MEZZOPIENO News #38 - Maggio / Giugno 2022

Dalla rete italiana della positività

NUMERO 38

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Mezzopieno News Maggio / Giugno 2022

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°38/2022 Pubblicazione informativa no-profit

LORENA BIANCHETTI GIORNALISTA, CONDUTTRICE TELEVISIVA

MEZZOPIENOfocus

MEZZOPIENOincontra

“Se non sei nel mondo, non puoi raccontarlo”

Cos’è davvero una buona notizia?

Il monastero di San Biagio

MEZZOPIENOmondo

MEZZOPIENOItalia

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La prima città che vive con Il metodo biologico diventa l’acqua piovana legge in agricoltura Pag. 2

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MEZZOPIENO

MEZZOPIENINO

I 9 sutra per la pace

Prode salvapianeta

Pag.20

Pag. 28

MEZZOPIENOalimentazione

SCRIVERESISTERE

La ricetta della gratitudine

Il pensiero va liberato Pag. 21

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Intervista esclusiva per Mezzopieno News >> pag. 16/17 Ph. RAI

www.mezzopieno.org

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SCOPERTA UNA BARRIERA CORALLINA TRA LE PIÙ VASTE AL MONDO Una missione di ricerca scientifica ha scoperto una delle barriere coralline più grandi del mondo al largo di Tahiti, nella Polinesia francese. Le condizioni incontaminate dei coralli e la sua vastità rendono questa scoperta di grande valore.

Scoperta dall’esploratore Alexis Rosenfeld, la barriera corallina è lunga circa 3 chilometri e si trova a una profondità tra i 30 e i 65 metri sotto la superficie del mare; è una delle barriere coralline sane più estese mai registrate. Il motivo per cui non è mai stata avvistata prima è che la stragrande maggioranza delle barriere coralline conosciute al mondo si trova entro i 25 metri di profondità; questa scoperta suggerisce pertanto che ci siano molte altre barriere coralline profonde ancora

sconosciute e proliferanti. La grande barriera è caratterizzata da giganteschi coralli a forma di rosa alti fino a 2 metri. “È stato magico vedere i coralli rosa giganti e meravigliosi che si estendono a perdita d’occhio”, afferma l’esploratore francese Rosenfeld. “È come un’opera d’arte.” Insieme alla sua organizzazione, la 1 Ocean, il ricercatore sta lavorando con l’UNESCO per mappare la biodiversità marina e trovare soluzioni a eventuali minacce. “Ad oggi conosciamo la superficie della luna meglio delle profondità dell’oceano”, ha affermato il direttore generale dell’UNESCO Audrey Azoulay. “Solo il 20% dell’intero fondale marino è stato mappato”. La scoperta di una barriera corallina così incontaminata mostra che i coralli a profondità più profonde potrebbero essere meglio protetti dai cambiamenti climatici e offrire soluzioni di resilienza del sistema marino al cambiamento climatico.

Fonte: UNESCO

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LA PRIMA CITTÀ CHE VIVE CON L’ACQUA PIOVANA Nye, nei pressi di Aarhus, la seconda città più grande della Danimarca, è il primo distretto urbano del mondo in cui tutte le acque superficiali effluenti da tetti, strade e dall’area verde circostante sono riutilizzate per la vita della comunità.

A Nye è stato sviluppato un nuovo modello urbanistico basato sull’acqua, una soluzione idrica centralizzata in cui la pioggia è la fonte primaria e la comunità può vivere in modo sostenibile.

Raccolta dall’intera area, dalle grondaie e da canali sui tetti, viene convogliata e trattata in un impianto prima di essere redistribuita in una rete di tubazioni separata per l’uso negli scarichi dei servizi igienici e per lavare la biancheria nelle case della zona. L’obiettivo è creare una città con una gestione dell’acqua sostenibile e olistica. L’integrazione tra natura e acqua, la protezione dei corsi d’acqua e delle falde acquifere, nonché la salvaguardia dalle piogge sono elementi chiave nella realizzazione di questa città visionaria che si sta organizzando per arrivare a ospitare i primi 15.000 abitanti.

L’acqua piovana viene raccolta fino MAGGIO - GIUGNO 2022

all’ultima goccia e conservata in un lago che ogni gruppo di case ha al centro. Questo processo consente di risparmiare elettricità e circa il 40% dell’acqua potabile, oltre a non impoverire la risorsa idrica sotterranea.

Il sistema, inoltre, riduce il consumo di detersivo e di detergenti poiché la qualità dell’acqua è più morbida dell’acqua potabile e cattura meglio lo sporco, legandosi di meno ai sali di calcio e magnesio e rendendo più efficace i tensioattivi del sapone.

Fonte: Nye Aarhus; Aarhus vand

LA PIÙ GRANDE SCOPERTA NEL REGNO ANIMALE: 14 NUOVE SPECIE Sull’isola di Sulawesi, in Indonesia, un gruppo di ricercatori ha scoperto 14 nuove specie di animali endemiche mai identificate prima d’ora. Gli scienziati guidati dal mammologo Jake Esselstyn dell’Università della Louisiana, hanno realizzato la scoperta del maggior numero di nuovi mammiferi dal 1931. Nel corso di una spedizione decennale per recensire i toporagni indonesiani, i ricercatori hanno esaminato un’ampia raccolta di dati genetici e morfologici da nuovi esemplari raccolti tra il 2010 e il 2018, combinati con vecchi esemplari raccolti nel 1916.

Il gruppo ha esaminato 1.368 esemplari riconoscendo le 14 nuove specie, mai viste prima. “È una scoperta entusiasmante, anche se a volte è stato frustrante”, ha affermato Esselstyn, curatore dei mammiferi presso il Museo di scienze naturali della Lousiana e professore associato presso il Dipartimento di scienze biologiche.

“Di solito, scopriamo una nuova specie alla volta e ne deriva una grande emozione.

Ma in questo caso è stato travolgente perché per anni non siamo riusciti a capire quante specie ci fossero”. Questa scoperta rappresenta una pietra miliare nella ricerca scientifica e apre alla potenziale scoperta di tante altre nuove specie. “La tassonomia è la base di tante ricerche biologiche e sforzi di conservazione”, ha detto Essestyn.

“Quando non sappiamo quante specie ci siano o dove vivano, la nostra capacità di comprendere e preservare la vita è fortemente limitata. È essenziale documentare la diversità. Se siamo in grado di fare scoperte su queste numerose nuove specie in gruppi relativamente noti come i mammiferi, immaginiamo com’è ampia la diversità non ancora documentata in organismi meno cospicui”.

Fonte: Bullettin of the American Museum of Natural History – BioONE; LaPresse

FABBRICHE MOBILI DI VACCINI IN AFRICA: SALUTE SENZA LUCRO BioNTech, la società biotecnologica tedesca che con Pfizer ha sviluppato il primo vaccino per il Covid-19, ha presentato al pubblico delle unità mobili di produzione di vaccini che

possono essere trasportate e montate in luoghi che hanno un accesso limitato alle forniture. Le fabbriche modulari si chiamano Biontainer e produrranno i vaccini mRNA messaggero fino a circa 50 milioni di dosi all’anno ciascuna, compresi i vaccini per la malaria e la tubercolosi, nonché i trattamenti contro il cancro attualmente in fase di sperimentazione clinica. La creazione dei primi impianti di produzione inizierà a metà 2022 in Senegal e Ruanda per poi continuare in Sudafrica mentre in Ghana sarà avviata la produzione di moduli per riempimento e finitura. I Presidenti di Ghana, Ruanda, Senegal e il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si sono incontrati a Marburg,

in Germania, per stabilire i requisiti infrastrutturali, normativi e tecnologici per creare una rete di produzione end-to-end per vaccini in Africa con il supporto di BioNTech che ha concesso che i vaccini prodotti in queste strutture siano destinati all’uso domestico e all’esportazione in altri stati membri dell’Unione africana a un prezzo senza scopo di lucro. “Dobbiamo garantire che ogni Paese possa accedere ai vaccini e ad altri strumenti per proteggere la salute delle loro popolazioni”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. “Possiamo raggiungere questo obiettivo solo attraverso un’autentica cooperazione sullo sviluppo, la produzione, la distribuzione e l’adozione di vaccini locali, attraverso una maggiore diversità di piattaforme”.

Fonte: BioNTech

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ARRIVA LA PRIMA NAVE CISTERNA ELETTRICA AL MONDO

Nasce in Giappone la prima nave cisterna elettrica al mondo.

La petroliera Asahi è alimentata da un sistema di accumulo di energia a batteria agli ioni di litio a emissioni zero. Costruita nel cantiere navale Koa Sangyo per la società armatrice nipponica Asahi Tanker, è lunga 62 metri e può trasportare fino a 1.280 metri cubi di petrolio. Sarà utilizzata per rifornire di carburante le navi al largo della baia di Tokyo.

Il progetto della grande nave elettrica è della società ingegneristica 5 Lab Inc., un consorzio di società di spedizione e servizi marittimi giapponesi istituito per costruire servizi infrastrutturali incentrati su navi elettriche. La petroliera può viaggiare a una velocità operativa di circa 10 nodi con un’autonomia di circa 100 miglia. La ricarica è di circa 10 ore e il sistema di propulsione da 3.480 kWh è stato costruito dalla Kawasaki Heavy Industries.

Questa nuovissima tecnologia, oltre ad abbattere le emissioni, elimina le vibrazioni e il rumore e riduce la necessità di effettuare manutenzione.

L’adozione di apparecchiature automatizzate e strumenti digitali integrati, tra cui l’Internet of Things, riduce anche il carico di lavoro dell’equipaggio e aumenta notevolmente l’efficienza operativa della nave. Inoltre il potentissimo sistema di accumulo a batteria della nave ha la possibilità di essere utilizzato per fornire alimentazione di emergenza a strutture a terra in caso di calamità naturali e di essere trasportato, via mare, ovunque sia necessario in breve tempo.

Fonte: Asahi Tanker; e5 Ship

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SI SPOSANO SUL FRONTE DI GUERRA: L’AMORE VA OLTRE OGNI COSA Una coppia di fidanzati ucraini, insieme da 22 anni, ha deciso di sposarsi sulla linea del fronte, dove le forze territoriali di difesa stanno fronteggiando l’invasione dell’esercito russo. Lesia Ivashchenko e Valerii Fylymonov si sono riuniti, quando Lesia è riuscita a raggiungere il compagno che non vedeva dall’inizio del conflitto. Una volta insieme, nella periferia di Kiev, hanno deciso di convolare a nozze. Commenta la donna: “Chi lo sa cosa cosa può succedere domani? Abbiamo deciso di sposarci davanti a Dio e ai compagni, ma siamo molto tristi che le nostre famiglie non possano assistere a questo momento”. La coppia, che ha già una figlia adulta, si è sposata con un vero e proprio “esercito di invitati”: tutti indossavano la mimetica, ma Lesia aveva un velo bianco sul capo. I compagni del fronte li hanno seguiti suonando la chitarra e sono riusciti anche a recuperare un – introvabile di questi tempi – bouquet di rose bianche. “Volevamo solo dirci ‘si’ l’uno all’altra”, aggiunge il marito Valerii. “Sono sorpreso e commosso che i nostri compagni in armi abbiano trovato il coraggio e la voglia di organizzare la cerimonia.

Questo dimostra che, nonostante tutto, noi crediamo nel futuro e che la vita va avanti”.

Il tempo è stato clemente e la cerimonia è stata bagnata dalle bollicine di uno spumante. Anche il maggiore dell’esercito ucraino di stanza a Kiev, Vitali Klitschko, è riuscito ad arrivare in tempo per dare un abbraccio ai novelli sposi.

VIVERE IN UNA MONTAGNA Nella riserva naturale di Huilo Huilo in Cile, nella Patagonia settentrionale, si nasconde un luogo unico al mondo, una montagna abitata che sembra uscita da un libro di fiabe. La Montaña Mágica è una struttura costruita dagli artigiani cileni con i materiali del luogo ed è interamente ricoperta da una fitta vegetazione, diventando parte della foresta natia in cui sorge.

Le 13 abitazioni che sono racchiuse al suo interno sono in legno e pietra e all’esterno scorre una cascata di acqua che bagna le piante e gli arbusti che si modificano e cambiano forma e colore con le stagioni, tanto da fondersi con la vita che vi scorre all’interno. Per accedere alla struttura si attraversa un ponte di legno sorretto da robuste corde che collegano la montagna magica con gli alberi e con la terra. Al suo interno si trovano vasche, saune naturali e luoghi di ristoro mentre nella zona esterna delle vasche calde ricavate nelle cavità del tronco degli alberi offrono lo spazio per rilassarsi immersi nel verde incontaminato e contemplare il respiro dello spazio circostante. La riserva di Huilo Huilo è uno dei luoghi più selvaggi e puri del mondo, dove è possibile ricreare un rapporto autentico con la natura.

