Maurice Ravel, Sonatine DR 16168

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Maurice Ravel SONATINE

Piano � Klavier � Pianoforte

Musique française

Maurice Ravel SONATINE

Musique française «  Musique française  » est une collection conçue pour les étudiants, les professeurs et les interprètes professionnels. Les volumes, qui présentent une analyse des chefs-d’œuvre de la musique française, offrent de précieux conseils d’interprétation et des commentaires de caractère historique et stylistique rédigés par de grands professeurs. “Musique française” is a series designed for students and teachers as well as professionals. These editions offer masterworks in French music, with performance suggestions and historical and stylistic commentary by noted scholars. Die Reihe „Musique française“ richtet sich ebenso an Lehrer und Studenten wie an Berufsmusiker. Bekannte Wissenschaftler stellen in den einzelnen Bänden Meisterwerke der französischen Musik vor, beschreiben Entstehungsgeschichte und Stil der Kompositionen und geben Hinweise zur Interpretation. “Musique française” è una collana rivolta a studenti, insegnanti, musicisti professionisti e dedicata ai capolavori della musica francese. Le edizioni sono corredate da preziosi consigli per l’interpretazione e commenti di natura storico-stilistica curati da noti didatti e studiosi.

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Musique française

Maurice Ravel SONATINE Piano � Klavier � Pianoforte Introduction et notes d’interprétation historiques par Introduction and historical performing notes by Einleitung und Anmerkungen zur Aufführungspraxis von Introduzione e note storico-interpretative di

Edmond Lemaître


© 2014 Éditions DURAND Tous droits réservés pour tous pays All rights reserved édition du 30 avril 2014 DR 16168


Table – Contents – Inhalt – Indice La Sonatine à l’apogée du premier style pianistique de Ravel ...........................................

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The Sonatine: culmination of Ravel’s first piano style ...................................................... IX Sonatine – Vollendung von Ravels erstem Klavierstil ........................................................ XIII La Sonatine all’apogeo del primo stile pianistico di Ravel ................................................. XVIII Sonatine ............................................................................................................................. 2 Edmond Lemaître (Biographie · Biography · Biographie · Biografia) .............................................

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La Sonatine all’apogeo del primo stile pianistico di Ravel Ravel e il 1905 Nel 1905 Ravel festeggia i suoi trent’anni. Dopo essersi presentato al concorso del Prix de Rome nel 1901, 1902 e 1903, tenta nuovamente la fortuna nel 1905 per la quarta e ultima volta… ma non sarà nemmeno ammesso alle prove! Sembra incredibile. Jeux d’eau, Quatuor e Shéhérazade hanno già conquistato gli appassionati di musica e all’epoca Ravel è considerato uno dei compositori più importanti della sua generazione. La stampa si schiera e prende le parti di Ravel, con Romain Rolland in testa. È il crollo del baluardo della vecchia guardia del Conservatorio di Parigi. Théodore Dubois, membro della giuria e al tempo direttore del Conservatorio, si dimette e, nell’autunno del 1905, Gabriel Fauré assume la direzione della celebre istituzione mettendo in cantiere tutta una serie di riforme. Per far riprendere Ravel da questa delusione, l’amico Alfred Edwards, direttore del quotidiano «Le Matin», lo ospita sul suo yacht per una crociera sui canali e sui fiumi di Belgio, Olanda e Germania. La signora Edwards altri non è che Misia Godebska, la sorellastra di Cipa Godebski. Le composizioni di Ravel in quest’anno non saranno molte: accanto alla Sonatine si contano principalmente il completamento dei Miroirs per pianoforte, Introduction et allegro e Noël des jouets per voce e pianoforte.1 L’interesse per il genere della sonatina Alla fine del XVIII secolo, in Italia e in Germania, il genere della sonatina si impone come una composizione dalle dimensioni ridotte, dall’approccio facile per l’insegnamento e la pratica amatoriale. Le sonatine di Clementi, Diabelli, Dussek o Pleyel alimentano le edizioni didattiche e arricchiscono il repertorio dei pianisti principianti. Ma la Sonatine di Ravel non deriva da questa tradizione. Qui, il diminutivo del nome si contrappone principalmente alla lunghezza degli sviluppi delle sonate post-romantiche. Le sonatine di coloro I cinque pezzi dei Miroirs furono composti negli anni 1904–1905; la prima esecuzione della raccolta completa avvenne il 6 gennaio 1906 con Ricardo Viñes. La composizione di Introduction et allegro per arpa, flauto, clarinetto, due violini, viola e violoncello risale al giugno del 1905, la prima esecuzione al 22 febbraio 1907. Noël des jouets fu probabilmente composto nel dicembre 1905 e Jane Bathori eseguì pubblicamente il brano per la prima volta il 24 marzo 1906. 1

