La Chance 2010-4

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Foto: Othmar Seehauser

Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, CNS BOLZANO Periodico trimestrale, Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003

La Chance Periodico dell’Assistenza Tumori Alto Adige

Diabete Titolo titolo ee neoplasia titolo, poi titolo Infine titolo titolo titolo Screenings

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Dicembre 2010 | Nr. 4


INhalt INdice Pagina 3 – 6 Diabete e neoplasia 7 "Semplicemente adoro parlare con la gente" Margit Drabek Thies - Presidente circondario Merano - Burgaviato 8 – 11 Le persone giuste erano presenti! 2° Convegno a porte chiuse dell'Assistenza Tumori/ 6 novembre al Kolping

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11 Le vostre lettere 12 – 13 Il caso - Screening per il tumore al colon: Sarebbe così semplice ed efficiente! 13 Il commento

14 – 15 Un paracadute per l’anima – Una vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguali pensieri (Novalis)

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16 - 18 L’Alto Adige a confronto – Presentato il nuovo Atlante del Cancro Dati dei registri tumorali di 14 regioni alpine 19 Appuntamenti da non scordare mai! Screening: Ogni tre anni il pap-test e ogni due anni la mammografia 20 – 21 Particolari particolari Gli sguardi intensi e nascosti di Inge Tutzer

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22 – 24 La Notte Santa … – Storie natalizie raccolte in Alto Adige e raccontate da Brunamaria Dal Lago Veneri

25 – 27 Stelle che illuminano il buio – Mercatino natalizio di Bressanone

28 – 34 Cosa succede nei circondari

35 – 36 Soggiorni estivi 2011

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Parliamone Care lettrici, cari lettori, Da dove cominciare? Meglio iniziare con il tema che mi preme di più: il convegno a porte chiuse dei membri del consiglio dell’Assistenza Tumori Alto Adige lo scorso 6 novembre alla Kolpinghaus di Bolzano. Se ci ripenso, ho dei sentimenti contrastanti, o per dirla con Goethe, “due anime nel mio petto”. Allora: una manifestazione formidabile. Partecipanti straordinariamente motivati che si sono impegnati, hanno portato buoni spunti di riflessione, hanno dimostrato che qui c’è volontà da vendere e notevole potenziale per migliorare e per rinnovarsi. Ma anche: una grandissima delusione per le tante sedie vuote. Solo 34 persone hanno risposto all’invito. E molti tra gli assenti non hanno nemmeno ritenuto necessario scusarsi. Questo delude. E molto! Ma soprattutto fa riflettere. E vorrei dirlo in questo luogo: il lavoro nell’Assitenza Tumori e per l’Assitenza Tumori non è costituito solo dal raccogliere fondi, organizzare manifestazioni, tenere orari di ambulatorio. Questa è sicuramente una parte molto importante, ma veramente

non è tutto. Per poter essere anche in futuro un’organizzazione che sia un vero punto di riferimento per i suoi membri serve capacità di programmazione, servono la pianificazione, la riorganizzazione. E questo dovrebbe avvenire di comune accordo. Anche perché così non si ripeterà la solita litania che tutte le novità arrivano dall’alto e che vengono semplicemente imposte. Comunque, per quanto mi riguarda, concordo con i due moderatori che hanno detto: quelli che c’erano, erano quelli giusti. E sono fiera dei risultati del convegno! Natale e fine anno sono vicini. Sono sempre un’occasione per una riflessione sulle cose essenziali, per uno sguardo retrospettivo, un bilancio. Ognuno per se stesso, ma anche per l’Assitenza Tumori. Auguro a voi tutti di poter godere al meglio di queste settimane intorno a Natale e Fine anno. Anche lontano dal baccano consumistico. Prendetevi del tempo, per voi stessi e per gli altri. Fate insieme una passeggiata nel bosco,

Renate Daporta Jöchler Presidente

riunitevi a casa con tutta la famiglia o con gli amici. Forse potete giocare a carte. O accendere una candela, bere un té, chiacchierare o stare semplicemente insieme senza farsi sommergere dalla radio o dalla televisione. A voi tutti auguro quello che personalmente auguro ai miei cari e a me stessa: salute, soddisfazione, tranquillità. E naturalmente forza. Per il superamento della vita di tutti i giorni, per la relazione con la malattia e per tutte le sfide che porterà l’Anno Nuovo. Il prossimo anno l’Assitenza Tumori compirà 30 anni. È imminente la riforma sanitaria. Sono solo alcune delle sfide che ci aspettano. E ognuno di noi aspetta quello che la vita ci porterà. Con profondo affetto La Vostra Renate Daporta Jöchler Presidente

IMPRESSUM: LA CHANCE: Periodico gratuito per i soci dell'Assistenza Tumori Alto Adige. Editore: Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tre Santi 1, 39100 Bolzano, Tel: 0471 28 33 48, Fax: 0471 28 82 82 ,e-mail: info@krebshilfe.it Iscritta nel reg. prov. delle oragnizzazioni di volontariato Decr. n. 199/1.1-28.10.1997 Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003 Direttrice: Dott.ssa Nicole Dominique Steiner Segreteria: Assistenza Tumori Alto Adige Foto: Otmar Seehauser Layout: Studio Mediamacs, Bolzano Stampa: Tipografia Athesia Druck Srl, Bolzano Prossima edizione: marzo 2011


Diabe te e neoplasia

Tema

Diabete e neoplasia

In Alto Adige le persone che soffrono di diabete sono oltre 18.000. La maggior parte di essi, cioè il 90 %, riguarda il cosiddetto tipo due che generalmente compare dopo i 40 anni e che spesso è riconducibile ad una disfunzione causata da uno stile di vita non salutare come ad esempio irregolarità alimentari, ovvero obesità o mancanza di attività fisica.

A

differenza del tipo uno, le cui cause non sono ancora del tutto chiare e che compare anche in tenera età, il tipo due consiste in una resistenza all’attività dell’insulina mentre il tipo uno

Dottor Bruno Fattor,

Responsabile del Servizi o di Diabetologia e vice-primario del reparto di Medicina Interna.

significa che il pancreas non produce più insulina. Il tipo due generalmente può essere trattato con medicamenti che migliorano la resistenza all’insulina oppure che stimolano il pancreas a produrne fino ad

Nato a Bolzano, laurea all’U niversità Statale di Milano, specializzazio ne in Endocrinologia e Malattia del ricamb io e in Medicina interna a Milano e Ver ona, Undici anni a Milano all’ospedale San Raffaele, esperienza lavorativa a Ulm. All’ospedale di Bolzano dal 1995, E’ responsabile del Servizio di Dia betologia e viceprimario del reparto di Medicina Interna.

arrivare a sostituirla mediante iniezioni. Chi soffre invece del diabete di tipo uno deve invariabilmente sostituire l’insulina non più prodotta mediante iniezioni. Abbiamo parlato con il dottor Bruno Fattor, vice-primario del reparto di Medicina dell’ospedale di Bolzano, del rapporto fra diabete e cancro. Chance: Cosa succede sul piano pratico, cioè della cura, se una persona che soffre di diabete si ammala di tumore? Ci sono differenze nella terapia, problemi particolari per quanto riguarda eventuali interventi chirurgici e la successiva terapia radiologica e/ o chemioterapica? Dott. Bruno Fattor: In un paziente diabetico che debba sottoporsi ad un qualsiasi intervento chirurgico è necessario sostenere il controllo glicemico. Segue

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Tema

Diabe te e neoplasia

Questo vuol dire che nelle fasi pre- e postoperatorie bisogna mettere in atto tutte le strategie terapeutiche necessarie perché la sua glicemia resti in ordine. In ambiente ospedaliero questo fatto non desta particolari problemi. Diversa è la questione dopo la dimissione. Il paziente dev’essere messo in condizione di restare in buon compenso. Molto spesso un paziente diabetico che si ammala di tumore deve passare dai farmaci orali al trattamento con insulina. Questo significa innanzitutto che va educato all’autocontrollo e alla tecnica

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delle iniezioni. Si tratta senza dubbio di un paziente più fragile anche perché spesso ha tutta una serie di patologie associate. Chance: E’ difficile stabilire con certezza i rapporti tra diabete e cancro? Dott. Bruno Fattor: Sì, è difficile perché il diabete è una malattia complessa, in quanto è: - eterogenea per quello che riguarda le sue cause, il decorso, la durata e la terapia,

- molto spesso associata a malattie correlate che possono favorire il tumore in alcuni organi e allo stesso tempo ridurre la capacità di difesa dell’organismo e la tolleranza alle terapie, - caratterizzata da iperglicemia di grado e durata variabile ma anche da altre anomalie metaboliche e ormonali (tra cui l’iperinsulinemia),e perché durante la lunga durata del diabete (a volte molti anni) lo stesso paziente può trovarsi esposto a condizioni e terapie molto diverse.


Diabe te e neoplasia

Il rischio di mortalità per cancro sembra inoltre più elevato nei diabetici trattati con sulfaniluree rispetto a quelli trattati con metformina (queste sono le due classi di farmaci più diffuse nella cura del diabete). I glitazoni (una classe di farmaci più recente ma meno diffusa) hanno un’attività anti proliferativa (sviluppo di tumore) ben documentata in colture cellulari, tuttavia, alcuni dati indicano un aumento della incidenza di cancro nei diabetici trattati con questi farmaci. Nel complesso, gli studi epidemiologici confermano comunque che nei soggetti con diabete il rischio di cancro resta significativamente più elevato che nei pazienti non diabetici, anche perché l’iperglicemia e l’iperinsulinemia favoriscono la crescita di cellule maligne.

ridotta del 10–20% quella del cancro della prostata.

Chance: Per quali tipi di tumore il rischio viene aumentato dal diabete?

Dott. Bruno Fattor: Per quanto riguarda il cancro del pancreas bisogna ovviamente distinguere il paziente con diabete pre-esistente in cui compare un cancro del pancreas, rispetto al diabete che viene neodiagnosticato in un paziente come conseguenza di un cancro del pancreas (anche non noto o molto piccolo). Il cancro del pancreas, infatti, può causare diabete non solo per la distruzione della massa delle isole pancreatiche, ma anche per la produzione locale di alcune sostanze (citochine e fattori tossici) che impediscono un adegua-

Dott. Bruno Fattor: Gli studi indicano che nei diabetici vi è un aumento del rischio relativo di circa 2,5 volte per il cancro del fegato, di quasi due volte per il cancro del pancreas, del rene e dell’utero, del 30% circa per il cancro del colon-retto, della vescica e del linfoma non-Hodgkin e del 20% per il cancro mammario. Non è invece aumentata l’incidenza del cancro del polmone ed è apparentemente

Chance: Quali sono i possibili meccanismi per cui il diabete favorisce la comparsa e la progressione dei tumori? Dott. Bruno Fattor: L’iperinsulinemia ma anche l’iperglicemia o alcuni farmaci potrebbero avere un ruolo significativo. Vi sono poi certi disturbi spesso associati al diabete, come per esempio l’obesità che promuove molti tumori, o la steatosi epatica che favorisce il carcinoma epatico, e che possono causare lo sviluppo di una neoplasia in distretti particolari..

Tema

to funzionamento del pancreas e inibiscono la secrezione di insulina. Per questo motivo la comparsa di un diabete all’età di 50 anni o oltre, in un soggetto non obeso e senza familiarità per diabete, dovrebbe indurre sempre a un controllo del pancreas, ad esempio mediante un’ecografia. Comunque, gli studi epidemiologici limitati alla sola condizione di diabete pre-esistente (diabete già presente da 3–5 anni al momento della diagnosi di cancro del pancreas) confermano che il diabete è un fattore di rischio per il cancro Segue del pancreas.

