuovo pubblico giovanile. In via Temperanza, ormai da quarant’anni, se ne staAbele.Impassibile,immutabilecoisuoi risotti,veromonumento della nostra città. E ne ha ben donde: vista la bontà di quel che si mangia a questi tavoli,ènaturalecomequestoindirizzo continui a piacere, dallafinedegliannidipiombo(...) segue ➔ a pagina39
La Trattoria «da Abele» si chiama anche Temperanza, perché si trova in via Temperanza: una piccola traversa di via Pasteur, cioè la strada che dà il nome a una fermata del metrò e che collega viale Monza con via Padova. Fa parte, grosso modo, della zona chiamata «NoLo», un quartiere a suo tempo povero e grigiastro, che ultimamente sta fiorendo
LOMBARDIAA TAVOLA/ Trattoria da Abele
Il risotto salsicciae fagioli monumento di via Temperanza seguedallaprima
TOMMASO FARINA (...) agli sberluccicanti anni Dieci. Per entrare, si suona il campanello, vi troverete in un ambiente con tre salette. La maggiore ha anche un banco bar, presidiato da RobertoBravin, lo storicotitolare. Tutt’attorno, un perlinato color verde scuro, qualche
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AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :1,7 SUPERFICIE :23 %
19 maggio 2019
quadro annoso, i ritagli di giornale che parlano di loro. Nella saletta a sinistra, ci sonotuttigliacquerellidiunfedele cliente pittore
fatto in maniera strepitosa sottotuttigliaspetti.Impossibile consigliarne uno, mutano sempre. Potete sapere chemeritacaldoplauso«Oc-
Da Abele si mangia solo la sera: è un posto dove si cena concalma,tassativo.Conviene prenotare, anche se la gestione tiene sempre liberi tavoli per chi arrivi alla ventura. In carta, piatti sinceri, e unalistadeivinichehailpregio di contemplare vini poco noti, come l’Ormeasco, un rosso a base di uve dolcetto. Qui, si viene per il riso. Ma è caldamente consigliabile farloanticiparedaunantipasto, per un semplice motivo: il risotto lo cucinano espresso, e ci voglionoalmeno ven-
chioallaSalsiccia»,unrisotto alvinorosso,salsicciaefagioli all'occhio. Oppure, quello conricciolaecapuliatosiciliano. O con il preboggion, che è un misto ligure di erbette e verdurinevarie.Cadretesempre in piedi. Non è finita, ci sono i secondi. Bravin ha un debole per la trippa, e la propone
ti minuti. Pizzicate dunque qualcosa:ifagottiniagliasparagieTaleggiodigrotta.Oforse,ilflandizuccaeborragine con fonduta, o le sarde in saor. Poi si arriva al dunque: sua maestà,ilrisotto.Sifaindiecimila varianti, che cambiano tutte lesettimane. In carta ne trovate sempre tre. Trattandosi del piatto principale, è
sempre in qualche variazione. L'ultima volta, c’era quella col “tocco”, cioè il sugo genovese, arricchito di funghi porcini e pezzetti di manzo. C'èanchelostufatoallamilanese, gli involtini di lonza, il cinghiale ai porcini, il baccalà alla napoletana o alla vicentina, il sauté di pesce violaconinsalatadipuntarellee fragole. Si possono ordinare menù terrestri o marittimi consoli28euro.Allacartacirca 35 euro. Non scordate i dolci: segnatevi la mousse di cioccolato al Barolo chinato. Trattoria da Abele Via Temperanza, 5 Tel. 022613855 Aperto solo la sera SI MANGIA: sarde in saor, stufato, cinghiale DANONPERDERE:risotti IL CONTO: 35-38 euro © RIPRODUZIONE
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PAESE :Italia
AUTORE :Tommaso Farina
PAGINE :1,7 SUPERFICIE :23 %
19 maggio 2019
TRADIZIONE Unafoto dell’interno dellaTrattoria daAbele,in via Temperanza, quartiere Pasteur(Tommaso Farina)
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ECONOMIA
PAESE :Italia
DIFFUSIONE :(167257)
PAGINE :13
AUTORE :Micaela Cappellini
SUPERFICIE :9 % PERIODICITÀ :Quotidiano
23 maggio 2019
NON SOLO DAZI
Produttori Usa:stop ai formaggi italiani L’allarme di Assolatte: Trump potrebbe bloccare l’import delle Dop europee Micaela Cappellini Se gli statunitensi non possono esportare il loro parmesan e il loro gorgonzola in Europa, allora gli europei non potranno più esportare i formaggi Dop e Igp negli Usa. Con una differenza: che l’export di formaggi astelle estrisce verso la Uevale zero, mentre quello italiano verso gli Stati Uniti da solo vale almeno milioni di euro. Assolatte ieri ha lanciato l’allarme eha chiesto l’intervento urgente dei ministri Centinaio e Di Maio: dopo i dazi verso, l’America ora minaccia addirittura l’embargo contro tutti i formaggi europei a denominazione d’origine. Per il momento, si tratta solo di una richiesta presentata al presidente Trump da parte del Consortium of Common Food Names. «E se non ci fosse Trump alla guida del Paese,la considereremmo solo una provocazione - dice il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - ma con lui presidente siamo costretti a prendere questo gesto molto sul serio». Il consorzio promotore della richiesta di embargo rappresenta la potente lobby dei produttori di alimenti con “nome generico”. E quella che si è aperta è una battaglia in punta di diritto che all’improvviso potrebbe finire col prendere una piega scivolosa. Negli Usa la legge tutela i marchi, ma non i nomi. Quindi Mozzarella, provolone, persino parmesan possono essere prodotti e venduti legalmente. Einfatti, ogni anno i formaggi
mente. Einfatti, ogni anno i formaggi Italian sounding sfornati negli Usa ammontano a quasi , miliardi di chili e hanno un giro d’affari dieci volte superiore aquanto i produttori italiani riescono ad esportare nel Paese. La Ue, al contrario, tutela il Provolone, il Gorgonzola o il Taleggio come Ig: «Ecco perché in Europa i produttori americani di parmesan o di provolone non possono esportare - spiega Ambrosi - negli Stati Uniti, invece, questi formaggi dall’Italian sounding possono essere venduti e vengono anche regolarmente esportati nei Paesi terzi, in Asia e in Australia soprattutto». Ora però gli americani si appellano alprincipio della reciprocità: se la Ue blocca noi, noi blocchiamo i formaggi della Ue. I dazi in sé - il cui pericolo non è ancora stato scongiurato - rappresentano una minaccia importante per il comparto caseario italiano: «Praticamente, la totalità del formaggio che l’Italia esporta negli Usa èDop - ricorda Ambrosi - sele richieste del consorzio andassero a buon fine, il nostro export finirebbe completamente azzerato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
NUMERI A CONFRONTO
300
Milioni di euro di export Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco extra-europeo per i formaggi italiani. In tutto, il settore esporta circa 2,8 miliardi di
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PAESE :Italia
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PAGINE :13
AUTORE :Micaela Cappellini
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23 maggio 2019
settore esporta circa 2,8 miliardi di euro
2,4
Miliardi di chili di formaggio Negli Stati Uniti laproduzione di formaggio dall’Italian sounding, come provolone, parmesan o mozzarella, vale dieci volte tanto l’export dei produttori italiani nel Paese. Una produzione legale: la legge americana tutela i marchi, ma non i nomi generici di prodotto: la dicitura gorgonzola o parmesan può essere utilizzata da chiunque
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CHEF
PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :31
Club Milano
SUPERFICIE :47 %
1 giugno 2019
FOOD
GIOVANNI
BON
zvutsrqponmljihgfedcbaVUSPONIGEBA
Giovanni Bon, brianzolo per metà veneto, dal 2011 cuoco del Savini, ha rilanciato lo storico locale con la sua cucina dove la tradizione ha uno spazio importante, senza tralasciare piatti più innovativi. Sempre però, con alcune regole certe: il gusto dell'ingrediente principale va rispettato e si deve combattere lo spreco il più possibile. Aperto alle novità, ma senza rendere i piatti irriconoscibili, Bon voleva fare il pasticcere salvo poi scoprire di amare il salato di Roberto
Perrone
zxvutsrqponmlihgfedcbaUTSQPMGFEDCBA