che hanno ripreso il termine alla fine del XIX secolo non hanno alcun carattere didattico e non sono sinonimo di “sonata facile”, dal momento che la loro natura differisce del tutto dalle sonatine coltivate intorno al 1800 e che richiedono un’abilità esecutiva del tutto estranea all’antica tradizione. In Francia, nel periodo che ci interessa, Maurice Emmanuel è uno dei primi a coltivare il genere della sonatina scrivendo sei Sonatines, di cui le prime due risalgono al 1890. Max Reger produce le sue prime Sonatines op. 89 nel 1905, lo stesso anno di Ravel. Questo movimento proseguirà con Busoni (n. 1 nel 1910), Roussel (1912), Sibelius (Trois Sonatines op. 67, 1912), Bartók (1915) e Kœchlin (Cinq Sonatines op. 59, 1915–1916). La Sonatine è l’opera che si colloca nel punto di incontro tra i percorsi stilistici di Ravel, rappresentando l’esito di una prima maniera cui appartiene il Quatuor. Qualche mese più tardi, i Miroirs apriranno “un registro di sensazioni sino a quel momento non ancora provate nell’arte musicale”.2 Si può notare la costruzione in tre movimenti, con dei tempi molto simili, dove il secondo e il terzo movimento propongono un’accelerazione piuttosto moderata del tempo del movimento precedente. Possiamo riconoscere la volontà di rompere con l’impostazione in quattro movimenti che avrebbe potuto far scambiare la Sonatine per una sonata in miniatura; fu anche probabilmente una questione di abbandonare l’alternanza veloce–lento–veloce. Non si può trascurare nemmeno la volontà di smarcarsi dalle opere lunghe, addirittura interminabili quali le sonate, seppur meravigliose, di Dukas o di Lekeu. Marcel Marnat ha definito la Sonatine “un addio sconvolgente al mondo delle certezze artistiche”,3 e i brani che seguiranno sembreranno non voler più tener conto del passato. Una grande chiarezza, una fattura quasi classica, un’ingenuità che si ricollega all’atmosfera del Quatuor, fanno sì che la Sonatine di Ravel appartenga ai capolavori che arricchiscono il repertorio per pianoforte. Noteremo che il movimento finale, scritto con uno stile di toccata, fa tornare il canto del primo Gérald Hugon, introduzione all’edizione della raccolta Maurice Ravel, Œuvres pour piano II, Parigi, Éditions Durand, 2005 (DF 15646). 3 Marcel Marnat, Maurice Ravel, Parigi, Fayard, 1986, p. 174. 2


