Chiesa Shen Merise a Kosine, Albania. Parte 2

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CAPITOLO TERZO: STATO DI CONSERVAZIONE

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3.1 - ANALISI DEI DEGRADI

Secondo lo studio e la ricerca dei degradi eseguita, si può constatare la bassa presenza di degradazione esterna dell’edificio a causa del suo ultimo restauro avvenuto recentemente, ma che ha portato ad altre problematiche: la muratura esterna, essendo stata ripulita con attrezzature non adeguate ad una pulizia superficiale, con lo scopo di eliminarne le croste e la vegetazione sviluppatasi a causa degli agenti atmosferici, ha portato a fratture intrinseche nei mattoni e nelle pietre costituendo un ulteriore fattore di degrado per la muratura.

Un altro dato di fatto, lo si trova nella costruzione dell’edificio, dove vengono usati mattoni posati in opera con tempi di cottura differenti, i quali, con il trascorrere del tempo cambiano colore e diminuiscono la loro resistenza.

Sempre esternamente, notiamo che la vegetazione influisce poco sull’edificio, per la sua posizione situata su una collina. Internamente invece, si ritrova una situazione completamente differente, si hanno ambienti affrescati, ma successivamente intonacati, dove l’intonaco si distacca dalla parete.

Negli affreschi si molta efflorescenza, riscontrata soprattutto nella cupola dell’edificio, a causa di un degrado chimico inerente all’umidità. Successivamente si notano, oltre alla degradazione, all’erosione ed al distacco dell’intonaco, anche numerose macchie dovute a interventi di lavoro antropico susseguiti a causa della necessità di chiudere le fessure. Sono presenti molteplici fattori che hanno inciso sulla struttura dell’edificio, sia cause intrinseche che estrinseche che combinandosi tra loro hanno dato modo alla struttura di degradarsi ulteriormente.

La causa principale sono gli agenti atmosferici molto sentiti dalla struttura situata su un’elevazione del terreno, dove si verificano precipitazioni che colpiscono direttamente l’assetto murario, la temperatura molto elevata nei periodi estivi, il vento, perdite d’acqua e tutti gli aspetti atmosferici che portano la struttura a degradarsi con il tempo. Oltre a questo, si sono verificate fratture nell’apparato murario inerenti alla posa in opera degli elementi costruttivi, che ne conseguono una causa molto incisiva sul degrado.

L’intervento dell’uomo ha migliorato le prestazioni dell’edificio, ma non ha tenuto conto del degrado fisico causato da interventi bruschi. Invece il degrado chimico delle pietre oltre alla posa in opera deriva dalla bassa conoscenza al tempo delle caratteristiche petrografiche delle rocce utilizzate nella struttura che ha causato l’incremento di croste e di altre sostanze adiacenti ad esse. Altre cause sono le scosse sismiche che hanno portato fratture nell’impianto murario interno.

Questo intonaco, che si distacca dall’apparato murario, si deteriora per i suoi agenti fisici e chimici che, messi insieme, causano il distacco di molteplici parti dell’elemento. Un altro fattore riscontrato che ha causato una degradazione interna all’edificio è l’umidità, rilevabile in genere dalla differente colorazione che assumono le zone colpite dal fenomeno.

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La risalita capillare è caratterizzata dalla presenza di una fascia ondulata, localizzata ad una certa altezza dal basamento, che, in relazione alla natura dei sali ed alla gravità del fenomeno può presentarsi in vari modi. Quando è presente una colorazione biancastra si possono riscontrare le efflorescenze, macchie o la mancanza totale dell’intonaco.

Nel nostro caso abbiamo la presenza di mancanza, disgregazione ed esfoliazione nella parte intonacata, invece dove l’intonaco risulta mancante, tramite lacune, si mostra l’affresco deteriorato.

Questo stato di persistente umidità, oltre a variare l’aspetto della costruzione, può indurre fenomeni di condensa in relazione al diverso gradiente termico esistente fra le pareti esterne e quelle interne. Un’altra manifestazione di umidità si presenta quando non sono presenti sistemi di canalizzazione delle acque piovane.

