CAMPIONATO ITALIANO SERIE A TIM lunedĂŹ 15.12.14 - 15^ giornatA
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
BUON NATALE A TUTTI I TIFOSI DEL CHIEVOVERONA
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
bentegodi & dintorni Il punto della situazione Internazionale con vista derby. Sono questi gli ultimi impegni 2014 del ChievoVerona. Due gare - quella odierna con una delle storiche “grandi” del calcio italico, la successiva con la rivale cittadina - affascinanti per il prestigio e stimolanti per l’orgoglio di squadra e tifosi. Due incontri che, alla luce delle ultime prestazioni, la truppa di Maran sembra poter essere in grado di affrontare al meglio delle proprie potenzialità, tecniche, fisiche ed emotive. A darne la sensa-
TEAM MONDO CHIEVO: EDITORE: Coordinamento Amici del Chievo DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Sancassani CONDIRETTORE: Paolo Sacchi IDEAZIONE e COORDINAMENTO: Simone Fiorini CREATIVITà ed IMPAGINAZIONE: MO.DA Comunicazione www.modacomunicazione.com COLLABORATORI: Angela Borruto, Dino Guerrini, Gian Pietro Panareo, Marco Sancassani, Paolo Sacchi FOTOGRAFI: Roberto Gandolfi, Renzo Udali AMMINISTRATORE: Coordinamento “Amici del Chievo” STATISTICHE A CURA DI: Ufficio Stampa A.C. ChievoVerona e Alessandro Longo STAMPA: Mediaprint
zione la striscia positiva, allungatasi - grazie al pareggio interno con la Lazio e, soprattutto, al blitz operato al Sant’Elia, a cinque gare utili e a una ritrovata solidirà difensiva. Va da sé che tali risultati non possano non aver riportato tra le mura di Veronello e sui gradoni del Bentegodi quell’ottimismo utile ad agevolare il prosieguo del camino e quell’autostima necessaria a giocarsi a viso aperto i prossimi confronti. Sarebbe ovviamente un grossissimo errore pensare di aver risolto la pratica, certo è che la gara di Cagliari ha invertito le dinamiche della zona retrocessione, col Chievo inseguito e non più inseguitore - e quindi più libero da quelle tensioni che ti possono complicare le prestazioni. Alla felice situazione sul campo, ha fatto eco l’inaugurazione del nuovo centro sportivo made in Chievo, significativo segno della crescita della società di via Galvani. In un mix di storia e restyling, il taglio del nastro del Bottagisio sembra così quasi aver simbolicamente inaugurato anche la felice svolta in campionato perciò in “bocca al lupo”, caro Chievo, ritrovato, rinnovato e contemporaneamente sempre lo stesso.
INDICE: I protagonisti_pagine 04-05 Speciale Bottagisio_pagine 06-07 Ciak si gioca_pagina 09 La classifica_pagine 11 Le rose_pagina 13 C’era una volta_pagina 15 Notizie in gialloblù_pagina 21 è sempre primavera_pagina 23
marco sancassani
A.C. CHIEVOVERONA 1929 Fondazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.) Chievo 1931/35 Partecipa al campionato “Liberi” affiliato alla F.I.D.A.L. 1935/48 Partecipa ad alcuni tornei prima di sospendere le attività. Nel 1948 assume la denominazione di A.C. Chievo 1948/51 Seconda Divisione Veneta 1951/59 Prima Divisione Veneta 1959 Alla nascita della Lega Nazionale Dilettanti la FIGC cambia la denominazione ai campionati: la Prima Divisione diventa Seconda Categoria 1959/60 Seconda Categoria. Assume la denominazione di Cardi Chievo 1960/63 Prima Categoria Veneta 1963/65 Seconda Categoria Veneta 1965/67 Prima Categoria Veneta 1967/69 Seconda Categoria Veneta 1969/70 Prima Categoria Veneta 1970/75 Promozione Veneta. 1975 Promozione in Serie D 1975/80 Serie D. Nel 1981 assume denominazione Associazione Calcio Paluani Chievo 1981/86 Campionato Interregionale Nel 1986 cambia denominazione in Associazione Calcio Chievo. 1986 Promozione in Serie C2 1986/89 Serie C2 1989 Promozione in Serie C1 1989/94 Serie C1. Nel 1990 assume la denominazione attuale di Associazione Calcio ChievoVerona 1994 Promozione in Serie B 1994/2001 Serie B 2001 Promozione in Serie A 2001/07 Serie A Nel 2002-03 partecipa alla Coppa UEFA. Nel 2006-07 partecipa al terzo turno preliminare di Champions’ League e quindi ancora alla Coppa UEFA 2007/08 Serie B. Promosso in Serie A. Vince la Coppa “Ali della Vittoria” 2008 Promozione in Serie A 2008/13 Serie A. Nel 2009 il Chievo festeggia gli 80 anni di storia 02.02.12 Pellissier primo calciatore del Chievo a raggiungere tra i professionisti il traguardo dei 100 gol. 2014/15 13^ stagione in Serie A marco sancassani pagina 03
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capitani Il bomber e il difensore. Il moro e il biondo. Il montanaro e il marinaio. L’italiano dal cognome francese e il francese nato a pochi passi dal nostro Paese, nella città natale dell’eroe italiano per eccellenza. Sergio Pellissier e Nicolas Frey sono come due poli che si attraggono. Entrambi bandiere gialloblù, amici dentro e fuori dal campo, a unirli è anche la condivisione della fascia da capitano del Chievo. Il prezioso nastro al braccio Pelo-gol l’ha indossato 161 volte, il compagno finora 16. Chi inizia a raccontarci il significato di essere il capitano del Chievo? NF: Ovviamente Sergio, è lui il capita no! SP: Di sicuro è una grande responsabilità, che però ti entusiasma. Ti senti importante, ti rendi conto di quanto puoi contare per i tuoi compagni. Nicolas sta studiando da capitano. Hai qualche consiglio da dargli? SP: Nicolas non ne ha bisogno. Ha dimostrato di saper dare un grosso aiuto alla squadra anche prima di indossare la fascia al braccio. Ora ha solo un pizzico di responsabilità in più. Ha certamente l’età giusta per essere un punto di riferimento per i giovani. È emozionante indossare quella fascia? NF: Sì, tanto. Sia chiaro: per me Sergio è e sarà lui il capitano finché giocherà. È un emblema di questo club, un esempio anche per il calcio italiano. Con il suo attaccamento al Chievo ha dimostrato che in questo sport non contano sempre o solo i soldi. Nicolas, che tipo è Pellissier? NF: Innanzitutto Sergio è valdostano, quindi un po’ dei nostri. Insomma, è un po’ francese, anche se non vuole ammetterlo. Poi al primo impatto sembra una persona fredda, molto
