MIC Summer School
.21 Esperienze ceramiche sperimentali Experimental ceramic experiences
MIC Summer School
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In collaborazione con in collaboration with ISIA Faenza nel progetto project Interreg CerDee
Summer School ‘21 A cura di Curated by Michela Benedan (12 - 16 Luglio July) Lorenzo Cianchi (26 - 30 Luglio July) Giulia Bonora (2 - 6 Agosto August) Petra Wieser (24 - 28 Agosto August) Mostre allestite presso Exhibitions settled in Project Room, MIC Faenza Biblioteca Bruno Munari, ISIA Faenza (27 Ottobre October 2021 – 15 Gennaio January 2022) Progetto ideato da Curated by Claudia Casali Realizzato da Realized by Dario Valli con il supporto di with Luigi Fantinelli, Beatrice Baldin Segreteria e traduzioni Secretariat and translations Monica Gori, Matilde Mercatali Comunicazione Communication Stefania Mazzotti, MIC Faenza Irene Guzman, ISIA Faenza Video e immagini a cura di Video and images by Andrea Pedna con il supporto di with Federica Fanti Progetto grafico Graphic design Matteo Pini Progetto realizzato in collaborazione con project in collaboration with ISIA Faenza DESIGN & COMMUNICATION All’interno del programma Within the program Interreg Central Europe / CerDEE Con il patrocinio di Comune di Faenza e Unione della Romagna Faentina
Indice Testi Texts
Claudia Casali Progetto CerDee Giovanna Cassese e Maria Concetta Cossa
Michela Benedan
10 Francesca Cerfeda Valerio Cori Carlitto Anna Morselli Alberto Rebecchi
Lorenzo Cianchi Giulia Bonora Chiara Capuano Erika Casadio Erica Farina Laura Giovannardi Benedetta Innocenti Marta Potenza Sara Saccoccio Giulia Bonora Beatrice Baldin Mariachiara Gaspari Federico Giustozzi Anna Lolli Luna Moriero Anna Morselli Marta Potenza Alessandra Valentini
Petra Wieser Chiara Boccingher Jošt Bukovec Francesca Ercolani Nina Mrdjenovic’ Regina Brückner Arturo Russo Backstage
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Casli
Claudi
Claudia Casali
Con l’obiettivo di promuovere una formazione ceramica creativa, il MIC di Faenza, nell’ambito del progetto CerDee, ha invitato quattro artisti a collaborare in qualità di docenti, Direttrice MIC per organizzare quattro Summer School settimanali presso il laboratorio didattico del MIC, indirizzate a giovani imprenditori della ceramica e a studenti di design. I 4 artisti/docenti (Michela Benedan, Giulia Bonora, Lorenzo Cianchi e Petra Wieser) sono stati selezionati tra coloro che hanno partecipato alla Biennale del 61° Premio Faenza (sezione under 35) e al concorso Future Lights in ceramica, progetto promozionale organizzato dal CerDee. Gli spazi del Museo e il laboratorio Giocare con la ceramica del MIC sono stati teatro di sperimentazione, con il supporto tecnico di Dario Valli, storico educatore museale del MIC e referente didattico del laboratorio. I partecipanti, in totale 26, sono stati soprattutto studenti di ISIA Faenza, istituzione universitaria della città di Faenza, dedicata al design, con il quale il MIC da diversi anni collabora per progetti speciali di accrescimento e sostegno alla formazione e alla creatività. Grazie alla presenza e al dialogo costante con gli artisti/docenti, i partecipanti hanno affrontato quattro differenti momenti legati a percorsi tematici, incentrati sulla peculiarità e potenzialità del materiale ceramico, sulla dimensione socio antropologica della ceramica, attraverso la sua estetica e il suo ruolo nella società. Questa è una prima occasione di approfondimento, a cui, ci auguriamo, possiamo seguire altri momenti di dialogo e riflessione all’insegna della creatività e della sperimentazione.
Claudia Casali
With the aim of promoting creative ceramic education, the MIC Faenza, in the context of the CerDee project, invited four artists to collaborate as teachers, to organise four weekly Summer MIC Director Schools at the educational laboratory of the MIC, aimed at young ceramic entrepreneurs and design students. The four artists/teachers (Michela Benedan, Giulia Bonora, Lorenzo Cianchi and Petra Wieser) were selected among the participants in the 61st Faenza Prize Biennial (under 35 section) and in the Future Lights in Ceramics competition, a promotional project organised by CerDee. The spaces of the Museum and the workshop ‘Playing with ceramics’ at the MIC were the theatre of experimentation, under the technical supervision of Dario Valli, professional educator at the MIC and reference for the workshop. The participants, a total of 26, were mainly students from ISIA Faenza, a university institution in Faenza, dedicated to design, with which the MIC has been collaborating for several years on special projects to enhance and support education and creativity. Thanks to the presence and the constant dialogue with the artists/teachers, the participants faced four different experiences linked to thematic paths, focused on the peculiarity and po-
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tential of the ceramic material, on the socio-anthropological dimension of ceramics, through its aesthetics and its role in society. These workshops represent an initial opportunity for in-depth study, which we hope will be followed by other moments of dialogue and reflection in the name of creativity and experimentation.
Petra Wieser Self Love Vessel with real mirror Grès dipinto e invetriato e specchio applicato Painted, glazed stoneware with a mirror
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CerD
Il progetto CerDee
“CER-DEE – Imprese creative nei territori ceramici – sviluppo, educazione e sostegno” è un grande progetto della durata di tre anni finanziato dall’Unione Europea che vede la collaborazione di 8 partner europei in rappresentanza di 6 paesi del centro Europa. Capofila è il Porzellanikon di Selb in Germania il quale coordina le azioni progettuali con i partner: MIC Faenza, Ceramic Museum in Boleslawiec – Polonia, New Design University Pölten – Austria, National Museum of Slovenia, Technical University in Ilmenau – Germania, University of West Boemia in Pilsen – Repubblica Ceca e il Tourist centre in Kranj - Slovenia. Una fondamentale rete di cooperazione tra i principali distretti storici della ceramica europea per offrire conoscenze di musei, di università, e istituti di settore, al fine di affrontare con nuova e potente energia il futuro della produzione ceramica, stimolando nuove creatività e offrendo sostegno alla nascita di nuove imprese ceramiche. Un progetto essenziale in un momento in cui la competizione globale e una crisi di nuove ed enormi dimensioni stanno mettendo a dura prova il settore ceramico. I principali obiettivi, “sviluppare, educare e sostenere”, dettano la linea di azione, fondendo le attività di partner europei, già profondamente coinvolti nello sviluppo della ceramica a tutti i livelli. Gli impegni dei partner in campo di ricerche, condivisione dati, proposte didattiche e formative, confluiranno nel portale del progetto CerDee “House of Ceramics”. Tutti i partner europei sono sostenuti da istituzioni “amiche”, per l’Italia l’ISIA di Faenza, Confartigianato della provincia di Ravenna, il Contamination Lab – Fondazione del Monte e, come di consueto, il Comune di Faenza.
