Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe in zone rurali
Credits
Testi: Giorgio Dall’Igna, Claudio Gattera, Mauro Passarin, Franco Rasia e Michela Ceola Foto di copertina: Campogrosso - La Sisilla - Foto di Alberto Civieri Foto: Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine, Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine, Paolo Asnicar, Roberto Besco, Mirko Carollo e Stefano Fontana. Progettazione grafica: Edizioni Filò
Legenda 1 - Ortigara 2 - Campo Gallina 3 - Melette di Foza 4 - Monte Zebio 5 - Monte Zovetto Lèmerle Val Magnaboschi
06 - Forte Interrotto 07 - Forte Campolongo 08 - Forte Corbin 09 - Forte Lisser 10 - Forte Verena 11 - Fortino Coldarco 12 - Monte Cengio
13 - Monte Cimone 14 - Forte Campomolon 15 - Monte Majo Monte Maggio Coston dei Laghi Gamonda 16 - Forte Casa Ratti
17 - Monte Pasubio 18 - Monte Novegno Priaforà 19 - Alpe di Campogrosso Colle della Gazza Monte Civillina
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i sembra doveroso ripercorrere le tappe di un lavoro, durato oltre dieci anni, che ha visto le comunità montane impegnate in uno sforzo collettivo di recupero di un grande patrimonio storico che rischiava di sparire inesorabilmente. Il tutto ebbe inizio nel 1997 quando, grazie ad un contributo regionale, le comunità montane hanno censito i forti, le gallerie, le trincee, i cimiteri di guerra ed ogni altro manufatto correlato con le operazioni militari della Grande Guerra. Nel 2000, tre comunità montane (Agno-Chiampo, Leogra-Timonchio e Alto-Astico e Posina) ottenevano un primo finanziamento di un progetto di “Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine”, che ha consentito l’avvio di concreti interventi di valorizzazione delle opere della Grande Guerra (tra cui il recupero della strada delle 52 gallerie sul Pasubio e la realizzazione dei centri di documentazione di Recoaro Terme e di Posina). Con legge “c.d. Ortigara” (n. 78/2001), le quattro Comunità Montane dell’Alto Vicentino (Reggenza Sette Comuni e le tre suindicate) e la Provincia di Vicenza hanno costituito uno specifico gruppo di lavoro, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni ambientali di Verona, al fine di integrare gli interventi in un unico Programma Generale. È ora auspicabile una promozione coordinata di questa preziosa risorsa, così che i vari siti, ciascuno con le proprie peculiarità, divengano nodi di una rete integrata e coesa che consenta di mantenere sempre viva la memoria storica e, al contempo, costituisca elemento di richiamo turistico per il territorio. Dr. Fernando Manfron Presidente Comunità Montana Agno-Chiampo Monte Civillina - Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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La Memoria della guerra per costruire la pace
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La Grande Guerra nel territorio vicentino
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Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine
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Museo “La vita del Soldato nella Grande Guerra” di Recoaro Terme
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Vivere la memoria in quota
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Il sentiero storico di Campogrosso
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La caldaia delle streghe
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Appuntamenti a Recoaro Terme e dintorni…
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Pacchetti Turistici
Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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ggi, a quasi cent’anni dalla fine del primo conflitto mondiale, le vestigia e i diversi segni della Grande Guerra che ancora vivono sul territorio dell’Altovicentino diventano elementi significativi di un discorso escursionistico complessivo, educativo e divulgativo. Educativo, perché destinato alle giovani generazioni e capace di rinforzare i contenuti acquisiti sui banchi di scuola, ma anche divulgativo, rivolto cioè a chi intende approfondire quella tragedia che fu la Grande Guerra, superando l’approccio nazionalista di quella storia, favorendo il dialogo internazionale e aiutando la costruzione di una comune cultura europea. Con questo spirito vanno ricordati quegli avvenimenti, quei sacrifici e quelle sofferenze dei soldati di un tempo ormai lontano; con sentimenti di gratitudine vanno riletti quegli olocausti e