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seria. Invece, conoscendolo bene, scopri che non è così (ride)... Scherzi a parte, è un uomo generoso, una persona che non si può non rispettare, fuori e dentro il campo. Quando sono arrivato al Chievo dal Modena, ne ero un po’ intimorito. Sergio, il primo impatto con Frey? SP: Ho avuto la sensazione di avere a che fare con un bravo ragazzo: il tempo me l’ha confermato. Mi è subito sembrato un francese atipico: era da alcune stagioni nel nostro Paese, dunque già un po’ italianizzato. Rispettoso di tutti, sempre impegnato e puntuale in allenamento. Ha saputo attendere il suo momento. Un professionista esemplare. Capitani sul campo, papà a casa… NF: Devo essere sincero: è un grosso impegno fare il papà, ma è tanto difficile quanto gioioso. L’arrivo delle mie due bimbe diciassette mesi fa ha cambiato le mie priorità, gli obiettivi. Ora sono loro al centro della mia vita. SP: La famiglia, i figli e la moglie, sono le persone che ti vogliono bene a prescindere da qualsiasi cosa accada, nel lavoro come nella quotidianità. Nei momenti di gioia come quando le cose non vanno come vorresti ti sono sempre vicine. Da loro arriva l’aiuto, la forza, per superare le difficoltà. Vi frequentate anche fuori dal campo? SP: Siamo diventati più amici ora che in passato. D’altronde siamo tra i reduci di una generazione di giocatori gialloblù. Abbiamo vissuto tanti periodi insieme, belli o brutti non importa: questo ci ha ulteriormente avvicinato. E pensare che entrambi avreste potuto lasciare il Chievo…
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coraggiosi
paolo sacchi
NF: Non è certo un segreto: un paio di anni fa volevo provare una nuova esperienza e stavo guardando intorno. Nel frattempo sono nate le mie gemelle e, in mezzo a qualche complicazione personale, mi hanno chiamato il direttore Sartori e il presidente. Erano preoccupati: volevano sapere se stavo bene. In quel momento è scattato qualcosa: ho capito che per me il Chievo è più di una società di calcio e ho deciso di continuare la mia avventura qui. Sergio invece non sei restato solo per superare i 152 gol di Vantini, vero? SP: Penso che Bruno sia imbattibile, superarlo sarebbe un’impresa. Il Chievo fa parte della mia famiglia. Qui sono a casa: ho ancora tanti obiettivi da raggiungere. Più facile che Pellissier batta quel record oppure che Frey segni un gol? NF: Difficile dire, però punterei su Pellissier! A meno che non mi facciano tirare un rigore… Disposto a concedere il tiro dal dischetto a Nicolas? SP: A lui potrei concederlo. È un ragazzo straordinario, se lo meriterebbe. A parte che secondo me ce la farà a segnare anche senza rigore. In ogni caso, il suo miglior gol sarebbe un bell’assist fatto a me… NF: Se la mettiamo così, di gol allora ne ho fatti tanti! Sergio sa bene cosa si prova quando la palla va in rete. Come nel caso della doppietta di Pellissier col Cesena? NF: È stato bellissimo, proprio quel che ci voleva. Sia per lui che per noi. Venivamo da un momento difficile. La nostra riscossa è iniziata con i suoi gol.
Sergio, da capitano hai dato l’esempio a tutti che anche quando non si gioca occorre farsi trovare sempre pronti. SP: Certo, ma non è facile. A inizio stagione ho giocato dieci minuti in sette partite. Quando ho capito che purtroppo che io m’allenassi bene o male non avrebbe comunque cambiato le cose, ho pensato di impegnarmi al massimo: nessuno avrebbe mai potuto dire: “Pellissier non gioca perché non si allena bene”. Non bisogna abbattersi mai, anzi si deve essere sempre professionisti. Tra una settimana arriva il derby, pronti? NF: Un match particolare per i tifosi, per noi che scendiamo in campo e per il nostro Presidente. SP: Il derby è la partita di tutti, della città, anche che se alcuni forse non l’hanno ancora capito del tutto. Il bello di avere due squadre veronesi in serie A è perché c’è anche una partita come questa che dovrà essere uno spettacolo, aldilà del risultato. Il momento migliore e il peggiore della vostra carriera gialloblù. SP: Il peggiore? La retrocessione. Poi anche quando ho perso il posto da titolare è stato un momento difficile. Il meglio è arrivato con la promozione in A nel 2008 e l’anno successivo, quello della straordinaria salvezza. Eravamo una squadra compatta, dentro e soprattutto fuori dal campo. NF: In quel campionato oltretutto ho fatto l’esordio in A, giocando contro mio fratello. Nulla potrà mai superare quell’emozione. Quel torneo fu spettacolare. A Natale con 9 punti in classifica ci davano per finiti: invece ci salvammo con una giornata d’anticipo. Sembravamo un gruppo di amici più che di giocatori.
