CV & SELECTED WORKS
MFL
nata il 4/07/1988
tel. +39 346 7388261
mail mariafranca.lub@gmail.com
residenza Bologna, Italia
SKILLS:
RHINO GRASSHOPPER MAYA AUTOCAD ZBRUSH
3DS MAX CINEMA4D KEYSHOT
KEYWORDS
madrelingua
LINGUE: italiano inglese francese
COMPUTATIONAL DESIGN, ARCHITECTURAL & INTERIOR DESIGN, CONCEPT E STRATEGIE PROGETTUALI, GRAFICA, FOTOGRAFIA, CREAZIONE CONTENUTI, COMUNICAZIONE VISIVA & SOCIAL, GRAFICA WEB, STAMPA SERIGRAFICA
PREMIERE PHOTOSHOP ILLUSTRATOR LIGHTROOM INDESIGN
ESPERIENZE
OPEN PROJECT - studio di architettura e ingegneria. Progettazione parametrica, preliminare ed elaborati grafici per concorso.
OREA MALIA’ - grafica e prodotto. Realizzazione grafica e packaging per prodotti del salone.
programmazione C#
Laurea in Ingegneria Edile - Architettura con Tesi di Ricerca in Composizione Architettonica III e Computational Design
“Cellular Hierarchy - Tectonic based on hierarchical self-organization of discrete adaptive elements”
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
“Behavioral Tectonics”, digitalFUTURE INTERNATIONAL WORKSHOP workshop leader: Roland Snooks, RMIT university, studio Roland Snooks.
“Costruire con la Terra Cruda e il Bambù”, WORKSHOP a cura del Lab Terra dell’università degli studi di Cagliari.
“Architecture and the city in the time of crisis”, INTERNATIONAL WORKSHOP Università di Bologna, Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale École Nationale Supérieure d’Architecture et de Paysage de Bordeaux.
Corso di Laurea in Architettura
Università degli Studi di Sassari.
Maturità Classica
Liceo Ginnasio “D.A. Azuni”, Sassari.
VERY SIMPLE KITCHEN - studio di progettazione cucine. Fotografia, creazione contenuti e programmazione editoriale sui social.
IT’S A PLATE - design e comunicazione per la ristorazione. Ideazione del progetto e direzione artistica. Strategia di comunicazione progetto (mood e design interni). Creazione contenuti per la comuncazione (fotografici e grafici).
OREA MALIA - allestimento mostra e grafiche. Progettazione dell’allestimento e delle grafiche per la mostra “RI#BELLE” - SalaBorsa, realizzazione delle grafiche pubblicitarie.
VALENTINA DOWNEY - strategic design e retail. Modellazione3D e rendering, progettazione ed elaborazioni grafiche per Farmacie.
“DI BUONA FAMA” - grafica. Elaborazioni grafiche per la mostra “DI BUONA FAMA, personaggi di San Lazzaro”.
Premio Giacomo Venturi – INU Emilia Romagna
“POST_QUAKE VISIONS” - Young Architects Competitions.
“Centro di Documentazione Cinematografica del Parco del Delta del Po” - Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po
“SMART HARBOR” - Young Architects Competitions. PROGETTO FINALISTA
“ARMADI APERTI” - DuePunti Lab. PROGETTO SELEZIONATO
MARIA FRANCA LUBINU
FORMAZIONE
9/10/2020 . 06 - 07/2020 . 07/2012 . 05/2012 . 09/2007 - 06/2009 . 2007 MODELLAZIONE ADOBE RENDERING SCRIPT 01 - 02/2020 . 12/2020 . 2018 - present . 2018 - present . 05/2019 . 2018 . 2012 . CONCORSI . 2017, urbanistica . 2014, architettura . 2014, interni . 2013, architettura . 2012, fotografia .
