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PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ MONTANA DEL FRIGNANO E AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE DI MODENA DISTRETTO N° 5 DI PAVULLO

N° 1/2012

L’EDITORIALE “Per la Comunità Montana si apre un periodo di grandi sfide”

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arà un anno molto difficile, il 2012. Un anno che sarà condizionato dai problemi finanziari che attanagliano tutti gli enti locali e nel quale si prospettano grandi cambiamenti, allo stato attuale ancora non completamente definiti, per quanto riguarda il riordino delle amministrazioni locali. Le manovre disposte prima dal Governo Berlusconi, poi dal Governo Monti, hanno provocato oggettive difficoltà nella stesura dei bilanci per l’anno in corso e, in pratica, nessuna amministrazione pubblica è riuscita ad approvare il proprio strumento finanziario nei tempi usuali. In questo quadro, Il presidente Luciana suscita ulteriore preoccuSerri fra i dubbi che pazione il fatto che, dal riguardano l’oggi 2013, anche i Comuni con una popolazione superiore e le prospettive ai 1001 abitanti dovranno per il futuro della sottostare al patto di stabiComunità Montana lità, un vincolo che creerà altri ostacoli e una quasi e degli enti locali impossibilità di programin genere mare investimenti. A questo quadro, decisamente poco incoraggiante, si aggiungono altre incertezze. È in atto un profonda riorganizzazione delle amministrazioni locali, che dovrebbe prevedere il superamento delle Province, mentre esiste già l’obbligo, prorogato al 2013, per i Comuni con meno di 3.000 abitanti di gestire buona parte delle loro funzioni in forma associata. Si parla di pilastri fondamentali dell’attività delle varie municipalità, come, ad esempio, i servizi sociali e scolastici, quelli amministrativi e quelli di polizia municipale. In questa ottica, la Comunità Montana, diventerà sempre più importante e sarà necessariamente investita di nuove funzioni. Diventerà, in pratica, una vera e propria Unione di Comuni, attraverso la quale fornire ai cittadini servizi sempre più qualificati, per ottenere sì un miglior coordinamento e una migliore razionalizzazione, ma senza dimenticare una capillare presenza sul territorio e senza prevedere forme di accentramento, che potrebbero creare disagi alla popolazione. I Comuni che fanno parte della Comunità Montana, già da tempo hanno intrapreso un proficuo cammino sulla strada della gestione unitaria dei servizi. Pochi mesi fa, otto di essi hanno dato vita, in forma definitiva, al Corpo Unico di Polizia Municipale del Frignano, mentre ora è aperto il tavolo dei Sindaci per far partire il progetto di gestione associata dei servizi sociali. Sarà un percorso lungo, ma che, con senso di responsabilità, sono sicura che troverà uno sbocco positivo. L’ente che presiedo, in questo periodo delicato, ma stimolante, della propria vita, dovrà farsi trovare pronto a raccogliere le sfide che si prospettano e, nello stesso tempo, esercitare una costante opera di informazione presso i cittadini, per tenerli al corrente delle novità che via via si concretizzeranno e del ruolo sempre più determinante che la Comunità Montana assumerà. Luciana Serri Presidente della Comunità Montana del Frignano

In arrivo una montagna di progetti: l’Appennino diventa “smart “ Lo sviluppo dei servizi di Hera prende la forma della Comunità Montana in un progetto unico per tutto il Frignano. Si parte con la raccolta differenziata

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ccompagnare l’evoluzione del territorio montano sviluppando i servizi ambientali, idrici ed energetici in una prospettiva sostenibile e valorizzando le vocazioni locali. È questa l’estrema sintesi dei tanti progetti che nei prossimi mesi interesseranno il Frignano. La Co-

munità Montana, insieme alla Provincia di Modena e a Hera, sta studiando un nuovo approccio per cucire sulle specificità dell’Appennino l’insieme dei servizi gestiti dalla Multiutility: ambiente, acqua, gas ed elettricità. Un approccio smart (dall’inglese: intelligente), appunto, perché vuole adattare il sistema di gestione alle reali esigenze locali. L’esempio più significativo di questo approccio smart è rappresentato dalle reti elettriche. Il recente sviluppo della generazione diffusa (impianti a fonti rinnovabili come fotovoltaico, eolico e altri) ha dettato un nuovo paradigma nella distribuzione dell’energia elettrica: le smart grid. Le infrastrutture di distribuzione stanno subendo un processo di riconversione, poiché erano state concepite per trasportare l’energia elettrica da un punto di generazione a tanti di consumo e non per sostenere le sollecitazioni in ingresso provenienti da tanti punti. In questo campo, Hera sta già realizzando vari progetti, anche nell’area

dell’Appennino. Il primo terreno sul quale sarà però testata la collaborazione tra Comunità Montana, Provincia di Modena e Hera è quello dell’ambiente. I tecnici stanno, infatti, lavorando a un progetto per il potenziamento dei servizi per la raccolta differenziata in una prospettiva d’area vasta, che è rappresentata in questo caso dal Frignano. Sarà una vera e propria svolta nella gestione rifiuti, per portare in primo piano la differenziata, aumentando il recupero di materiali e offrendo un servizio efficiente e in grado di garantire a tutti i cittadini e i turisti un adeguato accesso ai servizi. L’approccio progettuale adottato da Hera si chiama Smart Waste System (sistema smart per la gestione rifiuti). Lo sviluppo di questo sistema integrato prevede il potenziamento di tutti i servizi di raccolta su ambiti territoriali, adottando le migliori tecnologie e soluzioni organizzative per garantire efficacia ed efficienza. Un’evoluzione che potrà avere successo soprattutto nel

Frignano, dove lo sviluppo della differenziata è un tema che oggi si pone con particolare rilievo. Il progetto è ora allo studio dei tecnici e si lavorerà su tutti i metodi di raccolta. È previsto il porta a porta per le aree più lontane dai centri abitati, il potenziamento delle raccolta stradali nelle aree urbane, con nuovi sistemi per selezionare e ridurre i rifiuti non recuperabili, e la promozione del compostaggio domestico e delle stazioni ecologiche. Il lavoro della Comunità Montana con la Provincia di Modena e Hera non ha, però, il solo obiettivo di migliorare i servizi. Questa partnership si propone come un nuovo modo di operare in sinergia tra amministrazioni e gestori dei servizi. Realizzare aree smart, infatti, non significa solo porsi il problema della sostenibilità, ma saper valorizzare e promuovere il territorio nei suoi aspetti ambientali e paesaggistici e, come nel caso del Frignano, nella sua vocazione turistica.