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Il Bottagisio Sport Center
Inaugurato sull’area dello storico terreno il nuovo centro di eccellenza sportiva marco sancassani - GIAN PIETRO PANAREO
Li chiamano luoghi del cuore. Sono quei posti che, per le loro peculiarità artistiche o per il loro caratteristico paesaggio se non quando per una propria storicità, sanno suscitare quel tipo di emozione che può appunto provenire solo da una personale intimità. Inevitabile, innegabile che - trattandosi del ChievoVerona uno di questi non sia il “Bottagisio”, lo storico campo di gioco racchiuso tra il corso dell’Adige subito a valle della diga del Chievo e le prime acque che il canale Camozzoni convoglia verso la città. Ma cos’è che ha reso le sue zolle così care agli affetti del popolo del Ceo? Non certo l’esserne stato la primitiva casa: le gare casalinghe dei primi pionieristici tornei si disputarono infatti all’interno di Villa Stefani mentre il Dopoguerra vide la rappresentativa dell’ex frazione di san Massimo all’Adige sgambettare su un’area bonificata lungo la linea ferroviaria del Brennero. Nemmeno furono il suo manto, tra l’altro invaso dal fango in seguito all’alluvione del 4 novembre 1966 o la tribuna, realizzata a metà degli Anni 70 con assi di legno sotto una tettoia di lamiera. Forse parte dell’alchimia fu il discendere via del Perloso - previa tappa all’osteria, replicata al ritorno - per radunarsi tutti assieme sulle gradinate. Sicuramente quel magico quid è stato l’aver ospitato i passaggi salienti - grazie alle gesta di validi calciatori, alla sagacia dei loro allenatori e alla lungimiranza di oculati dirigenti - della trasformazione di una squadra di paese prima in sodalizio di riferimento a livello regionale quindi in fenomeno sportivo con ben pochi precedenti nell’orbe pallonaro. Come se un genitore ti avesse preso per mano da bambino per consegnarti al Mondo uomo fatto e artefice delle proprie fortune. pagina 06
La genesi È un lascito del cavalier Carlantonio Bottagisio, cui l’impianto viene dedicato, a permetterne la sua realizzazione. A tradurla in pratica l’operato della gente del paese sotto l’egida di don Silvino Venturi, al tempo autorevole parroco della frazione. Alla sua volontà si deve l’iscrizione “Gaudete in Domino” (trad. Divertitevi nel Signore, ovverossia giocate pure ma non dimenticate di essere religiosi) che accoglieva all’ingresso sostenitori locali e occasionali astanti. Il 3 novembre 1957, preceduto da un’inaugurale amichevole in famiglia, arriva così il battesimo ufficiale contro il Caldiero in una gara valevole per il campionato di Prima Divisione. L’esordio è dei più felici grazie a un 3-0 confezionato dalle reti di Bruno Vantini, Giancarlo Dal Negro e Silvano Libriani. Da lì in avanti tante saranno le
emozioni che la gente di Chievo, e non solo, vivrà attorno a quel rettangolo: dalla storica e sfortunata sfida della semifinale della Coppa Italia riservata ai dilettanti, disputata il 29 marzo 1975 contro l’Angri alle tante promozioni ottenute prima di approdare stabilmente allo stadio cittadino ‘Marc’Antonio Bentegodi’ con la conquista della Serie C2. Il legame tuttavia continua con l’attività del Settore Giovanile e la presenza della Prima Squadra nei giorni iniziali del ritiro estivo fino alla recente ristrutturazione. Bottagisio 2.0 Quello inaugurato il 3 dicembre scorso dopo mesi di alacri lavori iniziati il 14 gennaio e conclusisi il 10 novembre - è un vero e proprio cento di eccellenza sportiva. Calcio, scherma, canoa e kayak sono le discipline
di cui ne è possibile la pratica ma a darne la reale portata delle potenzialità sono numeri e caratteristiche tecniche. Il Bottagisio Sport Center occupa un’area di 33mila metri quadrati, perlopiù destinati ai quattro campi da calcio, due a 11 e due a 8, tutti realizzati in erba sintetica di ultima generazione (geofill intaso naturale) e dotati di illuminazione autonoma. Di questi, 3mila sono destinati al fabbricato, sviluppato su tre piani: interrato (autorimessa, magazzino, lavanderia, palestra, quattro spogliatoi, una sala medica e altre due riservate a infermeria e antidoping), piano terra (uffici, altri otto spogliatoi, bar ristorante e una sala scherma dotata di nove pedane di 14x1 metro, una di 9x1 più 2 riservate agli atleti diversamente abili), piano superiore (foresteria di 13 camere per un totale di 35 posti letto, più una riservata ai diversamente abili e stanza relax con televisore e biliardo). Oltre ai confort il centro si segnala per il rispetto dell’ambiente grazie ai pannelli solari e all’impianto fotovoltaico che forniranno l’energia e l’acqua calda necessaria, nonché al parcheggio pavimentato in materiale ecologico e altamente drenante. Il futuro prevederà poi anche la realizzazione di un campo giochi destinato ai bambini e il ripristino dello storico ingresso in mattoni con relativo frontespizio.
Giorgetti, fino ai presidenti delle federazioni delle altre discipline sportive. “Il veder realizzato in breve tempo un progetto così ambizioso e funzionale è la dimostrazione che tutto si può fare quando c’è unità d’intenti” ha dichiarato Luciano Buonfiglio, presidente della Federazione Canoa e Kayak cui ha fatto eco Giorgio Scarso, collega per la scherma nazionale “Grazie a chi ne ha avuto l’ideata e l’ha realizzata poiché favorisce anche quelle discipline che sopravvivono soprattutto grazie all’entusiasmo e all’impegno degli appas-
sionati”. Il taglio del nastro è stato poi preceduto dagli interventi della più alta carica del CONI, Giovanni Malagò, e di Andrea Abodi, numero uno della Lega di Serie B. “Essere qui presente per inaugurarla non è solo un dovere ma una delle mie più grandi soddisfazioni: una struttura come questa è un fiore all’occhiello” - ha affermato il primo anticipato dal commento dell’altro, secondo cui “la realizzazione di simili opere è il coronamento di un sogno”. Quello fatto da un padre e realizzato da un figlio.