Giovani Bon, classe 1981, chef del Sase a Parigi, al Pane e Acqua di FranceQual è il punto centrale della sua vivini, ristorante e bistrot, executive chef sco Passalacqua. sione in cucina? di tutti i Granai e pure del centro di Da tutti ho imparato qualcosa, dal caMateria prima, ogni prodotto è una riproduzione di Concorezzo. Ce la fa? zvutsrqponmljihgfedcbaVTSRQPNMLIHGFEDCBA tering di Sadler rigore e disciplina, da cerca e l'accompagnamento può essere Sì, perché mi piace quello che faccio. Passalacqua a combattere lo spreco, un gioco, ma non deve mai superare il un'idea che cerco di portare avanti anBrianzolo con cognome veneto. sapore principale. Adesso abbiamo in che in questa realtà. Mio padre si stabilì in Brianza quando carta la linguina all'ostrica, bruscandoDal 2009 al Savini, sous chef di Matli, gelato d'ostrica. La tostatura iniziale era bambino, mia madre è di lì. Io sono teo Torretta, nel 2011 al comando. nato a Lazzate. viene fatta con il midollo di vitello, un Quando lui è partito la proprietà mi ha A casa i suoi cuciruivano? esaltatore di sapore, come una spezia. fatto una proposta, ero un po' spavenI miei genitori non erano grandi appasPerò l'ostrica si sente. tato ma ho stretto i pugni. Il 7 dicemsionati, ma quando lo facevano, lo faceCome si rilassa? bre 2011 è entrato il mio primo menu vano assieme ed era un momento bello, In moto, una Dorsoduro dell'Aprilia, per la prima della Scala. un momento di condivisione. I piatti Supermotard. Ma il tempo libero è deUn piatto di quel menu? forti erano la caramella di sfoglia con dicato alla famiglia, a mia moglie Rosa, Calamaro sfrangiato al sesamo su una avvocato, ai miei due bambini, Vittoria mozzarella e prosciutto e papà prepacrema di riso e uova di salmone. rava bresaola e taleggio immersi in olio, e Matteo e al cane. Sapessi com'è strano fare il cuoco in poi c'era la pasta alle vongole. Quando guarda l'esplosione della cuuno dei ristoranti storici di Milano. Dov'è nata la voglia di cucina? cina a Milano cosa vede? Eh, sì. Ho dovuto studiare la cucina Desideravo un lavoro manuale, ascolVedo l'idea secondo cui la ristorazione milanese e le ricette classiche italiane tavo i racconti di amici di mio padre la può fare chiunque, ma non è così. e le ho riproposte. All'inizio era 70% che avevano lavorato in pasticceria e Noi siamo andati per la nostra strada tradizione, 30% novità, poi abbiamo ho deciso di essere un pasticcere. Ho assecondando la richiesta del cliente aumentato le novità. frequentato l'istituto alberghiero Carlo che tante volte fa il piatto lui. Però la vecchia Milano resiste. Porta a Milano. E lo accontentate? Certo, riso Milano con midollo, brodo Gli inizi da Carlo Gracco. Al 90% sì, se c'è la materia prima, se di pollo manzo e vitello e pistilli di Mi disse: «Ho posto in pasticceria». la sala non è piena. Al bistrot, poi, abzafferano, costoletta e ossobuco non si Ero felice. Dopo otto mesi ho capito biamo piatti per tutti, dall'hamburger toccano. Poi inseriamo stagionalmente che amavo più il salato. Però l'espealla pizza. la cassoeula, alleggerita, è chiaro, anrienza mi è servita, la pasticceria è fonDove andrebbe a cena fuori? che nella versione con l'oca, il fegato damentale per applicare la matematica Da quando ci sono i bambini non di vitello alla milanese, le animelle in in cucina. usciamo più, ma il mio punto fisso è fricassea, la trippa. Tante esperienze, da Sadler a DucasSadler, perché ci sto bene. 60
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ATTUALITÀ e EVENTI
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AUTORE :N.D.
PAGINE :23 SUPERFICIE :5 % PERIODICITÀ :Quotidiano
22 maggio 2019
Tre scuole di cuochi alla prova del formaggio Pasturo Elaborare abbinamenti in tavola o conil vino e fare una ricetta partendo da una selezionedi formaggi. Questa la sfida di “Chef all’opera”cheattendedomani i ragazzi di tre scuole:il Centro di formazione professionale alberghieradi Casargo,il Collegio arcivescovile Ballerini di Seregnoela Cooperativasociale“InPresa” di Carate Brianza alla FormaggeriaCarozzidi Pasturo. Gli studenti scopriranno tutto ciò chestadietro la produzione di differenti tipologie di formaggiocome taleggioDop, gorgonzolaDop, formaggi a crosta lavatao naturale, prodotti di capra,stagionatie non. «Per uno chef o un maître – affermaVera Carozzi ,portavoce della terza generazioneCarozzi Formaggi– è fondamentaleconoscerele materie prime da lavorare. I ragazzi potranno sicuramentefare tesoro di questa esperienzaper il loro futuro». Domani quindi è previsto un aperitivo conclusivo,alle 17,con la premiazione degli studenti cheavranno realizzato gli abbinamenti ele ricette migliori. M.Vas.
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :28-29 SUPERFICIE :99 %
24 maggio 2019
LA
KERMESSE
GAST RO NOM IC A , CHE HA R IAPE RTO I BAT T ENT I IERI SERA
, SI P ROTR A RR À
FINO A DOMENICA
Tuttia Casteld’Arioperlaterzaeultima settimana dellaFestadelRisoallaPilota C ASTEL D'A RIO Le prime due settimanesono statefortemente condizionate dal maltempo, ma volontari e cuochi della Pro Loco non si sono mai persi d’animo e sono pronti per la terza tranche della Festa del Riso alla Pilota De.C.O. di Castel d'Ario, che si svolge sotto la tensostrutturadell'area feste. La manifestazione ha riaperto i battenti ieri serasalvo poi chiuderli definitivamente domenica, giorno in cui gli stand rimarranno aperti anche a mezzogiorno. Oltre ai risotti tradizionali (alla Pilota e col Pesìn), in questo weekend si potrà gustareanchela varietà con asparagi, taleggio sfumatacon lambrusco bianco proposta dall’Azienda Agricola “La Fornasel l a”. Tre gli appuntamenti musicali in programma durante gli ultimi tre giorni di festa: stasera“Max Pezzali Tribute”; domani “Anime in Plaxiglas” e domenica “Festa Latino Americana” con dj Marquito. Da ricordare che nella giornatadi domenica alle ore 14.30 sarà possibile visitare il castello di Castel d’Ario insieme all’associazione “Amici del Castello”. (ma.vin)
“Animein Plaxiglas” edomenica “Festa LatinoAmericana” condjMarquito
Buonacucina,ma anchespettacoli doc Stasera “MaxPezzali Tribute”,domani
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :28-29 SUPERFICIE :99 %
24 maggio 2019
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :28-29 SUPERFICIE :99 %
24 maggio 2019
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AUTORE :N.D.
PAGINE :28-29 SUPERFICIE :99 %
24 maggio 2019
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AUTORE :N.D.
PAGINE :28-29 SUPERFICIE :99 %
24 maggio 2019
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :51 SUPERFICIE :14 %
16 maggio 2019
CAMERATA CORNELLO GIANFRANCO LAZZARINI
E ANDREA LOCATELLI
Il duello si gioca su servizi e rilancio acorsa a due alla poltrona di sindaco di Camerata Cornello si gioca sui servizi alle persone, sulle misure da attuare per far fronte allo spopolamento, e su un migliore sfruttamento delle risorse a disposizione, turistiche e umane. «Oltre aportare atermine le opere che già abbiamo programmato prima della fine del nostro attuale mandato – spiega l’attuale sindaco Gianfranco Lazzarini, che cerca la riconferma con la lista “Democrazia eRinnovamento” –, le nostre priorità in caso di rielezione saranno diverse, a partire dalla valorizzazione e riqualificazione dell’intero paese, con la rivitalizzazione delle frazioni semi abbandonate e poco abitate con interventi di parternariato pubblico e privato. Vogliamo poi ideare un Progetto Giovani per il coinvolgimento giovanile in iniziative di socializzazione, crescita culturale, promozione di manifestazioni, partecipazione alla vita civile e sostegno alle società sportive». Le altre priorità di Lazzarini sono l’atten-
L
Gianfranco
Lazzarini
Andrea Locatelli
zione ai servizi per gli anziani e le persone in difficoltà e lo sviluppo del settore agricolo. «Vogliamo – conclude – realizzare iniziative mirate di sostegno alla zootecnia locale e ottenere il marchio per la promozione del nostro Taleggio». È il ripopolamento, invece, in cima alla prio-
rità di Andrea Locatelli, candidato sindaco per la lista «Impegnati per Camerata Cornello». «Molte sono le idee che abbiamo e i progetti che vorremmo realizzare – dichiara Locatelli –. Tra questi sicuramente puntiamo a incentivare il ripopolamento del territorio attraverso politiche mirate all’insediamento di nuove famiglie, sia che intendano recuperare il patrimonio edilizio esistente, sia che decidano di acquistare una nuova abitazione». Ma non solo. «Ci impegneremo, poi – conclude –, a investire in opere pubbliche per la sicurezza stradale e per la riqualificazione di aree epiazze comunali. Inoltre, attueremo una pianificazione strategica partecipata e duratura nel tempo per implementare la conoscenza del nostro territorio, valorizzarne lepeculiarità e offrire opportunità di sviluppo anche in termini di occupazione eguadagno. Infine, miriamo a rafforzare le collaborazioni con le amministrazioni dei comuni limitrofi ea svilupparne di nuove al fine di trarne vantaggi, sia a livello economico che di servizi offerti al cittadino, e puntiamo ainvestire in impianti per la produzione di energia elettrica green e all’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche».
