IIS Telesi@ - Ad Greciam!

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a cura della classe 3aS3


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Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamoâ€?, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole. -Charles Baudelaire

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Ad Graeciam! Un viaggio è partire alla scoperta di qualcosa d’insolito, che non ci appartiene. Paesaggi mai scrutati, culture lontane, differenti, suoni, odori, sapori mai provati prima. Partire per un viaggio è una continua ricerca dentro se stessi, un momento magico, un misto di emozioni, pensieri e aspettative, che ti portano in un'altra dimensione. Ci si rende conto che la vita ti offre mille possibilità, delle quali se ne sta scegliendo una in particolare, salendo su un pullman, prendendo un aereo... Con questi pensieri e con mille aspettative stiamo sorvolando le acque del Mediterraneo diretti in Grecia. Nei prossimi giorni visiteremo la leggendaria Atene, la cui acropoli si può considerare la più rappresentativa delle acropoli greche. È una rocca, spianata nella parte superiore, che si eleva di 156 metri sul livello del mare sopra la città di Atene. Chissà cosa proveremo al cospetto di opere immortali come il Partenone, i Propilei, il Tempio di Atena Nike, il Tempio di Giove e I'Eretteo con l’elegantissima loggia delle Cariatidi! E’ davvero così suggestiva come dicono la cittadella di Epidauro con il suo teatro dall'acustica perfetta?Di certo è uno dei più grandi esempi di architettura greca rimasti fino ai giorni nostri e il teatro meglio conservato tra quelli di epoca classica e ancora oggi ospita il Festival ellenico durante il quale sono messe in scena varie tragedie classiche e moderne. Si trova nella parte est del a cura della classe 3aS3


Peloponneso nella regione dell'Argolide e nel complesso archeologico dell'Antica Epidauro a circa 130 Km da Atene. Il teatro di Epidauro è stato costruito nel IV secolo a.C. ad opera dell'architetto Policleto il Giovane ed è considerato, come già detto, un esempio di acustica perfetta. La nostra prof. di storia dell’arte ci ha detto che come prova di tale perfezione potremo buttare una moneta al centro dell'orchestra e udire il suono di questa fino all'ultima fila! Visiteremo poi Micene con la sua acropoli di forma triangolare, sulla quale è rinvenibile la celebre porta dei Leoni, la tomba di Agamennone, il palazzo reale e le mura ciclopiche. Dunque ci accingiamo a passeggiare tra le memorie e a vivere una bellissima emozione chiamata Grecia!

- Federica e Roberta a cura della classe 3aS3


Canale di Corinto Un'antica profezia dell'Oracolo di Delfi aveva parlato chiaro: "Non costruite mai il Canale di Corinto e non scavate l'istmo!" Zeus, infatti, aveva creato le isole dove voleva e il Peloponneso era una penisola, non un'isola. Gli uomini, però, per questioni pratiche nonchè economiche, dimentichi delle profetiche avvertenze hanno tagliato la lingua di terra che separa il Peloponneso dall'Attica, ricongiungendo il Mar Ionio con l'Egeo, evitando così alle navi di fare il periplo del Peloponneso stesso. Nerone riuscì ad iniziare i lavori, scavando la metà del Canale (3.300 m) ma poi tutto si arenò. La 'Pizia' aveva avuto ragione? Solo alla fine del XIX sec. d.C.dopo numerose provevenne ripreso il progetto di Nerone e portato a termine. Ma problemi geologici non trascurabili fanno ritenere che l'oracolo di Delfi avesse ragione: frane e crolli di roccia hanno determinato frequenti chiusure del Canale, anche per lunghi periodi. Attualmente è comunque navigabile e presenta i suoi innegabili vantaggi... La sua utilità è soprattutto quella di risparmiare circa 200 km sulla rotta tra il mar Ionio e il mar Egeo,inoltre collega la Grecia continentale con il Peloponneso. a cura della classe 3aS3


Nell'antichità, la città di Corinto era fra le più importanti del mondo conosciuto. La sua posizione geografica la rese famosa come importante centro navale, commerciale e culturale. A quei tempi le navi che provenivano da e per le isole dell'Egeo verso il Mediterraneo Occidentale avevano una sola possibilità di rotta: circumnavigare il Peloponneso doppiando i temuti Capo Maleas e Capo Matapan.