quei supplizi che furono espressione di una gioventù inviata a vivere, e morire, in condizioni irreali e per noi impensabili. Uomini di ogni credo politico, di ogni ceto e condizione sociale, amanti della libertà e della loro terra, accorsero da tutti i paesi, dalle città d’Italia e dall’estero, uniti in solidarietà e valore per servire la terra natia. Accomunati nel crogiuolo della trincea e della battaglia, incominciarono a conoscersi e a socializzare tra di loro sino a diventare fratelli. Fanti, alpini, bersaglieri, granatieri, artiglieri, cavalieri, genieri, trasmettitori, carabinieri, finanzieri, soldati dei servizi logistici, dai ghiacciai dell’Adamello alle arse trincee del Carso, dal Monte Nero al Pasubio, dal Monte Grappa al Novegno, dall’Ortigara fino, più sommessamente, a Campogrosso e alla Gazza, scrissero pagine di eroismo e di grande umanità. E noi invitiamo a percorrere quei sentieri della memoria e a visitare quei siti recuperati, con grande rispetto; per poter ascoltare con l’animo raccolto, in una trincea o in una caverna scavata nella roccia, le voci di Musil, Gadda, Ungaretti, Calamandrei che, attraverso le loro cronache, storie e poesie, richiamano la Pace e denunciano le nefandezze di una guerra. Perché in questi luoghi, su questi itinerari non si troverà l’esaltazione di una guerra, ma la spiegazione dei suoi meccanismi e orrori, al fine di contribuire a costruire e a diffondere, ri-pensando alla Grande Guerra, la cultura della Pace.
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Forte Lisser, Enego - Altopiano di Asiago Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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e Prealpi Vicentine, delimitate dalla valle dell’Agno a ovest e da quella del Brenta a est, sono ancor oggi fortemente contrassegnate dalle testimonianze della Grande Guerra. Questo contesto fu l’unico del fronte a subire per tutti i 41 mesi di guerra le sorti di uno stato di belligeranza, divenendo teatro di alcune tra le più sanguinose battaglie del conflitto culminate con l’”Offensiva di Primavera” (maggio - giugno 1916), meglio nota come “Strafexpedition”, probabilmente la più grande battaglia mai combattuta in montagna. I segni del conflitto appaiono ancora oggi in tutta la loro evidenza e costituiscono un tessuto di opere che, a novant’anni di distanza, manifesta ancora una straordinaria forza evocativa e di connotazione del territorio. In questi luoghi la natura è natura trasformata dagli uomini, è storia. Un territorio, dunque, che assume il significato di memoria collettiva, il valore di bene culturale. 1915 - 1918 la Valle dell’Agno “Zona di Guerra”. Opere militari a ridosso del fronte Per comprendere il come e il perché della costruzione delle opere militari nelle nostre valli, dobbiamo esaminare l’organizzazione delle difese durante il conflitto, ed in particolare dopo la Strafexpedition, perché tutto era stato realizzato in funzione del supporto alle linee e alla manovra dell’esercito. All’inizio del 1918, le linee strategiche attivate nel territorio dovevano contrastare due direttrici d’attacco: da Nord attraverso la Vallarsa e da Est dalla Val Leogra e dalla pianura di Schio. Nell’aprile 1917 Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dopo un sopralluogo, ordinò la costruzione di due linee strategiche a ridosso delle Zone principali di resistenza: un primo sistema difensivo, detto “Ortogonale 1” o “Destra Leogra”, e un secondo gruppo di linee successive, ortogonale al precedente, da Campogrosso al Pasubio, detto “Ortogonale 2”, che impediva i movimenti nemici verso la pianura veneta. Le due linee Ortogonali si intersecavano sul Monte Civillina e costituivano compartimenti difensivi “corrispondenti […] bene a tutte le ipotesi strategiche […], non escluse le più ca-
Colle della Gazza Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