CerDee project
“CER-DEE - Creative entrepreneurship in ceramic regions developing, educating encouraging” is a great three-year project supported by the European Union that sees the collaboration of 8 European partners representing 6 countries of Central Europe. Lead partner is the Porzellanikon of Selb in Germany, which coordinates the project actions with the partners: MIC Faenza, Ceramic Museum in Boleslawiec - Poland, New Design University Pölten - Austria, National Museum of Slovenia, Technical University in Ilmenau - Germany, University of West Bohemia in Pilsen - Czech Republic and the Tourist Centre in Kranj Slovenia. A fundamental network of cooperation between the main historical and tradiitional districts of European ceramics to offer knowledge of museums, universities, and institutes of the sector, in order to face with new and powerful energy the future of ceramic production, stimulating new creativity and offering support to the birth of new ceramic companies. An essential project in a moment in which global competition and a crisis of new and enormous dimensions are seriously stressing the ceramic sector. The main objectives, “developing, educating and encouraging”, dictate the line of action, merging the activities of European partners, already deeply involved in the development of ceramics at all levels. The commitments of the partners in the field of research, data sharing, educational and training proposals, will flow into the “House of Ceramics” CerDee project portal. All the European partners are supported by “friendly” institutions, for Italy the ISIA of Faenza, Confartigianato of the province of Ravenna, the Contamination Lab - Fondazione del Monte and, as always, the Municipality of Faenza.
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Giovanna
È bello che contemporaneamente in due luoghi topici di Faenza, come l’Isia e il MIC, si apra la stessa mostra tesa a Cassese valorizzare la ricerca e la produzione di giovani designer Presidente ISIA Faenza e giovani artisti con l’obiettivo comune di diffondere la cultura del progetto e puntare sul Made in Italy e Maria Concetta sul genius loci della ceramica, inteso nelle sue relazioni internazionali. Organizzare in due sedi la mostra delle Cossa Summer School per valorizzare la migliore produzione Direttrice ISIA Faenza degli allievi quale esito dei workshop effettuati nell’estate del 2021 significa fisicamente e simbolicamente ribadire un itinerario privilegiato tra l’ISIA e il MIC ed invitare i visitatori a percorrere questo breve tratto di strada che unisce le due storiche istituzioni faentine, oggi impegnate in un dialogo sempre più serrato e fecondo. Dopo la pandemia si aprono nuovi scenari e si profilano nuove sfide sia per le istituzioni di formazione che per i musei e la relazione tra formazione e conservazione, tra creatività e valorizzazione del patrimonio non può che essere sempre più stretta, in quanto facce di una stessa medaglia. Ripartire anche per i musei con una maggiore sintonia con i momenti della formazione significa puntare sul patrimonio come attivatore di creatività e nuove sfide per il futuro. Un patrimonio non solo materiale ma soprattutto immateriale di saperi da tramandare ed innovare costantemente. Con entusiasmo gli studenti Isia hanno partecipato ai workshop estivi, finalmente felici di tornare in presenza a lavorare nello splendido Museo sotto la guida di quattro artisti d’eccezione: Lorenzo Cianchi, che ha invitato a lavorare sulla natura del disegno stressando l’importanza della sperimentazione manuale dettata proprio dal materiale ceramico; Petra Wieser, che si è interrogata con i giovani designer su quale possa essere la forma e l’estetica estetica contemporanea della ceramica al fine di trasmettere il senso della nostra epoca al futuro; Giulia Bonora che ha invitato a lavorare sul “blu divino” con un intrigante programma, che dalle smaltature slitta verso il senso simbolico di questo colore spirituale traduttore di uno stato dell’anima per eccellenza; e Michela Benedan che ha invitato i giovani designer a sperimentare le possibilità dell’affascinante tecnica “paperclay porcelain” per sondare i limiti e le potenzialità della materia, consentendo sperimentazioni e realizzazioni di opere dalle superfici sottilissime e fragilissime. Artisti e designer internazionali, dunque per contribuire ad attivare le skills dei nostri studenti. Per l’Isia quella dei workshop tenuti da docenti, artisti o designer eminenti nel sistema del contemporaneo è una consuetudine che ha già dato anche negli ultimi anni frutti fecondi. Il workshop crea cortocircuiti ed è una modalità didattica ideale per le arti e il design, un grande momento di arricchimento e coinvolgimento non solo per gli studenti e una cartina di tornasole della politica culturale e della capacità di relazioni della stessa istituzione che li progetta e li organizza. È particolarmente diffuso nell’AFAM - Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica - nominato “workshop” nelle Accademie di Belle Arti e “masterclass” nei Conservatori e all’Accademia Nazionale di Danza, poiché si integra perfettamente nel modello didattico laboratoriale e di incontro ravvicinato, diretto ed esperienziale tra docente e studente di questa tipologia di istituzioni di formazione universitaria 7
nel campo delle arti. I workshop in ISIA costituiscono un momento importante della formazione curriculare per essere attivatori e catalizzatori di processi e cortocircuiti, in un tempo breve. Interrompono la didattica curriculare di lungo periodo consentendo un dialogo serrato e alla pari tra il docente/ artista/designer ospite e gli studenti, con lo scopo di arrivare ad una produzione/ definizione particolare in cui spesso si producono risultati davvero eccezionali. E ricordiamo tra gli altri quelli con Andrea Anastasio o Salvatore Arancio da cui sono scaturite produzioni sperimentali di rilievo, mostre itineranti e pubblicazioni scientifiche innovative. Dunque questa mostra conclusiva, frutto di un’azione di politica culturale congiunta rientra a pieno nella nostra politica culturale sempre nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione e della Convenzione di Faro per un’idea allargata e interdisciplinare di patrimonio culturale come azione pubblica, difendendo e valorizzando il genius loci della ceramica da sostenere e trasmettere con strategie complesse e metodo interdisciplinare alle generazioni future e principalmente per favorire la creatività contemporanea.