-Federica e Roberta a cura della classe 3aS3


Epidauro Di sicuro tutti conoscerete la frase :“Non basta studiare i libri, per imparare davvero bisogna viaggiare”. Potrebbe sembrare una frase fatta, di quelle che solo i vostri genitori o i professori possono pronunciare, ma questo viaggio ci ha fatto ricredere. Ci siamo resi conto di quanto sia vera quest’affermazione, di quanta differenza ci sia tra la foto di un libro e una foto scattata da te. Salire i gradoni dei teatri di Atene e di Epidauro ci ha fatto ricordare quanta importanza abbia l’esperienza, indispensabile dopo lo studio, unico mezzo per apprezzare veramente ciò che ci circonda. Sentirsi come un antico e lontano cittadino ateniese non ha prezzo, ed è proprio quello che ognuno di noi, a modo suo e nel suo piccolo, ha provato decidendo di intraprendere quest’avventura. La maestosità del teatro può certamente sfidare l’incredibile complessità strutturale dei più moderni grattacieli, superandoli, però, in classe e armonia, due valori che oggi in pochi conoscono e apprezzano. Nell’Atene del V e IV secolo a.C. la drammaturgia, comica e tragica, vive un’età d’importante sviluppo e di successo straordinario. Le rappresentazioni teatrali sono un’occasione di riflessione collettiva sui temi più urgenti e sulle istanze più a cura della classe 3aS3


profonde della democrazia ateniese. Gli spettacoli si tengono in onore del dio Dioniso e rappresentano un momento di coinvolgimento politico e religioso per l’intera pòlis. Unico al mondo per la sua acustica, il teatro di Epidauro, situato nell’omonimo comune greco nella periferia del Peloponneso, è l’unico esempio di teatro antico greco pervenutoci. Si dice che ad aiutare l’efficacia dell’acustica sia la presenza di alcuni tubi, posti sotto i gradini, però ciò che sappiamo con certezza e che si può osservare direttamente è la divisione del teatro in tre punti fondamentali che circondano il centro della scena, nei quali gli attori si collocavano affinché il suono raggiungesse tutti i punti del teatro. Nella zona semicircolare, su un livello inferiore rispetto alla scena, era solita porsi l’orchestra, mentre ai lati vi erano due entrate per gli attori e il coro. La forma inizialmente circolare è stata resa semicircolare solo con l’arrivo dei romani, che ne modificarono la struttura originaria per adattarla alle proprie esigenze sceniche: in alcuni casi eliminavano i gradini adiacenti alla scena per ampliare lo spazio da adibire alla messa in scena di battaglie navali, ma non è ciò che accadde qui. Un’altra modifica consiste nell’aggiunta di ventinove settori ai trentacinque originali, a cura della classe 3aS3


che portarono la capacitĂ del teatro da 6000 a 14500 spettatori.

Il teatro, considerato luogo di catarsi, è stato costruito nei pressi del santuario dedicato ad Asclepio, che attraeva migliaia di pellegrini. Accanto al tempio era posto il dormitorio, dove gli ammalati, sognando il dio Asclepio, intraprendevano i percorsi di cura. Sembra , infatti, che fossero visitati in sogno dal dio ed era proprio il sogno la chiave per il processo di guarigione.

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E’ suggestivo il fatto che il teatro venne costruito successivamente al tempio per fornire ai pazienti una cura dello spirito oltre che del corpo.