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Figura 68 Analisi del degrado, sezione A-A’ chiesa Shen Merise, fuori scala. Figura 69 Fotopiano delle sezione A-A’ chiesa Shen Merise, fuori scala.

CAPITOLO QUARTO: IPOTESI DI INTERVENTO

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4.1 - IPOTESI DI INTERVENTO CONSERVATIVO

Con riferimento ai libri:

-S. Tinè e D. Flaccovio, Codice di pratica professionale per il restauro delle fronti esterne degli edifici : l’esperienza di Ortygia. Dario Flaccovio Editore, 2001.

-OPD restauro, Quaderni dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze, Opus libri, 1986.

IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA COPERTURA E SISTEMA DI ALLONTANAMENTO ACQUE:

Nonostante i lavori di restauro precedentemente effettuati, all’interno della chiesa sono presenti segni di deflusso dell’acqua ed un alta percentuale di umidità. Questo intervento sarà utile per la conservazione dell’edificio e la salvaguardia dei dipinti murali. I lavori devono essere preceduti da indagini svolte per individuare e localizzare con precisione i lavori necessari. Occorre inoltre prevedere la valutazione e la gestione delle acque piovane mediante l’inserimento di un sistema di smaltimento dell’acqua attraverso l’installazione di grondaie.

PULITURA E STUCCATURA:

Lo scopo dell’intervento sarà quello di colmare le lacune e le discontinuità presenti sulla superficie voltata degli ambienti interni. Previa esecuzione delle operazioni preliminari di preparazione (asportazione di parti non consistenti lavaggio delle superfici) e bagnatura con acqua nebulizzata, si effettuerà l’applicazione dell’impasto in strati separati e successivi secondo la profondità delle lacune da riempire. La stuccatura si eseguirà utilizzando piccole spatole evitando con cura di intaccare le superfici non interessate.

PULITURA, ASPORTAZIONE, TRATTAMENTI:

Pulitura mediante spray di acqua a bassa pressione: Tecnica particolarmente adatta in quanto si tratta di rimuovere polveri e depositi solubili in acqua o non troppo coesi al substrato. La superficie da trattare sarà invasa da getti d’acqua a bassa pressione proiettati con l’ausilio di ugelli indirettamente dall’alto verso il basso, in modo da giungere sul materiale in caduta. Quest’operazione di pulitura, oltre all’azione chimica, svolgerà anche una moderata azione meccanica e dilavante, grazie alla quale, gran parte dei sali solubili potranno essere rimossi. La pulitura dovrà procedere per porzioni limitate e, vista la porosità del materiale, l’acqua dovrà essere ridotta all’indispensabile.

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APPLICAZIONE DI IMPREGNATE IDROREPELLENTE:

La procedura dovrà essere eseguita alla fine del ciclo di interventi previsti e solo in caso di effettivo bisogno, su manufatti eccessivamente porosi. L’applicazione si effettuerà irrorando le superfici dall’alto verso il basso, in maniera uniforme ed abbondante fino alla completa saturazione del supporto. Le mani di applicazione dipenderanno dalla capacità di assorbimento del supporto. I prodotti possono essere applicati a spruzzo o a pennello.

CONSOLIDAMENTO DELLA PELLICOLA PITTORICA:

Il consolidamento della pellicola pittorica si prefigge lo scopo di arrestare il disfacimento della superficie dipinta, procedendo all’adesione e al fissaggio dello stato cromatico al supporto, ricorrendo all’utilizzo di prodotti consolidanti e riaggreganti. Prima di procedere con l’intervento di consolidamento, la superficie dovrà essere ispezionata al fine di rintracciare eventuali operazioni postume, o stati di avanzato degrado. Dovranno, inoltre, essere attuate, se necessarie, le operazioni di consolidamento e di pulitura delle superfici. Il consolidamento potrà essere effettuato per mezzo di velinatura con carta giapponese. La risoluzione prescelta per realizzare il consolidamento dovrà essere preventivamente verificata su campioni. Il prodotto potrà essere applicato sulle superfici ricorrendo a diverse tecniche (spruzzo, pennello, impacco).