Giovanna Cassese
It is encouraging that the same exhibition opens, at the same time, in two topical locations in Faenza, such as the ISIA and the MIC. It highlights the research and production of young designers and artists with the common goal of spreading ISIA Faenza President the culture of design and focusing on Made in Italy and on Maria Concetta the genius loci of ceramics, inside its international relations. Organising these two Summer School exhibitions that Cossa highlight the best production of the students at the workshops carried out in the summer of 2021, means physically and ISIA Faenza Director symbolically reaffirming a privileged itinerary between the ISIA and the MIC and inviting visitors to meet the two historical institutions of Faenza, today engaged in an increasingly deep and fruitful dialogue. After the pandemic, new scenarios and new challenges are opening up both for educational institutions and for museums. The relationship between education and conservation, between creativity and the valorization of heritage is increasingly close, as they are sides of the same coin. For museums as well, starting again in a synergic way with the education system, means focusing on heritage as a driver of creativity and new challenges for the future. A patrimony not only material but above all immaterial of knowledge to be constantly handed down and innovated. With enthusiasm, the Isia students participated in the summer workshops, finally happy to be back in presence to work in the splendid Museum under the guidance of four exceptional artists. Lorenzo Cianchi invited them to work on the nature of drawing by stressing the importance of manual experimentation, in particular through ceramic materials. Petra Wieser discussed with the young designers on what the contemporary shape and aesthetic of ceramics could be in order to communicate the sense of our era to the future. Giulia Bonora invited the young designers to work on the “divine blue” with an intriguing program, which starting from the glazing, moved towards the symbolic meaning of this spiritual colour: a state of the soul par excellence. Michela Benedan 8
invited the young designers to experiment with the fascinating “paperclay porcelain” technique to explore the limits and potential of the material, allowing the creation of works with very thin and fragile surfaces. International artists and designers helped to activate the skills of our students. For Isia, workshops held by professors, artists or designers eminent in the contemporary system represent a fruitful experience of recent years. The workshop creates short circuits and is an ideal didactic method for the arts and design, an enrichment and involvement not only for the students. It is a kind of test for the cultural policy and the capacity of relationships of the institution that organizes them. The workshops are particularly successful in the ‘AFAM - Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica’ - in the Academies of Fine Arts and “masterclass”, in the Conservatories and at the ‘Accademia Nazionale di Danza’, since they perfectly integrates themselves in the didactic model of laboratory and of direct and experiential encounter between teacher and student from institutions of higher education in the field of arts. The workshops in ISIA are an important moment of the curricular training because they produce operative processes and short circuits, in a short time. They interrupt the long-term curricular didactics allowing a close and equal dialogue between the guest teacher/artist/designer and the students, often originating a particular production of truly exceptional results. We remember among others those with Andrea Anastasio or Salvatore Arancio which generated important experimental productions, traveling exhibitions and innovative scientific publications. Therefore, this final exhibition, resulting from a joint cultural action, is in line with our cultural policy, always respecting Article 9 of the Constitution and the Faro Convention for an enlarged and interdisciplinary idea of cultural heritage as a public action. It defends and enhances the genius loci of ceramics that needs to be supported and transmitted with complex strategies and interdisciplinary method to future generations, encouraging contemporary creativity. Lorenzo Cianchi Checkpoint meteor (detali), 2019, grès stoneware
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Forme e possibilità creative
Il workshop si è incentrato sulla tecnica della Paper-Clay e sulla sperimentazione di diverse forme e possibilità creative con questo materiale versatile. L’aggiunta di carta o fibre di cellulosa conferisce alla massa di porcellana elasticità e resistenza. Ciò permette di creare forme molto sottili e fragili, che mantengono una loro stabilità anche in fase di lavorazione. Ad una prima parte più tecnica, di preparazione delle masse, segue una fase di sperimentazione nella quale i partecipanti sono invitati a provare diversi metodi d’utilizzo della Paper-Clay Porcelain. Abbiamo immerso nella massa liquida fili di lana, carta da giornale, ossa, vari oggetti e materiali vegetali raccolti. Dopo la cottura rimane il sottile involucro in porcellana degli oggetti, che pure conserva la struttura e la tattilità dei materiali. Oltre a queste prime prove più sperimentali e libere, si sono creati oggetti d’uso con una tecnica di stesura su gesso di sottilissimi fogli di Paper-Clay, servendosi anche di oggetti foggiati al tornio come gusci o calchi. Tramite l’estrema sottigliezza delle forme create si è messa in rilievo la proprietà di traslucenza della porcellana. Su richiesta dei partecipanti è stata infine improvvisata la tecnica del monotipo su ceramica. Si sono così potute sviluppare e rifinire ulteriormente le forme base in Paper-Clay. Abbiamo indagato il materiale, le sue qualità come base per successivi approfondimenti. Ho ritenuto importante trasmettere stimoli e impulsi, per promuovere lo sviluppo di percorsi individuali, ma anche creare uno scambio o dialogo all’interno del gruppo.
Michela Benedan Shapes and creativity
The workshop focused on the Paper-Clay technique and experimenting with different forms and creative possibilities with this versatile material. The addition of paper or cellulose fibres gives the porcelain mass elasticity and strength. This makes it possible to create very thin and fragile forms, which retain their stability even during processing. After a first, more technical part, of preparation of the masses, follows an experimental phase, in which the participants are invited to try out different methods of using Paper-Clay porcelain. We immersed threads of wool, newspapers, bones, various objects including vegetal materials, in the liquid mass. After firing, the thin porcelain shell of the objects remains, although it retains the structure and tactility of the materials. In addition to these initial, more experimental and free experiments, we created fuctional objects through a technique in which very thin sheets of paper-clay are applied to plaster, also using potter’s wheel objects such as shells or casts. Through the extreme subtlety of the shapes created, the translucency of porcelain emerged. At the request of the participants, we faced the technique of monotype on ceramic. In this way, the basic forms in Paper-Clay could be further developed and refined. We investigated the material and its qualities as a basis for further development. I felt it was important to transmit stimuli and impulses, to promote the development of individual paths, but also to create an exchange or dialogue within the group. 10
Michela Benedan Esempio di struttura Example of structure Porcellana paperclay Porcelain paperclay
Francesca Cerfeda
Durante le giornate dedicate al workshop sulla paper clay, l’artista Michela Benedan ci ha introdotto allo studio di questa Esercizio 1 | Esercizio 2 tecnica ottenuta mediante l’unione di fibre di carta e impasto Exercise 1 | Exercise 2 ceramico. Con grande generosità Michela ha mostrato alla Porcellana paperclay invetriata classe i segreti e le varie possibilità compositive che questo su lastre in grès invetriato metodo riserva. Hanno così iniziato a prendere forma piccole Glazed porcelain paperclay on glazed stoneware slabs architetture, manufatti dalle forme più disparate, gusci ottenuti dall’immersione di materiale organico (come fiori e piccole conchiglie ) all’interno della mistura. Forme sinuose e leggere, preziose corazze, sono la restituzione tangibile degli esperimenti nati all’interno della classe. During the days dedicated to the workshop on paper clay, the artist Michela Benedan introduced us to the study of this technique obtained by combining paper fibres and ceramic paste. With great generosity, Michela showed the class the secrets and various compositional possibilities of this method. This is how small architectures began to take shape, artefacts of the most varied shapes, shells obtained by immersing organic material (such as holes and small shells) in the mixture. Sinuous and light forms, precious armour, are the tangible result of the experiments carried out in the class.
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È stato molto divertente e interessante sperimentare e sporcarsi le mani guidati da esperti, provando diverse tecniche, seppure in un periodo così breve. L’utilizzo di vari tipi di carta che danno vita a diversi effetti finali, più lisci o ruvidi, scoprire se la struttura e gli eventuali supporti abbiano mantenuto la forma dopo la cottura, tutto ciò crea sempre quell’alone di mistero e impazienza, di attesa nel capire se quello che è stato fatto risponde alle aspettative e se vi è possibilità di miglioramento.
Valerio Cori Carlitto
Nodo | Prove di stampa Knot | Print tests Porcellana paperclay invetriata stampa monotipo su Grès, invetriato Glazed porcelain paperclay, monotype printing on stoneware
It was funny and interesting to experiment and get your hands dirty under expert guidance, trying out different techniques, even in such a short period of time. Using different types of paper to create different final effects, smoother or rougher, finding out if the structure and any supports have kept their shape after firing, all this always creates that aura of mystery and impatience, of waiting to see if what has been done meets expectations and if there is room for improvement.