-Francesca e Giuseppe Della P. a cura della classe 3aS3


L’acropoli di Atene Il Partenone era l’enorme tempio situato sull’acropoli di Atene e dedicato ad Atena, divinità protettrice della pòlis. Il nome Partenone deriva propio dall’epiteto parthènos (vergine), attribuito alla dea. La costruzione del Partenone cominciò all’incirca nel 447 a.C da parte degli architetti Ictino e Callicrate, sotto la supervisione di Fidia. Alla cella del tempio si accedeva attraverso un prònao (un portico) con sei colonne doriche sulla facciata e all’interno una fila di colonne fatte ad U cingevano la statua colossale della dea. Verso ovest l’opistòdomo (talvolta il portico veniva replicato anche nella parte posteriore della costruzione, ma non comunicava con la cella) appariva simile al prònao, con sei colonne doriche sulla facciata. Esso conduceva a un immenso spazio, nel quale il soffitto era sorretto da quattro colonne ioniche e dove erano tenuti i sacri arredi, comprese le vesti che le vergini tessevano per la dea. La perìstasi (il lato corto del tempio) contava sulla facciata otto colonne, mentre il lato lungo ne contava diciassette. La costruzione era regolata da una fittissima rete di rapporti matematici e correzioni ottiche, che rendevano l’uso dell’ordine dorico più armonico: le colonne d’angolo hanno un diametro leggermente maggiore e tutte le colonne hanno un rigonfiamento a due terzi dell’altezza. Queste correzioni ottiche a cura della classe 3aS3


davano l’impressione di assoluta perfezione geometrica, da qualunque punto il tempio venisse guardato: ecco perché il Partenone godeva già nell’antichità la fama di tempio perfetto. All’esterno dell’ edificio correva il fregio dorico. Nella facciata orientale, quella principale, sopra l’accesso alla cella, la metope rappresentava la Gigantomachia (lotta tra dei e giganti); sui due lati lunghi, a nord, dove correva la via sacra delle processioni, la Presa di Troia (Ilioupersis), a sud, la Centauromachia (lotta tra Lapiti e Centauri); infine, sul lato corto a ovest, la metope rappresentava la Amazzonomachia (la battaglia di Perseo, principale eroe ateniese, contro le Amazzoni). La rappresentazione di scontri contro esseri mitologici violenti, animaleschi, è una chiara allusione alla recente guerra contro i Persiani, barbari, agli occhi dei Greci. Lungo la parete esterna del muro della cella correva il fregio continuo di tipo ionico. Era stato Fidia stesso ad introdurre il fregio figurato: rompeva la rigidità dell’ordine dorico e creava un legame con lo stile delle città asiatiche, colonie di origine ionica, sul cui rapporto Atene fondava la sua egemonia navale. Sui quasi 160 metri di fregio il bassorilievo rappresentava le Panatenee, la processione delle feste in onore di Atena. Partendo dallo spigolo sud-ovest si vedevano gli efebi a cavallo, poi i sacerdoti, gli altri addetti e gli animali per i sacrifici. Nel fregio a cura della classe 3aS3


viene, quindi, abbandonato il soggetto mitologico, per celebrare Atena e la sua città, e gli stessi Ateniesi sono ammessi alla presenza delle loro divinità. Nel frontone occidentale è rappresentato lo scontro tra Atena e Poseidone, per la supremazia sull’Attica: entrambi arretrano, allontanandosi l’uno dall’altro; tra loro doveva stare l’olivo fatto nascere da Atena, grazie al quale la dea vince la contesa sul dio del mare, che aveva fatto sgorgare una sorgente di acqua salata. Ai lati, figure che fuggono verso le estremità ed altre che convergono verso il centro sottolineano l’esplosione del gruppo centrale. Il Partenone fa parte del progetto di ricostruzione dell’Acropoli, il cantiere più importante dell’intera antichità, promosso da Pericle, nell’intento di mostrare la raggiunta grandezza di Atene, uscita vittoriosa dalle Guerre persiane (la Prima guerra persiana e la Seconda guerra persiana), e che sotto di lui ebbe la sua massima fioritura economica e culturale. L’Eretteo è un tempio a pianta asimmetrica, dovuta sia al terreno irregolare su cui sorge sia al fatto di doversi integrare con numerosi santuari, che si trova all’interno dell’Acropoli combinando insieme gli stili dorico e ionico. La costruzione di questo edificio, destinato ad ospitare i rituali religiosi, iniziò nel 42o a. C., in piena guerra del Peloponneso, per essere terminata nel 406 a. C.. Nato con la vocazione di sostituire il vecchio tempio, il lato ad est dell’Eretteo era dedicato ad Atena Polia mentre la parte ovest era a cura della classe 3aS3