tastrofiche ed inverosimili, quale ad esempio la caduta dell’intera barriera Pasubio- Novegno”. Dalle carte risulta evidente il collegamento tra linee di difesa e viabilità, in particolare quella minore, che doveva servire al rifornimento e non agevolare l’avanzata nemica, in caso di cedimento del fronte. Le strade erano tracciate sui versanti defilati alla vista ed al tiro nemico e tutti i ponti potevano essere interrotti nel giro di poche ore, in caso di sfondamento. I rifornimenti del fronte. Strade, teleferiche ed acquedotti. Uno dei problemi che i comandi degli eserciti dovettero affrontare nella Grande Guerra derivava dalla necessità di rifornire le truppe in linea di viveri, munizioni, acqua, energia elettrica, medicinali, combustibile, vestiario ed ogni altra risorsa per vivere e combattere in un ambiente ostile. Nelle Prealpi Venete il fronte si trovò subito sbilanciato oltre lo storico confine imperiale, privo di idonei collegamenti con le retrovie e i centri logistici in pianura. Si diede così il via a un vasto progetto di adeguamento e di costruzione di nuove strade. La necessità di trainare cannoni e obici sui passi e sulle cime costrinse i comandi della I Armata a realizzare un’incredibile rete stradale utilizzando migliaia di uomini, donne e ragazzi che sfidarono i pericoli della guerra e della montagna in un lavoro a volte rischioso. La valle dell’Agno si trasformò in un cantiere dove furono progettati e realizzati ponti, strade, gallerie, teleferiche, fontane ed acquedotti. Impegnativa fu la costruzione della strada da Merendaore a Campogrosso. Nel 1917 la strada proseguirà verso il Pian delle Fugazze prendendo, negli anni ’20, il nome di “strada del Re”. Tra il 1916 e il 1918 furono costruite le strade “camionabili” Parlati-Gazza, Valdagno-Passo Zovo, Valdagno-Civillina e i tre collegamenti con la valle del Chiampo per Crespadoro, Altissimo e Nogarole Vicentino. I rifornimenti su strada furono integrati su tutto il fronte alpino da un sistema di teleferiche. Anche nella conca di Recoaro Terme ne furono installate tre, due per la conca di Campobrun e una per Campogrosso. A guerra finita rimasero sulle nostre montagne le testimonianze delle battaglie, ma quello che cambiò più di ogni altra cosa il territorio e la vita dei montanari fu una nuova viabilità che migliorò la vita e il lavoro dei residenti ma pose anche le premesse del turismo. Colle della Gazza Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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Monte Ortigara Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
Centro di Rappresentazione Museale Fusine di Posina Foto di Roberto Besco
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a consapevolezza della straordinaria consistenza dei resti materiali lasciati dalla Grande Guerra, ma anche del loro grave stato di degrado, ha spinto le quattro Comunità montane dell’Alto Vicentino (Spettabile Reggenza dei sette Comuni, Leogra - Timonchio, Alto Astico - Posina e Agno - Chiampo) e la Provincia di Vicenza, con la preziosa attività di indirizzo della Soprintendenza ai Beni ambientali di Verona, a elaborare il “Progetto per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale sugli Altipiani Vicentini”. La tutela e la valorizzazione di questo patrimonio si sono concretizzate attraverso l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Il progetto individua 19 ambiti prioritari di intervento, distribuiti su un territorio che comprende la gran parte delle Prealpi Vicentine: dal campo di battaglia dell’Ortigara alla mulattiera di arroccamento del Monte Cengio, dalla Hexenkessel del Cimone al complesso sistema di gallerie del Pasubio, dalle linee difensive dell’Alpe di Campogrosso alle fortificazioni italiane. Attraverso tale progetto si intende conservare e rendere leggibili i connotati riconoscibili della vicenda storica del territorio durante la Grande Guerra, ricercando al contempo la qualità dell’ambiente storico, naturale e antropizzato e la sua corretta fruizione collettiva. L’obiettivo generale che il progetto persegue è quindi quello di una “messa in opera della memoria” che punti a recuperare, prima ancora dei resti materiali, la testimonianza dei fatti. Un approccio “leggero” volto a conservare e rendere leggibile ciò che ancora rimane delle opere realizzate dagli eserciti durante la Grande Guerra, mettendo a sistema le specificità e le potenzialità presenti sul territorio. Ciò nella consapevolezza che la diversità di questi luoghi è un patrimonio irriproducibile e la scomparsa delle opere in essi custodite rappresenterebbe una perdita secca e irreparabile, non solo per la memoria della Grande Guerra, ma anche per l’identità stessa dei territori che le contengono. Una valorizzazione storica del territorio dunque, che si accompagna da un lato a una complessiva riqualificazione ambientale dei luoghi, e dall’altro, a un più generale programma di promozione e comunicazione strutturato su un sistema integrato di Centri di documentazione e punti informativi, distribuiti sul territorio.
