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Sei esposizioni Un unico percorso

Meeting 2023

il prossimo salto di qualità (anche se non risolutivo) a livello globale. Si tratta di una sfida formidabile dal punto di vista tecnico-scientifico: sarà descritto lo stato dell’arte di progetti quali ITER, che coinvolge Unione Europea, USA, Cina, Russia, India, Giappone, Corea (nella foto un modellino in scala 1:50, si noti per le proporzioni il tecnico in tuta in basso a destra), e gli scenari che si possono intravedere per le future generazioni. Questa prima esposizione apre ad un approfondimento del rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

È il focus della seconda mostra, curata da Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), che trova una chia-

Il percorso parte dalla domanda: che cos’è l’energia? L’energia ci è data, non si può produrre, ma solo trasformare e custodire. Ci sono vari modi con cui l’energia si mostra in natura: dalla fusione stellare alla fotosintesi solare. All’uomo il compito di renderla una risorsa. Un accento particolare in questa prima mostra, curata dall’Associazione Euresis, verrà posto sulla fusione nucleare, oggetto di un enorme sforzo scientifico a livello internazionale, che promette nell’arco di qualche decennio ve di lettura nel Cantico delle Creature di san Francesco, per cui tutta la natura viene descritta come un rapporto di amicizia originaria con il suo Creatore e tra le creature stesse. Di qui la capacità di leggere una serie di processi dell’oggi: l’azione sulle fonti e la produzione di energia per intervenire sul cambiamento climatico, l’attenzione alla qualità dell’aria per proteggere la salute, l’uso attento dell’acqua necessario all’agricoltura e all’alimentazione, la cura della biodiversità per conservare il paesaggio, l’economia circolare che permette di realizzare la sostenibilità.

Un rapporto costruttivo con l’ambiente è ben rappresentato dal percorso della terza mostra, promossa da Cdo Agroalimentare. Anche qui il richiamo alla storia, nella fattispecie l’esperienza altomedievale dei monaci benedettini, diventa un criterio per leggere questioni contemporanee su temi scottanti. «Attraversiamo», spiegano infatti i curatori, «un periodo di grande incertezza. L’economia è scossa da eventi mondiali quali la pandemia, l’emergenza climatica, i conflitti militari, la crisi energetica. I valori delle cose si dematerializzano, come i rapporti fra le persone. Si lavora per consumare, si cerca la libertà fuori dal lavoro. La frattura del rapporto fra realtà e spirito, fra sé e il senso del tutto ha reso la realtà indecifrabile, l’io è frantumato e solo, facilmente preda del potere economico, ed è bloccato dall’incertezza del domani». I curatori propongono un percorso non per dare soluzioni pret-a-porter ma per aprire nuove domande: quali sono, dentro la crisi, i fattori costitutivi di una personalità individuale e collettiva capace di forza generativa? E cosa può innescare nell’uomo uno sguardo capace di costruire, restando saldamente ancorati alla realtà, esperienze di novità e di bene comune? La mostra sarà impostata secondo metodologie immersive e coinvolgenti, per trasmettere conoscenza attraverso l’emozione.

La dignità dell’uomo, il lavoro, la responsabilità sono tra gli ingredienti che comporranno anche la quarta mostra, dedicata al senso del lavoro. A tirare le fila dell’equipe che la sta realizzando è Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt: porterà il suo contributo anche la Fondazione per la Sussidiarietà, con il supporto di Team Service. Il lavoro, inteso come possibilità per il compimento di sé e non come puro guadagno o performance, unito al costruire insieme, diventano fattori di crescita e di sviluppo evitando doverismo e perdita di senso. «I contesti lavorativi complessi e i modelli organizzativi», scrive infatti Seghezzi, «tendono ad isolare le persone e partire un progetto di ripensamento della città stessa? La rigenerazione urbana è un metodo imprescindibile per cambiare e riqualificare in modo sostenibile le nostre città. Cosa rende possibile la convivenza fra gli uomini per la costruzione di un luogo? Il ripensamento e la ristrutturazione di una città sono processi complessi che coinvolgono molteplici soggetti che collaborano nel progettare e talvolta nel ripensare un ambito sociale. «Non dobbiamo dimenticare», più giovani, alla fascia di età dell’adolescenza, dove si concentrano anche fenomeni sempre più diffusi come il drop-out ed il disagio giovanile. Attraverso l’umanità ferita dei ragazzi emerge quello di cui loro, come ogni uomo, hanno veramente bisogno: uno sguardo di bene che permetta di rialzarsi sempre e di guardare la realtà e gli spazi comuni come un’ipotesi positiva di percorso umano. Per questo porteremo al Meeting l’esperienza di alcune “opere” che in modalità differenti accompagnano il percorso di crescita di tanti ragazzi, anche quando questo percorso purtroppo non porta a un lieto fine. È il caso di Portofranco per l’aiuto allo studio, di Piazza dei Mestieri per la formazione professionale e insegnamento dei “mestieri” e di Kayros che si occupa di minori, comunità e famiglie, cercando di cogliere sempre il “momento opportuno” (questo significa in greco Kayros), perché «vivere il Kayrós vuol dire lasciarsi educare dagli avvenimenti, rinunciando alla tentazione di istruire Dio sul come dovrebbero andare le cose». il lavoro rischia di perdere la dimensione di centralità nella vita come fonte di dignità, di soddisfazione, di sentirsi parte di una comunità, di cittadinanza, persino di democrazia». La mostra vuole approfondire questi aspetti cercando di capire come una dimensione di relazione, di rapporto, di amicizia possa esprimersi nel lavoro così da poter aprire spazi che rendano di nuovo il lavoro interessante, desiderabile e utile al mondo.

Il lavoro, gli affetti, la socialità, le relazioni coesistono in un ambito, quello della città. Ma da dove può spiega il curatore Luigi Benatti, «che è sempre una vita che si appropria degli spazi e quindi sono le relazioni socio-economiche che possono generare un disegno, non un progetto perfetto pensato a tavolino». A partire da questo punto fermo assieme a Benatti sta lavorando una squadra composta da vari professionisti che proporrà vari esempi di interventi sulla città, soprattutto nel nostro Paese, ricchi di spunti e suggestioni per il futuro.

All’interno della città vi sono poi spazi di vita e di aggregazione dedicati ai

E questa ultima nota, al di là della contiguità tematica che lega ognuna delle sei mostre alla successiva, pare essere il vero fil rouge tra di loro: non proporre risposte preconfezionate, ma mostrare un lavoro e un cammino in atto, che guarda senza pregiudizi ai segnali che giungono dalla realtà, con la voglia di condividere con altri i grandi interrogativi che toccano tutti noi, oggi.

Pid Cyber Check

Test on line che restituisce automaticamente al termine del questionario un report sintetico con il posizionamento digitale dell’impresa rispetto ai processi produttivi oggetto di indagine.

Assessment sul campo condotto dal personale della propria Camera di commercio e che si conclude con la predisposizione di un report più dettagliato, con suggerimenti operativi per migliorare il livello di digitalizzazione.

Test on line per valutare le competenze digitali, rivolto a studenti e lavoratori, terminato il quale si ottiene una valutazione che consente di scoprire il proprio livello nella conoscenza del digitale e nel possesso di soft skill, anche in un’ottica di impiegabilità e appeal professionale per il

Test rapido che consente un’autovalutazione del livello di rischio di un attacco informatico al quale le imprese sono esposte. Sulla base delle risposte fornite verrà automaticamente inviato un report nel quale è inclusa anche una quantificazione delle possibili perdite economiche derivanti da un attacco informatico.

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