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GIUGNO 2012

La pubblica amministrazione digitale L

a Comunità Montana del Frignano, assieme agli Enti locali della nostra regione, partecipa alle iniziative di informatizzazione della Pubblica Amministrazione secondo le previsioni del Codice dell Amministrazione Digitale e del Piano Telematico Regionale. A tale scopo è entrata a far parte già dal 2007 della Community Network della Regione Emilia Romagna, e sta realizzando numerosi progetti volti alla semplificazione delle procedure e all’abbattimento dei relativi costi. L’obiettivo da raggiungere è sia interno, come servizio rivolto ai comuni membri che difficilmente potrebbero individualmente affrontare le problematiche legate al passaggio alla gestione digitale delle procedure, sia esterno, rivolto ai cittadini e alle imprese che troveranno d’ora in poi sempre maggiori possibilità per accedere ai servizi della P.A. attraverso il web o piattaforme automatizzate. Il primo passo è stato quindi quello di implementare il S.I.A. (Servizio Informatico Associato) e il S.I.T. (Servizio Informativo Territoriale) della Comunità Montana predisponendo le infrastrutture hardware e software necessarie per poter gestire i dati dei comuni e i relativi flussi. I passi in avanti nella digitalizzazione delle procedure comportano dei significa-

tivi risvolti economici. Un piccolo esempio rende l’idea: la spesa postale complessiva sostenuta dalla Comunità Montanla nel 2010 è stata di circa 9 mila euro mentre nel 2011 è scesa a 6 mila. Ed è facile prevedere che questo dato, molto significativo, (-30 %) venga ulteriormente migliorato nel 2012. I servizi che la Comunità Montana oggi può offrire ai Comuni e ai cittadini sono diversi. Ecco una panoramica completa. Per quanto riguarda i servizi volti ai cittadini e alle imprese si segnalano: FEDERA – E’ il primo passo per dialogare digitalmente con la P.A. di tutta la Regione Emilia Romagna; l’utente si può abilitare via internet sul sito https://federa.lepida. it , presso gli sportelli comunali e dei vari Enti Locali ricevendo le credenziali per accedere ai servizi della P.A. digitale; PAYER – E’ un sistema di pagamento online rivolto ai cittadini, alle imprese e in generale a tutti gli utenti degli Enti Locali. Obiettivo di PayER è rendere disponibile a tutti gli Enti locali un servizio di pagamento, indipendentemente dalla loro dimensione e dal proprio livello di informatizzazione. Le funzioni di pagamento sono messe a disposizione dell’utente attraverso un’interfaccia semplice e versatile. Attualmente sono disponibili i seguenti servizi di pagamento online: 1) Sportello Unico Attività Produttive Comunità Montana 2) Contravvenzioni al Codice della Strada (Tutti i comuni)

3) Spese scolastiche (Lama Mocogno, Montecreto, Polinago) 4) Servizi cimiteriali (Lama Mocogno, Montecreto, Polinago) 5) Tarsu (Lama Mocogno, Montecreto, Polinago) 6) P a g a m e n t i spontanei (Lama Mocogno, Montecreto) 7) Certificati, ICI, ICP, Sanzioni, Tosap (Montecreto) Per usufruire dei sistemi di pagamento automatici occorre autenticarsi attraverso FedERa, servizio di gestione identità digitali. La pagina dei servizi PayER è raggiungibile via web all’indirizzo https://payer.lepida.it. Moka PSC – E’ un’applicazione di prossima realizzazione per la visualizzazione e la consultazione dei dati dei PSC (Piani Strutturali Comunali). SPORTELLO CATASTALE Questo servizio, anche se non facente parte dei progetti della Community Network regionale, è comunque fruibile in gran parte grazie alle risorse della rete telematica. Questo Sportello catastale, unico nel suo genere in Italia, funziona grazie alla proficua collaborazione tra Agenzia del Territorio, Comunità Montana del Frignano e Comune di Pavullo nel Frignano. Lo Sportello catastale rappresenta un’importante opportunità per i professionisti del settore, per i cittadini e per le associazioni di categoria locali, di avere a portata di mano servizi finora disponibili solo a Modena. L’attuale “Sportello Catastale decentrato del Frignano” è

aperto a tutti i cittadini, liberi professionisti, studi notarili e legali, agenzie immobiliari ecc…. presenti sul territorio della Comunità Montana del Frignano. Tra i servizi rivolti ai Comuni si segnalano SUR (Strumenti Urbanistici). La soluzione offre un sistema integrato che consente la gestione del Piano Urbanistico Comunale rispondente ai requisiti della L.R. 20/2000. Il sistema, oltre a rispondere alle esigenze interne di gestione ed evoluzione del Piano, garantisce gli interscambi informatizzati con gli altri livelli della pianificazione (Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Unione di Comuni, Associazioni Intercomunali) garantendo la pubblicazione del piano verso gli utenti professionisti e i cittadini tramite internet. SIGMA TER (Sistemi Integrati catastali e Geografici per il Monitoraggio Amministrativo del Territorio) L’infrastruttura del sistema SIGMA TER prevede un ampio set di servizi che rendono possibile l’interscambio dei dati catastali fra Enti Locali e Agenzia del Territorio, ne consentono l’integrazione con altre banche dati territoriali e permettono l’erogazione di servizi a cittadini, professionisti ed imprese. SigmaTer pertanto ha creato un’infrastruttura per l’interscambio e l’integrazione di informazioni catastali e territoriali e sviluppato un ampio set di servizi a supporto della gestione del territorio e della fiscalità locale. I servizi di SigmaTer sono accessibili solo dalle Pubbliche ammini-

strazioni dell’Emilia-Romagna raggiunte da Lepida, la rete regionale a banda larga. ACI (Anagrafe Comunale degli immobili). Dal punto di vista dei dati l’Anagrafe Comunale degli Immobili integra in modo coerente un set di informazioni, quelle certificate da procedimenti amministrativi, relative agli immobili provenienti da: Agenzia del Territorio, Pratiche Edilizie, S.I.T. e Toponomastica. Il compito principale dell’Anagrafe Comunale degli Immobili è quello di consolidare in un punto centralizzato all’interno dell’Amministrazione Comunale informazioni certificate relativamente ai beni immobiliari del territorio comunale. Dal punto di vista amministrativo è concettualmente analoga all’anagrafe della popolazione. ACSOR (Anagrafe Soggetti/ Oggetti/Relazioni). Anagrafe “estesa” composta da Soggetti, Oggetti (Unità Immobiliari, Terreni, etc.), e loro interazioni, che integra e bonifica ulteriormente le banche dati già presenti nell’Amministrazione, fotografando in modo consistente la situazione esistente. Ha come proprio obiettivo strategico quello di fornire una visione unica e di riferimento della realtà territoriale in termini di soggetti, oggetti e relazioni tra i medesimi, a partire da conoscenze distribuite in altri sistemi informativi comunali e extra comunali (Anagrafe Tributaria dell’Agenzia delle Entrate, Agenzia del Territorio, ENEL, INFOCAMERE, ecc.).

ACI e ACSOR costituiranno le banche dati e i sistemi utilizzati dai comuni ai fini del recupero fiscale. Si stanno affidando i servizi relativi al dispiegamento di ACSOR con una previsione di prima implementazione nel giugno 2012. DBTR (Database Topografico Regionale). Sistema di gestione e fruizione del Database Topografico Regionale, il DBTR è la base dati che organizza, secondo logiche di sistema informativo geografico moderno, i contenuti tipici di una cartografia topografica tecnica alle grandi scale (geometrie, georeferenziazione, attributi), una serie di strati geografici vettoriali funzionali quali i reticoli fluviale e stradale, la georeferenziazione di toponomastica, della numerazione civica e di altre informazioni territoriali di interesse generale, sull’intero territorio regionale e nel continuo territoriale. Il DBTR costituisce il nucleo portante del sistema informativo geografico regionale a supporto delle attività di pianificazione e di gestione del territorio, i cui utenti sono non solamente gli Enti locali ma anche i professionisti, le imprese e i cittadini che devono disporre di dati topografici ed interagire con la P.A.. ICAR-ER - E’ l’infrastruttura di cooperazione applicativa che permette lo scambio di informazioni tra Enti locali diversi in formato digitale, realizzando la circolarità e la interoperabilità dei dati della PA, attraverso un Sistema di Pubblica Connettività standardizzato e certificato.

