Renè Magritte

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R E N E M A G R I T T E



“ Io non dipingo quel tavolo in sè,

dipingo l ‘ mozione che mi suscita “

Magritte

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Contenuto Biografia

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Opere

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Perchè

Magritte

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Biografia

asce il 21 Novembre del 1898 in Belgio, figlio primogenito di un sarto, N Leopold Magritte, e di una modista, Adeline. Renè Magritte fu profondamente segnato durante l’infanzia dalla morte della madre avvenuta nel 1912, che si suicidò si suicidò gettandosi nel fiume Sambre. L’immagine del cadavere che galleggiava inerte sulle acque, col volto coperto dal vestito, ha probabilmente inciso sulla pittura dell’artista, tanto che spesso ritrae persone dai lineamenti velati dagli abiti, che si può notare dal dipinto Gli amanti. Nel 1916 frequentò l’accademia di belle arti a Bruxelles. Nel 1922 sposa georgette Berger. All’inizio lavorò in ambiti diversi, concentrandosi sulla progettazione di locandine e manifesti pubblicitari, fino a quando nel 1926, ottenne un contratto con la Galerie Le Centaure della capitale belga, che gli consentì di dipingere a tempo pieno. Nello stesso anno realizza il suo primo quadro surrealista il fantino perduto , che segnò l’inizio di un periodo particolarmente prolifico. Tenne la sua prima personale a Bruxelles nel 1927 ma fu stroncata dalla critica. Amareggiato da questa esperienza decise di trasferirsi a Parigi, dove fece amicizia con Andrè Breton e con i surrealisti. Nel 1930 il contratto con la Galerie era ormai scaduto e questo lo costrinse a lasciare Parigi per tornare a Bruxelles. Dove rimase dopo l’occupazione nazista del Belgio nella seconda guerra mondiale. I lavori di Magritte si fecero più lievi e anche più sperimentali nella seconda metà degli anni quaranta. Produsse divertenti Pastiches di dipinti fauvisti, talmente grezzi che questo fu denominato il suo periodo “Vache”. L’autore probabilmente stava cercando di gettarsi alle spalle il pessimismo e la violenza che avevano caratterizzato le sue prime opere. Si divertiva a sfidare lo spettatore. I suoi dipinti pur mostrando i consueti oggetti della vita quotidiana, sono ambientati in contesti molto insoliti che finiscono per assumere significati insoliti e inattesi. L’originale artista godette di un certo successo, tuttavia la sua fama è dovuta soprattutto alla sua eredità artistica.

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Opere

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Gli enigmi della poesia Magritte elabora una pittura volutamente inverosimile che fa vacillare di colpo le fondamenta della comune percezione, grazie alla sua passione verso alcuni autori e scritti. Come Edgar Allan Poe dal quale scaturisce il fatto che la visione del reale, il controllo dell’identità non è sufficiente, in quanto bisogna riflettere sulla vista. Il processo di riflessione ci permette di raggiungere la sensazione di mistero. Esempio lampante sono i Pensieri Visibili che si richiudono nel loro segreto non appena crediamo di averne colto il significato. Sono immagini fortemente poetiche. De Chirico fu la sua più grande fonte di ispirazione: la prima volta che vide un suo quadro “fu uno dei momenti più emozionanti della sua vita: i suoi occhi avevano visto il pensiero per la prima volta”. Dopo la guerra sentì il bisogno di cambiare stile e si lanciò in una serie di tele alla maniera di Renoir, opere parodiche che abbandonò per una serie più “vache”.


Il dominio di Arnheim, 1938 L’opera sottolinea l’ammirazione che Magritte non smise mai di avere nei confronti di Edgar allan Poe. E’ il titolo del racconto dello scrittore in cui vengono descritti paesaggi e montagne. Poe è conosciuto per le sue opere che trattano “l’inquietante, l’orribile e il sovrannaturale con una tensione carica d’angoscia” scrive in questo racconto: “Nella natura non esiste nessun insieme decorativo che il pittore geniale non possa a sua volta produrre.

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Le immagini e le parole La pittura ha il potere di cogliere e modificare in immagini l’anatomia del corpo. Magritte presenta il corpo come una molteplicità spaccata frammentaria e frammentata come un puzzle di pezzi che non combaciano. Non si tratta di copiare il reale, di modificare le apparenze del mondo ma di costruire un’immagine del corpo capace di rivelare la natura profonda, segreta, quella che generalmente è fuori dalla portata degli occhi, nascosta dietro lo sguardo, dietro la mente. Restituisce al corpo la capacità di sfuggire alla sua identità che gli è stata attribuita dalla nostra cultura. Il problema di Magritte è quello si mostrare ciò che il visibile nasconde, e il mistero del visibile si trova nel corpo che è a sua volta il mistero della pittura. Dimostra che la pittura è una frattura fra realtà visibile e rappresentazione immaginaria.


Ho rappresentato sue idee diverse, vale a

dire un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Trovo che questa

ontemporaneità di giorno e di notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia.”