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Anna Morselli
È stata un’esperienza formativa interessante a livello tecnico. Michela Benedan è riuscita a trasmetterci i valori e il potenBicchiere | Asparago ziale di questo tipo di impasto ceramico, permettendo inoltre Glass | Asparagus la sperimentazione di varie tecniche combinate alla paper clay come la stampatura, il tornio, l’unione di barbottina ed Porcellana paperclay invetriata con stampa monotipo sul elementi organici e l’uso di sfoglie per ottenere strutture bicchiere complesse. Personalmente credo che utilizzerò le conoGlazed porcelain paperclay (monotype printing on glass) scenze acquisite su questo materiale per progetti futuri. Un workshop stimolante per chi nutre particolare interesse verso il processo di creazione degli impasti ceramici. It was an interesting learning experience on a technical level. Michela Benedan managed to convey the values and the potential of this ceramic material, while also allowing us to experiment with various techniques combined with paper clay, such as moulding, the potter’s wheel, the combination of slipware and organic elements and the use of slabs to obtain complex structures. I believe that I will use my knowledge of this material for future projects. A stimulating workshop for those with a particular interest in the process of creating ceramic bodies.
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Alberto Rebecchi
Il workshop sulla paper clay è stato molto interessante, ne ho ricavato un’esperienza gratificante e istruttiva che mi ha Bicchiere | Graticcio permesso di imparare tecniche di una realtà a me poco famiGlass | Grille liare quale il mondo della ceramica in maniera molto immediata e efficace. Abbiamo lavorato con la paper clay esplorandone Porcellana paperclay Porcelain paperclay le varie possibilità e sperimentando metodi nuovi, divertendoci in un ambiente molto allegro e stimolante. L’artista Benedan è riuscita a conciliare tecnica e creatività in maniera perfettamente armonica. The paper clay workshop has been very interesting. I gained a rewarding and instructive experience that allowed me to learn techniques from an unfamiliar world such as ceramics in an immediate and effective way. We worked with paper clay exploring its various possibilities and experimenting with new methods, having fun in a very cheerful and stimulating environment. The artist Benedan managed to combine technique and creativity in a perfectly harmonious way.
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Cianch
Lorenz
Il caos e il disegno
La mia idea per il workshop è stata quella di approcciarsi alla progettazione partendo dal materiale e in maniera più libera possibile. Come prima cosa abbiamo distinto la differenza tra una progettazione razionale che ho chiamato “disegno” e una progettazione che parte del materiale che ho chiamato “caos”. Abbiamo lavorato insieme con esercizi e prove libere per concentrarsi il più possibile su quello che la materia da sola ci fornisce cercando di ridurre al minimo l’interferenza intenzionale. Sono venute fuori, prove, abbozzi, matrici, texture. Le abbiamo guardate e commentate cercando in questa fase di non concentrarsi su cosa potevano diventare. La seconda parte della settimana ha invece visto la creazione di sculture e oggetti d’uso che partissero dall’esperienze dei giorni precedenti cercando di assecondare le soluzioni estetiche nate più spontaneamente. In molte fasi del laboratorio abbiamo lavorato contemporaneamente in più persone sullo stesso pezzo cercando in questo modo ancora di più di annullare l’intenzionalità individuale, dissacrando un po’ l’idea di autorialità monolitica e vedendo la creazione come un processo di assemblaggio e decostruzione di elementi spesso nati e cresciuti altrove dall’autore. Un’altra esperienza importante in questa direzione, resa possibile dalla contiguità tra il laboratorio e le sale del museo, è stata la quotidiana visita delle collezioni storiche e contemporanee custodite al MIC.
Chaos and design
My idea for the workshop was to approach design from the material, as freely as possible. As a first step, we distinguished the difference between a rational design that I called “drawing” and a design that starts from the material that I called “chaos”. We worked together with exercises and free practices to focus as much as possible on what the material alone provides, trying to minimise intentional interference. Proofs, sketches, matrices, textures emerged. We looked at them and commented on them, trying at this stage not to focus on what they could become. The second part of the week saw the creation of functional sculptures and objects, based on the experiences of the previous days, trying to follow the aesthetic solutions that arose more spontaneously. In many phases of the workshop, several people worked on the same piece at the same time, thus trying even more to cancel out individual intentionality, somewhat desecrating the idea of monolithic authorship and seeing creation as a process of assembling and deconstructing elements often born and grown elsewhere by the author. Another important experience in this direction, made possible by the contiguity between the workshop and the museum rooms, was the daily visit to the historical and contemporary collections kept at the MIC.
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Lorenzo Cianchi Bozzetti degli sposi per la torta della scena del matrimonio dal film “Melancholia”
Sketches of the bride and groom for the cake of the wedding scene from the film “Melancholia” Terraglia ingobbiata (aerografo e pennello), graffita e invetriata Engraved and glazed slipware (airbrush and brush)
Giulia Bonora
Il 26 giugno ho potuto fare il pieno di ceramica presso il MIC di Faenza. L’opportunità di frequentare la Summer School Metamorphosis of atoms insieme a Lorenzo Cianchi ha fatto sì che potessi tornare Terraglia con ingobbi colorati a casa con un grande bagaglio di informazioni tecniche e Earthenware with coloured ispirazioni che hanno accresciuto il mio percorso ceramico slipware artistico. “Il caos e il disegno” sono stati di grande aiuto per scavare dentro di me e concretizzare i miei sentimenti in opere d’arte, guidata dalla inconfutabile sensibilità di Lorenzo. On 26 June, I was able to enjoy a full experience of ceramics at the MIC Faenza. The opportunity to attend the Summer School together with Lorenzo Cianchi meant that I was able to return home with a wealth of technical information and inspirations that have enhanced my artistic ceramic journey. “Chaos and drawing” were a great help in digging inside me and concretising my feelings into works of art, guided by Lorenzo’s unquestionable sensitivity.
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Chiara Capuano
Durante questo workshop abbiamo letteralmente toccato con mano la materia prima, l’argilla, facendole assumere le forme Strutture cristalline più diverse, seguendo pratiche decorative e tecniche come le Crystalline structures texture e gli ingobbi, utilizzando la cabina a spruzzo, pennelli, Terraglia estrusa, ingobbiata e spazzolini e spugne. Oggetti semplici che troviamo nella vita invetriata quotidiana sono diventati strumento per creare qualcosa di Extruded earthenware, slipware and glaze “stra-ordinario”, particolare e unico. Per seguire un’idea di essenzialità, mi sono ispirata ai minerali, corpi solidi presenti in natura, ricchi di forme e colori tra loro diversi e irripetibili. L’esperienza emozionante ci ha mostrato come la stessa materia possa assumere forme e significati diversi a seconda delle mani e degli occhi di chi modella e osserva. During this workshop, we literally got hands-on with the raw material, clay, creating the most diverse forms, following decorative practices and techniques such as textures and slipware, using the spray booth, brushes and sponges. Simple objects that we find in everyday life have become tools for creating something “extra-ordinary”, special and unique. To follow an idea of essentiality, I was inspired by minerals, solid bodies found in nature, rich in different and unrepeatable shapes and colours. The exciting experience showed us how the same material take on different shapes and meanings depending on the hands and eyes of the person modelling and observing.