INDICE DEI CONTENUTI
01. CELLULAR HIERARCHY 02. DEFINING COHESION 03. SMART HARBOR 04. MIRANDOLA HOUSING 05. NOCE c’è 06. BIMBO TU 07. NEW YORK 08. BERLINO 09. VERY SIMPLE KITCHEN 10. IT’S A PLATE pg. 5 pg. 23 pg. 35 pg. 41 pg. 47 pg. 53 pg. 57 pg. 63 pg. 69 pg. 75 ricerca, composizione architettonica, computational design
architettonica, computational design
architettonica, concorso: progetto finalista architettura tecnica, dettagli costruttivi progettazione urbanistica illustrazione e prodotto fotografia d’architettura
d’architettura
composizione
composizione
fotografia
fotografia, creazione contenuti e comunicazione servizi di design e comunicazione
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CELLULAR HIERARCHY 01.
Tettonica basata sull’auto-organizzazione di elementi discreti adattivi
Tesi di Ricerca in Composizione Architettonica 3 e Computational Design 2020
Relatore: prof. Ing. Alessio Erioli
Software: Rhino + Grasshopper + VisualStudio 3ds max + VRay
Photoshop Illustrator
Linguaggio di programmazione: C#
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ABSTRACT
Il lavoro di Tesi nasce dalla volontà di esplorare le potenzialità espressive delle tecniche computazionali applicate all’architettura e finalizzate alla costruzione di tettoniche spaziali auto organizzate.
La ricerca si inserisce nel contesto dei processi basati su sistemi ad alto numero di Agenti (entità in grado di interagire con i propri simili, percepire l’ambiente e intraprendere azioni con capacità decisionale autonoma) che traducono le informazioni endogene ed esogene in istruzioni per l’organizzazione di spazio e materia
Il sistema di agenti combina interazioni dirette (con altri agenti) e indirette (di tipo stigmergico), muovendosi in un ambiente volumetrico discretizzato in unità cubiche (celle o voxels), le quali registrano informazioni di natura topologica e legate agli agenti stessi. Attraverso processi iterativi di rinforzo del segnale, in una seconda fase del processo viene creata una gerarchia di ordini che, una volta raggiunto l’equilibrio, permette l’assegnazione di elementi tettonico-costruttivi a ciascuna cella. Gli elementi sono definiti a partire da un insieme limitato e vengono adattati alle condizioni locali di ciascuna cella.
L’utilizzo di strategie computazionali porta ad un cambiamento radicale nel ruolo del designer: il lavoro del progettista non si esprime attraverso la definizione controllata della forma, ma si nel porre uno scopo interno ad una logica da cui la forma emergerà come struttura ordinata e complessa. L’intenzione del designer sarà presente, poiché codificata, ma allo stesso tempo ci sarà l’inatteso legato a dinamiche combinatorie non lineari e con diverse potenzialità da esplorare. La consapevolezza e comprensione di queste dinamiche hanno determinato l’introduzione di fattori differenziati di controllo, come la gerarchia di ordini, che permettono in linea con quanto affermato di ampliare il controllo sul sistema.
Ogni istruzione codificata agisce indirettamente sulla forma finale e sulla tettonica, intesa come continuità e coerenza tra gli elementi attraverso le scale: dalla texture dei singoli moduli depositati nella cella all’oggetto percepito come un unicum complesso.
I fattori esogeni posti come input al processo e le regole di comportamento definiscono le connessioni topologiche da cui deriva l’organizzazione tettonica, che include l’intenzione progettuale senza essere direttamente derivata da essa. Il sistema mostra capacità di adattamento al variare dei parametri di processo, definendo le qualità spaziali e le tettoniche dell’output in relazione all’applicazione desiderata.
CICLO ESEGUITO DALL’AGENTE
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GLI AGENTI Posizioni e Velocità Trail e pastPositions Agente, velocità e nextPosition Stato iniziale e trails delle informazioni l’agente raccoglie le informazioni locali ESOGENE e ENDOGENE dei dati l’agente processa i contributi parziali e calcola la NEXT VELOCITY attivazione delle celle noti velocità e range di attivazione, si registrano le CELLE ATTIVATE dello stato dalla nextVelocity, l’agente aggiorna la propria POSIZIONE
IL SISTEMA
2. COMPUTAZIONE
1. RICERCA
RACCOGLIE LE INFORMAZIONI COMPUTA I DATI AGGIORNA IL PROPRIO STATO E SCRIVE NELL’AMBIENTE
3. SCRITTURA 4. AGGIORNAMENTO
ATTIVAZIONE CELLE
raggio massimo di attivazione
raggio minimo di attivazione
1. DISCRETIZZAZIONE
Lo spazio viene discretizzato in unità cubiche, di cui l’agente rileva il centro.