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LACTALIS
PAESE :Italia
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PAGINE :37
AUTORE :Michelangelo Borrillo
SUPERFICIE :29 % PERIODICITÀ :Quotidiano
23 maggio 2019
Lactalis-Granarolo, sfidasul parmigiano Il casoNuovaCastelli.Centinaio:tuteleremol’agroalimentareitalianodallemultinazionalistraniere Dopo aver già comprato Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori, manca solo il formaggio principe italiano, quel Parmigiano Reggiano che con il Grana Padano è il simbolo del made in Italy all’estero. La mossa di Lactalis — colosso alimentare francese della famiglia Besnier — che ha aperto un dossier per l’acquisizione di Nuova Castelli — tra le aziende leader nella produzione di Parmigiano Reggiano — ha quindi una valenza strategica. La stessa che avrebbe spinto anche Granarolo a fare un passo avanti. Dal quartier generale di Lactalis in Italia — dopo le indiscrezioni di ieri del Sole 24 Ore — è arrivato uno striminzito «no comment». Da quello di Granarolo, una smentita: «Al momento non c’è alcun dossier». Ma, in realtà, ambienti vicini ai due gruppi confermano che lo studio dell’acquisizione è sulle scrivanie dei piani alti di entrambi. Da mesi il fondo Charterhouse Capital, entrato nel 2014nel capitale di Nuova Castelli (che quindi è già in mani straniere: il fondo di private equity inglese detiene l’80%) — è alla ricerca di un nuovo socio, con l’aiuto dell’advisor Rothschild. Anche un socio esclusivamente finanziario, non industriale. Ma, adesso, la possibilità di un matrimonio industriale è certamente più accattivante per Charterhouse che 5 anni fa rilevò il gruppo di Reggio Emilia per 350 milioni, quando il fatturato era inferiore a 300. Si profila, quindi, l’ennesima sfida tra Italia e Francia, i
due Paesiche si contendono il all’estero delle fonti di apsecondo posto nella manifat- provvigionamento della matura d’Europa alle spalle della teria prima agricola e con la Germania. Questa volta, però, chiusura degli stabilimenti e la sfida transalpina si svolge il trasferimento di marchi stosu un terreno di competiziorici e posti di lavoro fuori dai ne tradizionale, quello dei confini nazionali. Per questo formaggi. Di un formaggio chiedo al Mise di aprire un tasimbolo, come il Parmigiano volo sulla questione, al miniReggiano. La Nuova Castelli stro Luigi Di Maio di interve— specializzata nella distrinire, visto che tanto si è speso buzione di prodotti alimenta- per la Legge Pernigotti a tuteri con oltre 1.000 dipendenti la del made in Italy» che predistribuiti su circa 20 impian- vede l’obbligo, per i marchi ti in Italia e all’estero — è, in- italiani, di produrre sul terrifatti, tra i principali esporta- torio nazionale. tori italiani di Parmigiano E una risposta, almeno a Reggiano, con un giro d’affari parole, è già arrivata dal go2018 di 460 milioni. Ma nel verno: «Faremo di tutto — ha paniere di prodotti ci sono sottolineato il ministro delle anche Grana Padano, Gor- Politiche agricole Gian Marco gonzola, Taleggio e Mozzarel- Centinaio — per tutelare la di Bufala con il marchio Mandara. Fondata nel 1892,la l’agroalimentare italiano dalNuova Castelli è un marchio l’assalto delle multinazionali straniere. Il Parmigiano Regstorico dell’alimentare italia- giano è uno dei prodotti più no. rappresentativi del made in E a questa storicità e italia- Italy, un vanto della nostra ecnità si appella il presidente cellenza gastronomica. Si della Coldiretti Ettore Prandi- tratta di un marchio storico ni, intervenuto sulla «guerra» che va difeso senza se e senza italo-francese del Parmigiano ma: non possiamo permetterReggiano: «Lactalis già detie- ci che sempre più mani strane circa un terzo del mercato niere controllino i nostri pronazionale in comparti strate- dotti italiani. La nostra storia va preservata, i marchi storici gici del settore lattiero casea- devono rimanere dentro i rio. Occorre fermare la sven- confini nazionali». dita del Parmigiano Reggiano Sulla stessalunghezza d’onai francesi per non ripetere gli da anche Uecoop, l’Unione stessi errori commessi in pas- europea delle cooperative, sesato con la cessione della Par- condo cui «con Granarolo malat alla Lactalis, quando si (meglio) o senzaauspichiamo perse la grande occasione per un impegno del fronte delle il Paese di fare sistema». cooperative per un’operazioQuindi l’affondo: «La difesa ne che sarebbe strategica per l’agroalimentare italiano». dei marchi storici è necessaria Michelangelo Borrillo perché — spiega Prandini — © RIPRODUZIONE RISERVATA si tratta spessodel primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento
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PAESE :Italia
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PAGINE :37
AUTORE :Michelangelo Borrillo
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23 maggio 2019
Le reazioni Prandini (Coldiretti): si evitino gli errori di Parmalat, intervenga anche Di Maio
Il ministro Gian Marco Centinaio, 47 anni, di Pavia, è ministro delle Politiche agricole dal 1° giugno 2018
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PAESE :Italia
AUTORE :Luigi Vinceti
PAGINE :1,13 SUPERFICIE :20 % PERIODICITÀ :Quotidiano
23 maggio 2019
parmigiano
reggiano
Nuova Castelli nel mirino dei francesi di Lactalis Fra gli interessati all’acquisto della Nuova Castelli, colosso del Parmigiano Reggiano, anche i francesi della Lactalis. / PAGINA13
parmigiano
reggiano
Anche i francesi di Lactalis puntano sulla Nuova Castelli le esportatore italiano di Par- va Castelli, il fondo britannimigiano Reggiano e che, co- co Charterhouse, sta valutando l’ingresso nella comprenditoriale alimentare me noto, dispone di un im- pagine di un nuovo partner reggiano sta vivendo un moportante insediamento an- finanziario con un aumento mento di particolare vivaci- che nella nostra città. di capitale di almeno 40-50 tà. Da un lato ci sono per le A contendersi il succoso milioni di euro. Voci che preoccupazioni dei vignaio- boccone pare ci siano almehanno subito spinto ad aprili per il Lambrusco le cui vino tre soggetti. Innanzi tut- re dossier anche ai fondi Cagne sono state danneggiate to il colosso francese Lacta- pvest, Oxy, Capital, Quatda un inverno senza pioglis (detiene già la Parmalat troR. Da verificare se si pungia, dall’altro è aperta una oltre che Galbani e Vallelata ad un semplice quanto soinchiesta sulla immissione ta) che punterebbe a com- stanzioso rinforzo e se c’è nei nostri suini di patrimoni piere un altro passo sul mergenetici di maiali danesi che cato italiano dove già detie- l’intenzione di acquisire – e andrebbero ad incidere sul- ne un terzo del settore lattie- poi cedere - tutto il gruppo. Charterhouse aveva già fatle caratteristiche dei pro- ro-caseario. Non manca poi to avances, nel 2014, metsciutti. l’attenzione del gruppo Gra- tendo sul piatto 350 milioni Ora si annuncia fermento narolo che non fa mistero di quando il fatturato della nel settore del formaggio voler occupare ulteriori ca- Nuova Castelli si aggirava con grossi interessi a livello selle in questo importante sui 290 milioni di euro, per internazionale. Si è infatti scacchiere e starebbe quindi averne l’intero possesso. aperta una sfida fra alcuni considerando i costi da afMa perché l’azienda fa cocolossi della imprenditoria frontare. Per finire con i cone della finanza interessati tatti annunciati da parte di sì tanto gola? Lo scorso anall’acquisizione (o quanto un fondo di private equity. no la società, che conta almeno all’ingresso) nel grupTutto nasce dal fatto che il meno venti impianti in Itapo Nuova Castelli, principa- socio di controllo della Nuo- lia e all’estero, ha avuto un giro d’affari di 460 milioni REGGIOEMILIA. Il mondo im-
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AUTORE :Luigi Vinceti
PAGINE :1,13 SUPERFICIE :20 % PERIODICITĂ€ :Quotidiano
23 maggio 2019
con 27 milioni di Ebitda e 190 milioni di debito, di cui 100 garantiti alle banche con forme di Parmigiano Reggiano. Mille i dipendenti distribuiti in diversi stati. Fra i principali bacini commerciali del gruppo ci sono la Francia, la Gran Bretagna, la Russia e la Germania. Oltre alla nostra Dop si interessa di grana padano, gorggonzola e taleggio, mozzarella di bufala campana, pecorino toscano. Ora si tratta di vedere quali sono i progetti in campo e quale la consistenza finanziaria richiesta per le operazioni da compiere. Il futuro del Parmigiano Reggiano interessa a tanti. — Luigi Vinceti BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI