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Erika Casadio
Corrente Stream Terraglia, stucco paperclay, ingobbi a pennello e vetri di Murano White earthenware, paperclay, slipware brishstokes and Murano glass
Questa esperienza con la ceramica mi ha concesso di sperimentare, lavorando con le texture e le forme, di poter conoscere meglio le capacità di questo materiale. Per ottenere la mia opera ho attraversato un processo di trasformazione e di evoluzione di essa, tramite aggiunte e variazioni fino al risultato finale. L’obbiettivo era ottenere un elaborato dall’aspetto e dalle texture naturali che fosse un riassunto dell’ambiente marino attuale meraviglioso ma ricco di ferite. This experience with ceramics has allowed me to experiment, to work with textures and shapes, to learn more about the capabilities of this material. To obtain my work I went through a process of transformation and evolution through additions and variations to the final result. The goal was to obtain a piece with a natural look and texture that was a summary of today’s beautiful but wounded marine environment.
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L’esperienza della Summer School “Il caos e il disegno, come la materia insegna a progettare” di Lorenzo Cianchi è stato un momento di crescita sotto vari aspetti. L’ambiente creato è stato fortemente produttivo e ha permesso lo scambio di idee e opinioni in maniera proficua, ciò ha consentito di creare liberamente dei manufatti partendo da zero, dando sfogo alla creatività e approfondendo meglio la materia ceramica, dal suo stato fisico al bagaglio emozionale che trasmette.
Erica Farina
Elementi Elements Terraglia con ingobbi colorati e invetriatura Glazed earthenware with coloured slipware
The Summer School experience ‘Chaos and design, how material leads to design’ by Lorenzo Cianchi, was a moment of growth in many ways. The environment established was highly productive and allowed a fruitful exchange of ideas and opinions. It allowed the free creation of artefacts from nothing, giving vent to creativity and deepening our understanding of the ceramic material, from its physical state to the emotional background it communicates.
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Laura Giovannardi
CAOS e DISEGNO sono le suggestioni che Lorenzo ha proposto al nostro gruppo di lavoro e che hanno accompaInnesto - pelle gnato il mio percorso della Summer School al MIC. Partire dal Insert - skin caos, dalla materia informe e, attraverso la sperimentazione libera, l’ascolto, originare di nuovi possibili ordini, costruire Terraglia su terracotta, paperclay, invetriatura qualcosa. Poi il passaggio al disegno inteso come progetearthenware, paperclay, glaze tualità: “aggiungere” nei pezzi che ho realizzato è stato, un esercizio per capire come innestare la sperimentazione con la ceramica alla mia ricerca artistica. Grazie per questa preziosa opportunità di crescita, scambio e confronto. CHAOS and DRAWING are the suggestions that Lorenzo proposed to our working group and that accompanied my path during the Summer School at the MIC. Starting from ‘chaos’, from shapeless matter and, through free experimentation, listening, originating new possible orders,’ building’ something. Then the transition to ‘drawing’ as design: ‘adding’ in the pieces I made was an exercise to understand how to ‘connect’ experimentation with ceramics to my artistic research. Thanks for this valuable opportunity for growth, exchange and comparison.
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Il workshop “IL CAOS E IL DISEGNO, come la materia insegna a progettare” di Lorenzo Cianchi è stata una bellissima occasione per cimentarsi nell’utilizzo e nella scoperta della ceramica come punto di partenza per una ricerca libera ma approfondita della materia. Siamo partiti da una concezione astratta del pensiero e delle intenzioni, passando poi a una progettualità più ragionata che teneva conto anche delle caratteristiche fisiche del materiale: sono così nate opere originali e attuali.
Benedetta Innocenti Danae | Idoya
Terracotta assemblata con stucco paperclay, ingobbiata e invetriata Earthenware assembled with paperclay plaster, slipware and glaze
The workshop ‘Chaos and Design, how matter leads to design’ by Lorenzo Cianchi, was a wonderful opportunity to try our hand at using and discovering ceramics as a starting point for a free but in-depth exploration of the material. We started from an abstract conception of thought and intentions, and then moved on to a more reasoned design that also took into account the physical characteristics of the material: this gave rise to original and contemporary works.
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Marta Potenza
Opposti e complementari Opposites and complementary Terracotta (pirofila) ingobbiata e invetriata Slipped and glazed earthenware
Quest’esperienza oltre che di arricchimento per un sapere teorico legato al mondo della ceramica, mi ha portato una visione differente di tutto il processo. Il caos che abbiamo cercato di affrontare, attraverso i mezzi del disegno automatico ad esempio, mi è stato molto utile per riscoprire una visione più libera. Molto importante è stato anche lo studio sull’aspetto materico della ceramica. La produzione e l’analisi di varie textures ha fatto in modo di arricchire sostanzialmente il mio bagaglio.
This experience not only enriched me in terms of theoretical knowledge related to the world of ceramics, but also gave me a different view of the whole process. The chaos that we tried to deal with, through the means of automatic drawing for example, was very useful for me to rediscover a freer vision. The study of the material aspect of ceramics was also very important. The production and analysis of various textures has substantially enriched my knowledge of the material aspect of ceramics.
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Sara Saccoccio
Segui il processo, fidati dell’artista. È così che ho potuto fare esperienza della ceramica, Alzatina inaccessibile per la prima volta in vita mia. Nessuna lezione frontale, Unaffordable high tray nessun approfondimento teorico. A volte è meglio così: sperimentare liberamente, levare le briglie alla Terraglia invetriata Glazed earthenware creatività, farsi guidare dalle mani e tentare dalla materia. Giocare con la ceramica assume perciò una prospettiva diversa: quando i giocatori sono adulti e giovani designer, ciò espande le loro possibilità sensoriali e dunque progettuali. Poi, si torna alla tecnica. Follow the process, trust the artist. This is how I was introduced to ceramics for the first time in my life. No frontal lessons, no in-depth theory. Sometimes it is better this way: experimenting freely, taking the reins off creativity, being guided by your hands and tempted by the material. Playing with ceramics therefore assumes a different perspective: when the players are adults and young designers, this expands their sensory and therefore design possibilities. After that, it is time to focus on technique.