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movimento. Se si considera che anche la parte centrale del minuetto ricorda qualche elemento di questo tema, allora sembra che la Sonatine erediti un procedimento unificatore derivato dal Quatuor del 1902.4 Genesi La prima idea per la composizione della Sonatine risale al 1903. Il critico musicale Michel Dimitri Calvocoressi,5 che era intimo amico di Ravel, ci racconta che il compositore risponde a un annuncio pubblicato dalla rivista franco-inglese «Weekly Critical Review» edita a Parigi. Questo annuncio, in lingua inglese, appare per la prima volta il 12 marzo 1903. La rivista lo pubblica nuovamente il 19 dello stesso mese e ancora il 9 e il 23 aprile. Il concorso di composizione invitava i partecipanti a scrivere un primo movimento di sonata per pianoforte nella tonalità di fa diesis minore, che non superasse le 75 battute. Il premio per il vincitore arrivava a 100 franchi. Il regolamento del concorso stabiliva, tra le altre cose, che il manoscritto dovesse essere consegnato entro il 31 marzo 1903,6 che dovesse essere firmato unicamente con uno pseudonimo e che il vincitore avrebbe visto pubblicata la sua composizione in un supplemento della «Weekly Critical Review». La rivista precisava che avrebbero fatto parte della giuria Alfred Bruneau, Camille Chevillard, Vincent d’Indy, Georges Marty, Paul Vidal e Charles Marie Widor. Dobbiamo queste informazioni iniziali al musicologo Peter Jost.7 Quando il manoscritto autografo del primo movimento fu messo in vendita da Sotheby’s nel 1999, Jost ottenne dall’acquirente una copia del manoscritto che ci chiarisce la genesi dell’opera. Si tratta del manoscritto originale che Ravel inviò al «Weekly Critical Review». Come pseudonimo, il compositore sceglie un anagramma del proprio nome e scrive “par [di] Verla”.8 Peter Jost precisa che alcune indicazioni annotate da un incisore provano che questo movimento è stato preparato in vista di una pubblicazione. Non sappiamo nulla del vincitore: fu Ravel? La rivista pubblicò un supplemento musicale? Il concorso fu annullato? Allo stato attuale delle ricerche, niente sembra poterlo affermare e lo stesso Ravel non ha mai dato alcuna spiegazione riguardo alla composizione del primo movimento. Si può solamente constatare Sembra tuttavia esagerato parlare di procedimento ciclico. 5 Michel Dimitri Calvocoressi, When Ravel composed to order, in «Music & Letters», 22, 1941, p. 55. L’autore data questo concorso nel 1904. 6 La data di consegna dei manoscritti fu alla fine rimandata al 9 maggio. 7 Peter Jost ha curato la Sonatine di Ravel per le edizioni G. Henle Verlag (HN 1018) nel 2011 e ne ha firmato la prefazione. 8 Più tardi “par Maurice Ravel” sostituisce l’iscrizione originale. 4

che il manoscritto è di 84 battute e non di 65 come richiedeva il regolamento del concorso! Gli altri due movimenti della Sonatine vedono probabilmente la luce tra la metà del 1904 e l’agosto 1905. Alla fine del manoscritto Ravel scrive: “Août [agosto] 1905”. Si tratta della data del completamento, oppure semplicemente della messa in bella copia del manoscritto, ma è certo che la composizione dei movimenti II e III era iniziata ben prima. Tuttavia, in una lettera del 27 agosto 1905 indirizzata a Louise Cruppi, dedicataria de L’Heure espagnole e del Noël des jouets, scrive: “Ho trascorso solamente alcuni giorni a Parigi, durante i quali ho terminato la Sonatine”.9 È da notare che nel suo Esquisse autobiographique [schizzo autobiografico]10 Ravel dice di avere composto i Miroirs prima della Sonatine... Confusione di date di una persona che non ricorda più esattamente la cronologia delle proprie composizioni o il riflesso di un desiderio di mettere in ombra la genesi dell’opera e, in modo particolare, del primo movimento? Edizioni Il lavoro seppe affascinare le Éditions Durand i cui proprietari, Auguste e suo figlio Jacques Durand, acquistarono i diritti della Sonatine nel settembre 1905, pubblicandola il 23 novembre seguente. Il secondo movimento viene anche pubblicato separatamente. L’opera è inoltre all’origine di un contratto in esclusiva che la Durand offre a Ravel garantendogli uno stipendio annuo di 12.000 franchi. Se la richiesta della partitura all’inizio fu alquanto limitata, essa aumentò rapidamente e l’opera ebbe più di venti riedizioni che, nel corso della vita di Ravel, raggiunsero la cifra di 53.000 esemplari. Arrangiamenti Il secondo movimento, “Mouvement de Menuet”, fu oggetto di molti arrangiamenti a partire dal 1910:  Minuetto solo per pianoforte a quattro mani di Léon Roques.  Minuetto solo per violino o violoncello o flauto e pianoforte di Léon Roques.  Minuetto per organo, trascrizione di Pierre-Octave Ferroud.  Minuetto solo per piccola orchestra, trascrizione di Roger Branga.11 Maurice Ravel, Lettres, écrits, entretiens, presentati e annotati da Arbie Orenstein, Parigi, Flammarion, 1989, p. 79 (Ravel: lettere, a cura di Arbie Orenstein, edizione italiana curata da Enzo Restagno, Torino, EDT, 1998, p. 27). 10 L’Esquisse autobiographique fu dettato a Alexis Roland-Manuel nell’ottobre 1928. Fu oggetto di una pubblicazione postuma nella «Revue musicale» nel 1938. 11 Pseudonimo di Lucien Garban (1877–1959). 9