Chance: Cosa è utile sapere in più riguardo al cancro del pancreas?

Johanna Eisath, infermiera capo-reparto

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Tema

Diabe te e neoplasia

26.5 32.9 24%

14.2 17.5 23%

84.5 132.3 57%

9.4 14.1 50% 15.6 22.5 44%

Totale 2000 = 151 milioni 2010 = 221 milioni 2025 = 300 milioni

Chance: Il diabetico ha un rischio di progressione del cancro diverso rispetto al non-diabetico? Dott. Bruno Fattor: Nei soggetti diabetici l’evoluzione del cancro è spesso più rapida, la probabilità di recidiva precoce nei malati di diabete è inoltre più elevata e la sopravvivenza dopo la diagnosi è ridotta. Nessuno sa se il tumore è costituzionalmente più aggressivo nei diabetici o se piuttosto la sua accelerata progressione non sia dovuta alle caratteristiche dell’organismo ospite. È certo infatti che il soggetto diabetico ha una “fragilità”

1.0 1.3 33%

Proiezioni globali per l’epidemia di diabete: 2000–2025

superiore rispetto al soggetto non diabetico, con ridotte capacità di difesa immunitaria. Questa fragilità è spesso aggravata da complicanze di organo; a volte anche perché il medico oncologo, per prudenza, ritiene di sottodosare alcune terapie oncologiche nei diabetici per la presenza di disturbi cardiaci, epatici e renali causati dal diabete. Chance: Quali sintomi dà il diabete quando il malato ancora non sa di averlo? Dott. Bruno Fattor: Tanta sete (polidipsia), necessità di urinare spesso (poliuria),

perdita di peso, debolezza sono i sintomi più frequenti. Comunque questi sintomi compaiono quando il diabete è abbastanza avanzato. Mentre per i soli criteri di laboratorio la diagnosi può essere fatta molto prima che compaiano i sintomi. Si stima infatti che più del 5% della popolazione sia affetto da diabete senza saperlo. Chance: Cosa si può fare per tutelarsi dal diabete? Dott. Bruno Fattor: Mantenere un peso corporeo adeguato e fare attività fisica. Bastano venti minuti al giorno di camminata a spasso spedito non la maratona di New York. Chance: E’ giusta l’affermazione: il diabete è la malattia del futuro, cioè della nostra società consumistica? Dott. Bruno Fattor: Giustissima. Si stima che entro il 2025 ci sarà, rispetto ad oggi, quasi un raddoppio dei casi in tutto il mondo. I 180 milioni attuali diventano quindi oltre 350 milioni! Chance: In quanti siete nel Servizio Diabetologia?

Un'iniezione di insulina - gesto quotidiano per tante persone

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Il kit per auto-controllarsi la glicemia

Dott. Bruno Fattor: Siamo un team molto affiatato: sei medici, otto infermieri e una podologa. Un gruppo in cui ognuno svolge un ruolo specifico e insostituibile. n


Ci presentiamo

Tema

“Semplicemente adoro parlare con la gente” Margit Drabek Thies – Presidente della sezione Merano – Burggraviato Praticamente fa parte dell’inventario. Socia dal 1989, Margit Drabeck Thies lavora dal 1994 nel consiglio dell'Assistenza Tumori Alto Adige. Dal 1998 è presidente della sezione Merano – Burgraviato. A dire la verità era già un po’ che voleva ritirarsi. Ma per Margit Drabeck Thies dell'Assistenza Tumori è molto di più di un passatempo. È una parte della sua vita.

L

a persona sta al centro del suo lavoro per l'Assistenza Tumori. Questo lo sa fare: parlare con la gente, dare speranza, consolare. Quando si ammalò per la prima volta nel 1988, non c’era niente. “Allora si sentiva parlare di tumore soltanto quando qualcuno ne moriva. Altrimenti il tema era tabù.” La sua adesione all'Assistenza Tumori è stata un caso. Nel 1989 è diventata socia assieme a una conoscente. “Subito mi sono sentita bene.” Dal 1989 frequenta anche regolarmente i soggiorni vacanza. Negli ultimi anni non va più al mare, ma al lago di Garda. Il suo primo soggiorno non lo dimenticherà mai. “Mi sono iscritta perché pensavo: tanto non ci sarai più al mondo per molto. Poi lì ho parlato con uno che era malato già da quattro anni, con un altro che si era operato già dieci anni fa…” Questo infondeva coraggio e speranza. Ed è successo più di 21 anni fa.

La malattia ha cambiato la sua vita senza prenderne possesso. Margit Drabek. classe 1937, un figlio e due nipoti, vive in modo più intenso da quando sa che tutto potrebbe anche finire presto. “Vivo ogni giorno in modo più consapevole. In modo diverso da prima. Ed è il mio desiderio principale comunicare anche agli altri malati questo atteggiamento.” Semplicemente le piace parlare con la gente. “Felicità per me è quando qualcuno esce dalla porta del mio ufficio diverso da come era quando è entrato. Questo per me è il più grande ringraziamento.” Diversamente da prima, oggi ha da fare con persone più calme, più preparate, più informate. “Non più così disperate. Il cancro non è più una condanna a morte.” Comunicare e rafforzare questo atteggiamento, questo per lei è il suo compito più grande nella famiglia dell'Assistenza Tumori. L’ufficio dell'associazione in Via delle Corse angolo Galleria Ariston a Merano, è per

lei una seconda casa e presenta agli altri le varie stanze come se fosse casa sua. È contenta del bel panorama e della luminosità. Della grande sala per le terapie. Della posizione centrale. Il suo impegno nell'Assistenza Tumori non è mai stato un problema per la famiglia? Margit Drabek Thies è una tipica figlia della sua generazione. Dopo il matrimonio è rimasta a casa perché così voleva suo marito Walther, che all’inizio guardava con sospetto il suo impegno nell'Assistenza Tumori. Oggi aiuta dove può, fa l’autista, dà una mano nelle varie attività anche se non si è mai fatto socio. “Senza di lui” ammette Margit Drabek, “ non riuscirei più a fare tutto questo.” Se la prende con il destino? Margit Drabek mi guarda con occhi grandi- “L’ho accettato e adesso cerco di trarre il meglio da questa situazione. Ricordare il passato non serve a niente e il futuro porterà quel che porterà.” Ammette di avere anche lei ogni tanto una mezza giornata di pianto. “Quella ce l’hanno tutti, dicano quel che vogliono.” Ma poi passa e lei è di nuovo completamente immersa nelle sue varie attività. “Così il tempo passa in fretta e io ringrazio il Signore per tutto quello che posso ancora fare. E che in questo modo posso restituire qualcosa all' Assistenza Tumori che ha fatto tanto per n me.”

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Tema

por te chiuse dell' Assistenza Tumori Secondo Titel convegno a porte

Le persone giuste erano presenti! 2° convegno a porte chiuse dell’Assistenza Tumori il alla Kolpinghaus a Bolzano Un convegno meno partecipato dello scorso anno, 33 persone invece di 54, ma come diceva il team di moderazione: “la gente che c’era, era quella giusta.” Sin dall’inizio si è discusso infatti in modo vivace e costruttivo. Subito dopo l'inizio dei lavori, al mattino, si è costituito un gruppo di lavoro sul tema dei giovani.

A

vvicinare i ragazzi al lavoro dell'associazione e offrire ai giovani malati una casa nell’Assitenza Tumori questo, ancora prima dei temi economici e della necessità di ridurre i costi - sono state le principali richieste uscite dal convegno a porte chiuse dell’Assitenza Tumori Alto Adige, convegno che si è tenuto il 6 novembre alla Kolpinghaus a Bolzano. La moderatrice Ilse Egger e il coach Stefan Habicher hanno condotto i lavori in modo spigliato e abile. Molto attesa la relazione della presidente Renate Daporta Jochler, che nella sua relazione ha fatto una sintesi sul lavoro svolto lo scorso anno e toccando un gran numero di temi.

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Al centro del convegno c'erano comunque soprattutto loro: i delegati delle varie sezioni, tutte rappresentate anche se in misura più o meno massiccia. Purtroppo molte sono state anche le assenze ingiustificate! Le delegazioni più numerose sono state quelle delle due sezioni della Pusteria con 12 membri, seguite da Bressanone con 7 e Merano con 6 membri, dalla sezione Bolzano – Salto – Sciliar con 3, mentre Bassa Atesina e Venosta hanno mandato solo due rappresentanti.

tenza Tumori. Il risultato è stato un quadro sorprendentemente unitario. Le relazioni pubbliche sono percepite da tutti in modo positivo, così come la presenza nei media. Anche la presidentessa e il suo impegno sono stati menzionati più volte, oppure la formazione dei pazienti, i servizi dell’associazione come per esempio i trasporti, l’organizzazione veloce degli aiuti, l’impegno dei numerosi volontari, il nuovo comitato medico e l’aumento dei gruppi di auto aiuto.

Ogni partecipante è stato invitato dai moderatori ad annotare su un cartoncino i punti deboli e i punti di forza dell’Assi-

Grandi consensi anche per la nuova Chance, che in parecchi delegati hanno individuato come un punto di forza!


te chiuse dell' Assistenza Tumori Secondo convegno a por porte

Tema

Programmare il futuro

Anche sui punti deboli l’assemblea si è trovata abbastanza d’accordo. Come già detto, grande attenzione e pressanti richieste sono venute riguardo al tema dei giovani e sulla questione dell'abbattimento dei costi. Ma questo non ha messo in secondo piano le altre criticità dell'asso-

ciazione, ovvero il carattere non unitario delle varie sezioni dell’Assitenza Tumori, la mancanza di coordinamento e l’offerta non omogenea di prestazioni sul territorio. E poi ancora l'eccesso di burocrazia, il ricambio generazionale troppo lento, la diminuzione delle donazioni, l’informa-

zione talvolta insufficiente sul lavoro del personale sanitario dell’Assitenza Tumori. Nel pomeriggio sono stati formati quattro gruppi di lavoro su altrettanti temi specifici. Ogni gruppo aveva inoltre il compito di elaborare idee per l’imminente anniversario dei 30 anni.

Gruppo di lavoro 1 Diminuzione dei costi

Gruppo di lavoro 2 Ammalati

Gruppo di lavoro 3 Finanze

Riduzione dei costi di stampa • distribuzione più efficiente del materiale informativo esistente • riduzione di stampa di materiale informativo (brochure, volantini, ecc...)

Con la diagnosi, il paziente cade in un buco. Come potrebbe l’associazione raggiungere l’ammalato? • allacciare contatto con i pazienti in ospedale • sensibilizzazione dei coordinatori infermieristici e del corpo medico • presenza durante le riunioni del personale infermieristico di collaboratori volontari dell’Assistenza Tumori • scambio di informazioni sui servizi utilizzati • stabilire e mantenere contatti con l'ospedale • supervisione e monitoraggio dei pazienti in fase iniziale (ospedale) • formazione e supervisione dei volontari • contatto con la Lega Tumori

Obiettivo della pianificazione finanziaria: • riduzione degli interessi passivi • eliminazione del fido

Eliminazione di manifestazioni/eventi costosi • è sufficiente ½ giornata per la giornata di clausura • locali sobri (niente Castel Flavon, ecc...) Gita sociale annua • dentro i confini dell’Alto Adige • potrebbe essere organizzato dal “circondario di casa” Affitti delle sedi circondariali • individuare locali alternativi che vengano messi a disposizione dai comprensori o comuni

Proposte di soluzioni: • limitare la liquidità dei conti circondariali e sezionali • sviluppo di criteri da parte del direttivo centrale e circondariale, tenendo conto delle attività circondariali - aiuti finanziari, organizzazione corsi, ecc .... • partecipazione generale alle spese dell’ associazione • rate uniformi mensili per tutti i circondari • acquisizione dei costi diretti da parte dei circondari: • spese del personale • affitti • spese generali • costi rimanenti dei soggiorni estivi Segue • gite

Parco macchine dell’associazione • niente versioni di lusso Meno burocrazia

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Tema

Titel convegno a porte Secondo por te chiuse dell' Assistenza Tumori

Quali sono i temi più scottanti?