Il fondo Charterhouse valuta la cessione e anche Granarolo sta studiando il dossier
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PAGINE :26
AUTORE :Elena Comelli Parigi
SUPERFICIE :26 %
23 maggio 2019
FRANCESI
NUOVA CASTELLINEL MIRINO
Lactalisvuol mangiare anche il Parmigiano AllarmeColdiretti Elena Comelli PARIGI
migiano reggiano. Charterhouse nel2014 avevamessosulpiatto cirDOPO il latte e lo stracchino, ora ca 350 milioni di euro per comanche il Parmigiano. Il colossoalimentare francese Lactalissta cer- prarla, sullabasedi unfatturato di cando di mangiarsi la Nuova Ca- circa 290 milioni e di un debito fimilioni. stelli, principale esportatore italia- nanziario netto di 110 no di Parmigiano Reggiano,attual- Con l’ingresso del fondo, Nuova mentecontrollata dal fondobritan- Castelli ha messo a segno dueacquisizioni importanti: Alival e nico Charterhouse.Lamossadella multinazionale della famiglia Be- North Coast. Latoscana Alival è snier, che in Italia detiene già Par- uno dei leader nel settore dei formalat, Galbani, Invernizzi e Loca- maggi a pasta filata, mentre North telli, arriva a sorpresa. Da inizio Coast è un’aziendapolacca speciaanno il fondo Charterhousesta stu- lizzata nella distribuzione di prodiando infatti l’ingresso di unpart- dotti alimentari. Così nel 2018 ner finanziario nella NuovaCastel- NuovaCastelli ha raggiunto ungili, tramite un aumento di capitale ro d’affari di 460 milioni, con 190 milioni debito, di cui 100 milioni da 40-50 milioni: il dossier sarebbe stato esaminato da fondi come garantiti alle banche con forme di parmigiano. Oral’azienda ha oltre Capvest, OxyCapital e QuattroR. Ma la strada prescelta da Charte- milledipendenti distribuiti suvenrhouse potrebbe essere diversa: ti impianti ed esporta principalnon unapartnership azionaria con mente in Francia, Gran Bretagna, un altro fondo di private equity, ma unasoluzione ben più radica- Germania e Russia,prodotti che le, cioè la vendita dell’intero pac- variano dal parmigiano reggiano chetto di controllo a ungruppo inDop al grana padano fino al gordustriale. gonzola, al taleggio, alla mozzarella di bufalacampana e al pecorino DAQUI la discesain campo di Lac- toscano. talis. Rumors parlano anche di unacandidatura di Granarolo, ma L’ACQUISIZIONE di NuovaCastelfonti vicine all’azienda smentisco- li permetterebbe a Lactalisdi fare no l’interesse del gruppodella coo- un altro passo avanti sul mercato perazione bolognese. Come terzo italiano, dove già detiene un terzo concorrente in gara, secondo le in- del settore lattiero-caseario.Immediscrezioni, ci sarebbeunfondo di diata la reazione di Coldiretti: biprivate equity. sogna«fermare la svendita del ParIl boccone è rilevante, in quantola migiano Reggiano ai francesi per società di Reggio Emilia, fondata non ripetere gli stessi errori comnel 1892, èleader nella distribuzio- messi in passato con la cessione ne dei formaggi Dopitaliani, oltre che principale esportatrice di par-
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PAGINE :26
AUTORE :Elena Comelli Parigi
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23 maggio 2019
messi in passato con la cessione della Parmalat», ha detto il presidente Ettore Prandini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NEL REGGIANO L’aziendacasearia ha oltre mille dipendenti distribuiti su 20 impianti
TEST Untecnico controlla la qualità di una forma di Parmigiano
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PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
PAGINE :2,6 SUPERFICIE :50 %
23 maggio 2019 - Edizione Reggio
MANI MANI FRANCESI FRANCESIS SUL UL CASEIFICIO CASEIFICIO
Lactalis vuole la Nuova Castelli · A pag. 5 e in Nazionale
Nuova Castelli, L actalisfa un’offerta I francesivorrebberoacquisire l’aziendacasearia.Coldiretti:«Fermiamoli» già dichiarato di non essere diSOVRANISMO caseario. Si potrebbe riassumere così, un po’ provocatoriamente, l’infuocato dibattito scatenatosi ieri dopo l’allarme lanciato da Coldiretti per la trattativa in corso tra il colosso francese Lactalis e la reggiana Nuova Castelli. In verità le cose sono più complesse di uno slogan. Ma la preoccupazione che attraversa tutta la filiera dell’agricoltura è quella di finire ‘colonizzati’ dai cugini d’Oltralpe, che negli anni hanno saputo rafforzare sempre di più la loro presenza sul mercato italiano. Influenzandolo. L’Sosparte dopo le indiscrezioni pubblicate sul Sole 24 Ore, dove si parla di una trattativa in corso tra Lactalis e Nuova Castelli. In realtà attorno al tavolo si sarebbe seduto anche Granarolo, ma il gruppo alimentare ha già dichiarato di non essere di-
sponibile. «OCCORRE fermare la svendita delParmigiano Reggianoaifrancesi per non ripetere gli stessierrori commessi in passatocon la cessione della Parmalat alla Lactalis». E’quanto affermail presidentedella Coldiretti Ettore Prandini nel commentare con preoccupazione le trattative in corso per l’acquisizione della Nuova Castelli da parte della multinazionale franceseLactalis, che negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli,Invernizzi,Galbani e Cadermartori e detiene circa un terzo del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario. L’operazione, sottolinea la Coldiretti, «rafforzerebbe l’egemonia francesemettendo le mani su prodotti italiani a denominazione di origine(Dop)piùvenduti
nelmon-
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23 maggio 2019 - Edizione Reggio
origine(Dop)piùvenduti nelmondo, dal Parmigiano Reggiano al GranaPadano, fino al Gorgonzola, alTaleggio,allaMozzarelladibufala campana e al Pecorino Toscano».
prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione».
SULCASO intervieneancheilgoverno. «Faremodi tutto per tutelaLA NUOVA CASTELLI, osser- re l’agroalimentare italiano dall’asva Prandini, «è tra l’altro il princi- salto delle multinazionali straniepale esportatoreitaliano di Parmi- re». Lo assicura il ministro delle gianoReggiano ed è una realtà spe- politicheagricole GianMarcoCentinaio dopo le indiscrezioni sul cializzata nella distribuzione di coinvolgimento del gruppo franceprodotti alimentari con oltre 1.000 seLactalisinuna trattativaperl’acdipendenti distribuiti su circa 20 quisto dell’azienda Nuova Castelli, impianti in Italia e all’estero. Nel produttrice e principale esportatri2018 la società ha avuto un giroce del Parmigiano Reggiano. «Il d’affari di 460 milioni». Parmigiano Reggiano- sottolinea Ladifesa dei marchi storici, rileva il ministro - è uno dei prodotti più Prandini, «è necessariaperché si rappresentativi del Made in Italy, tratta spessodel primo passodella unvanto della nostra eccellenzagadelocalizzazione che si realizza con stronomica riconosciuto in tutto il lo spostamentoall’estero delle fon- mondo. Sitratta di un marchio storico che va difeso senza se e senza tidiapprovvigionamentodella ma- ma». teriaprimaagricola econlachiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali». Insomma, in campo non ci sareb-
COLONIZZATI 30% del mercato Questa è la fetta di
be soltanto una questione d’orgomercato caseario che già glionazionale,maun concretoprooggi è in mano a blema di posti di lavoro a rischio. multinazionali francesi. In questo caso, precisa Prandini, Lastessa Lactalis «l’interessenazionale è anche legadetiene già Parmalat, to alla tutela delle denominazioni Locatelli, Invernizzi, dalle falsificazioni che si moltiplicano nei diversi continenti con Galbani e Cadermartori Grana Padano e Parmigiano Reggiano che sono i prodotti agroali- Spallanzani investe in Demetra mentari più imitati nelmondo, dove che diventano Parmesan dagli Laholding 24Investment, partecipata da Stati Uniti all’Australia, Parmesa- Ifin Holding di Spallanzani,rileva il 60% delle quote della start-up Demetra Capital no in Uruguay, Reggianito in Argentina o Parmesao in Brasile o altro anche più fantasioso senza dimenticare i formaggi similari che si moltiplicano anche in Europa». Unabattaglia per il Made in Italy, tema attualissimo in Parlamento dopo tanti anni di immobilismo. «Latutela dei marchi storici è una necessitàper l’agroalimentare Made in Italy dopo che ormai – conclude la Coldiretti – circa 3 su 4 sonogiàfinitiinmanistraniere e vengono spessosfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno
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AUTORE :Maurizio Tropeano
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23 maggio 2019
allarme
di coldiretti.