RIMOZIONE DI MACRO FLORA, PULIZIA:

Lo scopo della pulitura sarà di asportare dai materiali la vegetazione erbacea. L’asportazione dovrà essere preferibilmente eseguita nel periodo invernale e potrà essere fatta sia meccanicamente, mediante il taglio, sia ricorrendo all’uso di disinfestanti liquidi selezionati. Le due operazioni potranno coesistere nei casi in cui l’asportazione meccanica non risultasse risolutiva.

ASPORTAZIONE DI INTONACI:

L’operazione di raschiatura totale di intonaci dovrà, necessariamente essere proceduta da indagini preliminari (circoscritte a più punti della superficie da asportare in modo da poter verificare l’effettiva adesione dell’intonaco al supporto; per questo sarà necessario realizzare diversi campioni). L’operazione di raschiatura dovrà essere realizzata ricorrendo a mezzi meccanici (spatole, raschietti, bisturi) facilmente controllabili e non traumatici per il supporto. In aree dove dai primi saggi non si rilevano particolari brani murari affrescati, si può procedere con la raschiatura con sistemi chimici. Questa prevederà la stesura superficiale di prodotti decapanti ricorrendo all’uso di pennelli. Il decapante verrà applicato e tenuto in opera in riferimento a quanto desunto dalle prove preliminari eseguite sui campioni. A reazione avvenuta il prodotto dovrà essere rimosso dalla superficie, mediante strumentazione meccanica (raschietti). La superficie dovrà essere, infine, lavata così da asportare qualsiasi traccia residua.

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4.1.1 - TABELLA DEGRADI (UNI 11182)

CROSTA

Strato superficiale di alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è duro, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore.

IPOTESI DI CAUSA

- Azione di microrganismi e di inquinanti;

- Ossidazione;

- Circolazione d’aria scarsa o assente;

- Residui della combustione di oli derivanti dal petrolio.

IPOTESI DI INTERVENTO

La crosta provoca danni irreversibili ed evolutivi; una volta accertata la natura occorre provvedere alla esecuzione di idonei sistemi di pulizia. Questi ultimi variano in relazione allo stato di conservazione del materiale lapideo. Dopo la pulizia occorre consolidare l’elemento lapideo e proteggerlo contro l’assorbimento delle acque meteoriche (veicolo di sostanze inquinanti). Occorre anche operare al contorno provvedendo alla manutenzione e/o alla predisposizione di dispositivi che consentono il corretto smaltimento delle acque in assenza di ruscellamento sulle superfici lapidee.

-Pulitura con spazzola a secco

-Lavaggio con acqua nebulizzata e adeguata installazione del sistema di raccolta e deflusso dell’acqua.

DISGREGAZIONE

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

IPOTESI DI CAUSA

- Biodeteriogeni;

- Radici di piante superiori;

- Infiltrazioni di acqua, risalita capillare;

- Reazione tra i materiali edilizi e atmosfera; degrado di interfaccia tra laterizi e malte.

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IPOTESI DI INTERVENTO

- Pulitura dei materiali estranei superficiali per mezzo meccanico con spazzola;

- Rimozione malta degradata;

- Estrazione dei Sali per mezzo di impacchi di polpa di cellulose e successive rimozione;

- Lavaggio della superficie con acqua nebulizzata;

- Stilatura dei giunti con malta di calce idraulica più porosa rispetto alla precedente;

- Protezione superficiale con pitture (resine trasparenti non pellicolari).

DEPOSITO SUPERFICIALE

Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza al materiale sottostante.

IPOTESI DI CAUSA

- Esposizione, scabrosità e deformazione della superficie;

- Impiego di prodotti vernicianti;

- Inquinanti atmosferici.

IPOTESI DI INTERVENTO

- Pulitura con spray d’acqua a bassa pressione.