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Dedicatari La Sonatine è dedicata a Ida e Cipa Godebski. È Ricardo Viñes che presenta Ravel a Cyprien (Cipa) Godebski e a sua moglie, nel giugno 1904. Essi furono tra gli amici che gli aprirono degli straordinari orizzonti di rapporti, facendogli incontrare, tra i molti personaggi, Roland-Manuel, Ingelbrecht, Déodat de Séverac, Falla, Cocteau, Nijinskij, Diaghilev o ancora Stravinskij. I Godebski divennero, per Ravel, come una famiglia adottiva, degli amici per tutta la vita. È sempre in questo circolo privilegiato che egli incontrerà Gabriel Grovlez che per primo fece ascoltare la Sonatine a Parigi. Questa sonatina tuttavia era già un po’ risuonata nelle orecchie dei Godebski poiché Ravel stesso aveva eseguito il primo movimento durante la sua prima apparizione nel loro salotto.

portò da New York a Los Angeles, dal Texas al Canada. In una lettera a Bernard Laberge datata 11 novembre 1927,14 egli decide l’elenco delle opere da inserire nei differenti programmi di questa imponente tournée. Dopo avere messo insieme le opere orchestrali, redige una lista di brani che egli stesso suonerà al pianoforte; tra le cinque opere che sceglie, la Sonatine figura in buona posizione, e Ravel stabilisce anche di suonare tutti i tre movimenti. Infine, è da notare che nel novembre 1913 Ravel inizia una prima serie di registrazioni per pianoforte meccanico costruito dalla ditta tedesca Welte, che per prima aveva messo a punto un pianoforte meccanico dalle sfumature espressive. La Sonatine è il primo brano che egli registra, suonando alla fine solo i primi due movimenti.15

Prima esecuzione  Prima esecuzione privata del Movimento I da parte di Ravel, l’8 gennaio 1904 nel salotto di Marguerite de Saint-Marceaux.  Seconda esecuzione privata del Movimento I da parte di Ravel, il 16 giugno 1904, nel salotto di Cipa e Ida Godebski.  Prima esecuzione assoluta pubblica a Lione il 10 marzo 1906 (integrale) da parte di Paule de Lestang.  Prima esecuzione pubblica a Parigi, il 31 marzo 1906 da parte di Gabriel Grovlez; concerto della Société nationale de musique, sala della Schola Cantorum.

Fonti principali  Manoscritto autografo della Sonatine per pianoforte conservato a Parigi, Bibliothèque nationale de France, département de la Musique, segnatura Ms – 22675. “Sonatine | à Ida et Cipa Godebski | 1905”; 11 pagine; 37×27,5 cm. Il manoscritto è firmato e datato alla fine: “Août 1905”. Si trovano delle annotazioni a matita e a inchiostro. Indicazioni in vista della stampa: “cop. Durand ... 1905”, “cot. [numero di catalogo] 6624”, “format [formato] in 4o”.  Prima edizione della Sonatine di Ravel, Parigi: A. Durand, copyright 1905; numero di catalogo D & F 6624; 15 pagine.