dedicata a Poseidone. L’Eretteo ha forme delicate in netto contrasto con il vicino Partenone. L’ingresso, rivolto ad est, presenta 6 colonne in stile ionico. Il tempio è insolito in quanto incorpora due portici, uno a nord-ovest che è sostenuto da alte colonne ioniche, e uno presso l’angolo sud-ovest che è sostenuto da 6 statue femminili alte circa 6 metri, le famose Cariatidi. E proprio le Cariatidi, con la loro forma sinuosa, che sembrano sostenere con disinvoltura il peso della trabeazione sulle loro teste, sono diventate la caratteristica principale dell’Eretteo. Queste figure femminili sono repliche esatte degli originali oggi custoditi nel museo dell’Acropoli. Il tempio presenta un fregio continuo insolito che combina figure di marmo bianco con uno sfondo di marmo grigio scuro. Il tempio dell’Eretteo ha subito importanti fasi di ricostruzione attraverso i secoli: è stato danneggiato prima in epoca classica da un grande incendio, poi nel VII secolo d. C. fu trasformato in basilica cristiana e infine durante l’Impero Ottomano fu convertito in un harem e ciò comportò la muratura del portico sul lato nord.

-Ornella, Alessandro e Michele a cura della classe 3aS3


La Repubblica greca e la cerimonia del cambio della guardia La politica della Grecia è imperniata attorno alle istituzioni della repubblica parlamentare che dal 1975 costituisce la forma di governo dello Stato ellenico. Il Parlamento Ellenico (Βουλή των Ελλήνων, letteralmente 'Consiglio dei greci') è un'istituzione monocamerale costituita da 300 deputati eletti a suffragio universale tra tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Dal 2001 la Costituzione prevede il voto dei cittadini greci residenti all'estero, ma tale provvedimento non è stato recepito dalla legge elettorale. Sono eleggibili i cittadini greci che hanno compiuto 25 anni alla data delle elezioni. Il Parlamento resta in carica per quattro anni, salvo scioglimento anticipato. Il sistema elettorale, modificato nel 2007 ed impiegato per la prima volta nel 2012, è proporzionale "rinforzato" e prevede un premio di maggioranza e una soglia di sbarramento. La soglia di sbarramento è fissata al 3% ed è calcolata per tutti i partiti a livello nazionale. Alexīs Tsipras , leader di SYRIZA, candidato, per il Partito della Sinistra Europea, alla Presidenza della Commissione UE prima dello svolgimento delle Elezioni europee del 2014, è attualmente Primo ministro della Repubblica Ellenica dal 21 settembre 2015, dopo esserlo già stato dal 26 gennaio 2015 al 27 agosto 2015. a cura della classe 3aS3


Il Paese è suddiviso in 56 circoscrizioni elettorali, di norma coincidenti con i confini delle prefetture: solo le prefetture più popolose, come quella di Atene, sono suddivise in più circoscrizioni. Le circoscrizioni elettorali eleggono un numero di deputati in ragione della popolazione residente, secondo una suddivisione aggiornata ogni 10 anni: 48 circoscrizioni hanno più seggi, le otto restanti ne hanno uno solo, a causa dello spopolamento. Al partito che a livello nazionale raccoglie più voti viene assegnato un premio di maggioranza di 50 seggi, grazie al quale è possibile ottenere la maggioranza assoluta dei seggi con circa il 40.5% dei voti. Sino al 2004, la legge elettorale garantiva la maggioranza dei seggi al primo partito, indipendentemente dalla percentuale di voti conseguita. Il voto avviene di domenica, di norma dalle 7 alle 19. Sono ammessi ai seggi rappresentanti dei partiti, per monitorare la regolarità e la trasparenza del voto. Gli elettori, oltre a contrassegnare una lista elettorale, possono esprimere una o più preferenze tra i candidati di quel partito. Il numero di preferenze a cura della classe 3aS3