Tutti insieme per la protezione civile

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i è svolta, il 10 e 11 marzo a Lama Mocogno, la quarta edizione del Campo Formativo di Protezione Civile, rivolta agli studenti delle qunte classi delle scuole superiori Cavazzi/Sorbelli e Marconi. Il successo del progetto, deriva dall’impegno dei tanti volontari che, grazie al supporto di Comunità Montana del Frignano, Comune di Pavullo, Comune di Lama Mocogno, Istituti Scolastici, e Centro di Servizi per il Volontariato, si sono adoperati per avvicinare i giovani al mondo della protezione civile. Sono stati oltre 200 i giovani coinvolti, per un totale di 13 classi, che

hanno partecipato a momenti di sensibilizzazione in aula con i volontari, durante i quali hanno potuto conoscere che cosa fa e come opera la protezione civile. Alla fine dell’incontro di due ore per classe, è stata offerta la possibilità di partecipare al campo formativo. Le adesioni sono andate oltre le aspettative: sono stati, infatti, 66 i giovani partecipanti, tra i quali 45 pavullesi. Il campo ha poi confermato la prevalenza femminile: dei 66 partecipanti più della metà erano ragazze- Il campo si è dimostrato anche un luogo di forte integrazione tra culture diverse in quanto più del 15% dei giovani provengono da altre nazioni. Infine, circa il 30% dei giovani intervistati, alla fine delle due giornate, ha manifestato

l’intenzione di proseguire, dopo la maturità, a partecipare nella vita delle associazioni che operano nella protezione civile. I volontari auspicano che questo dato trovi conferma il quanto il ricambio generazionale diventa, sempre più, una necessità. Le attività proposte sono state impegnative e coinvolgenti ed hanno riguardato: il rischio idraulico, l’antincendio boschivo, l’avvistamento dispersi, le radiocomunicazioni e il soccorso sanitario. In tutte queste attività più di 50 volontari hanno affiancato gli studenti, spiegando loro cosa fare e, soprattutto, cosa non fare. Da sottolineare che al termine dell’esperienza i volontari, gli operatori degli enti locali e gli istituti scolastici hanno subito iniziato alla prossima

edizione del campo, poiché questo tipo di iniziative, favoriscono la creazione di una cittadinanza consapevole dei rischi che si possono correre e dotata di competenze per fronteggiarli. La rete promotrice del progetto ringrazia il mondo della scuola, gli studenti e i docenti che hanno dato un forte contribuito al successo del campo. I soggetti promotori: Avap Pavullo, Avap Lama Mocogno, Avap Montecreto, Avap Fiumalbo, Avap Serramazzoni, Avap Sestola, Misericordia di Pievepelago, Guardie Giurate Ecologiche Volontarie, Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile, Associazione Nazionale Alpini, Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile Pavullo,

Comunità Montana del Frignano, Comune di Pavullo, Comune di Lama Mocogno,

Centro di Servizi per il Volontariato Sportello del Frignano.

Uma - nuovo servizio in Comunità Montana Continua a crescere il numero degli utenti del servizio Uma (Utenti macchine agricole) per l’accesso al carburante agricolo in seguito all’accordo tra la Provincia di Modena e la Comunità Montana del Frignano stilato nel 2010 e voluto in particolare dall’assessore all’Agricoltura e qualità del territorio rurale Gian Domenico Tomei e dalla presidente Luciana Serri. Gli utenti del servizio sono infatti passati dai circa cento del 2010, ai 208 del 2011 fino ad arrivare ai 258 già registrati nel 2012, alla fine del mese di marzo. Aver reso più agevoli le domande da parte degli interessati residenti all’interno della Comunità montana e il diffondersi della notizia tra gli agricoltori hanno contribuito a far crescere il numero degli utenti. L’attività è svolta presso l’ufficio di via Giardini,15 previo appuntamento e il servizio è stato condiviso con la Comunità Montana.


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GIUGNO 2012

Polinago, arte in centro storico A

Polinago l’arte è, letteralmente, in piazza. In seguito al Premio Arte 2011 infatti con la conclusione di un workshop ha

permesso al centro appenninico di abbellirsi con autentiche opere d’arte che sono rimaste per le vie del centro. I pannelli completati

viare la loro personale interpretazione del tema ‘Cimone - Sguardi ed emozioni’ con un bozzetto realizzato con qualunque tecnica, con tanto di nota biografica. Ed è così che si sono imparate a conoscere

anche interessanti personalità spagnole, rumene, croate, persino iraniane e indonesiane, che hanno sentito il fascino dell’appuntamento. Tradotto nella stragrande maggioranza dei casi con opere di altissimo livello, che hanno dato un bel daffare all’autorevole giuria - com-

posta da personaggi d’eccezione come Michele Fuoco - chiamata a sceglierne soltanto dieci, che sono diventate pannelli di vetroresina di 200 per 300 cm, realizzati esclusivamente con la tecnica del colore acrilico, fissati con emulsione contro gli agenti atmosferici.

dagli artisti sono diventati patrimonio comune. L’iniziativa ha visto un centinaio di pittori - parecchi anche di ambito internazionale - in-

Le sedi del Distretto sanitario adeguate alle norme antincendio mesi dell’anno,ma non determineranno la chiusura dei servizi collocati negli immobili: potranno crearsi alcuni disagi per gli utenti,

di cui ci si scusa, collegati in particolare alla modifica degli accessi alle sedi e dei percorsi interni di cui sarà data idonea informa-

zione. Si tratta di un grande impegno ,anche economico, da parte dell’Azienda USL di Modena per rendere

adeguate e sicure, per i cittadini e per il personale, le proprie sedi di erogazione di servizi sanitari sul territorio.

QUALCOSA DI PERSONALE

Rinnovato il Comitato Consultivo Misto del Distretto di Pavullo

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n data 1° Dicembre 2011 è stato rinnovato il Comitato Consultivo Misto organismo costituito in maggioranza da membri eletti dalle associazioni di tutela e volontariato presenti sul territorio provinciale, da rappresentanti dell’ Azienda USL, dei medici di famiglia e da un rappresentante dei sindaci del territorio di competenza. Questa la nuova composizione: Antonio Bandini (CUPLA) Maurizio Bortola-

ni (SPI_CGIL) Ada Tebaldi (FNP-CISL) Nunziato Capone (AVIS) Andrea Iori (AVAP) Gianluca Grazioli (LILT-La nostra voce) Liliana Mercati (AVO) Antonio Parenti (ADMOASEOP) Franca Chierici (MMG) Maria Pia Biondi (Direttore del Distretto) Andrea Donati (Direttore Stabilimento Ospedaliero) Mariangela Cecere (URP) Claudio Casini (Dip.Sanità Pubblica) Giorgio Cioni (Direttore UO Medicina) Giuseppe Melchiorri (UIT Ospedale) Rita Ricci (UIT territoriale) Milena Chiodi (Assessore Sanità/Sociale Comune Pavullo).