Gruppo di lavoro 4 Immagine È necessario aumentare la notorietà dell’Assistenza Tumori nel gruppo linguistico italiano Proposte per migliorare la proposta: • distribuzione di materiale informativo in tutti i reparti ospedalieri • affiggere manifesti riassuntivi dei servizi offerti presso i medici di base e ospedali • sensibilizzare i medici sulle attività offerte dall’Assistenza Tumori • la popolazione ha un'immagine distorta dall’Assistenza Tumori, considerata un’associazione che raccoglie solo soldi • incontri periodici con i membri / rappresentanti di altre associazioni e istituzioni a scopo informativo sull'uso dei fondi • maggiori relazioni pubbliche riguardo all'uso dei fondi • Open Day (porte aperte) dell’Assistenza Tumori Alto Adige su territorio provinciale (progetti scolastici, collaborazione con altre associazioni e istituzioni) • Presentazione dei servizi dall’Assistenza Tumori, nell’ambito di contesti sportivi, incontri/manifestazioni giovanili e anziani

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Anniversario trentennale Ogni gruppo di lavoro aveva come compito speciale portare suggerimenti per l’anniversario dell’Assistenza Tumori.

I quattro gruppi erano d’accordo a cominciare in tempo con l’organizzazione e ad evitare conferenze noiose. • Ecco le proposte: • invitare tutti i rappresentanti di altre associazioni e istituzioni per creare un luogo di incontro • ringraziare la popolazione per il sostegno dato in 30 anni di operato dell’associazione • organizzare una cerimonia a Bolzano dalle ore 9:00 alle ore 14:00, sobria, semplice e festeggiamenti a contatto con il pubblico • i festeggiamenti inizino nel segno di riflessione (santa messa, vescovo, commemorazione) • di tanto in tanto spettacoli di danza e musica • un piccolo e sobrio rinfresco • presentazione delle attività , della nuova immagine, del sito Web e di nuovi obiettivi futuri • manifestazioni circondariali estese su tut-

• • •

• •

to il territorio provinciale per tutto l’anno della celebrazione (giornata dell’ammalato, campagne informative, …) festeggiamenti al “Felsenkeller" di Castel Firmiano sponsorizzato dal Presidente della Giunta Provinciale Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder e dall’Assessore alla famiglia, sanità e politiche sociali Richard Theiner bancarelle informative sul posto, (indicazione sul trentennale, distribuzione di mele, tè, opuscoli informativi, …) piccola festa di ringraziamento con brindisi (brunch) o l’organizzazione di un galà di beneficenza (raccolta fondi) presso il Grand Hotel a Dobbiaco organizzazione tempestiva i costi dovrebbero essere coperti da sponsor (contributi) edizione speciale della “La Chance” per l’anniversario con retrospettive sull’associazione ma anche con la definizione di nuovi scenari per il futuro Gala di beneficenza al Grand Hotel a Dobbiaco Sponsoring

Impressioni sul convegno La Chance, al termine del convegno, ha chiesto le loro impressioni a quattro par-


porte Secondo convegno a por te chiuse dell' Assistenza Tumori

Donatella di Stasio

tecipanti, tra cui la presidente regionale Renate Daporta Jöchler. Donatella di Stasio, vicepresidente della circondario Bolzano –Salto – Sciliar: “Oggi è stato interessantissimo perché finalmente abbiamo cominciato a scambiarci le idee. È importante conoscere cosa succede nelle altre circondarie. Per me personalmente è stato molto positivo sapere che il tema dei giovani e il carattere unitario dell’Assistenza Tumori in tutta la provincia hanno priorità assoluta anche nelle altre sezioni.” Marta Treibenreif, circondario Merano Burgraviato: “Trovo magnifico che sia stato svolto tanto lavoro di preparazione. La gente è arrivata a Bolzano preparata e piena di idee e questo si è sentito nelle discussioni. Io personalmente non sono colpita, però ho del tempo libero e voglio impegnarmi. Co-

Wolfgang Kamenschek

me insegnante mi preme particolarmente il tema dei giovani. Trovo importante dare anche ai giovani una casa nell’Assistenza Tumori, aiutarli a costruire una comunità di destini uguali.” Walter Kamenschek, sezione Alta Pusteria, con i suoi 37 anni è il partecipante più giovane del convegno: ”L’evento è stato ottimo da ogni punto di vista. I temi sono stati affrontati bene e sono stati raggiunti buoni risultati. Ci sono le condizioni per creare una rete per poter lavorare insieme. Per quanto riguarda il tema giovani, è importantissimo che l’Assistenza Tumori parli maggiormente anche a loro. Io stesso avevo 32 anni quando mi sono ammalato di leucemia. L’Assistenza Tumori ha fatto molto per me. Oggi ho raggiunto il distacco necessario e vorrei restituire qualcosa, aiutare a portare nuovi impulsi.”

Tema

Martha Treibenreif

Renate Daporta, circondario Bressanone, presidente: “Una cosa la devo dire: sono rimasta molto delusa e sinceramente anche irritata perché in tanti non sono venuti e non hanno nemmeno ritenuto necessario avvisarci. Ma ripeto quello che hanno detto i moderatori: quelli che sono venuti sono quelli giusti! Questo lo devo sottolineare. Al contrario dell’anno scorso tutti hanno collaborato in modo costruttivo sia nell’assemblea plenaria che nei gruppi di lavoro. Per mia grande gioia e anche sorpresa abbiamo già potuto dare vita ad un gruppo specifico sul tema giovani. Tutto sommato sono molto fiduciosa che l’Assistenza Tumori sia sulla strada giusta, e questo vale anche per quanto riguarda il ricambio generazionale necessario. I tempi sono cambiati e oggi i bisogni dei pazienti di tumore non sono gli stessi di 30 anni fa. Ed è con questo che n dobbiamo fare i conti.”

Le vostre lettere Scriveteci Purtroppo questa volta non abbiamo ricevuto nessuna lettera da parte vostra. Per essere sinceri: siamo un po’ delusi! Pazienza, forse ci scriverete per la prossima edizione. Non è che ci aspettiamo delle lettere infinite e piene di complimenti. Anzi. Speravamo di

conoscere i vostri problemi e i vostri desideri. Oppure qualche spunto, cosa vi piacerebbe leggere. Quale tema vorreste approfondire. Cosa vi manca. Cosa dobbiamo migliorare nella "La Chance". Ma anche domande di qualsiasi tipo.

Scriveteci. Via lettera, o mail all’Assistenza Tumori, Via Tre Santi 1a, 39100 Bolzano, oppure via mail a info@krebshilfe.it o a steiner@nicdo.name. Se richiesto sarà nostra cura gestire le Vostre nd lettere con la massima discrezione!

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Tema

IL C ASO

Sarebbe così semplice ed efficace! Fausto Chilovi, primario di Gastroenterologia a Bolzano, chiede da anni uno screening contro il tumore al colon - retto

È

come un Don Chisciotte moderno. I mulini a vento contro cui si ostina a combattere sono soprattutto la mancanza di volontà nell’investire risorse in un progetto impegnativo e una certa leggerezza. Gli anni per poter andare in pensione, il dottor Fausto Chilovi, primario di Gastroenterologia, li avrebbe già. Ma prima di ritirarsi vuole realizzare il suo sogno. Un progetto che insegue da più di dieci anni: l’inserimento di uno screening per il cancro al colon – retto accanto agli altri esami preventivi ai quali la popolazione altoatesina è invitata periodicamente a sottoporsi. Strano: proprio la provincia che vuole primeggiare in tutto, si trova all’ultimo posto per quanto riguarda questo specifico esame. E questo a fronte di una situazione che vede un netto aumento dei casi in entrambi i sessi ma soprattutto tra le donne. Nel 2008 si sono registrati 199 nuovi casi tra gli uomini e 146 tra le donne. Nelle altre regioni e province del Nord e Centro Italia lo screening viene già effettuato da diversi anni. Curioso è il fatto che in Austria si presenta una situazione pressoché analoga: tutte le regioni austriache tranne il Tirolo invitano infatti la popolazione tra i 50 e i 70 anni a fare il test del sangue occulto nelle feci. I numeri parlano da soli a sostegno del progetto del dottor Chilovi. Quanto a incidenza, nella popolazione adulta alto-

atesina, uomini e donne insieme, questo tumore molto particolare è al primo posto con più di 350 casi l’anno, davanti al cancro alla mammella o al cancro alla prostata. Si tratta di un tumore con uno sviluppo decennale e quindi dalla crescita molto lenta, e per questo con ottime possibilità di guarigione. Questo però accade se la diagnosi è precoce, vale a dire nella fase iniziale, quando è ancora asintomatico e non dà alcun tipo di disturbo. Il primario: “Una volta che comincia a farsi sentire è spesso già troppo tardi per avviare delle cure efficaci.” E’ bene comunque sapere che di solito non si manifesta mai prima dei 50 anni.

Ancora solo teoria: lo screening con colonscopia e test del sangue occulto nelle feci All’inizio il progetto del primario di Gastroenterologia dell’ospedale di Bolzano, presentato tra l’altro anche con successo ad un congresso in Giappone, prevedeva di estendere a tutti l’invito a sottoporsi ad una colonscopia al compimento del 55esimo anno. Tra i 50 e i 70 anni invece bisognerebbe effettuare l’esame del sangue occulto nelle feci con scadenza biennale. Le persone con tracce di sangue nelle feci verrebbero poi invitate a sottoporsi ad una colonscopia. Chi risultasse negativo invece verrebbe invitato a rifare il test delle feci a distanza di due anni. Si tratta di un esame

Nato a Cles. Laurea in medicina e chirurgia nel 1975 all’univ ersità di Firenze. Specializzazione in Tisi ologia e Malattie dell´Apparato Respirator io nel 1978 presso l´Università di Firenze e in Gastroenterologia ed Endoscopia Digest iva nel 1983 presso l´Università di Verona .

Dott. Fausto Chiovi,

Primario del reparto di Gas troenterologia a Bolzano

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Dal 1976 all’ospedale di Bolzano; dal 1999 primario della Divisione di Gastroenterologia. Dal 2006 è professore a contratto presso la scuola di specializza zione in Gastroenterologia dell’Università di Verona.

semplice e che non richiede ospedalizzazione. Nella lettera inviata ci sarebbe infatti tutto l’occorrente, compresa la busta già affrancata per la rispedizione al laboratorio centrale. Per eseguire il test ci vuole meno di un minuto. Quest’ultimo esame è già realtà in gran parte d’Italia e lo stesso accade in Germania, Austria e Svizzera. Da diversi anni. I numeri parlano da soli. Il dottor Chilovi : “In questo modo si potrebbe ridurre la mortalità del cancro al colon – retto di un 80 – 90 %!” La colonscopia a 55 anni è necessaria, sottolinea il gastroenterologo, perché non tutti i tumori sanguinano o non sanguinano tutti i giorni. Il test del sangue occulto ha quindi un limite.