2. ATTIVAZIONE CELLE
L’agente ricerca nel piano perpendicolare alla propria velocità le celle il cui centro ricade in un range di attivazione, dato da un raggio di attivazione minino e uno massimo.
FLESSIBILITA’ DEL SISTEMA
3. DEPOSIZIONE PIANO
Nelle celle attivate si registra un piano derivato dallo stato dell’agente
ASSE X : velocità
NORMALE: agente-cella
NEIGHBOURS COUNT
Per ciascuna cella attivata viene registrato il numero di celle adiacenti. Le celle con zero vicini saranno eliminate in quanto non riusciranno a creare una connessione con il sistema
Fissati parametri che regolano il comportamento dell’agente si ha, al il variare delle superfici che controllano il field dell’ambiente, una specifica impostazione topologica. Inoltre, al variare dei parametri di attivazione e della risoluzione dello spazio discretizzato, le configurazioni formate dalle celle attivate presentano diversi output.
Per questo sono state testate diverse combinazioni di fattori esogeni iniziali, valori tdi risoluzione e range di attivazione.
8 0 12 6 18 2 14 8 20 4 16 10 22 25 1 13 7 19 3 15 9 21 24 5 17 11 23 26
agentTrail
cella con piano e normale
PIANO PERPENDICOLARE ALLA VELOCITA’
TRAILS CELLE ATTIVATE
NEIGHBOURS COUNT
NEIGHBOURS COUNT CELL PLANES
9 CELLE ATTIVATE VOXEL 1x1x1 VOXEL 2x2x2 VOXEL 4x4x4 VOXEL 8x8x8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 5 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 20 raggio minimo: 12 raggio massimo: 14 raggio minimo: 12 raggio massimo: 16 raggio minimo: 12 raggio massimo: 20 raggio minimo: 12 raggio massimo: 28
VOXEL 1x1x1 VOXEL 2x2x2 VOXEL 4x4x4 VOXEL 8x8x8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 5 raggio minimo: 4 raggio massimo: 5 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 6 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 8 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 12 raggio minimo: 4 raggio massimo: 20 raggio minimo: 4 raggio massimo: 20 raggio minimo: 12 raggio massimo: 14 raggio minimo: 12 raggio massimo: 14 raggio minimo: 12 raggio massimo: 16 raggio minimo: 12 raggio massimo: 16 raggio minimo: 12 raggio massimo: 20 raggio minimo: 12 raggio massimo: 20 raggio minimo: 12 raggio massimo: 28 raggio minimo: 12 raggio massimo: 28
INFORMAZIONI REGISTRATE NELLA CELLA
Oltre la lista dei propri vicini e il piano orientato, ogni cella registra una terza informazione: l’ordine con cui si colloca all’interno di una gerarchia globale. L’insieme di queste tre informazioni identifica l’elemento discreto che verrà depositato nell’unità spaziale.
L’ordine è una caratteristica che la cella deriva localmente, ma che la inquadra in un contesto globale.
STATO INTERNO piano orientato
STATO LOCALE analisi dei vicini
STATO GLOBALE ordine di appartenenza
ORGANIZZAZIONE ORDINE ZERO
Una volta attivate tutte le celle si cercano quelle con il minor numero di vicini da inserire nell’ordine 0 e che diventano le prime celle operanti.
Ciascuna di queste celle, attraverso un processo di ricerca della media tra le correnti posizioni operanti, identifica la vicina che verrà inserita nell’ordine 0 e le cede il ruolo di cella operante per l’iterazione successiva.
1.
Trovo gli agenti inclusi nel NeighboursRadius e calcolo l’AveragePt.
ORGANIZZAZIONE ORDINI SUPERIORI
Ciascuna cella ricerca le adiacenti non ancora organizzate per inserirle nell’ordine superiore.
Il processo vene avviato con un ritardo pari a delay = n: ogni volta che una cella viene organizzata all’interno di un ordine qualunque si conserva in memoria il Count del ciclo relativo. Perchè la cella sia pronta ad organizzare celle di ordine superiore deve essere trascorso un intervallo di count dalla sua organizzazione pari a n. Il ritardo viene applicato per evitare che, nelle fasi iniziali, l’organizzazione a cascata degli ordini superiori soffochi la ricerca da parte delle celle operanti dell’ordine 0.