Fonte: Huilo Huilo

NOMINATA LA PRIMA DONNA GIUDICE SUPREMO DEL PAKISTAN Per la prima volta nella storia del Pakistan una donna è stata nominata giudice della Corte Suprema, uno degli organi più importanti dello Stato. Si chiama Ayesha Malik, ha 55 anni ed è una giudice attivista per i diritti umani, già nota per il suo impegno a sostegno della libertà delle donne nel grande Paese musulmano fortemente integralista. Sposata, con tre figli, Malik è stata l’artefice dell’abolizione della legge sui test di verginità per le

Fonte: Fonte: Associated Press

ragazze, pratica vietata dall’OMS che fino al gennaio 2021 è stata protratta in Pakistan obbligatoriamente nei confronti delle giovani donne per verificare la loro purezza.

“Non è solo la prima volta che una donna ha un seggio nella Corte Suprema nella storia del Pakistan ma la sua nomina apre infinite possibilità per altre donne in campo legale”, ha dichiarato l’avvocato per i diritti umani Nighat Dad. Secondo Dad nel Paese la legge ha ancora “barriere immense per le donne e le comunità emarginate e Malik è la persona giusta per cercare di smantellarle”. Nella sua carriera la giudice si è distinta per il suo importante lavoro sulla sensibilizzazione di genere per i processi giudiziari e ha redatto un manuale sulle leggi ambientali per facilitare i tribunali del suo Paese nell’affrontare le questioni legate alla natura e al clima. In Inghilterra e in Australia è stata autrice di diverse sentenze storiche in casi di diritto di famiglia riguardanti questioni di custodia dei figli, divorzio, diritti e protezione costituzionale delle donne in Pakistan.

Fonte: Supreme Court of Pakistan; Nighat Dad

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ATTRAVERSANO L’ATLANTICO A REMI: IL RECORD CON IL TUMORE L’INDIA INVENTA LA BIO-PELLE FATTA

Hanno attraversato l’Oceano Atlantico a remi su una piccola barca e hanno battuto due record in una sola impresa.

Kathryn Cordiner, Charlotte Irving e Abby Johnston hanno remato per 42 giorni di seguito e hanno percorso 4900 chilometri che separano le isole Canarie da Antigua, nei Caraibi, su una piccola barca e senza supporto. Durante il loro viaggio epico hanno superato onde fino a 4 metri,

sole cocente, privazione del sonno, vesciche e calli sulle mani e squali che attaccavano il loro scafo, ma alla fine ce l’hanno fatta, stabilendo il record della traversata, 7 giorni più veloci del record mondiale stabilito precedentemente.

Nessuno prima aveva percorso questa distanza così velocemente ed è la prima volta che accade con un’atleta con una diagnosi terminale. Kat Cordiner, 40 anni, infatti, ha ricevuto la diagnosi di un cancro al collo dell’utero nel marzo 2019 e ha subito un’isterectomia radicale. Dopo l’asportazione dell’utero ha scoperto che il tumore non è guarito e a seguito di un estenuante trattamento intensivo e di chemioterapia, un intervento chirurgico per metastasi al cuore e sei mesi senza allenamento, è salita sulla barca.

“I medici mi hanno detto che non ho decenni ancora da vivere ma anni, quindi voglio davvero trarne il massimo”, ha detto Kat. “Non voglio perdere tempo facendo cose che non contano, voglio fare cose che siano stimolanti e divertenti”. Per questo è partita con le due amiche e anche per mettersi in gioco e raccogliere fondi per il cancro.

Kat confida che il suo segreto è vedere la vita come un bicchiere mezzo pieno.

Fonte: Extra Ordinary; Talisker Atlantic Challenge

LA PAPUA NUOVA GUINEA ABOLISCE LA PENA DI MORTE Con un decreto del 20 gennaio la Papua Nuova Guinea è la prima nazione ad abolire la pena di morte nel 2022 La pena capitale, abolita nel 1970 ma riabilitata nel 1991, era prevista per i reati di tradimento, pirateria, omicidio, stregoneria e stupro.

Sebbene l’ultima sentenza sia stata eseguita nel 1954, circa 40 detenuti in attesa di esecuzione vedranno la propria pena commutata in ergastolo senza condizionale. Il Ministro della Giustizia Bryan Kramer aveva denunciato in parlamento che lo Stato non dispone “dei meccanismi amministrativi e degli strumenti necessari” per garantire un’esecuzione umana. Il Governo, attraverso

il Primo Ministro James Marape, ha inoltre affermato che la pena capitale “non costituisce un deterrente nei confronti dei reati più gravi”. Con questo decreto la Papua Nuova Guinea diventa il 108° Stato ad abolire totalmente la pena capitale nel mondo. Rimangono ancora 7 Paesi in cui la pena è abolita per legge, sebbene prevedano delle eccezioni e delle circostanze speciali (es. crimini di guerra), 26 nazioni in cui la pena di morte è ancora prevista dal regolamento, ma abolita “de facto” non avendo eseguito condanne da almeno 14 anni, e 54 stati in cui la pena è prevista ed eseguita.

Fonte: Pressenza; Amnesty International

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CON GLI SCARTI DEL COCCO

Dall’India arriva un’invenzione che potrebbe rivoluzionare il settore della moda: un tessuto innovativo uguale alla pelle che alla fine della sua vita utile può essere biodegradato in circa 90 giorni. L’idea è venuta alla startup Malai, nata nello Stato indiano del Kerala da due giovani designer, Zuzana Gombosva e Susmith Suseelan, per produrre materiali e servizi sostenibili ed etici. Innovazione ed economia circolare sono il motto che questi pionieristici indiani stanno portando nel settore della moda, sempre più attento alla sostenibilità.

Le produzioni si basano sull’utilizzo dell’acqua del cocco scartata dalle lavorazioni che, attraverso un processo di lavorazione naturale, viene trasformata in un tessuto uguale e alternativo alla pelle di origine animale: pelle identica a quella vera ma di origine vegetale, sostenibile, biodegradabile e resistente all’acqua che viene utilizzata per produrre accessori come borse, portafogli, zaini e scarpe. Un prodotto completamente biologico e vegano che si potrebbe persino mangiare, ma – come dicono i suoi creatori – “è troppo carino per farlo”.

Con i suoi tessuti Malai, oltre che abolire le pratiche crudeli nei confronti degli animali, promuove anche la riduzione dell’impatto ambientale della massiccia lavorazione delle noci di cocco che, specialmente nei paesi tropicali, invece di finire nei fiumi provocando l’acidificazione del suolo, può venire valorizzata come materia prima da cui far nascere capi di abbigliamento e accessori sostenibili.

Fonte: Malai

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MANIFESTO Mezzopieno per la pratica positiva

Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere.

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Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. ___________________________________________________________________________________________________ Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. modo di essere Mezzopieno collabora con tutti Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita e una manieraIl di essere. per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive è sempre pro, mai di contro. e Ildipensiero contrasto.Mezzopieno Il cambiamento è responsabilità chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative.

Mezzopieno si pone come risposta costruttiva alla polemica, al vittimismo e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare positive all'atteggiamento a quello conflittuale e alla ricerca di capri Piuttosto che cercare di demolire ciòrisposte che è ritenuto sbagliato, Mezzopienopessimista, propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono espiatori.

Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell'impegno di individuare stimoli l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di conflitto. Ogni processo di cambiamento positivo è responsabilità Chi si identifica nelcon Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha ilun approccio positivo e aperto alindiverso ed collaborative. al nuovo. di chi costruisce umiltà e condivisione, coinvolgendo maggior numero di elementi relazioni Il Piuttosto cambiamento è un processo che va ciò condiviso da tutti esbagliato, può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione che cercare di demolire che è ritenuto Mezzopieno propone alternative costruttive, pratiche e costruttiva di ogni elemento della società. comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la L’alternativa alla rivoluzione collaborazione di tutti.

Chi si identifica nel pensiero Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo ed aperto al diverso e al nuovo.

Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione!

Il cambiamento positivo va condiviso nella molteplicità e richiede di avvenire lentamente, con una presa di coscienza e una Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno partecipazione costruttiva ed allargata. produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione, la vera forza cheduratura manda avanti da sempre e che lo ordina attraverso addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta capaceildimondo influenzarne le azioni future.

Questo fenomeno,lache in crescita condivisa e la collaborazione di tutti. può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione psicologia prende il nome di “elevazione morale’” sociale”.

Mezzopieno non ha paura di perseguire una nuova innocenza, un disarmo che si fa seme di pace e di armonia.

Non è obiettivo di Mezzopieno produrre utili o generare profitto.

MEZZOPIENO NEWS cosa facciamo

Indice di benessere

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.

RINNOVABILI: I PAESI EUROPEI SUPERANO I TARGET

L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’Ufficio Studi Mezzopieno è lo strumento con cui il movimento indaga e analizza la società e attraverso il quale effettua lo studio e la valutazione dei progetti e dell’attività che realizza. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge le università, la comunità scientifica, le associazioni, i tavoli di lavoro e il Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino di cui è fondatore MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di positività e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.

INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG

CRESCITA PERSONALE Mezzopieno è soprattutto uno stile di vita. I membri del movimento sono coinvolti in percorsi di crescita personale ed esperienziale per stimolare un approccio alla vita positivo, attraverso la gratitudine e la fiducia. Il movimento Mezzopieno organizza attività di formazione permanente per i volontari, per i soci e i simpatizzanti della sua rete, workshop, seminari e percorsi condivisi per rinforzare la capacità di credere nel mondo e negli esseri umani

Nell’ultimo decennio le rinnovabili europee hanno superato gli obiettivi stabiliti dai Paesi europei per il 2020, registrando risultati migliori del previsto. Tutti i Paesi europei, tranne uno, hanno infatti raggiunto o migliorato la quota di produzione di energia da fonti pulite stabilita con il cosiddetto Pacchetto clima-energia 20-20-20, lanciato a giugno del 2009 dalla UE al termine del Protocollo di Kyoto, un insieme di direttive e regolamenti che, per la prima volta nel Vecchio continente, ha fissato dei target nazionali nella lotta al cambiamento climatico. Gli obiettivi erano: ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. A fine decennio, le rinnovabili europee hanno raggiunto una quota del 22% nel mix UE, due punti percentuali in più rispetto al target comunitario previsto dalla direttiva 2009/28/CE. “Si tratta di un’importante pietra miliare nel percorso dell’UE verso la neutralità climatica entro il 2050“, spiega Eurostat. 26 Stati membri su 27 hanno rispettato gli obiettivi o li hanno superati, ad eccezione di uno. Molti Paesi sono andati ben oltre il target 2020 come Svezia, Croazia (entrambi +11 punti percentuali) e Bulgaria (+7 punti percentuali). L’Italia ha superato il proprio target di 3,4 punti percentuali, raggiungendo il 20,4%. La Francia rappresenta l’unica eccezione con una differenza in difetto di 3,9 punti percentuali rispetto al 23% prefissato. I Paesi più virtuosi sono l’Islanda che ha raggiunto l’84% (contro il 64% previsto) e la Norvegia con il 77% (contro il 67% previsto).

Fonte: Ufficio studi Mezzopieno; Eurostat; Commissione Europea

MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di accompagnamento e condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità, con il mercato e con il mondo.

MEZZOPIENO NEI COMUNI

Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità.

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COS’È DAVVERO UNA BUONA NOTIZIA? La parola alla ricerca e ai professionisti dell’informazione

MARTA CASONATO

Cos’è una buona notizia, secondo chi la scrive? Si può contribuire al benessere della società, attraverso l’informazione? E qual è il contributo concreto di ciascun giornalista a questo scopo? Questi sono gli interrogativi che abbiamo posto a diversi professionisti dell’informazione entrati in contatto con il movimento Mezzopieno, che da tempo ha avviato un lavoro di riflessione e confronto con il mondo del giornalismo e dell’informazione, attraverso la campagna nazionale Parità di Informazione Positiva #mezzopieno.

Le interviste, che sono state raccolte dal lancio della campagna nel 2018,

oggi sono così numerose che si è scelto di valorizzarle analizzandone a fondo i contenuti per cercare di trarne gli insegnamenti e le buone pratiche. Un lavoro di ricerca ha permesso di ricavare una sintesi dei punti di vista dei giornalisti da cui partire per elaborare delle riflessioni utili alla comunità impegnata nel mondo dell’informazione costruttiva. L’Università di Padova ha affiancato l’Ufficio studi Mezzopieno nell’analisi scientifica del contenuto di queste interviste all’interno di un percorso di tesi intitolata “Happiness is a warm gun. Analisi del contenuto di interviste a giornalisti condotte da Mezzopieno”. Il lavoro è stato condotto dalla dott.ssa Rachele Dalla VecMEZZOPIENO NEWS

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chia sotto la supervisione della prof. ssa Arjuna Tuzzi, docente di Statistica sociale del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata dell’Università degli Studi di Padova.