La mortalità del tumore al colon-retto potrebbe essere ridotto dell’80 – 90 % “I due screening combinati, sarebbero la forma di prevenzione perfetta per tutta la popolazione.” Di questo Chilovi e i medici del suo reparto sono profondamente convinti. Ma l’amministrazione sanitaria finora ha sempre scosso la testa. Motivo: costi troppo elevati per uno screening. Uno screening deve essere contenuto nei costi, facile da effettuare su gran parte della popolazione e soprattutto deve dare risultati significanti. Chilovi: “Se si pensa ai costi generati da un malato di tumore al colon retto tra operazione, degenza, eventuali recidive… i costi per questo screening non sembrano più così alti, soprattutto pensando a quante persone si potrebbero salvare! Ripeto, si tratta dell’80 – 90% dei casi !” Già da anni il suo reparto combatte con la carenza cronica di spazi per poter effettuare tutte le colonscopie richieste. “Abbiamo introdotto tre categorie: urgenti - da fare entro una settimana - abbastanza urgenti - da fare entro un mese - e le colonscopie chieste dalle persone che dopo una certa età vogliono controllarsi, magari perché hanno un parente che ha sofferto di tumore al colon. Queste persone hanno tempi d’attesa tra i tre e i sei mesi.“ All’ospedale di Bolzano - al quale si rivolge la buona metà degli altoatesini se non


IL C ASO

Tema

Endoscopia

di più – ci sono quattro ambulatori con colonscopio, mentre in periferia ce ne sono nove. “Per questo motivo”, spiega Chilovi, “tentiamo anche di mandare dei pazienti in altri ospedali per evitare che aspettino troppo.”

Test del sangue occulto inserito nella riforma sanitaria. La perseveranza del primario di Gastroenterologia, che da anni regolarmente invia studi e richieste all’amministrazione dell’Unità Sanitaria, all’assessore o al diret-

tore sanitario, ha fatto comunque registrare un piccolo ma significativo successo. E questo anche se ha lasciato ormai perdere il sogno della colonscopia di massa a tutti i 55enni e si è accontentato di chiedere solo il test del sangue occulto come accade nel resto d’Italia e in tanti altri stati europei. “Sembra che nella riforma sanitaria – spiega infatti Chilovi - sia prevista l’introduzione dello screening di massa del sangue occulto. Finora però si tratta solo di buone intenzioni. Speriamo che dalle dichiarazioni di principio si possa passare alla realizzazione concreta del progetto.”

L’ultima a morire però è la speranza! Staremo a vedere.

Ultima notizia prima della chiusura di redazione: Il 22 novembre 2010 il dottor Chilovi ha ricevuto un avviso da parte dell’assessorato per la sanità, in cui gli è stato comunicato che lo screening del sangue occulto nelle feci partirà con il prossimo anno in tutto l’Alto Adige. Ironia della sorte! E complimenti per aver continuato a perseguire un n sogno che sembrava impossibile!

Commento Sono passati circa due anni e mezzo da quando mi è stato chiesto se volevo prendere in mano la Chance. Non ho esitato un attimo, perché mi sono piaciuti sia il tema sia il genere di rivista.

O

ggi devo ammettere che sono molto fiera de "la Chance", del successo che ha avuto il mio progetto di raccontare nella rivista le persone con le loro storie accanto a ciò che succede nei circondari. Mi piace scoprire e raccontare storie. E di storie ce ne sono tante nell’Assistenza Tumori! Quel che è accaduto nel frattempo, è che non mi sento più soltanto osservatrice e reporter dell' Associazione Tumori , ma mi sembra anche di farne già parte. Detto questo, forse questo nuovo numero de "La Chance" vi deluderà un po‘. Infatti niente tema monografico questa volta, poche storie, ma tre articoli che si occupano di temi medici. Troppa teoria? Forse. Ma sono temi molto importanti. Non è possibile fare ogni volta un’edizione straordinaria. Bisogna occuparsi anche di argomenti meno accattivanti. Perché in fin dei conti interessano ognuno di noi. Come per esempio lo screening per scoprire il tumore al colon-retto. Poco prima di andare in stampa mi ha chia-

mato il primario Chilovi per comunicarmi con una comprensibile soddisfazione che la Provincia aveva finalmente inserito lo screening del sangue occulto nel programma di prevenzione e che la partenza dell’esame era prevista per l’anno prossimo. Il mio testo sui suoi precedenti – fallimentari - tentativi di ottenere questo risultato, e la sua perseveranza nel perseguire incessantemente questo importante obiettivo professionale, era pronto da un pezzo. Ho dovuto modificarlo, ne sono felice. E ancora: l’Atlante dei Tumori – per tanti, me compresa – si presenta come un cumulo di numeri non facile da decifrare. Ma quello che si nasconde dietro a questi numeri, quello che raccontano non solo sullo stato di salute della nostra popolazione ma anche sulla nostra società e sulle sue abitudini – questo è molto interessante. E poi c’è il diabete – la malattia della società consumistica, con sempre più persone che ne soffrono. Mi sono chiesta quale rapporto esista tra il diabete e il cancro. Mi è sembrata

Nicole Dominique Stei

ner direttrice

una domanda che poteva interessare e toccare direttamente molte persone. E infine c’è la giornata di clausura del direttivo dell’Assistenza Tumori, un incontro importante che doveva indicare anche la strada per il futuro e al tempo stesso uno specchio dell’associazione, con i suoi conflitti e le sue contraddizioni naturalmente, ma soprattutto con il suo enorme potenziale umano e operativo! Comunque – niente paura! In questa ultima edizione del 2010 potrete anche trovare un po’ di Natale e una bella storia. Come anche tante foto e notizie che raccontano quello che succede nei circondari. Auguro a tutti un Sereno Natale e un Felice Anno Nuovo, un anno che mantenga le sue promesse. E che serbi magari anche qualche piccola sorpresa. Spero che riusciate anche a godervi il silenzio e la calma di questo periodo dell’anno, lontano dallo stress dei regali e dalla frenesia delle feste. Concedetevi del tempo. Per voi stessi, per i vostri cari, per il silenzio. Nicole Dominique Steiner

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Tema

Titel auto aiuto Gruppo

Un paracadute per l’anima Una vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguali pensieri (Novalis) Solo in Alto Adige sono più di cento, negli Stati Uniti superano addirittura i dieci milioni. Sono i gruppi di auto aiuto. Si tratta di un movimento nato nel 1935 e che oggi, nella società digitale in cui la famiglia e l’amicizia spesso non sono più presenti, vive un vero boom.

E

stranei che s’incontrano casualmente in un gruppo, in uno spazio dove cadono tutte le barriere, dove ognuno può parlare, può lasciarsi andare senza aver paura di essere frainteso o di essere solo un peso. Nella vita quotidiana però il gruppo non entra. Una volta terminato l’incontro, fuori dallo spazio scelto per le riunioni, ognuno torna alla propria vita. Ci sono moltissimi motivi per fondare o per entrare in un gruppo di auto aiuto. I più frequenti sono la dipendenza, e fra queste quella per esempio all’alcool, al gioco o al sesso; il lutto; malattie croniche; disturbi mentali, come per esempio la depressione o l’ansia; disabilità o problemi relazionali. Anche nei diversi circondari dell’Assistenza Tumori esistono già o stanno per nascere sempre più gruppi di auto aiuto.

Esistono precise caratteristiche dei gruppi di auto aiuto, la cui base comune è affrontare insieme ciò che ognuno conosce. Chi partecipa ad un gruppo lo fa per aiutare se stesso, ognuno è coinvolto in modo attivo e personale. Non ci sono gerarchie nel gruppo, ogni partecipante è sullo stesso piano dell’altro. Ci sono gruppi che si servono per la conduzione dell’aiuto di un psicologo, in molti altri invece la moderazione parte dall’interno del gruppo. Lo scopo del gruppo è di avviare un percorso psicologico virtuoso che consenta a chi partecipa di affrontare se stesso, la propria vita ed i propri limiti diventando maggiormente consapevole di sé, riuscendo ad affrontare le proprie scelte e il proprio agire in modo più sereno. Ognuno è libero, o meglio puo parlare di quello che sente dentro. Paura, terrore,

ansia, rabbia, insicurezza, speranza, domande, disperazione, rassegnazione – non c’è tabù. Il gruppo è uno spazio protetto, sicuro. Uno spazio dove il quotidiano non deve entrare. Chi si apre nel gruppo non deve temere che questo venga portato nella vita quotidiana. Chi sceglie di partecipare ad un gruppo di auto aiuto non deve sentirsi debole o aver paura di essere deriso dagli altri. Anzi. La decisione di partecipare ad un gruppo di auto aiuto è spesso espressione del coraggio di affrontare quello che da soli non si riesce a risolvere. L’aiuto nel gruppo viene dagli altri partecipanti che vivono la stessa esperienza, ma soprattutto viene dal singolo che entrando nel gruppo ammette anche a se stesso la necessità di aprirsi – primo passo per capire e di conseguenza di risolvere.

Un pubblico piccolo ma molto interessato che ha partecipato anche molto attivamente alla discussione.

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Gruppo auto aiuto

Tema

Sempre più soci dell'Assistenza Tumori si decidono a far parte di un gruppo auto aiuto: insieme a persone che vivono la stessa situazione riesce meglio ad aprirsi. Per aiutare se stesso ma anche all'altro.

Il circondario Bolzano-Sciliar-Salto alla fine di settembre ha organizzato un incontro con la presidente dell’AMA Alto Adige, Carla Leverato e lo psicologo Giuseppe De Felice per presentare il nuovo gruppo di auto aiuto in lingua italiana. Leverato che si autodefinisce un’ appassionata dei gruppi di auto aiuto sa di cosa parla. “Io sono stata tutto: anoressica, depressa, ansiosa. Oggi sono cresciuta. Credo nella possibilità di cambiamento, nella solidarietà e nella collaborazione e credo che se uno ti ascolta veramente, ti viene la forza per gestire la tua vita malgrado tutto.” “Nei gruppi - ha spiegato Carla Leverato ad un pubblico non numerosissimo ma molto interessato - non si dice mai, tu devi. Si dice invece capisco. Se uno dice,

Monika Gurschler

sono stufo di essere malato, nessuno te lo rimprovera.” Uno degli scopi più importanti del gruppo di auto aiuto secondo la presidente dell’AMA è imparare a stare bene con se stessi. “Solo così si può stare bene con gli altri.” Secondo lo psicologo Giuseppe De Felice il gruppo di auto aiuto è un fenomeno che ai nostri giorni acquisisce sempre più valore. “Nella nostra società ognuno sta per sé, nemmeno nei condomini ci si conosce. L’uomo invece – soprattutto se sta male – ha una necessità profonda di star insieme!” Il gruppo funziona come uno specchio. “Abbiamo bisogno di specchiarci nell’altro per conoscere noi stessi e nello stesso istante siamo noi uno specchio per l’altro.”