2.
Per ogni cella adiacente non ancora organizzate calcolo l’angolo tra la congungente al punto medio e la Ipotetica nuova velocità.
La cella il cui angolo è minore diventa la nextPosition.
10 GERARCHIA COUNT = 2 COUNT = 1 COUNT = 0 COUNT = 3 orgAt + n = 2 Count = 2 la pima cella cerca vicini non organizzati, senza trovarli orgAt + n = 3 Count = 2 la seconda cella trova due vicini non ancora organizzati e li registra nell’ordine 0 + 1 orgAt= 0 orgAt= 1
La prima cella cerca vicini non organizzati, senza trovarli.
COUNT = 1 COUNT = 2 COUNT = 3 COUNT = 0 ordine 0 ordine 5
La seconda cella trova due vicini non ancora organizzati e li registra nell’ordine 0+1.
GERARCHIA DI ORDINI esempio8 range di attivazione 4-12 risoluzione 4x4x4
gerarchia completa modulo centrale orientato e dimensionato
Il numero complessivo di ordini che compongono la gerarchia varia in base all’esempio considerato e all’evoluzione del processo. Le informazioni registrate nella cella determinano il modulo materico che andrà depositato. L’influenza dell’ordine nel risultato finale riguarda la qualità cromtica e la conformazione geometrica dell’elemento discreto da assemblare. Al centro di ogni cella si colloca infatti l’elemento materico, orientato secondo il piano della cella e la cui qualità geometrica varia da lineare a superficiale in base all’ordine a cui appartiene, così come il suo colore.
11 ordine 0 ordine n ordine 1 ordine 2 ordine 3 ordine 4 ordine 6 ordine 7 ordine 8 ordine 9
COMPONENTI ADATTIVI CONNESSIONI ESTERNE
Il modulo depositato nella cella è dato dalla combinazione di due componenti:
1. ELEMENTO CENTRALE ORIENTATO
Deriva dall’ordine gerarchico a cui appartiene la cella ed è orientato secondo il piano della stessa. Il suo baricentro coincede con il centro della cella.
2. CONNESSIONI
INTERNE: porzioni del modulo che connettono l’elemento centrale alle connessioni esterne.
ESTERNE: porzioni del modulo che si connettono alle celle adiacenti.
Dato il generico orientamento del piano nello spazio, perchè avvenga la connessione al sistema di celle e al contempo non ci sia compenetrazione tra connessioni ed elemento centrale, il set di connessioni deve tener conto della giacitura centrale
Per ogni cella si definiscono due semispazi con un proprio sistema di riferimento relativo: uno fa riferimento alla normale negativa, l’altro alla positiva. Ciascuno di questi due sistemi di registra quali punti di connessione attivi ricadono nel proprio semispazio e identifica il componente che si connette sia alle celle attive (verso l’esterno), che al modulo centrale (verso l’interno).
Quindi, per stabilire quale modulo andrà depositato nella cella, è necessario conoscere i punti di connessione che vengono attivati e dove si collocano il SdR positivo e negativo. Le connessioni vengono selezionate tra una collezione di 38 elementi in base alla particolare condizione.
connessioni ESTERNE di normale positiva
PUNTI DI CONNESSIONE DELLA CELLA ATTIVAZIONE DELLE CONNESSIONI
PUNTI DI CONNESSIONE ORTOGONALI
La cella confronta le proprie connessioni ortogonali con quelle delle vicine ortogonali. Le connessioni che trovano una corrispondenza vengono attivate.
PUNTI DI CONNESSIONE DIAGONALI
La cella confronta le proprie connessioni diagonali con quelle di una selezione di vicini diagonali. Perchè un vicino sia selezionato non deve essere ortogonale a nessun vicino ortogonale della cella. Per avere delle connessioni a terra vengono attivati anche tutti i punti delle celle con z= 0.