il primo scontro
è sul parmigiano
La Francia apre l’offensiva sui cibi Maurizio Tropeano
«Mai come in questo momento deve entrare in gioco l’intero sistema paeseper impedire che una società strategica per la commercializzazione dei nostri formaggi Dop all’estero vengaacquistata da una multinazionale francese, la stessa che si è presa Parmalat. È necessario che scenda in campo il governo». La richiesta arriva da Ettore Prandini, il presidente di Coldiretti, dopo la conferma di un interessamento della Lactalis per Nuova Castelli, che con un fatturato di mezzo miliardo, il 70% ottenuto all’estero con Parmigiano reggiano, Grana padano, Gorgonzola, Taleggio, Pecorino toscano, Mozzarella di bufala campana prodotti nei 15 stabilimenti italiani. In realtà Nuova Castelli dal 2014 è in mano per l’80% al fondo inglese Charterhouse Capital Partners che sarebbe alla ricerca di un partner industriale da inizio anno per ricapitalizzare la società eavrebbe sottoposto il dossiera vari fondi e gruppi del settore. Tra questi, appunto Lactalis - proprietaria di Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori - anche se, a quanto si apprende, l’interesse per il gruppo emiliano sarebbe simile a quello di tante altre societàlattiero- casearieitaliane. Potreb-
sidente degli Usadi bloccare le importazioni di formaggi europei (soprattutto italiani) accusando l’Unione europea di eccessivoprotezionismo e di genericità di molte Igp europee. Per Giuseppe Ambrosi, presito la sua disponibilità ad inter- dente di Assolattesi tratta di rivenire per salvare la Pernigot- chieste «inaccettabili. Italia e ti. Ma Granarolo ha fatto sape- Uedevono intervenire». — re chenon c’èuna trattativa. Il timore di Prandini è che si possa«ripetere un casoParmalat anchesetutto il mondo politico ha giurato che non lo avrebbe permesso. Dunque è il casodi intervenire èdi fermare «un’egemonia francese con Lactalis che«già oggi detiene circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario».Dal suo punto di vista «èil governo che deve facilitare e creare le condizioni perché Nuova Castelli resti italiana favorendo il confronto con chi potrebbe essere interessato a giocare la partita, gli istituti di credito e Cassa Depositi e prestiti». In serata è arrivata la presa di posizione del ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio; «Faremo di tutto per tutelare l’agroalimentare italiano dall’assalto delle multinazionali straniere. Si tratta di un marchio storico chevadifeso senzaseo ma». Peròè scattatoun altro allarme: l’associazione produttori americani di formaggio - tra cui parmesan, romano e gambonzola - hanno chiesto al presidente degli Usadi bloccare le bero entrare nelle partita anche un altro fondo di private equity e il gruppo Granarolo. che aderisce a Confcooperative chenei mesiscorsiavevada-
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AUTORE :Maurizio Tropeano
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23 maggio 2019
L’immagazzinamento del parmigiano reggiano
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AUTORE :N.D.
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23 maggio 2019
MadeinItaly
Mire deifrancesi sul parmigiano Nuova Castellinel mirino di Lactalis • La francese Lactalis ha messogli occhi su Nuova Castelli, principale produttore ed esportatore di parmigiano reggiano, gorgonzola, taleggio e altri formaggi, ma è interessata al gruppo emiliano come a tante altre società del settore lattiero e caseario in Italia. È quanto si è appreso dopo le indiscrezioni pubblicate dal Sole24 Ore, secondo cui sarebbero tre i gruppi pronti a comprare una quota o la maggioranza della società dei formaggi di cui nel 2014 il fondo britannico Charterhouse Capital Partners ha acquisito l'80%. Tra i tre, oltre al colosso Lactalis, ci sarebbero un fondo di private equity e il gruppo Granarolo.
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AUTORE :N.D.
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Cittadino di Lodi [
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24 maggio 2019
LA MULTINAZIONALE
LACTALIS FA ACQUISTI IN ITALIA
a d
No allemanifrancesi sulparmigiano,no a un altrocasoParmalat Occorre fermare la svendita del Parmigiano Reggiano ai francesi per non ripetere gli stessi errori commessi in passato con la cessionedella Parmalat alla Lactalis. Guardo con preoccupazione alle trattative in corso per l’acquisizione della Nuova Castelli da parte della multinazionale francese Lactalis che negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e detiene circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario. L’operazione rafforzerebbe l’egemonia francese mettendo le mani su prodotti italiani a denominazione di origine (Dop) più venduti nel mondo, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, fino al Gorgonzola, al Taleggio, alla Mozzarella di bufala campana e al Pecorino Toscano. La Nuova Castelli è tra l’altro il principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano ed è una realtà specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari con oltre 1.000 dipendenti distribuiti su circa 20 impianti in Italia e all`estero. Nel 2018 la società ha avuto un giro d`affari di 460 milioni. La difesa dei marchi storici è necessaria perché si tratta spessodel primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali.
In questo caso l’interesse nazionale è anche legato alla tutela delle denominazioni dalle falsificazioni che si moltiplicano nei diversi continenti con Grana Padano eParmigiano Reggiano che sono i prodotti agroalimentari più imitati nel mondo che diventa Parmesan dagli Stati Uniti all’Australia, Parmesano in Uruguay, Reggianito in Argentina o Parmesao in Brasile o altro anche più fantasioso senza dimenticare i formaggi similari che si moltiplicano anche in Europa. La tutela dei marchi storici è una necessità per l’agroalimentare Made in Italy dopo che ormai circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spessosfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione. Ettore Prandini presidente Coldiretti
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AUTORE :Elena Comelli Parigi
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23 maggio 2019
FRANCESI
NUOVA CASTELLINEL MIRINO
Lactalisvuol mangiare ancheil Parmigiano AllarmeColdiretti Elena Comelli PARIGI
ne dei formaggi Dopitaliani, oltre che principale esportatrice di parmigiano reggiano. Charterhouse nel2014 avevamessosulpiatto circa 350 milioni di euro per com-
DOPO il latte e lo stracchino, ora ancheil Parmigiano. Il colossoaliprarla, sullabasedi unfatturato di mentare francese Lactalissta cercando di mangiarsi la Nuova Ca- circa 290 milioni e di un debito fimilioni. stelli, principale esportatore italia- nanziario netto di 110 no di Parmigiano Reggiano,attual- Con l’ingresso del fondo, Nuova mentecontrollata dal fondobritan- Castelli ha messo a segno due acquisizioni importanti: Alival e nico Charterhouse.Lamossadella multinazionale della famiglia Be- North Coast. La toscana Alival è snier, che in Italia detiene già Par- uno dei leader nel settore dei formalat, Galbani, Invernizzi e Loca- maggi a pasta filata, mentre North Coastè un’aziendapolacca speciatelli, arriva a sorpresa. Dainizio anno il fondo Charterhousestastu- lizzata nella distribuzione di prodiando infatti l’ingresso di unpart- dotti alimentari. Così nel 2018 ner finanziario nella NuovaCastel- NuovaCastelli ha raggiuntoun gili, tramite un aumento di capitale ro d’affari di 460 milioni, con 190 milioni debito, di cui100 milioni da 40-50 milioni: il dossier sarebbe stato esaminato da fondi come garantiti alle banche con forme di parmigiano. Oral’azienda ha oltre Capvest, OxyCapital e QuattroR. Ma la strada prescelta da Charte- milledipendenti distribuiti suvenrhouse potrebbe essere diversa: ti impianti ed esporta principalnon unapartnership azionaria con mente in Francia, Gran Bretagna, un altro fondo di private equity, ma una soluzione ben più radicaGermania e Russia,prodotti che le, cioè la vendita dell’intero pac- variano dal parmigiano reggiano Dopal grana padano fino al gorchetto di controllo a ungruppo industriale. gonzola, al taleggio, alla mozzarella di bufalacampana e al pecorino DAQUI la discesain campo di Lac- toscano. talis. Rumors parlano anche di L’ACQUISIZIONEdi NuovaCastelunacandidatura di Granarolo, ma fonti vicine all’azienda smentisco- li permetterebbe a Lactalisdi fare no l’interesse del gruppodella coo- un altro passo avanti sulmercato perazione bolognese. Come terzo italiano, dove già detiene un terzo concorrente in gara, secondo le in- del settorelattiero-caseario. Immediscrezioni, ci sarebbeun fondo di diata la reazione di Coldiretti: biprivate equity. sogna«fermare la svendita del ParIl boccone è rilevante, in quantola migiano Reggianoai francesi per società di Reggio Emilia, fondata non ripetere gli stessi errori comnel 1892, è leader nella distribuzio-messi in passato con la cessione ne dei formaggi Dopitaliani, oltre della Parmalat», ha detto il presi-
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AUTORE :Elena Comelli Parigi
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23 maggio 2019