dipende dal numero di parlamentari da eleggere in quella circoscrizione. Il Tribunale Elettorale (Eklogodikeion) proclama gli eletti al Parlamento ed esamina gli eventuali ricorsi dei candidati. Lo stesso tribunale assegna i seggi rimasti vacanti assegnandoli al primo dei candidati non eletti in base alle preferenze. Nelle elezioni locali vengono eletti i super-prefetti, i prefetti e i sindaci di 3 super-prefetture, 54 prefetture, 900 comuni e 135 comunità, oltre ai consiglieri dei rispettivi consigli. Vengono eletti super-prefetti, prefetti e sindaci i candidati la cui lista supera il 42% (dal 2006, in precedenza occorreva il 50%). Se nessun candidato supera questa percentuale, si ricorre a un secondo turno di ballottaggio tra i due candidati con maggior numero di voti. A livello di Comunità viene eletto direttamente al primo turno il candidato più votato. Le elezioni comunali e delle prefetture si tengono ogni quattro anni, tradizionalmente in ottobre. Le ultime si sono svolte il 7 novembre 2010.

Il cuore dell’Atene moderna è costituito da Piazza Syntagma o Piazza della Costituzione. Qui dal 1935, nell’ex palazzo del Re, costruito tra il 1836 e il 1840, si trova il Parlamento ellenico, a cura della classe 3aS3


progettato dall’architetto bavarese Von Gartner. Facilmente raggiungibile, Syntagma ha una delle stazioni della metropolitana più belle del mondo: qui potete gustare un caffè in attesa di assistere al cambio della guardia presidenziale, i famosi e statuari evzones abbigliati con un’uniforme composta da un gonnellino corto e scarpe con pon-pon ispirata ai guerrieri delle montagne che combatterono durante la guerra d’indipendenza. La cerimonia del cambio della guardia si tiene ogni ora davanti la tomba del Milite Ignoto e la domenica è più complessa prevedendo abiti da parata e banda militare. Da piazza Syntagma è facile raggiungere le principali attrazioni della città e i principali musei tra cui il museo Benaki, il museo di Arte Cicladica e il museo Bizantino. Ottimo punto anche per raggiungere Monastiraki e Ermou, uno dei principali quartieri dello shopping ateniese.

-Ornella, Michele e Alessandro a cura della classe 3aS3


Micene: il luogo del mito "Sulla strada di Micene alberata di eucalyptus puoi trovare formaggio di pecora e vino resinato"À la belle Hélène de Ménélas", un' osteria che svia il pensiero dal sangue degli Atridi. La tua reggia, Agamennone, è covo di briganti sotto il monte Zara di sasso non scalfito da radici a strapiombo su burroni sghembi. I poeti parlano molto di te, dell'invenzione del delitto nella tua casa di crisi, del furore funebre di Elettra, che nutri per dieci anni con l'occhio del sesso il fratello lontano al matricidio, parlano i diabolico della logica della regina, la moglie del soldato assente Agamennone, mente, spada tradita. E tu solo ti sei perduto, Oreste, il tuo viso scomparve senza maschera d'oro. Ai Leoni della porta, agli scheletri dell'armonia scenica rialzati dai filologi delle pietre, il mio saluto di siculo greco."

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Questa poesia di Salvatore Quasimodo riassume in grande stile la storia e la mitologia della famosa città greca. Probabilmente di ritorno da un viaggio nella città micenea, l'autore rievoca, attraverso i suoi versi, la selvaggia bellezza del paesaggio greco e le fosche vicende che hanno segnato quei luoghi. Sicuramente meritevole di attenzione è il riferimento al mito di Ifigenia di cui c’informa, per primo, il drammaturgo greco Euripide e poi il poeta latino Lucrezio che, nel De Rerum Natura, dopo un breve elogio a Euripide, passa alla descrizione del mito. Ed è proprio sull'eco di questo racconto che è cominciato il nostro viaggio alla volta di Micene. Dopo aver attraversato la pianura d'Argo e siamo giunti all'Argolide, dove abbiamo attraversato la celebre Porta dei Leoni, diventando parte del passato. Si vedevano ancora i segni lasciati dalle ruote dei carri che entravano nella mitica città. È stato difficile immaginare il dramma che si svolse qui migliaia di anni fa. Mito e storia sembravano evanescenti, lasciando solo le rovine, come un ricordo. Le rovine di Micene sono state rinvenute grazie al lavoro del tedesco Schliemann. Egli portò alla luce innanzitutto le mura della città, che gli antichi credevano fossero state costruite dai Ciclopi e per questo a cura della classe 3aS3