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ell’anno 2012 verranno aperti numerosi cantieri di lavoro per adeguare le sedi territoriali del Distretto sanitario alle nuove normative antincendio. Saranno infatti interessate dai lavori di adeguamento le seguenti sedi :

• il Centro Disabili di Viale Martiri 59 e la Residenza e il Centro diurno psichiatrici di via Corsini a Pavullo; • la sede distrettuale di via Ferrari 2 a Pievepelago • la sede distrettuale e la RSA di via Sabbatini a Fanano • la sede della Continuità Assistenziale a Sestola L’accantieramento e la realizzazione dei lavori di tipo edilizio ed impiantistico occuperanno molti


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GIUGNO 2012

75 anni per l’Osservatorio del Cimone Il 16 maggio festeggiato questa importante ricorrenza

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a comunità del Frignano è abituata ad alzare gli occhi al cielo ed ammirare ciò che li rappresenta più di ogni altra cosa: il Monte Cimone; la vetta più alta dell’Appennino settentrionale che, proprio per questa caratteristica geografica, ospita dal 1937 il Centro Aeronautica Militare di Montagna (CAMM). Era il 1° settembre del 1937 quando l’aviere scelto Notarianni trasmise il primo bollettino meteorologico dal Monte Cimone, dando inizio ad una serie storica di dati meteorologici che dura da settantacinque anni e che fu interrotta solamente nel periodo della seconda guerra mondiale. Questa immensa quantità di dati prodotti (ogni anno al Centro vengono misurati oltre 150000 parametri meteo-

rologici) è un grande patrimonio per l’umanità in quanto solo attraverso lo studio di questi dati raccolti in molti anni è possibile capire il clima del nostro pianeta e soprattutto in quale direzione sta andando. Per permettere tutto ciò in vetta al Monte Cimone ci sono persone dell’Arma Azzurra che ogni giorno sfidano il freddo, il ghiaccio, il vento e la neve per raccogliere, con la maggiore qualità possibile, questi dati per metterli poi a disposizione della comunità scientifica al fine di migliorare le teorie in campo climatico e meteorologico. Il miglioramento tecnologico apportato al Centro, assieme alla collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che è ospitato presso alcuni locali dell’osservatorio dell’A.M., ha indotto l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ad insignire l’Osservatorio di Monte Cimone della qualifica di “stazione globale”, un riconoscimento dato solo ad altre 26 stazioni nel mondo e nessuna di esse in Italia. La posizione del Monte Cimone è stata una componente importante per l’assegnazione di tale riconoscimento, in quanto

permette di fare delle misure sullo stato di salute dell’atmosfera che risultano valide per l’intero pianeta. Basti pensare al fatto che i dati della concentrazione di anidride carbonica misurati al CAMM sono

do un osservatorio completamente rinnovato sia da un punto tecnologico che estetico. L’evento, che si è tenuto il 16 maggio scorso in vetta al Monte Cimone, è stato un avvenimento unico ed irripetibi-

confrontabili con quelli registrati nella stazione di Mauna Loa nelle Hawaii, distante migliaia di chilometri. Per tale motivo la comunità scientifica che lavora nel campo dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale vede l’Osservatorio del Cimone come stazione fondamentale di riferimento. Il 75° anniversario è un passo importante nella storia di un Ente ed è per questo che il CAMM ha voluto festeggiare questa ricorrenza nel modo migliore possibile, inauguran-

le in quanto si sono incontrati i vertici del Servizio Meteorologico dell’A.M., rappresentati dal Generale di Squadra Aerea Carlo Magrassi, con le più importanti cariche istituzionali della Provincia di Modena e del territorio del Frignano. Una manifestazione che è andata oltre il suo valore istituzionale, confermando e rafforzando il legame che c’è tra l’Aeronautica Militare e il tessuto sociale ed istituzionale del territorio. Questo pensiero è stato colto pienamente nell’intervento del Ge-

nerale Magrassi che, sebbene novizio del Cimone, si è reso immediatamente conto delle sinergie e del legame forte tra l’Arma Azzurra ed il territorio stesso; un legame che bisogna rendere ancora più saldo nel futuro per garantire, in un periodo difficile per il Paese, alla stazione di Monte Cimone di rimanere una eccellenza ed un patrimonio per tutti e di cui andare fieri nel mondo. Questo risultato è stato raggiunto in 75 anni di storia, in cui si sono susseguite persone che basavano il loro lavoro sul sacrificio, l’impegno ed il coraggio. Basta ricordare i portatori che trasportavano a piedi viveri e strumenti da Sestola fino in vetta al Cimone (uno dei quali il novantaseienne Battista Quattrini era presente alla cerimonia), o il Colonnello Ottavio Vittori uno dei più importanti studiosi della fisica dell’Atmosfera del XX secolo. L’evento del 16 maggio

ha dimostrato una volta ancora che la realtà del Frignano è un modello da esportare per capacità, spirito di collaborazione, dedizione al lavoro e sensibilità verso argomenti di natura ambientale. Probabilmente vivere immersi in un ambiente a stretto contatto con la natura ed in condizioni climatiche spesso difficili aiuta ad essere uniti per superare tutte le difficoltà ed essere più sensibili alla tematica che più ci sta a cuore e cioè la salute del nostro pianeta. Tanti auguri al CAMM per i suoi 75 anni con la speranza di costruire un futuro ancora ricco di soddisfazioni insieme a tutti voi cittadini del Frignano. Comandante Maggiore Attilio Di Diodato

La vespa cinese del castagno C

on l’inizio della stagione vegetativa sono riprese a ritmo estremamente sostenuto le segnalazioni riguardanti la presenza del

cinipide del castagno sul territorio della Comunità Montana del Frignano. L’infestazione, i cui primi casi sono stati segnalati in Piemonte nel 2002, interessa ormai tutta la regione Emilia Romagna e l’intero arco ap-

Dissesto idrogeologico, oltre 1 milione dalla Regione

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urante l’inverno 2008/2009 il territorio del Frignano fu colpito da un periodo di piogge persistenti che provocarono danni alle strutture (terreni e fabbricati) ed infrastrutture agricole (strade ed acquedotti). La Comunità Montana e la Provincia di Modena, attivarono le procedure per il riconoscimento della calamità naturale ed il conseguente trasferimento di fondi per il ripristino delle strutture ed infrastrutture danneggiate previsti dalla Legge n. 102/2004 che istituisce il fondo di solidarietà nazionale in agricoltura. Alla fine del 2009 il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto lo stato di calamità naturale alla Regione Emilia Romagna aprendo la possibilità alle aziende agricole danneggiate di presentare richiesta alla Comunità Montana per i danni subiti. Nel Giugno 2011 sono stati trasferiti alla Comunità montana dalla Regione Emilia Romagna circa 1.1 Milioni di Euro per il ripristino delle strutture e circa 350.000 Euro per il ripristino delle infrastrutture. Sono in corso le attività tecniche per la corresponsione degli aiuti. In particolare per le strutture è stata approvata la graduatoria delle domande presentate ed a breve le aziende finanziabili saranno messe in condizioni di iniziare i lavori di ripristino.