L’evento Va da sé che la parte emozionale è stata il valore aggiunto della cerimonia augurale, come ben hanno reso l’idea i due filmati introduttivi sulla storia del Chievo e sulle fasi di ricostruzione dell’impianto. Non di meno lo è stata la presenza di tanti ori e allori dello sport italiano. Dal’ex saltatrice Sara Simeoni e il marito Erminio Azzaro al nuotatore Emiliano Brembilla, dai canoisti Vladi Panato e Daniele Scarpa col la moglie - anch’essa pluricampionessa paralimpica - Sandra Truccolo, prestigiosa è stata la cornice che ha fatto da contorno agli interventi delle autorità amministrative cittadine e dei rappresentanti federali locali e nazionali, apertisi con il presidente del ChievoVerona Luca Campedelli. “Il nuovo centro sportivo d’eccellenza è un patrimonio per la società. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per renderla possibile: la mia famiglia, la Paluani, il Credito Sportivo, il presidente del Canoa Club Verona Bruno Panziera senza dimenticare il Sindaco e l’ex assessore allo Sport del Comune di Verona Federico Sboarina e Mario Faccioli. L’augurio è che possa diventare un punto di ritrovo per tutta la città”. Testimonianze di gratitudine e complimenti sono poi giunte a Campedelli dagli tutti altri relatori, dall’assessore veronese Piero Paloschi a quello regionale Massimo pagina 07
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ciak, si gioca! f.c. internazionale L’avversaria come dentro un film Nell’altro campionato, quello in corso alle spalle delle fuggitive Juventus e Roma, fra le maggiori sorprese spicca il dodicesimo posto occupato in classifica dall’Inter, lontana 18 lunghezze dalla capolista. Un solco forse mai accumulato in così poco tempo che fotografa una stagione iniziata con ambizioni maggiori rispetto alla precedente e che invece rischia di vedere i nerazzurri rincorrere ancora solo l’obiettivo minimo dell’Europa League anziché quel terzo posto necessario per ritornare sul palcoscenico della Champions calcato per l’ultima volta nel 2011. Eppure, per soddisfare questo desiderio espresso dal presidente Thohir fino alla vigilia della sconfitta interna con l’Udinese, la campagna acquisti meneghina era stata caratterizzata da operazioni di spessore mirate a sostituire molti dei protagonisti del Triplete attraverso l’innesto di nuovi elementi e l’attesa maturazione di alcuni giovani di grandi prospettive. Una rosa profondamente rinnovata affidata ancora una volta a Walter Mazzarri incapace però di creare quell’amalgama e quel feeling indispensabili per garantire un ruolo di primo piano oltre che in Coppa (qualificazione ai sedicesimi già assicurata) anche sul fronte interno. Da qui la decisione dell’avvicendamento in panchina con la riproposizione di Roberto Mancini. Un ritorno di fiamma che finora non ha sortito gli effetti sperati in termini di risultati (un punto in tre partite). A fronte di un diverso modulo tattico, dell’impegno e di una buona qualità del gioco esibita a sprazzi, il tecnico jesino, infatti, ha potuto toccare con mano quelli che sono i limiti, caratteriali e di rendimento, individuali e collettivi per sopperire ai quali, alimentando così le aspettative stagionali, ha chiesto rinforzi nella sessione invernale del mercato.
momenti di gloria
Un viaggio nella storia dell’Internazionale, fra fuoriclasse, dirigenti, personaggi, aneddoti, grandi vittorie e anche dolorose sconfitte, equivale a raccontare una larga parte della storia del calcio italiano e mondiale per club. Un’avventura iniziata nel marzo 1908 che trova con la conquista della Coppa Campioni nel 1964 la definitiva consacrazione. Artefice è la “Grande Inter” del presidente Angelo Moratti e del suo carismatico condottiero il “ Mago” Helenio Herrera, così definita, perché capace di aprire uno straordinario ciclo di successi tra scudetti e trofei alzati al cielo
in Europa e nel mondo. Il primo alloro oltre confine coincide con l’affermazione nella più prestigiosa competizione continentale. Nell’atto finale disputato a Vienna, i nerazzurri piegano per 3 a 1 il temibile Real Madrid di Puskas e Di Stefano vincitore delle prime cinque edizioni. Altri trionfi arricchiranno la bacheca interista ma le imprese compiute da quella squadra passarono direttamente dalle cronache dell’epoca al mito senza tempo.
a tu per tu
ritorno a casa Famosa per aver dato i natali all’imperatore Federico II di Svevia e qualche secolo dopo a Giovanna Trillini, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca tre delle più forti e decorate schermitrici mondiali, all’anagrafe della cittadina marchigiana di Jesi, è iscritto anche il nome di Roberto Mancini, 50 anni lo scorso 27 novembre. Mezzo secolo di successi sia come eccellente calciatore che come allenatore fra i più apprezzati a livello europeo. È sufficiente scorrere il suo curriculum per scoprire che su ogni panchina su cui si è seduto, il “Mancio” ha vinto qualcosa. In ordine: 1 Coppa Italia Con la Fiorentina, 1 con la Lazio, 3 scudetti di fila, 2 supercoppe Italiane e altre 3 Coppe Italia con l’inter, 1 Premier League, 1 Coppa d’In-
gian pitero panareo
ghilterra, 1 Community Shield col Manchester City e infine, prima di riannodare per la seconda volta al collo la sciarpa nerazzurra, 1 Coppa di Turchia col Galatasaray. Niente male per un tecnico considerato un privilegiato per aver saltato la gavetta ritrovandosi sin dall’esordio alla guida di un club blasonato. Una franchigia agevolata da inconfutabili competenza e preparazione favorite da un’innata leadership e da un carattere risoluto e talvolta difficile da domare, diviso tra diplomazia e estrema schiettezza di pensiero e parola verso chiunque. Prerogative su cui, dirigenza e tifosi, confidano per rivedere la “Beneamata” di nuovo in auge.