Testimonianze e reazioni della critica A proposito della serata del giugno 1904 presso i Godebski, Ricardo Viñes scrive nel suo diario: “Giovedì 16, cena presso i coniugi Godebski ai quali ho presentato Ravel. […] Ravel e io abbiamo fatto musica e Ravel ha suonato il primo movimento della Sonatine. A loro è piaciuta molto”.12 Se la prima esecuzione pubblica a Lione da parte di Paule de Lestang è un successo, a Parigi l’accoglienza è ben più riservata e la critica ben più severa, e Joseph Canteloube de Malaret così scrive nel resoconto del concerto: “La Sonatine del sig. Maurice Ravel, seppur ben scritta e affascinante, non mi piace completamente; faccio tuttavia eccezione per la seconda parte: ‘Mouvement de Menuet’. Rimprovero a questa opera, che del resto non è tutta recente, di lasciare spazio a poca emozione; è ben fatta, piace, spesso diverte, ma è fredda”.13 Ravel stesso tenne la Sonatine in gran conto e la inserì nel programma di numerosi concerti. Fu il caso in particolare all’epoca della sua trionfale tournée in America del Nord, che nel giro di quattro mesi lo Nina Gubisch, Le journal inédit de Ricardo Viñes, in «Revue internationale de musique française», 1/2, giugno 1908, p. 202. 13 «Mercure musical», 2, n. 8, 15 aprile 1906, p. 363. 12

La lezione d’interpretazione di Ravel Ravel ha avuto un solo vero allievo di pianoforte nella persona di Vlado Perlemuter, al quale ha trasmesso i suoi consigli di interpretazione per numerose opere. Vlado Perlemuter ha consegnato il frutto delle sue preziose lezioni in un lavoro realizzato in collaborazione con Hélène Jourdan-Morhange.16 È da questo testo che attingiamo le indicazioni di Ravel. I – Modéré Il primo movimento è suonato spesso troppo velocemente, mentre Ravel teneva al fatto che il tempo non fosse “troppo precipitato”; qui l’indicazione Modéré deve essere seguita alla lettera. Non si devono assolutamente aggiungere passaggi in rubato e ci si deve attenere all’esecuzione esatta dei ritmi. Ugualmente il compositore voleva che i sedicesimi delle battute 13 e 14, che caratterizzano l’inizio del secondo tema, fossero eseguiti esattamente, né più lunghi né più brevi. Maurice Ravel, Lettres, p. 253 (Ravel: lettere, pp. 263–265). 15 Informazione fornita da Arbie Orenstein in: Maurice Ravel, Lettres, p. 407 (Ravel: lettere, p. 333). Il rullo fu pubblicato nel 1914 con il riferimento Welte-Mignon (AL) 2188. 16 Hélène Jourdan-Morhange e Vlado Perlemuter, Ravel d’après Ravel, Aix-en-Provence, Alinéa, 1989, pp. 15–26. 14


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Bat. 20: a partire dall’indicazione très expressif [molto espressivo], converrà separare nettamente le parti per dar loro la propria indipendenza. Batt. 23–24: Perlemuter insiste affinché l’esecuzione dell’ultima croma di ogni battuta produca l’effetto di un lamento, osservando bene il >. a Tempo

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Questi due lamenti si troveranno alla fine del movimento (sette battute prima della doppia sbarra finale) dopo il segno U long alle batt. 81–83. Bat. 28: alla fine dell’esposizione, prima della doppia sbarra della ripresa, Ravel chiedeva a Perlemuter di rallentare leggermente il tempo e di marcare una piccola fermata, trasformando la 5 in un respiro. Converrà ricordare questo particolare nella riesposizione, alla bat. 61. II – Mouvement de Menuet Sarà importante, ancora una volta, fare attenzione al tempo. Ravel diceva: “Lo si suona generalmente in modo troppo scandito”. Voleva sentirlo assez lent [abbastanza lento] e insisteva sul rispetto totale della scrittura ritmica. La pianista Marguerite Long17 ricorda che il compositore consigliava di suonare questo movimento nel tempo di minuetto della Sonata in mi bemolle maggiore op. 31 n. 3 di Beethoven.18 Tutta la difficoltà deriva dal fatto che si deve suonare in modo elastico ma non manierato. Disse a Ricardo Viñes: “Evitate di marcare il tempo in battere, lo farebbe diventare volgare”. Batt. 39–43: l’indicazione en dehors et expressif [in risalto ed espressivo] non vale solamente per la mano destra. Si deve assolutamente applicare anche al disegno della mano sinistra a partire dalla bat. 41 – Ravel ci teneva particolarmente – non dimenticando di lasciar suonare l’accordo della bat. 43 (una risonanza piuttosto che una tenuta effettiva della N.). Si ritrova questo effetto di risonanza alla bat. 77; la U della bat. 78 si colloca sull’evanescenza del ricordo della battuta precedente. Marguerite Long, Au piano avec Ravel, Parigi, Juillard, 1971, p. 126 (attualmente Gérard Billaudot Éditeur, testi raccolti e presentati dal prof. Pierre Laumonier). 18 Si tratta della Sonata n. 18 composta nel 1801–1802, a volte detta “La caccia”.