Lo spray d’acqua, ottenuto mediante piccoli nebulizzatori manuali da giardinaggio, viene diretto verso la superficie utilizzando per il tempo sufficiente ad ammorbidire lo strato di polveri. La pulitura viene condotta seguendo una sequenza di superfici limitate. Le stratificazioni solubili vengono eliminate attraverso l’azione solvente dell’acqua, mentre quelle più tenaci possono essere rimosse tramite piccole spazzole di saggina.

EROSIONE

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause del degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

IPOTESI DI CAUSA

- Erosione per corrosione a causa di infiltrazioni d’acqua;

- Formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.

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IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura degli alveoli;

-Stuccatura degli stessi con colata di idonea malta.

Nelle forme più avanzate il degrado non consente interventi di restauro diversi dalla sostituzione dell’elemento danneggiato.

ESFOLIAZIONE

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).

IPOTESI DI CAUSA

- Movimento dell’acqua all’interno del substrato;

- Azione di microrganismi;

- Applicazione di prodotti vernicianti pellicolanti su supporti tradizionali;

- Nei laterizi, presenza di carbonato di calcio.

IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura con spazzola a secco;

-Velinatura.

EFFLORESCENZA

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino, pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può avvenire anche all’interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di cripto efflorescenza o sub efflorescenza.

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IPOTESI DI CAUSA

- Umidità da risalita capillare, da condensazione, da perdite localizzate;

- Ruscellamento delle acque meteoriche;

- Presenza di solfati;

- Sostanze aggiunte in trattamenti restaurativi (salificazioni di sodio cloruro, di potassio e di nitrato di calcio);

- Degrado di interfaccia tra laterizi e malte (formazione di solfo alluminati di calcio e grandi cristalli).

IPOTESI DI INTERVENTO

-Analisi dei sali presenti; -Pulitura con impacchi assorbenti.

In relazione all’accertata origine del fenomeno occorre intervenire preventivamente al fine di eliminare le cause o di minimizzare gli effetti. Vanno quindi previsti, di volta in volta, i dispositivi ed i presidi utili ad evitare le invasioni o le migrazioni dell’umidità. Eliminate le cause si può procedere all’asportazione dei sali presenti sulla superficie lapidea.

FRATTURAZIONE-FESSURAZIONE

Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.

IPOTESI DI CAUSA

- Dissesto dell’apparato murario di supporto;

- Incompatibilità di tipo fisico-meccanico tra supporto e finitura;

- Dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e finitura;

- Degrado di interfaccia tra laterizi e malte (formazione di solfo alluminati di calcio e grandi cristalli).

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IPOTESI DI INTERVENTO

- Sostituzione e inserimento degli elementi in laterizio fratturati;

- Stilatura dei giunti;

-Velinatura;

-Eliminazione di depositi pulverulenti con spazzole;

-Eliminazione di eventuali difetti della pellicola pittorica;

-Stesura del foglio di carta giapponese con grammatura media;

LACUNA IPOTESI DI CAUSA

Caduta e perdita di parti di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto.

- Fenomeni di umidità ascendente;

- Consistente presenza di formazioni saline; efflorescenze;

- Soluzioni di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni e/o di lesioni strutturali;

- Soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici;

- Dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e finitura;

- Errori di posa in opera ed utilizzo di sabbie o malte poco idonee.

IPOTESI DI INTERVENTO

-Rimozione preventiva di depositi superficiali;

-Impregnazione con resina;

-Eventuale applicazione di velinatura.

MACCHIA

Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanza organiche, vernici).

IPOTESI DI CAUSA

- Fenomeni di umidità ascendente;

- Biodeteriogeni;

- Ossidazione di elementi metallici (ferro, rame).

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IPOTESI DI INTERVENTO

- Pulitura con spugna e utilizzo di detergente neutro per pietra;

-Lavaggio con acqua nebulizzata e adeguata installazione del sistema di raccolta e deflusso dell’acqua.

INCROSTAZIONE

Deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica.

IPOTESI DI CAUSA

- Biodeteriogeni.

IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura con spazzola a secco;

-Lavaggio con acqua nebulizzata e adeguata installazione del sistema di raccolta e deflusso dell’acqua.