Punti di connessione Diagonali
Connessione attiva Ortogonale
LOGICA DI CONNESSIONE ESTERNA
Componenti Ortogonali: superficie di contatto
Connessione attiva Diagonale
Componenti Diagonali: blocco d’incastro angolare
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connessioni ESTERNE di normale negativa x0 x1 y0 y1 z0 z1
connessioni INTERNE connessioni INTERNE
Punti di connessione Ortogonali
CONNESSIONI INTERNE
L’elemento centrale rileva, sia dal lato di normale positiva che negativa, il piano xy del relativo sistema di riferimento. Le componenti di connessione esterna presentano sul piano xy un elemento materico su cui viene proiettata la sezione del collegamento interno.
L’orientamento del piano centrale divide vicini adiacenti in negativi e positivi in base al lato in cui ricade il loro centro.
I vicini attivano le connessioni nel relativo semispazio della cella, indirizzando la scelta delle componenti di connessione.
COMPONENTE COMPLETO x0 x0 x1 x1 y0 y0 y1 y1 z0 z0 z1 z1
Modulo risultante depositato nella cella
esempio risoluzione voxel: 2x2x2 raggiominimo di attivazione: 4 raggio massimo di atticazione: 6
APPLICAZIONE 1
PERCORSO
Nel primo esempio si ipotizza di dover realizzare un elemento architettonico che raccolga e indirizzi i flussi di passaggio. Applicazioni interessate potrebbero essere:
∙ l’organizzazione dei flussi in ambito urbano (piazze, parchi, collegamenti tra comparti urbani)
∙ la creazione di percorsi espositivi museali
∙ design di una struttura scenografica (scenografia sfilate)
SCELTA DEI PARAMETRI ESOGENI
I fattori esogeni di partenza sono costituiti da un set di superfici che assecondano l’andamento del percorso desiderato.
SCELTA DEI PARAMETRI DI ATTIVAZIONE E RISOLUZIONE
La necessità di avere un oggetto non percorribile internamente, ma che definisca esternamente degli spazi mantenendo una buona definizione del percorso tracciato, giustifica la scelta di una combinazione risoluzione-range di attivazione a valori medi. Si sceglie:
risoluzione voxel 2x2x2 raggio minimo 2 raggio massimo 4
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PIANI ORIENTATI NEIGHBOURS COUNT CELLE ATTIVATE MODULI CONDIZIONI DI PARTENZA TRAILS
relazione informazioni ambientali-risultato
percorsi percorsi livello 0
topView
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APPLICAZIONE 2
SPAZIO ARTICOLATO
In questo caso si ipotizza di dover realizzare un oggetto architettonico composto da spazi interni percorribili e articolati.
SCELTA DEI PARAMETRI ESOGENI
I fattori esogeni di partenza sono costituiti da un set di superfici orizzontali e verticali, disposte in base all’estensione desiderata.
SCELTA DEI PARAMETRI DI ATTIVAZIONE E RISOLUZIONE
SI vuole definire uno spazio interno percorribile e articolato, motivo per cui si sceglie una combinazione con bassa risoluzione e grande raggio di attivazione:
∙ risoluzione voxel 2x2x2
∙ raggio minimo 6
∙ raggio massimo 10
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NEIGHBOURS COUNT CELLE ATTIVATE
PIANI ORIENTATI
MODULI CONDIZIONI DI PARTENZA TRAILS
superfici vuoti interni livello 0 vuoti interni livello 1 topView RELAZIONE INFORMAZIONI AMBIENTALI-VUOTI INTERNI
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DEFINING COHESION 02.
Progetto per il nuovo Flagship Store Filicori Zecchini. Corso di Composizione Architettonica III - 2017
Team: Maria Franca Lubinu, Lorenzo Marini, Matteo Longhi
Abstract:
La strategia progettuale adottata prevede la predisposizione di spazi di aggregazione che diventino un catalizzatore socio-culturale, interpretando l’atto di prendere il caffe nella sua accezione pretestuale. Il progetto racconta l’incontro di due superfici limite, una superiore e una inferiore, messe in moto dal contesto e in continua trasformazione sotto la reciproca influenza. La trasformazione culmina nella coesione tra i due elementi siglata dal giunto continuo, a seguito della quale si identificano due tipologie di spazio: i vuoti esterni e la sacca interna. I vuoti diventano delle terrazze urbane distribuite verticalmente lungo tutto l’edificio, in continuità con lo spazio urbano di cui costituiscono un’implementazione. La sacca ospita il “Filicori Nest” dedicato alle attività di formazione e divulgazione dell’azienda, una zona relax e gli spazi di servizio.