Batt. 49–52: si noterà che a partire dalla bat. 37, il brano è particolarmente soggetto a rallentamenti, come se si preparasse già la dilatazione delle ultime quattro battute. È necessario osservare queste indicazioni ma si dovrà fare attenzione a non cedere il tempo alla fine della sezione centrale, che funge da trio di questo minuetto. Se Ravel indica Sans ralentir [senza rallentare] alla bat. 52, si deve assolutamente rispettare questa indicazione a partire dalla bat. 49. Perlemuter spiega che queste battute devono essere leggermente marcate per riportare il primo tema senza rallentare, essendo ottenuto il respiro che connota la ripresa attraverso la sonorità. Batt. 79–82: a proposito di queste ultime quattro battute, Ravel disse: “È molto allargato… come una grande riverenza…”. III – Animé Ecco il movimento virtuosistico che, più di tutti, deve essere suonato senza precipitazione. Bat. 12 e seguenti: si tratterà di dosare bene l’andamento del passaggio Agité. Il passo è difficile e sarà necessario marcare bene gli < ma senza accelerare. Batt. 43 e seguenti: il passaggio caratterizzato dall’indicazione très doux et expressif [molto dolce ed espressivo] deve essere reso con una sonorità aerea che verrà dal tocco. Perlemuter spiega: “Molti pianisti attaccano troppo dall’alto mentre le dita devono restare in contatto con i tasti con morbidezza. L’accento deve essere dato dalla pressione e non dall’articolazione”.19 Batt. 82–94: il ritorno del tema nella mano sinistra deve, in questo punto, evocare il suono di un corno “légèrement cuivré” [con un suono leggermente di ottoni] diceva Ravel a Perlemuter, e questo malgrado il colore pp.

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17

Hélène Jourdan-Morhange e Vlado Perlemuter, op. cit., p. 19. 20 Ibidem, p. 20. 19


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Maurice Ravel SONATINE

Piano � Klavier � Pianoforte

Musique française

Maurice Ravel SONATINE

Musique française «  Musique française  » est une collection conçue pour les étudiants, les professeurs et les interprètes professionnels. Les volumes, qui présentent une analyse des chefs-d’œuvre de la musique française, offrent de précieux conseils d’interprétation et des commentaires de caractère historique et stylistique rédigés par de grands professeurs. “Musique française” is a series designed for students and teachers as well as professionals. These editions offer masterworks in French music, with performance suggestions and historical and stylistic commentary by noted scholars. Die Reihe „Musique française“ richtet sich ebenso an Lehrer und Studenten wie an Berufsmusiker. Bekannte Wissenschaftler stellen in den einzelnen Bänden Meisterwerke der französischen Musik vor, beschreiben Entstehungsgeschichte und Stil der Kompositionen und geben Hinweise zur Interpretation. “Musique française” è una collana rivolta a studenti, insegnanti, musicisti professionisti e dedicata ai capolavori della musica francese. Le edizioni sono corredate da preziosi consigli per l’interpretazione e commenti di natura storico-stilistica curati da noti didatti e studiosi.

Production, distribution et vente – Production, distribution and sales Produzione, distribuzione e vendita

via Liguria, 4 – 20098 Sesto Ulteriano – San Giuliano Milanese (MI) – Italia www.halleonardmgb.it pour plus d’informations sur nos éditions, consultez : for further information about our publications, visit: per informazioni sulle nostre edizioni in vendita, consultare: www.durand-salabert-eschig.com www.ricordi.it www.ricordishop.de

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