Carla Leverato

Nei gruppi, spiega lo psicologo, si sta sempre in cerchio. “Si sta anche fisicamente in gruppo, ci si guarda. Non funzionano solo le menti, anche i corpi si parlano. Così si crea l’empatia.” Una regola fondamentale: per il gruppo esiste solo un certo lasso di tempo. E’ riservato. Al di fuori non si parla. De Felice: “Altra cosa fondamentale. Il gruppo diventa un’ancora in un momento di difficoltà, ma non una dimora. Dopo un certo periodo ognuno deve prendere la sua strada.” Il gruppo di auto aiuto di Bolzano si è costituito il 30 ottobre e s’incontra ogni secondo e quarto sabato del mese, nella sede dell’associazione in Via Tre Santi 1 a Bolzano, alle ore 15. Gli interessati possono chiamare in sede, tel. 0471- 283348. n

Giuseppe De Felice

Donatella Di Stasio

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Tema

atlante tumori

L’Alto Adige a confronto Presentato il nuovo Atlante del Cancro Dati dei registri tumorali di 14 regioni alpine In Alto Adige la situazione è nella norma, anzi l’incidenza e la mortalità dei tumori più frequenti è in calo. Gli unici dati fuori norma, cioè più alti che altrove, anche se in parte in diminuzione, sono riferiti ai tumori dello stomaco, della laringe e del fegato.

su fattori di rischio e incidenza. Tutto questo l’Atlante dei Tumori, arrivato alla sua seconda edizione. La prima era stata elaborata cinque anni fa sulla base di dati registrati in sei regioni, questa seconda invece si riferisce a dati raccolti nei Registri Tumori di 14 regioni. Dati che riguardano più di 6,2 milioni di persone, con 151.000 casi riportati e 74.000 decessi. E in futuro si pensa ad estendere ulteriormente la raccolta dati coinvolgendo ad esempio anche le regioni alpine della Germania. Accanto all’Alto Adige – in questa nuova versione dell’Atlante – ci sono oggi il Trentino, la province lombarde di Sondrio e di Varese, il Veneto, il Friuli, la Slovenia, il

Canton Ticino, i Grigioni, San Gallo/ Appenzeller, il Tirolo, il Voralberg, la Carinzia e la regione di Salisburgo. “Complessivamente”, spiega il primario del reparto di Patologia ed Istologia dell’ospedale di Bolzano, Mazzoleni, “i numeri sono confortanti, sia per quanto riguarda l’incidenza dei tumori, sia per la mortalità”. In sostanza l’Alto Adige non mostra anomalie nell’incidenza e nella mortalità riferibile all’insieme di tutti i tumori, e lo stesso vale per alcuni carcinomi frequenti come il cancro colorettale con 199 nuovi casi all’anno (anno di riferimento 2008) nel

Alter bei Diagnose - Età alla diagnosi

1.500 2.000 2.500

4.500

Mann - Maschi enz nach Alter Frau - Femmine enza per età

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3.500

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Inzidenzrate alle Tumore - Incidenza tutti i tumori/100.000

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2.500 2.000

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nz nach Alter nza per età

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Inzidenzrate alle Tumore - Incidenza tutti i tumori/100.000

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5- 10- 15- 20- 25- 30- 35- 40- 45- 50- 55- 60- 65- 70- 75- 80- 85+

Alter bei Diagnose - Età alla diagnosi

1.500

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Inzidenzrate alle Incidenza Tumoretutti - Incidenza tutti i tumori/100.000 i tumori / 100.00

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5- 10- 15- 20- 25- 30- 35- 40- 45- 50- 55- 60- 65- 70- 75- 80- 85+

zidenz nach Alter cidenza per età

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Una statistica, uno strumento utile per la programmazione e per l’amministrazione, lo specchio della salute della popolazione di un’area determinata con caratteristiche particolari, un confronto con altre regioni alpine e la possibilità di trarre conclusioni

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o scorso ottobre il primario facente funzione di Anatomia Patologica e Istologia dell’ospedale di Bolzano, Guido Mazzoleni; Martina Felder dell’Ambulatorio epatologico e trapianti sempre dell’ospedale Bolzano e lo statistico Markus Falk hanno presentato l’edizione 2010 dell’Atlante dei tumori.

Copyright © 2010, Cancer Registry South Tyrol

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Copyright © 2010, Cancer Registry South Tyrol

Età alla diagnosi

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atlante tumori

Tema

Dott. Guido Mazzoleni

maschio e 146 nella femmina, ed il cancro della mammella con 326 nuovi casi all’anno. Ciò vale anche per il carcinoma dell’ovaio (42 nuovi casi annuali) ed i tumori ematologici (97 casi nel maschio e 83 nella femmina). È da notare che i tassi del cancro del polmone (154 casi nel maschio e 60 nella femmina) come anche della cervice

uterina (26 casi annui) sono addirittura inferiori rispetto alla media degli altri registri coinvolti nella stesura dell’Atlante. Il confronto dei dati, che dovranno ancora essere interpretati meglio, porta comunque anche ad alcune considerazioni di carattere negativo. In Alto Adige rispetto alle

altre regioni campioni, i tumori allo stomaco, al fegato e al sistema otorino laringeo, ORL sono più elevati sia per incidenza che per mortalità. Ma i dati non sono ancora del tutto chiari. Fermo restando che, in assoluto, i tumori stanno diminuendo. Anche il tumore al fegato, dovuto ad infezioni o all’abuso di alcool (o meglio di vino, perché di quello si tratta) è più frequente da noi che in altre regioni alpini con un presunto uso/ abuso equivalente di alcool. Soprattutto per il fegato e la laringe, sottolinea Mazzoleni, “c’è da constatare una più che evidente differenza tra le regioni più a sud e quelle più a nord. “E questo anche se al nord non bevono meno”, spiega il primario della patologia. Il perché è tutto da chiarire.

tirol – Tumorsituation in Süd ori Alto Adige Situazione Tum ing Alpine Regions Cancer Mapp 2001-2005

24.09.2010

h Tyrol Cancer Registry Sout Copyright © 2010,

Una netta differenza nord – sud si vede anche confrontando i dati del tumore alla prostata. A nord sembrano esserci più casi. Ma attenzione, dice Mazzoleni. “Qui siamo di fronte a dati difficilmente comparabili: a nord, si effettua uno screening, da noi, no.” I pro e i contro dello screening alla prostata però sono ancora tanti, compreso il rischio di intervenire dove sarebbe invece meglio aspettare, soprattutto considerati i non pochi effetti collaterali di un’operazione di questo tipo. Segue

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Tema

atlante tumori

Per quanto riguarda l’incidenza e la mortalità dei tumori allo stomaco - decisamente più alte in Alto Adige che altrove, anche se in diminuzione - c’è una semplice spiegazione. “E non si tratta del fatto, che gli altoatesini mangiano tanto speck,” precisa subito il primario sfatando un mito. Le ragioni sono di tipo storico-sociologico. Ancora trent’anni fa non tutti, soprattutto nelle zone montanare, possedevano un frigorifero. Il fatto di aver mangiato per anni alimenti compromessi e non ben conservati, è infatti una delle prime cause di insorgenza di tumori allo stomaco. Con circa 89 nuovi casi e 50 decessi all’anno nel maschio e 66 nuovi casi e 48 decessi nella femmina, il tumore allo stomaco è al sesto posto in provincia per incidenza e al quinto per mortalità nei maschi e al terzo e al quarto nella femmine. Mazzoleni: “Adesso però dovrebbe essere passato il culmine di questo fenomeno.” Per gli statisti la stesura dell’Atlante dei Tumori è una sfida. Lo statistico Markus Falk spiega il perché: “Non tutti i dati rac-

Guido Mazzoleni,

Primario di Patologia a Bolzano

Markus Falk,

Statista

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colti e messi a confronto hanno la stessa qualità. Questo significa che bisogna fare molta attenzione nel trarre conclusioni”. La seconda edizione ha raccolto e messo a confronto i dati di 14 registri tumori, più del doppio quindi del primo atlante uscito cinque anni fa. Un primo sguardo, spiega Falk, non mette in luce grandi discrepanze tra una regione e l’altra. “Quando si entra però nel dettaglio, allora emergono differenze che devono essere interpretate.” Il lavoro interessante per lo statistico inizia proprio qui, dopo l’acquisizione dei dati. Interessante perché si tratta di scoprire che cosa c’è sotto i numeri: abitudini e temperamenti diversi, caratteristiche e tendenze di natura sociale ed economica. Due esempi: in Alto Adige si ammalano meno persone di cancro ai polmoni che in Austria. Perché? In Alto Adige fuma solo il 20 % della popolazione, in Austria i fumatori sono invece ancora tra il 30 e i 35%. Oppure: possiamo constatare un aumento delle donne che sviluppano un tumore al

Nato a Venezia, laurea in Medicina e Chirurgia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna nel 1984. Specializzato in anatom ia ed istologia patologica presso l’Ist ituto di Anatomia ed Istologia Patologica dell’Università di Bologna, 1988. Esperie nze lavorative all’ospedale regionale di Det mold in Germania, presso la Mc Master Un iversity di Hamilton Ontario (Canada) e all’o spedale S. Orsola di Bologna. Dal 1992 all’o spedale di Bolzano presso il reparto di Ana tomia Patologica, dal settembre 2009 com e primario facente funzioni.

Nato a Wiesbaden ma cre sciuto a Brunico. Studio di matematica, statistica ed informatica ad Innsbruck. Ric ercatore e docente universitario a Innsbruck e Monaco di Baviera. Nel 1995 incaricato con la creazione del registro tumori dell’Al to Adige. Attività di consulenza. Dal 199 8 amministratore delegato della Innova Q srl. Uno dei responsabili della redazio ne dell’Atlante dei Tumori, seconda edizio ne, ottobre 2010.

seno. Perché? Questo ha a che fare con lo sviluppo economico di una società tradizionale di carattere schiettamente rurale. Oggi avere tanti figli non è più tra le priorità delle giovani donne, per motivi che sono sia di ordine sociale che economico. Gravidanza e allattamento sono però dei fattori che tutelano la donna dallo sviluppo del cancro al seno e dunque la maggiore incidenza di carcinomi alla mammella va spiegata alla luce di queste trasformazioni sociali. L’Atlante, sottolinea Markus Falk, fornisce solo alcuni indizi. “Interpretare correttamente i dati e trarre le conclusioni per la politica sanitaria è un compito che ogni regione deve svolgere in piena autonomia.“ Molto significative per lo statistica sono per esempio le differenze tra incidenza e mortalità. “In Alto Adige si nota per esempio un’incidenza elevata per quanto riguarda i tumori al fegato e in ambito ORL.” Indizio per un consumo elevato di alcool e con ciò di un problema sociale. La mortalità per questi due tumori è sempre elevata rispetto a altrove, ma comunque è in calo. “Indizio questi di una corretta strategia di prevenzione e cura”, dichiara Falk. Con ogni nuovo Atlante gli statistici imparano anche cosa si può ancora migliorare. Markus Falk: “Con la seconda edizione per esempio abbiamo capito che in futuro bisognerà migliorare ancora le mappe per rendere ancora più evidente le differenze tra zone rurali e aree urbane. Vorremmo anche introdurre un ulteriore criterio: l’analisi e il confronto della lunghezza di vita.“ Per la pubblicazione dei dati occorre, secondo Falk, una certa delicatezza. “Per capire questi numeri ci vuole uno specifico background. I numeri non sono facili da comunicare, ma la popolazione ha il diritto di conoscerli.” Per lo statistico Falk il suo compito nella redazione dell’Atlante dei Tumori è proprio quello di mettere in evidenza dove sono i problemi e dove occorre intervenire. Come per esempio per i tumori allo stomaco, al fegato e in ambito ORL. “I casi dei tumori allo stomaco vanno tenuti sott’occhio. Se la nostra teoria è giusta, diminuiranno nei prossimi anni. Altrimenti bisognerà cercare altre cause.” Per quanto riguarda i tumori epatici e otorinolaringoiatrici invece occorre intervenire. “Per esempio puntando ancora di più sull’informazione.” Compito non facile, soprattutto se si considera che si tratta di un gruppo di persone difficilmente collaborative, visto che si tratta di persone che n hanno un problema con l’alcool”.


Screening

Tema

Appuntamenti da non scordare mai! Ogni tre anni il pap-test e ogni due anni la mammografia Ci sono due appuntamenti molto importanti. Il primo - per tutte le donne tra i 23 e i 65 anni - è triennale. Il secondo è biennale per le donne tra i 50 e i 69 anni. Parliamo del pap-test e della mammografia, i due screening offerti gratuitamente dall’azienda sanitaria a tutte le donne residenti in Alto Adige.