Ecomuseo Grande Guerra www.ecomuseograndeguerra.it - grandeguerra@reggenza.it
l Museo “La vita del soldato nella Grande Guerra”, ospitato nei locali adiacenti la nuova biblioteca civica di Recoaro Terme, costituisce la porta d’ingresso alla visita dei siti recuperati nelle Piccole Dolomiti, nonché uno dei tre Centri di Documentazione dell’Ecomuseo delle Prealpi Vicentine. Il Museo espone una straordinaria raccolta di testimonianze materiali, costituite da oggetti d’uso quotidiano in dotazione sul fronte alpino durante la Prima Guerra Mondiale. Recuperati sui luoghi di battaglia - prevalentemente nelle zone dell’Adamello e del Pasubio - dal recoarese Antonio Storti, gli oggetti offrono una, spesso inedita, prospettiva sulle condizioni di vita dei soldati al fronte. Dal vestiario all’alimentazione, dall’igiene personale ai lavori di trincea, dalla difesa individuale ai rari momenti di riposo, l’esposizione presenta una guerra quasi lontana dalla realtà descritta dalle notizie ufficiali e dalle fotografie; una visione purgata dal fango, dal sangue, dall’odio. Vi è forse in questi oggetti un alone di distacco che avvolge l’avvenimento storico. L’effimero e il mito della Grande Guerra si confondono in questa esposizione, volutamente antieroica, quasi domestica, dove i ricordi dei soldati, le loro speranze, il battere dei cannoni, il vento della terra aspra, l’avanzare e il ritirarsi, la storia insomma del tremendo guerreggiare, si fa scansione di vita e proprio in questa sua semplicità il museo rappresenta uno dei significati più alti dell’eterna vicenda dell’uomo.
Foto di Roberto Besco
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Foto di Roberto Besco
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Colle della Gazza - Foto di Roberto Besco
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l territorio delle Piccole Dolomiti fu interessato dalle vicende belliche di una certa importanza solo per un periodo limitato della Grande Guerra, ovvero i mesi centrali del 1916 quando l’esercito austroungarico lanciò la sua celebre offensiva di primavera, la Frühjahrsoffensive meglio conosciuta in Italia come Strafexpedition (spedizione punitiva). In vista di quelle manovre militari e, una volta che queste iniziarono, per tutto lo svolgimento dei combattimenti nell’Altovicentino, quest’area fu investita da importanti lavori di fortificazione e sbarramento. Caverne per artiglierie, trincee, camminamenti, ricoveri, cisterne per l’acqua, costruzioni in muratura, teleferiche, mulattiere, arditi sentieri e punti di osservazione sorsero un po’ ovunque, in modo particolare nelle zone del Monte Civillina, del Colle della Gazza e dell’Alpe di Campogrosso. Alpe di Campogrosso Nell’estate del 1916 sul confine Imperiale, sparAlpe di Campogrosso Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
tiacque delle attuali province di Vicenza e Trento, diretti dal generale Graziani, reparti del genio militare, aiutati da numerosi civili tra cui donne e ragazzi, realizzarono un’imponente opera di sbarramento al nemico. Per proteggere la pianura vicentina, la linea si sviluppava sulle creste montuose dalla Catena delle Tre Croci passando per Campogrosso, fino a Pian delle Fugazze. In un singolare ambiente dolomitico prealpino, che presenta molteplici aspetti e armoniosi e apparenti contrasti offerti dalla finezza delle architetture naturali, l’Alpe di Campogrosso conserva un importante esempio di sistema difensivo collegato a una strategica rete viaria di arroccamento. Colle della Gazza Già prima dello scoppio della Grande Guerra la Gazza era presidiata da una casermetta della