Cosa è emerso Per ognuna delle domande rivolte ai giornalisti, le risposte sono state suddivise in categorie che raggruppassero i diversi concetti emersi. Questo lavoro di categorizzazione accorpa le risposte simili e consente di capire quanti e quali professionisti hanno fatto ricorso a determinati concetti nelle loro interviste. Alla domanda che indagava “Cos’è una buona notizia”, ad esempio, MAGGIO - GIUGNO 2022

i giornalisti hanno fatto riferimento sia al “cosa” la notizia racconta (un evento positivo come un progresso, un evento a lieto fine) che al “come” lo fa (es. una notizia ben costruita, scritta con un’attenzione metodologica). Interessante notare che l’aspetto legato al “come” dovrebbe essere scritta una buona notizia viene citato soprattutto da donne, aspetto che sembra suggerire una maggiore attenzione femminile agli aspetti di atteggiamento e metodo di lavoro. Un altro aspetto indagato attraverso le interviste è il ruolo svolto dall’informazione sul benessere della società. Da tempo, infatti, il movimento Mezzopieno si interroga sull’effetto del giornalismo e delle notizie sul “sentire” delle persone, sulle loro emozioni e sul loro benessere. Tutti noi abbiamo sperimentato l’influenza dell’informazione sul nostro sentire durante la pandemia e lo abbiamo rivissuto recentemente, con l’aggravarsi del conflitto fra Russia e Ucraina. I giornalisti sono tutti concordi nel ritenere che sì, il giornalismo impatta sul benessere della società e lo fa fornendo alle persone degli strumenti per “dare forma” al mondo che ci circonda. Le notizie e le informazioni sembrano quindi promuovere la consapevolezza di chi le fruisce, contribuendo alla creazione di un’idea, di un’opinione personale e quindi favorendo la loro possibilità di agire in una direzione piuttosto che in un’altra.

La fiducia dei lettori A detta dei professionisti intervistati, il giornalismo riveste un ruolo molto importante per la collettività, l’88% del nostro campione ritiene che la

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le contributo per una buona informaL’INFORMAZIONE CHE VORREI - L’INDAGINE NAZIONALE zione. Oltre Mezzopieno ha lanciato nel mese di marzo 2022 l’indagine nazionale al rispetto “L’informazione che vorrei”, promossa in collaborazione con Constructive Network, Dirittodellinformazione.it e Freelance Network Italia che con Mezzopieno sono dei principi impegnati a costruire un giornalismo costruttivo a servizio del bene comune. della profesL’indagine è svolta nell’ambito della campagna nazionale per la Parità di Informazione sione è stata Positiva e a supporto dell’impegno che il movimento Mezzopieno promuove sull’informazione e sul giornalismo ​​con lo scopo di restituire il ruolo di strumento a evidenziata servizio del benessere della società. anche l’enPer questa ragione è stato costruito un breve questionario che ha l’obiettivo di fasi sul fare raggiungere lettori, fruitori di media e giornalisti, coinvolgendoli in una riflessione testimoniansull’informazione e il giornalismo italiano. I risultati dell’indagine serviranno per avviare un confronto allargato e condiviso e per valorizzare le forme e le fonti za dando di giornalismo costruttivo che riescono a creare fiducia e a costruire per il bene voce a tutti, comune. I risultati verranno presentati il 3 maggio 2022 nella Giornata Nazionale anche a chi dell’Informazione Costruttiva (www.giornatainformazionecostruttiva.site). solitamente PARTECIPA non viene c o i n v o lto.

Tutti sono chiamati a partecipare all’indagine che sarà disponibile fino a fine marzo Vengono cionline sul sito www.informazionecostruttiva.org - la compilazione richiede circa 5 minuti. tate anche Partecipate numerosi, il vostro parere è molto importante! azioni concrete e non per forza legate al fare buona informazione possa aumentare informazione in maniera strettamente la fiducia dei lettori nei confronti delintesa, come il partecipare a iniziative la società. Come può raggiungere un sociali e il continuare a formarsi. obiettivo così ambizioso? Rispettando l’etica professionale, rifiutando il sensazionalismo e limitando l’eccessiva attenzione alle notizie negative o critiche, ci dicono i giornalisti. Purtroppo, però, riconoscono anche l’esistenza di “regole” di mercato che limitano la possibilità di ridurre i conflitti attraverso la buona informazione. Qual è il contributo che ciascun professionista dell’informazione può fornire? Mezzopieno, che crede e investe nel contributo che ogni singolo può dare per apportare un cambiamento nel mondo, non poteva omettere di chiedere agli intervistati quale fosse il loro personaMEZZOPIENO NEWS

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Cosa abbiamo capito I professionisti del mondo dell’informazione che abbiamo intervistato sostengono che il metodo di lavoro e l’attenzione ai principi deontologici contribuiscono a creare buone notizie, a prescindere dall’evento raccontato.

Dalle loro parole, però, emerge anche la consapevolezza che sovente le scelte giornalistiche non vanno in questa direzione, anche a causa delle regole di mercato a cui i media sono sottoposti.

Il ruolo del giornalismo e dell’informazione è quello di creare consapevolezza nei lettori, contribuire alla formazione di idee personali che siano fondate, aiutare a leggere il mondo. Ma la realtà che gli utenti devono rappresentarsi è una realtà composita, che include sia il lato “mezzopieno” che quello “mezzovuoto”. Compito dei giornalisti diviene quindi quello di narrare entrambi questi aspetti, offrendo uno sguardo fedele e un racconto ampio e completo sulla realtà, equilibrandone le varie componenti. Allo stesso modo è im-

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portante narrare anche il lato costruttivo degli aspetti negativi: rifiutare il sensazionalismo e proporre soluzioni sono aspetti che vengono menzionati come possibili modi per promuovere la fiducia e ridurre il conflitto. Riteniamo che sia importante investire sul rapporto di fiducia tra chi fa informazione e chi la legge. Se i giornalisti sono tenuti a promuoverla, è pur vero che anche ai lettori spetta un ruolo attivo: riconoscere l’informazione che rispetta i principi professionali e che contribuisce a leggere la realtà in maniera seria e senza sensazionalismi significa sostenere degli esempi di buon giornalismo che già esistono e che potrebbero essere maggiormente valorizzati.

Il report completo della ricerca è visionabile sul sito del movimento Mezzopieno alla sezione ricerca (www.mezzopieno. org/ricerca-media/)

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LA CAMPANIA ABOLISCE LE GABBIE NEGLI ALLEVAMENTI Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione per incrementare il benessere delle specie impiegate nel settore zootecnico, deliberando l’abolizione delle gabbie e dei recinti affollati negli allevamenti.

La Campania è la seconda regione italiana ad adottare questo provvedimento, dopo la risoluzione dell’Emilia Romagna nel maggio 2021. Questo percorso segue la raccomandazione della Commissione UE che ha stabilito che entro il 2027 ogni animale allevato nell’Unione europea potrà vivere libero dalle gabbie. La risoluzione, diramata il 30 giugno 2021, è giunta dopo un iter che ha coinvolto i cittadini europei con una petizione, End the Cage Age (fine dell’era delle gabbie), lanciata nel 2018, che ha raccolto 1,4 milioni di firme negli Stati membri. Il bando delle gabbie coinvolgerà oltre 300 milioni di animali ogni anno nell’UE. La mozione “mette fine a un fenomeno di autentico maltrattamento perpetrato da troppi anni”, come ha dichiarato il consigliere regionale Michele Cammarano, che aggiunge: “Da un recente rapporto dell’Istituto per le politiche ambientali europee, inoltre, viene evidenziato che la fine dell’uso delle gabbie renderebbe l’agricoltura più sostenibile, migliorando le condizioni di lavoro nelle zone rurali. A trarne vantaggio sarà anche la reputazione delle nostre filiere alimentari e dei nostri prodotti sui mercati internazionali”. Secondo le direttive europee gli agricoltori saranno sostenuti nella transizione con le misure di accompagnamento necessarie finanziate dalla Politica Agricola Comune, come gli ecoregimi previsti dalla riforma, la formazione e l’uso di sistemi ecologici che permetteranno di non mettere in pericolo la sopravvivenza delle aziende.

Fonte: Consiglio Regionale della Campania; End of the cage age

IN ITALIA NASCE IL LICEO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA L’UFFICIO VA DALLA GENTE: ARRIVA L’ANAGRAFE Dal prossimo anno prenderà il via in Italia il nuovo istituto scolastico in una rete di cooperazione tra ITINERANTE Liceo per la Transizione Ecologica e Digitale, un percorso formativo quadriennale che coinvolgerà le prime 27 scuole superiori in tutta Italia, quattro università e diverse aziende. Il nuovo corso di studi secondario nasce come risposta alle urgenze ambientali e climatiche che il mondo sta affrontando, per creare competenze nel campo delle materie legate allo sviluppo sostenibile e dalle quali dipenderanno sempre più in futuro le professioni e la gestione dei fenomeni globali. Il percorso di studi sperimentale prevede un nuovo modello di insegnamento che inserisce ogni

scuole, università e aziende. Alla didattica in aula si aggiungeranno laboratori, incontri con esperti, tirocini in azienda, campi estivi e soggiorni all’estero per l’apprendimento dei contesti globali. Tra le iniziative previste, una piattaforma digitale per l’accesso in contemporanea ad alunni di diverse regioni d’Italia, che permetterà omogeneità geografica tra Nord e Sud e tra contesti sociali. “Un mix di competenze che coniugano i valori della tradizione scientifica e umanistica con una cultura delle tecnologie è oggi imprescindibile. La didattica in quattro anni poi permette agli studenti di entrare un anno prima in università”, ha dichiarato il professor Antonio Capone del Politecnico di Milano, una delle università coinvolte insieme alla Bocconi, l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università degli Studi di Padova, con il consorzio Elis. Il programma fa parte delle azioni lanciate dal Ministero dell’Istruzione per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Fonte: Elis; Ministero dell’Istruzione, Snam/Consorzio Elis MEZZOPIENO NEWS

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A Torino è nato un nuovo servizio che porta i servizi anagrafici nelle piazze e nei mercati della città, direttamente alla gente. L’anagrafe itinerante è un servizio del Comune che per la prima volta in Italia consente ai cittadini di poter usufruire dell’ufficio amministrativo e accedere ai suoi atti a 360°, ottenendo l’emissione di certificati in tempo reale e usufruendo della prossimità del mezzo itinerante ai luoghi in cui si svolge la vita della città.

Green Epic0, il mezzo che gira per le vie e i quartieri della città, è totalmente elettrico e quindi ecologico al 100%. Il veicolo, equipaggiato come un vero e proprio ufficio mobile, va ad aggiungersi ai 148 luoghi della città dove è possibile accedere ai servizi demografici MAGGIO - GIUGNO 2022

del Comune: un ribaltamento del ruolo di servizio che molte altre città in Italia hanno iniziato a pensare di implementare.

Fonte: Città di Torino

DOPO 50 ANNI RITORNA LA SPIAGGIA CANCELLATA DAGLI ABUSI

LE ESPERIENZE DELLA VITA VARRANNO COME ESAMI ALL’UNIVERSITÀ

Dopo 50 anni di occupazioni e abusi edilizi, torna la spiaggia di Bacoli, uno dei litorali più belli e attaccati dalla speculazione dell’area metropolitana di Napoli. La spiaggia di Casevecchie ritorna fruibile, liberata da auto in sosta, baracche e arenili; l’operazione ha coinvolto un tratto di costa di oltre tremila metri quadri. Il Comune ha avviato la ripulitura dell’intero tratto di spiaggia dalle strutture abusive e le privatizzazioni, per restituire la costa come era negli anni ’60, prima che iniziasse il suo degrado. “

L’Università di Torino è la prima in Italia a permettere a chiunque di certificare le competenze e le abilità che ha maturato nella propria vita per poterle spenderle in ambito curriculare, alla pari di un esame universitario. “Non è necessario arrivare per forza alla laurea per avere la certificazione; è importante certificare le proprie conoscenze”, spiega il professor Roberto Cavallo Perin, “Se una persona ritiene di sapere un pezzo di un esame può venire da noi, fa un test e se lo supera noi certifichiamo che lui quelle cose le conosce e lo diciamo a tutti”.

È enorme l’entusiasmo per la liberazione della spiaggia di Casevecchie”, ha scritto il sindaco Josi Della Ragione nel dare la notizia. “Sono felice. Perché lì dove parcheggiavano le auto, sul mare di Bacoli, ora passeggiano i bambini. (…) Stiamo voltando pagina. E non ci fermeremo fino a quando non restituiremo alle famiglie, agli anziani, ai ragazzi, ogni granello che gli era stato sottratto. Dopo 50 anni, ci riprendiamo la costa più bella del paese, tra le più affascinanti dei Campi Flegrei. L’abbiamo curata, riportata alla luce. E torna la bellezza”.