L

a metodologia dell’ultima generazione di pap-test, la cosiddetta citologia a strato sottile, è così sensibile che è sufficiente effettuare il test ogni tre anni. La visita e tutti gli approfondimenti necessari correlati sono gratuiti, spiega il primario facente funzioni di Patologia, Guido Mazzoleni. Attualmente si sotto-

Screening attivati in Alto Adige Cervice (1999) Pop. 145.000 Età 23-65, invito ogni 3 anni Partecipazione 83% Mammella (2003) Pop. 60.000 Età 50-69, invito ogni 2 anni Partecipazione 63%

pongono regolarmente al pap-test l’83% delle donne, ma molte lo fanno ancora più spesso. In futuro a spese loro. Secondo il primario Mazzoleni non è necessario ricorrere a controlli così ravvicinati. “Le donne devono star tranquille. La distanza di tre anni prevista dalla legislazione europea è più che sufficiente”, sottolinea Mazzoleni. Il pap-test come screening è stato istituito nel 1999. Fino al 2001, anno in cui la provincia decise di invitare tutte le donne gratis al test, la quota era di circa il 70%. Dall’ottobre 2010 ogni donna altoatesina riceve oggi un invito via lettera a sottoporsi al pap-test. La mammografia come screening è stata introdotta nel 2003. Oggi tutte le donne tra i 50 e i 69 anni sono invitate a effettua-

re una mammografia a distanza biennale. Attualmente a rispondere all’invito è il 63 % delle donne. Secondo l’Atlante del cancro, pubblicato lo scorso ottobre, i numeri riguardante il cancro all’utero e il cancro al seno sono rassicuranti. E questo nonostante la popolazione stia invecchiando. I numeri sono rimasti infatti pressoché invariati. Ogni 100.000 abitanti l’incidenza del cancro all’utero è di 21 casi, per il cancro al seno invece siamo a 125. La mortalità per il cancro all’utero ogni 100.000 abitanti si attesta a quota 8, mentre per il cancro al seno è di 35. Numeri che parlano a favore dello screening. Più grande è la differenza tra incidenza e mortalità, meglio funziona e meglio risponde la popolazione agli screening e meglio funzionano le terapie n offerte.

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Tema

Inge Tutzer

Particolari particolari Gli sguardi intensi e nascosti di Inge Tutzer Fare fotografie era per lei come è per tanti altri: un optional. Foto delle ferie, istantanee della figlia Julia, feste di famiglia. Fino al 2008. Nel 2008 Inge Tutzer si è ammalata di cancro al seno. Una malattia che ancora oggi non ha superato. Due ricadute, due anni ininterrotti di terapie. Una malattia che condiziona la sua vita, ma non la comanda.

P

rima di ammalarsi Inge Tutzer lavorava come psicologa, psicoterapeuta e supervisore. Con molto successo. Con passione. Oggi il suo lavoro appartiene, come tante altre cose, al passato. Ma Inge Tutzer non si lamenta. È contenta da quello che la vita le ha portato e non rimpiange niente. Guarda al futuro con calma e tranquillamente. “Accetto tutto quello che mi porterà il futuro”. Paura non ne ha, anche se è consapevole che futuro per lei è un concetto fragile. È aperta, tranquilla, e lo sguardo intenso dei suoi occhi dimostra che le cose sono effettivamente come lei dice. “Fotografare significa essere partecipi della caducità, della vulnerabilità e del cambiamento” – questa frase di Susan Sontag, Inge l’ha messa come titolo di una delle sue foto. Un modo per far capire che con i suoi scatti comunica proprio queste cose: la sua mortalità, la sua vulnerabilità, il cambiamento.

Ogni motivo cela un segreto I soggetti fermati dalla fotocamera di Inge Tutzer contengono tutti un mistero, sono di una bellezza malinconica e sensibile. Proprio dal declino, dalla disgregazione e dal logorìo risultano una nuova dimensione, una nuova estetica. Con la fotografia ha cominciato per caso. Lo sguardo minuzioso e il senso per i dettagli nascosti le derivano dalla sua professione. Quello che vale per le persone trova applicazione anche nella vita di tutti i giorni. Inge è autodidatta e lo vuole rimanere. La sua macchina fotografica è una piccola camera digitale con opzione macro. Corsi non ne ha frequentati e non ne vuole sapere. “La fotografia deve rimanere un gesto spontaneo. Se frequento un corso divento esigente, voglio essere tecnicamente perfetta. Però così si crea

una distanza.” Esattamente quello che non vuole. Per lei non è tanto importante il risultato, quanto l’atto stesso del fotografare. Guardare, premere per scattare, questa è la magia del gesto. Dopo l’incanto è passato. La foto vera e propria è un prodotto casuale.

“Non sono una fotografa” Non ha la pretesa di essere una fotografa, non vuole essere giudicata come tale. “La critica professionale, la ricerca della luce, l’angolazione, distruggerebbero la poesia delle mie immagini.” I suoi soggetti sono la pura quotidianità. Sguardi casuali. Molti si trovano nella sua cucina, nella sua casa piccola e luminosa. Quello che la affascina sono i cambiamenti, le trasformazioni, anche il decadimento, il declino. “Questo in parte dipende anche della mia malattia.” Però non tutto. Inge era sempre abituata a constatare i cambiamenti. Il piano fuori asse di un vecchio tavolo di legno con una foglia appassita. Un tubo di ferro nero dal quale esce la ruggine rossa, portatrice di una bellezza inaspettata. Il telaio screpolato di una finestra che invita ad immaginare cosa si nasconde dietro quella finestra. Un pezzo di plexiglas segnato dalle intemperie. Oggetti che nel loro declino svelano una bellezza nuova. Un tralcio fresco di pisello davanti al bidone delle immondizie. Ma anche il dettaglio di una borsa di pelle. Un macroingrandi-

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Inge Tutzer

mento di una foglia di verza. Una singola goccia di acqua che somiglia a una cellula perduta in un universo.

nei locali della Caritas in Via Cassa di Risparmio a Bolzano. Prima erano al Centro per le malattie psicosomatiche con il quale aveva collaborato in passato.

Tema

Inge Tutzer non ha voglia di raccontare della sua malattia, dice che non ne vale la pena. Quello che ne nasce invece sì. E le sue foto fanno parte della sua personale n metamorfosi.

La bellezza nel declino Alcune foto somigliano a quadri dipinti. Non sempre Inge riesce a ricostruire quale oggetto abbia ritratto. In molti casi non lo vuole nemmeno. Così come non vuole spiegare le sue foto. Elude le domande sui soggetti, lascia volentieri l’interpretazione alla fantasia dell’osservatore. Metamorfosi sorprendenti. La rete di una pentola a pressione nella quale ha cotto delle rape rosse somiglia a un’opera d’arte moderna, stesa con colori acrilici. E poi ci sono gli stupefacenti giochi d’ombra di una busta di carta del panettiere. Le tracce di un resto secco di stucco veneziano. La sua prima mostra è stata quasi un gioco, una cosa fatta per gli amici. Il grande successo l’ha sorpresa. Aveva fatto ingrandire le foto solo a 20 x 30 cm. Adesso osa di più. 50 x 60 cm, 70 x 100 cm. L’effetto è sorprendente. Anche per lei stessa. In questo momento ha esposto le sue foto

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Tema

Storie di Natale

La Notte Santa . . . Storie natalizie raccolte in Alto Adige e raccontate da Brunamaria Dal Lago Veneri

Una luce piccola piccola Ad adorare il bambino Gesù nella grotta di Betlemme accorsero tutti, proprio tutti. C’erano uomini e donne e bambini e animali. Fra gli animali, naturalmente, anche gli insetti. Certo, per non spaventare il piccolo gli insetti restarono in gruppo sulla soglia della grotta. Ma Gesù, con un gesto della manina, li chiamò e anche essi deposero i loro doni ai suoi piedi. L’ape offrì il miele, la farfalla la bellezza dei suoi colori, la formica un chicco di grano, il baco un filo di preziosa seta,La vespa promise che non avrebbe ronzato per non

disturbare il sonno del divino bambino e la zanzara che, almeno per tutte le sante notti, non avrebbe punto nessuno. C’era però un insetto piccolissimo che non aveva niente da offrire. Con il cuore grosso e la testa bassa stava per andarsene quando Gesù gli disse: “E tu piccolino, perché scappi?” L’insetto si commosse tanto che si arrampicò fino alla manina del bambino e lì versò una piccolissima lacrima. “Un bellissimo regalo” disse il Bambino. Proprio in quel momento un raggio di luna si posò sulla lacrima e la illuminò di una tenera luce. “Anch’io ti faccio un regalo – disse Gesù – questa goccia luminosa la porterai con te in mio onore e ricordo”Così nacque la lucciola.

Brunamaria Dal Lago Veneri

è nata e cresciuta tra due culture, in una famiglia con radici in Alto Adige e in Trentino. Lei stessa parla di se come di una “scribana”. Al suo attivo numerose pubblicazioni di leggende e favole dall’Alto Adige e dal Trentino, traduzioni dal tedesco di Thomas Mann, Hermann Hesse, H. C. Artmann e le favole dei fratelli Grimm. Ha lavorato e lavora per teatro, giornali, radio e televisone. E’ docente di Antropologia culturale.

Il primo miracolo Immaginatevi la notte di dicembre di duemilacinquecento anni fa. Davanti alla grotta, in ammirazione e preghiera, c’erano tante mamme e papà e bambini. Venivano da tutte le parti. Era come una immensa festa che il creato celebrava per il figlio del suo creatore, la promessa, finalmente mantenuta, che qualcosa sarebbe cambiato, l’annuncio, dopo tanta attesa, della speranza. C’erano pastori e signori, angeli e re, cammellieri e , naturalmente, anche mercanti. Proprio un mercante attirava l’interesse dei bambini che si distraevano dall’adorazione del Bimbo Gesù. Il mercante era un tipo grassoccio che portava sulla schiena un fagotto. Aperto il fagotto, i bambini di Betlemme poterono vedere i suoi tesori: erano piccoli uccelli di terracotta, bamboline di legno, pifferi, zuffolotti e carrettini

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Storie di Natale

colorati. “Ne voglio anch’io”, gridavano i bambini e le mamme, un po’ per la gioia e un po’ per farli stare buoni, compravano e compravano. Questo baccano aveva attirato anche Giuseppe, di solito molto serio. Scusandosi lasciò per un attimo Maria e il Bambino e andò a vedere. “Voglio comprare anch’io qualcosa per il mio piccolo- disse Giusep-

pe – certamente è Dio, ma per ora è solo un bambino piccolo”. Fu così che Giuseppe comperò per il Bambino un uccellino di terracotta e lo depose fra le mani del Bambino. L’uccellino parve dare un frullo e aprì le ali e cominciò a cantare. Fu il primo miracolo di Gesù. Il più grande, quello che si ripete ogni anno, è la tenerezza di questa nascita.

Tema

La speranza C’era una volta un pastore, o forse era un beduino, o un montanaro o un pescatore, un uomo o una donna che ogni anno nel tempo del buio, si recava nel deserto o sulla montagna, o al mare, o in un angolo della sua casa e lì accendeva una luce e pregava e aspettava. Che cosa aspettavano il pastore e il beduino e il montanaro e il pescatore e ogni uomo ed ogni donna? Aspettavano che avvenisse il miracolo. Che Gesù ritornasse Bambino sulla terra e che fiorisse la speranza, come una volta era.