penninico nazionale, in maniera sempre più evidente. Le segnalazioni pervenute al Servizio Forestazione e Ambiente dell’Ente da parte dei cittadini hanno subito un incremento “esponenziale” quest’anno rispetto al biennio precedente: evidentemente la proliferazione del parassita, forse anche a causa di un inverno particolarmente mite, è aumentata anche più del normale. Si sottolinea che, al momento non è dato conoscere nessun altro rimedio chimico o meccanico per combattere, ridurre o ostacolare il parassita. Purtroppo l’intensità dell’infestazione continuerà ancora a crescere per alcuni anni, in attesa che il parassitoide (Torymus sinensis), antagonista naturale del cinipide, si moltiplichi e si diffonda sufficientemente per contenerlo sotto la soglia di danno. In effetti, avendo una sola generazione all’anno, la diffusione del parassitoide richiederà ancora alcuni anni perché diventi efficace; anche il cinipide presenta una sola generazione ma è arrivato al-

cuni anni prima e, in quanto specie esotica, non ha trovato antagonisti naturali nel nuovo ambiente. Anche quest’anno proseguiranno i lanci del parassitoide, in particolare nei territori in cui l’arrivo del cinipide è più

recente. Le segnalazioni che sono fino ad ora pervenute hanno permesso di meglio orientare le nuove introduzioni del Torymus sinensis. La grave situazione è attualmente sotto il controllo del Servizio Fitosanitario della Regione che, compatibilmente con le grosse difficoltà di riproduzione e diffusione del parassitoide, sta comunque continuando l’attività di distribuzione del Torymus sinensis sul territorio appenninico.

Nella cartina che segue (fonte Servizio fitosanitario regionale) sono indicati i punti in cui sono stati effettuati i cosiddetti “lanci” del Torymus sinensis: 15 complessivamente nel territorio della Comunità Montana del Frignano. La comunità Montana del Frignano, in costante contatto con il Servizio Fitosanitario regionale, ha organizzato per l’8 giugno un incontro pubblico alla presenza dei tecnici e ricercatori del Servizio al fine di illustrare ai castanicoltori locali la situazione relativamente alla diffusione del parassita ed alle misure messe in atto per contrastarlo. Purtroppo si tratta di una lotta impari: la vespa cinese infatti gode di un vantaggio di alcuni anni nelle diffusione sul territorio rispetto al torimus, di recente introduzione e di difficile riproduzione in vitro. Non sono poche infatti le difficoltà per i ricercatori nella riproduzione in laboratorio del parassitoide e neppure la

sua distribuzione, oltre alle ovvie difficoltà di adattamento degli esemplari distribuiti. Per questo motivo la Comunità Montana, da decenni impegnata nella tutela della castanicoltura locale attraverso il sostengo ai castanicoltori con finanziamenti volti prevalentemente al miglioramento dei castagneti con interventi selvicolturali (potature, innesti ecc.), ha negli ultimi due anni impegnato la proprie risorse (20.000,00 euro) nella lotta fitosanitaria ai parassiti del castagno in collaborazione con il GAL Antico Frignano ed in coordinamento con lo stesso servizio Fitosanitario. Considerata però la difficoltà e la specialità richiesta nell’intervento contro la vespa cinese, d’accordo con il servizio Fitosanitario ci si è concentrati sulla lotta biologica alla Cydia del Castagno parassita che, nonostante le preoccupanti notizie riguardanti il Dryocosmus kuriphilus del castagno, è ancora oggi più preoccupante e temibile del parassita “asiatico”. Intervenendo sulla Cydia, si è infatti pensato di tamponare la perdita della produzione “risparmiata” dalla Vespa, impegnando col GAL le ormai poche risorse finanziarie disponibili.


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GIUGNO 2012

Finanziamenti per il comparto latte Agricoltura: le misure legate al lattiero-caseario

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’utilizzo della metodologia operativa “approccio di filiera” risponde pienamente al soddisfacimento della sfida Health Check “Ristrutturazione del settore lattiero - caseario”. A tal fine alle risorse specificatamente destinate alla suddetta sfida - a valere sulla Misura 121 - sono state affiancate risorse “ordinarie” su ulteriori Misure dell’Asse. In questo modo si intende sostenere in maniera più incisiva processi di riorganizzazione e stimolare, al contempo, l’aggregazione dei produttori, presupposto fondamentale per il sostegno della competitività delle imprese e la creazione di migliori relazioni di mercato. Non ci sono spese pubbliche sulla Consulenza Aziendale (codice di misura 114) Nel caso di imprese agricole di base che effettuano la trasformazione della materia prima quale attività connessa ai sensi dell’articolo 1 comma 1 del D. Lgs. 18 marzo 2001 n. 228 e successive modifiche ed integrazioni detto quantitativo è riferito al prodotto finito ceduto ai fini della successiva commercializzazione; Il progetto di filiera deve: svilupparsi nell’ambito

della filiera lattiero - casearia, latte bovino distinta nei comparti produttivi del Settore lattiero-caseario (latte bovino) - Comparto formaggi stagionati a Denominazione d’Origine Protetta (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone) e nel Settore lattiero-caseario (latte bovino) - Comparto latte alimentare e latticini freschi. Inoltre deve: essere finalizzato al raggiungimento di uno o più dei fabbisogni specifici individuati a livello di P.S.R., nell’ambito della sfida Health Check “Ristrutturazione del settore lattiero - caseario”; avere una dimensione di spesa complessiva superiore ad una soglia. Un singolo soggetto in qualità di “beneficiario diretto” può partecipare ad un unico “progetto di filiera” e può presentare una sola domanda con riferimento a ciascuna Misura/Azione. Natura degli aiuti: Gli aiuti sono corrisposti quali contributi a copertura parziale dei costi sostenuti per la realizzazione delle singole operazioni/interventi che costituiscono il progetto di filiera, con le intensità definite nei singoli Programmi Operativi di Misura quali indicati al precedente punto 6. e - per ciò che riguarda la Misura 121, la Misura 123 Azione 1, la Misura 124 - approvati contestualmente al presente Programma Operativo. Gli aiuti non sono cumulabili con altri contributi pubblici a qualsiasi titolo disposti, fatti salvi gli specifici casi previsti

dal P.S.R. e definiti nei singoli Programmi Operativi di Misura/Azione. Importi minimi e massimi: i limiti minimi e massimi di spesa ammissibile ad aiuto del progetto di filiera sono fissati rispettivamente in 500.000,00 Euro ed in 6 milioni di Euro Si specifica inoltre che il sostegno attivato nell’ambito della sfida Health Check “Ristrutturazione del settore lattiero caseario” individua - a livello di PSR - i seguenti fabbisogni prioritari: • investimenti afferenti la fase di allevamento e raccolta finalizzati alla razionalizzazione dei cicli produttivi ed all’abbattimento dei costi; • investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni; • investimenti destinati ad aumentare gli standard qualitativi del latte e dei suoi derivati. Ne consegue che i progetti di filiera dovranno essere incentrati su queste tematiche, che comportano - in particolare per le misure ad investimento - una classificazione puntuale dei singoli interventi/operazioni. Misura 121 investimenti ammissibili: - interventi per la realizzazione, il miglioramento/potenziamento delle strutture zootecniche (stalle); - interventi per la realizzazione/potenziamento di strutture e l’acquisizione di tecnologie finalizzate alla trasformazione del prodotto aziendale (in imprese di produzione di base che trasformino direttamente quale “attività connessa” al-