MANCANZA TOTALE

Caduta e perdita di parti. Il termine si usa quando tale forma di degradazione non è descrivibile con altre voci del lessico.

IPOTESI DI CAUSA

- Fenomeni di umidità ascendente;

- Umidità da risalita capillare, da condensazione, da perdite localizzate;

- Consistente presenza di formazioni saline;

- Soluzioni di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni e/o di lesioni strutturali;

- Soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici;

- Errori di posa in opera e l’utilizzo di sabbie o malte poco idonee.

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IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura con spazzola a secco;

-Eventuale ripristino della parte intonacata mancante.

PATINA ARTIFICIALE

Alterazione strettamente limitata a quelle modificazioni naturali della superficie dei materiali non collegabili a fenomeni di degradazione e percepibili come una variazione del colore originario del materiale. Nel caso di alterazioni indotte artificialmente si usa di preferenza il termine patina artificiale.

IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura con spazzola a secco;

-Lavaggio con acqua nebulizzata e adeguata installazione del sistema di raccolta e deflusso dell’acqua.

PRESENZA DI VEGETAZIONE

Locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante.

IPOTESI DI CAUSA

- Dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e finitura;

- Umidità da risalita capillare, da condensazione, da perdite localizzate;

- Formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.

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IPOTESI DI INTERVENTO

-Identificazione degli agenti responsabili;

-Analisi delle cause dello sviluppo della vegetazione;

-Parziale rimozione della biomassa, con metodi meccanici;

-Applicazione di prodotti biocidi tramite irrorazione o trattamento a spruzzo;

-Pulitura del substrato mediante lavaggio con acqua;

INTERVENTO IMPROPRIO

Qualsiasi forma di alterazione e/o di modificazione dello stato di conservazione di un bene culturale e/o del contesto in cui esso è inserito quando questa azione è indotta dall’uso improprio.

IPOTESI DI CAUSA

- Opere di restauro improprie;

- Aggiunte non conformi al rispetto del manufatto;

-Errori di posa in opera e l’utilizzo di sabbie o malte poco idonee.

IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura preliminare della superficie da trattare;

-Eventuale asportazione di intonaco.

RIGONFIAMENTO

Sollevamento superficiale e localizzato del materiale, che assume forma e consistenza variabili.

IPOTESI DI CAUSA

- Dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e finitura;

- Umidità da risalita capillare, da condensazione, da perdite localizzate;

- Formazione di ghiaccio negli strati più superficiali.

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IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura preliminare;

-Consolidamento, dove il preparato viene iniettato per mezzo di siringhe di plastica; -Sostegno provvisionale dell’area trattata.

SCAGLIATURA

Degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche.

IPOTESI DI CAUSA

- Esposizione agli agenti atmosferici;

- Presenza di umidità nella muratura (cristallizzazione dei sali solubili).

IPOTESI DI INTERVENTO

-Pulitura;

-Rimozione della malta degradata;

-Estrazione dei sali per mezzo di impacchi di polpa di cellulose e successiva rimozione;

-Lavaggio della superficie;

-Stilatura dei giunti con malta di calce idraulica;

-Protezione superficiale;

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CONCLUSIONI

Alla conclusione dell’analisi effettuata alla chiesa Shen Merise, si giunge alla completezza dell’intero manufatto attraverso diverse fasi. La parte iniziale del lavoro è stata la ricerca storica, dove la difficoltà è stata nel reperire le documentazioni antecedenti allo stato attuale del manufatto e ricostruire l’evoluzione storica dell’edificio, non presente in nessuna documentazione ritrovata. Oltre all’evoluzione storica, si giunge alla scoperta di fattori estrinsechi che coinvolgono l’edificio in molteplici cambiamenti nel corso del tempo. Gli ultimi interventi di restauro della chiesa hanno caratterizzato maggiormente la parte esterna della struttura, attraverso la pulitura dell’apparato murario e la pulizia della copertura dell’edificio. Internamente invece, oltre alla pulizia degli ambienti e alla stuccatura di alcune parti della struttura dove vi erano presenti lacune, non sono stati effettuati progetti di restauro. Si riscontra infatti un maggiore degrado all’interno della chiesa, sia a causa di interventi impropri effettuati dall’uomo, sia a causa dello scorrere del tempo che ha causato un ulteriore deterioramento di un manufatto già degradato al suo interno. Esternamente invece l’edificio si presenta poco deteriorato grazie agli interventi di restauro precedentemente effettuati.