Questo è stato l’invito del primo cittadino alla sua popolazione: “Passateci, scendete in spiaggia, toccate l’acqua. Adesso è di nuovo un patrimonio del popolo bacolese. E di chiunque ama la nostra terra. Passeggiate. Ammirate le albe e i tramonti. State lì con il vostro fidanzato, correte con gli amici, giocate con i bimbi. Portatevi asciugamano e ombrelloni, le sedie a sdraio. Andate con un panino a pranzo, una pizza la sera. È vostra. È di ognuno di voi”.

Obiettivo del progetto è integrare e ampliare le attività tradizionali di didattica in ambiti che siano capaci di rafforzarne le relazioni con la comunità, le istituzioni e le imprese, promuovendo obiettivi di crescita sociale, culturale ed economica che vedono il proprio naturale sviluppo nelle attività della cosiddetta Terza missione dell’Università. Il progetto consiste nel dare la possibilità agli utenti di frequentare proficuamente, attraverso dei percorsi definiti, forme di verifica periodica delle competenze acquisite, al fine di valutarne la non obsolescenza dei contenuti conoscitivi, oltre all’eventuale riconoscimento come crediti formativi universitari delle conoscenze e abilità professionali certificate. Per accedere è sufficiente avere più di 25 anni e sostenere un test. Dal primo marzo potranno essere certificate le competenze in ambito di marketing, economia degli intermediari finanziari, operations management, ragioneria, economia aziendale, statistica per l’azienda, strategia d’impresa, diritto tributario, istituzioni di diritto pubblico, diritto dell’open data e trasparenza amministrativa, diritto dei consumatori e diritto dell’Unione europea.

Fonte: Il Mattino; Josi Gerardo della Ragione

Fonte: Corep, Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente

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NASCE UNA NUOVA INFORMAZIONE PER RIDURRE I SUICIDI

Si chiama Papageno.news il primo sito in Italia dedicato all’informazione responsabile sul suicidio: proprio come per l’omonimo personaggio

dell’opera di Mozart “Il flauto magico”, che trova un modo alternativo per risolvere i suoi problemi, una corretta informazione sui casi di suicidio, o tentato suicidio, può ridurre il rischio di emulazione, soprattutto tra i più giovani, senza compromettere il diritto di cronaca.

Il sito, nato dalla collaborazione tra neuropsichiatri del Dipartimento di Scienze della Sanità pubbliche e pediatriche dell’Università di Torino e Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, è dedicato principalmente ai professionisti dell’informazione e della comunicazione, giacché ci sono evidenze scientifiche del cosiddetto “effetto Papageno”, ossia un effetto protettivo che i media possono avere nel ridurre l’incidenza dei suicidi.

La narrazione di storie di speranza e di guarigione è rassicurante ed è un elemento di tutela e di difesa

per le persone con una vulnerabilità rispetto al potenziale suicidio.

Le sezioni principali del sito sono: – Come Parlarne: con informazioni di base e una check-list con le indicazioni degli errori da evitare e le informazioni da fornire nella trattazione di casi di suicidio.

– Per Capire: storie e notizie positive sulla cura del disagio di giovani e adolescenti, approfondimenti sul tema ecc.

– Risorse: risorse disponibili, online e offline, sul tema. I giornalisti hanno la responsabilità di una corretta informazione come strategia per prevenire il suicidio e offrire supporto alle persone più fragili.

Questo progetto è uno strumento che ha l’obiettivo di andare in questa direzione.

IL METODO BIOLOGICO DIVENTA LEGGE IN AGRICOLTURA Al termine di un processo durato tredici anni, l’Italia ha approvato il disegno di legge che dà il via libera alla regolamentazione della produzione agroalimentare con il metodo biologico. La nuova normativa Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico prevede l’introduzione del marchio Bio italiano, i controlli per dare tutela ai consumatori e agli imprenditori e l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale per la produzione biologica. Il nuovo piano nazionale per la produzione biologica e per le sementi biologiche sarà sostenuto dall’istituzione di un fondo dedicato. La norma prevede inoltre la formazione professionale degli operatori del settore e la creazione dei cosiddetti Distretti biologici. Secondo le stime, il piano porterà la produzione biologica italiana dal 16% al 25% entro il 2030. “Il biologico è un mercato in espansione da dieci anni”, riferisce Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. “

Fonte: Papageno News

I BAMBINI UCRAINI MALATI DI TUMORE ARRIVANO IN ITALIA

Una delegazione di personale medico torinese è andata in missione per

recuperare 13 bambini al confine con l’Ucraina: si tratta di pazienti oncologici in fuga dalla guerra che li ha costretti a lasciare gli ospedali in cui erano curati.

Sono stati trasportati per più di 2000 chilometri e sono giunti a Torino, nel reparto di oncologia dell’ospedale Regina Margherita che li ospiterà – insieme a mamme, fratelli e zii – mentre i medici stanno organizzando le loro cure e le terapie di cui hanno bisogno. Un gruppo di associazioni, Sermig, l’Unione Genitori Italiani (UGI) e Casa Oz, si sono coordinate per assicurare l’ospitalità dei bambini e delle famiglie, una volta che questi verranno dimessi dal reparto per continuare le terapie in day hospital.

“Tutto ciò è stato reso possibile solo grazie a una grande sinergia fra

tutti gli enti coinvolti – commenta Marcella Mondini, segretaria generale di Ugi – a cui si è aggiunto anche il sostegno della Fondazione Reale Mutua, che ci aiuterà a coprire molte spese. Questi bambini sono arrivati fortemente stressati e traumatizzati da quello che hanno vissuto nelle ultime due settimane: fuggire dagli ospedali e rifugiarsi negli scantinati, la sospensione delle cure e il peggiorare del loro stato di salute, ma soprattutto doversi dividere da alcuni familiari, se non tutti. Molti di questi ragazzi sono arrivati solo con le madri, uno solo con il padre, ma alcuni sono stati accompagnati da zii o fratelli, perché i genitori sono rimasti in Ucraina”.

Fonte: UGI, Unione Genitori Italiani

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Produttori e consumatori in misura crescente si avvicinano al biologico che finisce nel carrello della spesa di quasi due italiani su tre (64%).

L’agricoltura nazionale è la più green d’Europa con l’Italia che è l’unico Paese al mondo con 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare”.

La nuova agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ecosistema stimola le aziende a cambiare i sistemi di coltivazione, accelerando la transizione ecologica.

Fonte: Senato della Repubblica Italiana; Coldiretti

6 LAUREE A 25 ANNI: VOGLIO SCONFIGGERE I TUMORI Sei lauree a pieni voti a soli 25 anni, Samuele Cannas è un giovanissimo talento sardo che ha raggiunto il più prestigioso primato universitario. La notizia è stata ufficializzata dal presidente del Consiglio regionale della regione Toscana, Antonio Mazzeo, dove Cannas ha conseguito l’ultimo suo traguardo. Lo studente della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa ha completato il suo percorso di formazione battendo ogni record. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, le lauree in biotecnologie e ingegneria biomedica, la magistrale in biotecnologie e la laurea in pianoforte al conservatorio, arriva anche la magistrale del Sant’Anna, tutti i titoli con lode. Samuele adesso ha un nuovo grande obiettivo: diventare chirurgo per sconfiggere i tumori e, attraverso la robotica applicata e le biotecnologie, poter curare i tumori al pancreas e al fegato. “Mi considero un 25enne come tutti gli altri”, racconta Cannas. “Le sei lauree? Averle ottenute è solo merito della mia capacità di organizzare bene lo studio, questo è un aspetto molto decisivo. Le sei lauree sono essenzialmente il mezzo che ho scelto per affrontare un tema complesso come quello delle patologie chirurgiche intestinali, con un approccio olistico che ingloba le competenze del chirurgo, del biotecnologo e dell’ingegnere e le amalgama insieme, potenziandole vicendevolmente”. Cannas si augura che grazie al suo esempio molti giovani possano trovare “l’ispirazione per portare avanti studi multidisciplinari non per superare dei record o vanagloria, ma perché questo è il nuovo paradigma con il quale approcciarsi alla medicina del futuro”.

Fonte: Ansa; La Nazione Luce

CURE GRATUITE PER CHI NON CE LA FA: NASCE LA SANITÀ SOLIDALE

È un’evoluzione dell’esperienza di “Banca delle visite”, che ispirandosi alla tradizione napoletana del “caffè sospeso” lo aveva tradotto in ambito sanitario, raccogliendo donazioni per offrire visite e prestazioni mediche a chi non può permettersi di sostenere i costi delle cure, né di attendere i

LE AUTO ELETTRICHE NON VANNO PIÙ RICARICATE: IL BATTERY SWAP Il mondo della mobilità elettrica entra in una nuova era, quella in cui le batterie delle auto non vanno più ricaricate dovendo aspettare ore perché possano fare il pieno di energia. La nuova frontiera è quella del battery swap, lo scambio di batterie scariche con omologhe caricate, operazione che può essere fatta nello stesso tempo di un rifornimento tradizionale di benzina. La ricarica delle auto elettriche in questo modo non rappresenta più un problema e questa tecnologia aggira così uno dei freni principali alla diffusione su larga scala dei veicoli elettrici, permettendo un’autonomia di viaggio praticamente illimitata. Il primo impianto di battery swap in Europa è stato installato in Norvegia nel mese di gennaio 2022 mentre in Cina sono già oltre 800 i distributori esistenti e la loro crescita in tutto il mondo è rapidissima. Grazie alle stazioni per lo scambio delle batterie, alcune case automobilistiche, come la cinese NIO, stanno offrendo auto con il modello di vendita Battery as a Service, che significa che i clienti acquistano un’auto senza batteria a un prezzo minore e pagano un abbonamento mensile per il noleggio dell’accumulatore e per poter utilizzare le stazioni per il battery swap. In Italia il battery swap è stato avviato da Eni insieme a XEV, una giovanissima casa automobilistica nata nel 2018 a Torino per contribuire alla transizione della mobilità urbana. Il servizio Battery Xchange permette lo scambio delle batterie per il primo modello di auto elettrica nato con questa possibilità, la piccola YOYO, una city car completamente elettrica guidabile già dai 16 anni con patente B1.

Fonte: Nio; Eni; XEV

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tempi lunghi della sanità pubblica. Il passo successivo, dopo l’erogazione di oltre 2.000 visite in 3 anni, è stato quello di creare una piattaforma basata sulla tecnologia blockchain per mettere in contatto donatori, medici e utenti che necessitano di una cura rapida e gratuita. Nasce così Ethicare la prima piattaforma di raccolta fondi etica e decentralizzata per finanziare una prestazione sanitaria, ma anche un progetto più ampio, come l’acquisto di attrezzature mediche o l’allestimento di ospedale da campo.

In autonomia e senza intermediazione, si contribuisce a costruire una sanità più equa e sostenibile per chi non può permettersi di curarsi. Chiunque può inoltrare una richiesta di aiuto alla Community Ethicare. Medici e strutture sanitarie valutano le richieste e propongono una cura o prestazione attivando una raccolta fondi a tempo.

I donatori possono esaminare le raccolte attive e donare, ricevendo ethicoin. Se l’obiettivo viene raggiunto e la visita erogata, il paziente approva il pagamento a favore del medico che riceverà l’importo stabilito. Se la raccolta non raggiunge l’obiettivo entro il tempo prestabilito, i donatori sono immediatamente rimborsati. Tutte le operazioni sono gestite attraverso uno smart-contract, che ne garantisce la trasparenza.

Fonte: Ethicare

MEZZOPIENO NEWS 52 passi

sito

www .mezzopieno.org

Ogni primo Martedì del mese, dalle ore 20 alle 22,30 il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi.

Ci trovi a Torino, presso la Casa del Quartierie di S. Salvario in Via Morgari 14, nella sala torretta al 1° piano. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Se vuoi partecipare registrati inviando una e-mail a info@mezzopieno.org.

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Ecco i prossimi incontri del gruppo di Torino

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La gentilezza in gioco

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La scoperta della felicità secondo lo Yoga

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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO: - IL RAPPORTO CON SE STESSI - LE RELAZIONI - IL RAPPORTO CON LA NATURA - LA SPIRITUALITÀ

LE BUONE ABITUDINI

UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Usa i tuoi punti di forza 1) Prenditi un momento per pensare a un tuo punto di forza, ad esempio la creatività, la perseveranza, la gentilezza, la modestia o la curiosità. Prendi in considerazione come oggi potresti usare questa qualità in un modo nuovo e diverso dal solito. Ad esempio, se scegli la dote della perseveranza, potresti fare una lista di impegni che ultimamente hai trovato gravosi per poi provare ad affrontarli uno alla volta. Oppure se scegli la curiosità, potresti provare un’attività che non hai mai provato prima.

2) Descrivi per iscritto il punto di forza che intendi utilizzare oggi e come lo userai. Poi procedi e ricorri a quella qualità più volte che puoi durante la giornata. Fai lo stesso nei giorni seguenti.

Alla fine della settimana, scrivi in merito alla qualità su cui ti sei concentrato e del modo in cui l’hai utilizzata. Descrivi in dettaglio che cosa hai fatto, come ti sei sentito e cosa hai imparato dall’esperienza.