La vigilia persa Tanti anni fa sulla montagna di Nova Levante in Val d'Ega , in un maso che si chiamava Tempelmeister, vivevano due fratelli. Non si erano mai sposati e condividevano il lavoro del bosco e della stalla e, in fondo la loro vita. Non si permettevano quasi niente. Un bicchiere di vino alla domenica, un po’ di speck ogni tanto. La legna l’avevano nel bosco, la verdura nell’orto, le erbe medicinali se le raccoglievano da soli, e con quelle si curavano e curavano le loro bestie. Ma una Segue

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Tema

Storie di Natale

volta all’anno i due fratelli scendevano in paese per festeggiare la vigilia della Nascita di Nostro Signore. Dal maso partivano alle tre di pomeriggio, arrivavano a Nova Levante sempre alle cinque, alle sette andavano a messa. Ma siccome la messa era la sera e la strada lunga e disagiata, i due fratelli dormivano al Bacherlhof, si concedevano una buona cena come è da sempre usanza, un bel bicchiere di vino e poi andavano a dormire. Il giorno dopo partivano alle otto in

punto e tornavano al loro maso, al Tempelmeisterhof. Ma la cosa più interessante è che la loro venuta e la loro dipartita era talmente “regolare” anno, dopo anno che gli abitanti di Nova Levante potevano quasi regolare l’orologio del campanile sui tempi dei due fratelli. In paese si diceva: “Sono le cinque secondo quelli del Tempelmeister” e così via. Questo per anni. Una vigilia di Natale gli abitanti di Nova Levante attesero invano la venuta dei due fratelli. Passarono le cinque, le sei e anche le sette e nemmeno a messa si fecero vedere. “Vuoi vedere, diceva la gente, sempre pessimista, che il Toni e il Sepp sono morti” . Venne il giorno di Natale e gli abitanti di Nova pensarono di portarsi al maso per vedere cosa era successo. Proprio a metà strada fra il maso e il paese, il drappello di paesani vide arrivare il Toni e il Sepp. “Erava-

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mo preoccupati- dissero i paesani - pensavamo che vi fosse successo qualche cosa. “ “Perché- borbottarono i due fratelli- siamo sempre scesi in paese solo alla Vigilia di Natale e sempre alla stessa ora”. “Appunto- risposero i paesani- oggi non è la Vigilia, è il giorno di Natale, è il 25 di dicembre.” “Noi di solito”, disse il Seppa, “sappiamo che è la vigilia di Natale perché in quel giorno e sempre in quel giorno, viene un codirosso a bussare alla nostra finestra.e noi gli diamo le briciole di pane. Ma quest’anno c’era troppa neve e il codirosso non lo abbiamo visto. Allora abbiamo guardato il calendario che da anni è appeso nella nostra stube, ma nemmeno del calendario ci si può fidare”. Fu così che i due del Tempelmeister non furono più “l’orologio del paese”. I tempi passano, anche se si contano in maniera sempre diversa, e passano anche le persone. Quelli del Tempelmeisterhof, che erano tanto parchi da non cambiare nemmeno il calendario anno dopo anno, non ci sono più e anche del maso non sono rimasti che due muri diroccati., ma è rimasta la storia e il modo di dire: Puntuale come il Sepp e il Toni del Tempelmeisterhof. n (da un racconto di Alois Seehauser)


Mercatino Mer c atino natalizio di Bressanone

Tema

Stelle che illuminano il buio Mercatino natalizio di Bressanone Corone d’avvento, candele, palline di vetro dipinte a mano, limoncello, marmellate di tutti i colori, sciarpe, tutine e giacchettine per bebé fatte a mano, calze, biscotti, addobbi di tutti i tipi, cuscini di colore rosso, verde, bianco, oro e argento: chi entra al mercatino di Natale dell’Assistenza Tumori a Bressanone non sa davvero dove posare gli occhi.

S

ono centinaia gli oggetti impacchettati ed etichettati con professionalità e disposti con tanto amore.

addobbate con ghirlande dalle quali pendono tutti i titpi di decorazioni per l’albero e non solo.

Un Natale più Natale di così è davero difficile da immaginare. La sede del circondario Bressanone Val d’Isarco per due settimana all’anno diventa un autentico negozio. Gli armadi senza porte si trasformano in veri scaffali. E non solo sui ripiani c’è un lucicchio. Tutte le stanze vengono

Per due settimane e mezzo Elfriede Burger Scapin entra in clausura. Ogni giorno almeno per tre ore. „Per addobbare e preparare gli scaffali devo essere da sola, ho bisogno di silenzio per ispirarmi e capire come disporre al meglio gli oggetti.“ Solo per fissare le ghirlande è ammessa la

presenza di suo marito, quanto serve per dare un aiuto. Da queste poche note si capisce che Il mercatino di beneficenza del circondario è in gran parte il suo mercatino. Ci mette tutta se stessa per renderlo più bello possibile. E che ci metta il cuore si vede; in effetti è bellissimo! Certo, ha tanta esperienza, Elfriede, dopo trent’anni di lavoro da commessa. Infine ha un piccolo desiderio: vorrebbe

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Tema

Mercatino Mer c atino natalizio di Bressanone

essere fotografata accanto alla culla dove sono disposti tutti gli articoli da bebé. E’ la culla dove dormivano i suoi figli – quasi quarant’anni fa. Per tanti brissinesi e residenti della Val d’Isarco il mercatino di beneficenza dell' Assistenza Tumori è il primo degli indirizzi quando si tratta di andare a cercare la Corona d’Avvento, qualche nuovo addob-

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bo per la casa o dei piccoli regali. Regali fatti con il cuore e per aiutare chi magari in questi giorni festosi è meno fortunato. All’inaugurazione del 24 novembre c'era una tale folla che non pochi sono stati costretti a restare fuori. Il mercatino è aperto fino all’8 dicembre. Il sindaco di Bressanone, Albert Pürgstaller è arrivato in compagnia di quasi tutto il

consiglio comunale. Per il mercatino hanno interrotto la loro riunione. Presente anche il consigliere comunale Walter Blaas, i sindaci di Varna e di Fortezza Andreas Schatzer e Richard Amort. Per Ulrich Seitz dell’ufficio ospedali dell’assessorato per la sanità è venuto Patrick Steiner. Mariangela Belanda Poles e Donatella di Stasio hanno portato un saluto dai circondari Oltrisarco - Bassa Atesina e da Bolzano Salto Sciliar. Il


Mercatino Mer c atino natalizio di Bressanone

canonico Leo Munter ha inoltre benedetto le corone d’avvento. La cerimonia di apertura è stata accompagnata dalla chitarra e dalla voce di Carlo Cordioli. Nel suo discorso, la presidente del circondario, nonché presidente dell’Assistenza Tumori dell’Alto Adige, Renate Daporta Jöchler, ha ringraziato tutti i volontari che per ore e ore di lavoro hanno prodotto

tutti gli articoli del mercatino. Con una stella simbolica di riconoscimento, ha poi ringraziato tutti i volontari che rendono possibili le tante attività offerte dell’Assistenza ai soci. Una stella per il corso pittura creativa, una per il progetto ceramica, una per gli aiuti finanziari per l’acquisto di parrucche e di protesi per donne operate al seno… Tante stelle, ognuna brilla nel buoio e porta speranza E ognuna porta

Tema

con sé aiuto, calore umano, ottimismo, speranza, solidarietà, benessere, dignità ed energia. Tutti valori che l’Assistenza Tumori spera di rappresentare per i soci. n

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COSA SUCCEDE NEI Circondari pusteria Sezione Alta Pusteria

Anche quest'anno,c ome anche negli sco rsi anni, un "Grazie di cuore " ai "Kirtamichlbu ibm" di Dobbiaco per la donazione .

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n umore e la Non sono mancati il buo la sezione ndo qua lare voglia di bal rata Alta Pusteria si è incont len con castanie, per il tradizionale Törgge sica vino novello e mu

a: Dipingere dal profondo dell’anim organizzato per i pazienti un L' Assistenza Tumori Alta Pusteria ha la preziosa supervisione Con ra”. pittu della pia “tera di io laborator stati quindi realizzati Sono iaco. Dobb di er dell’artista Anton Wald profondo dell’anima”. dal e nger dei dipinti all’insegna del motto “dipi mere i loro espri di à ibilit poss la di quin o avut I pazienti hanno izione dei spos dell’e sione occa In sentimenti attraverso i colori. 6 al 16 aprile 2010, è nata dal ös Engl fè Artca ria galle la o lavori press il 2011. Una bella iniziativa che poi l’idea di farne un calendario per ne della Cassa Raiffeisen di si è realizzata grazie alla sponsorizzazio è ora disponibile. dario calen il filiale cui la o Dobbiaco, press


COSA SUCCEDE NEI Circondari

Sezione Bassa Pusteria HCP & Rob Sirianni: raccolti 5.970 € contro il cancro! Ha riscosso un successo inaspettato l’iniziativa di Rob Sirianni e dell’HCP a favore della “lotta contro il cancro in Alto Adige”! Durante l’incontro casalingo con i campioni italiani dell’ Asiago sono stati raccolti i fondi grazie a diverse iniziative. Rob Sirianni, che a causa del cancro ha perso la madre la scorsa primavera, ha regalato due stecche e la sua maglia di club appositamente modificata in rosa. Dopo un’asta molto combattuta, il vincitore della maglietta ha donato 1555€, mentre il secondo partecipante ne ha donati 1500€ (e ha donato la maglia a un giovane tifoso dell’HCP). Il vincitore di un’altra stecca è stato sorteggiato allo stadio. i giocatori hanno raccolto nello spogliatoio oltre 1.500 €. Inoltre alcune imprese di Brunico hanno donato 50€ per ogni goal della serata. Al termine della partita Monika Platter e la dirigenza per della “Assistenza Tumori Alto Adige” hanno raccolto ben 5970 € in donazioni!!!

Gita annuale al pellegrinaggio di Pietralba

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COSA SUCCEDE NEI Circondari ValL'Isarco

Il direttivo del circondario

Val Isarco ha visitato insieme ai dipendenti la dottoressa Petra Obexer all’istituto Ricerca Tumori a Innsbruck.

Castagnata con gioco indovino. I vincitor i insieme a Renate Daporta e la consigliera Elfriede Scap in, organizzatrice dell’evento.

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Scuola del paziente sul tema "Con coltello e forchetta contro il cancro" con la terapeuta alimentare Herlinde Wieser e la dott.ssa Klara Vigl del centro alimentazione clinica di Bressanone

Scuola del paziente con il dott. Lino Wegher, esperto di medicina ambientale


COSA SUCCEDE NEI Circondari BoLZANO – Salto – Sciliar Toerggelen / castagnata - Varna 23 ottobre 2010: Quest'anno abbiamo organizzato il nostro Toerggelen proprio nella località in cui inizia la via delle castagne, ossia Varna, e allora ne abbiamo approfittato per unire un momento di socializzazione alla visita di uno dei luoghi piu' magici della nostra provincia: l'Abbazia di Novacella.

Mercatino di Natale all‘ospedale di Bolzano.

Torneo di gioco alle carte “Preiswatten” a Castelrotto: Comunale 23 ottobre 2010 ore 14.00 – Casa o per stat è le una com Entrando nella sala palco pieno di tutti un bel colpo d'occhio: il i vincitori e 116 cesti ricchissimi per premiare ecipavano a part che li persone sedute ai tavo dal signor ato nizz orga e cart di eo torn questo sigliera con tra nos a dall e Ludwig Robatscher re della di zona Barbara Hassler a favo del torneo i nostra associazione. Al termine insieme la cena ato sum partecipanti hanno con azione dei egn l'ass con to edu proc è si e poi non proprio la nata gior fine a premi ricavando piccola somma di Euro 3.600!