Guardia di Finanza, con un piccolo distaccamento sul Passo della Lora, a controllo di questo tratto di frontiera tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico. Ai primi sentori del conflitto, nelle vicinanze della caserma furono realizzati trincee, postazioni, camminamenti, un grande muraglione difensivo e piazzole per due pezzi di artiglieria. Dopo la Strafexpedition del 1916, il Colle della Gazza fu inserito nella 3° linea di resistenza, come testimonia il “trincerone” che dal laghetto di Sarantonio sale fino a incrociare la strada militare Gazza - Rove, per continuare sopra di essa fino a toccare la mulattiera che sale al passo Ristele. L’intervento di recupero dei manufatti (strade militari, trincee, piazzole d’artiglieria, resti di teleferiche ecc.) eseguito dall’Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine si inserisce in un contesto pregevole dal punto di vista ambientale e panoramico. Sul Colle della Gazza, sono frequenti le visite di scolaresche guidate dall’associazione 4 Novembre. Ogni due anni, inoltre, assieme alla famiglia Michelato di Valdagno, si ricorda l’alpino Emilio cui è dedicato il percorso. Monte Civillina Gli interventi sul Monte Civillina riguardano la sistemazione della strada militare e la pulizia dalla vegetazione del caposaldo nella parte sommitale con il recupero della mulattiera del “Sentinello” che porta, attraverso numerose postazioni in caverna prospicienti la sottostante vallata dell’Agno, alla Cima Del Monte Civillina.
Monte Civillina Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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l sentiero storico di Campogrosso, realizzato nel 1993 a cura della Sezione ANA Valle dell’Agno e della Comunità Montana Agno Chiampo, collega manufatti militari suggestivi. Il primo anello del sentiero storico di Campogrosso si sviluppa sui versanti nord delle cime Postal e Osservatorio. L’itinerario, percorribile in 1 ora e 30’ circa e privo di difficoltà, parte a circa 300 m a est dal parcheggio del rifugio Campogrosso. Seguendo il sentiero, si possono notare le opere di sbarramento realizzate nell’estate del 1916 a difesa del confine, lavori allora voluti dai comandi italiani sotto la direzione di reparti del Genio Militare. Considerata la morfologia del luogo, passo aperto con ampi pianori, fu necessario creare delle barriere artificiali costituite da trincee, cavalli di frisia e reticolati. La linea di difesa prevedeva inoltre una serie di bunker e ricoveri scavati nella roccia, nonché numerose piazzole per l’artiglieria e posti di osservazione. Sin dalla partenza, si possono osservare le opere di fortificazione e di difesa (bunker n° 1 con vicina piazzola di artiglieria). Perdendo leggermente quota seguendo il sentiero, ci si porta alla base di un dosso roccioso che si sormonta salendo una scalinata scavata nella roccia. Si giunge sul crinale, dove passava l’antico confine Austriaco-Veneziano e si prosegue lungo la cresta fino a giungere a un secondo bunker. Proseguendo verso est, passando per il terzo bunker, si giunge a una lunga trincea in parte coperta. Una volta giunti sulla vicina carrozzabile si può deviare verso il sottostante rifugio Schio, o proseguire dalla parte opposta lungo la stradina che, aggirando cima Postal, passando per la stazione a monte della teleferica che saliva dalla contrada Parlati, conduce al rifugio Campogrosso. Questo tratto di sentiero, un tempo largo circa 2,50 m, garantiva l’approvvigionamento delle truppe in linea, in quanto era difficilmente individuabile dalle postazioni austriache e ben protetto dalla sovrastante cima Postal.