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Bonra
Giula
Blu divino, un dialogo tra l’uomo e il cielo
Il tema affrontato è stato il rapporto tra la dimensione umana e quella celeste, attraverso il colore blu e i suoi molteplici significati. Il blu è un colore di natura divina: solo i re e i sacerdoti potevano vestirsi del colore degli dei, e solo i luoghi sacri potevano assumerlo, perché considerato ‘colore non umano’. L’alchimia del colore è stata processata grazie alla preparazione degli smalti con attenzione al blu egizio, preziosissima ricetta utilizzata dagli egizi e all’esperienza della psicostasia, rito di passaggio tra i due mondi in cui piuma e cuore sono archetipi. Il blu egizio, visibile nei frammenti allestiti al MIC, è stato riprodotto in due versioni, B1 e B2. Sono stati inventati altrettanti smalti e come testimonianza della ricerca artistica sul colore, tutte le ricette sono state raccolte nel ricettario BluDivino. Attraverso la storia del blu, delle sue caratteristiche e delle immagini archetipiche a cui è associato, ci siamo immersi in un fare meditativo, per realizzare a colombino ciotole, amuleti piumati e oculari per leggere il cielo. Il rito della pesatura del cuore è stato un rito di pesatura della propria anima; la piuma di terra color blu ha lo stesso peso del cuore, simboleggiato dal sasso. L’azzurro è uno stato dell’anima, capace di conferire profondità metaforica e valore psichico alle cose. Obbiettivo è stato pensare alla scultura come ad un tramite per rendere visibili processi interiori, trasformare noi stessi in alchimisti moderni, capaci di entrare in contatto con l’infinito e arrivare all’essenza intangibile delle cose.
Divine blue, a dialogue between man and sky
The theme addressed was the relationship between the human dimension and the celestial dimension, through the colour blue and its many meanings. Blue is a colour of divine nature: only kings and priests could wear the colour of the gods, and only sacred places could use it, because it is considered a ‘non-human colour’. The alchemy of colour was processed through the preparation of enamels with attention to Egyptian blue, a precious recipe used by the Egyptians, and the experience of psychostasy, a rite of passage between the two worlds in which feather and heart are archetypes. The Egyptian blue, visible in the fragments set up at the MIC, was reproduced in two versions, B1 and B2. The same number of enamels have been invented, and as testimony to the artistic research on colour, all the recipes have been collected in the ‘BluDivino’ recipe book. Through the history of blue, its characteristics and the archetypal images with which it is associated, we immersed ourselves in a meditative process to make bowls, feathered amulets and eyepieces for reading the sky. The rite of weighing one’s heart was a rite of weighing one’s soul; the blue coloured earth feather has the same weight as the heart, symbolised by the stone. Blue is a state of the soul, capable of giving metaphorical depth and psychic value to things. The aim was to think of sculpture as a means of making inner processes visible, of transforming ourselves into modern alchemists, capable of coming into contact with the infinite and reaching the intangible essence of things.
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Giulia Bonora Oculare Ocular
Terraglia a colombino, ingobbi Coling earthenware, slipware
Beatrice Baldin
È stata un’esperienza coinvolgente, nella quale ho approfondito la tecnica di foggiatura al colombino, e il colore blu in tutte Imagination le sue sfumature, non solo in quanto materia cromatica ma come viaggio metaforico. Giulia Bonora, artista appassionata Terraglia, ingobbiata e invetriata, piume e cordiale, ci ha guidati in questo percorso tra cielo e terra, slipware glazed earthenware, divino e naturale, seguendo i segni che l’Umanità ha impieplumes gato nel suo modo di rappresentare il Mondo, chiedendoci di esprimere uno sguardo personale attraverso questo filtro ancestrale. It was an absorbing experience, in which I deepened the coiling moulding technique, and the colour ‘blue’ in all its shades, not only as a ‘chromatic material’ but as a metaphorical journey. Giulia Bonora, a passionate and friendly artist, guided us on this journey between heaven and earth, divine and natural, following the signs that Humanity has used in its way of representing the World, asking us to express a personal view through these ancestral filters.
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Dialogare con i colori – il blu divino. La nostra esperienza è stata molto ricca, seguendo un percorso partito dall’antico Egitto siamo arrivati ai giorni nostri, cercando di cogliere l’essenza del blu antico che altro non è che la raffigurazione del cielo. Attraverso la tecnica del colombino abbiamo realizzato le nostre forme e il nostro cianometro, il visore per ammirare il cielo. La libera sperimentazione e il confronto continuo mi hanno fatta sentire immersa in un ambiente ricco di suggestioni, insegnamenti e spunti creativi. Un’esperienza che mi ha arricchita tanto.
Mariachiara Gaspari
Dialogare con i colori Dialoguing with colors Terraglia, ingobbiata e invetriata, piume Coloured earthenware, slipware, coloured glaze and plumes
Dialogue with colours - the divine blue. Our experience was very rich, following a path that began in ancient Egypt and ended in the present day, trying to capture the essence of ancient blue, which is nothing more than a representation of the sky. Using the coiling technique, we created our shapes and our cyanometer, the viewer for admiring the sky. The free experimentation and continuous comparison made me feel immersed in an environment rich in suggestions, teachings and creative ideas. It was a very enriching experience.
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Federico Giustozzi
Ho deciso di prendere parte al workshop sul blu divino, tenuto da Giulia Bonora, perché sin dalla tenera età ho provato inteBlue pass resse per questo colore e le sue molteplici sfumature. Assoterraglia, terra colorata, ingobbi ciandolo al mare, al cielo ed all’infinito confine che si genera e vetrine colorate, piume; sasso tra questi, è stato stimolante approfondire, sotto l’aspetto dipinto a freddo Coloured earthenware, slipware, ceramico, questa cromia dalla profondità rassicurante. La coloured glaze and plumes; libera sperimentazione sulla composizione degli smalti e gli painted stone approfondimenti teorici sui diversi significati assunti dal blu nelle diverse culture, soprattutto quella egizia, hanno reso questa esperienza importante, per certi versi divina. I decided to take part in the workshop on ‘divine blue’, held by Giulia Bonora, because from an early age I have been interested in this colour and its many shades. Associating it with the sea, the sky and the infinite border that is generated between them, it was stimulating to explore this reassuringly deep colour from a ceramic point of view. The free experimentation on the composition of the glazes and the theoretical insights on the different meanings assumed by blue in different cultures, especially the Egyptian one, made this experience important, in some ways divine.
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L’esperienza della Summer School al MIC è stata assolutamente positiva. Entrare negli spazi del laboratorio, potervi lavorare, potermi confrontare con altri ragazzi e con professionisti della ceramica è stato molto costruttivo e mi ha arricchito sia personalmente che per conoscenze del materiale. Il workshop Blu Divino ci ha portato a lavorare con smalti e pigmenti, creando a nostra volta delle ricette, aprendoci a riflessioni profonde sul significato del blu, sul cielo, sul divino.
Anna Lolli
Alveare | Cratere Hive | Crater Terraglia paperclay con vetrina colorata Paperclay earthenware, coloured glaze
The experience of the Summer School at the MIC was absolutely positive. Entering the workshop spaces, being able to work there, being able to compare myself with other young people and with ceramic professionals was very constructive and enriched me both personally and in terms of knowledge of the material. The Divine blue workshop led us to work with glazes and pigments, creating our own recipes, opening us up to deep reflections on the meaning of blue, the sky, the divine.