La fase di analisi dei degradi mostra la diversità di deterioramento riscontrata all’esterno ed all’interno dell’edificio. Oltre a questo si riscontrano problemi inerenti all’umidità, causata dalla mancanza di sistemi di canalizzazione delle acque piovane. L’ipotesi di intervento, infatti, mira all’impermeabilizzazione della copertura e all’installazione di gronde. Un altro intervento riguarda l’esportazione di intonaci presenti all’interno della chiesa, che vanno a ricoprire le parti affrescate, riportando alla luce le pitture murali presenti in tutto l’edificio.

La legislazione per la tutela del patrimonio storico ha in Albania origini non recenti e segue, come ordinariamente capita, le vicende politiche di questo Paese. Tutela e restauro sono, da sempre e in molti luoghi, lo specchio delle forme di governo che si succedono nel tempo: i ‘monumenti’ supportano, di volta in volta, la verità storica che si vuole sostenere. In questa chiave va letta molta parte della politica albanese sui beni culturali negli anni del regime e, in particolare, il concetto di ‘monumento’ assai avanzato e ampio se affrontato a quanto avveniva in altri paesi.

La necessità della tutela come conservazione dell’identità di una nazione, porta alla luce l’importanza del coinvolgimento delle comunità nella conservazione del patrimonio: l’attivazione di un processo di cura può avvenire soltanto a partire dal riconoscimento del ruolo che il patrimonio ha nello sviluppo e dall’attiva partecipazione dei principali fruitori, gli abitanti, per poterlo rendere ‘patrimonio di tutti’.

Il territorio albanese è ricchissimo di testimonianze, antiche e recenti, che devono però fare i conti con i rapidi processi di modernizzazione in atto che rappresentano un inevitabile pericolo per la protezione del patrimonio. Non deve pertanto stupire che, a fronte di tale ricchezza, l’abbandono e la ruderizzazione del patrimonio del passato sia una pratica, se così si può definire, ricorrente.

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Le ragioni possono essere di varia natura. Da un canto, la scarsità delle risorse economiche destinate alla conservazione del patrimonio storico, dall’altro, l’emigrazione verso i paesi europei degli scorsi decenni, che ha lasciato vuote e abbandonate molte residenze storiche.

Vi è in più la sensazione che una parte della popolazione, non colga oggi il significato del proprio patrimonio e lo legga, invece, come ostacolo al veloce processo di modernizzazione e inevitabile globalizzazione che il paese sta attraversando.

Nonostante questo, il processo di sensibilizzazione della popolazione ai monumenti sta avanzando sempre di più nelle menti dei giovani interessati a conservare un patrimonio culturale albanese e alla tutela del patrimonio storico.

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DOCUMENTI D’ARCHIVIO

Istituto di monumenti culturali “Gani Strazimiri” ( Instituti i Monumenteve të Kulturës “Gani Strazimiri”, IMK ) situato in Albania:

-Tavole e relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise, relazione di restauro effettuata da Aleksander Meksi, anno 1976.

-Foto storiche della chiesa Shen Merise. Fascicolo numero 1314. Anno 1983.

-Tavole e relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise effettuato da Genzian Stratobërdha , anno 2014.

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SITOGRAFIA

-http://ikrtk.gov.al/

-https://orthodoxalbania.org/2020/2018/08/30/perfundojne-punimet-restauruese-ne-kishenfjetja-e-hyjlindeses-ne-fshatin-kosine-permet/

-https://www.balkancultureheritage.com/find/Revista_%22Monumentet%22__nga_ nr._3,_1972/564#fsbm565

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Appendice grafica 1: Elaborati prodotti
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Appendice grafica 2: Elaborati storici primo restauro

Rilievi della chiesa Shen Merise, anno 1976. Relazione di restauro effettuata da Aleksander Meksi.