Il rigore, in teoria, è l’occasione più semplice che il calcio offre per segnare. In pratica può trasformarsi in cocente delusione se chi lo esegue si trova faccia a faccia con uno specialista nel neutralizzare le massime punizioni come Samir Handanovic, il trentenne sloveno attuale numero uno nerazzurro. Le cifre parlano da sole per l’ex guardiano anche di Treviso, Lazio, Rimini e Udinese considerato uno dei migliori e più completi portieri in circolazione che ha fatto di questa grande abilità, un’arte. Un vero e proprio ipnotizzatore capace di esporre a brutte figure colui che si presenta sul dischetto. Dal suo arrivo in Italia nella stagione 2004- ’05 sono 20 i penalty parati in serie A su 55 tirati, quattro in meno rispetto al recordman Pagliuca con 24 prodezze su 91 concessi contro. A questi bisogna aggiungere i 2 su 8 respinti in B col Rimini, i 3 su 6 nelle competizioni europee e quelli in Coppa Italia e in Nazionale per un totale in carriera di 27 mandati a vuoto su 81. Se, come canta Francesco De Gregori, non è dal particolare di un rigore sbagliato che si giudica un giocatore è altrettanto vero che per un estremo difensore del calibro di Handanovic quello stesso tiro dagli undici metri è tutt’altro che un dettaglio. pagina 09
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
serie a tim Turni e classifiche aggiornati al 12/12/14 - s.s. 2014/15 - 15^ giornata 15/12/14 squadra
punti
G
V
N
P
RF
RS
Juventus
35
14
11
2
1
30
5
Roma
32
14
10
2
2
27
11
Genoa
26
14
7
5
2
20
12
Sampdoria
25
14
6
7
1
19
11
Napoli
24
14
6
6
2
26
18
Lazio
23
14
7
2
5
23
17
Milan
21
14
5
6
3
23
18
Udinese
21
14
6
3
5
17
18
Fiorentina
20
14
5
5
4
16
11
Sassuolo
19
14
4
7
3
15
18
Palermo
18
14
4
6
4
17
22
Inter
17
14
4
5
5
21
21
Empoli
15
14
3
6
5
16
21
Atalanta
14
14
3
5
6
8
15
Hellas Verona
14
14
3
5
6
16
25
ChievoVerona
13
14
3
4
7
11
17
Torino
13
14
3
4
7
10
17
Cagliari
11
14
2
5
7
20
26
Cesena
8
14
1
5
8
11
25
Parma
6
14
2
0
12
16
34
diamo i numeri Grazie al 53mo 0-0 in A ottenuto con la Lazio (74mo pareggio interno e 135mo totale) e soprattutto al 2-0 (30m0) a Cagliari (57.ma vittoria esterna, 142ma complessiva e 5ta al Sant’Elia) si è allungata a 5 la serie di partite utili del ChievoVerona. Un’inversione di tendenza che ha fatto salire la media punti partita dai 0,57 delle prime sette gare agli 1,29 delle altrettante successive. Tra i protagonisti del momento l’estremo difensore Albano Bizzarri che ha mantenuto la sua porta inviolata in 3 gare su 5 con una percentuale di reti subite dell’ 0.40% e un’imbattibilità che dura da 225’. Oltre a lui Riccardo Meggiorini, la cui rete del vantaggio coi rossoblù è risultata la 31ma di un giocatore veronese nel massimo torneo con la casacca clivense e Alberto Paloschi, giunto alla soglia della 100.ma presenza in campionato con il team della Diga a cui se ne aggiungono altre 8 di Coppa Italia. I 13 punti attualmente in carniere eguagliano il record negativo ottenuto a fine andata del ‘08-’09, stagione comunque conclusa con la salvezza.
Incontri della 15^ giornata Palermo – Sassuolo – 13/12 ore 18 Lazio – Atalanta – 13/12 ore 20.45 Juventus – Sampdoria – 14/12 ore 12.30 Parma – Cagliari – 14/12 ore 15 Genoa – Roma – 14/12 ore 15 Udinese – Hellas Verona – 14/12 ore 15 Cesena – Fiorentina – 14/12 ore 18 Milan – Napoli – 14/12 ore 20.45 Empoli – Torino – 15/12 ore 19 ChievoVerona – Inter 15/12 ore 21
PROSSIMO TURNO domenica 21.12.2014 Cagliari – Juventus – 18/12 ore 19 Napoli – Parma – 18/12 ore 21 Sassuolo – Cesena – 20/12 ore 18 Roma – Milan – 20/12 ore 20.45 H. Verona – ChievoVerona – 21/12 ore 12.30 Torino – Genoa – 21/12 ore 15 Fiorentina – Empoli – 21/12 ore 15 Sampdoria – Udinese – 21/12 ore 15 Atalanta – Palermo – 21/12 ore 15 Inter – Lazio – 21/12 ore 20.45
Classifica Marcatori 9 Tevez (Juventus) 8 Icardi (Inter), Callejon (Napoli) 7 Menez (Milan), Higuain (Napoli), Dybala (Palermo), Di Natale (Udinese) 6 Matri (Genoa), Djordjevic (Lazio), Honda (Milan), Ljajic (Roma) 5 Osvaldo (Inter), Cassano (Parma), Gabbiadini (Sampdoria), Thereau (Udinese) 4 Ekdal (Cagliari), Sau (Cagliari), Defrel (Cesena), Babacar (Fiorentina), Lopez Nico (Hellas Verona), Toni (Hellas Verona), Morata (Juventus), Vidal (Juventus), Mauri (Lazio), Destro (Roma), Eder (Sampdoria), Zaza (Sassuolo), Quagliarella (Torino)
Portiere Il numero 1 gialloblù Albano Bizzarri pagina 11
ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
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F.C. Internazionale
A.C. ChievoVerona
Allenatore: Roberto Mancini
Allenatore: Rolando Maran N째
GIOCATORE
ANNO
PRESENZE GOL 2014/15
AMM
ESP
MIN
NAZ
N째
PORTIERI
GIOCATORE
ANNO
PRESENZE GOL 2014/15
AMM
ESP
MIN
NAZ
PORTIERI
25
BARDI Francesco
9
-15
0
0
852
852
ITA
46
BERNI Tommaso
1983
0
0
0
0
0
ITA
1
BIZZARRI Albano Benjamin
5
-2
0
0
479
290
ARG
30
CARRIZO Juan Pablo
1984
0
0
0
0
0
ARG
PUGGIONI Christian
0
0
0
0
0
0
ITA
1
HANDANOVIC Samir
1984
14
-21
0
0
1339
SLO
SECULIN Andrea
0
0
0
0
0
0
ITA
90
DIFENSORI
DIFENSORI 6
ANDREOLLI Marco
1986
2
0
0
0
190
ITA
34
BIRAGHI Cristiano