meno 10.000 q.li latte/anno); - interventi per il miglioramento delle produzioni foraggere o di altre colture a destinazione zootecnica, purché connesse ad un totale reimpiego aziendale (es. macchine per fienagione, essiccatoi, strutture specifiche dedicate alla conservazione del prodotto, ecc.). Gli interventi per il miglioramento delle produzioni foraggere o di altre colture a destinazione zootecnica possono essere attuati anche da aziende agricole di base - prive di attività zootecnica diretta che conferiscono totalmente detti prodotti a stalle sociali cui sono associate. Specifica esclusione per interventi generici (es. trattori, magazzini macchine ed attrezzi ecc.) e/o non funzionali ad un processo innovativo aziendale; Misura 123 sono ammissibili investimenti specifici in impianti di trasformazione, stagionatura, confezionamento, con specifica esclusione di interventi generici non funzionali ad un processo innovativo aziendale e/o riferiti a sottoprodotti. Misure 111 Azione 1 e 124 sono ammissibili operazioni che - in funzione della valutazione di merito - risultino coerenti con i fabbisogni riportati al punto 11.. Queste misure sono oggetto di domande presentate nell’ambito di avvisi pubblici di competenza territoriale, legati alla modalità operativa “approccio individuale” e nell’ambito del presente Programma Operativo in modalità “filie-

ra”, pena la decadenza delle istanze presentate a valere su entrambe le modalità. Il comparato produttivo del Settore lattiero-caseario (latte bovino) - Comparto formaggi stagionati a Denominazione d’Origine Protetta (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone) dispone di 4 imprese e 14 ULU. Il peso percentuale della spesa ammissibile per investimenti relativa alle operazioni/interventi afferenti la Misura 121 rispetto alla spesa ammissibile complessiva del progetto di filiera pari almeno al 40%: Il bando relativo alle misure sopra descritte è scaduto il 15 aprile 2012. Ora gli Enti Delegati si appresteranno ad eseguire tutte le operazioni istruttorie previste dalla normativa al fine di metter in

condizione la Regione Emilia Romagna di approvare la graduatoria dei progetti e definire quali andranno a finanziamento essendo le risorse stanziate non sufficienti a coprire il fabbisogno richiesto. La graduatoria verrà approvata in Ottobre 2012. Dall’analisi dei primi dati pervenuti risulta che a fronte di una disponibilità finanziaria a bando di circa 20 Miliioni di Euro, sono pervenute richieste di contributo per un totale (Regionale) di circa 68 Milioni di Euro di cui circa 15 Milioni richiesta in Provincia di Modena e gli atri dalle provincie di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e Bologna. La Provincia di Modena rappresenta il territorio con la maggior richiesta di finanziamenti.


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GIUGNO 2012

Fotovoltaico sopra il canile Inaugurati due impianti fotovoltaici di complessivi 47.04 Kwp installati sulle coperture dei fabbricati del canile intercomunale in località Corla, presso Pavullo nel Frignano

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a Comunità Montana del Frignano ha inteso sfruttare la recente normativa che prevede incentivi per la produzione di energia pulita ritenendola un’importante opportunità. Innanzitutto si contribuirà alla riduzione di emissione di gas serra ed inquinanti nell’atmosfera; verranno sfruttate superfici non utilizzate altrimenti e si garantirà all’Ente, grazie alle tariffe incentivanti del Conto Energia, un flusso di liquidità in entrata per i prossimi 20 anni. Un rallentamento nell’avvio dei lavori si ha avuto qualche giorno dopo la presentazione del progetto esecutivo con l’uscita del cosiddetto decreto Ronchi che di fatto aveva soppresso gli incentivi governativi. Il D.M. 5 maggio 2011 ha fortunatamente ripristi-

nato il sistema incentivante, cosa che ha consentito di riavviare il progetto. Per questioni di ubicazione dei fabbricati adibiti a canile comprensoriale è risultato necessario suddividere in due l’impianto che risulta, pertanto, costituito da una prima installazione avente potenza nominale pari a 28.800 kW e da una seconda installazione avente potenza nominale 18.240 kW e quindi per complessivi 47.040 kW. Sono stati quindi installati complessivamente 196 moduli fotovoltaici che occupano una superficie pari a poco meno di 324 mq e che permettono una produzione annuale di circa 54.000 KW/h. Gli impianti sono ubicati sulle coperture dei fabbricati adibiti a canile comprensoriale,

ne totale). L’intero progetto è finanziato in parte con fondi di bilancio e in parte con un mutuo quindecennale alla Cassa Depositi e Prestiti. Dai calcoli effettuati sarà da prevedersi, prudenzialmente, il pareggio delle spese sostenute intorno all’8° anno di esercizio. I lavori sono stati completati a fine 2011 ed entrambi gli impianti sono in produzione già dal 29 dicembre 2011. In data 21 aprile 2012 è stato organizzato un convegno presso la sede della Comunità Montana sul tema delle energie rinnovabili e del fotovoltaico, con la partecipazione di illustri rappresentanti delle Istituzioni e del mondo della ricerca; il Dr. Fabrizio Ra-

sfruttate pertanto come superficie utile per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. La realizzazione degli impianti fotovoltaici previsti dal presente intervento consentono, ai fini di una valorizzazione economica, di sommare i benefici derivanti sia dagli incentivi sulla produzione (Conto Energia) che dalla vendita dell’energia prodotta (cessio-

gazzi, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, ha introdotto l’argomento “Energie alternative e sviluppo sostenibile – Fotovoltaico”, mentre il Prof. Giacomo Bizzarri, Università degli Studi di Ferrara, ha dissertato sul tema“Prospettive sullo sviluppo della energia “italiana” in Italia”. Di notevole interesse l’in-

Novità in Regione sui Consorzi di Bonifica

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ue importanti provvedimenti sono in procinto di essere approvati dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna. Si tratta della proposta di legge fatta dalla Giunta Regionale per i Consorzi di Bonifica. L’art. 3 afferma un principio importante per i territori montani e precisamente che la contribuenza di bonifica pagata dai cittadini che hanno immobili ricadenti in aree classificate montane debba essere destinata ad interventi di difesa del suolo degli stessi territori di montagna. Analogo provvedimento presentato dalla Giunta Regionale è la proposta delle linee guida (la cui adozione è prevista dalla Legge Regionale n. 23/11) relativa alla gestione delle aree sottese ai bacini idrici che alimentano i sistemi di prelievo delle acque superficiali e sotterranee del territorio montano e delle aree di salvaguardia. Le linee guida prevedono che una percentuale dell’1,2 dei costi operativi del Servizio Idrico Integrato venga destinata alla manutenzione di queste zone montane in cui si forma l’acqua. L’Associazione Nazionale Comuni Montani (UNCEM), pur plaudendo l’approvazione di provvedimenti tanto attesi, chiede di integrare l’art. 3 al fine di disporre che gli interventi di difesa del suolo siano comunque sempre concordati con le Amministrazioni comunali e chiede altresì di incrementare la percentuale di destinazione dei costi operativi fissata all’1,2% portandola al 1,5%. Entrambi i provvedimenti porteranno alla montagna risorse preziose da finalizzare alla manutenzione e difesa del suolo.