3) Alle volte dedichiamo più attenzione alle nostre debolezze e ai nostri limiti che ai nostri pregi.

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Tuttavia la ricerca suggerisce che pensare ai propri punti di forza può aumentare la felicità e ridurre la depressione. Sebbene lavorare per colmare le proprie lacune sia importante per il benessere, è altrettanto importante coltivare le nostre qualità e metterle in uso. Riflettere su questi punti di forza può aiutare le persone a ricordare che hanno effettivamente delle qualità positive, e ciò può costruire fiducia in se stessi e autostima e, di conseguenza, aumentare il benessere. Mettere in uso le qualità aiuta ad accrescerle e usare i punti di forza in modo nuovo e inusuale può inoltre mostrarci quanto questi siano importanti in contesti differenti.

(In collaborazione con greatergood.berkeley.edu)

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Questa settima na prova a non lamentarti neppure una vo lta

Fai una passeggiata di almeno 15 minuti lasciando a casa il cellulare

lla Nel corso de pila giornata, com un elenco di hai e h c ò i c o t t u t completato

MEZZOPIENO NEWS intervista Quando ho scelto Una laurea in lingue con lode, inizia la sua questo lavoro mi carriera giovanissima come interprete di sono fatta una fotoromanzi, poi in televisione affianca promessa: che Corrado nel programma La Corrida, è il non mi avrebbe volto di “A sua immagine” ogni domenica e rubato la quoticonduce diverse trasmissioni storiche, come dianità, la bellez“Domenica In”, “Lo Zecchino d’oro”, “L’Italia sul za della semplici2”, “Al posto tuo”, la maratona di Telethon. tà del quotidiano.

Ha presentato i più grandi eventi ecclesiali Quello della teleaccanto a tre papi: Giovanni Paolo II, visione è un Benedetto XVI e papa Francesco. mondo che tende Nel 2020 ha condotto il concerto di Ennio a non farti stare Morricone presso il Senato della Repubblica con i piedi per Italiana. terra. Il rischio è Giornalista pubblicista, per il TG2 è stata che si perda la l’inviata a Pietrelcina in occasione della bellezza del concanonizzazione di Padre Pio nel 2002. Ha tatto con le perscritto per il “Messaggero di Sant’Antonio”, sone e se non sei Qn, Resto del Carlino, Nazione, Giorno. nel mondo non È cavaliere della Repubblica italiana e testimonial dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i puoi conoscerne rifugiati. le sfumature per raccontarlo.

Nel libro parlo di “battaglia” a 360 gradi! Ma è bella e perché ho un profonprofonda questa fatica, mi do senso della giustizia, regala una pienezza intema “disarmata” rispetto riore che prima non avevo alle armi diffuse in quetrovato con nient’altro. sto ambiente, ovvero le Con un figlio si respira allo scorciatoie, il denigrare stesso ritmo, è davvero un gli altri, la macchina del dono.

Ogni intervista non è un faccia a faccia, ma un occhi negli occhi fango. Io lavoro seguenA proposito di lottare per do una regola d’oro che è Con la tua professione Cosa significa per te sempre un’alternanza tra trovare una soluzione, nel quella di non fare agli altri hai potuto raccontare il la notte e il giorno. Avere vedere il bicchiere ciò che non vorresti fosse mondo e lo hai fatto con un approccio mezzo pieno tuo libro “Una guerriera mezzo pieno? fatto a te. Nell’altro c’è le sfumature a cui accenvuol dire cercare e lottare disarmata” parli della Significa vedere la sempre il positivo, perché navi. C’è un avvenimento battaglia quotidiana per risolvere le cose con vita a colori. Nelle c’è in tutti.

Come mamma in particolare che hai delle donne normali.

Qual spirito costruttivo, avere cose c’è un risvolmi sento una Wonder avuto piacere di narrare? è la tua idea di donna e di il desiderio di proiettarsi to positivo, anche Woman, è un impegno Ti direi ogni persona che madre? verso l’alto e volare. nelle difficoltà. C’è

Lorena Bianchetti GATTO

ELISABETTA

Giornalista, conduttrice televisiva

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MEZZOPIENO NEWS intervista ho incontrato, ogni contesto culturale che ho raccontato.

Non sono una giornalista che racconta in modo freddo, solo per recepire e restituire l’informazione. Per me un’intervista è sempre un incontro di anime, un abbraccio dove il racconto è fatto sulla base dell’incontro umano.

Tutte mi hanno trasmesso un’emozione e ognuna la porto con me, cerco di rimanere in contatto anche a riflettori spenti.

L’Altro è un arricchimento. Le ferite che ho avuto l’onore di accogliere sono ciò che mi aiuta a fare lo step successivo dentro di me. Più che un faccia a faccia, per me l’intervista è un occhi negli occhi. Chiedo sempre ai miei ospiti in studio di non guardare le telecamere e di aprirsi al racconto nell’incontro con me.

Nell’altro c’è sempre il positivo, perché c’è in tutti

manda semi nella società e dà agli altri la forza per scegliere il bene. Tutto dipende da cosa si dà da mangiare al lupo che dentro di noi, se il cibo buono, fatto di amore, pace, generosità o il cibo cattivo, che è l’odio, la rabbia, l’avidità.

Come giornalisti abbiamo la responsabilità di questo racconto del mondo. In che modo pensi che il giornalismo possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore?

Ciascun lavoro è una missione, che è quella di fare qualcosa per essere costruttori di pace. Se n.d.r Il rifericome mento è alla giorleggenda cheLe ferite che ho avuto nalista rokee dei due l’onore di accogliere mi semilupi, ripresa aiutano a fare lo step no così da papa successivo dentro panico, Francesco. di me rendo “Ci sono due lupi morbosa dentro di noi. Il la sofferenza, primo si chiama rabspettacolarizzo l’informabia, odio, rancore, zione, getto panico e non infelicità e paura. Il offro uno spunto di risasecondo si chiama lita. La televisione entra amore, speranza. nelle case e nel cuore gioia e generosità. delle persone e ne condiOgni giorno questi ziona il pensiero e l’atteg- due lupi lottano giamento. Non deve mai dentro di noi e sai esserci una censura, tutto chi vince alla fine? va raccontato nell’onestà Quello a cui tu dai della vita, ma sempre con da mangiare”. una luce di speranza, con il desiderio di risolvere le situazioni. Bisogna denunciare il male senza spettacolarizzazioni, mai dialogarci, come invita Papa Francesco. Ognuno di noi, in famiglia, nel lavoro, nel rapporto con gli altri MEZZOPIENO NEWS

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“Continuare a vivere e a credere nel mondo“- Leopoli, Ucraina, marzo 2022 Foto di Maurizio Gjivovich © Come vedi il mondo Mezzopieno? Invia la tua foto a redazione@mezzopieno.org

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Il notiziario della positività dei giovani giornalisti gentili

DALLE REDAZIONI GENTILI LOCALI IMBUCARE LA GIOIA E LA GENTILEZZA Un progetto nato dal desiderio delle persone con disabilità di sperimentarsi nelle vesti di cittadini attivi in tempi di pandemia. I “ragazzi” del Centro Diurno La Gabbianella di Orbassano (TO), nell’intento di sollevare gli animi, hanno scritto delle lettere e le hanno imbucate a mano nel loro quartiere. I bigliettini sono stati inviti alla condivisione delle sane abitudini che procurano gioia, prendendo spunto dalla rivista Mezzopieno News, utilizzata all’interno di alcune attività educative.

L’iniziativa ha suscitato un entusiasmo “epidemico”: anche i negozianti hanno piacevolmente accolto la proposta di esporre sul loro bancone le lettere da lasciare in dono ai clienti e in breve tempo al Centro Diurno sono pervenute una valanga di lettere, insieme alle richieste di continuare a mantenere i contatti epistolari nell’attesa di potersi conoscere di persona.

Orbassano (TO)

#IOSONOPACE

La guerra in Ucraina sta spingendo tante persone ad aiutare la popolazione in difficoltà, colpita dalle bombe e dalle conseguenze del conflitto. Per questo tantissime iniziative sono state avviate in tutta Italia e in tutto il mondo, per inviare aiuti, vestiti, cibo e medicine a chi ne ha bisogno.

Molte persone hanno deciso di fare delle azioni personali nella loro vita quotidiana e di impegnarsi per promuovere iniziative di pace nei confronti degli altri, della natura e verso se stessi.

Per questo è nato l’hashtag #IOSONOPACE che tutte le persone stanno usando per condividere le loro foto mentre compiono i gesti di pace, come per esempio abbassare il riscaldamento di casa di un grado e mettersi un maglione in più.

IL PRIMO CITTADINO DIVENTA AUTISTA DELLO SCUOLABUS A Cannole, in provincia di Lecce, l’autista dello scuolabus si è ammalato di Covid e il Sindaco ha deciso di sostituirlo personalmente, mettendosi alla guida del mezzo per 10 giorni. I ragazzi da accompagnare sono 32 e sono divisi in due turni che il Primo cittadino 48enne compie grazie alla patente per mezzi pubblici che aveva preso durante il servizio militare.

Il Sindaco ha già esperienza con i bambini, perché ogni anno li accompagna ai campi estivi. In questo caso, non ha voluto perdere tempo nella ricerca di un sostituto e si è messo a disposizione, senza pensarci troppo.

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Cannole (LE)

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LAVORARE IN RETE PER CRESCERE INSIEME Una startup che in 10 anni è riuscita a diventare il leader mondiale nella mobilità su gomma e che oggi rappresenta il network di autobus intercity più esteso al mondo.

Nata nel 2011 a Monaco di Baviera, FlixBus entra sul mercato tedesco con l’obiet­tivo di offrire un servizio di mobilità popolare, innovativo, sostenibile ed economicamente accessibile, creando collaborazioni di sinergia con le im­prese di autotrasporti del territorio. Il successo di questo modello, ispirato alle compagnie aeree low-cost, permette alla startup di esportare la propria offerta anche al di fuori dei confini nazionali ed avviare un processo di internazio­ nalizzazione che in pochi anni porta a creare una rete di oltre 400.000 collegamenti al giorno verso 2.500 destinazioni in 37 Paesi.

“Il nostro modello di business è fondato su una collaborazione di reciproco vantaggio con una rete di aziende partner dislocate sul territorio nazionale” racconta Andrea Incondi, “Il nostro modello è fondato su collaborazioni di Managing Director di FlixBus reciproco vantaggio” Italia nella sua testimonianza Andrea Incondi

LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO

Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende

per Mezzopieno. La valorizzazione dall’esperienza locale e della conoscenza consolidata del territorio e del settore mette al centro e valorizza gli autotrasportatori già presenti sulle tratte per il servizio operativo che mettono a disposizione i mezzi e il personale, mentre FlixBus si occupa di tutto quello che attiene alla pianificazione di rete, al marketing, alla comunicazione e al controllo qualità. Questo modello permette alla rete di rendere vasta e capillare l’offerta in termini di linee e collegamenti serviti e di elevare la qualità del servizio globale investendo a livello di gruppo su tecnologia e innovazione.

“Puntiamo a creare valore aggiunto nei territori in cui operiamo, perseguendo una visione in grado di produrre benefici per le economie e per le comunità locali, oltre che per l’ambiente” racconta Incondi.

“Abbiamo mezzi alimentati a energia solare e a biogas e stiamo partecipando a un progetto di ricerca finalizzato a lanciare il primo autobus a idrogeno verde sulle lunghe tratte entro il 2024”. ”Il monitoraggio dei tempi di guida e riposo degli autisti avviene attraverso la tecnologia GPS e applichiamo misure appositamente pensate da FlixBus e superiori agli standard stabiliti dall’Unione Europea, quali la presenza del doppio autista sulle linee notturne e la formazione continua dei conducenti attraverso la piattaforma FlixUni”.

L’INNOVAZIONE APPLICATA AD UN SETTORE OBSOLETO Luca Streri

Il settore delle autolinee è da sempre caratterizzato da una forte frammentazione e da una significativa copertura pubblica, elementi che spesso si traducono in perdita di efficienza e bassa innovazione. L’evoluzione della concorrenza intermodale (treni, aerei e forme di trasporto condiviso alternative) inoltre rappresenta sempre più, in questo contesto, un elemento di competizione che negli ultimi anni ha trasformato significativamente il trasporto su gomma.

L’approccio di Flixbus è l’esempio lampante di come una giovane azienda esordiente può entrare in un settore consolidato e obsoleto rivoluzionando l’intero mercato, grazie all’adozione di nuovi paradigmi, innovazione e strumenti collaborativi. L’azienda ha puntato sul riavvicinare dapprima i giovani ai viaggi su bus a medio-lungo raggio con mezzi moderni e digitalizzati e utilizzando le tecnologie per permettere un modello di pricing dinamico, in base al quale il costo del biglietto si alza man mano che ci si avvicina alla data del viaggio, proporzionalmente al tasso di riempimento dell’autobus.