E' ormai una tradizione il mercatino di beneficenza del circondario Bolzano Salto Sciliar allestito all’ingresso dell’ospedale di Bolzano in concomitanza con l’Avvento. Il 29 e il 30 novembre i visitatori dell’ospedale - quelli che generosamente hanno voluto dare un contributo all’Assistenza Tumori - hanno potuto scegliere tra candele fatte a mano, composizioni con rami e candele, palline di vetro dipinte a mano, quadri, piccoli bouquet con cuori di cioccolato, tazzine di caffè e altro ancora. Un particolare ringraziamento va alla ditta Waldmüller per il sostegno fornito all’iniziativa. La presidente del circondario Monika Gurschler, assieme a Herta Geier, Bianca Sacchetto e Marianne Ladurner, ha sfruttato l’occasione per spiegare a chi si fermava per guardare o per comprare qualcosa, a quali finalità sarebbero stati destinati i ricavi dell'iniziativa, illustrarando nel contempo le varie attività tanto del circondario quanto dell’Assistenza Tumori Alto Adige in genere.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari OLTRADIGE – BASSA ATESINA Serata di ballo a Egna: Un grande successo nonché consueta tradizione, la serata di ballo nella casa comunale ad Egna. Chi non è venuto per danzare si è divertito lo stesso chiacchierando in buona compagnia e guardando gli altri.

Gita annuale: Una bella foto di gruppo dei partecipanti del circondario Bassa Atesina Oltradige alla gita annuale dell’Assistenza Tumori davanti al castello ”Linderhof“ in Baviera.

Fit For Business: Come ogni anno, la corsa fit for business è stata un’o ccasione per vendere dolci e torte in piazza ad Egna.

Mercoledi 20 ottobre si è svolto l’annuale “Törggelen” dei soci al “Bürgerhaus” di Termeno con un centinaio di presenze, tra malati ed accompagnatori. I “Pfannenflicker” della Val Sarentino hanno curato la parte musicale. Era presente il sindaco di Termeno Werner Dissertori, il vice sindaco di Egna Giorgio Nones, nonché il vicepresidente del consiglio regionale, Sepp Lamprecht. La presidente circondariale Maria Angela Berlanda ringrazia loro per la presenza, ma soprattutto ringrazia le cuoche Maria e Margareth e tutti i volontari che hanno deliziato il palato di tutti i presenti.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari MeranO - BurgRAVIATO

Gita annuale a Castel Lin derhof Il 30 settembre in molti han no preso parte alla gita soc iale annuale che questa volta ha portato i soci in Baviera , a Castel Linderhof. La gio ia di incontrare soci dagli altri circondari e un buo n pranzo hanno fatto il rest o, consentendo a tutti di pas sare una bellissima giorna ta.

Castagnata 2010 o Il 20 ottobre molti hanno partecipat alla castagnata all’ Hotel della mela Torgglerhof, a Saltusio. Tra un buon pranzo, castagne col mosto e musica o. tradizionale i soci si sono divertiti molt ta rivela è si iativa l’iniz anno ogni e Com un grande successo.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari VAL VENOSTA

Tutti gli anni, ma mai noioso: L’ormai consueto Törggelen del circondario Val Venosta è molto di più che una semplice occasione per incontrarsi, scambiarsi le novità, rinnovare conoscenze o giocare a carte. E’ soprattutto questo: un modo per fare comunità con gli altri. Una bellissima serata che rimarrà a lungo nei ricordi dei partecipanti!

I recapiti dell'Assistenza Tumori Alto Adige [ B ol z ano S alto S ciliar ] sede e ambulatorio: Via Tre Santi, 1 - Tel. 0471 283 719 bozen-salten-schlern@krebshilfe.it [ B runico ] sede: Via B. Willram 11 - Tel. 0474 551 327 Ambulatorio: A.Hofer Str. 52 Tel. 0474 550 320 - unterpustertal@krebshilfe.it [ D obbiaco ] sede e ambulatorio: Via Gustav Mahler, 3 Tel. 0474 972 800 - oberpustertal@krebshilfe.it

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[ B ressanone ] sede e ambulatorio: Via Brennero, 1 - Tel. 0472 832 448 Ambulatorio a Vipiteno - Tel. 0472 774 346 Ospedale di Vipiteno, 4° piano eisacktal@krebshilfe.it [ S ilandro ] sede: Via Ospedale, 13 Tel. 0473 621 721 ambulatorio: Via Principale, 134 Tel. 0473 736 640 - vinschgau@krebshilfe.it

[ E gna ]

sede e ambulatorio: Largo C. Battisti, 6 Tel. 0471 820 466 ambulatorio: Laives Tel. 0471 820 466 ueberetsch-unterland@krebshilfe.it [ M erano ] sede: Via delle Corse 27 - Tel. 0473 445 757 ambulatorio: Via Roma 3 Tel. 0473 496 715 meran-burggrafenamt@krebshilfe.it


2011

Soggiorni estivi Montagna - Lago - Mare In generale

2011

Prestazioni

L’Assistenza Tumori Alto Adige promuove per pazienti affetti da tumore, indipendenti ed autosufficienti, dei soggiorni climatici. Diritto di precedenza hanno i soci ordinari/ammalati entro il 5. anno di malattia (incluso 2006). In caso di ricaduta tumorale deve essere consegnato alla sede centrale, prima dell’inizio dell’iscrizione, un attestato del medico specialista, pena decadenza del diritto di precedenza all’atto dell’iscrizione. Entro il 20 marzo 2011 tutti i partecipanti devono consegnare alla sede Centrale a Bolzano l’autocertificazione riguardante lo stato di salute che viene messa a disposizione presso gli uffici dei circondari/sezioni.

Le prestazioni contengono la sistemazione in stanza doppia (stanza singola solo per laringectomizzati e somatizzati), vitto e viaggio d’andata e di ritorno. Non sono compresi costi per medicinali, gite particolari, biglietti d’entrata per musei/piscine ecc. In caso di viaggio d’andata posticipato o viaggio di ritorno anticipato in seguito a malattia (su indicazione medica) o di interruzione anticipata del soggiorno a causa di un comportamento inadeguato o falsa dichiarazione (autocertificazione), non sussiste né rimborso proporzionale della quota di partecipazione né delle spese di viaggio; la quota di partecipazione sarà trattenuta per intero.

Informazioni varie Prenotazione e recesso La data di prenotazione coincide con quella del bonifico. Un eventuale recesso può avvenire perciò prima della prenotazione o in seguito entro 2 (due) settimane e per iscritto. In tal caso quote di partecipazione saranno rimborsate per intero. Recessi successivi vengono rimborsati al 100 % della quota versata dietro presentazione di un attestato medico, in caso contrario la quota di partecipazione viene rimborsata al 50 %.

Risarcimento dei danni Eventuali rivendicazioni di risarcimento danni sull’Assistenza Tumori Alto Adige e suoi collaboratori da parte dei partecipanti possono essere fatti valere solamente in caso di comportamento colposo o doloso grave da parte dei collaboratori/infermieri.

Attenzione: senza versamento decade il diritto

di prenotazione e partecipazione

I partecipanti sono esclusivamente soci ordinari/malati che devono essere autonomi ed autosufficienti. Accompagnatori non sono ammessi. Tutti i partecipanti devono tenere durante il soggiorno un comportamento educato e rispettoso. Sono presupposti discrezione, com-prensione e rispetto reciproco.

Foto: Jyoti Orlandi

Regole comportamentali

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Anni di malattia

Iscrizione per tutti i turni:

Turno per mamme con bambino

Si fanno esclusivamente telefonicamente (0471 408 786) da lunedì 21 febbraio 2011 a venerdì 04 marzo 2011 dalle ore 8:15 alle ore 12:00. In caso di un’eccedenza d’iscrizione ai turni l’anno di malattia andrà a formare priorità d’iscrizione, l’ordine di precedenza prosegue con l’anno di malattia, a parità di merito il titolo di preferenza sarà la data d’iscrizione.

A questo turno possono partecipare le madri coi figli (massimo 14 anni). La quota di partecipazione del coniuge viene pagata direttamente all’albergo - mentre la prenotazione viene effettuata tramite il nostro ufficio.

Il 14 marzo 2011 sarà stilata per ogni turno la graduatoria degli iscritti effettivi. Tutti i soci al di fuori del 5. anno di malattia dovranno informarsi telefonicamente presso la sede centrale per quanto riguarda la propria posizione.

entro i 5 anni

dall’anno 2006 all’anno

2010 / 2011

dopo i 5 anni

dall’anno 2005 all’anno

2001

dopo i 10 anni

dall’anno 2000 1999,

1998, 1997 ecc.

Mare

hotel

giorni

Posti

periodo

entro

Igea Marina

Hotel Touring

10

20

16 giugno al 25 giugno

170,00 €

dopo 5 anni dopo 10 anni 225,00 €

348,00 €

Bambini (max. 14 anni : 85,00 € a bambino Partner = Importo intero: (qui non indicato)

Altri turni Mare

Hotel

giorni

posti

periodo

entro

Bellaria

Hotel Amalfi

14

39

20 maggio - 03. giugno

230,00 €

345,00 €

554,00 €

Misano Adriatico

Park Hotel Kursaal

14

49

27 maggio - 10 giugno

230,00 €

345,00 €

542,00 €

Cesenatico

Hotel Piccolo

14

45

05 settembre - 19 settembre

230,00 €

345,00 €

466,00 €

Montagna

Hotel

giorni

posti

periodo

entro

Cavalese

Park Hotel Azalea

10

20

28 agosto - 07 settembre

170,00

Lago di Garda

Hotel

giorni

posti

periodo

entro

Salò

Hotel Conca D‘Oro

10

30

25 maggio - 03 giugno

170,00 €

dopo 5 anni dopo 10 anni

dopo 5 anni dopo 10 anni € 255,00

€ 421,00 €

dopo 5 anni dopo 10 anni 255,00 €

356,00 €

Pagamento soggiorno per i turni sopra elencati La quota di partecipazione deve essere versata entro il 20 marzo 2011. (non si accettano pagamenti in contanti).

RICHIESTA DI VERSAMENTO Beneficiario:

Cassa di Risparmio

(Ordine effettuabile presso qualsiasi banca)

Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tre Santi 1 - Bolzano

IT 29 P 06045 11601 000000120000

Causale pagamento: Soggiorni estivi 2011

indicare il turno

Importo € . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................................................................

Nome del partecipante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Per la ricezione dell‘ordine: Data, timbro e firma

Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Cure iodiche (solo per laringectomizzati) Miramare

Hotel Penny

14 giorni

Cari soci, la nostra associazione è lieta di informarVi che anche nel 2011 sarà organizzato il soggiorno per cure riabilitative iodiche marine per gli operati di laringectomia e parziale. I costi per le cure termali sono a carico dell'AS, mentre i costi per il soggiorno alberghiero vengono parzialmente assunti dall’associazione. • Per la stanza singola: € 50,00 sono a carico del paziente e verranno pagati direttamente all’Hotel. • Per prenotazioni ed informazioni rivolgersi direttamente al signor Luppi Rino Tel. 338 3686562

50 posti

14 maggio al 28 maggio

150,00 €

Partenza autobus: ore 8.00 di fronte all’Hotel Alpi via Alto Adige, 35 gli accompagnatori devono pagare una quota di Euro 20,00 per l'autobus. (Per il ritorno la partenza da Rimini è alle ore 8.00). Dal momento che i posti sono limitati si prega gli interessati di prenotarsi subito. Ricordiamo inoltre che le cure iodiche devono essere fatte.


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