motivo oggi sono chiamate "mura ciclopiche". Nella necropoli furono rinvenute alcune tombe fra cui la monumentale tomba di Agamennone, un'altra più piccola che si attribuisce a Clitennestra e numerosi altri materiali di scavo, sigilli, ceramiche e tavolette con iscrizioni che hanno contribuito maggiormente alla conoscenza e alla datazione dell'arte di questo periodo. Affascinati e stupiti dalla maestosità di ciò che avevamo potuto osservare, abbiamo salutato con un pizzico di malinconia la città di Agamennone, sognando ancora le mitiche narrazioni che ponevano quel luogo in una bolla spazio-temporale,al riparo dall'avvicendarsi dei giorni e dove le storia e i miti di grandi eroi riecheggiavano in quel recinto murario, consapevoli di rimanere eterni e vivi nella mente e nel cuore di chiunque, nei secoli, avesse calcato quel luogo. La Maschera di Agamennone è una maschera funebre in lamina d'oro rinvenuta nel 1876 a Micene dall'archeologo tedesco Heinrich Schliemann. È attualmente conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene.

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Fu scoperta dall'archeologo tedesco sul volto di un corpo trovato nella tomba V. Schliemann credette di aver scoperto i resti del leggendario re acheo Agamennone, da qui il nome. BenchÊ le recenti ricerche archeologiche abbiano stabilito che la maschera si situi fra il 1.550 e il 1.500 a.C., periodo molto anteriore a quello in cui si crede sia vissuto il re, il nome con cui è nota la maschera è rimasto.

-Ornella, Michele e Alessandro a cura della classe 3aS3


La cucina greca

La Grecia è un vero e proprio luogo dell’anima,che ha sempre attirato le genti di tutto il mondo per la sua vasta tradizione letteraria e politica,per la sua filosofia e per il suo immenso patrimonio artistico. Ma non è solo questo. Infatti,durante il nostro viaggio di istruzione ,siamo rimasti ammaliati dai gusti della vasta cucina greca.Vediamo alcuni dei piatti più tipici che abbiamo provato:

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- Insalata greca L’insalata greca,celebre in tutto il Mediterraneo,è composta da cetrioli,peperoni verdi,pomodori,olive nere e feta (tipico formaggio greco). Il mix di verdure al suo interno è arricchito dalla presenza della feta e delle olive nere,che contrastano il dolce dei pomodori e la neutralità dei cetrioli Insomma un piatto che piacerà a tutti,amanti delle verdure e non!. “Un mix di sapori che in bocca diventano armonia”

-Tiropita La tiropita è una torta tradizionale della cucina greca. Ha un ripieno di feta, uova e condimenti .Il tutto viene avvolto in strati di sfoglia con burro e/o olio d'oliva in una padella grande da cui si tagliano le porzioni individuali. Al termine della cottura assume una colorazione dorata. “L’oro della tavola Greca”

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Moussaka

La moussaka è sicuramente uno dei piatti più conosciuti della cucina greca preparato con quelli che sono gli alimenti più tipici di questa cultura: la carne d'agnello, le melanzane, la cannella e il formaggio. La moussaka è realizzata con strati alternati di melanzane fritte e ragù, spolverizzati con formaggio grattugiato: alla fine, gli strati vengono coperti da abbondante besciamella e la moussaka viene cotta al forno. Mangiandola si prova un mix di sensazioni morbide e croccanti. La melanzana posizionata al centro separa i due gusti del piatto e … ”Strato dopo strato ci racconta la Grecia”

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- Souvlaki I souvlaki sono spiedini di carne marinati in un’emulsione di olio, succo di limone e aromi e poi cotti alla griglia. Contrariamente a quanto si possa pensare, non esiste una sola versione di questo gustoso spiedino: souvlaki ,infatti, è un termine generico per indicare gli spiedini che possono essere preparati con la carne di maiale, di vitello o di agnello. “Tante varianti , un unico grande risultato”