Software:
Rhino + Grasshopper
3ds max + MentalRay
Photoshop
Illustrator
Stampa 3D:
Stampante Anycubic i3
Cura
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DESIGN DYNAMICS
TRIANGULAR MESH MODELING
URBAN SURFACE
THE PURPOSE
TOP SURFACE
BRAND
THE PROCESS EDUCATION AND DIVULGATION
PRODUCTS
MUTUAL ATTRACTION
COFFEE
CONSUMPTION AS SOCIAL AND CULTURAL ACTIVATOR
TEA AND CHOCOLATE CARE AND RELAX
THE FZ NEST URBAN FLUX
THE URBAN INCREMENTATION
SERVICE ENTRANCE
URBAN TERRACES
FZ NEST WAREHOUSE RESTROOMS
SPA
PUBLIC ENTRANCE
SPA
LOOP 4 ITERATIONS APPLIED TO EACH MESH FACE WITH FIXED EDGES
THE EMBRACE
SACK
FZ NEST RESTROOMS WAREHOUSE
COHESION
VOID URBAN TERRACES
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LOGIC DIAGRAM
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modello
MESH SECTION AND CURVES PROJECTION
SLICING PLANES PARALLEL TO THE BASE PANEL REPORT THE INNER MESH CONFIGURATION
GENERATIVE PATTERN
PANEL TESSELLATION AND ATTRACTOR IDENTIFICATION EACH TESSEL CENTROID IS PAIRED TO THE ATTRACTOR CLOSEST POINT
CERAMIC APPLICATIONS DIMENSIONED ON ATTRACTOR DISTANCE SCALE BY DISTANCE
GEOMETRI STROKE BY TESSEL AREA
NORMAL EXTRUSION BY DISTANCE, 20 CM MAX EXTRUSION
DOUBLE CURVED SPACE FRAME STRUCTURE
STEEL COMPONENTS
PANELS
TESSELATION
CERAMIC APPLICATION
CLADDING PANELS
GLASS FIBER REINFORCED CONCRETE
dettaglio pattern
30 viste esterni
32 piante
viste interni sezione
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SMART HARBOR 03.
Progetto finalista al concorso “Smart Harbor”, concorso di idee per la riqualificazione del cantiere navale di Pesaro. Young Architects Competition
Team: Maria Franca Lubinu, Lorenzo Marini, Matteo Longhi, Lorenzo Gavelli, Serena Di Marco.
Abstract:
L’intento progettuale è quello di inserire, nel quartiere più densamente abitato e con una rigida maglia urbana, un parco pubblico polifunzionale, dinamico e flessibile, in cui è integrato un edificio che accoglie attività legate alla cultura e alla salute. L’edificio, generato a partire da un cono, si integra nel parco proiettando la sua punta verso il mare. Si definisce così un percorso su quote variabili, con postazioni attrezzate da cui si ha una vista ottimale del mare, del nuovo porto turistico, del parco san Bartolo, del tramonto, dell’alba e, in direzione dell’apertura del cono, della città storica. L’edificio-percorso delimita gli ambienti esterni che fluiscono l’uno nell’altro, mantenendo tuttavia una forte caratterizzazione individuale:
The waterfront: un grande spazio aperto fronte mare con lame d’acqua attraversate da percorsi che collegano il lungomare di Viale Trieste e di Baia Flaminia.
The green square: è una zona caratterizzata da una folta alberatura, ombrosa e di relax.
The intimate space: posta ad una quota inferiore e abbracciata dai prospetti, è uno spazio intimo da cui si accede all’edificio e si può osservare il waterfront.
The hill: costituisce l’accesso al parco per chi arriva in auto e autobus, è uno spazio di passaggio organizzato con percorsi sport.
Software utilizzati: Autocad
Illustrator Photoshop
3ds max + mental ray
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CONCEPT VOLUMETRICO
FASE
1: IL TRACCIATO
Inserimento nel tessuto urbano mediante un tracciato conico che indica a NordOvest verso S. Bartolo e si apre a SudEst verso la città storica.