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Rilievi della chiesa Shen Merise, anno 1976. Relazione di restauro effettuata da Aleksander Meksi.

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Rilievi della chiesa Shen Merise, anno 1976. Relazione di restauro effettuata da Aleksander Meksi.

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Rilievi della chiesa Shen Merise, anno 1976. Relazione di restauro effettuata da Aleksander Meksi.

Foto storiche della chiesa Shen Merise, reperite dall’Istituto dei Monumenti di Tirana. Fascicolo numero 1314. Anno 1983.

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Appendice grafica 3: Elaborati storici secondo restauro

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Alcune tavole della relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise effettuato da Genzian Stratobërdha , anno 2017.
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Alcune tavole della relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise effettuato da Genzian Stratobërdha , anno 2017.
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Alcune tavole della relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise effettuato da Genzian Stratobërdha , anno 2017.
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Alcune tavole della relazione tecnica di restauro della chiesa Shen Merise effettuato da Genzian Stratobërdha , anno 2017.

RINGRAZIAMENTI

Forse la parte più difficile è stata scrivere queste poche parole, che in realtà esprimono l’essenza della persona alla conclusione di un percorso. Il traguardo non è stato facile, ma in realtà nulla lo è, si vive di sfide ma quando ne vinciamo una pensiamo alla prossima e non ci soffermiamo a guardare dove siamo arrivati. Solo alla fine pensi di quanto sia stato bello il percorso, oltre alla meta raggiunta. Questa tesi mi ha toccata profondamente perché ho potuto riscoprire le mie origini, dandomi la possibilità di ritornare a quelle radici che da sempre mi legano. Sono stati anni pieni di sfide soprattutto personali. Ho perso persone a me care e ho riscoperto il coraggio di avere un obiettivo che mi ha portato avanti fino ad oggi.

Vorrei ricordare le mie nonne Hasije e Ike, alle quali non ho potuto dire addio.

I miei cugini, Mattia e Grigori, che saranno sempre i miei piccoli angeli.

A mio padre Ramis, alla sua forza di volontà ed alla sua ambizione. Mi hai regalato la possibilità di avere un futuro migliore. Se adesso siamo in Italia è grazie a te, ai tuoi sacrifici. Grazie di amarci incondizionatamente e di esserti preso cura di noi dopo mille difficoltà.

A mia mamma Flutur, al suo coraggio, ed alla determinazione che mi ha trasmesso. Grazie per tutti i sacrifici che hai fatto e che fai per realizzare i miei sogni. Grazie per esserti sempre presa cura di noi nonostante tutto. Grazie per esserci in qualsiasi momento non facendoci mancare niente.

A mia sorella Ana, non c’è nessuno al mondo che mi conosca più di quanto possiamo conoscerci noi. Grazie per avermi supportata in ogni momento della vita, sei l’unica certezza che voglio e che vorrò per sempre.

A mia sorella Asia, la più piccola di casa, sei la gioia della famiglia. Ti voglio un bene dell’anima.

“Una sorella è lo specchio in cui guardarti ogni giorno per capire chi sei veramente.”

Ad Alessandro, che è stata la mia forza, il mio punto fisso, la mia ancora di salvezza. Grazie di aver condiviso questo percorso con me e di essermi stato accanto in tutti i momenti, sia belli che brutti. Grazie per avermi supportata, protetta ed incoraggiata. Per avermi spinta a credere in me stessa e ad essere la persona che sono adesso. Sei stato il regalo più grande che la vita mi potesse donare.

Ai i miei amici, Valdrin, Nofel, Nida e Catia che mi hanno supportata in questo percorso. Alle serate passate insieme, ai momenti di felicità, di pianti, di risate che hanno riscaldato il cuore. Le serate al mezzetta, che rimarranno sempre impresse nel mio cuore solo grazie a voi.

A Firenze, al suo splendore incondizionato.

All’Architettura, la mia passione più grande.

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