1992
10
0
2
0
868
ITA
14
CAMPAGNARO Hugo Armando
1980
2
0
1
0
192
ARG
12
CESAR Bostjan
1982
8
0
2
0
686
SLO
33
D'AMBROSIO Danilo
1988
5
0
1
0
219
ITA
3
DAINELLI Dario
1979
11
0
3
0
1046
ITA
22
DODO Pires Ribeiro
1992
14
0
3
0
1158
BRA
26
FRAGA Edimar Curitiba
1986
1
0
0
0
11
BRA
54
DONKOR Isaac
1995
0
0
0
0
0
GHA
21
FREY Nicolas Sebastien
1984
13
0
4
0
1237
FRA
2
JONATHAN Cicero Moreira
1986
2
0
0
0
182
BRA
5
GAMBERINI Alessandro
1981
6
0
1
0
458
ITA
5
JUAN JESUS Guilherme Nunes
1991
14
0
3
0
1310
BRA
20
SARDO Gennaro
1979
4
0
1
0
294
ITA
25
MBAYE Ibrahima
1994
4
0
0
0
109
SEN
87
ZUKANOVIC Ervin
1987
10
1
4
0
951
BOS
55
NAGATOMO Yuto
1986
7
0
2
1
552
GIA
23
RANOCCHIA Andrea
1988
13
1
3
0
1209
ITA
15
VIDIC Nemanja
1981
9
0
0
1
861
SER
1
0
0
0
5
GUI
CENTROCAMPISTI 63
BELLOMO Nicola
1991
5
0
0
0
99
ITA
23
BIRSA Valter
1986
13
0
1
0
955
SLO
14
COFIE Isaac
1991
11
0
1
0
579
GHA
56
HETEMAJ Perparim
1986
13
0
3
0
1233
13
IZCO Mariano
1983
6
1
1
0
544
6
KUPISZ Tomasz
1990
0
0
0
0
0
84
MANGANI Thomas
1987
1
0
1
0
8
RADOVANOVIC Ivan
1988
13
1
3
1
CENTROCAMPISTI 29
CAMARA Gaston
1996
FIN
13
GUARIN Vasquez F. Alejandro
1986
8
2
2
0
539
COL
ARG
88
HERNANES Anderson
1985
11
2
2
0
687
BRA
POL
10
KOVACIC Mateo
1994
14
2
2
0
1195
AUS
48
FRA
44
KRHIN Rene
1990
2
0
0
0
32
SLO
1069
SER
17
KUZMANOVIC Zdravko
1987
6
0
0
0
503
SER
90
M'VILA Yann
1990
6
0
1
0
245
FRA
attaccanti 19
BOTTA Ruben
1990
4
0
0
0
175
ARG
18
MEDEL Gary Alexis
1987
13
0
4
1
1161
CIL
7
LAZAREVIC Dejan
1990
5
0
0
0
239
SLO
20
OBI Joel Chukwuma
1991
8
1
1
0
382
NIG
10
LOPEZ Maxi
1984
11
1
1
0
647
ARG
69
MEGGIORINI Riccardo
1985
9
2
4
0
604
ITA
97
BONAZZOLI Federico
1997
2
0
1
0
26
ITA
43
PALOSCHI Alberto
1990
13
3
0
0
939
ITA
9
ICARDI Mauro Emanuel
1993
14
8
0
0
1075
ARG
31
PELLISSIER Sergio
1979
7
2
0
0
208
ITA
7
OSVALDO Pablo Daniel
1986
10
5
1
0
600
ARG
24
SCHELOTTO Ezequiel Matias
1989
7
0
0
0
420
ARG
8
PALACIO Rodrigo Sebastian
1982
13
0
1
0
958
ARG
attaccanti
C
M
Y
CM
MY
CY CMY
K
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
NUOVO CENTRO FISIOTERAPICO E SPORTIVO AMBULATORI
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
c’era una volta chievo - inter I precedenti tra gialloblù e nerazzurri Saranno le luci dei riflettori, sarà il blasone dell’avversaria ma nemmeno sembra sia un lunedì di metà dicembre a godersi il fascino di questa 25esima sfida tra ChievoVerona e Internazionale. Sfide nella maggior parte dei casi appannaggio dei milanesi anche se proprio contro i meneghini il Chievo ha scritto più d’una pagina della sua storia sportiva. Sono solamente sei quelli terminati in parità di cui uno solo - quello del 14 marzo ’04 a San Siro - conclusosi senza reti. Anch’essi tuttavia hanno lasciato traccia nelle memorie dei tifosi come il 2-2 (Marazzina, Dalmat, Ronaldo e F. Cossato) del Bentegodi che, nella prima stagione chievoveronese di Serie A, fu viatico verso la qualificazione UEFA per i clivensi e freno dei sogni tricolori dei nerazzurri o quello - chiusosi con l’identico punteggio - del 10.05.2009 che vide Michele Marcolini siglare la 300esima marcatura della squadra della Diga nel maggiore torneo calcistico nostrano. Il tabellino dei marcatori fu poi completato da Balotelli e Luciano (ex nerazzurro). Il Mario nazionale fu poi decisivo nel successo esterno che l’Inter ottenne il giorno dell’Epifania dell’anno seguente ripetendosi anche al ritorno quando il Chievo sfiorò una clamorosa impresa andando in vantaggio grazie a un’autorete di Thiago Motta, per subire la rimonta dei padroni
di casa (autorete di Mantovani, Cambiasso, Milito e, appunto, Balotelli) e infine sfiorando il clamoroso pareggio (Granoche e Pellissier). Non fu quello però l’unico precedente dall’an-
marco sancassani
damento rocambolesco; la saga annovera infatti anche altri due simili episodi, sempre disputati al Meazza e chiusi sempre a favore dell’Inter. Il primo fu il 4-3 del 2006/’07 coi gialloblù sotto 0-4 e il 4-2 di due anni dopo quando Ibrahimovic decise l’esito dopo che Pellissier e Bentivoglio avevano guadagnato il momentaneo 2-2. Anche il Chievo e i suoi tifosi tuttavia hanno avuto le loro soddisfazioni. Fresco è ancora il ricordo della doppietta con cui Obinna rovesciò, nell’ultimo turno dello scorso campionato, l’iniziale punto di Andreolli (anch’egli con trascorsi con entrambe le maglie) ma non meno indelebili furono le vittorie firmate il 21.11.2010 dal tandem Pellissier-Moscardelli (poi 2-1, con Eto’o a bersaglio nel recupero) e da due rigori di Corini il 16.2.2003 (con Vieri a ridurre le distanze). Su tutti, si staglia però il ricordo del primo match disputato in assoluto il 15 dicembre 2001. Quella sera le luci di San Siro illuminavano un’Inter capoclassifica con 28 punti e il Chievo secondo a due lunghezze e le due resero onore alla sfida. Corradi portò avanti i mussi volanti, il biscione li raggiunse grazie a Vieri ma l’acuto di Marazzina e la strenua prestazione di tutta la squadra di Delneri trasformò la cronaca in leggenda: quella notte il piccolo-grande Ceo si era issato in cima al campionato!