FASE
2: LA MORFOLOGIA
Espansione volumetrica del tracciato: sollevamento della punta e abbassamento dei terminali a mare, enfatizzando la proiezione verso S. Bartolo e l’apertura verso la città.
FASE
3: LE CONNESSIONI
Connessione pedonale e ciclabile tra lungomare ovest ed est attraverso l’intervento.
Connessione con la rete pubblica dei trasporti a sud.
37
38 GROUND HALL ART RESIDENCE MULTIFUNCTIONAL CENTER GYM-WELLNESS LOUNGE BAR AUTOMATED PARKING SECTION A-A SECTION B-B SECTION C-C FIRST FLOOR
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40
MIRANDOLA HOUSING 04.
Nuovo comparto residenziale in X-LAM nel centro di Mirandola
Laboratorio progettuale di Architettura Tecnica II - 2015
Team: Maria Franca Lubinu, Lorenzo Marini, Matteo Longhi, Francesco Mengarelli
Software utilizzati: Autocad
3ds max + mental ray
Photoshop
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ACQUA
Recupero e riutilizzo delle acque meteoriche con vasca di laminazione integrata nelle fondazioni
SOLE E ARIA
Captazione solare mediante guaine fotovoltaiche e ventilazione degli elementi esposti a sud
proposta riassetto urbano concept energetico
43 modello strutturale scatolare
1 2 3 4 5 6
SUD SUD
NORD
NORD
44planimetria piano terra
B-B
sezione
sezione A-A
COPERTURA venitlata con rivestimento in larice, sorretto da travetti in legno lamellare su pannello X-LAM con finitura a vista. Isolamento termico in lana di roccia.
SOLAIO in X-LAM con massetto porta impianto di riscaldamento, pavimento in parquet e isolante in lana di roccia.
PARETE ventilata con telaio in acciaio e rivestimento ad incasso scorrevole in corrispondenza delle finestre al primo piano e apribile al piano terra verso l’androne, comune a due unità abitative.
FONDAZIONE con igloo e vasca di laminazione integrata, cemento ad alta prestazione idraulica.
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COPERTURA : DETTAGLI
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NOCE c’è 05.
Progetto di riqualificazione urbana dell’area NOCE - Bologna
Corso di Tecnica Urbanistica - 2017
Abstract:
Il progetto “Noce c’è” nasce dall’esigenza di rigenerare una porzione della città di Bologna, tra il fiume Reno e la tangenziale, nei pressi dell’aeroporto Marconi. Noce è un quartiere che presenta un tessuto in parte industriale, in parte residenziale. Aeroporto, aree industriali dismesse e il fiume Reno, percepiti come vincoli diventano importanti risorse per il progetto che si fonda su 5 macrostrategie:
1. Riconversione delle aree industriali dismesse in un INNOVATION CLUSTER.
2. Cucitura del tessuto residenziale mediante servizi.
3. Valorizzazione del LungoReno.
4. Potenziamento dell’accessibilità.
Software utilizzati:
Rhino
Illustrator
Photoshop
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La prima fase prevede la realizzazione della fascia di servizi per gli abitanti della zona residenziale a nord, rappresentando il primo invito a riscoprire gradualmente l’area industriale e il fiume.
Contestualmente alla realizzazione dello svincolo Noce-Lazzaretto, avviene la riconversione del primo lotto del cluster appartenente alla ex-coop costruzioni con la relativa connessione con il parco del lungo Reno.
Una volta delocalizzate le 2 aziende ancora in attività nell’area, si procede al completamento dell’area ovest del cluster. In questa fase si completa anche l’asse di collegamento NE-SO.
L’ultima fase vede l’espansione del cluster nella parte est con da un lato, l’insediamento di servizi terziari accessori, dall’altro, la riconversione di ulteriori edifici che ospitano attività del cluster stesso. Infine viene realizzata l’area ortiva.
Questi edifici sono pensati in base alle diverse dimensioni temporali che devono ospitare. concetti di polivalenza, possibilità di modifica parziale o totale, semi-permanenza e modularità fanno di essi degli edifici time-based.