della Parmalat», ha detto il presidente Ettore Prandini. © RIPRODUZIONERISERVATA
NELREGGIANO L’aziendacasearia ha oltre mille dipendenti distribuiti su 20 impianti
TEST Untecnico controlla la qualità di una forma di Parmigiano
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AUTORE :Daniela Marzano
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22 maggio 2019 - Edizione Massa Carrara
bubo’s a montignoso
Vade retro surgelati: «Frutti di mare spadellati e cosparsi sulla pizza»
tis nel tempo libero aiuta nel sentazione – aggiunge Luca – Ne sonoun esempio gli antiparando il mestiere, e il papà sti di mare caldo con calamari Maurizio , addetto esclusiva- e gamberi cotti al vapore o il tamente alla pizza. Quest’ulti- gliere misto di salumi, polpetmo ha dedicato molti anni del- te e crostini. Vanno molto la la suavita al perfezionamento salsiccia stracchino e noci oppure quella ai funghi porcini, di questo prodotto, studiando taleggio e lardo. Ogni tanto intutti i trucchi della lievitazio- ventiamo qualcosadi innovatine, approfondendo la cono- vo e capita che sia anche il scenza dei lieviti madre e le cliente a volerla personalizzatecniche di lunga maturazio- ta. Noi facciamo attenzione ne (dalle 24 h alle 72 h), arri- che le farciture siano con provando a creare impasti con so- dotti freschi, caramellati o grilo 1 grammo di lievito per chi- gliati da noi personalmente. Il lo. pezzo forte è la pizza ai frutti Viene offerto servizio al ta- di mare, un misto di calamari, volo, da asporto, al taglio e gra- muscoli, gamberi che trattiazie ad un intermediario posso- mo noi e li spadelliamo al mono garantire la consegna a ca- mento di cospargerli sulla pizsa. È ancora presto per dire se za. I prodotti surgelati non fanla clientela è più locale che tu- no e non faranno mai per noi». ristica, vista la recente apertu- — ra, ma sicuramente, per ora, si — Daniela Marzano può constatare cheil menù pizzeria viene richiesto al pari del menù ristorante, rigorosamente a base di pesce. «Noi cerchiamo di offrire una cucina ricercata, tipica del Forte,
MONTIGNOSO.Aperta solo il 6 locale e sta piano piano impa-
gennaio di quest’anno dai fratelli Chioni , il ventitreenne Luca e il trentenne Alessandro , il ristorante-pizzeria Bubo’sdi viale Marina 82 a Montignoso, rimane impresso non soltanto per il simpatico nome, derivato dal soprannome dato dai genitori aLuca durante la costruzione della casa di famiglia, per la sua passione di “fare i buchi” storpiati dal bambino in “bubi”, ma anche dall’attenzione al dettaglio e alla qualità che entrambi mettono nello studio e nella scelta dei prodotti. I loro fornitori privilegiati sono a km 0 (salsicce, lardo, frutta e verdura della zona), ma vengono utilizzati anche i grandi prodotti Dop, come il prosciutto crudo di Parmastagionato 18 mesi. Entrambi i fratelli provengono da studi alberghieri, ma soprattutto hanno maturato una lunga esperienza come chef o camerieri in ristoranti a Forte dei Marmi, integrata con corsi continui di perfezionamento. Bubo’s si può definire un’attività a conduzione familiare, visto che ci lavorano anchela mamma Loredana Benedetti come aiuto-cuoca, il fratellino più piccolo Massimiliano che, nonostante gli studi all’Itis nel tempo libero aiuta nel
ma a buon prezzo – dice Alessandro – Le nostre ricette, come il risotto al gambero rosso con limone candito o gli spaghetti ai muscoli con lime e pomodorini confit sono ricette originali ma delicate».«Abbiamo scelto una linea di pizze classiche, ma prestiamo molta cura al dettaglio e alla presentazione – aggiunge Luca –
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PAESE :Italia
AUTORE :Daniela Marzano
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22 maggio 2019 - Edizione Massa Carrara
LucaeAlessandroChioninellaloro pizzeriadi Montignoso
Unapizza ai frutti di maredi Bubo’s
Untaglierepropostodalla pizzeria
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AUTORE :N.D.
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InPrimaPagina
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24 maggio 2019
Consumi Coldiretti: “Noa mani francesisuParmigiano Italiano” Ettore Prandini: “Sirischia unnuovo casoParmalat” Occorre fermare la svendita del Parmigiano Reggiano ai francesi per non ripetere gli stessi errori commessi in passato con la cessionedella Parmalat alla Lactalis. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare con preoccupazione le trattative in corso per l’acquisizione della Nuova Castelli da parte della multinazionale franceseLactalis che negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e detiene circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario. L’operazione – sottolinea la Coldiretti - rafforzerebbe l’egemonia francese mettendo le mani su prodotti italiani a denominazione di origine (Dop) più venduti nel mondo, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, fino al Gorgonzola, al Taleggio, alla Mozzarella di bufala campana e al Pecorino Toscano. La Nuova Castelli è tra l’altro il principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano ed è una realtà specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari con oltre 1.000 dipendenti distribuiti su circa 20 impianti in Italia e all`estero. Nel 2018 la società ha avuto un giro d`affari di 460 milioni. La difesa dei marchi storici è necessaria perché – afferma Prandini – si tratta
ferma Prandini – si tratta spesso del primo passo della delocalizzazionechesi realizza con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali. In questo caso– precisa Prandini - l’interesse nazionale è anche legato alla tutela delle denominazioni dalle falsificazioni che si mol-
tiplicano nei diversi continenti con Grana Padanoe Parmigiano Reggianochesonoi prodotti agroalimentari piu’ imitati nel mondo che diventa Parmesan dagli Stati Uniti all’Australia, Parmesano in Uruguay, Reggianito in Argentina o Parmesao in Brasile o altro anche più fantasioso senza dimenticare i formaggi similari che si moltiplicano anche in Europa. La tutela dei marchi storici è una necessità per l’agroalimentare Made in Italy dopo che ormai – conclude la Coldiretti - circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendereprodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione.
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PAGINE :26
AUTORE :Elena Comelli Parigi
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23 maggio 2019
FRANCESI
NUOVA CASTELLINEL MIRINO
Lactalisvuol mangiare ancheil Parmigiano AllarmeColdiretti
nel 1892, èleader nella distribuzione dei formaggi Dopitaliani, oltre che principale esportatrice di parPARIGI migiano reggiano. Charterhouse nel2014 avevamessosulpiatto cirDOPO il latte e lo stracchino, ora ca 350 milioni di euro per comanche il Parmigiano. Il colossoalimentare francese Lactalissta cer- prarla, sullabasedi unfatturato di cando di mangiarsi la Nuova Ca- circa 290 milioni e di un debito fistelli, principale esportatore italia- nanziario netto di 110 milioni. no di Parmigiano Reggiano,attual- Con l’ingresso del fondo, Nuova mentecontrollata dal fondobritan- Castelli ha messo a segno dueacnico Charterhouse.Lamossadella quisizioni importanti: Alival e multinazionale della famiglia Be- North Coast. Latoscana Alival è snier, che in Italia detiene già Par- uno dei leader nel settore dei formalat, Galbani, Invernizzi e Loca- maggi a pasta filata, mentre North telli, arriva a sorpresa. Da inizio Coast è un’aziendapolacca speciaanno il fondo Charterhousesta stu- lizzata nella distribuzione di prodiando infatti l’ingresso di unpart- dotti alimentari. Così nel 2018 ner finanziario nella NuovaCastel- NuovaCastelli ha raggiunto ungili, tramite un aumento di capitale ro d’affari di 460 milioni, con 190 da 40-50 milioni: il dossier sarebmilioni debito, di cui 100 milioni be stato esaminato da fondi come garantiti alle banche con forme di Capvest, OxyCapital e QuattroR. parmigiano. Oral’azienda ha oltre Ma la strada prescelta da Charte- milledipendenti distribuiti suvenrhouse potrebbe essere diversa: ti impianti ed esporta principalnon unapartnership azionaria con mente in Francia, Gran Bretagna, un altro fondo di private equity, ma unasoluzione ben più radica- Germania e Russia,prodotti che le, cioè la vendita dell’intero pac- variano dal parmigiano reggiano chetto di controllo a ungruppo inDop al grana padano fino al gordustriale. gonzola, al taleggio, alla mozzarella di bufalacampana e al pecorino DAQUI la discesain campo di Lac- toscano. talis. Rumors parlano anche di unacandidatura di Granarolo, ma L’ACQUISIZIONE di NuovaCastelfonti vicine all’azienda smentisco- li permetterebbe a Lactalisdi fare no l’interesse del gruppodella coo- un altro passo avanti sul mercato perazione bolognese. Come terzo italiano, dove già detiene un terzo concorrente in gara, secondo le indel settore lattiero-caseario.Immediscrezioni, ci sarebbeunfondo di diata la reazione di Coldiretti: biprivate equity. sogna«fermare la svendita del ParIl boccone è rilevante, in quantola migiano Reggiano ai francesi per società di Reggio Emilia, fondata non ripetere gli stessi errori comnel 1892, è leader nella distribuziomessi in passato con la cessione Elena Comelli