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Luna Moriero
Il workshop “Blu Divino” a cura dell’artista Giulia Bonora e supervisionato da Dario Valli è stata un’esperienza unica Trittico nel suo genere, per non parlare dell’atmosfera del luogo Terraglia con vetrine colorate, nella quale abbiamo passato 5 giorni tra confronti e lavosmalti, piume razione manuale. Ho avuto la fortuna di sperimentare la Earthenware colured glaze, tecnica della lavorazione a colombino e creare diversi plumes smalti. In un secondo momento abbiamo potuto smaltare i pezzi realizzati sia a mano con pennello, ad immersione e con la tecnica a spruzzo. Il tema del corso mi ha inoltre stimolato ad unire più tecniche e ad iniziare una sperimentazione personale. Un’esperienza che consiglio vivamente ad ogni apprendista/appassionato che sta muovendo i suoi primi passi in questo ambiente ricco di passione, tradizione e professionalità. The ‘Divine Blue’ workshop organised by the artist Giulia Bonora and supervised by Dario Valli was a unique experience, not to mention the atmosphere of the place where we spent 5 days between comparisons and manual work. It was a good opportunity to experiment with the columbine technique and create various enamels. In a second step, we were able to glaze our works, by hand with a brush, by immersion and with the spray technique. The theme of the course also inspired me to combine several techniques and start my own experimentation. An experience that I would highly recommend to any apprentice/enthusiast who is taking their first steps in this field full of passion, tradition and professionalism.
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Anna Morselli
La cosa che mi ha maggiormente coinvolta in questo corso è stata la possibilità di applicare ciò che ho studiato durante il Ciotole Bowls mio percorso formativo universitario: la creazione del colore Terraglia paperclay, ingobbio e ceramico. È stato molto interessante creare il proprio colore vetrine colorate e osservare il processo da crudo a cotto. In questo workshop Paperclay earthenware, slipware end coloured glaze ho avuto la possibilità di sperimentare varie tecniche come il colombino o la compattazione di polveri (pigmenti) sul supporto per ottenere spessore cromatico. Importante è stata la creazione di ricette per dar vita a colori interessanti, una base per futuri approfondimenti. Un workshop stimolate per approfondire da diversi punti di vista la tematica del blu nel campo ceramico. The thing that got me most involved in this course was the opportunity to apply what I studied during my university education: the creation of ceramic colour. It was very interesting to create my own colour and watch the process from the raw to the fired state. In this workshop, I had the opportunity to experiment with various techniques such as coiling or the compaction of powders (pigments) on the support to obtain chromatic thickness. Important was the creation of recipes to create interesting colours, a basis for future deepening. A stimulating workshop to explore the theme of blue in ceramics from different points of view.
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Marta Potenza
Movimento circolare Circular movement Argilla, piuma, terraglia al tornio e colombino, ingobbi e vetrine colorate Clay, plume, coiling earthenware, slipware end coloured glaze
Il workshop Blu Divino, tenuto al MIC in occasione della Summer School, ci ha presentato un percorso davvero stimolante, non unicamente incentrato sulla materia ceramica. Un viaggio all’insegna dei significati del colore blu. Forte il legame con il passato, in diretto collegamento con gli egizi, di cui abbiamo provato a ripercorrere i passi andando a ricreare la ricetta del famoso blu egizio. La parte migliore dell’esperienza è stata la possibilità di sperimentare con rivestimenti e materiali e soprattutto riuscire a vedere la loro resa dopo cottura.
The Divine Blue workshop, held at the MIC on the occasion of the Summer School, presented us with a truly stimulating course, not only focused on ceramics. A journey through the meaning of the colour blue. There is a strong link with the past, in direct connection with the Egyptians. We have tried to retrace their footsteps by recreating the recipe for the famous Egyptian blue. The best part of the experience was experimenting with coatings and materials and above all being able to see their performance after firing.
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L’arte ceramica e l’osservazione del cielo sono due temi che mi incuriosiscono da sempre. Questo workshop ha permesso di soddisfare le mie curiosità suscitandone in me di nuove. L’entusiasmo e la competenza delle figure che ci hanno guidato sono stati illuminanti e arricchenti. Poter maneggiare il pezzo ceramico che, dopo essere stato pensato dalla mia mente, è stato anche realizzato interamente dalle mie mani è una sensazione inspiegabile. È stata un’esperienza di puro contatto con la bellezza.
Alessandra Valentini Nascita di un cielo Birth of a sky
Terraglia a colombino, ingobbi, vetrine colorate Coiling earthenware, slipware end coloured glaze
Ceramic art and sky observation are two subjects that have always intrigued me. This workshop satisfied my curiosity and aroused new ones in me. The enthusiasm and expertise of the people who guided us were enlightening and enriching. Being able to handle the ceramic piece which, after having been conceived in my mind, was also made entirely by my hands is an inexplicable feeling. It was an experience of pure contact with beauty.
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Un’idea di design
Le ceramiche sono durevoli e spesso sono state usate intenzionalmente per raccontare storie fin dal momento della loro realizzazione. Ma la loro estetica e il loro utilizzo trasmettono anche importanti informazioni, una sorta di sotto-testo dell’oggetto e dell’ambiente socio-culturale ed economico in cui vivevano i loro creatori e gli utilizzatori. Concentrandosi sugli attuali modi di vivere, sulle nuove routine o sui valori emergenti attraverso la pandemia di Covid-19 e sui diversi modi di comunicare questi contenuti, i partecipanti sono stati invitati a formulare alcune “domande guida” e a trasferire i loro pensieri in un’idea di design. Queste idee sono state poi discusse in piccoli gruppi, approfondite ed eseguite durante i primi due giorni di workshop. Una visita guidata attraverso la collezione contemporanea del MIC a metà della settimana, ha fornito ulteriore ispirazione per approfondire l’impegno, seguendo il tema prescelto. Questo processo di riprogettazione e ripensamento, dopo nuovi input e scambi di idee con gli altri artisti, si è rivelato molto fruttuoso e arricchente. È stata una settimana meravigliosa insieme a persone sorprendenti, con il risultato di una gamma diversificata di oggetti che riflettono approcci molto diversi di ogni singolo ceramista in questo periodo di tempo così particolare.
Petra Wieser An idea of design
Ceramics are durable and were often intentionally used to tell stories from the time they were made. However, their aesthetics and use also convey important additional information as subtext about the object and the sociocultural and economic environment their users/creators were living in. Focusing on current ways of living, on new routines or values emerging through the Covid-19 pandemic and on different ways of communicating these contents, the participants were invited to think about some guiding questions and to transfer their thoughts into a design idea. Those ideas were later discussed in small groups, specified and executed during the first two workshop days. A guided tour through the contemporary collection of the MIC in the middle of the week was intended to provide further inspiration to deepen the engagement with the topic. This process of redesigning and rethinking, after new input and exchange with the other artists, turned out to be very fruitful and enriching. It was a wonderful week together with interesting people, resulting in a diverse range of objects that reflect the very different approaches of each individual ceramist in this specific period.