0. STATO ATTUALE
Presenza di barriere Assenza di connessioni e aggregatori Superfici impermeabili Impianto fotovoltaico
1. RIAPPROPRIAZIONE
Eliminazione di barriere, recinzioni e tamponamento Sfoltimento degli edifici Conservazione impianto fotovoltaico Connessione con parco
2. FRATTEMPO
Permeabilizzazione delle superfici Creazione di piazze coperte
Adattamento ad usi temporanei Insediamento graduale dei nuovi users Riqualificazione architettonica e acustica
3. FRUIZIONE
Insediamento completo dei nuovi users Conservazione di alcuni usi temporanei compatibili Insediamento di servizi accessori e complementari su modello a corte o di unità di vicinato
MAKERS CO-WORKING PARCHEGGIO INTERRATO ALMACUBE CRITERIO: OTTIMIZZAZIONE SPAZI #WCAP CRITERIO: POLIVALENZA E FLESSIBILITA’ BARCAMPER CRITERIO: EQUIVALENZA BOX UFFICI Padiglioni modulari prefabbricati e riconfigurabili secondo le necessità delle start up ospitate Piano del terreno Ingresso principale Superficie utile Superficie utile laboratori Posto ufficio condiviso (10mq persona, spazi di servizio inclusi) Posto ufficio (20mq persona, spazi di servizio inclusi) Posto auto (16 mq auto, spazi di servizio inclusi) #WCAP UFFICI E INCUBATORE JUNIOR MAKERS BARCAMPER UFFICI E INCUBATORE JUNIOR MAKERS START UP SHELTER 1 CO-WORKING MODULARE PER SENIOR MAKERS 6 BOX UFFICI NZEB START UP SHELTER 2 CO-WORKING MODULARE PER SENIOR MAKERS 2 BOX UFFICI NZEB START UP SHELTER 3 CO-WORKING MODULARE PER SENIOR MAKERS 2 BOX UFFICI NZEB FABLAB PROTOTIPAZIONE LAB 1 EDILIZIA MATERIALI LAB2 MECCATRONICA ALMACURE UFFICI E INCUBATORE JUNIOR MAKERS LAB 3/4/5 ICT AREA TERZIARIA ACCESSORIATA RISTORATIVA, RICETTIVA, RICREATIVA MEETING CENTER AUDITORIUM, SALE RIUNIONI, MEDIA CENTER LAB 4 AGROALIMENTARE SINGOLO 2 22 260 TOTALE 22 242 2860 START UP SHELTER: RICONVERSIONE E USI TEMPORANEI INCUBATORI: ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI IL CLUSTER
AREA MENTORING E SPAZI RICREATIVI AMMINISTRAZIONE JUNIOR
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CALENDARIO BIMBO TU 06.
Illustrazioni commissionate dall’associaione ONLUS BIMBO TU
Laboratorio Progettuale Corso di Comunicazione Visiva - 2017
Progetto selezionato per la realizzazionde del calendario 2018 - BIMBO TU
Software utilizzati: Illustrator
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Gennaio
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LA CASA Nessun posto è come casa 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM ile L’arrivo Se non ci me erà troppo l’aspe erò tu a la vita 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM Se em e LO SVAGO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM Dicem e LA CASA Nessun posto è come casa 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM
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NEW YORK 07.
Fotografia Architettura - 2017
Software utilizzati: Lightroom
Photoshop
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BERLINO08.
Fotografia Architettura - 2018
Software utilizzati: Lightroom
Photoshop
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Fotografia
Content Creator
Social Media Manager
2018 - Present Software utilizzati: Lightroom Photoshop web: www.verysimplekitchen.com
ig: @verysimplekitchen
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SIMPLE KITCHEN
VERY
09.
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IT’S A PLATE 10.
IT’S A PLATE è un progetto che nasce nel 2018, con lo scopo di offrire servizi e prodotti per la ristorazione:
Creazione Contenuti
Comunicazione Social
Grafica prodotti e Web
Interior Design
Collaborazioni con:
Altro?! - Mercato delle erbe
Bizarre
Botanica Lab
Cafè Menil
Giardino - FICO Eataly
Luogo Comune
Pistamentuccia
RosaRose
Zushi
ig: @itsaplate
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