IIS Telesi@ - Benevento tra Magia Arte e Storia

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Laboratorio di Progettazione Didattica «BENEVENTO TRA MAGIA, ARTE E STORIA» … un tuffo nel passato e un occhio attento al presente … Salierno Flavia II ES 1


Ti piacerebbe sapere cosa ho scoperto sulla città di Benevento qualche giorno fa? Benissimo, se stai ancora leggendo ti presento un percorso che ti incuriosirà a tal punto da voler partire immediatamente:

•Visita

Museo Janua

Museo ARCOS

Visita Hortus Conclusus

Villa Comunale

Chiostro di S. Sofia

Visita Arco di Traiano


MUSEO JAUNA Janua,

il

Museo

delle

Streghe

di

Benevento,

si

divide

in

due

sezioni:

La prima sezione del Museo è quella multimediale, con un’installazione immersiva permanente dal titolo “Janare, le Streghe di Benevento”. Un mondo, quello delle Janare, da scoprire grazie ad un allestimento scenografico fantastico, all’eccezionale impatto visivo delle immagini riprodotte in grandi dimensioni, alla straordinaria forza evocativa della sala olografica, alla coinvolgente colonna sonora e alla voce del doppiatore. Una mostra che propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e passionale, dove si concretizza una altra vita, un’esperienza unica sospesa tra terra e luna. La seconda sezione dal titolo "Sanare e Scongiurare – Le Erbe di Janua", si basa sulla scoperta del misterioso mondo della “medicina popolare”.L’area è composta da una grande varietà di oggetti che vanno dal semplice santino all’ex-voto; dal pane antropomorfo al potere delle erbe. Un mondo fatto di un sacro e un profano che cercano di dialogare tra loro in un eterno scontro che si perpetua dalla notte dei tempi.


MUSEO ARCOS Sezione Egizia del Museo del Sannio che coniuga tradizione a modernità. I reperti provenienti dal Tempio beneventano dedicato alla dea Iside, “Signora di Benevento”, sono stati riallestiti in un “tempio virtuale in 3D”. Il percorso della mostra ricostruisce un ideale viaggio allestito in quattro sale, partendo da una "iniziazione" al culto della dea, proseguendo nella zona antistante il tempio e per giungere infine nell'area sacra vera e propria. Si assiste alla proiezione di 3 video tridimensionali in cui viene presentato il culto di Iside, la sua figura e il significato del suo mito. Dopo la ricostruzione cinematografica, si passa alla visita dei reperti veri e propri, illustrati da pannelli esplicativi. Il Tempio di Iside fu costruito dall'Imperatore Domiziano tra l’88 ed l’89 d.C. con materiali provenienti direttamente dall'Egitto, peculiarità che ha reso Benevento il luogo in Occidente che presenta la maggiore concentrazione di manufatti egizi originali: 42 reperti, per la maggior parte statue. Ad oggi ancora non si è riusciti ad identificare il luogo in cui era collocato l'Iseo, ma esso fu uno dei più importanti luoghi di culto del Mezzogiorno, attivo per secoli fino almeno all'Editto di Costantino ed all'Editto di Tessalonica .


HORTUS CONCLUSUS Museo a cielo aperto all'interno dell'antico orto del medievale convento dei Padri Domenicani, è un insieme di significativi elementi scultorei dell'artista Domenico Paladino, configuranti un'unica opera compiuta. Mimmo Paladino, artista sannita che da anni domina gli scenari più importanti dell'arte contemporanea internazionale, ha deposto le sue opere che si sposano in armonica contrapposizione con pezzi di colonne romane, di capitelli e di frontoni spezzati, generando un contrasto stilistico originale. Le opere raffigurate si prestano ad interpretazioni diverse. Le più significative sono: un cavallo, con la maschera aurea sul volto; un enorme disco, collocato al centro dello spazio; una figura con lunghissime braccia che funge da fontana; una conchiglia, una campana, una testa equina, un teschio di bucranio con le corna allungate e disteso sulla pietra lavica.


VILLA COMUNALE La Villa Comunale si trova all’estremità più elevata del centro storico, moto vicina alla Rocca dei Rettori. Essa e il relativo parco-giardino furono realizzati tra il 1875 e il 1880, su disegno di Alfredo Dehnardt, direttore dell’ Orto Botanico di Napoli. Molto armoniosa nella sua struttura, la villa asseconda la conformazione naturale del terreno. Il parco- che comprende un laghetto e varie fontane- si sviluppa in bei percorsi che sembrano spontanei, ma che in realtà sono frutto di attento studio. Anche la vegetazione, formata da alberi secolari, pini, cedri e ippocastani, è perfettamente intonata all’ambiente e crea scenari stupendi che trasmettono serenità e pace. Prati e aiuole, in stile inglese, sono ornati con numerosi busti di cittadini illustri: notevole il monumento al patriota beneventano Salvatore Rampone, realizzato nel 1925 dallo scultore Nicola Silvestri. A distanza di più di un secolo dalla sua apertura, il giardino pubblico ha mantenuto il suo aspetto originario: l’unica variante apportata riguarda l’ antica rotonda al centro del parco, che è stata sostituita dall’attuale gazebo in ferro della cassa armonica.


CHIOSTRO S. SOFIA Il Chiostro, nella sua forma attuale, risale al XII secolo. E’ scandito da quadrifore e da una trifora con archi arabeggianti collocati su colonnine; è parte integrante del Museo del Sannio e ne ospita il Lapidario. Gli archetti sono a ferro di cavallo; sui capitelli si svolge un ampio ciclo scultoreo non unitario per soggetti ed esecutori. I sostegni sono in forma di colonna liscia se si esclude qualche caso isolato (una colonna è di tipo ofidico, un’altra è a treccia). I capitelli sono costituiti da un capitello a sezione circolare su cui si appoggia un capitello di tipo a stampella. Sono 47 le colonnine, tutte diverse le une dalle altre, che corrono tutt’intorno al chiostro. La decorazione scultorea è in massima parte figurata ed i soggetti raffigurati sono di grande varietà. La divisione del giardino a quadrati serviva ai monaci per separare le coltivazioni del convento, costituite da ortaggi e erbe medicinali.


ARCO DI TRAIANO L’arco di Traiano è un’opera unica al mondo. Simbolo di Benevento, rappresenta una testimonianza ben conservata della civiltà romana. Venne costruito nel 144 d.C. per celebrare la figura dell’imperatore Traiano in occasione dell’inaugurazione della via Appia. Per la sua grandezza, venne nei secoli chiamato “Porta Aurea” e Traiano viene ricordato come “Optimus”, principe illuminato la cui fama è giunta intatta fino ai nostri giorni. Su ogni facciata troviamo quattro semicolonne che sorreggono una trabeazione. È costruito in blocchi di pietra calcarea. I lati interni del fornice presentano due grandi pannelli scolpiti che raffigurano scene delle attività svolte da Traiano nella città. A sinistra troviamo il Sacrificio per l’inaugurazione di Via Traiana mentre a destra è scolpita l’istituzione degli Alimentaria (istituzione benefica avviata da Traiano per aiutare i bambini dell’Italia romana). Infine sulla volta, decorata a cassettoni, compare la raffigurazione dell’Imperatore incoronato da una Vittoria. I lavori, svolti in diverse fasi, culminano nel 1999, con l’allestimento di un ponteggio speciale per poter seguire da vicino il restauro e soprattutto ammirare i rilievi che costituiscono una sintesi iconografica degli oltre dieci anni di governo e azioni militari dell’Imperatore.


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