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Petra Wieser Vaso Nuvola Cloud-vase
Grès ingobbiato (aerografo e mascherine) e invetriato Slipware glazed stoneware
Chiara Boccingher
L’esperienza presso il laboratorio del MIC, organizzata per giovani ceramisti, coordinata da artisti/designer è stata Im-mobile molto coinvolgente. La possibilità di sperimentare ed avere a disposizione un laboratorio con tutto il necessario mi ha Grès, decalcomania e ingobbi permesso di affrontare tecniche nuove e rivalutarne altre; colorati, invetriatura, metallo nuove sperimentazioni che sicuramente entreranno a far stoneware, decal and coloured slipware, metal parte del mio bagaglio culturale di ceramista. Interessante è stato capire anche come i compagni di gruppo abbiano sviluppato idee diverse partendo da una stessa idea di progetto. The experience at the Mic workshop, organised for young ceramists, coordinated by artists/ designers has been very engaging. The possibility of experimenting and having a workshop with everything I needed allowed me to experiment with new techniques and re-evaluate others; new experiments that will certainly become part of my cultural background as a ceramist. It was also interesting to understand how the group mates developed different ideas starting from the same project idea.
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Jošt Bukovec
Prima di partecipare al workshop, non sapevo molte cose sul concetto, il contenuto e le possibilità tecniche che ci sarebCollection for summer bero state proposte. Una volta entrato nello spazio di lavoro gatherings del MIC e incontrato il nostro mentore Petra e il tecnico del museo Dario, mi sono rilassato e ho capito di avere davanti Terraglia ingobbiata Slipware earthenware giorni di immersione riflessiva nella produzione di opere in ceramica. L’atmosfera del museo, la dinamica del laboratorio e anche la fuga dall’ambiente domestico mi hanno offerto una rara opportunità di lavorare senza enfatizzare troppo il risultato. Spero sinceramente che il progetto CerDee raggiunga i suoi obiettivi di connettere artisti ceramici su base internazionale, attraverso workshop come questo. Before attending the workshop, I did not know many things about the concept, the content and the technical possibilities that will be available. Once I entered the MIC workspace and met our mentor Petra and museum technician Dario, I relaxed and realized that in front of me were several days of thoughtful immersion into producing ceramic pieces. Museum atmosphere, workshop dynamic and also escape from home environment presented for me a rare opportunity to work without emphasizing too much on the result. I sincerely hope that CerDee project will meet its goals of connecting many ceramic artists on international basis with workshops like the one I attended.
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Francesca Ercolani
Ispirazione, ricerca, sperimentazione. La Summer School con Petra Wieser è stata l’occasione per Closer sviluppare progetti che raccontano una storia. Il laboratorio del Museo con Dario Valli è stato il meraviglioso luogo Terraglia, ingobbio colorato e decalcomania, invetriatura della creatività e delle infinite possibilità. Le visite guidate Earthenware, coloured slipware, dal Direttore del Museo Claudia Casali sono state fonte decal, glazing di ispirazione, un luogo dove riempirsi gli occhi di bellezza e la mente di idee, dove recarsi prima di iniziare a creare. I colleghi sono stati compagni di viaggio. Inspiration, research, experimentation. The Summer School with Petra Wieser was an opportunity to develop projects that tell a story. The Museum workshop with Dario Valli was a wonderful place for creativity and endless possibilities. The tours led by Museum Director Claudia Casali were a source of inspiration, a place to fill your eyes with beauty and your mind with ideas, where you could go before starting to create. Colleagues have been travelling partners.
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Nina Mrdjenovic’
Il museo di Faenza mi è stato di grande ispirazione, anche prima della Summer School. L’ho visitato diverse volte in Closed doors, open windows precedenza e mi sono sempre sentita influenzata dalla vasta collezione di ceramiche. La Summer School è stata un’opporTerracotta e carta da lucido Earthenware, tracing paper tunità unica di poter finalmente liberare la creatività all’interno del museo e trasformare l’ispirazione in opere. Naturalmente con l’aiuto del mentore del worshop Petra, molto competente e incoraggiante, e del personale del museo. The museum in Faenza was a huge inspiration for me even before the Summer School. I visited it several times before and always felt influenced by the wide collection of ceramics. The Summer School has been a very unique opportunity for me to finally be able to create literally inside the museum and directly transform the inspiration into works. Of course with help of the very knowledgeable and heartwarming worshop mentor Petra and museum staff.
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Regina Brückner
La Summer School ha stimolato profondamente la libera creatività di noi partecipanti. La mia opera in argilla chiara Il pensatore laterale e liberamente deformabile, colorata con ingobbio giallo e The lateral thinker nero, smaltato trasparente su un lato, rappresenta la mia risposta energica al movimento del “pensiero laterale” attivo Terraglia ingobbiata e invetriata Slipware, glazed earthenware in Germania che ritengo metta a repentaglio i valori sociali, fondamentali della nostra democrazia. La scultura rappresenta “il pensatore laterale” il quale vede solo informazioni filtrate e falsi rapporti con il suo occhio “manipolato”. My work made of clear, freely deformable clay, coloured with yellow and black slipware, glazed transparent on one side represents my energetic response to the lateral thinking movement in Germany, which I believe undermines our basic social values of democracy. The sculpture represents ‘the lateral thinker’ who sees only filtered information and false reports with his ‘manipulated’ eye.
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Arturo Russo
Il workshop diretto da Petra è stata un’esperienza illuminante e formativa, che mi ha permesso di conoscere e sperimentare Harruss nuove tecniche di lavorazione ceramica, confrontandomi con veri professionisti nel settore. La composizione finale deriva Terraglia, ingobbi colorati e smalto a pennello, invetriatura da riflessioni sia personali che collettive sul tema della sosteniStoneware, coloured slipware, bilità, intesa come necessità di definire delle basi solide su cui brushstoke glaze, glazing costruire la società futura. Il braciere conico ha bisogno del suo piedistallo, di radici solide, che gli permetta di stare eretto e svolgere la sua funzione. La scala rappresenta la mia esperienza personale: un percorso di crescita è costituito da gradini, piccole tappe che permettono una progressione graduale ma continua. The workshop directed by Petra was an enlightening and formative experience, which allowed me to know and experiment with new ceramic working techniques, comparing myself with real professionals in the field. The final composition derives both from personal and collective reflections on the theme of sustainability, as the need to define solid foundations on which building future society. The conical brazier needs its pedestal, solid roots, to stand upright and perform its function. The ladder represents my personal experience: a path of growth is made up of steps, small stages that allow a gradual but continuous proGrèssion.
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La MIC Summer School è un’esperienza di workshop ceramici nati in seno al progetto europeo CerDee, in collaborazione con ISIA Faenza. Oltre 50 progetti sono stati creati da 26 partecipanti, sotto la guida esperta di quattro artisti internazionali (Michela Benedan, Lorenzo Cianchi, Giulia Bonora e Petra Wieser).
.Benedan .Cianchi .Bonora .Wieser
The MIC Summer School is an experience of ceramic workshops born within the European CerDee project, in collaboration with ISIA Faenza. Over 50 projects were created by 26 participants, managed by four international artists (Michela Benedan, Lorenzo Cianchi, Giulia Bonora and Petra Wieser).
9 788890 770838