L’impegno per creare una “nuova cultura della mobilità collettiva”, come la definisce lo stesso direttore amministrativo, è ciò che ha reso Flixbus un leader non solo di business ma anche di etica, riuscendo a far convivere sostenibilità, efficienza e qualità del lavoro, elementi che si sorreggono uno con l’altro perché pilastri di uno stesso principio fondante, perché “sostenibilità significa assicurare il benessere ambientale, sociale ed economico sia presente che futuro, rispondere ai bisogni delle persone e della società senza compromettere la possibilità per le future generazioni di soddisfare i propri, agendo nell’interesse di tutti” come ricorda Incondi.

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IL PENSIERO VA LIBERATO

Progetto della cooperativa La Meridiana Monza (articolo tratto dal Numero Febbraio 2022 - anno 3 Scriveresistere)

Anche quando la sorte ci volta le spalle Ricordare è sempre importante. Il 2008 corrisponde al mio ricovero definitivo, ormai la SLA era entrata in pieno possesso del mio corpo e muovevo a malapena i piedi per suonare il campanello in caso avessi bisogno degli infermieri. Era decisamente una situazione che mi metteva in imbarazzo perché io, che ero l’Indipendente per antonomasia, quello abituato a cavarsela da solo da sempre e che raramente chiedeva aiuto, mi ero ridotto così e dovevo farmi portare anche in bagno. Di fianco a me c’era un altro ragazzo, un ex calciatore famoso che era già attaccato al ventilatore perché non respirava più con i suoi polmoni e che tenevo particolarmente d’occhio perché rappresentava il mio prossimo step.

Stefano (Borgonovo) riceveva spesso visita da parte di personaggi del mondo del calcio e da suoi ex compagni di squadra e della Nazionale di Calcio, tutte brave persone che si commuovevano nel vederlo conciato così e a me luccicavano gli occhi e trattenevo a stento le lacrime per la proprietà transitiva degli elementi di uno stesso gruppo. Certo, perché se lui faceva pena ai suoi amici, allora anch’io facevo pena, e questo non mi piaceva. Però tra noi e il terzo “inquilino” della stanza, posto di fronte a noi, un ragazzo ancora più giovane di noi e amante della musica di nome Omar, si era instaurato un ottimo rapporto di collaborazione e di complicità che è tipico di chi si trova a navigare nella tempesta sulla stessa barca.

Quindi si sono create le basi per una bella amicizia durata circa tre mesi durante i quali ci siamo conosciuti bene e abbiamo conosciuto le reciproche famiglie, con relativi commenti quando si restava soli. Non è facile essere capiti quando la sorte ci volta le spalle e si attraversa un momento così drammatico e senza via di scampo. I nostri parenti e amici comprendono solo in parte il nostro stato d’animo, la nostra disperazione e la nostra intima solitudine nella profonda incertezza di decidere il nostro futuro.

Una situazione davvero ai confini della realtà perché consapevoli di dover presto fare una scelta che comunque sia sarà come imboccare una strada buia senza ritorno. Vivere o morire, e poi vivere come?! Lì al Centro Nemo, dentro l’ospedale di Niguarda, ho visto morire le prime persone malate di SLA, quelli forse più coraggiosi che non hanno avuto dubbi né tentennamenti. Sui siti internet, dove avevo chiesto di cercare informazioni sulla SLA ad una amica, le notizie su questa patologia non davano speranze, anzi, descrivevano come scellerati quelli che osavano sfidare il destino scegliendo di vivere una vita grama e piena di difficoltà. Prima di tutto, dove andare? Stefano e Omar volevano tornare a casa, ma io? Stefano aveva una casa grande e ci poteva stare comodo, la casa di Omar non era grande ma era accessibile e poi lui aveva i suoi amici con cui fare musica e comporre quella canzone sulla SLA che voleva scrivere, e poi c’ero io che non potevo e non mi sentivo di poter tornare nella mia piccola casa su due piani. Inimmaginabile!

Nel frattempo il dottor Mario Melazzini, ai tempi consulente scientifico del Centro Nemo ed anch’esso malato di SLA, che si occupava pure della raccolta fondi per il Centro, aveva proposto a Stefano di collaborare con lui in quel difficile compito e che gli avrebbe fatto fornire in tempi rapidi un formidabile computer per agevolare la sua ripresa dei contatti con il mondo del calcio. A un tratto, ho sentito Stefano dire una cosa che mi ha stupito e che mi ha fatto piacere perché non mi aspettavo che gli dicesse a bruciapelo: “sì, accetto solo se lei fa avere un computer anche a Luigi”.

Mi veniva da piangere per il generoso gesto di altruismo e di benevolenza di Stefano e mi veniva da ridere per il fantastico contropiede che aveva fatto con un guizzo repentino che mi ricordava i suoi tempi migliori. L’ho ringraziato appena il dottore ha lasciato la stanza soddisfatto e sorridente, contento di aver fatto un buon affare.

Io biascicavo ancora qualche parola, o almeno così pensavo, comunque qualcosa si capiva e ci siamo scambiati uno sguardo d’intesa che era più espressivo di un discorso: si fa presto a imparare a parlare con le espressioni del viso quando la voce se ne va a farsi benedire insieme ai muscoli e non puoi nemmeno fare i segni.

Più avanti il computer è arrivato e, superate le mie iniziali resistenze ad imparare, oggi è un mio indispensabile compagno di viaggio che mi dà voce, facendomi esistere agli occhi del mondo con la dignità del mio pensiero.

LUIGI PICHECA

Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta.

Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano.

Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.

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La rivoluzione del crescere

NATALIA CERAVOLO

Non esiste nessuno, lo giuro, che non sia passata da lì, dalla tappa obbligatoria: dalla rivoluzione del crescere.

E ogni volta è sempre la stessa storia che più o meno fa così: noi sì che eravamo, noi sì che sapevamo, noi sì che studiavamo, non come ora.

E questo ora è bellissimo perché è la frazione temporale più democratica e duratura che io conosca. Non indica, infatti, un momento storico preciso: l’importante è che sia altro da prima, dal prima giusto per definizione.

“Alla fine l’equilibrio interiore non è che da cercare. Forse ce l’abbiamo già, e più ci muoviamo o agitiamo o altro, e più ce ne allontaniamo.”

Una serie tv, un romanzo, una manciata di ricordi.

Generazione 56K è una scatola, quella che abbiamo in uno degli scaffali della libreria della nostra casa natìa. Non è un prodotto derivativo della fama e degli strumenti comici dei The Jackal, è semplicemente un prodotto che nasce (anche) da quelle persone, ma che poi ha una sua identità molto precisa che prescinde completamente dal lavoro comico del gruppo. Anche perché, se vogliamo proprio guardare, Generazione 56K non è nemmeno una serie “comica”. È invece una commedia romantica senza se e senza ma, a cui va aggiunto uno degli ingredienti fondamentali di questi anni: la nostalgia. Il titolo rimanda alle vecchie modalità di essere in rete, con i familiari squittii tecnologici che, con grande gioia e spaventosa lentezza, ci consentivano una finestra su un mondo lentissimo e fino ad allora sconosciuto: la terra degli altri, le foto degli altri, le notizie.

Generazione 56K è scritta e girata bene, con in testa un’idea precisa di atmosfera e sviluppo, senza momenti morti, e con un’ottima gestione del parallelo fra i due piani temporali del passato e del presente. Non è solo una serie giovane, ma è una serie che parla di giovani e forse anche ai giovani. Per provare a colmare quel divario che si crea tra le locuzioni “ai miei tempi” e “invece ora”.

Lo colleghiamo, tematicamente, a un pilastro della letteratura di formazione: Jack frusciante è uscito dal gruppo scritto da Enrico Brizzi ( a soli 19 anni, giusto per restare in tema gioventù) Sono i primi anni Novanta: gli anni della Guerra del Golfo, della morte di Falcone e Borsellino, del passaggio dalla Prima alla seconda Repubblica… Gli stessi anni in cui il diciassettenne Alex, protagonista di Jack frusciante è uscito dal gruppo, si trova a fare i conti con una vita cui fatica a trovare un senso, una vita tanto piena di traguardi inutili da apparire drammaticamente vuota. A tenerlo su ci sono la musica, dai Pistols ai Clash passando per i Red Hot Chili Peppers, gli amici e Adelaide, entrata nella sua vita durante una tediosa e asfissiante domenica pomeriggio. Ai due adolescenti non servono molte parole per accorgersi di come tra loro esista un’affinità sorprendente, capace di farli comunicare anche Questa rubrica nasce con la voglia di unire. L’ idea che la sottende è che, attraverso lunghi silenzi. Alex è improvvisamente felice e guardando bene, tutto è collegato. Un macro tema che collega libri, film e tutto nella sua vita inizia ad apparirgli sotto una luce diversa.

L’amore coinvolge, l’amicizia rende mezzopiena la vita. Sarà serie tv, tutto col sacro file rouge della parola. abbastanza per sopravvivere all’adolescenza? Leggetelo.

La rubrica è a cura di Natalia Ceravolo, due figli, una manciata di dolori e gioie ad Ragazzi, quando proviamo a spiegarvi le verità assolute sulla ogni angolo. vita e su come funziona il mondo e su come voi non capite nulla e invece noi sì, ecco annuite ma poi tornate a calpestare Sul suo canale instagram raccoglie tutto, per non perdere il segno: i vostri passi. Che questa roba qui, del vivere intendo, si https://www.instagram.com/nataliaceravolo/?hl=it capisce solo camminando.

Per ascoltarla tutte le domeniche su Radio capital: Una serie tv, un romanzo, una manciata di ricordi. E la https://www.capital.it/programmi/betty/puntate/ consapevolezza buona che quelli de “ai miei tempi”, ora, siamo noi.

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MEZZOPIENO NEWS alimentazione

La ricetta della Gratitudine

La cucina che fa bene a noi e all’ambiente

TRIANGOLINI DI PASTA FILLO CON AVANZI DI VERDURE E FORMAGGI

Questa rubrica porta a tavola le ricette per valorizzare alimenti che solitamente sono scartati, che butteremmo via e che a volte non sappiamo abbiano ancora una vita energia residua imprevedibile e sorprendente.

Il nostro modo di cucinare e di nutrirci diventa così un gesto di gratitudine e di amore per la Terra e per noi.

La rubrica è curata da Elena Carmilla, chef di cucina naturale e scrittrice di libri di alimentazione naturale.

Il merito di questa ricetta svuota avanzi, lo confesso, è della mia primissima suocera, stiamo parlando del fidanzatino del liceo! Lei aveva sempre in tavola qualche splendida torta salata, le combinazioni di verdure le più disparate, ma ci faceva sempre un’ottima figura. In effetti, non è semplicissimo trovare il giusto abbinamento tra avanzi diversi, ma personalmente ho notato che associare un contorno del giorno prima con un po’ di formaggio dimenticato nel cassetto, porta buoni risultati (io parlo di no-cheese vegan, ma fate vobis!). Un altro ingrediente perfetto per questi triangolini spesso è la spirulina in polvere o le alghe mix in fiocchi, che migliorano l’apporto nutrizionale e danno una spinta al sapore finale; sarà che sono innamorata delle alghe e le vorrei aggiungere sempre come il prezzemolo!

Se volete, andate a cercare il mio libro UMAMI Profumo di mare (Nuova Ipsa Editore) e scoprirete quante cose si possono fare!

Concludendo, direi che è fondamentale avere sempre in frigo un rotolo di pasta fillo greca.

Per avere più ricette della gratitudine: www.elenacarmilla.eu info@elenacarmilla.eu

● Pasta fillo ● Contorno di verdure del giorno prima

Ingredienti

(l’importante è che non sia troppo unto) Formaggio, no-cheese o tofu ● Un cucchiaino di mix di alghe in fiocchi o spirulina ● Fecola di patate ● Sale ● Olio alto oleico

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Preparazione

Frullare in un mixer le verdure con il formaggio, aggiungere la fecola di patate un cucchiaino alla volta fino ad assorbire tutti i liquidi in eccesso. Si dovrà ottenere una farcitura cremosa e omogenea della consistenza di un purè. Aggiustare il sapore con le alghe, un pizzico di sale e un filo d’olio se non era presente nel contorno.

Srotolare i fogli di fillo, e distenderne uno su un piano di lavoro asciutto e pulito. Con la rotella tagliarlo in due nel verso della larghezza. Le piegature a triangolo procedono da sinistra verso destra, perciò posizionare un cucchiaio generoso di farcia al centro del secondo triangolo a sinistra, come nello schema. Ripiegare i triangoli, prima di fare la chiusura finale inumidire leggermente con le dita il bordo e sigillare. Procedere con gli altri fogli fino a fine farcitura, disponendoli sulla teglia. Spennellare con olio alto oleico la superficie e infornare a 200°C per 7 minuti, fino a quando i bordi saranno dorati e croccanti.