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erno centrale delle Prealpi Venete, il Pasubio costituisce l’anello di giunzione tra le Piccole Dolomiti e la regione degli altipiani. È questa la premessa all’eccezionale ruolo strategico che questo luogo ebbe durante la Grande Guerra, diventando “la montagna più accanitamente contesa fra tutte sul fronte alpino”. Il Pasubio divenne il protagonista di una vicenda storica che non trova paragoni sull’intero fronte tridentina e che trasformerà la montagna in quella che un combattente austriaco non esitò a definire “la caldaia delle streghe”. Una rete di strade, mulattiere e sentieri percorre il massiccio da ogni lato, fornendo una vastissima gamma di itinerari d’accesso, tra cui primeggia per la sua straordinaria arditezza la “Strada delle 52 Gallerie”. Il Sacello Ossario del Pasubio è un monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Venne costruito a quota 1.217 s.l.m. nel 1926 per iniziativa della Fondazione “3 novembre 1918 pro combattenti della I armata” e contiene i resti di oltre 5.460 soldati italiani e 400 austriaci caduti sul Monte Pasubio. Museo della I Armata - Ossario del Pasubio Il museo illustra avvenimenti, persone, equipaggiamenti e armi che sono “parte della storia” della Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione al fronte della 1° Armata e quindi al settore del Pasubio. La struttura espositiva è stata studiata per creare nel visitatore, attraverso un percorso articolato di scoperta, interesse e curiosità. Una novità in campo museale è l’utilizzo di un computer con sistema interattivo, applicato al plastico del massiccio del Pasubio, che consente al visitatore, mediante l’utilizzo di un dispositivo touch-screen, sia di azionare un puntatore laser georeferenziato su 30 siti localizzabili sul plastico, sia di attivare un programma multimediale scegliendo tra le 30 schede correlate ai siti con foto, notizie storiche, filmati d’epoca e informazioni escursionistiche per la visita sul Pasubio dei luoghi rappresentati. Monte Pasubio, cimitero della Brigata Liguria Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
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Colle della Gazza - Foto di Roberto Besco Passo di Campogrosso - Caposaldo di CIma Slavazzi Foto di Mirko Carollo
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Rievocazione storica - Foto di Paolo Asnicar
Monte Civillina - Foto di Roberto Besco
Comune di Recoaro Terme
Comunità Montana Agno-Chiampo
Venerdì 26 agosto - Recoaro Terme, centro storico Inaugurazione del Museo “La vita del soldato nella Grande Guerra” e della mostra “Vuoti… da non perdere”. Conferenza su “Recoaro Terme nella Grande Guerra”, a cura del prof. Claudio Gattera. Sabato 27 agosto - Recoaro Terme, centro storico Animazione storica lungo le vie del centro con rievocatori che propongono scene di vita durante gli anni del conflitto. Domenica 28 agosto - Recoaro Terme, località Campogrosso Inaugurazione dei lavori di recupero del patrimonio storico della Grande Guerra, con visite guidate. Ricostruzione di scontri fra pattuglie italiane ed austriache. Evoluzioni aeree con riproduzioni di velivoli d’epoca Venerdì 2 settembre - Recoaro Terme, centro storico Incontro con l’autore, nell’ambito della rassegna “Terre Alte”: “L’ultima avventura. Evasioni dai campi di prigionia della Prima Guerra Mondiale”, a cura di Paolo Pozzato e Mauro Passarin Domenica 4 settembre - Recoaro Terme, Monte Civillina Visita guidata ai manufatti della Grande Guerra Sabato 10 e domenica 11 settembre - Trissino, Villa Dalle Ore Buffa Visite guidate ai segni lasciati dai soldati nei locali adibiti ad alloggio durante il conflitto. Mostra “Raccontar per schegge”, a cura di don Adriano Campiello, realizzata con frammenti recuperati sul monte Pasubio. Domenica 11 settembre - Recoaro Terme, Colle della Gazza Visita guidata ai manufatti della Grande Guerra Domenica 18 settembre - Recoaro Terme, centro storico Spettacolo della rassegna “Forti in Scena”, nell’ambito della Festa della Montagna Informazioni: Ufficio Turistico di Recoaro Terme tel. 0445 75070 Comune di Recoaro Terme tel. 0445 793300 Comunità Montana Agno-Chiampo tel. 0445 423511 Rifugio Campogrosso tel. 0445 75030
Venerdì: arrivo a Recoaro Terme e sistemazione in hotel; welcome drink; cena con prodotti tipici; incontro con la guide, presentazione del territorio e dei percorsi; pernottamento. Sabato: colazione; spostamento in macchina per l’escursione sull’Alpe di Campogrosso: visita ai manufatti della Grande Guerra sul confine Austro-Ungarico; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento. Domenica: colazione; spostamento in macchina fino a Bocchetta Campiglia e escursione lungo la Strada delle 52 Gallerie fino al rifugio Papa; pranzo in rifugio; rientro per la strada degli “Scarubi”; partenza. La quota comprende: pensione completa per 2 notti in strutture convenzionate e pranzo al rifugio A. Papa.