tervento introduttivo del Presidente della Comunità Montana Luciana Serri, le valutazioni dell’Assessore provinciale Stefano Vaccari e le comunicazioni dell’Assessore regionale Giancarlo Muzzarelli relative alle evoluzioni normative in materia. Durante la giornata ci si è poi recati presso il Canile per inaugurare ufficialmente gli impianti fotovoltaici, con il taglio del nastro da parte del Presidente della Comunità Montana Luciana Serri, dell’Assessore regionale Giancarlo Muzzarelli, dell’Assessore provinciale Stefano Vaccari e la partecipazione degli Amministratori della Comunità Montana e dei Comuni membri. Durante il convegno sono stati discussi i punti salienti relativi al decreto Conto Energia, attualmente giunto alla quarta edizione, e allla prossima emanazione del 5° Conto Energia, già licenziato dal Ministro dello Sviluppo Economico e dal Ministro dell’Ambiente ed in attesa del parere delle regioni. Il nuovo decreto contingenta gli incentivi per una spesa massima di 100 milioni di euro a semestre, assegnati tramite iscrizione a registri; si riprende quindi lo schema già introdotto dal quarto Conto Energia, con la differenza di non limitare tale procedura ai soli grandi impianti ma esten-

dendola praticamente a tutti. Il quinto Conto Energia individua un totale di cinque semestri a partire dalla data di applicazione del decreto stesso; per ciascuno di essi sono ammessi alle tariffe incentivanti impianti fotovoltaici per un costo annuo indicativo di 80 milioni (ulteriori 10 milioni rispettivamente ad impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e ad impianti fotovoltaici a

concentrazione). In altri termini, il nuovo Conto energia erogherà un totale di 500 milioni di euro nell’arco di due anni e mezzo. Il quinto Conto energia vincola la sua applicazione al raggiungimento del costo cumulato annuo degli incentivi pari a 6 miliardi di euro. Sarà l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas a stabilire con delibera la data esatta di raggiungimento di tale costo.

Macello di Lama Mocogno, il bando per la nuova gestione

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a Comunità Montana del Frignano ha in uso, tramite comodato gratuito dal Comune di Lama Mocogno, la struttura ubicata nel territorio del Comune suddetto – Via per Palagano n. 51 ed adibita a macello intercomunale. La struttura oggetto della concessione comprende due corpi di fabbrica, di cui uno destinato a macello e l’altro a stalla con annessa area cortiliva di mq. 2973 circa. Il macello è costituito da cinque vani principali (sala di macellazione, tripperia, sala sfascio, ufficio e zona carico), quattro celle frigorifere e tre locali accessori (locale personale, deposito e servizi igienici). La stalla, con annessa concimaia coperta, è costituita da due vani, di cui uno destinato a stalla e uno a ripostiglio; sul fronte principale è inoltre ubicata la cella frigorifera per materiale a rischio specifico (MRS). La struttura è dotata di un sistema di depurazione costituito da una vasca di disoleazione aerata (degrassatore) e da una vasca di accumulo ed equalizzazione dei liquami ospitante anche il sistema di sollevamento delle acque reflue. Nei primi mesi dell’anno è stata pubblicata la gara pubblica per l’assegnazione della gestione del servizio di macellazione. Si sono appena concluse le operazioni di affidamento alla ditta vincitrice. Il contratto per la nuova gestione avrà una durata di quattro anni. A breve sarà attivo anche il servizio di macellazione della selvaggina cacciata nel territorio. Questo progetto viene portato avanti con la collaborazione della USL e degli ATC competenti. Il Consiglio della Comunità Montana ha già modificato il regolamento inserendo tra le attività che si possono effettuare presso il macello anche quella di macellazione della selvaggina.

Imparare facendo con “Simulimpresa”

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ell’Istituto Scolastico Cavazzi Sorbelli inizia una nuova avventura di didattica: la Simulimpresa, adottata da anni ormai in più di 400 scuole italiane e in quasi 4000 europee, è coordinata in Italia dalla Centrale di Simulazione di Ferrara. La sua funzione principale è quella di rivoluzionare le metodologie di insegnamento, fornire strumenti per la rimotivazione degli studenti e creare ambienti e situazioni idonei allo sviluppo delle competenze. L’indirizzo Servizi Commerciali dell’Istituto Professionale ha avviato quest’anno nel-

le classi prime, proseguirà poi in tutte le classi dell’indirizzo, questa nuova metodologia didattica compatibile con il nuovo Profilo in uscita del Diplomato del settore economico, assicurando ottimi risultati di apprendimento difficilmente raggiungibili attraverso la

del tutto simile agli uffici di una azienda reale, gli studenti attraverso il principio del learning by doing e dell’apprendimento collaborativo saranno portati a riconsiderare il loro modo di studiare e a comprendere che solo il lavoro integrato di tutti assicurerà il succes-

tradizionale didattica d’aula. In un’aula-laboratorio

so formativo. La fase iniziale del progetto prevede

la costituzione dell’impresa simulata e quindi la scelta di un partner, un’impresa reale, nel caso del Cavazzi/Sorbelli la INCO srl di Montebonello e la Sorgente srl di Barigazzo, con uno scambio continuo di informazioni, sulla contabilità, sui listini, sull’organizzazione, sulle strategie di mercato e sulle politiche commerciali intraprese. Le imprese simulate sono collegate tra di loro dalla rete internazionale EUROPEAN, European Pratic Entetprises Network, l’associazione che stabilisce gli standard normativi per praticare il commercio a livello europeo; inoltre, si preoccupano di garantire tutti i servizi amministrativi e di rappresentare, nella simulazione, le banche, lo Stato, le assicurazioni, la Poste e di altri enti.


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COMUNITÀMONTANA

NOTIZIE

GIUGNO 2012

Struttura tecnica per la riduzione del rischio sismico Già dal 2010 è attiva, presso la Comunità Montana del Frignano

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ai primi mesi del 2010 è pienamente operativa, presso la Sede della Comunità Montana del Frignano, la “Struttura Tecnica Per la Riduzione del Rischio Sismico”. Questa Struttura è stata istituita in base ad apposita convenzione sottoscritta da tutti gli undici Comuni membri. Questa Struttura esegue i controlli sulle costruzioni, disciplinati dal Titolo IV della legge regionale n. 19/2008 “Norme per la Riduzione del Rischio Sismico”.