Per maggiore croccantezza e spessore si possono anche raddoppiare i fogli.

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IL MONASTERO DI SAN BIAGIO La saggezza del passato come guida per il futuro “Fai della tua vita un capolavoro”

MARIANI

DIEGO

Appena più a sud delle Langhe, nel territorio del monregalese, sorge un antico monastero fondato nel 1014 da Eriberto di Morozzo intorno a un oratorio dedicato a San Biagio, poi donato all’Abbazia di Fruttuari legata a Cluny. I monaci benedettini che si insediano nel monastero dopo la sua edificazione rendono fertile l’area circostante, prima malsana e inospitale, ma intorno al 1440 sono costretti ad abbandonare il priorato per vederlo assegnato al Capitolo di Mondovì che lo renderà parrocchia fino al 1904. Da allora il monastero, ormai abbandonato, si riduce a complesso rurale abitato dai contadini della zona. Fino a quando nel 1973 Filiberto Guala, diventato monaco trappista dopo esere stato amministratore delegato nella RAI del dopoguerra, vi si trasferisce per avviare una importante opera di restauro che riporterà alla luce preziosi affreschi del XV secolo, vivendo nel monastero da anacoreta fino al 1984.

Si giunge così ai nostri giorni, con il monastero ritornato ad essere un centro di vita spirituale e contemplazione, che il silenzio e la quiete della zona ben assecondano. Siamo stati a Mondovì per incontrare Matteo Ghiglione, il responsabile dei progetti per Casa do Menor, l’associazione che oggi si prende cura del monastero.

Siete arrivati da poco a S. Biagio. A quali progetti state lavorando?

Questo monastero ha una storia che inizia nell’anno 1.000. Noi arriviamo qui in punta di piedi per inserirci in questa lunga esperienza. Il monastero è sempre stato un luogo di cultura ma anche uno spazio economico. Basti pensare alla nascita dell’economia civile in Italia, che origina proprio dalla relazione tra l’abbazia e l’economia contadina dei campi e delle cascine. Ecco, mi piace pensare che ci inseriamo in questo solco: recuperando il motto benedettino ora et labora portiamo l’attenzione al lavoro e, al contempo, al benessere spirituale.

Intanto abbiamo ripulito la struttura, rendendola bella e accogliente.

Ci siamo installati qui con gli uffici della nostra associazione e diamo attenzione a questo spazio che comprende, tra l’altro, un’area verde con un frutteto sperimentale che ospita varietà antiche di mele fuori commercio. Vicino al frutteto ci sono delle arnie di cui ci occupiamo insieme ad una cooperativa di amici. Per valorizzare questa produzione abbiamo avviato una linea di cosmetici al miele denominata Boa Carisia (buona carezza).

Raccontiamo con piacere di questo progetto che mette insieme il miele di S. Biagio, la nostra attività di Ong e una società benefit di Pianezza che produce cosmetici naturali. Il ricavato della vendita dei prodotti cosmetici finanzia infatti le nostre attività in Brasile, dove nasciamo a sostegno dell’opera di padre Renato Chiera che negli anni ‘80 ha fondato la Casa do Menor per l’accoglienza dei bambini di strada delle favelas sperimentando il metodo della pedagogia della presenza, che pone l’attenzione e l’amore verso i bambini

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come presupposto essenziale per una crescita sana.

Come si innesta una nuova progettualità in un luogo dalla storia millenaria?

In questa fase in cui stiamo progettando il futuro del monastero abbiamo a mente tre pilastri: l’accoglienza, l’agricoltura e la cultura.

L’accoglienza e il turismo possono aiutarci a generare le entrate

MEZZOPIENO NEWS incontra per sostenere la struttura che LA BUONA PRATICA SUGGERITA DAL ha bisogno di MONASTERO DI SAN BIAGIO: una manutenzione impor- Passeggia in un luogo naturale e ricco di storia tante. Del resto come associazione abbiamo sempre organizzato eventi di so- re alla trasformazione di prodotti lidarietà utilizzando prodotti del come il sidro o l’amaro: una classiterritorio. Peraltro siamo all’inter- ca attività di monastero insomma. no dell’oasi di Crava Morozzo, nel A questo proposito degli amici di parco delle Alpi marittime, perciò Villanova Mondovì ci hanno provogliamo ripulire i terreni limitrofi posto di avviare una coltura speal monastero e portare avanti una rimentale di luppolo che vorrebnarrazione del valore naturalistico bero utilizzare per la produzione della loro birra. Ecco un progetto di questa area.

Per quanto riguarda il secondo frutto dei tanti incontri casuali che pilastro, partiamo dal pomario avvengono qui al monastero. antico e dall’apicoltu- Il terzo filone di progettazione ra di cui dicevo prima, vedrà l’organizzazione di eventi legati all’arte, come per arrivaad esempio la visita guidata ai dipinti del XIV e XV secolo che si trovano all’interno della chiesa oppure dei workshop di fotografia.

Oggi all’interno del mona-

stero si riunisce periodicamente l’associazione amici di Pierre Teilhard de Chardin, teologo, filosofo e paleontologo francese nato nel 1881. Il monastero in questo senso vuole essere un hub culturale ma anche un luogo in cui andare a ricaricare le batterie circondati da bellezza e natura.

za dei profughi ucraini.

Come immagini il monastero da qui a cinque anni?

Mi chiedo spesso dove vorremmo andare. Immagino uno spazio a servizio del territorio. Mi piacerebbe fosse un luogo polifunzionale con attività agricole, formative,

culturali. Un luogo bello, dove si può venire per passeggiare e per immergersi nell’oasi naturalistica.

Un luogo che produce eventi culturali. Un luogo dello spirito che porti attenzione anche sulla dimensione contemplativa. Perché un monastero, in fondo, è tutte queste cose insieme.

Da chi è abitato oggi il monastero?

In questo momento c’è il nostro ufficio che apre tutti i giorni. Poi abbiamo dei volontari, in particolare quelli dell’associazione l’Aquilone di Farigliano, che il mercoledì e il sabato vengono qui per portare avanti i lavori agricoli e di pulizia. Tre persone ci hanno poi chiesto di venire ad abitare qui. Ci stiamo pensando; per noi sarebbe interessante avere una presenza continuativa di qualcuno che diventerebbe una sorta di custode di questo luogo.

Gli eventi recenti ci stanno interrogando molto e proprio in questi giorni abbiamo un incontro con la prefettura MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla di Cuneo per sostenibilità.

Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di valutare se alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. aprire le noPer conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per stre stanze condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. all’accoglien-

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MEZZOPIENO NEWS ringraziarevoglio

Per la primavera - Fiorentina Per gli amici e le amiche e il tempo passato con loro - Elvira Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti...

RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento.

Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.

Per i momenti in cui riesco a pensare e a ringraziare - Roggero Per l’alba e il tramonto - Federica Per la mia sorellina che è nata - Grazia, scuola Maria Ausiliatrice Per gli uccellini e i loro canti - Allegra Per il sole dietro le finestre - Paola Per il colore del latte dentro al caffè - Claudia Per quella volta che mi sono accorto di essere vivo - Fabio Per le persone che fanno il loro dovere e che rispettano quello degli altri - Marco MEZZOPIENO NEWS

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Per quel momento che ti toglie il fiato e poi te lo ridà - Luca Per le canzoni di Lucio Battisti - Margherita Per la pace - Farida, classe V° scuola Silvio Pellico Per il silenzio dopo il rumore - Agata Per la pizza al tegamino - Fabio Per l’elettricità - Rosanna Per avere un lavoro - Elisa Perché sto bene e non ho problemi - Pia Per la forza di andare avanti nelle tempeste - Matteo Per................................................................................... (scrivi qui il tuo ringraziare voglio)

MEZZOPIENO NEWS progetti

POVERTÀ SALUTE ECONOMIA ETICA ECOLOGIA INFORMAZIONE COSTRUTTIVA SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ CULTURA / CONOSCENZA

SPERIMENTARE LA FELICITÀ – UN LABORATORIO PER GLI STUDENTI DI PSICOLOGIA Il 16 marzo ha preso il via il laboratorio “Contesti e strumenti per il benessere e la felicità” per gli studenti di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Torino.

Il laboratorio, al suo secondo anno di attività, è stato promosso dal movimento Mezzopieno con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di benessere e felicità, di illustrare gli strumenti che possono promuoverli e di ​​allenare un pensiero critico degli studenti a leggere e favorire il benessere nei vari ambiti della vita. È fondamentale che i futuri professionisti della salute mentale siano formati su questi temi. Il benessere, infatti, non è la mera assenza di malattia o disagio e la felicità non è circoscritta al successo momentaneo o alla gioia che si prova in seguito ad un particolare evento. Benessere e felicità fanno riferimento a un più ampio equilibrio, un’armonia tra il proprio mondo interno e quello esterno.

A lezione, gli studenti avranno modo di sperimentare il benessere attraverso alcune pratiche che sono state studiate dalla psicologia positiva, sperimentandone i benefici, ma anche osservando e discutendo le difficoltà e le resistenze a metterle in atto. Ampio spazio verrà fornito all’ascolto delle testimonianze di chi, in vari ambiti, ha investito sulla promozione del benessere delle persone: esperienze di eccellenza che derivano dal mondo dell’impresa, della comunità, del terzo settore e della scuola. Il laboratorio si colloca all’interno di una convenzione fra il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e Mezzopieno e costituisce una delle collaborazioni con le università che il movimento ha costruito negli anni, volte a sostenere le attività del suo centro studi e ad approfondire la sua capacità di interpretare e analizzare la società e le sue evoluzioni.

Organizzatori: Movimento Mezzopieno | Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino MEZZOPIENO NEWS

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La palestra della Felità di BICCHIERINO MEZZOPIENO

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1) Il filo della meraviglia Prova a percepire sul tuo viso o sul tuo corpo la brezza che rinfresca, il sole che riscalda, la pioggia che scorre: i nostri cinque sensi ci mettono in contatto con gli altri e con l’universo. Non tagliamo mai il filo della meraviglia.

Disegna un oggetto, un luogo, un elemento naturale che suscita in te meraviglia.

2) Meditazione della nuvola Sdraiati per terra, all’aperto e guarda le nuvole, rilassati. Scegli una nuvola, concentrati e respira con essa. Ogni volta che fai un respiro, controlla se la nuvola cambia forma o se diventa più piccola. Senti la terra che ti sorregge, usa l’immaginazione e osserva le nuvole inventando personaggi e avventure.

1) Ammirazione Osserva per un minuto un oggetto che si trova vicino a te. Deve essere qualcosa che ritieni (e hai sempre ritenuto) poco interessante.

Cosa puoi ammirare in quell’oggetto?

Scaduto il tempo, disegna l’oggetto dando risalto alle sue caratteristiche meravigliose.

1) Amiche mani, amici piedi Siediti, inspira

2) Meditazione del sorriso Il nostro sorriso può portare molta gioia. Sorridendo inneschiamo una meravigliosa reazione a catena, entrando in contatto con la gioia che è in tutte le persone che incontriamo. Lentamente, fai cinque sorrisi, inspirando ed espirando, profondamente, secondo questo schema: inspira – sorridi – espira – rilassati ed entra in contatto con la gioia.

2) Respirazione del fiore e della candela Immagina di avere un fiore sulla mano destra e una candela sulla mano sinistra. Inspirando annusa il fiore, poi trattieni il respiro per qualche secondo, infine spegni la candela espirando. Porti armonia nel corpo e nella mente.

3) Onde Chiudi gli occhi. Immagina di essere vicino all’acqua (un lago, un fiume, un ruscello, il mare, una fontana). Immagina che dentro di te ci sia una pozza tranquilla, piena di acqua fresca e silenziosa. Ascolta dentro di te questa pace e questo silenzio. Immagina di gettare in mezzo alla pozza un sassolino: senti come le piccole onde, lentamente e dolcemente, si allargano dal centro fino a raggiungere la riva. Quando riaprirai gli occhi potrai sentirti più calmo. Ricordati di questo stato d’animo di quiete, ti aiuterà quando vorrai sentirti in pace e tranquillità.

3) Macchina fotografica umana Esercizio a coppie. Una persona fa la macchina fotografica, l’altra fa le fotografie. Il fotografo cammina dietro la sua “macchina fotografica”, che ha gli occhi chiusi, appoggiando le mani sulle sue spalle e guidandola con attenzione. Si possono scattare tre foto, cercando la giusta angolazione. Quando si è trovato il soggetto giusto e si è pronti a scattare, il fotografo stringe le spalle del compagno che apre gli occhi (scatta la foto), richiudendoli subito dopo. Dopo la terza foto si invertono i ruoli.

Alla fine dell’esperienza si condividono le sensazioni sia di quando si era fotografo sia di quando si era 4) Cascata Chiudi gli occhi. Immagina di trovarti davanti a una grande cascata: l’acqua scende su di te e macchina fotografica. nelle sue goccioline brilla la luce del sole.