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
chievoverona gallery Tutte le foto dei match su www.flickr.com/photos/acchievoverona
renzo udali
#ChievoLazio 0-0
#CagliariChievo 0-2
A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Frey, Gamberini, Cesar, Zukanovic, Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa (35’ st Bellomo), Meggiorini (22’ st Pellissier), Paloschi (37’ Maxi Lopez). A disposizione: Bardi, Seculin, Sardo, Dainelli, Biraghi, Cofie, Mangani, Botta, Lazarevic. Allenatore: Rolando Maran.
Cagliari Calcio: Cragno, Pisano (1’ st Avelar), Benedetti, Rossettini, Balzano, Crisetig (1’ st Donsah), Conti, Ekdal, Farias, Ibarbo, Cossu (1’ st Longo). A disposizione: Carboni, Murru, Ceppitelli, Capuano, Capello, Dessena, Caio Rangel, Joao Pedro. Allenatore: Zdenek Zeman.
S.S. Lazio: Marchetti, Braafheid, Radu, De Vrij, Basta, Gonzalez, Biglia, Parolo, Mauri (28’st Keita), Djordjevic (37’ st Klose), Candreva (15’ st Anderson). A disposizione: Berisha, Strakosha, Ederson, Konko, Onazi, Ledesma, Cana, Novaretti. Allenatore: Stefano Pioli
A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Frey, Cesar, Gamberini, Zukanovic, Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa (23’ st Schelotto), Meggiorini (34’ st Pellissier), Paloschi (42’ st Maxi Lopez). A disposizione: Bardi, Seculin, Sardo, Dainelli, Biraghi, Cofie, Bellomo, Lazarevic, Botta. Allenatore: Rolando Maran.
Arbitro: Luca Banti di Livorno Ammoniti: Cesar
Marcatori: 3’ pt Meggiorini, 9’ pt Paloschi Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia. Ammoniti: Izco, Benedetti, Zukanovic, Cossu, Balzano, Ekdal, Frey, Farias, Ibarbo
ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
la vetrina degli amici I calcio club affiliati al Coordinamento si presentano al Mondo Chievo
angela borruto
Calcio Club S. Giovanni Lupatoto (Tabaccheria Faccincani - Via IV Novembre, 33 - S. Giovanni L. - Verona) Il Calcio Club San Giovanni Lupatoto nasce nel 2001 dalla passione e dalla voglia di far qualcosa per conto del Chievo. L’attuale sede del club è presso la Tabaccheria Faccincani da circa tre anni. Il Presidente Rino Colasante sta pensando di regalare per i suoi 75 soci una trasferta low-cost: è in cantiere l’idea di organizzare, con l’appoggio del Coordina-
mento, un’uscita in uno stadio vicino Verona a prezzi modici. Un piccolo viaggio per sostenere da vicino i gialloblù, che con Maran stanno cercando di uscire fuori dalla crisi attraverso l’aggressività.
Calcio Club ReCEOto (Bar Mary - V. M. D’Azeglio - Negrar - VR) Tornati da una trasferta del Chievo durante la stagione di B del 2008 il Presidente Roberto Zanoni e il suo vice decidono quasi per scherzo di dare vita a questo Calcio Club. Con sede presso il bar Mary a Negrar, questo club dal curioso nome, nato da un misto tra Chievo e il noto vino della Valpolicella Recioto, vanta circa 200 iscritti. Ogni anno i proventi raccolti dalla cena sociale vengono destinati a diversi progetti, che cambiano di anno in anno. L’obiettivo minimo del club è quello di sponsorizzare e partecipare al meglio ad almeno tre trasferte. Tra le numerose gite fuori
porta fatte per seguire i gialloblù della Diga, si ricordano con particolare affetto quella fatta a Siena nel 2010, una 3 giorni in compagnia degli amici toscani con tanto di visita della città, dei musei e del Palio, ma anche la trasferta di Bergamo di 3 anni fa, grazie alla quale il Calcio Club è riuscito a creare un bel rapporto di amicizia nonostante le abitudini del Coordinamento dell’Atalanta, poco incline a legare rapporti con altre tifoserie. L’augurio è quello che i club stiano sempre al fianco del Chievo, per sostenere la squadra sempre, in casa e in trasferta.
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
notizie in gialloblù Fatti, informazioni e curiosità dal pianeta Chievo
Momenti da “Amici” Trasferta da ricordare quella organizzata a Udine dagli Amici del ChievoVerona. Tanto il prepartita, quanto il dopo gara sono stati occasione, grazie all’accoglienza dei responsabili dell’Associazione Udinese Club, di vivere momenti piacevoli. Alla mattinata trascorsa visitando un’azienda vinicola, è seguito un incontro conviviale, per concludere con il terzo tempo all’esterno dello stadio a fine partita, con la più sana sportività. Le uscite organizzate riprenderanno con il delicato match in casa dell’Atalanta previsto per il 18mo turno. Info e prenotazioni al 345-8342977. Ancora momenti di festa sono state le cene sociali di due storici club appartenenti al mondo degli Amici del Chievo: quelli della Pantalona e
di Buttapietra. In un’atmosfera di familiarità (la prima si è tenuta all’hotel Veronello, la seconda presso la sede del circolo, il ristorante Il Ventaglio) e di numerosa partecipazione, organizzatori e intervenuti hanno accolto Dainelli e Radovanovic, Paloschi e Gamberini complimentandosi con loro e rinnovando il sostegno a tutta la squadra. La Provincia abbraccia il ChievoVerona È stato Antonio Pastorello, a nome dell’Amministrazione provinciale ad accogliere l’A.C ChievoVerona per il tradizionale scambio di auguri tenutosi lo scorso 4 dicembre nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero. “È un onore per me ricevere una squadra che tanto ci rappresenta” le sue parole, ricambiate da
marco sancassani
Campedelli e Maran prima del rituale scambio di omaggi. “Per noi è significativo sentire il sostegno di un’istituzione come questa” ha dichiarato il presidente clivense cui si è associato l’allenatore, garantendo che “faremo il possibile per soddisfare tutti i cittadini della provincia di Verona”. La coppa di Natale Si terrà domenica 21 dicembre presso il Centro Soprtivo Bottagisio, la 4^ edizione della Paluani Life Christmas Cup, quadrangolare a 9 giocatori riservato alla categoria Esordienti 2003. Dopo le semifinali Montorio-Chiampo (10,30) e Paluani Life-Tagliolese (11,30) si disputeranno le finali 3°/4° posto (14,30) e 1°/2° posto (15,30), tutte con tempi di 20’.