Costo per gruppi precostituiti senza guida: a partire da e 120,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida base 5 persone: a partire da e 200,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida base 10 persone: a partire da e 160,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida max 25 persone: a partire da e 140,00 a persona La quota individuale comprende: 2 pernottamenti in pensione completa in camera doppia/tripla con servizi in strutture convenzionate a Recoaro Terme; servizi come dal programma; percorsi guidati; assicurazione sanitaria e bagaglio. Supplemento singola: e 10,00 al giorno. Non comprende: viaggio, bevande ai pasti e quanto non specificato alla voce “comprende”. Nota bene: Data di partenza estate 2011. Partecipanti: massimo 25 persone. Si applicano le condizioni generali del contratto di vendita di pacchetti turistici. Gruppi con guida minimo 5 persone.
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prenotazioni alberghiere
Associazione Vivi Recoaro Terme Tel. 0445 780112 - www.vivirecoaroterme.it info@vivirecoaroterme.it
Ufficio Turistico di Recoaro Tel. 0445 75070
Domenica: arrivo a Recoaro Terme e sistemazione in hotel; welcome drink. Dopo cena incontro con le guide. Lunedì: escursione al Colle della Gazza: visita ai manufatti della Grande Guerra; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento. Martedì: trasferimento a Retassene e salita al Monte Civillina attraverso il Sentiero del “Sentinello”; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento. Mercoledì: salita in seggiovia fino a Montefalcone ed escursione in quota sul sentiero delle Montagnole Alte. Giovedì: giornata libera. Venerdì: colazione; spostamento in macchina fino a Bocchetta Campiglia e escursione lungo la Strada delle 52 Gallerie fino al rifugio Papa; pranzo in rifugio; rientro per la strada degli “Scarubi”. Sabato: escursione all’Alpe di Campogrosso: visita ai manufatti della Grande Guerra; rientro in hotel nel primo pomeriggio; partenza. Quota individuale: a partire da e 500,00; Supplemento singola: a partire da e 60,00 La quota comprende: 6 pernottamenti in pensione completa in camera doppia/tripla con servizi in strutture convenzionate a Recoaro Terme; servizi come da programma; percorsi guidati; assicurazione sanitaria e bagaglio. Non comprende: viaggio, bevande ai pasti e quanto non specificato alla voce “comprende”. Nota bene: Data di partenza estate 2011. Partecipanti: massimo 25 persone. Si applicano le condizioni generali del contratto di vendita di pacchetti turistici. Gruppi con guida minimo 5 persone.
Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013, Asse 4 - Leader Organismo responsabile dell’informazione: Comunità Montana Agno-Chiampo Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi del Settore Primario
Contatti Comunità Montana Agno-Chiampo Tel. 0445 423511 Comune di Recoaro Terme Tel. 0445 793300 Ufficio Turistico Recoaro Terme Tel. 0445 75070 Museo La Vita del Soldato nella Grande Guerra Uff. Cultura Comune di Recoaro Terme
Tel. 0445 793380 Ossario del Pasubio Tel. 0445 593011 Museo della I Armata Ossario del Pasubio Tel. 0445 593011 www.agnochiampo.it www.ecomuseograndeguerra.it www.4novembre.it