Le piccole gocce schizzano sulla tua pelle e lavano via 4) Stupore Questo esercizio si svolge a coppie.

Ci si siede di fronte e si elencano le volte che ci si è tutto ciò che ti preoccupa. Ora puoi indietreggiare e stupiti in merito a: circostanze, persone, viaggi, goderti una doccia di sole, puoi catturare i dolci e amori/affetti/amicizie, luoghi, cose, natura. caldi raggi del sole con il viso e con tutto il corpo, e sentire come ritrovi in te energia e buonumore.

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profondo e porta la tua attenzione alle tue mani.

Osservale e ammirale, pensando a tutto quello che ti hanno permesso di fare nella tua vita, lasciati stupire da loro. Quando te la senti, ringraziale, e poi fai lo stesso esercizio pensando ai tuoi piedi.

3) Fiore di loto Unisci le mani in modo che si tocchino solo i polsi e le punte delle dita: tra le dita e i palmi c’è dello spazio vuoto. Metti queste mani a forma di germoglio davanti al cuore, rilassa le spalle e respira lentamente e profondamente.

Quando hai trovato il tuo ritmo senti le dita che si aprono come i petali di un fiore nell’inspirazione e poi si chiudono nell’espirazione.

4) Chiedere permesso alla natura Cerca un posto che ti piace all’aperto , avvicinati a esso in silenzio chiedendo il permesso di sederti. Occorre stare in ascolto per capire come reagisce la natura: si può ricevere un “sì” o un “no”. Se è “no” si può trovare un altro posto e riformulare la domanda (la natura potrebbe dire “no” perché il luogo non è sicuro per te o perché quella zona ha bisogno di protezione). Se è un “sì” puoi sedere per qualche minuto. Alla fine puoi confrontarti con chi ha giocato con te. Non ci sono esperienze giuste o sbagliate: l’esercizio aiuta a prestare rispetto alla natura. Noi ne facciamo parte, non è una nostra proprietà.

MAGGIO - GIUGNO 2022

1) La magia del mondo Chiudi gli occhi e prova a

immaginare di vedere, sentire, annusare, gustare tutto ciò che l’universo e gli esseri umani hanno di bello e buono, ciò che ti permette di scoprire e gustare il sapore delle cose che ti fanno stare bene.

Per provare meraviglia: entra in contatto con qualcosa che possa stupirti (un cibo, un colore, un oggetto, una persona, un paesaggio,…), visualizzalo a occhi chiusi e dopo prova a disegnarlo o a scriverci su una breve poesia.

2) Albero che cresce Rilassa la schiena, le spalle e le braccia immaginando di essere un giovane albero. Siediti e immagina i rami corti e teneri, e le radici ben salde a terra. Il sole splende su di te e la pioggia ti offre da bere. Hai voglia di crescere e diventare un grande albero, quindi cresci, alzati, solleva le braccia e allungale come fossero rami robusti, stira le mani e le dita come foglie che cercano la luce.

3) Caccia al tesoro (Esercizio da fare anche in compagnia). Procurati dei bigliettini su cui sono scritte o disegnate coppie di opposti (per es.: chiaro/ scuro, vecchio/nuovo, duro/soffice,...). Esci e cerca nella natura qualcosa che corrisponda alle scritte.

Raccogli solo ciò che non danneggia l’ambiente (sassi, rametti, foglie secche…), il resto (fiori, foglie, insetti…) disegnalo. Alla fine racconta ciò che hai trovato e perché l’hai scelto.

4) Guarda! Ascolta! Annusa! Tocca! Gusta!

Trova un posto comodo e siediti. Resta in silenzio per qualche istante, e intanto osservati attorno: quante cose riesci a vedere, sentire, toccare, gustare o annusare in un minuto? Allo scadere del tempo racconta la tua esperienza e ascolta quella di chi ha giocato con te.

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IL GIORNALISMO PUÒ ESSERE UNO STRUMENTO PER AUMENTARE LA FIDUCIA E RIDURRE LA CONFLITTUALITÀ?

Ecco le risposte di alcuni giornalisti che hanno aderito alla campagna per la Parità di informazione positiva

MADDALENA MALTESE

Può esserlo ma ha bisogno di esercizio. A volte penso che come giornalisti non stiamo aiutando questo processo. Le conflittualità nascono dalle solitudini, dal temere la bellezza varia del mondo, per cui ci rifugiamo nella partigianeria, mentre la molteplicità è l’espressione della realtà. Raccontare i fatti, se noi vi siamo veramente fedeli, rappresenta già questa molteplicità. Quando alla parola conflittualità sostituiremo la parola varietà, cesserà la paura e anche la necessità di doversi sempre barricare in una parte ed essere in lotta con l’altra.

Possiamo offrire alle persone la possibilità di guardare, analizzare, indagare la complessità senza temerla.

CHRISTIAN TOSOLIN

NOTIZIEflash LE NAZIONI SI ACCORDANO PER LA PRIMA RISOLUZIONE GLOBALE PER PORRE FINE ALL’INQUINAMENTO DA PLASTICA 3 marzo – Assemblea ambientale delle Nazioni Unite, Nairobi ENTRA IN VIGORE IN ITALIA LA BANCA DATI NAZIONALE SULL’ABUSIVISMO EDILIZIO 12 marzo - Gazzetta Ufficiale L’EGITTO È IL PRIMO STATO AFRICANO AD EMETTERE GREEN BOND PER PRESERVARE L’AMBIENTE 15 marzo – World Bank RILASCIATI DUE PRIGIONIERI POLITICI INGLESI DOPO 6 E 4 ANNI DI DETENZIONE IN IRAN 17 marzo – Nazanin Zaghari Ratcliffe, Anoosheh Ashoori PER LA PRIMA VOLTA UN PAZIENTE IN STATO VEGETATIVO RIESCE COMUNICARE 22 marzo – Ujwal Chaudhary, Nature

Bisogna impegnarsi per cambiare lo stile di scrittura. La nostra deontologia professionale va messa in pratica ed è un argomento molto serio: l’informazione deve tradursi anche in una forma di attenuazione delle divergenze sociali.

L’UE APPROVA UNA LEGGE PER REGOLAMENTARE I MONOPOLI DELLE BIG-TECH 24 marzo - Parlamento europeo

ANGELA GRASSI

Questo lo si può fare se i giornalisti non rimangono delle monadi e se sviluppano la capacità di dialogare con gli altri. Sia con chi intervistano che con gli altri giornalisti. Dalla diversità ci si arricchisce. Ascoltando chi ha approcci diversi si possono cogliere nuove sfumature. Nello sforzo di essere dialoganti e in rete ci si abitua a vedere anche con la percezione degli altri: questo secondo me arricchisce, e rende minore il conflitto. Il dialogo favorisce la non conflittualità e le notizie devono suscitare confronto.

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LA BANCA MONDIALE EMETTE IL PRIMO BOND PER LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE 24 marzo – World Bank COMPLETATO IL SEQUENZIAMENTO DEL GENOMA UMANO 31 marzo - NIH’s National Human Genome Research Institute

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NOTIZIEflash DONATO SPERONI

La conflittualità è insita nella società attuale. Ridurla non significa “spalmare un velo rosa su tutto”, ma se si raccontano gli aspetti positivi in un certo senso si riducono le reazioni esasperate, l’impressione che vada tutto male.

Dobbiamo anche chiederci che cos’è il giornalismo oggi. È necessario tornare a un giornalismo di inchiesta che abitui la gente ad andare più a fondo. È un problema di educazione e di complessità. Notizie flash, brevi, drammatizzazione: questo giornalismo difficilmente dà spazio alle buone notizie, perché deve colpire l’attenzione.

IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN UE SCENDE PER LA PRIMA VOLTA SOTTO AL 7% 31 marzo - Eurostat GLI SCIENZIATI OTTENGONO PER LA PRIMA VOLTA UNA FUSIONE NUCLEARE VELOCE ED ECONOMICA 4 aprile - Oxford University LA GRECIA RIPAGA IL SUO DEBITO CON DUE ANNI DI ANTICIPO 5 aprile – Fondo Monetario Internazionale

DEBORAH ANNOLINO

La fiducia nasce anche attraverso l’informazione e si innesca se il lettore capisce che dall’altra parte c’è una mano tesa e non qualcuno che punta il dito contro la società o il sistema, gridando a tutti che la fine del mondo è vicina. Si può creare fiducia proprio con un’informazione rispettosa. Il valore dell’etica è insito nella deontologia del giornalista ed è imprescindibile. La trasparenza infine crea fiducia in chi legge.

RAFFAELE NAPPI

Il giornalismo non è (solo) d’opinione: quando si è davanti a una notizia non si può far altro che descriverla in modo più o meno dettagliato. La notizia è, in effetti, il racconto più o meno dettagliato di un evento.

Eppure ciò che può cambiare dal nostro punto di vista, da chi le notizie le scrive, è l’approccio: si può raccontare l’umanità anche in una tragedia, si può trovare una speranza anche in una disgrazia. Forse il mondo non cambierà, ma tu avrai dato il contributo a renderlo un pochino più fiducioso.

LE VENDITE DI AUTO ELETTRICHE NEL MONDO SUPERANO QUELLE DELLE AUTO IBRIDE 12 aprile - Nikkei

MEZZOPIENO NEWS editoriale

LA LENTEZZA È CHIC Riuscite a immaginare qualcosa di più esclusivo che potersi prendere il proprio tempo in un mondo dove la velocità è un valore indiscusso?

Mezzi di trasporto, comunicazioni, nuove tecnologie, tutto corre svelto e diventa obsoleto in un batter di ciglia. Perché noi esseri umani siamo tanto ossessionati dal mito della velocità, addirittura esaltato dalle avanguardie storiche come il futurismo? Sarebbe troppo semplice pensare alla velocità soltanto come ad un antidoto alla caducità del tempo. Oltre ad esorcizzare l’effimero, la velocità rimanda all’efficienza, al progresso, in una parola: alla modernità. Sembra che da quando Albert Einstein ha introdotto il tempo come quarta dimensione della realtà la nostra relazione con il passare delle ore sia mutata profondamente. Il tempo degli antichi, così intrecciato con l’avvicendarsi delle stagioni, scorreva forse più lento, uneventful direbbero gli anlgossassoni. Con una parola che significa tranquillo e, al contempo, tedioso. Ecco che allora a rallentare si rischia la noia, un altro taboo della società contemporanea.

La lentezza, oggi, è tanto più preziosa in quanto assediata dal diktat della velocità. Tuttavia è solo rallentando, persino fermandoci, che possiamo contemplare il nostro lavoro quotidiano, assaporare la bellezza, godere del fluire della vita in noi e

negli altri, respirare allo stesso ritmo della natura.

Del resto il mondo vegetale e quello minerale seguono logiche diverse da noi: il cipresso di Yazd, in Iran, aggiunge un cerchio dopo l’altro al suo tronco, senza fretta, da oltre 4.000 anni. Il fiume Colorado scava con pazienza le pareti del Grand Canyon al ritmo di 3 centimetri al secolo, da oltre 5 milioni di anni. L’evoluzione non si misura in secondi.

Chiunque abbia viaggiato per davvero conosce il gusto della contemplazione, il valore del silenzio. Il viaggio è una splendida metafora di come rallentando possiamo cogliere la bellezza che si nasconde nelle pieghe della realtà. Prima dell’avvento dell’aereo, viaggiare ha sempre significato percorrere un territorio. Ogni spostamento via terra, meglio ancora se a piedi, mostra al viaggiatore un paesaggio che scorre lento, mutando poco alla volta con meravigliosa monotonia. Soltanto prendendosi il tempo di osservare ciò che ha intorno, chi viaggia si concede l’occasione di avverare incontri che paiono casuali ma possono cambiare il corso di una vita. Il viaggio diventa così un esercizio di pazienza fino a che, all’improvviso, la stessa meta tanto agognata prima della partenza perde di importanza. A contare soltanto il prossimo chilometro, con le sue promesse di novità.

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In un tempo che non ci lascia il tempo di annoiarci, ci è comunque dato di riscoprire uno sguardo che si posa sulla realtà con calma, indagando senza fretta il mistero delle piccole cose. Prendersi il tempo di celebrare questo mistero, senza passarvi affianco distrattamente, è la ricetta per un’esistenza piena. Quanta vita si nasconde nel filo d’erba, in un sasso, quanta energia creatice nelle più semplici opere dell’uomo che spesso diamo per scontate.

Con la consapevolezza che non sempre è necessario viaggiare al ritmo del mondo, vogliamo dunque rivendicare il nostro diritto alla lentezza, lasciando andare con gioia il superfluo per soffermarci sull’essenziale. La capacità di stupirsi, ingrediente fondamentale per una vita felice, è prerogativa di chi sa fermarsi davanti al germoglio che sboccia sulla terra, di quanti non temono di annoiarsi osservando la pioggia cadere o un bambino che gioca. Chi è troppo veloce, insegna Shakespeare, arriva tardi.

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Diego Mariani

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