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
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ChievoVerona vs Inter - Serie A TIM 2014/15 giornata numero 15
è sempre primavera In campo con... Fabio Depaoli
riccardo bazzoni
carta d’identità Nome: Fabio Cognome: Depaoli Data di nascita: 24.04.1997 Luogo di nascita: Riva del garda (TN) Ruolo: Centrocampista Partita da ricordare: #Chievomilan 3-2 semifinale torneo “Beppe Viola”
Dove può arrivare quest’anno la Primavera? “Dall’anno scorso è cambiato quasi tutto, siamo una squadra nuova, ma secondo me possiamo toglierci delle soddisfazioni e ci impegneremo tutti al massimo per arrivare più in alto possibile”.
Giocava con i più grandi, come spesso capita a quei bambini che sin dall’età precoce dimostrano di avere qualcosa in più rispetto ai coetanei. E proprio in seguito a un torneo disputato con ragazzi più grandi di lui di due anni, Fabio Depaoli si è conquistato la possibilità di effettuare un provino al ChievoVerona. “È vero – rivela il centrocampista gialloblù, pilastro del centrocampo di mister Lorenzo D’Anna – mi hanno chiamato per dirmi del provino al termine di un torneo giocato con la squadra della mia città, Terlago. C’erano molti osservatori del Chievo e alla fine della manifestazione l’osservatore Matteo Cont mi si è avvicinato e mi ha chiesto se poteva parlare con i miei genitori. Quando sono uscito dagli spogliatoi dopo la doccia, mi ha detto che il giorno dopo avrei sostenuto un provino a Verona. Da quel giorno sono del Chievo!”. Fabio, in questi anni al Chievo hai cambiato diversi allenatori: chi ha influito di più sul tuo percorso di crescita a livello calcistico? “Gli anni che ho passato al Chievo fino ad oggi sono otto. Ogni allenatore mi ha insegnato qualcosa: Cristian Cantarelli a stare tatticamente in campo, Marco Fioretto a sviluppare il gioco, mentre con Lorenzo D’Anna sto imparando i dettami tattici e molti nuovi movimenti. In generale, è giusto ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto sin da bambino, perché è anche merito loro se sono arrivato fino a qua”.
Cos’è cambiato nel passaggio dagli Allievi alla Primavera? “Da Allievo a Primavera c’è uno salto enorme. Cambia il ritmo partita, il ritmo degli allenamenti e aumentano le aspettative dell’allenatore nei tuoi confronti, come è giusto che sia”. Qual è stato il momento più bello e quale quello più brutto durante questa tua lunga permanenza al Chievo? “Momenti belli ce ne sono stati tanti, forse uno su tutti la semifinale del torneo Beppe Viola disputata l’anno scorso. Affrontavamo il Milan e dopo soli 15 minuti eravamo in vantaggio 2-0. Ciononostante, loro riescono a recuperarci a 5 minuti dalla fine, poi al 90esimo conquistiamo un calcio di rigore: segniamo e andiamo in finale! Ricordo anche con piacere un torneo disputato in Slovacchia con gli Allievi Nazionali. La partita era Chievo-Villareal, stavamo perdendo 2-0 a venti minuti dalla fine, dovevamo pareggiare per andare in finale. Ho segnato una doppietta e ci siamo tolti la soddisfazione di affrontare il Real Madrid. Anche in finale ho segnato il primo gol, peccato per la sconfitta per 4-3. Al termine del torneo sono stato premiato come capocannoniere. Per quanto riguarda i momenti brutti ce n’è stato uno su tutti: quando durante l’anno con i Giovanissimi abbiamo perso il nostro accompagnatore Gigi. Era una persona speciale, ci diceva sempre: Non mollate mai ragazzi! Questa frase me la porterò per sempre nel cuore”.
Ora sei un esterno di centrocampo. Puoi anche ricoprire altri ruoli? “Dal mio arrivo al Chievo ho sempre giocato esterno, poi con il tempo ho ricoperto più volte il ruolo di centrale di centrocampo e quest’anno mi il mister mi impiega anche come mezz’ala”. A quale calciatore ti ispiri? Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, ma ispirarsi a lui è impossibile. Non mi ispiro a nessuno in particolare, però quando guardo le partite in tv cerco sempre di seguire il giocatore che gioca nel mio ruolo, per imparare sempre qualcosa di nuovo”. Che effetto fa essere stati inseriti nel libro “La Giovane Italia” tra i giovani più promettenti del panorama calcistico italiano? È sicuramente una grandissima emozione, guardando indietro mi sento ripagato per tutti i sacrifici che ho fatto, inoltre è un motivo per continuare a migliorare”. Tifi o simpatizzi per qualche squadra? “Tifo Milan da quando ero piccolo, però è da 8 anni che sono in questa società che ormai è la mia seconda famiglia perciò è normale che un pensiero vada sempre anche al Chievo”. È difficile giocare ad alti livelli e mantenere un rendimento scolastico all’altezza? “È quasi impossibile mantenere un livello alto anche a scuola, però i miei professori mi stanno dando una mano, e cerchiamo di terminare bene l’anno scolastico”. pagina 23