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23 maggio 2019
messi in passato con la cessione della Parmalat», ha detto il presidente Ettore Prandini. © RIPRODUZIONERISERVATA
NEL REGGIANO L’aziendacasearia ha oltre mille dipendenti distribuiti su 20 impianti
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AUTORE :Di Ettore Livini
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23 maggio 2019
Il Parmigiano reggiano è in forma ela Francia selo vuole divorare Dopo Parmalat e altri marchi celebri, Lactalis ora punta a comprare da un fondo inglese la Nuova Castelli Per la società leader nell’export del formaggio Dop in pista anche Granarolo. Coldiretti: si muova la politica additivi e conservanti. L’allarme nelle campagne emiliane (e non solo) è però lo stesso altissimo. MILANO — Giù le mani dal Parmi«Dobbiamo fermare la svendita ai giano reggiano! La Francia va francesi», dice Ettore Prandini, all’assalto del re della tavola tricopresidente di Coldiretti. Lactalis lore. E l’Italia prova ad alzare le a onor del vero - ha salvaguardato barricate, sperando in un finale finora l’italianità di Galbani, Invermigliore rispetto alla partita (pernizzi, Locatelli, del taleggio della sa per ko) sulla Parmalat. Il blitz Cademartori e delle mozzarelle transalpino è arrivato a tradimenVallelata, i marchi che ha già in to in un momento d’oro per il forportafoglio. «In molti casi però li maggio emiliano: le vendite vanha scollegati dal territorio d’origino a gonfie vele (2,4 miliardi di eune», sostiene Prandini. Non solo. Il ro, un record, nel 2018), i prezzi al della consumo (17 euro al chilo) sono al- timore è che l’acquisizione Nuova Castelli sia solo il cavallo di le stelle. Il boom rischia però di traTroia dei francesi nel mondo sformarsi in un boomerang: Nuo(frammentatissimo e un po’ artiva Castelli, il principale esportatoChe rire del Dop più ricco dello Stivale, è gianale) del Parmigiano. schia — per il numero uno della in vendita. E in pole position per Coldiretti — di fare la fine del Cal’acquisizione —per l’Italia alimenmembert de Normandie. «Lactalis tare è un drammatico déjà vu —c’è ha preso un passo alla volta il conLactalis, il colosso francese che ottrollo del mercato di questo Dop to anni fa ha soffiato al Belpaese transalpino, riuscendo poi a stral’ex impero dei Tanzi. Impegnato volgere le regole di produzione —oggi come allora —in una sfida a con l’ok all’uso del latte pastorizzadue stile Davide contro Golia con to al posto di quello crudo della Granarolo. Interessata al dossier, tradizione». Per i puristi, una sorma rimasta alla finestra per evitata di sacrilegio. re un altra sconfitta contro il rivaLa grande battaglia per la difesa le d’Oltralpe. dell’italianità del Parmigiano, inLa notizia, anticipata da Il Sole somma, è iniziata. E il rischio è 24 ore , è scoppiata come una bomche finisca come quella della Parba in un settore alimentare che — malat, vinta dai francesi causa asun marchio alla volta — ha visto senza di avversari tricolori: l’ex-imemigrare verso l’estero molti dei pero dei Tanzi —risanato da Enrisuoi gioielli più preziosi. Il Parmico Bondi —è stato proposto a Fergiano reggiano, in teoria, è a prova rero e Barilla ed è entrato nel miridi scippo. La produzione —grazie alla Denominazione d’origine pro- no di una cordata con Intesa Santetta —è legata a territori e regole paolo e Granarolo. Al momento deprecise: le vacche possono essere cisivo, però, gli unici a mettere sul nutrite solo con foraggi locali e piatto i soldi (6 miliardi in tutto) sonon fermentati, è vietato l’uso di no stati i francesi. E su Collecchio di Ettore
Livini
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AUTORE :Di Ettore Livini
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23 maggio 2019
è salito il tricolore transalpino. Oggi, otto anni dopo e con in ballo il futuro del Parmigiano, il copione rischia di essere lo stesso. «Dobbiamo evitare di ripetere un’esperienza come quella di Parmalat e la politica deve passare dalle parole ai fatti —è l’appello di Prandini — . Le risorse ci sono: Cdp, Granarolo, le banche». Anche Italmobiliare, cassaforte della famiglia Pesenti, ha dato un’occhiata al dossier Nuova Castelli. Si vedrà. I venditori di Chartehouse sono uomini di finanza. Contano i soldi, non da quale paese arrivano. Nuova Castelli (che fa pure gorgonzola e pecorino) è in utile operativo ma ha debiti per 190 milioni, di cui 100 garantiti dalle forme di Parmigiano. E ha bisogno di un socio forte. Il rischio è che l’eventuale salvatore bianco-rosso-verde arrivi quando le mucche da latte sono già scappate dalla stalla. Direzione, ovviamente, Francia.
Il parmigiano 3.699.695
265.000
forme prodotte nel 2018, +1,35 sull’anno precedente
Le mucche di oltre 24 mesi impegnate nella produzione di latte
2,4
50.000
miliardi di euro Il giro d’aari del parmigiano nel 2018
13,5 I litri di latte per la produzione di 1Kg di formaggio
Gli addetti della filiera produttiva del parmigiano
40,1% La quota della produzione che viene esportata
520 I litri di latte necessari per produrre una forma
2.820 Gli allevamenti che consegnano ai caseifici
il latte
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DIFFUSIONE :(597694)
PAGINE :15
AUTORE :Di Ettore Livini
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23 maggio 2019
k
Un magazzino
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AUTORE :Maurizio Tropean…
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23 maggio 2019
IL MINISTRO
CENTINAIO:
FAREMO
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PER RESPINGERE
LE MULTINAZIONALI
La guerra del parmigiano “No allo strapotere dei francesi” Lactalis punta alla Nuova Castelli, principale esportatore italiano Coldiretti: si muova il governo. E negli Usa vogliono fermare i nostri Dop le a quello di tante altre società lattiero- casearie italiane. Potrebbero entrare nelle partita ancheun altro fondo di private «Mai come in questo momento equity e il gruppo Granarolo. deve entrare in gioco l’intero che aderisce a Confcooperatisistema paese per impedire ve che nei mesi scorsi aveva che una società strategica per dato la sua disponibilità ad inla commercializzazione dei tervenire per salvare la Perninostri formaggi Dop all’estero gotti. Ma Granarolo ha fatto vengaacquistata da una multi- sapereche non c’èalcuna tratnazionale francese, la stessa tativa in corso. che si è presa Parmalat. È neIl timore di Prandini è che si cessario che scenda in campo possa«ripetere un casoParmail governo». La richiesta arriva lat anche setutto il mondo poda Ettore Prandini, il presiden- litico ha giurato che non lo te di Coldiretti, dopo la confer- avrebbepermesso.Dunque è il ma di un interessamento della casodi intervenire è di fermare Lactalis per Nuova Castelli, «un’egemonia francese con che con un fatturato di mezzo Lactalis che«già oggi detiene miliardo, il 70% ottenuto al- circa 1/3 del mercato nazional’estero con Parmigiano reg- le in comparti strategici del setgiano, Grana padano, Gorgon- tore lattiero caseario».Dal suo zola, Taleggio, Pecorino tosca- punto di vista «èil governo che no, Mozzarella di bufala cam- deve facilitare e creare le conpana prodotti nei 15 stabili- dizioni perché Nuova Castelli menti italiani. resti italiana favorendo il conIn realtà Nuova Castelli dal fronto con chi potrebbe essere 2014 è in mano per l’80% al interessato a giocarela partita, fondo inglese Charterhouse gli istituti di credito eCassaDeCapital Partners che sarebbe positi e prestiti». In serata è aralla ricerca di un partner indu- rivata la presadi posizione del striale da inizio anno per rica- ministro dell’Agricoltura, Gian pitalizzare la societàe avrebbe Marco Centinaio; «Faremo di sottoposto il dossier a vari fon- tutto per tutelare l’agroalimendi e gruppi del settore. Tra tare italiano dall’assalto delle questi, appunto Lactalis - pro- multinazionali straniere. Si prietaria di Parmalat, Locatel- tratta di un marchio storico che li, Invernizzi, Galbani e Cadermartori - anche se,a quanto si va difeso senzasee senzama». apprende, l’interesse per il Intanto, però, è scattato un gruppo emiliano sarebbesimi- altro allarme: l’associazione le a quello di tante altre società dei produttori americani di MAURIZIO TORINO
TROPEANO
dei produttori americani di formaggio - tra cui parmesan, romano e gambonzola - han-
no chiesto al presidente degli Usa di bloccare le importazioni di formaggi europei (soprattutto italiani) accusando l’Unione europea di eccessivo protezionismo e di genericità di molte Igp europee. Per Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte si tratta di richieste «inaccettabili. Italia e Ue devono intervenire». — c
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23 maggio 2019
Lo stabilimento di stagionatura di Garbagnanovarese
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24 maggio 2019
• CUGINI COLTELLI
utsronmligecbaZVRPONMLIFECBA
Abbiamo una grana con la Francia Lactalis mette le mani sul Parmigiano