-Armando, Davide e Salvatore a cura della classe 3aS3


Il calcio ad Atene Lo stadio Panathinaiko (in greco Παναθηναϊκό Στάδιο, "Stadio di tutti gli Ateniesi"), è uno storico stadio di Atene. Si tratta di un unicum, giacchè costruito interamente con marmo pentelico (proveniente dal monte omonimo). E’ famoso per aver ospitato gli eventi principali dei Giochi della I

Olimpiade, dei Giochi olimpici intermedi ed alcuni eventi dei Giochi della XXVIII Olimpiade. A partire dal 2004 questo Stadio appare come sfondo sulle medaglie olimpiche. Nell'antichità ospitò i Giochi panatenaici, in onore della dea Atena, protettrice della capitale greca. Durante l'età classica, lo stadio aveva i posti a sedere in legno; venne rinnovato con il marmo del monte Pentelico dall'arconte Licurgo nel 329 a.C. Nel 140 d.C. fu ampliato da Erode Attico, raggiungendo i 50 000 posti.

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-Panathinaikos Il Panatīnaïkos

Athlītikos Omilos è una società polisportiva greca di Atene, nota più semplicemente come Panathinaikos, Pao o Pana. La squadra di calcio,milita nella massima serie del campionato di calcio greco. Per distinguersi dalle altre sezioni sportive, il settore calcistico usa spesso presentarsi su testi anglofoni come Panathinaikos FC, sebbene l'originale ed ufficiale denominazione greca coincida con quella della polisportiva generale. Nomi particolari attengono invece agli altri sport, tra i quali la sezione cestistica che è tra le principali realtà europee nella sua specialità. La squadra di calcio è una delle grandi della Grecia insieme a Olympiakos Pireo e PAOK Salonicco, non è mai stato retrocesso dalla massima divisione greca dal 1959. Sin dalla sua costituzione il club si è affermato come uno dei più titolati nel panorama calcistico ellenico, avendo conquistato 20 campionati nazionali, 17 Coppe di Grecia e avendo raggiunto la finale della Coppa dei Campioni 1970-1971, unica squadra greca ad aver giocato la finale di una competizione europea. Più recentemente, ha raggiunto le semifinali della competizione per altre due volte, nel 1985 e nel 1996. Nel 2013 la squadra è tornata a giocare le partite casalinghe nello Stadio Apostolos Nikolaidis. I tifosi del Panathinaikos sono gemellati con quelli del Real Madrid e della Roma e sentono una particolare rivalità con quelli di AEK Atene e Olympiakos. a cura della classe 3aS3


-AEK Atene Il club è preminentemente noto per la sua sezione di pallacanestro e per quella calcistica: quest'ultima, dopo aver sempre militato sin dalla fondazione nella massima divisione del campionato greco, nel 2013 è retrocessa per la prima volta nella sua storia. Fondato nel 1924, forma insieme alle rivali Olympiakos e Panathīnaïkos il gruppo di squadre di calcio più titolate del Paese; in particolare l'AEK ha vinto 11 campionati (l'ultimo, tuttavia, nel 1993-94), 15 coppe, 3 supercoppe e una Coppa di Lega. Nelle competizioni europee vanta come miglior risultato la semifinale di Coppa UEFA 1976-77, nella quale fu eliminata dall'italiana Juventus.

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-Olympiacos È una società polisportiva greca, con sede al Pireo. La squadra di calcio nacque il 10 marzo 1925, alla fondazione della polisportiva, e ha sempre partecipato nella prima divisione delcampionato greco di calcio. L'Olympiakos è la polisportiva più popolare e la società calcistica più titolata di Grecia, avendo vinto 43 campionati, 27 coppe e 4supercoppe greche[1]. Il presidente della squadra calcistica è Evangelos Marinakis. Come polisportiva è formata da 17 diverse sezioni agonistiche.

-Leonardo, Giuseppe M. e Egidio a cura della classe 3aS3


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