In base alla normativa nazionale e regionale vigente in materia sismica, è necessario sottoporre a controllo le pratiche edilizie attraverso due diverse procedure: - l’autorizzazione preventiva; - il deposito del progetto strutturale. Tutto il territorio nazionale è classificato Sismico, con 4 diversi livelli di pericolosità. Per quanto attiene alla Comunità Montana solamente Pievepelago è classificato in zona sismica 2 (media sismicità) mentre tutti gli altri ricadono in zona 3 (bassa sismicità). In zona 2 è sempre prevista l’autorizzazione sismica preventiva. In zona 3 i progetti strutturali sono di norma soggetti a deposito prima dell’inizio dei lavori; l’autorizzazione sismica preventiva è prevista solamente per le seguenti tipologie di opere ed interventi: a) interventi edilizi in abitati dichiarati ‘da consolidare’; b) progetti presentati a seguito di accertamento di

violazione delle norme antisismiche; c) interventi relativi ad edifici di interesse strategico; d) sopraelevazioni di edifici esistenti. La Struttura Tecnica per la Riduzione del Rischio Sismico è composta da un team multidisciplinare in grado, ciascuno per le proprie competenze, di esprimere valutazioni sugli aspetti geologici, geotecnici e strutturali attinenti il comportamento

delle costruzioni in zona sismica, secondo quanto dettato dalle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008. Inoltre la Struttura Tecnica per la Riduzione del Rischio Sismico, al fine di assicurare il supporto tecnico per la pre-

Emergenza terremoto

disposizione degli elaborati tecnici progettuali a corredo delle istanze, in via preliminare e su richiesta degli interessati, fornisce chiarimenti ed indicazioni sull’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni. Ad oggi il

numero delle pratiche trattate ammonta a 151 con un tempo medio di rilascio delle autorizzazioni di 41 giorni.

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’emergenza terremoto coinvolge anche il Frignano. Il territorio sta partecipando, grazie ai volontari del Frignano che sono in prima linea. E come enti locali messi a disposizione dipendenti. Per esempio polizia municipale, tecnici, dipendenti di Comunità Montana e comuni membri sono impegnati per il primo soccorso. Per disponibilità diverse è opportuno prendere contatto con le istituzioni locali per un coordinamento preciso. E’ attivo poi un conto corrente per raccogliere risorse da devolvere alle persone colpite dal terremoto: intestazione “Provincia di Modena Interventi di solidarietà”, codice Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693, indicare la causale “terremoto maggio 2012”.

Italo Natillo va in pensione

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lla fine di marzo, il geometra Italo Natillo, referente tecnico dell’ufficio decentrato del catasto, ha raggiunto la pensione. Natillo, conosciutissimo a Pavullo e in tutto il Frignano per le sue doti umane e professionali, fu uno degli artefici della realizzazione prima e dell’apertura poi, dello sportello di Pavullo, unico esempio in Italia di servizio decentrato catastale, e si è sempre adoperato

affinché imprese e privati cittadini avessero la migliore assistenza durante il disbrigo di pratiche spesso complicate. A lui, durante una piccola festa di commiato, il Sindaco di Pavullo Ro-

mano Canovi e il Presidente della Comunità Montana del Frignano Luciana Serri, hanno consegnato due riconoscimenti, insieme alla gratitudine per l’efficace lavoro svolto.

COMUNITÀMONTANA NOTIZIE GIUGNO 2012 Direttore responsabile: Giancarlo Cappellini Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni Redazione: Andrea Cavallini, Milena Savani, Marcella Caluzzi, Eleonora Tranchini, Luca Beltrami Progetto grafico e impaginazione: MediaMo Fotografie: MediaMo, Archivio Comunità Montana, Foto Manfredini Stampa: Tipografia SEL, Cremona Chiuso in redazione il 5 marzo 2012 - Stampato in 17.000 copie Per la pubblicità su Comunità Montana Notizie contatta MediaMo snc - info@mediamo.net - www.mediamo.net - Tel 059.350.269 - fax 059.347.326


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COMUNITÀMONTANA

NOTIZIE

GIUGNO 2012

Presso l’ospedale di Pavullo due nuovi direttori di unità operativa A Giuseppe Ghirardini la guida di Ostetricia e Ginecologia, a Raffaele Sansone la direzione di Radiologia

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afforzare la collaborazione per favorire l’integrazione tra ospedali e i professionisti che vi lavorano e mantenere elevata la qualità delle prestazioni così come gli standard di sicurezza: è uno degli impegni assunti nel PAL, il Piano Attuativo Locale approvato all’u-

nanimità dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena, lo scorso 14 ottobre e che sta progressivamente trovando applicazione. Un esempio concreto arriva da Pavullo dove da qualche settimana sono pienamente operativi due nuovi direttori di Unità Operativa. Si tratta di Giuseppe Ghirardini al quale è stata affidata la guida di Ostetricia e Ginecologia e di Raffaele Sansone che ha assunto la direzione della Radiologia. La nomina di Ghirardini, che ricopre già un analogo incarico a Sassuolo, ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione fra le strutture della rete materno-infantile dell’area Sud e contribuirà a garantire più sicurezza ai pazienti e maggiore professionalità agli operatori, anche attraverso una stretta collaborazione del punto

nascita di Pavullo con le altre unità operative della rete assistenziale e in particolar modo con Sassuolo, individuato come ospedale di riferimento per l’area Sud della nostra provincia. Altrettanto importante è la nomina di Sansone che va così arricchire l’esperienza dei professionisti che lavorano a Pavullo. In particolare, tra le qualità del professionista di origini campane, vanno sottolineate la pluriennale esperienza e l’attitudine a sviluppare livelli elevati di integrazione con gli interlocutori istituzionali e professionali, unita alla capacità di apportare contributi innovativi nel modello organizzativo. “Si tratta di due eccellenti professionisti che stanno già portando un positivo contributo alla struttura di Pavullo, sia sul fronte

dell’integrazione della rete, sia attraverso il coinvolgimento dei loro colleghi” ha detto il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Giuseppe Caroli. “Allargando l’orizzonte credo che si possa sottolineare come in questo caso l’integrazione, anche tra aziende differenti, si sta concretamente realizzando”. Giuseppe Ghirardini, 60 anni, è laureato in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Ostetricia e Ginecologia, in Patologia della Riproduzione Umana e in Oncologia. Inizia la sua carriera come assistente medico nel 1982 presso la Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Montecchio Emilia dove ha ricoperto diversi incarichi e dove ha lavorato fino al 1996. Dal maggio 1996 ad aprile 2002 è stato dirigente

medico di secondo livello presso l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Guastalla e da giugno 1999 alla fine del 2000 ha ricoperto l’incarico di Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda USL di Reggio Emilia. Arriva all’Ospedale di Sassuolo nell’aprile 2002 come direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, incarico che mantiene a tutt’oggi e dove è stato anche nominato direttore del Dipartimento Materno-Infantile. Raffaele Sansone, 56 anni, è laureato in Medicina e Chirurgia e specialista in Radiologia diagnostica e in Radioterapia oncologica. Inizia la sua carriera nel 1986 come assistente radiologo nell’Ospedale di Carpi, per poi trasferirsi nel 1988 presso l’Ospe-

dale di Sassuolo, dove si è occupato di radiologia tradizionale, in particolare di diagnostica toracica, di senologia, radiologia oncologica e neuroradiologia. Nel 2002 si è trasferito presso l’Ospedale S. Agostino-Estense di Modena, dove ha contribuito a incrementare le prestazioni mammografiche e Tac, in particolare di Angio Tac, collaborando con la chirurgia vascolare. È stato professore a contratto presso la Scuola di specializzazione di Geriatria dell’Università di Modena e relatore in diversi seminari di chirurgia vascolare e senologia. Dall’1 gennaio 2012 è direttore facente funzione dell’Unità operativa di Radiologia e Radiologia d’Urgenza del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Modena.


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