Magritte

Impero delle luci Un luogo notturno sotto un cielo chiaro come il giorno. Solo al secondo impatto lo spettatore si rende conto del surreale di questa scena dipinta così realisticamente.

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Le immagini ele parole L’immagine dipinta è sempre un’immagine mediata cioè pensata e non è mai una semplice apparenza. Esiste un difetto della pittura che da sempre è separata dal reale, ma questa separazione ha un potere surreale e diverso: è la capacità di tradire la realtà. Ma anche le parole hanno lo stesso effetto cioè operano una frattura tra natura linguistica e le cose a cui rimandiamo. Sono capaci di dichiarazioni menzognere. Magritte usa la frattura interna alle parole e a quella interna alle immagini per far apparire il mistero, il sogno a occhi aperti, il sogno lucido, la differenza allo stato puro, il pensiero allo stato bruto. Utilizzando in pittura immagini e parole è riuscito riuscito ad affermare la banalità delle cose, sconvolgendo quelle situazioni che la vita ci propone.

Il pensiero visibile Magritte dice “ L’importante nella mia pittura è ciò che essa mostra!. L’artista sostiene che il mondo delle idee vive nelle visioni e il suo modo di dipingere, riposrta nelle immagini, la naturalità della magia, del pensiero, dell’invisibile, eludendo ogni artificio. Perciò il gesto pittorico non si limita ad aabilità tecnica ma trasmette il pensiero attraverso il piano estetico. Il pittore oltre a saper pensare deve far pensare. Da ciò nasce un’immagine strettamente legata al pensiero che in realtà è in sé pensiero. Gli oggetti divengono il tramite dell’invisibile e di conseguenza il pensiero diviene visibile grazie al pittore. Grazie al pensiero visibile le cose sono spogliati dal significato banale che ciene loro attribuito e si scopre la magia intesa come volere, potere, entrare in tutte le forme in tutte le identità senza dimorare in nessuna di esse.


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Il fantino perduto

Ripresa perfezionata e semplificata del quadro del 1926, quest’opera produce il surreale con una maggior economia di mezzi. Gli alberi sono dipinti semplicemente come se fossero delle foglie.


Gli amanti

Questo quadro viene riproposto in varie versioni, rispettando sempre l’obiettivo dell’arte surrealista: irritare per mezzo di ciò che ci è famigliare.Raffigura l’accecamento dell’amore disponendo il volto degli amanti un velo, lasciandoli al dolore della loro cecità.

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“ Ci si avvicina all’amore attraverso il viso e l’amore viene appagato nel corpo. Per questa ragione l’amore meraviglioso è per la donna nella sua interezza, viso e corpo insieme, tuttavia inconfondibilmente solo per lei. la sovrapposizione del viso con il torso significa l’umiliazione sessuale: accecato, sordo e muto. “

Magritte

lo stupro

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Gli anni sessanta hanno segnato la nascita della cultura pop. La produzione di massa, la tecnologia e il consumismo erano un richiamo irresistibile per i figli del boom economico. Un artista come Magritte, che era noto solo a una piccola fascia della società, divenne improvvisamente molto popolare sulle copertine degli album. Il suo immaginario divenne famigliare al grande pubblico anche grazie alle tecniche di riproduzione di massa. Il Jeff Beck Group fu una delle prime band a utilizzare il dipinto di Magritte, scegliendo la “Camera d’ascolto” (1952) per l’album del 1969 Beck-Ola. Cinque anni dopo Jackson Browne per Late for the sky scelse una grafica di copertina che si rifaceva all’”Impero delle luci”. (1954). Nel 1977 gli Styx usarono la “Firma in bianco” (1965) per la copertina di the Grand Illusion. Ma la popolarità di Magritte non si esaurisce con la musica infatti viene ripreso in serie tv come i Simpson e nel video gioco online . Riferimenti più interessanti si ritrovano nel cinema i film Toys Gioco a due e I Herat Hucabees. Le strane coincidenze della vita riprendono il dipinto “Il figlio dell’uomo” che mostra un uomo in bombetta con il volto nascosto da una gigantesca mela.

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Perchè Magritte Magritte mi ha particolarmente colpita per il fatto che si servisse della pittura per sconvolgere lo spettatore. La mia prima reazione davanti ai suoi quadri fu miscuglio di stupore, ammirazione e disorientamento. Non sono semplici dipinti su tela ma sono immagini che celano qualcosa che di primo impatto non si può cogliere: vi è un mondo dietro. Magritte mi affascina perché mi ha permesso di non limitarmi a guardare le cose come le vediamo e di non giudicarle solo dal punto di vista estetico. Concordo con lui dicendo che sarebbe meglio che la copia non assomigli al modello e che si comprenda che l’arte non raccoglie un senso che è già suo, ma al contrario gliene conferisca uno nuovo, ed è questo che l’artista ha fatto nonostante e grazie alla sua astrazione, cioè offrire al suo essere un nuovo orientamento. La forza di Magritte è proprio quella di mantenere in vita l’esigenza e il bisogno del senso di un mondo che ha cessato di provare questo desiderio.

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