Nuovo casodi guerra commerciale.Solo Granarolosi oppone all'acquistodel primo operatoredi exportdel celebremarchio yvutrponmlkigfedcaZVUT a Rothschild di trovare prima un partner finanziario e poi un compratore. Ed ecco pronta la famiglia Besnier da W * Ci mancava ~ solo il cacio sui Lavalle (regione della Mayonmaccheroni. 0 ne, 17miliardi di fatturato 363 se preferite: una di utile gruppo familiare conbella grattugiata trollato con una serie di scatole cinesi che opera in 43 di Parmigiano sulla soupe all'oignon per far Paesi)che vuole controllare il sorridere i nostri amici (si fa mercato estero del più famomolto per dire) francesi. Per- so, imitato e venduto formagché il fatto che Conad si sia gio italiano. La guerra del gracomprato la rete italiana di na è così una nuova grana per Auchan a Parigi non è piaciu- il sistema Italia, ma non è la to proprio. Ecco pronta la causa semmai è l'effetto di una debolezza cronica del controffensiva. nostro Paesenel contrastare Lactalis, l'impero del forun'offensiva francese che è maggio e del latte che si è partita nel 2006 in sordina e comprato con un tozzo di pa- non si è più fermata. Ha rane nelzvutsronmligedcaTSRPMLIGEDCB 2011 la Parmalat met- gione probabilmente Donato tendo in ginocchio la nostra Iacovone (Ernst & Young), zootecnia, ha puntato forte la uno che conosce bene i merNuova Castelli, che è il primo cati europei, nel dire che i operatore di export del Par- francesi da tempo hanno camigiano Reggiano. È in vendi- pito una cosa: «Gli italiani ta perché gli inglesi del fondo sanno fare e hanno le fabbriCharterhouse vogliono usci- che, i francesi no, ma i francere dal settore ehanno chiesto di CARLO CAMBI
si sanno vendere, costruire i brand e hanno il sistema Stato che li appoggia e allora si comprano il made in Italy per rivenderlo». Pochi sanno per esempio che alle dirette dipendenze di Emmanuel Macron - che vuole colonizzare l'Italia comprando il nostro core business, trasformare il Mezzogiorno in un immenso campo profughi, espropriando con la patrimoniale la ricchezza privata per ripianare il debito pubblico a vantaggio dell'Europa dove lui candida Sandro Gozzi del Pd,ex sottosegretario con Matteo Renzi funziona un «dipartimento per la guerra economica» che ha solo un compito: spianare la strada alle imprese transalpine. Una dimostrazione? Il blocco che il governo francese ha fatto quando si è trat-
tato dell'affare Fincantieri Saint Nazare. Vale il vecchio
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24 maggio 2019
que anni dopo sul mercato. E detto uromlgeca à la guerre comme à al ta e Cademartori il che signi- farla tornare italiana sarebbe guerre. A fare un po' di conti fica dalla mozzarella al taleg- proprio il cacio sui macchedalzvutsronmligedcaTSRPMLIGEDCB 2006 al 2017 si evince che gio, dal gorgonzola allo stracroni. la Francia ha fatto in Italia chino e già oggi rappresenta acquisizioni per 115miliardi un terzo del formaggio italiadi euro contro i 52 che l'Italia no ha messo nel mirino la ha fatto in Francia. Nuova Castelli perché acquisendo il più importante Nel 2005 le cose erano opesportatore di Parmigiano poste: noi avevamo comprato in Francia per 20 miliardi e (ma ha anche una quota siceduto per 13. La ragione è gnificativa di Grana Padano) data anche dal fatto che la di fatto diventerebbe monopolista. Dentro Nuova CastelFrancia ha una bilancia comli (mille dipendenti, 460 mimerciale in passivo con noi. I lioni di fatturato, 30 milioni colpi più clamorosi dello di margine operativo, 190 mishopping francese sono stati lioni di debiti ma 100 garantigran parte del polo del lusso ti da forme di Parmigiano cediviso tra Lvmh (Bulgari, Loro Piana) e Kering (Pomelato, dute in credito su pegno) ci sono altre due aziende molto Gucci), la finanza con Bnl, Cainteressanti : la Alival di Ponriparma per non dire di Ge- te Buggianese (Pistoia) leader nerali e Unicredit, poi c'è la nel settore dei formaggi a pafusione Luxotica-Essilor e sta filata e la Nort Coast (ponell'agroalimentare la storia lacca) che è il primo esportadi Lactalis che si è mangiata tore di formaggio in Est EuroParmalat, ma anche lo. storipa. co marchio Biondi Santi che A contrastare il colosso ha ceduto l'origine del Brudella famiglia Besnier prova il nello di Montalcino nelle mani di Epi nel 2016 e perfino le gruppo cooperativo bologneSaline di Margherita di Sa- seGranarolo rinnovando una sfida che risale ai tempi della voia (le più grandi d'Europa) privatizzazione di Cirio Berfinite alle Salins dopo che già lo zucchero di Eridania era telli De Rica quando Romano Prodi sancì la disfatta dell'astato comprato da Cristal Union. Dal 2008 al 2017 le ac- groalimentare italiano. Graquisizioni francesi sono state narolo allora voleva il latte dell'Iri che invece finì a Ser214.E ora scoppia il caso Pargio Cragnotti, il quale rivenmigiano Reggiano. La Coldidette a Calisto Tanzi affosretti col presidente Ettore sando definitivamente la Parmalat. Lactalis dopo il Prandini chiede di fermare la crack Parmalat ha conquistacordata francese, la Cia (Con- to il gruppo di Collecchio e federazione italiana agricoldopo otto anni a fine gennaio tori) parla di necessità di diha annunciato lo smembrafesa del patrimonio naziona- mento della Parmalat il prile. Ma intanto, a parte la Gra- mo operatore lattiero-caseario d'Italia. Ebbene la Grananarolo, nessuno si è fatto rolo stavolta ci riprova ad opavanti per la Nuova Castelli. Non è solo un affare che po- porsi e forse il governo farebtrebbe sfondare il tetto del be bene a metterci un occhio. mezzo miliardo di euro, ma in Nuova Castelli è una sorta di palio c'è il controllo del com- perno del sistema lattiero caseario italiano. Comprata daparto caseario italiano. Il gli inglesi di Charterhouse gruppo Lactalis si è comprato nel 2104 con un investimento prima Parmalat poi Galbani, di circa 350 milioni torna cinInvernizzi, Locatelli, Vallela- que anni dopo sul mercato. E yvutrponmlkigfedcaZVUTSRPONIEDA © RI PRODUZI
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24 maggio 2019
ECCELLENZA
yvutrponmlkigfedcaZVUTSRPONIEDA II Parmigiano Reggiano, roccaforte del made
in I taly in pericolo
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23 maggio 2019
Madein Italy in vendita
I francesi vogliono papparsi pure il Parmigiano Reggiano Dopoaverfattoincettadi marchistoriciitaliani,Lactalisè prontaa conquistare la NuovaCastellicheha in panciaancheGranaPadano,TaleggioeGorgonzola societàoperative sono quotate in Borsa.L’ultimaadesseredelistataèstatala ■ Il colossofranceseLactalisha mes- Parmalat,questa primavera. NuovaCastellièunbocconeparticoso gli occhi sul Parmigiano Reggiano. Dopo essersi divorato nel corso degli larmenteappetitoso. Oltre adesserefra i maggiori produttori di Parmigiano ultimi quindici anni Invernizzi (nel 2003), Cademartori (2005), Galbani ReggianoDop - e il primo esportatore (2006), Locatelli (2008), Parmalat con 90 milioni di fatturato - nei dodici (2011),ilgruppodiproprietàdellafamistabilimenti di proprietà produce altre gliaBesnierèprontoarilevarelaNuova Dop di punta del made in Italy: Grana Castelli, fra i maggiori produttori italia- Padano, Gorgonzola, Taleggio, Pecorinidiformaggienumerounoperexport noToscanoeMozzarelladibufalacamdi Parmigiano Reggiano.A vendere sa- pana.Unaveracorazzatadellattierocarebbe il fondo di private equity inglese Charterhouse,cuifacapol’80%delpacseariotricolore,dallepotenzialitàenorchetto azionario acquisito dal fondato- mi. Siain Italia sia sui mercati internare della societàreggiana Dante Bigi. zionali. Una storia come tante altre. Allettata Comeriferisce il Sole24 Ore,in corsa da un’offerta piùche vantaggiosa,nella perl’acquisizionecisarebbeancheGrafattispecie 350 milioni di euro, a fronte narolo e un ulteriore fondo d’investidiun fatturatodi290 milioni e undebi- mento. La prevedibile astaper aggiudito finanziario netto di 110 milioni - la carsi la Nuova Castelli, però, vede favofamiglia imprenditoriale italiana vende ritiifrancesichehannol’interesseprecialfondo.Poi,dopoqualcheannoilfonpuo di aumentare l’offerta di prodotti do cede a un concorrente, quasi sem- 100% Italia, stante la prevalenza nel loprestraniero,realizzandounalautaplurobouquetdiformaggidalatteimportasvalenza. to. Inquestocasola Lactalisèbenpiùdi Fra l’altro il un concorrente, visto che detiene già boccone risulta un terzo dell’intera produzione lattiero ora particolarcaseariaitaliana. Il prezzo del latte al di mente impegnafuori delle grandi Dop, vale a dire Partivo finanziariamigianoReggiano,GranaPadano,Gormente. Oltre allo gonzola,Asiago,èquello accordatoagli sviluppo prodotallevatoridagli intermediari del gruppo ti,negliultimianfrancese.Cheama,fral’altro,starlontani la società regno dai riflettori. Né la capogruppo né le gianahaacquisi-
ATTILIO BARBIERI
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23 maggio 2019
to Alival in Italia e North Coast in Polonia. Acquisirne il controllo significa sborsareattornoalmezzomiliardodieuro. Naturalmente non mancano le proteste per l’operazione destinata a portare sotto il controllo franceseun altro pezzo importante del made in Italyatavola.«Di questopassosirischia la dipendenza alimentare», afferma l’assessorelombardo all’Agricoltura Fabio Rolfi,«consegnandoai capitali stranieriilvalorederivantedallatrasformazione della materia prima con evidentiripercussionisulprezzodellatte». ©
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